SCUOLA ELEMENTARE PARIFICATA E PARITARIA … · ♦ Compilazione della scheda del giocattolo ♦...

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1 1 SCUOLA ELEMENTARE PARIFICATA E PARITARIA COLLEGIO DIMESSE Via Pendice Scoglietto, 7 34127 TRIESTE ANNO SCOLASTICO 2003/2004 CLASSE PRIMA DAL GIOCO ALLA STORIA

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SCUOLA ELEMENTARE PARIFICATA E PARITARIA �COLLEGIO DIMESSE� Via Pendice Scoglietto, 7

34127 TRIESTE

ANNO SCOLASTICO 2003/2004 CLASSE PRIMA DAL GIOCO ALLA STORIA

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PROGETTO

�DAL GIOCO ALLA STORIA� Finalità Il progetto �Dal gioco alla Storia� vuol rappresentare un legame organico fra scuola e vita quotidiana. Sarà un�occasione per potenziare le conoscenze, la ricerca e le capacità espressive del bambino, per aiutarlo anche a riflettere un po� sul �tempo di una volta�. Ricerche, interviste e testimonianze ci permetteranno di ricostruire un particolare momento storico, ricreando la magia dei giochi di �tanto tempo fa�, si coinvolgeranno i bambini tra presente e passato. L�alunno comprenderà che in questo ultimo tratto di storia, dai nonni ai nipoti i cambiamenti avvenuti sono stati veramente tanti: la società in cui viviamo ha sostituito giochi semplici, ricchi di tradizione, di fantasia, con giochi sofisticati, elettronici�; dai pochi giocattoli dei nonni si è passati a una grande quantità che facilmente stancano e vengono abbandonati con la richiesta, da parte dei bambini, di altri pubblicizzati. Obiettivi D.G. Saper osservare ♦ Eventi e trasformazioni storiche ♦ Riflettere sul tempo che scorre e le cose che cambiano ♦ Ricercare il passato familiare ♦ Confrontare le generazioni �nonni-nipoti� ♦ Ricostruire la storia dei giocattoli. Contenuti ! I cambiamenti nel tempo ! Le generazioni a confronto ! Il passato e il presente ! Gli oggetti e la loro generazione ! Interviste ai nonni o ad alcune persone anziane ! Il valore del gioco ! I giochi e i giocattoli di una volta. Metodologie Interviste, giochi, ricerche costituiranno utili strategie per il conseguimento degli obiettivi proposti, in quanto coinvolgono i bambini attivamente e nella totalità dell�interesse. Il lavoro si concluderà con la raccolta di quanto elaborato. Mezzi ! Schede / interviste ! Materiale scolastico ! Materiale di facile reperibilità. Verifica Gli obiettivi e i contenuti proposti saranno presentati per semplici unità didattiche, ognuna delle quali presenterà gli strumenti per una verifica immediata dell�apprendimento.

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Discipline coinvolte nel progetto ! Educazione motoria ! Educazione all�immagine ! Lingua inglese 1° MOMENTO a) Gli alunni portano a scuola il loro primo giocattolo. b) Presentazione del giocattolo da parte del proprietario: ♦ Chi lo ha regalato ♦ Come si chiama ♦ Compilazione della scheda del giocattolo ♦ Anni di vita ♦ Materiale di cui è fatto, forma, colore ♦ Dove viene tenuto c) In contemporanea discussione sul tempo che passa: sul quaderno attivo la presentazione delle ♦ Stagioni ♦ Mesi 2° MOMENTO ♦ Portare a scuola il giocattolo preferito adesso. ♦ Confrontare il giocattolo con quello usato da piccoli. ♦ Compilare la scheda del giocattolo. 3° MOMENTO ♦ Far intervenire in classe un nonno o una nonna per �raccontare� dei suoi giocattoli di quando

era piccolo/a. Intervista 1. Quando eri bambino quali giochi facevi? 2. Quale gioco preferivi? 3. Quali giocattoli o materiali od oggetti usavi per giocare? 4. Chi costruiva i tuoi giocattoli? 5. Quali altri giochi vedevi fare ai tuoi compagni? 6. Quando giocavi durante la giornata? 7. Dove giocavi? 8. Con chi giocavi (bambini/adulti/animali)? 9. Quali erano i giochi che si facevano in inverno e in estate? 10. Quali giochi si facevano all'aperto e al chiuso? 11. A che cosa giocavano le bambine? 12. A che cosa giocavano i maschi? 13. I giochi venivano accompagnati da conte, filastrocche, ...? 14. Ne ricordi qualcuna? 15. Avevi un compagno di giochi preferito? (persona/animale)? 4° MOMENTO

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♦ Costruire qualche gioco di una volta con materiale facilmente reperibile: barattoli e spago

abbastanza grosso per costruire i trampoli; stoffe per fare bambole di pezza, ecc.

COGNOME E NOME DELL�ALUNNO _________________________________________ Data_____________________________________________

SCHEDA DEL MIO PRIMO GIOCATTOLO

Nome del giocattolo__________________________________________________________

Me lo ha regalato _________________________________________________________

E� fatto di _________________________________________________________________

E� di colore ________________________________________________________________

Ha ________________________________ anni di vita

Adesso lo tengo____________________________________________________________

COGNOME E NOME DELL�ALUNNO ________________________________________

Data_____________________________________________

SCHEDA DEL MIO GIOCATTOLO PREFERITO

Nome o tipo del giocattolo____________________________________________________ Me lo ha regalato __________________________________________________________ E� fatto di _________________________________________________________________

E� di colore ________________________________________________________________ Gioco quando______________________________________________________________

Lo preferisco ad altri perché __________________________________________________

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COGNOME E NOME DELL�ALUNNO __________________________________________ Data_______________________________ INTERVISTA A _____________________________________________________________ 1. Quando eri bambino quali giochi facevi? 2. Quale gioco preferivi? 3. Quali giocattoli o materiali od oggetti usavi per giocare? 4. Chi costruiva i tuoi giocattoli? 5. Quali altri giochi vedevi fare ai tuoi compagni? 6. Quando giocavi durante la giornata? 7. Dove giocavi? 8. Con chi giocavi (bambini/adulti/animali)? 9. A che cosa giocavano le bambine? 10. A che cosa giocavano i maschi? 11. I giochi venivano accompagnati da conte, filastrocche, ...? 12. Ne ricordi qualcuna? 13. Avevi un compagno di giochi preferito? (persona/animale)?

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5.2 L�anticipo scolastico - Direzione Didattica statale per le scuole con lingua d�insegnamento slovena San Giacomo Trieste Kristina Kovačič e Maria Widmar

Oggetti della riforma introdotti Alfabetizzazione della lingua inglese Alfabetizzazione informatica Anticipo scolastico Docente tutor / prevalente Premessa La Direzione Didattica di San Giacomo è una delle due Direzioni Didattiche slovene di Trieste che sono state coinvolte nella sperimentazione della riforma scolastica nell'a.s. 2002/2003 (D.M. 18.9.2002 n.100). Con l'introduzione di alcuni elementi innovativi i docenti hanno voluto soprattutto effettuare una ricerca e una progettazione per verificare l�attuabilità di questi nelle scuole primarie con lingua d'insegnamento slovena che presentano non poche peculiarità. La Direzione Didattica di San Giacomo è situata nel centro della città di Trieste, ed è composta da 3 scuole dell�infanzia e 3 plessi della scuola primaria; due di queste sono formate da una pluriclasse frequentata rispettivamente da 8 e 9 alunni. Questo fu uno dei motivi per il quale docenti e genitori della scuola dell'infanzia �Jakob Ukmar� e della scuola "Marica Gregorič Stepančič" furono favorevoli alla sperimentazione e all'attuazione dell'anticipo: si intendeva per favorire l�iscrizione di un maggior numero di alunni. Il Consiglio di interclasse della scuola primaria "Marica Gregorič Stepančič", con la presenza dei soli docenti, ha dibattuto a lungo sulla proposta di aderire alla sperimentazione analizzando le condizioni della scuola che presentava una situazione molto specifica in quanto:

- si trattava di una pluriclasse frequentata da 8 alunni, un gruppo eterogeneo per età, livello e conoscenza della lingua che prevedeva una diversificazione del programma annuale;

- alcuni docenti erano impegnati anche negli altri plessi; - la scuola disponeva di una sola aula (il plesso è stato devastato nel 2000 da un incendio)

ed è attualmente ospitata nella scuola primaria �Gaspardis� di lingua italiana; - i materiali e le attrezzature erano insufficienti per garantire un�organizzazione di gruppi di

alunni per livello o per classi. Un altro aspetto importante, sottolineato più volte dagli insegnanti, è che le pluriclassi hanno gli stessi obiettivi e contenuti delle classi distinte. Inoltre in queste scuole la lingua slovena viene insegnata a pari ore di quella italiana. Per l'attuazione della sperimentazione è stato formato un gruppo composto da due insegnanti di classe e dall'insegnante di lingua inglese con il ruolo di coordinatrice. Anticipo scolastico

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L'attuazione dell'anticipo è stato il punto di partenza per la progettazione e la realizzazione degli altri elementi della riforma. L�anticipo ha coinvolto 1 alunno che nel febbraio 2003 avrebbe compiuto 6 anni. Per la progettazione, l�osservazione e la valutazione dell�attuazione dell�anticipo è stato costituito un Gruppo di lavoro composto da tutti gli insegnanti di classe, le insegnanti della scuola dell�infanzia, dai genitori dell�alunno e da una psicologa dell�Azienda Sanitaria - Servizio Socio-psico-pedagogico per le scuole con lingua d�insegnamento slovena di Trieste che ha seguito l�evolversi del progetto per tutto l�anno scolastico. Docente tutor / prevalente Il secondo elemento dell�innovazione è stato l�introduzione dell�insegnante prevalente. Per ricoprire questo ruolo è stato scelto l�insegnante di classe prevalente al quale è stata assegnata la funzione tutoriale nei confronti degli alunni della prima e seconda classe. L�insegnante ha coordinato inoltre tutte le attività ed i rapporti con le famiglie. Flessibilità nell�organizzazione, metodologia e didattica L�insegnamento in una pluriclasse richiede una programmazione adeguata, un�organizzazione molto flessibile e tempi di realizzazione veloci ed efficaci che tengano conto soprattutto della individualizzazione e della personalizzazione. Questo aspetto molto importante nelle pluriclassi è stato sviluppato soprattutto nella fase iniziale, quando le differenze tra gli alunni erano più accentuate e richiedevano interventi tempestivi ed efficaci con metodi specifici ed appropriati. Per favorire un accoglimento graduale e un�integrazione dell�alunno il più possibile completa il Gruppo di lavoro ha elaborato un calendario con il piano delle attività. Alfabetizzazione della lingua inglese L�introduzione della lingua inglese non ha rappresentato una novità assoluta in quanto è stata già sperimentata nelle classi prime negli anni precedenti. L�innovazione ha riguardato una diversa organizzazione dell�orario settimanale perché gli alunni di queste scuole vengono a contatto fin dalla prima classe con 3 lingue: lo sloveno (L1), l�italiano (L2) e l�inglese (LS). Per questo motivo, ma soprattutto per la presenza dell�alunno anticipatario, è nata l�esigenza di spezzare l�ora di inglese in due interventi settimanali di 30 minuti. Alfabetizzazione informatica L�alfabetizzazione informatica è stata realizzata parzialmente per la carenza di spazi e attrezzature adeguati e per la mancanza di programmi in lingua slovena. L�introduzione dell�informatica è stata comunque utile all�alunno anticipatario in quanto attraverso l�uso del computer ha sviluppato la propria autonomia e consolidato l�alfabetizzazione della lingua slovena e italiana. Si allega la narrazione dell�esperienza (Allegato 1).

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Allegato 1

La conferma ufficiale per l�attuazione sperimentale dell�anticipo è stata comunicata un mese dopo l�inizio dell�anno scolastico per cui appena nel mese di novembre è iniziata la fase di accoglimento dell�alunno in prima classe. Sin dall�inizio è stata coinvolta la scuola dell�infanzia �Jakob Ukmar� frequentata dall�alunno. Il Dirigente scolastico ha contattato l�Azienda Sanitaria che ha offerto la collaborazione della psicologa, con il compito di osservare e fare un test all�alunno anticipatario nella scuola dell�infanzia, di avere un colloquio con i genitori dell�alunno e con gli insegnanti della scuola dell�infanzia e quelli della scuola primaria. L�insegnante prevalente aveva il compito di seguire l�inserimento del bambino e di mantenere un costante contatto con i genitori. Il Gruppo di lavoro composto dal Dirigente scolastico, dai docenti, dalle insegnanti della scuola dell�infanzia e primaria nonché dalla psicologa, ha delineato le fasi di accoglimento e inserimento dell�alunno ed ha predisposto un calendario delle attività per favorire un inserimento graduale prevedendo dei incontri e delle lezioni da svolgersi sia nella scuola dell�infanzia frequentata dall�alunno anticipatario che nella scuola primaria. Durante le prime 3 settimane gli insegnanti hanno osservato i bambini dell�ultimo anno della scuole dell�infanzia e gli alunni della prima classe durante il gioco e le varie attività. La prima settimana si è svolto il primo incontro dei bambini dell�ultimo anno della scuola dell�infanzia con gli alunni della prima e seconda classe nella scuola primaria. Nella seconda settimana si sono svolti due incontri nella scuola primaria della durata di un ora. I bambini (con l�alunno anticipatario) sono stati riaccompagnati nella scuola dell�infanzia dall�insegnante prevalente e dal personale ATA. Dalla terza settimana in poi l�alunno anticipatario ha frequentato la scuola primaria dalle 8.00 alle 11.00 ed è stato accompagnato alla scuola dell�infanzia solo dal personale ATA. Da gennaio a febbraio l�alunno è rimasto a scuola fino alla pausa pranzo e da marzo in poi era previsto che avrebbe frequentato regolarmente le lezioni.

CALENDARIO INSERIMENTO DELL�ALUNNO

DATA

ORARIO

DISCIPLINE ATTIVITA�

SCUOLA

CHI

12.11.2002

8.30 - 9.30

Lingua slovena

Scuola dell�infanzia

A � alunni della 1° e 2° classe B - bambini dell�ultimo anno scuola dell�infanzia

21.11.2002

8.00 - 9.30

Matematica

Scuola primaria

A B

22.11.2002

8.00 - 9.30

Lingua italiana

Scuola primaria

A B

25.11.2002

8.00 - 9.30

Lingua slovena Scienze

Scuola primaria

A e l�alunno anticipatario

27.11.2002

8.00 -10.00

Inserimento

Scuola primaria

A e l�alunno anticipatario

28.11.2002

8.00 -10.00

Inserimento

Scuola primaria

A e l�alunno anticipatario

2.12.2002

8.00 - 11.00

Prove per la recita di San Nicolò

Scuole dell�infanzia

Tutte le classi

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5.12.2002

8.00 -11.00

Inserimento

Scuola primaria

A e l�alunno anticipatario

6.12. 2002

8.00 - 9.30

10.00 - 11.30

Recita per San Nicolò

Scuola primaria Scuola dell�infanzia

A e l�alunno anticipatario

9.12.2002

8.10 - 11.00

Geografia, matematica sloveno

Scuola primaria

A e l�alunno anticipatario

12.12.2002

8.10 -11.00

Inglese, Informatica Matematica

Scuola primaria

A e l�alunno anticipatario

13.12.2002

8.10 - 11.00

Ed.all�immagine Italiano Matematica

Scuola primaria

A e l�alunno anticipatario

16.12.2002

8.10 -11.00

Scienze sloveno Matematica

Scuola primaria

A e l�alunno anticipatario

19.12.2002

8.10 -11.00

Inglese Matematica Informatica

Scuola primaria

A e l�alunno anticipatario

20.12.2002

8.10 -11.00

Ed.all� immagine Italiano Matematica

Scuola primaria

A e l�alunno anticipatario

Novembre L�inserimento è iniziato il 12 novembre con una incontro degli alunni delle classi prima e seconda con i bambini della scuola dell�infanzia. A tutti è stata raccontata la fiaba di un gatto freddoloso alla fine della quale i più grandi hanno ritagliato vestitini di cartone e i più piccoli li hanno colorati ed incollati. In questo modo il bambino anticipatario ha incontrato e conosciuto i nuovi compagni e le insegnanti, gli altri invece hanno migliorato le abilità grafomotorie. Alla fine di novembre l�alunno ha frequentato la scuola per tre giorni alla settimana dalle 8 alle 10. Per l�ora di pranzo e le attività pomeridiane l�alunno rientrava nella scuola dell�infanzia. Durante questo periodo l�alunno ha acquistato fiducia nel nuovo ambiente e negli insegnanti. Le insegnanti coinvolte nell�attuazione dell�anticipo hanno osservato che l�alunno� è molto motivato e collabora, ma si stanca presto. E� un po� timido e previdente per cui avrà bisogno di tempo per inserirsi completamente nel nuovo ambiente�. Le insegnanti della scuola dell�infanzia hanno riferito che �l�alunno al ritorno a scuola tende a rilassarsi sui cuscini e gioca con i giochi didattici�. Dicembre La psicologa ha effettuato una visita nella scuola dell�infanzia ed ha incontrato l�alunno. Per una collaborazione sempre più intensa e stretta con la scuola dell�infanzia è stato deciso di organizzare una recita natalizia. Sulla base di un testo comune i bambini, gli alunni e le insegnanti hanno costruito dei burattini ed hanno organizzato la recita natalizia alla quale è seguita una festa, dove i genitori e gli insegnanti hanno avuto modo di scambiarsi le prime impressioni sul lavoro svolto. Gennaio L�alunno ha iniziato a frequentare la scuola primaria dalle 8.00 alle 11.00. Gli insegnanti hanno osservato che �l�alunno si è inserito bene, ma si stanca presto� e che vuole rimanere a scuola oltre l�orario previsto. Anche i genitori riferiscono che il loro figlio non vuole tornare alla scuola dell�infanzia, soprattutto ora che sta per compiere sei anni.

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Durante il periodo di inserimento l�alunno ha conosciuto tutti i personaggi dei libri, sa presentarsi, adopera frasi di cortesia, si orienta negli spazi, conosce il suo corpo ed è in grado di gestire lo spazio sul foglio. È in grado di mantenere una posizione corretta del corpo e delle mani, sa usare il libro, il quaderno, la penna e la matita. Il Gruppo di lavoro ha deciso che a partire da febbraio l�alunno avrebbe frequentato la scuola primaria regolarmente. Febbraio In occasione del suo �primo giorno di scuola� gli insegnanti hanno organizzato una festa alla quale hanno partecipato tutti i compagni, le insegnanti ed il dirigente scolastico. Alla festa è stato donato all� alunno un coniglietto di peluche che gli ha tenuto compagnia per tutto l�anno scolastico. Da quel giorno l�alunno ha cominciato a frequentare regolarmente la scuola, ma da allora è iniziato un periodo piuttosto delicato perché è stato assente più volte per malattia ed era spesso affaticato. Alla fine del mese la psicologa ha visitato la scuola ed ha osservato l�alunno durante le varie attività di gioco e lavoro, constatando che l�alunno si era integrato molto bene nel gruppo, ma che per vari fattori era psicologicamente sotto pressione. Per questo motivo le insegnanti hanno predisposto un angolo per le attività di gioco simulato, per la motivazione al lavoro o per il riposo. Alla fine del primo quadrimestre gli insegnanti si sono trovati in difficoltà riguardo la valutazione dell�alunno che fino a gennaio frequentava la scuola solo tre volte alla settimana in orario antimeridiano era presente solo durante alcune lezioni e attività di determinate discipline. In seguito ad una riunione del Gruppo di lavoro gli insegnati decisero di valutare solo i prerequisiti, l�interesse e la sua collaborazione e di esprimere una valutazione solo per le discipline alla quali l�alunno è stato presente, e precisamente: sloveno, italiano, matematica, scienze, informatica ed educazione motoria. Gli insegnanti hanno provvederanno a stillare una descrizione globale dei progressi personali e sociali conseguiti dall� alunno. Giugno Verso la fine dell�anno scolastico il Gruppo di lavoro ha effettuato una valutazione della sperimentazione e dell�attuazione dell�anticipo. L�accoglienza dell�alunno è stata molto graduale ed efficace anche perché c�è stata la collaborazione di tutti i componenti del Gruppo di lavoro. L�alunno anticipatario ha conseguito gli obiettivi prefissati, anche se ha frequentato una pluriclasse molto eterogenea. Gli insegnanti di classe hanno modificato i loro metodi di lavoro ed hanno cercato continuamente nuovi approcci e strategie efficaci. Gli insegnanti hanno riportato che da parte dei compagni è emersa qualche gelosia nei confronti dell�alunno. Per la psicologa si trattava di un fenomeno normale che avviene spesso tra fratelli grandi e piccoli in tutte le famiglie. Un mese dopo aver iniziato a frequentare regolarmente la scuola l�alunno ha recuperato in fretta e ottenuto buoni risultati in tutte le discipline, anche in matematica e scienze. Per quanto riguarda l�educazione motoria non ci sono stati spazi e attrezzature adeguate per una suo coinvolgimento più efficace. Per la lingua straniera si è rilevata molto utile l�introduzione di due lezioni settimanali di 30 minuti, anche se lo spazio per il gioco e il movimento era carente. L�alunno non ha avuto problemi di memorizzazione dei vocaboli ed ha collaborato molto bene anche con l�insegnante di informatica. Per quanto riguarda le attrezzature gli insegnati hanno proposto di dotare l�aula di un televisore e un videoregistratore. L�anticipo è stato difficoltoso soprattutto per la mancanza di spazi adeguati per l�alunno che aveva una concentrazione breve, era soggetto a stancarsi presto e aveva bisogno di gioco, movimento o più intervalli nella arco della giornata. Inoltre la scuola non disponeva di libri specifici, materiale o giochi didattici per gli alunni e per gli insegnanti. Per tanto sarebbe opportuno avere a disposizione più spazi per gli alunni per poter realizzare interventi individualizzati e attività personalizzate. Per l�anno scolastico 2003/2004 il Gruppo di Lavoro si è proposto di:

- introdurre l�inglese con due lezioni alla settimana di 30 minuti;

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- riorganizzare il tempo della ricreazione introducendo almeno due intervalli; - adottare libri e materiale didattico specifico in lingua slovena per gli alunni anticipatari e per

i loro insegnanti; - dotarsi di sussidiari specifici e materiale didattico per l�apprendimento / insegnamento

precoce dell�inglese; - modificare i programmi della scuola dell�infanzia in vista dell�attuazione dell�anticipo; - pianificare, rinforzare la collaborazione con la scuola dell�infanzia e una valutazione del

lavoro; - continuare la collaborazione con il Servizio socio-psico-pedagogico.

Alla fine dell�anno scolastico 2002/2003 gli insegnanti di classe hanno evidenziato i punti di forza ed i punti deboli della sperimentazione dell�anticipo.

Punti di forza:

- la stretta collaborazione instaurata tra scuola dell�infanzia e scuola primaria; - la collaborazione tra gli insegnanti, la psicologa ed i genitori per conoscere i bisogni

degli alunni anticipatari; - la scuola più aperta, maggiore flessibilità negli orari, realizzazione di laboratori che

hanno richiesto gli insegnati una maggiore creatività ed inventiva; - maggiori momenti di gioco durante le lezioni.

Punti di debolezza:

- mancanza di contenuti specifici nell�ultimo anno della scuola dell�infanzia; - mancanza di spazi appositi, angoli per il gioco, per la prefettura, per il riposo, per

l�ascolto di fiabe e musica che sono una necessità fisica per i bambini di quest�età; - troppo impegno per gli insegnanti (pluriclasse e anticipo); - mancanza di personale ATA per le eventuali necessità dei piccoli; - mancanza di mezzi finanziari per l�acquisto di materiali didattico; - difficoltà di accesso all�edificio della scuola dell�infanzia.

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5.3 La personalizzazione - Scuola paritaria Collegio della Provvidenza Udine Gianna Michelini e Giorgio Vescovi Oggetti della riforma introdotti Alfabetizzazione della lingua inglese Alfabetizzazione informatica Anticipo scolastico Portfolio delle competenze Docente tutor Laboratori Nuovi modelli organizzativi Premessa La scuola ha deciso di caratterizzarsi impegnandosi in un lavoro di ricerca - azione sulla personalizzazione del percorso educativo di ogni singolo alunno ed è intorno a questo filo conduttore che connette i diversi oggetti innovativi introdotti dall�anno scolastico 2002/03 nell�ambito della sperimentazione D.M. 18.9.2002 n.100. Il team IRRE ha colto l�esistenza di tale filo conduttore esaminando i dati raccolti e, soprattutto, percependo nel corso delle visite un vivace �clima� di entusiasmo, condivisione e partecipazione che coinvolge tutti gli attori. Esso è il frutto della consapevolezza che attraverso la personalizzazione si persegue l�obiettivo dello �star bene a scuola�, condizione necessaria per un equilibrato sviluppo della persona. I genitori dimostrano di condividere appieno l�indirizzo che la scuola si è data e l�hanno espresso a chiare lettere durante il focus group: �La direttrice ci ha colpito per l�entusiasmo che dimostra�, �Siamo tutti coinvolti!�, �Siamo in sei [genitori presenti al focus group] con sei storie diverse ma ci accomuna l�identico entusiasmo�. I laboratori e l�anticipo I docenti ritengono che il laboratorio sia uno strumento, uno strumento flessibile che permette di personalizzare i processi di apprendimento e di maturazione partendo dal concetto di �bambino costruttore del proprio apprendimento�. In altri termini, �Laboratorio vuol dire che i bambini costruiscono loro, e sono anche una risposta quindi alle esigenze del bambino che concretamente costruisce�. In questo modo la scuola risponde anche alle esigenze dei bambini in anticipo scolastico. Su questa impostazione sono organizzati i diversi laboratori: multimediale, di lingua inglese, di arte e immagine, di recupero e approfondimento (LARSA). I genitori esprimono forte apprezzamento sulle attività laboratoriali e a proposito dei LARSA aggiungono che �quando si incontrano carenze vengono fatti recuperi ad hoc e con una maniera tale che il bambino non è a disagio. Non c�è sempre lo stesso gruppo e quindi non c�è pericolo di far stare male i bambini. E� importante perchè nessuno rimane indietro anche se ci sono assenze. Si fanno subito i recuperi�. È questa la traduzione operativa, la ricaduta sugli alunni dello �slogan� della scuola �Dare di più a chi ha di meno e dare meglio a tutti attraverso i LARSA� (v. documentazione GOLD).

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Docente tutor Nella scuola privata generalmente è presente la figura dell�insegnante prevalente che lavora in classe 24 ore settimanali. Il ruolo di tutor è stato pertanto �affidato fisiologicamente a tale insegnante soprattutto per il numero elevato di ore in classe che consente una conoscenza più approfondita dei bambini�. Il rapporto con le famiglie è gestito prevalentemente dall�insegnante tutor ma non esclude il coinvolgimento degli altri docenti. Questa scelta consente una conoscenza reciproca tra i genitori e tutti gli insegnanti, ma permette anche ai primi di avere un riferimento forte nel tutor, e al tutor stesso di poter approfondire determinati aspetti della vita del bambino. La �conoscenza più approfondita� che il tutor acquisisce nel tempo viene condivisa e confrontata con i colleghi per �delineare collegialmente un quadro più completo del singolo bambino� anche attraverso la co-costruzione del portfolio. Portfolio e Piani di Studio Personalizzati Gli insegnanti lavorano �sul� portfolio e �con� il portfolio. Si interrogano infatti sulle modalità più efficaci di rilevazione e documentazione del percorso di crescita dell�alunno, cercando di coniugare l�esigenza di raccogliere �tracce� significative dei diversi momenti con la necessità di avere uno strumento snello, fruibile anche da genitori e alunni. Senza dimenticare il bisogno di contenere i tempi necessari per la progettazione: �è un lavoro enorme... l�ho fatto in buona parte a casa...� afferma l�insegnante tutor. Parallelamente, �con� il portfolio, i docenti hanno l�opportunità di rileggere la propria azione educativa e didattica attraverso la riflessione collegiale sui processi di apprendimento e, più in generale, sulla costruzione del �sè� da parte degli alunni. La valutazione che ne consegue viene �visualizzata� in un grafico costruito dagli insegnanti denominato �Assi della formazione� (v. documentazione GOLD). Attraverso il portfolio, infine, gli insegnanti ritengono che si possa costruire in itinere il Piano di Studio Personalizzato partendo dai nuclei fondanti stabiliti collegialmente all�inizio dell�anno scolastico (Allegato 1). Si realizza così la flessibilità educativa che, a sua volta, risponde alle esigenze del bambino in rapida evoluzione.

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Allegato 1

Individuazione dei nuclei fondanti alla base del piano di studi per il primo biennio (a.s.2003-2004 / a.s. 2004-2005)

Sulla base di quanto esplicitato dalle �Indicazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati nella Scuola Primaria� e prendendo spunto da quanto suggerito nelle �Raccomandazioni per l�attuazione delle Indicazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati�, il collegio dei docenti ha fissato i seguenti nuclei fondanti. # L�autobiografia: è il campo all�interno del quale l�alunno si racconta nei vari momenti

della sua vita, si descrive esercitando vari codici comunicativi: parlato, scritto, iconico, gestuale. Il bambino/a impara a collocare se stesso nel tempo e nello spazio e a rappresentarsi in relazione alle altre persone e ai diversi contesti in cui vive.

# La relazione con l�altro: la progressiva costruzione del sé si misura con la famiglia, la

classe, gli amici. Tutte queste persone costituiscono i personaggi delle esperienze sulle quali il bambino può vivere la comunicazione. Fondamentale è il percorso che conduce il bambino/a a riflettere sulle relazioni con simili e molto diversi, sulle regole necessarie per stare bene insieme.

# La fantasia: è importante permettere al bambino/a di costruirsi altri mondi, di leggere

in modo originale l�esperienza quotidiana, attraverso modalità consuete o stereotipate di lettura del reale, e i vari codici a disposizione. Tutto questo, non solo per soddisfare bisogni di natura emotiva e affettiva propri di questa età, ma anche perché la possibilità di giocare con le regole codificate diventa occasione per una conoscenza più approfondita delle stesse.

# La corporeità: ogni dimensione simbolica che anima il bambino e le sue relazioni

familiari e sociali è inscindibile dalla sua corporeità. Nella persona, infatti, non esistono separazioni e il corpo non è il �vestito� di ogni individuo, ma il suo modo globale di essere e agire nel mondo.

# L� �oggettività� del mondo: il bambino è continuamente stimolato a osservare la natura

che lo circonda, ma anche gli oggetti con cui viene in contatto o di cui ha percezione: li descrive, li rappresenta, dà loro un ordine logico, spaziale e temporale. In questa area di esperienza, il bambino può conoscere tradizioni, patrimoni culturali, valori e problemi ambientali: tutti aspetti che poi ritrova nella realtà direttamente vissuta.

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5.4 Il portfolio delle competenze - Istituto Comprensivo di Villa Santina (UD) Marilena Nalesso e Rosalba Perini

Oggetti della riforma introdotti Alfabetizzazione lingua inglese Alfabetizzazione informatica Portfolio delle competenze Laboratori Elementi chiave

- centralità del bambino - uso del tempo - metodologie - relazioni scuola-famiglia - obiettivi di apprendimento - valutazione

Contesto E� opportuno in premessa precisare che l�I.C. di Villa Santina (UD) faceva parte delle 10 scuole, a livello regionale (8 scuole elementari, 2 scuole dell�infanzia), impegnate nella sperimentazione della Riforma avviata con il D.M. 18.9.2002 n.100. L�avvio dell�esperienza innovativa legata al D.M. 100/2002 ha rappresentato emblematicamente l�apertura di una nuova stagione nei rapporti tra la scuola e le comunità locali. Si è trattato, in altri termini, di operare una scelta strategica di programmazione territoriale per garantire e sostenere la qualità dell�educazione, come premessa per la qualità di vita, in un contesto caratterizzato da un alto rischio di marginalità. Questo perché l�I.C. di Villa Santina si colloca in una realtà decentrata di montagna. Tra gli obiettivi dell�offerta formativa è chiaramente esplicitata l�intenzione di attuare �percorsi integrati con il territorio; partecipare a programmi locali, provinciali e regionali�. Portfolio Il portfolio rappresenta in questa esperienza l�elemento unificatore che lega alcuni oggetti dell�innovazione attuati nell�ambito della riforma. Interessante il riferimento al Quadro Comune Europeo di Riferimento, citato dagli insegnanti stessi nella programmazione educativo-didattica per la classe prima, anno scolastico 2003/04, con queste parole: �Nel prendere atto del progetto di sperimentazione, promosso in ambito nazionale, le insegnanti di classe prima hanno rivisitato il documento che è il Quadro Comune Europeo, in cui sono classificate competenze, attività linguistiche, testi e strategie comunicative adattabili a qualsiasi età�. I docenti hanno inoltre esaminato pratiche didattiche ed esperienze significative relative ai contenuti innovativi, considerati nel decreto, ponendo particolare attenzione alla realtà concreta del proprio ambiente, alla specificità dei bisogni formativi e culturali dei bambini loro affidati. In questo specifico contesto va ancora rilevato che l�esempio di portfolio costruito nella scuola dell�infanzia ha costituito un esempio di grande valore propositivo anche per l�elaborazione del portfolio nella scuola primaria. Rappresenta un elemento che sostiene la visione di questo oggetto

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della riforma come strumento di continuità tra ordini diversi e come occasione di riflessione, di collaborazione per la costruzione di interventi di studio personalizzati, in grado di tener conto della storia documentata dell�alunno (Allegato 1 �Questionario rivolto ai genitori dei bambini che frequentano l�ultimo anno della scuola dell�infanzia�). Da rilevare ancora che il portfolio delle competenze mette in atto una connessione con i parametri del Q.C.E. allargata, intesa come procedura applicata a tutte le discipline di studio e non circoscritta solo all�ambito dell�insegnamento-apprendimento della lingua straniera. In particolare questa visione unitaria viene introdotta nelle schede di valutazione degli obiettivi di studio dei singoli alunni, utilizzate nel Portfolio. Da sottolineare alcuni aspetti di positività che traducono lo spirito della Riforma. Il portfolio come strumento di coinvolgimento attivo delle famiglie. Le insegnanti così riferiscono: �La collaborazione delle famiglie si è attivata in particolare per il portfolio, per la lingua inglese e per l�informatica. La struttura del portfolio è stata, in un primo momento, costruita dagli insegnati, poi le famiglie sono state coinvolte nella compilazione e nella condivisione dei significati�. Infatti, come risulta anche dalle dichiarazioni degli stessi genitori, nel processo di costruzione del portfolio le insegnanti hanno accolto le loro osservazioni, e, conseguentemente, sono stati modificati alcuni aspetti. Durante il focus group le famiglie hanno segnalato ancora che �il portfolio non viene visto solo come documento di valutazione, ma anche come strumento di comunicazione tra scuola e famiglia.� Sembra in questo caso che la scuola abbia interpretato correttamente lo spirito innovativo dell�oggetto. Non si tratta solo di stabilire buoni rapporti con i genitori, ma di concretizzare una partecipazione attiva e una co-responsabilizzazione nel processo di crescita dell�alunno (Allegato 2 �I genitori osservano�). La centralità del bambino, elemento cardine della riforma, viene evidenziata non solo nella costruzione del portfolio con l�approfondimento di alcune sezioni, ma soprattutto nelle modalità di compilazione che coinvolgono l�alunno. Come esempio, si allega la scheda �Io mi racconto� (Allegato 3), utuilizzata nel portfolio della scuola dell�infanzia che viene ripresa e reinterpretata nella scuola primaria. Alcuni elementi sembrano degni di nota:

- lo sforzo per tradurre e riprodurre nel portfolio gli obiettivi di apprendimento dati nelle Indicazioni Nazionali;

- la prospettiva adottata dagli insegnanti che vedono il portfolio come concretizzazione �di un forte legame con la memoria, l�identità, la storia cognitiva di ogni alunno�;

- la visione del portfolio come elemento per la promozione di motivazioni, di iniziative, di nuove responsabilità negli allievi;

- l�attenzione alla personalità di ogni singolo alunno con specifiche attività di osservazione, relative ai vari aspetti del comportamento sociale.

Emerge dall�analisi dei documenti e dalle dichiarazioni riportate, nei vari momenti di interlocuzione, dai diversi soggetti partecipanti alla ricerca, che il portfolio costituisce l�elemento collante delle innovazioni introdotte nella scuola e previste dalla riforma. Pur suscitando all�inizio fondate incertezze e grandi perplessità, questo strumento è letto ora in tutta la sua potenzialità educativa ed interdisciplinare, nonché di collegamento con le famiglie e con il territorio.

Connessione tra Portfolio e lingua inglese La lingua inglese trova una specifica correlazione con il portfolio nell�individuazione di indicatori di competenza, con riferimento ai livelli e ai traguardi indicati dai Piani Nazionali.

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Nella sezione del dossier vengono anche registrate le esperienze individuali effettuate a livello scolastico ed extra scolastico di ogni alunno, che possono avere connessione con le competenze sviluppate anche nell�ambito linguistico specifico della lingua inglese.

Connessione tra portfolio e laboratori di informatica e linguaggi creativi. Nella sezione dedicata alla �Valutazione degli obiettivi di studio di ogni singolo alunno� sono considerate anche le esperienze fatte nei laboratori suddetti, con l�individuazione di alcuni descrittori sulla partecipazione collaborativa, sulla condivisione delle conoscenze e sui comportamenti adottati dal singolo alunno. Da rilevare l�attenzione riservata al comportamento relazionale, all�autonomia manifestata dal bambino, ad esempio nell�assumere un incarico e nel portare avanti l�impegno, e l�attenzione rivolta all�uso efficace del tempo in laboratorio.

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Allegato 1

QUESTIONARIO RIVOLTO AI GENITORI DEI BAMBINI

CHE FREQUENTANO L�ULTIMO ANNO DELLA SCUOLA DELL�INFANZIA

1. Quali sono, secondo lei, tenendo conto anche delle comunicazioni del

bambino, le esperienze maggiormente significative, vissute da lui all�interno della Scuola dell�Infanzia?

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2. Crede che la Scuola dell�Infanzia abbia contribuito in modo determinante a

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3. Che cosa è mancato al bambino nella Scuola dell�Infanzia?

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VI PRESENTO MIO FIGLIO Questo spazio è dedicato alla presentazione libera e personale del vostro bambino. Vi preghiamo di tenere in particolare considerazione anche i seguenti aspetti: comportamento����������������������������� ������������������������������������ carattere�������������������������������� ������������������������������������ paure���������������������������������� ������������������������������������ atteggiamento nei confronti degli altri������������������ ������������������������������������ altro���������������������������������� ������������������������������������

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Allegato 2

I GENITORI OSSERVANO

Fin dal primo ingresso nel sistema scolastico i bambini/alunni proseguono nel

processo di formazione, in particolare la maturazione della propria identità, lo

sviluppo delle risorse personali (potenzialità).

Questo particolare momento necessita di una collaborazione attenta e singolare tra

scuola e famiglia al fine di rendere il compito, al soggetto in formazione, alla scuola

e ai genitori, più agevole. L�approfondimento nella conoscenza del minore riguarda

l�ambito cognitivo, ma anche quello relazionale e affettivo.

RAPPORTO CON LA SCUOLA: il bambino

sempre

spesso qualche

volta

mai

viene volentieri a scuola

nei rapporti con i compagni appare sereno

frequenta i compagni di scuola

racconta spontaneamente, a casa, ciò che fa a scuola

AUTONOMIA: il bambino

è ordinato ed ha cura del materiale

svolge volentieri i compiti

è in grado di eseguire

svolge i compiti in tempi ragionevoli

GIOCO: il bambino

preferisce giocare da solo

preferisce i giochi organizzati

è contento di quello che fa

preferisce giochi di movimento

preferisce i giochi di competizione

NELLA RELAZIONE: il bambino

è tranquillo

è vivace

è timido/introverso

è estroverso

parla volentieri con gli adulti

parla volentieri con altri bambini

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Allegato 3

IO MI RACCONTO

La mia carta

d�identità

La mia famiglia La mia casa Io e la televisione A casa faccio tante cose

Le mie maestre

Mi chiamo�.. Ho �.� anni Sono (maschio/ femmina)

La mia mamma si chiama��. Il mio papà si chiama���. I mei fratelli/so-relle si chiamano..

Abito a ����.. In via�����.

La guardo con�.. Mi piace guardare ���..����. Non mi piace guardare����.

Le mie maestre si chiamano����

I miei amici a scuola

Io a scuola Io a scuola Io a scuola Io a scuola Io a scuola

Il mio miglior ami-co/a è����� Con lui/lei mi piace�����.. A volte però litighiamo

A scuola mi piace molto (disegno)�. A scuola non mi piace molto���

Penso di essere molto bravo a (disegno)���� Penso di non essere tanto capace di���..

Mi piace di più giocare, colorare, disegnare ecc. da solo, con pochi bambini, con tanti bambini?����

Dove mi piace di più stare quando disegno, gioco ecc.?�����..

Preferisco essere aiutato dalla maestra o fare da solo?�����..

Io a scuola

Le mie paure La mia scuola Io a scuola Io a scuola Io a scuola

La mia storia pre-ferita è ����. Quando recito questa storia mi piace essere il�...

Io ho paura di��

Si chiama���...Il mio gruppo/se-zione ����

Alla scuola ele-mentare farò��. Alla scuola ele-mentare mi piace-rebbe fare���..

Mi piace stare alla scuola materna perch����.

Io ho paura di��

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6. Conclusioni Giorgio Vescovi 6.1 Gli aspetti di sistema L�IRRE del Friuli Venezia Giulia ha operato nel rispetto delle indicazioni pervenute dalla �Cabina di regia� nazionale orientando i comportamenti e le azioni al raggiungimento degli obiettivi del progetto ed alla tenuta dei tempi definiti a livello centrale. A conclusione della stesura del rapporto regionale si può affermare che il sistema ha tenuto nonostante la ristrettezza dei tempi assegnati ai vari momenti in cui si è sviluppata la ricerca qualitativa e ciò è stato possibile per i seguenti motivi:

- la collaborazione che la Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici � Area autonomia ha offerto, anche per le vie brevi, in vari momenti nel corso della ricerca;

- lo sviluppo di sinergie tra IRRE ed Ufficio Scolastico Regionale e soprattutto con il

Direttore di detto Ufficio, dott. Pier Giorgio Cataldi. Senza il suo personale intervento non sarebbe stato possibile completare i team di osservatori; due tecnici IRRE, inoltre, hanno fatto parte del gruppo di progettazione costituito all�interno dell�U.S.R. per la progettazione della formazione degli insegnanti ex ultimo comma art.2 D.M. 22.7.2003 n.61;

- la collaborazione con gli altri IRRE, sviluppatasi anche attraverso modalità non strutturate.

Il collegamento con la rete IRRE è risultato di grande aiuto soprattutto per quegli Istituti, come il nostro, non coinvolti in alcun livello decisionale;

- la risposta spontanea e senza riserve che gli insegnanti cui si è chiesto di documentare le

pratiche innovative per l�inserimento in GOLD hanno dato, nonostante la ristrettezza dei tempi assegnati e la grande mole d�impegni che la fine d�anno scolastico implica;

- l�inserimento, nel sito dell�IRRE, di una sezione dedicata a R.I.So.R.S.E. (contenente il

progetto, i documenti, le scuole selezionate, i gruppi ed i team, le attività e gli indirizzi e-mail dei tecnici) per offrire il massimo di visibilità al progetto e una partecipazione �esterna� allo stesso attraverso la condivisione delle diverse azioni;

- i continui incontri, formalizzati ed informali, tra i componenti il gruppo regionale di progetto

per il controllo del processo;

- la preziosa azione delle due insegnanti esterne all�IRRE che hanno completato i team di osservatori;

- la convinta condivisione, all�interno del gruppo di ricerca e dei team, degli obiettivi da

raggiungere e la amichevole relazionalità che ha legato ogni membro agli altri, cosicché il gruppo ha evidenziato una solidità strutturale che ha permesso di superare le difficoltà di alcuni momenti operativi, soprattutto nelle decisive azioni finali: la revisione degli strumenti compilati durante le visite e dei materiali dati dalle scuole, nonché la stesura del rapporto finale. Va evidenziato, in questo quadro, che le diverse competenze personali dei componenti sono state un importante collante ed una risorsa per il gruppo nelle diverse azioni della ricerca e nella stesura del rapporto finale.

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6.2 Adesione e consenso delle scuole alla ricerca Come già accennato in precedenza, le scuole hanno risposto molto bene alla sollecitazione dell�IRRE: c�è dovunque interesse per i problemi che l�introduzione della riforma pone. Questo interesse non è limitato alla mera introduzione degli oggetti innovativi, ma include, soprattutto in questi mesi in cui si predispongono le azioni didattiche e culturali da offrire nel prossimo anno scolastico, l�organizzazione interna delle scuole. Tutte le scuole selezionate attendono il seminario per la presentazione del rapporto regionale, che si terrà all�inizio del prossimo anno scolastico. Molti docenti hanno chiesto ai componenti i team di osservazione se quanto da loro prodotto risponde allo spirito della riforma e qualcuno d�essi ha ritenuto opportuno invitare gli osservatori nei laboratori durante le attività didattiche. Nonostante in qualche Istituto la riforma sia stata criticata, pur tuttavia l�interesse per ciò che sta accadendo e l�ansia di rispondere alle nuove istanze di genitori ed alunni sono percepibili. Durante i focus group rivolti ai genitori è stata osservata una grande attenzione da parte loro a quanto sta accadendo nella scuola, sono informati, preparati (in un caso hanno partecipato al focus group portando con sé materiale sulla riforma scaricato da internet) ed hanno richiesto di proseguire i contatti intrapresi. L�IRRE ha cercato di farsi carico, per quanto di sua competenza, delle sollecitazioni di dirigenti e docenti organizzando due seminari di formazione sulla documentazione poiché questa può essere intesa come �oggetto� trasversale a tutti gli altri ed ha sollecitato tutte le 26 scuole a documentare ciò che hanno sperimentato in quest�anno scolastico; molti insegnanti intendono farlo, ma in tempi più distesi. 6.3 Ruolo dell�IRRE e la rete nazionale Il ruolo che l�IRRE ha giocato all�interno di questo progetto deriva in senso stretto da quanto indicato nell�art.1 del D.P.R. 6.3.2001 n.190 �Regolamento concernente l�organizzazione degli Istituti regionali di ricerca educativa a norma dell�art. 76 Decreto Legislativo 30.7.1999 n. 300�: sono enti strumentali dell'amministrazione che svolgono funzioni di supporto alle istituzioni scolastiche e alle loro reti e consorzi, nonché agli Uffici dell'Amministrazione. Tali funzioni si esplicano in attività di ricerca nell'ambito didattico-pedagogico e nell'ambito della formazione del personale della scuola, per lo svolgimento delle quali gli IRRE si coordinano con l'Istituto Nazionale di Documentazione per l'Innovazione e la Ricerca Educativa, con le Università e le altre Agenzie formative. La rete nazionale, costituita dal MIUR, dagli IRRE, dagli Uffici Scolastici Regionali e dall�INDIRE, ha prodotto il protocollo di ricerca e gli strumenti per rilevare sia i risultati dell�applicazione degli oggetti innovativi, sia i processi mediante i quali sono state applicate le condizioni della riforma. Il raggiungimento degli obiettivi della ricerca, a livello regionale, è stato possibile operando attraverso:

- la condivisione convinta degli obiettivi da raggiungere; - la tenuta dei tempi; - la stretta osservanza delle procedure; - le modalità relazionali osservate dai team nei confronti di dirigenti, insegnanti e genitori

delle scuole visitate; - la meditata e condivisa compilazione degli strumenti; - l�attenta analisi dei materiali dati dalle scuole; - la condivisa stesura del rapporto finale da parte del team regionale.

La scelta delle pratiche innovative da inserire nell�archivio GOLD non è stata né facile né semplice: le pratiche osservate nelle scuole e desunte dalle interazioni con gli insegnanti, intese come

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�procedure per fare� e considerate pregevoli ed esportabili, sono state molte di più di quelle effettivamente documentate, pur tuttavia ci si è limitati alla individuazione di un numero esiguo d�esse unicamente per rispettare i tempi dati dalla �Cabina di regia� nazionale. L�opera di supporto agli insegnanti che hanno documentato è stata prestata da un componente del gruppo regionale di ricerca e dei team di osservatori esperto in tale settore. Ciò ha permesso allo stesso di avere un�approfondita informazione su tutti i momenti di realizzazione del progetto, di condividere con i colleghi le varie azioni e di coinvolgere i docenti nel processo di documentazione di cui, per lo più, non avevano esperienza. 6.4 Sintesi e prospettive Giunto al termine di un�operazione svolta in tempi molto stretti e quindi caratterizzata da un�attività particolarmente intensa, il gruppo di ricerca regionale ritiene che siano stati raggiunti in modo significativo gli obiettivi definiti dal progetto. E� stato osservato che gli Istituti scolastici hanno bisogno di confrontarsi con persone ed istituzioni esterne all�ambiente in cui operano, per riuscire a capire, attraverso l�interazione con enti a livello regionale, quali sono gli IRRE, se gli itinerari individuati e sviluppati dai Collegi dei docenti e dai Consigli di circolo o d�istituto sono adeguati all�introduzione di aspetti legati ad una riforma che modificherà in profondità, a regime, la presente struttura scolastica e didattica. Si percepisce inoltre, da parte dei docenti, un gran bisogno di confronto e di scambio di idee. Esiste una richiesta di sostegno in questi momenti di obiettiva difficoltà, alla quale gli IRRE sono tenuti a dare risposta. Un proseguimento dell�iniziativa attivata dal MIUR è quindi auspicabile, non solo per ampliare anche alla scuola media la ricerca qualitativa attivata in quest�anno scolastico, ma anche per continuare a sostenere i dirigenti e gli insegnanti coinvolti in questo primo anno di ricerca. Si prefigura un lavoro ancora più impegnativo che potrà raggiungere risultati positivi soltanto se tutti gli enti che fanno parte della rete nazionale continueranno ad operare sinergicamente in comunanza d�intenti e nel rispetto dei tempi concordati.