Scuola digitale: l'accesso come prerequisito all'innovazione

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Scuola digitale: l’accesso come prerequisito all’innovazione CASE STUDY

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Scuola digitale, l’accesso come prerequisito all’innovazione: il Progetto

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Scuola digitale: l’accesso comeprerequisito all’innovazione

A marzo 2016 TIM, anche con il supporto della tecnologia Huawei, ha avviato un’importante attività di infrastruttu-razione degli edifici scolastici su tutto il territorio italiano. Tra gli obiettivi del progetto: garantire un equo accesso alla rete, rafforzare i servizi digitali del territorio e facilita-re la gestione delle attività amministrative.

Le attività si sono inserite nell’ambito della Convenzio-ne Consip Reti Locali 5, volta alla fornitura di prodotti e servizi per la realizzazione, manutenzione e gestione di reti locali. La Convenzione ha permesso alle scuole di sce-gliere tra varie componenti di fornitura e di servizio (dato a vari livelli selezionabili dall’utente), soddisfacendo così richieste di semplice fornitura di prodotti, rinnovo o ade-guamento di infrastrutture attive/passive esistenti.

Tramite la Convenzione è stato anche possibile realiz-zare per le scuole reti pronte per il trasporto di servizi innovativi di rapida evoluzione (come ad esempio Voip, Videoconferenza su IP, Videosorveglianza, Soluzioni di automazione di edificio). Ne è derivato un rilevante bene-ficio economico per gli Istituti scolastici che hanno avuto accesso a soluzioni tecnologiche di ultima generazione a prezzi concorrenziali rispetto al mercato privato.

Dotare gli edifici scolastici di un’infrastruttura digi-tale significa abilitare una scuola inclusiva e digitale, in linea con le esigenze espresse oggi dal mercato del lavoro e auspicate dal legislatore nel Piano Nazionale Scuola Digitale. Con le AZIONI #1, #2 e #3 il Piano ave-va, infatti, individuato questi primi obiettivi di sviluppo: fibra per banda ultralarga per ogni scuola; cablaggio interno di tutte le scuole (LAN/W-LAN) e diritto a inter-net. Già il Piano Nazionale Banda Ultralarga del Mise, pubblicato in una prima versione a marzo 2015 e tra i documenti in materia più importanti del Governo, rico-nosceva l’importanza strategica dell’accesso alla rete per tutti: è da qui che è partita la sfida dell’educazione nell’era digitale, formalizzata dal Miur e dal Mise in un protocollo d’intesa che prevede che, entro il 2020, tutti i plessi scolastici siano raggiunti dalla fibra ottica.

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Perché è necessario un partenariato per una nuova scuola

La Buona Scuola (legge n.107/2015) è un percorso con-diviso di innovazione culturale, organizzativa, sociale e istituzionale in cui il digitale è “strumento abilitante, con-nettore e volano di cambiamento”.

Non può esserci innovazione senza una moderna infra-struttura tecnologica che dia nuove connessioni, energia e capacità alla didattica. Le nuove tecnologie sono condi-zione imprescindibile per ambienti propedeutici agli ap-prendimenti attivi, a nuovi modelli di interazione didattica che avvicinino gli studenti al mondo del lavoro, rafforzan-do le competenze relative alla comprensione e alla pro-duzione dei contenuti.

L’impegno di tutti gli attori che a vario titolo intervengono nello sviluppo sociale ed economico del Paese è priorita-rio. Connettere in Rete l’intera scuola italiana non sareb-be possibile solo attraverso il mandato del Miur, richiede azioni sinergiche in cui aziende leader del settore lavorino di pari passo ad interventi pubblici. Una sorta di “parte-nariato permanente che renda la nostra scuola capace di sostenere il cambiamento e l’innovazione”, recita il Pnsd.

TIM e Huawei hanno lavorato in questa direzione: rea-lizzare, ampliare o in alcuni casi adeguare le infrastrut-ture di rete LAN e Wireless LAN delle scuole su tutto il territorio nazionale. Il fine è stato trasformare gli spa-zi interni agli edifici scolastici, in aree con connettivi-tà cablata e senza fili per la fruizione di risorse digitali nella didattica in classe e per le attività amministrative (come ad esempio il Registro elettronico del docente). Sono, infatti, le carenze strutturali e infrastrutturali il vero ostacolo all’utilizzo diffuso di risorse e ambienti digitali.

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Perché è necessario un partenariato per una nuova scuola

Le soluzioni adottate garantiscono la massima prote-zione su tutti i fronti di accesso (che sia LAN o wireless), affinché sia gli studenti che i docenti possano utilizza-re a scuola i propri dispositivi personali senza rischi, così come previsto dal Piano nazionale Scuola Digitale.

Particolari blocchi sono stati inoltre previsti per contenuti e applicazioni non idonei alla didattica. Inoltre il progetto complessivo, seppur nella specificità di ogni singolo isti-tuto, si è basato su una forte standardizzazione dei pro-cessi, che ha permesso di realizzare in tempi molto rapidi ogni singola connessione. Image by Huawei

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Scuole in rete: a che punto siamo

La rilevazione sull’anno scolastico 2014-2015 effettua-ta dall’Osservatorio tecnologico gestito dal MIUR, riporta che il 70% delle 326.000 aule, presenti nei plessi scolastici attivi oggetto di analisi, è connessa in Rete in modalità cablata o wireless.

Mentre l’82,5% dei laboratori (sul totale di 65.650) è con-nesso in Rete in modalità cablata o wireless. Un aggior-namento al 2017 di questi dati ci viene restituito, con maggiore dettaglio, dall’Osservatorio eGovernment della School of Management del Politecnico di Milano che, in collaborazione con l’ANP – Associazione Nazionale Diri-genti e Alte professionalità della Scuola, ha realizzato tra gennaio e febbraio 2017 un’indagine volta a verificare il livello attuale di digitalizzazione dei processi organizza-tivi e gestionali interni alla scuola. Va da sé che il punto di partenza di questa analisi è la verifica del tipo di con-nessione utilizzata, essendo la copertura delle scuole con infrastruttura in banda ultralarga la precondizione per la realizzazione delle azioni previste dal Pnsd.

I risultati mostrano che seppur tutti i rispondenti siano dotati di connessione, nella maggior parte dei casi (55%) è di tipo DSL, nel 29% in fibra ottica, nel 21% tramite ope-ratore wireless fisso WISP, mentre solo il 6% utilizza un

modem tradizionale a 56 Kbps.

Importante rilevare che, secondo la ricerca del Politecni-co di Milano, solo il 25% del campione imputa le difficoltà all’introduzione di soluzioni digitali nei processi e nella didattica alla scarsa disponibilità di soluzioni tecnologi-che idonee. Significa che il progetto di infrastrutturazio-ne realizzato da TIM, con il supporto di Huawei, è andato nella giusta direzione.

Image by “eGovernment: uno, nessuno, centomila”,Osservatorio eGovernment, Politecnico di Milano

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La tecnologia utilizzata: un dettaglio

Circa 25000 Access Point, 1000 Firewall e quasi 2000 swi-tch e Access Controller. Sono questi i numeri della tec-nologia Huawei impiegata nel progetto. Per le reti wi-fi l’azienda ha utilizzato prodotti di categoria Enterprise pensati per scenari ad alta densità di utilizzo, con appli-cazioni di accesso e di videosorveglianza per una gestio-ne sicura, centralizzata e semplificata del hardware.

I prodotti Access Point (sia da indoor che da outdoor) che forniscono l’accesso WLAN alla rete sono di ultima gene-razione, con prestazioni fino a 1,75Gbps che garantiscono tempi di download e upload eccellenti e un’alta qualità di video streaming. Il controllo e la loro gestione è centraliz-zata e affidata ad un Access Controller che ne velocizza e ne semplifica l’installazione e la configurazione. Que-sto permette di avere da un unico punto di accesso un quadro completo dell’andamento di tutta la infrastruttu-ra di rete. Con il supporto del software eSight, presente in convenzione come Network Management System, la configurazione, il provisioning e il monitoraggio della rete sono fortemente semplificati, con un’ottimizzazione del-le prestazioni. In pratica il software è dotato di una fun-zionalità di diagnostica intelligente che identifica i guasti nei dispositivi della stazione lato utente (STA) causati da configurazioni sbagliate, come ad esempio errate impo-

stazioni dell’adattatore di rete wireless o impostazioni non corrette dell’assistenza del sistema. Attraverso vi-sualizzazioni topologiche degli access controller (AC) e degli access point (AP) corredate da dati su utilizzo, pre-stazioni e interferenze, si hanno dettagli immediati sullo stato della Wireless LAN.A supporto il WMM per una corretta allocazione delle ri-sorse radio ai diversi servizi trasportati, con mappatura delle priorità sull’interfaccia wireless e via cavo. L’imple-mentazione è stata semplificata attraverso l’utilizzo di switch, conformi con IEEE 802.3af/at e presenti in Con-venzione, che potessero telealimentare gli Access Point attraverso il cablaggio strutturato realizzato.La sicurezza e la protezione da minacce esterne è garan-tita da un apparato multi purpose Next Generation Fi-rewall USG6310, certificato ICSA Labs e NSS Labs, che in-tegra funzionalità di application firewall, VPN (IPSec, SSL, L2TP, MPLS, GRE VPN), intrusion prevention/detection (signature-based, identificando oltre 5000 vulnerabili-tà), antivirus (cinque milioni di Virus/Troyan con databa-se aggiornato quotidianamente), Data Leak Prevention (identificazione e filtro su oltre 120 tipi di files e conte-nuto), SSL Decryption, Anti-DDOS (dieci tipi di attacchi DDos), Application Control e Url filtering (predefined URL category database da ottantacinque milioni di URL).

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Scuola digitale, l’accesso come prerequisito all’innovazione. Conclusioni

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La moderna infrastruttura tecnologica realizzata da TIM e Huawei ha contributo ad abilitare il futuro di una nuo-va scuola, che accoglie in tutte le attività della vita sco-lastica, dalla didattica all’amministrazione, l’innovazio-ne come processo permanente e strutturato.