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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA” SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN RESTAURO DEI MONUMENTI già “Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti” Manifesto degli studi per l’anno accademico 2004-2005

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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA”

SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN RESTAURO DEI MONUMENTI

già “Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti”

Manifesto degli studi per l’anno accademico 2004-2005

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA”

SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN RESTAURO DEI MONUMENTI

già “Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti”

Manifesto degli studi per l’anno accademico 2004-2005

onsiglio dei docenti della Scuola C Sandro Benedetti Corrado Bozzoni Giovanni Bulian Giovanni Carbonara (Direttore) Spiridione A. Curuni (Vicedirettore) Piero Dell’Amico Livio de Santoli Mario Docci Paolo Fancelli Antonino Gallo Curcio Pietro Graziani Enrico Guidoni Laura Marcucci Francesco Piccarreta Giuseppe Proietti Maria Piera Sette Giorgio Torraca Docenti dei corsi di approfondimento Laura Bussi Gisella Capponi Adele Cesi Fabrizio Cumo Fabrizio De Cesaris Ivo Di Menno di Bucchianico Daniela Esposito Donatella Fiorani Marcella Morlacchi Vincenzo Pandolfino Alessandro Viscogliosi Programma a cura di M. Grazia Turco

Segretaria Enza Biamonte Scuola di specializzazione in restauro dei monumenti Via Antonio Gramsci 53, Roma 00197 Tel. 063213305; dall’estero 0039/06/3213305 Fax 063212908; dall’estero 0039/06/3212908 E-mail: [email protected]

Disposizioni statutarie La “Scuola di specializzazione in restauro dei monumenti”, istituita nel 1957, presso la Facoltà di Architettura, con il nome di “Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti”, è disciplinata dall’art. 113, titolo IX, dello statuto dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza” (Decreto Rettorale del 14 marzo 1996, pubblicato nella “Gazzetta Ufficiale” del 9 aprile 1996, n. 83). Tale statuto è conseguente al Decreto Ministeriale del 10 giugno 1995 di “Modificazioni all’ordinamento didattico universitario relativamente alle scuole di specializzazione del settore ingegneria civile ed architettura”, pubblicato nella “Gazzetta Ufficiale” del 7 novembre 1995, n. 260.

Lo statuto, fra l’altro, precisa quanto segue:

«1. [...] La scuola ha lo scopo di formare specialisti nel settore professionale dello studio e del restauro dei beni architettonici.

La scuola rilascia il titolo di specialista in restauro dei monumenti.

2. [...] concorrono al funzionamento della scuola la facoltà di architettura e il dipartimento di storia dell’architettura, restauro e conservazione dei beni architettonici.

3. [...] la scuola è in grado di accettare un numero massimo di iscritti determinati in 30 per ciascun anno di corso per un totale di 60 specializzandi.

4. Sono ammessi al concorso per ottenere l’iscrizione alla scuola i laureati dei corsi di laurea della facoltà di architettura, ingegneria edile, civile e lettere.

Sono ammessi al concorso per l’accesso alla scuola coloro che siano in possesso del titolo di studio, conseguito presso università straniere e che sia equipollente, ai sensi dell’art. 337 del testo unico 31 agosto 1933, n. 1592, a quelli richiesti nel comma precedente.

5. Il consiglio della scuola determina con apposito regolamento in conformità al regolamento didattico di Ateneo e nel rispetto della libertà di insegnamento, l’articolazione della scuola di specializzazione ed il relativo piano degli studi.

Determina, pertanto: gli insegnamenti fondamentali obbligatori e quelli eventuali opzionali con la loro

suddivisione, allorquando necessaria, in moduli didattici; la tipologia delle forme didattiche, ivi comprese le attività di laboratorio, pratiche e di

tirocinio; la suddivisione nei successivi periodi temporali dell’attività didattica e la propedeuticità

degli insegnamenti; le modalità di accertamento dell’attività svolta.

6. Nel determinare il piano degli studi secondo quanto previsto al precedente comma 5, il consiglio della scuola dovrà comprendere nell’ordinamento le seguenti aree [...]

Area 1 - Restauro Area 5 - Strutture

Area 2 - Storia Area 6 - Economia e diritto

Area 3 - Disegno e rilievo Area 7 - Impianti, ambiente, allestimento

Area 4 - Materiali Area 8 - Metodologie archeologiche»

Informazioni e avvertenze Candidati e studenti potranno rivolgersi alla: Segreteria studenti delle scuole di specializzazione, scala A, 2° piano, Palazzo delle

segreterie, Città universitaria, p.le Aldo Moro 5, 00185 Roma (per quanto attiene all’immatricolazione, esame di ammissione, pagamento tasse, richiesta certificati ecc.) nei giorni di lunedì, mercoledì, venerdì, dalle ore 8,30 alle ore 12,00; martedì, giovedì, dalle ore 14,30 alle ore 16,30;

Segreteria didattica, via Antonio Gramsci 53, 00197 Roma, tel. 063213305, fax 063212908 (per quanto riguarda le lezioni e gli esami di profitto) nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30.

1. Norme di iscrizione Chi intenda partecipare al concorso per l’ammissione alla scuola dovrà compilare

l’apposito modulo di domanda (Modulo AUTOSPEC), scaricabile da Internet (http:// aspwww.uniroma1.it/studenti/scuole/nonmediche. ) o da ritirare presso l’Economato (Città universitaria), il CIAO e la Segreteria studenti delle scuole di specializzazione. Lo studente che voglia partecipare alla prova di ammissione deve compilare il modulo in ogni sua parte. Il modulo è contemporaneamente autocertificazione, domanda di partecipazione alla prova e bollettino di pagamento di 26,00 euro; dovrà poi essere consegnato presso un qualsiasi sportello della Banca di Roma-Capitalia su tutto il territorio nazionale, pagando i 26,00 euro entro i termini previsti, ogni anno, dal bando (condizione essenziale per poter sostenere la prova). La banca tratterrà il modulo consegnando una ricevuta da portare, insieme ad un documento di riconoscimento, il giorno previsto per la prova.

Entro la stessa data i concorrenti potranno presentare alla direzione della scuola, presso la Segreteria didattica (in busta chiusa, di misura A4, pari a cm 21x29,7, recante sul frontespizio il nome e il cognome del candidato e la denominazione della scuola) i certificati e le fotocopie delle pubblicazioni che intendano far valutare nell’attribuzione del punteggio nonché un elenco dei titoli prodotti. In particolare si consiglia di presentare un estratto o una copia ridotta (non i materiali originali) della tesi di laurea, qualora pertinente agli interessi della scuola, ed una autocertificazione o certificato di laurea in carta semplice, con gli esami sostenuti e il voto di laurea.

L’ora, il giorno e i locali dove si svolgerà la prova scritta per l’ammissione alla scuola saranno resi noti tramite l’affissione di un comunicato che verrà esposto, presso la sede della scuola, per almeno 15 giorni anteriori alla data di svolgimento dell’esame.

La prova consisterà nella risposta, con temi brevi accompagnati da schizzi illustrativi, ad una o più serie di domande multiple attinenti ai temi sia della storia architettonica, sia del restauro dei monumenti, intesi nella loro accezione più generale.

Al termine dell’espletamento del concorso si provvederà all’affissione della graduatoria generale di merito, contenente l’indicazione degli ammessi e degli idonei, presso i locali della Segreteria studenti delle scuole di specializzazione; dell’affissione si darà notizia anche sul sito www.uniroma1.it/studenti. Nel medesimo sito gli interessati potranno trovare le “Norme per l’immatricolazione alle scuole di specializzazione”, le “Norme per l’iscrizione agli anni successivi e fuori corso” e le norme per i “Trasferimenti”.

Gli elenchi resteranno affissi per almeno 15 giorni e saranno l’unico avviso di comunicazione per gli ammessi al corso.

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Gli studenti in possesso di titolo straniero devono rivolgersi alla Ripartizione IV, Settore VIII, Segreteria studenti stranieri, scala C, 2° piano, Palazzo delle segreterie, Città universitaria, p.le Aldo Moro 5, 00185 Roma, nei giorni di lunedì, mercoledì, venerdì, dalle ore 8,30 alle ore 12,00; martedì, giovedì, dalle ore 14,30 alle ore 16,30 (tel. 0039/06/49912745, fax 0039/06/44912984).

Gli studenti extracomunitari residenti all’estero dovranno presentare alle autorità diplomatiche o consolari italiane nei rispettivi Paesi di provenienza, generalmente entro il mese di agosto di ogni anno, la domanda d’immatricolazione, corredata dai titoli necessari, indirizzata al rettore e redatta in carta libera. Tale domanda dovrà essere inoltrata, tramite le medesime autorità diplomatiche o consolari, alla Ripartizione IV, Settore VIII, sopra ricordata.

Indicativamente tale domanda dovrà essere corredata dei seguenti documenti:

1) fotocopia autenticata del diploma di laurea, tradotto, legalizzato e con dichiarazione di valore;

2) fotocopia autenticata del titolo originale di studi secondari, munito della dichiarazione di valore e legalizzazione, per l’ammissione all’università, da parte delle autorità diplomatiche o consolari dei rispettivi Paesi d’origine.

I suddetti documenti, tradotti in lingua italiana dalle autorità diplomatiche o consolari italiane, devono essere vistati dalle autorità predette ai termini delle disposizioni impartite dal Ministero degli Affari Esteri.

Per gli studenti extracomunitari è necessario, ai fini dell’iscrizione alla scuola, il superamento della prova di conoscenza della lingua italiana che si terrà, normalmente, presso la Facoltà di Architettura o la Scuola stessa nei mesi di ottobre o novembre di ogni anno.

La data di tale prova sarà resa pubblica tramite affissione all’albo della Segreteria studenti stranieri con almeno dieci giorni di anticipo. Chi non avrà sostenuto o superato la prova di lingua non potrà essere ammesso alla prova scritta per l’accesso alla scuola.

I borsisti del Governo Italiano hanno diritto all’esonero totale dalle tasse universitarie, ai sensi della Legge n. 537/93, art. 5, comma 20, purché ne facciano richiesta al Ministero degli Affari Esteri. Essi non sono tenuti alla prova di conoscenza della lingua italiana.

La data dell’esame di ammissione alla scuola sarà comunicata per tempo anche al Ministero degli Affari Esteri.

2. Tesi di diploma La richiesta per l’assegnazione della tesi di diploma dev’essere presentata per iscritto,

redatta secondo il modello stabilito (mod. 6374) da ritirare presso la Segreteria studenti delle scuole di specializzazione. Il modulo, compilato a cura dello specializzando e firmato prima dal relatore della tesi, che dev’essere un professore interno alla scuola, poi dal direttore, sarà consegnato in fotocopia alla Segreteria didattica e in originale alla Segreteria studenti. I termini annuali di scadenza per la sua consegna alla Segreteria studenti, presso l’Ateneo, sono i seguenti: sessione invernale, entro il 30 gennaio; sessione estiva, entro il 30 maggio; sessione autunnale, entro il 30 settembre.

Per l’ammissione all’esame finale di diploma si dovrà procedere al pagamento delle tasse, presso una qualsiasi Agenzia della Banca di Roma sul territorio nazionale, utilizzando l’apposito modulo reperibile sul sito internet www.uniroma1.it/studenti oppure presso

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l’Economato, il CIAO e la Segreteria studenti delle scuole di specializzazione. Nel medesimo sito gli interessati potranno trovare tutte le informazioni relative agli “Esami diploma”.

L’argomento della tesi sarà concordato individualmente con il relatore prescelto, sulla base d’un sintetico programma preventivo di lavoro (anche al fine d’evitare ripetizioni e di favorire collaborazioni su argomenti affini). Esso dovrà riguardare casi di studio il più possibile concreti, meglio se interessanti un’eventuale committenza pubblica o privata (dalle soprintendenze statali o comunali alle amministrazioni locali e territoriali, dagli enti e dalle autorità ecclesiastiche alle associazioni operanti nel campo della tutela).

La tesi contempla la stesura, secondo la consueta metodologia scientifica, di una ricerca storico-critica e di un progetto d’intervento, possibilmente esteso anche alla stima sommaria dei costi ed all’approfondimento degli aspetti strutturali, impiantistici e, quando necessario, giuridici ad esso connessi.

Le tavole dovranno essere normalizzate nel formato A1 (cm 84,1 x 59,4) e accompagnate da una relazione storica e tecnica, con attenzione anche alle problematiche fisico-ambientali e con eventuali computi, in formato A3 (cm 42 x 29,7).

Oltre al singolo relatore, si precisa che tutti i docenti della scuola sono disponibili ad affiancare i diplomandi e ad orientarli, relativamente al proprio ambito di competenze; ne dovrebbe così discendere un approccio pluridisciplinare e di maggiore respiro al proprio studio. A tal fine è opportuno che, d’accordo con il suo relatore, lo specializzando scelga anche due correlatori, interni o esterni alla scuola, per ampliare l’arco delle competenze a sua disposizione.

Si precisa inoltre che tutti gli elaborati, scritti e grafici, costituenti il lavoro finale di diploma dovranno essere memorizzati su CD ed anche ridotti in una copia cartacea formato A3 a fogli legati (firmata prima dal relatore poi dal direttore della scuola) da presentarsi il giorno stesso della discussione, alla commissione esaminatrice. Un CD analogo, firmato dal relatore e dal direttore della scuola, dovrà essere consegnato alla Segreteria studenti almeno dieci giorni prima della discussione della tesi.

L’apposizione della firma sulla copia del CD destinato alla Segreteria studenti equivale, da parte del relatore, ad una dichiarazione di raggiunta maturità e completezza del lavoro svolto. Tuttavia questa copia potrà essere sintetizzata nel modo seguente. Premesso che: 1) la copia riporterà tavole ed elaborati numerati progressivamente senza interruzioni; 2) le tavole o gli elaborati presentati dovranno essere finiti in tutte le loro parti (dall’intestazione ai grafici, alle scritte, alle didascalie); 3) la tesi dovrà dimostrare di aver percorso il consueto iter metodologico, dal rilievo all’analisi storico-tecnica e al progetto, senza che nessuna di queste tre fasi risulti assente,

è tuttavia consentito che: 4) le tavole consegnate rappresentino una significativa selezione del lavoro svolto, di rilievo, analisi e progetto.

La effettiva discussione delle tesi consisterà, prima, in una breve presentazione digitale (10 minuti) che dovrà illustrare i contenuti e gli obiettivi del lavoro svolto, evidenziando i punti salienti delle tematiche sia di analisi e comprensione sia di progetto; successivamente si valuterà il medesimo lavoro su una copia cartacea completa (nei formati A3 e A1).

Si rammenta che la tesi é un lavoro personale, come ci ricorda anche la direttiva CEE sulla professione di architetto; pertanto non possono essere accettate tesi svolte da due o più studenti, né elaborati a più firme.

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Programmi I programmi di studio della scuola, articolati in due anni di corso, comprendono sopralluoghi, apporti esterni e 15 insegnamenti, denominati e caratterizzati nel modo seguente. A. Insegnamenti fondamentali obbligatori e corsi opzionali 1. Teorie e storia del restauro (I anno). Disciplina volta ad esporre in modo critico e

sistematico lo sviluppo delle dottrine sul restauro generalmente inteso e su quello architettonico in particolare. Approfondisce i modi d’intervento e gli atteggiamenti verso le preesistenze propri delle varie epoche. Affronta le questioni concettuali degli indirizzi teorici posti a guida del restauro stesso.

2. Storia delle tecniche architettoniche (I anno). Insegnamento teso a definire, sotto l’aspetto informativo e metodologico, un approccio allo studio delle culture architettoniche tradizionali, dei loro sistemi linguistici ed aspetti tecnico-costruttivi, anche avvalendosi degli strumenti del rilievo architettonico e della lettura critica di esempi specifici.

3. Tecnologia dei materiali e chimica applicata (I anno). Nel corso, oltre ai problemi dello studio e dell’impiego dei materiali vecchi e nuovi, sono esposte le questioni riguardanti i tensionamenti meccanici sui materiali rigidi, la corrosione chimica di quelli porosi, l’inquinamento atmosferico, l’umidità delle murature, le vibrazioni delle strutture e gli effetti del traffico stradale sui fabbricati.

4. Problemi strutturali dei monumenti e dell’edilizia storica (I anno). Principale obiettivo del corso è approfondire la conoscenza - tanto sotto l’aspetto costruttivo quanto dal punto di vista della funzione strutturale svolta - della fabbrica nel suo insieme e delle singole parti che la compongono: conoscenza da acquisire in relazione sia alla ‘regola dell’arte’, sia ai moderni procedimenti di analisi strutturale. Le nozioni apprese saranno orientate alla corretta applicazione delle operazioni restaurative e conservative di natura statica, al fine di coniugare le necessarie esigenze di sicurezza col rispetto dei valori storico-architettonici.

5. Legislazione dei beni culturali (I anno). Disciplina rivolta allo studio dello sviluppo storico della legislazione sulla tutela dei monumenti (con cenni di legislazione comparata), delle normative in vigore e dei documenti interni ai servizi statali di tutela (Carte del restauro italiane), delle carte di carattere extra-nazionale, delle organizzazioni e degli strumenti giuridici internazionali (Convenzioni, Raccomandazioni).

6. Restauro dei monumenti (II anno). Corso rivolto alla presentazione e discussione di effettive esperienze di progettazione e restauro. Queste saranno affrontate in forma seminariale, eventualmente sul sito in occasione di sopralluoghi e riconsiderate, poi, negli essenziali riferimenti tecnici, storici e soprattutto teorici, durante le lezioni ex-cathedra. L’intento è di porre in luce l’utile convergenza nel progetto di restauro di competenze specialistiche diverse, da quelle dello storico e del ‘conservatore’ a quelle più propriamente ‘compositive’.

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7. Restauro urbano (II anno). Dopo una sintetica rassegna dello status quaestionis, il corso finalizza i metodi di analisi, sintesi e intervento per gli specifici settori dei beni archeologici, architettonici e ambientali nelle progressive acquisizioni e definizioni della cultura classica e attuale.

8. Consolidamento degli edifici storici (II anno). L’insegnamento si propone di fornire gli strumenti per l’individuazione del più corretto intervento di consolidamento o di adeguamento strutturale. Come propedeutiche alla scelta progettuale, saranno indicate le metodologie per un esame critico dello stato di fatto e dell’evoluzione strutturale del monumento, nonché quelle per la formulazione delle ipotesi sulle più attendibili cause delle manifestazioni patologiche rilevate.

9. Valutazione economica dei progetti (II anno). Il corso si propone di definire le linee sulle quali si fonda la lettura dei princìpi economici relativi agli interventi di restauro sul patrimonio monumentale. Le lezioni tenderanno ad illustrare le più diffuse metodologie di programmazione multi-obiettivo di valutazione progettuale e di monitoraggio degli interventi pubblici nel settore. Si prevede altresì un momento sperimentale di gruppo consistente nell’applicazione delle tecniche di analisi costi-benefici al progetto di restauro.

10. Impianti tecnici (II anno). Il corso ha lo scopo di fornire gli strumenti essenziali per affrontare da un punto di vista generale la progettazione di sistemi in grado di controllare i parametri oggettivi che definiscono il benessere psico-fisico delle persone presenti in un ambiente confinato e di fornire le condizioni più idonee per la conservazione delle opere in esso contenute. Altri argomenti trattati sono la valutazione delle caratteristiche termofisiche dell’involucro edilizio e i problemi connessi con l’inserimento del sistema impiantistico all’interno di un edificio esistente.

11. Metodologia e tecnica della ricerca archeologica (II anno). Riguarda la metodologia e la tecnica dello scavo, in rapporto ai monumenti (vicende e fasi costruttive) ed in applicazione del concetto di stratigrafia agli edifici di età classica, medievale od anche più recenti, per la loro interpretazione cronologica. Tratta inoltre i problemi del restauro delle strutture prima interrate, della documentazione dello scavo e dei lavori d’intervento immediato.

12. Istituzioni di storia dell’arte (opzionale). Il corso si articola in una parte teorico-metodologica e in una parte applicativa. Scopo del corso è l’approfondimento del rapporto fra le diverse arti (pittura, scultura, architettura, urbanistica, arti ‘minori’ ecc.) storicamente determinanti nella costruzione della città, dei monumenti, degli spazi interni e degli arredi.

13. Museografia (opzionale). L’insegnamento si propone di avvicinare i discenti ai temi della museologia e della museografia, anche con riferimento ad esposizioni collocate in edifici storici. Il corso si articolerà in lezioni, svolte anche in forma seminariale, ed in esercitazioni di natura analitico-funzionale e progettuale.

14. Rilievo dell’architettura (opzionale). Obiettivo del corso è la conoscenza delle più moderne metodologie per il rilevamento dei monumenti e dei centri storici. Con il termine ‘rilevamento’ s’intende non già la semplice operazione del misurare e rappresentare un manufatto, ma quel complesso di operazioni volte ad indagare attraverso l’osservazione, l’analisi e la misurazione tutte le componenti dell’architettura, da quelle dimensionali a quelle geometriche, da quelle strutturali a quelle tecnologiche. Il

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rilevamento assume in quest’ottica il valore d’un metodo capace di penetrare all’interno delle realtà più complesse, diventando uno strumento basilare per tutte le operazioni volte alla conoscenza storica o al restauro.

15. Storia e metodi di analisi dell’architettura (opzionale). Ha lo scopo di consentire una discesa nel ‘laboratorio formativo’ delle opere architettoniche, mettendone in luce i processi costitutivi e la complessa articolazione, onde raggiungere di queste una piena comprensione storico-critica. Ciò al fine di far emergere la loro valutazione anche in ordine ai problemi di conservazione, tutela e restauro.

B. Corsi di approfondimento tramite esercitazioni Sono corsi dedicati alla trattazione più specifica ed anche di natura più applicativa ed

esercitativa d’alcuni argomenti relativi agli insegnamenti di base. Tali corsi, pur non essendo esplicitamente contemplati dallo statuto della scuola, hanno

uno svolgimento analogo a quello dei corsi ufficiali, cui sono strettamente collegati. Nel corrente anno accademico saranno attivati i corsi seguenti:

- Analisi della sicurezza degli edifici storici (I anno).

- Approfondimenti applicativi di Fisica tecnica ambientale (II anno).

- Approfondimenti di storia delle tecniche costruttive (II anno).

- Calamità naturali e patrimonio culturale (I anno).

- Elementi costruttivi tradizionali e tecniche per il consolidamento (II anno).

- Elementi per la redazione del progetto di restauro (I anno). - Esercitazioni di cantiere di restauro (I anno).

- Il disegno a colori per l’analisi delle superfici architettoniche (I anno).

C. Visite, apporti esterni e seminari Costituiscono, insieme alle ricerche condotte in seno ai singoli corsi, un essenziale

completamento delle lezioni. Queste attività saranno specificate, secondo il calendario della scuola, in relazione alle esigenze d’approfondimento e di verifica nate dalle varie trattazioni disciplinari.

Caratteri e metodi dell’insegnamento

La scuola ha lo scopo di conferire una specifica preparazione in campo critico, storico-artistico, tecnico e professionale integrativa di quella universitaria e di far conseguire una più vasta e diffusa conoscenza dei metodi di tutela, conservazione e restauro dei beni architettonici e ambientali.

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La definizione concettuale dei fini e della metodologia del restauro architettonico, sulla quale la scuola fonda la propria opera, porta a considerare l’indagine storica come momento primario e prioritario dell’intervento e, di conseguenza, a qualificare l’intero procedimento come un processo storico-critico, nelle sue fasi successive della ricerca filologica, della restituzione d’immagine e della valutazione storica e figurativa le quali, in quanto lettura testimoniale, figurale e insieme giudizio, sono chiamate a guidare tutte le scelte del restauratore, fino alla risoluzione progettuale. Donde un modo specifico di considerare la figura del restauratore: figura dotata di preparazione storico-filologica e d’una corrispondente attitudine critica cui si associa una solida preparazione rivolta all’esercizio delle tecniche, al coordinamento degli apporti specialistici ed alla consapevolezza di dover sempre esprimere la propria capacità e personalità di architetto.

La funzione formativa della scuola si svolge secondo tre gradi di sviluppo, indirizzati al conseguimento dei corrispondenti livelli di qualità culturale e professionale, e precisamente: 1. una formazione diretta, completa ed aggiornata, sugli aspetti ed i problemi riguardanti il

campo pluridisciplinare, incentrata sulla storiografia artistica e sul restauro architettonico. Questa si risolve anzitutto nella raggiunta coscienza, da parte dello specializzando, dell’ampiezza e della complessità dell’area culturale ed operativa in esame, e delle grandi difficoltà che è necessario superare negli interventi di restauro;

2. la padronanza nell’uso di concetti fondamentali e delle metodologie storico-critiche, e la

idoneità ad impostare la risoluzione dei problemi d’impiego dei sistemi e mezzi tecnici necessari alla conservazione;

3. la capacità critica e operativa dell’architetto restauratore.

A tale scopo la scuola ha conferito ai corsi un’impronta unitaria, secondo un’impostazione teorico-metodologica precisa ed un’informazione ampia ed aggiornata, assegnando la dovuta importanza alle attività di sperimentazione in tutti i settori in cui siano possibili applicazioni pratiche ed il contatto diretto con l’opera architettonica, in funzione d’una conoscenza reale e concreta dei problemi riguardanti il restauro.

Frequenza ed esami

Tutti gli insegnamenti hanno durata annuale. Non è prevista alcuna propedeuticità fra gli insegnamenti stessi. Le modalità di accertamento dell’attività svolta comprendono:

a) la verifica dell’avvenuta frequenza di tutti gli insegnamenti fondamentali, di tutti i corsi di approfondimento (e degli opzionali prescelti) attivati dalla scuola per ogni singolo anno di corso;

b) la verifica dell’avvenuta partecipazione alle attività pratiche e similari; c) esami di profitto, scritti oppure orali, sui singoli insegnamenti.

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Ogni specializzando, per poter sostenere la tesi di diploma, è tenuto ad aver superato gli undici esami fondamentali e due scelti fra gli opzionali, per un totale di tredici insegnamenti su quindici.

Forme di tirocinio, sotto la guida di uno o più relatori nominati dal consiglio della scuola, saranno stabilite per ogni singolo specializzando al momento della scelta della tesi di diploma.

Gli esami di profitto si terranno con le modalità consuete nell’università: in due sessioni ordinarie (estiva, autunnale) e in una straordinaria (invernale, riservata ai soli studenti che abbiano concluso il ciclo biennale di frequenza e limitata esclusivamente alle materie opzionali). Le votazioni degli esami di profitto saranno espresse in trentesimi, quelle dell’esame di diploma in settantesimi.

Si ricorda che, ai sensi del D.P.R. 10 marzo 1982, n. 162, gli specializzandi sono tenuti a superare tutti gli esami fondamentali del proprio anno di corso entro la sessione autunnale (ottobre-novembre); ciò per ottenere il passaggio all’anno del corso successivo. Coloro che non riescano a superare tutti gli esami prescritti potranno ripetere l’anno di corso una sola volta.

Gli esami opzionali non condizionano, invece, il passaggio al successivo anno di corso; tuttavia è necessario averli superati per essere ammessi alla discussione della tesi. Pubblicazioni della scuola

La scuola pubblica, sin dal 1987, la collana di “Strumenti” (ed. Bonsignori, Roma) giunta al suo 20° numero. Si tratta di fascicoli perlopiù redatti o curati da docenti della scuola e rivolti ad argomenti relativi agli insegnamenti in essa impartiti. La collana è curata dalla prof.ssa M. P. Sette.

La scuola pubblica inoltre la serie dei fascicoli denominati “Restauro” (con andamento saltuario, a partire dal 1985) per illustrare soprattutto gli esiti delle ricerche nate dalle tesi.

Dal 1996, infine, la scuola pubblica (con stampa in proprio) la serie “Quaderni”, curata dal prof. S. A. Curuni, per dare in maniera veloce notizia delle iniziative culturali svoltesi al suo interno (incontri e dibattiti, prolusioni ai corsi ecc.). Informazioni sulle biblioteche

Sono a disposizione degli studenti due biblioteche specializzate, di cui si forniscono le principali caratteristiche. Si tratta di strutture complementari poiché una è particolarmente indirizzata verso gli aspetti storico-critici, l’altra verso quelli tecnici. La biblioteca “Guglielmo De Angelis d’Ossat” del Dipartimento di Storia dell’architettura, restauro e conservazione dei beni architettonici è sorta, nel 1983, dalla fusione delle raccolte librarie degli ex-Istituti di Storia dell’Architettura e di Fondamenti dell’Architettura dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”. Attualmente il patrimonio librario consta di circa 24.000 volumi, 548 periodici di cui 171 correnti. La biblioteca possiede le più importanti enciclopedie e i maggiori dizionari specializzati (EI, EUA, DAU, ThB, EAA, DBI, Moroni ecc.).

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Ha un vasto settore dedicato alla storia urbana e architettonica di Roma e possiede le più importanti carte topografiche di Roma e del Lazio. Ricchi sono i settori riservati alle monografie sugli architetti, alle biografie, ai trattati di architettura e d’arte, alle raccolte di disegni architettonici ecc. Ampio e curato è il settore relativo alla storia del restauro (anche per l’acquisizione, in originale o in riproduzione, di testi difficilmente reperibili) e alle tecniche di conservazione. È in continuo sviluppo il settore dedicato alla raccolta delle tesi di laurea e di dottorato di ricerca. Sono consultabili i cataloghi per autori, per soggetti, topografico e delle riviste. È possibile effettuare fotocopie del formato A4 e A3. Inoltre la biblioteca è fornita di un’apparecchiatura per la lettura e la stampa di microfiches e microfilm da 16 e 35 mm (sia positivi che negativi). La sua sede è al primo piano della sede della Facoltà di Architettura in piazza Borghese 9, 00186 Roma, tel. 0649918823 e 0649918824. È aperta tutti i giorni, dal lunedì al giovedì, dalle 9 alle 18, e il venerdì, dalle 9 alle 17. Responsabile è la dott.ssa Alessandra Gulotta. La biblioteca dell’ICCROM (Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali) è stata creata nel 1959. Attualmente il patrimonio librario della biblioteca comprende circa 86.000 volumi, 750 periodici correnti e circa 7.000 estratti e fotocopie, il tutto sulla conservazione dei beni culturali, mobili e immobili, con particolare riferimento agli aspetti tecnici e operativi del restauro. Si è cercato di dare un panorama il più possibile internazionale acquistando opere in diverse lingue. Sono consultabili i cataloghi per autori e soggetti; per ricerche molto specifiche si può avere accesso alla banca dati computerizzata. La sede della biblioteca è in via del Porto 13, 00153 Roma, tel. 0658553366-67. È aperta tutti i giorni, dal lunedì al giovedì dalle 8,30 alle 17,30 e il venerdì dalle 8,30 alle 17,00. Responsabile è la dott.ssa Marie Christine Uginet.

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PROGRAMMI DEI CORSI

1. TEORIE E STORIA DEL RESTAURO (I anno) Prof. Paolo Fancelli Contributi dei proff. Maurizio Caperna, Annarosa Cerutti, Simonetta Ciranna

1.1 La storia e le storie - Sull’utilità e il danno della storia del restauro. - Il punto sulla specifica storiografia, oggi. Storiografia del restauro, storiografia delle arti,

storiografia generale. Metodologie storiografiche e filosofie della storia. Storia e ‘progresso’, storia e conservazione. La storiografia ‘valutante’.

- Storia e storie. Storia e microstoria. Le riscritture della storia ed il revisionismo storiografico. Revisionismo e negazionismo. Storia ed ideologia, storia e sua attualizzazione, più o meno forzata. La storia e la civiltà cristiana. Il restauro, oggi, in un mondo globalizzato e la pluralità delle culture.

- La storia come ricerca documentaria e la storia come narrazione. Concetto di documento. L’invenzione del documento. Possibili ambiguità e bivalenze di fronte alla presunta ‘oggettività’ del documento stesso. Documento e sua interpretazione. Pluralità delle interpretazioni. Il monumento/documento.

- Fonti storiche tradizionali e fonti nuove, dianzi insospettabili. Rapporti tra fonti e temperie dell’epoca (dell’esegesi), da un lato, e tecnologie aggiornate, dall’altro. Fonti e metodologie storiografiche rinnovate.

- L’ambiente ed il territorio, oltre il monumento, come documenti storici per eccellenza e per antonomasia.

- CORSO ISTITUZIONALE. La storia del restauro, fra storia delle teorie (meglio, dei princìpi) e storia delle prassi: esemplificazioni. La ‘preistoria’ e la storia del restauro, quelle del collezionismo, della museografia e degli studi antiquari. Storia del restauro e storia del consolidamento. Storia del restauro in generale e storia del restauro dei monumenti. La vicenda storica del restauro ed il rapporto con i Revivals. La genesi del restauro e quella della disciplina in senso moderno. Esemplificazioni su approcci e su interventi, sino ai giorni nostri.

1.2 La teoria e le teorie - La teoria e le teorie. Le teorie organiche e sistematiche ed i princìpi. Il lavorio sui concetti

nella storia. - Concetto stretto e concetto ampio di materia del testo figurativo. Consistenza ed

inconsistenza delle materie-veicoli delle opere. Restauro e prassi artistiche e/o mediatiche contemporanee. Restauro e comunicazione.

- Oggetto e con-testo. L’ambiente come opera-‘monumento’ a suo modo e per suo verso. - Il restauro e l’estetica. L’aura dell’opera d’arte e la riproducibilità. Incidenza della

riproducibilità e, più in generale, del gusto dell’epoca sul restauro. - Il bello, il brutto, il sublime, il pittoresco. L’estetica del male. - Il rudero, la sua specifica estetica ed il suo restauro. Rovine e macerie. Rovina e torso, rovina

e frammento. I casi particolari del finto rudero e delle vestigia costituite da materiali di spoglio. Restauro e spolia.

- La lacuna. Lacuna e mancanza: presenza ed assenza. Lo scambio dei ruoli. Tipologie di lacune e loro rispettivo impatto nei riguardi dell’opera (e della sua ricezione). Tipologie di

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lacune e tipologie di opere: rapporti. Le parti, i frammenti e l’intero. L’unità potenziale. Intero e totale.

- La parafrasi, il contrappunto. Il restauro ed il linguaggio artistico odierno. Restauro, premoderno, moderno, postmoderno, decostruzione: rispettive spazialità e possibili commistioni. Restauro e formatività. Il rapporto nuovo-antico, alle varie scale.

- Le aggiunte, le stratificazioni. Le ‘superfetazioni’ e l’esasperato paradosso del restauro in quanto ‘tribunale’. L’inevitabilità del giudizio e le possibilità del suo continuo aggiornamento critico. Il giudizio sull’opera entro il (procedimento del) restauro ed il giudizio sul restauro (dell’opera stessa).

- Il restauro come esegesi che adotta un linguaggio non verbale, ma congenere nei riguardi del soggetto interpretato, oltre che come ermeneutica in atto, che s’innerva, pressoché indissolubilmente, sul soggetto medesimo. Il restauro come lavoro in corpore vili sulle ‘cose’ residuali del passato (oltre il loro, mero progetto) e la particolarità della storia dell’arte, che si misura direttamente con la concretezza e la veracità (pur attutita) degli oggetti di proprio interesse.

- Il concetto di opera compiuta (o sedimentata?) e l’identità mutante. Mutamenti congeniti e/o congrui e mutamenti snaturanti e/o patologici. Concetto di deterioramento e concetto di alterazione.

- Opere scientemente incompiute. Opere incompiute per circostanze storiche. - Identità ed autenticità. L’artista, la bottega, il cantiere. La lunga durata. Il progetto innovativo

e l’esecuzione. Le varianti. - Nascondimento e disvelamento dell’opera d’arte. La questione ontologica. Originario ed

originale. - La percezione e la ricezione dell’opera integra e dell’opera degradata, frammentaria,

lacunosa. La ricezione dell’opera integrata: casistiche e modalità. Perché risarcire, come risarcire.

- Percezione visiva e percezione tattile. La sinestesia. - Sincronia e diacronia: le istanze di base nel restauro. - Restauro e concezioni del tempo cronologico. L’eterno, incessante ritorno. Restauro e

reversibilità. L’irrevocabilità nell’epistemologia. Restauro oggi e filosofia della scienza e della tecnica, anche in rapporto alle necessarie conoscenze di carattere sperimentale ed alle procedure, strumentali e manuali, da adottare.

- Rapporti tra opere e valenze che vi si inverano. Significati e valori. Valori e disvalori. Il monumento come monito. Rapporti con l’etica ed in particolare con l’assiologia. La trasmissione al futuro degli stessi disvalori. Le scelte degli oggetti e dei con-testi da conservare e le modalità di una tale conservazione.

- Restauro, interpretazione, esecuzione. Raffronti con gli àmbiti letterario (cfr. il testo e le sue letture e/o declamazioni) e musicale (lo spartito e le esecuzioni). Gli amanuensi ed i copisti (come ‘autori’?). Più esemplari ed esemplare unico.

- Il restauro come riconoscimento e reinterpretazione (in quanto ermeneutica ‘practica’), di fronte all’impossibilità logica della riformulazione di un atto unico ed irripetibile, quale quello generativo (da taluno, detto ‘creativo’): le aporie inerenti.

- Pluralità di interpretazioni e, per converso, esegesi diretta, sull’unico esemplare. Paragoni con la filologia e con l’epigrafia.

- Il restauro come specifica modalità culturale travalicante vari àmbiti disciplinari. Il restauro e le cosiddette ‘due culture’: il restauro come terza via.

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1.3 L’architettura e l’ambiente storico - Il restauro ed il cosmo fenomenico specifico dell’architettura. L’oggetto come organismo

complesso: sua unità. Le tre dimensioni spaziali e quella temporale. La dialettica fra l’effettiva compresenza delle arti (applicate) - nelle singole opere - ed i suoi esiti nel settore.

- Lo studio del monumento e le sue particolari modalità. Il monumento come miglior documento su se stesso. Le fonti indirette e la lettura incrociata fra il dato tangibile e vivido (l’oggetto) ed i riscontri mediati. Ricerca pura e ricerca applicata. Concetto di opera e sua ricezione nella storia.

- Il restauro come esegesi in atto. Il restauro come storicità in atto. Il restauro come delicatissima interpretazione in essere ed incidente su quelle a venire, oltre che direttamente sul ‘testo’. Il restauro come assunzione di responsabilità e come dovere: la derivante deontologia.

- Scelte, insediamenti, episodi, tracciati, nuclei, tessuti e contesti. La questione delle sedimentazioni.

- Lo studio finalizzato dell’ambiente storico: specifiche modalità metodologiche, operative e grafiche.

1.4 Teoria e prassi. Per una teoria applicata - Cause di deterioramento e conservazione preventiva. Significato storico e teorico del

‘minimo intervento’. - L’ambiente come fattore di degrado. Equilibri termodinamici e deterioramento. Concetto di

caos e di entropia: di nuovo la dimensione epistemologica. - Struttura ed aspetto: mutui rapporti e mediazioni pertinenti, sin dalla fase progettuale.

Restauro e coadiuvamento statico. La verità strutturale e l’ossatura autentica come valori, in seno alla piena estrinsecazione del linguaggio architettonico come tale.

- Mutevolezza, con il tempo, delle funzioni portanti (e statiche in genere) e mutevolezza della facies. Possibili, sottili connessioni e legami reciproci. Struttura, fini e mezzi: la dimensione etica.

- Il restauro, oggi, ed i ruoli della scienza e della tecnica. Tecniche premoderne e tecniche attuali. Materiali moderni e materiali tradizionali: fuori dalle ideologie a priori e possibili coniugazioni e rimescolamenti.

- Progetto ed architettura. Previsione del nuovo e modalità specifiche del progetto di conservazione.

- Le teoria di fronte al progetto ed al cantiere di conservazione. Progetto e varianti in corso d’opera: questioni metodologiche e procedurali attinenti. Il restauro come work in progress e la corretta manutenzione del restauro stesso. Progetto ed esecuzione: l’intervento come atto di conoscenza in medias res, quale possibile ricaduta, sia pure secondaria, del processo di restauro (il cui scopo assolutamente primo resta quello della trasmissione al futuro), inteso in quanto inconfondibile ed irripetibile approccio diretto.

- Contrapposizioni e contemperamenti possibili tra il progetto di conservazione e di tutela dell’ambiente e la pianificazione dello sviluppo e del nuovo. La prevenzione dei fattori di degrado: interventi minimali, direttamente architettonici e/o contestuali, comunque inibitori.

- La necessaria programmazione conservativa in un territorio ed il monitoraggio preventivo.

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Bibliografia Propedeuticamente rispetto allo studio del programma specifico, si consiglia di rinfrescare le nozioni di estetica, tramite la consultazione di uno dei quattro seguenti volumi, a scelta:

S. Givone, Storia dell’estetica, Laterza, Roma-Bari 1988, oppure F. Restaino, Storia dell’estetica moderna, Utet, Torino 1991, ovvero E. Franzini, M. Mazzocut-Mis, Estetica. I nomi, i concetti, le correnti, B. Mondadori, Milano 1996, o, ancora N. Schneider, Storia dell’estetica, Neri Pozza, Vicenza 2000. Per i temi di fondo affrontati, si legga almeno una delle due seguenti opere, di cruciale importanza:

L. Pareyson, Estetica. Teoria della formatività, Zanichelli, Bologna 19602 (o edizioni sgg.: Sansoni, Firenze; Bompiani, Milano). M. Dufrenne, Fenomenologia dell’esperienza estetica. L’oggetto estetico, Lerici, Roma 1969. Per la parte 1.1, si studi:

M. P. Sette, Il restauro in architettura. Quadro storico, Utet, Torino 2001, ovvero in alternativa, soprattutto per gli specializzandi stranieri: J. Jokilehto, A History of Architectural Conservation, Butterworth-Heinemann, Oxford 1999. Per la parte 1.2, si studino:

C. Brandi, Teoria del restauro, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1963 (2° ed. Einaudi, Torino 1977), ora tradotto pure in lingue straniere (come spagnolo, francese, portoghese ecc.). G. Carbonara, Filologia e restauro: il problema delle lacune, in Restauro tecnologia e architettura, Atti delle Giornate di Studio (Venezia 22 ottobre 1993, 21 genn. 1994), a cura di R. Ballardini, P. Ventrice, Il Cardo, Venezia 1995, pp. 73-100. P. Philippot, Saggi sul restauro e dintorni. Antologia, a cura di P. Fancelli, Bonsignori, Roma 1998. P. Fancelli, Cesare Brandi tra autenticità e restauro, in I restauri di Assisi. La realtà dell’utopia, Atti del I Convegno Internazionale di Primavera sul Restauro (Assisi 21-24 marzo 2001), a cura di G. Basile, Nardini (I quaderni di Kermes), Firenze 2002, pp. 29-37. Per la parte 1.3, si tenga presente:

G. Giovannoni, Il restauro dei monumenti, Cremonese, Roma s. d. [ma 1945]. Per la parte 1.4, si legga:

P. Sanpaolesi, Discorso sulla metodologia generale del restauro dei monumenti, Edam, Firenze 1973 (e ristampe sgg.). Per tutti gli argomenti esposti, si studi criticamente:

P. Fancelli, Il restauro dei monumenti, Nardini, Fiesole 1998.

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2. STORIA DELLE TECNICHE ARCHITETTONICHE (I anno) Prof. Corrado Bozzoni Contributi dei proff. Patrizio Pensabene, Marcello Salvatori, Giorgio Rocco Approfondimenti di storia delle tecniche costruttive (II anno) Proff. Daniela Esposito, Donatella Fiorani, Alessandro Viscogliosi

Il corso si propone di offrire una sintesi di alcune tematiche relative al linguaggio dell’architettura nei suoi aspetti costruttivi ed espressivi (analisi delle strutture, metrologia e proporzionamento, morfologia e sintassi del linguaggio architettonico). A questo fine si articola in quattro cicli di lezioni, al termine di ciascuno dei quali i discenti saranno invitati a una verifica dei risultati conseguiti. 2.1 Strutture murarie antiche

- Strutture megalitiche; strutture poligonali. - Strutture greche in pietra squadrata. Taglio, lavorazione, posa in opera dei blocchi;

trasporto e sollevamento. Perni e grappe. - Strutture murarie romane: opus quadratum, opus caementicium, opus africanum, opus

incertum, opus reticulatum, opus vittatum. Laterizi romani; opus testaceum ed opus mixtum.

- Problemi di metrologia e di proporzionamento delle strutture murarie antiche e altomedievali.

2.2 Gli ordini architettonici - Il linguaggio degli ordini: morfologia e sintassi. - Gli ordini architettonici greci e romani. - Gli ordini tardoantichi, paleocristiani e bizantini. - Sopravvivenze, interpretazioni e riprese degli ordini nel medioevo - Gli ordini nell’architettura del rinascimento. 2.3 Materiali ed elementi di finitura

- Applicazione degli ordini negli interni. - Pietre e marmi antichi. Reimpiego ed uso di spolia. - Rivestimenti e pavimenti.

2.4 Archi e volte

- Archi e pseudoarchi. Volte e cupole. - Geometria e apparecchi costruttivi delle volte romane in muratura e in concrezione; volte

leggere. - Geometria e apparecchi costruttivi delle volte medievali. - Le volte nell’architettura gotica; costoloni e archi rampanti; procedimenti tradizionali per

il calcolo e contraffortamento delle spinte. - Il cantiere medievale; costruttori e architetti; conoscenze teoriche.

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Bibliografia

E.E. Viollet-le-Duc, voce Construction, in Dictionnaire raisonné de l’architecture française du XIe au XVIe siècle, Paris 1854-68, trad. italiana L’architettura ragionata, a cura di M.A. Crippa, Jaca Book, Milano 1982. G. De Angelis d’Ossat, Guida allo studio metodico dei monumenti e delle loro cause di deterioramento, ICCROM-Università di Roma, Roma 1972 (anche in lingua inglese). J.P. Adam, La construction romaine. Matériaux et techniques, Picard, Paris1984, trad. it., Longanesi, Milano 1988, 1990. G. Rocco, Introduzione allo studio degli ordini architettonici antichi, Università degli Studi di Roma, Facoltà di Architettura, s.d. [ma 1985]. C.F. Giuliani, L’edilizia nell’antichità, NIS, Roma 1990. P. Pensabene, Contributo per una ricerca sul reimpiego e il “recupero” dell’antico nel medioevo. Il reimpiego nell’architettura normanna, in “Rivista dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’arte”, s. III, XIII, 1990, pp. 5-118. M. Salvatori, Osservazioni di metrologia antica ed altomedievale e dei coevi paramenti murari, in “Opus”, (Quaderno di Storia dell’architettura e restauro, 3, 1993), Bonsignori, Roma 1994, pp. 5-42. Ulteriori approfondimenti bibliografici saranno forniti nel corso delle lezioni.

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3. TECNOLOGIA DEI MATERIALI E CHIMICA APPLICATA (I anno) Prof. Giorgio Torraca Contributo del prof. Ippolito Massari (umidità delle murature) Esercitazioni di cantiere di restauro (I anno) Prof.ssa Gisella Capponi

3.1 Degrado dei materiali rigidi e porosi

- Proprietà meccaniche dei materiali rigidi. - Tensionamenti meccanici: carichi, dilatazione termica, perni metallici, lavorazioni. - Vibrazioni. - Materiali idrofili e idrofobi. Capillarità. - Tensionamenti causati da gelo e cristallizzazione di sali. - Attacco acido. Meccanismi di deposizione.

3.2 Umidità delle murature - Umidità ascendente. - Umidità di condensazione. - Metodi per combattere l’umidità delle murature.

3.3 Costruzioni in terra - Terra come materiale da costruzione. Argille. - Conservazione di fabbricati in terra. - Conservazione di rovine in terra.

3.4 Malte aeree e idrauliche - Gesso. - Calce. - Malte calce/pozzolana. Cocciopesto. - Calce idraulica. - Cemento. - Calcestruzzo moderno.

3.5 Metalli - Proprietà meccaniche dei metalli. Incrudimento e tempra. - Corrosione. Protezione contro la corrosione. - Storia della tecnologia di ferro, ghisa e acciaio.

Bibliografia M. Collepardi, Durabilità del calcestruzzo: teoria, pratica e prescrizioni di capitolato, in “L’industria Italiana del Cemento”, 1993, 677, pp. 3-19. M. Collepardi, Il nuovo calcestruzzo, Villarba, Treviso 2001. V. A. Rossetti, Il calcestruzzo. Materiali e tecnologia, Mc Graw-Hill Libri Italia, Milano 1995. G. Torraca, Materiali cementizi e tecnologie; scelta dei materiali in funzione del tipo di intervento, in Restauro e cemento in architettura 2, a cura di G. Carbonara, AITEC, Roma 1984, pp. 174-180.

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G. Torraca, Lezioni di scienza e tecnologia dei materiali per il restauro dei monumenti, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Roma 2002, pp. 34-60.

Conservazione delle superfici architettoniche:

G. Torraca, Tecnologia del restauro delle superfici architettoniche, in “Palladio”, VII, 1994, 14, pp. 323-332. G. Torraca, La pulitura delle facciate in pietra: necessità della conservazione e immagine del monumento, in La pulitura delle superfici dell’architettura, Atti del Convegno di Studi, Bressanone, luglio 1995, Libreria Progetto, Padova 1995, pp. 1-7. L. Cimitàn, F. Ravasio, B. Lafratta, G. Torraca, F. Zezza, Prove tecnologiche sui trattamenti di facciata di edifici storici della Basilicata, in Bilancio e prospettive, Atti del Convegno di Studi, Bressanone, luglio 1994, Libreria Progetto, Padova 1994, pp. 55-67. G. Torraca, Lezioni di scienza e tecnologia dei materiali per il restauro dei monumenti, Roma 2002, pp. 81-95. Metalli:

G. Torraca, Lezioni di scienza e tecnologia dei materiali per il restauro dei monumenti, Roma 2002, pp. 96-126. Polimeri, silicati e siliconi:

G. Torraca, Lezioni di scienza e tecnologia dei materiali per il restauro dei monumenti, Roma 2002, pp. 127-157.

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4. PROBLEMI STRUTTURALI DEI MONUMENTI E DELL’EDILIZIA STORICA (I anno) Prof. Francesco Piccarreta

Obiettivo primario del corso è la conoscenza - sotto gli aspetti statico, costruttivo e storico - dell’opera architettonica nel suo insieme e delle parti che la compongono; conoscenza da utilizzare per la corretta applicazione delle operazioni di conservazione e di restauro, in stretto riferimento al corso di Consolidamento degli edifici storici del secondo anno. 4.1 Statica delle costruzioni in blocchi lapidei (Bibl. A)

- Equilibrio d’un blocco rigido pesante appoggiato su un piano orizzontale privo d’attrito.

- Equilibri di più blocchi sovrapposti. Stato limite di ribaltamento, di rottura, d’instabilità. Altezza limite; solidi di uniforme resistenza. Equilibrio di un blocco rigido poggiato alle estremità; soluzione a trilite, soluzione ad arco. Spinta nei sistemi ad arco.

- Costruzioni a blocchi rigidi; condizioni di equilibrio sotto carichi verticali ed orizzontali: formazione di cinematismi ed applicazioni del ‘Principio dei lavori virtuali’. Stati limite di ribaltamento e di scorrimento. Provvedimenti per aumentare il valore della forza limite: catene, ancoraggi, legamenti.

- Le costruzioni monumentali ad architravi e colonne. 4.2 L’organismo costruttivo e la sua evoluzione nel tempo (Bibl. B)

- Evoluzione tipologica nei materiali da costruzione; dal sistema in muratura e legno alle strutture di solo acciaio o di solo cemento armato.

- La funzione strutturale delle varie parti costitutive. Criteri di valutazione della sicurezza. Tradizione e innovazione nel proporzionamento dimensionale delle parti strutturali.

- Stratificazioni e modifiche, nel corso del tempo, dell’impianto costruttivo originario. Riconoscimento dello schema strutturale originario e confronto con l’attuale.

- Il ‘percorso’ dei carichi e gli stati limite di equilibrio e di resistenza. Zone a ‘rischio’, analisi del quadro fessurativo e criteri di restauro statico.

4.3 Resistenza dei materiali e sicurezza strutturale: sviluppo storico (Bibl. C, D)

- Fra ‘tradizione’, ‘analisi’ ed ‘empirismo’: gli sviluppi dell’Arte del costruire fra la metà del XVII secolo e la fine del XIX.

- L’arco in muratura come elemento strutturale risolutivo di grandi ‘bucature’. Criteri di dimensionamento; impiego del poligono funicolare condizionato. La forma dell’arco e la distribuzione dei carichi. I ponti stradali; tipologia ‘storica’; evoluzione strutturale: dalla muratura al ferro ed al cemento armato.

- Le strutture ‘curve’. Dalla volta a botte alle volte composte ed alle cupole. Evoluzione dei criteri di progetto: dal proporzionamento empirico all’interpretazione strutturale. Modelli di calcolo per le volte a botte, a crociera, a padiglione, a specchio, per le cupole e per le volte a vela.

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- Le strutture ‘sottili’. Navier e la statica dei fili; la funicolare dei carichi. Mariotte e la statica dei tubi soggetti a pressione uniforme; la funicolare del carico radiale uniforme. Comportamento ‘a membrana’ delle volte di rivoluzione; la cupola e gli schemi di calcolo.

- Gli orizzontamenti ‘piani’: i solai in legno, in ferro, in cemento armato. Schemi statici e valori attendibili di resistenza. Tabelle per il proporzionamento costruttivo.

- Le coperture a tetto. Capriate in legno, in ferro, in cemento armato. Schemi strutturali di riferimento. Zone a ‘rischio’. Analisi del degrado.

Bibliografia (A) F. Piccarreta, I meccanismi dell’equilibrio delle strutture murarie. Lezioni di statica delle costruzioni in blocchi lapidei, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Bonsignori, Roma 1999. (B) F. Piccarreta, Un modo di intervenire per ogni modo di costruire. Dalla lettura critica del tessuto costruttivo alla scelta degli interventi di restauro statico, Scuola di specializzazione in restauro dei monumenti, Kappa, Roma 2001. (C) L. Bussi, F. Piccarreta, L’analisi della sicurezza nel consolidamento degli edifici storici, Kappa, Roma 2002. (D) F. Piccarreta, La realizzazione dei grandi ponti nei decenni centrali del 1800. Frammenti di storia e di tecnica, Kappa, Roma 2001.

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5. LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI (I anno) Prof. Pietro Graziani Contributi del prof. Vincenzo Pandolfino e dei dott. Maurizio Fallace e Massimo Attiani

Il programma si articola in due parti strettamente connesse fra loro.

La prima parte, propedeutica alle altre due, mira a richiamare l’attenzione sulle problematiche concernenti la tutela del patrimonio culturale ponendo l’accento sugli sviluppi del concetto di bene culturale, di bene paesaggistico e di ambiente, di sito ambientale, di bene architettonico, monumento, complesso monumentale, centro storico ecc., dalla legislazione del 1939 e, con riferimento ai lavori della Commissione di indagine per la salvaguardia dei beni culturali in Italia (Commissione Franceschini del 1964), alla nascita dello specifico Ministero per i beni culturali ed ambientali e, sviluppando il dettato del decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368, alla definitiva istituzione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e all’esame dell’iter normativo (DPR 441/2000, L. 137/2002, DLgs. 3/2004 e DPR 173/2004) relativo all’organizzazione e funzionamento del dicastero.

Nel programma saranno trattati, oltre all’organizzazione, alla ripartizione delle attribuzioni, alle competenze, attività e relative procedure fra gli Organi Centrali e Periferici del Dicastero, preposto alla tutela dei beni culturali, anche i flussi di investimento finanziari e di spesa a favore del patrimonio e delle attività culturali così come si sono andati evolvendo nel sistema del bilancio ordinario statale e regionale (Legge finanziaria dello Stato e delle Regioni) e delle risorse finanziarie messe a disposizione da leggi speciali e da finanziamenti dell’Unione Europea.

Sarà evidenziato il diverso ruolo dello Stato, delle Regioni a statuto speciale, delle regioni a statuto ordinario e degli enti territoriali a fronte delle competenze assegnate ai sensi del Titolo V della costituzione vigente.

La seconda parte, più prettamente giuridico-dottrinale, porrà in evidenza i contenuti e le correlazioni delle principali leggi italiane, riguardanti il settore del patrimonio culturale, emanate dallo Stato, dalle Regioni a statuto speciale, a statuto ordinario e delle Province Autonome di Trento e Bolzano.

Verrà esaminato il “Codice dei beni culturali e del paesaggio ai sensi dell’art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137” (DLgs. 22 gennaio 2004, n. 42) con un’analisi specifica del testo in rapporto alle modifiche introdotte al “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell’art. 1 della legge 8 ottobre 1997, n. 352” (DLgs. 29 ottobre 1999, n. 490).

Il programma tratterà in particolare le questioni riguardanti: - le problematiche di carattere fiscale concernenti le agevolazioni a favore dei beni culturali; - le disposizioni relative al trasferimento dei diritti reali a titolo oneroso (alienazione) e

gratuito (successione ecc.) del patrimonio culturale alla luce dei più recenti dispositivi legislativi introdotti in Italia;

- il regime di circolazione dei beni culturali in applicazione del Trattato sull’Unione Europea firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992. In particolare verrà considerato il Regolamento CEE n. 3911/92 del Consiglio del 9 dicembre 1992 relativo alla esportazione dei beni culturali (G.U., 2a serie speciale, n. 17 del 1° marzo 1993) e il Regolamento CEE n. 752/93 della

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Commissione del 30 marzo 1993 recante disposizioni di applicazione del predetto Regolamento CEE n. 3911/92 (G.U., 2a serie speciale, n. 39 del 20 maggio 1993);

- il ruolo del privato nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico nella forma delle ‘sponsorizzazioni’ e della gestione diretta della ‘fruizione’ attraverso i modelli economico-finanziari quali la fondazione, le società miste ecc.;

- il concetto di ambiente e territorio, come si è venuto sviluppando dall’Unità d’Italia ad oggi, con particolare attenzione alle interconnessioni di ordine giuridico-amministrativo esistenti sia con la tutela e conservazione del patrimonio edilizio, degli aggregati urbani di interesse storico, delle emergenze architettoniche, sia con la salvaguardia della cultura materiale e tecnologica in rapporto al sistema della ripartizione delle competenze fra i soggetti pubblici e privati interessati alla gestione e pianificazione territoriale;

- il concetto di paesaggio e di bene paesaggistico con particolare riferimento, in ragione dei più recenti sviluppi giuridico-dottrinari, alla pianificazione e trasformazione del territorio sulla base delle pronunce della Corte Costituzionale ed in relazione alla introduzione della Valutazione d’Impatto Ambientale (V.I.A.) e della Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) in ossequio alle direttive dell’Unione Europea e alla evoluzione dei contenuti tecnico-scientifici dello Studio d’Impatto Ambientale (S.I.A.).

La terza parte fornirà tutte le informazioni concernenti le organizzazioni internazionali soprannazionali governative (ONU, UNESCO, Unione Europea, Consiglio d’Europa ecc.) ed extragovernatve (ICOMOS, ICOM ecc.) e che si occupano di patrimonio culturale esaminando le principali nozioni dottrinarie formulate e le disposizioni normative vigenti, relativamente al concetto di tutela, di conservazione e fruizione del patrimonio culturale, in alcuni dei Paesi europei ed extraeuropei, anche in relazione alla loro eventuale adesione o ratifica delle convenzioni emanate dalle stesse organizzazioni internazionali.

Bibliografia

Per la salvezza dei beni culturali in Italia, Atti e documenti della Commissione d’indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio, 3 voll., Colombo, Roma 1967. A. M. Sandulli, La Tutela del Paesaggio nella Costituzione, in “Rivista Giuridica Edilizia”, 1967-70. M. S. Giannini, Ambiente. Saggio sui diversi suoi aspetti giuridici, in “Rivista trimestrale diritto pubblico”, 1973. ICOMOS, Manuel des Legislations Nationales. La protection du patrimoine culturel, Paris 1974. C.N.R., Istituto di Studi sulle Regioni. Documenti sui beni culturali, Roma 1976. M. S. Giannini, I Beni Culturali, in “Rivista trimestrale diritto pubblico”, 1976. Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, I Beni Culturali, dalla istituzione del Ministero ai decreti delegati, con prefazione di G. Spadolini, Roma 1976. T. Alibrandi, P. G. Ferri, I Beni Culturali e Ambientali, Giuffrè, Milano 1978 (testo di base). S. Italia, L’Amministrazione dei Beni Culturali, Roma 1978. T. Alibrandi, P. G. Ferri, Beni Ambientali e Urbanistica nell’ordinamento regionale, Giuffrè, Milano 1981.

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P. Graziani, I Beni Culturali nel sistema di attuazione delle regioni. Legge 382/75, in “Storia architettura”, V, 1982, 2, pp. 99-108. T. Alibrandi, G. Natoli, E. Silvestro, I Beni culturali e Ambientali, Le Monnier, Firenze 1983. P. Graziani, La protection juridique du patrimoine italien, in “Monuments historiques”, 1987, 149, pp. 12-16. M. Bencivenni, R. Dalla Negra, P. Grifoni, Monumenti e istituzioni, parte I, Firenze 1987; parte II, Firenze 1992. I Beni Culturali in Italia, Indagine conoscitiva della Commissione Cultura della Camera dei Deputati (dicembre 1988-dicembre 1991), 2 voll., (Testi parlamentari, 15), Roma 1992. Codice dei Beni Culturali, annotato con la giurisprudenza a cura di G. N. Carugno, W. Mazzitti, C. Zucchelli, CEDAM, Roma 1994. Codice dell’Urbanistica e dell’Edilizia, a cura di P. Falcone, Torino 1994. Comitato Nazionale per la prevenzione del patrimonio culturale dal rischio sismico, Raccomandazioni relative agli interventi sul Patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche, approvate nella seduta de 17 giugno 1986, e recepite in circolari ministeriali. Sentenza n. 151/86 della Corte Costituzionale. G. Zaccardi, Le competenze statali e regionali in materia di tutela del paesaggio, in “Rivista Giuridica dell’Edilizia”, 1986, 4-5. G. Zaccardi, L’evoluzione della tutela ambientale tra “bellezze naturali” e “paesaggio”, in “Restauro & Città”, II, 1986, 3-4, pp. 190-193. P. Graziani, Legge 8 agosto 1985, n° 431 (c.d. Legge Galasso), in “Restauro & Città”, III, 1987, 8-9, pp. 232-239. P. Graziani, Patrimonio architettonico, aspetti di tutela e organizzazione, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Roma 1987. Cantiere cultura. Beni Culturali e turismo come risorsa di sviluppo locale: progetti, strumenti, esperienze, Ed. Il Sole 24 Ore, Milano 1998. P. Graziani, La legge 431 dell’8 agosto ‘85. Ipotesi di modifica, Ed. Il Sole 24 Ore, Milano 1998. P. Graziani, Pubblico e privato verso nuovi modelli di gestione e sviluppo del patrimonio culturale e ambientale, Confindustria, Como 2002. AA. VV., Beni culturali nuovo codice e riforma del ministero, Ass. Ranuccio Bianchi Bandinelli, Graffiti Editore, Roma 2004. Guida al Diritto. Il codice dei beni culturali e del paesaggio, Ed. Il Sole 24 ore, Dossier 4, aprile, Milano 2004. Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Dal Testo Unico al Codice dei beni culturali e del paesaggio, Dossier 4, Ufficio Studi/Ufficio Legislativo, luglio, Roma 2004. P. Graziani, Beni Culturali e Ambientali. La tutela e la sua organizzazione, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Roma 2004. Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Il Governo Berlusconi per la cultura, lo spettacolo e lo sport, Ufficio Studi, Roma 2004.

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Convenzioni internazionali e altri documenti intergovernativi. In particolare:

a) Convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato (L’Aja, 14 maggio 1954);

b) Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico (Londra, 6 maggio 1969);

c) Convenzione concernente le misure da adottare per impedire l’illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà di beni culturali (Parigi, 14 novembre 1970);

d) Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (Parigi, 23 novembre 1972);

e) Convenzione europea sulle infrazioni relative ai beni culturali (Delfi, 23 giugno 1985); f) Convenzione per la salvaguardia del patrimonio architettonico d’Europa (Granada, 3 ottobre

1985); g) Convenzione europea del paesaggio (Firenze, 21 ottobre 2000).

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6. RESTAURO DEI MONUMENTI (II anno) Prof. Giovanni Carbonara Contributi dei proff. Daniela Esposito, Donatella Fiorani e Giancarlo Palmerio

Il corso, pur prevedendo lezioni di carattere tradizionale, sarà principalmente volto alla presentazione e discussione, in forma seminariale e possibilmente sul cantiere, d’effettive esperienze di progettazione e restauro. Queste saranno studiate alla luce della coscienza teorica e dei riferimenti storici e tecnici acquisiti nel primo anno di frequentazione della scuola.

Particolare attenzione sarà anche riservata alla illustrazione critica di progetti di restauro redatti dagli stessi discenti. Per chiarezza si precisano, qui di seguito, i temi di più generale interesse che, nell’insieme delle lezioni, delle visite e dei seminari, costituiranno argomento di valutazione d’esame.

Richiami di teoria e storia del restauro (dal I anno di corso)

6.1 Restauro e conservazione; monumento e bene culturale. 6.2 Il monumento architettonico, sue particolarità. 6.3 Il fondamento storico-critico del restauro; istanza storica ed istanza estetica. 6.4 Il restauro come ipotesi critica; dialettica fra critica e creatività. 6.5 Dalla Teoria di C. Brandi: la materia, l’unità potenziale, il tempo e lo spazio dell’opera

d’arte. 6.6 Corollari: distinguibilità e reversibilità.

Alcuni problemi di restauro

6.7 Rimozione delle aggiunte e reintegrazione delle lacune. 6.8 I segni del tempo: invecchiamento, deterioramento, patine. 6.9 La presentazione dell’opera come atto di restauro. 6.10 Continuità della serie dei beni culturali: il concetto di opera d’arte totale (Gesamt-

kunstwerk). 6.11 Il restauro delle opere d’arte figurative e non figurative: confronti con il restauro

architettonico 6.12 Il restauro del ‘nuovo’ e dei prodotti industriali. Orientamenti e limiti del restauro architettonico

6.13 Recenti contributi in campo architettonico: il restauro critico, la pura conservazione, la manutenzione, la conservazione integrata.

6.14 Le Carte del restauro (1931, 1964, 1972) e i loro riflessi sull’operatività. 6.15 Prima del restauro: tutela, salvaguardia, prevenzione. 6.16 Oltre il restauro: ricostruzione, completamento, innovazione, restituzione in pristino,

ricomposizione. 6.17 Accanto al restauro: risanamento, recupero, riuso, vitalizzazione, valorizzazione, recycling.

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Tecnica, consolidamento e restauro

6.18 Unità di metodologia e pluralità di tecniche nel restauro. 6.19 Dialettica fra critica e tecnica nel restauro. 6.20 Tecniche e materiali moderni e antichi a confronto. 6.21 I criteri del minimo intervento e della compatibilità fisico-chimica.

Dal rilievo al progetto

6.22 Disegno, rilievo e restauro dei monumenti. 6.23 Lo studio metodico dei monumenti come propedeutica al progetto di restauro. 6.24 Le tavole di analisi del degrado. La tavola dei saggi. 6.25 Il programma di conservazione e restauro. Il progetto di restauro. 6.26 Norme per la redazione dei grafici di restauro. 6.27 Schemi per la corretta integrazione delle lacune murarie.

Bibliografia Testi indicati per la preparazione di base:

C. Brandi, Teoria del restauro, Roma 1963; edizione economica, Torino 1977. U. Baldini, Teoria del restauro e unità di metodologia, 2 voll., Firenze 1978 e 1981. H. Jedrzejewska, Principi di restauro, Fiesole 1983, 3a rist. Firenze 1999. G. Carbonara, Avvicinamento al restauro. Teoria, storia, monumenti, Napoli 1997.

Per approfondimenti si vedano:

P. Sanpaolesi, Discorso sulla metodologia generale del restauro dei monumenti, Firenze 1973, rist. 1990. P. Marconi, Arte e cultura della manutenzione dei monumenti, Bari 1984. S. Boscarino, Sul restauro dei monumenti, Milano 1985. G. Rocchi, Istituzioni di restauro dei beni architettonici e ambientali, Milano 1985, rist. 1990. B.P. Torsello, La materia del restauro, Venezia 1988. La conservazione del patrimonio architettonico. Problemi di attualità, a cura di M. Rosi, Napoli 1993. G. Zander, Scritti sul restauro dei monumenti architettonici, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Roma 1993. R. Bonelli, Scritti sul restauro e sulla critica architettonica, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Roma 1995. P. Fancelli, Il restauro dei monumenti, Fiesole 1998. P. Philippot, Saggi sul restauro e dintorni. Antologia, a cura di P. Fancelli, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Roma 1998. S. Casiello (a cura di), Restauro dalla teoria alla prassi, Napoli 2000. M. Cordaro, Restauro e tutela. Scritti scelti (1969-1999), Annali dell’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, Roma 2000. G. Urbani, Intorno al restauro, a cura di B. Zanardi, Milano 2000. L. Vlad Borrelli, Restauro archeologico. Storia e materiali, Roma 2003,

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alcuni dei più importanti contributi teorici forniti da storici dell’arte e dell’architettura:

A. Riegl, Der Moderne Denkmalkultus. Sein Wesen und seine Entstehung, Wien und Leipzig 1903 (trad. italiana, Il culto moderno dei monumenti. Il suo carattere e i suoi inizi, a cura di S. Scarrocchia, Bologna 1990 ). M. Dvorák, Katechismus der Denkmalpflege, Wien 1916 (trad. italiana, Catechismo per la tutela dei monumenti, in “Paragone”, XXII, 1971, 257, pp. 28-63; riedito come inserto redazionale in “Italia Nostra”, Bollettino, XIV, 1972, 96, 38 pp.). G. Giovannoni, Il restauro dei monumenti, Roma s.d. [ma 1945]. R. Papini, 14 lezioni sul restauro dei monumenti, Firenze s.d. [ma 1946]. R. Pane, Attualità e dialettica del restauro, antologia a cura di M. Civita, Chieti 1987. C. Brandi, Il restauro. Teoria e pratica, a cura di M. Cordaro, Roma 1994. S. Settis, Italia S.p.A. L’assalto al patrimonio culturale, Torino 2002,

e le seguenti riviste:

'ΑΝΑΓΚΗ, Arkos, Art e Dossier, Bollettino d’Arte, Bollettino del Centro di Studi per la storia dell’architettura, Bollettino ICR, Bulletin de l’Institut Royal du patrimoine artistique (Bruxelles), Critica d’Arte, I Beni Culturali, Kermes, Les Monuments historiques de la France (Parigi), Materiali e Strutture, Monumentum, Paesaggio urbano, Palladio, Recuperare, Recuperare l’Edilizia, Recupero & conservazione, Restauro, Restauro & città, Ricerche di Storia dell’Arte, Storia Architettura, Studies in Conservation (Londra), TeMa, V&D.

Per alcune questioni applicative si possono vedere:

P. Cicerchia, Restauro dei monumenti. Guida alle norme di tutela e alle procedure d’intervento, Napoli 1992. C. Campanella, Capitolato speciale di appalto per opere di conservazione e restauro, Milano 1994 (con software). G. De Angelis d’Ossat, Sul restauro dei monumenti architettonici, a cura di S. A. Curuni, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Roma 1995. B. P. Torsello, S. F. Musso, Tecniche di restauro architettonico, UTET, Torino 2003, 2 voll. (fondamentale repertorio, criticamente ragionato e molto ricco di voci e d’informazioni).

Quale guida di riferimento per l’intera materia, dagli aspetti teoretici a quelli pratici e operativi:

G. Carbonara (a cura di), Trattato di restauro architettonico, UTET, Torino 1996, 4 voll. e, a seguire, Restauro architettonico e impianti, UTET, Torino 2001, 3 voll. (con indice degli argomenti, che comprendono anche la normativa sulle barriere architettoniche, la prevenzione degli incendi, la sicurezza ecc.) e Atlante del restauro architettonico, UTET, Torino 2004, 2 tomi (con schede su tecniche, progetti e realizzazioni).

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7. RESTAURO URBANO (II anno) Prof.ssa Maria Piera Sette Contributi degli archh. Maria Letizia Accorsi e Carmelo Gulli

Il corso riguarda la specificazione e l’approfondimento dei problemi generali della conservazione in ordine ai temi dell’ambiente antropizzato. In particolare, esso si propone di fornire i principali strumenti necessari alla comprensione di organismi edilizi, urbani e territoriali ed alla soluzione dei problemi ad essi connessi.

Onde poi evitare dannose scissioni o squilibri fra teoria e pratica e per facilitare la connessione del lavoro applicativo con i riferimenti concettuali che lo devono guidare, gli esercizi pratici avranno il loro indispensabile punto di partenza nei fondamenti del restauro architettonico la cui conoscenza viene data per acquisita. Inoltre, come loro complemento, saranno brevemente introdotti i seguenti temi: 7.1 Il concetto di ambiente nelle elaborazioni e nelle esperienze della seconda metà

dell’Ottocento; dall’ambiente visto come ‘cornice’ all’ambiente definito quale “insieme di elementi e di condizioni”. Gli studi urbani del XIX secolo e alcuni sviluppi contemporanei; notazioni sui caratteri distintivi della città nella storia; differenze strutturali, funzionali e formali fra città antica e città contemporanea; le conseguenze operative (Parigi, Vienna, Berlino ecc.); culture a confronto: igienisti, urbanisti, storici.

7.2 Gli articolati interventi per e sulla città storica: origini, motivazioni e sviluppi del

problema; le ricostruzioni post-belliche; sintesi di problemi e di esperienze significative; i coevi orientamenti del restauro e della conservazione urbana; il concetto di ‘avvaloramento’; l’“incontro fra antico e nuovo”, l’“attualità urbanistica del monumento e dell’ambiente antico”; l’Associazione nazionale per i Centri storici artistici e la “Carta di Gubbio”.

7.3 Il progressivo emergere degli orientamenti attuali; la disputa terminologica e sue

implicazioni; centro urbano, centro storico, centro antico, inteso come prevalente bene culturale, economico, sociale; il proliferare dei termini ‘conservativi’, i presunti superamenti, i falsi sinonimi, i surrogati; il significato di ‘recupero’.

7.4 Le complesse e varie situazioni dei centri storici e i problemi connessi; riferimenti storici

per il riconoscimento delle permanenze nella città storica; metodi e modelli di analisi (filologiche, strutturali, funzionali, percettive ecc.); programmi d’intervento e loro obiettivi; necessità di propiziare rapporti qualificanti fra struttura fisica, sistema funzionale e tessuto sociale.

7.5 Specificazione urbanistica e architettonica dell’intervento; gli orientamenti attuali: loro

ambiti, limiti, equivoci; la soluzione ‘neutra’, il ripristino tipologico, la ricomposizione tipologica.

7.6 Strumenti d’intervento: piani generali e piani attuativi; l’intervento pubblico, meriti,

limiti, possibili alternative; le cosiddette realizzazioni esemplari. Panorama di situazioni, indirizzi, interventi, bilanci.

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7.7 Ambiente, territorio, paesaggio: definizioni, analisi, indicazioni operative; piani territoriali di coordinamento, piani territoriali paesistici; la disciplina, le esperienze, le prospettive.

Il corso avrà un carattere prevalentemente applicativo; esso sarà dedicato ad esercitazioni riguardanti la lettura, documentaria e diretta, di organismi territoriali, urbani ed edilizi. Parallelamente, le stesse esercitazioni dovranno selezionare, nella bibliografia specializzata, un esempio di recupero (Piano o intervento specifico), illustrarlo anche mediante eventuali schemi grafici e commentarlo, ove possibile, confrontandolo con la sua parziale o totale attuazione. Bibliografia G. Caniggia, G. L. Maffei, Composizione architettonica e tipologia edilizia, Venezia 1979. G. Caniggia, G. L. Maffei, Il progetto nell’edilizia di base, Venezia 1979. M. Coppa et al., Introduzione allo studio della pianificazione urbanistica, 2 voll., Torino 1986. G. Miarelli Mariani, Centri Storici. Note sul tema, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Roma 1992. AA. VV., Restauro urbano. Che fare?, in “Quasar”, (Quaderni di Storia dell’Architettura e Restauro del Dipartimento di Storia dell’Architettura e Restauro delle Strutture Architettoniche, Facoltà di Architettura, Università degli Studi di Firenze), 23, 2000. Per uno sguardo d’insieme e per il copioso corredo illustrativo può ancora essere utile consultare: M. Morini, Atlante di storia dell’Urbanistica, Milano 1963. Si suggerisce infine la consultazione di periodici specializzati, quali, ad esempio: Monumentum, Restauro, Urbanistica. Durante il corso saranno comunque segnalati ulteriori sussidi documentari e bibliografici.

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8. CONSOLIDAMENTO DEGLI EDIFICI STORICI (II anno) Prof. Antonino Gallo Curcio Contributi del prof. Fabrizio De Cesaris

Il corso è il naturale proseguimento di quello, pertinente al primo anno della Scuola, denominato Problemi strutturali dei monumenti e dell’edilizia storica e si propone di sviluppare negli allievi l’attitudine a formulare il giudizio sullo ‘stato di salute’ d’una costruzione, a individuarne gli eventuali aspetti patologici, le cause principali di questi e, per ultimo, a proporre gli interventi di consolidamento più opportuni fra quelli possibili.

Per venire incontro agli studenti saranno tenute, in parallelo al corso, lezioni di richiamo a carattere applicativo ed esercitazioni sulla definizione quantitativa dei vari interventi di consolidamento (si veda il programma del corso di approfondimento ed esercitazioni tenuto dall’arch. Fabrizio De Cesaris).

Si elencano qui di seguito i principali argomenti su cui si articolerà il corso: 8.1 Comportamento delle strutture prevalentemente compresse: pilastri, pareti, archi, volte e

cupole. 8.2 Comportamento delle strutture prevalentemente inflesse: solai, coperture ad elementi lineari. 8.3 La compagine strutturale nel suo insieme: condizione di efficienza, di perturbazione,

d’instabilità e conseguente individuazione dell’intervento di consolidamento. 8.4 Caratteristiche dell’azione sismica, suoi effetti sulle costruzioni in muratura, individuazione

degli interventi per l’adeguamento strutturale. 8.5 Le varie tecniche d’intervento per il consolidamento e per il miglioramento della risposta

alle azioni sismiche. 8.6 Discussione critica su progetti di consolidamento antichi e moderni. Tutti gli studenti saranno invitati a svolgere una tesina compilativa sopra uno dei temi seguenti:

- il progetto d’intervento statico di restauro su un monumento; - la discussione d’un intervento di consolidamento già eseguito, con la presentazione ragionata

di alternative; - il rendiconto critico della lettura, con ottica strutturale, di trattati storici sull’architettura.

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Bibliografia

Testi di base:

S. Mastrodicasa, Dissesti statici delle strutture edilizie, Milano 1943; quarta edizione, rifatta e ampliata, Milano 1965. A. Giuffrè, Monumenti e terremoti: aspetti statici del restauro, Roma 1988.

Trattati:

Vitruvio, De architectura (qualunque traduzione moderna). L.B. Alberti, L’Architettura (De re aedificatoria), ed. Milano 1966 (i primi tre libri). A. Palladio, I quattro libri dell’Architettura, ed. Milano 1980. G.A. Breymann, Trattato generale di costruzioni civili, 4 voll., Milano 1926. G. Giovannoni, La tecnica della costruzione presso i Romani, Roma s.d. [ma 1925], 1972. G. Giovannoni, Corso di architettura, vol. I, Roma 1932. E. Benvenuto, La scienza delle costruzioni nel suo sviluppo storico, Firenze 1981.

Articoli dalla rivista “Materiali e Strutture. Problemi di conservazione”: A. Gallo Curcio, Adeguamento antisismico del rosone di S. Maria Assunta in Cerreto di Spoleto, I, 1991, 2, pp. 41-50. A. Gallo Curcio, Sulle indagini strumentali delle caratteristiche meccaniche delle murature in opera, II, 1992, 1, pp. 13-22. A. Gallo Curcio, Il consolidamento tra innovazione e tradizione, III, 1993, 2, pp. 45-66. A. Gallo Curcio, Il consolidamento per le opere ad elevata “densità artistica”, VI, 1996, 3, pp. 95-103.

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9. VALUTAZIONE ECONOMICA DEI PROGETTI (II anno) Prof. Giuseppe Proietti

Contributi del dott. Giampiero Marchesi e degli archh. Margherita Guccione e Antonia Pasqua Recchia

La valenza economica propria degli interventi di restauro sul patrimonio monumentale costituisce un’acquisizione recente ai moderni processi della loro programmazione: data, in Italia, ai primissimi anni ‘80. Il corso si propone di fornire gli elementi basilari utili alla lettura del rapporto esistente fra beni culturali e tecniche economiche ed all’applicazione di queste alle metodologie progettuali del restauro, con riferimento ad alcuni argomenti particolari: Particolare attenzione sarà posta ai criteri di stima dei costi di intervento nelle diversi fasi della programmazione e della realizzazione degli interventi di restauro e di recupero del patrimonio architettonico, nel quadro della nuova normativa sui lavori pubblici.

9.1 Il restauro: rapporto ed interdipendenza fra esigenze e risorse disponibili. 9.2 Economia e beni culturali: lineamenti storici del rapporto e sua evoluzione concettuale. 9.3 La conservazione: le risorse economiche e la strategia dell’ordinario. 9.4 Il restauro: le risorse economiche e la strategia dei progetti finalizzati. 9.5 La programmazione degli interventi di restauro: i vincoli tecnici e strumentali ‘esterni’

al momento della redazione progettuale. 9.6 Il progetto di restauro nel contesto urbanistico-territoriale di riferimento. 9.7 Il progetto di restauro: l’applicazione delle tecniche metodologiche di analisi costi e

benefici. 9.8 L’analisi di fattibilità di progetti di restauro e valorizzazione. Valutazione economica e

valutazione di impatto ambientale degli interventi collegati alla fruizione. Norme di riferimento, fasi e metodi della valutazione di impatto ambientale.

9.9 Il progetto di restauro: l’applicazione delle tecniche metodologiche multi-obiettivo. 9.10 Il progetto di restauro: la valutazione ex-post e le tecniche di monitoraggio. 9.11 Il progetto di restauro e la programmazione degli interventi nella prospettiva di bilancio

pubblico per programmi. 9.12 Criteri di stima dei costi. Vari approcci alla valutazione dei costi di restauro: procedimenti

sintetici, parametrici e analitici. Esercitazione sui metodi sintetici e parametrici. 9.13 Composizione dei costi del restauro. Intervento preventivo e manutenzione programmata.

Esercitazione sulla comparazione tra i costi del recupero post-sismico e i costi dell’intervento preventivo mirato all’abbattimento della vulnerabilità sismica.

9.14 Il progetto e la sua esecuzione. L’intervento sui beni culturali nel quadro normativo definito dalla Merloni-ter, con riferimento specifico alla progettazione.

9.15 Il progetto e la sua esecuzione. Normative specifiche per la redazione dei progetti sui beni culturali: il regolamento della Merloni-ter e i documenti del Comitato Nazionale per la prevenzione del patrimonio culturale dal rischio sismico, con riferimento specifico alla progettazione.

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9.16 Il progetto e la sua esecuzione. Il capitolato speciale di appalto, uno strumento di riferimento per la progettazione, l’esecuzione e il controllo di qualità degli interventi. I capitolati speciali tipo per i beni culturali.

9.17 Il progetto e la sua esecuzione. Il prezziario, la costruzione dei prezzi unitari tra uniformità e specificità.

9.18 Il progetto e la sua esecuzione. Le procedure per la scelta del contraente, l’appalto. 9.19 Il progetto e la sua esecuzione. Direzione dei lavori e contabilità dei lavori, il processo

gestionale nella realizzazione del progetto; il collaudo dei lavori.

Bibliografia

Testi fondamentali di orientamento:

Formez-Ministero per i beni culturali e ambientali, Economia dei beni culturali. Programmazione e valutazione dell’intervento pubblico per progetti, Napoli 1993. Formez-Ministero per i beni culturali e ambientali, I beni culturali. Linee guida di programmazione e valutazione per progetti, (Strumenti Formez n. 6), Napoli 1993.

Testi di orientamento per eventuali approfondimenti:

CNR Progetto Finalizzato Edilizia, Dal progetto alla VIA. Guida e manuale per gli studi di impatto ambientale di opere edilizie, Franco Angeli, Milano 1984. B. S. Frey - W. W. Pommerehne, Muse e Mercati, Il Mulino, Bologna 1991. Ministero per i beni culturali e ambientali-ICOMOS internazionale, Rapporto sull’analisi costi-benefici applicata al patrimonio monumentale, in “Restauro”, XIX, 1990, 111-112 e XXI, 1992, 122. Stato e mercato nel settore culturale, (Formez, Problemi di amministrazione pubblica), Il Mulino, Bologna 1993. P. Valentino, Gli ingranaggi delle “macchine del tempo”: la struttura economica delle organizzazioni museali, in L’immagine e la memoria, a cura di P. Valentino, Leonardo Periodici, Roma 1993. L. Bobbio - M. Maggi, Economia e politica dei beni culturali, La Rosa Editrice, Torino 1994. C. Forte - B. de’ Rossi, Principi di economia ed estimo, Etaslibri, Milano 1996. S. Miccoli, Rilevazione ed analisi per la valutazione dei costi di conservazione, Kappa, Roma 1995. S. Miccoli, Procedure di stima e analisi dei costi, in Trattato di restauro architettonico, diretto da G. Carbonara, UTET, Torino 1996, vol. IV, pp. 11-44. Ministero per i beni culturali e ambientali - Università degli studi di Roma “La Sapienza”, Capitolato speciale di appalto per il rilevamento architettonico ai fini di restauro, Kappa, Roma 1994. L. Di Paola, L’architetto e la produzione insediativa, Kappa, Roma 1989. La nuova Legge Quadro sui Lavori Pubblici (aggiornata con la legge 415 del 18.11.98), in “Ponte”, numero speciale Appalti pubblici, n. 7/8/9/98, DEI, Roma 1998.

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10. IMPIANTI TECNICI (II anno) Prof. Livio de Santoli Approfondimenti applicativi di Fisica tecnica ambientale (II anno) Proff. Fabrizio Cumo e Ivo Di Menno di Bucchianico

La fisica dell’edificio

10.1 La fisica tecnica ambientale e la conservazione degli oggetti.

10.2 Metodi di conservazione delle opere.

10.3 La trasmissione del calore. - Modalità di trasmissione del calore. - Coefficiente globale di scambio termico. - Comportamento termico delle pareti. - Calcolo dei carichi termici d’un edificio.

10.4 Psicrometria.

10.5 La condensazione del vapore d’acqua contenuto nell’aria umida. - Condensazione superficiale. - Condensazione interstiziale.

L’ambiente per la conservazione delle opere d’arte

10.6 Metodologia per la conservazione delle opere. - Contenuto e contenitore. - Definizione dell’ambiente esterno e dell’ambiente interno. - Influenza dell’ambiente sulle opere.

10.7 Le condizioni termoigrometriche dell’aria a contatto con l’oggetto. - Rilievo delle grandezze termoigrometriche.

10.8 La qualità dell’aria a contatto con l’oggetto. - Interazione “inquinante-superficie”. - IAQ e conservazione delle opere d’arte. - Caratterizzazione e monitoraggio IAQ.

10.9 Le radiazioni elettromagnetiche provenienti da sorgenti di luce naturale e artificiale. - Il meccanismo fisico del fenomeno luminoso. - Illuminazione degli interni. - Il degrado da radiazione ultravioletta. - Misurazioni illuminotecniche in ambiente.

10.10 Il rumore e le vibrazioni. - Richiami di acustica. - Il rumore degli impianti di climatizzazione.

10.11 Modalità di elaborazione dei dati rilevati. - Indicatori di rischio ambientale. - Calcolo della frequenza cumulata di una grandezza. - Calcolo della dose di luce annua.

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Impianti di riscaldamento e di climatizzazione

10.12 Gli effetti del microclima interno.

10.13 Dati di progetto per il microclima interno.

10.14 Caratteristiche di un sistema impiantistico.

10.15 Impianti di riscaldamento. - Impianti ad acqua calda. - Componenti di un impianto di riscaldamento ad acqua calda.

10.16 Classificazione degli impianti di climatizzazione. - Tipologie d’impianto. - Sistema a tutt’aria a portata costante.

- Sistemi misti aria-acqua (detti anche ad aria primaria e mobiletti).

10.17 Centrali e sottocentrali termiche e frigorifere. - Centrale termica. - Centrale frigorifera. - Sotto-centrali di condizionamento. - Reti di distribuzione dell’aria. - Reti di distribuzione dell’acqua.

10.18 Criteri di progettazione e manutenzione.

Bibliografia

Appunti del corso. I. Barducci, Acustica applicata, ESA, Roma 1990. I. Barducci, Trasmissione del calore, ESA, Roma 1990. G. Moncada, A. De Lieto, Illuminotecnica, Masson, Milano 1993. G. Moncada, L. De Santoli, Progettazione di impianti tecnici, Masson, Milano 1995.

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11. METODOLOGIA E TECNICHE DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA (II anno) Prof. Piero Dell’Amico Contributi della prof.ssa Francisca Pallarés

11.1 Competenze disciplinari dell’architetto e dell’archeologo. 11.2 Le scienze fisiche al servizio dell’archeologia. 11.3 Limiti cronologici e campi dell’archeologia classica e medievale. 11.4 Introduzione allo scavo: cenni storici, analisi. 11.5 Evoluzione del concetto di scavo in generale ed, in particolare, rispetto ai monumenti;

rapporto fra monumento e terreno. 11.6 Metodologie, tecniche e fasi di un intervento su un sito archeologico. Accenni relativi

all’archeologia subacquea. 11.7 La documentazione di scavo: giornale di scavo, schede di US ed USM, matrix,

piante e sezioni, foto ecc. 11.8 Accenni alle tipologie dei materiali archeologici e loro importanza ai fini della

datazione storica. 11.9 Analisi cronologica dei monumenti e della loro successione e sovrapposizione in rapporto

ai dati dello scavo. 11.10 Concetto di stratigrafia applicata ai monumenti di età classica, medievale e moderna. 11.11 Problemi di conservazione e di restauro dei monumenti in rapporto alla stratigrafia e

all’interpretazione cronologica. 11.12 Il gruppo di lavoro su un sito archeologico: intervento dell’architetto a fianco

dell’archeologo durante lo scavo. 11.13 Rilievo e restauro d’immediato intervento. Bibliografia G. Boni, Il “metodo” nelle esplorazioni archeologiche, in Atti del I° Convegno degli Ispettori Onorari dei Monumenti e Scavi, Roma 1913, pp. 22 e ss. G. Cozzo, Ingegneria romana, Roma 1928. P. E. Arias, Archeologia, Catania 1942. B. Pace, Introduzione allo studio dell’archeologia, Milano 1947.

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Enciclopedia Classica, Sezione III, Archeologia e Storia dell’Arte Classica, comprende: L. Crema, L’Architettura romana, vol. XIII, t. I, Torino 1959; P. E. Arias, Topografia di Roma antica, vol. X, t. III, Torino 1957; nello stesso volume, t. IV, Geografia e Topografia storica; P.E. Arias, L’Archeologia, metodo, fonte, storia, Torino 1957. Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, I cantieri di lavoro al servizio dell’archeologia, Roma 1959. K. M. Kenyon, Introduzione all’Archeologia, Milano 1966. N. Lamboglia, Tecniche degli scavi, dispensa ICCROM, Roma 1973. P. Barker, Tecniche dello scavo archeologico, Milano 1981. R. Francovich, Restauro architettonico e archeologia stratigrafica, in Contributi al restauro archeologico, a cura di C. Pietramellara e L. Marino, Firenze 1982, pp. 59-68. D. Perring, Manuale di archeologia urbana, Suppl. al n. 3 di Archeologia Uomo Territorio, Cooperativa Archeologica Lombarda-Gruppo Archeologico Milanese, Milano 1982. C. E. Harris, Principi di stratigrafia archeologica, Roma 1983. Norme per la redazione della scheda del saggio stratigrafico, ICCD, Roma 1984. R. Parenti, La lettura stratigrafica delle murature in contesti archeologici e di restauro architettonico, in “Restauro & Città”, I, 1985, 2, pp. 55-68. M. Wheeler, Archéologie: la voix de la terre, Aix-en-Provence 1989. C. F. Giuliani, L’edilizia nell’antichità, Roma 1990. G. Ioppolo, G. Pisani Sartorio, Lo scavo archeologico, Roma 1990. R. Francovich, D. Manacorda (a cura di), Lo scavo archeologico: dalla diagnosi all’edizione, in Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, Sezione Archeologica - Università di Siena, 23-24, All’Insegna del Giglio, Firenze 1990. A. Carandini, Storie dalla terra, Bari 1981, Torino 1991. I. G. Trocoli, R. Sospedra (a cura di), Harris Matrix, voll. 1 e 2, Leida 1992. F. Cambi, N. Terrenato, Introduzione all’archeologia dei paesaggi, Roma 1994. A. Guidi, I metodi della ricerca archeologica, in Manuali Laterza, 57, Laterza, Bari 1994. T. Cannoni, E. Giannichedda, Archeologia della produzione, Torino 1996. Archeologia dell’Architettura, I, 1996, suppl. a “Archeologia medievale”, XXII. Archeologia dell’Architettura, I, 1997, suppl. a “Archeologia medievale”, XXIII. Archeologia dell’Architettura, I, 1998, suppl. a “Archeologia medievale”, XXIV. G. C. Infranca, Manuale di Restauro Archeologico, CISU-Centro d’Informazione e Stampa Universitaria, Roma 1999. A. Cagnana, Archeologia dei materiali da costruzione, in Manuali per l’archeologia, 1, S.A.P. - Società Archeologica Padana, Mantova 2000. M. Cordaro, Restauro e tutela. Scritti scelti (1969-1999), (Annali dell’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, 8), Roma 2000 (in particolare: Archeologia: il luogo della ricerca, pp. 151-156).

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12. ISTITUZIONI DI STORIA DELL’ARTE (opzionale) Prof. Enrico Guidoni Contributi dei dott. Daniela Corrente e Daniele Ferrara

Il corso si articola in una parte teorico-metodologica e in una parte applicativa da concludere entro il periodo delle lezioni.

Scopo del corso è l’approfondimento del rapporto tra le diverse arti - pittura, scultura, architettura, urbanistica, arti ‘minori’ ecc. - storicamente determinanti nella costruzione della città, dei monumenti, degli spazi interni e degli arredi. Si potranno così recuperare gli apporti culturalmente fondamentali della componente ingegneresca, dell’arte della prospettiva, della trattatistica e di altri ambiti specialistici collaterali alla pratica progettuale. Il periodo preso in esame è quello del primo rinascimento italiano (sec. XV - inizio sec. XVI), con particolare attenzione per le Corti dell’Italia centro-settentrionale.

Argomenti principali delle lezioni:

12.1 Fonti, metodi, problemi della storia dell’arte.

12.2 La corporazione, la committenza, l’artista.

12.3 La dialettica fra pittura e scultura.

12.4 L’architettura, l’ingegneria, l’urbanistica.

12.5 Gli artisti ‘universali’ e la loro professionalità.

12.6 Il rapporto contestuale fra opere e artisti diversi.

12.7 Qualità, autografia, collaborazioni.

12.8 Contratti, fonti descrittive e testi letterari.

12.9 L’interpretazione: soggetto, simbologia, stile.

12.10 Continuità e innovazione: diffusione areale e successione cronologica.

12.11 Problemi generali d’intervento ‘conservativo’ e di restauro.

L’esame verte su una ricerca personale e sulla conoscenza dei testi di riferimento sotto elencati. Le singole ricerche si inquadrano in un seminario tematico sull’arte italiana del primo rinascimento e dovranno essere condotte in modo da concludersi entro il mese di maggio: esse consistono nello studio dettagliato di un artista, di un’opera o di una sua parte corredato di un breve scritto a carattere specialistico (di circa 5 cartelle) e della necessaria documentazione grafica, fotografia e bibliografica.

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Bibliografia

Testi di riferimento per le ricerche:

E. Guidoni, Il Mosé di Michelangelo (1970), Laterza, Roma-Bari 1982. E. Guidoni, Giorgione e i volti nascosti. La riscoperta di un “segreto” dell’arte occidentale, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Bonsignori, Roma 1996. E. Guidoni, L’affresco michelangiolesco di Capranica, Edizioni Diagonale, Roma 2000. E. Guidoni, Michelangelo. La pietà di San Pietro, Edizioni Diagonale, Roma 2000. E. Guidoni, Michelangelo. Nel segno dell’Arca. Le storie della Genesi nella Cappella Sistina, Edizioni Diagonale, Roma 2001. E. Guidoni (a cura di), Arte a Capranica dal Medioevo al Novecento, Davide Ghaleb, Vetralla 2001. E. Guidoni (a cura di), Pittura a Sutri dal Medioevo al Novecento, Davide Ghaleb, Vetralla 2002.

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13. MUSEOGRAFIA (opzionale) Prof. Giovanni Bulian Contributi degli archh. Carolina De Camillis, Paolo Monesi e Giorgio Pala

Premessa

Il programma del corso tratterà i temi relativi alla progettazione museale nell’ambito del restauro e alla valorizzazione dei siti archeologici, attraverso lo studio delle preesistenze e del contenitore-museo. La metodologia di intervento che verrà illustrata terrà sempre conto delle valenze storico-artistiche-architettoniche dello spazio museale.

Metodologia Il corso intende sottolineare, in particolare, gli aspetti della flessibilità e della modificabilità

nel tempo della struttura museale. Vogliamo inoltre dimostrare come la progettazione museale non è una disciplina chiusa in

sé ma contempla la sinergia di diversi ambiti professionali e metodologici: a contribuire al progetto di realizzazione intervengono infatti museologi, archeologi, storici dell’arte, esperti in comunicazione didattica e multimediale, grafici ecc. Lo specializzando dovrà affrontare il progetto di museografia ponendosi come responsabile e coordinatore virtuale dei diversi ambiti professionali.

Dovrà, in sintesi, risolvere e sviluppare i temi classici della museografia: - la conservazione: conservazione e protezione del reperto antico o dell’opera d’arte;

problematiche igrometriche, illuminotecniche e conservative all’interno delle vetrine; problematiche di conservazione per esposizioni su base o a parete;

- il pubblico e il museo: il punto di osservazione dell’opera d’arte; gli accessi e i flussi del pubblico; le sale introduttive; corridoi di distribuzione e le sale; la distribuzione degli spazi e i percorsi espositivi;

- la didattica: le aree riservate per gli studiosi; i magazzini dei musei come spazi espositivi ad accesso limitato; il progetto espositivo dei materiali da esporre; i pannelli didattici, i pannelli di sessione e le didascalie dell’opera; cenni sulla comunicazione al pubblico;

- la comunicazione del museo: comunicare con gli spazi e con l’architettura; le sessioni all’interno del museo; le salette video e il progetto di museo multimediale integrato; l’interattività all’interno del museo (monitor, schermi al plasma, lcd, proiezioni su schermi); cenni sull’immagine coordinata del museo, il logo e la sua riconoscibilità grafica, la scelta del carattere tipografico; la progettazione integrata del museo.

Il corso tratterà, inoltre, gli aspetti più propriamente impiantistici, con particolare riguardo al progetto dell’illuminazione e alle problematiche relative agli impianti elettrici, speciali e di controllo dei requisiti ambientali. L’inserimento dovrà tenere conto di un basso impatto sul monumento, nel pieno rispetto delle istanze conservative.

Contributi esterni Nell’ambito del corso saranno illustrati alcuni esempi di realizzazioni museali

particolarmente significativi, integrati da sopralluoghi presso musei per una valutazione più diretta e immediata sulla risoluzione delle problematiche individuate; infine il percorso didattico sarà integrato da comunicazioni e incontri con progettisti e specialisti che operano nel settore museale, architetti, archeologi, storici dell’arte, graphic designers (Tobia Scarpa, Guido Canali,

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Paolo Rosa, Roberto Creton, Rosanna Friggeri, Tatiana Campioni), o ditte specializzate (il laboratorio museotecnico Goppion, il laboratorio Omar) come già avvenuto negli anni precedenti.

Workshop per l’esame Agli specializzandi verrà assegnato un tema da sviluppare, con l’obiettivo di individuare

delle linee progettuali che, partendo dallo studio della metodologia di intervento, approfondiscano anche gli aspetti operativi, utilizzando efficacemente le conoscenze didattiche acquisite durante lo svolgimento delle lezioni.

Gli specializzandi dovranno utilizzare i testi indicati in bibliografia per la conoscenza di base della materia e potranno approfondire alcuni aspetti con l’ausilio dei testi consigliati. Dovranno inoltre elaborare un progetto museografico, tenendo presenti tutti gli aspetti e i temi sopra esposti, producendo degli elaborati grafici che rappresentino e descrivano in modo completo ed esaustivo il progetto dalla scala architettonica e/o urbana (1:500-1:100) fino ad arrivare alla scala del disegno esecutivo (scala 1:5-1:1) inclusi i riferimenti stilistici e storici, la documentazione fotografica, schizzi ed eventuali verifiche e/o simulazioni tridimensionali.

Lo specializzando dovrà consegnare, al momento dell’esame, un disco CD contenente le tavole e/o i testi d’esame in formato tif, jpeg, pdf o doc.

Si ritiene necessario che lo svolgimento del tema assegnato venga verificato nell’ambito delle revisioni che avverranno nei giorni stabiliti, prima di sostenere l’esame. Bibliografia

Testi consigliati

Per esperienze museali:

G. Bulian et alii, Dal restauro al museo: esperienze progettuali integrate, in “Centro di ricerche informatiche dei beni culturali”, n. 1, Scuola Normale Superiore di Pisa, Pisa 2000. Per una breve storia del museo:

R. Schaer, Il Museo - Tempio della memoria, Electa/Gallimard, Milano 1996. Per una storia degli allestimenti museali :

S. Polano, Mostrare, Storia dell’allestimento in Italia dagli anni Venti agli anni Ottanta, Lybra Immagine Ed., Milano 1988. Per una raccolta di illustrazioni di allestimenti museali:

P. C. Pellegrini (a cura di), Allestimenti museali, Motta, Milano 2003. Per l’illuminotecnica:

F. Bianchi - G. Pulcini, Manuale di illuminotecnica, NIS, Roma 1995. A. Pasetti, Luce e spazio nel museo d’arte, EDIFIR, Firenze 1999.

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Per la normativa:

DM 10.05.2001. Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei, suppl. G.U. 19.10.2001, n. 244. Altri testi Storia e teoria sul museo:

F. Russoli, Il museo nella Società, analisi proposte interventi 1952-1977, Feltrinelli, Milano 1971. F. Minissi, Il Museo negli Anni ‘80, Edizioni Kappa, Roma 1983. H. Klotz - W. Krase, Neue Museumsbauten in der Bundesrepublik Deutschland, Deutsches Architekturmuseum Frankfurt a. M., Frankfurt 1985. AA. VV., Ordinamenti espositivi, in “Lotus International”, Electa, Milano 1987. M. Garberi - A. Piva, L’opera d’arte e lo spazio architettonico, Mazzotta, Milano 1988. L. Binni - G. Pinna, Museo: storia e funzioni di una macchina culturale dal ‘500 ad oggi, Garzanti, Milano 1989. F. Bonilauri - V. Maugeri (a cura di), Direction des musées de France, Fare un Museo, Come condurre un’operazione museografica, presentazione di F. Drugman, ed. it., Bologna 1990. F. Minissi - S. Ranellucci, Allestimento e museografia. Un decennio di Corso, Dipartimento di Storia dell’Architettura e Conservazione dei Beni Architettonici, Università di Roma “La Sapienza”, Facoltà di Architettura, Roma 1990. J. M. Montaner, Nuovi musei, Jaca Book, Barcellona 1990. S. Ranellucci, Restauro e Museografia. Centralità della Storia, Roma 1990. D. Primicerio, L’Italia dei musei, Electa, Milano 1991. L. Allegret, Musei, Tecniche Nuove, Milano 1992. D. Dean, Museum exhibition: theory and practice, London, New York 1994 (Collezione: The heritage: care preservation management). A. Piva (a cura di), Musei 2000: alla ricerca di una identità, Collezione Ricerche, Marsilio, Venezia 1995. L. Basso Peressut, Musei: architetture 1990-2000, F. Motta, Milano [1999]. G. Dexter Lord - B. Lord, Manual of museum planning (The), The Stationery Office, 2° ed., London 1999. Monografie su architetture museali:

S. Polano, Carlo Scarpa: Palazzo Abatellis, Electa, Milano 1989. P. Ciorra, Botta, Eisenman, Gregotti, Hollein: musei, Electa, Milano 1991. AA. VV, Colombo ‘92: la città, il porto, l’esposizione. Il progetto di Renzo Piano opera il recupero alla città del porto antico di Genova, Lybra, Milano 1992. B. Albertini - S. Bagnoli, Scarpa: musei ed esposizioni, Jaca Book, Milano 1992. M. Costanzo - V. Giorgi - C. Dardi, Architetture museali, Electa, Milano 1992. A. Bruno, Oltre il restauro. Architetture tra conservazione e riuso. Progetti e realizzazioni di Andrea Bruno (1960-1995), Lybra Immagine, Milano 1996. P. Eisenman, Il giardino dei passi perduti, Marsilio,Venezia 2004.

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Allestimenti e installazioni temporanee:

R. Aloi, Esposizioni, architetture - allestimenti, Hoepli Ed., Milano 1960. G. D. Romanelli, Ottant’anni di architettura e allestimenti alla Biennale di Venezia, La Biennale di Venezia, Archivio storico delle arti contemporanee, Venezia 1976. AA. VV., Il potere e lo spazio - La scena del principe - Firenze e la Toscana dei Medici nell’Europa del ‘500, Electa-Alinari, Milano 1980. F. Purini - R. Nicolini - R. Bertocchi, L’effimero teatrale, La Casa Usher, Roma 1981. AA. VV., Parliamo un po’ di esposizioni: le esperienze di Franco Albini, del gruppo BBPR e di Carlo Scarpa, UIA, Venezia 1982. “Allestimenti” Rassegna, 10, giugno 1982. AA. VV., La funzione della Triennale nello sviluppo delle teorie e delle tecniche espositive, UIA, Venezia 1985. P. Ferrari, Architetture d’interno per esporre, progetti di Achille Castiglioni, Electa, Milano 1985. Ordinamenti espositivi, in “Lotus international”, 53, 1987. Colonnetti, La metafora dell’allestimento, in “Linea grafica”, 1988, 2. M. Mastropietro (a cura di), Nuovo allestimento italiano, Lybra Immagine Ed., Milano. M. Mastropietro (a cura di), Progettare mostre: dieci lezioni di allestimento / Achille Castiglioni [et al.], prefazione F. Drugman, Lybra Immagine, Milano1991. Esporre, la messinscena dell’effimero, in “Domus Dossier”, 1997, 5. P. Caliari, La forma dell’effimero, Lybra Immagine, Milano 2000. Rivista “Exporre”, Lybra Immagine, Milano. La comunicazione nel museo:

B. Munari (a cura di), I laboratori tattili, Zanichelli, Bologna 1985. R. Eco, A scuola col Museo, Bompiani, Milano 1986. M. Hall, On display, London 1987. Angela, Musei (e mostre) a misura d’uomo. Come comunicare attraverso gli oggetti, Roma 1988. AA. VV., Il Museo parla al pubblico 1989/1990, Atti del Convegno, Bologna 19-21 ottobre 1989. Relazioni di U. Eco et al., Editoriale Test, Roma 1990. Cerizza - M. L. Pagliani, Musei testi e contesti. Brevi note sulla comunicazione nel museo, Nardini, Firenze 1997. Studio Azzurro, Sulla multimedialità/interattività, Ambienti sensibili, Electa, Milano 1999. F. Antinucci, Comunicare nel Museo, Laterza, Bari 2004. Sull’illuminotecnica:

F. Bianchi, L’architettura della luce, Edizioni Kappa, Roma 1991. AA.VV., Manuale di Illuminotecnica, (AIDI), Tecniche Nuove, Milano 1999. G. Forcolini, Illuminare con i condotti ottici, Hoepli, Milano 1999. G. Forcolini, L’illuminazione di parchi e giardini, Edagricole, Bologna 2000. D. Ravizza, Progettare con la luce, Franco Angeli, Milano 2001. G. Forcolini - S. Forte, Luce dinamica, Tecniche Nuove, Milano 2003.

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Pubblicazioni varie:

AA. VV., La luce nei musei e nelle gallerie d’arte, Concord Lighting Ltd., London. S. De Ponte, Architetture di luce, Gangemi Editore, Roma 1996. AA.VV., Il progetto illuminotecnico per la Galleria Borghese, in “Editoriale Domus”, Centro Studi e Ricerca I Guzzini, Milano 1999. A. Ginesi, Per una teoria dell’illuminazione dei beni culturali, in “Editoriale Domus”, Centro Studi e Ricerca I Guzzini, Milano 2000. A. Pansera (a cura di), Luci di Francia negli spazi dell’arte, in “Editoriale Domus”, Centro Studi e Ricerca I Guzzini, Milano 2002. G. W. Stoer, History of light and lighting, Philips Lighting B. V., Eindhoven. Riviste specializzate in illuminotecnica:

ILR, International Lighting Review, Eindhoven; FLARE - Habitat, Milano; Lighting Design - Stammer, Milano; Luce, Organo ufficiale dell’AIDI - Associazione Italiana di Illuminazione - Toriazzi, Parma; Luce e Design, Tecniche nuove, Milano; Professional Lighting Design - Organo dell'ELDA - VIA-Verlag, Gütersloh. Cataloghi commerciali:

Si considera utile la consultazione di cataloghi di lampade ed apparecchi delle principali aziende produttrici (apparecchi e sistemi, Guzzini, Targetti, Erco, Regent-Concord, Zumtobel, DGA fibre Ottiche, Led ecc.; lampadine Osram, Philips, GE, Sylvania).

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14. RILIEVO DELL’ARCHITETTURA (opzionale) Prof. Mario Docci Contributi dei proff. Diego Maestri ed Emanuela Chiavoni

14.1 Lineamenti di storia del rilevamento dall’antichità classica fino all’Ottocento,

con particolare attenzione al rilevamento della Forma Urbis Romae ed alla pianta di Imola di Leonardo.

14.2 La metrologia antica, problemi di determinazione e rilevamento delle antiche

unità di misura. 14.3 I problemi e i metodi del rilevamento architettonico e topografico. Procedimenti

operativi e relative strumentazioni. 14.4 Le operazioni di inquadramento geometrico generale. Triangolazioni, intersezioni,

poligonali. 14.5 La determinazione della posizione altimetrica dei punti. Le livellazioni geometriche. 14.6 Il rilevamento topografico completo dei punti e la relativa rappresentazione informatica. 14.7 I fondamenti teorici della fotogrammetria. Nozioni di fotogrammetria elementare: la

restituzione grafica di un singolo fotogramma. 14.8 Le camere metriche da presa aerea e terrestre. I materiali sensibili. 14.9 La restituzione fotogrammetrica delle prese terrestri. Il raddrizzamento e la restituzione

delle prese inclinate. 14.10 L’applicazione della metodologia fotogrammetrica alla salvaguardia dei centri urbani

antichi. 14.11 Le applicazioni della fotogrammetria nello studio e nel restauro dei monumenti

architettonici. 14.12 La rappresentazione del rilevamento: convenzioni grafiche, simbologia e norme di

rappresentazione, scale grafiche. Le carte tematiche nel rilevamento architettonico e urbano.

14.13 Le nuove tecnologie al servizio del rilevamento architettonico: scansione 3D,

modelli numerici e modelli tematici.

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Esercitazioni

Le esercitazioni avranno per oggetto la pratica strumentale per i principali tipi di rilevamento topografico nonché esperienze dell’uso di strumentazioni fotogrammetriche e sulle relative applicazioni. Lo studente dovrà condurre una propria esperienza di rilevamento che sarà anche materia della prova orale. Bibliografia

Testi per la preparazione di base:

M. Fondelli, Trattato di fotogrammetria urbana e architettonica, Roma-Bari 1992. M. Docci, D. Maestri, Storia del rilevamento architettonico e urbano, Roma-Bari 1993. M. Docci, D. Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Roma-Bari 1994.

Testi di approfondimento su specifici argomenti:

- per le tematiche inerenti la rappresentazione M. Docci, Manuale di disegno, 2° ed., Roma-Bari 1990. M. Docci, R. Migliari, Scienza della rappresentazione, Roma 1992. - per i problemi topografici M. Fondelli, Manuale di topografia, Roma-Bari 1991.

- per le tematiche di rilevamento architettonico Strumenti del Dottorato, collana di volumi a cura di R. Migliari, Gangemi, Roma 1999- Disegnare, idee, immagini, rivista semestrale, Roma 1989-

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15. STORIA E METODI DI ANALISI DELL’ARCHITETTURA (opzionale) Proff. Sandro Benedetti e Laura Marcucci

Contributi del prof. Augusto Roca De Amicis e dell’arch. Bruno Torresi

15.1 La fondazione del processo di lettura storico-critica in architettura.

15.2 Storia dell’architettura e storia dell’arte. Il dibattito Giovannoni-Venturi.

15.3 I vari strati del processo storico-critico. Lo strato filologico-descrittivo (l’archivio, la realtà dell’architettura, il campo tematico, i valori iconografici ecc.); lo strato valutativo; lo strato rivelativo.

15.4 Il ruolo della ricerca della legge di organizzazione dell’opera: l’individuazione delle parti, delle funzioni svolte dalle parti, delle relazioni e dei rapporti che connettono organicamente le parti, il loro significato espressivo. Il ruolo della realtà costruttiva, delle ricorrenze tipologiche, delle strutture profonde del fatto architettonico, del codice stilistico, della costituzione spaziale.

15.5 La comprensione storico-critica come processo che “resta accanto all’opera” e si sviluppa “come essa stessa vuole”. Lettura come ripercorrimento del processo creativo dell’artista.

15.6 Interpretazione architettonica e interpretazione musicale: interpretazione e restituzione del testo; la lettura come “esecuzione” dell’opera.

15.7 La verità dell’opera e la verità dell’interprete: il ruolo dell’affinità e della congenialità fra interprete e opera per il risultato finale.

15.8 Letture di architettura.

15.9 L’architettura italiana dal XVI al XVIII secolo.

15.10 Il Cinquecento romano.

15.11 Il primo Settecento romano. Bibliografia

L. Pareyson, Estetica. Teoria della formatività, Bologna 1960. L. Pareyson, Teoria dell’arte, Milano 1965. R. Bonelli, Estetica, storiografia e critica nello studio storico dell’architettura (1980), in Scritti sul restauro e sulla critica architettonica, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Roma 1995, pp. 35-44. H. Sedlmayr, Arte e verità, Milano 1984. S. Benedetti-G. Zander, L’arte a Roma nel secolo XVI. L’Architettura, Bologna 1990. S. Benedetti, L’architettura dell’Arcadia nel Settecento romano, Roma 1997. R. Guardini, L’opera d’arte, Brescia 1998.

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CORSI DI APPROFONDIMENTO

ANALISI DELLA SICUREZZA DEGLI EDIFICI STORICI (I anno) Prof.ssa Laura Bussi

1. L’analisi della sicurezza: linee guida e principi

2. Succinti richiami di Scienza delle Costruzioni Il solido di De Saint-Venant: stati di sollecitazione e deformazione. Le strutture reticolari. I problemi d’instabilità nelle aste snelle.

3. Il terreno e le fondazioni

Caratteristiche meccaniche e comportamento dei terreni. Le fondazioni superficiali: tipologie e verifiche di stabilità. I muri di sostegno a gravità: tipologie e verifiche di stabilità. 4. Il legno Caratteristiche meccaniche del legno. I solai: tipologie e verifiche di stabilità. Le coperture: tipologie e verifiche di stabilità. 5. Le murature Caratteristiche meccaniche e comportamento delle murature. Verifiche di stabilità di murature sottoposte prevalentemente a carichi verticali. Verifiche di stabilità di murature sottoposte a carichi verticali e orizzontali: verifiche sismiche. 6. Le verifiche con i metodi di calcolo automatico: l’analisi agli elementi finiti Premesse teoriche. La fase di definizione del ‘modello matematico’ della struttura. La fase di verifica. Riflessioni critiche sulla lettura dei risultati ottenuti. 7. La fase diagnostica: approccio e repertorio dei metodi d’indagine

Durante lo svolgimento del corso verranno eseguite verifiche su strutture storiche esistenti, tanto con metodi tradizionali quanto di calcolo f.e.m. (finite element method), mettendo poi a confronto i risultati ottenuti.

Il corso è in stretta correlazione con quello di Problemi strutturali dei monumenti e dell’edilizia storica. Bibliografia

ISMES, Restauro edilizio e monumentale, Il cigno Galileo Galilei, Roma 1990. Prontuario per il calcolo di elementi strutturali, Le Monnier, Firenze 1990. L. Bussi, L’analisi della sicurezza degli edifici storici, De Lettera, Milano 1995.

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CALAMITÀ NATURALI E PATRIMONIO CULTURALE. ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELL’EMERGENZA (I anno) Arch. Vincenzo Pandolfino Il corso si propone di esaminare, in stretta ed organica correlazione con il programma svolto dal corso di “Legislazione dei Beni Culturali” e in forma di contributo propedeutico ed integrativo agli argomenti sviluppati nei corsi di “Consolidamento degli edifici storici”, di “Analisi della sicurezza degli edifici storici” e di “Elementi costruttivi tradizionali e tecniche per il consolidamento” le questioni concernenti in modo specifico le competenze, i rapporti istituzionali ed i comportamenti operativi e di collaborazione fra i soggetti, pubblici e privati, titolari e/o interessati alla programmazione, alla pianificazione e all’organizzazione e gestione delle iniziative da assumere in caso di calamità naturali. Nell’ambito dell’attività didattica, in ragione delle modifiche legislative intervenute di recente e degli sviluppi normativi in itinere nel settore della tutela e salvaguardia del patrimonio culturale, che hanno comportato un sensibile incremento delle disposizioni normative e degli argomenti da trattare, il corso esaminerà anche le problematiche concernenti le attività delle diverse figure professionali coinvolte e presenti, in ragione delle proprie specifiche competenze tecnico-operative, nella gestione dell’emergenza e nella partecipazione alle diverse fasi delle procedure si soccorso e messa in sicurezza dei beni culturali in caso di calamità naturali. Il programma di studio, svolto con lezioni-seminario, tratterà in modo specifico le attività di “primo soccorso”, di recupero, protezione e messa in sicurezza del patrimonio culturale, con riferimento alle procedure operative e ai criteri tecnico-esecutivi da adottarsi, per le diverse fasi dell’emergenza, in ragione delle varie tipologie di calamità naturale che periodicamente interessano vari ambiti del territorio nazionale. Ciò con particolare riguardo ai pronti interventi, alle opere provvisionali di sicurezza post-sismici e alle operazioni per rischio vulcanico presente nelle aree geologicamente vulnerabili secondo il programma seguente:

Il patrimonio culturale e ambientale e le calamità naturali I beni a rischio antropico e a rischio naturale. Pericolosità, rischio e vulnerabilità territoriale. La prevedibilità o imprevedibilità delle calamità naturali. Valutazione della vulnerabilità ambientale. Attribuzioni e competenze in materia di Protezione Civile - L. 225/92 e Dlgs. 112/98. Indirizzi concernenti le iniziative e i comportamenti per limitare i danni al patrimonio culturale in caso di calamità naturale. Documenti e disposizioni legislative di riferimento - Dlgs. 42/04, Dlgs. 3/04 e DPR 173/04. Articolazione delle iniziative per fronteggiare le calamità naturali Prevenzione

- Programmazione e pianificazione generale nazionale della protezione civile. Emergenza

- Pianificazione Statale (Dipartimento Protezione Civile e Amministrazioni Centrali), Pianificazione Provinciale e Pianificazione Comunale.

- Gestione Nazionale (Dip. Prot. Civ.), Gestione Provinciale (CCS/Prefettura). - Gestione Locale (COM-COC/Comuni).

Recupero - Gestione e modalità di realizzazione degli interventi di somma urgenza e delle opere

provvisionali.

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- Gestione e modalità per la messa in sicurezza del patrimonio culturale soggetto a calamità naturale.

Riuso e fruizione Indirizzi per le iniziative di preparazione all’emergenza Gestione dell’emergenza

- Il “Metodo Augustus” del Dipartimento Protezione Civile. - Servizio Nazionale Protezione Civile e Servizi Tecnici Nazionali. - Manuale dell’Emergenza COM. - Il “Sistema NOPPEC” del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione

Siciliana. - La Carta del Rischio e la catalogazione dei beni culturali.

Interventi di soccorso e messa in sicurezza. Procedure nell’emergenza Esempi. Attività adottate. Risultati raggiunti. Proposte operative e sviluppi futuri. Le operazioni di soccorso dopo le disastrose calamità naturali in Italia dall’Unità al 1990. Emergenza sisma Marche/Umbria, 1997. Emergenza alluvione Sarno e Quindici, 1998. Emergenza Etna, luglio 2001. Stato dell’arte alla chiusura dell’anno accademico 2004-2005. Bibliografia Ministero LL. PP., L’azione del genio civile fascista nella ricostruzione delle zone danneggiate da calamità, Roma 1932. Roubaut, Le catastrofi naturali sono prevedibili, Torino 1973. AA. VV., Le pietre dello scandalo. La politica dei beni culturali nel Friuli, Torino 1980. AA. VV., La protezione del patrimonio culturale. La questione sismica. Istituzioni e ricerca universitaria, Atti del 1° Seminario di studi Comitato Nazionale Prevenzione Patrimonio Culturale Rischio Sismico, Venezia 1988. AA. VV., L’ingegneria sismica in Italia, Atti del 5° Convegno nazionale ANIDIS, Palermo 1991. S. Boscarino, Il restauro di necessità, Milano 1992. AA. VV., L’ingegneria sismica in Italia, Atti del 6° Convegno nazionale ANIDIS, Palermo 1993. AA. VV., Murature sicurezza recupero, Atti del Convegno ANIACAP, Trento 1993. G. C. Infranca, Il restauro di necessità, Roma 1993. AA. VV., Le chiese e il terremoto, Trieste 1994. AA. VV., Atti 1a Conferenza Nazionale Protezione Civile, Castelnuovo di Porto 9/11 giugno 1997. AA. VV., La protezione del patrimonio culturale. La questione sismica. Sviluppo della ricerca universitaria, Atti del 2° Seminario di studi Comitato Nazionale Prevenzione Patrimonio Culturale Rischio Sismico, Roma 1997. AA. VV., L’ingegneria sismica in Italia, Atti dell’8° Convegno nazionale ANIDIS, Taormina 1997. Dipartimento Protezione Civile, Metodo Augustus, DPC Informa, 4, 1997. Ministero BAC - Regione Piemonte, Piemonte emergenza alluvione. Il tempo della ricostruzione, Torino 1997.

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AA. VV., Patrimonio culturale e disastri, Roma 1998. Consiglio Superiore LL. PP., Per la difesa del suolo, Venezia 1998. AA. VV., Gli interventi sul patrimonio monumentale ed artistico dopo il sisma nell’Umbria e nelle Marche. Dall’emergenza alla progettazione, Atti Convegno 153, Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 22/23 giugno 1999. Bossana, I giorni del terremoto 1908/1998, Messina 1999. Dipartimento Protezione Civile, Manuale Gestione attività tecnica COM, a cura del Servizio Sismico Nazionale, Roma 1999. Bellizzi, Le opere provvisionali nell’emergenza sismica, Roma 2000. Dipartimento Protezione Civile, Piano Vesuvio. Emergenza area vesuviana, Roma 2000. Franzosi, Vulcani e terremoti, Le scienze-PBB-La Fenice, 2000. Regione Campania, La scelta possibile. Guida alle opportunità del progetto regionale VESUVIA, Presidente Giunta Regionale e Assessorato Urbanistica, Napoli 2000. AA. VV., Beni storico-artistici e terremoto: l’impegno dell’università fra formazione e ricerca, Atti della Giornata di studio, Roma 7 luglio 1998, Roma 2001. Ministero BAC-ICR, Monumenti & terremoti. Nuove esperienze di analisi di vulnerabilità-pericolosità sismica, Programma ENEA - MIUR, Roma 2003. Regione Siciliana, Etna 2001. trasferimento e messa in sicurezza del patrimonio culturale mobile, Assessorato Beni Culturali e Ambientali e Pubblica Istruzione, Quaderni 1, Soprintendenza BB.CC.AA., Catania 2003. AA. VV., Beni culturali nuovo codice e riforma del ministero, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, Roma 2004. P. Graziani, Beni culturali ed ambientali. La tutela e la sua organizzazione, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli studi di Roma “La Sapienza”, Roma 2004. Guida al Diritto. Il codice dei beni culturali e del paesaggio, Ed. Il Sole 24 ore, Dossier 4, Aprile, Milano 2004. Ministero BAC, Dal testo unico al codice dei beni culturali e del paesaggio, Dossier 4, Ufficio Studi/Ufficio Legislativo, Roma 2004. V. Pandolfino, Calamità naturali e patrimonio culturale. Organizzazione e gestione dell’emergenza, in P. Graziani, Beni culturali ed ambientali. La tutela e la sua organizzazione, Scuola di specializzazione per lo studio ed il restauro dei monumenti, Università degli studi di Roma “La Sapienza”, Roma 2004. Riviste: La Protezione Civile Italiana, mensile del Servizio Nazionale Protezione Civile, Milano; DPC Informa, periodico del Dipartimento Protezione Civile, Roma.

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ELEMENTI COSTRUTTIVI TRADIZIONALI E TECNICHE PER IL CONSOLIDAMENTO (II anno) Prof. Fabrizio De Cesaris

Il corso si propone di esaminare le tecnologie costruttive tradizionali e gli interventi per il loro consolidamento (eseguiti secondo la tradizione storica) al fine d’individuarne le caratteristiche strutturali. Con lo stesso intento saranno analizzate le possibilità d’intervento strutturale consentite dalle moderne acquisizioni tecnologiche.

Le esercitazioni di calcolo previste costituiscono un bagaglio di base per la valutazione quantitativa degli interventi di consolidamento anche in considerazione delle normative tecniche vigenti.

È auspicato l’approfondimento di temi particolari, analisi d’edifici o di tecniche di consolidamento, quale approfondimento specifico di studi eseguiti per altri corsi o nell’elaborazione della tesi di diploma. 1. Strutture tradizionali

1.1 L’organismo murario Metodi storici per il dimensionamento. I punti critici della struttura muraria e le diligenze costruttive. Analisi dell’organismo per l’individuazione delle debolezze e delle ‘anomalie’. Le tradizionali tecniche di consolidamento.

1.2 Le strutture di orizzontamento e di collegamento verticale 1.2.1 Elementi costruttivi ‘rigidi’

Le principali tipologie di volta: tecnologie e forme. Le strutture adottate per le scale interne. Problematiche della esecuzione e dispositivi per il contenimento delle spinte e per la connessione con la scatola muraria. Gli interventi tradizionali per il consolidamento delle volte.

1.2.2 Elementi costruttivi ‘elastici’ I solai di legno in area romana, tosco-umbra, veneta. Le strutture di solaio in acciaio. Le strutture di copertura. L’appoggio nella muratura e le diligenze esecutive. Gli interventi di consolidamento tradizionali per i solai.

2. Applicabilità della normativa vigente nel consolidamento delle strutture storiche La normativa sulle strutture murarie, in zona sismica e non, sulle strutture di legno e di

acciaio.

3. Tecniche attuali per il rinforzo ed il consolidamento Analisi critica e applicazioni di calcolo 3.1 Interventi sulle murature. 3.2 Rinforzo delle connessioni murarie. 3.3 Tecniche per migliorare l’efficienza strutturale delle volte e criteri di valutazione della stabilità della struttura consolidata.

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3.4 Solai di legno, sostituzione e rafforzamento. 3.5 Tecniche per il miglioramento strutturale dei solai di putrelle. 3.6 La copertura, il miglioramento della struttura e della connessione con la muratura. 3.7 Gli interventi urgenti.

Bibliografia

Oltre ai testi citati nella bibliografia dei corsi di Problemi strutturali dei monumenti e dell’edilizia storica e di Consolidamento degli edifici storici, possono utilmente consultarsi:

Trattato di restauro architettonico, diretto da G. Carbonara, UTET, Torino 1996, in particolare le sezioni C, D, E, L, N, O. S. Di Pasquale, L’arte del costruire: tra conoscenza e scienza, Marsilio, Venezia 1996. Manuale del recupero del Comune di Roma, direzione scientifica di P. Marconi, F. Giovanetti, E. Pallottino, Ed. DEI-Tipografia del Genio Civile, Roma 1989. Manuale del recupero del Comune di Roma, Seconda edizione ampliata, a cura di F. Giovanetti, Ed. DEI-Tipografia del Genio Civile, Roma 1997. Manuale del recupero, Città di Castello, a cura di F. Giovanetti, Ed. DEI-Tipografia del Genio Civile, Roma 1992. Appunti del corso di Consolidamento dei monumenti tenuto dal prof. A. Gallo Curcio presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Roma “La Sapienza” (in preparazione).

Per la manualistica storica possono trovarsi ampi riferimenti nel Trattato di restauro architettonico di G. Carbonara e nei manuali del recupero citati.

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ELEMENTI PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO DI RESTAURO (I anno) Arch. Adele Cesi

Il corso si articolerà tutto in forma di esercitazione, con l’obiettivo di entrare nel vivo della progettazione ai fini dell’appalto. Esso è concepito come la continuazione temporale e materiale del percorso didattico teorico-progettuale che i discenti usualmente affrontano. L’esercitazione prenderà le mosse da un progetto di restauro, che sia semplice, in modo da poter redigere nelle poche ore a disposizione i documenti tecnici ed, in particolare, il computo metrico estimativo, con il relativo elenco prezzi e le eventuali analisi, il capitolato speciale, il cronoprogramma dei lavori. Il progetto potrà essere scelto fra quelli già elaborati dagli specializzandi, oppure essere fornito dalla docenza. Per affrontare le questioni più comuni, il progetto dovrebbe prevedere sia lavori di tipo architettonico, che storico-artistico. La distinzione, che potrebbe sembrare non ortodossa, è imposta dalla normativa vigente e riguarda il progetto, i metodi di aggiudicazione della gara e la qualificazione degli operatori. La legge sui lavori pubblici, che impone l’affidamento disgiunto tra lavori architettonici e storico-artistici, si scontra con i problemi della sicurezza (si rammenta che nei cantieri dove operano più imprese deve essere redatto il piano di sicurezza e coordinamento). Si giudica, perciò, importante che gli studenti facciano chiarezza su questi punti nodali dell’appalto. Inoltre si può facilmente rilevare come la compresenza delle due tipologie di lavori interessi la maggioranza dei lavori di restauro monumentale. Partendo dagli elaborati grafici già redatti, si dovrà giungere alla quantificazione economica dei lavori, attraverso la individuazione di voci idonee, con l’uso dei così detti ‘prezziari’, o costruendo le analisi dei prezzi. Si discuterà del quadro economico della perizia, attraverso la individuazione di tutte le altre voci che concorrono all’importo complessivo del finanziamento. Si accennerà ai costi della sicurezza, in particolare a come devono essere trattati ai fini dell’appalto. Si proverà, quindi, a scrivere un capitolato speciale di appalto (partendo dalle bozze di capitolato in uso presso le Soprintendenze) e a definire il cronoprogramma. Quelli citati sono tutti documenti obbligatori ai fini dell’appalto di un progetto. Importante è pure il tema delle figure professionali legate all’appalto ed alla esecuzione dei lavori, in particolare per quanto riguarda le competenze specifiche: il responsabile del procedimento, il progettista, l’ufficio di direzione lavori, il responsabile della sicurezza, l’organo di collaudo. Si discuterà poi l’argomento della gara di appalto e dell’affidamento dei lavori, per concludere con la direzione dei lavori. Tutte le fasi di redazione degli elaborati saranno accompagnate dalla esposizione degli strumenti normativi di legge, che li definiscono e li codificano. Si avrebbe in questo modo l’occasione di affrontare e ripercorrere gli aspetti giuridici legati alla normativa sui lavori pubblici, in una veste operativa direttamente applicabile.

1. Quanto costa realizzare un lavoro di restauro

1.1 Il computo metrico estimativo. Le analisi dei prezzi, i ‘prezziari’, il costo della mano d’opera e dei materiali.

1.2 Il quadro economico (il costo dei lavori, le altre voci di spesa). 1.3 Il costo della sicurezza.

Strumenti di lavoro: modello di computo metrico-estimativo, prezziari (Soprintendenza, regionale), analisi prezzi, normativa.

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2. Sotto quali condizioni deve essere realizzato il lavoro

2.1 Il capitolato speciale di appalto. 2.2 Il cronoprogramma. 2.3 Il Piano di Sicurezza e Coordinamento.

3. La Gara

3.1 L’importo dei lavori, la natura dei lavori e i tipi di affidamento. 3.2 L’aggiudicazione.

Strumenti di lavoro: bozza di capitolato speciale di appalto, normativa. 4. I tempi dell’appalto

4.1 La durata dei lavori, sospensioni e riprese, le varianti. 5. Le figure professioni che intervengono nella realizzazione di un lavoro di restauro

5.1 Il responsabile del procedimento. 5.2 Il progettista. 5.3 Il restauratore di beni culturali e gli obblighi di legge. 5.4 La direzione dei lavori. 5.5 Il collaudo. 5.6 Il responsabile della sicurezza.

6. La Direzione dei lavori

6.1 Strumenti di lavoro: la normativa.

7. Visita ad un cantiere di restauro (da definire)

Normativa principale Legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni La nuova legge quadro in materia di lavori pubblici

Decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili

Decreto legislativo 19 novembre 1999, n. 528 Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 recante attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili

Decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni

Decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2000, n. 34 Regolamento per l’istituzione di un sistema di qualificazione unico dei soggetti esecutori di lavori pubblici, a norma dell’articolo 8, comma 2, della legge 11 febbraio 1994, n. 109

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Decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali 3 agosto 2000, n. 294 Regolamento concernente l’individuazione dei requisiti di qualificazione dei soggetti esecutori dei lavori di restauro e manutenzione dei beni mobili e delle superfici decorate di beni architettonici modificato e integrato dal Decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali 24 ottobre 2001, n. 420

Decreto del Presidente della Repubblica 3 luglio 2003, n. 222 Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili

Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 30 Disciplina degli appalti pubblici di lavori concernenti i beni culturali

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IL DISEGNO A COLORI PER L’ANALISI DELLE SUPERFICI ARCHITETTONICHE (I anno) Prof.ssa Marcella Morlacchi Il corso si prefigge l’intento di approfondire la conoscenza delle tecniche cromatiche, più

idonee alla pratica professionale dell’architetto, attraverso esercitazioni, eventualmente precedute da lezioni teoriche.

Argomenti delle lezioni:

1. Il colore quale strumento: esempi e significati. Tecniche monocromatiche e bicromatiche.

2. L’uso del bianco e nero e del colore.

3. Le tecniche cromatiche.

4. Il colore coprente (tempera, acrilico, olio). Il pastello. L’uso del pastello nell’analisi della superficie architettonica.

5. Il colore trasparente: l’acquerello. La storia e la tecnica.

6. L’acquerello, per l’architetto, nei disegni di progetto e nelle prospettive di studio.

7. L’uso dell’acquerello nell’analisi delle superfici architettoniche. Nell’ambito del corso saranno illustrate le modalità con cui le varie tecniche cromatiche possono integrarsi, al fine d’una corretta restituzione grafico-cromatica delle superfici architettoniche.

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Sommario

Disposizioni statutarie.................................................................................................... 1

Informazioni e avvertenze............................................................................................. 2 1. Norme di iscrizione................................................................................................ 2 2. Tesi di diploma ....................................................................................................... 3

Programmi...................................................................................................................... 5 A. Insegnamenti fondamentali obbligatori e corsi opzionali..................................... 5 B. Corsi di approfondimento tramite esercitazioni.................................................... 7 C. Visite, apporti esterni e seminari........................................................................... 7

Caratteri e metodi dell’insegnamento.......................................................................... 7

Frequenza ed esami....................................................................................................... 8

Pubblicazioni della scuola.............................................................................................. 9

Informazioni sulle biblioteche....................................................................................... 9

Programmi dei corsi........................................................................................................ 11

1. Teorie e storia del restauro.................................................................................... 13 2. Storia delle tecniche architettoniche..................................................................... 17 3. Tecnologia dei materiali e chimica applicata....................................................... 19 4. Problemi strutturali dei monumenti e dell’edilizia storica.................................... 21 5. Legislazione dei beni culturali.............................................................................. 23 6. Restauro dei monumenti....................................................................................... 27 7. Restauro urbano.................................................................................................... 30 8. Consolidamento degli edifici storici...................................................................... 32 9. Valutazione economica dei progetti........................................................................34 10. Impianti tecnici.....................................................................................................36 11. Metodologia e tecniche della ricerca archeologica...............................................38 12. Istituzioni di storia dell’arte (opzionale)...............................................................40 13. Museografia (opzionale).......................................................................................42 14. Rilievo dell’architettura (opzionale).....................................................................47 15. Storia e metodi di analisi dell’architettura (opzionale).........................................49

Corsi di approfondimento..............................................................................................51

- Analisi della sicurezza degli edifici storici...............................................................53 - Approfondimenti di storia delle tecniche costruttive...............................................17 - Approfondimenti applicativi di Fisica tecnica ambientale.......................................36 - Calamità naturali e patrimonio culturale..................................................................54 - Elementi costruttivi tradizionali e tecniche per il consolidamento...........................57 - Elementi per la redazione del progetto di restauro...................................................59 - Esercitazioni di cantiere di restauro....………………………..................................19 - Il disegno a colori per l’analisi delle superfici architettoniche................................62

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