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Diario di Bordo_giugno 2010 1 Diario di Bordo Sono ormai 5 anni di incontri, di esperienze, di abbandoni. Volti nuovi e volti noti che ogni mercoledì si ritrovano, parlano e si confrontano nel Centro parrocchiale al Corso di lingua italiana per Stranieri. Per alcuni questo incontro rappresenta l’ unico momento di colloquiare nella nuova lingua. E’ difficile separarsi da usi e abitudini e si tende sempre a ritrovare il proprio simile, a restare chiusi nel proprio guscio; il nuovo spaventa, soprattutto, quando l’altro non mostra disponibilità, aperture a nuove culture e a nuove esperienze. E’ pur vero che la crisi non agevola questa integrazione ma spinge, forse inconsciamente, la comunità indigena ad essere egoista e xenofoba. Da apprezzare sono i tentativi, effettuati da molte autorità, a favorire una vera e propria integrazione, intesa come possibilità di mantenere le proprie radici e allo stesso tempo partecipare in modo attivo alla comunità, portando la propria ricchezza culturale e riconoscendo quella locale. Gli incontri del mercoledì (pomeridiano e serale) hanno questo obiettivo di aiutare chi arriva ad inserirsi nel nuovo tessuto sociale e arricchirlo con nuove proposte. La lingua è l’elemento fondamentale perché tutto ciò possa attuarsi. L’ approccio al nuovo “idioma” non sempre è facile. Occorre un impegno costante e una presenza assidua alle lezioni. Le difficoltà sono enormi ma i risultati cominciano a vedersi. Accogliamo e, soprattutto, ascoltiamo queste voci, questi vagiti, sperando che un nuovo mondo possa nascere. Ringraziamo il parroco per la disponibilità e la gentilezza che in questi anni ci ha sempre dimostrato. ... E IL VELIERO VA ... Giuseppe e i volontari Scuola di italiano per stranieri, San Giorgio su Legnano

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DiariodiBordo_giugno 2010 1

Diario di Bordo

Sono ormai 5 anni di incontri, di esperienze, di abbandoni. Volti nuovi e volti noti che ogni mercoledì si ritrovano, parlano e si confrontano nel Centro parrocchiale al Corso di lingua italiana per Stranieri.Per alcuni questo incontro rappresenta l’ unico momento di colloquiare nella nuova lingua.E’ difficile separarsi da usi e abitudini e si tende sempre a ritrovare il proprio simile, a restare chiusi nel proprio guscio; il nuovo spaventa, soprattutto, quando l’altro non mostra disponibilità, aperture a nuove culture e a nuove esperienze.E’ pur vero che la crisi non agevola questa integrazione ma spinge, forse inconsciamente, la comunità indigena ad essere egoista e xenofoba.Da apprezzare sono i tentativi, effettuati da molte autorità, a favorire una vera e propria integrazione, intesa come possibilità di mantenere le proprie radici e allo stesso tempo partecipare in modo attivo alla comunità, portando la propria ricchezza culturale e riconoscendo quella locale.Gli incontri del mercoledì (pomeridiano e serale) hanno questo obiettivo di aiutare chi arriva ad inserirsi nel nuovo tessuto sociale e arricchirlo con nuove proposte.La lingua è l’elemento fondamentale perché tutto ciò possa attuarsi.L’ approccio al nuovo “idioma” non sempre è facile.Occorre un impegno costante e una presenza assidua alle lezioni.Le difficoltà sono enormi ma i risultati cominciano a vedersi.Accogliamo e, soprattutto, ascoltiamo queste voci, questi vagiti, sperando che un nuovo mondo possa nascere.Ringraziamo il parroco per la disponibilità e la gentilezza che in questi anni ci ha sempre dimostrato.

... E IL VELIERO VA ...

Giuseppe e i volontari

Scuola di italiano per stranieri, San Giorgio su Legnano

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Frequento il corso di lingua italiana perché voglio imparare meglio questa lingua. Essa mi serve nella vita di tutti i giorni quando parlo con le persone, quando leggo le riviste, quando ascolto la televisione ecc… Mio figlio è nato qui, cresce in Italia e frequenterà la scuola italiana e la conoscenza della lingua mi servirà molto anche per aiutarlo. Io vorrei frequentare la scuola tutti i

giorni, però non è possibile perché è aperta solo il mercoledì dalle 14.30 alle 16. È importante frequentare questo corso perché impariamo tanti vocaboli, le regole di grammatica e ci esercitiamo molto nello scritto e nel parlare. L’insegnante è bravo e i miei compagni di classe sono tutti simpatici.

CORSO DI ITALIANO

Manjit Kaur, India

Ciao mio amore!Ciao, bonjour, provet!

Vola il mio amoreVola a casa da te.Apri i piccoli occhi

Guarda lontano lassùVedi la tua stella

Spedisce la luce qua giùDammi le tue mani

Fa un passo verso di meE poi corri amoreL’angelo è con te

Se la stanchezza vieneRiposatiSe cadi

In piedi alzatiVai nel grande ampio mondo

Corri mio amore!

CIAO AMORE MIOal mio nipotino Ilia

Valentina, Ucraina

Io sono marocchino, ma sono un appassionato del calcio spagnolo. La “Liga” spagnola è bellissima e io sono un tifoso del Barcellona.Il Barcellona è primo in classifica e l'ultima partita che ha giocato ha vinto 3 a 2 contro l'Ecibelia. È stato

Messi a segnare il primo goal e spero che vinca il campionato.Quando posso guardo le partite alla televisione. Il calcio mi piace molto, è uno sport bellissimo.

IL CALCIO SPAGNOLO

Mohamed, Marocco

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Io sono del Bangladesh. Mi chiamo Uddin Asad. Ho 25 anni. Sono in Italia da 5 anni. Abito con mio fratello e lavoro con lui nello stesso ristorante. All’inizio il mio lavoro era lava-piatti. Dopo 8 mesi ho imparato a fare le pizze e da 4 anni sono pizzaiolo. Un aiuto pizzaiolo algerino di nome Navil viene il fine settimana ad aiutarmi. Io faccio 4/5 volte l’impasto solo la mattina tutte le settimane. Impiego a girare ogni impasto 35/40 minuti e poi preparo gli ingredienti per il fine settimana. In cucina lavorano di solito 4 persone. La cuoca è una ragazza albanese: è molto brava, conosce e prepara tutti i tipi di carne (U.S.A, Argentina, Irlandese,ecc..). Lei è anche molto brava a preparare i dolci, ogni settimana fa 4/5 tipi di torte. Mio fratello e un altro ragazzo

(unico italiano che lavora nel ristorante) sono aiuto cuochi. Mio fratello aiuta anche gli altri a preparare le verdure e c’è anche un altro che lava i piatti. In sala durante la settimana lavora una ragazza albanese e il responsabile. Questi prende le ordinazioni e spiega i vari menù. Per il fine settimana vengono altri 4 ragazzi. In estate si serve anche in giardino. Un nostro piatto molto prelibato è il Maialino Sardo (però solo il venerdì e il sabato ). Dove lavoro è un ambiente molto tranquillo e il personale è simpatico. La giornata è di 8 ore di lavoro. L’orario dalle 11 alle 14.30 e dalle 18.30 alle 24. Lunedì è il giorno di riposo. Il ristorante dove lavoro si chiama “Dalla padella alla brace”.

UN RISTORANTE MULTIETNICO

Uddin Asad, Bangladesh

L’8 marzo conferma l’esistenza dell’idea del femminismo: le donne devono avere gli stessi diritti e le stesse opportunità degli uomini.Le donne di tutto il mondo celebrano l’8 marzo il giorno internazionale dei loro diritti, perché nel XVIII secolo le donne Inglesi hanno fatto una lunga manifestazione contro la discriminazione e disuguaglianza. Per esempio, le donne lavoravano molte ore ed erano pagate meno degli uomini, non potevano essere dottoresse ma solo infermiere. Inoltre, alle donne era proibito essere scrittrici; scrivevano tanti

libri ma mettevano solo lo pseudonimo, un nome maschile perché i loro libri potessero essere pubblicati e distribuiti. Questo trattamento ingiusto spinse milioni e milioni di donne a protestare contro questa situazione, e tante donne sono state uccise per ottenere la parità di diritti e non essere considerate cittadine di seconda classe.

L'8 MARZO

Bouchra, Marocco

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Ingredienti per 4 persone

- 250 g di cous cous- 1 kg di carne di montone- 2 cipolle- 2 pomodori- 0,5 kg di carote- 0,5 kg di zucchine- 0,5 kg di zucca- ceci- cavolo- prezzemolo- sale- zafferano / zenzero- pepe- peperoncino / smn (burro marocchino)

Procedimento

Mettiamo sul fuoco la pentola con un bicchiere piccolo di olio, 1 kg di carne di montone, 2 cipolle tagliate a pezzi, 2 cucchiai di sale. Aggiungiamo 3 litri d'acqua e lasciamo cuocere per 15 minuti.Poi aggiungiamo le verdure una dopo l'altra. Mettiamo un cucchiaio di smn.Mettiamo il cous cous nella vaporiera, ogni 20 minuti si versa il cous cous in un piatto (Kasria), si mette poca acqua fredda e si lavora il cous cous con le mani per separarlo.Poi si rimette nella vaporiera, operazione da ripetere 3 volte.Quando la carne e le verdure sono cotte si dispone il cous cous sulla kasria. Con il mestolo si mette la carne al centro del piatto, poi si mettono le verdure intorno.Ora si può cominciare a mangiare con le mani o con il cucchiaio. Questo è un piatto che di solito si mangia dopo la preghiera del venerdì.

IL COUS COUSpiatto tipico del Marocco

da Jousef, Mohamed e MostaphaBUON APPETITO!!

Ecco come trascorro la mia giornata. La mattina mi alzo presto perché devo fare le pulizie della casa. Faccio la doccia e poi preparo la colazione e alle 8.30 vado al supermercato per fare la spesa.Torno a casa e aiuto a cucinare.Verso le 12.30 pranzo poi guardo la TV o leggo un libro, poi mi riposo perché alle 16 esco di casa per andare a lavorare a Milano. Il lavoro consiste nelle pulizie di un palazzo dove c'è un ufficio e uno studio di un architetto e verso sera finisco di lavorare. Torno a casa in macchina e ceno con i miei familiari, guardo un po’ di TV e verso l’1.30 vado a letto.

LA MIA GIORNATA

Josè Gonzales Salinas, Perù

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DiariodiBordo_giugno 2010 5LA MIA CONVERSAZIONE CON LA NATURA

L'uomo, la persona nasce con il destino già scritto. Penso sia così. Dio ci dona la cosa più preziosa che ci sia: la vita. Anche se nella vita abbiamo momenti belli e brutti, ciascuno di noi deve trovare la forza di volontà per andare avanti e reagire.Purtroppo per ogni momento di felicità c'è un momento di dolore. Stai male quando ti tradisce tuo marito o tua moglie, il compagno o l'amica, l'amico, quando sei deluso dell'amicizia, del trattamento sul lavoro.Quando capita una disgrazia alle persone care, parenti, genitori, figli o anche a te stesso, è giusto parlare, confidarsi e aprire il proprio cuore con chi ti sta vicino. Un modo per superare questi momenti tristi è anche immergersi nella natura. Perché è la natura che ti fa apprezzare la vita, il suo senso, tutto ciò che abbiamo costruito in tanto tempo, con tanta fatica e tanti sacrifici.Dovunque tu sia, in qualunque parte del mondo, la natura è sempre bella in tutte le quattro stagioni dell'anno.Come è bello vedere in primavera gli alberi in fiore, l'erba verde sul prato, i fiori nel bosco, sentire il canto delle rondini. In autunno mi piace tanto camminare sul tappeto di foglie gialle cadute dagli alberi e sentire il loro movimento sotto le scarpe. Camminando rallento. Come per raccogliere po' più di quella gioia, prima di arrivare a casa.È bello anche l'inverno, con il freddo e la neve bianca e poi anche l'estate calda.È proprio vero che nella natura non c'è un tempo brutto. Quando rimani solo con lei, ti dà carica positiva e energia. Durante questa conversazione mi sono ricordata della natura dell'Ucraina, la mia patria e mi sono accorta che la mia patria mi manca.

Ti amo, o mia patriae anche la tua terra generosa.

Per le montagne alte, i fiumi irruenti,le larghe radure, i campi profumati.

Per i boschi verdi, i prati ampi.Da quello che c'è nella terra ucraina,

dove il canto degli uccellicosì lontano se ne va,

l'anima è presa dalla bellezza.Dove la luna e le stelle brillano così chiaro

nel cielo azzurro lontanoe i salici piangenti si inclinano sulla collina

pian pianino bisbigliano.Una pari bellezza io non vedo nei Paesi stranieri,qui la ruta non c'è, e la stella alpina non fiorisce.Il canto dell'usignolo non si sente da boschettoe il cuculo non spesso fa sentire la sua voce.

Amo te Ucrainaper la tua bellezza meravigliosa.

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Alla fine della conversazione con la natura ho capito che non dobbiamo perdere la speranza di vivere, dobbiamo rinascere dopo ogni brutto momento della vita, accontentandosi di piccole cose, di piccoli aiuti, essere belli dentro e augurare sempre il bene a tutti. Zina, Ucraina

Con questa intervista Clarisel, Mostapha e Sefedin ci fanno conoscere meglio il Veliero, il loro Paese e loro stessi.

1. Quanti anni hai?Clarisel: 31Mostapha: 29Sefedin: 332. Qual è il tuo Paese di origine?Clarisel: El SalvadorMostapha: Il MaroccoSefedin: Il Kosovo3. Da quanto tempo sei in Italia?Clarisel: da 9 anniMostapha: sono 4 anni 5 mesi e 24 giorniSefedin: da 3 anni e mezzo4. Per quale motivo hai deciso di venire qui?Clarisel: per cercare lavoroMostapha: per lavorare, migliorare la mia vita, e acquistare le cose che

non ho potuto comprare nel mio Paese, perché con il mio stipendio nel mio Paese sa podi no.

Sefedin: volevo venire qui per studiare all'università per fare un master, ma a causa della lingua devo aspettare

5. Perchè hai deciso di rimanere qui?Clarisel: perchè nel mio Paese non avevo un futuroMostapha: perchè ho conosciuto tante famiglie italiane che sono buone e

ho tanti amici della scuolaSefedin: perchè mi interessa laurearmi in arte in Italia6. Ti piace la scuola di italiano?Clarisel: sì, ovviamente! La frequento perché devo migliorare il mio

italiano, visto che ho deciso di rimanere quiMostapha: sì e ci vengo perché devo imparare le cose che ancora non so e

per comunicare con la gente ci vuole la lingua corretta, e per parlare bene devi studiare

Sefedin: sì perché è importante sapere bene la lingua di questo Paese, e

INTERVISTA A TRE AMICI

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DiariodiBordo_giugno 2010 7in più perchè le cose che studiamo le decidiamo insieme agli insegnanti

7. Cosa miglioreresti o cambieresti del Veliero?Clarisel: vorrei aumentare il numero delle lezioni, e poi vorrei fare un

esame alla fine dell'anno per capire che cosa ho imparatoMostapha: mi piacerebbe fare qualche lezione di computer, e valutare se

ho fatto progressi con 2 esami, uno a metà anno e uno alla fineSefedin: vorrei aumentare i numeri delle lezioni, e inoltre fare più gite,

magari nelle città8. Ti piacerebbe diventare volontario del Veliero e insegnare l'italiano anche tu?Clarisel: sì, è un'esperienza da provareMostapha: sì, certo!Sefedin: sì, perchè no!9. Cosa porteresti qui dal tuo Paese e cosa porteresti dell'Italia nel tuo Paese?Clarisel: mi manca molto il cibo della mia terra, e inoltre porterei qui il

calore della mia gente, per esempio nel saluto e nella solidarietà anche tra persone che non si conoscono. Vorrei che il mio Paese valorizzasse di più la sua cultura come in Italia, sia per le tradizioni orali (dialetto), sia per i beni artistici-archeologici

Mostapha: al mio Paese porterei molte cose dell'Italia, quasi tutto il sistema di vita: lo studio, il modo di vestirsi, l'orario dei pasti, il modo di dialogare quando ci sono tante persone. Invece qui porterei per primo i libri per insegnare la mia lingua e anche i cibi tipici del Marocco, e i vestiti... per scambiarli.

Sefedin: sicuramente vorrei portare tutti gli affetti che ho lasciato a casa mia, ma poi mi manca la vita da artista che facevo prima, la reputazione che mi ero creato. Intanto vorrei che il mio Paese fosse più sviluppato, libero e aperto alla nuove idee come l'Italia

L'11-12-13 giugno al Parco della Biblioteca di Legnano ci sarà la Festa Finale di StranItalia 2010: balli, spettacoli, giochi, mostre, concerti, sfilate e tanto altro ancora!! Vieni a trovarci!per maggiori informazioni visita il sito www.stranitalia.org

La Redazione ringrazia tutti gli studenti e i volontari che hanno partecipato alla creazione di questo primo numero del nostro Diario

di Bordo!

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DiariodiBordo_giugno 20108AI NOSTRI AMATI INSEGNANTI

Quanto pazienza vi serve per noi?Penso tanta!

Ma senza l’entusiasmo e la bontàImpossibile raggiungere l’alta qualità

Via l’ansia! Via l’amarezza!Solo l’amicizia e la volontà

Sono venute qua!Prima tutti ascoltiamoLeggiamo e scriviamoDopo tutti chiediamoPensiamo e contiamoE ancora raccontiamo

Pure sempre consigliamoInsieme respiriamo

E mangiamo.Dopo tutto ripetiamo!

Come questo amoAdesso vi ringraziamoDella vostra allegria

Della vostra simpatia Del fascino e del rispetto

Finalmente giuriamo L’italiano lo studiamo.

Valentina, Ucraina

Il viaggio del Veliero continua!! Vuoi salire a bordo?chiunque voglia fare il volontario troverà tanti amici e un'esperienza unica! Contattaci all'indirizzo mail: [email protected]

Le lezioni riprenderanno mercoledì 6 ottobre 2010 al solito orario. Ti aspettiamo e porta con te qualche amico!

L'Associazione Interculturale Ramingo, fondata nell'aprile 2010, sta lavorando a un video documentario sul tema delle migrazioni a San Giorgio. Sarà presentato nei prossimi mesi, accompagnato da una cena "italo-migrante". Siete tutti invitati a partecipare. Avrete presto notizie più precise.

è nata una nuova Associazione

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