SCUOLA DELL’INFANZIA STATALE C. ALBERTI E … · con la pista ciclabile comunale e con il più...

45
SCUOLA DELL’INFANZIA STATALE C. ALBERTI E GINESTRINO ISTITUTO COMPRENSIVO CARUGATE (MI) Anno scolastico 2016-17 1

Transcript of SCUOLA DELL’INFANZIA STATALE C. ALBERTI E … · con la pista ciclabile comunale e con il più...

SOMMARIO

Finalità della scuola dell’infanzia ..................................................................................3

Programmare nella scuola dell’Infanzia di Carugate....................................................7

Analisi della situazione iniziale Infanzia C.Alberti………………………………………..10

Analisi della situazione iniziale Infanzia Ginestrino………………………………………11

Caratteristiche dell’edificio Infanzia C.Alberti …………………………………………….12

Caratteristiche dell’edificio Infanzia Ginestrino ………………………………………… 13

Organigramma docenti Infanzia C.Alberti ............................................................ …..15

Organigramma docenti Infanzia Ginestrino ..........................................................…16

Orario di funzionamento della scuola dell’infanzia......................................................17

La giornata educativa……………………………………………………………………….18

Organizzazione settimanale Infanzia C.Alberti………………………………………… 19

Organizzazione settimanale Infanzia Ginestrino ………………………………………..20

Organizzazione del curricolo.......................................................................................21

I campi d’esperienza e i traguardi per lo sviluppo delle competenze.........................22

Dalla scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria............................................................25

Metodologia della programmazione............................................................................26

Il gioco simbolico.........................................................................................................29

Materia alternativa all’insegnamento della religione cattolica.....................................32

Insegnamento della religione cattolica .......................................................................33

2

La scuola dell’infanziacondivide con gli altri cicli

dell’istruzionequella che è

la principale finalitàdella scuola dell’autonomia:

L’EDUCAZIONE ARMONICAE INTEGRALE

DELLA PERSONA

3

FINALITÀ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

La scuola dell’infanzia si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età evuole essere la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principidi pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nellaConvenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’UnioneEuropea. Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità,dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza.

vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io;stare bene; essere rassicurati nella molteplicità delproprio fare e sentire; sentirsi sicuri in un ambientesociale allargato ;

imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile;

sperimentare diversi ruoli e forme di identità: figlio,alunno, compagno, abitante di un territorio, membrodi un gruppo, appartenente ad una comunità semprepiù ampia caratterizzata da valori comuni, abitudini,linguaggi, riti, ruoli;

avere fiducia in sé e fidarsi degli altri;

provare soddisfazione nel fare da sé e saperchiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione efrustrazione elaborando progressivamente risposte estrategie;

esprimere sentimenti ed emozioni;

partecipare alle decisioni esprimendo opinioni,imparando ad operare scelte ;

assumere comportamenti e atteggiamenti semprepiù consapevoli ;

4

SVILUPPO DELL’IDENTITA’ PERSONALE

SVILUPPO DELL’AUTONOMIA

giocare, muoversi, manipolare, curiosare,domandare, imparare a riflettere sull’esperienzaattraverso l’esplorazione, l’osservazione e ilconfronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti;

ascoltare e comprendere narrazioni e discorsi;raccontare e rievocare azioni ed esperienze etradurle in tracce personali e condivise;

essere in grado di descrivere, rappresentare eimmaginare, rielaborare con simulazioni e giochi diruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi;

scoprire l’altro da sé e attribuire progressivaimportanza agli altri e ai loro bisogni ;

rendersi sempre meglio conto della necessità distabilire regole condivise, definite con il dialogo che èfondato sulla reciprocità dell’ascolto; l’attenzione alpunto di vista dell’altro e alla diversità di genere; ilprimo riconoscimento di diritti e doveri uguali pertutti;

porre le fondamenta di un comportamentoeticamente orientato, rispettoso degli altri,dell’ambiente e della natura;

5

SVILUPPO DELLE COMPETENZE

SVILUPPO DELLA CITTADINANZA

PROGRAMMARE:

“ Un progetto educativo

dove l’inizio del cammino

può essere ovunque,

la direzione qualsiasi,

i passi diseguali,

le tappe arbitrarie,

l’arrivo imprevedibile,.

ma dove pertanto tutto è coerente”.

Bruno Munari.

6

PROGRAMMARE NELLA SCUOLADELL’INFANZIA DI CARUGATE

Nella Scuola dell’ Infanzia programmare significa per le docenti assumere unatteggiamento costante di ascolto e disponibilità nei confronti dei bambini e delle bambine,inoltrandosi in una continua ricerca, che sappia coniugare una progettualità libera daschemi predefiniti, con le proposte, le idee, i bisogni degli alunni.

Il ruolo delle docenti è prevalentemente un ruolo di regista, con l’obiettivo di creare unafitta ragnatela i cui fili , fatti di conoscenze, di esperienze, di vissuti, sono tessuti daibambini e dalle bambine stesse; si cerca di connettere il flusso delle esperienze in unquadro significativo e motivante partendo sempre dalle conoscenze dei bimbi, e diintraprendere un percorso di problem-solving tracciato dagli stessi alunni. Ciò che conta, infatti, non è solo il “cosa” si apprende, ma anche il “come” si costruisce lastruttura che intreccia, che dà senso, che stimola, rapporti ed apprendimenti, che favoriscela costruzione e ricostruzione di quadri di riferimento di conoscenze sempre piùcomplesse. L’ insegnante assume un ruolo di mediazione degli apprendimenti che si esercita sia nellainterazione diretta sia nell’organizzazione degli elementi dell’ambiente.

Dagli interessi emersi e dalle piste delineate dai bambini nascono le attività relative altema- sfondo, arricchite con proposte più mirate da parte delle docenti “registe”.Il piano di lavoro si costruisce strada facendo, in itinere, sulle motivazioni ed idee dei /dellebambini/e, sui loro vissuti, ed anche sugli imprevisti.

La scuola che si intende realizzare è una scuola attiva , una scuola laboratorio, inascolto, che parta dai desideri-bisogni spontaneamente espressi dai bambini, perdelineare possibili percorsi finalizzati a sollecitarli a scoprire, ricercare, sperimentare,inventare, fare e disfare, in un contesto innervato dal piacere e teso a favorire lo sviluppotrasversale dei vari linguaggi affettivo- emotivi, espressivi cognitivi.

La condivisione di alcuni riferimenti teorici e di intenti comuni, rappresenta un punto fermo,a cui fare riferimento nella ricerca di modalità e metodologie sempre più consapevoli,organiche e ad essi coerenti e congruenti.

Modalità e metodologie che definiscono una progettualità aperta , flessibile e che sia ingrado di:

riconoscere, sostenere e promuovere le particolarità, le potenzialità, le risorse diciascun bambino offrendo un ambiente “generoso”, non uniforme, ricco diopportunità.

fornire un’atmosfera accogliente che accetta le differenze, le considera delle risorsee non ha ipotesi preconcette sulle capacità dei bambini.

incoraggiare lo sviluppo di interazioni tra pari e dare a tutti opportunità dipartecipazione.

7

valorizzare le capacità di ciascuno sviluppando l’autostima e la partecipazione.

interrogarsi di fronte all’insorgere di problemi, sulla qualità del contesto edeventualmente modificarlo.

prestare attenzione alla qualità dell’esperienza educativa nella sua globalità.

Le intenzionalità educative si vanno a configurare come linee guida per formulare sceltepedagogiche e per articolare iniziative e modalità di intervento, in un clima di ricerca disempre nuovi, coerenti e condivisi modi di “fare” scuola.

Tali intenzionalità derivano dall’immagine di bambino soggetto attivo, impegnato in unprocesso di relazioni con i pari e con gli adulti, con i quali condivide la costruzione dipercorsi formativi e di crescita.

Un bambino unico , portatore della sua individualità, della sua storia, del suoprogetto di ”vita” che trova realizzazione solo nell’incontro con gli altri e nella co-costruzione di percorsi formativi e di crescita.

Un bambino curioso , che ha desiderio di fare, di muoversi, di esplorare, di pensare,conoscere, scegliere, soddisfare la sua curiosità, capire e sviluppare attraverso ilgioco le proprie attitudini e le proprie predisposizioni.

Un bambino che prova piacere nello stare insieme ai compagni e nell’in-controsperimenta i limiti e le potenzialità del conflitto, la relatività del proprio punto di vista,l’utilizzo della cooperazione e della collaborazione per la risoluzione di problemi.

Un bambino che ha diritto di “parola”, che sa, in rapporto alle sue competenze,scegliere e decidere, che si impegna nella costruzione del processo di auto-formazione, perché ha al suo fianco un adulto in ascolto, fiducioso, attento,,chepredispone, che non si sostituisce e non anticipa, che lo lascia provare e riprovare,che definisce con rigore limiti e confini.

A partire da questa immagine condivisa di bambino e facendo riferimento alle IndicazioniNazionali per il Curriculo, si evidenzia lo stile educativo dei docenti che si deve ispirarea criteri di ascolto, accompagnamento, interazione partecipata, mediazione comunicativa,con una continua capacità di osservazione del bambino, di presa in carico del suo mondo,di lettura delle sue scoperte, di sostegno e incoraggiamento all’evoluzione dei suoiapprendimenti verso forme di conoscenza sempre più elaborate e consapevoli.

8

SPAZI E MATERIALI

Si intende pensare a tutti gli spazi della scuola come ”angoli” di gioco e di attività, infunzione dei bisogni dell’età, degli interessi dei diversi gruppi, dei progetti che si andrannoa delineare nel tempo.

Si allestiranno laboratori, con carattere di stabilità, in cui si ipotizzano percorsi didatticispecifici che saranno proposti alle tre fasce di età.

Si intende offrire ai bambini anche materiale destrutturato, nell’ipotesi di megliopromuovere e sostenere:

il desiderio dei bambini di fare, disfare e trasformare.

le competenze immaginative, creative e costruttive dei piccoli.

E’ affidato alle insegnanti la scelta attenta e ragionata di detto materiale, in base a :1. caratteristiche percettive, quantitative e qualitative.

2. ricchezza di potenzialità, opportunità e combinazioni offerte

3. possibili destinatari

9

ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALE

Il plesso della Scuola dell’Infanzia di via Clemente Alberti è costituito da sette sezioni eterogenee per età.

Le sezioni risultano così costituite:

DENOMINAZIONESEZIONI

ALUNNIN°

ALUNNI 3 ANNI

ALUNNI4 ANNI

ALUNNI5 ANNI

(A)CONIGLIETTI

21 7 (1 D.V.A)

5 9(1 D.V.A)

(B)FARFALLE

28 11 6 11

(C) COCCINELLE

28 13 5 10

(D)VOLPI

28 7 7 14

(E)ORSETTI

20 7 8(1 D.V.A)

5

(F)PULCINI

28 10 8 10

(G)CASTORI

20 5 4 11(2 D.V.A)

TOTALE 173 60 43 70

Agg.to al 10/10/2016

10

Il plesso della Scuola dell’Infanzia di via del Ginestrino è costituito da cinque sezioni eterogenee per età.

Le sezioni risultano così costituite:

Agg.to al 10/10/2016

DENOMINAZIONESEZIONI

ALUNNIN°

ALUNNI 3 ANNI

ALUNNI4 ANNI

ALUNNI5 ANNI

(A)PINGUINI

20Di cui 1 DVA

1

11 8

(B)PESCIOLINI

28 9 9 10

(C)CAVALLUCCI

28 2 17 9

(D)DELFINI

28 12 10 6

(E)STELLE MARINE

28 9 9 10

TOTALE 132 33 56 43

11

CARATTERISTICHE DELL’EDIFICIO

SCUOLA dell’INFANZIA C.ALBERTI

La Scuola dell’Infanzia C. Alberti è costituita da una struttura comprendente tre salonicollegati fra loro da tre corridoi.

Nel salone giallo:

SEZ. A: SEZIONE CONIGLIETTI SEZ. B: SEZIONE FARFALLE LABORATORIO SCIENTIFICO AULA INSEGNANTI

Nel salone arancione:

SEZ. C: SEZIONE COCCINELLE SEZ. D: SEZIONE VOLPI SEZ. G: SEZIONE CASTORI

Nel salone verde si affacciano le seguenti sezioni:

SEZ. E: SEZIONE ORSETTI SEZ. F: SEZIONE PULCINI LABORATORIO PITTURA BIBLIOTECA AULA DI PSICOMOTRICITA’

Inoltre sono presenti nella struttura

REFETTORIO INFERMERIA AULA INFORMATICA

Tutto il complesso scolastico è circondato da un ampio giardino.

UTILIZZO DEGLI SPAZI

Le attività educative-didattiche vengono principalmente svolte nelle sette sezioni.

Il salone è utilizzato principalmente per:

♣ giochi organizzati a grande gruppo♣ gioco libero e di movimento♣ spettacoli ed iniziative varie♣ momenti comuni a tutta la scuola♣ momenti in collaborazione con la Scuola Primaria e con altre realtà (in particolareRSA “San Camillo”)

12

Anche nel salone sono strutturati alcuni angoli gioco per offrire ai bambini spazi diversi perpoter condividere in piccolo-medio gruppo interessi comuni ampliando inoltre, alcuneoccasioni di conoscenza e possibilità di relazione con i coetanei delle diverse sezioni.

Nel laboratorio scientifico si svolge l'insegnamento della religione cattolica nelle giornatedi Lunedì, e Martedì.

SCUOLA dell’INFANZIA GINESTRINO

La Scuola dell’Infanzia Ginestrino è costituita da una struttura comprendente due salonicollegati fra loro da un corridoio.

Il salone più grande è di recente costruzione rispetto all’altro e su di esso si affacciano dueaule:

SEZ. D: SEZIONE DELFINI

SEZ. E: SEZIONE STELLE MARINE

Nell’altro salone si affacciano

SEZ. A: SEZIONE PINGUINI SEZ. B: SEZIONE PESCIOLINI SEZ. C: SEZIONE CAVALLUCCI AULA POLIFUNZIONALE

Tutto il complesso scolastico è circondato da un ampio giardino ; inoltre esso è collegatocon la pista ciclabile comunale e con il più ampio giardino della Scuola Primaria attigua.

UTILIZZO DEGLI SPAZI

Le attività educative-didattiche vengono principalmente svolte nelle 5 sezioni.In ogni sezione vi sono annessi i servizi igienici per i bambini ed una zona adibita adangolo del riposo per i bambini che ne sentano la necessità.Le sezioni sono ampie , luminose e strutturate con angoli nei quali il bambino può trovarediversi materiali per organizzare il gioco spontaneo/simbolico.

Il salone è utilizzato principalmente per:

giochi organizzati a grande gruppo attività di laboratori attività con esperti (psicomotricità) gioco libero e di movimento spettacoli ed iniziative varie momenti comuni a tutta la scuola momenti in collaborazione con la Scuola Primaria

13

Anche nel salone sono strutturati alcuni angoli di gioco per soddisfare le diverse esigenzedei bambini.Nell’aula polifunzionale si svolge l’insegnamento della religione cattolica nella giornata diLunedì e di Martedì pomeriggio; inoltre vi sono:

un angolo per guardare la TV 1 postazione informatica uno spazio per l’attività musicale

Sul corridoio che collega i due saloni si affacciano: un magazzino, principalmente per il materiale psicomotorio la biblioteca i servizi igienici i servizi igienici per disabili il magazzino per il materiale dei collaboratori scolastici

Nel tunnel che collega internamente la Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria sonodisposti gli armadietti-spogliatoi dei bambini.

14

15

SCUOLA DELL’INFANZIA DI VIA CLEMENTE ALBERTI – ANNO SCOLASTICO 2016/2017

SEZIONEA

SEZIONEB

SEZIONEC

SEZIONED

SEZIONEG

SEZIONEE

SEZIONEF

CONIGLIETTI FARFALLE COCCINELLE VOLPI CASTORI ORSETTI PULCINI

Sostegno:Costa Adele, Simona Dassi .Educatrice comunale Spadafora Loredana

SALONEGIALLO

LesmoLaura

PastoriManuela

VartoloTeresaa

TanziniM.Teresa

Brambilla

Lorena

PaganiLoretta

VillaValeria

Caruso Antonina

TerranaCinzia

Specialista Rizzi

Oriani Francesca

Cobianchi Barbara

MainoViviana

BucchiNadia

GuarascioMaria

SALONEARANCIONE

SALONEVERDE

SpecialistaReligionePollastri Daniela

L. SPADAFORA(Educatrice comunale)

Scuola dell’ infanzia via del Ginestrino - anno scolastico 2016/2017

Salone piccolo

Salone grande

Sezione A Sezione B Sezione C Sezione D

M.COSENTINI

A. LONGONI

E. SCOTTIA. GIRONI

R. CERIZZAA. VIGORITOA. RICCIARDIL.

M. PENNATIG. DINO

RELIGIONELINDA RIZZI

Sezione E

A. BARZAGOE. VIANI

16

ORARIO DI FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Pre - scuola (servizio comunale) 7:30 - 8:00

Accoglienza bambini ( 1°ingresso) 8:00 - 9:00

Accoglienza bambini (2°ingresso) solo in caso di visite mediche o problemi famigliari e di salute)

11:00

Attività in sezione e nei laboratori per gruppi omogenei

9:00 - 12:00

Pranzo 12:00 - 13:00

Uscita bambini tempo corto 12:50 -13:00

Attività ludiche 13:00 - 14:00

Attività pomeridiane/riposo 14.00 - 15.30

Servizio trasporto 15:30

Uscita 15:45 - 16:00

Post scuola (servizio comunale) 16:00 - 18:00

17

LA GIORNATA EDUCATIVA

Per quanto concerne la variabile “tempo”, si intende operare scelte tese a promuovereun’articolazione e una scansione della giornata educativa sempre più declinata sui ritmidei bambini per transitare da:

un tempo del prodotto, ad un tempo del processo

un tempo del dovere, ad un tempo del piacere e del desiderio

un tempo del fare, ad un tempo dello stare e dello stare-facendo

un tempo della fretta, che incalza, che scandisce, che pretende e che richiede, adun tempo dell’attesa, che sospende, che riflette, che aspetta, che rispetta.

Tutto ciò si può realizzare in una giornata scolastica che individua come momenti stabili,che ritmicamente si ripetono per conferire sicurezza e prevedibilità lo scorrere del tempo,le routine:

1. dell’accoglienza, che definiscono il passaggio da casa a scuola, l’inizio dellagiornata

2. del pranzo, che definisce il passaggio dalle ore del mattino a quelle delpomeriggio

3. del riposo che, tra sonno e relax, predispongono e preparano alla ripresa delgioco e dell’attività

4. del commiato, che segna la conclusione della giornata ed il ritorno a casa.

18

SCHEMA RIASSUNTIVO ORGANIZZAZIONE SETTIMANALE INFANZIA ALBERTI A.S. 2016-17(in via di definizione)

LUNEDI MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI VENERDIOre 9.00- 12.00religione 3 anni Sezioni A-B-C-D-G5 anni sezione D

Ore 9.00-12.00 religione 3,4,5,anni sezioni E-F

Ore 9.00-10.30 progetto metalinguaggio 5 anni

Ore 10.30-12.00Laboratori a classi aperte 4 anni

Ore 9.00-10.30 progetto metalinguaggio 5 anni

Ore 10.00-12.00progetto psicomotricità 4e 5 anni ( in inglese)

Ore 10.00-12.00 progetto psicomotricità 4 anni e 5 anni ( in inglese)Ore 10.30-12.00 attività di sezione e accesso libero ai laboratori

Ore 10.30-12.00attività di sezione e accesso libero ai laboratori

Ore 10.30-12.00 attività di sezione e accesso libero ai laboratori

Ore 10.30-12.00attività di sezione e accesso libero ai laboratori

Ore 10.30-12.00 attività di sezione e accesso libero ai laboratori

Ore 13.30-16.00religione 5 anni sezioni A-B-C--G

Ore 13.30-15.30 religione 4 anni sezioni A-B-C-D -G

Ore 1300-15.00Progetto psicomotricità 5anni (in inglese)

19

SCHEMA RIASSUNTIVO ORGANIZZAZIONE SETTIMANALE INFANZIA GINESTRINO A.S. 2016-17(in via di definizione)

LUNEDI MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI VENERDI

Ore 9.00- 10.00Religione 4 anniOre 10.00 – 12.00Religione 3 anni

Ore 9.30-11.30Progetto psicomotricità in inglese 5 anni (da nov.a gen)

Ore 9.30-11.30 Progetto psicomotricità ininglese 5 anni (da nov.a gen)

Ore 9.15-10.15Progetto metalinguaggio

Ore 10.45Laboratorio gruppi omogenei

Ore 9.15-10.15Progetto metalinguaggio Ore 10.45Laboratorio gruppi omogenei

Ore 9.30-11.30Progetto psicomotricità 4 anni (da gen. a aprile)

Ore 9.30-11.30Progetto psicomotricità 4 anni ( da gen. a aprile )

Ore 10.30-12.00 Attività di sezione e accesso libero ai laboratori

Ore 10.30-12.00 Attività di sezione e accesso libero ai laboratori

Ore 10.30-12.00 Attività di sezione e accesso libero ai laboratori

Ore 10.30-12.00 Attività di sezione e accesso libero ai laboratori

Ore 10.30-12.00 Attività di sezione e accesso libero ai laboratori

Ore 13.00 - 14.00Religione 4 anniOre 14.00 – 15.15Religione 5 anni

Ore 13.00 - 14.00Religione 4 anniOre 14.00 – 15.15Religione 5 anni

20

21

ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO

“Negli anni dell’infanzia la scuola accoglie, promuove ed arricchisce l’esperienza vissutadai bambini in una prospettiva evolutiva, le attività educative offrono occasioni di crescitaall’interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e algraduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai sei anni……”

La Scuola dell’Infanzia si presenta come un ambiente protettivo, capace di accogliere lediversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini, che fra i tre e i sei anniesprimono una grande ricchezza di bisogni ed emozioni, che sono pronti ad incontrare esperimentare nuovi linguaggi, che pongono a se stessi, ai coetanei e agli adulti domandeimpegnative e inattese, che osservano e interrogano la natura, che elaborano le primeipotesi sulle cose, sugli eventi, sul corpo, sulle relazioni, sulla lingua, sui diversi sistemisimbolici e sui media, dei quali spesso già fruiscono non soltanto e non sempre in modopassivo e sull’esistenza di altri punti di vista.La Scuola dell’Infanzia riconosce questa pluralità di elementi che creano tante possibilitàdi crescita, emotiva e cognitiva insieme, per far evolvere le potenzialità di tutti e diciascuno, creare la disponibilità nei bambini a fidarsi e ad essere accompagnatinell’avventura della conoscenza.La Scuola promuove lo star bene e un sereno apprendimento attraverso la cura degliambienti, la predisposizione degli spazi educativi, la conduzione attenta dell’intera giornatascolastica.

Il curricolo della Scuola dell’Infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attivitàdidattiche che si realizzano nella sezione e nelle intersezioni, negli spazi esterni, neilaboratori, negli ambienti di vita comune, ma si esplica in un’equilibrata integrazione dimomenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (l ’ingresso, ilpasto, la cura del corpo, il riposo, ecc) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi dellagiornata e si offrono come “base sicura” per nuove esperienze e nuove sollecitazioni.

L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, lanatura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica direlazione e di conoscenza.

Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, leproposte dei bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire l’organizzazione diciò che i bambini vanno scoprendo.

(Dalle “INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIAE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE” )

22

I CAMPI DI ESPERIENZA E I TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Nella Scuola dell’Infanzia, i campi di esperienza creano occasioni ludiche che favorisconol’organizzazione di piste e di percorsi che permettono al bambino, pur procedendo pertentativi ed errori, di approfondire gli apprendimenti e di avviare i primi processi disimbolizzazione e formalizzazione.

A tal fine, le “INDICAZIONI PER IL CURRICOLO” (settembre 2012), suggerisconoall’insegnante i traguardi per lo sviluppo delle competenze come orientamento nelcreare occasioni ed esperienze per l’alunno stimolando le sue competenze in modoglobale ed unitario.

Riportiamo i “Traguardi per lo sviluppo della competenza ” che si intendono perseguire,così come sono riportate nelle recenti “Indicazioni per il curricolo per la scuoladell’Infanzia”.

IL SE’ E L’ALTRO

Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare,confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.

Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e dei proprisentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato.

Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni di famiglia, dellacomunità e le mette a confronto con altre.

Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia ariconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.

Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che èbene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propridiritti e doveri, delle regole del vivere insieme.

Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove concrescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulandoprogressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli alti e con le regolecondivise.

Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.

IL CORPO E IL MOVIMENTO

Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenzialecomunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buonaautonomia nella gestione della giornata a scuola.

Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo eadotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.

Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica neigiochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado diadattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola de all’aperto.

23

Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochidi movimento, nella danza, nella comunicazione espressiva.

Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e inmovimento.

IMMAGINI, SUONI, COLORI

Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilitàche il linguaggio del corpo consente.

Inventa storie e si esprime attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura ealtre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive ecreative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie.

Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, dianimazione…); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione diopere d’arte.

Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicaleutilizzando voce, corpo e oggetti.

Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenzesonoro-musicali.

Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazioneinformale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.

I DISCORSI E LE PAROLE

Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprendeparole e discorsi, fa ipotesi sui significati.

Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioniattraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.

Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cercasomiglianze e analogie tra i suoni e i significati.

Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offrespiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definire regole.

Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimentala pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia.

Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazioneattraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.

LA CONOSCENZA DEL MONDO Oggetti, fenomeni, viventi – Numero e spazio

Il bambino raggruppa e ordina oggetti materiali secondo criteri diversi, ne identificaalcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; eseguemisurazioni usando strumenti alla sua portata.

Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in

un futuro immediato e prossimo.

24

Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, ifenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.

Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibiliusi.

Ha la familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia conquelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezza, pesi e altrequantità.

Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini comeavanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc; segue correttamente un percorsosulla base di indicazioni verbali.

25

DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLAPRIMARIA

Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisceallo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini daitre ai sei anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi),di autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza (comeelaborazione di conoscenza, abilità, atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alledimensioni etiche e sociali).Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia, è ragionevole attendersi cheogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescitapersonale.

Il bambino riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri epaure, avverte gli stati d’animo propri e altrui.

Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficientefiducia in sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei proprilimiti, quando occorre sa chiedere aiuto.

Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cosa, l’ambiente e lepersone, percependone le reazioni ed i cambiamenti.

Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affrontagradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento neicontesti privati e pubblici.

Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche emorali.

Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fontedi conoscenza.

Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e siesprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà lalingua italiana.

Padroneggia prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media,delle tecnologie.

Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi,ricerca soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana.

È attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventaconsapevole dei processi realizzati e li documenta

Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile allapluralità di culture, lingue, esperienze

26

METODOLOGIA DELLA PROGRAMMAZIONE

Nella scuola dell’Infanzia i percorsi programmati saranno realizzati attraverso:

1. ATTIVITA’ DI SEZIONE

2. ATTIVITA’ DI LABORATORIO

3. ATTIVITA’ CON ESPERTI

4. MOMENTI COMUNITARI

1. L’ attività di sezione permette la formazione del gruppo eterogeneo che, per la suadimensione relazionale ed organizzativa, stimola e favorisce:

a livello affettivo/educativo: una pluralità di modelli di identificazione a livello socio/relazionale: il senso di collaborazione e di responsabilità a livello cognitivo: l’apprendimento imitativo soprattutto nel rispetto delle regole di

vita sociale

2. L’ attività di laboratorio viene attuata a piccoli gruppi per fasce d’età.Questa organizzazione è fondamentale in quanto permette:

a livello affettivo/emotivo, una maggiore attenzione ai bisogni specifici dell’età a livello socio/relazionale, una facilitazione nei rapporti tra bambini e, per

l’insegnante, una modalità unica di approccio educativo didattico per la fascia d’etàcon cui opera in quel momento

a livello cognitivo, la possibilità di affrontare esperienze consone all’età,strutturando spazi e tempi adeguati.

PERCHE’ IL LABORATORIO?

Il bambino nel laboratorio può curiosare, sperimentare e mettersi in gioco, può andare allascoperta di nuovi orizzonti, assentarsi dalla realtà con la consapevolezza di poter ritornarenel proprio mondo in qualsiasi momento sicuramente arricchito dalle esperienze vissute.Nell’educare i bambini occorre “lentezza”, ossia è importante rispettare i tempi deibambini, fatti di domande e risposte, e talvolta di lunghi silenzi. Rispettare i tempi dei bambini significa aiutarli a crescere senza ansie e con piùconsapevolezza di ciò che hanno vissuto e stanno vivendo. L’intento è quello di nonpuntare tanto ai risultati e alla produzione/quantità, quanto ai contenuti e ai processitramite i quali si arriva agli apprendimenti.I bambini, nel laboratorio, sono liberi di “fare”, ed è proprio attraverso il “fare” che ilbambino apprende con più facilità, diventa più autonomo e riesce a tirar fuori la sua partecreativa.

Il “fare” del laboratorio è: un “fare” con tre “s”: spontaneo, stimolante, semplice un “fare” che permette di agire, muoversi, manipolare, esplorare cose e realtà un “fare” per il piacere di pasticciare, sporcarsi, fantasticare un “fare” per mettersi in gioco e relazionarsi con gli altri.

27

3. L’ attività con esperti viene attuata a piccoli gruppi per fasce d’età.Operare in piccolo gruppo offre infatti numerose opportunità:

permette di potenziare la capacità di attenzione e di ascolto favorisce il perfezionamento delle abilità di linguaggio e/o l’apprendimento di alcune

abilità non ancora acquisite potenzia le abilità espressive e di concentrazione stimola l’acquisizione del senso del trascorrere del tempo.

4. Attraverso i momenti comunitari, gli alunni partecipano in maniera costruttiva allarealizzazione di obiettivi comuni; attraverso di essi, i bambini:

sviluppano il senso di appartenenza alla comunità e la capacità di interagire concompagni e docenti

imparano ad esprimere emozioni e sentimenti sperimentano l’importanza di modalità di lavoro, come l’impegno personale e il

gruppo solidale, attraverso le quali imparare ad accettare e rispettare l’altro el’ambiente circostante.

potenziano le capacità espressive e comunicative affinano la manualità fine e le varie abilità operative.

La metodologia che verrà seguita sarà la seguente: partendo da una situazione iniziale: raccontiamo, esploriamo, coloriamo,

costruiamo, giochiamo

La modalità e la metodologia che si intendono seguire definiscono una progettualitàaperta , flessibile e che sia in grado di:

o riconoscere, sostenere e promuovere le particolarità, le potenzialità, le risorse di ciascun bambino offrendo un ambiente “generoso”, non uniforme, ricco di opportunità.

o fornire un’atmosfera accogliente che accetta le differenze, le considera delle risorse e non ha ipotesi preconcette sulle capacità dei bambini.

o incoraggiare lo sviluppo di interazioni tra pari e dare a tutti opportunità di partecipazione.

o valorizzare le capacità di ciascuno sviluppando l’autostima e la partecipazione.

o interrogarsi di fronte all’insorgere di problemi, sulla qualità del contesto ed eventualmente modificarlo.

o prestare attenzione alla qualità dell’esperienza educativa nella sua globalità.

L’osservazione, nelle sue diverse modalità, rappresenta uno strumento fondamentale perconoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo, rispettandone

28

l’originalità, l’unicità, le potenzialità attraverso un atteggiamento di ascolto, empatia erassicurazione.La pratica della documentazione va intesa come processo che produce tracce, memoria eriflessione, negli adulti e nei bambini, rendendo visibili le modalità e i percorsi diformazione e permettendo di apprezzare i progressi dell’apprendimento individuale e digruppo.

L’attività di valutazione nella scuola dell’infanzia risponde ad una funzione di carattereformativo, che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita, evitadi classificare e giudicare le prestazioni dei bambini, perché è orientata a esplorare eincoraggiare lo sviluppo di tutte le loro potenzialità. Analogamente, per l’istituzionescolastica, le pratiche dell’autovalutazione, della valutazione esterna, dellarendicontazione sociale, sono volte al miglioramento continuo della qualità educativa”(dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo)

29

IL GIOCO SIMBOLICO:

DIRITTO AL GIOCO

Fammi giocare solo per gioco

Senza nient’altro, solo per poco

Senza capire, senza imparare

Senza bisogno di socializzare

Solo un bambino con altri bambini

Senza gli adulti sempre vicini

Senza progetto, senza giudizio

Con una fine ma senza l’inizio

Con una coda ma senza la testa

Solo per finta, solo per festa

Solo per fiamma che brucia per fuoco

Fammi giocare per gioco.

Bruno Tognolini

30

CHE COSA E’ IL GIOCO SIMBOLICO

Nella psicologia dello sviluppo, Piaget parla di gioco simbolico in riferimento a quell’attivitàludica caratterizzata da finzione che fa la sua comparsa attorno ai 12/18 mesi di vita e sisviluppa per tutto l’arco della prima infanzia e oltre.Nel gioco simbolico il bambino usa un oggetto come se fosse altro, si comporta come selui o gli altri fossero altre persone, o come se si trovasse in un luogo o un tempo diversi daquelli in cui effettivamente si trova. Questi comportamenti sono accompagnati da atticomunicativi impliciti o espliciti che veicolano il messaggio “questo è gioco”. Il gioco simbolico rappresenta una delle attività più importanti del bambino attraverso ilquale egli ha modo di contribuire direttamente e personalmentea strutturare il proprio sviluppo cognitivo, sociale e affettivo. Si tratta, infatti, di una forma digioco che influenza significativamente tutte le dimensioni della personalità infantile, in unrapporto di causa-effetto, di tipo quantitativo e qualitativo: quanto più e quanto meglio ilbambino avrà modo di vivere esperienze di gioco simbolico, tanto più e meglio siqualificheranno le sue abilità cognitive, socio-affettive e relazionali. Secondo Vygotskij il gioco è un'attività basilare per lo sviluppo intellettivo nella primainfanzia; infatti, è il mezzo più efficiente per sviluppare il pensiero astratto.

PERCHE’ VIENE CHIAMATO GIOCO SIMBOLICO

Questo tipo di attività ludica viene chiamata simbolica in quanto è caratterizzata da unprocesso di significazione indiretta tipico di qualsiasi forma di simbolizzazione.Il simbolo è un’architettura di significato a doppio senso: non si tratta di una relazionesemplice tra un significante (nome dell’oggetto), il suo significato ( il concetto dell’oggetto)e l’oggetto che esso denota (l’oggetto reale), bensì di una relazione composita in cui ilsignificato primo, connesso ad un certo significante e ad un certo oggetto, rimanda ad unsignificato secondo.In altre parole, l’attività ludica simbolica è tale perché un elemento fisicamente presente(azione, oggetto, identità, situazione) viene utilizzato per esprimere un elemento assentema evocato mentalmente, il quale non consiste però nel significato cui rinviaimmediatamente l’elemento concreto ma in un secondo significato, connesso per analogiapiù o meno soggettiva a quel primo significato letterale. Questo chiama in causa la scuola dell'infanzia e gli adulti educatori che vi operano,impegnati a organizzare il contesto educativo e a predisporre tutte quelle occasioniformative didatticamente idonee a promuovere il gioco simbolico. Nella scuola dell'infanziaè importante che l'insegnante predisponga nell'angolo della casetta o dei travestimenti, delmateriale ricco di opportunità diversificate di esercizio, per consentire al bambino giochi difinzione, di identificazione e di immaginazione.Per favorire maggiormente lo sviluppo del gioco simbolico, ogni sezione avrà al suointerno uno spazio pensato e mirato alla realtà dei bambini delle singole classi.Lo spazio destinato al gioco simbolico presente in ogni sezione verrà quindi trasformatograzie all’osservazione attenta e continuata nel tempo che l’adulto farà nei primi mesidell’anno durante i momenti di gioco dei bambini.Questa osservazione permetterà all’insegnante di rilevare i desideri e i bisogni dei bambinie con loro attiverà la costruzione di uno spazio adeguato a sviluppare una trama di giocosempre più ricca di elementi e conoscenze sia del singolo che del gruppo.

31

L’attenzione al gioco che si instaurerà nello spazio fantastico costruito ( castello, mare,bosco…), aiuterà l’insegnante a stimolare successivamente attività mirate a sviluppare leseguenti competenze:

Sociali o saper giocare insieme agli altri.o saper ascoltare i compagni.o darsi regole condivise dal gruppo.o darsi e accettare ruoli di gioco.

Cognitiveo il sapere del singolo viene condiviso dal gruppo che insieme conosce e

apprende.o sviluppare le capacità simboliche (dal concreto all’astratto).o capacità di concretizzare con parole e segni il gioco fantastico.

Per arricchire sempre più la trama del gioco, l’insegnante sarà parte attiva nel momentodell’attività ludica / simbolica.Essa senza diventare autoritaria e impositiva, potrà dare degli “ input” per “alzare il tiro”nella situazione di gioco.Durante la compresenza le insegnanti troveranno quindi un tempo in cui nei diversi spazisimbolici presenti nella scuola e scelti dai bambini, in piccolo gruppo (formato per affinità digioco e competenze), potranno insieme all’adulto giocare senza la presenza “disturbante”dei coetanei.Questo progetto si svilupperà per l’intero anno scolastico e prevede che presumibilmenteentro il mese di gennaio si concluda la costruzione degli spazi simbolici nelle sezioni.L’osservazione dei giochi sarà effettuata dall’insegnante che rileverà la trama di giocoproposta dai bambini in piccolo gruppo (5/6 bambini). Il materiale utilizzato per la costruzione dei suddetti spazi di gioco sarà ipotizzato, ricercatodai bambini stessi utilizzando materiali di recupero ( cartoni, stoffe, mollette, legnetti…)

32

MATERIA ALTERNATIVA ALL’INSEGNAMENTODELLA RELIGIONE CATTOLICA

MOTIVAZIONI

Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo,

sperimenta il piacere e il divertimento, la frustrazione e la scoperta, si imbatte nelle

difficoltà della condivisione e nei primi conflitti. Supera progressivamente l’egocentrismo e

può cogliere altri punti di vista. Il nostro progetto è orientato ad esplorare e incoraggiare lo

sviluppo di tutte le potenzialità del bambino.

OBIETTIVI FORMATIVI

Instaurare un rapporto positivo con gli altri;

Scoprire l’originalita dell’altro attraverso la diversita;

Instaurare rapporti di amicizia;

Mostrare curiosita e interesse verso altre culture;

Parlare dei sentimenti e delle emozioni vissute;

Ascoltare con attenzione un racconto;

Partecipare e intervenire in modo pertinente alle discussioni;

Usare in modo corretto il linguaggio verbale;

Descrivere immagini e simboli.

MODALITA’ ORGANIZZATIVE

La nostra scuola essendo organizzata per sezioni eterogenee, propone, in accordo con ledocenti specialiste, l’insegnamento della religione cattolica per fasce omogenee d’età.Pertanto, gli alunni che non si avvalgono di questo insegnamento, svolgono le attivitàpreviste nella programmazione dalle insegnanti assieme ai compagni in sezione.

TEMPI

Da settembre a giugno 2017

VERIFICA

Verrà svolta una verifica in itinere sulla partecipazione attiva dei bambini .

33

INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA

L’insegnamento della Religione Cattolica è disciplinato dal Documento d’Intesa fra il Ministro dell’Istruzione e la C.E.I.L’ora di Religione Cattolica è un’ora curriculare, una materia scolastica vera e propria, fa parte quindi dell’orario scolastico e delle materie scolastiche a tutti gli effetti. (legge 25-3-1985, n. 121 –Accordo di revisione del Concordato fra Italia e Santa Sede dell’11-2-1929. Art. 9 Comma 2: “La Repubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l’insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado”).L’ora di Religione Cattolica nella scuola italiana è una preziosa opportunità culturale ed educativa perché aiuta i bambini a scoprire le radici della nostra storia e identità. Le attività in ordine all’IRC per coloro che se ne avvalgono, offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, valorizzano la dimensione religiosa, promuovono la riflessione sul loro patrimonio di esperienza e contribuiscono a rispondere alle grandi domande di significato e di senso che portano nel cuore.Il progetto annuale e le Unità di Lavoro vengono sviluppate nella cornice culturale delle “Indicazioni didattiche per l’insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole dell’Infanzia e nel primo ciclo di istruzione” (DPR 11 febbraio 2010).Al fine di favorire la maturazione personale di ogni bambino e bambina, vengono individuati dei Contenuti indicati dai Campi di esperienza educativa per la Religione Cattolica e degli Obiettivi di apprendimentofinalizzati ai Traguardi per lo sviluppo delle competenze.

FINALITA’ EDUCATIVA DEL PROGETTO

Il processo educativo individuale costituisce un potente fattore di incoraggiamento e di fiducia nelle proprie capacità. L’attenzione è posta al coinvolgimento di tutti i bambini, affinché anche quello “svantaggiato” riesca a trovare una precisa collocazione nell’ambito dell’attività comune.Attraverso l’espressione e la comunicazione con parole e gesti, il bambino e la bambina vengono aiutati a maturare il rispetto e la gioia di stare insieme. In particolare, sono promossi atteggiamenti e comportamenti di accoglienza interculturale, avvalendosi di attività come drammatizzazione, mimo e canto, al fine di dare una più ampia possibilità di integrazione all’interno del gruppo.Si tende a stimolare il bambino al meglio, tenendo conto delle sfaccettature della sua personalità e delle sue capacità, per trasformarle in vere e proprie “competenze”.Il bambino viene aiutato a prendere coscienza delle dinamiche che

34

portano all’affermazione della propria identità; viene aiutato a superare lo smarrimento di fronte a ciò che cambia, a partire da se stesso e dalla propria esperienza. Si può essere ogni volta diversi, pur rimanendo sempre se stessi (conoscenza di sé).Il bambino impara ad interagire con i coetanei (è il miglior modo per conoscere e per conoscersi) e con gli adulti. Egli afferma la necessità dell’ascolto delle ragioni altrui, del rispetto, della tolleranza, della cooperazione e della solidarietà, anche quando richiedono sforzo e disciplina interiore (relazione con gli altri).

PROPOSTE EDUCATIVE E DIDATTICHE

Vengono proposti obiettivi, i quali attraverso l’esperienza diretta, il bambino viene guidato ad approfondire le sue conoscenze .Dietro ai vari campi di esperienza, vengono accolte e valorizzate le curiosità, le esplorazioni e le proposte dei bambini, creando così occasioni e possibilità di esperienze volte a favorire lo sviluppo della competenza.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA

Il bambino è riconosciuto “competente” quando, facendo ricorso a tutte le capacità di cui dispone, utilizza le conoscenze (il sapere) e le abilità (il fare) apprese per:-esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri;-interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda e influenzarlo positivamente;-risolvere i problemi che di volta in volta incontra;-riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita, anche chiedendo aiuto, quando occorre;-comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali;-conferire senso alla vita;-maturare il senso del bello.

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO –IRC

Osservare il mondo, riconosciuto dono di Dio creatore dai cristiani e da tanti uomini religiosi.Scoprire la persona di Gesù di Nazareth come viene presentata dai Vangeli e nelle feste cristiane.Individuare i luoghi d’incontro dei cristiani e le espressioni del comandamento dell’amore, testimoniato dalla Chiesa.

35

CAMPI DI ESPERIENZA

IL SE’ E L’ALTROIl bambino-sviluppa il senso dell’identità personale, riflette, si confronta e discute con gli altri;-sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e sviluppa un senso di appartenenza;-dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini;-è consapevole delle differenza e sa averne rispetto.Relativamente alla religione cattolica-scopre nel vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è Padre di ogni persona e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per iniziare a maturare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose.

IL CORPO IN MOVIMENTOIl bambino-prova piacere nel movimento e nelle diverse forme di attività, quali giochi individuali e di gruppo;-esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpoRelativamente alla religione cattolica-esprime con il corpo la propria esperienza religiosa per cominciare a manifestare adeguatamente con i gesti la propria interiorità, emozioni ed immaginazione.

IMMAGINI, SUONI, COLORIIl bambino-comunica, esprime emozioni e racconta utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente;-si esprime attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura ed altre attività manipolative e sa utilizzare tecniche espressive;-sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di opere d’arte;-ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato.Relativamente alla religione cattolica-riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi tipici della vita dei cristiani (feste, preghiere, canti, spazi, arte), per esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.

I DISCORSI E LE PAROLEIl bambino-sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale;-sviluppa la padronanza della lingua italiana;

36

-racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definire le regole.Relativamente alla religione cattolica-impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, ne sa narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche in ambito religioso.

LA CONOSCENZA DEL MONDOIl bambino-colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone;segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali;-osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicità;-è curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni;-si orienta nel tempo della vita quotidiana;-utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze.Relativamente alla religione cattolica-osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza.

METODOLOGIA E ATTIVITA’

Al fine di favorire l’acquisizione dei valori religiosi, la scelta delle attività educative assume come base di partenza le esigenze, gli interessi e le esperienze che i bambini vivono in famiglia, nella scuola e nell’ambiente sociale.Nella scuola dell’Infanzia si fanno scoprire i concetti attraverso attività educative che tengano conto dei tempi di apprendimento del bambino e della bambina.Adottando il criterio della gradualità pedagogica, nel rispetto dei ritmi di sviluppo e di apprendimento di ciascun bambino, vengono favorite e promosse esperienze che valgono anche in ordine all’insegnamento della Religione Cattolica:-ascolto e comunicazione verbale (racconto di episodi tratti dal Vangelo, lettura di brevi testi religiosi)-attività di osservazione (dal vivo, con uscite all’aperto o con immagini e poster)-utilizzo di schede da colorare-conversazione e riflessioni guidate-attività ludiche (giochi finalizzati a precise esperienze per far scoprire i concetti di fratellanza, pace, perdono, …)-attività espressive (interiorizzare le esperienze fatte con dialoghi, canti, musiche, drammatizzazioni)-attività grafico -pittoriche -plastiche (acquisizione del concetto

37

presentato attraverso disegni individuali con varie tecniche, cartelloni eseguiti in gruppo, ecc…).

UNITA’ DI LAVORO

1 -IO –TU –NOI: insieme per…2 -FRATELLO SOLE –SORELLA LUNA3 -Natale: la grande promessa4 -GESU’: bambino come me5 -GESU’: un amico in più6 -Il comandamento dell’amore

VERIFICA E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Nella scuola dell’Infanzia le modalità di verifica delle conoscenze, delle abilità e delle competenze acquisite, si svolgono dopo ogni Unità di Lavoro e l’esperienza che il bambino incontra con i contenuti dell’IRC presenti negli OSA.Le verifiche avvengono attraverso:- l’osservazione sistematica del materiale prodotto dal bambino;- l’attività grafico-pittorica / drammatico-espressiva;- l’attività manipolativa;-la comprensione dei contenuti proposti attraverso la pertinenza delle domande poste, delle risposte date e dei gesti utilizzati nei giochi simbolici;-la conversazione e la rielaborazione a livello verbale dei contenuti proposti;-il comportamento e la capacità di relazionarsi ai compagni e alle figure adulte.La valutazione è intesa come modalità per controllare il processo di insegnamento-apprendimento e per aiutare il bambino ad avere un riscontro sul proprio apprendimento.L’attenzione della valutazione diventa così lo strumento che, oltre a rilevare i risultati, consente la continua regolazione della programmazione e permette di introdurre per tempo eventuali modifiche ed integrazioni.

1.U.d.L. -IO –TU –NOI: insieme per…

PERCORSO FORMATIVO

Destinatari: bambini e bambine di 3 -4 –5 anniSpazio per l’apprendimento: sezione e saloneDurata prevista: 1 mese Settembre

38

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTOIl bambino/ la bambina:-scopre la scuola come spazio di nuovi incontri e amicizie-conosce gesti, parole e situazioni di accoglienza-sperimenta relazioni serene con gli altri

SVILUPPO DELLE COMPETENZEIl bambino/ la bambina:-conosce il suo nome e quello dei compagni-instaura rapporti affettivi con i compagni e con gli adulti-racconta la sua esperienza in modo pertinente con le parole di cui è capace-riproduce gesti, parole e situazioni di accoglienza

PROPOSTE OPERATIVE

CONTENUTI-Tanti bambini, tanti amici-Ci sono anch’io-Insieme è bello

ATTIVITA’-Giochi di presentazione: proposte motorie, verbali e grafiche-Musiche, canti e filastrocche-Racconto “Il pesce guizzino”-Riflessioni sul senso dello stare insieme volersi bene-Drammatizzazione-Rappresentazione grafica –pittorica –manipolativa

2.U.d.L. -FRATELLO SOLE –SORELLA LUNA

PERCORSO FORMATIVO

Destinatari: bambini e bambine di 3 -4 –5 anniSpazio per l’apprendimento: sezione-giardinoDurata prevista: 1 mese Ottobre

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO –IRC-Osservare il mondo, riconosciuto dono di Dio creatore dai cristiani e da tanti uomini religiosi

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTOIl bambino/ la bambina:-osserva il mondo circostante con meraviglia e curiosità-comprende e verbalizza il “Cantico delle Creature”-sviluppa atteggiamenti di ringraziamento e di lode verso Dio Creatore-intuisce e comprende il messaggio di amore fraterno di S. Francesco

39

SVILUPPO DELLE COMPETENZEIl bambino/ la bambina:-esplora con curiosità la natura che lo circonda-esprime stupore riconoscendo la natura e le persone come dono di Dio Creatore-parla con proprietà di linguaggio del mondo del creato-prova gioia e riconoscenza per il dono della vita

PROPOSTE OPERATIVE

CONTENUTI-S. Francesco, grande fratello dei poveri e di tutte le creature di Dio-Lode a Dio per la bellezza di tutto il creato e delle sue creature

ATTIVITA’-Lettura animata del “Cantico delle Creature”-Canto gestualizzato “Laudato sii…”-Conversazione e riflessioni guidate-Rappresentazione grafica–pittorica –manipolativa

3.U.d.L. -GESU’: la grande promessa

PERCORSO FORMATIVO

Destinatari: bambini e bambine di 3 -4 –5 anniSpazio per l’apprendimento: sezione -saloneDurata prevista: 2 mesi Novembre -Dicembre

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO –IRC-Scoprire la persona di Gesù di Nazareth come viene presentata dai Vangeli e come viene celebrata nelle feste cristiane

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTOIl bambino/ la bambina:-intuisce e comprende il significato religioso della festa e la gioia dello stare insieme-collega il senso della festa del Natale alla nascita di Gesù-ascolta e comprende il racconto evangelico-scopre il dono promesso da Dio a tutti gli uomini: suo Figlio Gesù-intuisce il contenuto del messaggio natalizio favorendo il sentimento della fratellanza universale

SVILUPPO DELLE COMPETENZEIl bambino/ la bambina:-riconosce la festa del Natale come momento di incontro e di amicizia-riconosce i segni e i simboli del Natale cristiano-rappresenta con gesti di danza e musica la gioia della festa-comprende ed apprezza delle differenze culturali

40

PROPOSTE OPERATIVE

CONTENUTI-Segni e simboli che caratterizzano l’attesa del Natale-Il Natale cristiano-I cristiani vedono nel bambino che nasce a Betlemme la grande promessa di Dio: suo Figlio Gesù-Gesù è il segno più grande dell’amore di Dio per tutti gli uomini

ATTIVITA’-Osservazione e conversazione sui segni e sui simboli della festa del Natale-Racconto dei brani evangelici del Natale di Gesù-Riflessioni guidate sul senso del Natale cristiano-Drammatizzazione-Canto e/o poesia-Rappresentazione grafica –pittorica –manipolativa

4.U.d.L. -GESU’: bambino come me

PERCORSO FORMATIVO

Destinatari: bambini e bambine di 3 -4 –5 anniSpazio per l’apprendimento: sezioneDurata prevista: 2 mesi Gennaio –Febbraio

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO –IRC-Scoprire la persona di Gesù di Nazareth come viene presentata dai Vangeli e come viene celebrata nelle feste cristiane

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTOIl bambino/ la bambina:-scopre gli aspetti della propria crescita e di quella di Gesù nel proprio ambiente-scopre ambienti e culture diverse-colloca fatti nello spazio e nel tempo-pone domande sulla vita di Gesù-scopre che Gesù era un bambino speciale-sviluppa delle curiosità verso l'altro, delle sue realtà e tradizioni

SVILUPPO DELLE COMPETENZEIl bambino/ la bambina:-conosce le fasi della crescita di Gesù-dimostra interesse per i racconti sulla vita di Gesù-racconta alcuni tra gli episodi più importanti dell’infanzia di Gesù utilizzando termini appropriati

41

PROPOSTE OPERATIVE

CONTENUTI-Anche Gesù cresce come me-Gesù cresce a Nazareth in età, grazia e sapienza-Usi e costumi del paese di Gesù-Come Gesù, tanti amici da amare

ATTIVITA’-Conversazione guidata sulle fasi della propria crescita e di quella di Gesù-Racconto di episodi evangelici che narrano l’infanzia di Gesù-Drammatizzazione-Conversazione e riflessioni guidate-Rappresentazione grafica–pittorica-manipolativa

5.U.d.L. -GESU’: un amico in più

PERCORSO FORMATIVO

Destinatari: bambini e bambine di 3 -4 –5 anni Spazio per l’apprendimento: sezioneDurata prevista: 2 mesi Marzo –Aprile

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO –IRCScoprire la figura di Gesù di Nazareth come viene presentata dai Vangeli e come viene celebrata nelle feste cristiane

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTOIl bambino/ la bambina:-conosce momenti significativi della vita pubblica di Gesù-comprende come Gesù nella sua vita ha saputo amare e perdonare le persone-sviluppa interesse verso gli insegnamenti di Gesù raccontati dal Vangelo-ascolta e comprende il racconto della Pasqua di Gesù-scopre il messaggio di pace –amore -fratellanza

SVILUPPO DELLE COMPETENZEIl bambino/ la bambina:-dimostra interesse per i racconti sulla vita pubblica di Gesù-apprezza che Gesù è stato amico di tutti-verbalizza i momenti importanti nella vita di Gesù-intuisce che la Pasqua è la grande festa in cui i cristiani celebrano la risurrezione di Gesù-rilegge gli elaborati prodotti verbalizzando le immagini in esse rappresentate

42

PROPOSTE OPERATIVE

CONTENUTI-Con Gesù tanti amici da amare-Gesù: la sua vita, la sua parola, il suo insegnamento-I miracoli e le parabole-Gesù e Zaccheo-Segni e simboli legati agli eventi pasquali-La Pasqua cristiana

ATTIVITA’-Racconti di episodi evangelici che narrano la vita pubblica e la missione di Gesù-Racconto della parabola “Il buon pastore”-Racconto del miracolo “La moltiplicazione dei pani e dei pesci”-Racconto di brani evangelici supportati da immagini che raccontano la Pasqua di Gesù-Conversazione e riflessioni guidate-Drammatizzazione-Rappresentazione grafica–pittorica –manipolativa-Canto e/o poesia

6.U.d.L. il comandamento dell’amore

PERCORSO FORMATIVO

Destinatari: bambini e bambine di 3 -4 –5 anni Spazio per l’apprendimento: sezione e saloneDurata prevista: 2 mesi Maggio -Giugno

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO –IRC-Individuare i luoghi di incontro della comunità cristiana e le espressioni del comandamento evangelico testimoniato dalla Chiesa

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTOIl bambino/ la bambina:-affina capacità di riconoscere i luoghi e i modi di incontro dei cristiani-intuisce che la Chiesa è una comunità che ama come ha fatto Gesù-sviluppa atteggiamenti di ascolto e di riflessione sul modo di amare Gesù-comprende come Gesù abbai invitato ad amarsi reciprocamente-esprime con parole sue lo stile di carità fraterna, caratteristico di Gesù-comprende che ancora oggi la comunità cristiana è costituita da persone importanti-scopre e conosce la figura di Madre Teresa di Calcutta

43

SVILUPPO DELLE COMPETENZEIl bambino/ la bambina:-è capace di ascoltare, dialogare, riflettere sul modo di amare Gesù-rappresenta in varie forme i gesti fraterni compiuti da Gesù e presenti nella comunità cristiana-rappresenta con gesti e parole altri possibili gesti d’amore reciproco verso il prossimo presenti nella comunità cristiana

PROPOSTE OPERATIVE

CONTENUTI-I luoghi e i segni della vita della comunità cristiana-Il comandamento dell’amore(Mt 22,34 –40)-Il valore della carità e del dono di sé

ATTIVITA’Riflessioni sulle parole e situazioni fraterne legate ai gesti d’amore di Gesù-Gioco simbolico-Conversazione e riflessioni guidate-Rappresentazione grafica–pittorica e manipolativa

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

PER QUANTO RIGUARDA I PROGETTI SIA QUELLICONDOTTI DALLE DOCENTI CHE QUELLI CHE SIAVVALGONO DI ESPERTI, LE ATTIVITA’ LABORATORIALI,LE USCITE DIDATTICHE E I TEATRI PROGRAMMATI PERL’ANNO SCOLASTICO 2016-17 SI RIMANDA ALDOCUMENTO:

AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA SCUOLADELL’INFANZIA .

44

45