Scuola dell'infanzia paritaria parrocchiale Lazzate · aiuteranno a prendere coscienza del fatto...

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Scuola dell'infanzia paritaria parrocchiale Lazzate Via Trento e Trieste 4 20824 Lazzate (Mi) tel e fax 0296320210 email [email protected] 1 di 6 PROGETTO EDUCATIVO PER L'A.S. 2011/2012 “Il mio viaggio verso la città dell’Amicizia” Il progetto “La città dell’amicizia” intende riflettere sull’importanza di offrire ai bambini della scuola dell’infanzia una visione culturale e dinamica della società: le insegnanti li aiuteranno a prendere coscienza del fatto che la città o il paese in cui vivono si è aperto a nuove etnie, con i loro usi e costumi. Nell’ottica del presente progetto, i bambini,accompagnati dal buffo camaleonte Sorriso, scopriranno la ricchezza dello “stare insieme per…Le attività proposte avranno come obiettivo primario quello di permettere ad ogni bambino di entrare in contatto con se stesso e con il suo mondo interiore per poi motivarlo ad aprirsi ed incontrare l’altro. Si partirà dall’ascolto della storia di Sorriso, utile sfondo integratore fantastico, che agevolerà nei bambini la comprensione dei contenuti proposti. Sorriso assumerà quindi una funzione di guida per tutti quelli che lo vorranno seguire all’interno della città ideale: la Città dell’Amicizia”. Una città resa speciale e quasi magica dalle cose semplici ma importanti che nel nostro mondo di tutti i giorni vengono dimenticate. OBIETTIVI FORMATIVI Consolidamento della fiducia in se stessi, dell’autostima, della sicurezza di sé. Rafforzamento della fiducia negli altri e nella loro simpatia Consolidamento della disponibilità a collaborare Riconoscimento e rispetto dei diritti degli altri Disponibilità a praticare i valori dell’amicizia Sviluppo del sentimento di reciprocità e fratellanza Costruzione di una positiva immagine di sé Esercizio di tutte le funzioni della lingua Ascolto e comprensione del discorso altrui Uso di un repertorio linguistico appropriato per farsi capire Capacità di descrivere e raccontare eventi personali, storie, racconti e situazioni Abitudine a farsi un idea personale e manifestarla Disponibilità ad ascoltare il discordo degli altri a comprenderli, a risolvere i conflitti con la discussione e con le parole Disponibilità a riconoscere il diritto degli altri alle proprie idee Valorizzazione di stili personali e rifiuto delle stereotipie Letture ad uso attento di immagini e stimoli Sviluppo delle capacità di assunzioni di diversi ruoli Partecipazione a giochi drammatici di gruppo e scambio di ruoli Rispetto per tutti gli esseri viventi e interesse per le loro condizioni di vita Sviluppo e promozione del pensiero critico

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PROGETTO EDUCATIVO PER L'A.S. 2011/2012 “Il mio viaggio verso la città dell’Amicizia”

Il progetto “La città dell’amicizia” intende riflettere sull’importanza di offrire ai bambini della scuola dell’infanzia una visione culturale e dinamica della società: le insegnanti li aiuteranno a prendere coscienza del fatto che la città o il paese in cui vivono si è aperto a nuove etnie, con i loro usi e costumi. Nell’ottica del presente progetto, i bambini,accompagnati dal buffo camaleonte Sorriso, scopriranno la ricchezza dello “stare insieme per…” Le attività proposte avranno come obiettivo primario quello di permettere ad ogni bambino di entrare in contatto con se stesso e con il suo mondo interiore per poi motivarlo ad aprirsi ed incontrare l’altro. Si partirà dall’ascolto della storia di Sorriso, utile sfondo integratore fantastico, che agevolerà nei bambini la comprensione dei contenuti proposti. Sorriso assumerà quindi una funzione di guida per tutti quelli che lo vorranno seguire all’interno della città ideale: la Città dell’Amicizia”. Una città resa speciale e quasi magica dalle cose semplici ma importanti che nel nostro mondo di tutti i giorni vengono dimenticate. OBIETTIVI FORMATIVI

• Consolidamento della fiducia in se stessi, dell’autostima, della sicurezza di sé. • Rafforzamento della fiducia negli altri e nella loro simpatia • Consolidamento della disponibilità a collaborare • Riconoscimento e rispetto dei diritti degli altri • Disponibilità a praticare i valori dell’amicizia • Sviluppo del sentimento di reciprocità e fratellanza • Costruzione di una positiva immagine di sé • Esercizio di tutte le funzioni della lingua • Ascolto e comprensione del discorso altrui • Uso di un repertorio linguistico appropriato per farsi capire • Capacità di descrivere e raccontare eventi personali, storie, racconti e situazioni • Abitudine a farsi un idea personale e manifestarla • Disponibilità ad ascoltare il discordo degli altri a comprenderli, a risolvere i

conflitti con la discussione e con le parole • Disponibilità a riconoscere il diritto degli altri alle proprie idee • Valorizzazione di stili personali e rifiuto delle stereotipie • Letture ad uso attento di immagini e stimoli • Sviluppo delle capacità di assunzioni di diversi ruoli • Partecipazione a giochi drammatici di gruppo e scambio di ruoli • Rispetto per tutti gli esseri viventi e interesse per le loro condizioni di vita • Sviluppo e promozione del pensiero critico

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METODOLOGIA

• Giochi liberi guidati • Giochi di imitazione e di finzione • Drammatizzazione • Ascolto e comprensione di storie racconti, leggende • Memorizzazioni di filastrocche e poesie • Ascolto e memorizzazione di canti • Creazioni di manufatti con l’utilizzo di varie tecniche grafico-pittoriche e

plastiche

ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA' In gruppi: • Omogenei • Eterogenei • Di sezione • Di plesso • Individuali • Piccolo gruppo STRUMENTI-MATERIALI-SUSSIDI • Corpo • Piccoli e grandi attrezzi • Voce • Registratore con audio-cassette/CD • Strumenti musicali • Materiali vari e di recupero • Libri • Lettore DVD e videoproiettore • Vetrini colorati • Fotografie • Cartelloni • Reperti naturalistici (terra, sassi, argilla, creta....) • Strumenti per la misurazione • Materiale didattico tipo carta, pennarelli...

MEZZI In base agli interessi, alle ricerche che si svolgeranno con i bambini, alle tematiche proposte si organizzeranno laboratori per gli apprendimenti specifici favorendo l'operatività perché ogni bambino impari facendo.

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PARTE PRIMA: Il camaleonte Sorriso I bambini, seduti nel salone, vedono arrivare Sorriso, il camaleonte che racconterà a tutti una bellissima storia. È il momento dell’ascolto: “ Ciao bambini, io mi chiamo Sorriso e sono un camaleonte, abito nella Città dell’Amicizia! Bene…allora vi racconto la storia di Marco, il bambino che per primo è venuto insieme a me nella Città dell’Amicizia. Se quello che ascolterete vi piacerà anche voi potrete entrare in questo luogo magico. Marco è un bambino come voi, anche lui frequenta la scuola dell’infanzia e vive in una grande città, in cui ogni anno arrivano i bambini da tutte le parti del mondo. Il giorno in cui io e lui ci siamo conosciuti era davvero disperato! Dovete sapere, infatti, che aveva da poco litigato con il suo compagno Mohamed a causa di un gioco che volevano tutti e due. Marco se ne stava nel parco davanti casa sua seduto sull’altalena a ripensare all’accaduto. Quando mi ha visto, però, si è subito ripreso e mi ha chiesto:”Camaleonte, che ci fai qui nel parco?” Ed io mi sono subito presentato: “Sono Sorriso e non sono un camaleonte come gli altri … o meglio … prima ero un camaleonte come gli altri, poi sono andato a vivere nella Città dell’Amicizia e lì ho deciso di chiamarmi sorriso”. Marco mi guardava molto incuriosito e ha iniziato a farmi tantissime domande così gli ho risposto di seguirmi nel bosco a due passi dal parco in cui eravamo. Marco ed io ci siamo ritrovati subito di fronte ad una roccia molto alta … allora ho guardato il piccolo negli occhi e gli ho spiegato: “Se tu sei ancora convinto di seguirmi nella Città dell’Amicizia non dovrai fare altro che percorrere con me il Tunnel della Speranza, ma prima dovrai sceglierti un nome magico, da usare nel mio paese… un po’ come ho fatto io che mi sono chiamato Sorriso”. Dovevate vedere la faccia di Marco, si guardava in giro, ma non vedeva nessun tunnel, allora io ho allungato la mia lingua e, toccando la roccia davanti a noi, ho aperto una porta magica … quella era la porta del tunnel bambini!!! Subito Marco senza pensarci due volte ha urlato il suo nome: “Mi chiamerò Visitatore … visto che sono il primo a vedere questo luogo”. E poi siamo entrati nel Tunnel della Speranza! Il tunnel aveva dei colori bellissimi, una luce che proveniva dal fondo illuminava le pareti … Marco era estasiato dalla pace e dalla tranquillità che si respirava in quel posto. All’uscita del tunnel ci siamo ritrovati davanti alla porta della Città dell’Amicizia!!! I bambini, insieme alle insegnanti, costruiscono il tunnel della speranza che li condurrà nella città dell’amicizia e lo abbelliscono con i disegni prodotti da ognuno di loro. Attraverso un rito, il tunnel diventa magico e ogni bimbo sceglierà un nome magico che gli permetterà di attraversare il tunnel. PARTE SECONDA: l’Acqua della Sincerità La storia continua…

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Marco, com’era da aspettarselo, aveva intenzione d’entrare, ma io ho dovuto fermarlo e fargli notare la presenza di una guardia armata di bottiglia e bicchiere. “Fermo là!” ha ordinato la guardia. “Prima di entrare dovrai bere l’Acqua della Sincerità…vedrai, ti sarà utile! Non riusciresti mai a riempire il Pozzo dei Difetti senza quest’ acqua.” Ogni bambino costruisce una mattonella che poi formerà il Pozzo dei Difetti. PARTE TERZA: Il Pozzo dei Difetti Dovete sapere che ogni straniero che entra in città, prima di poterla visitare, deve svuotare i difetti nel pozzo. E anche Marco doveva impegnarsi in questo importante rito. Il pozzo che aveva occhi, naso e bocca, se ne stava lì, impaziente di sentire quello che Marco aveva da dire di sé. Il bambino spesso si era trovato a pensare i suoi difetti, ma non aveva mai avuto il coraggio di dire quali fossero. Lì davanti al pozzo era tutto diverso: “Io, Signor Pozzo, sono un po’ bugiardo, a volte rubo le cioccolate dal cassetto di mio fratello più grande e spesso non ascolto mia madre quando mi dice delle cose. La maestra ha ragione quando rimprovera me e il mio amico del cuore che litighiamo per i giochi: prima ce li regaliamo e poi ognuno vuole il suo.” Marco continuava a parlare e parlare, pensate bambini ad un certo punto mi sono anche messo a sbadigliare. Il pozzo era soddisfatto e pronto ad emettere la sua sentenza: “Bravo bambino! Devi aver bevuto parecchia acqua della sincerità!!! Non ti senti più leggero ora!?!”. Effettivamente Marco era proprio sollevato, gli sembrava di poter volare. Il pozzo ci aveva dato il permesso di continuare il nostro viaggio… Grazie all’acqua della Sincerità i bambini potranno dire un loro difetto, scriverlo su un foglietto e metterlo nel pozzo. Così saranno più leggeri per poter andare avanti nel percorso che li condurrà alla Città dell’Amicizia. PARTE QUARTA: La Mongolfiera dei Pregi Il pozzo ci aveva dato il permesso di continuare il nostro viaggio: finalmente in lontananza potevamo vedere la coloratissima Mongolfiera dei Pregi!!! Si trovava su una piccola collinetta da cui era pronta a sollevarsi per farci ammirare la città dall’alto; dovete sapere, miei piccoli amici, che la Città dell’Amicizia è molto grande e quindi sorvolarla è utile, così uno può scegliere dove atterrare e quali posti è più interessante a visitare. “Benvenuti a bordo! La mongolfiera vi augura buon viaggio! Dimenticavo…se volete partire parlate dei vostri pregi utilizzando quel microfono là in fondo”. Marco non sapeva che dire, per i difetti era stato più semplice!!! Fortunatamente dopo un momento d’esitazione aveva iniziato ad elencare le sue doti: “Sono un bambino molto simpatico, a tutti i miei compagni piace giocare con me! La maestra spesso mi chiede d’aiutarla perché sa che di me può fidarsi, inoltra la mamma e la nonna dicono sempre che sono l’ometto di casa perché ho delle idee super per risolvere i problemi. La mia amica Giulia ha detto che sono il più carino tra i maschi della classe”. Anche questa volta ho rischiato d’addormentarmi piccoli amici…Marco quando inizia a

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parlare di sé non si ferma più!!! Comunque il fatto sorprendente che volevo farvi notare è che ad ogni pregio elencato da Marco corrispondeva uno spostamento verso il cielo della grande mongolfiera. In men che non si dica eravamo in aria, spinti dal vento a sorvolare l’immensa Città dell’Amicizia! I bambini sperimentano l’esperienza del volo in mongolfiera guardando immagini proiettate sul muro di diversi paesaggi. Sperimentano in prima persona le diverse sensazioni che il volo e i clima diversi producono, attraverso ventilatori, ghiaccio, spruzzino. Ognuno di loro poi scrive il proprio pregio su un foglietto, che metterà nel cesto della vera mongolfiera, che poi lasceranno libera di volare verso la Città dell’Amicizia. PARTE QUINTA: Il Parco del Rispetto “Ciao bambini sono tornato a raccontarvi il continuo della storia di Marco. Quando siamo saliti sulla mongolfiera, Marco ha iniziato ad osservare il paesaggio sotto di lui e la sua attenzione è stata subito catturata da un grande parco pieno di fiori, panchine, laghetti. Abbiamo deciso di scendere per visitarlo. La mongolfiera è atterrata proprio davanti all’entrata principale del parco e Marco era lì, con il naso per aria a fissare un cartello in cui la scritta era di tutti i colori con il nome del parco: “Parco del Rispetto”. Io non potevo spiegare il significato di questo nome e quindi ho invitato Marco a vedere con i propri occhi cosa c’era in quel parco speciale. Dopo alcuni metri siamo arrivati davanti ad un chiosco in cui si vendevano bibite e panini. Davanti al bancone, tanti bambini stavano aspettando che il barista aprisse il bar per comprare la merenda. “Guarda Sorriso ci sono tanti panini imbottiti! Che fame, corri andiamo!” Marco facendosi avanti a gomitate era arrivato davanti a tutti, nessuno aveva detto niente, si erano messi tutti in fila dietro a quel prepotente di Marco. “Ragazzino ma ti sei reso conto di quello che hai fatto?! Qui nessuno si comporta come te: Sei passato davanti a tutti senza chiedere permesso e non ti sei curato di chi era già in fila! Non ti venderò neanche uno dei miei panini”. Marco si sentiva a disagio, tutti lo guardavano e con un filo di voce chiedendo scusa a tutti si mise in fondo alla fila. Il barista aveva concluso “Così và meglio, dopotutto è soltanto una questione di rispetto!.” Dopo la movimentata merenda abbiamo deciso di continuare la passeggiata e ci siamo trovati davanti ad un campetto di calcio. Dei bambini stavano disputando una partita, Marco vedendo il pallone non era riuscito a trattenersi si era buttato all’inseguimento della palla con l’intenzione di voler dimostrare a tutti che sapeva fare goal. Non si era accorto di aver colpito con un calcio un giocatore e di aver buttato in faccia ad un’altro la sabbia del campo. “ Fermiamoci ragazzi” aveva urlato il più grande, “Questo bambino non conosce le regole del gioco! Bisogna spiegare che qui non si fa la lotta ma si gioca a calcio!” Marco si era fermato bruscamente: si era reso conto di essersi comportato ancora una volta da prepotente, lui era abituato così. I bambini vedendo che Marco si era mortificato si avvicinarono a lui dicendo:”Non è successo niente di grave…solo che noi

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non siamo abituati a farci male quando giochiamo, è soltanto una questione di rispetto”. Ancora una volta questo benedetto rispetto , Marco stava cominciando a capire perché il parco aveva questo nome. Durante la passeggiata sono stati tanti gli esempi che Marco ha potuto vedere: bambini che ubbidivano ai genitori al primo richiamo, persone che gettavano sempre i rifiuti nei cestini: tutte cose che si sanno, perché le mamme e le maestre ce le ricordano sempre, ma che spesso è difficile fare così bene comE gli abitanti della Città dell’Amicizia. I bambini differenziano ciò che si può fare e ciò che sarebbe meglio evitare. (ancora in fase di programmazione)