Scuola dell’Infanzia “Gianna Carboni Vidoni” … 4 anni Quello è un treno con tutti i bambini...

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U.D.A. “IL GRUPPO” Scuola dell’Infanzia “Gianna Carboni Vidoni” Secchiano (RN) Docente Eleonora Celli [email protected]

Transcript of Scuola dell’Infanzia “Gianna Carboni Vidoni” … 4 anni Quello è un treno con tutti i bambini...

U.D.A.“IL GRUPPO”

Scuola dell’Infanzia“Gianna Carboni Vidoni”

Secchiano (RN)

Docente Eleonora Celli [email protected]

G R U P P O

v a r i a b i l e n e l t e m p o e n e l l o s p a z i o

g e n e r a t o d a

B I S O G N O

d i

S T A R E I N S I E M E

c o n

R U O L I E R E G O L E

i n b a s e a u n

P R O G E T T O

Obiettivo Formativo

favorire la consapevolezza che l’appartenenza ad un gruppo, variabile nel tempo e

nello spazio, rafforza la propria identità relazionale e aiuta a sviluppare un

progetto condiviso.

MAPPA CONCETTUALE

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno

Per introdurre l’argomento

chiede ai bambini di dire cosa

pensano quando sentono la

parla “gruppo”.

Chiede ai bambini di disegnare

ciò che viene loro in mente

pensando alla parola “gruppo”

Poi chiede:

“Che cosa è un gruppo?”

•Risponde

•Esegue il disegno

•Risponde uno per volta alle

domande stimolo

•Ascolta i compagni e arricchisce

le sue idee.

Operazioni/ Metodo: conversazione; attività iconica Raggruppamento alunni: lavoro gruppo classe; individuale

Mezzi e strumenti: spazio organizzato per il circle time; foglio e colori

Fase 0Obiettivo: rilevare le conoscenze spontanee dei

bambini sul concetto di gruppo

PIETRO, 4 anniQuello è un treno con tutti i bambini e così vanno a mangiare. Il gruppo si forma col treno

SOFIA, 4 anniIl gruppo è di stare in

angolino

MATILDE, 4 anniSiamo in palestra. Il gruppo di stare uniti insieme.

GRAZIA, 5 anni.Quando la maestra legge e tutti sono in silenzio.

LUDOVICA, 5 anniIl gruppo è tutti che

stanno insieme, perché così formano un

gruppo. Si sta tutti insieme in gruppo per

fare il treno.

• Francesco: il gruppo per contare.

• Alessandro L.: il gruppo è assaggiare.

• Martino: un elefante così il gruppo (alza le braccia al cielo e le allarga).

• Pietro: Per me quando un bambino che lo vedi e poi lo prendi in braccio. Un gruppo di bambini quando si danno la mano e uno non la dà bene e l'altro cade.

• Yassir: È fatto così (alza le braccia al cielo e le allarga).

• Layra: A scuola che ci sono i bimbi.

• Ludovica: Quando qualcuno ha il capo e tutti bimbi li seguono.

• Anita: quello che mangia.

• Aurora: grande.

• Kristian: è piccolo e grande.

• Asia: È un elefante.. un gruppo di elefanti.

• Jacopo: il limone e quando io li prendo.

• Melissa: è verde!

• Michael: c'è un capo e si segue. I bambini seguono.

• Maria: è per mangiare. Che si va tutti insieme a mangiare.

• Diego: (non parla).

• Naima: (resta stesa sul pavimento e non parla).

• Matteo: è i bimbi.

• Bianca: è contare.

• Martina: quando si gioca. Prendo i giochi e faccio un gioco.

• Zoe: non lo voglio dire.

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AnalisiI bambini individuano il gruppo nello stare insieme a scuola, al refettorio, al momento del giocooppure prendono per riferimento la presenza di un capo che viene seguito dagli altri bambini.Qualcuno pensa all’immagine di un gruppo di elefanti ed altri alla necessità di pensare ad ungruppo di cose, persone o quant’altro per poter attivare modalità di conto.

Commento I bambini individuano nel numero, nella quantità il concetto di gruppo. Occorre lavorare con loroper verificare quale esperienza di gruppo loro hanno interiorizzato come copione nel loroimmaginario. Si consiglia di insistere facendo loro disegnare i gruppi che “vivono” e poi fare unasorta di conversazione per comprendere meglio la loro idea di gruppo.

Fase 1Obiettivo: osservare un gruppo di bambini che giocano in

sezione nel momento della pausa; capire che un gruppo varia aseconda del suo processo di formazione

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno

Invita ad osservare un gruppo di bambini che giocano in sezione.

Dopo l’osservazione invita a disegnare il gruppo osservato e predispone un cartellone per attaccare i disegni e registrare chi gioca a cosa. Fa osservare le foto, il cartellone e chiede:I bambini che giocano sono sempre gli stessi?Come mai?Chi gioca lo fa per scelta o è obbligato?Se un bambino non ha voglia di giocare, può non

giocare?I gruppi cambiano in base ai giochi?La nostra sezione è un gruppo?

La sezione è uguale al gruppo che si forma durante ungioco?

Fa rilevare come per fare un gruppo di gioco i bambini siuniscono spontaneamente senza darsi incarichi e ruoliprecisi.

•Osserva

•Disegna il gruppo osservato e lo attacca sul cartellone.•Verbalizza quanto ha disegnato e l’insegnante lo scrive.

•Risponde osservando il cartellone.

•Ascolta, chiede e fa osservazioni.

Operazioni/ Metodo: attività di osservazione; attività grafica; conversazione orientata; sintesi.Raggruppamento alunni: lavoro gruppo sezione; individuale

Mezzi e strumenti: foglio e colori; cartellone

Alessandro L.: anche io gioco con i

camion, oppure faccio i garage con le costruzioni Lego, perché mi piacciono i garage e i camion.

Denis: io di solito gioco con i puzzle, ma mi piace anche giocare con i Lego.

Tommaso: anche io gioco con i puzzle e correre con i camion.

Ludovica: delle volte i bambini giocano con i Lego un giorno, poi un altro giorno preferiscono un altro gioco. Io spesso gioco con la Layra e abbiamo disegnato alla lavagna e poi abbiamo cambiato e facevamo i puzzle con degli altri bambini.

Francesco: o anche se mi stanco di fare sempre lo stesso gioco, poi cambio.

Grazia: io gioco alle

principesse, però

disegno e ritaglio

anche delle volte o delle

altre volte sto in

cucina con la Matilde.

I bambini si organizzano per il momento del gioco libero, che è uguale per tutti, e in momenti diversi, si prendono un attimo per osservare come ciascuno si sia organizzato. Ci si accorge che i gruppi di gioco

sono spesso diversi.

Fase 2Obiettivo: consolidare attraverso una fiaba il concetto

di gruppo

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno

•Nell’angolo della lettura legge ai bambini la fiaba “Pipino e la magia” di Barbara Sanaldi.

•Avvia una conversazione sul messaggio della favola attraverso l’utilizzo di domande stimolo.

•Ascolta.

•Risponde, ascolta i compagni e arricchisce la sua percezione di che cosa sia un gruppo.

Operazioni/ Metodo: lettura; conversazione orientata.Raggruppamento alunni: lavoro gruppo sezione; individuale

Mezzi e strumenti: testo

Insegnante: Secondo voi perché abbiamo letto proprio la storia di PIPINO E LA MAGIA?Pietro: dice del gruppo!Insegnante: Siete tutti d’accordo bambini? Potrebbe essere questo il motivo?Pietro: lì c’è un gruppo di persone che avevano tutti la magia. Pipino invece non sapeva fare la magia.Martina: Gli altri facevano tutti la magia e Pipino non poteva fare la magia.Alessandro: Pipino non sapeva fare la magia però sapeva tutte le cose che vuole lui e che servono.Francesco: Pipino divide il gruppo grande in tanti gruppi piccoli.Alessandro: a ogni gruppo piccolo Pipino insegna a fare delle cose, così Pipino che non aveva la magia, era diventato un maestro dei gruppi e tutta la gente lavorava insieme così tutto il villaggio era tornato belloMartina: Perché quando c'è un gruppo piccolo c'è anche un gruppo grande, che è quando si fa le cose e si comincia a fare tutto.Alessandro: che vuol dire lavorare insieme.Insegnante: Quindi per fare un gruppo cosa è importante?Alessandro: lavorare insieme e con tutti insieme che lavorano insieme per una cosa che voglionoFrancesco: il gruppo si fa quando si lavora insieme per essere tutti feliciInsegnante: Un gruppo resta sempre uguale?Pietro: il gruppo può cambiare. Nella favola prima c'era un gruppo molto grande di tutta la gente che aveva la magia, però Pipino non la sapeva fare e allora era fuori gruppo. Dopo Pipino è diventato il capo di tanti piccoli gruppi così insegnava le cose da fare.Michael:il gruppo è anche bello così, perché si fanno le cose per aiutarsi.

Fase 3Obiettivo: Rappresentare diverse tipologie di gruppo.

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno

•Ricorda loro i passi della fiaba in cui gli abitanti si dividono in gruppi e propone di rappresentarli. •Riflette con loro con la caratteristica che forma il gruppo.

•I bambini rappresentano i gruppi del paese della fiaba imitando i raccoglitori di verdura, i pescatori, i contadini, gli addetti alle mansioni casalinghe.•Capisce che lo scopo è un collante che unisce il gruppo.

Operazioni/ Metodo: drammatizzazioneRaggruppamento alunni: lavoro gruppo sezione

Mezzi e strumenti: testo

Fase 4Obiettivo: attraversare emotivamente la situazione

dell’importanza del gruppo

Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno

•Porta i bambini in palestra e chiede loro di dividersi in gruppi in base al tipo di gioco preferito.•Invita gli allievi a riflettere sull’importanza della regola per il buon funzionamento del gruppo attraverso una serie di domande relative all’esperienza condotta in palestra.

•Forma il gruppo in base algioco prescelto.•Risponde e riflette sull’importanza della regola.

Operazioni/ Metodo: role-playRaggruppamento alunni: lavoro gruppo sezione; Mezzi e strumenti: palestra; palla; cerchi; legnetti

I bambini si sono divisi in gruppi strutturati intorno a diverse proposte di gioco: chi voleva giocare con i coni, chi con i cerchi, chi con i legni. Organizzandosi, si sono dati delle regole relative ai ruoli, ai tempi, alle modalità di gioco e hanno capito che il gruppo ha bisogno di regole per funzionare.

Avvicinandosi l’ora del pranzo, hanno spontaneamente deciso di collaborare e

riunire i gruppi in uno unico, così da potersi aiutare reciprocamente nel riordino!

Fase 5Obiettivo: verificare le conoscenze apprese con un

compito autentico

Compito: riconoscere i sottogruppi di cui si compone una sezione e suddividerli secondo i colori usati per il prestito dei libri della biblioteca.

Compito: comporre delle manine utilizzando la carta del colore che rappresenta il proprio gruppo

Francesco: il gruppo dei piccolissimi!!! Loro preparanola pittura di verde per fare le manine dopo cheabbiamo appeso!

Martina: il gruppo della pittura gialla

Layra: per fare le manine dei piccoli ci serve la carta gialla e allora ci aiutiamo per dipingere un foglio grosso grosso.

Per fare bene un lavoro occorre aiutarsi a vicenda e lavorare in gruppo!!!

Osservando le foto del lavoro svolto i bambini scelgono quelle che, secondo loro, possano definire un gruppo

Ludovica: per me qui c’era un gruppo perché eravamo andatitutti insieme in cerchio che dovevamo salutare la Emily e poiperché volevamo ricevere il cioccolatino che ci aveva portatoper salutarci. Poi quando abbiamo salutato la Emily e abbiamoanche finito i cioccolatini, il gruppo è sparito perché siamotornati a giocare e a fare le nostre cose.

Hadize: stavamo leggendo i libri. Era come se andiamo in biblioteca che c’è il

gruppo della biblioteca.

Martino: sono in gruppo che siamo bambini che tutti giochiamo con i libri.

Pietro: questo è un gruppo perché sono un po’ di bambini che sono sul divano che stanno leggendo un libro. Infatti il gruppo c’è quando ci sono più

di un bambino che fanno una cosa tutti insieme.

Alessandro: mi ricordo!! Martino non riusciva a fare il puzzle e la maestra Stefy finiva il lavoro della biblioteca. Lui diceva “non mi aiuta nessuno”… faceva una “gnorgnia”… Dopo i bimbi hanno aiutato e anche la maestra.

Pietro: sì, infatti! Il gruppo prima non c’è ma dopo c’era perché tutti lo aiutano. La maestra e i

bimbi hanno formato il gruppo.

Alessandro: già, perché il gruppo sono i bimbi con la maestra che fanno il puzzle tutti insieme

per aiutare Martino che era piccolo e non sapeva fare.

Michael: i gruppi servono per fare le cose insieme. Se qualcuno non sa fare una cosa li aiuta gli altri bambini che sanno fare la cosa. Quando servono gli aiuti si fa un gruppo.