Scuola dell’Infanzia comunale “Nuvola Olga/Oblak … I temi delle Nuove Indicazioni per il...

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Scuola dell’Infanzia comunale “Nuvola Olga/Oblak Niko” Via alle Cave, 4 Občinski Otroški Vrtec “Dijaški Dom” Via Ginnastica, 72 Elaborato dal Collegio dei Docenti in data 25. 10.2012 adottato dal Consiglio di Scuola in data 29.10. 2012 ALCUNE PARTI DEL TESTO SONO STATE TRADOTTE DALL'UFFICIO COMPETENTE DEL COMUNE DI TRIESTE Vzgojno – izbraževalna ponudba – Piano dell'Offerta Formativa Šolsko leto 2012– 2013 Anno scolastico

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Scuola dell’Infanzia comunale “Nuvola Olga/Oblak Niko”

Via alle Cave, 4

Občinski Otroški Vrtec “Dijaški Dom” Via Ginnastica, 72

Elaborato dal Collegio dei Docenti in data 25. 10.2012 adottato dal Consiglio di Scuola in data 29.10. 2012

ALCUNE PARTI DEL TESTO SONO STATE TRADOTTE DALL'UFFICIO COMPETENTE DEL COMUNE DI TRIESTE

Vzgojno – izbraževalna ponudba – Piano dell'Offerta Formativa

Šolsko leto 2012– 2013 Anno scolastico

La rete degli asili nido e delle scuole dell’infanzia del Comune di Trieste costituisce un patrimonio indiscutibile di tradizione culturale che non può e non deve essere disperso e di cui tutta la nostra città deve essere orgogliosa.

Trieste ha infatti una lunga tradizione di servizi che hanno avuto percorsi diversi legati anche alla particolare identità della città, incrocio di vari mondi e di varie culture.

Sorte nel 1841 come servizi assistenziali per i figli dei lavoratori delle nascenti industrie cantieristiche cittadine, le scuole per l’infanzia comunali hanno saputo costruire e consolidare con sensibilità ed intuizione i luoghi per educare il bambino e farlo crescere come uomo e cittadino in un clima di libertà e di rispetto sociale, senza discriminazioni di sorta.

La richiesta delle famiglie si è trasformata negli anni, chiedendo sempre più un servizio che non sia solo un posto sicuro dove lasciare il bambino per i tempo occupato dal lavoro ma anche un luogo per l’educazione dei propri figli, dove trovare occasioni per crescere serenamente, per sviluppare creatività e intelligenza, per socializzare e per imparare a conoscere il mondo degli adulti.

Sulla scia della tradizione e delle nuove sfide che ci vengono quindi poste dai genitori, ogni anno le scuole dell’infanzia comunali si ripensano e si rinnovano per essere accanto alle famiglie nell’importante compito di offrire ai bambini dai 3 ai 6 anni stimoli ed opportunità per crescere e diventare cittadini. L’amministrazione comunale assicura importanti risorse per garantire il consolidamento di questo servizio: strutture, personale, progetti educativi.

Pur in anni di difficoltà economica è riuscita a consolidare i servizi esistenti ed aprire in quest’anno scolastico una nuova sezione con lingua d’insegnamento slovena, mentre una nuova scuola è in costruzione a San Giovanni per sostituire il prefabbricato esistente ed ampliare la scuola lì ospitata.

Ciò che rendono concrete e reali le opportunità per i bambini sono le azioni, le proposte, gli spazi costruiti all’interno di ciascuna scuola, la cui realizzazione è affidata agli educatori per creare una comunità in cui i

genitori sono i partner importanti per l’azione educativa che si va realizzando.

Il POF, in linea con la normativa in vigore, è un’importante strumento di programmazione ed esplicitazione dell’operare della singola scuola, ma è solo un primo passo di un anno ricco di nuove esperienze che vedono i bambini come primi protagonisti; il buon successo è dato dall’impegno di tutti gli attori di questa avventura chiamata scuola dell’infanzia.

Nell’esprimere la mia vicinanza ad ogni scuola, ai suoi operatori e alle famiglie, auguro a tutti un buon anno scolastico.

Antonella GRIM

Assessore Area Educazione, Università e Ricerca

INTRODUZIONE I temi delle Nuove Indicazioni per il Curricolo (Sett. 2007) per la Scuola dell’Infanzia sono essenzialmente i seguenti: l’aver cura del soggetto, del suo conoscere, del suo esistere. Esso pone al centro del progetto l’idea di persona, un’idea antica e grande che rischiava di venire avvilita nell’assimilazione alle pratiche in uso nel mondo commerciale, al marketing, al confezionamento di un prodotto secondo le aspettative del “cliente” e le sue manifestazioni di godimento. Le nuove Indicazioni difendono, al contrario, l’idea di persona come riferimento a qualcosa di originario, irripetibile, infinito, intassonomizzabile. La stesura del POF deve confrontarsi con questi principi, ovvero con il fatto che la persona non è un “per sé”, ma esiste entro un orizzonte di relazioni; vive nella inscindibile compenetrazione di soggetto e mondo – della - vita. Si diventa persone nel confronto con gli eventi e la cultura, affrontati insieme ad altre persone. Ecco perché si parla di “nuovo umanesimo”: ogni progetto deve elaborare al proprio interno i saperi necessari per comprendere l’attuale condizione dell’uomo planetario, interdipendente fra locale e globale. Questa diviene la premessa indispensabile per l’esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale, europea e planetaria. Le scuole dell’infanzia, dunque, dovranno creare situazioni di apprendimento della consapevolezza dei legami tra i soggetti e con le cose. Il bambino imparerà meglio se crescerà insieme a un insegnante colto, consapevole che viene da una storia immensa e può guardare avanti, anche lontanissimo. 1 Elaborazione del documento ufficiale “Indicazioni Nazionali”, in particolare “Cultura, scuola e persona”, curato dalla commissione del Ministero della pubblica Istruzione.

“Ogni bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie,

ma non per questo ha idee piccole”. “Che cos’è un bambino?” Beatrice Alemagna

Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è la “carta d’identità” attraverso la quale si rendono note ai genitori dei bambini frequentanti, le scelte educative, organizzative ed operative della scuola dell’infanzia.

Esso comprende: 1. I PRINCIPI GENERALI OMOGENEI:

CENTRALITA’ DEL BAMBINO LA NUOVA SCUOLA DELL’INFANZIA

2. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO:

• CAMPI DI ESPERIENZA • SCELTE ORGANIZZATIVE • DIVERSITA’, INTEGRAZIONE E INTERAZIONE • CONTINUITA’

3. LE PROGETTAZIONI ELABORATE DA OGNI SINGOLA SCUOL A:

• IDEE • PROGRAMMI

Per una nuova cittadinanza

attraverso:

NUOVO UMANESIMO IDEA DI PERSONA

NUOVO UMANESIMO IDEA DI PERSONA

CENTRALITA’ DEL BAMBINO

E’ AL CENTRO

DELL’AZIONE EDUCATIVA NEGLI ASPETTI:

L’AZIONE EDUCATIVA DEVE RISPONDERE AI SUOI BISOGNI ATTRAVERSO:

� COGNITIVI � AFFETTIVI � RELAZIONALI � CORPOREI

ESTETICI � ETICI � SPIRITUALI � RELIGIOSI

1. LA CURA DEI LUOGHI DI FORMAZIONE 2. LA PROMOZIONE DEI LEGAMI

3. LA GESTIONE DEI CONFLITTI

UNA FORMAZIONE LUNGO

L’INTERO ARCO DELLA VITA

COLLABORAZIONI/ALLEANZE TRA SERVIZI EDUCATIVI,

FAMIGLIE, SCUOLE (COMUNITÀ EDUCATIVE)

NUOVO UMANESIMO IDEA DI PERSONA

IL BAMBINO E’ UN SOGGETTO ATTIVO

CHE:

Ama giocare

Ama costruire

Ama comunicare

ELEMENTI DELL’IDENTITA’ PEDAGOGICA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA:

LA SCUOLA DELL’INFANZIA

E’ UN LUOGO

DI CURA DELLA PERSONA

UN LUOGO DI APPRENDIMENTI

UN CONTESTO DI RELAZIONI

FINALITA’

DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

PROMUOVE LO SVILUPPO

DELL’IDENTITA’

PROMUOVE LO SVILUPPO

DELL’AUTONOMIA

PROMUOVE LO SVILUPPO

DELLE COMPETENZE

PROMUOVE LO SVILUPPO DEL SENSO DELLA CITTADINANZA

PERCHE’ SVILUPPARE L’IDENTITA’ • Per imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare

nuove esperienze

• Per imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona

unica e irripetibile

• Per sperimentare nuovi ruoli e diverse forme d’identità (come

figlio/a, maschio, femmina, cittadino…)

PERCHE’ SVILUPPARE L’AUTONOMIA

� Per acquisire capacità di interpretare e governare il proprio

corpo

� Per partecipare alle attività nei diversi contesti

� Per realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi

� Per provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto

� Per esprimere sentimenti ed emozioni

� Per esplorare la realtà e comprendere le regole della vita

quotidiana

PERCHE’ SVILUPPARE LA COMPETENZA � Per imparare a riflettere sull’esperienza attraverso

l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio del confronto

� Per descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce

personali (narrando e/o rappresentando fatti significativi)

� Per fare domande, riflettere, negoziare i significati

PERCHE’ SVILUPPARE IL SENSO DELLA CITTADINANZA

� Per scoprire gli altri e i loro bisogni

� Per gestire i contrasti attraverso le regole condivise che si

definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del

proprio pensiero, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri

� Per porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente

orientato

ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO

ovvero tutto ciò che gli insegnanti fanno al fine di conseguire obiettivi di apprendimento e traguardi di sviluppo

IMPLICITO

ESPLICITO

CAMPI D’ESPERIENZA COME LUOGHI DEL FARE E DELL’AGIRE DEL BAMBINO CHE ORIENTANO L’AZIONE CONSAPEVOLE DEGLI INSEGNANTI

1. spazio accogliente, caldo, curato, orientato con gusto

2. tempo disteso, adatto al ritmo del bambino

3. documentazione come processo che produce tracce, memorie

4. stile educativo fondato sull’ascolto, regia, osservazione e progettualità

CAMPI D’ESPERIENZA

IL SE’ E L’ALTRO Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme

IL CORPO IN MOVIMENTO Identità, autonomia, salute

I DISCORSI E LE PAROLE Comunicazione, lingua, cultura

LA CONOSCENZA DEL MONDO

Ordine, misura, spazio, tempo, natura

LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE

Gestualità, arte, musica, multimedialità

LE SCELTE ORGANIZZATIVE DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA DEL COMUNE DI TRIESTE

La giornata dalle 7.30

alle ore 17.00

Il tempo per l’attività coi bambini/e

La settimana dal lunedì al venerdì (più un Polo del Sabato: aperto dalle 7.30 alle

L’organizzazione della scuola

Raggruppamenti dei bambini per le

attività

Gruppi - sezione

Gruppi – intersezione

Strutturazione degli spazi

• l’aula-sezione • gli angoli attrezzati • i centri d’interesse • i centri specializzati • i laboratori • gli atelier • lo spazio per

l’individualizzazione degli apprendimenti

• lo spazio per l’accoglienza • la sala da pranzo

DIVERSITÀ, INTEGRAZIONE E INTERAZIONE

Relativamente al tipo di diversità derivante da svantaggi di tipo socio – economico –culturale, allo scopo di comprendere le condizioni e le esigenze di ciascuno, le modalità educative cercano di adeguarsi alle singole esigenze utilizzando:

� le risorse a disposizione: utilizzo flessibile della compresenza; � le metodologie d’insegnamento individualizzato; � i mediatori culturali.

Vari tipi

la diversità riferita sia alle caratteristiche fisico-psichiche e di personalità, sia alle caratteristiche cognitive (la pluralità delle intelligenze, la variabilità degli stili, dei ritmi, dei tempi, delle strategie di apprendimento)

la diversità che deriva da svantaggi di tipo socio-economico-culturale e che si caratterizza con le difficoltà di apprendimento e/o di relazione

la diversità conseguente a situazioni di handicap

la diversità derivante dalle multietnie presenti nella città

LA CONTINUITA’ EDUCATIVA E’ un principio pedagogico che assicura la coerenza tra le esperienze di vita dei bambini e i processi di apprendimento proposti da varie agenzie educative. Mette in relazione le storie di formazione dei bambini e le intende non come frammentate e nuclei a se stanti bensì come processo unitario di crescita. Essa è così articolata:

Continuita’

Orizzontale = attraverso l’integrazione della vita scolastica con quella familiare e sociale

Verticale = attraverso il collegamento tra le varie esperienze di apprendimento che precedono e/o seguono la scuola dell’infanzia

Scuola dell’infanzia Asilo nido

Scuola dell’infanzia

Scuola primaria

Famiglie

Territorio (ASS, altri partner…)

Agenzie educative extrascolastiche (Ricreatorio)

PREMESSA Il Piano dell’ Offerta Formativa (P.O.F. D.P.R. 275/99) è la “carta d’identità” attraverso la quale si esplicitano ai genitori, fruitori del servizio “scuola dell’infanzia”, le scelte educative, organizzative ed operative che caratterizzano la scuola.

Esso comprende: • Finalità del Processo Educativo • Campi d’Esperienza • Rapporti tra scuola dell’infanzia e le famiglie • Continuità educativa • Scelte organizzative ed orari

Orario e calendario scolastico Norme di buona educazione Salute Feste di compleanno

• Strutture del Plesso scolastico Nuvola Olga- Oblak Niko, via alle Cave 4 Dijaški Dom, via Ginnastica 72

• Indirizzi educativi e didattici Proposta formativa La giornata scolastica Metodologia Valutazione Differenziazione per età Inserimento Genitorialità e partecipazione delle famiglie Inserimento e accoglienza bambini stranieri

• Percorso annuale Collaborazione tra le sezioni Sicurezza Legge 170/10

• Progetti per l’anno scolastico 2012/2013 sezioni A e B (lingua italiana) sezione C, D, E (lingua slovena)

• Iniziative e proposte Giardino-di-tutti

• Regolamenti Per l’uscita dei bambini in sicurezza Per l’utilizzo del Giardino

FINALITA’ del PROCESSO FORMATIVO (dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo D.M. 31.07.2007)

Le Finalità del Processo Formativo hanno la funzione di orientare gli interventi educativi e didattici degli insegnanti per assicurare lo sviluppo delle capacità di ciascun bambino. Pertanto, la scuola dell’infanzia è impegnata a rafforzare: � LA MATURAZIONE DELL’IDENTITA’ personale e sociale � LA CONQUISTA DELL’AUTONOMIA (saper fare da solo) � LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (motorie, linguistiche, sociali

e logico-cognitive) � LA CITTADINANZA (per diffondere la consapevolezza che i

grandi problemi dell’attuale condizione umana possono essere affrontati e risolti attraverso una stretta collaborazione)

Le Finalità vengono perseguite attraverso i vari CAMPI D’ESPERIENZA che sono i diversi ambiti del fare e dell’agire del bambino, attraverso i quali si sviluppano gli apprendimenti.

PERCHE’ SVILUPPARE L’IDENTITA’ � Per imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze. � Per imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile � Per sperimentare nuovi ruoli e diverse forme d’identità (come figlio/a, maschio, femmina, cittadino...)

PERCHE’ SVILUPPARE L’AUTONOMIA

� Per acquisire capacità di interpretare e governare il proprio corpo. � Per partecipare alle attività nei diversi contesti. � Per realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi � Per provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto � Per esprimere sentimenti ed emozioni � per esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana

PERCHE’ SVILUPPARE LA COMPETENZA � Per imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio del confronto � Per descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali (narrando e /o rappresentando fatti significativi) � Per fare domande, riflettere, negoziare i significati

PERCHE’ SVILUPPARE IL SENSO DELLA CITTADINANZA � Per scoprire gli altri e i loro bisogni � Per gestire contrasti attraverso le regole condivise che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri � Per porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato

CAMPI D’ESPERIENZA

1. IL SÉ E L’ALTRO: le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme. 2. Il CORPO IN MOVIMENTO:

identità, autonomia, salute. 3. LINGUAGGI, CREATIVITÀ, ESPRESSIONE: gestualità, arte, musica, multimedialità. 4. I DISCORSI E LE PAROLE: comunicazione, lingua, cultura. 5. LA CONOSCENZA DEL MONDO: ordine, misura, spazio, tempo, natura.

RAPPORTI TRA SCUOLA DELL’INFANZIA E LE FAMIGLIE La cooperazione con le famiglie avviene tramite:

1. Consiglio di Scuola: momento di confronto tra le famiglie e la scuola

per collaborare su temi di interesse comune, il nuovo Consiglio si è insediato il giorno 5 novembre 2012.

I suoi componenti sono: sez.A: sig.ra BIN Giada e ins.: POLONIO Laura, sez.B: sig.ra PETROVICH Francesca e ins.: BERNARDINI Patrizia, sez.C: sig.ra FAJDIGA Ana e ins.: MAZZAROLI Rossana, sez.D: sig.ra CHIOT Letizia e ins.: SMOTLAK Daria, collaboratore d’infanzia: sig.ra RUZZIER Marinella coordinatore pedagogico: dott. ssa CRAIEVICH Tiziana

E’ stato eletto in data 29.10.2012, presidente del Consiglio di Scuola la sig.ra PETROVICH Francesca. 2. Incontri di sezione e di scuola: occasioni di incontro tra i genitori e

insegnanti per approfondire tematiche relative all’organizzazione e alle attività.

3. Colloqui individuali: occasioni di contatto periodici tra scuola e

famiglia per approfondire tematiche specifiche relative ai singoli bambini.

4. Laboratori: attività gestite assieme ai genitori.

LA CONTINUITA’ EDUCATIVA

ORIZZONTALE: attraverso l’integrazione della vita scolastica con quella

familiare e sociale (famiglia, associazioni, circoli, azienda sanitaria, territorio, ricreatori, altri servizi... ).

VERTICALE: attraverso il collegamento tra varie esperienze di apprendi-mento che si effettueranno nelle istituzioni educative che precedono (asili-nido) e seguono la scuola dell’infanzia (scuole primarie).

Questi aspetti vengono attivamente condivisi con le famiglie .

LE SCELTE ORGANIZZATIVE e gli ORARI

ORARIO E CALENDARIO SCOLASTICO

La scuola Nuvola Olga - Oblak Niko apre il servizio alle ore 7.30 a cura di una insegnante a rotazione, con la presenza di una bambinaia.

Alle ore 8.00 prendono servizio tutte le insegnanti del turno antimeridiano. Le insegnanti del turno pomeridiano prendono servizio alle ore 11.00 o alle 12.00. Il servizio termina alle 17.00. E’ possibile comunicare l’uscita dalle 16.00 alle 17.00, previa segnalazione, il servizio sarà svolto da una sola insegnante a rotazione, salvo diverse esigenze legate ad un numero superiore a 25 bambini presenti dalle 16 alle 17. Durante la giornata sono previste le seguenti uscite:

• una prima uscita dalle ore 12.50 alle ore 13.10 • un’uscita intermedia alle 14.15 • un’uscita finale dalle ore 15.30 sino alle 16.00.

I bambini che usufruiscono dell’uscita intermedia delle ore 14.15, vengono preparati ed accompagnati ai genitori, che aspettano nell’atrio della scuola, dal personale d’appoggio, tutto questo per non interrompere le attività didattiche svolte nelle classi.

Tutte le uscite devono essere segnalate sull’apposita lavagnetta (a fianco dell’ingresso della sezione B e C), anche per poter sapere quanti bambini rimangono ed organizzare così meglio il servizio.

Il servizio nella giornata del sabato viene garantito, previa iscrizione, nella scuola dell'infanzia »Tempo magico« di via Vasari, con orario antimeridiano senza erogazione del servizio mensa.

Le scuole dell’infanzia comunali, paritarie, seguono il calendario scolastico regionale:

1. Le vacanze natalizie inizieranno dal 24 dicembre e la scuola riaprirà il 7 gennaio 2013.

2. Carnevale: dall' 11 febbraio e la scuola riaprirà il 14 febbraio.

3. Le vacanze pasquali inizieranno il 28 marzo e la scuola riaprirà il 3 aprile.

4. La chiusura estiva è dal 1 luglio al 30 agosto. 5. Altre Festività: 1 e 3 novembre, 8 dicembre, 25 aprile, 1° maggio.

6. Ulteriore sospensione il 26 aprile. Durante il corso dell’anno scolastico sono previste alcune giornate con orario ridotto, vista la necessità della compresenza di tutte le insegnanti nel turno antimeridiano: il Consiglio di Scuola chiederà alla dirigente le seguenti due giornate: 21 dicembre (Natale), festa di fine anno (da definire e diversa per ogni singola sezione).

NORME DI BUONA EDUCAZIONE Si raccomanda di non lasciar correre i bambini nei corridoi all’orario di entrata e di uscita, per questioni di sicurezza e di rispetto degli altri.

Si invita inoltre i familiari a rispettare gli orari in modo da consentire un buon funzionamento del servizio. (Arrivando in ritardo si intralciano le attività programmate con i bambini: servizi igienici, colazione, etc.).

SALUTE Il personale della scuola non può somministare farmaci ai bambini, eccezion fatta per i farmaci salvavita per cui deve essere fatta esplicita richiesta scritta dai genitori con allegata la prescrizione medica. Si ricordano le ultime indicazioni comportamentali in ambito scolastico previste dall’ Ente Regionale per la Prevenzione e Promozione della salute, al fine di ridurre la diffusione dell’influenza in ambito scolastico e limitare l’impatto sull’impianto organizzativo scolastico e in particolare la raccomandazione di far rimanere a casa il bambino o se i sintomi compaiono in orario scolastico rientrare subito al proprio domicilio. Aspettare almeno 24 ore dalla comparsa dei sintomi (senza l’assunzione di farmarci antipiretici o altri sintomatici) prima di riprendere l’attività. L’abolizione del certificato medico di riammissione a scuola oltre i 5 giorni di assenza per malattia affida alle famiglie l’attenzione al benessere del bambino per la partecipazione allla vita scolastica. La valutazione delle condizioni di benessere del bambino diviene pertanto importante, per consentirgli di godere a pieno dell’esperienza scolastica. Diviene così centrale una costante e tempestiva comunicazione delle condizioni di salute, che possono coinvolgere sia il singolo bambino che la comunità scolastica nel suo complesso.

FESTE DI COMPLEANNO

I genitori possono portare dolci di produzione industriale con le confezioni integre e l’indicazione degli ingredienti e della data di scadenza, oppure prodotti di panificio accompagnati da relativo scontrino indicante il fornitore e gli ingredienti , entrambe senza creme o panna (consigliate crostate, polentine o simili). Sono invece vietati dolci prodotti in casa, ciò per adempiere alle norme sanitarie sugli alimenti. Si consiglia di evitare le bevande gassate; sono graditi succhi di frutta, thé ed acqua minerale naturale. Si possono inoltre portare, per rallegrare la festa: bicchieri, tovaglioli e piatti di carta colorati. Nella scuola c’è l’usanza di festeggiare i compleanni tutti assieme durante la colazione.

STRUTTURE DEL PLESSO SCOLASTICO

La scuola dell’infanzia “Nuvola Olga / Oblak Niko”, via alle Cave 4, TRIESTE tel. 040 53457 fax: 040 5706980, sezioni: A e B (lingua italiana), sezione C (lingua slovena)

Le sezioni D (Muca Maca) e E (Maček Muri) con lingua d’insegnamento slovena

presso la struttura “Dijaški Dom”, via Ginnastica 72, TRIESTE, tel. e fax: 040 55166

La scuola dell’infanzia “Nuvola Olga / Oblak Niko”, via alle Cave 4

COME MAI QUESTO NOME?

Qualche anno fa, si è pensato di dare alle scuole dell’infanzia un nome che piacesse ai bambini. Dopo un gran pensare, anche insieme ai genitori, la scelta è ricaduta su un personaggio molto simpatico e tenero, nato dalla fantasia di Nicoletta Costa, un’illustratrice e scrittrice triestina che conosciamo bene: la Nuvola Olga, protagonista di tanti racconti divertenti.

Ma la Nuvola Olga si sentiva sola… le abbiamo creato così un amico che sa parlare lo sloveno: Oblak Niko, il “Nuvolo” Niko.

Insieme sono molto felici!!!!

IL TERRITORIO La scuola dell'infanzia “Nuvola Olga/Oblak Niko” è situata nel popoloso rione di S. Giovanni, una zona abbastanza decentrata della città che si presenta come un piccolo e caratteristico nucleo a sé stante, anche per le caratteristiche urbanistiche che la rendono non facilmente raggiungibile.

Il rione comprende numerose famiglie di lingua slovena.

LA STRUTTURA La scuola “Nuvola Olga/Oblak Niko” costituisce un prezioso laboratorio di convivenza di diverse identità, poiché ospita al suo interno una sezione con lingua di insegnamento slovena, oltre a due sezioni italiane; vi sono inoltre collegate le sezioni slovene del “Dijaški Dom”. La scuola “Nuvola Olga/Oblak Niko” è una struttura prefabbricata di dimensioni piuttosto piccole: ci sono tre spazi sezione, ciascuna con il bagnetto e lo spogliatoio per i bambini; la cucina e la sala da pranzo; il salone; il laboratorio; gli spazi riservati al personale (spogliatoio, servizi, uffici,ecc.). Gli spazi pertanto non sono molti rispetto al numero dei bambini (quest’anno ci sono 75 iscritti) e alle esigenze dell’attività didattica (spazi di intersezione, laboratori, spazi per la documentazione, luoghi di ritrovo, ecc.).

Per fortuna c’è un ampio cortile con una zona verde ed alcuni giochi, che costituisce molto spesso una valida alternativa per svolgere appassionanti attività all’aperto.

IL PERSONALE

Nell’orario di funzionamento del servizio (7.30-17.00), a scuola operano: sei insegnanti di sezione, quattro collaboratori scolastici (bambinaie), oltre alla coordinatrice pedagogica, che insieme all’equipe, organizza e gestisce l’attività educativa e didattica.

Inoltre ci sono due insegnanti di religione: una per la lingua italiana ed una per la lingua slovena.

Tutto il personale della scuola, sebbene con mansioni diverse, partecipa al processo educativo dei bambini Ad ogni sezione sono affidate due insegnanti, il cui orario di servizio di 25 ore settimanali è soggetto a turnazione con scansione settimanale: è prevista un’alternanza tra un turno antimeridiano (8-13) e un turno pomeridiano (11-16). La compresenza delle insegnanti è variabile in base alle specifiche attività educative di sezione ed ai progetti d’inter-sezione, oltreché alla necessità di svolgere il turno che “copra” il pre-accoglimento delle 7.30 o quello di chiusura dalle 16 alle 17. Le insegnanti operano a diretto contatto con i bimbi per inserirli nel contesto scolastico e seguirli nel loro sviluppo evolutivo con i mezzi ed i tempi a loro disposizione; le maestre svolgono inoltre un monte ore annuo di ore “funzionali all’insegnamento” da dedicare ai corsi d’aggiornamento e formazione, alla programmazione delle attività, ai colloqui e alle riunioni con i genitori, e molto altro ancora. Il personale d’appoggio (“collaboratrici d’infanzia”) affianca il lavoro delle insegnanti, assistendo i bambini nei cosiddetti momenti di routine quotidiani (entrata-uscita da scuola, igiene personale, merenda mattutina, pranzo…e nelle uscite didattiche). Le collaboratrici d’infanzia dunque, oltre ad occuparsi della pulizia

dei giochi, degli arredi e dei servizi igienici dei bambini, contribuiscono d’intesa con il personale insegnante al perseguimento delle finalità educative definite annualmente in tale contesto e condivise collegialmente in apposite riunioni di Collettivo, costituite appunto dal personale tutto e presiedute dalla coordinatrice pedagogica. L’orario del personale d’appoggio si articola in opportune turnazioni approvate dalla coordinatrice e funzionali rispetto all’orario d’apertura del servizio. La coordinatrice ha il compito di gestire in maniera unitaria e funzionale il servizio educativo, organizza e verifica l’attività del personale insegnante (anche tramite lo svolgimento del Collegio degli Educatori e cioè tramite riunioni a cadenza mensile con le insegnanti) ed ausiliario, integrando tra loro le competenze degli uni e degli altri e privilegiando dunque la collegialità come metodologia di lavoro; la coordinatrice, oltre a svolgere specifiche funzioni pedagogiche (coordinamento e verifica dell’attività educativa della scuola), promuove e sostiene il raccordo con le famiglie, l’amministrazione comunale e i servizi presenti sul territorio; presiede l’attività degli organi collegiali di gestione e partecipazione del servizio.

Durante l’anno scolastico possono essere presenti altri operatori o insegnanti inviati dal Comune o contattati da noi quali: collaboratori di agenzie esterne, operatori sociali, tirocinanti, etc. Qualsiasi operatore che viene in struttura è stato previamente autorizzato.

Per il servizio ristorazione è presente la ditta CIRFOOD con il proprio personale (una cuoca e una o due operatrici a seconda del numero di bambini presenti in giornata).

I BAMBINI E I GRUPPI-SEZIONE

Quest’anno scolastico 2012-2013 sono iscritti complessivamente 75 bambini distribuiti nelle due sezioni di lingua italiana sez. A 25 bambini, sez. B 25 bambini, e in quella di lingua slovena: sez. C 25 bambini.

LE RISORSE MATERIALI

Alla scuola vengono assegnate annualmente delle dotazioni economiche, per il tramite dell’Area Educazione, in base ai fondi disponibili in tal senso per effetto della legge regionale 10/1988 (disposizione normativa della Regione Friuli Venezia-Giulia sul “diritto allo studio”). Tali fondi però possono essere impiegati esclusivamente per l’acquisto di beni non durevoli e cioè per materiale di cancelleria (carta colorata, d’impacco, cartoncini, pennarelli, ecc…) e giochi “da tavolo” per le sezioni. Inoltre, l’Amministrazione Comunale assegna ogni anno scolastico specifiche dotazioni per l’acquisto di materiale didattico di consumo, oltreché per l’acquisto di giochi strutturati, libri e la fornitura del materiale di pulizia.

Le sezioni staccate con lingua d’insegnamento slovena “Dijaški Dom”, via Ginnastica 72

IL TERRITORIO

Collocata all’interno della “Casa dello Studente Sloveno” (“Dijaški Dom”), un’istituzione di grande rilevanza a carattere formativo, educativo e socio – assistenziale, le sezioni con lingua di insegnamento slovena sono parte distaccata della scuola “Nuvola Olga/Oblak Niko”. Le sezioni hanno un bacino di utenza che proviene dalle zone centrali della città, con genitori occupati per lo più nel settore dei servizi, del commercio e della libera professione.

LA STRUTTURA

L'edificio, che ha subito una radicale ristrutturazione negli anni scorsi, ospita le sezioni D e E . Ogni sezione ha la sua aula di riferimento, mentre il salone e il bagno sono in comune. Quest’anno la scuola dell’infanzia in sede al Dijaski dom ha aperto una nuova sezione. Abbiamo denominato le due sezioni la D “Muca Maca “e la E “Maček Muri”. Le due sezioni collaborano tra di loro sia nelle routines che nelle scelte didattiche. Durante le routines quotidiane i due gruppi si riuniscono (primo accoglimento la mattina e il pomeriggio, durante i pasti e nell’attesa del bagno). Ciò consente alle maestre di gestire l’intero gruppo proponendo giochi e canti. Per le attività didattiche i bambini vengono divisi per fasce d’età in maniera tale di adeguare le scelte didattiche al loro livello di sviluppo.

Gli insegnanti attivano collaborazioni con la sezione slovena “Oblak Niko” e “Nuvola Olga” di lingua italiana, il territorio, iniziative inter–scuola con altre realtà slovene e, in una prospettiva di continuità, con le strutture di asilo-nido e le scuole primarie (elementari). Partecipano inoltre a formazioni specifiche insieme alle insegnanti delle scuole statali slovene e alla formazione organizzata dal Comune di Trieste.

IL PERSONALE

Nella scuola operano: 2 insegnanti per sezione, 2 collaboratrici scolastiche , più l’insegnante di religione, tutti di madrelingua slovena.

Possono essere presenti in struttura altri operatori o insegnanti inviati dal Comune o contattati dall’equipe: insegnante di inglese, collaboratori di agenzie esterne, operatori sociali, tirocinanti etc. Qualsiasi operatore che viene in struttura è stato previamente autorizzato.

La ristorazione è veicolata da una cucina esterna alla struttura la ditta Descò. La distribuzione dei pasti è attuata da una persona di lingua slovena inviata dalla cooperativa “La Quercia” alla quale viene ad aggiungersi un'altra persona per la distribuzione dei pasti nel caso ci siano più di 30 bambini. L’ambiente raccolto e familiare porta tutte le persone presenti a partecipare attivamente alle attività e a vivere in modo caldo le relazioni con i bambini.

I BAMBINI ISCRITTI Quest'anno ci sono 25 bambini iscritti nella sezione D mentre nella sezione E ci sono 25 bambini.

INDIRIZZI EDUCATIVI e DIDATTICI

PROPOSTA FORMATIVA

“Per guardare ad alcuni aspetti del futuro, non abbiamo bisogno di proiezioni elaborate da supercomputer. Molto di ciò che sarà il prossimo millennio si può già vedere nel modo in cui ci occupiamo oggi dell'infanzia. Il mondo di domani forse sarà influenzato dalla scienza e dalla tecnologia ma più di ogni altra cosa, sta già prendendo forma nei corpi e nelle menti dei nostri bambini”. (Kofi A. Annan, Segretario Generale delle Nazioni Unite, 1997) tratto dalle indicazioni nazionali per il curriculum del 2012 ..........Il profilo che segue descrive, in forma essenziale, le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza, che un ragazzo deve dimostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione. Il conseguimento delle competenze delineate nel profilo costituisce l'obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano.

Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione

Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo e esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consaspevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere e apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessita, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Nell'incontro con persone di diversa nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Riesce ad utilizzare una lingua europea nell'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l'attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati e informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto do sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito d iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. E' disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti. Si riporta di seguito la definizione ufficiale delle otto competenze-chiave (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE)). La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione lavoro, vita domestica e tempo libero. La comunicazione nelle lingue straniere condivide essenzialmente le principali abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua. La comunicazione nelle lingue straniere richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello di padronanza di un individuo varia inevitabilmente tra le quattro dimensioni (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e tra le diverse lingue e a seconda del suo retroterra sociale e culturale, del suo ambiente e delle sue esigenze ed interessi. La competenza matematica è l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. Partendo da una solida padronanza delle competenze aritmetico-matematiche, l’accento è posto sugli aspetti del processo e dell’attività oltre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica comporta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di presentazione (formule, modelli, schemi, grafici, rappresentazioni). La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. La competenza in campo tecnologico è considerata l’applicazione di tale conoscenza e metodologia per dare risposta ai

desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani. La competenza in campo scientifico e tecnologico comporta la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino. La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa implica abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet. Imparare a imparare è l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace. Questa competenza comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e abilità come anche la ricerca e l’uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare a imparare fa sì che i discenti prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a casa, sul lavoro, nell’istruzione e nella formazione. La motivazione e la fiducia sono elementi essenziali perché una persona possa acquisire tale competenza. Le competenze sociali e civiche includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all’impegno a una partecipazione attiva e democratica. Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità concernono la capacità di una persona di tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività,

l’innovazione e l’assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. È una competenza che aiuta gli individui, non solo nella loro vita quotidiana, nella sfera domestica e nella società, ma anche nel posto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano e a poter cogliere le opportunità che si offrono ed è un punto di partenza per le abilità e le conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscono ad un’attività sociale o commerciale. Essa dovrebbe includere la consapevolezza dei valori etici e promuovere il buon governo. Consapevolezza ed espressione culturale riguarda l’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.

Il bambino viene visto come un soggetto attivo che ha delle competenze, con una sua storia affettiva, relazionale.

Il bambino ha inoltre una personalità in continua evoluzione secondo tappe e stadi di sviluppo che devono essere rispettati, é soprattutto una persona che pensa, agisce, si relaziona e che inoltre, vive in un’epoca caratterizzata dai rapidissimi cambiamenti tecnologici, culturali e sociali. Vive in una società multi-etnica ed è esposto a numerosi stimoli ambientali (diritto alla diversità). Come dalle RACCOMANDAZIONI PER IL CURRICOLO DEL 2007 del Ministero la scuola dell’infanzia Nuvola Olga/Oblak Niko si propone di offrire ai bambini un ambiente di vita e di cultura, come luogo in cui si perseguono sia le capacità e le competenze di tipo comunicativo, espressivo logico e operativo, sia un’equilibrata maturazione delle componenti cognitive, psicomotorie, affettive, sociali e morali dei bambini e delle bambine.

La scuola si propone di svolgere una funzione di filtro, arricchimento e valorizzazione delle esperienze vissute dai bambini, anche al di fuori dalla scuola, soprattutto quelle vissute nella famiglia di appartenenza. In modo da sostenere lo sviluppo delle capacità di critica, di autonomia e di comportamento.

I percorsi prenderanno spunto dal vissuto del bambino, valorizzando esperienze, capacità, diversità, contesti, ipotesi, valori... e, soprattutto, rispondendo ai bisogni, interessi espressi dai bambini stessi. Le insegnanti saranno impegnate a porre attenzione all’originalità di ogni bambino, favorire il gioco in ogni sua forma. Intendendo il gioco come il contesto privilegiato per apprendimenti e relazioni.

In un ambiente sereno dove ci si prende cura del benessere fisico e psicologico verranno promosse l’esplorazione e la ricerca, a partire dalle curiosità del bambino, per giungere alla costruzione di capacità attraverso il fare esperienza. Punto focale sarà incentivare la vita di relazione, l’amicizia, la collaborazione.

Il bambino viene visto dall’equipe educativa come un soggetto attivo, interessato, competente, curioso, capace di interagire con l’ambiente, gli oggetti e le persone, un protagonista nella costruzione del proprio sapere, dello sviluppo della propria personalità e della maturazione della

propria autonomia.

Dando così, più attenzione al processo di sviluppo che ai contenuti, alle relazioni con gli altri bambini e l’equipe educativa, ai significati delle azioni piuttosto che alla produzione di qualsivoglia oggetto o prodotto.

La scuola deve quindi valorizzare l'unicità e la singolarità di ogni bambino e sostenere attivamente l'integrazione e l'interazione delle diverse culture per una nuova cittadinanza: “ La promozione e lo sviluppo di ogni persona stimola in maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno impara meglio nella relazione con gli altri. Non basta convivere nella società ma questa stessa società bisogna continuamente crearla insieme”.

Questi percorsi di cittadinanza attiva trovano attuazione attraverso una pratica quotidiana e attraverso iniziative specifiche.

Anche quest’anno a completamento del percorso già iniziato lo scorso anno e ancora l’anno prima, l'equipe educativa si pone l'obiettivo di porre al centro delle proposte educative e didattiche un pensiero costante sulla centralità dei diritti dell'infanzia sanciti dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia del 1989 e anche prendendo spunto dalla riflessione emerse nel XVII Convegno Nazionale dei Servizi Educativi per l'infanzia, Torino, 11-13 marzo 2009, in cui si sono presentate esperienze e pensieri attorno al: diritto di scegliere, diritto a stare bene, diritto di rischiare, diritto a parlare, diritto di creare, diritto di essere riconosciuti, diritto a trasgredire, diritto di uscire, diritto di sbagliare, diritto di cambiare. Tutti questi diritti trovano spazio, in modi e momenti diversi, nei numerosi percorsi didattici previsti e possono divenire argomento di confronto, condivisione e riflessione con le famiglie nell'ambito delle riunioni di sezione previste nel corso dell'anno scolastico.

Le insegnanti attiveranno le proposte progettuali di sezione tramite l’allestimento di piccoli laboratori in modo da far apprendere conoscenze e sviluppare abilità attraverso il “fare “, tramite il dialogo diretto e l’agire, che fa vedere, sentire, toccare, emozionare...

La scuola adotta una progettualità organizzativa e metodologica aperta e flessibile; la programmazione ha percorsi aperti, che possono

venir modificati, tenendo conto di imprevisti, di interessi ed esigenze diverse che possono emergere giorno per giorno.

Il ruolo dell’insegnante sarà quello di regista educativo rispetto al gioco, le esperienze. Curerà la disposizione degli ambienti, dei materiali e l’organizzazione dei giochi, assumendone, se necessario la conduzione.

Sarà un osservatore dei processi, in modo da cogliere in ogni momento, i segnali che provengono dal bambino (monitoraggio in itinere), predisponendo una serie di strumenti e opportunità che lo aiutino a trovare da solo le risposte ai suoi bisogni, non dimenticando di favorire la dimensione affettivo-emotiva delle esperienze. Le insegnanti nel loro agire educativo rivolto ai bambini perseguiranno principalmente i seguenti obiettivi: - aiutarlo ad inserirsi nel nuovo ambiente in modo graduale,

- scoprire che cosa il bimbo si aspetta dalla scuola, - fargli sentire l’ambiente scolastico come fosse “casa propria”, - aiutarlo ad acquisire ed esercitare l’autonomia (andare al bagno,

vestirsi e spogliarsi, sapersi pulire mani e denti), - aiutare il bimbo a comunicare e socializzare, - insegnargli a rispettare le regole, - insegnargli a rispettare le persone, - aiutarlo ad incanalare l’aggressività naturale, - aiutarlo a sentirsi parte di un gruppo con i compagni, - aiutarlo ad acquisire nuove competenze (manipolative, grafiche,

motorie, ludiche, relazionali, linguistiche, alimentari, igieniche), - dargli la certezza di avere, oltre ai famigliari, altri adulti disponibili

ed attenti ai suoi bisogni.

LA GIORNATA SCOLASTICA La scuola dell’infanzia si propone come contesto di relazione, di cura e di apprendimento, un luogo dove i bambini sperimentano le loro esperienze, attraverso l’esplorazione, il gioco, i rapporti tra bambini, con la natura gli oggetti, l’arte, il territorio e le sue tradizioni. Le insegnanti danno ascolto e attenzione a ciascun bambino, incoraggiandolo a ritrovarsi nell’ambiente, ad averne cura e responsabilità. Lo stile educativo si basa sull’osservazione e sull’ascolto, sulla progettualità elaborata collegialmente.

La partecipazione con le famiglie che sviluppa legami di corresponsabilità incoraggiando il dialogo e la cooperazione. Lo spazio è reso accogliente, caldo, curato e per quanto possibile rispondente ai bisogni dei bambini di gioco, di movimento, di espressione, di intimità. Uno spazio che parla dei bambini. Il tempo disteso, per permettere al bambino di giocare, di vivere senza accelerazioni e senza rallentamenti indotti. La documentazione, come traccia di sé e legame emotivo-affettivo-relazionale che rende visibili i percorsi di formazione e che permette di valutare i progressi dell’apprendimento individuale e di gruppo. La scuola dell’infanzia sperimenta con libertà la propria organizzazione, la formazione dei gruppi, delle sezioni e le attività di intersezione a seconda delle scelte pedagogiche, dell’età, delle risorse umane delle quali può disporre.

Il tempo scolastico assume un’evidente valenza pedagogica in relazione alle esigenze d’apprendimento dei bambini e deve porsi in equilibrio con le regole istituzionali che determinano gli orari e i periodi d’apertura del servizio. Il tempo costituisce dunque una risorsa fondamentale che va impiegata, evitando gli irrigidimenti, ma consentendo una distribuzione ordinata delle attività educative nella giornata scolastica. Il ritmo della giornata allora va scandito rispettando anzitutto il benessere psicofisico del bambino; occorre tener conto cioè del tempo del bambino , da intendersi come il tempo di cui egli necessita per svolgere le varie attività, il bambino infatti è sostanzialmente lento: esige tempo, che non è il tempo dell’adulto. La scansione del tempo va pertanto programmata tenendo conto del tempo del bambino , ma anche di quelle attività (denominate con il termine francese di “routine”) che costituiscono momenti essenziali nella vita comunitaria della scuola: l’ingresso, il pranzo, le pratiche d’igiene, il riordino degli effetti personali e dei giochi, ecc.. I tempi delle routine infatti non sono meno importanti, ai fini educativi, rispetto ai tempi più propriamente didattici.

IL TEMPO DELLA SCUOLA INGRESSO L’ingresso è uno dei momenti più importanti e delicati della giornata scolastica, specie per i bambini che frequentano il primo anno. I saluti, l’accoglienza, il bisogno di fermarsi a salutare il genitore o tenere per mano l’insegnate sono fasi importanti che devono essere fatti in modo da permettere al bambino un distacco sereno. Gradualmente, con l’acquisizione di maggiore sicurezza da parte del bambino, i tempi del distacco dovrebbero accorciarsi. Il momento del primo incontro tra tutti i presenti a scuola è centrato sull’affettività (si riallacciano i rapporti) e sulla progettazione (cosa faremo oggi?) INIZIO DELLA NUOVA GIORNATA Questo momento prevede delle attività dove i bambini diventano a turno i protagonisti attraverso il racconto del proprio vissuto personale. canti corali, giochi in cerchio, filastrocche, proposti dai bambini e dalle insegnanti, coinvolgono l’intero gruppo e hanno lo scopo di creare un clima caldo dal punto di vista relazionale e a favorire una consuetudine che dia sicurezza ai bambini motivandoli ad affrontare le attività successive con entusiasmo e senza timore. LA COLAZIONE Per la maggior parte dei bambini far colazione a casa di primo mattino non è un’abitudine consolidata. Fare colazione assieme a scuola è anche un momento di socializzazione e di aggregazione. LE ATTIVITA’ Attraverso molteplici esperienze di carattere ludico, progettate ed organizzate dalle insegnanti, i bambini “esplorano”, manipolano, costruiscono, disegnano, fanno previsioni, elaborano ipotesi e spiegazioni, parlano, ascoltano e si ascoltano.

Le attività si svolgono in ambienti (angoli, laboratori, ecc.) che vengono strutturati in maniera flessibile. Lo spazio non è solo un contenitore di arredi, e materiali, ma rappresenta una risorsa fondamentale della scuola e fornisce opportunità per lo sviluppo dei processi di osservazione, di ricerca – esplorazione, incontro – socializzazione, di gioco motorio e di progettazione. Il gioco si costituisce come attività trasversale a tutte le esperienze del bambino contribuendo al raggiungimento degli obiettivi previsti. Le routines sono i momenti dell’autonomia: vestirsi, svestirsi, lavarsi mani e viso, tenere in ordine oggetti di pulizia personale sono attività che richiedono e sviluppano attenzione, abilità e autocontrollo. IL PRANZO Il pranzo con i compagni e le insegnanti è un momento importante di aggregazione e di socializzazione: il cibo e le situazioni ad esso collegate sono ricche di significato nei rapporti con le persone. Il bambino potrà scegliere l’amico al quale sedersi vicino, oppure avere l’occasione di sedersi vicino ad altri compagni. Quest’ opportunità stimola il bambino a mangiare in modo autonomo, sarà l’insegnante ad incoraggiarlo nell’assaggio di nuovi cibi, tenendo conto delle sue abitudini alimentari. DOPO IL PRANZO Nella pausa che segue il pranzo al bambino viene data la possibilità di giocare più a lungo negli angoli strutturati preferiti. Si asseconda il suo desiderio di muoversi (in giardino o in salone) o di rilassarsi in attività tranquille (angolo morbido, angolo dei libri). IL POMERIGGIO Al pomeriggio, i ritmi di adattamento del bambino che al mattino è già stato impegnato in molte attività, vengono differenziati. Le attività organizzate e proposte dall’adulto al mattino, possono essere da stimolo nella scelta di attività da parte del bambino al pomeriggio. E’ il bambino che sceglie le diverse opportunità che l’adulto comunque gli predispone (laboratori, angoli d’interesse, ecc)

Nella scelta del gioco libero il bambino agisce sulla realtà secondo il suo stato d’animo, può esprimere le proprie potenzialità e rivelarsi in una molteplicità di situazioni e di aspetti, è una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni. RITORNO A CASA: Quando i bambini si preparano al ritorno a casa, riordinano gli oggetti e i materiali, recuperano le proprie cose e salutano amici e insegnanti.

METODOLOGIA La flessibilità dell’organizzazione didattica è considerata una condizione indispensabile per poter progettare e realizzare un’ offerta formativa calibrata sulle personali esigenze di sviluppo di ciascun bambino, perseguendo degli obiettivi specifici di apprendimento, con questo termine si intendono le competenze alle quali i bambini pervengono tramite l’azione educativa e didattica della scuola perseguibile attraverso una metodologia che prevede: � VALORIZZAZIONE DEL GIOCO

uso del gioco come fonte di apprendimento uso del gioco per permettere al bambino di esprimere se stesso uso del gioco per favorire la socializzazione uso del gioco per favorire la creatività

� ESPLORAZIONE E RICERCA

proposte di esperienze che muovono dalle curiosità dei bambini guida al confronto e alla formulazione di ipotesi guida ad un adattamento creativo alla realtà

� VITA DI RELAZIONE

risposte adeguate ai bisogni dei bambini relazione positiva con il bambino organizzazione di attività nel piccolo e nel grande gruppo predisposizione di spazi e tempi per la vita di relazione

� MEDIAZIONE DIDATTICA

utilizzo di strategie e strumenti per promuovere lo sviluppo dell’apprendimento utilizzo di materiali sia strutturati che non strutturati utilizzo di esperienze adeguate

� DOCUMENTAZIONE

stesura, modifica e socializzazione degli itinerari educativi uso di strumenti verbali, grafici ed audiovisivi riflessione sugli itinerari proposti consapevolezza, da parte dei bambini, delle proprie conquiste

� OSSERVAZIONE, PROGETTAZIONE E VERIFICA

valutazione delle esigenze dei bambini flessibilità delle proposte educative verifica dei livelli raggiunti verifica della validità del proprio progetto educativo

VALUTAZIONE MODALITA’ E STRATEGIE

La valutazione è uno strumento indispensabile per il lavoro didattico nella scuola dell’infanzia: “la scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno. …..La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti…” inoltre “Agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione didattica……La valutazione precede,accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine.….” – dalle Indicazioni per il Curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione Roma settembre 2007 Ministero della Pubblica Istruzione-.

SCOPO SCOPI SCOPO

TEMPI

TEMPI

TEMPI

OSSERVAZIONE INIZIALE

OSSERVAZIONE SISTEMATICA

OSSERVAZIONE FINALE

Acquisire dati conoscitivi indispensabili per l’elaborazione del progetto educativo

Raccogliere elementi necessari per monitorare i percorsi compiuti Integrare,modificare, ampliare il progetto educativo iniziale Documentare l’itinerario educativo

Valutare l’esito del percorso formativo

Al momento dell’ingresso del bambino alla scuola

Durante l’intero anno scolastico

Al termine di ogni anno scolastico e in maniera più approfondita al termine della scuola dell’infanzia

La scuola dell’infanzia può svolgere un’importante azione di prevenzione finalizzata non solo all’individuazione precoce di eventuali difficoltà ma, soprattutto, ad evidenziare gli ambiti di potenzialità e le competenze da promuovere per favorire il recupero.( vedi L.170)

DIFFERENZIAZIONE PER ETA’ Non volendo deludere le aspettative dei genitori dei bambini piccoli (di tre/quattro anni) che ad inizio d’anno vengono a conoscere i progetti svolti nel passato, o, vengono informati di quelli nuovi programmati, ricordiamo e sottolineiamo che il primo anno di frequenza alla scuola viene principalmente dedicato all’inserimento del bambino nel nuovo, per lui, contesto di vita. Il tempo della maturazione, dell’adattamento a nuove regole, dell’acquisizione della capacità di relazione con adulti, diversi dai propri familiari, e dell’incontro con i nuovi compagni è in realtà un tempo molto lungo. Certamente varia da bambino a bambino, ma ognuno trova, a suo modo, un ostacolo iniziale in qualcosa che lui vive come estraneo o comunque non familiare. È importante preparare in modo graduale il bambino a tutte quelle attività future che spesso gratificano i genitori, giustamente orgogliosi di fronte ai successi, alla disinvoltura ed alle conoscenze dimostrate dai loro bambini via via che divengono più autonomi e più competenti. Tutto ciò però, potrebbe avere degli effetti indesiderati se attuato e richiesto prematuramente senza rispettare i tempi del bambino o della bambina. Non c’è seme che per sbocciare non abbia bisogno di un periodo “d’ombra”, dove sembra che non faccia niente, mentre in realtà si prepara alla sua migliore fioritura. Tutto ciò è: “educare”, condurre (ex-ducere) il bimbo per un sentiero che noi già conosciamo ma per lui è nuovo. “EDUCARE” è un processo che aiuta a formare la personalità di vostro figlio/figlia ed ha un valore ben più ampio dell’acquisizione, pur necessaria, di conoscenze e competenze.

Per i bambini del I anno, i piccoli, gli obiettivi pedagogici sono quelli di: - favorire la formazione dell’identità personale di ciascun bambino, nei suoi aspetti biologici, motori, psichici, affettivi, intellettivi, sociali, morali: un’identità che permetta di acquisire atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia nelle proprie capacità, di controllo delle proprie emozioni e sentimenti, - favorire l’acquisizione dell’autonomia personale quindi saper fare alcune cose da solo: spogliarsi, vestirsi, andare al bagno, lavarsi i denti, infilare le scarpe. E sapere quali sono i propri limiti per cui il bambino che ha bisogno del supporto dell’adulto avrà la capacità di chiedere tale aiuto.

INSERIMENTO

REFERENTI Tutto il personale della scuola. MODALITA’ I contatti con le famiglie dei nuovi iscritti avvengono a partire dalla fine dell’anno scolastico precedente l’inizio della scuola.

Nelle riunioni informative di giugno e di settembre, i genitori sono accolti dall’équipe della scuola; in quelle occasioni, vengono fornite le prime indicazioni utili e proposte sulle modalità organizzative per favorire un inserimento morbido, graduale e individualizzato del bambino ASPETTI ORGANIZZATIVI I medi e i grandi vengono accolti dal primo giorno di scuola, in modo da riprendere contatto con i loro oggetti, le persone, gli ambienti; I piccoli vengono accolti dal secondo giorno in poi, in gruppi di 2/3; l’ingresso in gruppi poco numerosi facilita al massimo la relazione individuale tra la figura educativa il bambino ed il genitore; il personale, sia insegnante sia di appoggio (bambinaie), attua la compresenza.

Tutto il personale della scuola, all’arrivo dei nuovi accolti, è coinvolto in prima persona e svolge mansioni di tipo educativo.

I piccoli, nei primi tre/quattro giorni, possono entrare dopo le 9.30 (per evitare il momento di maggiore confusione); per rispettare la

graduale acquisizione di intimità con il gruppo, i piccoli non mangiano da subito.

Ciascun piccolo può essere affidato in alcuni momenti a uno dei bambini “grandi” come tutor che si presta ad essere un punto di riferimento, definendosi così nella sua nuova identità di “grande”.

Il contrassegno viene trasformato in oggetto transizionale, con funzione di “ponte affettivo”, che il bambino, se vuole nei primi giorni può portare a casa e riportare a scuola. CRITERI E PRINCIPI 1. gradualità: a) nei tempi di compresenza madre/adulto - bambino a scuola b) nei tempi di permanenza a scuola c) nella proposta di nuovi stimoli

2. individualizzazione dell’intervento 3. elasticità e flessibilità (di orari, atteggiamenti e regole) 4. clima relazionale caldo con il bambino e la famiglia 5. disponibilità del personale per le informazioni ai genitori 6. rispetto dei tempi e dello stile propri di ciascun bambino e della sua famiglia . 7. l’inserimento dei bambini nelle varie sezioni viene fatto dal personale docente tenendo conto delle eventuali richieste da parte dei genitori o per soddisfare i bisogni di eterogeneità della classe. Per il primo periodo le classi rimarranno aperte, quindi uno o più bambini potranno passare da una sezione ad un’altra e viceversa. Le sezioni aperte offrono la possibilità a ciascun bambino di essere accolto nel contesto classe più funzionale alla sua storia e ai suoi bisogni evolutivi.

Va precisato che analoghe accorgimenti vengono usati anche per gli inserimenti dei bambini che avvengono a gennaio, che riguardano anche gli anticipi previsti dalla legge di riforma 53/03.

VERIFICA Dopo i primi mesi di scuola, si effettua in équipe una prima valutazione sull’adattamento del bambino, valutando in particolare:

1) il momento del distacco, al mattino, dalla figura di attaccamento; 2) la conoscenza degli spazi della sezione;

3) la socializzazione con i compagni e gli adulti; 4) le tipologie di gioco L’ inserimento si può definire concluso quando il disagio del distacco

è ridotto al minimo e non condiziona lo svolgimento delle attività e lo sviluppo degli altri interessi (giochi, compagni, insegnanti, situazioni stimolo, ecc.).

Una tappa importante di questa fase è il colloquio individuale tra insegnanti e genitori in cui avviene uno primo scambio di informazioni sulle esperienze del bambino.

GENITORIALITA’ E PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE Non è possibile parlare del bambino e del suo sviluppo senza parlare della sua famiglia.

La scuola non sostituisce la famiglia, che resta pertanto il contesto primario degli apprendimenti, degli affetti, dello sviluppo sociale e morale, ma ne affianca, sostiene e valorizza le scelte educative genitoriali, dando il proprio contributo e segnalando laddove all’equipe si presentino situazioni o scelte poco conformi al sano sviluppo del bambino, pur nel rispetto di queste scelte.

Una collaborazione quindi con le famiglie con lo scopo di costruire contesti di apprendimento ricchi e significativi per i bambini, attraverso una rete di scambi, rapporti di fiducia e responsabilità comuni: genitori e team educativo (insegnanti, coordinatore e collaboratori scolastici).

I talenti e le professionalità di ogni genitore troveranno spazio adeguato di espressione all’interno della scuola.

Questi incontri saranno ottimi strumenti di socializzazione e opportunità di esprimere la propria creatività.

INSERIMENTO E ACCOGLIENZA BAMBINI STRANIERI

La scuola accoglie tutti i bambini. I bambini “imparano” a vivere le diversità come una dimensione esistenziale. ogni diversità è vista come una ricchezza da valorizzare, da condividere e un’opportunità di crescita per tutti. Sono favorite le relazioni interpersonali, attraverso un percorso organizzato dalla scuola, che permetta ad ogni bambino di poter esprimere le proprie caratteristiche e di raggiungere il suo sviluppo armonico e globale (affettivo-emotivo, linguistico, psicologico, relazionale, corporeo, cognitivo). In caso di necessità le insegnanti saranno coadiuvate dall’esperienza di mediatori linguistici e culturali in modo da favorire il graduale inserimento e la partecipazione del bambino e della sua famiglia, nel mondo della scuola e a migliorare l’efficacia dell’intervento educativo. Dando così ad ogni bambino la possibilità di perseguire e raggiungere gli stessi obiettivi, di potersi inserire nell’offerta educativa della scuola ed essere coinvolto nelle attività. Per il bambino straniero, l’accoglienza diventa un momento particolarmente importante e delicato, momento al quale sarà data una speciale cura e attenzione, in modo che la scuola diventi un ambiente privilegiato nel quale si possa vivere positivamente l’incontro con l’altro.

PERCORSO ANNUALE Quotidianamente in tutte le sezioni nelle attività si valorizzeranno le piccole e numerose azioni inconsapevoli del bambino dando importanza e motivazione al suo vissuto, realizzando un progetto co-costruito a partire dalle esperienze dei bambini e del territorio. Sarà compito delle insegnanti cogliere tutte le peculiarità del mondo che ci circonda (es. stagionalità e loro caratteristiche, festività, tempo, calendario,...) e svilupparle in modo adeguato, tenendo sempre conto dello sviluppo del bambino. Ogni perplessità, interesse, richiesta, domanda da parte del bambino, sarà uno stimolo per creare dei micro-progetti da svolgere all’interno della classe o in intersezione. Si lavorerà per dare spazio e voce a tutti.

Le attività programmate si integrano quotidianamente in armonia con le esperienze che vengono sviluppate abitualmente nelle sezioni al fine di valorizzare le opportunità emergenti che ciascun bambino, il gruppo e le insegnanti esprimono. Alcuni esempi (in breve) - attività espressive grafico-pittoriche - attività di educazione musicale - rielaborazione grafica delle esperienze - verbalizzazione delle esperienze - confronto verbale in cerchio - si racconteranno storie, favole... - giochi di gruppo, simbolici, di regole, guidati e non... - attività per stimolare le relazioni logico-matematiche - attività per stimolare i concetti spazio-temporali - attività per stimolare i concetti topologici - attività grosso-motorie e fino-motorie. Una delle strategie che saranno utilizzate per rafforzare le competenze e ampliare le conoscenze, sarà quella di stimolare la

narrazione da parte dei più grandi ai più piccoli nel momento del cerchio, di esperienze personali del loro vissuto. Il semplice ma impegnativo compito di “farsi comprendere” dall’interlocutore costituisce un importante esercizio di attenzione all’altro e di messa in gioco di competenze relazionali e comunicative che valorizzano il ruolo dei “grandi” della scuola. Durante l'anno scolastico le insegnanti proporranno libri, testi, storie e fiabe usando metodi diversi. I bambini potranno ascoltare, narrare e rappresentare le storie scelte e quindi rafforzare e consolidare le competenze e conoscenze generali in particolarmodo la capacità d'ascolto e comprensione di un testo, la produzione verbale e un primo approccio alla lingua scritta. Ulteriori proposte in supporto alle attività di promozione alla lettura potranno essere realizzate con la collaborazione delle famiglie e degli operatori del progetto »Nati per leggere« Quest'anno in ottemperanza all'obbligo comunale di riciclaggio dei rifiuti urbani,oltre a costruire dei punti raccolta (carta, plastica), la scuola si propone di svolgere delle attività per sensibilizzare i bambini a questo argomento. Ogni insegnante sceglierà di proporre le attività secondo personali esigenze didattiche o di programmazione es. le sez. A e B affronteranno il tema in stretta connessione con il progetto legato alle fiabe e al racconto. A rotazione le sezioni potranno usufruire dello spazio in salone per poter fare attività fisica sia libera che guidata, potendo utilizzare il cospicuo materiale psicomotorio a disposizione. Compatibilmente al bel tempo e all’agibilità del giardino (anche d’inverno se c’è il sole) le insegnanti porteranno i bambini a giocare all’aria aperta e a prendersi cura del piccolo orto che dopo la felice rigoliosa e profumata esperienza dell'anno scorso si cercherà di realizzare nel cortile della scuola. Diritto a sporcarsi. Il nostro tempo è quello del “non ti sporcare”, “stai attento”, “ma cosa hai combinato”. Invece i bambini hanno il sacrosanto diritto di giocare con i materiali naturali in uno spazio all'aria: sabbia, terra, erba, foglie, sassi , rametti, neve, acqua. Con i grandi si farà il “libro”, propedeutico all’inserimento alla scuola primaria, ricordando, però, che il suo svolgimento deve rispettare lo sviluppo e gli interessi del bambino, che deve avere piacere nel farlo, deve

essere un’attività ludica anche se impegnativa, altrimenti motivazione e volontà ne risentiranno pregiudicando le attività future. Lo scopo non è anticipare i contenuti propri della scuola primaria, ma abituare il bambino all’impegno, alla concentrazione, a focalizzare i suo interesse, a riuscire a gestire le distrazioni, a essere autonomo, saper gestire e tener d’acconto le proprie cose, saper ascoltare le indicazioni dell’adulto, saper chiedere aiuto in caso di bisogno, saper ricavare insegnamento dalla rielaborazione dell’errore, portare a termine in modo autonomo una consegna... Ogni concetto, insegnamento e finalità contenuta nel “libro” potrà essere sviluppata e recepita adattando il percorso di insegnamento al singolo bambino o al gruppo di bambini, rispettando così il percorso di apprendimento attivo e sviluppo del pensiero, secondo Brunner (psicologo della metà del secolo scorso) in tre fasi: 1 fase esecutiva (o operativa o fisica) prevale la rappresentazione motoria dell’esperienza, il bambino apprende attraverso il proprio corpo e i propri sensi; 2 fase iconica (attraverso immagini, disegni, rappresentazioni grafiche): il bambino conosce il mondo per mezzo della vista, organizzando e valutando l’ambiente attraverso le caratteristiche più superficiali degli oggetti, come il colore, la forma e le dimensioni. 3 fase simbolica: solo in seguito il bambino rafforza il suo apprendimento attraverso l‘astrazione e inizia a usare i simboli (numeri, lettere,...) per rappresentare cose fisiche e rielaborare le sue esperienze. Ogni attività proposta che si fa a scuola, come anche le routine: i bagni, il pranzo... sono scelte e gestite dalle insegnanti tenendo ben presenti quelle che sono le finalità della scuola, gli obiettivi didattici-educativi propri di ogni attività e dello stimolo offerto ad es.: le finalità che portano il bambino ad accrescere le proprie conoscenze, ad alimentare le proprie competenze linguistiche, motorie, emotivo-affettive, cognitive, portare il bambino a essere sempre più autonomo nel fare, nel decidere, nell’ autogestirsi, nell’assumersi le proprie responsabilità, favorire la socializzazione e le proprie competenze relazionali uscendo dal suo naturale egocentrismo (tipico dei primi anni di vita), interiorizzare le regole di vita comunitaria, avvicinarsi a quelli che sono i valori morali propri della nostra comunità sociale, conoscere se stesso e le proprie capacità , aiutare a riconoscere e a trovare strategie per superare delle difficoltà, aumentare la propria autostima...

La disomogeneità di età che caratterizza la composizione attuale delle 2 sezioni ha stimolato le insegnanti ad ampliare l’interscambio tra i bambini delle due sezioni. Quindi oltre alle molteplici attività già da anni condivise, come ad es.: progetto teatro, gite, laboratori ecc. si metteranno in atto metodologie didattiche e pratico-operative specifiche anche nel lavoro quotidiano in classe, per favorire un lavoro più mirato sia per fasce di età che per gruppi eterogenei. Es.: libro dei grandi, attività ludiche, motorie, di routine… Inoltre, le insegnanti valuteranno le iniziative, opportunità e proposte fornite dal Comune e dal territorio (ASL, circoscrizione, agenzie educative, associazioni sportive, associazioni culturali, fattorie didattiche...) che saranno inserite nelle attività della scuola. Tutti i progetti che vengono presentati di seguito con collaborazioni esterne si inseriscono in un tessuto di esperienze e attività portate avanti dalle insegnanti in modo collegiale.

COLLABORAZIONE TRA LE SEZIONI DI LINGUA ITALIANA E SLOVENA

I rapporti tra le sezioni si concretizzano sia quotidianamente attraverso le attività di routine (accoglienza, merenda, giochi in giardino, pranzo, feste di compleanno…) come anche attraverso le attività particolari e programmate (Halloween, castagne arrosto, pranzo di Natale, uscite, raccolta ciliege... ) Inoltre quest'anno, le insegnanti di educazione religiosa si sono attivate per portare avanti un microprogetto comune. In modo da coivolgere i bambini grandi di tutte 3 le sezioni. Ulteriori iniziative potranno essere supportate anche grazie al bando di finanziamento Regionale delle attività didattiche relative all’insegnamento delle lingue e culture delle minoranze linguistiche storiche anche con collaborazioni con associazioni esterne.

SICUREZZA

Un altro percorso che vedrà coinvolte trasversalmente le 3 sezioni è quello di preparazione didattica all’effettuazione delle prove di evacuazione previste dalle normative per la sicurezza.

LEGGE 170/10 Individuazione ed intervento precoce nei bambini a rischio di difficoltà

scolastiche “E’ compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di D.S.A. degli studenti. L’esito di tale attività non costituisce comunque una diagnosi di D.S.A. Per i bambini che nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia.” In ottemperanza a quanto prescritto dalla normativa, la scuola mette in atto osservazioni mirate. Formazione specifica per le insegnanti si è svolta e si sta ancora svolgendo nell’ambito di un percorso in collaborazione con l’Università di Trieste e l’Azienda Sanitaria locale.

I PROGETTi Progetti: sezioni A e B

� “Bellezza e armonia” la Nuvola Olga a Teatro � Progetto di educazione religiosa � “Pronti, bene, via” (progetto di attività motoria)

PROGETTO DI INTERSEZIONE: “BELLEZZA E ARMONIA-LA NUVOLA OLGA A TEATRO”

insegnanti e bambini in un primo approccio alla drammatizzazione scenica

Gli antecedenti storici “…correva l’anno 1980, quando nell’allora scuola materna di San Giovanni, muoveva i primi passi quella che ora è diventata una tradizione per la “Nuvola Olga”, grazie all’incontro di due giovani insegnanti, amanti del teatro e dello spettacolo. Dopo non poche difficoltà, come sempre accade con le proposte innovative, nasce la prima drammatizzazione, una canzone su Cappuccetto Rosso: gestualità mimiche, costumi di carta crespa, musiche accurata-mente selezionate, una scenografia fantasiosa (come dimenticare la diret-trice di allora che seduta in mezzo al salone ci indicava: “Un pelin più su, un pelin più giù!”…) ma già allora ci era chiaro il desiderio di trasmettere ai bambini l’armonia e la bellezza, sia nelle forme esteriori sia, soprattutto, nell’aura di magica bellezza e armonia che solo il teatro sa dare.

E ciò non poteva che partire dalle emozioni e dall’entusiasmo di noi adulti, per creare un gioco di movimento e arte, con un minimo di prove. Le festicciole di Natale e di fine anno diventano via via degli spettacoli teatrali in miniatura (mai più di 20/30 minuti complessivi), senza mai perdere di vista le esigenze dei bambini. Di che si tratta? Il progetto permanente “Bellezza e Armonia – La Nuvola Olga a Teatro” riassume anni di intensa e gioiosa pratica didattica con i bambini di 3/5 anni da parte di alcune insegnanti appassionate dal mondo del teatro, convinte che la trasmissione e l’applicazione di alcuni principi della drammatizzazione ai bambini di età prescolare possano offrire opportunità di crescita, divertimento e conoscenza insostituibili. L’attività svolta viene definita “teatrale” in senso molto ampio, in quanto include la messa in scena di un “plot” e la sua rappresentazione davanti ad un pubblico. Naturalmente però l’operazione è commisurata

sotto molti punti di vista alle capacità ed esigenze dei piccoli protagonisti. Ma ciò che della recitazione viene conservato e che riveste particolare valore pedagogico, è il “mettersi nei panni degli altri”, favorendo il “de-centramento cognitivo” che Piaget colloca in questa fase evolutiva di acquisizione di competenze psicologiche complesse. L’ articolata modalità di svolgimento include una particolare cura di essenziali aspetti quali la scenografia e la coreografia, oltre alla scelta dei codici espressivi per bambini, per lo più musica e mimo. Ingredienti fondamentali inoltre sono il coinvolgimento e l’armoniz-zazione in questa iniziativa dell’intero staff docente, del personale di sup-porto e delle famiglie, con il duplice obiettivo di ottimizzare le risorse e stimolare il senso di appartenenza dell’intera comunità educativa. Il progetto quindi si propone di esplicitare le fasi di costruzione di uno spettacolo teatrale per i bambini, dall’ideazione alla scelta del palco-scenico. INSEGNANTI REFERENTI Patrizia Bernardini, Elisabetta Berger, Laura Polonio, Valentina Suber. DURATA Permanente LE FINALITA’ PEDAGOGICHE

� Liberare le capacità espressive dei bambini per favorire il loro percorso verso l’autonomia.

Anche il bambino più timido e impacciato ha la possibilità di partecipare nel gruppo e di mettersi in gioco secondo i suoi tempi, imparando in modo protetto a sentirsi più forte.

� Favorire il decentramento cognitivo interpretando un ruolo.

Questo progetto essendo talmente vasto ed ampio va a favorire lo sviluppo di tutte le conoscenze e competenze del bambino, quindi vengono rispettati e tutelati tutti i diritti, in particolar modo: diritto allo stare bene, il diritto di scegliere, il diritto di rischiare, con il mettersi in gioco, il diritto di esprimersi, il diritto di creare, il diritto allo trasgredire, il diritto di sbagliare.

METODOLOGIA Il metodo utilizzato per i bambini della fascia di età 3-6 anni è sempre quello ludico, poiché il bambino impara divertendosi, valorizzando così la sua personalità attraverso il conseguimento di nuovi piccoli successi. Tutti i bambini partecipano alla drammatizzazione, con diverso coinvolgimento in base all’età e alle loro potenzialità, hanno inoltre la possibilità di avere una grande libertà nella scelta dei ruoli. Ogni spettacolo nasce da un preciso e rigoroso percorso progettuale, arricchito dall’insostituibile ingrediente della creatività e della fantasia ma fatto di tappe metodologiche precise: dall’osservazione dei bambini, alla scelta del tema, alla progettazione, dall’interiorizzazione della trama e dei caratteri, alla libera elaborazione. Solo a questo punto si passa alla drammatizzazione vera e propria e alla costruzione dello spettacolo. Quest’anno l’attività potrà essere potenziata grazie al contributo Regionale al bando delle “Competenze chiave del linguaggio teatrale” attraverso la collaborazione con Agenzie esterne. Un collegamento con il territorio costituisce un’opportunità preziosa e irrinunciabile nella realizzazione i questi percorsi attraverso esperienze di incontro e conoscenza dei “luoghi dell’arte” che possono essere visitati (musei, teatri, gallerie d’arte…) e anche “abitati” dai bambini, come in occasione delle ormai tradizionali rappresentazioni di fine anno delle due sezioni di lingua italiana presso il teatro parrocchiale di San Giovanni.

EDUCAZIONE RELIGIOSA

“LE PAROLE CHE NON SO’ DIRE, NEL MIO CUORE SANNO VOLARE ”

I bambini possiedono una sensibilità e una interiorità ricchissima e profonda.

Il non essere sempre in grado di esprimere i propri sentimenti attraverso le parole, vuoi per una immaturità lessicale o per una difficile codificazione, spesso imprigiona e vela tale dimensione.

Educare all’ascolto del cuore, al fare silenzio, al cercare di identificare sensazioni e stati d’animo. Aiutare i bambini a comprendersi e a comprendere, sentirsi accolti e amati sono alcune tra le esperienze più belle e gratificanti che coinvolgono l’essere umano. Per farlo è necessario “aprire la porticina del cuore”.

Il nostro amico draghetto Religio e Gesù saranno i nostri compagni di viaggio,

Vedremo come a Gesù piaceva proprio ascoltare i cuori di chi incontrava, leggeremo i suoi racconti che ci insegneranno a scoprire l’altro, a volergli bene.

Religio il nostro amico pasticcione farà un sacco di domande per capire cosa significa amare, accogliere, perdonare, gioire, etc…

Anche Religio è piccolo, lui ha 4 anni, e anche lui proprio non sa come si spiegano le farfalle nella pancia o la gioia di riabbracciare un amico, lo aiuteremo noi bambini insieme alla maestra.

UN CORO DI VOCI

Quest’anno con il gruppo dei bambini grandi delle sezioni A e B e della sezione slovena, a conclusione di un piccolo progetto musicale che durerà tutto l’anno, si recheranno insieme alle insegnanti di educazione religiosa alla casa della musica per incidere una piccola canzoncina.

Tale progetto vuole favorire e incentivare la relazione tra i bambini delle diverse sezioni contenendo in sé un messaggio prezioso che è l’amicizia tra i bambini.

Tutti ma proprio tutti i bambini formeranno un unico coro, le parole che nel cuore sanno volare arriveranno oltre le nuvole.

FINALITA’

Le attività didattiche di educazione religiosa si integrano nello specifico della scuola dell’infanzia e ne assumono tutti i valori pedagogici , sono attività specifiche , cioè distinte, ma non separate, rispetto gli aspetti educativi che coinvolgono tutto lo sviluppo dei bambini nella loro dimensione affettiva , morale , intellettuale, sociale.

Sono specifiche in quanto riguardano il particolare rapporto che l’uomo ha nella sua esperienza religiosa , con il mondo, il creato, con le creature umane, con l’assoluto.

Sono attività specifiche autonome rispetto ai successivi gradi di scuola in quanto rispondono ai bisogni attuali, alle esperienze, alle capacità ed astrazione dei bambini in questa prima età scolare. Attività che si ispirano alla concezione della realtà e del modo proprio della vita che la religione cattolica propone, senza però operare una attività di proselitismo.

CONTENUTI

Come contenuti di queste attività educative si propongono le seguenti indicazioni:

• i segni e le esperienze della presenza di Dio nella creazione, nella natura e nelle sue stagioni nella vita e nelle opere degli uomini,

• Festività e ricorrenze cristiane

• La vita di Gesù , alcune parabole

• La vita di alcuni santi, San Francesco, santa Chiara, san Nicolò

Utilizzeremo diverse tecniche la drammatizzazione, canto, ritaglio, manipolazione, lettura di immagini e racconti, attività grafico-pittoriche, giochi liberi e guidati.

Insegnante: Lorenzon Agnese

PROGETTO DI ATTIVITA MOTORIA

“PRONTI, BENE, VIA!”

MOTIVAZIONI Il bambino attraverso il suo agire esercita le sue potenzialità. Il linguaggio del corpo e quello dell’azione sono quindi di primaria priorità per l’acquisizione delle conoscenze e la formazione della persona. Dai 3 ai 5 anni il bambino è in grado di comprendere ed ordinare le sue percezioni, prendendo altresì coscienza del proprio corpo. L’attività motoria, intesa come inesauribile varietà di gesti e movenze del corpo umano, consente un miglioramento individuale delle conoscenze e della padronanza delle capacità fisiche (di precisione, coordinamento, equilibrio, forza, velocità ed elasticità), relazionali, emotive e cognitive, attraverso meccanismi di apprendimento che si caratterizzano, talvolta, per la loro inconsapevolezza e spontaneità. L’attività di apprendimento deriva da: � Giochi di gruppo � “ di percezione � “ di esplorazione accompagnati da vari ritmi, � “ di imitazione materiali e attrezzi � “ di immaginazione � Percorsi � Esercizi individuali � Conoscenze sull’uso degli attrezzi sportivi � Assaggi di pallavolo, pallacanestro, calcio e atletica

Il progetto intende offrire la percezione della motoricità fisica partendo da un approccio meramente ludico, per arrivare all’attività sportiva vera e propria, ma sempre a misura delle esigenze e delle possibilità di ciascun bambino. L’attività didattica sarà graduata e correlata alla progressione maturata dal bambino. L’educatore animerà, inciterà, rassicurerà e stimolerà il bambino, evitando accuratamente ogni forma di autoritarismo direttivo. Ogni gioco avrà uno scopo preciso di sviluppo e accrescimento. In alcuni casi verranno proposte attività che

prevederanno un primo confronto di tipo competitivo, regolate tuttavia, da regole adeguatamente flessibili. Per ampliare l'offerta sportiva inoltre i bambini grandi saranno invitati a partecipare al corso di nuoto offerto dalla Federazione Italiana Nuoto e anche alla corsa primaverile denominata »Bavisela«. LUOGO L’attività verrà svolta nel salone della scuola oppure con condizioni di meteo favorevole, nel giardino antistante. DESTINATARI/ TEMPI/MODI Saranno invitati a partecipare tutti i bambini delle sezioni A e B. I bambini saranno divisi in due gruppi separati, i quali si eserciteranno nel corso del mattino, una volta per settimana, nei mesi di novembre, febbraio e marzo, compatibilmente con le diverse attività progettuali previsti o in corso. Per garantire il corretto approccio all’attività motoria, sarà richiesto ai genitori di adeguare l’abbigliamento dei bambini (tuta e scarpe da ginnastica). OBIETTIVI (si basano sui diritti del bambino) � Sviluppare la capacità di osservazione, esplorazione, manipolazione con l'impoiego di tutti i sensi. � Conoscere e rappresentare lo schema corporeo nella sua totalità (acquisire la dominanza, la lateralità e la coordinazione degli arti) � Scoprire lo scheletro umano, i principali organi, le loro funzioni e quindi la loro importanza. � stimolare il piacere nel riuscire a compiere o portare a termine un’azione, per aumentare l’autostima; � offrire occasioni per sperimentarsi in crescendo, con l’esercizio ripetuto per il tramite dell’errore; � lo sviluppo del senso di appartenenza (es. ad una squadra di gioco), della fiducia reciproca e delle proprie capacità; � ampliare la consapevolezza del proprio agire e delle conseguenze che esso comporta; INSEGNANTE REFERENTE Valentina Suber

INIZIATIVE & PROPOSTE: ANNO SCOLASTICO 2012-2013

(SEZ. A-B-C)

� Progetto “Giardinoditutti”

Si ripropone ai genitori l’utilizzo del giardino chiedendo il rispetto del regolamento stilato negli anni passati con l’aggiunta di un’ultima norma: non fermarsi in giardino se ci sono dei gruppi di bambini con l’insegnante.

REGOLAMENTI

REGOLAMENTO PER L’USCITA IN SICUREZZA DEI BAMBINI.

Viste le difficoltà riscontrate nel momento dell’uscita in giardino, allo scopo di garantire la sicurezza dei bambini accolti a scuola il collegio docenti in data 28 maggio 2008, ha deciso di modificare l’organizzazione precedente per avere maggiori garanzie di sicurezza.

Le nuove modalità di uscita dalla scuola previste sono:

1. I genitori a cui è stato riconsegnato il figlio devono allontanarsi dalla struttura per non creare commistione con i bambini ancora affidati all’insegnante.

2. Durante l’uscita intermedia: alle 14.15, qualora i bambini siano in giardino, il cancello sarà sorvegliato da una bambinaia.

3. All’uscita delle 15.30 per i primi 20 minuti, se le insegnanti si fermano in giardino, i bambini staranno seduti, sorvegliati dalla propria insegnante, il cancello rimarrà chiuso. Ci sarà un’insegnante ad aprire ai genitori che sono pregati di non suonare in quanto le bambinaie essendo impegnate nelle pulizie hanno l’ordine di non aprire, non potendo controllare l’accesso.

4. Se qualche insegnante decide invece di fare l’uscita in classe, per maggior sicurezza, è libera di farlo. I genitori entreranno a scuola ed una volta riconsegnato il figlio si allontaneranno.

5. Dalle 15,50 in poi, una volta uscita la gran parte dei bambini, quelli che rimangono non saranno seduti ma saranno liberi di giocare, l’insegnante rimane responsabile per loro e sarà lei a sorvegliare il cancello.

6. Alle 16 l’insegnante unica che rimane deciderà a sua discrezione se entrare a scuola o fermarsi in giardino con i bambini rimasti.

7. Dopo la consegna dei bambini alla famiglia o alle persone da questa delegate viene meno la responsabilità della scuola.

REGOLAMENTO PER L'UTILIZZO DEL GIARDINO DELLA SCUOLA CON I GENITORI

GIARDINODITUTTI

Scopriamo come vivere i nostri spazi con una migliore qualità del tempo insieme

La permanenza e l'incontro dei genitori nel giardino della scuola

nel pomeriggio, dopo l'uscita dei bambini, può diventare un momento molto importante e piacevole.

Può infatti essere occasione di incontro e di socializzazione tra adulti, oltre che un tempo privilegiato da trascorrere vicino al proprio figlio o alla propria figlia e ai loro amici in un clima di distensione e spensieratezza che non sempre è possibile avere a casa.

Il giardino della scuola inoltre può consentire a chi non ne dispone di godere dello spazio all'aria aperta.

Il giardino della scuola e i suoi giochi infatti sono un patrimonio di tutti , e tutti quindi siamo invitati a riflettere su alcuni punti.

Ricordiamoci allora che:

1. Il verde va tenuto pulito: evitiamo di gettare a terra la carta della merendina e raccogliamola anche se non l'abbiamo gettata noi. 2. I fiori e gli alberi vanno difesi e rispettati: non permetto né a mio figlio né ai suoi amici di salire sui rami. 3. I giochi vanno usati con rispetto e per la funzione con cui sono stati pensati. 4. Sedie, tavolini e panchine alla fine della giornata devono essere riposti con ordine. 5. Stiamo attenti che tutti i giochi siano usati dai bambini in modo da evitare situazioni di pericolo per la loro incolumità. 6. Il genitore deve sapere che è responsabile del proprio bambino una volta che gli è stato affidato dall'insegnante.

7. Se un bambino ha bisogno di fare la pipì, è possibile utilizzare il bagno della sezione B (disponibile fino alle 16.45), controllando che tutto sia lasciato in ordine. 8. E' meglio evitare di fumare davanti ai bambini: non è certo un buon esempio e non ci sono portacenere a disposizione nel nostro giardino. 9. I cani e gli altri animali non conoscono le regole igieniche: ci dovranno quindi aspettare al cancello. 10. E' vietato permettere ai bambini di correre e di giocare sul retro della scuola, perché è un luogo molto pericoloso. 11. Quando le insegnanti sono in giardino con le loro classi, i genitori sono invitati ad uscire dalla scuola al più presto, per rispetto degli altri bambini

Collaboriamo tutti per stare bene e buon divertimento nel nostro

giardino!!! 21 ottobre 2007 – Consiglio di Scuola struttura "Nuvola Olga/Oblak Niko"

“Perdere tempo” è guadagnare tempo (ovvero strategie educative di rallentamento)

� “Perdere tempo” per darsi tempo. Seguendo linee circolari, indirette, per scoprire e apprezzare le piccole cose.

� “Perdere tempo” per giocare. Per permettere al bambino di esprimersi, capire il mondo, entrare in rapporto con gli altri.

� “Perdere tempo” per crescere. Per prepararci al futuro è necessario dare tutto il tempo e lo spazio al nostro presente.

� “Perdere tempo” nel rispetto. Vita di gruppo, conoscenza, affetti, nascono dall'ascolto e dal rispetto dei tempi e dei ritmi di ognuno.

� “Perdere tempo” ad ascoltare. Vogliamo insegnare ascoltando e raccogliendo la cultura e le emozioni di ogni bambino.

(tratto da “Pedagogia della lumaca” , pubblicazione a cura della Scuola dell'infanzia del 3° Circolo Didattico in lingua italiana di Bolzano)

La scuola dell’infanzia Nuvola Olga/Oblak Niko un posto per:

essere felici intuire comprendere dare significato ragionare conoscersi stimolare attivare co-costruire promuovere sviluppare favorire tirar fuori sorprendere curiosare sperimentare stupirsi mutare evolvere intrattenere animare accendere ascoltare cogliere meravigliarsi creare immaginare fare incontrarsi fantasticare esprimersi gioire comunicare mangiare rilassarsi contribuire conoscere programmare disegnare mediare unire prendere consapevolezza muoversi evidenziare favorire migliorare ammorbidire dare scusarsi lavarsi consigliare aprirsi motivare valorizzare suggestionare saltare credere dubitare liberarsi aiutare pensare partecipare rotolare criticare commuovere confrontare trasformarsi scambiare accettare ballare imitare manipolare arrabbiarsi assumersi responsabilità commuoversi trovarsi incoraggiare empatizzare sognare godere fidarsi cantare accogliere oziare parlare dondolarsi programmare confrontarsi incontrarsi mettersi in gioco mangiare piangere osservare impegnarsi giocare curare divertirsi cullare cadere toccare tracciare sbagliare proteggere chiacchierare cooperare drammatizzare ridere inventare organizzare sostenere correre crescere fare pipì ..................................................

ma soprattutto EMOZIONARE-SI

PROGETTI Progetti della sezione C con lingua d'insegnamento slovena: Introduzione 1. Piccoli ricercatori alla scoperta del mondo 2. Educazione alla lettura 3. I primi passi ... verso le lingue straniere 4. Attività complementari per l'anno scolastico 2012- 2013 5. Progetto di educazione alla religione cattolica

INTRODUZIONE

Il processo educativo viene svolto in base al programma per le scuole materne. La nostra scuola materna è un luogo dove vengono rispettati tutti i soggetti inclusi nel processo educativo. Vogliamo una scuola sana ed accogliente e dei bambini felici che si sviluppano in maniera ottimale. Particolare attenzione viene dedicata ai rapporti con i genitori, in quanto la collaborazione reciproca rappresenta una condizione indispensabile per il completamento dell'educazione in famiglia e per il raggiungimento degli obiettivi formativi. Il sostegno e la fiducia reciproci sono indispensabili per lo sviluppo del bambino. I genitori devono rispettare e tenere in considerazione l'autonomia della scuola nelle decisioni di natura tecnica e nelle questioni di organizzazione interna del lavoro.

Nella nostra scuola quest'anno ci concentreremo soprattutto sull'osservazione, sul gioco originale, spontaneo e fantasioso dei bambini. Ci impegneremo affinché l'ambiente che circonda i bambini favorisca il loro sviluppo cognitivo e linguistico. Il ruolo delle educatrici sarà soprattutto quello di registe, lasciando ai bambini il ruolo di protagonista. L'attenzione verrà posta sulla formazione della personalità e dell'autostima dei bambini, sull'appagamento del bisogno di amore, sicurezza e successo, autonomia ed acquisizione di nuove esperienze e conoscenze con il sostegno dell'ambiente circostante e degli adulti. Insieme ai genitori creiamo la base per consentire ai bambini di crescere e svilupparsi in persone responsabili e creative. Particolare attenzione verrà dedicata alla scoperta, alla percezione ed all'esplorazione dell'ambiente e della natura. Il contatto diretto permette di comprendere l'importanza e la vulnerabilità dell'ambiente, sviluppa la sensibilità verso la bellezza e la preziosità dell'ambiebnte, il rispetto ed il desiderio di mantenere e tutelare l'ambiente. Parallelamente viene sviluppato anche il senso di

responsabilità nei confronti di tutti gli esseri viventi e del futuro comune. Durante l'anno scolastico la conoscenza ed il rafforzamento della lingua slovena avranno un ruolo importante. La comprensione e la comunicazione sono un elemento indispensabile per consentire al bambino di partecipare attivamente alle attività proposte in classe. Abbiamo notato che molti bambini non hanno ancora raggiunto questo obiettivo e necessitano di interventi didattici specifici che gli consentano di raggiungere un livello adeguato di conoscenza della lingua slovena. Nel nostro lavoro quotidiano e nello svolgimento dei progetti specifici ci impegneremo al meglio per bigliorare la padronanza della lingua slovena. Negli ultimi decenni si è rafforzata a livello internazionale la consapevolezza dell'importanza dell'infanzia e dei diritti dei bambini. Chi lavora nel settore dell'educazione è portatore di una grande responsabilità, in quanto deve indirizzare tutte le proprie decisioni e le attività quotidiane nel progetto educativo ed allo stesso tempo deve impegnarsi per la sensibilizzazione riguardo alla cultura dei diritti dei diversi soggetti, dove la famiglia rappresenta il punto di partenza.

PROGETTO N. 1

Il progetto principale di quest'anno è intitolato:

PICCOLI RICERCATORI ALLA SCOPERTA DEL MONDO Da ottobre alla conclusione dell'anno scolastico i bambini impareranno a conoscere gli elementi naturali, la natura e la variopinta ed interessante porzione di mondo in cui vivono. Andremo alla scoperta dell'ambiente ciscostante osservando il bosco, il prato, il giardino, il mare, il ruscello ...visiteremo lo zoo e impareremo a conoscere i fenomeni naturali. Le attività proposte stimoleranno la creazione di paralleli tra le singole osservazioni, mentre il dialogo e le nuove osservazioni ci aiuteranno a

comprendere le leggi della natura. I bambini porranno domande alle quali cercheremo di dare una risposta... Ogni contatto con la natura rappresenta per i bambini un'esperienza irripetibile, offre il piacere della percezione e dell'esplorazione, della formulazione delle ipotesi, della creazione e della ricerca di soluzioni. Il filo conduttore del progetto sarà l'ecologia. I bambini varranno stimolati a partecilpare attivmente al mantenimento dell'ambiente naturale (raccolta differenziata, riciclo dei materiali). ETÀ Tutti i bambini.

OBIETTIVI GLOBALI:

• esplorazione e percezione della natura inanimata e degli esseri viventi

• sviluppo di un rapporto rispettoso e responsabile nei confronti della della natura inanimata e degli esseri viventi

• comprendere il significato della parola ecologia ed agire all'insegna del rispetto della natura

• instaurazione di un rapporto corretto nei confronti del mondo vegetale ed animale

• abitudine a mantenere l'ambiente pulito

OBIETTIVI SPECIFICI • creare dei momenti piacevoli all'insegna del movimento all'aperto e

dell'osservazione della natura • abitudine al contatto con gli elementi della natura (terra, acqua,

erba, piante...) • stimolare l'acquisizione di nuove conoscenze ed il ragionamento

(causa - effetto)

• comprendere che l'esistenza degli esseri viventi dipende dagli altri esseri viventi e dalla natura inanimata

• comprendere che il consumo di alimenti sani, l'esercizio fisico ed il riposo aiutano a mantenersi in salute

• scoprire e conoscere i fenomeni naturali ed atmosferici • analisi dei fenomeni naturali ed osservazione della natura nel corso

delle stagioni • i bambini imparano il comportamento corretto da tenere con gli

animali, ad esempio con il cane. • scoprire e conoscere le caratteristiche dei corpi, dell'aria e

dell'acqua • scoprire e conoscere il moto dei corpi nell'aria, nell'acqua e sulla

terra • sviluppare la percezione di come nascono i rifiuti, la possibilità e

l'importanza della loro trasformazione • sviluppo del bagaglio lessicale, stimolazione della comunicazione nei

bambini es. osserviamo e descriviamo (cosa vediamo, sentiamo, annusiamo?)

ATTIVITÀ

I bambini devono avere la possibilità di:

- manipolare

- provare per conoscere

- riflettere

- provare e riprovare

- sperimentare

- raccontare di sè e di ciò che accade intorno a loro

In classe organizzeremo dei laboratori con l'uso di materiali naturali, attraverso i quali i bambini daranno forma alla propria conoscenza e metteranno su carta le proprie sensazioni.

Scoperta degli elementi naturali ACQUA –TERRA- ARIA

- uso del tatto e del corpo: i bambini guardano, annusano, toccano, riempiono, svuotano, impiastricciano, impastano, creano stampi, lavorano, lasciano impronte, versano, misurano i liquidi, travasano, giocano con l'aria, fanno le bolle ed inoltre...

- chiaccherano, formulano ipotesi e domande, cercano risposte

- attraverso il gioco spontaneo passano all'organizzazione dell'ambiente (creazione di manufatti)

- descrivono i loro manufatti, esprimono pensieri, stati d'animo e riflessioni

Impiegheremo diversi materiali naturali come la terra, la farina bianca e quella gialla, la sabbia, l'acqua, il sale, lo zucchero, le foglie, il muschio, i semi ...

Osserveremo la natura nelle diverse stagioni. Creeremo un'aiuola nel nostro giardino: in autunno puliremo e sistemeremo l'area ed in primavera pianteremo le piante aromatiche ed i fiori di cui ci prenderemo cura giorno per giorno. Raccoglieremo le olive e le conserveremo nei vasi di vetro. Organizzeremo delle visite guidate in mezzo alla natura con la Guardia Forestale e abitueremo i bambini ad osservere con tutti i sensi (ricerca delle tracce, ascolto dei suoni della natura, raccolta di materiali naturali).

I bambini percepiranno le caratteristiche della natura attraverso l'esperienza diretta. Nei mesi più caldi i bambini potranno giocare in giardino con l'acqua e sperimentare attraverso il gioco, misurare i liquidi, osservare i materiali che galleggiano e quelli che vanno a fondo, creare e soffiare le bolle di sapone ...

Sfrutteremo anche gli eventi straordinari: la pioggia, la neve (casetta per gli uccellini), il ghiaccio, lo scioglimento della neve, l'arcobaleno, la caduta delle foglie, la lumaca in giardino, il lombrico, ecc.

Parallelamente stimoleremo i bambini a contribuire in prima persona alla tutela dell'ambiente naturale. Costruiremo dei contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti, ad esempio per la carta e la plastica.

Impareremo che alcuni materiali o oggetti possono essere riutilizzati o riciclati. Creeremo i bigliettini di auguri per Natale con la carta riciclata

da noi.

Verranno proposti diversi laboratori per il riciclo:

Ricicliamo in MUSICA – creazione di strumenti musicali con materiali di scarto.

Ricicliamo in ARTE – creazione di diversi oggetti, ad es. albero di Natale con materiali naturali e di scarto, regalini per diverse occasioni, manufatti artistici.

Ricicliamo in NATURA – come nasce l'hummus.

Documenteremo le nostre esperienze con fotografie, disegni, manufatti, poster ecc.

Date importanti legate al PROGETTO DI ECOLOGIA:

7 aprile– GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE, Come prendersi cura della propria salute?

22 aprile– GIORNATA DELLA TERRA, giornata all'insegna dell'ecologia

Il programma elaborato è impegnativo ed articolato, pertanto si è pensato di distribuirlo su due anni scolastici: 2012/13 e 2013/14.

In questo progetto i bambini hanno modo di esprimere gran parte dei loro diritti, in particolare:

• DIRITTO DEL BAMBINO AL BENESSERE Parole chiave: sentirsi bene, malessere, burn out, malattia, dolore, cura, proteggere, autonomia emotiva, esprimere il malessere, conflitto, trasmettere, attenzione, prendersi cura, accogliere, accettare le diversità... • DIRITTO DEL BAMBINO ALLA CREATIVITÀ Parole chiave: tecnologia, assemblare e scomporre, ricercare, inventare, fantasia, immaginare, improvvisare, incontro con la scienza, materiali, rifiuti urbani, assemblaggi, progetti...

• DIRITTO DEL BAMBINO AD ESPRIMERSI Parole chiave: silenzio, ascolto, comprensione, competenza, libertà, espressione, rispetto, collaborazione, voce, interazione, gestualità, espressione con i movimenti e scambio

• DIRITTO DEL BAMBINO A VIVERE IN UN AMBIENTE SANO

Parole chiave: tuteliamo e puliamo l'ambiente, rafforziamoci, mangiamo sano, facciamo movimento all'aria aperta, risparmiamo, ricicliamo i rifiuti

»Dobbiamo impegnarci per rendere il mondo degno dei suoi bambini« (Pablo Casals)

PROGETTO n. 2

EDUCAZIONE ALLA LETTURA

Attraverso l'educazione alla lettura desideriamo in particolare risvegliare nei bambini il piacere della lettura e dell'ascolto di storie e poesie, con l'intento di far conoscere ed amare il »mondo dei libri«, perché una storia, una favola o una poesia inventate da qualcun altro sono importanti e preziose quando diventano le »mie« storie, le »mie« favole, le »mie« poesie. Il bambino le fa proprie perché in loro ritrova una parte di sè.

Da dicembre in poi ETÀ Tutti i bambini – dedicato in particolare ai bambini più grandi Conoscere la letteratura in tenera età stimola lo sviluppo dell'immaginazione e del pensiero creativo nel bambino. Inoltre, con l'educazione alla lettura offriamo la possibilità di ampliare la capacità di espressione linguistica. OBIETTIVI

• ascolto, comprensione e percezione della lingua • conoscere le più importanti opere letterarie per bambini • stimolare la creatività • stimolare la comunicazione verbale e non verbale

• il bambino impara a conoscere le parole e percepisce il libro come fonte di informazioni

• il bambino impara a conoscere il mondo, le leggi della natura e le basi dell'educazione sanitaria

• il bambino impara a raccontare autonomamente e ad esprimersi con creatività

ATTIVITÀ Ascolto di storie, favole, indovinelli, canzoncine a casa e in asilo. Il bambino racconta autonomamente, presenta ai compagni di scuola la favola o il libro prescelti, riassume, inventa, a casa disegna una scena della favola. I contenuti vengono trasmessi attraverso diversi media (audio e video). Il bambino esprime in varie forme le proprie sensazioni, i sentimenti, i pensieri... disegna, taglia, incolla, stampa, inscena con la rappresentazione motoria, recita, inventa favole, gioca con la voce, le parole... Allestimento della biblioteca scolastica, l'angolo del libro viene allestito in collaborazione con i bambini. Visita della biblioteca e della libreria

RUOLO DEI GENITORI – ADULTI L'intimità che si crea con la lettura dei libri rafforza i legami

affettivi con i genitori. Le storie che abbiamo ascoltato da bambini ci accompagneranno per tutta la vita e sono strettamente legate al

ricordo di chi le raccontava. Leggere ai bambini influisce positivamente anche sui genitori, poiché si crea un'oasi di calore affettivo, prezioso sia per gli adulti che per i

bambini.

•••• Racconto e lettura di favole, storie, indovinelli e poesie adatte all’età dei bambini

•••• Incontri di lettura per genitori e bambini

DIRITTO DI SCEGLIERE

Parole chiave: sperimentare, valutare, conoscere, decidere, conflitto e dissonanza cognitiva, libertà di pensiero.

ATTIVITÀ DI ARRICCHIMENTO PROGETTO N.3

I PRIMI PASSI ... VERSO LE LINGUE STRANIERE

REFERENTI Entrambe le educatrici collaboreranno a turno con i collaboratori esterni che »insegneranno« la lingua inglese e quella tedesca.

ETÀ Il gruppo dei bambini dell'ultimo anno e dei medi seguiranno l'ora di inglese, mentre l'ora di tedesco è prevista esclusivamente per i bambini dell'ultimo anno. TEMPO Lingua inglese: 20 incontri di 30 minuti ciascuno (la partecipazione dei tre gruppi suddivisi per età è legata all'offerta esterna ed all'organizzazione interna) Lingua tedesca: 5 incontri di 30 minuti (soltanto per i bambini dell'ultimo anno nei mesi di gennaio e febbraio) CONTENUTI

Primo approccio alle lingua straniere nell'ambito delle attività quotidiane dell'asilo con canzoni, giochi, balli e racconti.

Il progetto per la lingua inglese è offerto dal Comune di Trieste mentre quello per la lingua tedesca dal »Goethe Institut«.

DIRITTO DI ESSERE RICONOSCIUTI Parole chiave: identità, diversità, comunicazione, cultura, spazio intimo, essere ascoltati, essere accolti, rispetto, responsabilità, incontro con l'altro, partecipazione, dialogo, valorizzazione del gruppo/individuo, individualità/collettività, conflittualità, interruzione della decisione, distanza, negoziazione.

N. 4

ATTIVITÀ COMPLEMENTARI PER L'ANNO SCOLASTICO 2012/13

1. ATTIVITÀ ALTERNATIVE I bambini che non frequentano le lezioni di religione cattolica svolgeranno varie attività legate al programma annuale, tese a migliorare la padronanza della lingua slovena. 2. CONTINUITÀ VERTICALE La continuità verticale verrà assicurata in collegamento con la scuola elementare „Oton Župančič“ di S. Giovanni. I nostri bambini saranno ospitati dalla prima classe della scuola elementare, dove parteciperanno alle lezioni assieme ai loro ex compagni di scuola materna. Nel corso dell'anno scolastico verranno organizzati incontri in varie occasioni (carnevale, S.Nicolò, recita di fine anno alla scuola elementare. ...) All'insegna della continuità didattico-educativa durante la prima lezione i bambini prepareranno insieme i festeggiamenti di S. Nicolò che gli farà visita nei locali dell'associazione culturale S.Škamperle.

3. CORSO DI NUOTO presso la piscina di S. Giovanni dedicato ai bambini dell'ultimo anno.

4. GITE, ESCURSIONI DIDATTICHE E FESTEGGIAMENTI, RAPPRESENTERANNO SEMPRE:

• Un'integrazione • Un punto di partenza • Un momento conclusivo

5.PROGETTO DI EDUCAZIONE RELIGIOSA CATTOLICA SCUOLA MATERNA COMUNALE “OBLAK NIKO”

(sezione slovena) Anno scolastico 2012/13

EDUCAZIONE RELIGIOSA Insegnante: Raffaella Petronio

PROGETTO “LE PAROLE CHE NON SO ESPRIMERE VOLANO LIBERE NEL MIO CUORE” I bambini possiedono una sensibilità sviluppata ed un mondo interiore molto profondo. Non essere capaci di esprimere a parole i propri sentimenti, a causa dell'immaturità di linguaggio o di difficoltà di codificazione, spesso limita e nasconde questa dimensione. Educare all'ascolto del cuore, al silenzio, al tentativo di identificare le sensazioni e gli stati d'animo.

Aiutare i bambini a comprendere se stessi e l'ambiente che li circonda, a sentirsi accolti ed amati, è una delle esperienze più belle ed arricchenti che si possono provare. Perché questo accada dobbiamo »aprire la porta del cuore”. Il nostro amico “Lupacchiotto” e Gesù ci accompagneranno in questo percorso. Scopriremo quanto Gesù amasse ascoltare i cuori delle persone che incontrava, leggeremo le sue storie che ci aiuteranno a comprendere l'altro e a volergli bene. Il “Lupacchiotto” sarà il nostro nuovo amico di peluche che imparerà insieme a noi cosa significa voler bene agli amici, amare, perdonare, accogliere l'altro, gioire con lui ecc... Anche il Lupacchiotto è ancora piccolo, ha 4 anni e nemmeno lui sa come esprimere i diversi sentimenti che prova nei vari momenti del giorno, ed in questo lo aiuteranno i bambini e la maestra. PROGETTO MUSICALE COMUNE A conclusione dell'anno scolastico i bambini realizzeranno un progetto musicale nell'ambito del quale impareranno una canzone sull'amicizia che vuole trasmettere i valori comuni a tutti i bambini. Al progetto parteciperanno tutti i bambini, anche quelli che non seguono le ore di religione. Tutti i bambini formeranno un coro; le parole che volano libere nel cuore supereranno le barriere delle religioni e delle lingue diverse fino a raggiungere il cielo. La canzone verrà registrata in uno studio di registrazione e ogni bambino riceverà la sua copia come regalo a conclusione dell'anno scolastico. OBIETTIVI DIDATTICI Nelle scuole materne l'insegnamento dell'educazione religiosa cattolica, come le altre materie insegnate, è incentrato sul raggiungimento degli obiettivi principali della scuola materna. Le linee guida principali di insegnamento dell'educazione religiosa cattolica si pongono l'obiettivo di trasmettere ai bambini le risposte religiose alle loro domande esistenziali. Ai bambini insegnamo anche a riconoscere i simboli religiosi presenti nella nostra società: numerose chiese, monumenti, festeggiamenti tradizionali dei patroni ci ricordano la religiosità presente nella nostra società. Il bambino imparerà a conoscere

questa ricchezza culturale del nostro patrimonio storico e culturale nella maniera adeguata alla sua età, attraverso il gioco e varie attività proposte. Tutto ciò nel rispetto delle sue esperienze personali, delle responsabilità educative dei genitori e della pedagogia delle scuole materne. Queste linee guida principali vengono integrate da obiettivi educativi specifici di insegnamento dell'educazione religiosa cattolica: Osservare il mondo che ci circonda come dono del Dio creatore Feste cattoliche Conoscere Gesù di Nazareth ed alcune sue parabole La vita di alcuni santi: S.Francesco, S.Clara, S.Nicolò.

Contrariamente alla catechesi l'insegnamento dell'educazione religiosa cattolica non è incentrato:

- sull'educazione di un cattolico o di un catecumeno - sulla preparazione ai sacramenti - sull'approccio alla religione - sull'appartenenza alla comunità ecclesiastica. Useremo diverse tecniche drammaturgiche, la danza, il canto; creeremo manufatti e disegni. Ascolteremo il racconto delle parabole della Bibbia e di Gesù e ci metteremo alla prova in diversi giochi che contribuiranno in maniera creativa allo sviluppo del bambino.

Scuola materna Dijaški dom

Introduzione

La scuola materna rappresenta un ambiente educativo che si basa sulle esperienze concrete e sulla percezione mentale e riunisce in un unico processo di evoluzione le varie forme attraverso le quali il bambino agisce, esprime i sentimenti, pensa, si confronta con gli altri, si esprime, comunica; per semplificare il concetto l'asilo e la famiglia sono gli

ambienti nei quali il bambino si sviluppa e si forma per entrare nella »vita«. Le esperienze di sviluppo necessarie vengono acquisite attraverso il gioco e la routine quotidiana che si intrecciano con il contesto sociale e l'attualità attraverso diversi metodi di lavoro. Il nostro lavoro si baserà sui settori e sugli obiettivi stabiliti dal Curriculum, documento nazionale a sostegno degli operatori nell'educazione dei bambini. Tale documento pone l'accento sui diritti del bambino derivanti dalla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia.

Filo conduttore del programma di quest’anno

Nel mese di settembre la nostra città ha ospitato l’evento Trieste Next sul tema dell’alimentazione. Il filo conduttore del nostro programma annuale sarà proprio la tematica della sana alimentazione per i bambini. L’argomento verrà affrontato durante tutto l’anno scolastico e sviluppato in tutti gli ambiti educativi. Conosceremo gli alimenti legati alle varie stagioni dell’anno, alle feste ed alle tradizioni, racconteremo storie sul tema, il cibo sarà al centro di giochi motorici e musicali. Programmeremo le attività che consentiranno ai bambini di scoprire i cibi con tutti i sensi come veri scienziati. Con i bambini pianteremo in giardino le piante aromatiche e coltiveremo l’orto. I bambini parteciperanno attivamente alla semina ed a tutte le operazioni nell’orto nelle varie stagioni dell’anno ed in questo modo scopriranno in maniera naturale come nasce il cibo.

La conoscenza ed il miglioramento della padronanza della LINGUA SLOVENA avranno un ruolo centrale in quest’anno scolastico, poiché abbiamo notato che molti bambini possiedono una cattiva padronanza della lingua slovena. Ciò non consente a molti bambini di partecipare attivamente alle attività educative. È quindi necessario offrire loro l'opportunità di migliorare la conoscenza della lingua slovena.

PROGETTO n. 1

LINGUA SLOVENA

OBIETTIVO GLOBALE Consapevolezza dell'esistenza della lingua e della cultura slovena

EDUCAZIONE ALLA LETTURA

OBIETTIVI GLOBALI Ascolto, comprensione e percezione della lingua Conoscere le più importanti opere letterarie per bambini Stimolare la creatività Stimolare la comunicazione verbale e non verbale Il bambino impara a conoscere le parole e percepisce il libro come fonte di informazioni Il bambino impara a raccontare autonomamente e ad esprimersi con creatività durante l'ascolto di favole e storie e la lettura di diverse opere letterarie Il bambino esplora le possibilità dell'uso creativo della lingua ATTIVITÀ Ascolto di storie, favole, indovinelli, canzoncine a casa e in asilo Il bambino racconta autonomamente, riassume, inventa I contenuti vengono trasmessi attraverso diversi media (audio e video) Il bambino esprime in varie forme le proprie sensazioni, i sentimenti, i pensieri... disegna, taglia, incolla, Stampa, rappresentazione motoria, recitazione, invenzione di storie, gioco con la voce, le parole... Visita della biblioteca e della libreria

ETÀ Tutti i bambini PERIODO Da ottobre in poi REFERENTI Tutte le educatrici

PROGETTO n. 2

OGGI DISEGNO, DOMANI SCRIVERÒ OBIETTIVI Acquisizione delle abilità grafomotorie necessarie per iniziare a scrivere Acquisizione e rafforzamento della capacità di orientamento nello spazio e sulla carta Conoscere i tratti principali delle lettere e dei numeri. Acquisizione delle abilità legate alla lettura ed alla scrittura Imparare a contare, rafforzare la capacità di rappresentare le forme Scoprire i concetti: sinistra-destra; in alto-in basso: sopra-sotto: tra; vicino-lontano; prima-dopo; Caldo-freddo; più-meno; pesante-leggero; lungo-corto; primo-ultimo Imparare ad essere autonomi nel lavoro Imparare ad usare e ad avere cura del materiale didattico e dei quaderni. ATTIVITÀ Esercizi grafomotori Esercizi per lo sviluppo delle abilità manuali Esercizi per rafforzare il senso dell'orientamento nello spazio e sulla carta Esercizi per rafforzare la capacità di rappresentare le forme Esercizi per il coordinamento visivo e motorio Esercizi per imparare a conoscere i numeri Esercizi per favorire l'osservazione e la memorizzazione Esercizi per scoprire i concetti: sinistra-destra; sopra-sotto.... Compilazione di un quaderno di lavoro personale. PERIODO Da ottobre in poi Età Bambini dell'ultimo anno REFERENTE

SMOTLAK DARIA PROGETTO n. 3

PRIMO APPROCCIO ALLA LINGUA INGLESE

OBIETTIVO GLOBALE Primo approccio alla lingua inglese attraverso canzoncine e giochi PERIODO 20 incontri settimanali della durata di 1 ora ETÀ Tutti REFERENTE Collaboratore esterno (di madrelingua inglese)

PROGETTO n. 4

EDUCAZIONE STRADALE

La novità di quest'anno è rappresentata dalla collaborazione con la Scuola elementare di Cattinara. Gli alunni della 1° e 2° classe seguiranno due lezioni tenute da due vigili urbani. Successivamente gli alunni terranno una lezione per i bambini dell’asilo.

OBIETTIVI Imparare a conoscere le regole di sicurezza per i pedoni ed i possibili pericoli Conoscere e riconoscere i segnali stradali Imparare a camminare correttamente sul marciapiede Imparare le regole per attraversare correttamente la strada Ai bambini verrà spiegato come rendere i pedoni più visibili I bambini imparano a conoscere i mezzi di trasporto ATTIVITÀ Osservazione diretta del traffico e dei mezzi e le persone coinvolte Giochi sul tema del traffico, simulazione di percorsi Visita del vigile urbano e dei bambini della scuola elementare, sviluppo della capacità di reagire diverse situazioni in strada Incontro conclusivo delle scuole elementari che hanno partecipato al progetto di educazione stradale ETÀ 5 anni REFERENTE SMOTLAK DARIA

Il progetto verrà svolto da due vigili urbani del Comune di Trieste (in lingua slovena)

PROGETTO n. 5

CONTINUITÀ

Nido-materna MOTIVAZIONE Le educatrici della scuola materna Dijaški dom e dell'asilo nido del Dijaški dom collaboreranno anche quest'anno al progetto di continuità nido-materna. Molti sono i bambini in comune. Il passaggio dal nido alla scuola materna sarà così meno traumatico per il bambino e per i genitori. OBIETTIVO Favorire la conoscenza tra i bambini, le educatrici e la scoperta del nuovo ambiente. ATTIVITÀ Giornata delle porte aperte Settimana del bambino – scambi nido - materna (visite) Laboratori vario – creativo, musicale, fiabe PERIODO Durante tutto l'anno scolastico

ETÀ Bambini di 2 – 3 anni di età Referenti LUPINC Elen e FORAUS Morena

Materna-elementare La collaborazione materna-elementare è estremamente importante. Oltre ad una preparazione specifica che i bambini più grandi ricevono già in asilo, sono estremamente importanti le visite periodiche alla scuola elementare. La scuola materna Dijaški dom collabora con la scuola elementare di Cattinara e la scuola elementare Župančič. OBIETTIVI Conoscere il nuovo ambiente della scuola elementare, le maestre e socializzazione con gli ex compagni. ATTIVITÀ Visita della scuola elementare e della materna Lezioni presso la scuola elementare Festa di S. Nicolò Festa di Carnevale PERIODO Ottobre – maggio

ETÀ Ultimo anno di scuola materna Referente SMOTLAK Daria

PROGETTO n. 6

IMPARIAMO A NUOTARE

Siamo consapevoli dell'importanza del nuoto, non soltanto per un discorso di sicurezza in acqua ma anche per il suo ruolo nello sviluppo muscolare ed organico del corpo. Attraverso il gioco avvicineremo i bambini dell'ultimo anno della scuola materna all'acqua. I bambini superano più facilmente la paura dell'acqua in compagnia dei loro coetanei con i quali si incoraggiano, divertono ed emulamo reciprocamente. Le lezioni di nuoto si svolgeranno presso la piscina Bianchi sotto la guida di un istruttore qualificato. OBIETTIVO Attraverso il gioco i bambini dovrebbero superare la paura dell'acqua ed imparare a nuotare. PERIODO Da gennaio in poi LUOGO Piscina Bianchi

ETÀ Bambini dell'ultimo anno REFERENTE SMOTLAK DARIA

GITE PROGRAMMATE, FESTEGGIAMENTI

Gita autunnale a Basovizza Festa di San Nicolò Partecipazione alla rassegna di cori di voci bianche »Pesem mladih« Bavisela Teatro Gita conclusiva Ai bambini che non seguiranno le lezioni di educazione cattolica verrà proposta l'attività alternativa di RAFFORZAMENTO DELLA LINGUA SLOVENA.

SCUOLA MATERNA COMUNALE “OBLAK NIKO” (sezione slovena)

Anno scolastico 2012/13

EDUCAZIONE RELIGIOSA Insegnante: Raffaella Petronio

PROGETTO “LE PAROLE CHE NON SO ESPRIMERE VOLANO LIBERE NEL MIO CUORE” I bambini possiedono una sensibilità sviluppata ed un mondo interiore molto profondo. Non essere capaci di esprimere a parole i propri sentimenti, a causa dell'immaturità di linguaggio o di difficoltà di codificazione, spesso limita e nasconde questa dimensione. Educare all'ascolto del cuore, al silenzio, al tentativo di identificare le sensazioni e gli stati d'animo. Aiutare i bambini a comprendere se stessi e l'ambiente che li circonda, a sentirsi accolti ed amati, è una delle esperienze più belle ed arricchenti che si possono provare. Perché questo accada dobbiamo »aprire la porta del cuore”. Il nostro amico “Lupacchiotto” e Gesù ci accompagneranno in questo percorso.

Scopriremo quanto Gesù amasse ascoltare i cuori delle persone che incontrava, leggeremo le sue storie che ci aiuteranno a comprendere l'altro e a volergli bene. Il “Lupacchiotto” sarà il nostro nuovo amico di peluche che imparerà insieme a noi cosa significa voler bene agli amici, amare, perdonare, accogliere l'altro, gioire con lui ecc... Anche il Lupacchiotto è ancora piccolo, ha 4 anni e nemmeno lui sa come esprimere i diversi sentimenti che prova nei vari momenti del giorno, ed in questo lo aiuteranno i bambini e la maestra. PROGETTO MUSICALE COMUNE A conclusione dell'anno scolastico i bambini realizzeranno un progetto musicale nell'ambito del quale impareranno una canzone sull'amicizia che vuole trasmettere i valori comuni a tutti i bambini. Al progetto parteciperanno tutti i bambini, anche quelli che non seguono le ore di religione. Tutti i bambini formeranno un coro; le parole che volano libere nel cuore supereranno le barriere delle religioni e delle lingue diverse fino a raggiungere il cielo. La canzone verrà registrata in uno studio di registrazione e ogni bambino riceverà la sua copia come regalo a conclusione dell'anno scolastico. OBIETTIVI DIDATTICI Nelle scuole materne l'insegnamento dell'educazione religiosa cattolica, come le altre materie insegnate, è incentrato sul raggiungimento degli obiettivi principali della scuola materna. Le linee guida principali di insegnamento dell'educazione religiosa cattolica si pongono l'obiettivo di trasmettere ai bambini le risposte religiose alle loro domande esistenziali. Ai bambini insegnamo anche a riconoscere i simboli religiosi presenti nella nostra società: numerose chiese, monumenti, festeggiamenti tradizionali dei patroni ci ricordano la religiosità presente nella nostra società. Il bambino imparerà a conoscere questa ricchezza culturale del nostro patrimonio storico e culturale nella maniera adeguata alla sua età, attraverso il gioco e varie attività proposte. Tutto ciò nel rispetto delle sue esperienze personali, delle responsabilità educative dei genitori e della pedagogia delle scuole materne. Queste linee guida principali vengono integrate da obiettivi educativi specifici di insegnamento dell'educazione religiosa cattolica:

Osservare il mondo che ci circonda come dono del Dio creatore Feste cattoliche Conoscere Gesù di Nazareth ed alcune sue parabole La vita di alcuni santi: S.Francesco, S.Clara, S.Nicolò.

Contrariamente alla catechesi l'insegnamento dell'educazione religiosa cattolica non è incentrato:

- sull'educazione di un cattolico o di un catecumeno - sulla preparazione ai sacramenti - sull'approccio alla religione - sull'appartenenza alla comunità ecclesiastica. Useremo diverse tecniche drammaturgiche, la danza, il canto; creeremo manufatti e disegni. Ascolteremo il racconto delle parabole della Bibbia e di Gesù e ci metteremo alla prova in diversi giochi che contribuiranno in maniera creativa allo sviluppo del bambino.