Scuola Allievi Carabinieri E. Frate -Campobasso · Cosa mi servirebbe sapere? Procedo a tutte le...
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Tecniche di ApprendimentoScuola Allievi CarabinieriE. Frate - Campobasso
Dott.ssa Antonella PetrellaPsicologa-Psicoterapeuta
“Un viaggio deve essere preparato con metodo”
(Paul Morand)
www.antonellapetrella.it
Cosa si intende per metodo?
▪ Per metodo si intende una strategia e/o una facilitazione che consiste nel disporre le cose nel modo migliore per raggiungere un obiettivo, calcolare le mosse da fare e quelle da evitare e tenere conto, per quanto possibile, di tutti gli elementi in gioco.
1. Non c’è metodo senza meta…
Qual è la tua meta?
▪ Siate precisi, scendete nei particolari, «dipingete» nella vostra mente: immaginate come sarete dopo aver raggiunto il vostro scopo, come sarà diversa la vostra giornata, la vostra vita…
▪ In questo modo avvertiremo meno fatica e più motivazione (la motivazione è la chiave di tutto). Un principio psicologico fondamentale dice infatti che avvertiamo la fatica quando le cose che stiamo facendo non hanno senso.
Pertanto è fondamentale dare senso
2. Organizzare il tempo edare struttura allo studio:• Evitare che sia casuale e caotico, stabilendo – prima
di iniziare – che cosa conviene fare, quando e come;• Fare un piano di studio con il tempo a disposizione
prima dell’esame;• Definire un tempo per studiare, lontani da distrazioni
(spegnete cellulari, mezzi di comunicazione vari, predisponete tutto il materiale che vi serve a portata di mano);
• Spezzettare lo studio suddividendo i capitolo, i paragrafi e le pagine.
Prima di iniziare a studiare, ripetetevi questafrase:
«Il tempo che impiegherò oggi nellostudio non è tempo rubato aldivertimento, ma anzi è quello che miserve per potermi divertire di piùquando avrò finito»Dite anche: «Quello che seminerò adesso mifrutterà molto di più tra poco»
“Non buttare tutto nello stesso sacco: non ce la
farai a sollevarlo” (Stanislaw Lec)
4. Selezionare• stabilire se quella tal cosa è
necessaria, oppure utile, oppure superflua;
• il necessario va sempre perseguito; il superfluo va sempre eliminato; l’utile va valutato di volta in volta.
5.Autovalutare
Lo stato attuale delle conoscenze chiedendosi cosa sarebbe utile sapere per poter fare una determinata azione…
Es.: Facendo un posto di controllo, fermo unaautoveicolo, visto che hanno dei precedenti perdroga (li ho identificati e ho fatto verificarecontattando la centrale operativa) e vistol'atteggiamento sospetto…
Cosa mi servirebbe sapere?Procedo a tutte le attività consentite dalla
normativa sugli stupefacenti e in base ai risultati procedo a operare amministrativamente
(art 75) o penalmente (art 73)
Ogni tanto, durante la lettura, fermatevi echiedetevi:«Che cosa mi sta dicendo l’autore di questapagina?».
E, se non si riesce a ripetere il concetto,l’idea, il significato di quello che si è letto,bisogna rileggerlo.
6. Come leggere e studiare?Leggete tutto, senza tralasciare niente, tenendo le mani vuote.Se vi accorgete di essere distratti, ricominciate da capo.
Quando avete letto tutto, prendete una matita e rileggete iltesto lentamente: ora sapete più o meno di che cosa parla, equindi è molto più facile riconoscere i punti che non possonoessere tralasciati; immaginate perciò di dover tagliare ilsuperfluo, e mettete in evidenza con un leggero segno dimatita le cose che rimangono dopo aver eliminato quelle«inutili», cioè meno importanti.
▪ Rileggete quello che rimane, cercando se possibile di trovare in ogni paragrafo un concetto più importante degli altri.
▪ Poi cercate di trovare in ogni pagina un paragrafo più importante degli altri.
▪ Evidenziate nel modo che preferite ciò che così avete trovato: questi sono i punti nevralgici del testo e riassumeteli (oralmente, attraverso uno schema, o appuntandoli sotto forma di riassunto. (Tra i tre metodi indicati io suggerisco il riassunto verbale accompagnato da semplici mappe concettuali che richiamano alla memoria il materiale appreso)
Infine, “aprite altri link” capaci di collegare le conoscenze apprese in una materia con altre di altre materie. Questo consoliderà ulteriormente il sapere, vi permetterà di integrarlo con altre conoscenze, dandovi una certa agilità ed elasticità di pensiero.
Infine, “aprite altri link” capaci di collegare leconoscenze apprese in una materia con altre di altrematerie.
Questo consoliderà ulteriormente il sapere, vipermetterà di integrarlo con altre conoscenze,dandovi una certa agilità ed elasticità di pensiero.
7. Alternare a sessioni di studio momenti di pausa▪ Le pause sono importanti come lo è lo studio.▪ “Durante i periodi di riposo il cervello continua a
lavorare: quando riponiamo il libro, la mente continua a ticchettare senza che noi ne siamo consapevoli, sistemando, aggiustando ed elaborando quanto abbiamo stipato nei suoi sistemi di archiviazione durante la fase di lavoro attivo. Ma questo accade solo se abbiamo effettivamente inserito qualcosa in questi sistemi.”
8. Mettetevi alla provaImmaginate di trovarvi a dover spiegare ciò che avete letto a una persona che non ne sa nulla, che non conosce l’argomento. Il vostro compito non è semplicemente ripetere qualcosa, ma assicurarvi che venga compresa. Se avete realmente qualcuno disposto ad ascoltarvi, la procedura vi darà molta soddisfazione.
▪ Il miglior modo per imparare qualcosa è insegnarla
9. “Ho troppo da fare. Non ho tempo per stare in ansia.” (Winston Churchill)
▪ Le emozioni possono ostacolarci o facilitarci
▪ Lo stress non deriva dallo studio, ma dalle preoccupazioni riguardo allo studio, e dalla cattiva gestione della fatica e della stanchezza.
▪ Contro il cattivo rapporto con la fatica: di fronte a una materia ostica, la parola chiave è «sfida». Considerate quella materia così faticosa un’occasione d’oro per diventare più forti: aggreditela, cercate di sottometterla. Più è faticoso, meglio è.
▪ Contro la stanchezza: cercate di riconoscerla prima che arrivi. Meglio accorgersene quando è ancora all’inizio, e prendersi una pausa prima che inizi a produrre i suoi effetti negativi. Anticipare è meglio che combattere .
▪ “Quando un atleta affronta una gara importante ha paura. Se la gara è di quelle in cui ci si gioca il tutto per tutto in pochi secondi, come per esempio nei tuffi, la paura è ancora più forte, perché ci si rende conto che l’allenamento di mesi o anni può essere compromesso in un istante, e che da una frazione di secondo può dipendere la sconfitta o la vittoria.
▪ Come può un atleta iniziare la gara con un simile carico sulle spalle?” “Il rimedio, che molti atleti di grande valore ci hanno segnalato, è cercare la serenità nella consapevolezza di avere dato tutto il possibile: se mi presento in gara con la coscienza sporca, perché so che non ho fatto tutto quello che avrei dovuto fare nelle fasi di preparazione, nella mia mente ho già perso; se sono sicuro di essermi allenato con serietà, costanza e dedizione, non avrò nulla da temere.
▪ Sapere di aver studiato non fa sparire la paura, ma farà sì che essa scompaia rapidamente non appena si affronterà la prima domanda.”
10. Buon viaggio!▪ aver chiaro qual è il vostro obiettivo;▪ sentire dentro di voi la giusta motivazione;▪ avere familiarità con il concetto di organizzazione;▪ conoscere lo stato attuale delle vostre conoscenze della materia
e di quanto vi manca per essere ben preparati;▪ aver steso un piano delle diverse fasi dello studio in funzione del
grado di preparazione che volete raggiungere al termine di ciascuna fase o sessione di studio;▪ aver stabilito che cosa, della materia da affrontare, è più
importante e cosa meno
Mappe Concettuali
COS’È UNA MAPPA CONCETTUALELa mappa concettuale è una particolare tipologia di rappresentazione grafica, un valido alleato per aiutare l’apprendimento e la memorizzazione.
Si tratta di uno strumento di studio che permette di schematizzare gli argomenti da studiare al fine di ricordarli meglio: in pratica, si parte da un concetto cui si collegano concetti correlati, secondo una particolare elaborazione grafica.
▪
E’ un approccio basato sul principio cognitivo – di tipo costruttivista – che presuppone che ciascuno di noi sia in grado di creare un proprio percorso conoscitivo all’interno di un contesto.Le mappe concettuali mirano a contribuire alla realizzazione di apprendimento significativo, in grado di modificare le strutture cognitive del soggetto e contrapposto all’apprendimento meccanico, fondato sull’acquisizione mnemonica.
Una mappa concettuale hauna struttura basata su tre macroelementi:• nodi concettuali: sagome che
descrivono i principali concettipresenti nel dominio di conoscenzadella mappa; al loro interno vieneriportata una descrizione testualepiù o meno sintetica;
• relazioni associative: sono unasorta di arco di collegamento tra inodi della mappa
• etichette descrittive: sono i testiche spiegano il significato dellerelazioni
Questa metodologia di apprendimento fu teorizzata da JosephNovak presso la Cornell University per evidenziare i concettiprincipali e i rispettivi legami all’interno di un argomento.Semplificando, si tratta di una sorta di reticolo in cui i concettivengono collegati in modo grafico testuale. Più un concetto risultaconnesso agli altri, più è semplice richiamarlo alla memoria edutilizzarlo.
COME REALIZZARE UNA MAPPA CONCETTUALE:
▪ Per realizzare una mappa concettuale bisogna partire dall’individuazione dei concetti base dell’argomento che si intende affrontare.
▪ Il passo successivo prevede la creazione dei legami associativi, da descrivere con etichette formulate con verbi.
▪ La creazione della mappa non è lineare, ma procede per rifiniture successive, eliminando le eventuali ridondanze, fino ad un opportuno grado di dettaglio. Secondo Novak le mappe concettuali hanno una finalità cognitiva e sono orientate all’espressività, quindi i reticoli non sono (quasi mai) in ordine gerarchico.
ECCO COME PROCEDERE:• Comincia dalla lettura del capitolo di testo o dei materiali da
studiare;• Dopo aver terminato una prima lettura, elenca i concetti più
importanti riguardo l’argomento che hai appena letto; cerca diutilizzare parole semplici (e non più di 3-4 parole) per descrivere edetichettare ciascun concetto;
• Individua quali saranno i concetti più importanti e disponili su unfoglio di carta, cominciando dall’alto;
• In basso, aggiungi i concetti meno importanti;• Collega i vari concetti con delle linee: ciascuna linea deve
rappresentare un legame, non deve essere casuale; accanto adogni linea, aggiungi una breve descrizione del legame, cercando diessere quanto più sintetico.
LE MAPPE MENTALI
La mappa mentale è uno strumento per l’apprendimento veloceche segue lo schema d’apprendimento tipico del nostrocervello: analitico e, al contempo, creativo.
Sono elementi analitici:▪ l’individuazione dei concetti▪ la struttura gerarchica con cui vengono disposti
Sono elementi creativi:▪ i colori▪ le immagini▪ la disposizione dei rami e la trasposizione grafica dello schema
concettuale
Per generare una mappa mentale, si comincia da un concettocentrale, che corrisponde grossomodo all’argomento che si stastudiando. La struttura caratteristica della mappa mentale èquella a raggiera: da un nodo principale si dipanano le variesotto-categorie, ordinate seguendo uno schema gerarchicoramificato.
STUDIO CON LE MAPPE MENTALI: STUDIO STRATEGICO
Utilizzando le mappe mentali, si sviluppa una forma di studio strategico, particolarmente utile per chi si trova a fare studi avanzati e complessi. La mappa mentale comincia dal testo, che sia un manuale universitario o un sussidiario della scuola primaria. La lettura è sempre il punto di partenza.
▪ Individua l’argomento fondamentale del testo: diventerà il nodo centrale della mappa mentale.
▪ Durante la prima lettura, annota i concetti focali, quelli intorno a cui l’argomento è costruito. Questi diventeranno le sotto-categorie principali.
▪ Una seconda lettura sarà necessaria per sottolineare tutti gli elementi importanti del testo, quelli che dovrai poi inserire nella mappa mentale.
▪ Parallelamente alla sottolineatura, è possibile tracciare già uno schizzo della propria mappa, senza utilizzare ancora i colori e le immagini (del resto, si tratta di una bozza).
▪ Infine, quando sarai soddisfatto della tua mappa mentale, potrai rifinirla inserendo le illustrazioni e lavorando graficamente sui rami, sulle categorie e sulle sotto-categorie.
DIFFERENZE TRA MAPPE MENTALI E MAPPE CONCETTUALI
▪ Le mappe mentali utilizzano immagini e personalizzazioni artistiche, le mappe concettuali no (a meno che non decidiate di modificarle un po’)
▪ Le mappe mentali ordinano i concetti in modo gerarchico, le mappe concettuali utilizzano un ordine causale e sequenziale
▪ Le mappe mentali stimolano l’apprendimento emozionale, le mappe concettuali mirano a ridurre la quantità di informazioni e a evidenziare la sequenza degli argomenti
PIRAMIDE DELLE INFORMAZIONI
Una piramide delle informazioni, al vertice collocheremounicamente i concetti principali. Su uno scalino più basso, iconcetti secondari, quelli che si collegano ai principali per creare latrama complessa dell’argomento.
▪ Infine, alla base della piramide troviamo i supporti dei concetti principali e secondari; si tratta, di solito, di esempi, casi di studio, esperimenti e altre informazioni che potremmo anche trascurare, ma che è bene ricordare collegandoli al proprio concetto di riferimento.
▪ Specialmente per lo studio universitario, si tratta di informazioni che possono fare la differenza tra una valutazione mediocre e un buon punteggio. Isolarli e disporli alla base della piramide come tanti mattoncini è il segreto per uno studio di successo.
▪ Tutte le informazioni che non riusciamo a collocare all’interno della piramide delle informazioni, sostanzialmente, sono assolutamente inutili. O meglio, possiamo leggerle velocemente, ma difficilmente ci serviranno.
SOFTWERE
▪ Connected-mind è la prima scelta per l’uso didattico: si tratta di un’applicazione da utilizzare direttamente online e completamente gratuita; una volta elaborata la mappa sarà possibile salvarla creando un account cloud gratuito. Una volta creata una mappa, potrai stamparla con un clic. Semplice da utilizzare e adatto anche ai principianti, questo programma ti permetterà di muovere i primi passi nel mondo delle mappe.
Esistono poi software e app pensati per realizzare mappe concettuali a livello professionale; in particolare:
▪ XMind: un software utilizzato da numerose aziende, con un periodo di prova gratuito e varie licenze; utile specialmente per chi deve integrare e condividere le mappe concettuali con un team di lavoro.
▪ Minidomo: un valido software per creare mappe concettuali e condividerle in rete; e c’è di più: con Minidomo avete a disposizione tantissime mappe concettuali già pronte, solo da personalizzare.
▪Ma io consiglio sempre foglio e penna
PRENDERE APPUNTI
Prendere appunti:
▪A lezione: chiedere chiarimenti direttamente al docente e prendere appunti sintetici per fissare i punti chiave;
▪Dopo lezione: consultare gli appunti entro pochi giorni per favorire la memorizzazione delle informazioni.
Usare simboli ed abbreviazioni
USARE SIMBOLI ED ABBREVIAZIONI
METODO DI CORNELL
BUONO STUDIO
Fonte: Matteo Rampin. “Come imparare a studiare. Compiti a casa e metodo di studio: vincere la sfida”. iBooks.
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