Scritti autobiografici vol. II Trento e il Trentino sotto le bombe diario 1943-1945

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testi 15 ** Anna Menestrina Sotto le bombe diario 1943-1945

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Dopo aver vissuto la Grande Guerra Anna Menestrina pensava di aver già affrontato il peggio che la vita potesse riservare. Allo scoppio del secondo conflitto mondiale si ritrova come molti trentini ad affrontare il periodo bellico come una replica del precedente: i razionamenti dei beni di prima necessità, le tessere annonarie, gli sfollamenti e la requisizione di case e di beni, perfino la stessa guerra sul fronte russo. Ma il 2 settembre 1943 spezza questa certezza: il primo bombardamento su Trento provoca più di duecento morti, introducendo l’incubo della guerra aerea, che non risparmia nessuno. E in Anna, come nel resto della popolazione, si fa strada la sconcertante consapevolezza di una nuova tragedia, che rende la vita umana un ”assurdo mistero”.

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testi

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Anna Menestrina

Sottole bombe

diario 1943-1945

Copertin-1.p65 11/01/2006, 10.361

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Scrittiautobiografici

VOLUME II

Trento e il Trentino sotto le bombediario 1943-1945

a cura di

Quinto Antonelli

2005

Anna Menestrina

PROVINCIA AUTONOMADI TRENTO

Volume-2-1.p65 14/01/2006, 14.303

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Introduzione*

«Nella storia del Movimento femminile cattolico del Trentino AnnaMenestrina ha il ruolo più importante: ne è fondatrice, dirigente, animatri-ce intelligente, instancabile e generosa». Inizia così l’orazione funebre cheLilia de Nicolò a nome delle donne e delle giovani di Azione Cattolica,pronuncia il 18 marzo 19641. Raccontare la vita di Anna – prosegue –significa raccontare per intera la storia di un’ideale che si fa pratica dentroun’associazione dapprima elitaria e che poi via via, con l’azione el’apostolato, diventa movimento tanto diffuso quanto riconosciuto.Il racconto di Lilia de Nicolò è, in realtà, una memoria interna che ancoranon si è compiutamente depositata nella storia del movimento cattolicotrentino, che, viceversa, ha trovato ricercatori maggiormente motivati astudiare il fenomeno delle cooperative di consumo e delle banche popola-ri o le figure di spicco di Alcide Degasperi e del vescovo Celestino Endrici.Se le donne trentine devono ancora attendere il loro storico (o più oppor-tunamente la loro storica), con la pubblicazione dei due diari «di guerra»di Anna Menestrina iniziamo a dare un primo, modesto contributo anchealla conoscenza di quella specifica storia femminile.Certo, qui sarà messo a fuoco soprattutto il ruolo di testimone che Annaricopre sia durante la prima che durante la seconda guerra: una testimonecon la straordinaria capacità di rappresentare la vita quotidiana delle don-ne, dapprima in una città «assediata» e poi sotto le bombe.

La militanza femminileAnna Menestrina nasce a Trento il 25 agosto 1883, seconda di nove figli. Ilpadre è Enrico Menestrina (1841-1911), farmacista, la madre Monica Zatelli

* Si riprende qui l’introduzione che apriva il primo volume degli scritti autobiografici op-portunamente modificata.

1 «Anna Menestrina: una vita consacrata al servizio dell’A.C.: il supremo affettuoso saluto».Vita Trentina. Trento, 26 marzo 1964.

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(1858-1944)2. La casa si trovava (e si trova ancora) sull’angolo di piazzaDuomo, sopra la farmacia De Gerloni, una casa centrale dalla quale Annapotrà osservare, durante il periodo della Grande Guerra, la tumultuosaquotidianità della città-fortezza.Nella stessa casa nei primi anni del secolo soggiorna la famiglia di AmedeoDegasperi, che smessi i panni del gendarme, era rientrato a Trento comeimpiegato della Federazione dei consorzi cooperativi. Dalla vicinanza sca-turisce l’amicizia, che poi diventerà affinità politica tra Anna, Marcellina eAlcide Degasperi.Il percorso scolastico di Anna sembra fermarsi alle scuole elementari citta-dine, mentre da autodidatta imparerà il francese e il tedesco (e l’inglese trail 1943 e il 1945) e completerà un suo processo formativo con letture ditipo teologico.Nel 1906 (Anna ha 23 anni) su sollecitazione di Alcide Degasperi entra a farparte della neo costituita sezione femminile del Giovane Trentino3. È questauna Società sportistica democratico cristiana, sorta qualche anno prima sulmodello di aggregazioni già sperimentate in Italia: si trattava di «cristianizzarelo sport», di opporsi alla diffusione delle laiche società di ginnastica, di orga-nizzare il tempo libero della gioventù studiosa secondo ideali di purezza, dipercorrere le valli del Trentino portando «la lieta novella»4.Diversamente, per le giovani donne costituiva la prima occasione pubbli-ca per misurarsi con un nuovo modo (esterno alla famiglia) di vivere lafede. Scriverà Anna nei suoi ricordi del 1959:

«Un fremito di vita nuova correva sulla nostra terra. Anche alle nostregiovinezze si aprivano orizzonti di libertà, di giustizia, desideri di cognizioninuove, di nuove conquiste. Non era ancora chiara l’idea che ci attirava…Emancipazione della donna o evoluzione pacifica con nuovi compiti, nonsolo nella famiglia, ma anche nella vita sociale?»5.

La sezione femminile ha il suo battesimo pubblico al convegno del Giova-ne Trentino che si svolge a Pinè il 28 settembre 1907. Per la prima voltaprendono pubblicamente la parola due donne, Giuseppina de Gentili,

2 Si veda per un primo ritratto biografico di Anna Menestrina la tesi di laurea di DELIBORI1996-1997.

3 Cfr. DEMATTÈ 1962.4 Cfr. ANTONELLI 2001.5 MENESTRINA 1959.

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sorella di Guido, professore al Seminario diocesano e uomo di punta delmovimento politico dei cattolici trentini, ed Elvira Deiaco, moglie di Piodirettore del manicomio di Pergine. Stava giungendo un tempo nuovo perla donna, affermano:

«si vuol oggi difatti una donna che dispieghi in una sfera più vasta la suaazione, che esca di casa per diventar cittadina»6.

Un’affermazione di principio subito temperata dalla riaffermazione dellapriorità della famiglia e delle «funzioni domestiche».Nel 1908 Alcide Degasperi, direttore del quotidiano cattolico Il Trentinooffre alle donne dell’associazione democratico cristiana uno spazio quin-dicinale (la «Pagina femminile») per affrontare «in modo positivo» la que-stione e il movimento «femminista»7. Il comitato di redazione è compostoda Anna Menestrina, Mercedes Gerloni, Marcella Degasperi, Aida Gian-franceschi, ma l’invito a collaborare è esteso a tutte le «cortesi amiche ealle gentili lettrici». L’inizio è in sordina: le riflessioni religiose, le storie edi-ficanti, lo spoglio della stampa estera riempiono tradizionalmente le primerubriche.Il 20 dicembre 1908, Anna Menestrina inaugura la sua carriera di confe-renziere all’adunanza generale della sezione femminile del Giovane Trentinotrattando della «donna e la stampa». Quello della stampa malvagia ecorruttrice è un tema che le sta particolarmente a cuore e che affronteràancora in diverse occasioni:

«Non c’è via di mezzo: o con la stampa buona noi cooperiamo al trionfodella verità, o colla nostra apatia, aguzziamo le armi contro la verità stessa;o apriamo la via allo spirito di Cristo, o assistiamo impassibili all’apoteosidi Satana!»8.

Il lessico e l’argomentazione sono quelli di un cristianesimo che si senteaccerchiato e minacciato dai modelli (valori, condotte, comportamenti) diuna società secolarizzata. Si tratta per la donna di esercitare il suo influssobenefico, la sua missione di apostolo della verità, santificatrice dei pubblici

6 «Il convegno del Giovane Trentino a Pinè». Il Trentino. Trento, 1 ottobre 1907. Si leggasul Trentino anche il sunto di una seconda conferenza di Elvira Deiaco del 25 aprile1908 sulla «necessità del femminismo cristiano», ovvero sulla mobilitazione delle donne(«son tempi di guerra questi») in difesa della famiglia, della fede e della moralità.

7 «Pagina femminile». Il Trentino. Trento, 15 maggio 1908.8 «Pagina femminile: la donna e la stampa». Il Trentino. Trento, 12 gennaio 1909.

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costumi, rigeneratrice dei popoli, restauratrice delle virtù morali.Al di là della presenza assidua sulla pagina femminile, possiamo solo im-maginare l’attività di Anna, divisa tra la vita di una famiglia numerosa, leopere di beneficenza, gli atti di pietà (frequenta la Pia unione della Figlie diMaria).Nel marzo del 1909 la ritroviamo tra le promotrici dell’Alleanza femminile,l’associazione delle operaie «sia stipendiate che lavoratrici della penna odell’ago» voluta dal Comitato diocesano. Ha finalità educative (corsi diinsegnamento e di perfezionamento professionale, conferenze) e socialicon l’istituzione di un ufficio di collocamento e di un patronato.Ad inaugurare la nuova società c’è proprio lei Anna con un discorso sullanecessità dell’unione delle donne di tutte le classi sociali: ma al centro, acolpire l’uditorio, pone con forza il parallelismo tra il paganesimo dei tem-pi antichi e la rinascita di un nuovo paganesimo «di idee e di costumi»9.È una preoccupazione che ritorna anche in un successivo discorso a com-memorazione della Rerum Novarum10. In sintonia con le parole d’ordinedel movimento delle donne cattoliche italiane, anche Anna Menestrina,assegna alle donne il compito di «riconquistare la società a Cristo»11.Sono anni di intensa attività: nella primavera del 1910 le medesime don-ne trentine impegnate nella redazione della Pagina femminile, con l’inco-raggiamento e l’approvazione del vescovo Celestino Endrici, danno vitaall’Associazione Femminile Tridentina. Modello ideologico e organizzativoè l’Unione fra le donne cattoliche italiane, sorta l’anno prima in Vaticanocon la benedizione di Pio X che in quella occasione aveva detto:

«La donna ha pure altri doveri che sorpassano la cerchia della famiglia eche riguardano il prossimo. È la donna che deve asciugare le lacrime,lenire i dolori, sollevare le miserie temporali e spirituali di coloro chesoffrono, adempiendo così una missione sociale che la farà apparire angelod’amore fra gli umani dolori»12.

Si trattava, in sostanza, di prolungare all’esterno della famiglia le funzioni

9 «Pagina femminile: inaugurazione dell’Alleanza femminile». Il Trentino. Trento, 6 apri-le 1909.

10 «Pagina femminile: l’Alleanza femminile commemora la Rerum Novarum». Il Trentino.Trento, 18 maggio 1909.

11 Cfr. DAU NOVELLI 1988.12 Cit. in DAU NOVELLI 1988: 123.

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domestiche di supporto e di accoglienza, impegnando le donne in un ambitoreligioso-assistenziale ben delimitato.Nel discorso di inaugurazione della nuova associazione, Anna Menestrinamette a fuoco quello che era anche uno dei punti programmatici dell’Unionefemminile italiana, ovvero il rifiuto del femminismo laico:

«Noi possiamo e dobbiamo disapprovare quel movimento femminista che,rotto ormai ogni freno, corre pazzo, reclamando sempre nuovi diritti perla donna, per potere, con facilità maggiore dimenticarne i doveri; quelfemminismo insano che toglie alla donna le doti più delicate del suo sessoe la trasporta in pubblico a far le piazzate!»13.

Non si trattava dunque di rivendicare diritti, ma di trasformare le donne inprotagoniste della riconquista cristiana della società14.Le due società femminili appena sorte (l’Alleanza e l’Associazione checondividono sedi e dirigenti) seguono il percorso organizzativo già speri-mentato dall’Unione italiana: istituiscono presso il convento delle PiccoleSuore un ricreatorio femminile, dove tengono conferenze, corsi d’istruzio-ne, rappresentazioni filodrammatiche e una biblioteca (in via Lunga) prov-vista di libri «istruttivi e piacevoli», sede anche di un circolo femminile dilettura15.Nell’estate l’Associazione femminile fonda la sezione trentina dell’Operaper la protezione della giovane, organismo internazionale con sede aFriburgo che aveva finalità di assistenza alle ragazze emigranti. Incardinatanell’Istituto della Sacra Famiglia, l’opera trentina si rivolge quasi esclusiva-mente alle ragazze che dai paesi raggiungono la città per fare le domesti-che: lo scopo è quello di dare alle ragazze «un appoggio durante il lorosoggiorno in città, curando i loro vantaggi morali e materiali e offrendoogni festa alle ascritte delle oneste ricreazioni per sollevarne lo spirito e ilcorpo, tenendole in pari tempo lontane dai passatempi pericolosi»16.

13 «Pagina femminile: la costituzione dell’Associazione Femminile Tridentina». Il Trentino.Trento, 15 marzo 1910.

14 Cfr. la lettera di Celestino Endrici all’Associazione femminile: «Il P. Vescovo approva eincoraggia l’Associazione femminile». Il Trentino. Trento, 18 marzo 1910.

15 «Pagina femminile». Il Trentino. Trento, 10 maggio 1910.16 «Pagina femminile: l’opera di protezione della giovane». Il Trentino. Trento, 20 luglio

1910. L’opera poteva offrire un alloggio alle ragazze sole e senza appoggio che giunge-vano in città per poi indirizzarle al Segretariato operaio, una sorta di ufficio di colloca-mento istituito dal Comitato Diocesano. «Inoltre, per evitare che la domenica le ragazze

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Un lavoro assiduo e «ricco di buoni risultati» nella valutazione di AnnaMenestrina, che nell’adunanza generale del gennaio 1911 propone ancheun impegno straordinario nella lotta alla cattiva stampa17.In questi primi anni l’Associazione femminile è di fatto elitaria: un club disignorine di buona famiglia e di facoltose vedove. La direzione del 1911 ècomposta dalla signorina Anna de Bellesini, presidente; da Anna Menestrina,appunto, vicepresidente; dalla signorina Mercedes Gerloni, segretaria; dallasignora Teresa vedova Dalpiaz, cassiera; dalle signorine Maria Angelini, Bian-ca Bertoldi, Marcella Degasperi e dalle signore Fanny vedova Brugnara,Amalia vedova De Vigili, Pia vedova Tecilla, tutte consigliere18.Negli anni successivi l’attività di Anna Menestrina si confonde con quelladell’Associazione, a cui sembra dedicare tutto il tempo disponibile. La pa-gina quindicinale del Trentino riflette bene la sequela di iniziative: incontri,conferenze, rappresentazioni, feste di beneficenza, lotterie. Che si intensi-ficano, queste ultime, nel 1912 all’indomani della decisione di costruireuna vera e propria «casa di previdenza e di protezione per la gioventùfemminile»19. Nel 1913 viene aperta una Scuola samaritana per signore esignorine «che vogliono istruirsi in tutte quelle cognizioni pratiche, riguar-danti l’igiene, i soccorsi d’urgenza, le cure agli ammalati, le misure

di servizio vadano troppo a zonzo per le strade o peggio, – scrive in una relazioneconsuntiva la presidente dell’Associazione femminile – le raccogliamo in apposito locale[…] dopo la dottrina e cerchiamo di intrattenerle in diversi modi. Sono circa 40 (spessodi più) le ragazze che frequentano questi ritrovi festivi, e si intrattengono lassù con noi,chi un’ora e mezza chi due. Che cosa si fa in questo tempo? Si fa loro qualche buonalettura, si fanno giocare qualche volta alla tombola, qualcheduna che si trova in qualchefamiglia tedesca, ha mostrato il desiderio d’imparare il tedesco, e la si accontenta inse-gnandole alcune parole, altre col permesso del Vescovo imparano a fare un po’ di puntoerba per sapere all’occasione, marcarsi un fazzoletto, oltre il punto croce, che è pur tantocomodo, per qualche semplice lavorino. Qualcuna desidera scrivere una lettera allafamiglia e le si dà l’occorrente per scrivere… infine si coglie, quando si può – l’occasioneper dire alle ragazze una buona parola, per raccomandar loro di frequentare la dottrina,di essere rispettose verso i padroni, di evitare di cambiar servizio, ma di diportarsi beneper farsi amare e farsi onore restando a lungo nella medesima famiglia». «Pagina fem-minile: l’adunanza mensile dell’Associazione femminile tridentina». Il Trentino. Trento,15 marzo 1911.

17 «Pagina femminile: l’adunanza generale dell’Associazione femminile tridentina». Il Trentino.Trento, 25 gennaio 1911.

18 «Pagina femminile: l’adunanza generale dell’Associazione femminile tridentina». Il Trentino.Trento, 21 aprile 1911.

19 «Pagina femminile: casa di previdenza e di protezione per la gioventù femminile diTrento». Il Trentino. Trento, 28 giugno 1912.

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profilattiche»20. Lezioni pratiche che diventeranno utilissime, quando adistanza di un anno, le donne dell’associazione entreranno a far parte del-la sezione trentina della Croce rossa.Intanto si intensificano, a livello culturale, i rapporti e gli scambi con l’Unionefra le donne cattoliche italiane. Anna Menestrina e Mercedes Gerloni, nel-l’aprile del 1913, sono tra le delegate alla prima settimana sociale organiz-zata a Torino; ed è lì che conoscono le donne del comitato torinese, più dialtri, esposto sui temi della questione operaia. Incontrano Marianna Incisadi Santo Stefano, Marianna Bettazzi, Maria Luda, responsabile della Fede-razione dell’ago; Bianca della Croce, l’esperta di economia del Circolouniversitario cattolico. E poi conoscono Rodolfo Bettazzi, fondatore dellaprima Lega per la pubblica moralità e del Comitato italiano dell’Opera perla protezione della giovane e don Alessandro Cantono pubblicista, espertodi questioni socio-economiche21.Scrive al ritorno Anna Menestrina:

«A questa prima settimana sociale abbiamo imparato moltissime cose: fucome l’aprirsi di un mondo esteso, nel quale non eravamo penetrate chemolto superficialmente attraverso le notizie dei giornali. Ma a Torino ilmondo si schiuse reale e ammirabile nella sua organizzazione imponente.E vi trovammo tesori di bontà, di intelligenza, di cultura, di operosità, tuttirivolti ad uno stesso fine: la ristaurazione in Cristo di tutte le anime, ditutte le menti, di tutti i cuori, nella stessa fede e nello stesso amore. Dallasettimana sociale di Torino, siamo tornate edificate e commosse»22.

20 «Pagina femminile: la Scuola Samaritana». Il Trentino. Trento, 27 novembre 1913.21 Cfr. DAU NOVELLI 1988: 151-162. Con Rodolfo Bettazzi (Firenze 1861-Torino 1941) in

particolare, il rapporto continuerà nel tempo e nel 1914 verrà chiamato a Trento per unamemorabile conferenza. Cfr. «Un dovere dell’ora presente: conferenza detta dal prof.Rod. Bettazzi». Il Trentino. Trento, 17 gennaio 1914.

22 «Pagina femminile: la I settimana sociale femminile». Il Trentino. Trento, 22 aprile 1913.In un ricordo del 1959, Anna Menestrina colloca nel 1909 la settimana sociale di Torino,ma nondimeno sottolinea la fondamentale rilevanza culturale che l’incontro ebbe per itrentini: «Non è possibile descrivere la commozione del primo incontro. Con applausientusiasti fummo invitate a portare il saluto delle donne di Trento. Toccò alla sottoscrittaparlare della Associazione femminile tridentina, rilevandone l’unità di intenti e di idealicon le sorelle d’Italia, la salda fede nell’avvenire della nostra terra, le comuni speranze,i comuni propositi, mentre Mercedes Gerloni illustrava quanto si era fatto da noi nelleorganizzazioni operaie e nelle opere di assistenza che già fiorivano nella nostra terra. Fuuna settimana indimenticabile! Ricevimenti in onore delle trentine, interviste, incontri conpersonalità note e ammirate per i loro scritti e le loro opere: Zia Anna, direttrice di‹Matelda›, il prof. Bettazzi, Presidente dell’Opera per la Protezione della giovane, don

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26 luglio 1943.Pare davvero che S. Anna porti anche in questa guerra le notizie sensazio-nali. Nella guerra 14-18 fu il giorno di S. Anna che si ordinò la mobilitazio-ne generale. Da quel giorno quante vicende e quanti dolori! (Il diario diguerra compilato in quegli anni di sofferenze, ricorda vicende e dolori).Questa guerra, ancor più feroce, che da quattro anni semina lutti e desola-zione in tutta la terra, è troppo vasta e troppo atroce per le pagine di undiario. Tuttavia vi sono adesso avvenimenti particolarmente gravi per noi,e forse decisivi, che non devono passare senza una segnalazione.Oggi sono qui a Vigalzano2, dopo la giornata di celebrazione del ventenniodella Provvidenza, giornata che abbiamo chiusa con una bella, intima nottedi adorazione3.Angelica4 porta una notizia sensazionale, o meglio, una serie di notizie chesi snodano nel succedersi di poche ore. Dopo gli ultimi colloqui del Duce edel Führer, dei quali poco o nulla è trapelato5, ci fu una seduta del GranConsiglio del Fascismo. Tempestosa. Mussolini fu costretto a presentare alRe le dimissioni. Un ordine del giorno, firmato da 19 ministri, tra i qualiCiano, fu presentato contro di lui.Il Re ha accettate le dimissioni e ha nominato Badoglio primo Ministro eCapo del Governo.E adesso che avverrà ?...

28 luglio.Badoglio ha emanato un proclama al popolo italiano; il Re pure ha lancia-to un appello: Calma, serenità, fiducia. Non si creda che la guerra sia fini-

[c. 2]1

1 Sul retro di copertina si legge una registrazione di spese alimentari che non riportiamo;la prima carta è bianca.

2 È il piccolo paese, a pochi chilometri da Pergine, dove il fratello di Anna, Mario, ha unacasa di campagna che diventerà nei due ultimi anni di guerra il rifugio di tutta la famigliaMenestrina.

3 Registra Agnese Oss Noser di Pergine nel suo Libro di famiglia: «25 Domenica San Giaco-mo. Festa di Monsignor e il ventesimo anniversario della prima pietra della Providenza. Èstato un giorno molto festeggiato e predicato con conferenze e accademie». MsT, Asp. Siallude all’oratorio femminile, dedicato alla «Divina Provvidenza», sorto appunto nel 1923.

4 Angelica Menestrina (1922-1972) è figlia di Mario e quindi nipote di Anna. 5 Il 19 luglio Mussolini ed Hitler, con relative delegazioni, si incontrano a Feltre. Per la

delegazione italiana, dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia, si trattava di sganciarsi inqualche modo dall’Asse e dagli obblighi assunti. Inutilmente come sappiamo.

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ta. No purtroppo! Abbiamo degli impegni, dice Badoglio, che non si pos-sono rompere. Bisogna batterci fino alla fine, guardando in faccia le diffi-coltà, nella visione realistica dell’ora grave che attraversiamo6.

30 luglio.L’altro giorno mi sono trovata a Pergine con / Mons. Giulio D. Egli si me-ravigliò che noi non abbiamo pensato a un rifugio in caso di necessità. Glipare una vera imprudenza aspettare all’ultimo momento, tanto più aven-do la mamma vecchia e Adelina7 con le gambe malate.Mi hanno fatto impressione le sue parole. E poiché mi recavo a Vigalzano,ho chiesto alla sig. Grandi se, in caso di necessità, ci darebbe due stanzenella sua villa. La signora acconsentì volentieri e mi consigliò di mandarsubito un pò di biancheria e vestiti per mettere qualche cosa al sicuro.

31 luglio.Mamma ci lascia fare e dire quel che vogliamo. Ella non è persuasa nédisposta a lasciare un’altra volta la sua casa. Per lei sono tutti allarmi fuordi posto e suggestioni collettive. Dio voglia che sia così! Io però vado rac-cogliendo, almeno col pensiero, le cose che sarebbe più urgente mettere alsicuro...(Oggi è la festa di S. Ignazio. Nella chiesa di S. Francesco molta folla, moltepreghiere, molte funzioni. Vi incontro la Ida Zoanetti che mi annunzia diaver avuta respinta la supplica presentata per un aumento di sussidio. Èesasperata e pronostica castighi e rovine su chi le nega l’aiuto richiesto. Lacittà stessa può andarne di mezzo, a sentir lei! Poiché la conosco e so che,poverina, non ha il cervello a posto, la esorto alla calma e cerco di farlaragionare. Perché non vuole andare a Lavis dove le abbiamo procurato ilposto al ricovero? Ma come si può far ragionare una testa come la sua?).

1 agosto.Il Gran consiglio del Fascismo è stato sciolto.

6 I proclami di Vittorio Emanuele e di Pietro Badoglio appaiono integralmente anche sullaprima pagina del foglio diocesano Vita Trentina (29 luglio 1943) al quale collaboravaAnna Menestrina.

7 Adelina, sorella di Anna, non era sposata e viveva in casa con la madre Monica, conAnna e con una terza sorella, Carmela che faceva la maestra.

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Così, qui rinchiusa ho tempo di meditare: Quanti dolori in q/. 1943! Equante vicende! Il bombardam. di Trento; la fuga dalla n/. casa; la morte diAugusto che segnò il fatto più doloroso...Che ci porterà il 1944? L’orizzonte è oscuro e s’abbuia ogni giorno più.Bisogna vivere di fede minuto per minuto. Credere e avere fiducia nellaProvvidenza, che colpisce solo per sanare e far rientrare in se stesso questopovero mondo che non capisce più nulla.Il dì di Natale fu bombardata anche Vicenza. Mons. Zirato, il nuovo Vesco-vo, è accorso sul posto colpito. Che strazio anche per lui. Proprio il giornodi natale, mentre egli cantava la Messa solenne...Stasera Mario ed Enrico sono venuti a far gli auguri a mamma. Qui inquesta stanzetta, mentre fuori fischia il vento pensiamo tutti uniti al passa-to e all’avvenire... Che il Signore ci protegga e ci doni presto la pace! /

1 gennaio 1944.L’anno che comincia è anno di guerra. Dobbiamo sentirlo fin dalle primeore. La radio e i giornali annunziano un nuovo bombardam. di Roma! piùdoloroso e micidiale dei precedenti.Ma in chiesa si sta bene. C’è folla. Tutti pregano con fervore. MoltissimeComunioni. Tutte noi, anche Mario. Il parroco ci esorta a sperare. Si cantail Veni Creator. Quanto c’è bisogno che lo Spirito Santo illumini i respon-sabili!Tanto per la cronaca: Il burro è sparito dalla faccia della terra. Chi può aver-ne qualche po’, lo paga 180 L.– 200 il kg. le uova L. 5 – l’olio 160-180.Stasera apprendiamo che stanotte furono bombardate Vicenza, Verona eBolzano. Che triste inizio dell’anno!

2 gennaio.Anche Padova ha avuto un bombardam. all’Arcella e in altri punti dellacittà.Oggi, da persona proveniente da Roma sentiamo quali sono i prezzi lag-giù: 15 L. un uovo, 30 L. 1 l. di latte – 300 L. la carne e trovarne! Doveandremo a / finire?Una cara sorpresa: una lettera di Luciano da Assisi. È molto affettuoso eci manifesta la sua riconoscenza per la compartecipazione che abbiamopresa alla loro pena per la morte del papà. Parla degli avvenimenti chesono duri e potranno farsi più duri, ma che si devono guardare al lume

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della fede. Che il Signore gli dia la grazia di essere fedele alla sua voca-zione! Non sappiamo ancora immaginare Luciano avviato per tale via,ma sentiamo che è una grazia ben grande che il Signore ha fatto a lui e anoi.

3 genn.Stasera è arrivata Gabriella sull’imbrunire. È scesa da Smarano stamattinaalle 3 con la mamma e con Renata per affari che riguardano lo stipendiodel povero Augusto. Fu loro liquidato l’importo fino al 20 sett. Poi piùnulla! Ma la Provvidenza non mancherà. Gabr. ci dice che Manlio si trovabene nel suo collegio; ha un buon stipendio e vitto e alloggio ottimi. È giàmolto migliorato nell’aspetto. Lassù a Smarano se la passano abbastanzabene; sono aiutati. Gab. dà la sua paga in famiglia, Manlio manda il suomensile. Gli altri studiano e lavorano. Certo non ci può essere l’agiatezzadi prima, ma quello che premia è che i piccoli crescono / bene e imparanopresto a non temere il sacrificio, tanto necessario nella vita.

7 gennaioGabr. è restata fino ad oggi con noi e la sua presenza ci fu di conforto.Stamattina anche Mario è sceso in città con l’auto di Lorenzi. Come sareb-be bello se nessuno mai dovesse allontanarsi. Queste continue partenzemi danno un senso di smarrimento.

8 genn.Oggi si sono sentiti aeroplani...

10 genn.Anche Mariella è partita stamattina dopo la Messa per riprendere la scuolaad Avio.

11 [gennaio]Ed oggi apprendiamo che gli aeroplani che si sentivano sabato sul mezzo-dì hanno bombardato alcuni scali ferroviari dell’Italia sett.Enrico dice d’aver sentito parlare di un bombardam. di Verona e dellalinea verso Ala.Sono di nuovo angustiata pensando a Mariella. Spero e prego che non lesiano successi guai. Anche il treno della Valsugana ebbe 2 ore di ritardo il

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Indice

pag. 5 Introduzione

ANNA MENESTRINA: DIARIO 1943-1945

pag. 24 1943

pag. 89 1944

pag. 188 1945

pag. 235 Bibliografia

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Anna Menestrina, come tutti i trentini aveva affrontato lanuova guerra con la memoria di quella precedente. La sto-ria sembrava ripetersi: i razionamenti dei beni di prima ne-cessità, le tessere annonarie; e poi gli sfollamenti e la requi-sizione di case e di beni. Persino la guerra sul fronte russoera parsa una replica. Fino al 2 settembre 1943 quando ilprimo bombardamento su Trento che provoca più di due-cento morti, segna una netta frattura nella percezione deglieventi. È la scoperta della guerra aerea: tutto era già statovisto e vissuto nel corso di una stessa generazione; tutto,tranne la guerra aerea e il suo portato di morte e distruzioneche fece della vita degli uomini in quel tempo un assurdomistero.

Anna Menestrina (Trento, 1883-1964), militante del movi-mento cattolico femminile, collaborò al quotidiano Il Trentinodiretto da Alcide Degasperi. Dopo la Grande Guerra, tra-scorsa a Trento come segretaria della Croce rossa, divennepresidente delle donne di Azione cattolica. Scrisse per molteriviste cattoliche e fu autrice di due romanzi per giovanette.

Museo storico in Trento onlus

www.museostorico.it – [email protected] – tel. 0461.230482 - fax 0461.237418ISBN 88-7197-072-1

E 18.00

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