Scopo del piano di emergenza; Cosa sono i piani di emergenza e come sono strutturati; Cosa sono le...

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Scopo del piano di emergenza; Cosa sono i piani di emergenza e come sono strutturati; Cosa sono le procedure operative; Comportamenti da mettere in atto quando si scopre un incendio e quando ci si trova in una situazione di allarme Criteri generali da adottare per realizzare un piano di emergenza Obiettivi Didattici Obiettivi Didattici

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Scopo del piano di emergenza;

Cosa sono i piani di emergenza e come sono strutturati;

Cosa sono le procedure operative;

Comportamenti da mettere in atto quando si scopre un

incendio e quando ci si trova in una situazione di allarme

Criteri generali da adottare per realizzare un piano di

emergenza

Obiettivi DidatticiObiettivi Didattici

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Piano di SicurezzaPiano di SicurezzaDocumento nel quale sono pianificati tutti gli adempimenti di sicurezza, ed in particolare vengono specificati:

i controlli gli interventi di manutenzione l’addestramento del personale l’informazione agli ospiti le procedure da attuare in caso di emergenza (piano di

emergenza)

Piano di EmergenzaPiano di Emergenza

Documento la cui finalità principale è quella di assicurare che, in caso di emergenza, ognuno conosca le azioni che deve attuare per garantire (innanzitutto) la sicura evacuazione dell’edificio.

PIANO DI SICUREZZA E DI EMERGENZAPIANO DI SICUREZZA E DI EMERGENZA

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Il peggiore piano di emergenza è non avere nessun piano. Il peggiore piano di emergenza è non avere nessun piano. Il secondo peggiore piano è averne dueIl secondo peggiore piano è averne due.

Uno strumento basilare per la corretta gestione degli incidenti (siano essi incendi, infortuni, fughe di gas o spillamenti di sostanze pericolose) è il cosiddetto “Piano di “Piano di Emergenza”Emergenza”..

In tale documento sono contenute quelle informazioni chiave che servono per mettere in atto i primi comportamenti e le prime manovre, permettendo di ottenere nel più breve tempo possibile i seguenti obiettivi principali:

salvaguardia ed evacuazione delle persone messa in sicurezza degli impianti compartimentazione e confinamento dell’incendio protezione dei beni e delle attrezzature estinzione completa dell’incendio.

Il piano di emergenza in caso di incendioIl piano di emergenza in caso di incendio

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ScopoScopoLo scopo dei piani di emergenza è quello di consentire la migliore gestione degli scenari incidentali ipotizzabili.

ObiettiviObiettivi

I principali obiettivi di un piano di emergenza, sono: raccogliere in un documento organico e ben strutturato quelle

informazioniinformazioni che non è possibile ottenere facilmente durante l’emergenza;

fornire una serie di linee guida comportamentalilinee guida comportamentali e procedurali che siano il frutto dell’esperienza di tutti i componenti dell’Azienda e rappresentano pertanto le migliori azioni da intraprendere;

disporre di uno strumento per sperimentare e simularesperimentare e simulare situazioni di emergenza e promuovere organicamente l’attività di addestramento aziendale.

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La struttura di un piano di emergenza varia in funzione :

del tipo di attività, del tipo di azienda, della distribuzione planimetrica del numero di dipendenti di una serie di parametri talmente diversificati che

impediscono la creazione di un unico modello standard.

È però possibile definire la metodologia per la strutturazione dei piani di emergenza ed elencare, quindi, i contenuti di base comuni a tutti i piani.

Variabili di struttura di un Variabili di struttura di un piano emergenzapiano emergenza

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Parte I - Informazioni generaliParte I - Informazioni generali

1) Notizie essenziali sull’attività1) Notizie essenziali sull’attività

(Ragione sociale, Ubicazione, Mappe della zone e planimetrie, Informazioni

meteorologiche, Tipo di attività, Capacità produttiva e di stoccaggio,

Struttura organizzativa, Numero dipendenti)

2) Impianti e mezzi antincendio e di pronto intervento2) Impianti e mezzi antincendio e di pronto intervento

(Impianto idrico, Impianti antincendio fissi e mobili, Altre dotazioni di pronto

intervento, Materiali e mezzi di riserva, Infermeria, Ambulanza)

Struttura fondamentale di un Struttura fondamentale di un piano di emergenzapiano di emergenza

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3) Avvisatori di incendio3) Avvisatori di incendio

(Filosofia del sistema di segnalazione delle condizioni di emergenza,

Tipi di avvisatori esistenti e loro ubicazione)

4) Struttura organizzativa e sistemi di comunicazione4) Struttura organizzativa e sistemi di comunicazione

(Schema organizzativo della gestione dell’emergenza, Mezzi di

comunicazione, Flussi informativi, Centro di controllo emergenze)

5) Squadre di emergenza5) Squadre di emergenza

(Tipo, numero, compiti, composizione delle squadre di emergenza)

Struttura fondamentale di un Struttura fondamentale di un piano di emergenzapiano di emergenza

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Parte II - Procedure in caso di emergenzaParte II - Procedure in caso di emergenza1) Scoperta di un pericolo in atto1) Scoperta di un pericolo in atto

(Istruzioni su “cosa fare quando si scopre una situazione di pericolo)

2) Tipi di emergenza e relativi allarmi2) Tipi di emergenza e relativi allarmi

(Descrizione delle emergenze ipotizzabili e dei corrispondenti allarmi)

3) Attivazione del piano di emergenza e fine dello stato di emergenza3) Attivazione del piano di emergenza e fine dello stato di emergenza

Procedure per: le chiamate del personale delle squadre interne, e per chiamare i Vigili del

Fuoco segnalare lo stato d’allarme e impartire istruzioni via sistemi di diffusione o

telefono le operazione di fine emergenza comunicare al personale la fine dello stato di emergenza)

4) Ruoli di emergenza4) Ruoli di emergenza

(Descrizione dei compiti assegnati alle varie posizioni in organico)

5) Interventi pianificati5) Interventi pianificati

(Procedure di intervento per specifici tipi di incendio e di emergenza)

Struttura fondamentale Struttura fondamentale di un di un

piano di emergenzapiano di emergenza

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Parte III - AllegatiParte III - Allegati

1) Indirizzi e numeri telefonici delle persone chiavepersone chiave da informare dell’emergenza

2) Numeri telefonici, telex e fax del C.N.VV.F. e delle autoritàC.N.VV.F. e delle autorità da informare

3) Numeri telefonici degli ospedali viciniospedali vicini e del medico aziendalemedico aziendale

4) Elenco indirizzi telefonici di fornitorifornitori ai quali può essere chiesto supporto tecnico

5) Raccolta schede di sicurezzaRaccolta schede di sicurezza delle sostanze trattate, stoccate o che possono prodursi, anche per reazioni anomale

Struttura fondamentale Struttura fondamentale di un di un

piano di emergenzapiano di emergenza

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Le procedure sono la rappresentazione, in genere schematica, delle linee

guida comportamentali ed operative che “scandiscono” i vari momenti

dell’emergenza.

Le Procedure Operative StandardProcedure Operative Standard sono un insieme di

direttive tramite le quali il personale può operare

efficacemente, efficientemente e con maggiore

sicurezza.

In mancanza di appropriate procedure un incidente diventa caotico, In mancanza di appropriate procedure un incidente diventa caotico,

causando confusione ed incomprensione ed aumentando il rischio di causando confusione ed incomprensione ed aumentando il rischio di

infortuni.infortuni.

ProcedureProcedure

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Il piano di emergenzaIl piano di emergenza deve identificare alcune persone/gruppi - chiave come gli addetti al reparto, al processo di lavorazione, ecc., dei quali il piano deve:

descrivere il comportamentodescrivere il comportamento dettagliare le azioni da intraprenderedettagliare le azioni da intraprendere identificare cosa identificare cosa non farenon fare..

Il piano deve “prendersi cura” anche di tutte le possibili persone che potrebbero trovarsi coinvolte nell’emergenza ad es. persone di altri reparti o presenti in azienda come i clienti, i visitatori, i dipendenti di altre società di manutenzione ecc.

Obiettivo primario del piano di emergenza deve essere la salvaguardia delle persone, siano esse dipendenti dell’azienda, clienti, visitatori o abitanti delle aree circostanti.

Gestore Aziendale dell’Emergenza

E’ una figura indispensabile nella progettazione ed attuazione del piano di emergenza.

A questa figura vanno delegati poteri decisionali e la possibilità di prendere decisioni anche arbitrarie, al fine di operare nel migliore dei modi e raggiungere gli obiettivi stabiliti.

PersonePersone

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Le azioni previste nel piano di emergenza devono assolutamente essere correlate alla effettiva capacità delle personeeffettiva capacità delle persone di svolgere determinate operazioni.

Non devono essere attribuiti compiti particolaricompiti particolari a chi non è stato adeguatamente addestrato.

In condizioni di stress e di panicocondizioni di stress e di panico le persone tendono a perdere la lucidità e pertanto è indispensabile che il piano di emergenza vada strutturato tenendo conto di questo aspetto.

Poche, semplici, efficaci azioniPoche, semplici, efficaci azioni sono meglio che una serie di incarichi complicati nei quali il rischio di “saltare” alcuni passaggi fondamentali è molto alto.

AzioniAzioni

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Comportarsi secondo le procedure prestabilite (ove esistono) Se si tratta di un principio di incendio valutare la situazione determinando se esiste la

possibilità di estinguere immediatamente l’incendio con i mezzi a portata di mano Non tentare di iniziare lo spegnimento con i mezzi portatili se non si è sicuri di

riuscirvi Dare immediatamente l’allarme al 115 Intercettare le alimentazioni di gas, energia elettrica, ecc. Limitare la propagazione del fumo e dell’incendio chiudendo le porte di accesso

(compartimentazione) Iniziare l’opera di estinzione solo con la garanzia di una via di fuga sicura alle proprie

spalle e con l’assistenza di altre persone Accertarsi che l’edificio venga evacuato Se non si riesce a mettere sotto controllo l’incendio in breve tempo, portarsi

all’esterno dell’edificio e dare le adeguate indicazioni alle squadre dei Vigili del Fuoco

Procedure da adottare Procedure da adottare Gli aspetti e le procedure comuni alle diverse situazioni dei luoghi e degli eventi incidentali sono:

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Il controllo dell’incendioIl controllo dell’incendioDovrà essere prevista la presenza all’interno dell’azienda di personale preposto all’azione di primo

intervento in caso d’incendio.

E’ fondamentale una pronta azione di controllo del fuoco E’ fondamentale una pronta azione di controllo del fuoco ai fini del suo contenimento ed estinzioneai fini del suo contenimento ed estinzione

Il servizio antincendio interno può essere realizzato, nelle aziende più grandi, da squadre

antincendi aziendali permanenti, mentre in quelle più piccole è opportuno disporre di

personale aziendale pratico nell’uso di mezzi antincendio.

Le squadre antincendi aziendalisquadre antincendi aziendali permanenti dovranno essere opportunamente formate ed addestrate, con particolare riferimento a:

Processi produttivi e relativi rischiProcessi produttivi e relativi rischi Misure di prevenzione e protezione attuateMisure di prevenzione e protezione attuate Utilizzo dei mezzi e degli impianti di estinzioneUtilizzo dei mezzi e degli impianti di estinzione Procedure da adottare in caso di allarme e/o di incidenteProcedure da adottare in caso di allarme e/o di incidente Procedure di evacuazione.Procedure di evacuazione.

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Mantenere la calma (a tal fine è fondamentale la conoscenza approfondita delle

procedure e l’addestramento periodico che permette di prendere confidenza con

le operazioni da intraprendere)

Attenersi scrupolosamente a quanto previsto nei piani di emergenza

Evitare di trasmettere il panico ad altre persone

Prestare assistenza a chi si trova in difficoltà, se avete la garanzia di riuscire

nell’intento

Allontanarsi immediatamente, secondo procedure (ad esempio in un’azienda

può essere necessario mettere in sicurezza gli impianti di processo; oppure in

una scuola può essere necessario che il docente prenda con sé il registro della

classe per poter effettuare le verifiche sull’avvenuta evacuazione di tutti gli

alunni)

Non rientrare nell’edificio fino a quando non vengono ripristinate le condizioni

di normalità

Procedure da adottare in caso di allarmeProcedure da adottare in caso di allarme

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L’obiettivo principale di ogni piano di emergenza è la salvaguardia delle persone presenti, e se

necessario, della loro evacuazione.

Il piano di evacuazionepiano di evacuazione è in pratica un “piano nel piano”“piano nel piano” che esplicita con gli opportuni dettagli

tutte le misure da adottare e tutti i comportamenti da attuare (in fase di emergenza) per garantire la

completa evacuazione dell’edificio/struttura da parte di tutti i presenti.

Anch’esso deve essere elaborato tenendo conto del tipo di evento ipotizzato e delle caratteristiche

dell’azienda.

La predisposizione del piano di evacuazione va effettuata prevedendo di far uscire dal fabbricato

tutti gli occupanti utilizzando le normali vie di esodo, senza pensare di impiegare soluzioni

“personalizzate” tanto ingegnose quanto pericolose.

Modalità di evacuazione Modalità di evacuazione (Il piano di evacuazione)(Il piano di evacuazione)

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l’indirizzo dell’azienda e il numero di telefono;l’indirizzo dell’azienda e il numero di telefono;

il tipo di emergenza in corso;il tipo di emergenza in corso;

persone coinvolte/feriti;persone coinvolte/feriti;

reparto coinvolto;reparto coinvolto;

stadio dell’evento (in fase di sviluppo, stabilizzato, ecc.);stadio dell’evento (in fase di sviluppo, stabilizzato, ecc.);

altre indicazioni particolari (materiali coinvolti, necessità di fermare i mezzi a altre indicazioni particolari (materiali coinvolti, necessità di fermare i mezzi a

distanza, ecc.);distanza, ecc.);

indicazioni sul percorso;indicazioni sul percorso;

Le procedure di chiamata dei servizi Le procedure di chiamata dei servizi di soccorsodi soccorso

Una buona gestione dell’emergenza inizia con la corretta attivazione delle Una buona gestione dell’emergenza inizia con la corretta attivazione delle

squadre di soccorso. Pertanto è bene che venga predisposto un apposito squadre di soccorso. Pertanto è bene che venga predisposto un apposito

schema con le corrette modalità.schema con le corrette modalità.

Per essere produttiva al massimo una richiesta di soccorso deve contenere i seguenti dati:

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Collaborazione con i Vigili del Fuoco Collaborazione con i Vigili del Fuoco in caso di interventoin caso di intervento

Durante lo stress ed il panico che accompagnano sempre un’emergenza, il rischio di farsi

sopraffare dall’evento è alquanto alto se non si provvede a rendere “automatici” certi rendere “automatici” certi

comportamenti e certe procedurecomportamenti e certe procedure. Le azioni che riescono meglio sono quelle che abbiamo

saputo rendere “automatiche”, cioè quelle del lavoro ordinario quotidiano.

Superati i primi immediati momenti dell’emergenza poichè vi siete addestrati

a compiere le operazioni basilari previste dal vostro piano, il modo migliore

per collaborare con i Vigili del Fuoco al momento del loro arrivo è quello di

mettere a disposizione la vostra capacità ed esperienza lavorativamettere a disposizione la vostra capacità ed esperienza lavorativa

nonchè la conoscenza dei luoghiconoscenza dei luoghi, per svolgere quei compiti che già siete

abituati a fare perchè li svolgete nell’attività di tutti i giorni.

Ad esempio, l’operatore del muletto montacarichi è senz’altro più utile (e spesso indispensabile) svolgendo il

suo compito per allontanare il materiale che non è ancora bruciato (operando ovviamente sotto lo stretto

controllo delle squadre Vigili del Fuoco) piuttosto che continuare ad operare con i mezzi di estinzione.

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La prima stesura del piano di emergenza conterrà alcune imprecisioni e sarà molto “generale”.

Non importa è indispensabile cominciarne lo studio e la realizzazioneNon importa è indispensabile cominciarne lo studio e la realizzazione

Alla prima versione del piano di emergenza si applicheranno le nuove parti definite e sviluppate.

É bene però che la fase di prima sperimentazione sia il più possibile limitata nel tempo; i documenti provvisori non devono rimanere come definitivi.

SperimentazioneSperimentazione

Addestramento periodicoAddestramento periodicoElemento chiave nella preparazione alla gestione di un emergenza è l’addestramento periodicol’addestramento periodico.

Senza l’aggiornamento continuo e la messa in pratica periodica, anche il piano più semplice e le migliori procedure non avranno mai la giusta efficacia.

L’addestramento permette, inoltre, la verifica ed il controllo delle attrezzature e l’aggiornamento dei piani d’emergenza.

É consigliabile prevedere la prova delle procedure di emergenza almeno due volte l’annoprova delle procedure di emergenza almeno due volte l’anno.

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Lo scopo dell’aggiornamento è quello di raffinare continuamente la qualità della procedure per disporre di strumenti sempre più efficaci

I piani di emergenzapiani di emergenza devono essere aggiornati:

1stabilire

procedurestandard

addestra-mento

applicazione

revisionee

critica

correzione

AggiornamentoAggiornamento

Schema di massima delle fasi relative alla strutturazione di procedure di emergenza

in occasione di cambiamenti di processo, in occasione di cambiamenti di processo,

introduzione di nuovi macchinari introduzione di nuovi macchinari a scadenza prefissata (in linea di massima a scadenza prefissata (in linea di massima

con cadenza annuale) con cadenza annuale) se si ritiene migliorabile dopo ogni fase di se si ritiene migliorabile dopo ogni fase di

addestramento.addestramento.

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Il metodo base per la strutturazione di un piano di emergenza si basa sulla predisposizione di schemi e procedure operative per la gestione dell’emergenza.

Nel preparare un piano di emergenza, ci si deve “imporre” di trattare solo delle cose essenziali e di esporle in modo semplice, chiaro e facilmente memorizzabile. I passi che è necessario intraprendere per giungere a tale risultato, possono essere schematizzati come segue:

Valutazioni dei rischiValutazioni dei rischi Raccolta di informazioni e datiRaccolta di informazioni e dati

PianificazioniPianificazioni Predisposizione delle griglie “evoluzione dell’evento/persone Predisposizione delle griglie “evoluzione dell’evento/persone

coinvolte/azioni”coinvolte/azioni” Realizzazione delle schede procedurali/comportamentali delle diverse Realizzazione delle schede procedurali/comportamentali delle diverse

figurefigure

Criteri generali per predisporre Criteri generali per predisporre un piano di emergenzaun piano di emergenza

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Dopo la valutazione occorre stabilire quali eventi presentano i maggiori rischi ed iniziare da questi la pianificazione delle procedure di emergenza. Sintetizzando i punti chiave sono:

programmazione e organizzazione di interventi in base ai rischi specifici; individuazione dei compiti da ripartire tra i vari livelli di responsabilità; informazione, preparazione e aggiornamento del personale; controllo sulle capacità umane attraverso periodiche esercitazioni “in

bianco” o dal vero; efficienza degli equipaggiamenti e degli impianti.

Tutto il personale dell’azienda deve “far proprio” il piano di emergenza, per poter essere veramente utile nel momento in cui dovrà essere applicato in un incidente reale.

Fase importantissima della costruzione di un piano di emergenza Nel documento di valutazione dei rischi sono raccolte tutte le informazioni

che permetteranno di strutturare il processo di pianificazione dell’emergenza. La valutazione del rischio deve essere eseguita con precisione e

completezza. La valutazione dei rischi deve evidenziare i possibili eventipossibili eventi che ci si può

ragionevolmente aspettare.

Valutazione del rischioValutazione del rischio

Pianificazione Dell’EmergenzaPianificazione Dell’Emergenza

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Predisporre le mappe dei vari piani e/o edifici costituenti l’attività (da

allegare ai piani specifici per area) con indicazioni delle vie d’uscita, scale,

ascensori, aree sicure ecc.;

Eseguire un’analisi dei rischi per ogni area funzionale;

Individuare un’area esterna come punto di ritrovo delle persone evacuati;

Predisporre la segnaletica informativa e quella dei percorsi di fuga;

Individuare e segnalare linee telefoniche dedicate all’emergenza;

Predisporre i Protocolli operativi scritti per ogni reparto o area funzionale;

Predisporre (se possibile) un sistema giornaliero per conoscere il numero

aggiornato delle persone presenti

Raccolta informazioni e datiRaccolta informazioni e dati

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Predisporre controllo e verifica sulla sequenza di allarme (incaricato

dell’invio, destinatari, modalità).

Predisporre un sopralluogo per verificare l’esatta entità del danno e del

rischio evolutivo (incendio, fumo, crollo, fuga di gas o sostanze

tossiche);

Predisporre check list del personale coinvolto e/o feriti nell’evento che

impone l’evacuazione;

Predisporre procedura per il blocco di eventuali altre attività;

Predisporre un Circuito di evacuazione interna, utilizzando il personale

interno sotto il comando di un “leader”.

Pianificazioni azioniPianificazioni azioni

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Fattori generali da tenere presente nel predisporre Fattori generali da tenere presente nel predisporre

un piano d’emergenza:un piano d’emergenza:

Le caratteristiche dei luoghi;

I sistemi d’allarme;

Il numero di persone presenti e la loro ubicazione;

Le necessità di assistenza particolari per alcuni soggetti (disabili, anziani,

bambini, etc.);

Il livello di addestramento fornito al personale;

Il numero di incaricati all’assistenza degli ospiti nella evacuazione;

La presenza di ditte esterne (addetti alle pulizie, manutentori).

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Il piano deve essere basato su chiare istruzioni scritte e Il piano deve essere basato su chiare istruzioni scritte e deve includere:deve includere:

I doveri del personale cui sono affidati particolari adempimenti o responsabilità

in caso d’emergenza;

Le misure per assicurare una corretta informazione;

Le misure da attuare nei confronti delle persone più a rischio (disabili,

visitatori, ospiti);

Le specifiche misure per le aree a maggior rischio di incendio;

Le procedure per la chiamata dei Vigili del Fuoco e per fornire la necessaria

informazione ed assistenza al loro arrivo.

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Obiettivo delle schede è creare una relazione tra le persone e le relative azionirelazione tra le persone e le relative azioni, nella giusta

sequenza e soprattutto coordinate con le operazioni che stanno eseguendo altri soggetti.

La scheda che riguarda ogni persona/gruppo deve essere veramente “una scheda”.

Alle scheda generale si collegano delle schede più dettagliate delle azioni che ogni singola figura/gruppo di persone deve

intraprendere. In emergenze di tipo più articolato, può essere necessario che la scheda faccia riferimento ad ulteriori “sotto-

schede specifiche”

(ad esempio: sotto-schede relative alla messa in sicurezza di impianto oppure per attivare/disattivare determinati macchinari

o attrezzature)

Realizzazione delle schede proceduraliRealizzazione delle schede proceduraliLa realizzazione delle schede parte dalla schematizzazione di una griglia dove vengono indicati:

il tipo di evento incidentale il reparto interessato la sequenza temporale delle azioni da intraprendere le persone/gruppi coinvolti i compiti che ogni singola persona/gruppo deve portare a

termine.

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Esempio di griglia/quadrogriglia/quadro riassuntiva dei compiti delle figure coinvolte nell’emergenza nel reparto ___________ per evento incidentale INCENDIO.

Reparto:_______Emergenza per:INCENDIO

situazione 1primadell’evento

situazione 2si verifical’evento

situazione 3dopol’evento

situazione 4dopol’evento

situazione n..ripristinonormalità

ora: - ora ora ora oraPersona/Gruppo 1 a)

b)c)d)

a)b)c)d)

a)b)c)d)

a)b)c)d)

Persona/Gruppo 2 a)b)c)d)

a)b)c)d)

a)b)c)d)

a)b)c)d)

Persona/Gruppo 3 a)b)c)d)

a)b)c)d)

a)b)c)d)

a)b)c)d)

Persona/Gruppo n... a)b)c)d)

a)b)c)d)

a)b)c)d)

a)b)c)d)

Aggiornato il: __/_____ Il Direttore

Step:1 Identificazione ed

elenco delle

persone/gruppi

interessati

dall’emergenza

2 Tracciare una possibile

evoluzione dell’evento

“fotografando” queste

persone nei diversi

momenti

3 Descrivere brevemente

“per titoli” le attività e/o

operazioni che le

persone devono

svolgere.

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Scheda riassuntiva dei compiti in caso di emergenzaper:

INCENDIO REPARTO _______

Responsabile di Reparto

Prima dell’emergenzasdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcbjklòbc jbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklòcvklj xcjkblòcb jklòbc jbklvò

Al momento dell’emergenzasdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcbjklòbc jbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklòcvklj xcjkblòcb jklòbc jbklvò

Momento 1sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcbjklòbc jbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklòcvklj xcjkblòcb jklòbc jbklvò

omento n...sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxvjklò cvklj xcjkblòcb jklòbc jbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcxbòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcb jklòbc jbklvò

Ripristino della normalitàsdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcbjklòbc jbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklòcvklj xcjkblòcb jklòbc jbklvò

Approvato il Il Direttore 31/12/1996

Scheda riassuntiva dei compiti in caso diemergenza per:

FUGA DI GAS REPARTO _______

Centralino/guardiola

Prima dell’emergenzasdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvkljxcjkblòcb jklòbc jbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkjcvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcb jklòbc jbklvò

Al momento dell’emergenzasdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvkljxcjkblòcb jklòbc jbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkjcvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcb jklòbc jbklvò

Situazione1sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvkljxcjkblòcb jklòbc jbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkjcvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcb jklòbc jbklvò

Situazionen...sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvkljxcjkblòcb jklòbc jbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkjcvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcb jklòbc jbklvò

Ripristino della normalitàsdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvkljxcjkblòcb jklòbc jbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkjcvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcb jklòbc jbklvò

Approvato il Il Direttore

31/03/1997

Scheda riassuntiva dei compiti in caso diemergenza per:

SPANDIMENTO ACIDO REPARTO XYZ

Tecnico di laboratorio

Prima dell’emergenzasdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcb jklòbcjbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcbjklòbc jbklvò

Al momento dell’emergenzasdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcb jklòbcjbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcbjklòbc jbklvò

Situazione1sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcb jklòbcjbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcbjklòbc jbklvò

Situazione n...sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcb jklòbcjbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcbjklòbc jbklvò

Ripristino della normalitàsdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcb jklòbcjbklvò sdgjh jkòlkj xbj klòxcbòlkj cxbjk lòcvò lkj bjklòcx bòlkj cvjklòcxv jklò cvklj xcjkblòcbjklòbc jbklvò

Approvato il Il Direttore 31/03/1997

Ogni scheda va classificata,

numerata, datata e

ufficializzata con la firma del

Direttore dell’Azienda e/o di

altri Responsabili che hanno

l’autorità necessaria.

Queste schede potrebbero

essere anche di dimensioni

tascabili plastificate oppure

incorniciate ed appese nei

punti dove si trovano per la

maggior parte del tempo le

persone interessate.

Esempio di schede specificheEsempio di schede specifiche

Dopo la griglia/quadro si realizzano le schede specifiche delle singole persone/gruppi. Le schede in genere sono riassuntive dei compiti della singola figura o gruppo.

Page 30: Scopo del piano di emergenza; Cosa sono i piani di emergenza e come sono strutturati; Cosa sono le procedure operative; Comportamenti da mettere in atto.

Scopo - Lo scopo di questa procedura è quello di contribuire alla salvaguardia della vita dei dipendenti e dei visitatori,alla conservazione dei beni e delle attrezzature ed offrire uno strumento che consenta al personale stesso di affrontarecon sicurezza, determinazione ed efficacia le prime fasi della gestione di un emergenza a seguito di un incendio nelreparto.

Obiettivi - Gli obiettivi che si pone la presente procedura sono quelli di ottenere, nella giusta sequenza: la correttadiramazione dell’allarme, il salvataggio delle persone, il confinamento e l’estinzione dell’incendio, la salvaguardia deibeni.

Struttura della procedura - La procedura è strutturata in tre distinte fasi:1 - Fase di allarme2 - Fase operativa prima dell’arrivo dei Vigili del Fuoco3 - Fase operativa dopo l’arrivo dei Vigili del Fuoco.

Prima stesura Redazione a cura di Pubblicata il

Revisione a cura di Pubblicata il

PROCEDURA OPERATIVA DI EMERGENZA PER INCENDIO NEL REPARTO ......................

Esempio di pianificazione sotto forma di procedura “descrittiva” Esempio di pianificazione sotto forma di procedura “descrittiva”

Page 31: Scopo del piano di emergenza; Cosa sono i piani di emergenza e come sono strutturati; Cosa sono le procedure operative; Comportamenti da mettere in atto.

Nel reparto ................ l’allarme per incendio puòessere dato da: sistema automatico di rilevazione e rivelazione; direttamente, da chiunque percepisca la

presenza di fumo o fiamme, mediantel’attivazione degli appositi pulsanti di allarme;

....................

Il personale di servizio in reparto, resosi conto dellasituazione d’allarme in atto, deve immediatamenteavvisare il centralino/guardiola (int. ________)comunicando il reparto dove si sta sviluppandol’incendio, l’interno da cui sta chiamando ed il proprionome.

Il centralino/guardiola provvederà a contattare,nell’ordine: Vigili del fuoco: tel. 115 Responsabile del reparto coinvolto: int.______ Responsabili dei reparti adiacenti: reparto ............................................ int.______ reparto ............................................ int.______ reparto ............................................ int.______ reparto ............................................ int.______ Servizio di prevenzione e protezione: int.______ Responsabili degli altri reparti: int.______ Servizi di manutenzione: int.______ .......................................................: int.______ .......................................................: int.______

1 - FASE DI ALLARME1 - FASE DI ALLARME

Page 32: Scopo del piano di emergenza; Cosa sono i piani di emergenza e come sono strutturati; Cosa sono le procedure operative; Comportamenti da mettere in atto.

2 - FASE OPERATIVA PRIMA DELL’ARRIVO DEI VIGILI DEL FUOCOIn attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco (tempostimato dal momento della richiesta, ... minuti)

Il personale del reparto direttamente coinvolto

qualora le condizioni lo consentano, provvederà, nel-l’ordine più opportuno a: verificare l’origine dell’incendio e a dare l’allarme

al centralino/guardiola; rimuovere eventuali persone immediatamente

esposti alle fiamme, se i capelli o i vestiti nonstanno bruciando; se stanno bruciando, primaestinguere le fiamme;

soccorrere altre eventuali persone in pericolo divita immediato;

verificare la chiusura delle porte tagliafuoco perconfinare lo sviluppo di fumo e calore;

togliere l’alimentazione elettrica nella zonacoinvolta dall’incendio;

bloccare l’impianto di climatizzazione; chiudere le valvole di intercettazione delle condotte

di alimentazione di gas; utilizzare, qualora le condizioni lo permettano, i

mezzi mobili di estinzione: estintori e manichette;

iniziare l’evacuazione del persone dal localecoinvolto e dai locali adiacenti ponendo particolareattenzione a limitare la trasmissione del fumo e delcalore ai reparti adiacenti;

verificare che non vi sia propagazione di fumo e dicalore ai reparti adiacenti;

effettuare la conta del personale fornire informazioni chiare e precise

Il personale dei reparti adiacenti

Dopo aver ricevuto l’allarme: verificherà che non vi sia propagazione di fumo e

calore nel proprio reparto; verificherà la chiusura delle porte tagliafuoco; si predisporrà per l’eventuale evacuazione si metterà a disposizione del responsabile del

reparto coinvolto; verificherà la presenza di tutto il personale raccoglierà indicazioni precise e le riferirà con

chiarezza

Page 33: Scopo del piano di emergenza; Cosa sono i piani di emergenza e come sono strutturati; Cosa sono le procedure operative; Comportamenti da mettere in atto.

3 - FASE OPERATIVA DOPO L’ARRIVO DEI VIGILI DEL FUOCO

Il Centralino/guardiola

All’arrivo dei Vigili del Fuoco, fornirà indicazioniprecise sul percorso per raggiungere l’incendio.

Se possibile, incaricherà una persona che conducale squadre direttamente al reparto.

Il personale del reparto

Fornirà indicazioni per eventuali salvataggiimmediati di persone rimaste bloccatedall’incendio

Fornirà indicazioni sulla posizione degli impiantitecnologici

Fornirà indicazioni su eventuali particolariproblematiche

Informerà il responsabile delle squadre di soccorsosull’esito della verifica della presenza delpersonale.

Il personale dei reparti adiacenti

Qualora non sia già stato impiegato in ausilio alpersonale del reparto coinvolto, resterà adisposizione nel proprio reparto per eventualiulteriori misure da mettere in atto

Garantirà la presenza costante di una personaall’apparecchio telefonico del reparto per ognicomunicazione urgente.

Page 34: Scopo del piano di emergenza; Cosa sono i piani di emergenza e come sono strutturati; Cosa sono le procedure operative; Comportamenti da mettere in atto.

Griglia operativa eventi/persone/compitiGriglia operativa eventi/persone/compitiREPARTO: AAAAEVENTO: INCENDIO

FIGURE INTERESSATE:primadell’evento

evento situazione 1 situazione n... rirpistino dellanormalità

Direttore aziendale(sostituto: ...................)Portinaio Telefonista

Capo Portineria

Capo Reparto coinvolto(sostituto: .................. ) Capo Tecnico Rep.to coinvolto

Personale Reparto coinvolto

Personale Reparto coinvolto

Visitatori Reparto coinvolto

Capi Reparti adiacenti

Capi tecnici Reparti adiacenti

Personale Reparti adiacenti

Visitatori Reparti adiacenti

Servizi tecnici interni

DESCRIZIONEDEI COMPITI

Page 35: Scopo del piano di emergenza; Cosa sono i piani di emergenza e come sono strutturati; Cosa sono le procedure operative; Comportamenti da mettere in atto.

Il piano di emergenza deve includere una planimetria nella quale sono riportate:

Le caratteristiche dei luoghi e vie di esodo;Le caratteristiche dei luoghi e vie di esodo; I mezzi di spegnimento (tipo, numero ed ubicazione);I mezzi di spegnimento (tipo, numero ed ubicazione); L’ubicazione degli allarmi e della centrale di controllo;L’ubicazione degli allarmi e della centrale di controllo; L’ubicazione dell’interruttore generale dell’alimentazione elettrica, delle valvole di L’ubicazione dell’interruttore generale dell’alimentazione elettrica, delle valvole di

intercettazione delle adduzioni idriche, gas e fluidi combustibili.intercettazione delle adduzioni idriche, gas e fluidi combustibili.

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