Scoliosi idiopatica -...

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Scoliosi idiopatica

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Scoliosi idiopatica

Scoliosi idiopatica Nella scoliosi la colonna vertebrale è curvata lateralmente e ruotata attorno all’asse longitudinale (rotazione). Questo provoca l’asimmetria del busto, la scapola elevata e il gibbo costale. Sulla radiografia la colonna vertebrale somiglia ad una «C» o ad una «S». La scoliosi insorge per lo più durante la spinta di crescita negli adolescenti tra gli 11 e i 18 anni, da cui il termine di scoliosi idiopatica adolescenziale. Le scoliosi gravi insorgono molto più frequentemente nelle ragazze che nei ragazzi. CausaMalgrado intense ricerche, la causa della scoliosi idiopatica non è nota. I pazienti sono altrimenti sani. Forse è presente una predisposizione genetica, anchese non è stato finora possibile identificare i geni eventualmente associati a questa malattia.

SintomiLa scoliosi idiopatica non provoca di regola dolori, sebbene una parte dei pazienti lamenti mal di schiena.I sintomi consueti sono: deformità della colonna vertebrale, gibbo costale e scapola elevata.

Fig. 1

Metodi di intervento

Approccio posteriore La scoliosi della colonna dorsale viene normalmente operata per via posteriore. Viene praticata una lunga incisione cutanea sulla linea mediana lungo i processi spinosi. Le vertebre nella regione della scoliosi vengono quindi fissate con delle viti e la scoliosi viene raddrizzata mediante due barre che correggono la rotazione e rinforzano la colonna vertebrale (Fig.1).

Approccio anteriore Nell’approccio anteriore la colonna vertebrale viene esposta lateralmente, per cui è necessaria l’apertura della gabbia toracica. I corpi vertebrali e i dischi intervertebrali vengono esposti direttamente. I dischi intervertebrali nella regione della scoliosi vengono rimossi, le vertebre vengono quindi fissate con viti e la scoliosi corretta mediante una barra. L’approccio anteriore è il metodo standard per la scoliosi della colonna lombare (Fig.2) e quello ottimale per pazienti selezionati con scoliosi della colonna dorsale (Fig.3). Vantaggi dell’approccio anterioreViene corretto solo un breve tratto della colonna vertebrale, lasciando praticamente intatta la mobilità. La cicatrice dell’intervento è piccola ed esteticamente migliore (Fig.4).

Trattamento

1. Osservazione Una scoliosi inferiore a 25° necessita di un controllo

regolare mediante radiografia prima della fine della crescita.

2. Corsetto Nei bambini con potenziale di crescita importante

(prima o durante la spinta di crescita) e una scoliosi compresa tra 25° e 45° è consigliato il trattamento

con corsetto. Lo scopo del trattamento con corsetto è di impedire un

ulteriore peggioramento della scoliosi. Il corsetto non può correggere la scoliosi in modo duraturo Se la scoliosi è inferiore a 45° alla fine della crescita, lo scopo del trattamento con corsetto è raggiunto.

3. Intervento chirurgico In caso di scoliosi superiore a 45° è necessario un

intervento chirurgico.

Fig. 2

NeuromonitorCon questo apparecchio si possono costantemente monitorare le funzioni del midollo spinale durante l’intero intervento chirurgico. Questo riduce il rischio neurologico dell’intervento.

Terapia post interventoI pazienti si alzano il primo giorno dopo l’intervento. Non è necessario né il gesso né il corsetto. Dopo l’intervento anteriore è necessario per 2 giorni un tubo per il drenaggio dal torace. Il ricovero in ospedale dura 5–7 giorni. Dopo la dimissione i pazienti possono muoversi liberamente e fare sforzi fino al limite del dolore. Non è necessaria la fisioterapia.

Scuola e attività sportive I ragazzi possono tornare a scuola dopo 3-4 settimane; il nuoto e la bicicletta sono possibili dopo 6 settimane, tutti gli altri sport dopo 3 mesi

Fig. 3

Rischi dell’intervento chirurgico In tutti gli interventi alla colonna vertebrale sussistono in linea di principio i seguenti rischi:

Lesione dei nervi e del midollo spinale con paralisi, disturbo della sensibilità, paralisi della vescica edel retto e paraplegia; la lesione delle fibre nervose simpatiche e parasimpatiche può causare disturbidella digestione e della sensibilità termica, l’alterazione della circolazione sanguigna e della secrezione sudorale alle estremità e un disturbo della funzione sessuale.Le lesioni dirette o i disturbi dell’apporto sanguignoalle strutture nervose possono provocare tutti i danni sopra descritti. Il rischio neurologico è tuttavia complessivamente inferiore all’1%. Altri possibili rischi sono costituiti da dolori cronici, rottura / allentamento dell’impianto, infezione e mancata guarigione ossea.

Fig. 4

Prof. Dr. med. Kan MinSwiss ScoliosisZentrum für Chirurgie der Wirbelsäule und Skoliose

Klinik Im Park, Seestrasse 220CH-8027 ZürichTelefon +41 44 209 24 40Fax +41 44 209 24 41

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