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SCM1+1
Manuale Utente
Versione LCD
SCM1+1 - Manuale UtenteVersione 1.0
© Copyright 1998-2001R.V.R. Elettronica SpAVia del Fonditore 2/2c - 40138 - Bologna (Italia)Telefono: +39 051 6010506Fax: +39 051 6011104Email: [email protected]: www.rvr.it
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Sommario1. Istruzioni preliminari 12. Garanzia 33. Primo soccorso 5
3.1 Trattamento degli shock elettrici 53.2 Trattamento delle ustioni elettriche 6
4. Descrizione Generale 74.1 Configurazioni 8
5. Guida rapida 115.1 Uso dell’encoder 115.2 Guida Rapida del sistema SCM1+1 12
6. Interrogazione sullo Stato del Sistema 196.1 Interrogazione locale 196.2 Interrogazione remota con il software di telecontrollo 196.3 Interrogazione remota con modem GSM+SMS 19
7. Descrizione Esterna 217.1 Descrizione SCM1+1 217.2 Scheda di Scambio 247.3 Scheda di Telemetria Base Aggiuntiva 327.4 Scheda Comando Relais 347.5 Descrizione PIN connettori di servizio 38
8. Identificazione e Accesso ai moduli 398.1 Scheda CPU 398.2 Scheda Pannello 398.3 Scheda Telemetria 408.4 Scheda Comando Relais 418.5 Alimentazione 41
9. Settaggi delle Schede 439.1 Impostazione dell’Indirizzo Interno delle Schede 439.2 Settaggio dei Dip-Switch 4410. Descrizione Software 47
10.1 Diagramma di Flusso 4710.2 Main - Schermata principale 4810.3 GSet - Impostazioni Generali 4910.4 Info - Informazioni sulla Composizione del sistema 5010.5 Wait - Impostazioni dei tempi 5110.6 Alarm - Report di Allarmi 5110.7 INP01, ..., N - Valori degli ingressi della scheda 5210.8 OUT01, ..., N - Stato dei Relais di uscita 53
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1. Istruzioni preliminari
Questo manuale costituisce una guida generale diretta a personale addestrato equalificato, consapevole dei rischi connessi all’operare su circuiti elettrici edelettronici.
Esso non si propone di contenere una relazione completa di tutte le precauzioni disicurezza che devono essere osservate dal personale che utilizza questa od altreapparecchiature.
L’installazione, l’uso e la manutenzione di questa apparecchiatura implicano rischisia per il personale che per l’apparecchiatura stessa, la quale deve esseremaneggiata solo da personale qualificato.
La R.V.R. Elettronica SpA non si assume la responsabilità di lesioni o dannicausati da un uso improprio o da procedure di utilizzo errate da parte di personalequalificato o meno.
Si prega di osservare le norme locali e le regole antiincendio durante l’installazionee l’uso di questa apparecchiatura.
ATTENZIONE: disconnettere sempre l’alimentazione prima di aprire i coperchi orimuovere qualsiasi parte dell’apparecchiatura.Usare appropriate misure di messa a terra per scaricare i condensatori ed i puntidi alta tensione prima di procedere a qualsiasi manutenzione
ATTENZIONE: questo apparecchio può irradiare energia a radiofrequenza, e senon installato in accordo con le istruzioni del manuale ed i regolamenti in vigorepuò causare interferenze alle comunicazioni radio.Operare con questo apparecchio in un ambiente residenziale può provocare disturbiradio; in questo caso, può essere richiesto all’utilizzatore di prendere misureadeguate.
La R.V.R. Elettronica SpA si riserva il diritto di apportare modifiche al progetto ealle specifiche tecniche dell’apparecchiatura, nonché al presente manuale, senzaalcun preavviso.
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2. Garanzia
La garanzia di 12 (dodici) mesi è riferita a qualsiasi prodotto R.V.R. Elettronica.
Su componenti quali valvole per finali, vale la garanzia della casa costruttrice.La R.V.R. Elettronica SpA estende inoltre tutte le garanzie di fabbricazionetrasferibili.Queste saranno trattenute dalla R.V.R. Elettronica per assicurare un’assistenzapiù precisa e veloce possibile; eventuali reclami dovranno essere inoltratidirettamente alla R.V.R. Elettronica secondo le procedure prestabilite.
La garanzia non include:
1 danni verificatisi durante la spedizione della macchina alla R.V.R. per eventualiriparazioni;
2 qualsiasi modifica o riparazione non autorizzata;
3 danni incidentali o causati non dovuti a difetti dell’apparecchiatura;
4 danni nominali non incidentali;
5 costi di spedizione, di assicurazione dell’apparecchiatura, di sostituzione diparti o unità.
Qualsiasi danno all’apparecchiatura causato dal trasporto deve essere segnalatoal corriere e riportato per iscritto sulla ricevuta di spedizione.
Qualsiasi differenza o danno scoperto dopo la consegna dovrà essere riferito allaR.V.R. Elettronica entro 5 (cinque) giorni dalla data di consegna.
Per far valere la garanzia occorre seguire la seguente procedura:
1 contattare il rivenditore o il distributore dove è stata acquistata l’apparecchiatura;descrivere il problema o il malfunzionamento per verificare se esiste unasoluzione semplice.
Rivenditori e Distributori sono in grado di fornire tutte le informazioni relative aiproblemi che possono presentarsi più frequentemente; normalmente possonoriparare l’apparecchiatura molto più velocemente di quanto non potrebbe farela casa costruttrice;
2 se il vostro rivenditore non può aiutarvi, contattare la R.V.R. Elettronica edesporre il problema; se il personale lo riterrà necessario, Vi verrà spedital’autorizzazione all’invio dell’apparecchiatura con le istruzioni del caso;
3 una volta ricevuta l’autorizzazione, restituire l’apparecchiatura in porto francoall’indirizzo specificato. Imballarla con cura, utilizzando possibilmente l’imballooriginale, e sigillare il pacco.
Non restituire la macchina senza l’autorizzazione all’invio perché potrebbe essererispedita al mittente.
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4 citare il tipo, modello e numero di serie dell’apparecchiatura; allegare unadiagnosi tecnica scritta dove sono elencati tutti i problemi ed i malfunzionamentiriscontrati ed una copia della fattura di acquisto.
La sostituzione di parti in garanzia o di pezzi di ricambio può essere richiesta alseguente indirizzo:
R.V.R. Elettronica SpAVia del Fonditore, 2/2c40138 BOLOGNAITALYTel. +39 051 6010506
citando il tipo, modello e numero di serie dell’apparecchiatura.
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3. Primo soccorso
Il personale impegnato nell’installazione, nell’uso e nella manutenzionedell’apparecchiatura deve avere familiarità con la teoria e le pratiche di primosoccorso.
3.1 Trattamento degli shock elettrici
3.1.1 Se la vittima ha perso conoscenza
Seguire i principi di primo soccorso riportati qui di seguito.
• Posizionare la vittima sdraiata sulla schiena su una superficie rigida.
• Aprire le vie aeree sollevando il collo e spingendo indietro la fronte (Fig. 3-1).
• Se necessario, aprire la bocca e controllare la respirazione.
• Se la vittima non respira, iniziare immediatamente la respirazione artificiale(Fig. 3-2): inclinare la testa, chiudere le narici, fare aderire la bocca a quelladella vittima e praticare 4 respirazioni veloci.
Figura 3-1 Figura 3-2
• Controllare il battito cardiaco (Fig. 3-3); in assenza di battito, iniziareimmediatamente il massaggio cardiaco (Fig. 3-4) comprimendo lo sternoapprossimativamente al centro del torace (Fig. 3-5).
Figura 3-3 Figura 3-4 Figura 3-5
• Nel caso di un solo soccorritore, questo deve tenere un ritmo di 15 compressionialternate a 2 respirazioni veloci.
• Nel caso in cui i soccorritori siano due, il ritmo deve essere di una respirazioneogni 5 compressioni.
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• Non interrompere il massaggio cardiaco durante la respirazione artificiale.
• Chiamare un medico prima possibile.
3.1.2 Se la vittima è cosciente
• Coprire la vittima con una coperta.
• Cercare di tranquillizzarla.
• Slacciare gli abiti e sistemare la vittima in posizione coricata.
• Chiamare un medico prima possibile.
3.2 Trattamento delle ustioni elettriche
3.2.1 Vaste ustioni e tagli alla pelle
• Coprire l’area interessata con un lenzuolo o un panno pulito.
• Non rompere le vesciche; rimuovere il tessuto e le parti di vestito che si fosseroattaccate alla pelle; applicare una pomata adatta.
• Trattare la vittima come richiede il tipo di infortunio.
• Trasportare la vittima in ospedale il più velocemente possibile.
• Se le braccia e le gambe sono state colpite, tenerle sollevate.
Se l’aiuto medico non è disponibile prima di un’ora e la vittima è cosciente e nonha conati di vomito, somministrare una soluzione liquida di sale e bicarbonato disodio: 1 cucchiaino di sale e mezzo di bicarbonato di sodio ogni 250ml d’acqua.Far bere lentamente mezzo bicchiere circa di soluzione per quattro volte e per unperiodo di 15 minuti.Interrompere qualora si verificassero conati di vomito.
Non somministrare alcolici
3.2.2 Ustioni Meno gravi
• Applicare compresse di garza fredde (non ghiacciate) usando un panno il piùpossibile pulito.
• Non rompere le vesciche; rimuovere il tessuto e le parti di vestito che si fosseroattaccate alla pelle; applicare una pomata adatta.
• Se necessario, mettere abiti puliti ed asciutti.
• Trattare la vittima come richiede il tipo di infortunio.
• Trasportare la vittima in ospedale il più velocemente possibile.
• Se le braccia e le gambe sono state colpite, tenerle sollevate.
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4. Descrizione Generale
Le apparecchiature che compongono il sistema SCM-TLC sono tutte realizzate incontenitori rack da 19" 2U, ad eccezione del TLC300 che ha un formato 19" 1U.
Interamente assemblate con moduli montati sul fondo dell’apparato e collegati traloro con connettori ad innesto, consentono una facile rimozione, sostituzione edaggiunta degli stessi.
Sul pannello frontale è presente un’interfaccia grafica utente di facile comprensioneche permette la lettura e l’impostazione dei parametri di funzionamento; con l’aiutodi una semplice manopola (encoder) è possibile controllare interamente il sistema.
Sul pannello frontale è inoltre presente una serie di indicatori led, anch’essidipendenti dalla configurazione prescelta, che danno a colpo d’occhio una primainformazione sommaria dello stato del sistema.
Sul pannello posteriore sono presenti tutti i connettori da utilizzarsi per i collegamentidell’apparecchiatura ai vari componenti della stazione.
Il sistema di scambio automatico e di telemetria SCM-TLC ed il relativo softwaredi gestione sono stati progettati per risolvere tutte quelle problematiche che nasconodalla gestione di stazioni radio ubicate in luoghi non facilmente raggiungibili o cherichiederebbero un notevole dispendio di tempo per raggiungerle da partedell’operatore.
Le funzioni principali di tale sistema sono le seguenti:
• Gestione di più stazioni radio tramite collegamento remoto con modemtelefonico;
• Telemetrizzazione di tutti i parametri di funzionamento delle apparecchiaturepresenti in ogni singola stazione;
• Memorizzazione degli eventi che hanno causato anomalie;
• Scambio automatico in sistemi di trasmissione radio “1+1” o “N+1”.
Questo sistema consente una gestione remota della stazione radio, permettendoun intervento immediato dell’operatore in caso di anomalia.
La grande flessibilità del sistema SCM-TLC consente di poter incrementare ilnumero delle apparecchiature controllate o modificare il layout della stazione inqualsiasi momento, senza dover cambiare radicalmente il sistema di gestione maaggiungendo solamente schede di espansione che consentono di incrementare ilnumero dei parametri di funzionamento gestibili.
Il sistema SCM-TLC è stato studiato per lavorare al meglio con tutte leapparecchiature R.V.R., ma può lavorare anche con apparecchiature non R.V.R.purché rendano disponibili all’esterno i principali parametri di funzionamento tramitesegnali analogici con valori compresi tra 0 e +5V.
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Il software di gestione presenta un’interfaccia utente di facile comprensione ed ègestibile tramite un qualsiasi personal computer nel quale sia presente l’ambienteWINDOWS™.
4.1 Configurazioni
Esistono due principali tipi di funzionamento del sistema SCM-TLC, all’interno deiquali sono possibili varie versioni a seconda del numero di schede di acquisizionedati istallate. Scambio automatico (1+1 o N+1) e telemetria, oppure solo telemetria.
4.1.1 Scambio automatico e telemetria
Le apparecchiature che gestiscono questo tipo di operazioni sono due:
• SCM 1+1-LCD: scambio automatico tra il trasmettitore principale ed uno diriserva; supporta fino a 3 schede di telemetria aggiuntive per un totale di 30ingressi analogici bilanciati, 58 ingressi digitali/analogici e 24 uscite relais.
• SCM 4+1-LCD: scambio automatico tra più trasmettitori principali (fino a 4) eduno di riserva, il quale viene configurato in modo automatico per prendere ilposto di quello andato in avaria (la riserva deve avere un comando esterno perl’impostazione della frequenza di lavoro); supporta fino a 2 scheda di telemetriaaggiuntiva per un totale di 27 ingressi analogici bilanciati, 52 ingressi digitali/analogici sbilanciati e 16 uscite relais.
4.1.2 Telemetria
Per la telemetria di una stazione sono disponibili due apparecchiature a secondadella complessità e del numero di parametri da acquisire:
• TLC300: comprende 2 schede di telemetria per un totale di 16 ingressi analogicibilanciati, 32 ingressi digitali/analogici e 16 uscite relais.
• TLC2000: supporta fino a 6 schede di telemetria aggiuntive per un totale di 48ingressi analogici bilanciati, 96 ingressi digitali/analogici sbilanciati e 48 usciterelais.
La seguente tabella riassume brevemente tutte le possibili configurazioni delsistema SCM-TLC.
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Apparecchiatura Tipo Versione IN bil. IN dig./an. OUT rly SCM1-LCD SCM 1+1 & TLM T0 6 10 0 SCM1-LCD SCM 1+1 & TLM T1 14 26 8 SCM1-LCD SCM 1+1 & TLM T2 22 42 16 SCM1-LCD SCM 1+1 & TLM T3 30 58 24
SCM4/1-LCD SCM N+1 & TLM T0 11 20 0 SCM4/1-LCD SCM N+1 & TLM T1 19 36 8 SCM4/1-LCD SCM N+1 & TLM T2 27 52 16
TLC300 TLM T1 8 16 8 TLC300 TLM T2 16 32 16
TLC2000 TLM T0 (*) 0 0 0 TLC2000 TLM T1 8 16 8 TLC2000 TLM T2 16 32 16 TLC2000 TLM T3 24 48 24 TLC2000 TLM T4 32 64 32 TLC2000 TLM T5 40 80 40 TLC2000 TLM T6 48 96 48
(*) Solo gestione delle comunicazioni esterne.
La denominazione della versione dipende dal numero di schede di telemetriaaggiuntive ed è indicato dal numero posto dopo la sigla “T” (es. T0 indica che nonsono presenti schede di telemetria, T1 indica che è presente una scheda ditelemetria aggiuntiva e così via).
SCM1+1 \T0 SCM1+1 \T1
SCM1+1 \T2 SCM1+1 \T3
SCM4+1 \T0 SCM4+1 \T1
SCM4+1 \T2
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TLC2000 \T0 TLC2000 \T1
TLC2000 \T2 TLC2000 \T3
TLC2000 \T4 TLC2000 \T5
TLC2000 \T6
TLC300 \T0 TLC300 \T1
TLC300 \T2
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5. Guida rapida
Questo capitolo ha lo scopo di riassumere i punti necessari per l’uso delle macchine.Nel caso qualche punto non risultasse completamente chiaro, ad esempio quandosi utilizza la macchina per la prima volta, si consiglia di leggere con attenzione ladescrizione del sistema operativo.
5.1 Uso dell’encoder
L’interazione fra l’utente ed il software di controllo dell’apparato avviene tramitel’encoder.
Le operazioni che si possono compiere sull’encoder sono:
• rotazione: sposta il cursore sul display verso il basso o verso l’alto; ruotarel’encoder a sinistra per muovere il cursore verso il basso, a destra per spostareil cursore verso alto; consente inoltre di aumentare o diminuire i parametriselezionati (sinistra diminuisce, destra aumenta) e di selezionare un elementoda una lista di opzioni
• pressione: premere una volta il pulsante quando il cursore si trova sul nome diun menù per entrare in quel menù, premere il pulsante quando il cursore sitrova su di un parametro per entrare in modalità di modifica (il cursore cominciaa lampeggiare); dopo la modifica di un parametro, premere il pulsante permemorizzare il nuovo valore.
Dopo aver modificato un parametro, il cursore continua a lampeggiare per circatrenta secondi in attesa di conferma; se la conferma non avviene, la macchinaemette un suono ad indicare che la modifica non è stata confermata; a questopunto il cursore smette di lampeggiare e rimane posizionato sul parametro scelto.
Ruotare l’encoder verso sini-stra per spostare il cursore ver-so il basso, per decrementareil valore di un parametro o perselezionare un elemento di una
Ruotare l’encoder verso destraper spostare il cursore versol’alto, per incrementare il valo-re di un parametro o per sele-zionare un elemento di una li
Premere il pulsante una volta per entrarenel menù desiderato, quindi una secondavolta per modificare il parametro selezio
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5.2 Guida Rapida del sistema SCM1+1
5.2.1 Scambio manuale
Per impostare la modalità di scambio manuale, selezionare dalla schermataprincipale il numero di “RETRY”, e porlo a zero. Nel caso non appaia l’icona ,selezionare e premere l’encoder.
Questo tipo di funzionamento inibisce i controlli sulla potenza ed eventualmentesull’ingresso audio del TX: lo scambio tra i due TX può essere provocato solo pervia remota con il software di telecontrollo, o localmente premendo l’encoder quandoil cursore a forma di freccia indica il relay coassiale nella schermata principale.
L’accensione e lo spegnimento dei singoli trasmettitori al di fuori della funzionalitàdi scambio può avvenire premendo l’encoder, quando il cursore a forma di frecciaindica il trasmettore desiderato.
LED MANUAL = ACCESO
LEDS RELAY = SPENTI
ANTENNA POWER GOOD = ACCESA
TXA SU ANTENNATXB SU CARICO
CONDIZIONI NECESSARIE PER IL FUNZIONAMENTO MANUALE
ICONA AUTOMATICO BARRATA E NUMERO RETRY = 0
5.2.2 Scambio automatico
Per impostare la modalità di scambio automatico, selezionare dalla schermataprincipale il numero di “RETRY” che si desidera, poi selezionare l’icona nellaparte in alto a destra del menù e premerere l’encoder.
Questo tipo di funzionamento abilita i controlli sulla potenza ed eventualmentesull’ingresso audio del TX: la messa in onda della riserva al posto del trasmettitoreprincipale avviene automaticamente quando la potenza in uscita al TX èinsufficiente. Anche in questo caso, lo scambio tra i due TX può essere provocatoper via remota con il software di telecontrollo, o localmente premendo l’encoder
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quando il cursore a forma di freccia indica il relay coassiale nella schermataprincipale.
L’accensione e lo spegnimento dei singoli trasmettitori al di fuori della funzionalitàdi scambio può avvenire premendo l’encoder, quando il cursore a forma di frecciaindica il trasmettore desiderato.
LED MANUAL = SPENTO
LEDS RELAY = SPENTI
ANTENNA POWER GOOD = ACCESA
TXA SU ANTENNATXB SU CARICO
CONDIZIONI NECESSARIE PER IL FUNZIONAMENTO AUTOMATICO
ICONA AUTOMATICO NON BARRATA E NUMERO RETRY > 0
La gestione dei tempi di attesa per ogni singola fase dello scambio è gestita tarmiteil menù “WAIT”, ove si possono impostare tali tempi.
5.2.3 Condizioni di allarme
Le differenti possibili condizioni, di cui l’SCM dà segnalazione, sono descritte diseguito.
5.2.3.1 Trasmettirore in avaria
Si verifica quando il livello di potenza erogata dal TX scende sotto il livello diPower Good analogico impostato e contemporaneamente l’ingresso di Power Gooddigitale va a livello logico alto, cioè quando entrambi i Power Good generano
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allarme. Questo è il motivo per il quale si consiglia di utilizzarne solo uno dei due:quello analogico inserendo il pull up in corrispondenza dell’ingresso digitale, oquello digitale lasciando aperto l’ingresso analogico.
La procedura per la gestione di una avaria al TX è la seguente:
• spegnimento del TX;
• verifica che il TX sia effettivamente spento;
• commutazione del relay coassiale;
• verifica che il relay coassiale abbia effettivamente commutato;
• accensione del TXB.
In ogni caso il punto esclamativo che segnala l’avaria del TX rimane visualizzatofinché non viene compiuto un reset degli allarmi.
Entrambi i trasmettitori hanno lo stesso peso e lo scambio viene gestito in entrambii sensi, tante volte quante indicatenel numero di “RETRY”.
5.2.3.2 Assenza segnale audio (solo per PTX-LCD)
Il controllo sulla presenza del segnale audio viene fatto solo nel caso in cuil’eccitatore dei trasmettitori sia della serie PTX-LCD, tale controllo, e relativagestione, viene fatto solo sugli eccitatori attivi.
La procedura per la gestione dell’assenza del segnale audio sul trasmettitore è laseguente:
• spegnimento del TX;
• verifica che il TX sia effettivamente spento;
• commutazione del relativo relay coassiale;
• verifica che il relay coassiale abbia effettivamente commutato;
• accensione del TXB.
In ogni caso il punto esclamativo che segnala l’avvenuto scambio automatico deltrasmettitore rimane visualizzato finché non viene compiuto un reset degli allarmi.
5.2.3.3 Avaria del carico fittizio
E’ una situazione collegata ad un surriscaldamento del carico fittizio o ad unaassenza di ventilazione dello stesso, rilevate da appositi sensori.
L’SCM si limita a segnalare localmente ed in remoto questa anomalia.
5.2.3.4 Avaria del relay coassiale
Se i segnali di posizione provenienti dal relay coassiale non sono coerenti con icomandi impartitigli, l’SCM considera in avaria il relay coassiale ponendosi inmodalità manuale e segnalando questa condizione localmente ed in remoto.
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5.2.3.5 Assenza tensione rete
Se l’SCM è alimentato con batteria tampone, è in grado di fare fronte alla mancanzadella tensione di rete.
Durante l’assenza dell’alimentazione principale lo stato del sistema viene congelato.
Al ritorno della tensione di rete, l’SCM attende il tempo di attesa all’accensioneimpostato nel menù “WAIT”, prima di prendere in considerazione eventuali situazionidi allarme.
Si consiglia, quindi, di impostare a 3 minuti circa il tempo di attesa all’accensione,in modo che le varie apparecchiature che compongono il sistema abbiano il temposufficiente per rimettersi correttamente in funzione al ritorno dell’alimentazioneprincipale, e l’SCM non provochi scambi indesiderati.
5.2.3.6 Codici di default degli allarmi
CODE Indicazione Significato 001 Trasmitter Fault Trasmettitore in avaria 002 Load Fault Carico fittizio in avaria 003 Sw.Coax Fault Relè coassiale in avaria 004 RISERVATO RISERVATO 005 No Audio Assenza del segnale audio 006 Low Power Bassa potenza (–3dB)
amplificatore (*) 007 Fault Mains Power Assenza tensione di rete 008 Fault Mod I2C Avaria Modulo I2C 009 Restart Riavvio del Sistema 010 Interlock Inibizione Scambio Automatico
≥ 011 Allarmi generali impostabili dall’utente
(*): Solo in caso di sistemi con doppio eccitatore.
5.2.4 Segnalazioni degli Allarmi
Segnala le situazioni di malfunzionamento sia localmente, sia in remoto, inviandouna serie di messaggi con modalità che dipendono dalla propria configurazione.
Come per la gestione degli allarmi, anche per la segnalazione l’SCM attende iltempo di attesa gestione allarmi impostato.
5.2.4.1 Segnalazione locale
• Accensione del led GENERAL ALARM sul pannello frontale;
• Aggiunta in coda di una riga nel menu “Alarm” con ora, data e codice
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dell’allarme.
5.2.4.2 Segnalazione remota con modem telefonico
• L’SCM chiama in sequenza tutti i numeri telefonici impostati e comunica codice,TX interessato e descrizione dell’allarme (dall’altra parte deve esserci collegatoun PC con il software “Hyper Terminal” (in dotazione con tutti gli ambientiWindows™) in stand-by;
• l’SCM ripete, per quante volte indicate nella programmazione remota tramitesoftware di telecontrollo.
5.2.4.3 Segnalazione remota con pager
• L’SCM chiama in sequenza tutti i numeri di pager impostati comunicando ilrelativo codice alfanumerico;
• L’SCM chiama in sequenza tutti i numeri telefonici impostati e comunica codice,TX interessato e descrizione dell’allarme (dall’altra parte deve esserci collegatoun PC con il software “Hyper Terminal” (in dotazione con tutti i sistemi operativiMicrosoft Window) in stand-by;
• l’SCM ripete, per quante volte indicate nella programmazione remota tramitesoftware di telecontrollo.
5.2.4.4 Segnalazione remota con modem GSM
• L’SCM chiama in sequenza tutti i numeri di pager o modem impostati,comunicando il relativo codice alfanumerico;
• L’SCM chiama inoltre tutti i numeri telefonici indicati nella programmazionesoftware di teleconterollo comunicando codice, TX interessato e descrizionedell’allarme tramite messaggi di testo SMS.
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BAUD RATE = 9600
CONDIZIONI NECESSARIE PER L’INVIO DEI MESSAGGI SMS
MODEM = GSM
MODEM = PRESS FOR LEVEL
Si ricorda che per invio di messaggi sms è altresì necessario programmarel’apparecchiatura con l’apposito programma TELECON, in questo modo si potràinserire il numero del centro servizi fondamentale per il corretto invio dei messaggi.
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6. Interrogazione sullo Stato del Sistema
6.1 Interrogazione locale
Localmente le apparecchiature SCM e TLC2000 comunicano sinteticamente ilproprio stato attraverso le segnalazioni luminose sul pannello frontale ed in manierapiù dettagliata attraverso il menù di impostazione e configurazione.
6.2 Interrogazione remota con il software di telecontrollo
Attraverso un PC sul quale sia installato “Telecon” (il software di telemetria etelecontrollo) è possibile avere un quadro estremamente dettagliato di tutti iparametri di funzionamento del sistema e di tutte le impostazioni delleapparecchiature ed anche degli apparati ad esse collegate.
6.3 Interrogazione remota con modem GSM+SMS
Per interrogare gli apparati con questo sistema si può utilizzare un qualunquetelefono GSM, l’apparato dal canto suo risponderà come iindicato nelle tabelle deiparagrafi a seguire.
Prima di interrogare il sistema tramite messaggi SMS è necessario collegarsi tramiteil programma “TELECON” ed impostare il numero del centro servizi del gestoretelefonico scelto e i numeri di telefono che possono inviare questo tipo di comandialle apparecchiature.
6.3.1 Lista sms inviabili ad apparati SCM1+1
Inviare: Risposta:
INFO
Nome Stazione: TXA Antenna / TXB Antenna / Coax Fault TXA ON / OFF TXB ON / OFF Automatic / Manual Retry:0/0 Load FAULT / OK Mains FAULT / OK
TXONn Nome stazione: TX ON / se n > 2 o n < 1 Not Exist TXOFFn Nome stazione: TX OFF / se n > 2 o n < 1 Not Exist TXSWNn Nome stazione: TXA On Antenna TXSWRn Nome stazione: TXB On Antenna RESETMOD RESET Nome stazione: ALL RESET
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7. Descrizione Esterna
Questo capitolo descrive gli elementi che si trovano sui pannelli anteriore eposteriore dei sistemi SCM-TLC.
7.1 Descrizione SCM1+1
7.1.1 Pannello Frontale
[1] ON Indica l’accensione dell’apperecchio[2] MANUAL Indica che è stata impostata la modalità di scambio manuale[3] REMOTE Acceso fisso indica che è stato impostato il controllo remoto;
acceso lampeggiante indica che è in corso un collegamentotramite la porta seriale RS232
[4] GENERAL ALARM Indica che si è verificato un allarme nel sistema[5] TX Indica se acceso che il TX corrispondente è stato scambiato
con la riserva, ovvero che il relativo relay coassiale hacommutato ed è in posizione 2
[6] DISPLAY Display LCD gestito in modo grafico (240x64 pixels) e testo(30x8 caratteri)
[7] ENCODER Manopola e pulsante per il controllo del software[8] POWER Interruttore di rete
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7.1.2 Pannello Posteriore
[1] MAINS VOLTAGE Connettore di rete[2] 24VDC Presa per l’alimentazione esterna da 24Vdc[3] RS-232C Connettore DB9 per la comunicazione diretta o comunicazione
modem seriale[4] BALANCED ANALOG INPUT 1
Connettore di ingresso DB25 di otto segnali analogici bilanciaticiascuno, purchè la tensione sia compresa tra 2 e 12V
[5] DIGITAL/ANALOG INPUT 1Connettore di ingresso DB25 di sedici segnali sbilanciati:nel caso di ingressi digitali configurali come attivo bassi,nel caso di ingressi analogici non superare il valore di fondoscala di 5V
[6] RLY OUTPUT 1 Connettore di uscita DB25, mette a disposizione le uscite diotto deviatori bistabili
[7] BAL.ANALOG IN. ADJ. 1 Trimmer per la regolazione della tesione in ingresso allatensione della circuiteria interna della macchina
[8] IN/OUT 1 Ingresso audio TX1[9] IN/OUT 2 Ingresso audio TX2, non utilizzato[10] COMMON Ingresso audio TXR[11] IN/OUT 3 Ingresso audio TX3, non utilizzato[12] IN/OUT 4 Ingresso audio TX4, non utilizzato[13] VOLTAGE CHANGER & Fusibile e blocchetto cambiatensione. Utilizzare un piccolo
A.C. LINE FUSE cacciavite per cambiare il fusibile o la tensione di rete. Ruotareil blocchetto e posizionarlo in corrispondenza della freccia perla tensione desiderata.
[14] I2C BUS Connettore DB9 per comunicazioni in standard I2C[15] EXT. 1 Connettore di uscita DB9 per i segnali adibiti alla
commutazione dei relais coassiali[16] EXT. 2 Connettore di uscita DB9 per i segnali adibiti alla
commutazione dei relais coassiali, non utilizzato[17] EXT. 3 Connettore di uscita DB9 per i segnali adibiti alla
commutazione dei relais coassiali, non utilizzato[18] EXT. 4 Connettore di uscita DB9 per i segnali adibiti alla
commutazione dei relais coassiali, non utilizzato[19] BALANCED ANALOG INPUT 2
Connettore di ingresso DB25 di otto segnali analogici bilanciaticiascuno, purchè la tensione sia compresa tra 2 e 12V
[20] DIGITAL/ANALOG INPUT 2Connettore di ingresso DB25 di sedici segnali sbilanciati:nel caso di ingressi digitali configurali come attivo bassi,nel caso di ingressi analogici non superare il valore di fondoscala di 5V
[21] RLY OUTPUT 2 Connettore di uscita DB25, mette a disposizione le uscite diotto deviatori bistabili
[22] BAL.ANALOG IN. ADJ. 2 Trimmer per la regolazione della tesione in ingresso allatensione della circuiteria interna della macchina
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[23] DIGITAL/ANALOG INPUT 3Connettore di ingresso DB25 di sedici segnali sbilanciati:nel caso di ingressi digitali configurali come attivo bassi,nel caso di ingressi analogici non superare il valore di fondoscala di 5V
[24] BALANCED ANALOG INPUT 3Connettore di ingresso DB25 di otto segnali analogici bilanciaticiascuno, purchè la tensione sia compresa tra 2 e 12V
[25] BAL.ANALOG IN. ADJ. 3 Trimmer per la regolazione della tesione in ingresso allatensione della circuiteria interna della macchina
[26] RLY OUTPUT 3 Connettore di uscita DB25, mette a disposizione le uscite diotto deviatori bistabili
NOTA: In figura è rappresentato il pannello posteriore di un SCM1+1, versioneT2.
NOTA: I connettori DB25 (4÷6) e i trimmers (7) appartengono alla scheda ditelemetria base n.1 ed è presente in qualunque configurazione dell’SCM1+1.Questa scheda gestisce i comandi, le operazioni di telemetria e gli allarmi standard.
Se è necessario aumentare i parametri da tenere sotto controllo, vengono aggiunteuna o due ulteriori schede di telemetria (19÷22 e 23÷26).
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7.2 Scheda di Scambio
Queste sono normali schede di telemetria, ma vengono utilizzate dal firmware digestione per controllare i parametri della scheda di scambio che influenzano lefunzionalità della macchina.
Acquisisce i dati in due modalità:
• Analogica bilanciata con tensione di fondo scala regolabile da 2V a 12V tramitetrimmer (otto ingressi);
• Analogica sbilanciata con tensione di fondo scala fissa a 5V, o digitale con pull-up interno da 2.2KOhm inseribile tramite jumper (sedici ingressi).
La scheda di telemetria rende disponibili in uscita anche i contatti di otto deviatoria relay (max. 24 - 0.5V).
7.2.1 Balanced Analog Input
Tramite questi connettori possono essere collegati all’apparecchiatura otto segnalianalogici bilanciati ciascuno, secondo lo schema indicato in tabella; ogni ingressoaccetta una tensione compresa tra 2 e 12V.
In tabella sono riportate sinteticamente le funzioni a cui sono dedicati alcuni degliingressi analogici bilanciati di questa particolare scheda.
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L’ingresso n°1 viene utilizzato per impostare, tramite il relativo trimmer, il livello dipotenza erogata dal TXA, sotto il quale, il trasmettitore, viene considerato in avaria;analogamente l’ingresso n°2 svolge la stessa funzione per il TXB.
Numero pin Significato Trimmer di reg. 2 (+), 14 (−) Livello di Power Good TXA RV1 3 (+), 16 (−) Livello di Power Good TXB RV2 5 (+), 17 (−) Disponibile RV3 6 (+), 19 (−) Disponibile RV4 8 (+), 20 (−) Disponibile RV5 9 (+), 22 (−) Disponibile RV6
11 (+), 23 (−) Disponibile RV7 12 (+), 25 (−) Disponibile RV8 1, 4, 7, 10, 13, 15, 18, 21, 24
Massa
Agli ingressi bilanciati è possibile applicare tensioni di fondo scala da un minimo di2V ad un massimo di 12V. In fase di elaborazione dei dati, però, la CPU lavora conun valore di fondo scala teorico di 5V. Per questo, a fianco del connettore sonopresenti otto trimmers (RV1¸RV8), uno per ogni ingresso, i quali servono peradattare il valore di fondo scala imposto dall’esterno a quello della circuiteria interna.
Per evitare le non linearità introdotte dai diodi di protezione, si consiglia nonsuperare i 4V di fondo scala.
Nella tabella precedente ogni ingresso bilanciato è associato al relativo trimmer diregolazione.
7.2.1.1 Regolazione dei livelli di Power Good
Per regolare il livello di potenza minimo del TX, sotto il quale deve essereconsiderato in avaria, procedere come descritto:
• visualizzare sul display dell’SCM la schermata principale;
• impostare il TX in questione perché eroghi la potenza minima accettabile:compare il simbolo dell’antenna sopra alla rappresentazione del TX;
• regolare il relativo trimmer fino a che il simbolo dell’antenna sopra al TXinteressato si spegne.
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CN1
RV1 RV2
RV3 RV4
RV5 RV6
RV7 RV8
D1 D2
Led Colore Etichetta Significato D1 Verde -Vee Presenza –15V analogica D2 Verde +Vcc Presenza +15V analogica
Power good 2
Power good 1
7.2.2 Digital/Analog Input
Tramite questo connettore possono essere collegati all’apparecchiatura sediciingressi sbilanciati. Il tipo di ciascun ingresso (analogico o digitale) dipende dalsistema sotto controllo, quindi in ultima analisi dal programma memorizzato nellaEprom e che viene caricato dalla CPU al momento dell’accensione.
Nel caso di ingressi analogici, la tensione di fondo scala è 5V; anche qui, comunque,vale la raccomandazione di limitarlo a 4V per via delle non linearità dei diodi diprotezione.
In tabella sono riportate sinteticamente le funzioni a cui sono dedicati alcuni degliingressi analogici/digitali sbilanciati di questa particolare scheda.
Gli ingressi n°1 e n°2 sono i Power Good digitali di TXA e TXB e sono collegati inAND con i rispettivi Power Good analogici. Un livello logico basso significa che ilTX sta funzionando regolarmente.
NOTA: Nel caso in cui si disponga di un sistema con doppio eccitatore, un livellologico alto sull’ingresso n°3 indica che si è verificata un’avaria all’amplificatore.
Un livello logico basso sull’ingresso n°6 indica che si è verificata un’avaria al caricofittizio.
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L’ingresso n°7 segnala la mancanza di tensione di rete, ovviamente a condizioneche almeno il sistema SCM sia alimentato tramite batterie tampone.
Un livello logico basso sull’ingresso n°8 pone la macchina in pausa, inibendo leoperazioni di scambio automatico.
Tramite gli ingressi n°9 e n°13 è possibile provocare la commutazione manualedel TXA o del TXB sul carico fittizio. Questa avviene quando si porta l’ingresso allivello logico basso per almeno mezzo secondo.
Led Colore Etichetta Significato D28 Rosso RLY1 Relay coax n°1 Off D29 Rosso RLY2 Relay coax n°2 Off D33 Rosso RLY3 Relay coax n°3 Off D34 Rosso RLY4 Relay coax n°4 Off D30 Rosso RLY5 Relay coax n°5 Off D32 Rosso RLY6 Relay coax n°6 Off D35 Rosso RLY7 Relay coax n°7 Off D31 Rosso RLY8 Relay coax n°8 Off D36 Verde +5V Presenza +5V digitale D2 Verde –Vee Presenza -15V analogica D3 Verde +Vcc Presenza +15V analogica D1 Rosso TEST Controllo passaggio dati
CN1
CN2
JP2
D1 D2
D3 D30
D31 D32
D35 D36
1
2
JP3
1 2
JP4 1 2
D28
D29
D33
D34
1
16
Jumper posizione 6 e 7 non inseriti: identifica l’assenza della gestione dell’allarme del carico fittizio e l’assenza dell’allarme della tensione di rete
Indirizzo 1: identifica la scheda di scambio
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Numero pin Significato Jumper su JP4 2 Power Good digitale TXA pos. 1 inserito
15 Power Good digitale TXB pos. 2 inserito 3 Low Power (-3dB) pos. 3 inserito
16 Disponibile pos. 4 inserito 4 Disponibile pos. 5 inserito
17 Allarme del carico fittizio pos. 6 inserito 5 Mancanza tensione di rete (*) pos. 7 inserito
18 Interlock (Inhibit) pos.8 inserito 21 Scambio manuale di TXA con TXB pos. 9 inserito 9 Disponibile pos. 10 inserito
22 Disponibile pos. 11 inserito 10 Disponibile pos. 12 inserito 23 Scambio manuale di TXB con TXA pos. 13 inserito 11 Disponibile 24 Disponibile 12 Disponibile
1, 6, 7, 8, 13, 14, 19, 20, 25
Massa
(*) Solo se è prevista l’alimentazione dell’SCM tramite batterie tampone.
Si consiglia di utilizzare un solo tipo di Power Good per ogni TX: quello analogico(ingresso analogico bilanciato con regolazione del livello di intervento), o quellodigitale (ingresso digitale/analogico sbilanciato attivo basso).
In ogni caso, il relativo jumper su JP4 deve essere sempre inserito.
7.2.3 Rly Output
Questo connettore mette a disposizione in uscita i contatti di 8 deviatori bistabili arelay; in figura è rappresentata schematicamente la condizione di relay a riposo oOff.
La corrente massima che può essere fatta scorrere attraverso i contatti è di 500mAa 24V.
I contatti dei deviatori a relay di questo connettore sono tutti utilizzati per comandarel’accensione e lo spegnimento dei due TX.
Numero pin Relay Modo Interlock Modo On/Off 1 (C), 14 (NC), 2 (NO) 1 Interlock Interlock EXC1
15 (C), 3 (NC), 16 (NO) 2 Interlock Interlock EXC1 4 (C), 17 (NC), 5 (NO) 3 Interlock Interlock EXC2
18 (C), 6 (NC), 19 (NO) 4 Interlock Interlock EXC2 7 (C), 20 (NC), 8 (NO) 5 On/Off Accensione PA1
21 (C), 9 (NC), 22 (NO) 6 On/Off Spegnimento PA1 10 (C), 23 (NC), 11 (NO) 7 On/Off Accensione PAA 24 (C), 12 (NC), 25 (NO) 8 On/Off Spegnimento PAA
13 Massa Massa
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7.2.4 Descrizione PIN riservati dei connettori
In questo paragrafo si trattano i connettori utilizzati dall’ apparato per le funzionalitàdi scambio.
7.2.4.1 Balanced analog input 1 (Connettore [4])
Tipo: DB25 femmina
1 GND2 Livello Power Good TXA (+)3 Livello Power Good TXB (+)4 GND5 Ingresso disponibile n°3 (+)6 Ingresso disponibile n°6 (+)7 GND8 Ingresso disponibile n°5 (+)9 Ingresso disponibile n°6 (+)10 GND11 Ingresso disponibile n°7 (+)12 Ingresso disponibile n°8 (+)13 GND14 Livello Power Good TXA (- o GND)15 GND16 Livello Power Good TXB (- o GND)17 Ingresso disponibile n°3 (-)18 GND19 Ingresso disponibile n°4 (-)20 Ingresso disponibile n°5 (-)21 GND22 Ingresso disponibile n°6 (-)23 Ingresso disponibile n°7 (-)24 GND25 Ingresso disponibile n°8 (-)
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7.2.4.2 Digital/analog input 1 (Connettore [5])
Tipo: DB25 femmina
1 GND2 Power Good digitale TXA (jumper pos.1 inserito su scheda di telemetria)3 Ingresso disponibile4 Ingresso disponibile5 Guasto tensione di rete (jumper pos.7 inserito su scheda di telemetria)6 GND7 GND8 GND9 Ingresso disponibile10 Ingresso disponibile11 Ingresso disponibile12 Ingresso disponibile13 GND14 GND15 Power Good digitale TXB (jumper pos.2 inserito su scheda di telemetria)16 Ingresso disponibile17 Interlock del carico fittizio (jumper pos.6 inserito su scheda di telemetria)18 Ingresso disponibile19 GND20 GND21 Scambio manuale TXA su carico con TXB in antenna (jumper pos.9 inserito su
scheda di telemetria)22 Ingresso disponibile23 Scambio manuale TXB su carico con TXA in antenna (jumper pos.13 inserito su
scheda di telemetria)24 Ingresso disponibile25 GND
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7.2.4.3 Rly output 1 (Connettore [6])
Tipo: DB25 femmina
1 Interlock 1 TXA (C)2 Interlock 1 TXA (NO)3 Interlock 2 TXA (NC)4 Interlock 1 TXB (C)5 Interlock 1 TXB (NO)6 Interlock 2 TXB (NC)7 Accensione TXA (C)8 Accensione TXA (NO)9 Spegimento TXA (NC)10 Accensione TXB (C)11 Accensione TXB (NO)12 Spegimento TXB (NC)13 Non utilizzato14 Interlock 1 TXA (NC)15 Interlock 2 TXA (C)16 Interlock 2 TXA (NO)17 Interlock 1 TXB (NC)18 Interlock 2 TXB (C)19 Interlock 2 TXB (NO)20 Accensione TXA (NC)21 Spegimento TXA (C)22 Spegimento TXA (NO)23 Accensione TXB24 Spegimento TXB (C)25 Spegimento TXB (NO)
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7.3 Scheda di Telemetria Base Aggiuntiva
Questa scheda viene utilizzata dal software di gestione del sistema per controllarealtri parametri. L’indirizzo interno di questa scheda deve essere sempre l’ultimodella catena.
7.3.1 Balanced Analog Input
Gli ingressi analogici bilanciati di questa particolare scheda sono tutti disponibilicollegnado i segnali come descritto nel capitolo apposito.
7.3.2 Digital/analog Input
Gli ingressi digitali/analogici sbilanciati di questa particolare scheda sono tuttidisponibili collegando i segnali come descritto nel capitolo apposito.
Numero pin Significato Jumper su JP4 2 Nome e tipo impostabile tramite PC pos. 1 15 Nome e tipo impostabile tramite PC pos. 2 3 Nome e tipo impostabile tramite PC pos. 3 16 Nome e tipo impostabile tramite PC pos. 4 4 Nome e tipo impostabile tramite PC pos. 5 17 Nome e tipo impostabile tramite PC pos. 6 5 Nome e tipo impostabile tramite PC pos. 7 18 Nome e tipo impostabile tramite PC pos. 8 21 Nome e tipo impostabile tramite PC pos. 9 9 Nome e tipo impostabile tramite PC pos. 10 22 Disponibile pos. 11 10 Disponibile pos. 12 23 Disponibile pos. 13 11 Disponibile pos. 14 24 Disponibile pos. 15 12 Disponibile pos. 16
1, 6, 7, 8, 13, 14, 19, 20, 25
Massa
In ogni caso inserire sempre il jumper su JP4 nella posizione corrispondente.
7.3.3 Rly output
I contatti dei deviatori a relay di questo connettore sono tutti disponibili ed hanno3 modalità di funzionamento :
• Generico assume in maniera statica lo stato On ed Off.
• TogleOff e’ sempre in Off e si pone in On per un breve lasso di tempo.
• TogleOn e’ sempre in On e si pone in Off per un breve lasso di tempo.
Numero pin Relay Modo 1 (C), 14 (NC), 2 (NO) 1 Impostabile tramite PC 15 (C), 3 (NC), 16 (NO) 2 Impostabile tramite PC 4 (C), 17 (NC), 5 (NO) 3 Impostabile tramite PC 18 (C), 6 (NC), 19 (NO) 4 Impostabile tramite PC 7 (C), 20 (NC), 8 (NO) 5 Impostabile tramite PC 21 (C), 9 (NC), 22 (NO) 6 Impostabile tramite PC
10 (C), 23 (NC), 11 (NO) 7 Impostabile tramite PC 24 (C), 12 (NC), 25 (NO) 8 Impostabile tramite PC
13 Massa
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7.3.4 Descrizione PIN connettore allarmi generali
In questo paragrafo si tratta il connettore utilizzato dall’ apparato per le funzionalitàdi generazione allarmi generali RVR (impostabili tramite programma “TELECON”).
Questo connettore si riferisce all’ultima scheda di telemetria presente all’internodella macchina.
7.3.4.1 Digital/analog input
Tipo: DB25 femmina
1 GND2 Allarme custom 1 “MAINS” (jumper pos.1 inserito su scheda di telemetria)3 Allarme custom 3 “AUDIO EXT” (jumper pos.3 inserito su scheda di telemetria)4 Allarme custom 5 “CONT GROU” (jumper pos.5 inserito su scheda di telemetria)5 Allarme custom 7 “OPEN” (jumper pos.7 inserito su scheda di telemetria)6 GND7 GND8 GND9 Allarme custom 10 “ALARM 12” (jumper pos.10 inserito su scheda di telemetria)10 Ingresso disponibile11 Ingresso disponibile12 Ingresso disponibile13 GND14 GND15 Allarme custom 2 “USER” (jumper pos.2 inserito su scheda di telemetria)16 Allarme custom 4 “LINK SAT” (jumper pos.4 inserito su scheda di telemetria)17 Allarme custom 6 “FUEL” (jumper pos.6 inserito su scheda di telemetria)18 Allarme custom 8 “ALARM 10” (jumper pos.10 inserito su scheda di telemetria)19 GND20 GND21 Allarme custom 9 “ALARM 11” (jumper pos.9 inserito su scheda di telemetria)22 Ingresso disponibile23 Ingresso disponibile24 Ingresso disponibile25 GND
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7.4 Scheda Comando Relais
E’ la scheda dalla quale partono i comandi per la commutazione dei relais coassiali.L’indirizzo interno della scheda deve essere sempre il numero 7. Esternamente fasempre capo ai connettori DB9 EXT1...4 ed ai BNC IN/OUT1...4 e COMMON.
Controlla le operazioni di scambio automatico:
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• Comandando in vari modi (±12Vdc, ±24Vdc, deviatore libero) fino a quattorelais coassiali e sorvegliandone il movimento (3 ingressi digitali per ciascunrelay: fine-corsa posizione 1, fine-corsa posizione 2 e relay in movimento);
• Commutando il segnale audio tramite cinque connettori BNC, collegati comedeviatore a quattro posizioni ed un comune.
7.4.1 Tensione di Comando del Relay Coassiale
E’ possibile scegliere la tensione di comando del relay coassiale spostando ilmorsetto indicato dalla freccia, che si trova all’interno dell’apparecchiatura,nell’angolo in basso a destra, tra il trasformatore toroidale di alimentazione el’interruttore generale.
I valori disponibili sono 12V (figura a destra) o 24V (figura a sinistra).
7.4.2 Modo di Comando del Relay Coassiale per Sistemi SCM
I jumper JP8, JP9, JP10 e JP11 in figura servono per impostare il tipo di comandodel relay coassiale in uso.
Sono disponibili le modalità di comando con tensione positiva, con tensione negativao tramite apertura e chiusura di un contatto (tabella sottostante); altre possibilitàpossono essere implementate realizzando il cavo di collegamento tra relaycoassiale ed SCM in modo opportuno sfruttando i segnali che quest’ultimo mettea disposizione in uscita.
Jumper su JP8÷JP11 Modo di comando pos. 1-2 +12V o +24V DC pos. 3-4 –12V o –24V DC pos. 5-6 Comune su pin 8
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7.4.3 Ext. 1..4
I connettori DB9 trasportano i segnali che controllano le commutazioni dei relaiscoassiali.
Tipo: DB9 femmina
1 Tensione di comando (+)2 Tensione di comando (-)3 Relay in posizione 1 (OFF)4 Relay in posizione 2 (ON)5 GND6 Commutazione in posizione 2 / NO7 Commutazione in posizione 1 / NC8 Comune (quando selezionato)9 Relay in commutazione
I pin 1 e 2 sono delle uscite sulle quali viene resa disponibile la tensione di comandorelay (12V o 24V DC); entrambi i contatti sono flottanti rispetto a tutte le altretensioni positive o negative.
Sui pin 3 e 4 sono collegati i fine corsa del relay, due contatti che si chiudonoalternativamente verso massa quando il relay è in posizione normale (TX1 inantenna, pin 3 chiuso a massa) o commutata (TXR in antenna, pin 4 chiuso amassa).
I pin 6 e 7 sono i comandi che provocano la commutazione del relay coassialedalla posizione normale (Off) alla posizione commutata (On) e viceversa; il tipo dicomando dipende dal relay coassiale usato e dalla posizione del jumper su JP8(per Ext. 1), JP9 (per Ext. 2), JP10 (per Ext. 3) o JP11 (per Ext. 4) della schedacomando relais, oltre che dal cavo di connessione tra SCM e relay coassiale.
Una delle possibili posizioni del jumper di selezione del modo di comando rendedisponibile sul pin 8 il contatto comune di un deviatore, di cui il pin 6 è il contattonormalmente aperto (NO) ed il pin 7 è quello normalmente chiuso (NC).
Il pin 9 è un contatto aperto finché la commutazione è in corso, e chiuso versomassa quando il relay ha raggiunto la nuova posizione.
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7.4.4 IN/OUT 1..4 e COMMON
Questi connettori BNC servono per lo scambio del segnale audio parallelamenteallo scambio dei TX in antenna.
Ai BNC IN/OUT sono collegati i segnali audio in ingresso ai rispettivi TX, mentreCOMMON costituisce l’ingresso audio del TXR.
Quando si verificano le condizioni che richiedono la commutazione del TXR inantenna, contemporaneamente il segnale audio in ingresso al TX andato in avariaviene commutato sul connettore COMMON.
Nell’SCM1+1 questi connettori non vengono utilizzati: l’audio viene collegatocontemporaneamente in ingresso a TX1 e TXR.
7.4.5 Segnalazioni luminose
I leds verdi D5¸D8 individuano lo stato delle commutazioni dei relais coassiali:sono accesi quando il corrispondente relay è in posizione normale.
Gli altri tre leds verdi (D2, D3 e D9) segnalano la presenza delle tensioni dialimentazione (-15V e +15V analogiche, +5V digitale).
L’ultimo led, l’unico rosso, funge da controllo della comunicazione tra CPU e scheda:se lampeggia significa che i dati passano regolarmente.
Led Colore Etichetta Significato D5 verde RLY1 Relay coax n°1 D6 verde RLY2 Relay coax n°2 Non connessi D7 verde RLY3 Relay coax n°3 Non connessi D8 verde RLY4 Comando ventilazione carico
fittizio D3 verde +Vcc Presenza +15V analogica D2 verde –Vee Presenza –15V analogica D1 rosso TEST Controllo passaggio dati D9 verde +5V Presenza +5V digitale
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7.5 Descrizione PIN connettori di servizio
7.5.1 Interfaccia RS232
Il DB9 in questione è la porta di comunicazione dell’SCM e del TLC attraverso laquale il sistema viene comandato a distanza.
Il significato dei segnali presenti ai pin è immediato. Da notare solo che il CTS nonè gestito, nel senso che è sempre attivo.
Tipo: DB9 femmina
1 N.C.2 TX_D3 RX_D4 N.C.5 GND6 +15V7 N.C.8 CTS9 N.C.
7.5.2 Interfaccia I2C
L’interfaccia seriale I2C bus è utilizzata per il trasferimento dati tra l’SCM, gli eccitatoridella serie PTX-LCD, il sistema di telemetria TLC e gli amplificatori PJ-LCD.
Sul pin 2 viaggiano i dati (Serial DAta), sul 3 il clock di campionamento (SerialCLock).
Il pin 4 è un ingresso di reset esterno (attivo basso) dell’apparecchiatura.
Tipo: DB9 femmina
1 GND2 SDA3 SCL4 Reset Esterno5 GND6 N.C.7 N.C.8 N.C.9 N.C.
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8. Identificazione e Accesso ai moduli
8.1 Scheda CPU
Il cuore dell’apparecchiatura è rappresentato dalla scheda CPU, la quale gestisceed elabora tutte le informazioni provenienti dalle schede di telemetria a dalla schedacomando relais, oltre che dagli apparati connessi mediante l’interfaccia seriale I2Cbus.
Un’altra funzione, tutt’altro che secondaria, riguarda la gestione dell’interfacciagrafica, attraverso la quale l’impostazione e l’esecuzione delle varie operazionisul sistema risultano particolarmente facili.
8.2 Scheda Pannello
Questa scheda pressenta tutti i connettori ove inserirvi la scheda CPU, il connettoreche porta dati e alimentazione alle schede di telemetria ed i connettori per lacomunicazione.
Comprende un display grafico a cristalli liquidi, l’encoder ed alcuni leds disegnalazione. Questa scheda non è presente nel modello TLC300.
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8.3 Scheda Telemetria
Acquisisce i dati in due modalità:
• Analogica bilanciata con tensione di fondo scala regolabile da 2V a 12V tramitetrimmer (otto ingressi);
• Analogica sbilanciata con tensione di fondo scala fissa a 5V, o digitale con pull-up interno da 2.2KOhm inseribile tramite jumper (sedici ingressi).
La scheda di telemetria rende disponibili in uscita anche i contatti di otto deviatoria relay (max. 24 - 0.5V).
SCM1+1
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8.4 Scheda Comando Relais
Controlla le operazioni di scambio automatico:
• Comandando in vari modi (±12Vdc, ±24Vdc, deviatore libero) fino a quattorelais coassiali e sorvegliandone il movimento (3 ingressi digitali per ciascunrelay: fine-corsa posizione 1, fine-corsa posizione 2 e relay in movimento);
• Commutando il segnale audio tramite cinque connettori BNC, collegati comedeviatore a quattro posizioni ed un comune.
Questo tipo di scheda non è presente nelle apparecchiature di sola telemetria(TLC300 e TLC2000).
8.5 Alimentazione
In alternata con tensione di rete 100-120-220-240V slezionabile dall’esterno, oppurein continua a 24V.
L’alimentatore che fornisce tensione alle varie schede dell’apparecchiatura è ditipo switching.
I modelli SCM1+1 e SCMN+1 dispongono inoltre di una morsettiera per la selezionedella tensione di comando del relay coassiale (12V o 24V).
SCM1+1
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SCM1+1
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9. Settaggi delle Schede
9.1 Impostazione dell’Indirizzo Interno delle Schede
Ad ogni scheda, di comando relais o di telemetria, deve essere assegnato unindirizzo univoco che la caratterizzi e la renda unica per la CPU. A questo scopo,inserire un jumper su ciascuno dei connettori JP2 e JP3 nella posizione indicatanella tabella riportata di seguito.
Indirizzo jumper su JP2 jumper su JP3 Tipo scheda 1 1-2 1-2 Telemetria base 2 3-4 3-4 Telemetria base 3 5-6 5-6 Telemetria 4 7-8 7-8 Telemetria 5 9-10 9-10 Telemetria 6 11-12 11-12 Telemetria 7 13-14 13-14 Comando relais 8 15-16 15-16 Comando relais
Tenere presente che:
• Ad ogni tipo di scheda è assegnato un intervallo di indirizzi fissato;
• Gli indirizzi 1 e 2 sono riservati alle schede di telemetria base n.1 e n.2rispettivamente;
• L’indirizzo 7 è riservato alla scheda comando relais;
• Assegnare sempre il più basso indirizzo libero per ogni tipo.
CN2
CN3JP11
CN6
CN4
CN5
JP10
JP9
JP8
2 1
JP2
D6 D7 D8 D9D1D2D3
1 2
JP3
D5
2 1
2 1
2 1
21
SCM1+1
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CN1
CN2
JP2
D1D2
D3D30
D31D32
D35 D36
1
2
JP3
1 2
JP4
D28
D29
D33
D34
1
16
9.2 Settaggio dei Dip-Switch
In figura è raffigurata una parte della scheda pannello, nella quale sono evidenziatii 24 Dip-Switch, suddivisi in 3 parti di 8 switch l’una numerate da una a tre; perdeterminare la posizione del singolo switch si adotterà la seguente numerazione:
• Sw1.1: rappresenta il primo switch della prima parte.
…………
• Sw8.3: rappresenta l’ultimo switch dell’ultima parte.
3 2 1
9.2.1 Impostazione dei Dip-Switch
9.2.1.1 Numero periferiche presenti in I2C bus
Il numero degli apparati collegati tramite I2C bus viene determinato dai Dip-Switchda Sw1.1 - Sw1.8, in forma binaria.
SCM1+1
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Sw 1.1 Sw 1.2 Sw 1.3 Sw 1.4 Sw 1.5 Sw 1.6 Sw 1.7 Sw 1.8 0 1 On 2 On 3 On On 4 On 5 On On 6 On On 7 On On On 8 On
… 16 On
… 32 On
… 64 On
… 128 On
…
9.2.1.2 Abilitazione ingresso Interlock
Per abilitare questo ingresso si deve porre in ON lo switch 2.1. La funzionalità diquesto ingresso è definita nel capitolo a seguire ed è abilitata ogni qual voltal’apparecchiatura sia posta in configurazioni con Doppio Eccitatore in scambio.
9.2.1.3 Abilitazione ingresso Low Power
Per abilitare questo ingresso si deve porre in ON lo switch 2.2. La funzionalità diquesto ingresso è definita nel capitolo a seguire ed è abilitata ogni qual voltal’apparecchiatura sia posta in configurazioni con Doppio Eccitatore in scambio.
SCM1+1
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SCM1+1
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10. Descrizione Software
Il software che gestisce i sistemi SCM è stato realizzato con lo scopo di permettereuna facile consultazione ed impostazione dei parametri relativi al sistema sovrintesodall’apparato.
Per tale motivo è stata realizzata una struttura piramidale che partendo dallaschermata principale all’accensione dell’apparato, permette l’accesso a sotto menùvia via più specifici e dettagliati tramite l’encoder posto sul pannello frontale.
Per cambiare le varie voci occorre premere l’encoder con il cursore posizionatosul parametro desiderato e quindi ruotare l’encoder stesso per scorrere i possibilivalori impostabili.
10.1 Diagramma di Flusso
Schermata Principale
Impostazioni Generali
Informazioni sullo stato del sistema
Tempi di attesa per funzionalità automatiche
Report degli Allarmi Descrizione degli allarmi
Valori della Telemetria
Stato relais
La figura mostra le schermate presenti nell’SCM 1+1.
SCM1+1
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10.2 Main - Schermata principale
Una volta acceso l’apparato mediante l’interruttore ON/OFF posto sul pannellofrontale, sul display LCD viene visualizzata una schermata che mostra la situazionecomplessiva dei trasmettitori del sistema e la posizione del relay coassiale discambio.
Al di sopra dei simboli dei trasmettitori possono comparire tre diversi simboli:
• (punto esclamativo): indica che è avvenuta una commutazione automatica(Escluso TXB);
• (antenna): power good; indica potenza in uscita al TXA;
• : indica che è stata rilevata la presenza di un PTX-LCD e che lacomunicazione avviene via IIC bus.
Ruotando l’encoder, un cursore a forma di freccia si sposta ad indicare i simbolidei TX, del relay coassiale, del simbolo manuale/automatico e del numero di“RETRY” o il menù a scorrimento sulla destra dello schermo. Premendo l’encodersi ottiene un diverso effetto a seconda dell’oggetto puntato in quel momento, valea dire:
• TX: provoca l’accensione o spegnimento del TX selezionato;
• Relay: attua uno scambio manuale tra il TX selezionato e collegato alrelay ed il TXB;
• Icona automatico/manuale:pone l’apparato in modalità di scambio automatica oppuremanuale;
• Retry: definisce il numero di scambi automatici prima di porre la modalitàdi scambio in manuale;
• : Fault main, indica la mancanza di corrente e disabilita lo scambioautomatico.
• Menù a scorrimento:visualizza una barra che scorre lungo il menu e che serve perselezionare uno dei vari sottomenù.
Tramite il menu a scorrimento si accede a diverse schermate per impostare e/oleggere i diversi parametri relativi al sistema:
SCM1+1
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• Main: schermata principale;
• GSet: impostazioni generali;
• Info: lettura delle informazioni sulla composizione del sistema;
• Wait: impostazione dei tempi della fase di scambio;
• Alarm: lettura del report degli allarmi;
• INP01, 02, …, N: lettura dei valori degli ingressi analogici e digitali (ne sonopresenti tanti quante sono le schede di comando relais e ditelemetria nel sistema);
• OUT01,02, … , N:lettura dello stato dei relais di uscita (ne sono presenti tantiquante sono le schede di comando relais o di telemetria nelsistema).
10.2.1 Main - Schermata principale in configurazione Doppio Eccitatore
Nel caso che l’SCM1+1 sia configurato in modalità “Doppio Eccitatore”, si trova lanecessità di monitorare due ulteriori segnali.
Potrebbero, quindi, comparire i seguenti simboli in caso di allarme:
• : indica che l’SCM è in condizione di attesa nel caso che uno deidue trasmettitori si spenga, chiudendo a massa il segnaleINTERLOCK;
• : Indica bassa potenza, nel caso che il trasmettitore scenda inpotenza al di sotto del livello regolabile di Power good 2.
10.3 GSet - Impostazioni Generali
Tramite questo menù è possibile impostare i parametri generali e di comunicazionedel sistema di scambio.
SCM1+1
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• Uart Adr.: imposta l’indirizzo dell’unità di scambio; è importante in un sistemain cui sono presenti più apparati di telemetria e telecontrollo in serie tra loro;
• Baud Rate: imposta la velocità di trasmissione dei dati da un minimo di 1200ad un massimo di 19200baud.
• Modem: imposta il tipo modem:
1) Not Present: nessun modem connesso;
2) Present: modem telefonico;
3) Pager: modem telefonico con segnalazione degli allarmitramite messaggi pager;
4) GSM: modem GSM con segnalazione degli allarmi tramitemessaggi SMS;
• Status: imposta la modalità di controllo del sistema:
1) Remote: controllo remoto;
2) Local: controllo locale;
• Reset Alm.: cancella completamente il report degli allarmi e spegne il led“GENERAL ALARM” sul pannello principale;
• RTC: permette di impostare l’ora e la data del Real Time Clock interno.
10.4 Info - Informazioni sulla Composizione del sistema
Visualizza alcuni parametri caratteristici della configurazione del sistema, nonmodificabili.
• Rel. : identifica il numero della release software e la data in cui è statarilasciata;
• IIC : in corrispondenza al numero che rappresenta l’indirizzo l’I2C, vienevisualizzato un simbolo:
• - (meno): indica che l’apparecchiatura non risponde alle richieste e non viè, quindi, comunicazione.
• IIC : indica che l’apparecchiatura è presente e comunica regolarmente.
• Se non vi è alcun simbolo significa che non vi sono apparecchiature che possonocomunicare con questa modalità oppure non sono stati impostati correttamentei dip-switch relativi al numero di apparecchiature presenti.
• Info : nel caso in cui sia presente un modem, ne specifica le fasi diinizializzazione e funzionamento;
• Modem : indica la presenza, o assenza, del modem.
SCM1+1
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10.5 Wait - Impostazioni dei tempi
Tramite questo menù è possibile impostare i tempi delle singole fasi della proceduradi scambio, l’attesa dell’apparato alla partenza e il ritardo sull’allarme audio.
Le voci modificabili sono:
• Start SCM: definisce il periodo nel quale l’apparato dopo l’avvio, rimane inuno stato di inattività. Questo tempo viene utilizzato anche in caso di mancanzadi tensione di rete, in questo modo al ripresentarsi della tensione di alimentazionesi dà la possibilità ai trasmettitori di raggiungere la piena potenza.
• Before Switch:Definisce il periodo di attesa dal verificarsi di una condizione diavaria di un trasmettitore, prima di iniziare la procedura di scambio.
• Wait TX Off:Definisce il periodo massimo di attesa della condizione dispegnimento del trasmettitore in avaria.
• Wait Coax Ack:Definisce il periodo massimo di attesa della condizione di stabilitàdel relay coassiale nella posizione corretta.
• After Switch:Definisce il periodo massimo di attesa dopo la conclusione dellaprocedura di scambio per dare modo al trasmettitore accesodurante la procedura di raggiungere la piena potenza.
• Audio Alarm:Se maggiore di 0, abilita la rilevazione degli allarmi e nne ritardala loro segnalazione, nel caso contrario disabilita tale allarme.
10.6 Alarm - Report di Allarmi
Visualizza l’ora e la data degli ultimi sei eventi di allarme che l’SCM ha rilevato.
SCM1+1
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Selezionando l’allarme desiderato, compare un’altra schermata nella quale vienevisualizzato il codice di allarme, il trasmettitore interessato e la causa per cui èstato segnalato l’evento di allarme.
10.7 INP01, ..., N - Valori degli ingressi della scheda
Nel menù a scorrimento sono presenti tante voci di questo tipo quante sono leschede di comando relais o di telemetria contenute nel sistema sovrinteso dall’SCM.
Tramite questo menù è possibile visualizzare tutti i valori degli ingressi analogici odigitali presenti sulla scheda selezionata (compresi tra 0 e 5V circa).
Le prime due righe (otto valori) si riferiscono agli ingressi analogici bilanciati; lealtre quattro (sedici valori) agli ingressi digitali/analogici sbilanciati.
La prima, “INP01”, si riferisce sempre alla scheda di telemetria base; l’utlima riportai valori degli ingressi digitali della scheda di comando relais.
Per sapere a quali apparecchiature si riferiscono i valori delle altre schede (seinstallate), fare riferimento al manuale tecnico di stazione.
10.8 OUT01, ..., N - Stato dei Relais di uscita
Nel menù a scorrimento sono presenti tante voci di questo tipo quante sono leschede di comando relais o di telemetria contenute nel sistema sovrinteso dall’SCM.
Tramite questo menù è possibile visualizzare lo stato ON/OFF dei vari relais presentisulla scheda selezionata.
SCM1+1
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La prima, “OUT01”, si riferisce sempre alla scheda di telemetria base; l’ultima riportalo stato dei relais coassiali.
Per sapere a quali apparecchiature si riferiscono i valori delle altre schede (seinstallate), fare riferimento al manuale tecnico della stazione.
I deviatori a relais delle schede di telemetria possono essere comandati solo tramiteil software di telecontrollo. Opzionalmente può essere abilitato il comando locale.
SCM1+1
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SCM-TLC
1 / 2User ManualTecnical Appendix
1.0 - 17/01/03
Appendix A Descrizione del software Telecon / Teleconsoftware description
Questa parte del manuale contiene informazioni e dettagli tecnici riguardanti l’usodel software di telecontrollo per i sistemi SCM-TLC.
This part of the manual contains informations and technical details about the useof remote control software for SCM-TLC systems.
SCM-TLC
2 / 2 User ManualTechnical Appendix
1.0- 17/01/03
Sommario1. Descrizione Software di Telecontrollo 1
1.1 Principio di Funzionamento 11.2 Installazione 11.3 Esecuzione 21.4 Funzionamento 41.5 Programmazione della Stazione Remota 111.6 Architettura delle Stazioni 141.7 Architettura delle Stazioni 161.8 Creazione di Gruppi e Stazioni 191.9 Creazione e Modifica della Finestra di Personalizzazione 24
2. Gestione Telemetrie Stazioni 332.1 Principio di Funzionamento 332.2 Installazione 332.3 Software di Telemetria 332.4 Funzionalità di Scheduling 372.5 Informazioni Tecniche sulla Realizzazione 39
3. Esempi di Interconnessione (TLC) 433.1 In Digitale con Apparecchiature LCD Standard RVR 433.2 In Analogico con Apparecchiature Standard RVR 433.3 In Analogico con Apparecchiature Generiche 44
4. Comandi da Remoto (TLC) 475. Messaggi sullo Stato del Modem (solo TLC2000) 49
SCM-TLC
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1. Descrizione Software di Telecontrollo
1.1 Principio di Funzionamento
Il programma sfrutta il collegamento seriale via RS232, con l’ausilio di modem senecessario, per collegarsi alla stazione RVR remota.
Ogni stazione RVR è composta da più parti dette “moduli” che vengono interrogatein modo sequenziale per ricevere o spedire i dati. Questi vengono interpretati perottenere il valore della misura a cui si riferiscono.
Il collegamento viene effettuato sempre con il primo modulo, sia nel caso di stazionecon più moduli (TLC300, TLC2000, SCM) che nel caso di stazione con un modulosolo (PTXLCD).
La massima velocità di connessione è 19200 baud nel caso di trasmissione sulinea telefonica tradizionale, 9600 baud nel caso di trasmissione su linea telefonicaGSM.
1.2 Installazione
• Inserire il CD-ROM nel lettore.
• Aprire “Gestione Risorse” dal Desktop.
• Fare doppio-clic sul lettore CD-ROM per visualizzarne il contenuto.
• Fare doppio-clic sul programma Tlc32bit.exe per avviare l’installazione.
Verranno installati, se necessario, i drivers necessari per l’accesso ai dati, poiil software.
• Ad installazione terminata, verrà creato il gruppo “Tlc32bit” con al suo interno iprogrammi: “Telecon 32bit” e “GSM Init”; compariranno inoltre sul Desktop leicone di collegamento.
Requisiti minimi di sistema:
• Sistema operativo:
Windows 95®, Windows 98® sia prima che seconda edizione, Windows ME®.
Il software non funziona sotto Windows NT® e Windows 2000®.
• Processore:
Intel Pentium® 75 MHz o superiore.
• Memoria:
16MB Ram.
• Spazio su Hard Disk:
Minimo 50Mb.
SCM-TLC
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1.3 Esecuzione
Fate doppio_clic sull’icona “Telecon 32bit” presente sul desktop oppure selezionateTelecon 32bit dal menù “Start -> Programmi -> TLC32bit -> “, per eseguire ilprogramma.
1.3.1 Scelta e configurazione della stazione
Nella finestra principale è possibile scegliere la stazione da chiamare ed editare iparametri relativi alla comunicazione.
• La finestra “Connessione scelta” (1) indica quale stazione verrà chiamatapremendo il tasto “START” (3).
• Cliccando sul “Menu scelta gruppi” (2) è possibile scegliere fra vari gruppi distazioni (se memorizzate).
• Il pulsante “START” (3) da’ inizio alla chiamata.
• Il tasto “EXIT” (5) termina l’esecuzione del programma.
• Cliccando sulla “Finestra di scelta stazioni” (4) è possibile scegliere qualestazione chiamare fra quelle presenti, varierà anche la selezione nella finestra(1).
Premendo la croce a sinistra del nome della stazione si avrà la descrizionedella stessa.
La stazione è composta da due menu:
• “Connection Configuration” in cui risiedono i parametri di connessione (stringadi inizializzazione del modem, numero di telefono, ecc..),
• “Station Configuration” in cui risiede la struttura della stazione.
SCM-TLC
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• Cliccando sul pulsante “Modifica connessioni” (6) si apre la finestra di figura, incui è possibile modificare i vari parametri di connessione per ogni stazione.
La prima volta che si utilizza il software, occorre inserire:
• il numero di telefono,
• la porta COM utilizzata,
• il Baud rate,
• il tipo di connessione (diretta via cavo, modem o GSM).
Per evitare problemi di funzionamento, la costruzione delle stazioni non vienetrattata. Rivolgetevi alla R.V.R. S.p.A. per l’aggiunta di nuove stazioni.
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1.3.2 Collegamento
Quando è stata scelta la stazione, premere “START” (3).
Comparirà la finestra della connessione, che rimarrà fino a collegamento avvenuto.
Nel caso la linea telefonica fosse occupata, sarà possibile premendo il tasto “Retry”eseguire un nuovo tentativo di connessione.
Il tasto “More Detail >>” fornisce ulteriori informazioni sullo stato della connessione.
Il tasto “Exit” riporta alla finestra di selezione della stazione.
1.4 Funzionamento
Il programma ha due interfacce con l’utente:
1.4.1 Personalizzazione
La prima è detta “Personalizzazione” ed è la quella che compare dopo laconnessione con la stazione.
Normalmente è quella più usata perché è più comoda da usare e di immediatalettura (la figura 10.5 si riferisce alla personalizzazione di un VJ25000).
Oltre che ai vari indicatori sia analogici che digitali e alle spie di allarme, sonopresenti anche dei pulsanti per effettuare le azioni più frequenti (accensione,spegnimento, reset degli allarmi).
Premendo il pulsante viene richiesta una conferma dell’azione in corso.
SCM-TLC
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Per variare alcune grandezze come l’attenuazione degli ingressi e la percentuale dipotenza in uscita del PTXLCD, basta fare doppio-clic sulla misura interessata einserire il nuovo valore.
Se desiderate creare o modificare la personalizzazione, fate riferimento al Capitolo:“Creazione e modifica della Finestra di Personalizzazione”.
1.4.2 Interfaccia standard
Dietro alla finestra della Personalizzazione, c’è l’interfaccia standard del Telecon.
E’ composta da 5 zone principali:
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1) La finestra riassuntiva della stazione:
Come spiega il nome, indica le parti costituenti la stazione (ovviamente per quantoriguarda la telemetria).
Cliccando sui componenti (moduli) si ha la visualizzazione dei dati relativi nellafinestra delle misure (3).
2) I pulsanti delle funzioni:
• Il tasto “Alarm”:
Il tasto “Alarm” apre la finestra dello storico degli allarmi verificati (valido solo permacchine SCM e TLC).
SCM-TLC
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Gli allarmi occorsi, oltre che venire memorizzati nella stazione, vengono inseriti neldatabase della stazione stessa.
• Il tasto “Detail”:
Il tasto “Detail” apre la finestra della personalizzazione (Vedi punto 10.4.1).
• Il tasto “History”:
Il tasto “History” apre la finestra dello schedule (non supportato in questa versionedi software).
• Il tasto “Print”:
Il tasto “Print” stampa la situazione della stazione: un foglio per ogni modulo contutte le misure come compaiono nella finestra delle misure (3).
• Il tasto “Info”:
Il tasto “Info” apre una finestra in cui è possibile selezionare i moduli per avereinformazioni sulle versioni software e hardware, il numero di I/O analogici e digitali.
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• Il tasto “Phone”:
Il tasto “Phone” apre la finestra di settaggio dei numeri di telefono nella memoriadell’ SCM.
N.B. questa opzione è valida solamente se l’SCM è collegato con un modemanalogico.
• Il tasto “Help”:
Il tasto “Help” apre la Guida in linea.
• Il tasto “Exit”
Il tasto “Exit” causa l’uscita dal programma.
3) I pulsanti di scelta misure:
• Il tasto “Measure”:
Premendo il tasto “Measure”, si ha la visualizzazione degli ingressi, sia quellianalogici bilanciati che quelli analogico/digitali, nella “Finestra delle misure”(4).
• Il tasto “I/O”:
Premendo il tasto “I/O”, si ha la visualizzazione delle uscite nella “Finestra dellemisure”(4).
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• Il tasto “General”:
Premendo il tasto “General”, si ha la visualizzazione delle misure generiche nella“Finestra delle misure”(4).
4) La finestra delle misure:
• La colonna “Type” indica il tipo di misura:
“In” -> ingresso analogico,
“InD” -> ingresso digitale,
“Out” -> uscita.
Cliccando su una qualsiasi delle misure, si apre la finestra di settaggio dellamisura stessa (ovviamente solo per le quelle di tipo “I/O” e “General” abilitate).
Per inserire un nuovo dato occorre scriverlo nella casella “Data” e premereinvio.
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5) La barra di controllo:
La barra di controllo è composta di tre parti:
• Le icone di controllo:
La password: La prima icona rappresenta la password. Se nella stazione èabilitata l’icona diventa un lucchetto chiuso su sfondo giallo, altrimenti è apertocome da figura.
Cliccando sull’icona si ha la comparsa della finestra di selezione password.
Il blocco del ciclo di misura: La seconda icona indica lo stato del ciclo diinterrogazione dei moduli. Cliccando sull’icona si ha il blocco dell’interrogazionesul modulo selezionato nella finestra riassuntiva della stazione(1):
Viene usato quando si ha la necessità di aggiornare solamente alcune misurepiù velocemente.
Quando è selezionato lo sfondo dell’icona diventa rosso.
La programmazione della stazione: La quarta icona apre, nelle stazionipredisposte, la finestra di programmazione remota.
Quando la stazione è predisposta, non occorre programmare i dati sulla SIMcard del modem GSM perché sono residenti all’interno della macchina.
Fare riferimento al capitolo: “Programmazione della stazione remota” perl’utilizzo di questa funzione.
La quinta icona mostra la data e l’ora.
• Le icone di controllo:
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Permette di registrare su database tutti i dati ricevuti dalla stazione.
Il funzionamento è analogo a quello di un normale registratore a cassette.
• Le icone di stato della comunicazione:
Analizzano lo stato della comunicazione seriale.
A sinistra, sotto la scritta “Comunication” vengono scritti il numero di nodo e dimodulo interrogati.
Al centro ci sono due icone che indicano lo stato della trasmissione e ricezioneseriale (verde=OK, rosso=No).
A destra, sotto la scritta “Selection” vengono scritti il nodo e il modulo selezionatinella finestra riassuntiva della stazione(1).
1.5 Programmazione della Stazione Remota
Facendo clic su questa icona si ha l’apertura della finestra di programmazione dellastazione remota.
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In questa finestra è possibile:
• leggere e scrivere i parametri nella stazione remota,
• caricare e salvare i parametri nel database della stazione stessa.
All’apertura la finestra non contiene dati, occorre leggerli o dalla stazione remotao dal database.
1.5.1 I tasti funzione
Premere questo tasto per leggere i parametri dalla stazione.
Premere questo tasto per programmare i parametri nella stazione.
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Premere questo tasto per leggere i parametri dal database dellastazione.
Premere questo tasto per scrivere i parametri nel database dellastazione.
In questo modo ogni stazione memorizzata nel Telecon ha al suo interno i parametriprogrammati.
Le categorie di dati identificano i gruppi di opzioni programmabili:
1) General: sono i parametri comuni a tutti i tipi di stazioni RVR
• ID della stazione
• Nome della stazione
• Numero del Centro Servizi SMS
• Numero di tentativi SMS
2) Telephone:
• Numeri di telefono riconosciuti dalla stazione
• Abilitazione all’invio di comandi SMS al sistema
• Abilitazione alla ricezione di SMS
3) Inputs: gestione ingressi ausiliari che provocano la generazione di allarmi (neisistemi predisposti)
• Nome dell’allarme (che viene trasmesso nel messaggio)
• Soglia di intervento dell’allarme in percentuale (0% = 0VDC, 100% = 5VDC)
• Fronte di attivazione dell’allarme (indica se l’allarme si attiva quando viene amancare tensione o viceversa)
4) Outputs: gestione delle uscite (nei sistemi predisposti)
• Tipo di commutazione dell’uscita (a stato, impulsiva ON o impulsiva OFF)
5) Alarms Enable: (nei sistemi predisposti)
• Abilitazione degli allarmi standard della stazione
Cliccando sul parametro che si intende modificare appare la finestra di immissionedati.
A seconda del tipo di misura da modificare la finestra cambia leggermente.
Finestra di immissione nomi e numeri, è possibile scrivere ciò che si vuole (Figura15.16).
Finestra di immissione dati, occorre scegliere fra le opzioni proposte Figura 15.17).
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1.6 Architettura delle Stazioni
Il Telecon lavora esclusivamente con i database.
Ogni stazione presente nel Telecon, è composta da tanti blocchi detti Moduli.
All’interno della cartella del programma, ci sono quattro cartelle chiamate: Default,Module, Phbook e Stations, contenenti i database delle stazioni.
Struttura delle stazioni:
\MODULE\
\Gruppo_A\
Staz_2.mdb
Staz_3.mdb
\PHBOOK\
Gruppo_C.mdb
Gruppo_B.mdb
Gruppo_A.mdb
TX_1 (Staz_1.mdb) TX_2 (Staz_2.mdb) TX_3 (Staz_3.mdb)
\STATIONS\
\Gruppo_B\
\Gruppo_C\
Staz_1.mdb
Mod1 (Md_0001.mdb) Mod2 (Md_0002.mdb) Mod3 (Md_0003.mdb)
\Gruppo_A\
Md_0001.mdb
Md_0002.mdb
Md_0003.mdb
Md_0004.mdb
Md_xxxx.mdb
\Gruppo_B\
\Gruppo_C\
Mod4 (Md_0004.mdb)
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Alla partenza del programma viene visualizzato il database utilizzato residente nellacartella \PHBOOK\ , es. “Gruppo_A.mdb”. Ogni gruppo rappresenta una serie distazioni.
I database nella cartella \PHBOOK\ contengono le informazioni generali dellestazioni: numero di telefono, Baud Rate di collegamento, porta COM utilizzata,ecc.
Ogni stazione inserita in “Gruppo_A.mdb” ha un collegamento ad un databaseresidente nella cartella \STATIONS\Gruppo_A\, che contiene i nomi dei databasedei moduli che la compongono. Tali database risiedono nella cartella\MODULE\Gruppo_A\ e vengono prelevati e rinominati al momento della creazionedella stazione dalla cartella \DEFAULT\.
Esempio: Immaginiamo di avere un gruppo chiamato “Radio1”, contenente unasola stazione chiamata “TX500”.
Il record del database “Radio1.mdb” sarà così composto:
ID Name Descriptions Phone ModemString DialString DBName Com Baud Type InitString Protocol1 TX500 -- None -- 01239 ATX3 ATDT TX500.MDB 1 4 0 9600,n,8,1 PROTOCOL_RVR
Il campo “DBName” contiene il nome del database (TX500.mdb) presente nellacartella \STATIONS\Radio1\ contenente le informazioni sulla composizione dellastazione.
Il database della stazione, è composto da cinque tabelle:
• Alarm
Contiene i dati sugli allarmi ricevuti.
• Alarm_Storic
Non utilizzato.
• Configuration
Contiene i dati sulla composizione della stazione.
• Measure_Storic
Non utilizzato.
• Personal_Window
Contiene i dati sulla finestra di personalizzazione.
Quindi nella tabella “Configuration” del database \STATIONS\Radio1\TX500.mdbavremo le informazioni sulla composizione della stazione.
Struttura della tabella “Configuration”.
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Node Module Name DBName Module Number Enabled Type Configuration 0 0 Total Node 1 0 1 0 TLCLCD MD_0001 3 -1 TLCLCD >__ 1 1 PTX30LCD MD_0002 0 -1 PTX30LCD >____e_ 1 2 TLM PJ500 MD_0003 0 -1 TLM2 >____· _
Il campo “DBName” contiene il nome dei database presenti nella cartella\MODULE\Radio1\ contenenti le informazioni dei moduli.
1.7 Architettura delle Stazioni
Il TLC300 dispone di una (oppure due) schede di telemetria (8 ingressi analogicibilanciati, 16 ingressi analogico/digitali e 8 uscite a relè) e un bus I2C.
Dal punto di vista del Telecon, ogni scheda di telemetria presente e ogni apparatocollegato via I2C sono visti come Moduli
Ci sono delle regole da osservare:
1) Il primo Modulo (numero 0) contiene SEMPRE l’apparato con la telemetria.
2) Di seguito vengono posti gli apparati collegati via I2C Bus.
3) Seguono le schede di telemetria.
Analizziamo una stazione tipo: TX500 con telemetria (TLC300/T1).
Il TX500 è composto da: un PTX30LCD, un PJ500MC e ovviamente il TLC300.
La stazione, per il Telecon, sarà composta da:
0 - TLC300
1 - PTX30LCD
2 - Scheda di telemetria per PJ500MC
1.7.1 I moduli
Ad ogni Modulo corrisponde un database nel quale sono contenuti i dati dellemisure disponibili.
Il database, al suo interno, contiene sette tabelle:
• Alarm Name
contiene le informazioni sugli allarmi
• Analog Input
contiene i dati degli ingressi analogici
• Analog Output
contiene i dati delle uscite analogiche
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• Digital Input
contiene i dati degli ingressi digitali
• Digital Output
contiene i dati delle uscite digitali
• General
contiene i dati delle misure generali
• Info
contiene le informazioni sul modulo
NOTA: A seconda del tipo di apparato che devono rappresentare, le tabelle possonoanche non contenere dati.
Analizziamo il modulo relativo alla scheda di telemetria standard: essa contiene:24 ingressi analogici (8+16) e 8 uscite rele’; quindi avremo i dati solamente nelletabelle Analog Input e Digital Output.
Analogamente, per il PTXLCD (avendo 39 ingressi analogici, 2 uscite analogiche,8 ingressi digitali, 29 uscite digitali, 8 misure generali), avremo dati in tutte letabelle.
Tutte le tabelle (tranne Info e Alarm Name) hanno la stessa struttura:
Nome campo Tipo dati Descrizione Key Numerico Chiave univoca di identificazione ID Measure Numerico Identificativo misura Display Order Numerico Ordine di visualizzazione Enable Input Si/No Abilitazione input Enable Display Si/No Abilitazione visualizzazione Name Testo Nome misura Measure Unit Testo Unita’ di misura Conversion Type Testo Tipo di conversione End Scale Numerico Fondo scala Start Scale Numerico Inizio scala Max Numerico Valore massimo Nominal Numerico Valore nominale Min Numerico Valore minimo (offset) Format Testo Formato di visualizzazione Input Mask Testo Maschera di input Resolution ADC Numerico Risoluzione convertitore A/D Type Numerico Tipo di misura Text for Max Testo Testo da visualizzare quando raggiunto Max Text for Min Testo Testo da visualizzare quando raggiunto Min
Ad esempio:
il primo ingresso analogico della scheda di telemetria e’ cosi’ composto.
Key 0 Numero del record nel database
ID Measure 0 Numero della misura
Display Order 1 Posizione nell’ordine di visualizzazione
Enable Input Si E’ possibile inserire valori (non per gliingressi)
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Enable Display Si E’ visualizzata sulle griglie del Telecon
Name Analogica 1 Nome della misura
Measure Unit V Unità di misura, Volt
Conversion Type TENS/CORR Conversione per misure di tensione ecorrente
End Scale 5 Valore visualizzato con ingresso al massimo
Start Scale 0 Valore visualizzato con ingresso al minimo
Max 6 Valore dopo il quale genera allarme
Nominal 0 Parametro non utilizzato
Min 0 Valore sotto il quale genera allarme
Format #0.0 il dato ha una cifra dopo la virgola
Input Mask ### Parametro non utilizzato
Resolution ADC 1024 Risoluzione ADC (serve per i calcoli)
Type 1 1 = ingresso analogico
Text for Max ??? Testo visualizzato al max (solo ingressodigitale)
Text for Min ??? Testo visualizzato al min (solo ingressodigitale)
Con questi settaggi, si avra’ la visualizzazione della tensione applicata all’ingresso.
1.7.2 Modifiche ai database
Se occorre modificare delle misure su database già esistenti, i campi interessatisono:
• Conversion Type
• End Scale
• Max
• Enable Input
• Enable Display
Conversion Type: determina i calcoli da eseguire sul dato ricevuto.
I vari algoritmi sono stati creati basandosi sulle esigenze delle macchine prodottedalla R.V.R. e comprendono misure di potenza, tensione e corrente, stato logico,ecc.
End Scale: indica il valore massimo visualizzato in corrispondenza della massimatensione applicata all’ingresso.
Max: valore che indica la soglia di generazione di un allarme visivo sulle griglie delTelecon.
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Enable Input: valore Si/No che indica se è possibile impostare un valore per lamisura.
Es. per gli ingressi il campo è su “No”, perché non si può impostare il valore di uningresso, mentre per misure tipo la potenza d’uscita del PTXLCD, è su “Si” perchéè l’utente che decide il valore da inserire.
Enable Display: valore Si/No che indica se la misura compare o meno nelle grigliedel Telecon e conseguentemente anche nella personalizzazione.
1.8 Creazione di Gruppi e Stazioni
In questo capitolo verranno affrontate sia la creazione di una stazione che di ungruppo.
1.8.1 Creazione di un gruppo
Dalla finestra principale, premere il tasto “New”.
Vi verrà chiesto se volete duplicare la lista delle stazioni del gruppo correntementeselezionato, di seguito verrà richiesto il nome del nuovo gruppo.
Alla fine del processo di creazione avrete il nuovo gruppo con una stazione chiamata“Default” se avete scelto di non duplicare la lista delle stazioni, altrimenti vi ritroveretela stessa lista che avevate nel gruppo di partenza.
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1.8.2 Creazione di una stazione
Dalla finestra principale, premere il tasto “Edit”.
Comparirà la finestra di editing della stazione. Bisogna premettere che le stazionisono composte da due parti, una risiede nella rubrica dove viene gestito ilcollegamento e una nella Struttura della stazione.
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Zona di Struttura della stazione:
Procediamo ora alla creazione di una stazione:
La stazione scelta è TX500 con telemetria.
Come già accennato, la stazione sarà composta da tre moduli,
0 - TLC300
1 - PTX30LCD
2 - Scheda di telemetria per PJ500MC
Occorre creare una nuova voce nella Rubrica, premendo il tasto (3).
Dopo aver inserito il nome, avrete una nuova stazione nella rubrica che potreteriempire con i dati.
Passiamo alla creazione della struttura della stazione:
1) Premete il tasto (5), vi verrà chiesto se volete duplicare la stazionecorrentemente scelta, premete “no”; inserite il nome della nuova stazione(Es.TX500 ).
2) Scegliete la stazione appena creata dal menù (4).
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3) Nella “Finestra di composizione stazione” (1), avrete:
4) Cercate nella lista (7) il modulo “TLC300.mdb”
5) Cliccate sul modulo e, tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, trascinatelosulla finestra (1).
6) Vi verrà chiesto se volete cambiare il modulo selezionato (Default) con quelloda voi scelto. Scegliete “Si”.
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In questo modo avrete sostituito il modulo “Default” con “TLCLCD”, che è la sigladel TLC300.
Nella finestra (6) è comparso “Md_00001.mdb”, che è il database “TLC300.mdb”rinominato e copiato nella cartella \MODULE\Group1\.
7) Cercate nella lista (7) il modulo “PTX30LCD.mdb”.
8) Cliccate sul modulo e, tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, trascinatelosulla finestra (1).
9) Vi verrà chiesto se volete cambiare il modulo selezionato (TLCLCD) con quelloda voi scelto. Scegliete “No”.
Vi verrà chiesto se volete aggiungere (append) il modulo alla configurazionedella stazione. Scegliete “Si”. Se scegliete “No” non verrà aggiunto il moduloalla stazione. Vi verrà chiesto di confermare i numeri di nodo e modulo, ilprogramma automaticamente sceglie i valori, non cambiateli.
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Nella finestra (6) è comparso “Md_00002.mdb”, che è il database“PTX30LCD.mdb” rinominato e copiato nella cartella \MODULE\Group1\.
10) Cercate nella lista (7) il modulo “PJ500.mdb”.
11) Ripetete i passi 8 e 9. Dovete ritrovarvi nella situazione di figura:
12) La struttura della stazione è finita, occorre collegarla alla voce della rubrica.Per far ciò premete il tasto (2).
La creazione guidata di una stazione è terminata.
1.9 Creazione e Modifica della Finestra di Personalizzazione
1.9.1 Cenni preliminari
In questo capitolo analizzeremo la creazione di una personalizzazione partendoda una finestra vuota.
Per visualizzare la finestra di Personalizzazione, premete il tasto “Detail”.
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Premendo il tasto “F4” con il mouse sulla finestra, si entra nel modo “edit” e la
forma del puntatore cambia .
Cliccando con il tasto destro del mouse, si apre il menù con tre opzioni:
• Add Control.
Aggiunge un controllo.
• View Grid.
Accende o spegne la visualizzazione della griglia.
• Save Window.
Memorizza la finestra di personalizzazione.
NOTA: Si consiglia di utilizzare spesso questa funzione onde evitare di perdere illavoro svolto.
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Il menù “Add Control” contiene un sottomenù con il quale si ha la scelta degli oggettiinseribili nella finestra:
• Add Label.
Aggiunge un’etichetta.
• Add Measure.
Aggiunge una misura numerica (si consiglia in ogni caso l’utilizzo del controllo“Alpha Display”) .
• Add Angular Gauge.
Aggiunge uno strumento analogico.
• Add Pushbutton.
Aggiunge un pulsante per inviare comandi.
• Add Led.
Aggiunge un led di segnalazione.
• Add Seven Segment Display (S o L).
Aggiunge un display stile LCD per misure numeriche
• Add Alpha Display (S o L).
Aggiunge un display alfanumerico, utilizzabile per qualsiasi misura.
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1.9.2 Creazione guidata di una personalizzazione
In questa breve guida, verranno spiegate le operazioni necessarie per creare unafinestra di personalizzazione.
La stazione usata come riferimento sarà un TX500 (TLC300, PTXLCD, PJ500MC)
Vogliamo inserire uno strumento che indichi la potenza diretta in uscita.
1) Premere F4 per attivare il modo EDIT.
2) Cliccare con il tasto destro del mouse nel punto dove volete inserire il controllo.
3) Scegliere dal menu’ “Add Control à Add Angular Gauge”.
4) Comparirà la finestra di selezione.
Scegliere dalla casella “A” il modulo “1-2” che è quello relativo al PJ500.
5) Cliccare fra i tasti “B” su “InAna” per avere la lista delle misure analogiche.
6) Scegliere dalla casella “C” la misura “Fwd Power”.
“000 (A) TX1 Fwd Power” significa: “000” è il numero dell’ingresso, “(A)” indicache l’ingresso è di tipo analogico, il resto è il nome dell’ingresso (uguale allacasella “Text:” del gruppo “D”.
7) Queste opzioni sono valide solo per il controllo “Angular Gauge”:
Caselle del gruppo “D”.
Se si desidera cambiare il fondo scala dello strumento analogico, scrivere nellacasella “End scale” il valore desiderato.
Se si desidera dare un valore massimo all’interno della scala (in modo da avereuna segnalazione luminosa sul controllo, quando il valore è maggiore), scriverlonella casella “Max/Col”.
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Esempio: se si inserisce 760 come “End scale” e 600 come “Max/Col”, si avrà ilcontrollo come da figura. Da notare come al superamento del valore impostatoin “Max/Col”, il pallino verde nell’angolo in alto a destra diventa rosso.
8) Premere il “Tasto OK”.
Il nuovo controllo è stato posizionato. E possibile ora spostarlo, ridimensionarloo cancellarlo.
E’ da notare che al passaggio del puntatore sul controllo, cambia l’icona .
Per spostare, cancellare, variare le dimensioni o cambiare i parametri delcontrollo, premere il tasto destro del mouse. Comparirà il menu dal quale e’possibile effettuare le scelte.
Le voci “Change Font” “Change Back color” e “Change Fore Color”, vengonousate per le etichette (label).
Inseriamo ora una etichetta (label) per riconoscere la misura.
1) Scegliere dal menu’ “Add Control à Add Label”.
2) Scegliere la stessa misura scelta in precedenza: PJ500 FWD Power.
3) Premere il “Tasto Ok”.
Il risultato sarà questo:
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Vediamo ora come inserire un led che mi indichi la presenza di allarme SWR.
1) Scegliere dal menu’ “Add Control à Add Led”.
2) Scegliere il modulo PJ500 dalla casella “A”.
3) Cliccare su “InAna” nei tasti “B”.
4) Scegliere dalla casella “C” la misura “011 (D) TX1 SWR”.
Notate come l’ingresso sia indicato come (D) ad indicare che è di tipo digitale.
5) E’ possibile ora scegliere il colore del led a seconda dello stato dell’ingresso.I colori disponibili sono cinque:
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0 - Nero.
1 - Rosso.
2 - Giallo.
3 - Verde.
4 - Blu.
6) Premere il “Tasto Ok”.
7) Se necessario, posizionare il led nel punto desiderato.
8) Ripetere il processo per inserire un’etichetta con il nome dell’allarme.
Procediamo ora alla creazione di due pulsanti per accendere e spegnere iltrasmettitore.
1) Scegliere dal menu’ “Add Control à Add Pushbutton à On Type”.
2) Scegliere il modulo PJ500 dalla casella “A”
3) Cliccare su “OutDig” nei tasti “B”.
4) Scegliere dalla casella “C” la misura “000 (>) TX1 On”
5) Digitare nella casella “Text:” il testo che si vuole visualizzare sul pulsante.
6) Premere il “Tasto Ok”.
7) Se necessario riposizionare e ridimensionare il pulsante.
8) Scegliere dal menu’ “Add Control à Add Pushbutton à Off Type”.
9) Cliccare su “OutDig” nei tasti “B”.
10) Scegliere dalla casella “C” la misura “001 (>) TX1 Off”
11) Digitare nella casella “Text:” il testo che si vuole visualizzare sul pulsante.
12) Premere il “Tasto Ok”.
13) Se necessario riposizionare e ridimensionare il pulsante.
La personalizzazione dovrebbe essere circa così:
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Ora non vi resta che salvare la finestra cliccando col tasto destro del mouse escegliendo “Save Window”.
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Pagina lasciata intenzionalmente in bianco
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2. Gestione Telemetrie Stazioni
2.1 Principio di Funzionamento
È un software di telemetria con la possibilità di chiamare automaticamente eciclicamente una lista di stazioni, visualizzando in modo semplice e chiaro il lorostato, indicando quali sono in allarme e di quale allarme si tratta.
In più è possibile che il software chiami una stazione al sopraggiungere di unallarme SMS, per scaricarne la situazione immediatamente.
2.2 Installazione
• Inserire il CD-ROM nel lettore.
• Aprire “Gestione Risorse” dal Desktop.
• Fare doppio-clic sul lettore CD-ROM per visualizzarne il contenuto.
• Fare doppio-clic sul programma Gts.exe per avviare l’installazione.
Verranno installati, se necessario, i drivers necessari per l’accesso ai dati, poiil software.
• Ad installazione terminata, verrà creato il gruppo “Gts” con al suo interno iprogrammi: “Gestione Telemetrie Stazioni” e “Telecon 32bit”; comparirannoinoltre sul Desktop le icone di collegamento.
Requisiti minimi di sistema:
• Sistema operativo:
Windows 95®, Windows 98® sia prima che seconda edizione, Windows ME®.
Il software non funziona sotto Windows NT® e Windows 2000®.
• Processore:
Intel Pentium® 200 MHz o superiore.
• Memoria:
32MB Ram.
• Spazio su Hard Disk:
Minimo 50Mb.
2.3 Software di Telemetria
Come si può vedere dall’immagine il software di telemetria viene strutturato in trefinestre principali:
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2.3.1 Lista delle Stazioni (A).
In questa lista compaiono tutte le stazioni che riguardano un cliente. Vengonoordinate per: presenza sulla mappa, priorità, frequenza di chiamata e numerodella stazione nel database.
Posizionando il mouse su una stazione, si ha il centraggio automatico dellamappa (B) su tale stazione, che inizia a lampeggiare.
2.3.2 Mappa delle stazioni (B).
Vengono visualizzate le posizioni delle stazioni e il loro stato. Tale mappa vienecostruita dall’utente semplicemente trascinando, dalla Lista delle Stazioni (A), lastazione desiderata nel punto della mappa in cui è localizzata. Una volta piazzatasi aprirà la finestra di gestione scheduling per programmarne la gestione. Lastazione avrà un’icona diversa a seconda dello stato degli allarmi.
Fermandosi con il cursore su una di queste icone compare una finestra conall’interno gli ultimi parametri campionati e gli eventuali allarmi, se ricevuti.
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“Cliccando” con il pulsante destro sempre sopra l’icona compare un menu a tendinache riporta le seguenti funzioni:
Scegliendo “ Interroga Stazione “ si esegue la chiamata immediata con ilconseguente aggiornamento dei dati.
Scegliendo “Reset Stazione” si tenta di ripristinare le condizioni di funzionamentoin caso di allarme.
Scegliendo “Telecon” si esegue la chiamata alla stazione utilizzando il normalesoftware di telemetria in modo da poter avere informazioni più dettagliate (perutenti più esperti).
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Scegliendo “ Proprietà” viene visualizzato un sottomenu con due voci:
“ Gestione Scheduling” richiama la finestra di settaggio dei parametri di schedulinge della priorità di chiamata. Tale priorità verrà anche utilizzata per ordinare lestazioni nella Lista (A);
“Muovi Stazione” serve per riposizionare la stazione sulla mappa.
“Elimina Stazione” serve per cancellare la stazione dalla mappa (ma non daldatabase).
Muovendo il mouse sulla mappa tenendo premuto il tasto sinistro, si ha lo “scrolling”della carta geografica.
2.3.3 Mappa Ridotta (C).
Tale mappa è un riferimento per la Mappa Delle Stazioni (B). In pratica e’ la stessamappa, ridotta e divisa in 16 quadranti. Tali quadranti permettono i selezionarequale parte della nazione visualizzare, essendo impossibile nello schermo mostrarel’intera mappa in maniera definita. Oltre a questo, in caso di allarme il quadrante incui si trova la stazione si colora di rosso per indicare una situazione anomala. Inquesto modo è possibile avere sotto controllo lo stato di tutte le stazioni senzadover eseguire alcuna operazione con il mouse.
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2.4 Funzionalità di Scheduling
Lo Scheduling è strutturato nel seguente modo:
1) I parametri modificabili nella proprietà della stazione sono:
• Frequenza di chiamata con una scelta fra i seguenti valori:
1 - 3 Volte al giorno (mattina, pomeriggio e sera)
2 - 1 volta al giorno, mattina
3 - 1 volta al giorno, pomeriggio
3 - 1 volta al giorno, sera
4 - 3 Volte alla settimana
5 - 1 Volta alla settimana
6 - 1 Volta al Mese
7 - Mai
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• Priorità. La priorità sarà selezionata tramite un cursore (slider) a tre posizioni(alta, media, bassa) che il cliente potrà usare per gestire l’ordine delle chiamate.In pratica se alcune stazioni sono più importanti di altre occorrerà dare a talistazioni una priorità più alta rispetto alle altre. Quando il sistema parte adeseguire le chiamate per prime chiamerà le stazioni a priorità maggiore e perultime quelle a minore. Oltre a questo la priorità influenza l’ordine divisualizzazione della Lista (A).
• Numero di Tentativi. E’ possibile impostare un numero di retry da 1 a 99 + ¥che rappresentano il numero di tentativi che il programma deve eseguire primadi considerare scollegata la stazione quindi di generare allarme dicomunicazione. Se si sceglie ¥ il software tenterà di collegarsi fino a quandonon vi riuscirà.
Tutti gli altri parametri di chiamata, numero di telefono ecc., vengono prelevatidal database di Telecon.
Le stazioni vengono ordinate vengono ordinate nella lista (A) per:
• presenza sulla mappa,
• priorità
• frequenza di chiamata,
• numero di identificazione nel database di Telecon
2) I due pulsanti : “Partenza Scheduling” e “Stop Scheduling” servono per farpartire o per bloccare la procedura automatica di chiamata. In questo modo seun utente desidera interrogare manualmente una stazione (mentre il ciclo è inatto), dovrà impostare il software in “Stop Scheduling”, attendere che la chiamatain atto termini (se ce n’è una attiva) e quindi eseguire la chiamata tramite ilmenu a tendina che compare “Cliccando “ con il pulsante destro del Mousesull’icona. Non sarebbe male prevedere una password per portare il sistemada automatico a manuale in modo che solo il tecnico specializzato è in grado dieseguire tale operazione. Il software deve comunque partire sempre inAutomatico.
3) In modalità automatica il software parte dalla prima stazione della Lista (A), earrivare fino alla ultima (N.B. vengono interrogate SOLAMENTE le stazionipresenti sulla mappa). Una volta terminata la lista deve, in accordo con il numerodi retry impostati, richiamare le stazioni che al giro precedente non hannorisposto. Il software proseguirà fino ad aver ottenuto risposta da tutte le stazioniavrà esaurito il numero di retry disponibili.
Nel caso che il ciclo di chiamata delle stazioni venga completato prima delcambio della fascia di chiamata, il programma rimane in attesa; il pulsante di“Partenza Scheduling” cambia diventando “Interroga Stazioni”.
In questo modo è possibile far eseguire al programma un ciclo aggiuntivo dichiamate a tutte le stazioni senza tenere conto dell’ultima chiamata e senzauscire dal ciclo di scheduling.
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4) La simbologia utilizzata prevede quattro icone per definire lo stato delle stazioni:
• indica che la stazione funziona correttamente.
• indica che la stazione è in allarme.
• indica che è stato esaurito il numero massimo di retry.
• indica che la stazione è in retry.
Più tre simboli utilizzati nella lista(A):
• indica che si sta chiamando la stazione (utilizzato solo in scheduling).
• indica che la stazione non è stata ancora chiamata (utilizzato solo in
scheduling)
• indica che la stazione non è presente sulla mappa.
Oltre a questo tra i parametri da visualizzare (Potenza , frequenza ecc. ) visarà anche la data e l’ora dell’ultimo collegamento.
5) Quando il ciclo di scheduling è attivo, le seguenti funzioni sono disattivate:
• spostamento delle stazioni sulla mappa
• posizionamento delle stazioni dalla lista(A) alla mappa
• il menu richiamato con il tasto destro del mouse è disabilitato, tranne che per lafinestra di configurazione scheduling, che è solo consultabile ma nonmodificabile.
2.5 Informazioni Tecniche sulla Realizzazione
Per la realizzazione di tale software si è utilizzato il software di telemetria(TELECON) con l’aggiunta di questa nuova finestra.
La struttura di base per la comunicazione rimane la stessa e la totalità delle funzionidel Telecon rimane invariata. Si aggiunge solo questa nuova finestra e si apportanomodifiche al database del cliente presente nella directory PHBOOK del Telecon.
In questo database si andranno ad aggiungere campi e tabelle nuove secondo ilseguente criterio:
A. Alla tabella Phone_Book del database vengono aggiunti cinque nuovi campi:
1) Presenza della stazione sulla mappa e quindi anche presenza nella proceduraautomatica di scheduling.
2) Nome della tabella in cui si trovano i dati campionati e i parametri di scheduling.
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3) Numero della priorità di tale stazione.
Il campo 3 verrà utilizzato per definire l’ordine di disposizione nella lista delle Stazioni(A) e quindi l’ordine di chiamata automatico.
4) Frequenza di chiamata della stazione secondo lo schema:
0 - Tre volte al giorno.
1 - Una volta al giorno, mattino.
2 - Una volta al giorno, pomeriggio.
3 - Una volta al giorno, sera.
4 - Tre volte alla settimana.
5 - Una volta alla settimana.
6 - Una volta al mese.
7 - Mai.
5) Data d’inizio dello scheduling.
B. Tabelle di configurazione delle stazioni. In pratica per ogni stazione presentenella Tabella Phone_Book si avranno due corrispondenti tabelle che presenterannoun nome progressivo a cui questa stazione farà riferimento nel campoprecedentemente descritto. Le due stazioni di diversificheranno fra loro tramite unsuffisso:
“_sto” per la tabella dove vengono immagazzinati i dati ricevuti dalla stazioneremota,
“_cfg” per la tabella dove risiedono i dati di configurazione dello scheduling.
In queste tabelle sono contenuti i seguenti campi:
Tabella “_cfg”
1) Posizione X sulla mappa. (Single)
2) Posizione Y sulla mappa. (Single)
3) Data Start Scheduling
4) Ora start Scheduling
5) Numero di Retry da 1 a 99, con 0 che rappresenta “illimitato”
6) Data dell’ultimo collegamento
7) Ora dell’ultimo collegamento
8) Stato della stazione nell’ultimo collegamento:
0 - OK - Stazione funzionante correttamente.
1 - COM - Problema di comunicazione (raggiunto il numero massimo diRetry).
2 - RETRY - Stazione in fase di Retry.
3 - FAULT - Stazione in Allarme.
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Tabella “_sto”
1) Stringa ricevuta con i dati.
2) Stringa ricevuta con gli allarmi.
3) Byte che mi indica il numero degli allarmi presenti.
4) Data dell’ultimo collegamento.
5) Ora dell’ultimo collegamento.
6) Stato della stazione nell’ultimo collegamento(vedi punto n.8 precedente).
Ogni stazione presente nella tabella Phone_Book avrà la corrispondente tabelladi configurazione come da punto B.
Ogni volta che il software riparte questi dati vengono caricati e visualizzati.
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3. Esempi di Interconnessione (TLC)
3.1 In Digitale con Apparecchiature LCD Standard RVR
Quando si vogliono connettere al sistema TLC apparecchiature digitali standardRVR esclusivamente utilizzando l'ingrasso digitale su bus IIc bisogna rispettarealcuni accorgimenti:
• Gli eccitatori serie PTX-LCD debbono avere sempre gli indirizzi più bassipossibili.
• Gli accoppiatori serie HC-LCD debbono seguire gli eccitatori e devono avereType = 133.
• Seguiranno poi tutti gli amplificatori.
I Type identificativi delle schede digitali sono riepilogati nella seguente tabella:
3.2 In Analogico con Apparecchiature Standard RVR
Per interconnettere tra loro apparecchiature standard RVR che non digitali bisognanecessariamente utilizzare una IB (vedi accessori) che permetta la ridistribuzionedei segnali provenienti dalle apparecchiature per farli giungere in maniera correttasugli ingressi del TLC.
Tutte le connessioni tra gli apparati viene effettuata tramite cavi paralleli standard,connettendo tra la IB e l'apparecchiatura le uscite che presentano la stessaserigrafia:
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Type Nome 0 None 1 PTX30LCD 2 SCM4 3 TLC300/2000 4 SCM1 5 PTX60LCD 6 PTX100LCD 7 TLC Valvolare 8 PTRL NV 9 RXRL NV
129 Telemetry card type 1 130 Telemetry card type 2 131 Telemetry card type 3 132 Protezione Mosfet 133 Hc Primario 134 Hc Semplice
• Service -> Service
• Telemetry -> Telemetry
3.3 In Analogico con Apparecchiature Generiche
In questo caso bisogna ricorrere alle tabelle di connessione, ricordando che gliingressi bilanciati sopportano le tensioni non maggiori di 12V mentre quelle digitaliarrivano al massimo a 5V.
Le tensioni debbono essere in corrente continua.
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3.3.1 Come monitorare una tensione continua superiore a 5V
Collegare al DB25 segnato come BALANCED ANALOG INPUT sui piedini descrittiin tabella.
Numero pin Significato Trimmer di reg. 2 (+), 14 (−) Ingresso analogico bilanciato n°1 RV1 3 (+), 16 (−) Ingresso analogico bilanciato n°2 RV2 5 (+), 17 (−) Ingresso analogico bilanciato n°3 RV3 6 (+), 19 (−) Ingresso analogico bilanciato n°4 RV4 8 (+), 20 (−) Ingresso analogico bilanciato n°5 RV5 9 (+), 22 (−) Ingresso analogico bilanciato n°6 RV6 11 (+), 23 (−) Ingresso analogico bilanciato n°7 RV7 12 (+), 25 (−) Ingresso analogico bilanciato n°8 RV8
1, 4, 7, 10, 13, 15, 18, 21, 24
Massa
Ottenere il massimo della tensione e regolare il trimmer corrispondente per ottenerela visualizzazione sul software di telecontrollo la tensione di 5V. A questo puntoricorrere al manuale del software per impostare correttamente il databasenecessario per avere un'immediata visualizzazione del parametro nelle giuste unitadi misura.
3.3.2 Come monitorare una tensione inferiore a 5V
Collegare al DB25 segnato come DIGITAL/ANALOG INPUT sui piedini descritti intabella:
Numero pin Significato Jumper su JP4 2 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°1 pos. 1 15 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°2 pos. 2 3 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°3 pos. 3 16 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°4 pos. 4 4 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°5 pos. 5 17 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°6 pos. 6 5 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°7 pos. 7 18 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°8 pos. 8 21 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°9 pos. 9 9 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°10 Pos. 10 22 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°11 Pos. 11 10 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°12 Pos. 12 23 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°13 Pos. 13 11 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°14 Pos. 14 24 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°15 Pos. 15 12 Ingresso digitale/analogico sbilanciato n°16 Pos. 16
1, 6, 7, 8, 13, 14, 19, 20, 25
Massa
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Otterrete quindi la visualizzazione sul software di telecontrollo del parametro. A questopunto ricorrere al manuale del software per impostare correttamente il databasenecessario per avere un'immediata visualizzazione del parametro nelle giuste unitadi misura.
3.3.3 Come Utilizzare le Uscite a Relay
Ricordando che in figura è rappresentata schematicamente la condizione di relaya riposo o Off e che la disposizione dei contatti nel connettore è riportata nellaseguente tabella.
Numero pin Significato 1 (C), 14 (NC), 2 (NO) Relay n°1 15 (C), 3 (NC), 16 (NO) Relay n°2 4 (C), 17 (NC), 5 (NO) Relay n°3 18 (C), 6 (NC), 19 (NO) Relay n°4 7 (C), 20 (NC), 8 (NO) Relay n°5 21 (C), 9 (NC), 22 (NO) Relay n°6 10 (C), 23 (NC), 11 (NO) Relay n°7 24 (C), 12 (NC), 25 (NO) Relay n°8
13 Massa
La corrente massima che può essere fatta scorrere attraverso i contatti è di 500mAa 24V.
A questo punto ricorrere al manuale del software per muovere il relay ed impostarecorrettamente il database necessario per avere funzionamento del relay adeguatoalle esigenze.
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4. Comandi da Remoto (TLC)
Tramite questi semplici comandi inviati sotto forma di messaggi SMS si possonomodificare gli stati di alcune uscite ed attivare alcune funzioni del TLC.
• INFO: Inviando questo messaggio in formato SMS da un qualunquetelefono cellulare, si ha in risposta al chiamante un altro messaggio SMS nelquale riporta il numero e nome della stazione, la Potenza diretta e riflessapresenti in percentuale e gli allarmi attualmente in corso.
• ALARM: Inviando questo messaggio in formato SMS da un qualunquetelefono cellulare, si ha in risposta al chiamante un altro messaggio SMS nelquale riporta il numero e nome della stazione, la Potenza diretta e riflessapresenti in percentuale, nome e numero degli ultimi 6 allarmi attualmente inmemoria.
• TXON: Inviando questo messaggio in formato SMS da un telefonocellulare abilitato, si muove in modalità TOGLE_OFF il relay 1 della scheda ditelemetria base n.1 e si ha in risposta al chiamante un altro messaggio SMSnel quale riporta numero, nome della stazione e la dicitura " Comand SMSOk".
• TXOFF: Inviando questo messaggio in formato SMS da un telefonocellulare abilitato, si muove in modalità TOGLE_OFF il relay 2 della scheda ditelemetria base n.1 e si ha in risposta al chiamante un altro messaggio SMSnel quale riporta numero, nome della stazione e la dicitura " Comand SMSOk".
• OUTON(out): Inviando questo messaggio in formato SMS da un telefonocellulare abilitato, si muove nella modalità programmata il relay "num" dell'ultimascheda di telemetria e si ha in risposta al chiamante un altro messaggio SMSnel quale riporta numero, nome della stazione e la dicitura " Comand SMSOk".
• OUTOFF(out): Inviando questo messaggio in formato SMS da un telefonocellulare abilitato, si muove nella modalità programmata il relay "num" dell'ultimascheda di telemetria e si ha in risposta al chiamante un altro messaggio SMSnel quale riporta numero, nome della stazione e la dicitura " Comand SMSOk".
• RESET: Inviando questo messaggio in formato SMS da un telefonocellulare abilitato, si resettano gli allarmi presenti in memoria e si ha in rispostaal chiamante un altro messaggio SMS nel quale riporta numero, nome dellastazione e la dicitura " Comand SMS Ok".
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5. Messaggi sullo Stato del Modem (solo TLC2000)
In questa parte si tratta la visualizzazione dei messaggi di stato sul display perquanto riguarda il modem.
Questi messaggi si possono trovare nell'angolo in alto a destra del display, sulpannello frontale (del solo TLC2000) e informano sullo stato corrente del modem.
Questi messaggi possono essere:
• Init: Questo messaggio informa che il modem deve ancora essereinizializzato e quindi la procedura di inizializzazione e' ancora in corso.
• StdBy: Il modem e' inizzializzato ed in attesa di comandi come si puòvedere anche dall'apposito LED posto sempre sul pannello frontale.
• wait: Questo messaggio informa che il modem sta tentando di eseguireun'operazione di invio messaggio o di connessine con altro modem.
• NoDia: Questo messaggio informa che il modem in seguito ad unarichiesta di operazione non riesce a comunicare.
• ?Busy: Questo messaggio informa che il modem e' occupato e staignorando il comando che gli viene dato.
• OkCon: Questo messaggio informa che il modem comunica con l'esternoe sta inviando un messaggio sia questo SMS o normale.
• Send>: Questo messaggio informa che il modem il sta per inviaremessaggio.
• Ok!: Questo messaggio informa che il modem ha inviato il messaggioSMS con successo.
• Hang: (solo PSTN)Questo messaggio informa che il modem staeffettuando la procedura di Hang up e quindi sta interrompendo lacomunicazione.
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SCM1+1
1 / 2User ManualTecnical Appendix
1.3 - 21/07/03
Appendix B Piani di montaggio, schemi elettrici, listecomponenti / Component layouts,schematics, bills of material
Questa parte del manuale contiene i dettagli tecnici riguardanti la costruzione dellesingole schede componenti il SCM1+1. L’appendice è composta dalle seguentisezioni:
This part of the manual contains the technical details about the different boards ofthe SCM1+1. This appendix is composed of the following sections:
Description RVR Code Vers.Pages
CPU section CSPTCPU55202 1.1 4Power supply CSSWPSUP0003 1.0 4Main card TLC SCM CSTLSCCPU002 1.1 4Scheda telemetria base 24 input / 8 Relays
CSTLMINP1-01 1.0 4Scheda TLC (Analogica bilanciata) CSTLMANABI01 1.0 4Scheda scambiatore 4-1 con comando coassiali
CSTLMSC41-01 1.0 4Scheda filtro connettore DB9 CSDB9MFILFL2 1.0 4
SCM1+1
2 / 2 User ManualTechnical Appendix
1.3 - 21/07/03
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SCM1+1
CSPTCPU55202 - 1 / 4Appendice Tecnica Rev. 1.1 - 08/10/02
SCM1+1
2 / 4 - CSPTCPU55202 Technical AppendixRev. 1.1 - 08/10/02
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ItemQuantity Reference Part
____________________________________________________________________________________________
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C24
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D9
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24 1 U10 MAX202ECPE
SCM1+1
4 / 4 - CSPTCPU55202 Technical AppendixRev. 1.1 - 08/10/02
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SCM1+1
CSSWPSUP0003 - 1 / 4Appendice Tecnica Rev. 1.0 - 10/09/01
SCM1+1
2 / 4 - CSSWPSUP0003 Technical AppendixRev. 1.0 - 10/09/01
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1N40
04
SCM1+1
CSSWPSUP0003 - 3 / 4Appendice Tecnica Rev. 1.0 - 10/09/01
POWER SUPPLY Bill Of Materials Page1
ItemQuantity Reference Part
____________________________________________________________________________________________
1 1 C1 CM100PF
2 1 C2 CD1KPF
3 1 C3 CM10KPF
4 1 C4 1/25
5 2 C5,C20 1000/35
6 2 C6,C23 100/35
7 5 C7,C8,C16,C19,C21 CM.1uF
8 6 C9,C10,C11,C12,C13,C14 220/25
9 1 C15 CP10KP-5%
10 2 C18,C17 CD560PF
11 1 C22 .1uF
12 4 D1,D4,D5,D7 11DQ06
13 1 D2 1N5402
14 1 D3 1N4004
15 1 D6 KBL04
16 1 FS1 1.5AT
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18 2 JP3,JP4 KB4/KS4
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21 1 R1 220K
22 1 R2 2k2
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29 1 R9 87W-1K
30 1 R10 56R
31 1 TSW2 TSWTCH2
32 1 U1 UC3843AN
SCM1+1
4 / 4 - CSSWPSUP0003 Technical AppendixRev. 1.0 - 10/09/01
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SCM1+1
CSTLSCCPU002 - 1 / 4Appendice Tecnica Rev. 1.1 - 28/05/03
SCM1+1
2 / 4 - CSTLSCCPU002 Technical AppendixRev. 1.1 - 28/05/03
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CK
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C56
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SCM1+1
CSTLSCCPU002 - 3 / 4Appendice Tecnica Rev. 1.1 - 28/05/03
Main card TLCSCMBill Of Materials Page1
ItemQuantity Reference Part
____________________________________________________________________________________________
1 1 BZ1 TMB-05
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4 24 C3,C11,C14,C16,C17,C19, 0.1uF
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C62,C63,C64,C65,C68,C70
5 8 C4,C10,C12,C15,C25,C60, 10uF
C66,C67
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11 1 C26 100uF
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C47,C48,C49,C50,C51,C52,
C53,C54
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14 1 C57 0.1F
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22 4 D13,D14,D15,D16 1N4148
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FIX6,FIX7,FIX8,FIX9,
FIX10,FIX11,FIX12,FIX13,
FIX14
24 1 JP1 STF90D
25 4 JP2,JP5,JP14,JP15 CN10PD
26 3 JP3,JP8,JP9 STM03S
27 1 JP4 CN06PS
28 1 JP6 CN34PD
29 4 X1,JP7,U11,R49 NC
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SCM1+1
4 / 4 - CSTLSCCPU002 Technical AppendixRev. 1.1 - 28/05/03
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SCM1+1
CSTLMINP1-01- 1 / 4Appendice Tecnica Rev. 1.0 - 10/09/01
SCM1+1
2 / 4 - CSTLMINP1-01 Technical AppendixRev. 1.0 - 10/09/01
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RR
2
2K2
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1
SCM1+1
CSTLMINP1-01- 3 / 4Appendice Tecnica Rev. 1.0 - 10/09/01
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GN
D
SCM1+1
4 / 4 - CSTLMINP1-01 Technical AppendixRev. 1.0 - 10/09/01
Scheda telemetria base 24 input / 8 Relays Bill Of Materials Page1
ItemQuantity Reference Part
____________________________________________________________________________________________
1 2 CN2,CN1 DB25MSO
2 5 C1,C2,C4,C5,C7 0.1uF
3 1 C3 100uF
4 1 C6 10uF
5 43 C8,C9,C10,C11,C12,C13, 100pF
C14,C15,C16,C17,C18,C19,
C20,C21,C22,C23,C24,C25,
C26,C27,C28,C29,C30,C31,
C32,C33,C34,C35,C36,C37,
C38,C39,C40,C41,C42,C43,
C44,C45,C46,C47,C48,C49,
C50
6 9 D1,D28,D29,D30,D31,D32, LED-R3
D33,D34,D35
7 3 D2,D3,D36 LED-G3
8 24 D4,D5,D6,D7,D8,D9,D10, 5V1
D11,D12,D13,D14,D15,D16,
D17,D18,D19,D20,D21,D22,
D23,D24,D25,D26,D27
9 6 FIX1,FIX2,FIX3,FIX4,FIX5, FIX35
FIX6
10 1 JP1 CN34PD
11 2 JP3,JP2 STM16D
12 1 JP4 STM32DO
13 1 JP5 STM26D
14 1 JP6 STF10D
15 1 Q1 BC547
16 1 RAFF1 RAF220
17 3 RR1,RR2,RR3 2K2
18 8 RY1,RY2,RY3,RY4,RY5,RY6, RLYTQ2L205
RY7,RY8
19 2 R2,R1 10K0
20 24 R3,R4,R5,R6,R7,R8,R9,R10, 1K0
R11,R12,R13,R14,R15,R16,
R17,R18,R19,R20,R21,R22,
R23,R24,R25,R30
21 1 R26 MOV24
22 1 R27 MOV12
23 3 R28,R29,R31 2K20
24 3 U1,U2,U3 4094
25 2 U4,U9 ULN2803
26 3 U5,U6,U7 4051
27 1 U8 7805
SCM1+1
CSTLMANABI01 - 1 / 4Appendice Tecnica Rev. 1.0 - 10/09/01
SCM1+1
2 / 4 - CSTLMANABI01 Technical AppendixRev. 1.0 - 10/09/01
Strip Femmina lato saldature
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U7A
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R1
1M0
SCM1+1
CSTLMANABI01 - 3 / 4Appendice Tecnica Rev. 1.0 - 10/09/01
Scheda TLC Bill Of Materials Page1
ItemQuantity Reference Part
______________________________________________
1 1 CN1 DB25MSO
2 24 C1,C2,C3,C4,C5,C6,C7,C8, 10nF
C9,C10,C11,C20,C21,C22,
C23,C24,C25,C26,C27,C54,
C55,C56,C57,C58
3 16 C12,C13,C14,C15,C16,C17, 1nF
C18,C19,C28,C29,C30,C31,
C32,C33,C34,C35
4 18 C36,C37,C38,C39,C40,C41, 0.1uF
C42,C43,C44,C45,C46,C47,
C48,C49,C50,C51,C59,C60
5 2 C53,C52 10uF
6 2 D2,D1 LED-G3
7 4 FIX1,FIX2,FIX3,FIX4 FIX35
8 1 JP1 STF26D
9 1 JP2 STM10D
10 8 RV1,RV2,RV3,RV4,RV5,RV6, 10K
RV7,RV8
11 32 R1,R2,R3,R4,R5,R6,R7,R8, 1M0
R9,R10,R11,R12,R13,R14,
R15,R16,R17,R18,R19,R20,
R21,R22,R23,R24,R25,R26,
R27,R28,R29,R30,R31,R32
12 8 R33,R34,R35,R36,R37,R38, 100H0
R39,R40
13 16 R41,R42,R44,R45,R47,R48, 10K0
R50,R51,R53,R54,R56,R57,
R59,R60,R62,R63
14 8 R43,R46,R49,R52,R55,R58, 40K2
R61,R64
15 8 R65,R66,R67,R68,R69,R70, 475H0
R71,R72
16 8 R73,R74,R75,R76,R77,R78, 1K0
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17 2 R81,R82 2K20
18 8 TP1,TP2,TP3,TP4,TP5,TP6, TP
TP7,TP8
19 8 U1,U2,U3,U4,U5,U6,U7,U8 TL082
SCM1+1
4 / 4 - CSTLMANABI01 Technical AppendixRev. 1.0 - 10/09/01
Pagina lasciata intenzionalmente in bianco
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SCM1+1
CSTLMSC41-01- 1 / 4Appendice Tecnica Rev. 1.0 - 10/09/01
SCM1+1
2 / 4 - CSTLMSC41-01 Technical AppendixRev. 1.0 - 10/09/01
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FC
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7
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Scheda scambiatore Bill Of Materials Page1
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C14,C15,C16,C17,C18,C19,
C20,C21,C22,C23,C24,C25,
C26
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FIX6
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29 1 U6 7805
30 1 U7 ULN2803
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SCM1+1
2 / 4 - CSDB9MFILFL2 Technical AppendixRev. 1.0 - 21/07/03
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C6
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C8
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1nF
C2
1nF
SCM1+1
CSDB9MFILFL2 - 3 / 4Appendice Tecnica Rev. 1.0 - 21/07/03
SLDB9MFILFL1 Bill Of Materials Page1
Item Q.ty Reference Part
___________________________________________________________________________________________
1 1 CN1 DB9MSO
2 9 C1,C2,C3,C4,C5,C6,C7,C8, 1nF
C9
3 1 JP1 CN10PD
SCM1+1
4 / 4 - CSDB9MFILFL2 Technical AppendixRev. 1.0 - 21/07/03
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