Sciò! - Marco Bonafede · La parola giusta è delitto. Il commissario annuisce, il sottosegretario...

254

Transcript of Sciò! - Marco Bonafede · La parola giusta è delitto. Il commissario annuisce, il sottosegretario...

2

Marco Bonafede

Sciò!

3

Ogni omonimia è del tutto casuale. Copyright 2011 Marco Bonafede La grafica di questo ebook ed il logo Happy Book sono di proprietà dell’autore. In copertina: elaborazione di immagine priva di copyright tratta da strangecosmos.com ( by king037). Per Asia Anderson ed i fantasmi del tempo, sono state utilizzate immagini di Jane Burden Morris, la modella prediletta dei pittori preraffaelliti, per La flotta perduta il bassorilievo “navis turrita” della collezione Torlonia, per L’on. un bassorilievo romano attualmente collocato nella facciata est del campanile di Benevento. www.marcobonafede.com [email protected]

4

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta non donna di province, ma bordello!

Dante Alighieri (Purgatorio · Canto VI)

5

Personaggi principali: Commissario Marcello Cassano Ispettore Ermanno De Rosa Vice Questore Bruno Massaro Concorrenti del The Big Pig Show: Emiliano Quagliariello Cristiano Ambrosini Luana Busi Valeria Rinaldi Annalisa Ognibene Veronica ( Vincenzo ) D'Elia Ruggero Altieri Sforza Staff del The Big Pig Show: Autore: Valentino Moffa Conduttrice: Aida Castelli Segretaria di produzione: Sonia Marino Manager: Silvano Biasotti Regista: Salvo Cammarata Capitano della Venus: Aldo Zorzi Medico di bordo: Patrizia Monaco Tecnico audio: Maurizio De Pretis Giornalista tv: Alberto Merlo ( ma lui si crede un anchorman )

6

Capitolo 1

Roma, Palazzo Chigi, ore 08.02 del 16 Aprile 2011 Il cellulare di servizio squilla ed il commissario

Marcello Cassano risponde. - E’ desiderato urgentemente nell’ufficio del

sottosegretario. Il commissario sale gli scalini di marmo due alla

volta, non per la fretta ma perché ha sempre trovato più comodo fare così. Nell'anticamera del sottosegretario lo fanno aspettare non più di un minuto, poi gli viene aperta la porta dello studio.

- Prego commissario, si accomodi. – dice il vice questore aggiunto Bruno Massaro, e indica una sedia accanto alla sua. Cassano saluta accompagnando le parole con un leggero cenno del capo.

Il sottosegretario sorride benevolo: - Caro commissario, lei certamente è al corrente

dell’accaduto. Non ho bisogno di dirle che il Presidente è costernato e preoccupato per quelle che possono essere le conseguenze di questo incidente... no, incidente non è la parola giusta. La parola giusta è delitto.

Il commissario annuisce, il sottosegretario continua: - Il Presidente, oltre ad avermi espresso il suo dolore

per la morte del giovane Quagliariello, ha deciso di creare una task fors per analizzare le problematiche connesse all'accaduto. Col signor Presidente abbiamo

7

tracciato le linee guida del nostro intervento. Abbiamo individuato nella Struttura Operativa della Presidenza del Consiglio l'organismo idoneo ad affrontare l'emergenza. E' convinzione del Presidente che il colpevole, o i colpevoli, di questo efferato delitto debbano essere individuati al più presto.

Un rapido cenno e la parola passa al vice questore Massaro:

- Le riassumo brevemente l'accaduto, includendo alcune informazioni ancora riservate. Alle 04.50 di stamattina Emiliano Quagliariello, uno dei concorrenti del reality The Big Pig Sciò, è stato trovato agonizzante nella sua cabina sulla nave Venus. Il pene della vittima era troncato di netto a circa due centimetri della base e si ritiene che sia morto per dissanguamento. Il corpo della vittima non presentava alcun segno di violenza tranne la ferita menzionata. Nessuno degli altri concorrenti allo sciò, le cui cabine sono contigue a quella della vittima, riferisce di aver sentito nulla o di avere avuto in alcun modo sentore di quello che stava accadendo. Fin qui tutto è sostanzialmente identico a quanto riferito dai telegiornali e dalle radio che hanno diffuso la notizia dalle sei di stamattina...

- Per amore di precisione - lo interrompe il sottosegretario - bisogna dire che i mass media sbagliano quando parlano di evirazione. L'evirazione è solo il taglio dei testicoli che, nel caso in questione, sono ancora al loro posto. Mi scusi. – sorride e fa cenno al vice questore di proseguire.

- In tutto sulla Venus sono imbarcate 52 persone, concorrenti, tecnici, addetti alla produzione, segreteria,

8

equipaggio della nave, sicurezza, eccetera. Sembra che il delitto sia maturato all'interno del ristretto nucleo dei concorrenti. Ovviamente le nostre informazioni sono parziali, ma la struttura della nave fa ritenere poco probabile che qualcuno oltre ai concorrenti abbia potuto introdursi nella camera della vittima.. Ma con questo, caro commissario, non voglio precorrere l'indagine. Veniamo piuttosto a quello che le interessa. La task fors nominata dal Governo si è riunita già stamani alle sette ed ha esaminato la questione dal punto di vista giuridico. E' importante che lei sappia che della task fors facevano parte, tra gli altri, un rappresentante di Mediaset, un rappresentante della Rai, un rappresentante della Ministero degli Esteri ed un rappresentante del Tesoro. Questo lo dico perché voglio che lei sia consapevole del fatto che avrà copertura politica al massimo livello. Andiamo adesso alla questione giuridica: la Venus batte bandiera panamense, quindi, secondo il diritto internazionale, sarebbe abilitata ad intervenire la polizia di quello stato. Nelle more di tale intervento l’unico abilitato a condurre indagini ed eventualmente ad effettuare arresti è il capitano della nave. Ma i proprietari, l'equipaggio, il capitano, le maestranze, i concorrenti, la vittima, la società proprietaria del fòrmat e la gestione della produzione sono tutti italiani. Non è pensabile che la polizia panamense possa mandare un investigatore nel centro del mediterraneo, per indagare sulla Venus. La Farnesina ha raggiunto un accordo con lo Stato di Panama per cui viene affidata all'Italia l'indagine sul delitto. Naturalmente attribuire ad una delle Procure

9

italiane la titolarità dell'inchiesta richiede tempo, quel tempo che è prezioso per un'indagine. Questo sembra un delitto passionale…

Il vicequestore esita, il commissario ripassa mentalmente gli appunti di criminologia, secondo cui la maggior parte dei delitti vengono risolti entro i primi due giorni, o è probabile che non vengano mai risolti, ma non dice nulla.

- Abbiamo deciso che lei raggiunga la Venus e inizi immediatamente le indagini. Sarà accompagnato da un solo assistente e prenderà il controllo della situazione sino a quando non sarà chiara la titolarità dell'inchiesta. La sua sarà un'indagine preliminare, il suo compito consiste nel dare un indirizzo operativo a chi verrà dopo di lei.

- Quanto tempo durerà la mia indagine? - Dodici ore circa. Ma è la fase più delicata, va gestita

con accortezza. Ma questo lo capisce da sé... Il sottosegretario non ha staccato gli occhi da Cassano,

valutando le sue reazioni; sorride e dice: - Caro commissario, lei sicuramente ha colto la

delicatezza del suo compito. Ma voglio essere chiaro: lei deve risanare il pollaio senza ammazzare la gallina dalle uova d'oro. Questo sciò ha un'importanza economica assolutamente rilevante: tra abbonamenti internet e pey tivvù per la parte notturna, pubblicità nella parte diurna, toto-esclusi, gratta e vinci sponsorizzati e cessione dei diritti esteri siamo alla cifra di...

Dice la cifra, è grossa, è enorme, il commissario Cassano quasi non ci crede, gli sembra un'esagerazione.

10

Il sottosegretario chiarisce quanto di questa cifra va allo Stato.

- ...quasi una piccola finanziaria, come vede. E non bisogna dimenticare che The Big Pig Sciò è anche un fenomeno di costume, discutibile certo, ma un fenomeno di costume.

Non ha bisogno di proseguire. Il commissario sa tutto. Gli italiani sanno tutto. Tranne i bambini sotto i sei anni, tranne i vecchi del tutto rincoglioniti, forse, tranne quelli in coma da tre mesi.

- Per questo caro commissario, è importantissimo che lei sappia essere fermo ma diplomatico, deciso ma abile.

- E'di buona razza. - Il vice questore sorride. - Si, lo so. Il commissario Cassano sa già quale sarà la frase di

commiato del sottosegretario: - Adesso vada, c'è pochissimo tempo. - e poi: - Mi

saluti suo padre. Il prefetto Cassano è uno dei più fedeli e preparati servitori dello Stato. Confido che lei non sarà da meno.

Il vice questore Massaro chiede: - Chi vuoi con te? - Avevo pensato a De Rosa. - Non sarebbe meglio Bonini? Oppure Di Leonarda?

Di Leonarda è il migliore coi computer e noi dobbiamo avere il controllo delle trasmissioni dalla nave.

- Di Leonarda è così bravo che può darmi una mano anche da qui. Lo faccia mettere subito in collegamento con la Venus.

- Ho qualche dubbio su De Rosa.

11

- De Rosa non è particolarmente brillante in niente, ma è bravino in tutto. Non so cosa troverò, mi serve qualcuno versatile.

- Io credo che l'ispettore De Rosa sia troppo... troppo grezzo per questo incarico. Non dimenticare che è una questione delicata, che avrete gli occhi dell'Italia intera addosso.

- L'ho capito. - Senti Marcello, non ti sto rifilando na sola. Non ti

darei mai una fregatura, lo sai il rapporto che ciò co tu padre. Abbiamo pensato a te perché siamo convinti che sei all'altezza, pienamente all'altezza. Che ce farai fare na bella figura.

- Certo, non si preoccupi. - E daglie co sto lei! - Non ti preoccupare. - Allora va bene per De Rosa. Te lo faccio chiamare

subito. Si attacca al telefonino, sbraita degli ordini. De Rosa ci mette 15 minuti ad arrivare, beccandosi il

classico "Dove cazzo ti eri imboscato?" da Massaro. Altri 20 minuti per raggiungere l’eliporto più vicino a Palazzo Chigi. Quando arrivano all'elicottero trovano l'assistente del sottosegretario. Ha due maglioncini e due giubbotti della Protezione Civile azzurri, con lo scudetto tricolore ben evidente.

- Indossate questi. Signor Commissario, sicuramente all'arrivo sulla Venus sarete ripresi dalla telecamere, bisogna dare un'immagine di efficienza. Si levi la cravatta per piacere, è un elemento troppo formale.

12

Anche gli occhiali da sole, per favore, niente occhiali da sole con le telecamere.

L’assistente guarda De Rosa impegnato al telefonino a spiegare alla moglie che deve assentarsi. Scambia un occhiata perplessa col vicequestore. il vicequestore fa una faccia di circostanza poi urla:

- De Rosa! Dobbiamo ancora aspettare i tuoi comodi?! E questa zazzera poi! Non te li potevi tagliare i capelli?!

Riesce a farsi sentire nonostante il rumore delle pale dell'elicottero che si stanno mettendo in moto.

L'assistente si avvicina a Cassano e gli porge una cartellina:

- Queste sono le sue credenziali. Le presenti al comandante della Venus. Legga tutto attentamente, ci sono i limiti legali della missione e le linee guida del suo intervento. Si attenga scrupolosamente. Nascondete le pistole dentro i giubbotti, non fatevi riprendere con le pistole in vista!

De Rosa ha sentito e copre tutto col maglioncino. Massaro stringe il braccio del commissario: - Telefono io a tuo padre, gli spiego tutto io! Cassano e De Rosa salgono sull'elicottero. De Rosa

sistema il borsone con la dotazione tecnica sotto il sedile.

13

Capitolo 2 Mar Tirreno, ore 09.04. Long. 12° Est, Lat. 41° Nord Nonostante le cuffie ci vuole tempo ad abituarsi al

rumore. Non si riesce a pensare. Mare a perdita d'occhio.

L'interfono consente di parlare, bisogna abituarsi al timbro metallico della voce:

- Mettiamo le pistole nel borsone? - dice il commissario.

- Sotto il giubbotto nun se vedono. - dice De Rosa. - Che te ne pare di questa storia del giubbotto? Questi

vogliono rendere pubblico il nostro arrivo... - E allora? - Bel servizio riservato che siamo, con la faccia sul

telegiornale dell'una e mezza. - Dottò, missione per missione, meglio questa che una

in Afghanistan. De Rosa sembra concentrato in pensieri profondi, poi

gli viene la ridarella e intona: - Il principe Ruggero se lo piglia tutto intero! Sghignazza, poi dice: - Ce crede, dottò, che sta cosa del principe Ruggero la

cantano pure i regazzini? La cantano a scuola, mi fijo s’è messa a cantarla a casa e gli ho dovuto dà du schiaffi per farlo smette, se no je la faceva cantà pure alla bambina... mi moje s'è ncazzata di brutto!

- Già, è diventato il tormentone del momento.

14

- Mi sa che so tutti impazziti co sto Sciò. Se ci riprendono sai le sfottute. O l'invidia, dipende dai casi. Mi sa che ci campiamo anni raccontanno ‘sta missione.

Il commissario si concentra sulle onde del mare, lo rilassano.

Il ritornello dello Sciò gli entra in testa, nonostante il rumore.

The Big Pig Sciò tutto ti darò potrai vedere quello che non potrai mai avere potrai guardare quello che non hai il coraggio di fare ti sorprenderò ti soddisferò the big, big, big, pig sciò" Entra in testa e non se ne vuole andare. - Eccola! Il pilota indica un puntino all'orizzonte, è la Venus. - Comincio le procedure per l'appontaggio, allacciatevi

le cinture. La Venus sembra meno imponente della nave che tutti

hanno visto in televisione. Sembra anche più tozza, si vede che è un traghetto riadattato.

A poppa una parte di ponte è sgombra per consentire l'appontaggio.

15

L'elicottero compie la manovra senza problemi, Cassano e De Rosa scendono. Degli operatori stanno filmando la scena da varie angolazioni.

- Sorridi, sei in onda. - dice Cassano. - Se casco sai che figura di merda. - dice De Rosa,

sbilanciato dal peso del borsone. Il commissario e l'ispettore raggiungono una scaletta,

salgono, vengono accolti da un marinaio che li fa entrare nel ponte di comando. Ci sono un bel mucchio di persone, confusione, operatori tv.

- La smettiamo con queste telecamere? - dice il commissario.

- Giusto, fuori di qui! A parlare è un uomo anziano, ben rasato, coi capelli

bianchi, camicia bianca, i gradi. Gli operatori spengono le telecamere e si allontanano.

- Sono il capitano Zorzi. – si presenta. - Commissario Cassano. Queste sono le mie

credenziali. Il comandante le esamina: - Bene. E' tutto a posto. L'armatore è informato di tutto

e mi ha dato precise indicazioni di darle la massima collaborazione. Ho fatto sigillare la cabina in cui è stato ritrovato il cadavere. Qui c'è una planimetria completa della nave e l'elenco di tutte le persone a bordo - li porge al commissario - le aperture segnate col pennarello verde erano chiuse al momento del ritrovamento, ho fatto controllare dal mio secondo. Siete armati, presumo.

- Naturalmente.

16

- L'unica arma a bordo, tranne le vostre, è una pistola, che è nella mia cassaforte. Potete vederla quando volete. Ma non c'entra nulla in questa storia, l'arma del delitto è un coltello o qualcosa di simile.

- A che ora è stato avvisato dell'accaduto? - Alle 5.05 di stamattina, all’incirca e ho

personalmente fatto sigillare la porta della cabina alle sei esatte. Queste sono le fotocopie delle ultime pagine del libro di bordo, sino alle 8.30 di stamani. Il libro di bordo non posso consegnarlo sino all'arrivo in porto della nave. Si ricordi che per il diritto marittimo la massima autorità su questa nave sono io, il capitano della nave. Anche lei è sottoposto al mio comando e dovrà agire nei limiti che io le concederò.

- Mi sembra chiaro dal mandato ricevuto che ho pienamente diritto di indagare sul crimine avvenuto sulla sua nave. - Il commissario porge il fascio dei documenti al capitano.

Zorzi non li prende: - Si, si, ho già ricevuto ed ho letto. La task fors della

Presidenza del Consiglio ha deciso bla bla bla. Io seguirò le direttive dell'armatore nell'ambito del diritto marittimo. Nessuna azione diretta senza il mio consenso.

- Vuol dire nessun arresto? - Anche. - Mi sembra ragionevole. Io credo che l'interesse di

entrambi è collaborare senza conflitti. - Giusto. Allora siamo d'accordo, mi tenga al corrente

di ogni sviluppo.

17

- Lei sa che le connessioni satellitari dalla nave sono state interrotte, tranne quelle dal ponte di comando. Lei è responsabile di qualsiasi trasmissione non autorizzata di dati. Devo informarla che tutte le sue comunicazioni saranno filtrate. Potrà comunicare solo eventuali questioni riguardanti la navigazione e la sicurezza della nave, non è autorizzato a comunicare niente che riguardi l'inchiesta.

- Si tenga la sua inchiesta e mi lasci fare il mio lavoro. Il secondo di bordo è a sua disposizione. - Si volta, si avvicina al quadro di comando della nave e resta a contemplare l'orizzonte.

- Tosto, capitan Findus. - dice piano De Rosa - E che

comanda, na portaerei? Questo è un bordello galleggiante.

- Cerchiamo di evitare... - dice Cassano e si avvicina al gruppetto che attende.

Il secondo di bordo, Ivano Marcelletti, si mette a disposizione. Una donna giovane si presenta come Sonia Marino, la segretaria di produzione; ha gli occhi gonfi, come se avesse pianto. L’altro, l'unico in giacca, cravatta e doppiopetto, è Silvano Biasotti, il direttore della produzione. Ci sono anche il regista e l’autore, ma il commissario non riesce a memorizzarne i nomi.

- Quello che è successo ci ha sconvolti tutti. - dice Biasotti, mentre la segretaria tira su col naso come a confermare - Ci troviamo in una situazione d'emergenza e bisogna dare risposte concrete. Sono particolarmente compiaciuto della scelta, lei mi sembra la persona più adatta, ha anche il fisìch du rol...

18

- In che senso? - chiede il commissario. - Ma caro commissario, si vede subito che lei emana

quell'aura di autorità, quella consapevolezza del proprio ruolo adatta a questa difficile situazione. Sono certo che lei comprende perfettamente la mìscion che le è stata affidata. Buon sangue non mente, so benissimo che lei è il figlio del prefetto Cassano! E poi scommetto che lei è un uomo di mondo, un vero tombèr de fèmm, e questo in questo caso particolare non guasta...

Biasotti sembra accorgersi che quello che dice non suona particolarmente gradito al commissario, il sorriso si affievolisce per un attimo, poi rifiorisce: - Siete la squadra di cui abbiamo bisogno, una grande squadra! - i suoi occhi si spostano su De Rosa ed il sorriso incontra un altro momento di difficoltà - Sono certo che saprete ottenere degli ottimi risultati. A nome della Niù Smail vi assicuro la massima cooperazione.

- Siamo solo due, potremmo fare squadra per un doppio di tennis. - dice De Rosa.

- Acuto! - Biasotti ride - Molto acuto! Davvero una bella squadra!

- Vorremmo esaminare subito la scena del delitto. - Certamente, certamente. Spero di avere gestito al

meglio questa emergenza. Ho cercato di prendere le decisioni manageriali più valide.

- Abbiamo la necessità di un locale per sistemare la nostra roba.

- Provvedo subito. Si rivolge alla segretaria, dà disposizioni.

19

Capitolo 3 Nave Venus ore 09.43 - Questa è la vostra cabina, ecco la chiave. Sono a sua

disposizione per qualsiasi info. - Potremmo avere dell’acqua? - Un attimino, provvedo subito. Si attacca al cordless, fa arrivare un marinaio con

bottiglie e bicchieri di plastica. - Qualsiasi cosa le serve chieda a me. Il commissario e l'ispettore entrano e si chiudono

dentro. De Rosa sistema il suo borsone, Cassano si libera del

maglioncino e indossa giacca e cravatta. Gli tornano in mente le parole di suo padre: "Quando non vuoi farti rompere i coglioni vestiti in giacca e cravatta".

E' pronto. - C'è un problema.- Cassano apre il foglio con la

planimetria della nave - dobbiamo prima capirci qualcosa. Su poppa e prua ci siamo, la poppa è dietro e la prua è davanti, e la sala macchine è dove c'è il motore. Ma il resto? Cosa vuol dire cambusa? Cos'è la cala nostromo? - guarda la lista dell'equipaggio, le mansioni indicate - Cos'è il nostromo?

L'ispettore De Rosa si stringe nelle spalle: - E che ne so...

20

Poi ha un'idea: - Posso chiamare Attilio D’Angelo, un mio amico della Guardia di Finanza. Una volta mi ha detto che ha prestato servizio su na motovedetta.

- Io provo su internet. Il commissario accende Iphone e si collega ad internet,

l'ispettore telefona. Il commissario cerca la parola “nostromo” ma quasi tutte le voci sono in relazione al titolo di un romanzo di Conrad. Nello stesso tempo l'ispettore conclude la sua telefonata. Fa rapporto al suo superiore sulle cose essenziali.

- Il nostromo è il capo dei nocchieri, che so i manovali della nave. Quindi il nostromo è na specie di capomastro, e la cala nostromo è er suo magazzino. La cambusa è er magazzino viveri. Le sentine so i magazzini peggiori, quelli sul fondo della nave. La plancia è quella dove ci sono il timone e l'ufficio del comandante, la controplancia è di sopra e ci sta l'apparato di trasmissione e il radar. Il ponte di coperta è quello dello scafo. Le altre cose si capiscono.

- Un commissario non è tenuto a sapere come è fatta una nave.

- Certo, dottò. - Cerchiamo di mandare bene a mente questo schema.

Dall'alto verso il basso: La controplancia con le trasmissioni, la plancia con la sala comando e gli uffici della produzione. Sotto la plancia, all'altezza del ponte di coperta ci sono lo studio 1 con gli alloggi dei concorrenti e lo studio 2.

- Lo studio 1 è quello che chiamano la suìt dove stanno di giorno, lo studio 2 è er privè, dove fanno le riprese

21

porno de notte. Meglio che li chiamamo suìt e privè, così nun c’è confusione.

- E’ vero. Andiamo avanti. Sotto il ponte di coperta ci sono gli alloggi dell'equipaggio, del personale tecnico, la cambusa e la sala mensa. Sotto ancora la cala nostromo, magazzini e sala macchine.

- E ancora più sotto le sentine. Ce semo, dottò. Il commissario prende la pistola dal borsone e la mette

nella fondina, sotto l' ascella sinistra. Il peso dell'arma è rassicurante. L'ispettore infila la pistola in una fondina alla cintura dei pantaloni.

Il satellitare, ore 10.18 - Marcello! Marcello! Ti ho visto in televisione! - Zia Rosa, come stai? - Bene, Marcello! Ti ho visto in televisione, hanno

fatto un'edizione speciale del telegiornale, ti ho visto mentre scendevi dall'elicottero!

- Non gridare, zia. Scusami, ma ti avevo detto di usare questo numero solo in caso di assoluta emergenza, se ti sentivi male...

- Sto benissimo, sono solo felice di averti visto in televisione, sei più bello del magistrato di Cogne! Sei bellissimo! Mi ha chiamato la Francesca e mi ha detto: ma quello non è tuo nipote?

- Zia, per piacere, per oggi, se puoi, non chiamarmi a questo numero. Chiama mia madre se ti serve qualcosa, io tanto sono qui, non potrei fare niente per aiutarti...

- Non ti preoccupare! Sto benissimo! Volevo solo dirti quanto sono contenta!

22

- Va bene, zia. Mi raccomando, per oggi non chiamarmi, ho da fare.

- Si, Marcello, tranquillo! Adesso chiamo tua madre! Cassano chiude il telefonino, guarda De Rosa: - Siamo già al telegiornale, senza aspettare l'una e

mezza. Escono dalla cabina. Li attendono la segretaria di

produzione ed il secondo ufficiale. - Dobbiamo vedere il cadavere. - Le dispiace se vi accompagno solo sino all'ingresso

degli alloggi? - dice Sonia Marino - Non è molto bello da vedere...

Il commissario annuisce, poi aggiunge: - Faccia spegnere telecamere e registratori mentre

ispezioniamo. - E' na macelleria messicana. - dice De Rosa. Il commissario chiude un attimo gli occhi, li riapre. Le

pareti della cabina sono schizzate di sangue, il letto è schizzato di sangue, il pavimento è un tappeto di sangue ed un mosaico di impronte. Il ragazzo è sul pavimento, con gli occhi aperti, nudo, con un asciugamano nero di sangue rappreso sull'inguine. Un'altro asciugamano è accanto alla testa, appallottolato.

La cabina non è molto grande, ha due grandi porte a vetro che danno sul mare, chiuse. Il letto è ad una piazza e mezza. Gli armadi della stanza sono chiusi. Fa freddo.

- E' sul comodino. - dice il secondo ufficiale. Il commissario vede che c'è qualcosa poggiato su delle

garze mediche.

23

Nausea. Il commissario cerca di respirare, ma si rende subito conto che è peggio. L'ispettore De Rosa s'è portato un fazzolettino di carta alla faccia e si tura il naso.

E' l'odore. E' l'odore dolciastro del sangue secco. Non c'è ancora

odore di decomposizione. E' quel pene tagliato posato sulla garza.

- Era sul comodino? - chiede il commissario. - No, era a terra. Credo che l'abbia raccolto e posato

sul comodino la dottoressa Monaco, che ha prestato i primi soccorsi.

- Era ancora vivo? - Credo di no. TVB Scritto col sangue, su una parete. - E quello? Il secondo è imbarazzato, bisbiglia: - Non è ho idea. - Quando è stato trovato il cadavere c'era? - Non ricordo. - Il condizionatore è stato acceso per rallentare la

decomposizione? - Si. - Dovrà farmi avere un rapporto dettagliato su chi ha

deciso di accenderlo, a che ora, a quale temperatura è stata portata la stanza. Servirà per le indagini scientifiche.

- Naturalmente. Il commissario guarda ancora la stanza, l'ispettore

scatta delle foto. Poi chiudono a chiave la porta della

24

cabina, il commissario sigilla con adesivo la porta, scrive l'ora e firma sull'adesivo.

- Le dispiace lasciarci soli per qualche minuto? - Come vuole. - dice il secondo ufficiale e si allontana

nel corridoio. - Ispettore, perché ha usato quella espressione? - Quale, dottore? - De Rosa è guardingo, dottò è

diventato dottore. - Macelleria messicana. - Così... sembrava una macelleria... - Questa è un'indagine che richiamerà un'enorme

attenzione. Lasciarsi sfuggire definizioni simili è una leggerezza imperdonabile.

L'ispettore non risponde, è perplesso. - De Rosa, certe volte ti perdi in un bicchiere d'acqua.

Macelleria messicana è la definizione che un teste ha usato per definire quello che è accaduto alla scuola Diaz, durante i fatti di Genova. E' un'espressione famosa, che tutti collegano a quel fatto. Ti sembra una buona idea ricordare un episodio in cui dei poliziotti hanno massacrato di botte dei ragazzi? Lo sanno tutti che la polizia ha pure portato prove false dentro la scuola per giustificare l'aggressione. Non mi sembra opportuno usare l’espressione macelleria messicana, fammi il piacere di evitarla. Ricordati che ci sono dei colleghi che hanno passato guai seri.

- Non ci avevo pensato. - Adesso ci hai pensato. E' questo il tuo guaio, certe

volte non pensi. Noi non facciamo parte dello spettacolo e dobbiamo fare di tutto per non farci coinvolgere.

25

- Chiaro. - Adesso diamoci da fare. Io vado a parlare col medico

di bordo, tu invece vai nella cabina della regia e ti fai mettere in comunicazione coi concorrenti, uno per uno. Annota la versione di tutti, chi ha scoperto il cadavere, chi è arrivato per primo, cosa ha visto. Ricostruisci l'esatta sequenza temporale, verifica. Non mettere sotto pressione nessuno, se noti delle incongruenze fai finta di niente. Abbiamo poco tempo, devi farcela in due ore. Cerca di scoprire che ne sanno di quella scritta, cosa può volere dire...

- Dottò, che vor dì io me lo sono immaginato, anche se mi sembra troppo cretina... TVB, ti voglio bene, abbreviato come nei messaggini. Ma è troppo cretina.

Il commissario si stringe nelle spalle: - Non possiamo escludere un'ipotesi solo perché è

cretina.

26

Capitolo 4 Infermeria ore 10.44 La dottoressa Patrizia Monaco è una biondina minuta.

Indossa il camice, ha le occhiaie, l'aria stanca; è seduta ad una scrivania, parla con un infermiere.

Sonia Marino, la segretaria di produzione, presenta il commissario.

- So chi è, l'ho vista arrivare. - dice la dottoressa. L'infermiere Ivan Dolce chiede se deve uscire, il

commissario risponde che non è necessario. - Mi dica dottoressa, a che ora è arrivata nella cabina

della vittima? - Alle 4.55, con un margine di errore di un paio di

minuti. Il tempo di prendere la borsa di pronto soccorso e raggiungere la cabina di Quagliariello nella suìt. Ero in pigiama. Questo è il referto ed il certificato di morte. Ivan - fa un cenno verso l'infermiere - è arrivato qualche minuto dopo. Ho tentato di tamponare la ferita, ma non c'è stato niente da fare. Il cuore di Emiliano aveva già cessato di battere.

Si alza, apre un armadio a muro, mostra al commissario una serie di sacchetti:

- Qui ci sono il pallone ambu, le fiale di tutta la terapia che ho praticato, le siringhe, le garze. Qui ci sono le derivazioni elettriche dell'elettrocardiografo. Come può vedere dal mio referto abbiamo tenuto l'elettrocardiografo in funzione mezz'ora per accertare la

27

morte. In questo sacchetto c'è il defibrillatore portatile: ho tentato anche di defibrillare, anche se sapevo che era inutile. Ho iniziato con qualche minuto di ritardo, perché Ivan è dovuto tornare in infermeria per prenderlo. E' tutto sporco di sangue, fili, defibrillatore, garze. In questo sacchetto ci sono il mio pigiama, le scarpe da tennis e la vestaglia che indossavo, pure sporchi. Ho messo da parte tutto per le indagini, spero vi possano servire. So che mentre tentavo di dare gli ultimi soccorsi hanno cominciato a filmare, potete controllare quello che ho fatto.

- Come lo sa? - Ho visto le spie delle telecamere che si accendevano.

E poi mi sono informata. Sonia Marino si sente in dovere di chiarire: - Vede commissario, il nostro sciò prevede un piccolo

periodo di pràivasi per i concorrenti. Dopo lo sciò notturno, quello nel privè, si è ritenuto opportuno concedere ai ragazzi un periodo di tranquillità, di riposo… le telecamere restano spente dalle 04.00 alle 08.00. E’ previsto dal nostro fòrmat.

- Invece la dottoressa dice che stanotte sono state accese alle 05.00 circa.

- Si, è stata una decisione del dottor Biasotti, il responsabile della produzione, anche per documentare quello che era accaduto, per potere essere utili alle indagini.

- Capisco. – l’attenzione del commissario si sposta nuovamente sulla dottoressa: - Nel minuto in cui lei ha visto Emiliano Quagliariello ancora vivo, è riuscito a comunicarle qualcosa?

28

- Emiliano era del tutto incosciente. L'emorragia deve essere stata troppo forte e troppo rapida.

- E' stata lei a raccogliere il pene ed a posarlo sul comodino?

- Si. Cosa dovevo fare? Lasciarlo a terra perché qualcuno lo pestasse? C'era anche troppa confusione nella cabina.

- Chi c'era? - Non ricordo con esattezza, io ero impegnata a

prestare soccorso. Credo che nella stanza siano entrati tutti i concorrenti, forse in tempi diversi, ma devono essere entrati tutti. Ho detto ad Ivan di farli uscire per non ostacolarmi. L’infermiere conferma:

- Chi prima, chi dopo, sono entrati tutti i ragazzi. - Oltre a loro chi altro è entrato nella cabina? - Un paio di uomini dell'equipaggio, il secondo di

bordo sicuramente. Poi ho visto la segreteria di produzione, il regista, il comandante, forse anche l'autore. Non le so dire esattamente chi è entrato nella cabina e chi è rimasto sulla porta, nel corridoio, c'era troppa confusione.

- E lei, dottoressa, può essere più precisa? - No. Ero troppo occupata, davo le spalle alla porta,

cercavo di prestare soccorso... non ricordo. Emiliano era così giovane, così pieno di vita...

- Lo conosceva bene? - Certo. Prima di iniziare lo sciò ognuno dei

concorrenti è stato sottoposto ad un attento esame da parte dell' echìp medica del Big Pig Sciò, specialmente

29

per quel che riguarda le malattie veneree e le malattie cardiologiche. Ho le cartelle, vuole vederle?

- No, le vedrà il magistrato. Sono stati anche visitati dal punto di vista psichiatrico?

- Certo, faceva parte dello scrining. Hanno tutti fatto una visita psichiatrica e test psicologici. C'è anche uno psicologo sulla Venus, per assisterli.

- Ha i referti delle visite psichiatriche e i test? - I referti si, ma i test no, li ha lo psicologo. - Mi faccia vedere i referti. - Non so se posso, è una questione di pràivasi... - Può. Legga qua. - Il commissario estrae dalla tasca il

testo della deliberazione che lo autorizza a indagare, indica un capoverso.

La dottoressa legge. - ...Si, gliele prendo. Il commissario esamina i fogli che la dottoressa estrae

dalle cartelle: - Annamnesi familiare e personale psichiatrica

negativa. Non evidenti patologie psichiatriche in atto. Sono tutte così?

- Si, sono molto sintetiche. L'unica diversa è quella di Ornella Biondi, una concorrente che è stata già eliminata. C'è scritto: riferiti occasionali stati ansiosi.

- Non servono a molto. - Credo di no. - Diceva che i test li ha lo psicologo? - Si, il dottor Francesco Archirafi. - Da quanto tempo lei lavora qui? - Da quando è cominciato lo sciò, da quasi tre mesi, 82

giorni per l'esattezza. Non sono l'unico dottore a bordo,

30

c'è anche il dottor Filippo Costa, che in questo momento è in ferie. Non era sulla nave stanotte.

- Si è fatta un'idea su quello che è successo? - Nessuna. Sono solo sconvolta, commissario. E'

assolutamente inspiegabile. Non saprei che dirle... - Come mai ha scelto di lavorare qui? La dottoressa ride: - Meglio qui che in un pronto soccorso per 2200 euro

al mese. C'è l'indennità marittima, lo stipendio è molto più alto. Un medico giovane non ha molte possibilità di scelta: non siamo una classe di privilegiati, tutte le volte che mi definiscono professionista mi sento presa in giro... Precario per precario questo è un lavoro pagato bene. Anche dal punto di vista personale mi va bene, io e mio marito lavoravamo in due città diverse, dovevamo avere due case e vederci solo nei wich end: adesso abbiamo una casa sola e ci vediamo una settimana al mese... ma forse a lei non interessano le mie questioni personali, vuole sapere perché hanno scelto me. Sono un'endoscopista con esperienza di pronto soccorso, anche il mio collega ha la stessa qualifica. - la dottoressa indica degli strumenti in un angolo dell'infermeria e sogghigna. - Lei sa che questo è uno sciò particolare, a noi tocca recuperare i vibratori che restano incastrati nel retto dei concorrenti... o medicare il principe Ruggero che col Nerbus 5000 si è provocato tali lesioni perineali che da una settimana è costretto a camminare con le stampelle. Il porno è un settore dove possono verificarsi incidenti professionali...

La risata della dottoressa si trasforma in un singhiozzo.

31

- Mi scusi commissario, sono sconvolta, non so quello che dico... Non vorrei averle dato l'impressione... di sputare nel piatto dove mangio.

- Non si preoccupi, la capisco. Il Commissario e la segretaria di produzione escono

dall’infermeria. Il commissario chiede: - La dottoressa ha accennato allo psicologo. - Certo, è previsto dal fòrmat, naturalmente c'è uno

psicologo. Non può intervenire direttamente nello Sciò, ma ha il compito di assistere l'autore e il regista nella gestione delle relazioni. Deve segnalare se qualcuno è troppo sotto pressione... ma lei questo lo sa già, vero?

- Si, lo psicologo è nella lista del personale, vorrei parlare con lui.

- Un minutino. La segretaria estrae un cordless per le comunicazioni

interne alla nave e si mette in contatto.

32

Capitolo 5 Il satellitare, ore 11.02 - Commissario Cassano? - Si. - Sono Di Leonarda. La chiamo perché abbiamo

trovato dei fails strani tra quelli bloccati stamattina in arrivo dalla Venus. Sono fails criptati.

- Quanto ci mettete a metterli in chiaro? - Non lo so, ora vediamo. Ma dalle dimensioni

sembrano immagini o piccoli filmati, mpeg di telefonino. Secondo me qualcuno cerca di fare uscire immagini della scena del delitto.

- Chi? - Abbiamo la meil e la password: [email protected] e la

password è 1604. Ho letto le meil che ha sul server, quelle in chiaro, si firma Maurizio. Ha spedito le meil alle 6.55 ad un indirizzo che stiamo controllando. Appena identifichiamo il destinatario mandiamo qualcuno. Secondo me è uno dello staff, si chiama davvero Maurizio ed è nato il 16 aprile. 16 e 04.

- Tienimi informato, intanto io vedo di trovare questo Maurizio.

La lista dell'equipaggio non contiene nessun Maurizio.

La lista del personale tecnico dello Sciò ne contiene due: Maurizio De Pretis e Maurizio Mariani.

Il commissario si rivolge a Sonia Marino:

33

- Uno questi due è entrato nella cabina di Quagliariello?

- C'è stata tanta di quella confusione, mi faccia pensare... Mariani è una specie di orso, è un tecnico tuttofare della manutenzione, sta sempre nel suo laboratorio a riparare telecamere. No, lui no. Maurizio De Pretis, si lui c'era, mi ricordo che è entrato. Non l'ho visto dentro la stanza di Quagliariello, ma l'ho visto dentro la suìt, nel corridoio.

- Grazie. Chiami il secondo ufficiale, per favore. - Un attimino, provvedo subito. - Nel mio elenco c’è scritto che De Pretis è un tecnico

audio. - Si, è un tecnico audio del privè, per lo sciò su

internet. Il commissario accende il satellitare, chiama De Rosa: - Interrompi tutto, mi servi qui. Ore 11.26 - L’elicottero che sta atterrando? – chiede il

commissario. - E’ il nostro sciàttl, l’elicottero per l’approv-

vigionamento quotidiano. Sa, la frutta, alimenti freschi, il ricambio del personale. Lo sciò si regge sul supporto logistico dello sciàttl.

Sonia Marina viene interrotta dall’arrivo di De Rosa e del secondo ufficiale, il commissario spiega la situazione, chiede dove si trova Maurizio De Pretis.

- E’ quello là, signor commissario. – dice Sonia e indica un giovanotto vicino all’elicottero, che indossa

34

un giubbotto di pelle nera, ray ban, scarpe da tennis. Il tipo saluta uno dei piloti e si mette a chiacchierare.

Il satellitare, ore 11.29 - Di Leonarda, commissario. Confermato. Sono filmati

ed immagini della scena del delitto, uno schifo. Devono essere state fatte con un telefonino. Il destinatario è Paolo Grassi, fotografo fri lens. La meil gli dava istruzioni per venderle ad un'agenzia fotografica. Il mittente è...

- Maurizio De Pretis. - Si, Maurizio De Pretis, ce l'ha confermato il Grassi. - Grazie. Il commissario fa cenno a De Rosa ed al secondo

ufficiale di seguirlo, si avvicinano. De Pretis sta passando un pacchettino al pilota, ridono.

- Signor De Pretis! - Che c’è? - Sono il commissario Cassano. Potrei vedere quel

pacchetto? Il pilota si affretta a porgere il pacchetto al

commissario, De Pretis si mette in mezzo. - Chi le dà il diritto, come si permette?! - Ho l’autorità per farlo, stia tranquillo. Il pilota resta con il braccio alzato, non sa cosa fare. Il

commissario gli leva di mano il pacchetto, lo apre. Ne escono fuori un tanga ed un reggiseno rossi, ricamati.

- Vi mettete a sequestrare biancheria sexy invece di indagare sull’omicidio?

35

- Perché li stava consegnando al pilota? - Commissario, è solo un souvenir, biancheria del Big

Pig Sciò. Ho chiesto a Roberto – indica il pilota – di consegnarlo ad un mio amico che li deve regalare alla sua ragazza; lei non sa quanto sono ricercate queste cose, il mio amico ci farà un figurone. Io non ci guadagno niente, è per amicizia. Vuole arrestarmi per traffico illegale di biancheria intima usata?

Le dita del commissario tastano il tessuto del reggiseno, trovano quello che cercavano.

- Magari il suo amico si chiama Paolo Grassi, vero? Il sorriso sfottente di De Pretis svanisce. Urla: - Mi ridia quello che mi appartiene, lei non ha il diritto

di sequestrare niente! De Pretis strappa il reggiseno dalle mani del

commissario, punta dritto su De Rosa, che gli sembra l’ostacolo più facile, forse perché ha la faccia paciocca; tenta di scostarlo e di dirigersi verso la paratia.

De Rosa lo butta a terra, in un attimo gli ha storto il braccio dietro la schiena, l’ha tirato per i capelli e gli ha sbattuto la faccia a terra.

- Lascia il reggiseno! De Pretis non lo molla. - Ma allora voi morì! Voi morì! E dillo che voi morì! Gli sbatte la testa, non troppo forte. De Pretis molla il

reggiseno, il commissario lo raccoglie, scuce un bordo, tira fuori una memory card.

- Voleva buttarlo in mare. Signor De Pretis, lei è in arresto.

36

Dalla controplancia scende un cameraman con la telecamera in spalla, fa per iniziare a riprendere, il commissario lo blocca:

- Fermo, o arrestiamo pure lei. Ufficio del Comandante, ore 11.42 - …e quindi le chiedo di confermare gli arresti per il

De Pretis. - Confermo. Il mio secondo troverà dove sbatterlo, lo

faccio chiamare subito. – dice il capitano Zorzi. - La ringrazio, aspetto fuori. Dopo alcuni minuti il secondo di bordo raggiunge

Cassano, De Rosa ed il prigioniero che attendono nella plancia e li accompagna sino ad un corridoio del ponte di coperta. Apre la porta di una cabina:

- Entra, bischero. De Rosa spinge De Pretis dentro la cabina, lui si

oppone, una spinta più decisa di De Rosa gli fa capire che è meglio non fare resistenza; si volta e li osserva, con lo sguardo furente.

Il secondo chiude a chiave la porta della cabina. - Bastardi, vi rompo il culo, ve la faccio pagare! Siete

dei bastardi! - urla De Pretis battendo coi pugni sulla porta - Vi rovino, coglioni! Vi denuncio! Buffoni, siete dei buffoni!

- Se è solo un povero fesso lo licenziano e basta. Se è furbo con questa storia delle foto sequestrate si fa un bel po di pubblicità e magari ci scrive un libro. - commenta De Rosa.

37

Capitolo 6 Ore 11.55 L'ufficio dello psicologo è accanto alla regia. Il

commissario trova il dottor Archirafi seduto alla sua scrivania. Presentazione breve, subito in argomento:

- Ho bisogno di visionare le schede psicologiche di tutti i concorrenti, dottore.

- Credo che questo non sia possibile. Come psicologo sono tenuto al segreto professionale, non posso consegnarle niente senza un'ordinanza della magistratura.

- Infatti non le chiedo di consegnarmi niente. Devo solo dare un'occhiata.

- Neanche questo è possibile, caro commissario. Sono costretto a negarle la visione delle mie cartelle.

- Per piacere, può leggere questo? E’ il mio mandato operativo, accettato dalla società di produzione.

Glielo indica, lo psicologo legge, scuote il capo: - Caro commissario, è una formulazione che contiene

elementi di ambiguità, non è scritto esplicitamente che lei possa avere accesso a documenti clinici. Mi dispiace, ma mi trovo costretto a non poterla accontentare.

Il commissario sente il satellitare che squilla, si alza, dice: - Mi scusi.- e si allontana nel corridoio.

38

Il satellitare, ore 11.58 - Pronto. - Sono Massaro. - Buongiorno. -. Mi hanno appena riferito dell’arresto di De Pretis.

Ben fatto. A che punto sei? Hai cominciato gli interrogatori?

- Si. Ho ascoltato il medico di bordo, in questo momento De Rosa sta interrogando uno ad uno tutti i concorrenti dello sciò dalla sala regia. Stiamo cercando di ricostruire i fatti. Dopo andremo più a fondo.

- I concorrenti interrogati da De Rosa? - E' solo una fase preliminare, poi li vedo io. - Ah, bene. - In questo momento sto parlando con lo psicologo

dello sciò, vorrei vedere i profili psicologici dei concorrenti. Sta facendo delle difficoltà, rifiuta di farmeli visionare...

- Passamelo che lo metto sull'attenti! - No, non c'è bisogno, ci penso io. - Se hai problemi fammelo sapere. - Certo, chiamo. - Vabbè, allora... risolvi. Il commissario rientra nell'ufficio e si siede. - Dottore, vorrei evidenziare un aspetto del problema.

Da 82 giorni lei non ha nessun contatto con i concorrenti dello sciò. Lei è un consulente della regia e degli autori, non dei signori che concorrono allo sciò. Non è un professionista che li cura.

39

- Questo è ininfluente... - No, è influente. Perché se lei è un professionista che

sta curando dei soggetti malati, allora questo spettacolo sfrutta i problemi psicologici di gente che andrebbe curata. Quello che è successo a questo punto non sarebbe solo un normale delitto, ma la conseguenza di un non corretto esercizio della professione. Lei potrebbe essere accusato di omicidio colposo.

- Mi sta minacciando? - No, ma rifletta sul fatto che lei potrebbe diventare un

ottimo capro espiatorio per l'azienda che produce lo sciò. Crede che la difenderebbero? Valuti lei. A me serve solo vedere quelle cartelle. Subito.

- Io... – Archirafi esita. - Può essere così gentile da lasciarmele qui sul tavolo?

Vorrei visionarle con calma. Se non dovessi capire qualcosa le chiederò delle spiegazioni. Posso approfittare della sua scrivania?

Lo psicologo esita, poi dice: - Faccia pure. - Non vorrei essere troppo invadente, ma ha altri

appunti oltre a quelli contenuti nelle cartelle? Magari in formato elettronico?

- Il computer è acceso. Sul desktop c'è la cartella "aggiornamenti", là ci sono i fails preparatori alle mie relazioni.

- Le devo raccomandare di non cancellare assolutamente nulla nei prossimi giorni. Eventuali manomissioni verrebbero attenzionate, e magari per aver cancellato un fail assolutamente innocente lei potrebbe avere delle seccature. Lo dico nel suo interesse, mi creda.

40

- Io aspetto fuori, commissario. Mi chiami se ha bisogno di me.

- Grazie della collaborazione. Il grosso dei dati sono nella “Valutazione

psicodiagnostica integrata”. Test di Rorschach, scala WAIS-R ( Wechsle Adult Intelligence Scale-Revised ), MMPI-2 ( Minnesota Multhi-phasic Personality Inventory - 2 ). Il commissario sa più o meno di cosa si tratta, non è da molto che ha fatto un corso di aggiornamento in criminologia forense. Li scorre velocemente, sa di non avere né la preparazione né il tempo per capirli.

Si siede al computer , dà una rapida occhiata alla cartella "aggiornamenti". C'è la storia dello sciò, la previsione dei comportamenti dei concorrenti, suggerimenti agli autori e al regista. Sono annotati i comportamenti imprevisti e ci sono ipotesi sulle anomalie registrate. Le osservazioni dello psicologo riguardano sia i comportamenti diurni che il comportamento sessuale notturno, chi si accoppierà con chi, quali alleanze sessuali saranno strette negli accoppiamenti di gruppo. Ma non c'è il tempo di leggere tutto. Oggi lo psicologo non ha scritto niente, non c'è nessuna considerazione su quello che è successo, nessuna relazione sul delitto. L'analisi si è fermata.

Il commissario fa una copia della cartella aggiornamenti e la salva nel suo pen drive.

Dà un'altra occhiata all'hard disk, ma non sembra ci siano cartelle nascoste. Adesso il cartaceo. Sono

41

stampate di altre relazioni. Il commissario scarta quelle dei concorrenti già eliminati, comincia a sfogliare quelle rimaste. Lo interrompe lo squillo del satellitare:

Il satellitare, ore 12.27 - Marcello, sono io. - Dica. - Quel coglione dello psicologo te le ha date le carte? - Si. - Tutte? - Tutte. - Bene! A dopo. Il commissario guarda l'orologio, corruga la fronte.

Sfoglia più velocemente, riprende la “Valutazione psicodiagnostica integrata”, accende l'Iphone e annota per ognuno dei concorrenti solo un numero. Digita velocemente col pollice, poi passa all'altra cartella.

Arriva, De Rosa, ha finito di interrogare i concorrenti, ha un notes di appunti in mano.

- Scusami, finisco di guardare queste cartelle. - Faccia con comodo, la aspetto. - Con comodo no, abbiamo poco tempo De Rosa si siede, aspetta.

42

Capitolo 7

Ore 12.43 - Allora? - dice il commissario - Quella che ha raggiunto per primo la cabina della

vittima è Veronica D’Elia, cioè Vincenzo D'Elia. - Chiamiamola sempre Veronica, così non ci

confondiamo. - Veronica. Ha sentito dei rumori, saranno stati quelli

della vittima che agonizzava. Deve avere dato parecchi calci alle pareti, si vedono ancora le impronte.

- Si mi ricordo. - Veronica lo trova, grida e il secondo ad arrivare è

Cristiano Ambrosini. Si accorge della ferita e cerca di aiutare a tamponare il sangue. Ho visto la sua maglietta, era fracida de sangue. Subito dopo arrivano quasi in contemporanea Luana Busi e Valeria Rinaldi. La quinta è Annalisa Ognibene e l'ultimo è il principe che cià le stampelle ed è lento lento. Che fanno tutti questi? Veronica piange a tenta di dare soccorso, Cristiano Ambrosini urla e fa pure un tentativo di respirazione bocca a bocca, Annalisa Ognibene scappa fuori dalla cabina nel corridoio e vomita, mi sono segnato il punto ma hanno ripulito, Valeria Rinaldi corre a chiamare aiuto. Ah, il principe resta fermo, quasi sviene e la Luana Busi si mette a piangere. E' lei che scrive col sangue TVB sulla parete.

- Perché?

43

- Perché le è venuto spontaneo, mi ha detto, perché ha sentito de farlo. Ovviamente era sconvolta come erano sconvolti tutti gli artri. Ora dottò, vabbè che tutti ci hanno la capoccia fottuta dai telefonini, pure mi fijo ch'è un regazzino, ma che cazzo de idea andà a scrive te voglio bene cor sangue der morto!

- Stavano ancora tentando di rianimarlo. - Si, vabbè, ma comunque... Insomma, nessuno ha

incorpato nessuno, nessuno ha detto che ‘nartro ha detto na cavolata.

- E sui rapporti tra di loro? - A dottò, ‘nsacco de fregnacce su quanto se volevano

bene e quanto se aiutavano l'un l'artro nello sciò. - I loro rapporti colla vittima? - Da quello che risulta il Quagliariello era er gallo del

pollaio, quello più attivo de giorno e de notte. - Tu che idea ti sei fatto? - Che al Quagliariello deve per forza averlo

ammazzato uno degli altri concorrenti, approfittando delle quattro ore a telecamere spente. Non c'è verso, deve essere stato uno dell'artri. - De Rosa esita, come per rispetto verso il morto il romanesco cede il passo ad una pronuncia italiana impeccabile - Uno dei concorrenti è entrato, prima deve avergli messo l'asciugamano in bocca per non farlo gridare, dopo l'ha mutilato ed è scappato. La vittima ha preso la prima cosa che gli capitava a tiro, un asciugamano, e ha tentato di tamponare la ferita, avrà cercato pure di liberarsi dell'asciugamano in bocca. Si è confuso, è caduto scivolando sul suo sangue, ha sbattuto i piedi

44

sulle pareti per fare rumore e chiamare aiuto. Poi è svenuto, perché si stava dissanguando.

- E il coltello, o quello che è stato usato? - Ci ho pensato, ho guardato i cortelli della cucina, li

ho contati e mi sono fatto dare la lista della dotazione iniziale della suìt. - De Rosa agita dei fogli - Di cortelli ne mancano cinque, tre piccoli e du grandi. Ma non significa gnente. I cortelli se perdono, mi moje ne perde sempre un sacco e na sporta, e pure de forchette e de cucchiai. Finiscono nella monnezza, assieme ai piatti de carta. Io penso che quattro se saranno persi, ma uno è quello usato dar corpevole. Dove è finito? In fondo al mare, fuori dalla vetrata aperta. Non ci voleva niente a buttallo.

- Potrebbe non essere stato un coltello. - Si, ma cortello o lametta, di sicuro è in fonno ar

mare. - Qualcuno dei concorrenti sa qualcosa di coltelli

mancanti, di lamette? - Ho chiesto. Ce stanno un sacco di rasoi usa e getta, se

dovevano depilà di frequente. La lametta smontata di un rosaio usa e getta in effetti poteva benissimo fa tutto quer macello...

- Ed ha anche il vantaggio di potere essere facilmente occultata dall'assassino.

- Dipende. Se quando l'assassino ha colpito il Quagliariello stava a dormì allora nun aveva bisogno de nasconde gnente.

- Non credo che stesse dormendo, se no avrebbe sentito che gli mettevano l'asciugamano in bocca. La

45

cosa pazzesca e che secondo me devono averlo convinto a mettere l'asciugamano in bocca prima di colpirlo.

- Senti, De Rosa, secondo te il Quagliariello avrebbe

vinto il Big Pig Sciò, se non lo avessero ucciso? - Si era il più quotato, il favorito. Er gallo der pollaio,

insomma. Il milione di euro in palio per il vincitore se pò dì che ce l’aveva in tasca.

- Ed eliminato lui, chi ha più probabilità di vincere? - Secondo me in seconda posizione ce stanno la

professoressa de Bologna che è porca forte ma è pure simpatica e er principe Ruggero, che è o strano da compagnia, er più personaggio de tutti. Annalisa Ognibene, la negretta, non è una che poi trovà in tutte le discoteche de periferia, è bellissima ma questo la gente non l'apprezza, cià due...

- Va bene, lo so. L'ho visto pure io lo sciò. - Si, dottò. Comunque alla Ognibene nun la faranno

vince colla scusa che non è na figa italiana. Poi c'è la gatta morta, la regazzina, Luana Busi. Ci hanno tentato a pompà er personaggio colla storia della purezza del suo volto, che non ispira pensieri piccanti, la voleveno fà passà per la verginella der convento. La verità è che è na regazzina senza zinne e tutta ossa, je pò piacè ai vecchiacci, una come lei. No, a lei pure la elimineno. Resta er trans, che serve a rende più trasgressiva la trasmissione e Cristiano Ambrosini, che è un coatto, ma non quanto er tromba, che era troppo coatto. L’Ambrosini è più fighetto. Il trans non vincerà mai, sarebbe un'offesa troppo grande per il maschio italiano, ma l’Ambrosini, senza il Quagliariello, potrebbe diventà

46

er nuovo gallo del pollaio e ritornare in corsa per vince il Big Pig Sciò.

- Non credo che vincerà nessuno. Il Big Pig Sciò sarà sicuramente chiuso dopo quello che è successo.

- Ne è sicuro, dottò? Il satellitare, ore 13.01 - Sono Massaro. Come va lì, novità? - Ancora nessuna. - Senti, ho telefonato a Quantico, alla sede dell'Effe Bi

Ai. Ho parlato personalmente col capo servizio profili psicologici, mi ha assicurato la massima collaborazione.

E' quel "personalmente" che fa sussultare Cassano: il vice questore Massaro parla malissimo l'inglese, chissà cosa ha fatto capire, chissà cosa ha capito.

- Se mi mandi subito i profili psicologici te li faccio analizzare in tempo reale - continua Massaro - gli americani hanno analisti bravi, hanno esperienza.

- Grazie, appena possibile li spedisco. - Più presto me li mandi più presto avremo la risposta.

Fammi fare subito i fax da De Rosa. - Va bene, lo faccio subito. - Bravo. A dopo - De Rosa, vogliono che gli mandi subito le relazioni

per fax. Devono passare i profili psicologici all'Effe Bi Ai.

De Rosa fa una faccia perplessa: - All'Effe Bi Ai? - Si...

47

- Dottò, ma che... - sospira, poi il suo volto si illumina - Se dovemo, fàmolo, ma che bisogno c'è de perde tempo cor fax? Cerchiamo ner computer er fòrmato lettronico e gliele mannamo co na meil!

- Non ci avevo pensato. - Dottò... - Sbrigati, dobbiamo fare una verifica.

48

Capitolo 8 Sala regia, ore 13.22, Salvo Cammarata è il regista dello show, è grasso,

trasandato, ha in testa un assurdo cappellino di lana. E’ seduto su una poltrona girevole e dirige una squadra di tecnici che a loro volta dirigono una miriade di telecamere disseminate nella suìt e nel privè. Decine di schermi mostrano varie inquadrature della suìt, altri schermi sono sintonizzati sui programmi televisivi nazionali. Nessun sonoro, solo immagini.

Gli schermi principali mostrano i concorrenti dello show: sono ammassati nel salotto, parlano poco, hanno le facce tirate, tese. Il commissario li osserva, poi punta sulla consolle di regia.

Salvo Cammarata non si schioda dalla poltrona quando il commissario e l’ispettore lo raggiungono, non fa nessun cenno di saluto. Alla fine porge una mano molle e sudaticcia, il commissario la stringe, deve reprimere la voglia di asciugare l’umido che ci resta attaccato: gli ricorda Jabba the Hutt, il flaccido di Guerre Stellari.

- Vorremmo vedere le riprese di stamattina. - Provvedo subito, abbia un attimo di pazienza. La voce è gentile, delicata, fa uno strano contrasto col

corpo di gangster galattico. Il regista sposta una scacchiera, digita, sullo schermo più grande compaiono le prime immagini.

49

- Abbiamo cominciato a riprendere alle 05.01.13 – indica il display digitale – sono tre ore di registrazione. Possiamo accelerare se vuole. Quelli importanti sono i primi dieci minuti.

Il commissario e de Rosa osservano con attenzione. Sono gli ultimi istanti della vita di Emiliano Quagliariello. Il TVB è già scritto sul muro. Tutto accade come descritto dal medico di bordo, tutto coincide con le deposizioni raccolte da De Rosa.

- Grazie, può interrompere. Il commissario fa cenno a De Rosa di seguirlo, poi si

accorge che l’attenzione di tutti si è spostata su uno schermo. Su un telegiornale nazionale, stanno trasmettendo un servizio sulla morte di Quagliariello e sulle reazioni della conduttrice del The Big Pig Show.

Titolo in sovrimpressione:

IL DOLORE DI AIDA Il volto di Aida Castelli è una maschera di rimmel e

lacrime. Affonda le mani nei capelli, si sdraia a terra, si copre il volto con le braccia. La soccorrono. Rifiuta di alzarsi. Le stesse emozioni si leggono sui volti dei cameramen e degli addetti alla produzione, le inquadrature sono uscite dai normali schemi di ripresa, adesso è protagonista chi lavora dietro le quinte dello show.

50

Ponte di coperta, ore 13.40 Biasotti si avvicina, sorride. - Caro commissario, non vorrebbe prendere un

caffettino? - Non bevo caffè, grazie lo stesso. - Quanto la invidio, a me fa venire un'acidità terribile...

ma il mio era più che altro un modo di dire, una maniera di invitarla a interloquire... Ma forse lei, ispettore, lei lo vuole questo caffettino?

Biasotti sorride all'ispettore, ma è un sorriso forzato, quasi schifato. Forse De Rosa lo vorrebbe il caffè, ma risponde:

- No, grazie. - Non faccia complimenti, qualunque cosa le serva. -

poi la sua attenzione torna al commissario - Caro commissario, la ringrazio per la sua squisita gentilezza, per il garbo e la correttezza con cui sta conducendo la sua indagine. Lei si rende conto che una trasmissione di successo come the Big Pig Sciò non può essere interrotta per quello che è successo, per questa tragedia.

- Non spetta a me decidere quale sarà il futuro dello sciò. Si deciderà in altre sedi.

- Certamente, ma lei ha il potere di dare un indirizzo all'indagine. Lei è una persona intelligente, non le sfugge l'importanza del suo compito. Io ho una grande esperienza manageriale nel campo dei reality, ho realizzato grandi produzioni, promosso tantissimi artisti, tantissime professioniste dello spettacolo. Mi creda, non sono un manager di zoccolette, io ho sempre trattato roba seria, ragazze da sfilata, fini, che sanno stare al loro

51

posto. Ragazze con una loro cultura, non so se mi capisce. Ora, un successo enorme, un successo epocale come the Big Pig Sciò, un successo simile non può essere distrutto da questo... da questo omicidiuccio, perché ad uno dei concorrenti sono saltati i nervi ed ha fatto una fesseria. Mi creda commissario, se sapessi chi è stato lo strangoleri con le mie mani. Non mi fraintenda commissario, io non voglio ostacolare le indagini, ma so come vanno queste cose, basta un nonnulla, un attimino prima o dopo, un soffietto di vento e lì sta la differenza tra il successo ed il fallimento, tra la vita e la morte di uno sciò.

- Le ripeto che io non avrò alcun ruolo nelle decisioni che prenderà il magistrato competente...

- L'avrà, l'avrà, invece, me lo lasci dire, che sono un uomo di mondo e, mi scusi, potrei esserle padre. Per l'età, intendo. E non creda che io sono il tipo da chiedere senza ricambiare, io mi sono sempre fatto in quattro per i miei amici. Una mano lava l'altra e tutte e due si asciugano... si dice così? E se uno invece non è mio amico gli faccio terreno bruciato attorno. Ma a chi è amico, alle persone che valgono, io sono capace di dare tutto me stesso.

Il commissario non dice nulla, l'ispettore ha messo una gomma in bocca e mastica.

Biasotti guarda ora l'uno ora l'altro, poi decide di cercare un alleato:

- Glielo dica lei al commissario, ispettore. Perché rifiutare un'opportunità? Non dico di fare nuove conoscenze, perché il commissario si vede che deve scappare dalle donne che gli vanno dietro, per stare un

52

po’ in pace... non che faccia male conoscere persone nuove, e persone che non sono stelline del cazzo ma le future dive della televisione e del cinema, roba seria, intendo. Le piacerebbe, caro ispettore, conoscere qualcuna di queste ragazze? Roba di qualità, le assicuro, ai massimi livelli. Oppure, siamo pratici, siamo soli, nessuno ci sente, ognuno può avere le proprie esigenze, anche le proprie difficoltà economiche. Che so, un mutuo da pagare, uno sfizio da passarsi, un bel SUV, una casetta al mare... insomma, pecunia non olet.

- Nemmancum figam. - dice De Rosa. Biasotti annaspa, non sa come interpretare quello che

ha detto De Rosa, non sa se ha trovato un alleato o uno che lo sta sfottendo. Si sforza di ridere, ride con metà bocca, ne esce fuori un ghigno.

Il commissario lo guarda ridere e non fa neanche l'ombra di un sorriso, finché il ghigno non si spegne.

- Grazie, ma non ci serve niente. Se adesso vuole lasciarci continuare il nostro lavoro...

- Certo, certo, non volevo assolutamente interferire, e poi sa benissimo dove trovarmi.

Bioasotti ha ritrovato la sua sicurezza, si allontana tranquillo: il suo tentativo l'ha fatto, non dipende da lui quali saranno le scelte del commissario e dell'ispettore. Sa che non bisogna insistere, in queste faccende, quello che conta è la discrezione. Sa che il discorso deve finire lì.

- Te la potevi risparmiare la battuta, De Rosa. - Mi scuso per il latino che forse nun è bono, ma che

vuole, dottò, io ho fatto il geometra.

53

L'ispettore con la scusa di fumare una sigaretta esce sul ponte.

Tra una boccata e l'altra mormora "Grazie, non ci serve niente... come fossimo tutti fiji de prefetto!"

54

Capitolo 9 Ore 13.52 Valentino Moffa ha i capelli lunghi e lo sguardo

attento, vigile, la parlata toscana a 'oca 'ola. Accoglie il commissario e l'ispettore cordialmente, li fa accomodare in un salottino bianco, semplice. L'arredamento è moderno, essenziale. Oltre al salottino una libreria a cubi bianca, con una scrivania bianca, una sedia girevole, una tastiera ed un monitor LCD. I fili si collegano ad un computer poggiato sul pavimento.

- Mi dica. Scusi le occhiaie, è stata una brutta notte. - Non si preoccupi. Non la sto interrogando come

persona informata dei fatti. Non verbalizzeremo niente. Ma mi serve il suo aiuto per comprendere il quadro ambientale.

- Purtroppo non posso dirle altro che questo: mi hanno svegliato nel cuore della notte e sono corso a vedere quello che era successo. Abbiamo ovviamente infranto la regola che prevedeva l'isolamento assoluto dei concorrenti nella suìt e siamo entrati. Non so altro.

- Chi l'ha svegliata? - Il dottor Biasotti. - Quale è stata la sua reazione? - A ‘osa? - Alla vista del cadavere. - Sgomento. La stessa di chiunque ‘onosca una persona

e la vede morta, in quella maniera... ‘osa posso dirle?

55

- Ha fatto delle ipotesi sulla dinamica dei fatti? - Certo, sono uno scrittore, vivo di ipotesi, di fantasie...

ho fatto un sacco di ipotesi in queste ore. - Qualcuna degna di nota? C'è qualcosa che vuole

riferirmi? - Commissario, tutte le ipotesi che ho fatto sono solo

ipotesi letterarie, idee più buone per un giallo che per un'inchiesta vera. Tutti possono essere colpevoli, tutti i ‘oncorrenti. Potrei scrivere una storia per ciascuno. Ma sarebbero solo storie.

- Lei pensa che l'omicida sia stato uno dei concorrenti? - E' l'ipotesi più probabile, ma certo si può scrivere

questa storia anche in un altro modo. Per esempio l'autore pazzo organizza il delitto per aumentare l'odiens della trasmissione, con la complicità del regista...

- E' una storia credibile? - No, perché la trasmissione andava benissimo, ed

adesso rischia di ‘hiudere. - Senta, parliamoci chiaro: io non la sospetto di niente,

ma lei è la persona che può farmi capire meglio il contesto in cui è maturato il reato, perché il contesto è lo sciò e lo sciò l'ha inventato lei. Io voglio capire il Big Pig Sciò.

- Ah. Bella domanda. Quello che lei mi ha detto in un certo senso mi lusinga, ma non è del tutto vero. Io ho solo inventato il fòrmat del Big Pig Sciò, non ho certo inventato il reality. E non sono il solo a mandare avanti lo sciò, ho quattro collaboratori, ghost wraiters, c'è la regia, c'è Aida Castelli in studio a Roma.

56

- The Big Pig Sciò è uno sciò molto particolare, questo non può negarlo.

- Certo. The Big Pig Sciò è il superamento di tutti gli sciò precedenti, siamo andati oltre il Grande Fratello, siamo andati oltre L'isola dei Famosi. Abbiamo mostrato tutto. Il nostro sciò è il più grande successo televisivo degli ultimi venti anni, il nostro fòrmat è stato venduto negli Stati uniti, in Inghilterra, in Spagna, Messico e Germania... Lo sa che l'anno prossimo cominceranno a produrlo anche in Australia?

- Si avevo letto qualcosa del genere... ma io voglio capire il meccanismo. Perché su una nave?

- The Big Pig Sciò di notte, anche se solo su internet ed a pagamento, mostra contenuti sessuali espliciti. E' un porno in diretta. Farlo sulla terraferma ci avrebbe portato a problemi legali di ogni tipo, persino ad accuse di sfruttamento della prostituzione. In acque territoriali questo problema non si pone, se non disturba il comandante della nave non disturba nessuno.

- E il comandante della nave ovviamente non si disturba.

- Certo. E' pagato per non disturbarsi. Le leggi panamensi, la bandiera che batte la Venus, non lo obbligano a disturbarsi.

- Ci sono state delle polemiche sui contratti della Rai e di Mediaset sulla parte diurna dello sciò...

L'autore ride: - Ah, quelle! Bella manfrina! Hanno cercato di fare

credere che non sapessero dello sciò notturno, della parte porno, che credevano si trattasse di un erotico soft. Hanno detto che erano ormai obbligati da contratto a

57

trasmettere lo sciò pena pesanti indennizzi alla niù smail. Una manfrina, tanto per cercare di sottrarsi alle critiche della Chiesa Cattolica. Poi hanno defiscalizzato un paio di ‘osette che interessavano alla Chiesa e le polemiche sono finite. Le questioni in Italia si risolvono così. Il porno è un valore negoziabile. Che vuole, avere il Vaticano in Italia è come avere la suocera in casa. Tutto pur di tappare la bocca alla vecchiaccia pazza e petulante.

- Come spiega il successo del suo reality? - Non ci speravo, non ci speravo in questa misura. Ma

il successo c'è stato, enorme. Lei vuole la spiegazione? Hanno detto che è il trionfo del post moderno, ma sono tutte bischerate, il motivo del successo è un altro. Essenzialmente sta in una parola: sinergia.

- Cosa vuol dire? - Sinergia tra varie piattaforme di comunicazione: la

televisione, internet, le lotterie di stato. Persino i telefonini: lo sa che la suoneria del The Big Pig Sciò è la più venduta Italia? Ma non solo questo. I reality assolvono ad una grande funzione sociale, una funzione consolatoria. Dimostrano che la televisione può fare diventare famoso qualsiasi ‘oglione. E' un po’ come la lotteria, anche le lotterie hanno questa funzione sociale, dimostrano che qualsiasi ‘oglione può diventare ricco. Basta comprare il biglietto, o il gratta e vinci. Vede, in un certo senso le lotterie sono la nuova frontiera dello stato sociale, la nuova frontiera del wèlfar: Lo stato non assicura più servizi, pensioni, agiatezza, ma un ‘oglione avrà un reddito assicurato, potrà fare il turista per

58

sempre. Basta che compri il biglietto e vinca. Tutti gli altri, invece, precari per sempre.

- Non le piace il gioco? - Mi piace invece! Io gioco a poker, coi miei amici,

uno vince, uno perde, alla fine resta tutto nelle nostre tasche. Quando si fanno i giochi statali, quanto ritorna ai giocatori del denaro giocato? Dal settantacinque al cinquantacinque per cento, il resto va allo stato e compagnia bella. E' da ’oglioni... Sa quanto prendeva chi gestiva una bisca illegale? Il 5 per cento. Molto più onesto. Ma non è questo il punto, scusi se ho divagato. The Big Pig Sciò è collegato a lotterie in tutte le sue forme, sia istantanee che differite, collegate a chi sarà nominato ed eliminato dallo sciò. Sono le lotterie che vendono di più in Italia, il volume d'affari ha superato il Superenalotto.

- Ma questo non spiega ancora tanto successo. - Certo, la ragione del successo sta nel mostrare

ambedue le facce della medaglia, i due aspetti della natura umana. L'uomo civilizzato e l'uomo selvaggio. Il dottor Gecchil e mister Haid. Lo sa che originariamente il titolo dello sciò doveva essere Vizi privati e pubbliche virtù? Il produttore ha voluto cambiarlo, e devo ammettere che ha avuto ragione. The Big Pig Sciò è più immediato, più diretto, tira in ballo il maiale che c'è in ognuno di noi. Di giorno i concorrenti sono a scuola di buone maniere, devono cercare di apprendere ed applicare tutte le regole del galateo. Non possono dire parolacce, non possono litigare, non possono indossare un abbigliamento sconveniente, possono discutere di tutto ma in maniera civile ed urbana. La repressione allo

59

stato puro. Di notte invece si scatenano: tutte le fantasie sessuali sono permesse, anzi incoraggiate. Poi c'è la diretta televisiva con Aida Castelli, lì può uscire fuori l'emotività, possono essere spontanei, è un momento cerniera nel fòrmat. Vede, in tutti i reality i concorrenti sono eliminati ad uno ad uno, vengono espulsi dalla trasmissione. E' in un certo senso una riproposizione di un istituto della democrazia greca, l'ostracismo. I cittadini potevano votare e decidere l'espulsione di un cittadino che gli stava antipatico, una maniera di liberarsi dei politici più rompipalle. Chi decide chi se ne va? Il televoto. I reality sono un esercizio di democrazia televisiva, il trionfo del tele elettore. Nel The Big Pig Sciò, a differenza degli altri reality, mettiamo i due candidati alla proscrizione a confronto tra loro, non solo col pubblico. Li mettiamo in una saletta che chiamiamo la tribuna e lì possono confrontarsi in diretta tivvù. Qui esce l'emotività, che è uno dei punti forti dello sciò. E chi vince? Come succede anche in politica, spesso vince il ‘oglione che grida di più.

Valentino Moffa prende estrae una sigaretta dal pacchetto:

- Le dispiace se fumo? - E' il suo ufficio. - dice il commissario. - Lei fuma? - No, grazie. Torniamo al contesto. Ho letto qualcosa

dei profili psicologici dei concorrenti. Lei segue la dinamica dei loro rapporti, scrive lo sviluppo dello sciò. Cosa stava succedendo, come stavano evolvendo i loro rapporti?

Moffa accende la sigaretta, aspira una boccata, sorride:

60

- Commissario, io cerco di inventarmi cosa dovranno fare di giorno, assegno solo dei compiti, per esempio questa settimana ho sviluppato il tema della cucina francese. L'autore decide cosa devono fare i concorrenti, non come lo faranno. E’ chiaro che pregustavo il momento in cui avrebbero dovuto cucinare e mangiare le varie supp e avrebbero dovuto consumare gli escargò secondo tutte le regole delle buone maniere. Era ovvio che sarebbe finita a patè e crostini, ma tutte le situazioni di ‘omico involontario che si sono create era del tutto spontanee. Scrivere e dirigere un reality non consente di prevedere e calcolare tutto.

- In che senso? - Perché le ‘ose vanno come devono andare, al di là

delle intenzioni dell'autore. I ‘oncorrenti hanno una vita autonoma, sono loro che fanno le scelte.

- E lei non ha la possibilità di prevederle? - Io ci provo, ma raramente ci riesco. Non creda che i

suggerimenti degli psicologi sulle dinamiche di gruppo siano di grande aiuto. Sanno solo spiegare solo quello che è già successo. Ma neanche il mio intuito funziona molto meglio. Ci crede se le dico che avrei scommesso la ‘amicia che er Tromba, uno dei concorrenti eliminati, avrebbe vinto il the Big Pig Sciò? Invece non è andata così. Vede, i concorrenti dei reality sono come i personaggi di un romanzo: l'autore li inventa, però poi, ad un certo punto, cominciano a vivere di vita propria, scelgono loro quello che devono fare o devono dire. Davvero, sa? Se questo succede nella testa di uno scrittore, a maggior ragione succede in un mondo complesso ‘ome quello del reality.

61

- Ma uno scrittore scrive il romanzo che vuole lui. - Non so sino a che punto sia vero, o se è la realtà che

impone allo scrittore di scrivere quel romanzo. Questo è un giallo, vero? ...voglio dire la storia che stiamo vivendo. Si, è un giallo. Lo sa che in Italia un giallo vende mediamente tre volte di più di un altro tipo di romanzo? Se un giorno abbandonerò la televisione credo che mi convenga scrivere gialli... ma in questo giallo, commissario, credo di non poterle essere di nessun aiuto, perché non ho ‘apito assolutamente quello che è successo. Non ho la più pallida idea di chi possa aver ucciso Emiliano.

62

Capitolo 10

- Torniamo alle ragioni del successo del Big Pig Sciò: quanto conta il fatto che i concorrenti facciano sesso esplicito?

- Tantissimo, sicuramente. Ma so dove vuole arrivare: la pornografia... Cosa credete che ci sia disegnato nelle caverne degli uomini primitivi? Solo l'intrepido selvaggio che caccia i bisonti? Solo impronte colorate di mani? No, ci sono ‘azzi e fighe. Più è antica una caverna di ominidi, più assomiglia al cesso di un autogrill.

- Sicuramente non ci sono gli annunci de li froci cor numero der telefonino. - dice l'ispettore De Rosa.

Moffa fa una smorfia e riprende: - Senta, io passo per il grande pornografo, ma io ho

fatto un'operazione culturale, io ho fatto quello che nessuno ha avuto il coraggio di fare. Questo sciò è lo sciò della mia vita, è la ‘osa a cui penso da quando avevo quattordici anni, senza averlo progettato sin da allora, certamente, ma avendo chiaro già da allora quello che volevo dire. Io ho avuto la fortuna di leggere le poesie di Catullo nella traduzione di Ceronetti. "La rossa di Bologna succhia il cazzo di un tribuno militare". Questo è Catullo. "Dovresti leccare il culo di un boia emorroidario". Questo è Catullo, non le ‘azzate che ci insegnavano a scuola. "Passer delitiae mea puella mortus est". Al liceo ci raccontavano che in questa poesia c'è il primo accenno di sensibilità cristiana in

63

Catullo. Ma quando mai! Catullo parlava del fatto che gli era ammosciato, e basta!

Moffa fa una pausa ed accende un'altra sigaretta. - Io ho sdoganato la pornografia nella televisione

italiana, ma non crediate che il resto della televisione sia meglio dei reality. Tutti quei Quiz, dove devi sapere in che anno ha vinto lo scudetto l'Atalanta e se il Congo è più esteso della Nigeria! Ma chi ‘azzo se ne frega se è più grande la Nigeria o il Congo? Credete che sia così che si vede l'intelligenza delle persone? Ricordare tutte quelle ‘ose inutili non serve a niente, non serve a creare nulla di nuovo. Non ci fai un'invenzione, non ci fai una storia, non ci fai un passo in avanti. Ci fai solo la scena patetica della consegna di un assegno ad un ‘oglione sapiente!

- Sembra che proprio non le piaccia la televisione. - Eppure vivo di televisione, è questo che vuole dire?

Si, è così: vivo di televisione ma penso che la televisione è una merda. In Italia l'unica forma di resistenza, di resistenza culturale intendo, è scaricare film da emiùl. Ci sono milioni di persone che praticamente non vedono più televisione, scaricano film e se li vedono con comodo. Usano il televisore solo come schermo, come appendice del lettore DVD. La tecnologia oggi consente a tutti di avere a casa 500 film, anche vecchi film, si possono avere a disposizione le più belle storie dell'ultimo secolo e guardare per anni capolavori solo pagando la connessione internet...

- Guardi che scaricare film da internet è illegale. E lei che è un autore dovrebbe essere per la difesa del diritto d’autore.

64

- Ma non mi faccia ridere! In Italia se ne sbattono i ‘oglioni del diritto d’autore! Tutta questa storia del diritto d’autore è per difendere gli interessi delle televisioni!

- Comunque scaricare film è illegale. - Illegale? Anche fare il partigiano era illegale. - Non è la stessa cosa. - Certo che non è la stessa cosa! Ma è l'unica forma di

resistenza che resta. Certo, non per tutti. Chi non lo sa fare, accende il televisore e mangia la merda che passa il convento. Ma alcuni milioni di italiani no: si fanno in casa la loro rete televisiva privata e decidono sera per sera cosa vedere. Ed in culo ai palinsesti di Rai e Mediaset!

- Lei lavora sia per la Rai che per Mediaset. - Io lavoro per me stesso. - Non può negare che Rai e Mediaset siano i suoi

datori di lavoro. - No, commissario, il datore di lavoro sono io, loro

sono datori di stipendio. Io ci metto il lavoro, loro ci mettono lo stipendio. Sono questi i termini dello scambio. L'espressione datore di lavoro è una falsificazione della realtà, una presa per il culo.

65

Capitolo 11 L'ispettore De Rosa sbotta: - Cojioni, tutti cojioni, cojione de quà, cojione de là, se

sente lui l'unico 'ntelliggente! - In effetti è un po’ logorroico. - No, è stronzo forte! Se permette de parlà così perché

è pieno de sordi! Facile fà l'intellettuale de sinistra co tutti li sordi che cià.

- Non ha detto di essere di sinistra. - Ma l'ha fatto capì. Però quello stronzo su na cosa ci

ha ragione, sur fatto der gioco. Era mejo quanno era tutto illegale, armeno mi zia non si sputtanava tutta la pensione ar lotto e ar superenalotto. Adesso se n'esce dalla parrocchia e va dritta dritta dar tabbaccaro, se era illegale nun ce la aveva la faccia de annà dar bagarino, nun se le faceva le scommesse clandestine, povera donna. Adesso me tocca andaje a fà la spesa io all'hard discaunt, se no pè giocà è capace de non magnà. L'artro giorno ar Testaccio hanno beccato nartra di quelle vecchie che prestavano sordi a strozzo. E a chi li prestava? A commercianti? Nooo! Ad artre vecchie e a casalinghe che se li facevano prestà pe giocà ar lotto. Dottò, roba da nun crederce, ero all'edicola e c'era un vecchio co su nipote, er regazzino voleva le figurine, ci ha avrà avuto la stessa età di mi fijo, e er vecchiaccio zozzo je fa: no, nun te le compro, che coji stessi sordi ce viene un gratta e vinci! Ma io dico: se ci hai i soldi per davvero, quelli giusti, nun sei così coglione de andà a

66

giocà al gratta e vinci! A pagà sò sempre i poveracci. Come quegli artri poveracci sempre attaccati alle macchinette dei bar, peggio che se facessero de eroina. So drogati, ma nun ce se pò fa gnente, quanno lo spacciatore è lo Stato.

Il satellitare ore 14.22 - Sono io, Marcello. Scusa se ti disturbo, ma pare che

ci siano delle difficoltà lì sulla nave. - Non mi risulta. - A noi invece sono arrivate delle lamentele, oddio non

proprio delle lamentele, ma insomma delle richieste di precisare i limiti del tuo incarico, di mettere dei paletti.

- In che senso? - Insomma, pare che non sia stata particolarmente

gradita la tua decisione di incaricare De Rosa di interrogare i concorrenti...

- Ma come posso condurre le indagini se... - Si, capisco il tuo punto di vista, per indagare devi

avere un minimo di libertà di azione, ma bisogna stare attenti a non rompere degli equilibri delicati, ci sono delle regole da rispettare, regole contrattuali voglio dire... si, come vuole... Senti, ti passo il professor Prosperi, della task fors della Presidenza, è meglio che ti spieghi lui tutto...

- Pronto, commissario Cassano, sono il professor Prosperi.

- Buongiorno professore. - Buongiorno anche a lei. Come le diceva il vice

questore, ci sono delle ragioni di opportunità che vanno

67

tenute nella debita considerazione. Lei sa che la sua mìscion è stata decisa previo un accordo multilaterale tra le autorità panamensi, quelle italiane, la produzione e i network che trasmettono lo sciò sul territorio nazionale. Questo accordo è finalizzato ad una strategia complessiva: evitare che quello che è accaduto, il delitto intendo dire, travolga la struttura produttiva dello sciò, provocando danni economici alla distribuzione e alle altre attività indotte. In altre parole, le sue indagini in questo momento devono rispettare le regole della competizione in modo da non provocarne l'interruzione ex legis. Mi spiego meglio: lei deve indagare, certamente, ma non può penetrare dentro la suìt e divenire, per il suo solo essersi posto in essere come elemento estraneo alla competizione, una ragione della nullità della stessa. Ha capito?

- Si, credo di si. Lei mi sta dicendo che non posso entrare liberamente dentro la suìt e interrogare i concorrenti. Ma ci sarà pure un luogo fisico dove posso svolgere questi interrogatori, credo...

- Certamente, vedo che ha afferrato il concetto. Lei potrà interrogarli uno ad uno nei locali previsti per il collegamento da studio con la signora Aida Castelli.

- Quindi posso interrogarli, a determinate condizioni? - A determinate, particolarissime condizioni lei può

interrogarli, esatto. - Ho anche la necessità di rendermi conto della

situazione ambientale, è necessario che io ispezioni gli alloggi di tutti...

- Spero si renda conto che questo è impossibile. Del resto lei ha già ispezionato la scena del crimine.

68

- Mi scusi, io ho solo ispezionato la cabina della vittima.

- Appunto. - Intendevo dire che vorrei vedere anche le altre

cabine, gli alloggi degli altri concorrenti. Se in quel momento i concorrenti dello sciò fossero tutti impegnanti in un altro locale, sempre all'interno della suìt, ma non venissero a contatto diretto con me, questo non costituirebbe una violazione significativa delle regole dello sciò.

- Tecnicamente potrebbe anche essere così, ma questo va comunque concordata con la produzione. Se è proprio indispensabile, con le opportune precauzioni, un simile sopralluogo può svolgersi. Ma le voglio ricordare, caro commissario, che il suo mandato consiste essenzialmente nel preservare la scena del crimine per le successive indagini, evitando l'inquinamento delle prove. Un eccessivo zelo investigativo potrebbe rivelarsi controproducente ai fini delle successive indagini. Lei in questo momento rappresenta lo Stato che non può ancora intervenire nel pieno delle sue competenze. Nessuno si aspetta che lei ecceda nelle sue prerogative per ottenere risultati che, lei ne converrà, non sono al momento raggiungibili. Commissario, lei è stato scelto anche in virtù dell'alta stima che abbiamo del suo nome, e della stima di cui gode il suo genitore. Quindi non ho bisogno di ulteriori spiegazioni. Tatto, tatto ed ancora tatto, non ho altro da raccomandarle.

- Certamente.

69

- Le ripasso il vicequestore. Porga i miei saluti al signor prefetto.

- Non mancherò. Adesso è la voce del vicequestore: - Marcello, è tutto chiaro? - Chiarissimo. - Bene. A dopo. Il commissario posa il telefono satellitare sul tavolo, si

siede si passa la mano destra sul volto. Pensa a suo padre, al prefetto Cassano, al servitore dello Stato a cui tutti mandano i loro rispettosi saluti. Il prefetto che, nell'intimità della propria casa, dice al proprio figlio: ne ho visti tanti di ruffiani e teste di cazzo comandare! A noi tocca obbedire, ma nell'obbedire possiamo scegliere, obbedire più ad una parte delle disposizioni che ad altra, interpretare gli ordini. Bisogna obbedire con la testa, non col culo.

Il commissario si alza, riprende satellitare, lo mette in tasca ed esce.

Ufficio del comandante, ore 14.35 - E quindi le chiedo se ritiene che, per la sicurezza

della nave, che debbano essere ispezionati gli alloggi dei concorrenti.

Il capitano sorride, è divertito. - Violando le regole del The Big Pig Sciò? Rompendo

l’isolamento della suìt? Quelli della Niù Smail non me lo perdonerebbero mai.

70

- No, mentre io ispezionerò i locali i concorrenti andranno tutti nella saletta dei dibattiti.

- Vuol dire la tribuna? - Si. - Si può fare. Non piacerà molto neanche alla task fors

della Presidenza… Il commissario rimane impassibile, non conferma ma

neanche smentisce. - Commissario, lo sa cosa era originariamente una task

fors? Glielo dico io: una portaerei con una piccola flotta di navi appoggio, durante la guerra nel pacifico tra americani e giapponesi. Adesso basta riunire due funzionari, due burocrati e due politici ed ecco fatta una task fors. Ma mi facciano il piacere!

E poi: - Commissario, su mio ordine farà l’ispezione che

ritiene opportuna.

71

Capitolo 12 La suìt, ore 14.50 Tutte le telecamere sono spente, nessuno li riprende.

Le cabine deserte fanno uno strano effetto, sono austere, quasi monacali. Cassano e De Rosa le esaminano una ad una, ma è solo una rapida occhiata. Gli armadi contengono capi di abbigliamento eleganti, formali, persino la biancheria intima è sobria, quasi tutta bianca o color pastello.

Ispezionare a fondo porterebbe via troppo tempo. Di fronte alla cabina sigillata, dove c’è ancora il corpo di Emiliano Quagliariello, istintivamente abbassano la voce. La segretaria di produzione, Sonia Marino, li accompagna, indica i nomi dei concorrenti che vi alloggiano, ma aspetta nel corridoio. Alcune cabine sono vuote, appartenevano ai concorrenti già eliminati.

Le cucina è grande, efficiente, tutta acciaio. Sembra la cucina di un ristorante. La sala da pranzo è sontuosa, con un tavolo enorme e sedie alte. Ci sono candelabri d’argento e tende di velluto blu. Il salotto è arredato con grandi divani bianchi ed azzurri, di stoffa, e tavoli bassi in vetro. Alle pareti grandi quadri astratti, intonati alla stoffa dei divani: sembrano dipinti da arredatori, più che da pittori. Lo stile è una specie di Ikea di lusso, linee essenziali e moderne, ma con quel tanto di ricercato nei particolari, gli spigoli arrotondati, le finiture in acciaio o legno pregiato.

72

- Abbiamo scelto uno stile minimalista perché è più rilassante, favorisce una migliore integrazione tra i concorrenti. – Spiega Sonia.

Il commissario si siede su un divano, tenta di immaginare i concorrenti all’interno della suìt, i loro rapporti. Sonia Marino si siede sul divano accanto, lo guarda, sembra voglia dire qualcosa.

Cassano si alza, si avvicina alla piccola libreria nera semivuota, si sofferma sui libri. Sono una trentina, tutti bestsellers: ci sono le avventure del professore americano saputello, la serie completa del casto vampiro, c'è "Da Custonza a San Remo" sulla storia della dinastia dei Savoia, ci sono un paio di romanzi dalla prosa contorta che il retro di copertina etichetta come nuovi giovani Holden. Non mancano un paio di romanzi brevi della serie "autobiografia fantastica di una ninfomane letterata", ed un altro paio di romanzi sulla tragica storia del popolo afgano, di cui non fregherebbe niente a nessuno se non servissero a mettere a tacere i sensi di colpa dell'occidente.

C’è "Il silenzio degli innocenti" di Thomas Harris. Il commissario lo prende dallo scaffale, lo sfoglia, lo ripone. Pensa che Harris è un grande scrittore, ma ha sulla coscienza alcune migliaia di romanzi scritti sulla scia del suo successo, romanzi gialli sui serial killer, la storia di Cappuccetto Rosso ed il lupo ripetuta sino alla nausea.

- Lo ha letto? – chiede Sonia. - Si. - Anche io. Mi è piaciuto molto. Lei crede che sia

opera di un serial killer?

73

- Cosa? - L’omicidio di Emiliano. - No. De Rosa è andato a dare un’occhiata alla dispensa, è

tornato. - Dottò, gnente de gnente. Nella dispensa nun c’è

gnente de rilevante. De Rosa ha interrotto la conversazione, Sonia dice: - Da questa parte, vi mostro il privè. Li precede. De Rosa dice a bassa voce: - Ma che je fà alle donne, dottò? A quella quanno je

parla glie vengheno le arecchie rosse. Il commissario non risponde. - Caruccia, ma troppo secca. - continua De Rosa, poi

capisce che i suoi commenti non sono richiesti. Il privè è l'opposto della suìt. Lo stile minimalista ha

lasciato il passo al trionfo del barocco, del sontuoso. Il centro della sala è occupato da un letto enorme a nove piazze, con baldacchino e lenzuola rossa e nere di seta. C’è un gigantesco armadio con le ante a specchio, aperto, pieno di kimoni di seta di vari colori, biancheria intima rossa e nera, corpini borchiati di pelle nera, reggicalze, scarpe con tacchi a spillo con la punta metalliche, maschere in cuoio, frustini e alcuni guinzagli. Ci sono tende di velluto rosso, divani di velluto nero, poltrone rosse. Tutta la mobilia è dorata, le poltrone sembrano fatte apposta per far sedere un cardinale. Dovunque colonne attorcigliate, nere, dorate nei capitelli, specchi enormi con le cornici intagliate, sovrabbondanti.

74

E’ il trionfo dell’immaginario sessuale femminile, la rivincita definitiva su lavatrici, cucine, ripostigli delle scope, detersivi e sgrassatori, su caporeparto arroganti, sugli asili nido che costano troppo. Ma è anche il trionfo dell’immaginario di tutti gli uomini che non si sono mai potuti permettere una squillo di lusso, la rivincita sulle buste paga fasulle, i lavoretti in nero, l’auto pagata a rate, il sabato pomeriggio al supermercato e le domeniche sera passate a guardare la domenica sportiva.

Le telecamere sono agganciate alle pareti, sospese al soffitto con cavi neri che si confondono col nero del soffitto e nascondono i meccanismi che le fanno spostare. Un altro letto, tondo, rosa, con sopra un enorme specchio rotondo attaccato al soffitto.

- Ammazza che specchio! In televisione nun faceva st’effetto! Che lusso! Mi moje me stà a fà na capoccia che vole un comò com'a questo.

L'ispettore si ferma a guardare, Sonia spiega. - Guardi che a parte il lusso, che poi non è tanto, quello

che sembra legno è tutta plastica, questo studio è un gioiello di ingegneria. Ventidue telecamere fisse e otto mobili, si può riprendere da tutte le angolazioni dalla regia senza nessun operatore nel privè. Il regista può fare tutto da solo.

Il commissario batte le nocche sulla cornice di uno specchio. E' plastica, è il rumore fesso della plastica.

L’ispettore si ferma a contemplare una collezione di vibratori allineati su una specchiera in ordine di altezza. Uno dei più grossi è il Nervus 5000, che ha provocato le lesioni per cui il principe Ruggero è costretto a portare le stampelle. Il Nervus 9000 non ha neanche la forma di

75

un pene, ha la forma dell’avambraccio col pugno chiuso di un culturista. L’ispettore scuote il capo, perplesso ma affascinato.

Squilla il cordless della Marino, lei dice: - Un attimino, con permesso. Si allontana di qualche passo, risponde. La

comunicazione è brevissima. - Signor commissario, ho appena ricevuto una notizia

importantissima, Aida Castelli sta per arrivare! E' già in volo sul nostro sciàttl.

- Su cosa? - Sul nostro elicottero, sull'elicottero che fa da sciàttl

con la produzione sulla terraferma. Mi scusi ma, se non ha bisogno di nulla, io dovrei andare ad organizzare l'accoglienza. Sa, Super Aida è molto esigente sulle questioni organizzative.

Guarda il commissario, sorride, sospetta che non abbia capito bene, gli fa quasi tenerezza la sua ignoranza di questioni televisive. Le fa piacere spiegare:

- Noi la chiamiamo Super Aida perché tutto quello che fa in ti vu è un successo clamoroso. Col the Big PIg Sciò Super Aida ha fatto il pieno di ascolti, uno scer del 58% di ascolto medio, pari a 11.900.000 telespettatori. Ci sono stati picchi del 83% con ben 15.750.000 telespettatori. E non è il primo successo, Super Aida è la mamma d'Italia, la mamma-migliore amica, l'idolo delle figlie, delle mamme e delle nonne, quella che mette d’accordo tutta la famiglia sullo sciò da vedere. Certo, ha anche milioni di fans uomini, anche se gli uomini sono un po’ distratti dal calcio. Super Aida è la più

76

grande scopritrice di talenti della televisione, capace di mobilitare milioni di tele elettori e tele elettrici per scegliere i vincitori dei suoi programmi. E' la regina dei palinsesti, la superstar che ha messo insieme Rai e Mediaset in un unico, grandioso sforzo produttivo. Aida è come re Mida, tutto quello che tocca diventa oro.

Le brillano gli occhi mentre parla. Poi guarda il commissario, corregge il tiro:

- Certo, lei è un uomo di cultura, commissario, forse la troverà volgare, teatrale, ma è una donna spontanea, generosa, che sa abbassarsi all'altezza del pubblico.

- Non ho fatto nessun commento... - No, no, certo. Anche se lo pensasse lei sarebbe

troppo gentlemen per fare commenti. Adesso mi scusi, ma devo proprio andare.

Scappa via quasi di corsa, elettrizzata. Il satellitare, ore 15.23 - Marcello, sono Massaro, ti telefono per informarti del

lavoro che stiamo facendo qui. Dioguardi s'è preso la briga di analizzare la rassegna stampa del Big Pig Sciò, ed ha scovato una questione che sembra interessante. Stammi a sentire: tre settimane fa il Quagliariello ha fatto una battuta che ha suscitato delle polemiche, non tanto accese, ma ci sono state delle proteste. Il Quagliariello avrebbe proposto di bombardare i territori che i terroristi controllano in Afghanistan, Pakistan, Sudan, eccetera, con riviste pornografiche per sconfiggere i fondamentalisti islamici. Ci sono state due ore di dibattito su questa cosa. Ora, dice Dioguardi, può

77

essere che Al Kaida abbia deciso di punire Quagliariello, che qualche iman abbia proclamato una fatwa. Ci potremmo trovare di fronte ad una pista internazionale, questo delitto potrebbe non essere quello che sembra...

- Ringrazi il commissario Dioguardi per l'interessamento, ma qui non c'è nessuno di origine araba, né nell'equipaggio né negli studi...

- Andiamo Marcello, lo sai che il cognome non significa nulla, potrebbe essere qualcuno di padre italiano e madre araba, secondo me dovresti fare attenzione al colore della pelle.

- Qui la più scura di pelle è Annalisa Ognibene, una delle concorrenti. Non sembra che abbia mai avuto crisi mistiche.

- Oppure potrebbe essere qualcuno che si è convertito all'Islam. Lo sai che oggi come oggi non se ce pò più fidà delle apparenze, non sarebbe il primo terrorista che non te lo aspetteresti mai, biondo ma mussulmano. Io una ricerchina per vedere se c'è un Corano nascosto da qualche parte la farei.

- Provvederò. - Provvedi subito, mi raccomando. - Certo. - A presto. De Rosa chiede: - Che c'è? - Pare che Dioguardi sia un assiduo spettatore del Big

Pig Sciò. - Ce l'ha proprio la faccia, secondo me le occhiaie glie

sò venute a passà la notte a guardallo. Ma che voleva il vice questore?

78

Capitolo 13

Ore 15.38, Cassano e De Rosa entrano nella cabina che il capitano

della nave ha assegnato agli investigatori. Li raggiunge quasi subito Sonia Marino:

- Aida Castelli arriverà tra venti minuti. Commissario, se vuole le faccio mandare un pasto dalla nostra mensa. – dice Sonia.

- Grazie, non è necessario. Mi basta un tost. - E per lei, ispettore? - A me basta un panino. So dov’è la cambusa, ce vado

io, così vedo come lo possono fà. Ispettore, per lei? - Il tost. - Va bene. E per lei signora? - Io ha già mangiato un boccone, non si preoccupi. De Rosa si allontana, la segretaria di produzione resta

con Cassano, si siedono. Il commissario Cassano accende il suo Iphone e si

collega ad internet. Un'occhiata alla posta elettronica. Oltre 50 mail. Due sono di amici, cinque sono spam e tutte le altre sono richieste di contatto immediato da parte di giornalisti. Qualcuno deve essersi fatto bello fornendo a tutti il suo indirizzo email.

Cassano cancella tutte le richieste senza neanche leggerle.

Sonia chiede: - Lei di dov’è, commissario?

79

- Sono nato a Roma, ma ho vissuto in diverse città, mio padre ha dovuto spostarsi spesso per lavoro.

- Io sto da quindici anni a Milano, ma sono siciliana. Il bello è che lo dice con la pronuncia milanese, con

l'aria soffiata tra i denti. - Sa commissario, cambiare il posto dove si vive è

duro. E’ stata dura inserirmi nel lavoro. All’inizio ho lavorato nel campo dei sosial network, poi mi sono specializzata in marketing e pàbblic relescion. Ma Milano è il posto dove puoi dire yu chen, dove puoi realizzarti. Anche se costa sacrifici, dove all’inizio quasi tutto quello guadagni va al padrone di casa, per l’appartamento da dividere in quattro… Da cinque anni sono nello sciò bisiniss, sempre nella Niù Smail. La nostra è una grande azienda, io mi sono trovata benissimo, ma è un lavoro così impegnativo che non resta spazio per se stessi. Sa che sono tornata sulla terraferma solo per due giorni da quando è cominciato il The Big Pig Sciò? Non vedo l’ora di essere di nuovo a Milano. Ho bisogno di ritrovare me stessa. Lei conosce Milano?

De Rosa rientra nella cabina, ha un vassoio colmo di panini e due birre piccole. Lo posa su una scrivania.

Sonia dice: - Se non ha più bisogno di me io andrei. - Si, non si preoccupi. Sonia esce. - E il mio tost? - Ho preso du panini cor salame e provoletta e due

colla porchetta. L’ho fatti piastrà.

80

Il commissario prende il primo panino, De Rosa apre le due birre col portachiavi. Quando Cassano finisce il secondo panino De Rosa nasconde un sorriso.

Il satellitare, ore 15.57 - Marcello, sono Massaro. Come va? - Bene, procedo. - Senti, qui stiamo avendo pressioni. Quelli del Ris:

vogliono entrarci a tutti i costi. E' un'ora che non fanno che tempestarmi di telefonate, che il loro elicottero è già pronto a partire, ha chiamato anche il comandante generale dell'Arma... il problema è che hanno qualche difficoltà con la produzione, finchè l'inchiesta non è ufficializzata quelli della Niù Smail non vogliono troppe persone a bordo... ora, io mi chiedo, se però il Ris fosse proprio indispensabile sin da subito alle indagini, se tu lo richiedessi ufficialmente... insomma anche loro dicono una cosa giusta, che ci sono un sacco di reperti organici da rilevare, sangue, saliva, sperma, capelli, per potere incastrare l'assassino. Che ne pensi?

- Il problema è che qui tutti sono andati a letto con tutti, si troveranno reperti organici a mai finire. La scena del delitto è tutta una macchia di sangue, di impronte neanche a parlarne perché è tutto calpestato. L'arma del delitto sarà a ottocento metri di profondità e non la sposta nessuno. Comunque la cabina dove è avvenuto l'omicidio è sigillata, le indagini del Ris si possono fare tra qualche giorno, non cambia nulla. Vede, questo è secondo me un delitto dove le analisi scientifiche servono a poco, anzi possono fare più danno che altro.

81

Tra perizie e controperizie si farà una tale confusione che si rischia di non capirci più nulla. Io penso che l'unico approccio investigativo utile sia un'indagine all'antica, basata sull'interrogatorio dei testimoni, sul confronto tra varie deposizioni.

- Mi hai convinto, anzi ti dirò di più, mi hai levato un peso dallo stomaco. Non volevo dire di no al Ris se c'era il caso che fossero realmente utili alle indagini... d'altro canto se gli dicevo andate, cioè se tu mi dicevi che ti servivano, avrei scontentato la Scientifica nostra... Politica, politica, mi tocca fa' politica. Mi capisci?

- Si. - Dovrò faticare, insisteranno, sò carabinieri, sò de

coccio! Comunque… E tu, a che punto sei con la raccolta delle informazioni?

- A buon punto, ma non ho ancora concluso. - Senti Marcello, qui nessuno pretende che risolvi il

caso, nessuno si aspetta questo. Devi solo tenere sotto controllo la situazione, impedire che succedano altri casini, d’accordo? Non hai idea di quello che sta succedendo qui, in Italia, tutte le televisioni su questa cosa... è naturale, poi.

- Per questo siamo finiti in diretta televisiva? - E daglie, Marcè! Certe volte pare che te se inghiottito

un manico de scopa! E che ce fà? Nun sei contento d'esse finito in televisione?

Ore 16.02 Aida Castelli salta giù dall'elicottero, dietro di lei altre

tre persone, la segretaria, due assistenti. La accoglie una

82

piccola folla, la segretaria di produzione, il manager, l’autore, il regista, altre che Cassano non riesce ad identificare. Manca il capitano della nave, sostituito dal secondo di bordo. L’atmosfera è frenetica, sovraeccitata.

Aida Castelli passa dritta in mezzo alla piccola folla, scambia appena qualche cenno di saluto e punta dritto sulla plancia, verso Cassano e De Rosa, che hanno osservato il suo sbarco dalla soglia della loro cabina. Sale la scaletta che dal ponte di coperta porta alla plancia, la piccola folla fa codazzo dietro di lei, raggiunge Cassano.

- E’ lei il commissario Cassano? - Si. - Ho bisogno di parlarle. - Si accomodi. La voce di Aida Castelli è aspra e sgradevole, sembra

impossibile che appartenga alla più grande presentatrice italiana. E' l'imperfezione, l'improbabile, il grottesco. Il commissario capisce che è proprio questa imperfezione la chiave del successo. Quella voce ipnotizza, è il grande difetto sbattuto in faccia, il difetto che fa dimenticare tutti gli altri difetti. Il commissario sente che sta per avere un'intuizione, che sta per capire qualcosa della natura umana, di come siano i difetti la vera chiave del successo, ma la voce reale di Aida interrompe il filo della sua intuizione, la riflessione va farsi benedire, l'illuminazione sfuma.

- Possiamo parlare da soli? - Si, certo. L'ispettore De Rosa sarà così gentile da

aspettare fuori.

83

De Rosa si alza, sembra indeciso mentre si dirige verso la porta, poi si avvicina ad Aida Castelli.

- Mi scusi, potrei avere un autografo? Sa, per mi moje...

- Certo. Come si chiama sua moglie? - Francesca. - E di cognome? - Mori. - Alessia! La segretaria entra nella cabina, porge una foto ed un

pennarello, Aida Castelli scrive "a Francesca Mori con simpatia", firma, porge la foto a De Rosa.

- Va bene? - Grazie, grazie, mi moje sarà troppo contenta... - si

rende conto che doveva andare via - Sono qui fuori, signor commissario.

Sono tutti fuori, De Rosa, Sonia, la segretaria di Aida. Sonia chiude la porta.

Il commissario si siede, si siede anche Aida. - Di cosa voleva parlarmi? - Commissario, vorrei che lei svolgesse la sua indagine

senza pregiudizi. Sono qui per chiarirle tutto sul The Big Pig Sciò.

- Le assicuro che non ho nessun pregiudizio. - Sono sicura che è sincero nel dire questo. Ma i

pregiudizi più pericolosi sono quelli che pensiamo di non avere. Per questo ho fatto la scelta di venire qui. Non potevo aspettare a Roma, è stato più forte di me. Vede, io non so se sono una brava conduttrice, ma penso di fare onestamente il mio mestiere. Io non lascerò soli i miei ragazzi, io non mollerò il mio sciò.

84

Non riuscirei a pensare la mia vita senza il mio lavoro. Per questo sono venuta. C'è chi mi ha detto di tenermi alla larga, di non compromettere la mia immagine con quello che è successo. Io posso sbagliare, ma non ho paura di metterci la faccia nelle cose in cui credo.

Il commissario annuisce. - Commissario, la prego di credermi: se qualcuno ha

sbagliato deve pagare, io non cerco impunità per nessuno. Ma non voglio che paghino tutti, indistintamente, quelli che hanno lavorato allo sciò! Per questo voglio che lei capisca. The Big Pig Sciò è il programma più importante nella storia della televisione italiana. Vede, tanti anni fa il povero Ugo Tognazzi era costretto a dire di essere il marito della musica, perché in televisione non si poteva dire amante, neanche della musica. The Big Pig Sciò è la pietra tombale definitiva su quel mondo, e questo non poteva che scatenare reazioni. Ha sentito tutte le polemiche sui filmati di ragazzini che fanno sesso indossando la maschera dei porcellini del Big Pig Sciò? Ci hanno accusato di istigare i ragazzini alla pornografia, ma io dico: sempre meglio il sesso che riprendersi col telefonino mentre picchiano i compagni di scuola daun per poi mettere il video su ju tub! Il mio sciò sta educando gli italiani a non avere paura del sesso. Mi hanno accusata di portare in trasmissione degli isterici, di fare il festival delle lacrime e dei buoni sentimenti. Ma se siamo un popolo di chiagne e fotti, sempre pronti a lamentarci per poi farci i cazzi nostri! Perlomeno nel Big Pig Sciò si chiagne e si fotte davvero!

85

Aida Castelli è un fiume in piena, si ferma solo un attimo per prendere fiato. - Vede, io sono di Genova. Dalle mie parti si dice: chi no cianze, no tetta. Se non piangi tua madre non ti allatta. E’ una grande lezione di vita, bisogna lamentarsi per stare bene. Mi accusano di riempire la televisioni di bellocci, di guardare solo al lato estetico. Ma essere belli non è una colpa, e lei dovrebbe saperlo commissario, è un uomo bellissimo. No, non si imbarazzi, non sono venuta qui per farle dei complimenti, di cui certamente non ha bisogno. Lei ha un capitale erotico, non è una volgarità, ci sono studi sociologici che dimostrano che chi è bello guadagna in media il quindici per cento in più di chi non lo è. Lei dovrebbe sfruttare il suo capitale, invece sembra che quasi se ne vergogni.

Aida Castelli ride, il commissario riesce a stento a frenarsi dal rispondere male. Teme che le darebbe ancor più soddisfazione.

- Commissario, io sono qui per fare chiarezza, per farle capire… Mi accusano del fatto che i miei concorrenti sono degli ignoranti, delle persone senza cultura! Ma cosa pretendono? E' naturale che sono ignoranti, non hanno avuto il tempo di studiare, sono troppo giovani, e quelli che avrebbero avuto il tempo non ne avevano la voglia. Non si può leggere la Resèrch di Prust mentre si aspetta di fare un provino. E' come lamentarsi delle inclinazioni sessuali degli stilisti. E' naturale che gli stilisti sono froci: altrimenti penserebbero a spogliarle le modelle, non a vestirle!

Si ferma, come se stesse riflettendo su quello che ha appena detto:

86

- Che poi vorrei sapere quanti di quelli che hanno Marsèl Prust in biblioteca l'hanno poi letto. La maggior parte hanno Prust ma poi leggono Wilbur Smith… Ma sto divagando, quello che volevo dirle è che coi miei ragazzi si è creato un rapporto importante. Non posso e non voglio abbandonarli nel tritacarne della televisione.

- E' strano sentire queste dette da lei. - Lei li conosce i giornalisti, li sente i telegiornali: non

sanno fare altro che esagerare! Prenda la politica, per esempio. La maggioranza dice questo, l'opposizione insorge! Insorge! Ma quando mai! Insorgere, in qualsiasi paese civile, significa prendere le armi, occupare i ministeri, arrestare qualcuno. Dovrebbe scorrere il sangue. Dovrebbero dire: la maggioranza propone questo, l'opposizione non è d’accordo e dice che... invece no. Bastano le dichiarazioni di due politici di seconda fila, due dichiarazioni di agenzia, per fare dire che l'opposizione insorge. Ci si riempiono la bocca con insorge! Da anni ci fanno sentire dentro una specie di guerra civile permanente, i telegiornali sembrano comunicati dal fronte, quando invece non è successo niente! Capisce perché voglio tenere al riparo i miei ragazzi, perché voglio proteggerli? Sono stati coraggiosi, hanno accettato di partecipare ad uno Sciò che li segnerà per la vita, e non meritano di essere fatti a pezzi! La televisione può essere crudele, può essere cattiva. La televisione è il potere più grande, un potere così forte che si fa l'opposizione da se. Una volta se qualcosa non funzionava si scrivevano articoli, si andava nelle sezioni dei partiti, si organizzavano manifestazioni di protesta. Adesso no. Che si fa? Si

87

chiama il Gabibbo e lui fa giustizia! Ma è l'opposizione di sua Maestà, quelli che finiscono sputtanati sono i piccoli truffatori, gli odontotecnici che si fingono dentisti, i maghi che promettono di curare il cancro. Piccoli, insulsi, truffatori. I grandi truffatori no, i grandi mascalzoni non sono perseguitati dal Gabibbo, anzi sono tapiro esenti. E' come il Colosseo dei romani: cospargevano di pece e davano fuoco ai piccoli delinquenti, li facevano morire nelle danze pirriche, ballando dal dolore avvolti dalle fiamme. Lo spettacolo della giustizia, l'illusione della giustizia. Ma nessun senatore finiva al Colosseo. Ecco, i miei ragazzi li arrostiranno vivi se non li proteggo, mi devo mettere per forza nel mezzo io. Ecco perché, caro commissario, io la prego, la scongiuro, non distrugga i miei ragazzi con la sua inchiesta, cerchi il colpevole ma salvi gli innocenti.

- E' proprio questo il mio dovere. - Il suo dovere. Lei è uno degli ultimi che crede al

dovere? - Io penso che ci sono delle cose che vanno fatte. - Quali? - Trovare l'assassino di Emiliano Quagliariello, per

esempio. - Si, certo. Anche a costo di rovinare la vita a degli

innocenti? Per chi? A chi lo dobbiamo? - Forse lo dobbiamo all'Italia. - L'Italia non esiste commissario, esiste solo Raiset. Se

qualcuno volesse fare un golpe in Italia, da dove dovrebbe cominciare? Da Palazzo Chigi? No, dovrebbe assaltare le sedi della Rai e Mediaset, occupare gli studi televisivi, neanche quelli dei telegiornali, gli studi della

88

Prova del Cuoco e di Amici sono molto più importanti. E non sono neanche quelle le cose più importanti. La cosa più importante è la pubblicità.

89

Capitolo 14 - Lo sa su cosa si regge il nostro mondo,

commissario? Sulla pubblicità, è ovvio. I programmi televisivi sono solo contenitori di pubblicità. Il bello è che la gran massa della pubblicità non serve a nulla, la rivista si butta, il televisore si spegne, nessuno ricorda più niente. Ma crea un bisogno: prima si poteva vivere senza il SUV, adesso non si può più; prima si poteva bere l'acqua dal rubinetto, adesso bisogna bersela a cannella dalla bottiglia di plastica. Funziona così., si può convincere la gente di qualsiasi cosa. Una cazzata ripetuta una sola volta è una cazzata, una cazzata ripetuta mille volte è l'ideologia dominante.

Il commissario guarda Aida senza dire una parola. Ha capito che l'eccessiva, esplosiva, plebea e popolana Aida è dieci volte più intelligente di lui. Non saprebbe trovare le parole per esprimere questa sua convinzione, ma sa che non gli resta che mettersi sulla difensiva.

- Cosa vuole da me? - Che mi tenga informata.

- Non posso. Io posso informare solo i miei superiori. - Cosa cambia? Chi crede che abbia deciso quali

dovevano essere membri della cosiddetta task fors da cui lei dipende? Appena lei li informerà di qualcosa, lo sa chi sarà la prima ad essere informata? Io. Pure quell'avvocatuncolo che fa il presidente della task fors, cosa crede che abbia fatto stamattina, per prima cosa? Mi ha telefonato e mi ha chiesto come dovevano

90

muoversi. Contatti me direttamente, lasci stare i passacarte. Li baipassi.

- Sono a sua disposizione per evitare di mettere in pericolo la reputazione di chi è innocente, ma non posso usare canali non ufficiali.

Aida Castelli scarabocchia un numero su un pezzo di carta.

- Questo è il mio numero. Lo usi. No, non c'è bisogno che mi dica che lo farà. Ci rifletta.

Si ferma, sospira. - Sa commissario, in fondo quello che è successo è

nella natura del reality. E' l'imprevedibile, lo spettacolo che ti scappa dalle mani, che vive di una vita tutta sua... Non posso dire che mi sentivo preparata ad una cosa simile, ma in fondo, gliel'ho detto, è nella natura del reality. Come in dieci piccoli indiani di Agata Christi. Ha presente? Dieci persone rinchiuse in una casa, isolate dal mondo. Ad una ad una vengono eliminate, nel romanzo della Christi uccise, nel reality condannate dal voto del pubblico, sino a che non resta un solo vincitore... In fondo i reality sono dei gialli all'inglese. Chi sarà il prossimo ad essere eliminato?

Aida osserva il commissario: - Non le piacciono i gialli? - Non particolarmente. Spesso quelli ambientati in

Italia mi sembrano poco credibili. - Se questo fosse un giallo non sarebbe ambientato in

Italia. Siamo nel centro del Mar Tirreno. Ed è territorio panamense.

- Questo è vero.

91

- Lei sarebbe perfetto come protagonista di un giallo, o di un nuàr. Sta per iniziare la produzione di una nuova serie. Il protagonista è un frate benedettino scalzo che aiuta un maresciallo della Guardia Forestale a risolvere dei delitti nella Maremma toscana. Che vuole, ormai i ruoli sono inflazionati, è difficile trovare qualcosa di originale. In televisione indagano tutti: poliziotti, carabinieri, preti, avvocati, magistrati, professoresse, guardie di finanza, guardia costiera, tecnici della scientifica, commissari, ispettori, capitani e marescialli... certe volete penso che meno giustizia c'è in un paese più la gente sente il bisogno di vedere alla televisione i buoni che indagano e puniscono i cattivi.

Aida ride: - Non mi guardi in quel modo, non sono una comunista! Non sono considerazioni mie, è il risultato di una ricerca di mercato. Marketing, ecco tutto. Comunque lei sarebbe perfetto, sia per il benedettino sia per la guardia forestale.

- Non sono interessato alla carriera televisiva. - Sbaglia, la televisione e la politica sono ormai i soli

ascensori sociali funzionanti in Italia, l'unica maniera di elevarsi velocemente oltre le proprie condizioni sociali di partenza.

- Non mi interessa elevarmi in fretta. Mi accontento di fare le scale.

- Diciamo che parte da un buon livello e non ha fretta. - Esatto. - Proprio la risposta che mi aspettavo dal figlio del

prefetto Cassano. Sa, sono bene informata su di lei. E' facile, lavorando in televisione; i miei assistenti hanno fatto una ricerca meticolosa. Quello che mi colpisce di

92

lei è la mancanza di informazioni sulle sue opinioni. Non si è mai schierato su nulla, come se lei non avesse mai avuto ideali, neanche ai tempi dell'università. Né credente né ateo, né di destra né di sinistra. E' così?

- Meglio non avere mai avuto ideali che lasciarli poi per strada.

- La pensa così? Sono tanti quelli che cambiano ideali e non sembrano farci molto caso.

- Meglio non averne, appunto. - Tutto di un pezzo, come suo padre! Ma così lei non

sarà mai famoso! Non sa cosa si perde! - Cosa significa per lei? Essere famosi, intendo... - Significa avere amore, avere tutto l'amore che la vita

può darti. Significa che tutti ti conoscono, come se fossi di famiglia. Ma io non penso all'essere conosciuti, al fatto che la gente ti segue con gli occhi quando ti vede. Quello è essere noti, è più un fastidio che altro. Essere veramente famosi significa che incontri una signora anziana e quella si mette a parlare con te come se fossi la sua migliore amica, e tu non capisci niente di quello che dice, ma capisci che lei crede di avere sempre parlato con te, crede di essere sempre stata amica tua. Significa che sei uscita dal televisore e sei entrata nella sua mente, che non sa distinguere più la realtà dalla fantasia. Essere veramente famosi significa essere dei lìder e te ne accorgi quando cominciano a chiamarti per nome. I veri lìder si chiamano per nome, finché non ti chiamano per nome non sei un cazzo! Così ogni imbecille, chiamando per nome il lider, si sente un suo intimo amico, come se fossero andati a scuola insieme! E ci vuole un nome corto per fare un lìder, occorre

93

anche avere questa fortuna. Ciro! Ciro! Ciro! Con Massimiliano non viene bene, non si scandisce bene. Mas-si-mi-lia-no.

- Una battuta simile c'era in "Ricomincio da tre" di Massimo Troisi.

- Si, è vero. Ma io l'ho riadattata. A me, la gente mi chiama Aida, non Aida Castelli. Se fanno un titolo su di me, i giornali lo cominciano con Aida, due punti e quello che ho detto. Basta il nome. E' questo il successo, quello vero, quello per cui ho sacrificato tutto! Lei non ha idea di quanto mi è costato. Come persona, come donna.

Sorride, guarda dritto negli occhi il commissario. La voce di Aida Cassano raschia e stride, assurda, quasi maschile, quando dice:

- Ma non ho rimpianti. Io sono un temperamento orale, a me piace parlare, piace che gli altri pendano dalle mie labbra, milioni di italiani che osservano la mia bocca. E' il mio modo di provare piacere. Dovremmo trovare l'occasione di conoscerci meglio, commissario.

Con un movimento, appena percettibile, passa la punta della lingua sulle labbra. Non è un gesto da puttana, non ha nulla di ostentato, il significato glielo dà solo quello che ha detto prima.

Ride. Si diverte ad alludere, a provocare, a mettere in imbarazzo. Guarda il commissario per vedere se arrossisce, il commissario teme di arrossire per l'imbarazzo di potere arrossire.

- Allora siamo intesi, commissario, mi tenga informata. Per proteggere gli innocenti, non il colpevole.

94

Capitolo 15 Ore 16.26 De Rosa muore dalla curiosità di sapere. Cincischia, fa

l’indifferente, alla fine sbotta: - Che aveva da dille la Castelli? - Vuole proteggere i suoi concorrenti. E voleva

scritturami per un giallo televisivo. Qui hanno tutti la mania dei gialli, l’autore vuole scrivere romanzi gialli, la conduttrice vuole produrre film gialli.

- E lei che ha risposto? - Che non mi piacciono i gialli italiani. - Manco a me piacciono i gialli italiani. C'è sempre er

poliziotto deficiente, ora se so presi la mania der poliziotto deficiente per fa ride.

- Si, è tutto scontato, prevedibile. Quel pasticciaccio brutto di via Merulana era un’altra cosa.

- Perché, cosa è succeso in via Merulana, dottò? - Niente, De Rosa, è una storia di tanto tempo fa.

Vediamo cosa dobbiamo fare noi, piuttosto. Il commissario prende la lista dei concorrenti, accende

l’Iphone, copia un numero accanto ad ogni nome. Scrive due lettere in cima al foglio: qi. Indica all'ispettore la serie di nomi e numeri. Indica Emiliano ed il numero corrispondente. Indica i numeri accanto agli altri nomi, ne sottolinea uno.

- Capito? - Uhm.

95

- Li facciamo entrare in questo ordine. L'ispettore De Rosa ha una faccia perplessa, è

impegnato a fare smorfie, non dice nulla. - Lo so che è debole come indizio, ma è l'unico che

abbiamo. - dice il commissario. - E' quasi tirare a indovinare. Può andare bene solo se

confessa. - Ci proviamo. Del resto non siamo tenuti a risolvere il

caso. Il commissario ha notato che De Rosa ha parlato in

italiano, è segno che trova interessante la sua idea. Si scambiano un'occhiata di intesa.

Il commissario esce dalla cabina appena in tempo per vedere l’elicottero che decolla, portando via Aida Castelli.

Il commissario scarabocchia su di un foglio la sequenza dei nomi dei concorrenti da interrogare, raggiunge la sala di regia, lo passa a Sonia, le raccomanda di non rivelare in che ordine saranno chiamati. Comunica al regista che non potranno essere effettuate riprese degli interrogatori.

La regia informa i concorrenti che saranno chiamati ad uno ad uno nella tribuna per essere interrogati. Chiarisce che avviene su ordine del capitano della nave e non della magistratura. L’indagine della magistratura italiana non è ancora cominciata. Chiarisce che, sempre su ordine del capitano della nave, gli interrogatori saranno registrati, non dalla New Smile, ma dal commissario Cassano e dall’ispettore De Rosa.

96

Ore 16.52 Le spie luminose delle telecamere della tribuna sono

spente, De Rosa ha piazzato la piccola telecamera digitale di servizio su un tavolinetto, ha controllato che la poltroncina in cui si siederà il concorrente da interrogare sia nell’inquadratura, ha acceso la telecamera.

Cassano apre la porta che da nel lungo corridoio che unisce la tribuna alla suìt.

- Prego si accomodi. Lei è la signora Valeria Rinaldi... - Si… - Sono il commissario Cassano, l'ispettore De Rosa l'ha

già conosciuto. Lei è stata già interrogata sulla dinamica dei fatti di questa notte. Forse le farò qualche altra domanda su quello che è accaduto, ma quello che realmente mi interessa invece è sapere qualcosa in più su di lei.

- In che senso? - Mi interessa farmi un'idea di tutti i concorrenti al Big

Pig Sciò, di tutti quelli presenti stanotte. - Lei pensa che sia stato uno di noi ad uccidere

Emiliano? - Si. La Rinaldi china il capo e il suo sguardo si perde nella

contemplazione delle sue scarpe. Poi rialza la testa: - Si, posso essere d’accordo. La cosa più logica è

pensare che sia stato uno di noi. E lei vuole analizzarci ad uno ad uno.

Si sente che è bolognese, la pronuncia è tutta scoppi e sibili.

97

- Non analizzarvi. Farmi un'idea. - Cosa vuol sapere di me? - Perché ha voluto partecipare al Big Pig Sciò? - Per scherzo. Siamo stati in cinquantamila a

partecipare alle selezioni, ho fatto il provino, non mi aspettavo che avrebbero scelto me.

- Secondo lei, perché l'hanno scelta? - Perché una professoressa di matematica in uno sciò

porno sembrava un'idea attizzante, immagino. Sa, uno ha un'idea abbastanza rigida e formale delle professoresse di matematica. Vede questi occhiali - si leva gli occhiali dalla montatura nera, pesante - mi ha chiesto la produzione di usarli, io ho sempre usato le lentine, le usa e getta. Ma questi fanno più professoressa. Nello sciò di notte sono la mia immagine, insieme alle calze a rete autoreggenti. Lei si chiederà perché ho accettato di partecipare sul serio quando ho saputo che ero stata scelta. La risposta è facile: il sesso mi piace, fare la professoressa no.

Ride. E' bella quando ride. - Caro commissario, a parte il fatto che fare la

professoressa in un istituto tecnico è il mestiere meno gratificante che si possa immaginare, la verità è che sono sempre stata un bel peperoncino, contestatrice e un po’ ribelle. Sa, io sono una bolognese democratica: penso che tutti gli uomini sono uguali, anche se non hanno il SUV. Quando era più giovane ero imbranatissima, l'insegnamento non ha fatto altro che smorzare i miei sogni... Partecipare al the Big Pig Sciò è stata una sfida verso me stessa, mi ha dato una sensazione di sicurezza che non avevo mai provato

98

prima. Mi è servito per cavalcare l'onda del dolore per la scomparsa di mia madre, due anni fa. Per partecipare allo sciò ho dovuto sacrificare il mio privato... Avevo un rapporto importante col mio ormai ex fidanzato, non vedevo l'ora di metter su famiglia... Credevo che il nostro fosse un sentimento travolgente e totalizzante, credevo che fosse un rapporto indistruttibile, invece ormai sono una singol. Il mio lui aveva accettato che partecipassi allo sciò, ma dopo ci ha ripensato. Lo avrà letto sui giornali...

- Veramente no. - E' successo poco prima che iniziasse lo sciò, mi ha

imposto di scegliere tra lui e the Big Pig Sciò. Ho scelto di vivere al top, ho scelto di rompere. In amore mai lasciare le cose in sospeso. Quando sarà finito the Big Pig Sciò sono sicura che pioveranno le offerte di partecipare a eventi dello spettacolo, fìscion e quant'altro. La zänt, la gente, mia ama.

Il commissario la guarda in silenzio. La professoressa scoppia a piangere:

- Non è andata come le ho raccontato. Non me la sento di continuare a raccontare balle. E' vero che il sesso mi piace, ma io sono scappata dal rapporto con Paolo perché non c'era solo Paolo. Paolo era il mio fidanzato, e poi c'era un'altro, un uomo sposato. L'ho conosciuto in una ciàt, su internet. Se si amano due persone bisogna scegliere, ma non sempre è facile farlo. Tra Paolo e l'altro io ho scelto the Big Pig Sciò, tutto qua. Ma la prego, lo tenga per se.

- Certamente, non ha alcuna attinenza con l'indagine.

99

- Grazie, non so nemmeno io perché ho sentito il bisogno di dirglielo...

Piange piano, con discrezione. Il commissario le lascia il tempo di ricomporsi, poi le

chiede: - Quale era il clima tra i concorrenti? Quali erano i

rapporti tra di voi? - All'inizio c'è stato imbarazzo, è naturale. Poi, quando

abbiamo preso confidenza, sembrava che fossimo amici ed amanti da sempre, tutti quanti. Quando sono cominciate le nominescion il clima è cambiato, si è fatto sempre più teso. Quando si comincia a votare chi deve essere eliminato non si può avere più fiducia in nessuno. Ci si allea tra di noi, ma il tradimento è sempre in agguato. Lei crede che si dia la nominescion ai concorrenti più scarsi? No, si cerca di eliminare i migliori. Ci si chiede: chi può vincere the Big Pig Sciò? Allora è lui o lei che bisogna cercare di eliminare subito, per avere più possibilità di vincere. E' la democrazia dei peggiori. Elisabetta e Maria, che sono già state eliminate, probabilmente erano quelle che meritavano di vincere, quelle che si sono messe più in gioco. Anche Salvatore Sansone era un grande personaggio. Ma questo è lo sciò. E non ci si può fidare di nessuno. Io e Annalisa avevamo un patto: nominare Emiliano. Alla fine le nominescion sono state tre per me, due per Annalisa, una per Emiliano e una per Luana. Io ho nominato Emiliano, quella stupida di Annalisa no, ed il risultato è che Io o Annalisa dovremo uscire dallo sciò, e la nostra alleanza non è servita a niente.

- Perché si era alleata con Annalisa?

100

- Mi era sembrata così sola, così bisognosa di amicizia... Forse perché è di colore, ho l’impressione che abbia il complesso di essere discriminata. Io non sono una razzista, e Annalisa è una gran fammna, non una galénna comm la Luana. Per questo abbiamo fatto lega.

Il telefono di Cassano squilla, lui lo prende dalla tasca della giacca, lo porge a De Rosa. L’ispettore si alza si allontana, risponde al telefono.

- Ma così rischiavate di dovervi affrontare in finale. - riprende Cassano.

- Crede che si possano fare paragoni tra me e Annalisa?

Ride. - Che tipo era Emiliano? - Come tutti noi aveva voglia di vincere, avrebbe fatto

tutto, pur di vincere. Che tipo era? Un egoista, uno di quegli uomini che mascherano il proprio egoismo con una falsa generosità... sa, di quelli che ti portano nel ristorante più costoso che possono permettersi ma poi la vogliono subito...

- Lei ha qualche idea su chi possa aver incontrato Emiliano stanotte?

- No, nessuna. - Grazie della sua collaborazione, signora. Può andare. De Rosa ha finito di parlare al telefono, ritorna al suo

posto: - Ha chiamato il vicequestore. Voleva sapere se

abbiamo effettuato la perquisizione. - Quale perquisizione?

101

- Quella per trovare il Corano, la pista 'slamica. - E tu? - Nessun problema, Dottò: gli ho detto che la nave

l'avemo perquisita da cima a fonno, che lei ha voluto che oltre agli alloggi fossero ispezionate anche la cala nostromo e la cambusa. Gli ho detto che ci siamo fatti aiutare da una squadra di nocchieri.

- Non hai esagerato? - No, me sò pure lamentato della faticata, ci ha

creduto.

102

Capitolo 16

Ore 17.16 - Lei è Ruggero Altieri Sforza? Il principe si sorregge con le stampelle, passa dalle

stampella alla poltrona, poi risponde: - Sono io. - Come sta? - Pvego? - Si è rimesso dal suo incidente? - Oh si, va meglio. - Quali erano i suoi rapporti con Emiliano? - Di grande e reciproca stima. Emiliano era di umili

natali, ma chiunque l'abbia conosciuto non ha potuto fave a meno di avvertire la nobiltà del suo animo, la sua grande dignità di pvoletario meridionale. Emiliano aveva l'innata capacità di integvarsi con chiunque, ponendosi su di un piano di amicale complicità. Avrebbe avuto un futuvo nel get set, se il destino non avesse deciso diversamente.

- Potrebbe descrivermi la personalità di Emiliano? - Solare, disintevessata... gioiosa. Nobile, l'ho già

detto. - La signora Valeria Rinaldi l'ha descritta

diversamente. - Valeria? Quella è solo un'arrivista, una piccola

bovghese arrivista. E' qui solo grazie alle sue tette oversaiz, di altro non ha niente di notevole. Si è pvesa la

103

sua amichetta nera come una specie di servetta e cerca di arrivave in finale.

- Lei non cerca di arrivare in finale? - Io arriverò in finale. Vede, forse sono immodesto nel

divlo, cavo commissavio, ma io sono il personaggio di maggior spicco dello sciò. Forse non savò il più bello, non sono il più femminile né il più virile, ma sono il più trendi. Lei si chiederà pevché ho voluto pavtecipave a questo sciò, nonostante le mie convinzioni. La risposata è semplice: pevché io sono un pvincipe democratico. Se non fosse per me, lei non ha idea che cavenze verrebbero fuori di giorno. Gli altri concovventi non hanno nessuna idea di come ci si compovta in società, nessun savuer far, nessun senso della misuva. Alcuni non sapevano neppure distingueve il coltello del pesce da quello della cavne, si figuri! Lo so, nello sciò del giorno mi sfruttano, se non ci fossi io non sapvebbero come fare. Guardi, cose inimmaginabili: c'è gente che non aveva mai mangiato escavgò e non aveva la più pallida delle posate da usave. Per non parlare di quando hanno sovbito le sùpp, i rumovi che facevano, non le dico i rumovi!

De Rosa non si trattiene, deve dire la sua, ma perlomeno lo fa in italiano:

- Ci sono sciò dove i rumori sono anche peggio. Non so se ha presente certe scorregge...

- Ho pvesente, ho pvesente. Ma questo non è uno di quegli sciò volgavi dove le scovvegge fanno aumentare l'odiens. Qui una flatulenza, è più covvetto chiamarla così, non è gradita. Nel The Big Pig Sciò c'è il tentativo

104

di dare ai telespettatovi una dimostvazione di eleganza e bon ton.

La flemma dimostrata dal principe Ruggero sembra deludere l'ispettore De Rosa; il commissario lo fulmina con lo sguardo e riprende l'interrogatorio:

- Poco fa ha detto che lei partecipa allo sciò nonostante le sue convinzioni. Mi può spiegare cosa intendeva dire?

- Quello che ho detto riguavda la parte notturna dello sciò. Il fatto che io abbia accettato di partecipave al povno sciò, che io abbia accettato di farmi riprendeve nel pieno delle mie attività sessuali, soggiacendo a una simile violazione della mia praivasy, non significa che io non soffva, non viva un conflitto intimo. Vede, io non sono un testina che se ne va in givo per via Montenapoleone agghindato in abitucci eleganti strit stail per metteve in mostva la mia bisessualità. Aprirmi al pubblico mi è costato tantissimo. Non parlo solo del fatto che il principe mio padve ha disapprovato pubblicamente la mia scelta. Questo si, mi ha fatto soffrive, ma non è stata la cosa peggiore. La cosa peggiove è stata entrare in conflitto con la mia educazione, col mio bagaglio culturale, con i valori cattolici in cui credo fevmamente. Per questo ho posto come condizione alla mia pavtecipazione allo sciò quella di potermi confessave ogni giorno con il mio assistente spivituale, padve Ausilio. Crede che me lo avrebbevo accordato se io non fossi uno status simbol per questo sciò? Ma questo non poteva bastave, ovviamente. So bene che ho scelto la dissolutezza, pevché il desiderio di movdere la vita era fovtissimo.

105

Per questo di giovno indosso il cilicio, per movdere la mia cavne, per movtificarla, per punivla.

Il principe solleva la camicia, si intrave una fasciatura. - Non è necessario. - dice il commissario. Il principe lascia ricadere la camicia, abbassa gli occhi.

Poi risolleva lo sguardo verso il commissario e l'ispettore.

- Anche se ho vissuto il tovmento della mia scelta, sono felice di aver deciso di partecipave al The Big Pig Sciò. E’ stata la mia manieva di fare auting. Per la pvima volta nella mia vita mi sento apprezzato e capito. La mia è stata un'autentica sfida e cvedo di averla vinta in pieno, pevché il mio glàmur ha conquistato i telespettatovi. Sono stato educato per diventare un'icona di eleganza, mi sono sempve sentito insufficiente, inadeguato. Ho scelto di percorreve la mia strada, di essere un'icona del sesso.

- Lei ha qualche idea su chi possa aver aggredito Emiliano?

- Cavo commissavio, credo che tutte le ipotesi possano esseve fatte. L'unica che mi sento di escludere è quella che indica come colpevole la mia pevsona. Come avrei potuto, con le difficoltà di deambulazione da cui sono momentaneamente afflitto, andave nella cabina di Emiliano ed allontanavmi non visto?

- La ringrazio. - Di nulla. Il principe si solleva dalla poltrona, si issa sulle

stampelle e si allontana zampettando. Prima di uscire si volta e dice:

106

- Prenda l'assassino commissavio, la pvego. Ma non uccida the Big Pig Sciò, è la mia ragione di vita.

Il satellitare ore 17.29 - Sono Massaro, come è questa storia che il capitano

della nave ti ha dato ordine di interrogare i concorrenti? - Si, ho cià cominciato. Stiamo facendo i colloqui nella

saletta per le comunicazioni con gli studi di Roma, la tribuna.

- Senti Marcello, ma niente niente ti sei messo in testa che devi risolvere il caso?

- Non vorrei che mi si accusasse di non aver fatto il necessario. O peggio, ho l’impressione che si vuole che io non faccia niente.

- E tu non fare niente, e che te frega! E se poi qualcuno ha da dire quarcosa, tu diglie che nun t'hanno fatto lavorà, che nun è colpa tua, che nun t'hanno dato i poteri di cui avevi bisogno! Poi pure dì che è colpa di quelli che c’erano prima di te, de quello che ha fatto il comandante della nave. Te devo insegnà tutto io? 'A Marcè, e svegliete!

- Ho pensato fosse mio dovere… - Il dovere, il dovere, ora abbiamo il dovere! Ha

parlato Coriolano, il difensore di Roma! Ma fammi il piacere! Ma tu lo sai quella vipera della Castelli che casino ci ha piantato? Lo sai?! Ha telefonato a Prosperi e lo ha messo sull’attenti, dopo la telefonata quello era idrofobo, gli schizzava la bava dalla bocca, gli schizzava!

- A me la Castelli ha detto…

107

- A te avrà detto una cosa, a noi ne ha detta un’altra! Ci ha detto pure che abbiamo mandato ad indagare un ragazzino! E tu non sai quello che ha detto Prosperi! Se non era per rispetto a tuo padre ti faceva tornare subito qui, ma non con l’elicottero, a nuoto! A nuoto ti faceva tornare! Non hai idea di quello che ho dovuto fare per calmarlo, e ti ho difeso, eccome ti ho difeso! Ma gli ho dovuto assicurare che questa era l’ultima iniziativa che prendevi, che lo avevi dovuto fare, che non era colpa tua. E poi lo sai benissimo che quello che stai facendo non serve a niente, non puoi verbalizzare, non sono neanche sommarie informazioni da persone informate dei fatti! Con che veste le presenti? Non hanno nessun valore giuridico! E se per assurdo qualcuno ti dovesse dire va bene, l’ho ammazzato io, non avrebbe nessun valore processuale, tu non puoi indagare nessuno perché non sei un giudice e quello che la persona confessa non avrebbe nessun valore legale. Insomma Marcè, ti rendi conto che stai solo perdendo tempo, rischiando oltretutto di essere accusato di avere inquinato le indagini?

- Veramente in questo momento io mi trovo in territorio panamense, perché la nave batte bandiera panamense e il capitano della nave mi ha chiesto di riprendere gli interrogatori con una telecamera portatile. Questo pezzo delle indagini va secondo la legislazione panamense, e credo che le riprese audiovisive si possano considerare delle prove.

- Uhm… te la sei pensata bella, ma stai combinando lo stesso un casino inutile. Stai facendo un lavoro che non serve a niente.

108

- Forse è vero. - Scusa Marcello, sono io che forse ti ho parlato troppo

bruscamente, ma io ti voglio bene, ti voglio bene come ad un figlio, lo sai il rispetto e l’ammirazione che ho per tuo padre. Se ti dico certe cose, te le dico nel tuo interesse, perché ti conviene fare come ti dico io. Qua stanno tutti incazzati come le bisce per la tua idea di interrogare i concorrenti. Sono preoccupati che il tuo intervento possa rendere nullo lo svolgimento dello sciò a norma di regolamento, e allora salterebbe la lotteria e sai che casini! Trentacinque milioni di biglietti, Marcè, trentacinque! Allora, ascoltami, dato che ormai l’hai combinata, fatti questi tuoi benedetti interrogatori, ti spicci, io mando la Scientifica nostra, ci impacchettiamo il Quagliariello, ce lo portiamo a Roma e chiudiamo indagine, baracca e burattini. E non è successo niente.

109

Capitolo 17 Ore 17.40 Annalisa Ognibene entra, si siede, guarda il

commissario, guarda l'ispettore. Congiunge le mani e le mette tra le ginocchia, poi stringe le ginocchia. Ingobbisce le spalle, è come rattrappita, come se si aspettasse di essere colpita.

- Non abbia paura, vogliamo solo delle informazioni. - dice il commissario.

- E' difficile non avere paura, dopo quello che è successo... perché dovete interrogarmi di nuovo?

- Stiamo interrogando di nuovo tutti. L'ispettore vi ha già sentiti tutti per ricostruire la dinamica dei fatti, adesso io vorrei più che altro capire quali erano i rapporti tra di voi.

- Mi sospettate? - No. Non più degli altri. - Io non c'entro niente, niente! Annalisa piange. L'ispettore si alza e le porge un

fazzolettino di carta. - Si tranquillizzi. - dice il commissario - vuole un

bicchiere d'acqua? - No, va bene così, grazie. Grazie. Il secondo grazie è per l'ispettore De Rosa, ed è detto

sbattendo le lunghe ciglia nere mentre prende il fazzolettino. L'ispettore fa un cenno di risposta e si ricompone, un po’ più ritto sulla sedia di prima, con la

110

pancia un po’ più in dentro e le spalle un po’ più in fuori.

- Vorrei che lei mi dicesse quali erano i suoi rapporti con Emiliano Quagliariello e con gli altri concorrenti.

- Io ho sempre avuto una grande affetto per Emiliano, un ragazzo bello, solare... Emiliano era carismatico, il suo carisma stava nel modo in cui trattava gli altri, nella sua disponibilità. Tra di noi c'era un filing particolare...

- In che senso? - Emiliano era come me, capace di gesti spontanei, non

pensava solo a se stesso. Anche quando il nano Sansone è stato eliminato, e c'e l'aveva con tutti e ne diceva di tutti i colori, Emiliano è andato a consolarlo e non ha smesso neanche mentre quello gli dava calci e gli gridava di lasciarlo in pace.

- E i suoi rapporti con gli altri concorrenti? - Ho sempre avuto rapporti buoni con tutti, non avrei

mai creduto che... che potesse finire così. Io pensavo che tutti i miei sogni si erano avverati, che questo era è un momento magico. La vita in diretta è bellissima, so che anche dopo che il Big Pig Sciò sarà finito per me la vita sarà una parata di stelle. Sono sempre stata una sognatrice, vivo volando di fantasia, cerco di fare tutto appassionatamente. Io ho sempre fatto tutto col cuore, e di questo sono orgogliosa. Qui ho trovato una vera amica, Valeria. Sono legatissima a Valeria, sono sicura che la nostra amicizia continuerà anche dopo il Big Pig Sciò. Voglio che sia la mia consulente nella scelta dell'abito da sposa, quando troverò il mio principe azzurro con cui mettere su famiglia. Desidero un uomo che sappia essere tutto per me, che sappia essere il mio

111

coccc, che mi segua, mi indirizzi, uno sciopping consulant ma anche il più tenero degli amanti. L'importante è l'amore, perché al cuore non si comanda.

- Adesso mi parli di lei. - In che senso, scusi? - Di se stessa, come persona. - Le ho detto tutto di me stessa, le ho detto quello che

sono veramente, mi sono analizzata nel profondo. - Mi scusi, ma ho avuto l'impressione di qualcosa di

falso in quello che ha detto... - Mi sta accusando di mentire? - Non esattamente... Il commissario non specifica. Lascia che Annalisa lo

guardi, imbronciata, con lo sguardo duro di chi è stata accusata ingiustamente. Annalisa sbatte le palpebre, aspetta, ma il commissario non fa una piega. Poi gli occhi della ragazza si riempiono di lacrime, le labbra tremano. L'ispettore De Rosa fa per estrarre un nuovo fazzolettino ma Annalisa usa quello di prima, che teneva appallottolato nel pugno.

- Vuole la verità commissario, la vuole veramente? Lei non sa quanto sia difficile per una ragazza di colore vivere in Italia. Io sono arrivata in Italia a sei anni perché sono stata adottata da una coppia di Cologno Milanese. No, non posso lamentarmi dei miei genitori, mi hanno dato tutto l'affetto che potevano, sono stati genitori perfetti. Non potevano avere figli ed io sono stata per loro una vera figlia. Hanno fatto di tutto per me, anche trasferirsi a Milano in previsione del fatto che io sarei andata all’università. Non posso lamentarmi neanche dei miei vicini di casa, dei compagni di scuola,

112

delle amiche. Per tutti il colore della mia pelle non ha mai contato. Tutti quelli che mi hanno conosciuto, che mi hanno visto crescere, mi hanno voluto bene. Ma quando ho cominciato ad uscire da sola, quando ho cominciato a prendere la metropolitana, gli occhi delle persone sembravano guardarmi con indifferenza o commiserazione. Allora io cercavo di fare capire che ero italiana, parlavo per fare notare la mia pronuncia, ghe non barlavo gome una negredda, usavo il dialetto milanese per fare capire che ero anche io italiana. Mi sono accorta che non bastava. Mi scambiavano per una figlia di immigrati. E' una cosa sottile, fatta di sfumature, di sguardi, ma è come se una ragazza di colore si portasse dappresso la miseria della sua terra, come se nero fosse l'equivalente di povero, di chi ha avuto il bisogno di venire in Italia per lavorare, per sfuggire alla fame. Io volevo gridare a tutti che i miei genitori erano italiani ed erano ricchi. Una volta un tipo grasso e ributtante, con un fazzoletto verde al collo, che non era un poliziotto, mi ha chiesto i documenti sulla metropolitana, voleva sapere se ero un’immigrata clandestina. Mi diceva che voleva vedere i miei documenti ed intanto mi guardava le tette. Allora ho deciso che non avrei più parlato più in dialetto, ero stufa di dire sempre minga e pirla. Ho deciso che avrei indossato sempre abiti griffati, completi firmati, con i nomi degli stilisti in evidenza. Gucci, Armani, Dolce e Gabbana, Valentino, Cavalli, sarei stata disposta a fare la fame pur di comprare qualcosa di firmato. E volevo tutto firmato, sennò la gente pensava che l'unica cosa firmata era taroccata, comprata alle bancarelle dai vù

113

cumprà. All'inizio mio padre e mia madre ridevano della mia mania degli abiti firmati, mi chiamavano la loro piccola civetta. Poi le cose cominciarono a farsi difficili, i miei erano ricchi, ma non tanto ricchi da potersi permettere di comprare tutti le griff che volevo io. E se non mi accontentavano piangevo e facevo scenate. A sedici anni sono diventata anoressica, volevo fare la modella, rubavo dalla borsa di mia madre per poter comprare capi firmati. Rubavo, capisci, e non solo soldi, rubavo anche dalla carta di credito. Rubavo a mio padre e a mia madre! Ero diventata una merda, mi proponevo come cubista nelle discoteche sperando di fare soldi, ma sarei stata disposta a prostituirmi per potermi vestire come volevo. Per fortuna non sono arrivata a tanto. Mi sono resa conto che gli uomini si innamoravano di me, da pazzi, al punto di sommergermi di regali. Non so come, forse la fortuna, non ho avuto bisogno di farmi fare regali da vecchi professionisti arrapati, non sono finita nelle mani di fotografi che con la scusa del buck ti vogliono trombare gratis in tutti i buchi. Ho trovato sempre dei ragazzi puliti, di buona famiglia, che si sono davvero innamorati di me. E questo mi ha aiutato a tornare ad essere la figlia che mio padre e mia madre meritavano. Ma io, dei fidanzati che ho avuto, non sono mai riuscita ad innamorarmi di nessuno. Dopo un po’, nel momento in cui avevo l'impressione di essere felice con qualcuno, pensavo che la gente che mi guardava non mi avrebbe considerata italiana ma la puttana nera del mio uomo. Oppure immaginavo di vivere una lunga storia d'amore, ma che poi un giorno qualcuno bussava alla porta di casa mia e mi scambiava per la badante del

114

nonno. E dovevo rompere, dovevo scappare. E non riuscivo a dire a nessuno perché lo facevo. E pensavo che a trenta anni, a quaranta anni mi sarei dovuta accontentare di vecchi che mi riempivano di regali ma che mi nascondevano alle mogli ed ai figli, che sarei diventata la loro puttana nera. E questo pensiero mi faceva impazzire. Quando mi sono presentata alla selezione del the Big Pig Sciò, quando mi hanno presa, allora ho capito che potevo risolvere il mio problema. Potevo diventare famosa. Adesso milioni di italiani sanno che i miei genitori sono italiani, che io sono italiana! E voglio andare avanti, voglio vincere, voglio che tutti sappiano che sono italiana! Non mi importa nulla del milione di euro! I miei genitori per adesso non capiscono, ma capiranno. Io non ho bisogno che loro siano fieri di me, sono io che sono fiera di loro, e voglio che tutti sappiano che sono loro figlia. Ha capito, commissario?

115

Capitolo 18 Ore 18.02 - Si sieda. Sono il commissario Cassano. Lei ha già

parlato con l'ispettore De Rosa, adesso vorrei farle qualche domanda anch'io.

Cristiano Ambrosini si siede. Non dice nulla, aspetta. - Lei è stato uno dei primi a soccorrere Emiliano

Quagliariello. Prima di morire Emiliano ha detto qualcosa? E' riuscito a comunicare con lei in qualche modo?

- Quando ho trovato l'Emiliano, era svenuto. Ho provato a rianimarlo in tutti i modi, ho anche tentato di fargli la respirazione bocca a bocca. Poi è arrivata la dottoressa ed ha continuato lei. Emiliano è morto dopo qualche minuto.

- Quindi non le ha comunicato nulla? - No signor commissario, niente. Lo dico e lo ribadico. - Che rapporti c'erano tra lei e Emiliano Quagliariello? - Siamo sempre andati d’accordo. Si sa, l'amicizia è

più facile dell'amore, sono uno che vado d’accordo con tutti, non ho difficoltà a fare amicizia. Emiliano era un tipo tosto, sempre in movimento di giorno, attivissimo di notte col suo sventrapapere.

- Sventrapapere? - Si noi lo chiamavam così, il suo coso, ‘nsòma, mi ha

capito, signor commissario. Spesso lavoravamo in

116

coppia la notte, a prendere in mezzo ora chesta ora chela...

- Non c'è bisogno di scendere nei particolari. - Mi scusi, signor commissario. Si, io e Emiliano

andavam molto d’accordo. Forse il difetto di Emiliano era che, a parte lo sciò, non era il tipo che si impegnava molto nella vita. Mai laùrat prima di essere scelto per il the Big Pig Sciò, ma è anche naturale dalle sue parti…

- Aveva avuto problemi per trovare lavoro? - Cercava come bidello o come applicato di segreteria,

aveva il diploma di ragioniere. Uno con due spalle come lui se avesse voluto fare il muratore dalle mie parti non avrebbe avuto problema. Ma a Emiliano non piaceva lavorare, una volta mi ha detto che se non lo prendevano al Big Pig Sciò avrebbe tentato di farsi riconoscere invalido civile. Ma non era cattivo, ‘l era normal per uno di Napoli.

- Senta, quali erano i rapporti tra Emiliano e gli altri concorrenti.

- Guardi signor commissario, se i avess sospecc io g'avress già manifestacc. Per quello che ho visto i rapporti tra tutti noi son sempre stati buoni, a parte qualche scazzo, ma questo 'l è normal. Tutte le donne, compresa Veronica, gli giravano intorno come gatte in calore. La Luana ci ha spaccato i maroni a tutti con la storia che ‘l era la sua fidanzatina. L'unico che lo criticava spesso l’era il principe Ruggero, disia che era troppo volgare, ma quello ha sempre avuto la puzza sotto al naso.

- Grazie per la sua testimonianza. Mi parli di lei. - Di me?

117

- Si, di lei. - Scusi, in che senso? - Mi parli della sua personalità. - Non capisco... - Non si preoccupi, voglio solo avere un'idea di tutti i

concorrenti. - Che vuole che le dica, signor commissario: son

sempre stato un ragazzo a posto, con la testa sulle spalle, con una morale solida. Si figuri che da giovane volevo farmi prete. Poi con il tempo la vocazione si è spenta ma son rimasto credente. Sento fortemente i valori cristiani. Io a quelli che voglion levare i crocifissi dalle scuole li butterei fuori dall'Italia a pedate. Poi crescendo, stavo dicendo, quando la vocazione religiosa è finita, mi sono reso conto che col mio fisico potevo aver un ruolo nel mondo dello spettacolo, persino nello star system. Guardi che muscoli, signor commissario, anni e anni di palestra! Ma non ho fatto solo palestra, ho cercato anche di farmi una cultura, ho letto Alberoni, Moccia, perché the class is not woter. Ho avuto anche la possibilità di fare pubblicità, la produzione mi vùlia per lo spot sul provolone padano, non mi hanno preso per un pelino, tutta colpa del regista. Lo sa che ho anche fatto il fidanzato a pagamento? No, non il gigolò, niente di questo, per carità! No, mi pagavano per farmi fotografare qualche volta in compagnia di ragazze che avean bisogno di un fidanzato di facciata. Sa, qualche ragazzina che faceva l'amante di gente davvero importante che doveva smentire delle voci, io dovevo posare per qualche foto e basta, alle dichiarazioni ai giornali ci pensava chi confezionava il servizio. Pabblic

118

relescion, niente di più. Poi c'è stato il provino del the Big Pig Sciò, ho partecipato quasi per schers, m’han preso. Non creda che non g'àbie pensàt prima di accettare, a me non piace prendere decisioni avventate. Ho capito che ‘l era una grande occasiùn ed eccomi qui.

Cristiano si ferma un attimo, rifiata. - Guardi, io sono una persona solida, grande laùradur.

Non mi sono mai tirato indietro. Non g'ó mia paura del badél! Ho sempre lavorato nella mia vita, ho fatto il garzone, l'operaio. Come la gente delle mie parti. Non sono un fannullone. Questo sciò è solo un momento della mia vita, dopo riprenderà la vita, quela vera. Si, per un paio d'anni cercherò di sfruttar la notorietà che mi ha dato the Big Pig Sciò, l’esser diventato un idolo delle tin egers, farò il testimonial a qualche prodotto, farò il guest nelle discoteche. Mia mal, sa? Un'oretta in una discoteca di tendenza, un paio di coktel, oppure qualche drink, la possibilità di rimorchiare qualche sgallettata e poi via, con qualche migliaio di euro in tasca. Spero di riuscire ad avere cascè alti, si può arrivare anche a otto, diecimila euro, basta avere un buon agente. Se son rose fioriranno. Ma dopo voglio prendermi un momento di pausa e pensare alle cose serie: mettere su famiglia, trovare una brava tosa, avere un figlio. Un bimbo è la gioia più grande che la vita può regalarti. Io ho un grande desiderio di paternità, son stanco del sesso per il sesso. E poi voglio un'attività economica tutta mia. Ci penso da sempre. Un bel negozio tipo "sciù empair", oppure "Toy world", oppure "Hair Dimenscion", come vorrebbe mia sorella. Mi godrò la maturità e la vecchiaia nel mio paesello a dieci

119

chilometri da Bergamo, pensando solo alla famiglia. Si tratta solo di scegliere il tipo di impresa da portare avanti. Negli ultimi tempi ho capito che mi sento più portato per il commercio, per la vendita al dettaglio. Mi piacerebbe rilevare la macelleria dove laùrae da ragazzo, ristrutturarla, rilanciarla con un preciso marketing plein. Ho in mente due nomi per la mia macelleria: Hot Bif, e Hard Sasiss. Hard Sasìss, capisce il doppio senso?

- Si, è evidente. - Io me la sogno la mia macelleria, con la scritta

Cristiano's Hard Sasìss. E non escludo, se g'avró la stoffa dell'imprenditore, di potere un giorno espandermi, di creare una catena di macellerie col mio marchio. E magari in un futuro aprire una fabrica e produrre un prodotto esclusivamente mio, un wurstel gigante, il Cristiano's big pig wrustel. Al sarà un successo, se la gente si ricorderà ancora di me. Ma questi son solo sogni, adesso bisogna vincere il milione di euro dello sciò.

Ponte della Venus, ore 18.23 Viene ad avvisarli Sonia Marino: stanno arrivando. L’elicottero della Polizia di Stato si poggia sulla nave.

Scende il medico, scendono i tecnici della scientifica. Il medico legale è giovane, un po’ in sovrappeso. - Il commissario Cassano? - Sono io. - Alessandro Pasquano. Tende la mano, il commissario gliela stringe.

120

- Pasquano? Il suo cognome non mi è nuovo... - Forse ha conosciuto mio zio, è anche lui medico

legale, in Sicilia. - Non mi pare... Comunque, benvenuto a bordo

dottore. Cassano fa strada al medico. Le pale dell'elicottero

continuano a ruotare prima di fermarsi ed si fa fatica a muoversi. L'ispettore De Rosa fa il gradasso con la sigaretta in bocca ma il vento gliela porta via. Il rumore delle pale impedisce di capire quello che dice.

Il commissario accompagna la scientifica sino alla cabina di Emiliano Quagliariello, assiste alla rimozione dei sigilli, poi torna ai suoi interrogatori.

121

Capitolo 19 Ore 18.39 - Posso sedermi? - Certo. - Sono Veronica Jones... Vincenzo D'Elia. - Signora Jones, quali erano i suoi rapporti con il

Quagliariello? - Mi chiami Veronica, signor commissario. Ho pianto,

ho pianto tantissimo per Emiliano, non riesco a spiegarmi quello che è successo. Emiliano era una persona eccezzionele, una persona splendida. Scusi commissario...

Estrae un fazzolettino di carta, si soffia il naso. - Scusi ancora, sono raffreddeta. Ogni tanto, non sempre, le a delle parole diventano e.

E' pugliese , non può farci niente. - Signora Veronica, diceva? - Non riesco a spiegarmi quello che è successo. Sino

ad ieri partecipare al the Big Pig Sciò per me è stata una splendida avventura, adesso non so cosa pensare... Io ho sempre pensato al sesso come ad un modo per depositare lo stress, una cosa che non può fare del male. Adesso...

- Mi parli di Emiliano. - Era una persona eccezionele, le dicevo. Una persona

allegra, vitale, con una grande forza interiore. Solido come una gip, aveva una mente che era un compiuter.

122

Con lui ci si poteva confidare, sapeva cos'era la complicità, l'amicizia. E se gli dicevi qualcosa sapeva essere di una riservatezza unica. Era incredibile: capace di essere un amante scatenato, di farti cose terribili e poi di farsi perdonare tutto c’ nu bell vas, con un bel bacio signor commissario

Il commissario interviene prima che Veronica dia sfogo alle lacrime, che sembrano imminenti:

- Quali erano i rapporti di Emiliano con gli altri concorrenti?

- Emiliano era quello che aveva assunto il ruolo di lider del gruppo, la persona intorno a cui girava tutto, di giorno come di notte. Tutte le sciaquette del Big Pig Sciò si sono vantate una di avere una tenera amicizia con lui. Non le nascondo che anche io la prima volta che l'ho visto mi sono sentita emozionatissima. Emiliano era così bello! Anche lei è molto bello, signor commissario...

Veronica sbatte gli occhi in maniera molto femminile, il commissario non commenta. L'ispettore De Rosa abbassa la testa sul blocco degli appunti per nascondere che gli viene da ridere.

- Scusi, forse non dovevo signor commissario, spero di non averla messa in imbarazzo.

- Non si preoccupi. Mi parli del clima che c'era tra di voi concorrenti.

- All'inizio è stato bellissimo, ci sentivamo eterni bambini che assaporano il senso della vita e delle cose. Mordere la vita, questo ci hanno detto quando ci hanno scelti per lo sciò, voi dovete mordere la vita. E noi l'abbiamo morsa la vita, eccome se l'abbiamo morsa!

123

Anche se non tutto quello che si vede è vero, non è tutto oro quello che luccica...

- In che senso? - Signor commissario, lei l'ha perquisita la suìt, ha

perquisito anche la nostra cucina, vero? E non ha notato niente di strano, proprio niente niente?

- Non saprei... no, non ho notato niente. - Non poteva notare niente, lei non è pratico del mondo

del porno, si vede. - Cosa avrei dovuto notare? - Il semolino, signor commissario! Ce cosa stavan a faa

tutte quelle scatole di semolino nella nostra cucina? - Voi cucinate, se non sbaglio seguite un corso di alta

cucina. - Si, ci fanno cucinare tutte quelle pappette e pappine

francesi, consomè, consotè e consolui. Questo lo dobbiamo fare per lo sciò, che mi viene da diventare matta, tieni il cucchiaio in quel modo e la forchetta in quello! A me il sesso è sempre piaciuto, ma mi contenterei fare la monaca pur di mangiarmi un bel piatto di orecchiette. Gli altri, le assicuro, la pensano come me, la notte al posto dell'orgia preferirebbero farsi una bella spaghettata aglio oglio e peperoncino...

- Mi scusi, ma questo che c'entra col semolino? - Mi scusi, signor commissario, adesso glielo spiego: il

semolino serve a fare finta che è sperma. Si cuoce un po’ di semolino, si fa bello liquido, si mette in una bustina di plastica e, senza farsi vedere da nessuno, durante l'orgia, si rompe la bustina. Si fa finta di essere venuti, e si ffatte la fegùra to. Il semolino sembra sperma, l'unica differenza è l'odore, ma su internet

124

l'odore non si sente. Come d'u ià dìsce? Come crede che faceva Emiliano a venirsene sette o otto volte in una notte, ci aveva la fabbrica? No, si aiutava col semolino. Ecco, signor commissario, e potrei dirgliene delle altre, che sono in vena di sconvolgenti rivelazioni...

- Riguardo all'uso di sostanze? - Droghe? Intende cocaina o altro? E pure ca fosse tu

diggh a tte? - ride - No, signor commissario, niente droghe, qui ci stanno attenti a certe cose, non vogliono dare la scusa a nessuno per criticare lo sciò. Io mi riferivo ad altri trucchi, cose tipiche del mondo del porno, per esempio...

- No, è stata molto esauriente, non è necessario altro. Mi interessano piuttosto quali erano i rapporti tra voi concorrenti.

- Chi se la faceva con chi? Naturalmente di notte tutti ce la facevamo con tutti, ognuno a sfazione sua. Emiliano non ci aveva paura di rovinarsi l'immagine, non faceva finta che non gli piacevo pure io. Emiliano era eterosessuale senza esagerare, non come...

- Intendevo dire quali erano i rapporti tra di voi di giorno.

- Ah. Ma sa, le alleanze e le combriccole cambiano, in fondo dobbiamo fare le nominescion e a qualcuno lo dobbiamo fregare. Ognùne tire l'àcque a la vìa so. Valeria ed Annalisa hanno un'alleanza solida, si spalleggiano bene, anche se questa settimana si sono beccate la nominescion tutte e due. Il principe Ruggero fa la parte del nobile fifì che non fa comunella con nessuno ed il gioco gli riesce. In pratica è 'u strunze della situazione, ma une strunze in una comitiva ce

125

vuole sempre e idd u strunz u sap fa... Che poi con rispetto parlando, signor commissario, questi nobili, sapranno non fare rumori corporali, ma se le fanno silenziose le fanno pure puzzolenti, una cosa schifosa...

- E gli altri concorrenti? - Luana ha sempre fatto la parte dell'innamorata, prima

di Cristiano ed adesso di Emiliano, ma è tutta una parte. Lei si vuole far passare per la fidanzatina d'Italia, fa tutta la smorfiosa per darsi arie di ragazzetta pulita. Lei alcuni li ha già interrogati, sono sicura che le hanno raccontato un sacco di storie sul fatto che credono nei valori, vogliono incontrare l'amore vero, farsi una famiglia, avere bambini. Glielo dicono i loro agenti di dire tutte quelle cose, di commuovere il pubblico con i sentimenti sani, di fare la parte dei bravi uagnoni. Gli costruiscono l'immagine su frasette tipo l'amore non deve fare soffrire oppure sono una ragazza semplice, acqua e sapone. Che poi, alle prime rughe, tutti dal chirurgo plastico a farsi dare una stirata e una messa in piega. Io non la posso raccontare la storia della famiglia, non posso dire che desidero dei bambini, sennò tutti si mettono a ridere. Io sono un trans, rappresento il peccato, Eva più il serpente nello stesso corpo. A sapere che vai con un trans si ci rimette la reputazione, come è capitato a quello della televisione, quello che faceva il governatore del Lazio. S'è dimesso, perché lo stavano ricattando dei carabinieri. Nessuno ha pensato che lo scandalo vero era che un gruppo organizzato di carabinieri ricattasse la gente, s'è dimesso il governatore, quando doveva dimettersi qualche generale dei carabinieri che non aveva il controllo dei suoi

126

uomini. Ma, per carità, non voglio parlare di politica, ci mancherebbe altro! Parliamo di sesso, è più allegro. Con le donne si parla tanto di lato a e lato b, ma chi cerca noi trans è interessato al lato c, a quello che teniamo davanti. Vede, gli uomini cercano l'uomo che c'è in noi, gli diamo la possibilità di fare i ricchioni con lo sconto. Se due uomini fanno sesso insieme sono ricchioni al cinquanta per cento l'uno, se uno va con un trans è il trans che si prende il novanta per cento della ricchionaggine, e l'altro pot fa u ricchion al dieci per cento. E' così, signor commissario, vengono con Veronica e poi vogliono a Vincenzo.

Si passa le mani tra i capelli, poi dice: - Io quando finirà il the Big Pig Sciò voglio mollare il

mondo dello spettacolo, occupermi di moda, aprire una butìch, trovarmi un fidanzato che mi faccia passare i wich end a Parigi o a Londra. Sa quale è il mio sogno nel cassetto? Essere la zita di un calciatore. Si, vorrei fidanzarmi con un calciatore, come una velina. Sa, commissario, noi trans invidiamo le veline. Anche se possiamo essere scambiate per donne, l'ossatura robusta si vede, quella non si può modificare. La velina è il nostro modello, il sogno irraggiungibile. Ma forse è pure che nessun calciatore si fidanzerebbe con una di noi, sa, per non rovinarsi l'immagine. Non è che io vada pazza per i calciatori, ne ho conosciuto qualcuno, sanno solo dire che sono grati al mìster per la fiducia che gli ha dato. Ma un calciatore è il mio sogno, sarà pure nu sogn fesse, ma mò è il mio sogno. Signor commissario, io desidero che chi ha ammazzato Emiliano la paga, e la paga cara. Ma c’è il pericolo che ci andiamo di mezzo

127

tutti, il colpevole e gli innocenti. Ne tenga conto, signor commissario: u muerte iè mmuerte, penzàme a le vive.

128

Capitolo 20 Ore 18.44 - Si accomodi, signorina. Lei è... Il commissario lascia la frase in sospeso, aspettando

che sia completata. - Luana Busi. - Sembra un po’stanca. - Si, le emozioni di questa notte... mi sento

stanchissima. - Mi dispiace se ho dovuto farla attendere. Vuole un

bicchiere d'acqua? - No, grazie. - Mi può dire cosa faceva al momento del delitto? - Ero nella mia cabina, stavo dormendo. Il tempo di

infilarmi una ti scert ed i gins e sono corsa nel corridoio, ho visto tutta quella confusione e...

- ...e? - Sono entrata ed ho visto Emiliano a terra. E' stato

terribile... Abbassa la testa, si copre il volto con le mani. - Signorina Busi, purtroppo devo interrogarla. Ma

parleremo dell'omicidio in un secondo momento, per adesso possiamo parlare d'altro. Vorrei farle delle domande per conoscerla meglio, come ho fatto con i suoi amici. Se la sente di rispondere?

- Si. - Bene. Risponda con calma, non abbiamo fretta.

129

Luana si risolleva, fa cenno che è pronta a rispondere. - Mi parli di lei. - Di me come persona? - Si. - Non saprei dove cominciare... c'è tanto da dire. - Abbiamo tutto il tempo che vogliamo. - Io sono una ragazza semplice. Certe volte mi sento

fragile, ma anche nei momenti più difficili so trovare le motivazioni per andare avanti. La famiglia è la mia forza: mio padre Gianni, mia madre Anna, mio fratello Giancarlo. Purtroppo ho molto risentito del fatto che i miei genitori sono separati, ne, ma per me hanno la capacità di essere ancora una famiglia, mi incoraggiano, mi sostengono. Quando ero più piccola a volte mi svegliavo nel buio della mia cameretta e pregavo che mio padre e mia madre tornassero a stare di nuovo insieme, poi sono cresciuta ed ho capito che al cuore non si comanda, ne, che l'amore non può essere sofferenza ed incomprensione. Io sono legatissima alla mia mamma, è la mia migliore amica, ma ho un rapporto speciale anche col mio papino: lui mi riempie di coccole, mi vizia, mi riempie di attenzioni. E' stato lui il primo a sostenermi ed incoraggiarmi quando ho deciso che sarei diventata una sciò gherl, ha fatto di tutto per me. Ha fatto sacrifici pur di pagarmi le lezioni di danza e di dizione, mi ha incoraggiato a coltivare le amicizie importanti. Se sono diventata una ragazza raffinata e sofisticata, se ho potuto vivere in un ambiente elegante, lo devo a lui. Gli è costato tanto, sa, ma a son ij sòld ch'a fan la guèra.

- Le manca la sua famiglia?

130

- Tantissimo, ma sento che nonostante la lontananza loro sono qui con me, fanno il tifo per me. Ma devo dire che comunque io sono una ragazza equilibrata. Sono del segno della bilancia, sa? Cerco di non essere avventata, di ponderare bene. Ho rifiutato di farmi rifare il seno, potevo farmi fare benissimo una quarta, ne, invece ho deciso di tenere il mio seno. E' un seno piccolo, da ragazzina, ma io sono così, natiùr. Quante ragazze di 19 anni avrebbero rifiutato un intervento al seno? Me lo dica, commissario. Nessuna, nessuna avrebbe rifiutato una simile opportunità. Io penso che basta un po’ di fittness, un po’ di cosmesi, non bisogna esagerare, né. No, non condanno la chirurgia plastica, magari anch'io quando sarò anziana, a trenta, quaranta anni, magari mi farò dare un'aiutino. Ma solo un po’ di botulino per spianare le rughe, né, niente di più.

- Ed a parte la sua famiglia? - In che senso, mi scusi. - Altre persone significative. - Naturalmente non c'è stata solo la famiglia nella mia

vita: ci sono state anche le amiche, c'è stata anche una relazione impegnativa. La storia col mio ex ragazzo ha avuto un grande valore affettivo, è una parte imprescindibile della mia vita. Pensavo che fosse una storia indistruttibile, ma purtroppo è finita. Vede commissario, io credo nel "per sempre", ne, ma forse ero troppo piccola per una storia seria. Luigi, il mio ex boy frend, era innamoratissimo, ed anche io ero innamoratissima. Se fosse stato per lui avremmo già fatto un figlio, me lo chiedeva sempre. Anche io, in un futuro, voglio formare una famiglia ed avere dei figli,

131

sento il bisogno di stabilità, ma ancora è troppo presto, ho solo diciannove anni. Luigi non ha preso bene il fatto che ho partecipato alle selezioni del the Big Pig Sciò, non ha capito che io avevo bisogno di fare qualcosa per il mio futuro, per crearmi una mia carriera nello star system. Quando ci siamo lasciati l’è stata dura, ho capito che coi sentimenti non si gioca, ne. La mia famiglia mi è stata vicina, ha capito la mia scelta. La gente mi è stata vicina. Sa quante richieste di amicizia ho avuto su feisbuk dopo che si è saputo che ero stata selezionata per the Big Pig Sciò? Duemilatrecento- ventuno, duemilatrecentoventuno persone che hanno chiesto la mia amicizia. Addirittura trecentododici in un solo giorno!

Si ferma, osserva il commissario, si gira verso l'ispettore, i suoi occhi sembrano cercare approvazione. Il commissario le fa un cenno di incoraggiamento.

- Io non sono costruita, non sono di quelle che deve costruire il personaggio, ne: io so di avere i numeri per andare avanti, per farmi strada nel mondo dello spettacolo o della politica. Per me the Big Pig Sciò è solo un trampolino di lancio per la mia carriera. Per il resto sono una ragazza semplice, normale. Mi piace divertirmi, uscire, fare sport, stare col fidanzato. Mi piace anche solo guardare la ti vu e fare zapping per passare il tempo.

- Mi parli della sua esperienza sulla Venus. - All'inizio ero stordita dalla novità, tutto mi sembrava

fantastico, meraviglioso. Tutti mi sembravano persone eccezionali, stupende. Poi piano piano mi sono resa conto che c'erano anche persone false, persone volgari.

132

- Chi, per esempio? - La persona più volgare era il nano Sansone. Doveva

vedere con quanta goduria usava le sue manine tozze, come ci provava gusto a mettersi sempre in mezzo. - Luana fa una smorfia di disgusto - Si vedeva che erano cose che non si sarebbe mai potuto permettere un poveraccio come lui. Ma non mi riferisco solo allo sciò di notte. Sansone era volgare e basta, ne. Non posso dimenticare la volta che si è messo a urlare "pe’ educazioni 'a nosra famiglia na ponnu sucari tutti quanti". Una scena disgustosa. E quando il principe Ruggero gli ha fatto notare che quello che aveva detto era concettualmente un ossimoro, cioè l’accostamento di termini in contraddizione, il nano Sansone ha urlato "Ossìmoro ciu dici a to suoru!" Sa, io ho capito quello che voleva dire perché anche se son torinese mia madre è siciliana, un poco capisco il dialetto di lì, ne. Ma non creda che altri concorrenti fossero da meno volgari di Sansone. I primi giorni avevo fatto amicizia con Cristiano, era gentile, mi stava sempre appiccicato. Poi ho capito che lo faceva per copiare quello che facevo, vedeva la posata che prendevo io e lui faceva lo stesso, ripeteva quello che dicevo io. Mi sono resa conto che era solo uno squallido opportunista e l'ho mollato.

- In che senso l'ha mollato? - In ogni reality ci sono i flert, ne. E' inevitabile, stando

sempre a contatto, che si creino delle amicizie, delle preferenze. Ma sono cose momentanee, più che altro per combattere la solitudine. L'esperienza del the Big Pig Sciò mi ha molto maturata. Sa, ho scoperto una cosa, dentro un reality si è sempre soli, la persona di cui più ti

133

fidi può pugnalarti alle spalle. In questi tre mesi la cosa più difficile è stata rimanere senza telefonino, senza nessuno che ti messaggia, senza nessuno che ti fa sentire desiderata, senza nessuno che pensa a te.

- E Emiliano? - Emiliano era diverso, era la persona gentile, quella su

cui puoi contare. Il nostro era un rapporto molto bello. Un rapporto speciale.

- E' lei che ha scritto TVB sulla parete della sua cabina?

- Si. - Perché? - Perché volevo dirgli TVB per l'ultima volta. Il commissario guarda la ragazza. Il tempo sembra

fermarsi. Poi dice: - Perché lo ha ucciso?

134

Capitolo 21 Ore 18.58 - Io non ho ucciso nessuno! Nessuno! Gli occhi di Luana sono pieni di lacrime. - Lei non voleva uccidere. Il suo è stato un gesto

d'amore, d'amore tradito forse, ma sempre un gesto d'amore. Mi sbaglio?

La ragazza lo guarda sbigottita, poi ripete: - Io non ho ucciso nessuno! Perché mi accusa? Cosa le

ho fatto? - Io non la accuso. E di cosa potrei accusarla? Di avere

amato troppo? Amare non è un reato, nessuno la può condannare per avere amato. Emiliano è morto, ma perché è morto? Nessuno voleva la sua morte, si è trattato di un incidente. E' evidente che si è trattato di un incidente. Il coltello, o quello che è stato, non è stato usato per colpirlo al cuore. In quel caso si sarebbe trattato di omicidio volontario. Invece questo non si può neanche definire un omicidio, è stato un evento involontario, preterintenzionale. Pre-te-rin-ten-zio-na-le. Sa cosa significa?

Luana lo guarda assorta, stupita. - Sa cosa vuol dire preterintenzionale? - ... Non intenzionale? - Quasi. Significa al di là delle intenzioni. Per farle un

esempio, come se qualcuno volesse offrirle un bicchiere di vino e per sbaglio glielo rovescia addosso. Oppure

135

che, abbracciandola, per sbaglio la fa cadere. Qualcosa che andato al di là delle intenzioni. Ha capito?

Luana annuisce. - Questo non vuol dire che quello che è successo non

sia grave. E' stato un incidente grave. Per questo il resto del nostro colloquio non si può più considerare una sommaria e informale raccolta di informazioni. Da questo momento, in via ufficiosa naturalmente, lei è indagata e quelle che rende sono dichiarazioni spontanee.

- Sono indagata? - Si, ma si tranquillizzi: essere indagati non significa

nulla, anzi è nel suo interesse. Essere indagata le consente di discolparsi, di far valere le sue ragioni, di spiegare come è capitato l'incidente con Emiliano. Essere indagata la garantisce, in un certo senso.

- Mi sta dando un avviso di garanzia? - No, l'avviso di garanzia è una cosa diversa, è una

comunicazione ufficiale da parte del giudice incaricato delle indagini. Lei non ha ricevuto nessun avviso di garanzia. Io agisco su ordine del capitano Zorzi, il comandante della Venus.

- Ma sono indagata, vero? L'ispettore De Rosa dice: - E che vuole che significhi

essere indagata, signorina! Non significa essere colpevole! Manco pe’ gnente! Se uno, una volta nella vita, non è indagato, e che ce stà a fà, oggi quelli che contano sò tutti 'ndagati...

Il commissario lo interrompe: - Non è questo il punto, signorina. Non le sto dicendo

che deve essere contenta di essere indagata, ma le offro

136

la possibilità di utilizzare questa opportunità per chiarire.

- Io non ho fatto niente! - Certo che non ha fatto niente. E' successo. Ma se noi

esaminiamo con calma come e perché è successo, possiamo fare chiarezza e magari vedere le cose da un punto di vista diverso. Dal suo punto di vista.

- Lei vuole solo trovare un colpevole da portare via! Perché ha scelto me? Perché vuole portarmi via, privarmi della più grande occasione della mia vita?

- La prego signorina, non pianga, io non sono un suo nemico. Io voglio aiutarla.

- Perché vuole rovinare la mia carriera, il mio futuro? Perché ce l'ha con me?

- Non ce l'ho con lei. - Si rende conto di quello che provo, ne? Di come mi

sento? Come potrò guardare in faccia mia madre, come potrò guardare in faccia mio padre? Dio, che vergogna! Essere portata via dal Big Pig Sciò come una delinquente, bruciare in questo modo quello per cui ho lottato, quello per cui la mia famiglia ha fatto tanti sacrifici!

- E' così importante per lei il milione di euro in palio? - No che non è importante! Non mi importa niente del

milione di euro! L'importante per me è vincere, dimostrare che sono la migliore!

- Luana, la posso chiamare Luana, vero? La ragazza fa cenno di si. - Scusami Luana, ma quanto credi che durerà la fama

del Big Pig Sciò, anche se lo vinci? Alcuni mesi, poi i protagonisti saranno i concorrenti dell'edizione dell'anno

137

venturo. E' così, non negarlo. In questo momento l'idea di essere indagata ti fa star male, ma pensa che è l'unica opportunità di farti conoscere veramente. Mi hai detto che quando sei stata scelta come concorrente hai avuto oltre duemila richieste di amicizia...

- Duemilatrecentoventuno su feisbuk. - Si, Duemilatrecentoventuno, e più di trecento in un

solo giorno. Ora, se tu chiarissi, se tu confessassi, quante richieste di amicizia riceveresti? Te lo dico io: venti, trentamila, anche in un solo giorno. Non hai idea di quante persone vorrebbero sentire le tue ragioni. Io non ti chiedo di confessare un crimine, io ti chiedo di confessare le tue ragioni, di spiegarle. La gente capisce, è molto più sensibile di quello che sembra. Tu sai quante lettere d'amore ricevono persone come Lucilla, che ha ucciso la madre, o Piero, che ha ucciso il padre, la madre e la nonna? Sai in quanti vorrebbero sposare Lucilla e Paolo? Migliaia, perché tutti capiscono che ci deve essere del buono in loro. E quelli sono dei veri criminali, volevano uccidere, invece tu non volevi uccidere, è stato un incidente. Capisci l'opportunità che ti offro? Puoi conquistare tutti se avrai il coraggio di dire la verità.

Luana non dice nulla, sembra sconvolta. Si copre il volto con le mani.

- Quanto dovrò stare in prigione? - Poco, sicuramente. Pre-te-rin-ten-zio-na-le, ricordi? - Si... mi sento male! - Chiamiamo subito la dottoressa Monaco. De Rosa esce, rientra dopo pochissimo con la

dottoressa. Luana si è già ripresa, chiede solo un

138

bicchiere d'acqua. Beve in maniera convulsa, si bagna il mento e la maglietta. La dottoressa la consola, le chiede come sta.

- Grazie, mi sento meglio. L'ispettore De Rosa le porge un fazzolettino di carta,

lei rifiuta, si asciuga col dorso della mano. - Io non lo so se sto facendo bene a darle fiducia, signor

commissario, ma sento che è giusto che io chiarisca, ne. Io ho amato Emiliano, l'ho amato sin dal primo momento che l'ho visto. Ho dato a lui tutta la mia fiducia, e lui mi ha tradito! Avremmo potuto essere la coppia perfetta, l'emblema di tutti i fidanzati d'Italia, ma lui non l’era come appariva. No, era una persona falsa, viscida, un verme! Io avrei dato tutto per lui, avrei accettato di arrivare in finale insieme a lui e di farlo vincere, perché una donna deve anche sapere vivere dei successi del proprio uomo. Per me l’amore non è uno schers. E lui come ha ripagato il mio amore? Come lo ha ripagato? Nominandomi!! Si, è stato lui a darmi l'unico voto di nominescion di questa settimana, quando glielo ho chiesto ha negato, ma i suoi occhi lo dicevano che era stato lui! Non sono stata nominata, lo so, ma ho capito che lui avrebbe manovrato perché la prossima settimana toccasse a me. Perché lui era così, faceva il disponibile con tutti ma in realtà non faceva altro che manovrare gli altri, era un trafficante, uno schifoso. Ed io non riuscivo a smettere di amarlo. Ho capito che non aveva nessun rispetto per i miei sentimenti, che non gli importava niente del dolore dei miei genitori se fossi stata eliminata dal the Big Pig Sciò. Mi sono sentita sola, disperatamente sola. Per lui ero solo un buco dove infilare il suo belin, un

139

buco come quello di tutti gli altri. Se gli fossero servito per vincere the Big Pig Sciò lo avrebbe messo anche nel buco di Sansone. Ma anche odiandolo non riuscivo a smettere di amarlo, non riuscivo ad immaginare un futuro senza Emiliano. Se non potevamo essere i fidanzatini d'Italia allora avremmo vissuto comunque una grande storia di passione, e lui alla fine avrebbe capito. Così l'ho convinto a vederci dopo la fine dello sciò notturno. Non dia retta agli invidiosi come Cristiano, Emiliano era speciale, dopo una notte di sesso in diretta su internet riusciva ancora fare l'amore. Lui non aveva bisogno di ricaricare le batterie.

Si ferma. Il commissario non osa fare domande, aspetta che sia lei a riprendere il racconto.

- Ho preso un coltello, l'ho nascosto nella tasca della vestaglia, sono andata in camera sua. Mi aspettava, in pochi minuti è stato pronto. Io l'ho aiutato ad eccitarsi, gli ho messo un asciugamano sulla faccia dicendo che era un nuovo gioco che avevo inventato per lui, appena a chiuso gli occhi ho estratto il coltello e gli ho tagliato il pene. Ma io non volevo ucciderlo, credetemi! E' stato un incidente!

Adesso gli occhi di Luana sono pieni di lacrime. - Io volevo essere la sua Lorena Bobbit, la donna

tradita ed umiliata che si vendica, e col suo gesto vendica tutte le donne tradite ed offese, che diventa un eroina in tutto il mondo! E lui non doveva morire, ma glielo dovevano riattaccare, dovevano ricucirgli il pene! Come è successo a quel Bobbit, che hanno ritrovato il pene e glielo hanno rimesso, e poi ha potuto fare puro un film porno! Io volevo il successo di Emiliano,

140

doveva diventare il più grande attore porno della storia, ne, più grande di Gion Holms, una star mondiale! Ma non doveva vincere the Big Pig Sciò, non lo meritava, l’era troppo traditore! Io sapevo che poi lui avrebbe capito, si sarebbe pentito e ci saremmo riappacificati. Ma invece no, io non riesco a spiegarmi quello che è successo. Quando gliel'ho tagliato c'è stata una fontana di sangue, lui ha cominciato ad agitarsi, ma non subito: all'inizio era come se non sentisse dolore, come se non avesse capito. Poi ha cominciato a scalciare, s'e strappato l'asciugamano dal viso, ha guardato. Urlava ma non gli usciva la voce mentre mi guardava con gli occhi sbarrati. Dio, quanto sangue! Allora ho perso la testa, ho buttato il coltello a mare e sono scappata. Mi sono andata a chiudere nella mia cabina, ho sentito il rumore degli altri nel corridoio. Per fortuna non mi ero sporcata molto di sangue, non so come sia successo, ne, ma avevo del sangue solo nelle mani. Mi sono pulita con dei fazzolettini stando attenta a non sporcare niente, poi sono uscita e sono tornata nella cabina di Emiliano. Stavano cercando di soccorrerlo, non mi ricordo chi c'era e chi è arrivato dopo di me. Allora ho capito la gravità di quello che avevo fatto, ne, ho provato una vergogna incredibile, immensa, mentre lui moriva mi sentivo morire insieme a lui. Lo so, avrei dovuto dire che ero stata io, che era stato un incidente, ma non ne ho avuto la forza, avevo troppa paura. Così ho fatto la prima cosa che mi è venuta in testa per esprimere quello che sentivo: ho messo il dito nel suo sangue e ho scritto TVB sul muro.

141

- Oppure si è accorta di essere ancora macchiata di sangue e per giustificare quel sangue si è sporcata un'altra volta.

- Come può essere così cattivo!? Io volevo solo esprimere il mio amore! Io non volevo fargli del male, non volevo che morisse! Io ho buttato il coltello in mare, ne, non ho buttato il suo pene in mare! Io volevo che glielo riattaccassero, io volevo essere solo la sua Lorena Bobbit!

La dottoressa Monaco sbatte le palpebre, l'ispettore De Rosa ha la bocca aperta. Solo il commissario si mantiene imperturbabile.

- Luana, non le posso chiedere di firmare niente, ma la nostra conversazione è stata registrata.

- Lo so che è registrata, l’ho vista la telecamera. Ma firmerò qualsiasi cosa, basta che questo incubo finisce e posso tornare tra i miei amici!

- No, credo che sia meglio che lei per adesso vada in infermeria con la dottoressa e l'ispettore. Devo informare il comandante della nave degli sviluppi dell'indagine. Solo lui può decidere cosa fare.

- La prego commissario, mi lasci tornare nella suìt! Firmerò tutto quello che vuole!

- Non credo sia possibile. Luana lo fissa, immmobile, come inebetita. - Allora è tutto finito... ho perso tutto, così... Singhiozza, accetta il fazzolettino che le passa la

dottoressa. - Dopo il the Big Pig Sciò avrei pure dovuto girare un

film! Era già pronta anche la lochèscion del film, mio

142

padre aveva già studiato il contratto! Sarei potuta diventare una grande attrice!

I singhiozzi si fanno più forti, più disperati. - Sarei potuta diventare ministro! - Si calmi. Continua a singhiozzare, ma cerca di frenarsi. - Occhèi, mi calmo. - Va meglio? - Si... ma non è giusto, io l'ho fatto per amore! - Si, lo so che l'ha fatto per amore. Il commissario la guarda. Luana sembra sfavillare di

una nuova bellezza: è l'insostenibile stupidità del male.

143

Capitolo 22 Il satellitare ore 19.21 - Marcello, sono io. - Ho delle novità. - Dimmi, dimmi. - Abbiamo una confessione. - Una confessione?! - Si. Luana Busi ha confessato di essere stata lei. - Lei a fare cosa? - A procurare la lesione che ha ucciso il Quagliariello. - A tagliarglielo? Gesù! E perché? - E' difficile da spiegare, in realtà non lo ha spiegato,

forse non lo sa neanche lei. - Luana Busi è la ragazzina? - Ha 19 anni. - La ragazzina, insomma. - Si. - Ma sei sicuro, intendo dire, sicuro della confessione? - Sicuro. - Sicuro sicuro? - Sicuro. - L'ha detto a te da solo? - No, ha confessato di fronte a due testimoni. Ed è tutto

registrato in video. - Marcello, sei stato grande! Guarda, non che dubitassi

di te, ma non credevo che fosse possibile! Ti rendi conto: risolvere un caso simile in... otto, che dico, sette

144

ore! Marcello, non ho parole! Comunico subito la notizia al sottosegretario, è un grande momento per noi! Senti, telefono pure a tuo padre...

- Preferirei di no. - Ha certo capisco, vuoi essere tu a dargli la bella

notizia. Va bè, non lo chiamo, non ti preoccupare, ti lascio il piacere di farlo tu.

- Sarebbe opportuno avvertire la Castelli… - Si, certo, ci penso io. Adesso valutiamo se dare

subito la notizia alla stampa, poi ti chiamo. Acqua in bocca, non dire niente neanche alla scientifica.

Ore 19.28 ufficio del Capitano della Venus Il capitano Zorzi ha ascoltato il commissario Cassano.

Lo osserva, poi dice: - Adesso me lo deve dire. - Cosa? - Come ha fatto. Come ha fatto a capire che era stata

lei. Come ha fatto a farla confessare. - Che era stata lei era facile capirlo. Ho esaminato i

profili psicologici, i due quozienti intellettivi più bassi tra tutti i concorrenti erano quelli di Emiliano Quagliariello e di Luana Busi. 75 Quagliariello, 72 la Busi. In genere persone con quoziente intellettivo molto simile tendono a instaurare rapporti preferenziali.

- Dio li fa e tra loro si accoppiano. - Si. Le coppie sposate hanno in genere quozienti

intellettivi molto simili. Il delitto, per la sua dinamica, lasciava supporre una conoscenza molto intima dal

145

punto di vista psicologico. E poi sono due quozienti bassi, non patologici, ma ai limiti inferiori della norma.

- E questo che vuol dire? Che solo gli stupidi commettono omicidi?

- No. E’ un po’ più complesso da spiegare… Il commissario si perde nei suoi pensieri. Ricorda

quando suo padre lavorava a Palermo, ricorda due compagni di scuola, tutti e due, molti anni dopo, ammazzati per strada come boss. Nessuno dei due era un genio, erano semplicioni, forse furbi e maligni, ma semplicioni. Fessi. Era allora che aveva capito, quando aveva visto le foto dei due, ad un anno di distanza l’uno dall’altro, stesi per strada, in mezzo al loro sangue. E se li era ricordati ragazzini.

- Allora? Il commissario non mette in piazza se steso: - Vede, nella biblioteca dei concorrenti c’è un libro: Il

silenzio degli innocenti. Il protagonista è uno psichiatra cannibale, un genio del male. Ma i geni del male, capitano, non esistono. Chi commette un omicidio ha in genere un’intelligenza inferiore alla media. E’ un dato statistico.

- Così con questi indizio lei ha puntato sulla Busi? - Si. - E ha indovinato. Sembra una cosa in bilico tra la

logica raffinata ed il tirare ad indovinare. O forse i bravi medici hanno senso clinico, ed i bravi poliziotti hanno senso criminale, gli basta un’occhiata per capire dove scavare. Commissario, approvo la sua proposta di mantenere la notizia riservata e di portare la ragazza in infermeria. Ufficialmente la Busi ha avuto un malore ed

146

è ricoverata. Ho appena avuto la notizia che la Niù Smail renderà pubbliche le immagini del delitto. Che ne facciamo di De Pretis?

- La decisione è sua, capitano. Ma in fondo De Pretis non ha fatto nulla, dato che ormai le immagini sono pubbliche. Non vedo perché bisogna trattenerlo.

- Benissimo. Lo liberi, se ne occupi lei. Ma come mai Emiliano è morto? Quel Bobbit mi pare si sia salvato….

- Bobbit stava dormendo quando Lorena ha colpito. Emiliano invece sicuramente era in erezione, c’era molto sangue nell’organo, l’emorragia è stata massiva. La Busi non ne aveva tenuto conto.

- Ah, capisco. C’è un’altra cosa che non capisco: la Busi, perché ha confessato?

- Per amore. - Per amore? - Si, ha confessato per amore. Per amore di milioni di

telespettatori. Il satellitare ore 19.43 - E così ha trovato la sua colpevole? E' la voce di Aida Castelli. Per telefono sembra ancora

più irreale, impastata del timbro metallico della trasmissione.

- Si, ha confessato. - Chi l'avrebbe detto. La raccomandata... - sbuffa - lei

lo sa che era raccomandata? Dimenticavo, lei non è il tipo da interessarsi al gossip. Comunque… Sa commissario, sono un po’ delusa. Avevo immaginato che mi avrebbe telefonato lei stesso. Invece si è limitato

147

a ricordarlo ai suoi superiori. Molto formale, molto, come dire... prefettizio.

Al commissario non piace il riferimento a suo padre, ma non dice nulla.

- Comunque commissario, Apprezzo la sua decisone di non rendere pubblica la notizia della confessione e di ricoverare la ragazza in infermeria. E’ stato molto prudente da parte sua. Povera Luana, forse era troppo fragile per il Big Pig Sciò. Cosa crede che le accadrà?

- Per questo si dovrà aspettare l’indagine della Magistratura, e poi il processo.

- Sarà condannata? - Si, se le prove saranno giudicate sufficienti. - C’è la possibilità che se la cavi? - C'è una verità investigativa ed una verità giudiziaria,

non è detto che i risultati dell'inchiesta siano confermati in sede processuale.

- Se è per questo c'è anche una verità giornalistica ed una verità televisiva. Se ne accorgerà, commissario: ci sono fin troppe verità.

148

Capitolo 23 Il satellitare ore 19.54 - Marcello, sono ancora io. - Dica. - Non ti dico i complimenti del sottosegretario! La tua

azione avrà il plauso e l'apprezzamento che merita. Tuo padre può essere orgoglioso di te, capisci, mi ha detto pure questo, non la finiva più di encomiarti. E lo sai, avevi proprio ragione tu! Per la legislazione panamense le registrazioni audiovisive sono prove, prove a tutti gli effetti! E noi acquisiamo prove valide da stato estero! Bravissimo, sei stato bravissimo!

- Grazie. - Eh Marcello, te lo avevo detto che questa missione

non era na sòla, ma una grande opportunità. Sei stato bravo, bravo, lasciamelo dire: bravo! Però, scusa se te lo dico, ma se uno ti chiede una cosa da nulla, na piccolezza, na sciocchezza, perché tu non lo devi accontentare?

- A cosa si riferisce? - Del tu Marcello, devi darmi del tu, come te lo devo

dire? - A che ti riferisci? - Ma alla cravatta, Marcè, a che altro! Ma insomma,

sono arrivate le immagini dell'arrivo della Aida Castelli e ci sei tu in giacca e cravatta, e quello, De Rosa, che pare uscito di galera. De Rosa è quello che è, ma tu ti

149

potevi mettere il maglioncino e la giacca a vento della Protezione Civile, ti stanno pure bene, meglio della giacca e cravatta.

- Io mi trovo più a mio agio in giacca e... - Ma non è questione di trovarsi a proprio agio, è na

questione di immagine! C'è gente che con un maglioncino, na giacca a vento ed uno scudetto tricolore ci ha fatto la sua fortuna, sembra che sta sempre a lavorà, che è l'efficienza fatta persona! Se queste sò le regole della comunicazione, perché non ci dobbiamo adeguare? Tu lo sai che non me ne frega niente di queste cazzate, che per me conta la sostanza, ma se ce lo chiedono in alto loco, che ce costa adeguarce, ti pare Marcè, e che ce costa?

- Non pensavo fosse così importante. - No, è importante, ‘nvece. Nun me fà più richiamare

per ‘sta cosa. Ti devo informare di un’altra cosa: si è riunita la task fors della Presidenza e ha deciso che per adesso è meglio non dare la notizia che la colpevole ha confessato.

- Perché? - Non sarebbe la mossa migliore: un'inchiesta che si

conclude subito sembrerebbe superficiale, arraffaz-zonata, come se si volesse coprire chissacchè... Non funziona, dal punto di vista mediatico.

- La mia inchiesta non è stata superficiale ed arraffazzonata.

- E chi ti sta dicendo questo, Marcè? La tua inchiesta è stata perfetta, dico per-fe-tta! Ma potrebbe sembrare che non è così, se facciamo saltare fuori le risultanze troppo presto.

150

- La ragazza ha confessato, ha confessato davanti a testimoni.

- Lo so, Marcello, lo so che hai fatto tutto benissimo, ma l'indicazione della task fors è di aspettare, di prendere tempo. Bisogna aspettare almeno dodici ore, non scoprire le carte prima. Tu stanotte te la prendi, la carichi sull'elicottero e la porti a Roma. Alla stampa ed alla televisione non facciamo sapere niente, per stasera li facciamo sfogà a fare ipotesi e domani... tacchete! Gli diamo la soluzione del caso su di un piatto d'argento e li facciamo restare con un palmo di naso. Geniale, la soluzione migliore.

- Aspettare queste ore potrebbe portare ad un inquinamento delle prove...

- Ma no, ma no! Intanto tu mi hai detto che è sotto sorveglianza, e poi che può fare?

- Potrebbe ritrattare, potrebbe non confermare di fronte al giudice.

- Intanto il giudice prima di domani non c'è verso che lo nominino. Sai che zuffe stasera in Procura per l’incarico, ce lo sai pure tu quanto glie piacciono le telecamere ai magistrati! Poi Marcè, non essere ingenuo: ritratterà, la ragazza ritratterà comunque. Appena questa arriva a Roma ci sarà la fila degli avvocati che vogliono assisterla, avrà a disposizione, pure gratis, i meglio sulla piazza. Assistere lei significa stare in televisione per i prossimi due anni almeno, faranno a botte per non farsi scappare una simile occasione. E vuoi che non la convincano a ritrattare? Ritratterà, Marcello, fidati. Diranno che c’è stato

151

complotto, che c’è stato accanimento, le solite cose, insomma.

- Probabilmente andrà proprio così. - Senza probabilmente, sicuro! E poi gli ordini sono

quelli, acqua in bocca sino a domani. - Ma la Castelli sa tutto. - Ma non parlerà, Marcello, fidati. A dopo. Ponte di coperta ore 20.07 Il commissario apre la porta della cabina. - Esca. - Mi dovrete delle spiegazioni, vi farò causa! Dove

sono le mie foto? - Eccole. - il commissario gli lancia la scheda del

telefonino, De Pretis l'afferra al volo. E' sorpreso. - Cosa vuol dire? - Può mandarle a chi vuole, le comunicazioni sono

state riaperte. Ormai non c'è più niente di segreto. La Niù Smail ha già diffuso tutte le immagini del delitto.

De Pretis fissa il commissario, poi si accascia sul letto: - L'occasione della mia vita! Questa porca vita mi

aveva dato un'occasione e voi l'avete bruciata! Bastardi, - singhiozza - siete solo dei bastardi! Bastardi!

Il satellitare ore 20.18 - Commissario Cassano? Sono il professor Prosperi. - Buongiorno professore. - Buongiorno anche a lei. La chiamo innanzitutto per

esprimerle le mie più vive felicitazioni per il brillante

152

esito delle sue indagini. Se confermato, si tratterà sicuramente di un esito investigativo estremamente brillante.

- Grazie professore. - Ciò nonostante, spero si renda conto che lei si è

esposto all'obiezione di essere andato oltre i termini del suo mandato. La prego, non mi fraintenda, nessuno qui vuole rimproverarle di aver fatto il suo dovere, ci mancherebbe... Ma mi preme ricordarle che nella delicata situazione che si è venuta a creare, adesso bisogna che lei mostri di possedere quelle doti di misura e moderazione che sono le doti essenziali di un servitore dello Stato. Si, è necessario che lei mostri la necessaria capacità di discernimento, la necessaria prudenza. Senso dello Stato, insomma. Mi sta ascoltando?

- Certo, professore. - Ecco, non è casuale il mio richiamo al ruolo di

servitore dello Stato, di cui suo padre è uno degli esempi migliori nel nostro paese. Anche io, anche se alterno l'insegnamento universitario con l'impegno nell'amministrazione dello Stato, mi ritengo, se non un servitore dello Stato a tempo pieno come lei e suo padre, almeno un pàbblic servànt, un servitore della cosa pubblica. In questo momento dobbiamo avere chiaro quale è il bene pubblico da preservare ed agire di conseguenza. Mi segue?

Le parole del prefetto Cassano risuonano nella testa del

figlio, come se le stesse realmente ascoltando:

153

"Pàbblic servant, ma che pàbblic servant e pàbblic servant! Sono tutti self servant, servitori di se stessi, buoni solo a leccare i piedi di chi comanda!"

- Si - dice il commissario Cassano. - Bene, allora le ripeto e le confermo che lei non dovrà

assolutamente lasciare la Venus sino alla 23..30 di stanotte, che non dovrà in alcun modo fare trapelare le risultanze delle sue indagini e dovrà astenersi dall'esercitare ulteriori attività investigative. Il bene pubblico in questo momento consiste nel preservare la possibilità che il Big Pig Sciò continui, che questa importante esperienza produttiva abbia seguito. Le conseguenze mediatiche di questo evento, l'omicidio intendo, vanno gestite con accortezza. Ma le priorità sono chiare e sono state definite dalla task fors che presiedo. Al più presto spero di avere il piacere di incontrarla personalmente. Ho gia chiesto al vicequestore Massaro di invitarla al brifing che terremo domani. La saluto.

- Buonasera professore. - Buonasera. Mi raccomando. Nave Venus, ore 20.28 La scientifica ha finito, Emiliano è dentro una bara da

trasporto, grigia, con le maniglie in metallo. Una serie di reperti sono stati raccolti, la cabina della vittima è stata sigillata nuovamente. Il commissario assiste alle operazioni di imbarco.

154

La bara è a bordo. L'elicottero si alza dal ponte della Venus. Applausi. Da dietro la vetrata applaudono i concorrenti dello sciò. Lacrime ed applausi. Applaudono i tecnici, gli impiegati, l'autore, il regista, il direttore. Applaude il capitano, il secondo ufficiale, l'ufficiale di rotta, l'equipaggio. Quando ci sono le telecamere i morti vanno applauditi, si applaude ai funerali, quando le bare escono dalle chiese. E' lo spettacolo della morte, è l'indice di gradimento del dolore. La musica che accompagna il funerale è fuori moda, è stato sostituita dagli applausi.

L'elicottero è ormai decollato. Quando si spengono le spie luminose delle telecamere

si spegne anche l'applauso.

155

Capitolo 24 Ore 20.43 Il commissario Cassano e l’ispettore De Rosa

trasportano il borsone con l’attrezzatura nell’infermeria della Venus, nella stanza dei medici. Nella cabina accanto, in uno dei letti dell’infermeria, assistita dalla dottoressa Monaco e dall’infermiere, c’è Luana Busi. E’ sotto sedativi, sta riposando.

Il commissario e l’ispettore fanno in tempo a vedere la coda dei telegiornali, saltellando da un canale all’altro. Titolo più usato: SESSO E SANGUE SULLA VENUS, con varianti di poco conto. La task fors della Presidenza del Consiglio è diventata "Unità di crisi" sui fatti della Venus, è questo cambio di nome rappresenta l'impegno crescente delle istituzioni.

De Rosa ha il telecomando vicino, apre il televideo - Se c’è na pubblicità che me rompe li cojoni è questa

sur televideo. Uno nun pò vedè che c’è in televisione che spunta uno che te vò prestà sordi. E poi dicono che nun c’è crisi! Se te mettono un foglietto nel tergicristallo della macchina e che è? O un supermercato che fa prezzi scannati o na finaziaria che te vò prestà sordi!

De Rosa pigia il tasto per cambiare pagina, deve aspettare, continua a pigiarlo inutilmente. Finalmente riesce vedere tutte le pagine.

156

- Vediamo il programma della Castelli. – dice il commissario.

- E poi c’è Merlo. Quello sicuro che ne parla. De Rosa sintonizza sul canale della Castelli. Il commissario si siede e guarda il cartone animato che

presenta il the Big Pig Show. Un porcello in giacca e cravatta si agita, ruzzola, balla nell'aia di una fattoria giocando con gli altri animali. Tenta di trombare la capretta, ma quella lo prende a cornate, ci prova con l’oca, ci prova con l’asino, alla fine trova una porcellina, ci sta, si baciano, tutto si dissolve in un gigantesco palloncino rosso a forma di cuore. Il commissario fa attenzione alle parole della sigla. Ha sentito il motivo decine di volte, ma mai ha dato importanza al testo.

The Big Pig Sciò tutto ti darò potrai vedere quello che non potrai mai avere potrai guardare quello che non hai il coraggio di fare ti sorprenderò ti soddisferò the big big big pig sciò è una grande opportunità guarda la pubblicità è tutto gratis, è regalato, si pagherà in comode rate al supermercato lascia stare i disoccupati

157

sono solo sfigati lascia stare i terremotati sono solo sfortunati lascia stare gli immigrati sono solo abbronzati lascia stare la letteratura che è una grande fregatura The Big Pig Sciò tutto ti darò potrai vedere quello che non potrai mai avere potrai guardare quello che non hai il coraggio di fare ti sorprenderò ti soddisferò the big big big pig sciò Adesso capisco perché l'Italia ride Adesso capisco perché l'Italia gode L'Italia tricolore ha il Big Pig nel cuore il Big Pig che ammalia

158

la nostra bella Italia Big Pig l'Italia ti adora Big Pig l'Italia ti implora Big Pig l'Italia ti brama Big Pig l'Italia ti ama The Big Pig Sciò tutto ti darò potrai vedere quello che non potrai mai avere potrai guardare quello che non hai il coraggio di fare ti sorprenderò ti soddisferò the big big big pig sciò La sigla finisce. C'è lo studio, pieno, sin nel

pavimento, di schermi a cristalli liquidi. E' un pavimento fatto di immagini, frammenti di immagini che si rincorrono. C'è il pubblico, un centinaio di spettatori, tutti con una maschera di porcellino sulla faccia. Ci sono i concorrenti già eliminati, ci sono gli ospiti. C'è Aida Castelli sola, al centro dello studio, in abito lungo nero.

Primo piano sul suo volto. Uno struggente brano di musica classica ( Chopin? si

chiede il commissario ) si diffonde nello studio. Aida chiude gli occhi e si morde le labbra.

AIDA:- Vorrei chiedere al pubblico di mettere giù le maschere. Vorrei che tutti si levassero le maschere.

159

Il pubblico obbedisce. AIDA:- Ecco, questo è il nostro modo di onorare

Emiliano. Oggi è un giorno di lutto. Alle spalle di Aida appare il volto sorridente di

Emiliano Quagliariello. Viene inquadrato il pubblico: tutti i volti tradiscono la commozione, alcuni asciugano le lacrime.

AIDA:- Un altro modo di onorare Emiliano è fare in modo che lo sciò, lo sciò in cui lui ha creduto, vada avanti. Sciò mast go on! Questo avrebbe voluto Emiliano! Scusatemi!

Aida si copre il volto con le mani, scuote le spalle, un tecnico dello studio la raggiunge, la sorregge.

AIDA:- Bisogna essere forti, specialmente in questo momento. Questo vale anche per me.

Si asciuga gli occhi col dorso della mano, in sala scoppia un enorme, interminabile applauso.

AIDA:- Si, dobbiamo andare avanti. Lo dobbiamo ad Emiliano, lo dobbiamo ai concorrenti, agli altri che sono ancora nella suìt, ma lo dobbiamo soprattutto a voi, a voi pubblico che ci avete sempre sostenuti in questi mesi, che ci siete stati vicini, nei momenti belli e nei momenti difficili.

Aida abbassa la testa, attende l'applauso che arriva, liberatorio.

AIDA:- Ricordiamoli, questi momenti, conserviamoli nella nostra memoria.

Sullo schermo gigante compaiono le prime immagine, poi lo studio viene sostituito da una carrellata di momenti diurni dello sciò. Fra tutti spicca Emiliano, ma c'è spazio anche per altri protagonisti, ci sono tutti, i

160

concorrenti ancora in gara e quelli che sono stati esclusi. C'è la lite tra Cristiano Ambrosini ed er tromba, c'è il principe Ruggero che zampetta sulle sue stampelle dopo l'incidente, ci sono i pasticci combinati in cucina. Per un attimo i momenti divertenti fanno dimenticare quello che è accaduto, ma la coda del filmato è dedicata ad Emiliano Quagliariello. L'effetto, per contrasto, è straziante.

Il pubblico, ripreso da impietosi primi piani alla fine del filmato, è quasi tutto in lacrime; esplode in un applauso ancora più forte e caloroso dei precedenti.

AIDA:- Grazie, grazie. Siete un pubblico meraviglioso, ve lo dico col cuore!

PUBBLICO: - Aida!Aida!Aida!Aida!Aida!Aida!Aida! AIDA:- Grazie. Grazie per essermi vicina in questo

momento. Grazie a nome dei nostri ragazzi, che da oltre ottanta giorni vivono nella suìt per regalarci lo sciò che tutto il mondo ci invidia. Questi ragazzi, che sono stati scelti tra oltre 50.000 concorrenti alle selezioni regionali, questi ragazzi che ci hanno dato emozioni incredibili! Ecco inquadriamo i nostri nella suìt. Cristiano Ambrosini! Valeria Rinaldi! Ruggero Altieri Sforza! Annalisa Ognibene! Veronica D’Elia!

Ogni nome è sottolineato dagli applausi. Nessuno dei concorrenti sorride.

AIDA:- E il nostro saluto va a Luana Busi, in questo momento ricoverata nell'infermeria della Venus. No, tranquilli, Luana deve solo riprendersi da un leggero malore dovuto alle emozioni di questa notte. Deve trovare la forza di rialzarsi e continuare il suo cammino insieme a noi. Un applauso per Luana!

161

L'applauso arriva, scrosciante. AIDA:- Questo delitto ci ha sconvolti tutti, ed ha

sconvolto i palinsesti di tutte le reti televisive. Ma quello che è successo, non ci deve fare dimenticare i bei momenti, i sentimenti veri che avete provato. Da quanti giorni siete chiusi nella suìt?

CRISTIANO:- Da 82 giorni. AIDA:- In tutti questi giorni avete certamente scoperto

qualcosa di voi stessi, avete imparato a conoscervi meglio, a mettervi alla prova. Tra queste prove c'è stato purtroppo anche l'episodio terribile di stanotte. Io non ho vissuto quello che avete vissuto voi, non riesco ad immaginare quello che avete provato.

ANNALISA:- E' stata un'emozione unica, indescrivibile. Un incubo, non me lo immaginavo che succedeva...

Scoppia a piangere. AIDA:- Ci sono stati momenti che ci hanno fatto

ridere, ci sono stati momenti che ci hanno fatto piangere. Oggi è ancora il momento delle lacrime. Io rispetto e condivido il vostro dolore.

I concorrenti sono stretti in un unico, convulso abbraccio.

AIDA:- Ma ho una sorpresa per voi. Abbiamo ancora una volta la possibilità di vivere un momento, un momento triste certamente, insieme ad Emiliano. Avete la possibilità di assistere in diretta all'arrivo della salma di Emiliano all'aeroporto militare di Pratica di Mare, dove sono già ad accoglierlo migliaia di fans di Emiliano, le persone che gli anno voluto bene e che continuano a volergli bene. Vediamolo insieme.

162

La scena inizia direttamente con l'elicottero dalla Polizia già al suolo, la bara viene deposta a terra e coperta con il tricolore. Schierati gli uni accanto agli altri, immobili, chiusi nei loro cappotti scuri, i vertici di RAI e Mediaset rendono l'estremo omaggio, Alle loro spalle, separata da un cordone di poliziotti e carabinieri, una folla immensa. Su uno striscione c'è scritto:

EMILIANO 6 IL NOSTRO EROE Inquadrano un cartello: EMILIANO CI MANKI L'audio è pessimo, un indistinto, triste rumoreggiare.

Una ripresa aerea mostra le dimensioni della folla, che circonda l'elicottero e si perde nel buio dell'aeroporto. Il commento parla di una cerimonia sobria e toccante.

Lo stacco è netto. Senza essere annunciata comincia la pubblicità.

163

Vuoi leggere questo romanzo su carta? Puoi acquistare la versione stampata

e senza pubblicità di Sciò! su

ilmiolibro.it

164

un nuovo progetto editoriale

[email protected]

165

il libro, la pubblicità che non si butta

Pisolo Editore, libri ed ebooks

166

Capitolo 25 AIDA:- Ecco, questo è ciò che il pubblico prova per

Emiliano. C'è un modo per reagire, ed è mostrare il proprio affetto.

Sullo schermo compare un'inquadratura della cabina di Emiliano e il TVB scritto col sangue.

AIDA:- L'ha scritto Luana, col sangue di Emiliano. Ti voglio bene. Emiliano era un ragazzo generoso, aveva un grande cuore. Pensando alla sua generosità abbiamo voluto ricordarlo con un'iniziativa che a lui sarebbe piaciuta. Quello che compare in sovrimpressione è il numero del cellulare di Emiliano, il numero a cui lui ormai non può più rispondere. Mandate un messaggino con scritto TVB al cellulare di Emiliano. Questo gesto simbolico aiuterà l'Ospedale San Bernardo di Milano a costruire un ospedale per i bambini ammalati dello Zaire. Con ogni messaggino al numero di Emiliano potrete donare un euro, IVA inclusa, per questi bambini. Fatelo, è importante, è il modo per manifestare i nostri sentimenti per Emiliano ed aiutare chi soffre.

Il pubblico applaude. AIDA:- Ma adesso, come avrebbe voluto Emiliano, lo

spettacolo deve andare avanti. Ragazzi, fatevi forza, occhèi?

RUGGERO:- Occhèi! AIDA:- Uno di voi vincerà il Big Pig Sciò! Uno di voi

vincerà un milione di euro! Questa sera ci sarà il confronto decisivo tra Valeria Rinaldi e Annalisa

167

Ognibene, che hanno ricevuto la nominescion questa settimana! Una delle due lascerà il nostro sciò! Certo, sembra terribile parlare di questo quando Emiliano ci ha lasciato da così poco tempo, forse qualcuno penserà che avremmo dovuto fermarci. A qualcuno sicuramente piacerebbe che ci fermassimo.

Aida esita, lascia cadere le sue parole nel silenzio dello studio. La pausa, il silenzio, è più pesante di qualsiasi ulteriore accusa.

AIDA:- L'assassino vorrebbe che ci fermassimo, ma noi andremo avanti! Questa è un'edizione speciale del the Big Pig Sciò, quello che è accaduto è il giallo del secolo, ma scoveremo il colpevole e lo consegneremo alla giustizia! L'unica maniera per farlo è andare avanti, siamo caduti ma ci stiamo già rialzando!

Il pubblico applaude, sa cosa vuole Aida quando alza il tono della voce.

AIDA:- Ecco, salutiamo chi ci ha lasciato nelle settimane passate.

Gli esclusi: non tutti, quelli che sono rimasti graditi al pubblico. Una fila di poltroncine, sono là: c'è er tromba, c'è la cantante balena, c'è lo studente di legge, c'è la vecchia babbiona tutta rughe coi seni rifatti.

AIDA:- Avete visto come stanno male i ragazzi nella suìt, tocca a voi stasera rompere il ghiaccio. Maurizio?

Viene inquadrato Maurizio er Tromba. AIDA:- Cosa vorresti dire a Emiliano se lui potesse

sentirti? Er tromba si agita, farfuglia qualcosa che non si

capisce, si copre il volto con le mani, singhiozza. AIDA:- Coraggio, Maurizio.

168

Compare come sfondo alla scena una foto di Emiliano sorridente.

ER TROMBA:- A' Emilià, e che te devo dì!? Me manchi, Emilià, me manchi da morì! Ma perché? Perché?! Perché ci hai lasciato! Perché?... Emilià, io lo so che certe vorte nun se capivamo e nun se pijavamo, ma t’ho sempre voluto bene, t’ho sempre voluto bene... Emilià, quanti ricordi, quante 'mozioni... Perché ci hai lasciato Emilià? Mortacci tua, morì 'mmazzato, perché ci hai lasciato?! Perché?!

Si sentono delle risate soffocate, interviene Aida, occupa la scena, si rivolge al pubblico con lo sguardo severo.

AIDA:- Non ridete! Quello che sta dicendo Maurizio lo sta dicendo col cuore! Non ridete del fatto che l'emozione non gli consente di esprimere meglio il suo dolore! Maurizio, hai ancora qualcosa da dire?

ER TROMBA:- Io? No. Scusami Aida, ma me viene troppo da piàgne... Emilià, Emilià!

AIDA:- Capisco il tuo dolore Maurizio, è anche il mio. Ma adesso diamo la possibilità a Maria ed Elisabetta di dare il loro saluto a Emiliano. Ci canteranno un brano di Notre Dam, dedicato ad Emiliano. Maria farà Esmeralda la zingara, Elisabetta sarà Fiordaliso, la fidanzata di Febo.

La vecchia babbiona e la cantante balena cominciano a cantare. Alle loro spalle una foto di Emiliano a torso nudo in mezzo agli altri concorrenti.

La babbiona è stentata ma ce la mette tutta, la cantante balena intona le strofe di Fiordaliso:

169

Febo è bello come il sole E non ha moralità È un soldato e scapperei Ma più mi stringe e più mi attrae Febo è bello come il sole E non ha moralità E' l'apoteosi. Sembra che Victor Hugo abbia scritto

Notre Dame per Emiliano, e che per lui Riccardo Cocciante abbia composto le musiche. La cantante balena ha una voce potente, vibrante, ed Emiliano nella foto sembra splendere come un sole.

AIDA:- Grazie, siete state bravissime, grazie! La gara si fa sempre più avvincente, la sfida continua! Pubblicità! A tra poco.

170

171

nel 2012 su ilmiolibro.it

172

Capitolo 26 AIDA:- Cari telespettatori, rieccoci. Questa è

un'edizione speciale del the Big Pig Sciò, e nessuno di noi può fare a meno di rivolgere il suo pensiero a Emiliano che ci ha lasciato. Ma anche in questo momento drammatico non possiamo dimenticare gli altri concorrenti, non possiamo rinunciare a dare loro la giusta attenzione. E' quello che Emiliano vorrebbe. Io ho conosciuto Emiliano e so che aveva un cuore grande, una grande generosità.

Vengono inquadrati i concorrenti, che annuiscono commossi.

AIDA:- Abbiamo un collegamento importante, che ci è costato molto in termini di fatica. Abbiamo stentato a convincere la persona che tra poco vedrete a partecipare a questa puntata, è stata da parte sua una scelta difficile ma siamo felici che l'abbia fatta. Ruggero, c'è tua madre in collegamento con noi!

Sullo schermo alle spalle della conduttrice appare una vecchina elegante seduta ad una scrivania. Intorno a lei mobili di antiquariato, alle pareti quadri antichi dalle cornici dorate e una selva di piante ornamentali.

RUGGERO:- Mamma!!!! AIDA:- Si, Ruggero, è tua madre, è qui con noi. Primo piano del principe Ruggero che piange a dirotto. RUGGERO:- Mamma!!!!

173

AIDA:- Benvenuta principessa Altieri Sforza, e grazie ancora di essere con noi. Ruggero, hai qualcosa da dire a tua madre?

RUGGERO:- Grazie mamma, grazie! Ho sentito tanto la tua mancanza!

AIDA:- Come sapete la scelta del principe Ruggero di partecipare al nostro reality è stata sofferta e osteggiata dalla sua augusta famiglia. Il padre del principe in particolare si è opposto strenuamente e l'ha dichiarato pubblicamente. Ma Ruggero ha fatto la sua scelta, una scelta che gli è costata molto. Adesso siamo qui per cercare di ricomporre un'armonia familiare che si era spezzata.

RUGGERO:- Mamma, non sai quanto ho soffevto! Si interrompe, non riesce a continuare. AIDA:- Coraggio Ruggero, dì a tua madre quello che

senti. RUGGERO:- Io voglio... io desidevo che tu sappia

che, che voi, tu e papà sappiate che vi amo, che vi amo sopva ogni cosa!

AIDA:- Principessa, cosa risponde a suo figlio? La vecchina esita prima di rispondere. PRINCIPESSA:- Anche io gli voglio bene, per questo

sono qui e parlo con lui. E' sempre mio figlio. RUGGERO:- Grazie, mamma! E papà, cosa dice papà,

pevché non c'è anche lui? PRINCIPESSA:- Sai come è fatto tuo padre. Non

capisce e non approva. E un uomo all'antica. Con questo non dico che io ti approvo, ma sei sempre mio figlio.

RUGGERO:- Oh, mamma, non sai cosa davei pevché anche papà capisse! Io non volevo venir meno alle

174

tvadizioni familiari, ai nostri valovi! Io sono qui pevchè voglio esseve me stesso!

PRINCIPESSA:- E chi potresti essere se non te stesso, un altro? E' naturale che sei te stesso, figlio mio, tutti sono se stessi. Non c'era bisogno di partecipare a questo reality per provarlo.

RUGGERO:- Mamma, voglio dire che sto cevcando la strada per esprimeve la mia nobiltà, la nostra nobiltà. Mi capisci, mamma?

La madre non risponde. RUGGERO:- Ti prego mamma, dimmi che mi capisci! PRINCIPESSA:- Cerco di capirti, figlio mio. RUGGERO:- Io voglio che tu e papà siate fievi di me.

Dimmi mamma, sei fieva di me? PRINCIPESSA:- ...un pochino. RUGGERO:- Grazie, mamma, anche di questo

pochino. Vedvai che riuscirò a far si che anche papà sarà fievo di me, te lo giuvo, mamma, te lo giuvo!

AIDA:- Grazie principessa per aver partecipato. E' stato un gesto nobile da parte sua, è stato importante per Ruggero. Ora, secondo quanto abbiamo concordato, la lasciamo, come vede è stato un collegamento molto breve. E' stato un onore per noi poter avere ospite una persona della sua squisitezza. L'eleganza innata della principessa, la cura ed il piacere del bello che abbiamo visto nell'arredamento della sua casa, saranno un momento indimenticabile del nostro sciò. Grazie ancora principessa, grazie di cuore.

La vecchina saluta con un gesto della manina, il principe Ruggero fa lo stesso gesto e poi si copre il

175

volto con le mani. La principessa scompare dallo schermo.

AIDA:- Quelle del principe Ruggero sono lacrime di felicità. E' stato un momento importante per il principe, è siamo lieti che questo possa portare, anzi, ne siamo sicuri, porterà alla riconciliazione familiare. La pace in famiglia è il bene più prezioso. Non voglio aggiungere altro.

RUGGERO:- Grazie Aida, grazie per quello che hai fatto per me. Sono troppo felice! E grazie a nome di tutti per lo splendido ricovdo di Emiliano, per la bellissima canzone che Maria ed Elisabetta hanno cantato.

AIDA:- Grazie a te Ruggero per la tua sensibilità, perché anche in questo momento che era tutto tuo ti sei ricordato degli altri e soprattutto di Emiliano. Ma adesso, prima di passare alla sfida tra le due nominescion, vi presento i nostri ospiti: il critico letterario Attilio Melchiorre e il direttore del settimanale "Quando", Victor Luisa.

Il pubblico applaude. VICTOR LUISA:- Veramente il nome completo della

mia rivista è "Quando, come e perché". AIDA:- Certo, Quando è scritto più grande, come e

perché sono più piccoli. VICTOR LUISA:- Era solo per essere precisi. Cara

Aida, io non sono formalista, neanche per quel che riguarda me. Victor e Luisa possono essere il nome o il cognome, a scelta.

Ride e fa le mossette. Il suo essere gay è ostentato, quasi caricaturale, ad uso e consumo dei telespettatori.

176

AIDA:- Io penso che il tema di questa serata debba essere l'amore. L'amore che abbiamo visto rifiorire tra il principe Ruggero e la sua famiglia, ma l'amore più in generale, l'amore che ci sorregge nei momenti difficili. L'amore che ci è di conforto anche in momenti tragici come questo, l'amore che Emiliano ci ha dato. L'amore trionfa sempre sull'odio e sull'invidia. Siete d’accordo con me?

In quel momento squilla il cellulare di servizio, il commissario si alza e toglie l'audio al televisore prima di rispondere.

Il satellitare ore 21.36 - Marcello! - Dica. - Ma che dica e dica, non fare lo scemo con me! Ti ho

visto, sai, hanno trasmesso le riprese dell’elicottero che portava via la salma. Ti hanno inquadrato e tu eri lì, in giacca e cravatta, come se non ti avessi detto niente!

- Non pensavo che mi riprendessero... - Ma che non pensavo! Ti avevo detto che... ma tu te

ne fotti! Devi essere sempre pulitino, il primo della classe!

- Guardi che il mio abbigliamento è quello più consono all'inchiesta.

- Più consono un emerito cazzo! Non te lo voglio più ripetere... vedi di non farmelo più ripetere... - il vice questore Massaro è furibondo, il romanesco ministeriale cede il passo al nativo dialetto partenopeo:

177

- Quagliò! Non ci scassà o cazz! Lèvete ‘sta giacca e ‘sta cravittella!

Ansima, non riesce quasi ad articolare le parole, si sente una specie di mavaff ‘ncul, poi riprende:

- Stanotte, quando sali sull'elicottero e quando atterri a Roma tu devi essere, dico de-vi es-se-re, in maglione e giacca a vento. Chiaro?

- Chiaro. - E' tutto. Il commissario rimette l'audio, si è perso l’inizio di una

litigata. VICTOR LUISA:- Non faccia quelle espressioni

mentre parlo! MELCHIORRE:- Ma quali espressioni! VICTOR LUISA:- E non mi interrompa! MELCHIORRE:- Se continua a provocarmi certo che

interrompo! VICTOR LUISA:- Lei è solo un impotente! Aida sembra sobbalzare dallo stupore, si frappone tra i

due ospiti, gesticola finché non trova qualcosa da dire AIDA:- …non si dice impotente, si dice non

trombante! MELCHIORRE:- Lascia stare Aida, faglielo dire,

faglielo dire. Impotente! Io sarò pure impotente, ma non me lo deve dire uno che gode col culo!

AIDA:- Ragazzi, adesso basta! Siamo in televisione, tutta l'Italia ci guarda! Professor Melchiorre, non può esprimersi così!

MELCHIORRE:- Ma se è un culattone! Come lo devo dire che gode col culo!?

178

AIDA:- Può dire che Victor Luisa è un diversamente godente, questo lo può dire, non lo può insultare con certi epipeti... epiteti! Non si possono dire certi epiteti!

VICTOR LUISA:- Si, cerchi di usare un linguaggio diverso!

MELCHIORRE:- Non me lo devi dire tu il linguaggio che devo usare, tu che non hai la più pallida idea di cosa sia la sintassi, di come si debba costruire una frase coerente!

VICTOR LUISA:- Non me lo deve certo insegnare lei a...

MELCHIORRE:- Stai zitto, ignorante beota! VICTOR LUISA:- Guardi, non mi provochi! MELCHIORRE:- Sei una capra! Una capra ignorante e

belante! VICTOR LUISA:- Fascista impotente! MELCHIORRE:- Ma stai zitto, idiota sottosviluppato! AIDA:- Adesso basta! Basta tutti e due! Un po’ di

contegno, per favore, almeno per rispetto ad Emiliano! Fermiamoci qui! Pubblicità!

179

180

su ilmiolibro.it

181

caro Paolo

ho letto la tua valutazione di "Asia Anderson ed i fantasmi del tempo" e convengo con te che il libro ha delle qualità.

Tuttavia la nostra Casa Editrice pubblica ogni anno alcune decine di romanzi sui vampiri, con ottimo riscontro di vendite. Pubblicare Asia Anderson che, diciamolo senza giri di parole, sputtana il genere, significa ammazzare la gallina dalle uova d'oro.

Asia Anderson è incompatibile con la nostra linea editoriale.

Ciao

Alberto

182

non i soliti fantasmi, non i soliti vampiri.

183

Capitolo 27 AIDA:- Torniamo ai nostri ragazzi, o meglio alle

nostre ragazze, perché sono due ragazze stasera a sfidarsi nel faccia a faccia. Una di loro sarà eliminata, l'altra continuerà la sua corsa verso la vittoria.

Lo schermo gigante mostra Valeria Rinaldi e Annalisa Ognibene sedute nelle due poltroncine della tribuna, l'una di fronte all'altra.

AIDA:- Ragazze, siete pronte? Valeria e Annalisa annuiscono. AIDA:- Bene da questo momento parte il televoto per

decidere chi dovrà essere esclusa dal the Big Pig Sciò. Il pubblico a casa adesso è l'unico padrone del vostro destino.

I sottotitoli spiegano come votare da telefono fisso o da telefonino. Il costo, iva inclusa, è di un Euro.

AIDA:- Anche in questo giorno così difficile io penso che avete scoperto qualcosa di voi. Noi vi vediamo, e ci rendiamo conto che la prova a cui siete sottoposte in questo momento è durissima. Il pubblico capisce quanto state soffrendo per Emiliano. Ma la gara va avanti e questo, lo ripeto, è il modo migliore per onorare Emiliano. Valeria, tu con la tua energia, con il tuo umorismo hai saputo renderti indispensabile nell'equilibrio e nell'armonia della suìt, eppure dietro il tuo sorriso a volte abbiamo visto la tristezza, il dolore per la tua mamma che non c'è più. Tua madre che ha

184

fatto tanti sacrifici per te, per i tuoi fratelli, per portare avanti la tua famiglia.

Primo piano di Valeria che asciuga una lacrima. AIDA:- Annalisa, tu con la tua spensieratezza, con la

tua carica di positività, col tuo esotismo, sei entrata nei sogni degli italiani. Il tuo modo di fare spontaneo, senza compromessi, a volte impulsivo, ha conquistato i telespettatori. The Big Pig Sciò ti ha aiutato ad accettare la tua diversità, il fatto di essere una ragazza di colore adottata da una famiglia italiana. Ecco, col Big Pig Sciò ti sei sentita per la prima volta veramente italiana. Il nostro sciò ti ha già dato tanto. Adesso è il momento di fare appello a tutte le persone che ti vogliono bene. Sei pronta?

ANNALISA:- Si. AIDA:- Su ognuno di voi il pubblico ha fatto delle

scelte, ma queste scelte possono ancora cambiare. Adesso vi dò la parola, occhèi?

VALERIA:- Occhèi. ANNALISA:- Occhèi. AIDA:- Annalisa. ANNALISA:- Io, io... sono talmente emozionata... AIDA:- Tutti noi siamo emozionati, Annalisa. ANNALISA:- E'difficile dire quello che provo in

questo momento. Emiliano era la persona con cui avevo legato di più, e forse io sono la persona con cui lui si era legato di più...

AIDA:- Era nato qualcosa tra di voi? ANNALISA:- Non voglio dire questo, ma c'era

qualcosa di speciale nel nostro rapporto. Si, qualcosa di speciale, qualcosa di talmente speciale che non vorrei

185

parlarne, perché parlarne sarebbe come sporcarlo, non so se mi capisci... Emiliano era speciale per me. Il dolore che provo è da paura, non ci sono parole per esprimerlo. Resterà dentro di me sino all'ultimo... è un dolore troppo forte!

AIDA:- Vuoi dire qualcosa a Valeria? ANNALISA:- Vorrei dirle che, anche se le voglio

bene, penso che sia più giusto che sia lei a lasciare la suìt, perché è quello che avrebbe voluto Emiliano.

AIDA:- Valeria, come rispondi a Annalisa? VALERIA:- Anche io sono stata colpita dalla morte di

Emiliano. E' un dolore grande, che mi sta facendo rivivere quello che ho provato per la morte di mia madre. Un dolore che mi spezza l'anima...

AIDA:- Coraggio, Valeria. VALERIA:- Non so se il pubblico può capirmi... AIDA:- Il pubblico che sta televotando ti capisce,

credimi. VALERIA:- Ma vedi, Aida, questo dolore che provo è

ancora più forte quando vedo che Annalisa approfitta di quello che è successo per dire cose che non sono vere...

ANNALISA:- Cosa ho detto che non è vero?! VALERIA:- Cara Annalisa, non è vero che Emiliano

vorrebbe che tu restassi nella suìt, non è vero che c'era questo rapporto speciale...

ANNALISA:- Senti, cara carina, capisco che tu vuoi restare a tutti i costi nella suìt, ma che neghi l'evidenza, questo è troppo!

VALERIA:- Guarda che non c'è stato mai un rapporto speciale tra te ed Emiliano, anzi, se proprio lo vuoi sapere, non ti poteva neanche soffrire.

186

ANNALISA:- Ma che dici ?! Sei falsa, sei solo una persona falsa! Il rapporto che avevo con Emiliano era speciale!

VALERIA:- No, sei tu che sei una gossippara! Sei una che inventa le cose, una gossippara!

ANNALISA:- Io una gossippara?! Sei falsa! Vuoi sporcare quello che c'è stato tra Emiliano e me! Sei falsa e bugiarda! E io che ti reputavo come un’amica!

AIDA:- Ragazze, calmatevi! Cerchiamo di avere un dibattito il più composto possibile stasera. Chiedetevi scusa. Valeria, chiedi scusa a Annalisa.

VALERIA:- Scusami. AIDA:- Annalisa, chiedi scusa ad Valeria. ANNALISA:- Sei falsa, non mi scuso! Ho il diritto di

dire quello che penso e quello che provo. Valeria deve ammettere che io avevo un rapporto speciale con Emiliano!

VALERIA:- Ma figurati se Emiliano perdeva tempo ad avere un rapporto speciale con una sgallettata come te!

ANNALISA:- Brutta cretina cafona! Non volevo dirlo, ma mi ci hai costretto! Se c'era qualcuno che odiava Emiliano eri tu, tu non l'hai mai potuto soffrire, tu lo hai sempre invidiato!

VALERIA:- Senti tu, devi finirla con le insinuazioni e le cattiverie gratuite!

ANNALISA:- Tu questo a me non me lo dici, non ti permetto!

VALERIA:- Cosa vorresti insinuare, dimmi cosa vorresti insinuare?!

ANNALISA:- Io non insinuo niente, non insinuo... Dico solo che se c'era qualcuno che voleva la morte di

187

Emiliano quella, bella mia, sei tu! Tu hai sempre detto che Emiliano era l'unico ostacolo tra te e la vittoria nel the Big Pig Sciò!

VALERIA:- Ma che dici!? Io non ho mai detto una cosa simile!

ANNALISA:- L'hai detto, ed Emiliano lo sapeva, tant'è vero che non ti calcolava per niente!

VALERIA:- Ma sei fuori? Ma se la notte quella che sceglieva ero sempre io!

ANNALISA:- Si, ma come lo facevate? Ti sei mai resa conto che te lo metteva sempre...

AIDA:- Annalisa! Ti ricordo che una delle regole del nostro sciò è non parlare di quello che succede di notte! Ricordati che possono esserci anche bambini in ascolto!

ANNALISA:- Scusami, Aida. Ma Valeria me le ha strappate proprio dalla bocca!

VALERIA:- Cosa le ho strappato dalla bocca? Cosa le ho strappato dalla bocca?

ANNALISA:- La verità, ecco cosa! Sei tu che hai ucciso Emiliano, sei un'assassina!

Viene inquadrato il pubblico: immobile, le facce costernate, livide.

AIDA:- Annalisa, non si possono fare certe accuse a cuor leggero...

VALERIA:- Io ti denuncio, brutta troia negra! ANNALISA:- Assassina, sei un'assassina! Una

zoccola assassina! VALERIA:- Lo vedete, mi accusa per confondere le

acque! Dimmi: come mai sei arrivata dopo di me nella cabina di Emiliano stanotte? Perché ci hai messo tanto

188

ad uscire dalla tua? Cosa stavi facendo? Ti stavi pulendo del sangue di Emiliano?

ANNALISA:- Ma cosa dici!? VALERIA:- Dico che adesso capisco che sei tu

l'assassina, hai sbagliato ad accusarmi, mi hai fatto capire tutto, mi hai aperto gli occhi!

Ancora il pubblico, ancora facce sconvolte ed occhi sbarrati.

ANNALISA:- Io gli occhi te li strappo, maledetta stronza assassina!

Annalisa si alza, si lancia su Valeria, cadono ambedue a terra. Si vede un tecnico che accorre per dividerle.

AIDA:- Pubblicità! Mandate la pubblicità!

189

Sesso e politica

L’ultima notte di Aleister Crowley a Cefalù nel 1923 prima di essere cacciato dai fascisti. Pubblicato per la prima volta nel 1993.

190

nel 2012 su ilmiolibro.it

191

Inverno 1943: le armate naziste occupano ancora gran parte dell'Europa ma milioni di uomini e donne, a Est come a Ovest, combattono per la libertà. Alcuni di essi partecipano ad una guerra segreta, oscura: la guerra nera della magia... I primi sei capitoli delle nuove avventure di Aleister Crowley.

192

su ilmiolibro.it

193

Capitolo 28 AIDA:- Cari telespettatori, sono costretta a chiedervi

scusa per quello che è successo. Alzare le mani, aggredire, è la cosa peggiore che si possa fare. E' una comportamento che non possiamo consentire. Per quello che ha fatto Annalisa dovrebbe essere cacciata subito dal the Big Pig Sciò. Ma i nostri ragazzi sono stati sottoposti nelle ultime ore ad una pressione fortissima, intollerabile. E' comprensibile che a qualcuno, più debole degli altri, abbiano ceduto i nervi. E' successo ad Annalisa. Ora, potremmo dire semplicemente: Annalisa, hai sbagliato, vattene. Abbiamo deciso di non farlo. Anche se ha sbagliato, Annalisa ha diritto a continuare a inseguire il suo sogno, il sogno di vincere the Big Pig Sciò. Chi, tra Valeria e Annalisa, lascerà la suìt del the Big Pig Sciò? Deciderà il telefoto, il pubblico è sovrano.

Aida si ferma per alcuni secondi, è assorta, guarda a terra.

AIDA:- Annalisa ha chiesto di fare una breve dichiarazione. Sentiamola.

Sullo schermo compare Annalisa nella saletta dei confronti, da sola, seduta su una delle due poltroncine.

ANNALISA:- Io sono qui per chiedere scusa. Chiedo scusa a te, Aida, e a Valeria. Chiedo scusa al pubblico. Chiedo scusa agli sponsor. Ho sbagliato ed adesso me ne rendo conto. Non so cosa mi è successo.

194

Si morde le labbra, ha l'aria di chi vorrebbe piangere ma non può, oppure di chi vorrebbe cacciar fuori le lacrime ma non gli escono.

ANNALISA:- Non voglio piangere, non è giusto piangere!

AIDA:- Piangi se questo ti fa sentire meglio, non bisogna reprimere le proprie emozioni.

Annalisa si copre il volto con le mani. Il collegamento dalla Venus si interrompe.

AIDA:- Ecco, voglio solo ricordare che al di là delle accuse che Annalisa e Valeria si sono scambiate, non sarà il televoto a decidere chi è l'assassina. C'è in corso un'indagine che dobbiamo rispettare. Ma, detto questo, c'è un'altro delitto che sta per compiersi, un delitto che possiamo evitare.

Alle spalle di Aida, sullo schermo, compare un primo piano di Emiliano sorridente.

AIDA:- Vogliono chiudere il nostro sciò. Vedete, in queste settimane il nostro sciò è diventato un punto di riferimento per l'Italia. Lo scèr del nostro sciò ha raggiunto punte del 70 per cento, percentuali mai vista nella televisione italiana, e questo risultato è il frutto del lavoro di tutti, di un grande sforzo produttivo, che ci ha consentito di tenere nel centro del mediterraneo una nave intera a disposizione della regia. Questo risultato è il frutto dell'impegno dei nostri concorrenti. Anche dell'impegno di Emiliano, che non c'è più. Ma è frutto soprattutto della simpatia e dell'amore del pubblico. Di voi che ci seguite da casa, di coloro che si collegano su internet di notte, di quanti preferiscono ad altri giochi la nostra lotteria ed i nostri gratta e vinci. Il maialino in

195

giacca e cravatta che è il logo della nostra trasmissione è diventato grande, è diventato qualcosa di più. E' un simbolo della televisione italiana e sono tantissime le televisioni straniere che hanno chiesto di utilizzare il nostro fòrmat. Ma adesso c'è un'indagine in corso, nei prossimi giorni la magistratura indagherà sull'omicidio di Emiliano. E'giusto che ciò avvenga. La giustizia deve fare il suo corso. Noi per primi vogliamo che l'assassino, o l'assassina, di Emiliano venga individuato e punito. Ma c'è qualcuno, ci sono stati dei commenti anche di autorevoli opinionisti, che cominciano a suggerire che The Big Pig Sciò deve essere sospeso. L'argomento che usano è che questo sarebbe indispensabile per le indagini. Noi pensiamo che questo non sia vero. Indagare non vuol dire che The Big Pig Sciò debba essere sospeso. Noi ci opporremo ad una tale decisione. La magistratura può indagare anche senza violare le regole dello sciò. Abbiamo il diritto-dovere di continuare a trasmettere il nostro sciò! Abbiamo il diritto-dovere di onorare il consenso che i nostri telespettatori ci hanno dato! Lo dobbiamo ai nostri concorrenti, lo dobbiamo a Emiliano! Lo dobbiamo a voi! Qualcuno vuole approfittare dell'assassinio di Emiliano per far tornare indietro di venti anni la televisione italiana! Qualcuno vuole colpire il maiale in giacca e cravatta che è diventato il simbolo dell'Italia! Vergogna! Vergogna! Per questo è necessario che facciate sentire con chiarezza la vostra voce, la voce del pubblico e della stragrande maggioranza degli italiani... Adesso ve lo chiederò e voglio che mi rispondiate!

196

Lo sguardo di Aida si rivolge al pubblico in studio con un lento movimento della testa, come se volesse guardare ognuno negli occhi.

AIDA:-Volete che il Big Pig Sciò chiuda? PUBBLICO:-Nooooo! AIDA:-Volete tornare alla tivvù di stato? PUBBLICO:-Nooooo! AIDA:-Volete tornare alla tivvù bacchettona? PUBBLICO:-Nooooo! AIDA:-Volete vedere solo tribune politiche? PUBBLICO:-Nooooo! AIDA:-Volete sentire intellettuali saccenti che dicono

cose che non capite e vi disprezzano? PUBBLICO:-Nooooo! AIDA:-Volete vedere solo inchieste sugli scandali

italiani, per farvi il sangue marcio tanto poi non cambia niente?

PUBBLICO:-Nooooo! AIDA:-Voleta darla vinta ad un assassino? PUBBLICO:-Nooooo! AIDA:-Volete dimenticare Emiliano? PUBBLICO:-Nooooo! AIDA:- Allora televotate, televotate, televotate!

Seppellite chi vuole di chiudere The Big Pig Sciò sotto una valanga di televoti!

PUBBLICO:- Aida!Aida!Aida!Aida!Aida!Aida!Aida! E' il delirio. Sono tutti in piedi, applaudono, gli occhi

gonfi di pianto, travolti dalla commozione. Aida abbraccia i concorrenti già eliminati, i tecnici, gli ospiti, il pubblico. Se potesse abbraccerebbe l'Italia.

197

Asia Anderson e i fantasmi del tempo

198

non i soliti fantasmi,

non i soliti vampiri.

199

Quello che accadde il 12 agosto 1984 a Cefalù è inspiegabile. Le immagini della flotta perduta sono famosissime, memorabili. Per le migliaia di persone che la hanno vista coi loro occhi pigramente ormeggiata nel golfo di Cefalù, per quelli che come me sono venuti a contatto con gli uomini che trasportava, la flotta perduta rimane un ricordo vivido, incancellabile.

200

nel 2012 su ilmiolibro.it

201

Capitolo 29 Lo studio di Alberto Merlo è più sobrio di quello del

Big Pig Show: meno colori sgargianti, meno luci, meno schermi. Un unico, enorme pannello alle spalle del conduttore permette alla regia di visualizzare i titoli. Il primo è:

UNA TRAGEDIA PREVEDIBILE?

sovrapposto ad una foto di Emiliano Quagliariello. Poi

scorrono le immagini della Venus ripresa da un elicottero, infine le immagini del commissario Cassano e dell'ispettore De Rosa che scendono dall'elicottero.

Il commissario Cassano ha una smorfia di disappunto.

De Rosa dice: - Dato che ce semo, vedemose pure a Merlo. Il commissario annuisce Sullo schermo scorre una panoramica degli ospiti e del

pubblico in sala, poi l'inquadratura si ferma sul conduttore.

MERLO:- Buonasera. La puntata di oggi è dedicata alla tragedia della Venus, alla morte di Emiliano Quagliariello. Questa tragedia ha scosso

l

202

l'Italia ed è destinata ad aumentare le polemiche sul Big Pig Sciò, polemiche che ormai da mesi accompagnano questo discusso e discutibile sciò. La lov bot si è trasformata in una marder bot, nel teatro di un omicidio. Noi questa sera non vogliamo riprendere queste polemiche ma chiederci umilmente se quanto è accaduto non fosse in qualche modo prevedibile, se non ci troviamo di fronte ad un delitto annunciato. Ma prima di continuare e di presentarvi i nostri ospiti voglio innanzitutto fare chiarezza su una questione di minore importanza, ma che comunque ha contribuito in queste ultime ore a suscitare polemiche che non avrebbe dovuto avere luogo.

SI PUO' RIDERE DI UN OMICIDIO? Il titolo si sovrappone ad un'altro primo piano di Emiliano Quagliariello.

MERLO:- Come parecchi di voi sapranno, su un'altra

rete, un noto disegnatore ha mostrato al pubblico una vignetta che ha suscitato protesta ed indignazione. Ho esitato a lungo se mostrare ancora una volta questa vignetta di Sauro, ma credo che la scelta giusta sia farla rivedere, pur dissociandomi.

Lo schermo mostra per pochi secondi una vignetta in

bianco e nero: c'è disegnata una bara con sopra un'altra bara molto piccola.

203

MERLO:- Sauro non è nuovo a questi espluà che suscitano polemiche. Quest'allusione goliardica alle modalità del delitto, al fatto che... che il pene del povero Emiliano Quagliariello sia stato tranciato, cosa che ne ha provocato la morte, è un episodio di cattivo gusto, è cattiva televisione. Non è satira!

Le mani del conduttore accompagnano le parole ora torcendosi nei meandri della riflessione, ora accompagnando le affermazioni più nette con gesti secchi e decisi.

MERLO:- Non è satira ridere di un omicidio! Non bisogna mai dimenticare che una vita umana è stata troncata, che c'è il dolore dei familiari e degli amici della vittima e che questo dolore va rispettato! Dobbiamo dire basta a questo tipo di satira incivile ed illiberale. Senza se e senza ma. E' tutto, non ci sono altre parole da spendere su questa riprovevole manifestazione di cattivo gusto.

Il conduttore abbassa lo sguardo, aggiusta i fogli sulla scrivania.

MERLO:- Vi presento i nostri ospiti. L'inquadratura si sposta su ognuno di essi che, seduto

sulla sua poltroncina, saluta a turno con un cenno della testa mentre il pubblico in sala sottolinea i nomi con un applauso.

MERLO:- Il professor Eugenio Stassi, criminologo della Università di Firenze.

MERLO:- La dottoressa Paola Diaz, psicologa, esperta di dinamiche della coppia e dei rapporti amorosi.

204

- Stagionata ma bona. - commenta De Rosa. MERLO:- Veruska, in arte Veruska, attrice di film osè,

una delle pornostar più famose del momento , diciamolo chiaramente.

MERLO:- Padre Ausilio, assistente spirituale del principe Ruggero Altieri Sforza. Come sapete il principe ha accettato di partecipare al Big Pig Sciò solo a condizione di potersi confessare ogni giorno in videoconferenza col suo padre spirituale.

Padre Ausilio annuisce senza sorridere. MERLO:- Adesso nel servizio di Nadia Verozzi la

ricostruzione di questa tragica giornata. Il servizio parte: una breve storia del Big Pig Sciò, le

immagini dello sciò nella versione diurna e poche immagini sfocate, allusive ma caste dello sciò di notte. Alcuni partecipanti esclusi, le lacrime di chi ha lasciato lo sciò, poi la ricostruzione della degli avvenimenti.

Il luogo e le circostanze del delitto, le prime notizie, i commenti di comuni cittadini. L'intervento del governo, la riunione della task fors, l'invio del commissario Cassano sulla Venus. Le reazione dei ragazzi dello sciò, le lacrime, la disperazione. I natanti dei giornalisti che circondano la Venus, le motovedette, gli elicotteri.

E poi la Polizia scientifica che porta via dalla Venus la salma di Quagliariello, gli applausi del personale di bordo e della produzione, e quello frammisto a lacrime dei ragazzi del Big Pig Show.

Poi la famiglia, il citofono dell'abitazione in un palazzo

205

di periferia, gli occhi rossi del padre di Quagliariello, le lacrime della sorella, le urla della madre.

Per alcuni secondi nello studio c'è silenzio, le luci sono soffuse, le facce degli spettatori inquadrati mostrano l'emozione provocata dalle urla strazianti della madre.

MERLO:- Ecco, il nostro compito stasera non è quello di sostituirci alla magistratura inquirente, in cui abbiamo piena fiducia e che presto indagherà sull'accaduto, ma di interrogarci sul perché questo sia successo. Dobbiamo chiederci se siano state le dinamiche dello sciò, la pressione psicologica a cui sono stati sottoposti i partecipanti ad armare la mano dell'assassino, in quello che, dall'attenzione mediatica suscitata, sembra destinato a diventare il delitto del secolo. Per questo abbiamo il dovere di informare i telespettatori, ricostruendo esattamente l'accaduto.

Pausa. Titolo:

IL MISTERO DELLA VENUS Due tecnici trascinano in scena un modello gigante

della Venus, il modello si apre in due e lascia vedere la struttura interna della nave, i vari ponti, i passaggi. Merlo, indicando con una bacchetta, spiega ai telespettatori quale è il ponte di comando, dove sono gli studi 1 e 2, dove sono gli alloggi, gli altri locali, la sala macchine.

- Forte! - dice De Rosa, si avvicina al televisore e tocca un punto dello schermo - Noi semo qua!

206

MERLO:- Dottoressa Diaz, quali possono essere state le cause di quest'atto di violenza? Cioè il Big Pig Sciò, dal punto di vista psicologico, poteva contenere elementi così stressanti da compromettere l'equilibrio di uno dei partecipanti tanto da... tanto da indurlo a commettere un delitto?

Lo schermo gigante visualizza il nuovo titolo:

EROS E TANATOS DIAZ:- Innanzitutto vorrei dire che la struttura del

reality è di per se stressante. Un gruppo di individui costretti a vivere a stretto contatto, senza rapporti col mondo esterno, se non quelli imposti della regia, svilupperà delle dinamiche interne di solidarietà ma anche dinamiche aggressive, specialmente verso gli elementi più deboli...

MERLO:- Ma negli altri reality non si è arrivati al delitto, voglio dire... deve esserci stato qualche elemento specifico del Big Pig Sciò!

DIAZ:- Non si è arrivati al delitto, ma non dimentichiamo che alcune persone, alcuni concorrenti hanno manifestato disturbi psichiatrici, ci sono stati anche ricoveri in reparti di psichiatria. Non voglio ricordare casi specifici, ma...

MERLO:- Si, meglio non ricordare casi specifici... DIAZ:- Appunto, ma il problema dell'aggressività

generata, o meglio esplicitata dal reality, esiste. MERLO:- Adesso infatti c'è sempre uno psicologo che

207

assiste la regia monitorando lo stato psicologico dei concorrenti…

DIAZ:- Appunto. Detto questo, non voglio negare che un'esperienza sessuale continuata e di gruppo possa indurre comportamenti devianti ed evidenziare strutture di personalità borderlain...

MERLO:- Può spiegare ai nostri telespettatori cosa significa strutture di personalità borderlain?

DIAZ:- Significa personalità al confine tra il normale e il patologico, che se sottoposte a stress possono diventare francamente psicotiche. Possono comparire ideazione delirante e comportamenti patologici, quali l'aggressività.

MERLO:- Quindi è possibile che questo tipo di reality abbia creato le condizioni idonee perché uno dei suoi partecipanti... abbia ideato e poi commesso il delitto?

DIAZ:- Scusi Merlo, mi permetta di fare un'osservazione: ho parlato di aggressività, ma non ho specificato se eterodiretta, cioè rivolta verso gli altri, o autodiretta, cioè rivolta verso se stessi. Al momento niente ci permette di escludere che si sia trattato di aggressività autodiretta, cioè che si tratti di un'automutilazione, o addirittura di un tentativo di suicidio.

Si percepisce distintamente un mormorio in sala. Una carrellata sugli altri ospiti della trasmissione mostra il criminologo che si agita sulla poltrona e sbuffa.

MERLO:- Lei vorrebbe dire che il Quagliariello si sarebbe mutilato da solo?

208

DIAZ:- Al momento non mi sembra un'ipotesi da escludere, anche se nessuno l'ha presa in considerazione. Una depressione non diagnosticata potrebbe essere alla base di un simile gesto. Il fatto che è stato tagliato il pene ha un valore simbolico evidente. La morte, sopravvenuta per dissanguamento, potrebbe essere una conseguenza voluta o accidentale.

MERLO:- Questo indubbiamente apre nuovi scenari. A questo punto vorrei sentire il parere dell'atra nostra ospite, Veruska. In base alla sua esperienza professionale sul set di film piccanti, l'ipotesi della dottoressa Diaz è verosimile?

VERUSKA:- Senta Merlo, io ho al mio attivo almeno una cinquantina di film hard, e conosco bene quello che succede nei set. Ne ho viste di tutti i colori, ma l'ipotesi della dottoressa mi sembra del tutto fuori, fuori dalla realtà, voglio dire. Ma stiamo scherzando?! Tagliarsi da solo tutto quel ben di Dio! Che uno ha la fortuna di avere un avvenire assicurato e se ne priva?!

Veruska nell'argomentare gesticola tenendo le mani ad una trentina di centimetri l'una dall'altra. Sembra che alluda alla misura del pene di Quagliariello. Le telecamere inquadrano padre Ausilio che è arrossito.

DIAZ:- Le faccio osservare che la mia ipotesi teneva conto anche delle dinamiche del reality!

VERUSKA:- Ma che dinamiche e dinamiche! DIAZ:- Lei sarà forse più esperta di altre dinamiche!

Le faccio notare che la condizione del maschio sotto stress induce facilmente a pensieri di castrazione: c'è un

209

film molto importante, "L'ultima donna" di Ferreri, in cui il protagonista alla fine taglia il proprio pene. Ma lei è esperta di film di altro genere!

VERUSKA:- I film di cui sono esperta sono fatti miei, cara signora!

DIAZ:- Dottoressa, prego! VERUSKA:- Signora dottoressa, va bene così? Merlo si interpone, sorride, gesticola con le palme

delle mani rivolte verso il basso. MERLO:- Io penso che la gravità del momento ci

dovrebbe indurre ad abbassare i toni ed evitare polemiche. Signora Veruska, ho delle altre domande da farle, ma adesso interrompiamo per qualche minuto di pubblicità.

210

Asia Anderson e i fantasmi del tempo

211

non i soliti fantasmi,

non i soliti vampiri.

212

Ho scritto Virtual Eros nel 1993 ed è stato pubblicato nel 1994, col titolo di Mutande Virtuali.

Il bello è che nel 2007, 13 anni dopo, mi è capitata una storia molto simile a quella descritta nel romanzo…

213

nel 2012 su ilmiolibro.it

214

Capitolo 30 De Rosa rientra, durante la pubblicità è stato fuori

dall’infermeria a fumare una sigaretta. - Lo sa chi hanno eliminato, dotto? La professoressa,

quella de Bologna. Ha vinto la negretta. Me l’ha detto uno de l’equipaggio. Hanno pure ripristinato a connessione internet, c’è tutto pieno de ‘sta storia. So uscite pure e prime barzellette su Emiliano. Lo sa perché è morto? Perché ha voluto farse fà pure le pompe funebri. Ma se pò? Ah, ricominceno.

MERLO:- Signora Veruska, senza che questo possa

apparire in alcun modo pruriginoso, o addirittura morboso, vorrei chiederle: cosa succede realmente sul set di un film porno? Per dirla con il linguaggio della dottoressa Diaz, quali dinamiche si innescano?

Ambedue le contendenti vengono inquadrate, adesso sono ambedue rilassate e attente.

VERUSKA:- Il set di un film non è quello che la gente si immaggina. Innanzitutto è un luogo di lavoro, perché il nostro è un lavoro. Vede, Merlo, quello che vorrei evitare è che quello che è avvenuto sulla Venus fosse l'occasione per criminalizzare il mondo del porno, per attribuirgli una violenza che non gli appartiene.

MERLO:- Naturalmente, naturalmente... noi non dob-biamo criminalizzare nessuno, e neppure sostituirci agli

215

inquirenti. La dottoressa Diaz, inquadrata, annuisce. VERUSKA:- Bisogna avere rispetto per chi lavora,

anche se fa un lavoro particolare. MERLO:- Su questo penso che possiamo essere tutti

d’accordo, il massimo rispetto per il mondo del lavoro. VERUSKA:- Il nostro è un lavoro difficile, che

richiede una grande preparazione professionale. Sul set si incontrano tanti tipi di persone e ci possono essere dei problemi, ma se il regista è uno bravo questi problemi possono essere superati facilmente.

MERLO:- Che tipo di problemi? VERUSKA:- Il più frequente riguarda le prestazioni

degli attori maschi, spesso sono loro quelli che creano problemi, che non riescono ad essere all'altezza della situazione, per così dire.

MERLO:- In che senso? VERUSKA:- Gli uomini sono diversi dalle donne,

hanno a volte difficoltà di concentrazione, stentano ad entrare nella parte... è una questione di natura...

MERLO:- Senza scendere eccessivamente nei particolari, vorrebbe essere più precisa?

VERUSKA:- Insomma... per una donna è più facile fingere, l'uomo invece deve... si insomma, deve far vedere l'erezione, in fondo in questo consiste un film porno...

MERLO:- Quindi ci sono questioni legate alla diversa fisiologia del corpo maschile e femminile?

VERUSKA:- Esattamente. E quando ci sono difficoltà

216

e da parte dell'attore e non c'è la necessaria preparazione professionale, allora sorgono i problemi: c'è chi si arrabbia, chi si abbatte, chi diventa irritabile e litiga in continuazione. Ho visto attori piangere, altri urlano e bestemmiano, altri danno la colpa alla partner. Ognuno ha il suo modo di reagire ed ogni professionista ha i suoi trucchi per superare il problema. Un attore serio, un professionista di cui non voglio fare il nome, quando aveva delle defaillans si faceva assistere dalla moglie, che non faceva parte del cast e non veniva filmata. Erano molto teneri, molto innamorati…

MERLO:- Accade frequentemente che gli attori maschi abbiano difficoltà?

VERUSKA:- Molto più spesso di quanto non si creda. MERLO:- Secondo lei perché accade? VERUSKA:- Perché gli uomini sono più fragili di noi

donne... DIAZ:- Su questo non ci sono dubbi! MERLO:- E ci sono rimedi a questa fragilità

dell'uomo? VERUSKA:- Moltissimi: a parte il solito Viagra, mi

creda, sul set se ne impiega a fiumi, ci sono iniezioni, creme, ognuno ha il suo metodo. Alcune produzioni permettono ed incoraggiano l'uso della cocaina!

MERLO:- Quello che lei ci sta confessando è sconvolgente!

VERUSKA:- Purtroppo è la verità. MERLO:- Lei ha mai fatto uso di simili sostanze?

217

VERUSKA:- Mai! Io non ho mai fatto uso di sostanze! MERLO:- Quello che ci ha detto è comunque grave ed

inquietante. Dovremo fare una puntata sullo sfruttamento dei lavoratori del porno! Spero che vorrà essere nostra ospite.

VERUSKA:- Certamente. Ma mi permetta, Merlo, il problema fisico del maschio, con un po’ di coccole si può superare sempre. Il vero problema è psicologico: l'invidia del pene non ce l'hanno le donne, mi creda, l'invidia del pene c'è l'hanno gli uomini!

L'inquadratura è sul volto della dottoressa Diaz che inarca le sopracciglia e sobbalza.

MERLO:- Lei vuol dire che andrebbe corretta la teoria froidiana che l'invidia del pene è una caratteristica delle donne, che è invece una caratteristica degli uomini?

VERUSKA:- Oh, naturalmente io non sono una psicologa...

DIAZ:- Meno male! VERUSKA:- ...ma tutti i discorsi degli attori sono su

quello. Del resto è il loro strumento di lavoro! Lei non ha idea di quante ostilità sorgono su problema delle misura del...

MERLO:- Signora Veruska, siamo in diretta! VERUSKA:- Si... ma non è solo una questione di

dimensioni, ci sono tante altre caratteristiche professionali che creano rivalità ed invidie. Caro Merlo, il sentimento più difficile da gestire sul set di un film porno è l'invidia. L'invidia è una brutta bestia.

218

MERLO:- Cosa vuol dire? VERUSKA:- Il povero Quagliariello era il Gion

Holms della situazione, è naturale che provocasse invidia...

MERLO:- Da parte di chi? VERUSKA:- Da parte di chi? Ma da parte dell'altro

gallo del pollaio, naturalmente! Il principe Ruggero non era un concorrente da questo punto di vista! Chi è l'altro gallo del pollaio? Ma è ovvio che è l'altro maschio che fa la parte dell'unisex!

MERLO:- Vuol dire Cristiano Ambrosini? VERUSKA:- L'ha detto lei, non io. MERLO:- Ma lei, cara signora, l'ha fatto capire

chiaramente! VERUSKA:- Io ho solo usato la logica. Viene inquadrata la dottoressa Diaz che scuote la testa.

Stassi si agita sulla sedia, padre Ausilio è terreo in viso. S'avverte il brusio del pubblico in sala.

STASSI:- Ma che sciocchezze! Che sciocchezze! MERLO:- Per favore, calmiamoci tutti! STASSI:- E' un'analisi ridicola! MERLO:- Ognuno potrà intervenire, quando verrà il

suo turno. Cari telespettatori, abbiamo assistito ad un'altro colpo di scena, una nuova ipotesi sul giallo della Venus. A tra poco, dopo la pubblicità.

219

Perché i fantasmi attraversano i muri? Alla fine era solo questa la domanda

giusta. Da tutta la storia ho imparato che non

esistono risposte giuste, che tutte le risposte sono imperfette e parziali; ma esistono le domande giuste, quelle che aprono nuove prospettive, quelle che cambiano la visione che si ha del mondo.

Seconda Edizione

220

su ilmiolibro.it

221

Premio Creatività e Scienza

2009 Città di Salerno

Premio Arcilettore

2009

non i soliti fantasmi,

non i soliti vampiri.

222

Capitolo 31 MERLO:- Dobbiamo adesso purtroppo mostrare delle

immagini che potranno turbare parecchi di voi. Siamo stati a lungo indecisi se farvele vedere. Non è stata una decisione facile, ma ha prevalso, nella nostra decisone, la scelta di tutelare la libertà di informazione, Si tratta delle prime immagini della scena del crimine, quelle diffuse dalla Niù Smail dopo il blek aut informativo iniziale, immediatamente dopo ci sarà la ricostruzione, effettuata grazie alla compiùter gràfic, di quello che sarà l'elemento probatorio essenziale dell'indagine su questo delitto. Mi riferisco cioè alle macchie di sangue sul pavimento e sulle pareti della cabina del povero Quagliariello.

Il volto di Merlo esprime in pieno la contrizione del conduttore.

MERLO:- Può partire il servizio. LA SCENA DEL DELITTO Il filmato mostra la cabina. I colori sono sfocati,

attenuano l'effetto del sangue, sembra che una pasta nerastra sia stata sfregata sul pavimento. Quando lo sfondo è costituito dalle pareti il rosso spicca di più, è ancora più evidente negli schizzi sul bordo del letto e sugli asciugamani, uno dei quali, inquadrato da vicino, è quasi del tutto rosso con striature più scure. Una zona opaca nasconde il cadavere, di cui si intuisce la sagoma.

223

L'ultima inquadratura, tremolante, è sulla scritta TVB sulla parete, su cui avviene la zummata finale. Il filmato riprende con una la ricostruzione grafica: un manichino digitale spruzza un liquido rosso dall'altezza del pube. La voce fuori campo commenta che per provocare le macchie osservate, mentre sanguinava la vittima doveva essere in piedi e successivamente sdraiata sulla schiena. MERLO:- Veramente scioccante... Non si hanno parole per commentare...dottor Stassi, cosa ne pensa? Quali sono le sue impressioni, da criminologo, sulla dinamica di questo delitto?

STASSI:- La ferocia, ehm, quello che io colgo è la ferocia del delitto.

MERLO:- Indubbiamente, la ferocia è un elemento che salta subito agli occhi.

STASSI:- Senza ferocia non si può concepire un delitto simile. E' una ferocia senza limiti, si è liberato l'animale, la bestia , ehm, che c'era nell'assassino.

MERLO:- Si Stassi, ma mi permetta di fare un'osservazione: anche nel mezzo di tanta ferocia, anche sulla scena del crimine, c'è stata la possibilità di esprimere un sentimento positivo. Quel TVB scritto da Luana Busi col sangue di Emiliano, rappresenta un momento di umanità, un momento di autentica santità. Io non voglio fare retorica, ma, ecco, questa è una prova ulteriore che l'amore vince sempre.

Vengono inquadrati alcuni tra gli spettatori presenti in studio. La loro commozione è evidente. L'ultima inquadratura è su Padre Ausilio, che annuisce

224

gravemente. MERLO:- Ecco, in queste ore, abbiamo sentito

definire Emiliano Quagliariello un eroe, ma anche Luana Busi è un eroina, per quel gesto umile ma nel contempo così significativo, per quel semplice TVB che, nella sua innocenza, nella sua spontaneità, anche sulla scena di un crimine bestiale, ha voluta ricordarci la nostra umanità.

Il pubblico in sala applaude. MERLO:- Oltre alla ferocia, quali elementi di questo

delitto sono significativi per la criminologia? STASSI:- Ehm, mi pare evidente che c'era un rapporto

di conoscenza tra la vittima e l'assassino, il semplice fatto che, ehm, il Quagliariello si trovasse nudo di fronte al suo carnefice... Bisogna attendere un'analisi scientifica delle macchie di sangue, di quelle che sono state le traiettorie degli schizzi.

MERLO:- Vuol dire che è ancora troppo presto per avanzare delle ipotesi?

STASSI:- No, ehm, ho già evidenziato quale è il dato più evidente, la ferocia. La ferocia, ehm, è l'indizio principale, oserei dire la prova regina.

MERLO:- Vuole sviluppare il suo ragionamento? STASSI:- Certamente. Cos'è la ferocia? E' disprezzo

per il dolore inflitto alla vittima. C'è quindi nella psicologia dell'assassino un dato fondamentale, ehm, il disprezzo per il dolore. Questo disprezzo è rivolto certamente anche al dolore inflitto a se stesso, questo individuo non ha paura, ehm, anzi gode del dolore...

225

MERLO:- E questo a cosa ci porta? STASSI:- Ci porta a chiederci, ehm, chi si infliggeva

sofferenza dentro il the Big Pig Sciò? Vi ricordo che uno dei partecipanti allo sciò indossa il cilicio, che come ben sapete, ehm, è uno strumento per provocare sofferenza fisica.

MERLO:- Lei vuol dire... STASSI:- Si, voglio dire che bisogna innanzitutto

sospettare del principe Ruggero Altieri Sforza. Ha tutte le caratteristiche, dal punto di vista della psicopatologia criminale, ehm, per essere l'assassino.

Viene inquadrato Padre Ausilio che scuote energicamente la testa.

MERLO:- E' una tesi. Caro Stassi, io rispetto la sua competenza, ma si tratta solo di una tesi, anzi, sarebbe meglio dire di un'ipotesi.

STASSI:- Un'ipotesi con un solido bechgraund scientifico.

MERLO:- Mi permetta a questo punto di fare intervenire nel nostro dibattito Padre Ausilio Fasone. E' importante adesso, dopo quanto ha detto Stassi, sentire la sua opinione. Padre Ausilio è il consigliere spirituale del principe Ruggero. Come sapete il principe ha accettato di partecipare allo sciò solo a condizione di potersi confessare ogni giorno, in videoconferenza, con Padre Ausilio. Nessuno quindi, più del nostro ospite conosce l'animo del principe.

Merlo rivolge un leggero inchino del capo in direzione del prelato.

226

PADRE AUSILIO:- Innanzitutto voglio dire che solo il mio rispetto per lei, caro Merlo, e per gli altri ospiti mi ha impedito di interrompere il professore qui presente durante l'esposizione della sua insensata teoria...

STASSI:- Non è per nulla una teoria insensata! MERLO:- Stassi, Padre Ausilio non ha interrotto,

lasciamolo parlare. Prego, padre. PADRE AUSILIO:- Vedete in questi mesi, giorno per

giorno, ho prestato assistenza spirituale al principe Ruggero. Non posso ovviamente entrare nel merito dei nostri colloqui, per rispetto al Sacramento della Confessione, ma posso testimoniarvi il travaglio autentico dell'anima del principe, il suo intimo struggimento per essere stato coinvolto in uno spettacolo così offensivo per la dignità della persona...

VERUSKA:- Non era mica obbligato a partecipare al Big Pig Sciò!

Padre Ausilio la fulmina con lo sguardo. PADRE AUSILIO:- Sentiva degli obblighi morali

verso gli altri partecipanti, cara signora! Veruska fa spallucce. PADRE AUSILIO:- Non le permetto di mettere in

dubbio la mia testimonianza! MERLO:- Caro Padre Ausilio, la signora Veruska non

voleva mettere in dubbio la sua testimonianza né tantomeno offenderla. Continui, la prego.

PADRE AUSILIO:- Io posso testimoniare il profondo disagio vissuto dal principe, il suo essere lacerato tra

227

l'amore per le tradizioni familiari, il rispetto per la sua casata, la sua religione, la sua cultura profondamente cattolica e, dall'altro lato, il fascino oscuro e morboso del mondo dello spettacolo. Il principe ha vissuto e vive un dramma, e la scelta del cilicio, l'imporsi la sofferenza della carne, è un modo per espiare, giorno per giorno, la sua condotta dissoluta di notte. Ecco, il senso profondo, intimo del cilicio: alleviare le sofferenze dello spirito patendo le sofferenze della carne. Noi dobbiamo rispettare il dramma del principe, non strumentalizzarlo per elaborare cervellotiche ed inconsistenti teorie! Noi dobbiamo accogliere e cristianamente perdonare le debolezze del principe Ruggero, che è stato traviato dalla fama di notorietà, dal bisogno di apparire della nostra società.

MERLO:- Indubbiamente, padre, indubbiamente. Lei vede nel delitto un segno dei tempi, un segno della decadenza dei valori fondanti della nostra società?

PADRE AUSILIO:- Certamente! Certamente! Una società che non ha più rispetto per la vita, inevitabilmente arriva all'omicidio! Questo delitto testimonia in quali oscuri abissi possa sprofondare l'animo umano quando smarrisce la retta via, quando si perde il rispetto per la persona umana! Ed è evidente che un gesto tanto bestiale, non può scaturire da una personalità travagliata e sofferente come quella del principe Ruggero, ma da chi invece, risolutamente, senza incertezze e pentimenti, ha imboccato una via contro natura ed ha voluto farsi, da uomo, donna.

228

MERLO:- Scusi padre, a cosa si riferisce? PADRE AUSILIO:- A cosa mi riferisco? Ma è

evidente, dovrebbe saltare agli occhi di tutti, chi è il personaggio più ambiguo. E la patristica ci insegna che l'ambiguità è il primo rifugio del maligno.

MERLO:- Detto più esplicitamente? PADRE AUSILIO:- Nessuno sembra rendersi conto

del ruolo nefasto esercitato durante tutto lo sciò dal signor D'Elia, nessuno sembra sospettarlo!

MERLO:- Intende dire Veronica, Veronica D’Elia! Mi scusi, padre, ma in base a quali elementi?

STASSI:- Pazzesco! Non si possono accusare le persone senza...

DIAZ:- Questa è solo omofobia! PADRE AUSILIO:- Io vorrei dire, e Dio mi perdoni,

sto parlando a prezzo di grande sacrificio, che una devianza profonda, la devianza di un comportamento transessuale...

DIAZ:- Ecco, lo dica che l'unico motivo per sospettare di Veronica è che è un transessuale!

PADRE AUSILIO:- Non intendevo questo, intendevo dire che, al di là dell'aspetto fisico, si tratta di un sodomita...

VERUSKA:- Guardi che quanto a sodomita il suo principe Ruggero non scherzava per niente, si è ridotto con le stampelle a forza di...

MERLO:- Veruska!!! La prego! Evitiamo di approfondire certi argomenti.

229

STASSI:- Quello che ha detto Padre Ausilio è solo frutto di un pregiudizio morale!

PADRE AUSILIO:- Il mio non è pregiudizio, è solo la constatazione che lo sciò che si sta svolgendo sulla Venus sta corrompendo i costumi morali del nostro paese!

DIAZ:- Io penso invece che quello che sta accadendo sulla Venus è un fatto importante, epocale. The Big Pig Sciò è una tappa fondamentale nella liberazione sessuale dell'Italia!

PADRE AUSILIO:- Quello che voi chiamate liberazione sessuale è un abisso di immoralità!

VERUSKA:- Voi preti non dovreste proprio parlare! Non dovreste proprio parlare, e non fatemi dire altro!

PADRE AUSILIO:- Un onda anomala! Io invoco un'onda anomala che travolga questa nave e la sprofondi nel mare con il suo carico di turpitudini, che la cancelli dalla faccia della terra! Io invoco l'ira di Dio su questi peccatori!

MERLO:- Si calmi, padre, capisco la sua indignazione, ma si calmi, per carità!

De Rosa si tocca e dice al commissario: - La

sprofonnasse pure, ma dopo che ce ne semo annati! MERLO:- Calma, cerchiamo di mantenere un dibattito

sul piano di un confronto civile. A tra poco. Pubblicità.

230

le strisce di EUREKA

fumetti editi ed inediti

231

nel 2012 su ilmiolibro.it

232

www.marcobonafede.com

Plagio quando ti rubano le

parole

Diritti d’autore

Pirateria digitale

233

Capitolo 32 MERLO:- Cari telespettatori, benvenuti nella seconda

parte della nostra trasmissione. Abbiamo assistito ad un dibattito infuocato, nel corso del quale sono state avanzate varie ipotesi. Il dibattito riprenderà più tardi, ma adesso sentiamo cosa ha da dire la gente, quali sono le opinioni raccolte in varie città italiane dai nostri inviati. Sentiamo.

Partono le riprese, i rumori di sottofondo sono quelli del traffico cittadino, le immagini risentono del fatto che sono state fatte con telecamere a spalla.

COSA NE PENSANO GLI ITALIANI?

La signora elegante: - Povero Emiliano, povero Emiliano! Mi creda, l'ho

pianto come se fosse un parente! La signora con la borsa della spesa: - Me dispiase per quel poero fijol, me dispiase

veramente! - Lei pensa che the Big Pig Sciò deve essere sospeso o

deve continuare? Il quarantenne: - Da un lato me verrebbe da dì che dovrebbe essere

234

sospeso, se non altro per rispetto al morto... però c'è un sacco di gente che ha comprato i biglietti della lotteria, non credo che è possibile restituirli... io penso che si deve continuare.

- Lei ha giocato? - Si. - Ha comprato parecchi biglietti? - Abbastanza. - The Big Pig Sciò deve essere sospeso o deve

continuare? L’operaio cinquantenne: - Secondo me deve continuare, non si può minga

interrompere tutto. Mi dispiace per il ragazzo che è morto, ma adesso è il momento di Cristiano Ambrosini, lo stallone padano!

- The Big Pig Sciò deve continuare? Lo studente con la barbetta: - Secondo me no, quello che è successo è troppo grave. - Lei ha giocato al Super Big Pig Sciò? - No. - Neanche un biglietto? - Neanche uno. - The Big Pig Sciò deve continuare? La ragazza col percing: - Si, deve continuare.

235

- Perché? - Perché l'amore vince sempre. MERLO:- Ecco, abbiamo sentito delle opinioni,

raccolte a caldo tra la gente dai nostri inviati. Queste opinioni non rappresentano certamente un campione significativo, ma era giusto chiedersi quali fossero le opinioni degli italiani. Noi in questo momento non sappiamo quali decisioni verranno prese, ma ci è sembrato utile incaricare un istituto demoscopico di provare a sondare quali sono gli umori del paese. Abbiamo con noi Ugo Hoffman, della Realdemo.

Motivetto musicale, entra Hoffmann e si siede in una poltroncina girevole vicino ad un maxischermo. C’è un computer portatile già aperto su un tavolino davanti a lui.

MERLO:- Buonasera Hoffmann. HOFMANN:- Buonasera Merlo. MERLO:- Allora, è stata una vera e propria corsa

contro il tempo condurre un sondaggio così a ridosso degli avvenimenti, vero?

HOFMANN:- Verissimo Merlo. Abbiamo avuto pochissimo tempo e i risultati della nostra ricerca indubbiamente risentono della fortissima onda emozionale che si è creata nel paese su quanto è accaduto.

MERLO:- Questo rende in qualche modo il sondaggio meno attendibile?

HOFMANN:- Noi dobbiamo sempre tenere presente

236

che quando si intervistano le persone su un fatto di grande impatto emotivo, per di più a poca distanza di tempo dall'accaduto, questo rende le risposte più spontanee e meno meditate. Una riflessione ulteriore può portare in parte a modificare le opinioni del pubblico.

MERLO:- Quindi il vostro sondaggio non è del tutto attendibile?

HOFMANN:- No, Merlo, il sondaggio è attendibile, sia dal punto di vista metodologico che della precisione scientifica. Voglio solo precisare che mentre in un altra situazione ci troveremmo di fronte ad una forchetta statistica tra le varie opinioni del due per cento, in questo caso dobbiamo considerare una forchetta del cinque per cento.

MERLO:- Cioè, detto in soldoni, per i nostri telespettatori?

HOFMANN:- Se dal nostro sondaggio emerge che il 40% degli intervistati ha l'opinione A, questo significa che può essere il 37,5% o il 42,5% ad una successiva verifica, quando sarà passata l'onda emozionale.

MERLO:- E questo voi lo considerate un buon indice di attendibilità?

HOFMANN:- Si, con le dovute cautele certamente si, Merlo. Anche perché dal sondaggio è emerso un trend molto netto.

MERLO:- Cioè le tendenze degli intervistati sono chiare?

HOFMANN:- Si ci troviamo di fronte a numeri che

237

non lasciano spazio ad equivoci, anche se consideriamo la forchetta larga.

MERLO:- Ci presenta i suoi dati, Hoffmann? HOFMANN:- Certamente. Abbiamo intervistato un

campione di duemilacinquecento persone su tutto il territorio nazionale ed abbiamo rivolto innanzitutto questa domanda.

Sul Maxischermo compare la scritta:

LA TRAGEDIA DELLA VENUS ERA PREVEDIBILE?

HOFMANN:- A questa domanda il 78% ha risposto

NO, il 12 % SI, il 10% NON SO. Ecco, si tratta di un dato che difficilmente potrà cambiare in futuro.

Sullo schermo, alle spalle di Hoffmann, compaiono i grafici illustrativi.

HOFMANN:- La seconda domanda è stata la seguente.

LA PROMISCUITA’ SESSUALE PUO' PORTARE A COMPORTAMENTI VIOLENTI?

HOFMANN:- In questo caso IL 52% ha risposto NO,

il 34% SI, il 14% NON SO. MERLO:- Scusi, Hoffmann, ma questo dato non è in

contraddizione con quello precedente? HOFMANN:- Capisco la sua osservazione, ma non è

così. La seconda domanda intende porre l'accento su comportamenti violenti non gravi, tipo uno schiaffo o

238

altro, non certo ad un omicidio. E' questo il senso della risposta del campione.

MERLO:- Cioè l'opinione è disposta ad includere nei comportamenti sessuali pratiche sadomaso, ma non certamente l'omicidio. Ho capito bene?

HOFMANN:- Esattamente. Un briciolo di violenza per il 34% degli intervistati può fare parte di una sessualità sfrenata, ma non certamente l'omicidio, che era prevedibile solo per il 12%. Tra l'altro il 12% che ha considerato l'omicidio prevedibile è concentrato nelle fasce di età più alte della popolazione. Tra gli ultra sessantacinquenni arriva al 27%.

MERLO:- Un dato generazionale, insomma. HOFMANN:- Si. La domanda successiva che abbiamo

posto al nostro campione demoscopico è stata la seguente:

THE BIG PIG SHOW DEVE CONTINUARE?

MERLO:- Un attimo. Siamo tutti interessati a

conoscere l’opinione degli italiani, ma tra un momento, dopo la pubblicità.

239

Un nuovo efferato delitto scuote l'Italia: il

giorno prima di un importantissimo voto di fiducia, l' On. Laura Trombetta viene assassinata nei bagni di Montecitorio.

Il commissario Cassano, del Nucleo Operativo Speciale della Presidenza del Consiglio, è incaricato di recuperare un fascicolo riservato che la vittima custodiva. Ben presto la sua ricerca si trasformerà in un frenetica corsa contro il tempo per impedire che esploda lo scandalo. Un altro giallo del cazzo.

240

nel 2012 su ilmiolibro.it

241

Capitolo 33 MERLO:-The Big Pig Sciò deve continuare? Come ha

risposto il campione? HOFMANN:- Ecco con l'aiuto della grafica... è

partita... SI secondo il 75%, NO secondo il 16%, NON SO per il 9%.

MERLO:- Una maggioranza schiacciante degli italiani vuole che the Big Pig Sciò continui.

HOFMANN:- Una maggioranza al di la di ogni incertezza statistica.

MERLO:- Avete indagato sulle ragioni per cui la stragrande maggioranza degli italiani vuole che lo sciò continui?

HOFMANN:- Si, e questo ci ha riservato la più grossa sorpresa del sondaggio. Ora, va precisato che per questo ultimo aspetto del sondaggio abbiamo utilizzato un procedimento metodologico diverso. Mentre sulle prime tre domande avevamo uno struttura chiusa, con le risposte obbligate, SI-NO-NON SO, per l'ultima domanda, a quanti avevano risposto che the Big Pig Sciò doveva continuare, abbiamo lasciato la libertà di indicare autonomamente le ragioni della scelta.

MERLO:- Cosa vuol dire esattamente? HOFMANN:- Che i nostri incaricati raccoglievano le

risposte spontanee e poi le raggruppavano secondo la tipologia. E' un procedimento lento ed indaginoso ma ci

242

ha permesso di fare emergere una risposta che non ci aspettavamo.

MERLO:- E quale è questa risposta? HOFMANN:- Ci arrivo, ma mi consenta, Merlo, di

presentare la tabella seguente.

PERCHE' THE BIG PIG SHOW DEVE CONTINUARE?

HOFMANN:- A questa domanda il 63% ha risposto

perché i biglietti della lotteria sono già stati venduti. Sul grafico a forma di torta compare uno spicchio

giallo delle dimensioni adeguate a rappresentare il 63%. HOFMANN:- Il 5% ha risposto: perché bisogna

garantire la libertà di informazione e l'autonomia della televisione.

Un piccolo spicchio verde sul grafico. HOFMANN:- L'1% non sa dare una risposta. Non è neanche uno spicchio, è un raggio, una linea che

della circonferenza della torta va verso il centro. HOFMANN:- Ed infine ecco il dato che non ci

saremmo mai aspettati: il 31% del nostro campione ha risposto che il Big Pig Sciò deve continuare perché l'omicidio non è mai avvenuto e la morte di Emiliano Quagliariello è tutta una messinscena.

Merlo strabuzza gli occhi, allarga le braccia, finge di non essere già a conoscenza di tutto.

MERLO:- E' un dato sconvolgente!

243

HOFMANN:- Sconvolgente ed inaspettato, Merlo. Quasi un terzo degli italiani non crede che l'omicidio sia avvenuto veramente e ritiene che si tratti di una trovata per aumentare l'odiens dello sciò.

MERLO:- Indubbiamente che quasi un terzo degli italiani non crede ad una notizia che ha avuto una tale copertura mediatica è sconvolgente, e ci obbliga a fare chiarezza. Sappiamo che già dal primo pomeriggio, su internet soprattutto, si sono diffuse opinioni, che potremmo definire scettiche, sull'accaduto. Sappiamo anche che ci sono state voci incontrollate, abbiamo ricevuto telefonate che ci segnalavano Emiliano Quagliariello, vivo, in varie città italiane. C'è gente che giura di averlo visto a Pordenone, a Caserta, a Firenze ed in decine di altre città. La tipologia di questi... chiamiamoli avvistamenti, è sempre la stessa, una persona… moooolto somigliante a Quagliariello, è stata vista salire su una macchina di grossa cilindrata ed allontanarsi.

HOFMANN:- Adesso, ne parlavamo pocanzi, prima dell'inizio della trasmissione, c'è una nuova versione della tesi del complotto. Su yu tub ci sono dei video che mostrerebbero Eugenio Quagliariello all'aeroporto di Fiumicino, nell'atto di fare in cek in e prendere un aereo diretto ai Caraibi.

MERLO:- Anche questi video non si sa se tratti di montaggi o di vecchi video originali, ma non è questo il punto. Tra l'altro, permettetemi questa osservazione, nella rima parte della trasmissione si sono individuati

244

troppi colpevoli; se fosse vera la tesi del complotto non ci sarebbe nessun colpevole, non essendoci stato l'omicidio.

Vengono inquadrati gli ospiti in studio che sembrano concordare tutti con le parole del conduttore.

MERLO:- Credo che dobbiamo mettere da parte queste leggende metropolitane, per quanto possano essere affascinanti. Qui si è giunti a dubitare della veridicità di una notizia diffusa dai mass mìdia a livello planetario e ciò ci impone una seria riflessione. E' in gioco il rapporto tra la stampa, in tutte le sue articolazioni, e l'opinione pubblica.

Le mani di Merlo sono in preda ad un'attività convulsa, afferrano concetti, li spacchettano, li dividono in subunità logiche, li ricompongono in nuove sintesi, illustrando a gesti il filo del suo ragionamento.

MERLO:- Ora, io penso che non si possa dubitare della verità dei fatti accaduti, della massa di prove raccolte. Abbiamo, purtroppo, il corpo di Emiliano Quagliariello, che domani sarà sottoposto ad autopsia presso l'Istituto di Medicina Legale dell'Università La Sapienza di Roma, abbiamo l'impegno delle Istituzioni, in primo luogo della Presidenza del Consiglio, si sta muovendo la Magistratura, non appena saranno definite le questioni di competenza, c'è il dolore dalla famiglia, ci sono decine di testimoni, insomma come si può dubitare?

Lo schermo alle spalle di Merlo mostra in sequenza il volto di Emiliano Quagliariello, la disperazione di Aida

245

Castelli, il padre di Emiliano, i vertici di Rai e Mediaset che accolgono, allineati gli uni accanto agli altri, muti ed immobili, la bara di Emiliano avvolta nel tricolore, all'aeroporto militare di Pratica di Mare. Il breve video, con la forza delle immagini, fa da sfondo all'accorata perorazione del conduttore.

MERLO:- No, non è lecito dubitare! Capisco che quando se ne va una persona che ha fatto parte dell'immaginario collettivo la tendenza a negare l'accaduto è naturale, non si vuole accettare l'irreparabile. E successo per grandi come Elvis Presly, che ha continuato a vivere nell'immaginario dei suoi fans, che ne negano la morte. Emiliano Quagliariello continuerà a vivere nella mente e nel cuore dei suoi fans, di tutti quelli che gli hanno voluto bene. Ma dobbiamo accettare la realtà: purtroppo l'omicidio di Emiliano è realmente avvenuto, è storia. L’impegno del Governo lo testimonia.

Il commissario Cassano ha l'impressione che Merlo riesca a pronunciare governo con la g maiuscola.

MERLO:- Dobbiamo comunque riflettere su questa sfiducia, sul perché un evento reale sia apparso a tanti italiani una fìscion. Siete d'accordo sulla necessità di porsi questa domanda?

Gli ospiti in studio si agitano mostrando il loro consenso all'osservazione del conduttore.

Diaz: - Forse tutto si è svolto troppo velocemente per essere metabolizzato a livello di massa...

STASSI:- Indubbiamente c'è stata una certa

246

spettacolarizzazione dell'evento... MERLO:- Questo era prevedibile date le circostanze. STASSI:- Lo stesso svolgimento anomalo delle

indagini può aver condizionato questa sensazione di irrealtà...

MERLO:- Si riferisce al commissario e all'ispettore inviati dalla Presidenza del Consiglio per l'indagine preliminare?

HOFMANN:- Anche. STASSI:- Sappiamo tutti che è stata una prassi

anomala ma dettata da esigenze giuridiche. Del resto è stata una decisione dell'Unità di Crisi della Presidenza del Consiglio.

Sullo schermo ripassano le immagini dell'arrivo sulla Venus di Cassano e De Rosa.

MERLO:- Beh, forse questo intervento, seppur necessario, non ha aiutato. Cosa ne pensa Hoffmann?

HOFMANN:- Forse è stato un po’ troppo spettacolare. MERLO:- E poi questo commissario, questo

commissario che assomiglia a Sciòn Connery da giovane... è troppo bello per sembrare vero. Può aver aiutato a dare questa sensazione di irrealtà.

HOFMANN:- Si, questo aspetto può aver contribuito. Il commissario e l'ispettore si guardano: - A Dottò, mi sa che amo sbajato tutto na vita... - Già... Il commissario si alza e spegne il televisore.

247

Capitolo 34 Infermeria della Venus, Ore 23.32 Il commissario si avvicina al letto dell’infermeria dove

riposa Luana. - Signorina, si prepari, è arrivato il nostro elicottero.

Dobbiamo andare. Luana apre gli occhi, li richiude, li serra, resta

immobile. La dottoressa Monaco si siede sul letto accanto a lei, le

accarezza una spalla: - Coraggio Luana, devi alzarti. Luana si appoggia sui gomiti, si guarda intorno. Il

commissario si volta per uscire dalla stanza, per darle l’intimità necessaria a prepararsi.

- Commissario… Cassano si ferma, torna verso la ragazza. - Posso chiederle una cosa commissario? - Certo, signorina. Dica. - Se trovo un buon avvocato, magari... se il processo va

per le lunghe l'omicidio viene prescritto? - No, signorina. Secondo la legge italiana l'omicidio

non viene prescritto. Ponte di coperta, ore 23.41 Valentino Moffa, l’autore, saluta il commissario e

l’ispettore, pochi convenevoli, quando si avvicina per

248

stringere la mano si sente l’odore di alcool. Si allontana subito, ondeggia ma non troppo.

Biasotti, il responsabile della produzione, ha il solito sorriso manageriale, ma ha poco da dire. Saluta con deferenza profonda Cassano, con deferenza schifata De Rosa.

“Me sa che la pecunia ‘sta vorta se la scordamo.” pensa De Rosa, ma non lo dice.

Il capitano Zorzi è sceso dal ponte di comando insieme al secondo di bordo. L’espressione è seria, ma gli occhi ridono quando stringe la mano a Cassano. Si lascia andare:

- Lè xè stato un piasèr! - Per me è stato un piacere obbedire ai suoi ordini. Sonia Marino saluta prima De Rosa, aspetta che si

allontani, perde tempo per restare sola con Cassano. - Commissario, se si dovesse trovare a passare da

Milano, se capita, mi faccia uno squillino. Potremmo andare insieme ad un heppy auar, o ci potremmo vedere per il branccc. Faccia lei.

Gli mette in mano un bigliettino da visita. - E’ il mio numero di cellulare. Piacere di averla

conosciuta. - Piacere mio. Si stringono la mano. Sonia tiene il braccio teso, a

distanza, come una ragazzina. Scappa via subito. Infermeria, ore 23.51

Il commissario ringrazia la dottoressa e l’infermiere

per la collaborazione.

249

Luana ha indossato il cappotto e sta seduta di fronte al televisore che trasmette il telegiornale della notte, solo immagini, senza audio.

La Venus, l'elicottero che nel pomeriggio ha portato via il corpo di Emiliano Quagliariello, frammenti del reality, Aida Castelli. Poi la vignetta di Sauro, le due bare, la piccola e la grande. Altri visi, altri personaggi che parlano senza audio.

Luana fissa quelle immagini, immobile. Il commissario Cassano si avvicina: - Dobbiamo

andare. L'aiuta ad alzarsi, la sorregge. Sembra fragile, magrissima sotto il cappotto. Ore 23.57 I riflettori illuminano l'elicottero, i cameraman

riprendono da tutte le angolazioni possibili. Decine di facce fissano la scena, ma non c'è nessun

applauso, nessuna emozione sembra trasparire dai visi. Il commissario Cassano, senza cravatta, e l'ispettore

De Rosa hanno di nuovo indossato i giubbotti della protezione civile, aiutano Luana a salire sull'elicottero, a sedersi, ad allacciare le cinture di sicurezza. Poi si siedono a loro volta, allacciano le cinture. Attendono. L'elicottero si alza lentamente, si allontana dalla Venus.

Il commissario guarda il mare illuminato dalla luna, le

luci della nave non si vedono più. Luana piange. De Rosa le porge un fazzolettino di carta:

250

- Coraggio. Luana asciuga le lacrime, cerca di controllarsi. Il commissario le poggia per un attimo la mano sulla

spalla, per consolarla, poi distoglie lo sguardo. - Commissario, - dice Luana - Emiliano... devono

proprio seppellirlo in due bare? Il commissario la guarda, esita, poi dice: - No, signorina, le assicuro. Sarà sepolto in una bara

sola. Luana afferra la mano del commissario e la stringe,

come se volesse ringraziarlo. De Rosa guarda fisso di fronte a se. Non se ne rende

conto, ma il suo sguardo è identico a quello di Oliver Hardy quando si rivolge verso la cinepresa.

E' rassegnazione allo stato puro. Lo sguardo di De Rosa buca la pagina del romanzo e si

fissa sul lettore.

251

Ringraziamenti

Di tutti gli amici che mi hanno dato una mano nella stesura del romanzo voglio ringraziare Sammy Capitummino, Filippo Boniforti e Leonardo D’Urso per le loro consulenze sui dialetti romanesco, bergamasco e pugliese. Per gli altri dialetti mi sono aiutato con internet. L’inglese maccheronico è opera mia .

l’autore

252

Postfazione Questo romanzo è gratis: potete scaricarlo,

leggerlo, copiarlo, spedirlo agli amici. Non potete inserirlo in raccolte, pubblicarlo su

riviste o sfruttarlo commercialmente in qualsiasi modo. Vi chiedo di non modificare il file e di sostituirlo,

non appena sarà disponibile, con la prossima edizione del romanzo, con la nuova pubblicità, che potrete scaricare gratis. E’ prevista una edizione ogni anno. Il nome del

prossimo file sarà: Sciò!_2012.pdf

l’autore

www.marcobonafede.com

253

254