Scienze sociali

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LA STELLA FIAMMEGGIANTE VARIETÀ DOPINIONI SULL ORIGINE DELLA LIBERA MASSONERIA L O STATUTO DEI FILOSOFI SCONOSCIUTI A cura di GIOVANNI DI GIROLAMO Traduzione di MARIA VISSICCHIO THÉODOR -HENRY DE TSCHOUDY RIVISTA di EQUIPèCO CARMINE MARIO MULIERE EDITORE

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LA STELLA FIAMMEGGIANTEVARIETÀ D’OPINIONI SULL’ORIGINE DELLA LIBERA MASSONERIA

LO STATUTO DEI FILOSOFI SCONOSCIUTI

A cura di GIOVANNI DI GIROLAMOTraduzione di MARIA VISSICCHIO

THÉODOR-HENRY DE TSCHOUDY

RIVISTA di EQUIPèCOCARMINE MARIO MULIERE EDITORE

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LIbro PrImo

La StELLa FIammEggIaNtE - Varietà d’opinioni sull’origine della libera Massoneria

Stella Fiammeggiante - Premessa................................................................................Considerazioni sui differenti sistemi.............................................................................opinione moderna.......................................................................................................Epoca fissa................................................................................................................ordine, arte reale, Loggia...........................................................................................Profani: loro idee sullo scopo della massoneria e quelle dei massoni a questo riguardo....Perle consacrate. abuso di termini e rispetto dei numeri..................................................Proibizione di scrivere. giuramento. Segreto. banchetto. Fratelli.....................................Seconda parte. I gradi. L’assurdità di alcuni. L’inutilità di quasi tutti................................morale, giurisdizione, Polizia......................................................................................Doveri dei Cavalieri d’oriente. regolamenti e giurisdizioni........……...........................Statuto per gli apprendisti…………………..................................................................Statuto per i Compagni................................…….......................................................Statuto per i maestri...................................................................................................Statuti generali ed antichi............................................................................................riforma possibile e conclusioni....................................................................................Poema delle stagioni..................................................................................................

LIbro SECoNDo - aLL’orIENtE, PrESSo IL SILENzIo

Discorso pronunciato per la solennità di S. giovanni, giorno designato ai regolamenti perl’elezione degli ufficiali, anno 1764, dal V.F.b.D.t.........................................................Discorso pronunciato in una loggia di provincia per la solennità di S. Luigi 1765 e perl’accettazione di Sua Eccellenza, Conte di… che si fece nello stesso giorno...................Discorso pronunciato all’accettazione di parecchi apprendisti alla Loggia del Principe diS.S. a Napoli, nel 1745.............................................................................................Discorso pronunciato alla Loggia di S.t. a Pétersbourg, il primo marzo 1760, vecchiostile, in grado di apprendista......................................................................................Discorso di accettazione per un uomo di qualità il 16 settembre 1764, loggia d’appren-dista.........................................................................................................................Ultimo discorso per un lavoro d’apprendista, all’accettazione di un uomo comune, il 15gennaio 1766...........................................................................................................Discorso per un’accettazione di un Compagno, del novembre 1765.............................Discorso pronunciato all’accettazione di un maestro, il 16 settembre 1764...................Discorso pronunciato nella loggia scozzese dal F.D.H., oratore, l’8 marzo 1765, giornodi S. giovanni di Dio.................................................................................................Spiegazione sensibile della Stella Fiammeggiante. Discorso d’istruzione per un comitatoscozzese pronunciato nel 1766 dal Fratello t.H.t.b.......................................................Discorso d’istruzione pronunciato in comitato, il 2 novembre 1764, dal t.r..F.C.D.L., ora-tore della Loggia del triangolo luminoso.....................................................................Discorso morale, pronunciato in comitato, il 23 agosto 1765, dal V.F.g. di V., oratoredella loggia degli amici riuniti....................................................................................Discorso per una loggia di tavola pronunciato dal F.t. alla S. giovanni d’inverno 1764....L’idea generale della massoneria considerata sotto un punto di vista filosofico e già desi-gnata da molti degli antichi, sotto il nome della Società dei Filosofi Sconosciuti.............

Lo StatUto DEI FILoSoFI SCoNoSCIUtI

Catechismo e istruzione per il grado di adepto o apprendista Filosofo sublime e scono-sciuto.......................................................................................................................ode.........................................................................................................................adozione o massoneria della donna...........................................................................Discorso d’adozione per un lavoro di apprendista, pronunciato a m. dal F.b.t., il 16 set-tembre 1765.............................................................................................................Postfazione di giovanni Di girolamo...........................................................................

INDICE

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La StELLa FIammEggIaNtE

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Muliere, pentalfa.

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Che un ciarlatano, senza principi e senza pudore,abbia una cosí cattiva opinione di coloro ai quali

si rivolge, da ritenere di poter proporre delle assurditàinsostenibili col tono di un uomo ispirato; che costui inol-tre, nei suoi discorsi di elogio destinati alla persuasionedello spirito e ad una modificasostanziale del cuore, abbia lasfrontatezza, per dare peso alle sueasserzioni, di presentare l’arte deimassoni come una scienzaeterna e necessariamente tale:che cosa se ne può dedurre? Senzadubbio la scienza è in Dio, essa è in luida sempre: una pia e sana filosofia puòragionare in tal modo di ogni cosa, ma que-sta metafisica sublime delle perfezionidell’Essere Supremo non ha basi storiche col-locate nel tempo, e che bisogna fissare in unadeterminata epoca. So bene che in alcunilibri sacri Dio è raffigurato con una cazzuo-la in mano nell’atto di comandare dallealte mura della santa Sion, mentre presie-de ai lavori, assemblando le pietre eunendole col cemento destinato a questoscopo; ma questa metafora, contenuta in partico-lare, in quei quaderni che offrono solo allegorie, non si annovera forse,nella categoria di quelle parabole difficili il cui senso è solo morale e sulquale i ragionamenti non hanno alcun diritto di soffermarsi? Il fasto el’ostentazione sono a volte cosí vicine al nulla, che non è difficile preve-dere anticipatamente una simile sorte. Uomini meno maldestri, ma benpiú pericolosi, perché conoscono bene le risorse della persuasione, attra-verso un’accorta gestione delle debolezze dell’umanità, hanno volutocostruire favole ancora piú tollerabili.

La vanità vuole in linea di massima, che queste favole piú sono lon-tane nel tempo, piú se ne dimostra la grandezza e il merito: la pubblica

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opinione, che si presta volentieri alle chimere, l’ha consacrata tale, comese il ruscello che si perde nell’immenso oceano, si nobilitasse a centoleghe dalla sorgente. Non importa, concediamo qualche cosa alle con-venzioni, il filosofo sa bene a cosa attenersi, ma tutti i filosofi non hannoacquisito la loro libertà di parola: bisogna essere stati cacciati dai dueterzi dell’Europa per osare ancora, nel piccolo angolo in cui si vegeta edove la polizia attenta non vi sopporterà a lungo, assumere un tono dog-matico e criticare il genere umano. La buona e sana logica ordina diammettere certe ipotesi: supponiamo dunque che effettivamente la matri-ce sia la piú antica, che l’origine piú lontana sia la piú gloriosa; e, di fatto,non ci sorprenderemo piú che ordini qualunque si siano sforzati di render-si illustri attraverso una cronologia analoga a questa superba pretesa.

Non illustrerò le differenti società sparse in tutta Europa; molte diqueste hanno diritto al nostro rispetto, e quasi tutte sono sostenute dal suf-fragio e dall’autorità sovrana: ordini ospedalieri e ordini religiosi militan-ti, anche monastici; tutti enunciano un punto di vista utile, onorevole; tuttisono ammessi, riconosciuti, protetti. Coloro poi, che sapranno approfon-dire lo scopo della loro originaria istituzione, saranno in grado di presen-tare a riguardo, dei buoni argomenti, anche condivisibili.

Scuole di eroi, vivai di grandi uomini, ricompense ai valorosi guer-rieri, asili per la nobiltà indigente, rifugi consacrati alle virtú e alle operedell’umanità, eremi sacri destinati alla perfezione della morale, all’abitu-dine della sua pratica, all’applicazione dei suoi precetti: mi basta vederei risultati felici di queste congregazioni per non avere bisogno di conosce-re la loro origine.

Cosí noi siamo abituati a rispettare nei grandi uomini questa giarret-tiera,1 simbolo di un onore particolare, senza pensare ad essa quale face-zia e all’equivoco di pessimo gusto che rese famosa tale onorificenza.

Si tratta nel nostro caso di una società clandestina, di un particola-re corpo che si accresce quotidianamente, che esiste da molto tempo, dasempre sospettato, a volte perseguitato («....que l’on tourmente quelque-fois»): società che in se stessa ha tutto quanto le può servire, mentre tuttoè contro di essa nella forma, nella quale si troverà -forse- il germe di tuttele altre le cui pratiche sono eccellenti, i principi onesti, la dottrina giusta.Essa sembra destinata da molti secoli, a passare gli uomini al vaglio delleprove, per scegliere tra loro e ovunque i buoni cittadini, i sudditi piú fede-li, i padri migliori, le tenere spose, i veri amici, gli uomini virtuosi. liberaMassoneria, ecco il suo nome; sostantivo grossolano, epiteto vago, chesapremo valorizzare; ma da dove viene? Quale fu l’origine di quest’asso-ciazione? Chi la fondò? Chi la saprà sostenere? Domande serrate e pres-santi alle quali bisogna rispondere; prima però, diamo sfogo ai sogni,perdendoci magari, nel mondo delle idee.

adamo, ritenuto il padre comune degli uomini, non è forse egli stes-so l’essere piú rispettabile e piú considerato? Siamo tutti suoi figli; maqualcuno che, attraverso una filiazione ben costruita, provasse la suadiscendenza diretta e ci presentasse insegnamenti trasmessi chissà inquale modo, di razza in razza, e dettati nel giardino dell’eden o altrove,non avrebbe la capacità di catturare il nostro assenso e di farci accettaretutti i paradossi? Senza dubbio. Ebbene, ecco la culla dei liberi Massoni,

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1- l’autore fa riferimentoall’ordine della giarret-tiera: da jarret = garretto.per chi vorrà inerpicarsinegli stretti cunicoli dellaetimologia, voglio segna-lare giarra e giara forsepiú consoni ad un ordinecavalleresco) che costitui-sce il piú antico ordinecavalleresco inglese fon-dato da edoardo iii nel1348 (sembra durante untorneo). nel XVi secolo siinserí una versione leg-gendaria, secondo laquale l’ordine sarebbestato istituito durante unafesta secondo cui adun’amante del re (contes-sa di salisbury) sarebbeincidentalmente caduto illegaccio di una calza; ilre -chinatosi per racco-glierlo- l’avrebbe portatoalla dama con le parole«Honni soit qui mal ypense», cioè «sia vitupe-rato chi pensa male»:splendido esempio dibanalizzazione a posterio-ri, che troverà negli annia seguire molti imitatori.(ndC)

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se ci si rapporta ai primi autori, siano stati essi fratelli o profani, che hannoscritto a questo proposito! Fortunatamente nessuno di loro aveva appa-rentemente conoscenza dei sistemi dei Caldei, degli egizi, né dei calcolicinesi; senza i quali il loro entusiasmo di antichità li avrebbe fatti risalireancora piú lontano; ma ci si è dovuti limitare all’epoca della creazione delmondo! È un peccato, in verità, non avere che cinquantasette secoli; si haquasi vergogna di una tale giovinezza: tuttavia questa favola non puòavere un seguito perché tutto sembra contraddirla. In che cosa si poteva-no occupare i Massoni in un momento in cui l’arte del costruire era igno-rata; dove la natura, semplice nei suoi gusti come nei suoi bisogni, nonispirava alle creature che limitate idee sugli argomenti necessari alla suaconversazione, dove una roccia, un albero, una cavità, gli servivano dariparo, e l’universo era il suo palazzo ornato dalle piú belle opere che lamunifica mano del Creatore avesse forgiato per lui: eranonecessari all’uomo altri ornamenti, altre comodità, altreabitazioni?

Jubal il padre dei pastoriFu il primo che fece delle tende,dove viveva tranquillamente dei fruttidei suoi innocenti sudori.

Massoni, è in uno dei vostri canticiche trovo il mio testo abilmente impiega-to con una immaginazione viva, il qualeperò, potrà forse un giorno provare che iliberi tessitori o i liberi Carpentieri sonopiú vecchi di voi, poiché l’uso delle tintu-re, e di conseguenza quello delle tele edei tessuti, o l’arte di riunire rami, di avvi-cinare legni, di collegarli e unirli per crea-re un riparo, precede di molto quello dicuocere e di calcinare la roccia, di amalga-marne le parti tagliate sottilmente con un volu-me di fluido sufficiente a comporre questocemento2 solido che da allora, fu il legame degliedifici piú duraturi.

Il diluvio che sommergerà tutto, senza dubbio avràannegato anche i vostri fasti; si è consapevoli di ciò che dovevaaccadere: un autore piú riflessivo, piú coerente ha distrutto il primo siste-ma. Come avrebbe potuto un solo uomo sfuggito all’universale inonda-zione, occupato a salvare tante cose che gli sarebbero potute servire, pen-sare invece, ai piccoli piani delle vostre piccole opere, alle impolveratetavolette che avrebbero dovuto contenere la meccanica e le regole dellavostra arte consacrate già da allora alla posterità con mezzi di cui nondubito, e verso i quali sareste molto imbarazzati se ce ne doveste rendereconto?

Sinceramente e per il nostro profitto, non tanto per amore della veri-tà ma quanto della verosimiglianza, dimentichiamo adamo: voi dipende-

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2- in greco massw,masso (att. mattw,

matto) significa impa-sto, preparo. (ndC)

Quadro di loggia.

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te da lui come tutti gli altri uomini, e facciamo riferimento invece, alpatriarca.

noè, trovatosi al cospetto del Signore, domanda, ottiene e merita diessere escluso dalla proscrizione universale, il Creatore non voleva piú fartornare l’universo nel caos, non voleva piú ripetere l’opera immensa della

creazione; bisognava quindi punirela specie e non annientarla, essen-do Egli un essere infinitamentebuono, bisognava dunque, conser-vare ciò di che perpetuarla.

Noè, destinato a questo com-pito (reparation), riceve dall’Eternoindicazioni sui mezzi che lo avreb-bero garantito dall’inondazione.L’arca prescritta, misurata, propor-zionata, divisa in piani, prende nellesue mani e attraverso il suo lavoro,la forma e la consistenza che Dio gliindica.

Vi entra con tutta la numerosacompagnia che, come lui, è riserva-to ad ogni possibile genere per un

nuovo ripopolamento: io già lo vedo fluttuare su questo volu-me immenso d’acqua che presto coprirà e nasconderà

le montagne piú alte. Fino a questo momento, mieicari fratelli, permettetemi di non scorgere che il trion-fo della sola carpenteria; senza il ben che minimovantaggio per la massoneria. Da ciò, questa inven-zione moderna di un ordine poco conosciuto,

mediocremente diffuso sotto il nome di «scure»(coignée), il cui attributo è una piccola ascia d’oro

sospesa ad un nastro iridato. In effetti, fu circa inquell’epoca che Noè percepí il segno dell’allean-za, e quelle analogie non sono affatto mutate. Ioho l’onore di appartenere a quest’ordine di cuiesistono, credo, quattro o cinque «cantieri» inFrancia e uno a S. Domingo. ma mi vergogno di

confessare, che ho quasi perso la memoria di ciòche vi si pratica; a larghe linee mi ricordo che il tutto

consiste in quattro gradi, [poiché oggigiorno si conferisconogalloni a ogni cosa, come vuole (?!) il metodo della cornuco-

pia]. Questi gradi sono: apprendista, compagno, perfetto o pro-fesso & siriano, il cui cordone è composto da settantadue colori ma, peril poco che ricordo, potrei assicurare che, di tutte le nuove fantasie, que-sta è la piú ingegnosa e la sua allegoria è la piú sostenibile. Quanto alloscopo della cosa non dico nulla: non avremmo troppe cose da fare se sidovesse rendere conto di tutti i giochi dello spirito e mostrare ogni ogget-to utile o ragionevole attraverso un’immagine sconnessa? Senza dubbioquesti signori non hanno avuto l’intenzione di salvare dalla ruggine del

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Muliere, arca dellasperanza, litografiacm. 50×70, 1974.

22° grado -Cavalieredell’asciareale o principedel libano (la praticadel lavoro manuale è ilfondamento inalienabi-le di ogni civiltà).

il rito scozzese anticoed accettato si compo-ne di 33 gradi o classidi studio, li abbiamoriportati a p. 16.(nde)

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tempo i piani e le proporzioni del grande battello: noi non abbiamo timo-re di un nuovo diluvio, poiché oggi conosciamo tante parti del globo -allora ignorate- che resterebbe sempre qualche cantuccio dove potersirifugiare; comunque, le risorse che offrono la fisica e l’arte della naviga-zione trarrebbero senza dubbio alcuni fuori dall’impaccio. Sta di fatto chela morale ne guadagna sicuramente da questa finzione: l’arca è il simbo-lo dell’anima agitata sul mare delle passioni, è dal diluvio dei vizi chebisogna fuggire; un maestro eloquente vi racconta tutto ciò e voi gli cre-dete; si salvi dunque, chi può.

Ho letto da qualche parte che la fortuna di un’opera dipende dallostile;3 oggigiorno è di moda dar peso alla sola esteriorità. Si consentonoall’autore anacronismi, controsensi, le imposture piú grossolane, bastache siano ben presentate e che si abbia un pó d’abitudine al neologismodei piccoli maestri, ma non si perdona una frase dura (rocailleuse); ciòche conta è la parola in se stessa, anche se questa dovrebbe dipingereuna verità importante. ritengo che il merito delle apparenze possa ugual-mente assicurare il successo di una favola se essa è presentata in modopiacevole, e quando chi la racconta o la propone, insieme a molta impu-denza, possiede un pó d’arte e di eloquio: pochi sono gli ascoltatori chesanno discernere ciò che viene loro proposto.

Se adamo e noè avessero avuto la sfortuna di non riuscire, che cosasarebbero diventati i liberi Massoni? occorreva loro un padre qualunque,convenzionale: eppure quante persone sono prive del loro genitore! Ciònonostante, queste cose accadono sovente, ancora troppe volte! Chefare? Scavalchiamo a pié pari tutte le menti vive; saltiamo a piedi uniti sututti i figli di Noè, chi volete che segua quella gente? Questi si trovano intutti gli angoli del mondo, è come giocare alla bandiera e ciò affatica.Scegliamo un posto comodo, mettiamoci all’aria aperta, su di un terrenofertile e fermiamoci in una contrada deliziosa: per esempio la terra diCanaan, la terra promessa dove piove latte e miele. È una cosa buona,io amo le cose dolci e perdipiú, ho il petto delicato -come la moda vuole,però ora sono in forma. Vediamo la cronaca di quel paese: che cosa sidice e che cosa si fa?, perché il popolo giudeo era il prediletto dell’EssereSupremo? Non sono affari miei. Si sa solo da quanto tempo esiste, comesi trova qui, quali sono le sue leggi, la sua forma di governo, i suoi sovra-ni; a proposito, ne ha qualcuno? Sí, sicuramente. Scorriamo la lunga lista,cerchiamone uno famoso, buon conquistatore, molto saggio, magnifico epotente. Eccolo, è salomone, precisamente l’amico di Dio, l’unto delSignore, il modello dei re per il suo senso della giustizia; che cosa fa?guerra e conquiste. No, in ogni caso tutto ciò non mi riguarda. Egli rendegiustizia e legifera, ma non so che farmene. Egli abbellisce la sede del suoimpero e costruisce un tempio però, molto bello: ah! è il mio uomo, eccola mia epoca; non si costruisce senza operai, i Massoni che hanno lavo-rato a questo celebre edificio (benché sia documentato che non si trattas-se che di un’informe cappella), questi operai hanno dovuto essi stessiacquisire una certa celebrità e lasciarla in eredità ai loro figli, e questi adaltri e cosí via sino a noi. tutto ciò è possibile: formiamo un corpo di genteabile e famosa, diamo loro modi, regole, usi, abitudini, attributi. apriamogli scritti di quel tempo, vi sono riportate le dimensioni dell’edificio,

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3- ritengo che il lettoresia piacevolmente sor-preso dalla freschezza

delle considerazionimosse dall’autore e

della loro sorprendenteattualità! (ndC)4- a mio avviso

«adeguarsi al senso let-terale» rappresenta una

perniciosa forma dipigrizia per chi volesse

penetrare i piú arditisegreti della natura; a

nessun risultato portanole illusorie apparenze,se non ad una sopori-

fera tranquillità dellamente che trae confor-

to dalla comune opi-nione. (ndC)

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aggiungiamo dei nomi ad alcune colonne, a qualche opera specifica oagli operai;4 adeguiamoci al senso letterale, supponiamo qualche avve-nimento, la morte di un capo, per esempio, classifichiamo tutte questepersone, perché è possibile che chi esegue non faccia bene quanto chiordina: sul tutto un velo di pietà, un’aria di sacralità (un air d’onction), untono d’autorità. Parliamo a voce alta, gridiamo forte, facciamo dotte cita-zioni con molti nomi stranieri; aiutiamoci con le lingue sconosciute, affin-ché un velo di mistero venga posto sui piú desti, e si possano cosí stupiregli sciocchi, sorprendere, imbarazzare, ingarbugliare.

Dogmatizziamo ogni cosa e diciamo arditamente che la società deiliberi Massoni nasce con la costruzione del tempio di salomone, all’epo-ca in cui tutti i materiali erano preparati in tal modo che non si era sentitonessun colpo di strumenti fatti di ferro. Quale il senso di questa risposta:gli enigmi sono forse le armi dei furbi e l’esca per i semplici? Quali di que-sti sono in minor numero?

CoNSIDErazIoNI SUI DIFFErENtI SIStEmI

Fratelli miei! Massoni! Voiche avete avuto tante

volte la pazienza di ascoltarequeste empietà con raccogli-mento e con l’aria di essernepersuasi, avrete il coraggio dileggerle? Non avranno esse la

stessa sorte di cento produzionieffimere, come tutti quei piccoli

capolavori drammatici che l’arte e l’abi-lità da giocoliere fanno valere, ma che la stam-

pa invece, sa mostrare senza nessun prestigio e lacui triste nudità ripugna? Se riesco a procurarvi

questa sensazione è una mezza vittoria; ma voglio untrionfo completo: vediamo di ragionare.

Innanzi tutto, non una parola su adamo, Vi prego;sarebbe come la storia dei contendenti di racine: una

volta sarà possibile vedere il sole, una volta saràpossibile vedere la luna; quando sarà possibile

vedere tutto insieme? Non si combattono le cose chesi distruggono da sole. Per ciò che attiene il patriarca,

noto con gioia che molti di voi hanno ritenuto diriportare questa fredda questione all’ambienteche le conviene, vale a dire a quella

Massoneria che è propria dellelogge femminili. Dapprima una

mela il cui seme è proibito; unvascello tormentato, la cui virtú risiede nell’abile pilota, un turbinio di taleconfusione che costituirebbe un capolavoro se, mostrando i pericoli delcicaleccio,5 si potessero diminuire le ciarle. Fra tutto ciò, una scala di

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5- ritengo che possainteressare il lettore,segnalare che cicalec-cio in francese si dicebabil, con evidenteassonanza con babeleo babilonia, sinonimi digrande confusione e dicaos incontrollabile.Ciò che lascia ancorpiú incuriositi, è chebabil signi-fica anchecinguet-tio, malimitata-mente aibambini enon agli uccelli;infatti l’ornitogalao lingua degli uccellio lingua degli dei ocabala fonetica prece-de -in un certo senso- enon accompagna laconfusione…, tanté che«...la tradition nousassure que lesHommes la parlaient(la lingua degli uccelli)avant l’édification de latour de babel...»(ndC)

robert Fludd.utriusque cosmi ii.oppenheim, 1619.