Scienze Infermieristiche applicate ai processiitiidi ii ... labio/prof_l...Scienze Infermieristiche...
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Scienze Infermieristiche applicate ai i i ti i d i iprocessi organizzativi ed ai percorsi
assistenziali in area clinica Iassistenziali in area clinica I
L i Di L biLuisa Di Labio
PROGRAMMA
• Gestione per processi e percorsi assistenziali• Percorso diagnostico assistenziale del paziente• Percorso diagnostico-assistenziale del paziente
con patologia endocrina• Percorso diagnostico-assistenziale del paziente
in età geriatricain età geriatrica• Tecniche e strumenti del Project Management• Complessità assistenziale • Modello di ospedale per intensità di cureModello di ospedale per intensità di cure
LA LOGICA DEL PROCESSOOG C OC SSO
Occorre costruire o adattare strumentiOccorre costruire o adattare strumenti
gestionali che possano:gestionali che possano:• Recuperare la centralità del paziente• Coniugare i diversi ruoli professionali
• Considerare la qualità gestionale in terminiConsiderare la qualità gestionale in termini di impatto economico con l’utilizzo di risorse
non più illimitatenon più illimitate
I PRINCIPI DELLA QUALITA’ (Vision 2000)(Vision 2000)
Cos’è un processo?
H it i t tit d h i iHa vita in quanto gestito da persone, ha origine nella sua globalità da un insieme di persone e g p
metodologie in cui le attrezzature sono uno strumento al servizio delle persone
PROCESSI: CONCETTI DI BASE
• Tutte le attività fanno parte di processi
• Il processo è una trasformazione con valore aggiunto
• Ogni processo coinvolge persone e/o risorse
• Ogni processo ha input (risorse) e output (risultati)• Ogni processo ha input (risorse) e output (risultati)
• Ogni processo richiede controlli per assicurare g
stabilità
• Occorre misurare input, attività di processo, output
Caratteristiche di un processoCaratteristiche di un processo
• Natura temporale e spaziale: è sempre associato ad una sequenza spazio temporale delle attivitàq p p
• Riferimento alle aspettative del cliente finale, quale criterio guida la progettazionecriterio guida la progettazione
• La definizione delle fasi logiche, di svolgimento delle attività
• Realizzazione di un vantaggio competitivo per il cliente e• Realizzazione di un vantaggio competitivo, per il cliente e il mercato
Strumento principale della gestione per processiStrumento principale della gestione per processi
IL PERCORSO ASSISTENZIALEO
PROFILO DI CURAO
PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICOPERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO-ASSISTENZIALE (PDTA)
Il percorso diagnostico terapeutico Il percorso diagnostico terapeutico assistenzialeassistenzialeassistenzialeassistenziale
Rappresenta il risultato di adattamenti delle Linee Guida
li ifi i t ti l li l l tt i ti hagli specifici contesti locali con le loro caratteristiche
organizzative e gestionaliorganizzative e gestionali
Il profilo assistenzialeIl profilo assistenzialeIl profilo assistenzialeIl profilo assistenziale
L tt i d l h il itt di lL tt i d l h il itt di lLa progettazione del percorso che il cittadino svolge La progettazione del percorso che il cittadino svolge
nel sistema sanitario, attraverso i servizi messi a nel sistema sanitario, attraverso i servizi messi a
disposizione, come il continuum assistenziale per disposizione, come il continuum assistenziale per
risolvere il suo problema di saluterisolvere il suo problema di salute(Russo, 2001)(Russo, 2001)( , )( , )
Il i t i lIl i t i lIl percorso assistenzialeIl percorso assistenziale
Approccio metodologico di riprogettazione delle Approccio metodologico di riprogettazione delle
modalità di offerta ed erogazione dei servizi sanitari modalità di offerta ed erogazione dei servizi sanitari
a partire dall’analisi delle attività effettivamentea partire dall’analisi delle attività effettivamentea partire dall analisi delle attività effettivamente a partire dall analisi delle attività effettivamente
fornite ai pazienti, in un’azienda sanitaria, in un dato fornite ai pazienti, in un’azienda sanitaria, in un dato
momento storicomomento storico( C i 2003)( C i 2003)( Casati, 2003)( Casati, 2003)
IL PERCORSO DEL PAZIENTE (1)
TEMPI e FASI OncologiaGastro Laboratorio
analisi Radiologia ChirurgiaStrutture
altreAnestesiologiaMedico
di medicina generale
Anatomia Patologica
UOARadioter
HB feci
DIAGNOSI Visita
Emocromo
Clisma opaco
Endoscopia+biopsiaVisita Visita
STADIAZIONECLINICA •Ematochimici
•markers
•ETG addome•TAC addome
Int.sintom.occlusiva
TRATTAMENTO CHIRURGICO INIZIALE
Resezione
markers•RX Torace
CHIRURGICO INIZIALE
Esameistologico
STADIAZIONEPATOLOGICA ASL 10
A
IL PERCORSO DEL PAZIENTE (2)
B
TEMPI e FASIUOA
Oncologia GastroLaboratorio
analisi RadiologiaChirurgia Strutture
altre
Medico di medicina generale
Anatomia Patologica
AnestesiologiaUOA
Radioter
RistadiazioneTRATTAMENTO
RECIDIVE E MTS
Recidive
MTS
Chemioterapia
Intervento InterventoMTS epatiche
Molinette
Radioterapia
TERAPIAANTALGICA
Visita Visita
ADITerapia
Visita
Assistenzadomiciliare
antalgica
IL PERCORSO DEL PAZIENTE (3)
DAY HOSPITAL DAY HOSPITAL LABORATORIO DAY HOSPITAL FARMACIAINFERMIERI MEDICHERIA ANALISI ONCOLOGO
Inizio Iter: Accoglienza Invio
Provette
PrelievoRegistra.
Su Med-TrakEs. Ematoch. Visita Paziente
Valutaz. Esami per
Fattibilità Terapia
Riceve e stampa la
Prescrizione
Laboratorio
Indirizzo Terapia di supporto o
Verifica la congruità della Prescrizione
OK
SINO
PrescrizioneTerapia on
LinePrenotazione
Somministrazione Terapia Supporto
di supporto o riprogrammazion
e ciclo
Contatta Oncologo per eventuale
verifica TerapiaFINE
Prescriz.O.K.
SINO
Prepara Terapia e Invia in DH con la stampa Prescriz.
Somministrazione CHEMIOTERAPIA Riceve Controlla e
firma per Ricevuta la preparazione
FarmacologicaContatta
TerapiaO.K.
Programmazione Ciclo
Successivo Riceve la Stampa della
PrescrizioneFirmata che
Farmacista per eventuale verifica
Terapia
Firmata cheArchiviaFINE
FINE
Esempio: Migliorare l’accoglienza in un Pronto SoccorsoEsempio: Migliorare l’accoglienza in un Pronto SoccorsoInizioInizio
Aiutare il paziente ad entrareAiutare il paziente ad entrareA) AccettareA) AccettareAnalizzare la richiesta di soccorsoAnalizzare la richiesta di soccorso
Valutare la gravità del casoValutare la gravità del caso
Compilare la documentazione amminst.Compilare la documentazione amminst.
Accogliere il pz in sala d’aspettoAccogliere il pz in sala d’aspetto
Aiutare il pz ad entrare in ambulatorioAiutare il pz ad entrare in ambulatorio
RaccogliereRaccogliere dati anamnestici sul pzdati anamnestici sul pz
Può essere emessaPuò essere emessadi i i ?di i i ?
SISINONO
B) Valutare il casoB) Valutare il caso
diagnosi sicura?diagnosi sicura?
Curare ilCurare ilpazientepaziente
QualiQualiAccertamenti?Accertamenti?
Richiesta esami di laboratorioRichiesta esami di laboratorio i hi i ii hi i i
C) Effettuare accertamentiC) Effettuare accertamenti
Richiesta esami di laboratorio Richiesta esami di laboratorio e/o radiologicie/o radiologici
Richiesta visitaRichiesta visita
Il pz attende gli esitiIl pz attende gli esiti
Risposta esamiRisposta esami
Effettuare visita specialisticaEffettuare visita specialistica
Rilasciare il pz dal reparto specialisticoRilasciare il pz dal reparto specialistico
Rimandare il pz in Pronto SoccorsoRimandare il pz in Pronto Soccorso
Pz con referto visitaPz con referto visita
Accogliere il pz nell’ambulatorio di Pronto SoccorsoAccogliere il pz nell’ambulatorio di Pronto Soccorso
Effettuare 2 visita nell’ambulatorio di Pronto SoccorsoEffettuare 2 visita nell’ambulatorio di Pronto Soccorso
D) Curare il casoD) Curare il caso
Effettuare 2 visita nell ambulatorio di Pronto SoccorsoEffettuare 2 visita nell ambulatorio di Pronto Soccorso
Il pz vieneIl pz vienedimesso?dimesso?
NONOSISI
Di i i d l P t SDi i i d l P t S Ri il i tRi il i tDimissione dal Pronto SoccorsoDimissione dal Pronto Soccorso Ricoverare il pazienteRicoverare il paziente
FINEFINE FINEFINE
Il Profilo di Cura
Il percorso D/T è progettato per soddisfareIl percorso D/T è progettato per soddisfare il bisogno di salute, attraverso le strutture
disponibili in una logica di continuitàdisponibili in una logica di continuità assistenziale
Il Percorso Assistenziale:Il Percorso Assistenziale: logiche ed approcciologiche ed approccio economico aziendale
Il percorso di un paziente studia p pl’insieme delle azioni e delle
prestazioni finalizzate ad affrontareprestazioni finalizzate ad affrontare uno specifico problema di salute
riferito ad un gruppo di pazienti, conriferito ad un gruppo di pazienti, con caratteristiche omogenee, dal momento dell’inquadramentomomento dell inquadramento
diagnostico fino alla risoluzione compatibilmente con la natura dellacompatibilmente con la natura della
patologia studiata, delle caratteristiche dei pazienti e del problema di salutedei pazienti e del problema di salute
stesso.
PERCORSO DIAGNOSTICO-ASSISTENZIALE:PERCORSO DIAGNOSTICO ASSISTENZIALE: PERCHE’?
• Risolvere problemi di salute complessi• bisogni di salute della popolazione• Lavoro organizzato su macro livelli• Lavoro organizzato su macro-livelli
Percorso diagnostico-assistenziale: finalitàg
• Assicurare la continuità delle cure• Eliminare ritardi e sprechiEliminare ritardi e sprechi• Ridurre i rischi per i pazienti
Mi li li iti• Migliorare gli esiti• Integrazione tra i soggetti eroganti saluteg gg g• Favorire la trasmissione di conoscenze
sanitarie all’interno dell’organizzazionesanitarie all interno dell organizzazione• Utilizzo appropriato delle risorse
A i il i li t ti d i i lt ti• Avviare il miglioramento continuo dei risultati
Percorso assistenziale: cos’è necessario?
• Approccio interprofessionale, multi-disciplinale e multi-aziendale
• Raccomandazioni professionali basate suRaccomandazioni professionali basate su evidenzeAd tt t di i i d i i• Adattamento e condivisione dei gruppi
• Specificare le attività dei professionisti coinvoltiSpecificare le attività dei professionisti coinvolti
Il percorso a supporto della presa di decisioni
Processi decisionali che si avvalgono di percorsi:Processi decisionali che si avvalgono di percorsi:
- Evoluzione continua dei percorsi Riprogettazione radicale dei percorsi- Riprogettazione radicale dei percorsi
- Sistema di responsabilità organizzativep g
Valutazione dei percorsip
Parametri di valutazione sinteticisintetici
Sistema di reporting
•Assorbimento di risorse
•Articolazione e durata
•Risultati sanitari Benchmarking
Percorso assistenziale: tappe1. Scelta e condivisione dell’approccio metodologico2. Scelta del problema3. Costituzione del gruppo di lavoro x il problema4. Specificare criteri di inclusione ed esclusione5. Individuare le attività professionali e relativi indicatori6. Analisi del processo in corsop7. Stesura del percorso assistenziale modificato8. Valutazione dell’applicazione e degli esiti del percorsopp g p9. Comunicazione del percorso 10. Sistematizzazione delle conoscenze acquisiteq11. Revisione dell’applicazione del percorso12. Definizione di altri percorsi12. Definizione di altri percorsi
RAPPRESENTAZIONE DEL PERCORSO
Percorso diagnostico-assistenziale e co so d g os co ss s e edel paziente con patologia
endocrina
Percorso diagnostico-assistenziale e co so d g os co ss s e edel paziente in età geriatrica
• Valutazione multidimensionale
• Scheda di valutazione multidimensionale• Scheda di valutazione multidimensionale
Tecniche e strumenti del Project ec c e e s u e de ojecManagement
Progetto: definizione• “Uno sforzo temporaneo intrapreso per creare un
prodotto o un servizio univoco” (PMI Project p ( jManagement Institute, 1996)
• “Sforzo complesso comportante compiti interrelati eseguiti da varie organizzazioni con obiettivi, schedulazioni e budget ben definiti” R.D. Archibald, 1994)1994)
• “Un insieme di sforzi coordinati nel tempo” (K 1995)(Kerzner, 1995)
• “Un insieme di persone e di altre risorse t t i it itemporaneamente riunite per raggiungere uno specifico obiettivo di solito con un budget determinato ed entro un periodo stabilito” (Grahamdeterminato ed entro un periodo stabilito (Graham, 1990).
…un po’ di chiarezza….• Programma iniziativa a medio-breve termine che
può implicare più progetti tra loropuò implicare più progetti tra loro correlati e destinati alla
li i di firealizzazione di un fine comune• Progetto traduce in termini operativi il
programma • Compito gruppo di attività da svolgere aCompito gruppo di attività da svolgere a
breve termine che insieme ad altri può costituire un progettopuò costituire un progetto
• Processo insieme coordinato di attività ripetitive eseguite in base a schemi ricorrenti
Progetto = ProcessoProgetto = Processo
Processo Progetto
Attività Continuative Intermittenti
Focus Ripetitività Unicità
Riferimenti Stabili Incerti
Scopo Produttivo Creativo
Il progetto• E’ chiaramente individuabile (nome)• Viene assegnato un risultato definitoViene assegnato un risultato definito• Ha obiettivi definiti• Ha un inizio ed una fine• Ha un inizio ed una fine• Ha una vita finita
Non è ripetitivo• Non è ripetitivo• E’ caratterizzato da incertezza• Ha un budget definito• Ha un leader ed un team• Può coinvolgere persone che non hanno mai
lavorato insieme• Comporta un margine di rischio
EsempiEsempi
• Percorso formativo per l’aggiornamento professionaleprofessionale
• Una campagna di vaccinazioni• Una ricerca scientifica• Miglioramento dell’immagine di una strutturaMiglioramento dell immagine di una struttura• Avvio di un centro diurno• …..un’arrampicata in montagna!
Project Management: definizione
Gestione sistemica di un’impresaGestione sistemica di un impresacomplessa, unica e di durata limitata,rivolta al raggiungimento di un obiettivorivolta al raggiungimento di un obiettivopredefinito mediante un processo
ti di i ifi i t ll dicontinuo di pianificazione e controllo dirisorse differenziate e limitate, con vincoliinterdipendenti di tempo-costo-qualità.
Il ciclo di un progettoCONCEZIONE
Fattibilità ESECUZIONERil t i tiAnalisi costi/benefici
Def.obiettiviLancio
Ril. tempi e costiInserimento dati CHIUSURA
Esame risultatiLancio
PIANIFICAZIONEdi i
CONTROLLOAnalisi scostamenti
Adeguamento standardsStoricizzazione
•di massima•di dettaglio
Analisi causeAttuazione correttivi
Nuove stime
TEMPO T0 TZ
IDEAZIONE PROGETTAZIONE REALIZZAZIONE CONSEGNA
come procedere…come procedere
Iniziare
Pianificare eseguire controllare ePianificare, eseguire, controllare e…
…concludere i progetti
La check list d’inizio
Perché:- Aiutare il team a partire rapidamente e senza
ritardiVantaggi:
Diminuire le possibilità di dimenticare azioni e- Diminuire le possibilità di dimenticare azioni e fattori importantiT tt t ll l’ t i i i l- Tenere sotto controllo l’avanzamento iniziale
- Aiutare i neofiti- Informare i membri del team circa i compiti di
altrialtri- Evidenziare funzioni e responsabilità
Il piano di progettoIl piano di progettoDocumento che contiene le informazioni storiche,Documento che contiene le informazioni storiche,
correnti e future del progetto, necessarie alla sua gestione:
- Documentato- Realisticoea st co- Condiviso- Autorizzato- Autorizzato- Dinamico
La scarsa pianificazione è il fattore maggiormente correlato con il fallimento dei progetticon il fallimento dei progetti.
Diagramma ad albero
R1 R2 R3 PW
progettoprogetto
Regole per la costruzione della g pmatrice di progetto
• Ogni WP è collegato ad uno solo degli elementiOgni WP è collegato ad uno solo degli elementi di livello superiore
• Il lavoro richiesto per portarlo a termine è datoIl lavoro richiesto per portarlo a termine è dato dalla somma del lavoro contenuto in tutti i compiti sottostanticompiti sottostanti
La matrice compiti-responsabilità
resp Op 1 Op 2 Op 3 Op 4 Op 5resp
compiti
Op 1 Op 2 Op 3 Op 4 Op 5
compitiAttività 1 P S I
Attività 2 I P S
Attività 3 S P I
Attività 4 S I P
P: resp. principale, S: resp. secondaria I: informato casella vuota: assenza di resp.
Pianificazione e gestione del tempo come variabile maggiormente critica, gg ,
organizzazione nel tempo delle attività
Il diagramma di Gantt
Il diagramma di Pertg
Il diagramma di Ganttg
Rappresentazione su scala temporale dell’evoluzione del progetto. Ogni barra rappresenta un’attività e la lunghezza di pp g
ognuna di esse è proporzionale alla durata dell’attività rappresentatadurata dell attività rappresentata.
Il diagramma di GanttgIl diagramma di Gantt è un diagramma cartesiano a barre cheriporta sull’asse delle ascisse il tempo e sull’asse delleriporta sull asse delle ascisse il tempo e sull asse delleordinate le attività.L’esempio precedentemente mostrato può quindi essereL esempio precedentemente mostrato può quindi essererappresentato con il diagramma di Gantt come segue.
attività F
E
D
C
B
A
1 2 3 4 5 6 7 8 giornate
Il diagramma di GanttStrumento di programmazione, analisi e
controllo utile per:controllo utile per: • Rappresentare le attività svolte, tempi e
durata, numero e qualifica degli operatori• Analizzare la situazione per individuare p
aspetti critici nell’impiego dei professionisti, picchi di attività o tempi morti, attivitàpicchi di attività o tempi morti, attività prevalenti, legami di subordinazione delle attivitàattività
• Individuare modifiche possibili da introdurre per migliorareper migliorare
Attività criticheAttività critiche
Attività in grado di condizionare il percorso eAttività in grado di condizionare il percorso e la riuscita del progetto. Sono i “passaggi
obbligati”obbligati .
attività F
E
D
C
B
A
MILESTONE
1 2 3 4 5 6 7 8 giornate
Il diagramma di Pertg
• Consente di concatenare tra loro i WP del progetto
• Consente la valutazione complessiva eConsente la valutazione complessiva e parziale dei tempi per la realizzazione dei WP e del progettoWP e del progetto
• Consente la rappresentazione grafica dello sviluppo del progetto
Il diagramma di Pert: esempiod ag a a d e t ese p o2
ac
y2
3
Durata dell’attività
aEvento finale
23
4 2xd fEvento iniziale
1
2
b e3 3
1 2
Pe co so c iticob
1 1Giornate-uomo
Percorso critico
Giornate-uomo richieste
Pert: stima del tempoPresupposto: i tempi di realizzazione sono
influenzati da numerose variabili per cui è psempre opportuno formulare diverse ipotesi di durata:durata:
- Ottimistica- Media
Pessimistica- Pessimistica Da esse si calcola la stima della durata delle
diverse attività, secondo la seguente formulaO + 4M + PO + 4M + P
S= 6
Pert: stima del tempoAttività Preceduta
daT* O T* M T* P T* S
A - 1 2 4 2.2
B A 2 3 5 3.2
C A 3 4 5 4.0
D C 5 7 9 7
E B 1 4 5 3.7
*Tempo espresso in settimane
Pert: stima del tempo
B ET WP T TOT3.2 5.4
T WP T TOT3.7 9.1
AT WP T TOT2.2 -
C DCT WP T TOT
4 6 2
DT WP T TOT
7 13 2Sentiero critico 4 6.2 7 13.2Sentiero critico (tempo minimo
necessario)
Monitoraggio e controllo del progetto
• Rilevare dati di avanzamento• Rivedere eventualmente il progetto• Comunicare lo stato di avanzamento del• Comunicare lo stato di avanzamento del
progetto• Esaminare rischi e criticità• Esaminare i prodotti finali• Esaminare i prodotti finali• Analizzare il livello di performance
Diagramma di IshikawaPerché: classificare e rappresentare graficamente le
cause di un problema rispetto ai suoi effettip pCome:
elencare i problemi- elencare i problemi- Elencare le priorità tra i problemi- Rispetto ad un problema elencare le possibili cause- Ordinare le cause segnalandole rispetto alle g p
diramazioni- Selezionare le cause più importanti e produrre leSelezionare le cause più importanti e produrre le
possibili soluzioni- Giudicare la fattibilità delle stesse- Giudicare la fattibilità delle stesse- Pianificare l’adozione della soluzione scelta
Diagramma di Ishikawa
ComunicazioniComunicazioni
Cosa Target Perché Quando Come
Oggetto da comunicare
A chi deve essere
i t
Scopo della comunicazione
Frequenza e data
Metodo utilizzato
comunicatoEs: report di
avanzamentoEs: Dir. San. Es: decisioni
sullaEs:
12.01.2009Es: e-mail
avanzamento I semestre
sulla ripianificazione
12.01.2009
Chiusura
• Completamento dei compiti e raggiungimento• Completamento dei compiti e raggiungimento dei risultatiV ifi l t i lid i• Verifica, valutazione, validazione
• La prova del Committente:p- requisiti di qualità indicati nel progetto
consegna formale collaudo ed accettazione- consegna formale, collaudo ed accettazione formale
i li t d l t• scioglimento del team• Riconoscimento dei partecipanti.p p
BIBLIOGRAFIA - TESTI• Protocolli gestionali diagnostico assistenziali e g g
terapeutici in chirurgia endocrina. L Rosato, N. Avenia. Club delle UEC. 2002.
• Il percorso assistenziale del paziente in ospedale. G. Casati, MC. Vichi. McGraw-Hill. 2002
• Logiche e strumenti di gestione per processi in sanità. F. Lega. McGraw-Hill. 2001
• Il nodulo tiroideo. F. Calzolari, C. Talarico. Itelmed 2005
• Protocolli diagnostico-terapeutici in chirurgia tiroidea. M. D’Ajello. 2005
• Qualità professionale e percorsi assistenziali. P. Morosini. 2005
• Il Project Management per le aziende sanitarie. E. Pintus McGraw-Hill 2003
BIBLIOGRAFIA - ARTICOLI
• Clinical guidelines and care protocols J Hewitt• Clinical guidelines and care protocols. J. Hewitt-Taylor. ICCN 2004. 20: 45-52.C iti l thi ki f i l d hi T P t• Critical thinking for nursing leadership. T. Porter. Nurse leader. 2005: 28-31.
• Preparation of nurse leaders in the 21th century workplace. M.K. Flesner. Nurse leader. 2005: 37-40.
• Recent JCAHO initiatives. N. Saufl. J. Perian. Nurs. 2004: 105-107.
• Nurse retention and patient satisfaction. L. Henry. Nurse leader 2004: 28-32Nurse leader 2004: 28 32.
• La retention degli infermieri. C. Calamandrei Management infermieristico 2003: 4 8Management infermieristico 2003: 4-8
La complessità assistenziale: metodi per la misurazione
Misurare l’assistenza: perché?
• Dare visibilità alla professioneRimodulare l’assistenza• Rimodulare l assistenza
• Allocazione delle risorse• Adeguare la dotazione organica
….necessità
• Conoscere i processiConoscere i processi
• Peso del ruolo infermieristico nel processo
• Misurare l’efficienza e l’efficacia dell’assistenza infermieristica
Complessità assistenziale: pdefinizione
Si t di l ifi i d i i tiSistema di classificazione dei pazienti, del carico di lavoro determinato da un
i t l it i i h i hi dpaziente e le situazioni che richiedono competenze infermieristiche avanzate
Complessità assistenziale: pobiettivo
Valutare in termini di complessità la dimensione delle prestazionidimensione delle prestazioni
infermieristiche prestate a ciascun ipaziente
Complessità assistenziale: bi tti i ifi iobiettivi specifici
• Attribuire un punteggio ad una attività in funzione di tempo/complessità attribuita dellefunzione di tempo/complessità attribuita delle prestazioni infermieristiche
• Valutazione della riproducibilità dei criteriValutazione della riproducibilità dei criteri adottati per ciascun utente
• Ripetere l’attribuzione del punteggio per tutte leRipetere l attribuzione del punteggio per tutte le attività
Obiettivo: misurare il “consumo” di assistenza da parte del
i tpaziente
• Malattia (instabilità gravità)Malattia (instabilità, gravità)• Dipendenza/autonomia del paziente• Tempistica assistenziale• Mix professionale• Mix professionale• Impiego tecnologico
Complessità assistenziale: utilità
• Migliore gestione del personale• Allocazione delle risorse pesodipendenti• Allocazione delle risorse pesodipendenti• Misurare il carico assistenziale della U.O.• Certificare il lavoro svolto• Confronto di performances• Confronto di performances
Metodi errati di misurazione
• giorni di degenza• degenza media• SDO• Lettera di dimissione ospedaliera•• …..
...non danno la misura dell’effettiva complessità passistenziale
Misurare i carichi di lavoro
Carico di lavoro: definizione
Quantità e qualità di lavoro necessario qper rispondere ai bisogni di salute
dell’utenza.
I fattori più affidabili per la i i d i i hi di lmisurazione dei carichi di lavoro
sono:sono:
• Le prestazioni Interventi che prevedono professionalità
• Le attività Singole azioni necessarie a generare una prestazione
• I prodotti Risultati
Fattori che determinano il carico i t i lassistenziale
• La quantità
• Il livello di qualità che si vuole garantireq g
• Il modello di organizzazione del lavoro e• Il modello di organizzazione del lavoro e di distribuzione del personale
Fattori che incidono sul carico di lavoro
• Tipologia di utenza (dipendenza, criticità, instabilità))
• Tipo di struttura (ubicazione PL…)• Risorse umane (n e ruolo competenza %• Risorse umane (n. e ruolo, competenza, %
part-time, motivazione, assenteismo, turn-over studenti etc )over, studenti etc…)
• Organizzazione (modello organizzativo, DH, degenza media orario di lavoro turnisticadegenza media, orario di lavoro, turnistica etc…).
La rilevazione dei carichi di lavoro si effettua per:effettua per:
• Definire e ridefinire il fabbisogno di personale in una U Opersonale in una U.O.
• Distribuire in modo razionale il tempo lavoro che gli operatori di una U.O. sono gin grado di offrire
Riferimenti normativi
Finanziaria 1994….rinnovo della pianta organica preceduto dalla determinazione d i i hi di l d i t i 2dei carichi di lavoro da ripetere ogni 2 anni.
….realtà italiana
• Approccio top-down
• Approccio bottom-uppp p
• TISS 28• TISS 28
A i t d i t tiApproccio top-down o sintetico.
1. Si misura il tempo usato per ottenere varie prestazioni (con rilevazioni a e p esta o (co e a ocampionarie)
2 Si divide il tempo totale per il numero2. Si divide il tempo totale per il numero delle prestazioni ottenendo il valore medio.medio.
Vantaggi:Vantaggi:- richiede tempi ridotti per la rilevazione
Permette una valutazione d’insieme della- Permette una valutazione d insieme della realtà ed il confronto con i tempi medi di altre realtàrealtà
- Utile per l’assegnazione del personale ai prodotti realizzati, dato un livello costante di p ,produttività
Svantaggi:- non fornisce alcuna informazione sullanon fornisce alcuna informazione sulla
qualità delle attività/prestazioni.
Approccio bottom-up o analiticoApproccio bottom up o analitico.
1 Analisi di t tto ciò che iene fatto1. Analisi di tutto ciò che viene fatto2. Individuazione delle procedure/prestazioni3. Scomposizione delle stesse in micro-fasi4. Predisposizione di una scheda di4. Predisposizione di una scheda di
rilevazione5 Rilevazione con cronometro del tempo di5. Rilevazione, con cronometro, del tempo di
ogni micro-fase6 Sommatoria di tutti i tempi rilevati6. Sommatoria di tutti i tempi rilevati.
Vantaggi:Vantaggi:- consente di osservare e misurare ogni
singola attività nel dettaglio riflettere sullesingola attività nel dettaglio, riflettere sulle modalità e quaità delle procedure, confrontare il livello esistente e quello co o a e e o es s e e e que oottimale
- Permette di migliorare l’efficienza delle gsingole attività, rilevare quelle inutili o dannose
- Coinvolge gran parte degli operatoriSvantaggi:- metodologia complessa e laboriosa.
TISS 28TISS 28Ad tt T I U O hi i hAdatto per T.I. e U.O. chirurgiche.Dall’analisi delle procedure effettuate dall’infermiere sul
paziente si definisce la gravità ed il peso assistenziale.Ad ogni procedura effettuata si attribuisce il punteggio g p p gg
da 1 a 4.
Stima del fabbisogno infermieristico: 1 inf./turno ogni 50 punti TISSpunti TISS
In base al punteggio totale, i pazienti possono essere classificati in 4 classi:
• Classe 1 TISS=0-10: pazienti che richiedono un monitoraggio sistemico ma non una cura intensiva o un’osservazionesistemico, ma non una cura intensiva o un osservazione continua; fanno eccezione coloro che attraversano le prime fasi di un infarto miocardico acuto.
•Classe 2 TISS=11-19: pazienti che richiedono monitoraggio intensivo la cui osservazione può essere eseguita da un p ginfermiere esperto in tecniche rianimatorie.
•Classe 3 TISS=20-39: pazienti che richiedono una curaClasse 3 TISS 20 39: pazienti che richiedono una cura intensiva ma che sono relativamente stabili.
•Classe 4 TISS≥40: pazienti a decorso instabile che richiedono•Classe 4 TISS≥40: pazienti a decorso instabile che richiedono un rapporto 1:1 con il personale infermieristico.
TISSTerapeutic Intervention System ScoreTerapeutic Intervention System Score
Verifica il carico di lavoro del personale in TI, quantificando alcune p , qprocedure. Esiste in due versioni:
• TISS 76: 76 items come farmaci, diagnostica o procedure invasive etc, suddivisi in 4 capitoli con punteggi da 1 a 4, conteggiati una volta al giorno.
• TISS 28: 28 items conservando la stessa capacità di tifi i d i t fquantificazione ed interferenza.
Limite del TISSU d iù i di ff i d ’ l lUna condotta più aggressiva di uno staff rispetto ad un’altra eleva
il punteggio TISS. Ciò, da un lato, giustifica il maggior costo del ricovero e dall’altro rende il paziente “più grave” rispetto aricovero e, dall altro, rende il paziente più grave rispetto a
quello curato in un’altra ICU con identico risultato.
LimitiLimitiTISS 28 PRN CLOC l il t lTISS 28, PRN, CLOC correlano il tempo e le
prestazioni e NON valutano- i bisogni del paziente
relazione/educazione- relazione/educazione- obiettivi dell’utente
Monitoraggio non continuogg
ICA (indice di complessità i i l )assistenziale)
Valutazione olistica del paziente considerando:Valutazione olistica del paziente considerando:- soddisfacimento dei bisogni del paziente
di d / t i- dipendenza/autonomia- tempo- contenuto delle prestazioni erogate
Sistema che fornisce indicatori oggettivi del lavoro infermieristicoinfermieristico
ICAICA
5 livelli di complessità assistenziale dai quali derivano il numero Indice di Complessitàderivano il numero Indice di Complessità Assistenziale
• indirizzare• indirizzare• guidare• sostenere• compensarep• sostituire
ICA: presupposti
Modello delle prestazioni infermieristiche e misura la complessità rispetto almisura la complessità rispetto al
soddisfacimento del bisogno di assistenza infermieristicainfermieristica
B. Cavaliere Management Infermieristico 1999
Ad ogni prestazione infermieristica viene tt ib it i di di l ità i battribuito un indice di complessità in base alla entità della prestazione/funzione
t d ll'i f i d llerogata dall'infermiere ed alla complessità intrinseca della prestazione
stessa, fino ad ottiene una griglia
Ne derivano gli indicatori infermieristici che rendono visibile il livello di complessitàrendono visibile il livello di complessità assistenziale dei pazienti e relativi pesi i di ti i d ll l ità i t i lindicativi della complessità assistenziale
L’assegnazione dei pesi non è un giudizioL assegnazione dei pesi non è un giudizio soggettivo, ma un valore definito
preventivamente con metodo oggettivopreventivamente con metodo oggettivo, è costituito da un valore assoluto
compreso tra un minimo ed un massimocompreso tra un minimo ed un massimo ed il suo intervallo è definito preventivamente dal gruppopreventivamente dal gruppo
professionale.
CompilazioneCompilazione
Per ciascuna prestazione si determinano dei livelli di complessità il rilevatoredei livelli di complessità, il rilevatore annota il numero dei malati che
t bi t t dpresentano un bisogno appartenente ad ogni livello. si ottiene l'ICA della U.O.
Si ottiene il Livello Minimo Assistenziale quali/quantitativo da erogare nella U Oquali/quantitativo da erogare nella U.O. in quel periodo allo scopo di evitare
ti ieventi avversi
Attenzione!!
Il processo di misurazione deve essere dinamico continuo e costantedinamico, continuo e costante.
Non deve essere una “fotografia statica” del paziente, ma descrivere l’evoluzione del processo di cure.p
Solo se l'infermieristica procede verso l'omogeneità e la validità dellel omogeneità e la validità delle
misurazioni e del linguaggio che utilizza ll ti i i à t i lnella pratica, riuscirà a potenziare le
fondamenta scientifiche ed a procedere pnella sperimentazione di strumenti e
modelli pertinenti al contesto italianomodelli pertinenti al contesto italiano.
Bibliografia• Misurare l’assistenza. C. Moiset, M. Vanzetta, F. Valicella
McGraw-Hill 2003• The relationship between measured performance and
satisfaction with care among clinically complex patients. R.M. Werner JGIM 2008Werner JGIM 2008
• Metodologia per la rilevazione della complessità assistenziale infermieristica: calcolo dell’indice di complessità assistenziale. B. pCavaliere Management Infermieristico 1999
• Rilevazione della complessità assistenziale in terapia intensiva. A Urso IPASVIA. Urso IPASVI
• Gli indicatori che influenzano la complessità assistenziale dei pazienti chirurgici. A. Palese AIR 2004p g
• Sistema integrato di misurazione della complessità assistenziale. B. Cavaliere. Management Infermieristico 2006
Modello di ospedale per p pintensità di cure
Definizione
Nuovo modello di struttura ospedaliera tt il fil i ti t tt lsotto il profilo organizzativo e strutturale
RazionaleRazionale
• Centralità dell’utente• Ospedale come luogo di cura per acuti• Qualità delle cure• Qualità delle cure• Risorse limitate sistema sanitario sostenibile
4 livelli di coinvolgimento
• Direzione ospedaliera (strutturale)
4 livelli di coinvolgimento
• Direzione ospedaliera (strutturale)
• Professionisti della clinica (modello della presa in carico dei clienti)presa in carico dei clienti)
• Direzione aziendale (integrazione H-T)
• Paziente (bisogni)
Livello di cura: valutazioneLivello di cura: valutazione
1. Instabilità clinica2. Criticità3 Complessità assistenziale3. Complessità assistenziale
Livello di cura: assegnazione
T l i di ibil• Tecnologia disponibile• Competenze dei professionalsp p• Presenza quantitativa di personale
- Livello 1: alta intensità (TI, sub-intensiva)
- Livello 2: media intensità (ricovero ordinario (e a ciclo breve)
- Livello 3: bassa intensità (post-acuti)
Prestazioni ambulatoriali e diurne
Area delle attività ambulatoriali ed a ciclo diurno di ti t d l d ll i t ità didistinta dal modello per intensità di cure.
appropriatezza
trasferimento delle prestazioni dal regime di degenza a quello ambulatorialedegenza a quello ambulatoriale.
Filtro del DEUt o de U
• Stritificazione degli utenti dal punto di vista clinico ed i i l li ll di tiinvio al livello di pertinenza.
protocolli condivisi
0-4 ore (pre-diagnodi e stabilizzazione)DEUDEU:
4-24 ore (trattamento e dimissione???)
Liv 1: instabilità clinicaLiv 1: instabilità clinica
• Caratteristiche strutturali: centralizzato e li l tpolivalente
• Caratteristiche gestionali: riduzione degli g ginterventi inappropriati e trasferimenti interni
!!!Rianimazione!!!
Liv 2: differenziato
• Differenti moduli di complessità
Week surgery
• Degenza chirurgica creata per la risoluzione del problema entro 5 gg
• Potenziamento della DS
Liv 3: area cuscinetto
Destinato ai pazienti che per motivi clinici o per il sopraggiungere di complicanze non sono dimettibili.
M d ll di d li i t ità diModello di ospedali per intensità di cure: sfida per l’infermieristicacure: sfida per l infermieristica
Nuovi strumenti e innovazione d i li f i lidei ruoli professionali
Medico tutor
• Presa in carico entro 24 h• Stesura del piano clinico• Referente informativo per utente e• Referente informativo per utente e
famiglia• Assegnazione del caso fatta dal
Direttore dell’U.O.Direttore dell U.O.
Infermiere referente
Modello del Primary Nursing
Strumenti
• Percorsi assistenziali
• Cartella Clinica Integrata• Cartella Clinica Integrata
• Lettera di dimissione infermieristica
Offerta territoriale ampia, diversificata e reale
Modello di Hub & Spokep
La dimissione
G ti li t d l di• Gestione personalizzata del processo di dimissione
dimissione precocedimissione precoce
Autonomia dell’utente e della famiglia nel gestire la convalescenza a domicilionel gestire la convalescenza a domicilio
Paziente ruolo e bisogni
Centralità dell’utente
risoluzione rapida dei più gravi problemi di salute
Nuovi ruoli professionali
1. Bed manager (gestisce l’assegnazione dei PL nei 3 livelli)
1. Coordinatore di settings
per trovarmi!!!…..per trovarmi!!!
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[email protected] 4043194338.4043194