Schopenhauer

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In rapida sintesi gli elementi fondamentali del pensiero schopenhaueriano.

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  • 1. SCHOPENHAUER (Danzica 1788 Francoforte 1866)

2. Schopenhauer critica l'idealismo hegeliano e la sua concezione del mondo, contestandone: -> il finalismo -> l'ottimismo -> l'identificazione fra reale e razionale 3. Schopenhauer nella sua riflessione parte dal criticismo kantiano, ma ritiene che le dodici categorie siano arbitrarie e che ci si debba limitare a tre forme a priori che determinano il mondo fenomenico: ->lo spazio ->il tempo ->la causalit (principio di ragion sufficiente) 4. Il principio di ragion sufficiente fonda le scienze, ovvero determina l'interpretazione della realt fenomenica ed opera a vari livelli di necessit: ->fisica (ordine causale della natura)->logica (ragionamento)->dell'essere (enti matematici)->morale (agire) 5. Oggetto del principio di ragion sufficiente non il mondo reale, ma la rappresentazione di esso.La conoscenza che ne deriva puramente fenomenica. 6. Ci che l'uomo conosce il mondo come rappresentazione e la cosa in s inaccessibile all'intelletto. Tuttavia l'uomo non solo intelletto ma anche corpo, sentimenti, istinti, volont. Con il corpo l'uomo va oltre la rappresentazione (il velo di Maya) e coglie la dimensione noumenica della Volont. 7. Il corpo la via di accesso alla cosa in s: l'uomo non si conosce solo dall'esterno, come fenomeno, ma anche dall'interno, come desiderio, sofferenza, gioia e soprattutto come una massa di pulsioni istintuali da soddisfare. 8. La Volont l'essenza profonda del nostro essere, la cosa in s del nostro io. Essa , come cosa in s, la sostanza di tutta la realt ed il mondo fenomenico non che manifestazione di questa Volont universale, che si realizza nella dimensione spazio-temporale attraverso il soggetto conoscente. 9. La Volont : ->unica ->infinita ->eterna ->incausata ->senza scopo ->attivit arazionale che tende soloa riprodurre e conservare se stessa 10. La Volont si oggettivizza in archetipi, simili alleidee platoniche, che costituiscono le specie. Gli individui invece costituiscono solo l'apparenza fenomenica, determinata dalle strutture a priori spazio-temporali. 11. Consegue a tale affermazione una concezionepessimistica dell'essere, dell'esistenza e della societ umana. Ne deriva un sostanziale pessimismo cosmico, dovuto ai caratteri stessi del principio metafisico rappresentato dalla Volont. 12. Accanto al pessimismo cosmico, Schopenhauer non pu non considerare un sostanziale pessimismo storico-sociale, in quanto non dato trovare alcuna logica, alcuna provvidenza, alcuna razionalit nell'agire degli uomini: tutto retto dal conflitto. I valori positivi come l'amicizia o l'amore non sono che razionalizzazioni ex post e una sostanziale mistificazione di comportamenti guidati solo dalla Volont. Cos l'amore non che mistificazione della pulsione sessuale con cui la Volont perpetua se stessa. 13. Il pessimismo si manifesta anche in termini esistenziali: l'uomo non libero nel volere, ma uno strumento non consapevole della Volont che, va sottolineato, costituisce la sua essenza. 14. La Volont desiderio, dolore, mancanza; mentre il piacere non che un temporaneo soddisfacimento che si traduce rapidamente in noia. Tutto questo comporta che il senso profondo dell'esistenza umana la morte e che ogni agire umano sia, in ultima analisi, un tentativo di sfuggire alla morte stessa. 15. L'unica possibilit che l'uomo ha di sfuggire a questa condizione tragica quella di opporsi alla Volont, cercando di non volere. 16. Ispirandosi al buddismo e all'induismo, Schopenhauer ritiene che sia possibile opporsi alla Volont, giungendo alla noluntas, attraverso un percorso che si articola in tre momenti: ->arte ->etica ->ascesi La liberazione dalla Volont si traduce, in ultima analisi, in liberazione dall'individualit. 17. L'arte liberazione dalla Volont perch nell'esperienza estetica il soggetto raggiunge l'impersonalit. Inoltre, nell'esperienza estetica l'oggetto rappresenta l'idea.La musica il culmine dell'esperienza estetica perch costituisce la piena oggettivizzazione della Volont universale. 18. L'etica costituisce il secondo momento del percorso verso la noluntas, perch attraverso la compassione, l'individuo pu sentirsi partecipe della sofferenza universale, riconoscendosi in ogni essere. 19. L'ascesi il terzo e ultimo momento. Con l'ascesi l'individuo si nega come tale e supera i propri istinti e la propria personalit, liberando se stesso da ogni forma di volont. 20. Al termine di questo percorso possibile negare la volont, liberandosi dai desideri e giungendo ad un nulla interiore, unica possibilit per sfuggire al dolore dell'esistenza.