schede

7
1 DIOCESI DI LIVORNO Ufficio per la pastorale della famiglia Commissione percorso di formazione al matrimonio Orientamenti metodologici per i percorsi di preparazione al sacramento del matrimonio Bozza per la consultazione in preparazione all’Assemblea diocesana del 20 maggio “Più che mai necessaria ai nostri giorni è la preparazione dei giovani al matrimonio e alla vita familiare. In alcuni Paesi sono ancora le famiglie stesse che, secondo antiche usanze, si riservano di trasmettere ai giovani i valori riguardanti la vita matrimoniale e familiare, mediante una progressiva opera di educazione o iniziazione. Ma i mutamenti sopravvenuti in seno a quasi tutte le società moderne esigono che non solo la famiglia, ma anche la società e la Chiesa siano impegnate nello sforzo di preparare adeguatamente i giovani alle responsabilità del loro domani. Molti fenomeni negativi che oggi si lamentano nella vita familiare derivano dal fatto che, nelle nuove situazioni, i giovani non solo perdono di vista la giusta gerarchia dei valori, ma, non possedendo più criteri sicuri di comportamento, non sanno come affrontare e risolvere le nuove difficoltà. L'esperienza però insegna che i giovani ben preparati alla vita familiare in genere riescono meglio degli altri. Ciò vale ancor più per il matrimonio cristiano, il cui influsso si estende sulla santità di tanti uomini e donne. Per questo la Chiesa deve promuovere migliori e più intensi programmi di preparazione al matrimonio, per eliminare, il più possibile, le difficoltà in cui si dibattono tante coppie a ancor più per favorire positivamente il sorgere e il maturare dei matrimoni riusciti.” (Familiaris Consortio n.66) INDICE -Introduzione -Indicazioni metodologiche -Il percorso: le schede degli incontri a) Riscoperta dei fondamenti della fede e del matrimonio (n.8 schede) b) L’affettività (n.8 schede) -Testi di riferimento - Una scheda tipologica

description

http://www.diocesilivorno.it/sites/default/files/attachments/evento/schede.pdf

Transcript of schede

Page 1: schede

1

DIOCESI DI LIVORNO

Ufficio per la pastorale della famiglia Commissione percorso di formazione al matrimonio

Orientamenti metodologici per i percorsi di preparazione

al sacramento del matrimonio

Bozza per la consultazione in preparazione all’Assemblea diocesana del 20 maggio

“Più che mai necessaria ai nostri giorni è la preparazione dei giovani al matrimonio e alla

vita familiare. In alcuni Paesi sono ancora le famiglie stesse che, secondo antiche usanze, si riservano di trasmettere ai giovani i valori riguardanti la vita matrimoniale e familiare, mediante una progressiva opera di educazione o iniziazione. Ma i mutamenti sopravvenuti in seno a quasi tutte le società moderne esigono che non solo la famiglia, ma anche la società e la Chiesa siano impegnate nello sforzo di preparare adeguatamente i giovani alle responsabilità del loro domani. Molti fenomeni negativi che oggi si lamentano nella vita familiare derivano dal fatto che, nelle nuove situazioni, i giovani non solo perdono di vista la giusta gerarchia dei valori, ma, non possedendo più criteri sicuri di comportamento, non sanno come affrontare e risolvere le nuove difficoltà. L'esperienza però insegna che i giovani ben preparati alla vita familiare in genere riescono meglio degli altri.

Ciò vale ancor più per il matrimonio cristiano, il cui influsso si estende sulla santità di tanti uomini e donne. Per questo la Chiesa deve promuovere migliori e più intensi programmi di preparazione al matrimonio, per eliminare, il più possibile, le difficoltà in cui si dibattono tante coppie a ancor più per favorire positivamente il sorgere e il maturare dei matrimoni riusciti.”

(Familiaris Consortio n.66)

INDICE

-Introduzione

-Indicazioni metodologiche

-Il percorso: le schede degli incontri

a) Riscoperta dei fondamenti della fede e del matrimonio (n.8 schede)

b) L’affettività (n.8 schede)

-Testi di riferimento

- Una scheda tipologica

Page 2: schede

2

INTRODUZIONE

“ Il Padre illumini i vostri occhi per farvi comprendere a quale speranza siete stati chiamati”

(Ef. 1,18)

Perché un percorso di preparazione al matrimonio?

“ I giovani che si preparano al matrimonio e chiedono alla Chiesa di benedire le loro nozze, vivono un

momento particolare, se non eccezionale, della loro esistenza e sono generalmente disponibili all’ascolto e

al coinvolgimento . E’ questa un’occasione unica per aiutarli a maturare un’adesione adulta alla fede

cristiana. E’ la prima volta che vengono autonomamente a chiedere alla Chiesa un sacramento.

Certo il peso della tradizione e il fascino della celebrazione nuziale in chiesa sono grandi, ma altrettanto

forte è la volontà in tanti di volere continuare ad essere e sentirsi cristiani. Cosa fare per questi giovani? E’

sufficiente sacramentalizzare il loro amore? Cosa proporgli? Rispondono a questa domanda i Vescovi

italiani: “La preparazione al matrimonio e alla famiglia deve partire da una rinnovata presentazione del

Vangelo dell’amore, per molti concreta possibilità di contatto con la comunità cristiana dopo anni di

lontananza, che trova in Cristo crocifisso e risorto, la sorgente, il modello, la misura e la garanzia

dell’amore cristiano tra i coniugi.” (Mons. Simone Giusti)

Perché un “sussidio” diocesano per il percorso di preparazione al matrimonio?

La Chiesa è comunità che vive in comunione.

Accogliamo i giovani che chiedono il matrimonio “in chiesa” cercando di far loro gustare la realtà bella

della comunione in Cristo e con Cristo. Anche l’adozione di un percorso diocesano può essere l’occasione

per sperimentare l’essere in comunione con la chiesa del territorio. Questo sussidio parte dall’attenzione

alla realtà di oggi. I contenuti, indicati anche a livello regionale, sono quelli di un itinerario di fede.

La metodologia è radicata nell’esperienza, nel “già provato” che ha riscosso consensi e prodotto frutti.

L’obiettivo e’ far sì che gli incontri non si riducano a cicli di lezioni o conferenze, ma siano momenti di

evangelizzazione e catechesi, che possano aprire alla preghiera e al desiderio della vita liturgica e

sacramentale. E’ importante coinvolgere e interessare le coppie così da stimolarle a fare una significativa

esperienza di fede e di vita ecclesiale. Un cammino comune che tenga comunque sempre conto delle

persone che lo intraprendono: adattare, diversificare, accelerare, rallentare, per riuscire a camminare al

fianco delle coppie come Gesù con i due discepoli lungo la strada verso Emmaus.

Page 3: schede

3

INDICAZIONI METODOLOGICHE

“Accogliete chi è debole nella fede, senza discuterne le esitazioni” (Rm 14,1).

Il perché di un “metodo”

Il percorso di preparazione al matrimonio deve essere inteso come un vero e proprio “itinerario di

fede”, un cammino educativo, un processo personale ed insieme comunitario, graduale, progressivo,

capace di individuare con diligenza e con amore lo stadio in cui ciascuno si trova ed i passi successivi da

compiere per avvicinarsi sempre più alla meta e al fine da raggiungere e deve essere articolato in varie

fasi.

Per prima cosa, quindi, le coppie che vengono a cercare una comunità cristiana per celebrare il

matrimonio, dovranno essere accolte (e non giudicate) e accompagnate in un cammino (non un corso)

che agevoli l’incontro con Gesù Cristo e la sua Chiesa, al fine di offrire loro la possibilità di scegliere, se lo

vorranno, di essere cristiani, di celebrare e costruire una famiglia cristiana la quale vive in una comunità

cristiana e in essa in un gruppo di famiglie cristiane. La loro scelta, infatti, è la “prima ed autonoma” nella

scelta dei sacramenti dato che, quelli precedenti, battesimo, riconciliazione, eucaristia e confermazione,

sono stati scelti per loro dai genitori. Quanto mai importante appare, quindi, perseguire un’attenta cura

pastorale delle coppie, vissuta attraverso la quotidianità di scelte, proposte, iniziative, non limitate al

tempo che precede immediatamente il matrimonio, ma capaci di valorizzare il tempo che precede e segue

il rito. In sintesi, la preparazione al matrimonio va vista ed attuata come un processo graduale e continuo

al quale devono partecipare, sentendosi impegnate, la famiglia cristiana e la comunità ecclesiale.

L’accompagnamento

Nell’itinerario proposto, i fidanzati dovranno essere accompagnanti da un gruppo di persone

(team) costituito dal Parroco/Diacono e da una o più coppie di sposi, in relazione al numero dei

partecipanti (a tale proposito si raccomanda che i gruppi non superino le 7 - 8 coppie).

Particolare attenzione dovrà essere prestata alla scelta delle “coppie di sposi”, cosiddette “animatrici”

(adeguatamente formate e preparate a livello umano e spirituale), in una dimensione metodologica basata

essenzialmente sull’animazione. L’articolazione degli incontri dovrà svilupparsi secondo una metodologia

per quanto possibile innovativa, originale, coinvolgente e significativa. Gli incontri, ai quali dovranno

essere presenti tutti i componenti del team, a prescindere dall’argomento dell’incontro, potranno

svolgersi nei locali parrocchiali o, se possibile, alcuni anche nelle case delle coppie animatrici, proprio per

Page 4: schede

4

trasmettere, anche con tale scelta, il carattere di “familiarità” dell’intero percorso e per testimoniare la

dimensione sponsale dell’accoglienza..

L’itinerario

“L’itinerario di preparazione al matrimonio dovrà motivare nei fidanzati l’importanza della vita di

fede nella famiglia che stanno per formare” (cfr. La preparazione dei fidanzati al matrimonio e alla

famiglia CEI 1989) e per raggiungere tale scopo, dovrà essere articolato, orientativamente, come di

seguito indicato. Infatti, potranno prevedersi percorsi diversi, ma aventi lo stesso obiettivo, per quelle

coppie che per vari motivi (familiari, lavorativi, di salute ecc.) si trovino impossibilitati a seguire l’itinerario

proposto, che si articolerà in:

presentazione delle coppie alla comunità;

incontri (16) da svolgersi orientativamente da ottobre a maggio;

benedizione delle coppie impartita dal Vescovo;

la professione di fede da farsi possibilmente la notte di Pasqua o, comunque, in una data significativa

per la comunità,

Il tutto preceduto dal momento in cui la coppia si rivolge per la prima volta al Parroco al quale chiede di

poter celebrare il matrimonio in Chiesa. Particolare importanza andrà dato a tale momento proprio perché

le sensazioni che i giovani, specie se assenti da tempo dalla Chiesa, percepiranno nell’occasione potranno

condizionare l’itinerario loro proposto.

In particolare:

Presentazione delle coppie alla comunità:

deve essere intesa come prima tappa, significativa, di un percorso, che li condurrà alla celebrazione

del matrimonio davanti a Dio, ma avente come testimone l’intera comunità parrocchiale. Proprio

quest’ultima dovrà essere sensibilizzata a sentirsi responsabile dell’avvenire della giovane coppia, da

accogliere, aiutare, in qualche modo “coccolare”. La presentazione dovrebbe avvenire nel corso di una

celebrazione eucaristica, e possibilmente significativa per i giovani e/o per la comunità, nel corso della

quale si dedicherà un momento alla consegna de “Il nuovo Rito del Matrimonio”.

Incontri:

saranno 8 sul tema della riscoperta dei fondamenti della fede e del matrimonio, e 8 su argomenti a

carattere affettivo. I relatori principali saranno rispettivamente il Parroco/Diacono e le coppie

animatrici/gli esperti.

Page 5: schede

5

Suggerimenti per l’organizzazione degli incontri

Mettere sempre al centro la “Parola” (Bibbia/ Vangeli).

Creare un clima di familiarità, di attenzione, di ascolto, di confronto, di gioia, con lo scopo di suscitare

nei giovani domande appropriate e far emergere gli interrogativi presenti anche se nascosti, per

identificarli con precisione ed individuarli insieme, con delicatezza e discrezione, ma con altrettanto

coraggio.

Programmare gli incontri con sufficiente anticipo (data ed orario, che va rispettato) coinvolgendo le

coppie di fidanzati allo scopo di andare incontro alle loro esigenze particolari (lavorative, di studio,

familiari).;

Tenere gli incontri nei locali parrocchiali, nelle abitazioni delle coppie animatrice o, a secondo del tema

trattato, in luoghi particolarmente significativi (comunità religiose, comunità di carità ecc.).

Prevedere momenti ricreativi come cene condivise, uscite insieme, gite, ecc..

Utilizzare audiovisivi e tecniche di animazione, in tema con l’argomento da trattare, avendo cura di

programmare con attenzione i tempi da rispettare.

Svolgere almeno uno degli incontri sotto forma di “ritiro”, da preparare con anticipo tenendo conto

delle esigenze delle coppie e del cammino “spirituale” percorso.

IL PERCORSO: le schede e le tappe degli incontri

LE SCHEDE

Riscoperta dei fondamenti della fede e del matrimonio (n. 8 schede)

1. La scelta di fede: perché ci sposiamo in Chiesa?

2. Il progetto di Dio sull’uomo: Dio è amore

3. Gesù: l’amore di Dio ci raggiunge in Gesù

4. La Pasqua: la passione, morte e resurrezione di Gesù centro della nostra fede

5. La vita nello Spirito: essere discepoli di Cristo

6. I due saranno una sola carne: amarsi come Dio ci ama

7. Impariamo a pregare: la coppia dialoga con Dio

8. Gli sposi, i celebranti: prepariamo insieme il rito

Page 6: schede

6

L’affettività (n. 8 schede)

1. Ci presentiamo…..ci conosciamo. a. Chi siamo noi e perché siamo qui. b. Chi siete voi e perché siete qui.

2. Bene o Amore?

a. Possiamo voler bene ad un amico, ad un animale… b. Decido di amarti. Ciò ci rende liberi di amare per tutta la vita .

3. Dialogo e comunicazione.

a. La buona comunicazione. b. Il buon ascolto.

4. I conflitti nella coppia

a. Litigio e perdono. b. Conflitto come crescita.

5. Regalami ogni giorno la tua fedeltà. a. Non è un diritto ma una promessa. b. Fedeltà come reciproca Grazia divina.

6. I primi tarli…….

a. Interni: gelosie, routine, solitudine, trascuratezza… b. Esterni: parenti, amici, lavoro, computer, sport….

7. Paternità e maternità responsabile.

a. Significato unitivo, procreativo e fecondo del rapporto coniugale. b. Metodi naturali.

8. Aspetti civilistici del matrimonio canonico.

a. Risvolti sociali: “patto” tra due persone b. Vere intenzioni, o nullità

LE TAPPE: Sezione dedicata all’indicazione dell’alternarsi delle schede

TESTI DI RIFERIMENTO

- Familiaris consortio (Giovanni Paolo II)

- Direttorio di pastorale familiare (CEI)

- Il Catechismo dei giovani/2: Venite e vedrete (CEI)

- Il Matrimonio? Una scelta di fede (Mons. Giusti) ( di prossima pubblicazione)

- Un cammino per i fidanzati (Comunità di Caresto)

Page 7: schede

7

APPENDICE: Un esempio di scheda

a) AFFETTIVITA’

1. Ci presentiamo……ci conosciamo.

a. Chi siamo noi e perché siamo qui. b. Chi siete voi e perché siete qui.

Luogo dell’ incontro: Parrocchia.

Suggerimenti metodologici : La SEMPLICITA’, l’UMANITA’ e l’ACCOGLIENZA dovrebbero essere le caratteristiche di questo incontro iniziale. SEMPLICE perché non conosciamo ancora le coppie che abbiamo di fronte e la loro storia umana e cristiana. UMANO per far cogliere immediatamente ai fidanzati l’importanza dell’aspetto umano e terreno dell’amore di coppia e della famiglia. ACCOGLIENTE per mettere a loro agio i ragazzi che spesso non ci conoscono, noi non conosciamo loro e le varie coppie non si conoscono tra loro. In questa prima fase il linguaggio non verbale, del corpo ha il predominio sul verbale. La COPPIA-GUIDA dovrebbe subito dire che si trova lì non per insegnare né per giudicare ma per condividere, raccontare la sua vita e testimoniare la “ BELLEZZA” del Matrimonio. Esempio di svolgimento dell’incontro: -Preghiera iniziale: in fondo siamo qui per Lui! -Testo biblico: brevissima lettura senza commento. Partire sempre dalla Parola e che la Parola entri in ognuno di noi. -La coppia-guida racconta come si è incontrata, qualche piccolo ma significativo episodio del fidanzamento magari ironizzandoci sopra, buttando là qualche problematica sopraggiunta ed osserva attentamente le reazioni dei ragazzi. - E’ la volta dei fidanzati che si racconteranno senza forzature: ascoltare con attenzione la loro storia umana e cristiana, aspetti della loro vita insieme più o meno approfonditi o anche i loro silenzi ci farà capire molto di loro. -Siamo giunti alla fine del primo incontro che dovrà essere breve: un’ora o poco più lasciandoli con la voglia e l’entusiasmo di tornare ancora….. - Breve momento conclusivo di preghiera