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(Allegato 1) Nota sul diritto d’autore relativo ai progetti pubblicati Tutti i diritti delle presenti opere sono riservati e protetti dalla normativa vigente sul diritto d’autore. Non è consentita l’intera o parziale riproduzione, circolazione, distribuzione, diffusione, trasmissione e qualsiasi altra forma di sfruttamento economico che non sia espressamente autorizzata dall’autore. L’autore, Claudio Di Blasi, ha ceduto i diritti di utilizzo delle presenti opere ad Associazione Mosaico, in data 10 settembre 2005. Associazione Mosaico autorizza la riproduzione delle presenti opere a cittadini italiani che aspirino ad esser volontari di servizio civile nazionale volontario, al fine esclusivo di una consultazione per un migliore orientamento alla scelta del progetto di servizio civile volontario. Bergamo, 10 settembre 2005. Per Associazione Mosaico Il Vicepresidente Flavio Spreafico 1

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(Allegato 1)

Nota sul diritto d’autore relativo ai progetti pubblicati

Tutti i diritti delle presenti opere sono riservati e protetti dalla normativa vigente sul diritto d’autore.

Non è consentita l’intera o parziale riproduzione, circolazione, distribuzione, diffusione, trasmissione e qualsiasi altra forma di sfruttamento economico che non sia espressamente autorizzata dall’autore.

L’autore, Claudio Di Blasi, ha ceduto i diritti di utilizzo delle presenti opere ad Associazione Mosaico, in data 10 settembre 2005.

Associazione Mosaico autorizza la riproduzione delle presenti opere a cittadini italiani che aspirino ad esser volontari di servizio civile nazionale volontario, al fine esclusivo di una consultazione per un migliore orientamento alla scelta del progetto di servizio civile volontario.

Bergamo, 10 settembre 2005.Per Associazione Mosaico

Il VicepresidenteFlavio Spreafico

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI INSERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

ASSOCIAZIONE MOSAICO

2) Codice di accreditamento:

3) Classe di iscrizione all’albo:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

Abilmente Disabili o Disabilmente Abili? Percorsi di servizio civile volontario sulla disabilità nella provincia di Bergamo

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

SETTORE: assistenzaAREA DI INTERVENTO: disabiliA 06

6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:

Premessa.Il presente progetto riguarda l'attivazione di posizioni di servizio civile volontario aventi le seguenti caratteristiche comuni:

Interventi dedicati a disabili e/o anziani non autosufficienti della provincia di Bergamo; Sede di attuazione del progetto: strutture gestite da enti pubblici

Per una migliore comprensione del progetto, anche da parte degli aspiranti volontari, per ogni sede di attuazione di progetto si entrerà nel dettaglio della descrizione del contesto territoriale, degli obiettivi e della descrizione delle attività, nonché degli altri elementi utili inerenti risorse finanziarie, strumentazioni, formazione specifica.

Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso SebinoL’ambito territoriale del Basso Sebino comprende 12 Comuni, prioritariamente di piccole dimensioni, con una popolazione di circa 27.000 abitanti.Si tratta di un territorio particolarmente ricco e dinamico di realtà produttive, ma storicamente poco attivo nel settore dei servizi, compresi i servizi dell’ambito sociale e sanitario.

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NZ00455

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Oggetto, negli scorsi anni, di ridefinizioni territoriali degli ambiti distrettuali ( ex.UUSL 31, poi USSL 30 ed infine USSL 12 ) si caratterizza nella realtà della provincia di Bergamo per un’evidente scarsità di servizi socio-sanitari. Per la maggior parte dei servizi territoriali a valenza sovradistrettuale ( CPS, UONPI, SerT, Consultorio, SIL, CSE, …) deve accedere alle sedi poste in territori non sempre di immediato accesso.D’altro canto, la dimensione molto piccola della maggior parte dei Comuni ( solo 2 Comuni contano più di 6.000 abitanti , mentre 6 sono ben al di sotto dei 2.000 abitanti ) penalizza lo sviluppo di servizi sociali a livello di Ente Locale, soprattutto nei decenni scorsi quando ancora non si era entrati in un’ottica di gestione associata. Solo i Comuni di dimensioni più significative attivano servizi, soprattutto a sostegno della domiciliarità, tant’è che ancora oggi sono 4 i Comuni dotati di servizio di segretariato sociale professionale, se pur a tempi parziali.Contenuto nelle dimensioni anche lo sviluppo del privato sociale che ad oggi conta un numero ridotto di Cooperative che, peraltro, nell’assumere la scelta di operare in settori specifici e di mantenere piccole dimensioni adeguate ad un'offerta solo locale dei servizi, si sono agevolmente radicate nel territorio. Particolarmente ricco e operativamente dinamico invece la realtà delle Associazioni di Volontariato.Il quadro, se pur a grandi linee, della storia dei servizi nel territorio riflette una realtà potenzialmente attiva e ricca in termini di risorse umane ma ancora poco strutturata in servizi omogeneamente diffusi e scarsamente dotata di riferimenti professionali, soprattutto a livello di Enti Locali. Lo stesso piano socio-economico, strumento di analisi della realtà del territorio e di programmazione di cui la Comunità Montana si è dotata, evidenzia una grande risorsa nei settori socio-economici legati alla produzione e all’agricoltura , ma una fragilità diffusa nel settore dei servizi, accompagnata da medio-bassa scolarizzazione .Interessante in questo quadro l’intervento politico e tecnico realizzato negli ultimi anni dalla Comunità Montana che ha dapprima promosso e quindi gestito lo sviluppo di servizi sociali associati. In particolare in riferimento all’area della disabilità i servizi direttamente gestiti dalla Comunità Montana sono: Servizi delegati dai 12 Comuni del Basso Sebino:- SADH ( Servizio domiciliare handicap )- Assistenti educatori per persone disabili in età scolare- Servizio territorale per persone disabili “ Si fa…insieme “ Gruppo Operativo Handicap : tavolo di coordinamento e progettazione dove partecipano i

rappresentnanti di tutte le realtà del territorio operative nel mondo dell’handicap

Questo progetto si realizza all’interno di un SERVIZIO ALL’HANDICAP esistente, la figura del volontario è prevista da un lato per potenziare le risorse umane coinvolte nel progetto, dall’altro per offrire ai giovani volontari una possibilità per sperimentarsi in un servizio socio-educativo rivolto alle persone disabili. Questo progetto è quindi previsto come occasione preziosa di orientamento di vita, formativo e lavorativo per i giovani volontari.Nello specifico tale progetto si colloca operativamente presso la sede della Coop. Sociale Il Battello di Sarnico

Tale servizio vede coinvolte diverse figure professionali , il coordinatore, educatori N° 3, ma anche volontari e giovani del territorio. Offre:

gruppo free-time : gruppo protetto, che prevede interventi domiciliari e/o laboratori di tipo espressivo ( teatro, musicaterapia,…)

progetti territoriali mirati sul territorio, presso realtà sportive, ricreative, aggregative, culturali del territorio

occasioni estemporanee: partecipazione a feste, cinema, visite inserimenti occupazionali sollievo estivo: settimana di soggiorno estive o week-end

Il presente progetto è in stretto collegamento operativo con :

gli altri servizi / progetti della comunità Montana : soprattutto progetti giovani-legge 285 altri servizi per disabili della provincia di Bg e Bs: tornei sportivi,.. altre realtà territoriali : Oratori, biblioteche, centro Eda

Comunità Montana di Scalve

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La Comunità Montana di Scalve che si è costituita nel 1973 è formata dai Comuni di Azzone, Colere, Schilpario e Vilminore di Scalve. Complessivamente la Valle di Scalve ha 4.445 abitanti. La popolazione anziana ha un’incidenza assai elevata.I Comuni della Valle di Scalve, che si trovano al di sopra dei 1000 m slm., a livello territoriale presentano caratteristiche abbastanza simili: essi infatti sono costituiti da un nucleo residenziale centrale e da numerose piccole frazioni (di cui è emblematico il caso di Vilminore di Scalve che ne ha addirittura 9) collocate in posizioni isolate, distanti dal centro del paese e dai principali servizi (posta, banca, municipio, farmacia ecc.)Questo dato fornisce già alcune indicazioni in merito ai possibili bisogni e/o problemi che possono vivere gli anziani, soprattutto se non automuniti o se limitati nell’autosufficienza. A ciò si deve aggiungere che negli anni passati molti giovani hanno lasciato la Valle in cerca di lavoro e tuttora vivono distanti dalla loro famiglia, mentre gli anziani sono rimasti. Per questo, soprattutto se residenti nelle frazioni, molti anziani vivono il problema della solitudine, dell’isolamento e sono distanti dai servizi di pubblica utilità.Sin dal 1976, i Comuni della Valle di Scalve, hanno delegato la Comunità Montana, quale Ente sovracomunale, per la gestione dei servizi socio-assistenziali rivolti ad anziani, disabili, minori e famiglie ecc.Come per gli anziani anche i servizi per i disabili gestiti dalla Comunità Montana di Scalve hanno una storia ormai consolidata, quasi trentennale.L’assetto tradizionale nel corso del tempo si è modificato per favorire la creazione di una struttura socio-assistenziale più flessibile secondo il modello a “rete” che opera in sinergia con le varie realtà territoriali.La Comunità Montana gestisce il servizio di segretariato sociale e il servizio sociale di base, il servizio di assistenza domiciliare handicap (SADH), il servizio pasti a domicilio, il servizio di telesoccorso, il Centro Diurno di Vilminore i Centri Sociali di Azzone e Colere, organizza inoltre soggiorni climatici per adulti a cui partecipano anche i disabili.La Comunità Montana garantisce anche il servizio di assistenza educativa scolastica per gli alunni portatori di handicap.Nell’anno 2004 è stata realizzata la mappatura dei soggetti disabili del territorio, con i dati relativi a ciascun paese e la suddivisione delle varie tipologie di handicap: fisico, psichico e sensoriale.I risultati dell’indagine hanno fornito un quadro abbastanza eterogeneo per livelli di gravità, età, autonomia e origine della disabilità.Accanto ai soggetti portatori di handicap dalla nascita infatti vi sono disabilità acquisite in seguito a malattie, incidenti stradali, infortuni lavorativi o eventi traumatici.Complessivamente, tra minori e adulti con disabilità ed handicap più gravi, in Valle di Scalve ci sono circa 48 persone (di cui 10 minori). Nella mappatura sono compresi anche i disabili sensoriali: ciechi e sordomuti.I disabili in minore età sono seguiti principalmente dall’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza di Piario, mentre della rete di servizi socio-assistenziali presenti sul territorio ne beneficiano soprattutto i disabili adulti.A Vilminore di Scalve si trova il Centro Socio-Educativo frequentato da nr. 10 soggetti con gradi diversi di disabilità.Fuori Valle si trova invece il Centro Residenziale Handicap (CRH) ubicato a Piario dove non è inserito nessun utente proveniente da questo territorio mentre a Clusone ha sede lo SFA (Servizio Formazione all’Autonomia) che per ragioni di distanza non è frequentato da disabili della Valle di Scalve.Presso la Comunità Montana di Scalve opera, per complessive 18 ore settimanali di servizio, un educatore professionale, la cui attività è coordinata dalla Coordinatrice dei Servizi sociali, che segue gli inserimenti lavorativi protetti (per disabili e invalidi civili) e i Progetti Mirati di Territorio (PMT).Negli ultimi due anni, in collaborazione con la Provincia, che ne ha sostenuto in parte il costo, sono stati sperimentati progetti sollievo per le famiglie.Nonostante i servizi presenti sul territorio, sono diversi i bisogni a cui ancora è necessario dare una risposta e per i quali sarebbe prezioso il contributo di un volontario in Servizio Civile.Innanzitutto, come accade anche per gli anziani, non tutti i disabili usufruiscono dei servizi, vi sono infatti diversi disabili che rimangono a casa e per i quali risulterebbe stimolante l’affiancamento di un volontario, sia sul piano personale che su quello dell’inserimento sociale e dell’integrazione nel contesto sociale di appartenenza. Tali esperienze sono state sperimentate con esito positivo con l’affiancamento degli obiettori di coscienza.Negli ultimi anni si sta facendo sempre più evidente l’esigenza da parte delle famiglie di momenti di sollievo, soprattutto durante il periodo estivo per i soggetti in età scolare.Per alcuni bambini e/o ragazzi è stato predisposto l’inserimento al CRE mentre per altre situazioni

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sono stati progettati interventi individuali. Il volontario rappresenta una valida risorsa nella risposta a questa tipologia di bisogno infatti, dietro un opportuno accompagnamento e supervisione, potrebbe seguire i minori le cui famiglie hanno bisogno di alcuni spazi liberi nel periodo estivo.L’affiancamento potrebbe avvenire a casa oppure anche al CRE.Il bisogno di sollievo emerge anche nelle famiglie di disabili adulti, anche se è più frequente che i genitori chiedano che i figli disabili, con l’accompagnamento di un operatore, possano vivere esperienze relazionali di integrazione sociale. Anche in questo caso potrebbe essere impiegato il volontario in servizio civile (qui viene richiesta la disponibilità ad operare anche in orario serale, al bisogno)

Comune di Almenno San SalvatoreIl comune ha una popolazione di 5.850 abitanti, dei quali 575 sono anziani al di sopra dei 75 anni tra cui numerosi soggetti non autosufficienti o non pienamente autosufficienti. La popolazione conta numerosi soggetti con handicap fisici o psichici dei quali il Comune è a conoscenza nella misura in cui accedono ai servizi. Attualmente 10 soggetti sono inseriti in ambito scolastico e seguiti da assistenza educativa, 5 soggetti sono inseriti nel Servizio territoriale per disabili “La Casa del Sorriso”, gestito dal Comune. 2 soggetti sono inseriti in Cooperative Sociali con Borsa lavoro, un soggetto è inserito nel CSE. Altri soggetti, adulti, sono visitati saltuariamente dai Servizi Sociali del Comune.

Mentre la disabilità infantile risulta abbastanza presidiata, non risulta facile per i Servizi Sociali del Comune conoscere la disabilità adulta ed intervenire a riguardo.

Esiste sul territorio un’Associazione di Volontariato che da anni opera in favore dei disabili, “Il gruppo del Sorriso” con il quale il Comune collabora, in un continuo scambio di aiuto e informazioni. Risulta però sempre piuttosto “scoperta”la fascia della disabilità adulta, che spesso non si rivolge né ai servizi, né al volontariato, ricadendo completamente sulla famiglia o rimanendo nell’isolamento e nell’esclusione sociale.

Sul territorio è attivo un Servizio territoriale per disabili, “La Casa del Sorriso”, aperto tutte le mattine, attualmente frequentato da 5 disabili medio gravi. Il servizio è gestito dal Comune tramite appalto ad una Cooperativa Sociale. Con la Cooperativa collabora anche il Gruppo del Sorriso.

E’ sita, inoltre, sul territorio una struttura residenziale per disabili psichici e per anziani, la Fondazione G.C. ROTA Onlus, che offre un servizio di riabilitazione aperto agli utenti esterni. Presso questa struttura sarà prossimamente aperto un Centro Diurno Anziani, dove saranno anche accessibili attività volte al recupero dell’autonomia ed alla prevenzione della perdita della stessa.

Comune di CalcioIl Comune di Calcio ha da sempre avuto un’attenzione particolare per i suoi cittadini e uno speciale riguardo per quelli in situazione di handicap o svantaggio e anche per gli anziani non autosufficienti. Per garantire a questi soggetti una vita dignitosa e un ruolo all’interno della comunità, l’Assessorato competente ha elaborato dei progetti diversificati e mirati. Si tratta di una serie di interventi capillari e dettagliati, confezionati su misura delle persone a cui sono rivolti nel tentativo di rispondere in maniera efficace alle loro esigenze. Pertanto è opportuno consolidare in tutte le realtà del territorio una metodologia di interventi basata su un progetto di vita nel quale va considerato l’essere nella sua totalità e peculiarità : la sua affettività, la capacità relazionale, le proprie abilità e quindi la possibilità di collocarsi, ricoprendo un ruolo attivo, all’interno della comunità e la sicurezza personale nel proprio ambiente di vita, senza dover ricorrere a strutture residenziali. L’intento dell’Assessorato con questo progetto è quello di rispondere in modo concreto ai fabbisogni della popolazione in difficoltà e non autosufficiente creando una rete di servizi e stabilendo una serie di relazioni personali e familiari con questi cittadini che altrimenti rischierebbero l’isolamento. Perché tutto funzioni è indispensabile il coinvolgimento della famiglia e il coinvolgimento di tutte le strutture presenti sul territorio a partire dalle scuole.Il progetto è rivolto a persone portatrici di handicap, a quelle anziane e non autosufficienti e a minori o adulti in forte situazione di disagio personale o sociale. Il numero degli utenti ai quali esso è destinato è determinato dall’Assistente sociale in piena collaborazione con l’Asl e il competente assessorato sulla base delle indicazioni, delle conoscenze e di quanto discusso con gli operatori di riferimento.I volontari in servizio civile nazionale che vengono richiesti darebbero un sostegno importante alla gestione delle attività previste dal progetto, affiancando il personale preposto,

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Alcuni numeri:

Popolazione residente 5.023 0/3 annitotale 188

maschi 107

femmine 81

4/6 annitotale 125

maschi 66

femmine 59

7/12 annitotale 263

maschi 142

Femmine 121

13/18 annitotale 286

maschi 145

femmine 141

19/60 annitotale 3112

maschi 1629

femmine 1483

61/80 annitotale 884

maschi 409

femmine 475

over 80totale 165

maschi 36

femmine 129

Le fasce di età a cui il Progetto verrà principalmente rivolto sono quelle dai 7/18 anni per gli interventi in favore dei disabili e dai 61 agli over 80 per gli interventi in favore della popolazione anziana.Non verrà esclusa la fascia intermedia comprensiva di situazioni di disagio fisico e psichico dove però, ad eccezione di sporadici casi, la rete familiare gioca ancora un ruolo predominante.

Assistenza Handicap Minori: situazioni in carico n. 7Servizi attivati: assistenza educativa all’interno della scuola dell’obbligo: Progetti di integrazione sociale e assistenza scolastica pomeridiana con supporto alle famiglie.Accompagnamento Casa-scuolaCollaborazione con l’èquipe della neuropsichiatria infantileContatti con le Cooperative sociali per i progetti relativi all’utenza inserita nelle iniziativa di risocializzazione sul territorio.Funzioni di segretariato sociale per le informazioni sui servizi di carattere generale.

Assistenza minori : numero di minori 862.Servizi attivati: spazio Gioco, scuola dell’infanzia privata, scuola primaria paritaria e statale, scuola secondaria di I° gradoCollaborazione con l’ASL per la gestione delle problematiche minorili e familiari.Collaborazione con il volontariato per aiutare e sostenere famiglie con un disagio sociale non tale da richiedere una tutela giuridica.

Assistenza disagio adulto : numero di adulti 3112I servizi predisposti consistono nell’assistenza domiciliare, nel servizio pasti a domicilio, nel servizio trasporto presso poliambulatori e strutture pubbliche sanitarie, nel segretariato sociale, nella collaborazione con l’Uffiico di Piano per la gestione dei servizi quali il NIL, il CPS, il Distretto Socio-Sanitario,il SE.R.T. ed il volontariato.

Assistenza anziani: anziani dai 61 anni 1049;Servizi attivati : assistenza domiciliare, servizio pasti a domicilio mediante consegna da parte del personale comunale ; pranzo alla mensa istituita presso le Scuole; servizi di segretariato sociale a cura dell’assistente sociale comunale e dell’Ufficio Servizi alla Persona; presenza del centro diurno per anziani con apertura giornaliera . organizzazione di soggiorni, gite e feste per anziani.Collaborazione tra il servizio sociale comunale e la rete, formale ed informale, del volontariato.Collaborazione con la locale Associazione anziani per la gestione del centro diurno, per a sorveglianza

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del parco comunale, per la gestione dei musei, per la gestione delle sale comunali.

Sono da supporto alle attività direttamente gestite dal Comune quelle svolte in collaborazione con il Gruppo di volontariato locale ed alcune Associazioni a carattere caritativo.

Il Progetto intende rivolgere particolare attenzione a persone portatrici di handicap, persone anziane non autosufficienti, da sole o in famiglia, e a minori o adulti in forte situazione di disagio personale e sociale.

Prevede un’integrazione tra i servizi comunali e quelli gestiti o erogati da altri enti pubblici e/o privati presenti sul territorio.

Il numero degli utenti al quale il Progetto intende rivolgersi è determinato, di volta in volta, dall’Assistente sociale in sinergia con l’Ufficio di Piano, gli operatori dell’ASL, dell’A.O e del competente Assessorato . Verranno favorevolmente accolte le segnalazioni di nuovi casi sconosciuti dai Servizi Sociali e, comunque, bisognosi di intervento.

Al momento,risultano in carico ai Servizi Sociali:

n. 7 segnalazioni di portatori di handicap inseriti in ambito scolastico; n. 7 persone anziane a cui viene garantito il SAD ( Servizio di Assistenza domiciliare) n. 1 persona disabile ( non anziana) cui viene garantito il SAD( Servizio di Assistenza

domiciliare) n. 7 ragazzi con problema di droga ed alcool n. 2 minori n. 11 disabili giovani inseriti nel contesto familiare, cui viene garantito un sostegno a livello

di segretariato sociale ed economico. Cinque dei suddetti disabili sono inseriti in progetti di recupero delle residue capacità anche con intervento economico del Comune,

n. 7 extracomunitari con problemi a livello economico, abitativo, familiare. n. 12 anziani , oltre ai 7 cui viene garantito il SAD, in situazione di fragilità. N. 10 persone che hanno interpellato i Servizi Sociali per problemi di carattere economico.

Per ognuno dei casi sopra indicati, l’Assistente Sociale, sulla base delle conoscenze e delle valutazioni fatte in merito alle specifiche caratteristiche nonché di quanto segnalato e discusso con gli operatori di riferimento ( ASL, AO, Scuola, famiglia, volontariato, competente Assessorato) elabora un Progetto Assistenziale Individuale, con gli obiettivi di seguito descritti.

Altre considerazioni

Persone portatrici di handicapE’ necessario consolidare in tutte le realtà del territorio una metodologia degli interventi basata sul Progetto di vita, metodologia nella quale trovano attenzione in una prospettiva integrata diverse dimensioni: la dimensione scolastica, la dimensione extra scolastica, l’ambito didattico e l’ambito delle autonomie, l’apprendimento e la socializzazione.L’analisi dell’evoluzione dei bisogni e della struttura dell’offerta di servizi mette in evidenza l’importanza di concentrare l’attenzione sui portatori di handicap.

Persone anziane non autosufficientiLa finalità principale della Legge 328/2000, almeno per l’area anziani, è quella di assicurare risposte pertinenti ai loro bisogni, favorendo la loro permanenza presso il domicilio, attraverso la costruzione di una rete integrata di servizi ( residenziali, semiresidenziali, domiciliari) e prestazioni ( sanitarie, socio-sanitarie e sociali).Questo sistema integrato non scaturisce dalla semplice somma di prestazioni e servizi esistenti, ma è l’esito di un processo cui partecipano tutti i soggetti operanti sul territorio nel quale vengono ricompresi e ripensati ruoli e scelte fin qui praticate.La collaborazione del Volontario nel potenziamento del servizio di Segretariato Sociale è uno degli obiettivi che si prefigge il Progetto al fine di non creare casi isolati ma di favorire la conoscenza dei servizi e delle iniziative proposte dal territorio ai fini di una socializzazione

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Minori o adulti in forte situazione di disagio personale e socialeIl lavoro di analisi condotto negli ultimi anni dal competente Assessorato sul sistema dei servizi e dell’effettiva rispondenza dell’insieme degli interventi ai bisogni rilevati, ha consentito per ciascuna delle tipologie di servizi, di individuare i seguenti ambiti di intervento ritenuti prioritari;

Area Prevenzione Con il finanziamento della Legge 285/97, e poi con le risorse del Comune e della Parrocchia, è stato attivato ed è proseguito il progetto “Educativa di Soglia” . L’Amministrazione comunale, in collaborazione con l’Oratorio, prosegue il monitoraggio del territorio ed in particolar modo dei punti di aggregazione giovanile intervenendo sulle situazioni di disagio, favorendo l’appartenenza ad un gruppo e segnalando al servizio sociale particolari situazioni bisognose di intervento specifico.Si intende proseguire nel cammino intrapreso e ci si prefigge, in via prioritaria, di individuare luoghi di aggregazione o spazi strutturati ( laboratori, spazio giovani,…) che attirino l’interesse delle fasce di età più a rischio dove le diverse sinergie collaborino nella programmazione di un percorso che consenta di consolidare legami già esistenti e di sviluppare nuove relazioni.

Area di emarginazione sociale:E’ ormai in fase di continua espansione il ricorso all’Amministrazione Comunale per situazioni di disagio anche e soprattutto a livello economico che, se prima era facilmente tamponabile per la sporadicità dei casi, ora diventa la quotidianità e incide sul contesto socio- economico-sanitario territoriale.Risulta incidere molto, sul fenomeno, l’immigrazione; il diritto degli immigrati alla casa, al lavoro, all’istruzione, alla salute , ai servizi primari ed ai benefici economici ha sicuramente inciso sul contesto nazionale e non da meno su quello territoriale . I Servizi sociali, in particolare, sono continuamente chiamati in causa per dare risposte concrete ai problemi.L’intervento prioritario dell’Amministrazione Comunale, tramite il “Progetto”, è quello di favorire il giusto inserimento dell’immigrato e dell’emarginato in genere, nel contesto sociale, favorendo lo scambio di informazioni utili a livello normativo, di diffusione delle informazioni, di raccolta dei bisogni.

Comune di Brembate di SopraIl comune di Brembate di Sopra conta circa 7000 abitanti, tra i quali il servizio sociale è a conoscenza della presenza di 41 disabili. Di questi, 15 sono ancora nel circuito scolastico e pertanto sono ancora assiduamente seguiti dai servizi educativi e didattici. Dalle indagini condotte sul territorio sia dal servizio sociale comunale, che dalle agenzie no-profit incaricate dall’Ufficio di piano (ex. L. 328/00), emerge che numerose famiglie vivono in solitudine la disabilità del proprio figlio (o altro parente in carico). Una solitudine sia relazionale (povertà di contatti con coetanei o altre famiglie) che organizzativa (scarso sostegno di una rete che dia sollievo e/o aiuto quotidiano). Laddove poi alla disabilità si aggiunge la presenza di un contesto socio-culturale povero o di più di un familiare disabile nello stesso nucleo, la difficoltà spesso diventa quasi insormontabile. Oltre a questi che sono gli elementi subito evidenti, entrando in contatto diretto con queste famiglie si sperimentano diverse realtà nelle quali il sovraccarico di un genitore e l’esclusività del rapporto che egli crea con il ragazzo, rende a lungo andare il ruolo di cura insopportabile e perfino dannoso per entrambi, genitore e figlio. In questo contesto, di isolamento, chiusura, stanchezza, spesso rinuncia e sfiducia nei servizi e negli altri, si calano i servizi realizzati sul territorio di Brembate di Sopra, alcuni specifici per i ragazzi disabili, altri aperti alla totalità delle famiglie e nei quali il ragazzo disabile è il benvenuto e riceve l’attenzione di cui necessita.Taluni di loro, oltre ad essere assistiti durante le ore scolastiche da personale qualificato, ricevono anche aiuti al domicilio, attivati dall’assistente sociale comunale sulla base di progetti individualizzati e calibrati sui singoli bisogni espressi dalle famiglie (sollievo, frequenza di persone diverse dai familiari, attività stimolanti anche fuori dall’ambito scolastico, formazione all’autonomia, conoscenza del territorio). In particolare, al mese di giugno 2004, i nuclei familiari seguiti da interventi domiciliari extrascolastici sono 5 per un totale di 6 bambini e ragazzi disabili. Oltre ai servizi di cui sopra, individualizzati e specifici per i ragazzi disabili, sul territorio di Brembate di Sopra sono attivi due servizi di sostegno delle famiglie:“Gattabanda”, destinato a max 25 bambini di 1^ e 2^ elementare del paese, il martedì e il giovedì pomeriggio dalle ore 12,30 alle ore 17,00. Il servizio va incontro alle esigenze organizzative delle

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famiglie nei giorni in cui la scuola termina a mezzogiorno. Il servizio offre il pranzo, l’attività di gioco e di compiti, alla presenza di due educatori professionali. “Non solo compiti”, destinato a bambini di 3^, 4^ e 5^ elementare, il martedì e il giovedì pomeriggio dalle ore 14,00 alle ore 17,30. Il servizio non offre il pranzo, ma permette comunque un’occasione socializzante e offre la possibilità di svolgere i compiti in gruppo con l’assistenza di educatori.

Comune di ClusoneClusone ha una popolazione residente al 30.04.2005 di 8.487 abitanti, di cui 1.753 ultrasessantacinquenni. I soggetti portatori di handicap sono circa 35. I nuclei familiari con gravi difficoltà inseriti nella rete dei servizi sono 11. I cittadini extracomunitari regolarmente residenti sono 483. La realtà di Clusone è piuttosto particolare. Le sue dimensioni, che si collocano a metà strada tra un paese e una città, la rendono più ricca di servizi rispetto a tutti i centri vicini e, allo stesso tempo, più tranquilla e vivibile di una grande città. Per queste ragioni Clusone attrae molte persone, soprattutto soggetti con situazioni di difficoltà e disagio (anziani, disabili, separati con figli, extracomunitari), che vi si trasferiscono in cerca di serenità ma anche di aiuto e di servizi. In conseguenza di tutto ciò, aumenta considerevolmente in percentuale il bisogno di assistenza della popolazione, rendendo necessario un notevole dispiego di forze e di risorse, materiali e umane.La scelta dell’amministrazione comunale è quella di perseguire l’obiettivo preventivo di integrare i bisogni degli anziani, dei disabili, delle famiglie, creando un contesto di crescente autonomia, di cittadinanza attiva e di collaborazione, per una graduale riduzione dell’istituzionalizzazione come unica via d’uscita.I servizi attivi nel 2005 sono i seguenti: Servizio Assistenza Domiciliare (S.A.D.) per 28 utenti; Servizio Assistenza Domiciliare Handicap (S.A.D.H.) per utenti; Centro Socio Educativo (C.S.E.) per utenti; Servizio di Formazione all’autonomia (S.F.A.) per utenti; Progetti Mirati di Territorio per utente; Inserimenti in Centro residenziale per disabili ; affidi familiari per utenti, assistenza domiciliare minori (A.D.M.) per minori; servizio pasti a domicilio per 28 utenti non autosufficienti.

L’approccio ai fabbisogni quotidiani delle fasce di popolazione non autosufficienti o in difficoltà si conclude spesso nella semplice soddisfazione del bisogno mediante personale specializzato d’area. Viene così a perdersi una grande occasione di aggancio fra questo tipo di utenza e l’istituzione che provvede al suo sostegno. L’esigenza sempre crescente è di creare una rete di servizi che svolga funzioni di sostegno e di assistenza verso queste categorie di cittadini in difficoltà (anziani, portatori di handicap di qualsiasi età, minori, adulti e famiglie disagiate), e di creare e/o mantenere una rete di relazioni personale e familiare per queste persone che troppo spesso sono sole. La prospettiva è quella di sviluppare le potenzialità e l’autonomia di questi soggetti, sottolineando le loro “diverse abilità”, intese come capacità di riconoscere e esprimere al meglio le proprie risorse, e capacità di attivarsi per capire e affrontare i problemi, in collaborazione con gli operatori sociali.Grazie alla presenza dei volontari in servizio civile, adeguatamente affiancati e coordinati dal personale retribuito, proprio in virtù della forte spinta motivazionale e della partecipazione emotiva tipiche di un volontario, è possibile invece costruire un patrimonio di relazioni umane con elevatissimo potenziale socializzante e conseguente miglioramento complessivo della qualità della vita. I volontari in servizio civile si inseriranno in maniera trasversale alla rete dei servizi offerti; mediante l’affiancamento del personale dei servizi già in essere, arricchendo la dimensione relazionale dell’assistenza.

Comune di Comun NuovoIl Comune di Comun Nuovo ha una popolazione di 3.447 abitanti ( aggiornata a maggio del 2005) di cui portatori di handicap noti ai servizi sociali comunali sono circa 20.In questi ultimi quattro anni l’Amministrazione Comunale di Comun Nuovo ha scelto di finanziare alcuni progetti inerenti l’area sociale dell’handicap, con la finalità di offrire nuove opportunità alle persone diversamente abili presenti sul proprio territorio. In questa prospettiva gli operatori si sono preoccupati in prima istanza di accogliere i bisogni e le esigenze scaturiti dal confronto con le famiglie interessate, attraverso un progetto denominato ”Un passo alla volta“, che si era prefissato di conoscere le storie di vita di ciascuno e di costituire un gruppo di mutuo-aiuto.Raccolta l’esperienza del progetto suddetto si è promosso un altro progetto denominato “ Dal dire al fare” che aveva l’obiettivo di rendere visibile sul territorio queste persone dandogli uno spazio che fosse un luogo di aggregazione, ma anche un’occasione per creare legami. Nel febbraio dell’anno 2003 - l’anno Europeo della disabilità - ha preso corpo il progetto “Attraverso un luogo per…stare… incontrare …andare”, che racchiudendo l’esperienza di questi anni, ha

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(Allegato 1)

costituito un punto di arrivo del percorso intrapreso, ma anche un nuovo punto di partenza.Invero ci si è posti l’obiettivo di “integrare nel territorio di appartenenza i soggetti disabili e le loro famiglie” dando un significato all’esserci sul territorio; ed è proprio da quest’ultimo progetto che è nata la realizzazione del servizio, chiamato dai ragazzi RATAPLAN.Nell’anno 2004 l’attuale Amministrazione Comunale proseguendo il percorso intrapreso ha voluto potenziare il servizio incrementando l’offerta delle attività e il numero di aperture settimanali; infine ha promosso il servizio nella rete dei servizi SFA ( Servizio di Formazione all’Autonomia) dell’ambito di Dalmine.

Alcuni indicatori misurabili del servizio RATAPLAN:

Tempi e luoghi del servizioI ragazzi che attualmente frequentano il servizio sono 7 e si trovano presso “la Chiesina” nel Palazzo Benaglio, spazio che è stato adibito per tale iniziativa e sede di diversi laboratori: laboratorio creativo, laboratorio informatico, laboratorio di cucina, laboratorio di pittura.Il resto delle attività vengono svolte sia sul territorio comunale usufruendo di altri spazi ( scuola, CAG…) sia sul territorio sovracomunale ( piscina di Dalmine…). Il servizio attualmente è aperto cinque pomeriggi alla settimana dal lunedì al giovedì dalle 14.30 alle 17.30 il venerdì dalle 16.30 alle 20.30.

Si prevedono inoltre momenti al di fuori dall’orario di apertura del servizio per gite, partecipazioni a spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche.

Le attività che si possono trovare Le attività proposte sono le seguenti:1. ATTIVITA’ TECNICO - CREATIVE ( pittura, decorazione legno,cartonaggio,...)2. ATTIVITA’ ESPRESSIVE ( drammaterapia…)3. ATTIVITA’ PSICO-MOTORIE (piscina,palestra,...)4. ATTIVITA’ DI SOCIALIZZAZIONE (gite, feste, collegamento iniziative del territorio,...)5. ATTIVITA’ COGNITIVE (lettura funzionale,video-scrittura,giochi didattici...)6. ATTIVITA’ DI CUCINA(preparazione spuntini, dolci,..).

Collaborazioni in essere:Istituto comprensivo di Zanica ( scuole elementari) Associazione Unitalsi di Comun NuovoCRE Parrocchiale

Comune di DalmineIl Servizio Territoriale Disabili (STD) gestito e attivato dall’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Dalmine, è un servizio rivolto alle persone disabili presenti sul territorio che presentano diagnosi di diverso tipo: oligofrenia su base organica, disabilità fisica, ecc.L’ età di riferimento delle persone disabili prese in carico è suddivisa in due gruppi:

- minori dai 12 ai 18 anni (la presa in carico è della Neuropsichiatria che segnala ai Servizi Sociali la necessità di un intervento preventivo per facilitare l’integrazione, la socializzazione e lo sviluppo di abilità e autonomie);attualmente i minori disabili seguiti sono circa 40 e oltre al supporto nel contesto scolastico si sta lavorando per una loro maggiore integrazione in laboratori educativi, in contesti ludico-ricreativi territoriali, ecc.

- adulti dai 18 ai 65 anni (la presa in carico è dei Servizi Sociali che in autonomia o in collaborazione con altri Servizi/Enti, predispongono e attivato un progetto di vita per la persona disabile); attualmente sono circa 50 i disabili adulti in carico e sono inseriti in servizi diurni, in spazi ricreativi, ecc.

Il STD ha subito negli anni notevoli cambiamenti e trasformazioni sia a livello strutturale (utilizzo degli ambienti, modifiche all’organigramma, ecc.) che organizzativo (attività e interventi proposti), questo per poter garantire risposte sempre più efficaci ed efficienti ai bisogni espressi sia dai disabili che dalle loro famiglie.Inoltre il STD è divenuto parte integrante della rete territoriale in cui è inserito, assumendo ruolo attivo e lavorando in sinergia con servizi, associazioni, Enti, ecc.Attualmente gli utenti presi in carico sono circa 90 e si prevede un coinvolgimento futuro nel servizio di 100 utenti. Le richieste di ammissione infatti sono:Modalità operativa del STD è quella di lavorare per progetti educativi individualizzati prestando

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(Allegato 1)

così attenzione alla singola persona disabili. Gli interventi sono finalizzati a trasformare i limiti in potenzialità e i vincoli in risorse sia del disabile coinvolto che della rete (famiglia, scuola, servizi, ecc.) di riferimento.Attualmente i servizi attivi sono i seguenti:

1. Assistenza Scolastica 2. Assistenza Domiciliare Handicap 3. Centro “Fior di Cristallo” 4. Laboratori Educativi (per adulti e minori disabili) 5. Gruppo Inserimenti Lavorativo 6. Progetto Motorio e di Aerobica 7. Progetto Tempo Libero

Accanto a questi interventi si prevede di potenziare i servizi garantendo l’apertura del STD nel mese di agosto per i minori disabili e di potenziare i laboratori educativi per disabili adulti.

I servizi in cui si richiede la presenza di un volontario del servizio civile sono: a) Centro “Fior di Cristallo”:Il Centro “Fior di Cristallo” è un servizio diurno per persone disabili adulte. Ha apertura prevalentemente pomeridiana (dalle ore 13.30 alle ore 17.30) tranne il giovedì (dalle ore 9.30 alle ore 13.30) dove viene attivato il progetto pranzo.

Gli utenti presenti al Centro attualmente sono 18.La loro presenza varia da un minimo di 7,5 ore ad un massimo di 20 ore settimanali.L’attuale utenza, per età (dai 37 ai 65 anni) e per tipologia di handicap (livello medio-grave), presenta delle grandi limitazioni a livello relazionale, di autonomia e di socialità, e questo ha determinato la scelta di organizzare piccoli gruppi omogenei per lo svolgimento delle attività in modo da valorizzare le abilità residue dei disabili coinvolti.Si è poi prestata attenzione, nella suddivisione dei tempi di lavoro del servizio, a garantire spazi di rapporto individualizzato tra educatore ed utente, al fine di stimolare il dialogo e il confronto.

b) Laboratori Educativi (per adulti e minori disabili)I laboratori educativi sono uno spazio privilegiato dove i disabili sperimentano, vivono e potenziano, in una dimensione di gruppo aspetti legati alla comunicazione, alla relazione, alla socializzazione e al mantenimento delle abilità integranti. I laboratori espressivi si svolgono con tematiche specifiche:creta, carta, cucina, gioco, integrazione, pittura su stoffa, giardinaggio, eccLa proposta dei laboratori permette il raggiungimento di un duplice risultato:- rispondere a bisogni specifici degli utenti, relativi alle loro abilità cognitive, di manualità, d’autonomia, di socializzazione, ecc.- instaurare una relazione di fiducia e di stima con gli utenti stessi, con le loro famiglie e con le diverse agenzie del territorio coinvolte per eventuali collaborazioni.

Il “Progetto Laboratori” si rivolge a disabili psichici su base organica, residenti in Dalmine.L’età di riferimento viene stabilita dal tipo di laboratorio, anche se vengono prese in esame le seguenti fasce di età: 6/10 anni;11/17 anni; 18/40 anni.

Comune di GorleGorle, Comune dell’hinterland di Bergamo con una popolazione di circa 5571 abitanti, ha visto verificarsi negli ultimi anni un progressivo incremento demografico connesso a nuovi insediamenti abitativi. Il contesto sociale sta mutando all’insegna della diversificazione, della molteplicità, della complessità, motivando l’attivazione di iniziative di carattere socio-educativo innovative e sperimentali.In particolare assumono particolare rilievo gli interventi attivati dal Comune di Gorle a favore delle persone disabili e delle loro famiglie:.

PRESTAZIONE DESCRIZIONE UTENTIServizio di Formazione

Servizio finalizzato a programmare e realizzare progetti educativi

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(Allegato 1)

all’Autonomia (S.F.A.)

individualizzati partendo dalla lettura del bisogno degli utenti del servizio per favorire percorsi di potenziamento dell’autonomia personale delle persone disabili

promuovere percorsi individuali di tipo formativo e/o occupazionale o finalizzati all’inserimento lavorativo della persona disabile

attivare interventi finalizzati al radicamento territoriale sia del servizio sia degli utenti, per favorire un lavoro di rete con le agenzie del territorio che sviluppi la cultura delle “presa in carico” della disabilità.

Impiegati n.4 educatori ed un coordinatore.Spesa complessiva annua € 36.304,00

Assistenza Educativa Domiciliare Handicap(A.E.D.H.)

Intervento domiciliare di sostegno educativo alla persona disabile.Impiegato n. 1 educatore professionale.Spesa annua prevista € 6.000,00

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Servizio di Assistenza Domiciliare Handicap (S.A.D.H.)

Prestazioni di tipo socio-assistenziale atte a favorire la permanenza della persona disabile all’interno del proprio contesto di vita (cura della persona, del suo ambiente domestico, ecc.) Impiegate n. 3 ausialrie socio-assistenzialiSpesa complessiva annua € 9.114,00

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Assistenza Socio-Educativa ad alunni disabili(ambito scolastico)

Servizio mirante a facilitare l’integrazione e la frequenza scolastica degli alunni disabili.Viene garantita l’assistenza individuale specialistica sulla base del Progetto Educativo Individualizzato, in collaborazione con l’insegnante di sostegno e con gli insegnanti di classe allo scopo di mantenere e sostenere le abilità cognitive, motorie, comportamentali, sociali e di migliorare il grado di autonomia personale dell’alunno disabile. Impiegati n. 6 assistenti educatoriSpesa complessiva annua € 60.000,00

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Interventi di sostegno educativo (ambito extrascolastico)

Favorire l’integrazione e la socializzazione dei minori nel proprio contesto di vita attraverso l’accesso alle agenzie del territorio e, nello stesso tempo, attuare un’azione di supporto alla famiglia.Impiegati n. 1 assistente educatoreSpesa complessiva annua € 9.370,00

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Inserimento presso C.S.E. (Centro Socio-Educativo)

Inserimento presso il Centro Socio-Educativo garantendo la presenza di n. 1 assistente educatoreSpesa complessiva annua € 2.905,00

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Progetti occupazionali

a) Progetto formativo-assistenziale finalizzato a garantire al portatore di handicap l’acquisizione delle abilità utili a creare consapevolezza ed autonomia ed a facilitare l’integrazione sociale (inserimento in laboratorio protetto.Affidamento a cooperativa sociale. Spesa complessiva annua € 9.247,00 b) Progetti mirati formativo-occupazionali Affidamento a cooperativa sociale.Spesa complessiva annua € 10.639,99

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Inserimento lavorativo

Accompagnamento della persona disabile nel percorso di inserimento lavorativo o affiancamento della persona disabile già inserita in contesto lavorativo all’insorgere di particolari difficoltà.Impiegato n. 1 educatoreSpesa complessiva annua € 886,00

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(Allegato 1)

Trasporti Accompagnamento disabili per attività previste nel progetto S.F.A. - Utilizzo autovettura del comune.Affidamento a coop. sociale trasporto quotidiano disabili inseriti in laboratorio protetto (progetto occupazionale)Spesa complessiva annua € 2050,00

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Sostegno economico

Erogazione contributi “una tantum” e contributi a parziale rimborso delle spese sostenute per i soggiorni estiviSpesa annua € 2.500,00

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A fronte di una molteplicità di servizi ed interventi che l’ente locale, in collaborazione con scuola ed agenzie educative del territorio, promuove a sostegno della disabilità in età scolare, in età evolutiva ed in età adulta, nel territorio di Gorle appare carente il ruolo delle forze del volontariato, che si rivela particolarmente prezioso soprattutto per il carattere socializzante, partecipativo, di supporto alla persona ed alla relazione. Per questo motivo si ritiene che la figura del volontario in servizio civile possa conferire ulteriore significato ai servizi già avviati, offrendo spazi in cui potenziare l’aspetto di relazione, di comunicazione, di contatto, di integrazione nel tessuto sociale.

Comune di LevateIl progetto è dedicato ai bambini e ragazzi disabili che hanno la necessità di sviluppare una maggiore integrazione con il territorio e le sue offerte. In seguito infatti ad alcuni progetti realizzati nel 2005 : n.2 laboratori espressivi (manipolativo e musicale) per bambini delle scuole elementari che hanno

visto la partecipazione di n. 3 minori disabili, accompagnati da volontari; singoli progetti di compagnia pomeridiana per n. 3 minori disabili, finalizzati ad una loro

maggiore integrazione con realtà territoriale come oratorio, C.A.G., biblioteca, etc.è parso evidente come sia sempre più necessario rinforzare l’autonomia personale del minore disabile, i momenti di socializzazione con la comunità, ed il sostegno alle famiglie, attraverso interventi mirati ed in grado di sensibilizzare il territorio di Levate, ancora poco attivo sul tema della disabilità.Da settembre 2005 fino a giugno 2006 verrà inoltre attivato dall’Ufficio Servizi Sociali, in collaborazione con altri Comuni limitrofi, un percorso di auto mutuo aiuto di n. 12 incontri complessivi, per i genitori di bambini e disabili, dove verranno affrontate varie tematiche legate al mondo della disabilità.

Il territorio del Comune di Levate conta 3388 abitanti (dato al 31.12.2004) cosi’ suddivisi :nuclei famigliari : 1302minori : 585 (AL 31.12.2004)di cui disabili :10

DISABILI COMPLESSIVI IN CARICO al Servizio Sociale : 7 minori segnalati dalla NPI, a cui viene assicurato il supporto scolastico attraverso assistenti

educatori, per una spesa complessiva di € 70.000,00 2 minori disabili segnalati dalla NPI,per i quali non viene richiesto il supporto dell’ass. educ.,ma

solo l’insegnate di sostegno 1 adolescente disabile che frequenta il secondo anno del Centro di Formazione Professionale di

Bergamo, a cui viene garantito uno stage pomeridiano, con un proprio educatore, presso la biblioteca comunale per l’utilizzo del pc

4 disabili adulti che sono inseriti da tempo come soci – lavoratori presso la cooperativa sociale “La Solidarietà” di Dalmine , che frequentano ogni pomeriggio

1 disabile adulto che frequenta a tempo parziale un C.S.E ed alcuni laboratori presso uno S.F.A. con cui l’Ente è convenzionato

Durante il CRE organizzato dalla Parrocchia per le famiglie con minori disabili che lo richiedono è possibile usufruire di un educatore ma è necessario il supporto ulteriore di una figura, quella del volontario, che possa fungere da punto di vista privilegiato dei bisogni legati al mondo dei disabili, soprattutto per i minori, entrando in relazione con loro e le famiglie.

Comune di MozzoIl servizio di formazione all’autonomia SFA nasce, nel 1987 come “Atelier disabili” del comune di MOZZO, dall’esigenza di creare uno spazio sia fisico che mentale dove poter occuparsi dei residenti del territorio interessati da handicap medio-gravi di età post-scolare. Ci si preoccupa soprattutto di

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(Allegato 1)

quelle persone, diversamente abili, per le quali non si può pensare ad un inserimento lavorativo o ad un altro tipo di risposta socio-assistenziale già presente sul territorio (CSE).Il servizio comincia così a diventare un punto di riferimento per i ragazzi disabili del territorio e negli anni 90 si apre anche al comune di Curno, siglando con esso una convenzione tutt’ora vigente.Nel 2002 i due comuni decidono di modificare alcuni termini della convenzione in essere, divenendo entrambi gestori e i co-progettatori del servizio soprattutto per quanto riguarda il coordinamento della parte educativa.In effetti le due assistenti sociali dei comuni svolgono la funzione di coordinatrici esterne del servizio collaborando per i progetti comuni e prevedendo momenti individuali di gestione dei casi.Nell’ultimo anno si è programmato e attuato un ampliamento del servizio che ha consentito allo SFA di divenire un centro diurno dove l’utenza ha la possibilità di accedere e di sviluppare progetti individuali per l’autonomia.Per il futuro si prospetta un’ulteriore apertura del servizio al territorio, permettendo che lo stesso divenga un polo di accoglienza e di orientamento per le problematiche legate all’handicap nei territori di Curno e Mozzo. Il servizio dovrebbe divenire un punto di riferimento per chiunque abbia rapporti con la disabilità, un luogo dove trovare un’èquipe multidisciplinare in grado di rispondere adeguatamente ad ogni tipo di richiesta. In conformità alla legge regionale 1/86 riguardante la riorganizzazione e la programmazione dei servizi socio-assistenziali, l’Atelier “concorre a rendere effettivo il diritto di tutti al pieno sviluppo della personalità nell’ambito dei rapporti familiari e sociali, al soddisfacimento delle esigenze essenziali di vita, alla promozione, al mantenimento e al recupero del benessere fisico e psichico”.Le attività proposte e i progetti hanno l’intento di potenziare e valorizzare le abilità di ogni soggetto e svilupparne l’autonomia, rispettando la dimensione percettiva di ognuno caratterizzata da tempi, ritmi e spazi diversi.Si prevede a questo proposito un assiduo lavoro di rete tra lo stesso servizio e la realtà territoriale, nella quale il ragazzo possa sperimentare le sue risorse e dove possa divenire esso stesso una risorsa.Il servizio si pone i seguenti obiettivi:

A) Rispetto agli utenti: L’Atelier ‘Arcobaleno’ mira a favorire il pieno sviluppo della personalità dell’utente nei suoi vari

aspetti: cognitivo, affettivo, motorio e relazionale.Questo obiettivo viene perseguito attraverso:

- sviluppo dell’autonomia personale;- mantenimento delle conoscenze scolastiche acquisite;- potenziamento e mantenimento delle abilità manuali, espressive e motorie;- promozione della socializzazione;- acquisizione di una identità e di un ruolo adulto;- possibilità di esprimere la propria soggettività;- consolidamento della consapevolezza di appartenere ad una comunità.

B) Rispetto alle famiglie:L’Atelier ‘Arcobaleno’ riconoscendo alle famiglie del soggetto portatore di handicap i seguenti

diritti, in quanto portatrici d’interesse: - supporto emotivo ed operativo;

- collaborazione sinergica, distinguendo e valorizzando le competenze di ciascuno;- condivisione e co-costruzione del progetto educativo

agisce a sostegno del nucleo familiare stesso, integrandone l’azione educativa, affettiva e di socializzazione e favorendo, di fatto, ai soggetti in difficoltà, la permanenza nel proprio ambiente familiare e sociale.

È previsto a questo proposito un gruppo di mutuo- aiuto, luogo di incontro e di confronto per i genitori dei ragazzi affetti da disabilità.

C) Rispetto al territorio: L’Atelier ‘Arcobaleno’ mira a favorire l’inserimento del soggetto diversamente abile nel tessuto

sociale in cui vive, anche attraverso la presa di contatto con gruppi e agenzie esistenti nel territorio.

L’Atelier ‘Arcobaleno’ si propone, inoltre, di favorire una maggiore sensibilizzazione della Comunità locale verso la problematica della disabilità, attraverso una promozione di una cultura dell’handicap.

Infine, l’Atelier ‘Arcobaleno’ vuole essere un aiuto per il territorio nel favorire l’individuazione di risorse già esistenti o/e possibili.

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(Allegato 1)

Tale servizio vede coinvolte diverse figure professionali:A) Assistenti Sociali dei Comuni di Curno e Mozzo:

- sono le responsabili della struttura;- coordinano il personale;- fungono da referenti tra Atelier ‘Arcobaleno'-Amministrazione Comunale-Famiglie.

B) Personale educativo:- 1 educatrice con il ruolo di Coordinatore del servizio per:

collaborare con la figura specialistica della psicologa allo scopo di indagare le risorse presenti sui territori e creare progetti in rete atti a promuovere una politica dell’handicap,

contattare le agenzie e gli enti del territorio a favore di eventuali attivazioni di collaborazioni,

stendere progetti individuali e monitorare gli stessi, mantenere rapporti con le famiglie degli utenti e con i volontari allo scopo di

condividere i progetti educativi, collaborare con i servizi sociali comunali e i servizi specialistici che seguono il

portatore d’handicap, confrontare e verificare con gli educatori i progetti individuali e le attività svolte dallo

S.F.A., partecipare all’equipe di supervisione, collaborare con esperti di attività educative e con altri servizi educativi legati al

territorio e con altri S.F.A., partecipare a corsi di formazione e a incontri organizzati da enti o strutture al di fuori

dell’ambito territoriale; - 2 educatrici con competenza educativa ed organizzativa per la gestione dei progetti

individuali e territoriali.

C) Obiettori di Coscienza/servizio civile volontario:svolgono servizio di trasporto;hanno un ruolo di supporto agli educatori nello svolgimento dei progetti educativi.hanno un ruolo di integrazione e di supporto all’intervento degli educatori, attraverso una partecipazione attiva

nella realizzazione dei progetti educativi.

L’eventuale inserimento di un/a volontario/a andrebbe a potenziare le risorse umane coinvolte nel servizio, e rappresenterebbe per questi ultimi la possibilità di sperimentarsi in un servizio socio-educativo rivolto a persone disabili. Un’esperienza che permetterebbe un lavoro di collegamento con il territorio e di maggior conoscenza delle dinamiche inclusive-esclusive legate alla disabilitàD) Psicologa incaricata per:

- supervisione educatori;- colloqui con i genitori;- creazione di un gruppo di auto mutuo aiuto;

E) Consulenti esterni/collaborazioni occasionali:- prestano la loro opera, su proposta degli operatori, per particolari esigenze di tipo

specialistico.. Il servizio è inoltre collegato con :

altri servizi all’autonomia del distretto di Dal mine altri servizi territoriali per la disabilità (CSE, CRH, CDD…) altre realtà territoriali quali ad esempi oratori, biblioteche, ecc… dove i ragazzi possono

sperimentare le loro capacità, seppur residue, in progetti individuali.

Il servizio ha sede presso la scuola elementare del comune, in piazza costituzione, 3 e dispone di una cucina, di un laboratorio e di un soggiorno/sala computer.

L’atelier è aperto dal 1° settembre al 31 luglio per cinque giorni alla settimana con i seguenti orari:lunedì 9:30-12:30martedì 9:30- 16:00

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(Allegato 1)

mercoledì 14:30-18:30giovedì 9:30-16:00venerdì 14:30-18:30

Comune di PonteranicaIl contesto entro cui si va a collocare il progetto è quello dei servizi alla persona erogati dal Comune di Ponteranica, e sarà rivolto alle categorie canoniche dell’intervento socio-assistenziale, con particolare riferimento ad anziani e disabili.Il sistema delle “offerte” in atto coincide con quello degli interventi e dei servizi per la tutela degli aspetti assistenziali: dal Servizio di Assistenza Domiciliare, all’inserimento in progetti di tipo educativo-riabilitativo in cooperativa o territoriali…Le persone cha ad oggi beneficiano degli interventi descritti sono circa una trentina (non considerando gli interventi educativo-assistenziali condotti in ambito scolastico): venti anziani e dieci disabili.Come detto, vi si provvede in parte attraverso il S.A.D. (pensando soprattutto agli utenti anziani) che si avvale dell’apporto professionale di quattro Assistenti Domiciliari, di una coordinatrice e dell’Assistente Sociale Comunale, ed in parte (pensando soprattutto agli utenti disabili) attraverso interventi educativi territoriali o in laboratorio protetto a cura di cooperative sociali diverse alle quali il Servizio Sociale affida la realizzazione di progetti concordati: dalle attività allestite per l’esercizio e l’acquisizione di migliori capacità motorie, a quelle per l’acquisizione di nuove autonomie personali, a quelle per il mantenimento di abilità sociali necessarie all’integrazione.Risulta evidente quanto poco spazio possa essere dedicato semplicemente allo “star bene” e ad avere del “buon tempo” per le persone cui gli interventi “professionalizzati” sopra descritti sono destinati (caratterizzati appunto da un alto tasso di intenzionalità funzionale…).

Comune di Romano di LombardiaLa realtà di un soggetto disabile è fatta di piccole e grandi difficoltà, di esigenze   specifiche e necessità importanti che spaziano dall'assistenza a casa propria all'inserimento in strutture residenziali, dall'inserimento scolastico a quello lavorativo, dalla formazione alla gestione del tempo libero.

Il comune di Romano di Lombardia pone da sempre particolare attenzione nei confronti delle persone portatrici di handicap, sia minori che adulti, offrendo servizi integrati con la rete delle risorse socio-sanitarie, istituzionali e comunitarie, presenti sul territorio, con la finalità di promuovere il mantenimento ed il recupero dell’autonomia dei soggetti disabili, di adottare per le loro famiglie adeguate politiche di supporto e sollievo, di facilitare l’integrazione in famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella comunità locale.

CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO: Popolazione e Servizi

Il Comune di Romano di Lombardia è collocato nella sud-orientale del territorio provinciale, nella bassa pianura bergamasca, vicino alle province di Brescia e Cremona. E’ attraversato dalla linea ferroviaria Milano-Venezia, che da sempre ha facilitato gli spostamenti per lavoro dei pendolari sia verso Milano sia verso Brescia. Tale linea ferroviaria divide in due la superficie del paese, creando due zone, il centro e quella denominata "dei Cappuccini", entrambe con parrocchia e oratorio di riferimento.

La popolazione residente è infatti di 16.718 abitanti (dati al 31/12/2004), di cui 8.418 maschi e 8.300 femmine. I minori di età rappresentano il 18% della popolazione complessiva, mentre gli anziani ultrasessantacinquenni sono il 15%.

Dal punto di vista economico sono presenti attività produttive varie, dal tessile al metalmeccanico, dall'edilizio al cartotecnico, ecc. Sul territorio è inoltre ubicato un Centro Commerciale importante.

Per quanto riguarda i servizi presenti sul territorio, è importante rilevare la presenza delle seguenti risorse: l’Ospedale di Romano di L., Presidio dell’Azienda Ospedaliera di Treviglio e polo sanitario di

riferimento anche per i Comuni limitrofi; la sede del Distretto Socio-Sanitario dell’A.S.L., cui fanno afferiscono 17 Comuni; la sede dell’Ufficio di Piano di Zona dell’Ambito Territoriale n. 14, di cui il Comune di Romano

è l’ente Capofila (sempre relativamente ai 17 Comuni del Distretto); varie associazioni di volontariato sociale e risorse comunitarie rivolte a minori, disabili, anziani,

extracomunitari, adulti in difficoltà, disadattati, ecc). E’ attivo da marzo 2005 un Progetto di

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(Allegato 1)

Sviluppo di Comunità che ha come finalità quella di promuovere la crescita del senso di comunità con particolare attenzione ai cittadini adolescenti/giovani e la costituzione di una Consulta.

I servizi presenti sul territorio rivolti alla disabilità si possono suddividere nelle seguenti aree:

a. Offerta diurna e interventi a sostegno della domiciliarità:

E' la rete dei servizi e degli interventi socio-sanitari, educativi ed assistenziali grazie ai quali i soggetti disabili e le loro famiglie trovano una “struttura d’appoggio” e/o interventi di sostegno alla domiciliarità, attraverso spazi e momenti organizzati e diversificati di tipo assistenziale, educativo e ricreativo, sia al domicilio che a scuola e sul territorio, che consentono quindi alla famiglia di mantenere al proprio interno la persona disabile attraverso un supporto significativo e al minore ed adulto disabile di integrarsi nel contesto sociale di appartenenza.

In base al livello della disabilità si possono attivare diverse tipologie di servizi ed interventi, spesso integrati tra di loro:

- Neuropsichiatria Infantile: Servizio Territoriale dell’Azienda Ospedaliera che si rivolge ai minori. Si occupa della diagnosi, della cura e della riabilitazione dell'epilessia, delle malattie neurologiche e psichiatriche in età evolutiva, dei disordini dello sviluppo e delle paralisi cerebrali infantili, delle disabilità neuromotorie, cognitive e delle funzioni linguistiche, dei disturbi dell'apprendimento, attraverso operatori specialisti quali neuropsichiatri, logopedisti, fisioterapisti, psicomotricisti, psicologi, ecc.

- Servizio di Integrazione Scolastica: Servizio Comunale di assistenza educativa per alunni portatori di handicap inseriti nell’Asilo nido e nelle Scuole Materne, Elementari e Medie. Attualmente i minori in carico sono: scuola materna (7 di cui 5 maschi e 2 femmine), scuola elementare (5 di cui 1 maschio e 4 femmine), scuola media inferiore (8 di cui 6 maschi e 2 femmine) e scuola superiore (2 femmine) per un totale di 22 utenti, svolto attraverso personale di una Cooperativa convenzionata e un dipendente comunale;

- Servizio di Assistenza Domiciliare: Servizio Comunale rivolto a soggetti portatori di handicap ed erogato gratuitamente mediante un operatore comunale. Prevede lo svolgimento di attività di stimolazione ed integrazione sociale, sviluppo dell'autonomia, esecuzione di programmi riabilitativi ed educativi personalizzati consigliati da specialisti del settore in collaborazione con l'équipe della Neuropsichiatria Infantile. Le attività possono riguardare anche la cura della persona, la mobilizzazione e l'aiuto nella deambulazione, l'accompagnamento all’esterno, il disbrigo pratiche e il sostegno ai familiari. Nell'ambito dell'assistenza domiciliare si prevede in alcuni casi una continuità dell'assistenza educativa scolastica anche a domicilio, con lo stesso operatore di riferimento per il minore.

- Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.): Servizio erogato dal Distretto ASL su segnalazione del Medico di Medicina Generale nei casi in cui sono necessarie prestazione socio-sanitarie integrate (infermieristiche, riabilitative ed assistenziali) al domicilio dei pazienti portatori di handicap grave e terminali.

- Servizio C.S.E. Piccoli (Centro Socio-Educativo): Servizio dell’Ambito Territoriale rivolto ai minori 0/15 anni di affiancamento educativo a domicilio, a scuola e presso agenzie del territorio attraverso l’intervento di un educatore. Tale servizio è in una fase di cambiamento e porrà maggior attenzione all’integrazione sociale con attività sul territorio mediante l’intervento di educatori professionali. Il nuovo servizio si chiamerà S.F.A. Junor (Servizio di Formazione all’Autonomia).

- Spazio Autismo: Centro Diurno di riferimento territoriale finalizzato alla realizzazione di interventi mirati di tipo educativo, rivolti a minori autistici, con il coinvolgimento delle realtà scolastiche e familiari degli stessi. Attivato nell’aprile 2002 dal Comune di Romano di L.dia in collaborazione con la Provincia di Bergamo - Settore Politiche Sociali – è ospitato presso una scuola elementare e da quest’anno è un servizio dell’Ambito Territoriale.

- Servizio di Formazione all’Autonomia (S.F.A.): Servizio Diurno dell’Ambito Territoriale che accoglie persone in situazione di handicap che abbiano assolto l'obbligo scolastico. Servizio come progetto mirato in grado concretizzarsi in luoghi de-strutturati ed in grado di rispondere ai bisogni della persona; Formazione quale processo formativo, inteso come aumento del “sapere” e del “saper fare”, della consapevolezza di sè e del proprio percorso; Autonomia intesa come possibilità

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(Allegato 1)

che la persona acquisisca un’identità che gli consenta di esercitare nella vita un proprio ruolo adulto.

- Fomazione Lavoro Allievi Disabili (F.L.A.D.): Corso di formazione professionale organizzato dall’E.N.A.I.P. rivolto a soggetti disabili fisici e mentali, finalizzato all'integrazione lavorativa.

- Progetti di Sollievo: Servizio dell’Ambito Territoriale che consiste nella realizzazione di Progetti Individualizzati rivolti al nucleo familiare del soggetto disabile adulto attraverso interventi di sollievo effettuati al domicilio, presso strutture residenziali e di vacanza per periodi di tempo definiti e programmati.

- Centro Diurno integrato per persone Disabili (C.D.D.): Servizio Diurno Territoriale dell’A.S.L. mediante una struttura che accoglie soggetti con notevole compromissione dell’autonomia nelle funzioni elementari, svolgendo varie attività, con l’obiettivo di sviluppare le capacità residue dei soggetti che vi accedono e di operare per il mantenimento dei livelli acquisiti.

- Nucleo Integrazione Lavorativa (N.I.L.): Servizio dell’Ambito Territoriale finalizzato all’integrazione lavorativa mirata di soggetti disabili a rischio di emarginazione, attraverso la formulazione di progetti individualizzati, che possono prevedere strumenti di mediazione come Borse Lavoro e Tirocini Lavorativi. Inoltre il N.I.L. offre consulenza alle aziende per quanto previsto dalla Legge 68 /99.

- Buono Sociale: Servizio dell’Ambito Territoriale che consiste nell’erogazione di una provvidenza economica in denaro per sostenere i nuclei familiari nella responsabilità delle cure domiciliari di persone portatrici di handicap grave (Certificazione Legge 104/92) con un età compressa tra i 18 e 75 anni.

b. Offerta residenziale:

Comprende le strutture protette collettive che accolgono soggetti con gravi o gravissime limitazioni dell’autonomia funzionale, che necessitano di un supporto assistenziale specifico, nonché di prestazioni sanitarie, e sono impossibilitati a rimanere in via temporanea o permanente nel proprio nucleo familiare. Queste forme di residenzialità non sono “istituzioni chiuse” ma operano nella massima integrazione con le offerte presenti nel territorio. Sul territorio dell’Ambito Territoriale di Romano di Lombardia è presente la Comunità Alloggio per portatori di Handicap “Nausicaa” gestito da una cooperativa sociale. Sul territorio provinciale esistono altre Comunità Alloggio e Residenze Sanitarie per soggetti Disabili (RSD) alle quali è possibile accedere sulla base di progetti individualizzati di inserimento.

Comune di SeriateSeriate, cittadina di media ampiezza, può ormai essere considerata estrema periferia di Bergamo. La struttura economica e la domanda di lavoro del comune di Seriate agli inizi degli anni ’80 confermano globalmente come il comune sia venuto assumendo sempre più una funzione residenziale, come sfogo della confinante città, e una funzione di decentramento dello sviluppo economico urbano. Il processo di decongestionamento del capoluogo, in atto da diverso tempo, tende a spostare verso i comuni limitrofi consistenti quote di popolazione. L’area di Seriate, insieme a quelle della cintura di Bergamo, è fra le più interessate dalle scelte abitative delle persone che, per motivi diversi, cercano una residenza in periferia. L’andamento demografico di Seriate negli scorsi anni si è caratterizzato per una notevole dinamicità in conseguenza dei movimenti positivi, sia migratori sia naturali. Nel piano regolatore sono tra l’altro previsti piani di urbanistica residenziale volti ad accogliere circa 1.500 nuovi abitanti. Tale incremento residenziale comporta la necessità di sviluppare adeguati interventi per conservare e sviluppare la propria identità e incrementare l’offerta di servizi alla persona.

In questi ultimi anni l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Seriate si è orientato sempre più verso una metodologia di lavoro di comunità, in grado di sviluppare una competenza non centrata unicamente sul singolo, e quindi su aspetti educativo-pedagogici, ma mirata al sostegno ed allo sviluppo di processi partecipativi della comunità, capace di nutrire processi di continua auto-organizzazione del territorio.Rispetto ai servizi afferenti all’area della disabilità appare fondamentale mantenere caratteristiche d’innovazione e flessibilità per rispondere ai bisogni dell’utenza che vi afferisce, portatrice di una molteplicità di bisogni in evoluzione. ASSISTENZA SCOLASTICA DISABILI

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(Allegato 1)

Se si analizza l’utenza disabile inserita in ambito scolastico raffrontata con quella di dieci anni fa possibile rilevare un sensibile aumento che impone una riflessione e una riorganizzazione dei servizi per l’handicap in età giovanile e adulta.

Studenti assistiti anno scolastico 2004/2005

Descrizione n. n. ore di attività

costo totale Ore medie per studente

Totale

n. complessivo studenti assistiti

29 489,00 268.727,76 16,86 29

di cuiDescrizione n. n. ore di

attivitàcosto totale Ore medie

per studenteTotale

corsi professionali 0 0,00 0,00 0,00 0scuola elementare 14 246,00 131.633,45 17,57 14scuola materna 9 149,00 86651.98 16,56 9scuola media inferiore 5 87,00 46.564,04 17.40 5scuola media superiore 1 7,00 3878.29 7,00 1Totale 29 489,00 268.727,76 16,86 29

PROGETTO HANDICAPIl progetto handicap, all'interno del quale s'intende inserire l'attività del volontario, raccoglie interventi a vantaggio di disabili in età scolare ed età adulta, e prevede interventi in ambiti diversi:

Tempo libero attraverso attività mirate mattutine e/o pomeridiane e serali; Area occupazionale con l'avvio di una sperimentazione che prevede laboratori semi-

occupazionali (progetto orto, gestione Bottega Solidale); Lavoro con le famiglie, trasversale a tutte le aree, si realizza sia attraverso una mappatura

delle stesse sia attraverso il lavoro con le famiglie che dovrebbe favorire da un lato l'aggregazione e la valorizzazione delle risorse familiari e dall'altro facilitare l'uscita da situazioni d'isolamento che spesso accompagnano le famiglie con figli disabili.

Interventi educativi a domicilio a vantaggio di persona disabile e del suo nucleo familiare.L'équipe di riferimento del Progetto Handicap è composta da diverse figure professionali:

1. Educatori professionali con competenze e funzioni educative, di progettazione, osservazione e monitoraggio dei processi di crescita degli utenti; hanno il compito di condividere gli interventi e i progetti con le famiglie, formularli, mantenere e promuovere la rete con i diversi referenti territoriali.

2. Coordinatrice del Progetto. Effettua interventi di supporto ed analisi educativa con gli operatori, supporta gli operatori nella promozione delle connessioni territoriali, favorendo la comunicazione e la collaborazione tra le varie agenzie educative ed istituzionali (Coop., Comune, Scuole, Associazioni). Mantiene i contatti con le famiglie.

3. Assistente sociale comunale. E' garante del lavoro e della qualità dei servizi attivati, condivide la progettazione e le modalità di intervento attuate; Incontra settimanalmente la coordinatrice del Progetto e periodicamente si incontra con lo staff educativo.

4. Operatori volontari. Si inseriscono nelle varie attività sopra elencate al fianco del personale educativo in base al bisogno. In particolare il gruppo dei giovani volontari prevede settimanalmente un'uscita serale con i ragazzi disabili per attività aggregative e di divertimento.

All'interno di questo progetto, collaborano due gruppi di giovani volontari: Il "Gruppo Donne", composto da quattro ragazze, si occupa d'iniziative sul tempo libero,

offrendo il proprio intervento a quattro persone disabili del territorio. Molte sono le uscite e le iniziative attivate e sempre buona la partecipazione da parte delle ragazze disabili e la soddisfazione delle famiglie.

Il gruppo "La macchia", composto da 14 volontari, da qualche anno collabora alle varie attività sul

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(Allegato 1)

territorio. Con loro è stato attivato un percorso d'accompagnamento pedagogico e educativo che ha giovato alla maturazione del giovane gruppo che quest'anno si è occupato dell'organizzazione di un percorso teatrale e che ha portato alla realizzazione di uno spettacolo.

Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIIINegli ultimi quindici anni la popolazione del Comune di Sotto il Monte Giovanni XXII ha subito un notevole incremento passando da circa 2.500 abitanti nel 1990 a 3.716 nel 2004.

-10-505

1015202530354045

Genna

io

Febbrai

oMarz

oApri

le

Maggio

Giugno

Lugli

o

Agosto

Settem

bre

Ottobre

Novembr

e

Dicembre

NATIMORTI

IMMIGRATIEMIGRATITOTALE

Tale aumento è avvenuto in modo graduale; sia i movimenti naturali (nati – morti) che quelli sociali (immigrati – emigrati) hanno determinato generalmente saldi positivi. La bipartizione della popolazione tra i due sessi si è mantenuta abbastanza equa nel corso del tempo: dal 1990 al 2004 si è assistito ad un numero equo di nascite maschili e femminili, mentre l’indice di mortalità pare abbia inciso maggiormente sugli uomini che sulle donne.Grazie al miglioramento delle condizioni di vita ed economiche, anche a Sotto il Monte Giovanni XXIII, si è prolungata la durata media dell’esistenza: la popolazione infantile si è mantenuta alta, quella adulta si è stabilizzata, ma la popolazione anziana è cresciuta notevolmente.

AREA ANZIANI

La popolazione anziana del Comune di Sotto il Monte ha subito un forte aumento nell’ultimo mezzo secolo, grazie al miglioramento degli standard di vita generali.Attualmente gli anziani ultra sessantacinquenni presenti sul territorio sono 520, il 13,93% dell’intera popolazione e tra questi solo lo 0,08% è composto da stranieri.

n. abitanti 2005

Totale anziani ultra 65enni

% anziani sulla popolazione

Totale stranieri

Totale stranieri anziani ultra 65enni

%stranieri anziani sulla popolazione

3732 520 14% 128 3 0,08

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(Allegato 1)

La casistica anziana seguita dal Servizio Sociale Comunale è composta da 13 persone tra cui:

6 con problemi di disabilità, pari al 46 % 7 con problemi di salute legati alla senilità, pari al 53 %

Nella maggior parte delle situazioni in carico ai Servizi Sociali, a problemi legati alla salute e alla disabilità degli anziani spesso si aggiunge il disagio di nuclei familiari composti da soli soggetti anziani, coniugi; ed anche sono in aumento le situazioni di anziani soli, che hanno rapporti saltuari con i figli,a volte residenti in altri comuni.Le situazioni di anziani disabili sono in costante aumento, in particolare di anziani soggetti a disabilità acquisita successivamente a malattie gravi ed in alcuni casi ad incidenti domestici, e diventa sempre più complessa la gestione di questi soggetti a domicilio, anche se l’obiettivo principale del Servizio rimane quello di creare una rete di supporto tale da prolungare quanto più possibile la permanenza degli anziani presso le proprie abitazioni e ritardare od evitare i ricoveri residenziali in RSA.Sempre più consistenti stanno diventando le richieste delle persone anziane sole, di poter passare il proprio tempo libero affiancate da volontari che possano accompagnarle fuori casa oppure che possano recarsi al proprio domicilio per passare delle ore in compagnia, e purtroppo sono sempre meno le risorse presenti sul territorio da attivare.

Nell’area anziani e anziani disabili del territorio di Sotto il Monte Giovanni XXIII sono attivi i seguenti progetti:

SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE € 16.000

Il Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII ha istituito a partire dal 1996 il “SAD”- Servizio di Assistenza Domiciliare – a favore di anziani a rischio di perdita dell’autosufficienza o non autosufficienti, invalidi, ed anche nuclei familiari comprendenti soggetti minori, a rischio di emarginazione.Il servizio di assistenza domiciliare è costituito dal complesso di prestazioni di natura socio – assistenziale che vengono erogate al domicilio dell’utente, al fine di favorire il recupero ed il mantenimento del miglior grado di benessere psico – fisico della persona e di consentire anche a soggetti in difficoltà un’esistenza autonoma nel normale ambiente di vita, nel rispetto alla sua autodeterminazione, riducendo le esigenze di ricorso a strutture residenziali, ricercando e stimolando la collaborazione dei familiari, del volontariato, dei vicini, del tessuto socio – comunitario in generale.Il Servizio di Assistenza Domiciliare è gestito dalla Cooperativa Sociale “ASA 2000” che mette a disposizione personale qualificato ASA. Per l’espletamento del Servizio infatti viene solitamente impiegato n. 1 ASA (ausiliari socio assistenziali) che svolge le prestazioni a domicilio dell’anziano, n. 1 Assistente Sociale che ha la funzione di coordinamento del servizio ed eventualmente volontari ed obiettori di coscienza.Il servizio viene attivato su richiesta dell’interessato o dei familiari, successivamente ad una valutazione dell’Assistente Sociale, che insieme alle persone coinvolte ne stabilisce i modi ed i tempi di attuazione.Il “SAD” è attivo dal lunedì a venerdì per l’intero anno solare.Gli utenti che ad oggi beneficiano del Servizio sono 2, entrambe in situazione di disabilità.

SERVIZIO DI TRASPORTO A FAVORE DI PERSONE BISOGNOSE € 5.000

Il Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII in collaborazione con l’Associazione di Volontariato

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(Allegato 1)

“Camminiamo Insieme” ONLUS gestisce il Servizio di trasporto agevolato a favore di minori, anziani, disabili, malati e portatori di handicap residenti nel comune.Il servizio di trasporto degli utenti dei servizi sociali comunali consiste in: Trasporto utenti che abbiano fatto domanda al Comune e per i quali il servizio sociale ritiene

opportuno intervenire con servizio di trasporto agevolato; Trasporto utenti in terapia c/o i vari centri ospedalieri o centri di riabilitazione dell’ASL e

convenzionati con il S.S.N., nonché possibilità di trasporto per visite specialistiche, esami, medici di base, disbrigo di pratiche burocratiche presso gli uffici pubblici e aiuto nello svolgimento delle attività quotidiane.

In considerazione delle finalità perseguite dall’Associazione “Camminiamo Insieme” viene agevolato in modo particolare il trasporto di disabili anziani e non.

AREA HANDICAP

Il numero dei casi di handicap attualmente seguiti dai Servizi Sociali sono 15, sebbene ve ne siano altri presenti sul territorio, che pur non essendo in carico ai Servizi sono comunque conosciuti e per quanto possibile monitorati.Includendo anche questi ultimi si raggiunge un numero complessivo di circa 20/25 casi di handicap distribuiti nel Comune di Sotto di Sotto il Monte Giovanni XXIII.Dal recente lavoro di “mappatura disabili”che ha coinvolto l’intero Distretto Isola Bergamasca e Val San Martino, è emerso che i casi in carico appartengono a fasce di età diverse, dall’età evolutiva a quella adolescenziale e adulta, fino a raggiungere l’età anziana.

Totale abitanti nel 2004

N. Soggetti disabilin carico

Percentuale sogg/abit.

3523 16 0,45

N. Soggetti disabili Anno di nascita dei soggetti disabili in carico ai Servizi Sociali

Attuale collocazione

1 1999 materna2 1996 Scuola elementare3 1994 Scuola elementare4 1984 Progetto Socio Occupazionale5 1982 Inserito c/o SFA di Sotto il Monte 6 1969 Progetto Socio Occupazionale7 1968 Occupata8 1968 Occupato part -time9 1960 casa10 2000 Scuola materna11 1995 Istituto residenziale Disabili12 1977 Progetto Socio Occupazionale13 1971 Progetto Socio Occupazionale14 1980 disoccupato15 1975 Occupato part-time16 1959 casa

I soggetti attualmente disabili in carico ai servizi sociali ricoprono solo lo 0,45% del totale della popolazione di Sotto il Monte relativa all’anno 2004. Tra i casi in carico si riscontrano maggiori problematiche con le fasce d’età comprese tra l’adolescenza e l’età adulta che, ricoprono da soli il 75% dei casi conosciuti. Successivamente infatti ai percorsi scolastici e formativi, un consistente numero di ragazzi ed adulti si trova in difficoltà sia, la dove esistono i presupposti, ad inserirsi nel mondo del lavoro, sia la dove non è ipotizzabile un inserimento occupazionale della persona, ad occupare il proprio tempo libero al di fuori dell’ambito

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(Allegato 1)

familiare. Al tempo stesso, anche il nucleo familiare d’origine della persona disabile si trova improvvisamente sola ad affrontare una fase di vita molto delicata contraddistinta da impegni e fatiche diverse da quelle precedenti.

DISABILITA’ ADULTA

Il territorio Distretto Isola Bergamasca e Bassa Val San Martino offre comunque una buona rete di servizi per disabili psico-fisici, strutturati appositamente in funzione della loro età e del loro Handicap

A → Handicap lieve → finalità: Professionalizzazione↓

C.F.P.H. → S.I.L. → Inserimento lavorativo in: Azienda/Coop.B(Corso Professionale Handicap)

B→ Handicap Medio Grave→ finalità: 1) Integrazione sociale con svolgimento di compiti di utilità sociale in autonomia

↓Progetti Mirati di Territorio/Attività di Integrazione con il territorio

2) Integrazione sociale con creazione di condizioni di benessere personale↓

Occupazione del Tempo libero

C→ Handicap grave→finalità: Creazione di condizioni di benessere personale con necessità di assistenza continua ed eventuale possibilità di inserimento sociale.

↓C.S.E. (Centro Socio Educativo) diurno/ C.R.H. (Centri Residenziali H)

Poca attenzione viene invece posta dai servizi, a quella fascia di popolazione con disabilità acquisita in seguito a vicissitudini quali malattia, incidenti stradali o infortuni lavorativi.I servizi sociali del Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII, a questo proposito stanno collaborando con la Cooperativa “Progettazione”, che si occupa di riabilitazione sociale di soggetti con esiti di trauma cranico e disabilità acquisita.

Nell’area Handicap – adulti del territorio di Sotto il Monte Giovanni XXIII sono attivi i seguenti progetti:

CENTRO DI FORMAZIONE ALL’AUTONOMIA “IL MELOGRANO” € 23.000

Il Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII in convenzione con i Comuni di Carvico e Villa D’Adda ha istituito dal mese di marzo 2002 un servizio territoriale di Formazione all’Autonomia denominato “Il Melograno” con sede a Sotto il Monte in via Centralino n. 2.Lo SFA si rivolge a soggetti disabili di media gravità, in età post – scolare (minimo di anni 16) che non hanno possibilità di inserimento in C.F.P.H. (Centri di formazione Handicap), in attività lavorativa, in C.S.E. o strutture simili. Con il servizio di Formazione all’Autonomia si vuole costituire un’offerta integrata di servizi ai portatori di handicap, inserita in un’ottica di sovracomunalità, consolidamento di collaborazioni e diffusione di modelli sperimentali di intervento a favore delle persone in situazione di svantaggio, ponendosi come risorsa per i soggetti disabili e le famiglie del territorio.Il servizio viene gestito dalla Cooperativa Sociale “Lavorare Insieme” di Almè, la quale garantisce il coordinamento di personale qualificato ed ha un’esperienza consolidata nel settore. Gli orari di apertura sono:

- LUNEDI e MERCOLEDI dalle ore 14.00 alle ore 17.00;- VENERDI dalle ore 10.00 alle ore 17.00 (pranzo incluso).

Il Servizio prevede attualmente l’impiego di n. 2 educatrici professionali e di n. 1 coordinatore.Gli utenti ad oggi inseriti sono 5, tutti maschi di età compresa tra i 18 ed i 30 anni con disabilità

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(Allegato 1)

plurima, medio grave. Si sta valutando l’inserimento di altri due utenti per l’anno 2005/2006.Le attività previste sono uno strumento importante per il raggiungimento di una buona relazione ed un buon livello di autonomia. Il servizio prevede diverse attività, orientate principalmente nelle aree ricreative, socio – occupazionali dell’autonomia, in particolare:- Pomeriggio al Maneggio;- Laboratorio socio – occupazionale (piccoli lavori di assemblaggio);- Spesa e preparazione del pranzo (il venerdi);- Pranzo c/o il Servizio e riordino;- Bocce c/o il Bocciodromo di Sotto il Monte;- Orto e giardinaggio;- Laboratorio di cassette e vendita degli scatoloni;- Uscite sul territorio (oratorio ecc..)- Progetti individualizzati socio – occupazionali (attualmente è stato attivato 1 progetto a favore di

un utente di Sotto il Monte).

Dal momento che le attività proposte non vogliono essere dei contenitori rigidi, esiste una programmazione settimanale che può essere modificata in base all’evoluzione dei bisogni e delle situazioni.

ASSOCIAZIONE “CAMMINIAMO INSIEME” ONLUS

L’Associazione “Camminiamo Insieme” ONLUS, è nata nel dicembre 2000 a Sotto il Monte con l’obiettivo di rivolgersi ai ragazzi disabili e al territorio al fine di stimolare una nuova mentalità e sensibilità nei confronti dell’Handicap.L’Associazione a questo proposito ha investito le proprie energie in varie attività, che oltre ad offrire spazi di socializzazione e condivisione ai ragazzi disabili del Comune di Sotto il Monte e limitrofi, danno alle famiglie l’opportunità di poter usufruire di importanti momenti di sollievo.Le iniziative proposte si realizzano c/o lo stessa sede del Servizio di Formazione all’Autonomia “Il Melograno) in via Centralino n. 2 a Sotto il Monte, nei giorni di

- LUNEDI sera dalle 20.30 alle 10.30;- GIOVEDI dalle 15.00 alle 18.00 “Creatività Insieme”.

L’Associazione, oltre alla presenza di volontari giovani ed adulti, prevede anche la figura di un’educatrice professionale (il giovedì pomeriggio) e di una Psicologa, che ha la funzione sia di proporre iniziative nuove e stimolanti che di monitoraggio e supervisione dell’andamento dei ragazzi nelle varie attività proposte.Le iniziative che l’Associazione realizza sono perlopiù attività manuali (creazione di oggetti di creta ecc…), laboratori di cucina e giochi da realizzare in gruppo.Durante il periodo delle vacanze estive ed invernali inoltre l’Associazione ha proposto negli ultimi due anni week-end di sollievo in montagna e vacanze al mare, con il supporto di volontari, adeguatamente formati e di alcuni genitori che hanno scelto di partecipare.

I ragazzi disabili che frequentano l’associazione sono circa una decina, tre di loro sono inseriti anche al Servizio di Formazione all’Autonomia.

L’Associazione “Camminiamo Insieme” oltre a realizzare le sopra descritte attività rivolte ai ragazzi disabili e alle loro famiglie, svolge per il Comune di Sotto il Monte, il Servizio di trasporto agevolato rivolto a minori, anziani e disabili in condizioni di bisogno, attivo da LUNEDI al VENERDI previo accordo con l’Assistente Sociale del Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII.

Comune di SpiranoSpirano al 16.05.05 ha n° 4952 abitanti (n° 2528 maschi, n°2424 femmine), di cui:

n°1007 Minori 0-18 anni (n° 530 maschi, n° 477 femmine) n° 598 Anziani (n° 240 maschi, n° 358 femmine) n° 40 Disabili n° 222 Immigrati da altri Comuni italiani (n°122 maschi, n°100 femmine) e n° 83

Immigrati dall’estero (n°55 maschi, n°28 femmine)Rispetto alle problematiche emergenti:

Area Anziani :

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(Allegato 1)

o Difficoltà finanziarie per il pagamento di beni di prima necessità, affitto, riscaldamento

o Problematiche riguardo all’assistenza dell’anziano (familiari distanti, necessità di cura 24 ore/24)

o Bisogno di assistenza nella compilazione di pratiche burocraticheo Problema della solitudine

Area Disabili :o Difficoltà relazionalio Scarsità di servizi per il tempo liberoo Difficoltà lavorativeo Chiusura delle famiglie verso i servizi territoriali

Area Minori –Adolescenti :o Disagio socialeo Scarsità di servizi per i tempo libero

Area Immigrazione :o Integrazione socialeo Difficoltà economicheo Ricerca abitazioneo Ricerca lavoro

Per quanto riguarda l’area DISABILI:

n° 5 utenti sono seguiti dal Servizio Assistenza Domiciliare Educativa; In circa n° 10 sono i genitori che costituiscono il gruppo ALBA ( gruppo informale di

genitori di ragazzi disabili che risiedono a Spirano ); n° 3 disabili residenti sono inseriti nel CSE di Spirano;

Per le persone affette da disabilità, all’interno del territorio di Spirano sono presenti le seguenti opportunità: Servizio Assistenza Domiciliare con valenza Educativa: servizio assistenziale di tipi

domiciliare che prevede tuttavia attività sul territorio per favorire la socializzazione; si avvale di una figura educativa e di uno psicologo e l’assistente sociale per il coordinamento;

Centro Socio Educativo Sportello Informativo: presso il Comune, per la raccolta di bisogni, consulenze a riguardo

della disabilità, informazioni sui servizi ai cittadini di Spirano che abbiano a che fare con problematiche riguardanti la disabilità e l’immigrazione;

Gruppo ALBA: riunisce alcuni genitori di ragazzi spiranesi; è coordinato dall’assistente sociale e dall’operatrice dello sportello informativo. Offre opportunità di scambio tra genitori, orientamento psicologico sulle attività e sulle prospettive future delle loro famiglie;

Riconoscimenti economici: per l’anno 2005 l’Ufficio di Piano dell’Ambito territoriale n° 13 (comune capofila Caravaggio) ha previsto i seguenti titoli sociali, in ottemperanza alla indicazioni fornite dalla L.328/00 e a quanto previsto dalla Regione Lombardia: buono sociale disabili, contributo economico per l’attuazione di progetti mirati per disabili ;

Musico terapia, arte terapia e dramma terapia: atelier organizzati da terapisti specializzati, per lavorare sulla sfera emozionale, relazionale, sociale e cognitiva dei soggetti disabili;

Nucleo Integrazione Lavorativa: delega all’Ufficio di Piano dell’Ambito. Costituito dall’assistente sociale, dallo psicologo e dall’educatore. Offre consulenza e aiuto nella ricerca del lavoro in aziende tenute per Legge all’assunzione di persone affette da disabilità, persone in possesso di certificato di disabilità e per persone svantaggiate socialmente.

Rispetto ai bisogni inevasi: non esistono servizi specifici per il tempo libero; il servizio di trasporto scarseggia di personale disponibile.Inoltre sovente giungono richieste di accompagnamento di disabili in passeggiate o a compiere delle piccole commissioni.Tuttavia a ciò non può rispondere il Servizio di Assistenza Domiciliare con valenza Educativa, in quanto si avvale di personale specifico e professionalmente preparato a svolgere attività educative.L’impiego del volontario di servizio civile potrebbe essere utile in tal senso.

Comune di Torre BoldoneIl Comune di Torre Boldone ha circa 7.800 abitanti ed da anni attiva interventi a favore

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(Allegato 1)

dell’inserimento sociale dei disabili minori ed adulti. Come previsto dalla legge 328/2000 di riforma dei servizi sociali, il Comune di Torre Boldone fa parte dell’Ambito 1 di Bergamo, e partecipa alle iniziative finalizzate alla realizzazione di un sistema integrato di servizi sociali di ambito.Da anni il Comune di Torre Boldone ha attivato iniziative finalizzate a favorire un ottimale inserimento sociale dei disabili minori ed adulti valorizzando le risorse istituzionali esistenti, collaborando con il volontariato ed attivando quando necessario iniziative specifiche. Da oltre 10 anni è attivo un Servizio di Formazione all’Autonomia che si caratterizza come servizio diurno finalizzato a sviluppare l’autonomia personale e sociale di disabili giovani attraverso la realizzazione di attività diverse, previste nell’ambito di una progettualità educativa individualizzata che valorizza le abilità residue e si coordina con gli interventi attuati nei diversi ambiti di inserimento dei disabili (ambienti di lavoro, laboratori occupazionali, scuola,ecc.). Aspetti fondamentali dell’identità dello S.F.A. sono costituiti dalla flessibilità organizzativa e dal radicamento territoriale considerato risorsa preziosa per lo sviluppo delle autonomie sociali e personali degli utenti che nello SFA non trovano solo la possibilità di svolgere attività, ma un luogo e delle persone che li accompagnano a nuove relazioni, esperienze ed autonomie nel territorio in cui vivono.Sono in corso collaborazioni con Cooperative di inserimento lavorativo e con i referenti del Centro di Formazione Professionale per disabili. Particolare attenzione è posta al rapporto con le famiglie e con il volontariato, molto presente nel territorio di Torre Boldone. Attualmente coinvolge 5 utenti.Nell’ambito delle iniziative avviate con la legge 328/00, è stato possibile attivare interventi di Assistenza Educativa Domiciliare (A.D.E.H.) per 3 disabili. Interventi domiciliari sono inoltre attivati da parte del S.A.D. comunale in altre cinque situazioni di minori e giovani disabili.

Comune di TrevioloIl progetto si attua nel territorio del Comune di Treviolo dove sono presenti soggetti disabili adulti e minori. Su una popolazione di circa 9000 abitanti, le persone disabili che a vario livello incontrano i Servizi Sociali sono circa 80. Gli interventi possono essere di varia natura (segretariato sociale, assistenza domiciliare o scolastica, interventi educativi…)Il Servizio Integrazione Risorse (di seguito denominato S.I.R.) nasce per volontà dell’Assessorato ai servizi sociali nel 1987 e si rivolge a disabili fisici e psichici, su base organica, residenti nel comune per i quali si intravedono potenzialità interattive - comunicative e di gestione di sé, tali da poter instaurare sufficienti livelli di autonomia relazionale rispetto al proprio ambiente. Nel 1996 a seguito del concorso pubblico, che ha portato l’equipe a tre educatori assunti a tempo indeterminato, si è evidenziata la volontà politica di dare continuità al servizio permettendo di dare stabilità al gruppo di lavoro.L’esperienza acquisita in questi anni ha portato gli operatori a riflettere su nuove possibilità da sperimentare, al fine di apportare modifiche e regolazioni atte al perfezionamento dell’organizzazione, che si può considerare valida solo se capace di adeguarsi ai bisogni quotidiani reali delle situazioni seguite.Sostanziali conseguenze di questa ridefinizione sono state:- Spostamento della linea di tendenza che concepisce il Servizio come esclusivamente centrato e

legato alla struttura d’appoggio (di seguito denominata Officina di Merlino) ad una visione dello stesso come “punto di raccordo” dei diversi progetti e interventi territoriali. Questo ha portato ad articolare il Servizio su tre aree di intervento: a)Inserimenti Lavorativi e attività occupazionali- b) Scuola ed extrascuola – c) Officina di Merlino e territorio;

- Ampliamento numerico e anagrafico dell’utenza da circa 10 utenti adulti iniziali agli attuali 50 comprendenti anche soggetti minori: ognuno di essi ha un progetto individualizzato e le ore dedicate al singolo sono variabili: da un affiancamento settimanale che si avvicina alle venti ore per alcuni utenti dell’Officina, ad alcune ore di consulenza periodica per soggetti in cerca di lavoro o minori già con sostegno scolastico.

Comune di ParreIl Comune di Parre, sito nella provincia di Bergamo, è ubicato in Alta Valle Seriana su una superficie territoriale pressoché montuosa. Per secoli terra di pastori e di contadini il paese è costituito da diversi nuclei abitati territorialmente sparsi fra di loro e conta attualmente 2.830 abitanti.A seguito della riforma sui servizi sociali introdotta dalla L.328/00 il Comune di Parre ha sottoscritto con la Comunità Montana Valle Seriana Superiore e con gli Enti locali del territorio un accordo di programma per l’attuazione del Piano di Zona finalizzato alla gestione integrata dei servizi socio-assistenziali ed ha dato vita ad un’associazione denominata “Insieme è meglio” che comprende i

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(Allegato 1)

Comuni limitrofi, le parrocchie e gli oratori di questi paesi, nonché alcuni gruppi locali di volontariato. Scopo dell’associazione è quello di fornire al territorio alcune risposte circa determinati bisogni quali le nuove povertà, l’emarginazione, la lotta alla droga ecc…Inoltre sussistono in Parre numerosi gruppi e associazioni di volontariato sia a carattere sportivo (Sci Club, Onore-Parre Calcio, Radici Nuoto e Gasigasa Basket), sia a carattere culturale (Gruppo Folk Lampiusa, Corpo Musicale, Pro Loco, ecc..) sia a carattere sociale (Alba-Auser, Gruppo Cimuemue, Gruppo Sociale, Associazione Famiglie, Oratorio, ecc…) sia a carattere combattentistico e d’arma (Alpini, Fanti e Combattenti e Reduci). Questa ricca presenza di gruppi ed associazioni non deve tuttavia trarre in inganno. Se è vero infatti che ognuno di essi opera attivamente in paese, è altrettanto vero che manca nei diversi settori di intervento (ragazzi, anziani, ecc..) una condivisione comune sulle strategie e gli orientamenti da perseguire, lasciando ad ogni gruppo i propri obiettivi e la propria interpretazione di “volontariato sociale, ricreativo, educativo e sportivo”.L’Amministrazione comunale di Parre, ravvisata tale necessità, ha deciso di riunire i gruppi e le associazioni attorno a dei “Tavoli di lavoro” che, nelle differenti aree di volontariato, provino a ragionare sul significato dell’essere gruppo all’interno di un paese ed in particolare all’interno di un progetto più allargato. Nello specifico si è dato via ad una serie di incontri di formazione per gli operatori sportivi e per gli insegnanti sul tema delle competenze relazionali degli adulti nei confronti dei fanciulli, mentre è in corso un’ulteriore proposta denominata “Giocando si impara. Percorso formativo e informativo per chi crede nel valore educativo dello sport”.Inoltre, per quanto riguarda gli anziani, il Comune di Parre organizza con un gruppo di questi il soggiorno marino invernale e, prossimamente, le cure termali e la ginnastica per la terza età, mentre rimane da lavorare con i gruppi e le associazioni locali per un discorso più ampio sull’aggregazione e socializzazione delle persone anziane.

Ora, nonostante questa ricchezza di volontariato, preziosa e di sicuro riferimento, permangono tuttavia gravi lacune per i quali il lavoro di rete non ha ancora dato i frutti sperati. Tali mancanze riguardano le iniziative ed i progetti in favore delle persone diversamente abili e delle persone invalide prive di riferimenti famigliari e di vicinato. Parre consta infatti di una presenza piuttosto alta di persone disabili in rapporto alla popolazione residente. Su un numero di abitanti inferiore alle tremila unità, ben dodici persone sono diversamente abili e sei di queste sono minori di età, mentre sussistono in paese numerose situazioni di persone invalide prive di riferimenti famigliari e di vicinato.

Se per queste ultime è necessario creare un intervento di attenzione e socializzazione che esca dal naturale servizio di assistenza domiciliare, è altrettanto importante e necessario progettare per le persone diversamente abili momenti di svago e di incontro che esulino dalle normali proposte educative e di apprendimento (scuola, cse, crh, pmt, ecc…).

Occorre strutturare una politica di intervento per questi soggetti che esca dall’ambito del pre-organizzato, e che vada verso una direzione di appartenenza e legame degli stessi alla comunità e al paese in cui vivono. Ed è per ovviare a questa situazione che il Comune di Parre ha ravvisato la necessità di costruire un lavoro di rete con i gruppi e le associazioni del territorio denominato “Noi con loro – loro con noi. Parre: un paese diversamente abile”.

Il progetto nasce dall’esigenza di creare all’interno del paese una cultura di relazione nei confronti delle persone diversamente abili e/o invalide e prive di riferimenti famigliari e di vicinato, intesa come risorsa ed opportunità di crescita per l’intera comunità, in un’ottica di scambio ed arricchimento tra le famiglie dei soggetti coinvolti, gli stessi ed il resto del territorio.

Al fine di meglio ottimizzare l’intervento vengono coinvolte nel progetto le seguenti figure:- Famiglie delle persone destinatarie del progetto;- Destinatari del progetto;- Assistente sociale del Comune di Parre;- Assistente sociale della Neuropsichiatria Infantile;- Istituto Scolastico Comprensivo; - Gruppi ed associazioni del territorio;- Volontario in Servizio civile;- Operatore locale di Progetto.

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Comune di RanicaIl Comune di Ranica è collocato nell’area dell’hinterland della città di Bergamo, all’ingresso della Val Seriana. La vicinanza alla città e la posizione a ridosso della collina fa di Ranica un paese che negli anni ha raccolto sempre più l’interesse di nuclei familiari che vogliono vivere nella tranquillità ma allo stesso tempo ricercano i servizi che una città come Bergamo può offrire.La popolazione ha raggiunto nel 2005 le 6000 unità e si presume che nel prossimo decennio possa raggiungere i 7000 abitanti. E’ infatti in previsione un nuovo insediamento abitativo di circa 250 appartamenti.Il comune si connota quale ambito residenziale, non essendo presenti particolari insediamenti produttivi.Il Comune di Ranica ha al proprio interno un settore dedicato ai Servizi Sociali che opera in stretta connessione con i servizi dedicati all’istruzione ed alla cultura.All’interno del settore è presente una Assistente Sociale il cui orario da giugno 2005 è passato dal tempo parziale al tempo pieno. L’assistente Sociale si occupa, oltre che dell’attività di segretariato prevista tra i Livelli Essenziali di Assistenza introdotti dalla L. 328/2000 Legge quadro per la realizzazione di un Sistema Integrato di interventi e servizi sociali, della presa in carico delle persone o dei nuclei familiari che vivono situazioni di disagio. Parallelamente l’Assistente Sociale ha una funzione di supporto anche nei confronti delle altre risorse educative del Terzo Settore presenti sul territorio. Per quanto riguarda gli interventi rivolti a persone disabili, il Comune garantisce, oltre a tutti gli interventi previsti a livello trasversale e dedicati a tutta la popolazione come ad esempio i Contributi Economici straordinari, i servizi per l’infanzia “Spazio gioco” e “Tana dei cuccioli”, il progetto per i preadolescenti “Insieme ed oltre”, un servizio si assistenza educativa scolastica in collaborazione con altri Comuni dell’Ambito.Questo servizio, oltre al normale servizio di assistenza educativa in classe per minori disabili, prevede la possibilità per operatori, insegnanti, genitori di usufruire dell’esperienza e della consulenza di una psicopedagogista.Per l’anno scolastico 2005/2006 il servizio garantirà assistenza a scuola a due minori residenti a Ranica.Il Comune di Ranica, inoltre, attraverso l’Ambito ed il Fondo Sociale L.328/2000 garantisce una rete di supporti articolata.Si collocano in quest’area infatti gli interventi finalizzati a favorire l’inserimento scolastico, socio occupazionale e l’integrazione sociale dei soggetti portatori di handicap attraverso servizi domiciliari, diurni e residenziali.In sintesi esistono le seguenti risorse:Servizio di Assistenza Domiciliare HandicapIntervento realizzato con l’obiettivo di supportare e sollevare i familiari che si trovano in difficoltà a svolgere le funzioni di accudimento e di mantenere la persona disabile nel proprio ambiente familiare e sociale.E’ articolato attraverso una presenza a domicilio da un minimo di 6 ad un massimo di 12 ore settimanali da lunedì a sabato.

Progetti mirati di territorio ( P.M.T.) e Progetti socio-occupazionali Esperienze educative che prevedono l’Attivazione di interventi individualizzati nel territorio, finalizzate a favorire l’integrazione di soggetti portatori di handicap en età post-scolare.L’intervento è rivolto a disabili che non possono essere inseriti nel mondo del lavoro, ma con abilità e livelli di autonomia che consentono lo svolgimento di mansioni semplici e ripetitive calibrate sulle capacità residue di ciascuno(attività media giornaliera 2-3 ore).Nel 2004 sono state fatte 4 valutazioni/osservazioni per l’avvio di PMT..

Scuola Secondaria SuperioreInterventi rivolti a disabili frequentanti la scuola superiore per i quali vengono attuati progetti individualizzati educativi/riabilitativi, di socializzazione nonché forme di integrazione tra attività scolastica ed extrascolastica per 6-12 ore settimanali.Le singole progettualità sono definite in collaborazione con il servizio UONPIA di Gazzaniga che ha in carico il minore ed ha il duplice obiettivo di coniugare l’apprendimento con la socializzazione.Nel 2004 sono stati attivati progetti per due minori residenti nel Comune di Ranica.

Percorsi paralleliIntervento diurno a favore di disabili di livello medio-grave che prevede interventi territorializzati,

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(Allegato 1)

attraverso progetti socio-educativi realizzati sia in gruppo che individuali, al fine di favorire una maggiore autonomia e contestualmente supportare le famiglie nella gestione del figlio.Il servizio garantisce un intervento di 30 ore settimanali per 11 mesi all’anno. All’interno dell’intervento è compreso il trasporto e tre pasti settimanali.Nel 2004 sono stati avviati percorsi paralleli per due persone residenti a Ranica.

Nucleo inserimenti lavorativiNel 2004 l’intervento è stato attuato attraverso l’Agenzia So.la.re di Albino, afferente al consorzio Sol.co, inoltre in fase di accesso è previsto il coinvolgimento dell’assistente Sociale Comunale.Nel 2004 è stato attivato un inserimento lavorativo per una persona residente a Ranica.

Centro Socio EducativoE’ una struttura integrata diurna che accoglie soggetti portatori di handicap in situazione di gravità con sedi a Nembro e a Gandino.Nel 2004 erano presenti in tali strutture 3 persone residenti a Ranica.

Servizio tempo liberoIl servizio è nato nel mese di luglio 2002 con i seguenti obiettivi:- offrire attività socializzanti e ricreative;- offrire alle famiglie momenti di sollievo;- promuovere momenti di scambio con le realtà territoriali.Sono previste attività come ad esempio la piscina, le uscite serali, progetto avvicinamento al mondo agreste, ecc.

Questi servizi sono in buona parte realizzati fuori dal contesto territoriale di Ranica. Dal 2004 è stata attivato un percorso per riavvicinare i disabili al loro paese e al tempo stesso farli conoscere ai Ranichesi. A tal fine è stata aperta la cooperativa sociale “La Ranica” che, oltre ad impiegare persone di Ranica nell’attività di pulizie di condomini ed Enti, ha strutturato un laboratorio per disabili e normodotati. Anche questo Progetto si pone proprio come obiettivo quello di creare maggiori forme di vicinanza fra i disabili e la comunità di Ranica nel suo complesso.

Per quanto riguarda la realtà degli Anziani il Comune di Ranica offre:- attività di segretariato ed orientamento per gli anziani e le loro famiglie rispetto ai servizi presenti

nel territorio ed a loro dedicati;- servizio di assistenza domiciliare;- mini alloggi;

Il Servizio di Assistenza Domiciliare(S.A.D.)Il Comune di Ranica dal 1996 ha avviato il S.A.D. per consentire alle persone in difficoltà la permanenza nel normale ed abituale ambiente di vita e di ridurre le esigenze di ricorso a strutture residenziali.Il servizio vuole garantire interventi che si inseriscano in una presa in carico globale della persona e del suo nucleo familiare. Obiettivi:

a) Studiare le condizioni socio-economiche-sanitarie del nucleo familiare e dell'ambiente domestico onde avere un'esatta e continua valutazione dei bisogni dei singoli membri.Fornire risposte che permettano, a ciascun membro e al nucleo familiare nel suo complesso, di condurre, al proprio domicilio, un'esistenza sicura e libera, anche se parzialmente protetta.

b) Assicurare la continuità delle mansioni domestiche in occasione di eventi (ad. es. malattia invalidante) affiancando, integrando e rafforzando l'azione della famiglia o del singolo: ciò, nel presupposto che determinati bisogni si concretizzino soltanto a livello familiare e debbono pertanto trovare un adeguato soddisfacimento in questa sede.

c) Salvaguardare la dignità e l'indipendenza degli individui, il mantenimento della normalità e la coesione dell'unità della vita familiare, la difesa o la creazione di un clima di serenità in periodi di particolare bisogno, evitando sfaldamento, anche temporaneo, dei nuclei familiari o schizofrenie, leggere o pesanti, nei singoli.

d) Favorire la permanenza(salvo casi di estrema necessità) dell’utente nel proprio ambiente naturale

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(Allegato 1)

e conservare, dello stesso il proprio ruolo e le sue responsabilità;

e) Rompere l’isolamento sociale e sostenere psicologicamente l’utente e la sua famiglia inserendoli, con le modalità adeguate e condivise, nella vita del paese e stimolandone la partecipazione e la collaborazione alla ricerca di possibili soluzioni a problemi di comune interesse;

f) Evitare forme di ricovero e di ospedalizzazione, ove queste non siano strettamente necessarie;

g) Progettare e realizzare un trattamento socio-assistenziale continuo a domicilio integrando gli interventi di natura sanitaria di competenza dell’Azienda Sanitaria Locale;

Destinatari:a) Le persone anziane;

b) Le persone con un grado di non autosufficienza fisica, con scarse capacità organizzative rispetto alla gestione della casa e in situazioni di solitudine e di isolamento psicologico;

c) Le persone che hanno difficoltà a mantenere rapporti col mondo esterno (soprattutto i soggetti in età avanzata e le persone con handicap);

d) I nuclei familiari comprendenti soggetti a rischio di emarginazione o persone con handicap;

e) Nuclei familiari in situazione di emergenza (allontanamento per causa di forza maggiore di genitori, ospedalizzazione degli stessi, separazione, ecc.);

Nel 2004 sono stati seguiti attraverso il S.A.D. 14 anziani e sono state erogate 1123 ore a domicilio a diretto contatto con l’utenza. Altre ore sono dedicate al coordinamento, alla visita dei cittadini di Ranica presso case di riposo, alla collaborazione con i medici di base.Annualmente il personale partecipa a corsi di aggiornamento organizzati dalla Comunità Montana Val Seriana per tutto l’Ambito ed è prevista la partecipazione a seconda delle esigenze a Giornate di studio/Convegni.Il Comune è intenzionato, anche con questo Progetto, a rafforzare l’aspetto territoriale e di socializzazione di questo servizio. Si ritiene che la figura del volontario possa essere una risorsa specifica per questo lavoro di connessione fra la dimensione professionale e quella del volontariato. Ci sono bisogni che l’intervento professionale non è in grado di soddisfare e non è efficace che lo faccia in termini di risultati.In Ranica inoltre è presente un Centro Diurno Integrato gestito dalla Fondazione S. Antonio con il quale il Comune collabora.Importante nel territorio sono alcune esperienze di volontariato dove gli stessi anziani diventano risorsa ed attori come ad esempio “Comunità solidale” che gestisce un servizio di trasporto, il bar del Centro Sociale frequentato soprattutto da anziani e la Piattaforma ecologica.La Parrocchia è un altro soggetto importante per i soggetti che vivono situazioni di fragilità.

Comune di Calcinate

Il Comune di Calcinate è situato nel Distretto socio-sanitario di Grumello del Monte, tra i Comuni di Seriate e Romano di Lombardia e lungo le direttrici stradali e ferroviarie di Brescia.

Al 31.07.2005 la popolazione residente è 5368 di cui anziani ultra 65 n. 610. Al 31.07.2005 gli anziani soli sono circa il 30%. Nel corso di questi anni c’è stato un forte incremento di abitanti, ma si è comunque mantenuto un nucleo originario forte e legato alle tradizioni. Questo informazione è confermata anche dal fatto che gli anziani hanno una struttura familiare di supporto.

Per quanto riguarda i disabili non si hanno numeri definiti, in quanto queste persone vengono conosciute quando si rivolgono direttamente o vengono segnalate ai servizi psico-sociali.

Il progetto di servizio civile volontario si situa all’interno di un processo, avviato dal Comune di Calcinate, teso alla costruzione di un sistema di servizi alla persona, il più possibile “dalla parte del cittadino”, che si caratterizza per una maggiore facilità di accesso e flessibilità delle risposte oltre che per la maggiore capacità di rilevare la domanda sociale

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(Allegato 1)

L’Amministrazione Comunale negli ultimi anni, attraverso il Servizio Sociale, ha programmato diversi interventi allo scopo di prevenire l’isolamento e l’emarginazione delle fasce deboli.Gli interventi principali attualmente in corso sono:servizio di assistenza domiciliare a favore di anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti, disabili fisici e psichici, nuclei familiari a rischio sotto il profilo economico e relazionale;servizi di animazione, laboratori, soggiorni climatici;elaborazione di piani personalizzati a favore di disabili in situazione di gravità;servizio di assistenza scolastica per i portatori di handicap;

Oltre ai servizi organizzati ed erogati direttamente dal comune di Calcinate, i cittadini anziani e disabili possono usufruire di altri interventi e prestazioni erogati dall’Ufficio di Piano di Grumello del Monte (struttura che è nata dalla sottoscrizione dell’accordo di programma da parte dei Comuni del distretto di Grumello del Monte), per esempio dei buoni sociali, dei progetti mirati, del contributo del supporto per l’inserimento in una struttura convenzionata per un ricovero di sollievo, degli inserimenti lavorativi.

Il Segretariato Sociale del Comune di Calcinate è composto da un amministrativo part-time (18 ore) e un’assistente sociale per 18 ore settimanali. A supporto dei servizi sociali esiste una viva ed articolare rete di Associazioni di Volontariato, quali:- Associazione Anziani e Pensionati di Calcinate;- Associazione Amici di Angy;- Associazione La Fenice;- Associazione AVIS ed AIDO;

Nel territorio di Calcinate sono inoltre presenti a sostegno dei disabili le seguenti strutture:Servizio Territoriale Handicap (S.T.H.);Centro Socio Educativo (C.S.E.);Sportello disabili;

Comune di Stezzano- AtelierL’Atelier è un servizio diurno per soggetti in condizione di disabilità medio-gravi.La struttura è aperta indicativamente dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 16.00 con variazioni di orario in base ai singoli progetti individuali.Nella struttura gli utenti inseriti sono 9 con un’età che va dai 29 ai 53 anni.

Le attività giornaliere che vengono svolte sono:- laboratorio creativo e di falegnameria - attività di piscina;- attività di cucina;- attività di rilassamento;- attività espressive;- laboratorio teatrale;- attività di ippoterapia;- gite e uscite sul territorio;- progetto calcio;- attività di orto;- scambi con altri servizi disabili;- residenziale invernale in montagna;- residenziale estivo al mare;- attività in collaborazione con l’oratorio;- realizzazione di bancarelle di mostra e vendita dei lavori realizzati in atelier;- PMT ( Progetti Mirati sul Territorio) per 4 utenti dell’atelier ;

Per quest’area che coinvolge i 9 utenti dell’Atelier le risorse umane impiegate sono:- 1 coordinatrice – educatrice dello SFA Atelier a 36 ore settimanali;- 2 educatori a 40 ore;- 1 educatore a 18 ore;- 1 volontario per il laboratorio di falegnameria;- 1 volontario per l’attività di orto,- 1 volontario per il PMT calcio-

In questi anni è si sta tentando di far evolvere la struttura e trasformarla in uno SFA (Servizi

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(Allegato 1)

Formativi per l'Autonomia), passando dalla logica del "centro" come luogo dove si svolgono varie attività e laboratori a "punto di raccordo" di progetti e interventi aperti sul territorio.Una delle finalità di uno SFA quella di costruire delle risorse e riportare i soggetti disabili all'interno del loro territorio. Nello SFA all'operatore viene chiesto di concentrarsi sulle relazioni tra persona disabile e contesto nel quale è inseritoL’obiettivo è quello di integrare i soggetti diversamente abili nel loro territorio, facendo si , nel limite del possibile, che essi divengano una risorsa per lo stesso.L’obiettivo che sta dietro a questo lavoro è che il disabile acquisti una positiva stima di sé e che il territorio lo riconosca come portatore di utili abilità.Tutto questo richiede un costante lavoro di costruzione di relazioni e questo richiede l’impiego di più risorse umane.

Comune di Stezzano- minori disabili

Il progetto è dedicato ai bambini diversamente abili inseriti nelle scuole preparatorie e dell’obbligo che hanno, rispetto agli altri, meno possibilità di usufruire appieno delle risorse a scuola e di integrazioni nella realtà locale. Il progetto è dedicato anche a quei bambini che necessitano di rinforzare processi di autonomia e d’integrazione nel territorio A seguito costanti di positive sperimentazioni, e il numero crescenti di minori diversamente abili nella comunità (numero handicap certificati quaranta) di cui tredici, evidenziano patologie articolate e complesse dinamiche familiari.Si sono elaborati per loro progetti individuali integrativi, fuori e dentro la scuola, per i quali sono previste costanti verifiche, supporti flessibili rispettosi dei bisogni: l’autonomia personale, la relazionale, la socializzazione e un rinforzo all’ assistenza personale ( soprattutto per quei bambini appartenenti alla seconda infanzia, che non deambulano).

Comune di UrgnanoIl Comune di Urgnano da sempre presta particolare attenzione nei confronti di persone portatrici di handicap, di persone anziane non autosufficienti e di minori o adulti in forte situazione di disagio personale e sociale.Per esse L’Assessorato competente ha elaborato progetti diversificati al fine di garantire a queste categorie di persone svantaggiate il diritto alla piena cittadinanza, il mantenimento o il raggiungimento di un grado di vita dignitosa, nell’ambito delle potenzialità e della situazione personale di ciascuno di loro.Nel 1999 l’Amministrazione e il privato sociale hanno promosso una ricerca azione rivolta alle famiglie con disabili per rilevare i bisogni prioritari di assistenza socio-educativa.Il territorio ha risposto positivamente a tale iniziativa e i dati raccolti da cui abbiamo evinto i bisogni ci hanno spronato a realizzare diversi progetti educativi.Tra questi il progetto di tempo libero, organizzato e gestito dalla coop. sociale Orion in partnership con le famiglie e il Comune, che propone ai minori e adulti disabili attività e progetti in un’ottica di divertimento e di integrazione con le diverse realtà del territorio.Si è deciso inoltre di potenziare i servizi già esistenti tra cui lo S.F.A. “il Laboratorio”, promosso circa 10 anni fa da un gruppo di volontari e successivamente riconosciuto e formalizzato dall’Ente; si è investito nel potenziamento dei servizio domiciliari tra cui il SAD (servizio socio-assistenziale) e il SADE (servizio educativo).Alcuni numeri:

COMUNE DI URGNANOPopolazione complessiva

NumeroMinori

NumeroAdulti

NumeroAnziani oltre i 65

anni

NumeroMinori disabili

NumeroAdultiDisabili

8.729 1641 5934 1116 25 60

Area servizi a favore della popolazione disabile:1. Servizio di assistenza educativa scolastica :numero di situazioni in carico n. 15

Interventi di raccordo tra i servizi sociali, la scuola, la neuropsichiatria infantile e la cooperativa sociale per programmare e condividere le linee generali dei progetti educativi a favore degli alunni disabili inseriti nelle scuole di ogni ordine e grado (dall’asilo nido alla scuola media superiore).Incontri di coordinamento con gli assistenti educatori.

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(Allegato 1)

Supporto e attivazione processi di aiuto a favore delle famiglie.2. Servizio di Formazione all’Autonomia: numero soggetti in carico n.5

I Servizi di Formazione all’Autonomia (SFA), sono strutture non residenziali che accolgono giornalmente soggetti disabili che possiedono discrete capacità relazionali, comunicative ed adattive, tali da poter prevedere una loro partecipazione in un percorso evolutivo di apprendimento, finalizzato ad una graduale diminuzione della dipendenza della persona disabile dal servizio e dall’ambito familiare, mediante lo sviluppo della capacità di autodeterminazione. Il Servizio di formazione all’Autonomia consente di accompagnare il soggetto disabile verso reali sperimentazioni di autonomia e di integrazione sociale volte all’assunzione di ruoli e responsabilità compatibili con le proprie attitudini e capacità in riferimento al contesto sociale di appartenenza.E’ un servizio che intende offrire alle persone disabili una serie di esperienze in contesti di vita quotidiana, al fine di sviluppare l’autonomia personale attraverso il potenziamento delle proprie risorse e l’acquisizione di nuove e specifiche competenze. L’offerta formativa proposta alle persone disabili che frequentano questa tipologia di struttura, tiene in considerazione le aspettative e i desideri del singolo, in modo che ognuno si possa sentire maggiormente realizzato come individuo all’interno del progetto di vita pensato e costruito con la famiglia.

3. Servizio di Tempo Libero: numero soggetti in carico n.12Il servizio offre attività e progetti personalizzati in orari serali e nel week-end finalizzati al l’integrazione, al divertimento e alla socializzazione a favore dei minori e adulti disabili del territorio.L’équipe è costituita da personale educativo di una cooperativa sociale che collabora in sinergia con l’ente e il territorio.Parallelamente alle attività educative, l’équipe sostiene ed accompagna un percorso di crescita e di creazione di un gruppo di aiuto mutuo aiuto le famiglie dei disabili, che circa due anni fa si sono costituite in associazione.

4. Servizio di Assistenza domiciliare educativa: numero utenti in carico n.3Il servizio consiste nel progettare interventi educativi domiciliari a favore della popolazione disabile adulta del territorio con la finalità di attivare percorsi graduali e mirati di reinserimento sociale.

5. Servizio Specialistico medico-psicologico: numero utenti in carico n.30Il servizio offre informazioni specifiche relative al mondo della disabilità, orientamento normativo, counseling psicoterapico, consulenza medica e testistica specialistica.

6. Servizio di Assistenza disagio adulto:numero soggetti in cqrico n.10 I servizi predisposti consistono nell’assistenza domiciliare, nel servizio pasti, nell’inserimento lavorativo, nel servizio trasporti, nel segretariato sociale, nella collaborazione con servizi quali il SIL, l’ENAIP, il CPS, le Cooperative sociali di tipo B, il Distretto Socio-Sanitario, il SER.T, e il volontariato.

7. Assistenza Anziani: numero anziani ultrassentacinquenni n.1116Servizi attivati: assistenza domiciliare; servizio pasti a domicilio pranzo- dal lunedì al venerdì. La consegna del pasto viene fatta dagli obiettori comunali;segretariato sociale a cura dell’assistente sociale e dell’Ufficio servizi alla Persona; Collaborazione tra il servizio sociale comunale, i medici di base, il Servizio Domiciliare Integrato dell’ASL del distretto, la RSA (ricovero) e la rete informale del volontariato.Il progetto rivolge l’attenzione a persone portatrici di handicap, persone anziane non autosufficienti e minori o adulti in forte situazione di disagio personale e sociale.Prevede una integrazione tra i servizi comunali e quelli gestiti o erogati da altri enti pubblici e/o privati del territorio. Il numero di utenti al quale il progetto intende rivolgersi è determinato di volta in volta dall’équipe dei servizi sociali in sinergia con la scuola, la Cooperativa, le famiglie in accordo con l’ Assessorato competente.Al momento attuale sono all’attenzione:n. 15 situazioni di minorin. 20 situazioni di adultin. 20 situazioni di anzianiPer ognuna di esse l’équipe, sulla base della conoscenza e della valutazione fatta in merito alle specifiche caratteristiche nonché di quanto segnalato e discusso con gli altri operatori (ASL, scuola, famiglia, cooperativa, volontariato, competente Assessorato) elabora un Progetto Assistenziale Individuale, con gli obiettivi di seguito descritti.Altre considerazioniPersone disabili minori e adulti“E’ necessario consolidare in tutte le realtà del territorio una metodologia degli interventi basata sul progetto di vita, metodologia nella quale trovano attenzione in una prospettiva integrata diverse

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(Allegato 1)

dimensioni: la dimensione scolastica, la dimensione extra scolastica, l’ambito didattico e l’ambito delle autonomie, l’apprendimento e la socializzazione.Le azioni programmate dal piano di zona, come previsto dalla legge 328/00 orientano sempre più le scelte dei singoli enti locali in materia di politiche sociali e per quanto riguarda l’area handicap è sempre più necessario lavorare e progettare gli interventi in un’ottica di promozione e di sviluppo della rete territoriale al fine di coinvolgere tutti gli attori che a diverso titolo intervengono nell’ambito dei servizi per l’handicap (famiglie, volontari, associazioni, scuola, cooperative sociali, enti locali, ASL…).Persone anziane non autosufficientiLa finalità principale delle legge 328/2000 e del Piano Socio Sanitario Regionale 2002, almeno per l’area anziani, è quella di assicurare alle persone risposte pertinenti ai loro bisogni, favorendo la loro permanenza presso il domicilio, attraverso la costruzione di una rete integrata di servizi (residenziali, semiresidenziali, domiciliari) e prestazioni (sanitarie, socio-sanitarie e sociali).Questa sistema integrato non scaturisce dalla semplice somma di prestazioni e servizi esistenti, ma è l’esito di un processo cui partecipano tutti i soggetti operanti sul territorio nel quale vengono ricompresi e ripensati ruoli e scelte fin qui praticate. Le volontarie in servizio civile nazionale che vengono richieste darebbero un sostegno importante alla gestione delle attività previste dal progetto, affiancando e supportando il personale preposto e/o i volontari già inseriti nella progettazione.Qui di seguito intendiamo esplicitare il progetto di promozione e sviluppo della rete territoriale che prevede il coinvolgimento di tutti gli operatori che a diverso titolo intervengono nell’ambito dei servizi per l’handicap.Si intende valorizzare le risorse del contesto territoriale mediante l’organizzazione di azioni per sviluppare nell’arco di un biennio un processo strutturato di empowerment della comunità.

7) Obiettivi del progetto:

OBIETTIVI

Gli obiettivi del seguente progetto sono stati così sintetizzati. Ad ognuno di essi sono stati associati indicatori specifici che verificheranno il raggiungimento degli obiettivi.

OBIETTIVI INDICATORI

Incrementare e mantenere l’autonomia delle persone disabili

Livello di autonomia in situazioni non istituzionali e non strutturate

Favorire momenti di sensibilizzazione rivolti alla comunità locale

Numero di iniziative locali

Promuovere delle iniziative di informazione rivolte all’intera cittadinanza e in particolare a favore delle famiglie dei disabili allo scopo di avvicinarli ai servizi

Coinvolgimento delle famiglie nell’organizzazione di manifestazioni

Favorire l’inserimento sociale del disabile attraverso la partecipazione ad attività appositamente organizzate

Numero di iniziative organizzate da disabili e per disabili

Per ogni singola sede di attuazione di progetto sono stati poi individuati:

Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso Sebino

Obiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

Tale progetto si pone l’obiettivo di promuovere sempre più le potenzialità dei soggetti disabili favorendone l’autonomia e l’inserimento sociale sul territorio.

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(Allegato 1)

L’impiego di una figura volontaria è prezioso nel realizzare progetti mirati ed individualizzati, in un’ottica che promuova la costruzione di PROGETTI DI VITA quanto più orientati allo sviluppo delle potenzialità dei soggetti disabili.Si cercherà, inoltre, di offrire anche un valido supporto alle famiglie nella costruzione di un Progetto di vita famigliare.

In particolare gli obiettivi che il servizio si propone sono:

OBIETTIVI INDICATORI garantire un contesto relazionale ed

educativo per sperimentarsi come PERSONE, con la possibilità di rivestire ruoli sociali che li facciano riconoscere come persone appartenenti alla comunità

per le famiglie: offrire un valido supporto alla costruzione del progetto di vita del familiare

sul territorio: promuovere la crescita di legami sociali, di collaborazione, di partecipazione

Iniziative volte a favorire il contesto relazionale.

Incontri programmati durante l’anno su bisogno.

Risposte,accoglienza e disponibilità

Risultati attesi: Maggiore attenzione alle persone disabili e alle loro famiglieIncremento di occasioni di integrazione reale delle persone disabili, in tempi e attività legate sia al tempo libero che all’occupazione al lavoro, grazie anche alla risorsa del volontario.

Ulteriore obiettivo del progetto è offrire ai giovani del territorio una possibilità di sperimentarsi in ruoli operativi vicini alla persona disabile e alle loro famiglie , attraverso l’esperienza del volontariato

In particolare il progetto permetterà al volontario di:

- incrementare e valorizzare le proprie capacità di porsi in relazione verso l’altro - incrementare e valorizzare le proprie capacità di collaborare in un gruppo- raggiungere competenze in ambito educativo- orientarsi rispetto a scelte formative e professionali da intraprendere- sperimentare e attestare un’esperienza in campo educativo interessante ai fini dell’avviamento lavorativo nel

settore socio-educativo.

Comunità Montana di ScalveObiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

- promozione di esperienze relazionali significative arricchenti sul piano personale;- favorire l’integrazione sociale del disabile nella comunità di appartenenza;- promuovere momenti ricreativi e di svago, esperienze aggregative e di socializzazione per i soggetti disabili;- stimolare le abilità o le capacità residue del disabile;- alleviare le famiglie dal carico assistenziale offrendo momenti di sollievo.

Comune di Almenno San SalvatoreObiettivi generali

- Fornire un supporto alle persone disabili, sia fisiche che psichiche, nella fruizione dei servizi del territorio ed nella partecipazione alla vita della comunità .

- Promuovere azioni di prevenzione rispetto alla perdita dell’autonomia o di recupero della stessa- Fornire un supporto ai nuclei familiari con persone disabili.

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(Allegato 1)

Indicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

- Effettuare una indagine/‘mappatura’ dei soggetti disabili presenti sul territorio e dei loro bisogni.- Fornire un supporto alle attività svolte dal Servizio territoriale per disabili “La casa del Sorriso”.- Fornire un supporto agli anziani non pienamente autosufficienti o con disabilità nell’accesso ai servizi del

territorio.- Promuovere e facilitare la partecipazione alle attività del Centro Diurno.- Collaborare con il Servizio Sociale del Comune nella elaborazione e messa in atto di progetti individuali in

favore di disabili

OBIETTIVI INDICATORI AZIONIEffettuare una indagine/ mappatura dei soggetti disabili presenti sul territorio e dei loro bisogni.

Realizzazione di un database quali-quantitativo dei soggetti disabili del territorio

Individuare strumenti e strategie per un’indagine quantitative e qualitativa rispetto ai soggetti disabili ed alle loro condizioni psico-fisico-sociali.

Predisporre un database.

Predisporre strumenti di monitoraggio e aggiornamento del database.

Fornire un supporto alle attività svolte dal Servizio territoriale per disabili “La casa del Sorriso”.

.

Aumento rapporti col territorio

Attuazione almeno 3 progetti

Collaborazione con gli educatori operanti presso la Casa del Sorriso.

Predisposizione, in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune e gli operatori della casa del Sorriso, di progetti ed attività che coinvolgano i disabili nella vita della Comunità.

Fornire un supporto agli anziani non pienamente autosufficienti o con disabilità nell’accesso ai servizi del territorio.

Realizzazione database su servizi, risorse ed opportunità rivolte ai disabili ed alle loro famiglie.

Aumento del numero degli accessi ai sevizi ed alle opportunità.

Realizzazione di una raccolta di dati rispetto alle risorse istituzionali o di volontariato presenti sul territorio.

Supporto ai disabili ed alle loro famiglie nell’accesso alle informazioni pertinenti servizi, attività, opportunità loro rivolte.

Supporto, anche pratico, nell’accesso ai servizi (accompagnamento, aiuto disbrigo pratiche)

Promuovere e facilitare la partecipazione alle attività del Centro Diurno.

Attivazione di almeno 10 accessi

Collaborazione con gli operatori del Centro Diurno per attività di animazione.

Supporto ai disabili nell’accesso al servizio e nella partecipazione alle attività

Collaborare con il Servizio Sociale del Comune nella elaborazione e messa in atto di progetti individuali in favore di disabili

Aumento numero progetti individuali attivati e seguiti.

Realizzazione di una rete informativa/collaborativa con i soggetti del territorio.

Individuazione di progetti che inseriscano attivamente i disabili nelle attività sociali-culturali e ricreative del territorio.

Comune di Calcio

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(Allegato 1)

Obiettivi generali- Prevenire e ridurre le situazioni di isolamento.- Garantire un supporto concreto alle famiglie degli utenti del progetto- Sperimentare un nuovo modello di presa in carico dei soggetti interessati dal progetto- Promuovere la socializzazione attraverso la costruzione di una serie di relazioni umane- Promuovere la valorizzazione dei volontari garantendo loro un’esperienza arricchente sul piano

personale atta a migliorare la propria autostima attraverso l’esercizio della cittadinanza attiva.

Indicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

Persone disabili:- consentire l’accesso ai servizi di base, in particolare alla scuola- supportare la famiglia nella gestione della quotidianità (autonomia personale, rapporti con l’ambiente

esterno, con le agenzie del territorio..…)- integrazione all’interno di servizi ed iniziative del territorio ( Spazio gioco, Grest , iniziative per il

tempo libero…)

Persone anziane e/o adulte non autosufficienti- ridurre la solitudine in cui vivono facendo da tramite tra famiglia, Comune e - realtà circostante.- garantire un punto di riferimento per il soggetto, ma anche per la famiglia che - lo ha in carico.- monitorare le persone sole favorendo il controllo costante delle condizioni delle stesse ed individuando,

nel/la volontario/a il referente comunale.

Minori disagiati- relazionare in caso di minori in situazione di disagio in collaborazione con l’Asl.- prevenire fenomeni di emarginazione.- sostenere le famiglie non tutelate giuridicamente che necessitano di un riferimento costante nel tempo.

Volontari- vivere un’esperienza arricchente sul piano personale.- migliorare la coscienza di sé e l’autostima attraverso l’esercizio della cittadinanza attiva.- sperimentare la dimensione del servizio a favore delle persone deboli attraverso la collaborazione con i

servizi sociali istituzionali.- acquisire abilità pratiche spendibili anche in un futuro lavorativo.

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(Allegato 1)

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OBIETTIVI ATTIVITA’ PREVISTA TEMPI DI ATTUAZIONE

Nel soggetto portatore di handicap:-consentire l’accesso alle strutture presenti sul territorio,con particolare riferimento alla scuola

-supporto alle famiglie nella gestione della quotidianità,

-integrazione all’interno di servizi e iniziative del territorio

Accompagnare l’utente a scuola e riportarlo a casa dopo il termine delle lezioni.

Sostegno extrascolastico per supportare le famiglie e i loro limiti (aiuto nello svolgimento dei compiti).

Portare il soggetto allo Spazio Gioco, all’Oratorio, e/o al Grest

Tutti i giorni del calendario scolastico

In relazione al progetto da uno a più accessi alla settimana

In accordo con la famiglia il contatto può essere costante (una – due volte la settimana) o saltuario ( secondo le indicazioni fornite la servizio che ha in carico il disabile)

Nell’anziano e nel disagio adulto: ridurre la solitudine in cui vivono gli anziani , facendo da tramite con famiglia, Comune e realtà circostante;

garantire un punto di riferimento per il soggetto, ma anche per la famiglia che li ha in carico

monitorare le persone sole favorendo il rapporto con il referente comunale

Visite periodiche alla persona presso la sua abitazione.Accompagnamento della stessa sul territorio (spesa, medico, farmacia, parrucchiere …)

Relazione con i familiari.

Monitoraggio delle persone residenti di età superiore agli anni 80 e visita domiciliare alle persone in ipotetiche condizioni di maggiore fragilità.

Incontri di programmazione con l’assistente sociale, colloqui personali o telefonici per monitorare il progetto

Da un accesso a più alla settimana

In accordo con la famiglia il contatto va in relazione al bisogno

Rilevazione annuale con relativa visita domiciliare ai possibili casi “fragili”

Incontri quindicinali per monitorare il progetto o quotidiani all’occorrenza.

Nel minore :sostegno e relazione con l’Asl in rapporto ai casi di minori disagiati

prevenire fenomeni di emarginazione

sostegno alle famiglie non tutelate che necessitano di un riferimento costante nel tempo

Accompagnamento ( sostegno morale e pratico) della famiglia e del minore presso i servizi di riferimento.Sostegno extrascolastico per supportare le famiglie e i loro limiti (aiuto nello svolgimento dei compiti..)

Accompagnamento e graduale inserimento del minore presso le diverse realtà territoriali ( biblioteca, parco, oratorio, grest…..)

Al bisogno su indicazione dell’assistente sociale.

Uno o più accessi alla settimana

Nell’anziano e nel disagio adulto: ridurre la solitudine in cui vivono gli anziani , facendo da tramite con famiglia, Comune e realtà circostante;

garantire un punto di riferimento per il soggetto, ma anche per la famiglia che li ha in carico

monitorare le persone sole favorendo il rapporto con il referente comunale

Visite periodiche alla persona presso la sua abitazione.Accompagnamento della stessa sul territorio (spesa, medico, farmacia, parrucchiere …)

Relazione con i familiari.

Monitoraggio delle persone residenti di età superiore agli anni 80 e visita domiciliare alle persone in ipotetiche condizioni di maggiore fragilità.

Incontri di programmazione con l’assistente sociale, colloqui personali o telefonici per monitorare il progetto

Da un accesso a più alla settimana

In accordo con la famiglia il contatto va in relazione al bisogno

Rilevazione annuale con relativa visita domiciliare ai possibili casi “fragili”

Incontri quindicinali per monitorare il progetto o quotidiani all’occorrenza.

Nel minore :-sostegno e relazione con l’Asl in rapporto ai casi di minori disagiati

-prevenire fenomeni di emarginazione

-sostegno alle famiglie non tutelate che necessitano di un riferimento costante nel tempo

Accompagnamento ( sostegno morale e pratico) della famiglia e del minore presso i servizi di riferimento.Sostegno extrascolastico per supportare le famiglie e i loro limiti (aiuto nello svolgimento dei compiti..)

Accompagnamento e graduale inserimento del minore presso le diverse realtà territoriali ( biblioteca, parco, oratorio, grest…..)

Incontri di programmazione con l’assistente sociale

Al bisogno su indicazione dell’assistente sociale.

Uno o più accessi alla settimana

Quindicinali e incontri costanti per il monitoraggio del progetto

Sostegno alle famiglie senza tutela giuridica per la costruzione di un rapporto di fiducia con le istituzioni ed il territorio

Graduale inserimento dei minori di famiglie in difficoltà nella realtà culturale, sociale, formativa e sportiva del territorio. Accompagnamento dei minori presso strutture del territorio al fine di facilitarne la conoscenza ed il relativo inserimento.Incontri di programmazione con l’assistente sociale, colloqui personali e telefonici per monitorare il progetto.

Uno o più accessi alla settimana in relazione alle indicazioni fornite, caso per caso, dall’assistente sociale.

Incontri quindicinali costanti per il monitoraggio del progetto

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(Allegato 1)

Comune di Brembate di Sopra

Obiettivi generali- Colmare il senso di solitudine delle famiglie che hanno a che fare con il problema della

diversità e della disabilità;- Dare sollievo a queste famiglie;- Estendere a un maggior numero di bambini l’assistenza extrascolastica.

Indicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

Descrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuatiObiettivi Indicatori Azioni

Fornire assistenza nei compiti più particolareggiata a bambini con difficoltà di tipo cognitivo e/o certificazione del servizio di Neuro Psichiatria Infantile

1 bambino in più rispetto a ora Affiancamento degli educatori che gestiscono i progetti “Gattabanda” e “Non solo compiti”

Fornire assistenza durante la mensa scolastica

1 bambino in più rispetto a ora Affiancamento degli assistenti educatori che presenziano la mensa scolastica

Fornire assistenza domiciliare e sollievo alla famiglia

Tre nuclei familiari in più rispetto a quelli attualmente in carico al servizio

Presenza presso il domicilio del bambino disabile

Il miglioramento del servizio è legato alla necessità di inserire figure nuove in alcuni nuclei familiari.

Comune di Clusone

Il progetto si rivolge a categorie di cittadini in difficoltà, in particolare ad anziani, portatori di handicap di qualsiasi età, soggetti disagiati.

Obiettivi generali

1- Rendere effettivo il diritto di tutti, al pieno sviluppo della personalità nell’ambito dei rapporti familiari e sociali, al soddisfacimento delle esigenze essenziali di vita, alla promozione, al mantenimento e al recupero del benessere fisico e psichico. Tale finalità si sviluppa attraverso tre direttive:

- il soggetto e la valorizzazione delle sue abilità;- la famiglia e il supporto al suo compito relazionale, educativo e assistenziale;- il territorio e l’integrazione della persona disagiata.

2- Creare una rete di servizi con funzioni di assistenza e sostegno per le persone più bisognose. I volontari in servizio civile supporteranno ed integreranno gli interventi degli operatori e delle associazioni di volontariato che agiscono in favore delle categorie più disagiate. 3- Obiettivo fondamentale è anche il contenimento dei costi dei servizi, che senza l’apporto dei volontari sarebbero soggetti ad ulteriori incrementi della spesa pubblica e della partecipazione degli utenti. 4- Ampliare la rete di volontariato tra i giovani del posto con incontri serali per discutere in merito alle attività già operative e per raccogliere nuove idee per il miglioramento del volontariato.

Indicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specificiI volontari saranno impiegati in centri operativi e programmi diversi i cui obiettivi saranno:RISPETTO AGLI UTENTI:

- valorizzare le loro abilità, favorire il pieno sviluppo della personalità di ogni utente, sviluppare l’autonomia personale,le abilità e le potenzialità;

- costruire una rete di sostegno rispetto al semplice agire quotidiano di anziani, disabili, nuclei familiari in difficoltà, al fine di prevenire la solitudine, le difficoltà relazionali, l’emarginazione e la progressiva mancanza di autosufficienza e autonomia;

- promuovere la socializzazione;- costruire una rete di relazioni umane.

RISPETTO ALLE FAMIGLIE:- sostenere il nucleo familiare del soggetto bisognoso integrandone l’azione educativa, affettiva,

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(Allegato 1)

assistenziale e di socializzazione;- favorire e sostenere di fatto la permanenza del soggetto nel proprio ambiente familiare e sociale.

RISPETTO AL TERRITORIO:- favorire l’inserimento della persona disagiata nel tessuto sociale in cui vive attraverso il contatto con

gruppi e agenzie esistenti sul territorio contribuendo così ad aumentare la sensibilizzazione della comunità locale sulle problematiche del disagio;

- aggiornare la mappatura completa dei bisogni e delle situazioni di disagio presenti sul territorio, per poter progettare e realizzare interventi sempre più efficaci e mirati;

- favorire e promuovere l’integrazione fra le diverse risorse istituzionale e di volontariato, per giungere ad un approccio sinergico e coordinato ai diversi problemi;

- individuare, attivare e creare possibilità di integrazione occupazionale sul territorio per gli utenti portatori di handicap e in situazione di disagio sociale.

RISPETTO AL VOLONTARIO:- consentire al volontario di sperimentare concretamente la traduzione delle motivazioni e delle idealità

sottese in un’esperienza socio-assistenziale significativa;- permettere al volontario di vivere, tramite l’approccio diretto con le persone meno protette e con la loro

sofferenza e solitudine un’esperienza di vita significativa dal punto di vista umano, sociale e culturale;- sviluppare la crescita della responsabilità sociale e del senso di cittadinanza attiva.

Il volontario è un valore aggiunto ad un’area che necessita di figure intermedie per il recupero socio-relazionale di fasce deboli.L’integrazione ai servizi sociali già erogati garantirebbe un’ulteriore ricchezza e qualità agli stessi. L’obiettivo è di implementare i servizi offerti, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo:

- incrementare il servizio di distribuzione dei pasti a domicilio del 10-15 %, passando da 27 fruitori a 32;- incrementare il numero dei trasporti effettuati, che attualmente coinvolgono in via continuativa 3

soggetti ed saltuariamente circa 8 soggetti, in modo da ottenere 5 trasporti continuativi, e 10 saltuari;- ridurre i ricoveri in strutture residenziali, spesso richiesti per carenza della “rete” a cui attinge la

persona, con una previsione del 5-6%;- Avere una mappatura chiara dei servizi ai quali poter attingere e sui quali lavorare per il potenziamento,

in modo da avviare una collaborazione costante tra i servizi.

Comune di Comun NuovoObiettivi generaliLa rete di rapporti che si è così costruita tra operatori sociali, ragazzi disabili, genitori ed Amministrazione Comunale, grazie alla realizzazione dei progetti precedenti realizzati in questi anni, è senza dubbio una ricchezza ed una risorsa utile alla nascita di una cultura che sappia “trasformare” un territorio locale in una vera e propria “community care”. Diviene allora fondamentale il dare parola, il dare spazio, l’esserci e partecipare per “sentirsi parte” di un contesto, l’essere protagonisti di un progetto che persegua come finalita’ “l’integrazione del disabile e della famiglia nel territorio“, affinché questi ragazzi partecipando alle iniziative diventino essi stessi portavoce e promotori di se stessi e dei propri amici.

Fornire ai volontari corrette linee di intervento, al fine di aiutare a migliorare la qualità del servizio offerto alle famiglie. Anche per questo aspetto è importante l’appoggio dell’assistente sociale comunale in qualità responsabile e supervisore del servizio e referente per l’Amministrazione delle famiglie coinvolte nel progetto.

Indicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici:

OBIETTIVI INDICATORI AZIONI

Ingaggio dei disabili non ancora inseriti nel circuito dello Sfa

N. persone ingaggiate nel servizio Colloqui e incontri finalizzati all’analisi delle resistenze in essere. Coinvolgimento delle famiglie con portatori di handicap e non ancora coinvolte nel progetto

Creazione di un filo diretto con la scuola Istituto comprensivo di Zanica

N° progetti mirati di territorio attuatiN. giornate di set-in

Coprogettazione del progetto di vita del disabile di informazione e la verifica dei casiCollaborazione tra la scuola elementare e lo

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(Allegato 1)

Comune di Dal mineObiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

a) obiettivi Centro “Fior di Cristallo”: favorire una lettura costante dei bisogni, necessità e grado di benessere degli utenti coinvolti. Questo scopo sarà raggiunto attraverso l’attivazione d’interventi sia di tipo assistenziale sia educativi che si concretizza nella proposta di attività suddivise in:

1) attività interne – quelle svolte all’interno del servizio quali: falegnameria, giardinaggio, beauty farm, pittura, creta, cucina, ludico/ricreative, palestra, rilassamento, ecc.2) attività complementari – quelle svolte in contesti esterni al servizio quali: cinema, teatro, uscite sul territorio, ecc.3) attività di collaborazione con i servizi esterni – quelle realizzate in collaborazione con altri Servizi quali: Progetti di Integrazione Territoriale con agenzie del territorio (Biblioteca, Informagiovani, Scuola Materna); musicoterapia con Associazione “In Oltre” dell’Asl di Bergamo, Laboratori espressivi manuali con il Centro Socio Educativo di Verdellino, momenti ricreativi con associazioni sportive (es. gara di pesca), ecc.

L’organizzazione delle attività è finalizzata alla realizzazione di due momenti:

Festa di Mezza Estate – prevista per il mese di Luglio Bancarella di S.Lucia – prevista per il mese di Dicembre

Accanto a queste due iniziative importanti l’équipe educativa del Centro propone momenti di laboratori espressivi/manuali collegati alle occasioni/ricorrenze di festa (es. Carnevale, Festa di Pasqua, anguriata estiva, castagnata, ecc.) presenti nell’ anno.

b) Le finalità dei laboratori sono le seguenti:- Creare spazi d’incontro per le persone disabili;- Offrire un ambiente educativo protetto diverso dagli ambiti di vita abituali (scuola, famiglia, lavoro,

ecc.); - Sviluppare le abilità di comunicazione, di relazione, d’autonomia, di pensiero;- Favorire e stimolare un armonico sviluppo delle singole personalità, presentando attenzione allo stadio

di vita (adolescenza, pubertà, età adulta, ecc.) di riferimento;- Favorire la socializzazione e l’integrazione siano sul territorio d’appartenenza che in altri;- Favorire la conoscenza e la collaborazione con la famiglia del disabile;

Comune di GorleObiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specificiIl progetto è finalizzato a

favorire la crescita di una rete coordinata di servizi ed interventi al fine di sviluppare nel territorio una cultura delle “presa in carico” del disabile e di offrire forme di supporto alle famiglie;

facilitare la lettura ed il soddisfacimento dei bisogni delle persone disabili e delle loro famiglie; potenziare gli interventi individualizzati di supporto all’autonomia personale e valorizzazione delle

capacità potenzialità residue della persona disabile; attivare risposte ai bisogni di ascolto, di compagnia, di occupazione del tempo libero, di socializzazione

ed integrazione nel tessuto sociale; supportare la persona disabile adulta all’interno di percorsi di tipo formativo, occupazionale e/o

lavorativo.

Gli obiettivi del progetto sono i seguenti:

Obiettivi Indicatori di risultato1. Promuovere iniziative di sensibilizzazione e di

conoscenza delle agenzie presenti sul territorio operanti nel settore della disabilità

Incontri periodici a cadenza trimestrale con i responsabili delle agenzie educative e di volontariato presenti sul territorio

2. Promuovere interventi di socializzazione, di incontro e di occupazione del tempo libero nella prospettiva di valorizzazione delle risorse personali

N° attività previsteN° casi seguiti

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(Allegato 1)

Il volontario in servizio civile sarà inserito nella rete dei servizi educativi, socio-assistenziali e scolastici già esistenti ed andrà a potenziare la risposta a bisogni non tanto di assistenza alla persona disabile, ma di relazione e di compagnia, di partecipazione e di occupazione del tempo libero.L’intervento del volontario sarà coordinato dal tecnico comunale e supportato dal personale educativo preposto ai servizi e sarà programmato sulla base dei bisogni espressi dalla persona disabile e dalla famiglia.

Comune di LevateObiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

- sviluppare ulteriormente i progetti specifici di integrazione dedicati ai minori disabili, nei vari ambiti territoriali riconosciuti : CAG, scuola, oratorio, biblioteca

- Fornire un supporto ai nuclei familiari con minori disabili.- Effettuare una mappatura dei soggetti disabili presenti sul territorio e dei loro bisogni- favorire momenti di sensibilizzazione rivolti alla comunità locale

Comune di MozzoObiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

L’impiego di una figura volontaria diverrebbe una risorsa preziosa nella progettazione e nella successiva realizzazione di progetti individualizzati legati alle potenzialità dell’utente, in un’ottica di promozione di progetti di vita orientati allo sviluppo delle potenzialità dei soggetti disabili.In particolare gli obiettivi che il progetto di inserimento di un volontario di servizio civile all’interno dell’atelier si pone, sono:

Rendere effettivo il diritto di tutti, e quindi anche delle persone disabili, al pieno sviluppo della personalità nell'ambito dei rapporti familiari e sociali, al soddisfacimento delle esigenze essenziali di vita, alla promozione, al mantenimento e al recupero del benessere fisico e psichico. Tale finalità si coniuga attraverso tre direttive:

- il soggetto e la valorizzazione delle sue abilità;- la famiglia e il supporto al suo compito educativo;- il territorio e l'integrazione della persona "diversamente abile".

Consentire ai giovani operatori di servizio civile di svolgere le diverse attività previste, in modo tale da ottenere, al termine del servizio, un bagaglio esperienziale significativamente valido sia da un punto di vista etico e civico, si da un punto di vista tecnico-operativo;

Promuovere lo sviluppo del servizio civile volontario nell’area dei bisogni della persona. Questo al fine di favorire una maggiore appartenenza dei volontari alla propria comunità, di sostenere una maggiore consapevolezza del proprio ruolo di cittadino e di promuovere lo sviluppo della cultura della solidarietà e della tutela delle risorse umane.

Supportare ed integrare gli interventi degli operatori sociali operanti nel servizio al fine di favorire integrazione sociale;

Garantire all’utenza delle prestazioni, in base alle peculiarità dei servizi e alla diversità dei bisogni dell’utenza stessa, in termini di opportunità e risorse per un vissuto quotidiano più dignitoso e per l'integrazione socio-affettiva con il territorio di appartenenza;

Risultati attesi: Sviluppo di una nuova cultura della disabilità, non più contrapposta alla normalità e quindi presente in

ogni campo dell’agire umano. Incremento delle possibilità di integrazione reale delle persone disabili e delle loro famiglie in tempi e

in attività sempre più legati al territorio e sempre meno collegati ad un’idea di servizio.

In particolare per il volontario: incrementare e valorizzare la proprie capacità di porsi in relazione verso l’altro incrementare e valorizzare la proprie capacità di collaborare in un gruppo raggiungere competenze in ambito educativo orientarsi rispetto a scelte formative e professionali da intraprendere sperimentare e possedere

un’esperienza significativa in campo educativo interessante ai fini dell’avviamento lavorativo nel settore socio-educativo.

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(Allegato 1)

Comune di PonteranicaObiettivi generaliCreare interessanti opportunità per il “tempo libero” e di “integrazione territoriale” di anziani e disabili del territorio, con particolare attenzione a coloro che non possano contare su di un contesto famigliare/amicale presente, efficiente, stimolante.

Indicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specificia. distogliere l’anziano / il disabile dall’inattività a cui è costretto (se questo è ritenuto positivo nel quadro

del più complessivo progetto assistenziale – educativo individualizzato) quando non sia coinvolto in attività “professionalizzate”;

b. favorire ed alimentare relazioni amicali-parentali per l’anziano / disabile;c. favorire ed alimentare relazioni con i luoghi e le persone della propria comunità di appartenenza per

l’anziano / disabile;d. garantire all’anziano / disabile la completa copertura del bisogno di cura di cui è portatore.

Comune di Romano di LombardiaObiettivi generali

Il Progetto di Servizio Civile Volontario si inserisce nel panorama degli interventi comunali e territoriali di cui sopra al fine di contribuire alla costruzione ed al consolidamento di un sistema di supporto alle fragilità dei soggetti portatori di handicap e alle loro famiglie, fondato su alcuni principi fondamentali: - la promozione della qualità della vita intesa come senso di soddisfazione e autostima personale del disabile,

maturato dalla promozione e dallo sviluppo di abilità personali e sociali; - la progettazione individualizzata e mirata con partecipazione attiva della persona e della propria famiglia; - il ruolo attivo delle reti familiari che vanno supportate e responsabilizzate; - il ruolo del territorio come luogo privilegiato di accoglienza della diversità, di sperimentazione delle

autonomie e come rete di supporto alla fragilità; - la consapevolezza che non basta essere con gli altri in situazioni di vita reali per affermare che vi sia

integrazione sociale, ma che l'essere presenza visibile sul territorio favorisce la crescita di una cultura della solidarietà e della diversità come risorsa.

Il progetto si pone l’obiettivo generale, attraverso un ampliamento e potenziamento sia quantitativo che qualitativo del servizio attualmente offerto, di rendere effettivo il diritto delle persone “diversamente abili” al pieno sviluppo della personalità nell’ambito dei rapporti familiari e sociali, al soddisfacimento delle esigenze essenziali di vita, alla promozione, al mantenimento e al recupero del benessere fisico e psichico.

Tale finalità si sviluppa attraverso tre focus di attenzione:

1. La persona e la valorizzazione delle sue abilità;2. La famiglia e il supporto al suo compito relazionale, educativo e assistenziale;3. Il territorio e l’integrazione sociale della persona “diversamente abile”.

Indicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

RISPETTO AGLI UTENTI:

- Promozione dell’autonomia personale e sociale , sia in ambito familiare che sul territorio, nello svolgimento delle attività della vita quotidiana, in un’ottica di valorizzazione, potenziamento e/o mantenimento delle loro abilità e capacità residue, nonché di pieno sviluppo della personalità di ogni utente, affinché abbia un ruolo attivo nel proprio contesto di vita e di relazione;

- Realizzazione di programmi individualizzati educativi, riabilitativi ed assistenziali attraverso un’integrazione con i servizi territoriali (N.P.I., Assistenza Educativa Scolastica, S.F.A, ecc.), potendo quindi garantire continuità ed estensione degli interventi anche al domicilio del disabile;

- Supporto ed integrazione degli interventi domiciliari erogati dal Comune con conseguente miglioramento della qualità del servizio offerto, modulando i progetti individualizzati in base alle singole esigenze di ogni utente, garantendo la compresenza di più operatori laddove sia necessario.

RISPETTO ALLE FAMIGLIE:

- Sostenere la famiglia integrandone l’azione educativa, affettiva, assistenziale e di socializzazione, al

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(Allegato 1)

fine di favorire la permanenza del soggetto nel proprio ambiente familiare e sociale;- Consentire momenti di sollievo alle reti familiari fornendo un supporto concreto sia al domicilio che per

attività esterne, prevenendo il burn-out dei caregiver ed il ricorso improprio a strutture residenziali.

RISPETTO AL TERRITORIO:

- Favorire l’integrazione e l’inserimento della persona “diversamente abile” nel tessuto sociale in cui vive, attraverso il contatto con gruppi e agenzie esistenti sul territorio e la partecipazione attiva ad iniziative e momenti di aggregazione, prevenendo il rischio di isolamento ed emarginazione sociale;

- Contribuire ad aumentare la sensibilizzazione e la responsabilizzazione della comunità locale sulle problematiche del disagio, sui bisogni e sulle potenzialità legati alla disabilità;

RISPETTO AL VOLONTARIO:

- Offrire la possibilità di una formazione specifica rispetto alle problematiche fisiche ed emotive legate alla disabilità;

- Permettere al volontario di vivere, tramite un approccio diretto con il disagio, un’esperienza di vita significativa dal punto di vista umano, sociale e culturale;

- Facilitare, attraverso l’esperienza vissuta, una scelta professionale in ambito sociale;- Sviluppare la crescita della responsabilità sociale e del senso di cittadinanza attiva.

Indicatori

1. Potenziamento qualitativo del servizio offerto mediante l’aumento delle risorse umane, del tempo da dedicare all’utenza e la diversificazione delle prestazioni, nell’area della disabilità che necessita sempre più di figure di supporto soprattutto per la promozione dell’aspetto socio-relazionale e comunitario;

2. Continuità, integrazione e complementarità con gli interventi svolti da altri servizi territoriali al fine di realizzazione progetti mirati e personalizzati sul singolo disabile, promuovendo in generale un maggior raccordo tra i diversi attori attivati attorno al disabile e alla sua famiglia;

3. Aumento della presa in carico delle situazioni in cui è necessaria la compresenza di almeno due persone, al fine di migliorare la qualità del servizio, rispondendo alle singole esigenze degli utenti;

4. Maggiore interazione, partecipazione e visibilità nella comunità locale dei soggetti disabili, promuovendo un miglioramento dell'esperienza quotidiana non solo "dentro" le mura domestiche, ma anche "dentro" il contesto sociale di appartenenza.

5. Sensibilizzazione dei giovani all’esperienza del volontariato, attraverso un maggiore coinvolgimento nella costruzione di legami di solidarietà e sussidarietà verso la popolazione in condizioni di fragilità.

Comune di SeriateObiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

Rendere effettivo il diritto di tutti, e quindi anche delle persone disabili, al pieno sviluppo della personalità nell'ambito dei rapporti familiari e sociali, al soddisfacimento delle esigenze essenziali di vita, alla promozione, al mantenimento e al recupero del benessere fisico e psichico.

Per raggiungere tale obiettivo si intende: Fornire un supporto alle attività svolte dal Progetto handicap Fornire un supporto alle famiglia con persone disabili, nella gestione

quotidiana e nell’accesso ai servizi del territorio. Collaborare con il Servizio Sociale del Comune nella elaborazione e messa

in atto di progetti individuali in favore di disabili Consentire ai giovani operatori di servizio civile di svolgere le diverse attività

previste, in modo tale da ottenere, al termine del servizio, un bagaglio esperienziale significativamente valido sia da un punto di vista etico e civico, si da un punto di vista tecnico-operativo

Per raggiungere tale obiettivo si intende: Favorire tramite l’incontro e la vicinanza con persone in stato di bisogno la

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(Allegato 1)

responsabilizzazione e la crescita umana dei volontariFornire semplici prestazioni finalizzate al sostegno alla socializzazione, al disbrigo di piccole commissioni, al sollievo per i care giver

Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIIIObiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specificiIl comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII vuole perseguire i seguenti obiettivi:

aumentare del 30% l’attivazione di progetti mirati a favore di anziani portatori di handicap che vivono in contesti di solitudine e che mostrano un disagio sociale e familiare;

aumentare del 20% l’attivazione di progetti mirati a favore di ragazzi portatori di handicap che vivono scarsi momenti di relazione e socializzazione con l’ambiente esterno;

qualificare l’apporto già offerto dal personale comunale nell’ambito dei servizi per l’handicap (Servizio di Formazione all’Autonomia ed Associazione Camminiamo Insieme;

miglior utilizzo delle risorse umane volontarie presenti sul territorio; favorire contestualmente una crescita individuale delle volontarie

Comune di Spirano

Obiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

Si vuole offrire ai volontari di servizio civile l’opportunità di prestare la propria attività presso servizi socio-assistenziali, nei quali sarà possibile sperimentare conoscenze acquisite negli studi; imparare ad organizzare attività; instaurare relazioni significative con soggetti affetti da disabilità; apprendere abilità spendibili successivamente nel mercato del lavoro.La richiesta di volontari da parte del Comune di Spirano risponde alla volontà di offrire alla cittadinanza una migliore qualità dei servizi.Per i volontari il periodo di servizio civile diviene un importante momento di crescita personale e professionale.L’esperienza dirette con le situazioni di bisogno diviene utile ad accrescere la maturità dei ragazzi.

OBIETTIVI:a breve termine:

integrare gli interventi erogati attraverso il Servizio di Assistenza Domiciliare Educativa (indicatori n° casi seguiti- n° interventi che il volontario potrà gestire autonomamente);

consentire momenti di sollievo ai famigliari (indicatori: n° di ore impiegate dal volontario in attività di compagnia del disabile);

facilitare la fruizione di servizi territoriali (indicatore: n° trasporti effettuati)a medio termine:

promuovere attività di socializzazione sul territorio, evitando l’isolamento relazionale (indicatore: n° ore destinate a tale attività; riscontro con operatori dei luoghi aggregativi);

promozione dell’autonomia residua del disabile (indicatore: n° attività che il disabile riuscirà a svolgere in autonomia, anche se con il supporto del volontario)

a lungo termine: favorire la domiciliarità, evitando l’istituzionalizzazione.

Comune di Torre Boldone

Obiettivi generali

Favorire l’inserimento sociale attraverso la partecipazione ad attività appositamente organizzate e ad iniziative aggregative presenti sul territorio

Sostenere le famiglie, assicurando momenti di sollievo ai care-giver con una presenza al domicilio e organizzando momenti di uscita sul territorio

Prevedere iniziative di affiancamento al disabile, coordinate con gli interventi degli altri operatori coinvolti, finalizzate alla valorizzazione delle capacità di autonomia residua, sia sotto il profilo didattico per i disabili minori ancora inseriti nella scuola sia sotto il profilo delle necessità quotidiane.

Il progetto integra e si coordina con le iniziative in atto (SFA, ADEH, progetti assistenziali individuali, UILDM)

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(Allegato 1)

e mira all’ampliamento delle risorse relazionali ed assistenziali finalizzate a definire progetti di intervento sempre più adeguati in situazioni di minori disabili gravi.

Indicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici Supporto alle attività del Servizio di Formazione all’Autonomia attraverso la partecipazione ad alcune

attività di gruppo (laboratorio di cucina, teatrale, piscina, ecc); Collaborazione con il Servizio Sociale comunale per la elaborazione e l’attivazione di progetti

individuali a favore di giovani disabili, in rete con i gruppi di volontariato attriti sul territorio; Supporto quotidiano ad una minore disabile fisica, per la quale si ritiene indispensabile assicurare

massicci sostegni che Le consentano di “convivere” con la grave patologia di cui è portatrice nel modo più sereno possibile, favorendo l’utilizzo di ambiti di vita normali: la propria casa, la scuola, le amiche, l’oratorio, la biblioteca, il parco, ecc..

Attività di supporto e socializzazione a favore di minori disabili in collaborazione con gli Educatori Professionali impegnati nell’Assistenza Domiciliare Educativa Handicap, con gli Insegnanti di Sostegno e con gli Assistenti Educatori della scuola. Si prevedono momenti di intervento individuale sia a domicilio che sul territorio, anche in collaborazione con l’Oratorio, il Centro di Aggregazione Giovanile, i gruppi sportivi e di volontariato.

Comune di Treviolo

Obiettivi generali

Obiettivo del progetto è sostenere e facilitare il pieno sviluppo della persona nell’ambito dei rapporti familiari e sociali, il soddisfacimento delle esigenze primarie di vita, il mantenimento e il recupero del benessere fisico e psichico. Gli indirizzi attraverso cui perseguire tale obiettivo sono:

Il soggetto e la valorizzazione delle sue abilità La famiglia e il supporto al suo compito educativo Il territorio e l’integrazione della persona disabile

Indicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

Obiettivi specifici per l’area Officina di Merlino e territorio sono:Per il soggetto:

Favorire lo sviluppo della personalità dell’utente e lo sviluppo dell’autonomia personale; Mantenere abilità già acquisite e potenziare quelle inespresse; Promuovere la socializzazione; Favorire l’inserimento sociale del soggetto nel territorio in cui vive, aumentando in tal modo anche la

sensibilità della comunità locale.Per la famiglia:

Sostenere il nucleo familiare integrando l’azione educativa, affettiva e di socializzazione; Coinvolgere la famiglia nella progettazione e gestione dell’intervento educativo, come elemento attivo e

competente nei confronti del proprio famigliare

Obiettivi specifici per l’area extrascuola:Per il soggetto:

Favorire l’integrazione con i coetanei del territorio; Favorire la partecipazione ad attività ludico-motorie in ambienti extrascolastici; Accettare la vicinanza e l’aiuto di educatori diversi da quelli scolastici;

Per la famiglia: Sostenere il nucleo familiare integrando l’azione educativa, affettiva e di socializzazione; Coinvolgere la famiglia nella progettazione e gestione dell’intervento educativo, come elemento attivo e

competente nei confronti del proprio famigliare

Comune di ParreObiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

Creare all’interno del paese una cultura di relazione nei confronti delle persone diversamente abili e/o invalide e prive di riferimenti famigliari e di vicinato, intesa come risorsa ed opportunità di crescita per l’intera comunità, in un’ottica di scambio ed arricchimento tra le famiglie dei soggetti coinvolti, gli stessi ed il resto del territorio.L’obiettivo, perseguibile attraverso un lavoro di rete ad opera del volontario/a in servizio civile, dell’OLP e

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(Allegato 1)

dell’Assistente Sociale del comune, intende offrire opportunità di incontro e di svago ai soggetti destinatari del progetto e alle loro famiglie, creare momenti ricreativi come feste, o gite socializzanti, attivare laboratori, incontri e momenti di sensibilizzazione.

Con l’aiuto del volontario/a si potrebbero offrire diverse opportunità alle famiglie e ai soggetti coinvolti:

Incrementare i momenti di aggregazione delle famiglie, spesso lasciate alla loro situazione di “emarginazione sociale”;

Attuare attività di laboratorio per i soggetti destinatari del progetto;

Creare, con l’ausilio dei gruppi e delle associazioni locali, momenti ricreativi, di svago e socializzazione per i soggetti destinatari del progetto e per le loro famiglie;

Creare situazioni di ascolto per i soggetti coinvolti (e per le loro famiglie);

Tessere sul territorio un lavoro di rete che attui gli obiettivi contenuti nel progetto.

Il volontario, opportunamente sostenuto dall’Operatore Locale di Progetto e dall’Assistente Sociale del Comune, dovrà porsi in una situazione “operativa ed intermediaria” fra gli obiettivi preposti nel progetto ed il resto del territorio, maturando una consapevolezza dell’importanza del sociale nella vita di tutti i giorni e della valenza del lavoro di rete che lo possa, in futuro, mettere nella condizione di analizzare in maniera più ampia le problematiche che gli si presenteranno.

Il perseguimento degli obiettivi consentirebbe di ottenere in termini misurabili i seguenti risultati:

Tipologia intervento

N° destinatari coinvoltie/o potenziali

N° partner coinvolti

N° progetti in corso

N° progetti da attivare e/o da confermare

Grado di impatto dell’intervento in corsosugli utenti potenziali(%)

Percentuale miglioramento sull’interventodato dal nuovo progetto(%)

Attuazione attività di laboratorio

8 - 12 Diversi(volontario in servizio civile, comune, gruppi ed associazioni)

0 1 0 % 100 %

Creare situazioni di ascolto per i soggetti coinvolti e per le loro famiglie

12 - 15 Diversi(volontario in servizio civile, assistenti sociali del comune e della neuropsichiatria infantile)

0 2 – 3 incontri annui per soggetto e/o famiglia

0 % 100 %

Creare, con l’ausilio dei gruppi e delle associazioni locali momenti ricreativi, di svago e socializzazione(gite, feste, ecc)

10 / 15 Diversi(volontario in servizio civile, comune, gruppi ed associazioni)

0 3 0 % 100 %

Tessere sul territorio un lavoro di rete che attui gli

Diversi(scuole, gruppi ed associazioni,

Diversi(scuole, gruppi ed associazioni, comune,

1 3 30 % 70 %

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(Allegato 1)

Comune di Ranica

Con il seguente Progetto si vuole in primo luogo approfondire le conoscenze rispetto al tessuto sociale che caratterizza la Comunità di Ranica. L’idea base è quella di prevenire l’isolamento delle persone che vivono situazioni di disagio favorendo modalità di intervento che pongano in primo piano la persona nel suo contesto.Con l’entrata in vigore della Legge 328/2000 Legge quadro per la realizzazione di un sistema integrato di servizi si è ripreso a parlare di domiciliarità tanto che il tema è stato indicato come uno dei Livelli essenziali di assistenza(LEA) da garantire su tutto il territorio nazionale.Negli ultimi anni è però evidente come il concetto di domiciliarità diventi sempre più connesso al concetto di “lavoro di territorio”. Maggiori sono le possibilità di integrazione nel proprio contesto, migliori sono le possibilità per la persona che vive una situazione di disagio di vivere a proprio domicilio evitando l’istituzionalizzazione.Da anni il Comune di Ranica, come descritto nella parte iniziale, investe sul tema finanziando presenze professionali che si concretizzano nella presenza di una Assistente Sociale che svolge attività di segretariato sociale e di presa in carico delle situazioni di disagio e di un servizio di assistenza domiciliare.L’obiettivo è quello di impostare le risorse professionali presenti in un’ottica sistemica e di tipo “ecologico”che preveda una forte collaborazione con le risorse del volontariato singolo o associato. Attualmente esistono già collaborazioni, ma si ritiene che questo aspetto vada approfondito.All’interno di questa cornice si individuano i seguenti obiettivi specifici:

- ricostruzione di una mappa più approfondita dei bisogni delle persone anziane e disabili cercando di distinguere, dove possibile, ”vissuti, percezioni” dai “dati reali”;

- ricostruzione di una mappa delle risorse presenti sul territorio di Ranica con uno sguardo rivolto ai servizi ed alle esperienze di Ambito. In particolare si ritiene opportuno fotografare le esperienze “non formalizzate” di piccoli gruppi, singoli volontari che rappresentano una realtà abbastanza presente in Ranica.

- Prevedere esperienze di supporto in progetti a favore di soggetti singoli o nuclei familiari che versano in condizione di svantaggio sociale riconoscendo nel ruolo del volontario la possibilità di creare forme di vicinanza non solo di tipo professionale;

- Costruire momenti di rielaborazione all’interno della Comunità sul tema dell’accoglienza, dell’integrazione e della promozione.

Comune di CalcinateObiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

Sostenere e valorizzare il servizio civile volontario quale occasione di crescita e valorizzazione della persona, in particolare dei giovani;

Potenziamento dei servizi a sostegno della domiciliarità Garantire un buon livello della qualità della vita Accompagnamento nei servizi del territorio Diffusione della conoscenza e delle risorse presenti sul territorio e nello specifico nel Comune di

Calcinate Attività socializzanti Assistenza ad personam

Obiettivi specifici:OBIETTIVI INDICATORI AZIONIInterventi di compagnia e sostegno relazionale, sviluppo di opportunità di relazione e socializzazione nelle strutture residenziali e a domicilio

N. casi 12 - ampliamento delle attività del centro Pens. ed Inv. potenziando le attività e le iniziative e i momenti di incontro- conoscenza delle situazioni più bisognose e intervento domiciliare opportunamente indirizzato e sostenuto

Diffusione di informazioni sui servizi e gli interventi presenti

Raggiungere almeno il 50% della popolazione anziana

- preparazione e diffusione di un foglio informativo

Recuperare attraverso il contatto diretto con gli anziani informazioni, ricordi e tradizioni

Permettere all’anziano di mantenere un ruolo attivo e partecipativo nella società,

- rielaborare gli elementi e le informazioni raccolte attraverso interviste agli anziani e la

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(Allegato 1)

Comune di Stezzano- AtelierObiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

L’obiettivo generale del progetto è sviluppare le personalità delle persone diversamente abili nell’ambito dei rapporti familiari e sociali, al soddisfacimento delle esigenze di vita, alla promozione, al mantenimento e al recupero del benessere fisico- psichico. Tale finalità si coniuga attraverso tre direttive:

- i soggetto e la valorizzazione delle sue abilità;- il territorio e l’integrazione del soggetto diversamente abile.

Obiettivi specifici

Rispetto agli utenti- favorire il pieno sviluppo della personalità di ogni utente nei suoi vari aspetti: cognitivo, affettivo,

relazionale, motorio;- sviluppare l’autonomia personale;- mantenere le conoscenze scolastiche acquisite;- potenziare e mantenere le abilità manuali, espressive e motorie;- promuovere la socializzazione;

Rispetto al territorio- favorire l’inserimento del soggetto diversamente abile nel tessuto sociale in cui vive attraverso il

contatto con gruppi e agenzie esistenti sul territorio contribuendo ad aumentare la sensibilizzazione della comunità locale sulla problematica della disabilità;

- individuare, attivare e creare delle possibilità di integrazione occupazionale sul territorio per i soggetti diversamente abili che frequentano l’Atelier attraverso l’ attivazione di altri PMT (Progetti Mirati sul Territorio) .

Comune di Stezzano- minori disabiliObiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

1. Attivare e sviluppare modalità di integrazione per i bambini, in ambiti istituzionali riconosciuti :SCUOLA - ORATORIO - SPAZIO GIOCO – CENTRO GIOVANILE;

2. Supportare il personale educativo coinvolto nel progetto complessivo di ogni bambino, affinché sviluppi strumenti operativi con il minore di riferimento;

3. Favorire iniziative sul territorio o integrarsi in quelle esistenti, al fine di sensibilizzare la cittadinanza “allo stare insieme” nel rispetto dell'altro e della diversità;

4. Sperimentare esperienze di sollievo alle famiglie con la realizzazione di una vacanza nel periodo estivo ( una settimana)

Comune di UrgnanoObiettivi generaliIndicatori specifici di sede di attuazione e obiettivi specifici

1. Nascita di un gruppo di famiglie con minori disabili che si raccordi con l’Associazione “Girasole”Dare l’opportunità alle famiglie dei minori di confrontarsi, sostenersi con altri genitori più adulti che hanno già maturato un bagaglio di esperienze, frustrazioni e testimonianze da mettere a disposizione a favore del gruppo.Contemporaneamente i genitori più giovani possono apportare al gruppo nuove energie, risorse ed idee.2. Ampliamento del servizio di formazione all’autonomiaOffrire un servizio specializzato a favore del territorio, che si rivolga alle famiglie con disabili per collaborare nella costruzione di percorsi educativi di crescita, che si ponga come interlocutore nei confronti dei servizi educativi presenti: dall’asilo nido alle scuole medie per elaborare insieme il progetto di vita delle persone disabili.3. Realizzazione di progetti di continuità e di raccordo tra le Scuole Media e lo S.F.A. (Il

Laboratorio)

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(Allegato 1)

Promuovere un’équipe territoriale che programmi percorsi di crescita a favore delle persone disabili basati sul progetto di vita, metodologia nella quale trovano attenzione in una prospettiva integrata diverse dimensioni: la dimensione scolastica, la dimensione extra scolastica, l’ambito didattico e l’ambito delle autonomie, l’apprendimento e la socializzazione.Ampliare il servizio di tempo libero coinvolgendo più attori locali, rivolgendolo anche ai disabili minori che frequentano le scuole. Sempre nell’ottica del progetto di vita, i servizi presenti sul territorio sono a disposizione degli utenti e delle loro famiglie e gli operatori sociali si pongono gli obiettivi di migliorare il benessere delle persone, favorire l’integrazione, la socializzazione e il divertimento.4. Ampliare l’offerta dei trasporti alle famiglie dei disabili minori e adulti agli anziani per

accompagnarli a scuola e/o ai luoghi di cura (ospedali, terapie, accertamenti esami), per coinvolgerli nelle attività proposte dai servizi di Tempo Libero e dallo S.F.A.

Favorire attraverso l’utilizzo di tali mezzi, la partecipazione delle persone alle varie iniziative territoriali, dando una risposta positiva ai bisogni di trasporto esplicitati dalla popolazione anziana e con disabilità.

Nell’handicappato consentire l’accesso ai servizi di base, con particolare riferimento alla scuola dell’obbligo che diventa referente per il progetto di vita che coinvolge la persona nei diversi ambiti. Supporto alla famiglia nella gestione della quotidianità (autonomia personale, rapporti con l’ambiente esterno, ecc.). Inserimento all’interno di servizi ed iniziative del territorio; presa in carico nell’elaborare un progetto educativo che stimoli e sviluppi le autonomie relazionali e le abilità sociali.Sostegno alle famiglie nel trovare sempre nuove motivazioni e nel pensare alla costruzione del progetto educativo di vita del proprio caro.

Nell’anziano e nel disagio adulto ; ridurre la solitudine in cui vivono queste persone, relazionandosi con le stesse e facendo da ponte di comunicazione tra le stesse, il mondo che le circonda e il Comune. Sostegno relazionale alla famiglia che ha in carico la persona. Controllo sulle condizioni della persona sola, permettendo alla stessa di avere un referente

OBIETTIVI INDICATORI

Nell’handicappato consentire l’accesso ai servizi di base, con particolare riferimento alla scuola dell’obbligo che diventa referente per il progetto di vita che coinvolge la persona nei diversi ambiti. Supporto alla famiglia nella gestione della quotidianità (autonomia personale, rapporti con l’ambiente esterno, ecc.). Inserimento all’interno di servizi ed iniziative del territorio; presa in carico nell’elaborare un progetto educativo che stimoli e sviluppi le autonomie relazionali e le abilità sociali.

Sostegno alle famiglie nel trovare sempre nuove motivazioni e nel pensare alla costruzione del progetto educativo di vita del proprio caro.

Nell’anziano e nel disagio adulto ; ridurre la solitudine in cui vivono queste persone, relazionandosi con le stesse e facendo da ponte di comunicazione tra le stesse, il mondo che le circonda e il Comune. Sostegno relazionale alla famiglia che ha in carico la persona. Controllo sulle condizioni della persona sola, permettendo alla stessa di avere un referente

Definizione di interventi finalizzati all’integrazione e al raccordo con la scuola.Gestione di interventi extrascolastici funzionali ai percorsi apprenditivi intrapresi nel contesto scolastico.Raccordo tra i diversi servizi attivati attorno al disabile e alla sua famiglia (SADE, S.F.A., Tempo Libero)Supporto alle Associazioni di genitori prestando particolare cura all’inserimento di nuove leve (genitori di minori)

Sostenere quella parte di popolazione sola e disagiata che necessita di un intervento massiccio di risorse per poter evitare l’istituzionalizzazione.La volontaria innanzitutto collaborerà con le assistenti domiciliari per favorire la permanenza dell’adulto a casa, aiutando le stesse nella relazione con la persona, nella mobilizzazione dello stesso, nella preparazione del pasto se necessario.la volontaria in alcuni casi sarà chiamata ad accompagnare lo stesso per eventuali attività quali visite mediche, spese, disbrigo pratiche varie, mantenimento rapporti con amici e parenti facendo da mediatore tra l’utente e il mondo circostante.

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(Allegato 1)

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:

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(Allegato 1)

Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso Sebino

Descrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

OBIETTIVI ATTIVITA’ PREVISTA TEMPI DI ATTUAZIONE Garantire un

contesto relazionale ed educativo per sperimentarsi come “persone” con la possibilità di rivestire ruoli sociali che li facciano riconoscere come persone appartenenti alla comunità

Supportare la famiglia per la realizzazione del progetto di vita del familiare disabile

Laboratorio di teatro Laboratorio

ergoterapico Progetti territoriali

mirati Uscite estemporanee

Sollievo estivo

Una volta la settimana Continuo durante l’anno Una volta la settimana Occasionalmente

Durante l’estate

Il progetto prevede la partecipazione del volonatrio/a a supporto del personale educativo del servizio, nelle attività quotidiane così organizzate:

progettazione operative delle azioni sotto descritteequipe settimanali coordinatore educatori + a cui si aggiungerà il volontario Azione : laboratori educativi ( laboratorio teatro, danzaterapia, musica,..)condotti da esperti e dagli educatori + a cui si aggiungerà il volontario Azione : laboratorio ergoterapico per l’avvio ad esperienze lavorative condotti da educatori + a cui si

aggiungerà il volontario progetti territoriali mirati: inserimenti mirati di persone disabili nel territorio ( frequenza

biblioteca, corso di informatica, frequenza corso sportivo,… )condotti da educatori + a cui si aggiungerà il volontario occasioni estemporanee ( uscite, cinema, feste,..)condotti da educatori + a cui si aggiungerà il volontario sollievo estivo : soggiorni estivi di più giorni in località turistiche condotti da educatori + a cui si aggiungerà il volontario

Il volontario/a sarà inserito/a nel progetto con il compito di collaborare con gli educatori , vivendo la quotidianità , lavorando in gruppo con attenzione particolare alla cura della relazione , integrazione e sensibilizzazione delle persone disabili.Affiancherà gli educatori nella gestione delle attività entrando in relazione con il gruppoLe attività si articolano lungo l’arco della giornata ( dalle 9.00 alle 16.00 ) e nelle serate per attività particolari ( occasioni estemporanee, alcuni progetti mirati ). L’organizzazione oraria del volontario viene concordata, nel rispetto delle reciproche esigenze ed interessi, per complessive 30 ore settimanali.Nel periodo estivo, qualora la volontaria partecipasse al soggiorno marino, l’orario viene naturalmente modificato.Il servizio ha da sempre sperimentato che la forte motivazione nelle figure che seguono le persone disabili è vincente nella realizzazione degli obiettivi, intende quindi costruire un piano orario con la volontario/a nel rispetto delle motivazioni e degli interessi che la spingono. La sede principale delle attività più strutturate è il Centro diurno della Coop. Battello di Sarnico.Le attività mirate nel territorio vengono di volta in volta programmate secondo progetti individualizzati

Descrizione completa delle attività per la realizzazione dei piani di attuazione

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(Allegato 1)

Laboratorio di teatro : attività di giochi , simulazioni , improvvisazioni, movimenti tesi a favorire la creatività e quindi lavorare con e sul corpo. Laboratorio nel quale si lavora sulla espressività delle rappresentazioni, stimolando l’apertura al dialogo e alla relazione con l’altro. Esercitazioni con la voce e muoversi nello spazio .

Laboratorio ergoterapico: si gestisce questa attività attraverso il lavoro; si svolgono lavori di vario tipo ( assemblaggio, confezionamento di articoli vari) per poter avviare esperienze lavorative.

Progetti territoriali mirati : frequentare corsi di informatica, corsi in biblioteca,corsi di nuoto, di pittura e di ballo.

Uscite estemporanee :frequentare feste, andare al cinema, uscire per una passeggiata Serale . Sollievo estivo: organizzare soggiorni estivi presso località turistiche

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

Le risorse umane coinvolte nella gestione di queste attività sono n° 3 educatori professionale e n° 1 coordinatore.Gli educatori hanno una preparazione teorica quindi un diploma o una laurea inerente al tema sociale.Le persone che si occupano della gestione della quotidianità di questo progetto sono tre educatori e un coordinatore con il supporto/aiuto del volontario.Educatori: impegnati dalle 9.00 alle16.00

Comunità Montana di Scalve

Descrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati

Questo progetto si realizza all’interno di un servizio all’handicap, esistente sul territorio, sia per adulti che per minori svolto dal servizio sociale della Comunità Montana.La figura del volontario è prevista da un lato per potenziare le risorse umane coinvolte nel progetto, dall’altro per offrire ai giovani volontari una possibilità per sperimentarsi in un servizio socio-educativo rivolto alle persone disabili.Questo progetto è quindi previsto come occasione preziosa di orientamento di vita, formativo e lavorativo per i giovani volontari.

Descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

FASE 1Nelle prime due settimane i volontari svolgeranno l’attività formativa prevista.Nel contempo conosceranno il servizio con l’accompagnamento dell’Operatore Locale di Progetto, il quale

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Obiettivi Attività prevista Tempi di attuazionePromozione di esperienze relazionali significative arricchenti sul piano personale e favorire l’integrazione sociale del disabile nella comunità di appartenenza.

Partecipazione attività oratorio, feste di paese, cinema, piscina e Centri sociali.

Continuo durante l’anno.

Uscite estemporanee OccasionalmentePromuovere momenti ricreativi e di svago, esperienze aggregative e di socializzazione per soggetti disabili.

Partecipazione ai CRE estivi;

Durante l’estate.

Partecipazione a soggiorni estivi.

Durante l’estate

Stimolare le abilità o le capacità residue del disabile.

Partecipazione alle attività dei Centri Diurni e Sociali.

Una volta alla settimana

Alleviare le famiglie dal carico assistenziale.

Momenti di sollievo. Durante l’estate e nelle vacanze invernali.

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(Allegato 1)

fornirà tutte le informazioni necessarie per aiutare il volontario ad orientarsi nella realtà scalvina e nella rete di attività operanti sul territorio, nonché nelle attività specifiche che dovrà svolgere.

FASE 2Nel corso della 3^ e 4^ settimana il volontario, affiancato dall’Operatore Locale di Progetto, verrà introdotto nelle varie attività e si avvicinerà alle singole realtà (disabili al domicilio) di cui a livello teorico avrà già ricevuto adeguate conoscenze in termini di bisogni, risorse personali e difficoltà.In questa fase il volontario acquisirà una buona capacità di azione autonoma con l’accompagnamento e la supervisione costante dell’Operatore Locale di Progetto.

FASE 3Nell’area disabili sono previste le seguenti tipologie di intervento:

1) attività al domicilio dell’utente;2) interventi di socializzazione e integrazione nel territorio.

FASE 4Verifica conclusiva.Nell’ultimo mese si effettuerà la verifica conclusiva del progetto con particolare attenzione al conseguimento degli obiettivi.

FASE 5Riprogettazione.Nella stesura del nuovo progetto sarà chiesta la collaborazione del volontario il quale, facendo riferimento all’esperienza svolta nel corso dell’anno, potrà offrire preziose indicazioni, suggerimenti e consigli per definire il piano di lavoro.

Il volontario in servizio civile verrà impiegato con i seguenti compiti:

o Attività volta a ridurre lo stato di solitudine del disabile o ad alleviare le famiglie, per brevi periodi, dal carico assistenziale da svolgere presso l’abitazione dell’utente. Strumenti principali dell’intervento saranno la relazione, il dialogo, il confronto, insieme all’utente si potranno svolgere piccole attività (una semplice chiacchierata, un’attività di gioco, la lettura di un quotidiano a secondo delle abilità presenti). Con il disabile si potranno anche effettuare passeggiate, piccoli acquisti ecc... L’Operatore Locale di Progetto, con il consenso della persona interessata, condurrà il volontario al domicilio dell’utente per la conoscenza e la condivisione del progetto.

o Accompagnamento del disabile nei contesti e nei momenti di svago e di socializzazione che il territorio offre (oratorio, feste di paese, cinema, piscina, centri sociali ecc...).

o Il volontario riceverà adeguate informazioni affinché possa conoscere le offerte della realtà territoriale e costruire proposte di socializzazione e una rete di relazioni attorno alla persona disabile.

o Durante il periodo estivo può essere richiesto l’affiancamento anche a disabili in età scolare le cui famiglie chiedono interventi di sollievo che si possono realizzare al domicilio o nei CRE (Centri Ricreativi Estivi).

Il calendario degli interventi e delle attività sarà concordato settimanalmente con l’operatore Locale di Progetto con cui effettuerà anche un confronto in merito al servizio svolto nel corso della settimana.Oltre al monitoraggio settimanale del Progetto, trimestralmente si procederà alla verifica dello stato di realizzazione e si valuterà l’eventuale esigenza di ridefinire le attività se non congruenti con gli obiettivi.Il volontario userà per gli spostamenti in Valle, eventualmente anche con gli utenti, l’autovettura dell’ente.

Descrizione delle risorse umane necessarie per lo sviluppo delle attivitàLe risorse umane coinvolte nella gestione di queste attività sono nr. 1 coordinatrice dei servizi socio-assistenziali, gli educatori operanti nei CRE, dipendenti della Cooperativa che ha in appalto il servizio SADH del territorio della Valle di Scalve e gli educatori professionali per inserimenti lavorativi protetti.Per il volontario si chiede una disponibilità di nr. 30 ore settimanali complessive.

Comune di Almenno San SalvatoreDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati

Il presente progetto si propone di intervenire quantitativamente e qualitativamente sull’integrazione dei soggetti

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(Allegato 1)

disabili nel tessuto sociale, sulle loro opportunità di partecipare alla vita della comunità locale e sulla loro possibilità di accedere ai servizi del territorio. Ciò può avvenire attraverso la costruzione di una rete dei soggetti che operano sul territorio a livello sanitario, sociale, culturale, ricreativo ed occupazionale.

La costruzione di tale rete prevede diverse fasi:

Raccolta di dati, costituiti, da una parte da informazioni riguardanti i soggetti disabili, fruitori, ma anche attori della rete, e dall’altra da informazioni riguardanti tutti i soggetti, pubblici o privati, che operano sul territorio in servizi, attività o iniziative che possono, a vari titoli, interessare e coinvolgere i disabili e le loro famiglie. Tale raccolta che sarà effettuata attraverso strumenti e metodologie da individuarsi nell’ambito del progetto stesso.

Attivazione di contatti con i diversi soggetti interessati ed, in seconda istanza, tra i soggetti stessi.

Il tentativo è di promuovere una rete, una sinergia fra i diversi soggetti che, una volta attivata, se pur continuamente monitorata e aggiornata, possa ‘autoalimentarsi’ ed attivare a sua volta altre energie.

OBIETTIVOATTIVITA’ PREVISTA TEMPI DI

ATTUAZIONE

Indagine/mappatura dei soggetti disabili presenti sul territorio e dei loro bisogni.

Individuazione dei soggetti disabili ( attraverso informazioni raccolte da soggetti istituzionali o no, formali od informali)

Supporto ai servizi sociali nella realizzazione di interviste ai soggetti individuati ed alle loro famiglie.

Realizzazione di un database

Giugno-luglio 2006

Mappatura dei servizi/risorse del territorio.

Individuazione dei soggetti istituzionali e non, pubblici o privati, presenti sul territorio che offrono o possono offrire servizi ed opportunità di partecipazione ai soggetti disabili, in campo sanitario, sociale, culturale, ricreativo e occupazionale.

Messa in rete di tali soggetti anche attraverso la promozione di collegamenti informativi o collaborativi con e tra gli stessi

Luglio – agosto 2006

Collaborazione con il Servizio territoriale Disabili “La Casa del Sorriso”

Collaborazione con gli educatori nell’attività di animazione.

Promozione ed accompagnamento nelle attività che coinvolgono i disabili nella vita della comunità.

Giugno 2006 Maggio 2007

Supporto nella partecipazione degli anziani disabili o non autosufficienti alle attività o ai servizi del Centro Diurno Anziani

Collaborazione con gli operatori del centro in attività di animazione.

Supporto agli anziani disabili o non autosufficienti nell’accesso al Centro.

Supporto agli stessi nella fruizione dei sevizi e nella partecipazione alle

Giugno 2006 Maggio 2007

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(Allegato 1)

attivitàSupporto ai disabili ed agli anziani non pienamente autosufficienti nell’accesso ai servizi del territorio.

Collaborazione con il servizio sociale del comune nel fornire informazioni sui servizi e le opportunità fornite dal territorio, sugli iter burocratici da seguire

Aiuti nel disbrigo di pratiche.

Accompagnamento nella fruizione dei servizi.

Giugno 2006 Maggio 2007

Collaborazione con il Servizio Sociale del Comune nella elaborazione e messa in atto di progetti individuali in favore di disabili

Individuazione dei soggetti da coinvolgere nei progetti (disabili, enti, volontariato, ecc.)

Elaborazione di progetti che attivino la sinergia delle varie risorse.

Attivazione dei progetti e monitoraggio.

Giugno 2006 Maggio 2007

Descrizione completa delle attività per la realizzazione dei piani di attuazione

Individuazione dei soggetti disabili ( attraverso informazioni raccolte da soggetti istituzionali o no, formali od informali) significa acquisire i nominativi di tutti i soggetti disabili, non solo di quelli già a conoscenza dei Servizi Sociali, in quanto già presi in carico o fruitori di servizi, ma anche dei soggetti, generalmente adulti, che per varie ragioni, non sono in contatto con il Servizio Sociale. Ciò significherà percorrere vie informali, acquisire informazioni attraverso i vari soggetti pubblici o privati, che si presume possono avere contatti od informazioni utili.

Supporto ai servizi sociali nella realizzazione di interviste ai soggetti individuati ed alle loro famiglie significherà andare oltre la mera acquisizione dei nominativi per procedere ad un’analisi dei bisogni dei soggetti disabili e dello loro famiglie. Ciò avverrà tramite colloqui, anche domiciliari, con gli interessati. Il volontario farà da supporto agli operatori sociali nella predisposizione di questionari od altro materiale e nella loro somministrazione.

La realizzazione di un database consisterà in una elaborazione dei dati raccolti in base a criteri individuati congiuntamente ai servizi Sociali del Comune.

L’individuazione dei soggetti istituzionali e non, pubblici o privati, presenti sul territorio, che offrono o possono offrire servizi ed opportunità di partecipazione ai soggetti disabili, in campo sanitario, sociale, culturale, ricreativo e occupazionale avverrà tramite raccolta di informazione dai soggetti già conosciuti. All’individuazione seguiranno dei contatti con i soggetti individuati per una raccolta di informazioni circa le loro attività.

Seguirà la essa in rete di tali soggetti anche attraverso la promozione di collegamenti informativi o collaborativi con e tra gli stessi. Verranno cioè attivati contatti diretti con tutti i soggetti interessati e promossi dei contatti tra i soggetti stessi. Verranno concordate delle modalità per il mantenimento di questi contatti, dei mezzi per un costante passaggio di informazioni e per una puntuale e costante collaborazione.

La collaborazione con gli educatori del Servizio territoriale “La casa del Sorriso” nell’attività di animazione si inserirà nella rete di collaborazioni di cui sopra. Il volontario coopererà con l’educatore nell’ideazione e realizzazione di attività interne e nella coprogettazione e corealizzazione di attività sul territorio con altri soggetti gia operanti e nella partecipazione ad attività ed iniziative già presenti.

Promozione ed accompagnamento nelle attività che coinvolgono i disabili nella vita della comunità significherà ideare e realizzare percorsi per cui i disabili stessi possano partecipare operativamente in attività, iniziative o servizi, collaborando essi stessi alla loro realizzazione.

Collaborazione con gli operatori del Centro Diurno Anziani in attività di animazione significherà

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(Allegato 1)

specificatamente ideare e realizzare attività cui possano partecipare anche anziani disabili o non autosufficienti.

Il supporto agli anziani disabili o non autosufficienti nell’accesso al Centro stesso consisterà nell’attivazione di un trasporto, anche attraverso il volontariato, che il volontario potrà coordinare.

Supporto agli anziani disabili e non autosufficienti nella fruizione dei sevizi e nella partecipazione alle attività del Centro significherà facilitare gli stessi nella fruizione di servizi offerti dal Centro stesso (fisioterapia, igiene personale, ginnastica ecc.).

L’individuazione dei soggetti da coinvolgere nei progetti (disabili, enti, volontariato, ecc.) consisterà nel collaborare con i Servizi Sociali nell’analizzare i data base raccolti ai fini di segnalare i soggetti disabili possibili fruitori e di individuare i soggetti più adeguati a fornire risposte alle esigenze riscontrate.A ciò seguirà un’attività di supporto ai Servizi Sociali nella elaborazione di progetti che attivino la sinergia delle varie risorse.

Descrizione completa delle modalità di impiego dei volontariIl/la volontario/a in Servizio Civile sarà inserito nel presente progetto con il compito di seguire, in collaborazione con il personale del Comune e gli Educatori ed Operatori della Casa del Sorriso e del Centro Diurno Anziani tutte le fasi progettuali previste. In particolare si occuperà della realizzazione dei database relativi ai soggetti disabili ed agli enti (raccolta dei dati e loro stesura).Si occuperà inoltre di attivare, attraverso diverse vie (telefono, mail, incontri, ecc), i contatti con i vari soggetti della costituenda rete. Una volta attivati i contatti collaborerà con i soggetti stessi nell’attivare anche contatti e scambi fra gli stessi.

La sua collaborazione nei servizi territoriali La Casa del Sorriso e Centro Diurno Anziani sarà di supporto a quello degli operatori nella azioni sopra descritte.

Descrizione completa delle risorse umane necessarie per lo sviluppo delle attività

- Operatore locale di Progetto.- Assistente Sociale- Volontario.- Educatori ed Operatori della Casa del Sorriso e del Centro Diurno Anziani.

Comune di CalcioDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

Il progetto, nel quale il volonatrio dovrà operare prevede le seguenti attività:1. L’accompagnamento del disabile presso strutture e servizi presenti sul territorio.2. Gli interventi dovranno essere programmati in modo tale da consentire la partecipazione del soggetto a

momenti organizzati (feste, Spazio gioco, Grest, attività ricreative territoriali….) in relazione alle proprie potenzialità. Il volontario dovrà , secondo le indicazioni del progetto, tessere una serie di rapporti tra famiglia, servizi e opportunità del territorio.

3. Garantire la partecipazione dei piccoli disabili (di età tra i 12 e i 36 mesi ) a servizi presenti nel comune come lo Spazio Gioco. Il volontario dovrà affiancare, nel normale svolgimento delle attività, le educatrici che gestiscono questo momento ricreativo.

4. Supporto alle famiglie nei momenti e nei tempi stabiliti dall’assistente sociale e dal competente assessorato, per interventi rivolti al mantenimento dell’autonomia personale del disabile. Il volontario dovrà curare, in appoggio alle famiglie , l’igiene della persona, l’alimentazione, anche mediante l’insegnamento di tecniche personalizzate rapportate alle capacità dell’utente.

5. Accompagnamento della persona anziana non autosufficiente sul territorio. L’individuo dovrà essere messo nella condizione di usufruire dei servizi primari che vanno dalla cura di sé a quella della propria abitazione. Pertanto il volontario dovrà accompagnarlo dal medico, a fare la spesa , dal parrucchiere… .

6. Visite periodiche presso l’abitazione dell’anziano non autosufficiente. E’indispensabile instaurare un rapporto di fiducia tra l’utente e il volontario che devono entrare in sintonia per far si che il progetto predisposto dall’assistente sociale possa essere attuato.

7. Nel sostegno extrascolastico il minore in difficoltà dovrà essere accompagnato nello svolgimento dei compiti. Saranno previsti momenti di accesso a strutture e servizi presenti sul territorio (oratorio,

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(Allegato 1)

gruppi amicali, corsi…). Il volontario dovrà avere l’abilità di gestire l’iter previsto dall’assistente sociale non solo all’interno della famiglia del soggetto interessato , ma anche all’interno degli ambiti a cui di volta in volta avrà accesso.

8. Supporto alle famiglie di “nuova immigrazione “ al fine di far conoscere le opportunità del territorio in merito ai servizi offerti in funzione dell’aggregazione, dell’eventuale erogazione di servizi a livello socio-culturale ed economico.

I volontari che prendono parte al progetto hanno il compito di collaborare, interagire e confrontarsi con il personale coinvolto nello stesso in tutte le sue fasi.I compiti previsti sono i seguenti:

- discutere con l’Assistente Sociale e la responsabile dell’Area Servizi alla persona dei soggetti di cui si dovranno occupare : verranno definiti gli obiettivi, le modalità, il numero degli interventi e le relative verifiche. E’ opportuno che il volontario dopo un primo approccio con le persone con cui dovrà operare, porti il proprio contributo di idee da concretizzarsi in interventi educativi.

- Il compito principale sarà quello di riuscire ad instaurare un rapporto di fiducia con gli utenti in modo tale da portarli ad uscire da un contesto di solitudine in cui sovente si trovano sia le famiglie dei disabili , sia dei minori in difficoltà sia degli anziani non autosufficienti.

- Svolgere la propria azione in contesti sociali tali da rendere efficaci gli interventi previsti dai progetti individuali. L’intento è quello di riuscire a creare all’interno della comunità, la “ cultura” dell’accoglienza nei confronti di persone che in genere, a livello sociale, sono degli emarginati.

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

Sarà coinvolto nel progetto tutto il personale del settore che si occupa delle aree previste dallo stesso:- l’Assistente sociale che opera sul territorio,- la responsabile dell’Area Servizi alla persona anche OLP- il competente Assessorato- il volontario

Comune di Brembate di Sopra

Descrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati

Ognuno dei tre obiettivi specifici di seguito illustrati, prevede le attività specifiche elencate nella tabella riportata di seguito. Per ciascuno di essi però, verranno eseguite alcune attività comuni e precisamente:

Incontri formativi con l’assistente sociale comunale (che coincide con il Responsabile del Settore Servizi Sociali e con l’Operatore Locale di Progetto) al fine di approfondire il tema specifico della disabilità, il suo significato nel lavoro presso i diversi servizi sociali comunali, il ruolo delicato e specifico della persona che svolge un servizio a domicilio, i compiti delle diverse figure coinvolte sui progetti e i servizi. Tale attività si svolgerà in modo particolare nella prima fase di inserimento del volontario presso il servizio ed in itinere attraverso momenti di incontro con il Responsabile del Settore Servizi Sociali);

Presentazione dei tre tipi di attività, sia attraverso incontri con l’assistente sociale comunale che con gli educatori e gli assistenti educatori di volta in volta incaricati della conduzione/gestione dei servizi. Anche questa serie di incontri si verificherà nella prima parte del servizio (luglio – settembre);

Presentazione dei bambini interessati dai progetti nei quali i/le volontari/e interverranno e obiettivi specifici per ciascuno. Questa attività si verificherà all’avvio di ogni singolo progetto presso il domicilio;

Verifiche in itinere alle quali saranno presenti l’assistente sociale comunale, gli educatori referenti per i progetti e i/le volontari/e (una al mese);

Verifica conclusiva del progetto alla quale saranno presenti l’assistente sociale comunale, gli educatori referenti per i progetti e i/le volontari/e. Una in conclusione di ciascun progetto.

Svolgimento di attività fuori dall’abitazione del minore (passeggiata, biblioteca, piscina)

del Centro Ricreativo Estivo, oppure un pomeriggio alla settimana) e con il Resp. Settore Servizi Sociali, in funzione degli obiettivi e dei bisogni.

Anche la formulazione delle attività specifiche e la decisione se svolgerle presso il domicilio o fuori casa dipenderà dal progetto che si è pensato per il minore disabile

Grazie all’inserimento nei servizi comunali fino a qui descritti, il/la volontario/a potranno entrare in contatto con una realtà piuttosto varia, sia in termini di tipologie di servizi (sia di assistenza che educativa, sia scolastica che domiciliare) che di numero di persone e diversità di figure professionali, oltre che la possibilità di entrare in relazione la diversità in attività di diverso tipo. Un arricchimento sia personale quindi, che professionale.

Per l’amministrazione comunale, il potersi avvantaggiare di una presenza in più rispetto all’organico previsto a regime, permette l’affiancamento specifico a bambini che hanno particolari difficoltà, dando la possibilità che essi ricevano un’attenzione maggiore rispetto a quanto avviene ora.

Descrizione completa delle risorse umane necessarie per lo sviluppo delle attività.

Il personale che si dedicherà ai progetti opererà sul territorio di Brembate Sopra: nelle scuole elementari e medie, presso la casa di riposo, presso le abitazioni delle famiglie.Il servizio diurno per minori, denominato Gattabanda è funzionante 2 pomeriggi alla settimana, dalle ore 12.30 alle ore 17.00. i giorni da dedicare agli altri servizi saranno da definire di volta in volta, in funzione delle esigenze delle famiglie.

Risorse umane Titolo di studio Orario settimanale1 Responsabile settore servizi sociali

Assistente sociale ***Orario di servizio da contratto: 36 Per questi progetti: 2

2 educatori per “Gattabanda”

Educatore professionale 11 ore per ciascuno (9 di apertura di servizio + 2 di programmazione) - totale: 22 ore settimanali

1 coordinatore per “Gattabanda”

Educatore professionale 2 ore

2 educatori per “Non solo compiti”

Educatore professionale 10 ore per ciascuno (8 di apertura di servizio + 1 ora di programmazione) – totale: 20 ore settimanali

1 coordinatore di servizio Educatore professionale 2 ore Educatori domiciliari Educatore professionale **** 14 ore settimanali presso due

nuclei familiari (un educatore svolge 4 ore settimanali, un altro 10 ore settimanali)

Assistenti educatori alla mensa scolastica

Educatore professionale o in corso di formazione

6 ore settimanali per ciascun operatore - totale: 18 ore settimanali

Volontaria di servizio civile 25 ore settimanali 11 ore “Gattabanda” oppure 10 ore per “Non solo compiti” e 2 ore di assistenza alla mensa 14 ore settimanali presso nuclei familiari

*** le ore settimanali indicate per la Resp. del settore servizi sociali variano in funzione del periodo: in fase di attivazione dei servizi o di verifiche intermedie possono essere superiori alle 2 ore settimanali. Si tratta di una media calcolata distribuendo l’impegno su tutto l’anno

**** le ore indicate si riferiscono a due famiglie attualmente servite dall’assistenza domiciliare. Ciò a titolo esemplificativo, perché non è possibile ora prevedere quali interventi domiciliari saranno attivati nel luglio

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(Allegato 1)

2006.

Comune di Clusone

Descrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

Il progetto avrà la durata di 12 mesi e si svilupperà su tre ambiti operativi: integrazione e supporto al servizio di assistenza domiciliare, accompagnamento e trasporto, mappatura. I volontari effettueranno un periodo di formazione sugli specifici ambiti di intervento e sulle attività, al termine del quale inizieranno ad operare, prima in affiancamento, in seguito anche in autonomia.

Modalità d’impiego.INTEGRAZIONE E SUPPORTO AL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE:

- supporto nei servizi ADM (Assistenza Domiciliare Minori), che oggi si rivolge a 5 utenti, SAD (Servizio Assistenza Domiciliare per anziani), rivolto a 28 utenti, SADH (Servizio Assistenza Domiciliare Handicappati), rivolto a 6 utenti;

- attività di affiancamento e supporto delle ASA al domicilio dell’utente, con interventi volti all’aiuto per la mobilizzazione, lo spostamento, il sollevamento, la deambulazione;

- affiancamento nella consegna dei pasti a domicilio, oggi forniti a 27 utenti;- prestare aiuto alle persone per la spesa o per piccole commissioni;- compagnia e sostegno relazionale (fondamentale l’instaurazione di una relazione affettiva con i soggetti

assistiti);- aiuto per facilitare l’integrazione nel proprio ambiente e la socializzazione per disabili e

extracomunitari.L’inserimento dei volontari in servizio civile in tale contesto garantirebbe il supporto necessario a consentire un sensibile potenziamento del servizio.ACCOMPAGNAMENTO E TRASPORTO:

- effettuare servizi di accompagnamento di anziani e disabili ad iniziative ricreative e socializzanti;- effettuare servizi di accompagnamento presso strutture sociali e sanitarie, e per eventuali visite

mediche, terapie, riabilitazioni;- accompagnamento di 1 minore a scuola;- accompagnamento di 1 disabile adulto presso il luogo di lavoro;- accompagnamento di 1 adulto malato psichiatrico presso centro diurno.

Trattasi di servizio finalizzato ad agevolare i destinatari del progetto, impossibilitati a spostarsi con i propri mezzi (per ragioni di non autonomia, assenza di risorse familiari disponibili, mancanza di servizi pubblici alternativi o utilizzo disagevole,...), a recarsi nei luoghi di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione, terapia e socializzazione. Attualmente il servizio è assicurato, limitatamente ai casi più necessitanti, da personale comunale e da volontarie in servizio civile. L’intervento dei volontari concorrerebbe sia a qualificare e migliorare il servizio, prevedendo un maggior numero di accompagnatori, sia a potenziarlo, determinando il soddisfacimento di altre istanze. Il volontario potrà provvedere sia alla guida dei mezzi comunali sia all’accompagnamento, soprattutto in caso di trasportati disabili o minori. In ogni caso è attivata dall’Ente Comunale l’assicurazione per il conducente.MAPPATURA:

- affiancamento degli operatori sociali comunali per una mappatura del territorio, sia in termini di popolazione che in termini di risorse formali ed informali;

- incontrare le varie associazioni che si occupano delle categorie seguite;- individuazione dei soggetti disagiati, dei bisogni e delle possibili risorse del territorio che possano

rispondere a tali bisogni;- contatto di queste risorse e costruzione insieme ad esse di una rete e di un rapporto di co-progettualità e

collaborazione.La mappatura del territorio è uno strumento utilissimo ma che richiede continui aggiornamenti e approfondimenti. Il personale sociale del Comune è impegnato su quest’attività e il volontario potrebbe trovare in essa uno spazio di osservazione, di stimolo del territorio e delle risorse in esso contenute.

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attivitàIl volontario in servizio civile opererà in questi ambiti in collaborazione e affiancamento con le risorse umane già impiegate nelle varie attività svolte dall’Ente Comunale:

- 1 Assistente Sociale comunale;- 7 Assistenti domiciliari, dipendenti di Cooperativa;

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(Allegato 1)

- 1 Educatore professionale, dipendente di Cooperativa;- vari volontari, appartenenti a più associazioni di volontariato.

Comune di Comun Nuovo

Descrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati

Il presente progetto si prefigge di cominciare a costruire sinergie concrete fra gli attori sociali presenti sul territorio al fine di “integrare nel territorio di appartenenza i soggetti disabili e le loro famiglie” dando un significato all’esserci sul territorio.

In sintesi il progetto realizzerà le seguenti attività:

1. Visibilità sul territorio delle persone diversamente abili e messa in rete del servizio a livello locale. 1- Partecipazione alle attività ed iniziative locali per promozione cultura della diversità2- Creazione di un filo diretto con la scuola Istituto comprensivo di Zanica3- Collaborazione con la Parrocchia per la partecipazione dei ragazzi ad alcune attività

organizzate dal CRE ( Centro ricreativo estivo) 2. Rafforzamento dell’azione di ascolto e accoglienza delle famiglie al fine di riuscire nell’ ingaggio dei

disabili non ancora inseriti nel circuito e istituendo un gruppo di mutuo aiuto.3. Visibilità del servizio al di fuori del contesto comunale con la sua conseguente messa in rete a livello

sovracomunale: attraverso due principali azioni:1-Messa in rete dello SFA con altri Comuni limitrofi ( Spirano) per la fruizione dello spazio a persone non residenti a Comun Nuovo2- Istituzione di una rete con il Comune di Osio sopra e di Levate per la creazione di un supporto sovracomunale alle famiglie con problemi di disabilità

4. Verifica e valutazione delle azioni di previste dal progetto in essere 5. Formazione dei volontari presso lo sfa attraverso l’affiancamento all’assistente sociale ed al personale

professionale fornito dalla Cooperativa Sociale Città del sole nonché corsi ad hoc organizzati direttamente dalla Cooperativa Città del Sole.

6. Incontri di equipe tecniche ed incontri istituzionali tra tutti i diversi attori coinvolti nel progetto per la ricerca di soluzioni comuni e condivise, al fine di migliorare il servizio e le varie iniziative rivolte ai diversamente abili.

OBIETTIVOATTIVITA’ PREVISTA TEMPI DI ATTUAZIONE

Visibilità sul territorio delle persone diversamente abili e messa in rete del servizio a livello locale.

-Partecipazione alle attività ed iniziative locali per promozione cultura della diversità. Sarà cura del gruppo Rataplan partecipare alle diverse feste organizzate nella comunità locale in particolare: lo spettacolo per la festa dei genitori, il mercatino per la giornata di volontariato, l’organizzazione di un carro per la festa di carnevale ect..-Creazione di un filo diretto con la scuola Istituto comprensivo di Zanica. A livello di equipe si prevede di attuare una coprogettazione e coprogrammazione per il progetto di vita di alcuni ragazzi disabili tra il personale scolastico ed il personale operante nel progetto in oggetto.In particolare sarà possibile creare sinergie tra servizi di assistenza domiciliare, servizi di assistenza

Continui (da gennaio a dicembre 2005)

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(Allegato 1)

educativa scolastica e servizi di frequenza SFA e/o servizi territoriali.A livello operativo ed educativo si attuerà un contatto diretto con la scuola elementare attraverso dei lavori ad hoc in collaborazione. Collaborazione con la Parrocchia per la partecipazione dei ragazzi ad alcune attività organizzate dal CRE ( Centro ricreativo estivo)

Rafforzamento dell’azione di ascolto e accoglienza delle famiglie

Rafforzamento dell’azione di ascolto e accoglienza delle famiglie al fine di riuscire nell’ ingaggio dei disabili non ancora inseriti nel circuito e istituendo un gruppo di mutuo aiuto.

Continui (da gennaio a dicembre 2005)

Messa in rete del servizio a livello sovracomunale Messa in rete dello SFA con altri

Comuni limitrofi (nello specifico il comune di Spirano) affinché lo spazio venga fruito da persone disabili non residenti a Comun Nuovo.Questa sottrazione vedrà l’istituzione di un protocollo operativo tra le due Amministrazioni comunali.Istituzione di una rete con il Comune di Osio sopra e di Levate per la creazione di un supporto sovracomunale alle famiglie con problemi di disabilità . Questo sottoprogetto vedrà la creazione di una rete di mutuo aiuto delle famiglie di disabili minorenni.

Continui (da gennaio a dicembre 2005)

Verifica e valutazione delle azioni

Incontri di equipe tecniche ed incontri istituzionali tra tutti i diversi attori coinvolti

Periodici con cadenza gli uni quindicinale gli altri mensili.( da gennaio a dicembre 2005)

Formazione dei volontari Attraverso l’affiancamento all’assistente sociale ed al personale professionale fornito dalla Cooperativa Sociale Città del sole nonché corsi ad hoc organizzati direttamente dalla Cooperativa Città del Sole.

Per quanto concerne la formazione attraverso l’affiancamento agli operatori di progetto si prevede che la formazione durerà per tutto il tempo di presenza del volontario. Per quanto concerne la formazione ad hoc si prevede un corso specifico da definirsi nel corso del 2005.( da gennaio a dicembre 2005)

Descrizione completa delle modalità di impiego dei volontariIl/la volontario/a in Servizio Civile sarà inserito nel presente progetto con il compito di seguire, in collaborazione con il personale operante a Comun Nuovo, tutte le fasi progettuali previste. In particolare il/la volontario/a avrà i compiti di seguito specificati.Impiego di base :

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(Allegato 1)

- collaborare con l’equipe degli operatori coinvolti nel progetto nelle organizzazione delle iniziative sul territorio previste dalla programmazione

- collaborare con gli educatori nello svolgimenti delle attività di laboratorio creativo- monitorare gli utenti durante lo svolgimento dei lavori- aiutare gli educatori nella pianificazione delle attività- fornire agli educatori un’ulteriore visione delle dinamiche relazionali all’interno del

gruppo

Impiego di secondo livello compatibilmente con gli interessi e le competenze del/lla volontario/a: - partecipazione alle iniziative che il servizio RaTaPlan realizza in collaborazione con altre agenzie del territorio ( Istituto scolastico, Parocchia, CRE,terzo settore…) come già espresso nei punti 3 e 4 del presente progetto. - partecipazione alle azioni declinate nei punti 3 e 4 del presente progetto che vedono il coinvolgimento di istituzioni e/o agenzie sovracomunali

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

L’equipe che segue il progettoIl servizio è organizzato da un’ équipe socio-educativa, composta da:

N.1 Assistente Sociale responsabile e supervisore del servizio – referente dell’Amministrazione Comunale – interlocutore per le famiglie. Impegnato per 5 ore settimanali

coordinazione del personale professionale e volontario contatto con le Istituzioni Pubbliche che si intende coinvolgere monitoraggio e valutazione del raggiungimento degli obiettivi relazione con le famiglie gestione finanziaria del progetto

N.1 Personale Amministrativo

collaborazione alla gestione finanziaria del progetto.

N.1 Coordinatore Impegnato per 3 ore settimanali, con funzioni di coordinazione del personale professionale e volontario organizzazione del servizio programmazione del servizio monitoraggio e valutazione del corretto funzionamento ed esecuzione delle attività mediazione con l’Amministrazione Comunale relazione con le famiglie

N.2 Educatore professionale impegnato almeno 15 ore ciascuno, con funzioni di organizzazione delle attività programmazione delle attività ruolo educativo nella relazione con gli utenti

Comune di Dal mine

Descrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

a) La finalità principale del Centro “Fior di Cristallo”, è l’attenzione privilegiata agli utenti attraverso una lettura costante dei loro bisogni e necessità e del loro grado di benessere. Attività previste:Questo scopo sarà raggiunto attraverso l’attivazione d’interventi sia di tipo assistenziale sia educativi che si concretizza nella proposta di attività suddivise in:

4) attività interne – quelle svolte all’interno del servizio quali: falegnameria, giardinaggio, beauty farm, pittura, creta, cucina, ludico/ricreative, palestra, rilassamento, ecc.5) attività complementari – quelle svolte in contesti esterni al servizio quali: cinema, teatro, uscite sul

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(Allegato 1)

territorio, ecc.6) attività di collaborazione con i servizi esterni – quelle realizzate in collaborazione con altri Servizi quali: Progetti di Integrazione Territoriale con agenzie del territorio (Biblioteca, Informagiovani, Scuola Materna); musicoterapia con Associazione “In Oltre” dell’Asl di Bergamo, Laboratori espressivi manuali con il Centro Socio Educativo di Verdellino, momenti ricreativi con associazioni sportive (es. gara di pesca), ecc.L’organizzazione delle attività è finalizzata alla realizzazione di due momenti: (Festa di Mezza Estate e Bancarella di S. Lucia ) oltre che ad altre occasioni e ricorrenze es. Carnevale, Festa di Pasqua, anguriata estiva, castagnata, ecc.) presenti nell’ anno

Ruolo del volontarioL’operatività concreta presso il Centro “Fior di Cristallo” è data dalla partecipazione alle singole attività sopraccitate, svolgendo le mansioni necessarie per il loro svolgimento. Ad es. giardinaggio: cura della serra affiancando i disabili nello svolgere i compiti affidati: semina, pulizia orto, bagnare verdure e fiori. Falegnameria: definizione oggetto da produrre insieme ai disabili, preparazione materiale necessario, verniciatura, ecc. Uscita per la spesa: compilazione lista della spesa, uscita a fare la spesa e riordino acquisti fatti.Essendo attività legate ad una quotidianità variabile (determinata sia da modifiche organizzative di servizio (es. merenda al parco quando c’è bel tempo) sia dal disabile stesso: a volte è stanco,necessita di situazioni tranquille, ecc.) tutto viene deciso in collaborazione e accordo con gli operatori presenti al Centro e quindi anche il volontario diventa parte integrante dell’équipe e di conseguenza informato dell’organizzazione e dello svolgimento della giornata.

b) Schema riassuntivo attività laboratori:

I laboratori che saranno proposti sono i seguenti:

Nome laboratorio Educatori Utenti Spazi

Cucina N° 2 N° 7 Aule c/o Centro “Fior di Cristallo”

Orientamento N° 2 N° 6/7Aule c/o Centro “Fior di Cristallo”

Agenzie del territorio

Personalità N°2 N° 3/4 Agenzia del territorio

Autonomia N°2 N° 4 Aule c/o Centro “Fior di Cristallo”

Fantasia Manuale N° 2 N° 7 Aule c/o Centro “Fior di Cristallo”

Legno N° 2 N° 6 Aule c/o Centro “Fior di Cristallo”

I laboratori, che hanno come finalità, l’espressione della personalità, lo sviluppo di autonomie personali, il potenziamento della consapevolezza delle emozioni sono organizzati in lavori di gruppo dove viene richiesta la messa in gioco sia degli utenti che degli operatori. Si svolgono simulate, si utilizza la musica, la pittura, il gioco, ecc.Nei laboratori viene posta particolare attenzione al coinvolgimento del volontario, sia per quanto riguarda l’organizzazione concreta del lavoro (viene predisposto un momento di possibilità di una formazione operativa iniziale e successivamente di monitoraggio in itinere), che la relazione attuata con i disabili. Di conseguenza, per garantire coerenza nell’intervento e rendere efficace la presenza del volontario offrendogli gli strumenti (operativi e di relazione) necessari per vivere serenamente il momento di lavoro.

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(Allegato 1)

Metodologia e Strumenti d’intervento utilizzati nei laboratoriGli educatori svolgono un intervento intenzionale e finalizzato, basato sulla creazione di relazioni educative rilevanti con l’utenza e con le famiglie. E’ utilizzato il gruppo come mezzo di crescita, di sviluppo, luogo di scambio e di socializzazione al fine di favorire la conoscenza di sé e del proprio modo di relazione con gli altri. Possono essere gruppi formati da sole persone disabili oppure anche con la presenza di persone normodotate: la scelta relativa a quale tipo d’utenza coinvolgere dipende e varia dalla finalità e dall’organizzazione di ogni laboratorio.L’educatore oltre a facilitare/stimolare la relazione, é persona che offre stimoli, strategie di comunicazione e di lavoro sia al singolo utente sia al gruppo.

Ruolo del volontarioL’operatività concreta nei laboratori educativi è quindi data dalla partecipazione alle singole attività che caratterizzano ogni singolo laboratorio attivato.Queste variano da attività manuali concrete: cartotecnica, lavoro con il legno, decoupage, saponi, ecc. dove il volontario, su indicazione degli educatori, affianca gli utenti nello svolgimento delle fasi che sono necessarie per la realizzazione del lavoro.Presenti n° 2 volontari solo al laboratorio adulti.Vista la positività della presenza dei volontari si richiede la presenza del volontario del Servizio Civile anche agli altri laboratori in quanto si è sperimentato che risulta essere figura valida di supporto all’intervento educativo. Le finalità dei laboratori sono le seguenti:

- Creare spazi d’incontro per le persone disabili;- Offrire un ambiente educativo protetto diverso dagli ambiti di vita abituali (scuola, famiglia, lavoro, ecc.); - Sviluppare le abilità di comunicazione, di relazione, d’autonomia, di pensiero;- Favorire e stimolare un armonico sviluppo delle singole personalità, presentando attenzione allo stadio di vita (adolescenza, pubertà, età adulta, ecc.) di riferimento;- Favorire la socializzazione e l’integrazione siano sul territorio d’appartenenza che in altri;- Favorire la conoscenza e la collaborazione con la famiglia del disabile;

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

a) Le risorse umane presenti all’interno del Centro “Fior di Cristallo” è costituito da:

Assistente sociale svolge un ruolo di responsabile del servizio. L’équipe socio – educative di programmazione e di verifica del funzionamento del Centro, si tengono generalmente ogni 15 giorni, il martedì mattina dalle ore 10.30 alle ore 12.30.

Educatori professionali (attualmente presenti 4 educatori) sono responsabili dell’attivazione e della verifica dell’intervento educativo di ogni disabile. E’ presente un educatore con ruolo di coordinatore educativo e amministrativo, che si occupa della gestione e dell’organizzazione del servizio garantendo efficacia ed efficienza negli interventi.L’équipe educativa si svolge il martedì mattina dalle ore 10.30 alle ore 12.30

ASA: sono presenti ogni giorno due figure ASA.Il loro compito è di occuparsi dell’aspetto assistenziale degli utenti, di supportare gli educatori nelle diverse attività e di gestirne alcune in maniera autonoma.Sono previste inoltre 2 ore settimanali di programmazione:- 1 ora con il coordinatore per l’organizzazione della settimana, il confronto su metodi di lavoro, su fatti

accaduti, ecc.- 1 ora gestita autonomamente per la preparazione del materiale

Volontari AVOD: ogni giorno è presente un volontario AVOD come supporto nelle attività, aiuto in situazioni particolari (attenzione verso alcuni utenti), risorsa nei momenti informali. Attualmente, considerata l’età dei volontari (dai 65 ai 70 anni), la loro presenza è sempre meno risorsa e assumono ruolo di figura di compagnia per alcuni disabili.

Visto questa carenza di figure di supporto, quali lo sono stati negli anni i volontari AVOD, la presenza del volontario del Servizio Civile, considerata la sua scelta motivazionale e l’impegno assunto, risulta essere risorsa

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(Allegato 1)

privilegiata nell’ affiancare gli educatori durante lo svolgimento delle attività o nello svolgere alcune mansioni in autonomia.

b) Le Risorse umane coinvolte nella realizzazione e attuazione dei i laboratori sono:Assistente sociale - segnala i casi agli educatori- si occupa degli aspetti burocratici- supervisiona il lavoro in fase di programmazione e di verifica

Educatori - definiscono il progetto per ogni singolo laboratorio e lo attivanopredispongono e gestiscono la relazione sia con l’utente sia con la famiglia

Maestri d’arte (quando richiesti) - contribuiscono con la loro conoscenza ed esperienza, ad offrire proposte qualitative

Volontari- Sono persone che hanno espresso motivazione, interesse e particolare attitudine al lavorare con persone disabili. Sono buona risorsa; affiancano l’educatore nello svolgimento del proprio lavoro, senza sostituirsi né a lui, né all’attività dei disabili stessi.

Comune di GorleDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

Alla luce delle finalità e degli obiettivi individuati al punto 3), di seguito saranno descritte le attività nelle quali si prevede di impiegare il volontario in servizio civile.Si precisa che parte del progetto prevede la presenza del volontario in servizio civile a supporto degli interventi promossi nell’ambito del Servizio di formazione all’Autonomia con lo scopo di favorire, attraverso la partecipazione alle attività di gruppo, la valorizzazione delle risorse personali residue dei disabili.Si prevede inoltre la presenza del volontario in contesti scolastici (assistenza individualizzata durante la mensa e il trasporto) ed extrascolastici (assistenza al Centro Ricreativo Diurno Estivo, accompagnamento al catechismo, interventi domiciliari).Il progetto comprende infine l’affiancamento del disabile da parte del volontario in percorsi mirati individualizzati di tipo formativo, occupazionale e/o lavorativo.Pare opportuno precisare che l’intervento della volontaria non sostituisce ma potenzia l’operato del personale già impiegato nei servizi.

1° obiettivoPromuovere iniziative di sensibilizzazione e di conoscenza delle agenzie presenti sul territorio operanti nel settore della disabilità Attività prevista: Partecipazione ad incontri con i referenti delle diverse istituzioni presenti sul territorio che svolgono attività a favore delle persone disabili. Questa attività contribuisce a fornire alla volontaria un’adeguata conoscenza del territorio e del tessuto sociale di Gorle, con particolare riferimento alle agenzie educative ed alle forze di volontariato. Tempi di attuazione: n. 2 volontari per tutta la durata del progetto

2° obiettivoPromuovere interventi di socializzazione, di incontro e di occupazione del tempo libero nella prospettiva di valorizzazione delle risorse personali residue della persona disabile.Attività prevista: Partecipazione alle attività svolte dal Servizio di formazione all’Autonomia.Il volontario affiancherà gli educatori professionali dello SFA in determinati momenti secondo il programma predisposto dal responsabile del progetto.La presenza del volontario è prevista durante le attività miranti a favorire

una positiva occupazione del tempo libero (percorsi animativi-espressivi: laboratorio di pittura e laboratorio teatrale),

il potenziamento delle autonomie e delle abilità personali residue (laboratorio di cucina, laboratorio di computer, attività in piscina),

l’inserimento nel territorio e la socializzazione (cena comunitaria ed uscite nel territorio). Tempi di attuazione: n. 1 volontario per n. 20 ore settimanali per tutta la durata del progetto (escluso luglio ed agosto).

3° obiettivo

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(Allegato 1)

Garantire l’affiancamento individualizzato del disabile in percorsi mirati di tipo formativo, occupazionale e/o lavorativoAttività prevista: Accompagnamento e supporto individualizzato alla persona disabile all’interno di percorsi di tipo formativo ed occupazionale.Affiancamento di una persona disabile nel proprio contesto lavorativo.Tempi di attuazione: n. 1 volontario per un n. di ore da determinarsi in base all’esigenza.

4° obiettivoPromozione di interventi di sostegno educativo individualizzato in ambito scolastico atti a favorire l’inserimento dell’alunno disabile in determinati momenti della vita scolasticaAttività prevista: Assistenza educativa ad alunni disabili della scuola primaria durante il tempo refezione. Tempi di attuazione: . n. 1 volontario per n. 4 ore settimanali secondo il calendario scolastico (da settembre a giugno).Attività prevista: Assistenza educativa ad alunni disabili della scuola primaria e secondaria di 1° grado sullo scuolabus.Tempi di attuazione: . n. 1 volontario per n. 6 ore settimanali secondo il calendario scolastico (da settembre a giugno).

5° obiettivoIn ambito extrascolastico promozione di interventi di sostegno alla famiglia attraverso forme di assistenza a domicilio dei minori disabili ed attivazione di momenti di integrazione a socializzazione dei minori nel contesto sociale (accesso e partecipazione ai servizi educativi e ricreativi presenti sul territorio).Attività prevista: Affiancamento individuale di minori disabili durante la freuqneza del Centro Ricreativo diurno estivo. Tempi di attuazione: n. 30 ore settimanali nel mese di luglio.Attività prevista: Azione di supporto alla famiglia attraverso interventi domiciliari e accompagnamento del disabile in realtà aggregative e ricreative del territorio (oratorio, biblioteca, centro sportivo, ecc.). Tempi di attuazione: n.1 volontario per n. 2 ore settimanali per la durata del progetto.

Descrizione completa delle modalità d’impiego dei volontari con particolare riferimento ai ritorni positivi per i volontari e per l’ente

Tutte le attività previste nel progetto comportano l’instaurarsi di una relazione con la persona disabile. Questo aspetto conferisce particolare significato e valore all’azione della volontaria e rende ancor più indispensabile il coordinamento con gli altri servizi coinvolti nella presa in carico del disabile.Appare fondamentale che il volontario mostri disponibilità ad approfondire la conoscenza della singola situazione e condivida col responsabile del progetto e con gli operatori le seguenti fasi:

- la segnalazione del caso- la formulazione di un piano educativo in collaborazione con altri servizi socio-assistenziali,

educativi o ricreativi coinvolti- la gestione dell’intervento - una costante verifica “in itinere” che coinvolga responsabile del progetto, volontaria,

assistente sociale, operatori dei servizi coinvolti.Si sottolinea il ritorno positivo dell’esperienza per la vooontaria come occasione per sperimentarsi in situazioni relazionali talvolta cariche di problematicità, ma tuttavia coinvolgenti ed arricchenti per la persona. Si ritiene inoltre che per la volontaria sia particolarmente importante il momento della verifica, inteso sia come valutazione dell’intervento alla luce di una rilettura dei bisogni, sia come momento di rielaborazione personale dell’esperienza vissuta e luogo ove esprimere dubbi, fatica, soddisfazione, difficoltà o gratificazione.

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

Per lo svolgimento delle attività previste dal progetto si rende necessario l’impiego delle seguenti risorse umane:- Esperto attività socio-asssitenziali, culturali e scolastiche per n. 30 ore settimanali – laurea in pedagogia- N. 4 educatori professionali per complessive n. 40 ore settimanali – laurea in Scienze dell’educazione- N. 1 coordinatore per n. 10 ore settimanali – laurea in Scienze dell’educazione- N. 3 educatori professionali per n. 38 ore settimanali ciascuno- N. 4 ausiliarie socio-assistenziali per complessive n. 65 ore settimanali- N. 5 assistenti educatori per sorveglianza alunni durante il tempo refezione per n. 4 ore settimanali

ciascuno- Referenti dell’Istituto Comprensivo di Gorle (Dirigente Scolastico, Insegnanti) per interventi di

competenza

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(Allegato 1)

- Referenti dei gruppi di volontariato presenti sul territorio che apportano il proprio tempo libero e la propria competenza

- N. 2 volontari in servizio civile.

Comune di LevateDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

Il progetto dentro cui inserire il volontario si articola essenzialmente in 3 fasi :fase iniziale

conoscenza dell’Ente comunale, dei servizi offerti e del territorio Realizzazione di una raccolta di dati rispetto alle risorse istituzionali o di volontariato presenti sul

territorio. Conoscenza dei casi in carico, attraverso A.S. comunale, e dei progetti mirati per i singoli minori

Fase intermedia interventi educativi a domicilio o sul territorio a favore dei minori disabili partecipazione agli incontri con altre realtà educative del territorio (scuola, oratorio, cooperativa per

l’ass. scol.) per il monitoraggio dei progetti Fase finale

percorsi in autonomia con i minori disabili e le realtà territoriali

Concretamente il volontario svolgerà le seguenti attività : incontri periodici con A.S. per conoscere i casi in carico e verificarne i cambiamenti incontri con oratorio, scuola, cooperativa (assistenti educatori) per conoscere i vari servizi offerti ai singoli

disabili mappatura del mondo del volontariato rivolto ai disabili (in particolare minori) e dei progetti in atto

localmente inserimento nei progetti educativi a favore dei minori disabili, già in atto o da attivare, da svolgersi anche a

anche presso il domicilio del minore, con la finalità di favorire l’autonomia personale e l’integrazione sul territorio, attraverso la partecipazione ai laboratori espressivi, piscina, corso di tennis, centro di aggregazione giovanile, oratorio, biblioteca, gite o uscite da concordare con la famiglia

scambio di comunicazioni e raccordo tra la famiglia del minore e i Servizi Sociali del Comune

Verranno fatti incontri settimanali con l’A.S. dedicati alla verifica dei diversi progetti educativi in carico

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

1 Assistente sociale a tempo parziale 1 volontario per 35 ore settimanali che sia disponibile per il mattino (9:00 – 12:00) per le attività di

incontri/equipe, mappatura dei servizi, progettazione di attività/laboratori, e per il pomeriggio (14:00 – 18:00) per i progetti domiciliari e non dedicati ai minori disabili.

Dal lunedì al venerdì

Il volontario è visto come una risorsa aggiuntiva che può sperimentarsi sia nelle relazioni interpersonali, acquisendo nuovi elementi di valutazione dei bisogni di una fascia debole, e sia nell’organizzazione di momenti di sensibilizzazione verso la comunità levatese.

Comune di MozzoDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

Lo S.F.A. di Mozzo è un luogo nel quale si svolgono varie attività, con l’intento di potenziare e valorizzare le abilità di ogni utente, sviluppandone l’autonomia, rispettando la dimensione percettiva di ognuno, i tempi, i ritmi diversi definiti in progetti individualizzati.

La programmazione per l’anno 2005 prevede la realizzazione di diverse attività di gruppo: Attività sportiva – piscina per alcuni utenti del servizio, calcetto, yoga ecc… Attività di cucina, due volte alla settimana con i pranzi preparati direttamente dai ragazzi del servizio

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(Allegato 1)

Attività cognitive Attività espressive tra cui anche il laboratorio di teatro Attività manipolative Attività ricreative con i bambini del catechismo

Accanto a queste attività, tenendo in considerazione le abilità e gli interessi di ognuno, si sono avviati progetti individuali, condivisi con le famiglie, con la duplice finalità di rafforzare la loro identità adulta e sociale e favorire una maggiore integrazione con il territorio. Nel corso dell’anno si prevede di organizzare due soggiorni climatici, uno in una località marina, l’altro in una montana rispettivamente nel periodo estivo e in quello invernale. Al fianco delle educatrici collaborano, compatibilmente con i propri impegni, un gruppo di volontari, risorsa significativa per la realizzazione delle attività. L’inserimento del volontario di servizio civile è finalizzato ad un supporto alle educatrici nello svolgimento delle attività quotidiane; si rende necessario che il volontario offra la sua disponibilità anche per il trasporto dei ragazzi disabili sia quotidianamente che nelle occasioni particolari in cui verranno organizzate attività all’esterno dell’Atelier di Mozzo.

Più nello specifico il volontario svolgerà le seguenti attività: Accompagnamento degli utenti dei servizi domiciliari per visite specialistiche;promozione di campagne informative sul servizio civile volontario. Trattasi di servizio finalizzato ad agevolare i destinatari dei progetti, impossibilitati a spostarsi con i propri mezzi (per ragioni di non autonomia, assenza di risorse familiari disponibili, mancanza di servizi pubblici alternativi o utilizzo disagevole,...), a recarsi nei luoghi di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione, terapia e socializzazione. Attualmente il servizio è assicurato, limitatamente ai casi più necessitanti, da personale comunale e dagli obiettori di coscienza. L’intervento dei volontari concorrerebbe sia a qualificare e migliorare il servizio, prevedendo un maggior numero di accompagnatori, sia a potenziarlo, determinando il soddisfacimento di altre istanze. Il volontario potrà provvedere sia alla guida dei mezzi comunali, sia all’accompagnamento dell’utente. In ogni caso è attivata dall’Ente Comunale l’assicurazione per il conducente Interventi di sostegno, in affiancamento agli operatori del servizio, agli utenti nei processi di integrazione

sociale con il proprio territorio di appartenenza; Collaborazione con i funzionari di area dell’ente nella promozione di momenti di sensibilizzazione sulle

tematiche della solidarietà e del disagio sociale in area disabili; Partecipazioni alle èquipe settimanali partecipazione ai laboratori educativi ( laboratorio teatro, danzaterapia, musica,..) condotti da esperti e dagli

educatori partecipazione alla stesura e alla realizzazione di progetti territoriali mirati partecipazione ad occasioni estemporanee ( uscite, cinema, feste,..) partecipazione al periodo di sollievo estivo : soggiorni estivi di più giorni in località turistiche

Il volontario in servizio civile volontario verrà impiegato con le seguenti modalità: da Lunedì al Venerdì compatibilmente con l’orario di apertura del servizio per un totale di 1400 ore

annuali.

Il volontario affiancherà gli operatori sociali dei vari servizi assistenziali facendo riferimento per il loro servizio sia all’operatore sociale al quale verrà affiancato, sia al coordinatore dei servizi sociali del comune di Mozzo.

Il volontario svolgerà quindi:- attività a rapporto diretto e personale con i disabili e le loro famiglie;- attività a rapporto indiretto (organizzazione e promozione attività di integrazione)- attività svolte in autonomia per alcune mansioni volte a stimolare il volontario nella gestione diretta di

attività ed a responsabilizzare rispetto al compito; - attività in collaborazione con altri soggetti nelle quali sviluppare le capacità del volontario rispetto al lavoro

con operatori differenti e rispetto al lavoro in èquipe.

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

Attualmente l’Atelier Arcobaleno di Mozzo ospita 7 disabili adulti, residenti nel comune di Mozzo e di Curno, di età compresa tra i 27 anni e i 59 anni. Il personale coinvolto in questo progetto sono:

un’educatrice a tempo pieno ( 28 ore settimanali di cui 4 di programmazione) due educatrici a tempo parziale di cui una anche coordinatrice interna del servizio. una psicologa a 10 ore settimanali per la consulenza psicologica alle operatrici e agli utenti.

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(Allegato 1)

Comune di PonteranicaDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

a. Rispetto al primo degli obiettivi enunciati il ruolo del/della volontario/a è quello di partecipare ai lavori di programmazione/verifica degli interventi dei Servizi socio-assistenziali (SAD –asa- e SFA –educatori- in primo luogo) a favore dell’anziano / disabile, condividendo con gli operatori degli stessi servizi l’individuazione di tempi e modalità della propria presenza a domicilio. Il volontario / volontaria si occuperà conseguentemente di offrire l’opportunità di momenti di gioco, di svago, di chiacchiera, di passeggiata…

b. Rispetto al secondo obiettivo il/la volontario/a si occuperà concretamente di organizzare e realizzare visite al domicilio di parenti ed amici dell’anziano/disabile;

c. Il terzo obiettivo è perseguibile consentendo (accompagnandolo) all’anziano / disabile di frequentare luoghi o situazioni di socialità e relazione significativi per la sua comunità di appartenenza (bar, centri ricreativi, biblioteca, parrocchia, cimitero…);

d. Da ultimo il/la volontario/a potrebbe essere investito del compito di supportare gli operatori dei servizi socio assistenziali nello svolgimento di alcune” pratiche” che non prevedano necessariamente di mettere in gioco un sapere specialistico: disbrigo di piccole commissioni, spesa…

Il “piano settimanale d’impiego” coinciderà con l’accostamento di più “moduli-visita” programmati in maniera confacente con l’intento di stimolo alla socialità che lo sottende.Normalmente l’orario degli interventi, concepiti nel periodo feriale sia per consentire al volontario / alla volontaria il supporto dei servizi sia per non demotivare l’attivazione delle reti famigliari, potrebbe essere compreso tra le 9,00 del mattino alle 18,00 del pomeriggio (con qualche slittamento sul serale nel periodo estivo?).

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attivitàIl volontario collaborerà con le seguenti figure:1 responsabile sevizi sociali (OLP)1 coordinatrice4 operatrici domiciliari

Comune di Romano di Lombardia

Descrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

PIANO DI ATTUAZIONE

Il presente progetto prevede la presenza di n.1 volontario per 30 ore settimanali.

Il Piano di attuazione del progetto si svilupperà secondo le seguenti fasi:

1) Fase di avvio Formazione teorico-pratica del volontario, per un periodo di due settimane, che si pone i seguenti obiettivi:

- conoscenza del contesto in termini di bisogni e risorse territoriali in relazione all’area dei disabili, attraverso l’Assistente Sociale;

- conoscenza dei servizi erogati dal Comune e della casistica attraverso l’affiancamento all’operatore domiciliare.

2) Fase di individuazione e programmazione degli interventi Definizione e stesura dei progetti individualizzati per gli utenti già in carico e per le nuove richieste o segnalazioni con pianificazione dell’intervento del volontario per ogni utente (obiettivi, prestazioni, tempi, orari, modalità di verifica) in continuità, integrazione e condivisione con l’azione delle altre risorse territoriali e comunitarie in merito al caso specifico (Operatore Domiciliare, N.P.I., Unità Operativa Disabili Ufficio di Piano, Assistenza Educativa Scolastica, S.F.A., agenzie del volontariato, ecc).

3) Fase di realizzazione degli interventi Svolgimento concreto delle attività da parte del volontario sia al domicilio degli utenti che sul territorio, in affiancamento all’operatore domiciliare e in autonomia, come meglio specificato di seguito nella descrizione delle attività.

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(Allegato 1)

4) Fase di verifica L’attività del volontario verrà verificata sia periodicamente che alla fine del progetto di volontariato civile, attraverso l'équipe: Responsabile dell'Ufficio Servizi Sociali, Assistente Sociale e operatore domiciliare.

La fase di individuazione e programmazione degli interventi e la fase di verifica rappresentano l'inizio e la fine del percorso esperienziale del volontario, ma allo stesso tempo sono trasversali a tutto il periodo del progetto.

Descrizione delle attività e delle modalità di impiego del volontario

Le attività del volontario vengono definite, realizzate, modificate e verificate dall’équipe professionale composta dall’assistente sociale e dall’operatrice domiciliare, con cadenza periodica. Il volontario attua gli interventi nei limiti previsti dal Progetto Individualizzato predisposto per ogni utente preso in carico, in accordo con il soggetto disabile e la sua famiglia.

Le prestazioni del volontario saranno le seguenti:

1. Supporto e stimolazione dell’autonomia personale del soggetto nello svolgimento delle attività quotidiane nella propria abitazione, quali la cura della persona, l’assunzione dei pasti, l’igiene personale, la vestizione, la mobilizzazione, la cura del proprio spazio di vita, il riordino, lo svolgimento compiti scolastici, ecc (es. nell’allacciarsi le scarpe e i bottoni, nella pulizia dei denti, ecc);

2. Aiutare il soggetto nell’orientamento nello spazio, inteso come capacità di muoversi da solo all’interno dell’abitazione (da un ambiente all’altro), del quartiere e in paese (luoghi di aggregazione e di ritrovo, oratorio, negozi, bibioteca, ecc)., attraverso la stimolazione dell’autonomia sociale (es. nell’effettuazione di piccoli acquisti e commissone, nel comprare il giornale, nell’andare all’oratorio, nel chiedere informazioni per strada, ecc);

3. Integrare gli interventi svolti in ambito scolastico attraverso interventi extrascolastici, svolti al domicilio e sul territorio, dando continuità a processi di apprendimento sia durante l’anno scolastico che nel periodo delle vacanze (es. nello svolgimento dei compiti o di attività ludico-espressive e ricreative);

4. Accompagnamento per lo svolgimento di attività che favoriscono la socializzazione e l’integrazione sociale nel proprio contesto socio-ambientale sempre con l’attenzione ad un ruolo attivo del soggetto (es. Oratorio, Centro Ricreativo Estivo, Associazioni, Servizi Territoriali, biblioteca, luoghi di ritrovo e di aggregazione sociale, mercato, manifestazioni e iniziative ricreative/socializzanti organizzate in ambito comunale, ecc)

5. Supporto all’operatrice domiciliare nella mobilizzazione e nei cambiamenti posturali, nella vestizione e nella deambulazione, nel superamento delle barriere architettoniche, nell’orientamento, nella somministrazione delle bevande e dei pasti, nella stimolazione per il mantenimento dell’autonomia funzionale e nella cura degli aspetti socio-relazionali della persona;

6. Interventi programmati di sollievo per i familiari, svolti sia al domicilio che sul territorio, per consentire ai caregiver di “recuperare” le energie psico-fisiche e svolgere altre attività mentre il volontario trascorre del tempo con disabile;.

7. Partecipazione alle riunioni di verifica sui progetti individualizzati insieme all'assistente sociale e all’operatrice domiciliare.

Il processo di “apprendimento” di abilità funzionali e sociali da parte del soggetto disabile passa attraverso la relazione con il volontario, che assume un ruolo non sostitutivo nello svolgimento delle attività, ma di promozione delle capacità residue del soggetto disabile e quindi di tramite in un percorso

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

Il numero dei volontari necessari per la realizzazione del progetto è pari ad uno.

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(Allegato 1)

Il volontario in servizio civile dovrà effettuare 30 ore settimanali distribuite su 5 giorni settimanali ed opererà in collaborazione ed affiancamento con le risorse umane già impiegate nel Servizio Sociale –Area Disabili del Comune:

- 1 Assistente Sociale comunale;- 1 Operatrice Domiciliare, dipendente comunale a 27 ore settimanali.

Il volontario dovrà possedere una predisposizione per i rapporti umani al fine di poter instaurare una relazione significativa con la persona disabile in cui si realizzi uno interscambio arricchente per entrambi.

Il volontario parteciperà alle riunioni d’équipe di programmazione, aggiornamento e verifica degli interventi con le figure professionali sopra descritte.

Comune di SeriateDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

L'attività del volontario di servizio civile si colloca in parte a supporto delle figure educative nello svolgimento delle attività quotidiane del servizio formazione autonomia (laboratorio di teatro, atelier, attività di piscina, attività semi-occupazionali..) ed in parte in progetti personalizzati a domicilio o sul territorio a vantaggio di persone disabili, con le seguenti funzioni:

Affiancamento del soggetto disabile all'interno del contesto domestico nello svolgimento di attività quotidiane (cura di sé, piccole faccende domestiche, etc);

Accompagnamento della persona disabile presso servizi del territorio (SFA, CSE, Laboratori occupazionali ed ergoterapici, altri Centri Diurni, Comunità Alloggio Handicap, CRH, etc…);

Accompagnamento della persona disabile presso contesti ordinari del territorio (Bar, negozi e centri commerciali, oratorio, etc…) con obiettivi di svago e socializzazione.

Partecipazione ad eventi e iniziative organizzate da soggetti del territorio, come opportunità di sollievo per la famiglia e di integrazione sociale per la persona disabile.

accompagnamento della persona disabile per lo svolgimento di pratiche, commissioni, ecc..

Modalità di attuazione del progettoFasi Tempi

1. Percorso formativo propedeutico dei volontari Giugno 20062. Conoscenza dei casi e presentazione della volontaria per le

situazioni già in carico. Giugno 2006

3. Realizzazione dell'intervento da parte della volontaria. Luglio 2006-aprile 2007

4. Valutazione di esito del progetto: Maggio 2007

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attivitàL'équipe di riferimento del Progetto Handicap è composta da diverse figure professionali:

5. Educatori professionali con competenze e funzioni educative, di progettazione, osservazione e monitoraggio dei processi di crescita degli utenti; hanno il compito di condividere gli interventi e i progetti con le famiglie, formularli, mantenere e promuovere la rete con i diversi referenti territoriali.

6. Coordinatrice del Progetto. Effettua interventi di supporto ed analisi educativa con gli operatori, supporta gli operatori nella promozione delle connessioni territoriali, favorendo la comunicazione e la collaborazione tra le varie agenzie educative ed istituzionali (Coop., Comune, Scuole, Associazioni). Mantiene i contatti con le famiglie.

7. Assistente sociale comunale. E' garante del lavoro e della qualità dei servizi attivati, condivide la progettazione e le modalità di intervento attuate; Incontra settimanalmente la coordinatrice del Progetto e periodicamente si incontra con lo staff educativo.

8. Operatori volontari. Si inseriscono nelle varie attività sopra elencate al fianco del personale educativo in base al bisogno. In particolare il gruppo dei giovani volontari prevede settimanalmente un'uscita serale con i ragazzi disabili per attività aggregative e di divertimento.

All'interno di questo progetto, collaborano due gruppi di giovani volontari: Il "Gruppo Donne", composto da quattro ragazze, si occupa d'iniziative sul tempo libero, offrendo il

proprio intervento a quattro persone disabili del territorio. Molte sono le uscite e le iniziative attivate e

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(Allegato 1)

sempre buona la partecipazione da parte delle ragazze disabili e la soddisfazione delle famiglie. Il gruppo "La macchia", composto da 14 volontari, da qualche anno collabora alle varie attività sul

territorio. Con loro è stato attivato un percorso d'accompagnamento pedagogico e educativo che ha giovato alla maturazione del giovane gruppo che quest'anno si è occupato dell'organizzazione di un percorso teatrale e che ha portato alla realizzazione di uno spettacolo.

Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII

Descrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontariIl volontario che sceglierà di collaborare alla realizzazione del progetto dovrà essere in possesso di alcuni specifici requisiti: la disponibilità al lavoro di gruppo nel rispetto delle singole professionalità, atteggiamento di accoglienza nei confronti di situazioni di disagio dovute ad handicap, disponibilità all’ascolto di persone anziane, titolo di studio e predisposizione in ambito educativo ed assistenziale.

Per il raggiungimento di questi obiettivi si prefigura la seguente griglia temporale di attuazione del progetto annuale:

GENNAIO/MAGGIO In questa prima fase del progetto si vuole sperimentare la capacità di inserimento del volontario nel contesto territoriale e dei servizi attraverso:

conoscenza delle modalità di funzionamento dei servizi già attivi sul territorio in merito all’area anziani ed handicap;

inserimento del volontario in attività di supporto ai servizi già attivi nell’area anziani ed handicap.

GIUGNO/SETTEMBREIn questa seconda fase, successivamente alla verifica del raggiungimento degli obiettivi della prima fase, dovranno essere valutate competenze più specifiche del volontario:

verifica della propria capacità ed indole al lavoro di gruppo, al lavoro individuale con situazioni di disagio sociale.

elaborazione di progetti mirati a favore di persone con handicap e/o anziane che mostrano un disagio sociale e familiare

SETTEMBRE/DICEMBREIn questa ultima fase verranno attuati i seguenti obiettivi:

attivazione e verifica in itinere dei progetti mirati a favore di persone con handicap e/o anziane che mostrano un disagio sociale e familiare

verifica generale sull’impiego del volontario.

Pertanto le attività destinate al volontario sono le seguenti: potenziamento dei normali servizi erogati dall’ente locale. collaborazione con il personale operante negli ambiti dei servizi territoriali per le aree handicap ed

anziani supporto all’assistente sociale del comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII per

l’elaborazione/implementazione di progetti mirati. costruzione di strumenti per il monitoraggio e la valutazione delle attività previste nei singoli progetti. figura di supporto che consenta di prestare una maggiore attenzione nei casi in cui si manifestano

situazioni di anziani ed handicap di scarso supporto familiare per ciò che riguarda la socializzazione e l’integrazione di queste persone con l’ambiente esterno;

supporto del servizio di formazione all’autonomia “Il Melograno”in alcune attività educative e proposte per il tempo libero;

supporto alle attività proposte dall’Associazione “Camminiamo Insieme” per ciò che concerne l’area disabilità anche con l’eventualità di prendere parte ad alcuni momenti di week-end/vacanze sollievo;

elaborazione di materiale informativo per le attività realizzate.

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

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(Allegato 1)

Il volontario per la realizzazione del progetto collaborerà con: coordinatrice dello SFA il “Melograno”; personale ASA in riferimento a casi di anziani che utilizzano il Servizio; educatrici professionali che operano all’interno delle realtà per l’handicap (SFA e Associazione

Camminiamo Insieme); assistente sociale comunale.

Comune di SpiranoDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

A inizio del percorso di Servizio Civile Volontario l’Operatore Locale di Progetto referente provvederà a fornire le informazioni necessarie per lo svolgimento delle attività.Ai volontari verrà inoltre consegnato del materiale cartaceo, quali fotocopie di regolamenti e documenti inerenti ai servizi coinvolti nel progetto.Durante lo svolgimento del Servizio saranno frequenti i momenti di verifica e di scambio tra i volontari e l’operatore di Progetto referente.Durante il corso dell’anno sono inoltre previsti diversi incontri formativi (vedere punto 20), tali a fornire ai volontari ulteriori conoscenze e a meglio comprendere il senso dell’esperienza che stanno vivendo.

Per l’Area Disabili i servizi coinvolti nel progetto di Servizio Civile Volontario sono: Servizio Assistenza Domiciliare con valenza Educativa: nell’ottica di questo servizio, il volontario

potrebbe prestare la propria attività a domicilio del disabile offrendogli compagnia, aiuto nella mobilizzazione, aiuto nella spesa e consegna a domicilio della stessa, qualora il disabile fosse impossibilitato ad uscire fuori di casa e non vi fossero famigliari. L’impiego del volontario in tale contesto non vuole esser in sostituzione alle figure qualificate impiegate per il servizio.

Servizio trasporto: aiuto integrativo ai pensionati che già effettuano tale servizio. Il servizio di trasporto verrà inoltre utilizzato a favore del Servizio di Assistenza Domiciliare Educativa per accompagnare il disabile nei luoghi in cui si svolgono le attività educative e per sgravare l’educatrice da tale compito (infatti questi spostamenti procurano all’educatrice una perdita di tempo utile, altrimenti utilizzabile per lo svolgimento delle attività con l’utenza);

Attività di tempo libero:favorire la socializzazione e lo scambio relazionale del disabile attraverso attività svolte all’interno del Paese, quali: accompagnamento nelle passeggiate; affiancamento nello svolgimento di commissioni (spesa, posta,banca,farmacia…); utilizzo della biblioteca per la lettura di quotidiani o libri; organizzazione di laboratori (decoupage, carta, pittura..) insieme al Gruppo Alba.

Per lo svolgimento di tali attività è necessaria n°1 risorsa umana.Mensilmente l’Operatore Locale di Progetto referente provvederà a stendere il piano di impiego dei volontari di servizio civile.Il Piano potrà subire delle lievi modifiche a seconda delle esigenze dell’Ente e delle richieste dei cittadini.L’ impegno richiesto è di 30 ore settimanali con la possibilità che vengano effettuate o su 5 o su 6 giorni, concordati con il volontario e secondo le necessità di servizio.Potrebbe essere richiesta la figura del volontario nel momento dei pasti al fine di costituire un momento non solo assistenziale, ma anche educativo.Attraverso queste esperienze i volontari potranno apprendere nuove conoscenze, affinare la propria sensibilità verso le problematiche sociali, accrescere il senso di appartenenza sociale, scambiare relazioni positive con i disabili in un’ottica di arricchimento nella diversità.

OBIETTIVO ATTIVITA’ PREVISTA TEMPI DI ATTUAZIONEConoscenza del territorio Lettura delle schede di

mappatura raccolte dal Comune di Spirano

Fase iniziale

Integrazione Servizio Assistenza Domiciliare Educativa

Inizialmente in affiancamento all’Educatrice professionale, successivamente con l’obiettivo di una autonoma integrazione e conduzione degli interventi.

Fase intermedia

Sollievo alla famiglia Attività di compagnia Fase intermediaFruizione servizi territoriali Accompagnamento del disabile Fase intermedia

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(Allegato 1)

verso strutture sanitarie, socio-sanitarie, di riabilitazione o ricreative (ad esempio SFA, CDI)

Socializzazione nel territorio Accompagnamento del disabile nello svolgimento di attività nei servizi del territorio (ad esempio: biblioteca, posta, farmacia, Centro Pensionati, Oratorio).

Fase intermedia e fase finale

Promozione autonomia residua Affiancamento nello svolgimento di commissioni (posta, banca, farmacia, spesa…)

Fase intermedia e fase finale

Favorire la domiciliarità Creare una rete di servizi e supporto alla famiglia nel territorio e a domicilio.

Fase finale

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

Le risorse umane impiegate nella realizzazione del progetto sono: Educatore Professionale che lavora per il Servizio di Assistenza Domiciliare Educativa; L’Assistente Sociale Comunale che svolge la funzione di coordinamento e monitoraggio del Servizio di

Assistenza Domiciliare Educativa; Personale Volontario (pensionati) che gestiscono ed effettuano il servizio trasporto; Genitori appartenenti al Gruppo Alba (gruppo informale di genitori di ragazzi disabili)

Comune di Torre Boldone

Descrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

I volonatari contribuiranno alla elaborazione ed all’attuazione dei progetti di intervento individualizzati previsti per le singole situazioni, partecipando alle riunioni di équipe, conoscendo i servizi esistenti per i disabili, impegnandosi, adeguatamente supportati, anche in momenti di osservazione e conoscenza delle singole situazioni .In particolare oltre alla partecipazione alle attività di gruppo organizzate dallo SFA (per es. laboratorio di cucina, laboratorio teatrale, attività espressive, laboratorio informatico, attività motorie, ecc.) si prevede la partecipazione a momenti ludici e di socializzazione sul territorio, alle attività di gruppi sportivi e ricreativi disponibili a sperimentare percorsi di integrazione di disabili.Potranno essere previsti:

l’affiancamento del minore disabile al suo domicilio o nei diversi ambiti di socializzazione (biblioteca, oratorio, ecc.);

la predisposizione e realizzazione di singole iniziative definite anche in base ai bisogni espressi dai soggetti in carico.

la partecipazione alle attività dello SFA (comprese attività di laboratorio e gite); l’accompagnamento e assistenza disabili durante il percorso da casa a scuola; l’accompagnamento del disabile alle sedute di fisioterapia;

la collaborazione in occasione di uscite didattiche.

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attivitàI volontari di servizio civile svolgeranno la loro azione in integrazione con l’assistente sociale comunale, gli operatori dello S.F.A., gli educatori professionali incaricati per l’A.D.E.H., le A.S.A. e gli assistenti educatori che operano nella scuola con i disabili.

Comune di TrevioloDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

Area Officina di Merlino

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(Allegato 1)

I laboratori dell’Officina di Merlino sono l’aspetto più consolidato del Servizio, punto di riferimento fisso e significativo per utenti, famiglie e operatori. I laboratori sono momento privilegiato nella relazione educativa a due, e di piccolo gruppo: attraverso questa risorsa si raggiunge una buona conoscenza degli utenti e si sviluppa gran parte dei loro progetti individuali.Per quanto riguarda il tempo libero, da un lato si propongono attività consolidate, dall’altro si è avviata la progettazione di proposte più diversificate e flessibili proprio per meglio rispettare i bisogni di ogni singolo soggetto.Le attività di quest’area possono così essere suddivise:

Laboratori creativi: si svolgono il lunedì e venerdì dalle ore 09.00 alle 12.30 e il mercoledì dalle ore 09.00 alle 16.00, coinvolgono nr. 6 utenti adulti e le attività svolte consistono in:

Attività di bricolage; Attività manipolative Attività espressive; Laboratorio di cucina

Durante il mese di luglio i laboratori vengono sospesi nel periodo del soggiorno marino e al rientro, fino alla chiusura nel mese di agosto, le attività con questi utenti e ad altri ai quali viene allargata la proposta, consistono in uscite giornaliere diversificate sul territorio quali pic-nic, piscine, serate al cinema…

Attività individuali o di piccolo gruppo: si tratta generalmente di attività sportive (piscina e/o palestra) o uscite sul territorio, dove l’attività funge da pretesto per facilitare la relazione con gli utenti coinvolti generalmente in numero ristretto. Consistono in:

L’attività di palestra si svolge il lunedì e giovedì dalle ore 17.00 alle ore 20.00 con due utenti presso un Centro sportivo extraterritoriale;

L’attività di piscina si svolge il martedì e giovedì dalle ore 14.00 alle ore 17.00 con quattro utenti presso un Centro sportivo extraterritoriale.

Le uscite pomeridiane hanno cadenza bi-settimanale pomeridiana da concordare di volta in volta – in genere il venerdì pomeriggio- coinvolgendo cinque utenti.

Attività di tempo libero: consiste nelle attività meno strutturate dove l’aspetto relazionale si esprime in modo ancora più libero. Le attività consistono in:

Gite giornaliere (in media tre all’anno il sabato) Soggiorno estivo al mare (10 giorni a luglio) Uscite in orari serali ( 1uscita ogni due mesi)

Area Extrascuola

Il progetto prevede che gli interventi vengano attuati in momenti extrascolastici e siano rivolti a bambini e minori disabili inseriti nella scuola dell’obbligo e oltre. Il progetto viene condiviso con le famiglie, con il personale docente della scuola e con le figure specialistiche dell’ASL-UONPIA, dove il minore è supportato da un punto di vista sanitario e riabilitativo.Le attività si realizzano all’interno di agenzie quali:

La Ludoteca: è un Servizio comunale ed è lo spazio giochi frequentato da bambini dagli zero agli undici anni in momenti diversificati in base a determinate fasce d’età. Le attività proposte sono di tipo senso-motorie, espressive, socializzanti. Vengono svolte due pomeriggi la settimana dalle ore 15.00 alle 18.00 per l’età 6-11 anni e un pomeriggio a settimana (dalle 16.00 alle 18.00) per i più piccoli 3-6 anni. Per la fascia d’età dagli 0 ai tre anni l’attività è svolta la mattina con la presenza dei genitori. Durante il periodo estivo ( per la fascia 6-11 anni) da metà giugno alla prima settimana di agosto la struttura organizzava del Servizio viene modificata: le attività si svolgono tutte le mattine dal lunedì al venerdì ed è prevista una gita giornaliera la settimana.

Oratorio: si sono intraprese collaborazioni per favorire l’inserimento di minori disabili in momenti extrascolastici con coetanei (catechismo, attività ludiche…)

Le attività verranno svolte dagli operatori, dalla coordinatrice del progetto e dai volontari attraverso una programmazione specifica per ogni minore.Sono previsti incontri settimanali di programmazione, organizzazione e realizzazione di tutte le attività sopra esposte e in particolare le volontarie entreranno a far parte del lavoro che l’equipe educativa svolge attraverso le riunioni settimanali di staff e quelle periodiche d’equipe volte a monitorare il progetto e tutto il lavoro ad esso connesso. Il/la volontario/a affiancherà gli operatori sociali dei vari servizi educativi per minori e adulti disabili facendo riferimento per il suo servizio sia all’operatore sociale al quale verrà affiancato, sia al coordinatore dei singoli

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(Allegato 1)

servizi.Gli orari di servizio sono quelli previsti per gli operatori sociali e si diversificano in base alle necessità assistenziali degli utenti e alla peculiarità proprie dei singoli servizi attivati.

Attività previste: Affiancamento degli operatori sociali operanti nel servizio ; Sostegno ai soggetti disabili nei processi di integrazione sociale con il proprio territorio di appartenenza;

Le fasi previste dal piano di attuazione sono le seguenti:

1- Formazione specifica

Nel momento della presa servizio da parte del/la volontario/a è previsto un momento formativo specifico al fine di mettere in condizione il volontario/a di acquisire conoscenze minime indispensabili per intraprendere il proprio servizio civile volontario.

2- Fase propedeutica al servizio

E' previsto di seguito un periodo in cui il/la volontario/a prenderà visione delle proprie mansioni e delle risorse a disposizione per la gestione della propria presenza all'interno delle attività previste dal progetto.In questa fase è previsto l'accompagnamento da parte del referente per il servizio civile volontario .

3- Fase del servizio

Il/la volontario/a prenderà parte alla vita quotidiana del settore a cui è destinato attraverso le seguenti attività:

Affiancheramento degli operatori sociali dei vari servizi educativi Sostegno ai minori disabili nei processi di integrazione sociale con il proprio territorio di appartenenza;

4- Fase delle verifiche intermedie e finale

Sono previsti alcuni momenti di verifica delle attività svolte dal/la volontario/a:

Verifica intermedia trimestrale: è previsto ogni tre mesi un momento di verifica delle attività svolte dal/la volontario/a con la finalità di valutare: l'efficacia del servizio volontario, la coerenza degli obiettivi del progetto con l'attività quotidiana del/la volontario/a e per indicazioni di ri-progettazione delle attività dell'ente nel settore specifico di intervento anche considerando l’esperienza fatta dal/la volontario/a. Verifica finale: è previsto alla fine del servizio un momento di verifica dell'andamento complessivo del progetto. A questa fase partecipano: il/la volontario/a, l’operatore locale di progetto, il responsabile di settore e i coordinatore dei singoli servizi.

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

Area Officina di MerlinoQuest’area coinvolge complessivamente 13 utenti e le risorse umane impiegate sono:nr. 1 coordinatrice-educatrice nr. 2 educatori a 36 orenr. 1 assistente sociale nr. 1 responsabile del Servizio e referente dell’Amministrazione Comunale alcuni volontari in base alle singole disponibilità

Area extrascuolaI minori disabili coinvolti in questo spazio sono 13 e le risorse umane impiegate sono:nr. 2 educatori per 20 ore settimanalinr. 3 assistenti educatori per 5 ore settimanalinr. 1 coordinatrice

Comune di Parre

Descrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e

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(Allegato 1)

descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

a) Modalità del progetto

Per poter formulare un’ipotesi di intervento attorno a questo obiettivo, si dovrà necessariamente percorrere alcune tappe fondamentali:

1) ASCOLTO DEI BISOGNI-DESIDERI DEI DESTINATARI DEL PROGETTO E DEI LORO FAMIGLIARI

L’ascolto dei bisogni e dei desideri dei destinatari del progetto e dei loro famigliari è una delle parti fondamentali dell’intervento. Essa deve essere condotta dall’Assistente Sociale del Comune di Parre e dall’Operatore Locale di Progetto nonché dall’Assistente Sociale della Neuropsichiatria Infantile, attraverso un atteggiamento di disponibilità e di accoglienza dei bisogni dell’altro, ben lontana da un pensiero giudicante e di pregiudizio che ne infici la validità.In questa prima fase è importante non dare risposte che potrebbero essere in seguito disattese, ma è necessario limitarsi all’ascolto e alla comprensione del problema.

2) ANALISI DEI BISOGNI E FORMULAZIONE DI IPOTESI DI LAVORO

È la fase successiva all’ascolto e consiste nell’analisi in équipe dei bisogni e dei desiderata espressi dall’utenza.In essa il gruppo di lavoro, che è formato dall’Assistente Sociale del Comune di Parre, dall’Operatore Locale di Progetto, dal Volontario/a in servizio civile e, se del caso dall’Assistente Sociale della Neuropsichiatria infantile e dal Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo, l’équipe analizza le necessità espresse dall’utenza nei colloqui precedenti e studia le ipotesi ed progetti di intervento determinando le dinamiche che interverranno nello stesso.

3) CONDIVISIONE DELLE IPOTESI DI LAVORO

Le ipotesi di intervento vengono condivise in una prima fase con i gruppi e le associazioni locali che verranno coinvolte nello stesso. Si illustrano gli obiettivi e le modalità dei progetti e si raccolgono le osservazioni delle associazioni, cercando insieme, in un’ottica di partnership, la soluzione idonea che sottenda ai bisogni espressi dall’utenza e a quelli manifestati dei gruppi e dal Comune.In una fase successiva si presenta il progetto alle famiglie e ai destinatari dell’intervento verificandone la condivisione da parte dagli stessi. Se del caso esso viene rivalutato rispetto alle perplessità sorte.

4) AVVIO DEL PROGETTO

È la messa in pratica degli obiettivi discussi e fissati nel progetto. Qui il volontario/a in servizio civile diviene con i destinatari del progetto e le associazioni, l’assoluto artefice della buona riuscita dello stesso. Ed esso spetta la parte più delicata dell’operazione: creare e mantenere con i tutti i soggetti coinvolti quelle dinamiche e quegli equilibri che traducano in risultato gli obiettivi preposti nel progetto.Il volontario/a dovrà porsi in una situazione operativa e di tramite tra il territorio, le associazioni coinvolte, le famiglie, i soggetti destinatari del progetto ed il Comune, in un’ottica di perseguimento degli obiettivi prefissi. Naturalmente egli sarà supportato dalla supervisione e dagli interventi dell’intera équipe di lavoro, mentre avrà un contatto quotidiano di verifica con l’Operatore Locale di Progetto.

5) VERIFICA DEL PROGETTO

Oltre ai report quotidiani e alle sensazioni personali sull’andamento del progetto che il volontario condividerà con l’Operatore locale di riferimento, verranno istituiti incontri periodici a cadenza trimestrale da tenersi con l’intera équipe di lavoro, mentre verifiche più frequenti avverranno con le famiglie ed i soggetti interessati al progetto.

Azioni concrete

Presa dei contatti con i destinatari del progetto e con le loro famiglie; Spiegazione degli obiettivi e dei contenuti dell’intervento; Creazione e condivisione del progetto con tutti i soggetti coinvolti; Attuazione delle attività previste (laboratori, gruppi compiti, ecc…); Creazione di momenti di aggregazione in e con il paese, la comunità ed il territorio (gite, feste, ecc… );

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(Allegato 1)

Sensibilizzazione sul territorio alle problematiche e alle risorse del sociale; Riunioni e incontri a tema con i gruppi e le associazioni locali.

Tappe previste

1) ASCOLTO DEI BISOGNI-DESIDERI DEI DESTINATARI DEL PROGETTO E DEI LORO FAMIGLIARI(luglio - agosto)

verifica delle necessità espresse dalla neuropsichiatria e dall’Istituto Scolastico Comprensivo ascolto dei bisogni espressi dall’utenza e e dai famigliari degli utenti

2) ANALISI DEI BISOGNI E FORMULAZIONE DI IPOTESI DI LAVORO (settembre – ottobre)

formazione del gruppo di lavoro analisi dei bisogni espressi primi contatti con le associazioni ed i gruppi locali stesura del progetto

-3) CONDIVISIONE DELLE IPOTESI DI LAVORO (primi di ottobre)

interessamento dei gruppi e delle associazioni coinvolgibili nel progetto condivisione del progetto con le famiglie

4) AVVIO DEL PROGETTO (metà ottobre)

avvio effettivo dei progetti sulla base di quanto convenuto attuazione delle attività previste

5) VERIFICA DEL PROGETTO(durante tutto l’anno)

report quotidiani tra il volontario e l’Operatore Locale di Progetto verifica trimestrale con le famiglie ed i soggetti interessati al progetto verifica trimestrale dell’intera équipe

Descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

Il volontario/a, opportunamente sostenuto dall’Operatore Locale di Progetto e dall’Assistente Sociale del Comune sarà inserito nel presente progetto con il compito di seguire, in collaborazione con l’intera équipe di lavoro, tutte le fasi progettuali previste, coadiuvando e sostenendo le azioni di sensibilizzazione e di promozione di eventi formativi/informativi nonché ludico-ricreativi o educativi. In particolare modo egli si occuperà di dare vita alle azioni previste nei diversi progetti pensati per i differenti utenti. Dovrà:

Incrementare i momenti di aggregazione delle famiglie, spesso lasciate alla loro situazione di “emarginazione sociale”;

Attuare attività di laboratorio per i soggetti destinatari del progetto;

Creare, con l’ausilio dei gruppi e delle associazioni locali, momenti ricreativi, di svago e socializzazione per i soggetti destinatari del progetto e per le loro famiglie;

Creare situazioni di ascolto per i soggetti coinvolti (e per le loro famiglie);

Tessere sul territorio un lavoro di rete che attui gli obiettivi contenuti nel progetto.

Modalità di impiego ed organizzazione del volontario

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(Allegato 1)

n. volontari Ore settimanali(per 45 settimane)

Ore annuali(settembre – luglio)

Collettivi d’equipe:progetti e laboratori continuità, contatti con il territorio, ecc…

Formazione del personale (interna e/o esterna)

1 24 ore 1080 ore Presenza obbligatoria obbligatoria

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

1 Operatore Locale di Progetto – Roberto Squinzi – con la funzione di:

coordinatore fra le diverse istituzioni, gruppi ed associazioni coinvolte; coordinatore del volontario/a in servizio civile; contatto con le famiglie ed i soggetti coinvolti nel progetto; monitoraggio e valutazione del corretto funzionamento ed esecuzione delle attività; promozione e sviluppo del progetto in virtù di una continuità futura; gestione finanziaria del progetto. 1 Assistente Sociale del Comune – sig. Grando Antonella – con la funzione di:

ascolto dei bisogni-desideri dei destinatari del progetto e dei loro famigliari; analisi e stesura in équipe dell’ipotesi di progetto; condivisione del progetto con i gruppi e le associazioni coinvolte; condivisione del progetto con le famiglie e gli utenti finali del progetto; collabora attivamente con l’Operatore Locale di Progetto e con il volontario; verifica dell’andamento del progetto

1 Assistente Sociale della Neuropsichiatria Infantile – D.ssa Rossetti Antonella – con la funzione di:

segnalazione degli utenti destinatari del progetto; segnalazione delle necessità degli stessi e delle loro famiglie di provenienza; analisi e stesura in équipe dell’ipotesi di progetto; tiene i contatti con l’Operatore Locale di Progetto per la verifica dell’andamento dello stesso

Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo – D.ssa Gibellini Vanda – con la funzione di:

segnalazione degli utenti destinatari del progetto; segnalazione delle necessità degli stessi e delle loro famiglie di provenienza; analisi e stesura in équipe dell’ipotesi di progetto; tiene i contatti con l’Operatore Locale di Progetto per la verifica dell’andamento dello stesso

Gruppi ed associazioni del territorio con i seguenti compiti:

condivisione del progetto con l’équipe di lavoro; collaborazione attiva con il volontario/a in servizio civile e con l’Operatore Locale di Progetto per

l’attuazione dello stesso; verifica dell’andamento del progetto

Famiglie delle persone destinatarie del progetto e destinatari del progetto con i seguenti compiti:

manifestazione delle proprie esigenze e bisogni attraverso gli incontri con le assistenti sociali; condivisione ed eventuali osservazioni sull’ipotesi di progetto; collaborazione attiva con il volontario/a in servizio civile e con i gruppi e le associazioni coinvolte nel

progetto; verifica trimestrale dell’andamento dello stesso

Volontario/a in servizio civile – 30 ore settimanali:

con i compiti precedentemente specificati

Comune di RanicaDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e

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(Allegato 1)

descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

Come descritto nelle parti precedenti il Progetto si articolerà su tre diverse prospettive: Lavoro di ricerca/analisi relativo alla realtà dei bisogni e delle risorse presenti; Supporto diretto con persone che vivono situazioni di disagio per evitare processi di isolamento; Approfondimento delle collaborazioni già in atto con le realtà del Terzo Settore presenti nel territorio e

verifica della possibilità di avviare nuove collaborazioni;

Il volontario collaborerà principalmente con l’Assistente Sociale e con l’ausiliaria Socio Assistenziale del Comune.Il volontario affiancherà l’Assistente Sociale:

- nell’attività di ricerca ed analisi;- nell’attività di preparazione della documentazione relativa al segretariato sociale; - nella fase di lettura e valutazione degli interventi attivati ed attivabili per i nuclei familiari o per le

persone singole in carico;- nella tenuta dei rapporti con i soggetti del Terzo Settore presenti sul territorio.

Il volontario collaborerà con l’Ausiliaria Socio Assistenziale:-nello svolgimento a domicilio di interventi a favore di persone che vivono situazioni di disagio;-importante sarà il ruolo del volontario rispetto ad obiettivi di integrazione e socializzazione delle persone

che vivono realtà problematiche;

Fase Iniziale- periodo di osservazione del contesto territoriale e della realtà dei servizi presenti. Sarà data particolare rilevanza ad incontri di conoscenza con le realtà del Terzo Settore e dei servizi già presenti nel territorio. Questa fase sarà utilizzata anche per un primo livello di raccolta dati che verranno poi rielaborati per la predisposizione di strumenti che favoriscano la vicinanza ai servizi da parte delle persone che vivono situazioni a rischio(aggiornamento carta dei servizi, predisposizione all’interno del sito internet del Comune di tutte le informazioni raccolte che possano aiutare la popolazione);

Fase intermedia- il volontario, sotto la diretta conduzione del responsabile del Progetto, in collaborazione con gli altri

operatori coinvolti nei singoli progetti di aiuto, seguirà nuclei familiari con particolare difficoltà legate all’integrazione dei disabili nel territorio o impegnati nell’assistenza ad anziani.(Si prevede di individuare al massimo 5 nuclei familiari);

- parallelamente il volontario entrerà in contatto e si definiranno collaborazioni con le associazioni e gli altri soggetti coinvolti nei progetti di aiuto individuati;

In itinere e nella fase finale:

- il volontario sempre in collaborazione con l’Assistente Sociale si dedicherà alla rielaborazione delle informazioni raccolte e della documentazione di servizio con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità delle persone ai servizi ed in particolare alle numerose attività informali associative presenti a Ranica;

- saranno dedicati momenti specifici alla rielaborazione dei vissuti raccolti dal volontario rispetto alle realtà incontrate e rispetto al proprio ruolo;

Si ritiene importante segnalare i seguenti indicatori di qualità:- la presenza di interventi già avviati (vedi descrizione del contesto);- la presenza decennale del Servizio di Assistenza Domiciliare all’interno dell’organizzazione del Comune e

del paese nel suo complesso;- la definizione di un numero massimo di casistica a cui affiancare il volontario;- la definizione di momenti specifici, periodici e su tutto il periodo del Progetto, dedicati alla

programmazione delle attività e degli obiettivi raggiunti;- definizione all’interno della riunione settimanale di coordinamento di un momento specifico da dedicare

all’aggiornamento dei passi svolti e delle rielaborazioni raccolte da parte del volontario da costruire in termini di crescita professionale reciproca;

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

In questo progetto saranno impegnati:- 1 Assistente Sociale;

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(Allegato 1)

- 1 Ausiliaria Socio Assistenziale;- i medici di base;- i riferimenti delle associazioni impegnate nel settore anziani e disabili;- il personale dei servizi specialistici presenti sul territorio e descritti nella parte dedicata al contesto

territoriale(educatori professionali, medici, psicologi, personale del Centro Diurno Integrato…).

Comune di CalcinateDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontariDescrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attivitàIl contesto territoriale di riferimento ha registrato nell’ultimo decennio un notevole incremento della popolazione per fenomeni di immigrazione di nuovi nuclei familiari da altri contesti; questa realtà, unita al pendolarismo che costringe a svolgere la propria attività lavorativa in territori diversi da quello di residenza hanno portato ad una riduzione della solidarietà sociale ed hanno influito sul sistema delle relazioni portando ad una riduzione della solidarietà sociale ed hanno influito sul sistema delle relazioni portando ad un modo di vivere comunitario non più caratterizzato dal “senso di appartenenza”.

Il progetto si prefigge l’obiettivo di rinforzare i servizi attualmente esistenti per gli anziani e i disabili e di crearne di nuovi anche con il supporto dei volontari. Al servizio sociale comunale e alle associazioni di volontariato nel corso di questi ultimi anni sono pervenute diverse richieste di sostegno quotidiano da parte di anziani e disabili, sostegno che spaziava dalla richiesta di aiuto nell’igiene personale e domestica,al disbrigo di pratiche, alla compagnia. Considerate le richieste di aiuto e l’esigenza di incentivare l’esistente per rispondere nel migliore dei modi, sia qualitativamente che quantitativamente, alle esigenze dei cittadini di Calcinate, il Comune di Calcinate in accordo e in collaborazione con il Centro Anziani e Pensionati ha pianificato una serie di obiettivi, interventi e tempi per la realizzazione del progetto “Progettare e vivere il sociale“.Per raggiungere gli obiettivi stabiliti è necessario, innanzitutto, approfondire la conoscenza delle esigenze della popolazione anziana e disabile, verificare ulteriormente il loro grado di informazione rispetto ai servizi e delle offerte del territorio e incentivare la collaborazione tra le realtà professionali e volontarie. Per la realizzazione delle attività previste nel progetto il volontario avrà un ruolo fondamentale. Egli seguirà tutte le fasi del progetto, collaborando con le diverse figure coinvolte. Il volontario, attraverso lo svolgimento delle attività e degli interventi di cui sarà incaricato, inoltre, avrà la possibilità di avere egli stesso dei benefici ed un arricchimento del bagaglio personale.Il volontario, infatti, potrà conoscere “gli anziani e i disabili”e le loro problematiche, avere la possibilità di maturare una scelta professionale orientata al sociale e sviluppare qualità importanti quali la sensibilità, la responsabilità, la partecipazione e altre forme di impegno civile future. Il volontario, inoltre, potrà divenire uno snodo della rete dei rapporti tra i diversi servizi e sviluppare la solidarietà tra gli anziani, valorizzandoli come portatori di tradizioni e cultura e come soggetti attivi della comunità.

Attraverso la stretta collaborazione tra il servizio sociale comunale e le Associazioni di Calcinate si intendono promuovere le seguenti attività :

ATTVITA’ RISORSE TEMPIAffiancamento dell’ausiliaria socio-assistenziale negli interventi al domicilio, prevedendo l’assunzione diretta da parte della volontaria di taluni compiti quali l’accompagnamento dell’anziano a fare la spesa e dal medico curante, il supporto nel ritiro dei farmaci e degli esami medici , visite di compagnia, visite ai parenti (escluse prestazioni attinenti all’igiene personale)

Assistente socialeVolontario

Maggio 2006-maggio 2007

-supporto all’assistente sociale nell’elaborazione di strumenti volti alla conoscenza del bisogno emergente anche attraverso

OLP , assistente sociale comunale, volntario

Maggio 2006-dicembre 2006

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(Allegato 1)

l’elaborazione di questionari e la loro somministrazione agli utenti, rielaborazione dei questionari stessi

-organizzazione di un servizio itinerante di trasporto che possa rispondere alle esigenze di accompagnamento per gli esami medici e il disbrigo di pratiche amministrative presso gli uffici preposti, anche attraverso l’ausilio dei mezzi comunali

OLP, Auser, volontario, assistente sociale

Maggio 2006- luglio 2006

-partecipazione alle riunioni con l’assistente sociale, l’assessore ai servizi sociali e la coordinatrice del servizio di assistenza domiciliare

Assistente sociale comunale , assessore ai servizi sociali, OLP, coordinatrice SAD, volontario

Maggio 2006-maggio2007(cadenza bimestrale)

attivazione e coinvolgimento degli anziani disponibili nella ricerca e valorizzazione delle tradizioni calcinatesi e non : il dialetto, i proverbi, le ricette, i giochi, le ninne nanne, le filastrocche, ecc…, rielaborazione e diffusione del materiale raccolto

Volontari, OLP, anziani Maggio 2006-maggio 2007

promozione della solidarietà attraverso ad esempio la creazione di un gruppo stabile di anziani volontari che si farà promotore in sinergia con l’associazione “Anziani e Pensionati di Calcinate” di diverse iniziative rivolte agli anziani

Volontari, OLP, anziani Maggio 2006-maggio 2007

preparazione pasto e consegna pasto a domicilio, somministrazione pasto, aiuto nel lavaggio piatti

Assistente sociale, OLP, volontari Maggio 2006-maggio 2007

compagnia e sostegno relazionale durante vari momenti della giornata

Assistente sociale, OLP, volontari Maggio 2006-maggio 2007

incontrare le varie associazioni che si occupano di anziani e disabili

Volontari, OLP, Assistente sociale Maggio 2006-maggio 2007

preparazione e diffusione di materiale informativo specifico

Volontari Maggio 2006-agosto 2006

supporto nell’aggiornamento del sito comunale

Volontari, assistente sociale Maggio 2006 – maggio 2007

Supporto allo sportello disabili Volontari, assistente sociale Maggio 2006 – maggio 2007

Comune di Stezzano- AtelierDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontariDescrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

Si possono evidenziare due livelli organizzativi nell’articolazione del progetto:

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(Allegato 1)

1. Atelier2. PMT per gli utenti dell’Atelier

1. Atelier All’interno delle attività dell’Atelier sopra elencate ci sarà una programmazione con obiettivi specifici che sarà effettuata nel mese di Ottobre. Vi saranno inoltre verifiche intermedie all’incirca nel mese di Febbraio Marzo e una verifica nel mese di Luglio sull’andamento delle stesse.Per queste attività verranno impiegate le seguenti persone:Coordinatrice 1 Psicopedagogista1 Assistente Sociale2 Educatori 2 Volontari del Servizio Civile.Verranno concordati insieme gli obiettivi specifici per ogni attività, e per ogni ragazzo e poi valutati in itinere, come anticipato sopra.Il compito dei Volontari del Servizio Civile sarà di affiancare gli educatori e di partecipare alla programmazione, organizzazione e realizzazione di tutte le attività esposte sopra.

2. PMT con gli utenti dell’Atelier

I PMT, progetti mirati sul territorio, prevedono l’inserimento su territorio di alcuni utenti mediante l’individuazione di spazi esterni adeguati per attività occupazionali. Per ogni PMT viene stesa una specifica programmazione con il coinvolgimento delle agenzie territoriali quali Cooperative, gruppi di volontariato e singoli volontari.Le modalità d’intervento sono le seguenti:

- individuazione dei bisogni degli utenti dell’Atelier mediante la partecipazione alle attività del centro;- individuazione delle possibili risorse del territorio che possano rispondere a tali bisogni;- contatto di queste risorse;- costruzione insieme a tali risorse di progetti individuali di integrazione;- attuazione di tali progetti mediante un’iniziale accompagnamento dal parte degli operatori dell’Atelier.

Nel mese di Ottobre si deciderà per quali utenti far partire un PMT. Dopo una ricerca delle adeguate agenzie territoriali ( Il tempo per fare questa cosa non è facilmente prevedibile può essere da 1 mese a più mesi per nuovi progetti o di qualche settimana per progetti già avviati) partirà il progetto che durerà fino al mese di Luglio circa.

Quest’area prevede l’impiego di :- 1 coordinatrice dello SFA Atelier;- 1 educatore ;- 1 o 2 volontari del servizio civile ;

Modalità d'intervento delle volontarie:- Individuazione dei soggetti disabili maggiormente bisognosi di integrazione sul territorio. - Individuazione delle realtà-risorse del territorio in grado di integrare tali soggetti mediante una mappatura

delle realtà associative e non, presenti sul territorio di Stezzano- Contatto con queste realtà del territorio individuate mediante incontri informativi sulle finalità del progetto.- “Accompagnamento” dei soggetti disabili nella conoscenza delle associazioni e gruppi attraverso la loro

partecipazione, alle attività proposte dalle varie realtà individuate.- Graduale “distacco” dai soggetti disabili esaurendo la funzione di “ponte” e presa in carico di questi ultimi

autonomamente da parte delle varie realtà.

Comune di Stezzano- minori disabiliDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontariDescrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attivitàIl progetto si persegue attraverso azioni educative che prevedono il coinvolgimento tecnico e operativo della referente educativa, due educatori e tre assistenti che supportano i bambini anche nell’ambito scolastico. I volontari prendono parte al progetto attraverso: momenti di coordinamento tecnico settimanale, di supporto educativo ai bambini nel rispetto del progetto di ogni singolo. E’ stata già attivata la collaborazione con l’oratorio e il centro di aggregazione giovanile con i quali si prevede di continuare una condivisione sociale e culturale, il coinvolgimento di risorse umane e l’utilizzo delle rispettive strutture per la realizzazione d’interventi specifici rivolti ai minori diversamente abili con i pari.

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(Allegato 1)

Gli interventi educativi favoriscono: lo stare bene del bambino; la presa in carico dei bambini in tenera età per garantire preventivamente, l’attivazione di processi di autonomia globale;

Gi interventi si perseguono con: modalità educative e relazionali adattabili ad ogni specifica patologia; lo sviluppo delle competenze personali di ogni bambino, favorendo maggiori abilità e stima di se,

nel rispetto di futuri processi d’integrazione con i pari;

Nel rispetto dell’autonomia di ogni bambino, gli interventi favoriscono esperienze di vita, con l’utilizzo dei servizi e contenitori educativi presenti, affinché il bambino possa apprendere conoscere e vivere dimensioni quotidiane, che per altri bambini sono scontate:

SERVIZI PUBBLICI RICREATIVI (negozi – posta – parco…..) SERVIZI CULTURALI (biblioteca – oratorio -) SRUTTURE ABILITATIVE E RIABILITATIVE ( piscina – maneggio)

Si mantengono confronto tecnici costanti sulla progettualità dedicata alla disabilità, con i servizi gestiti dall’Ente, per consentire e garantire minime relazioni a breve termine e nel rispetto del progetto di vita di ogni singolo bambino e della sua famiglia:

SFA (SERVIZIO FORMATIVO AUTONOMIA per adulti); CAG (centro - aggregazione giovanile) SPAZIO GIOCO (servizio ludico per bambini 0/6)

Nel progetto è previsto un coinvolgimento operativo con l’ORATORIO per quanto riguarda l’inserimento dei minori disabili nei percorsi del catechismo, nei campi scuola e nel progetto vacanza. Con la collaborazione degli organismi sul territorio si è concretizzato il bisogno di questi minori di conoscere nuove realtà, altre esperienze e contestualmente supportare le famiglie con progetti di sollievo nel periodo in cui sono sospese le attività scolastiche

Comune di UrgnanoDescrizione completa dei piani di attuazione del progetto e coerenza con gli obiettivi individuati e descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari

OBIETTIVI ATTIVITA’ PREVISTA TEMPI DI ATTUAZIONENell’handicappato consentire l’accesso ai servizi di base, con particolare riferimento alla scuola dell’obbligo che diventa referente per il progetto di vita che coinvolge la persona nei diversi ambiti. Supporto alla famiglia nella gestione della quotidianità (autonomia personale, rapporti con l’ambiente esterno, ecc.). Inserimento all’interno di servizi ed iniziative del territorio; presa in carico nell’elaborare un progetto educativo che stimoli e sviluppi le autonomie relazionali e le abilità socialiSostegno alle famiglie nel trovare sempre nuove motivazioni e nel pensare alla costruzione del progetto educativo di vita del proprio caro.

Contatti ed incontri con la scuola in particolare con l’assistente educatore o l’insegnante di sostegno.

Contatti ed incontri con la Neuropsichiatria Infantile

Incontri di raccordo tra la scuola e lo S.F.A.

Riunioni con l’Associazione Girasole e i genitori dei minori disabili

Collaborazione e condivisione del progetto educativo con la famiglia

Attività di tempo libero, organizzate dagli educatori in collaborazione con i volontari(oratorio, piscina, altri spazi aggregativi, pub, discoteca, gite,

Durante tutto l’anno scolastico con incontri periodici.

Durante tutto l’anno scolastico con incontri calendarizzati

Incontri a cadenza mensile

1 incontro a inizio anno, 1 a metà e 1 di verifica a fine anno;

Come previsto da programmazione settimanale

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(Allegato 1)

laboratori di musicoterapica, ippoterapia)

Incontri di programmazione con l’équipe dello S.F.A. e del Tempo Libero

quindicinale

Nell’anziano e nel disagio adulto; ridurre la solitudine in cui vivono queste persone, relazionandosi con le stesse e facendo da ponte di comunicazione tra le stesse, il mondo che le circonda e il Comune. Sostegno relazionale alla famiglia che ha in carico la persona. Controllo sulle condizioni della persona sola, permettendo alla stessa di avere un referente.

Visite periodiche alla persona presso la sua abitazione.

Interventi socio-assistenziali a domicilio

Accompagnamento della persona sul territorio (spesa, medico, parrucchiere, cimitero, ecc.).

Relazione con i familiari svolta o attraverso incontri o dialogo telefonico.

Supporto ai caregiver (Assistenti domiciliari), attraverso momenti di programmazione e di verifica con l’assistente sociale

Da parte dell’assistente sociale che deve valutare i bisogni delle persone e successivamente impostare l’intervento assistenziale conle ASAIn relazione al progetto, comunque da un accesso alla settimana a diverse volte.

Come previsto da calendario settimanale

In accordo con la famiglia il contatto può essere costante o saltuario o al bisogno.

Quindicinali e incontri costanti per il monitoraggio del progetto

Descrizione completa delle attività per la realizzazione dei piani di attuazione

1. Partecipazione alle attività del servizio formativo all’autonomia, rivolto a disabili adulti impegnati in vari progetti di integrazione sociale e territoriale.Il volontario partecipa alle attività del centro con compiti di supporto al personale educativo e accompagnamento degli utenti nei vari progetti mirati allo sviluppo dell’autonomia: accompagna con i trasporti pubblici gli utenti nei vari progetti, guida il furgone dello S.F.A. su bisogno, partecipa ai residenziali e ai soggiorni insieme al gruppo, partecipa ai momenti di programmazione e verifica.

2. Partecipa agli incontri di formazione e supporto alla struttura organizzativa con compiti di segretariato sociale (prendere contatti con le famiglie, organizzare l’agenda, preparare e distribuire i volantini, supportare le famiglie nell’organizzazione di eventi a scopo benefico…)

3. Supporta dal punto di vista logistico e progettuale tutti gli interventi che verranno programmati dall’équipe educativa in collaborazione con gli insegnanti delle Scuole: il volontario partecipa ai laboratori didattici ed espressivi supportando e aiutando i disabili e gli adolescenti seguendo le indicazioni del personale educativo, partecipa come osservatore agli incontri di programmazione, verifica e agli incontri con le famiglie.

4. Accompagnamento del disabile nei vari luoghi di incontro e di divertimento.Gli interventi dovranno essere programmati in modo da consentire la partecipazione alle attività strutturate dei vari servizi ( progetti mirati, feste, uscite, piscina, attività dello S.F.A., corsi di diversa natura, ecc.) in relazione alle potenzialità della persona. Il volontario dovrà guidare il furgone, interagire con i ragazzi e i minori secondo le modalità indicategli dall’équipe, rendendosi disponibile a partecipare a tutte le uscite programmate e strutturate lungo l’arco della settimana (prevalentemente uscite serali e nel week-end).

5. Accompagnamento dei disabili minori e adulti alle scuole dell’obbligo e ai servizi socio-educativi

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(Allegato 1)

presenti nei territori limitrofi anche alla guida dell’automezzo comunale.Tale servizio è trasversale a tutti i progetti sopra descritti; dato l’oggettivo bisogno esplicitato da numerose famiglie del territorio, si richiede la disponibilità da parte dei volontari a prestare il proprio servizio a favore di tale attività specifica.

6. Supporto alla famiglia, nei momenti e nei tempi stabiliti dall’assistente sociale e dall’équipe dei servizi educativi per interventi rivolti al mantenimento dell’autonomia personale del disabile. La volontaria dovrà curare, in appoggio alla famiglia o ad altro personale sociale, l’igiene personale della persona, l’alimentazione, anche mediante l’insegnamento di tecniche personalizzate rapportate alle capacità dell’utente.

7. Accompagnamento della persona anziana non autosufficiente sul territorio. L’anziano dovrà essere messo nella condizione di usufruire dei servizi primari che necessitano alla cura di sé e della propria abitazione. Pertanto la volontaria dovrà accompagnarla, ad esempio, a fare la spesa, dal medico, dal parrucchiere, ecc…

8. Visite periodiche presso l’abitazione dell’anziano non autosufficiente. E’ fondamentale che venga instaurato un rapporto fiduciario tra l’anziano e la volontaria. Le visite presso l’abitazione devono quindi contribuire a farli entrare in sintonia in modo da consentire alla volontaria di sviluppare il progetto predisposto dall’assistente sociale.

Descrizione completa delle modalità di impiego dei volontariLe volontarie in servizio civile saranno inserite nel presente progetto con il compito di collaborare con il personale addetto in tutte le fasi previste dal progetto.Si occuperanno di:

- in particolare le volontarie discuteranno con l’ assistente sociale e il coordinatore il progetto relativo alle persone di cui si dovranno occupare: definiranno gli obiettivi, programmeranno gli interventi e le relative verifiche. Il servizio troverà giovamento da questa azione nel momento in cui la volontaria saprà portare il proprio contributo di idee tradotto operativamente nelle azioni educative che verranno fatte.

- avranno il compito prioritario di riuscire a stabile una relazione significativa con gli utenti in modo da aiutarli ad uscire da un contesto di solitudine in cui sia la famiglia del disabile minore o adulto, sia l’anziano si trovano

- Svolgeranno la propria azione in contesti sociali tali da rendere efficaci gli interventi previsti dal progetto individuale. Questo intervento consentirà pure di creare, all’interno della società civile, la “cultura” dell’accoglienza nei confronti di persone che in genere diventano a rischio di forte emarginazione sociale.

Descrizione completa delle risorse umane necessarie allo sviluppo delle attività

Personale interno al Comune (dipendente e non)- N. 1 assistente Sociale-Responsabile Area Servizi Persona (36 ore sett)- n. 1 coordinatrice servizi infanzia (36 ore settimanali)- n. 1 coordinatrice servizi disabili (30 ore settimanali)- n. 1 psicopedagogista consulente (50 ore annue)- n. 1 psicologa consulente (50 ore annue)- n. 3 educatori (25 ore settimanali)- n. 1 referente amministrativo (36 ore sett)

Personale esterno:- n. 1 referente Associazione Girasole- n. 1 referente Servizio Tempo - n. 2 ausiliarie socio-assistenziali- n. operatori Piano di Zona - volontari

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(Allegato 1)

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio: Comunità Montana di Scalve

11) Numero posti senza vitto e alloggio:Le sedi non comprese tra quelle indicate ai pnti 10 e 12

12) Numero posti con solo vitto:Riferiti alle seguenti sedi:Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso SebinoComune di Brembate di SopraComune di ClusoneComune di DalmineComune di GorleComune di LevateComune di MozzoComune di PonteranicaComune di SeriateComune di SpiranoComune di Torre BoldoneComune di TrevioloComune di RanicaComune di Stezzano solo 2 posizioni

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

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37

1

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19

1400 ore annue al netto giornate permesso e con un minimo di 12 ore settimanali di servizio

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(Allegato 1)

Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso SebinoLa realizzazione del progetto non si poggia esclusivamente sulle risorse del servizio civile volontario, si ritiene però obbligatoria la serietà e la correttezza nella comunicazione ,con un congruo anticipo, della richiesta di modifica dell’orario di servizio o per l’assenza dal servizio per malattia o permessi. ( es. per impegni familiari, di studio,…).

Comunità Montana di Scalve- Svolgimento accurato dei compiti assegnati;- Disponibilità a collaborare con il Servizio Sociale territoriale;- Rispetto scrupoloso dell’orario di servizio condiviso con l’Operatore Locale di Progetto e del

piano settimanale di servizio (puntualità nelle visite domiciliari);- Segreto professionale: massima riservatezza sulle informazioni acquisite nell’espletamento del

sevizio;- Possesso della patente di guida;- Disponibilità a variazioni di orario in relazione alla programmazione delle attività (ad es. attività

in orario serale o eccezionalmente in sabato);- Abbigliamento adeguato al ruolo (non viene utilizzato il camice né una divisa particolare);- Disponibilità ad accompagnare i disabili al mare nei mesi estivi;- I periodi di ferie dovranno essere concordati con l’Operatore di Progetto ed essere compatibili

con lo svolgimento del progetto.

Comune di Almenno San SalvatoreAl/la volontario/a è richiesta una certa flessibilità di orario durante le iniziative che si attiveranno, che saranno da concordare di volta in volta

Comune di Calcio- Disponibilità a trasferirsi con automezzi portando, in caso di necessità, l’utente;- flessibilità oraria;- segreto “professionale” in merito ai casi da seguire;- disponibilità a lavorare con le categorie indicate nel progetto;- comunicazione costante e precisa con l’assistente sociale;- disponibilità a collaborare con le assistenti domiciliari;- presenza responsabile e puntuale.

Comune di Brembate di Sopra

Al/la volontario/a sarà richiesta una certa flessibilità di orario durante il servizio domiciliare che si potrebbe svolgere, in alcune occasioni in diversi orari del pomeriggio. Al/la volontario/a sarà consegnato un cartellino per le timbrature che saranno effettuate in entrata e in uscita dal servizio. In una fase avanzata del progetto, potrebbe essere richiesta la disponibilità a riunioni serali, con una frequenza non superiore a quella mensile

Comune di Clusone- Disponibilità a trasferimenti con automezzo dell’Ente portando o meno l’utente;- Flessibilità oraria;- Obbligo di timbratura del cartellino;- Segreto rispetto alle informazioni personali dell’individuo evitandone la divulgazione;- Disponibilità a lavorare sia con minori, che con anziani, che con disabili a seconda dei progetti in

essere;- Comunicazione precisa e costante con l’Assistente Sociale;- Disponibilità a collaborare con le assistenti domiciliari, gli altri operatori e i volontari;- Presenza responsabile e puntuale.

Comune di Comun NuovoAl/la volontario/a è richiesta principalmente la presenza durante le ore di apertura del servizio, sebbene si richieda una certa disponibilità per le iniziative che si attiveranno sul territorio, che saranno da concordare di volta in volta con l’equipe del progetto. ( Ad esempio: partecipazione a gite di un giorno e/o serate.)

Comune di Dalmine

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(Allegato 1)

Verrà richiesta la disponibilità riguardo alle riunioni per il martedì mattina

Comune di GorleNon si richiedono competenze specifiche ma, vista la particolare tipologia di utenza, si ritiene indispensabile la disponibilità della volontaria alla relazione interpersonale, a conoscere ed approfondire i contenuti con i quali è chiamato a collaborare.

Comune di Levate- flessibilità oraria- timbratura del cartellino- sono previsti rientri pomeridiani- segreto rispetto alle formazioni personali del soggetto seguito- utilizzo del mezzo comunale per eventuali trasferimenti con e per l’utente

Comune di MozzoSi richiede

comunicazione con congruo anticipo dell’eventuale modifica dell’orario di servizio. riservatezza sui dati visionati e sui documenti disponibilità a guidare i mezzi comunali partecipazione alla riunioni di èquipe Sarebbe gradita la presenza del volontario in particolari e significativi momenti aggregativi

(feste, serate a tema…)

Comune di PonteranicaNessun obbligo particolare, se non un forte auspicio alla disponibilità a partecipare ai lavori delle equipe di programmazione dei servizi come descritto al punto 4.

Comune di Romano di Lombardia Obbligo di timbratura del cartellino; Flessibilità oraria (disponibilità a variare occasionalmente l'orario di servizio in base alle

esigenze degli utenti); Segreto rispetto alle informazioni personali dell'individuo evitandone la divulgazione; Rispetto dell’utente e delle sue esigenze, nonché dei familiari con cui entra in relazione; Rispetto dei ruoli delle figure professionali con cui lavora; Comunicazione precisa e costante passaggio d'informazioni con l'operatore del servizio; responsabilità e puntualità;

Comune di Seriate Flessibilità oraria a seconda delle esigenze del servizio; Disponibilità a trasferimenti con motoveicolo e automezzo dell’Ente con o senza utenza a

bordo; Segreto rispetto alle informazioni personali dell’individuo evitandone la divulgazione; Presenza responsabile e puntuale;

Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII Disponibilità e flessibilità oraria; disponibilità a partecipare a riunioni serali. Eventuale impegno nei giorni festivi; Eventuale impegno a partecipare a week-end e vacanze sollievo con ragazzi disabili; Eventuale disponibilità a missioni e trasferimenti; Eventuale disponibilità a recarsi c/o servizi fuori del territorio di Sotto il Monte Giovanni

XXIII.

Comune di SpiranoMinima flessibilità nell’orario. Per esigenze organizzative può essere richiesto l’utilizzo del badge per la timbratura delle ore di servizio.

Comune di Torre BoldoneAl Volontario è richiesta la disponibilità ad una flessibilità di orario in riferimento alle iniziative ed agli impegni derivanti dal progetto (per es. incontri con gruppi). Si richiede disponibilità a relazionarsi in termini corretti e positivi con gli utenti e le loro famiglie, nel rispetto della privacyComune di Treviolo

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(Allegato 1)

Flessibilità oraria per riunioni serali o attività sporadiche al sabato o alla domenica;Timbratura in entrata ed uscita dell’attività; utilizzo dei cartellini identificativi;Partecipazione al soggiorno estivo al mare (dieci giorni) con l’utenza dell’Officina di Merlino.

Comune di Parre Al volontario/a è richiesta una certa flessibilità di orario durante le iniziative che si attiveranno.

La stessa sarà concordata di volta in volta tra lo stesso e l’Operatore Locale di Progetto.

Dovrà registrare giornalmente il proprio orario di entrata ed uscita tramite l’usuale cartellino delle timbrature

Comune di Ranica Flessibilità oraria Riservatezza Tenuta di un diario settimanale con riportati gli interventi svolti e proprie rielaborazioni

Comune di Calcinate Mantenere la riservatezza rispetto alle informazioni relative agli utenti di cui verrà a conoscenza Garantire una flessibilità oraria e l’eventuale impegno nei giorni festivi Disponibilità a spezzare l’orario di lavoro giornaliero Disponibilità alla guida di automezzi Obbligo di timbratura del cartellino (presenza responsabile e puntuale) Rispetto degli orari stabiliti Rispetto dei ruoli e delle figure professionali previsti Disponibilità per manifestazioni e feste che si svolgono nei giorni festivi Disponibilità a collaborare con le varie figure coinvolte.

Comune di Stezzano- AtelierAi Volontari sarà richiesta: Flessibilità di orario soprattutto nella gestione dei PMT e la disponibilità a lavorare qualche

weekend per particolari iniziative. E’ richiesta la loro presenza durante i soggiorni residenziali invernale ed estivo. E’ richiesta la disponibilità a guidare i mezzi comunali per determinate attività. Disponibilità a partecipare a momenti di formazione programmati dall’Ente o da altre Istituzioni

per il personale del settore di appartenenza. E’ richiesta la riservatezza sui documenti e dati visionati; in particolare occorre osservare gli

obblighi previsti dalla Legge 675/96 sulla Privacy in merito ai trattamenti dei dati personali

Comune di Stezzano- minori disabiliAi volontari in servizio civile impiegati nel progetto si richiede: flessibilità oraria durante la giornata condivisa durante i momenti di coordinamento previsti

settimanalmente, affinché si rispettino eventuali bisogni e supporti imprevisti dei minori; disponibilità sporadica alla partecipazione in giorni festivi a feste organizzate nel territorio

dall’Ente o da altre Istituzioni per i bambini della comunità; disponibilità alla guida degli automezzi dell’Ente; collaborazione per le attività motorie – riabilitative (acqua – maneggio); Disponibilità a partecipare a momenti di formazione programmati dall’Ente o da altre Istituzioni

per il personale del settore di appartenenza. E’ richiesta la riservatezza sui documenti e dati visionati; in particolare occorre osservare gli

obblighi previsti dalla Legge 675/96 sulla Privacy in merito ai trattamenti dei dati personali

Comune di Urgnano

Disponibilità a trasferimenti con automezzi portando o meno l’utente; flessibilità oraria; segreto rispetto alle informazioni personali dell’individuo evitandone la divulgazione; disponibilità a lavorare sia con minori che con anziani che con disabili a seconda dei progetti in

essere; comunicazione precisa e costante con l’équipe educativa e l’assistente sociale; disponibilità a collaborare con le assistenti domiciliari;

90

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(Allegato 1)

presenza responsabile e puntuale.

91

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CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE

16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:

N.

Ente presso il quale si realizza il progetto ed a

cui indirizzare le domande

Comune Indirizzo

Cod. ident

. sede

N. vol. per sede

Telefono sede Fax sede

Personale di riferimento (cognome e

nome)

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Cognome e nome

Data di nascita C.F.

1

COMUNITA’ MONTANA

DEL MONTE BRONZONE

E DEL BASSO SEBINO

SARNICO

VIA LIBERTA’,

21/A

17367

1

035/914421

035/914421

Bianchi Francesca

Maffi Sergio

23/05/76 MFFSRG76E23B393D

2

COMUNE DI ALMENNO

SAN SALVATOR

E

ALMENNO SAN SALVATORE

VIA ZUCCALA’, 1

39488

1

035/6320211

035/643041 Cefis Milena

Cefis Milena

10/02/69 CFSMLN69B50A794M

3COMUNE DI

CALCIO CALCIO

VIA PAPA GIOVANNI

XXIII, 40

26358

2 0363/968444

0363/906472

Bariselli Claudia Cinzia

Bariselli Claudia Cinzia

21/06/61 BRSCDC61H61B395F

4COMUNE DI BREMBATE DI SOPRA

BREMBATE DI SOPRA

VIA ING CAPRONI

39551

1 035/623370

035/623353

Barbagallo Patrizia

Barbagallo Patrizia 02/02/73 BRBPRZ73B42E

951U

5 COMUNE DI CLUSONE

CLUSONE

PIAZZA OROLOGIO 38

14082

3 0346/89617

0346/89644

Battaglia Barbara

Fratantoni Vincenzo 25/12/49 FRTVCN49T25F

251P6 COMUNE DI COMU PIAZZA DE 395 1 035/59 / Tommasi Tommasi 25/06/73 TMMSVG73H65

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COMUN NUOVO

N NUOVO GASPERI 70 5043 Silvia

GiovannaSilvia

Giovanna L400Z

7 COMUNE DI DALMINE

DALMINE

PIAZZA S. MARIA, 1

39585

1 035/566025 / Galli Maria

LuisaGalli Maria

Luisa 17/10/72 GLLMLS72R57A794S

8COMUNE DI

GORLE GORLEPIAZZA PAPA

GIOVANNI XXIII, 15

11189

2 035/6592199

035/656555

Rota Pierangelo

Donisi Norella 28/05/67 DNSNLL67E68C

476T

9 COMUNE DI LEVATE

LEVATE

PIAZZA ROMA, 13

39697

1 035/594143

035/337011

Ambivero Sara

Ambivero Sara 09/02/76 MBVSRA76B49L

400U

10COMUNE DI

MOZZO MOZZOPIAZZA

COSTITUZIONE, 3

11200

1 035/4376925

035/4556699

Rota Deborah

Agazzi Roberta 17/07/66 GZZRRT66L57A

794H

11COMUNE DI PONTERNIC

A

PONTERANIC

A

VIA LIBERTA’ 12

36498

1 035/571026

035/573575

Micheli Ferruccio

Micheli Ferruccio 04/04/69 MCHFRC69D04

A794X

12

COMUNE DI ROMANO DI LOMBARDI

A

ROMANO DI

LOMBARDIA

PIAZZA XXIV MAGGIO

38716

10363/91

63400363/916337

Maria Teresa Vavassori

Maria Teresa Vavassori 03/03/56 VVSMTR56C43

H509G

13 COMUNE DI SERIATE

SERIATE

PIAZZA ALEBARDI 1

21447

1 035/304111

035/304259 Noris Rosaria Noris Rosaria 21/10/75 NRSRSR75R61D

952J

14

COMUNE DI SOTTO IL MONTE

GIOVANNI XXIII

SOTTO IL

MONTE GIOVA

NNI XXIII

PIAZZA MATER ET

MAGISTRA 1

39731

1

035/791343

035/790204 Franco Silvia

Franco Silvia

19/02/79 FRNSLV79B59A794Y

15 COMUNE DI SPIRANO

SPIRANO

LARGO EUROPA

39738

1 035/4879914 / Granata

MarcoGranata Marco 06/04/73 GRNMRC73D06

F205J

16COMUNE DI

TORRE BOLDONE

TORRE BOLDO

NE

PIAZZA MARCONI, 1

11194

2 035/4169465

035/4169470

Caffi Gabriella

Cavalleri Matteo 13/03/74 CVLMTT74C13A

794O

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17COMUNE DI TREVIOLO TREVIO

LO

VIALE PAPA GIOVANNI

XXIII, 40

14076

1 035/90723

035/94168

Cortinovis Raoul

Zambelli Rosella 13/12/65 ZMBRSL65T53I6

29L

18

COMUNITA’ MONTANA DI SCALVE

VILMINORE DI SCALV

E

VIA A. ACERBIS, 2

40996

10346/51133

0346/51662

Cattaneo Maria

Maddalena

Cattaneo Maria

Maddalena 12/10/67 CTTMMD67R52D952P

19 COMUNE DI PARRE PARRE PIAZZA

MUNICIPIO, 244002

1 035/701002

035/703545

Squinzi Roberto

Squinzi Roberto 15/07/69 SQNRRT69L15A

794N

20 COMUNE DI RANICA

RANICA

VIA GAVAZZENI, 1

26796

1 035/479025

035/511214

Zinetti Ambra

Zinetti Ambra 16/10/76 ZNTMBR76R56L

388T

21

COMUNE DI URGNANO

URGNANO

VIA C. BATTISTI 72

4792

6

035/4871514

035/896746 Rapizza Luca

Lamera Luciana Raffaella

Mancino Marzia

10/05/63

27/01/63

LMRLNR63E50H509Q

MNCMRZ73A67A794E

22

COMUNE DI CALCINATE CALCI

NATE

PIAZZA VITTORIO VENETO, 9

46462

2035/4493313

035/4493390

Mazzola Enrico

Pedrali FedericaPaleni

Carmen

09/04/7607/11/61

PDRFRC76D49G856Z

PLNCMN61S47B393K

23

COMUNE DI STEZZANO STEZZ

ANOPIAZZA

LIBERTA’ 2746652

4035/4545363

035/4540357

Messina Angela

Vitali Marinella

Valli Alessandra

25/12/6930/11/64

VTLMNL69T65A794M

VLLLSN64S70A794F

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17) Altre figure impiegate nel Progetto:

N.

Ente presso il quale si realizza il progetto ed a

cui indirizzare le domande

Comune Indirizzo

Cod. ident

. sede

N. vol. per sede

TUTOR RESP. LOCALI ENTE ACC.

Cognome e nome

Data di nascita C.F. Cognome e

nomeData di nascita C.F.

1

COMUNITA’ MONTANA

DEL MONTE BRONZONE

E DEL BASSO SEBINO

SARNICO

VIA LIBERTA’,

21/A

17367

1 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

2

COMUNE DI ALMENNO

SAN SALVATOR

E

ALMENNO SAN SALVATORE

VIA ZUCCALA’, 1

39488

1 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

3

COMUNE DI CALCIO

CALCIO

VIA PAPA GIOVANNI

XXIII, 40

26358

2 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

4 COMUNE DI BREMBATE DI SOPRA

BREMBATE DI SOPRA

VIA ING CAPRONI

39551

1 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUEL

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

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E

5

COMUNE DI CLUSONE

CLUSONE

PIAZZA OROLOGIO 38

14082

3 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

6

COMUNE DI COMUN NUOVO COMU

N NUOVO

PIAZZA DE GASPERI

39570

1 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

7

COMUNE DI DALMINE

DALMINE

PIAZZA S. MARIA, 1

39585

1 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

8

COMUNE DI GORLE

GORLEPIAZZA PAPA

GIOVANNI XXIII, 15

11189

2 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

9

COMUNE DI LEVATE

LEVATE

PIAZZA ROMA, 13

39697

1 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

10 COMUNE DI MOZZO PIAZZA 112 1 VADALA 15/04/7 VDLGPP76 MESSINA 06/04/58 MSSNGL58D46A

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MOZZO

COSTITUZIONE, 3 00

’ GIUSEPP

E SAMUEL

E

6 D15A794Q

ANGELA

794N

11

COMUNE DI PONTERNIC

A PONTERANIC

A

VIA LIBERTA’ 12

36498

1 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

12

COMUNE DI ROMANO DI LOMBARDI

A

ROMANO DI

LOMBARDIA

PIAZZA XXIV MAGGIO

38716

1 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

13

COMUNE DI SERIATE

SERIATE

PIAZZA ALEBARDI 1

21447

1 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

14

COMUNE DI SOTTO IL MONTE

GIOVANNI XXIII

SOTTO IL

MONTE GIOVA

NNI XXIII

PIAZZA MATER ET

MAGISTRA 1

39731

1 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

15 COMUNE DI SPIRANO

SPIRANO

LARGO EUROPA

39738

1 VADALA’

GIUSEPP

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

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E SAMUEL

E

16

COMUNE DI TORRE

BOLDONE TORRE BOLDO

NE

PIAZZA MARCONI, 1

11194

2 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

17

COMUNE DI TREVIOLO

TREVIOLO

VIALE PAPA GIOVANNI

XXIII, 40

14076

1 VADALA’

GIUSEPPE

SAMUELE

15/04/76

VDLGPP76D15A794Q

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

18

COMUNITA’ MONTANA DI SCALVE

VILMINORE DI SCALV

E

VIA A. ACERBIS, 2

40996

1GALEZZI SIMONA

13/03/82

GLZSMN82C53A794P

MESSINA ANGELA 06/04/58 MSSNGL58D46A

794N

19 COMUNE DI PARRE PARRE PIAZZA

MUNICIPIO, 244002

1 GALEZZI SIMONA

13/03/82

GLZSMN82C53A794P

MESSINA ANGELA 06/04/58 MSSNGL58D46A

794N

20 COMUNE DI RANICA

RANICA

VIA GAVAZZENI, 1

26796

1 GALIZZI SILVIA

19/09/76

GLZSLV76P59H910S

MESSINA ANGELA 06/04/58 MSSNGL58D46A

794N

21

COMUNE DI URGNANO URGNA

NOVIA C.

BATTISTI 724792

6 NACLERIO

ROBERTA

08/07/77

NCLRRT77L48A246P

MESSINA ANGELA 06/04/58 MSSNGL58D46A

794N

22COMUNE DI CALCINATE CALCI

NATE

PIAZZA VITTORIO VENETO, 9

46462

2 FALCHETTI

ALICE

14/11/70

FLCLCA70S54A794T

MESSINA ANGELA 06/04/58 MSSNGL58D46A

794N

23 COMUNE DI STEZZANO

STEZZANO

PIAZZA LIBERTA’ 27

46652

4 FALCHETTI

14/11/70

FLCLCA70S54A794T

MESSINA ANGELA

06/04/58 MSSNGL58D46A794N

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ALICE

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18)Strumenti e modalità di pubblicizzazione del progetto:

La comunicazione verso il mondo giovanile è considerata da Associazione Mosaico come fattore strategico, in quando direttamente connessa alle capacità di reclutamento di aspiranti volontari.La scelta fatta per tale particolare modello comunicativo è stata quella della "comunicazione permanente", che raggiunge picchi elevati in coincidenza con i periodi temporali individuati dai singoli bandi per la selezione dei volontari, ma che nel contempo mantiene un'attività di base durante l'intero anno.Associazione Mosaico ha elaborato in proposito i seguenti strumenti informativi:

Depliant e volantino sul servizio civile nazionale volontario, che viene messo a disposizione presso tutte le sedi degli associati;

Partecipazione ad eventi particolari con stand e banchetti, presidiati da proprio personale; Partecipazione, ove richiesto, di proprio personale, affiancato se del caso da volontari in

servizio, ad incontri informativi organizzati da comuni, scuole, CAG; Costante aggiornamento del sito internet dell'associazione, a cui vengono inviati i giovani

che chiedano informazioni sul servizio civile nazionale volontario; Accoglienza permanente in orario di apertura per i giovani che chiedano informazioni sia

direttamente che tramite telefono o posta elettronica; Tenuta di una banca dati aggiornata dei giovani che si rivolgono alle nostre strutture, al fine

di informarli tempestivamente dell'uscita di bandi in cui siano presenti progetti presentati da Associazione Mosaico;

Collaborazione con gli S.TE.R. (sportelli territoriali regionali, attivi in ogni provincia lombarda) per la produzione e la diffusione di materiale informativo;

Sollecitazione verso gli organi di informazione (televisioni, radio, giornali) per la pubblicazione di articoli e per la messa in onda di trasmissione televisive e radiofoniche sulle esperienze di servizio civile condotte presso i nostri associati o per la ideazione di trasmissioni o articoli ad hoc.

In occasione dell’uscita del bando per il reclutamento di volontari, trasmissioni televisive e radiofoniche sulle emittenti locali, con cui sono stati presi appositi accordi in materia.

Come già accennato, questi strumenti di comunicazione vengono potenziati all'atto di uscita di un bando per la selezione di volontari che veda presenti progetti di Associazione Mosaico, ed ad essi vengono affiancati ulteriori forme comunicative, ovverosia:

Elaborazione di lettere tipo in cui si informa della possibilità di candidarsi per posizioni di servizio civile nazionale, che vengono poi recapitate dagli associati (ad esempio il comune associato le invia a tutte le giovani iscritte all'anagrafe e nelle fasce d'età utili per la selezione, l'associazione non profit alle famiglie degli associati con figlie o figli nelle stesse classi di età);

Elaborazione di articoli standard per periodici di enti locali e di associazione; Comunicati stampa che ogni dieci giorni vengono inviati agli organi di informazione

provinciali e sub provinciali; Conferenze stampa rivolte agli organi di informazione locale all'inizio ed al termine del

periodo di selezione per informare sia sulle posizioni disponibili che sui risultati raggiunti; Partecipazione a trasmissioni televisive e radiofoniche; Campagne mailing rivolte a mailing list dedicate ed a gruppi mirati di indirizzi (ad esempio

di studenti universitari) sempre per informare dell'uscita del bando e delle posizioni disponibili presso gli associati di Mosaico.

Questo insieme di strumenti di comunicazione è stato testato e perfezionato nel corso di cinque bandi per l'ingaggio di volontari in servizio civile: a riprova del suo funzionamento sta il fatto che Associazione Mosaico si è sempre attestata su una percentuale di saturazione dei posti di servizio civile che nell’ultimo bando è stata del 95%.

19)Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:

Associazione Mosaico, in quanto ente di prima classe, ha elaborato autonomi criteri e modalità di selezione, dichiarati all'atto dell'accreditamento nell'apposito sistema.Si allega copia del suddetto sistema al presente progetto.

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20)Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI

21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:

Associazione Mosaico, in quanto ente di prima classe, ha elaborato sistemi di monitoraggio interno per la valutazione del progetto, dichiarati all'atto dell'accreditamento nell'apposito sistema.Si allega copia del suddetto sistema al presente progetto

22)Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI

23)Eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

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Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso SebinoPreferibilmente istruzione scuola secondaria Persona interessata alla relazione con persone disabili , e con buone capacità e disponibilità a collaborare con altri volontari e operatori nella realizzazione del progetto.Comunità Montana di ScalveSarà data la priorità ai volontari che hanno titoli di studio attinenti alle attività previste nel progetto (laurea in scienze dell’educazione, in scienze sociali, in psicologia, diploma liceo scienze sociali, psico-pedagogico e affini) oppure che abbiano svolto attività assistenziali presso disabili, anche a titolo di volontariato.Considerata la peculiarità del servizio che verrà svolto, è indispensabile possedere un’ottima attitudine alla relazione interpersonale, fluidità e scioltezza nella comunicazione e capacità di tipo organizzativo.Comune di Almenno San SalvatoreIl/la Volontario/a inserito/a nel presente progetto dovrà avere almeno un titolo di scuola superiore e una basilare conoscenza dei principali programmi operativi di MICROSOFT OFFICE. Dovrà essere in possesso di una patente B.Comune di Calcio

- è preferibile un titolo di studio in materie umanistiche o assistenziali oppure formazione specifica in ambito sociale ( diploma magistrale, educatore professionale,….)

- possesso della patente di tipo B;- uso del computer;- predisposizione ai rapporti interpersonali in particolare con i soggetti appartenenti alle

categorie previste dal progetto.Comune di Brembate di SopraIl/la volontario/a inserito/a nel presente progetto dovrà avere almeno un titolo di scuola superiore, meglio se attinente l’area socio-educativa (es. scuola per operatori sociali) e in possesso di patente B.

Comune di ClusoneE’ richiesta la patente auto B, per effettuare le attività di trasporto.Sono gradite eventuali precedenti esperienze di volontariato nel settore sociale.Sarà consentita la possibilità di presentare eventuale richieste da parte di candidati che, pur non avendo i requisiti di cui sopra, dimostrino una buona predisposizione accompagnata da un reale interesse al progetto.

Comune di Comun NuovoAl/la Volontario/a inserito/a nel presente progetto è richiesto, preferibilmente, di:

- essere in possesso di una patente B- avere almeno un titolo di scuola superiore e/o essere iscritto ad un corso di Laurea

possibilmente di indirizzo umanistico

Comune di Dal mineSarebbe auspicabile e preferibile che la volontaria avesse un titolo di studio con riferimento alle discipline umanistiche, pedagogiche, sociali.

Le caratteristiche personali richieste sono:- attitudine personale nel lavoro con i disabili- non avere pregiudizi verso l’handicap ma essere consapevoli che si lavora con persone- avere la capacità di mettersi in gioco- essere disponibile al lavoro di gruppo (che sia in équipe professionale o con i gruppi dei

disabili)- essere flessibile ai cambiamenti del servizio- essere creativa, propositiva e curiosa

Comune di GorlePossesso della patente di guida cat. B per trasporti di utenti.Comune di Levate

- Preferibilmante titolo in campo umanistico - predisposizione ai rapporti interpersonali in particolare con soggetti disabili- possesso patente di tipo B- preferibilmente buon uso del PC e di Internet- preferibilmente eventuali esperienze precedenti in gruppi di volontariato nel settore

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degli disabili

Comune di MozzoPatente di tipo BFlessibilità oraria

Comune di PonteranicaNessun requisito particolare, se non una certa propensione e/o disponibilità alla relazione (empatica).

Comune di Romano di LombardiaSaranno condizioni necessarie:- assolvimento obbligo scolastico;

Saranno condizioni preferenziali:- formazione specifica nel campo sociale/educativo; - esperienza, attitudine o interesse ad impegnarsi nel mondo del volontariato, dell’assistenza e

delle persone in difficoltà.

Comune di Seriate- Interessi per l’area socio-assistenziale;- puntualità, tempestività e precisione nello svolgimento delle mansioni;- attitudine ai rapporti interpersonali e con il pubblico;

Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII- preferibilmante formazione superiore socio-psico-pedagogica;- propensione al lavoro di gruppo, attitudine ad instaurare rapporti positivi nei confronti dei

disabili e anziani;- predisposizione nell’ambito delle attività educative ed assistenziali;- utilizzo del PC;- eventuale possesso patente (nel caso insorgesse la necessità di compiere missioni o

trasferimenti).

Comune di Spiranodisponibilità, sensibilità , flessibilità e serietà.Sarà data preferenza ai candidati in possesso di Diploma/Istruzione Superiore, Laureandi in Psicologia, Scienze del Servizio Sociale, Scienze dell’Educazione, Sociologia, conoscenza uso strumenti informatici, possesso di patente auto.

Comune di Torre BoldoneE’ auspicabile il possesso della patente auto

Comune di TrevioloE’ preferibile che il/la volontaro/a abbiano un titolo di studio in campo umanistico o formazione specifica in campo sociale.E’ gradita la patente d’auto, il discreto utilizzo del computer ed eventuali precedenti esperienze di volontariato nel settore disabili

Comune di Parre- capacità nel lavoro di relazione educativa con i soggetti destinatari del progetto;- disponibilità a lavorare in équipe;- capacità di relazione e dialogo con il territorio;- dinamicità, curiosità, interesse verso le questioni psico-pedagogiche, educative e ricreative;- attenzione e predisposizione a prendersi cura dell’altro;- apertura alle nuove esperienze;- responsabilizzazione

Comune di RanicaData la delicatezza del tipo di interventi oggetto del Progetto si richiede un volontario con formazione, avvenuta o in essere, di tipo educativo/assistenziale(sociologia, psicologia, scienze dell’educazione, educatore professionale, scuola per ausiliari socio assistenziali…). E’ richiesta la patente di tipo B per la guida di autoveicoli.

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Comune di CalcinatePreferibilimente il volontario dovrà avere una buona conoscenza informatica e un diploma di scuola superiore

Comune di Stezzano- Atelier e minori disabiliDiploma scuola secondaria superioreE’ preferibile che le volontarie abbiano un titolo di studio in campo umanistico o formazione specifica nel settore (diploma magistrale, educatore professionale, laureandi in scienze dell’educazione o della formazione); predisposizione ai rapporti interpersonali in particolare nei confronti dei soggetti appartenenti alla tipologia d’utenza a cui è diretto il progetto. E’ gradita la patente d’auto; discreto utilizzo del pc; eventuali precedenti esperienze nel settore. Sarà inoltre consentita la possibilità di presentare eventuali richieste da parte di candidati che pur non avendo i requisiti di cui sopra, dimostrino una buona predisposizione accompagnata da un reale interesse al progetto.

Comune di UrgnanoE’ preferibile Titolo di studio in materie umanistiche, assistenziali. O formazione specifica in campo sociale ( diploma magistrale, educatore professionale, laureandi in scienze dell’educazione o della formazione, studenti delle scuole per operatore o tecnico dei servizi sociali)Possesso della patente B.Uso del computer.Esperienza (anche breve e/o di volontariato) nell’assistenza al disabile, e/o all’anziano.

24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

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Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso SebinoDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 10000 €b) Rimborso dovuto ai volontari * 500 € Totale 10500 €

Comunità Montana di ScalveDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 2500 €b) Materiale funzionale al progetto 1500 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 360 € Totale 4360 €

Comune di Almenno San SalvatoreDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 8000 €b) Materiale funzionale al progetto 1500 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 500 € Totale 10000 €

Comune di CalcioDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 10400 €b) Materiale funzionale al progetto 1600 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 500 € Totale 12500 €

Comune di Brembate di SopraDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 10000 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 360 € Totale 10360 €

Comune di ClusoneDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 15000 €b) Materiale funzionale al progetto 3500 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 1000 € Totale 19500 €

Comune di Comun NuovoDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 10000 €b) Materiale funzionale al progetto 2000 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 360 € Totale 12360 €

Comune di DalmineDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 10000 €b) Materiale funzionale al progetto 1500 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 360 € Totale 11860 €

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Comune di GorleDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 13000 €b) Materiale funzionale al progetto 3000 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 720 € Totale 16720 €

Comune di LevateDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 5000 €b) Materiale funzionale al progetto 500 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 500 € Totale 6000 €

Comune di MozzoDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 4400 €b) Materiale funzionale al progetto 100 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 500 € Totale 5000 €

Comune di PonteranicaDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 3000 €b) Rimborso dovuto ai volontari * 500 € Totale 3500 €

Comune di Romano di LombardiaDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 3300 €b) Materiale funzionale al progetto 1700 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 360 € Totale 5360€

Comune di SeriateDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 6000 €b) Rimborso dovuto ai volontari * 600 € Totale 6600€

Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIIIDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 4000 €b) Materiale funzionale al progetto 640 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 360 € Totale 5000€

Comune di SpiranoDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 3500 €b) Materiale funzionale al progetto 500 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 360 € Totale 4360€

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Comune di Torre BoldoneDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 3000 €b) Materiale funzionale al progetto 4000 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 700 € Totale 7700€

Comune di TrevioloDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 8665 €b) Materiale funzionale al progetto 3000 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 600 € Totale 12265€

Comune di ParreDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 5050 €b) Materiale funzionale al progetto 3000 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 360 € Totale 8410€

Comune di RanicaDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 7600 €b) Materiale funzionale al progetto 400 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 850 € Totale 8850€

Comune di CalcinateDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 4200 €b) Materiale funzionale al progetto 5350 €c) Cancelleria 2000 €d) Rimborso dovuto ai volontari * 1000 € Totale 12550 €

Comune di Stezzano- AtelierDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 10000 €b) Materiale funzionale al progetto 5000 €c) Cancelleria 800 €d) Rimborso dovuto ai volontari * 1000 € Totale 16800€

Comune di Stezzano-minori disabiliDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 6500 €b) Materiale funzionale al progetto 4000 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 1000 € Totale 11500 €

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Comune di UrgnanoDESCRIZIONE DEI COSTI COSTI (IN EURO)a) Personale 8000 €b) Materiale funzionale al progetto 5000 €c) Rimborso dovuto ai volontari * 2160 € Totale 15160 €

*Si ricorda che a tutti i volontari in servizio civile in località diverse da quella di residenza vengono rimborsate le spese di trasporto per un importo massimo pari a quello sostenuto per trasporti effettuati con mezzi pubblici

25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto:

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Comunità Montana Del Monte Bronzone E Del Basso Sebino- Coop. Il Battello : offrono mezzi logistici e mezzi di trasporto ( Pulmino )- realtà di volontariato del territorio : occasioni di feste, uscite, ..- Associazione AVIS: uso pulmino Comunità Montana Di ScalveNessunoComune di Almenno San SalvatoreL’ accordo operativo per la realizzazione del progettoè stato stipulato fra le seguenti organizzazioni:

COMUNE ALMENNO SAN SALVATORECENTRO DIURNO DELLA FONDAZIONE ROTA ONLUSI ruoli e compiti di ogni istituzione partecipante saranno

Comune di Almenno San Salvatore - Formazione dell’operatore identificato e accompagnamento delle stesso nelle varie tappe del

progetto- Regolarizzazione della posizione contrattuale dell’operatore identificato- Coordinamento delle diverse attività.- Gestione dei progetti individuali - Gestione dei rapporti istituzionali con i soggetti coinvolti.

Centro Diurno Fondazione Rota- Partecipazione con un proprio rappresentante alle diverse riunioni di pianificazione e verifica

delle azioni intraprese- Gestione del volontario nelle attività inerenti il centro.

Comune di CalcioNessuno

Comune di Brembate Di SopraI Partners Che Collaborano Alla Realizzazione Dei Progetti Sono:- Cooperativa Sociale Linus: mette a disposizione gli educatori e i coordinatori dei progetti

“Gattabanda” E “Non Solo Compiti”;- Cooperativa Sociale Orion di Bergamo: mette a disposizione gli assistenti educatori per il

servizio di mensa e assistenza scolastica e gli educatori del servizio di assistenza domiciliare.

La collaborazione tra amministrazione comunale e cooperative è disciplinata da convenzioni.

Comune di ClusoneNessuno

Comune di Comun NuovoL’accordo operativo per la realizzazione del progetto è stato stipulato fra le seguenti organizzazioni:

COOPERATIVA SOCIALE CITTA’ DEL SOLEI ruoli e compiti di ogni istituzione partecipante saranno:

Cooperativa Sociale Città Del Sole- Promozione dell’iniziativa sul territorio - Partecipazione del coordinatore alle diverse riunioni di pianificazione e verifica delle azioni

intraprese- Fornitura personale educativo coinvolto nel progetto- Formazione dell’operatore identificato e accompagnamento delle stesso nelle varie tappe del

progetto- Coprogettazione delle diverse attività previste nel progetto - Partecipazione con ruolo attivo alle riunioni fra gli attori coinvolti - Partecipazione ai tavoli tecnici sfa istituiti nell’ambito di dalmine nell’applicazione della legge

328/00

Comune di Dalmine

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Il servizio territoriale disabile del comune partecipa al coordinamento dei servizi per l’handicap previsto dal piano di zona dell’ambito territoriale di Dalmine. pertanto si può affermare che il ruolo degli altri soggetti (comuni dell’ambito) è un ruolo di collegamento, informazione, integrazione di progetti condivisi.

Comune di GorleNessuno

Comune di LevateNessuno

Comune di MozzoNessuno

Comune di PonteranicaNessuno

Comune di Romano Di LombardiaNessuno

Comune di SeriateNessuno

Comune di Sotto Il Monte Giovanni XXIIINessuno

Comune di SpiranoNessuno

Comune di Torre BoldoneIl progetto si realizzerà in accordo e con la collaborazione attiva tra i referenti del comune di torre boldone ed i referenti dello servizio formazione all’autonomia “la ragnatela” di Torre Boldone, dell’A.D.E.H., dell’istituto comprensivo e dell’oratorio di Torre Boldone.

il Comune di Torre Boldone assicura:- la formazione dell’operatore ed il suo accompagnamento nelle varie fasi dell’esperienza- il coordinamento delle diverse attività- la progettazione e la gestione dei progetti individuali- la gestione dei rapporti istituzionali con i soggetti coinvolti.

il coordinatore e gli educatori professionali del S.F.A. la ragnatela assicurano:- partecipazione all’elaborazione, alla gestione ed alla verifica dei progetti- attività di affiancamento e facilitazione relazionale sia nelle attività di gruppo che nell’avvio

dei progetti individuali.

Comune di TrevioloNessuno

Comune di ParreNessuno

Comune di RanicaNessuno

Comune di CalcinateNessuno

Comune di Stezzano- AtelierIstituto Comprensivo di Stezzano:per le attività di laboratori creativi in collaborazione con la scuolaParrocchia e oratorio di Stezzano: per le attività di aggregazione e gioco e di feste;Casa di Riposo di Stezzano: per le attività di supporto e collaborazione in momenti aggregativi e di

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festa;Spazio Gioco del Comune di Stezzano: per l’attività di inserimento di una utente diversamente abile nei laboratori manipolativi con i bambini;CAG del Comune di Stezzano; per attività di collaborazione per la preparazione di feste e giochi.

Atre associazioni e gruppi del territorio con i quali si collabora per determinati interventi e progetti a tema in alcuni momenti dell’anno.

Comune di Stezzano- minori disabili- Istituto Comprensivo di Stezzano:per le attività di laboratori creativi in collaborazione con

la scuola- Parrocchia e oratorio di Stezzano: per le attività di aggregazione e gioco e di feste;- Spazio Gioco del Comune di Stezzano: per l’attività dei bambini disabili nei laboratori

manipolativi con i bambini;- CAG del Comune di Stezzano; per attività di collaborazione per la preparazione di feste e

giochi.- Atre associazioni e gruppi del territorio con i quali si collabora per determinati interventi e

progetti a tema in alcuni momenti dell’anno.

Comune di UrgnanoGli enti partnership sono:“Cooperativa sociale Orion”, ente che gestisce la parte educativa ed il personale del Progetto SFA, è titolare del Servizio di Tempo Libero.Associazione “Il Girasole onlus”, associazione di genitori, familiari ed amici di ragazzi disabili non solo del territorio di Urgnano ma anche dei comuni di Zanica e Spirano; partecipa economicamente al progetto “Servizio tempo libero”; organizza diverse iniziative a scopo di beneficenza e di promozione di una cultura che accolga la diversità.L’Associazione sosterrà tutte quelle iniziative in ambito territoriale in un ottica di rete con diverse modalità (dal sostegno economico di alcune iniziative, alla promozione delle attività attuate e alla messa in rete delle stesse).

26)Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

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Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso SebinoCoop. Battello: - sede del centro diurno, con laboratori attrezzati ( laboratorio ergoterapico, laboratorio attività

manipolative, laboratorio per attività espressivo, …) e sede per riunioni di equipe- N. 1 ufficio - pulmino 9 posti per le usciteAssociazione AVIS : - secondo pulmino, se necessarioAssociazione anziani di Sarnico :- uso palestra per attività sportiveComunità Montana- sede per incontri formativi

Comunità Montana di Scalve- Mezzo di trasporto per gli spostamenti in Valle di Scalve;- Personal computer per la stesura della programmazione settimanale e per la verifica degli

interventi.- Utilizzo dell’Ufficio servizi sociali della Comunità Montana per l’attività di programmazione e

verifica con l’Operatore Locale di Progetto.

Comune di Almenno San SalvatoreIn base alle attività previste si ritiene necessario l’utilizzo delle risorse come da schema sottostante:

RISORSE FISICHE PRESENTI MESSE A DISPOSIZIONE

RISORSE FISICHE E MATERIALE VARIO DA ACQUISTARE

Sede comunale

Sede “Casa del Sorriso”

Centro diurno anziani

Si prevede l’allestimento di un ufficio in uno spazio idoneo, comprendente di:

1 computer completi di stampante e collegamento internet;

Si mette a disposizione un’auto comunale per gli spostamenti.

Comune di CalcioMezzo di trasporto per gli spostamenti, Pc completi di stampante e collegamento a internet.

Comune di Brembate di SopraSaranno utilizzati i seguenti locali:- uffici comunali;- casa di riposo (mensa, teatro e parco);- oratorio (refettorio);- scuola elementare (aule e giardino);- domicilio famiglie;- territorio di Brembate di Sopra (nel quale si realizzeranno le uscite con i disabili).

Saranno impiegate le seguenti strumentazioni:- personal computer con stampante (dal responsabile del settore servizi sociali);- fotocopiatore;- mezzi di trasporto di proprietà dell’amministrazione comunale (ducato, fiat punto).

Comune di Clusone

Il progetto verrà supportato con le più moderne attrezzature messe a disposizione dall’Ente copromotore garante del servizio.Nello specifico si tratta di:- auto di proprietà del Comune di Clusone;- personal computer con collegamento a internet;

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- materiale didattico specifico;Si favorirà inoltre la partecipazione dei volontari in servizio civile a tutte quelle iniziative interne ed esterne all’Ente al quale partecipa il personale in ruolo in virtù di accordi con altre Istituzioni pubbliche o nell’ambito della formazione specifica per l’attuazione del progetto.

Comune di Comun NuovoIn base alle attività previste si ritiene necessario l’utilizzo delle risorse come da schema sottostante:

RISORSE FISICHE PRESENTI MESSE A DISPOSIZIONE

RISORSE FISICHE E MATERIALE VARIO DA ACQUISTARE

Sede legale Di Comun Nuovo

Lo spazio Rataplan è dotato di un laboratorio multiattività ( cucina, zona falegnameria,ect…) comprendente 1 computer completo di stampante.Si prevede di installare 1 telefono e dattivare il collegamento ad internet.

Comune di DalmineSono: locali interni attrezzati (aule attività) con materiale inerente agli interventi specifici per disabili, giochi, ausili, serra, palestra, ecc.Locali esterni quando vengono proposte iniziative sul territorio: cinema, teatro, biblioteca, ecc.

Comune di GorleRisorse tecniche disponibili di supporto all’attività prevista dal progetto: automobile, computer, scrivania, telefono.

Comune di Levate- personal computer con collegamento internet- telefono- fax- fotocopiatrice- autoveicoli del comune- libri e riviste del settore

Comune di MozzoScuola elementare di Mozzo:- sede del servizio, sede di riunioni di èquipe- pulmino per le uscite- macchina per le uscite- istituto comprensivo e oratorio per utilizzo locali per laboratorio teatrale- macchinari e materiali per lo svolgimento dei laboratori- computers, stampante, scanner, fax e cordless- materiale di cancelleria; - materiale didattico specifico;- materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene

personale).

Comune di PonteranicaIl comune di Ponteranica metterà a disposizione le seguenti risorse:- pc con stampante e collegamento a internet- mezzo di trasporto- sede di servizio e sede di riunioni di equipe- materiale di cancelleria

Comune di Romano di LombardiaLe risorse tecniche e strumentali saranno:- la dotazione della documentazione per la formazione;- disponibilità degli uffici per la riunione d'équipe e l'utilizzo della modulistica necessaria per lo

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svolgimento del servizio;- la disponibilità all’uso di materiale informativo.

Comune di SeriateLe risorse tecniche e strumentali necessarie al progetto consistono in:- Attrezzature d’ufficio (telefono, computer, fotocopiatrice, fax);- Ausili protesici (carrozzella, carrelli per deambulazione,..)

Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII- Personal computer- Utilizzo linea telefonica del comune riservata al servizio sociale- Collegamento internet- Utilizzo di mezzi di trasporto comunali per eventuali missioni o trasferimenti- Utilizzo dei locali preposti per lo SFA “Il Melograno” , Associazione “Camminiamo Insieme” e

comunali

Comune di SpiranoAi volontari verranno messi a disposizione i personal computer utilizzati dal personale dipendente del Comune (programmi:word, excel, power point, access, front page, publisher, acrobat, internet explorer), l’autovettura comunale, telefono, fax e tutto ciò che occorre ai fini del corretto svolgimento del servizio.

Comune di Torre BoldoneIl volontario utilizzerà, quando necessario, un locale in cui consultare e conservare il materiale di documentazione ed in cui effettuare la registrazione degli interventi. Lo studio è attrezzato con P.C. e telefono.Per l’eventuale trasporto di utenti è disponibile l’automezzo comunale per i servizi sociali. Il volontario potrà utilizzare quando necessario spazi idonei per gli interventi previsti come la “Sala Leonardo” (sede dello S.F.A.), le sale del Centro Polivalente e la biblioteca.

Comune di TrevioloL’Officina di Merlino dispone dei locali sottostanti la scuola elementare nella frazione di Curnasco: gli spazi consistono in un salone per l’attività di cucina, un laboratorio, una palestrina e servizi igienici a norma per portatori d’handicap.Si utilizzano poi spazi esterni per l’attività di piscina e palestra. A disposizione per i trasporti vengono utilizzati i furgoni e l’autovettura di proprietà comunale. Disponibilità anche di un personal computer.

La Ludoteca dispone dei locali sottostanti la scuola elementare nella frazione di Albegno: gli spazi consistono in un ampio salone attrezzato con giochi e materiale ludico vario, un piccolo laboratorio espressivo e servizi igienici.

A disposizione per i trasporti vengono utilizzati i furgoni e l’autovettura di proprietà comunale. Disponibilità anche di un personal computer.

Comune di Parre

automezzi 1

fotocopiatrice 1

telefono – fax 2

Comune di RanicaPer permettere una ottimale operatività l’ente locale mette a disposizione tutte le risorse necessarie(locali, attrezzature informatiche hardware e software, materiali di consumo) presso il Comune.Per eventuali necessità di spostamenti durante l’orario di servizio è a disposizione un’automobile di proprietà del Comune.

Comune di CalcinatePersonal computer, programmi di utilizzo, uffici comunali, locali comunali sede di associazione di

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volontariato, automobili comunali, linee telefoniche, collegamenti internet, fotocopiatrice, macchina fotografica

Comune di Stezzano- AtelierLe risorse che verranno utilizzate per realizzare il progetto saranno le seguenti:- Una struttura annessa al Palazzo Municipale (recentemente ristrutturata), che comprende:

1 un ampio locale cucina attrezzato per ospitare fino a 15 persone;2 un locale per le attività di palestra e rilassamento;3 un laboratorio attrezzato con tutti gli strumenti per l’attività di falegnameria,

creta, attività di bricolage;4 un ufficio che comprende due postazioni complete attrezzate con: computer

con collegamento internet e tutti i programmi del pacchetto office, stampante, telefono, fax;5 due bagni di cui uno adibito specificatamente agli utenti disabili;

- Telecamera e macchina fotografica digitale;- Due pulmini da 9 posti);

Comune di Stezzano- minori disabiliPer la realizzazione del progetto si potrà disporre delle seguenti risorse:- Mezzi di trasporto (macchine e pulmino), per spostarsi anche fuori dal territorio e permettere ai

bambini di fare esperienze diverse;- Scrivanie con archivio specifico;- Computer con collegamento a internet;- Stampante;- Fotocopiatrice;- Telefono;- Giochi ludici ed educativi; - Piscina attrezzata per attività riabilitativa- Maneggio con personale specializzato per l’attività di ippoterapia.

Comune di UrgnanoIn base alle attività previste si ritiene necessario l’utilizzo delle seguenti risorse:- S.F.A. (Il laboratorio) sua sede- Personal Computer con relative periferiche (videocamera, fotocamera digitale, stampante, lettore

CD, TV e videoregistratore)- Collegamento internet- Ausilii e strumenti tecnologicamente avanzati per persone disabili- Affitto sala per prove teatrali- Sala adibita per planning e riunioni d’équipe

Tempo libero e lavoro con le famiglie (sede e territorio)- Furgone attrezzato per le carrozzine e autovettura- Personal Computer- Telefono fisso e cellulare con segreteria- Ausilii portatori d’handicap- Servizio trasporti- Furgone attrezzato per le carrozzine e autovettura

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

27) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

Associazione Mosaico ha stipulato già dal febbraio 2002 appositi protocollo d’intesa con la

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Università degli Studi di Bergamo, al fine del riconoscimento del servizio civile nazionale volontario come esperienza tramutabile che da luogo a crediti formativi.Si allega:

a) copia del protocollo d’intesa stipulato;b) dichiarazione resa dai competenti organi universitari attestante che essi possono raggiungere

oltre 9 crediti e sono riferiti ad uno specifico progetto..

28) Eventuali tirocini riconosciuti:

Associazione Mosaico ha stipulato già dal febbraio 2002 una convenzione quadro con la Università degli Studi di Bergamo, al fine del riconoscimento del servizio civile nazionale volontario come esperienza valida ai fini del tirocinio.Si allega

a) copia del protocollo d’intesa stipulato;b) dichiarazione resa dai competenti organi universitari attestante che essi sono presenti e

riconosciuti.

29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Associazione Mosaico ha stipulato con Innova srl, ente di formazione riconosciuto da Regione Lombardia, apposito accordo per la certificazione ed il riconoscimento delle capacità informatiche acquisite dalle/i volontarie/i durante l’esperienza del servizio civile nazionale.Tale scelta è stata effettuata in quanto l’utilizzo di strumenti informatici e telematici, nella società contemporanea, è “sine qua non” per l’attuazione di qualsivoglia attività, anche e soprattutto nei campi dei servizi alla persona, dell’ambiente e della cultura.Le capacità informatiche acquisibili dai volontari saranno verificate da Innova srl con apposite sessioni di esame e conseguente valutazione, nell’ultimo trimestre di servizio civile.Innova rilascerà pertanto un certificato al volontario, che potrà inserirlo nei documenti allegati al suo curriculum viate.Si allega al presente progetto copia dell’accordo tra Associazione Mosaico e Innova srl.

Associazione Mosaico rilascerà inoltre apposito attestato alle volontarie certificante le attività svolte e le competenze acquisite nel progetto di servizio civile volontario.

Inoltre:Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso Sebino rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso Sebino ”Comunità Montana di Scalve rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comunità Montana di Scalve ”Comune di Almenno San Salvatore rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Almenno San Salvatore”Comune di Calcio rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Calcio”Comune di Brembate di Sopra rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Brembate di Sopra”Comune di Clusone rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Clusone”Comune di Comun Nuovo rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Comun Nuovo ”Comune di Dal mine rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Dalmine”Comune di Gorle rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Gorle”Comune di Levate rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a

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impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Levate”Comune di Mozzo rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Mozzo”Comune di Ponteranica rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Ponteranica”Comune di Romano di Lombardia rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Romano di Lombardia”Comune di Seriate rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Seriate”Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII”Comune di Spirano rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Spirano ”Comune di Torre Boldone rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Torre Boldone”Comune di Treviolo rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Treviolo ”Comune di Parre rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Parre”Comune di Ranica rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Ranica”Comune di Calcinate rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Calcinate”Comune di Stezzano- Atelier rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Stezzano”Comune di Stezzano- minori disabili rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Stezzano”Comune di Urgnano rilascerà apposito attestato sulle competenze acquisite dal/la volontario/a impegnato/a presso la sede di attuazione di progetto “Comune di Urgnano”

Formazione generale dei volontari

30) Sede di realizzazione:

La sede di attuazione è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione del progetto: è pertanto previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi:

a. volontarie/i in servizio civile nella provincia di Bergamo e Cremona: sede di attuazione: Associazione Mosaico, Via Scuri 1, Bergamo

b. volontarie/i in servizio civile nella provincia di Brescia: sede di attuazione: Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda, Località Montecroce, Desenzano del Garda (BS);

c. volontarie/i in servizio civile nella provincia di Como e Varese: sede di attuazione presso il Comune di Erba, ente associato a Mosaico, Piazza Prepositurale, 2, Erba;

d. Volontarie/i in servizio civile nella provincia di Lecco: sede di attuazione presso il Consorzio Consolida, ente associato a Mosaico, Via Don Frerrante, 9, Lecco;

e. volontarie/i in servizio civile nella provincia di Milano: sede di attuazione: Comune di Cassano d’Adda, Via Manzoni 7, Cassano D’Adda

f. Volontarie/i in servizio civile nella provincia di Mantova: sede di attuazione presso il Comune di Carbonara di Po, Strada Provinciale Ferrarese 35, Carbonara di Po;

31) Modalità di attuazione:

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La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto Associazione Mosaico è ente accreditato di prima classe, presso la sede dell’ente o presso la sede di enti associati a Mosaico.

32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI

33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Metodologia; Il ciclo degli incontri di formazione prevede una metodologia mista, cioè le lezioni conterranno tecniche sia frontali sia lavori di gruppo. Per lezioni frontali si intende il classico incontro sul modello scolastico tradizionale, il docente trasmette una serie di nozioni e di informazioni, funzionali all'apprendimento delle ragazze in SCN. Questi temi sono però da approfondire tramite lavori di gruppo (brainstorming, giochi di ruolo, discussione aperte, momenti di autovalutazione, simulazioni, problem solving, …)* per dare la possibilità alle ragazze di analizzare e fare propri i concetti che il formatore impartisce nella parte della lezione più "tecnica". La metodologia mista è stata scelta sulla base dell' esperienza svolta dai formatori delle nostre strutture nei cinque anni precedenti con gli obiettori di coscienza in servizio civile, oltre che per il grande interesse che questa procedura pedagogica ha ottenuto nella maggior parte dei processi scolastici e nei "territori" educativi. In particolar modo negli incontri rivolti ai giovani (target compreso tra i 16 e i 28 anni, range di età che comprende quello delle volontarie e dei futuri volontari) la metodologia di insegnamento misto permette di raggiungere in breve tempo e con gruppi di origine non omogenea - infatti i volontari spesso hanno in comune solo il fatto di svolgere il SCN - i più alti risultati. Obiettivo primario del nostro ciclo formativo è quello di poter fornire conoscenze, competenze e strumenti che i volontari in SCN possano sfruttare per aumentare la qualità e la consapevolezza nello svolgimento del proprio compito. Inoltre si vuole dare l'opportunità di aprire spazi di riflessione sul senso della volontarietà e dell' impegno lavorativo all'interno della società e della comunità in cui il volontario/cittadino è inserito

34) Contenuti della formazione:

Contenuti: · Modello di difesa della Patria armato e non armato. Nascita del SCN. La normativa;· Le strutture del Servizio Civile: UNSC, enti. La storia di Mosaico;· Nonprofit, terzo settore;· Elementi di progettazione e verifica;· Il senso dell'appartenenza: dalle competenze sociali alla cittadinanza responsabile.· Motivazione e passione: Valutazione e autovalutazione dell'anno di SCN.

35) Durata:

Durata complessiva: 30 ore, strutturata in sette incontri, di cui cinque di 4 ore e due di 5 ore.

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

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36) Sede di realizzazione:

Presso le singole sedi di attuazione del progetto indicate al punto 16

37) Modalità di attuazione:

La formazione specifica è effettuata in proprio, con il ricorso a personale dell'ente in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche, come evidenziato nei punti successivi. I formatori specifici sono affiancati dai formatori generali di Associazione Mosaico, dichiarati in sede di accreditamento, al fine di garantire la continuità del sistema formativo nel suo complesso e per una coerenza nelle metodologie e negli approcci cognitivi scelti

38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

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Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso SebinoDott.ssa Francesca Bianchi nata a Calcinate (Bg ) il 21.8.1971Comunità Montana di ScalveCattaneo Maria Maddalena, nata a Gazzaniga (Bg) il 12/10/1967Comune di Almenno San SalvatoreMilena Cefis, nato a Bergamo il 10/02/1969Comune di CalcioBariselli Claudia Cinzia, nata a Calcio il 21/06/1961Comune di Brembate di SopraPatrizia Barbagallo , nata a Mariano Comense (CO) il 02.02.1973Comune di ClusoneBattaglia Barbara, nata a Gazzaniga (BG) il 21/10/1978Comune di Comun NuovoSilvia Tommasi, nata a Treviglio (BG) il 25/6/73Comune di DalmineGalli M.Luisa, nata a Bergamo il 17/10/1972Comune di GorleDonisi Norella nata a Ceppaloni (BN) il 28/5/1967Comune di LevateAmbivero Sara, nata a Treviglio (BG) il 09/02/1976Comune di MozzoAgazzi Roberta, nata a Bergamo il 17/7/66Comune di PonteranicaMicheli Ferruccio, nato a Bergamo il 04.04.1969Comune di Romano di LombardiaVavassori Maria Teresa, nata a Romano di Lombardia il 03/03/56Comune di SeriateRosaria Noris, nata a Gazzaniga (BG) il 21/10/1975Monica Bonora, nata a Bergamo (BG) il 20/12/1973Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIIISilvia Franco, nata a Bergamo il 19/02/1979Comune di SpiranoCecilia Piacentini, nata a Romano di Lombardia (Bg) il 14.06.1981Silvia Canova, nata a Marina di Carrara ( MS ) il 20.09.1977 Comune di Torre BoldoneGabriella Caffi, nata a Pradalunga (Bg) 20 aprile 1952.Comune di TrevioloZambelli Rosella, nata a Serina il 13.12.65 Zara Sonia, nata a Aarao (Svizzera) il 15.10.59Comune di ParreRoberto Squinzi , nato a Bergamo il 15.07.1969Comune di RanicaAmbra Zinetti nata a Trescore Balneario (BG) il 16/10/1976Comune di CalcinateFederica Pedrali, nata a Ponte San Pietro (BG) il 09.04.1976 Carmen Paleni, nata a Calcinate (BG) il 07.11.1961 Comune di Stezzano- AtelierVitali Marinella, Bergamo, 25-12-69Messina Angela, Bergamo, 06-04-58Comune di Stezzano- minori disabiliValli Alessandra, Bergamo, 30.11.64Messina Angela , Bergamo, 06.04.58Comune di UrgnanoDott. Daniela Lucato nata a Bergamo il 01/06/1969

39) Competenze specifiche del/i formatore/i:

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Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso SebinoFrancesca Bianchi

- titoli universitario e post universitario in ambito pedagogico- Responsabile dei Servizi sociali della Comunità Montana ( e quindi del servizio )- tutor in Università di Bergamo per tirocini di Scienze dell’educazione – curricula

educatore di comunità – - culture della materia associato alle cattedre di Psicologia della salute e psicologia sociale

dell’Università di Bergamo-Facoltà di scienze dell’educazione .(vedi c.v. allegato)

Comunità Montana di ScalveCattaneo Maria MaddalenaCoordinatrice dei Servizi Sociali (Istruttore direttivo psico-sociale) dall’01/07/1998 presso la Comunità Montana di Scalve (dipendente) e dall’01/01/2004 Responsabile dell’Area socio-assistenziale sempre nello stesso ente.Laurea in Psicologia clinica e di comunità conseguita presso l’Università degli studi di Padova in data 08/07/1992, iscrizione all’Ordine degli Psicologi della Lombardia nel luglio 1994.Attività di docenza nel Corso per ausiliari socio-assistenziali tenutosi a Vilminore di Scalve nell’anno scolastico 1997/1998.Esperienza nella gestione degli obiettori di coscienza maturata presso la Comunità Montana di Scalve dall’01/07/1998 al 27/12/2002.(vedi c.v. allegato)

Comune di Almenno San SalvatoreMilena CefisIncaricata dei Servizi Sociali del Comune dal 01/06/2001Membro del Comitato Consultivo dell’Ambito valla Imagna Villa d’Alme’Coordinatore del tavolo minori ex L. 328Dopo la Laurea (Filosofia) ha conseguito un master nella gestione di imprese sociali presso l’Università Bocconi di Milano.Ha frequentato diversi corsi e seminari riguardanti la gestione dei servizi sociali : - Corso sulla gestione delle informazioni al servizio del cittadino ( Provincia di Bergamo)- La riforma dei sevizi sociali - L. 328 e oltre : dalle progettazioni alle attuazioni (Università di

Bergamo)- Il nuovo codice della pivacy (IFOST)- Disabilità e territorio (Provincia di Bergamo)- Progettare e valutare nel sociale (provincia di Bergamo)- Invalidità e nuovo sistema I.C.F. (Provincia di Bergamo)- Persone con disagio psichico e comunità sociale (D.S.M Azienda Ospedaliera di Treviglio)- Corso di formazione per operatori sociali (Provincia di Bergamo)(vedi c.v. allegato)

Comune di CalcioBariselli Claudia CinziaAssunta alle dipendenze del Comune di Calcio nel maggio 1982, da sempre ha gestito l’ambito sociale all’interno di una più vasta classificazione dell’Ufficio di appartenenza. Da alcuni anni è responsabile dell’Area Servizi alla Persona con gestione del settore sociale a livello di programmazione, gestione e risultato.Nei diversi anni di servizio, in assenza della figura specifica dell’Assistente sociale, ha comunque gestito, direttamente o indirettamente, i servizi facenti capo alla figura di cui sopra, nell’ambito dell’handicap, della terza età, del disagio minorile, del disagio sociale, delle politiche familiari ed in generale di tutte quelle problematiche facenti capo al sociale.Ha partecipato, nel corso degli anni, a diversi corsi a livello provinciale e regionale facenti riferimento al settore gestito.Dall’attivazione, nel comune, nel luglio 2001, dei progetti del servizio di obiezione civile, è stata nominata responsabile degli obiettori di coscienza con funzioni di indirizzo e controllo su n. 2 posizioni di cui una in ambito socio-culturale ed una in ambito socio-assistenziale.Collabora direttamente con l’assistente sociale comunale e con il competente Assessorato.(vedi c.v. allegato)

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Comune di Brembate di SopraPatrizia BarbagalloDiploma universitario in servizio sociale conseguito presso l’Università statale di Milano e responsabile del settore servizi sociali del Comune di Brembate di Sopra dall’agosto 2001. (vedi c.v. allegato)

Comune di ClusoneBarbara BattagliaIl formatore, è in possesso del Diploma Universitario in Servizio Sociale, conseguito ad aprile 2001.Dal 02/11/2001 è Assistente Sociale presso il Comune di Clusone.Coordina e supervisiona l’attività dei volontari in servizio civile.(vedi c.v. allegato)

Comune di Comun NuovoSilvia TommasiDUSS in Servizio Sociale conseguito con lode l’11 aprile del 2000 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Esame di stato ed iscrizione all’ordine delle AS della Regione Lombardia. Master in mediazione familiare presso la medesima università.Esperienze lavorative diverse presso Enti locali e Fondazione Rubini di Romano di Lombardia.Assistente sociale di ruolo presso l’Amministrazione Comunale di Comun Nuovo dal 2001.Partecipazione a diverse giornate di approfondimento, tra le quali ricordiamo: L.328/00, Isee, immigrazione, disabilità ..(vedi c.v. allegato)

Comune di Dal mineGalli M.Luisa

Assunzione di ruolo qualifica Educatore Professionale dal 19/06/1995 ad oggi presso Servizi sociali del Comune di Dalmine;dal 2003 con funzioni di coordinamento amministrativo ed educativo del Servizio territoriale Disabili;

Coordinatore tavolo coordinatori SFA Ambito di Dalmine; Diploma Educatore Professionale presso Scuola ESAE di Milano – 1991/1995; Specializzazione in Counseling ad indirizzo sistemico presso EIDOS (Centro Terapia

Familiare) di Treviso – 2001/2005. Svolto consulenze educative presso:

- Comune di Almenno San Bartolomeo per Progetto Handicap – anno 1997- Cooperativa “Generazioni” Comune di Albino per Attivazione Sportello Famiglie

di persone Anziane – anno 2004(vedi c.v. allegato)

Comune di GorleDonisi NorellaEsperto Attività Socio-assistenziali, culturali e scolastiche - Laurea in Pedagogia(vedi c.v. allegato)

Comune di LevateAmbivero SaraAssistente sociale di ruolo presso il Comune di Levate dal 2002. Responsabile dei progetti realizzati a favore dei cittadini disabili (VD. C.V.)(vedi c.v. allegato)

Comune di MozzoAgazzi RobertaMaturità artisctica e laurea in architetturaPluriennale esperienza presso i Servizi Sociali di vari enti(vedi c.v. allegato)

Comune di PonteranicaMicheli Ferrucciotitolo di studio : Educatore Professionale.titolo professionale : Responsabile dei servizi assistenziali – politiche giovanili del Comune di Ponteranica

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“anzianità” operatore di settore: Operatore dei Servizi Sociali dal 1997esperienza di gestione di obiettori: dal 1997 in poi incaricato del coordinamento degli obiettori di coscienza in servizio civile presso il Comune di Ponteranica. (vedi c.v. allegato)

Comune di Romano di LombardiaVavassori Maria TeresaAusiliaria Socio Assistenziale in possesso di Diploma di Maturità Magistrale(vedi c.v. allegato)

Comune di SeriateRosaria Noris ha svolto funzioni di formatore nel seguente ambito :Coordinamento Servizio assistenza domiciliare Comuni alta Valle Seriana (Settembre 1998 - gennaio1999). (vedi c.v. allegato)

Monica Bonora ha svolto funzioni di formatore nel seguente ambito :Percorsi Formativi per volontari Percorso formativo di 30 ore (avviato nel settembre 2003) rivolto ad un gruppo di sedici volontari che collaborano al Progetto Handicap del comune di Seriate.(vedi c.v. allegato)

Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII

Laurea Breve (triennale) in Servizio Sociale conseguita in data 28/04/2003 presso l’Università Statale “Milano Bicocca” con votazione finale 103/110, discutendo una tesi dal titolo “Ragazzi delle Terre di Mezzo” relativa alla tematica dei ragazzi stranieri non accompagnati presenti in Italia e sul territorio di Bergamo.

Corso di formazione “Assistenti Sociali e bambini maltrattati: diagnosi e trattamento sociale” promosso dalla Provincia di Bergamo – Settore Politiche Sociali da Settembre 2004 a Maggio 2005:

Luglio/Agosto 2001: educatrice all’ “aiuto compiti estivo” con i ragazzi delle scuole elementari e medie organizzato dal Comune di Bonate Sotto;

Luglio/Agosto 2002: educatrice all’aiuto compiti estivo a supporto di un ragazzo delle scuole medie affetto da handicap grave;

Novembre 2002/ Giugno 2003: assistente educatrice c/o Scuola Elementare di Calusco D’Adda, a due b/i portatori di disagio per un totale di 37 ore settimanali;

Dal 18 Agosto 2003 a Maggio 2004: Assistente Sociale c/o Comune di Villa D’Almè, a tempo pieno e determinato (sostituzione di maternità) da maggio a luglio 2004 a tempo part –time in convenzione con il Comune di Madone;

Dal maggio 2004 con scadenza 15 settembre 2005: Assistente Sociale part –time presso Comune di Madone (sostituzione di maternità)attualmente in convenzione con il Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII;

Da settembre a dicembre 2004: Assistente Sociale c/o Comune di Bergamo – Circoscrizione 7 – sull’Area Tutela Minori contratto C.O. C.O.a 25 ore settimanali;

Da dicembre 2004: Assistente Sociale c/o Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII tempo part –time.

(vedi c.v. allegato)

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Comune di SpiranoCecilia PiacentiniAssistente Sociale presso i Comuni dell’Ambito Territoriale n° 13( Comune di Spirano e di Brignano Gera d’Adda); Assistente Sociale consulente per il Comune di Caravaggio (Bg); Laurea in Scienze del Servizio Sociale; Volontaria di Servizio Civile c/o l’ASL di Bergamo- Distretto di Romano di Lombardia – Area Tutela Minori da gennaio 2004 a dicembre 2004.(vedi c.v. allegato)

Silvia CanovaLaurea in Psicologia con indirizzo del lavoro e delle organizzazioni; Master in Processi d’Orientamento e Consulenza alla Carriera; diverse esperienze lavorative come consulente aziendale, attività di orientamento c/o le scuole superiori; dal 2004 educatrice del Servizio di Assistenza Domiciliare Educativa per disabili del Comune di Spirano; da aprile 2005 consulente dello Sportello Disabilità e Immigrazione, per il Comune Spirano.(vedi c.v. allegato)

Comune di Torre Boldone

Gabriella CaffiLaurea specialistica in Servizio Sociale. Dipendente di ruolo presso il Comune di Torre Boldone dall’agosto 2001 in qualità di Responsabile dei Servizi Sociali, ha coordinato, oltre agli operatori del servizio sociale comunale, gli obiettori di coscienza e le volontarie di servizio civile assegnati ai Servizi Sociali. In precedenza ha operato come assistente sociale coordinatrice dal 1975 al 2001 presso l’Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate coordinando le assistenti sociali del Dipartimento di Salute Mentale. Ha supervisionato più volte il tirocinio di assistenti sociali in formazione.(vedi c.v. allegato)

Comune di TrevioloZambelli Rosella educatrice-coordinatrice presso il SIR; coordiantrice del Servizio civile obbligatorio; laureanda in Scienze dell’educazione;(vedi c.v. allegato)

Zara Sonia assistente sociale e responsabile dell’area socio-educativi dell’Ente- laureata in servizi sociali con riconoscimento di specialità – esperienze di formatrice in progetti a riconoscimento provinciale.(vedi c.v. allegato)

Comune di Parre Roberto Squinziha lavorato per quattro anni come Educatore Professionale presso il Centro Socio Educativo per Disabili di Gandino, in Valle Seriana, e da quattro anni è Responsabile presso il Comune di Parre per i Servizi Sociali.(vedi c.v. allegato)

Comune di RanicaAmbra ZinettiAssistente Sociale con Diploma Universitario in servizio sociale Responsabile dell’ufficio Servizi Sociali del Comune di Ranica e consulente nell’ambito delle Leggi di settore comprese nel quadro complessivo delle politiche sociali.(vedi c.v. allegato)

Comune di CalcinateFederica Pedrali, in possesso del Diploma di Maturità Magistrale e laureanda in scienze dell’educazione;(vedi c.v. allegato)

Carmen Paleni, in possesso del Diploma di Maturità Magistrale.(vedi c.v. allegato)

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Comune di Stezzano- AtelierVitali Marinella: dipendente in ruolo dell’Ente dal 1997; diploma universitario di educatore professionale conseguito nel 1993, esperienza lavorativa come educatore professionale presso enti pubblici dal 1992. (vedi c.v. allegato) Messina Angela: dipendente in ruolo dell’Ente con esperienza di lavoro nel settore dei servizi alla persona dal 1987 in particolare nel lavoro dell’area dei disabili.Esperienza dal 1993 ad oggi come responsabile degli obiettori di coscienza e volontarie in servizio civile per tutto quanto attiene la parte progettuale, organizzativa e burocratica.(vedi c.v. allegato)

Comune di Stezzano- minori disabiliAlessandra Valli: Dipendente in ruolo dell’Ente dal 1993, specializzazione post diploma, in psicopatologie età evolutive ( biennale), corso di specializzazione ambito psicomotorio ( I e II infanzia), referente tecnica educativa in associazione diservizi infanzia ( 1997/2002), referente tecnica associazione affiliata arci – uisp settore infanzia ( 1994/1997), coordinatrice soggiorni marini ( minori I e II infanzia) ( 1989/1994) (vedi c.v. allegato)

Messina Angela: dipendente in ruolo dell’Ente con esperienza di lavoro nel settore dei servizi alla persona dal 1987 in particolare nel lavoro dell’area dei disabili.Esperienza dal 1993 ad oggi come responsabile degli obiettori di coscienza e volontarie in servizio civile per tutto quanto attiene la parte progettuale, organizzativa e burocratica.(vedi c.v. allegato)

Comune di Urgnano

Dott. Daniela Lucato psicoterapeuta specializzata nella disabilità(vedi c.v. allegato)

40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

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Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso Sebino- incontri, anche di gruppo coinvolgendo le altre figure professionali del servizio- spazi periodici di confronto e scambio- utilizzo di specifici riferimenti bibliografici: ambito pedagogia speciale , gli

strumenti dell’osservazione, articoli tratti da riviste ( animazione sociale, pedagogica, l’Hacca parlante,...)

- strumenti specifici : ICF, diagnosi funzionale, PEI- utilizzo di materiale raccolto dal volontario durante il servizio: diario , video-

riprese, (soprattutto per l’incontro sul tema dell’osservazione)Comunità Montana di ScalveL’esperienza formativa prevede incontri con “lezioni” e momenti di approfondimento frontali ma anche la partecipazione a gruppi di lavoro o riunioni d’equipe che forniscono chiavi di lettura diverse degli stessi fenomeni con l’acquisizione di maggiori capacità critiche e di analisi.

Comune di Almenno San SalvatoreIncontri settimanali con letture ed approfondimenti riguardanti i temi

- della disabilità - della sussidiarietà e cooperazione nei servizi sociali.

Consultazione siti internet Partecipazione a convegni e incontri sui temi di cui sopraIncontri periodici con gli operatori della Casa del Sorriso e del Centro Diurno Anziani

Comune di CalcioIncontri settimanali con letture e approfondimenti su temi specificiConsultazione siti internetOpportunità di partecipare a convegni ed incontri di approfondimentoIncontri periodici con gli operatori

Comune di Brembate di SopraLezioni frontali, verifiche settimanali con approfondimenti, elaborazione teorica dell’esperienza concreta.

Comune di ClusoneLezioni frontali di formazione teorica.affiancamento per l’individuazione dei punti problematici e la sperimentazione dell’attività.Incontri di verifica/ riflessione

Comune di Comun NuovoAffiancamento al personale professionale operante nel progetto.Verifiche quindicinali con approfondimenti a tema;studio delle leggi che regolamentano la materia della disabilità;partecipazione a convegni e incontri sul tema dell’handicap.

Sarà inoltre possibile usufruire di una formazione più mirata all’attività educativa, avvalendosi delle attività formative promosse dalla Cooperativa Città del sole. In quest’ultimo caso le attività formative saranno svolte mediante incontri di gruppo con docenti specializzati, presso la sala riunioni all’interno della Sede della Cooperativa.

Comune di Dal mineLa formazione della volontaria si baserà sulla partecipazione settimanale agli incontri di èquipe che sono organizzati nel seguente modo:

1. èquipe educativa – tra coordinatore del servizio ed educatori (quando opportuno con asa, volontari, ecc.)

2. équipe socio-educativa – tra assistente sociale referente area disabili, coordinatore del servizio ed educatori

3. èquipe psico-educativa – tra psicologa, coordinatore del servizio ed educatori per supervisione casi (la partecipazione a questo momento verrà concordata con la psicologa)

In questi incontri vengono approfondite tematiche concrete (organizzazione servizi, metodologie e strategie educative, ecc.) riferite a situazioni vissute nel servizio che tematiche di conoscenza e di studio relative alla disabilità (es. affettività e sessualità, l’integrazione territoriale, il lavoro con le

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famiglie, il lavoro di rete tra i servizi). Inoltre si incentivano i momenti di incontro tra gli operatori e gli spazi di autoformazione attraverso letture, documentazione siti internet, visione di film e di rappresentazioni teatrali con successivi spazi di dialogo e di confronto.I volontari verranno coinvolti a convegni e ad incontri a tema inerenti al mondo della disabilità e alle realtà ad esso connesse.

Comune di GorleFase Accoglienza: Spiegazione organizzazione del servizio sociale comunale con particolare riferimento al servizio in cui la volontaria verrà inserita. Strumenti:colloqui individuali e lettura documentazione.Fase Accompagnamento: Accompagnamento nei luogo di servizio e presentazione diretta all’utenza. Strumenti: visita domiciliare o presso altri servizi, partecipazione incontri con altri operatoriFase di confronto e sostegno attività di confronto periodico rispetto al percorso in atto e disponibilità all’ascolto in caso di problema presentato dalla volontaria. Strumenti: colloquio individuale.Fase di verifica: incontri di verifica mensile, diretta (con la volontaria) o indiretta (con operatori o utenti con cui la volontaria si confronta) rispetto all’andamento del progetto. Strumenti: Colloqui, telefonate, visite a domicilio

Comune di Levatelezioni frontali, discussione dei casi in carico, incontri d’equipé

Comune di MozzoLezioni frontali individualiPartecipazione alle riunioni di èquipeGiochi di ruolo Contatto diretto con i ragazzi

Comune di PonteranicaColloqui settimanali, partecipazione (sempre settimanale) alle equipe tecniche di programmazione dei servizi.

Comune di Romano di Lombardia- Lezioni teoriche;- Lettura di materiale informativo e della normativa di riferimento;- Affiancamento e osservazione dell'attività sul campo;- Esercitazioni pratiche;- Partecipazione alle riunioni d’équipe di programmazione e di verifica degli interventi.

Comune di Seriate- Lezioni teoriche e metodologiche- Lettura di materiale informativo e della normativa di riferimento;- Affiancamento e osservazione dell'attività sul campo;

Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIIISi prevedono verifiche settimanali con confronto e scambio di orientamenti, opinioni e vissuti.Si preferisce privilegiare una metodologia attiva che stimoli il volontario ad una riflessione e crescita della propria scelta professionale e personale.

Comune di Spiranogruppi di lavoro, lezioni frontali e apprendimenti di tipo pratico “sul campo”, incontri di verifica.

Comune di Torre BoldoneLa formazione dei volontari sarà attuata attraverso momenti informativi di gruppo, spazi di discussione e confronto tra volontari ed operatori, partecipazione agli incontri istituzionali di coordinamento, affiancamento in veste di osservatori ad operatori in servizio. Sarà favorita la partecipazione a convegni e occasioni formative/informative disponibili sul territorio. Verrà fornito materiale bibliografico. Verranno previsti strumenti di registrazione degli interventi che consentano il monitoraggio delle iniziative e l’attivazione di momenti di verifica sia individuale che di gruppo

Comune di TrevioloLa metodologia sarà prevalentemente attiva e prevederà l’uso di esercitazioni pratiche,

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comunicazioni teoriche, rielaborazioni.Comune di ParreLettura di testi di approfondimento relativi alle tematiche inerenti i servizi sociali. Studio delle principali leggi in materia e spiegazione delle stesse.Partecipazione a convegni e incontri sui temi sociali.Lezioni teorico-pratiche attraverso i colloqui frontali, le verifiche quotidiane e l’équipe di lavoro. In tali momenti il formatore non perderà occasione per delucidare e spiegare al volontario/a in servizio civile le opportunità di atteggiamento e di azione, le scelte che sottendono ad esse e le leggi che le hanno ispirate.

Comune di RanicaPer rendere l’esperienza del volontario un percorso formativo si ritiene importante conciliare modalità di formazione che associno la componente teorica a quella pratica. Si prevede quindi di utilizzare per la formazione specifica sia lezioni frontali sia esercitazioni che prevedano la partecipazione all’équipe di coordinamento fra gli operatori coinvolti nei diversi interventi.Ci sarà una fase iniziale di osservazione alla quale seguiranno invece fasi di rielaborazione dei contenuti assunti e di messa in pratica diretta da parte del volontario.

Comune di CalcinateGruppi di lavoro, verifiche settimanali con approfondimenti.

Comune di Stezzano- AtelierLa metodologia impiegata per la formazione specifica dei volontari in servizio civile si attuerà con le seguenti modalità:- Incontri tra i componenti dello staff educativo; - Laboratori di confronto inerenti alle tematiche socio-pedagogiche utilizzabili all’interno del

servizio; - Relazioni scritte che risultino essere la cronistoria del servizio e che ne evidenzino il percorso

fatto;- Colloqui con la psicopedagogista che supervisiona il gruppo.- Incontri mensili con la coordinatrice del progetto e la responsabile dell’Ente di tutti i progetti di

servizio civile volontario;- Partecipazione agli staff educativi per 2 ore quindicinali con gli altri educatori e la coordinatrice

del servizio;- 2 ore settimanali di supervisione da parte della coordinatrice del servizio;- 2 ore quindicinali di supervisione allo staff educativo dello SFA da parte di una

psicopedagogista consulente dell’Ente.- Partecipazione agli incontri del Gruppo di Lavoro che riunisce tutti gli operatori dei servizi SFA

della provincia;- Verifiche in itinere per valutare e confrontarsi sull’andamento del progetto.

Comune di Stezzano- minori disabiliCon l’attivazione del progetto sono previsti tre livelli formativi che coinvolgono direttamente tutto il personale responsabile – tecnico e volontario

1. ambientamento al servizio - visione del materiale progettuale esistente - visione archivio e documentazione specifica di ogni utente - osservazione del minore nei contesti di riferimento - condivisione settimanale riguardo il servizio esistente ( aspetti logistici - organizzativi –

tecnici)- condivisione relazione con il personale educativo esistente ( referente tecnica – educatori ) - sostegno al servizio, supporto educativo al minore o minori di riferimento

2. ambientamento nel territorio - conoscenza dei contenitori educativi utilizzati sul territorio ( SFA – SPAZIO GIOCO – CAG –

ORATORIO )- conoscenza degli organismi, e dei loro referenti, in collaborazione con i servizi - conoscenza dei familiari dei minori ( GENITORI )- conoscenza dei contesti utilizzati dai bambini ( SCUOLA – INSEGNANTI ) 3. coinvolgimento e integrazione al servizio - supporto tecnico delle volontarie, alle attività specifiche da realizzare, ai minori individuati; - monitoraggio settimanale sul servizio ( coordinamento )

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- verbalizzazione degli interventi al computer ( osservazioni )- responsabilizzazione in alcune azioni previste dal progetto - modifiche delle azioni - elaborazione e integrazione di nuove azioni per il progetto

Comune di UrgnanoDurante tutto il servizio sono previsti incontri settimanali che saranno occasioni di verifica sulle capacità acquisite ma anche momenti di formazione in itinere rispetto all’intervento programmato.Sono previsti momenti di supervisione frontali e di attività formative in gruppo con metodo interrativi; inoltre le volontarie parteciperanno ai laboratori di teatro, musicoterapia gestiti dai consulenti e rivolti esclusivamente agli operatori per creare situazioni di apprendimento diretto.Su richiesta è disponibile materiale cartaceo ed informatico sulla letteratura degli interventi educativi a favore della disabilità.

41) Contenuti della formazione:

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Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso Sebino- incontro iniziale : conoscenza della Comunità Montana e dei suoi servizi : storia, organizzazione,

personale.- la persona disabile e la progettazione educativa: gli strumenti di lavoro di un operatore sociale

(conoscenza dell’ ICF; diagnosi funzionale, il PEI,..)- lo sviluppo di rete per l’integrazione : riconoscere le risorse dentro e fuori i servizi : il territorio

comeluogo di integrazione panoramica dei servizi socio e sanitari che si rivolgono al disabile- ( RSH; NIL; SFA; CDI, CDD,...), tipologie di offerta.- la persona disabile e la sua famiglia: i genitori e le loro preoccupazioni ( il dopo di noi, il

sollievo , ..) , come e dove incrociare i bisogni delle famiglie, come tentare di dare una risposta- l’osservazione : l’osservazione partecipata nei contesti e nei servizi alla persona - le figure professionali coinvolte nel progetto: ruoli, competenze, collaborazioni, luoghi di

coordinamento ( coordinatore educatore, volontario, , psicologo,. psichiatra ..)- il futuro del volontario: orientamento alle scelte di vita. - Informazioni in merito agli sviluppi professionali (organizzazione dei servizi socio-sanitari in

Italia e in Regiona Lombardia) e scelte formative –scolastiche ( organizzazione dell’Università –facoltà ).

Comunità Montana di ScalveObiettivi della formazione:- acquisizione degli elementi di base necessari allo svolgimento delle attività previste affinché il

volontario possieda le opportune conoscenze e gli strumenti necessari per operare efficacemente;- l’affiancamento del volontario al formatore gli permetterà poi di assumere sul “campo” le

capacità operative richieste per i vari interventi nonché di operare un confronto tra il livello delle aspettative e l’esperienza effettivamente svolta.

Contenuti della formazione (30 ore):- Analisi delle aspettative del volontario (2 ore);- Comunità Montana di Scalve: conoscenza della realtà territoriale e della sua organizzazione

geografica. Organizzazione politica, socio-economica ed amministrativa della Comunità Montana di Scalve, con particolare riferimento alla gestione dei servizi socio-assistenziali (4 ore);

- Analisi del panorama dei servizi presenti sul territorio secondo il modello a rete (4 ore);- La progettazione nei servizi socio-assistenziali: dall’analisi della domanda alla valutazione dei

bisogni; dall’analisi delle risorse all’individuazione di interventi coordinati ed integrati. Elementi di valutazione (7 ore);

- Motivazioni e finalità del Progetto “Prendere per mano e accompagnare la disabilità” (2 ore);- Condivisione degli obiettivi del progetto (2 ore);- Chi sono i disabili destinatari dell’intervento e come rapportarsi con loro (2 ore);- Il ruolo del volontario a domicilio e presso i Centri Sociali (4 ore);- Il lavoro d’equipe: come sviluppare nuove sinergie (3 ore).

AFFIANCAMENTO (20 ore)

- conoscenza delle realtà territoriale, dei servizi operanti in Valle di Scalve e dei destinatari del Progetto.

- Accompagnamento iniziale da parte del formatore nelle singole situazioni, confronto settimanale sull’andamento del servizio, verifiche trimestrali.

Comune di Almenno San Salvatore- Conoscenza dei servizi rivolti ai disabili- Conoscenza della normativa relativa ai disabili- Informazioni riguardanti le problematiche sociali legate alla disabilità- Nozioni sul concetto di rete sociale ed azione di rete.

Comune di CalcioAl volontario verrà fornita una formazione specifica sui seguenti temi:- disabilità- terza età- sussidiarietà e cooperazione nei servizi socialiGli incontri periodici con l’Assistente sociale e con il Responsabile del competente Ufficio, oltre che costituire momento di verifica del Progetto, diverranno anche motivo di studio delle norme

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legislative ed etiche ritenute fondamentali per il rapporto con l’utenza .Alla fine dell’esperienza, il Volontario dovrà aver acquisito le basi dell’operare nel mondo del disagio minorile, adulto e dell’handicap che potranno costituire patrimonio personale per una eventuale scelta futura.

Comune di Brembate di Sopra- La disabilità nel lavoro dei servizi sociali comunali- Il ruolo delicato e specifico della persona che svolge un servizio a domicilio- I compiti delle diverse figure coinvolte sui progetti e i servizi- Presentazione delle attività oggetto del servizio civile volontario

Comune di ClusoneLa formazione verterà sulle specifiche attività in cui si inseriranno i volontari.In particolare verranno affrontate le modalità dell’assistenza domiciliare (di anziani, disabili e minori), le modalità di realizzazione della consegna dei pasti e degli accompagnamenti.Si illustreranno le situazioni e i profili dei singoli utenti, individuando le specifiche modalità di intervento e di approccio dei volontari. In particolare si sottolineerà l’importanza dell’instaurazione di una relazione umana con essi, al fine di creare una rete di sostegno non solo materiale ma anche relazionale. Gli obiettivi principali della formazione sono quelli di porre i volontari in condizione di gestire una relazione con l’altro, mediante l’analisi delle fasi in cui si svolge. Particolare importanza verrà data al significato ed all’analisi che la relazione suscita nel volontario.

Comune di Comun Nuovo- Il lavoro di rete- La relazione d’aiuto- I rapporti interistituzionali e il coordinamento del servizio- Pedagogia generale e speciale.

Comune di Dalmine- conoscenza dei servizi e degli interventi rivolti ai disabili;- conoscenza delle tematiche relative alla disabilità e alle strategie di lavoro possibili;- conoscenza della normativa relativa ai disabili, alle loro famiglie e ai servizi sociali (lavoro

di rete e concetto di ambito);- sperimentazione di metodologie pratiche di intervento con i disabili (brevi percorsi di

arteterapia, musicoterapia, teatro, danza, tecniche di comunicazione, ecc.)- sperimentazione di competenze per l’applicazione di tecniche di manualità pratica

(informazioni teoriche e pratiche tecniche manuali quali decoupage, cartotecnica, stencil, creta, ecc.).

Comune di Gorle- Approccio alla legislazione, ai regolamenti, alle convenzioni proprie- dell’Ente Locale- Conoscenza della normativa relativa ai disabili- Conoscenza dei servizi rivolti ai disabili- Informazioni riguardanti le problematiche sociali legate alla disabilità- Nozioni sul concetto di rete sociale ed azione di rete.- il processo di aiuto: fasi e strumenti- il lavoro di equipe- il lavoro con il volontariato

Comune di Levate- Analisi dei bisogni del disabile – servizi offerti sul territorio- Il colloquio individuale, le visite domiciliari, le riunioni, la presa in carico del caso, il

lavoro di rete. - Come si costruisce un progetto. : valutazioni e verifiche - Conoscenza del Comune di Levate e dei Servizi Sociali- Normativa regionale e nazionale – i progetti dell’Ambito del PDZ di Dalmine

Comune di Mozzo- Conoscenza dei servizi rivolti ai disabili

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- Conoscenza della normativa relativa ai disabili- Informazioni riguardanti le problematiche sociali legate alla disabilità- Nozioni sul concetto di rete sociale ed azione di rete.

Comune di Ponteranica- Metodi e tecniche della relazione di aiuto. - Metodi e tecniche di sviluppo di comunità.- Il concetto di rete- Elementi di pedagogia generale e speciale

Comune di Romano di Lombardia- Struttura del Comune di Romano di Lombardia;- Servizi istituzionali e comunitari presenti sul territorio rivolti ai disabili;- Servizio Comunali rivolti ai disabili;- Valutazione dei bisogni e delle potenzialità della persona disabile e predisposizione di un

progetto individualizzato;- Il ruolo del volontario, strumenti operativi e metodologia d’intervento;- Dinamiche psico-relazionali nel processo di aiuto.

Comune di SeriateObiettivi:

- acquisire elementi di base utili per individuare i bisogni assistenziali delle persone e le più comuni problematiche relazionali;

- identificare tutti gli elementi necessari alla pianificazione dell'assistenza, collaborando con le figure professionali preposte

- conoscere i sistemi organizzativi socio-assistenziali e a rete dei servizi;- acquisizione di un metodo per la definizione e gestione di un progetto personalizzato

Contenuti: - Elementi di legislazione nazionale e regionale a contenuto socio-assistenziale- Aspetti psico-relazionali ed interventi assistenziali in rapporto alle specificità dell'utenza- Elementi di assistenza sociale e di metodologia del lavoro sociale

Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII- Breve inquadramento legislativo in ambito handicap e anziani.- Breve inquadramento in merito al funzionamento dei servizi sociali all’interno di un ente

locale.- Conoscenza del territorio e dei servizi relativi all’area handicap ed anziani presenti.

Comune di Spirano- Legislazione e metodologia nell’area Handicap,- Legislazione e metodologia nell’area Minori- Legislazione e metodologia nell’area Anziani.- Nozioni sull’Amministrazione Comunale.- Il Comune di Spirano (regolamenti, organi politici, organigramma, servizi attivati…).- La Legge 328/00 e i Servizi Sociali oggi.- Lavorare nel Sociale: le professioni di aiuto.- Il Servizio Civile Volontario- Orientamento e consulenza psicologica a sostegno dei problemi della disabilità e

dell’immigrazione;- Saper accogliere la richiesta di aiuto, analisi della domanda e dei bisogni dell’utenza

Comune di Torre Boldone- Riflessione sul significato e sul ruolo del volontario in servizio civile nel Comune- Riflessione sulla condizione esistenziale dei disabili e sulle problematiche connesse al loro

inserimento sociale e lavorativo - Conoscenza dell’Ente Comune, delle principali leggi di riferimento con particolare

attenzione alla legge 328/2000 ed alle norme sulla privacy. - Conoscenza delle normative, dei diritti e dei servizi esistenti per i disabili- Conoscenza di base sulla rete dei servizi del pubblico e del privato sociale che si occupano

dei disabili

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- Approfondimenti in merito alle modalità comunicative più opportune ed alle dinamiche relazionali con i disabili e con le loro famiglie

Comune di Treviolo- Presupposti dei servizi sociali e rapporto con l’Ente di Aggregazione- Alcuni principi fondanti dei servizi specifici in cui i volontari verranno collocati;- Dinamiche e significato della relazione di aiuto- Condivisione del progetto - Ruoli e funzioni degli attori in campo - La legge 104/92 – legge quadro sulla disabilità- L’approccio sociale sulla disabilità

Comune di Parre- Formazione e costruzione di competenze e tecniche proprie della progettazione e

dell’intervento sociale. - Sviluppo della capacità a relazionarsi con gli utenti destinatari del progetto.- Sviluppare capacità organizzative e di coordinamento delle varie fasi del progetto.- Fornire capacità organizzative nel programmare e gestire eventi e percorsi di educazione

sociale.- Potenziare la capacità di lavorare in gruppo.- Rendere i volontari protagonisti in un’azione di difesa ecologica e ambientale- Costruire conoscenza e consapevolezza delle problematiche sociali afferenti il territorio.

Comune di RanicaLa formazione si concentrerà sui due prospettive diverse ma complementari:Quadro teorico GENERALE:

- Ruolo del Comune nel quadro attuale delle politiche sociali con particolare riguardo all’aspetto legislativo;

- Organizzazione del Comune di Ranica ed in particolare del Settore dedicato ai Servizi Sociali;

- Nozioni di base sui metodi e tecniche dei servizi sociali(la relazione con l’utente, la gestione delle informazioni, gli strumenti del lavoro sociale):

- Nozioni di base sul “Lavoro di Comunità” nei suoi diversi approcci;- Elementi in comune e diversità fra il ruolo del professionista e del volontario

Aspetti legati alla componente operativa:- Cosa significa prestare servizi a domicilio?;- Come leggere i bisogni e le risorse;- Accortezze nella relazione con l’utenza, il nucleo familiare di riferimento, le realtà

associative;

Si ritiene importante precisare che i contenuti verranno poi definiti anche in base alle caratteristiche del singolo volontario in modo da valorizzarne le capacità già presenti e da rafforzare eventuali insicurezze.

Comune di CalcinateSviluppo della conoscenza della realtà calcinatese

- Spiegazione dello strumento professionale della visita domiciliare- Il segreto professionale- Legislazione sugli anziani e sui disabili- La relazione di aiuto - Nozioni generali di pronto soccorso.

Comune di Stezzano- AtelierI contenuti sono tutti di carattere socio-educativo e approfondiscono in particolare modo le tematiche riguardanti la disabilità:

- Relazioni sociali e metodologie di gestione del servizio; - Strategie operative per l’integrazione sociale degli utenti nel territorio; - Analisi dei singoli Progetti Educativi;- Analisi delle dinamiche di gruppo.- Raccolta e catalogazione di materiale e pubblicazioni sul tema della disabilità;- Discussione sulle eventuali problematiche che si dovessero verificare nel servizio;

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Comune di Stezzano- minori disabiliI contenuti sono tutti di carattere socio-educativo e approfondiscono in particolare modo le tematiche riguardanti la disabilità:

- Sensibilizzazione e conoscenza della disabilità ( accenni sulle patologie );- Protocolli d’intesa sull’integrazione della disabilità;- I Servizi esistenti sul territorio, per i minori diversamente abili- Strategie operative per l’integrazione sociale degli utenti nel territorio; - Analisi dei singoli Progetti Educativi;- Raccolta e catalogazione di materiale e pubblicazioni sul tema della disabilità;- Discussione sulle eventuali problematiche che si dovessero verificare nel servizio;

Comune di Urgnano- Tecniche e metodi educativi- Disabilità psico-fisica: tipologie e caratteristiche- Lavoro di rete e sviluppo del territori: studi antropologici- Progetto a favore dei disabili e delle loro famiglie- L’intervento educativo: fasi e processi- Metodi di educazione alla teatralità- Il metodo della globalità dei linguaggi: musicoarteterapia- Approfondimento delle conoscenze pedagogiche e psicologiche connesse alla parte del

progetto rivolto ai disabili minori e adulti.

42) Durata:

50 ore

Altri elementi della formazione

43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto::

Il monitoraggio della formazione generale e specifica è dichiarato nel sistema di formazione presentato all'atto della richiesta di accreditamento.Il momento di verifica finale verrà fatto su due livelli, il primo riguarderà la valutazione del percorso che le ragazze hanno svolto nell'anno di SCN, come hanno vissuto l'esperienza, i rapporti umani, le competenze acquisite; il secondo livello sarà il giudizio delle volontarie sulla formazione svolta dal nostro ente. Questa seconda parte verrà gestita con questionari di valutazione (somministrati dal responsabile della formazione) e da un gruppo di lavoro con discussione aperta. Sono previsti inoltre momenti di verifica in tutto il percorso con le modalità precedenti.

Strettamente legato a tale forma di monitoraggio vi è poi il sistema di verifica e controllo attuato con il sistema di tutoraggio, anch'esso dichiarato all'atto della richiesta di accreditamento. Trattandosi di sistema complesso, anche di esso alleghiamo copia al presente progetto.

Bergamo, 15 settembre 2005

Il Progettista Il Responsabile legale dell’ente/Dr. Claudio Di Blasi Il Responsabile del Servizio civile nazionale

Dr. Claudio Di Blasi