SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN … giovani... · progetti di qualificazione...

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1 SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: SVEP ONLUS 2) Codice di accreditamento: NZ03589 3) Albo e classe di iscrizione: ALBO REGIONALE EMILIA ROMAGNA , CLASSE

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN

SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE

1) Ente proponente il progetto: SVEP ONLUS

2) Codice di accreditamento: NZ03589

3) Albo e classe di iscrizione: ALBO REGIONALE EMILIA ROMAGNA , CLASSE 1°

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto: I GIOVANI RACCONTANO 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Settore Educazione e promozione culturale

Aree di intervento: Animazione culturale verso minori prevalente; Educazione informatica

Codifica: E – 02; E- 05 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Pontenure è un Comune della provincia di Piacenza, situato sull’asse viario della Via Emilia a confine con il capoluogo di provincia, è un Ente di Servizio Civile legato da accordo di partenariato con lo SVEP, che si propone quale soggetto realizzatore del presente progetto. Pur essendo una piccola comunità di 6.691 abitanti, Pontenure è una realtà molto attiva nel settore culturale. Negli anni ’80 il Comune ha acquisito il Parco Raggio di mq. 60.000 comprendente una Villa stile liberty, un Teatrino-serra unico nel suo genere, un rustico. Nel corso degli anni il Comune ha ristrutturato e dotato di attrezzature questo spazio trasformandolo in un Centro Culturale del paese nel modo seguente:

- il Parco è stato attrezzato per lo svolgimento di rassegne cinematografiche estive apprezzate nell’ambito provinciale. Tale spazio viene utilizzato annualmente anche per lo svolgimento del Festival Concorto di cortometraggio che ha un rilievo internazionale;

- il Teatrino serra è in funzione dal 2014, in esso si svolgono rassegne teatrali e festival di musica con gruppi locali;

- - il Rustico ospita un centro di aggregazione giovanile e la Scuola di Musica; - nella Villa è stata collocata la biblioteca comunale; la struttura comprende anche spazi

per conferenze, incontri, corsi. Il Comune sta gestendo questi spazi in gran parte con la collaborazione delle Associazioni presenti sul territorio (n. 15 associazioni che operano in ambito culturale e ricreativo con un bacino associativo di circa n. 600 persone) ed ha stipulato apposite convenzioni per la gestione degli spazi e/o lo svolgimento di attività. Sul territorio è presente l’Istituto scolastico Comprensivo di Cadeo e Pontenure che è all’avanguardia nell’innovazione della metodologia didattica, nell’utilizzo di nuove tecnologie, nella predisposizione di spazi didattici (laboratori, biblioteche) e di attività/strumenti d’integrazione per stranieri e di inclusione per alunni diversamente abili (Centro Territoriale per il Sostegno per la provincia di Piacenza e Parma). Con l’Istituto Comprensivo, il Comune ha stipulato una convenzione di collaborazione per l’attuazione di progetti di qualificazione scolastica, tra i quali anche progetti di promozione della lettura.

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Pur in presenza di una comunità attiva e collaborante, il Comune di Pontenure non intende rinunciare al suo ruolo di propulsore della attività culturale. L’esercizio di questo ruolo è doveroso soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli che hanno più difficoltà ad affrontare le innovazioni ed i mutamenti sociali e culturali del nostro tempo. Il Comune intende svolgere questo ruolo soprattutto attraverso la Biblioteca pubblica che si individua al centro dell’offerta culturale comunale. Negli ultimi sette anni l’Amministrazione ha investito molto sul servizio bibliotecario per qualificarlo e per dotarlo di spazi adeguati alle attività previste. Come già esposto, ha spostato la sede della biblioteca presso la Villa storica di sua proprietà, situata al centro del paese, allestendo un servizio che comprende l’emeroteca, una sala per bambini, cinque sale di consultazione/lettura, una sala internet e una sala per visione/ascolto di materiale audiovisivo. Sono stati informatizzati i servizi e le informazioni agli utenti, è stato rinnovato il patrimonio librario e documentario (n.14.875 tra volumi, CD e DVD, complessivi posseduti al 31.12.2016) e dei periodici (n. 8 abbonamenti a riviste e n. 2 quotidiani). Anche il personale impiegato è altamente qualificato ed offre all’utenza il supporto necessario. Il Comune ha aderito al Polo bibliotecario piacentino per consentire ai propri residenti l’accesso al prestito intersistemico ed alla Biblioteca digitale emiliana Emilib. Ha aderito inoltre al progetto nazionale Nati Per Leggere (nato dalla collaborazione tra l'Associazione Nazionale Biblioteche, l'Associazione Culturale Pediatri e il Centro per la Salute del Bambino). Il Comune ha potuto potenziare in modo significativo la promozione a seguito dell’attuazione di due progetti di SCV analoghi al presente e di cui uno in corso. L’esperienza del primo progetto “LA VOCE DEI GIOVANI’”, che ha impiegato due giovani nel periodo 7.9.2015 – 6.9.2016, ha dimostrato la positività dell’apporto dei volontari del SCV a questo riguardo. Con il monitoraggio finale interno del 26.8.2016 è stato rilevato che i due volontari impegnati nel progetto hanno condiviso fortemente gli obiettivi prefissati. Ciò ha fornito loro forti motivazioni, che si sono tramutate in un grande impegno ed una grande propositività. La consapevolezza dei risultati raggiunti con il proprio intervento ha prodotto nei volontari molta soddisfazione. La capacità critica, la consistente autonomia e la forte collaborazione registrata nei volontari hanno agevolato il pieno raggiungimento degli obiettivi del progetto sia per quanto riguarda il numero delle iniziative prodotte (n. 21 incontri, n. 6 corsi di alfabetizzazione informatica, n. 75 sostegni individuali sull’utilizzo di internet) che per il numero delle persone coinvolte (n. 1.010). Il secondo progetto “LA PAROLA AI GIOVANI” , che impiega due giovani nel periodo 10.10.2016 – 9.10.2017 e che si sta concludendo, sta confermando la positività dell’apporto dei volontari sulle attività promozionali e corsuali, che hanno riscontrato una buona soddisfazione dell’utenza. I due monitoraggi del 11.2.2017 e del 17.6.2017 hanno rilevato le forti motivazioni, la propositività e l’impegno dei due volontari, che agevola il conseguimento degli obiettivi del progetto. Al 31.7.2017 sono stati realizzati: n. 16 iniziative di promozione alla lettura rivolte ai bambini, n. 3 iniziative di promozione alla lettura rivolto agli adulti, n. 7 incontri culturali aperti alla cittadinanza, oltre a n. 2 corsi rivolti agli adulti. Esprimiamo soddisfazione anche in relazione ai risultati attesi dall’attuazione dei sopra richiamati progetti di SC. Nel 2016 si è registrato un prestito bibliotecario pari a n.3.117 unità con un incremento del 15% sull’anno antecedente (n. 2.669 ) ed un incremento di n. 123 unità del numero di nuovi iscritti alla biblioteca pari al 112% rispetto ai n. 58 nuovi iscritti nel 2015. Con il presente progetto l’Ente è intenzionato a continuare con alcuni correttivi a proporre iniziative di promozione della lettura e attività corsuali nell’ambito informatico, in quanto:

- i dati sull’utilizzo del servizio, confrontati con quelli delle biblioteche della provincia, dimostrano che vi è spazio per ampliare la fruizione della biblioteca da parte dei

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cittadini, dei bambini e dei giovani in particolare. Pur disponendo di un buon patrimonio documentario si è registrato nel 2016 un numero di prestiti pari a n. 3.117, dato che, pur essendo più che duplicato rispetto al 2008, può ancora migliorare del 10% con un potenziamento della promozione;

- il Responsabile del Servizio Bibliotecario rileva la scarsa informazione sul sistema bibliotecario e la necessità di informare l’utenza attiva (circa n. 1.000 persone) sulle potenzialità offerte dal Polo bibliotecario piacentino e dalla Biblioteca digitale Emilib;

- i Responsabili dei servizi comunali rilevano la difficoltà nel 10% degli utenti nell’utilizzo dei servizi informativi, della modulistica on – line, dei pagamenti on – line, per cui si rende necessario realizzare incontri informativi al fine di favorire la comunicazione con l’Ente comunale;

- la digitalizzazione delle P.A. è un’occasione per migliorare e semplificare la vita dei cittadini. Per sfruttare queste potenzialità è necessario far conoscere ai soggetti meno informatizzati (popolazione di età compresa tra i 60 ed i 70 anni) l’impiego delle nuove tecnologie e delle opportunità possibili nelle interazioni con P.A., gestori di pubblici servizi, istituzioni scolastiche, istituti previdenziali, azienda sanitaria, ecc.

Con l’attuazione del presente progetto di Servizio Civile Nazionale, che prevede il supporto di n. 2 volontari, si potrebbe confermare l’attività promozionale svolta in questi anni e prevista nei progetti di SCVN bando 2015 e 2016, così quantificata: n. 20 incontri/eventi/laboratori con alunni frequentanti la scuola d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado; n. 3 incontri/iniziative di promozione della lettura rivolti ai genitori; n. 3 incontri pubblici con gli autori di pubblicazioni; n. 2 incontri sulle possibilità offerte da internet nell’accesso al Polo bibliotecario piacentino e alla Biblioteca digitale Emilib; n. 1 incontro sulle possibilità offerte da internet nell’accesso ai servizi comunali; n. 2 corsi di alfabetizzazione nell’uso di internet, di nuove tecnologie (ipad, iphone) di nuovi strumenti di comunicazione (social network, pec, ecc.). Si individuano quali destinatari del progetto: - n. 656 alunni delle scuole presenti sul territorio comunale; - n. 1.200 genitori; - n. 100 adulti (10% utenti attivi della biblioteca); n. 120 adulti (10% utenti dei servizi); - n. 625 adulti (popolazione tra i sessanta e i settanta anni) Quali indicatori di risultato si individuano principalmente: il numero delle attività organizzate rispetto a quelle programmate, il numero delle persone partecipanti alle iniziative, la soddisfazione dell’utenza rispetto alle nozioni acquisite o all’interesse suscitato.

Con la realizzazione del presente progetto si favorisce anche la conoscenza del contesto sociale nei volontari, che possono sperimentare esperienze di partecipazione e di cittadinanza attiva, alimentare le loro capacità relazionali, acquisire conoscenze e vivere esperienze significative per l’inserimento nel mondo del lavoro. Queste sono le considerazioni che abbiamo letto con piacere anche sui questionari somministrati ai volontari che finora sono stati impegnati nei progetti.

Fonte dati: anagrafe, biblioteca e servizi scolastici comunali

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7) Obiettivi del progetto:

OBIETTIVI GENERALI Rispetto all’ambito dei servizi È ormai riconosciuto che l’abbandono della lettura causa una perdita di competenze nei giovani e negli adulti: doti da salvaguardare in un mondo molto competitivo. Per questo l’obiettivo del servizio pubblico bibliotecario è rafforzare la consuetudine della lettura sia promuovendola presso bambini e ragazzi sia sensibilizzando le istituzioni ed il contesto familiare. Attraverso il progetto Nati Per Leggere e la collaborazione con educatori e pediatri, l’obiettivo è di informare i genitori che il beneficio, che i bambini traggono dalla lettura a voce alta operata in famiglia soprattutto in età prescolare, è documentato da molti studi: favorisce la relazione con i genitori ed il successo scolastico in quanto nei bambini sviluppano meglio e più precocemente la comprensione del linguaggio, la capacità di lettura, la capacità d’ascolto, la capacità di attenzione e la capacità di creare immagini mentali. Attraverso gli incontri in collaborazione con le istituzioni scolastiche si vuole rinforzare tale messaggio nei confronti di bambini e ragazzi spiegando che la lettura non è un mero compito scolastico, ma che può essere un’attività piacevole e gratificante ed essere un utile strumento di autoformazione e di soddisfazione dei propri interessi. Il primo obiettivo generale del progetto è quindi quello di aumentare le competenze di base nell’accesso e nel presidio delle fonti informative e conoscitive genericamente intese sul territorio di riferimento anche di tipo digital e; di potenziare la diffusione della lettura e valorizzare la cultura del libro per l’acquisizione di uno spettro più ampio di codici espressivi e interpretativi attraverso interventi di promozione della lettura.

L’informatizzazione e la digitalizzazione stanno creando nella popolazione settori di persone che sono esclusi da un nuovo modo di comunicare, che fanno fatica ad accedere alle informazioni, ad utilizzare nuove tecnologie e nuovi programmi nella interazione con le P.A., con i gestori di servizi pubblici in genere, con le Istituzioni scolastiche, istituti previdenziali, azienda sanitaria, ecc. In particolare si rileva che il 10% degli utenti dei servizi comunali non sono in grado di accedere ai servizi informativi, alla modulistica on – line, alle forme di pagamento on – line dell’Ente. Il secondo obiettivo generale del progetto è quello di avvicinare gli adulti ed aiutarli nell’utilizzo di nuovi strumenti e mezzi di comunicazione attraverso incontri e corsi specifici. Rispetto ai volontari inseriti nel progetto Rispetto ai volontari impegnati nel progetto gli obiettivi sono quelli di: - promuovere nei volontari il senso di appartenenza alla comunità, promuovere la condivisione e la valorizzazione delle loro esperienze, valorizzare la partecipazione e la cittadinanza attiva tra i giovani; - offrire ai volontari un’esperienza formativa, spendibile anche nel mondo del lavoro, e di arricchimento interiore capace di sviluppare motivazioni di solidarietà e responsabilità durature. L’esperienza di due progetti analoghi al presente “ LA VOCE DEI GIOVANI’ ”, che ha impiegato due volontari nel periodo 7.9.2015 – 6.9.2016, e quella del progetto “LA PAROLA AI GIOVANI”, che sta impiegando due giovani nel periodo 10.10.2016 – 9.10.2017 e che si sta concludendo, ha dimostrato come i volontari abbiano progressivamente aumentato le loro capacità relazionali, la sicurezza in se stessi, il loro senso di responsabilità,

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la comprensione ed il loro inserimento nell’organizzazione del lavoro e la loro appartenenza alla comunità.

I monitoraggi interni del 11.2.2017 e del 17.6.2017 di quest’ultimo progetto hanno evidenziato come gli obiettivi previsti su dati precisi e su esigenze manifeste sono stati conseguiti senza la necessità di modificarli o ridefinirli.

Obiettivi specifici per i servizi

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zio

Offrire bambini/adolescenti l’opportunità di appassionarsi alla lettura e far conoscere ai genitori l’importanza di tale attività al fine di preservare/coltivare le proprie capacità intellettive. I destinatari sono principalmente i n. 656 alunni presenti nelle scuole del territorio comunale e n. 1.200 genitori, soggetti da coinvolgere nelle iniziative promozionali.

Offrire all’utenza attiva della biblioteca (n. 1.000 persone) le informazioni necessarie per accedere alla documentazione offerta dal Polo bibliotecario piacentino e dalla Biblioteca digitale Emilib.

L’apporto operativo dei volontari consentirebbe lo svolgimento delle seguenti attività promozionali della lettura e informative sul sistema bibliotecario: n. 20 incontri/eventi/laboratori con alunni frequentanti il nido, la scuola d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado; n. 3 incontri/iniziative di promozione della lettura rivolti ai genitori; n. 3 incontri pubblici con gli autori di pubblicazioni; n.2 incontri sulle possibilità offerte da internet nell’accesso al Polo bibliotecario piacentino e alla Biblioteca digitale Emilib. Risultati attesi: Con le attività di promozione della lettura si prevede di coinvolgere il 30% degli alunni e il 10% dei genitori. Con gli incontri sulle potenzialità del Polo bibliotecario piacentino e su Emilib si prevede di coinvolgere n. 100 utenti attivi, pari al 10% dei destinatari. Si attende di riflesso un aumento del prestito librario di n. 311 unità pari al 10% rispetto a quello del 2016.

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Obiettivi specifici per i volontari

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al s

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zio

Offrire la possibilità a n. 120 adulti, pari al 10% utenti dei servizi, di ricevere informazioni sul sito dell’Ente. L’apporto operativo dei volontari consentirebbe lo svolgimento di n. 1 incontro finalizzato ad illustrare le opportunità offerte dall’uso di internet. Risultati attesi: ci poniamo l’obiettivo di raggiungere n. 60 persone pari al 50% dei destinatari dell’intervento. Offrire la possibilità a n. 625 adulti di età compresa tra i 60 ed i 70 anni, di accedere a corsi sulle nuove tecnologie e sui nuovi strumenti informatici per socializzare, per migliorare la loro interazione con le P.A., gestori di pubblici servizi, istituzioni scolastiche, istituti previdenziali, azienda sanitaria, ecc. L’apporto operativo dei volontari consentirebbe lo svolgimento di n. 2 corsi di alfabetizzazione nell’uso di nuove tecnologie e di nuovi strumenti di comunicazione. Risultati attesi: ci poniamo l’obiettivo di raggiungere n. 32 persone, pari al 5% dei destinatari dell’intervento.

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TIV

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tari

Promuovere nei volontari il senso di appartenenza alla comunità, promuovere la condivisione e la valorizzazione delle loro esperienze, valorizzare la partecipazione e la cittadinanza attiva tra i giovani favorendo: - la conoscenza e del territorio e del contesto sociale; - la conoscenza dei processi programmatori e decisionali degli interventi rivolti alla popolazione; - la comunicazione tra i volontari ed i giovani in modo che gli stessi possano confrontarsi nel merito dell’esperienza vissuta anche con i loro pari; - la valorizzazione a livello comunitario delle esperienze dei volontari per sviluppare progetti volti a potenziare la coesione sociale. Offrire ai volontari un’esperienza formativa, spendibile anche nel mondo del lavoro, e di arricchimento interiore capace di sviluppare motivazioni di solidarietà e responsabilità attraverso:

a) l’apprendimento di competenze di base utili per la formazione personale e l’inserimento professionale dei volontari;

b) sviluppare/aumentare nel volontario la capacità di lavorare in rete, in équipe e per progetti in un contesto istituzionale che preveda la comprensione del contesto, la gestione di un evento e la valutazione di un ruolo;

c) aumentare la capacità relazionale dei volontari attraverso esperienze di vita vissuta nel quotidiano, aiutandoli a contestualizzare il loro operato, ad analizzare le situazioni e ad elaborare i conflitti;

d) sviluppare/aumentare nel volontario la capacità di saper mediare tra i propri aspetti personali caratteriali e le difficoltà/ criticità che nascono nel rapporto con l’utenza e con altri operatori coinvolti nella realizzazione del progetto.

Si cercherà di conseguire gli obiettivi sopra indicati valorizzando al massimo l’apporto espressivo, comunicativo e creativo dei volontari.

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8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

Con il presente progetto l’Ente si propone di potenziare la promozione della lettura verso i minori e loro genitori, l’informazione sulle potenzialità del sistema bibliotecario e l’attività corsuale di alfabetizzazione informatica rivolta agli adulti . Per il raggiungimento degli obiettivi è prevista la realizzazione di 31 nuovi eventi così suddivisi: n. 20 incontri/eventi/laboratori di promozione della lettura ad alta voce, rivolte ai bambini/adolescenti frequentanti il nido, la scuola d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, da realizzarsi in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Cadeo e Pontenure ed i pediatri locali; n. 3 incontri/iniziative di promozione della lettura rivolti ai genitori, da realizzarsi in collaborazione con pediatri e esperti; n. 3 incontri pubblici con gli autori di pubblicazioni; n. 2 incontri sulle possibilità offerte da internet nell’accesso al Polo bibliotecario piacentino e alla Biblioteca digitale Emilib; n. 1 incontro sulle possibilità offerte da internet nell’accesso ai servizi comunali; n. 2 corsi di alfabetizzazione nell’uso di internet, di nuove tenologie (ipad, iphone) e di nuovi strumenti di comunicazione (social network, pec, ecc.).

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Per raggiungere gli obiettivi prefissati è previsto il seguente piano di attuazione:

PIANO DI ATTUAZIONE TEMPI

FA

SE

1

Accompagnamento e socializzazione in ingresso all’esperienza di SCV. Esecuzione della formazione generale e specifica rivolta ai volontari impiegati nel progetto. La formazione specifica riguarderà soprattutto il contesto in cui operano i volontari (conoscenza dell’ente e del suo funzionamento, della normativa del settore, dei servizi culturali comunali, dei regolamenti e delle carte dei servizi, delle figure professionali presenti nei servizi e del loro funzioni) ed alla metodologia di lavoro (programmazione, lavoro per progetti, in rete, in équipe), la sicurezza dei volontari in servizio.

La formazione generale sarà erogata entro 180 gg. dall’avvio del progetto Nei primi tre mesi si svolgerà il 82% della formazione specifica. Una unità didattica della formazione specifica (18%) sarà svolta in itinere e comunque entro i primi sei mesi (v. punto 40, modulo n. 8. )

FA

SE

2

Dopo aver seguito la formazione specifica i volontari SCV vengono inseriti progressivamente all’interno delle attività programmate. L’OLP li aiuta a contestualizzare il loro operato, la bibliotecaria/il volontario AUSER li affiancano nell’esecuzione dell’attività programmata.

13° e 14° settimana

compatibilmente con la formazione generale

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FA

SE

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Gestione in autonomia da parte dei volontari delle attività programmate.

Dalla 15 a settimana alla fine del servizio

compatibilmente con la formazione generale

FA

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Monitoraggio interno del progetto.

Cadenza quadrimestrale e prima del monitoraggio in

ambito COPRESC

FA

SE

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Documentazione dell’attività realizzata attraverso il presente progetto.

Svolgimento di incontri/iniziative finalizzati a far conoscere alla comunità pontenurese nel suo complesso ed in particolare ai giovani il progetto, l’attività svolta e i risultati ottenuti.

Svolgimento di attività di sensibilizzazione e di promozione del SCN di cui al successivo punto 17.

La documentazione dell’attività dei volontari verrà prodotta durante tutto il periodo di realizzazione del progetto. Nell’ultimo mese verrà realizzato il prodotto che documenterà l’esperienza dei volontari ed i risultati del progetto. Le iniziative promosse singolarmente dall’Ente saranno svolte in occasione di eventi di richiamo e con la tempistica concordata con altri soggetti coinvolti.

Le iniziative realizzate in collaborazione con il COPRESC, di cui al Piano Provinciale 2017/18, verranno realizzate con la tempistica concordata congiuntamente agli altri Enti.

FA

SE

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Valutazione e monitoraggio finale del progetto e dell’esperienza dei volontari.

Ultima settimana

Rispetto al piano i attuazione, di cui al precedente punto, si prevedono le seguenti attività:

• conoscenza destinatari del progetto, dei partner, dei collaboratori/esecutori delle attività;

• progettazione di eventi di promozione alla lettura e delle attività corsuali; • predisposizione della pubblicità delle iniziative; • predisposizione di ambienti e sussidi didattici; • predisposizione bibliografie; • realizzazione degli eventi di promozione della lettura; • realizzazione degli incontri informativi; • realizzazione di attività corsuali;

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• valutazione dell’attività svolta; • gestione attività di rete con i partner.

Tutte le attività saranno condotte nel rispetto della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 3 agosto 2009, n.106 e di quella relativa al settore cui si riferiscono.

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività I volontari del servizio civile verranno inseriti nel Settore Istruzione, Sport, Cultura, Associazionismo del Comune di Pontenure, al quale fa riferimento la Biblioteca.

Le risorse umane previste per la realizzazione delle attività sono:

1 Bibliotecaria Servizio in appalto

1 Volontario In convenzione con l’AUSER

2 Volontari del servizio civile

La Responsabile del servizio bibliotecario (OLP) svolgerà funzioni di accoglienza e di accompagnamento dei volontari in collaborazione con la bibliotecaria, di programmazione degli interventi e verifica degli stessi, di coordinamento e indirizzo nella fase relativa alla produzione di documentazione, di promozione degli incontri/iniziative di sensibilizzazione sul SCN. Sarà il riferimento per i volontari rispetto ad ogni problematica.

Il supporto allo svolgimento delle attività del Servizio e del Settore da parte dei volontari sarà conseguente ad un accompagnamento/affiancamento da parte di una figura professionale (bibliotecaria) o di un altro volontario AUSER già inserito nell’attività. In particolare il personale del servizio ed il volontario AUSER già presenti in biblioteca si occuperanno di gestire gli eventi programmati e di affiancare i volontari del Servizio Civile nelle loro funzioni. 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto L’attività dei volontari sarà inserita in quella svolta dal Settore Istruzione, Sport, Cultura, Associazionismo del Comune di Pontenure ed in particolare dal Servizio Bibliotecario. Le attività dei volontari previste nel progetto e svolte dai volontari sono sempre da intendersi a supporto e in aiuto all’attività degli operatori e in affiancamento all’attività svolta dagli operatori stessi.

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I volontari in Servizio Civile, rispetto alle attività indicate al punto 8.1), svolgeranno le seguenti funzioni:

ATTIVITA’ DEI VOLONTARI

FA

SE

1 • Partecipazione alle attività formative di carattere generale e specifiche;

• Visitare l’Ente, conoscere i dipendenti e i collaboratori, le loro funzioni; • Visitare le strutture e gli spazi culturali /ricreativi, le sedi delle Associazioni

presenti sul territorio e conoscerne i loro referenti.

FA

SE

2

• Conoscenza dei partner, affiancamento degli operatori del servizio/volontario AUSER nelle attività già programmate o in corso.

FA

SE

3

� partecipare alla programmazione degli eventi previsti nel progetto; � collaborare alla produzione di materiale informativo o di pubblicizzazione delle

iniziative (volantini, manifesti, pannelli, materiale grafico, aggiornamento siti informativi, pagina facebook);

� collaborare alla distribuzione del materiale pubblicitario; � collaborare alla predisposizione del materiale necessario allo svolgimento delle

iniziative (materiale didattico o animativo, bibliografie a tema, ecc.); � predisporre e custodire i locali in cui sono ospitate le iniziative; � accogliere i partecipanti alle stesse e presentare il contesto; � collaborare con i soggetti incaricati ad effettuare letture ed animazioni con

bambini/ragazzi; � collaborare con i soggetti incaricati ad effettuare le attività corsuali; � collaborare con i soggetti incaricati ad effettuare la somministrazione o

l’elaborazione dei dati dei questionari di soddisfazione forniti ai partecipanti delle iniziative;

� partecipare alle verifiche/valutazioni dell’attività svolta; � partecipare alle iniziative di sensibilizzazione e promozione del SCV di cui

saranno testimoni privilegiati per l’esperienza vissuta.

Il monitoraggio interno dei progetti di SCV analoghi al presente, “LA VOCE DEI GIOVANI” realizzato nel periodo 7.9.2015 – 6.9.2016 e “LA PAROLA AI GIOVANI” che si concluderà il 9.10.2017, ha evidenziato che tutte le attività previste da questo Ente sono state attuate e che non si è reso necessario modificarle o riprogettarle.

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Diagramma di Gantt delle fasi di realizzazione del progetto (per anno di presenza dei volontari)

Numero SETTIMANE

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52

Fase A

Fase B

Fase A formazione generale tot 54: prima settimana 3 giorni; dopo 3 mesi 1 settimana poi 1 giorno a settimana (rimane indeterminata la visita al territorio e la relativa mattinata di restituzione); Nella 19° settimana eventuali recuperi.

Fase B formazione specifica: 70% delle ore (compreso modulo sulla sicurezza) entro 90 giorni dall’avvio progetto e le restanti entro 270 giorni dall’avvio del progetto Fase C monitoraggio

FASE C - RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO ACCREDITATO – Diagramma di Gantt

a.4. STRUMENTI UTILIZZATI DI MONITORAGGIO a.1. LIVELLO SEDE

ATTUAZIONE a.3

. AT

TO

RI

OLP INC.MON.

QUEST1 INC.MON. QUEST2 INC.MON.

VOL QUEST1 INC.MON.

QUEST2 INC.MON. QUEST3 INC.MON.

FORM SPEC

INC.MON.

QUEST1 INC.MON. QUEST2

REF INC.MON.

INC.MON. SCH. RIL.

INC.MON. SCH. RIL.

DURATA PROGETTO IN MESI 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° a.1. LIVELLO CENTRALE

a.3

. AT

TO

RI

RLEA INC.MON.

INC.MON.

RSCN INC.MON.

INC.MON.

REF INC.MON.

INC.MON.

FORM GEN QUEST1 QUEST2 LEGENDA ATTORI : OLP = Operatore Locale di Progetto; VOL = Volontario; FORM SPEC: formatore formazione specifica; REF: referente della sede di attuazione di progetto; RLEA: Responsabile Locale di Ente Accreditato; RCSN: Responsabile del Servizio Civile Nazionale; FORM GEN: formatore formazione generale LEGENDA STRUMENTI : QUESTn: questionari con domande chiuse e aperte, che cambiano in base dell’attore coinvolto nella rilevazione. Dati poi trasmessi al livello centrale per l’analisi e valutazione; INC. MON.: incontro di monitoraggio periodico; SCH. RIL scheda rilevazione su andamento del progetto a seguito dei questionari e dell’incontro di monitoraggio da compilare a cura del referente della sede di attuazione.

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TEMPISTICA : Questionari:VOLONTARI: 1°, 6° e 11° mese dall’avvio del progetto; OLP: 4° e 11° mese dall’avvio del progetto; FORM SPEC in due tranche: 4° e 10° mese dall’avvio del progetto; FORM GEN. in un’unica tranche (entro 180 giorni dall’avvio del progetto): 1° e 6° mese - Incontri di Monitoraggio : si organizzeranno a livello di sede di attuazione incontri periodici di monitoraggio che vedranno coinvolti gli attori coinvolti nel progetto e precisamente: 1° incontro entro il 2° mese dall’avvio del progetto tra OLP, Volontari, Formatori Specifici e Referente del Servizio Civile della sede; 2° incontro entro il 7° mese dall’avvio del progetto tra OLP, Volontari, Formatori Specifici e Referente del Servizio Civile (esito del monitoraggio con compilazione da parte del Referente dell’ente della scheda di rilevazione di seguito allegata) della sede e 3° incontro tra OLP, Volontari, Referente del Servizio Civile della sede. Gli incontri di monitoraggio previsti a livello centrale invece si terranno entro il 3° mese ed entro il 10° mese dall’avvio del progetto coinvolgendo il Referente del Servizio Civile della sede, l’RLEA e l’RSCN,a cui farà seguito la produzione di un report di monitoraggio in grado di rappresentare l’andamento dell’attività progettuale, gli stadi di avanzamento, gli eventuali scostamenti dalle attività previste in fase di progettazione - A fine progetto il Referente del Servizio Civile della sede dovrà presentare a livello centrale la Scheda di rilevazione finale di monitoraggio del progetto. Il livello centrale esaminerà i dati emersi e a sua volta elaborerà la valutazione complessiva.

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9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 2 di cui 1 posto riservato a giovani che in precedenza hanno presentato domanda di partecipazione al servizio civile senza essere selezionati 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 2 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Monte ore annuo: 1400 Minimo 12 ore settimanali 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6): 6

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: NESSUNO

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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N. Sede di

attuazione del progetto

Comune Indirizzo Cod. ident. sede

N. vol. per sede

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Nominativi dei Responsabili Locali di Ente

Accreditato

Cognome e nome

Data di nascita

C.F. Cognome e

nome Data di nascita

C.F.

1 Comune di

Pontenure (Pc) Pontenure

(Pc) P.zza Tre Martiri, 12 65965 2

ZOPPI SILVANA

13.01.1960 ZPPSVN60A53

D673M

2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: In collaborazione con il COPRESC di Piacenza e gli Enti aderenti al Piano provinciale 2017/18 verranno realizzate attività di sensibilizzazione (come dal Piano stesso) coordinate e congiunte rivolte all’intera comunità e specificatamente ai giovani in merito a:

- carta d’impegno etico e previsioni della L.R. 20/2003 (in particolare dall’art. 2, lettere a, f, g) valori del servizio civile;

- l’attualità dell’obiezione di coscienza e tematiche collegate (non violenza, difesa civile, povertà, solidarietà, mondialità, intercultura, pace e diritti umani, ecc.);

- promozione coordinata e congiunta del bando di orientamento dei giovani alla scelta del progetto.

- Le iniziative di sensibilizzazione vedranno coinvolti i giovani impegnati in progetti di SCN quali testimoni ed i referenti dei Comuni.

I volontari del SCV saranno impegnati per almeno n. 6 ore nelle attività di promozione in ambito COPRESC. Il progetto verrà pubblicizzato con depliant e locandine, che verranno diffuse soprattutto in ambito comunale. Il progetto verrà pubblicato sul sito dell’Ente e su quello del Comune di Pontenure; verrà presentato al pubblico ed in particolare ai giovani attraverso incontri/eventi specifici in collaborazione con il centro di aggregazione giovanile e comunicati alla stampa ed ai media locali. Il SCV verrà promosso anche attraverso l’allestimento di banchetti in occasione di eventi di richiamo (sagre, feste di volontariato, concerti band giovanili, ecc.). I volontari del SCV saranno impegnati per almeno n. 15 ore nelle attività programmate dall’Ente e condivise in ambito COPRESC.

Per le attività di promozione i volontari saranno quindi impegnati complessivamente per almeno 21 ore. 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Si rimanda al Sistema di Selezione verificato dalla Regione Emilia Romagna in sede di accreditamento e descritto nel modello SISTEMA RECLUTAMENTO E SELEZIONE 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Per quanto riguarda il sistema di monitoraggio si rimanda al Sistema di Monitoraggio e Valutazione verificato dalla Regione Emilia Romagna in sede di accreditamento e descritto nel modello SISTEMA MONITORAGGIO E VALUTAZIONE. L’Ente si impegna, inoltre, a partecipare alle attività coordinate e congiunte in ambito Copresc. L’Ente si è impegnato a condividere in ambito COPRESC strumenti concordati di monitoraggio utili a garantire standard minimi di qualità (v. Pi ano Provinciale 2017/18). Ha quindi elaborato il proprio sistema di monitoraggio interno tenendo conto della necessità di:

• individuare strumenti comuni per la rilevazione; • coordinare la tempistica del monitoraggio interno con quello esterno; • condividere i risultati del monitoraggio;

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• mettere a disposizione il materiale rilevato, dell’esperienza maturata, strumenti metodologie e risorse umane;

• restituire al territorio i risultati della valutazione e delle esperienze. Obiettivo è quello di raccogliere quante più informazioni possibili, per un esame periodico e sistematico del progetto, attraverso incontri di valutazione e reportistica che confluiranno in una base dati costruita in itinere che catalogherà i dati quantitativi del servizio civile. Per tali attività il Comune si è impegnato a partecipare al percorso provinciale di accompagnamento per la condivisione di standard minimi di qualità del monitoraggio interno con un proprio esperto, che parteciperà ai tavoli o gruppi di lavoro che si costituiranno. Relativamente agli obiettivi di servizio (potenziamento dell’attività di promozione della lettura e dell’attività corsuale) il gruppo, formato da OLP, formatore, responsabile monitoraggio, effettuerà valutazioni quadrimestrali e una valutazione finale congiunta sulla base dei seguenti dati quantitativi:

- numero e caratteristiche di iniziative prodotte/ numero e caratteristiche di iniziative attese; - numero di soggetti destinatari coinvolti nelle attività / numero utenza potenziale; - numero di soggetti che hanno portano a termine le attività/numero soggetti in ingresso; - numero eventi critici affrontati nella realizzazione delle attività dai volontari in ingresso; - risorse economiche impiegate nelle diverse azioni e fasi del progetto/risorse economiche

previste; - soddisfazione dell’utenza delle attività corsuali rilevata attraverso appositi

questionari/interviste.

La valutazione finale, comprensiva dei dati sopra indicati e redatta in forma di relazione, comprenderà anche le seguenti valutazioni complessive sul progetto realizzato: - punti di forza e di debolezza percepiti in fase di attuazione del progetto;

- risultati raggiunti o disattesi a livello di struttura erogatrice dell’azione; - condizioni di mantenimento e di replicabilità dell’attività.

Relativamente ai volontari le verifiche quadrimestrali collegiali (OLP, formatore, responsabile monitoraggio) saranno finalizzate a:

- rilevare la qualità delle relazioni e il grado di collaborazione tra i volontari, le figure coinvolte nell’attuazione del progetto e gli utenti;

- analizzare il grado di raggiungimento degli obiettivi e le criticità nell’attuazione delle attività proposte nel progetto;

- rilevare l’adeguatezza della loro formazione complessiva (vedi punto 42) e la crescita personale (le loro capacità relazionali, le loro capacità progettuali, il loro senso di responsabilità e di condivisione degli interventi, la comprensione ed il loro inserimento nell’organizzazione del lavoro) anche attraverso l’analisi dei questionari somministrati ai volontari;

- individuare strategie adeguate volte a superare eventuali criticità.

Strumenti utilizzati per effettuare tali verifiche con i volontari saranno questionari ogni quadrimestre e colloqui attraverso i quali rilevare:

- le motivazioni della partecipazione al progetto e l’apporto al raggiungimento degli obiettivi definiti; - il vissuto dei volontari ed in particolare le difficoltà incontrate, gli aspetti appaganti e deludenti della loro esperienza; - la valutazione generale e di specifici aspetti dell’esperienza realizzata; - il bilancio soggettivo degli esiti dell’esperienza;

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- l’autovalutazione sulle competenze acquisite. 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: NESSUNO

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Alla realizzazione del progetto sono destinate le seguenti risorse finanziarie aggiuntive:

MOTIVAZIONE IMPORTO Stampa di materiale informativo relativo alla promozione del progetto e del SCN

€ 300,00

Materiale di consumo per realizzazione volantini, depliant, brochure, pannelli, ecc

€ 500,00

Cancelleria, spese postali e materiale di consumo (cartucce stampanti, sviluppo foto, ecc.)

€ 800,00

Totale € 1.600,00 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Partner e copromotore del progetto è il COPRESC di Piacenza, codice fiscale 91082450338, associazione senza fini di lucro, con finalità di promozione e sensibilizzazione del SCN, costituitasi ai sensi dell’art. 16 della L.R. 20/2003, non iscritta autonomamente ad alcun Albo degli enti di SCN né come sede di attuazione di progetto di alcun ente accreditato. Il ruolo specifico del COPRESC è quello di svolgere attività coordinate e congiunte relative a:

- promozione e sensibilizzazione sul SCN; - promozione del bando e di orientamento dei giovani alla scelta dei progetti; - accompagnamento nel processo di elaborazione di un sistema di monitoraggio del progetto

condiviso nelle metodologie e nei risultati in ambito COPRESC. (come da Piano Provinciale 2017/18 stipulato con Co.Pr.E.S.C. di Piacenza). Il monitoraggio interno dei progetti SCV, di cui ai bandi dal 2010 al 2016, ha evidenziato che tale attività coordinata e congiunta a livello provinciale è risultata particolarmente significativa ed efficace per quanto concerne la formazione dei volontari e la sensibilizzazione dei giovani sul SVC e che in generale si è rivelata preziosa e complementare a quella dell’Ente per ogni funzione svolta. Collaborano al progetto anche l’Istituto Comprensivo di Cadeo e Pontenure con l’attivo coinvolgimento dei Docenti per l’attività di promozione relativa a scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado e l’Associazione culturale locale “Crisalidi” già protagonista dell’organizzazione di eventi culturali in collaborazione con il Comune di Pontenure.

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25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Le risorse tecniche e strumentali già disponibili in loco ed utilizzabili per l’attuazione del progetto sono le seguenti:

- patrimonio documentale della biblioteca (libri, CD, DVD, riviste, ecc.); - bibliografie Nati Per Leggere prodotte sia a livello nazionale, sia a livello provinciale e

bibliografie per la promozione della lettura per le scuole dell’obbligo prodotte a livello locale;

- manuali di promozione della lettura e manuali di animazione della lettura presenti nel patrimonio della biblioteca;

- risorse informatiche della biblioteca (n. 8 PC e relativi software, 2 PC multimediali portatili,1 scanner, 3 stampanti) utilizzabili ai fini del presente progetto per la realizzazione di materiale informativo, bibliografie, comunicazioni informatizzate con gli utenti;

- materiale da ufficio: 1 fotocopiatrice, 1 telefono, 1 fax; - strumentazione varia relativa alla promozione culturale: 1 videoproiettore con possibilità di

collegamento a lettori VHS/DVD o a PC multimediali, 20 pannelli espositivi, 1 registratore, 1 videocamera.

Tali mezzi, di proprietà comunale, sono riservati allo svolgimento delle attività del progetto e sono risultati sufficienti per la realizzazione di progetti precedenti e analoghi, come risulta dal monitoraggio interno del progetto di cui ai bandi SCV 2015 e 2016.

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Nessuno 27) Eventuali tirocini riconosciuti: Nessuno

28) Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae: In relazione alle attività programmate, i volontari potranno acquisire alcune competenze, che l’Ente si impegna ad attestare alla fine del Servizio, riferibili ai seguenti profili professionali di cui al Repertorio regionale delle qualifiche professionali dell’ Emilia Romagna: animatore sociale.

UNITA’ DI COMPETENZA

CAPACITA’ CONOSCENZE

AAnniimmaazziioonnee lluuddiiccoo--ccuull ttuurraallee

� Individuare i livelli di competenza programmatoria e di intervento nel settore culturale

• Legislazione nazionale e regionale in ambito culturale e bibliotecario

• Strumenti e tecniche di analisi e rilevazione dei bisogni culturali e formativi

• Strumenti informatici per la produzione di materiale di presentazione di eventi

• Principali tecniche di animazione individuale e di gruppo

� Comprendere bisogni ed aspettative del tessuto socio-culturale di riferimento

� Gestire le diverse fasi di programmazione di un intervento e valutarne l’esito

� Lavorare in rete, in equipe e per progetti

� Produrre e documentare l’attività svolta

� Migliorare l’espressività personale, comunicazione vocale, gestuale e psicomotoria

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L’Ente rilascerà l’attestato di frequenza formativa e di percorso di apprendimento in servizio civile, relativo alle conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate all’ambito 6 delle competenze chiave secondo l’accezione della Raccomandazione UE del 18/12/2006.

Il monitoraggio interno dei progetti di SCV di cui ai Bandi 2015 e 2016 ha evidenziato che tali competenze sono universalmente acquisibili dai volontari indipendentemente dal titolo di studio di partenza e/o dalle esperienze lavorative pregresse.

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Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione: Il corso di formazione generale congiunta verrà realizzato presso una o più delle sotto elencate sedi:

1. Provincia di Piacenza – Via Garibaldi n. 50 – Piacenza 2. Ex Circoscrizione I – Comune di Piacenza – Via Taverna n. 39 - Piacenza 3. Ex Circoscrizione II - Comune di Piacenza – Via XXIV Maggio n. 51/53- Piacenza 4. Ex Circoscrizione III – Comune di Piacenza – viale Martiri della Resistenza, 8 - Piacenza 5. Provincia di Piacenza – Borgo Faxhall – P.le Marconi - Piacenza 6. Provincia di Piacenza – Via Mazzini n. 62 - Piacenza 7. Svep C.S.V. – Via Capra 14/c - Piacenza

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30) Modalità di attuazione: In proprio presso l’ente con formatori dell’ente. Si rimanda al Sistema di Formazione verificato dalla Regione Emilia-Romagna in sede di accreditamento descritto nel modello SISTEMA FORMAZIONE. La formazione si terrà nel pieno rispetto degli indirizzi riportati nel Decreto n. 160/2013 del Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale relativo all’approvazione delle LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE GENERALE DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE NAZIONALE.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Per la realizzazione del percorso di formazione generale si ricorrerà a due metodologie: la lezione frontale e le dinamiche non formali. LA LEZIONE FRONTALE fa riferimento a un modello didattico-formativo basato sull’idea dell’insegnamento come trasferimento della conoscenza e risulta particolarmente adeguata per la gestione di alcune delle tematiche proposte (ad esempio durante gli incontri in cui si lavora all’alfabetizzazione legislativa e costituzionale, alla ricostruzione storica delle forme di difesa alternativa, oltre che nei momenti in cui vengono descritti gli Enti accreditati, presentandone le finalità statutarie e le modalità attuative, le loro funzioni e la loro organizzazione). Tale metodologia viene inoltre ripresa nei momenti dedicati alle testimonianze, risultando particolarmente funzionale alla trasmissione e alla condivisione dell’esperienza proprio attraverso una forma narrativa che, più di altre, apre e favorisce la discussione tra il pubblico. Il ricorso alla lezione frontale è previsto per il 50% del monte ore complessivo. Il ricorso alle DINAMICHE NON FORMALI risulta particolarmente indicato quando il contenuto affrontato e l’obiettivo di apprendimento non possono prescindere dall’autoregolazione del gruppo in formazione. Si tratta di modalità che facilitano l’apprendimento dei destinatari che hanno l’opportunità di contare sulle risorse interne del gruppo adeguatamente stimolate e condivise. Il confronto nel gruppo consente l’attraversamento dei nodi critici relativi ai contenuti affrontati mantenendo costantemente attivo il processo di crescita, un processo in grado di comprendere non solo aspetti nozionistici ma anche aspetti legati alle componenti emotive e cognitive dell’esperienza che, proprio all’interno del gruppo, trovano la possibilità di essere espressi e elaborati. Le dinamiche non formali verranno utilizzate in modo più cospicuo in alcune fasi della formazione generale, ad esempio nella fase finalizzata all’accoglienza e alla costituzione del gruppo, durante gli incontri in cui si lavora sull’identità sociale del volontario, sulle sue aspettative, motivazioni e obiettivi individuali sulla condivisione valoriale dei principi che regolano la cittadinanza attiva, responsabile e partecipata. Tali dinamiche non formali si avvalgono di strumenti quali il metodo dei casi, i T-group, i role-playing, i laboratori e l’utilizzo di stimoli da elaborare durante i periodi non corsuali, utili all’approfondimento delle riflessioni emerse durante il corso e funzionali alla ripresa dei lavori. Il ricorso alle dinamiche non formali è previsto per il restante 50% del monte ore complessivo. Più nello specifico, le lezioni frontali saranno tenute dai formatori accreditati e da esperti che interverranno a supporto di essi a seconda delle tematiche trattate. Interverranno in qualità di testimoni significativi ex-volontari che hanno prestato servizio negli stessi enti dei volontari in corso. Questo permetterà di avvicinare i nuovi volontari a tale esperienza e di apprestarsi a vivere

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in modo più consapevole l'ingresso nell'Ente e di ricevere risposte più specifiche in riferimento alle realtà in cui verranno a trovarsi. Nel corso dell'attività formativa saranno proiettati filmati, slides e distribuite dispense con materiale informativo e didattico a supporto dei temi trattati ai corsisti. A supporto delle lezioni frontali durante ogni modulo formativo saranno utilizzate dinamiche non formali con lo scopo di migliorare la partecipazione e l'interesse dei giovani partecipanti e per facilitare soprattutto l'apprendimento. Queste modalità sono ritenute utili ed efficaci perché attraverso un coinvolgimento diretto dei partecipanti nelle attività si riesce a trasmettere in modo più immediato e duraturo gli apprendimenti. Si cerca di creare all'interno del gruppo l'apertura necessaria ad un apprendimento reciproco e i partecipanti imparano l'uno dall'altro attraverso lo scambio di opinioni ed esperienze. Per ottenere un apprendimento è necessario lasciare al gruppo il tempo di elaborare e riflettere i contenuti trattati. Il gruppo lavora durante ogni lezione con degli obiettivi specifici e procede attraverso lo scambio ed il confronto di esperienze, dibattiti, analisi e valutazioni. Altre abilità che sono sollecitate oltre alla leadership e competenze comunicative sono le abilità manuali e l'uso della creatività come dovrà emergere dai lavori di gruppo finali elaborati dai gruppi in formazione. Tra le metodologie non formali si privilegia l'utilizzo del lavoro in piccoli gruppi di approfondimento delle tematiche specifiche affrontate nel corso di ogni giornata formativa. Altre metodologie utilizzate saranno le simulazioni, spazi dedicati alla riflessioni individuale, analisi di materiali di approfondimento specifici fornito dai docenti, brain-storming, testimonianze e visite guidate sul territorio, giochi di ruolo e restituzione del lavoro in plenaria. 33) Contenuti della formazione: AVVIO DEL CORSO I INCONTRO Lo scopo è quello di creare nel volontario la consapevolezza che questo è il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di Servizio Civile. Si lavora alla costituzione di un’identità di gruppo in formazione dei volontari in servizio civile tramite l’esplicitazione delle idee dei partecipanti sul servizio civile, delle proprie aspettative, delle motivazioni e degli obiettivi individuali. Si ripercorrono e condividono le tappe più significative che hanno portato i volontari alla loro candidatura (dove sono state reperite le informazioni, cosa li ha spinti a candidarsi e come hanno vissuto la decisione all’interno delle loro relazioni significative). Costruzione di una mappa cognitiva delle rappresentazioni del gruppo d’aula. Questa tematica, in cui si lavora sulla costituzione del gruppo, è propedeutica a tutti gli altri incontri. II INCONTRO Si affronta il tema della evoluzione storica che dall’obiezione di coscienza ha portato alla costituzione del Servizio Civile Nazionale. A tale processo si deve la maturazione in Italia della consapevolezza che la difesa della Patria è un compito che viene assolto anche attraverso attività e mezzi non militari. Si approfondiranno quindi gli aspetti relativi all’eredità trasmessa dal Servizio Civile degli obiettori di coscienza. Ciò è essenziale per i volontari per capire gli aspetti più nobili e rilevanti dell’impegno assunto oggi con il Servizio Civile Nazionale. È un’opportunità utile a riflettere sugli elementi di continuità e di discontinuità fra il “vecchio” servizio civile degli obiettori di coscienza e il “nuovo” servizio civile volontario.

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III INCONTRO Prendendo le mosse dalla Carta costituzionale si lavorerà sul concetto di “Patria” intesa come comunità di persone che vivono all’interno dei confini nazionali. A partire dall’art. 1 della legge 64/01, si approfondirà la tematica della difesa civile non armata e nonviolenta che si pone quale alternativa alla difesa militare, facendo riferimento a forme storiche di difesa popolare nonviolenta, realizzatesi in Italia e all’estero, finalizzate alla prevenzione e alla gestione nonviolenta dei conflitti e delle controversie internazionali. Si presenteranno, inoltre le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento de della società civile. MOMENTO CENTRALE DEL CORSO DI FORMAZIONE GENERALE IV INCONTRO Nella prima parte dell’incontro ci sarà un momento di ripresa dell’attività e di illustrazione della seconda parte del percorso formativo. Nella seconda parte dell’incontro si analizza il legame tra servizio civile e mondo del lavoro. Queste attività consentono di approfondire alcuni fuochi strategici del processo di socializzazione lavorativa complessiva nel proprio progetto di SCV. Per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza di contesto verranno illustrate le norme legislative che regolano il sistema di servizio civile. V INCONTRO Al fine di definire al meglio il contesto in cui i volontari si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, si procederà alla presentazioni degli Enti evidenziando quali sono gli aspetti fondamentali delle attività condotte dall’ente che concorrono alla difesa della Patria, come si realizzano, come sono vissuti dalle altre figure presenti nell’Ente con le quali il volontario si incontra e lavora nel corso dell’anno di Servizio Civile. Verranno approfondite la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato di cui si presentano le finalità statutarie e le modalità attuative, le loro funzioni e la loro organizzazione. In particolare saranno approfondite i settori dell’associazionismo e del volontariato. Si evidenzierà il ruolo delle Istituzioni pubbliche nell’ambito della promozione umana e della difesa dei diritti delle persone ed il rapporto tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile. VI INCONTRO Verrà illustrato il percorso che lega l’educazione civica alla cittadinanza attiva ricollegando i principi teorici ad azioni pratiche. Si approfondiranno i significati del termine “civile” che si accompagna al termine “servizio”. Verranno analizzati i concetti di cittadinanza e di promozione sociale, come modo di strutturare, codificando diritti e doveri, l’appartenenza ad una collettività che abita e interagisce su un determinato territorio. Si insisterà sul concetto di cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del Servizio Civile inteso anche come anno di apprendistato alla cittadinanza. Il volontario apprenderà come tradurre in comportamenti ed azioni le idee ed i valori sanciti dalla Carta Costituzionale. VII INCONTRO La prima parte dell’incontro sarà dedicata ad approfondire la conoscenza del progetto nel suo insieme, delle diverse figure e dei loro ruoli al fine di garantire la buona riuscita dell’esperienza di servizio civile. La seconda parte dell’incontro sarà dedicato all’intervento di ex volontari che porteranno la propria testimonianza relativa alla loro esperienza per attivare un confronto e una discussione.

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VIII INCONTRO Illustrando le forme di partecipazione, individuali e collettive, in ottica di cittadinanza attiva si inviteranno i volontari a proporre ed elaborare, anche tramite le metodologie non formali, una proposta di percorso di azione. FASE CONCLUSIVA IX INCONTRO Verrà introdotta la tematica della protezione civile intesa come collegamento tra difesa della patria, del territorio e delle popolazioni. Si approfondiranno le tematiche legate alla previsione e alla prevenzione dei rischi e degli interventi di soccorso nei confronti delle popolazioni colpite da eventi calamitosi. X INCONTRO In questo incontro si illustrerà ai volontari una delle forme di partecipazione e di cittadinanza attiva che si presenteranno loro durante l’anno di servizio civile, ossia, la possibilità pratica di partecipare e di candidarsi alle Elezioni per i Rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in SCN. Tale possibilità verrà contestualizzata nella cittadinanza agita, sarà analizzato il suo funzionamento anche come presa in carico di un comportamento responsabile che produrrà effetti misurabili in tempi medio lunghi, ma non per questo meno importanti. XI INCONTRO Riflettendo sui primi periodi di servizio presso gli enti accreditati si prenderà in esame il volontario in Servizio Civile. Verranno approfonditi il suo ruolo, la sua funzione, i suoi diritti e doveri, ma soprattutto le modalità di crescita nel campo dell’esercizio della cittadinanza e della partecipazione responsabile. Secondo focus dell’incontro sono gli strumenti di presidio di ruolo. Verrà analizzata l’utilità per monitorare l’andamento dell’esperienza e i relativi apprendimenti, evidenziando l’obiettivo di sviluppo dell’autonomia e la consapevolezza rispetto alla progettazione e realizzazione di azioni volte al controllo del proprio processo di apprendimento. Al fine di monitorare i primi mesi di servizio, si procederà all’auto-valutazione delle modalità di presidio di ruolo, per far emergere e condividere eventuali criticità e/o aspetti di eccellenza. L’obiettivo è favorire l’attivazione di un processo di riflessione sulle strategie adottate nel contesto di inserimento. XII INCONTRO Questo incontro conclusivo, proporrà una restituzione sul percorso affrontato e illustrerà il metodo del lavoro per progetti nelle sue articolazioni compresa la fase della valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto e la valutazione della crescita umana dei volontari in servizio civile. Si lascerà spazio ad una presentazione dei volontari relativa agli apprendimenti avvenuti durante il percorso.

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34) Durata: Il percorso formativo si articola in 12 incontri della durata di 4,5 ore (8,30 -13,00) per una durata complessiva di 54 ore. Di seguito si illustra il programma dettagliato relativo a ciascuna giornata.

INCONTRO CONTENUTO N° ORE

I incontro Accoglienza, socializzazione anticipatoria e costituzione

dell’identità del gruppo in formazione 4,5

II incontro Obiezione di coscienza: evoluzione storico/culturale. 4,5

III incontro Patria e difesa civile. Storia e forme attuali di difesa non armata

e non violenta 4,5

IV incontro Normativa di riferimento del Servizio Civile Nazionale 4,5

V incontro Strutture accreditate del territorio: storia, carat teristiche,

organizzazione 4,5

VI incontro Cittadinanza attiva come formazione civica 4,5

VII incontro Organizzazione del SCN e strategie di azione. Volontari ed ex-volontari a confronto

4,5

VIII incontro Forme di Cittadinanza attiva: tra le forme di

partecipazione…..il SCN. 4,5

IX incontro La Protezione Civile come esempio di ruolo nella difesa non

armata della Patria 4,5

X incontro La Rappresentanza dei volontari nel SCN come forma di

cittadinanza attiva e partecipazione 4,5

XI incontro Socializzazione lavorativa e strumenti di presidio del ruolo:

ruolo e compiti del volontario all’interno dell’Ent e accreditato 4,5

XII incontro Lavoro per progetti come risultato dell’integrazione agita

attraverso la gestione dei conflitti e la comunicazione interpersonale - conclusioni

4,5

Durante i moduli previsti dalle linee guida nazionali, l’interculturalità sarà trattata come approccio trasversale a tutti i contesti in cui si svolgono i progetti di servizio civile e verrà presa in considerazione durante tutta la formazione generale.

Verrà esaminato il ruolo della Mediazione culturale fornendo strumenti per la gestione dei conflitti in una prospettiva interculturale per favorire l’integrazione tra cittadini stranieri ed italiani.

La totalità delle ore di formazione generale sarà erogata entro il 180° giorno dall’avvio del progetto.

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Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione: Comune di Pontenure (Pc) – Via Moschini, 16 – 29010 Pontenure

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36) Modalità di attuazione: La formazione specifica verrà effettuata in proprio presso l’Ente con il formatore specifico dell’Ente. 37) Nominativo/i e dati anagrafici del formatore:

ZOPPI SILVANA, nata a Fontanellato il 13.1.1960 38) Competenze specifiche del formatore: Come da CV allegato la figura individuata per la formazione specifica ZOPPI SILVANA, Responsabile del Settore Istruzione, Sport, Cultura e Associazionismo del Comune di Pontenure, è esperta in management di servizi, possiede un’ampia conoscenza sulla legislazione e sul funzionamento delle istituzioni locali, sulle modalità e sugli strumenti programmatori, sul quadro normativo dei servizi bibliotecari, sulla gestione della biblioteca, sulla promozione della lettura rivolta alla fascia d’età 0-6 anni e giovani. Ha una buona conoscenza di programmi informatici attestata dal conseguimento della patente ECDL. Ha maturato un’esperienza di formatrice in analoghi progetti, ha maturato una consolidata esperienza relazionale con i giovani in attività di formazione e tutoraggio di obiettori di coscienza e di volontari del SCVN. E’ responsabile della stesura del programma formativo nel suo complesso e della conduzione di tutti i moduli ad eccezione di quello sulla sicurezza che verrà realizzato utilizzando l’ambiente on line del sistema SELF della Regione Emilia-Romagna. 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Per la realizzazione del percorso di formazione specifica si ricorrerà a due tecniche/metodologie: la lezione frontale prevista per il 50% del monte ore complessivo, e le dinamiche non formali previste per il restante 50% del monte ore complessivo. Queste tecniche/metodologie sono già state illustrate al precedente punto 32) e ad esso si rimanda. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL PROGRAMMA FORMATIVO: N. 10 incontri per un totale di 50 ore complessive per lo svolgimento dei moduli 1., 2., 3., 4., 5., 7. del successivo punto 40), volti ad approfondire gli aspetti teorici relativi al contesto globale e l’ambito all’interno del quale verrà svolto il servizio, compreso il tema della sicurezza in servizio. Oltre alla esposizione, supportata da documentazione (normativa, regolamenti, dispense tematiche appositamente predisposte) verrà dato ampio spazio alle osservazioni critiche dei volontari e verrà rilevato il livello di conoscenza iniziale e finale delle tematiche trattate attraverso colloqui e questionari. N. 2 incontri per un totale di 10 ore, per lo svolgimento del modulo 6. del successivo punto 40), comprensivi di esercitazioni sull’impiego di programmi informatici di videoscrittura e di presentazione.

N. 4 incontri di quattro ore a cadenza mensile nei primi sei mesi per un totale di n. 16 ore, per lo svolgimento del modulo 8. del successivo punto 40). Gli incontri verranno realizzati attraverso dinamiche non formali, avvalendosi soprattutto dello strumento del metodo dei casi, role-playing.

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40) Contenuti della formazione:

MODULO Formatore

FINALITA’

FORMATIVE

COMPETENZA IN USCITA PER I DESTINATARI

ORE Tempi di attuazione

Modulo 1. Zoppi Silvana

La legislazione nazionale e regionale in ambito culturale e bibliotecario

Definizione del contesto normativo in cui opera l’Ente e in cui si collocano gli interventi previsti nel progetto

Saper individuare i livelli di competenza programmatoria e di intervento nel settore culturale

10 Primi tre mesi

Modulo 2. Zoppi Silvana

La conoscenza del territorio, degli enti ed associazioni culturali locali e provinciali, i servizi culturali del Comune. La gestione della biblioteca (regolamento e carta del servizio, i servizi bibliotecari)

Definire la contestualità della progettazione

Essere in grado di leggere il contesto in cui nasce la progettazione locale e conoscere le risorse del territorio

10 Primi tre mesi

Modulo 3. Zoppi Silvana

Metodologia e fasi di lavoro nella programmazione e nella gestione di interventi culturali. Valorizzazione delle risorse territoriali

Far conoscere la metodologia e le fasi con le quali si struttura un piano di intervento. Definire come si individuano gli attori per la sua realizzazione.

Essere in grado di comprendere l’importanza della metodologia del lavoro e del rispetto delle sue fasi per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

6

Primi tre

mesi

Modulo 4. Zoppi Silvana

Il lavoro di rete e di gruppo

Definizione del ruolo dei volontari in relazione al programma di attività e alle funzioni delle altre figure professionali coinvolte. Far comprendere l’importanza dell’apporto di tutte le risorse disponibili.

Saper attribuire una significatività al proprio intervento. Essere in grado di esercitare le proprie funzioni integrandosi con le altre figure professionali. Essere in grado di riconoscere l’apporto di ogni figura coinvolta nell’attività.

10

Primi tre

mesi

Modulo 5. ** Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile: approfondimento dei concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza nei luoghi di servizio

Far conoscere le norme da osservare in materia di sicurezza e far capire l’importanza del rispetto delle stesse per la propria ed altrui incolumità

Conoscenza delle norme sulla sicurezza in generale ed in particolare sul luogo di lavoro e nell’utilizzo dei mezzi e strumenti affidati

4 Primi tre mesi

30

Modulo 6.

Zoppi Silvana Produzione e utilizzo della documentazione dell’attività svolta

Far capire l’importanza della documentazione come strumento di lavoro anche ai fini della rendicontazione alla committenza

Saper scegliere la tipologia, il formato, il contenuto della documentazione in relazione alla utenza finale della stessa. Utilizzare i programmi informatici di base e la strumentazione disponibile per la documentazione.

10

Primi tre mesi

Modulo 7. Zoppi Silvana

Principali tecniche di

animazione individuale e di gruppo

Fornire le conoscenze per poter comprendere e collaborare alle iniziative programmate

Migliorare le capacità espressive personali, la comunicazione vocale, gestuale e psicomotoria

10 Primi tre mesi

Modulo 8. Zoppi Silvana

Feed-back delle attività realizzate dai volontari

Favorire l’analisi delle esperienze personali e di gruppo dei volontari, stimolare la loro capacità riflessiva e autocritica, la loro capacità di relazione interpersonale, favorire la loro autonomia e la collaborazione con gli altri, aumentare la percezione del proprio ruolo.

Essere in grado di partecipare attivamente alle discussioni di gruppo, sapersi confrontare in modo aperto e costruttivo, saper ascoltare anche le esperienze di altri e condividerle.

16

Primi sei mesi

TOTALE 76

**Il Modulo 5 di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile sarà realizzato utilizzando l’ambiente on line del sistema SELF della Regione Emilia-Romagna, con le modalità dalla stessa indicate. N. 4 ore.

41) Durata: 76 ore per ciascun volontario. L’82 % delle ore previste sarà erogato entro il 90° giorno dall’avvio del progetto (incluse le 4 ore previste per il Modulo relativo alla formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile) ed il restante 18 % delle ore previste sarà erogato entro il 180° giorno dall’avvio del progetto. Questa

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scelta è dettata dalla necessità di favorire nei volontari l’analisi dell’esperienze vissute e presidiare/integrare la formazione durante il servizio. Questa valutazione è scaturita dal monitoraggio relativo al progetto di servizio civile 2011 (attuato nel 2012/13) denominato “I GIOVANI SONO SOLIDALI”. Durante lo svolgimento del progetto di SCV 2015 “ LA VOCE DEI GIOVANI’ ” è stata attuata e sperimentata questa modalità, che è stata ritenuta più efficace e che si conferma. Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Si rimanda al sistema accreditato e verificato dalla Regione Emilia-Romagna. Inoltre, saranno previsti dei momenti di condivisione del monitoraggio con altri enti di Servizio Civile organizzati dal Copresc di Piacenza, come previsto dal Piano Provinciale, sottoscritto da questo Ente. L’Ente si è impegnato a condividere in ambito COPRESC strumenti concordati di monitoraggio della formazione generale utili a garantire standard minimi di qualità (v. Piano Provinciale 2017/18). Si procederà a definire congiuntamente in ambito Copresc : - gli strumenti idonei a rilevare le seguenti dimensioni:

� l’esperienza del giovane; � il raggiungimento degli obiettivi; � il rapporto con gli operatori/volontari dell’ente e con gli utenti; � la crescita del giovane; � il percorso formativo;

- le modalità e gli strumenti per comunicare gli esiti complessivi del monitoraggio e quindi dell’andamento del progetto, rendendo pubblici i risultati e mettendo a disposizione del Co.PR.E.S.C. di Piacenza il materiale rilevato.

Le attività di cui sopra: 1.Comporeteranno l’attivazione di tavoli di confronto, coordinati da un referente indicato dal CO.PR.E.S.C. per individuare metodologie nel rispetto dei richiamati standard di qualità concordati e modalità di condivisione dei risultati, da declinare da parte degli Enti aderenti nel monitoraggio interno dei propri progetti di Servizio Civile; 2. Prevederanno il coinvolgimento degli esperti di monitoraggio accreditati negli Enti Coinvolti; 3. Impegneranno i Singoli Enti a declinare nei propri progetti modalità e strumenti secondo standard minimi di qualità condivisi in ambito CO.PR.E.S.C. e di rendere pubblici a livello provinciale i risultati di reporting e valutazioni anche ai fini della successiva programmazione provinciale del Servizio Civile e di una migliore progettazione futura. L’efficacia della formazione specifica, relativa ai moduli 1., 2., 3., 4. 5., 6. verrà verificata dal formatore al termine delle lezioni attraverso un test sul livello di apprendimento oppure colloqui individuali o di gruppo finalizzati a rilevare il livello di conoscenza e di consapevolezza sugli argomenti trattati. Le valutazioni del formatore saranno riportare sull’apposito registro.

Il formatore valuterà la crescita personale dei volontari ogni quadrimestre utilizzando appositi questionari e considerando i seguenti fattori:

- maturazione della dimensione del sé: capacità riflessiva e autocritica, capacità di relazione interpersonale;

- dimensione dell’agire: autonomia nel compito con assunzione delle difficoltà nel concreto, collaborazione con gli altri operatori;

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- dimensione del dover essere: percezione del proprio ruolo anche in riferimento alla rete dei servizi, correttezza nel rapporto con gli altri (operatori, utenti), controllo della propria emotività con l’utente e nel contesto operativo.

Se i risultati delle verifiche dovessero evidenziare nei volontari una carenza formativa, si provvederà ad integrare il programma predisposto con interventi personalizzati.

Il monitoraggio interno dei progetti di SCV di cui ai bandi 2015 e 2016 (quest’ultimo ancora in corso) non ha evidenziato la necessità di ricorrere a correttivi sulla formazione specifica durante la realizzazione dello stesso.

Piacenza, 27/11/2017

Il Responsabile legale dell’Ente Svep Onlus (firmato digitalmente)