System for Card Colf & Addetti alla Compagnia Presentazione.
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO ... · 1) Volontari integrati dai ragazzi...
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(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
A.D.A. Associazione Diritti Anziani
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
“FORMARE, INFORMARE E PREVENIRE: TUTELIAMO ASSIEME LA SALUTE
DELL’ANZIANO!”
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Assistenza – 01 Anziani
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
L'Associazione Diritti Anziani A.D.A. nasce nel 1998 raggiungendo, nell'anno in
corso, diciassette anni di attività. Nel corso del tempo sono cresciuti in modo
esponenziale il numero di associati, arrivando oltre alla quota di duemila e trecento
iscritti.
Si tratta di un risultato particolarmente importante, in quanto A.D.A. si avvale
esclusivamente di volontari al suo interno ed è stata in grado negli anni di creare una
vera e propria rete sociale articolata in modo capillare sul territorio trentino, capace
di coinvolgere gli over 60 in una molteplicità di attività.
Gli associati sono sia uomini che donne, con una maggiore prevalenza di
quest'ultime, mentre l'età oscilla dai cinquantacinque anni ai novant'anni. Le fasce
sociali di provenienza sono un altro punto forte dell'Ente: gli anziani che
partecipano attivamente alle iniziative dell'Associazione provengono da realtà
4
NZ03941
Albo Provinciale Trento
diverse, alcune maggiormente agiate ed altre più modeste, fino ad arrivare alla
soglia di povertà che si possono permettere solo le uscite offerte gratuitamente
dall’associazione. Questo significa essere riusciti a creare un clima di
coinvolgimento forte e stimolante, nonché proposte in grado di abbattere qualsiasi
differenziazione sociale.
La provenienza territoriale degli associati è radicata soprattutto nella città di Trento,
nel comprensorio dell’Alta Valsugana e nella Valle dell’Adige, ma sono presenti
iscritti da tutte le Comunità di Valle, ad eccezione della Comunità di Primiero.
Le attività dell'Associazione si articolano nel banco alimentare, segretariato sociale,
sportello informativo sulle patologie dell'anziano (allargandolo l'anno scorso per la
patologia dell'Alzheimer e della demenza senile), sportello badanti, corsi di
alfabetizzazione informatica, corsi di formazione Care Giver e di attività motoria per
la terza età.
A.D.A si occupa anche di realizzare momenti ludici di aggregazione,
socializzazione e svago tra gli anziani, con obiettivo ultimo quello di combattere
forme di emarginazione e isolamento.
Il progetto qui presentato concentra le proprie attività sul territorio di Trento e nelle
zone limitrofe (soprattutto per ciò che riguarda l'attività motoria come il Nordic
Walking che di seguito specificheremo, o la promozione delle iniziative rivolte alla
comunità anziana).
Il corso di formazione Care Giver si svolge presso la sede dell'Ente a Trento e nasce
dalla richiesta di formazione qualificata in un settore in continua espansione:
l'assistenza domiciliare all'anziano non autosufficiente. La formazione è soprattutto
rivolta alla rete di aiuto informale, ossia familiari, badanti e volontari, che gioca un
ruolo predominante all'interno dei servizi per l'anziano.
Il progetto parte da due analisi fondamentali. In primo luogo la diffusione
dell’assistenza domiciliare privata in Trentino e in generale le soluzioni presenti di
tipo formale (RSA o SAD – Servizio di Assistenza Domicliare).
In secondo luogo la presenza di due patologie in cosante aumento tra la fascia della
terza età all’interno della comunità trentina, ossia il diabete di tipo 2 e
l’ipertensione.
Da queste analisi è possibile comprendere come le attività del progetto abbiano
l’obiettivo di affrontare queste due fenomeni in termini di formazione e di
prevenzione.
Il processo di invecchiamento della popolazione e di conseguenza l’incremento del
numero di anziani non autosufficienti interessa anche il Trentino Alto Adige, come
mostra il grafico sottostante CENSIS:
Come riportano ricerche recenti, la diffusione delle cure domiciliari private in
Trentino, soprattutto focalizzate sul ruolo centrale della “badante” costituiscono
ormai una delle soluzioni maggiormente presenti tra le famiglie trentine.
La ricerca condotta nel 2008 dall’Ufficio Studi Confartigianato sottolinea questo
aspetto, come i dati sottostanti ci illustrano: il numero di badanti anche in Trentino
si aggira attorno alla cifra di oltre 7000 lavoratici.
Da questa analisi sorge l’interrogativo relativo alla formazione del personale addetto
all’assistenza privata, un quantità sempre più staticamente rilevante. Non esiste un
corso di formazione rivolto alle assistenti familiari riconosciuto e valido a livello
nazionale. Molte badanti imparano il proprio lavoro semplicemente sul campo,
senza alcun tipo di appoggio didattico e teorico.
Partendo da questi dati l’Ente, tramite il progetto di Servizio Civile Nazionale
presentato, desidera sopperire a questa mancanza in termini formativi.
La presenza della patologia del diabete interessa in modo significativo anche la
popolazione trentina, come ci dimostrano i dati Istat:
La diffusione (prevalenza) del diabete aumenta al crescere dell’età: oltre i 75 anni
almeno una persona su cinque ne è affetta. Su 100 diabetici 80 hanno più di 65 anni
e 40 più di 75.
Per questo motivo l’Ente intende intervenire sul tale fenomeno, con attività di
diagnosi e prevenzione mirate rivolte agli anziani della Provincia di Trento.
Per ciò che concerne la seconda patologia oggetto di interesse nell’ambito del
progetto è l’ipertensione.
La diffusione dell’ipertensione, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità dal
Progetto Cuore, riguarda in Trentino Alto Adige ben il 30% degli uomini e il 23%
delle donne. Di questi sono a condizione di rischio il 21% degli uomini e il 20%
delle donne.
Si tratta di dati piuttosto allarmanti, che spingono l’Ente a prestare attenzione a
questa patologia soprattutto rispetto alla popolazione anziana (che ne è afflitta in
numero superiore rispetto alle altre fasce d’età) attraverso iniziative di screening e
controllo.
I destinatari del progetto possono essere distinti in due categorie:
La rete informale di assistenza all’anziano non autosufficiente. I destinatari
sono dunque le badanti, i familiari, i volontari e gli operatori sanitari
(OSS e infermieri) della Provincia di Trento.
Gli anziani del territorio trentino, con attenzione a due tipologie di utenza.
La prima è l’anziano non autosufficiente, che necessita di cure domiciliari
private. Egli si configura anche come beneficiario del progetto stesso:
migliorando la formazione dell’assistente familiare si migliora anche la
qualità del caring rivolto all’utente, che beneficia in modo positivo e
indiretto dell’attività di formazione care giver.
La seconda tipologia di utenza è l’anziano affetto da patologie quali diabete
di tipo due e l’ipertensione. Sono dunque utenti che presentano bisogni di
carattere sanitario e che vengono sottoposti a un programma di screening
accurato.
I beneficiari del progetto sono l’anziano non autosufficiente, per quanto descritto
pocanzi, la famiglia dell’assistito che può usufruire di una rete di aiuto qualificata in
grado di alleviare in modo competente la fatica e l’impegno di accudire un anziano
non autosufficiente.
Ulteriori beneficiari sono la comunità trentina: prevenire e sensibilizzare la
popolazione anziana rispetto al diabete e l’ipertensione significa intraprendere un
percorso di riduzione delle spese mediche, soprattutto legate al peggioramento e alle
conseguenze mediche delle due patologie.
7) Obiettivi del progetto:
Il progetto qui presentato ha come obiettivo generale la tutela del benessere
dell'anziano, con particolare attenzione all'aspetto dell'integrazione socio-sanitaria.
Per integrazione socio-sanitaria si intendono quelle attività che consentono di
valorizzare sia gli aspetti legati alla socializzazione dell'anziano, sia quelli inerenti
più strettamente alla sua salute fisica e psichica. In questo senso il progetto si
prefigura di raggiungere obiettivi capaci di interessare la fascia della terza età in una
dimensione olistica e non settoriale, come spesso accade anche all'interno dei
servizi rivolti agli over 60.
La qualità di vita dell'anziano dal punto di vista relazionale, della capacità di essere
autonomo e di poter provvedere alla propria sussistenza si intrecciano con necessità
più complesse di carattere sanitario che coinvolgono anche figure esterne, come
l'assistente familiare o volontari, nonché personale specializzato.
Il progetto intende dunque raggiungere importanti obiettivi legati ad attività di
formazione ma anche prevenzione e monitoraggio di patologie che colpiscono in
modo esponenziale la terza età.
I volontari in Servizio Civile diventano i protagonisti di tali iniziative, con la finalità
non solo di realizzare il progetto, ma anche quella di trasmettere loro risorse e
conoscenze che possono essere spendibili in un contesto lavorativo e inserite nei
rispettivi curriculum professionali.
Alla luce di quanto sintetizzato, possiamo individuare quattro macro-obiettivi:
1) Volontari integrati dai ragazzi in Servizio Civile, familiari e assistenti domiciliari
(badanti e colf) formati e preparati nella gestione dell'anziano non autosufficiente
presso la sua abitazione.
Coerentemente con l'obiettivo di tutela della salute dell'anziano, l'Ente desidera
proseguire la realizzazione dei corsi di formazione Care Giver rivolti a coloro che
gestiscono un anziano invalido o non più autonomo presso il domicilio.
Con l'invecchiamento costante della popolazione e all'interno di un panorama
assistenziale sempre più focalizzato sull’aiuto di tipo informale (familiari, volontari
e badanti), i corsi Care Giver intendono formare una rete di assistenza qualificata
che possa svolgere al meglio il proprio compito di cura.
L’obiettivo di formare volontari, familiari e assistenti domiciliari nasce
dall’esigenza di rispondere alla grave mancanza, sul territorio italiano, di supporto
formale all’anziano non autosufficiente inteso come strutture RSA (Residenza
Sanitaria Assistenziale) e soprattutto Assistenza Domiciliare Professionale attivata
tramite Servizi Sociali.
Il Welfare State italiano si appoggia ancora fortemente sul nucleo familiare per poter
espletare compiti di assistenza e cura di anziani, disabili e invalidi, non essendo
stato in grado di costruire negli anni una mappatura efficace di servizi a livello
nazionale capaci di intervenire in supporto al contesto familiare.
Il fenomeno delle “badanti” e dunque dell’assistenza privata a cui ricorre il nucleo
familiare è un fenomeno prevalentemente italiano, sinonimo della carenza di altre
alternative o della difficoltà di accesso alle stesse. Anche il Trentino Alto Adige, il
contesto all’interno del quale si inserisce il progetto qui presentato, non è esente da
questo processo, così come sottolineano esperti del settore:
“Il risultato è che la famiglia nucleare, con i genitori spesso occupati in attività lavorativa
esterna, non è più in grado di prendersi cura dei vecchi, specialmente quando non sono
autosufficienti. La risposta dovrebbe venire dal sistema pubblico di protezione sociale: case
di riposo, reparti di lungodegenza, residenze protette, convalescenziari, servizi di assistenza
domiciliare ecc., ma a rendere drammatica la situazione è proprio l’insufficienza di queste
strutture e di questi servizi”1.
La problematica principale, legata a tali fenomeni, è la mancanza di una formazione
qualificata rivolta a badanti e colf, le quali non sempre possiedono le nozioni e le
informazioni base per svolgere il proprio compito di cura.
Spesso le assistenti domiciliari imparano dall'esperienza pratica e diretta sul campo,
tuttavia priva di un indirizzo e di un sostegno valido capace di migliorare
notevolmente la qualità di vita dell'anziano ed evitare condizioni di burn-out per gli
assistenti domiciliari.
Il progetto desidera sopperire a questa mancanza, coinvolgendo i giovani volontari
in Servizio Civile nel percorso di formazione rivolto agli assistenti domiciliari, al
fine di avvicinare le nuove generazioni a tali problematiche sociali, anche in
un’ottica di cittadinanza attiva e responsabile.
Tramite il progetto i volontari in Servizio civile sviluppano e accrescono le loro
abilità organizzative e gestionali di iniziative formative rivolte alla comunità,
entrando in contatto personalmente con la realtà del care giving e dei suoi principali
protagonisti. Il ragazzo in Servizio Civile non si occupa solo di organizzare e
coordinare i corsi Care Giver, partecipandovi anche in qualità di tutor d’aula, ma
riceve una formazione specifica ad hoc sulla assistenza socio – sanitaria a persone
non autosufficienti.
2) Salute dell'anziano tutelata: attuazione di programmi di prevenzione e
monitoraggio di patologie diffuse nella fascia della terza età
Operando a stretto contatto quotidiano con gli anziani e i loro familiari, l’Ente ha
incontrato una serie di difficoltà rispetto alla prevenzione di alcune patologie che
frequentemente colpiscono gli over 60, in particolare il diabete di tipo 2 e
l'ipertensione. Si tratta di due patologie estremamente diffuse nella popolazione
over 60, ma di cui spesso non si conosce l'importanza della prevenzione o vi è in
generale un’ insufficiente informazione al riguardo.
Molti anziani sono più incentrati sulla cura della malattia una volta insorta rispetto
invece all’importanza della prevenzione della stessa.
In tutto il mondo medico-scientifico è riconosciuta l’importanza della prevenzione
per garantire una buona salute ed una migliore qualità di vita; adottare uno stile di
vita corretto ed attuare una diagnosi precoce possono salvare la vita di molte
1 FONTE: http://www.questotrentino.it/articolo/7871/l_epopea_delle_badanti_che_vengono_dall_est.htm
persone, evitare tanta sofferenza, oltre che diminuire la spesa sanitaria in un periodo
di crisi economica e di scarsità di risorse che viviamo in questo momento.
È noto a tutti il detto “Prevenire è meglio che curare” ma tradurre questo principio in
azioni concrete non è sempre facile e fattibile, perché ciò presuppone la
comprensione delle cause e dei meccanismi che provocano le malattie e anche di
capacità manuali per svolgere eventuali test non invasivi che offrono una diagnosi
precoce.
L'ipertensione è una condizione clinica in cui la pressione del sangue nelle arterie
risulta elevata. Complessivamente il 31% della popolazione italiana è ipertesa e
circa il 90-95% dei casi sono classificati come "ipertensione primaria", il che
significa che vi è pressione alta senza evidenti cause mediche di base ed il restante
5-10% dei casi, classificati come "ipertensione secondaria", sono causati da altre
malattie che colpiscono i reni, le arterie, il cuore o il sistema endocrino.
Studi condotti per molti anni su grandi numeri di persone, con metodologie e
risultati controllati e confermati ci permettono di affermare oltre ogni ragionevole
dubbio che una ipertensione anche moderata rappresenta un serio rischio per il
cuore. Rischio che si moltiplica se all’ipertensione si associa il diabete.
Il diabete di tipo 2 è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati
livelli di glucosio nel sangue a causa o di un’alterazione della quantità dell’insulina
prodotta dal pancreas o del suo funzionamento. Questo eccesso di glucosio
circolante provoca una serie di danni a carico del sistema cardio-vascolare, degli
occhi, dei reni e dei nervi sensitivi periferici in particolar modo delle gambe. Queste
complicanze compromettono seriamente la sicurezza e la qualità di vita delle
persone.
Come già anticipato, il diabete di tipo 2 si presenta in genere in età adulta e nei 2/3
dei casi colpisce persone al di sopra dei 65 anni; si calcola che gli italiani affetti da
diabete di tipo 2 siano il 5,5% della popolazione, cioè oltre 3 milioni.
Si stima che a questo numero possano aggiungersi 1 milione di persone che non
sanno di avere questa patologia in quanto la malattia rimane silente per parecchio
tempo poiché i sintomi si sviluppano in maniera lenta e graduale e sono quindi più
difficili da identificare, ed in genere quando la malattia viene diagnosticata i danni
sono già presenti ed irreversibili.
Per questo motivo il progetto intende realizzare attività specifiche volte sia alla
prevenzione ma anche al monitoraggio di tali patologie, con finalità ultima quella di
garantire una tutela della salute dell'anziano il più possibile mirata ed efficace.
Il giovane in Servizio Civile diventa protagonista di entrambe le attività, previa
formazione specifica.
I volontari entrano in contatto con la comunità anziana, spostandosi sul territorio e
presso la sede dell’Ente, diventando promotori di uno stile di vita volto alla
prevenzione (distribuendo materiale, organizzando micro – convegni con il supporto
di un professionista, fornendo informazioni) e sperimentandosi in prima persona in
attività di monitoraggio della salute, come la misurazione della pressione arteriosa e
della glicemia.
3) Benessere psicofisico dell’anziano raggiunto tramite programmi mirati di attività
motoria.
L'attività motoria riveste un ruolo fondamentale per un invecchiamento attivo e
come fattore di prevenzione, protezione e cura delle principali condizioni croniche
e\o degenerative connesse alla condizione di senilità.
Inoltre il movimento regolare consente di rimandare i principali segnali di
decadimento che insorgono nella fascia della terza età con effetti benefici molteplici.
Tra gli effetti positivi, è stato dimostrato da diversi studi che l'attività fisica di
intensità moderata può allungare notevolmente le aspettative di vita; essere
fisicamente attivi è un fattore protettivo significativo rispetto alle principali
patologie che possono colpire l'anziano: malattie cardiovascolari, diabete mellito,
osteoporosi, cancro.
Infine muoversi con regolarità permette all'anziano di sviluppare e coltivare un certo
grado di autonomia, mantenendo brillanti le proprie capacità funzionali.
Una vita sedentaria non stimola la popolazione anziana a uscire di casa, a fare la
spesa da soli, a incontrare i propri familiari e socializzare con i pari. Al contrario, la
sedentarietà rischia di compromettere l'indipendenza dell'anziano, la sua voglia di
vivere e interagire con il suo ambiente di vita.
I giovani in Servizio Civile si occupano di coinvolgere gli anziani nello svolgere
movimento fisico, affiancando gli stessi (per esempio con il Nordic Walking) o
promuovendo e organizzando specifici corsi di attività motoria.
4) Rete di aiuto sociale rivolta all’anziano consolidata
L'integrazione socio-sanitaria prevede la cura e la valorizzazione delle attività che
consentano all'anziano di mantenere uno standard di vita adeguato all'interno della
comunità in cui vive. Anche a causa della crisi economica che ha colpito il nostro
paese negli ultimi anni, sono proprio i pensionati a rientrare maggiormente nella
fascia di alto rischio povertà.
Molti di essi hanno difficoltà concrete ad arrivare alla fine del mese con la sola
pensione, con conseguenze importanti non solo a livello economico ma anche a
livello psicologico e relazionale.
Per questo motivo l'Ente, attraverso il progetto presentato, si impegna a mantenere e
rafforzare la rete di aiuto dedicata agli anziani. I volontari in Servizio Civile
partecipano attivamente al Banco Alimentare, occupandosi in primis del
confezionamento e della distribuzione dei pacchi viveri, i quali consentono agli
utenti di poter provvedere alla propria sussistenza quotidiana. Inoltre i ragazzi
sistemano il magazzino, con il conteggio e l’aggiornamento dei prodotti nella
contabilità.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
La prima attività è rappresentata dalla realizzazione dei corsi di formazione Care
Giver presso la sede dell'Ente a Trento e sul territorio. I ragazzi in Servizio Civile si
occuperanno della loro organizzazione, promozione, implementazione,
monitoraggio in itinere e verifica finale degli obiettivi raggiunti.
I corsi Care Giver nascono dalla necessità di fornire una formazione adeguata e
specifica a coloro che assistono un anziano non autosufficiente presso il proprio
domicilio, fornendo informazioni utili sia di carattere sanitario e sociale.
Sono rivolti a tutta la cittadinanza, a titolo gratuito, in particolare a familiari,
volontari, badanti e tutto il personale professionale (infermieri, operatori socio
sanitari) che interagisce quotidianamente con l'anziano non più autonomo.
Nel corso del progetto è prevista la realizzazione di un numero di corsi coerente con
gli altri impegni dei giovani in Servizio Civile. Si tratta del tempo necessario per
ripresentare la proposta alla comunità e nello stesso tempo dedicarsi alle altre
attività del progetto. Le fasi di realizzazione sono le seguenti:
Reclutamento dei docenti per il corso Care Giver e formazione specifica dei
volontari in Servizio Civile.
Il primo passaggio fondamentale è rappresentato dalla stipulazione della partnership
con i cinque docenti qualificati che si occupano di svolgere le lezioni teoriche e
pratiche nell’ambito del corso care giver.
Il volontario in Servizio Civile prende i contatti con i nominativi che in passato
hanno dato la propria disponibilità e verifica la possibilità di coinvolgere
nuovamente i professionisti nell’iniziativa.
Il contatto con i docenti avviene sotto la supervisione e l’affiancamento della propria
OLP. I docenti che prendono parte al corso sono cinque: geriatra, infermiera,
psicologa, dietista e fisioterapista. Ognuno di essi è competente per un’area
specifica.
Il secondo passaggio importante riguarda la formazione specifica che ricevono i
giovani in Servizio Civile (entro i primi tre mesi di avvio del progetto) da parte dei
cinque docenti, ognuno dei quali responsabile di un argomento che verrà affrontato
durante il corso. La formazione specifica è indispensabile per fornire ai ragazzi gli
strumenti idonei per poter svolgere il ruolo di tutor d’aula, affiancare i partecipanti
durante il corso e occuparsi del materiale e delle dispense da distribuire.
Attraverso una valida formazione il giovane in Servizio Civile è in grado di
padroneggiare gli argomenti che verranno affrontati e conoscere approfonditamente
la realtà del care giver.
Promozione dell'iniziativa sul territorio e nelle Comunità di Valle
La promozione dell’iniziativa richiede la creatività e la fantasia dei volontari in
Servizio Civile per la realizzazione delle locandine e degli opuscoli informativi, con
cura del contenuto e degli aspetti grafici.
I giovani utilizzano altresì i moderni mezzi di comunicazione per informare la
comunità della proposta formativa: i sito internet dell’Associazione e la pagina
Facebook dell’Ente.
Fondamentale è il ruolo svolto dallo Sportello Badanti e Segretariato Sociale presso
l’Ente, attraverso il quale i ragazzi possono distribuire gli opuscoli informativi e
avvisare tutti gli utenti (anziano, badante familiare e volontari) del progetto di
formazione qualificata Care Giver.
I volontari appendono inoltre le locandine presso i luoghi di interesse della terza età
nella zona di Trento e nelle Comunità di Valle più vicine, anche cercando la
collaborazione con i medici di base.
Il numero di iscritti al corso non deve superare i venticinque canditati, per consentire
una partecipazione attiva da parte di tutti i corsisti e una buona qualità di interazione
con l’insegnante nel corso delle lezioni.
Realizzazione del Corso Care Giver e tutoraggio d’aula
Il corso Care Giver si articola in quattordici lezioni di due ore ciascuna, con cadenza
di due o tre volte alla settimana e distribuite nell’arco di due mesi.
Ogni lezione verte su un tema diverso, trattato dal docente responsabile ed esperto
dell’argomento. La finalità è quella di fornire informazioni e nozioni utili ai
partecipanti per la gestione dell’anziano non autosufficiente, attraverso l’utilizzo di
strumenti e materiale specifico durante le lezioni (presentazioni in Power Point,
dispense illustrate a colori distribuite ai corsisti, esercizi pratici e simulazioni in
aula, come per esempio il sollevamento e lo spostamento dell’anziano invalido dal
letto alla sedia, la misurazione glicemia capillare e pressione arteriosa, il rifacimento
letto della persona allettata).
Il corso sarà dunque di impostazione teorico-pratico, privilegiando una metodologia
di carattere attivo, partendo dal vissuto dei partecipanti e valorizzando le loro
esperienze e conoscenze/abilità.
Nello specifico le materie trattate si articolano nelle seguenti modalità e contenuti:
Materia Ore Contenuti
Geriatria 4 Malattie del sistema nervoso
Malattie del sistema cardio-circolatorio
Alzheimer
Psicologia 4 Relazione tra malato e Carer
Accompagnamento di un malato sino alla
morte
Il “vuoto” dopo il decesso dell’assistito
Sindrome del “burnout”
Dietista 4 Consigliare le diete più appropriate per
l’ammalato non più autosufficiente, dando
quei parametri di proteine, carboidrati,
minerali, etc… utili al suo benessere
Infermieristica 8 La casa di un non autosufficiente
Igiene dell’ambiente domestico
Igiene personale quotidiana e periodico del
malato cronico
Piaghe da decubito (cosa sono e come
prevenirle)
Parametri vitali (cosa sono, come si misurano
la pressione arteriosa, la glicemia, la
temperatura corporea, ecc…)
Quando chiamare il medico di base
Controllo della somministrazione della terapia
medica
Fisioterapia 4 La riabilitazione: neurologica, ortopedica,
occupazionale, logopedica, respiratoria
Posture da assumere quando si accudisce un
malato (spostamenti, sollevamenti, etc…)
Rete dei servizi 4 Rete dei servizi socio-sanitari
Totale ore 28
I giovani in Servizio Civile sono presenti attivamente a tutte le lezioni, garantendo il
corretto svolgimento, gli strumenti e le risorse adeguate (proiettore, Pc, slide
illustrative), fornendo assistenza ai corsisti e occupandosi del materiale (dispense)
da curare e distribuire ai corsisti.
Infine verranno effettuati questionari di valutazione, somministrati direttamente ai
partecipanti, con lo scopo di verificare il raggiungimento degli obiettivi del corso di
formazione ed eventualmente rilevare criticità, integrazioni da effettuare, modifiche
ecc.
Ad ogni partecipante (e al volontario in Servizio Civile stesso, naturalmente in
relazione ad un solo corso frequentato nell’ambito del progetto) viene consegnato
l’attestato di frequenza, il quale testimonia una corretta formazione socio – sanitaria
per l’assistenza domiciliare alla persona non autosufficiente. L’attestato (che non
sostituisce le competenze proprie di una professione sanitaria) permette di porsi
come volontario formato e preparato nelle principali RSA, Centri Diurni e presso
famiglie bisognose con richiesta di supporto alla loro attività quotidiana di
accudimento all’anziano non autosufficiente.
Nell'intervallo di tempo tra la conclusione di un corso e l'inizio di quello successivo,
i volontari in Servizio Civile svolgono un breve focus group tra coloro che hanno
preso parte al percorso formativo (familiari, badanti, operatori e volontari) per
rilevare i benefici e gli effetti a lungo termine apportati dalla frequentazione del
corso, in termini di qualità rispetto alla relazione con l'anziano e il suo accudimento.
Per verificare i risultati delle attività e il conseguimento degli obiettivi sono
utilizzati alcuni indicatori.
In primo luogo il numero di partecipanti che aderiscono al corso di formazione, per
valutare il successo dell’iniziativa (anche in termini di promozione e di interesse
generale verso la tematica care – giving).
In secondo luogo si tiene conto di dati quantitativi (i risultati dei questionari di
valutazione, già predisposti secondo un preciso format) e qualitativi (le
testimonianze dei focus group realizzati successivamente alla conclusione del
corso). Intrecciando i dati sarà possibile comprendere se l’iniziativa ha
effettivamente contribuito a migliorare la qualità del caring nell’ambito
dell’assistenza privata.
La seconda attività cardine del progetto si articola in due dimensioni, una teorica ed
una pratica ed è finalizzata alla prevenzione e al monitoraggio della salute
dell'anziano.
L’infermiera ed ex volontaria in Servizio Civile si occupa della formazione dei
giovani dal punto di vista teorico e pratico, tramite un corso di sette ore
specificatamente dedicato. I volontari saranno preparati sulle tematiche del diabete
e dell'ipertensione (in particolare rispetto alla terza età) e verrà consegnato loro
materiale informativo e illustrativo.
La formazione teorica consente successivamente ai ragazzi in Servizio Civile di
dedicarsi all'attività di sensibilizzazione e informazione sulle patologie del diabete e
dell'ipertensione rivolta alla comunità anziana.
L’attività informativa viene attuata attraverso due specifici canali: lo sportello di
Ascolto e Segretariato Sociale presso l’Ente e brevi incontri tematici dedicati
all’argomento.
Tramite lo sportello di Segretariato Sociale vengono fornite informazioni su
entrambe le patologie a coloro che vi accedono, anche attraverso materiale illustrato
semplice e intuitivo, contenente i passaggi chiave per poter accedere ad uno
screening di diagnosi precoce e di prevenzione. I volantini e gli opuscoli possono
inoltre essere distribuiti da giovani in Servizio Civile anche nei centri per anziani,
nei poliambulatori ecc.
I volontari organizzano altresì brevi incontri tematici presso l’Associazione, al fine
di fornire le nozioni necessarie sulle due malattie. Attenzione particolare sarà
dedicata alla spiegazione circa quali misure adottare per attuare una prevenzione
precoce del diabete o dell’ipertensione. Durante gli incontri i giovani in Servizio
Civile sono sempre affiancati dall’infermiera volontaria.
I micro convegni potranno poi successivamente essere organizzati in altri luoghi di
aggregazione e ritrovo degli over 60, quali per esempio i circoli anziani di Trento e
zone limitrofe. Anche nel corso degli incontri sul territorio i ragazzi in Servizio
Civile saranno sempre affiancati e monitorati dalla volontaria infermiera.
L'attività di sensibilizzazione non si conclude con i micro convegni, ma prosegue
presso l'Associazione attraverso i mezzi di comunicazione moderni, quali il sito
internet dell'Associazione e il profilo Facebook. Tramite quest’ultimi sarà possibile
promuovere sia gli incontri dedicati alle patologie sia l'attività informativa dello
sportello, nonché ritagliare spazio specifico alla descrizione della malattia del
diabete e dell'ipertensione.
La dimensione pratica riguarda invece la possibilità per i ragazzi in Servizio Civile,
sempre sotto lo stretto controllo e supervisione della volontaria infermiera, di
eseguire controlli gratuiti della glicemia e della pressione a tutti i nostri associati che
vorranno sottoporsi ai test, preventivamente informati sui benefici che potrebbero
trarne, considerato anche che gli esami non sono invasivi e non hanno alcuna
controindicazione.
I controlli verranno eseguiti presso l'Ente all'interno di un “laboratorio” pratico dove
verrà eseguita anche la formazione specifica dei volontari. A questo proposito è già
stata chiesta e ricevuta l’autorizzazione da parte dell’Azienda Provinciale Servizi
Sanitari per l’effettuazione di queste attività.
Per le persone alle quali vengono riscontrati dei valori alterati, i giovani in Servizio
Civile organizzano dei brevi colloqui strutturati ad personam, durante i quali
verranno forniti utili consigli sullo stile di vita adeguato da intraprendere oltre ad
essere sollecitati ad una visita medica approfondita.
I risultati dell’iniziativa e il raggiungimento della finalità di tutela, prevenzione e
monitoraggio della salute dell’anziano possono essere verificati con alcuni passaggi.
Sia per il diabete che per l’ipertensione non è sufficiente una sola misurazione, ma
devono essere ripetute con costanza e regolarità nel tempo più rilevazioni. Una volta
riscontrati valori alterati negli utenti che aderiscono ai controlli gratuiti, vengono
fornite indicazioni per migliorare il proprio stile di vita.
Successivamente alle indicazioni è possibile verificare eventuali miglioramenti (o
peggioramenti) nei valori. Maggiore è il numero di persone che mantiene dei valori
nella norma o migliora i propri, maggiore è l’indice di successo dell’attività di
screening e prevenzione delle due patologie.
L'obiettivo di raggiungere il benessere psicofisico dell'anziano si concretizza
attraverso una terza attività, ossia programmi specifici di attività motoria.
Quest’ultimi sono rivolti a due tipologie di destinatari: sia coloro a cui sono stati
riscontrati valori glicemici alterati o uno condizione di ipertensione, sottoponendosi
agli esami presso l'Associazione, sia gli associati o gli utenti esterni all'Ente che
desiderano compiere del movimento fisico.
Nel primo caso gli anziani verranno invitati a prendere parte ai corsi di attività
motoria organizzati e promossi dall’Ente con l'obiettivo di:
• educare rispetto ai benefici dell'attività fisica in presenza di patologie quali
diabete e ipertensione;
• effettuare un programma “prima e dopo”, ossia tenere monitorati
costantemente i valori di glicemia e la pressione sanguigna, confrontando i
risultati ottenuti antecedentemente e quelli conseguiti successivamente ai
corsi di attività fisica;
I volontari in Servizio Civile intraprendono due tipologie di iniziative, che
prevedono un livello di coinvolgimento diverso.
La prima iniziativa riguarda il Nordic Walking, all’interno della quale il giovane
assume il ruolo di guida e animatore del gruppo di anziani.
Il Nordic Walking è una disciplina di origine finlandese che ha avuto una grande
diffusione negli ultimi anni e raccolto un grande successo in tutto il mondo.
E’ una pratica sportiva molto semplice, che richiede l’ausilio di appositi bastoncini a
supporto della camminata. Il coinvolgimento forzato della muscolatura genera infatti
benefici superiori al camminare liberamente senza questi ausili.
Può essere praticata da chiunque, in qualsiasi contesto (urbano o in zone verdi come
la montagna, parchi e laghi).
L’ente ha già sperimentato attraverso altri progetti di Servizio Civile questa attività,
la quale è stata accolta con entusiasmo dagli anziani, che vi hanno preso parte
numerosi. I volontari organizzano i gruppi, scelgono i tragitti (nel centro città o
zone limitrofe) e accompagnano i partecipanti personalmente.
La seconda iniziativa si focalizza invece sui corsi di acqua gym e di ginnastica
dolce, che vengono realizzati con la collaborazione di ASIS nelle strutture di Trento
Nord e UISP Sport per Tutti.
I ragazzi in Servizio Civile non affiancano in prima persona gli anziani nello
svolgimento dei corsi, che sono tenuti da insegnanti qualificati. I volontari
gestiscono il lavoro di promozione, organizzano le iscrizioni, monitorano
l’andamento dell’iniziativa e svolgono attività di valutazione e gradimento finale.
I corsi di acqua gym e ginnastica dolce prevedono due cicli, uno autunnale e uno
primaverile e impegnano gli utenti anziani in due o tre lezioni settimanali sotto la
guida di un professionista.
Il successo dell’iniziativa è il raggiungimento del benessere psicofisico dell’anziano,
quale obiettivo da conseguire, viene valutato attraverso due modalità.
La prima è relativa al numero di anziani che partecipano alle attività sportive.
La seconda consiste in un incontro informale tra gli anziani presso l’Ente e a cui
prendono parte anche i ragazzi in Servizio Civile. Dall’incontro dovrebbero
emergere eventuali benefici (motori, sociali, psicologici) o i miglioramenti, in
seguito all’esercizio motorio, delle piccole problematiche fisiche o lievi patologie di
cui possono essere portatori gli utenti interessati.
Infine l'ultima attività è rappresentata dalla gestione del Banco Alimentare da parte
dei ragazzi in Servizio Civile. Attraverso la distribuzione mensile dei pacchi viveri,
è possibile consolidare la rete di aiuto sociale rivolta alla popolazione anziana con
forti fragilità dal punto di vista economico.
I volontari sono impiegati nella gestione del magazzino, nella confezione dei pacchi
con gli alimenti e nella loro consegna (in genere i pacchi vengono ritirati
direttamente dall'utente presso la sede dell'Ente o portati a domicilio su tutto il
territorio trentino da altri volontari automuniti). I ragazzi si occupano inoltre della
contabilità legata al Banco Alimentare.
L’Ente tiene conto regolarmente, mensilmente, di quanti pacchi vengono distribuiti,
di quanti nuovi utenti accedono al servizio e quanti invece lo abbandonano, per
avere una mappatura realistica dell’incremento o della diminuzione dei bisogni
economici della comunità in cui opera.
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività
Le risorse umane che necessarie per lo svolgimento del progetto sono le seguenti.
In primo luogo i volontari impiegati presso l’Ente. L’Associazione non si avvale di
personale assunto, per tanto i volontari costituiscono, assieme ai ragazzi in Servizio
Civile, la risorsa umana principale e fondamentale per garantire i servizi rivolti alla
comunità anziana.
I volontari impiegati presso l’Ente si alternano e sono presenti in sede a seconda
della attività di cui si occupano, principalmente lo Sportello di Ascolto e Badanti e il
Banco Alimentare. Attualmente i volontari impegnati in tali attività e che
affiancheranno i giovani in Servizio Civile nell’ambito del progetto sono ventitre.
Alcuni volontari prestano aiuto nella gestione della contabilità del banco alimentare,
mentre altri trasportano le merci dal Banco Alimentare di Trento Nord alla sede
dell’Ente o distribuiscono i pacchi viveri in altre comunità di valle limitrofe a
Trento.
Altri volontari, spesso anziani pensionati molto attivi presso l’Associazione,
forniscono un aiuto concreto nella confezione dei pacchi alimentari, mentre altri si
alternano allo Sportello di Aiuto e Badanti, fornendo informazioni all’utenza che vi
accede.
Il giovane in Servizio Civile viene inserito all’interno di questa rete di volontariato,
laddove sarà affiancato e accompagnato nelle attività sin dai primissimi giorni.
Un’altra risorsa umana pressoché fondamentale è costituita dagli ex ragazzi in
Servizio Civile. Alcuni non mantengono i contatti con l’Ente concluso il proprio
progetto, ma altrettanti rimangono come volontari, fornendo un contributo prezioso
e irrinunciabile per l’Associazione. In particolare gli ex volontari in Servizio Civile
forniscono una professionalità qualificata e preparata nell’ambito dei servizi
dell’Ente, essendo la maggior parte giovani diplomati o laureati in scienze sociali,
umanistiche e informatiche.
Gli ex volontari in Servizio Civile presenti attivamente e costantemente presso la
sede sono quattro: alcuni di essi si occupano dei corsi di informatica della terza età,
affiancando i nuovi ragazzi (nell’ambito di altri progetti di Servizio Civile attivati),
forniscono parte della formazione specifica, offrono consulenza informatica agli
utenti ma anche all’Ente, scrivono i progetti di Servizio Civile.
Per ciò che concerne il progetto qui presentato, l’ex volontaria in Servizio Civile e
infermiera Luana Bolognani rappresenta una figura chiave per lo svolgimento della
attività di prevenzione e monitoraggio del diabete e dell’ipertensione. L’infermiera
si occupa sia dalle formazione teorica su tali patologie, sia di quella pratica relativa
alla misurazione della glicemia e della pressione arteriosa degli anziani.
Un'altra risorsa umana presente nel progetto è rappresentata dai docenti del corso
care – giver2. I docenti qualificati sono cinque, rispettivamente geriatra, psicologo,
infermiere, dietista e fisioterapista e svolgono le lezioni teoriche e pratiche a
seconda del loro ambito di competenza. I docenti sono affiancati nel progetto dai
ragazzi in Servizio Civile, i quali forniscono assistenza durante gli incontri
2 Le linee guida per la stesura dei progetti di Servizio Civile Nazionale non prevedono che a questa voce
vengano inseriti come risorsa umana i formatori, nello specifico: “Non vanno inserite nel computo le figure
dell’OLP, del RLEA, dei Formatori (per formazione generale e specifica), dei Selettori, degli Esperti del
monitoraggio e della valutazione ed ogni altra figura prevista dal sistema del servizio civile nazionale […]. I
docenti qualificati del corso Care Giver non vengono nominati per tanto in qualità di formatori dei volontari, ma
come risorsa indispensabile per poter realizzare i corsi di formazione rivolti alla comunità.
programmati, sono presenti in aula e si occupano degli aspetti logistici, organizzativi
e gestionali del corso.
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Di seguito vengono specificate nel dettaglio i ruoli e le attività che i ragazzi in
Servizio Civile intraprendono nell’arco dei dodici mesi di impegno presso
l’Associazione.
Per ciò che concerne il primo obiettivo del progetto, ossia il raggiungimento di una
rete informale di assistenza qualificata e formata per la cura dell’anziano non
autosufficiente, sono previste le seguenti attività. Per ogni singolo passaggio i
giovani in Servizio Civile sono costantemente monitorati dalla propria OLP e
lavorano con l’assistenza e la collaborazione dei volontari, laddove necessario.
Progettazione del corso care giver: i ragazzi prendono i contatti con i
docenti che in passato hanno aderito all’iniziativa. Qualora alcuni di essi non
fossero disponibili, i volontari assieme alla propria OLP cercano un altro
professionista interessato a prender parte al progetto.
I giovani si occupano della promozione del corso, a partire dalla
realizzazione degli opuscoli illustrativi e delle locandine dal punto di vista
del contenuto e della grafica. Essi distribuiscono il materiale sul territorio
(punti di interesse e di aggregazione di anziani, familiari e badanti come
circoli anziani o poliambulatori e medici di base).
Il corso verrà promosso anche sul sito internet dell'Associazione e sul profilo
Facebook. I volontari informano gli utenti dell’Ente dell’iniziativa e la
promuovono tramite lo Sportello Badanti e di Segretariato Sociale a cui
accedono molte assistenti familiari in cerca di occupazione o informazioni.
Raccolta delle adesioni: i volontari, oltre al lavoro di front office, attuano
anche un’attività di back – office, con l’organizzazione delle date del corso e
la raccolta delle successive adesioni.
I giovani ricevono, prima dell’inizio del corso, la formazione specifica in
ambito socio – sanitario di competenza da parte dei docenti.
Svolgimento del corso. I ragazzi in Servizio Civile svolgono il ruolo di tutor
d’aula. Compatibilmente con gli altri impegni del progetto, essi sono presenti
ad ogni lezione. Forniscono il materiale ai partecipanti (dispense illustrate
con tutti gli argomenti trattati durante il corso), raccolgono le firme presenza,
assistono i docenti e assicurano la presenza degli strumenti necessari per lo
svolgimento dell’incontro (computer, slide illustrative, proiettore).
Conclusione del corso. I volontari consegnano i questionari di valutazione
finale (elaborando i dati raccolti) e consegnano gli attestati di frequenza.
Successivamente i ragazzi svolgono un breve focus group tra i partecipanti,
per valutare i benefici a lungo termine dell’iniziativa formativa sull’attività
di caring. Sarà cura dei ragazzi in Servizio Civile mantenere i contatti con
gli ex corsisti (familiari, badanti, operatori sociali e volontari) e svolgere i
gruppi con il ruolo di guida all'interno della discussione. Infine vi sarà la
valutazione dei risultati emersi dal confronto tra i partecipanti utilizzo al fine
di migliorare, integrare e arricchire il corso.
Il secondo obiettivo del progetto, che prevede azioni mirate alla tutela della salute
dell’anziano, si articola nelle seguenti attività.
I giovani in Servizio Civile ricevono la formazione teorica e pratica sulle
patologie del diabete e dell’ipertensione, attraverso un percorso così
suddiviso:
• 2 ore per approfondimento sulla patologia diabetica
• 2 ore per approfondimento ipertensione
• 3 ore dedicate alla formazione sul campo, ovvero un’ infermiera qualificata
affianca i volontari in Servizio Civile nella misurazione della pressione
arteriosa e della glicemia capillare, all'interno di un “laboratorio”
specificatamente dedicato presso l'Ente. Durante i laboratori pratici e durante
la misurazione della glicemia e della pressione agli associati da parte
dell’infermiera, quest’ultima coinvolgerà i volontari con domande
stimolo/guida per verificare il grado di apprendimento.
I volontari possono impegnarsi nell’attività di screening (sempre sotto
supervisione dell’infermiera) del diabete e dell’ipertensione a tutti gli
associati e gli anziani che accedono all’Ente. L’attività di diagnosi viene
effettuata una o due volte a settimana, a seconda della richiesta e solo su
appuntamento. Questa modalità organizzativa consente di conciliare gli altri
impegni dei volontari e la disponibilità settimanale dell’infermiera.
I ragazzi in Servizio Civile attuano un’attività di sensibilizzazione sul diabete
e sull’ipertensione, sulle modalità di diagnosi precoce (screening) e i consigli
per prevenire e migliorare la propria condizione di salute in presenza delle
due patologie. I volontari realizzano materiale informativo (dépliant e
opuscoli illustrativi) che distribuiscono presso l’Ente, i Circoli Anziani e i
poliambulatori. I materiale cartaceo viene anche caricato sul sito internet
dell’Ente e sul profilo Facebook. I ragazzi forniscono inoltre informazioni e
consigli agli utenti che accedono allo Sportello di Segretariato sociale.
I volontari diventano protagonisti della campagna di sensibilizzazione e
prevenzione anche tramite brevi incontri sul diabete e sull’ipertensione
presso l’Ente. Gli incontri sono rivolti agli associati e a tutta la comunità
anziana. I giovani partecipano attivamente ai micro – convegni affiancati
dall’infermiera volontaria. I micro – convegni possono successivamente
essere trasferiti sul territorio (per esempio nei Circoli Anziani di Trento). I
volontari sono sempre supervisionati, durante gli incontri, dalla
professionista infermiera.
A coloro a cui sono stati riscontrati valori alterati, i volontari propongono un
breve colloquio nel quale si forniranno indicazioni rispetto ad attività di
prevenzione e di monitoraggio della patologia (per esempio, misurazione
costante della glicemia), nonché l'importanza di rivolgersi al proprio medico
di base. Per coloro che lo desiderano sarà possibile aderire ai corsi di attività
motoria presso l'Associazione come forma di prevenzione.
Il terzo obiettivo del progetto è focalizzato sul raggiungimento di un benessere e un
equilibrio psicofisico da parte degli anziani, tramite programmi di attività motoria
specificatamente dedicati. I volontari in Servizio Civile sono impegnati nelle
seguenti attività:
Ruolo di accompagnatore e animatore di piccoli gruppi nella pratica del
Nordic Walking. I ragazzi promuovono l’evento attraverso materiale
informativo, individuano tragitti e mete in zone urbane o limitrofe,
sfruttando anche i Percorsi Salute della Provincia Autonoma di Trento. Essi
affiancano gli utenti nella passeggiata, cercando di coinvolgere gli anziani
nell’iniziativa.
I volontari organizzano i corsi di acqua gym e di ginnastica dolce presso la
struttura sportiva di Trento Nord. Realizzano opuscoli informativi per
promuovere i corsi e pianificano il calendario con le date delle lezioni.
I ragazzi svolgono infine un importante lavoro di back – office: raccolta
adesioni e gestione registro presenti.
Alla conclusione dei corsi, che vengono realizzati in due cicli (primaverile e
autunnale), i volontari in Servizio Civile propongono ai partecipanti un
incontro presso l’Ente, al fine di discutere dell’iniziativa, raccogliere
impressioni ed eventuali benefici sorti con l’attività motoria.
L’ultima attività coincide con il sostegno sociale agli anziani in stato di difficoltà
economica, con i seguenti passaggi:
I volontari in SC sono impegnati nella confezione mensile dei pacchi viveri,
selezionando i prodotti da inserire sulla base della disponibilità;
I ragazzi gestiscono il magazzino dove sono riposti i prodotti (contare la
merce, suddividerla per scadenza) e si occupano conseguentemente della
contabilità mensile;
I giovani svolgono l’apertura e chiusura del banco, una volta al mese,
periodo nell'arco del quale vengono distribuiti i pacchi viveri agli utenti.
Essi si occupano inoltre della supervisione e della compilazione del registro
uscita – entrata dei pacchi e di ogni singolo prodotto.
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
12) Numero posti con solo vitto:
2
0
2
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Ai volontari in Servizio Civile è richiesta una certa flessibilità negli orari, nello
specifico in concomitanza di alcuni eventi predisposti nel progetto come il Banco
Alimentare. Quel determinato giorno al mese il giovane potrebbe fare orari diversi
rispetto a quelli programmati negli altri giorni, per venire incontro agli altri
volontari che operano presso l’Ente e alle dinamiche organizzative e logistiche del
Banco Alimentare.
Il giovane in Servizio civile deve inoltre essere disponibile a muoversi sul territorio,
nelle fasi di promozione e dello svolgimento delle iniziative progettate.
Al giovane è altresì richiesto, seppur in occasioni limitate nel tempo, di partecipare
ad iniziative ludico – ricreative per gli anziani che possono svolgersi durante il
weekend. Anche in questo caso si tratta di attività associative che ricadono
solamente due o tre volte all’anno e che richiedono un impegno contenuto da parte
del volontario.
È fondamentale infine la disponibilità a partecipare alla promozione del Servizio
Civile coordinata dall’Ufficio Provinciale competente.
30
5
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
Sede di
attuazione del
progetto
Comune Indirizzo Cod.
ident. sede
N. vol. per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e
nome
Data di
nascita C.F.
Cognome e
nome
Data di
nascita C.F.
1 A.D.A Trento Via S. Pio X 85 75213 2 Gottardi
Paolina
01/09/
1942
GTTPLN42P
41I576L / / /
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Strategica è la pubblicizzazione dell’iniziativa e dell’impegno dell’Associazione
A.D.A. per la promozione del servizio civile. Pertanto l’intera procedura sarà curata
con attenzione e professionalità, utilizzando specifiche competenze, soprattutto a
livello comunicativo.
L’A.D.A. condivide appieno i valori del Servizio Civile quali l’importanza
dell’educazione alla pace tra i popoli, la salvaguardia del patrimonio della nazione e
in particolar modo la formazione civica, sociale, culturale e professionale e
l’educazione ad una cittadinanza attiva e rispettosa. Questi ultimi infatti coincidono
a pieno titolo con la mission della nostre associazione che ha appunto come scopo
l’assistenza e l’aiuto verso chi si trova in una situazione di difficoltà in particolar
modo la categoria delle persone anziane.
Il progetto ha tra gli scopi anche quello di rendere i giovani protagonisti nei
cambiamenti in positivo della realtà in cui viviamo. Stimolando in loro l’attenzione
al bisogno che è presente nella società che li circonda si vuole far loro comprendere,
tramite l’impegno concreto, la responsabilità sociale che dovrebbe competere ad
ogni buon cittadino.
La promozione del progetto avviene secondo diverse modalità:
con l’ausilio di internet tramite il nostro sito periodicamente aggiornato. Si
tratta di uno strumento molto utile per informare in tempo reale sui bandi del
Servizio Civile e sulle nostre attività che di volta in volta verranno proposte.
Questa possibilità è agevolata anche dal link diretto al sito del servizio civile
nazionale e provinciale;
durante le attività proposte dalla nostra associazione ci si impegna a
pubblicizzare gli aspetti positivi dell’esperienza del servizio civile
mettendone in risalto le benefiche ricadute a livello sociale, il tutto anche
attraverso un port-folio che verrà distribuito all’utenza interessata ai nostri
progetti;
agli eventi e nella distribuzione dei pacchi i ragazzi saranno presentati, in
modo manifesto, come volontari in servizio civile. In alcune di queste
occasioni sarà data loro la possibilità di presentarsi e di spiegare il loro
operato certi dell’efficacia del passaparola come uno tra gli strumenti più
validi di conoscenza e di pubblicità;
per le attività che prevedono la partecipazione diretta dei volontari, come il
corso di formazione “Care Giver”, ci sarà un’adeguata pubblicizzazione sui
giornali a livello provinciale attraverso la pagina settimanale del CSV rivolta
al sociale.
L’impegno a realizzare quanto descritto richiederà delle azioni che non saranno
inferiori alle 30 ore.
Per il futuro si intende intensificare l’opera di sensibilizzazione e di promozione del
servizio civile, con la massima disponibilità a partecipare alle attività organizzate
dall’Ufficio provinciale sul territorio.
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
UNSC
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO NZ03610
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Il piano di monitoraggio interno per verificare l’andamento del progetto condivide
alcuni strumenti propri anche per la valutazione della formazione specifica e la
mappatura delle conoscenze acquisite. Tali strumenti sono il colloquio e la
relazione finale, mentre un altro strumento la “scheda” o “diario” si differenziano
per format e contenuti a seconda che siano esse dedicate alla verifica del progetto o
della formazione ricevuta.
Il colloquio consiste in un incontro mensile tra i giovani in Servizio Civile e la
propria OLP. Sebbene i volontari possano richiedere spazi di confronto e riflessione
in qualsiasi momento, il colloquio formale è un appuntamento che viene sempre
garantito e messo a disposizione dei giovani. Nell’ambito dell’incontro i ragazzi
espongono le attività svolte, le proprie osservazioni, difficoltà, idee e miglioramenti
da apportare. L’incontro è dunque anche uno spazio creativo e innovativo, laddove i
volontari possono sentirsi liberi di riportare anche i loro pensieri sulle attività
progettuali.
Oltre all’incontro mensile, al giovane in Servizio Civile viene richiesta la
compilazione di una scheda o diario mensile specificatamente dedicati alla verifica
delle attività progettuali. Su di essa il giovane apporta le iniziative intraprese,
l’andamento delle stesse ed eventuali criticità rilevate, i ruoli svolti, le figure
coinvolte, tempistiche attese e risultati raggiunti e da raggiungere.
La scheda o diario mensile viene poi letta dalla OLP la quale fornisce un breve
riscontro sul contenuto.
Infine vi è un ultimo strumento utilizzato, ossia la relazione finale. In passato l’Ente
proponeva un questionario generale, con format precompilato, per valutare il
progetto nella sua complessità, in termini di raggiungimento degli obiettivi, attività
svolte, conoscenze e competenze acquisite ecc.
Ad oggi si è deciso di sostituirlo definitivamente con una relazione finale libera.
I volontari devono toccare e affrontare alcuni punti essenziali, tra cui quelli appena
sovra citati, ma possono farlo in modo libero, personale e creativo.
La relazione non costituisce solo uno strumento di valutazione formale del progetto,
ma anche una memoria, un ricordo, un tracciato e un percorso di vita concluso. Per
questo motivo i ragazzi possono arricchirla con il materiale prodotto durante il
progetto, inserire le voci e i pensieri che ritengono più adeguati.
La relazione viene successivamente consegnata alla propria OLP, ma se i giovani
hanno piacere e lo desiderano possono leggerla e presentarla anche agli altri
volontari e professionisti coinvolti nel progetto.
La OLP alla conclusione del progetto svolge un colloquio finale dove riporta ai
ragazzi i propri feedback e riflessioni sul loro operato, sul loro impegno, sulle
competenze e risorse acquisite e rispetto ad eventuali miglioramenti da apportare per
crescere professionalmente.
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO NZ03610
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Sono richiesti come requisiti il diploma di scuola superiore o laurea triennale o
magistrale. Costituiscono titolo preferenziale diplomi o lauree nel settore socio –
sanitario.
Vengono valutate eventuali esperienze nel settore sociale (nell’ambito del
volontariato e\o professionale) nonché le rispettive competenze e attitudini a
lavorare in gruppo, relazionarsi con le persone e la motivazione ad aderire al
progetto.
Inoltre sono ritenuti necessari all’espletamento del servizio i seguenti requisiti:
interesse esplicito per il contesto del progetto (per garantire un alto grado di
motivazione ed evitare situazioni di delusione, mancanza di entusiasmo, crisi
personale, spiacevoli e dannosi sia per gli utenti che per i volontari stessi);
propensione all’ascolto;
familiarità nell’uso del pc e della rete, conoscenza dei principali programmi
informatici;
predisposizione a trasmettere semplici nozioni (principalmente in campo
infermieristico) a persone anziane.
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
Materiale di cancelleria € 300
Spese tipografiche per realizzazione di
dépliant
sul servizio civile a 4 colori € 700
Spostamenti sul territorio per assistenza in
campo e tutoraggio corsi € 1.200
Costi dispensa € 1.300
Costi docenti € 2.500
Totale
€ 6.000
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Collaborazione con TRENTO RISE su due progetti (Suite Case e Palestra Virtuale).
Con il progetto Suite Case i nostri anziani vengono seguiti per rendere più sicura la
loro abitazione con delle tecnologie domotiche, mentre con Palestra Virtuale
l’obiettivo è quello di aiutare l’anziano nell’esercizio fisico (leggero) eseguito a
domicilio con l’ausilio di un tablet, sul quale è presente un’applicazione realizzata
con l’aiuto di un personal trainer e con la supervisione costante dei ragazzi in
Servizio Civile.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Risorse tecniche e strumentali a disposizione:
scrivanie;
personal computer (con accesso ad internet e posta elettronica);
pacchetto di office aggiornato;
stampante laser a colori;
fax;
scanner;
fotocopiatrice;
telefono;
smartphone;
notebook;
usb;
proiettore;
lavagna luminosa;
macchina fotografica digitale;
materiale di cancelleria;
dispense e libri;
aula riunioni/ aula corsi;
sito web www.ada-tn.it;
facebook;
I-pad;
bastoncini da trekking;
glucometro;
strisce reattive;
aghi pungi dito;
guanti monouso;
sfigmomanometro
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
SI dove previsto dai singoli regolamenti didattici dei corsi di studio
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
SI dove previsto dai singoli regolamenti didattici dei corsi di studio
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
I ragazzi coinvolti nel progetto affrontano un percorso di acquisizione delle
competenze e di professionalità di tipo formale ed informale.
Nell’ambito della formazione specifica i volontari frequentano lezioni teoriche e
pratiche di Computer e Tablet (23 ore).
Al termine di quest’ultime, viene rilasciato l’attestato di frequenza “Formazione
base al Computer e nuove tecnologie”. Il certificato dimostra che i volontari
hanno seguito con impegno e profitto le lezioni e quest'ultimo può arricchire
notevolmente il curriculum vitae del giovane, laddove le competenze informatiche
sono richieste nella maggior parte dei contesti lavorativi.
La preparazione dal punto di vista informatico viene fornita dall’Ente anche per
aiutare il giovane volontario ad espletare al meglio le attività previste dal progetto,
le quali richiedono una certa padronanza dei mezzi informatici, sia per la creazione
del materiale, dell’attività di segreteria e della gestione del sito internet e dei social
network.
Al termine del progetto viene inoltre consegnato al volontario l’attestato di
frequenza del corso “Care Giver” (cura e assistenza dell’anziano non
autosufficiente per un totale di 28 ore). L’attestato testimonia la partecipazione al
corso e l’acquisizione delle conoscenze necessarie per l’accudimento e
l’affiancamento dal punto di vista socio – sanitario di una persona non più
autonoma. Il giovane in Servizio Civile può impiegare l’attestato come ulteriore
certificazione per integrare il proprio curriculum professionale.
Inoltre l’attestato “Care Giver” è spendibile nelle principali RSA, Centri Diurni ed
Enti pubblici o privati che si occupano dell’assistenza e tutela dell’anziano non
autosufficiente, consentendo al volontario di proporsi in qualità di assistente
domiciliare. E’ sottointeso che l’attestato non sostituisce quelle che sono le
competenze proprie di una professione sanitaria come quella dell’operatore socio –
sanitario o dell’infermiere, ma permette al giovane di presentarsi come volontario
preparato e qualificato nel settore.
Infine il giovane riceve l’attestato di frequenza per il corso di “Misurazione della
pressione arteriosa e della glicemia” (7 ore).
Le competenze di tipo formale non riguardano solo i corsi di formazione specifica
che vengono frequentati dal giovane in Servizio Civile e per il quale egli riceve uno
specifico attestato, ma sono anche connesse alle attività del progetto.
Nello specifico il volontario acquisisce le seguenti conoscenze:
• Lavoro di front – office e back office, in particolare accoglienza dell’utente tramite
il servizio di Segretariato Sociale, ascolto della domanda, illustrazione dei servizi e
dei programmi di prevenzione e monitoraggio patologie previsti dal progetto.
• Operare all’interno di un team di volontari e altri ragazzi impegnati nel Servizio
Civile, condividendo obiettivi e coordinando le attività;
• Migliorare le proprie capacità di organizzazione e pianificazione delle iniziative
dedicate alla comunità, assumendo le proprie responsabilità e imparando a coniugare
tempi di programmazione ed implementazione;
• Acquisire nozioni nuove o perfezionare quelle già in possesso nell’ambito
informatico e socio – sanitario (inerente alla terza età).
• Sapersi relazionare correttamente con l’utenza, all’interno del rapporto operatore –
utente, cogliendo bisogni espressi e latenti dell’anziano.
Oltre alle competenze formali, il volontario accresce e coltiva quelle di tipo
informale:
• Imparare a parlare efficacemente in pubblico, prendendo parte ai micro – convegni
dedicati alla sensibilizzazione sul diabete e l’ipertensione, presso la sala
dell’Associazione o nei circoli anziani e\o Enti interessati dall’iniziativa.
• Apprendere a lavorare in un contesto dinamico e a confrontarsi con persone di età
differente e portatrici di bisogni sociali, sanitari e psicologici.
• Incrementare e rafforzare la propria autostima, ponendosi come guida e riferimento
per le altre persone, siano essi operatori, volontari o utenti.
• Sviluppare l’attitudine ad assumere comportamenti adeguati all’utenza sia essa
anziana o straniera (nel caso dei corsi Care Giver il giovane entra in contatto con
una vivace realtà multiculturale: la maggior parte della assistenti familiari in
Trentino è infatti di origine straniera).
• Capacità di ascoltare le idee altrui ed esporre in modo adeguato le proprie.
• Accrescere e coltivare la propria attitudine nel relazionarsi positivamente con altre
persone promuovendo al massimo la propria autonomia ed emancipazione.
Il volontario impara ad ascoltare e leggere i bisogni dell’utenza con atteggiamento
non giudicante ed empatico.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
30) Modalità di attuazione
Formazione generale fornita dalla Provincia Autonoma di Trento.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO NZ03610
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Linee guida PAT
33) Contenuti della formazione:
Per quanto concerne la formazione generale i giovani avranno l’occasione di
avvalersi di un pacchetto formativo di 36 ore gestito dall’Ufficio Servizio Civile
della Provincia che prevede momenti di formazione ad hoc rivolti all’insieme dei
giovani che sul territorio stanno svolgendo l’esperienza di giovani in Servizio
Civile.
Questo è un momento importante per l’acquisizione di conoscenze fondamentali sui
temi della difesa non armata della Patria , della solidarietà sociale, della cittadinanza
attiva.
Rappresenta per i volontari un’opportunità reale per entrare a far parte di una “rete
sociale” che può alimentare il confronto durante e dopo l’esperienza di Servizio
Civile.
La formazione generale sarà proposta presumibilmente entro i primi tre mesi
dall’avvio del progetto.
34) Durata:
36 ore
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
A.D.A. VIA SAN PIO X, 85 38122 TRENTO e TERRITORIO PROVINCIALE
36) Modalità di attuazione:
In proprio con formatori dell’associazione e docenti esterni.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Comm. Gottardi Paolina, via C.Morone 12 Trento – front office, back office e
formazione generale, Trento 01/09/1942
Sebastiani Marilena, via dei Pomari, 34 Romagnano, Trento – informatica
Trento, 15/04/1964
Dott.ssa Tovazzi Maria Elena, via Roma, 38/C - 38060 Volano - infermieristica
Rovereto, 05/10/1968
Dott. Pizzinini Michele, via Milano 118 – 38122 Trento – alimentazione e salute
Trento, 26/08/1958
Dott.ssa Paola Taufer, via Bassa 10 - 38121 Trento – psicologia
Feltre, 29/09/1966
Dott. Destro Massimo, via Per Sella 16, loc. Barco Levico Terme – geriatria
Mirano (VE), 07/03/1973
Dott.ssa Bolognani Luana, via Capitello, 15/2 Vigo Cavedine – formazione
pratica\teorica di infermieristica
Trento, 22/04/1990
Zanetti Remo, Via Tullio Odorizzi, 34 Trento – formazione sulla sicurezza
Trento, 24/05/1951
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Si rimanda ai curricula allegati
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Per la prima volta, tramite questo progetto, l’Ente desidera innovare e arricchire le
proprie metodologie e tecniche relative alla formazione specifica, in particolare alla
trasmissione dei contenuti ai volontari in Servizio Civile.
Sperimentare nuovi metodi consente di migliorare il percorso formativo del giovane,
che non deve tradursi esclusivamente in un passaggio “pappagallesco” di
informazioni dal docente all’allievo.
Per ciò che concerne la formazione specifica, le tecniche di attuazione sono
molteplici. La formazione specifica della OLP prevede la consegna di materiale
informativo al giovane. Il materiale riguarda diverse tematiche, quali la psicologia
del ciclo di vita (fase della senilità, con apposite letture selezionate da libri
universitari che trattano l’argomento)3 o la normativa di riferimento per i servizi e i
bisogni socio – sanitari dell’anziano (v. contenuti formazione specifica).
Al termine delle letture il giovane presenterà un breve elaborato personale di quanto
approfondito (in forma cartacea o tramite una piccola presentazione con l’ausilio
delle slide), arricchendolo con le proprie riflessioni personali ed eventuali
interrogativi da porre alla propria OLP.
Non si tratta, in questo senso, di una lettura “passiva” bensì di una lettura che
richiede un feedback preciso da parte del giovane.
3 Un ex volontaria in Servizio Civile è laureata in Servizio Sociale e ha predisposto personalmente le letture utili
sull’argomento affrontate durante l’università.
Al volontario in Servizio Civile vengono inoltre consigliate delle narrative (il
giovane dovrà sceglierne una) e la visione di alcuni film, soprattutto riguardanti il
rapporto anziani e giovani. Si tratta di una novità per l’Ente nell’ambito della
formazione specifica. L’intenzione è quella di trasmettere al giovane non solo una
formazione “didattica” ma anche dei contenuti che possano essere divertenti e
piacevoli, avvicinando il volontario al mondo dell’anziano, alle sue dinamiche e
sfumature attraverso nuove modalità. La lettura e la visione dei film possono essere
intraprese dal giovane in qualsiasi momento, seppur entro i primi sei mesi di
svolgimento del progetto.
Infine l’OLP forma i ragazzi anche attraverso lezioni frontali, indispensabili per
poter accogliere e preparare il giovane nei migliore dei modi alla realizzazione delle
attività.
La formazione specifica di competenza dei docenti qualificati del corso care giver e
dell’infermiera ex volontaria in Servizio Civile avviene attraverso lezioni frontali e
brevi letture fornite dagli esperti. Alle lezioni teoriche vengono affiancate anche
esercitazioni pratiche (come la misurazione della pressione, della glicemia o lo
spostamento del paziente). Al termine della formazione viene consegnato ai ragazzi
un breve e semplice test per verificare il proprio livello di apprendimento e
occasione per scambiare impressioni, domande e fornire il proprio feedback sulle
informazioni acquisite.
Oltre alla formazione di carattere socio – sanitario in carico ai docenti coinvolti nel
progetto, l’Ente desidera fornire anche una formazione “aggiunta” che tocca con
mano l’impegno, i sentimenti, la fatica e le riflessioni di coloro che operano a stretto
contatto quotidiano con una persona non autosufficiente.
Per l’occasione, nell’arco di un incontro, viene invitata in sede una storica associata
dell’Ente, la sig.ra Cozzini Maria, che per anni ha accudito il proprio compagno che
ha progressivamente perso la propria autonomia personale. Si tratta di una breve
testimonianza che intende trasmettere ai volontari non solo una formazione teorica e
pratica ma anche umana ed empatica, spunto di riflessione personale e confronto
reciproco.
La formazione specifica inerente al corso di informatica prevede lezioni frontali tra
la docente e i volontari in Servizio Civile, soprattutto concentrate sulla pratica e lo
svolgimento di esercizi e piccoli compiti da eseguire in autonomia.
Il Computer e il Tablet forniscono un’occasione per fornire una formazione
variegata, professionale ma anche divertente: per esempio si lavorerà insieme alla
docente per imparare a gestire, solo dal punto di vista dei contenuti4, il sito internet
dell’Ente, per renderlo interessante, colorato e accattivante. I giovani si esercitano a
utilizzare il Tablet e le “App” più utili, anche al fine del progetto stesso.
Si cerca dunque di superare la semplice lezione teorica e di stimolare l’iniziativa e la
creatività dei ragazzi stessi (devo realizzare un dépliant per promuovere un’attività
del progetto: come posso fare per renderlo piacevole da leggere e da vedere, con
4 Non viene richiesto al volontario in Servizio Civile di diventare “webmaster” di un sito, ma di eseguire dei
semplici e rapidi passaggi e operazioni che consentano per esempio di caricare sul sito i contenuti multimediali,
aggiornare l’homepage e così via.
l’utilizzo di Microsoft Publisher)?
Il formatore per la sicurezza e i rischi sull’impiego di volontari in Servizio Civile nel
progetto attua lezioni teoriche integrate dalla visione di filmati e piccole
esercitazioni sui comportamenti da tenere in caso di emergenza all’interno della
struttura dove si svolge il progetto.
40) Contenuti della formazione:
La formazione specifica fornita dalla OLP e dagli altri professionisti coinvolti nel
progetto ha come obiettivo fornire gli strumenti, le risorse e le capacità indispensabili
per la realizzazione del progetto e propedeutiche alla propria crescita personale e
professionale.
La OLP si occupa di accogliere i ragazzi e di affiancarli successivamente in tutte le
iniziative previste, pur promuovendo l’autonomia e l’iniziativa degli stessi. La fase di
accoglienza è particolarmente delicata e importante: i ragazzi conoscono i volontari
dell’Ente, il contesto di svolgimento e viene fornita loro una propria postazione con
accesso ai Computer e Tablet.
Dopo la prima fase di ambientamento, caratterizzata dal primo contatto dei giovani
con i servizi dell’Ente, inizia il percorso di formazione specifica già dal primo mese,
per un minino di 20 ore caratterizzate da momenti di attività teoriche e pratiche.
Per la formazione specifica è stato progettato un corso di 114 ore complessive, che
saranno distribuite nel corso della prima metà del progetto, per trasferire in tal modo
ai ragazzi le conoscenze teoriche e tecniche necessarie per gestire gli impegni.
Paola Gottardi, presidente dell’Associazione A.D.A., riveste il ruolo di OLP da oltre
dieci anni. Quest’ultima rappresenta una guida fondamentale per il giovane
all’interno dell’Ente. L’OLP si occupa dell’accoglienza e dell’inserimento del
ragazzo in Associazione, monitora attentamente ogni attività e fornisce indicazioni e
supporto costante durante le stesse. L’OLP si occupa inoltre di gestire la prima parte
della formazione specifica, inerente al conteso di svolgimento del progetto e l’utenza
di riferimento (l’anziano, le caratteristiche di questa fase del ciclo di vita, le
problematiche socio – sanitarie annesse e modalità di approccio all’utente).
La formazione specifica riguarda anche la legislazione in materia di tutela della terza
età, le dinamiche della relazione di aiuto tra utente e operatore sociale con particolare
approfondimento dello strumento del colloquio.
In aggiunta l’OLP forma il volontario per poter inserirsi all’interno dello Sportello di
Ascolto, Segretariato Sociale e Badanti, illustrando le caratteristiche e specificità
dell’assistenza domiciliare e le tecniche di analisi e lettura del bisogno espresso e
latente dell'utente.
Nello specifico, la formazione specifica di competenza della OLP verte sui seguenti
argomenti:
FORMATORE: Gottardi Paolina 56 ore
- front-office (procedure di relazione e comunicazione interpersonale:
accoglienza e lettura bisogni espressi e latenti degli utenti presso lo
Sportello di Segretariato Sociale) 6 ore
- back-office (procedura gestione e organizzazione) 6 ore
- psicologia clinica del ciclo di vita: la senilità, caratteristiche e bisogni socio
– sanitari annessi 2 ore
- lavoro di gruppo e dinamiche di gruppo 8 ore
- strategie e rilevazione delle problematiche dell’utenza: lo strumento
professionale del colloquio 2 ore
- contesto territoriale e problematiche anziani/badanti: la sfida dell’assistenza
domiciliare, Servizi Sociali e Terzo Settore 4 ore
- parte organizzativa; materiale didattico 12 ore
- legislazione e tutela dell’anziano (legge provinciale 28 maggio 1998, n. 6,
legge 8 novembre 2000, n. 328; legge 5 febbraio 1992, n.104, verifica
sull’attuazione della proposta di legge in materia della non autosufficienza)
4 ore
- area di intervento dei servizi sociali integrati 6 ore
- complessità sociale delle dinamiche di inclusione e diritti di cittadinanza
delle badanti 2 ore
- variabili e funzioni della relazione di aiuto 4 ore
La formazione specifica gestita dai docenti del corso care giver prevede i seguenti
contenuti. Si ricorda che all’interno della formazione è riportata anche la parte di
fisioterapia, che viene fornita dal Presidente Trentino della Croce Rossa Italiana, il
dott. Brunialti Alessandro. Quest’ultimo partecipa al progetto esclusivamente in
qualità di volontario e pertanto, per sua scelta, non ha voluto fornire il curriculum
per i formatori da allegare al progetto di Servizio Civile Nazionale. Per questo
motivo non è stato inserito alla voce 37 del seguente formulario, ma fornisce di
fatti sia la formazione nel suo settore di competenza sia la presenza di docente
durante il corso.
FORMATORI CARE GIVER 31 ore
Formatore: Destro Massimo
Parte geriatrica, terapeutica e patologie degenerative 4 ore
Formatore: Brunialti Alessandro
Parte fisioterapia 4 ore
Formatore: Tovazzi Maria Elena
Parte infermieristica 8 ore
Formatore: Taufer Paola Maria
Parte psicologica 4 ore
Formatore: Pizzinini Michele
Parte dietologia 4 ore
Formatore: Bolognani Luana
Corso teorico e pratico per la misurazione glicemia \ pressione arteriosa 7 ore
La formazione specifica gestita dalla docente di informatica Marilena Sebastiani tratta
le seguenti tematiche:
FORMATORE: Sebastiani Marilena 23 ore
- principali funzioni e operazioni dei programmi del Pacchetto Office:
Microsoft Word, Excel, Publisher, Power Point, Outlook (17 ore); approccio
base al Tablet, utilizzo principali Browser di navigazione, illustrazione
applicazioni utili su Android (3 ore). Utilizzo Cloud e dispostivi USB,
gestione sito internet Ente e Social Network Facebook (3 ore).
FORMATORE: Zanetti Remo 4 ore
Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in
progetto di Servizio Civile
41) Durata:
La durata complessiva della formazione specifica è di 114 ore totali, delle quali il
70% (80 ore) sarà realizzato entro 90 giorni, mentre il 30 % (34 ore) entro 270
giorni.
Di seguito la tabella riassuntiva della distribuzione del monte ore complessivo tra le
figure professionali coinvolte nel progetto.
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Il monitoraggio della formazione generale e specifica prevede l’utilizzo di tre
principali strumenti: il colloquio, il “diario” o “scheda” mensile e la relazione
conclusiva. Alcuni di essi, come il colloquio e la relazione conclusiva, sono
utilizzati anche per verificare, nello stesso incontro o documento, l’andamento delle
attività del progetto (v. piano monitoraggio attività, voce n. 20).
Comporta eccezione la scheda mensile o diario, che è strutturata in modo diverso
dalla scheda mensile dedicata esclusivamente alla valutazione delle attività
progettuali.
Ogni mese è previsto un incontro (salvo richiesta specifica del volontario, che può
richiedere ulteriori incontri anche “informali” con le figure interessate) tra i ragazzi
in Servizio Civile e la propria OLP. Durante l’incontro i giovani espongono
l’andamento del progetto, gli argomenti trattati e approfonditi durante la formazione
generale e specifica.