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Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in servizio civile in Italia Le voci contrassegnate dall’asterisco devono essere compilate obbligatoriamente a pena di esclusione del progetto ENTE 1) Ente proponente il progetto (*) CARITAS ITALIANA 1.1) Eventuali enti attuatori Caritas Diocesana di BERGAMO L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è: Caritas Diocesana di BERGAMO Via del Conventino, 8 ; cap 24125 Città Bergamo Per informazioni: Tel. 0354598400 Fax 0354598401 E-mail [email protected] Persona di riferimento: Lazzari Aldo 2) Codice di accreditamento SCN/iscrizione SCU dell’Ente proponente (*) 3) Albo e classe SCN o Albo e sezione SCU dell’ente proponente (*) CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto (*) LA LINEA SOTTILE 2020_BERGAMO 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 1) (*) Settore: Assistenza Area di intervento: Adulti e terza età in condizioni di disagio Codice: 02 6) Durata del progetto (*) X 12 mesi 7) Descrizione del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto e dell’area di intervento (*) 7.1) Presentazione dell’ente proponente e degli eventuali enti attuatori (*) NZ01752 Nazionale 1 a classe

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Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in servizio civile in Italia

Le voci contrassegnate dall’asterisco devono essere compilate obbligatoriamente a pena di esclusione del progetto

ENTE

1) Ente proponente il progetto (*)

CARITAS ITALIANA

1.1) Eventuali enti attuatori

Caritas Diocesana di BERGAMO

L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è:

Caritas Diocesana di BERGAMO Via del Conventino, 8 ; cap 24125 Città Bergamo Per informazioni: Tel. 0354598400 Fax 0354598401 E-mail [email protected] Persona di riferimento: Lazzari Aldo

2) Codice di accreditamento SCN/iscrizione SCU dell’Ente proponente (*)

3) Albo e classe SCN o Albo e sezione SCU dell’ente proponente (*)

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto (*) LA LINEA SOTTILE 2020_BERGAMO

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 1) (*) Settore: Assistenza Area di intervento: Adulti e terza età in condizioni di disagio Codice: 02

6) Durata del progetto (*)

X 12 mesi

7) Descrizione del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto e dell’area di intervento (*)

7.1) Presentazione dell’ente proponente e degli eventuali enti attuatori (*)

NZ01752

Nazionale 1a classe

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Caritas Italiana La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con lo scopo di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano della Carità. Nel 1977 ha stipulato la convenzione col Ministero della Difesa per accogliere obiettori di coscienza al servizio militare e nel 2001 è stata tra i primi enti a realizzare progetti di servizio civile nazionale.

Caritas diocesana di Bergamo

La Caritas Diocesana Bergamasca è l’organismo pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere, in collaborazione

con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana, in forme consone ai tempi e ai

bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli

ultimi e con prevalente funzione pedagogica. La Caritas Diocesana è lo strumento ufficiale della Diocesi per la

promozione e il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali esistenti o che via via si rendono necessarie.

Tra i mandati statutari:

a) promuovere nel territorio provinciale della Diocesi e nei gruppi, l'animazione del senso della carità verso le persone e le comunità in situazioni di difficoltà, e del dovere di tradurlo in interventi concreti con carattere promozionale e ove possibile preventivo;

b) curare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative e assistenziali di ispirazione cristiana, nel rispetto delle loro tradizioni e statuti, promuovendo in esse un più profondo e duraturo significato e unificando, se possibile, le azioni disgregate;

c) in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana: realizzare studi e ricerche sui bisogni presenti nella comunità diocesana per aiutare a scoprire le cause, per preparare piani di intervento sia curativo che preventivo, nel quadro della programmazione pastorale unitaria, e per stimolare l'azione delle istituzioni civili ad una adeguata legislazione;

d) promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana sia professionale che volontario impegnato nei servizi sociali, sia pubblici che privati, e nelle attività di promozione umana;

1) Codice helios 20696 - Nuovo Albergo Popolare

L’Opera Bonomelli è un’associazione no-profit che, attraverso la gestione del Nuovo Albergo Popolare e

l’avvio di progetti paralleli diversi, “produce” servizi e interventi rivolti alla comunità locale e, in particolare,

alle persone adulte provenienti da situazioni di grave disagio ed emarginazione.

L’Associazione, ispirandosi ai principi di solidarietà evangelici, agisce nella convinzione che l’essere umano,

anche in condizioni di oggettivo disagio, non debba essere considerato irrecuperabile”. Ogni persona ha

dignità ed è portatrice di diritti e doveri al pari di chiunque

altro. Qualsiasi azione/intervento deve perciò avvenire, oltre che nel rispetto delle leggi vigenti, con

l’adesione dell’individuo “utente” e all’interno del contesto sociale e comunitario.

Le azioni si collocano all’interno di una progettualità finalizzata all’attivazione, sia di percorsi di

cambiamento individuali, sia di processi di sensibilizzazione, di ricerca, di studio, di interazione con altri

soggetti sociali, affinché si diffonda sempre più una cultura che agisca sulle cause del disagio e prevenga

l’insorgere o il persistere di forme di grave marginalità adulta.

L’assistenzialismo e la semplice erogazione di beni materiali non sono sufficienti a risolvere i problemi

connessi alle complesse situazioni di marginalità. È necessaria un’attenzione agli aspetti di relazione,

secondo una prospettiva pedagogica-psicologica che permetta una

sempre maggiore consapevolezza, da parte dell’utente, della situazione di provenienza e delle possibili

positive evoluzioni a partire dai limiti e dalle risorse disponibili, sia individuali, sia del contesto di

appartenenza.

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Il Nuovo Albergo Popolare e i progetti connessi si occupano in particolare di:

- gestione di servizi di accoglienza in risposta ai bisogni primari (alloggio, pasti) - organizzazione di percorsi educativi individuali e di comunità - accompagnamento educativo e consulenza finalizzati al reinserimento sociale - attivazione e mantenimento di significative forme d’interazione e di intervento di rete - organizzazione di eventi (convegni, tavoli di confronto/progettazione) e pubblicazione (anche via

internet) di materiali informativi e di studio, finalizzati alla sensibilizzazione e promozione di una cultura di prevenzione e di “efficacia di azione” nell’ambito del disagio adulto grave.

Il NAP ha quindi costruito il suo ruolo specifico come servizio residenziale di accompagnamento multi-

professionale con l’obiettivo di risocializzazione e reinserimento sociale per le persone accolte, attraverso

un percorso che si articola in tre principali momenti:

- Area di pronto intervento È organizzata come comunità alloggio di prima accoglienza, riconosciuta dalla Regione Lombardia, con una

capienza di 15 posti.

Ha la finalità di agganciare e motivare il soggetto ad un progetto di trattamento per favorire il

reinserimento sociale.

- Fase di trattamento È organizzata con 4 unità di offerta:

o comunità per tossicodipendenti, o comunità per alcoolisti, o comunità per disagio, o comunità per disagio.

Questa fase ha la finalità di aiutare i soggetti, precedentemente agganciati nella fase di accoglienza, a

rielaborare condizioni personali che rendono difficile la gestione di una progettualità in un contesto sociale.

- Fase di reinserimento Si sviluppa attraverso forme di orientamento, consulenza, accompagnamento educativo nei confronti degli

utenti in relazione a tre ambiti specifici: lavoro, casa, integrazione sociale. Include anche le progettualità

territoriali connesse agli inserimenti lavorativi, alle sperimentazioni abitative e allo spazio sociale

Tira&Molla.

Nell’insieme delle progettualità educative nel 2016 si sono contati:

- 33 tirocini avviati nell’anno 2016; - 9 nuovi contratti lavorativi per le persone inserite in comunità e appartamenti; - 10 contratti di lavoro, avviati prima del 2016, e continuati nell’anno.

2) Codice helios 20652 - Caritas Diocesana di Bergamo - Zabulon

Il Centro Pluriservizi “Zàbulon” è stato creato per dare una risposta immediata a bisogni primari quali la

necessità di cibarsi, vestirsi e l’importanza di garantire l’igiene personale.

Il centro si interfaccia con il CPAeC Diocesano che invia le persone dopo aver appurato l’effettiva condizione

di necessità. Gli operatori dei due servizi collaborano costantemente nella verifica dei progetti educativi

attivati per le persone coinvolte.

Per accedere al servizio docce e distribuzione abiti del centro non sono richiesti particolari requisiti se non il

rispetto di minime regole di convivenza sociale nell’uso degli stessi. L’accesso al servizio mensa è

subordinato alla partecipazione da parte delle persone avvicinate a una progettualità “importante” e al

coinvolgimento dei Servizi Sociali di appartenenza.

3) Codice helios 79785 - Casa San Michele

La Casa alloggio socio-sanitaria a bassa intensità San Michele nasce su iniziativa dell’Associazione Comunità

Emmaus nel 1989 come prima risposta al “problema AIDS” nella provincia bergamasca, per offrire

accoglienza per quanti vivono la drammaticità della malattia nella solitudine e nell’abbandono.

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Oltre all’accoglienza e all’accompagnamento di tipo residenziale, la struttura offre percorsi semiresidenziali

diurni che possono precedere, seguire o essere indipendenti dagli stessi percorsi residenziali e sono

specificamente finalizzati al reinserimento sociale, abitativo e lavorativo.

La struttura può ospitare un massimo di 5 ospiti in regime residenziale e 2 ospiti in regime diurno. Nel corso

del 2013, sono stati accolte un totale di 9 persone in regime residenziale e 4 persone in regime diurno.

Casa San Michele si è specializzata in uno dei settori maggiormente problematici – e nel contempo privi di

risposte: quello degli Istituti Penali con alta incidenza di detenuti tossicodipendenti con AIDS e sindromi

correlate.

Sempre più frequentemente, in carcere vivono persone con problemi di salute grave sia fisica che psichica,

generando all’interno della struttura meccanismi di emarginazione e difficile convivenza. Il miglioramento

dello stato di salute delle persone affette da AIDS è spesso incompatibile con le necessarie precauzioni e

restrizioni del regime carcerario e l’attuale numero di persone affette da tale malattia non può consentire a

lungo alla struttura detentiva di prendersene carico nella forma prescritta. Da qui, l’attivazione di modalità

assistenziali che possano conciliare le necessità di cura con la certezza che le persone ammesse a questo

servizio garantiscano di non reiterare i comportamenti che li hanno condotti in carcere.

Si è creato pertanto un centro di accoglienza per offrire un luogo meno “di custodia” e più “di promozione”

della dignità della persona. Non si tratta di un’azione premiale, ma di un servizio che migliori la salute della

persona pur tenendo conto delle esigenze di sicurezza sociale (si veda in proposito l’art. 4 Legge n. 231 del

12 luglio 1999). Ciò non esclude di porre attenzione e offrire ospitalità anche ad altre persone affette da

HIV/AIDS non necessariamente provenienti dal carcere che si trovino in condizioni di abbandono e/o

emarginazione e necessitino di un luogo in cui recuperare una certa autonomia e in cui trovare le condizioni

per un possibile reinserimento sociale. Spesso, infatti, i servizi pubblici e privati del territorio (tra cui i Centri

di Ascolto della Caritas Diocesana Bergamasca) segnalano persone affette da HIV/AIDS che vivono in

situazioni di grave disagio abitativo, sociale e lavorativo: persone senza fissa dimora, stranieri senza

permesso di soggiorno, persone allontanate dal proprio nucleo familiare.

Presso la Casa lavorano educatori professionali a tempo pieno, personale di assistenza, infermiere e medico

per il tempo necessario richiesto dalle cure, uno psicologo per colloqui programmati, un addetto alla

confezione dei pasti con supervisione del/la dietista, animatori per la socializzazione, un assistente

spirituale, volontari e personale religioso con qualifiche professionali diverse a garanzia di un contributo

professionale profondamente umano, competente e completo.

La metodologia di lavoro prevede la “presa in carico” dell’uomo attraverso trattamenti sanitari, pedagogici,

psicologici, lavorativi e di risocializzazione. L’assistenza all’ospite sarà guidata da tre criteri: globalità,

gradualità e continuità.

- Il concetto di globalità si riferisce all’attenzione costante a tutte le dimensioni dell’individuo, in tutte le

tappe della sua esistenza. Si è convinti che la promozione vada oltre il superamento degli aspetti deficitari e

il soddisfacimento dei bisogni di base e che non ci sono tempi inutili per favorire la pienezza della vita della

persona. Criterio guida nella elaborazione e attuazione del piano promozionale della persona in cura sarà il

rispetto e la valorizzazione di tutto ciò che costituisce l’individualità della persona: la sua storia e il suo

vissuto, la sua condizione attuale, la sua cultura e il suo ambiente sociale;

- il criterio della gradualità impegna tutti a commisurare di volta in volta gli interventi a seconda dell’età,

dei ritmi e delle forze di ciascuno, e dedicando il tempo e la pazienza necessari perché le varie proposte

siano adeguatamente accolte;

- il criterio della continuità implica infine che il lavoro sarà portato avanti giorno dopo giorno, senza tempi

vuoti e senza sbalzi, senza alternare momenti di euforia e di frenetica attività a momenti di stasi. Tutto ciò

orientato dalla necessità di creare le condizioni perché il soggetto recuperi la capacità di provvedere

autonomamente alle attività di vita quotidiana e per poter, dopo il periodo di restrizione e risocializzazione,

ritornare nella comunità e provvedere a se stesso; il progetto personalizzato racchiude dunque un

intervento educativo centrato sulla quotidianità e sulla vita di comunità propria della casa.

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Per valutare l’evoluzione dei percorsi individuali e monitorare l’attività svolta sono previsti momenti

strutturati di verifica e supervisione. I progetti personalizzati sono verificati con cadenza settimanale a cura

dell’equipe degli operatori, con l’eventuale integrazione di altre figure professionali. Gli operatori stessi e i

volontari partecipano a periodiche verifiche (normalmente mensili) sull’andamento del gruppo e del

modello organizzativo.

L’iter dell’accoglienza prevede che la proposta di inserimento presso la struttura sia proposta dal servizio

segnalante all’organo competente del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL, che valuta la richiesta

definendo un’ipotesi di piano di assistenza comprensivo di tempi di attuazione e di verifica. L’equipe della

struttura valuta la proposta di inserimento e il piano di assistenza proposto, incontra il soggetto segnalato

ed eventualmente i suoi familiari, decide in merito all’accoglienza e definisce il progetto assistenziale

individualizzato.

In questo ambito Casa San Michele collabora strettamente con la Casa Circondariale di Bergamo, per

elaborare un progetto sulla persona che l’accompagni verso un cammino di reinserimento sociale. Inoltre si

rivelano essenziali le collaborazioni e sinergie con l’Ufficio del Giudice e/o del Magistrato di Sorveglianza, il

Centro Servizi Sociali Adulti di Brescia, gli OO.RR. di Bergamo con il Reparto di Malattie Infettive e l’ASL

(oltre che come titolare della sorveglianza sulla Casa e dell’invio degli ospiti, anche come soggetto

attivamente partecipe per garantire i trattamenti specialistici ambulatoriali). Infine, grazie alla Caritas

Diocesana Bergamasca è garantita l’integrazione con le realtà ecclesiali ed un

presidio metodologico del progetto (Laboratorio AIDS).

4) Codice helios 79787 - Fondazione Casa Amica ONLUS - Donne e Minori

La Fondazione Casa Amica ONLUS gestisce 250 alloggi distribuiti nella provincia di Bergamo e svolge attività

di consulenza e promozione su tutto il territorio provinciale.

La sede operativa è composta da 3 locali più servizi più un open space con 11 postazioni di PC, 2 delle quali

a disposizione dei volontari in servizio.

I destinatari delle azioni di Casa Amica sono:

• gli oltre1.000 utenti inseriti presso gli alloggi e accolti presso le strutture di seconda accoglienza per immigrati.

• gli Enti locali destinatari delle attività di promozione e consulenza sul tema delle politiche abitative;

• organismi del terzo settore, della Caritas, dei servizi sociali con cui collabora sul tema dell’abitare e dei servizi di accompagnamento all’autonomia abitativa e sociale.

Tra le varie attività dell’associazione rientra la gestione della struttura di accoglienza per donne sole con

figli a carico Casa a Colori, sede del progetto dove opereranno i volontari in servizio civile.

Pur ricevendo richieste di accoglienza anche da altri territori, il territorio di riferimento di Casa a Colori è

l’Ambito 1 di Bergamo che comprende, oltre al comune capoluogo di 116.051 abitanti, altri 5 comuni

limitrofi (Gorle, Torre Boldone, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole).

La casa di accoglienza Casa a Colori è in via Longuelo n.144 (a 20 mt. dalla sede della fondazione).

Casa a Colori è una struttura di accoglienza composta da 5 alloggi (2 trilocali e 3 bilocali) e un nido famiglia

per donne sole o con figli a carico che, a seguito di crisi o di altri problemi contingenti, si trovano in

situazione temporanea di bisogno o disagio abitativo.

Un alloggio è oggetto di convenzione con il Comune di Bergamo per l’inserimento di donne segnalate e

inviate dai servizi sociali.

Casa a colori è un’iniziativa di Casa Amica che si avvale della collaborazione di partners sia nella gestione

che nella segnalazione e invio di casi: Parrocchia della Beata Vergine Immacolata in Longuelo, Cooperativa

sociale Interculturando, Centro per il Bambino e la Famiglia dell’ASL, Comunità Ruah, Caritas Diocesana, il

Centro Aiuto alla Vita, il Comune di Bergamo.

I destinatari del progetto sono le madri e i figli ospiti presso i 5 alloggi di Casa a colori (via Longuelo n.144)

sia attraverso azioni dirette svolte presso casa a colori, sia attraverso alcune azioni di sostegno

all’autonomia con lavoro presso la sede della fondazione mentre le donne e i bambini non sono presenti a

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Casa a Colori. Le donne svolgono diversi lavori: alcune sono attualmente disoccupate, mentre le altre

svolgono lavori di cameriera, colf, lavori di assemblaggio, operaia.

Servizi offerti dal progetto “Casa Amica – Casa a colori”

ACCOGLIENZA DONNE o Accoglienza o Accompagnamento all’autonomia

NIDO FAMIGLIA

o Accoglienza o Alleggerimento famigliare

SEDE FONDAZIONE

o Lavoro di supporto all’autonomia attraverso back-office in supporto al personale educativo 5) Codice helios 20654 - Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Palazzolo 80

Casa Samaria è una comunità di accoglienza per donne che possono usufruire dell’affidamento sociale o

degli arresti domiciliari. Infatti le donne accolte presso la struttura sono persone che pur avendo diritto alle

forme alternative al carcere, non ne potrebbero usufruire per mancanza di casa o per precari punti di

riferimento esterni, territoriali. La struttura vuole sostenere percorsi di alternativa al carcere cercando di

reinserire le stesse nella società e nel raggiungimento dell’autonomia personale.

In questi ultimi anni si fa sempre più strada la possibilità concessa dell’affidamento ai servizi sociali, che si

appoggiano alla comunità per l’accoglienza, che per alcune detenute è l’unico modo per poter accedere alle

misure alternative. Tale misura rispetto alla detenzione domiciliare concede più libertà di movimento e

quindi richiede maggior controllo anche da parte della comunità stessa.

La vita in comunità

Essendo donne in condizione di semilibertà, arresti domiciliari o in affidamento ai servizi sociali, la vita

quotidiana e tutte le attività si svolgono solamente all’interno della comunità. Gli operatori cercano di

organizzare le giornate delle ospiti nel miglior modo possibile, incentivando l’uso degli spazi comuni per

evitare che si isolino, riproponendo le dinamiche della dimensione carceraria.

Per rendere efficace ed educativo il periodo di accoglienza, per ridare senso e valore alla quotidianità, la

comunità lavora sulla ripresa di alcuni aspetti della vita delle ospiti che sono fondamentali:

1. La famiglia, la vita in comune

È importante, ricreare quotidianamente un clima familiare in cui le donne possano sentirsi accolte e, ove

possibile, recuperare relazioni amicali e soprattutto riallacciare i rapporti con le famiglie di origine. Proprio

per questo la comunità destina alcuni spazi interni ed esterni (un appartamento messo a disposizione dal

comitato carcere e territorio) all’ospitalità dei parenti delle donne accolte, per facilitare un significativo

riavvicinamento.

2. Il lavoro

Una parte molto importante da recuperare è quella del lavoro: la comunità si preoccupa di riabituare

gradualmente le ospiti ai ritmi lavorativi e occupare in modo costruttivo le loro giornate, favorendo

l’assunzione di nuove competenze, dando loro una visione del mondo produttivo diversa da quella spesso

precaria e ai limiti della legalità che hanno

Gli operatori monitorano i progressi delle ragazze e quando l’equipe ritiene che la persona sia pronta per

un reinserimento sociale, tenendo conto della sua posizione giuridica, si procede ad un accompagnamento

verso i servizi e gli enti presenti sul territorio che sono in grado di collocarla in un’attività lavorativa

(Cooperative Sociali di tipo B, Associazione Carcere e Territorio, enti privati).

3. La scuola

La riabilitazione passa anche e soprattutto da un’adeguata istruzione: all’interno della Comunità si

presentano spesso donne analfabete o con livelli di studio bassi o con diplomi scolastici e professionali non

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riconosciuti dal Ministero della pubblica istruzione. Queste lacune scolastiche rendono difficoltoso

l’inserimento lavorativo. Accanto alla disponibilità degli insegnanti del centro EDA, una volontaria di Casa

Samaria si rende disponibili ogni settimana a tenere lezioni di lingua inglese.

4. La gestione della casa e dell’autonomia

All’interno della comunità le ragazze sono quotidianamente coinvolte e seguite nella gestione generale

della casa per riacquisire la capacità di gestire la propria vita quotidiana.

Questi aspetti domestici diventano uno dei criteri per valutare la possibile autonomia abitativa delle ospiti.

Infatti, quando la situazione giuridica della donna lo permette, gli operatori di Casa Samaria, in

collaborazione con l’Associazione Carcere e Territorio, la Caritas Diocesana Bergamasca e l’Opera Pia

Calepio Ricotti, iniziano la ricerca di un alloggio nel quale la donna possa stabilirsi nel momento di passaggio

dalla comunità alla completa indipendenza. Questa azione ha come obiettivo il miglioramento

dell’integrazione sociale, riabitua la persona allo svolgimento delle attività quotidiane e permette

all’operatore, in costante contatto con la donna, di poter osservare il grado di autonomia raggiunto. Nel

2015 è continuata in maniera costruttiva e collaborativa il progetto di reinserimento abitativo delle ragazze

con l’Associazione Carcere e Territorio, dalla quale abbiamo in gestione l’appartamento di Via Zanica.

Dopo l’esperimento dello scorso anno rispetto alla gestione dell’appartamento adiacente la comunità, si è

trovato opportuno mantenere questo spazio di semi autonomia nel graduale reinserimento delle ragazze.

Per questo, soprattutto per le ragazze giovani, il passaggio successivo alla comunità è quello accanto alla

struttura, permettendo agli operatori di avere sempre un occhio più vicino sul loro reinserimento e sulla

loro autonomia e, da parte loro, una sicurezza personale nel sapere di poter sempre bussare alla porta della

comunità. Questo bilocale adiacente alla comunità risulta prezioso anche in quei casi in cui si arriva ad un

fine pena (e quindi non si hanno più vincoli penali e perciò non è più possibile l’ospitalità comunitaria) ma

non si hanno ancora quelle certezze lavorative che permettono un inserimento sul territorio.

5.La gestione del tempo libero

La comunità propone diversi momenti e attività di svago vario genere (teatro, corsi di ricamo ecc.) in cui si

incentivano le donne ospiti a stare insieme, tra di loro e con i volontari, per far assaporare il divertimento

che nasce anche dalle cose semplici.

Vengono proposti momenti di festa per eventi e occasioni importanti come compleanni, feste laiche o

liturgiche, conclusioni o inizio di esperienze particolari, e sono state organizzate anche altre attività che

hanno reso ricco il tempo libero. Sono stati pianificati dei laboratori creativi (oggettistica natalizia o

pasquale, confezione di borse, sartoria su richiesta) finalizzati alla vendita e quindi all’autofinanziamento

del servizio insieme alla sensibilizzazione del territorio. Le ospiti hanno potuto vivere esperienze di

volontariato presso diversi servizi e enti che hanno dato la loro disponibilità (servizio mensa al NAP,

animazione nella RSA del Villaggio Teresa Gabrieli, partecipazione all’evento Hospital’arte a Piario, oltre

all’ormai abitudinario impegno del mercatino di natale presso Villaggio di Natale). Inoltre si è spinto molto

per inserire le ragazze come volontarie presso le parrocchie, nello specifico negli oratori della zona (in

particolare Sant’Alessandro in Colonna e Malpensata). È continuata la collaborazione con il Patronato San

Vincenzo nell’aiuto agricolo presso la cascina dell’Agro. Un’esperienza particolare è stata vissuta

quest’anno inserendo una delle ospiti nel volontariato con i disabili presso l’Associazione “Senz’acca, la

voce dei tamburi” di Bergamo.

La comunità ha deciso di continuare anche l’esperienza settimanale di 5 ore libere il mercoledì pomeriggio

per uscite comunitarie: passeggiate, momenti di svago (cinema, pattinaggio, gita al lago, …) o sportivi.

6) Codice helios 118683 - Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Padre Aldo/Sara Casa

Saracasa è un servizio di housing sociale gestito da Caritas Diocesana Bergamasca che si trova presso Casa

Padre Aldo nel quartiere di Monterosso. L’obiettivo di questa realtà e di tutti gli altri appartamenti di

housing gestiti da Caritas è quello di offrire un’accoglienza temporanea con l’obiettivo di sviluppare al

meglio la loro autonomia e potenziare le loro capacità individuali in vista di un futuro reinserimento nella

società a:

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- donne e uomini italiane e immigrate, soli, sole o con figli inviate dai servizi sociali di vari comuni,

che si trovano in situazione di difficoltà economico-abitativa;

- nuclei familiari con particolare esigenze segnalati dai servizi sociali di vari comuni;

SaraCasa, come servizio, è nato con uno stile di vita comunitaria già nel 1992. Negli anni è stato trasferito in

diverse sedi. A cavallo tra il 2013 e il 2014 vi è stato un cambio di rotta passando da uno stile comunitario

ad housing sociale, con l’obiettivo di sfruttare al meglio le potenzialità e le caratteristiche della nuova

struttura, di valorizzare da un punto di vista educativo le risorse di ciascuna donna ospitata e di essere più

rispondenti alle necessità del territorio.

La vita all’interno della casa è fatta anche di momenti di condivisione sia strutturati (riunione settimanale)

sia destrutturati (merende insieme, cene ecc.). Questo permette che si crei tra le persone presenti un

rapporto che va oltre quello di vicinato, dando origine in alcuni casi a forme di solidarietà e di aiuto

reciproco.

Persone accolte/incontrate/coinvolte

Nazionalità (i dati si riferiscono alla singola persona)

Le persone italiane che hanno avuto accesso al servizio hanno una rete sociale e familiare disgregata o

inesistente (nemmeno il padre dei bambini è presente nella loro vita). Quasi sempre hanno alle spalle

vissuti molto faticosi e spesso sono state seguite da servizi specialistici. Negli ultimi tempi si accolgono

nuclei familiari in cui la nazionalità dei figli non coincide con quella della madre poiché i figli hanno padri

italiani e madri straniere.

Lavoro di rete

Nell’ambito del percorso di rete, si sottolinea in particolare come Monterosso sia un quartiere vivo, attivo e

attento alla diversità. Questo facilita l’inserimento delle persone accolte nel nostro servizio che partecipano

attivamente alla vita dell’Oratorio, alla Polisportiva Monterosso. Inoltre il rapporto con l’Istituto

Comprensivo “Camozzi” si è fatto negli anni sempre più intenso e produttivo. Le insegnati coinvolgono

anche gli educatori della struttura nei momenti in cui la situazione di un minore richiede maggiore

attenzione.

7.2) Breve descrizione del contesto territoriale e dell’area di intervento. Analisi delle criticità/bisogni

sociali sui quali si intende intervenire e che giustificano la realizzazione del progetto (*)

La popolazione che risiede in provincia di Bergamo nel 2016 è pari a 1.109.933, composta da 463.732 famiglie con un’età media di 43,1 anni. La suddivisione tra maschi e femmine è praticamente paritaria con pochi più soggetti femminili (50,5% donne e 49,5% maschi). I cittadini stranieri sono 10,9%. Popolazione maschile bergamasca in situazione di disagio: Nel 2017 il Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento della Caritas Diocesana Bergamasca ha accolto le storie di 1.026 uomini e particolarmente significativo l’aumento di uomini italiani nella fascia d’età 41-60 anni, sia tra i primi che secondi ascolti. Rispetto ai bisogni, si conferma il dato dell’anno precedente: problematiche economiche, lavorative ed alloggiative, seguite da problemi familiari (soprattutto per i cittadini italiani), di migrazione (irregolarità giuridica ovvero difficoltà di rinnovo del permesso di soggiorno), di dipendenza e di salute per gli stranieri. Si conferma la multi-problematicità delle persone che accedono al CPAeC Diocesano, in modo particolare dei cittadini italiani. Sempre nel corso dell’anno 2017 la Caritas Diocesana Bergamasca attraverso il centro pluriservizi Zabulon ha accolto per il servizio docce 397 uomini per un totale di 1.630 docce erogate. In media le persone che fruiscono del servizio docce non hanno fissa dimora e non risiedono in alcun servizio di prima accoglienza. Il servizio abiti ha visto l’accesso di 436 uomini per un totale di 1.660 abiti distribuiti. Sempre attraverso il centro pluriservizi Zabulon la distribuzione dei pacchi viveri ha interessato 36 uomini, per un totale di 93 pacchi alimentari. I servizi pasti (pranzo più cene) hanno interessato 322 uomini (tra italiani e stranieri) per un totale di 11.094 pasti. Importante anche i dati che arrivano dai dormitori maschili gestiti dalla Caritas Diocesana Bergamasca: il dormitorio maschile Galgario, gestito da Caritas Diocesana Bergamasca con due cooperative sociali, che

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vuole garantire l’accoglienza notturna di uomini senza fissa dimora: il dormitorio può ospitare normalmente 60 persone (nei periodi di emergenza freddo si arriva a 90 posti) e nel corso del 2017 sono state ospitate 654 persone; il “dormitorietto” Zarepta cerca di garantire l’accoglienza notturna offrendo la possibilità di trovare un “luogo” di ascolto, di pronta accoglienza e di socializzazione per avviare possibili progetti di recupero sociale e piò ospitare fino a 8 persone. Nel corso del 2017 le persone accolte sono state 21. Il Nuovo Albergo Popolare dell’Opera Bonomelli nel 2016 ha ospitato 216 persone nelle diverse comunità, mentre la mensa ha servito circa 70.000 pasti in un anno. L’opera Bonomelli mette a disposizione presso il Nuovo Albergo Popolare anche un servizio di infermeria che garantisce quotidianamente la presenza di un infermiere che nel corso del 2016 ha eseguito 23.000 interventi sanitari di assistenza infermieristica. Anche la Caritas diocesana Bergamasca nel 2017 ha incontrato diverse persone che avevano necessità di cure mediche, per questo è attivo l’ambulatorio di prossimità che intende garantire il diritto alla salute e la promozione della dignità delle fasce più deboli, mettendo a disposizione di tutte le persone in difficoltà e senza reddito un importante servizio gratuito di assistenza medica specialistica di carattere essenziale o urgente. Durante l’anno 2017 le persone che hanno beneficiato del servizio sono state 58 (49 uomini e 9 donne), per un totale di 149 visite ed esami. Dai dati e dalle persone incontrate emerge quanto la cura della salute, in situazione di grave indigenza, sia messa da parte dalle stesse per far fronte alla sopravvivenza nella quotidianità. Al 31/12/2016 in provincia di Bergamo risultano esserci 2.932 soggetti con infezione da HIV o AIDS di cui 2.174 sono maschi mentre 758 sono femmine. Per lo più hanno tra i 40 e i 59 anni, con un picco tra i 50 e i 54 anni (755 persone) (fonte: ATS Bergamo). Popolazione femminile bergamasca in situazione di disagio: Nel 2017 il Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento della Caritas Diocesana Bergamasca ha accolto le storie di 300 donne: per quanto concerne le donne italiane, prevale la fascia d’età 41-50 anni, mentre le cittadine straniere sono più giovani (31-40 anni) rispetto al 2016, dove predominava la fascia 36-45 anni). Presso il centro pluriservizi Zabulon, hanno avuto accesso al servizio docce per l’anno 2017, 42 donne, dato che sottolinea una diminuzione significativa del numero di donne incontrate (circa 143 donne in meno in due anni). Per il servizio di distribuzione abiti invece le donne incontrate sono state 55, per un totale di 222 abiti distribuiti; per il servizio pacchi viveri le donne incontrate sono state 31 mentre per il servizio mensa (distribuzione pasti) sono state 65 le donne incrociate per un totale di 2.515 pasti distribuiti. Altro dato da tenere in considerazione arriva dal “dormitorietto” femminile Beato Luigi Palazzolo, gestito dalla Caritas Diocesana Bergamasca assieme all’Istituto Suore delle Poverelle (Istituto Luigi Palazzolo). Questo spazio è rivolto a donne con problemi di grave marginalità e si pone l’obiettivo di offrire loro la possibilità di trovare un luogo informale di ascolto e di pronta accoglienza. Il dormitorietto mette a disposizione 8 posti letto e nel corso del 2017 le donne accolte, incontrate e coinvolte sono state 49. Sempre legato all’Istituto Suore delle Poverelle (Istituto Luigi Palazzolo), la Caritas di Bergamo dal 2005 aiuta la gestione di Casa Samaria (Casa Palazzolo 80) con l’obiettivo di accompagnare le donne con problemi di giustizia verso una piena autonomia. Le donne accolte a Casa Samaria (Casa Palazzolo 80) hanno condizioni giuridiche differenti e nel corso del 2017 sono state 10. Rimane inalterato negli anni il dato delle accoglienze che sono per la maggior parte di donne straniere socialmente ed economicamente povere, mentre si sta abbassando sempre più l’età anagrafica delle ospiti. Dal 2017 si è costituita, su indicazione della direzione della Caritas Diocesana Bergamasca, un’equipe che gestisce tutti i progetti di housing. Tale scelta ha permesso di costruire una modalità integrata e condivisa di approccio alle situazioni che necessitavano di accoglienza alloggiativa. L’equipe è composta da 1 coordinatore attivo sui progetti do housing frist (grave marginalità), 2 operatrici che seguono progetti di housing in appartamenti e presso SaraCasa, 1 operatore attivo sui progetti do housing frist (grave marginalità), 3 operatori attivi nell’area migranti e corridoi umanitari della Caritas di Bergamo, 1 ragazza in servizio civile presso la struttura Sara Casa, 1 custode di Sara Casa, 2 operatori dell’area carcere della Caritas di Bergamo.

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All’interno dell’area housing è particolare la realtà di Saracasa: un servizio di housing sociale che si trova presso Casa Padre Aldo nel quartiere di Monterosso che ha l’obiettivo di offrire a donne italiane e straniere in situazione di difficoltà economico-abitativa, un’accoglienza temporanea per sviluppare al meglio la loro autonomia e potenziare le loro capacità individuali in vista di un futuro reinserimento nella società. Nel 2017 in totale sono state accolte 40 persone di cui 23 minori. 7.3) Destinatari e beneficiari del progetto (*)

Sede di attuazione Destinatari diretti

Nuovo Albergo

Popolare

(Cod. helios 20696)

La Sede è una struttura che, nata originariamente come dormitorio, è stata

successivamente ristrutturata e riorganizzata in 5 comunità e un centro di prima

accoglienza, che svolgono un funzione di accompagnamento progettuale

(Tossicodipendenti, alcoolisti, disagio generico, disagio psichiatrico). I soggetti accolti in

ciascuna comunità sono circa 15 adulti, maschi, provenienti prevalentemente dal tessuto

sociale bergamasco, per un totale di 160 persone ogni anno.

Caritas Diocesana di

Bergamo - Zabulon

(Cod. helios 20652)

Il Centro Pluriservizi Zabulon nel corso del 2017 ha incontrato 439 persone per il servizio

docce, per il servizio abiti 491 persone, per il servizio pacchi viveri 67 mentre per il

servizio pasti (mensa) sono state incrociate 387 persone.

Casa San Michele

( Cod. helios 79785)

7 utenti al giorno, di cui: 5 utenti del servizio residenziale, 2 utenti del servizio diurno

Persone affette da HIV/AIDS provenienti dal carcere oppure in condizioni di grave

emarginazione.

Fondazione Casa

Amica ONLUS Onlus

(Cod. helios 79787)

“Casa a colori” ospita madri con bambini.

Nei 6 appartamenti vivono due o tre ospiti con i rispettivi figli, che spesso condividono la

stessa stanza da letto, oltre al bagno e alla cucina, e spesso vengono da paesi diversi. Uno

degli appartamenti è stato adibito a spazio comune, in cui un’educatrice si prende cura

dei bambini e si organizzano cene di gruppo nel fine settimana.

“Casa a colori” accoglie in questo momento 14 donne e 9 bimbi.

Caritas Diocesana di

Bergamo - Casa

Palazzolo 80

(Cod. helios 20654)

La finalità di Casa Palazzolo 80 è accompagnare le donne nei percorsi di “alternativa al

carcere". I destinatari diretti delle azioni saranno le 8-10 donne presenti a casa Palazzolo

80 nel corso dell’anno.

Caritas Diocesana di

Bergamo - Casa Padre

Aldo/Sara Casa

(Cod. helios 118683)

La casa ospita fino a 35 persone (tra donne in minori)

alla volta in regime di housing sociale. Gli altri appartamenti dell’equipe housing arrivano

ad ospitare 80 persone

Area di

intervento Sede di attuazione Beneficiari indiretti

Uomini in

situazione di

disagio a

1) Codice helios 20696 -

Nuovo Albergo Popolare - le famiglie dei destinatari che possono beneficiare delle

migliori e più sicure condizioni di vita e di un eventuale e

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Bergamo 2) Codice helios 20652 -

Caritas Diocesana di

Bergamo - Zabulon

maggiormente possibile “ritorno alla normalità”.

- le comunità territoriali attraverso l’abbassamento della

conflittualità sociale.

- i servizi sociali del territorio che trovano un ulteriore sbocco e

soluzione alle problematiche legate al disagio adulto.

4) Codice helios 79785 –

Casa San Michele

Donne in

situazione di

disagio a

Bergamo

7) Codice helios 118683 -

Caritas Diocesana di

Bergamo - Casa Padre

Aldo/Sara Casa

- I figli delle donne che avranno la possibilità di non vivere la

situazione di disagio acuto con le madri, ma in un luogo più

famigliare e più adatto alla loro vita come gli appartamenti, Casa

Padre Aldo o Casa a Colori.

- le comunità territoriali attraverso l’abbassamento della

conflittualità sociale.

- I servizi sociali che hanno uno sbocco in più per la destinazione

delle donne che possono scontare la pena alternativa al carcere o

che presentano problemi di vario tipo (violenza domestica, crisi

economica, fallimento del progetto migratorio, tratta).

5) Codice helios 79787 -

Fondazione Casa Amica

ONLUS Onlus - Donne e

Minori

6) Codice helios 20654 -

Caritas Diocesana di

Bergamo - Casa Palazzolo

80

7.4) Indicazione della domanda di servizi analoghi e della relativa offerta presente nel contesto di

riferimento.

NOME LUOGO COSA OFFRE A CHI É RIVOLTO COME SI ACCEDE

UNITÁ DI STRADA

Unità Mobile

Cooperativa di

Bessimo (in

collaborazione

con il SerT di

Bergamo)

Piazzale Marconi e

Piazzale SerT

Materiale sanitario

(siringhe, fiale,

disinfettanti,

profilattici)

Counselling su

sostanze e malattie

infettive e prestazioni

infermieristiche

Orientamento e/o invii

ai servizi

Uomini e donne

alcoldipendenti e

tossicodipendenti

attivi

Accesso diretto

Unità mobile

“Terre di Mezzo”

Piazzale stazione

ferroviaria e aree

Accoglienza e

accompagnamento ai

Uomini e donne Accesso diretto

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Caritas Diocesana limitrofe dormitori

Servizio Esodo

Educativa di

Strada

Patronato s.

Vincenzo

Piazzale Autolinee Ascolto, invio ed

accompagnamento ai

servizi

Uomini e donne

Accesso diretto

SERVIZI DORMITORIO

NAP (Nuovo

Albergo Popolare)

Via Carnovali 95

Bergamo

3 posti su

segnalazione Terre di

Mezzo

Maschi Tramite Terre di Mezzo

Dormitorio

servizio Esodo

Patronato S.

Vincenzo

Via dei Campi 38

Sorisole

19 posti letto in

Containers - 27 posti

letto in Dormitorio

7 letti emergenza

freddo (gennaio

marzo)

Maschi Accordi con operatori

Servizio Esodo o

segnalazione servizi

Casa Amadei Via San Bernardino

77

Bergamo

17 posti convenzionati

per stranieri regolari

non dipendenti da

sostanze

Maschi Su segnalazione

Sportello di Prossimità

Zarepta (Caritas) Via Elba 8,

Bergamo

Dormitorio 8 posti e

docce

Maschi Valutazione del centro

di ascolto

Dormitorio

femminile

(Caritas)

Via Palazzolo 88

Bergamo

Dormitorio 7 posti e

docce + 2 emergenza

Femmine Invio tramite centro di

ascolto

Dormitorio

Galgario 1

Via del Galgario 3

Bergamo

Dormitorio 36 posti Maschi Invio tramite centro di

ascolto e servizio Esodo

e Terre di Mezzo

Casa Il Mantello 1

Coop. Il Con-Tatto

Via Donizzetti 1

Torre Boldone

9 posti con possibilità

di attività diurne

Femmine Su invio dei Servizi o

accesso diretto

Casa Il Mantello 2

Coop. Il Con-Tatto

Via Donizzetti 1

Torre Boldone

8 posti con possibilità

di attività diurne

Femmine Su invio del SerT o SMI

Dormitorio

Galgario 2

Via del Galgario 3

Bergamo

Dormitorio 22 posti

per stranieri regolari

non dipendenti da

sostanze

Maschi Su segnalazione

Sportello di Prossimità

Patronato San

Vincenzo

Via Gavazzeni, 3

Bergamo

Dormitorio 30 posti +

15 posti emergenza

freddo

Maschi Se segnalazione dei

servizi o accesso diretto

tramite colloqui con

operatori.

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SERVIZI PASTO

NAP Via Carnovali 95

Bergamo

Pranzo e cena Maschi Tramite Centro di

ascolto Caritas o servizio

Stranieri e Servizi Sociali

del Comune di Bergamo

Frati Cappuccini Via dei Cappuccini

8 Bergamo

Pranzo 140 - 160 pasti Maschi e

Femmine

Accesso diretto

Posto Caldo

Servizio Esodo

Patronato S.

Vincenzo

Stazioni autolinee

ultima pensilina

Cena 120 pasti Maschi e

Femmine

Accesso diretto

Zabulon (caritas) Via Conventino 8

Bergamo

Pranzo, cena (30 pasti

)

Un pasto al giorno

(pranzo o cena)

Maschi e

Femmine

Tramite Centro di

ascolto Caritas

Zabulon (caritas) Via Conventino 8

Bergamo

Pacchi Alimentari Maschi e

Femmine

Tramite Centro di

ascolto Caritas

Società San

Vincenzo de Paoli

Via Conventino 8

Bergamo

Pacchi Alimentari Maschi e

Femmine

Se segnalazione dei

servizi o volontari dell’

associazione o dei centri

primo ascolto Caritas

Patronato San

Vincenzo

Via Gavazzeni, 3

Bergamo

Cena (2 turni da 200

persone)

Maschi e

Femmine

Accesso diretto

PRESTAZIONI SANITARIE

Unità Mobile

Cooperativa di

Bessimo (in

collaborazione

con il SerT di

Bergamo)

Piazzale Marconi e

Piazzale SerT

Materiale sanitario

(siringhe, fiale,

disinfettanti,

profilattici)

Counselling su

sostanze e malattie

infettive e prestazioni

infermieristiche

Uomini e donne

alcoldipendenti e

tossicodipendenti

attivi

Accesso diretto

NAP Via Carnovali 95

Bergamo

Medicazione,

consulenza ed

educazione sanitaria

per ospiti e per esterni

su richiesta di servizi

Maschi e

Femmine

Accesso su invio dei

servizi

OIKOS Via Borgo Palazzo

130 Bergamo

Prestazioni sanitarie -

Segretariato Sociale

Informazione sui diritti

Maschi e

Femmine Extra-

comunitari

Accesso Diretto

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irregolari

Servizio Esodo

Patronato S.

Vincenzo

Via dei Campi 38

Sorisole

Accoglienza per

soggetti con problemi

di tipo sanitario (7

posti letto)

Maschi Su segnalazione dei

servizi sociali ospedalieri

o segnalazione servizi

territoriali

SerT di Bergamo Via Borgo Palazzo

130

Bergamo

Trattamento patologie

di dipendenza

Maschi e

Femmine

Accesso Diretto

Consultorio

familiare ASL -

Distretto di

Bergamo

Via Borgo Palazzo

130

Bergamo

Consulenza

Contraccettivi, IVG,

Pap test, visite

ginecologiche

periodiche e

consulenza sanitaria e

ginecologica

Femmine Su appuntamento

Reparto malattie

infettive

Ospedale Papa

Giovanni XXIII

Piazza OMS 1

Bergamo

Prestazioni sanitarie

specialistiche

Maschi e

Femmine

Su appuntamento

Dipartimento di

Prevenzione ATS

Servizio

prevenzione ed

epidemiologia

Malattie infettive

Ambulatorio

M.T.S.

via Borgo Palazzo

130

Bergamo

Prelievi e counselling

per malattie

sessualmente

trasmissibili

Maschi e

Femmine

Su appuntamento

SERVIZI DOCCE

NAP Via Carnovali 95

Bergamo

Docce e cambio Maschi

Accesso diretto

Servizio Esodo

Patronato S.

Vincenzo

Via dei Campi 38

Sorisole

Docce per esterni Maschi Accesso diretto

Casa il Mantello

Coop. Il Con-Tatto

Via Donizzetti 1

Torre Boldone

Docce e cambio Donne Accesso diretto

Patronato San

Vincenzo

Via Gavazzeni 3

Bergamo

Docce Maschi Accesso diretto con

costo 0.50€

Punto Sosta

Caritas

Via Conventino 8

Bergamo

Docce Maschi e

Femmine

Accesso diretto

Zabulon

Caritas

Via Conventino 8

Bergamo

Docce e cambio Maschi e

Femmine

La prima volta tramite

centro di ascolto

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SERVIZI APPROVVIGIONAMENTO COPERTE E VESTIARIO

Servizio Esodo

Patronato S.

Vincenzo

Posto Caldo

Stazione Autolinee

Coperte (15) Maschi e

Femmine

Accesso diretto

Servizio Esodo

Patronato S.

Vincenzo

Piazzale stazione

autolinee

Vestiti Maschi e

Femmine

Accesso diretto

Servizio Esodo

Patronato S.

Vincenzo

Via dei Campi 38

Sorisole

Vestiti Maschi Accesso diretto

Zabulon

Caritas

Via Conventino 8

Bergamo

Vestiti e Coperte Maschi e

Femmine

La prima volta tramite

centro di ascolto

OSSERVAZIONE E PROGETTUALITÁ

NAP via Carnovali 95

Bergamo

12 posti per

osservazione, 51 posti

per osservazione e

progettualità

Maschi Invio Sportello 1- CPAC

Caritas- Direttamente

Zarepta (Caritas) Via Conventino 8

Bergamo

Osservazione

finalizzata ad un

progetto educativo

Maschi Invio Sportello 1- CPAC

Caritas- Direttamente

Sportello 1 Via Santa Caterina

1/c Bergamo

Definizione progetto

educativo e

coordinamento tra le

varie realtà che si

occupano di grave

marginalità

Soggetti in stato

di grave

marginalità

Segnalazione cpac o altri

servizi della rete

PRIMO ASCOLTO

CPAC (Caritas) Via Gavazzeni 9

Bergamo

Ascolto e invio alla

rete dei servizi di

grave marginalità

Tutti Direttamente

Altri servizi nella provincia che si occupano di accompagnamento e inserimento

UNITÀ’ D’OFFERTA LUOGO COMUNE

Comunità psicoergoterapica

(Gasparina di Sopra)

Via Balilla Romano di Lombardia

Centro per il reinserimento Via Balilla Romano di Lombardia

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(Gasparina di Sopra)

Casa Aurora

(Gasparina di Sopra)

Via Circonvallazione 22/23 Cologno al Serio

Cascina Nuova

(A.G.A.)

Viale Lombardia 9 Pontirolo Nuovo

Centro Diurno Emmaus

(Emmaus)

Strada dei Terragli Chiuduno

Emmaus Strada dei Terragli Chiuduno

Comunità di Bessimo

(Bessimo)

Via San Francesco 5 Rogno

Comunità di Rogno per nuclei familiari

(Bessimo)

Via Pineta 7 Rogno

Kairos (Famiglia Nuova) Via Lacchiaduro 22 Cisano Bergamasco

Comunità Arcobaleno

(Opera Bonomelli)

Via Carnovali 95 Bergamo

San Giovanni Cascina Fara Nuova Fara Olivana con Sola

Comunità Turbo Diesel

(Opera Bonomelli)

Via Carnovali 95 Bergamo

Centro diurno Arcobaleno

(società Cooperativa sociale arcobaleno)

Via Cascina Battaina Urgnano

Maria Madre della Vita

(Promozione Umana)

Via Glaiola 15 Castione della Presolana

Baita San Luigi

(Promozione Umana)

Località Bigliardo Castione della Presolana

8) Obiettivi del progetto (*)

Premessa Caritas Italiana e le Caritas diocesane intendono promuovere una proposta di Servizio Civile come esperienza di formazione globale della persona. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non come una “parentesi” nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. L’intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società.

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Le Caritas diocesane condividono l’impegno di proporre un anno di formazione intesa come competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto-riflessione, di ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere sé stessi, fare nuove amicizie, accrescere le proprie conoscenze e competenze; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la sensibilizzazione. L’intento è quello di proporre un’esperienza che cerchi e costruisca senso. Un’esperienza che davvero cambi sé stessi e gli altri.

Il progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica anche del Servizio Civile, affermando l’impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce, all’impatto sulla società come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità. Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà e gratuità attraverso azioni di animazione e d’informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione con i poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l’incontro con nuove persone, per sperimentare nuovi percorsi professionali in ambito sociale. Coscientizzazione come approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell’esperienza. Difesa delle comunità in modo nonarmato e nonviolento in termini di gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti.

Obiettivi generali del progetto

Sede di attuazione Obiettivi generali

1) Codice helios

20696 - Nuovo

Albergo Popolare

Offrire alla persona la possibilità di intravedere prospettive risolutorie alla propria

situazione e motivarla ad essere accompagnata in un percorso di aiuto.

Tale obiettivo si declina nell’aiutare l’ospite a:

- raggiungere una condizione di tranquillità;

- rileggere la sua condizione di vita e porla in termini progettuali;

- valutare realmente le proprie potenzialità;

- riscoprire l’importanza delle relazioni;

- essere disponibile a lavorare sul proprio stato di sofferenza interiore;

- ridurre o sospendere l’abuso di sostanze.

2) Codice helios

20652 - Caritas

Diocesana di

Bergamo - Zabulon

Zabulon è il luogo dove le persone che vivono in situazione di grave marginalità

sperimentano non solo la risposta al bisogno di un pasto e di igiene, ma anche l’incontro

con operatori e volontari per costruire relazioni normali e positive capaci di ridare loro

fiducia e speranza.

Zabulon è il luogo dove la persona può riscoprire la propria dignità e intraprendere cammini

di risocializzazione.

Zabulon è il luogo di riferimento per costruire relazione possibili di fiducia che favoriscano

l’avvio di progetti di recupero e concreto reinserimento sociale, grazie alla rete di servizi a

cui la Caritas può fare riferimento.

3) Codice helios

79785 – Casa San

Michele

Offrire ai malati che provengono dall’esperienza del carcere un luogo fisico di accoglienza

famigliare dove ognuno partecipa alla vita quotidiana mettendo a disposizione e

valorizzando le proprie capacità e competenza, in un clima di reciproco rispetto dei limiti di

collaborazione, migliorando le condizioni di vita.

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4) Codice helios

79787 -

Fondazione Casa

Amica ONLUS

Onlus - Donne e

Minori

Offrire alle donne con figli che vivono un grave momento di difficoltà, uno “spazio”

concreto di accoglienza per loro e per i loro figli e “un tempo” in cui possano essere

ascoltate e aiutate nel recupero della loro progettualità individuale in vista di un

reinserimento nella società.

5) Codice helios

20654 - Caritas

Diocesana di

Bergamo - Casa

Palazzolo 80

Offrire alle donne detenute in carcere, che possono accedere ai benefici previsti dalla legge,

la possibilità di usufruire delle misure alternative alla detenzione in un ambiente il più

possibile familiare ed educativo.

Accompagnare le donne nei percorsi di alternativa al carcere con l’obiettivo del

reinserimento nella società e del raggiungimento dell’autonomia personale.

6) Codice helios

118683 - Caritas

Diocesana di

Bergamo - Casa

Padre Aldo/Sara

Casa

Offrire alle donne la possibilità di staccare per un periodi di 12 mesi dalla loro condizione e

vivere in un regime di housing sociale che permetta loro di essere parzialmente

accompagnate nella quotidianità, aiutate a riappropriarsi della propria autonomia,

sostenute nella ricerca di una autonomia economica e re-inserite nel contesto territoriale.

Obiettivi specifici del progetto

Sede di attuazione 1) Codice helios 20696 - Nuovo Albergo Popolare

Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori

Carenza di figure educative che

accolgono le persone, che

presentano dei bisogni

fondamentali a cui non sono in

grado di dare risposta in modo

autonomo, a fronte

dell'aumento del numero delle

persone accolte dai servizi.

1. Gli ospiti delle comunità sono messi nelle condizioni di rileggere le proprie condizioni di vita e porle in termini progettuali, riscoprendo l’importanza delle relazioni.

1. Numero di persone accolte in un anno

aumentate del 10%.

2. Numero di colloqui individuali realizzati nel

corso dell'anno, aumentati del 40%.

3. Numero di progetti individuali avviati e

rispettati, aumentati del 20%.

4. Abbassamento del rapporto

educatore/utente da 1 a 5 a 1 a 3.

Carenza di figure educative che

sono in grado di seguire la

persona accolta nelle prime

fasi del reinserimento e nella

ricerca di lavoro. A causa della

crisi economica, infatti, ormai

la totalità delle persone

ospitate sono senza lavoro.

2. Gli ospiti del servizio sono

accompagnati nella ricerca e nel

mantenimento del lavoro, attraverso la

realizzazione di un bilancio delle

competenze e delle potenzialità, per un

concreto reinserimento socio-lavorativo

nella società.

1. abbassamento del numero di progetti

seguiti da ogni educatore, grazie all'aumento

del numero degli operatori.

2. Aumento del numero di persone che

accedono ad un colloquio di lavoro del 50% sul

totale.

3. Il numero di persone che trovano un lavoro

aumenta del 10% sul totale.

4. Aumento del numero di colloqui di verifica

sul tema del lavoro.

Page 19: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ... · o comunità per tossicodipendenti, o comunità per alcoolisti, o comunità per disagio, o comunità per disagio. Questa

3. Gli ospiti del servizio sono coinvolti in

attività di laboratorio, attività ludiche e in

relazioni umane significative che

permettano di alleviare la sofferenza,

contribuire alla riduzione o alla

sospensione dell'abuso di sostanze e

migliorare le capacità di comprensione e

di apprendimento.

1. Aumento del numero di consulenze

giuridiche attivate.

2. Aumento del numero di progetti di

trasferimento avviati.

3. Aumento del numero di consulenze

psicologiche attivate.

4. Aumento del numero dei contatti con il Sert

di riferimento.

5. Aumento del numero di laboratori attivati e

delle attività ludiche e delle gite realizzate.

Bisogno di sostegno

psicologico, vicinanza alle

persone e necessità di

riscoprire le proprie capacità

personali.

4. Accompagnare e sostenere il

reinserimento sia in ambito interno

(passaggio ad altra comunità) sia in

ambito esterno ( es. Casa di riposo, ecc) e

i contatti con il territorio.

1. Realizzati almeno 2 incontri in un anno tra

gli ospiti del servizio e i gruppi del paese.

2. Realizzato almeno 1 incontro in un anno tra

gli ospiti del servizio e l’oratorio.

3. Realizzato almeno 1 open day.

4. Le persone coinvolte nei progetti di

inserimento riescono a rimanere "agganciati al

progetto", grazie all'accompagnamento degli

educatori.

Sede di attuazione 2) Codice helios 20652 - Caritas Diocesana di Bergamo - Zabulon

Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori

Le persone che accedono ai

servizi di primo ascolto

richiedono in modo sempre più

urgente di un intervento

relativo ai bisogni primari.

Crescente numero di persone

che si rivolge al centro

pluriservizi Zabulon.

1.Offrire ai diversi “poveri” presenti sul

territorio, attenzione, ascolto e risposta ai

loro più variegati bisogni in modo

immediato e in modo strutturato.

1. Aumento del numero delle persone

coinvolte dal servizio.

2. Aumento del 20% del numero delle persone

che dal Centro Pluriservizi Zabulon vengono

coinvolti in una progettualità più ampia.

2. Contribuire al soddisfacimento del

bisogno primario delle persone che ne

hanno bisogno offrendo il servizio mensa

(aperta 7 giorni su 7, in grado di offrire 20

pasti sia a pranzo che a cena) e

contribuire all'igiene e alla cura della

propria persona con il sevizio doccia

(aperto dalle 9,00 alle 10,30 dal lunedì al

venerdì, in

grado di garantire ogni giorno docce +

cambio biancheria intima e vestiario.

1. Aumento del numero dei pasti distribuiti.

2. Aumento del numero delle docce erogate in

un anno.

3. Le persone coinvolte dal servizio sono

conosciute e agganciate per almeno il 10% in

una progettualità più ampia.

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L’apertura del Centro Diurno

“Punto Sosta” rinnovato nella

sua gestione, impone una

revisione degli orari degli

educatori e un impegno

maggiore nell’ambito

dell’accompagnamento

educativo.

3.Offrire agli ospiti del centro diurno un

luogo alternativo alla strada, al fine di

contribuire a creare relazioni di vicinanza

tra gli operatori e le altre persone accolte.

1. Aumento del 10% del numero delle persone

che hanno accesso al centro diurno.

2. Aumento del numero di occasioni di colloqui

individuali tra gli ospiti e gli educatori.

3. Le persone coinvolte dal servizio sono

conosciute e agganciate per almeno il 10% in

una progettualità più ampia.

Ogni anno le comunità e i

servizi iscritti al servizio di

distribuzione pacchi,

aumentano del 20% con il

conseguente aumento del

quantità di cibo movimentata.

4. Contribuire al fabbisogno alimentari di

vari poveri presenti sul territorio con la

distribuzione di pacchi viveri destinati sia

a persone singole che a strutture (mense,

comunità...).

1. Aumento del 20% numero delle realtà

coinvolte dal servizio.

2. Aumento del numero di ore di formazione

per le realtà coinvolte da 6 a 15.

3. Aumento delle quantità di cibo raccolte.

4. Aumento del numero delle persone

coinvolte nello stoccaggio e nella

distribuzione.

Sede di attuazione 3) Codice helios 79785 – Casa San Michele

Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori

Le persone che vivono la

malattia, soprattutto coloro

che provengono da percorsi

penali vivono situazioni di

marginalità e fragilità e

necessitano di un’accoglienza

individuale e di attenzione

all’ospitalità che ricevono.

1. Contribuire al miglioramento del

servizio residenziale e della proposta

diurna e alla acquisizione di autonomia

nella gestione sia dello spazio abitativo

che di quello relazionale, cercando di

sostenere la persona nelle fatiche

quotidiane, costruendo l’inserimento nel

tessuto sociale.

1. Miglioramento delle attività di animazione

proposte.

2. Programmazione di attività animative

nuove.

3. Aumento del numero di ospiti partecipanti

alle attività di animazione, per tipologia di

ospite e attività.

4. Aumento del numero di volontari

partecipanti alle attività di animazione, per

incrementare il numero di relazioni per

l’ospite.

Sempre di più, nell'ambito della

struttura, si rende evidente la

necessità di sostegno e

assistenza per le persone

malate ospiti.

2. L’ospite della struttura è messa nelle

condizioni di essere aiutata a recuperare

alcune abilità possedute

precedentemente e a riscoprire la

dimensione abitativa e sociale con

strumenti relazionali più adeguati.

1. Abbassamento del rapporto

educatore/utente da 1 a 3 a 1 a 2.

2. Aumento del numero di volontari per la

buona gestione della struttura.

3. Aumento del numero di persone segnalate

allo al coordinatore per essere accompagnate

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nell’accesso ai servizi.

Integrazione sociale e sviluppo

di relazioni positive:

animazione e sensibilizzazione

del territorio.

3. Promuovere l’integrazione sociale delle

persone affette da HIV/AIDS e ampliare la

rete di relazioni nella comunità.

1. Aumento del numero di partecipanti alle

iniziative culturali e ludico-ricreative, per

tipologia di attività

2. Aumento del numero di partecipanti ai

laboratori

3. Aumento del numero di eventi ed iniziative

di sensibilizzazione.

4. Aumento del numero di partecipanti agli

eventi di formazione e informazione.

Sede di attuazione 4) Codice helios 79787 - Fondazione Casa Amica Onlus - Donne e Minori

Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori

Recentemente sono emerse

delle nuove tipologie di

bisogno da parte delle donne

come il sostegno nella ricerca

del lavoro e

l'accompagnamento nel

coinvolgimento nella vita di

quartiere. Gli educatori

presenti non sono in grado di

soddisfare queste richieste,

soprattutto per mancanza di

tempo.

1.Contribuire alla acquisizione di una

maggiore autonomia nella gestione sia

dello spazio abitativo che di quello

relazionale, cercando di sostenere e

accompagnare la persona nelle fatiche

quotidiane, costruendo il reinserimento

nel tessuto sociale e lavorativo di

riferimento.

1. Miglioramento della gestione degli

spostamenti delle donne per lavoro o per

visite mediche grazie al loro

accompagnamento e al baby sitteraggio dei

minori.

2. Miglioramento dei rapporti con il territorio

con l'aumento delle persone coinvolte e il

coinvolgimento di altri volontari.

3. Aumento del numero di donne che

partecipano ad attività di quartiere o sono

invitate dai vicini per dei momenti insieme.

Sempre di più, nell'ambito della

struttura, si rende evidente la

necessità di un supporto

psicologico per le donne ospiti.

2. L’ospite della struttura è messa nelle

condizioni di essere aiutata a recuperare

alcune abilità possedute

precedentemente e a riscoprire la

dimensione abitativa e sociale con

strumenti relazionali più adeguati.

1. Abbassamento del rapporto

educatore/utente da 1 a 7 a 1 a 5.

2. Aumento del numero di volontari per il

buon funzionamento della struttura.

3. Aumento del numero di persone segnalate

allo psicologo.

4. Aumento del 30% delle persone che

avviano un rapporto con lo psicologo.

Le donne non partecipano

sempre in modo costante alle

iniziative proposte dalla

struttura.

3. Attivare momenti di condivisione con le

ospiti della casa sia allo scopo di riscoprire

l'importanza delle relazioni sia per offrire

ai bambini ospiti un contesto positivo di

riferimento.

1. Aumento delle attività intraprese nei

momenti comuni.

2. Creazione di nuove attività al di là di quelle

finora realizzate.

3. il 70% delle donne partecipa ai momenti

Page 22: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ... · o comunità per tossicodipendenti, o comunità per alcoolisti, o comunità per disagio, o comunità per disagio. Questa

comuni. 4. L'80% delle mamme partecipa con i

bambini alle iniziative a loro dedicate.

Sede di attuazione 5) Codice helios 20654 - Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Palazzolo 80

Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori

Le donne ospiti del centro sul

lungo periodo non sono

motivate a partecipare ai

laboratori ergoterapici e capita

che solo il 30% delle ospiti

partecipi ai laboratori.

1. Riabituare le ragazze ai ritmi lavorativi e

dare loro una visione del mondo

produttivo diversa da quella precaria e ai

limiti della legalità che hanno

sperimentato nella loro esperienza

precedente alla detenzione carceraria.

1.Le ragazze hanno una cartella personale

compilata dall’équipe di lavoro del servizio in

cui vengono annotati in modo costante i

progressi e gli step.

2. Aumento del numero dei volontari coinvolti

nel servizio.

3. L'educatrice attiva buone relazioni con le

ospiti del servizio.

4. Abbassamento del rapporto

educatore/utente da 1 a 4 a 1 a 3. 4. 160 ore

di colloquio personale o di gruppo annuali.

5. l'80% delle ospiti partecipa ai laboratori

ergoterapici.

Solo il 10% delle donne avvia

con successo un concreto

percorso di inserimento

lavorativo al termine della

pena.

2. Collocare e accompagnare le donne,

con mutata posizione giuridica,

nell’attività lavorativa.

1. Il contatto diretto con le Cooperative di

riferimento e con gli educatori

dell’Associazione Carcere e Territorio

contribuiranno al monitoraggio costante e

all’accompagnamento delle persone che

arrivano al termine del percorso carcerario.

2. Il contatto diretto e la verifica può

contribuire a migliorare i risultati di

inserimento e integrazione delle persone nel

territorio e con le comunità e, eventualmente,

a modificare il percorso di preparazione

precedente.

3. mantenimento di un percorso lavorativo

costante per almeno 3 mesi.

4. miglioramento della puntualità e della

presenza sul luogo di lavoro del 50%

nell’avanzamento del percorso educativo di

tutti gli ospiti.

5.aumento del 5% annuo delle utenti che

iniziano un percorso di uscita dal carcere e

inserimento lavorativo

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Le donne straniere che vivono

a Casa Palazzolo hanno per

l'80% la licenza elementare e

non sanno scrivere in modo

corretto in italiano.

3. Le donne del centro sono alfabetizzate

e hanno le conoscenze base di educazione

civica.

1. Le donne saranno valutate dagli esami di

livello e dalle verifiche degli insegnanti EDA.

Sede di attuazione 6) Codice helios 118683 - Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Padre Aldo/Sara Casa

Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori

Le donne ospiti del centro sul

lungo periodo non sono

motivate a partecipare ai

laboratori ergoterapici e capita

che solo il 30% delle ospiti

partecipi ai laboratori.

1. Riabituare le ragazze ai ritmi lavorativi e

dare loro una visione del mondo

produttivo diversa da quella precaria e ai

limiti della legalità che hanno

sperimentato nella loro esperienza

precedente.

1.Le ragazze hanno una cartella personale

compilata dall’équipe di lavoro del servizio in

cui vengono annotati in modo costante i

progressi e gli step.

2. Aumento del numero dei volontari coinvolti

nel servizio.

3. L'educatrice attiva buone relazioni con le

ospiti del servizio.

4. Abbassamento del rapporto

educatore/utente da 1 a 4 a 1 a 3. 4. 160 ore

di colloquio personale o di gruppo annuali.

5. l'80% delle ospiti partecipa ai laboratori

ergoterapici.

Solo il 10% delle donne avvia

con successo un concreto

percorso di inserimento

lavorativo al termine del

periodo di ospitalità e di

inserimento nella comunità

territoriale.

2. Collocare e accompagnare le donne

nell’attività lavorativa e nel contatto con

la comunità territoriale.

1. Il contatto diretto con le Cooperative di

riferimento contribuirà al monitoraggio

costante e all’accompagnamento delle

persone.

2. Il contatto diretto e la verifica può

contribuire a migliorare i risultati di

inserimento e integrazione delle persone nel

territorio e con le comunità e, eventualmente,

a modificare il percorso di preparazione

precedente.

3. mantenimento di un percorso lavorativo

costante per almeno 3 mesi.

4. miglioramento della puntualità e della

presenza sul luogo di lavoro del 50%

nell’avanzamento del percorso educativo di

tutti gli ospiti.

5.le donne partecipano in autonomia alle

iniziative territoriali (scuole, eventi

comunitari).

6. le donne sono accompagnate nei rapporto

con la scuola o con le asl territoriali e, nel

Page 24: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ... · o comunità per tossicodipendenti, o comunità per alcoolisti, o comunità per disagio, o comunità per disagio. Questa

tempo, sono in grado di gestirli in autonomia.

Le donne straniere che presso

il centro hanno per l'80% la

licenza elementare e non

sanno scrivere in modo

corretto in italiano. I figli delle

donne necessitano di un

accompagnamento dopo-

scuola per sostenerli nei

percorsi scolastici.

3. Le donne del centro sono alfabetizzate

e hanno le conoscenze base di educazione

civica e i loro bambini beneficiano di un

servizio di doposcuola.

1. Le donne saranno in grado di gestire in

autonomia la lingua italiana.

2. i bambini sono adeguatamente

accompagnati nel servizio di doposcuola.

9) Descrizione delle attività con la relativa tempistica, ruolo degli operatori volontari e altre risorse

umane impiegate nel progetto (*)

9.1) Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi (*)

Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni

Nuovo Albergo Popolare

(Cod. helios

20696)

1. Gli ospiti delle comunità sono messi nelle

condizioni di rileggere le proprie condizioni

di vita e porle in termini progettuali,

riscoprendo l’importanza delle relazioni.

1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che

si presentano al dormitorio o che vengono

segnalate da altri servizi.

1.2 Offrire quotidianamente un posto letto

alle persone che si presentano al dormitorio o

che vengono segnalate da altri servizi.

1.3 Creare una relazione, anche informale, di

fiducia con gli ospiti del centro.

1.4 Creazione di una relazione di fiducia con

un educatore in particolare che permetta la

costruzione di un progetto educativo

individuale.

2. Gli ospiti del servizio sono accompagnati

nella ricerca e nel mantenimento del lavoro,

attraverso la realizzazione di un bilancio delle

competenze e delle potenzialità, per un

concreto reinserimento socio-lavorativo nella

società.

2.1 Realizzazione di un bilancio delle

competenze per la futura ricerca del lavoro e

accompagnamento dell'ospite

nell'inserimento lavorativo con incontri

periodici di verifica e sostegno

2.2 Ricerca di lavori possibile in contesti

cosiddetti "normali" in cui accompagnare

eventualmente la persona ospite.

2.3.Partecipazione a piccoli laboratori ergo

terapici in cui gli ospiti possano essere

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osservati e aiutati nelle eventuali difficoltà di

concentrazione o rispetto delle regole.

3. Gli ospiti del servizio sono coinvolti in attività

di laboratorio, attività ludiche e in relazioni

umane significative che permettano di alleviare

la sofferenza, contribuire alla riduzione o alla

sospensione dell'abuso di sostanze e migliorare

le capacità di comprensione e di

apprendimento.

3.1 Favorire l'incontro eventuale con psicologi.

3.2 Favorire l'incontro con gli avvocati, se

necessario.

3.3 Organizzazione e attivazione di momenti di

svago e ludici.

3.4 Avvio di percorsi adeguati con il Sert con la

collaborazione di educatori specializzati.

3.5 Organizzazione di incontri di verifica

successivi con l'educatore di riferimento.

4. Accompagnare e sostenere il reinserimento

sia in ambito interno (passaggio ad altra

comunità) sia in ambito esterno ( es. Casa di

riposo, ecc) e i contatti con il territorio.

4.1 Attivazione di rapporti con altre comunità

del territorio

4.2 Preparare gli ospiti per il trasferimento e

loro accompagnamento

4.3 Accompagnamento della persona nel

reinserimento abitativo

4.4 Organizzazione di un open day destinato

alle altre realtà del territorio

Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni

Caritas

Diocesana di

Bergamo -

Zabulon

(Cod. helios

20652)

1.Offrire ai diversi “poveri” presenti sul

territorio, attenzione, ascolto e risposta ai loro

più variegati bisogni in modo immediato e in

modo strutturato.

1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che

si presentano al servizio

1.2 Creare una relazione significativa con le

persone che si presentano al servizio

1.3 Indirizzare le persone conosciute verso

altri servizi per attivare progettualità

specifiche.

2. Contribuire al soddisfacimento del bisogno

primario delle persone che ne hanno bisogno

offrendo il servizio mensa e contribuire

all'igiene e alla cura della propria persona con il

sevizio doccia e guardaroba.

2.1 Aprire quotidianamente il servizio docce e

la mensa a pranzo e a cena.

2.2 Creare una relazione con le persone che

quotidianamente si presentano al servizio.

2.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro

di Primo Ascolto Diocesano per segnalare la

presenza o meno delle persone e per

verificare quotidianamente il progetto

educativo eventualmente attivato.

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3.Offrire agli ospiti del centro diurno un luogo

alternativo alla strada, al fine di contribuire a

creare relazioni di vicinanza tra gli operatori e

le altre persone accolte.

3.1 Aprire ogni pomeriggio il centro diurno

Punto Sosta

3.2 Creare una relazione con le persone che

quotidianamente si presentano al servizio,

organizzando incontri individuali e intavolando

discorsi interessanti per il gruppo.

3.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro

di Primo Ascolto Diocesano per segnalare la

presenza o meno delle persone e per

verificare quotidianamente il progetto

educativo eventualmente attivato.

4. Contribuire al fabbisogno alimentari di vari

poveri presenti sul territorio con la

distribuzione di pacchi viveri destinatio sia a

persone singole che a strutture (mense,

comunità...).

4.1 Distribuzione quotidiana dei pacchi viveri

alle persone coinvolte nei progetti individuali

del Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento

Diocesano.

4.2 Raccolta degli ordini da parte di centri e

comunità per la distribuzione di viveri

4.3 Formazione dei centri per la buona

gestione dei beni alimentari distribuiti.

4.4 Raccolta dei viveri da Agea e vari

supermercati e donatori.

Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni

Casa San

Michele

(Cod. helios

79785)

1. Contribuire al miglioramento del servizio

residenziale e della proposta diurna e alla

acquisizione di autonomia nella gestione sia

dello spazio abitativo che di quello relazionale,

cercando di sostenere la persona nelle fatiche

quotidiane, costruendo l’inserimento nel

tessuto sociale.

1.1 Accoglienza degli ospiti e cura

dell’inserimento.

1.2 Predisposizione dei “Piani assistenziali

individualizzati”

1.3 Attività di animazione e gestione del

tempo libero degli ospiti con predisposizione

di attività ricreative.

1.4 Gestione della casa e cura dell’ambiente

2. L’ospite della struttura è messa nelle

condizioni di essere aiutata a recuperare

alcune abilità possedute precedentemente e a

riscoprire la dimensione abitativa e sociale con

2.1 Prima conoscenza degli utenti e

individuazione dei bisogni e delle potenzialità

2.2 Segretariato sociale e accompagnamento

ai servizi socio-sanitari territoriali

Page 27: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ... · o comunità per tossicodipendenti, o comunità per alcoolisti, o comunità per disagio, o comunità per disagio. Questa

strumenti relazionali più adeguati. 2.3 Attività di ascolto e orientamento alle

famiglie.

3. Promuovere l’integrazione sociale delle

persone affette da HIV/AIDS e ampliare la rete

di relazioni nella comunità.

3.1 Organizzazione di eventi e percorsi di

sensibilizzazione legati al tema dell’AIDS.

3.2 Incontri informativi nel territorio della città

e nei luoghi di aggregazione giovanile.

Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni

Fondazione

Casa Amica

ONLUS

(Cod. helios

79787)

1.Contribuire alla acquisizione di una maggiore

autonomia nella gestione sia dello spazio

abitativo che di quello relazionale, cercando di

sostenere e accompagnare la persona nelle

fatiche quotidiane, costruendo il reinserimento

nel tessuto sociale e lavorativo di riferimento.

1.1 Accogliere le persone del servizio con la

condivisione del regolamento e delle finalità

del servizio.

1.2 Attivazione di un progetto educativo

individuale.

1.3 Sostenere le donne nella gestione

quotidiana dell'abitazione e negli impegni

quotidiani

1.4 Contribuire alla gestione delle relazioni

con il territorio, aiutando le donne

nell'attivazione di rapporti con altre famiglie,

organizzazioni pubbliche e private.

1.5 Aggiornamento delle schede delle ospiti

presso la sede della Fondazione per garantire

continuità d’azione all’equipe di lavoro.

2. L’ospite della struttura è messa nelle

condizioni di essere aiutata a recuperare

alcune abilità possedute precedentemente e a

riscoprire la dimensione abitativa e sociale con

strumenti relazionali più adeguati.

2.1 Attivare azioni di babysitteraggio a favore

dei figli delle donne ospiti per favorire la

crescita positiva dei bambini

2.2 Attivare eventuali consulenze con psicologi

2.3 Attivare eventuali consulenze con avvocati

volontari

2.4 Favorire l'inserimento di nuovi volontari

nella struttura

3. Attivare momenti di condivisione con le

ospiti della casa sia allo scopo di riscoprire

l'importanza delle relazioni sia per offrire ai

bambini ospiti un contesto positivo di

riferimento.

3.1 Coinvolgere le persone nelle attività

comunitarie con la condivisione della merenda

per 3 volte alla settimana

3.2 Realizzazione di un micronido interno che

favorisca l’apprendimento di buone prassi per

le mamme e favorisca la creazione di un buon

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clima per i bambini.

Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni

Caritas

Diocesana di

Bergamo - Casa

Palazzolo 80

(Cod. helios

20654)

1. Riabituare le ragazze ai ritmi lavorativi e dare

loro una visione del mondo produttivo diversa

da quella precaria e ai limiti della legalità che

hanno sperimentato nella loro esperienza

precedente alla detenzione carceraria.

1.1 Attivazione di un laboratorio ergoterapico

a favore di tutte le donne ospiti di Casa

Palazzolo 80.

1.2 Curare le pratiche burocratiche e i controlli

relativi alle donne ospiti.

1.3 Attivazione di un progetto educativo

individualizzato.

1.4 Realizzazione di colloqui periodici per la

verifica del progetto.

1.5 Coinvolgimento di volontari nei laboratori

per riscoprire l'importanza delle relazioni.

2. Collocare e accompagnare le donne, con

mutata posizione giuridica, nell’attività

lavorativa.

2.1 Inserimento di 3 persone presso la

Cooperativa Memphis e Città Alta

2.2 Accompagnamento con il sostegno di una

educatrice delle donne che terminano il

percorso presso Casa Palazzolo 80.

2.3 Realizzazione di colloqui periodici per

verificare la buona realizzazione del progetto

educativo personalizzato.

3. Le donne del centro sono alfabetizzate e

hanno le conoscenze base di educazione civica.

3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua

italiana a Casa Palazzolo 80

3.2 Sostegno nelle attività di studio fuori

dall'orario delle lezioni.

3.3 Realizzazione degli esami a fine anno

Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni

Caritas

Diocesana di

Bergamo - Casa

Padre

Aldo/Sara Casa

(Cod. helios

118683)

1. Riabituare le ragazze ai ritmi di vita e dare

loro una visione del mondo produttivo diversa

da quella precaria e ai limiti della legalità che

hanno sperimentato nella loro esperienza

precedente attraverso la cura

dell’appartamento e dei diversi rapporti.

1.1 Attivazione di alcuni laboratori a favore di

tutte le donne ospiti negli appartamenti.

1.2 Attivazione di un progetto educativo

individualizzato.

1.3. Realizzazione di colloqui periodici per la

verifica del progetto e loro verifica con le

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autorità territoriali competenti.

1.4 Coinvolgimento di volontari nei laboratori

per riscoprire l'importanza delle relazioni.

2. Aiutare le ospiti dell’equipe housing a

cercare un’attività lavorativa e nel contatto con

la comunità territoriale.

2.1 Accompagnamento e sostegno agli

operatori dell’equipe housing nella ricerca del

lavoro in tutte le sue fasi.

2.2 Sostegno nella gestione e nel

mantenimento del lavoro, qualora sia

possibile.

2.3 Accompagnamento e inserimento nelle

attività parrocchiali e territoriali.

2.4 Accompagnamento e sostegno nella cura

di sé e dei minori e degli spazi di vita

quotidiani.

Proposta di un percorso di alfabetizzazione per

le donne ospitate e di un corso di educazione

civica e domestica. I loro bambini beneficiano

di un servizio di doposcuola.

3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua

italiana (sia a Sara Casa che negli

appartamenti)

3.2 Realizzazione delle attività di doposcuola

per i minori o accompagnamento insieme alla

madre presso quelli già attivi sul territorio.

3.3 Realizzazione di un corso di economia

domestica insieme agli operatori dell’equipe

housing per le ospiti di Sara Casa e degli

appartamenti.

9.2) Tempi di realizzazione delle attività del progetto descritte al punto 9.1(*)

CRONOGRAMMI (SUDDIVISI PER SEDI)

Cronogramma sede (Cod. helios 20696) Nuovo Albergo Popolare

mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Obiettivo 1

1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si presentano al

dormitorio o che vengono segnalate da altri servizi.

1.2 Offrire quotidianamente un posto letto alle persone che si

presentano al dormitorio o che vengono segnalate da altri

servizi.

1.3 Creare una relazione, anche informale, di fiducia con gli

ospiti del centro.

1.4 Creazione di una relazione di fiducia con un educatore in

particolare che permetta la costruzione di un progetto educativo

individuale.

Obiettivo 2

Page 30: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ... · o comunità per tossicodipendenti, o comunità per alcoolisti, o comunità per disagio, o comunità per disagio. Questa

2.1 Realizzazione di un bilancio delle competenze per la futura

ricerca del lavoro e accompagnamento dell'ospite

nell'inserimento lavorativo con incontri periodici di verifica e

sostegno

2.2 Ricerca di lavori possibile in contesti cosiddetti "normali" in

cui accompagnare eventualmente la persona ospite.

2.3.Partecipazione a piccoli laboratori ergo terapici in cui gli

ospiti possano essere osservati e aiutati nelle eventuali difficoltà

di concentrazione o rispetto delle regole.

Obiettivo 3

3.1 Favorire l'incontro eventuale con psicologi.

3.2 Favorire l'incontro con gli avvocati, se necessario.

3.3 Organizzazione e attivazione di momenti di svago e ludici.

3.4 Avvio di percorsi adeguati con il Sert con la collaborazione di

educatori specializzati.

3.5 Organizzazione di incontri di verifica successivi con

l'educatore di riferimento.

Obiettivo 4

4.1 Attivazione di rapporti con altre comunità del territorio

4.2 Preparare gli ospiti per il trasferimento e loro

accompagnamento

4.3 Accompagnamento della persona nel reinserimento abitativo

4.4 Organizzazione di un open day destinato alle altre realtà del

territorio

Cronogramma sede (Cod. helios 20652) Caritas Diocesana di

Bergamo – Zabulon

mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Obiettivo 1

1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si presentano al

servizio

1.2 Creare una relazione significativa con le persone che si

presentano al servizio

1.3 Indirizzare le persone conosciute verso altri servizi per

attivare progettualità specifiche.

Obiettivo 2

2.1 Aprire quotidianamente il servizio docce e la mensa a pranzo

e a cena.

2.2 Creare una relazione con le persone che quotidianamente si

presentano al servizio.

2.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di Primo Ascolto

Diocesano per segnalare la presenza o meno delle persone e per

verificare quotidianamente il progetto educativo eventualmente

attivato.

Obiettivo 3

3.1 Aprire ogni pomeriggio il centro diurno Punto Sosta

Page 31: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ... · o comunità per tossicodipendenti, o comunità per alcoolisti, o comunità per disagio, o comunità per disagio. Questa

3.2 Creare una relazione con le persone che quotidianamente si

presentano al servizio, organizzando incontri individuali e

intavolando discorsi interessanti per il gruppo.

3.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di Primo Ascolto

Diocesano per segnalare la presenza o meno delle persone e per

verificare quotidianamente il progetto educativo eventualmente

attivato.

Obiettivo 4

4.1 Distribuzione quotidiana dei pacchi viveri alle persone

coinvolte nei progetti individuali del Centro di Primo Ascolto e

Coinvolgimento Diocesano.

4.2 Raccolta degli ordini da parte di centri e comunità per la

distribuzione di viveri

4.3 Formazione dei centri per la buona gestione dei beni

alimentari distribuiti.

4.4 Raccolta dei viveri da Agea e vari supermercati e donatori.

Cronogramma sede (Cod. helios 79785) Casa San Michele

mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Obiettivo 1

1.1 Accoglienza degli ospiti e cura dell’inserimento.

1.2 Predisposizione dei “Piani assistenziali individualizzati”

1.3 Attività di animazione e gestione del tempo libero degli ospiti

con predisposizione di attività ricreative.

1.4 Gestione della casa e cura dell’ambiente

Obiettivo 2

2.1 Prima conoscenza degli utenti e individuazione dei bisogni e

delle potenzialità

2.2 Segretariato sociale e accompagnamento ai servizi socio-

sanitari territoriali

2.3 Attività di ascolto e orientamento alle famiglie.

Obiettivo 3

3.1 Organizzazione di eventi e percorsi di sensibilizzazione legati al

tema dell’AIDS.

3.2 Incontri informativi nel territorio della città e nei luoghi di

aggregazione giovanile.

Cronogramma sede (Cod. helios 79787) Fondazione Casa Amica

ONLUS Onlus - Donne e Minori

mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Obiettivo 1

1.1 Accogliere le persone del servizio con la condivisione del

regolamento e delle finalità del servizio.

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1.2 Attivazione di un progetto educativo individuale.

1.3 Sostenere le donne nella gestione quotidiana dell'abitazione

e negli impegni quotidiani

1.4 Contribuire alla gestione delle relazioni con il territorio,

aiutando le donne nell'attivazione di rapporti con altre famiglie,

organizzazioni pubbliche e private.

1.5 Aggiornamento delle schede delle ospiti presso la sede della

Fondazione per garantire continuità d’azione all’equipe di lavoro.

Obiettivo 2

2.1 Attivare azioni di babysitteraggio a favore dei figli delle

donne ospiti per favorire la crescita positiva dei bambini

2.2 Attivare eventuali consulenze con psicologi

2.3 Attivare eventuali consulenze con avvocati volontari

2.4 Favorire l'inserimento di nuovi volontari nella struttura

Obiettivo 3

3.1 Coinvolgere le persone nelle attività comunitarie con la

condivisione del pasto per 3 volte alla settimana

3.2 Realizzazione di un micronido interno che favorisca

l’apprendimento di buone prassi per le mamme e favorisca la

creazione di un buon clima per i bambini.

Cronogramma sede (Cod. helios 20654) Caritas Diocesana di

Bergamo - Casa Palazzolo 80

mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Obiettivo 1

1.1 Attivazione di un laboratorio ergoterapico a favore di tutte le

donne ospiti di Casa Palazzolo 80.

1.2 Curare le pratiche burocratiche e i controlli relativi alle donne

ospiti.

1.3 Attivazione di un progetto educativo individualizzato.

1.4 Realizzazione di colloqui periodici per la verifica del progetto.

1.5 Coinvolgimento di volontari nei laboratori per riscoprire

l'importanza delle relazioni.

Obiettivo 1

2.1 Inserimento di 3 persone presso la Cooperativa Memphis e

Città Alta

2.2 Accompagnamento con il sostegno di una educatrice delle

donne che terminano il percorso presso Casa Palazzolo 80.

2.3 Realizzazione di colloqui periodici per verificare la buona

realizzazione del progetto educativo personalizzato.

Obiettivo 1

3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua italiana a Casa

Palazzolo 80

3.2 Sostegno nelle attività di studio fuori dall'orario delle lezioni.

3.3 Realizzazione degli esami a fine anno

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Cronogramma sede (Codice helios 118683) Caritas Diocesana di

Bergamo - Casa Padre Aldo/Sara Casa

mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Obiettivo 1

1.1 Attivazione di alcuni laboratori a favore di tutte le donne

ospiti.

1.2 Attivazione di un progetto educativo individualizzato

1.3. Realizzazione di colloqui periodici per la verifica del progetto

e loro verifica con le autorità territoriali competenti.

1.4 Coinvolgimento di volontari nei laboratori per riscoprire

l'importanza delle relazioni.

Obiettivo 2

2.1 Accompagnamento e sostegno agli operatori dell’equipe

housing nella ricerca del lavoro in tutte le sue fasi.

2.2 Sostegno nella gestione e nel mantenimento del lavoro,

qualora sia possibile.

2.3 Accompagnamento e inserimento nelle attività parrocchiali e

territoriali.

2.4 Accompagnamento e sostegno nella cura di sé e dei minori e

degli spazi di vita quotidiani.

Obiettivo 3

3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua italiana (sia a Sara

Casa che negli appartamenti)

3.2 Realizzazione delle attività di doposcuola per i minori o

accompagnamento insieme alla madre presso quelli già attivi sul

territorio.

3.2 Realizzazione di un corso di economia domestica insieme agli

operatori dell’equipe housing per le ospiti di Sara Casa e degli

appartamenti.

9.3) Ruolo ed attività previste per gli operatori volontari nell’ambito del progetto (*)

Modalità d’impiego dei giovani in servizio civile L’inserimento dei giovani in servizio civile prevede un percorso propedeutico di un mese, che in caso di necessità e/o complessità del servizio stesso, è prolungabile fino ad un massimo di due mesi. In tale periodo il giovane inizia ad avvicinarsi alla conoscenza del contesto sociale ed educativo in cui svolgerà il servizio. Il giovane in servizio civile opererà a supporto degli operatori sociali ed educatori sia nella quotidianità che con i minori, nella preparazione di tutte le attività previste, sia nella programmazione interna all’istituto che sul territorio, e nel supporto personale e all’équipe. Tutto questo, nell’ottica di un piano di impiego di giovani in servizio civile, vuole far sì che, attraverso l’esperienza diretta, queste persone possano far propri quei valori di pace, giustizia e solidarietà che la Caritas vede concretizzati nell’incontro e nella vicinanza agli ultimi, e nella scelta di uno stile di vita connaturato dalla promozione della solidarietà sociale e dalla sobrietà vissuta nelle scelte quotidiane. Resta inteso che, nello stile che Caritas adopera nell’assunzione in servizio civile dei giovani volontari, il

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presupposto della Carta Etica del Servizio Civile Nazionale che connota la presenza del giovane non ad esclusivo beneficio dell’ente, ma con uno stile definito dall’imparare facendo.

Sede di

attuazione Azioni Ruolo ed attività

Nuovo

Albergo

Popolare

(Cod. helios

20696)

1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si

presentano al dormitorio o che vengono segnalate da altri

servizi.

Il ragazzo si rende disponibile per

l'accoglienza degli ospiti, li indirizza

ai servizi dedicati, in alcuni casi li

ascolta secondo la modalità di

ascolto attivo, creando relazioni di

fiducia.

1.2 Offrire quotidianamente un posto letto alle persone

che si presentano al dormitorio o che vengono segnalate

da altri servizi.

1.3 Creare una relazione, anche informale, di fiducia con

gli ospiti del centro.

1.4 Creazione di una relazione di fiducia con un educatore

in particolare che permetta la costruzione di un progetto

educativo individuale.

2.1 Realizzazione di un bilancio delle competenze per la

futura ricerca del lavoro e accompagnamento dell'ospite

nell'inserimento lavorativo con incontri periodici di

verifica e sostegno Il ragazzo contribuisce nella ricerca

del lavoro sia sui giornali, sia

telefonando alle agenzie del lavoro

e interinali, sia accompagnando la

persona ai colloqui e contribuendo

alla preparazione.

2.2 Ricerca di lavori possibile in contesti cosiddetti

"normali" in cui accompagnare eventualmente la persona

ospite.

2.3.Partecipazione a piccoli laboratori ergo terapici in cui

gli ospiti possano essere osservati e aiutati nelle eventuali

difficoltà di concentrazione o rispetto delle regole.

3.1 Favorire l'incontro eventuale con psicologi. Il ragazzo contribuisce alla

realizzazione del progetto

personalizzato sia mantenendo i

rapporti con gli altri servizi del

territorio, sia realizzando progetti

personalizzati in collaborazione.

3.2 Favorire l'incontro con gli avvocati, se necessario.

3.3 Organizzazione e attivazione di momenti di svago e

ludici.

3.4 Avvio di percorsi adeguati con il Sert con la

collaborazione di educatori specializzati.

3.5 Organizzazione di incontri di verifica successivi con

l'educatore di riferimento.

Il ragazzo, in collaborazione con

l'equipe, partecipa agli incontri di

verifica dell’equipe dei servizi.

4.1 Attivazione di rapporti con altre comunità del

territorio

Il ragazzo, in collaborazione con

l'equipe, pianifica, pubblicizza e

implementa gli incontri periodici

Page 35: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ... · o comunità per tossicodipendenti, o comunità per alcoolisti, o comunità per disagio, o comunità per disagio. Questa

con le altre realtà simili in

Provincia.

4.2 Preparare gli ospiti per il trasferimento e loro

accompagnamento Il ragazzo, in collaborazione con

l’equipe, prepara gli utenti ai

diversi passaggi di uscita. 4.3 Accompagnamento della persona nel reinserimento

abitativo

4.4 Organizzazione di un open day destinato alle altre

realtà del territorio

Il ragazzo, in collaborazione con

l'equipe, pianifica, pubblicizza e

programma l’open-day.

Sede di

attuazione Azioni Ruolo ed attività

Caritas

Diocesana di

Bergamo -

Zabulon

(Cod. helios

20652)

1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si

presentano al servizio Il ragazzo accoglie le persone che si

presentano al servizio, verifica la

possibilità di accedere e comincia a

istaurare una relazione di

conoscenza.

1.2 Creare una relazione significativa con le persone che

si presentano al servizio

1.3 Indirizzare le persone conosciute verso altri servizi

per attivare progettualità specifiche.

2.1 Aprire quotidianamente il servizio docce e la mensa

a pranzo e a cena. Il ragazzo apre la mensa a

mezzogiorno, accoglie gli utenti,

verifica la loro possibilità di accesso

al servizio. 2.2 Creare una relazione con le persone che

quotidianamente si presentano al servizio.

2.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di Primo

Ascolto Diocesano per segnalare la presenza o meno

delle persone e per verificare quotidianamente il

progetto educativo eventualmente attivato.

Il ragazzo, inizialmente in

collaborazione con l'educatore e poi

in autonomia, verifica il progetto

individuale del soggetto e riferisce le

sue osservazioni all'educatore.

3.1 Aprire ogni pomeriggio il centro diurno Punto Sosta

Il ragazzo apre il servizio docce

accoglie gli utenti, verifica la loro

possibilità di accesso al servizio.

3.2 Creare una relazione con le persone che

quotidianamente si presentano al servizio, organizzando

incontri individuali e intavolando discorsi interessanti

per il gruppo.

3.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di Primo

Ascolto Diocesano per segnalare la presenza o meno

delle persone e per verificare quotidianamente il

progetto educativo eventualmente attivato.

il ragazzo, inizialmente in

collaborazione con l'educatore e poi

in autonomia, verifica il progetto

individuale del soggetto e riferisce le

sue osservazioni all'educatore.

4.1 Distribuzione quotidiana dei pacchi viveri alle

persone coinvolte nei progetti individuali del Centro di

il ragazzo è presente e contribuisce

allo stoccaggio e alla distribuzione di

Page 36: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ... · o comunità per tossicodipendenti, o comunità per alcoolisti, o comunità per disagio, o comunità per disagio. Questa

Primo Ascolto e Coinvolgimento Diocesano. viveri.

4.2 Raccolta degli ordini da parte di centri e comunità

per la distribuzione di viveri

IL ragazzo affianca l'educatore nella

raccolta e nella registrazione degli

ordini.

4.3 Formazione dei centri per la buona gestione dei beni

alimentari distribuiti.

Il giovane partecipa alla formazione

in qualità di uditore, partecipa

all'organizzazione logistica.

4.4 Raccolta dei viveri da Agea e vari supermercati e

donatori.

IL ragazzo contribuisce al recupero e

allo stoccaggio del prodotti

Sede di

attuazione Azioni Ruolo ed attività

Casa San

Michele

(Cod. helios

79785)

1.1 Accoglienza degli ospiti e cura

dell’inserimento.

Il ragazzo, prima in collaborazione con

l'educatore e poi in progressiva autonomia,

accoglie i nuovi ospiti della struttura, illustra

le regole del centro, raccoglie le

informazioni della cartella e predispone un

progetto educativo personalizzato da

condividere con l'equipe e con la persona di

riferimento.

1.2 Predisposizione dei “Piani assistenziali

individualizzati”

1.3 Attività di animazione e gestione del tempo

libero degli ospiti con predisposizione di attività

ricreative.

Di concerto con il responsabile del servizio e

con l’equipe educativa, potranno essere

chiamati a predisporre e organizzare

momenti ricreativi per gli ospiti e occasioni

di socialità, promuovendo una

partecipazione attiva da parte degli utenti

del servizio. Tale attività include eventuali

gite fuori porta e visite all’esterno delle

strutture residenziali.

1.4 Gestione della casa e cura dell’ambiente

2.1 Prima conoscenza degli utenti e

individuazione dei bisogni e delle potenzialità

I volontari con il responsabile del servizio e

con l’equipe, potranno partecipare ai

colloqui per l’analisi approfondita dei diversi

casi seguiti. Su richiesta del coordinatore e

in base alle necessità degli utenti, i giovani

potranno essere chiamati a svolgere varie

commissioni e accompagnamenti sia

sanitari ambulatoriali che sociali. Infine,

potranno essere coinvolti nell’attività di

incontro e ascolto con le famiglie che

domandano informazioni, orientamento e

supporto.

2.2 Segretariato sociale e accompagnamento ai

servizi socio-sanitari territoriali

2.3 Attività di ascolto e orientamento alle

famiglie.

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3.1 Organizzazione di eventi e percorsi di

sensibilizzazione legati al tema dell’AIDS.

I giovani parteciperanno, insieme alle

equipe delle sedi del

progetto, all’ideazione, organizzazione e

gestione degli eventi e dei percorsi di

sensibilizzazione che verranno proposti

rispetto al tema dell’AIDS. L’obiettivo di tali

iniziative è stimolare la sensibilità del

territorio rispetto ai temi del benessere,

della salute, della prevenzione e

dell’adozione di corretti stili di vita, per

risvegliare l’attenzione sull’AIDS e sulla

salute in generale. La partecipazione dei

volontari in servizio civile aiuterebbe a

raggiungere e coinvolgere la società civile,

ed in particolare i giovani, grazie all’utilizzo

di un linguaggio

comune.

3.2 Incontri informativi nel territorio della città e

nei luoghi di aggregazione giovanile.

Sede di

attuazione Azioni Ruolo ed attività

Fondazione

Casa Amica

ONLUS -

Donne e

Minori

(Cod. helios

79787)

1.1 Accogliere le persone del servizio con la

condivisione del regolamento e delle finalità del

servizio.

Il ragazzo, prima in collaborazione con

l'educatore e poi in progressiva autonomia,

accoglie i nuovi ospiti della struttura, illustra

le regole del centro, raccoglie le

informazioni della

cartella e predispone un progetto educativo

personalizzato da condividere con l'equipe e

con la persona di riferimento.

1.2 Attivazione di un progetto educativo

individuale.

1.3 Sostenere le donne nella gestione quotidiana

dell'abitazione e negli impegni quotidiani

1.4 Contribuire alla gestione delle relazioni con il

territorio, aiutando le donne nell'attivazione di

rapporti con altre famiglie, organizzazioni varie.

1.5 Aggiornamento delle schede delle ospiti

presso la sede della Fondazione per garantire

continuità d’azione all’equipe di lavoro.

2.1 Attivare azioni di babysitteraggio a favore dei

figli delle donne ospiti per favorire la crescita

positiva dei bambini

Il ragazzo accompagna la donna a conoscere

il servizio di babysitteraggio e ad utilizzarlo

in modo coerente alle sue necessità e a

quelle del bambino. Si rende disponibile per

qualche ora per la sua gestione.

2.2 Attivare eventuali consulenze con psicologi Il ragazzo, prima in collaborazione con

l'educatore e poi in progressiva autonomia,

fa visita alle donne osservando le dinamiche

interne , conoscendo sempre meglio le 2.3 Attivare eventuali consulenze con avvocati

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volontari persone e

aiutandole nei problemi quotidiani che si

possono presentare.

2.4 Favorire l'inserimento di nuovi volontari nella

struttura

il ragazzo in modo sempre più autonomo,

contribuisce alla ricerca e all'inserimento di

nuovi volontari nella struttura (Oratori,

Caritas…). Ne gestisce i turni insieme al

coordinatori e ne cura la formazione sul

campo.

3.1 Coinvolgere le persone nelle attività

comunitarie con la condivisione della merenda

per 3 volte alla settimana

Preparazione, pubblicizzazione e gestione

della merenda comunitario.

3.2 Realizzazione di un micronido interno che

favorisca l’apprendimento di buone prassi per le

mamme e favorisca la creazione di un buon clima

per i bambini.

il ragazzo in modo sempre più autonomo,

contribuisce alla costituzione del micronido

interno. Ne gestisce i turni insieme al

coordinatori e ne cura la formazione sul

campo.

Sede di

attuazione Azioni Ruolo ed attività

Caritas

Diocesana di

Bergamo -

Casa

Palazzolo 80

(Codice helios

20654)

1.1 Attivazione di un laboratorio ergoterapico a

favore di tutte le donne ospiti di Casa Palazzolo

80.

Il ragazzo affianca l'educatrice nella

realizzazione dei laboratori ergoterapici,

creando relazioni significative con le ospiti.

1.2 Curare le pratiche burocratiche e i controlli

relativi alle donne ospiti.

Il ragazzo affianca l'educatrice nella

realizzazione dei colloqui di attivazione e

verifica del progetto personalizzato attivato,

che successivamente saranno portati in

equipe. Passa il suo tempo presso il servizio

sia nei momenti formali che informali

contribuendo all'osservazione e alla creazione

di relazioni.

1.3 Attivazione di un progetto educativo

individualizzato.

1.4 Realizzazione di colloqui periodici per la

verifica del progetto.

Il ragazzo supporta l'educatrice nella

realizzazione dei laboratori ergoterapici,

creando relazioni significative con le ospiti.

1.5 Coinvolgimento di volontari nei laboratori per

riscoprire l'importanza delle relazioni. Il ragazzo affianca l'educatrice nella

realizzazione dei colloqui. 2.1 Inserimento di 3 persone presso la

Cooperativa Memphis e Città Alta

2.2 Accompagnamento con il sostegno di una

educatrice delle donne che terminano il percorso Il ragazzo aiuta le donne in difficoltà nello

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presso Casa Palazzolo 80. svolgimento dei compiti.

2.3 Realizzazione di colloqui periodici per

verificare la buona realizzazione del progetto

educativo personalizzato.

3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua

italiana a Casa Palazzolo 80

3.2 Acquisto del materiale didattico necessario.

3.3 Sostegno nelle attività di studio fuori

dall'orario delle lezioni.

3.4 Realizzazione degli esami a fine anno

Sede di

attuazione Azioni Ruolo ed attività

Caritas

Diocesana

di Bergamo

- Casa Padre

Aldo/Sara

Casa

(Codice

helios

118683)

1.1 Attivazione di alcuni laboratori a favore di

tutte le donne ospiti negli appartamenti.

Il ragazzo affianca l'educatrice nella

realizzazione dei laboratori, creando relazioni

significative con le ospiti.

1.2 Attivazione di un progetto educativo

individualizzato.

Il ragazzo affianca l'educatrice nella

realizzazione dei colloqui di attivazione e

verifica del progetto personalizzato attivato,

che successivamente saranno portati in equipe.

Passa il suo tempo presso il servizio sia nei

momenti formali che informali contribuendo

all'osservazione e alla creazione di relazioni.

1.3. Realizzazione di colloqui periodici per la

verifica del progetto e loro verifica con le

autorità territoriali competenti.

1.4 Coinvolgimento di volontari nei laboratori per

riscoprire l'importanza delle relazioni.

Il ragazzo supporta le volontarie nella

realizzazione dei laboratori, creando relazioni

significative con le ospiti.

2.1 Accompagnamento e sostegno agli operatori

dell’equipe housing nella ricerca del lavoro in

tutte le sue fasi.

Il ragazzo affianca l'educatrice nella

realizzazione dei colloqui.

2.2 Sostegno nella gestione e nel mantenimento

del lavoro, qualora sia possibile.

Il ragazzo affianca gli educatori dell’equipe

housing nella varie fasi di sostegno nella ricerca

del lavoro.

2.3 Accompagnamento e inserimento nelle

attività parrocchiali e territoriali.

Il ragazzo accompagna le donne dei diversi

appartamenti a cercare attività o iniziative in

cui si possono inserire.

2.4 Accompagnamento e sostegno nella cura di

sé e dei minori e degli spazi di vita quotidiani. Il ragazzo accompagna le donne dei diversi

appartamenti a trovare strategie di cura dei

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bambini.

3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua

italiana (sia a Sara Casa che negli appartamenti) Il ragazzo aiuta le donne in difficoltà nello

svolgimento dei compiti e gestisce insieme ai

volontari il doposcuola (o accompagna insieme

alle volontarie i bambini presso i doposcuola

già sul territorio).

3.2 Realizzazione delle attività di doposcuola per

i minori o accompagnamento insieme alla madre

presso quelli già attivi sul territorio.

3.3 Realizzazione di un corso di economia

domestica insieme agli operatori dell’equipe

housing per le ospiti di Sara Casa e degli

appartamenti.

Il ragazzo aiuta le donne in difficoltà nello

gestione dei propri spazi attraverso un corso di

economia domestica gestito insieme ai

volontari.

9.4) Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la

specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività (*)

Sede di

attuazione Risorse umane

Nuovo

Albergo

Popolare

(Cod.

helios

20696)

personale retribuito: 1 direttore ruolo di gestione delle 5 comunità presenti nella struttura 1 direttore amministrativo gestione amministrativa contabile delle 5 comunità presenti nella struttura 1 assistente sociale (full time) ruolo di gestione e analisi degli ingressi di nuovi ospiti nella struttura, raccordo con i servizi sociali del territorio e degli enti invianti 1 coordinatore-educatore (full time) ruolo di coordinamento della Comunità di prima Accoglienza 4 educatori (full time) ruolo di gestione della quotidianità della comunità 1 psicologo (part-time) gestione dei compiti di diagnosi e supporto psicologico 1 infermiere somministrazione dei farmaci e trattamento sanitario 1 operatore generico vigilanza notturna degli utenti.

Sede di

attuazione Risorse umane

Page 41: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ... · o comunità per tossicodipendenti, o comunità per alcoolisti, o comunità per disagio, o comunità per disagio. Questa

Caritas

Diocesana

di Bergamo

- Zabulon

(Cod.

helios

20652)

personale retribuito:

1 coordinatore del servizio (dipendente full-time)

Gestione organizzativa del servizio: accoglienza utenti, contatti con i fornitori, coordinamento dei

turni settimanali di operatori e volontari.

5 operatori (a turnazione)

Gestione della mensa serale e festiva (3 ore/die)

Personale volontario:

13 volontari

Affiancamento degli operatori nell’erogazione dei servizi doccia, mensa e accoglienza dell’utenza

Sede di

attuazione Risorse umane

Casa San

Michele

(Cod.

helios

79785)

personale retribuito:

n.2 educatori professionali di cui 1 con funzioni di responsabile della struttura;

n.2 ASA/OSS;

n.1 psicologo con funzione di supervisione dell’equipe;

n.1 arteterapeuta che tiene un laboratorio settimanale con gli ospiti.

personale volontario:

n.4 volontari che in maniera stabile frequentano la struttura e aiutano nella gestione del tempo

libero e nella gestione della casa

Sede di

attuazione Risorse umane

Fondazione

Casa Amica

ONLUS

Onlus -

Donne e

Minori

(Cod.

helios

79787)

personale retribuito:

n.1 Coordinatore supervisore

supervisione, monitoraggio e verifica del progetto; relazione e verifiche periodiche,

rendicontazione e relazione conclusiva; promozione del progetto, divulgazione delle buone prassi.

n.1 Responsabile gestionale

operatrice sociale incaricata della direzione della struttura Casa a colori; svolge un ruolo di

coordinamento, rapporto con gli enti che segnalano il bisogno e richiedono un intervento,

inserimento e accompagnamento all’uscita delle ospiti e di raccordo con gli altri partners.

n.1 educatrice

conduzione e gestione del laboratorio condominio aperto e del laboratorio narrativo.

n.1 counsellor consulente

supervisione e conduzione del servizio educativo con il territorio per la formazione,

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alfabetizzazione, orientamento e ricerca lavoro (cfr. nel dettaglio le sottoazioni del laboratorio

condominio aperto).

n.1 Consulente pedagogica:

consulenza educativa, ascolto, accompagnamento sul territorio, rapporti con la parrocchia,

attivazione di volontari.

Sede di

attuazione Risorse umane

Caritas

Diocesana

di Bergamo

- Casa

Palazzolo

80

(Cod.

helios

20654)

personale retribuito:

n.1 suora con qualifica di educatore a tempo pieno

funzione di coordinamento e di definizione del progetto educativo generale con l’equipe

n. 1 suora part - time

gestione dei laboratori occupazionali e dell’organizzazione pratica delle attività quotidiane della

comunità

n. 1 educatore a tempo pieno

funzione di responsabile dei Progetti educativi e dei contatti con i Servizi del territorio;

responsabile dei rapporti con le aziende fornitrici del lavoro e dell’accompagnamento e

monitoraggio dei soggetti inseriti nelle attività occupazionali sul campo

n. 1 psicologo consulente

accompagnamento psicologico per situazioni che lo richiedano

personale volontario:

n. 2 animatori

gestione dei momenti informali e delle proposte ludico-ricreative per il tempo libero

n. 2 addetti all’alfabetizzazione

gestione dell’attività di alfabetizzazione settimanale rivolta in particolare alle ospiti straniere

n. 3 addetti ad attività di laboratorio

affiancamento delle utenti nelle alcune attività laboratoriali di avviamento al lavoro

Sede di

attuazione Risorse umane

Caritas

Diocesana

di Bergamo

- Casa

Padre

Personale retribuito equipe housing: - 1 coordinatore. - 1 psicologo a tempo parziale. - 4 educatrici/ori Personale volontario: - 2 volontarie.

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Aldo/Sara

Casa

(Cod.

helios

118683)

Suddivisione dei compiti per azione

Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni Risorse umane per azione

Nuovo

Albergo

Popolare

(Cod.

helios

20696)

1. Gli ospiti delle

comunità sono

messi nelle

condizioni di

rileggere le

proprie

condizioni di vita

e porle in termini

progettuali,

riscoprendo

l’importanza

delle relazioni.

1.1 Ascoltare quotidianamente le

persone che si presentano al

dormitorio o che vengono

segnalate da altri servizi.

Direttore, coordinatore/educatore,

educatore, ragazzi SC

1.2 Offrire quotidianamente un

posto letto alle persone che si

presentano al dormitorio o che

vengono segnalate da altri servizi.

1.3 Creare una relazione, anche

informale, di fiducia con gli ospiti

del centro.

1.4 Creazione di una relazione di

fiducia con un educatore in

particolare che permetta la

costruzione di un progetto

educativo individuale.

2. Gli ospiti del

servizio sono

accompagnati nella

ricerca e nel

mantenimento del

lavoro, attraverso

la realizzazione di

un bilancio delle

competenze e delle

potenzialità, per un

concreto

reinserimento

socio-lavorativo

nella società.

2.1 Realizzazione di un bilancio

delle competenze per la futura

ricerca del lavoro e

accompagnamento dell'ospite

nell'inserimento lavorativo con

incontri periodici di verifica e

sostegno

Direttore, coordinatore/educatore,

educatore, ragazzi SC 2.2 Ricerca di lavori possibile in

contesti cosiddetti "normali" in cui

accompagnare eventualmente la

persona ospite.

2.3.Partecipazione a piccoli

laboratori ergo terapici in cui gli

ospiti possano essere osservati e

aiutati nelle eventuali difficoltà di

concentrazione o rispetto delle

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regole.

3. Gli ospiti del

servizio sono

coinvolti in attività

di laboratorio,

attività ludiche e in

relazioni umane

significative che

permettano di

alleviare la

sofferenza,

contribuire alla

riduzione o alla

sospensione

dell'abuso di

sostanze e

migliorare le

capacità di

comprensione e di

apprendimento.

3.1 Favorire l'incontro eventuale

con psicologi.

coordinatore/educatore, psicologo,

ragazzi SC

3.2 Favorire l'incontro con gli

avvocati, se necessario.

coordinatore/educatore, avvocati

volontari, ragazzi SC

3.3 Organizzazione e attivazione di

momenti di svago e ludici.

Direttore, coordinatore/educatore,

educatore, ragazzi SC, 1 psicologo

3.4 Avvio di percorsi adeguati con il

Sert con la collaborazione di

educatori specializzati.

Assistente sociale,

coordinatore/educatore, psicologo,

ragazzi SC

3.5 Organizzazione di incontri di

verifica successivi con l'educatore

di riferimento.

coordinatore/educatore, psicologo,

assistente sociale, ragazzi SC

4. Accompagnare e

sostenere il

reinserimento sia

in ambito interno

(passaggio ad altra

comunità) sia in

ambito esterno (

es. Casa di riposo,

ecc) e i contatti con

il territorio.

4.1 Attivazione di rapporti con altre

comunità del territorio

Direttore,

coordinatore/educatore/educatore,

ragazzi SC, 1 operatore generico

4.2 Preparare gli ospiti per il

trasferimento e loro

accompagnamento

4.3 Accompagnamento della

persona nel reinserimento

abitativo

4.4 Organizzazione di un open day

destinato alle altre realtà del

territorio

1 educatore (supervisione), ragazzi SC

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Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni Risorse umane

Caritas

Diocesana

di Bergamo

- Zabulon

(Cod. helios

20652)

1.Offrire ai diversi

“poveri” presenti sul

territorio, attenzione,

ascolto e risposta ai

loro più variegati

bisogni in modo

immediato e in modo

strutturato.

1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si

presentano al servizio

1 educatore

coordinatore, 3

volontari, 1

educatore del

Centro di Primo

Ascolto, ragazzi SC

1.2 Creare una relazione significativa con le

persone che si presentano al servizio

1.3 Indirizzare le persone conosciute verso altri

servizi per attivare progettualità specifiche.

1 educatore

coordinatore, 1

educatore del

Centro di Primo

Ascolto, ragazzi SC

2. Contribuire al

soddisfacimento del

bisogno primario delle

persone che ne hanno

bisogno offrendo il

servizio mensa e

contribuire all'igiene e

alla cura della propria

persona con il sevizio

doccia e guardaroba.

2.1 Aprire quotidianamente il servizio docce e la

mensa a pranzo e a cena.

1 educatore

coordinatore, 3

volontari, 1

educatore del

Centro di Primo

Ascolto, ragazzi SC

2.2 Creare una relazione con le persone che

quotidianamente si presentano al servizio.

2.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di

Primo Ascolto Diocesano per segnalare la

presenza o meno delle persone e per verificare

quotidianamente il progetto educativo

eventualmente attivato.

1 educatore

coordinatore, 1

educatore del

Centro di Primo

Ascolto, ragazzi SC

3.Offrire agli ospiti del

centro diurno un luogo

alternativo alla strada,

al fine di contribuire a

creare relazioni di

vicinanza tra gli

operatori e le altre

persone accolte.

3.1 Aprire ogni pomeriggio il centro diurno Punto

Sosta 1 educatore

coordinatore, 3

volontari, 1

educatore del

Centro di Primo

Ascolto, ragazzi SC

3.2 Creare una relazione con le persone che

quotidianamente si presentano al servizio,

organizzando incontri individuali e intavolando

discorsi interessanti per il gruppo.

3.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di

Primo Ascolto Diocesano per segnalare la

presenza o meno delle persone e per verificare

quotidianamente il progetto educativo

eventualmente attivato.

1 educatore

coordinatore, 1

educatore del

Centro di Primo

Ascolto, ragazzi SCN

4. Contribuire al

fabbisogno alimentari

di vari poveri presenti

sul territorio con la

distribuzione di pacchi

viveri destinatio sia a

persone singole che a

strutture (mense,

4.1 Distribuzione quotidiana dei pacchi viveri alle

persone coinvolte nei progetti individuali del

Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento

Diocesano.

1 educatore

coordinatore,

Ragazzi SC

4.2 Raccolta degli ordini da parte di centri e

comunità per la distribuzione di viveri

1 educatore

coordinatore,

ragazzi SC

4.3 Formazione dei centri per la buona gestione 1 educatore

Page 46: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ... · o comunità per tossicodipendenti, o comunità per alcoolisti, o comunità per disagio, o comunità per disagio. Questa

comunità...). dei beni alimentari distribuiti. coordinatore,

ragazzi SC

4.4 Raccolta dei viveri da Agea e vari

supermercati e donatori.

1 educatore

coordinatore,

Ragazzi SC

Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni Risorse umane

Casa San

Michele

(Cod. helios

79785)

1. Contribuire al

miglioramento del

servizio residenziale e

della proposta diurna e

alla acquisizione di

autonomia nella

gestione sia dello

spazio abitativo che di

quello relazionale,

cercando di sostenere

la persona nelle

fatiche quotidiane,

costruendo

l’inserimento nel

tessuto sociale.

1.1 Accoglienza degli ospiti e cura

dell’inserimento. 1 educatore,

Ragazzi SC 1.2 Predisposizione dei “Piani assistenziali

individualizzati”

1.3 Attività di animazione e gestione del tempo

libero degli ospiti con predisposizione di attività

ricreative. 2 educatori,

volontari,

1 avs,

Ragazzi SC 1.4 Gestione della casa e cura dell’ambiente

2. L’ospite della

struttura è messa nelle

condizioni di essere

aiutata a recuperare

alcune abilità

possedute

precedentemente e a

riscoprire la

dimensione abitativa e

sociale con strumenti

relazionali più

adeguati.

2.1 Prima conoscenza degli utenti e

individuazione dei bisogni e delle potenzialità

1 educatore, ragazzi

SC.

2.2 Segretariato sociale e accompagnamento ai

servizi socio-sanitari territoriali

1 educatore

coordinatore, 1

ASA/OSS

Ragazzi SC

2.3 Attività di ascolto e orientamento alle

famiglie.

1 educatore

coordinatore,

volontari, ragazzi

SC.

3. Promuovere

l’integrazione sociale

delle persone affette

da HIV/AIDS e

ampliare la rete di

relazioni nella

comunità.

3.1 Organizzazione di eventi e percorsi di

sensibilizzazione legati al tema dell’AIDS.

2 educatore,

volontari,

1 arteterapeuta,

ragazzi SC.

3.2 Incontri informativi nel territorio della città e

nei luoghi di aggregazione giovanile.

1 educatore

coordinatore,

volontari, ragazzi

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SC.

Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni Risorse umane

Fondazione

Casa Amica

ONLUS

Onlus -

Donne e

Minori

(Codice

helios

79787)

1.Contribuire alla

acquisizione di una

maggiore autonomia

nella gestione sia dello

spazio abitativo che di

quello relazionale,

cercando di sostenere

e accompagnare la

persona nelle fatiche

quotidiane,

costruendo il

reinserimento nel

tessuto sociale e

lavorativo di

riferimento.

1.1 Accogliere le persone del servizio con la

condivisione del regolamento e delle finalità del

servizio. 1 educatore

coordinatore,

Ragazzi SC 1.2 Attivazione di un progetto educativo

individuale.

1.3 Sostenere le donne nella gestione quotidiana

dell'abitazione e negli impegni quotidiani 1 educatore

coordinatore,

Ragazzi SC,

volontari.

1.4 Contribuire alla gestione delle relazioni con il

territorio, aiutando le donne nell'attivazione di

rapporti con altre famiglie, organizzazioni

pubbliche e private.

1.5 Aggiornamento delle schede delle ospiti

presso la sede della Fondazione per garantire

continuità d’azione all’equipe di lavoro.

1 educatore

coordinatore,

Ragazzi SC

2. L’ospite della

struttura è messa nelle

condizioni di essere

aiutata a recuperare

alcune abilità

possedute

precedentemente e a

riscoprire la

dimensione abitativa e

sociale con strumenti

relazionali più

adeguati.

2.1 Attivare azioni di babysitteraggio a favore dei

figli delle donne ospiti per favorire la crescita

positiva dei bambini

Ragazzi SC,

volontari.

2.2 Attivare eventuali consulenze con psicologi

1 educatore

coordinatore,

psicologi, ragazzi SC

2.3 Attivare eventuali consulenze con avvocati

volontari

1 educatore

coordinatore,

volontari, ragazzi SC

2.4 Favorire l'inserimento di nuovi volontari nella

struttura

1 educatore

coordinatore,

volontari, ragazzi

SC.

3. Attivare momenti di

condivisione con le

ospiti della casa sia allo

scopo di riscoprire

l'importanza delle

relazioni sia per offrire

ai bambini ospiti un

contesto positivo di

riferimento.

3.1 Coinvolgere le persone nelle attività

comunitarie con la condivisione della merenda

per 3 volte alla settimana

1 educatore

coordinatore,

volontari, ragazzi

SC.

3.2 Realizzazione di un micronido interno che

favorisca l’apprendimento di buone prassi per le

mamme e favorisca la creazione di un buon

clima per i bambini.

1 educatore

coordinatore,

volontari, ragazzi

SC.

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Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni Risorse umane

Caritas

Diocesana

di Bergamo

- Casa

Palazzolo 80

(Codice

helios

20654)

1. Riabituare le ragazze

ai ritmi lavorativi e

dare loro una visione

del mondo produttivo

diversa da quella

precaria e ai limiti della

legalità che hanno

sperimentato nella

loro esperienza

precedente alla

detenzione carceraria.

1.1 Attivazione di un laboratorio ergoterapico a

favore di tutte le donne ospiti di Casa Palazzolo

80.

1 suora

coordinatrice, 1

educatrice, ragazzi

SC

1.2 Curare le pratiche burocratiche e i controlli

relativi alle donne ospiti.

1 educatrice,

ragazzi SC

1.3 Attivazione di un progetto educativo

individualizzato.

1 educatrice,

ragazzi SC

1.4 Realizzazione di colloqui periodici per la

verifica del progetto.

1 suora

coordinatrice, 1

educatrice, ragazzi

SC

1.5 Coinvolgimento di volontari nei laboratori

per riscoprire l'importanza delle relazioni.

1 suora

coordinatrice, 1

educatrice, ragazzi

SC

2. Collocare e

accompagnare le

donne, con mutata

posizione giuridica,

nell’attività lavorativa.

2.1 Inserimento di 3 persone presso la

Cooperativa Memphis e Città Alta

1 suora

coordinatrice, 1

educatrice, ragazzi

SC

2.2 Accompagnamento con il sostegno di una

educatrice delle donne che terminano il percorso

presso Casa Palazzolo 80.

1 suora

coordinatrice, 1

educatrice, ragazzi

SC

2.3 Realizzazione di colloqui periodici per

verificare la buona realizzazione del progetto

educativo personalizzato.

1 suora

coordinatrice, 1

educatrice, ragazzi

SC

3. Le donne del centro

sono alfabetizzate e

hanno le conoscenze

base di educazione

civica.

3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua

italiana a Casa Palazzolo 80

1 suora

coordinatrice, 1

educatrice, ragazzi

SC

3.2 Sostegno nelle attività di studio fuori

dall'orario delle lezioni.

1 suora

coordinatrice, 1

educatrice, ragazzi

SC

3.3 Realizzazione degli esami a fine anno operatori EDA,

ragazzi SC

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Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni Risorse umane

Caritas

Diocesana

di Bergamo

- Casa Padre

Aldo/Sara

Casa

(Codice

helios

118683)

1. Riabituare le ragazze

ai ritmi di vita e dare

loro una visione del

mondo produttivo

diversa da quella

precaria e ai limiti della

legalità che hanno

sperimentato nella

loro esperienza

precedente attraverso

la cura

dell’appartamento e

dei diversi rapporti.

1.1 Attivazione di alcuni laboratori a favore di

tutte le donne ospiti negli appartamenti.

Educatrice,

volontari e ragazzi

in SC

1.2 Attivazione di un progetto educativo

individualizzato.

Coordinatore e

psicologo, ragazzi

SC

1.3. Realizzazione di colloqui periodici per la

verifica del progetto e loro verifica con le

autorità territoriali competenti.

Coordinatore e

psicologo, ragazzi

SC

1.4 Coinvolgimento di volontari nei laboratori

per riscoprire l'importanza delle relazioni.

Educatrice,

volontari e ragazzi

in SC

2. Aiutare le ospiti

dell’equipe housing a

cercare un’attività

lavorativa e nel

contatto con la

comunità territoriale.

2.1 Accompagnamento e sostegno agli operatori

dell’equipe housing nella ricerca del lavoro in

tutte le sue fasi.

Coordinatore,

educatrice, ragazzo

in SC

2.2 Sostegno nella gestione e nel mantenimento

del lavoro, qualora sia possibile.

Coordinatore,

educatrice e

psicologa, ragazzi

SC

2.3 Accompagnamento e inserimento nelle

attività parrocchiali e territoriali.

Educatrice,

volontari e ragazzi

in SC

2.4 Accompagnamento e sostegno nella cura di

sé e dei minori e degli spazi di vita quotidiani.

Educatrice,

volontari e ragazzi

in SC

Proposta di un

percorso di

alfabetizzazione per le

donne ospitate e di un

corso di educazione

civica e domestica. I

loro bambini

beneficiano di un

servizio di doposcuola.

3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua

italiana (sia a Sara Casa che negli appartamenti)

Educatrice,

volontari e ragazzi

in SC

3.2 Realizzazione delle attività di doposcuola per

i minori o accompagnamento insieme alla madre

presso quelli già attivi sul territorio.

Educatrice,

volontari e ragazzi

in SC

3.3 Realizzazione di un corso di economia

domestica insieme agli operatori dell’equipe

housing per le ospiti di Sara Casa e degli

appartamenti.

Educatrici, ragazzi

in SC, volontarie

10) Numero degli operatori volontari da impiegare nel progetto (*) 8

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11) Numero posti con vitto e alloggio (*)

12) Numero posti senza vitto e alloggio (*) 1

Sedi di attuazione Codice helios Numero di posti senza vitto e alloggio

Casa Padre Aldo/Sara Casa 118683 1

13) Numero posti con solo vitto (*) 7

Sedi di attuazione Codice helios Numero di posti solo vitto

Nuovo Albergo Popolare 20696 2

Centro Pluriservizi Zabulon 20652 2

Casa San Michele 79785 1

Casa Amica - Casa a colori 79787 1

Casa Palazzolo 80 20654 1

14) Numero ore di servizio settimanali degli operatori volontari, oppure, in alternativa, monte ore annuo (*)

25

15) Giorni di servizio settimanali degli operatori volontari (minimo 5, massimo 6) (*) 5

16) Eventuali particolari obblighi degli operatori volontari durante il periodo di servizio: Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali che, a

seconda dei progetti approvati e finanziati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale,

potranno essere organizzati anche d’intesa con altre Caritas diocesane della stessa regione, anche fuori dal

comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto, in date e luoghi che verranno comunicati al

Dipartimento prima dell’avvio del progetto.

Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di

attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) e previsti a metà e a fine servizio con momenti

residenziali in date e luoghi che verranno tempestivamente comunicati al Dipartimento.

Partecipazione al monitoraggio periodico, con la compilazione obbligatoria di questionari on-line (al 1°, al 4°

e al 12° mese di servizio).

Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi (con successivo recupero). Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione, aggiornamento e sensibilizzazione (es. 12 marzo: incontro nazionale giovani in servizio civile). Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di uscite o trasferte organizzate dalla sede

operativa (date e luoghi verranno tempestivamente comunicate al Dipartimento Nazionale del Servizio

Civile).

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Disponibilità a partecipare alle attività organizzate dall’ente attuatore del progetto (Caritas Diocesana

Bergamasca) per sensibilizzare sul tema della povertà, dell’impegno giovanile e della pace (es. Settimana

dei poveri, 24 ore per la pace, ecc.). Le date, i luoghi e gli orari saranno comunicati tempestivamente al

Dipartimento Nazionale del Servizio Civile.

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CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 17) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato (*):

N. Sede di

attuazione

del progetto Comune Indirizzo

Cod.

ident.

sede

N. vol. per

sede

Nominativi degli Operatori Locali di

Progetto Nominativi dei Responsabili Locali di Ente

Accreditato

Cognome e

nome Data di

nascita C.F. Cognome e

nome Data di

nascita C.F.

1 Nuovo Albergo Popolare

Bergamo Via Carnovali, 95 20696 2 Invernizzi

Giacomo 01/09/61

NVRGMS61PO1D015Y

Angeloni Giacomo

31/10/1981 NGLGCM81R31A794P

2 Centro Pluriservizi Zabulon

Bergamo Via Conventino, 8 20652 2

Rota Lucio 03/03/71 RTOLCU71C03A79

4J Angeloni Giacomo

31/10/1981 NGLGCM81R31A794P

3 Casa San Michele Bergamo

Via General Giovanni Marieni, 36

79785 1 Pigolotti

Giuseppe 01/01/19

68 PGLGPP68A01G85

6C Angeloni Giacomo

31/10/1981 NGLGCM81R31A794P

4 Casa Amica - Casa a colori

Bergamo Via Longuelo, 144 79787 1 Montalto

Alessandra 3/9/87

MNTLSN87P43A246P

Angeloni Giacomo

31/10/1981 NGLGCM81R31A794P

5 Casa Palazzolo 80 Bergamo Via Palazzolo, 80 20654

1 Gamba Margherita

29/08/59 GMBMGH59M69

A163L Angeloni Giacomo

31/10/1981 NGLGCM81R31A794P

6 Casa Padre Aldo - Sara Casa

Bergamo Via Armida Barelli, 22 118683 1 Daniela

Benaglio 03/06/88

CVGCHR88H43A794L

Angeloni Giacomo

31/10/1981 NGLGCM81R31A794P

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18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile universale con indicazione delle ore dedicate: Le attività permanenti di promozione del servizio civile si propongono di sensibilizzare l’opinione pubblica ai valori

della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio

civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani.

Esse tengono altresì conto del patrimonio dell’esperienza accumulata dalle Caritas in Italia in ordine all’obiezione di

coscienza e al servizio civile.

ATTIVITÀ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE Sito di Caritas Italiana www.caritas.it Foglio informativo quindicinale on line “InformaCaritas” di Caritas Italiana

Mensile della Caritas Italiana “Italia Caritas” Sito del Tavolo Ecclesiale sul Servizio Civile www.esseciblog.it Sito www.antennedipace.org della “Rete Caschi Bianchi” (per il servizio all’estero) Social media (Facebook, Twitter, YouTube…) Stampa di pieghevoli, poster e altro materiale sul servizio civile. Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione della festa di San Massimiliano martire (12 marzo). Marcia per la pace (31 dicembre) organizzata dall’Ufficio nazionale CEI per i problemi sociali e il lavoro, Pax Christi, Azione Cattolica e Caritas Italiana. In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas Italiana è socio, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC. ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA DELL’AVVIO DEL PROGETTO Nel territorio della chiesa di Bergamo sono utilizzati i seguenti strumenti per la sensibilizzazione a livello provinciale:

• Campagna social network;

• Pieghevoli e locandine contenenti una prima informazione sul Servizio Civile;

• Articoli su L’Eco di Bergamo e Sant’Alessandro.org (notiziario web della Diocesi);

• Pubblicizzazione attività del servizio civile sul sito internet www.caritasbergamo.it ;

• Newsletter Caritas Bergamo;

• Conferenza Lombarda Enti Servizio Civile (CO.LOMBA), In particolare organizza eventi di promozione del progetto e distribuisce materiale informativo presso la sede principale dell’associazione e nelle sedi territoriali degli enti aderenti.

Oltre a queste azioni, saranno organizzati incontri:

• Incontri nelle scuole superiori della provincia di Bergamo (con una media di 15 ore all’anno)

• Comunicazione alle parrocchie, agli oratori e alle Caritas parrocchiali (con una media di 15 ore all’anno);

• Coinvolgimento nelle attività e proposte in vista delle attività dei giovani nel periodo estivo dell’Ufficio Pastorale dell’età evolutiva (con una media di 5 ore all’anno);

Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto: 35

ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO Nel corso dello svolgimento del Servizio Civile saranno organizzati incontri di sensibilizzazione nelle scuole e nelle

parrocchie con la partecipazione dei ragazzi in SCN che vorranno far conoscere la loro esperienza anche ad altri

ragazzi.

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Si prevede che nel corso dell’anno sarà possibile organizzare un totale di 15 ore di sensibilizzazione.

Totale ore dedicate durante il servizio civile: 15 ore

Totale complessivo ore di promozione e sensibilizzazione: 50 ore

19) Criteri e modalità di selezione degli operatori volontari non verificati in sede di accreditamento (*) (NON COMPILARE)

20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)

SI

21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’ andamento delle attività del progetto (*) (NON COMPILARE)

22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)

SI

23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dal decreto legislativo, n. 40 del 6 marzo 2017: Ai giovani non è richiesto alcun requisito specifico, solo l’adesione e la condivisione del progetto ad eccezione delle

sedi “Casa Amica-Casa a colori”, “Casa Palazzolo 80” e “Casa Padre Aldo/Sara Casa” per le quali verranno selezionate

solo candidate donne per la natura delle sedi stesse.

24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate:

1. alla copertura della quota-parte che il personale dipendente di cui alla voce 9.4 dedica al progetto; 2. alle attività di formazione specifica previste alla voce 40 e 41; 3. alle risorse tecniche e strumentali dedicate al progetto previste alla voce 26; 4. alle attività di promozione di cui alla voce 18;

secondo la seguente ripartizione:

Voci di spesa in quota parte del personale retribuito (cfr voce 9.4) Risorse finanziarie

Totale spesa

Voci di spesa formazione specifica Risorse finanziarie

Attrezzature informatiche € 100,00

Kit didattico € 200,00

Logistica locali € 500,00

Totale spesa € 800,00

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Voci di spesa risorse tecniche e strumentali (come da voce 26) Risorse finanziarie

Totale spesa

Voci di spesa promozione del progetto (come da voce 18) Risorse finanziarie

Depliant volantini e manifesti da distribuire nei laboratori e nei

convegni

€ 500,00

Totale spesa € 500,00

TOTALE RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE: € 1.300,00

25) Eventuali reti a sostegno del progetto (partners):

Partner Caratter

istiche

Apporto al progetto Riferiment

o

CO.LOMBA

(c.f.

97243830151)

non

profit

CO.LOMBA Si impegnerà nell’ambito delle attività di promozione

e informazione previste dal progetto, avvalendosi dei suoi

abituali strumenti di lavoro

Lettera di

partnershi

p firmata

allegata

Ass. Micaela

onlus

No

profit

Si impegnerà nella realizzazione di un progetto individualizzato

per fornire eventuale consulenza destinata alle donne che sono

vittime della tratta vedi azione 1.3

Lettera di

partnershi

p firmata

allegata

Fondazione

Luigi Clerici

(CF

8003769015)

No

profit

Collaborazione nella realizzazione di un percorso per la

rilevazione, valutazione e certificazione delle competenze dei

giovani in servizio civile per realizzare un Bilancio delle

Competenze

Lettera di

partnershi

p firmata

allegata

26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto (*) Sede di attuazione 1) Codice helios 20696 - Nuovo Albergo Popolare

Obiettivo generale

Perseguire nel periodo dell’accoglienza è di offrire alla persona

la possibilità di intravedere prospettive risolutorie alla propria

situazione e motivarla ad essere accompagnata in un percorso

di aiuto.

Tale obiettivo si declina nell’aiutare l’ospite a:

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- raggiungere una condizione di tranquillità;

- rileggere la sua condizione di vita e porla in termini

progettuali;

- valutare realmente le proprie potenzialità;

- riscoprire l’importanza delle relazioni;

- essere disponibile a lavorare sul proprio stato di sofferenza

interiore;

- ridurre o sospendere l’abuso di sostanze.

Obiettivo specifico

1.Gli ospiti delle comunità sono messi nelle condizioni

di rileggere le proprie condizioni di vita e porle in

termini progettuali, riscoprendo l’importanza delle

relazioni.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si

presentano al dormitorio o che vengono segnalate da altri

servizi.

1 sala soggiorno, 1 sala pranzo, 1 ufficio per gli educatori,

tavolo, sedia.

1.2 Offrire quotidianamente un posto letto alle persone

che si presentano al dormitorio o che vengono segnalate

da altri servizi.

6 camere con capacità ricettiva di 15 posti, 1 infermeria, 1

ufficio per gli educatori, biancheria per il letto, biancheria

personale per eventuali cambi, materiale per igiene della

persona.

1.3 Creare una relazione, anche informale, di fiducia con

gli ospiti del centro.

1 sala soggiorno, 1 sala da pranzo, 1 salotto per il tempo

libero comprendente di televisore e stereo, 6 camere con

una capacità ricettiva di 15 posti, 1ufficio per gli educatori

1.4 Creazione di una relazione di fiducia con un educatore

in particolare che permetta la costruzione di un progetto

educativo individuale.

1ufficio per il coordinatore, 1ufficio per lo psicologo,

1infermeria, 1atelier, 1laboratorio.

Obiettivo specifico

2. Gli ospiti del servizio sono accompagnati nella ricerca e

nel mantenimento del lavoro, attraverso la realizzazione

di un bilancio delle competenze e delle potenzialità, per

un concreto reinserimento socio-lavorativo nella società.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

2.1 Realizzazione di un bilancio delle competenze per la

futura ricerca del lavoro e accompagnamento dell'ospite

nell'inserimento lavorativo con incontri periodici di

verifica e sostegno

1ufficio per il coordinatore, 1ufficio per lo psicologo,

1infermeria, 1atelier, 1laboratorio, 1 computer con

connessione a internet, materiale cartaceo per cartella

personalizzata.

2.2 Ricerca di lavori possibile in contesti cosiddetti

"normali" in cui accompagnare eventualmente la persona

ospite.

1 sala soggiorno, 1 sala educatori, 1 abbonamento al

giornale, computer con connessione a internet.

2.3.Partecipazione a piccoli laboratori ergo terapici in cui

gli ospiti possano essere osservati e aiutati nelle eventuali

difficoltà di concentrazione o rispetto delle regole.

il fax, 1 auto, 1 pullmino.

Obiettivo specifico

3. Gli ospiti del servizio sono coinvolti in attività di

laboratorio, attività ludiche e in relazioni umane

significative che permettano di alleviare la sofferenza,

contribuire alla riduzione o alla sospensione dell'abuso di

sostanze e migliorare le capacità di comprensione e di

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apprendimento.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

3.1 Favorire l'incontro eventuale con psicologi. 1 sala per lo psicologo

3.2 Favorire l'incontro con gli avvocati, se necessario. 1 sala degli educatori, fax, telefono.

3.3 Organizzazione e attivazione di momenti di svago e

ludici.

1 salotto per il tempo libero comprendente di televisore e

stereo, materiale per addobbi, cibo per buffet, tavoli,

sedie tovaglie, 1 sala da pranzo, 1 computer con

connessione internet, 1 telefono, il fax

3.4 Avvio di percorsi adeguati con il Sert con la

collaborazione di educatori specializzati. telefono, il fax, 1 auto, 1 pullmino

3.5 Organizzazione di incontri di verifica successivi con

l'educatore di riferimento.

1 ufficio educatore, 1 ufficio coordinatore, 1 computer

con connessione a internet, materiale cartaceo per

cartella, 1 armadio con la serratura.

Obiettivo specifico 4. Accompagnare e sostenere il reinserimento sia in ambito

interno (passaggio ad altra comunità) sia in ambito esterno ( es.

Casa di riposo, ecc) e i contatti con il territorio.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

4.1 Attivazione di rapporti con altre comunità del

territorio 1 computer con connessione internet, 1 telefono

4.2 Preparare gli ospiti per il trasferimento e loro

accompagnamento

1 auto, 1 pullmino, 1ufficio per gli educatori, 1ufficio per

il coordinatore

4.3 Accompagnamento della persona nel reinserimento

abitativo 1 auto

4.4 Organizzazione di un open day destinato alle altre

realtà del territorio 1 salotto per il tempo libero comprendente di televisore e

stereo, materiale per addobbi, cibo per buffet, tavoli,

sedie tovaglie, 1 sala da pranzo, 1 computer con

connessione internet, 1 telefono, il fax

4.5 Organizzazione di incontri presso il servizio con i

ragazzi dell'Oratorio del territorio, incoraggiando il loro

volontariato presso la struttura.

Sede di attuazione 2) Codice helios 20652 - Caritas Diocesana di Bergamo – Zabulon

Obiettivo generale

Zabulon è il luogo dove le persone che vivono in situazione di

grave marginalità sperimentano non solo la risposta al bisogno

di un pasto e di igiene, ma anche l’incontro con operatori e

volontari per costruire relazioni normali e positive capaci di

ridare loro fiducia e speranza.

Zabulon è il luogo dove la persona può riscoprire la propria

dignità e intraprendere cammini di risocializzazione.

Zabulon è il luogo di riferimento per costruire relazione possibili

di fiducia che favoriscano l’avvio di progetti di recupero e

concreto reinserimento sociale, grazie alla rete di servizi a cui

l’Associazione Diakonia può fare riferimento.

Obiettivo specifico 1.Offrire ai diversi “poveri” presenti sul territorio,

attenzione, ascolto e risposta ai loro più variegati bisogni

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in modo immediato e in modo strutturato.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si

presentano al servizio 3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche

1.2 Creare una relazione significativa con le persone che si

presentano al servizio 1 scrivania, una sedia, un locale per l'ascolto.

1.3 Indirizzare le persone conosciute verso altri servizi per

attivare progettualità specifiche. 3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche

Obiettivo specifico

2. Contribuire al soddisfacimento del bisogno primario

delle persone che ne hanno bisogno offrendo il servizio

mensa (aperta 7 giorni su 7, in grado di offrire 20 pasti sia

a pranzo che a cena) e contribuire all'igiene e alla cura

della propria persona con il sevizio doccia (aperto dalle

9,00 alle 10,30 dal lunedì al venerdì, in grado di garantire

ogni giorno docce + cambio biancheria intima e vestiario.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

2.1 Aprire quotidianamente il servizio docce e la mensa a

pranzo e a cena.

1 locale mensa, 2 celle frigorifere, materiale per il vitto,

posate, piatti, tavolo, 1 lavastoviglie, 1 lavabo, materiale

per lavare i piatti e il pavimento.

2.2 Creare una relazione con le persone che

quotidianamente si presentano al servizio. 1 locale mensa

2.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di Primo

Ascolto Diocesano per segnalare la presenza o meno delle

persone e per verificare quotidianamente il progetto

educativo eventualmente attivato.

3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche,

1 cordless

Obiettivo specifico

3.Offrire agli ospiti del centro diurno un luogo alternativo

alla strada, al fine di contribuire a creare relazioni di

vicinanza tra gli operatori e le altre persone accolte.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

3.1 Aprire ogni pomeriggio il centro diurno Punto Sosta

1 locale con 6 docce, material per l'igiene personale,

vestiario per cambio intimo, 1 locale magazzino, 1 locale

adibito a guardaroba

3.2 Creare una relazione con le persone che

quotidianamente si presentano al servizio, organizzando

incontri individuali e intavolando discorsi interessanti per

il gruppo.

1 locale per l’ascolto

3.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di Primo

Ascolto Diocesano per segnalare la presenza o meno delle

persone e per verificare quotidianamente il progetto

educativo eventualmente attivato.

3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche,

1 cordless

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Obiettivo specifico 4. Contribuire al fabbisogno alimentari di vari poveri presenti sul

territorio con la distribuzione di pacchi viveri destinatio sia a

persone singole che a strutture (mense, comunità…

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

4.1 Distribuzione quotidiana dei pacchi viveri alle persone

coinvolte nei progetti individuali del Centro di Primo

Ascolto e Coinvolgimento Diocesano.

1 locale magazzino, 1 locale adibito a guardaroba

4.2 Raccolta degli ordini da parte di centri e comunità per

la distribuzione di viveri

3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche,

1 cordless

4.3 Formazione dei centri per la buona gestione dei beni

alimentari distribuiti.

3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche,

1 cordless

4.4 Raccolta dei viveri da Agea e vari supermercati e

donatori.

3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche,

1 cordless

Sede di attuazione 3) Codice helios 79785 – Casa San Michele

Obiettivo generale

Offrire ai malati che provengono dall’esperienza del carcere un luogo fisico

di accoglienza famigliare dove ognuno partecipa alla vita quotidiana

mettendo a disposizione e valorizzando le proprie capacità e competenza, in

un clima di reciproco rispetto dei limiti di collaborazione, migliorando le

condizioni di vita.

Obiettivo specifico

1. Contribuire al miglioramento del servizio residenziale e della proposta diurna e alla

acquisizione di autonomia nella gestione sia dello spazio abitativo che di quello

relazionale, cercando di sostenere la persona nelle fatiche quotidiane, costruendo

l’inserimento nel tessuto sociale.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

1.1 Accoglienza degli ospiti e cura

dell’inserimento.

3 alloggi arredati, 2 bagni, 1 cucina comune con frigorifero ed

elettrodomestici, 1 soggiorno con 1 televisione, 1 lavanderia / dispensa

1.2 Predisposizione dei “Piani

assistenziali individualizzati” 1 studio operatori, tavolo, sedie, materiale per cartella individuale.

1.3 Attività di animazione e

gestione del tempo libero degli

ospiti con predisposizione di

attività ricreative.

1 cucina comune con frigorifero ed elettrodomestici, 1 soggiorno con 1

televisione

1.4 Gestione della casa e cura

dell’ambiente

3 alloggi arredati, 2 bagni, 1 cucina comune con frigorifero ed

elettrodomestici, 1 soggiorno con 1 televisione, 1 lavanderia / dispensa, 1 pc

con connessione internet

Obiettivo specifico

2. L’ospite della struttura è messa nelle condizioni di essere aiutata a

recuperare alcune abilità possedute precedentemente e a riscoprire la

dimensione abitativa e sociale con strumenti relazionali più adeguati.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

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2.1 Prima conoscenza degli utenti e

individuazione dei bisogni e delle

potenzialità

3 alloggi arredati, 2 bagni, 1 cucina comune con frigorifero ed

elettrodomestici, 1 soggiorno con 1 televisione, 1 lavanderia / dispensa

2.2 Segretariato sociale e

accompagnamento ai servizi socio-

sanitari territoriali

1 studio operatori, tavolo, sedie, materiale per cartella individuale, 1 pc con

connessione internet.

2.3 Attività di ascolto e

orientamento alle famiglie. 1 soggiorno con 1 televisione, 1 studio operatori, tavolo, sedie

Obiettivo specifico 3. Promuovere l’integrazione sociale delle persone affette da HIV/AIDS e

ampliare la rete di relazioni nella comunità.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

3.1 Organizzazione di eventi e

percorsi di sensibilizzazione legati

al tema dell’AIDS.

3 alloggi arredati, 2 bagni, 1 cucina comune con frigorifero ed

elettrodomestici, 1 soggiorno con 1 televisione, 1 lavanderia / dispensa, 1 pc

con connessione internet

3.2 Incontri informativi nel

territorio della città e nei luoghi di

aggregazione giovanile.

1 ufficio per riunioni, tavolo, sedie, materiale cancelleria, 1 pc con connessione

internet.

Sede di attuazione 4) Codice helios 79787 – Casa Amica - Casa a colori

Obiettivo generale

Offrire alle donne con figli che vivono un grave momento di difficoltà, uno “spazio”

concreto di accoglienza per loro e per i loro figli e “un tempo” in cui possano essere

ascoltate e aiutate nel recupero della loro progettualità individuale in vista di un

reinserimento nella società.

Obiettivo specifico

1.Contribuire alla acquisizione di una maggiore autonomia nella gestione sia dello

spazio abitativo che di quello relazionale, cercando di sostenere e accompagnare la

persona nelle fatiche quotidiane, costruendo il reinserimento nel tessuto sociale e

lavorativo di riferimento.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

1.1 Accogliere le persone del

servizio con la condivisione del

regolamento e delle finalità del

servizio.

5 alloggi arredati, 5 bagni, 1 cucina comune con frigorifero ed

elettrodomestici, 1 sala da pranzo con 15 sedie

1 soggiorno con 1 televisione e 1 radio, 1 giardino interno, 1 Spazio nido

famiglia

1.2 Attivazione di un progetto

educativo individuale. 1 ufficio per riunioni, tavolo, sedie, materiale per cartella individuale.

1.3 Sostenere le donne nella

gestione quotidiana dell'abitazione

e negli impegni quotidiani

5 alloggi arredati, 5 bagni

1.4 Contribuire alla gestione delle

relazioni con il territorio, aiutando

le donne nell'attivazione di

rapporti con altre famiglie,

1 telefono cordless, 5 computer con connessione ad internet, 1 fax, 1

stampante, 1 fotocopiatrice

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organizzazioni pubbliche e private.

Obiettivo specifico

2. L’ospite della struttura è messa nelle condizioni di essere aiutata a

recuperare alcune abilità possedute precedentemente e a riscoprire la

dimensione abitativa e sociale con strumenti relazionali più adeguati.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

2.1 Attivare azioni di

babysitteraggio a favore dei figli

delle donne ospiti per favorire la

crescita positiva dei bambini

1 Spazio nido famiglia, materassini, materiale da cancelleria, 1 radio

2.2 Attivare eventuali consulenze

con psicologi 1 ufficio per riunioni, telefono, fax, connessione a interne, computer,

stampante, cartella individuale. 2.3 Attivare eventuali consulenze

con avvocati volontari

2.4 Favorire l'inserimento di nuovi

volontari nella struttura 1 soggiorno con 1 televisione e 1 radio

Obiettivo specifico 3. Attivare momenti di condivisione con le ospiti della casa sia allo scopo di riscoprire

l'importanza delle relazioni sia per offrire ai bambini ospiti un contesto positivo di

riferimento.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

3.1 Coinvolgere le persone nelle

attività comunitarie con la

condivisione del pasto per 3 volte

alla settimana

1 sala da pranzo con 15 sedie

1 soggiorno con 1 televisione e 1 radio, 1 giardino interno 3.2 Realizzazione di un micronido

interno che favorisca

l’apprendimento di buone prassi

per le mamme e favorisca la

creazione di un buon clima per i

bambini.

Sede di attuazione 5) Codice helios 20654 - Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Palazzolo 80

Obiettivo generale

Offrire alle donne detenute in carcere, che possono accedere ai benefici previsti dalla

legge, la possibilità di usufruire delle misure alternative alla detenzione in un ambiente il

più possibile familiare ed educativo.

Accompagnare le donne nei percorsi di alternativa al carcere con l’obiettivo del

reinserimento nella società e del raggiungimento dell’autonomia personale.

Obiettivo specifico 1. Riabituare le ragazze ai ritmi lavorativi e dare loro una visione del mondo produttivo

diversa da quella precaria e ai limiti della legalità che hanno sperimentato nella loro

esperienza precedente alla detenzione carceraria.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

1.1 Attivazione di un laboratorio

ergoterapico a favore di tutte le

donne ospiti di Casa Palazzolo 80.

2 spazi per laboratori, cuoio, perline, stoffa, macchie da cucire.

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1.2 Curare le pratiche burocratiche

e i controlli relativi alle donne

ospiti.

1 sala educatori

1.3 Attivazione di un progetto

educativo individualizzato. 1 sala comune, 1 sala educatori, 1 sala per colloqui, 1 armadio con la chiave

1.4 Realizzazione di colloqui

periodici per la verifica del

progetto.

1 sala per colloqui

1.5 Coinvolgimento di volontari nei

laboratori per riscoprire

l'importanza delle relazioni.

2 spazi per laboratori, 1 sala comune, 1 telefono cordless, 1 fax, 1 stampante, 1

fotocopiatrice

Obiettivo specifico 2. Collocare e accompagnare le donne, con mutata posizione giuridica, nell’attività

lavorativa.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

2.1 Inserimento di 3 persone

presso la Cooperativa Memphis e

Città Alta

1 telefono cordless, 1 fax, 1 stampante, 1 fotocopiatrice, 1 armadio con la chiave

2.2 Accompagnamento con il

sostegno di una educatrice delle

donne che terminano il percorso

presso Casa Palazzolo 80.

1 sala educatori

2.3 Realizzazione di colloqui

periodici per verificare la buona

realizzazione del progetto

educativo personalizzato.

1 sala comune, 1 sala educatori, 1 sala per colloqui, 1 armadio con la chiave

Obiettivo specifico 3. Le donne del centro sono alfabetizzate e hanno le conoscenze base di

educazione civica.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

3.1 Sostegno all’insegnamento

della lingua italiana a Casa

Palazzolo 80

1 sala comune

3.2 Acquisto del materiale

didattico necessario. 1 sala comune, materiale di cancelleria

3.3 Sostegno nelle attività di studio

fuori dall'orario delle lezioni. 1 sala comune

3.4 Realizzazione degli esami a fine

anno 1 sala comune

Sede di attuazione

6) Codice helios 118683 - Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Padre

Aldo/Sara Casa

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Obiettivo generale

Offrire alle donne la possibilità di staccare per un periodi di 12

mesi dalla loro condizione e vivere in un regime di housing

sociale che permetta loro di essere parzialmente

accompagnate nella quotidianità, aiutate a riappropriarsi della

propria autonomia, sostenute nella ricerca di una autonomia

economica e re-inserite nel contesto territoriale.

Obiettivo specifico

1. Riabituare le ragazze ai ritmi lavorativi e dare loro una visione del

mondo produttivo diversa da quella precaria e ai limiti della legalità

che hanno sperimentato nella loro esperienza precedente.

Azioni

1.1 Attivazione di alcuni laboratori ergoterapici

a favore di tutte le donne ospiti.

1 sala comune, materiale vario per laboratori, cancelleria, computer,

tavoli e sedie.

1.2 Attivazione di un progetto educativo

individualizzato Tavolo, sedie, computer e sala colloqui.

1.3. Realizzazione di colloqui periodici per la

verifica del progetto e loro verifica con le

autorità territoriali competenti.

Tavolo, sedie, computer e sala colloqui.

1.4 Coinvolgimento di volontari nei laboratori

per riscoprire l'importanza delle relazioni.

1 sala comune, materiale vario per laboratori, cancelleria, computer,

tavoli e sedie.

Obiettivo specifico

2. Collocare e accompagnare le donne nell’attività lavorativa e nel

contatto con la comunità territoriale.

.

Azioni

2.1 Accompagnamento alla ricerca del lavoro

in tutte le sue fasi. Tavolo, sedie, computer e sala colloqui.

2.2 Sostegno nella gestione e nel

mantenimento del lavoro, qualora si possibile. Tavolo, sedie, computer e sala colloqui.

2.3 Accompagnamento e inserimento nelle

attività parrocchiali e territoriali.

Sala comune, computer, telefono.

2.4 Accompagnamento e inserimento nella

cura di sé e dei minori con il sostegno dell’asl

territoriale.

Sala comune, computer, telefono.

Obiettivo specifico

3. Le donne del centro sono alfabetizzate e hanno le conoscenze

base di educazione civica e i loro bambini beneficiano di un servizio

di doposcuola

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua

italiana. Sala comune, cancelleria, tavoli e sedie.

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3.2 Realizzazione delle attività di doposcuola

per i minori. Sala comune, cancelleria, tavoli e sedie.

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CARATTERISTICHE DELLE COMPETENZE ACQUISIBILI

27) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo. Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di Scienze Politiche. Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Convenzione per tirocini di stages/tirocini di formazione e orientamento con Università Ca’Foscari di Venezia.

28) Eventuali tirocini riconosciuti: Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo. Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di Scienze Politiche. Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Convenzione per tirocini di stages/tirocini di formazione e orientamento con Università Ca’ Foscari di Venezia.

29) Attestazione delle competenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae Questa voce potrà essere compilata da Caritas Italiana solo dopo l’emanazione delle Linee Guida da parte

del DGSCN.

In collaborazione con la Fondazione Clerici (vedi lettera allegata) verrà organizzato un percorso per la rilevazione,

valutazione e certificazione delle competenze dei giovani in servizio civile per realizzare un Bilancio delle Competenze.

(http://bc.caritaslombardia.it).

Questo Bilancio delle Competenze, predisposto a fine esperienza, è una certificazione personale che attesterà le

competenze/conoscenze acquisite dal giovane sulla base dell’incrocio-raffronto di due fonti informative determinanti:

da un lato l’autovalutazione assistita del giovane stesso sulle proprie competenze e dall’altro la valutazione dei

responsabili di servizio (OLP) sul giovane. Il percorso è struttura in queste fasi:

Incontro con gli Operatori locali di Progetto (OLP) per illustrare il significato dell’azione di rilevazione delle competenze, le modalità tecniche di realizzazione, le corrette modalità di compilazione della “Scheda di presentazione delle strutture ospitanti” (prima dell’attivazione del servizio civile);

Compilazione via web del “Questionario di presentazione del servizio” a cura degli OLP prima dell’avvio del servizio civile;

Presentazione al giovane della metodologia e del processo di valutazione durante il primo incontro di gruppo in Caritas

Compilazione via web del “Questionario di inizio servizio” entro le prime due settimane di servizio

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Dopo 5 mesi compilazione via web del “Questionario intermedio” a cura del giovane Compilazione via web del “Questionario di fine servizio” a cura del giovane, a fine servizio (durante le ultime due

settimane di servizio) Compilazione via web della “Scheda finale di valutazione del giovane”, a cura degli OLP; Predisposizione del documento ”Certificato/attestato delle Competenze acquisite durante il servizio civile” e

consegna al diretto interessato entro 1 mese al termine del servizio civile

FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI

30) Sede di realizzazione (*) Gli incontri di formazione si terranno: 1. a livello diocesano - Sede di Caritas Diocesana Bergamasca - via Conventino, 8 Bergamo - Casa Sara / Casa Padre Aldo - via Armida Barelli, 22 Bergamo - Casa del giovane - via Gavazzeni, 13 Bergamo - Abbazia di San Paolo D’Argon - Via del convento 1, San Paolo d’Argon 2. a livello regionale: - Sede di Caritas Ambrosiana - via San Bernardino, 4 Milano - Centro Paolo VI - Via Gezio Calini, 30 Brescia 3. per la formazione residenziale: - Centro Orientamento Educativo - Via Milano, Barzio (LC) - Istituto S. cuore dei padri Dehoniani - Via Leone Dehon 10, Albino (BG)

31) Modalità di attuazione (*) La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente.

32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)

SI

33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste (*) (NON COMPILARE)

34) Contenuti della formazione (*) (NON COMPILARE)

35) Durata (*) Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore, da completare entro 180 giorni dall’avvio del progetto.

FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEGLI OPERATORI VOLONTARI

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36) Sede di realizzazione (*) La formazione specifica sarà realizzata presso:

- la Sede della Caritas Diocesana Via Conventino, 8 Bergamo, - l’oratorio di Borgo Santa Caterina, Via dei Celestini 4 (Bergamo) - Sara Casa/ Casa Padre Aldo in via Barelli 22, Bergamo - l’Istituto Missionario Dehoniano in Via Leon Dehon, 5 ad Albino (BG), - Casa del Giovane in Via M. Gavazzeni, 12 a Bergamo, - l’Istituto COE di Barzio in Via Milano, - Villa Paradiso in via Cattaneo a Bergamo - il Rifugio Madonna delle Nevi in via Passo S. Marco, Mezzoldo (BG) - Abbazia di San Paolo D’Argon - Via del convento 1, San Paolo d’Argon (Bg).

37) Modalità di attuazione (*) La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente.

38) Nominativo, dati anagrafici e competenze /esperienze specifiche del/i formatore/i in relazione ai singoli moduli (*)

dati anagrafici

del formatore specifico Competenze/esperienze

specifiche modulo formazione

Aldo Lazzari nato a Bergamo il 11/04/1988 LZZLDA88D11A794K

Competenze specifiche sul servizio civile

• Dal settembre 2014 responsabile dell’ufficio Pace della Caritas Diocesana Bergamasca.

Altre competenze

• Dal 2009 educatore presso la cooperativa sociale “L’impronta” con esperienza nella disabilità infantile, disabilità giovanile e disabilità adulta.

• Dal 2011 educatore per la cooperativa sociale “L’impronta” con esperienza nell’ambito delle politiche giovanili del Comune di Orio al Serio.

• Dal 2009 animatore presso l’Ufficio Pastorale Età Evolutiva della Diocesi di Bergamo con compiti formativi e di coordinamento sia di alcuni oratori nel periodo estivo sia del gruppo degli animatori dell’U.P.E.E.

• Dal settembre 2014 dipendente della Caritas Diocesana Bergamasca.

• Dall’ottobre 2014 responsabile per la Caritas Diocesana Bergamasca del progetto “Contaminazione – Anno di volontariato sociale” e referente inter-diocesano del tavolo formativo del progetto.

• Dal 2013 referente per l’Ufficio Pastorale Età Evolutiva e Caritas Diocesana Bergamasca al tavolo di costruzione dell’appuntamento annuale inter-religioso “Costruire ponti nella città”.

→ Conoscenza del gruppo e presentazione di sé;

→ La relazione d’aiuto;

→ Il gruppo come risorsa educativa;

→ Incontro conclusivo

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Giacomo Angeloni nato a Bergamo il 31/10/1981 NGLGCM81R31A794P

Competenze specifiche sul servizio civile:

• Dal 2004 responsabile dei CORSI DI FORMAZIONE PER OBIETTORI CARITAS DIOCESANA e formatore.

• Dal 2006 è accreditato formatore di Formazione generale

Altre competenze:

• Dal mese di dicembre del 2002 Dipendente della Caritas Diocesana Bergamasca

• Dal 2002 al 2004 Operatore dei servizi segno (dormitori, mensa, comunità di seconda accoglienza)

• Dal 2005 svolgo l’attività di coordinamento dei volontari Caritas e di alcune esperienze di servizio all’estero (Kosovo, Romania, Bosnia).

• Da ottobre 2005 rappresento la Caritas diocesana Bergamasca nella Giunta esecutiva dello sportello Scuola Volontariato al USP (ex provveditorato agli studi di Bergamo).

• Per lo stesso progetto ho organizzato un corso di formazione, per gli sportellisti di 50 ore

• Dal 2002 organizza corsi di formazione per gli operatori dei Centri di ascolto Parrocchiali

→ L’ascolto attivo

Paolo Meli nato a Trescore Balneario il 19/02/1968 MLEPLA68B19L388R

• Laurea in Pedagogia, curriculum “Studio, sviluppo e gestione di progetti e servizi socio-educativi e formativi”

• Dal 1992 operatore del “Progetto vivere al sole” in diverse strutture della associazione comunità Emmaus in particolare Casa San Michele, Casa Raphael e il centro diurno Casa Chiara.

• Dal 1993 responsabile dei servizi socioeducativi rivolti a minori e adulti sieropositivi e malati di aids della associazione comunità Emmaus

• Dal 1994 responsabile dei percorsi formativi e di prevenzione dell’HIV/aids e delle dipendenze rivolte a giovani e studenti per la comunità Emmaus.

• Dal 1995 gestione degli spazi di ascolto e di consulenza per persone con HIV/aids.

• Dal 2000 coordinamento e gestione di servizi e progetti rivolti a famiglie con minori in condizioni di fragilità.

• Dal 2000 promozione e gestione di percorsi di formazione per volontari ed educatori.

→ La relazione d’aiuto;

Olivia Osio nata a Vaprio D’Adda il 30/03/1969 SOILVO69C70L667K

• Laurea in lettere moderne

• Master in progettazione sociale conseguito nel 2004

• Responsabile della progettazione sociale presso l’associazione Ulidm di bergamo.

• Responsabile della progettazione sociale presso la Cooperativa Sociale L’impronta di Seriate (Bg)

• Responsabile di un appartamento protetto per persone con disabilità

→ La relazione d’aiuto;

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cognitiva presso la Cooperativa Sociale L’impronta di Seriate (Bg)

• Formatrice presso la Provincia di Bergamo, l’Università di Bergamo, la Cooperativa Sociale “Lavorare insieme” di Almè.

Laura Vitali nata a Bergamo il 28/03/1983 VTLLRA83C68A794J

• Diploma Liceo Linguistico

• Nel 2005 svolge il servizio civile con Caritas Italiana c/o Caritas Diocesana nella sede RSD Istituto Palazzolo di Grumello del Monte (Bergamo) dove l’utenza è composta prevalentemente da donne adulte con disagio psichiatrico;

• dal 2006 al 2008 educatrice di strada per adolescenti problematici con l’Ufficio pastorale età evolutiva di Bergamo e la Cooperativa sociale Alchimia presso il quartiere di Borgopalazzo a Bergamo e l’Oratorio di S. Anna;

• dal 2006 al 2009 educatrice presso la parrocchia di S. Giovanni Battista - Campagnola (Bg)

• dal 2008 al 2010 assistente educatrice con la cooperativa sociale Quadrifoglio presso la scuola secondaria di primo grado di Stezzano (Bg);

• Dal 2011 al 2015 insegnante di sostegno nella scuola primaria presso l’Istituto Figlie del Sacro Cuore a Bergamo

• dal 2015 a oggi: operatrice presso Caritas Diocesana Bergamasca

→ Per scardinare il pregiudizio;

Livia Brembilla Nata a Bergamo il 26/07/1981 BRMLVI81L66A794O

• Laurea triennale in Sociologia

• Laurea specialistica in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali.

• Negli anni dal 1999 al 2004 ha collaborato con l’ufficio pastorale dell’età evolutiva con compiti di formazione per i volontari degli oratori della diocesi di Bergamo.

• Negli ultimi anni 2003 -2008 come volontaria lavora a progetti di reinserimento, sostegno, e tutoraggio delle famiglie dei minori ROM di alcuni campi di Milano

• Dal 2002 formatrice dei volontari della Caritas diocesana di Bergamo.

• Dal 2004 Coordinatrice dei progetti umanitari in Romania per la Fundatia dei volontari Somaschi

• Dal 2005 partecipazione alle indagini di ricerca relative alle condizioni di povertà e disagio delle persone incontrate dalle Caritas in Lombardia per la redazione annuale dei Report sulle povertà e le risorse in Lombardia.

• Dal 2007 al 2009, accompagnamento socio – sanitario di donne appartenenti ad etnia Rom residenti in campi irregolari di Milano.

• Dal 2006 indagine qualitativa mediante

→ Le risorse del territorio per le persone adulte in situazione di disagio ;

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focus group e interviste semi-strutturate ad operatori, volontari e utenti dei Centri di Ascolto della città e della provincia di Bergamo per la redazione del Dossier Nazionale sulle povertà e dell’analisi delle povertà per alcune associazioni di Bergamo.

Milena Vitali nato a Treviglio il 02/11/1978 VTLMLN78S42L400Z

• Dal 2000 al 2003 educatrice presso il centro di pronto intervento “Casachiara” di Verdello.

• Dal 2003 al 2009 educatrice presso la comunità Battaina di Urgnano, in una comunità mamma bambino.

• Dal 2009 al 2015 educatrice presso comunità “la tenda” e “Saracasa” - servizio di housing sociale femminile.

• Dal 2015 educatrice ed operatrice presso il CPAC diocesano Porta dei Cocci Bergamo

→ La comunicazione con le persone adulte in situazione di disagio;

Rota Lucio Nato a Bergamo il 03/03/1971 RTOLCU71C03A794J

• ascolto povertà del terriotrio; gestione e coordinamento del servizio docce e mensa presso il centro pluriservizi Zabulon; creazione di relazioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio; gestione, raccolta e distribuzione di viveri; gestione di gruppi; affiancamento dei ragazzi che vivono periodi di volontariato, stage, alternanza scuola-lavoro.

• dal 2001 ad oggi ; esperienze maturate gestione e coordinamento servizi docce e mensa, creazione di realzioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio del progetto/ attività di coordinamento del Centro Pluriservizi Zabulon; presso l’ente Caritas diocesana Bergamasca

• R.L.S. dell’Associazione Diakonia Onlus dal novembre 2018

→ Sicurezza: informativa sui rischi

Michele Finazzi nato a Calcinate (Bg) il 11/10/1971 FNZMHL71R11B393K

• Dal 2016 ad oggi Psicologo nella comunità di Prima accoglienza del Nuovo Albergo Popolare; coordinatore del progetto NetWork presso la direzione dei servizi sociali ed educativi del comune di Bergamo

• Dal 2003 collaboratore di Caritas Diocesana Bergamasca nei progetti di reinserimento socio-abitativo per persone in condizioni di fragilità psico-sociale.

→ L’elaborazione della frustrazione

Cristina Suardi nato a Calcinate il 28/11/1972 SRDCST72S68B393T

• dal 2007 educatrice presso il centro di primo ascolto della Caritas diocesana Bergamasca

• dal 2003 al 2007 operatrice ed educatrice presso il progetto di housing sociale di Caritas diocesana Bergamasca

• docente di geografia turistica e socio-economica

• Coordinatrice di progetti al contrasto al gioco d’azzardo

• Docente di alfabetizzazione e L2

→ La gestione della cronicità;

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• Operatrice interculturale

Giuseppe Frigeni nato a Bergamo il 22/03/1958 FRGGPP58C22A794H

• Dal 1982 al 1983 operatore sociale presso Cooperativa della Comunità

• Dal 1983 al 1991 collaboratore dell’opera Bonomelli come assistente sociale

• Dal 1991 al 2002 operatore e collaboratore del Ser.T. di Bergamo

• Dal 2003 ad oggi Coordinatore come libero professionista di progetti per i Servizi sociali del comune di Bergamo, Consorzio Solco Città Aperta e Caritas Bergamasca

→ La gestione della cronicità.

39) Nominativo, dati anagrafici e competenze specifiche del formatore in riferimento al modulo concernente “formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale” (*) Rota Lucio Nato a Bergamo il 03/03/1971 RTOLCU71C03A794J

• ascolto povertà del terriotrio; gestione e coordinamento del servizio docce e mensa presso il centro pluriservizi Zabulon; creazione di relazioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio; gestione, raccolta e distribuzione di viveri; gestione di gruppi; affiancamento dei ragazzi che vivono periodi di volontariato, stage, alternanza scuola-lavoro.

• dal 2001 ad oggi ; esperienze maturate gestione e coordinamento servizi docce e mensa, creazione di realzioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio del progetto/ attività di coordinamento del Centro Pluriservizi Zabulon; presso l’ente Caritas diocesana Bergamasca

• R.L.S. dell’Associazione Diakonia Onlus dal novembre 2018

40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste (*)

Gli incontri di formazione specifica si svolgeranno presso le sedi indicate, con cadenza mensile ad eccezione

del mese di agosto.

Ciascuno di questi incontri affronta una tematica correlata al progetto in cui i volontari sono inseriti,

tematica che sarà sempre affrontata con un’esercitazione ludica introduttiva all’argomento, un intervento

più teorico mediante una lezione frontale, un’elaborazione dei contenuti mediante lavori personali e di

gruppo. Le riflessioni emerse si condivideranno in un momento finale di assemblea in cui si privilegeranno

gli scambi tra i volontari; sarà inoltre un momento di verifica dell’andamento del servizio, di condivisione

dei vissuti, di scambio di opinioni, nonché spazio di comunicazione da parte dell’ente circa iniziative ed

informazioni varie ed eventuali.

Laddove possibile agli incontri parteciperanno alcuni “esperti”, che oltre a portare la propria esperienza di

lavoro nel sociale, si interfacceranno direttamente con i giovani sulle varie tematiche affrontate negli

incontri di formazione e nel servizio stesso.

L’insieme di metodologie utilizzate (simulazione, gioco di ruolo, lezione frontale, riflessione individuale,

riflessione a piccoli gruppi, condivisione in assemblea, confronto con esperti) vuole favorire

un’elaborazione e rielaborazione il più completa possibile dell’esperienza di servizio, uno scambio di punti

di vista sulle problematiche, nonché la creazione di legami significativi tra i volontari mediante una

conoscenza reciproca sempre più approfondita e uno sguardo costante al “dopo servizio” grazie all’esempio

di operatori che testimoniano il proprio vissuto quotidiano.

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In quest’ottica la formazione specifica si pone l’obiettivo di fornire un tempo per la riflessione individuale

anche sulla propria vita e sulle proprie scelte, presenti e future, e uno spazio per la condivisione di tali

riflessioni per una crescita reciproca.

La formazione specifica verrà poi approfondita sul campo, ovvero nelle singole sedi operative, attraverso la

metodologia dell’ “imparare facendo”; gli operatori locali di progetto, nonché gli altri operatori,

trasmetteranno competenze attraverso l’esplicazione delle pratiche operative e la riflessione condivisa

della quotidianità.

41) Contenuti della formazione (*)

Contenuti della formazione specifica Attività di progetto a cui si riferiscono i

contenuti

Conoscenza del gruppo e presentazione di sé.

Attività di tipo laboratoriale e ludica per favorire la conoscenza del gruppo

dei volontari inseriti nel progetto. In questa fase si privilegerà una

metodologia interattiva, in modo da favorire scambio tra i membri del

gruppo e un clima di reciproca fiducia tra i giovani in servizio civile e tra

questi e i formatori. A cura di Aldo Lazzari

Tutte le azioni

La relazione di aiuto.

Fondamenti teorici sulla relazione d’aiuto e sul concetto di “guaritore

ferito” . Questa parte teorica della formazione è curata da Paolo Meli. A

seguire, gruppi di confronto tra i giovani in servizio all’interno del progetto

aiutati dai moderatori e facilitatori Olivia Osio e Aldo Lazzari.

Azione 1.2, azione 1.3, azione 1.4

L'ascolto attivo.

L’ascolto è la prima forma di attenzione richiesta ai volontari del progetto

perché vuol dire: costruire relazione con la persona avvicinata, riuscendo

ad andare oltre il suo bisogno espresso; costruire relazioni positive con gli

altri membri dell’équipe; costruire comunione con gli altri. Giacomo

Angeloni accompagna i ragazzi e le ragazze nelle diverse forme di ascolto

attraverso alcune modalità interattive e di confronto.

Azione 1.1, azione 3.1, azione 3.4,

azione 3.5

Sicurezza.

Informativa sui rischi connessi alle attività pratiche di servizio descritte nel

progetto: Tutela benessere fisico e psichico dei giovani: informazioni di

carattere sanitario.

Tutte le azioni

Per scardinare il pregiudizio

Laura Vitali, operatrice della Caritas Diocesana Bergamasca impegnata nel

Centro di primo Ascolto Diocesano e in un campo sinti della provincia di

Bergamo, conduce i volontari del progetto alla scoperta dei pregiudizi

attraverso una formazione frontale nella prima parte e in un’attività

interattiva nella seconda.

Durante l’incontro la formatrice, inoltre, aiuterà i ragazzi ad acquisire gli

strumenti per fare un’analisi critica sulle fonti di informazioni e di come

queste vanno a creare pregiudizi sulla realtà.

Tutte le azioni

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Le risorse del territorio in merito alle persone adulte in situazione di

disagio

Testimonianza di Livia Brembilla (che si occupa dell’Osservatorio delle

povertà ed esperta di Ricerca Sociale) circa i bisogni del territorio emersi

dall’analisi condotta e le risposte che ai bisogni vengono dati dallo stato,

dal comune in senso stretto, dalle associazioni di volontariato.

Aldo Lazzari, responsabile del volontariato in Caritas diocesana

Bergamasca, proporrà una riflessione sul ruolo dei volontari nella

risoluzione di problematiche sociali; acquisizione di chiavi di lettura della

realtà circostante. Ai contenuti teorici segue una discussione interattiva

sulle realtà di servizio vissute dai ragazzi, con uno scambio reciproco circa

le problematiche incontrate, le risposte che vengono dal territorio, le

lacune riscontrate.

Azione 1.2, azione 2.2, azione 2.3,

azione 4.3, azione 4.4

La comunicazione con le persone adulte in situazione di disagio:

l’incontro verterà sull’acquisizione di tecniche di comunicazione efficace,

con nozioni relative alla prossemica, all’Intercultura, alla comunicazione

verbale e non-verbale, al linguaggio del corpo. Si cercherà di declinare i

contenuti teorici con esempi pratici e simulazioni, in particolare ci si

riferirà ai destinatari del servizio con cui quotidianamente i giovani si

trovano ad interagire. Relazione di Milena Vitali, sulla tematica della

comunicazione verbale e non verbale, nonché sulle tecniche di

comunicazione.

Azione 1.2, azione 2.1, azione 3.1,

azione 3.3, azione 3.4, azione 3.5

L’elaborazione della frustrazione

Nel lavoro educativo con le persone adulte che si trovano in situazione di

disagio la frustrazione è uno dei fattori più frequenti che s’incontrano.

Aiutati da Michele Finazzi, i ragazzi coinvolti nel progetto rileggeranno le

loro esperienze per trarre spunti dalle situazioni che li hanno fatti sentire

frustrati.

azione 2.2, azione 4.1, azione 4.2

Il gruppo come risorsa educativa

Il gruppo può essere visto come un elemento mediatore nelle azioni

educative di disturbo rispetto alle azioni da portare a termine. Attraverso

questo modulo di formazione, Aldo Lazzari accompagnerà i ragazzi a

comprendere invece la risorsa del gruppo come elemento “motore” di

processi buoni e significativi per chi ne fa parte.

Tutte le azioni

La gestione della cronicità

Tra i diversi fattori che ruotano attorno al disagio c’è la cronicità. Questa

situazione è anche una delle più difficili da accettare e da sradicare da una

persona. Con Cristina Suardi e Giuseppe Frigeni ci si dividerà in gruppi per

analizzare le situazioni di cronicità che si potrebbero incontrare nei diversi

progetti.

azione 1.2, azione 2.2, azione 3.4

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Incontro conclusivo: Aldo Lazzari proporrà un momento interattivo per

rileggere e rielaborare l’intera esperienza vissuta, riflettendo

attentamente sull’evoluzione delle proprie aspettative nel corso dell’anno,

sull’impatto che l’esperienza di servizio ha dimostrato sulle dinamiche

relazionali e personali, sulle competenze acquisite e su come utilizzarle

nella propria vita futura.

Tutte le azioni

42) Durata (*) La durata degli incontri di formazione specifica è di 72 ore complessive.

ALTRI ELEMENTI DELLA FORMAZIONE

43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto (*) (NON COMPILARE)

23/11/2018

Il Direttore della Caritas Diocesana