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1 SCHEDA PER LA DOCUMENTAZIONE REGIONALE 1. DATI DI CONTESTO TITOLO DEL PROGETTO IL GIARDINO DELLE “MERAVIGLIE” SERVIZIO/I EDUCATIVO/I SERVIZI EDUCATIVI COMUNE DI RIMINI CHE LO REALIZZANO SEDE/I DEL PROGETTO ATELIER DELL’INFANZIA IL DELFINO PROGETTO NUOVO PROGETTO GIA’ATTIVO DALL’ANNO PROGETTO CHE COINVOLGE PIU’ ENTI TERRITORIALI GRUPPO DI LAVORO Atelierista Maria Grazia Ricci, Loredana Pacassoni, Claudia Mattioli, Piera Mastragostino, Maria Grazia Gamberini, Anna Nanni, Eleonora Andruccioli, Milena Grittani, Maddalena Tosi, Silvia Cevoli, Loretta Narcisi, Maria Grazia Raggini, Gruppo Coordinamento: Dott.ssa Raffaella Giorgi REFERENTE DELLA SCHEDA Atelierista Maria Grazia Ricci COLLABORAZIONI ESTERNE DESTINATARI POTENZIALI DEL PROGETTO BAMBINI GENITORI EDUCATORI INSEGNANTI AUSILIARI ALTRI: n. 98 n. 98 famiglie n. 3 7 n. 4 n. 2 cuoche DI CUI 2……….. IN SITUAZIONE DI HANDICAP/DISABILITA’ 3……….. IN SITUAZIONE DI DISAGIO SOCIALE 7……….. PROVENIENTI DA PAESI STRANIERI

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SCHEDA PER LA DOCUMENTAZIONE REGIONALE

1. DATI DI CONTESTO

TITOLO DEL PROGETTO

IL GIARDINO DELLE “MERAVIGLIE”

SERVIZIO/I EDUCATIVO/I SERVIZI EDUCATIVI

COMUNE DI RIMINI

CHE LO REALIZZANO

SEDE/I DEL

PROGETTO

ATELIER

DELL’INFANZIA

IL DELFINO

PROGETTO NUOVO

PROGETTO GIA’ATTIVO

DALL’ANNO

PROGETTO CHE COINVOLGE

PIU’ ENTI TERRITORIALI

GRUPPO DI

LAVORO

Atelierista Maria Grazia Ricci, Loredana Pacassoni, Claudia Mattioli, Piera Mastragostino, Maria Grazia Gamberini, Anna Nanni, Eleonora Andruccioli, Milena Grittani, Maddalena Tosi, Silvia Cevoli, Loretta Narcisi, Maria Grazia Raggini, Gruppo Coordinamento: Dott.ssa Raffaella Giorgi

REFERENTE

DELLA

SCHEDA

Atelierista Maria Grazia Ricci

COLLABORAZIONI

ESTERNE

DESTINATARI POTENZIALI DEL PROGETTO

BAMBINI GENITORI

EDUCATORI INSEGNANTI AUSILIARI ALTRI:

n. 98

n. 98 famiglie n. 3 7 n. 4 n. 2 cuoche

DI CUI N° 2……….. IN SITUAZIONE DI HANDICAP/DISABILITA’

N° 3……….. IN SITUAZIONE DI DISAGIO SOCIALE

N° 7……….. PROVENIENTI DA PAESI STRANIERI

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1.2 CARATTERISTICHE GENERALI DEL PROGETTO

MOTIVAZIONI Il giardino vissuto come aula decentrata, offre ai bambini un pretesto di gioco-laboratorio.

Lo spazio giardino, mette in atto il desiderio di ricercare, di scoprire, di curiosare, d’immaginare,

ed anche la capacità di meravigliarsi.

“…Molti bambini, forse perché sono loro stessi piccoli e più vicini di noi al suolo, notano e

godono. le cose piccole e poco appariscenti. Cominciando così, è facile condividere le bellezze

che usualmente ci sfuggono perché guardiamo troppo in fretta e vediamo il tutto, ma non i

particolari. Una parte delle opere d’arte più squisite della natura sono in miniatura, come lo sa

chiunque abbia guardato con la lente d’ingrandimento un fiocco di neve..da R.Carson The sense

of Wonder (il senso della meraviglia) ed .Harper and Row, New York 1956, nuova ed.Harper

Collins1998 ..”

L’atelierista come regista educativa, coinvolge i bambini a piccoli gruppi (dai sei agli otto bambini

per gruppo) in un gioco di osservazione, di scoperta, di elaborazione, di riflessione, prendendo

come pretesto la figura di un personaggio magico, Il Folletto-Mago (presente nella storia Le

avventure di Trasp, creata dal gruppo atelier del Comune di Rimini), in modo che il giardino

diventi uno spazio delle meraviglie attraverso gli occhi dei bambini.

Il giardino si trasforma in uno spazio dove “oziare per apprendere”, dove è possibile perdere

tempo ad osservare la vita delle piante, di piccoli animaletti, sporcarsi con la terra, giocare

simbolicamente, attraverso composizioni con piante, fiori, sassi, rametti, odorare, condividere e

confrontare scoperte e fantasie.

Le caratteristiche del giardino, rivelano l’importanza dello spazio esterno della scuola come risorsa

educativa e non solo come luogo di sfogo, dando la possibilità di apprendere informazioni rispetto

l’ambiente naturale.

Il recupero del giardino scolastico come ambiente educativo garantisce ai bambini una armonia di

apprendimenti che trasformano gli aspetti teorici (la natura che si trasforma nel passare delle

stagioni, ecc), in conoscenze tangibili che meravigliano, stupiscono, emozionano rimanendo

impresse positivamente nella mente.

I bambini potranno tranquillamente esplorare gli angoli del giardino della scuola, l’atelierista si

prenderà cura di fare in modo, attraverso l'osservazione e il dialogo, che i materiali che i bambini

ricercheranno e utilizzeranno, possano essere idonei alla realizzazione di micro-progetti

estemporanei.

In un giardino sicuro, i bambini portano avanti i loro progetti riprendendoli anche per diversi

giorni, prendendo possesso dello spazio e trasformandolo con le loro opere.

Le esperienze in giardino porteranno i bambini a sperimentare con tutto il corpo ( manipolare,

piegare, sollevare, portare, spingere, trainare, salire, scendere, ecc.), ad imparare a ragionare su

come risolvere un problema ed ottenere un risultato pensato, a superare frustrazioni durante un

conflitto con i compagni durante la realizzazione di un progetto, a giocare simbolicamente con

materiali naturali, ad osservare i cambiamenti mescolando elementi diversi (acqua, terra, erba,

foglie, ecc..).

Un ulteriore scoperta sarà quella di portare l'attenzione dei bambini all'importanza di rispettare il

giardino come un “bene prezioso” per un benessere vitale e scoprire che tutte le “oasi naturali”

sono indispensabili per la vita sulla terra.

Il gioco di scoperta in giardino potrà contribuire ad affinare la fiducia in se stessi attraverso la

collaborazione con altri, incanalando positivamente l’energia e l'esuberanza naturale dei bambini,

senza la pretesa di chi è il più bravo, condividendo generosamente capacità ed idee: “Atelidea” e

il gioco continua.

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FINALITA’

utilizzo dei materiali (foglie, fiori, terra, rametti, ecc.) che la natura regala con

consapevolezza e creatività,

conoscenza delle caratteristiche delle piante in relazione alle loro peculiarità, contrasti

armonici (forme, proporzioni, colori),

profumi da scoprire (cortecce, foglie, fiori, erba, resina, terra),

sapori (erbe aromatiche, frutti),

osservazione degli animali richiamati dalle piante (farfalle, bruchi, uccelli, insetti),

scoperta di un tempo fluido, durante il quale gli eventi e micro eventi sono scanditi con

gradualità, in un tempo ciclico (vita delle piante, trasformazione nelle stagioni) che non è

dipendente dalla nostra volontà.

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TAPPE O

AMBITI

ORGANIZZATIVI

Dalle ore 8:00 alle ore 9:30 allestimento dei materiali o documentazione

Dalle ore 9:30 alle ore 12:15 realizzazione atelier

Dalle ore 13 alle ore 14 riordino dei materiali e recupero documentazione ( fotografica, grafico-

pittorica, conversazioni, descrizione attività previste su scheda Gred)

Organizzazione: piccoli gruppi di bambini ( due/tre gruppi da circa bambini 6/9):

per intersezione durante l’esperienze esplorative /manipolative

per età omogenea durante esperienze dove emergono competenze specifiche.

Spazi utilizzati:

interni:

Atelier

Salone, per esperienze in cui è necessario che i bambini abbiano la possibilità di muoversi più

agilmente.

Esterni

Giardino

Campi d’esperienzia:

il mondo e la natura,

il corpo e il movimento,

immagini, suoni, colori.

.

Ambiti:

narrativo-espressivo,

Fruizione Atelier:

All’esperienze in atelier nel mese di ottobre inizieranno solo i bambini di quattro e cinque anni, per

dare la possibilità sia ai bambini del nido (sezione cerniera) che del primo anno di scuola

dell’infanzia di realizzare un inserimento tranquillo senza troppe sollecitazioni, che potrebbero

creare un senso di confusione mentale, per quanto riguarda sia le nuove relazioni tra adulti e

bambini, e sia per i cambiamenti di contesti spaziali (aula, atelier).

I bambini del nido e i bambini di tre anni inizieranno a fruire dell’atelier nel mese di Novembre,

durante i primi laboratori sarà richiesta la presenza di una educatrice o insegnante, in modo che lo

spazio atelier venga gradualmente assimilato.

L’atelierista precedentemente all’ingresso in atelier predisporrà la conoscenza dei bambini (ottobre),

andando nelle aule dopo lo spuntino (ore 9.15) attraverso giochi di presentazioni (borsa magica

con peluche rappresentanti i simboli delle aule, gatto, elefante, cagnolino, coniglietto), narrazioni di

fiabe, canzoncine.

In atelier i bambini saranno organizzati su quattro giorni alla settimana:

Lunedi aula Gatti (quattro anni)

Martedi aula Dumbo (cinque anni)

Giovedi aula Cuccioli (tre anni)

Venerdi aula Coniglietti (nido cerniera trentaquattro mesi)

La disposizione organizzativa settimanale sarà variabile in base alle attività d’intersezione o per

motivi vari in rapporto ad eventi in relazione a festività, uscite didattiche, altro.

Il Mercoledi le atelieriste sono distaccate per realizzare video-narrazioni e realtivi laboratori,

su richiesta, nelle Scuole dell’infanzia Comunali e Statali.

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INCONTRI DI

PIANIFICAZIONE

DEL PROGETTO

Collettivi atelierista con le insegnanti e coordinatrice di riferimento

METODOLOGIE

PREVISTE

Narrative

percettivo-sensoriali

Multimediali

Grafico-Pittoriche

Sonore

TEMPI

01/10/2012- 04/02/2013

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1.3 IPOTESI ORGANIZZATIVA

ATTIVITA’ PREVISTE

(SCANDITE PER TAPPE O AMBITI)

OBIETTIVI TEMPI

Conoscenza dei bambini attraverso,

giochi animati, narrazioni, filastrocche.

Conoscere una nuova figura professionale

(atelierista) utilizzando modalità ludiche per

instaurare una conoscenza relazionale.

Prima settimana di Ottobre

Video–narrazione della fiaba

“L’avventura di Trasp” e laboratorio

con materiali vegetali raccolti nel

giardino della scuola (erbe, fiori,

foglie).

I bambini utilizzeranno materiali,

naturali, fogli di acetato trasparente,

colori acquerellabili, fogli per la

plastificazione a caldo, per documentare

le loro scoperte in giardino (mostra

salone della scuola).

Le foglie o altri materiali naturali,

serviranno anche per realizzare stampe

su “tessuto non tessuto” (materiale

che fa passare luce), per documentare i

materiali ricercati e allestire una parte

del salone.

Scoprire il giardino della scuola come ambiente

naturale.

Ricercare materiali ( piante, foglie, fiori) in base

ad alcune peculiarità: colore, forma, profumo,

interpretazioni simboliche personali.

Osservare i materiali raccolti descivendone

verbalmente le caratteristiche (forma,

dimensioni, colore, texture, odore).

Individuare i materiali raccolti in base alle

caratteristiche che li distinguono per realizzare

composizioni su di una superficie trasparente, in

modo da osservarli su ambedue i lati(sopra-

sotto).

Riprodurre i materiali raccolti graficamente.

Osservazione delle composizioni (naturali e

grafiche) con l’ausilio della lavagna luminosa

per verificare attraverso le sagome ingrandite le

caratteristiche individuate dal vero.

Seconda, Terza e Quarta

settimana di Ottobre

Trasformazione di una parte del

giardino attraverso un gioco-visivo:

i bambini realizzeranno delle basi

colorate e trasparenti, come l’aquilone

Trasp, protagonista della fiaba

appresa,attraverso la video narrazione

animata.

Le composizioni affisse ai vetri delle

finestre renderanno la percezione visiva

esterna del giardino colorata, con

proiezione di segni sfaccettati come

guardando da un caleidoscopio.

Dopo il gioco visivo sui vetri, le

composizioni colorate saranno collocate

nel giardino in base all’ipotesi dei

bambini, per scoprirne le combinazioni

mimetiche.

Gli strumenti che saranno utilizzati per

le sperimentazioni di ricerca del colore,

forma e trasparenza saranno:

lavagna luminosa, piano luminoso,

acetati trasparenti e colorati.

Comprendere attraverso la percezione visiva il

significato di trasparenza e di mimetizzazione.

Prima, Seconda, settimana

di Novembre.

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Uscita didattica in un ambiente naturale

“selvaggio” (campagna, fiume) per fare

delle osservazioni e scoperte delle

caratteristiche della natura (alberi,

piante, acqua, sassi, terra, sabbia,

piante, colori, spazio, ecc.), in modo

che i bambini abbiano la possibilità di

creare associazioni e nuove

informazioni rispetto allo “spazio

giardino” della scuola.

Confrontare l’ambiente giardino con un

ambiente naturale selvaggio.

19 Novembre (aula Dumbo

cinque anni), 22 Novembre

(aula Gatti quattro anni).

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Le uscite didattiche diventeranno un

opportunità di riflessioni in seguito alle

osservazioni realizzate nei due contesti

naturali, rafforzate dalle

documentazioni fotografiche e dai

materiali raccolti “sul campo”.

Nel giardino della scuola sarà realizzata

effettuata un’osservazione esplorativa,

una raccolta di materiali, e una

documentazione fotografica per

osservare le differenze che lo

identificano rispetto un ambiente

aperto e “selvaggio” (bambini di quattro

e cinque anni).

I materiali raccolti saranno analizzati

attraverso la percezione sensoriale e

classificati in base a dei criteri logici per

conoscere le varie tipologie e qualità :

forma, colore, grandezza, lunghezza,

spessore, pesantezza, leggerezza, ecc.

I materiali diventeranno per i bambini,

un’opportunità per creare composizioni

attraverso un gioco di interpretazioni e

progettazioni fantastiche.

I bambini del nido e del primo anno

della scuola dell’infanzia saranno

stimolati ad esplorare alcuni angoli del

giardino, allestiti con alcuni materiali

(sassi colorati, sabbia di fiume, foglie,

sabbia di quarzo colorata) per

provocare curiosità ed attenzione nei

confronti dell’ambiente e non solo delle

attrezzature ludiche.

I bambini potranno liberamente,

inventare costruzioni simboliche con i

materiali trovati per “magia” (forse

lasciati dal Folletto_Mago) e con quelli

che il giardino naturalmente produce.

L’alchimia dei materiali che si creerà,

darà modo ai bambini di esprimere una

parte della loro identità.

A questa esperienza in un secondo

momento, saranno coinvolti anche i

bambini delle altre sezioni, per creare

momenti di intersezione in un

interscambio di idee, emozioni.

I bambini più piccoli coinvolgeranno

quelli più grandi, affinché i “piccoli” si

possano sentire protagonisti di una

situazione e i “grandi” fruitori di un

gioco, durante il quale sarà focalizzato

il senso del rispetto dell’altro,

l’attesa,la riflessione, la pazienza e un

tempo lento e dilatato.

Scoprire le differenze che caratterizzano i due

contesti spaziali: giardino/campagna, fiume.

Ipotizzare micro/progetti con i materiali raccolti

sia nell’ambiente campagna/fiume, sia nel

giardino della scuola per scoprire differenze e

similitudini.

Terza e Quarta settimana di

Novembre.

Prima settimana di Dicembre.

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Alcuni materiali saranno utilizzati per

realizzare dei percorsi di percezione

sensoriali, utilizzando dei contenitori

utili a sperimentare con il corpo (scatole

tattili).

I percorsi saranno organizzati

dall’atelierista sia nel salone della scuola

che in atelier:

1. Ricerca esplorativa tattile

2. Ricerca esplorativa visiva,

olfattiva, sonora, gustativa.

Scoperta delle caratteristiche dei materiali

attraverso una ricerca percettiva/sensoriale

Seconda settimana di

Dicembre

I materiali analizzati saranno utilizzati

dai bambini del nido e di tre anni, per

realizzare delle tavole sensoriali per

documentare l’esperienza vissuta.

Le tavole saranno collocate su un

pannello, ad altezza di bambino in modo

che i bambini nella continuazione della

sperimentazione siano autonomi:

scelte delle tavole

espressioni verbali delle loro

sensazioni

interpretazioni narrative

I bambini di quattro e cinque anni

saranno invitati dall’atelierista a

individuare quali parti del giardino a

loro piacciono di più.

L’atelierista consegnerà ai bambini tre

macchine fotografiche digitali per

documentare i loro angoli preferiti del

giardino.

Conversazione durante la proiezione in

grande schermo delle fotografie, sul

perché delle loro preferenze.

Individuare alcuni materiali in riferimento a

delle sensazioni personali.

Terza settimana di Dicembre

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Al ritorno dalle vacanze Natalizie i

bambini saranno invitati dall’atelierista a

fare “una passeggiata” nel giardino della

scuola per verificare se qualcosa è

cambiato o è rimasto tutto uguale

(bambini quattro e cinque anni).

Gli angoli del giardino preferiti dai

bambini, saranno da loro stessi di nuovo

fotografati, per verificare se sono

avvenuti dei cambiamenti.

Le fotografie verranno riviste e

confrontate attraverso una proiezione in

grande schermo, per osservare i

particolari .

I bambini del nido (coniglietti) e di tre

anni (cuccioli), andranno a passeggiare

nel giardino per percepire, le

caratteristiche che il giardino offre in

quel momento temporale e ritrovare

qualche materiale da loro conosciuto

attraverso l’esperienza sensoriale.

Ipotizzare come il passare del tempo influisce

sulla natura.

Seconda settimana di

Gennaio.

Ai bambini di quattro e cinque anni

l’atelierista proporrà di realizzare dei

piccoli progetti grafici in bianco e nero,

riguardo ad un loro giardino ideale.

Le fotografie degli angoli del giardino

fotografati da loro stessi potranno

essere il pretesto per fare emergere

“idee”.

Ai bambini del nido e di tre anni sarà

proposto di creare con i materiali

conosciuti dei piccoli quadri utilizzando

basi di scagliola o cemento, per lasciare

tracce di un’esperienza, vissuta con il

corpo ma interiorizzata mentalmente.

I piccoli quadri saranno collocati nel

giardino della scuola e creeranno una

piccola “strada” delle sensazioni.

Cooperare per progettare uno spazio esterno da

condividere con altri.

Individuare materiali naturali che hanno un

particolare significato sensoriale da condividere

con altri.

Terza e Quarta settimana di

Gennaio

I progetti “del giardino ideale”, e i

piccoli quadri materici, prima di essere

messi in mostra, saranno confrontati tra

i bambini per condividere idee ed

esperienze.

Condividere esperienze significative per sé e per

gli altri.

Quinta settimana di gennaio

La visione di alcuni momenti (foto-

video) di esperienza in atelier, sarà per i

bambini un modo per recuperare la

memoria interiore di un percorso di

esperienze vissute con gli amici e una

figura professionale (atelierista) che ha

condiviso con i bambini alcuni momenti

della loro vita.

I filmati saranno messi in visione nel

salone negli orari di entrata ed uscita,

per coinvolgere le famiglie sugli aspetti

progettuali del percorso atelier.

Il progetto ATELIER, si integrerà al

progetto didattico della scuola per

quanto riguarda la tematica e i Campi

Di Esperienza.

Rendere partecipi le famiglie ad un percorso

didattico attraverso una documentazione

digitale (foto-video).

Prima settimana di Febbraio.

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STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI

Diario di osservazione

√Videoregistrazioni

√Fotografie

√Produzioni grafiche dei bambini

√Conversazioni con i bambini

Griglie osservative

Relazioni scritte

Colloqui con i genitori

√Questionari per i genitori

√Altro:riunioni di sezione con le

famiglie……………………………………..

STRUMENTI PER LA DIFFUSIONE DEL PROGETTO

Assemblea aperta al pubblico

Conferenza-Dibattito

√Festa

√Mostra

Pubblicazioni editoriali

Articoli su stampa locale

√Sito internet

√Altro: documentazione digitale per le

famiglie e archivio atelier presso Servizi

Educativi………………………….

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2. ATTIVITA’ REALIZZATE NEL PERIODO:

DATA DESCRIZIONE ATTIVITA’ RIFLESSIONI ALLEGATI

Dal

01/10

Al

05/10

L’atelierista si presenta ai bambini con una

borsa “magica” contenente un libro per ogni

sezione (ogni libro era indicato secondo

l’età dei bambini, avente come argomento il

giardino e la natura)

In ogni sezione, l’atelierista interagisce con i

bambini attraverso una narrazione animata,

utilizzando i peluche rappresentanti

simbolicamente le quattro sezioni:

Coniglietti, Cuccioli, Gatti, Dumbo.

L’ultimo giorno della settimana è stato

utilizzato per continuare la conoscenza con i

bambini, realizzando giochi motori con basi

musicali come inizio rituale delle attività in

atelier.

Dal

08/10

Al 12/10

L’atelierista allestisce lo spazio atelier

coprendo le pareti con tessuto non tessuto

bianco, per creare una base sia dove

proiettare immagini, utilizzando due

strumenti fondamentali per realizzare effetti

visivi e narrativi:

proiettore digitale

lavagna luminosa.

La video-narrazione dal titolo “L’avventura

di Trasp” creata dal Gruppo Atelier del

Comune di Rimini è stata un pretesto per

aprire la fruizione in Atelier in un contesto

“narrativo e creativo di sensazioni,

emozioni, idee” da potere condividere.

La storia di Trasp essendo inedita, fuori dai

circuiti abituali dei bambini, narrata dal vivo,

coinvolge i bambini interessandoli e

provocando in loro riflessioni, inoltre i

concetti che contiene s’integrano ai campi di

esperienza che fanno riferimento sia la

progetto della scuola che dell’atelier.

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Dal

15/10

Al 19/10

La video-narrazione ha entusiasmato e

meravigliato i bambini, creando in loro la

curiosità di approfondire la conoscenza

dello spazio “ambiente” naturale di vita sia

dell’aquilone Trasp che del Folletto

( cielo/terra/giardino).

Prendendo come riferimento “Il Folletto”

che creava con le erbe del suo giardino

ricette magiche, l’atelierista propone ai

bambini (4/5 anni) di cercare nel giardino

della scuola piante, fiori, foglie particolari,

per scoprire che anche in un ambiente

abituale e reale esistono elementi da

analizzare in modo nuovo e non scontato,

ogni cosa che la natura regala ha un

significato che ci fa “aprire gli occhi e la

mente.

I bambini ha piccolo gruppo (da sette a nove

in base alla presenza giornaliera in aula),

sono invitati dall’atelierista in atelier a

confrontarsi (ipotesi: nel giardino del

Folletto quale tipo di piante ci potevano

essere…) prima di realizzare “una

passeggiata nel “giardino della scuola”.

I bambini stimolati dall’idea di giocare al

Folletto Mago, partono alla ricerca,

concentrando il loro interesse verso la

scoperta di alcune piante spontanee: malva,

tarassaco, finocchio selvatico, edera, uva

fragola, erba cipollina, foglie di pioppo,

erba, margherite.

I bambini esprimono meraviglia e stupore

nei confronti di quel luogo ricco di

sensazioni e scoperte che profuma secondo

loro di “terra magica del Folletto”,

mostrando con entusiasmo tutto quello che

trovano sia tra di loro che all’atelierista:- ho

trovato la pianta che si chiama Dente DI

Leone (Tarassaco) la chiamano così

perché intorno ha le punte; ho trovato una

foglia tutta bianca (Edera); questa erba

ha un po’ di puzza (Cipollina); io ho

trovato una foglia trasparente è come

l’aquilone Trasp (foglia di pioppo

macerata dove sono visibili solo le

nervature); guarda foglie a forma di cuore

(Pioppo).

I materiali raccolti vengono collocati in un

cestino, in atelier i bambini li osservano

cercando di trovare differenze, similitudini,

di colori, forme, texture, categorie di piante.

libro-Le avventure di

Trasp.pdf

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Dal

22/10

Al 31/10

I materiali raccolti in giardino e portati da

casa (foglie di edera, pioppo; castagno; vite

selvatica; fiori di tarassaco; soffioni;

margherite; erba cipollina; finocchio

selvatico; tiglio; ecc.) sono utilizzati dai

bambini per creare composizioni, le quali

fanno emergere nella mente dei bambini

fantasie narrative.

I bambini si confrontano scambiandosi idee

e racconti.

L’atelierista presenta ai bambini un modo

per “fissare le composizioni” utilizzando

fogli da plastificazioni e il relativo strumento

(macchina plastificatrice).

Nei bambini emerge meraviglia nell’attesa di

vedere il risultato, ed alcuni si cimentano nel

provare la nuova tecnica per realizzare un

“erbario”.

I bambini facendo riferimento alle magie del

folletto che trasformava le “erbe” in colori,

pongono sul “quadro erbario” un foglio di

acetato trasparente, gli elementi naturali

dopo averli osservati, sono trasformati

attraverso i colori usati a piacimento dei

bambini.

Nel momento che il foglio di acetato è

spostato, i bambini confrontano il risultato

fantastico da quello reale.

I due prodotti (composizione con foglie e

fiori e relativa trasposizione colorata)

composti sono stati messi in mostra sia nel

salone che nelle aule.

Quadri erbari trasparenti

..\s3\osserv-

comp\P1050962.jpg

.-

comp\P1060182.jpg..\s3.

.\s3\osserv-

comp\P1060142.jpg

\

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Dal 5/11

Al 9/11

In atelier le composizioni (foglie e fiori e

relativa trasposizione colorata), sono state

condivise dai bambini, attraverso u no

scambio di riflessioni e interpretazioni

personali.

La lavagna luminosa è stata uno strumento

indispensabile, per visionare i prodotti dei

bambini.

I bambini a piccoli gruppi, per età

omogenea, hanno visionato le proiezioni

ingrandite dei loro prodotti:

le composizioni vegetali e

cromatiche, ingrandite attraverso

l’effetto della luce, si sono

trasformate in ombre magiche, che

hanno dato il pretesto ai bambini

d’immaginare ed inventare racconti

con un contesto fantastico e reale

(ricordi personale).

Le proiezioni delle composizioni,

hanno dato l’opportunità ai

bambini di realizzare associazioni

riguardo alle forme e qualità dei

materiali ( foglie,fiori rametti, ecc).

scelti. I due prodotti, composizione

con foglie e fiori e relativa

trasposizione colorata, sono stati

messi in mostra nel salone e nelle

aule dei bambinmi di quattro e

cinque anni.

Bambini aula nido cerniera e di tre anni della

scuola dell’infanzia.

I bambini hanno partecipato alla narrazione

animata della storia “L’avventura di Trasp2.

La storia ha stimolato i bambini ad

esprimersi sia attraverso attività motorie e

gestuali di respirazione (volo aquilone,

soffio del vento, percezione del colore).

Dopo la visione della storia, l’atelierista ha

coinvolto i bambini in un gioco di colori e

trasparenza, con l’ausilio della lavagna

luminosa, per fare percepire ai bambini.

l’effetto della luce su fogli trasparenti e

colorati, cubetti trasparenti riempiti d’acqua,

stoffe colorate.

Il gioco di colori ha fatto emergere in alcuni

bambini le caratteristiche del protagonista

della storia Trasp l’aquilone trasparente che

si colorava grazie alle magie del Folletto-

Mago.

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Dal

12/11

Al

16/11

Bambini: nido/3/ 4/5 anni

Realizzazione di quadri trasparenti

utilizzando acetati trasparenti neutri e

acetati trasparenti colorati (rosso, verde,

gialli, blu, arancione).

I bambini dopo avere visionato le sequenze

della storia di Trasp nelle quali avveniva la

sua trasformazione (da trasparente a

colorato grazie alle pozioni magiche

realizzate dal folletto con le piante) creano

dei pèiccoli Trasp, tagliando in forme

diverse gli acetati colorati e successivamente

incollati su basi di acetati di colore neutro.

I quadri trasparenti e colorati sono stati un

pretesto per osservare il giardino come da

un caledoiscopio.

I bambini hanno osservato i particolari del

giardino descrivendone le caratteristiche in

base alla percezione visiva attraverso

La visione dei piccoli Trasp (l’abero di pino

ha il tronco metà verde e metà giallo non è

più marrone e sembra più liscio…le foglie si

sono trasformate sono un po’ viola…).

Questo gioco a colori è servito a provocare

una approfondita osservazione dei

particolari degli elementi del giardino in

modo non casuale.

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22/11

L’atelierista ha proposto alle insegnanti di

realizzare due uscite al fiume Marecchia per

coinvolgere i bambini alla scoperta di un

ambiente naturale e selvaggio per creare

confronto con l’ambiente naturale e curato

del giardino della scuola.

Alla prima uscita didattica hanno

partecipato i bambini di quattro anni (aula

gatti), è stata un’opportunità di nuove

scoperte naturalistiche in relazione alle

caratteristiche del giardino della scuola.

I bambini hanno osservato piante selvatiche

introvabili nel giardino a scuola:

bacche di rosa canina dalle qualità

terapeutiche perché ricche di vitamina C,

canne palustri, borragine, ecc.

L’incontro con un cacciatore ha destato

curiosità nei bambini, i quali hanno

cominciato a porgli delle domande riguardo

il fucile e il cane:- a cosa serve il fucile, dove

va il cane, perché quel “signore” gira con il

fucile …, il cacciatore ha risposto dicendo

che andava a passeggiare con il suo cane

eludendo all’uso del fucile per andare a

caccia.

Durante l’uscita sono stati raccolti materiali

da portare a scuola per poterli manipolare e

analizzare: sassi, rami, bacche di rosa

canina, foglie, argilla.

La scoperta del fiume Marecchia ha

creato nei bambini meraviglia perché

non si aspettavano d’immergersi in

un luogo dove sperimentare a pieno

uno spazio aperto immergendosi

nella natura, e scoprire, materiali

come sabbia, argilla, sassi, potere

fantasticare: alcuni bambini hanno

immaginato di vedere sotto un sasso

nell’acqua il folletto, una piccola

cascata è diventata quella dove

l’aquilone Trasp si era lavato dai

colori magici che lo avevano

trasformato da trasparente a

colorato.

Fotografie

Video

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19 e

23/11

Ai bambini di tre anni e del nido-cerniera,

l’atelierista propone di cercare nello spazio

esterno retrostante il fabbricato scolastico

alcuni materiali regalati dalla natura: foglie,

rametti, erba, ecc.

I bambini essendo stati dotati di stivaletti di

gomma e abbigliamento che li proteggeva

dal freddo e dall’umidità, hanno potuto

esplorare, raccogliere elementi per loro

interessanti, correre nell’erba, scoprire che

l’aria pungente pizzicava la pelle, certa erba

aveva la puzza, le foglie non erano tutte

uguali sia come forma e dimensione che

come colore.

Gli elementi raccolti sono stati portati in

atelier e sono diventati un opportunità per

realizzare stampe su tessuto non tessuto.

I bambini sono stati organizzati a piccoli

gruppi per intersezione (dieci per gruppo).

Con il tessuto non tessuto stampato sono

state realizzate delle tende decorative nel

salone, per caratterizzare uno spazio

comune in riferimento all’argomento

progettuale e creare una memoria di una

esperienza vissuta.

Il giardino della scuola diventa uno

spazio di scoperta e meraviglia, una

piccola foglia colorata, un erba

profumata , il prato, il canto di un

uccellino, l’aria, sono diventati fonte

di benessere e curiosità.

I bambini hanno interagito con i

materiali naturali con attenzione ed

entusiasmo come se si trovassero in

un luogo del tutto nuovo.

Fotografie

Video

Tende di tessuto non

tessuto con stampe di

elementi naturali.

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26/11 L’atelierista ha coinvolto i bambini dell’aula

Gatti (quattro anni), in un gioco a sorpresa

(percorso sensoriale) di osservazione, libera

composizione, utilizzando i materiali raccolti

durante l’uscita al fiume Marecchia.

Essendo un giorno particolarmente

luminoso e tiepido, il gioco si è svolto nel

giardino della scuola.

L’atelierista aveva preparato il percorso

sensoriale, collocando i materiali in

contenitori di legno della dimensione di cm

75x75, ogni contenitore conteneva un tipo

di materiale: sassi di piccola dimensione,

sassi di grande dimensione, bacche di rosa

canina, foglie, rami e radici di piante, sabbia

di fiume, ghiaia di fiume.

I bambini dopo lo spuntino della mattina,

usciti in giardino hanno trovato la parte

anteriore del giardino trasformata dai

contenitori, l’attenzione è andata

immediatamente all’installazione, sorpresa e

stupore sono emersi sui visi e nelle

espressioni verbali:- sembra una strada come

al fiume, il Folletto sarà contento sicuro che

è qui ma è piccolo piccolo, forse si nasconde

come al fiume che era sotto un sasso, qui

non c’è l’acqua …

L’atelierista ha fatto emergere i ricordi

dell’esperienza al fiume, invitando i bambini

a giocare con i materiali, utilizzando il tatto,

la vista, l’udito, l’olfatto.

I bambini spontaneamente si sono diretti ai

contenitori, entrandoci dentro, guardando e

toccando i vari materiali per poi scegliere

poi quelli più consoni alle loro preferenze.

La sabbia e i sassi sono stati i materiali

preferiti dalla maggioranza dei bambini, alla

fine tutti i materiali sono serviti per costruire

una “lunga strada” che ha circoscritto i

perimetro della scuola, fatta di ponti, torte

di sassi foglie e bacche, ecc..

I bambini hanno utilizzato la loro creazione

per camminarci sopra, saltare da una parte

all’altra, cooperare tra loro e fantasticare.

La suddivisione dei materiali è stata

organizzata in modo da non creare

confusione nei bambini e stimolare in

loro un atteggiamento attenzionale e

curiosità.

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27/11 Anche i bambini di cinque anni partecipano

ad un uscita didattica al fiume Marecchia

per scoprire le caratteristiche di un ambiente

naturale da confrontare con quelle

conosciute del giardino della scuola.

I bambini percorrendo il sentiero che

portava al fiume hanno dimostrato un

interesse particolare allo spazio aperto

circondato da vegetazione per loro

sconosciuta come le canne di fiume, la rosa

canina con le sue bacche rosse, i colori, e i

profumi a volte per loro sgradevoli (marcio,

puzza di cacca, profumo di piante d’acqua,

ecc).

Con sassi di diversa misura, colore

dimensione elaborano costruzioni, una

piccola isola di sabbia in mezzo ai sassi si

trasforma in una spiaggia in miniatura dove

scavare, travasare, creare segni e disegni,

dentro pozze d’acqua i bambini si divertono

a lavare i sassi e si accorgono che la

temperatura è fredda e le mani diventano

rosse.

Nell’argilla si possono lasciare le impronte

degli stivali ma si rischia anche di perderli ed

un bambino chiede aiuto perché ha paura

della “sabie mobili”.

Alcuni bambini alla vista della “cascata”

(acqua piovana che affiora dal terreno

erboso) rievocano il ricordo del Folletto che

con le sue magie aveva colorato l’aquilone

Trasp e l’acqua di una cascata lo aveva

lavato.

I bambini vivono questi momenti di

scoperta come un’avventura vera e

propria, il fatto di essere dotati di un

abbigliamento adatto a camminare

nell’acqua e nel fango, crea in loro

gioia ed entusiasmo.

Il fiume si aperto agli occhi dei

bambini come uno spazio infinito, i

quali hanno cominciato a domandare

da dove viene e dove arriva, e si

sono stupiti quando gli viene rivelato

dall’atelierista che il fiume

Marecchia scorre fino a Rimini fino

al mare.

I materiali appartenenti al fiume

diventano fonte inesauribile di gioco

e scoperta.

Fotografie

Video

Video-Interviste

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29/11 I materiali raccolti dai bambini durante

l’uscita didattica, sono stati classificati e

sistemati in grandi contenitori di legno.

Durante l’osservazione e la classificazione, è

scaturita tra i bambini (medi: aula gatti), una

conversazione riguardo i ricordi, le

emozioni dell’esperienza al fiume.

I bambini hanno utilizzato i materiali raccolti

per creare composizioni nel giardino

utilizzando i sassi, con la sabbia hanno

giocato immaginando di cucinare piatti

speciali (a questo gioco hanno partecipato in

maggioranza femmine), un gruppo di

bambini (maschi ) hanno realizzato un

grande quantitativo di pozione magica del

Folletto con argilla, acqua, terra ed erba,

mescolando materiali raccolti al fiume e

materiali raccolti nel giardino.

I bambini ipotizzano che quello che hanno

raccolto farà felice il Folletto, così potrà

scoprire che anche nel giardino della scuola

si possono trovare “cose” come nel bosco o

in campagna.

I bambini hanno inoltre evidenziato

attraverso l’analisi dei materiali, quello che

di simile esiste (fiori, piante di tarassaco,

acetosella, funghi, alberi) nel giardino e

quello che non esiste (canne palustri, sassi,

sabbia, acqua, rosa canina, argilla, cartello di

permesso di circolazione solo per biciclette,

cavalli, persone a piedi).

L’esperienza al fiume ha fatto

scaturire un collegamento con la

storia appresa (Trasp) e l’ambiente

reale.

L’uscita didattica è stato un

pretesto per provocare nei bambini

la capacità osservativa, sviluppando

in questo modo l’aspetto

immaginativo, simbolico e cognitivo.

Fotografie

Video

30/11

Al mattino i bambini trovano a scuola una

sorpresa: un messaggio e uno strano

cappello verde.

In grande gruppo i bambini ascoltano la

lettura da parte dell’atelierista,del contenuto

del messaggio.

Il messaggio e il cappello è stato inviato dal

“Folletto Mago” amico di Trasp, il quale

comunica ai bambini che il loro giardino è

molto bello e come nel suo nascono

bellissimi fiori, piante, alberi ma non ci sono

“le cose” con le quali lui gioca: sassi, acqua,

sabbia, fiori, per cui chiede ai bambini di

continuare a cercarle, per trasformare lo

spazio esterno della scuola in un giardino

speciale dove anche lui potrà giocare, inoltre

fa richiesta di una mappa per trovare la

strada per arrivare alla scuola.

Il contesto fantastico ha creato nei

bambini un maggiore

coinvolgimento nello svolgimento

del progetto, provocando in loro

curiosità e di conseguenza desiderio

di scoprire.

I bambini in questo modo hanno

avuto più interesse alla scoperta

delle caratteristiche del giardino e a

crerne delle nuove che hai giochi

esistenti (altalene, scivoli, ecc).

Fotografie

Video

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03/12 I bambini di 5 anni chiedono di potere

continuare il gioco con i materiali raccolti al

fiume.

Prima di riprendere le attività ludiche in

giardino, l’atelierista attiva una

conversazione con i bambini nei gruppi

sezione, per fare emergere in loro ipotesi,

idee, pensieri, riguardo l’arrivo del

cappello.

Nei bambini medi, grandi e piccoli,

emergono delle similitudini di pensieri

riguardo al fatto che il cappello è molto

grande e il Folletto, loro deducono che sia

piccolo, per cui ipotizzano che il cappello

possa servire a lui come: scala, barca,

nascondiglio, casa, lo ha mandato nella

scuola Il Delfino perché vuole giocare come

i bambini con “le cose” raccolte o esistenti

nel giardino.

Dopo gli scambi d’idee (Atelidea), nelle

sezioni, i bambini grandi continuano il gioco

con i materiali naturali, utilizzando

prevalentemente sassi, radici, bastoncini,

creando composizioni intorno agli alberi e

lungo il marciapiede (aiuole, strade, ecc).

L’argilla e l’acqua non sono stati usati per

le condizioni del tempo meteorologico

essendo quel giorno nuvoloso e molto

umido.

Le esperienze fantastiche e reali,

hanno dato l’opportunità ai bambini

di sperimentare il giardino non solo

come luogo di “sfogo” ma come

contesto (aula decentrata) di ricerca,

che li ha portati a guardare con uno

sguardo nuovo sia un ambiente

conosciuto che sconosciuto,

portandoli ad una educazione e

rispetto nei confronti della natura.

Fotografie

Video

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4/6/7/ dicembre

I bambini grandi e medi hanno condiviso,

sperimentato con i bambini di 36 mesi e di 3

anni i materiali raccolti durante le uscite.

Nello spazio giardino retrostante le aule,

l’atelierista ha “apparecchiato” i materiali

in grandi contenitori di legno suddivisi per

qualità:

sassi grandi,

sassi piccoli,

sabbia di fiume,

bacche di rosa canina,

rametti, radic.i

Accanto ai materiali sono stati disposti

una varietà di strumenti:

cucchiai di metallo, plastica,

mestoli di metallo, plastica,

forchette di legno,

passini e setacci di plastica,

imbuti di plastica,

mcininino e pestello di legno.

I bambini hanno partecipato a piccoli gruppi

d’intersezione (12 per gruppo, tre gruppi al

giorno di circa 40 minuti a gruppo).

I bambini grandi e medi hanno presentato i

materiali ed hanno raccontato dove e in

quale occasione li hanno trovati e raccolti.

Dopo la presentazione i bambini

spontaneamente si sono disposti intorno ai

contenitori ed hanno cominciato a scegliere i

materiali secondo il loro piacimento,

sensazione, ispirazione di gioco.

I bambini più piccoli (36 mesi/3 anni) hanno

preferito la sabbia e i sassi piccoli perché era

più facile per loro attivare il gioco del

travaso.

Attraverso questo gioco hanno sperimentato

alcuni strumenti scoprendone la giusta

funzionalità, sviluppando in questo modo

delle azioni di causa/effetto che sono andate

ad approfondire un’elaborazione cognitiva

attraverso un’azione ludica.

I bambini grandi (5 anni) e medi (4 anni)

sono stati più interessati ai sassi, alle bacche,

integrando i materiali a loro necessari con

quelli che trovavano a disposizione nel

giardino (foglie, fiori, rametti, terra ecc),

con i quali sono state realizzate lunghe

stradine intorno alla scuola per fare trovare

al Folletto il percorso per arrivare alla

scuola.

I bambini per costruire il percorso, hanno

scelto, toccato, guardato i particolari e le

sonorità dei sassi.

Le strade realizzate sono state decorate con

fiori, foglie, bacche; una piccola

pozzanghera era un’opportunità per lavare i

sassi e renderli più brillanti.

Questo tipo di esperienza è stata

molto importante riguardo la

relazione che si era creata fra i

bambini di età eterogenea.

Non si sono verificati conflitti ma si

è creata un’attiva collaborazione,

in un primo momento i bambini della

stessa età tendevano a sodalizzare

tra loro, poi successivamente si è

creata una collaborazione e uno

scambio di materiali.

Le composizioni venivano cambiate

in base ai gruppi partecipanti, i

bambini erano consapevoli che le

loro produzioni erano effimere e non

permanenti.

Precedentemente al gioco

l’atelierista aveva spiegato che i

materiali durante gli assemblaggi

compositivi, era fondamentale

l’accettazione di cambiamenti, una

idea poteva essere modificata e

continuata in collaborazione fra i

fruitori del gioco.

Fotografie

Video

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10/11/

13/14/ dicembre

Essendo tempo delle festività Natalizie,

anche in atelier, sono state sviluppate idee

per creare una decorazione a tema,

utilizzando le foglie raccolte in giardino.

Facendo riferimento all’amico Folletto, che

raccoglieva nel suo “Giardino delle

Meraviglie” foglie e piante per trasformarle

in “colori magici”, anche i bambini come lui

hanno raccolto in giardino foglie di varie

tipologia (pioppo, platano, acero), per

trasformarle con colori brillanti e

plastificarle in modo da realizzare “FOGLIE

DI NATALE IN TRASPARENZA”.

L’atelierista ha ritenuto opportuno

integrare lo svolgimento del

progetto atelier alle festività

Natalizie, per fare vivere ai bambini

alcuni momenti fondamentali delle

routine scolastiche.

Fotografie

Video

17/18/

20/21 dicembre

La settimana precedente alle vacanze

Natalizie, a scuola è di abitudine organizzare

“LA SETTIMANA D’ORO”, durante la

quale sono stati realizzati giochi (tombole,

ecc).

L’atelierista ha organizzato una video-

narrazione Nataliziadal titolo “Olive che

voleva essere una renna”, coinvolgendo le

quattro aule.

Inoltre su proposta dell’atelierista i bambini

nelle aule hanno preparato piccoli messaggi

dedicati all’amico Folletto.

I messaggi sono stati realizzati con tecniche

grafiche ed alcuni bambini avevano chiesto

di potere evidenziare i loro pensieri (scritti

dall’atelierista e insegnanti: t-ti vorrei

conoscere; il tuo giardino è molto lontano;

hai visto ti abbiamo portato sassi, sabbia,

legnetti così puoi venire a giocare nel nostro

giardino …)

Storia di “Olive”

Fotografie

Video

7/8/

10/11

gennaio

Al rientro dalle vacanze l’atelierista

ripropone la storia di “Trasp e del Folletto”

per fare in modo che i bambini potessero

riallacciare il filo conduttore del progetto

atelier, il giardino come ambito di scoperta,

di desideri, di rispetto e amore nei confronti

della natura.

L’atelierista quindi, propone ai bambini di 4

e 5 anni , di focalizzare il pensiero verso ad

una idea di “GIARDINO IDEALE”

personale, partendo da una osservazione

approfondita dei vari angoli del giardino

della scuola.

La storia di “Trasp” è stato un

eccellente punto di partenza, di

valutazione intermedia e finale, dello

svolgimento del percorso atelier.

I bambini attraverso la

sperimentazione della storia sia dal

punto del linguaggio visivo e

verbale, hanno sviluppato idee,

ipotesi, fantasia, curiosità di scoprire

il giardino dal punto di vista:

ludico,

magico-fantastico,

scientifico.

Video-narrazione

“Le avventure di Trasp”

14/15

17/18/

gennaio

Conversazione a piccoli gruppi sulla

modalità di come si sarebbe svolto il

percorso atelier (8/9 per gruppo in base alla

presenza giornaliera per età omogenea 4 e

cinque anni).

L’atelierista invita i bambini a fotografare

(utilizzo della macchina fotografica digitale

da parte dei bambini) una parte del giardino

da loro preferito.

Ogni bambino/a prima di realizzare la

fotografia, ha percorso lo spazio giardino,

ha scelto l’angolo preferito spiegandone il

motivo e ha scattato la foto.

L’esperienza di documentare un

parte del giardino scolastico

attraverso la fotografia, è servito ai

bambini di raggiungere una

maggiore consapevolezza e

conoscenza delle caratteristiche

“dello spazio esterno” della scuola”

vissuto da loro abitualmente.

I bambini hanno risposto con

entusiasmo alla proposta

dell’atelierista, soprattutto per la

totale autonomia nell’uso della

macchina fotografica digitale.

Fotografie realizzate dai

bambini.

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21/22/

24/25/

28/29/

31

gennaio

L’atelierista organizza i bambini in gruppi

d’intersezione (4/5 anni) e mostra le foto in

da loro realizzate tramite computer e

proiettore.

Ogni bambino/a fotografo presenta agli

amici l’immagine fotografica presentando i

particolari e il motivo della scelta del “SET

FOTOGRAFICO”.

Dopo la visione, ogni bambino/a ha

utilizzato la propria fotografia come

“SNODO FONDAMENTALE” per

realizzare una espansione grafica (tecnica

matita ed acquarello ) immaginando un

personale giardino ideale:

“IL GIARDINO DELLE MERAVIGLIE.”

I bambini si sono immedesimati in

questa esperienza pensando e

proponendo dei desideri in cui sono

emersi sentimenti nascosti.

La maggioranza dei bambini

disegnato pensando:

alla realizzazione di ”case”

all’interno del giardino per

continuare una vita

affettiva con le famiglie;

piscine per giocare con

l’acqua;

un giardino pieno di colori

con fiori e farfalle;

piante e alberi

particolarmente ricchi di

foglie verdi e variopinte;

arcobaleni e colori;

giochi da giardino (scivoli

altalene, ecc), in numero

maggiore per non litigare.

Sabbia per costruire

castelli, montagne, bucare,

scavare.

Fotografie ed elaborati

grafici realizzati dai

bambini.

Documentazione

fotografica e video

realizzata dall’atelierista.

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04

febbraio

L’amico Folletto Mago dimostra ai bambini

di apprezzare sia i messaggi che i bambini

hanno lasciato per lui vicino al suo cappello

(che nel frattempo era “SPARITO!!!”)

e i desideri dei bambini nell’immaginare

“un giardino speciale che fa meravigliare”,

per cui una mattina sorpresa delle sorprese

arriva un personaggio misterioso “PIMPO

L’AIUTANTE DEL FOLLETTO”.

L’aiutante del Folletto è stato interpretato

dall’atelierista Stefania Giorgi, dopo previo

accordo e stesura del copione con

l’atelierista di riferimento della scuola Maria

Grazia Ricci.

Per l’evento l’atelierista Maria Grazia, ha

coinvolto una mamma truccatrice la signora

Arianna Barlini che ha gratuitamente offerto

la propria professionalità , materiali e

strumenti per caratterizzare il personaggio

di Pimpo.

I bambini delle quattro sezioni all’arivo di

Pimpo, si sono radunati nel salone, qualche

bambino/a di cinque rientrando dal giardino

nota lo strano personaggio e accusa Pimpo

di avere fatto sparire il cappello del Folletto.

A questo punto inizia il dialogo tra Pimpo

ed i bambini, Maria Grazia entra in gioca e

“fa da spalla” al personaggio.

Pimpo spiega ai bambini che il Folletto

Mago, non potendo arrivare alla scuola Il

Delfino perché troppo preso a trasformare

in colori le piante del suo Giardino Delle

Meraviglie, aveva delegato il suo aiutante.

Il quale di notte aveva preso il Magico

Cappello Verde, perché all’interno il

Folletto voleva nascondere una sorpresa

speciale …!

Pimpo davanti a tutti i bambini lentamente,

dal fondo del cappello svela la sorpresa

avvolta in tulli variopinti, accompagnata da

un messaggio.

La sorpresa consisteva in un sacchetto di

semi “DELL’ERBA E DI FIORI DI

NASTURZIO PROVENIENTI DAL

GIARDINO DELLE MERAVIGLIE DEL

FOLLETTTO”.

I bambini hanno vissuto con

entusiasmo l’approccio con il

personaggio magico di Pimpo.

Il magico personaggio ha creato una

mediazione tra l’aspetto fantastico e

reale, assopendo il desiderio e la

delusione da parte dei bambini di

non potere mai realmente conoscere

un personaggio-fantastico presente

come filo conduttore in un progetto

atelier o didattico.

Documentazione

fotografica e video

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5/7/

11/12/

13/14

febbraio

Ai bambini in seguito al regalo del Folletto è

stato proposto da M:Grazia di realizzare un

piccolo contenitore di argilla dove seminare

i semi d’erba e di Nasturzio.

Prima di realizzare il contenitore,

l’atelierista ha coinvolto i bambini, a piccolo

gruppo per intersezione a “giocare” con

l’argilla facendo palle da lanciare e fare

cadere per constatare la plasticità del

materiale quando e cruda e ricca d’acqua,

poi con l’uso delle mani o dei gomiti hanno

creato un buco nella palla, trasformandola in

un piccolo vasetto.

Nel vasetto dopo che è stato cotto in un

apposito forno da ceramica ogni bambino ha

realizzato la semina.

Da quel momento è iniziata “la cura” che

ogni bambino ha dedicato ai semi per farli

crescere: innaffiatura, aggiunta di terra.

Nei giorni 11 e 12, durante l’entrata (dalle

ore 7.45 alle ore 9.00) e prima uscita (dalle

ore 13.15 alle ore 14), l’atelierista come

momento conclusivo della suo periodo di

servizio in qualità di atelierista (ottobre-

febbraio) ha coinvolto genitori e bambini

nella realizzazione di un “Mandala”

utilizzando materiali naturali (sassi, legnetti,

foglie, sabbia di fiume, sabbia di quarzo

colorata, farina di mais, terra, argilla

espansa) sperimentatati dai bambini durante

i percorsi in atelier.

L’atelierista dopo avere predisposto un

tavolo accanto il “Cappello Magico” del

Folletto, ha realizzato con i sassi di piccole

dimensione lo schema circolare del

Mandala, genitori e bambini al mattino

all’arrivo a scuola hanno trovato la sorpresa,

con un messaggio dell’atelierista Grazia nel

quale invitava i presenti a realizzare la

composizione sia per salutarli che per

ringraziare il “Magico Folletto” del prezioso

aiuto per ricercare materiali, per

impreziosire il giardino della scuola e

scoprire tanti altri giardini meravigliosi che

la natura regala (parchi, boschi, ecc…) basta

saperli apprezzare e rispettare.

L’aspetto “magico” ha permeato le

sequenze di questo percorso, in

modo che l’acquisizione

d’informazioni anche di carattere

scientifico sono state filtrate nella

mente dei bambini con leggerezza ed

allegria, con una modalità alla

portata di bambini.

Documentazione

fotografica e video.

Vasetti di terracotta.

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8/15

febbraio

La mostra d’arte dell’artista Vittorio

D’augusta organizzata dall’Assessorato alla

Cultura del comune di Rimini, presso il

F.A.R (FABBRICA ARTE RIMINI) dal

titolo “IL GIARDINO E LA GUERRA” ha

creato l’occasione di fare avvicinare i

bambini all’arte entrando in sinergia con

l’argomento del progetto atelier e didattico.

L’atelierista dopo avere proposto in

collettivo, avendo avuto i un primo

momento una risposta incerta in quanto le

insegnanti ritenevano la mostra non alla

portata dei bambini, per cui l’atelierista ha

preso contatti con l’artista, il quale ha dato

la sua disponibilità a fare da guida ai

bambini ed a fatto presente che le sue opere

esposte potevano essere alla portata di

qualsiasi età essendo espressione di ricordi,

sensazioni, come in fondo esprimono i

bambini nei loro disegni, l’atelierista ha

chiesto inoltre a V. D’Augusta la possibilità

di fare disegnare i bambini dal vivo

utilizzando carta e matita, le loro

impressioni dopo la visione della mostra.

Della visita alla mostra è stato avvisato

l’Assessorato alla Cultura per accordarsi

con i tempi.

A questo evento hanno partecipato solo i

bambini di cinque anni (8 febbraio) e i

bambini di quattro anni (15 febbraio),

perché le insegnanti dei bambini del nido e

di tre anni hanno ritenuto che non fossero

ancora pronti a questo tipo di esperienza.

La visione della mostra è stata per i

bambini un’esperienza eccellente,

hanno interagito con l’artista, fatto

domande creando un dialogo con

lui, interessandosi alle opere d’arte

in base a gusti e curiosità personali.

Vittorio D’Augusta ha presentato le

sue opere “narrando” con parole

semplici che cosa rappresentavano,

mettendo in rilievo i ricordi e

sensazioni della sua infanzia, che

avevano dato origine ad alcune

creazioni artistiche.

Ogni bambino molto

spontaneamente, hanno scelto alcune

opere, quelle per loro più

significative e le hanno interpretate

secondo le loro percezioni

disegnandole con matita su carta.

Una copia di ogni disegno è stata

regalata all’artista che è rimasto

stupito, del fatto che i bambini di

ogni tempo sanno esprimere le loro

impressioni sia in tempi storici felici

che drammatici, facendo un

paragone con i bambini dei campi di

concentramento di Terezin

(Polonia).

V. D’Augusta ha spiegato che il

paragone tra i disegni dei bambini

della scuola Il Delfino e i bambini di

Terezin gli era emerso dalla tecnica

adottata per la realizzazione degli

elaborati: documentazione grafica su

carta e matita (I bambini di Terezin

nel periodo della seconda guerra

mondiale, quando erano stati

costretti dai nazisti a vivere nel

ghetto ebraico, avevano disegnato

su carta di recupero i loro ricordi

felici di quando erano liberi nelle

loro case, nella loro città).

Fotografie

Video

Disegni dei bambini della

scuola dell’infanzia il

Delfino.

Documentazione storica

fornita dall’artista

Vittorio D’Augusta:

Disegni dei bambini di

Terezin

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29

25

febbraio

La visita alla mostra “IL GIARDINO E LA

GUERRA”, ha creato l’opportunità di una

collaborazione con V. D’Augusta , proposta

dallo stesso artista all’atelierista:

realizzazione di un laboratorio per creare

un’installazione dedicata all’argomento

progettuale sia di atelier che scolastico.

V. D’Augusta, supportato sia nell’aspetto

organizzativo che pratico dall’atelierista ha

coinvolto tutti i bambini (piccoli gruppi per

intersezione: aula nido, tre, quattro, cinque

anni) in un laboratorio utilizzando

cartoncino bianco di grandi dimensioni

(manipolato, piegato in modo da

simboleggiare elementi della natura) e colori

a tempera (in prevalenza nero per

evidenziare l’aspetto del segno).

L’atelierista ha coinvolto un’insegnante per

aula per sostenere i bambini nell’attività

grafica.

L’artista ha valutato una collocazione degli

elaborati consultandosi con l’atelierista nello

spazio salone.

Dopo un attenta valutazione per creare uno

spazio prospettico e fruibile è stata hanno

creata un’installazione di forte impatto

emotivo, interpretativo, ludico.

Sul pavimento sotto all’installazione sono

stati collocati tappeti e macrostrutture

morbide, in modo che i bambini potessero

entrare in gioco con gli elementi appesi, con

lo spazio, soffermarsi ad osservare,

fantasticare relazionare fra pari e adulti.

L’ incontro con l’arte ha creato un

opportunità nei bambini di

approfondire e un ampliare alcune

conoscenze riguardo la tematica del

“GIARDINO” , non solo come

scoperta di un ambiente in relazione

con la natura, ma anche come

ricerca di emozioni, sensazioni,

ricordi di momenti vissuti

intensamente e come introspezione

di momenti felici o tristi, di relazione

e di giochi.

Documentazione

fotografica e video delle

varie fasi della

realizzazione

dell’installazione

artistica.

Documentazione

fotografica e video

dell’interazione tra i

bambini e lo spazio

trasformato grazie

all’installazione, in un

luogo usufruibile per

giocare, rilassarsi,

osservare, pensare,

fantasticare.

15

giugno

L’inaugurazione di un mandala (realizzato

dai bambini) di sassi raccolti durante le

uscite didattiche, ha aperto la festa di fine

anno scolastico

La festa di fine anno scolastico, realizzata

nel giardino della scuola è stata strutturata

con laboratori e percorsi mettendo in rilievo

la ricaduta delle esperienze dei bambini

durante l’anno scolastico sia in atelier nella

rivalutazione dello spazio giardino:

laboratori:

l’angolo dei sassi colorati;

l’angolo delle cornici decorate con elementi

naturali;

l’angolo dei pittori/stoffa dipinta con colori

estratti da piante e ortaggi;

l’angolo degli aquiloni;

l’angolo atelier/ realizzazione di “crisalidi di

carta” dipinte con colori a tempera e argilla.

La festa di fine anno scolastico ha

contribuito a coinvolgere le famiglie

alla vita scolastica dei bambini e

approfondire le relazioni tra gli

utenti sia adulti che bambini.

.

Mandala di sassi

Fotografie

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PUNTI DI CRITICITA’

PUNTI QUALIFICANTI

La condivisione di gruppo a sviluppare un progetto che ha incentivato un’educazione all’ambiente partendo da un luogo

abituale ai bambini come luogo di gioco per arrivare a fare loro fruire lo spazio esterno anche come scoperta della natura

e incentivazione a trovare strategie per rivalutarne l’aspetto.

MODIFICHE ALL’IPOTESI INIZIALE E DIREZIONI FUTURE

Lo sviluppo del progetto è stato condizionato dal tempo meteorologico, per cui alcune esperienze previste totalmente in

esterno sono state concluse all’interno dell’atelier, le ipotesi previste in generale sono state rispettate.

3. VALUTAZIONI CONCLUSIVSINTESI DEL PERCORSO REALIZZATO

La tematica progettuale scolastica ed atelier ha approfondito le relazioni tra gli utenti, approfondendo le relazioni in

modo da rafforzare il senso di appartenenza ad un contesto sociale, ad un senso di cittadinanza.

Il giardino facendo parte di una struttura scolastica, potendo essere usato anche come spazio pubblico ha fatto

emergere:

il rispetto di un ambiente naturale di uso comune,

la sensibilizzazione a partecipare alla rivalutazione del giardino scolastico come parte territoriale della città.

DESTINATARI EFFETTIVAMENTE COINVOLTI

BAMBINI GENITORI

EDUCATORI INSEGNANTI AUSILIARI ALTRI:

n.98

n.98 FAMIGLIE n.4 7 n.4 n.

EFFICACIA DELLE TECNICHE E METODOLOGIE UTILIZZATE

Una delle tecniche prese in considerazione alla realizzazione del progetto atelier hanno è stata la video narrazione e

relativo laboratorio sia in atelier che in giardino, come introduzione all’apertura delle esperienze in modo fantastico e

stimolante alla curiosità di scoprire un ambiente naturale in modo da associare l’aspetto immaginifico a quello scientifico.

I bambini hanno sperimentato anche attraverso la percezione sensorial:

l’osservazione (ambiente),

l’ascolto (suoni e rumori della natura),

l’olfatto (profumi o puzze in natura),

il gusto (sapore dell’uva fragola coltivata in un orto confinante con il giardino della scuola),

tecniche manipolative e grafico-pittoriche per fare emergere le loro scoperte nei vari ambienti di ricerca attraverso

la realizzazione di elaborati utilizzando vari materiali: terra, erba, foglie, fiori, piante (giardino);

sassi, acqua, sabbia, argilla (fiume); bastoncini, rametti, foglie, fiori (parco).

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BILANCIO SULLA QUALITA’ DELL’ORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO

Il gruppo dopo avere valutato varie strategie attraverso incontri di collettivo, ha ritenuto di organizzare dei percorsi di

esperienze di gioco e scoperta dell’ambiente giardino e ambienti naturali esterni (parco, fiume) per fare emergere nei

bambini un interesse verso un ambiente abituale scolastico come il giardino non solo nei verso giochi strutturati ma anche

verso tutto quello che la natura regala, incentivando il rispetto e l’educazione nei confronti di un ambiente prezioso per

un benessere di vita.

I percorsi proposti sono stati:

l’angolo dell’albero delle meraviglie (aula cinque anni)

l’angolo del giardino roccioso (aula quattro anni)

l’angolo del giardino sonoro (aula tre anni)

l’angolo del giardino dei colori (aula nido)

l’angolo del giardino delle meraviglie (i bambini in atelier a piccoli gruppi in intersezione o per età omogenea, hanno

sperimentato una sintesi delle proposte vissute nelle aule: colori, suoni, percezioni tattili-manipolative-visive).

OBIETTIVI RAGGIUNTI

Gli obiettivi previsti sono stati rispettati e sviluppati in base tempi di inserimento (bambini nido e tre anni), età dei

bambini (vedi schema attività previste), acquisizioni di nuove conoscenze attraverso una successione di sperimentazioni

annunciate nella successione cronologica degli obiettivi presentati nel progetto atelier.

SCOPERTE DEL GRUPPO DI LAVORO

Il gruppo di lavoro ha rilevato sia durante le attività con i bambini che in sede di collettivo docente, che la tematica del

progetto prevede un tempo che non si può esaurire in un anno scolastico ma che necessita una continuazione per

realizzare una rivalutazione del giardino scolastico, “la natura ha bisogno di lentezza, tempo, relazione con le stagioni,

cura, rispetto, attesa”.

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STRUMENTI TEORICI E SUPPORTI FORMATIVI

Indicazioni nazionali per le scuole dell’infanzia

Ministero dell’Istruzione dell’Università della Ricerca

Ufficio Scolastico Regionale

per l’Emila-Romagna

-Direzione Generale-

RIFERIMENTI LEGISLATIVI

C.M n.49 del 31.5.2012

FINANZIAMENTI

Comune di Rimini

COINVOLGIMENTO DEI DESTINATARI

Bambini e famiglie sono stati coinvolti nel progetto sia per quanto riguarda il contesto scolastico che famigliare, perché

l’esperienze scolastiche venivano riportate alle famiglie dai bambini stessi.

Inoltre le famiglie sono state coinvolte attraverso colloqui personali, richiesti per delucidazioni, informazioni, consigli per

i loro figli riguardo lo svolgimento di attività in atelier e attraverso assemblee di sezione.

La realizzazione di due laboratori atelier dedicato a bambini e genitori (Mandala, Festa di fine a.s) hanno contribuito ad

esemplificare una sintesi del percorso sperimentale atelier per l’anno scolastico in corso.

DIFFUSIONE E COMUNICAZIONE ESTERNA

L’atelierista ha creato una documentazione video sia per PC che per TV, che è stata consegnata alle famiglie.

La documentazione tecnica su Scheda Regionale Gred sarà diffusa tramite il sito web dei Servizi educativi del Comune di

Rimini.

MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE DISPONIBILI

DVD “IL GIARDINO DELLE MERAVIGLIE” realizzato dall’atelierista Maria Grazia Ricci con materiale fotografico

e video raccolto durante la conduzione dell’atelier dalla stessa atelierista, disponibile presso l’Ufficio Atelier via ducale 7

Comune di Rimini, Scheda Regionale di Documentazione, per informazioni contattare:

[email protected]