SCHEDA PER LA DOCUMENTAZIONE REGIONALE 1. DATI DI … · piante, acqua, sassi, terra, sabbia,...
-
Upload
duongthuan -
Category
Documents
-
view
215 -
download
0
Transcript of SCHEDA PER LA DOCUMENTAZIONE REGIONALE 1. DATI DI … · piante, acqua, sassi, terra, sabbia,...
1
SCHEDA PER LA DOCUMENTAZIONE REGIONALE
1. DATI DI CONTESTO
TITOLO DEL PROGETTO
IL GIARDINO DELLE “MERAVIGLIE”
SERVIZIO/I EDUCATIVO/I SERVIZI EDUCATIVI
COMUNE DI RIMINI
CHE LO REALIZZANO
SEDE/I DEL
PROGETTO
ATELIER
DELL’INFANZIA
IL DELFINO
PROGETTO NUOVO
PROGETTO GIA’ATTIVO
DALL’ANNO
PROGETTO CHE COINVOLGE
PIU’ ENTI TERRITORIALI
GRUPPO DI
LAVORO
Atelierista Maria Grazia Ricci, Loredana Pacassoni, Claudia Mattioli, Piera Mastragostino, Maria Grazia Gamberini, Anna Nanni, Eleonora Andruccioli, Milena Grittani, Maddalena Tosi, Silvia Cevoli, Loretta Narcisi, Maria Grazia Raggini, Gruppo Coordinamento: Dott.ssa Raffaella Giorgi
REFERENTE
DELLA
SCHEDA
Atelierista Maria Grazia Ricci
COLLABORAZIONI
ESTERNE
DESTINATARI POTENZIALI DEL PROGETTO
BAMBINI GENITORI
EDUCATORI INSEGNANTI AUSILIARI ALTRI:
n. 98
n. 98 famiglie n. 3 7 n. 4 n. 2 cuoche
DI CUI N° 2……….. IN SITUAZIONE DI HANDICAP/DISABILITA’
N° 3……….. IN SITUAZIONE DI DISAGIO SOCIALE
N° 7……….. PROVENIENTI DA PAESI STRANIERI
2
1.2 CARATTERISTICHE GENERALI DEL PROGETTO
MOTIVAZIONI Il giardino vissuto come aula decentrata, offre ai bambini un pretesto di gioco-laboratorio.
Lo spazio giardino, mette in atto il desiderio di ricercare, di scoprire, di curiosare, d’immaginare,
ed anche la capacità di meravigliarsi.
“…Molti bambini, forse perché sono loro stessi piccoli e più vicini di noi al suolo, notano e
godono. le cose piccole e poco appariscenti. Cominciando così, è facile condividere le bellezze
che usualmente ci sfuggono perché guardiamo troppo in fretta e vediamo il tutto, ma non i
particolari. Una parte delle opere d’arte più squisite della natura sono in miniatura, come lo sa
chiunque abbia guardato con la lente d’ingrandimento un fiocco di neve..da R.Carson The sense
of Wonder (il senso della meraviglia) ed .Harper and Row, New York 1956, nuova ed.Harper
Collins1998 ..”
L’atelierista come regista educativa, coinvolge i bambini a piccoli gruppi (dai sei agli otto bambini
per gruppo) in un gioco di osservazione, di scoperta, di elaborazione, di riflessione, prendendo
come pretesto la figura di un personaggio magico, Il Folletto-Mago (presente nella storia Le
avventure di Trasp, creata dal gruppo atelier del Comune di Rimini), in modo che il giardino
diventi uno spazio delle meraviglie attraverso gli occhi dei bambini.
Il giardino si trasforma in uno spazio dove “oziare per apprendere”, dove è possibile perdere
tempo ad osservare la vita delle piante, di piccoli animaletti, sporcarsi con la terra, giocare
simbolicamente, attraverso composizioni con piante, fiori, sassi, rametti, odorare, condividere e
confrontare scoperte e fantasie.
Le caratteristiche del giardino, rivelano l’importanza dello spazio esterno della scuola come risorsa
educativa e non solo come luogo di sfogo, dando la possibilità di apprendere informazioni rispetto
l’ambiente naturale.
Il recupero del giardino scolastico come ambiente educativo garantisce ai bambini una armonia di
apprendimenti che trasformano gli aspetti teorici (la natura che si trasforma nel passare delle
stagioni, ecc), in conoscenze tangibili che meravigliano, stupiscono, emozionano rimanendo
impresse positivamente nella mente.
I bambini potranno tranquillamente esplorare gli angoli del giardino della scuola, l’atelierista si
prenderà cura di fare in modo, attraverso l'osservazione e il dialogo, che i materiali che i bambini
ricercheranno e utilizzeranno, possano essere idonei alla realizzazione di micro-progetti
estemporanei.
In un giardino sicuro, i bambini portano avanti i loro progetti riprendendoli anche per diversi
giorni, prendendo possesso dello spazio e trasformandolo con le loro opere.
Le esperienze in giardino porteranno i bambini a sperimentare con tutto il corpo ( manipolare,
piegare, sollevare, portare, spingere, trainare, salire, scendere, ecc.), ad imparare a ragionare su
come risolvere un problema ed ottenere un risultato pensato, a superare frustrazioni durante un
conflitto con i compagni durante la realizzazione di un progetto, a giocare simbolicamente con
materiali naturali, ad osservare i cambiamenti mescolando elementi diversi (acqua, terra, erba,
foglie, ecc..).
Un ulteriore scoperta sarà quella di portare l'attenzione dei bambini all'importanza di rispettare il
giardino come un “bene prezioso” per un benessere vitale e scoprire che tutte le “oasi naturali”
sono indispensabili per la vita sulla terra.
Il gioco di scoperta in giardino potrà contribuire ad affinare la fiducia in se stessi attraverso la
collaborazione con altri, incanalando positivamente l’energia e l'esuberanza naturale dei bambini,
senza la pretesa di chi è il più bravo, condividendo generosamente capacità ed idee: “Atelidea” e
il gioco continua.
3
FINALITA’
utilizzo dei materiali (foglie, fiori, terra, rametti, ecc.) che la natura regala con
consapevolezza e creatività,
conoscenza delle caratteristiche delle piante in relazione alle loro peculiarità, contrasti
armonici (forme, proporzioni, colori),
profumi da scoprire (cortecce, foglie, fiori, erba, resina, terra),
sapori (erbe aromatiche, frutti),
osservazione degli animali richiamati dalle piante (farfalle, bruchi, uccelli, insetti),
scoperta di un tempo fluido, durante il quale gli eventi e micro eventi sono scanditi con
gradualità, in un tempo ciclico (vita delle piante, trasformazione nelle stagioni) che non è
dipendente dalla nostra volontà.
4
TAPPE O
AMBITI
ORGANIZZATIVI
Dalle ore 8:00 alle ore 9:30 allestimento dei materiali o documentazione
Dalle ore 9:30 alle ore 12:15 realizzazione atelier
Dalle ore 13 alle ore 14 riordino dei materiali e recupero documentazione ( fotografica, grafico-
pittorica, conversazioni, descrizione attività previste su scheda Gred)
Organizzazione: piccoli gruppi di bambini ( due/tre gruppi da circa bambini 6/9):
per intersezione durante l’esperienze esplorative /manipolative
per età omogenea durante esperienze dove emergono competenze specifiche.
Spazi utilizzati:
interni:
Atelier
Salone, per esperienze in cui è necessario che i bambini abbiano la possibilità di muoversi più
agilmente.
Esterni
Giardino
Campi d’esperienzia:
il mondo e la natura,
il corpo e il movimento,
immagini, suoni, colori.
.
Ambiti:
narrativo-espressivo,
Fruizione Atelier:
All’esperienze in atelier nel mese di ottobre inizieranno solo i bambini di quattro e cinque anni, per
dare la possibilità sia ai bambini del nido (sezione cerniera) che del primo anno di scuola
dell’infanzia di realizzare un inserimento tranquillo senza troppe sollecitazioni, che potrebbero
creare un senso di confusione mentale, per quanto riguarda sia le nuove relazioni tra adulti e
bambini, e sia per i cambiamenti di contesti spaziali (aula, atelier).
I bambini del nido e i bambini di tre anni inizieranno a fruire dell’atelier nel mese di Novembre,
durante i primi laboratori sarà richiesta la presenza di una educatrice o insegnante, in modo che lo
spazio atelier venga gradualmente assimilato.
L’atelierista precedentemente all’ingresso in atelier predisporrà la conoscenza dei bambini (ottobre),
andando nelle aule dopo lo spuntino (ore 9.15) attraverso giochi di presentazioni (borsa magica
con peluche rappresentanti i simboli delle aule, gatto, elefante, cagnolino, coniglietto), narrazioni di
fiabe, canzoncine.
In atelier i bambini saranno organizzati su quattro giorni alla settimana:
Lunedi aula Gatti (quattro anni)
Martedi aula Dumbo (cinque anni)
Giovedi aula Cuccioli (tre anni)
Venerdi aula Coniglietti (nido cerniera trentaquattro mesi)
La disposizione organizzativa settimanale sarà variabile in base alle attività d’intersezione o per
motivi vari in rapporto ad eventi in relazione a festività, uscite didattiche, altro.
Il Mercoledi le atelieriste sono distaccate per realizzare video-narrazioni e realtivi laboratori,
su richiesta, nelle Scuole dell’infanzia Comunali e Statali.
5
INCONTRI DI
PIANIFICAZIONE
DEL PROGETTO
Collettivi atelierista con le insegnanti e coordinatrice di riferimento
METODOLOGIE
PREVISTE
Narrative
percettivo-sensoriali
Multimediali
Grafico-Pittoriche
Sonore
TEMPI
01/10/2012- 04/02/2013
6
1.3 IPOTESI ORGANIZZATIVA
ATTIVITA’ PREVISTE
(SCANDITE PER TAPPE O AMBITI)
OBIETTIVI TEMPI
Conoscenza dei bambini attraverso,
giochi animati, narrazioni, filastrocche.
Conoscere una nuova figura professionale
(atelierista) utilizzando modalità ludiche per
instaurare una conoscenza relazionale.
Prima settimana di Ottobre
Video–narrazione della fiaba
“L’avventura di Trasp” e laboratorio
con materiali vegetali raccolti nel
giardino della scuola (erbe, fiori,
foglie).
I bambini utilizzeranno materiali,
naturali, fogli di acetato trasparente,
colori acquerellabili, fogli per la
plastificazione a caldo, per documentare
le loro scoperte in giardino (mostra
salone della scuola).
Le foglie o altri materiali naturali,
serviranno anche per realizzare stampe
su “tessuto non tessuto” (materiale
che fa passare luce), per documentare i
materiali ricercati e allestire una parte
del salone.
Scoprire il giardino della scuola come ambiente
naturale.
Ricercare materiali ( piante, foglie, fiori) in base
ad alcune peculiarità: colore, forma, profumo,
interpretazioni simboliche personali.
Osservare i materiali raccolti descivendone
verbalmente le caratteristiche (forma,
dimensioni, colore, texture, odore).
Individuare i materiali raccolti in base alle
caratteristiche che li distinguono per realizzare
composizioni su di una superficie trasparente, in
modo da osservarli su ambedue i lati(sopra-
sotto).
Riprodurre i materiali raccolti graficamente.
Osservazione delle composizioni (naturali e
grafiche) con l’ausilio della lavagna luminosa
per verificare attraverso le sagome ingrandite le
caratteristiche individuate dal vero.
Seconda, Terza e Quarta
settimana di Ottobre
Trasformazione di una parte del
giardino attraverso un gioco-visivo:
i bambini realizzeranno delle basi
colorate e trasparenti, come l’aquilone
Trasp, protagonista della fiaba
appresa,attraverso la video narrazione
animata.
Le composizioni affisse ai vetri delle
finestre renderanno la percezione visiva
esterna del giardino colorata, con
proiezione di segni sfaccettati come
guardando da un caleidoscopio.
Dopo il gioco visivo sui vetri, le
composizioni colorate saranno collocate
nel giardino in base all’ipotesi dei
bambini, per scoprirne le combinazioni
mimetiche.
Gli strumenti che saranno utilizzati per
le sperimentazioni di ricerca del colore,
forma e trasparenza saranno:
lavagna luminosa, piano luminoso,
acetati trasparenti e colorati.
Comprendere attraverso la percezione visiva il
significato di trasparenza e di mimetizzazione.
Prima, Seconda, settimana
di Novembre.
7
Uscita didattica in un ambiente naturale
“selvaggio” (campagna, fiume) per fare
delle osservazioni e scoperte delle
caratteristiche della natura (alberi,
piante, acqua, sassi, terra, sabbia,
piante, colori, spazio, ecc.), in modo
che i bambini abbiano la possibilità di
creare associazioni e nuove
informazioni rispetto allo “spazio
giardino” della scuola.
Confrontare l’ambiente giardino con un
ambiente naturale selvaggio.
19 Novembre (aula Dumbo
cinque anni), 22 Novembre
(aula Gatti quattro anni).
8
Le uscite didattiche diventeranno un
opportunità di riflessioni in seguito alle
osservazioni realizzate nei due contesti
naturali, rafforzate dalle
documentazioni fotografiche e dai
materiali raccolti “sul campo”.
Nel giardino della scuola sarà realizzata
effettuata un’osservazione esplorativa,
una raccolta di materiali, e una
documentazione fotografica per
osservare le differenze che lo
identificano rispetto un ambiente
aperto e “selvaggio” (bambini di quattro
e cinque anni).
I materiali raccolti saranno analizzati
attraverso la percezione sensoriale e
classificati in base a dei criteri logici per
conoscere le varie tipologie e qualità :
forma, colore, grandezza, lunghezza,
spessore, pesantezza, leggerezza, ecc.
I materiali diventeranno per i bambini,
un’opportunità per creare composizioni
attraverso un gioco di interpretazioni e
progettazioni fantastiche.
I bambini del nido e del primo anno
della scuola dell’infanzia saranno
stimolati ad esplorare alcuni angoli del
giardino, allestiti con alcuni materiali
(sassi colorati, sabbia di fiume, foglie,
sabbia di quarzo colorata) per
provocare curiosità ed attenzione nei
confronti dell’ambiente e non solo delle
attrezzature ludiche.
I bambini potranno liberamente,
inventare costruzioni simboliche con i
materiali trovati per “magia” (forse
lasciati dal Folletto_Mago) e con quelli
che il giardino naturalmente produce.
L’alchimia dei materiali che si creerà,
darà modo ai bambini di esprimere una
parte della loro identità.
A questa esperienza in un secondo
momento, saranno coinvolti anche i
bambini delle altre sezioni, per creare
momenti di intersezione in un
interscambio di idee, emozioni.
I bambini più piccoli coinvolgeranno
quelli più grandi, affinché i “piccoli” si
possano sentire protagonisti di una
situazione e i “grandi” fruitori di un
gioco, durante il quale sarà focalizzato
il senso del rispetto dell’altro,
l’attesa,la riflessione, la pazienza e un
tempo lento e dilatato.
Scoprire le differenze che caratterizzano i due
contesti spaziali: giardino/campagna, fiume.
Ipotizzare micro/progetti con i materiali raccolti
sia nell’ambiente campagna/fiume, sia nel
giardino della scuola per scoprire differenze e
similitudini.
Terza e Quarta settimana di
Novembre.
Prima settimana di Dicembre.
9
Alcuni materiali saranno utilizzati per
realizzare dei percorsi di percezione
sensoriali, utilizzando dei contenitori
utili a sperimentare con il corpo (scatole
tattili).
I percorsi saranno organizzati
dall’atelierista sia nel salone della scuola
che in atelier:
1. Ricerca esplorativa tattile
2. Ricerca esplorativa visiva,
olfattiva, sonora, gustativa.
Scoperta delle caratteristiche dei materiali
attraverso una ricerca percettiva/sensoriale
Seconda settimana di
Dicembre
I materiali analizzati saranno utilizzati
dai bambini del nido e di tre anni, per
realizzare delle tavole sensoriali per
documentare l’esperienza vissuta.
Le tavole saranno collocate su un
pannello, ad altezza di bambino in modo
che i bambini nella continuazione della
sperimentazione siano autonomi:
scelte delle tavole
espressioni verbali delle loro
sensazioni
interpretazioni narrative
I bambini di quattro e cinque anni
saranno invitati dall’atelierista a
individuare quali parti del giardino a
loro piacciono di più.
L’atelierista consegnerà ai bambini tre
macchine fotografiche digitali per
documentare i loro angoli preferiti del
giardino.
Conversazione durante la proiezione in
grande schermo delle fotografie, sul
perché delle loro preferenze.
Individuare alcuni materiali in riferimento a
delle sensazioni personali.
Terza settimana di Dicembre
10
Al ritorno dalle vacanze Natalizie i
bambini saranno invitati dall’atelierista a
fare “una passeggiata” nel giardino della
scuola per verificare se qualcosa è
cambiato o è rimasto tutto uguale
(bambini quattro e cinque anni).
Gli angoli del giardino preferiti dai
bambini, saranno da loro stessi di nuovo
fotografati, per verificare se sono
avvenuti dei cambiamenti.
Le fotografie verranno riviste e
confrontate attraverso una proiezione in
grande schermo, per osservare i
particolari .
I bambini del nido (coniglietti) e di tre
anni (cuccioli), andranno a passeggiare
nel giardino per percepire, le
caratteristiche che il giardino offre in
quel momento temporale e ritrovare
qualche materiale da loro conosciuto
attraverso l’esperienza sensoriale.
Ipotizzare come il passare del tempo influisce
sulla natura.
Seconda settimana di
Gennaio.
Ai bambini di quattro e cinque anni
l’atelierista proporrà di realizzare dei
piccoli progetti grafici in bianco e nero,
riguardo ad un loro giardino ideale.
Le fotografie degli angoli del giardino
fotografati da loro stessi potranno
essere il pretesto per fare emergere
“idee”.
Ai bambini del nido e di tre anni sarà
proposto di creare con i materiali
conosciuti dei piccoli quadri utilizzando
basi di scagliola o cemento, per lasciare
tracce di un’esperienza, vissuta con il
corpo ma interiorizzata mentalmente.
I piccoli quadri saranno collocati nel
giardino della scuola e creeranno una
piccola “strada” delle sensazioni.
Cooperare per progettare uno spazio esterno da
condividere con altri.
Individuare materiali naturali che hanno un
particolare significato sensoriale da condividere
con altri.
Terza e Quarta settimana di
Gennaio
I progetti “del giardino ideale”, e i
piccoli quadri materici, prima di essere
messi in mostra, saranno confrontati tra
i bambini per condividere idee ed
esperienze.
Condividere esperienze significative per sé e per
gli altri.
Quinta settimana di gennaio
La visione di alcuni momenti (foto-
video) di esperienza in atelier, sarà per i
bambini un modo per recuperare la
memoria interiore di un percorso di
esperienze vissute con gli amici e una
figura professionale (atelierista) che ha
condiviso con i bambini alcuni momenti
della loro vita.
I filmati saranno messi in visione nel
salone negli orari di entrata ed uscita,
per coinvolgere le famiglie sugli aspetti
progettuali del percorso atelier.
Il progetto ATELIER, si integrerà al
progetto didattico della scuola per
quanto riguarda la tematica e i Campi
Di Esperienza.
Rendere partecipi le famiglie ad un percorso
didattico attraverso una documentazione
digitale (foto-video).
Prima settimana di Febbraio.
11
STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI
Diario di osservazione
√Videoregistrazioni
√Fotografie
√Produzioni grafiche dei bambini
√Conversazioni con i bambini
Griglie osservative
Relazioni scritte
Colloqui con i genitori
√Questionari per i genitori
√Altro:riunioni di sezione con le
famiglie……………………………………..
STRUMENTI PER LA DIFFUSIONE DEL PROGETTO
Assemblea aperta al pubblico
Conferenza-Dibattito
√Festa
√Mostra
Pubblicazioni editoriali
Articoli su stampa locale
√Sito internet
√Altro: documentazione digitale per le
famiglie e archivio atelier presso Servizi
Educativi………………………….
12
2. ATTIVITA’ REALIZZATE NEL PERIODO:
DATA DESCRIZIONE ATTIVITA’ RIFLESSIONI ALLEGATI
Dal
01/10
Al
05/10
L’atelierista si presenta ai bambini con una
borsa “magica” contenente un libro per ogni
sezione (ogni libro era indicato secondo
l’età dei bambini, avente come argomento il
giardino e la natura)
In ogni sezione, l’atelierista interagisce con i
bambini attraverso una narrazione animata,
utilizzando i peluche rappresentanti
simbolicamente le quattro sezioni:
Coniglietti, Cuccioli, Gatti, Dumbo.
L’ultimo giorno della settimana è stato
utilizzato per continuare la conoscenza con i
bambini, realizzando giochi motori con basi
musicali come inizio rituale delle attività in
atelier.
Dal
08/10
Al 12/10
L’atelierista allestisce lo spazio atelier
coprendo le pareti con tessuto non tessuto
bianco, per creare una base sia dove
proiettare immagini, utilizzando due
strumenti fondamentali per realizzare effetti
visivi e narrativi:
proiettore digitale
lavagna luminosa.
La video-narrazione dal titolo “L’avventura
di Trasp” creata dal Gruppo Atelier del
Comune di Rimini è stata un pretesto per
aprire la fruizione in Atelier in un contesto
“narrativo e creativo di sensazioni,
emozioni, idee” da potere condividere.
La storia di Trasp essendo inedita, fuori dai
circuiti abituali dei bambini, narrata dal vivo,
coinvolge i bambini interessandoli e
provocando in loro riflessioni, inoltre i
concetti che contiene s’integrano ai campi di
esperienza che fanno riferimento sia la
progetto della scuola che dell’atelier.
13
Dal
15/10
Al 19/10
La video-narrazione ha entusiasmato e
meravigliato i bambini, creando in loro la
curiosità di approfondire la conoscenza
dello spazio “ambiente” naturale di vita sia
dell’aquilone Trasp che del Folletto
( cielo/terra/giardino).
Prendendo come riferimento “Il Folletto”
che creava con le erbe del suo giardino
ricette magiche, l’atelierista propone ai
bambini (4/5 anni) di cercare nel giardino
della scuola piante, fiori, foglie particolari,
per scoprire che anche in un ambiente
abituale e reale esistono elementi da
analizzare in modo nuovo e non scontato,
ogni cosa che la natura regala ha un
significato che ci fa “aprire gli occhi e la
mente.
I bambini ha piccolo gruppo (da sette a nove
in base alla presenza giornaliera in aula),
sono invitati dall’atelierista in atelier a
confrontarsi (ipotesi: nel giardino del
Folletto quale tipo di piante ci potevano
essere…) prima di realizzare “una
passeggiata nel “giardino della scuola”.
I bambini stimolati dall’idea di giocare al
Folletto Mago, partono alla ricerca,
concentrando il loro interesse verso la
scoperta di alcune piante spontanee: malva,
tarassaco, finocchio selvatico, edera, uva
fragola, erba cipollina, foglie di pioppo,
erba, margherite.
I bambini esprimono meraviglia e stupore
nei confronti di quel luogo ricco di
sensazioni e scoperte che profuma secondo
loro di “terra magica del Folletto”,
mostrando con entusiasmo tutto quello che
trovano sia tra di loro che all’atelierista:- ho
trovato la pianta che si chiama Dente DI
Leone (Tarassaco) la chiamano così
perché intorno ha le punte; ho trovato una
foglia tutta bianca (Edera); questa erba
ha un po’ di puzza (Cipollina); io ho
trovato una foglia trasparente è come
l’aquilone Trasp (foglia di pioppo
macerata dove sono visibili solo le
nervature); guarda foglie a forma di cuore
(Pioppo).
I materiali raccolti vengono collocati in un
cestino, in atelier i bambini li osservano
cercando di trovare differenze, similitudini,
di colori, forme, texture, categorie di piante.
libro-Le avventure di
Trasp.pdf
14
Dal
22/10
Al 31/10
I materiali raccolti in giardino e portati da
casa (foglie di edera, pioppo; castagno; vite
selvatica; fiori di tarassaco; soffioni;
margherite; erba cipollina; finocchio
selvatico; tiglio; ecc.) sono utilizzati dai
bambini per creare composizioni, le quali
fanno emergere nella mente dei bambini
fantasie narrative.
I bambini si confrontano scambiandosi idee
e racconti.
L’atelierista presenta ai bambini un modo
per “fissare le composizioni” utilizzando
fogli da plastificazioni e il relativo strumento
(macchina plastificatrice).
Nei bambini emerge meraviglia nell’attesa di
vedere il risultato, ed alcuni si cimentano nel
provare la nuova tecnica per realizzare un
“erbario”.
I bambini facendo riferimento alle magie del
folletto che trasformava le “erbe” in colori,
pongono sul “quadro erbario” un foglio di
acetato trasparente, gli elementi naturali
dopo averli osservati, sono trasformati
attraverso i colori usati a piacimento dei
bambini.
Nel momento che il foglio di acetato è
spostato, i bambini confrontano il risultato
fantastico da quello reale.
I due prodotti (composizione con foglie e
fiori e relativa trasposizione colorata)
composti sono stati messi in mostra sia nel
salone che nelle aule.
Quadri erbari trasparenti
..\s3\osserv-
comp\P1050962.jpg
.-
comp\P1060182.jpg..\s3.
.\s3\osserv-
comp\P1060142.jpg
\
15
Dal 5/11
Al 9/11
In atelier le composizioni (foglie e fiori e
relativa trasposizione colorata), sono state
condivise dai bambini, attraverso u no
scambio di riflessioni e interpretazioni
personali.
La lavagna luminosa è stata uno strumento
indispensabile, per visionare i prodotti dei
bambini.
I bambini a piccoli gruppi, per età
omogenea, hanno visionato le proiezioni
ingrandite dei loro prodotti:
le composizioni vegetali e
cromatiche, ingrandite attraverso
l’effetto della luce, si sono
trasformate in ombre magiche, che
hanno dato il pretesto ai bambini
d’immaginare ed inventare racconti
con un contesto fantastico e reale
(ricordi personale).
Le proiezioni delle composizioni,
hanno dato l’opportunità ai
bambini di realizzare associazioni
riguardo alle forme e qualità dei
materiali ( foglie,fiori rametti, ecc).
scelti. I due prodotti, composizione
con foglie e fiori e relativa
trasposizione colorata, sono stati
messi in mostra nel salone e nelle
aule dei bambinmi di quattro e
cinque anni.
Bambini aula nido cerniera e di tre anni della
scuola dell’infanzia.
I bambini hanno partecipato alla narrazione
animata della storia “L’avventura di Trasp2.
La storia ha stimolato i bambini ad
esprimersi sia attraverso attività motorie e
gestuali di respirazione (volo aquilone,
soffio del vento, percezione del colore).
Dopo la visione della storia, l’atelierista ha
coinvolto i bambini in un gioco di colori e
trasparenza, con l’ausilio della lavagna
luminosa, per fare percepire ai bambini.
l’effetto della luce su fogli trasparenti e
colorati, cubetti trasparenti riempiti d’acqua,
stoffe colorate.
Il gioco di colori ha fatto emergere in alcuni
bambini le caratteristiche del protagonista
della storia Trasp l’aquilone trasparente che
si colorava grazie alle magie del Folletto-
Mago.
16
Dal
12/11
Al
16/11
Bambini: nido/3/ 4/5 anni
Realizzazione di quadri trasparenti
utilizzando acetati trasparenti neutri e
acetati trasparenti colorati (rosso, verde,
gialli, blu, arancione).
I bambini dopo avere visionato le sequenze
della storia di Trasp nelle quali avveniva la
sua trasformazione (da trasparente a
colorato grazie alle pozioni magiche
realizzate dal folletto con le piante) creano
dei pèiccoli Trasp, tagliando in forme
diverse gli acetati colorati e successivamente
incollati su basi di acetati di colore neutro.
I quadri trasparenti e colorati sono stati un
pretesto per osservare il giardino come da
un caledoiscopio.
I bambini hanno osservato i particolari del
giardino descrivendone le caratteristiche in
base alla percezione visiva attraverso
La visione dei piccoli Trasp (l’abero di pino
ha il tronco metà verde e metà giallo non è
più marrone e sembra più liscio…le foglie si
sono trasformate sono un po’ viola…).
Questo gioco a colori è servito a provocare
una approfondita osservazione dei
particolari degli elementi del giardino in
modo non casuale.
17
22/11
L’atelierista ha proposto alle insegnanti di
realizzare due uscite al fiume Marecchia per
coinvolgere i bambini alla scoperta di un
ambiente naturale e selvaggio per creare
confronto con l’ambiente naturale e curato
del giardino della scuola.
Alla prima uscita didattica hanno
partecipato i bambini di quattro anni (aula
gatti), è stata un’opportunità di nuove
scoperte naturalistiche in relazione alle
caratteristiche del giardino della scuola.
I bambini hanno osservato piante selvatiche
introvabili nel giardino a scuola:
bacche di rosa canina dalle qualità
terapeutiche perché ricche di vitamina C,
canne palustri, borragine, ecc.
L’incontro con un cacciatore ha destato
curiosità nei bambini, i quali hanno
cominciato a porgli delle domande riguardo
il fucile e il cane:- a cosa serve il fucile, dove
va il cane, perché quel “signore” gira con il
fucile …, il cacciatore ha risposto dicendo
che andava a passeggiare con il suo cane
eludendo all’uso del fucile per andare a
caccia.
Durante l’uscita sono stati raccolti materiali
da portare a scuola per poterli manipolare e
analizzare: sassi, rami, bacche di rosa
canina, foglie, argilla.
La scoperta del fiume Marecchia ha
creato nei bambini meraviglia perché
non si aspettavano d’immergersi in
un luogo dove sperimentare a pieno
uno spazio aperto immergendosi
nella natura, e scoprire, materiali
come sabbia, argilla, sassi, potere
fantasticare: alcuni bambini hanno
immaginato di vedere sotto un sasso
nell’acqua il folletto, una piccola
cascata è diventata quella dove
l’aquilone Trasp si era lavato dai
colori magici che lo avevano
trasformato da trasparente a
colorato.
Fotografie
Video
18
19 e
23/11
Ai bambini di tre anni e del nido-cerniera,
l’atelierista propone di cercare nello spazio
esterno retrostante il fabbricato scolastico
alcuni materiali regalati dalla natura: foglie,
rametti, erba, ecc.
I bambini essendo stati dotati di stivaletti di
gomma e abbigliamento che li proteggeva
dal freddo e dall’umidità, hanno potuto
esplorare, raccogliere elementi per loro
interessanti, correre nell’erba, scoprire che
l’aria pungente pizzicava la pelle, certa erba
aveva la puzza, le foglie non erano tutte
uguali sia come forma e dimensione che
come colore.
Gli elementi raccolti sono stati portati in
atelier e sono diventati un opportunità per
realizzare stampe su tessuto non tessuto.
I bambini sono stati organizzati a piccoli
gruppi per intersezione (dieci per gruppo).
Con il tessuto non tessuto stampato sono
state realizzate delle tende decorative nel
salone, per caratterizzare uno spazio
comune in riferimento all’argomento
progettuale e creare una memoria di una
esperienza vissuta.
Il giardino della scuola diventa uno
spazio di scoperta e meraviglia, una
piccola foglia colorata, un erba
profumata , il prato, il canto di un
uccellino, l’aria, sono diventati fonte
di benessere e curiosità.
I bambini hanno interagito con i
materiali naturali con attenzione ed
entusiasmo come se si trovassero in
un luogo del tutto nuovo.
Fotografie
Video
Tende di tessuto non
tessuto con stampe di
elementi naturali.
19
26/11 L’atelierista ha coinvolto i bambini dell’aula
Gatti (quattro anni), in un gioco a sorpresa
(percorso sensoriale) di osservazione, libera
composizione, utilizzando i materiali raccolti
durante l’uscita al fiume Marecchia.
Essendo un giorno particolarmente
luminoso e tiepido, il gioco si è svolto nel
giardino della scuola.
L’atelierista aveva preparato il percorso
sensoriale, collocando i materiali in
contenitori di legno della dimensione di cm
75x75, ogni contenitore conteneva un tipo
di materiale: sassi di piccola dimensione,
sassi di grande dimensione, bacche di rosa
canina, foglie, rami e radici di piante, sabbia
di fiume, ghiaia di fiume.
I bambini dopo lo spuntino della mattina,
usciti in giardino hanno trovato la parte
anteriore del giardino trasformata dai
contenitori, l’attenzione è andata
immediatamente all’installazione, sorpresa e
stupore sono emersi sui visi e nelle
espressioni verbali:- sembra una strada come
al fiume, il Folletto sarà contento sicuro che
è qui ma è piccolo piccolo, forse si nasconde
come al fiume che era sotto un sasso, qui
non c’è l’acqua …
L’atelierista ha fatto emergere i ricordi
dell’esperienza al fiume, invitando i bambini
a giocare con i materiali, utilizzando il tatto,
la vista, l’udito, l’olfatto.
I bambini spontaneamente si sono diretti ai
contenitori, entrandoci dentro, guardando e
toccando i vari materiali per poi scegliere
poi quelli più consoni alle loro preferenze.
La sabbia e i sassi sono stati i materiali
preferiti dalla maggioranza dei bambini, alla
fine tutti i materiali sono serviti per costruire
una “lunga strada” che ha circoscritto i
perimetro della scuola, fatta di ponti, torte
di sassi foglie e bacche, ecc..
I bambini hanno utilizzato la loro creazione
per camminarci sopra, saltare da una parte
all’altra, cooperare tra loro e fantasticare.
La suddivisione dei materiali è stata
organizzata in modo da non creare
confusione nei bambini e stimolare in
loro un atteggiamento attenzionale e
curiosità.
20
27/11 Anche i bambini di cinque anni partecipano
ad un uscita didattica al fiume Marecchia
per scoprire le caratteristiche di un ambiente
naturale da confrontare con quelle
conosciute del giardino della scuola.
I bambini percorrendo il sentiero che
portava al fiume hanno dimostrato un
interesse particolare allo spazio aperto
circondato da vegetazione per loro
sconosciuta come le canne di fiume, la rosa
canina con le sue bacche rosse, i colori, e i
profumi a volte per loro sgradevoli (marcio,
puzza di cacca, profumo di piante d’acqua,
ecc).
Con sassi di diversa misura, colore
dimensione elaborano costruzioni, una
piccola isola di sabbia in mezzo ai sassi si
trasforma in una spiaggia in miniatura dove
scavare, travasare, creare segni e disegni,
dentro pozze d’acqua i bambini si divertono
a lavare i sassi e si accorgono che la
temperatura è fredda e le mani diventano
rosse.
Nell’argilla si possono lasciare le impronte
degli stivali ma si rischia anche di perderli ed
un bambino chiede aiuto perché ha paura
della “sabie mobili”.
Alcuni bambini alla vista della “cascata”
(acqua piovana che affiora dal terreno
erboso) rievocano il ricordo del Folletto che
con le sue magie aveva colorato l’aquilone
Trasp e l’acqua di una cascata lo aveva
lavato.
I bambini vivono questi momenti di
scoperta come un’avventura vera e
propria, il fatto di essere dotati di un
abbigliamento adatto a camminare
nell’acqua e nel fango, crea in loro
gioia ed entusiasmo.
Il fiume si aperto agli occhi dei
bambini come uno spazio infinito, i
quali hanno cominciato a domandare
da dove viene e dove arriva, e si
sono stupiti quando gli viene rivelato
dall’atelierista che il fiume
Marecchia scorre fino a Rimini fino
al mare.
I materiali appartenenti al fiume
diventano fonte inesauribile di gioco
e scoperta.
Fotografie
Video
Video-Interviste
21
29/11 I materiali raccolti dai bambini durante
l’uscita didattica, sono stati classificati e
sistemati in grandi contenitori di legno.
Durante l’osservazione e la classificazione, è
scaturita tra i bambini (medi: aula gatti), una
conversazione riguardo i ricordi, le
emozioni dell’esperienza al fiume.
I bambini hanno utilizzato i materiali raccolti
per creare composizioni nel giardino
utilizzando i sassi, con la sabbia hanno
giocato immaginando di cucinare piatti
speciali (a questo gioco hanno partecipato in
maggioranza femmine), un gruppo di
bambini (maschi ) hanno realizzato un
grande quantitativo di pozione magica del
Folletto con argilla, acqua, terra ed erba,
mescolando materiali raccolti al fiume e
materiali raccolti nel giardino.
I bambini ipotizzano che quello che hanno
raccolto farà felice il Folletto, così potrà
scoprire che anche nel giardino della scuola
si possono trovare “cose” come nel bosco o
in campagna.
I bambini hanno inoltre evidenziato
attraverso l’analisi dei materiali, quello che
di simile esiste (fiori, piante di tarassaco,
acetosella, funghi, alberi) nel giardino e
quello che non esiste (canne palustri, sassi,
sabbia, acqua, rosa canina, argilla, cartello di
permesso di circolazione solo per biciclette,
cavalli, persone a piedi).
L’esperienza al fiume ha fatto
scaturire un collegamento con la
storia appresa (Trasp) e l’ambiente
reale.
L’uscita didattica è stato un
pretesto per provocare nei bambini
la capacità osservativa, sviluppando
in questo modo l’aspetto
immaginativo, simbolico e cognitivo.
Fotografie
Video
30/11
Al mattino i bambini trovano a scuola una
sorpresa: un messaggio e uno strano
cappello verde.
In grande gruppo i bambini ascoltano la
lettura da parte dell’atelierista,del contenuto
del messaggio.
Il messaggio e il cappello è stato inviato dal
“Folletto Mago” amico di Trasp, il quale
comunica ai bambini che il loro giardino è
molto bello e come nel suo nascono
bellissimi fiori, piante, alberi ma non ci sono
“le cose” con le quali lui gioca: sassi, acqua,
sabbia, fiori, per cui chiede ai bambini di
continuare a cercarle, per trasformare lo
spazio esterno della scuola in un giardino
speciale dove anche lui potrà giocare, inoltre
fa richiesta di una mappa per trovare la
strada per arrivare alla scuola.
Il contesto fantastico ha creato nei
bambini un maggiore
coinvolgimento nello svolgimento
del progetto, provocando in loro
curiosità e di conseguenza desiderio
di scoprire.
I bambini in questo modo hanno
avuto più interesse alla scoperta
delle caratteristiche del giardino e a
crerne delle nuove che hai giochi
esistenti (altalene, scivoli, ecc).
Fotografie
Video
22
03/12 I bambini di 5 anni chiedono di potere
continuare il gioco con i materiali raccolti al
fiume.
Prima di riprendere le attività ludiche in
giardino, l’atelierista attiva una
conversazione con i bambini nei gruppi
sezione, per fare emergere in loro ipotesi,
idee, pensieri, riguardo l’arrivo del
cappello.
Nei bambini medi, grandi e piccoli,
emergono delle similitudini di pensieri
riguardo al fatto che il cappello è molto
grande e il Folletto, loro deducono che sia
piccolo, per cui ipotizzano che il cappello
possa servire a lui come: scala, barca,
nascondiglio, casa, lo ha mandato nella
scuola Il Delfino perché vuole giocare come
i bambini con “le cose” raccolte o esistenti
nel giardino.
Dopo gli scambi d’idee (Atelidea), nelle
sezioni, i bambini grandi continuano il gioco
con i materiali naturali, utilizzando
prevalentemente sassi, radici, bastoncini,
creando composizioni intorno agli alberi e
lungo il marciapiede (aiuole, strade, ecc).
L’argilla e l’acqua non sono stati usati per
le condizioni del tempo meteorologico
essendo quel giorno nuvoloso e molto
umido.
Le esperienze fantastiche e reali,
hanno dato l’opportunità ai bambini
di sperimentare il giardino non solo
come luogo di “sfogo” ma come
contesto (aula decentrata) di ricerca,
che li ha portati a guardare con uno
sguardo nuovo sia un ambiente
conosciuto che sconosciuto,
portandoli ad una educazione e
rispetto nei confronti della natura.
Fotografie
Video
23
4/6/7/ dicembre
I bambini grandi e medi hanno condiviso,
sperimentato con i bambini di 36 mesi e di 3
anni i materiali raccolti durante le uscite.
Nello spazio giardino retrostante le aule,
l’atelierista ha “apparecchiato” i materiali
in grandi contenitori di legno suddivisi per
qualità:
sassi grandi,
sassi piccoli,
sabbia di fiume,
bacche di rosa canina,
rametti, radic.i
Accanto ai materiali sono stati disposti
una varietà di strumenti:
cucchiai di metallo, plastica,
mestoli di metallo, plastica,
forchette di legno,
passini e setacci di plastica,
imbuti di plastica,
mcininino e pestello di legno.
I bambini hanno partecipato a piccoli gruppi
d’intersezione (12 per gruppo, tre gruppi al
giorno di circa 40 minuti a gruppo).
I bambini grandi e medi hanno presentato i
materiali ed hanno raccontato dove e in
quale occasione li hanno trovati e raccolti.
Dopo la presentazione i bambini
spontaneamente si sono disposti intorno ai
contenitori ed hanno cominciato a scegliere i
materiali secondo il loro piacimento,
sensazione, ispirazione di gioco.
I bambini più piccoli (36 mesi/3 anni) hanno
preferito la sabbia e i sassi piccoli perché era
più facile per loro attivare il gioco del
travaso.
Attraverso questo gioco hanno sperimentato
alcuni strumenti scoprendone la giusta
funzionalità, sviluppando in questo modo
delle azioni di causa/effetto che sono andate
ad approfondire un’elaborazione cognitiva
attraverso un’azione ludica.
I bambini grandi (5 anni) e medi (4 anni)
sono stati più interessati ai sassi, alle bacche,
integrando i materiali a loro necessari con
quelli che trovavano a disposizione nel
giardino (foglie, fiori, rametti, terra ecc),
con i quali sono state realizzate lunghe
stradine intorno alla scuola per fare trovare
al Folletto il percorso per arrivare alla
scuola.
I bambini per costruire il percorso, hanno
scelto, toccato, guardato i particolari e le
sonorità dei sassi.
Le strade realizzate sono state decorate con
fiori, foglie, bacche; una piccola
pozzanghera era un’opportunità per lavare i
sassi e renderli più brillanti.
Questo tipo di esperienza è stata
molto importante riguardo la
relazione che si era creata fra i
bambini di età eterogenea.
Non si sono verificati conflitti ma si
è creata un’attiva collaborazione,
in un primo momento i bambini della
stessa età tendevano a sodalizzare
tra loro, poi successivamente si è
creata una collaborazione e uno
scambio di materiali.
Le composizioni venivano cambiate
in base ai gruppi partecipanti, i
bambini erano consapevoli che le
loro produzioni erano effimere e non
permanenti.
Precedentemente al gioco
l’atelierista aveva spiegato che i
materiali durante gli assemblaggi
compositivi, era fondamentale
l’accettazione di cambiamenti, una
idea poteva essere modificata e
continuata in collaborazione fra i
fruitori del gioco.
Fotografie
Video
24
10/11/
13/14/ dicembre
Essendo tempo delle festività Natalizie,
anche in atelier, sono state sviluppate idee
per creare una decorazione a tema,
utilizzando le foglie raccolte in giardino.
Facendo riferimento all’amico Folletto, che
raccoglieva nel suo “Giardino delle
Meraviglie” foglie e piante per trasformarle
in “colori magici”, anche i bambini come lui
hanno raccolto in giardino foglie di varie
tipologia (pioppo, platano, acero), per
trasformarle con colori brillanti e
plastificarle in modo da realizzare “FOGLIE
DI NATALE IN TRASPARENZA”.
L’atelierista ha ritenuto opportuno
integrare lo svolgimento del
progetto atelier alle festività
Natalizie, per fare vivere ai bambini
alcuni momenti fondamentali delle
routine scolastiche.
Fotografie
Video
17/18/
20/21 dicembre
La settimana precedente alle vacanze
Natalizie, a scuola è di abitudine organizzare
“LA SETTIMANA D’ORO”, durante la
quale sono stati realizzati giochi (tombole,
ecc).
L’atelierista ha organizzato una video-
narrazione Nataliziadal titolo “Olive che
voleva essere una renna”, coinvolgendo le
quattro aule.
Inoltre su proposta dell’atelierista i bambini
nelle aule hanno preparato piccoli messaggi
dedicati all’amico Folletto.
I messaggi sono stati realizzati con tecniche
grafiche ed alcuni bambini avevano chiesto
di potere evidenziare i loro pensieri (scritti
dall’atelierista e insegnanti: t-ti vorrei
conoscere; il tuo giardino è molto lontano;
hai visto ti abbiamo portato sassi, sabbia,
legnetti così puoi venire a giocare nel nostro
giardino …)
Storia di “Olive”
Fotografie
Video
7/8/
10/11
gennaio
Al rientro dalle vacanze l’atelierista
ripropone la storia di “Trasp e del Folletto”
per fare in modo che i bambini potessero
riallacciare il filo conduttore del progetto
atelier, il giardino come ambito di scoperta,
di desideri, di rispetto e amore nei confronti
della natura.
L’atelierista quindi, propone ai bambini di 4
e 5 anni , di focalizzare il pensiero verso ad
una idea di “GIARDINO IDEALE”
personale, partendo da una osservazione
approfondita dei vari angoli del giardino
della scuola.
La storia di “Trasp” è stato un
eccellente punto di partenza, di
valutazione intermedia e finale, dello
svolgimento del percorso atelier.
I bambini attraverso la
sperimentazione della storia sia dal
punto del linguaggio visivo e
verbale, hanno sviluppato idee,
ipotesi, fantasia, curiosità di scoprire
il giardino dal punto di vista:
ludico,
magico-fantastico,
scientifico.
Video-narrazione
“Le avventure di Trasp”
14/15
17/18/
gennaio
Conversazione a piccoli gruppi sulla
modalità di come si sarebbe svolto il
percorso atelier (8/9 per gruppo in base alla
presenza giornaliera per età omogenea 4 e
cinque anni).
L’atelierista invita i bambini a fotografare
(utilizzo della macchina fotografica digitale
da parte dei bambini) una parte del giardino
da loro preferito.
Ogni bambino/a prima di realizzare la
fotografia, ha percorso lo spazio giardino,
ha scelto l’angolo preferito spiegandone il
motivo e ha scattato la foto.
L’esperienza di documentare un
parte del giardino scolastico
attraverso la fotografia, è servito ai
bambini di raggiungere una
maggiore consapevolezza e
conoscenza delle caratteristiche
“dello spazio esterno” della scuola”
vissuto da loro abitualmente.
I bambini hanno risposto con
entusiasmo alla proposta
dell’atelierista, soprattutto per la
totale autonomia nell’uso della
macchina fotografica digitale.
Fotografie realizzate dai
bambini.
25
21/22/
24/25/
28/29/
31
gennaio
L’atelierista organizza i bambini in gruppi
d’intersezione (4/5 anni) e mostra le foto in
da loro realizzate tramite computer e
proiettore.
Ogni bambino/a fotografo presenta agli
amici l’immagine fotografica presentando i
particolari e il motivo della scelta del “SET
FOTOGRAFICO”.
Dopo la visione, ogni bambino/a ha
utilizzato la propria fotografia come
“SNODO FONDAMENTALE” per
realizzare una espansione grafica (tecnica
matita ed acquarello ) immaginando un
personale giardino ideale:
“IL GIARDINO DELLE MERAVIGLIE.”
I bambini si sono immedesimati in
questa esperienza pensando e
proponendo dei desideri in cui sono
emersi sentimenti nascosti.
La maggioranza dei bambini
disegnato pensando:
alla realizzazione di ”case”
all’interno del giardino per
continuare una vita
affettiva con le famiglie;
piscine per giocare con
l’acqua;
un giardino pieno di colori
con fiori e farfalle;
piante e alberi
particolarmente ricchi di
foglie verdi e variopinte;
arcobaleni e colori;
giochi da giardino (scivoli
altalene, ecc), in numero
maggiore per non litigare.
Sabbia per costruire
castelli, montagne, bucare,
scavare.
Fotografie ed elaborati
grafici realizzati dai
bambini.
Documentazione
fotografica e video
realizzata dall’atelierista.
26
04
febbraio
L’amico Folletto Mago dimostra ai bambini
di apprezzare sia i messaggi che i bambini
hanno lasciato per lui vicino al suo cappello
(che nel frattempo era “SPARITO!!!”)
e i desideri dei bambini nell’immaginare
“un giardino speciale che fa meravigliare”,
per cui una mattina sorpresa delle sorprese
arriva un personaggio misterioso “PIMPO
L’AIUTANTE DEL FOLLETTO”.
L’aiutante del Folletto è stato interpretato
dall’atelierista Stefania Giorgi, dopo previo
accordo e stesura del copione con
l’atelierista di riferimento della scuola Maria
Grazia Ricci.
Per l’evento l’atelierista Maria Grazia, ha
coinvolto una mamma truccatrice la signora
Arianna Barlini che ha gratuitamente offerto
la propria professionalità , materiali e
strumenti per caratterizzare il personaggio
di Pimpo.
I bambini delle quattro sezioni all’arivo di
Pimpo, si sono radunati nel salone, qualche
bambino/a di cinque rientrando dal giardino
nota lo strano personaggio e accusa Pimpo
di avere fatto sparire il cappello del Folletto.
A questo punto inizia il dialogo tra Pimpo
ed i bambini, Maria Grazia entra in gioca e
“fa da spalla” al personaggio.
Pimpo spiega ai bambini che il Folletto
Mago, non potendo arrivare alla scuola Il
Delfino perché troppo preso a trasformare
in colori le piante del suo Giardino Delle
Meraviglie, aveva delegato il suo aiutante.
Il quale di notte aveva preso il Magico
Cappello Verde, perché all’interno il
Folletto voleva nascondere una sorpresa
speciale …!
Pimpo davanti a tutti i bambini lentamente,
dal fondo del cappello svela la sorpresa
avvolta in tulli variopinti, accompagnata da
un messaggio.
La sorpresa consisteva in un sacchetto di
semi “DELL’ERBA E DI FIORI DI
NASTURZIO PROVENIENTI DAL
GIARDINO DELLE MERAVIGLIE DEL
FOLLETTTO”.
I bambini hanno vissuto con
entusiasmo l’approccio con il
personaggio magico di Pimpo.
Il magico personaggio ha creato una
mediazione tra l’aspetto fantastico e
reale, assopendo il desiderio e la
delusione da parte dei bambini di
non potere mai realmente conoscere
un personaggio-fantastico presente
come filo conduttore in un progetto
atelier o didattico.
Documentazione
fotografica e video
27
5/7/
11/12/
13/14
febbraio
Ai bambini in seguito al regalo del Folletto è
stato proposto da M:Grazia di realizzare un
piccolo contenitore di argilla dove seminare
i semi d’erba e di Nasturzio.
Prima di realizzare il contenitore,
l’atelierista ha coinvolto i bambini, a piccolo
gruppo per intersezione a “giocare” con
l’argilla facendo palle da lanciare e fare
cadere per constatare la plasticità del
materiale quando e cruda e ricca d’acqua,
poi con l’uso delle mani o dei gomiti hanno
creato un buco nella palla, trasformandola in
un piccolo vasetto.
Nel vasetto dopo che è stato cotto in un
apposito forno da ceramica ogni bambino ha
realizzato la semina.
Da quel momento è iniziata “la cura” che
ogni bambino ha dedicato ai semi per farli
crescere: innaffiatura, aggiunta di terra.
Nei giorni 11 e 12, durante l’entrata (dalle
ore 7.45 alle ore 9.00) e prima uscita (dalle
ore 13.15 alle ore 14), l’atelierista come
momento conclusivo della suo periodo di
servizio in qualità di atelierista (ottobre-
febbraio) ha coinvolto genitori e bambini
nella realizzazione di un “Mandala”
utilizzando materiali naturali (sassi, legnetti,
foglie, sabbia di fiume, sabbia di quarzo
colorata, farina di mais, terra, argilla
espansa) sperimentatati dai bambini durante
i percorsi in atelier.
L’atelierista dopo avere predisposto un
tavolo accanto il “Cappello Magico” del
Folletto, ha realizzato con i sassi di piccole
dimensione lo schema circolare del
Mandala, genitori e bambini al mattino
all’arrivo a scuola hanno trovato la sorpresa,
con un messaggio dell’atelierista Grazia nel
quale invitava i presenti a realizzare la
composizione sia per salutarli che per
ringraziare il “Magico Folletto” del prezioso
aiuto per ricercare materiali, per
impreziosire il giardino della scuola e
scoprire tanti altri giardini meravigliosi che
la natura regala (parchi, boschi, ecc…) basta
saperli apprezzare e rispettare.
L’aspetto “magico” ha permeato le
sequenze di questo percorso, in
modo che l’acquisizione
d’informazioni anche di carattere
scientifico sono state filtrate nella
mente dei bambini con leggerezza ed
allegria, con una modalità alla
portata di bambini.
Documentazione
fotografica e video.
Vasetti di terracotta.
28
8/15
febbraio
La mostra d’arte dell’artista Vittorio
D’augusta organizzata dall’Assessorato alla
Cultura del comune di Rimini, presso il
F.A.R (FABBRICA ARTE RIMINI) dal
titolo “IL GIARDINO E LA GUERRA” ha
creato l’occasione di fare avvicinare i
bambini all’arte entrando in sinergia con
l’argomento del progetto atelier e didattico.
L’atelierista dopo avere proposto in
collettivo, avendo avuto i un primo
momento una risposta incerta in quanto le
insegnanti ritenevano la mostra non alla
portata dei bambini, per cui l’atelierista ha
preso contatti con l’artista, il quale ha dato
la sua disponibilità a fare da guida ai
bambini ed a fatto presente che le sue opere
esposte potevano essere alla portata di
qualsiasi età essendo espressione di ricordi,
sensazioni, come in fondo esprimono i
bambini nei loro disegni, l’atelierista ha
chiesto inoltre a V. D’Augusta la possibilità
di fare disegnare i bambini dal vivo
utilizzando carta e matita, le loro
impressioni dopo la visione della mostra.
Della visita alla mostra è stato avvisato
l’Assessorato alla Cultura per accordarsi
con i tempi.
A questo evento hanno partecipato solo i
bambini di cinque anni (8 febbraio) e i
bambini di quattro anni (15 febbraio),
perché le insegnanti dei bambini del nido e
di tre anni hanno ritenuto che non fossero
ancora pronti a questo tipo di esperienza.
La visione della mostra è stata per i
bambini un’esperienza eccellente,
hanno interagito con l’artista, fatto
domande creando un dialogo con
lui, interessandosi alle opere d’arte
in base a gusti e curiosità personali.
Vittorio D’Augusta ha presentato le
sue opere “narrando” con parole
semplici che cosa rappresentavano,
mettendo in rilievo i ricordi e
sensazioni della sua infanzia, che
avevano dato origine ad alcune
creazioni artistiche.
Ogni bambino molto
spontaneamente, hanno scelto alcune
opere, quelle per loro più
significative e le hanno interpretate
secondo le loro percezioni
disegnandole con matita su carta.
Una copia di ogni disegno è stata
regalata all’artista che è rimasto
stupito, del fatto che i bambini di
ogni tempo sanno esprimere le loro
impressioni sia in tempi storici felici
che drammatici, facendo un
paragone con i bambini dei campi di
concentramento di Terezin
(Polonia).
V. D’Augusta ha spiegato che il
paragone tra i disegni dei bambini
della scuola Il Delfino e i bambini di
Terezin gli era emerso dalla tecnica
adottata per la realizzazione degli
elaborati: documentazione grafica su
carta e matita (I bambini di Terezin
nel periodo della seconda guerra
mondiale, quando erano stati
costretti dai nazisti a vivere nel
ghetto ebraico, avevano disegnato
su carta di recupero i loro ricordi
felici di quando erano liberi nelle
loro case, nella loro città).
Fotografie
Video
Disegni dei bambini della
scuola dell’infanzia il
Delfino.
Documentazione storica
fornita dall’artista
Vittorio D’Augusta:
Disegni dei bambini di
Terezin
29
25
febbraio
La visita alla mostra “IL GIARDINO E LA
GUERRA”, ha creato l’opportunità di una
collaborazione con V. D’Augusta , proposta
dallo stesso artista all’atelierista:
realizzazione di un laboratorio per creare
un’installazione dedicata all’argomento
progettuale sia di atelier che scolastico.
V. D’Augusta, supportato sia nell’aspetto
organizzativo che pratico dall’atelierista ha
coinvolto tutti i bambini (piccoli gruppi per
intersezione: aula nido, tre, quattro, cinque
anni) in un laboratorio utilizzando
cartoncino bianco di grandi dimensioni
(manipolato, piegato in modo da
simboleggiare elementi della natura) e colori
a tempera (in prevalenza nero per
evidenziare l’aspetto del segno).
L’atelierista ha coinvolto un’insegnante per
aula per sostenere i bambini nell’attività
grafica.
L’artista ha valutato una collocazione degli
elaborati consultandosi con l’atelierista nello
spazio salone.
Dopo un attenta valutazione per creare uno
spazio prospettico e fruibile è stata hanno
creata un’installazione di forte impatto
emotivo, interpretativo, ludico.
Sul pavimento sotto all’installazione sono
stati collocati tappeti e macrostrutture
morbide, in modo che i bambini potessero
entrare in gioco con gli elementi appesi, con
lo spazio, soffermarsi ad osservare,
fantasticare relazionare fra pari e adulti.
L’ incontro con l’arte ha creato un
opportunità nei bambini di
approfondire e un ampliare alcune
conoscenze riguardo la tematica del
“GIARDINO” , non solo come
scoperta di un ambiente in relazione
con la natura, ma anche come
ricerca di emozioni, sensazioni,
ricordi di momenti vissuti
intensamente e come introspezione
di momenti felici o tristi, di relazione
e di giochi.
Documentazione
fotografica e video delle
varie fasi della
realizzazione
dell’installazione
artistica.
Documentazione
fotografica e video
dell’interazione tra i
bambini e lo spazio
trasformato grazie
all’installazione, in un
luogo usufruibile per
giocare, rilassarsi,
osservare, pensare,
fantasticare.
15
giugno
L’inaugurazione di un mandala (realizzato
dai bambini) di sassi raccolti durante le
uscite didattiche, ha aperto la festa di fine
anno scolastico
La festa di fine anno scolastico, realizzata
nel giardino della scuola è stata strutturata
con laboratori e percorsi mettendo in rilievo
la ricaduta delle esperienze dei bambini
durante l’anno scolastico sia in atelier nella
rivalutazione dello spazio giardino:
laboratori:
l’angolo dei sassi colorati;
l’angolo delle cornici decorate con elementi
naturali;
l’angolo dei pittori/stoffa dipinta con colori
estratti da piante e ortaggi;
l’angolo degli aquiloni;
l’angolo atelier/ realizzazione di “crisalidi di
carta” dipinte con colori a tempera e argilla.
La festa di fine anno scolastico ha
contribuito a coinvolgere le famiglie
alla vita scolastica dei bambini e
approfondire le relazioni tra gli
utenti sia adulti che bambini.
.
Mandala di sassi
Fotografie
30
PUNTI DI CRITICITA’
PUNTI QUALIFICANTI
La condivisione di gruppo a sviluppare un progetto che ha incentivato un’educazione all’ambiente partendo da un luogo
abituale ai bambini come luogo di gioco per arrivare a fare loro fruire lo spazio esterno anche come scoperta della natura
e incentivazione a trovare strategie per rivalutarne l’aspetto.
MODIFICHE ALL’IPOTESI INIZIALE E DIREZIONI FUTURE
Lo sviluppo del progetto è stato condizionato dal tempo meteorologico, per cui alcune esperienze previste totalmente in
esterno sono state concluse all’interno dell’atelier, le ipotesi previste in generale sono state rispettate.
3. VALUTAZIONI CONCLUSIVSINTESI DEL PERCORSO REALIZZATO
La tematica progettuale scolastica ed atelier ha approfondito le relazioni tra gli utenti, approfondendo le relazioni in
modo da rafforzare il senso di appartenenza ad un contesto sociale, ad un senso di cittadinanza.
Il giardino facendo parte di una struttura scolastica, potendo essere usato anche come spazio pubblico ha fatto
emergere:
il rispetto di un ambiente naturale di uso comune,
la sensibilizzazione a partecipare alla rivalutazione del giardino scolastico come parte territoriale della città.
DESTINATARI EFFETTIVAMENTE COINVOLTI
BAMBINI GENITORI
EDUCATORI INSEGNANTI AUSILIARI ALTRI:
n.98
n.98 FAMIGLIE n.4 7 n.4 n.
EFFICACIA DELLE TECNICHE E METODOLOGIE UTILIZZATE
Una delle tecniche prese in considerazione alla realizzazione del progetto atelier hanno è stata la video narrazione e
relativo laboratorio sia in atelier che in giardino, come introduzione all’apertura delle esperienze in modo fantastico e
stimolante alla curiosità di scoprire un ambiente naturale in modo da associare l’aspetto immaginifico a quello scientifico.
I bambini hanno sperimentato anche attraverso la percezione sensorial:
l’osservazione (ambiente),
l’ascolto (suoni e rumori della natura),
l’olfatto (profumi o puzze in natura),
il gusto (sapore dell’uva fragola coltivata in un orto confinante con il giardino della scuola),
tecniche manipolative e grafico-pittoriche per fare emergere le loro scoperte nei vari ambienti di ricerca attraverso
la realizzazione di elaborati utilizzando vari materiali: terra, erba, foglie, fiori, piante (giardino);
sassi, acqua, sabbia, argilla (fiume); bastoncini, rametti, foglie, fiori (parco).
31
BILANCIO SULLA QUALITA’ DELL’ORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO
Il gruppo dopo avere valutato varie strategie attraverso incontri di collettivo, ha ritenuto di organizzare dei percorsi di
esperienze di gioco e scoperta dell’ambiente giardino e ambienti naturali esterni (parco, fiume) per fare emergere nei
bambini un interesse verso un ambiente abituale scolastico come il giardino non solo nei verso giochi strutturati ma anche
verso tutto quello che la natura regala, incentivando il rispetto e l’educazione nei confronti di un ambiente prezioso per
un benessere di vita.
I percorsi proposti sono stati:
l’angolo dell’albero delle meraviglie (aula cinque anni)
l’angolo del giardino roccioso (aula quattro anni)
l’angolo del giardino sonoro (aula tre anni)
l’angolo del giardino dei colori (aula nido)
l’angolo del giardino delle meraviglie (i bambini in atelier a piccoli gruppi in intersezione o per età omogenea, hanno
sperimentato una sintesi delle proposte vissute nelle aule: colori, suoni, percezioni tattili-manipolative-visive).
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Gli obiettivi previsti sono stati rispettati e sviluppati in base tempi di inserimento (bambini nido e tre anni), età dei
bambini (vedi schema attività previste), acquisizioni di nuove conoscenze attraverso una successione di sperimentazioni
annunciate nella successione cronologica degli obiettivi presentati nel progetto atelier.
SCOPERTE DEL GRUPPO DI LAVORO
Il gruppo di lavoro ha rilevato sia durante le attività con i bambini che in sede di collettivo docente, che la tematica del
progetto prevede un tempo che non si può esaurire in un anno scolastico ma che necessita una continuazione per
realizzare una rivalutazione del giardino scolastico, “la natura ha bisogno di lentezza, tempo, relazione con le stagioni,
cura, rispetto, attesa”.
32
STRUMENTI TEORICI E SUPPORTI FORMATIVI
Indicazioni nazionali per le scuole dell’infanzia
Ministero dell’Istruzione dell’Università della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale
per l’Emila-Romagna
-Direzione Generale-
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
C.M n.49 del 31.5.2012
FINANZIAMENTI
Comune di Rimini
COINVOLGIMENTO DEI DESTINATARI
Bambini e famiglie sono stati coinvolti nel progetto sia per quanto riguarda il contesto scolastico che famigliare, perché
l’esperienze scolastiche venivano riportate alle famiglie dai bambini stessi.
Inoltre le famiglie sono state coinvolte attraverso colloqui personali, richiesti per delucidazioni, informazioni, consigli per
i loro figli riguardo lo svolgimento di attività in atelier e attraverso assemblee di sezione.
La realizzazione di due laboratori atelier dedicato a bambini e genitori (Mandala, Festa di fine a.s) hanno contribuito ad
esemplificare una sintesi del percorso sperimentale atelier per l’anno scolastico in corso.
DIFFUSIONE E COMUNICAZIONE ESTERNA
L’atelierista ha creato una documentazione video sia per PC che per TV, che è stata consegnata alle famiglie.
La documentazione tecnica su Scheda Regionale Gred sarà diffusa tramite il sito web dei Servizi educativi del Comune di
Rimini.
MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE DISPONIBILI
DVD “IL GIARDINO DELLE MERAVIGLIE” realizzato dall’atelierista Maria Grazia Ricci con materiale fotografico
e video raccolto durante la conduzione dell’atelier dalla stessa atelierista, disponibile presso l’Ufficio Atelier via ducale 7
Comune di Rimini, Scheda Regionale di Documentazione, per informazioni contattare: