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Scheda informativa 1

Definizione, forme e conseguenze

della violenza domestica

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Violenza domestica – Scheda informativa

1 Definizione, forme e conseguenze della violenza domestica 2

A. Definizione di violenza domestica

Ai sensi della Convenzione d’Istanbul1, l’espressione “violenza domestica” designa tutti gli atti di violenza

fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o ab-bia condiviso la stessa residenza con la vittima.

1. Caratteristiche principali della violenza domestica

Benché la violenza domestica comprenda forme e schemi diversi (si veda parti B e C), è possibile definirne le caratteristiche principali che la distinguono da altre forme, come la violenza in pubblico:

Tra la persona violenta e la vittima esiste un legame affettivo. Spesso questo legame persiste anche dopo una separazione o un divorzio.

La violenza si consuma soprattutto nella propria abitazione, considerata in teoria il luogo più sicuro e protetto.

La violenza domestica lede l’integrità fisica e/o psichica mediante il compimento o la minaccia di atti fisici, sessuali e/o (gravi) atti psicologici da parte di una persona vicina.

La violenza domestica si protrae in genere per lunghi periodi e spesso cresce d’intensità con il passare del tempo. Gli atti violenti unici, dettati da un comportamento spontaneo in caso di conflitto costituiscono un’eccezione (si veda parte C).

Esiste una chiara correlazione tra predominio e comportamento di controllo nel rapporto e uso della vio-lenza. Chi commette violenza sfrutta spesso un’asimmetria di potere all’interno della relazione. Tra le coppie che basano la propria convivenza sulla parità dei diritti, il rischio che si sfoci in atti di violenza è minimo.

Occorre tenere conto della spirale della violenza domestica e dei diversi tipi di vittime e autori per elabo-rare consulenze ed interventi efficaci e consoni alle esigenze

2.

Nell’insorgere della violenza nei rapporti di coppia sono spesso decisivi elementi come la ripartizione del

potere, l’influsso e il controllo reciproco dei partner, la loro forma di comunicazione e i contatti sociali. Studi

empirici hanno dimostrato che la ripartizione dei ruoli in seno alla coppia incide notevolmente sul manifestar-

si della violenza.

2. Costellazioni relazionali nella violenza domestica

La violenza domestica viene equiparata spesso ai maltrattamenti contro le donne nei rapporti di coppia, ma questo concetto include anche altre costellazioni relazionali all’interno della famiglia e della coppia, che de-vono essere riconosciute e tenute in considerazione al fine di garantire una protezione efficace delle vittime e creare un’offerta di consulenze adeguata a chi ha subito e commesso tali atti. Sono vari gli aspetti da con-siderare, per esempio chi usa violenza in genere non lo fa ai danni di un unico individuo, ma tende a ripro-durre questo comportamento nei confronti di più persone all’interno e all’esterno della famiglia. Inoltre, la violenza di coppia sfocia spesso nella violenza contro i minori e infine, una persona può essere vittima di più

1 Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione

d’Istanbul), art. 3 lettera b. 2 Per maggiori informazioni si veda la scheda informativa 3 «La spirale della violenza – tipologie di vittime e di autori di violenza – esigenze relative alla

consulenza e all’intervento» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica.

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carnefici e può anche essere nel contempo vittima e autrice di violenza nel contesto di un rapporto familiare (Manuale IST 2012; Servizio per le pari opportunità della Città di Zurigo, 2011).

La violenza domestica può manifestarsi nelle seguenti costellazioni relazionali:

violenza contro le donne nei rapporti di coppia e nelle situazioni di separazione3;

violenza contro gli uomini nei rapporti di coppia e nelle situazioni di separazione 4;

coinvolgimento di minori nella violenza nei rapporti di coppia e nelle situazioni di separazione 5;

violenza nei rapporti di coppia fra giovani6;

violenza fra adulti in altri rapporti familiari, p. es. nell’ambito dei matrimoni forzati;

violenza contro membri anziani del nucleo familiare;

violenza nei rapporti fra anziani;

violenza dei genitori o dei loro partner contro bambini e adolescenti;

violenza contro bambini e adolescenti in altri rapporti familiari;

violenza di bambini e adolescenti contro i genitori;

violenza tra fratelli e sorelle.

B. Forme di violenza domestica

La violenza domestica si manifesta sotto varie forme, che possono concretizzarsi in modo isolato o congiun-

to, e si distinguono a seconda della costellazione relazionale, del sesso e dell’età delle persone coinvolte. Le

diverse forme di violenza vengono esercitate attraverso il compimento o la minaccia di compiere tali atti.

Possono verificarsi nell’ambito di una comunione domestica esistente o sciolta.

La violenza fisica comprende azioni quali percuotere (con e senza oggetti), spingere, scuotere, mordere, strangolare, legare, colpire con oggetti e aggredire fisicamente, talvolta fino a un esito letale. Quella fisi-ca è la forma di violenza più evidente e di regola più facile da dimostrare; il più delle volte si accompa-gna ad altre forme di abuso.

La violenza sessuale comprende ogni pratica sessuale non desiderata o tollerata che spazia dall’imposizione di un’atmosfera sessualizzata passando per le umiliazioni di carattere sessista, alla co-strizione di atti sessuali, fino alla violenza carnale. Per sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti s’intende qualsiasi forma di atto sessuale commesso contro di loro sia da adulti che da minorenni.

La violenza psicologica comprende sia minacce gravi, coazione, privazione della libertà, stalking, ciber-stalking e ciberbullismo (stalking e mobbing in Internet), sia forme che, di per sé, non costituiscono una minaccia immediata ma che, una volta sommate, devono essere considerate alla stregua di un atto di violenza. In questo ambito rientra la violenza di carattere discriminatorio, sotto forma di disprezzo, offe-se, umiliazioni, biasimo, messa in ridicolo della vittima dichiarandola pazza o stupida, sfruttamento dei minori come mezzo coercitivo, biasimo che infonde sensi di colpa, intimidazione o insulto. L’esercizio prolungato di questi atti di violenza si ripercuote – a volte gravemente – sull’autostima e sulla salute delle vittime. Anche determinate esperienze di maltrattamenti «indiretti» sono considerate violenza psicologi-

3 Schede informativa 15 «Uomini e donne vittime di violenza domestica. Informazioni e offerte di sostegno» e scheda informativa 6 «Violenza in situazioni di

separazione» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica. 4 Schede informativa 15 «Uomini e donne vittime di violenza domestica. Informazioni e offerte di sostegno» e Schede informativa 6 «Violenza in situazioni

di separazione» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica. 5 Scheda informativa 17 «Violenza contro i bambini e gli adolescenti» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica.

6 Scheda informativa 18 «Violenza nei rapporti di coppia fra giovani» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica.

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ca, come l’assistere ad abusi nel rapporto di coppia dei genitori o le torture inflitte ad animali domestici appartenenti alla vittima.

La violenza sociale comprende le limitazioni imposte alla vita sociale di una persona, quali il soggioga-mento, la segregazione, il divieto o il controllo severo dei contatti con la famiglia o con il mondo esterno o anche il divieto di apprendere le lingue nazionali.

La violenza economica comprende il divieto di lavorare, la costrizione a lavorare, il sequestro del salario, la facoltà di disporre esclusivamente delle risorse finanziarie arrogatasi da uno/una delle/dei partner e l’obbligo a sottoscrivere contratti di credito.

Il matrimonio forzato è considerato una forma specifica di violenza domestica. In genere si parla di ma-trimonio forzato quando la futura sposa o il futuro sposo subisce una pressione affinché accetti l'unione prevista.

7

La violenza sociale ed economica sono manifestazioni di violenza psicologica e rappresentano comporta-

menti che nella loro globalità mirano a controllare la vittima e a limitarne la libera volontà (Manuale IST 2012;

Bossart 2002; Servizio per le pari opportunità 2011).

Distinzione tra lite e rapporto violento

Dinnanzi a un conflitto nell’ambito di un rapporto di coppia, occorre fare la distinzione tra lite e violenza do-

mestica. La differenza principale risiede nel rapporto di potere che si instaura tra le persone implicate. La

relazione violenta è caratterizzata da un rapporto asimmetrico tra i partner. Si tratta di una relazione nella

quale la violenza consente di ottenere e mantenere il dominio e il controllo sull’altra persona8.

Nell’ambito della violenza di coppia, la ricerca distingue tra violenza dettata da un comportamento spontaneo in caso di conflitto e violenza dettata da un comportamento violento e di controllo sistematico (Gloor/Meier 2003; Social Insight 2012; Johnson 2005).

C. Schemi di violenza

La violenza non è tutta uguale. La violenza domestica, oltre alle aggressioni fisiche che lasciano ferite evi-

denti, si manifesta spesso (anche) in forme più sottili, come le intimidazioni, le umiliazioni, le minacce o i

divieti di intrattenere contatti sociali9, mirati e duraturi. Anche queste forme invisibili rientrano nella nozione di

violenza domestica, benché non possano essere ricondotte a una concezione della violenza basata unica-

mente sulle conseguenze fisiche. Una rappresentazione così parziale del fenomeno impedisce reazioni so-

ciali e giuridiche adeguate e ostacola il riconoscimento dei diritti corrispondenti da parte dello Stato e della

società (Social Insight 2012).

La suddivisione della violenza domestica in due schemi, adottata nell’ambito della ricerca e della pratica, si è

rivelata valida per tenere conto della complessità del fenomeno e per sviluppare offerte d’intervento e d’aiuto

commisurate alle esigenze.

Schemi di violenza:

a) violenza dettata da un comportamento spontaneo in caso di conflitto (detta anche «compor-tamento situazionale violento in caso di conflitto»);

b) violenza dettata da un comportamento violento e di controllo sistematico.

7 Si vedano le informazioni dettagliate sui matrimoni forzati all’indirizzo: www.matrimoniforzati.ch.

8 Si veda la descrizione dettagliata della dicotomia lite – relazione violenta nel Manuale IST 2012, 103/2.

9 Per le diverse forme di violenza domestica si veda la parte B.

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a) Violenza dettata da un comportamento spontaneo in caso di conflitto

In questo schema, la violenza s’innesca quando le coppie reagiscono a una situazione conflittuale preva-lentemente con aggressioni fisiche o verbali. Per alcune coppie questi episodi sono estremamente rari, per altre più frequenti. Sono generati da «normali» divergenze di vedute o da disaccordi che secondo la ricerca sui conflitti familiari

10 si presentano in ogni sistema familiare o di coppia e a seconda della situa-

zione possono degenerare in violenza fisica. Uomini e donne sfogano la rabbia e lo stress che caratteriz-zano le situazioni conflittuali attraverso la violenza. E in quei casi non si tratta solo di maltrattamenti fisici di scarsa entità ma anche di abusi gravi.

In sé, l’uso della violenza – diversamente dallo schema illustrato di seguito – non si inserisce in uno sce-nario generalmente violento, caratterizzato da un comportamento di controllo e abuso di potere persisten-te nella relazione, ma è la reazione a una situazione di conflitto concreta. I due partner si considerano fondamentalmente alla pari e tra loro non sussiste alcuna asimmetria di potere (Gloor/Meier 2003; Social Insight 2012). Un comportamento situazionale violento in caso di conflitto può trasformarsi in un compor-tamento violento e di controllo sistematico, p. es. qualora si ripetano le aggressioni della stessa persona contro l’altra e col tempo si insinui una struttura relazionale asimmetrica (Social Insight 2012).

b) Violenza dettata da un comportamento violento e di controllo sistematico

Un comportamento violento e di controllo sistematico richiede invece una valutazione totalmente diversa. A caratterizzare questo schema non è tanto la forma o la gravità della violenza (dalla violenza psichica al-la violenza fisica grave) quanto un rapporto relazionale asimmetrico e abusivo.

La nozione di comportamento violento e di controllo sistematico contempla le forme più disparate di con-trollo, umiliazione e abuso di potere, finalizzate ad esercitare il predominio sulla relazione e sulla contro-parte. La persona violenta tende a imporre la propria supremazia reprimendo la capacità di autodetermi-nazione della vittima. Diversamente dal comportamento spontaneo in caso di conflitto, questo schema di violenza è persistente e sistematico ed è caratterizzato non da singoli maltrattamenti bensì da tutto un ventaglio di abusi fisici e psichici, più o meno gravi (Gloor/Meier 2003; Social Insight 2012).

Dall’analisi dei due schemi di violenza emerge che né le manifestazioni di violenza fisica da sole né le loro dimensioni costituiscono un’unità di misura sufficiente o l’unico criterio d’individuazione. Per riconoscere e contrastare la violenza domestica devono infatti essere considerate anche le forme più sottili, la dinamica della violenza e le sue conseguenze.

D’altro canto la distinzione dei due schemi di violenza presentati serve anche a spiegare la differenza dei dati presentati dalle ricerche e dalle statistiche sul coinvolgimento di donne e uomini nella violenza domesti-ca. Se la violenza domestica è considerata e studiata come un comportamento spontaneo in caso di conflit-to, uomini e donne ne risultano interessati in misura analoga. Se invece questo fenomeno viene inteso come un comportamento violento e di controllo sistematico, il rapporto di genere risulta nettamente asimmetrico, con una prevalenza delle vittime di sesso femminile. Se nell’analisi si includono anche le ferite derivanti dalla violenza, le vittime donne superano nettamente gli uomini anche secondo lo schema di violenza dettata da un comportamento spontaneo in caso di conflitto (Gloor/Meier 2003).

10

Per maggiori informazioni sulla ricerca sui conflitti familiari si vedano Gloor/Meier 2003 e Johnson/Leone 2005.

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D. Conseguenze della violenza domestica

1. Conseguenze per le persone coinvolte

a. Conseguenze sulla salute

Le persone che subiscono violenza soffrono spesso di problemi di salute. Oltre alle conseguenze evidenti,

come le ferite, le vittime soffrono di disturbi di natura psichica, (psico-)somatica e cronica, sviluppano «stra-

tegie di sopravvivenza» nocive alla salute e possono cadere nella tossicodipendenza. Va detto che le perso-

ne sottoposte ad atti di violenza e di controllo di natura psichica possono subire danni alla salute ben mag-

giori di chi ha conosciuto la violenza fisica. Studi dimostrano che specialmente le vittime di violenza sistema-

tica e prolungata presentano gravi disturbi di salute e notevoli problemi sociali (Social Insight 2012).

Da uno studio condotto dalla Clinica di ginecologia e ostetricia del Triemlispital di Zurigo (Ufficio federale per

l'uguaglianza fra donna e uomo, Zurigo 2004)11

è emerso che le donne vittime di violenze domestiche subi-

scono conseguenze per la salute. La violenza domestica lascia strascichi evidenti a livello fisico, psicologico

e psicosomatico. A seconda dell’intensità della violenza subita, essi possono manifestarsi sotto forma di

lesioni (gravi), dolori all’intero corpo, difficoltà di respirazione, squilibri, capogiri o nausea, problemi di dige-

stione e anche disturbi alimentari. Molto spesso le vittime soffrono di vuoti di memoria, difficoltà di concen-

trazione, insonnia, nervosismo e ansie e addirittura di attacchi di panico e depressione. Possono anche ca-

dere nell’alcolismo o nella tossicodipendenza e sviluppare una tendenza al suicidio. Le donne che hanno

subito atti di violenza hanno molto più spesso problemi di salute rispetto alle donne risparmiate da questo

fenomeno.

b. Conseguenze sociali e finanziarie

Ai disturbi di salute si aggiungono molto sovente anche problemi sociali come la stigmatizzazione e il conse-

guente isolamento. Le vittime della violenza domestica si vergognano per quello che subiscono e sono con-

frontate con i tabù che avvolgono questa tematica. Molte non trovano il coraggio di parlare delle proprie

esperienze e di cercare aiuto, per cui tendono ad isolarsi.

Specialmente le donne che si separano da un compagno violento sono spesso confrontate con difficoltà

finanziarie. A causa della persistente disparità di trattamento nella vita professionale, capita spesso che do-

po una separazione o un divorzio le donne non riescano ad essere autonome finanziariamente e debbano

quindi ricorrere all’aiuto sociale.

c. Conseguenze sullo statuto di soggiorno

Le cittadine straniere possono incontrare difficoltà supplementari legate al loro statuto di soggiorno in Sviz-

zera, qualora dipendano dal proprio marito da questo punto di vista. La revisione del diritto degli stranieri ha

comportato un certo miglioramento in questo senso: il fatto di aver subito violenze domestiche viene preso in

considerazione nelle decisioni di rinnovo o di concessione del diritto di dimora. Non significa tuttavia che le

cittadine straniere abbiano un diritto al soggiorno autonomo, indipendentemente dai loro mariti violenti.

L’insicurezza riguardo al loro statuto di soggiorno costituisce per molte vittime di violenza un motivo per ri-

manere con un coniuge violento12

.

11

Studi condotti in altri Paesi mostrano risultati simili, si veda p. es. Österreichisches Institut für Familienforschung (Hrsg.). 2011. Gewalt in der Familie und im nahen sozialen Umfeld. Österreichische Prävalenzstudie zur Gewalt an Frauen und Männern. Wien, pag. 148 segg. 12

Per maggiori informazioni si veda la scheda informativa 19 «Violenza domestica nel contesto migratorio» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica.

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d. Coinvolgimento dei bambini e degli adolescenti

Diverse ricerche dimostrano che le conseguenze della violenza domestica possono essere drammatiche non

solo per le persone che la subiscono ma anche per i loro figli minorenni. Molti bambini e adolescenti sono

testimoni della violenza tra i genitori o altri membri della famiglia e non assistono «soltanto» a scontri verbali

ma anche a vie di fatto che a volte sfociano in pesanti forme di violenza fisica e sessuale13

.

2. Conseguenze economiche

La violenza domestica e la violenza nei rapporti di coppia, che costituisce una delle sue forme più frequenti,

generano oltre a una grande sofferenza umana in coloro che le subiscono anche costi elevati di cui la socie-

tà nel suo insieme deve farsi carico. Il calcolo dei costi economici generati dalla violenza domestica costitui-

sce un importante parametro per rendere visibile e quantificare le conseguenze di questo fenomeno non

soltanto per i diretti interessati ma per l’intera società.

Nel calcolo dei costi sociali generati dalla violenza domestica vengono considerati i costi diretti seguenti:

costi della giustizia14

,

costi degli interventi della polizia,

costi della salute15

,

costi del sostegno finanziario (p. es. aiuto sociale),

costi della ricerca di un alloggio per le vittime e gli autori16

,

costi dei consultori per le vittime e gli autori17

,

costi del lavoro sociale,

costi delle organizzazioni per i minori.

La violenza domestica genera però anche costi indiretti come:

la perdita dell’attività lucrativa a causa di assenze per malattia, l’incapacità prolungata al lavoro o la di-soccupazione (costi a carico sia dei datori di lavoro che dei lavoratori),

impossibilità di occuparsi dei lavori domestici.

I calcoli eseguiti finora dimostrano che complessivamente la prevenzione costa meno degli interventi: il lavo-ro di prevenzione riduce i costi sociali sopportati dalla collettività e limita la sofferenza delle persone coinvol-te (WHO 2004; Walby 2004; Haller/Dawid 2006).

Alla luce del Rapporto del Consiglio federale sulla violenza nella coppia (2009), nel 2013 è stato pubblicato un studio sui costi economici della violenza domestica in Svizzera. Commissionato dall’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo UFU, lo studio intitolato «Costi della violenza nei rapporti di coppia» mostra per la prima volta in modo sistematico e attraverso una stima prudenziale i costi causati nei diversi settori.

Concretamente, i costi effettivi sostenuti e le perdite di produttività (costi tangibili) a causa della violenza nei rapporti di coppia si aggirano tra i 164 e i 287 milioni di franchi l’anno, ossia su valori equiparabili alla spesa annua di una città svizzera di medie dimensioni.

13

Per maggiori informazioni sul coinvolgimento dei minori nella violenza domestica si veda la scheda informativa 17 «Violenza contro i bambini e gli adole-scenti» all’indirizzo: www.parita-svizzera.ch, Violenza domestica. Si veda anche Dlugosch 2010. 14

Costi delle procedure penali e civili, l’assistenza riabilitativa, le spese della carcerazione, l’assistenza ai processi o gli aiuti durante i procedimenti. 15

P. es. primo intervento medico e assistenza successiva (in caso di disturbi fisici e psichici), ricoveri in ospedale, farmaci o psicoterapia. 16

P. es. case delle donne, consultori o alloggi d’emergenza. 17

Costi delle case delle donne, dei servizi d’intervento, dei consultori, i numeri d’emergenza o i programmi di recupero delle persone violente.

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1 Definizione, forme e conseguenze della violenza domestica 8

La mancanza di basi di dati per voci importanti (come i procedimenti civili, la protezione di minori e adulti, le offerte di sostegno per bambini coinvolti e le conseguenze sulla loro salute o ancora le conseguenze psico-logiche negli uomini) non ha permesso di quantificare i relativi costi. Con 49 milioni di franchi, la categoria di costo più consistente è «polizia e giustizia», seguita da «perdite di produttività» (40 milioni di franchi) e da «offerte di sostegno» (37 milioni di franchi).

Ai costi tangibili annui, si aggiungono inoltre i costi intangibili (a vita) stimati a quasi 2 miliardi di franchi, deri-vanti dalla perdita di qualità di vita in seguito a dolore, sofferenza e paura. Oltre a un quadro d’insieme dei costi generati nelle diverse categorie, lo studio fornisce anche una panoramica dei dati statistici disponibili sulla violenza nei rapporti di coppia e mostra in quali ambiti occorre intervenire in Svizzera per provvedere al loro rilevamento sistematico

18.

E. Fonti

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18

Link:Sintesi dello studio «Costi della violenza nei rapporti di coppia» (italiano): Rapporto di ricerca integrale « Coûts de la violence dans les relations de couple » (soltanto in francese) :

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mative violenza domestica su vari aspetti della violenza domestica

In Svizzera esiste un numero considerevole di materiale informativo e di lavoro per la prevenzione, l'inter-

vento e il post-intervento in caso di violenza domestica. Il Toolbox Violenza domestica consente di accedere

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