Sbavaglio! Sb - Associazione Antimafie Rita Atria · IN SICILIA NON ESISTE. COSTRUIAMOCELA NOI! ......

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Sbavagl io! Le Sicil iane La tel e cam e ra più pazza del m ondo Edizioni LeSicil iane novem bre 2006 CIOTTI LUM IA DILIBERTO SANTINO GIUE' ABBAGNATO CIPR IANI "Suonala ancora, Sam " 1 euro ANNO 1 NUMERO 1 M ESSINA LIBER I TUTTI! A CO M INCIAR E DAI BO SS INFO R M AZ IO NE LIBER A DUE GIORNI TUTTI INSIEM E IN SICILIA PER COMBINARE... A ROMA A ROMA ALLA CO NVENTIO N CONTRO I LADRON LIBERTA' DI STAM PA? IN SICILIA NO N ESISTE. CO STR UIAM O CELA NO I! TUTTI INSIEM E SI PUO ' TELE JATO, PARTINICO: UNA PICCOLA TV , M A LA GUAR DANO TUTTI. PAR LA DI BO SS, DI PENTITI DI INQ UINAM ENTO E DI SO PR USI. I R EPO RTER ? UNA E' LETIZIA MANIACI, E H A VENT'ANNI PO VER A M AFIA CO I TUO I SO LDI FAREMO COOP PER I DISO CCUPATI Storie dalle città di frontiera ESCLUSIVO MADE IN LINUX GNU Sbavagl io!

Transcript of Sbavaglio! Sb - Associazione Antimafie Rita Atria · IN SICILIA NON ESISTE. COSTRUIAMOCELA NOI! ......

Sbavaglio!LeSiciliane

La telecam era più pazza del m ondo

EdizioniLeSiciliane novem bre 2006

CIOTTI LUMIA DILIBERTO SANTINO GIUE' ABBAGNATO CIPRIANI

"Suonala ancora, Sam "

1 euroANNO 1 NUMERO 1

MESSINA LIBERI TUTTI! A COMINCIAREDAI BOSS

INFORMAZIONELIBERA DUE GIORNI TUTTI

INSIEME IN SICILIAPER COMBINARE...

A ROMAA ROMA ALLA CONVENTIONCONTRO I LADRON

LIBERTA' DI STAMPA? IN SICILIA NON ESISTE. COSTRUIAMOCELA NOI! TUTTI INSIEME SI PUO'

TELE JATO, PARTINICO: UNA PICCOLA TV, MA LA GUARDANO TUTTI. PARLA DI BOSS, DI PENTITIDI INQUINAMENTO E DI SOPRUSI. I REPORTER? UNA E' LETIZIA MANIACI, E H A VENT'ANNI

POVERA MAFIACOI TUOI SOLDI FAREMO COOP

PER I DISOCCUPATI

S t o r i e d a lle c i t t à d i f r o n t i e r a

ESCLUSIVOMADE IN LINUXGNU

Sbavaglio!

Que s to s are bbe il prim o num e ro “ufficiale ” di Cas ablanca, il clas s ico “anno uno num e ro uno”. Arriva in un m om e nto im portante pe r due m otivi pre cis i, uno più nos tro e d uno più ge ne rale .Que llo ge ne rale è il s alto di q ualità ch e in q ue -s te s e ttim ane può fare , o può anch e de cide re di non fare , l'antim afia. L'occas ione è l'as -s e m ble a ge ne rale di Libe ra, cui è s tato dato il nom e di Stati Ge ne rali. Può e s s e re un m o-m e nto di ritrovo, di ras s icuraz ione fra pe rs o-ne buone ch e s i conos cono già be ne . Ma può anch e e s s e re la s volta, l'iniz io di un'antim afia nuova. La m afia non è un'e s cre s ce nz a crim i-nale : è un pote re . Non s i com batte con le ce le -braz ioni, m a con le riform e profonde e le lotte s ociali. Pe ns ate ch e colpo te rribile , pe r Cos a Nos tra e il Sis te m a, s are bbe una le gge s ulla tras pare nz a bancaria. Concordano giovani e ve cch i m ae s tri, il ragaz z o Robe rto Saviano e il “ve cch io” Um be rto Santino. E' l'antim afia difficile , q ue lla ch e non cre a s tatus m a cam bia tutto.A Rom a, agli Stati Ge ne rali, bis ogne rà parla-re di q ue s to. Obbligare il nos tro gove rno a m e tte re la lotta alla m afia com e prim a priori-tà. Può farlo con due le ggi pre cis e : una è q ue lla s ull'allargam e nto de lla ge s tione s ocia-le de i be ni confis cati a tutta l'e conom ia e xtrale -gale (non s olo Prove nz ano, pe r inte nde rci, m a anch e Tanz i) e h a fatto be nis s im o Libe ra a porla fra i s uoi obie ttivi. L'altra è q ue lla s ul controllo bancario e s ulla tras pare nz a.E' un m om e nto-ch iave anch e s pe cificam e nte pe r noi di Cas ablanca, e in ge ne re pe r coloro ch e lottano pe r l'inform az ione libe ra q ui ne l Sud. Abbiam o com inciato a riunire - col re -ce nte conve gno, m a non s olo - tutto l'arcipe la-go di piccole te s tate locali, di as s ociaz ioni,di

s iti w e b, di gruppi de lla s ocie tà civile ch e , nu-m e ros i e e ntus ias ti m a divis i, te ngono co-raggios am e nte la prim a line a contro l'inform az ione e la cultura m afios e . Noi non vogliam o e ge m oniz z are ne s s uno. Ma s iam o de cis i ad andare avanti com unq ue , pronti ad alle arci con ch iunq ue s ia dis ponibile , m a con una dis crim inante pre cis a: unirs i pe r lottare . E' la logica, è il m ode llo, de i com itati unitari de lla Re s is te nz a. Pe rch é q ua s i lotta pe r una libe raz ione .La s trada, è q ue lla de lla re te . La re te com e s truttura agile , non ce ntralis tica, im form ale , ch e accolga alla pari tutti e da tutti pre nda q ualcos a. E la re te com e w e b, s upporto indi-s pe ns abile pe r q uals ias i iniz iativa, e anch e pe r q uals ias i giornale : il nos tro, e q ue lli - as -s ai più am biz ios i - de l futuro. “Ma allora vole -te fare un q uotidiano, un s e ttim anale , una tv, ch e cos a?”. Vogliam o fare una cos a de l tutto nuova, e ppure as s olutam e nte pos s ibile , un m e z z o ch e s tia ne lla re te , ch e e ntri ne lle ca-s e di tutti, e ch e all'occas ione dive nti carta s tam pata. E' un pe rcors o lungo e duro, m a profe s s ionale , m a re alis tico; e d è già co-m inciato. Non è il “nos tro” pe rcors o - non ba-s te re bbe ro le forz e - m a è il pe rcors o di tutti. Tutti coloro ch e vogliono us cire dalle piccole z one libe re , unirs i in un grande Cnl, dis ce nde -re giù a valle . Pe r q ue s ti lavoriam o ade s s o. E anch e a q ue s to s e rve Cas ablanca.(Nie nte di s trano, te cnicam e nte , in q ue s to nu-m e ro de l giornale ? No? E' un num e ro com e tutti gli altri, un q uals ias i giornale . Eppure - dal punto di vis ta te cnologico - è una rivolu-z ione : è s tato lavorato inte ram e nte con Linux; e anch e q ue s to è “politico”, anch e q ue s to è una libe rtà in più e apre una s trada).

Inform azione in Sicilia

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Più info, m eno m afia@Casablanca

ANNO 1 NUMERO 1NOVEMBRE 2006

__________________

GraziellaProtodirettore

graziella@ sanlibe ro.itRiccardo Orioles

direttore re sponsabilericc@ sanlibe ro.it

Lillo Vene ziavicedirettore

lillo@ sanlibe ro.itLucio Tom arch io

tecnologielucio@ sanlibe ro.it

Con:Gian Carlo Caselli

Beppe Lum iaNando dalla Ch ie saUm be rto Santinodon Luigi Ciotti

Olivie ro Dilibe rtoGiovanni Abbagnato

Rita BorsellinoMarco BenantiCarlo Gubitosa

Gianfranco FaillaciFabio GallinaPie ro Cim aglia

Alessandro GagliardoDario RussoSonia Alfano

Tindaro BellinviaAntonio Mazzeo

Luca SaliciGiorgio Costanzo

Fabio Mich ele D'UrsoRosario Giuè

Augusto CavadiGiuseppe Ruggie ri

Adriano BellaFrance sco Marletta

Rocco RossittoLuca Rossom andoFrance sco Galante

France sco Di Pasq ualeSara Frisina

Antonella Consoli“Addiopizzo”“Il Pizzino”

__________________Illustrazioni:Mauro BianiAm alia Bruno

Canjano & Fe rro__________________

Progetto graficoStudio O. (da un’idea di

Pie rgiorgio Maoloni)__________________

Redazionevia Caronda 412, Catania

(09 5) 09 3249 0Pubblicità

via Caronda 412, Catania(334)809 3875

__________________Stam pa

Litocon srllitostam pa e confe zioniContrada Torre Allegra

Z ona Industriale , Catania(09 5)29 1862

__________________Editore

Edizioni Le Sicilianedi Graziella Rapisarda__________________«A ch e se rve vivere ,

se non c’èil coraggiodi lottare?»

(Giuseppe Fava)__________________

Più info, m eno m afia

Soltanto un editore? Non più. Mario Ciancio, l'uom o ch e direttam ente o tra-m ite alleati controlla tutta la stam pa e la tv della Sicilia, oggi è princi-palm ente un potente im prenditore nel cam po, fra l'altro, delle costruzioni. Abbiam o ricostruito gli ultim i affari dell'e rede de i Quattro Cavalie ri

Il quinto cavalie re

Qua si parla LinuxIl prim o giornale non specialistico in Italia a e sse re prodotto inte ram ente con Linux? Que sto ch e state leggendo. Più m ode rno, più econom ico, più effi-ciente e soprattutto senza padroni. "Casablanca" è fie ra di pre sentare q ue -sto succe sso, nella tradizione di "Avvenim enti" (prim a rivista a Macintosh ) e de i "Siciliani" (inte ram ente in fotocom posizione già ne i prim i anni '80).

Coi soldi della m afiaDare in ge stione a cooperative di giovani i beni confiscati ai m afiosi? H a funzionato in decine di casi, è stata un'ottim a idea. Ma allora pe rch é non applicarla su una scala m olto più am pia, con m igliaia e m i-gliaia di disoccupati ch e trovere bbe ro finalm ente lavoro? Ne parliam o con Cipriani, l'ex sindaco antim afioso di Corleone : è sua l'idea

La ragazza: Graziella Cam pagna. Aveva visto troppo. Il boss: Ge rlando Alberti junior. Condannato all'e rgastolo pe r il suo assassinio. I giudici: q uelli di Me ssina. Non h anno com pletato le procedure in tem po e il boss, pur condannato, è tornato in libe rtà.

I giudici, la ragazza e il boss

Si è svolto il prim o convegno della stam pa libe ra siciliana: una due giorni di studio e dibattito cui h anno partecipato sia i rappre sentanti delle te state libe re e della società civile ch e i politici della sinistra. Com incia un lungo pe rcorso: dove siam o arrivati, cosa re sta da fare .

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COPERTINA DIMAURO BIANI

26 - Inform azione in Sicilia

L'inizio di un cam m ino22 - Inform azione in Sicilia

17 - Tecnologie

14 - Nuova occupazione

10 - Giustizia

Dis e gno diLore dana Le onardi

STO R IE D ALLE CITTA' D I FR O NTIER A

Una tv pazza: Tele Jato. Una m atta ragazza: Letizia Maniace . La prim a fa paura ai potenti di Partinico. La seconda va dappertutto pe r girare le scene più pe ricolose .

Letizia telereporte r8 - Le Siciliane

Editoriali

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LE PAROLE E I FATTIDI OLIVIERO DILIBERTO

@Per troppo tem po non abbia-m o attuato q uello ch e il Pre s i-dente Ciam pi e , ade s so, il Pre s idente Napolitano ci h anno ricordato: non basta com battere le m afie , m a biso-gna sconfiggerle . Ecco perch é avere ins e rito la lotta alla crim inalità organizzata tra le priorità della vita del Parlam ento e del Governo rappre s enta un prim o pas so, vero e sostanziale.La pre s enza di un'elevata cri-m inalità, con le e stors ioni, l'usura, il rack et, il condizio-nam ento degli appalti ed una vasta penetrazione in am pi s ettori dell'econom ia e della politica fanno perdere credibi-lità al nostro pae s e . Al contra-rio, una m oderna, avanzata, progettuale ed integrata lotta alla m afia ci dà un altro e po-s itivo re spiro, crea q uegli anticorpi nece s sari e q uell' energia adatti ad attuare una profonda svolta, in grado di farci acq uis ire una più forte credibilità internazionale, attrarre inve stim enti e rende -re il nostro pae s e più giusto, dem ocratico e più affidabile .Ci sono tante donne e tanti giovani ch e , nel M ezzo-giorno, h anno talenti e ch e , in q ue sti anni, sono costretti ad andare via. Vi sono ricercato-ri; vi è una dim ens ione straordinaria nel m ondo della scuola e delle univers ità ch e ch iede di m ettere al s ervizio del pae s e le grandi opportuni-tà ch e e s istono nel M ezzo-giorno.Rom pa tutti gli indugi q ue sto Governo, guidi il nostro pae -s e , guardi al M ezzogiorno con occh i nuovi e i risultati arriveranno: l'Italia e il M ezzogiorno contribuiranno a rendere l'Europa più coe sa e più forte e il M editerraneo un'area di sviluppo, di coope -razione e di pace .

I com pagni ch e vivono in Sicilia m i dicono ch e , a dar retta a q uello ch e scrive la stam pa lo-cale, la m afia in Sicilia non e s iste più, ridotta a fenom eno m arginale, relegata nelle pagine interne de i giornali. Com e s e i diritti spacciati per favori, il lavoro elargito per alim entare la clientela, i com m ercianti costretti in gran num e -ro a pagare il pizzo, gli appalti controllati dai bos s , l'im m oralità della ge stione politica, non fos s e ro s egnali di una diffus ione capillare del s istem a m afioso in m olti s ettori della società. E com e s e il fatto ch e non s i uccide più, ch e è finita la stagione stragista, s ignificas s e ch e lo Stato h a vinto la battaglia contro la m afia. Lo Stato non l'h a vinta q ue sta battaglia, per il s em plice fatto ch e negli anni del governo Berlu-sconi h a deciso di non condurla più: con lo ste s -so ex prem ie r ch e di battaglia ne aveva ingaggiata un'altra, q uella contro i m agistrati e la legalità; e con il m inistro Lunardi ch e detta-va la linea spiegandoci ch e con la m afia biso-gna convivere .La m afia continua ad uccidere , in realtà. Lo fa in altri m odi. Lo fa costruendo abus ivam ente e m ettendo a lavorare ne i suoi cantieri operai s enza alcuna m isura di s icurezza; lo fa stringendo nella m orsa dell'usura com m ercianti e im prenditori; lo fa avvele -nando l'aria con le sue discarich e clande stine , lo fa inq uinando la vita politica. Quella ste s sa politica ch e oggi ci vuol fare credere ch e la lotta alla m afia non è una priorità: un'idea ch e il s indaco di Gela Rosario Crocetta ch iam a del

"revis ionism o antim afioso" sostenuta dalla de -stra e , m alauguratam ente , anch e da q ualcuno nel centros inistra. Non noi, non il m io Partito: per noi la lotta alla m afia è e re sta una priorità, è la vera q ue stione m eridionale. Per q ue sto abbiam o voluto dare un s egnale forte alcune s ettim ane fa, innanzitutto al governo di cui facciam o parte perch é rim etta la q ue stione ai prim i posti dell'agenda politica, con il s em ina-rio nazionale di tre giorni organizzato dai no-stri giovani a Gela.Cos ì com e un altro s egnale forte abbiam o volu-to dare con q uel piccolo m a fondam entale em endam ento pre s entato dal nostro partito alla legge istitutiva della Com m is s ione antim afia: s i trattava di e scludere da un organism o ch e indaga sul fenom eno m afioso gli im putati di m afia. Una cosa dell'altro m ondo? No, s em pli-cem ente buon s enso. M a a favore di q uell'em endam ento h anno votato soltanto in 21: il nostro Partito com patto, più q ualch e altro parlam entare . Tutti gli altri, 421 deputati, h anno votato contro. E fra tutti gli altri c'era anch e la deputazione di R ifondazione Com uni-sta al com pleto e la gran parte de i deputati de i D s : una ferita ch e brucia ancora di più s e s i pensa ch e s i tratta de i due partiti ch e , ins iem e al nostro, vengono dalla storia del Pci, il parti-to di Pio La Torre . E' il m om ento di recuperare l'ins egnam ento di q uella storia e di tornare ad una nuova stagio-ne di lotta alla m afia dove, oltre alle parole, pos sano contare i fatti.

L'ANTIMAFIA DI TUTTIDI DON LUIGI CIOTTI

Dal 17 al 19 novem bre s i terrà a Rom a Contro-m afie , Ide e , percors i, proposte per un rinno-vato im pegno, la prim a edizione degli Stati generali dell’antim afia prom os so da Libera, un cartello di 1300 as sociazioni attive dal 19 9 5 nel contrasto alla crim inalità organizzata.Controm afie è un grande appuntam ento nazio-nale ch e vedrà la partecipazione di as sociazio-ni, cooperative, rappre s entanti della scuola, dell’inform azione , delle istituzioni, della m agi-stratura, delle forze dell’ordine , e sponenti del m ondo politico, culturale, im prenditoriale. E ch e conterà sulla pre s enza de i fam igliari delle vittim e di m afia, da s em pre prezios i com pagni di viaggio ch e , con grande discrezione e

um iltà, ci ricordano com e il m odo m igliore di ricordare i loro congiunti e q uanti h anno perso la vita facendo il loro dovere s ia lavorare oggi per un dom ani libero dalle m afie .Da s em pre crediam o ch e per contrastare le m a-fie e costruire percors i di giustizia e legalità s iano nece s sari la voce e l’im pegno di tutti. E per q ue sto ch e abbiam o prom os so Controm a-fie , e abbiam o ch ie sto a tutti, s enza particolari inviti, di partecipare e portare un contributo di q uelle ide e e pas s ioni ch e pos sono aiutare la cre scita della società, una società fondata sul diritto di tutti e non sui principi di poch i, una società dove non ci s ia spazio per la violenza e il sopruso delle m afie .

LE SFIDE CH E

IL GOVERNO

DEVE ANCORA

AFFRONLE SFIDECH E IL GOVERNODEVE ANCORAAFFRONTAREDI GIUSEPPE LUMIA

Il problem a della casa a Palerm o è uno de i tanti (disoccupazione , acq ua, inq uina-m ento) ch e pas sano sotto la denom ina-zione "em ergenza" m a in realtà fanno parte della vita q uotidiana della città. M i-gliaia di fam iglie vivono in cas e fati-scenti, m olte non h anno un tetto, q ualcuno vive .Nel 2002 la lotta per la casa è ri-com parsa, ancora una volta con l'occupa-zione della cattedrale (già occupata nel 19 75). Sotto le volte del portico, i s enza-casa e ch i appoggiava la loro iniziativa h anno pensato di rispondere al Com une ch e lam entava la m ancanza di cas e pro-ponendo di utilizzare le cas e confiscate ai m afios i. La proposta è diventata uno de i punti q ualificanti della piattaform a. Con l'ufficio centrale di Libera sui beni confiscati s i è concordata una linea ch e am pliava le pos s ibilità di de stinazione de i beni. Quella linea, sostenuta da Libe -ra Palerm o con Giovanni Abbagnato e da Libera scuola con Pia Blandano, fu appoggiata dal Com m is sario per i beni confiscati M argh erita Vallefuoco e h a dato i suoi frutti: una trentina di alloggi as s egnati tem poraneam ente ai più biso-gnos i. Poi il centrode stra licenziò la

Vallefuoco e abolì l'ufficio.L'attuale occupazione ripropone il pro-blem a. E s e è prevedibile il com porta-m ento del s indaco e di q ualch e altro ch e grida alla "profanazione", c'è un preciso interrogativo alle forze del centros ini-stra: s i vuol fare sul s erio la lotta alla m a-fia? Allora bisogna rilanciare la confisca de i beni, ch e h a avuto una cadu-ta verticale (nel 2001 i beni confiscati e rano 310, nel 2004 solo 10), e as s e -gnarli con procedura abbreviata. O ccorre ricostituire il Com m is sariato o un'agenzia speciale. La Regione , in cui è concentrato q uas i il 50 per cento de i beni confiscati, deve dotars i di una legge appos ita.Con i s enzacasa una parte piccola m a s i-gnificativa del popolo di Palerm o è stata conq uistata alla m obilitazione anti-m afia non con le predich e sull'illegalità m a con la prospettiva di soddisfaci-m ento di un bisogno concreto. Si è aperta un'e sperienza di antim afia socia-le ch e andrebbe incoraggiata ed e ste sa, non ostacolata e arch iviata. E s e il ri-sch io della guerra tra poveri c'è s em pre , anch e su q ue sto la lotta di q ue sti anni h a q ualcosa da ins egnare : q ualcuno de -

gli as s egnatari delle cas e confiscate è in prim a fila e non s i è tirato indietro una volta accolta la sua rich ie sta. Que sti aspetti pos sono preoccupare i politici ch e h anno s em pre speculato sul bisogno m a dovrebbero intere s sare tutti coloro ch e concepiscono l'antim afia com e una strada ch e s i percorre q uotidianam ente e non solo com e una fiaccolata annuale.Alla ch ie sa di Palerm o s i ch iede una scelta: stare dalla parte di ch i h a biso-gno e non replicare le scene del pas sato, con lo "sgom bero degli as s edianti". Non basta ch e q ualch e prete abbia di-ch iarato ch e la ch ie sa dev'e s s e re la casa di tutti e non c'è ragione di non dir m e s -sa con i s enzacasa in cattedrale. Troppo poco. Accanto ai s enzatetto sono stati solo i com boniani, con padre Alex Z a-notelli, e don Baldas sare M eli, ch e h a dovuto lasciare l'Albergh eria e il suo la-voro con gli im m igrati e contro i pedofi-li. Intanto una città com e Palerm o spende tre m ilioni e m ezzo per fe ste e proce s s ioni. E' q ue sta la religios ità ch e la Ch ie sa prom uove: i santi-patroni di q uartiere e la pandem ia di statue di Pa-dre Pio?

(da w w w.peppinoim pastato.it)

"Una parte de i palerm itani è stata conquistata alla m obilitazione antim afia non con le predich e sull'illegalità m a con la prospettiva di soddisfacim ento di un bisogno concreto". Dalla convergenza fra lotta sociale "vecch ia m anie ra" e m obilitazione antim afia risulta un m ix straordinario di consapevolezza e praticità: l'opposto della dem agogia, e l'opposto dell'antim afia ritualizzata

UMBERTO SANTINO

A nord di Casablanca

L'antim afiaconcretade i senzacasa

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Da una rice rca s ul fabbis ogno abitativo condotta dall'Unive rs ità di Pale rm o ris ulta ch e da q ui al 2011 occorre re bbe ro 18.000 alloggi, cioè bis ogne re bbe dis porre di 3.000 alloggi all'anno. La giunta com unale non h a ne s s un program m a pe r fare fronte a q ue s to fabbis ogno.Le dom ande pre s e ntate pe r ave re un alloggio popolare s ono oltre 10.000 e la graduatoria, fe rm a da anni, è s tata pubblicata s olo in s e guito alle m anife s taz ioni de i s e nz acaz a. Gli abus ivi, cioè gli

occupanti di cas e popolari as s e gnate ad altri, s ono 3.500.Dal 2005 al 2008 dovre bbe ro e s s e re pronti 680 alloggi con inte rve nti di e diliz ia s ovve nz ionata.Ne l ce ntro s torico, in gran parte ancora con le rovine de lla gue rra, s i conce ntra un patrim onio e diliz io di 10.000 alloggi, m olti de i q uali de gradati, fatis ce nti e dis abitati. Il Com une in tre anni h a re aliz z ato s olo 69 alloggi ERP (Ediliz ia re s ide nz iale pubblica).

SCH EDA/ LE CASE DI PALERMO

Non è riuscito il tentativo dell’am m ini-strazione com unale di Palerm o e di alcu-ni am bienti m iopi e reazionari di togliere al "Com itato di lotta per la casa 12 luglio" la reputazione di m ovim ento tenace, determ inato, m a corretto, pacifi-co e autenticam ente antim afioso. Il s indaco aveva paragonato l'occupazio-ne della Cattedrale allo stupro di una m am m a; in Curia, più garbatam ente , ci s i e ra rich iam ati al "rispetto della Ch ie -sa e della sua m is s ione spirituale". Si trattava s em plicem ente di alcune decine di fam iglie ch e pre s idiavano la loro Cattedrale s enza im pedire a ne s suno, fe -deli e turisti, di fruire del tem pio.La rich ie sta di rispondere all’ em ergenza con l’as s egnazione delle ca-s e confiscate ai m afios i e di avviare interventi e politich e per la casa a m e -dio term ine rim angono al centro della vertenza de i s enzacasa ch e , nel solco di un’antica tradizione di lotta per la casa a Palerm o, h anno una storia di anni di battaglie dure , m a lucide con le q uali so-no riusciti ad ottenere de i risultati im portanti per le fam iglie e per tutta la città.Al Com itato 12 luglio s i deve l’utilizzo, ancora as solutam ente insufficiente , di ca-s e de i bos s per l’em ergenza abitativa, per lungo tem po negato dalle Istituzioni concordi sulla bas e di un’incredibile interpretazione della Legge 109 del ’9 6 sull’uso sociale de i beni confiscati alla m afia ch e è stata puntualm ente sm enti-ta in punta di diritto. Sem pre sul piano legale è di poch i giorni fa l’as soluzione da parte del Tribunale di Palerm o di

parecch i com ponenti del Com itato per la precedente occupazione della Catte -drale, dal q uale era nato un proce s so virtuoso di reperim ento e as s egnazione di cas e bloccato dal s indaco e dai suoi as s e s sori per m otivi clientelari in vista delle regionali. A loro s enzacasa, e ad altri ch e anch e dopo avere ottenuto un’abitazione sono ve s sati perch é continuano a lottare per le altre fam iglie , s i deve, contro la vo-lontà del Com une, la costituzione re -cente di una graduatoria delle cas e popolari, as s ente a Palerm o dal 19 78, redatta in m odo as sai discutibile, m a ch e in ogni caso rappre s entava un orizzonte per interventi strutturali sul problem a della casa a Palerm o, ad oggi m ai avviati, m a ch e non potevano e sclu-dere azioni urgenti per affrontare le s i-tuazioni em ergenziali.O gni s e ra, nel sagrato della Cattedrale, s i sono svolte veglie di pregh ie ra con personaggi noti com e Alex Z anotelli ed altri sacerdoti e fedeli ch e , evidente -m ente , non condividono la pos izione del Parroco della Cattedrale ch e s i è ri-fiutato di celebrare m e s sa per i m anife -stanti e per gli altri fedeli e , fatto gravis s im o per de i credenti, h a portato via l’ostensorio dall’altare negando, di fatto, la dignità de i fedeli, credenti e non, ch e durante la lotta h anno s em pre tenuto un com portam ento irreprens ibile .Per le fam iglie s enzacasa la fatica è tanta, le ins idie delle m istificazioni continue , m a c’è ancora tanta speranza e tanta fede , laica e religiosa, sotto le guglie della Cattedrale di Palerm o.

GIOVANNI ABBAGNATO

Palerm o/ Dopo la Cattedrale occupata

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"A fianco di tuttii se nza casa"

Nella casadi Dio e del suo popolo

"Le case se q ue strate ai m afiosi datele a noi, ch e non ne abbiam o". Una proposta politica e precisa, q uella de i senzacasa di Palerm o. Realistica, realizzabile , m a ch e urta antich i inte re ssi. E pe rciò fa paura

Pe rch é s i occupa la catte drale ? Si occupa la catte drale , ce rto, pe rch é s i ritie ne ch e la ch ie s a s ia la cas a di Dio e q uindi anch e la ca-s a de i pove ri. Ma s i occupa la catte drale principalm e nte pe r otte -ne re una m aggiore vis ibilità tra l’opinione pubblica pe r ave re al proprio fianco il pote re politico-s im bolico de lle autorità e ccle s iali. Non s i occupa il Municipio o la Re gione . Sare bbe più logico vis to l’ogge tto de lle rich ie s te . Né s i occupa la s taz ione fe rroviaria o l’ae roporto. Si occupa la catte dra-le , il più im portante m onum e nto de lla città, anch e pe rch é s i confi-da ch e il ve s covo non ch iam i le forz e de ll’ordine pe r non fars i dire “fas cis ta”. Cos ì face ndo è e vi-de nte ch e altre prote s te potranno s ce glie re la catte drale com e palco-s ce nico politico. Quale de ve e s s e re il ruolo de lla com unità e ccle s iale in circos tanz a s im ili? La ch ie s a (non s olo il ve -s covo) de ve davve ro appoggiare s e m pre e com unq ue gruppi s pe ci-fici s olo pe rch é s i fanno s e ntire in m odo plate ale e dim e nticare tanti altri “pove ri cris ti” e dis pe rati ch e atte ndono la cas a da anni m a ch e non h anno avuto la forz a di organiz z ars i o di e s s e re orga-niz z ati? Ce rto la ch ie s a s iciliana h a tante re s pons abilità: h a pe ccato di om is -s ione ne l cors o de l te m po, h a us u-fruito di una pos iz ione privile giata in tante cos e . Ma non le s i può ch ie de re di appoggiare la prote s ta di ch i s ta face ndo pre s s ione e non fars i carico de lle altre de cine e de -cine di dis pe rati e “s e nz a cas a” ch e ci s ono a Pale rm o. Ch e ci s o-no pe rch é m ancano opportunità, m ancano inve s tim e nti, re gole , re -golari concors i, proce dure s ne lle , graduatorie tras pare nti e ri-s pe ttate fino alla fine . Se la ch ie s a di q ue s te q ue s tioni s e ne farà cari-co s ul s e rio, s e s i s pe nde rà pe r q ue s to ape rtam e nte davanti al po-te re politico s e nz a paura di com prom e tte re cos ì s e s te s s a, allora s arà un s e gno d'e vange lo e avrà più titolo a rich iam are tutti, anch e gli attuali occupanti, ad atti di s olidale re s pons abilità.

don Ros ario Giuè

“Cca nun c’è nenti da riprendere ” le sus surrò con tono m inaccioso da dentro la gabbia degli im putati uno de i m afios i m entre le i arm ata della sua videocam era li riprendeva du-rante un proce s so. “Vattene alla spiaggia di M ondello ch e c’è tanto da riprendere … ” Letizia fece finta di nulla e continuò il suo lavoro. A tele Jato aspettavano q uelle ripre s e .Tutto il re sto non contava. Coraggio? Inco-scienza? Non s i sa. Sono com unq ue , solo alcune delle sue peculiarità; pre -rogative profe s s ionali e personali ch e a Letizia M aniaci nel 2005 h anno fatto aggiudicare il prem io M aria Gra-zia Cutuli com e “giornalista em ergente , s im bolo di Tele Jato la piccola com battiva televis ione pri-vata di Partitico” .“In effetti – spiega Letizia – il pre -m io lo h anno dato a tutta la redazio-ne ” . Un gruppo di ragazzi (e non) determ inati, curios i, decis i. Fra loro SalvoVitale, com pagno di Peppino Im pastato in Radio Aut. Un gruppo di persone ch e con i loro continui bli-tz televis ivi docum entano inganni, so-prus i, abus i. Il tutto con un buonum ore ch e del telegiornale

dell’ora di pranzo, 45 m inuti circa, fa delle opere unich e per ironia, satira, im m agini particolari, a volte vere e proprie rappre s entazioni. Ch i lo h a vi-sto anch e una sola volta as s icura ch e è “Un telegiornale da non perdere!” . La m aggior parte delle im m agini so-no di Letizia. Ventidue anni, piccola, gracile, vis i-no incorniciato da folti capelli neri e due gros s i orecch ini etnici, da s em pre re spira antim afia e televis io-ne . Tim idis s im a, accenna un sorriso e cerca di capire il perch é di tanto intere s s e su di le i. Ne è stupita. Arros -s isce . “Perch é m i m ettete fra le donne s iciliane ch e m eritano di e s s e -re raccontate?” ch iede . Be', diciam o ch e non tutti i ragazzi iniziano a fare ripre s e a 14 anni, né tanto m eno, so-

no m olti i ventenni a cui viene as s e -gnato un prem io cos ì autorevole. Basterebbe solo q ue sto, m a c’è dell’altro.A Partitico h a s ede la distilleria Bertolino, uno stabilim ento alta-m ente inq uinante ubicato ne i pre s s i del centro abitato la cui titolare è la s ignora Bertolino, cognata del m afio-so Siino. Un giorno di tanti anni fa, la troupe di Tele Jato deve riprendere il piazzale davanti allo stabilim ento della distilleria m a i cancelli sono ch ius i e i m uri sono m olto alti. Com pito q uas i im pos s ibile . Ch e fa-re? Nei dintorni c’è solo la m otopala di un cantiere edilizio. Com ’è com e non è, in un attim o la piccola ed e s ile Letizia (allora q uindicenne) s i accoccola nella concavità della pala, fa alzare la pala alla m as s im a eleva-zione , e com incia a riprendere da las -sù. L'idea, spiega ade s so, non era stata sua; niente di particolare . Eppoi q uelle ripre s e s e rvivano… Cos ì co-m e s e rviva riprendere i proce s s i più scottanti, l’arre sto di Provenzano, i ragazzi di Addio Pizzo ch e durante la notte attaccano m anife sti e cos ì via.

Letizia Maniaci, di Tele Jato, è la reporte r ch e l'anno scorso h a vinto il prem io Cutuli. Una ragazza norm ale ch e pe rò non e sita ad arram picarsi su una m otopala in azione pe r riprende re im m agini e sclusive da lassù. Il suo sogno e ra di diventare h oste ss: m a le cose sono andate dive rsam ente , grazie a una tv coraggiosa e a una fam iglia ch e s'è trasform ata in redazione profe ssionale. "E' stata una fortuna" dice le i. Pare proprio di sì

Una ragazza felice :"Il m io ragazzo

e la m ia tv"GRAZ IELLA PROTO

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Le Sic

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Letizia vive nella s ede televi-s iva fin da q uando era piccola, all’inizio era s em pli-cem ente una bam bina incurio-s ita da tutti q ue i bottoni. Giocava con gli interruttori, accendeva, spegneva. Cre scendo s 'è appas s ionata, affascinata da tutto ciò ch e la circondava. H a com inciato a m etters i alla prova con le attrezzatu-re . A dodici anni s i cim entava nelle ri-pre s e televis ive, a q uattordici e ra già autonom a con la telecam era e s egui-va il padre , Pino M aniaci, il folle ch e a Partinico h a voluto creare Tele Jato, l’unica tv di com unità della Sicilia. E' una piccola em ittente di provincia ch e fa inform azione alternativa. Intelligente , strana, insolita. Buffa. Un tg ricco di notizie , denunce, im m agini ch e affascina cento-cinq uantam ila tele spettatori in una zo-na caratterizzata da forti pre s enze m afios e , ch e abbraccia i com uni di Alcam o, Partinico, Castellam m are del Golfo, S.Gius eppe Jato, Corleo-ne , Cinis i, M ontelepre . Tutti luogh i ch e Letizia conosce bene e ch e as s ie -m e a suo padre e splora, analizza ri-prende e m anda in onda.A Tele Jato s i lavora a q uals ias i ora. La s q uadra fis sa è form ata solo dalla fam iglia M aniaci con in te sta Pino, s eguito a ruota libera da Letizia, dall’altro figlio e dalla s ignora M ania-ci, ch e ogni giorno appena e sce dal la-voro s i fionda alla s ede della tv per lavorare : un m odo per stare ins iem e a m arito e figli, stargli vicino nelle co-s e ch e fanno e ... tenerli d’occh io. Di solito s egue Letizia, ch e fino a poco tem po fa fra una ripre sa e l’altra fre -q uentava l’istituto albergh ie ro e so-gnava di diventare h oste s s . “Alla fine però h o dovuto abbandonare gli stu-di... M io padre aveva bisogno di una m ano e gli orari della tv non s i conci-liavano con q uelli della scuola” . Cos ì com e poco s i conciliano con gli orari degli altri ragazzi suoi am ici (tanti) e del fidanzato. Un ragazzo ch e l’am a, rispetta i suoi ritm i, s i di-verte a guardare le im m agini girate dalla sua fidanzata e dal suo papà. Pazzi, allegri, buffi, coraggios is s im i. M eraviglios i.

Telecoraggio

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Gli s tudi e la re daz ione s ono a Partinico; ci s ono m olte altre e m itte nti ne lla z ona m a Te le Jato h a s aputo ritagliars i il proprio s paz io d’as colto e dive ntare una de lle tv più s e guite . Un linguaggio com une , s pe s s o incline a form e diale ttali, totale m ancanz a di ce ns ura, capacità di portare s ul piccolo s ch e rm o s torie di pove ra ge nte , avve nim e nti di vita q uotidiana ch e ve dono com e protagonis ti “te le vis ivi” bam bini, donne , anz iani, contadini, fe de li, ne h anno de te rm inato il s ucce s s o incontras tato e la popolarità.”Es s e re s e m pre s ulla notiz ia, docum e ntarla con im m agini non banali, individuare il particolare o l’as pe tto ch e pos s a re nde rla vicina all’atte nz ione de l cittadino com une ...” s pie ga alle gram e nte Pino Maniaci, "capo" indis cus s o di Te le Jato – ch e da s e m pre h a ce rcato di fare un’inform az ione al s e rviz io de lla ge nte , e q uindi è non appiattita s ul pote re locale , s e nz a badare alle cons e gue nz e . Com pre s a una forte az ione intim idatoria ne i nos tri confronti...”.Qualch e e s e m pio: la s ignora Be rtolino,

titolare de lla dis tille ria om onim a, (dis tilla il q uaranta pe r ce nto de l vino s iciliano) h a m andato q ualcos a com e due ce nto q ue re le contro Te le Jato, ch e q uotidianam e nte e in m odo incalz ante de nuncia il de grado am bie ntale caus ato dall’attività de lla liq uore ria. Qualcun altro - racconta Maniaci - h a ce rcato di s abotargli la m acch ina. "Ma s are bbe lungo ripe rcorre re la s toria di 8 anni di tras m is s ioni...".Una critica m arte llante e dis s acrante contro tutte le dis funz ioni de l pote re , e ve nti s pe s s o tras m e s s i in ante prim a e poi ripre s i da q uotidiani e da altre e m itte nti naz ionali h a tras form ato la s e de de lla piccola te le Jato in punto di rife rim e nto pe r as s ociaz ioni antim afios e e d am bie ntalis te . Donatori di s angue . Anim ali dis pe rs i. Stude nti unive rs itari. Giornalis ti de l nord o s tranie ri ch e h anno voluto conos ce re e dialogare con i com pone nti de lla re daz ione , con coloro ch e cos truivano i s e rviz i te le vis ivi. Fin dal prim o giorno, q uando Te le Jato fe ce il prim o annuncio. Si trattava de l pe ntim e nto di Gius i Vitale e la notiz ia fu ripre s a dalle te le vis ioni di m e z z o m ondo.

SCH EDA/ BENVENUTI A TELE JATO

Le tiz ia Maniaci(foto di Linda Pe ttinato).

Le Sic

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“M am m a, lo sai ch e l’ingegner Cannata non è lui… è un’altra perso-na… ” La vera identità dell’ingegnere Cannata, la piccola Graziella Cam pa-gna l’aveva scoperta da una agendina ch e lo ste s so aveva dim enticato nella tasca di una cam icia portata alla la-vanderia dove la ragazza lavorava. La m adre ascoltava e continuava a preparare la cena, s enza dare m olta im portanza a q uel racconto. Non m o-strò intere s s e nem m eno q uando la fi-glia le raccontò - stupita - il particolare ch e la titolare della la-vanderia Franca Federico e sua co-gnata Agata Cannistrà, q uando Graziella glielo dis s e , nervosam ente le strapparono l'agendina dalle m ani.

Tre giorni dopo q ue sta rivelazione alla m adre , Gra-ziella Cam pagna non fece più ri-torno a casa. Il 12 dicem bre 85, all’uscita dalla lavande -ria “La Regina”, di Villafranca Tirre -na dove lavorava com e com m e s sa, scom parve nel nulla. Qualcuno m olto intenzionalm ente as s icurò ch e s i trattava di una “scappatella”, m a

nonerapossibile

Non aveva l’innam orato. La m am m a e il papà, invano, disperatam ente , atte -s e ro. Alla fine , una voce in una birre -ria: alcuni e scurs ionisti avevano trovato il cadavere di una giovane . Un tuffo al cuore per il povero Piero

Cam pagna fratello di Graziella, a cui tocch erà recars i sul posto per identifi-

carla. Graziella sarà trovata a terra, rannicch iata contro il m uro, con un braccio alzato in s egno di dife sa; il corpo barbaram ente sfigurato da cinq ue colpi di lupara, uno alla faccia, uno alla spalla, uno al petto…

Pare ch e le abbiano sparato anch e m entre giaceva a terra. Una vera e propria e s ecuzione .Perch é? Graziella Cam pagna - s em plice , buona, posata, ris e rvata, s incera - e ra una norm alis s im a ra-gazza s iciliana, di fam iglia irreprens i-bile, one sta, laboriosa. Una ragazza ch e am ava parlare di tutto con i suoi fam iliari, e ch e sognava solo di spo-sars i ed avere de i figli.Da poch i m e s i viaggiava in pullm an, da Saponara a Villafranca Tirrena, do-ve lavorava, pre s so la lavanderia “La Regina” luogo in cui, aveva cono-sciuto de i clienti gentili ed affezio-nati, tra i q uali, l’ingegnere Toni Cannata e il suo as s istente geom etra Gianni Lom bardo. In realtà s i tratta-va di Gerlando Alberti junior e Gio-vanni Sutera, due pericolos is s im i latitanti, ricercati nel palerm itano per as sociazione m afiosa e traffico internazionale di droga, nascosti nella zona sotto la protezione di don Santo Sfam eni capocosca della zona, ch e pare , abbia ospitato Gerlando Alberti junior, m a non solo lui, anch e in una villetta adiacente la cas erm a de i carabinie ri.

Cinque colpidi lupara

"Una scappatella! - disse ro - sarà fuggita con q ualcuno". E non aveva neanch e l'innam orato. Davvero singolari, le indagini sull'assassinio di Graziella: depistaggi, silenzi, rim ozioni, anch e da parte delle forze dell'ordine; e docum enti falsi. Esiste un bu-co ne ro nelle istituzioni, proprio in una delle provincie più e spo-ste all'offensiva di Cosa Nostra? Da anni in Italia la Magistratura si batte coraggiosam ente contro la m afia: m a a Me ssina?

Il caso Graziella Cam pagna

Uccisa con la luparaoffe sa

con la libe rtà de i m afiosiGRAZ IELLA PROTO

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Della pre s enza di Alberti junior e del suo luogotenenente Sutera nella zona di Villafranca, a saperne e rano in tanti, com pre so il m are sciallo Giardi-na, com andante della stazione de i ca-rabinie ri di Villafranca. In ogni caso, la s e ra dell’otto dicem bre 85, q uattro giorni prim a del rapim ento di Gra-ziella, i due e rano stati ferm ati ad un posto di blocco, dal q uale erano riusci-ti a fuggire grazie al sopraggiungere ad alta velocità, di una m acch ina ch e distras s e i due carabinie ri. Prim a di fuggire , però, Cannata-Alberti e com pare suggerirono ai m ilitari ch e s i e rano accorti de i docum enti fals i, di rivolgers i al com andante de i carabinie ri di Villafranca ch e li avrebbe tranq uillizzati.M a Graziella cosa c'entra con tutto ciò? Da cosa scaturisce la nece s s ità di ucciderla?

Qualch e giorno prim a, l’ingegner Cannata-Alberti, sbadatam ente aveva lasciato nella ta-

sca della cam icia ch e aveva portato in lavanderia un porta – docum enti ed una agendina… Il tim ore ch e tutto ciò fos s e ritrovato da Graziella, e ch e

la ragazza, re sas i conto della reale identità di uno de i m aggiori narco-trafficanti di Cosa Nostra, avrebbe potuto raccontarlo a suo fratello cara-binie re? Il sospetto ch e q uel posto di blocco non fos s e una s em plice coincidenza? Com unq ue s ia, Gra-ziella, a soli dicias s ette anni, viene rapita, portata a Forte Cam pone, luo-go im praticabile, q uas i irraggiungibi-le, e lì interrogata ed uccisa da cinq ue pallottole di lupara.Le indagini, e spletate dal m are sciallo Giardina e dal suo superiore capitano Fernando Acam pora, già dall’inizio, pre s entavano delle s ingolarità; prim a l’ipote s i della” scappatella”, anch e s e non c’e ra alcun indizio in tal s enso, poi la te stim onianza della m adre , ch e q uando raccontava l’episodio riferito-le dalla figlia, riguardo la vera identi-tà dell’ingegnere Cannata, non viene pre sa in cons iderazione da ne s suno, m agistrati e carabinie ri com pre s i.

L’11 dice m bre 2004 ci e ra s e m brato ch e il s ortile gio ch e ave va condiz ionato le vice nde de l proce s s o pe r l’om ici-dio Cam pagna, com e pe r incanto, fos s e s vanito. Que lla s e nte nz a – ci e ravam o de tti – è la prova ch e orm ai anch e la gius tiz ia m e s s ine s e è libe ra di e s prim e rs i s ul m artirio de lla pove ra dicias s e tte nne e d h a re le gato in un pas s ato irripe tibile le de via-z ioni cui ave vam o as s is tito pe r q uas i un ve nte nnio. Ci s bagliavam o.Oggi il dis pos itivo di q ue lla s e nte nz a, le tto q uas i due anni fa in un’aula dove la te ns io-ne s i tagliava a fe tte , ci appare com e un’oa-s i ne l de s e rto. Subito dopo la condanna di Ge rlando Albe rti junior. e Giovanni Sute ra all’e rgas tolo la palude s i è riappropriata de l palaz z o di gius tiz ia m e s s ine s e . Solo cos ì può s pie gars i l’incre dibile ritardo ne l de po-s ito de lle m otivaz ioni de lla s e nte nz a, ch e h a cons e ntito la s carce raz ione di Albe rti junior.Una le z ione , de finitivam e nte , anch e il popolo de ll’antim a-fia la de ve trarre da q uanto è accaduto. È profonda-m e nte , s cioccam e nte , s bagliato alz are ide alm e nte , com e pe r un rifle s s o pavloviano, trince e in favore di una m agi-s tratura da dife nde re a oltranz a, rite ne ndola s e m pre e co-m unq ue pre s idio di le galità e uguaglianz a. Le de viaz ioni de l pote re , ch e in Italia s opravanz ano s e nz 'altro il live llo m e dio de lle naz ioni de m ocratich e , coinvolgono be lla-m e nte anch e am pie fe tte de lla m agis tratura. È q ue s to ch e garantis ce la te nuta di un s is te m a fondato s ull’ille gali-tà e s ull’ine guaglianz a fra i cittadini.

È oggi dove ros o, allora, iniz iare una volta pe r tutte a porre s ul tappe to de lle ne ce s s ità de m ocratich e la q ue s tio-ne m orale all’inte rno de lla m agis tratura. La dife s a corpo-rativa, ch e ai re s pons abili de lla s carce raz ione de ll’as s as s ino di Graz ie lla Cam pagna, è prove nuta dalla

giunta m e s s ine s e de ll’A.N.M., dà il s e gno de llo s pirito di cas ta fondato s u un unico pe rno ide ologico: il fam ili-s m o am orale .De l re s to, tutti h anno potuto ve de re com e ne ll’ultim o q uindice nnio alcuni m agis trati de lle procure di Pale rm o e M ilano s ono s tati acce rch iati da criti-ch e ins ultanti prove nie nti dall’inte ro arco cos tituz ionale (con m olti com pa-gni ch e s pe s s o h anno s cavalcato a de s tra Forz a Italia), s olo pe rch é m ani-

fe s tavano la pre te s a di praticare l’uguaglianz a di tutti i cittadini, anch e de gli apparte ne nti alla cas ta de l pote re , davanti alla le gge . Ne l com ple s s o anch e l’A.N.M. non s i s pe s e m olto a favore di q ue i m agis trati.Ma la s te s s a A.N.M. non h a avuto re m ore a e le gge re s uo pre s ide nte ch i ave va acq uis tato cas a da un’im pre s a m a-fios a. Ecco, s are bbe be ne ch e anch e dall’inte rno de lla m agis tratura italiana arrivas s e ro voci di dis s ociaz ione dalle de viaz ioni de gli apparte ne nti all’ordine giudiz iario. Se rvire bbe a fare ch iare z z a. La dife s a di cas ta aiuta s olo i dis one s ti, re nde ndoli irriconos cibili all’inte rno di un blocco indis tinto.

Fabio Re pici

Il caso Graziella Cam pagna

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Il sortilegio

Fabio Re pici è l’avvocato ch e h a de dicato otto anni de lla s ua vita pe r far riaprire il proce s s o. Un prim o s ucce s s o ch e ne l dice m bre 2004 h a portato una s e nte nz a di e rgas tolo pe r gli as s as s ini m ate riali e di favore ggiam e nto pe r la proprie taria de lla lavande ria e di s ua cognata.

I m afiosi coni docum enti falsi

Il caso Graziella Cam pagna

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SCH EDA/ GERLANDO ALBERTI JUNIORL’undici dice m bre de l 2004, Ge raldo Albe rti junior è s tato condannato all’e rgas tolo pe r l’om icidio de lla gio-vane Graz ie lla Cam pagna. Re ato pe r il q uale , graz ie ad am iciz ie e be -ne vole nz e e ra s tato pros ciolto ne ll’89 . Abituato all’im punità, du-rante una udie nz a de l proce s s o Cam pagna, pe r s ottrars i alle do-m ande de l Pm , de lle parti civili e de lle dife s e , dalla gabbia, s e duto, con arroganz a dich iarò ch e a caus a di m ale s s e ri fis ici non pote va “s e -de rs i” s ulla s e ggiola de i te s tim oni.Ge rardo Albe rti junior, è s tato dim o-s trato, ch e face va parte de l gruppo ne ro di Gius e ppe Mis s o ch e as s ie -m e a Pino Calò è s tato condannato all’e rgas tolo pe r la s trage de l rapido 9 04 Napoli – M ilano avve nuta alla vi-gilia di Natale de ll’ottantaq uattro, un

e ffe tto de gli intre cci fra e ve rs ione ne -ra, m afia e cam orra.Fam os o ne gli am bie nti de lla m ala pa-le rm itana pe r il s uo caratte re vio-le nto – s pe s s o com piva de litti s e nz a una “gius ta caus a” - Ge rlando Albe rti junior, è il nipote di Ge rlando Albe rti s e nior, s oprannom inato dai Gre co “u paccarè” (il furbo) e braccio de s tro di Pino Calò. Al ce ntro di num e ros e inch ie s te giu-diz iarie tra le q uali la s trage di Cia-culli e q ue lla di viale Laz io a Pale rm o, l’as s as s inio de l procurato-re Scaglione , il giornalis ta Mauro De Mauro, Albe rti s e nior, è in ottim i rapporti di affari e di attività ludich e ne lla s ua cas a di Cologno Monz e -s e , con Gius e ppe Calde rone , Tom m as o Bus ce tta, Gae tano Badala-m e nti, Salvatore Riina, Salvatore

Gre co …Una im m e ns a re te di rapporti e di inte re s s i ch e , ne l 19 80, q uando fini-rà in gale ra, s arà e re ditata com e forz a intim idatrice e d autorità dal ni-pote Albe rti junior ch e dopo e s s e re s fuggito ad una agguato te s ogli da un gruppo m afios o face nte capo ai corle one s i, s i rifugiò s otto fals o no-m e ne i dintorni di Villafranca Tirre na s otto la prote z ione di don Santo Sfa-m e ni.E’ s tato dim os trato ad ogni m odo ch e durante la latitanz a di Albe rti ju-nior a Villafranca Tirre na, s ue foto s e gnale tich e e rano in m ano alle forz e de lla poliz ia, cos ì com e dis s e ne lla s ua te s tim onianz a anch e Salvatore Z angh ì ne ll’udie nz a de l 5 m arz o 2001

Il fratello carabinie re :"Com e dirlo a nostra m adre?"

“Io l’h o s aputo dai giornali, ch e pe r Ge rlando Albe rti ju-nior è s cattato l’annullam e nto pe r de corre nz a de i te rm ini di cus todia caute lare - racconta il carabinie re Pie ro Cam pagna, frate llo di Graz ie lla as s as s inata fe roce m e nte ne l dice m bre 85 a s oli 17 anni - io e m io frate llo s iam o m olto arrabbiati m a s oprattutto am are ggiati. Non s appia-m o com e s pie garlo a nos tra m adre , le abbiam o de tto ch e fors e i giornali e s age rano e ch e com unq ue de ve s tare s e -re na pe rch é fra tre anni con il proce s s o di Appe llo, Ge rlando Albe rti junior, l’as s as s ino di s ua figlia ritorne rà in carce re … ”Intanto, pe r una incre dibile “s vis ta” de l tribunale di Me s s i-na dal 4 nove m bre a Ge rlando Albe rti junior, m afios o con varie m ans ioni e s pe cializ z az ioni ch e vanno dall’om i-cidio al traffico di s tupe face nti, nonch é, k ille r di Graz ie lla, è s tata ridata la libe rtà. Un m agis trato de lla Procura di Me s s ina, il dott. Lom bardo, pe r be n due anni, non è rius ci-to a s crive re le m otivaz ioni de lla s e nte nz a.Ne glige nz a? Inope ros ità? Indole nz a? L’unica cos a ce rta è ch e a caus a di q ue s to ritardo, non è s tato pos s ibile fis -s are la data de l proce s s o d’Appe llo e i te rm ini de lla cus to-dia caute lare s ono tras cors i, de caduti. All’iniz io di nove m bre il bos s fe s te gge rà.“Que l giorno dovre m m o e s s e re tutti innanz i al tribunale a prote s tare ” s os te ngono Nadia Furnari e Pie ra Aie llo de ll’As s ociaz ione Rita Atria dal cui s ito è partita una cam pagna pe r una raccolta di firm e affinch é il m inis tro Ma-s te lla m andi q ualcuno a controllare ch e diavolo s ta s ucce -de ndo in q ue l tribunale . Cos a ch e il m inis tro – le s to – h a dis pos to. Gli is pe ttori de l dicas te ro di via Are nula guidati

da Arcibaldo Mille r, al più pre s to s i re ch e ranno ne lla città “babba” pe r ve rificare , e s am inare , analiz z are … s oppe s a-re … Si s pe ra.Ciò nonos tante , riguardo alle pole m ich e e i ritardi s ulle m otivaz ioni de lla s e nte nz a, l’As s ociaz ione Naz ionale Ma-gis trati di Me s s ina h a fatto circolare una nota con la q ua-le “… s i e s prim e pie na s olidarie tà al dott. Gius e ppe Lom bardo, ultim o ane llo de lla cate na additato all’opinio-ne pubblica com e re s pons abile di un ritardo ch e de riva inve ce , ine vitabilm e nte , da un carico di lavoro ogge ttiva-m e nte abnorm e e ins os te nibile … ”Ma le priorità?Es is te un crite rio pe r de te rm inarle ? La s e nte nz a di un proce s s o ch e dovre bbe s e rvire da e s e m pio, può e s s e re paragonata a q ue lla di un proce s s o in cui l’im putato a torto o a ragione è s tato as s olto? Oppure , paragonarla a q ue lla di un proce s s o in cui non ci s ono m is ure caute lari a carico de gli im putati?“Graz ie all’indulto – ci s pie ga ancora Pie ro Cam pagna - Albe rti s ta gode ndo di un abbuono di tre anni s u un’altra condanna, s are bbe s tato il te m po gius to pe r andare in Appe llo. Sono s icuro ch e non s are bbe us cito più dal carce re – aggiunge - Con ch i m e la de vo pre nde re ?- continua s e m pre più turbato Pie ro Cam pagna - con lui? Col m agis trato? Non s o cos a s ia s ucce s s o, non s o cos a pe ns are : pe rch é non s i è inte re s s ato in te m po de l proce s -s o di Graz ie lla?... Io ch e lavoro ne ll’arm a m i ch ie do ch e lavoro faccio? De vo cre de re allo s tato? Alle le ggi? Alle is tituz ioni? Sono m olto s fiduciato, pe rò de vo cre de re ne llo s tato, faccio un lavoro ch e ancora m i piace m olto.”

In sostanza, per anni, per proteggere i due , q uals ias i prova è stata om e s sa, evitata, tralasciata deliberatam ente : giudici ch e om ettono di scrivere sul re -gistro della procura o ch e telefonano durante gli interrogatori; ch i m odifi-ca i verbali, ch i com unica i re spons i ai m afios i prim a ch e e s s i s iano ufficia-li… scontri e colluttazioni fra poli-ziotti e carabinie ri, con scam bio di accus e , re sponsabilità e rivendicazio-ni di indagini. Il m are sciallo Giardina ch e striglia il fratello di Graziella, il carabinie re Piero Cam pagna, per aver fatto indagini autonom e e per avere fornito notizie in tal s enso alla poli-zia. Fascicoli del tribunale ch e s i sm arriscono; fals i ufficiali di carabinie ri ch e partecipano agli interrogatori o ad incontri fra te stim oni ed altri carabinie ri, o ch e , s i intere s sano delle perizie balistich e , tipo Gius eppe Donia autonom inatos i colonnello o ch e regalano arm i ad un futuro procuratore generale il dott. Rocco Sisci ch e succe s s ivam ente visterà il proscioglim ento de i due im putati ch ie sto dal giudice M ondello.Freq uentazioni ed operazioni q uantom eno insolite , strane , sospette , ch e h anno distratto, condizionato, per

anni e anni le indagini e i proce s s i, una lunga s e rie di annullam enti e di proscioglim enti degli im putati. Nonostante una dispos izione di cattura ne i loro confronti, em anata il 18 m arzo 19 87, l’arre sto de i due m alavitos i per anni non avverrà, anzi, nel m arzo 89 , la dispos izione sarà dich iarata nulla per m ancata notifica agli im putati.I m agistrati? Qualcuno sarà condannato, (grazie alla collaborazione di parecch i pentiti), q ualcun altro andrà in pens ione anticipatam ente , q ualcun altro sarà prom os so.Ne s suno di “loro” pensava ch e una povera fam iglia s i sarebbe battuta con coraggio e determ inazione per avere giustizia.Ne s suno di “loro” pensava ch e per l’om icidio di Graziella, con m olta difficoltà, nel territorio, s i sarebbe m obilitata una intera società civile. “La gente voleva sapere , discuteva nelle cas e … voleva capire … E’ ovvio la gente aveva anch e paura… - spiega Nadia dell’as sociazione antim afiosa Rita Atria, ch e è stata fra i prom otori della riapertura del proce s so – m a alla fine affollava le nostre as s em blee , com prava il libro con la storia di Graziella” – conclude .

"Pe r m ancatanotifica

agli im putati"

Le illus traz ioni in q ue s te pagines ono diAm alia Bruno.

Il caso Graziella Cam pagna

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Ufficialm e nte im pre nditore e dile , Sfa-m e ni è in re altà, un “puparo”. Un m am m as antis s im a ch e ris olve ogni proble m a, s oprattutto giudiz iario. Un patriarca “buono” ch e com e i ve cch i ante nati, ne l s uo te rritorio, ga-rantiva ordine e pace . Un gros s o e s pone nte m as s onico colle gato da un lato a gros s i pe rs onaggi m afios i e s pone nti s iciliani e non; dall’altra a gros s i rappre s e ntanti is tituz ionali, m olti m agis trati, - fra i q uali s i le gge in una ve cch ia inte rrogaz ione parla-

m e ntare di Nich i Ve ndola, Marce llo Monde llo, Dom e nico Cucch iara, Giu-s e ppe Re cupe ro, Se rraino, e d altri - e profe s s ori unive rs itari tipo Salvato-re Navarra, frate llo di Mich e le , padri-no di Corle one ne gli anni 50.Una com itiva di pe rs onaggi ch e ins ie -m e o s e paratam e nte s i incontrava-no, ne lla m as s e ria di don Santo a Saponara, dove , s i re cavano pure pe rs onaggi m afios i (Aglie ri, Santa-paola, Sparacio, Arnone … ) e politi-ci. Scam pagnate m ange re cce ch e

oltre all’as pe tto ricre ativo, s e rvivano anch e pe r program m are , raz iona-liz z are , aggius tare … i proce s s i. Se non ci rius civa?Il 7 giugno 2001 s i le gge ne gli atti de lla s e nte nz a pe r l’om icidio Cam pagna, pe r Santo Sfam e ni è s tato dis pos to l’accom pagnam e nto coattivo pe rch é il bos s s i rifiutava di e s s e re e s am inato. In e ffe tti non c’e ra abituato.

SCH EDA/ SANTO SFAMENI

Ricordando GraziellaQue s t'anno l'annive rs ario de ll'om ici-dio di Graz ie lla as s um e un caratte -re ce rtam e nte a re torica z e ro. Vis to q ue llo ch e è s ucce s s o rite niam o ch e s ia giunta l'ora di tirare le s om m e tra q ue lla s ocie tà civile ch e non s i arre nde e q ue llo s tato ch e non ci rappre s e nta. Pe r q ue s to abbiam o pe ns ato di organiz z are un e ve nto forte con pre s e nz e prove -nie nti da oltre lo s tre tto. L'As s ocia-z ione "Rita Atria", il m ovim e nto de i ragaz z i di Locri "Am m az z ate ci Tutti", Cas ablanca, la Fondaz ione Congius ta di Locri e altri ancora da de finire , il 12 dice m bre s aranno a Villafranca.Pe r il program m a s i rim anda (non prim a de l 25 nove m bre ) al s ito: w w w .ritaatria.it

As s ociaz ione Rita Atria

L’e sperienza l’h a fatta sul cam po, nella difficile “trincea” di Corleone, dove è stato s indaco per q uas i nove anni. E l’h a pros eguita in un’altra “trincea” non m eno difficile com e q uella di Bagh eria, dove è stato pri-m a consulente e poi as s e s sore alla le -galità. Sia a Corleone ch e a Bagh eria, Pippo Cipriani s i è im battu-to nelle com ples s e problem atich e conne s s e al riutilizzo per fini sociali de i beni confiscati alla m afia. «Pro-prio l’e sperienza m i porta a dire ch e è stato un grave errore del governo di centrode stra abolire l’istituto del Com m is sario straordinario per la ge -stione de i beni confiscati», dice ade s -so Cipriani. «M i auguro – aggiunge – ch e il governo Prodi corra im m e -diatam ente ai ripari, ripristinando il com m is sa-riato o isti-tuendo un Ufficio spe -ciale per la ge stione di q ue sti beni. Infatti, è parados sale ch e oggi non e s i-stano nem m eno dati aggiornati sui be -ni confiscati». In effetti, gli ultim i dati disponibili sono relativi al 2003. D’allora, più niente . «La legge

109 /9 6 – spiega l’ex s indaco di Corleone – h a cons entito ch e grandi patrim oni confi-scati alla m afia s iano diventati proprietà dello Stato, m a di q ue -sti solo una m inim a parte è stata riuti-lizzata per scopi socia-li. O ggi, le cooperative e i consorzi ch e ge sti-scono i beni tolti a Cosa Nostra stanno facendo e sperienze e percors i e s em plari, m a di dim ens ioni as sai li-m itate . In q ue sti giorni, per e s em pio, il Consorzio “Sviluppo e Legalità” h a pubblicato un nuovo bando per la costituzione di un’altra cooperativa di giovani a cui affidare la ge stione

di un agriturism o e di un’azienda agricola vici-no Corleone . Si tratta di un’iniziativa straordina-

riam ente im portante, m a bisogna te -ner conto ch e le procedure e rano iniziate col “Pon-Sicurezza” nel lonta-no 2000».- Questa lentezza nelle procedure è inevitabile, oppure vi sono delle pre -

cise re sponsabi-lità politich e?«La m ateria, ovviam ente , è com ples sa. Ciò non toglie ch e s i potrebbe fare m olto di più e m eglio. R ipristi-nare il Com m is -sariato straordinario o

istituire un Ufficio speciale per la ge -stione de i beni confiscati, sarebbe già un pas so avanti. Com e sarebbe im portante, fin da subito, potenziare con uom ini e m ezzi i com petenti Uffici del Dem anio e delle Prefettu-re . M a sciogliere alcuni nodi tecnico-giuridici, relativi alle confisch e e ai diritti di terzi in buona fede , sta di-ventando orm ai e strem am ente urgente».- Di quali nodi si tratta?«Inizialm ente, c’e ra un orientam ento giurisprudenziale, in bas e al q uale l’acq uis izione di un bene confiscato avveniva a titolo “originario”, cioè s enza gli eventuali gravam i ed oneri rivendicabili da terzi in buona fede .

Dalla "trincea"di Corleone

La legge 109 h a pe rm e sso di creare decine di posti di lavoro coi patrim oni confiscati ai m afiosi. Una buona e spe rienza, m a lim itata: allora pe rch é non allargarla, farla diventare regola, dare un'occasione non solo a poch e centinaia m a a decine e decine di m igliaia di disoccupati? Potre bbe cam biare tutto, pe r l'econom ia. Pippo Cipriani, l'ex sindaco antim afioso di Corleone , sta portando avanti una proposta così. Vediam o di ch e si tratta

Una legge antim afia e pro-disoccupati

Diam o lavoro ai giovanicoi soldi confiscati

ai m afiosi e ai ladroniDINO PATERNOSTRO

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ch e le Corti di m erito ritengono ch e il bene arrivi a titolo “derivativo”, cioè nelle condizioni di fatto e di di-ritto in cui e s so s i trova. Eventualm ente, anch e gravato da ipo-tech e , diritti reali, m utui non intera-m ente onorati. E’ giusto ch e terzi in buona fede s iano tutelati, m a è anch e doveroso dare la certezza della dispo-nibilità del bene alle im pre s e sociali e ai loro consorzi. A q ue sto punto, sa-rebbe urgente un intervento legislati-vo, ch e preveda la pos s ibilità di m onetizzare i diritti di terzi, anch e creando un fondo alim entato dai soldi confiscati alla m afia. Sarebbe il m odo per risolvere lungh i contenzio-s i, ch e di solito ritardano enorm e -m ente l’utilizzo de i beni.Infatti, accelerare i tem pi di as s egna-zione è im portante, s ia per evitare ch e e s s i s i deteriorino e perdino di cons istenza, s ia per im pedire ch e nell’opinione pubblica s’ingeneri l’idea ch e l’antim afia sociale non s ia in condizione di dare risposte pos iti-ve al bisogno di lavoro, di s e rvizi e di sviluppo de i nostri territori».- Però, gli ste ssi enti locali e le coo-perative sociali assegnatari d i b eni confiscati lam entano la m ancanza di strum enti e d i risorse finanzia-rie per renderli produttivi.«Ed h anno ragione . La Sicilia, infatti, non s i è m ai data una legge di sostegno ai com uni e alle im pre s e so-ciali as s egnatari di beni confiscati. L’h anno fatto la Cam pania e il Lazio, m a la Sicilia no. Al riguardo, la Lega delle cooperative della nostra Regio-ne h a lanciato la raccolta di firm e su una proposta di legge di iniziativa po-polare , da m e elaborata, proprio per colm are q ue sta lacuna.Già sono state raccolte circa 5.000 firm e , m a l’obiettivo è di racco-glierne alm eno 10.000. La Cgil, la Le-gacoop, l’Arci ed altre as sociazioni della nostra Regione sono im pegnate a raccogliere le firm e , m a è arrivato il m om ento di dare un’accelerazione all’iniziativa, affinch é il progetto di legge pos sa e s s e re sottoposto all’e sa-

m e dell’Ass em blea Regionale Sicilia-na».- Cosa prevede la proposta di legge?«Intende favorire l’attività di pro-gettazione de i com uni per il riuti-lizzo de i beni im m obili as s egnati, dando un contributo per le opere e gli interventi nece s sari per il riuti-lizzo ste s so e sostenere q uelle coope -rative sociali ch e , avuto as s egnato un bene confiscato, s i trovano nella ne -ce s s ità di accedere al credito s enza potere offrire in garanzia il bene ste s -so, in q uanto acq uis ito al patrim onio indisponibile dello Stato.In concreto, s i propone di istituire un fondo di rotazione , a cui pos sano accedere gli enti locali, le cooperati-ve, le as sociazioni onlus e le com uni-tà di recupero as s egnatari di beni confiscati, per finanziare la fas e di progettazione tecnica ed econom ico-sociale. Si propone anch e un contri-buto del 50% sugli intere s s i m aturati per i pre stiti contratti dai com uni per il finanziam ento a titolo oneroso de -gli interventi nece s sari al riuso de i beni as s egnati. Si propone, infine , ch e la Regione s i faccia garante delle fide ius s ioni nece s sarie per garantire alla cooperazione di accedere a pre -stiti e finanziam enti.Una legge s em plice , ch e non preve -de contributi a pioggia, m a un soste -gno m irato per cons entire ch e i beni confiscati alla m afia diventino im m e -diatam ente produttivi e capaci di da-re lavoro e sviluppo “puliti” . In fondo, è il m inim o ch e s i pos sa ch ie -de re alla nostra Regione . E’ parados -sale, infatti, ch e regioni italiane com e la Toscana e l’Em ilia Rom agna stiano facendo a gara per aiutare le nostre cooperative nella com m ercia-lizzazione de i prodotti provenienti dai beni confiscati, m entre la Regio-ne s iciliana non s enta il bisogno di intervenire . Eppure , il riutilizzo de i beni confiscati alla m afia rappre -s enta oggi un livello alto di im pegno dell’antim afia sociale, ch e l’istituzio-ne regionale non dovrebbe ignorare».

"Manca una leggedi sostegnoai com uni"

Volontari tos cani lavorano s ulle te rre confis cate ai m afios i. Ne lla pagina a fianco: Pippo Cipriani, l'e x s indaco di Corle one ch e h a prom os s o l'iniz iativa pe r l'allargam e nto de lla le gge La Torre .

Sono pas s ati più di 10 anni dalla na-s cita de lla le gge 109 , la figlia ide ale de lla le gge Rognoni La Torre s ulla confis ca de l patrim onio de i bos s m a-fios i, pe r la q uale ve nne as s as s inato Pio La Torre .In q ue s ti die ci anni s ono nate dive rs e re altà coope rative ch e ge s tis cono i be ni apparte nuti a Cos a Nos tra, ne fanno lavoro, prodotti, com m e rcio, e s e m pio di le galità e d e conom ia anti-m afios a.Ins om m a una le gge ch e , tra ancora grandi difficoltà dovute alla le nte z z a de ll’ite r burocratico, rappre s e nta un e s pe rie nz a virtuos a, riprodotta in te rritori dive rs i e s tudiata in tutto il m ondo.Si atte ndono i com portam e nti de l nuovo gove rno naz ionale in m e rito alla lotta alla crim inalità organiz z ata e alla ge s tione de l com ple s s o e de ci-s ivo as pe tto de lla confis ca.Il m ovim e nto antim afia s i as pe tta una le gge ch e is tituis ca un’age nz ia naz ionale pe r la ge s tione de i be ni, e ch e tolga al de m anio il com pito di occupars i de lla m ate ria, s cottante e com ple s s a.La s cors a le gis latura s ono s tati s ve ntati i te ntativi di dis truz ione de lla 109 , e de ll’e nne s im o re galo alle m a-fie .Ci s i atte nde ch e il gove rno Prodi s i dis tingua pe r un rinnovato im pe gno alla lotta alle m afie , aute ntica z a-vorra naz ionale pe r lo s viluppo de l s ud.La politica è fatta di s e gnali e di as -s e nz a di s e gnali. Ci auguriam o di non dove r giudicare il gove rno s u q ue s to te m a.

Ros a La Ple nagià Re s pons abile Ufficio naz ionale

be ni confis cati di Libe ra

CARO GOVERNO...

Una legge antim afia e pro-occupazione

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Non h anno avuto neanch e il pudore di andare a ripulire e le m acerie so-no ancora lì. Il 4 ottobre del 19 9 9 , le telecam ere riprendevano la dem o-lizione di una casa abus iva costruita nell'O as i del Sim eto. Gli altri abus i-vi della zona trem avano al pens ie ro di q uello ch e sarebbe succe s so alle loro "cas e a m are". M a q uando s i spens e ro le telecam ere i giornalisti s e ne tornarono in redazione ed i politici ch ius e ro le fine stre di Pa-lazzo degli Elefanti per non vedere : "abus ivi m a pur s em pre elettori".Tornato il s ilenzio, la s ituazione s i è aggravata. Anch e la Provincia di Catania, ente ge store della ris e rva, h a da tem po ch iuso gli occh i, In com penso h a iniziato a tram are in s i-lenzio. Secondo Legam biente , la giunta pre s ieduta da Raffaele Lom bardo, in accordo con l'As s e s so-rato Regionale al Territorio e Am biente , starebbe cercando di re -stringere i confini dell'O as i. In q ue -sto m odo le costruzioni abus ive verrebbero lasciate fuori dal perim e -tro della ris e rva, "m ortificando q ua-lunq ue ipote s i di ripristino naturalistico".Del re sto, poch i m e s i prim a di q uell'unica dem olizione , un decreto

as s e s soriale (il num ero 186/44 del 10 m aggio 19 9 9 ) aveva già tentato la ridis egnare il perim etro della ri-s e rva. Quella volta Legam biente fe -ce ricorso al Tribunale Am m inistrativo catane s e , ottenendo l'annullam ento del decreto, e s i m i-s e in guardia in atte sa del ritorno alla carica da parte degli am m ini-stratori locali.L'unica abus iva, per i politici etne i, re sta l'as sociazione am bientalista ch e , non partecipando direttam ente

alla ge stione di ne s suna delle s e i ri-s e rve della provincia, continua a de -nunciare anch e l'as s enza di un Cons iglio Provinciale Scientifico, organo previsto dalla legge con la funzione di perm ettere una m igliore pianificazione delle attività degli enti ch iam ati a ge stire le ris e rve . "Com inciam o a credere - ci dicono alcuni m ilitanti dell'as sociaione - ch e alla Provincia pensano ch e s ia preferibile non tutelare le oas i natu-rali dalle speculazioni private".

Com e le rise rve indiane di una volta, le rise rve naturalistich e , pe r proprietari e politici, sono sem pre troppe e troppo e ste se. Così si ce rca di ridurle in tutti i m odi. Alla fine ne re ste rà una sim bolica: o forse neanch e q uella

PIERO CIMAGLIA

Privato è bello

Nell'Oasi del Sim etoabusivaè la natura

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Linux in redazione, per fare un giornale? Ma siam o m atti? Forse! Però ci stiam o provando e i risultati si possono vedere già in questo num ero, interam ente realizzato con tecnologie libere. E poi non si tratta di fare solo un giornale, m a anch e m olto altro: siti w eb, servizi giornalistici in audio e in video, video-clip, docum entari, cortom etraggi... Grazie al pinguino è possibile creare prodotti di com unicazione e di inform azione al passo con i tem pi e senza i costi aggiuntivi del softw are. Ma per piacere non ch iam atelo sem plicem ente "Linux" perch é c'è m olto altro...

Vacci Linux!EDIZ IONI LE SICILIANE

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Tecnologie editoriali

Aver realizzato all'interno di "Casa-blanca" il prim o s istem a edi-toriale basato su una piattaform a di Softw are Libero è solo il prim o pas so di q uella ch e potenzialm ente è in grado di diventare una vera rivoluzione nel panoram a italiano della carta stam pata. Im m aginate una rivista indipendente , fatta da persone ch e vogliono fare inform azione vera nel tem po liberato dal lavoro (perch é orm ai il giornali-sm o s e rio non lo paga più ne s suno per q uanto vale in realtà, e in q ualch e m odo bisogna sbarcare il lunario). O ra im m aginate anch e ch e per raggiungere i vostri occh i q ue sta rivista non abbia più biso-gno de i distributori e delle tipografie controllati e controllabili dai soliti noti, m a pos sa viaggiare sui fili del telefono a costi pros s im i allo zero, per diventare carta solo lì dove ce n'è bisogno, e cioè in una edicola attrezzata con la

ste s sa piattaform a di im paginazione e stam pa, una com unis s im a

conne s s ione a Internet e una stam pante la-s e r da 150 euro ch e oggi garanti-sce una q ualità di stam pa superio-re a q uella delle rotative degli

anni '80. Im m agi-nate ade s so ch e q ue -

sta edicola non s ia da sola, m a faccia parte una re -

te di edicole m ilitanti ch e vogliono e strom ettere distributori e tipografi dalla spartizione della torta, divi-dendo a m età il prezzo di copertina tra ch i scrive e ch i stam pa (e vende) in edicola.

Im m aginate infine ch e q ue sti edico-lanti pos sano stam pare e vende -

re non solo Casablanca, m a anch e altre riviste accom unate dalla ste s sa allergia ai padroni, agli introiti pubbli-citari e alla prostituzione intellettua-le . Per rivoltare com e un guanto il potere m ediatico italiano basterebbe -

ro davvero cento edicolanti illum inati e collocati strategicam ente nelle principali provincie italiane, one sti com m ercianti intere s sati a stam pare in proprio, diffondere e vendere inform azione di q ualità ricevuta via internet, con un m argine di guadagno ben superiore a q uello garantito dai tradizionali circuiti editoriali ch e ogni giorno fanno viaggiare inu-tilm ente tonnellate di alberi m orti sulle autostrade , ch e spe s so ritornano indietro sotto form a di re s i. Se a q ue -sto aggiungete la pos s ibilità di diffondere in rete non solo una rivista già confezionata, m a anch e le gabbie vuote di im paginazione , pronte per e s s e re riem pite tram ite Softw are Li-bero di contenuti locali autoprodotti, com inciam o a capire q uello ch e può realm ente fare un s istem a di pubblica-zione basato sulle nuove tecnologie e capace di sfruttare l'intelligenza collettiva delle reti ch e oggi h a m e s -so a dispos izione di ch iunq ue pro-gram m i gratuiti ch e in alcuni cas i funzionano m eglio di q uelli per cui i grandi colos s i editoriali spendono m i-lioni di euro. Da oggi, con la nascita della prim a rivista totalm ente liberata

Benvenutinel futuro

L'iniziativa intrapresa da "Casablanca" segna l'avvio della fase contem pora-nea del giornalism o: strum enti liberi sono necessari per una stam pa libe -ra. Una stam pa capace di liberare anch e le autostrade dalle foreste m orte ch e circolano su e giù per la penisola in form a di giornali padronali e di resi. Una nuova econom ia è possibile per le pubblicazioni indipendenti, a partire dal sistem a di distribuzione ch e potrebbe ridare centralità all'edicola, sfuggendo alle grandi tipografie

Non è ch e l'inizioCARLO GUBITOSA

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Tecnologie editoriali

Casablanca h a fatto il prim opasso su un te rreno dove

ne ssuno aveva osato avventurarsi

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Il te m po in cui il fre e s oftw are e ra ca-re nte di program m i di "De s k top Publi-s h ing" (DTP) ade guati a un live llo profe s s ionale è orm ai lontano. Sono s tati s viluppati s oftw are e q uivale nti a q ue lli pià conos ciuti pe r ogni fas e de lla la-voraz ione di un giornale .Sulle q uattro pos taz ioni di lavo-ro pre s e nti in re daz ione è s tata ins tallata Kubuntu (inform az ioni s u h ttp://w w w .k u-buntu.com ), una dis tribuz ione di GNU/Linux con tutte le com odità tipich e de i m ode rni s is te m i ope rativi, dotata di

un'inte rfaccia altam e nte pe rs onaliz z abile pe r continuare a lavorare alla m anie ra con cui s i è abituati (c'è ch i l'h a configu-rata in s tile W indow s e ch i la vuole a form a di Mac).Pe r re dige re i te s ti s i us a Ope nOffice .org W rite r (pote te trovarlo q ui:

h ttp://w w w .ope noffice .org), ch e è l'e q uivale nte di M icros oft

W ord e ch e e s is te anch e pe r W indow s .Le im m agini ve ngo-no pre parate graz ie a Gim p (h ttp://w w w .gim p.org e anch e q ue s to gira

pure s u W indow s ), ch e non dife tta di funz io-

ni ris pe tto al fam os o Adobe Ph otos h op.Il tutto vie ne as s e m blato attrave rs o Scri-bus , un program m a s viluppato ave ndo in m e nte Quark XPre s s , uno de i più diffu-s i im paginatori us ato in am bito profe s s io-nale . Scribus s i trova s ul s ito h ttp://w w w .s cribus .ne t. Da lì s i può s ce -glie re q uale ve rs ione s caricare : q ue lla s tabile (ch e ch e abbiam o us ato pe r q ue -s to num e ro) o q ue lla "di s viluppo", cioè una ve rs ione con s trum e nti più avanz ati, m a de lla q uale non s i garantis ce la pie -na funz ionalità. Ciò non de ve fare pe ns a-re ch e s ia inutiliz z abile : tutto il s oftw are com m e rciale ch e vie ne ve nduto re ca ne lla lice nz a la s te s s a form ula di "non re -s pons abilità" de l ve nditore (ch e co-m unq ue incas s a, funz ioni davve ro o no).

DTP/ LO SCRIBA LIBERATO

dal softw are proprietario, e basata su program m i gratuiti, acce s s ibili, m odifi-cabili e m igliorabili da ch iunq ue , s i apre una nuova pagina di storia della com unicazione di m as sa, una pagina in cui l'editoria non è più un giocattolo de i padroni, m a una rivoluzionaria cas -s etta degli attrezzi per ch iunq ue abbia q ualcosa da dire e da raccontare . In atte sa ch e q ue sto sogno diventi realtà, Casablanca h a fatto il prim o pas so su un terreno dove ne s suno aveva m ai osato spingers i finora.Grafici e giornalisti sono da s em pre abituati a lavorare con com puter e pro-gram m i ch e costano svariate m igliaia di euro, e ch e spe s so s i com portano in m odo contrario a q uello ch e s i vorrebbe , s enza la pos s ibilità di intervenire in alcun m odo s e non acq uistando nuove vers ioni de i pro-gram m i, ch e portano con sé anch e nuo-vi m alfunzionam enti. Con l'utilizzo di softw are libero è pos -s ibile fare tutto q ue sto utilizzando com puter da poch e centinaia di euro e program m i ch e vengono sviluppati, m igliorati e te stati dalla com unità di utenti e program m atori. E tutto q ue sto non è ch e l'inizio. Benvenuti nel futuro.

Tecnologie editoriali

GNU/ UNA QUESTIONE DI RISPETTOIn q ue s te pagine non s i us a m ai la diz io-ne "Linux", m a la più lunga e com pos ta "GNU/Linux". Non è un ve z z o, né un inu-tile te cnicis m o.Al contrario "GNU/Linux" s pie ga m e glio de l s olo "Linux" cos a è e da dove vie ne il s oftw are ch e utiliz z iam o pe r fare q ue -s to giornale . C'è una s toria ch e parte ve ntidue anni fa da Bo-s ton, ne gli USA, pas s a da H e ls ink i, in Finlandia, ne gli anni '9 0 de l s e colo s cors o e arriva oggi fino a Cas ablanca, in Sicilia.La s toria iniz ia con un s ignore barbuto, un po' vis ionario e un po' profe ta, ch e am a firm ars i R.M.S.. Lo ch iam e re m o Rich ard pe r affe tto. Lui s os tie ne ch e le ide e s i pos s o-no s olo condivide re e non re cintare . E ch e il s oftw are altro non è ch e un ins ie -m e di ide e . Pe rciò com incia a s cive re con poch i collaboratori un inte ro s is te -m a ope rativo. Lo ch iam a s e m plice -m e nte "GNU", un acronim o in s tile

h ack e r. Gli funz iona tutto, m a la parte ch e dovre bbe guidare m onitor s tam panti e q uant'altro non gli vie ne co-m e dice lui. Intanto un ragaz z ino in Finlandia - s e nz a m anco re nde rs e ne conto - s crive q ue s ta parte ch e m anca. Il ragaz z o s i ch iam a Linus e con poca

fantas ia ch iam a q ue s ta parte m ancante "Linux".

Solo m e tte ndo as s ie m e le due parti s i h a un s i-

s te m a funz ionante . Ognuna da s ola non s e rve a m olto, s e non a q ualch e s pe rim e ntaz ione di

h ack e r ve ram e nte cons um ati.

Un'altra cos a ch e Ri-ch ard h a s critto è la lice nz a

GPL, non m e no im portante de l s oftw are ch e accom pagna. In q ue s to te -s to s ono tradotti in burocratich e s e i principi m orali de l s oftw are GNU. Que -s ta traduz ione è s tata ne ce s s aria com e s trum e nto le gale pe r re nde re il s oftw are libe ro un be ne condivis ibile tra ute nti di tanti pae s i dive rs i.

«Ma ch e starà arm eggiando con quei ferri vecch i?». Se lo ch iedevano in redazione nei prim issim i giorni quando m i vedevano porta-re com puter nuovi di discarica.Uno ce l'ha regalato Marco, il m io com pa-gno di classe delle superiori; un altro lo abbia-m o m esso insiem e con i pezzi ch e h anno trovato Fabio e Luciano in un cassonetto; il più m oderno lo aveva Luca, il ragazzo ch e cu-ra il sito h ttp://www.lesiciliane.org m entre si gode un Erasm us a Barcellona.Un po' di nottate insonni appresso a ventole insolenti e alim entatori cotti ch e squagliava-no e poi con orgoglio potevo annunciare: «Abbiam o l'infrastruttura di rete!». «Boh !», com m entava Graziella davanti a tre carcasse accese nel cam erino senza m anco il m onitor (e m eno m ale: sennò scritte tipo “Welcom e to OpenBSD” su un fondo nero di solo testo, precedute da m ille altre righ e incom prensibi-li, sarebbero apparse tutt'altro ch e am ich evo-li) m a ch e facevano accendere lucette colorate con un effetto a m età tra la Nasa e il presepio.Arrivavano poi quattro m acch ine nuove. Tutte uguali per ridurre gli scleri da m anu-tenzione e tutte sovradim ensionate rispetto al lavoro del giornale. «Servono per fare il rende -ring», spiegavo a ch i m ostrava curiosità. Ma gli si leggeva in faccia il suo «Boh !». Così ri-provavo: «Dobbiam o fare i video, no? Allo-ra, io m onto le im m agini sul super-com puter

e quando h a troppe cose da elabo-rare ch iede aiu-to a queste postazio-ni. E non spe - gnetele per nessuna ragione!».Poi arrivava la videocam era in form ato H dv, quello ch e si userà dom ani anch e nella tv ad alta definizione. A quel punto abbiam o potu-to verificare le m ie tesi nel dibattito con Linda. Lei m i ch iedeva: «Ma sei sicuro ch e funzionerà con i program m i sotto Linux?». «Perch é non dovrebbe?», rispondevo irritato. «Com e fai a essere certo ch e la supportino? Non c'è alcuna docum entazione...». E io sbottavo: «Ma ch e m i frega dei pro-gram m i?!? So ch e la videocam era m anda uno stream Mpeg sulla firew ire. Io catturo quello accedendo con le ch iam ate delle libre -rie o alla peggio a basso livello e m i ritrovo il film ato. Ch e c'è di spe -ciale?». La risposta fu: «Boh !».Il “super-com puter” (una work station della Sun) deve ancora arrivare m a intanto abbia-m o com inciato a fare i prim i film ati e

m ontaggi. Non h o dovuto catturare niente a basso livello, ecc. ecc. perch é appena colle-gato il cavetto con il program m a di m ontaggio già avviato abbiam o avuto accesso alla videocam era col m ouse.Infine toccava al giornale. «O si m igra al free software o non scriverò m ai una riga per Casablanca», ripetei ultim ativo. «Non

se ne parla – fece Riccardo con la voce im pa-stata di tabacco – perch é qui facciam o un prodotto di altissim o livello e il tuo sistem a non è m aturo per questo». Poco dopo stava-m o guardando insiem e il program m a per l'im paginazione portato dalla Kubuntu (vedi la sch eda della pagina precedente). «È il clo-ne di Xpress...», insistevo. «Non gli assom i-glia per niente!», sbottava da dietro la pipa.Poi nelle settim ane successive prendeva a ri-disegnare il suo im m enso arch ivio di gabbie di im paginazione col nuovo program m a. Alla fine, dando una graziosa boccata di fu-m o, Riccardo m i diceva: «Dobbiam o fare in m odo ch e tutti possano farsi un giornale con questo casino». «Sai, c'è una versione ch e m anco devi installare, parte da cd e h a già il

program m a di im pa-ginazione. Po-trem m o darla in giro

con le tue gabbie». «È una buona idea...», ri-spondeva fum ando con soddisfazione.Ci stiam o lavorando ancora. Appena è pronta tocca a voi fare il giornale.

I passaggi fondam entali per approdare scientificam ente all'adozione del free softw are alle Edizioni "Le Siciliane" (la casa editrice di "Casablanca"): le valutazioni etich e e politich e, i segreti industriali, le strategie econom ich e. Questo breve articolo apre uno squarcio su tutto questo. Affrontando ogni argom ento ch e va dal riuso dei m ateriali di discarica fino all'alfabetizzazione giornalistica e inform atica delle m asse popolari liberate

LUCIO TOMARCH IO

«Cosa c'è distrano?» «Boh !»

E pe r il futurolibero softwarein libe ra stam pa

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Tecnologie editoriali

Gian dall'e spre s s ione buffa e profonda, capelli ricci, baffi e occh iali rotondi. Per anni h a fatto il ferroviere , poi in giro per l'Europa h a fatto concerti e riscos so succe s -so. Ed ecco il suo nuovo album , ispirato e delicato, ch e h a per titolo Da q ue sta parte del m are . “Da q ue sta parte del m are stanno q uelli com e m e , sta il privilegio di non dover partire , per loro h o scritto".L'im m agine è q uella della em igrazione e su q ue sta ci spiega ch e “noi s iam o nipoti di gente ch e è partita. Due generazioni soltanto e abbiam o dim enticato cosa vuol dire e s s e re a casa d’altri a spalar carbone . H o scritto per m e , per im pedirm i l’indiffe -renza” . H o visto, nel 9 2, due africani buttati da un pe sch e reccio su un gom m o-ne attraccato vicino a riva. Uno di loro è m orto sulla spiaggia".C'è un brano in cui canta “e sono venuto q ui tornando sul pas so/sono venuto q ui a ri-trovar l'incanto” . Nella sua vita, spiega, “il viaggio è stato prim a com pletam ente im m aginario, sono stato a lungo un «viaggiatore im m obile», ade s so viaggio m olto per la m us ica e torno s em pre vo-lentieri perch é h o un posto dove m i aspetta-no e dove h o radici profonde . M a in q uella canzone ch i torna sui suoi pas s i è q ualcuno ch e cerca di ritrovare lo sguardo di una sconosciuta com pagna di tra-

versata. Gli occh i ch e gli h anno dato il co-raggio di sopportarne il «delirio freddo».Da “viaggiatore im m obile ” però, Gian M aria Te sta è pas sato, per felice nece s s i-tà, a girare in Europa per la m us ica e dunq ue il suo punto di vista verso l'Italia h a m utato angolatura, anch e in q ue sti anni: “L’Italia è un pae s e am ato per la sua bellezza, un pae s e de s iderato. H o cono-sciuto persone ch e s enza avere alcun contatto diretto con l’Italia studiano la lingua italiana per il puro piacere di im pa-rarla. Certo ch e il berlusconism o non h a fatto una grande pubblicità agli italiani. In m olti m i h anno ch ie sto: m a com e avete fatto?".E' q uando gli s i ch iede , a conclus ione di q ue sta ch iacch ie rata ch i o ch e cosa h a influenzato il Gian M aria m us icista, ri-sponde pacatam ente : “Siam o più o m eno il risultato di ciò ch e abbiam o am ato, letto, ascoltato. Tutto il nostro prim a sta, digerito, in q uello ch e am iam o, scriviam o, cantiam o ade s so. M i sono re so conto ch e nelle canzoni s i poteva dire tutto ascoltando De Andrè q uando avevo 14 anni. Lui m i h a fatto scoprire Coh en e Bras s ens . Tutti q uelli ch e h anno scritto canzoni per dire una q ualch e verità, anch e piccola, h anno attratto la m ia attenzione e continuano a farlo.”

Musica/ Gian Maria Te sta

Un ex fe rrovie rech e cantal'altra Europa

Un grande ritorno pe r uno de i cantautori italiani più appre zzati all'e ste ro. "Tutti q uelli ch e h anno scritto canzoni pe r raccontare una ve rità...". Sulle orm e di Coh en, di Brassens e di De Andrè

ROCCO ROSSITTO

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Undici tracce ch e h anno un' im m agine s alda com e s fondo: il viaggio, l'e m igra-z ione , la dis pe raz ione , la contam inaz io-ne . Te s ta rie s ce a cre are , a parole e in m us ica, forti s ugge s tioni m ante ne ndo, in punta di pie di, una de licata m alinco-nia fatta di colori caldi, pas tos i, aridi. Canta in Te la di Ragno: “Sono la be ffa ch e intos s ica il danno/ s ono la cos a ch e voglio e non pos s o/ s ono q ue llo ch e te nde la m ano al s e m aforo ros s o” .

Book m ark : w w w .gianm ariate s ta.com

L'ALBUM

DA QUESTA PARTEDEL MARE

Gian Maria Te s ta (foto di Marco

Cas e lli Nirm al).

FIERA DEL BIOLOGICOOgni s e conda dom e nicade l m e s e , di m attina,all'Is tituto Te cnico AgrarioEre dia di Catania(via Barrie ra de l Bos co).

CORRIGESul num e ro di m aggio, pe r e rrore , il nom e di Vince nz o Aie llo è s tato citato al pos to di q ue llo di Placido Aie llo. Ce ne s cus iam o con l'inte -re s s ato e con i le ttori.

LETTERELe le tte re a "Cas ablanca"vanno indirizzate a: CASABLANCA LETTEREvia Caronda 412, 9 5128 Catania

"Sbavaglio", il convegno sullo stato dell’inform azione in Sicilia orga-nizzato da Casablanca, Isola Pos s ibi-le e Tele Jato, s i è svolto in due giornate distinte . La prim a è stata un sus s eguirs i di narrazioni, re soconti e notizie : un’e s igenza di raccontars i, di fars i conoscere e raccordars i con gli altri. Sono intervenute le te state ch e trovate ne i box di q ue ste pagine e altre ancora, fra cui bisogna s egnala-re alm eno M arsalaC'è (q uotidiano della provincia di Trapani), M alastra-da Film (video autofinanziati dai citta-dini), I Cordai (giornale di q uartiere a Catania), Il Pizzino (satira palerm i-tana, orm ai fam osa a livello europeo), Giro-diVite (s ito e foglio d'inform azioni s icilia-no,attivo da più di dieci anni), Peace -Link (la prim a rete pacifista italiana), Terre Libere (s ito m e s s ine -s e), La Prim avera (foglio della socie -tà civile a M ilazzo e Barcellona), Sicilia Libertaria (gli anarch ici!), Ra-dio Aut (q uella ch e un tem po era di Peppino Im pastato), La Barch etta (giovani cattolici catane s i), Città Nuo-ve (la storica te stata antim afiosa di

Corleone), l'As sociazione R ita Atria e Addiopizzo. Un q uadro di piccole realtà agguerri-te , vivaci, valoros e . Un s enso fors e fuorim oda m a diffuso della m ili-tanza e dell’im pegno civile. Storie a volte anch e dram m atich e (Carlo Ru-ta, M arco Benanti, Telecolor, ecc.) da cui em erge ch e il s ettore inform a-zione in Sicilia è arrivato a un livello di em ergenza dem ocratica: dove le piccole realtà, te state cartacee , in re -te o televis ioni, rappre s entano “s e -gnali s ignificativi di re s istenza” ."Non facciam o controinform azione - s 'è detto - Noi facciam o l'inform azio-

ne ch e non c'è” . Un grande valore dem o-cratico, certam ente : m a ora occorre più

organizzazione e m eno volontari-sm o. Que sto in genere non è stato in grado di contrastare i grande capitali dell'im prenditoria “forte ”, ch e h a via via acq uis ito un m onopolio regiona-le lasciando alle voci più dem ocrati-ch e della Sicilia solo le nicch ie .Una delle em ergenze riguarda il di-ritto di cronaca e la depenalizzazio-ne del reato di diffam azione .

"L'inform azionech e non c'è"

"Un convegno sull'inform azione in Sicilia. L'em e rgenza è orm ai gravissim a e il m onopolio sem pre più stretto In coincidenza coi nuovi grandi affari di Ciancio, il Be rlusconi siciliano. Non la-m entiam o pe r l'enne sim a volta l'inciviltà del m onopolio m a orga-nizziam one insiem e concretam ente il supe ram ento...". Ecco, il convegno l'abbiam o fatto, è venuta un sacco di gente , s'è co-m inciato a lavorare. Tutti i particolari in cronaca, cioè q ua sotto

SbavaglioE' iniziato il cam m ino

Com 'è andata?

Inform azione in Sicilia

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C'è Claudio ch e s i è inve ntato l'accordo con "il m anife s to", ci s ono Santina e Antonio ch e danno l'anim a pe r te ne re i contatti con m e z z a Sicilia, Filippo e Laura ch e te ntano di s vis ce rare i pro-ble m i de ll'accoglie nz a agli im m igrati, c'è il gruppo di Pale rm o, q ue llo di Sira-cus a... Ci s ono anch e Carlo e Pippo da Ragus a, q ue lli di Me s s ina e tanti altri ch e , da ogni angolo de ll'is ola, s i fanno avanti pe r dare una m ano a rie m pire il giornale . Da un anno è tornato anch e Marco, q ue l Be nanti giornalis ta e d ope -raio lice nz iato da Sigone lla pe rch è paci-fis ta. Ci s ono tante altre s torie , tutte im portanti, ch e ogni ultim o m e rcole dì de l m e s e s i incontrano in tutte le e dico-le de lla Sicilia pe r fars i le gge re , orgo-glios e di non dove re le ccare i pie di ai m afios i, ai padroni o ai gove rnanti di turno. E poi ci s ono i le ttori, s e nz a i q uali tutto q ue s to non avre bbe s e ns o.

Pie ro Cim agliaL'Is olaPos s ibile (Catania)

w w w .is olapos s ibile .it

TESTIMONIANZE 1

L'ISOLACH E C'E'

Que s ta s ch e da e le altre di q ue s te pagine s o-no de i rappre s e ntanti di alcune de lle te s tate de lla s ocie tà civile ch e s ono inte rve nute al conve gno catane s e de l 4 e 5 nove m bre .

Inform azione in Sicilia

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Ci piacciono q ue i ve rs i di Kavafis ch e fanno: “Quando ti m e tte rai in viaggio pe r Itaca, de vi augurarti ch e la s trada s ia lunga, fe rtile in avve nture e in e s pe -rie nz e … Se m pre de vi ave re in m e nte Itaca, raggiunge rla s ia il pe ns ie ro co-s tante … ”. Pe r q ue s to s i ch iam a Itaca, il nos tro giornale . Non è la Rivoluz ione – ce rto – m a un te ntativo di s cardinare il grande alibi s u cui è cos truita l’accondi-s ce nde nz a di q ue s to Pae s e , di cui la Si-cilia, Catania, rim angono lo s pe cch io infe lice , il più dram m atico, il più grotte -s co. Quaggiù, l’us o s apie nte de l s ile nz io è ancora re gola cons olidata. E noi pe ns iam o, inve ce , ch e la battaglia pe r una de m ocraz ia ve ra, pe r i diritti di tutti, s i gioca s oprattutto s ul te rre no de ll’inform az ione . Sappiam o ch e q ue -s ta è una rivoluz ione praticabile : fu q ue -s to, pe r m olti anni, il m e rito di un giornale com e “I Siciliani”. Scus ate s e ne parliam o ancora. Non è una form a di “re ducis m o”, è s olo ch e non rius cia-m o a trovare punti di rife rim e nto altre ttanto validi. Oggi è un te m po dive rs o (o fors e no?), la com unicaz ione è cam biata, ris pe tto a q ue gli anni, m a la ne ce s s ità di capire è ide ntica. Pe r q ue s to continuiam o, con il nos tro abboz z o di re daz ione , a fa-re la nos tra parte . Itaca è un giornale on line , m a è anch e altro. E’ un gruppo di lavoro ape rto alle contam inaz ioni de lle m olte plicità di linguaggi, punto di parte nz a pe r uno s guardo curios o s ulle cos e de l m ondo. Parte ndo dalla Sicilia, dalla nos tra città, m a con una line a d’oriz z onte ch e te nga ins ie m e anch e altre ge ografie . Le abbiam o de finite “le m appe di Ita-ca”. Una s cuola di s crittura, ch e vuole tras m e tte re alcuni s trum e nti ne ce s s ari: un’ide a rigoros a de lla notiz ia, una dis ci-plina di s tile . I laboratori politici, pe r ri-trovare un alfabe to de lla politica o pe r farci raccontare anch e cos a accade fuori dalla Sicilia, in luogh i lontani e d e s s e nz iali ch e fanno com unq ue parte de lla nos tra vita. Ecco. Um ilm e nte , la nos tra am biz ione è ancora e s oltanto una propos ta di viaggio, l’indicaz ione di una rotta, m e tte re in circolo le ide e . Tutto q ue llo ch e vie ne dopo, cre diam o, è un proce s -s o anarch ico: non h a bis ogno d’e s s e re gove rnato da noi. Pe r fortuna.

Gius i Viglianis iItacane w s (Catania)

w w w .itacane w s .it

LA STRADAPER ITACA

“Sono s tato condannato a otto m e s i di de te nz ione s olo pe rch é h o dato s paz io s ul s ito accade ins icilia, ne ll’ottobre 2004, a una te s tim onianz a s u un fatto ch e gli s te s s i organi di poliz ia giudiz ia-ria ave vano re putato pe nalm e nte rile -vante . E la cos a è tanto più grave s e s i cons ide ra ch e da num e ros e forz e politi-ch e e dalla s te s s a Unione Europe a vie -ne rich ie s ta a viva voce la de pe naliz z az ione de i cos idde tti re ati di opinione . D’altra parte , non s i tratta di un fatto a s é. Solle citato da uno de i due q ue re lanti, un e s pone nte di prim is -s im o piano de lla BAPR, è in atto un proce dim e nto in via civile , ch e h a pro-dotto intanto l’os curam e nto di acca-de ins icilia. A s e guito di de nuncia de l procuratore di Ragus a e de l le gale anz i-de tto dovrò affrontare poi num e ros i altri proce s s i pe nali, le gati ancora al m io la-voro d'inch ie s ta s ul cas o Ragus a. Il 14 nove m bre , in particolare , ve rrò proce s -s ato pe r s tam pa clande s tina, q uale cu-ratore di accade ins icilia, m algrado non ave s s e q ue s to s ito alcuna pe riodicità né re daz ione o altro, trattandos i s olo di un blog. Com e è orm ai cons ue tudine in q ue s to pae s e , vie ne cos ì pe s ante -m e nte vilipe s o il diritto di e s pre s s ione e di critica, s ancito dall'articolo 21 de lla Cos tituz ione . Ma pe r q uanto m i conce rne , non inte ndo re ce de re dall'im pe gno di docum e ntaz ione ch e m i s ono as s unto. Non m i pos s o pe rm e tte -re di ave r paura".

Carlo Ruta,Le Inch ie s te (Ragus a)w w w .le inch ie s te .com

NON POSSOAVERE PAURA

Le caus e per diffam azione , è stato ri-levato da Um berto Santino, ora s i fanno s em pre più spe s so col civile e s em pre m eno col penale. Non c’è di-battim ento, non ci sono le garanzie previste dal codice penale, non c’è pre scrizione . Vige una giurispru-denza abbastanza negativa. M olte s entenze di Cas sazione sostengono ch e basta citare anch e tra virgolette perch é s i faccia propria l’afferm a-zione rich iam ata. In alcune s edi è stato sostenuto dai giudici ch e per ri-spettare il principio di verità su un reato riportato bisogna attendere la pronuncia definitiva in s ede giudizia-ria: Com e dire ch e i giornali pos so-no ch iudere perch é il giudizio della Cas sazione , s e arriva, arriva com e m inim o dopo q uindici anni.Un'altra em ergenza è q uella delle strutture di supporto, dalla distribu-zione all'edicolam dalla stam pa alle spedizioni postali. “Rich iam iam o ognuno alle proprie re sponsabilità - h a detto Navarra del q uotidiano m arsales e - Ch i h a re sponsabilità politica deve e s s e re ch iam ato a fare ciò ch e è pos s ibile fare . I fondi per l'editoria in cam po nazionale sono ben poca cosa e negli anni s i sono via via ridotti. Non sono stati invece ridotti (anzi!) i contributi per i giornali de i partiti. Io ch iedo ai rappre s entanti del centros inistra non di cancellare q ue sti contributi, m a alm eno di dim inuirli. E di dirottare la parte cos ì risparm iata alla piccola e m edia editoria".La s econda fas e del convegno h a vi-sto l’incontro con alcuni politici, invitati com e referenti istituzionali: Nando dalla Ch ie sa in q uanto m em bro del governo con delegh e culturali; O razio Licandro (Pdci) e Santo Liotta di (Prc) com e parla-m entari catane s i; Giovanni Burtone (M argh erita), M arilena Sam peri e Beppe Giulietti (die s s ini: via rete per im provvis i im pegni a Rom a) in q uanto attivi nell'elaborazione delle nuovi leggi sull'editoria).

Libe rtà di cronacasem pre piùconte stata

Otto m e sidi carce re

pe r un sito

TESTIMONIANZE 2

TESTIMONIANZE 3

“Il m inistro Gentiloni - h a com unicato Giulietti - h a pre s entato una proposta già approvata dall'Unione Europea per creare una s ituazione di effettiva com pe -tizione anch e nel s ettore delle fre -q uenze e della pubblicità. Verrà istituita, anch e su proposta di M edia-coop e vari piccoli e m edi editori, una com m is s ione per la riform a organica delle leggi sull'editoria. Sarà pre s ieduta dal profe s sor Enzo Ch eli, già pre s idente della Corte Costituzionale e Garante delle com unicazioni. Qui potranno e s s e -re rappre s entate le istanze e le proposte più volte em ers e in Sicilia e in particola-re a Catania: dalle norm e anti-trust allo statuto delle im pre s e editoriali, dall' acce s so al credito alla distribuzione e alle tariffe postali. Fra la conclus ione de i lavori del gruppo pre s ieduto dal Ch eli e l'inizio della discus s ione parla-m entare sarà opportuno un nuovo confronto con tutte le realtà editoriali ed as sociative s iciliane . Si potrebbe svolgere proprio a Catania per le ragio-ni ch e vi sono note e per dare continuità al prezioso lavoro di q ue sti giorni” .“Parlando di etica dell’inform azione e della profe s s ione del giornalism o - h a detto dalla Ch ie sa - la q ue stione della stam pa s iciliana non s i può eludere . La vera regola a m onte della ricostruzione di una etica è q uella ch e vieta a gruppi finanziari-industriali di e s s e re proprieta-ri di te state giornalistich e di q uals ias i ti-po. Perch é da lì nasce tutto. Credo anch e ch e l’etica del giornalista im pli-ch i una capacità di renders i conto ogni volta della sua re sponsabilità sociale. Nella società dell’inform azione non s i può far finta ch e stam pa e tv non c’entrino nulla con i problem i del no-stro pae s e . I politici h anno il potere di decidere alcune cos e , m a l’inform azio-ne h a il potere di determ inare punti di vista e i valori della società".

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Il “batte s im o di fuoco” lo s ubim m o la notte tra il 16 e il 17 aprile 19 9 1, q uando i “s oliti” ignoti die de ro alle fiam m e i locali de lla nos tra re daz ione . E il m are s ciallo de i carabinie ri, ch e raccols e la nos tra de nuncia, ci dis s e : «Ve l’ave vo de tto di non s crive re ce rte cos e … ». Le “cos e ” da non s crive re s ulle nos tre otto-dodici pagine e rano gli intre cci tra m icro-crim inalità, m afia e cattiva politica. Ma, face ndo finta ch e Corle one fos s e Stoccolm a, noi conti-nuam m o a s crive re , de nunciando q ue llo ch e s e m brava lo s trapote re intra-m ontabile de lla De m ocraz ia Cris tiana, ch e poi s are bbe tram ontato. Poi, dopo Tange ntopoli e le s tragi di Capaci e di via D'Am e lio, abbiam o s os te nuto la nuova clas s e dirige nte , nata dalla ri-volta m orale de l pae s e . Abbiam o gri-dato, q uando ancora non e s is te vano i "profe s s ionis ti de ll'antim afia", ch e a Corle one c'e ra la m afia più pote nte e d organiz z ata de lla Sicilia, ch e condiz io-nava la politica, l'e conom ia e la vita civi-le de lle nos tra com unità. Ma pe r q ualcuno diffam avam o Corle one . A m e -tà de gli anni ’9 0, abbiam o gioito de lla capacità di Corle one di "parlare " al m ondo, di "com unicare " fiducia e s pe -ranz a di futuro e , ne l nos tro piccolo, ci s iam o fatti am bas ciatori di q ue s to m e s -s aq gio. Ma oggi ci tocca tirare pe r la giacca e rich iam are alla re altà ch i pe ns a ch e , dopo l’arre s to di Prove nz a-no, a Corle one la m afia s ia s com pars a o ridotta a pura de linq ue nz a. Oggi “Città Nuove ” non è più di carta (troppo alti i cos ti di s tam pa pe r una piccola re daz ione di volontari e di giornalis ti in e rba). Siam o s barcati s u inte rne t (w w w .cittanuove -corle one .it) e abbiam o 200-250 contatti giornalie ri, ch e non s ono m olti, m a ne m m e no po-ch i. E, q ue l ch ’è più im portante , non ci s iam o s tancati d’indignarci, di de nuncia-re m afia e cattiva politica, nonos tante l’ultim o “m e s s aggio” di “lors ignori”, ch e lo s cors o 28 ge nnaio h anno pe ns ato di

ince ndiare la m ia ve cch ia Ope l Ve ctra. Dino Pate rnos tro

Città Nuove (Corle one )w w w .cittanuove -corle one .it

TESTIMONIANZE 4IL BATTESIMODEL FUOCO

La Sicilia è la re gione d'Europa con la più de ns a s toria di giornalis m o m ili-tante e civile : be n otto giornalis ti s ono s tati uccis i q ui ne ll'e s e rciz io de l loro m e s tie re . Conte m porane am e nte , la Si-cilia è la re gione in cui l'inform az ione ufficiale è m e no pluralis ta e articolata: da be n prim a di Be rlus coni, q ui, i m e -dia s ono s ogge tti a un m onopolio (Ciancio e s oci) s e m pre più pe rvas ivo e as s oluto.De gli otto giornalis ti uccis i uno (Mario France s e ) e ra un giornalis ta profe s s io-nis ta e lavorava pe r una te s tata "ufficia-le ". Uno (Gius e ppe Fava) e ra giornalis ta profe s s ionis ta e lavorava pe r una coope rativa giornalis tica indi-pe nde nte . Uno (Mauro De Mauro) e ra profe s s ionis ta e lavorava pe r una te -s tata d'oppos iz ione . Tre (Cos im o Cris ti-na, Gius e ppe Spam pinato, Be ppe Alfano) e rano s e m plici corris ponde nti locali, e due di loro e rano pubblicati s o-lo dalla s tam pa d'oppos iz ione ch e allo-ra e s is te va. Infine , due (Mauro Ros tagno e Pe ppino Im pas tato) non ve nivano dal giornalis m o m a dalla m ili-tanz a politica e civile , pur e s s e ndo s tati uccis i pe r una pre cis a attività d'inform az ione .Solo tre s u otto, dunq ue , e rano giornali-s ti "profe s s ionis ti" (riconos ciuti cioé form alm e nte dalle is tituz ioni com e tali). Solo due s u otto lavoravano pe r il m o-nopolio, e ntram bi in pos iz ione is olata e d e ntram bi dis conos ciuti da e s s o (uno de gli e ditori di France s e m is e in dubbio, in un'inte rvis ta, la m atrice m a-fios a de lla s ua m orte ; il m agis trato de l cas o Alfano dovè e s e rcitare pre s s ioni s ull'e ditore pe r ave rne collaboraz ione ).Tutti i giornalis ti uccis i s i caratte riz z ava-no pe r le loro inch ie s te s ui pote ri m afio-s i, ch e vice ve rs a trovavano poch is s im o s paz io s ull'inform az ione ufficiale , ch e in più cas i appoggiò e s pli-citam e nte com pone nti de l s is te m a. Que s to panoram a com ple s s ivo h a tro-vato oppos iz ioni anch e forti - L'Ora, I Siciliani - ch e tuttavia non s ono s ono rius cite a s opravvive re al m onopolio. Que s t'ultim o è rius cito ad im pe dire la pluralità de ll'inform az ione anch e ne i confronti di te s tate naz ionali: com e Re -pubblica, indotta a as te ne rs i dalla cro-naca catane s e .

MEMORIA

GIORNALISTISICILIANI

"Non si può elude rela q ue stione

della stam pa siciliana

Inform azione in Sicilia

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CIANCIO E LA BUGIASU TELECOLOR

TESTIMONIANZE 5

Indignate vi con com pos te z z a, m e tte te il s i-le nz iatore alla ve rità, dite q ue l poco ch e va de tto pe r s alvare la faccia di fronte ad un m anipolo di giornalis ti e , s oprattutto, non m e tte te vi contro Mario Ciancio Sanfi-lippo. Le is truz ioni pe r l’us o pe r affronta-re il “dis as tro Te le color” – il lice nz iam e nto di 6 giornalis ti, le dim is s ioni de l dire ttore , l’e s odo di 4 cronis ti – s ono s tate s e guite alla le tte ra da q uas i tutti i rappre s e ntanti is tituz ionali de lla città di Catania: politici, am m inis tratori e s indacalis ti. Tutto è s e m brato andare pe r il ve rs o gius to fin q uando s i è trattato di e s prim e re s olidarie -tà al gruppo di giornalis ti de lla s torica e m itte nte te le vis iva ch e ris ch iava il pos to di lavoro. Una parola di s olidarie tà non s i ne ga a ne s s uno.I toni e gli atte ggiam e nti s ono m utati, inve -ce , q uando il piano di s m ante llam e nto di Te le color s i è m os trato ne lla s ua lapalis -s iana e vide nz a. A Mario Ciancio Sanfi-lippo, l’e ditore illum inato ch e a Catania h a s pe nto, de gradandola, l’inform az ione a Te le color, è s tato las ciato cam po libe ro. E cos ì s i è fatta s trada la “Grande Bu-gia”, il m alde s tro te ntativo, cioè, di far pas -s are la cance llaz ione di fatto di una voce de l pluralis m o inform ativo com e una m e -ra q ue s tione e conom ica.Fallito il te ntativo di om ologare la re daz io-ne alle logich e e ditoriali de l padrone – l’aut-aut im pos to ai giornalis ti s ulla firm a di un de calogo ch e appaltava la ge s tione de ll’inform az ione alla proprie tà pe r il tram i-te de ll’age nz ia giornalis tica As i di proprie -tà di Ciancio – l’annie ntam e nto di Te le color è s tato fatto pas s are com e una norm ale ope raz ione contabile . Fals o. Ba-s ta rile gge re parola pe r parola la ris pos ta de l s ottos e gre tario alle Com unicaz ioni, Giorgio Calò, all’inte rpe llanz a parlam e nta-re pre s e ntata il 7 luglio 2006 alla Cam e ra da 40 de putati, prim o firm atario l’on. Gio-vanni Burtone de lla Margh e rita ( il de pu-tato catane s e è una de lle poch e voci coraggios e ch e s ul cas o Te le color s i s o-no le vate a favore de lla ve rità de i fatti ).“Allo s copo di arrivare ad un accordo – è la ris pos ta de l s ottos e gre tario Calò - la pre fe ttura h a prom os s o una s e rie di riunio-ni e di trattative , in m odo da conte m pe ra-re e tute lare gli oppos ti inte re s s i de lle parti.L'inte s a globale s ulla vice nda, finaliz z ata alla conclus ione de lla ve rte nz a e d alla re -voca de lla proce dura di m obilità, non è s tata tuttavia pos s ibile , in q uanto ne ll'ulti-

m o incontro te nutos i pre s s o la pre fe ttura di Catania la proprie tà h a ch ie s to ch e fos -s e ro ins e riti ne l te s to de ll'accordo anch e i nuovi crite ri organiz z ativi ai q uali dove va e s s e re uniform ata l'attività di re daz ione e ch e dove vano e s s e re s e guiti anch e dal dire ttore de lla te s tata.Tale rich ie s ta – continua Calò - non è s tata acce ttata dalla re daz ione , ch e pure ave va e s pre s s o dis ponibilità ve rs o gli as pe tti e conom ici de lla propos ta di s olu-z ione , in q uanto incom patibile con i princi-pi di autonom ia e di libe rtà de ll'inform az ione ch e dovre bbe ro contraddis tingue re l'attività de l dire ttore e de lla re daz ione s te s s a, e d è s tata de fini-ta un ve ro e proprio dik tat, tale da com portare una s udditanz a de l dire ttore re s pons abile ne i confronti de l dire ttore am m inis trativo.”La ris pos ta de l s ottos e gre tario, vale la pe -na s ottoline are , è bas ata e s clus ivam e nte s ulle inform az ioni avute dalla pre fe ttura di Catania pre s s o la cui s e de è s tato is ti-tuito il tavolo de lle trattative s ulla ve rte nz a Te le color. A m e no ch e non s i vo-glia os tinatam e nte ch iude re gli occh i di fronte alla ve rità, appare fin troppo e vi-de nte ch e gli as pe tti e conom ici non s ono la ve ra caus a de i lice nz iam e nti. Il te ntati-vo di im porre , s otto ricatto occupaz iona-le , i nuovi crite ri organiz z ativi – il de calogo com e è s tato batte z z ato dagli s te s s i giornalis ti – è la ragione ve ra de l dis as tro.Alfio Sciacca, Fabio Albane s e , Katia Sca-pe llato, W alte r Riz z o, Nicola Savoca e Gius e ppe La Ve nia – i 6 giornalis ti li-ce nz iati - non h anno voluto barattare la propria libe rtà con il pos to di lavoro. Un ri-fiuto m e s s o in conto dall’e ditore Mario Ciancio Sanfilippo ch e s i è potuto cos ì s baraz z are di un gruppo di giornalis ti ch e parlano, pe ns ano e s crivono troppo.Il dire ttore Nino Milaz z o non h a avuto altra s ce lta ch e ris pe ttare con coe re nz a q uanto da e gli s te s s o prom e s s o ai te le -s pe ttatori: “Se guirò il de s tino de i m ie i re -dattori”.La ve rità s ul cas o Te le color è tutta q ui. La frottola de i m otivi e conom ici die tro lo s m ante llam e nto de lla te le vis ione re giona-le è buona s olo pe r ch i non vuol dare un dis piace re a Mario Ciancio Sanfilippo. E, s oprattutto, pe r ch i non vuol m e tte rs i contro di lui.

Nicola Savocagià fiduciario di re daz ione a Te le color

“Que sta due giorni potrebbe rappre -s entare davvero - s econdo Licandro - il lancio di un nuovo s em e per q ue sta città, per tutta la regione . La q ue stio-ne dell’inform azione è soltanto un s egm ento di un q uadro di Catania, una società particolarm ente m alata ch e pone una q ue stione dem ocratica ch e riguarda la trasparenza dell’azio-ne am m inistrativa, ch e coinvolge l’inform azione e pas sa anch e attra-verso le altre istituzioni” .“Col consolidam ento del m onopolio - s econdo Burtone - s i sta realizzando anch e il consolidam ento del pens ie ro unico ch e in Sicilia vede intrecciare l'azione dell’editore M ario Ciancio Sanfilippo con il pre s idente Cuffaro per la Sicilia occidentale e il pre s i-dente Lom bardo per la Sicilia orienta-le . Per cui leggere La Sicilia vuol dire leggere un organo di stam pa politico, ch e h a fatto la propria scelta ed oggi è un q uotidiano di partito” .“Venga da convegni com e q ue sti, e venga dal bas so - h a detto Liotta - una proposta di m odifica degli interventi dello stato in tem a di picco-la im prenditoria dell’inform azione . Io credo ch e il tem a pos sa e s s e re affrontato anch e in tem pi abbastanza brevi, s e da q ue sto convegno, allargato ad altri am biti, pote s s e veni-re fuori l’indicazione di costruire un gruppo di lavoro parlam entare in m o-do tale ch e il s egno lanciato oggi non rim anga una cosa episodica” .

"Que sti due giornipossono e sse re

davvero l'inizio di q ualcosa"

L'etica delgiornalista im plica

delle scelte

Non solo (dis)inform azione . L’im pe -ro di M ario Ciancio Sanfilippo s i va via via divers ificando e , accanto a giornali, televis ioni e pubblicità, spuntano terreni agricoli ch e diventa-no edificabili, albergh i, m us e i, centri com m erciali e im pre s e edili. Con q ualch e (vana, finora) incurs ione nell’alta finanza. Una varietà ch e ri-corda q uella de i celebri “Cavalieri dell’apocalis s e m afiosa” e , proprio co-m e per i Cavalieri, negli affari di Ciancio com pare s em pre più spe s so l’om bra di Cosa nostra.Da q uando i Cavalieri sono m orti e le loro im pre s e fallite, Ciancio, gra-zie al m onopolio de i m edia, è di-ventato il padrone incontrastato di

Catania, uno degli uom ini più potenti di Sicilia. Fors e il più potente . L’ulti-m o affare glielo h anno s e rvito su un piatto d’argento il s indaco etneo Um berto Scapagnini (Fi) e l’ingegne -re Tuccio D’Urso (Udc), nelle ve sti di Com m is sario straordinario per il traffico (il prim o) e di direttore

dell’appos ito ufficio (il s econdo). Grazie ai poteri speciali conferi-tigli dall’allora pre -m ie r Berlusconi, Scapagnini h a appaltato “di tutto, di più”, s enza pas sare né per la giunta né per il cons iglio com unale; decine di opere ultra-m iliardarie di discutibi-le utilità m a di s icuro im patto affaristico. E il buon Ciancio, zitto zitto, s’è accaparrato la costruzione di due de i nove parch eggi interrati decis i dal s indaco-com m is sa-rio, uno in piazza Europa (i D s h anno pre s entato un dettagliato e spo-sto in Procura), l’altro in piazza Lu-po. Ufficialm ente Ciancio non com pare , m a del raggruppam ento tem poraneo d’im pre s e al q uale sono stati as s egnati i due appalti fa parte la Cisa spa, società di M ario Ciancio e della m oglie , Valeria Guarnaccia; pre s idente del consorzio è il cavalie -re Ennio Virlinzi, spregiudicato fi-

nanziere etneo. Ins iem e a Virlinzi, nel 19 9 9 , Ciancio tentò la scalata al M ediocredito Centrale -Banco di Sici-lia (poi finito nelle m ani di Geronzi, Banca di Rom a), ins iem e a una cordata com posta da alcuni istituti di credito del nord Italia, dai trapane s i D’Alì Staiti (già datori di lavoro dello stragista M atteo M e s s ina Dena-ro e di suo padre France sco) e dalla potente fam iglia Franza di M e s s ina.

Se rvito su unpiatto d'argento

Mario Ciancio, il m onopolista dell'inform azione in Sicilia, è co-nosciuto dal pubblico soprattutto com e un editore di tv e giornali. In realtà, egli è soprattutto un grosso im prenditore delle costruzioni: in senso m olto lato. Ecco una m appa de i suoi ultim i affari in q ue sto cam po. Graci, Rendo, Costanzo, Fi-nocch iaro: ve li ricordate? Forse i fam osi Cavalie ri catane si h anno finalm ente trovato il loro e rede

Inform azione in Sicilia

Il quinto cavalie reAffari e ope re

di Mario CiancioSEBASTIANO GULISANO

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Con i Franza, Ciancio condivide anch e la pas s ione per l’antiq uariato e l’arch eologia, tanto ch e , consorziati, nel 2002 s i sono lanciati nel m ercato de i s e rvizi aggiuntivi de i m us e i s icilia-ni (biglietteria, caffetteria e book s h op) aggiudicandos i il controllo di q uelli m e s s ine s i, vale a di-re de i m us e i arch eologici di M e s s ina e di Lipari e del Teatro Antico di Taorm ina.A Taorm ina, Ciancio e Franza s i fanno anch e la concorrenza: a ch i ce -m entifica di più. Qualch e anno fa, gra-zie a delle provvidenziali varianti al Prg e al regolam ento edilizio apportate dalla giunta dell’ex s inda-co Bolognari (già s egretario regiona-le del Pds), l’editore catane s e , in

cordata con il pre s idente degli albergatori s iciliani, Sebastiano De Luca, riuscì a dem olire il piccolo H o-tel San Pietro, liberty del prim o Nove -cento, per costruire il lus suoso Grand H otel San Pietro ch e h a aperto l’anno scorso. De Luca, a ch i durante la costruzione gli conte stava l’enorm e aum ento della volum etria ri-batteva ch e e ra cosa ris ibile e ch e s i sarebbe pas sati da 28 a 32 stanze, m a basta una vis ita al s ito dell’albergo(w w w .gais h otels .com /sanpietro/index.h tm ) e s i apprende ch e le cam ere sono 63. Nello ste s so periodo, la fam iglia Franza, proprietaria della rete albergh ie ra Fram on, a Taorm ina h a raddoppiato la volum etria dell’H otel San Giorgio, anch ’e s so del prim o No-

vecento.Ciancio, s i sa, è am ico di tutti (o q ua-s i), a pre scindere dal colore politico e dalla fedina penale, l’im portante è ch e le am icizie s iano funzionali agli affari. Agli atti dell’inch ie sta “gioco d’azzardo” della Dda di Reggio Cala-bria, c’è una intercettazione del 30 m arzo del 2001 in cui l’im prenditore Antonello Giostra, indagato per m a-fia, parlando con un ignoto interlocu-tore dice di avere incontrato Ciancio il q uale gli avrebbe m ostrato terreni di circa 300m ila m etri q uadrati ne i pre s s i dell’aeroporto di Fontanaros sa e gli avrebbe garantito “tutte le auto-rizzazioni pos s ibili e im m aginabili, s enza pretendere una lira fino all’ini-zio de i lavori” .

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SCH EDA/ FREQUENZE D'ORONe l cam po s tre ttam e nte e ditoriale , l'ultim a fortunata s pe culaz ione di Mario Ciancio riguarda la s e conda tranch e di ve ndita di fre q ue nz e te le vis ive . L’e ditore h a infatti ce duto 23 im pianti te le vis ivi e re lativi canali al gruppo Te le com . L’ope raz ione cons is te ne lla ve ndita di Re te s icilia, e m itte nte pos s e duta dalla Etis (una de lle s ocie tà e ditoriali inte ram e nte in m ano alla fam iglia Ciancio) a Te le com Italia Me dia Broadcas ting s rl (Tim b), a s ua volta conce s s ionaria di Mtv e La7. L’ope raz ione finanz iaria è s tata re aliz z ata da Te le com pe r e s pande re

la cope rtura s ul te rritorio naz ionale de l digitale te rre s tre . Già ne l 2003 Ciancio ave va e ffe ttuata un’analoga ve ndita. In q ue l cas o s i trattava de lla ce s s ione di 23 im pianti te le vis ivi fino a q ue l m om e nto di SIGE, TCI, SIS e d EDIVISION (tutte al 100 pe r ce nto de lla fam iglia Ciancio) a Rti, ovve ro al gruppo Me dias e t; q ue s ta ope raz ione avre bbe fruttato a Ciancio una plus vale nz a di circa 2 m ilioni di e uro. E’ q uindi probabile ch e la ce s s ione di Re te s icilia abbia prodotto profitti pe r una cifra s im ile . In ogni cas o, è curios o notare com e ne l

provve dim e nto de ll’Autorità antitrus t ch e h a autoriz z ato la ve ndita Etis -Tim b in q uanto non viola le re gole de lla concorre nz a, s i le gge ch e "il fatturato re aliz z ato da Etis ne l cors o de l 2005 è s tato pari a circa 2 m ilioni di e uro, inte ram e nte pe r ve ndite in Italia”. Orbe ne , s e condo il bilancio de l 2003 – l’ultim o dis ponibile – la s ocie tà Etis dich iarava ne l conto e conom ico un valore de lla produz ione pari a z e ro; ricavi pari a z e ro; pe rdite pe r 130.362 e uro; nonch é indici di ritorno in utile ne gativi. Magie finanz iarie .

Robe rto Giordano

Cianciopoli,un tem po

detta anch eCatania...

Vis te s ate llitari de lla città di Catania,

orm ai q uas i inte -ram e nte di pro-

prie tà de ll'im pre ndito-re Ciancio e de i s uoi alle ati. La fre cce tta indica

una de lle z one in cui s i s tanno s vi-

luppando i loro più re -ce nti affari.

(da m aps .google .com )

Inform azione in Sicilia

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SCH EDA/ L'AFFARE DEI PARCH EGGISi ch iam a proje ct financing e d è una de lle inve nz ioni de i politici pos t-Tange ntopoli pe r non incappare più ne i rigore de lla le gge e pote re ave re le Mani libe re . Cons is te ne l fare cos trui-re ope re pubblich e ai privati, con fondi pe rlopiù privati, e las ciarglie le in ge s tio-ne pe r un tot di anni, finch é s i rifanno de lle s pe s e . Se a ciò unis ci i pote ri s pe -ciali de rivanti dall’e s s e re “Com m is s a-rio s traordinario pe r l’e m e rge nz a traffico e il ris ch io s is m ico”, oltre ai rigo-ri de lla le gge non de vi te m e re ne m m e -no i controlli de l cons iglio com unale . Cos ì, abbinando i due e le m e nti, il s indaco-com m is s ario Um be rto Scapa-gnini h a de cis o gli appalti di 12 parch e ggi s cam biatori in pe rife ria, 9 in ce ntro, 3 line e tranviarie , 2 di m e tropoli-tana, nonch é il rifacim e nto di piaz z e e s trade cittadine , tras form ando la città in un im m e ns o cantie re .Anch e Mario Ciancio è s tato conta-giato dalla fe bbre de l m attone e , in cordata con il cavalie re Ennio Virlinz i e altri piccoli im pre nditori e tne i, de cide di ge ttars i ne lla m is ch ia, con la Cis a

s pa, accaparrandos i due de i parch e ggi inte rrati pre vis ti in città, uno in piaz z a Europa (318 pos ti, 7.401.860 e uro pe r re aliz z arlo, 21 m e -s i pe r finire l’ope ra, conce s s ione q ua-rante nnale ), l’altro in piaz z a Lupo (438 pos ti, 12.9 54.150 e uro, 22 m e s i pe r re aliz z arlo, conce s s ione q uarante nna-le ).Pe r il parch e ggio di piaz z a Europa s o-no s ucce s s e varie cos e s ingolari: do-po l’as s e gnaz ione de ll’appalto, alle cinq ue im pre s e de l cons orz io s e ne è aggiunta una s e s ta; al m om e nto de lla s tipula de lla conve nz ione (giugno 2005) i pos ti auto pre vis ti pas s ano dai 318 de l bando a 39 7. Undici m e s i do-po, il 20 e il 26 aprile 2006, Virlinz i (le -gale rappre s e ntante de l raggruppam e nto di im pre s e di cui fa parte Ciancio) e l’inge gne re Tuccio D’Urs o, capo de ll’ufficio s pe ciale pe r l’e m e rge nz a traffico, s i ritrovano da-vanti a un notaio di Giarre (non da-vanti al s e gre tario ge ne rale de l com une di Catania, com e pe r la firm a de lla conve nz ione ) e m odificano la

conve nz ione : la prim a volta il com une (D’Urs o) ch ie de al cons orz io di re a-liz z are “de lle s upe rfici com m e rciali pe rtine nz iali ne l lim ite de l 15% de lla s upe rficie adibita a parch e ggi”, cioè di re aliz z are de i ne goz i ch e il conce s s io-nario può ce de re a te rz i; la s e conda volta, il com une (D’Urs o) de le ga Virlinz i “a rich ie de re in nom e e pe r conto de l com une a proce de re a loro cura e s pe s e alla rim oz ione di tubi, condutture , cavi e d altro pos ti ne l s ottos uolo” ne ll’are a inte re s s ata dalla cos truz ione de l parch e ggio. Face ndo ris parm iare al cavalie re e a Ciancio un be l po’ di s oldi a s pe s e de i contri-bue nti. Un de ttaglio, rile vato ne ll’e s po-s to alla m agis tratura pre s e ntato dal gruppo cons iliare Ds (Ros ario D’Agata, Gius e ppe Be rre tta e Ros ario Laudani): il m andato com m is s ariale s cade va il 30 aprile ; ne gli s te s s i giorni s cade vano anch e i te rm ini pe r la pre -s e ntaz ione de lle lis te e le ttorali re gio-nali, e D’Urs o è s tato candidato con l’Udc.

s .g.

L’incartam ento è pas sato da Reggio a Catania e dovrebbe indagare la Dda etnea. Se Giostra non m illanta, verrebbe da pensare ch e a Catania le cos e s iano tornate com e al tem po de i Cavalieri, con la differenza ch e prim a erano loro a decidere q uali opere “s e rvivano” alla città e dove realizzarle, e ora sarebbe Ciancio.Prendiam o il caso dell’ospedale San M arco. Nell’89 la Usl 35 non h a atte -so nem m eno la variante al piano re -golatore (ch e arriva l’anno succe s s ivo: a Catania può succedere anch e q ue sto, s enza ch e la Procura batta ciglio) per decidere di appalta-re l’opera su terreni di Ciancio, vici-no a Fontanaros sa, e aggiudicarla alla Coge i di Rendo e all’Im pre s it (Fiat). Poi, però, non s e ne è fatto

nulla, ch é non s i può costruire un ospedale nell’area con il m as s im o inq uinam ento acustico della regio-ne . Incuranti di q ue sto dettaglio, gli am m inistratori di centrode stra dell’Azienda ospedaliera Vittorio Em anuele, 17 anni dopo, h anno ripre -so q uell’incartam ento e h anno deci-so ch e q uell’ospedale va costruito, lì, sui terreni di Ciancio, ch e cos ì de -cuplicano il proprio valore, pas -sando da agricoli a edificabili, grazie alla variante al Prg votata all’inizio dell’anno scorso dalla m aggioranza cons iliare di Scapagni-ni. Variante ch e l’as s e s sore Dom eni-co Sudano (Udc) h a pre s entato al cons iglio unitam ente a un’altra, nella zona del Pigno, s em pre nell’area sud della città, per potere

realizzare il più grande centro com m erciale di Sicilia (240m ila m e -tri q uadrati), su rich ie sta della Icom spa, società con s ede a M ilano. Il ca-so vuole ch e anch e i terreni intere s -sati s iano q uas i tutti di M ario Ciancio e della sua consorte , Valeria Guarnaccia. Altro caso vuole ch e gli azionisti di m aggioranza dell’Icom s iano Ciancio e sua m oglie . Nel cons iglio d’am m inistrazione , tra gli altri, s iede Tom m aso M ercadante, fi-glio di Giovanni, m edico radiologo di Prizzi (Palerm o) e deputato regio-nale di Forza Italia arre stato lo scorso 9 luglio poich é, s econdo l’accusa, sarebbe stato “punto di ri-ferim ento per la cura degli intere s s i di Bernardo Provenzano, nel perio-do della sua latitanza” .

Il casodell'ospedaleSan Marco

Per la costruzione del nuovo centro com m erciale, però, c’e ra un piccolo problem a, un dettaglio: la città h a già superato il tetto m as s im o fis sato dalla norm ativa regionale sul com m ercio (a Catania ci sono più centri com m erciali ch e a M ilano o a Rom a). M a q uando uno s i ch iam a M ario Ciancio Sanfilippo e può ga-rantire ad altri “tutte le autorizzazio-ni pos s ibili e im m aginabili”, figurars i s e non può garantirle a s e ste s so. Infatti Totò Cuffaro, l’unico pre s idente di regione sotto proce s so per rapporti con Cosa nostra, gli confeziona una bella leggina ad h oc ch e cons ente al padrone di Catania di costruirs i il suo m ega centro com m erciale su terreni ch e prim a era-no agricoli.Anch e con Silvio Berlusconi i rapporti sono rim asti buoni, m algra-do q uindici anni fa, q uando il Cava-liere s i scontrò con De Benedetti per il controllo di M ondadori, Cianciò s i sch ie rò con q ue st’ultim o. M a gli affa-ri sono affari e , dunq ue , nel 2003, il s iciliano h a ceduto al m ilane s e 23 im pianti di trasm is s ione tv e le relati-ve fre q uenze ch e a Sua Em ittenza s e rvivano per m ettere su una rete na-

zionale sul digitale terre stre (m ulti-plex).C’è da dire ch e le fre q uenze do-vrebbero e s s e re statali e date in conce s s ione ai privati, m a nell’Italia di Berlusconi s i può e spropriale la collettività a beneficio de i privati.I rapporti televis ivi Ciancio-Berlu-sconi, però, non sono isolati. Nell’orm ai lontano 19 84, q uando l’asce sa del Cavaliere poteva e s s e re ancora ferm ata applicando la Costi-tuzione , a M ilano nasce una società, la Sicilia Televis iva spa, ch e l’anno succe s s ivo trasferisce la propria s e -de sociale a Palerm o e succe s s iva-m ente s i fonde con Rete 4, com e risulta dagli atti del proce s so per m a-fia a M arcello Dell’Utri.Prim a dell’accorpam ento, nel cons i-glio di am m inistrazione figurano l’allora giovanis s im a Angela Ciancio, figlia di M ario, e M aria Fausta Guarnaccia, sorella m aggiore della s ignora Valeria e dipendente di Antenna Sicilia. Ins iem e a loro, nel cda, i fratelli Vincenzo e Filippo Rappa, succe s s ivam ente proce s sati per as sociazione m afiosa: il prim o condannato in appello, il s econdo as -solto.

Inform azione in Sicilia

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E' orm ai ve ram e nte im proprio parlare - s ul piano te cnico - di "nuove " te cnologie . Ne l giro di ve nt'anni, la te cnica de i com pute r s i è affe rm ata a live llo diffus o, tras form ando radicalm e nte i m e ccanis m i di produz ione e di m e rcato e produce ndo una s e rie di acq uis iz ioni ulte riori - la più nota è l'inte rne t - ch e m odificano profondam e nte le culture de ll'inte ra s ocie tà.Proprio s ul piano culturale , tuttavia, le te cnologie continuano ad e s s e re "nuove ", ne l s e ns o ch e non s iam o ancora arrivati a pe rce pirne le e s tre m e - e libe ratorie - cons e gue nz e . E' com e s e s te s s im o us ando già da te m po l'alfabe to fe nicio m a s e nz a ave re abolito de l tutto i ge roglifici, e s e nz a s oprattutto ave r com pre s o com e l'al-fabe to m ode rno, ris e rvato a tutti e non a poch i s ace rdoti, re nda orm ai obs ole ti i ve cch i inni ai Faraoni e cons e nta fi-nalm e nte alla pe rs ona com une di com porre s toria, cultura, s cie nz a e anch e canz oni d'am ore . (A s uo te m po, l'alfabe to fe nicio s i s viluppò m aggiorm e nte in re gioni pe rife rich e , dove la com unicaz ione "ufficia-le " non ave va raggiunto la com ple s s ità e pre pote nz a toccate altrove . La poe s ia m o-de rna nacq ue in Gre cia, non al ce ntro de i vari im pe ri. E oggigiorno non c'è ragione pe r cui una re gione re lativam e nte pove ra, e ce rto m olto de privata s ul piano de lla co-m unicaz ione ufficiale , non pos s a inve ce pors i cons ape volm e nte l'obie ttivo di e s s e -re fra le prim e s ul piano de i nuovi alfabe ti).Pe ppino Im pas tato, Mauro Ros tagno e Gius e ppe Fava s i dis tins e ro anch e pe r de lle s ce lte te cnologich e allora m olto inno-vative (la radio, la tv locale , la fotocom pos i-z ione autoge s tita dai re dattori). Furono q ue s te s ce lte a dar loro la pos s ibilità te cni-ca di ope rare giornalis ticam e nte in una s i-tuaz ione ch e altrim e nti s are bbe s tata com ple tam e nte bloccata. Il loro ope rare giornalis tico, tuttavia, non e ra caratte -riz z ato s olo da s ce lte te cnich e illum inate m a anch e - e s oprattutto - da un conte nuto civile , de m ocratico, di libe raz ione . La te cnologia "s ve lta" e ra un m e z z o, m a il fi-ne e ra la libe rtà. Es s i intuirono pe r prim i q ue s ta corre laz ione .I q uotidiani arrancano (in Sicilia più ch e altrove : la ge nte s i dife nde dai cattivi giornali non com prandoli), la te le vis ione attrave rs a una fas e profondis s im a di ride fi-niz ione in cui l'infotainm e nt (inform az ione non dis tinta dall'e nte rte inm e nt) s e m bra il tre nd principale , ne gli Stati Uniti la politica com incia a pas s are più pe r il vide o e l'inte rne t ch e pe r il q uotidiano e la tv. Ne l m ondo de ll'inform az ione s ta cam biando tutto, non m e no ch e ne l pe riodo inte rcorre nte fra gli am anue ns i e Gu-te nbe rg o fra i m anife s ti m urali e Addis on.Que s ti cam biam e nti las ce ranno alla fine ai m e dia e te rodire tti s olo nicch ie parz iali (e di propaganda), e fra i m e dia di m as s a s o-pravvive ranno, com e inform az ione re ale , q ue lli ch e rius ciranno a le gars i, in dive rs e m anie re , al m ondo de ll'inte rne t.

TEKNE'

IL GIORNALISMOCH E VERRA'

Dis e gno di Lore dana Le onardi.

C’è un pezzo di teatro ch e non s’è m ai visto in Tv, ch e ne s sun giornale h a m ai trascritto, ch e soltanto da q ualch e anno una com pagnia di atto-ri porta in giro sui palcoscenici. Un pezzo ch e , ogni q ualvolta viene reci-tato, suscita l’incredulità am ara del pubblico, e ch e tuttavia non è affatto un pezzo di teatro, bens ì un avveni-m ento accaduto realm ente, in un po-m eriggio di dieci anni fa, sotto gli occh i di giudici stupefatti e avvocati inq uieti. È una scena di Corte d’Ass i-s e , di q uelle ch e probabilm ente sa-rebbero piaciute a Pippo Fava: con l’accusatore ch e incalza, con gli im pu-tati ch ius i nelle gabbie , con il te stim o-ne ch e suda, s i contraddice e non ricorda. A un certo punto – com e spe s -so accade in teatro – è proprio il te sti-m one a im pos s e s sars i della scena. Regala al pubblico il suo m o-nologo, pronuncia le parole ch e lo scolpiranno nella m em o-ria, ch e faranno di lui – definitiva-m ente – un personaggio. Per e s em pio q ue ste parole, recitate in un’aula di giustizia un giorno di lu-

glio del 19 9 6: «Io h o un ins egna-m ento: al proce s so Tortora a Napoli c’e rano tre catane s i, k iller delle carce -ri. Andai a parlare con loro, dietro le sbarre . Erano accusati di as sociazio-

ne cam orristica e m i dis s e ro: “M a q uale ca-m orra, m a q ua-le m afia, noi

catane s i s iam o” . Da allora m i è rim a-sta q ue st’etich etta, s econdo cui Cata-nia soffre di un’enorm e , pericolos is s im a crim inalità… m a ch ia-m arla Cosa nostra m i pare un po’ fuo-

ri posto».Il personaggio sarebbe stato perfetto, per una com m edia a sfondo giudiziario: il croni-sta pavido e sus s iegoso ch e – m entre intorno a lui da oltre un decennio la città s i riem pie di m orti am m azzati, s i m oltiplicano i guadagni di e stors ioni e narcotraffico, s i intrecciano gli affari de i Ca-valieri, sale e poi declina l’astro di Santapaola – rie -sce a sostenere im perterrito ch e «a Catania, m afia m afia,

Cosa nostra doc, non c’è». continua a ripeterlo, sol perch é q ue -sto gli fu un giorno ins egnato dalle parole di tre k iller in gabbia. Il perso-naggio h a solo un difetto: q uello di e s s e re , anzich é il parto della fantas ia d’uno scrittore , un protagonista fin troppo vero dell’inform azione cittadi-na. E di e s s e r diventato personaggio troppo tardi perch é Pippo Fava pote s -s e m etterlo in una com m edia: giacch é Pippo Fava è stato ucciso do-dici anni prim a, e q ue sto m onologo è andato in scena proprio al proce s so per il suo om icidio.

"Ma q uale m afiam a q uale cam orra"

A volte de i pe rsonaggi diventano, loro m algrado, così pe rfetti da diventare un arch etipo. L'im piegato scalognato? Fantozzi. Il pigro "ci-penso-poi"? Oblom ov. Il cavalie re senza paura? Don Ch i-sciotte. E il giornalista di palazzo, q uello ch e non scrive rà m ai una riga non approvata, una sola parola ch e possa recare il m i-nim o fastidio al pote re? Eccolo qua. Sare bbe stato pe rsino di-ve rtente , se non avesse vissuto al tem po de i pote ri m afiosi

Z.Un e roe

del nostro tem poGIANFRANCO FAILLACI

Inform azione in Sicilia

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Il personaggio s i ch iam a all’anagrafe Gaetano Z erm o, m a è m eglio cono-sciuto com e Tony. Fino al giorno di q uell’im barazzante depos izione , la sua era stata la firm a più pre stigiosa del q uotidiano La Sicilia. Dopo la brutta figura in tribunale, com ’e ra lo-gico aspettars i, tutto è continuato e sattam ente com e prim a. La firm a di Z e rm o è s em pre la più pre stigiosa del giornale. È com parsa in calce a te -neri epicedi per i Cavalieri del lavo-ro, nel frattem po m orti di m orte naturale. Com pare , in q ue sti m e s i, a suggello di cam pagne di stam pa in fa-vore del Ponte sullo Stretto: cam pa-gne , beninte so, legittim e , e ch e s i potrebbero soste -nere con solidi e ri-spettabili ragionam enti; m a alle q uali Z e rm o regala il gusto surreale del pro-prio argom entare , sostenendo ad e s em pio ch e è del tutto logico fare ponti faraonici dove non ci sono né strade né ferrovie , o ch e non fare il Ponte è pura follia in q uanto q ue -st’opera non costerebbe un q uattrino alle pubblich e cas s e .

M olto s i può dire , su ciò ch e Z e rm o h a rappre s entato per l’inform azione catane s e . Per e s em pio, s i potrebbe ri-percorrere la m alaccorta cam pagna di stam pa con cui – a dispetto di sm entite ufficiali ripetute continua-m ente dagli inq uirenti – cercò di distruggere , attri-buendogli dich iarazioni ch e non aveva m ai fatto, la credibilità di M aurizio Avola: os s ia di uno de i pentiti ch e , anni dopo, avrebbero fatto condannare gli organizzatori del delitto Fava. M olto s i potrebbe raccontare , di Z e rm o, s e il perso-

naggio non ste s s e già tutto in q uel pezzo di teatro: nella candida am m is s ione ch e , ai suoi

occh i di cronista, la parola di tre k iller catane s i valeva più di anni di sangue versati in città dalla fam iglia di Cosa Nostra.Durante q uell’interrogatorio – intera-m ente censurato, il giorno dopo, dal q uotidiano locale – Z e rm o dis s e m olte altre cos e intere s santi. Per e s em pio, diede la sua vers ione – una

vers ione da cui e ra stata prudente -m ente e spunta la parola m afia – sui contrasti ch e , ai tem pi del Giornale del Sud, opponevano Pippo Fava al cavalier Graci. M a dovette poi am m ettere ch e lui, q uella vers ione de i fatti, l’aveva appre sa solo un pa-

io d’ore prim a: ch iacch ie rando, ne i corridoi del tribuna-le, con un vecch io

socio d’affari di Graci.Al term ine di q uell’interrogatorio, il pubblico m inistero m anife stò i suoi dubbi sulla credibilità del te stim one Z e rm o; e spre s s e il suo stupore perch é «un giornalista, un os s e rvato-re attento, una persona ch e dovrebbe sapere di tutto, leggere di tutto, per e s s e re inform ato e soprattutto per inform are la città» s’e ra m e s so a raccontare ai giudici, nella sua q uali-tà di te stim one, notizie appre s e da «pettegolezzi di corridoio».A dieci anni di distanza, a “’inform are ” ogni m attina la città, è s em pre e solo La Sicilia, e La Sicilia è ancor oggi il giornale di Tony Z erm o. E il proble -m a, alla fine , sta tutto q ui.

Ch iacch ie randone i corridoi

Inform azione in Sicilia

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Il problem aè tutto q ui

Gli ste ssi ch enon inform arono

alloracontinuano a

non inform areora

Sono pas sati m olti anni dal periodo ch e m io fratello ed io abbiam o pas sato a M ila-no. Dapprim a ero arrivato io, l'otto s ettem bre del 2001. Ero partito da Cata-nia, con la prom e s sa di un lavoro da parte di una società interinale. Arrivato, m i e ro m e s so subito a lavorare; dapprim a m i ave -va ospitato Tonio, un m io ex com pagno; m entre e ro a casa sua, solo, al telefono ave -vo saputo q ualcosa ch e non capivo bene , per cui avre i dovuto accendere il televiso-re : e la televis ione trasm etteva lo scoppio delle torri gem elle a New York . La prim a cosa ch e pensai è ch e e ro da solo, ch e la s ensazione di bene s s e re ch e avevo pro-vato nello stare in un'altra città, diversa dalla m ia, e ra diventata or ora altro: e ro lontano dalla m ia fam iglia a Catania e da m io fratello in Toscana. Luciano, per l'appunto, m io fratello m i avrebbe raggiunto q uas i un m e s e dopo. Ins iem e sa-rem m o rim asti a M ilano fino alla vigilia di Natale.Siam o stati ospitati, in una piccola stanza, in via Vespri s iciliani 12, vicino piazza Na-poli, da un am ico con cui avevo fatto un corso a Catania e ch e avevo ritrovato ade s -so a M ilano. "Proprio in via Vespri s icilia-ni" ci dicevano i nostri am ici al telefono, ridendo. Luciano ed io allora lavoravam o

ne i ristoranti, e sattam ente com e facciam o q ui ade s so. Eravam o scappati da Catania, tentando di capitalizzare la nostra arte della ristorazione , e e ravam o ritrovati anco-ra una volta nella condizione di s e rvi. Se ricordo bene , Luciano prim a di arriva-re a M ilano, era stato a lavorare in un risto-rante di un lido e stivo a San Vincenzo, vicino Livorno. “Sai, son diventato am ico di Gino Paoli, il cantante ” m i aveva detto. Di certo, non era stato Gino a farlo re sta-

re lì. Ch i da subito l'aveva aiutato era stato il cuoco del ristorante . Il suo nom e era: Islam . A giugno, Luciano aveva fatto venticinq ue anni. “Andiam o a fe steggia-re ”, gli aveva detto Islam . Poi aveva aggiunto “Beviam oci una bottiglia di vino france s e , offro io.” Con lui, Luciano ave -va re s istito per s ette m e s i, in q uel risto-rante, dove aveva lavorato con altri em igranti dell'Europa dell'Est e della Cala-bria e della Sicilia. Con ognuno Luciano aveva fatto guerre e solidarietà. Poi a fine stagione m i aveva raggiunto. “Vorre i anda-re lavorare in Germ ania”, m i aveva detto.San Vincenzo-Livorno. Livorno-Catania.

Catania-M ilano. Non appena lo avevo guardato, alla stazione avevo subito intui-to. “Com e stai?” gli avevo detto, m a la sua m agrezza e l'e s ilità di q uel m om ento, m i avevano già convinto di q uanto fos s e stato utilizzato lì in Toscana. “H o trovato un lavoro nel q uartiere di M i-lano due , vicino al San Raffaele ” . Lo convins i a re stare con m e , perch é avevo paura di perderlo davvero, per un viaggio futile, alla ricerca di lavoro. ”H o trovato un buon posto, devi re stare con m e ” . Ad ogni m odo, dis s i a Luciano, ch e tutto sa-rebbe andato bene , ed infatti il giorno do-po m i fecero il contratto di q uarto livello. E l'altro ancora m i licenziarono. Qualch e soldo e l'ospitalità di Fabio in via Vespri, q ue sto ci bastò per andare avanti, per q ualch e tem po. Nel frattem po tutti i nostri tentavi di uscire dalla condizione di s e rvi fallivano.O gni m attina com pravam o il Corrie re della Sera, e con q uello andavam o in giro ben ve stiti. Le s e re , talvolta, pas savo dalla strada dove c'è la redazione del Corrie re , s enza m ai avvicinarm i troppo, s enza m ai sognare troppo. Nel frattem po m i accorge -vo ch e i cors i regionali, i lavori al call center, i colloq ui alle agenzie non s e rviva-no. M a non m i arrendevo.

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un m ondo ch e non sa-pevi: i piatti del ri-storante da lavare ,

l'am ica ch e

Storia di dueem igrantia Milano

FABIO D'URSO

Società/ La m em oria de i poveri

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ti aiuta a far rich ie -ste di lavoro, il cuo-co del Bangladesh e q uello egiziano... Un'altra um anità. Ch e ora è diventata anch e la tua

"Un po' di vino,offro io..."

Com inciò la ricerca giornaliera del lavoro; ogni giorno telefonavo, ogni santo giorno a fare ch ilom etri e a lasciare il foglio con i dati e a parlare per cercare di lavorare .Un giorno s iam o arrivati fino a Cinis ello Balsam o, fuori M ilano di un ora di strada, per lavorare ins iem e in un ristorante . Ci ch ie s e ro di s e rvire ai tavoli a pranzo. Il ristorante aveva tre sale, ed ognuno di noi lavorava in coppia, con uno de i cam erie ri titolari M ai avevo visto Luciano volare in sala com e allora. M ai e ro stato fie ro del nostro m e stie re ch e non ci avrebbe m ai fatto stare s enza lavoro.M a invece della riuscita del s e rvizio, ci e ravam o ritrovati um iliati innanzi alla rozzezza degli altri cam erie ri. Non gli piacevam o non perch é fos s im o m eridionali, m a perch é am bigui nell'e s s e re fratelli con cognom e diverso. Noi infatti e ravam o altro. Eravam o deboli, e soli. R itornam m o a casa, non ricordo neanch e com e, e io continuai a cercare , trovare e perdere lavori. “All'inizio, va cos ì," m i dicevano.M a io, non m i perdevo d'anim o. Alla fine avevo trovato com e lavapiatti al centro. Si ch iam ava "la cantina di M anuela". Dopo un poco ancora com e cam erie re al ristorante “La Daunia" al centro di M ilano, nel q uartiere di Brera. M a ci rim aneva il problem a della casa. La condivis ione della stanza in com une con l'am ico catane s e , e ra diventata una guerra giornaliera per lo spazio e per gli us i differenti di tutto ciò ch e e ra il nostro conte sto. Eravam o tropo stanch i per stringere am icizia con gli altri catane s i ch e conoscevam o. Eravam o troppo depre s s i per giocare a fare i m ilane s i, cos ì le unich e nostre am icizie e rano rivolte alle persone con cui condividevam o il lavoro e il pane .I nostri am ici re stavano ora le persone con cui parlavam o ogni giorno: una ragazza africana, per cui m io fratello stravedeva, e ch e ci aveva aiutato a

m andare curricola a m anca e al centro, e gli egiziani con cui lavoravo, a Brera. Que sti e rano: il cuoco del ristorante ch e aveva circa cinq uanta anni, e ch e e ra una guida spirituale alla sua m osch ea, il figlioletto ch e faceva l'aiuto cuoco, il pizzaiolo ch e faceva delle pizze stupende e una, in special m odo, ch e s em brava la lam pada di Aladino; poi c'era un ragazzo ch e com e m e s e rviva ai tavoli, e poi c'era Sam i ch e faceva il lavapiatti e ch e m i h a fatto capire com e s i lavora duram ente in cucina s enza lam enti.Sam i e ra diplom ato com e m e , aveva pre so un diplom a in Egitto di scienze della com unicazione . Era un po' più bas so di m e , aveva una corporatura atletica e la pelle dorata. Arrivava s em pre prim o, s i occupava della legna della pizzeria, di accendere il forno a

pietra e la cucina. In genere arrivavo infreddolito, m entre andavo in cucina a prendere una porzione di panna cotta, lo s entivo be stem m iare ch e per lui ero troppo capriccioso. “Per un egiziano, lo sai non c'è il giorno di riposo, e non c'è febbre ” . M a neanch e io m e ne e ro pre so di riposo in q uel m e s e e m ezzo di lavoro lì. Da solo, con l'aiuto dell'altro am ico egiziano m i occupavo del ristorante : dai ce s s i fino al conto pagato, la m attina e la s e ra fino a notte . Ad inizio dicem bre , la guerra per la stanza di via Vespri e ra term inata, e tutti e ravam o rim asti perdenti.

Fabio, il caro am ico ch e ci aveva tollerato ci aveva m e s so alle strette e m io fratello ed io eravam o s enza casa. Tutte le pos s ibilità di trovare una casa fallivano m is e ram ente , e ne s suna m ano allora ci fu te sa, s e non q uella del cuoco del ristorante di Brera. “Vieni a casa m ia”, m i aveva detto, m entre prendevo alcuni piatti da portare in sala. “Vi ospito io, finch é pos so, finch é non trovi casa” . Siam o entrati a casa sua, ch e s i trovava vicino al Politecnico, dopo e s s e re stati a dorm ire in m acch ina per una notte, perch é volevam o capire q uanto avrem m o potuto re s istere . Nella casa dell'im am egiziano, io h o scoperto cosa s ignifich i e s s e re ospitato da q ualcuno altro. Lì abbiam o fatto e sperienza di condivis ione e di am icizia. “Intingi il pane dal m io ste s so piatto” . E ancora: "Alla fine del pranzo, beviam o q ue sto th e ” .Bisognava ch e soltanto io ste s s i attento, a stendere la nostra bianch eria, fuori nel terrazzo, poich é c'erano de i turni da rispettare . M entre ricordo ancora com e s i dorm e bene a terra, con le coperte e i pium oni pre stati dagli am ici, penso ch e da allora q ualch e cosa è cam biato dentro di noi. M a non so cosa e sattam ente , soprattutto penso ch e lì, fors e h o com inciato, anzi com e m i dice Luciano “abbiam o com inciato a guardare il m ondo com e poveri” . E s iam o rim asti stupiti.

Società/ La m em oria de i poveri

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I dis e gni in q ue s te pagines ono di Mauro Biani.

"Nella casa dell'im am egizianoh o scope rto cosa significa

e sse re ospitati da q ualcun altro"

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E ch iudiam ola qui

Uno scrittore di fam e nazionales'inventò un lavoro niente m alevendeva a barattoli l'am orecom e fosse un m edicinale.

E siccom e e ra anch e one stoli dava a un pre zzo assai m ode sto:dieci com pre sse d'am ore effe rvescentee rano gratis pe r tutta la gente .

Dieci com pre sse facevano trovarela sorgente dell'am ore naturalecosì ognuno sapeva dove andarepe r fare il suo pieno d'am ore .

Antonella Consoli

L O S C R I T T O R E

I N L I B R E R I A