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Savignano 2030 - Società Cooperativa di Comunità Sede legale: Via Castello, 24 | Sede operativa: Via Monticelli, 1090 | 41056 Savignano sul Panaro (Mo) Numero REA: MO - 425045 | P.IVA: 03876810361 | Albo Società Cooperative: C131384 e-mail: [email protected] | PEC: [email protected] | Cellulare: 3891734602 Savignano 2030 Società Cooperativa di Comunità #DonoDay2019 Imprese 20 settembre ÷ 13 ottobre 2019 Il sogno di Chico… donare un futuro a Madre Terra settembre 2019 Savignano sul Panaro

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Savignano 2030 - Società Cooperativa di Comunità

Sede legale: Via Castello, 24 | Sede operativa: Via Monticelli, 1090 | 41056 Savignano sul Panaro (Mo) Numero REA: MO - 425045 | P.IVA: 03876810361 | Albo Società Cooperative: C131384

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Savignano sul Panaro

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“Io sono soltanto uno.

Ma comunque sono uno.

Non posso fare tutto, ma posso fare qualcosa e il fatto che non posso

fare tutto non mi fermerà dal fare quel poco che posso fare.”

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Il sogno di Chico… donare un futuro a Madre Terra

Indice

Dedica -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 5 Sintesi -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 7 Uragano Dorian: servono altre catastrofi per riconoscere il global warming? ------------------------------------------ 8 1. Cambiamenti climatici ed effetto serra ---------------------------------------------------------------------------------- 9 2. Il Rapporto IPCC sulla lotta ai cambiamenti climatici ------------------------------------------------------------------ 10

2.1. L’impatto della deforestazione sui cambiamenti climatici --------------------------------------------------- 10 2.2. Conseguenze sociali ed economiche dei cambiamenti climatici ------------------------------------------- 10

3. Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile --------------------------------------- 11 4. Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici ----------------------------------------------------------------------------- 11 5. A tre anni dall’enciclica Laudato si’, il Vaticano passa all’azione nella lotta per il clima ---------------------- 12 6. Fridays for Future --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 12

6.1. Dichiarazione di Losanna sul Clima -------------------------------------------------------------------------------- 13 7. Dieci motivi per piantare un albero ----------------------------------------------------------------------------------- 14 8. “Il sogno di Chico… ” ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- 15

8.1. La prima individuazione dei luoghi di piantumazione --------------------------------------------------------- 15 8.2. Partnership scientifica ------------------------------------------------------------------------------------------------ 16

8.2.1. Tipologia essenze e quantitativi di prima piantumazione ------------------------------------------- 16 8.3. Capacità di mitigazione ambientale dell’iniziativa ------------------------------------------------------------- 16 8.4. L’approvvigionamento dai vivai forestali della Regione Emilia Romagna -------------------------------- 16 8.5. Un albero per ogni neonato ----------------------------------------------------------------------------------------- 16 8.6. Proposta di collaborazione ------------------------------------------------------------------------------------------ 17

9. Alcuni importanti progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici --------------------------------------------- 18 10. Conclusione ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 19

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Parco nazionale di Yosemite - Stato della California - Stati Uniti

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Dedica

Chico Mendes, Amazzonia 19881

Il 22 dicembre del 1988 moriva assassinato Chico

Mendes, grande difensore dei diritti dei seringueiros

dell’Amazzonia, ucciso davanti alla porta di casa dai fazendeiros Alves da Silva, proprietari del seringal Cachoeira.

Chico Mendes era un estrattore di caucciù fin dalla nascita. Viveva nello stato dell’Acre in Brasile.

Il 10 marzo 1976 i lavoratori brasiliani, guidati da Chico Mendes, misero in atto la prima empate, l’occupazione delle terre, per impedire il

disboscamento delle foreste ad opera dei grandi

latifondisti.

Negli anni successivi questa pratica si intensificò sempre di più: i lavoratori delle foreste si riunirono in assemblee popolari per decidere come resistere alle speculazioni dei grandi proprietari.

I seringueiros, i raccoglitori di gomma, iniziarono a organizzarsi per salvare ettari di foresta, dichiarati reservas extrativas, dove poter continuare a raccogliere e lavorare il lattice di gomma, raccogliere frutti e fibre vegetali.

Tra il 1976 e il 1977 le empates si moltiplicarono e i lavoratori vennero colpiti da una dura repressione: centinaia di seringueiros furono incarcerati, decine uccisi dalle guardie dei latifondisti.

Chico Mendes partecipò alla fondazione del Sindacato dei lavoratori Rurali di Brasileia e Xapuri.

L’intento era quello di cercare di unire la difesa della

foresta con la rivendicazione di una riforma agraria.

Uno degli ultimi empates organizzati da Chico Mendes prese di mira il seringal «Equador», la cui proprietà era rivendicata dal fazendeiro Darli Alves, allo scopo di destinare l’area a pascolo dopo averla disboscata.

L’uccisione del leader sindacale era da tempo pianificata ai livelli alti dell’União Democrática Ruralista con coperture politiche e istituzionali, l’azione dei seringueiros non era più un fatto isolato e doveva assolutamente essere fermata.

Chico Mendes sapeva di essere stato condannato a morte dai latifondisti. In uno dei suoi ultimi discorsi disse: «Non voglio fiori sulla mia tomba, perché so che andrebbero a strapparli alla foresta. Voglio solo che la mia morte serva per mettere fine all’impunità dei jagunços, che possono contare sulla protezione della Polizia federale dell’Acre e che, dal 1975 in avanti, hanno già ammazzato nella zona rurale più di cinquanta persone come me, leader seringueiros impegnati a salvare la foresta amazzonica e dimostrare che il progresso senza distruzione è possibile».

1 https://www.grillonews.it/chico-mendes-amazzonia/

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Solo la grande indignazione sollevatasi a livello nazionale e internazionale fece sì che Darli Alves, il mandante dell’omicidio e il figlio Darci, l’esecutore, fossero arrestati e l’omicidio non rimanesse senza colpevoli come era sempre accaduto in passato.

I due vennero condannati a 19 anni di reclusione ma 4 anni dopo, con la complicità della Polizia, riuscirono a scappare.

Darli Alves non era l’unico mandante dell’assassinio: dietro ai due latifondisti c’erano fazendeiros dell’UDR molto più potenti come Joao Branco e Adalberto Aragao, ex sindaco di Rio Branco.

Chico Mendes fu, e resta, uno dei grandi profeti della nonviolenza, dei diritti, della salvaguardia di

quell’ambiente che dovrebbe dare vita ai contadini e che invece, soffocato dalle macchine del profitto

occidentale, toglie vita ai popoli del mondo.

Sono passati venticinque anni. Poco prima di morire Mendes pronunciò queste parole: «Se venisse un inviato dal cielo e mi garantisse che la mia morte rafforzerebbe la nostra lotta, direi che ne varrebbe la pena. Ma l’esperienza ci dimostra il contrario. E dunque intendo vivere. Perché voglio salvare l’Amazzonia e voglio farlo insieme ai molti che ci vivono e che la considerano come la loro Madre: la Madre Terra di tutti i popoli del mondo».

[Amedeo Tosi – 26.12.2013]

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Sintesi

L’uomo non ha avuto cura e rispetto della Natura: in un paio di centinaia di anni soltanto, per le proprie attività, ha estratto dal sottosuolo enormi quantità di risorse, non rinnovabili, lì confinate da centinaia di milioni anni.

Ora gli effetti del riscaldamento globale (global warming), conseguenza del trasferimento in atmosfera, ogni anno, di circa 40 miliardi di tonnellate di anidride carbonica (CO2), si manifestano in forma di fenomeni meteo estremi (uragani, tempeste e inondazioni), scioglimento dei ghiacci polari, desertificazione.

E’ a rischio di crisi l'equilibrio dell'ecosistema su cui si basa la stessa vita sul nostro Pianeta, la nostra

estinzione è un rischio reale: a fronte di una previsione così drammatica, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 2015, ha rivolto invito (Agenda 2030) a bambini e giovani, uomini e donne, istituzioni locali, società civile e imprese, all'attivismo verso la creazione di un mondo migliore, perché è nelle loro

mani il futuro dell’umanità e del nostro Pianeta.

I giovani del movimento Fridays for Future, giustamente reclamano il proprio diritto al futuro e chiedono, a gran voce, a politici, governi ed istituzioni, di attivarsi con urgenza per azioni concrete contro i

cambiamenti climatici.

I recenti rapporti globali sul clima espongono in modo chiaro che, se vogliamo puntare a limitare l’aumento della temperatura mondiale al di sotto della soglia di +1,5°C in più dall'era pre-industriale, non basterà ridurre o eliminare del tutto le emissioni di CO2, ma occorrerà adottare decisiva strategia di rimozione dall’atmosfera di miliardi di tonnellate di anidride carbonica, ciò attraverso la conservazione delle foreste ed una gestione sostenibile del territorio, politiche, queste, in grado di ripulire l’aria con risultati attesi superiori a qualsiasi altra misura possa essere adottata dall’essere umano.

Il contrasto ai cambiamenti climatici può quindi, efficacemente, realizzarsi anche adottando una tecnologia da sempre patrimonio del sapere dell’Uomo: piantare alberi, contribuire cioè alla salvaguardia della vita sul Pianeta adottando strumenti che la Natura ci rende largamente disponibili.

Nella consapevolezza della necessità dell’impegno di tutti, con l’iniziativa “Il sogno di Chico… “, ci si propone di coinvolgere, mediante Patto di collaborazione, conseguente a Proposta di collaborazione, tra Amministrazione comunale e Cittadini, la Comunità locale in una strategia locale di piantumazione, su aree pubbliche e private, di essenze concesse, gratuitamente, dai vivai forestali regionali.

Il risultato di tutto questo non sarà soltanto l’adesione ad indicazioni di distanti Organizzazioni internazionali, ma anche la risposta a concrete politiche locali di:

• lotta ai cambiamenti climatici, definite dal Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES); • mitigazione degli effetti dei mutamenti climatici, definite dal Piano di Sviluppo Rurale (PSR); • miglioramento della qualità dell’aria, definite dal Piano Aria Integrato Regionale (PAIR); • diffusione della cultura del Paesaggio e promozione della sua qualità, definite dall’Osservatorio

Regionale per la Qualità del Paesaggio.

“In pace vixit annos octoginta et instituit arbores quattuor milia.”

(Visse in pace ottant’anni e piantò quattromila alberi)

Epitaffio di Dione, Cittadino africano dell’impero Romano, II secolo d.C.

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Uragano Dorian: servono altre catastrofi per riconoscere il

Canaveral, che si trova proprio sulla traiettoria dell’uragano: la piattaforma di lancio mobile, indispensabile per i futuri lanci dei sistemi che la Nasa sta sviluppandoall’interno di un edificio progettato in modo da resistere a venti superiori a 201,1 km/h, soglia che l’uragano Dorian ha però superato abbondantemente.

A Grand Bahama, l’isola settentrionale dove ha toccato terra ed è rimasto oltre 24 ore,provocato inondazioni tra 5 e 7 metri di acqua, «non si riusciva a distinguere l’inizio dell’oceano dalla strada».

È commosso il premier delle Bahamas, che ha aggiunto: «Questo è il giorno più triste e peggiore della mia vita per rivolgermi al nostro popolo».

Il bilancio provvisorio è di almeno cinque vittime ma è destinato a salire, si parla infatti di centinaia di persone intrappolate tra le macerie in attesa di soccorsi che procedono a rilento a causa del maltempo e della inagibilità di molte strade e aree, rese praticamente irraggiungibili, soprattutto a New Providence, l’isola più popolosa delle Bahamas, dove si è verificato un

Si stima che nelle isole che si trovano tra la Florida e Cubauna violenza che è il risultato di una serie di concause: l’atmosfera instabile, i venti omogenei, l’aria umida e soprattutto l’innalzamento della temperatura dell’Oceano Atlantico di ben 2°C oltre

Poiché le temperature delle acque sono aumentate1°C, con picchi locali di 2÷3°C, si stanno formando uragani sempre più frequenti e distruttivi: al di là delle discussioni politiche, chi ancora cercasse prove del surriscaldamento globale, è bene che dalle immagini degli sfollati e delle case distrutte.

L’origine di Dorian sta lì, nel riscaldamento che molti, troppi, ancora non riconoscono.

2 https://www.peopleforplanet.it/uragano

3 Ramon Espinosa/AP Photo

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Uragano Dorian: servono altre catastrofi per riconoscere il global warming?2 3

L’uragano ora procede a passo d’uomo, lentamente, come le nostre coscienze: ha lasciato le Bahamas e ora si dirige verso la Florida, a passo d’uomovelocità di soli 1,6 km/h.

Questo perché avendo trascorso la notte sulla porzione occidentale dell’arcipelago caraibico, ha potuto rallentare la corsa e ritardare l’arrivo in Florida, previsto tra la sera di oggi, martedì, e la mattina di domani.

La NASA ha blindato il Kennedy Space Center di Cape Canaveral, che si trova proprio sulla traiettoria dell’uragano: la piattaforma di lancio mobile, indispensabile per i futuri lanci dei sistemi che la Nasa sta sviluppando, costata 650 milioni di dollari, èall’interno di un edificio progettato in modo da resistere a venti superiori a 201,1 km/h, soglia che l’uragano Dorian ha però superato abbondantemente.

A Grand Bahama, l’isola settentrionale dove ha toccato terra ed è rimasto oltre 24 ore, Dorian ha provocato inondazioni tra 5 e 7 metri di acqua, «non si riusciva a distinguere l’inizio dell’oceano dalla

È commosso il premier delle Bahamas, che ha aggiunto: «Questo è il giorno più triste e peggiore

ostro popolo».

Il bilancio provvisorio è di almeno cinque vittime ma è destinato a salire, si parla infatti di centinaia di persone intrappolate tra le macerie in attesa di soccorsi che procedono a rilento a causa del maltempo e

strade e aree, rese praticamente irraggiungibili, soprattutto a New Providence, l’isola più popolosa delle Bahamas, dove si è verificato un black out totale.

Si stima che nelle isole che si trovano tra la Florida e Cuba, Dorian abbia distrutto almeno 13miuna violenza che è il risultato di una serie di concause: l’atmosfera instabile, i venti omogenei, l’aria umida e soprattutto l’innalzamento della temperatura

oltre la media.

acque sono aumentate di , si stanno formando

uragani sempre più frequenti e distruttivi: al di là delle discussioni politiche, chi ancora cercasse prove del surriscaldamento globale, è bene che dia uno sguardo alle immagini degli sfollati e delle case distrutte.

L’origine di Dorian sta lì, nel riscaldamento che molti, troppi, ancora non riconoscono.

https://www.peopleforplanet.it/uragano-dorian-servono-altre-catastrofi-per-riconoscere-il

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L’uragano ora procede a passo d’uomo, lentamente, come le nostre coscienze: ha lasciato le Bahamas e ora si dirige verso la Florida, a passo d’uomo, alla

avendo trascorso la notte sulla porzione occidentale dell’arcipelago caraibico, ha potuto rallentare la corsa e ritardare l’arrivo in Florida, previsto tra la sera di oggi, martedì, e la

a NASA ha blindato il Kennedy Space Center di Cape Canaveral, che si trova proprio sulla traiettoria dell’uragano: la piattaforma di lancio mobile, indispensabile

costata 650 milioni di dollari, è stata spostata all’interno di un edificio progettato in modo da resistere a venti superiori a 201,1 km/h, soglia che l’uragano

persone intrappolate tra le macerie in attesa di soccorsi che procedono a rilento a causa del maltempo e strade e aree, rese praticamente irraggiungibili, soprattutto a New Providence,

Dorian abbia distrutto almeno 13mila case con

L’origine di Dorian sta lì, nel riscaldamento che molti, troppi, ancora non riconoscono.

il-global-warming/

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1. Cambiamenti climatici ed effetto serra4 5 6

I cambiamenti climatici sono una realtà che sta già provocando impatti e fenomeni di frequenza ed intensità mai visti, con sofferenze, perdita di vite, sconvolgimento degli ecosistemi e della ricchezza di biodiversità che sostengono la nostra vita.

Dalla fine del XIX secolo, con la rivoluzione industriale, all’effetto serra naturale, dovuto alla presenza dei gas

serra7 nell'atmosfera, che, naturalmente, riscaldava la

Terra e rendeva possibile la vita sul nostro Pianeta, si è aggiunto l’effetto serra antropico causato dalle emissioni di anidride carbonica, metano e vapore acqueo, delle attività umane (industria, agricoltura, allevamento, trasporti).

Le emissioni annue di CO28 dovute all’utilizzo di

combustibili fossili, sono stimate pari a circa 37,1

miliardi di tonnellate nel 2018, con un aumento del +2,7% rispetto al 2017.

Gli ecosistemi terrestri e marini assorbono circa il 54% di tali emissioni, mentre la restante parte - circa il 46% - si accumula in atmosfera, determinando così l’aumento di circa 100 ppm (parti per milione) della

concentrazione atmosferica di CO2, elevandone il valore a 391 ppm nel 2011, valore superiore all’intervallo di concentrazione naturale (180÷300 ppm) degli ultimi 800.000 anni e molto probabilmente degli ultimi 20 milioni di anni.

Nel maggio 2019, l’Istituto di oceanografia dell’Università di San Diego in California, ha fornito un dato ancora più preoccupante della media mensile della concentrazione atmosferica di CO2, pari a 414 ppm.

La presenza di crescenti quantità di gas serra nell’atmosfera terrestre è, in larga misura, responsabile del mutamento, in corso, del clima terrestre che vede l’innalzamento della temperatura

media sulla Terra oltre i livelli normali9.

4 https://www.ecoage.it/effetto-serra.htm

5 ENEA - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile

6 https://www.qualenergia.it/articoli/emissioni-di-co2-ai-massimi-livelli-della-storia-nel-2018/

7 In particolar modo, anidride carbonica, metano e vapore acqueo

8 Se altri gas hanno un "potere climalterante" molto più alto di quello della CO2, attualmente la CO2 è comunque il

principale e più rilevante gas ad effetto serra (contribuendo per oltre il 55% all'effetto serra odierno e atropicamente modificato): quindi, quando si parla degli obiettivi di riduzione emissiva si fa sempre riferimento a valori espressi in termini di CO2eq, una unità di misura che considera la somma ponderata della capacità serra di tutti i gas emessi. 9 Nel XX secolo si è verificato un riscaldamento climatico medio di 0,74°C negli ultimi 100 anni (1906÷2005) che non

trova precedenti nel resto del millennio né come tasso di crescita né come durata. Gran parte dell’aumento è concentrato negli ultimi 50 anni (1956÷2005) il cui trend di riscaldamento è di 0,65°C (0,13°C per decennio) mentre era di “soli” 0,09°C nel primi 50 anni del secolo (1906÷1956). Oggi la NASA parla di un aumento medio della temperatura sulla superficie terrestre dal 1880 di 0,8°C.

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2. Il Rapporto IPCC sulla lotta ai cambiamenti climatici10

Un piano ben definito, per riuscire a limitare, con urgenza, il riscaldamento globale, è quanto propone lo Special Report on 1.5 degrees Celsius, presentato in Corea nell’ottobre 2018 dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC).

Il gruppo intergovernativo ha riferito che la conservazione delle foreste e una gestione sostenibile del territorio, dovranno essere parte integrante e decisiva nelle strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici e della conservazione della biodiversità.

Secondo l’IPCC la distruzione delle foreste per altre forme di uso del suolo, il loro incendio, il drenaggio delle torbiere e delle aree umide, la distruzione di prati e di pascoli, sono alla radice delle emissioni di enormi quantità di anidride carbonica.

La distruzione degli ecosistemi naturali e seminaturali è grave non solo perché contribuisce all’effetto serra ed ai cambiamenti climatici, ma anche perché rimuove una funzione chiave che gli ecosistemi garantiscono all’umanità, quella di assorbire le emissioni dall’atmosfera e sequestrarle nelle piante e nel suolo sotto forma di sostanza organica.

Con questo degrado e consumo di suolo stiamo pericolosamente rinunciando ad un’opzione importante per raggiungere il livello net zero emissions entro il 2050, il target che lo Special Report 1.5 dell’IPCC indica ai decisori politici per contenere il riscaldamento globale entro +1,5°C.

2.1. L’impatto della deforestazione sui cambiamenti climatici11

Quando si tratta di affrontare il cambiamento climatico, l’attenzione si concentra, giustamente, sulla riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili e sullo sviluppo di fonti energetiche sostenibili.

Un recente studio di ricercatori statunitensi dimostra che «La deforestazione ed il successivo utilizzo di terreni agricoli o pascoli, in particolare nelle regioni tropicali, contribuiscono maggiormente al cambiamento climatico rispetto a quanto precedentemente pensato».

Lo studio dimostra anche quanto questo impatto sia significativamente sottovalutato e sottolinea che: “Anche se venissero eliminate tutte le emissioni di combustibili fossili, se i tassi di deforestazione tropicali continueranno ad essere costanti fino al 2100, non limiteremo ad 1,5°C l’aumento del riscaldamento globale”.

Oltre all’eliminazione dei combustibili fossili, per prevenire il riscaldamento globale, le comunità scientifiche e politiche devono quindi prestare attenzione ai cambiamenti nell’uso del suolo, poiché gli effetti della deforestazione non sono trascurabili.

2.2. Conseguenze sociali ed economiche dei cambiamenti climatici

A causa del cambiamento climatico, nelle regioni equatoriali e tropicali del Pianeta, si stanno espandendo le zone aride.

A sua volta la desertificazione causerà flussi demografici migratori verso le zone temperate per sfuggire al problema della siccità e della scarsa fertilità del suolo, con enormi conseguenze sociali ed economiche su scala globale.

L'incremento della temperatura degli oceani favorisce l'evaporazione dell'acqua, aumentando così l'intensità dei fenomeni meteorologici più violenti (uragani, tifoni, ecc.) e le precipitazioni piovose abbondanti nelle regioni temperate.

10

https://ipccitalia.cmcc.it/ipcc-special-report-global-warming-of-1-5-c/ 11

http://www.greenreport.it/news/clima/limpatto-della-deforestazione-sui-cambiamenti-climatici-doppio-quel-si-credeva/

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Questi fenomeni provocano enormi danni a causa delle esondazioni dei fiumi e dell'allagamento delle terre coltivabili e delle aree urbane.

Altra conseguenza dell'effetto serra è lo scioglimento dei ghiacci nelle regioni polari: oltre a provocare l'innalzamento del livello del mare sulle zone costiere12, lo scioglimento dell'acqua dolce dei ghiacci polari rischia di modificare la salinità delle acque oceaniche con gravi conseguenze sul flusso delle correnti marine.

3. Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile13

Le conseguenze del cambiamento climatico hanno indotto l’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, nel settembre 2015, ad esprimere la volontà di curare e salvaguardare il nostro Pianeta ed a riconoscere la necessità di adottare misure urgenti al fine di condurre il mondo sulla strada della sostenibilità e della resilienza.

L’Agenda, sempre in riferimento ai cambiamenti climatici, sostiene che: “Siamo determinati ad

affrontare in maniera decisiva la minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici che richiedono la più ampia cooperazione internazionale per accelerare la riduzione delle emissioni di gas effetto serra ed affrontare le pratiche di adattamento agli effetti negativi del cambiamento climatico. Notiamo con profonda preoccupazione un divario significativo tra l’effetto complessivo degli impegni di mitigazione presi dagli Stati in termini di emissioni globali di gas serra entro il 2020 ed i modelli aggregati di emissioni, che incrementano la probabilità di limitare l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei +2°C (o al di sopra dei +1,5°C) rispetto ai livelli preindustriali.”

4. Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici14

Alla Conferenza sul Clima di Parigi del dicembre 2015, 195 Paesi hanno adottato il primo Accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale.

L’Accordo, ideale prosecuzione del cammino intrapreso dalla comunità internazionale con il Protocollo di Kyoto,15 definisce un piano d’azione globale, inteso a rimettere il mondo sulla buona strada per evitare cambiamenti climatici pericolosi, limitando il riscaldamento globale ben al di sotto dei +2°C.

12

Entro il 2100 il livello del mar Mediterraneo salirà di circa un metro, oltre 5.600 km2 di coste italiane sommerse dal

mare (ENEA) 13

https://www.unric.org/it/images/Agenda_2030_ITA.pdf 14

https://ec.europa.eu/clima/policies/international/negotiations/paris_it 15

Il protocollo di Kyoto è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale, sottoscritto nel 1997 nella città giapponese di Kyoto da più di 180 Paesi. Il trattato prevede l'obbligo di operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento di “gas serra” in una misura non inferiore all'8,65% rispetto alle emissioni registrate nel 1990, considerato come anno base, nel periodo 2008-2012.

“Stiamo prendendo una decisione di

grande importanza storica. Decidiamo di

costruire un futuro migliore per tutte le

persone. Potremmo essere l'ultima

generazione ad avere la possibilità di

salvare il Pianeta.”

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Esso è un ponte tra le politiche odierne e la neutralità rispetto al clima entro la fine del secolo.

Mitigazione: ridurre le emissioni

I governi hanno concordato di:

• mantenere l'aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto di +2°C rispetto ai livelli preindustriali come obiettivo a lungo termine;

• puntare a limitare l'aumento a +1,5°C, dato che ciò ridurrebbe in misura significativa i rischi e gli impatti dei cambiamenti climatici;

• fare in modo che le emissioni globali raggiungano il livello massimo al più presto possibile, pur riconoscendo che per i Paesi in via di sviluppo occorrerà più tempo;

• procedere successivamente a rapide riduzioni in conformità con le soluzioni scientifiche più avanzate disponibili.

Prima e durante la Conferenza di Parigi, i Paesi hanno presentato Piani Nazionali di Azione per il Clima, non ancora sufficienti per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di +2°C, ma l’Accordo traccia la strada verso il raggiungimento di questo obiettivo.

5. A tre anni dall’enciclica Laudato si’16

, il Vaticano passa all’azione nella lotta per il clima17

Il contrasto ai cambiamenti climatici richiede onestà, coraggio

e responsabilità, soprattutto da parte dei Paesi più potenti e

inquinanti.

A tre anni dalla pubblicazione, nel maggio 2015, dell’enciclica Laudato si’, Papa Francesco è tornato a parlare di ecologia, riduzione dei gas serra e sviluppo sostenibile: lo ha fatto intervenendo alla conferenza internazionale Salvare la nostra

casa comune e il futuro della vita sulla Terra, organizzata nel luglio 2019 in Vaticano, per valutare l’impatto dell’enciclica ed individuarne i possibili sviluppi futuri.

Il Pontefice ha sottolineato come per scongiurare il pericolo di lasciare alle generazioni future macerie, deserti e sporcizia, sia necessario onorare gli impegni assunti a Parigi per evitare le peggiori conseguenze della crisi climatica, perché non

possiamo permetterci di perdere tempo in questo processo.

Un monito forte, a maggior ragione in un momento storico che vede gli Stati Uniti e l’Europa alle prese con la gestione di un fenomeno migratorio senza precedenti, alimentato anche dai cambiamenti climatici.

Papa Francesco, chiudendo i lavori, ha incoraggiato tutti a lottare per un radicale cambiamento: L’ingiustizia non è invincibile, ma serve quel radicale cambio di passo che, dal 2015 ad oggi, si è solo intravisto.

6. Fridays for Future18

Fridays for Future è un grande movimento nato, in modo spontaneo, in risposta all'attivismo di Greta

Thumberg, la 16enne svedese che dall’agosto del 2018, ogni venerdì, ha iniziato a manifestare davanti al Parlamento del suo Paese per chiedere, a gran voce, azioni concrete contro i cambiamenti climatici e reclamare il proprio diritto al futuro.

16

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html 17

https://www.lifegate.it/persone/news/conferenza-laudato-si 18

https://www.wwf.it/fridays_for_future.cfm

“Dobbiamo agire subito, tutti insieme. In

questo secolo ci sono segni che

preannunciano un olocausto ecologico

molto pericoloso, in pochi anni il mondo

vedrà almeno 150 milioni di persone che

faranno di tutto per avere un bicchiere

d’acqua.”

“Dobbiamo muoverci e dobbiamo farlo in

fretta perché da questo dipenderà la vita

di tante persone che oggi sono giovani,

ogni anno che trascorriamo negoziando è

tempo perduto.”

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L’appello di Grdevono agire. del 2015: mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei più grandi sforzi per non superai livelli preindustriali”.

Greta ha ispirato persone di ogni età, cheiniziato a dedicare tempo a favore del clima.

Le iniziative diversi, ma sempre a favore del clima, si svolgono in modo pacifico e si stanno

diffondendo dalle piccole città alle grandi metropoli.

6.1. Dichiarazione di Losanna sul Clima

Per la prima volta dalla nascita del movimento di 400 giovani, provenienti da 38 paesi, haappello ad agire, mediante richieste fondamentali volte a contrastare l'

Si sono uniti per creare un documento comuneClima e chiedDichiarazione che

Dichiarazione di Intenti

Ci troviamo ad un crocevia della storia. Se non intraprendiamo un'azione radicale, se non effettuiamo adesso cambiamenti senza precedenti in tutti gli aspetti della società, amiamo potrebbe essere perduto per sempre.

Il collasso della nostra società e dei nostri ecosistemi sono all'orizzonte e

Quello che avverrà nei prossimi mesi e anni determinerà il futuro della specie umana.

collettiva è un rischio reale.

Politici in ogni parte del mondo stanno ignorando l'emergenza, ma noi abbiamo deciso che non possiamo più aspettare. Ci siamo riuniti a Losanna perché siamo accomunati dalle nostre paure e dai nostri obiettivi, e il tempo di agire è ora. Noi abbiamo a cuore il futuro.

La crisi climatica non conosce confini, noi nemmeno.

Insieme cambieremo in meglio questo mondo. Per noi e tutte le generazioni che verranno.

Dichiarazione delle richieste

• Contenete l'aumento della temperatura media globale entro industriale.

• Garantite giustizia climatica, nel rispetto dell’equità.• Seguite la Scienza più autorevole e unita attualmente disponibile.

19

https://www.welfarenetwork.it/diramazione20190827/

Il sogno di Chico... donare un futuro a Madre Terra

13

appello di Greta non ha mezzi termini: “il Pianeta sta morendo e i governi devono agire. Gli obiettivi da rispettare sono quelli fissati dall'Accordo di Parigi del 2015: mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei più grandi sforzi per non superare l'aumento di temperatura di ai livelli preindustriali”.

Greta ha ispirato persone di ogni età, che, in molti Paesi del mondoiniziato a dedicare tempo a favore del clima.

Le iniziative Fridays for Future nascono dal basso, prendodiversi, ma sempre a favore del clima, si svolgono in modo pacifico e si stanno

diffondendo dalle piccole città alle grandi metropoli.

Dichiarazione di Losanna sul Clima19

Per la prima volta dalla nascita del movimento Fridays for Future, più di 400 giovani, provenienti da 38

hanno lanciato un chiaro appello ad agire, mediante tre ichieste fondamentali volte a contrastare l'emergenza c

Si sono uniti per creare un documento comune, la Dichiarazione di Losanna sul

e chiedere ai politici, ai governi ed alle istituzioniDichiarazione che esprime un'unità d'intenti e tre richieste principali.

Ci troviamo ad un crocevia della storia. Se non intraprendiamo un'azione radicale, se non effettuiamo adesso cambiamenti senza precedenti in tutti gli aspetti della società, il mondo così come lo conosciamo e

amiamo potrebbe essere perduto per sempre.

ollasso della nostra società e dei nostri ecosistemi sono all'orizzonte ed il tempo sta per scadere.

e avverrà nei prossimi mesi e anni determinerà il futuro della specie umana.

Politici in ogni parte del mondo stanno ignorando l'emergenza, ma noi abbiamo deciso che non possiamo più

siamo riuniti a Losanna perché siamo accomunati dalle nostre paure e dai nostri obiettivi, e il tempo di agire è

La crisi climatica non conosce confini, noi nemmeno.

Insieme cambieremo in meglio questo mondo. Per noi e per

Contenete l'aumento della temperatura media globale entro +1,5°C, rispetto al livello pre

Garantite giustizia climatica, nel rispetto dell’equità. autorevole e unita attualmente disponibile.

https://www.welfarenetwork.it/diramazione-ufficiale-della-dichiarazione-di-losanna-sul

"Nessuno può sconfiggere la crisi climatica

da solo. L'unica via d'uscita da questo

disastro è che le persone si uniscano e

agiscano insieme.”

"La Dichiarazione scritta da così tanti

giovani provenienti da altrettanti paesi è un

chiaro appello all'azione. Potrebbe

l'inizio di un grande cambiamento e di una

nuova epoca, una straordinaria speranza

per molti scienziati e per l'umanità intera.”

“Siamo qui per

cambiamento sta

o no. Il vero

persone.” (Greta Thunberg)

Chico... donare un futuro a Madre Terra - Rev. 2.1

ta non ha mezzi termini: “il Pianeta sta morendo e i governi Gli obiettivi da rispettare sono quelli fissati dall'Accordo di Parigi

del 2015: mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei +2°C e fare i are l'aumento di temperatura di +1,5°C rispetto

in molti Paesi del mondo, hanno

nascono dal basso, prendono forme e contesti diversi, ma sempre a favore del clima, si svolgono in modo pacifico e si stanno

climatica.

Dichiarazione di Losanna sul

alle istituzioni, di attivarsi subito, esprime un'unità d'intenti e tre richieste principali.

Ci troviamo ad un crocevia della storia. Se non intraprendiamo un'azione radicale, se non effettuiamo il mondo così come lo conosciamo e

il tempo sta per scadere.

e avverrà nei prossimi mesi e anni determinerà il futuro della specie umana. La nostra estinzione

1,5°C, rispetto al livello pre-

sul-clima-fridays-for-future-

"Nessuno può sconfiggere la crisi climatica

da solo. L'unica via d'uscita da questo

disastro è che le persone si uniscano e

agiscano insieme.”

"La Dichiarazione scritta da così tanti

giovani provenienti da altrettanti paesi è un

chiaro appello all'azione. Potrebbe segnare

l'inizio di un grande cambiamento e di una

nuova epoca, una straordinaria speranza

per molti scienziati e per l'umanità intera.”

per farvi sapere che il

arrivando, che vi piaccia

potere appartiene alle

Thunberg)

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Il sogno di Chico... donare un futuro a Madre Terra - Rev. 2.1

14

Dinnanzi all'immobilismo dei governi, gli attivisti climatici di Fridays for Future continueranno a scioperare.

7. Dieci motivi per piantare un albero20

21

22

23

24

25

26

27

Gli effetti positivi della presenza degli alberi sono molteplici, spesso interconnessi tra loro. Proviamo a elencarne i principali.

• Gli alberi producono ossigeno: Le piante rappresentano il migliore organismo capace di limitare l’aumento della CO2. Attraverso il processo della fotosintesi un albero trasforma l’acqua e l’anidride carbonica in ossigeno, utilizzando l’energia proveniente dai raggi solari.

• Gli alberi puliscono l’aria: Una pianta, ad esempio un “Olmo comune”, di 10 anni al momento dell’impianto, ha un’ottima capacità di mitigazione ambientale: alta (2,8 tonnellate/20 anni) capacità di accumulare CO2 atmosferica nella biomassa; alta capacità di assorbire gli inquinanti gassosi (NOx), medio potenziale di cattura delle polveri sottili (PM 10)28.

• Gli alberi puliscono l’acqua: Le chiome ed i fusti rallentano il flusso dell’acqua e la fanno filtrare delicatamente attraverso il suolo approvvigionando le falde freatiche.

• Gli alberi sono alleati del clima: Grazie alla loro funzione di “depuratore naturale dell’aria”, gli alberi aiutano a mitigare l’effetto serra assorbendo l’anidride carbonica e le altre emissioni di origine antropica che contribuiscono a modificare il clima. Inoltre attraverso il processo di evaporazione, un albero può traspirare fino a 400 litri di acqua e ciò si traduce in un raffreddamento equivalente a circa 20 condizionatori d’aria casalinghi. Grazie all’ombra e al fenomeno di evapotraspirazione gli alberi possono arrivare a ridurre le temperature estive da 2 a 9°C. Inoltre, le aree boscate durante il giorno si riscaldano più lentamente rispetto alle aree urbane ed il calore assorbito dal terreno viene rilasciato più lentamente.

• Gli alberi sono alleati del suolo: La presenza di alberi è la più efficace opera di protezione del suolo e di riduzione del rischio idraulico. Le radici consolidano il terreno, impedendo frane ed erosioni mentre le chiome trattengono la pioggia e ne riducono la forza, aumentando il tempo che le acque impiegano per giungere al corso d’acqua recettore.

• Gli alberi aumentano la biodiversità: Sugli alberi, nelle chiome e nelle cortecce vivono innumerevoli animali, tutto un mondo che va protetto e salvaguardato.

• Gli alberi proteggono dai rumori: Alberi e piante sono barriere fonoassorbenti naturali: fasce di vegetazione poste lungo le strade possono ridurre i rumori del 70÷80%.

20

https://www.campagnamica.it/2018/03/21/dieci-motivi-piantare-un-albero/ 21

http://www.lipu.it/articoli-natura/37-uccelli-e-animali-selvativi/1046-perche-gli-alberi-fanno-bene-alla-natura-e-anche-a-noi 22

https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/importanza-ombra-alberi/ 23

http://www.ilcambiamento.it/articoli/foreste-in-citta-si-grazie 24

http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2019/07/18/le-citta-isole-di-calore-troppo-asfalto-e-pochi-alberi_cb7a9246-ee11-4e7d-b4a5-79ba765febb0.html 25

https://www.peopleforplanet.it/piantare-alberi-per-la-salute-di-tutti-persone-e-pianeta/ 26

https://www.infobuildenergia.it/approfondimenti/forestazione-urbana-citta-sostenibili-vivibili-bosco-verticale-388.html 27

https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/lets-talk-forest-forestazione-urbana 28

Ricerca effettuata dall’istituto di Biometeorologia (IBIMET) del CNR di Bologna

Purtroppo sempre ci si dimentica

dell’importanza che hanno le grandi

foreste nel rigenerare l’aria che

respiriamo, nel combattere l’eccesso di

anidride carbonica, nel rendere il clima più

fresco d’estate, nell’impedire lo

smottamento dei terreni, nell’offrire

rifugio a migliaia di specie animali, che

proprio in conseguenza dei disboscamenti

selvaggi, dell’avanzare del cemento e

dell’asfalto, vedono ridursi continuamente

i loro habitat e finiscono per estinguersi”.

Margherita Hack, “Quaderni di bioetica”

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Il sogno di Chico... donare un futuro a Madre Terra - Rev. 2.1

15

• Gli alberi sostengono l’economia: Dal bosco si raccoglie il legno, materia prima rinnovabile, impiegata sia in cicli produttivi, sia per la produzione di energia.

• Gli alberi contribuiscono al benessere psico-fisico dell’uomo: Il bosco è un ambiente importante per il benessere fisico e psichico delle persone: la purezza dell’aria e i profumi, la suggestione degli ambienti e dei panorami, il contatto con la flora e la fauna selvatica, la lontananza dai rumori meccanici e la quiete dei suoni naturali, la presenza di luoghi in cui misurare la propria capacità di resistenza fisica sono tutte qualità rigeneratrici largamente profuse dal bosco.

• Gli alberi sono la nostra memoria storica: Gli alberi sono veri e propri monumenti della natura e costituiscono un patrimonio di inestimabile valore, da conoscere e tutelare. Una volta piantato, un albero con tutta probabilità sopravvivrà a noi ed ai nostri figli, rappresentando così un autentico lascito per l’intera comunità.

8. “Il sogno di Chico… ”

La Cooperativa di Comunità “Savignano 2030”, facendo propri gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, attraverso la strategia locale “Il sogno di Chico… “, intende contribuire al contrasto ai cambiamenti climatici mediante la piantumazione di essenze arboree preposte all’assorbimento di anidride carbonica atmosferica.

Il progetto trae spunti da numerose altre iniziative promosse, quali azioni di resilienza ed adattamento, in collaborazione tra amministrazioni locali, istituzioni, scuole, aziende, associazioni di categoria e del volontariato, singoli cittadini.29

30

31

L’iniziativa non intende essere un fatto episodico ma attività duratura al fine di assicurare il necessario, continuo, accrescimento nel tempo del patrimonio arboreo e la cura manutentiva delle essenze man mano poste a dimora.

La scelta delle essenze sarà orientata verso esemplari caratterizzati da ottima (o almeno buona) capacità di mitigazione ambientale espressa nei seguenti termini:

sequestro totale di CO2, per pianta, in 20 anni di impianto (tonnellate)

assorbimento di inquinanti gassosi

cattura di polveri capacità di mitigazione

1,7÷3,8 alto/medio alto/medio buona/ottima

Ulteriori benefici della piantumazioni saranno dati da:

• il miglioramento della qualità dell’aria conseguente all’assorbimento di inquinanti ed alla cattura di polveri;

• il miglioramento del Paesaggio, la creazione di un habitat favorevole alla fauna selvatica, la mitigazione degli effetti del vento e del dilavamento della pioggia, una migliore tenuta del terreno, impedendo o riducendo l’azione delle frane.

8.1. La prima individuazione dei luoghi di piantumazione

In funzione delle finalità dell’iniziativa, sono individuate le seguenti prime aree ove procedere alla piantumazione:

Località Via/e Luogo di piantumazione Finalità

Mulino Che Guevara Monticelli

aree pertinenza stradale, aree private adiacenti

miglioramento del Paesaggio miglioramento qualità dell’aria assorbimento CO2

Castello Puglie aree pertinenza stradale, aree miglioramento del Paesaggio

29 http://lifegaia.eu/Il-Progetto-Gaia 30 https://www.reteclima.it/ 31 https://www.azzeroco2.it/

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Il sogno di Chico... donare un futuro a Madre Terra - Rev. 2.1

16

private adiacenti miglioramento qualità dell’aria assorbimento CO2

Formica Rio d’Orzo area privata “Fattoria Germoglio” assorbimento CO2

miglioramento qualità dell’aria miglioramento del Paesaggio

8.2. Partnership scientifica

L’accordo di collaborazione stabilito con l’Associazione di Promozione Sociale Amici dei Parchi di

Monteveglio e dell’Emilia, consente un approccio qualificato nella scelta di piantumazione delle essenze maggiormente idonee alle caratteristiche dei luoghi, pedologiche dei terreni, alle condizioni climatiche, di esposizione solare, di altitudine e, onde evitare la vanificazione del lavoro eseguito, di approvvigionamento idrico.

8.2.1. Tipologia essenze e quantitativi di prima piantumazione

In funzione delle caratteristiche dei luoghi di piantumazione, la scelta sarà tra le specie ritenute più idonee all’impianto.

In merito al quantitativo di essenze da prevedere, va tenuto conto che, pur prestando le migliori cure nella realizzazione dell’impianto e nel suo mantenimento, è prevedibile una perdita in termini di soggetti impiantati intorno al 5-10%; considerata tale necessità di eventuale sostituzioni e integrazioni, la previsione è di un fabbisogno di circa 200 essenze.

8.3. Capacità di mitigazione ambientale dell’iniziativa

Anche limitate iniziative come quella illustrata, hanno capacità di mitigazione ambientale espressa in termini di sequestro di CO2, assorbimento di inquinanti gassosi e cattura di polveri, capacità definite in base ai dati riportati nel documento frutto di ricerca effettuata dall’istituto di Biometeorologia (IBIMET) del CNR di Bologna.

8.4. L’approvvigionamento dai vivai forestali della Regione Emilia Romagna32

La Regione concede gratuitamente, agli Enti pubblici che ne fanno richiesta, giovani piante per realizzare interventi con finalità di miglioramento ambientale all'interno del territorio regionale.

I cittadini possono richiedere le piantine al Comuni all'interno dei cui territori di competenza intendono metterle a dimora.

Il Comune, a seguito di propria esclusiva valutazione, ha facoltà di accettare le domande e di concedere in seguito le piantine ad esso assegnate dalla Regione per l'attuazione di interventi di iniziativa privata.

8.5. Un albero per ogni neonato33

Il Comune di Savignano sul Panaro, avente un numero di abitanti al disotto delle 10.000 unità, non è destinatario dell’obbligo di legge34 che impone ai Comuni, con popolazione superiore a 15.000 abitanti, a provvedere, entro sei mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente e di ciascun minore adottato, a porre a dimora un albero nel territorio comunale.

Nonostante ciò, considerato il rilevante significato del messagio sotteso a tale disposizione di legge, è, ancor più oggi, utile che ad essa adempiano anche realtà territoriali di minori dimensioni.

32

http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/foreste/gestione-forestale/boschi-da-seme-e-vivai/vivai-forestali 33

https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/foreste/le-foreste-dellemilia-romagna/un-albero-per-ogni-neonato 34

L. 29 gennaio 1992, n. 113 - Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato.

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Il sogno di Chico... donare un futuro a Madre Terra - Rev. 2.1

17

La piantumazione prevista di circa 200 essenze è più che coerente con il dato del numero annuo di nascite nel nostro Comune, pari a circa 70 unità/anno (dato medio nel triennio).

8.6. Proposta di collaborazione

Lo sviluppo dell’iniziativa avviene attraverso una Proposta di collaborazione all’Amministrazione comunale, da parte della Società Cooperativa di Comunità Savignano 2030, costituitasi nel luglio 2019.

Dallo Statuto della Cooperativa:

La Cooperativa esprime il proprio impegno nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030

dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile, ispirando la propria azione al modello sociale, economico e

culturale dell’Economia Solidale, improntato a principi di eticità e giustizia, di equità e coesione

sociale, di solidarietà e centralità della persona, di tutela del patrimonio naturale e legame con il

territorio.

La Cooperativa, attraverso la valorizzazione delle competenze della popolazione residente, delle

tradizioni culturali e delle risorse territoriali, persegue lo scopo di soddisfare i bisogni della Comunità

locale, al fine di migliorarne la qualità, sociale ed economica, della vita, attraverso lo sviluppo di

attività economiche eco-sostenibili finalizzate:

a) alla produzione di beni e servizi;

b) alla creazione di offerte di lavoro;

c) al recupero, mantenimento e gestione di aspetti e tipicità della tradizione locale, di beni

ambientali, artistici e monumentali;

d) alla condivisione dei valori comuni del territorio.

L’iniziativa è sostenuta da:

Confcooperative Modena

Associazione di imprese cooperative

Rotary Club

Vignola - Castelfranco Emilia - Bazzano

Associazione di imprenditori e professionisti

Charly’s Taekwondo Foundation

Attività benefica a favore di minori in Ghana, Repubblica Democratica del Congo, Sierra Leone

La possibilità di avanzare Proposta di collaborazione è data dall’approvazione, da parte dell’Amministrazione comunale, del Regolamento sulla collaborazione tra Amministrazione comunale e

Cittadini in materia di cura, gestione e sviluppo dei beni comuni urbani.35

La Proposta avrà, di massima, i seguenti contenuti:

• ambito tematico: beni materiali;

35

Deliberazione di Consiglio comunale n. 26 del 29/09/2017

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• tipologia di intervento: impianto e manutenzione di • idea progettuale: messa a dimora di circa 200 essenze, in

private adiacenti, area privata• obiettivi che si intendono raggiungere:

miglioramento del Paesaggio• durata del progetto: 1 anno, con possibilità di rinnovo;• indicazione dei soggetti attivamente coinvolti nella realizzazione

singoli cittadini; • impegni del Proponente:

- piantumare, anche con la collaborazione di volontari ed Associazioni del territorio,piante da vivaio forestale

- valutare l’opportunità, da frutto;

- concordare con gli uffici competenti, modalità e tempi di - provvedere, su tutte le piante messe a dimora, con irrigazioni- mantenere un puntuale censimento di tutti gli esemplari arborei - coinvolgere nell’iniziativa gli alunni dell’Istituto Comprensivo interessati al- promuovere, in piena trasparenza,

imprese, associazioni di categoria, istituzioni• impegni dell’Amministrazione comunale:

- richiedere le essenze al vivaio forestale regionale;- assistere il Proponente nello svolgimento delle attività

tecnico, in particolare nell’interlocuzione con le Proprietà private;- utilizzare i mezzi di informazione dell’Amministrazione comunale per la promozione e la

pubblicizzazione dell’attività dei Proponenti;- individuare forme di rico

Proponente; - rimborsare i costi relativi alle polizze assicurative

9. Alcuni importanti progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici

Il sogno di Chico... donare un futuro a Madre Terra

18

impianto e manutenzione di essenze; messa a dimora di circa 200 essenze, in aree di pertinenza stradale ed in aree

private adiacenti, area privata; vi che si intendono raggiungere: assorbimento CO2, miglioramento qualità dell’aria

miglioramento del Paesaggio; : 1 anno, con possibilità di rinnovo;

dei soggetti attivamente coinvolti nella realizzazione: soci della Cooperativa, volontari,

, anche con la collaborazione di volontari ed Associazioni del territorio,forestale regionale;

o meno, di integrare tale disponibilità con ulteriori e

concordare con gli uffici competenti, modalità e tempi di messa a dimora;provvedere, su tutte le piante messe a dimora, con irrigazioni e concimazioni;

puntuale censimento di tutti gli esemplari arborei messi a dimora;coinvolgere nell’iniziativa gli alunni dell’Istituto Comprensivo interessati alpromuovere, in piena trasparenza, il sostegno e la sponsorizzazione dell’iniziativa da parte di imprese, associazioni di categoria, istituzioni, singoli cittadini;

impegni dell’Amministrazione comunale: richiedere le essenze al vivaio forestale regionale; assistere il Proponente nello svolgimento delle attività, garantendotecnico, in particolare nell’interlocuzione con le Proprietà private; utilizzare i mezzi di informazione dell’Amministrazione comunale per la promozione e la pubblicizzazione dell’attività dei Proponenti; individuare forme di riconoscimento pubblico dell’impegno e dell’attività svolta da

costi relativi alle polizze assicurative.

Alcuni importanti progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici

Un albero per ogni socio

Nel 2018, il Rotary International ha inviato ogni Rotary Club a fare la

differenza a piantando un albero per ogni socio del suo effettivo, con

l’augurio che il risultato di tale sforzo vada ben oltre il beneficio

ambientale apportato da quei 1,2 milioni di nuovi alberi”, ritenendo che

il risultato maggiore sarà il fatto che il Rotary riconosce la nostra

responsabilità non solo nei confronti delle persone del nostro Pianeta,

ma anche per il Pianeta stesso”.

Sottoprogramma LIFE 2019 “Azione per il clima”, settore prioritario

“Mitigazione dei cambiamenti climatici”

Nel settembre 2019, la Cooperativa di Comunità “Savignano 2030” ha

espresso supporto a Legambiente Onlus nella partecipazione al band con

l’ambizioso progetto denominato “LIFE Terra”, per la mitigazione dei

cambiamenti climatici attraverso la piantumazione di 500 milioni di

alberi in Europa e, successivamente, di 10 miliardi di alberi in tutto il

mondo.

Chico... donare un futuro a Madre Terra - Rev. 2.1

pertinenza stradale ed in aree

miglioramento qualità dell’aria,

soci della Cooperativa, volontari,

, anche con la collaborazione di volontari ed Associazioni del territorio, circa 200

con ulteriori essenze arbustive o

messa a dimora; e concimazioni;

messi a dimora; coinvolgere nell’iniziativa gli alunni dell’Istituto Comprensivo interessati all’iniziativa;

e dell’iniziativa da parte di

do il necessario supporto

utilizzare i mezzi di informazione dell’Amministrazione comunale per la promozione e la

noscimento pubblico dell’impegno e dell’attività svolta da

Un albero per ogni socio

ha inviato ogni Rotary Club a fare la

differenza a piantando un albero per ogni socio del suo effettivo, con

l’augurio che il risultato di tale sforzo vada ben oltre il beneficio

ambientale apportato da quei 1,2 milioni di nuovi alberi”, ritenendo che

isultato maggiore sarà il fatto che il Rotary riconosce la nostra

responsabilità non solo nei confronti delle persone del nostro Pianeta,

ma anche per il Pianeta stesso”.

Sottoprogramma LIFE 2019 “Azione per il clima”, settore prioritario

ei cambiamenti climatici”

Nel settembre 2019, la Cooperativa di Comunità “Savignano 2030” ha

espresso supporto a Legambiente Onlus nella partecipazione al band con

l’ambizioso progetto denominato “LIFE Terra”, per la mitigazione dei

attraverso la piantumazione di 500 milioni di

alberi in Europa e, successivamente, di 10 miliardi di alberi in tutto il

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Il sogno di Chico... donare un futuro a Madre Terra - Rev. 2.1

19

10. Conclusione

Dopo aver scartato in atmosfera migliaia di miliardi di tonnellate di rifiuti gassosi, la Natura ci presenta il

conto: il cambiamento climatico, verso cui non possiamo sottrarci dal tentare di ripristinare l’equilibrio che abbiamo fatto venir meno.

Ognuno di noi deve fare, in fretta, la propria parte, perchè, come ci ricordano i ragazzi di Fridays for Future, il collasso della nostra società e dei nostri ecosistemi sono all'orizzonte ed il tempo sta per scadere.

Ci proponiamo di fare la nostra parte attraverso una strategia locale improntata sulla capacità delle essenze arboree di apportare benefici non solo in termini di contrasto ai cambiamenti climatici, ma anche di miglioramento della qualità dell’aria e del Paesaggio, di positive ricadute di carattere sociale e relazionale.

Osservando e comprendendo quanto avviene, naturalmente, intorno a noi, potremo vivere in un mondo senza “scarti”, quindi donare un futuro a Madre Terra, questo è “Il sogno di Chico… “.

“All'inizio pensai che stavo combattendo per salvare gli alberi della gomma, poi

ho pensato che stavo combattendo per salvare la foresta pluviale dell'Amazzonia.

Ora capisco che sto lottando per l'umanità.”

(Chico Mendes)

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