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Savignano 2030 - Società Cooperativa di Comunità Sede legale: Via Castello, 24 | Sede operativa: Via Monticelli, 1090 | 41056 Savignano sul Panaro (Mo) Numero REA: MO - 425045 | P.IVA: 03876810361 | Albo Società Cooperative: C131384 e-mail: [email protected] | PEC: [email protected] | Cellulare: 3891734602 Savignano 2030 Società Cooperativa di Comunità #DonoDay2019 Imprese 20 settembre ÷ 13 ottobre 2019 Il sogno di Chico… donare un futuro alla Terra settembre 2019 Savignano sul Panaro

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Savignano 2030 - Società Cooperativa di Comunità

Sede legale: Via Castello, 24 | Sede operativa: Via Monticelli, 1090 | 41056 Savignano sul Panaro (Mo) Numero REA: MO - 425045 | P.IVA: 03876810361 | Albo Società Cooperative: C131384

e-mail: [email protected] | PEC: [email protected] | Cellulare: 3891734602

Savignano 2030 Società Cooperativa di Comunità

#DonoDay2019 Imprese 20 settembre ÷ 13 ottobre 2019

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Savignano sul Panaro

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“Io sono soltanto uno.

Ma comunque sono uno.

Non posso fare tutto, ma posso fare qualcosa e il fatto che non posso

fare tutto non mi fermerà dal fare quel poco che posso fare.”

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Indice

Dedica -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 5 Sintesi -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 7 Uragano Dorian: servono altre catastrofi per riconoscere il global warming? ------------------------------------------ 8 1. Cambiamenti climatici ed effetto serra ---------------------------------------------------------------------------------- 9 2. Il Rapporto IPCC sulla lotta ai cambiamenti climatici ------------------------------------------------------------------ 10

2.1. L’impatto della deforestazione sui cambiamenti climatici --------------------------------------------------- 10 2.2. Conseguenze sociali ed economiche dei cambiamenti climatici ------------------------------------------- 10

3. Come reagisce la Natura - I serbatoi di carbonio ---------------------------------------------------------------------- 11 3.1. I suoli e gli ecosistemi terrestri ------------------------------------------------------------------------------------- 11 3.2. I mari e gli oceani ------------------------------------------------------------------------------------------------------ 12

4. Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile --------------------------------------- 12 5. Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici ----------------------------------------------------------------------------- 12 6. A tre anni dall’enciclica Laudato si’, il Vaticano passa all’azione nella lotta per il clima ---------------------- 13 7. Il Piano Aria Integrato Regionale della Regione Emilia Romagna -------------------------------------------------- 14 8. Fridays for Future --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 15

8.1. Dichiarazione di Losanna sul Clima -------------------------------------------------------------------------------- 15 8.2. L'Emilia-Romagna dichiara lo stato di emergenza climatica e ambientale ------------------------------- 16

9. Seminario Attenti al meteo - Modena 4 Ottobre 2019 ---------------------------------------------------------------- 16 10. Resilienza ed adattamento: la nuova frontiera della lotta ai cambiamenti climatici -------------------------- 16 11. Economia blu -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 17 12. Contrasto ai cambiamenti climatici ---------------------------------------------------------------------------------------- 18

12.1. Patto dei Sindaci -------------------------------------------------------------------------------------------------------- 18 12.1.1. Il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) - Unione Terre di Castelli --------------- 19 12.1.2. Il nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia - Unione Terre di Castelli ---------------- 19

12.2. Piani Clima Territoriali ------------------------------------------------------------------------------------------------ 19 12.3. Programma di Sviluppo Rurale 2014÷2020 ---------------------------------------------------------------------- 20

13. Il Paesaggio ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 20 13.1. L’articolo 9 della Costituzione della Repubblica Italiana ----------------------------------------------------- 20 13.2. La Convenzione Europea del Paesaggio ------------------------------------------------------------------------- 21 13.3. Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio --------------------------------------------------------- 21

14. Dieci motivi per piantare un albero ----------------------------------------------------------------------------------- 21 15. “Il sogno di Chico… ” ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- 22

15.1. La prima individuazione dei luoghi di piantumazione --------------------------------------------------------- 23 15.2. Partnership scientifica ------------------------------------------------------------------------------------------------ 23

15.2.1. Tipologia essenze e quantitativi di prima piantumazione --------------------------------------- 23 15.3. Capacità di mitigazione ambientale dell’iniziativa ------------------------------------------------------------- 24 15.4. L’approvvigionamento dai vivai forestali della Regione Emilia Romagna -------------------------------- 24 15.5. Un albero per ogni neonato ----------------------------------------------------------------------------------------- 24 15.6. Proposta di collaborazione ------------------------------------------------------------------------------------------ 25

16. Alcuni importanti progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici --------------------------------------------- 26 17. Conclusione ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 27 Documenti allegati ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 27

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Parco nazionale di Yosemite - Stato della California - Stati Uniti

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Dedica

Chico Mendes, Amazzonia 19881

Il 22 dicembre del 1988 moriva assassinato Chico

Mendes, grande difensore dei diritti dei seringueiros

dell’Amazzonia, ucciso davanti alla porta di casa dai fazendeiros Alves da Silva, proprietari del seringal Cachoeira.

Chico Mendes era un estrattore di caucciù fin dalla nascita. Viveva nello stato dell’Acre in Brasile.

Il 10 marzo 1976 i lavoratori brasiliani, guidati da Chico Mendes, misero in atto la prima empate, l’occupazione delle terre, per impedire il

disboscamento delle foreste ad opera dei grandi

latifondisti.

Negli anni successivi questa pratica si intensificò sempre di più: i lavoratori delle foreste si riunirono in assemblee popolari per decidere come resistere alle speculazioni dei grandi proprietari.

I seringueiros, i raccoglitori di gomma, iniziarono a organizzarsi per salvare ettari di foresta, dichiarati reservas extrativas, dove poter continuare a raccogliere e lavorare il lattice di gomma, raccogliere frutti e fibre vegetali.

Tra il 1976 e il 1977 le empates si moltiplicarono e i lavoratori vennero colpiti da una dura repressione: centinaia di seringueiros furono incarcerati, decine uccisi dalle guardie dei latifondisti.

Chico Mendes partecipò alla fondazione del Sindacato dei lavoratori Rurali di Brasileia e Xapuri.

L’intento era quello di cercare di unire la difesa della

foresta con la rivendicazione di una riforma agraria.

Uno degli ultimi empates organizzati da Chico Mendes prese di mira il seringal «Equador», la cui proprietà era rivendicata dal fazendeiro Darli Alves, allo scopo di destinare l’area a pascolo dopo averla disboscata.

L’uccisione del leader sindacale era da tempo pianificata ai livelli alti dell’União Democrática Ruralista con coperture politiche e istituzionali, l’azione dei seringueiros non era più un fatto isolato e doveva assolutamente essere fermata.

Chico Mendes sapeva di essere stato condannato a morte dai latifondisti. In uno dei suoi ultimi discorsi disse: «Non voglio fiori sulla mia tomba, perché so che andrebbero a strapparli alla foresta. Voglio solo che la mia morte serva per mettere fine all’impunità dei jagunços, che possono contare sulla protezione della Polizia federale dell’Acre e che, dal 1975 in avanti, hanno già ammazzato nella zona rurale più di cinquanta persone come me, leader seringueiros impegnati a salvare la foresta amazzonica e dimostrare che il progresso senza distruzione è possibile».

1 https://www.grillonews.it/chico-mendes-amazzonia/

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Solo la grande indignazione sollevatasi a livello nazionale e internazionale fece sì che Darli Alves, il mandante dell’omicidio e il figlio Darci, l’esecutore, fossero arrestati e l’omicidio non rimanesse senza colpevoli come era sempre accaduto in passato.

I due vennero condannati a 19 anni di reclusione ma 4 anni dopo, con la complicità della Polizia, riuscirono a scappare.

Darli Alves non era l’unico mandante dell’assassinio: dietro ai due latifondisti c’erano fazendeiros dell’UDR molto più potenti come Joao Branco e Adalberto Aragao, ex sindaco di Rio Branco.

Chico Mendes fu, e resta, uno dei grandi profeti della nonviolenza, dei diritti, della salvaguardia di

quell’ambiente che dovrebbe dare vita ai contadini e che invece, soffocato dalle macchine del profitto

occidentale, toglie vita ai popoli del mondo.

Sono passati venticinque anni. Poco prima di morire Mendes pronunciò queste parole: «Se venisse un inviato dal cielo e mi garantisse che la mia morte rafforzerebbe la nostra lotta, direi che ne varrebbe la pena. Ma l’esperienza ci dimostra il contrario. E dunque intendo vivere. Perché voglio salvare l’Amazzonia e voglio farlo insieme ai molti che ci vivono e che la considerano come la loro Madre: la Madre Terra di tutti i popoli del mondo».

[Amedeo Tosi – 26.12.2013]

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Sintesi

L’uomo non ha avuto cura e rispetto della Natura: in un paio di centinaia di anni soltanto, per le proprie attività, ha estratto dal sottosuolo enormi quantità di risorse, non rinnovabili, lì confinate da centinaia di milioni anni.

Ora gli effetti del riscaldamento globale (global warming), conseguenza del trasferimento in atmosfera, ogni anno, di circa 40 miliardi di tonnellate di anidride carbonica (CO2), si manifestano in forma di fenomeni meteo estremi (uragani, tempeste e inondazioni), scioglimento dei ghiacci polari, desertificazione.

E’ a rischio di crisi l'equilibrio dell'ecosistema su cui si basa la stessa vita sul nostro Pianeta, la nostra

estinzione è un rischio reale: a fronte di una previsione così drammatica, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 2015, ha rivolto invito (Agenda 2030) a bambini e giovani, uomini e donne, istituzioni locali, società civile e imprese, all'attivismo verso la creazione di un mondo migliore, perché è nelle loro

mani il futuro dell’umanità e del nostro Pianeta.

I giovani del movimento Fridays for Future, giustamente reclamano il proprio diritto al futuro e chiedono, a gran voce, a politici, governi ed istituzioni, di attivarsi con urgenza per azioni concrete contro i

cambiamenti climatici.

I recenti rapporti globali sul clima espongono in modo chiaro che, se vogliamo puntare a limitare l’aumento della temperatura mondiale al di sotto della soglia di +1,5°C in più dall'era pre-industriale, non basterà ridurre o eliminare del tutto le emissioni di CO2, ma occorrerà adottare decisiva strategia di rimozione dall’atmosfera di miliardi di tonnellate di anidride carbonica, ciò attraverso la conservazione delle foreste ed una gestione sostenibile del territorio, politiche, queste, in grado di ripulire l’aria con risultati attesi superiori a qualsiasi altra misura possa essere adottata dall’essere umano.

Il contrasto ai cambiamenti climatici può quindi, efficacemente, realizzarsi anche adottando una tecnologia da sempre patrimonio del sapere dell’Uomo: piantare alberi, contribuire cioè alla salvaguardia della vita sul Pianeta adottando strumenti che la Natura ci rende largamente disponibili.

Nella consapevolezza della necessità dell’impegno di tutti, con l’iniziativa “Il sogno di Chico… “, ci si propone di coinvolgere, mediante Patto di collaborazione, conseguente a Proposta di collaborazione, tra Amministrazione comunale e Cittadini, la Comunità locale in una strategia locale di piantumazione, su aree pubbliche e private, di essenze concesse, gratuitamente, dai vivai forestali regionali.

Il risultato di tutto questo non sarà soltanto l’adesione ad indicazioni di distanti Organizzazioni internazionali, ma anche la risposta a concrete politiche locali di:

• lotta ai cambiamenti climatici, definite dal Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES); • mitigazione degli effetti dei mutamenti climatici, definite dal Piano di Sviluppo Rurale (PSR); • miglioramento della qualità dell’aria, definite dal Piano Aria Integrato Regionale (PAIR); • diffusione della cultura del Paesaggio e promozione della sua qualità, definite dall’Osservatorio

Regionale per la Qualità del Paesaggio.

“In pace vixit annos octoginta et instituit arbores quattuor milia.”

(Visse in pace ottant’anni e piantò quattromila alberi)

Epitaffio di Dione, Cittadino africano dell’impero Romano, II secolo d.C.

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Uragano Dorian: servono altre catastrofi per riconoscere il

Canaveral, che si trova proprio sulla traiettoria dell’uragano: la piattaforma di lancio mobile, indispensabile per i futuri lanci dei sistemi che la Nasa sta sviluppandoall’interno di un edificio progettato in modo da resistere a venti superiori a 201,1 km/h, soglia che l’uragano Dorian ha però superato abbondantemente.

A Grand Bahama, l’isola settentrionale dove ha toccato terra ed è rimasto oltre 24 ore, Dorian ha provocato inondazioni tra 5 e 7 metri di acqua, «non si riusciva a distinguere l’inizio dell’oceano dalla strada».

È commosso il premier delle Bahamas, che ha aggiunto: «Questo è il giorno più triste e peggiore della mia vita per rivolgermi al nostro popolo».

Il bilancio provvisorio è di almeno cinque vittime ma è destinato a salire, si parla infatti di centinaia di persone intrappolate tra le macerie in attesa di soccorsi che procedono a rilento a causa del maltempo e della inagibilità di molte strade e aree, rese praticamente irraggiungibili, soprattutto a New Providence, l’isola più popolosa delle Bahamas, dove si è verificato un

Si stima che nelle isole che si trovano tra la Florida e Cubauna violenza che è il risultato di una serie di concause: l’atmosfera instabile, i venti omogenei, l’aria umida e soprattutto l’innalzamento della temperatura dell’Oceano Atlantico di ben 2°C oltre

Poiché le temperature delle acque sono aumentate1°C, con picchi locali di 2÷3°C, si stanno formando uragani sempre più frequenti e distruttivi: al di là delle discussioni politiche, chi ancora cercasse prove del surriscaldamento globale, è bene che dalle immagini degli sfollati e delle case distrutte.

L’origine di Dorian sta lì, nel riscaldamento che molti, troppi, ancora non riconoscono.

2 https://www.peopleforplanet.it/uragano

3 Ramon Espinosa/AP Photo

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Uragano Dorian: servono altre catastrofi per riconoscere il global warming?2 3

L’uragano ora procede a passo d’uomo, lentamente, come le nostre coscienze: ha lasciato le Bahamas e ora si dirige verso la Florida, a passo d’uomovelocità di soli 1,6 km/h.

Questo perché avendo trascorso la notte sulla porzione occidentale dell’arcipelago caraibico, ha potuto rallentare la corsa e ritardare l’arrivo in Florida, previsto tra la sera di oggi, martedì, e lmattina di domani.

La NASA ha blindato il Kennedy Space Center di Cape Canaveral, che si trova proprio sulla traiettoria dell’uragano: la piattaforma di lancio mobile, indispensabile per i futuri lanci dei sistemi che la Nasa sta sviluppando, costata 650 milioni di dollari, è stata spostata all’interno di un edificio progettato in modo da resistere a venti superiori a 201,1 km/h, soglia che l’uragano Dorian ha però superato abbondantemente.

A Grand Bahama, l’isola settentrionale dove ha è rimasto oltre 24 ore, Dorian ha

provocato inondazioni tra 5 e 7 metri di acqua, «non si riusciva a distinguere l’inizio dell’oceano dalla

È commosso il premier delle Bahamas, che ha aggiunto: «Questo è il giorno più triste e peggiore

ita per rivolgermi al nostro popolo».

Il bilancio provvisorio è di almeno cinque vittime ma è destinato a salire, si parla infatti di centinaia di persone intrappolate tra le macerie in attesa di soccorsi che procedono a rilento a causa del maltempo e

a inagibilità di molte strade e aree, rese praticamente irraggiungibili, soprattutto a New Providence, l’isola più popolosa delle Bahamas, dove si è verificato un black out totale.

Si stima che nelle isole che si trovano tra la Florida e Cuba, Dorian abbia distrutto almeno 13mila case con una violenza che è il risultato di una serie di concause: l’atmosfera instabile, i venti omogenei, l’aria umida e soprattutto l’innalzamento della temperatura

oltre la media.

acque sono aumentate di , si stanno formando

uragani sempre più frequenti e distruttivi: al di là delle discussioni politiche, chi ancora cercasse prove del surriscaldamento globale, è bene che dia uno sguardo alle immagini degli sfollati e delle case distrutte.

L’origine di Dorian sta lì, nel riscaldamento che molti, troppi, ancora non riconoscono.

https://www.peopleforplanet.it/uragano-dorian-servono-altre-catastrofi-per-riconoscere-il

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L’uragano ora procede a passo d’uomo, lentamente, come le nostre coscienze: ha lasciato le Bahamas e

Florida, a passo d’uomo, alla

avendo trascorso la notte sulla porzione occidentale dell’arcipelago caraibico, ha potuto rallentare la corsa e ritardare l’arrivo in Florida, previsto tra la sera di oggi, martedì, e la

La NASA ha blindato il Kennedy Space Center di Cape Canaveral, che si trova proprio sulla traiettoria dell’uragano: la piattaforma di lancio mobile, indispensabile

0 milioni di dollari, è stata spostata all’interno di un edificio progettato in modo da resistere a venti superiori a 201,1 km/h, soglia che l’uragano

persone intrappolate tra le macerie in attesa di soccorsi che procedono a rilento a causa del maltempo e a inagibilità di molte strade e aree, rese praticamente irraggiungibili, soprattutto a New Providence,

a distrutto almeno 13mila case con

L’origine di Dorian sta lì, nel riscaldamento che molti, troppi, ancora non riconoscono.

il-global-warming/

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1. Cambiamenti climatici ed effetto serra4 5 6

I cambiamenti climatici sono una realtà che sta già provocando impatti e fenomeni di frequenza ed intensità mai visti, con sofferenze, perdita di vite, sconvolgimento degli ecosistemi e della ricchezza di biodiversità che sostengono la nostra vita.

Dalla fine del XIX secolo, con la rivoluzione industriale, all’effetto serra naturale, dovuto alla presenza dei gas

serra7 nell'atmosfera, che, naturalmente, riscaldava la

Terra e rendeva possibile la vita sul nostro Pianeta, si è aggiunto l’effetto serra antropico causato dalle emissioni di anidride carbonica, metano e vapore acqueo, delle attività umane (industria, agricoltura, allevamento, trasporti).

Le emissioni annue di CO28 dovute all’utilizzo di

combustibili fossili, sono stimate pari a circa 37,1

miliardi di tonnellate nel 2018, con un aumento del +2,7% rispetto al 2017.

Gli ecosistemi terrestri e marini assorbono circa il 54% di tali emissioni, mentre la restante parte - circa il 46% - si accumula in atmosfera, determinando così l’aumento di circa 100 ppm (parti per milione) della

concentrazione atmosferica di CO2, elevandone il valore a 391 ppm nel 2011, valore superiore all’intervallo di concentrazione naturale (180÷300 ppm) degli ultimi 800.000 anni e molto probabilmente degli ultimi 20 milioni di anni.

Nel maggio 2019, l’Istituto di oceanografia dell’Università di San Diego in California, ha fornito un dato ancora più preoccupante della media mensile della concentrazione atmosferica di CO2, pari a 414 ppm.

La presenza di crescenti quantità di gas serra nell’atmosfera terrestre è, in larga misura, responsabile del mutamento, in corso, del clima terrestre che vede l’innalzamento della temperatura

media sulla Terra oltre i livelli normali9.

4 https://www.ecoage.it/effetto-serra.htm

5 ENEA - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile

6 https://www.qualenergia.it/articoli/emissioni-di-co2-ai-massimi-livelli-della-storia-nel-2018/

7 In particolar modo, anidride carbonica, metano e vapore acqueo

8 Se altri gas hanno un "potere climalterante" molto più alto di quello della CO2, attualmente la CO2 è comunque il

principale e più rilevante gas ad effetto serra (contribuendo per oltre il 55% all'effetto serra odierno e atropicamente modificato): quindi, quando si parla degli obiettivi di riduzione emissiva si fa sempre riferimento a valori espressi in termini di CO2eq, una unità di misura che considera la somma ponderata della capacità serra di tutti i gas emessi. 9 Nel XX secolo si è verificato un riscaldamento climatico medio di 0,74°C negli ultimi 100 anni (1906÷2005) che non

trova precedenti nel resto del millennio né come tasso di crescita né come durata. Gran parte dell’aumento è concentrato negli ultimi 50 anni (1956÷2005) il cui trend di riscaldamento è di 0,65°C (0,13°C per decennio) mentre era di “soli” 0,09°C nel primi 50 anni del secolo (1906÷1956). Oggi la NASA parla di un aumento medio della temperatura sulla superficie terrestre dal 1880 di 0,8°C.

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2. Il Rapporto IPCC sulla lotta ai cambiamenti climatici10

Un piano ben definito, per riuscire a limitare, con urgenza, il riscaldamento globale, è quanto propone lo Special Report on 1.5 degrees Celsius, presentato in Corea nell’ottobre 2018 dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC).

Il gruppo intergovernativo ha riferito che la conservazione delle foreste e una gestione sostenibile del territorio, dovranno essere parte integrante e decisiva nelle strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici e della conservazione della biodiversità.

Secondo l’IPCC la distruzione delle foreste per altre forme di uso del suolo, il loro incendio, il drenaggio delle torbiere e delle aree umide, la distruzione di prati e di pascoli, sono alla radice delle emissioni di enormi quantità di anidride carbonica.

La distruzione degli ecosistemi naturali e seminaturali è grave non solo perché contribuisce all’effetto serra ed ai cambiamenti climatici, ma anche perché rimuove una funzione chiave che gli ecosistemi garantiscono all’umanità, quella di assorbire le emissioni dall’atmosfera e sequestrarle nelle piante e nel suolo sotto forma di sostanza organica.

Con questo degrado e consumo di suolo stiamo pericolosamente rinunciando ad un’opzione importante per raggiungere il livello net zero emissions entro il 2050, il target che lo Special Report 1.5 dell’IPCC indica ai decisori politici per contenere il riscaldamento globale entro +1,5°C.

Documenti allegati:

• Allegato 1 - Comunicato stampa sintesi per decisori politici; • Allegato 2 - Domande e risposte; • Allegato 3 - Grafica.

2.1. L’impatto della deforestazione sui cambiamenti climatici11

Quando si tratta di affrontare il cambiamento climatico, l’attenzione si concentra, giustamente, sulla riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili e sullo sviluppo di fonti energetiche sostenibili.

Un recente studio di ricercatori statunitensi dimostra che «La deforestazione ed il successivo utilizzo di terreni agricoli o pascoli, in particolare nelle regioni tropicali, contribuiscono maggiormente al cambiamento climatico rispetto a quanto precedentemente pensato».

Lo studio dimostra anche quanto questo impatto sia significativamente sottovalutato e sottolinea che: “Anche se venissero eliminate tutte le emissioni di combustibili fossili, se i tassi di deforestazione tropicali continueranno ad essere costanti fino al 2100, non limiteremo ad 1,5°C l’aumento del riscaldamento globale”.

Oltre all’eliminazione dei combustibili fossili, per prevenire il riscaldamento globale, le comunità scientifiche e politiche devono quindi prestare attenzione ai cambiamenti nell’uso del suolo, poiché gli effetti della deforestazione non sono trascurabili.

2.2. Conseguenze sociali ed economiche dei cambiamenti climatici

A causa del cambiamento climatico, nelle regioni equatoriali e tropicali del Pianeta, si stanno espandendo le zone aride.

A sua volta la desertificazione causerà flussi demografici migratori verso le zone temperate per sfuggire al problema della siccità e della scarsa fertilità del suolo, con enormi conseguenze sociali ed economiche su

10

https://ipccitalia.cmcc.it/ipcc-special-report-global-warming-of-1-5-c/ 11

http://www.greenreport.it/news/clima/limpatto-della-deforestazione-sui-cambiamenti-climatici-doppio-quel-si-credeva/

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scala globale.

L'incremento della temperatura degli oceani favorisce l'evaporazione dell'acqua, aumentando così l'intensità dei fenomeni meteorologici più violenti (uragani, tifoni, ecc.) e le precipitazioni piovose abbondanti nelle regioni temperate.

Questi fenomeni provocano enormi danni a causa delle esondazioni dei fiumi e dell'allagamento delle terre coltivabili e delle aree urbane.

Altra conseguenza dell'effetto serra è lo scioglimento dei ghiacci nelle regioni polari: oltre a provocare l'innalzamento del livello del mare sulle zone costiere12, lo scioglimento dell'acqua dolce dei ghiacci polari rischia di modificare la salinità delle acque oceaniche con gravi conseguenze sul flusso delle correnti marine.

3. Come reagisce la Natura - I serbatoi di carbonio13

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Le capacità ricettive dell’ambiente sono riuscite, fino ad un recente passato, a far rientrare la CO2 emessa, nel ciclo naturale del carbonio, ma il suo tasso di crescita nella composizione dell’atmosfera, dovuta all’estrazione, ad opera dell’uomo, di carbonio dal sottosuolo, sta rapidamente aumentando.

Vediamo come reagiscono gli ecosistemi terrestri e marini, definiti serbatoi di carbonio per la loro capacità di assorbire CO2, all'aumento della stessa CO2 in atmosfera.

3.1. I suoli e gli ecosistemi terrestri

Nei suoli ed ecosistemi terrestri, la fotosintesi clorofilliana asporta il carbonio dall’atmosfera e lo fissa nei tessuti vegetali.

I boschi, in particolare, sono in grado di trattenere CO2, integrando il carbonio nella loro biomassa:

• nelle foglie, per un periodo di alcune ore fino a qualche mese; • all’interno di rami e germogli, per diversi anni; • nel tronco, per decenni e secoli; • nel suolo, per secoli e millenni.

contribuendo quindi a mitigare l'impatto di questo gas serra sull'atmosfera.

In risposta all’aumento delle concentrazioni atmosferiche di CO2, tali serbatoi di carbonio tendono, in una prima fase, ad aumentare l’assorbimento: questo processo non prosegue però all’infinito, al raggiungimento di determinati valori di concentrazione di CO2 in atmosfera, la loro capacità di sequestro di carbonio diminuisce fino al punto in cui, da assorbitori, si trasformano in emettitori.

Se oltre ad aumentare la concentrazione di CO2 aumenta anche la temperatura, si innesca un processo contrapposto: aumentano i processi di respirazione delle piante e dei suoli ed accelera il ritmo di decomposizione della materia organica, superata una certa soglia di temperatura, i sistemi vegetali da assorbitori diventano emettitori e la biomassa si depaupera.

Un’ulteriore, rilevante, causa di aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera, è costituita dalle attività di deforestazione e dagli incendi che, anche per opera dell’uomo, da ultimi quelli dell’estate 2019, hanno funestato Siberia, Isole Canarie, Alaska, Groenlandia e Brasile,15 16 devastando foreste in cui sono intrappolati ingenti quantitativi di carbonio.

12

Entro il 2100 il livello del mar Mediterraneo salirà di circa un metro, oltre 5.600 km2 di coste italiane sommerse dal

mare (ENEA) 13

https://www.wwf.it/il_pianeta/cambiamenti_climatici/come_reagisce_la_natura/ 14

https://www.etifor.com/it/wp-content/uploads/sites/2/2017/07/AccordivolontariCO2-INEA-2011.pdf 15

https://www.snpambiente.it/2019/08/23/amazzonia-in-fiamme-la-grande-riserva-di-ossigeno-del-pianeta/ 16

https://www.snpambiente.it/2019/08/29/lamazzonia-brucia-ed-e-un-problema-per-tutti-noi/

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12

Documenti allegati:

• Allegato 4 - Gli accordi volontari per la compensazione della CO2.

3.2. I mari e gli oceani

Se aumenta la concentrazione di CO2 in atmosfera, aumenta la produttività marina in quanto mette a disposizione degli organismi una maggiore quantità di carbonio e dunque, in una prima fase, l’assorbimento oceanico cresce.

All’aumentare della concentrazione, l’efficienza della capacità di assorbimento dell’oceano si riduce fino a raggiungere un valore limite oltre il quale l’assorbimento oceanico non cresce più.

Se la temperatura aumenta, si riduce anche la solubilità dell’anidride carbonica nelle acque oceaniche e, di conseguenza, diminuisce la capacità di sequestro e immagazzinamento del carbonio atmosferico da parte dell’oceano.

4. Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile17

Le conseguenze del cambiamento climatico hanno indotto l’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, nel settembre 2015, ad esprimere la volontà di curare e salvaguardare il nostro Pianeta ed a riconoscere la necessità di adottare misure urgenti al fine di condurre il mondo sulla strada della sostenibilità e della resilienza.

L’Agenda, sempre in riferimento ai cambiamenti climatici, sostiene che: “Siamo determinati ad

affrontare in maniera decisiva la minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici che richiedono la più ampia cooperazione internazionale per accelerare la riduzione delle emissioni di gas effetto serra ed affrontare le pratiche di adattamento agli effetti negativi del cambiamento climatico. Notiamo con profonda preoccupazione un divario significativo tra l’effetto complessivo degli impegni di mitigazione presi dagli Stati in termini di emissioni globali di gas serra entro il 2020 ed i modelli aggregati di emissioni, che incrementano la probabilità di limitare l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei +2°C (o al di sopra dei +1,5°C) rispetto ai livelli preindustriali.”

5. Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici18

Alla Conferenza sul Clima di Parigi del dicembre 2015, 195 Paesi hanno adottato il primo Accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale.

L’Accordo, ideale prosecuzione del cammino intrapreso dalla comunità internazionale con il Protocollo di Kyoto,19 definisce un piano d’azione globale, inteso a rimettere il mondo sulla buona strada per evitare cambiamenti climatici pericolosi, limitando il riscaldamento globale ben al di sotto dei +2°C.

Esso è un ponte tra le politiche odierne e la neutralità rispetto al clima entro la fine del secolo.

17

https://www.unric.org/it/images/Agenda_2030_ITA.pdf 18

https://ec.europa.eu/clima/policies/international/negotiations/paris_it 19

Il protocollo di Kyoto è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale, sottoscritto nel 1997 nella città giapponese di Kyoto da più di 180 Paesi. Il trattato prevede l'obbligo di operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento di “gas serra” in una misura non inferiore all'8,65% rispetto alle emissioni registrate nel 1990, considerato come anno base, nel periodo 2008-2012.

“Stiamo prendendo una decisione di

grande importanza storica. Decidiamo di

costruire un futuro migliore per tutte le

persone. Potremmo essere l'ultima

generazione ad avere la possibilità di

salvare il Pianeta.”

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13

Mitigazione: ridurre le emissioni

I governi hanno concordato di:

• mantenere l'aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto di +2°C rispetto ai livelli preindustriali come obiettivo a lungo termine; • puntare a limitare l'aumento a +1,5°C, dato che ciò ridurrebbe in misura significativa i rischi e gli impatti dei cambiamenti climatici; • fare in modo che le emissioni globali raggiungano il livello massimo al più presto possibile, pur riconoscendo che per i Paesi in via di sviluppo occorrerà più tempo; • procedere successivamente a rapide riduzioni in conformità con le soluzioni scientifiche più avanzate disponibili.

Prima e durante la Conferenza di Parigi, i Paesi hanno presentato Piani Nazionali di Azione per il Clima, non ancora sufficienti per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di +2°C, ma l’Accordo traccia la strada verso il raggiungimento di questo obiettivo.

Perdite e danni

L’Accordo riconosce:

• l'importanza di scongiurare, minimizzare ed affrontare le perdite ed i danni associati agli effetti negativi dei cambiamenti climatici;

• la necessità di cooperare e migliorare la comprensione, gli interventi ed il sostegno in diversi campi, come i sistemi di allarme rapido, la preparazione alle emergenze e l'assicurazione contro i rischi.

Ruolo delle città, delle regioni e degli enti locali

L'Accordo riconosce il ruolo di città, regioni, enti locali, nell'affrontare i cambiamenti climatici, invitandoli a:

• intensificare i loro sforzi e sostenere le iniziative volte a ridurre le emissioni; • costruire resilienza e ridurre la vulnerabilità agli effetti negativi dei cambiamenti climatici.

Ruolo dell’UE

L’UE sta già adottando misure per attuare l’obiettivo di ridurre le emissioni almeno del 40% entro il 2030.

6. A tre anni dall’enciclica Laudato si’20

, il Vaticano passa all’azione nella lotta per il clima21

Il contrasto ai cambiamenti climatici richiede onestà, coraggio

e responsabilità, soprattutto da parte dei Paesi più potenti e

inquinanti.

A tre anni dalla pubblicazione, nel maggio 2015, dell’enciclica Laudato si’, Papa Francesco è tornato a parlare di ecologia, riduzione dei gas serra e sviluppo sostenibile: lo ha fatto intervenendo alla conferenza internazionale Salvare la nostra

casa comune e il futuro della vita sulla Terra, organizzata nel luglio 2019 in Vaticano, per valutare l’impatto dell’enciclica ed individuarne i possibili sviluppi futuri.

20

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html 21

https://www.lifegate.it/persone/news/conferenza-laudato-si

“Dobbiamo agire subito, tutti insieme. In

questo secolo ci sono segni che

preannunciano un olocausto ecologico

molto pericoloso, in pochi anni il mondo

vedrà almeno 150 milioni di persone che

faranno di tutto per avere un bicchiere

d’acqua.”

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14

Il Pontefice ha sottolineato come per scongiurare il pericolo di lasciare alle generazioni future macerie, deserti e sporcizia, sia necessario onorare gli impegni assunti a Parigi per evitare le peggiori conseguenze della crisi climatica, perché non

possiamo permetterci di perdere tempo in questo processo.

Un monito forte, a maggior ragione in un momento storico che vede gli Stati Uniti e l’Europa alle prese con la gestione di un fenomeno migratorio senza precedenti, alimentato anche dai cambiamenti climatici.

Papa Francesco, chiudendo i lavori, ha incoraggiato tutti a lottare per un radicale cambiamento: L’ingiustizia non è invincibile, ma serve quel radicale cambio di passo che, dal 2015 ad oggi, si è solo intravisto.

7. Il Piano Aria Integrato Regionale della Regione Emilia Romagna22

23

Nell’aprile 2017 la Regione Emilia-Romagna, in attuazione della Direttiva Europea 2008/50/CE che pone l’obbligo di valutare la qualità dell’aria ambiente e di adottare le misure finalizzate a mantenere la qualità laddove è buona e migliorarla negli altri casi, ha approvato il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020).

Nella nostra Regione, il sistema di valutazione mostra il superamento dei valori limite e dei valori obiettivo su diverse aree del territorio: i parametri più critici sono il particolato atmosferico (PM10 e PM2.5), gli ossidi di azoto (NOx) e l’ozono (O3).

Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana e sull’ambiente, sono ormai noti, confermati da numerosi studi scientifici e dalle principali istituzioni, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale evidenzia effetti avversi anche a concentrazioni inferiori agli standard fissati dall’Unione Europea.

A ciò si aggiunge il fatto che lo Stato italiano è già stato condannato dalla Corte di Giustizia Europea per il superamento dei valori limite di particolato atmosferico, anche su zone che ricadono nel territorio dell’Emilia-Romagna e che una nuova procedura è già stata avviata dalla Commissione Europea a fronte del perdurare dei superamenti.

Con orizzonte temporale massimo l’anno 2020, obiettivo del Piano è la riduzione delle emissioni degli inquinanti più critici (PM10, biossido di azoto e ozono) attraverso una serie di provvedimenti che consentano il risanamento della qualità dell’aria e di rientrare nei valori limite fissati dalla direttiva europea, ma anche diminuire dal 64% all’1% la popolazione esposta alle conseguenze del superamento del valore limite del PM10.

Per raggiungere questi obiettivi, il PAIR mette in campo azioni e misure che vanno ad agire su tutti i settori emissivi e che coinvolgono tutti gli attori del territorio regionale, dai cittadini alle istituzioni, dalle imprese alle associazioni, individuando circa 90 misure, tra le quali figura la seguente:

22

http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/aria/temi/pair2020/documenti-del-piano-approvato/pair-2020-documenti-del-piano-approvato 23

https://www.arpae.it/dettaglio_generale.asp?id=3890&idlivello=2054

“Dobbiamo muoverci e dobbiamo farlo in

fretta perché da questo dipenderà la vita di

tante persone che oggi sono giovani, ogni

anno che trascorriamo negoziando è

tempo perduto.”

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Denominazione misura Ampliamento delle aree

Obiettivo •

Riferimento Normativo Legge 113

Risorse finanziarie POR FESR 2014PON Città metropolitanePSR 2014

Impatto sulla riduzione delle emissioni inquinanti

NOx, particolato, gas serra

Indicatore di realizzazione •

Documenti allegati:

• Allegato 5 - PAIR2020 - Relazione generale di Piano

8. Fridays for Future24

Fridays for Future

all'attivismo di Gretaogni venerdì, ha iniziato a manifestare davanchiedere, reclama

L’appello di Grdevono agire. del 2015: mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei più grandi sforzi per non super

ai livelli preindustriali”.

Greta ha ispirato persone di ogni età, chemondo, hanno iniziato a dedicare tempo a favore del clima.

Le iniziative Fridays for Future nascono dal basso, prendono forme e contesti diversi, ma sempre a favore del clima, si svolgono in modo pacifico e si stanno diffondendo dalle piccole città alle grandi metropoli.

8.1. Dichiarazione di Losanna sul Clima

Per la prima volta dalla nascita del mgiovani, provenienti da 38 paesi, mediante

Si sono uniti per creare un documento comuneClima e chiedDichiarazione che

Dichiarazione di Intenti

Ci troviamo ad un crocevia della storia. Se noradicale, se non effettuiamo adesso cambiamenti senza precedenti in tutti gli aspetti della società, così come lo conosciamo e amiamo potrebbe essere perduto per sempre.

24

https://www.wwf.it/fridays_for_future.cfm25

https://www.welfarenetwork.it/diramazione20190827/

Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

15

Ampliamento delle aree verdi e alberature in ambito urbano

Aumentare del 20% i m2 di aree verdi per abitante nell’area comunale o

raggiungere la quota di 50m2 per abitante

Porre a dimora un albero per ogni neonato

Legge 113/1992 (Obbligo di porre a dimora un albero per ogni neonato)

POR FESR 2014-2020 (aree urbane) PON Città metropolitane PSR 2014-2020 - misure forestali (aree periurbane)

NOx, particolato, gas serra

m2 di verde urbano

n. alberi nell’area comunale

Relazione generale di Piano

Fridays for Future è un grande movimento nato, in modo spontaneo, in risposta all'attivismo di Greta Thumberg, la 16enne svedese che dall’agosto del 2018ogni venerdì, ha iniziato a manifestare davanti al Parlamento del suo Paese

re, a gran voce, azioni concrete contro i camreclamare il proprio diritto al futuro.

appello di Greta non ha mezzi termini: “il Pianeta sta morendo e i governi devono agire. Gli obiettivi da rispettare sono quelli fissati dall'Accordo di Parigi del 2015: mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei più grandi sforzi per non superare l'aumento di temperatura di

Greta ha ispirato persone di ogni età, che, in molti Paesi del hanno iniziato a dedicare tempo a favore del clima.

nascono dal basso, prendono forme e contesti diversi, ma sempre a favore del clima, si svolgono in modo pacifico e si stanno diffondendo dalle piccole città alle grandi metropoli.

Dichiarazione di Losanna sul Clima25

Per la prima volta dalla nascita del movimento Fridays

giovani, provenienti da 38 paesi, hanno lanciato un chiaro appello ad agire, mediante tre richieste fondamentali volte a contrastare l'

Si sono uniti per creare un documento comune, la Dichiarazione di Losanna sul

e chiedere ai politici, ai governi ed alle istituzioniDichiarazione che esprime un'unità d'intenti e tre richieste principali.

Dichiarazione di Intenti

Ci troviamo ad un crocevia della storia. Se non intraprendiamo un'azione radicale, se non effettuiamo adesso cambiamenti senza precedenti in tutti gli aspetti della società, così come lo conosciamo e amiamo potrebbe essere perduto per sempre.

https://www.wwf.it/fridays_for_future.cfm //www.welfarenetwork.it/diramazione-ufficiale-della-dichiarazione-di-losanna-sul

“Siamo qui per

cambiamento sta arrivando,

o no. Il vero potere

persone.” (Greta Thunberg)

Chico... donare un futuro alla Terra

verdi e alberature in ambito urbano

di aree verdi per abitante nell’area comunale o

porre a dimora un albero per ogni neonato)

movimento nato, in modo spontaneo, in risposta Thumberg, la 16enne svedese che dall’agosto del 2018,

ti al Parlamento del suo Paese per azioni concrete contro i cambiamenti climatici e

ta non ha mezzi termini: “il Pianeta sta morendo e i governi Gli obiettivi da rispettare sono quelli fissati dall'Accordo di Parigi

del 2015: mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei +2°C e fare i are l'aumento di temperatura di +1,5°C rispetto

svolgono in modo pacifico e si stanno diffondendo dalle piccole città alle grandi metropoli.

Fridays for Future, più di 400 o un chiaro appello ad agire,

ichieste fondamentali volte a contrastare l'emergenza climatica.

Dichiarazione di Losanna sul

alle istituzioni, di attivarsi subito, esprime un'unità d'intenti e tre richieste principali.

n intraprendiamo un'azione radicale, se non effettuiamo adesso cambiamenti senza precedenti in tutti gli aspetti della società, il mondo

sul-clima-fridays-for-future-

farvi sapere che il

arrivando, che vi piaccia

potere appartiene alle

Thunberg)

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Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

16

Il collasso della nostra società e dei nostri ecosistemi sono all'orizzonte ed il tempo sta per scadere.

Quello che avverrà nei prossimi mesi e anni determinerà il futuro della specie umana. La nostra estinzione

collettiva è un rischio reale.

Politici in ogni parte del mondo stanno ignorando l'emergenza, ma noi abbiamo deciso che non possiamo più aspettare. Ci siamo riuniti a Losanna perché siamo accomunati dalle nostre paure e dai nostri obiettivi, e il tempo di agire è ora. Noi abbiamo a cuore il futuro.

La crisi climatica non conosce confini, noi nemmeno.

Insieme cambieremo in meglio questo mondo. Per noi e per tutte le generazioni che verranno.

Dichiarazione delle richieste

• Contenete l'aumento della temperatura media globale entro +1,5°C, rispetto al livello pre-industriale.

• Garantite giustizia climatica, nel rispetto dell’equità. • Seguite la Scienza più autorevole e unita attualmente disponibile.

Dinnanzi all'immobilismo dei governi, gli attivisti climatici di Fridays for Future continueranno a scioperare.

8.2. L'Emilia-Romagna dichiara lo stato di emergenza climatica e ambientale

La Regione Emilia-Romagna conferma il proprio impegno per la lotta ai cambiamenti climatici e raccoglie l’allarme lanciato dai ragazzi di Fridays for Future, che chiedono azioni concrete in difesa dell’ambiente e reclamano il proprio diritto al futuro con l’obiettivo di zero emissioni al 2030.

Lo fa formalmente, deliberando la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale “quale assunzione di consapevolezza e responsabilità politica, per il coordinamento e rafforzamento delle politiche, azioni e iniziative volte al contrasto del cambiamento climatico”, iniziando un percorso di ascolto e confronto con l’obiettivo di condividere una road map verso una sensibile riduzione delle emissioni climalteranti.

9. Seminario Attenti al meteo - Modena 4 Ottobre 2019

I cambiamenti climatici sono già una realtà ed ormai dobbiamo adeguarci e convivere con gli eventi meteo estremi, naturalmente senza dimenticare di mitigarne le cause.

Non basta più parlare di gas serra, di come eliminare i combustibili fossili e di come aumentare l’uso di energie rinnovabili, bisogna piantare alberi e smettere di deforestare, ma anche imparare come comportarsi quando il clima manifesta il peggio di sé.

Come conseguenza del riscaldamento globale, gli eventi meteorologici estremi saranno sempre più frequenti ed intensi.

Questo cambiamento sta avvenendo troppo velocemente per permettere alla società di adattarsi attraverso un processo fisiologico e progressivo: esiste una nuova quotidianità climatica, una “nuova normalità” per la quale non siamo preparati.

Documenti allegati:

• Allegato 6 - Attenti al meteo.

10. Resilienza ed adattamento: la nuova frontiera della lotta ai cambiamenti climatici26

26

https://www.italiaclima.org/resilienza-e-adattamento-la-nuova-frontiera-della-lotta-al-cambiamento-climatico/

"Nessuno può sconfiggere la crisi climatica

da solo. L'unica via d'uscita da questo

disastro è che le persone si uniscano e

agiscano insieme.”

"La Dichiarazione scritta da così tanti

giovani provenienti da altrettanti paesi è un

chiaro appello all'azione. Potrebbe segnare

l'inizio di un grande cambiamento e di una

nuova epoca, una straordinaria speranza

per molti scienziati e per l'umanità intera.”

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Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

17

A fronte di una sempre più diffusa consapevolezza che i primi effetti dei cambiamenti climatici sono già visibili e destinati ad aumentare in futuro, è necessario rafforzare le iniziative per l’adattamento a livello nazionale, regionale e locale, così da poter fronteggiare gli eventi climatici che colpiranno sempre più frequentemente il nostro Pianeta.

Infatti sono in aumento fenomeni meteorologici estremi destinati a tradursi in ingenti perdite economiche, problemi di sanità pubblica e perdite umane, come ondate di calore, incendi boschivi e siccità, o precipitazioni abnormi con conseguente rischio di inondazioni: è stato stimato che nel 2015 il numero di disastri ambientali è ammontato a 376, in aumento rispetto al 2014 nel quale sono stati registrati 330 eventi estremi.

Queste catastrofi naturali, oltre a causare moltissime vittime, coinvolgono milioni di persone le quali vengono private delle proprie terre, delle case, del lavoro, per non parlare della distruzione di interi habitat naturali.

Dalla stima dei costi e dei benefici futuri emerge che ogni euro speso per proteggerci dalle inondazioni ci

farebbe risparmiare sei euro di danni.

Il costo annuo del mancato adattamento ai cambiamenti climatici ammonterebbe almeno a 100 miliardi di euro nel 2020, per salire a 250 miliardi nel 2050.

Risulta quindi evidente la necessità di porre in essere una strategia locale che incorpori l’analisi dei mutamenti climatici in atto, nella definizione di politiche e azioni di mitigazione e adattamento oltre a prevedere l’adozione di soluzioni e tecnologie intelligenti per affrontare i cambiamenti climatici, nell’interesse dei cittadini e dello sviluppo economico.

La resilienza, ossia come aiutare la popolazione, le organizzazioni ed i sistemi vulnerabili a resistere, persino a prosperare, in seguito a imprevedibili eventi distruttivi, è un concetto relativamente nuovo ma strategico per rispondere prontamente agli effetti dei cambiamenti climatici.

11. Economia blu27

28

Da Green.it: Ma gli ecosistemi naturali funzionano in modo molto diverso.

Generare rifiuti in sé non è il vero problema che dobbiamo risolvere; se una specie vivente non genera rifiuti,

molto probabilmente è morta.

Il problema è che sprechiamo i rifiuti che generiamo.

La trasformazione di rifiuti in nutrienti genera e richiede energia mentre noi siamo sempre alla ricerca di

fonti energetiche, ma ci dimentichiamo che gli ecosistemi naturali non sono attaccati alla rete elettrica:

nessun elemento dell’ecosistema necessita di combustibili fossili o di una connessione alla rete per produrre;

i sistemi naturali non generano rifiuti, tutto rimane nel flusso dei nutrienti in natura, i rifiuti prodotti dagli

uni sono sempre un nutriente o una fonte di energia per gli altri (Circular Economy).

Il contrasto ai cambiamenti climatici comporta l’adozione di più efficienti modalità d’uso delle risorse non rinnovabili, obiettivo, questo, della cosiddetta economia blu, modello economico dedicato alla creazione di un ecosistema sostenibile grazie alla trasformazione, in merce redditizia, di sostanze precedentemente sprecate: un modello attento alle riserve naturali esauribili ed alla crescita economica nel rispetto dell'ambiente e dei suoi limiti.

Essa rappresenta uno sviluppo dell'economia verde: mentre quest'ultima prevede una riduzione di CO2

entro un limite accettabile, l'economia blu prevede di arrivare ad emissioni zero di CO2, si basa sull’imitazione dei sistemi naturali e sul continuo riutilizzo delle risorse, senza produrre rifiuti e senza sprechi.

27

https://it.wikipedia.org/wiki/Economia_blu 28

https://www.green.it/economia-blu/

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18

L'obiettivo dell'economia blu non è di investire di più nella tutela dell'ambiente ma, grazie alle innovazioni in tutti i settori dell'economia che utilizzano sostanze già presenti in natura, di effettuare minori investimenti, creare più posti di lavoro e conseguire un ricavo maggiore.

Per conseguire ciò, l’economia blu si fonda sullo studio e sull'imitazione delle caratteristiche delle specie viventi per trovare nuove tecniche di produzione e migliorare quelle già esistenti.

12. Contrasto ai cambiamenti climatici

Secondo il Protocollo di Kyoto, il contrasto ai cambiamenti climatici viene realizzato sia attraverso misure di prevenzione e riduzione delle emissioni di gas serra, sia attraverso attività per la promozione dell'assorbimento forestale compensativo di CO2.

Il Protocollo offre quindi ai Paesi che hanno assunto impegni di riduzione delle emissioni che provocano l’effetto serra, la possibilità di servirsi, almeno in parte, di strategie che permettano di immagazzinare il carbonio atmosferico.

Dagli ultimi rapporti globali sul clima emerge in modo chiaro che, se vogliamo provare a mantenerci, entro la fine del secolo, al di sotto della soglia limite di +1,5°C dall'era pre-industriale (ma anche al di sotto dei +2°C), non basterà ridurre o eliminare del tutto le emissioni di CO2: occorrerà rimuovere miliardi di tonnellate di CO2 con sistemi in grado di ripulire l’aria.

La ricetta per evitare gli effetti peggiori dei cambiamenti climatici prevede, in sostanza, un impiego su vasta

scala di tecnologie che permettano di catturare la CO2 prodotta dalle attività umane (industrie, trasporti e così via) e di immagazzinarla da qualche parte.

L'idea è controversa per alcune ragioni: da un lato si teme che, concentrandosi sulle NET (Negative Emission Technologies) si perda di vista l'obiettivo principale, cioè quello di ridurre a zero le emissioni, dall'altro,

perché molte delle tecnologie proposte per catturare CO2 sono costose, non collaudate o addirittura pericolose per l'ambiente.

Esiste però una strategia che possiamo adottare già ora, facilmente ed in sicurezza, economica ed applicabile su larga scala: piantare alberi e farli crescere su terreni salvati dal degrado (e non su aree sottratte, per esempio, alla produzione alimentare).

Si valuta che a livello mondiale si potrebbero cancellare fino a 10 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno, a costi inferiori a 100 dollari/tonnellata di CO2,

29 attraverso la forestazione/riforestazione e la gestione più attenta degli ecosistemi terrestri e costieri per incrementare la loro capacità naturale di trattenere il carbonio.

La rimozione di 10 miliardi di tonnellate/anno di CO2 non sarebbe comunque ancora sufficiente: bisognerebbe arrivare almeno al doppio, per contribuire all’obiettivo di contenere il surriscaldamento globale sotto +2°C, come previsto dagli accordi di Parigi.

Bisogna agire in fretta, perché tra appena dodici anni dovremo aver tagliato le emissioni di CO2 del 20÷45%, altrimenti, secondo i calcoli dell’IPCC, gli obiettivi climatici rimarranno fuori portata.

12.1. Patto dei Sindaci30

Il Patto dei Sindaci è un’iniziativa della Commissione europea, che assegna un ruolo chiave alle città nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso politiche locali mirate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

29

In questa ipotesi la spesa sarebbe inferiore a 1.000 miliardi di dollari/anno (rif.to: la spesa mondiale per armamenti è pari a 1.822 miliardi di dollari/anno) 30

https://energia.regione.emilia-romagna.it/piani-programmi-progetti/politiche-europee/patto-dei-sindaci-2/patto-dei-sindaci

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attraverso la riduzione del consumo finale di energia nei settori in cui

Dal 1° novembre 2015 il “Patto dei Sin cui i firmatari si impegnano ad unire la strategia di mitigazione in campo di energia sostenibile a quella per l'adattamento ai cambiamenti climatici: il P

12.1.1. Il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile

Il Comune di Savignano sul Panaro, nel 2012, ha aderito al Castelli alla predisposizione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile

Il Piano, approvato dal Consiglio comunale di Savignano e dal Consiglio dell’Unione Terre di Castelli nell’anno 2014, ha individuato un raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO

• informazione, comunicazione e diffusione di una nuova cultura più sostenibilenell’incontro con i cittadini al fine di diffondere una cultura più attenta agli utilizzi finali di energia(azione 16);

• adattamento climatico e forestazione urbanamigliorare la resilienza del territorio al cambiamento climat

12.1.2. Il nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l’E

L’Unione Terre di Castelli, nel 2019, ha aderito al nuovo contribuire al raggiungimento degli obiettivi fi

• ridurre le emissioni di CO2 sul proprio territorio di almeno il 40%, mediante una migliore efficienza energetica ed un maggiore impiego di fonti rinnovabili;

• accrescere la propria resilienza, adattandosi agli

12.2. Piani Clima Territoriali31

Dal 2011 sul territorio regionale ha preso avvio l’iniziativa Romagna

attuazione dei propri dal quadro conoscitivo all’attuazione fino alla rendicontazione delle azioni

la quale sono state redatte schede metodologiche per la contabilizzazione delle riduzioni di emissioni della

CO2 (espresse in tonnellate di COl’implementazione del Piano Clima.

31

https://ambiente.regione.emiliavari/documenti_vecchia_versione/piani

Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

19

L’iniziativa è su base volontaria e le città che vi aderiscono si impegnano al obiettivi fissati nel Pacchetto Clima Energia

conosciuto con la sigla 20-20-di gas serra del 20%, aumentare del 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, migliorare l'efficienza energetica del 20% entro il 2020).

Al fine di tradurre l'impegno politico in misure e progetti concreti, i firmatari del Papresentare un Piano d'Azione per l’Energia S

(PAES) in cui sono delineate le azioni principali che

essi intendono avviare per ridurre le emissioni di attraverso la riduzione del consumo finale di energia nei settori in cui gli essi possono incidere.

Patto dei Sindaci” si evolve divenendo il “Patto dei Sindaci per il Clima e l'Ein cui i firmatari si impegnano ad unire la strategia di mitigazione in campo di energia sostenibile a quella

l'adattamento ai cambiamenti climatici: il PAES diventa PAESC.

Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) - Unione Terre di Castelli

Il Comune di Savignano sul Panaro, nel 2012, ha aderito al Patto del Sindaci e delegato l’Unione Terre di Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES).

iano, approvato dal Consiglio comunale di Savignano e dal Consiglio dell’Unione Terre di Castelli un set di azioni che l’Amministrazione intende portare avanti al fine di

raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2 tra le quali figurano:

nformazione, comunicazione e diffusione di una nuova cultura più sostenibilecittadini al fine di diffondere una cultura più attenta agli utilizzi finali di energia

dattamento climatico e forestazione urbana: l’azione prevede interventi di piantumazione per migliorare la resilienza del territorio al cambiamento climatico (azione 18).

Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia - Unione Terre di Castelli

L’Unione Terre di Castelli, nel 2019, ha aderito al nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia

contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’UE per il 2030, impegnandosi a:

sul proprio territorio di almeno il 40%, mediante una migliore efficienza energetica ed un maggiore impiego di fonti rinnovabili; accrescere la propria resilienza, adattandosi agli effetti del cambiamento climatico.

Dal 2011 sul territorio regionale ha preso avvio l’iniziativa Romagna che vede Province e Comuni capoluogo impegnati nella costrattuazione dei propri Piani Clima Territoriali, attraverso un percorso, condiviso, dal quadro conoscitivo all’attuazione fino alla rendicontazione delle azioni

sono state redatte schede metodologiche per la contabilizzazione delle riduzioni di emissioni della

CO2 equivalenti) derivanti dalle azioni di mitigazione attivate per

https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/cambiamentivari/documenti_vecchia_versione/piani-clima

Chico... donare un futuro alla Terra

su base volontaria e le città che vi l raggiungimento degli

Pacchetto Clima Energia, -20 (ridurre le emissioni

del 20%, aumentare del 20% la quota di da fonti rinnovabili, migliorare

l'efficienza energetica del 20% entro il 2020).

Al fine di tradurre l'impegno politico in misure e del Patto si impegnano a

Piano d'Azione per l’Energia Sostenibile ) in cui sono delineate le azioni principali che

essi intendono avviare per ridurre le emissioni di CO2 possono incidere.

Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia”, in cui i firmatari si impegnano ad unire la strategia di mitigazione in campo di energia sostenibile a quella

e delegato l’Unione Terre di

iano, approvato dal Consiglio comunale di Savignano e dal Consiglio dell’Unione Terre di Castelli di azioni che l’Amministrazione intende portare avanti al fine di

nformazione, comunicazione e diffusione di una nuova cultura più sostenibile: l’azione consiste cittadini al fine di diffondere una cultura più attenta agli utilizzi finali di energia

l’azione prevede interventi di piantumazione per

Sindaci per il Clima e l’Energia al fine di ssati dall’UE per il 2030, impegnandosi a:

sul proprio territorio di almeno il 40%, mediante una migliore efficienza

effetti del cambiamento climatico.

Dal 2011 sul territorio regionale ha preso avvio l’iniziativa Piani Clima in Emilia-

che vede Province e Comuni capoluogo impegnati nella costruzione e , attraverso un percorso, condiviso,

dal quadro conoscitivo all’attuazione fino alla rendicontazione delle azioni, per sono state redatte schede metodologiche per la contabilizzazione delle riduzioni di emissioni della

equivalenti) derivanti dalle azioni di mitigazione attivate per

romagna.it/it/cambiamenti-climatici/materiali-

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In allegato si riportano le schede relative ad azioni di n. 25) ed Interventi di gestione forestale finalizzati ad un incremento dell’assorbimento

Documenti allegati:

• Allegato 7 - Piani Clima - Schede metodologiche

12.3. Programma di Sviluppo Rurale 2014

climatici intende promuovere la forestazione ambientale finalizzata all’attraverso le operazioni:

• 1.1.01 - Sostegno alla formazione professionale ed acquisizione di competenze• 2.1.01 - Servizi di consulenza• 8.1.01 - Imboschimenti permanenti in terreni agricoli e non agricoli di pianura e collina• 8.1.02 - Arboricoltura da legno consociata • 16.8.01 - Elaborazione di Piani di gestione • 16.1.01 - Gruppi operativi del PEI per la pr

13. Il Paesaggio33

Paesaggio: parte di territorio che si abbraccia con lo sguardo da un punto determinato. Il termine è usato in particolare con riferimento a panorami caratteristici per le loronaturali, o a località di interesse storico e artistico, ma anche, più in generale, a tutto il complesso dei beni naturali che sono parte fondamentale dell’ambiente ecologico da diconservare.

13.1. L’articolo 9 della Costituzione della Repubblica Ita

La lungimiranza dei Costituenti, nell’immediato dopoguerra, quando pressante era la necessità di soddisfare i bisogni primari della sopravvivenza, è resa tangibile dall’avere definito, tra i “principi fondamentali” della nostra Costituzione Repubblicana, che: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

La norma è una delle più importanti della nostra Costituzione: pone l’esigenza della tutdal passato, destinati alla fruizione responsabile da parte di tutti, nella prospettiva di consegnarli, preservati o ancor meglio arricchiti, alle generazioni future che, giustamente e fortemente, reclameranno il diritto a fruirne.

32

http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr33

http://www.treccani.it/enciclopedia/paesaggio/

Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

20

si riportano le schede relative ad azioni di Forestazione su aree e piantumazione di alberi

erventi di gestione forestale finalizzati ad un incremento dell’assorbimento

Schede metodologiche di contabilizzazione delle emissioni evitate

urale 2014÷202032

Il Programma di Sviluppo Rurale (Pdi governo dello sviluppo del sistema agroalimentare dell'Emilia-Romagna.

Il Programma investe su conoscenza e innovazionestimola la competitività del settore agroindustriale,

garantisce la gestione sostenibile difavorisce un equilibrato sviluppo del tcomunità locali.

La Regione per mitigare gli effetti dei mutamenti intende promuovere la forestazione ambientale finalizzata all’aumento del sequestro del carbonio

Sostegno alla formazione professionale ed acquisizione di competenzeServizi di consulenza Imboschimenti permanenti in terreni agricoli e non agricoli di pianura e collinaArboricoltura da legno consociata - ecocompatibile

Elaborazione di Piani di gestione forestale Gruppi operativi del PEI per la produttività e la sostenibilità dell'agricoltura

arte di territorio che si abbraccia con lo sguardo da un punto determinato. Il termine è usato in particolare con riferimento a panorami caratteristici per le loro bellezze

, o a località di interesse storico e artistico, ma anche, più in generale, a tutto il complesso dei beni naturali che sono parte fondamentale dell’ambiente ecologico da difendere e

L’articolo 9 della Costituzione della Repubblica Italiana

La lungimiranza dei Costituenti, nell’immediato dopoguerra, quando pressante era la necessità di soddisfare i bisogni primari della sopravvivenza, è resa tangibile dall’avere definito, tra i “principi fondamentali” della nostra Costituzione

ana, che: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

La norma è una delle più importanti della nostra Costituzione: pone l’esigenza della tutdal passato, destinati alla fruizione responsabile da parte di tutti, nella prospettiva di consegnarli, preservati o ancor meglio arricchiti, alle generazioni future che, giustamente e fortemente, reclameranno il diritto a

romagna.it/psr-2014-2020 http://www.treccani.it/enciclopedia/paesaggio/

“La bellezza del panorama e del paesaggio

urbano, lo stile degli edifici e la qualità

delle aree pubbliche che costituiscono gli

aspetti essenziali della vita quotidiana,

hanno un’importanza rilevante per l

qualità della vita di tutti.”

“Il territorio sarà l’eredità dei nostri

bambini e dei nostri ragazzi, il capitale

naturale su cui potranno contare nel

futuro, quello da cui trarranno benessere e

prosperità.”

Chico... donare un futuro alla Terra

Forestazione su aree e piantumazione di alberi (Scheda erventi di gestione forestale finalizzati ad un incremento dell’assorbimento (Scheda n. 26).

contabilizzazione delle emissioni evitate.

urale (PSR) è lo strumento di governo dello sviluppo del sistema agroalimentare

conoscenza e innovazione, del settore agroindustriale,

garantisce la gestione sostenibile di ambiente e clima, sviluppo del territorio e delle

er mitigare gli effetti dei mutamenti aumento del sequestro del carbonio

Sostegno alla formazione professionale ed acquisizione di competenze

Imboschimenti permanenti in terreni agricoli e non agricoli di pianura e collina

oduttività e la sostenibilità dell'agricoltura

cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

La norma è una delle più importanti della nostra Costituzione: pone l’esigenza della tutela di beni, ereditati dal passato, destinati alla fruizione responsabile da parte di tutti, nella prospettiva di consegnarli, preservati o ancor meglio arricchiti, alle generazioni future che, giustamente e fortemente, reclameranno il diritto a

bellezza del panorama e del paesaggio

urbano, lo stile degli edifici e la qualità

delle aree pubbliche che costituiscono gli

aspetti essenziali della vita quotidiana,

hanno un’importanza rilevante per la

qualità della vita di tutti.”

territorio sarà l’eredità dei nostri

bambini e dei nostri ragazzi, il capitale

naturale su cui potranno contare nel

futuro, quello da cui trarranno benessere e

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Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

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13.2. La Convenzione Europea del Paesaggio34

35

36

La Convenzione Europea del Paesaggio, trattato internazionale dell’ottobre 2000, nel promuovere la protezione, la gestione e la pianificazione dei paesaggi europei, riconosce in ugual misura i paesaggi che possono essere considerati come eccezionali, i paesaggi del quotidiano ed i paesaggi degradati.

La Convenzione mira a far recepire alle amministrazioni locali, nazionali e internazionali, provvedimenti, atti e politiche che sostengano il paesaggio con operazioni di salvaguardia, gestione e pianificazione del paesaggio, così da migliorare la qualità della vita delle popolazioni e rafforzare il rapporto dei cittadini con i loro territori, le loro città, i loro paesaggi.

13.3. Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio37

L’Osservatorio, in attuazione dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio, si pone l’obiettivo di favorire la diffusione della cultura del Paesaggio e promuoverne la qualità, con azioni finalizzate ad orientare le politiche regionali di tutela e valorizzazione del Paesaggio stesso.

Per svolgere questo compito l’Osservatorio realizza attività finalizzate all’accrescimento della consapevolezza del significato e del valore del Paesaggio, alla promozione della cultura del Paesaggio e alla sensibilizzazione della sua fondamentale importanza nella vita di ognuno.

L’Osservatorio si occupa non solo dei Paesaggi eccezionali, ma soprattutto di quelli quotidiani, dei Paesaggi degradati, delle aree naturali, rurali, urbane e periurbane, in maniera multidisciplinare, promuovendo l'integrazione dei differenti approcci di osservazione del territorio.

14. Dieci motivi per piantare un albero38

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40

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45

Gli effetti positivi della presenza degli alberi sono molteplici, spesso interconnessi tra loro. Proviamo a elencarne i principali.

• Gli alberi producono ossigeno: Le piante rappresentano il migliore organismo capace di limitare l’aumento della CO2. Attraverso il processo della fotosintesi un albero trasforma l’acqua e l’anidride carbonica in ossigeno, utilizzando l’energia proveniente dai raggi solari.

• Gli alberi puliscono l’aria: Una pianta, ad esempio un “Olmo comune”, di 10 anni al momento dell’impianto, ha un’ottima capacità di mitigazione ambientale: alta (2,8 tonnellate/20 anni) capacità di accumulare CO2 atmosferica nella biomassa; alta capacità di assorbire gli inquinanti gassosi (NOx), medio potenziale di cattura delle polveri sottili (PM 10)46.

34

http://www.sinanet.isprambiente.it/gelso/tematiche/buone-pratiche-per-il-paesaggio/convenzione-europea-del-paesaggio 35

http://www.convenzioneeuropeapaesaggio.beniculturali.it/uploads/2010_10_12_11_22_02.pdf 36

http://www.convenzioneeuropeapaesaggio.beniculturali.it/index.php?id=1&lang=it 37

https://territorio.regione.emilia-romagna.it/osservatorio-qualita-paesaggio/oss_pae 38

https://www.campagnamica.it/2018/03/21/dieci-motivi-piantare-un-albero/ 39

http://www.lipu.it/articoli-natura/37-uccelli-e-animali-selvativi/1046-perche-gli-alberi-fanno-bene-alla-natura-e-anche-a-noi 40

https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/importanza-ombra-alberi/ 41

http://www.ilcambiamento.it/articoli/foreste-in-citta-si-grazie 42

http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2019/07/18/le-citta-isole-di-calore-troppo-asfalto-e-pochi-alberi_cb7a9246-ee11-4e7d-b4a5-79ba765febb0.html 43

https://www.peopleforplanet.it/piantare-alberi-per-la-salute-di-tutti-persone-e-pianeta/ 44

https://www.infobuildenergia.it/approfondimenti/forestazione-urbana-citta-sostenibili-vivibili-bosco-verticale-388.html 45

https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/lets-talk-forest-forestazione-urbana 46

Ricerca effettuata dall’istituto di Biometeorologia (IBIMET) del CNR di Bologna

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Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

22

• Gli alberi puliscono l’acqua: Le chiome ed i fusti rallentano il flusso dell’acqua e la fanno filtrare delicatamente attraverso il suolo approvvigionando le falde freatiche.

• Gli alberi sono alleati del clima: Grazie alla loro funzione di “depuratore naturale dell’aria”, gli alberi aiutano a mitigare l’effetto serra assorbendo l’anidride carbonica e le altre emissioni di origine antropica che contribuiscono a modificare il clima. Inoltre attraverso il processo di evaporazione, un albero può traspirare fino a 400 litri di acqua e ciò si traduce in un raffreddamento equivalente a circa 20 condizionatori d’aria casalinghi. Grazie all’ombra e al fenomeno di evapotraspirazione gli alberi possono arrivare a ridurre le temperature estive da 2 a 9°C. Inoltre, le aree boscate durante il giorno si riscaldano più lentamente rispetto alle aree urbane ed il calore assorbito dal terreno viene rilasciato più lentamente.

• Gli alberi sono alleati del suolo: La presenza di alberi è la più efficace opera di protezione del suolo e di riduzione del rischio idraulico. Le radici consolidano il terreno, impedendo frane ed erosioni mentre le chiome trattengono la pioggia e ne riducono la forza, aumentando il tempo che le acque impiegano per giungere al corso d’acqua recettore.

• Gli alberi aumentano la biodiversità: Sugli alberi, nelle chiome e nelle cortecce vivono innumerevoli animali, tutto un mondo che va protetto e salvaguardato.

• Gli alberi proteggono dai rumori: Alberi e piante sono barriere fonoassorbenti naturali: fasce di vegetazione poste lungo le strade possono ridurre i rumori del 70÷80%.

• Gli alberi sostengono l’economia: Dal bosco si raccoglie il legno, materia prima rinnovabile, impiegata sia in cicli produttivi, sia per la produzione di energia.

• Gli alberi contribuiscono al benessere psico-fisico dell’uomo: Il bosco è un ambiente importante per il benessere fisico e psichico delle persone: la purezza dell’aria e i profumi, la suggestione degli ambienti e dei panorami, il contatto con la flora e la fauna selvatica, la lontananza dai rumori meccanici e la quiete dei suoni naturali, la presenza di luoghi in cui misurare la propria capacità di resistenza fisica sono tutte qualità rigeneratrici largamente profuse dal bosco.

• Gli alberi sono la nostra memoria storica: Gli alberi sono veri e propri monumenti della natura e costituiscono un patrimonio di inestimabile valore, da conoscere e tutelare. Una volta piantato, un albero con tutta probabilità sopravvivrà a noi ed ai nostri figli, rappresentando così un autentico lascito per l’intera comunità.

15. “Il sogno di Chico… ”

La Cooperativa di Comunità “Savignano 2030”, facendo propri gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, attraverso la strategia locale “Il sogno di Chico… “, intende contribuire al contrasto ai cambiamenti climatici mediante la piantumazione di essenze arboree preposte all’assorbimento di anidride carbonica atmosferica.

Il progetto trae spunti da numerose altre iniziative promosse, quali azioni di resilienza ed adattamento, in collaborazione tra amministrazioni locali, istituzioni, scuole, aziende, associazioni di categoria e del volontariato, singoli cittadini.47

48

49

47 http://lifegaia.eu/Il-Progetto-Gaia 48 https://www.reteclima.it/ 49 https://www.azzeroco2.it/

Purtroppo sempre ci si dimentica

dell’importanza che hanno le grandi

foreste nel rigenerare l’aria che

respiriamo, nel combattere l’eccesso di

anidride carbonica, nel rendere il clima più

fresco d’estate, nell’impedire lo

smottamento dei terreni, nell’offrire rifugio

a migliaia di specie animali, che proprio in

conseguenza dei disboscamenti selvaggi,

dell’avanzare del cemento e dell’asfalto,

vedono ridursi continuamente i loro

habitat e finiscono per estinguersi”.

Margherita Hack, “Quaderni di bioetica”

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Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

23

L’iniziativa non intende essere un fatto episodico ma attività duratura al fine di assicurare il necessario, continuo, accrescimento nel tempo del patrimonio arboreo e la cura manutentiva delle essenze man mano poste a dimora.

La scelta delle essenze sarà orientata verso esemplari caratterizzati da ottima (o almeno buona) capacità di mitigazione ambientale espressa nei seguenti termini:

sequestro totale di CO2, per pianta, in 20 anni di impianto (tonnellate)

assorbimento di inquinanti gassosi

cattura di polveri capacità di mitigazione

1,7÷3,8 alto/medio alto/medio buona/ottima

Ulteriori benefici della piantumazioni saranno dati da:

• il miglioramento della qualità dell’aria conseguente all’assorbimento di inquinanti ed alla cattura di polveri;

• il miglioramento del Paesaggio, la creazione di un habitat favorevole alla fauna selvatica, la mitigazione degli effetti del vento e del dilavamento della pioggia, una migliore tenuta del terreno, impedendo o riducendo l’azione delle frane.

15.1. La prima individuazione dei luoghi di piantumazione

In funzione delle finalità dell’iniziativa, sono individuate le prime aree ove procedere alla piantumazione:

Località Via/e Luogo di piantumazione Finalità

Mulino Che Guevara Monticelli

aree pertinenza stradale, aree private adiacenti

miglioramento del Paesaggio miglioramento qualità dell’aria assorbimento CO2

Castello Puglie aree pertinenza stradale, aree private adiacenti

miglioramento del Paesaggio miglioramento qualità dell’aria assorbimento CO2

Formica Rio d’Orzo area privata “Fattoria Germoglio” assorbimento CO2

miglioramento qualità dell’aria miglioramento del Paesaggio

Documento allegato:

• Allegato 8 - Rappresentazione grafica luoghi di prima piantumazione.

15.2. Partnership scientifica

L’accordo di collaborazione stabilito con l’Associazione di Promozione Sociale Amici dei Parchi di

Monteveglio e dell’Emilia, consente un approccio qualificato nella scelta di piantumazione delle essenze maggiormente idonee alle caratteristiche dei luoghi, pedologiche dei terreni, alle condizioni climatiche, di esposizione solare, di altitudine e, onde evitare la vanificazione del lavoro eseguito, di approvvigionamento idrico.

15.2.1. Tipologia essenze e quantitativi di prima piantumazione

Date le caratteristiche dei luoghi di piantumazione, la scelta sarà tra le specie seguenti, ritenute le più idonee all’impianto:

• Acer campestre • Alnus glutinosa • Carpinus betulus • Corylus avellana • Fraxinus oxycarpa e F. ornus • Juglans regia • Morus alba e M. nigra

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Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

24

• Prunus avium • Quercus robur e Q. pubescens

In merito al quantitativo di essenze da prevedere, va tenuto conto che, pur prestando le migliori cure nella realizzazione dell’impianto e nel suo mantenimento, è prevedibile una perdita in termini di soggetti impiantati intorno al 5-10%; considerata tale necessità di eventuale sostituzioni e integrazioni, la previsione è di un fabbisogno di circa 200 essenze.

15.3. Capacità di mitigazione ambientale dell’iniziativa

Anche limitate iniziative come quella illustrata, hanno capacità di mitigazione ambientale espressa in termini di sequestro di CO2, assorbimento di inquinanti gassosi e cattura di polveri, capacità definite in base ai dati riportati nel documento, in allegato, frutto di ricerca effettuata dall’istituto di Biometeorologia (IBIMET) del CNR di Bologna.

Documento allegato:

• Allegato 9 - Schede capacità di mitigazione ambientale essenze

15.4. L’approvvigionamento dai vivai forestali della Regione Emilia Romagna50

La Regione concede gratuitamente, agli Enti pubblici che ne fanno richiesta, giovani piante per realizzare interventi con finalità di miglioramento ambientale all'interno del territorio regionale.

La richiesta di piantine prodotte nei vivai forestali regionali, relativa all’annata silvana 2019/2020, dovrà avvenire entro il 20 settembre tramite posta elettronica certificata all’indirizzo [email protected].

I cittadini possono richiedere le piantine al Comuni all'interno dei cui territori di competenza intendono metterle a dimora.

Il Comune, a seguito di propria esclusiva valutazione, ha facoltà di accettare le domande e di concedere in seguito le piantine ad esso assegnate dalla Regione per l'attuazione di interventi di iniziativa privata.

Documenti allegati:

• Allegato 10 - Deliberazione della Giunta Regionale n. 391 del 27-03-2008; • Allegato 11 - Avviso agli Enti pubblici relativo alla richiesta delle piantine forestali; • Allegato 12 - Modulo per la richiesta delle piantine forestali.

15.5. Un albero per ogni neonato51

Il Comune di Savignano sul Panaro, avente un numero di abitanti al disotto delle 10.000 unità, non è destinatario dell’obbligo di legge52 che impone ai Comuni, con popolazione superiore a 15.000 abitanti, a provvedere, entro sei mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente e di ciascun minore adottato, a porre a dimora un albero nel territorio comunale.

Nonostante ciò, considerato il rilevante significato del messagio sotteso a tale disposizione di legge, è, ancor più oggi, utile che ad essa adempiano anche realtà territoriali di minori dimensioni.

La piantumazione prevista di circa 200 essenze è più che coerente con il dato del numero annuo di nascite nel nostro Comune, pari a circa 70 unità/anno (dato medio nel triennio).

50

http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/foreste/gestione-forestale/boschi-da-seme-e-vivai/vivai-forestali 51

https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/foreste/le-foreste-dellemilia-romagna/un-albero-per-ogni-neonato 52

L. 29 gennaio 1992, n. 113 - Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato.

Page 25: Savignano 2030 sogno di...Savignano 2030 - Società Cooperativa di Comunità Sede legale: Via Castello, 24 | Sede operativa: Via Monticelli, 1090 | 41056 Savignano sul Panaro (Mo)

Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

25

15.6. Proposta di collaborazione

Lo sviluppo dell’iniziativa avviene attraverso una Proposta di collaborazione all’Amministrazione comunale, da parte della Società Cooperativa di Comunità Savignano 2030, costituitasi nel luglio 2019.

Dallo Statuto della Cooperativa:

La Cooperativa esprime il proprio impegno nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030

dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile, ispirando la propria azione al modello sociale, economico e

culturale dell’Economia Solidale, improntato a principi di eticità e giustizia, di equità e coesione

sociale, di solidarietà e centralità della persona, di tutela del patrimonio naturale e legame con il

territorio.

La Cooperativa, attraverso la valorizzazione delle competenze della popolazione residente, delle

tradizioni culturali e delle risorse territoriali, persegue lo scopo di soddisfare i bisogni della Comunità

locale, al fine di migliorarne la qualità, sociale ed economica, della vita, attraverso lo sviluppo di

attività economiche eco-sostenibili finalizzate:

a) alla produzione di beni e servizi;

b) alla creazione di offerte di lavoro;

c) al recupero, mantenimento e gestione di aspetti e tipicità della tradizione locale, di beni

ambientali, artistici e monumentali;

d) alla condivisione dei valori comuni del territorio.

L’iniziativa è sostenuta da:

Confcooperative Modena

Associazione di imprese cooperative

Rotary Club

Vignola - Castelfranco Emilia - Bazzano

Associazione di imprenditori e professionisti

Charly’s Taekwondo Foundation

Attività benefica a favore di minori in Ghana, Repubblica Democratica del Congo, Sierra Leone

La possibilità di avanzare Proposta di collaborazione è data dall’approvazione, da parte dell’Amministrazione comunale, del Regolamento sulla collaborazione tra Amministrazione comunale e

Cittadini in materia di cura, gestione e sviluppo dei beni comuni urbani.53

La Proposta avrà, di massima, i seguenti contenuti:

• ambito tematico: beni materiali; • tipologia di intervento: impianto e manutenzione di essenze; • idea progettuale: messa a dimora di circa 200 essenze, in aree di pertinenza stradale ed in aree

private adiacenti, area privata;

53

Deliberazione di Consiglio comunale n. 26 del 29/09/2017

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• obiettivi che si intendonomiglioramento del Paesaggio

• durata del progetto: 1 anno, con possibilità di rinnovo;• indicazione dei soggetti attivamente coinvolti nella realizzazione

singoli cittadini; • impegni del Proponente:

- piantumare, anche con la collaborazione di volontari ed Associazioni del territorio,piante da vivaio forestale

- valutare l’opportunità, da frutto;

- concordare con gli uffici competenti, modalità e tempi di - provvedere, su tutte le piante messe a dimora, con irrigazioni e concimazioni;- mantenere un puntuale censimento di tutti gli esemplari arborei - coinvolgere nell’iniziativa gli alunni dell’Istituto Comprensivo interessati al- promuovere, in piena trasparenza,

imprese, associazioni di categoria, istituzioni• impegni dell’Amministrazione comunale:

- richiedere le essenze al vivaio forestale regionale;- assistere il Proponente nello svolgimento delle attività

tecnico, in particolare nell’interlocuzione con le Proprietà pri- utilizzare i mezzi di informazione dell’Amministrazione comunale per la promozione e la

pubblicizzazione dell’attività dei Proponenti;- individuare forme di riconoscimento pubblico dell’impegno e dell’attività svolta da

Proponente; - rimborsare i costi relativi alle polizze assicurative

16. Alcuni importanti progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici

Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

26

vi che si intendono raggiungere: assorbimento CO2, miglioramento qualità dell’ariamiglioramento del Paesaggio;

: 1 anno, con possibilità di rinnovo; indicazione dei soggetti attivamente coinvolti nella realizzazione: soci della Cooperativa, volontari,

, anche con la collaborazione di volontari ed Associazioni del territorio,forestale regionale;

o meno, di integrare tale disponibilità con ulteriori e

concordare con gli uffici competenti, modalità e tempi di messa a dimora;provvedere, su tutte le piante messe a dimora, con irrigazioni e concimazioni;

puntuale censimento di tutti gli esemplari arborei messi a dcoinvolgere nell’iniziativa gli alunni dell’Istituto Comprensivo interessati alpromuovere, in piena trasparenza, il sostegno e la sponsorizzazione dell’iniziativa da parte di imprese, associazioni di categoria, istituzioni, singoli cittadini;

impegni dell’Amministrazione comunale: richiedere le essenze al vivaio forestale regionale; assistere il Proponente nello svolgimento delle attività, garantendotecnico, in particolare nell’interlocuzione con le Proprietà private; utilizzare i mezzi di informazione dell’Amministrazione comunale per la promozione e la pubblicizzazione dell’attività dei Proponenti; individuare forme di riconoscimento pubblico dell’impegno e dell’attività svolta da

relativi alle polizze assicurative.

Alcuni importanti progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici

Un albero per ogni socio

Nel 2018, il Rotary International ha inviato ogni Rotary Club a fare la

differenza a piantando un albero per ogni socio

l’augurio che il risultato di tale sforzo vada ben oltre il beneficio

ambientale apportato da quei 1,2 milioni di nuovi alberi”, ritenendo che

il risultato maggiore sarà il fatto che il Rotary riconosce la nostra

responsabilità non solo nei confronti delle persone del nostro Pianeta,

ma anche per il Pianeta stesso”.

Sottoprogramma LIFE 2019 “Azione per il clima”, settore prioritario

“Mitigazione dei cambiamenti climatici”

Nel settembre 2019, la Cooperativa di Comunità “Savignano 2

espresso supporto a Legambiente Onlus nella partecipazione al band con

l’ambizioso progetto denominato “LIFE Terra”, per la mitigazione dei

cambiamenti climatici attraverso la piantumazione di 500 milioni di

alberi in Europa e, successivamente, di 10 miliardi di alberi in tutto il

mondo.

Chico... donare un futuro alla Terra

miglioramento qualità dell’aria,

soci della Cooperativa, volontari,

, anche con la collaborazione di volontari ed Associazioni del territorio, circa 200

con ulteriori essenze arbustive o

messa a dimora; provvedere, su tutte le piante messe a dimora, con irrigazioni e concimazioni;

messi a dimora; coinvolgere nell’iniziativa gli alunni dell’Istituto Comprensivo interessati all’iniziativa;

la sponsorizzazione dell’iniziativa da parte di

garantendo il necessario supporto

utilizzare i mezzi di informazione dell’Amministrazione comunale per la promozione e la

individuare forme di riconoscimento pubblico dell’impegno e dell’attività svolta da

Un albero per ogni socio

Nel 2018, il Rotary International ha inviato ogni Rotary Club a fare la

differenza a piantando un albero per ogni socio del suo effettivo, con

l’augurio che il risultato di tale sforzo vada ben oltre il beneficio

ambientale apportato da quei 1,2 milioni di nuovi alberi”, ritenendo che

il risultato maggiore sarà il fatto che il Rotary riconosce la nostra

olo nei confronti delle persone del nostro Pianeta,

ma anche per il Pianeta stesso”.

Sottoprogramma LIFE 2019 “Azione per il clima”, settore prioritario

“Mitigazione dei cambiamenti climatici”

Nel settembre 2019, la Cooperativa di Comunità “Savignano 2030” ha

espresso supporto a Legambiente Onlus nella partecipazione al band con

l’ambizioso progetto denominato “LIFE Terra”, per la mitigazione dei

cambiamenti climatici attraverso la piantumazione di 500 milioni di

10 miliardi di alberi in tutto il

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Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

27

17. Conclusione

Dopo aver scartato in atmosfera migliaia di miliardi di tonnellate di rifiuti gassosi, la Natura ci presenta il

conto: il cambiamento climatico, verso cui non possiamo sottrarci dal tentare di ripristinare l’equilibrio che abbiamo fatto venir meno.

Ognuno di noi deve fare, in fretta, la propria parte, perchè, come ci ricordano i ragazzi di Fridays for Future, il collasso della nostra società e dei nostri ecosistemi sono all'orizzonte ed il tempo sta per scadere.

Ci proponiamo di fare la nostra parte attraverso una strategia locale improntata sulla capacità delle essenze arboree di apportare benefici non solo in termini di contrasto ai cambiamenti climatici, ma anche di miglioramento della qualità dell’aria e del Paesaggio, di positive ricadute di carattere sociale e relazionale.

Osservando e comprendendo quanto avviene, naturalmente, intorno a noi, potremo vivere in un mondo senza “scarti”, quindi donare un futuro alla Terra, questo è “Il sogno di Chico… “.

Documenti allegati

• Allegato 1 - Comunicato stampa sintesi per decisori politici; • Allegato 2 - Domande e risposte; • Allegato 3 - Grafica; • Allegato 4 - Gli accordi volontari per la compensazione della CO2; • Allegato 5 - PAIR2020 - Relazione generale di Piano; • Allegato 6 - Attenti al meteo; • Allegato 7 - Piani Clima - Schede metodologiche di contabilizzazione delle emissioni evitate; • Allegato 8 - Rappresentazione grafica luoghi di prima piantumazione; • Allegato 9 - Schede caratteristiche essenze; • Allegato 10 - Deliberazione della Giunta Regionale n. 391 del 27-03-2008; • Allegato 11 - Avviso agli Enti pubblici relativo alla richiesta delle piantine forestali; • Allegato 12 - Modulo per la richiesta delle piantine forestali.

“All'inizio pensai che stavo combattendo per salvare gli alberi della gomma, poi

ho pensato che stavo combattendo per salvare la foresta pluviale dell'Amazzonia.

Ora capisco che sto lottando per l'umanità.”

(Chico Mendes)

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Il sogno di Chico... donare un futuro alla Terra

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“C’è qualcuno seduto all’ombra oggi perché qualcun altro ha piantato

un albero molto tempo fa.”

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