SANT’ANTONIO SESTRI LEVANTE · 24 domenica – Termine ultimo per la consegna dei presepi dei...

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SESTRI LEVANTE NUMERO 12 PROPOSTA PER LA PARTECIPAZIONE E L’INFORMAZIONE DICEMBRE 2017 SANT’ANTONIO Ora il mensile “La Parrocchia” è anche on-line http://www.santantoniosestri.it RICORDA in DICEMBRE - Avvento, vangelo di Marco: regno di Dio, umanità di Gesù, potenza, sofferenza ... 1 Primo venerdì del mese – Comunione agli ammalati 6 mercoledì – Festa di San Nicolò, patrono della città – ore 17,30 celebrazione della santa Messa nella chiesa a lui dedi- cata nell’Isola 8 venerdì – Solennità della Immacolata Concezione – l’orario delle messe è festivo - Festa del convento dei Cappuccini 16 venerdì - inizio della novena di Natale 17 domenica - ore10 - benedizione statuine di Gesù bambino da collocare nel presepe nelle case delle nostre famiglie 23 sabato dalle 15 alle 16,30 - nel Circolo ACLI auguri di Natale con i bambini del catechismo - tombolata 23 sabato - giornata dedicata al sacramento della Riconciliazione 24 domenica – Termine ultimo per la consegna dei presepi dei bambini del catechismo 24 domenica – Vigilia di Natale 25 lunedì – Natale – l’orario delle messe è festivo 31 domenica – dopo la conclusione della messa vespertina, canto del “Te Deum” 1 lunedì – Solennità di Maria madre di Dio – l’orario delle messe è festivo La parrocchia sostiene l’iniziativa “La luce di un gesto” con la raccolta della note e del giorno di Natale Dalle Catechesi di Papa Francesco -- la Messa è il memoriale del Mistero pasquale di Cristo Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Proseguendo con le Catechesi sulla Messa, possiamo do- mandarci: che cos’è essenzialmente la Messa? La Messa è il memoriale del Mistero pasquale di Cristo. Essa ci rende partecipi della sua vittoria sul peccato e la morte, e dà signifi- cato pieno alla nostra vita. Per questo, per comprendere il valore della Messa dobbiamo innanzitutto capire allora il significato biblico del “memoriale”. Esso «non è soltanto il ricordo degli avvenimenti del passa- to, ma li rende in certo modo presenti e attuali. Proprio così Israele intende la sua liberazione dall’Egitto: ogni volta che viene celebrata la Pasqua, gli avvenimenti dell’Esodo sono resi presenti alla memoria dei credenti affinché conformino ad essi la propria vita». Gesù Cristo, con la sua passione, morte, risurrezione e ascensione al cielo ha portato a compimento la Pasqua. E la Messa è il memoriale della sua Pasqua, del suo “esodo”, che ha compiuto per noi, per farci uscire dalla schiavitù e intro- durci nella terra promessa della vita eterna. Non è soltanto un ricordo, no, è di più: è fare presente quello che è accaduto venti secoli fa. L’Eucaristia ci porta sempre al vertice dell’azione di salvezza di Dio: il Signore Gesù, facendosi pane spezzato per noi, ri- versa su di noi tutta la sua misericordia e il suo amore, come ha fatto sulla croce, così da rinnovare il nostro cuore, la no- stra esistenza e il nostro modo di relazionarci con Lui e con i fratelli. Dice il Concilio Vaticano II: «Ogni volta che il sacrificio della croce, col quale Cristo, nostro agnello pasquale, è stato immolato, viene celebrato sull’altare, si effettua l’opera della nostra redenzione». Ogni celebrazione dell’Eucaristia è un raggio di quel sole senza tramonto che è Gesù risorto. Partecipare alla Messa, in parti- colare alla domenica, significa entrare nella vittoria del Risorto, essere illuminati dalla sua luce, riscaldati dal suo calore. Attra- verso la celebrazione eucaristica lo Spirito Santo ci rende par- tecipi della vita divina che è capace di trasfigurare tutto il nostro essere mortale. E nel suo passaggio dalla morte alla vita, dal tempo all’eternità, il Signore Gesù trascina anche noi con Lui a fare Pasqua. Nella Messa si fa Pasqua. Noi, nella Messa, stia- mo con Gesù, morto e risorto e Lui ci trascina avanti, alla vita eterna. Nella Messa ci uniamo a Lui. Anzi, Cristo vive in noi e noi viviamo in Lui. «Sono stato crocifisso con Cristo – dice San Paolo -, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,19-20). Così pensava Paolo. continua in 2^ pagina

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SESTRI LEVANTE

NUMERO 12 PROPOSTA PER LA PARTECIPAZIONE E LINFORMAZIONE DICEMBRE 2017

SANTANTONIOOra il mensile La Parrocchia anche on-line

http://www.santantoniosestri.it

RICORDA in DICEMBRE - Avvento, vangelo di Marco: regno di Dio, umanit di Ges, potenza, sofferenza ...

1 Primo venerd del mese Comunione agli ammalati 6 mercoled Festa di San Nicol, patrono della citt ore 17,30 celebrazione della santa Messa nella chiesa a lui dedi-

cata nellIsola 8 venerd Solennit della Immacolata Concezione lorario delle messe festivo - Festa del convento dei Cappuccini16 venerd - inizio della novena di Natale 17 domenica - ore10 - benedizione statuine di Ges bambino da collocare nel presepe nelle case delle nostre famiglie23 sabato dalle 15 alle 16,30 - nel Circolo ACLI auguri di Natale con i bambini del catechismo - tombolata23 sabato - giornata dedicata al sacramento della Riconciliazione24 domenica Termine ultimo per la consegna dei presepi dei bambini del catechismo24 domenica Vigilia di Natale 25 luned Natale lorario delle messe festivo31 domenica dopo la conclusione della messa vespertina, canto del Te Deum1 luned Solennit di Maria madre di Dio lorario delle messe festivoLa parrocchia sostiene liniziativa La luce di un gesto con la raccolta della note e del giorno di Natale

Dalle Catechesi di Papa Francesco -- la Messa il memoriale del Mistero pasquale di Cristo

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!Proseguendo con le Catechesi sulla Messa, possiamo do-mandarci: che cos essenzialmente la Messa? La Messa il memoriale del Mistero pasquale di Cristo. Essa ci rende partecipi della sua vittoria sul peccato e la morte, e d signifi-cato pieno alla nostra vita.Per questo, per comprendere il valore della Messa dobbiamo innanzitutto capire allora il significato biblico del memoriale. Esso non soltanto il ricordo degli avvenimenti del passa-to, ma li rende in certo modo presenti e attuali. Proprio cos Israele intende la sua liberazione dallEgitto: ogni volta che viene celebrata la Pasqua, gli avvenimenti dellEsodo sono resi presenti alla memoria dei credenti affinch conformino ad essi la propria vita.

Ges Cristo, con la sua passione, morte, risurrezione e ascensione al cielo ha portato a compimento la Pasqua. E la Messa il memoriale della sua Pasqua, del suo esodo, che ha compiuto per noi, per farci uscire dalla schiavit e intro-durci nella terra promessa della vita eterna. Non soltanto un ricordo, no, di pi: fare presente quello che accaduto venti secoli fa.LEucaristia ci porta sempre al vertice dellazione di salvezza di Dio: il Signore Ges, facendosi pane spezzato per noi, ri-versa su di noi tutta la sua misericordia e il suo amore, come ha fatto sulla croce, cos da rinnovare il nostro cuore, la no-stra esistenza e il nostro modo di relazionarci con Lui e con i fratelli. Dice il Concilio Vaticano II: Ogni volta che il sacrificio della croce, col quale Cristo, nostro agnello pasquale, stato immolato, viene celebrato sullaltare, si effettua lopera della nostra redenzione.Ogni celebrazione dellEucaristia un raggio di quel sole senza tramonto che Ges risorto. Partecipare alla Messa, in parti-colare alla domenica, significa entrare nella vittoria del Risorto, essere illuminati dalla sua luce, riscaldati dal suo calore. Attra-verso la celebrazione eucaristica lo Spirito Santo ci rende par-tecipi della vita divina che capace di trasfigurare tutto il nostro essere mortale. E nel suo passaggio dalla morte alla vita, dal tempo alleternit, il Signore Ges trascina anche noi con Lui a fare Pasqua. Nella Messa si fa Pasqua. Noi, nella Messa, stia-mo con Ges, morto e risorto e Lui ci trascina avanti, alla vita eterna. Nella Messa ci uniamo a Lui. Anzi, Cristo vive in noi e noi viviamo in Lui. Sono stato crocifisso con Cristo dice San Paolo -, e non vivo pi io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me (Gal 2,19-20). Cos pensava Paolo. continua in 2^ pagina

DICEMBREla PARROCCHIAla PARROCCHIASESTRI LEVANTES. ANTONIO SESTRI LEVANTES. ANTONIO

Attivit ACLI in DICEMBRE via Sertorio 14 - tel. 0185-487318 - circolo aperto da Lun a Dom 8,30-11,30 -- al pomeriggio 15-18 tutti i giorni, esclusi sabato, domenica e festivi - dal 1 nov 2017 tesseramento per il 2018 - euro 15, come lanno precedente 6 mercoled ore 15,30 Tombola13 mercoled ore 15,30 Grande tombola di Natale e auguri di Natale31 sabato Cenone di capodanno

Festa dei Ministranti domenica 27 novembre 2017 - ore 10,00

Anche Domenica abbiamo festeggiato i nostri ministranti, sono arrivati nove nuovi bambini e tutti n siamo felici. Ringraziamo il buon Ges, di servirlo fedelmente e con tanta gioia nel cuo-re. Un grazie a tutta la Comunit Parrocchiale.

I ragazzi del catechismo hanno voluto festeggiare con i loro amici ministranti; un momento lieto, tutti assieme.

Il suo sangue, infatti, ci libera dalla morte e dalla paura della morte. Ci libera non solo dal dominio della morte fisica, ma dalla morte spirituale che il male, il peccato, che ci prende ogni volta che cadiamo vittime del peccato nostro o altrui. E allora la nostra vita viene inquinata, perde bellezza, perde significato, sfiorisce.Cristo invece ci rid la vita; Cristo la pienezza della vita, e quando ha affrontato la morte la annientata per sempre: Risorgendo distrusse la morte e rinnov la vita (Preghie-ra eucaristica IV). La Pasqua di Cristo la vittoria definitiva sulla morte, perch Lui ha trasformato la sua morte in su-premo atto damore. Mor per amore! E nellEucaristia, Egli vuole comunicarci questo suo amore pasquale, vittorioso. Se lo riceviamo con fede, anche noi possiamo amare veramente Dio e il prossimo, possiamo amare come Lui ha amato noi, dando la vita.Se lamore di Cristo in me, posso donarmi pienamente allaltro, nella certezza interiore che se anche laltro dovesse ferirmi io non morirei; altrimenti dovrei difendermi. I martiri hanno dato la vita proprio per questa certezza della vittoria di Cristo sulla morte. Solo se sperimentiamo questo potere

di Cristo, il potere del suo amore, siamo veramente liberi di donarci senza paura. Questo la Messa: entrare in questa passione, morte, risurrezione, ascensione di Ges; quando andiamo a Messa come se andassimo al calvario, lo stes-so. Ma pensate voi: se noi nel momento della Messa andiamo al calvario pensiamo con immaginazione e sappiamo che quelluomo l Ges. Ma, noi ci permetteremo di chiacchie-rare, di fare fotografie, di fare un po lo spettacolo? No! Per-ch Ges! Noi di sicuro staremmo nel silenzio, nel pianto e anche nella gioia di essere salvati. Quando noi entriamo in chiesa per celebrare la Messa pensiamo questo: entro nel calvario, dove Ges d la sua vita per me. E cos sparisce lo spettacolo, spariscono le chiacchiere, i commenti e que-ste cose che ci allontano da questa cosa tanto bella che la Messa, il trionfo di Ges.Penso che ora sia pi chiaro come la Pasqua si renda pre-sente e operante ogni volta che celebriamo la Messa, cio il senso del memoriale. La partecipazione allEucaristia ci fa entrare nel mistero pasquale di Cristo, donandoci di passare con Lui dalla morte alla vita, cio l nel calvario. La Messa rifare il calvario, non uno spettacolo. papa Francesco

papa Francesco - continua dalla 1^ pagina

2017 la PARROCCHIASESTRI LEVANTES. ANTONIO SESTRI LEVANTES. ANTONIOla PARROCCHIA

Nella silenziosa conca del TREGIN sorge ridente e ospitale il paese di BARGONE, ricco di storia a testimoniare la vita trava-gliata delle sue genti, peraltro, rispettose delle tradizioni e degli usi locali. La strada di accesso un percorso abbastanza stretto che si arrampica dolcemente tra una vegetazione rigogliosa. Si incontrano pinete e boschi sulla sponda sempre verde che si intagliano nette nel colore del cielo. Nellintera conca sono presenti ampi terrazzi alluvionali che i solerti abitanti hanno tra-sformato in fasce irrorate dalle abbondanti acque affioranti dalle soprastanti sorgenti; evidenti i segni di un antico benessere derivante dalle variegate e intense attivit, sufficienti a soddisfa-re i bisogni dei residenti. Ricca sempre stata la vegetazione, ricche le colture, qui si sviluppata una delle prime coltivazioni delle fragole.Oggi a Bargone non tutti sono contadini n originari del pae-se. un borgo vivo e mantenuto vitale dagli stessi abitanti che ne hanno fatto una loro stabile e dignitosa dimora che gli ha consentito di dar vita e ospitalit a numerosi uomini illustri. Tra questi vanno indicati SantAgostino ROSCELLI, Umberto FRAC-CHIA, Alfredo OBERTELLO insegnante, Davide ROSCELLI storico, Giobatta BONELLI e Augusto PARMA esperti di minera-logia.Umberto Fracchia, nato a Lucca il 5 aprile 1889 da Francesco, capitano di cavalleria e da Gemma Scerni, genovese, la cui ma-dre, Carlotta Laborio, deriva da una ricca famiglia di Bargone. Alla tenera et di cinque anni rimane orfano di padre e fu ospita-to dalla nonna. Nei mesi estivi seguiva la nonna nella sua tenuta di Bargone. Frequent gli studi classici a Roma e si laure in giurisprudenza. Fin da giovanissimo (dodicenne) cominci ad illustrare la vita del paese di Bargone, ritraendo scene e gente popolare in un giornalino scolastico (La Colomba). Pi avanti negli anni collabor con il Giornale di Viaggi e Avventure edito a La Spezia. In questi suoi scritti si trovano tracce del suo attac-camento al Borgo di Bargone ove ambientava la sua malinconi-ca narrativa.Nel 1908, a sue spese stamp a Roma il suo primo libro, intito-lato Le Vergini composto di nove novelle di cui la prima: Due Anime (la madre e la nonna). Contemporaneamente scrisse la Favola dellinnocente. Attorno al 1911 cominci a collaborare

Umberto FRACCHIA mito di Bargone, realismo amarognolo (di desolazione tranquilla, smemoramento triste parler il Momigliano)con i giornali: Il Tirso La Tribuna e Il Resto del Carlino con argomenti storici e letteratura politica. Non tralasci la collabo-razione alla rivista La Tribuna con argomenti letterari, artistici e musicali, in particolare si dedic alle traduzioni dei testi stranieri, in particolare dal francese da lui studiato nel Ginnasio.La sua narrativa malinconica e crepuscolare, fornisce una visio-ne piuttosto desolata e umiliata della vita; il mondo che descrive un mondo scuro e deluso, e i suoi personaggi vivono nella solitudine incapaci di reagire per cercare affetti di altra gente in quanto trovano sempre una delusione.Ancora giovanissimo studente assieme ad Arturo Onofri fond la rivista letteraria LIRICA le cui pagine erano ispirate ai valori intimi dellanima. Merita accoglimento la corrispondenza con lOnofri che lo invitata ad avere una fiducia cristiana. Nel 1914 collabor attivamente con il quotidiano Idea Nazionale di netta ispirazione interventista per partecipare alla guerra contro gli Austro-Ungarici. Anche il Fracchia si arruol come soldato. Divent tenente di artiglieria con il compito di difendere Venezia dalle incursioni aeree nemiche. Si spos con la crocerossina Bruna Luciani di Grosseto, donna di vasta cultura che sar com-pagna e collaboratriceTerminata la guerra fu promosso redattore di LIdea Nazionale diretta da G. De FRENZI; fu invitato anche a collaborare e a dirigere giornali e lungometraggi; argomenti che nulla avevano a che fare con la sua specifica cultura letteraria. Si sentiva deluso e stanco, questi stimoli sono stati per lui provvidenziali, abban-don per sempre la politica, che peraltro non gli mai stata congeniale per dedicarsi completamente al campo letterario. Si affianc a Benedetto Croce nel sostenere limportanza di una cultura non asservita alla politica (Fascista) e al potere unico allora in atto. Sentiva il bisogno di rifugiarsi nella accogliente terra di Bargone in cerca di pace e di meditazione. Nel 1921 si trasferir a Milano ove ha potuto dar vita al settimanale La Fie-ra Letteraria di cui ne ebbe la direzione fino al 1929 e a scrivere il suo primo romanzo Il Perduto Amore accolto con entusia-smo dalla critica in quanto il testo evidenziava gravi travagli di esperienza, di seriet e di invenzioni non comuni agli altri scritti. Nel contempo continu a collaborare e a fondare riviste di vario interesse senza cessare di adoperarsi ad inculcare e diffondere i sentimenti della letteratura in vigore ai suoi tempi.Prestava interesse ai giovani scrittori che sempre accoglieva con tutti gli onori senza umiliarli. Negli ultimi anni avvert lurgen-te necessit di rifugiarsi nella casa materna di Bargone, com-pletamente rifatta con fiabesca fantasia, per trasferirvi le sue cose e avere la tranquillit e lestro per poter illustrare la vita del paese e ritrarla nei suoi racconti Gente e scene di campagna, e anche nel suo ultimo romanzo La Stella del Nord.Sceso a Roma per seguire le vicende dellItalia Letteraria nella notte del 5 dicembre 1930 fu carpito dal suo culmine di pace e di lavoro che si era costruito a Bargone.il suo ultimo scritto il racconto La Campana Malata che poi sar raccolto in Gente e scene di Campagna. Nel 1959 i suoi resti vennero raccolti nel solitario Mausoleo eretto nella tanto amata terra di Bargone. Nasce qui lauspicio che i Bargonelli vogliano ricompensare questo amore con un restauro del Sacra-rio e della terra circostante.

Mario Massucco

Papa Francesco: dai natali al NataleQuel 13 marzo 2013 Jorge Mario Bergoglio sorprese tutti: dalla lontana Argentina era giunto in punta di piedi al soglio di Pietro con il nome di Francesco. Le sue origini per sono italianissime, e fu il cognome Sivori della mamma Regina Maria, a suscitare vivo interesse in questo estremo levante della Liguria dove assai diffuso. Gli anziani di Sestri Levante sostenevano che la culla dei Sivori fosse Barassi, una frazione collinare sparsa tra gli ulivi che sovrasta Cavi, nel comune di Lavagna. Un tempo questo lembo di territorio apparteneva alla Podesteria di Sestri Levante e durante la Repubblica Ligure era incorporato nei suoi Terzieri.Incuriosita dai natali materni e dalla singolare personalit del neo eletto Vescovo di Roma, cercai subito notizie, poi approfondi-te in varie direzioni con Antonella Sivori originaria di Cereto. Consultando larchivio dellantichissima parrocchiale di S. Pietro in Barassi (che comprende Cereto e Senaxi), intorno alla met del 1800 apparve una massiccia presenza dei Sivori con famiglie numerose e nomi ricorrenti. continua in 4^ pagina

DICEMBREla PARROCCHIAla PARROCCHIASESTRI LEVANTES. ANTONIO SESTRI LEVANTES. ANTONIO

ORARIO Ss.MESSE

TURNI FARMACIEinizio-fine turno settimanale ore 8,30

PROPRIET:Parrocchia S. Antonio - Sestri LevanteVia Sertorio, 12 - Tel. 0185/41583Autorizz. Trib. n. 7/88 del 28/8/2009DIRETTORE RESPONSABILE:Avv. DAviDe GiAmpetruzziSTAMPA: GrAficA piemme - chiAvAri

ARCHIVIO

S. ANTONIOFeriali: 9,30 - 18,00Festivi: 8,30 - 10 - 12 - 18,00Rosario: 17,30S.PIETRO IN VINCOLIDom. 8,00S. MARIA DI NAZARETHLuned-Venerd: 9,00Sabato e Prefestivi: 17,30Festivi: 9,30 - 11,30 -17,30FRATI CAPPUCCINIFeriali: 8,00Festivi: 8,30 - 10,30CAPPELLA OSP. Dom. 15,30

I Avv - 3 dic - Is 63,16b-17.19b; 64,2-7; 1Cor 1,3-9; Mc 13,33-37 II Avv - 10 dic - Is 40,1-5.9-11; 2Pt 3,8-14; Mc 1,1-8III Avv - 17 dic - Is 61,1-2.10-11; 1Ts 5,16-24; Gv 1,6-8.19-28 IV Avv - 24 dic - 2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16; Lc 1,67-79Natale - 25 dic - Is 52,7-10; Eb 1,1-6; Gv 1,1-18 S.Fam. - 31 dic - Gen 15,1-6; 21,1-3; Eb 11,8.11-12.17-19; Lc 2,22-40

25-11 02-12 PORTA (via Sara)02-12 09-12 LIGURE09-12 16-12 CENTRALE16-12 23-12 CARPANI (Riva)23-12 30-12 INTERNAZIONALE30-12 06-01 PILA

ANNO B - Marco

I NOSTRI DEFUNTI

FANTONI Maria deceduta il 15-10-2017GHIETTI Maria Grazia deceduta il 22-10-2017MAGRINI Francesca deceduta il 25-10-2017SAMENGO Giulia deceduta il 29-10-2017LUBRANO Luigi (Gino) deceduto ilDE FRANCISCIS Anna Maria deceduta il 31-10-2017BO Renato deceduto il 7-11-2017La nostra comunit eleva al Signore preghiere di suffragio per i cari defunti e invoca da Lui il conforto per i familiariHANNO DONATO alla PARROCCHIALIQUINDOLI per la Caritas parrocchiale euro 100DIGHERO Delmino per la parrocchia euro 15 I.M. di LUBRANO Luigi (Gino) euro 100I.M. di SAMENGO Giulia euro 250I.M. di DE FRANCISCIS Anna Maria euro 150I.M. di SIGNORINI Maria Luisa euro 40

Arrivederci Giorgio !Un altro pezzo importante della storia della Parrocchia se ne va. Giorgio Muratore ci ha lasciato. La sua presenza nella vita della comunit parrocchiale stata sempre scandita da gesti gentili, discreti che hanno lasciato il segno in tanti di noi:- nellattivit per il Centro di ascolto, con quella discrezione e semplicit che gli erano proprie,- nella partecipazione ai nuclei di evangelizzazione voluti da mons. Bacigalupo,- nella vicinanza, che si fatta amicizia, ai parroci, prima don Giuseppe e poi don

Luciano, e a tutti i sacerdoti al servizio della comunit,- nel grande dono, fatto insieme alla Sua famiglia, di un figlio alla Chiesa come sa-

cerdote, don Gian Emanuele.In particolare, nel Coro, nei tenori. Precisione, puntualit ed attenzione sono stati i carat-teri della dimensione della sua presenza insieme a noi e prima, nel coro diretto dal M Giovannino Maggi e animato da Madre Genesia Galvan. Amante dei brani della gran-de tradizione della liturgia cattolica, da Palestrina a Perosi, da Mozart al nostro Campodo-nico, con sguardo intelligente verso le innovazioni derivanti dalla riforma apportata dalla costituzione conciliare sulla sacra liturgia Sacrosanctum Concilium.Da qualche anno non si sentiva pi di venire a coro. Ha voluto cantare in coro per il funerale di An-gelo Cagna, suo grande amico, nel 2014. Ogni volta che il coro cantava ad una celebrazione ed era presente in chiesa, sempre pronto e attento e non solo per forma a venire a complimentarsi, per apprezzare un brano nuovo come uno di quelli da lui conosciuti e cantati tante volte. Ringraziamo il Signore per avercelo dato, con una cos grande ricchezza di anni e di bont danimo, esempio per tutti noi. Ci uniamo al dolore della moglie Jeannette, dei figli Maria Teresa e don Gian Emanuele, della sorella prof. Boschetti e di tutti i famigliari.Quando corpus morietur fac ut animae donetur paradisi gloria!

Anna Bertolotti

Pietro Chiari

Per procedere erano dunque indispensabili dati certi di fonte argentina, e quindi tramite linterprete Irene Dain (discendente di Gregorio Dagnino, emigrato da Genova per il Sud America dove a Guayaquil -nel 1882- fu uno dei soci fondatori della Societ Garibaldi) fu contattata la gentilissima signora Maria Elena Bergoglio sorella di Papa Francesco. Le notizie, comunicate con squisita generosit, permisero di estendere le ricerche al Centro Studi per lEmigrazione, alla Direccin General de Inmigracin di Buenos Aires, e allAr-chivio di Stato di Genova dove fu sfiorata la partenza per le Meriche dellantico emigrante. Ed altri dati pervennero da parenti cortesi e disponibili: una cugina e un cugino di secondo grado (i genitori erano figli dei fratelli Juan Emilio e Francisco Sivori).Ci nonostante mancava il giusto collegamento ed ogni ricerca fu sospesa con la convin-zione che le radici, se davvero tigulline, sarebbero emerse. Infatti, dopo molti mesi fu pub-blicata la notizia di una parentela individuata nel comune di Cogorno: i dati coincidevano e il cerchio si chiudeva. Osservando comunque il territorio, al quale le storie degli uomini sono sempre legate, appare evidente quanto le localit di Barassi e Cogorno siano vicine, collegate sulle alture dal promontorio della Crocetta e dagli antichi sentieri un tempo battuti anche dai minatori delle locali cave di ardesia. In questi poggi scoscesi affacciati sullincantevole golfo del Tigullio la durissima vita dei contadini, che rubavano laspra terra alla pineta e al bosco, costrinse molti a trasferirsi o a partire per le Meriche.Ebbene, se a questo punto termina la cronaca di una ricerca parentale, qui inizia la storia. Eventi singolari, osservati da una diversa angolatura, ci condurranno alla sua essenza: il cuore di Papa Francesco, che dedica ai nonni ricorrenti amorevoli attenzioni e alla solen-nit del Santo Natale una particolare predilezione. Regina Maria Sivori e Mario Bergoglio si sposarono laggi, quasi alla fine del mondo, il 12 dicembre 1935 e il loro primo bambi-no, Jorge Mario, nacque il 17 dicembre 1936. Dopo soli otto giorni di vita, quel piccolino fu battezzato nella Basilica di Maria Ausiliatrice e S. Carlo Borromeo ad Almagro di Buenos Ayres: era il 25 dicembre, il giorno di Natale. Madrina del Battesimo fu nonna Rosa Vas-sallo in Bergoglio e padrino nonno Francisco Sivori Sturla, il pap di Regina Maria.Alla Luce della Fede questo evento assume aspetti significativi: il Battesimo la `ri-nascita; il Natale la `nascita di Ges Bambino; Francesco il santo di Assisi che si cal tanto nella povert del neonato Dio-Bambino da figurarlo per primo in una mangiatoia, e il nonno-padrino si chiama Francesco. Inizi cos, quel giorno di Natale, tra le braccia di due nonni speciali, il cammino di Jorge Mario Bergoglio Sivori verso Papa Francesco: un argentino, un italiano, un piemontese altrettanto ligure e... tigullino.

dai natali al Natale - continua dalla 3^ pagina