Santa Teresa del Bambino Gesù e la sua pioggia di rose

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Il numero di marzo del periodico del santuariodi santa Teresa di Verona

Transcript of Santa Teresa del Bambino Gesù e la sua pioggia di rose

  • Santa Teresa Marzo 2014 3

    DOVE SANTA TERESA ?

    Santa Teresa presente nella chiesa delle sorelle carmelitane scalze di Verona, sul colle San Leonardo con un bel gisant marmoreo, sotto unaltare laterale. Tre grandi promesse teresiane accompagnano questa presenza: DOPO LA MIA MORTE FARVI. CADERE UNA PIOGGIA DI ROSE (in basso), VOGLIO PASSARE IL MIO CIELO A FARE DEL BENE SULLA TERRA e NESSUNO MI INVOCHER SENZA AVERNE RISPOSTA (a destra e a sinistra, sorrette da due angeli).

    www.radiosantateresa.it

    RADIOS.TERESA

    A cura della Provincia Veneta dei Carmelitani ScalziVicolo Scalzi, 13 - 37122 VeronaCon approvazione ecclesiastica.Autorizzazione tribunale di Verona 20/01/1966 n. 191Dir. Responsabile: p. Antonio Maria Sicari ocdRapp. legale: p. Umberto Raineri ocdDirettore: p. Giacomo Gubert ocdFoto: Foto Soave via L. Manara, 10 - Verona www.flickr.com

    Redazione: Padri Carmelitani Scalzi Santuario di s. Teresa del Bambino Ges Via Volturno, 1 - 37135 Verona tel. 045.500.266 - fax 045.581.214Impaginazione: Grafiche Vilcar - Villa Carcina (Bs)Stampa: Litografia Casagrande via dellArtigianato, 10 Colognola ai Colli (VR)Spedizione: Nuova Zai - via A. Secchi, 7 - Verona

    spec

    iale

    INIZ

    IATI

    VA

    Santa Teresa del Bambin GesVenerata Monastero delle Carmelitane Scalze di Verona

    I poveri di Teresa, vetrata della seconda porta interna posteriore, recentemente restaurata, della basilica.

    Ricordiamo che TUTTI I PRI-MI GIOVED DEL MESEla santa messa sar offerta per tutti i nostri devoti lettori alle ore 8.00 e alle ore 18.30 (ora italiana).

    VIVERE LA QUARESIMACon Ges Cristo e santa Teresa di Lisieux

    di santa Teresa di Ges Bambino

    ed

    itoria

    le soprattutto il Vangelo che mi intrattiene durante le orazioni, in esso trovo tutto ci che necessario alla mia povera piccola anima. Vi scopro sempre nuove luci, significati nascosti e misteriosi. Capisco e so per esperienza che il regno di Dio dentro di noi . Ges non ha affatto bisogno di libri n di dottori per istruire le anime; Dottore dei dottori, Egli insegna senza rumor di parole. Mai lho udito parlare, ma sento che Egli in me, ad ogni istante mi guida, mi ispira quello che devo dire o fare. Scopro, proprio nel momento in cui ne ho bisogno, delle luci che non avevo ancora visto: il pi delle volte non duran-te le orazioni che sono pi abbondanti, ma piuttosto tra le occupazioni della giornata. O Madre diletta! dopo tan-te grazie posso cantare con il salmista che il Signore buono, che la sua misericor-dia eterna . Mi sembra che se tutte le creature avessero le stesse grazie che ho io, il Buon Dio non sarebbe te-muto da nessuno, ma amato fino alla follia, e che per amo-re e non tremando, nessuna anima acconsentirebbe mai a darGli dispiacere. Capisco per che non tutte le anime possono somigliarsi: bisogna che ce ne siano di diversi tipi allo scopo di onorare in modo speciale ognuna del-le perfezioni del Buon Dio. A me Egli ha donato la sua Misericordia infinita ed at-traverso essa che contemplo ed adoro le altre perfezioni Divine! Allora tutte mi appaiono raggianti damore, perfino la Giustizia (e forse anche pi di ogni altra) mi sembra rivestita damore. Che dolce gioia pensare che il Buon Dio Giusto, cio che tiene conto delle nostre debolezze, che conosce perfetta-mente la fragilit della nostra natura. Di cosa dunque dovrei avere paura? Ah, il Dio infinitamente giusto che si degn di perdonare con tanta bont tutte le colpe del figliol prodigo, non deve forse essere Giusto anche verso di me che sono sempre con Lui?... (Ms A 83v-84r).

    som

    ma

    rioEditorialeVivere la Quaresima 3

    Un anno con TeresaMarzo: Convertirsi al vero Dio 4-5

    Radici dellattualitFamiglia svegliati 6-8

    Testi teresianiLOggi unico 9-10

    Amici di TeresaCerco il tuo volto 11

    San GiuseppeGiuseppe sparisce 12-13

    Notizie carmelitaneUn invito a tornare a Ges 14-15Da Papa Francesco 16

    Inserto per bambiniSulle orme di Giovanni della Croce 9-12

    Una famiglia santaLa povera Leonia (I) 17-18

    Teresa di Ges 1515-2015Virt immaginate 19-23

    Ritratti dei santi 2014Una bella strada 24

    Missioni carmelitaneLa casa di san Giuseppe 25-27

    CuriositLe opere dei santi 28-29

    Nella pace del Signore 30 Affidati a santa Teresa 31

    Santa Teresadi Lisieux

    di LeonardPorter (2008)

    dettaglio.

  • Santa Teresa Marzo 2014 3

    DOVE SANTA TERESA ?

    Santa Teresa presente nella chiesa delle sorelle carmelitane scalze di Verona, sul colle San Leonardo con un bel gisant marmoreo, sotto unaltare laterale. Tre grandi promesse teresiane accompagnano questa presenza: DOPO LA MIA MORTE FARVI. CADERE UNA PIOGGIA DI ROSE (in basso), VOGLIO PASSARE IL MIO CIELO A FARE DEL BENE SULLA TERRA e NESSUNO MI INVOCHER SENZA AVERNE RISPOSTA (a destra e a sinistra, sorrette da due angeli).

    www.radiosantateresa.it

    RADIOS.TERESA

    A cura della Provincia Veneta dei Carmelitani ScalziVicolo Scalzi, 13 - 37122 VeronaCon approvazione ecclesiastica.Autorizzazione tribunale di Verona 20/01/1966 n. 191Dir. Responsabile: p. Antonio Maria Sicari ocdRapp. legale: p. Umberto Raineri ocdDirettore: p. Giacomo Gubert ocdFoto: Foto Soave via L. Manara, 10 - Verona www.flickr.com

    Redazione: Padri Carmelitani Scalzi Santuario di s. Teresa del Bambino Ges Via Volturno, 1 - 37135 Verona tel. 045.500.266 - fax 045.581.214Impaginazione: Grafiche Vilcar - Villa Carcina (Bs)Stampa: Litografia Casagrande via dellArtigianato, 10 Colognola ai Colli (VR)Spedizione: Nuova Zai - via A. Secchi, 7 - Verona

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    Santa Teresa del Bambin GesVenerata Monastero delle Carmelitane Scalze di Verona

    I poveri di Teresa, vetrata della seconda porta interna posteriore, recentemente restaurata, della basilica.

    Ricordiamo che TUTTI I PRI-MI GIOVED DEL MESEla santa messa sar offerta per tutti i nostri devoti lettori alle ore 8.00 e alle ore 18.30 (ora italiana).

    VIVERE LA QUARESIMACon Ges Cristo e santa Teresa di Lisieux

    di santa Teresa di Ges Bambino

    ed

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    le soprattutto il Vangelo che mi intrattiene durante le orazioni, in esso trovo tutto ci che necessario alla mia povera piccola anima. Vi scopro sempre nuove luci, significati nascosti e misteriosi. Capisco e so per esperienza che il regno di Dio dentro di noi . Ges non ha affatto bisogno di libri n di dottori per istruire le anime; Dottore dei dottori, Egli insegna senza rumor di parole. Mai lho udito parlare, ma sento che Egli in me, ad ogni istante mi guida, mi ispira quello che devo dire o fare. Scopro, proprio nel momento in cui ne ho bisogno, delle luci che non avevo ancora visto: il pi delle volte non duran-te le orazioni che sono pi abbondanti, ma piuttosto tra le occupazioni della giornata. O Madre diletta! dopo tan-te grazie posso cantare con il salmista che il Signore buono, che la sua misericor-dia eterna . Mi sembra che se tutte le creature avessero le stesse grazie che ho io, il Buon Dio non sarebbe te-muto da nessuno, ma amato fino alla follia, e che per amo-re e non tremando, nessuna anima acconsentirebbe mai a darGli dispiacere. Capisco per che non tutte le anime possono somigliarsi: bisogna che ce ne siano di diversi tipi allo scopo di onorare in modo speciale ognuna del-le perfezioni del Buon Dio. A me Egli ha donato la sua Misericordia infinita ed at-traverso essa che contemplo ed adoro le altre perfezioni Divine! Allora tutte mi appaiono raggianti damore, perfino la Giustizia (e forse anche pi di ogni altra) mi sembra rivestita damore. Che dolce gioia pensare che il Buon Dio Giusto, cio che tiene conto delle nostre debolezze, che conosce perfetta-mente la fragilit della nostra natura. Di cosa dunque dovrei avere paura? Ah, il Dio infinitamente giusto che si degn di perdonare con tanta bont tutte le colpe del figliol prodigo, non deve forse essere Giusto anche verso di me che sono sempre con Lui?... (Ms A 83v-84r).

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    EditorialeVivere la Quaresima 3

    Un anno con TeresaMarzo: Convertirsi al vero Dio 4-5

    Radici dellattualitFamiglia svegliati 6-8

    Testi teresianiLOggi unico 9-10

    Amici di TeresaCerco il tuo volto 11

    San GiuseppeGiuseppe sparisce 12-13

    Notizie carmelitaneUn invito a tornare a Ges 14-15Da Papa Francesco 16

    Inserto per bambiniSulle orme di Giovanni della Croce 9-12

    Una famiglia santaLa povera Leonia (I) 17-18

    Teresa di Ges 1515-2015Virt immaginate 19-23

    Ritratti dei santi 2014Una bella strada 24

    Missioni carmelitaneLa casa di san Giuseppe 25-27

    CuriositLe opere dei santi 28-29

    Nella pace del Signore 30 Affidati a santa Teresa 31

    Santa Teresadi Lisieux

    di LeonardPorter (2008)

    dettaglio.

  • Santa Teresa Marzo 2014 5 4 Santa Teresa Marzo 2014

    in sintonia con la verit dellAmore Misericordioso di Dio.

    Testi complementariGes brucia damore per noi. Guarda il suo Volto adorabile! Guarda i suoi occhi ed abbassa-ti! Guarda le sue piaghe! Guarda Ges nel suo Volto l vedrai quanto egli ci ama (LT 87).

    S, mi sembra di non aver cerca-to altro che la verit; s, ho capito lumilt del cuore. Mi sembra di

    essere umile (UC, nel giorno della sua morte, il 30 settembre 1897).Oggi ho pensato al mio passa-to, allatto di coraggio che avevo compiuto quel Natale. Molte ani-me dicono: Ma non ho la forza di compiere un tale sacrificio!. Che facciano come ho fatto io: un grande sforzo! Il buon Dio non ri-fiuta mai questa prima grazia che d il coraggio di agire; dopo que-sta, il cuore si fortifica e si passa di vittoria in vittoria (UC 8.8.3)

    MARZO:CONVERTIRSI AL VERO DIOSe anche avessi sulla coscienza tutti i peccatiche possibile commettere, andrei a gettarmi fra le brac-cia di Ges, con il cuore spezzato dal pentimento,perch so bene quanto egli ami il figlio prodigoche ritorna a Lui (Ms C 36v).

    Teresa e noi per noi estremamente difficile accettare lidea di una gioia che sia cos strettamente legata alla sof-ferenza, come quella annunziata dal Vangelo. Sar vero che lamore pi grande quello di donare la propria vita per gli altri? E che Teresa ha vissuto una vita invidiabile, chiusa nel monastero di Lisieux, con tutti i problemi della vita comune e, per finire, con la morte per soffocamento da tisi a soli 24 anni? Preferiamo, di fronte a questa domanda, svincolare e andare sul sicuro verso una felicit pi a nostra

    misura. Denaro, belle case, macchine scattanti, successo, mondanit. Che vuoto e che miseria, per, alla fine, in tutto questo. Che deserto! In questa strada abbiamo due possibilit: o diventiamo spietati verso gli altri, trasformandoli in oggetto del nostro piacere e della nostra violenza, o ci autodistruggiamo con lalcool, la droga, il lavoro forsennato. Questa felicit a nostra misura, in realt, non ci soddisfa mai, ed un pretendere qualcosa che continua a sfuggirci. E questo perch non vogliamo am-mettere, come il figlio prodigo, di aver puntato sulle ricchezze sbagliate. Santa Teresa di Lisieux xi rivela, a questo proposito, quanto il desiderio della verit sia legato strettamente allumilt. Non possiamo veramen-te amare se non impariamo ad essere umili. Convertirsi significa, allora, fare ogni giorno un grande sforzo e abbandonare lamor proprio che ci chiede soddisfazioni continue, per incamminarci fiduciosi verso la gioia vera, quella che ci fa dire di Teresa di Lisieux: s, questa veramente una persona straordinaria!

    Preghiera del meseSignore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna (Gv 6,68).

    Il tema del meseConvertirsi, per Teresa, significa volgersi verso Ges, approfondire la sua relazione con lui perch egli faccia maturare in frutto le gemme di tutte le virt. Cerco la verit, diceva Teresa (Ms B 4v). Avendola trovata, con gioia ne vive tutte le conseguenze, si dona interamente, perfettamente

    un

    an

    no

    co

    n te

    resa

    PREGHIERACaro piccolo Van, oggi,io , ti ricevo come mio fratello,per seguire con te Ges e correre sulla via della fiducia e dellamore!Aiutami a diventare santo,a mutare la tristezza in gioia,a crescere nella fede!Come te, voglio essere apostolopregando per i sacerdoti,per i bambini e per coloroche non conoscono Ges.Con te, per le mani di Maria,mi offro totalmente a Gesper amarlo e farlo amare.Amen.

    ma

    rce

    l va

    nAlcune immagini di un bel libro per bambini sulla storia di Van, pubblicato nel 2013 in Francia da MAME. Marcel Van scopre la Storia di unani-ma Sii gioioso, piccolo fratello! Sii felice, piccola sorella! Ti do un bacio ... (dai dialoghi tra Van e s. Teresa).

    Ges ti amo molto. Vieni ad abitare nel mio cuore! Il pi meraviglioso paesaggio, quello che mi affascinadi pi, solamente il mio cuore,perch porta Ges ...(Marcel Van)

  • Santa Teresa Marzo 2014 5 4 Santa Teresa Marzo 2014

    in sintonia con la verit dellAmore Misericordioso di Dio.

    Testi complementariGes brucia damore per noi. Guarda il suo Volto adorabile! Guarda i suoi occhi ed abbassa-ti! Guarda le sue piaghe! Guarda Ges nel suo Volto l vedrai quanto egli ci ama (LT 87).

    S, mi sembra di non aver cerca-to altro che la verit; s, ho capito lumilt del cuore. Mi sembra di

    essere umile (UC, nel giorno della sua morte, il 30 settembre 1897).Oggi ho pensato al mio passa-to, allatto di coraggio che avevo compiuto quel Natale. Molte ani-me dicono: Ma non ho la forza di compiere un tale sacrificio!. Che facciano come ho fatto io: un grande sforzo! Il buon Dio non ri-fiuta mai questa prima grazia che d il coraggio di agire; dopo que-sta, il cuore si fortifica e si passa di vittoria in vittoria (UC 8.8.3)

    MARZO:CONVERTIRSI AL VERO DIOSe anche avessi sulla coscienza tutti i peccatiche possibile commettere, andrei a gettarmi fra le brac-cia di Ges, con il cuore spezzato dal pentimento,perch so bene quanto egli ami il figlio prodigoche ritorna a Lui (Ms C 36v).

    Teresa e noi per noi estremamente difficile accettare lidea di una gioia che sia cos strettamente legata alla sof-ferenza, come quella annunziata dal Vangelo. Sar vero che lamore pi grande quello di donare la propria vita per gli altri? E che Teresa ha vissuto una vita invidiabile, chiusa nel monastero di Lisieux, con tutti i problemi della vita comune e, per finire, con la morte per soffocamento da tisi a soli 24 anni? Preferiamo, di fronte a questa domanda, svincolare e andare sul sicuro verso una felicit pi a nostra

    misura. Denaro, belle case, macchine scattanti, successo, mondanit. Che vuoto e che miseria, per, alla fine, in tutto questo. Che deserto! In questa strada abbiamo due possibilit: o diventiamo spietati verso gli altri, trasformandoli in oggetto del nostro piacere e della nostra violenza, o ci autodistruggiamo con lalcool, la droga, il lavoro forsennato. Questa felicit a nostra misura, in realt, non ci soddisfa mai, ed un pretendere qualcosa che continua a sfuggirci. E questo perch non vogliamo am-mettere, come il figlio prodigo, di aver puntato sulle ricchezze sbagliate. Santa Teresa di Lisieux xi rivela, a questo proposito, quanto il desiderio della verit sia legato strettamente allumilt. Non possiamo veramen-te amare se non impariamo ad essere umili. Convertirsi significa, allora, fare ogni giorno un grande sforzo e abbandonare lamor proprio che ci chiede soddisfazioni continue, per incamminarci fiduciosi verso la gioia vera, quella che ci fa dire di Teresa di Lisieux: s, questa veramente una persona straordinaria!

    Preghiera del meseSignore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna (Gv 6,68).

    Il tema del meseConvertirsi, per Teresa, significa volgersi verso Ges, approfondire la sua relazione con lui perch egli faccia maturare in frutto le gemme di tutte le virt. Cerco la verit, diceva Teresa (Ms B 4v). Avendola trovata, con gioia ne vive tutte le conseguenze, si dona interamente, perfettamente

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    PREGHIERACaro piccolo Van, oggi,io , ti ricevo come mio fratello,per seguire con te Ges e correre sulla via della fiducia e dellamore!Aiutami a diventare santo,a mutare la tristezza in gioia,a crescere nella fede!Come te, voglio essere apostolopregando per i sacerdoti,per i bambini e per coloroche non conoscono Ges.Con te, per le mani di Maria,mi offro totalmente a Gesper amarlo e farlo amare.Amen.

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    Alcune immagini di un bel libro per bambini sulla storia di Van, pubblicato nel 2013 in Francia da MAME. Marcel Van scopre la Storia di unani-ma Sii gioioso, piccolo fratello! Sii felice, piccola sorella! Ti do un bacio ... (dai dialoghi tra Van e s. Teresa).

    Ges ti amo molto. Vieni ad abitare nel mio cuore! Il pi meraviglioso paesaggio, quello che mi affascinadi pi, solamente il mio cuore,perch porta Ges ...(Marcel Van)

  • Santa Teresa Marzo 2014 7 6 Santa Teresa Marzo 2014

    FAMIGLIA SVEGLIATI!

    rad

    ici d

    ella

    ttu

    alit

    Chiss ma questa modernit ha reso anche noi cristiani un tantino analfabeti! A

    furia di bere il buon senso co-mune, a forza di dire oggi si usa cos, abbiamo assorbito le paro-le della cultura mondana A poco a poco, senza rendercene conto, abbiamo annacquato e sofistica-to il nostro buon vino, cos che la nostra identit di cristiani va pro-gressivamente sbiadendo. Essere discepoli di Cristo impegnativo e insieme liberante. Lui ci invita a non smarrire la strada, che Lui stesso; ad essere segno di con-traddizione l dove la vita ci ha posti a vivere. Essere segno di contraddizione per me significa essere un segno di speranza, si-gnifica essere portatori di un mes-saggio di liberazione, purch sia-mo rispettosi del disegno damore che c allorigine della creazione.

    S, allinizio della creazione c un progetto bello, un disegno damo-re.Oggi proviamo a riflettere un po sulla famiglia, perch, come ci ricordava papa Giovanni Paolo II, lavvenire dellumanit passa attraverso la famiglia. Ma quale famiglia c nel disegno del Cre-atore? Nel libro della Genesi leg-giamo: A sua immagine li cre, maschio e femmina li cre. Dio li benedisse e Dio disse loro: Sia-te fecondi e moltiplicatevi (Gen 1,27.28).San Marco nel suo Vangelo (10,6-9) ribadisce questo: . Ma dallinizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo luomo lascer suo padre e sua madre e i due diventeranno una carne sola... Dunque luomo non divida quello che Dio ha congiun-to. Nei mesi scorsi la famiglia stata al centro dellattenzione gra-

    zie alla 47a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si svol-ta a Torino dal 12 al 15 settembre 2013 e che ha avuto come tema: La famiglia, futuro e speranza per la societ italiana. La Settimana Sociale uno stru-mento privilegiato e prezioso attraverso cui la Chiesa in Italia porta il proprio contributo per la ri-cerca del bene comune del Paese, compito che appartiene in modo specifico ai laici e alla loro respon-sabilit. Nel messaggio, inviato per loccasione, papa Francesco scrive tra laltro: Per la comunit cristiana la famiglia ben pi che tema: vita, tessuto quotidiano, cammino di generazioni che si trasmettono la fede insieme con lamore e con i valori morali fon-damentali, solidariet concreta, fatica, pazienza e anche progetto, speranza, futuro. Tutto questo, che la comunit cristiana vive nel-la luce della fede, della speranza e della carit, non mai tenuto per s, ma diventa ogni giorno lievito nella pasta dellintera societ, per il suo maggior bene comune. Oggi indispensabile ritornare alla purezza originaria del disegno damore pensato da Dio. Siamo stati creati a sua immagine e Dio solo Amore, parola che la cultura moderna, ahim, ci ha scippato. Una delle parole chia-ve della proposta cristiana, ap-punto Amore, stata presa dalla cultura moderna ed diventata un termine vuoto, una specie di recipiente dove ciascuno vi mette ci che sente (Card. Caffarra, arcivescovo di Bologna). E papa Francesco nella sua prima encicli-ca, Lumen fidei, ci ammonisce: Lamore risulta oggi unesperien-za legata al mondo dei sentimenti

    incostanti e non pi alla verit.Se lamore non ha rapporto con la verit, soggetto al mutare dei sentimenti e non supera la prova del tempo (LF 27). Maschio e femmina li cre differenza che si competa insieme e, quindi, di-versit che diventa ricchezza. Per questo luomo lascer suo padre e sua madre .. non dice genitore 1 o genitore 2 Ma quanto sono bel-li il nome pap, il nome mamma! Non siamo numeri, siamo perso-ne uniche! E i due diventeranno una carne sola per donare, per generare nuova vita. E qui c il Mistero della Trinit. E la famiglia icona di Dio, della Trinit, di que-sto amore reciproco che si dona in continuazione e che non mai stanco di incominciare ad amare. Mistero di gratuit! Chi dona non possiede, non domina, non impone la propria prepotenza, non assorbe laltro, laltra. Pur-troppo noi ci permettiamo, anzi ci arroghiamo il diritto di imbrattare il capolavoro originario C come uninvasione di competenze; ep-pure noi ci arrabbiamo a morte se gli altri si permettono di manipo-lare il nostro lavoro! Mi vengono in mente certi prezioso affreschi che, a seconda della moda del momento, sono stati ricoperti di

    Sei stata pensata da Dio.di Loretta

    Le tre fotovincitrici delconcorsofotograficodel NationalGeographic.In ordine:- Locuste che oscu-rano il sole (Anthony Mercer/National Geographic Photo Contest).- Il Matterhorn: nubinotturne (Nenad Saljic/National Geographic Photo Contest).- Nuotare con unatartaruga (John Peterson/National Geographic Photo Contest).

  • Santa Teresa Marzo 2014 7 6 Santa Teresa Marzo 2014

    FAMIGLIA SVEGLIATI!

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    Chiss ma questa modernit ha reso anche noi cristiani un tantino analfabeti! A

    furia di bere il buon senso co-mune, a forza di dire oggi si usa cos, abbiamo assorbito le paro-le della cultura mondana A poco a poco, senza rendercene conto, abbiamo annacquato e sofistica-to il nostro buon vino, cos che la nostra identit di cristiani va pro-gressivamente sbiadendo. Essere discepoli di Cristo impegnativo e insieme liberante. Lui ci invita a non smarrire la strada, che Lui stesso; ad essere segno di con-traddizione l dove la vita ci ha posti a vivere. Essere segno di contraddizione per me significa essere un segno di speranza, si-gnifica essere portatori di un mes-saggio di liberazione, purch sia-mo rispettosi del disegno damore che c allorigine della creazione.

    S, allinizio della creazione c un progetto bello, un disegno damo-re.Oggi proviamo a riflettere un po sulla famiglia, perch, come ci ricordava papa Giovanni Paolo II, lavvenire dellumanit passa attraverso la famiglia. Ma quale famiglia c nel disegno del Cre-atore? Nel libro della Genesi leg-giamo: A sua immagine li cre, maschio e femmina li cre. Dio li benedisse e Dio disse loro: Sia-te fecondi e moltiplicatevi (Gen 1,27.28).San Marco nel suo Vangelo (10,6-9) ribadisce questo: . Ma dallinizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo luomo lascer suo padre e sua madre e i due diventeranno una carne sola... Dunque luomo non divida quello che Dio ha congiun-to. Nei mesi scorsi la famiglia stata al centro dellattenzione gra-

    zie alla 47a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si svol-ta a Torino dal 12 al 15 settembre 2013 e che ha avuto come tema: La famiglia, futuro e speranza per la societ italiana. La Settimana Sociale uno stru-mento privilegiato e prezioso attraverso cui la Chiesa in Italia porta il proprio contributo per la ri-cerca del bene comune del Paese, compito che appartiene in modo specifico ai laici e alla loro respon-sabilit. Nel messaggio, inviato per loccasione, papa Francesco scrive tra laltro: Per la comunit cristiana la famiglia ben pi che tema: vita, tessuto quotidiano, cammino di generazioni che si trasmettono la fede insieme con lamore e con i valori morali fon-damentali, solidariet concreta, fatica, pazienza e anche progetto, speranza, futuro. Tutto questo, che la comunit cristiana vive nel-la luce della fede, della speranza e della carit, non mai tenuto per s, ma diventa ogni giorno lievito nella pasta dellintera societ, per il suo maggior bene comune. Oggi indispensabile ritornare alla purezza originaria del disegno damore pensato da Dio. Siamo stati creati a sua immagine e Dio solo Amore, parola che la cultura moderna, ahim, ci ha scippato. Una delle parole chia-ve della proposta cristiana, ap-punto Amore, stata presa dalla cultura moderna ed diventata un termine vuoto, una specie di recipiente dove ciascuno vi mette ci che sente (Card. Caffarra, arcivescovo di Bologna). E papa Francesco nella sua prima encicli-ca, Lumen fidei, ci ammonisce: Lamore risulta oggi unesperien-za legata al mondo dei sentimenti

    incostanti e non pi alla verit.Se lamore non ha rapporto con la verit, soggetto al mutare dei sentimenti e non supera la prova del tempo (LF 27). Maschio e femmina li cre differenza che si competa insieme e, quindi, di-versit che diventa ricchezza. Per questo luomo lascer suo padre e sua madre .. non dice genitore 1 o genitore 2 Ma quanto sono bel-li il nome pap, il nome mamma! Non siamo numeri, siamo perso-ne uniche! E i due diventeranno una carne sola per donare, per generare nuova vita. E qui c il Mistero della Trinit. E la famiglia icona di Dio, della Trinit, di que-sto amore reciproco che si dona in continuazione e che non mai stanco di incominciare ad amare. Mistero di gratuit! Chi dona non possiede, non domina, non impone la propria prepotenza, non assorbe laltro, laltra. Pur-troppo noi ci permettiamo, anzi ci arroghiamo il diritto di imbrattare il capolavoro originario C come uninvasione di competenze; ep-pure noi ci arrabbiamo a morte se gli altri si permettono di manipo-lare il nostro lavoro! Mi vengono in mente certi prezioso affreschi che, a seconda della moda del momento, sono stati ricoperti di

    Sei stata pensata da Dio.di Loretta

    Le tre fotovincitrici delconcorsofotograficodel NationalGeographic.In ordine:- Locuste che oscu-rano il sole (Anthony Mercer/National Geographic Photo Contest).- Il Matterhorn: nubinotturne (Nenad Saljic/National Geographic Photo Contest).- Nuotare con unatartaruga (John Peterson/National Geographic Photo Contest).

  • Santa Teresa Marzo 2014 9 8 Santa Teresa Marzo 2014

    intonaco o soppiantati da altri di-segni o, peggio, imbrattati nel cor-so dei secoli e che mani sapienti ed esperte hanno, con pazienza, riportato alloriginario splendore. Ecco noi- almeno chi ci crede- dobbiamo diventare quel restau-ratore paziente, pieno di passio-ne, per restituire al mondo quella famiglia che nel sogno di Dio Ma un sogno che rester utopia se siamo in pochi a sognare. indi-spensabile che le nostre fami-glie riprendano quota duc in al-tum!, ci spronava papa Giovanni Pa-olo II, per testimonia-re al mondo la lieta novel-la della famiglia, per non essere sconfitti. Ci piace concludere con le parole, sempre molto concrete, di papa Francesco nel messaggio alla Settimana Sociale di Torino: Non possiamo ignorare la soffe-renza di tante famiglie, dovuta alla mancanza di lavoro, al problema della casa, allimpossibilit prati-ca di attuare liberamente le pro-prie scelte educative; la sofferen-

    za dovuta anche a conflitti interni alle famiglie stesse, ai fallimenti dellesperienza coniugale e fami-gliare, alla violenza che purtroppo si annida e fa danni anche allin-terno delle nostre case Voglia-mo per soprattutto ricordare la testimonianza semplice ma bella

    e coraggiosa di tantissime famiglie che vivono le-

    sperienza del matri-monio e delles-

    sere genitori con gioia, illuminati e sostenuti dal-la grazia del Signore, sen-za paura di af-

    frontare anche i momenti della

    croce che, vissuta in unione con quella del

    Signore, non impedisce il cammino dellamore, ma anzi pu renderlo pi forte e pi comple-to. E allora tu, famiglia semplice, comune, benedetta da Dio, alza-ti, esci dal tuo torpore e fa sen-tire forte la tua voce. Tu, che vivi la concretezza della quotidianit, puoi dire una parola autorevole a questo nostro mondo smarrito.

    rad

    ici d

    ella

    ttu

    alit

    Una parola-poesia, col suo apostrofo interno, lalta virgola che la spezza per raddoppiarla. Questa ,

    parola in verit una successio-ne di parole. Hui contrae il latino hodie, parola che a sua volta fon-de hoc e dies, e questo agglome-rato preceduto dalla giunzione di al e di giorno. Aujourdhui. Al giorno doggi. Al giorno di que-sto giorno, una parola come un brindisi, che si pronuncia in una ri-dondanza o in un mistero, perch pu darsi che, inconsapevolmen-te, stiamo dando nome al giorno

    del giorno, al suo cuore, il suo se-greto, il suo principio nascosto di luce Aujourdhui sembra rinviarci alla attualit pure e perfino allatto di tale attualit, a ci che porta ogni cosa alla luce donandole di esse-re presente. Come mai, infatti, c un oggi invece del nulla? Per qua-le miracolo un giorno si levato sopra al niente? Basta porsi vera-mente questa domanda, ed ecco-lo il vergine, il vivace e il bellog-gi che ci pu spaccare con un colpo di ala ubriaca... te

    sti t

    ere

    sia

    ni

    L OGGI UNICO del Paradiso e del Calvario

    di Fabrice Hadjadj daIl paradiso alla porta,

    Lindau 2013 p. 236

    di Teresa di Ges Bambino(Poesia 5)

    Domenica 29 dicembre hanno servito musicalmente la s. Messa delle 18.30 Massimo Stefenelli allorgano, Corrado Panato tromba, Fabio Panato clarinetto, Sabrina Bona flauto traverso, Diego Rovaglia saxofono contralto e Donatella Facchinetti soprano.

    IL MIO CANTO PER OGGI

    La mia vita un sol attimo, unora di passaggio.La mia vita solo un giorno che svanisce e fugge.O mio Dio, tu sai che per amarti sulla terranon ho che loggi! Oh, tamo, Ges! Lanima mia a te anela.Resta per un sol giorno il dolce mio sostegno.Vieni a regnare nel mio cuore, dammi il tuo sorriso,solo per oggi. Che mimporta, Signore, se oscuro lavvenire?Io pregarti per il domani, oh, no, non posso!Puro conserva il cuor mio, con la tua ombra coprimi,solo per oggi.

    Se penso a domani, io la mia incostanza temo,e in cuore tristezza e affanno nascere mi sento.Ma la prova e la sofferenza voglio, Dio mio,solo per oggi.

    Io presto devo vederti sulla riva eterna,o Pilota Divino che mi porgi la mano.Sui flutti in tempesta guida la mia nave in pace,solo per oggi.[...]

  • Santa Teresa Marzo 2014 9 8 Santa Teresa Marzo 2014

    intonaco o soppiantati da altri di-segni o, peggio, imbrattati nel cor-so dei secoli e che mani sapienti ed esperte hanno, con pazienza, riportato alloriginario splendore. Ecco noi- almeno chi ci crede- dobbiamo diventare quel restau-ratore paziente, pieno di passio-ne, per restituire al mondo quella famiglia che nel sogno di Dio Ma un sogno che rester utopia se siamo in pochi a sognare. indi-spensabile che le nostre fami-glie riprendano quota duc in al-tum!, ci spronava papa Giovanni Pa-olo II, per testimonia-re al mondo la lieta novel-la della famiglia, per non essere sconfitti. Ci piace concludere con le parole, sempre molto concrete, di papa Francesco nel messaggio alla Settimana Sociale di Torino: Non possiamo ignorare la soffe-renza di tante famiglie, dovuta alla mancanza di lavoro, al problema della casa, allimpossibilit prati-ca di attuare liberamente le pro-prie scelte educative; la sofferen-

    za dovuta anche a conflitti interni alle famiglie stesse, ai fallimenti dellesperienza coniugale e fami-gliare, alla violenza che purtroppo si annida e fa danni anche allin-terno delle nostre case Voglia-mo per soprattutto ricordare la testimonianza semplice ma bella

    e coraggiosa di tantissime famiglie che vivono le-

    sperienza del matri-monio e delles-

    sere genitori con gioia, illuminati e sostenuti dal-la grazia del Signore, sen-za paura di af-

    frontare anche i momenti della

    croce che, vissuta in unione con quella del

    Signore, non impedisce il cammino dellamore, ma anzi pu renderlo pi forte e pi comple-to. E allora tu, famiglia semplice, comune, benedetta da Dio, alza-ti, esci dal tuo torpore e fa sen-tire forte la tua voce. Tu, che vivi la concretezza della quotidianit, puoi dire una parola autorevole a questo nostro mondo smarrito.

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    Una parola-poesia, col suo apostrofo interno, lalta virgola che la spezza per raddoppiarla. Questa ,

    parola in verit una successio-ne di parole. Hui contrae il latino hodie, parola che a sua volta fon-de hoc e dies, e questo agglome-rato preceduto dalla giunzione di al e di giorno. Aujourdhui. Al giorno doggi. Al giorno di que-sto giorno, una parola come un brindisi, che si pronuncia in una ri-dondanza o in un mistero, perch pu darsi che, inconsapevolmen-te, stiamo dando nome al giorno

    del giorno, al suo cuore, il suo se-greto, il suo principio nascosto di luce Aujourdhui sembra rinviarci alla attualit pure e perfino allatto di tale attualit, a ci che porta ogni cosa alla luce donandole di esse-re presente. Come mai, infatti, c un oggi invece del nulla? Per qua-le miracolo un giorno si levato sopra al niente? Basta porsi vera-mente questa domanda, ed ecco-lo il vergine, il vivace e il bellog-gi che ci pu spaccare con un colpo di ala ubriaca... te

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    L OGGI UNICO del Paradiso e del Calvario

    di Fabrice Hadjadj daIl paradiso alla porta,

    Lindau 2013 p. 236

    di Teresa di Ges Bambino(Poesia 5)

    Domenica 29 dicembre hanno servito musicalmente la s. Messa delle 18.30 Massimo Stefenelli allorgano, Corrado Panato tromba, Fabio Panato clarinetto, Sabrina Bona flauto traverso, Diego Rovaglia saxofono contralto e Donatella Facchinetti soprano.

    IL MIO CANTO PER OGGI

    La mia vita un sol attimo, unora di passaggio.La mia vita solo un giorno che svanisce e fugge.O mio Dio, tu sai che per amarti sulla terranon ho che loggi! Oh, tamo, Ges! Lanima mia a te anela.Resta per un sol giorno il dolce mio sostegno.Vieni a regnare nel mio cuore, dammi il tuo sorriso,solo per oggi. Che mimporta, Signore, se oscuro lavvenire?Io pregarti per il domani, oh, no, non posso!Puro conserva il cuor mio, con la tua ombra coprimi,solo per oggi.

    Se penso a domani, io la mia incostanza temo,e in cuore tristezza e affanno nascere mi sento.Ma la prova e la sofferenza voglio, Dio mio,solo per oggi.

    Io presto devo vederti sulla riva eterna,o Pilota Divino che mi porgi la mano.Sui flutti in tempesta guida la mia nave in pace,solo per oggi.[...]

  • Santa Teresa Marzo 2014 11 10 Santa Teresa Marzo 2014

    test

    i te

    resi

    an

    i Degnati, Vite Santa e Sacra, che a te muniscaed il mio fragile tralcio ti dar il suo frutto:un grappolo dorato potr, Signore, offrirtigi da questoggi.

    Ho solo questo giorno fugace per formartiil grappolo damore dove ogni chicco unani-ma.Dammi, Ges, il fuoco dun Apostolo,solo per oggi.

    O Immacolata Vergine, sei la Dolce Stellache mi dona Ges e a Lui mi unisce sempre.Che io riposi sotto il velo tuo, o Madre cara,solo per oggi.

    SantAngelo Custode, tu con lala coprimi;con la tua luce il cammino che seguo illumina.Vieni a guidarmi e i passi aiutami, ti prego,solo per oggi.

    Lascia che nel tuo Volto, Signor, io mi nasconda.L non udr pi del mondo ogni rumore.Dammi il tuo Amore, la tua grazia serbami,solo per oggi.

    Senza veli o nubi vederti voglio, Signore,ma ancora esule languisco da te lontana.Non mi sia nascosto il tuo viso amabile,solo per oggi.

    A dire le tue lodi voler io presto.Quando il giorno senza fine per me scender,allor sulla lira degli Angeli io canterlOggi Eterno!

    Abbiamo ricevuto con gra-titudine dalle suore del Santo Volto di Bovolone (VR) alcune pubblicazioni

    sulla loro beata fondatrice, Maria Pia Mastena (nata a Bovolone il 7 dicembre 1881 e battezzata con il nome di Teresa) che fu attratta sin dallinfanzia dal mistero del Santo Volto di Cristo. Nata nella bassa veronese quando Teresa Martin non aveva ancora 9 anni, la beata Mastena non sembra aver molto in comune con la Santa di Lisieux, di cui conobbe, lo presumiamo, luragano di gloria, essendo ella morta a Roma il 28 giugno 1951. Condivisero la stessa santa patro-na, santa Teresa dAvila e soprat-tutto, lattrazione per il mistero del Volto del dolce Ges da pro-pagare, riparare e ristabilire nelle anime, secondo lespressione carismatica della beata Mastena.Mons. Pietro Stefani riassunse nellomelia della messa delle ese-quie il senso della vita della beata, dedicata al bene degli altri attra-verso la contemplazione del vol-to del Signore con queste parole: Mor sulla sedia di lavoro e non a letto, ma quasi in piedi come ave-va sempre desiderato. Mor dopo aver parlato con le sorelle dellob-bedienza e dellamore Aveva 50 anni di vita religiosa: una vita intensa, aperta alle pi belle incar-nazioni della spiritualit: da santa Teresa del Bambino Ges a san-ta Teresa dAvila, a san Giovanni della Croce; una segreta attrattiva per il Santo Volto .... Uniamoci dunque a Teresa e Maria Pia nel-la preghiera al volto adorabile di Ges (Pr 16).

    am

    ici d

    i te

    resa

    CERCO IL TUO VOLTOla beata Maria Pia Mastena

    di p. Giacomo Gubert ocd

    AL VOLTO SANTOO Volto Adorabile di Ges, unica Bellezza che rapisce il mio cuore, degnati di imprimere in me laDivina tua Somiglianza, affinchtu non possa guardare lanima della tua piccola sposa senzacontemplare Te Stesso. O mio Di-letto, per amor tuo accetto di non vedere quaggi la dolcezza del tuo Sguardo, di non sentire linespri-mibile bacio della tua Bocca, ma ti supplico dinfiammarmi del tuo amore, affinch esso mi consumi rapidamente e mi faccia apparire presto davanti a te: Teresa del Volto Santo.la

    pre

    ghie

    ra OGNI GIORNO DA VIVERE Ogni mattina una giornata intera che riceviamo dalle mani di Dio. Dio ci d una giornata da Lui stesso preparata per noi. Non vi nulla di troppo e nulla di non abbastanza, nulla di indifferente e nulla di inutile.E un capolavoro di giornata che viene a chiederci di essere vissuto.

    Noi la guardiamo come una pagina dagenda, segnata duna cifra e dun mese. La trattiamo alla leggera come un foglio di carta. Se potessimo frugare il mondo e vedere questo giorno elaborarsi e nascere dal fondo dei secoli, comprenderemmo il valore di un solo giorno umano.

    Serva di Dio Madeleine Delbrl(1904-1964)

  • Santa Teresa Marzo 2014 11 10 Santa Teresa Marzo 2014

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    i Degnati, Vite Santa e Sacra, che a te muniscaed il mio fragile tralcio ti dar il suo frutto:un grappolo dorato potr, Signore, offrirtigi da questoggi.

    Ho solo questo giorno fugace per formartiil grappolo damore dove ogni chicco unani-ma.Dammi, Ges, il fuoco dun Apostolo,solo per oggi.

    O Immacolata Vergine, sei la Dolce Stellache mi dona Ges e a Lui mi unisce sempre.Che io riposi sotto il velo tuo, o Madre cara,solo per oggi.

    SantAngelo Custode, tu con lala coprimi;con la tua luce il cammino che seguo illumina.Vieni a guidarmi e i passi aiutami, ti prego,solo per oggi.

    Lascia che nel tuo Volto, Signor, io mi nasconda.L non udr pi del mondo ogni rumore.Dammi il tuo Amore, la tua grazia serbami,solo per oggi.

    Senza veli o nubi vederti voglio, Signore,ma ancora esule languisco da te lontana.Non mi sia nascosto il tuo viso amabile,solo per oggi.

    A dire le tue lodi voler io presto.Quando il giorno senza fine per me scender,allor sulla lira degli Angeli io canterlOggi Eterno!

    Abbiamo ricevuto con gra-titudine dalle suore del Santo Volto di Bovolone (VR) alcune pubblicazioni

    sulla loro beata fondatrice, Maria Pia Mastena (nata a Bovolone il 7 dicembre 1881 e battezzata con il nome di Teresa) che fu attratta sin dallinfanzia dal mistero del Santo Volto di Cristo. Nata nella bassa veronese quando Teresa Martin non aveva ancora 9 anni, la beata Mastena non sembra aver molto in comune con la Santa di Lisieux, di cui conobbe, lo presumiamo, luragano di gloria, essendo ella morta a Roma il 28 giugno 1951. Condivisero la stessa santa patro-na, santa Teresa dAvila e soprat-tutto, lattrazione per il mistero del Volto del dolce Ges da pro-pagare, riparare e ristabilire nelle anime, secondo lespressione carismatica della beata Mastena.Mons. Pietro Stefani riassunse nellomelia della messa delle ese-quie il senso della vita della beata, dedicata al bene degli altri attra-verso la contemplazione del vol-to del Signore con queste parole: Mor sulla sedia di lavoro e non a letto, ma quasi in piedi come ave-va sempre desiderato. Mor dopo aver parlato con le sorelle dellob-bedienza e dellamore Aveva 50 anni di vita religiosa: una vita intensa, aperta alle pi belle incar-nazioni della spiritualit: da santa Teresa del Bambino Ges a san-ta Teresa dAvila, a san Giovanni della Croce; una segreta attrattiva per il Santo Volto .... Uniamoci dunque a Teresa e Maria Pia nel-la preghiera al volto adorabile di Ges (Pr 16).

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    CERCO IL TUO VOLTOla beata Maria Pia Mastena

    di p. Giacomo Gubert ocd

    AL VOLTO SANTOO Volto Adorabile di Ges, unica Bellezza che rapisce il mio cuore, degnati di imprimere in me laDivina tua Somiglianza, affinchtu non possa guardare lanima della tua piccola sposa senzacontemplare Te Stesso. O mio Di-letto, per amor tuo accetto di non vedere quaggi la dolcezza del tuo Sguardo, di non sentire linespri-mibile bacio della tua Bocca, ma ti supplico dinfiammarmi del tuo amore, affinch esso mi consumi rapidamente e mi faccia apparire presto davanti a te: Teresa del Volto Santo.la

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    ra OGNI GIORNO DA VIVERE Ogni mattina una giornata intera che riceviamo dalle mani di Dio. Dio ci d una giornata da Lui stesso preparata per noi. Non vi nulla di troppo e nulla di non abbastanza, nulla di indifferente e nulla di inutile.E un capolavoro di giornata che viene a chiederci di essere vissuto.

    Noi la guardiamo come una pagina dagenda, segnata duna cifra e dun mese. La trattiamo alla leggera come un foglio di carta. Se potessimo frugare il mondo e vedere questo giorno elaborarsi e nascere dal fondo dei secoli, comprenderemmo il valore di un solo giorno umano.

    Serva di Dio Madeleine Delbrl(1904-1964)

  • Santa Teresa Marzo 2014 13 12 Santa Teresa Marzo 2014

    La Scrittura e la Tradizione non ci dicono nulla della fine della vita terreste di Giuseppe a Nazareth: nes-

    suna parola di Maria n di Ges. Tutto lascia supporre che Giusep-pe sia sparito prima della parten-za di Ges per il deserto, partenza che inaugura la sua vita apostoli-ca, poich Maria a Cana sembra essere tutta sola e tra coloro che hanno iniziato a seguire Ges. Questo silenzio della Scrittura e della Tradi-zione sulla fine del pellegri-naggio terreste di Giuseppe significativo. Il testamento di questo padre cos povero, il silenzio, lo sparire nellob-bedienza alla volont del Pa-dre. Giuseppe non ha su se stesso alcu-no sguardo di compiacenza: vuole solo compiere la volont del Padre esercitando la sua au-torit su Ges e su Maria. Spari-sce quando Dio glielo domanda. Essendo stato sempre il servitore povero, scompare con gioia per lasciare Maria sola con il suo Fi-glio; avendo compiuto la sua fun-zione temporale non ha che da scomparire. Ma, anche dopo la sua scomparsa, rimane presente nella Santa Famiglia, nel cuore di

    Maria ed in quello di Ges. Bisogna ammirare la semplicit, la spoliazione di questa fine di Giuseppe. Sappiamo dove sono seppelliti i patriarchi: la Scrittura ci indica la terra dove riposano Abramo, Isacco, Giacobbe Di generazione in generazione, i loro discendenti andranno al luogo della loro sepoltura, a Hebron o a Sichem. Di Giuseppe non ci det-to nulla: non c pi alcuna trac-

    cia di lui su questa terra. In ragione di questo silen-zio, alcuni so-stengono che fu assunto in Cielo; ma si pu interpre-tare questo silenzio in un altra maniera e compren-dere che esso deve portar-ci a scoprire la povert di G i u s e p p e , la povert di questo padre

    che veramente il servitore per eccellenza: servitore della Nuova Alleanza, mite e fedele ma inutile. Il fatto che non resti di lui alcuna traccia non forse veramente il testamento di questo servitore inutile? Giuseppe figlio di Davide come Salomone. Luno e laltro furono dotati di una rimarcabi-le saggezza divina, luno e laltro furono inviati per essere guardia-

    san

    giu

    sep

    pe

    GIUSEPPE SPARISCEe finisce in Dio

    da Il mistero di Giuseppe, di p. Marie-Dominique Philippe op

    ni del Tempio di Dio; ma a diffe-renza di Salomone che, a causa del suo amore eccessivo per le donne, divenne lo schiavo dei suoi sensi, cos che il suo cuo-re non appartenne pi totalmente al Signore e cos che egli non obbed perfettamente a Dio come suo padre Davide, Giuseppe in-vece am solo Maria, il suo cuore

    rimase tutto intero per Dio e obbe-d a Dio ancora pi perfettamente di Davide suo padre. Se Salomo-ne venne seppellito nella citt di Davide, di Giuseppe invece, una volta ancora, non si dice niente. Il suo nome scompare, egli finisce in Dio, nel Figlio di Dio.

    Dov S. Teresa?A Noto nellaParrocchiadel Sacro Cuore!

    Edoardo Macr, coordinatore del-le peregrinatio di Teresa di Ges Bambino e dei suoi ge-nitori nella Diocesi di Noto, ha

    commissionato un quadro (2x3 m.) raffi-gurante santa Teresa. Ecco le motivazio-ne: La prima va ricondotta alla mia anti-ca e profonda devozione per la Santa, la secondo motivazione va ricercata nella concretizzazione di un grazie pr la di-lezione che la Santa, ripetutamente, ha mostrato di nutrire per la mia citt (Noto) e la terza nasce dalla constatazione che non ci fosse ancora, un altare o uneffige dedicata alla Santa. Una parrocchia (Sa-cro Cuore) assai popolata della citt, re-lativamente nuovo, ma non ancora suf-ficientemente arredata, me ne ha fornito loccasione! E poi, non solo il Carmelo della nostra Citt rientra nellambito del-la parrocchia del Sacro Cuore, ma lef-fige di Teresina era in perfetta sintonia con i soggetti raffigurati negli altri quadri che si trovano nella stessa chiesa: san Pio da Pietrelcina, devoto della Santa che, pare in bilocazione, abbia assistito alla sua canonizzazione; madre Teresa

    di Calcutta, tanto devota della Santa al punto da assumerne anche il nome da religiosa; il beato Giovanni Paolo II che proclam la Santa Dottore della Chiesa Universale esperta nella Scien-za dellAmore. Limmagine della San-ta, volutamente trasfigurata nel viso, ci appare immersa in un mare di luce che ci richiama la sua celeste dimora e, nel contempo, protesa a scendere le scale, quasi a voler restare in mezzo a noi, se-condo la celebre promessa di passare il suo cielo a fare del bene sulla terra (le rose rappresentano appunto la pioggia di rose). Gli angeli? Rappresentano, me-taforicamente, la mia famiglia quando, se Dio vorr, si ricomporr, in compa-gnia di santa Teresina, nella Patria Ce-leste a cantare in eterno le sue divine misericordie.

    luo

    gh

    i te

    resi

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    da Il sorriso di p. Benigno novembre dicembre 2013

  • Santa Teresa Marzo 2014 13 12 Santa Teresa Marzo 2014

    La Scrittura e la Tradizione non ci dicono nulla della fine della vita terreste di Giuseppe a Nazareth: nes-

    suna parola di Maria n di Ges. Tutto lascia supporre che Giusep-pe sia sparito prima della parten-za di Ges per il deserto, partenza che inaugura la sua vita apostoli-ca, poich Maria a Cana sembra essere tutta sola e tra coloro che hanno iniziato a seguire Ges. Questo silenzio della Scrittura e della Tradi-zione sulla fine del pellegri-naggio terreste di Giuseppe significativo. Il testamento di questo padre cos povero, il silenzio, lo sparire nellob-bedienza alla volont del Pa-dre. Giuseppe non ha su se stesso alcu-no sguardo di compiacenza: vuole solo compiere la volont del Padre esercitando la sua au-torit su Ges e su Maria. Spari-sce quando Dio glielo domanda. Essendo stato sempre il servitore povero, scompare con gioia per lasciare Maria sola con il suo Fi-glio; avendo compiuto la sua fun-zione temporale non ha che da scomparire. Ma, anche dopo la sua scomparsa, rimane presente nella Santa Famiglia, nel cuore di

    Maria ed in quello di Ges. Bisogna ammirare la semplicit, la spoliazione di questa fine di Giuseppe. Sappiamo dove sono seppelliti i patriarchi: la Scrittura ci indica la terra dove riposano Abramo, Isacco, Giacobbe Di generazione in generazione, i loro discendenti andranno al luogo della loro sepoltura, a Hebron o a Sichem. Di Giuseppe non ci det-to nulla: non c pi alcuna trac-

    cia di lui su questa terra. In ragione di questo silen-zio, alcuni so-stengono che fu assunto in Cielo; ma si pu interpre-tare questo silenzio in un altra maniera e compren-dere che esso deve portar-ci a scoprire la povert di G i u s e p p e , la povert di questo padre

    che veramente il servitore per eccellenza: servitore della Nuova Alleanza, mite e fedele ma inutile. Il fatto che non resti di lui alcuna traccia non forse veramente il testamento di questo servitore inutile? Giuseppe figlio di Davide come Salomone. Luno e laltro furono dotati di una rimarcabi-le saggezza divina, luno e laltro furono inviati per essere guardia-

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    GIUSEPPE SPARISCEe finisce in Dio

    da Il mistero di Giuseppe, di p. Marie-Dominique Philippe op

    ni del Tempio di Dio; ma a diffe-renza di Salomone che, a causa del suo amore eccessivo per le donne, divenne lo schiavo dei suoi sensi, cos che il suo cuo-re non appartenne pi totalmente al Signore e cos che egli non obbed perfettamente a Dio come suo padre Davide, Giuseppe in-vece am solo Maria, il suo cuore

    rimase tutto intero per Dio e obbe-d a Dio ancora pi perfettamente di Davide suo padre. Se Salomo-ne venne seppellito nella citt di Davide, di Giuseppe invece, una volta ancora, non si dice niente. Il suo nome scompare, egli finisce in Dio, nel Figlio di Dio.

    Dov S. Teresa?A Noto nellaParrocchiadel Sacro Cuore!

    Edoardo Macr, coordinatore del-le peregrinatio di Teresa di Ges Bambino e dei suoi ge-nitori nella Diocesi di Noto, ha

    commissionato un quadro (2x3 m.) raffi-gurante santa Teresa. Ecco le motivazio-ne: La prima va ricondotta alla mia anti-ca e profonda devozione per la Santa, la secondo motivazione va ricercata nella concretizzazione di un grazie pr la di-lezione che la Santa, ripetutamente, ha mostrato di nutrire per la mia citt (Noto) e la terza nasce dalla constatazione che non ci fosse ancora, un altare o uneffige dedicata alla Santa. Una parrocchia (Sa-cro Cuore) assai popolata della citt, re-lativamente nuovo, ma non ancora suf-ficientemente arredata, me ne ha fornito loccasione! E poi, non solo il Carmelo della nostra Citt rientra nellambito del-la parrocchia del Sacro Cuore, ma lef-fige di Teresina era in perfetta sintonia con i soggetti raffigurati negli altri quadri che si trovano nella stessa chiesa: san Pio da Pietrelcina, devoto della Santa che, pare in bilocazione, abbia assistito alla sua canonizzazione; madre Teresa

    di Calcutta, tanto devota della Santa al punto da assumerne anche il nome da religiosa; il beato Giovanni Paolo II che proclam la Santa Dottore della Chiesa Universale esperta nella Scien-za dellAmore. Limmagine della San-ta, volutamente trasfigurata nel viso, ci appare immersa in un mare di luce che ci richiama la sua celeste dimora e, nel contempo, protesa a scendere le scale, quasi a voler restare in mezzo a noi, se-condo la celebre promessa di passare il suo cielo a fare del bene sulla terra (le rose rappresentano appunto la pioggia di rose). Gli angeli? Rappresentano, me-taforicamente, la mia famiglia quando, se Dio vorr, si ricomporr, in compa-gnia di santa Teresina, nella Patria Ce-leste a cantare in eterno le sue divine misericordie.

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    da Il sorriso di p. Benigno novembre dicembre 2013

  • Santa Teresa Marzo 2014 15 14 Santa Teresa Marzo 2014

    costume alla fine delle mo-stre esporre un quaderno per la firma e i giudizi. Cos alla piccola ma significati-

    va MOSTRA di S. Teresa agli Scal-zi, stato esposto un quaderno da cui stralciamo alcuni significativi giudizi.Cos Vanna e Anna di Verona: Molto bella e fatta davvero mol-to bene, mi molto piaciuta; ricca di riflessioni. Complimenti, bella esposizione! Paola: Bellissimi presepi, complimenti; una testi-monianza della nostra fede. Re-nata: Auguri, per tanta bellezza e complimenti; davvero bellissima e commovente. Cristian: Bellis-simi presepi, vedere la diversit che unisce uno stesso principio di fede, molto affascinante come concetto. Lorena afferma la mes-sianicit evangelica di Ges Bam-bino: La bellezza pi grande nel

    vedere come Ges nasce in tutto il mondo nello stesso modo, sia trai i ricchi che tra i poveri. Salvatore cos approfondisce: bello vede-re Ges nella sua immensa gloria nascere per noi per redimerci dai peccati e per condurci a vita nuo-va. Il tuo amore Signore per noi un invito a tornare a te, affinch Ges possa richiamarci a una fede pi autentica e rafforzata secondo i suoi insegnamenti.Un sacerdote don Stefano: Ho apprezzato molto questa bella mo-stra, occasione per riflettere sul-la nativit. Mi ha colpito in modo particolare il presepe in cerca di un alloggio, perch mi ricorda la mia infanzia in montagna. Grazie a questa occasione di riflessione. Cos Bania: Una meravigliosa emozione. Dina e Fabio: Ottimo esempio di incontro di pi etnie. Umberto si sofferma sulla tecnica:

    UN INVITO A TORNARE A GESGiudizi e impressioni sulla mostra

    a cura di p. Gino Busnardo ocd

    Bellissimi ma come fanno a co-struire quei muri e quelle rocce cos vere?. Luciano e Giuliana: Belli per gli occhi, ma ancora pi per il cuore e lo spirito. Grazie per que-sto momento di pace. Antonio: Ho visto con piacere i vari e stu-pendi presepi esposti. Sono molto interessanti. Alcune famiglie dan-no un giudizio complessivo: Aiuta a rifletter sulla vita di Ges e della Sacra Famiglia. Cristina esprime un apprezzamento sugli autori: Mostra molto bella e commoven-te! Grande perizia tecnica di padre Gino, grazie! Piero Del Re: Solo chi ha il presepio nel proprio cuore pu dare questa gioia nel costruirli cos bene. Ferdinando: Aiutano a vivere meglio il s. Nata-le. Diane ed Edo: Bellissimi tutti! Soprattutto quello pasquale! Com-plimenti. Il mini soggetto e i dio-rami pasquali sono stati per molti una super novit. Il ragazzo An-drea: Complimenti, per tutti i pre-sepi, perch ognuno d emozioni e sensazioni diverse, ma sempre di serenit. Claudia che frequenta le medie: Complimenti per la poesia che questi presepi esprimono. Lu-ciano R. d un suggerimento per la mostra di Pasqua (che si far!). Come per il s. Natale viene prepa-rato il presepio, cos sarebbe au-spicabile che per la s. Pasqua si costruisca il presepio pasquale. Antonella: Sono una gioia ed uno spunto per meditare. Grazie! Gra-ziella: Il presepio! Una tradizione solamente? No, sono meditazio-ne e preghiera. Alessandra: Ho rivissuto attraverso queste scene molti episodi dellinfanzia di Ges. Bellissimi! Vito e Sofia: molto suggestiva. Piace ai piccoli e ricor-da ai grandi le cose semplici ....

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    Alcune foto del concorso presepi 2013-14 della par-rocchia S. Teresa di G. B.: il presepio del gruppo grest costruito nel portico della basilica, sotto il salone della Pic-cola Via, il presepio di Gabriele ed i pre-sepi della famiglia Marrone e Caloi.

    concorsopresepi 2013

  • Santa Teresa Marzo 2014 15 14 Santa Teresa Marzo 2014

    costume alla fine delle mo-stre esporre un quaderno per la firma e i giudizi. Cos alla piccola ma significati-

    va MOSTRA di S. Teresa agli Scal-zi, stato esposto un quaderno da cui stralciamo alcuni significativi giudizi.Cos Vanna e Anna di Verona: Molto bella e fatta davvero mol-to bene, mi molto piaciuta; ricca di riflessioni. Complimenti, bella esposizione! Paola: Bellissimi presepi, complimenti; una testi-monianza della nostra fede. Re-nata: Auguri, per tanta bellezza e complimenti; davvero bellissima e commovente. Cristian: Bellis-simi presepi, vedere la diversit che unisce uno stesso principio di fede, molto affascinante come concetto. Lorena afferma la mes-sianicit evangelica di Ges Bam-bino: La bellezza pi grande nel

    vedere come Ges nasce in tutto il mondo nello stesso modo, sia trai i ricchi che tra i poveri. Salvatore cos approfondisce: bello vede-re Ges nella sua immensa gloria nascere per noi per redimerci dai peccati e per condurci a vita nuo-va. Il tuo amore Signore per noi un invito a tornare a te, affinch Ges possa richiamarci a una fede pi autentica e rafforzata secondo i suoi insegnamenti.Un sacerdote don Stefano: Ho apprezzato molto questa bella mo-stra, occasione per riflettere sul-la nativit. Mi ha colpito in modo particolare il presepe in cerca di un alloggio, perch mi ricorda la mia infanzia in montagna. Grazie a questa occasione di riflessione. Cos Bania: Una meravigliosa emozione. Dina e Fabio: Ottimo esempio di incontro di pi etnie. Umberto si sofferma sulla tecnica:

    UN INVITO A TORNARE A GESGiudizi e impressioni sulla mostra

    a cura di p. Gino Busnardo ocd

    Bellissimi ma come fanno a co-struire quei muri e quelle rocce cos vere?. Luciano e Giuliana: Belli per gli occhi, ma ancora pi per il cuore e lo spirito. Grazie per que-sto momento di pace. Antonio: Ho visto con piacere i vari e stu-pendi presepi esposti. Sono molto interessanti. Alcune famiglie dan-no un giudizio complessivo: Aiuta a rifletter sulla vita di Ges e della Sacra Famiglia. Cristina esprime un apprezzamento sugli autori: Mostra molto bella e commoven-te! Grande perizia tecnica di padre Gino, grazie! Piero Del Re: Solo chi ha il presepio nel proprio cuore pu dare questa gioia nel costruirli cos bene. Ferdinando: Aiutano a vivere meglio il s. Nata-le. Diane ed Edo: Bellissimi tutti! Soprattutto quello pasquale! Com-plimenti. Il mini soggetto e i dio-rami pasquali sono stati per molti una super novit. Il ragazzo An-drea: Complimenti, per tutti i pre-sepi, perch ognuno d emozioni e sensazioni diverse, ma sempre di serenit. Claudia che frequenta le medie: Complimenti per la poesia che questi presepi esprimono. Lu-ciano R. d un suggerimento per la mostra di Pasqua (che si far!). Come per il s. Natale viene prepa-rato il presepio, cos sarebbe au-spicabile che per la s. Pasqua si costruisca il presepio pasquale. Antonella: Sono una gioia ed uno spunto per meditare. Grazie! Gra-ziella: Il presepio! Una tradizione solamente? No, sono meditazio-ne e preghiera. Alessandra: Ho rivissuto attraverso queste scene molti episodi dellinfanzia di Ges. Bellissimi! Vito e Sofia: molto suggestiva. Piace ai piccoli e ricor-da ai grandi le cose semplici ....

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    Alcune foto del concorso presepi 2013-14 della par-rocchia S. Teresa di G. B.: il presepio del gruppo grest costruito nel portico della basilica, sotto il salone della Pic-cola Via, il presepio di Gabriele ed i pre-sepi della famiglia Marrone e Caloi.

    concorsopresepi 2013

  • 16 Santa Teresa Marzo 2014

    Mi sembrava di dare al mio incontro con il S. Padre il colore dun pellegrinaggio che mette la nostra vita sotto la protezione di papa Francesco quale fratello maggiore, lui che sta spronando tutti alla fratellanza universale...A dirti il vero lemozione di tro-

    varmi faccia a faccia con papa Francesco per presentargli i miei 34 libretti stata grande e nello tempo il suo volto pi materno che paterno mi ha subito messo a mio agio...Avevo preparato di dirgli tante cose (e in parte ci sono riuscito e il tempo me lo ha consentito) ma eccone alcune: Caro Francesco, sono qui soprattutto per dirti grazie a nome di tutti i lontani che stai avvicinando a Dio...Grazie per tutti i vicini che cos paternamente stai graffiando e particolarmente grazie per la tua obbedienza allo Spirito Santo che ti fa essere rivoluzionario.... Poi accanto a me sono inter-venuti in momenti alterni prima leditore della VELAR, Oscar Serra, che presentandomi ha voluto parlare largamente dei miei libretti al papa... ricordandogli con un sorriso tra laltro che risultano antidepressivi ecce-zionali senza effetti collaterali e che in ZENIT c una rubrica giornaliera che quotidianamente ne riporta un racconto con il titolo pillole per la cura dellanima ; poi - emozionatissimi - i tre collaboratori della Velar con

    altrettanti cofanetti dei libretti aperti a raggiera davanti al s. Padre...sottoline-andoli come effica-ci suggeritori per la nuova evangelizza-zione...Scambio di doni e battute de-gne di amici intimi e ubriachi di gioia... Non son mancati i momenti in cui ab-biamo sottolineato la grande opportu-nit ecclesiale per la famiglia carme-litana che nelli-niziativa GEAC AMICIZIA coltiva lamicizia tra co-loro che hanno re-spirato, per tempi diversi e in periodi vari, lossigeno del Carmelo nei nostri seminari...

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    eDA PAPA FRANCESCOquale fratello maggiore

    di p. Andrea Panont ocd

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  • 16 Santa Teresa Marzo 2014

    Mi sembrava di dare al mio incontro con il S. Padre il colore dun pellegrinaggio che mette la nostra vita sotto la protezione di papa Francesco quale fratello maggiore, lui che sta spronando tutti alla fratellanza universale...A dirti il vero lemozione di tro-

    varmi faccia a faccia con papa Francesco per presentargli i miei 34 libretti stata grande e nello tempo il suo volto pi materno che paterno mi ha subito messo a mio agio...Avevo preparato di dirgli tante cose (e in parte ci sono riuscito e il tempo me lo ha consentito) ma eccone alcune: Caro Francesco, sono qui soprattutto per dirti grazie a nome di tutti i lontani che stai avvicinando a Dio...Grazie per tutti i vicini che cos paternamente stai graffiando e particolarmente grazie per la tua obbedienza allo Spirito Santo che ti fa essere rivoluzionario.... Poi accanto a me sono inter-venuti in momenti alterni prima leditore della VELAR, Oscar Serra, che presentandomi ha voluto parlare largamente dei miei libretti al papa... ricordandogli con un sorriso tra laltro che risultano antidepressivi ecce-zionali senza effetti collaterali e che in ZENIT c una rubrica giornaliera che quotidianamente ne riporta un racconto con il titolo pillole per la cura dellanima ; poi - emozionatissimi - i tre collaboratori della Velar con

    altrettanti cofanetti dei libretti aperti a raggiera davanti al s. Padre...sottoline-andoli come effica-ci suggeritori per la nuova evangelizza-zione...Scambio di doni e battute de-gne di amici intimi e ubriachi di gioia... Non son mancati i momenti in cui ab-biamo sottolineato la grande opportu-nit ecclesiale per la famiglia carme-litana che nelli-niziativa GEAC AMICIZIA coltiva lamicizia tra co-loro che hanno re-spirato, per tempi diversi e in periodi vari, lossigeno del Carmelo nei nostri seminari...

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  • Santa Teresa Marzo 2014 17

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    Il 3 giugno 1863 arriv nella fa-miglia Martin ad Alenon, in via saint Blaise, una piccola Leonia, bionda con gli occhi

    blu. Il bambino fragile e cono-sce presto alcune difficolt. La piccola Leonia non molto forte scrive mamma Zelia: tosse croni-ca, morbillo, convulsioni, eczema purulento. Ella diversa dalle due sorelle maggiori Maria e Paolina. Il 13 ottobre 1864 arriva in fami-glia la piccola Elena. Il contrasto tra le ultime due bambine gran-de. Leonia, sempre malaticcia, capricciosa, ribelle ad ogni rego-lamento. A scuola, ha difficolt di apprendimento. Non si sa come prenderla. Le due figlie maggiori sono affidate alla zia Maria Dosi-tea, visitandina a Le Mans. Si pro-va ad aggiungervi anche Leonia, di cui non si sa che cosa fare. Gi dallora il suo nome preceduto da un aggettivo: la povera Leo-nia. La prova un insuccesso. La zia suore le riconosce un cuore doro ma non pu tenerla. Primo insuccesso di vita comunitaria. Non resta che farle seguire delle lezioni private. I risultati non sono brillanti. Si prova ad inviarla nuo-vamente a Le Mans nel pensiona-to delle visitandine. La zia visitan-dina scrive al suo fratello Isidoro: Leonia mi ha dato buone spe-ranze per il futuro. una bambina difficile da educare e la cui infan-zia non suscita alcune attrattiva, ma credo che ella varr quanto le sue sorelle. Ha un cuore doro; la sua intelligenza non sviluppata ed ben al di sotto di quella della sua et, tuttavia ne ha i mezzi e ha un buon giudizio. Con ci, ha

    una forza di carattere ammirabile. Quando questa piccola avr luso della ragione e quando vedr il suo dovere, nulla la fermer. Quanto a Leonia, malgrado i suoi capricci, dichiara: Io sar religio-sa alla Visitazione , con mia zia. troppo bello. Non oso sperar-lo, scrive Zelia (CF 29/11/1873). Le lezioni private sono un disastro poich le due maestre sono delle false religiose. Zelia deve andare sin dalla polizia per smascherarle. Altra grave crisi. La domestica, Luisa Marais, domina Leonia e la impaurisce, allontanandola da sua madre. Amavo la mamma, dir Leonia in seguito. Ma per il mo-mento tiene il broncio e non lascia mai Luisa. Questo episodio durer due anni. Quando infine la verit scoperta, Zelia vuole licenziare la

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    LA POVERA LEONIA (I)ha un cuore doro

    di mons. Guy Gaucher

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    Il 3 giugno 1863 arriv nella fa-miglia Martin ad Alenon, in via saint Blaise, una piccola Leonia, bionda con gli occhi

    blu. Il bambino fragile e cono-sce presto alcune difficolt. La piccola Leonia non molto forte scrive mamma Zelia: tosse croni-ca, morbillo, convulsioni, eczema purulento. Ella diversa dalle due sorelle maggiori Maria e Paolina. Il 13 ottobre 1864 arriva in fami-glia la piccola Elena. Il contrasto tra le ultime due bambine gran-de. Leonia, sempre malaticcia, capricciosa, ribelle ad ogni rego-lamento. A scuola, ha difficolt di apprendimento. Non si sa come prenderla. Le due figlie maggiori sono affidate alla zia Maria Dosi-tea, visitandina a Le Mans. Si pro-va ad aggiungervi anche Leonia, di cui non si sa che cosa fare. Gi dallora il suo nome preceduto da un aggettivo: la povera Leo-nia. La prova un insuccesso. La zia suore le riconosce un cuore doro ma non pu tenerla. Primo insuccesso di vita comunitaria. Non resta che farle seguire delle lezioni private. I risultati non sono brillanti. Si prova ad inviarla nuo-vamente a Le Mans nel pensiona-to delle visitandine. La zia visitan-dina scrive al suo fratello Isidoro: Leonia mi ha dato buone spe-ranze per il futuro. una bambina difficile da educare e la cui infan-zia non suscita alcune attrattiva, ma credo che ella varr quanto le sue sorelle. Ha un cuore doro; la sua intelligenza non sviluppata ed ben al di sotto di quella della sua et, tuttavia ne ha i mezzi e ha un buon giudizio. Con ci, ha

    una forza di carattere ammirabile. Quando questa piccola avr luso della ragione e quando vedr il suo dovere, nulla la fermer. Quanto a Leonia, malgrado i suoi capricci, dichiara: Io sar religio-sa alla Visitazione , con mia zia. troppo bello. Non oso sperar-lo, scrive Zelia (CF 29/11/1873). Le lezioni private sono un disastro poich le due maestre sono delle false religiose. Zelia deve andare sin dalla polizia per smascherarle. Altra grave crisi. La domestica, Luisa Marais, domina Leonia e la impaurisce, allontanandola da sua madre. Amavo la mamma, dir Leonia in seguito. Ma per il mo-mento tiene il broncio e non lascia mai Luisa. Questo episodio durer due anni. Quando infine la verit scoperta, Zelia vuole licenziare la

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    LA POVERA LEONIA (I)ha un cuore doro

    di mons. Guy Gaucher

  • 18 Santa Teresa Marzo 2014

    domestica ma la tiene e la cura, per bont. Leonia finalmente li-berata dal suo influsso negativo. Far la sua prima comunione il 23 maggio 1875 ed conferma-ta il 28 maggio 1876, quando in buone condizioni. Il tumore al seno di Zelia progre-disce. Ogni operazione impos-sibile. Guarda la morte in faccia: sua sola preoccupazione, la po-vera Leonia. L8 gennaio 1877 Zelia incontra sua sorella che sta morendo di tubercolosi. Le affi-da delle commissioni per il Cielo: Non appena sarai in paradiso, va a trovare la santa Vergine e dille: Madre buona, avete giocato un tiro curioso a mia sorella dando-le quella povera Leonia; non era una bambina cos che vi aveva domandato, bisogna che rimedia-te (CF 8/1/1877). Anche Leonia ha delle commissioni per il Cielo: Domanda a Dio che mi faccia la grazia di convertirmi ed anche di donarmi la vocazione di diventare una vera religiosa (CF 18/1/1877). Per lei ci significa essere una santa. Zelia si preoccupa per il

    futuro di Leonia: Se bastasse il sacrificio della mia vita perch Le-onia diventi santa, lo farei di buon grado (CF 18/1/1877). Dopo un pellegrinaggio molto dif-ficile a Lourdes nel giugno 1877 nel corso del quale Zelia prega innanzitutto per Leonia, ella muo-re il 28 agosto. Segue il trasloco a Lisieux per avvicinarsi ai Gurin. Nei primi giorni si notano dei mi-glioramenti in Leonia. Entra come convittrice presso le benedettine dellabazia dove ritrova le sue cu-gine Giovanna e Maria Gurin. Vi si trova bene. Lascer le benedet-tine a 18 anni, durante le vacanze del 1881. Teresa vi entrer come esterna. Il 2 ottobre 1882, Pao-lina entra al Carmelo di Lisieux, cosa che spinge Leonia, sempre orientata alla vita religiosa, verso le clarisse di Alenon. Andando la famiglia in visita alla tomba di Ze-lia, qual il suo stupore nel vedere Leonia vestita da postulante pres-so le clarisse di via delle mezzalu-na. Guardate i miei occhi, non li vedrete mai pi. Strana vocazio-ne... (I - segue)

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    Santa Teresa Marzo 2014 19

    La prima biografia per im-magini di Teresa di Ges il documento ufficiale che lOrdine present alla

    Chiesa nel momento della sua Beatificazione. Le 24 incisioni di Collaert-Galle riproducono i temi della vita di Teresa, scelti da ma-dre Anna di Ges Lobera e padre Girolamo Gracin. Materialmente ogni incisione mi-sura 22,1 x 18,6 cm, dove la di-mensione della scena di 21,4 x 16,1 cm. In basso si legge una didascalia in latino e al di sotto, posto il numero e la firma dellin-cisore, per es. Adrian Collaert Sculp. Sono sue 14 delle 24 la-stre, qualcuna di Philippe Galle, mentre le restanti furono realizza-te dagli incisori della bottega di Collaert, sui quali egli aveva uno stretto controllo per garantire lu-niformit dellopera. In occasione del IV centenario della nascita (1614-2014), dopo la presentazio-ne dellopera, propongo a voi, cari lettori, lintera serie delle incisioni.Le incisioni si possono divide-re in due parti. Nella prima sono raffigurati gli episodi della vita di Teresa nei quali emergono le sue virt. Nella seconda, la pi am-pia, vengono presentate le espe-rienze mistiche di Teresa, perch il momento storico lo richiedeva. lepoca gloriosa delle estasi; al popolo piace che i suoi santi sia-no rappresentati lontani dal mon-do, assorti in cielo. Con un certo coraggio vengono scelti momenti, episodi dove emergono le virt di Teresa. Daltra parte la Santa in-segna alle sue figlie che senza le

    virt rimarrete nane, e, definisce i contemplativi come pronti con la voglia di servire. Siamo lontani da ogni spiritualismo privo di con-cretezza!

    La fuga e la vocazioneLa madre Anna di Ges sceglie di far raffigurare due episodi della giovinezza: la fuga da casa e len-trata in monastero. Non usuale rappresentare nellarte linfanzia dei santi. Essi vengono raffigurati adulti, nella piena maturit umana e spirituale, con i segni identifica-tori della loro missione e carisma ecclesiali. Teresa uneccezio-ne. Il Papa Gregorio XV ordina che nella Bolla di Canonizzazione della Santa si parli di un episodio della sua infanzia: la fuga da casa verso i musulmani. E cos la didascalia della terza in-cisione recita: Ancora non aveva compiuto 7 anni di et, assieme al fratellino, ardente del desiderio del martirio tra i mori, nascosta-mente cammina veloce; la mam-

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    VIRT IMMAGINATEA 400 anni dalla beatificazione di Teresa dAvila

    di p. Fabio Pistillo ocd

    Nella paginaprecedente:

    Leonia MartinSopra:

    Una camera daletto di Casa Martin.

  • 18 Santa Teresa Marzo 2014

    domestica ma la tiene e la cura, per bont. Leonia finalmente li-berata dal suo influsso negativo. Far la sua prima comunione il 23 maggio 1875 ed conferma-ta il 28 maggio 1876, quando in buone condizioni. Il tumore al seno di Zelia progre-disce. Ogni operazione impos-sibile. Guarda la morte in faccia: sua sola preoccupazione, la po-vera Leonia. L8 gennaio 1877 Zelia incontra sua sorella che sta morendo di tubercolosi. Le affi-da delle commissioni per il Cielo: Non appena sarai in paradiso, va a trovare la santa Vergine e dille: Madre buona, avete giocato un tiro curioso a mia sorella dando-le quella povera Leonia; non era una bambina cos che vi aveva domandato, bisogna che rimedia-te (CF 8/1/1877). Anche Leonia ha delle commissioni per il Cielo: Domanda a Dio che mi faccia la grazia di convertirmi ed anche di donarmi la vocazione di diventare una vera religiosa (CF 18/1/1877). Per lei ci significa essere una santa. Zelia si preoccupa per il

    futuro di Leonia: Se bastasse il sacrificio della mia vita perch Le-onia diventi santa, lo farei di buon grado (CF 18/1/1877). Dopo un pellegrinaggio molto dif-ficile a Lourdes nel giugno 1877 nel corso del quale Zelia prega innanzitutto per Leonia, ella muo-re il 28 agosto. Segue il trasloco a Lisieux per avvicinarsi ai Gurin. Nei primi giorni si notano dei mi-glioramenti in Leonia. Entra come convittrice presso le benedettine dellabazia dove ritrova le sue cu-gine Giovanna e Maria Gurin. Vi si trova bene. Lascer le benedet-tine a 18 anni, durante le vacanze del 1881. Teresa vi entrer come esterna. Il 2 ottobre 1882, Pao-lina entra al Carmelo di Lisieux, cosa che spinge Leonia, sempre orientata alla vita religiosa, verso le clarisse di Alenon. Andando la famiglia in visita alla tomba di Ze-lia, qual il suo stupore nel vedere Leonia vestita da postulante pres-so le clarisse di via delle mezzalu-na. Guardate i miei occhi, non li vedrete mai pi. Strana vocazio-ne... (I - segue)

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    La prima biografia per im-magini di Teresa di Ges il documento ufficiale che lOrdine present alla

    Chiesa nel momento della sua Beatificazione. Le 24 incisioni di Collaert-Galle riproducono i temi della vita di Teresa, scelti da ma-dre Anna di Ges Lobera e padre Girolamo Gracin. Materialmente ogni incisione mi-sura 22,1 x 18,6 cm, dove la di-mensione della scena di 21,4 x 16,1 cm. In basso si legge una didascalia in latino e al di sotto, posto il numero e la firma dellin-cisore, per es. Adrian Collaert Sculp. Sono sue 14 delle 24 la-stre, qualcuna di Philippe Galle, mentre le restanti furono realizza-te dagli incisori della bottega di Collaert, sui quali egli aveva uno stretto controllo per garantire lu-niformit dellopera. In occasione del IV centenario della nascita (1614-2014), dopo la presentazio-ne dellopera, propongo a voi, cari lettori, lintera serie delle incisioni.Le incisioni si possono divide-re in due parti. Nella prima sono raffigurati gli episodi della vita di Teresa nei quali emergono le sue virt. Nella seconda, la pi am-pia, vengono presentate le espe-rienze mistiche di Teresa, perch il momento storico lo richiedeva. lepoca gloriosa delle estasi; al popolo piace che i suoi santi sia-no rappresentati lontani dal mon-do, assorti in cielo. Con un certo coraggio vengono scelti momenti, episodi dove emergono le virt di Teresa. Daltra parte la Santa in-segna alle sue figlie che senza le

    virt rimarrete nane, e, definisce i contemplativi come pronti con la voglia di servire. Siamo lontani da ogni spiritualismo privo di con-cretezza!

    La fuga e la vocazioneLa madre Anna di Ges sceglie di far raffigurare due episodi della giovinezza: la fuga da casa e len-trata in monastero. Non usuale rappresentare nellarte linfanzia dei santi. Essi vengono raffigurati adulti, nella piena maturit umana e spirituale, con i segni identifica-tori della loro missione e carisma ecclesiali. Teresa uneccezio-ne. Il Papa Gregorio XV ordina che nella Bolla di Canonizzazione della Santa si parli di un episodio della sua infanzia: la fuga da casa verso i musulmani. E cos la didascalia della terza in-cisione recita: Ancora non aveva compiuto 7 anni di et, assieme al fratellino, ardente del desiderio del martirio tra i mori, nascosta-mente cammina veloce; la mam-

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    VIRT IMMAGINATEA 400 anni dalla beatificazione di Teresa dAvila

    di p. Fabio Pistillo ocd

    Nella paginaprecedente:

    Leonia MartinSopra:

    Una camera daletto di Casa Martin.

  • Santa Teresa Marzo 2014 21 20 Santa Teresa Marzo 2014

    ma conoscendo ci provvede a rintracciarla con laiuto di un loro zio; questo trovatili per strada li ri-porta a casa.Teresa insieme al fratello Rodrigo di due anni pi giovane, e uniti da un grande affetto, una mattina escono di casa per andare verso la terra dei musulmani dove spe-ravano di venire decapitati per Ges Cristo. Lepilogo del martirio arcinoto: i due fratellini si allon-tanano qualche centinaio di metri dalle mura di Avila, quando incon-trano lo zio che li riporta a casa. La scena raffigura questincontro, ma con qualche particolare degno di nota: i due fratellini sono vestiti da carmelitani, con un bastone da pellegrino quale richiamo al cam-mino che qualche decennio dopo Teresa compir per le sue fonda-zioni. Lepisodio viene ricordato per limportanza data da Teresa

    stessa. I due fratellini sono spinti dalla gioia dei beni del cielo, ac-cadeva loro di pensarli molte volte e ripetere per sempre, per sem-pre, per sempre; questo definito da Teresa come il cammino della verit. A distanza di una trentina danni, negli anni della maturit,

    la santa fa esperienza di come in questo cammino non si viaggia da soli, ma in compagnia: cammina-re nella verit alla presenza della stessa Verit. E questa rappresen-ta per Teresa la virt dellumilt de-finita come il cammino nella verit di Dio e di s. La quarta incisione rappresenta lentrata di Teresa al monastero dellIncarnazione di Avila. Nella didascalia leggiamo: A 19 anni di et, accompagnata dal fratello di sangue [Antonio de Ahumada], lascia il palazzo pater-no, avendo superato con fortezza unimpetuosa opposizione della carne, entra, senza che il babbo lo sappia, nel monastero di Avila, delle monache della B.V.M. del monte Carmelo. La virt evidenziata in questo epi-sodio la determinazione. Teresa entra in monastero aiutata dal Si-gnore che la forza: Mi diede ani-

    mo contro me stessa perch lo realizzassi. In seguito insegner che nella preghiera fondamenta-le la determinazione a far piacere in tutto a Dio ed essere disposti a non offenderlo. la virt della col-laborazione con Dio come rispo-sta delluomo alliniziativa di Dio.

    La malattia e la conversioneLa quinta incisione rappresenta la lunga e grave malattia di Teresa. Nella didascalia si scrive: Soffren-do di una grave malattia fu credu-ta morta per 4 giorni, durante lap-parente morte preconosce molte cose future circa la riforma del suo ordine, circa le lodi della sua santit e la salvezza dei genitori.La scena divisa in due parti. Il riquadro a sinistra raffigura la ri-chiesta di Antonio de Ahumada, del fratello di Teresa, di entrare nel convento dei domenicani di S. Tommaso ad Avila. Secondo il biografo Ribera i frati non lo ammi-sero per non dispiacere al padre, che era un benefattore e grande amico del convento. E cos bussa alla porta dellOrdine di S. Jero-nimo, ma dopo un breve periodo esce dal noviziato a causa di una grave malattia. In seguito and nelle Indie e mor nella battaglia di Inaquito, al nord di Quito (Equa-dor), il 18 febbraio 1546. Nella parte destra della scena, troviamo la descrizione della ma-lattia. Teresa distesa in un let-to, come se fosse morta, con un Crocifisso sul petto e due grandi candele. Attorno al letto quattro monache, un frate e un bambino. La malattia, esplicita la virt della fortezza danimo di Teresa, mi die-

    de animo perch mi facessi forza. Nella sua vita non tenne mai conto delle sua debole e precaria salute, si dimostr sempre coraggiosa. Ovviamente non poteva mancare lesperienza decisiva della con-versione, avvenuta nella quare-sima del 1554, a 39 anni det e dopo 19 di vita carmelitana. La sesta didascalia sintetizza: Da-vanti allimmagine (quadro) di Cri-sto coperto di piaghe, pregando fervorosamente per cambiare in meglio la sua vita, totalmente e subito mutata, e ottiene la grazia richiesta. Dopo pochi giorni ascol-ta queste parole da Dio: Dora in-nanzi converserai con gli angeli.Teresa vede una statua di Cristo alla colonna, il quale le rappre-sentava al vivo ci Egli ha soffer-to per noi e con un intimo dolore per lingratitudine che gli dimo-stra, si prostra ai suoi piedi, come aveva fatto tante volte, e si affida a Lui rinnovandogli il suo amore. Questultima volta il Signore la ascolta, accetta la sua offerta, e le fa sperimentare quanto dice san Paolo: Non sono pi io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2,20).Lepisodio importante anche per il risvolto che ha nella vita di Tere-sa. La conversione segna linizio della vita mistica, cio lesperien-za del mistero di Cristo, presente

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    In queste pagine:sette delle ventiquat-tro incisioni sullavita di Teresa di Ges dellartistaCollaert-Galle.

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    ma conoscendo ci provvede a rintracciarla con laiuto di un loro zio; questo trovatili per strada li ri-porta a casa.Teresa insieme al fratello Rodrigo di due anni pi giovane, e uniti da un grande affetto, una mattina escono di casa per andare verso la terra dei musulmani dove spe-ravano di venire decapitati per Ges Cristo. Lepilogo del martirio arcinoto: i due fratellini si allon-tanano qualche centinaio di metri dalle mura di Avila, quando incon-trano lo zio che li riporta a casa. La scena raffigura questincontro, ma con qualche particolare degno di nota: i due fratellini sono vestiti da carmelitani, con un bastone da pellegrino quale richiamo al cam-mino che qualche decennio dopo Teresa compir per le sue fonda-zioni. Lepisodio viene ricordato per limportanza data da Teresa

    stessa. I due fratellini sono spinti dalla gioia dei beni del cielo, ac-cadeva loro di pensarli molte volte e ripetere per sempre, per sem-pre, per sempre; questo definito da Teresa come il cammino della verit. A distanza di una trentina danni, negli anni della maturit,

    la santa fa esperienza di come in questo cammino non si viaggia da soli, ma in compagnia: cammina-re nella verit alla presenza della stessa Verit. E questa rappresen-ta per Teresa la virt dellumilt de-finita come il cammino nella verit di Dio e di s. La quarta incisione rappresenta lentrata di Teresa al monastero dellIncarnazione di Avila. Nella didascalia leggiamo: A 19 anni di et, accompagnata dal fratello di sangue [Antonio de Ahumada], lascia il palazzo pater-no, avendo superato con fortezza unimpetuosa opposizione della carne, entra, senza che il babbo lo sappia, nel monastero di Avila, delle monache della B.V.M. del monte Carmelo. La virt evidenziata in questo epi-sodio la determinazione. Teresa entra in monastero aiutata dal Si-gnore che la forza: Mi diede ani-

    mo contro me stessa perch lo realizzassi. In seguito insegner che nella preghiera fondamenta-le la determinazione a far piacere in tutto a Dio ed essere disposti a non offenderlo. la virt della col-laborazione con Dio come rispo-sta delluomo alliniziativa di Dio.

    La malattia e la conversioneLa quinta incisione rappresenta la lunga e grave malattia di Teresa. Nella didascalia si scrive: Soffren-do di una grave malattia fu credu-ta morta per 4 giorni, durante lap-parente morte preconosce molte cose future circa la riforma del suo ordine, circa le lodi della sua santit e la salvezza dei genitori.La scena divisa in due parti. Il riquadro a sinistra raffigura la ri-chiesta di Antonio de Ahumada, del fratello di Teresa, di entrare nel convento dei domenicani di S. Tommaso ad Avila. Secondo il biografo Ribera i frati non lo ammi-sero per non dispiacere al padre, che era un benefattore e grande amico del convento. E cos bussa alla porta dellOrdine di S. Jero-nimo, ma dopo un breve periodo esce dal noviziato a causa di una grave malattia. In seguito and nelle Indie e mor nella battaglia di Inaquito, al nord di Quito (Equa-dor), il 18 febbraio 1546. Nella parte destra della scena, troviamo la descrizione della ma-lattia. Teresa distesa in un let-to, come se fosse morta, con un Crocifisso sul petto e due grandi candele. Attorno al letto quattro monache, un frate e un bambino. La malattia, esplicita la virt della fortezza danimo di Teresa, mi die-

    de animo perch mi facessi forza. Nella sua vita non tenne mai conto delle sua debole e precaria salute, si dimostr sempre coraggiosa. Ovviamente non poteva mancare lesperienza decisiva della con-versione, avvenuta nella quare-sima del 1554, a 39 anni det e dopo 19 di vita carmelitana. La sesta didascalia sintetizza: Da-vanti allimmagine (quadro) di Cri-sto coperto di piaghe, pregando fervorosamente per cambiare in meglio la sua vita, totalmente e subito mutata, e ottiene la grazia richiesta. Dopo pochi giorni ascol-ta queste parole da Dio: Dora in-nanzi converserai con gli angeli.Teresa vede una statua di Cristo alla colonna, il quale le rappre-sentava al vivo ci Egli ha soffer-to per noi e con un intimo dolore per lingratitudine che gli dimo-stra, si prostra ai suoi piedi, come aveva fatto tante volte, e si affida a Lui rinnovandogli il suo amore. Questultima volta il Signore la ascolta, accetta la sua offerta, e le fa sperimentare quanto dice san Paolo: Non sono pi io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2,20).Lepisodio importante anche per il risvolto che ha nella vita di Tere-sa. La conversione segna linizio della vita mistica, cio lesperien-za del mistero di Cristo, presente

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    In queste pagine:sette delle ventiquat-tro incisioni sullavita di Teresa di Ges dellartistaCollaert-Galle.

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    Santa Teresa Marzo 2014 23 22 Santa Teresa Marzo 2014

    ed operante nella sua creatura. Teresa crede (come ogni cristiano dovrebbe!) che, per il Battesimo, Cristo vivo e presente nel fede-le. Dal momento della conversio-ne Dio le fa sperimentare ci in cui crede. La vita mistica non ag-giunge nientaltro alla fede se non lesperienza. La didascalia riassu-me questo avvenimento di grazia e libert.

    La lotta e la vittoria contro il malignoNella settima e dodicesima inci-sione troviamo raffigurata la pre-senza del maligno.