Santa Lucia

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La leggenda di Santa Lucia La leggenda narra che Santa Lucia è nata il 13 dicembre del 308 a Siracusa, una bellissima città della Sicilia, quando in Italia c'erano gli antichi Romani. Apparteneva ad una famiglia molto ricca ed era una tra le più belle ragazze della sua città, ma regalò ai poveri tutte le sue ricchezze per seguire fino in fondo la via indicata da Gesù. Purtroppo, chi come lei aveva fatto questa scelta, veniva perseguitato dagli imperatori o dai governatori di turno e per questo fu processata e condannata. Vollero farle del male, ma non ci riuscirono nemmeno con il fuoco, la pece e l'olio bollente. A quel tempo gli uomini erano molto crudeli, ma la sua integrità morale era più forte di quegli arnesi di tortura. Riuscirono a toglierle i suoi bellissimi occhi, ma il suo nome diventò subito simbolo di luce e da allora ella protegge il bene degli occhi di tutti gli esseri umani.

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La leggenda di Santa Lucia

La leggenda narra che Santa Lucia è nata il 13 dicembre del 308 a Siracusa, una bellissima città della Sicilia, quando in Italia c'erano gli antichi Romani.

Apparteneva ad una famiglia molto ricca ed era una tra le più belle ragazze della sua città, ma regalò ai poveri tutte le sue ricchezze per seguire fino in fondo la via indicata da Gesù. Purtroppo, chi come lei aveva fatto questa scelta, veniva perseguitato dagli imperatori o dai governatori di turno e per questo fu processata e condannata. Vollero farle del male, ma non ci riuscirono nemmeno con il fuoco, la pece e l'olio bollente.

A quel tempo gli uomini erano molto crudeli, ma la sua integrità morale era più forte di quegli arnesi di tortura. Riuscirono a toglierle i suoi bellissimi occhi, ma il suo nome diventò subito simbolo di luce e da allora ella protegge il bene degli occhi di tutti gli esseri umani.

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Una volta giunta in cielo, si presentò al cancello del paradiso con i suoi occhi in un piattino e suonò il campanello. San Pietro arrivò con calma e nel vederla, tanto bella e sfortunata, comprendendo soprattutto il grande amore che aveva in cuore, le disse: “Mi avevano avvisato che oggi sarebbe arrivata in cielo una nuova santa, molto speciale. Ora che ti vedo capisco che hai qualcosa in più di ogni altra santa del paradiso” . Lei arrossì per tutti quei complimenti che non credeva di meritarsi, ma Pietro proseguì dicendo: “Voglio che tu esprima un desiderio, qualunque cosa chiederai ti sarà concessa”. “Voglio rendere felici i bambini del mondo, portando loro i giochi che tanto desiderano”. San Pietro sorrise, si accarezzò la lunga barba bianca e borbottò: “Avrai il tuo bel daffare, carissima Lucia, ma il tuo desiderio è tra i più belli che io abbia mai sentito”.

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E il daffare arrivò subito, quando le spiegarono che già altri portavano regali ai bambini.C'era San Nicola, che ogni anno si travestiva da Babbo Natale e scendeva dal Polo Nord con le renne volanti e la slitta piena di doni. C'erano i Re Magi dai lontani paesi d'Oriente. Persino il piccolo Gesù Bambino, anche se appena nato, ogni notte di Natale portava i doni ai bambini. C'era anche una vecchina chiamata Befana.Come data stabilì il 13 dicembre, perché era il giorno del suo compleanno.

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La vera storia di Santa LuciaIn alcune regioni dell’Italia settentrionale esiste una tradizione legata ai “doni di S. Lucia”.Secondo la moderna usanza, nata negli anni ’30, i bimbi scrivono una letterina alla Santa, elencando i regali che vorrebbero ricevere e dichiarando di meritarseli, essendo stati bravi e obbedienti durante l’anno.E’ uso che la Santa con i suoi collaboratori percorrano le strade suonando un campanellino da messa, richiamando i piccoli al loro dovere di andare subito a letto, per evitare che la Santa li accechi. E’ usanza inoltre lasciare del cibo, solitamente delle arance, dei biscotti, caffè, mezzo bicchiere di vino rosso e del fieno, oppure farina gialla e sale o fieno per l’asino che trasporta i doni.Il mattino del 13 dicembre, al loro risveglio, i bambini troveranno un piatto con le arance e i biscotti consumati, arricchito di caramelle e monete di cioccolato.

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Santa Lucia ai tempi dei nostri nonniQuando mia nonna era piccola, Santa Lucia era l'unica festa con cui avrebbe potuto ricevere dei regali, perché la sua famiglia era molto povera. Perciò iniziava mesi prima ad aspettarla e a comportarsi bene per paura di ricevere carbone anziché doni. Una volta ricevette solamente qualche arancia e qualche caramella.La sera del 12 dicembre, la nonna andava a dormire prestissimo e teneva gli occhi chiusi finché non si addormentava, perché Santa Lucia puniva chiunque la vedesse. Prima però lasciava fuori dalla porta un mazzetto di fieno per rifocillare l'asinello. Al mattino presto veniva svegliata dai genitori e ai piedi del letto trovava quello che la Santa aveva portato.A volte si sentiva suonare un campanellino e i bambini scappavano a nascondersi: era il segnale del passaggio di Santa Lucia.L'atmosfera era molto bella, anche se i regali erano piuttosto modesti.Mia nonna ricorda di aver ricevuto soltanto una volta un bel regalo: una bambola, che però dovette dividere con la sorella maggiore.

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Ai tempi di mia nonna, Santa Lucia era poverissima e non portava i giocattoli, l’unico che mia nonna ricevette fu una bambolina fatta con tutte stoffe usate: la testa era una pallina di gomitolo, gli occhi due bottoni ed il vestitino era fatto con i pezzi di grembiule. Inoltre, al posto dei dolcetti, Santa Lucia portava le noci e due o tre biscottini. Quella sera si andava a dormire prestissimo, ma non si dormiva.Il papà svegliava i suoi figlioli alle 10.30 o 11.00 di sera, perché la Santa arrivava prestissimo. Infine, alle 5.30 di mattina si teneva la messa dedicata a Santa Lucia e solo dopo si potevano scartare i doni.

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