"Sanità e diritti. Il prezzo della salute."

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    Linchiesta del mese

    La citt malata

    Questa storia inizia nel settembre 2004.Mihai un rumeno di diciannove anniarrivato in Italia alla ricerca di un futu-ro. senza permesso di soggiorno, evive con suo fratello Tudor, che gi daqualche anno lavora in Italia ed unimmigrato regolare. Il 22 settembreMihai cade accidentalmente dal motori-no e si rompe la gamba destra. unabrutta botta, la frattura scomposta, eil ragazzo viene ricoverato d'urgenzapresso un Istituto Ortopedico cittadi-no.

    In accettazione la situazione non dellepi semplice. Mihai un clandestino, esuo fratello preoccupato per le conse-guenze che potrebbero derivare dal suoricovero. Tudor non sa se uno stranieropu vantare il diritto all'assistenza sani-taria e la sua unica preoccupazione che suo fratello venga curato. Tudornon lo sa, ma in realt in Italia chi senza permesso di soggiorno purichiedere il tesserino STP (Straniero

    Temporaneamente Presente), che per-

    mette di ottenere presso qualsiasi strut-tura sanitaria tutte le cure necessarie.Cure che sono gratuite per chi dichiarala propria indigenza. Peccato che nes-suno d ell'ospedale lo comunichi aTudor. L'addetto all'accettazione gli fafirmare un modulo standard con cuis'impegna a pagare i costi dell'operazio-ne. Il modulo non indica una cifra esat-ta, Tudor lo firma e versa 250 , cre-dendo di pagare la cifra complessivaper il ricovero del fratello.

    L'operazione riesce bene, e i due rume-ni tornano a casa. Pochi giorni dopo

    riceveranno una poco piacevole sorpre-sa. L'operazione che poteva essere gra-tuita in realt costata 2.618,88 euro,una cifra ingente, viste le modeste con-dizioni economiche di due stranieriimmigrati. Ma non ci sono santi chetengano: l'Ospedale vuole i suoi soldi,entrano in scena le forze armate, e lanostra storia scivola nella farsa.

    I Carabinieri di Marzabotto, su espressarichiesta dell'Ospedale, si recano a casadi Tudor, e lo invitano a presentarsi incaserma per fornire chiarimenti.Secondo la legge italiana, le autoritsanitarie non devono segnalare alleautorit giudiziarie gli immigrati irrego-

    lari che richiedono assistenza sanitaria,

    a meno che non sussista l'obbligo direferto legato a qualche tipo di reato.Nel caso di Mihai non sussiste nessunestremo di reato da segnalare, e il com-portamento dell'Ospedale in palesecontrasto con la legge.

    I due fratelli rumeni, non disponendo

    dei soldi necessari per chiudere la fac-cenda, e non sapendo come compor-tarsi nei confronti dei Carabinieri, sirivolgono all'Ambulatorio "Salute senzaMargini" di Casalecchio di Reno. I duefratelli raccontano l'episodio ai medicidell'ambulatorio e vengono a cono-scenza di come i propri diritti sianostati calpestati.

    I responsabili dell'ambulatorio si attiva-no subito e, come primo passo, invia-no una lettera all'attenzione delDirettore Amministrativo dell'Ospedalechiedendo di riesaminare il caso, anchein considerazione del fatto che a Mihainel frattempo stato rilasciato il tesse-

    rino STP.

    L'Ospedale risponde negativamente. Almomento del ricovero non stata rila-sciata nessuna dichiarazione di indigen-za e peggio per Tudor e Mihai se nonsapevano di dover rilasciare tale dichia-razione.

    Passano mesi ma dall'Ospedale non sihanno pi notizie. I responsabilidell'Ambulatorio "Salute senzaMargini" prendono contatti anche conla Direzione Generale della Sanit edelle politiche sociali della RegioneEmilia Romagna, ma anche questavolta la risposta deludente: l'impegnodi spesa stato firmato, non si pu farenulla.A questo punto l'Ambulatorio entra incontatto con l'Avvocato AlessadraMorleo, dello Sportello bolognese diAvvocato di Strada, esperta di dirittoall'assistenza sanitaria per le personesenza fissa dimora.

    "Quello che fin da principio mi apparso pi grave, ci dice l'AvvocatoAlessandra Morleo, era il difetto diinformazione. Come si pu ritenereche un cittadino straniero che parlapoco e male la lingua italiana e che non abituato ad avere rapporti con le isti-tuzioni possa conoscere la normativavigente in materia di diritto alla salutedegli immigrati irregolari? "E ancorapi grave, prosegue ancora la Morleo,mi parso quel modulo standard vagoe incompleto che l'Ospedale fa sotto-scrivere a chi non ha diritto all'assisten-za ospedaliera, secondo cui il firmatario costretto a sostenere i non ben preci-

    sati oneri derivanti dal D.R.G.".

    Sanit e dirittiIl prezzo della salute

    Di solito quando i carabinieri suonano alla porta di un rumeno senza permesso di soggiorno, il rumeno senza per-

    messo di soggiorno sviene di paura. Pensa che siano venuti a prenderlo per chiuderlo nel pi vicino Centro di

    Permanenza Temporanea, e si vede gi sull'aereo del rimpatrio.

    Ma l'Italia, oltre che il paese della Bossi-Fini, anche il paese della fantasia, e a volte pu succedere l'impensabile.

    Anche che i carabinieri ti vengano a chiedere dei soldi sulla soglia di casa. In queste pagine raccontiamo la storia di

    un ragazzo rumeno senza permesso di soggiorno e della sua lunga lotta per vedere riconosciuto il suo diritto alla salu-

    te.

    Tudor non sa se uno straniero

    pu vantare il diritto all'assi-

    stenza sanitaria e la sua unica

    preoccupazione che suo fra-

    tello venga curato.

    Una poco piacevole sorpresa.

    L'operazione che poteva essere

    gratuita in realt costata

    2.618,88 euro

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    Linchiesta del mese

    La citt malata

    La sigla D.R.G significa DiagnosticRelated Groups. In base a questo regi-me l'ospedale inserisce i pazienti in unacerta categoria diagnostica, e stabiliscequanto tempo devi o puoi restare inospedale, quali cure devi avere, e quan-

    to devi pagare, come se tutte le personedi un dato gruppo avessero una solacosa alla volta che non funziona adovere, e che li accomuna in tutto e pertutto. SSN, STP, TU, in quanti sannocosa vogliono dire questi acronimi? Imeccanismi di funzionamento dellestrutture sanitarie pubbliche sono tre-mendamente complicati, e a volteanche gli italiani hanno difficolt a rap-portarsi con la burocrazia, figuriamociuno straniero.

    "Una volta preso in carico il caso, con-tinua Alessandra Morleo, mi sono basa-ta sugli articoli 1175, 1337 c.c secondocui tra i contraenti esiste un dovere dicorrettezza e buona fede che impone aciascuno di collaborare per tutelare lereciproche aspettative." La tesidell'Avvocato di Strada chel'Ospedale non abbia curato in alcunmodo gli interessi dell'utente, lascian-dolo totalmente all'oscuro delle conse-guenze derivanti dalla firma di quell'im-pegno di spesa. La Morleo scrive unalettera all'attenzione dell'Ospedale, ealla Direzione Sanit e Politiche socialidella Regione Emilia Romagna in cui sicontestano le seguenti circostanze:

    - In base all'articolo 35 e seguenti delTesto Unico sull'immigrazione a tutti

    coloro che si trovano sul territorio

    dello Stato deve essere garantitocomunque quel "nucleo irriducibile deldiritto alla salute" che trova fondamen-to nell' art. 32 della CostituzioneItaliana, quale diritto fondamentale del-l'individuo e non solo del cittadino ita-

    liano.

    - Lo status di clandestino non costitui-sce un ostacolo all'erogazione delle pre-stazioni sanitarie e l'art. 43, comma 2del D.P.R. del 31 agosto 1999, n. 394prevede, in particolari casi, la conces-sione del tesserino STP secondo cuianche gli stranieri senza permesso disoggiorno possono ricevere cure sani-tarie. E poich spesso alla condizionedi irregolarit si accompagna l'assenzadi risorse economiche, il legislatore haprevisto che sulla base di un 'autodi-chiarazione dello stato di indigenza, icosti delle prestazioni erogate sianoposte a carico dello Stato: nella circola-re ministeriale n. 5 del 2000 vengonoindicate con precisione le modalitattraverso le quali la struttura sanitariaerogante pu ottenere il rimborso.

    E' evidente che nel caso in esameTudor ha agito nell'assoluta ignoranzadel diritto alle cure urgenti ed essenziali

    riconosciuto agli stranieri irregolari. Se

    fosse stato informato avrebbe potutofar compilare al fratello il modulo concui viene presentata l'autocertificazionedi indigenza. Nessuno degli operatorisanitari con cui Tudor entrata in con-tatto lo ha informato di quanto previ-

    sto dalla normativa attualmente invigore, n tanto meno si provvedutoal rilascio del tesserino STP, bench lacircolare ministeriale preveda che taleprocedura debba essere avviata dallastruttura sanitaria che ha erogato laprima prestazione.

    Dopo la lettera dell'AvvocatoAlessandra Morleo, la Regione EmiliaRomagna richiede all'Ospedale chiari-menti sui fatti denunciati, e subitodopo lo stesso Istituto Ortopedicodichiara che il caso di Mihai stato ilfrutto di un semplice malinteso. Laspesa che era stata preventivata stataconsiderata come non dovuta, e sonostati restituiti i 250 versati a titolo dideposito cauzionale. Il caso chiuso etutto si risolto. Peccato che un "sem-plice malinteso" sarebbe potuto costartanto caro a due onesti cittadini immi-grati.

    La storia che abbiamo raccontato mette

    in evidenza un problema reale di caren-

    za informativa sul diritto alla salute, chesolo in linea teorica lo stato italianogarantisce agli stranieri. Le informazio-ni su come strutturato il rapporto tral'utente straniero e il Sistema SanitarioNazionale andrebbero fornite non solo

    negli ambulatori ad accesso facilitato,ma anche in quei luoghi classici dell'as-sistenza sanitaria che sono i centri dipronto soccorso, attraverso le figure deimediatori culturali, gli unici in grado ditrasformare l'espressione di un bisognoin una domanda chiara. Se da un lato laCostituzione Italiana garantisce a tuttigli stranieri il diritto a una efficace assi-stenza sanitaria, dall'altro lato tale dirit-to viene poi spesso negato a questepersone. Le ragioni di ci sono molte-plici, e sono da ricercarsi nelle disfun-zioni del Sistema Sanitario Nazionale.Oggi chi non ha il permesso di sog-giorno e deve curarsi spesso si imbattein un solido muro di indifferenza e diincomprensione.

    "Il riconoscimento puramente formaledel diritto alla salute del cittadino immi-grato clandestino, conclude l'AvvocatoAlessandra Morleo, non pu essere suf-ficiente. Perch tale diritto possa dirsirealmente garantito occorre porre lecondizioni perch gli utenti possanoesercitarlo."

    di Jacopo Fiorentino

    (Un particolare ringraziamentoallAvvocato Alessandra Morleo,

    per il prezioso aiuto nellaricostruzione della vicenda)

    A tutti coloro che si trovano

    sul territorio dello Stato deve

    essere garantito comunque quel

    "nucleo irriducibile del diritto

    alla salute". Lo dice la

    Costituzione

    LIstituto Ortopedico dichiara

    che tutto il caso stato il frutto

    di un semplice malinteso. Il

    caso chiuso, tutto si risolto