san PIetro a tutto sole - pdsanpietroincasale.it · Centro civico, Piazza dei Martiri 12 S. Pietro...

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San Pietro in CaSale l Speciale: la scuola in crisi l La casa della musica l rubizzano: la puzza sparirà? l Dalla parte dei consumatori l I nostri soldi anno I - n. 1 - Novembre 2010 A priamo con questo numero un nuovo progetto editoriale: un giornale di e per San Pietro in Casale, scritto da persone che vivo- no e lavorano in questo paese. Un giornale che vuole rappresen- tare, senza pregiudizi, la nostra realtà locale sempre più immersa nel mondo globalizzato. Un giornale che vuole contribui- re a costruire una sfera pubblica per San Pietro in Casale, perché siamo convinti che il paese abbia la necessità di riflettere sulle proprie contraddizioni in modo informato e consapevole, cercando di dare voce a chi in questo momento ha poca voce o si è stancato di gridare. Questo progetto è stato voluto ed è sostenuto dal Partito Democrati- co di San Pietro, ma come potre- te notare non presenta simboli di partito sulle proprie pagine: vogliamo andare oltre l’idea della stampa di partito per trattare determinati temi per come essi concretamente si presentano, e dare spazio ai contributi di tutti coloro che, indipendentemente Questo giornale dalla propria convinzione politica, condividano la nostra impostazio- ne editoriale e abbiano a cuore il bene comune di San Pietro. La prima inchiesta che proponiamo riguarda la scuola: troppe volte vessata, abbandonata, tagliata, ma viva nelle parole di genitori, inse- gnanti, studenti, la scuola rappre- senta il nostro futuro, la possibilità per i nostri figli di competere nel mondo di domani. Dobbiamo amarla e rispettarla di più. Buona lettura e … aspettiamo i vostri contributi! n In Questo numero san PIetro a tutto sole Periodico di San Pietro in Casale Supplemento a orizzonti Reg. trib. Bologna n.4892/1981 [email protected] Direttore Responsabile: Sergio Secondino Progetto e Impaginazione: EVENTI soc. coop. - Bologna chiuso per la stampa il 17/11/2010 - copie: 5.000 Per la vostra pubblicità contattate: EVENTI soc. coop. - Bologna Tel. 051.6340480 Fax 051.6342192 [email protected] redazIone Cosa pensi di questi argomenti? Faccelo sapere: [email protected] a Viva Voce Via C. Battisti 14/b 40018 San Pietro in Casale

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San Pietro in CaSale

l Speciale: la scuola in crisi

l La casa della musica

l rubizzano: la puzza sparirà?

l Dalla parte dei consumatori

l I nostri soldi

anno I - n. 1 - Novembre 2010

Apriamo con questo numero

un nuovo progetto editoriale:

un giornale di e per San Pietro in

Casale, scritto da persone che vivo-

no e lavorano in questo paese.

Un giornale che vuole rappresen-

tare, senza pregiudizi, la nostra

realtà locale sempre più immersa

nel mondo globalizzato.

Un giornale che vuole contribui-

re a costruire una sfera pubblica

per San Pietro in Casale, perché

siamo convinti che il paese abbia la

necessità di riflettere sulle proprie

contraddizioni in modo informato

e consapevole, cercando di dare

voce a chi in questo momento

ha poca voce o si è stancato di

gridare.

Questo progetto è stato voluto ed

è sostenuto dal Partito Democrati-

co di San Pietro, ma come potre-

te notare non presenta simboli

di partito sulle proprie pagine:

vogliamo andare oltre l’idea della

stampa di partito per trattare

determinati temi per come essi

concretamente si presentano, e

dare spazio ai contributi di tutti

coloro che, indipendentemente

Questo giornaledalla propria convinzione politica,

condividano la nostra impostazio-

ne editoriale e abbiano a cuore il

bene comune di San Pietro.

La prima inchiesta che proponiamo

riguarda la scuola: troppe volte

vessata, abbandonata, tagliata, ma

viva nelle parole di genitori, inse-

gnanti, studenti, la scuola rappre-

senta il nostro futuro, la possibilità

per i nostri figli di competere nel

mondo di domani. Dobbiamo

amarla e rispettarla di più.

Buona lettura e … aspettiamo i

vostri contributi! n

In Questo numero

san PIetro a tutto sole

Periodico di San Pietro in CasaleSupplemento a orizzontiReg. trib. Bologna n.4892/[email protected] Responsabile:Sergio SecondinoProgetto e Impaginazione:EVENTI soc. coop. - Bolognachiuso per la stampail 17/11/2010 - copie: 5.000Per la vostra pubblicitàcontattate:EVENTI soc. coop. - BolognaTel. 051.6340480Fax [email protected]

redazIone

Cosa pensidi questi argomenti?

Faccelo sapere:

[email protected]

a Viva Voce

Via C. Battisti 14/b

40018 San Pietro in Casale

Circolo FotograficoPunti di Vista

Il Circolo Fotografico “Punti di

vista” nasce sul finire del 2009,

grazie all’ impegno e alla volontà

di alcuni soci dell’Associazione Cul-

turale Artistigando. Aperto a tutti

Stiamo inoltre organizzando un

ciclo di seminari che vedranno la

presenza di importanti fotografi,

questo per approfondire le no-

stre conoscenze e avvicinare altri

appassionati in questo viaggio

nell’affascinante mondo della

fotografia. n

Angelo Riberti

coloro che hanno la passione per

la Fotografia, è punto di incontro

fra quanti amano e condividono

questa bellissima esperienza.

In questi pochi mesi di vita ci

siamo fatti conoscere con due

mostre, la prima in Aprile presso

l’ Oratorio della Visitazione grazie

alla disponibilità di Don Dante; la

seconda, nel mese di Ottobre, nei

locali del Museo “Casa Frabboni”.

Sempre in Ottobre si è svolto il

“corso intermedio di fotografia”

con la partecipazione di tanti cul-

tori dell’immagine fotografica.

Viaggio nelle associazioni di San Pietro in Casale 02

memo

I nostri contatti:[email protected]

www.circolopuntidivista.it

appuntamenti a san Pietro in Casale e dintorniSPettaColi Per l’infanzia

l Domenica 21 novembre

ore 16.00

Una Giornata Di GiUlio

ConiGlio

Spettacolo con pupazzi

Età 0-6 - Ingresso: offerta libera

Centro civico, Piazza dei Martiri 12

S. Pietro in Casale

l Domenica 28 novembre

ore 16.00

i tre PorCellini

Ingresso: 5 euro

Cinema Teatro Italia, Piazza

S. Giovanni XXIII - S. Pietro in Casale

l Domenica 5 dicembre

JaCK e il faGiolo MaGiCo

Bocciodromo, via Barchetta

Loc. Antica - Galliera

l Mercoledì 8 dicembre

Don CHiSCiotte e SanCio Panza

Contro tUtti

Teatro TeZè, via E. Berlinguer 7

Bentivoglio

l Domenica 12 dicembre

ore 16.00

il Canto Di natale

Ingresso: 5 euro

Cinema Teatro Italia, Piazza

S. Giovanni XXIII - S. Pietro in Casale

l Domenica 19 dicembre

ore 16.00

natale a SorPreSa Per PiMPa!

Spettacolo con pupazzi di

gommapiuma

Dopo lo spettacolo i bambini

potranno con cartoncino, forbici e

colori costruire la propria Pimpa da

portare a casa come ricordo.

Età 0-6 - Ingresso: offerta libera

Centro civico, Piazza dei Martiri 12

S. Pietro in Casale

l Giovedì 6 gennaio

CerCaSi fata aPPrenDiSta

Bocciodromo, via Barchetta

Loc. Antica - Galliera

l Domenica 16 gennaio

ore 16.00

CaPPUCCetto roSSo

Ingresso: 5 euro

Cinema Teatro Italia, Piazza

S. Giovanni XXIII - S. Pietro in Casale

l Domenica 23 gennaio

la Bellezza Del re

Scuola elementare Poggetto

via Govoni, Poggetto

S. Pietro in Casale

MoStra

l Dal 20 novembre al 12 dicembre

ingresso libero

octavia Monaco, fili di memorie

Nella mostra l’artista porta, oltre ad

una serie di disegni ed illustrazioni

per la quale è assai nota, anche una

larga produzione di suoi dipinti su

tavola che per la prima volta e in

maniera completa vengono proposti

al pubblico. S. Pietro in Casale,

Museo Casa Frabboni, via Matteotti

137

Orario:

martedì e domenica 9.30-12.30,

sabato 9.30-12.30 e 15.00-18.00

A cura dell’Assessorato alla Cultura

l Dal 25 dicembre al 9 gennaio

Mostra di presepi

“andiamo al presepe”

Oratorio della Visitazione,

S. Giovanni XXIII - S. Pietro in Casale

l Dal 25 dicembre al 30 gennaio

Presepe artistico nella Chiesa

Parrocchiale

A cura di Vita e Cultura

inContro

l Domenica 28 novembre

ore 15.00

Sala emeroteca, Biblioteca

“Mario Luzi” - S. Pietro in Casale

Violenza alle donne - un problema

di tutte le società

Donne e uomini a confronto

Interverranno:

Dott. Sandro Bellassai

Associazione Nazionale

“Maschìle pluràle”

Dott.ssa Annamaria D’Ambra

Psicologa e mediatrice familiare

UDI di Bologna

A cura del Gruppo amiche di AIDOS

di San Pietro in Casale

natale

l Dal 4 al 24 dicembre

a natale reGala DiGnità

3a mostra mercato dei prodotti

equo-solidali e delle cooperative

sociali. Negozio Gallerani - Piazza

dei Martiri. Aperto giorni festivi e

prefestivi: 9-12 e 15-20

l Domenica 19 dicembre

ConCerto Di natale

Rassegna di canti natalizi eseguiti

da Corali Parrocchiali

Chiesa SS. Pietro e Paolo - ore 21. n

L’inaugurazionedella mostra

“Punti di Svista”

E non chiede poco, perché il

problema è proprio questo:

come coinvolgere il Paese nella

lotta per una scuola degna di

questo nome, come portare i

cittadini italiani ad approfon-

dire il tema dell’istruzione e

dell’educazione in Italia dove,

da vent’anni almeno, la cultura

dominante, o almeno quella

più popolare, ha perso il senso

educativo condiviso di modi,

parole, regole del gioco, limiti

da trasmettere?

Come portare i cittadini italiani

a rivalutare il ruolo degli in-

segnanti, a vederli finalmente

come sono adesso, cioè lavora-

tori che hanno perso prestigio

sociale ma che si scontrano ogni

giorno con problemi enor-

mi, quali l’essere competitivi,

nell’istruzione e nell’educazione,

con una televisione che presen-

ta contenuti e forme che non

devono mai affaticare la mente

ma solo elettrizzarla, non devo-

no invitare mai ad un pensiero

più complesso, mentre la scuola

chiede concentrazione, fatica,

sacrifici e tempi lunghi per otte-

nere un risultato?

Come far capire agli Italiani che

la lotta per la realizzazione di

una scuola pubblica come quella

descritta nella nostra Costitu-

zione, è la vera garanzia per la

democrazia nel nostro Paese,

in quanto la vincola al plurali-

smo, in quanto il metodo stesso

dell’insegnamento, deve essere

quello del confronto tra diverse

posizioni culturali per la forma-

zione di cittadini consapevoli?

Come spiegare che una scuola

pubblica che rispetta la Costitu-

zione, tutela l’uguaglianza delle

opportunità formative e quindi

l’uguaglianza sociale?

Se gli aspetti che ho elencato

fossero veramente consapevo-

lezza della maggioranza degli

Italiani, tutto il Paese si sarebbe

indignato di fronte al taglio di 8

miliardi di euro alla Scuola pub-

blica, mentre quella privata ne

ha ricevuti un miliardo e mezzo.

E’ questo dunque lo scoglio che

speciale scuola 03

la scuola è veramente un beneda salvaguardare per tutti?Dice Mila Spicola, responsabile scuola del PD a Palermo, nel suo bel libro“la scuola s’è rotta”, eD. einaudi:“Noi insegnanti siamo circa un milione, tra chi è di ruolo e chi no, gli alunni circa 8 milioni. Quante famiglie fanno, secondo voi? Tutte. E dunque: tutto ciò deve riguardarvi per forza. Non potete far finta di disinteressarvene o di dare per scontato qualcosa. Per capire, per sapere, anche per criticare e contraddire, soprattutto per contraddirmi, ma dopo aver fatto un sacrosanto sforzo di conoscenza. Il disinteresse no, quello non è ammesso.”

bisogna superare: l’indifferenza,

la diffidenza, il pregiudizio nei

confronti degli insegnanti e la

mancanza di consapevolezza

della posta in gioco.

Nel nostro piccolo tentiamo di

far conoscere che cosa sta suc-

cedendo nel mondo della scuola

e che cosa rischiamo di perde-

re, anche nel nostro territorio,

dove i risultati finora raggiunti

soddisfano la maggior parte dei

genitori e i risultati dei test di

valutazione dicono che la scuola

della nostra regione è una scuo-

la di qualità.

Tentiamo di far sapere come

si sono tradotti a San Pietro in

Casale quei tagli, cosa hanno

significato in termini di ore di

lezione, di numero di alunni per

classe, di progetti tagliati, di

modelli didattici efficaci snatu-

rati. n

Valeria Pritoni

Cosa pensidi questi argomenti?

Faccelo sapere:

[email protected]

a Viva Voce

Via C. Battisti 14/b

40018 San Pietro in Casale

Forum: ma, sulla scuola, mariastella dice il vero?Al terzo anno di “cura Gelmini”, abbiamo voluto sentire da chi la scuola la vive, perché ci lavora, perché ci studia o perché ci porta i figli, che cosa è realmente cambiato in questi tre anni e qual è il giudizio relativo ai mutamenti avvenuti

Il forum che proponiamo si è svolto nella nostra redazione ed ha riguardato un gruppo di genitori che partecipano attivamente e quotidianamente alla vita della scuola, attraverso gli Organi Collegiali, nei diversi gradi d’istruzione, dalla materna alle superiori

Domanda

Il Ministro Gelmini afferma che

la sua è una riforma epocale per

migliorare e rendere la scuola

pubblica competitiva a livello

internazionale. Rispetto ai cam-

biamenti finora realizzati, qual è

la vostra esperienza di genitori?

Stefania

Con l’applicazione

della “Riforma Gel-

mini” ho visto una

diminuzione dell’offerta formativa,

soprattutto nella scuola primaria,

c’è stata una riduzione sensibile

delle uscite sul territorio, a causa

del taglio delle ore di compresen-

za degli insegnanti. Alberto, alle

medie, ha avuto un’ ora in meno

di lingua francese e una d’Italia-

no, nelle classi poi è aumentato

il numero di alunni e si è arrivati

fino a 27.

SanDro

Specialmente là dove

la dotazione infor-

matica è adeguata

come presso la scuola di Poggetto,

il fatto che i ragazzi non possano

frequentarla perché in 25 non si

può fare lezione sul computer e

occorrerebbe farlo in compresen-

za, mi pare un’enorme spreco di

risorse. Come genitore comunque,

mi sono trovato nell’impossibilità

di affrontare concretamente questi

problemi perché il Consiglio d’Isti-

tuto non ha nessun reale potere.

Mirella

Martina ha frequenta-

to la scuola primaria a

tempo pieno di Pog-

getto negli anni dal 2004 al 2009,

è stata un’esperienza positiva,

ricca di proposte e di progetti.

Ora che è alle medie, sono state

tagliate ore di lingua francese,

d’italiano e di applicazioni tecni-

che: sicuramente si tratta di un

impoverimento dell’offerta for-

mativa per i nostri figli. Inoltre le

classi sono troppo numerose e in

di risorse che permettano di far

fronte ad eventuali emergenze con

rischi di blocco dell’attività ammi-

nistrativa.

Sarebbe importante che i genito-

ri venissero informati sui motivi

che stanno alla base dell’ulteriore

richiesta di contributo volontario,

cioè i tagli ai finanziamenti pubbli-

ci, e anche sull’ utilizzo concreto

dei fondi che sono stati volontaria-

mente messi a disposizione della

scuola dai genitori stessi negli anni

passati.

Il Consiglio d’Istituto a mio parere

fatica nell’espletamento delle sue

funzioni decisionali perché si trova

spesso di fronte a situazioni di

emergenza.

Domanda

La scuola è fatta anche di ser-

vizi paralleli come il pre e post

scuola, il trasporto e la mensa, i

centri estivi, le proposte cul-

turali quali: biblioteca, teatro,

mostre ecc..che sono gestiti dal

Comune. Che giudizio date di

questi servizi? Vi sono stati cam-

biamenti, rispetto ai tagli subiti

dagli enti locali?

Stefania

Io ho notato una

grande fatica da parte

dell’Amministrazione

Comunale per mantenere lo stesso

livello dei servizi. Un momento

critico si è verificato nel passag-

gio alla mensa centralizzata, ma è

stato superato abbastanza veloce-

mente e il mio giudizio è positivo

su tutto l’extra-scuola, sul post

scuola delle medie in particolare e

sui centri estivi, anche se quest’an-

no è diminuito il numero dei corsi.

Ho notato anche una contrazione

nel numero degli utenti.

Serena

La causa di questa

contrazione sicura-

mente risiede nei

costi che, per una famiglia nume-

queste condizioni vengono pena-

lizzati soprattutto gli alunni con

maggiori difficoltà nell’apprendi-

mento.

Serena

L’introduzione della

riforma alle scuole

superiori è arriva-

ta quest’anno e i miei due figli,

che frequentano, con tre anni di

differenza, lo stesso corso di studi

liceali, si trovano ad avere due

orari diversi, quello che frequen-

ta la prima infatti, subisce una

decurtazione di 4 ore settimanali,

rispetto all’orario che aveva sua

sorella maggiore quando frequen-

tava il suo stesso anno di studi,

e se si pensano moltiplicate per

il numero delle settimane in un

anno scolastico, si ottiene la reale

portata del danno che subiscono i

nostri ragazzi. Per le visite guidate

poi non ci sono più risorse quindi,

non si fanno.

roSella

La classe di mia figlia

alle elementari di

Poggetto è eccezio-

nalmente, poco affollata, ci sono

solo 18 alunni. Fino a due anni fa,

ha avuto la possibilità di parteci-

pare a molte attività sul territorio,

organizzate dalla scuola: visite a

musei, a fattorie didattiche e a

teatro poi, con il taglio delle ore

di compresenza degli insegnanti,

queste opportunità sono venute a

mancare.

Nel quadro generale di carenza di

risorse dovute ai tagli alla scuola,

per garantire l’efficienza si deve

andare sempre più in tasca ai

genitori.

Quest’anno in Consiglio d’Istituto

abbiamo votato per chiedere un

contributo volontario (oltre a quel-

lo già previsto per le attrezzature

informatiche) che andrà in parte

destinato al funzionamento della

Segretaria; tale fondo si rende ne-

cessario per disporre di un minimo

speciale scuola05

rosa come la mia, sono assoluta-

mente proibitivi. Uno sconto del

10% oltre il primo figlio, come è

previsto, non è sufficiente, se si

vuol fare davvero una politica che

aiuti le famiglie

Mirella

E’ vero, in questi anni

i costi sono molto

lievitati. Sull’extra-

scuola alle medie però, devo dire

che si tratta di un servizio eccezio-

nale, per la professionalità degli

operatori e per la qualità dell’or-

ganizzazione nel suo complesso.

Domanda

Il governo ha tagliato i fondi

alla scuola pubblica ma ha assi-

curato alle famiglie i contributi

per poter scegliere di iscrivere

i propri figli alle private. Oggi

la scuola privata offre maggiori

opportunità formative rispetto

alla pubblica?

SanDro

E’ un dato di fatto

che l’impoverimento

della scuola pubblica

porti, nel tempo e soprattutto

nell’istruzione superiore, ad una

scelta dell’utenza verso i privati.

Mia figlia ha frequentato la scuola

materna parrocchiale qui a San

Pietro: pur non condividendo

l’aspetto confessionale per bambi-

ni così piccoli, ho dovuto iscriverla

perché non avevo trovato posto

preparati, devono sapere e sapere

insegnare. Nella scuola superiore

ci vuole anche selezione, perché

è la scuola che prepara al mondo

del lavoro.

roSella

Anche a me piace

la scuola che educa

all’integrazione e alla

convivenza tra diverse culture.

Poi vorrei una scuola in cui si

studia la Costituzione, serve una

maggiore conoscenza di questo

documento anche tra noi geni-

tori, se vogliamo farne vivere i

principi.

Sento la mancanza di una mag-

giore comunicazione con gli

insegnanti e con gli altri genitori,

gli strumenti che abbiamo oggi,

le assemblee, non sono efficaci

in questo senso e sono sempre

meno frequentate, bisognerebbe

pensare a qualcosa di diverso.

Serena

La scuola dovrebbe

godere di maggiore

considerazione nella

nostra società. Gli stessi genitori

dovrebbero dimostrare maggio-

re fiducia in questa istituzione ,

rapportandosi ad essa in modo

meno individualistico.

Spesso, il genitore vede sola-

mente il proprio figlio e non si

confronta con la complessità

dei problemi della classe e della

scuola nel suo complesso. n

alla materna comunale.

Serena

Il problema è che il

Comune non riesce

a far fronte a tutte

le richieste di scuola materna. Per

questo ha firmato una convenzio-

ne con l’asilo parrocchiale, ero-

gando fondi sulla base di alcuni

parametri di qualità che devono

essere garantiti.

Domanda

E allora, quali dovrebbero es-

sere, per voi, gli aspetti fonda-

mentali di una buona scuola?

Stefania

Il motore della scuola

sono gli insegnanti

che devono essere

fortemente motivati nel loro lavo-

ro, da una giusta retribuzione ma,

soprattutto, da considerazione

sociale.

Mirella

Una buona scuola,

per essere tale, deve

essere aperta a tutti.

Non si devono creare scuole per

extracomunitari o scuole speciali

per disabili, non si devono creare

ghetti.

SanDro

La scuola dell’obbligo

deve essere per tutti

e deve insegnare la

convivenza tra culture diverse.

Gli insegnanti devono essere

speciale scuola 05

1. Stefania MaSinaè mamma di Bianca e Alberto che frequentano

rispettivamente la scuola primaria a tempo pieno di Poggetto e la scuola media “Bagnoli” di San Pietro in

Casale; è membro del Consiglio d’Istituto

2. SanDro Serafiniè un componente del Consiglio d’Istituto e ha due figlie

3. Mirella Mitriè la mamma di Martina che frequenta la seconda media a

San Pietro in Casale ed è rappresentante di classe

4. Serena Doniniha quattro figli, distribuiti in tutti gli ordini di scuola

(una veterana insomma!)

5. roSella GHeDiniha una bambina che frequenta la scuola a tempo pieno di Poggetto, è rappresentante di classe e membro del

Consiglio d’Istituto

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aumentano gli studenti,diminuiscono gli insegnantiNella nostra indagine sulla scuola a San Pietro in Casale, abbiamo incontrato una persona bene informata sui fatti, si tratta di Stefania Ravaioli, presidente del Consiglio d’Istituto* dal 2006, madre di due bambine, di professione fa l’impiegata e attualmente è anche consigliere comunale.

Ci è stato riferito che, dallo scorso anno, l’argomento principe di ogni seduta del consiglio d’Istituto sia sta-ta la precaria situazione finanziaria in cui versano le scuole. Che cosa ci dice in proposito?L’Istituto Comprensivo di San Pietro in Casale è creditore, nei confronti dello Stato, di circa 220.000 euro e i finanziamenti ottenuti negli ultimi due anni, a fronte di un numero di alunni più alto, è rimasto pra-ticamente identico, nell’ordine di 128.000 euro. Siamo nella condi-zione per la quale,se si rompe un terminale,non siamo in grado di sopportare il costo della manutenzio-ne e rischiamo la paralisi degli uffici. E’ per questi motivi che quest’anno abbiamo introdotto un contributo volontario per la segreteria, intenzio-nalmente tenuto separato da quello per la dotazione informatica per i no-stri ragazzi. Le supplenze però sono state pagate tutte fino al 30 giugno, cosa non così scontata in altri istituti.

A proposito di numeri, quali cambia-menti ci sono stati, in termini di alun-ni, insegnanti, ore di lezione, ecc..?Gli alunni sono passati dai 1197 del 2006 agli attuali 1300, mentre gli insegnanti nel 2006 erano 141 ed oggi sono 110, insomma a fronte di un aumento di 103 alunni, gli inse-gnanti sono 31 in meno. E’ aumen-tato anche il numero di studenti per classe. Attualmente la media è di 26 con almeno un disabile alle scuole medie e di 23 alla primaria, si tratta però solo di una media matematica perché i numeri che riguardano le classi prime sono tutti in aumento.Le richieste di tempo pieno sono state tutte accolte anche grazie alla presenza del doposcuola parroc-chiale che contribuisce a calmierare i bisogni in questo senso.Notevoli sono stati i cambiamenti per quanto concerne gli orari.Alle scuola primaria “De Amicis” si è passati dalle 30 ore di lezione più la mensa per tutti, a 27 ore di lezione in prima e seconda con copertura delle mense da parte degli educatori co-munali. Alle scuole medie sono state tagliate 3 ore: una di lingua stranie-ra, una di tecnologia e una d’italiano.I tempi pieni hanno perso gran

del primo ciclo della scuola prima-ria. Il Comune, inoltre, ha dovuto supplire alla mancanza di copertura delle mense da parte degli insegnanti delle scuole “De Amicis”, per evitare la decurtazione ulteriore delle ore di lezione. Sono rimasti inalterati gli altri ser-vizi dell’extra-scuola: il post scuola delle medie, le mense e i trasporti, il centro estivo e la collaborazione con la biblioteca dei ragazzi nella figura dell’operatore culturale, per l’attua-zione dei progetti di continuità tra scuola dell’infanzia e primaria e di teatro.

Sappiamo però che qualche pro-blema c’è stato, ad esempio, con il passaggio alla mensa centralizzata?E’ vero. Il personale non era stato preparato per l’uso di una cucina così tecnologicamente avanzata e con un numero di pasti da preparare così elevato (circa 2500). Anche il servizio di smistamento e distribuzio-ne era mal organizzato ed ha creato notevoli e pesanti disservizi.I problemi sono stati superati grazie al contributo straordinario di tutto il personale che lavora nella cucina e, attualmente, la situazione è molto migliorata. Sono stati sostituiti dei dirigenti ed è nata una Commissione mensa, che ha il compito di parte-cipare ai pasti nelle scuole, con un preavviso di cinque minuti, perciò in modo inaspettato, di redigere una scheda di valutazione sulla qualità del pasto, tenendo conto anche del gradimento generale degli utenti in quel momento, che può essere ricavato dal numero dei piatti che vengono vuotati, così come da un confronto con gli insegnanti che mangiano abitualmente a scuola. n

parte delle ore di compresenza che vengono utilizzate per coprire i tagli di personale: in pratica, il modello tradizionale di due insegnanti su ogni classe a tempo pieno, non esiste più. La mancanza delle ore di compresenza è andata a incidere sui progetti ed in particolare sulle uscite nel territorio.

Alla luce di questi cambiamenti, qual è il suo giudizio sulla riforma “Gel-mini”?Noi genitori siamo rimasti molto delusi dai provvedimenti che hanno tagliato risorse fondamentali per assicurare la qualità della scuola pubblica. Durante il primo periodo di applicazione della riforma, abbiamo reagito con molte iniziative di prote-sta, portando in piazza anche i bam-bini; ma le nostre voci sono rimaste inascoltate e adesso vedo un grande scoraggiamento e una palese man-canza di fiducia circa la possibilità di contrastare questi provvedimenti.Come presidente del Consiglio d’Istituto, l’esperienza che mi ha più amareggiata, riguarda la soppressio-ne del tempo prolungato alle scuole medie di Galliera. Eravamo riusciti ad ottenerlo dopo molto lavoro, fornendo all’utenza due modelli di scuola tra i quali scegliere, cioè una maggiore qualificazione dell’offerta formativa. Lo abbiamo sperimentato positivamente per un anno poi ci è stato tolto.Sono per me fonte di grande pre-occupazione inoltre, gli enormi problemi economici che rischiano di provocare la paralisi dell’Istituto, al più piccolo contrattempo.

L’Amministrazione comunale di San Pietro è riuscita a garantire la stessa offerta dei servizi alla scuola degli anni scorsi?Tra l’Amministrazione e la scuola è stato stilato un “accordo di pro-gramma” e, nei limiti dei tagli di bilancio che anche i Comuni hanno pesantemente subito, si è cercato di garantire al massimo i servizi, ma non è stato possibile garantire tutti i progetti degli scorsi anni: il proget-to di psicomotricità è stato attivato solamente alle scuole per l’infanzia e non è stato riproposto per le classi

speciale scuola06

*nota* il Consiglio d’istitutoè l’organo consultivo della scuola di cui fanno parte, i genitori, gli insegnanti, il personale non docente e il dirigente. Ha funzioni

consultive, approva il bilancio dell’istituto, gli orari, il calendario e le

uscite sul territorio

speciale scuola 07

nelle scuole superiori taGlIo,non riforma

Il Consiglio dei ministri ha appro-vato la bozza di “riforma” dei licei,

dopo quella dell’istruzione tecni-ca e professionale. Si tratta di un provvedimento tutto finalizzato al risparmio, anche se viene utilizzato un eufemismo, “razionalizzazione” (taglio). Fra gli obiettivi che il Go-verno si pone, infatti, vi è quello di “razionalizzare i piani di studio, pri-vilegiando la qualità e l’approfondi-mento delle materie di studio”. Tante belle parole... ma tra il dire e il fare... Tutto si è semplicemente tradotto in una serie di tagli soprattutto sui corsi sperimentali che maggiormen-te avevano incontrato successo di iscrizioni fra gli studenti italiani : Il piano nazionale di informatica ad indirizzo matematico, per lo scienti-fico, passerà da 5.049 ore a 4.752, La sperimentazione più seguita al classico, quella in Lingua straniera,

subirà un drastico taglio di ore da 4.983 a 4.851 in cinque anni.I licei gelminiani sono sei, accanto ai 4 già esistenti (artistico, classico, scientifico, linguistico) ne nasceran-no due nuovi; scienze umane, che sostituisce il liceo socio-psico peda-gogico, e musicale-coreutico; inoltre, gli indirizzi sperimentali dei licei ed istituti tecnici sono stati ridotti da più di 750 a 20. Nessuna indica-zione didattica o di contenuto, si tratta solo di tagli alle ore di studio nelle scuole: le ore settimanali per il biennio saranno 27 per tutti, mentre il triennio andrà dalle 30 alle 35 max. dell’artisico. Come è stata possibile una taglio del genere? Semplicemen-te con dei tagli : con l’eliminazione al biennio di diritto e di storia dell’ar-te, e con la diminuzione delle ore di storia e geografia che convergono in un’unica disciplina: storia-geografia;

tutto con conseguente perdita di cattedre da parte degli insegnanti. Dulcis in fundo le ore settimanali di latino al biennio sono state ridotte a due, rendendo impossibile lo studio della grammatica oltre la terza decli-nazione; questa disciplina poi scom-pare del tutto al triennio, quando lo studio della letteratura, la compren-sione e la traduzione di autori classici sono indispensabili per la formazione di un qualsiasi liceale!Il fine della “riforma”, quindi, non è quello del miglioramento, anche in termini quantitativi, dell’offerta formativa, ma unicamente quello del risparmio finanziario, quindi dell’im-poverimento generale della didatLe cose che avrei da dire sarebbero ancora molte, ma tutti sanno che un articolo prolisso da nessuno viene letto. nMatilde Pieretto - studentessa

lasciate ogne speranza, voi ch’intrate

Al liceo classico statale L. Ariosto di Ferrara è arrivata la tanto

contestata riforma Gelmini. Effettiva-mente, i nuovi arrivati hanno trovato una scuola molto diversa da quella che accolse coloro che si accingo-no ad affrontare il secondo anno: li vedo uscire alle 12.15 tre volte a settimana, tutti, indipendentemente dall’indirizzo di studio: tutti, indi-stintamente, hanno a disposizione 27 ore di lezione a settimana. In media, ogni indirizzo di studio ha perso 3 ore di lezione a settimana, dunque, e questo solo per il primo anno, ma ho sentito dire che l’in-tenzione è quella di ridurre a 27 ore settimanali l’orario di tutti e 5 gli anni di studio: ciò significa che, fra qualche anno, chi frequenterà una quarta, ad esempio, avrà 4 o 5 ore di lezione in meno a settimana. Il liceo scientifico affronta quest’anno una diminuzione delle ore di fisica e di scienze naturali, oltre alla com-pleta scomparsa dell’educazione musicale e di diritto ed economia, con l’introduzione, tuttavia, di due ore settimanali di disegno. Lo stesso vale per l’indirizzo scientifico scienze applicate, che inoltre non comprende più le 4 ore di laboratorio di fisica e chimica settimanali. Perderanno le ore di diritto ed economia anche gli studenti dell’indirizzo linguistico, che del resto avranno solo 2 ore settima-nali di latino. Ciò che lascia davvero perplessi studenti e professori è, inol-

tre, questa nuova disciplina chiamata “storia/geografia”, una fusione a cui verranno dedicate 3 ore settimanali del curricolo di tutte le classi prime e che verrà gestita dagli insegnanti in modo “autonomo”, dicono.Saranno impegnative, le nuove classi prime, molte delle quali arrivano a contare 29 alunni, quando chiunque veda le aule di questo istituto è in grado di affermare che nessuna di esse è adatta ad ospitarne più di 25. Le classi sono diminuite negli ultimi due anni da 71 a 68, e quest’anno il liceo Ariosto conta 5 insegnanti in meno rispetto all’anno scorso.In fondo, c’era da aspettarselo, dicono tutti, prima o poi gli effetti della riforma li avremmo visti. Ma è davvero una crudele tortura l’assiste-re alla lenta distruzione di un sistema che per quasi 150 anni era stato in grado di sopravvivere e svilupparsi, aggiungendo indirizzi e opportunità sempre nuove ai suoi studenti, fino ad arrivare ad offrire 76 diverse atti-vità, laboratori, progetti, scambi con l’estero e iniziative culturali di diversi generi, ognuno connesso al rispettivo dipartimento (scienze sociali, filoso-fia, architettura, musica, letteratura, lingue moderne solo per citarne alcuni), sono anni che vedo sempre più docenti coinvolti negli innumere-voli progetti dell’istituto, che di fatto animano l’atmosfera nei pomeriggi invernali e primaverili, attirando mol-tissimi studenti che restano a scuola

anche fino alle 7 di sera, con il solo ed unico scopo di “arricchirsi cultu-ralmente”, come è stato affermato qualche giorno fa durante la trasmis-sione di un video che presenta il liceo in tutte le sue innumerevoli sfaccet-tature e lo propone come modello di organo pubblico “che funziona”.Non posso fare altro che cercare di capire quanta autonomia il nostro liceo sarà in grado di mantenere, rispetto alla mancanza di sovven-zioni statali, certo, i premi conferiti agli studenti più meritevoli alla fine dell’anno diminuiranno, a dispetto della tanto declamata meritocrazia che dovrebbe vigere negli istituti pubblici, e gli alunni sono già stati avvisati: i bonus per le fotocopie di classe saranno praticamente simbo-lici. I nostri alunni avranno trovato la carta igienica nei bagni, quest’anno? Chissà, forse aveva proprio ragione il gruppo di studenti che quest’anno ha accolto i cosiddetti “primini” con uno striscione che citava il celeber-rimo verso di Dante: “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”. nAnnalisa Pasquale - studentessa

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Lo scorso 7 ottobre a San Pietro in Casale confronto

sulla scuola promosso dal PDNella foto con il segretario

del circolo Sergio Secondino, l’assessore Raffaella

Raimondi; Francesca Puglisi, responsabile nazionale scuola del PD; Rosanna Facchini, circolo scuola

PD Bologna

la non riforma del ministro Gelmini

Il riordino dei Cicli delle scuole

superiori è ormai una realtà che

al momento sta coinvolgendo

gli studenti del primo anno e poi

a scorrimento tutti gli altri. Dal

Regolamento recante la “Revisio-

ne dell’assetto ordinamentale,

organizzativo e didattico dei licei

tecnici e professionali” è possibile

avere un quadro preciso di tutte le

modifiche compresi i nuovi profili

e piani di studio di tutti e 5 gli anni

dei licei e del biennio per tecnici e

professionali.

Sul sito ufficiale dell’Agenzia

Nazionale per lo Sviluppo dell’Au-

tonomia Scolastica (www.indire.it)

è possibile trovare tutti i materiali

che ovviamente per i non addetti

ai lavori risulteranno non di facile

consultazione. Ma è bene che ge-

nitori studenti cittadini abbiano un

quadro preciso dello stato dell’arte

del Riordino. Lo storico Sergio Luz-

zato in un recente articolo apparso

sul Sole 24 Ore ha definito questa

Riforma come “ la riforma con i

fichi secchi” che come sappiamo

si rifà ad un vecchio proverbio

“andare a nozze con i fichi secchi”

ed è riferito a chi si rende ridicolo

volendo realizzare qualcosa con

eccessiva economia, oppure senza

avere i mezzi necessari.

Direi che questa sintesi è piuttosto

azzeccata perché evidenzia il limite

fondamentale di questo Riordino

ovvero il voler riformare un’isti-

tuzione come la scuola senza un

investimento economico in grado

di supportare tale evento, ma anzi

in una logica di contenimento dei

in materia di sicurezza e agibilità

dei locali scolastici.

E’ evidente quanto queste scelte

stiano incidendo in termini peg-

giorativi sulla qualità dell’offerta

formativa e della didattica . E per

parlare di noi insegnanti in questo

momento non possiamo che espri-

mere la nostra sofferenza, inquie-

tudine di fronte ad un evidente

declassamento della nostra profes-

sione sia sul piano della remune-

razione che del prestigio sociale .

Un declassamento che viene prima

di tutto percepito dagli studenti

e che non favorisce di certo a va-

lorizzare l’immagine “sociale” del

docente. In questi ultimi tempi ci si

sta chiedendo quale sia il disegno

che sta dietro a queste scelte che

vanno in contrasto con gli altri

paesi europei dove le statistiche

parlano chiaro per ciò che riguar-

da le spese pubbliche destinate

all’Istruzione.

L’economista Michele Salvati sulle

pagine del Corriere ha espresso

una preoccupazione condivisibile

e si è posto una domanda che noi

giriamo a chi sta leggendo questo

articolo “è l’idea che l’istruzione

pubblica sia in declino che spinge

a iscrivere i propri figli in istituti

privati?” Stiamo andando verso

il modello americano dove esiste

l’apartheid delle scuole pubbliche

e un sistema di qualità delle scuole

private? n

Gabriella Podobnich

docente delle scuole medie

superiori

costi operando un taglio di oltre 8

miliardi euro. L’ombra del Mini-

stro dell’Economia Tremonti ha

profondamente inciso su tutta la

nuova riorganizzazione dell’offer-

ta formativa e sulla qualità della

didattica di tutti i cicli scolastici a

partire dalla scuola primaria.

Le parole chiave che sintetizzano

questa operazione nella scuola

superiore sono la riduzione dei

quadri orari settimanali e il con-

seguente taglio di alcune disci-

pline il cui insegnamento viene

fortemente ridotto o in alcuni casi

eliminato. E’ il caso ad esempio del

Diritto ed Economia che sparisce

nei licei permanendo solo nel Liceo

delle Scienze Umane e non verrà

più insegnato nei tecnici indirizzo

tecnologico nelle classi terminali

(quarte e quinte). Ma anche di

altre materie come Geografia , chi-

mica, Storia dell’Arte il cui insegna-

mento è fortemente ridimensio-

nato. In questo quadro il numero

degli insegnanti è destinato ad

una forte riduzione prevista dalla

stessa normativa - l.n.133 art.64

- che mette in campo un piano

triennale di tagli che sta attraver-

sando tutti i cicli scolastici che si

pone come obbiettivo di espellere

dalla scuola oltre 87.341 docen-

ti e 44.500 non docenti entro il

2011/2012. E’ previsto inoltre un

aumento degli alunni per classe

fino a 30 - 31 alunni , una deci-

sione che evidenzia contraddizioni

tra le direttive del Ministero che

impongono l’aumento degli alunni

per classe e la normativa esistente

speciale scuola08

Qualche tempo fa mi è stato

chiesto di definire lo stato

della scuola pubblica oggi. In

quell’occasione ho risposto ripor-

tando questa storia non-a-lieto-

fine, il cui commento lascio a chi

legge. Osanna Saccenti, la nostra

prima donna eletta in Consiglio

Comunale e assessore alla scuola

dal 1946, si era battuta per elimi-

nare le pluriclassi nelle elementari,

un sistema che metteva seriamente

a rischio il principio di pari oppor-

tunità e formazione tra i bambini.

L’evidente differenza di apprendi-

mento comprometteva i successi

scolastici degli anni successivi e

quindi, in sintesi, creava forti di-

sparità di formazione. Tutto questo

era stato superato alla fine degli

anni ‘60. O almeno lo si credeva.

Ora le pluriclassi sono nuovamente

una realtà in Italia, non in luoghi

sperduti o particolarmente po-

veri o disagiati, ma nella nostra

regione, nella nostra provincia di

Bologna: nei comuni di montagna

e della valle del Santerno. Certo,

noi della pianura siamo stati più

fortunati, ma solo per una pura

questione geografica.

In sintesi, per le scuole dell’obbli-

go si può parlare di vera e propria

restaurazione. Il riordino profondo

delle superiori ha poi assestato

un duro colpo alle opportunità di

formazione e di successo dei nostri

ragazzi. Se a questo aggiungiamo

che i tagli proseguiranno ancora

l’anno prossimo, lo scenario è dav-

vero sconfortante.

Ero presente alla visita ai locali

rinnovati della scuola di Macca-

retolo e riprendo volentieri un

concetto espresso in quell’occa-

sione: lavoriamo per una scuola a

colori. E non si parlava del senso

estetico con cui si è proceduto per

il rinnovamento dei locali creando

aule violetto, gialle, verdi, aran-

cio… e non ci si voleva fermare al

colore della pelle, degli occhi o dei

capelli degli alunni. I colori sono

quelli che i bambini hanno dentro,

che li rendono ciascuno diverso

dall’altro, non omologati ma belli

nella differenza del sentire le cose

e del viverle.

In questi anni in cui i colori della

scuola sono a tinte fosche e il fu-

turo prossimo appare sempre più

grigio, abbiamo deciso di investire

sull’istruzione e la formazione con

proposte che partono dal prin-

cipio di una costante e positiva

collaborazione con la dirigenza

e gli insegnanti. Le nostre scelte

vanno in una direzione netta e

senza ripensamenti. Proprio perché

crediamo nei nostri ragazzi, inve-

stiamo là dove il governo ha deciso

di tagliare: nella promozione di

una società consapevole dei propri

diritti e doveri e di cosa significa

essere cittadini. n

Raffaella Raimondi

Assessore alla Scuola del

Comune di San Pietro in Casale

speciale scuola 09

Per una scuola pubblica di qualità

focusi nUMeri Dell’iMPeGno Per l’infanzial bambini al Nido: 111l bambini alla materna comunale: 189l bambini alla materna statale: 28l bambini alla materna parrocchiale: 125incremento delle sezioni di materna a partire dalle tre esistenti:l 4 sezioni da Gennaio 2002 l 5 sezioni dall’anno scolastico 2002/2003 l 6 sezioni dall’anno scolastico 2004/2005 l 7 sezioni dall’anno scolastico 2005/2006Nel 2004 e nel 2009 è stata fatta la richiesta di attivazione di una sezione di materna statale in più all’ ufficio scolastico regionale.Entrambe le domande non sono state accolte.incremento sezioni di nido a partire dalle due esistenti:l 3 sezioni nel 97l 4 sezioni nel 99l 5 sezioni nel 2001l 6 sezioni nel 2003lista di attesa per il corrente anno scolastico per la scuola materna comunalel sono in lista di attesa 6 bambini nati nel 2007 e 7 bambini nati nel 2006lista di attesa per la scuola materna comunale negli anni precedentil anno scolastico 2009/2010: 2 bambini del 2005 e 8 bambini del 2006

i CoStiSpese di funzionamento da bilancio:l Spese correnti nido Comunale: euro 1.018.469,00 (Escluse spese conto capitale; spese rimborso prestiti e spese conto terzi) - per bambino: 834 euro al mese per 11 mesiTariffa massima mensile euro 426 (Reddito ISEE da 19.000,01 e oltre)Tariffa minima mensile euro 50,00 (Reddito ISEE fino a 2.350,00)Tariffa aggiunta mensile euro 500,00 (per indicatori ISEE oltre i 35.000,00 euro e per chi non presenta attestazione ISEE) l Spese correnti Materna Comunale: euro 988.516,00 (Escluse spese conto capitale; spese rimborso prestiti e spese conto terzi) - per bambino 523 euro al mese per 10 mesi.Tariffa massima mensile euro 231,00 (Reddito ISEE da 16.500,01 e oltre)Tariffa minima mensile euro 35,00 (Reddito ISEE fino a 2.800,00)Tariffa aggiunta mensile euro 270,00 (per indicatori ISEE oltre i 35.000 euro e per chi non presenta attestazione ISEE) Percentuale di copertura da tariffa del costo dei servizi scolastici:l Trasporto 43,70%l Materna 31%l Extra-scuola 63%l Refezioni 85% l Nido 53% l pre-post scuola 66% l centro estivo 46,30%.

i nUMeri Della SCUola D’infanzia ParroCCHialel Scuola materna: 125 bambini, divisi in cinque sezioni, di cui tre omogenee per età e tre miste.l Servizio doposcuola gestito anche grazie a personale volontario, che accoglie sia i bambini della scuola elementare De Amicis, trasportati un pullman messo a disposizione dal comune, sia i bambini della scuola dell’infanzia stessa.l Personale: sette insegnanti laiche, tre suore e tre ausiliarie.l In quanto scuola paritaria, è aperta a tutti i bambini i cui genitori ne facciano richiesta e ne accettino il Piano dell’Offerta Formativa e il Progetto Educativo.l Retta: 110 mensili scuola dell’infanzia, 50 mensili doposcuola (variabili a seconda delle ore). Per entrambi la mensa costa 4,50 giornalieri. Vengono applicate riduzioni della retta per famiglie in condizioni di bisognol Mensa interna, che può preparare pasti differenziati per disturbi alimentari e diete religiose.l Finanziamento comunale: nel 2010 la scuola ha beneficiato di un contributo di 45.000 euro. n

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cultura10

A volte uno si fa delle domande. “Ma

che faccio a San Pietro, oltre a

dormirci?”. Così qualcuno, per sfizio,

potrebbe provare a prendere un foglio

bianco e mettersi a scrivere, una sotto

l’altra, le attività che svolge nel nostro

paesino, fuori dalle mura di casa. Pochi

fortunati avrebbero bisogno di un

secondo foglio, ma forse molti fareb-

bero fatica a riempire metà del primo,

anche scrivendo in grande e lasciando

uno spazio generosamente ampio tra

ogni riga. Forse potrebbe aiutarci a

riempire qualche riga in più la neonata

Casa della Musica e delle arti, spinosa

eredità delle passate amministrazioni,

che porta con sé, oltre ad un enorme

potenziale, un altrettanto grande punto

interrogativo su come essere sfruttata al

meglio. La Casa, infatti, al momento è

vuota. L’Amministrazione (anche grazie

ai fondi resi disponibili dalla regione) ha

già messo a disposizione circa 70 mila

euro per arredarla, ma ci si chiede come.

I tavoli aperti con le associazioni sono

tanti (il Salterello, Artistigando, Miche-

langelo, solo per citarne alcune), ma una

Casa delle Associazioni esiste già a San

Pietro. Così, il tavolo forse più interessan-

te rimane quello aperto da metà agosto

con i ragazzi, dal quale fin’ora, oltre al

Septemberfest che si è concluso da poco,

stanno uscendo idee interessanti. Il ten-

tativo è quello di far decidere ai ragazzi

stessi cosa fare di quella che vuole essere

soprattutto la loro casa. In altre parole

si chiede loro di chiedere, principio che

può sembrar scontato ma che in passato

è stato forse trascurato, per ciascuna

stanza l’allestimento di uno studio di

registrazione, piuttosto che un videopro-

iettore o delle tele da dipingere. nessun

limite alle proposte, largo alla fantasia

insomma. L’occasione è ghiotta e in un

mondo ideale verrebbe presa al volo

dagli interessati. Nel mondo reale però,

la Casa della musica edelle arti verso l’apertura

non sempre è facile trovare un interesse

strutturato, ovvero condiviso da tante

persone, che magari si possano organiz-

zare, se già non lo sono, in gruppi. Se

andando a Gennaio, però, non si riuscisse

ad arrivare a questo obiettivo, l’orienta-

mento sembra essere quello di emettere

un bando, nel tentativo di affidare la

gestione ad un ente specializzato che si

occupi di portare avanti questo discorso.

Su la mano quindi chi avesse progetti,

semplici proposte o anche critiche, il ta-

volo è da sempre aperto a tutti, anche a

chi non potesse venire agli incontri. Basta

poco, la “Casa della Musica”, come

tanti di noi ormai, è su facebook. n

Luca Menegatti

La puzza a Rubizzano e San Pietro in Casale c’è ancora, questa è una evi-

denza non interpretabile diversamente, non va negata né nascosta, non ha cam-biato forma o consistenza. Nei confronti di questa reale problematica che tanto in-fluenza la qualità di vita di chi la conosce da vicino e sulla sua risoluzione, vanno concentrati i nostri sforzi, senza disperde-re energie per combattere fantomatiche leggende metropolitane che danno come risultato solamente confusione. Attual-mente operano sul territorio italiano 258 impianti di produzione compost, per un totale del 7,6% sul totale RSU (rifiuti solidi urbani). Evitando il conferimento in discarica si sono risparmiate 7 milioni di tonnellate di CO2 emesse in atmosfera. Non si vuole quindi giudicare la validità della scelta tecnologica, ma l’evidente disagio in questo specifico caso, ci siamo tutti accorti come il compost fatto nel nostro giardino non puzzi affatto, mentre quello industriale non assomigli per nulla ad un prato fiorito. Si ricorda che il processo necessita di un apporto abbon-dante d’aria (immesso tramite compres-sori) e sufficiente tempo di maturazione. Rispettate queste “regole” e utilizzando la giusta composizione di rifiuto in par-tenza, il prodotto finale dovrebbe essere percepito quasi inodore, o con aroma di humus. Evidentemente qualcosa in questi anni non ha funzionato nel modo più corretto, la speranza è che i tecnici ARPA abbiano individuato i giusti punti d’inter-vento. Finalmente qualcosa sta cambian-do, dopo anni di lotta da parte degli abi-tanti alla quale si è affiancata la volontà dell’amministrazione alla risoluzione della problematica, i lavori di adeguamento alle richieste di ARPA sono iniziati. Nel contempo l’impianto sta lavorando ai

ritmi standard degli ultimi tempi. Si auspicava una attività ridotta o assente di ritiro dei rifiuti organici, almeno in questa fase di intervento, ma ne la provincia ne la proprietà hanno deciso in tal senso. Infatti, dopo un iter certamente molto lungo, la Provincia ha concesso la tanto desiderata autorizzazione. Concretamen-te il cantiere ha iniziato l’attività nei primi giorni del mese di Agosto, attualmente si è arrivati alla demolizione del capannone di maturazione finale, aperto nel vecchio impianto ed alla bonifica del suolo. Se-guirà a breve la costruzione di un fabbri-cato in cemento completamente nuovo e non di una chiusura di quello esistente, quindi una miglioria rispetto all’annun-ciato. Una buona notizia per tutti noi. Verranno poi inseriti nuovi e più efficienti biofiltri, la cui attività di “cattura” della puzza sarà rafforzata da un impianto di tipo fisico già utilizzato da anni per depu-rare i fumi degli inceneritori, una novità tecnologicamente avanzata per questa tipologia di installazioni. Parallelamente vengono eseguiti lavori preparatori per la nuova zona di digestione anaerobica, cioè priva di ossigeno e completamente chiusa, tale comparto produrrà metano per un motore a combustione che a sua volta darà energia elettrica per usi interni, l’inizio delle operazioni di istallazione sarà probabilmente verso primavera 2011. In questi giorni si è tenuta una riunione tra i delegati del comitato di cittadini (che presto sarà riconosciuto ufficialmente dal Comune, acquisendo diritti di controllo ed intervento importanti) il Sindaco, i tecnici della stazione industriale di compostaggio e l’Assessore all’ambien-te. Ci è stato presentato lo stato degli interventi prevedendo come data di fine lavori ed inizio del funzionamento delle

nuove strutture, fine Gennaio 2011. E’ importante sottolineare come solamente quando tutto sarà “avviato” e funzionan-te sapremo se la risoluzione sarà totale e definitiva, naturalmente vi informeremo progressivamente sull’avanzamento delle attività. Un ulteriore miglioria rispetto al passato, chiesta dalla Provincia, sarà il monitoraggio effettivo degli odori perce-pibili nel paese, in questi giorni l’Univer-sità degli studi di Milano sta mettendo a punto un modello per simulare come e dove vengano colpite le diverse zone abitative, in modo da installare poi le centraline di misurazione in punti concre-tamente interessati, per metà Novembre saremo in grado di darvi maggiori notizie in merito. In conclusione si può affermare che la popolazione ha ora più di una eva-nescente speranza per poter tornare a re-spirare liberamente nel proprio giardino, la certezza la potremo avere entro pochi mesi, nel caso le migliorie non saranno risolutive si sgretolerà la residua fiducia degli abitanti, già provata fino allo sfini-mento. Come aggiornamento dell’ultima ora segnaliamo il ripresentarsi puntuale della problematica, sempre nei medesimi orari di inizio serata, spesso in concomi-tanza con i fine settimana, la “nuvoletta” pestilenziale sembra saltellare in zone differenti del paese, stazionando fino al mattino, quasi a voler rendere tutti partecipi della sua presenza. Certamente ospite non desiderato è stata segnalata anche a Sant’Alberto. nLuca Andreotti

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rubizzanotra compost e puzza

rubriche 11

Nel secolo scorso si è affer-

mata una nuova scienza,

una categoria di analisi che ha

rivoluzionato le nostre abitudini, il

nostro rapporto con i consumi, il

consumerismo.

In ogni momento del nostro vivere

noi tutti, senza eccezione alcuna,

siamo utilizzatori e produttori di

beni e servizi.

Siamo tutti depositari di diritti e

doveri, in eguale misura, il diritto

di non essere oggetto di vessazioni

e soprusi, il dovere di non causarli

ad altri.

Nessuno può ritenersene escluso,

più conosciamo quali sono i nostri

diritti più aumentano le possibilità

di non essere coinvolti in truffe e

raggiri

Il termine “consumerismo” trova

riscontri già a partire dell’inizio del

900’ negli Stati Uniti ma in Italia

solo nel 1998 viene approvata la

legge che “Disciplina i diritti dei

consumatori e degli utenti”.

E’ però solo di questi ultimissimi

anni la grande rivoluzione che ha

davvero coinvolto consumatori e

produttori, dove i primi chiedono

con sempre maggiore determina-

zione il rispetto delle regole, cor-

rettezza e trasparenza ad aziende,

pubblica amministrazione, società

erogatrici di servizi.

E’ con la fine dei monopoli, nelle

telecomunicazioni come nell’ener-

gia, o con la crescita esponenziale

del settore creditizio, che si è

determinata la svolta nel rapporto

consumatore - mercato.

Il cittadino non è più considerato

consumatore consapevole delle

proprie scelte, dei propri diritti ma

soggetto da depredare, da vessare

con ogni mezzo, ciò che conta è

dalla parte dei Consumatoriincrementare il pacchetto clienti,

non importa come, non importa a

che prezzo.

Con questa rubrica ci prefiggiamo

di dare un contributo alla diffusio-

ne della conoscenza del settore,

fornire gli strumenti necessari ad

affrontare consapevolmente le

sfide e le insidie del mercato, ma

anche a saperne cogliere le oppor-

tunità.

Una cosa è possibile affermare

senza ombra di smentita, la neces-

sità di fare attenzione, sempre e

comunque, nel negozio sotto casa,

in banca, al momento della firma

di un qualsiasi contratto, nell’ac-

quisto di un pacchetto turistico.

L’inganno colpisce quando meno

ce lo aspettiamo. n

Andrea Marcuz

[email protected]

Ultimamente alcuni amici mi

hanno riportato di un brut-

tissimo vizio che stanno prenden-

do alcune banche. Ho ancora lo

stomaco chiuso per quello che

ho sentito. Per questo oggi ve ne

voglio parlare.

Pare che sempre più istituti si ac-

cordino con società finanziarie (per

esperienza diretta ho sentito Com-

pass ed Agos, ma probabilmente

ve ne sono anche altre) in maniera

tale che se i clienti chiedono presti-

ti personali, anziché fare la pratica

in filiale, si “cede” il cliente ad una

finanziaria esterna, che gli eroga il

finanziamento e manda l’addebito

delle rate sul conto corrente del

cliente.

Perché la banca fa queste ope-

razioni? Non ci guadagnerebbe

di più se finanziasse il cliente in

proprio? Non per forza.

Innanzitutto fare una pratica di

finanziamento richiede tempo, e

le persone in filiale sono sempre di

meno e gravate da sempre mag-

giori carichi di lavoro. In questo

senso, soprattutto per pratiche

“piccole”, è molto più comodo

tutto ad una finanziaria, piuttosto

che predisporre tutta la pratica.

Inoltre, la banca così facendo cede

anche il rischio di credito ad una

società esterna: zero impatto sugli

accantonamenti, zero rischi per

mancati pagamenti…mica male.

Se di fronte a tutto questo, la ban-

ca si accontentasse di un ricarico

minimo, allora potrei anche giusti-

ficarli. Del tipo: i tassi sono al 2%,

la finanziaria ci carica sopra un 4%,

io un 1% senza fare quasi niente…

il cliente paga un 7%…rimaniamo

Quando la banca non fa la bancasu prezzi decorosi.

Ma se invece, come mi ha detto

un amico ieri, il finanziamento

viene fatto ad un TAN del 10,49%,

allora c’è proprio qualcosa che non

va! Il costo del finanziamento è

elevatissimo (e lui chiedeva 20.000

euro, non una pratica “piccola”,

che porterebbe via molto tempo e

procurerebbe poco guadagno).

Il cliente, così, viene a pagare qual-

che migliaio di euro in più, rispetto

a quanto avrebbe ottenuto con un

normale finanziamento concesso

dalla filiale.

Questo è il problema: il cliente

ha lo stesso servizio, su cui però

“mangiano” in due. E lo prende,

letteralmente, in tasca.

Consiglio , quindi, di pretendere

che il finanziamento che chiedete

nella vostra filiale sia erogato diret-

tamente da loro e non da terzi: in

genere il costo è molto inferiore.

Se dovete essere finanziati da una

finanziaria esterna, che ci andate a

fare nella vostra banca? Piuttosto

andate direttamente dalla finan-

ziaria, difficilmente le condizioni

saranno peggiori.

Alla prossima. n

Marco Pallini

[email protected]

memoi noStri SolDi

La tutela del risparmio e l’educazione finanziaria sono valori

chiave. Il risparmio è il primo ammortizzatore sociale, in tempi

di crisi, ed una sua buona gestione migliora la qualità della

vita: i risparmi permettono al giovane di comprar casa, al

padre di aiutare i figli a studiare, al pensionato di affrontare le

necessità della vecchiaia.

Questa rubrica proverà a dare consigli utili. Chiunque volesse

contribuire con domande, raccontando esperienze personali, o

anche con propri articoli, è il benvenuto!

In questo autunno di incertezze

per la finanza pubblica, molti

avranno notato l’avvio del cantiere

per la realizzazione della nuova

piscina e della nuova palestra, alle

spalle del Centro sportivo Faccioli.

Ovvio porsi la domanda: ma come

fa un Comune che piange sulle

casse svuotate da Tremonti, ad

imbarcarsi in un progetto tanto co-

spicuo? Si parla di un investimen-

to, da parte dell’ente, di 1.490.000

euro, di cui entrate proprie dell’En-

te già accertate a seguito dismis-

sioni patrimoniali (terreni) per

590.000 euro e un mutuo contrat-

to con la Cassa Depositi e Prestiti

di 900.000. Una bella sommetta,

che ha fatto gridare qualcuno allo

scandalo: “dateli al sociale”, “fate

delle strade”. Il 28 settembre scor-

so il Sindaco Brunelli ha presentato

il quadro complessivo di questo

intervento e abbiamo avuto la bel-

la sorpresa di scoprire che questa

operazione non aggraverà le casse

del Comune, cioè non toglierà un

centesimo alle spese correnti per

il sociale, l’assistenza, la scuola, la

viabiltà ecc. Una sorta di miracolo,

che nella nostra piana nebbiosa

riluce smagliante: ed è proprio il

caso di dire riluce, perché proprio

di luce, solare, si tratta. Cos’è suc-

cesso? Semplice: il Sindaco, ovvero

l’Ingegner Brunelli, si è messo

al lavoro e ha messo al lavoro i

tecnici del Comune per sfornare un

progettino di energia fotovoltaica

da 1.8 MegaWatt - l’equivalente di

600 impianti domestici.

I pannelli verranno posti sull’im-

pianto sportivo, ma non solo: tutti

gli edifici comunali idonei ne sa-

ranno provvisti. Si tratta probabil-

mente del più grande impianto di

natura pubblica dell’Emilia Roma-

gna, tanto che ci risulta sia in corsa

per beneficiare anche di un con-

tributo della Regione, soprattutto

questo impianto, con l’energia

prodotta e con gli incentivi per le

energie rinnovabili, coprirà i costi

di mutuo e gli oneri di gestione del

Comune per 20 anni.

Vale a dire che i cittadini di San

Pietro in Casale non verseranno

neppure un euro delle proprie tas-

se per il finanziamento e la gestio-

ne di un grande impianto sportivo

atteso da 20 anni e ora in procin-

to di essere realizzato (apertura

san Pietro a tutto soleL’energia solare, oltre a non inquinare, finanzierà palestra e piscina

prevista della piscina: metà del

2012). In tempi di finanza creativa

e debito pubblico fuori control-

lo, un bell’esempio di ecologia e

risparmio. n

Sergio Secondino

forUM: fateCi SaPere

CoSa ne PenSate

Inviateci i vostri commenti

e le vostre impressioni:

a Viva Voce

Via C.Battisti 14/b

40018 San Pietro in Casale

[email protected]

comunale e, soprattutto, tra po-

polazione maschile e popolazione

femminile. Ovviamente a scapito

di quest’ultima. Le ragioni? troppe

e troppo lunghe per essere affron-

tate in questo frangente (utile per

l’approfondimento consultare il

prezioso volume “San Pietro in

Casale, un secolo di storia” scritto

da Fulvio Simoni ed edito nel 1990

dal nostro Comune).

Sta di fatto che, in coincidenza

con l’avocazione a sè da parte

dello Stato, degli oneri finanzia-

ri dell’istruzione primaria, dopo

cinquant’anni esatti dalla procla-

mazione del Regno d’Italia, nel

1911 viene avviata la costruzione

dell’edificio scolastico, all’interno

nel quale, già nel 1912, prenderà

il via il primo anno scolastico delle

Scuole Elementari Edmondo de

Fino a quel momento le scuole

elementari di San Pietro in Ca-

sale, sorgevano nell’odierna Piazza

Calori (per intenderci, l’edificio

posto di fronte al Monumento ai

Caduti). Decisamente poco fre-

quentate in quel tempo. Stando ai

dati disponibili sul tasso di anal-

fabetismo a San Pietro in Casa-

le, l’inizio del XX secolo vedeva

ancora una percentuale di analfa-

beti superiore al 50%, distribuita

in modo difforme sul territorio

territorio12

memoSUl ProSSiMo nUMero ParlereMo Di:

Pazza idea: il metrobosco di San Pietro in Casale

Giovani: spazi, idee, proposte

rubriche: Dalla parte dei consumatori, i nostri soldi, energia

Per intervenire: [email protected]

a Viva Voce - Via C.Battisti 14/b, 40018 San Pietro in Casale

focusIn mezzo alla pianura

il paese del sole

54 impianti fotovoltaici (non

solo domestici) per un to-

tale presunto di 900 kw già

installati. Con l’impianto del

Comune: 2.7 Mw installati.

Il gruppo d’acquisto costi-

tuito a gennaio ha portato

all’installazione di 8 impianti

domestici. n

l’angolo della storia

Amicis. Da allora è ormai trascor-

so un secolo. Un secolo nel qua-

le, anno dopo anno, le migliaia

(migliaia?) di passi, di corse, di

voci, di risate, di pianti, di piaceri e

dispiaceri, di emozioni e senzazio-

ni, hanno caratterizzato la crescita

di tanti e lo sviluppo della nostra

comunità.

E la storia continua! n

Stefano Brunetti

Foto archivio R. Zecchi