SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi...

89
Paola Masi “I percorsi dell’identità culturale sammarinese” Segreteria di Stato Pubblica Istruzione Repubblica di San Marino © Paola Masi e Albano Sgarbi SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA

Transcript of SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi...

Page 1: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

Paola Masi

“I percorsi dell’identità culturale sammarinese”

Segreteria di Stato Pubblica IstruzioneRepubblica di San Marino

© Paola Masi e Albano Sgarbi

SAN MARINO

CITTA’ FORTIFICATA

Page 2: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

10

Beni culturali

LA PRIMA TORRE “GUAITA”

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 1

Posizione

Epoca

Descrizione

S’innalza sulla cima del monte Titano e dominalo strapiombo della rupe sottostante.

Risale al secolo XI.

La prima torre, denominata Guaita, è una costru-zione in pietra arenaria che si eleva sulla pareterocciosa del monte.E’ costituita da due ordini di mura: uno esterno,caratterizzato da tre torrioni quadrangolari colle-gati fra loro da un camminamento merlato, unointerno che racchiude la torre campanaria e laGuaita.Si accede alla prima corte da una porta con l’ar-co a tutto sesto e si giunge in un ampio spaziofortificato, al centro del quale sorge un anticopozzo in pietra.A sinistra, si trova la cappella della rocca, consa-crata nel 1979 e dedicata a Santa Barbara. Attraversato il cortile, si sale lungo una scala inparte ricavata nella roccia e si entra nella cintainterna, dove si innalzano le due costruzioni. La prima, a pianta quadrata, è sovrastata da uncampanile, nel quale è racchiuso il “campano-ne”: i suoi rintocchi annunciano le sedute delConsiglio Grande e Generale e scandiscono igiorni di festa nazionale.

°

Page 3: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

11

Cenni storici

Restauri

Al piano terreno vi sono alcune celle che, fino al1970, furono adibite a carcere.La Guaita, di forma pentagonale, ha una struttu-ra alta e massiccia; sul suo tetto svetta la caratte-ristica penna, simbolo della libertà di SanMarino.In corrispondenza del secondo piano, si nota unballatoio esterno, merlato con caditoie.All’interno, vi è l’antico posto di guardia, unambiente con piccole finestre protette da infer-riate, attraverso le quali è possibile spaziare conlo sguardo in tutte le direzioni: verso il mare e lavallata, verso i monti e le colline.

La Guaita è stata il primo elemento del sistemadifensivo costruito sul ciglio del monte.Attorno ad essa è sorta la più antica cinta mura-ria che racchiudeva il nucleo abitativo originario.Infatti, nel Medio Evo la torre aveva la funzionedi posto di guardia e costituiva un “rifugio” perla piccola comunità del Titano.Dal 1463, dopo la conclusione delle guerremalatestiane, cadde in abbandono.

Nel corso dei secoli, la prima torre è stata ogget-to di diversi restauri.Su una pietra che si trova in alto, vicino al cam-panile, è scolpito un pugnale: probabilmente sitratta di un simbolo dei Maestri Comacini che,nel XIII secolo, effettuarono lavori di ricostru-zione.Altri interventi furono eseguiti nel XV, nel XVIe nel XVII secolo.Dal 1925 al 1940, su progetto dell’ingegnereGino Zani, fu realizzato il restauro completodella torre e delle mura.

Page 4: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

12

La prima torre racchiusa dalle mura.Nel dettaglio, particolare del tetto della Guaita con la caratteristica penna.

Page 5: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

13

A sinistra, il cortile interno. A destra, la torre incuneata nello sperone roccioso.

Page 6: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

14

Beni culturali

LA SECONDA TORRE “CESTA”

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 2

Posizione

Epoca

Descrizione

Sorge sul punto più alto del monte Titano, rac-chiusa all’interno della seconda cinta muraria.

Risale al secolo XIII.

La seconda torre, denominata Cesta, è costruitain pietra arenaria, sulla viva roccia.E’ una struttura complessa, circondata da un altomuro esterno che si sviluppa in maniera articola-ta lungo il crinale del monte ed è rafforzato da unbaluardo semicircolare.Vi si accede da una scalinata in pietra: una portarettangolare, ornata da uno stemma dellaRepubblica, scolpito sull’architrave, immettenella corte interna.Qui, a sinistra, fra le rocce si trova la torre diforma pentagonale.Sormontata da un sopralzo e circondata da uncoronamento merlato con caditoie, è collegata adun edificio più basso che serviva da alloggia-mento per le guardie.All’interno della struttura della torre e neglispazi adiacenti, ha sede il “Museo delle armi sto-riche”.Gli oggetti esposti documentano l’evoluzionedelle armi da getto e da fuoco, dal Medio Evoall’inizio del Novecento.

°

Page 7: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

15

Cenni storici

La prima sala del piano terreno ospita le armibianche.Il soffitto è sostenuto da travi in legno, le paretisono intonacate con alcune parti in pietra a vista,il pavimento è in cotto.A sinistra si nota un antico camino e a destrauna colonna finemente lavorata.Nella seconda stanza, più piccola, con la voltarivestita di mattoncini, si possono osservareelmi, corazze, armature.Anche la terza sala, ampia e luminosa, ha lacopertura a travi in legno; nel centro, pilastri inpietra sostengono tre archi a tutto sesto che nesuddividono lo spazio.Contiene una ricca collezione di scudi, archibu-gi e balestre del XVI e del XVII secolo.Al piano superiore, in un ambiente caratterizza-to da capriate lignee e da piccole finestre rettan-golari, sono raccolte armi che risalgono al XVIIIe al XIX secolo. Dal ballatoio esterno, che si affaccia su unvastissimo panorama, si sale all’antico posto diguardia, ricavato all’interno del corpo centraledella torre.Da qui, sono visibili le caditoie che venivanousate per la difesa piombante.Il camminamento delle mura conduce al baluar-do semicircolare, sormontato da un piccolo cam-panile.Proseguendo, si raggiunge un torrioncino penta-gonale, che si erge sullo sperone roccioso dellarupe.

La costruzione della Cesta ampliò il sistemadifensivo della comunità di San Marino.Due documenti conservati nell’Archivio di Statoprovano che, all’inizio del Trecento, la torre erain piena efficienza.

Page 8: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

16

Restauri

Dal primo si apprende, infatti, che nell’anno1320 il Comune aveva stabilito di collegare fraloro le tre torri, per mezzo di una cinta muraria.Il secondo documento attesta la decisione, presanel 1338, di affidare la custodia dei due fortilizi,Cesta e Montale, a tre guardie sammarinesi.Fonti del XVI e del XVII secolo informano chenella torre vi erano le prigioni e spazi abitabili,utilizzati come alloggio per gli ufficiali, le guar-die e i custodi.Esisteva una cisterna che permetteva di racco-gliere l’acqua piovana.

Nel corso dei secoli, in particolare nel 1396, nel1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive.Dopo la costruzione del sopralzo avvenuta nel1500, nel 1596 fu realizzata la porta d’ingressocon lo stemma della Repubblica.Caduta in abbandono, la torre è stata restaurata eparzialmente ricostruita, dal 1925 al 1931, suprogetto di Gino Zani.

Page 9: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

17

La seconda torre circondata da un alto muro esterno.Nel dettaglio, particolare del baluardo.

Page 10: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

18

Il camminamento nella corte interna della Cesta.

Page 11: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

19

Il torrioncino pentagonale costruito sullo sperone roccioso della rupe.

Page 12: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

20

Beni culturali

LA TERZA TORRE “MONTALE”

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 3

Posizione

Epoca

Descrizione

Cenni storici

Appare solitaria e isolata sul monte Titano, lon-tana dalla Cesta e dalla Guaita, al di fuori dellacinta muraria.

Risale al secolo XIII.

La torre, chiamata Montale, svetta sul versantemeridionale del Titano e come le altre due ècostruita in pietra arenaria, direttamente sullaroccia.Mentre la prima e la seconda torre sono caratte-rizzate da una corte interna racchiusa dalle mura,la terza è costituita da un’unica struttura a pian-ta pentagonale.Alta e slanciata, ha un coronamento merlato concaditoie ed è ricoperta da un tetto di tegole domi-nato dalla simbolica penna.Nella parte superiore, su di un lato, al di sopradei merli, s’innalza un piccolo campanile.Internamente, il Montale racchiude un’anticaprigione, profonda otto metri, chiamata “fondodella torre”.Vi si accede solo dall’alto, ma non è possibilevisitarla.

Intorno al Montale, grossi massi rocciosi molto

°

Page 13: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

21

Restauri

antichi sono sovrapposti in modo primitivo, asecco.Secondo l’ipotesi formulata da Zani, questamuraglia, costruita senza malta, potrebbe risalireall’epoca villanoviana.

La terza torre ebbe notevole importanza comeposto di guardia e di difesa durante le guerrecontro i Malatesta, signori di Rimini, che aveva-no occupato il castello di Fiorentino.Il suono della sua campana segnalava sia l’arri-vo dei nemici, sia il passaggio dei viandanti, iquali erano tenuti a pagare un pedaggio.La torre fu in efficienza fino alla fine del secoloXV.Dopo la sconfitta definitiva dei Malatesta e lademolizione del castello di Fiorentino, avvenutanel 1479, il Montale fu progressivamente abban-donato.

Due scritte, incise nella pietra della torre, docu-mentano i restauri effettuati negli anni 1743 e1817.L’intervento di ricostruzione, realizzato su pro-getto di Gino Zani nel 1934 e nel 1935, ha ripor-tato il Montale alla sua struttura originaria.

Page 14: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

22

La terza torre, solitaria e isolata, sullo strapiombo del monte.

Page 15: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

23

Il coronamento merlato e il piccolo campanile del Montale.Nel dettaglio, particolare delle caditoie.

Page 16: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

24

Beni culturali

LA BASILICA DEL SANTO “PIEVE”

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 4

Posizione

Epoca

Descrizione

Sorge in piazzale Domus Plebis, nella parte altadel centro storico di San Marino.

La costruzione iniziata nell’anno 1826, su pro-getto dell’architetto bolognese Antonio Serra, fucompletata nel 1838.La chiesa fu consacrata nel 1855.Il campanile invece risale al secolo XVI.

La basilica è un edificio alto e imponente, distile neoclassico.Vi si accede da un’ampia gradinata.Un pronao, formato da otto colonne corinzie conil capitello lavorato a foglie d’acanto, caratteriz-za la facciata.Sull’architrave è incisa la scritta latina “DivoMarino patrono et libertatis auctori Sen. P. Q.”(Il Senato e il Popolo al Santo Marino patrono efondatore della libertà).La parte superiore, alleggerita da un’ampiavetrata semicircolare, termina con un timpanotriangolare dentellato.Tre ingressi conducono all’interno: sopra quelloprincipale è posto un antico stemma dellaRepubblica.Entrando a sinistra, si vede il battistero: l’attualefonte battesimale apparteneva all’antica pieve.

°

Page 17: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

25

Sulle pareti, due dipinti di Ciro Pavisa raffigura-no Gesù che combatte il male e Marino diaconomentre battezza alcuni fedeli.La basilica è a tre navate, separate fra loromediante sedici colonne corinzie che danno allospazio un ritmo solenne.Il soffitto della navata centrale è a volta a botte,decorato a cassettoni con fiori bianchi in rilievo,finemente lavorati. Nell’abside, dietro l’altare maggiore, che rac-chiude l’urna con le ossa del Santo, si eleva lastatua marmorea di Marino, realizzata dalloscultore Adamo Tadolini.A sinistra, è collocato il trono ligneo dei CapitaniReggenti, pregevole intaglio del Seicento.In una teca a destra, è conservato il reliquiario inargento.Lungo le navate laterali si trovano gli altariminori e, racchiuse dentro nicchie, le statue degliApostoli, delle Virtù e del Redentore.Le pareti sono ornate da alcuni dipinti, fra i qualiun San Sebastiano, opera di Giovan BattistaFantoni; una Santa Casa di Loreto portata dagliangeli, di Bartolomeo Gennari; un San Leo, diEzio Moiolo; una Sant’Agata, di OresteMonacelli e un Cristo risorto, di ElisabettaSirani.Particolare attenzione merita l’altare dedicato aMaria Madre di Misericordia.Numerose lapidi sepolcrali e iscrizioni conserva-no la memoria di illustri personaggi e di cittadi-ni benemeriti.Esternamente, sul lato destro della basilica, s’in-nalza un campanile di stile romanico, disadornoma suggestivo. E’ una costruzione dalle linee semplici, di formaquadrangolare, con quattro grandi finestrearcuate dalle quali si intravedono le campane dibronzo.

Page 18: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

26

Cenni storici

Restauri

La basilica sorge nello stesso luogo dove prece-dentemente esisteva l’antica pieve di stile roma-nico.Documenti conservati in archivio la chiamavano“Domus Plebis” (Casa del popolo) perché, oltread essere il luogo di riunione dei fedeli, eraanche il punto d’incontro della comunità sam-marinese.Per molti secoli, la chiesa fu il centro della vitacivile e religiosa.All’inizio dell’Ottocento, si sentì l’esigenza diampliare la pieve romanica, ma poi prevalse ladecisione di demolirla per costruire un edificiopiù spazioso, rispondente all’immagine e al pre-stigio dello Stato e alle esigenze della popola-zione accresciuta di numero.Nella nuova basilica, il 25 marzo 1906 si svolsela storica riunione dell’Arengo.In quell’occasione, l’assemblea di tutti i capifamiglia della Repubblica stabilì le basi per unimportante rinnovamento democratico.

Nel 1966, nel corso di alcuni interventi di restau-ro, è stato realizzato il battistero, su disegno del-l’architetto Amos Gentiloni Luchetti.Inoltre, sono state collocate le nuove campane edè stato trasformato elettronicamente il grandeorgano che si trova sopra l’ingresso principale.Nel 1992, sono stati effettuati lavori di restaurodella facciata e della copertura del pronao e, suc-cessivamente, sono state consolidate le capriatelignee del soffitto della basilica.

Page 19: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

27

La Basilica del Santo fiancheggiata dal campanile cinquecentesco e dalla Chiesetta diSan Pietro.Nel dettaglio, particolare della chiesa e dell’abside sul ciglio del monte.

Page 20: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

28

L’architrave del pronao, antistante la basilica, con la dedica a San Marino.

Page 21: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

29

Beni culturali

LA CHIESETTA DI SAN PIETRO

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 5

Posizione

Epoca

Descrizione

Si affaccia sul piazzale Domus Plebis, a destradella Basilica del Santo, nel centro storico di SanMarino.

Risale al XVI secolo.

Vi si accede da una doppia scalinata laterale in pie-tra, sotto la quale si apre l’ingresso della cripta.La facciata è composta da tre parti: in quellainferiore si nota il portale dalla forma semplice eaustera; una vetrata semicircolare decorata conmotivi geometrici caratterizza la parte centraleche è sormontata da un timpano triangolare.Una piccola croce s’innalza sul tetto a spioventi.Internamente, la chiesa presenta un unico spazio,con l’abside ricavata nella viva roccia.Qui, sono scavate due nicchie che la tradizioneindica come i “letti” di Marino e di Leo.L’altare maggiore, in marmi policromi e intarsia-ti, risale al XVIII secolo e apparteneva all’anticapieve.Situato in posizione centrale, sotto un arco dipietra, regge la statua di San Pietro, dello sculto-re Enrico Saroldi.Nel soffitto della chiesetta, da una decorazione aforma di stella si irraggiano elementi bianchi edorati.

°

Page 22: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

30

Cenni storici

Restauri

Una piccola scala interna conduce alla cripta,suddivisa da quattro archi a tutto sesto e intera-mente costruita in pietra locale. Sulla parete dell’altare, un bassorilievo del sam-marinese Romeo Balsimelli, che si è ispirato alla“Leggenda di Marino e l’orso”, rappresenta ilSanto intento al suo lavoro di tagliapietre.Alcune lapidi commemorative, una delle qualiproveniente dall’isola di Arbe, sono poste sullepareti laterali.In fondo, in una nicchia protetta da un’artisticainferriata, c’è l’urna di pietra nella quale sembrasiano state conservate per molti secoli le ossa delSanto, ora deposte sotto l’altare maggiore dellabasilica.

Secondo la tradizione, la chiesa sorge nel luogoin cui Marino, insieme ad altre persone che ave-vano scelto di vivere con lui in comunità, avreb-be costruito il primo sacello dedicato a SanPietro.Si suppone che, dopo la morte, Marino sia statosepolto nella chiesa che egli stesso aveva edifi-cato.

Nel 1826, quando iniziarono i lavori per lacostruzione della nuova basilica, anche la Chiesadi San Pietro venne ristrutturata e fu rimpic-ciolita.Interventi significativi furono attuati negli anni1940 e 1941 con la costruzione della cripta, suprogetto di Gino Zani.Un restauro conservativo mirato a consolidare lestrutture lignee e a risanare la pietra della faccia-ta è stato eseguito nel 2000-2001.

Page 23: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

31

La facciata della Chiesetta di San Pietro dal colonnato della Basilica del Santo.Nel dettaglio, la nicchia considerata secondo la tradizione il “letto” di Marino.

Page 24: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

32

Beni culturali

IL PALAZZO PUBBLICO

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 6

Posizione

Epoca

Descrizione

Si eleva maestoso sullo sfondo della piazza dellaLibertà, nel cuore del centro storico di SanMarino.

E’ stato costruito dal 1884 al 1894, su progettodell’architetto Francesco Azzurri.

Il Palazzo Pubblico, sede degli organismi istitu-zionali dello Stato, è un edificio elegante, in pie-tra arenaria finemente lavorata.La parte inferiore è caratterizzata da tre archi asesto acuto, sostenuti da pilastri ottagonali concapitelli, e ornata da medaglioni nei quali sonoriprodotti gli stemmi di alcuni castelli dellaRepubblica.Nella facciata, all’altezza del primo piano, siaprono tre alte finestre arcuate; al centro, sottoun balcone poligonale di pietra traforata, unalapide ricorda l’inaugurazione del palazzo.In alto, su un ballatoio merlato, s’innalza unatorre, anch’essa coronata di merli.Tre nicchie, sopra la piccola tettoia che proteggel’orologio, contengono le immagini di SanMarino, San Leo e Sant’Agata, realizzate amosaico.Nell’angolo, sul lato destro, in posizione elevata,una statua in bronzo, dello scultore Giulio

°

Page 25: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

33

Tadolini, raffigura Marino.Il Santo, che è a piedi nudi, tiene uno scalpellonella mano destra e una squadra nella sinistra.Sotto il portico, si trova l’ingresso principale delpalazzo, costituito da tre grandi porte.Quella centrale, di legno e ferro, risale al secoloXIX, mentre le due laterali, moderne, fannoparte dell’ultimo restauro.Elementi in pietra valorizzano la struttura archi-tettonica del piano terreno: due colonne sorreg-gono l’elegante balconata dell’ammezzato; unantico stemma della Repubblica spicca fra gliarchi acuti delle finestre.In fondo, si apre il salottino nel quale si svolgo-no le udienze della Reggenza.Attraversato l’atrio e percorso lo scalone, adestra si entra nella saletta del Consiglio deiDodici, dove è conservato il dipinto che raffigu-ra “San Marino Diacono”, attribuito a BartolomeoGennari.A sinistra, due porte conducono alla Sala delConsiglio Grande e Generale.Ampia e solenne, di forma rettangolare, ricca-mente decorata, ha un soffitto a cassettoni dilegno.La parete di fronte all’ingresso è dominata dalgrande affresco, realizzato da Emilio Retrosi,sotto il quale è posto il trono dei CapitaniReggenti.Il lato opposto è in gran parte occupato da unmonumentale camino in pietra e da un dipinto diLolli, Merlini e Rossi che rappresenta allegori-camente la libera Repubblica del Titano.Due lunette laterali raffigurano la Giustizia e laPace.Nel piano superiore, attraverso una loggia inlegno, si affacciano le tribune per il pubblico.Lungo le pareti, ornate con motivi geometrici epercorse da scritte in latino, sono allineati i seggi

Page 26: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

34

Cenni storici

Restauri

dei sessanta consiglieri.Dalla Sala del Consiglio si accede alla camera discrutinio e al balcone che domina la piazza dellaLibertà.

Il Palazzo Pubblico sorge nel luogo in cui si tro-vava la “Domus Magna Comunis” (Casa grandedel Comune).L’antico edificio, dalle forme semplici e privo didecorazioni, costruito nel XIV secolo, vennedemolito verso la fine dell’Ottocento, quando ilConsiglio approvò il progetto dell’architettoFrancesco Azzurri.La costruzione attuale, iniziata nel 1884, richie-se dieci anni di lavoro.Il 30 settembre 1894, la nuova sede dellaRepubblica fu inaugurata ufficialmente e il poetaGiosuè Carducci, nell’occasione, pronunciò ildiscorso celebrativo dal titolo “La libertà perpe-tua di San Marino”.

Nel 1994, nella ricorrenza del primo centenariodella fondazione, il Palazzo Pubblico è stato sot-toposto ad un importante restauro, affidatoall’architetto Gae Aulenti. L’obiettivo del progetto era di consolidare l’edi-ficio e di renderlo più funzionale alle esigenzedel tempo, mantenendo però la struttura origina-ria.Esternamente, la pietra corrosa e annerita dagliagenti atmosferici e inquinanti è stata restauratae ripulita.Gli infissi, i vetri delle finestre e i due portonilaterali dell’ingresso principale sono stati sosti-tuiti e tutti gli impianti tecnici sono stati rinnovati.Il pavimento dell’atrio è stato ricostruito con lostesso materiale usato all’esterno, per esprimere

Page 27: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

35

un legame di continuità fra la piazza e l’internodel palazzo.I piani superiori e quelli inferiori sono statirestaurati e collegati fra loro per mezzo di unascensore e di nuove scale.Nella Sala del Consiglio gli interventi hannoriguardato il soffitto, il pavimento, la tribuna peril pubblico, le decorazioni e l’affresco delRetrosi.Gli antichi seggi dei consiglieri sono stati sosti-tuiti con altri moderni, dotati di strumentazioneelettronica.Nei piani inferiori, sono stati ricavati gli studiper i Capitani Reggenti, alcune sale per leriunioni e gli uffici di segreteria.Conclusi i lavori di restauro, il palazzo è statoinaugurato con una cerimonia solenne il 29 set-tembre 1996.

Page 28: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

36

Il Palazzo Pubblico sullo sfondo della piazza della Libertà.Nel dettaglio, il balconcino poligonale in pietra traforata.

Page 29: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

37

La torre merlata di Palazzo Pubblico con le immagini a mosaico di San Marino,Sant’Agata e San Leo.

Page 30: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

38

La statua in bronzo di Marino con gli strumenti del tagliapietre e la lapide con la dedica alSanto, fondatore della libertà.

Page 31: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

39

La Sala del Consiglio Grande e Generale: in alto, l’affresco del Retrosi e il trono dellaReggenza; in basso, il camino monumentale sormontato dall’allegoria della Repubblica.

Page 32: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

40

Beni culturali

AFFRESCO DELLA SALA DEL CONSIGLIO“L’apparizione di San Marino al suo popolo”

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 7

Collocazione

Autore

Periodo

Titolo

Tecnica

Dimensioni

Stato di conservazione

Descrizione

Palazzo Pubblico - Sala del Consiglio

Emilio Retrosi (1858-1911)

Realizzato nel 1894

“L’apparizione di San Marino al suo popolo”

Tempera su muro (affresco)

Lunghezza 9,30 metri Altezza 4,22 metri

Buono

L’affresco rappresenta Marino che appare allasua gente.La figura del Santo è racchiusa all’interno di unmedaglione di forma ogivale, al centro dellagrande scena.Marino, vestito con una tunica chiara da diaco-no, in piedi sopra alcune nuvolette grigie, con la

°

Page 33: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

41

Restauri

mano sinistra regge un libro aperto sul quale silegge la frase latina “Relinquo vos liberos abutroque homine” (Vi lascio liberi dall’uno e dal-l’altro uomo).A lato del Santo, sono raffigurati due angeli, inperfetta simmetria: uno di essi mostra un carti-glio con la scritta “Sic maneat semper” (Cosìrimanga per sempre).In primo piano, due gruppi di persone rivolteverso Marino ascoltano le sue parole.Nel gruppo a destra sono riconoscibili i CapitaniReggenti nell’atto di giurare fedeltà al Santo:sono preceduti da due paggetti inginocchiati eseguiti dai rappresentanti di varie professioni, frai quali si individuano il notaio, il giudice, ilmedico, il maestro e l’architetto.Alabardieri a piedi e vessilliferi a cavallo accom-pagnano il corteo.Nel gruppo di sinistra vi sono uomini, donne ebambini: gli abiti e la posizione occupata per-mettono di distinguere nobili e popolani.Si riconoscono tagliapietre e rappresentanti del-l’antica università dei marmorai che reggono iloro stendardi.Il profilo del monte Titano con le tre torri si sta-glia sullo sfondo luminoso del cielo azzurro.L’affresco, ricco di dettagli, dipinto in modoaccurato con colori accesi e brillanti, celebra leorigini della libera comunità sammarinese.

L’opera è stata restaurata nel 1994, in occasio-ne dei lavori di ristrutturazione del PalazzoPubblico.

Page 34: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

42

“L’apparizione di San Marino al suo popolo”, affresco di Emilio Retrosi, Sala del ConsiglioGrande e Generale.

Page 35: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

43

In alto, particolare del gruppo con i Capitani Reggenti, seguiti da rappresentanti di varieprofessioni. In basso, nobili e popolani.

Page 36: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

44

Beni culturali

LA PIAZZA DELLA LIBERTA’

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 8

Posizione

Epoca

Descrizione

Si apre nel centro storico della città di SanMarino, vi si giunge da contrada del Collegio eda contrada del Pianello.

Risale al secolo XIV, quando fu costruito l’anti-co palazzo, cioè la “Domus Magna Comunis”(Casa grande del Comune).

E’ la piazza più importante di San Marino.Di forma rettangolare, è chiusa su tre lati da anti-chi palazzi.Sul lato settentrionale le fa da sfondo il PalazzoPubblico; nella parte opposta sorge la “DomusParva Comunis” (Casa piccola del Comune),attuale sede della Segreteria di Stato per gliAffari Interni; la trecentesca casa Angeli e l’atti-guo edificio dell’Arcipretura vecchia la delimi-tano a destra.Sul lato sinistro, la piazza si affaccia, come unterrazzo panoramico, verso i monti e le collinedell’Appennino.Al centro, domina il monumento con la statuadella Libertà, realizzata nel 1876 dallo scultoreStefano Galletti.Un basamento a forma di fontana, in pietra fine-mente lavorata dagli scalpellini sammarinesi,regge un pilastro quadrangolare sul quale svetta

°

Page 37: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

45

Cenni storici

la statua.La scultura, in marmo bianco di Carrara, rappre-senta una guerriera in atto di avanzare con porta-mento fiero e coraggioso.La mano destra è tesa in avanti, la sinistra reggeuna bandiera.La testa è cinta da una corona formata dalle tretorri, che sono simbolo della città fortificata.Nella parte anteriore del pilastro è incisa unaiscrizione commemorativa; nella posteriore,rivolta verso il palazzo, un medaglione raffi-gura il volto di Ottilia Heyroth Wagener diBerlino, la contessa che donò la scultura peraver ricevuto il titolo nobiliare di duchessa diAcquaviva.L’opera è la rappresentazione simbolica dellaRepubblica che ha conquistato la libertà.Sotto la piazza esistono tuttora le antiche cister-ne, nelle quali si raccoglieva l’acqua piovana.

Documenti dell’Archivio di Stato attestano chenel secolo XIV sulla piazza, allora compresaall’interno della seconda cinta muraria, esisteva-no due edifici pubblici, costruiti uno di fronteall’altro: la “Domus Parva Comunis” (Casa pic-cola del Comune) e la “Domus MagnaComunis” (Casa grande del Comune).La pavimentazione era realizzata con mattonidisposti a spina, tra i quali cresceva liberamentel’erba.In superficie, già dal Seicento, si aprivano quat-tro pozzi con la vera in pietra, collegati allecisterne sotterranee: da questi gli abitanti attin-gevano l’acqua per uso domestico.Nel corso dei secoli la piazza, che ha mantenutola sua struttura originaria, ha svolto la funzionedi luogo nel quale si celebravano le principalicerimonie pubbliche.

Page 38: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

46

Restauri Interventi di restauro furono effettuati nel secoloXVII, quando si decise di chiudere con un murodi protezione i merli costruiti sul lato ovest e dilasciare soltanto alcune aperture.Lavori di consolidamento furono eseguiti piùvolte al pavimento.La piazza fu abbellita nel secolo XIX con la col-locazione della statua della Libertà, con lacostruzione del nuovo Palazzo Pubblico e nel1932 con il rifacimento della Domus Parva, ese-guito su disegno di Edoardo Collamarini.Dal 1994 al 1996, con il progetto di ristruttura-zione del palazzo, anche la piazza è stata com-pletamente restaurata ed ha assunto un aspettoelegante ed armonioso.

Page 39: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

47

La statua della Libertà, opera di Stefano Galletti.

Page 40: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

48

Il basamento in pietra, a forma di fontana, con il medaglione raffigurante Ottilia HeyrothWagener.Nel dettaglio, stemma posto sulla facciata della Domus Parva.

Page 41: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

49

Sullo sfondo della trecentesca casa Angeli, la statua della Libertà.

Page 42: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

50

Beni culturali

IL MUSEO DI STATO

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 9

Sede

Origine ed evoluzione

Si trova all’interno di palazzo Pergami-Belluzzi,un edificio che sorge sulla piazzetta del Titano,nel centro storico di San Marino.

Nel 1865, quando fu istituito, il museo era collo-cato al piano terreno di palazzo Valloni, doveavevano sede anche la Biblioteca e l’Archivio diStato.Vi erano raccolti reperti archeologici scopertiin territorio sammarinese, dipinti di provenienzadiversa e oggetti donati da uomini illustri amicidella Repubblica, fra i quali il conte LuigiCibrario, uno dei più attivi promotori della fon-dazione.Arricchito gradualmente con donazioni e acqui-sti, dopo un paziente lavoro di classificazionedegli oggetti, il museo fu ufficialmente inaugu-rato il 30 luglio 1899 alla presenza degliEccellentissimi Capitani Reggenti e della cittadi-nanza.Negli anni precedenti la seconda guerra mondia-le, sotto la direzione di Gino Zani, palazzoValloni venne liberato dalle abitazioni private edal forno della Società Unione Mutuo Soccorso,così il museo, disponendo di maggiore spazioespositivo, ebbe una sistemazione più adeguataalla sua funzione.Il bombardamento del 26 giugno 1944 danneg-

°

Page 43: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

51

Materiali conservati

giò gravemente il palazzo e gran parte delleopere conservate fu sepolta sotto le macerie del-l’edificio.Dopo anni di restauro e di ricostruzione il museovenne riaperto al pubblico.Nel 1983, con la riforma degli istituti culturali,la sezione museale venne separata dalla bibliote-ca e dall’archivio e il materiale fu provvisoria-mente collocato in un’ala del convento di SanFrancesco, in attesa della sistemazione definitivaa palazzo Pergami-Belluzzi.Qui, dopo anni di lavori effettuati fra il 1996 e il2000, il museo, inaugurato il 18 Marzo 2001, hatrovato una nuova e prestigiosa sede nel cuoredella città.Palazzo Pergami-Belluzzi, infatti, risale al XVIsecolo.Realizzato in pietra, secondo lo stile sobrio elineare caratteristico degli antichi edifici sam-marinesi, ha cinque piani ed è ornato da due ele-ganti torrette che s’innalzano ai lati del tetto.

Suddivisi per tipologia e ordinati cronologica-mente, i materiali ricostruiscono le tappe fonda-mentali della storia e dell’identità culturale sam-marinese e, attraverso le raccolte di donativi,documentano il percorso di formazione delmuseo stesso.Le sale del piano terreno sono dedicate ai reper-ti archeologici sammarinesi: il martello eneoliti-co; l’ascia bronzea, la punta di lancia, le fibule anavicella e il rasoio lunato dell’età del bronzo edel ferro; le statuette votive, i fittili anatomici, lemonete, i frammenti di laterizi bollati e i vasi, diepoca romana.Di grande significato è la borchia in oro e pietrepreziose, unico elemento rimasto del famoso“Tesoro di Domagnano”.

Page 44: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

52

Risalente al V–VI secolo d. C., era costituito danumerosi oggetti di oreficeria, di origine gota,che appartenevano al corredo funebre di unatomba principesca, rinvenuti in territorio sam-marinese ed ora conservati a Londra nel BritishMuseum e a Norimberga nel Museo Nazionale.Sullo stesso piano, in una sala a destra, sonoconservati alcuni frammenti architettonici cheprovenivano dall’antica pieve: si tratta di colon-nette scanalate, fregi, piccoli pilastri e capitellicorinzi finemente lavorati.Alla chiesa romanica apparteneva anche il“Polittico con la Sacra Famiglia”, di F. Menzocchi,composto da nove dipinti, uno dei quali raffigu-ra Marino che sorregge la città fortificata.Il piano nobile del museo, dai soffitti decoraticon fiori bianchi su campo azzurro, è dedicatoalle opere pittoriche: nella sala maggiore accan-to a “San Filippo Neri” del Guercino, al “Cristocrocifisso” di pittore toscano e alla “Madonnadella rosa” di E. Sirani, domina “San Marinorisolleva la Repubblica” di P. Batoni, un quadrodi grande significato storico e artistico.Nella sala adiacente, alcune pregevoli tele:“Madonna assunta e quattro santi” di G. B.Urbinelli, “Santo Marino” della Scuola delGhirlandaio, “Il monte Titano” di anonimo edipinti che rappresentano Sant’Agata.Alle donazioni sono riservati l’ultimo pianosuperiore, dove si possono ammirare interessan-ti icone bizantine, rari smalti di Limoges, scultu-re in legno e bronzo, e il primo inferiore nelquale sono raccolti reperti preistorici, statuetteegizie, vasi greci ed etruschi, oggetti romani emonete antiche. Alcune sale del museo sono adibite ad attivitàdidattiche e alla promozione di progetti formati-vi, nell’ottica di una fruizione sempre più consa-pevole dei beni culturali.

Page 45: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

53

La sede del Museo di Stato a palazzo Pergami-Belluzzi.Nel dettaglio, particolare di una torretta dell’edificio cinquecentesco.

Page 46: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

54

In alto, sala del piano nobile del Museo di Stato.In basso, a sinistra “San Marino risolleva la Repubblica” di Pompeo Batoni (secolo XVIII);a destra, “Santo Marino” della Scuola del Ghirlandaio (secolo XV).

Page 47: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

55

1 2 3

4 5 6

Reperti archeologici rinvenuti in territorio sammarinese.In alto: 1 ascia-martello, 2 punta di lancia, 3 rasoio lunato, 4 fittile anatomico, 5 statuettavotiva, 6 vasetto con anse.In basso: borchia in oro, granati e pasta vitrea appartenente al “Tesoro di Domagnano”.

Page 48: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

56

Beni culturali

L’ORATORIO VALLONI

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 10

Posizione

Epoca

Descrizione

Situato in contrada Omerelli, nel centro storicodi San Marino, è attiguo a palazzo Valloni.

Risale al secolo XVIII.

L’oratorio è una piccola chiesa in stile barocco.L’elegante superficie della facciata è scandita daun portale di forma rettangolare, con l’architravein pietra sormontato da un’ampia finestra.In alto, si eleva un coronamento nel quale cam-peggia una lapide incorniciata da due volutefinemente lavorate che reggono esili pinnacoli.L’interno, formato da un’unica navata con il sof-fitto a volta, è decorato con gli stucchi bianchi edorati che sono tipici del barocco.Nell’abside vi è l’altare maggiore sul qualedomina un dipinto raffigurante San GiovanniBattista.Lungo le pareti, quattro archi ciechi, creanoun’impressione di profondità e di ampiezza.Sugli altari si notano alcuni dipinti e sopra leporte laterali sono collocati i busti di illustri cit-tadini appartenenti alle famiglie Belluzzi eValloni.Sul pavimento di terracotta rossa ha grande risal-to l’intarsio che rappresenta la croce bianca deiCavalieri di Malta.

°

Page 49: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

57

Cenni storici

Restauri

L’oratorio, costruito nel Settecento, era la cap-pella di palazzo Valloni.Nel 1935, su concessione del vescovo delMontefeltro, venne dedicato a San GiovanniBattista, protettore del Sovrano Militare Ordinedi Malta, a condizione che l’immagine del Santofosse posta sopra l’altare maggiore e che unavolta all’anno fosse celebrato un rito in onore delpatrono.

Danneggiata dal bombardamento del 26 giugno1944 come tutto l’edificio Valloni, la chiesa furicostruita negli anni successivi rispettando l’ori-ginario stile settecentesco.Nel 2000-2001 sono stati compiuti lavori di con-solidamento alla copertura del tetto e interventidi restauro alla pietra della facciata.

Page 50: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

58

La facciata dell’Oratorio Valloni con il portale sormontato da un’ampia finestra.Nel dettaglio, particolare della lapide con la dedica a San Giovanni Battista.

Page 51: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

59

L’interno della chiesa con le decorazioni tipiche dello stile barocco.

Page 52: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

60

Beni culturali

L’ARCHIVIO DI STATO

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 11

Sede

Origine ed evoluzione

E’ collocato all’interno del palazzo Valloni, anti-co edificio situato in contrada Omerelli, nel cen-tro storico di San Marino.Occupa il primo piano superiore e inferiore.

Le notizie più antiche sull’esistenza del-l’Archivio di Stato risalgono al 1568 e al 1572.Nei primi tempi, era affidato ad un solo archivi-sta, poi, come si rileva dagli Statuti del Seicento,a due prefetti.Tuttavia, per decenni, l’archivio rimase in com-pleto abbandono.Nel 1630, fu redatto un inventario in ordine alfa-betico delle pergamene e delle carte esistenti.Successivamente, nel 1749, Annibale degli AbatiOlivieri compilò un “Indice delle pergamenedell’Archivio di San Marino”, classificando idocumenti in ordine cronologico a partire dalPlacito Feretrano.Al XVIII secolo risale anche un “Sommario didocumenti dell’Archivio Governativo di SanMarino” compilato da Giovan Battista Bonelli,comprendente brevi sintesi (regesti) delle piùimportanti lettere del Carteggio governativo dalXIV al XVI secolo.Data l’importanza degli atti conservati in archi-vio, nell’anno 1885 il Consiglio affidò l’incaricodi riordinare tutto il materiale esistente a Carlo

°

Page 53: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

61

Materiali conservati

Malagola, che vi lavorò fino al 1910.Il professore schedò tutti i documenti e pubblicòi risultati delle sue ricerche nel libro “L’archiviogovernativo della Repubblica di San Marinoriordinato e descritto, aggiunti gli Statuti sam-marinesi dal 1295 alla metà del secolo XIV”.Il testo, tuttora disponibile per la consultazione,costituisce un’importante fonte di documenta-zione e di informazione per ricostruire momentifondamentali della storia sammarinese.

Nell’Archivio di Stato sono conservati docu-menti di varia natura risalenti a periodi storicidiversi: i più antichi sono scritti su pergamena, ipiù recenti, su carta.Per la rilevanza politica delle materie trattate,sono molto importanti gli Atti del Consiglio,dell’Arengo e i Carteggi della Reggenza.Di grande valore è la raccolta di Bolle e Privilegiper il contenuto e per il periodo storico al qualei testi si riferiscono.Significativa per la ricerca e per l’approfondi-mento degli studi storici è la Raccolta degliIstrumenti del Governo mentre, per gli aspettigiuridici, assume grande importanza la serie deiRogiti notarili e degli Atti civili.Particolarmente preziosi sono gli Statuti che rac-colgono le norme che regolavano la vita civile apartire dal secolo XIII.Il documento originale più antico, conservatonell’Archivio di Stato, è una pergamena del 16novembre 1070. Si tratta della registrazione di un atto, stipulatofra Opizzone vescovo di Rimini e Ungano abatedel monastero di San Gregorio in Conca, redattodal notaio Benedetto.

Page 54: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

62

1

2

3

Documenti conservati nell’Archivio di Stato.1 Atto di donazione di Uberto ad Atonio prete della Pieve di San Marino (31 luglio 1113).2 Trattato di Fossombrone fra San Marino e lo Stato Pontificio (21 settembre 1462).3 Particolare degli Statuti del 1491.

Page 55: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

63

4

5

4 Bolla di papa Pio II sulla concessione ai Sammarinesi dei castelli di Fiorentino,Montegiardino e Serravalle (27 giugno 1463).

5 Lettera di Guido Antonio da Montefeltro ai Capitani Reggenti a conferma dell’amiciziadel duca di Urbino (23 aprile 1440).

Page 56: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

64

Beni culturali

LA BIBLIOTECA DI STATO

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 12

Sede

Origine ed evoluzione

La Biblioteca di Stato ha sede al piano terreno dipalazzo Valloni, in contrada Omerelli, nel centrostorico di San Marino.

La sua origine risale al 1839, quando il ConsiglioPrincipe e Sovrano decise di acquistare per tre-cento scudi la libreria Onofri e, successivamen-te, quella della famiglia Valloni.La direzione fu affidata a Filippo Belluzzi.Inizialmente non era permesso consultare i libri;solo nel 1858, su decisione della Reggenza, sistabilì che la biblioteca fosse aperta al pubblicoalmeno un giorno alla settimana.Nel 1871, la dotazione consisteva di diecimilavolumi, molti dei quali ricevuti in dono dallefamiglie nobili del tempo.Nel 1890, Marino Borbiconi e Pietro Franciosisi offrirono per curare una prima sistemazionedel patrimonio librario: effettuarono l’inventariodelle opere in ordine alfabetico e la schedaturadei testi, per autore.Grazie alle continue donazioni di molti studiosi,agli inizi del Novecento la biblioteca possedevaoltre venticinquemila volumi e, con RegioDecreto, fu ammessa al prestito dei libri con lebiblioteche pubbliche governative del Regnod’Italia.Notevole impulso le venne dato da Onofrio

°

Page 57: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

65

Materiali conservati

Fattori, al quale per primo fu affidato l’incaricodi conservatore.Il 26 giugno 1944, la biblioteca fu gravementedanneggiata dal bombardamento che colpì palaz-zo Valloni e al recupero dei libri furono dedicatianni di lavoro.Un intervento significativo di riordino fu effet-tuato nel 1954, con la consulenza del professorPiero Zama, e la successiva acquisizione dellaraccolta di volumi, appartenenti a monsignorPaolini, incrementò in modo considerevole ilpatrimonio librario esistente.Dopo la riforma avviata nel 1983, le funzionidella biblioteca vennero ridefinite e ampliate.Oggi, oltre ad essere luogo di raccolta e conser-vazione dei libri, costituisce anche uno dei piùimportanti servizi culturali presenti sul territorio.

La Biblioteca di Stato è dotata di tre sale per laconsultazione dei libri, di una sala lettura, di unaemeroteca dove sono raccolti i giornali quotidia-ni e i periodici italiani e stranieri. Dispone anche di una piazza multimediale, diuna videoteca, di un archivio fotografico, di uncentro di documentazione e di un laboratorio peril restauro di libri e di documenti antichi.Possiede oltre centomila volumi ordinati secon-do un razionale sistema di catalogazione e diclassificazione.Di notevole pregio il Fondo Antico, la sezionestorica ricca di numerosi manoscritti, codiciminiati e carteggi.Preziosi sono gli “incunaboli” e le mille “cin-quecentine”. Degni di nota i Fondi librari:Giuridico, Franciosi, Musicale e il Fondo Locale,importante raccolta di testi che riguardano la sto-ria, l’ordinamento istituzionale e l’evoluzioneculturale della Repubblica.

Page 58: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

66

L’ingresso della Biblioteca di Stato a palazzo Valloni.

Page 59: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

67

Statuti del 1600, preziosi volumi del Fondo Antico, trattato di anatomia del Valverde.

Page 60: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

68

Beni culturali

L’ANTICO MONASTERO SANTA CHIARA

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 13

Posizione

Epoca

Descrizione

Si trova in contrada Omerelli, all’estremità norddel centro storico di San Marino.

Risale ai secoli XVI e XVII.

E’ un grande edificio costruito in pietra arenaria,caratterizzato da una struttura complessa ed arti-colata che comprende il monastero, una chiesa ei giardini interni.Dalla porta della Rupe, dove poggia su uno spe-rone roccioso, si estende per una lunghezza dicirca ottanta metri, seguendo il livello del terre-no e l’andamento della contrada.Due ingressi si aprono sul lato che si affacciasulla stretta via Omerelli: il primo, di forma ret-tangolare, immette nel Museo dell’emigrante; ilsecondo, al centro dell’edificio, ha la forma diarco a tutto sesto e conduce alla parte retrostan-te del convento.Qui, sotto una loggetta situata nel corpo centraledell’edificio, si trova l’ingresso al monastero.L’interno è suddiviso in numerose sale e in spazidi ampiezza diversa, oggi utilizzati per mostred’arte, esposizioni, manifestazioni culturali.La parte posteriore del complesso si sviluppa inmodo articolato su tre lati e racchiude i giardiniche, disposti su diversi livelli e delimitati da

°

Page 61: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

69

Cenni storici

muretti a secco, sono percorsi da camminamentie collegati fra loro per mezzo di scalette.Nella parte alta, esiste tuttora un vecchio pozzoquadrangolare, coperto da una tettoia, con lavera in pietra e una vasca per la raccolta dell’ac-qua. In fondo a destra, proprio in un angolo del giar-dino, sorge una piccola cappella.Al convento è collegata la chiesa dedicata aSanta Chiara, alla quale si accede sia dall’inter-no, sia esternamente per un’ampia e ripida gra-dinata.La facciata ha un portico costituito da quattrocolonne di pietra, che sostengono tre archi a tuttosesto.In alto, si aprono due finestre rettangolari e ungrande rosone dal disegno armonioso.Elemento significativo sull’architrave del porta-le è l’iscrizione dedicata a Santa Chiara.L’interno ha una sola navata con il soffitto a cro-ciera e lunette laterali affrescate.Il catino dell’abside circolare è decorato a formadi conchiglia.Attualmente la chiesa, dove non si celebrano piùle funzioni religiose, è utilizzata per riunioni econferenze.

La prima parte del monastero fu quella edificataa ridosso del ciglio del monte e della porta dellaRupe.Nel 1565 ebbe inizio la costruzione delle muraper la clausura.I lavori, lasciati incompiuti, vennero ripresi nel1580, quando si procedette alla costruzione dellachiesa, dell’infermeria e dei dormitori.Il convento fu inaugurato nel 1609.Per oltre tre secoli, nel monastero si svolse lavita della comunità religiosa.

Page 62: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

70

Restauri

Le suore clarisse, che vivevano isolate dalmondo esterno, si dedicavano alla preghiera e allavoro: svolgevano attività artigianali di ricamo,tessitura, cucito e si occupavano della coltivazio-ne dei prodotti della terra.Nel 1968, lo Stato acquistò tutta la struttura del-l’antico monastero e, tre anni dopo, le religiosesi trasferirono in un nuovo edificio costruito aValdragone.

Nel corso dei secoli, il convento è stato progres-sivamente ampliato a seconda delle esigenzedella comunità, senza un preciso progetto unita-rio.Verso la fine del Settecento, fu costruito l’ultimopiano del monastero.Nel 1980 ebbero inizio i lavori di restauro e dirifacimento dell’intero complesso che oggi èsede del Museo dell’emigrante e ospita numero-se manifestazioni culturali.

Page 63: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

71

L’Antico Monastero Santa Chiara: in alto, la complessa struttura dell’edificio; in basso, ilgrande arco dell’ingresso.Nel dettaglio, il tetto del piccolo campanile della chiesa sormontato da una croce in ferrobattuto.

Page 64: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

72

Beni culturali

IL MUSEO DELL’EMIGRANTE

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 14

Sede

Origine ed evoluzione

Materiali conservati

E’ allestito all’interno dell’Antico MonasteroSanta Chiara, in contrada Omerelli, nel centrostorico di San Marino.

Il museo è stato istituito nel 1996 e inaugurato il31 marzo 1997, alla presenza degli EccellentissimiCapitani Reggenti.Ricostruisce la storia dell’emigrazione sammari-nese e analizza gli aspetti sociali, economici epolitici collegati al fenomeno che, nel XIX e XXsecolo, coinvolse numerosi cittadini e le lorofamiglie.

Organizzato in otto sale, ciascuna con una fun-zione specifica, il museo presenta una raccoltasistematica di documenti originali, immaginifotografiche, brevi testi, lettere, diari e oggettirelativi al tema dell’emigrazione.Nella prima sala sono documentate le ragioniche, agli inizi del Novecento, indussero moltiSammarinesi ad emigrare verso l’Europa el’America.La seconda è dedicata all’attività che PietroFranciosi, presidente della Società UnioneMutuo Soccorso, svolse a favore di coloro che,per motivi di lavoro, erano costretti a lasciare ilPaese.

°

Page 65: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

73

Nella terza, sono illustrate le condizioni di vitadei Sammarinesi all’estero.Un grande planisfero mostra la distribuzione ter-ritoriale degli oltre tredicimila cittadini cheancora oggi vivono lontani dalla Repubblica.La quarta sala, divisa in due sezioni, descrive illavoro degli emigranti nei paesi di accoglienza eil loro rientro a San Marino.Dai documenti emerge che, negli anni compresifra il 1923 e il 1940, i nostri concittadini lavora-vano soprattutto come braccianti e operai.Ai mestieri è dedicata anche la quinta sala, dovesono ricostruiti piccoli ambienti di lavoro e vi sidescrivono le attività dello scalpellino, dell’agri-coltore, del minatore e del muratore.Due archivi informatici sull’emigrazione sonocontenuti nella sesta: uno di questi, presenta idati relativi ai numerosi passaporti rilasciati frail 1923 e il 1961; l’altro propone una raccolta difotografie donate al museo da ex-emigranti.La settima sala è adibita ad incontri e a video-conferenze.Il percorso si conclude con uno spazio riservatoalle esposizioni temporanee, che vengono alle-stite periodicamente, su approfondimenti dicarattere storico, culturale e sociale.Il museo è dotato di un centro studi che promuo-ve ricerche, realizza progetti e pubblicazionisulle tematiche dell’emigrazione per mantenerevivi nella coscienza della comunità il significatoe il valore di esperienze che appartengono allaidentità culturale sammarinese.

Page 66: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

74

Il Museo dell’emigrante nell’Antico Monastero Santa Chiara, in contrada Omerelli.Nel dettaglio, la targa posta a lato dell’ingresso.

Page 67: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

75

Immmagini fotografiche esposte all’interno del museo.In alto, un gruppo di Sammarinesi, operai in un cantiere edile (Francia 1939).In basso, alcune donne a scuola di cucito e di ricamo.

Page 68: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

76

Beni culturali

LA CHIESA DI SAN FRANCESCO

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 15

Posizione

Epoca

Descrizione

Si trova nel centro storico della città, all’internodella terza cinta muraria, vicino alla porta delLoco o porta San Francesco.

La chiesa, opera dei Maestri Comacini, fu fon-data nel 1361 e consacrata nel 1391.

Si tratta di un edificio costruito con blocchi dipietra arenaria lavorata, considerato ancora oggiesempio notevole dell’architettura religiosa delTrecento.Annessi al convento di San Francesco, sono unpiccolo chiostro e un campanile quadrangolareche risale al XV secolo.Un portico ricoperto di tegole e sostenuto daquattro colonne che poggiano su due muretti èuno degli elementi significativi della facciata.Sul lato destro, si eleva un pilastro davanti alquale è scolpita una grande croce di pietra.Sul portale ad arco acuto è posta una lapide chericorda la data della fondazione.Nella parte superiore, dalla severa linea a capan-na, domina un rosone, sobrio e raffinato, circon-dato da una cornice di mattoncini e protetto daun’artistica inferriata.Internamente, la chiesa presenta una strutturamolto semplice con una sola navata, un’abside

°

Page 69: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

77

Cenni storici

Restauri

semicircolare e la volta a crociera.Un crocefisso del Trecento, forse provenientedal convento di San Francesco che sorgeva alSerrone, è conservato in una grande teca divetro, posta in alto, all’interno dell’abside arric-chita da un antico coro ligneo. Sull’altare maggiore, un prezioso dipinto sutavola del Quattrocento rappresenta Cristo mortocon i Santi Francesco d’Assisi e Apollonia.Sulle pareti, entro cornici arcuate, alcuni affre-schi di recente realizzazione raffigurano SantaLucia, San Massimiliano Maria Kolbe, SanFrancesco d’Assisi e Sant’Anna.

Documenti dell’archivio dimostrano che all’ini-zio del 1300, in località Serrone a Murata, esi-stevano un convento e una chiesa dedicati a SanFrancesco.La lapide posta sul portale della chiesa informache, nel 1361, i Maestri Comacini avevano ini-ziato a costruire un nuovo convento e una chiesafuori dalla seconda cinta muraria e che i fratiFilippo e Andrea ne curavano i lavori.Soltanto alcuni elementi in pietra della prece-dente costruzione furono utilizzati per ricompor-re il portico della nuova chiesa e il chiostro delconvento. Ogni altra traccia dell’antico insediamento andòdispersa.L’edificio, munito di piccoli torrioni pentagona-li, era protetto dalla porta del Loco e, con la rea-lizzazione della terza cinta muraria, venne rac-chiuso all’interno delle nuove fortificazioni.

Nel corso dei secoli, la Chiesa di San Francescoha subito profonde modificazioni e restauri.L’affresco dell’adorazione dei Magi, ritrovato

Page 70: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

78

nel presbiterio ed ora conservato nel MuseoPinacoteca, fa supporre che nel XV secolo lachiesa, che aveva il soffitto a capriate lignee,fosse interamente dipinta.Nei secoli XVII e XVIII alla facciata, disadornama non priva di armonia, fu aggiunta dapprimala loggia e successivamente nella parte supe-riore fu costruito un attico per ricavarne alcuniambienti. Sul lato destro furono murate le eleganti mono-fore che illuminavano l’interno.Con il progetto di restauro, realizzato nel 1958da Gino Zani, la demolizione della strutturaaggiunta e il ripristino del rosone restituironoalla facciata e al portico il loro aspetto origina-rio.Un intervento del 1978 è stato principalmentemirato al consolidamento e alla valorizzazionedelle strutture della chiesa e del convento.

Page 71: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

79

Il campanile quadrangolare della Chiesa di San Francesco.Nel dettaglio, particolare delle monofore murate in seguito ai lavori di rifacimento.

Page 72: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

80

A sinistra, la facciata della trecentesca Chiesa di San Francesco.A destra, particolare della loggetta e del portale ogivale.

Page 73: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

81

La pala dell’altare maggiore della Chiesa di San Francesco con Cristo morto e i SantiFrancesco d’Assisi e Apollonia (secolo XV).

Page 74: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

82

Beni culturali

IL MUSEO PINACOTECA SAN FRANCESCO

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 16

Sede

Origine ed evoluzione

Materiali conservati

E’ collocato all’interno del Convento di SanFrancesco, dove occupa la loggia superiore edinferiore del chiostro.

Il museo, voluto dai Frati Minori e realizzato conil contributo dello Stato, fu inaugurato il 15marzo 1966 alla presenza degli EccellentissimiCapitani Reggenti.Attraverso un itinerario storico e artistico, riper-corre alcuni momenti particolarmente significa-tivi dell’opera svolta dalla comunità monastica.

Il Museo Pinacoteca San Francesco conservaaffreschi e dipinti che risalgono ai secoli XV,XVI e XVII, provenienti dalla chiesa omonimae dai conventi francescani del territorio circo-stante.Vi sono anche paramenti e arredi sacri, sculturein pietra e marmo, lapidi con iscrizioni, unacopertura sepolcrale, preziosi oggetti in argentoe oro cesellato, manoscritti e codici miniati.Alcune sale del museo contengono una raccoltadi opere d’arte moderna.Fra i dipinti più antichi sono particolarmenteimportanti:- un affresco del XV secolo che rappresenta l’a-

dorazione dei Magi,

°

Page 75: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

83

Analisi dei dipinti

- due tempere su tavola del XVI secolo che raf-figurano rispettivamente la Madonna conSant’Agostino e Sant’Anselmo e la Vergine introno con altri Santi,

- un olio su tela del XVII secolo, dedicato all’e-pisodio di San Francesco che riceve le stim-mate.

“Adorazione dei Magi”

L’affresco, staccato da una parete della Chiesa diSan Francesco, risale al XV secolo.E’ attribuito ad Antonio Alberti da Ferrara.La Vergine, seduta in un ricco trono, mostra ilBambino Gesù ai Re Magi.Accanto a Maria, San Giuseppe partecipa all’e-vento dell’adorazione seguendo la scena con unosguardo intenso.L’affresco è racchiuso in una cornice ad arcoacuto, nella quale i ritratti di frati francescanisono alternati a motivi decorativi.

“Vergine con Sant’Agostino e Sant’Anselmo”

E’ una tempera su tavola, del XVI secolo, diGirolamo Marchesi da Cotignola.Rappresenta la Vergine inginocchiata fra i SantiAgostino e Anselmo.Sullo sfondo della scena si profila un paesaggiomontuoso, su cui svetta a destra il monte Titanocon le tre torri.Nel cielo dorato, appare Dio circondato da dodi-ci angeli.

“Vergine in trono e Santi”

Anche questa tempera su tavola è opera diGirolamo Marchesi (XVI secolo).La Vergine seduta in trono, contro un cielo di un

Page 76: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

84

azzurro profondo, domina le figure dei SantiGiovanni Battista, Francesco, Marino e Caterinad’Alessandria e mostra loro il Bambino.Marino, che si trova a sinistra, in primo piano,regge in mano il monte con la città fortificatanella quale sono riconoscibili le mura del terzogirone.

“San Francesco che riceve le stimmate”

Si tratta di un olio su tela del XVII secolo, pro-veniente dalla Chiesa di San Francesco.E’ attribuito a Francesco Barbieri, detto il“Guercino”.In ginocchio, con le braccia aperte, rivolte versoil cielo, lo sguardo estasiato, il Santo esprime unprofondo senso di contemplazione e di accetta-zione.Dietro di lui, appare la piccola dignitosa figuradi frate Leone, in atteggiamento di lettura e dimeditazione.

Page 77: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

85

Il Museo Pinacoteca San Francesco: la loggia inferiore e superiore.

Page 78: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

86

A sinistra, “Adorazione dei Magi” di Antonio Alberti (secolo XV).A destra, “Vergine in trono e Santi” di Girolamo Marchesi (secolo XVI).

Page 79: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

87

A sinistra, “Vergine con Sant’Agostino e Sant’Anselmo” di Girolamo Marchesi (secolo XVI).A destra, “San Francesco che riceve le stimmate” attribuito al Guercino (secolo XVII).

Page 80: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

88

Beni culturali

LA TERZA CINTA MURARIAPORTA DEL LOCO - PORTA SAN FRANCESCO

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 17

Posizione

Epoca

Descrizione

La terza cinta muraria racchiude il centro storicodi San Marino.Si estende da porta della Rupe a porta Nuova, dadove sale ad angolo retto fino a collegarsi alsecondo girone.

Risale al secolo XV.

La cinta, costituita da muri di sostegno realizza-ti in pietra arenaria, è rafforzata da “cavalieri”semicircolari e poligonali, dal torrione delMulino e dai baluardi del Macello e del Teatro.Alta e possente, appoggiata sulla roccia delmonte, delimita l’antico insediamento urbano diSan Marino.Lungo il suo perimetro si aprono porta dellaRupe, porta Nuova e porta del Loco.Quest’ultima, detta anche di San Francesco dallavicina chiesa omonima, è l’ingresso principale alPaese.L’arco a sesto acuto che la caratterizza è sor-montato da una bertesca con caditoie, ornata dauno stemma della Repubblica, scolpito in pietra.Sotto la volta, due iscrizioni in lingua latinadocumentano le norme degli Statuti che, nelperiodo comunale, regolavano l’entrata e l’usci-ta dei forestieri e degli abitanti.

°

Page 81: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

89

Cenni storici

Nel piano sovrastante la porta è tuttora ricono-scibile l’antico posto di guardia: si tratta di unastanza di modeste dimensioni con finestrellericavate dal coronamento merlato che consenti-vano di vigilare sul territorio circostante.Due stemmi, scolpiti nella pietra locale, adorna-no la facciata interna che è rivolta verso laChiesa di San Francesco: uno di essi raffiguraun’aquila con le ali aperte e con la testa incoro-nata; nell’altro, sono rappresentate le torriprotette dalle mura e vi si legge la scritta“Libertas” (Libertà) .

Il primo nucleo abitativo di San Marino, sortosulla parte alta del monte Titano, era difeso dauna cinta muraria.Nel tempo, lo sviluppo dell’insediamento richie-se la progressiva estensione delle fortificazioni,dando luogo ad un secondo e successivamentead un terzo cerchio di mura.L’ampliamento di quest’ultimo girone fu attuatonel XV secolo su sollecitazione di GuidoAntonio da Montefeltro.Infatti, in una lettera datata 8 Luglio 1441, ilsignore di Urbino consigliava ai Sammarinesi diintraprendere i lavori necessari alla realizzazionedella terza cinta muraria.Il sistema difensivo venne completato utilizzan-do la murata nuova dei Conventuali.Fu così che la porta del Loco, che originaria-mente faceva parte della struttura del conventodi San Francesco, divenne l’ingresso primariodella città fortificata.Per questa ragione la porta era rigorosamentecustodita; infatti gli Statuti prescrivevano che:

“In ogni eventualità mai i custodi lascerannoche i forestieri entrino dalle porte del nostropaese con qualche arma di qualsiasi genere, ma

Page 82: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

90

Restauri

fatta una diligente perquisizione, le faranno deltutto deporre agli stessi forestieri e terrannopresso di sé sotto buona custodia tutte le armi diquelli che entrano, per tutto il tempo e fino a chedetti forestieri rimarranno nel nostro paese.”

“I custodi delle porte di San Marino eletti daiSignori Capitani devono custodire le porte sia digiorno sia di notte con fedeltà e diligenza e a chivoglia entrare o uscire di notte non possono nédebbono aprire le porte se non per affari pubbli-ci.”

Al di là delle mura, come documentano gliStatuti, si estendeva la Fratta, una striscia di ter-reno mantenuta libera da costruzioni, priva dialberi e recintata da una siepe per impedire cheeventuali aggressori vi trovassero rifugio.

Successivamente ai lavori di completamento ese-guiti nel XV secolo, nel XVI secolo su consigliodell’architetto Giovan Battista Belluzzi, le murafurono rinforzate con la costruzione dei baluardidel Mulino, del Macello e del Teatro.La porta del Loco fu munita di ponte levatoio efu sopraelevata per ricavare, al piano superiore,gli alloggiamenti delle guardie. Seguirono continui interventi di consolidamentoe di restauro. Numerose carte di archivio ne atte-stano la necessità.Fra le cause del degrado, lo Zani, che ha proget-tato il restauro e il rifacimento negli anni 1935-1939, cita anche la scarsa qualità dei materiali ela natura arenaria-calcarea della pietra locale,facilmente soggetta all’erosione degli agentiatmosferici.Lavori di manutenzione e di miglioramento sonostati effettuati periodicamente per conservare neltempo l’antica fortificazione.

Page 83: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

91

Le alte mura merlate del terzo girone con uno dei “cavalieri” semicircolari e il baluardo delMacello.Nel dettaglio, particolare del baluardo del Teatro.

Page 84: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

92

A sinistra, la facciata interna della porta del Loco con l’antico posto di guardia.A destra, la caratteristica bertesca con lo stemma della Repubblica.

Page 85: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

93

A sinistra, il torrione del Mulino.A destra, la porta della Rupe.

Page 86: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

94

Beni culturali

LA CHIESA DEI CAPPUCCINI

SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 18

Posizione

Epoca

Descrizione

Si trova al di fuori della terza cinta muraria, abreve distanza da porta Nuova.

Risale al secolo XVI.

La chiesa è costruita secondo uno stile architet-tonico essenziale ed armonioso.Un’ampia scalinata delimitata da una balaustraconduce al portico formato da cinque archi atutto sesto, sostenuti da esili pilastri quadrango-lari.Al centro della facciata, una vetrata policromamostra l’immagine di Quirino, il santo al quale èdedicata la chiesa.Sul tetto a capanna s’innalza una croce di ferrobattuto.Un elemento caratteristico della struttura è lagrande croce di pietra, a sinistra della scala.Sotto il portico si apre un portale: sull’architraveè incisa la data del 1549, anno in cui fu costrui-ta la cappella originaria.Internamente la chiesa presenta una navata cen-trale, fiancheggiata a sinistra da due cappelle,una delle quali è dedicata alla Madonna diLourdes.Il soffitto è a volta con piccole vele laterali.Nello spazio dell’abside, sopra un antico e pre-

°

Page 87: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

95

Cenni storici

Restauri

zioso tabernacolo di legno e d’avorio, un grandedipinto di Taddeo Zuccari narra l’evento delladeposizione di Gesù.Un piccolo chiostro con un elegante loggiatocollega la chiesa al convento dei Cappuccini.In fondo, sopra i vecchi tetti del complesso, sieleva un esile campanile a vela.Dal 1928, nel piazzale davanti alla chiesa s’in-nalza un monumento dedicato a San Francesco,opera dello scultore Edoardo Collamarini: unacolonna di pietra regge un’edicola alta e slancia-ta, aperta sui quattro lati, contenente la statuabronzea del santo, scolpita da Silverio Monteguti.

La chiesa è dedicata a San Quirino.I Sammarinesi vollero costruirla per ricordarel’episodio di Fabiano da Monte San Savino, cheil 4 giugno 1543, partendo da Rimini, tentò,senza riuscirvi, di occupare la Repubblica.Una lapide, posta sotto il portico, ricorda unaltro importante evento storico: il 31 luglio 1849Giuseppe Garibaldi, inseguito dagli Austriaci, siera rifugiato a San Marino.Proprio dalla gradinata della chiesa sciolse il suoesercito, lasciando liberi i soldati di proseguirenella fuga e di raggiungere le proprie case.

Inizialmente, sul luogo esisteva una piccola cap-pella che, tra la fine del Seicento e l’inizio delSettecento, fu trasformata nell’attuale chiesa.La dedica a San Quirino, incisa sull’architrave, èforse l’unico elemento rimasto dell’edificio ori-ginario.

Page 88: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

96

In alto, la facciata e il portico della Chiesa dei Cappuccini.In basso, il chiostro, il convento e il tetto della chiesa sormontato dal piccolo campanile avela.

Page 89: SAN MARINO CITTA’ FORTIFICATA · 2012. 1. 30. · 1535 e nel 1549 sono stati eseguiti diversi inter-venti mirati a rafforzare e a consolidare le strut-ture difensive. Dopo la costruzione

97

L’edicola con la statua di San Francesco.Nel dettaglio, stemma della Repubblica sul pilastro della balaustra.