San Gavino Sardara Siddi Villanovafranca Ma 2012

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La guida ai monumenti di San Gavino Monreale, Sardara, Siddi e Villanovafranca Monumenti Aperti 2012

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COMUNE DI SARDARA

COMUNE DI VILLANOVAFRANCA

Monumenti Aperti

Siddi2 3 Giugno 2012

San Gavino MonrealeSardara

Villanovafranca26 27 Maggio 2012

COMUNE DI SAN GAVINO MONREALE

COMUNE DI SIDDI

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2 San Gavino - Sardara - Siddi - Villanovafranca

Il Comune di San Gavino Monreale è lieto e orgoglioso di partecipare per la prima volta alla manifestazione “Monumenti Aperti”, evento

culturale che si pone l’obiettivo di far conoscere i siti di interesse storico artistico che fanno parte del patrimonio della nostra comunità. Sin dalla sua fondazione nell’XI secolo San Gavino ha saputo contraddistinguer-si per la ricchezza di strutture artistiche, in particolar modo legate alla vita religiosa del centro, con le Chiese di Santa Croce, San Gavino Mar-tire, Santa Chiara e il noto Convento di Santa Lucia. A queste vanno aggiunti di diritto altri importanti centri della vita culturale sangavinese quali Piazza Marconi, ospitante la già citata Chiesa di Santa Chiara, e il Museo Dona Maxima. In età contemporanea le chiese esistenti hanno subìto numerosi e utili restauri, e soprattutto altre strutture sono sorte in recentissima data, quali il Museo delle Due Fonderie e l’Archivio Sto-rico, autentico fiore all’occhiello della memoria storica sangavinese. I volontari coinvolti nella manifestazione accompagneranno i visitatori nel “viaggio” durante il quale saranno scoperte (o riscoperte) le varie opere e strutture, in un percorso il cui obiettivo sarà unire la dimensione pas-sata a quella presente attraverso l’interesse per la cultura e il recupero della memoria storica identitaria. I destinatari della manifestazione sono chiaramente tutti i cittadini sangavinesi e chiunque abbia voglia di co-noscere o approfondire la conoscenza dei “nostri tesori”. In particolare i giovani sono i principali destinatari dell’evento, nell’intento di guidarli in un progressivo recupero delle proprie radici culturali; ciò giustifica la partecipazione delle varie scuole di San Gavino Monreale, dall’Istituto Comprensivo Statale passando per il Liceo Scientifico “G. Marconi” e il Liceo Socio-Psico-Pedagogico e Linguistico “E. Lussu”. Il tutto sarà coadiuvato dalla gradita collaborazione delle tante associazioni coinvol-te nel progetto, che coopereranno alla riuscita dell’iniziativa arricchen-dola con numerose manifestazioni collaterali. Pertanto, “Monumenti Aperti” si preannuncia, per San Gavino, uno degli eventi più importanti dell’anno, frutto di sforzi profusi sia da parte dell’Amministrazione che delle Associazioni ed Istituzioni Scolastiche prestanti collaborazione, alle quali vanno i nostri più sentiti ringraziamenti. Auspicando una viva e produttiva partecipazione da parte di tutta la comunità sangavinese, ci auguriamo che questo sia l’inizio di una tradizione che possa entrare a pieno titolo nel calendario degli appuntamenti annuali che completa-no il panorama dell’offerta socio-culturale, insieme alla Rassegna dello Zafferano, che si svolge a novembre in concomitanza con la fioritura e raccolta dell’oro rosso e il Carnevale, con i tipici carri allegorici realizzati dagli artisti della cartapesta.

Giovanni Cruccu - Sindaco di San Gavino MonrealeCinzia Uda - L’Assessore alla Cultura

Gruppo Locale di Coordinamento San Gavino MonrealeComune di San Gavino Monreale Giovanni Cruccu - Sindaco Cinzia Uda - Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Bruno Mancosu - Responsabile Settore Cultura, Sport e SpettacoloAlessandra Fantinel, Gianfranco Gilardi - Uff. Cultura e Politiche del LavoroMaura Murru, Claudia Fenu - Antropologhe con incarico allestimento Museo e Centro di Documentazione “Due Fonderie”Carla Usai - “La Memoria Storica Soc. Coop.” con incarico di gestione dell’Archivio Storico Comunale Lorenzo Argiolas, Laura Cuccu, Patrizio Corda - Tirocinanti Ufficio Cultura Manuela Ennas - Esperta siti culturali sangavinesi

Segreteria Organizzativa Ufficio Cultura Comune di San Gavino Monreale Via Trento 2Tel. 07093749204/205 email: [email protected]

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3monumentiaperti

Passeggiare per le vie del centro storico di Sardara significa im-mergersi nella storia della nostra comunità e della Sardegna,

passando dal nuragico al romanico-gotico, dalle architetture rurali campidanesi ad alcuni elementi di ispirazione tardo-barocca e liberty.Per l’edizione 2012 di Monumenti Aperti, il paese delle terme apre i suoi «scrigni» a visitatori, turisti e appassionati. Uno dei siti più inte-ressanti è sicuramente il tempio nuragico a pozzo di Sant’Anastasia. L’intera complesso, che comprende l’area del villaggio nuragico e la chiesetta medievale rappresenta un vero e proprio unicum in tutta la Sardegna. Percorrendo le vie del centro storico sarà possibile ammi-rare la chiesa di Sant’Antonio da Padova, la chiesa di San Gregorio Magno, di fabbrica romanico-gotica con la caratteristica bifora che si apre sull’abside e la statua lignea del santo realizzata con la tecni-ca dell’estofado de oro, la parrocchiale della Beata Vergine Assunta, che contiene all’interno importanti opere di pregio, e il Civico Museo Archeologico «Villa Abbas». Nelle diverse sezioni del museo, sito in un edificio di notevole interesse storico, si potranno ammirare i più importanti reperti emersi durante gli scavi nell’area di Sant’Anastasia e nell’area del Castello di Monreale. Il Comune di Sardara, per il suo patrimonio culturale e per la cura dei propri beni archeologici e arti-stici, ha ricevuto negli anni alcuni riconoscimenti di rilevanza naziona-le: fa parte del circuito dei comuni «Bandiera Arancione» del Touring Club Italiano e ha ottenuto la certificazione di qualità Herity per i beni culturali. Monumenti Aperti è un’ottima occasione per venire a farci visita e conoscere meglio il nostro paese.

A passillai in is bias de su tzentru stòricu de Sàrdara bolit nai a si-ndi preni de sa stòria de sa comunidadi nosta e de sa Sardìnnia,

passendi de su nuraxesu a su romànicu-gòticu, de is architeturas ruralis campidanesas a unus cantu elementus ispiraus a su stili ba-roccu e liberty. Po s’editzioni 2012 de Monumenti Aperti, sa bidda de is bàngius aberrit is «prendas» suas a is stràngius, turistas e amantio-sus. Unu de is situs de interessu prus mannu est su tempru nuraxesu “a putzu” «funtana de is dolus» de Sant’Anastàsia. Innì ddoi agataus puru sa biddixedda nuraxesa e sa cresiedda medievali: ùnicum in totu sa Sardìnnia. Atressendi is bias de su tzentru stòricu si podit amirai sa crèsia de Sant’Antoni de Pàdova, e sa de Santu Gregori Mannu, romànicu-gòtica, cun sa bìfora de s’àbsidi e sa stàtua de linna de su santu, crèsia manna de sa «Beata Vergine Assunta”, innoi s’agatant òperas nodidas e de importu, e su Museu Tzìvicu «Villa Abbas». In is setzionis de su museu si podint amirai is repertus agataus in is scar-raxaduras de s’àrea de Sant’Anastàsia e in su Casteddu de Murriali. Su comunu de Sàrdara, po sa sienda culturali e po su coidu de is benis archeològicus e artìsticus, at arriciu in totu custus annus unus cantu reconnoscimentus de importu natzionali: «Bandiera Arancione» de su Touring Club Italianu - Certificatzioni Herity po is benis cultu-ralis. Monumenti Aperti est una bella ocasioni po beni a s’agatai e connosci mellus sa bidda nosta.

Giuseppe Garau - Sindaco di SardaraRoberto Ibba - Consigliere delegato ai Beni Culturali

Gruppo Locale di Coordinamento Sardara

Comune di SardaraGiuseppe Garau - Sindaco Roberto Ibba - Consigliere delegato ai Beni Culturali

Coordinamento generaleAssessorato ai Beni Culturali

Coordinamento Attività didattiche e Ricerche StoricheCoop. Villa Abbas

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Siddi, piccolo paese della Marmilla, è felice di aderire all’iniziativa Monumenti aperti 2012, per offrire l�opportunità di scoprire alcuni

dei suoi siti di maggiore interesse. Per l’occasione saranno visitabi-li gratuitamente: il Museo delle tradizioni agroalimentari “Casa Steri”, custodito nell’antica casa seicentesca della famiglia Steri; il Museo Ornitologico della Sardegna, specializzato in ornitologia sarda e centro CEAS da cui partono numerose iniziative destinate alla divulgazione e all’educazione ambientale. Non ultima la possibilità di osservare, nelle sale espositive, alcuni nidi di rondini situati in vecchie abitazioni del paese; il Nuraghe a corridoio “Sa Fogaia”, situato sull’Altopiano di Siddi e annesso al Parco Naturalistico Archeolo-gico Sa Fogaia, dove percorrere sentieri a tema naturalistico e ar-cheologico; la Tomba di Giganti “Sa Domu de S’Orcu”, magnifico monumento nuragico della tipologia a filari, fra le più grandi e meglio conservate della Sardegna; la Chiesetta San Michele Arcangelo, una fra le più piccole chiese romaniche a 2 navate presenti nell�isola resa particolarmente suggestiva dalla presenza dell’architrave, fregia-to con figure antropomorfe e, per finire la Chiesa Parrocchiale Visi-tazione di Maria Vergine, per deliziarsi delle sue statue in Estofado de oro. Questi i monumenti che saremmo lieti di mostrarvi, in questa come in altre occasioni, durante l’evento Appetitosamente, Festival Re-gionale del Buon Cibo, per esempio, che si svolge nel primo fine settimana di agosto, momento in cui il paese mostra anche altre delle sue bellezze più nascoste.

Buona visita.Fausto TuveriAssessore alla Cultura,Turismo,Tradizioni Popolari.

Gruppo Locale di Coordinamento Siddi

Comune di Siddi

Società Cooperativa Villa SilliPiazza Leonardo Da Vinci 7-8, Siddi-VSTel. 070 [email protected]

Nicola AruDaniela Pilloni

Responsabile referenti coordinamento localeCooperativa Villa SilliTel. 347 1986203

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5monumentiaperti

L’ormai fondamentale appuntamento annuale con “Monumenti Aperti”, ci permette anche nel 2012 di riproporci all’attenzione

di quei visitatori che, sempre più numerosi, cercano tracce, testimo-nianze, segni del nostro passato.Il nostro è un paese ricco di monumenti e antiche tradizioni che ben si coniugano con la nostra sincera ospitalità. Il nuraghe “SU MULINU”, il Museo Archeologico, le chiese S. Lo-renzo, di San Francesco e di S. Sebastiano, il caratteristico centro storico con le abitazioni realizzate in pietra locale, La Mostra Mercato dei prodotti di nicchia, sono le nostre proposte per quanti vorranno venire a visitarci .La visita ai Monumenti con grande spontaneità e simpatia sarà ac-compagnata dai bambini e dai ragazzi delle scuole locali. Domenica 27 Maggio i visitatori potranno riscoprire e gustare i dolci realizzati con la mandorla locale. Verranno allestiti appositi Stands espositivi per la degustazione di tutti i prodotti enogastronomici locali.Di particolare interesse vorremmo ricordare che presso gli stand si potrà acquistare anche lo” ZAFFERANO DI SARDEGNA” che ha ot-tenuto recentemente il marchio D.O.P. Per gli amanti dello Sport, il nostro paese offre una pista omologata di Kart, che ospita regolar-mente i campionati regionali ed è considerata dagli appassionati una tra le migliori della Sardegna, per gli amanti dei cavalli sarà possibile visitare il maneggio “San Sebastiano”.I nostri visitatori potranno trovare ristoro nell’Agriturismo, o nei diversi ristoranti situati nel centro del Paese.Nel rinnovare il nostro invito a visitarci numerosi, ringraziamo quanti coloro hanno operato per il Buon Successo dell’iniziativa.

Daniela Figus - Sindaco di VillanovafrancaSalvatore Cortis - Assessore ai BB. CC.

Gruppo Locale di Coordinamento Villanovafranca

Comune di VillanovafrancaDaniela FigusSindaco

Coordinamento generaleGiovanna Onnis

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Consiglio Regionale della Sardegna Claudia Lombardo Maria Santucciu Regione Autonoma della Sardegna Assessorato al Turismo Luigi Crisponi Artigianato e Commercio

Assessorato alla Pubblica Istruzione, Sergio Milia Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

Direzione Regionale per i Beni Culturali Maria Assunta Lorrai e Paesaggistici della Sardegna Sandra Violante

M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale Enrico Tocco per la Sardegna Rosalba Crobu

Comune di Cagliari Massimo Zedda Enrica Puggioni

Provincia di Cagliari Angela Maria Quaquero

Ufficio Regionale Francesco Tamponi Beni Culturali Ecclesiastici

UPI Sardegna Francesco Putzu

ANCI Sardegna Cristiano Erriu Umberto Oppus

Università degli Studi di Cagliari Giovanni Melis Università degli Studi di Sassari Attilio Mastino Pinuccia Simbula

Imago Mundi Associazione Culturale Fabrizio Frongia Armando Serri

Consorzio CAMU’ Centri d’Arte e Musei Francesca Spissu Giuseppe Murru

Società Cooperativa Sociale Il Ghetto Alessandro Piludu Nicoletta Manai

Confesercenti Regione Sardegna Marco Sulis Confcommercio Sardegna Gavino Sini

Agenzia Nazionale Gianpiero Liori Sviluppo Autonomia Scolastica

Sardegna Solidale Roberto Copparoni Centro Servizi per il volontariato

Il ComitatoScientifico Regionale

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7monumentiaperti

Turismo, identità e cultura, una combinazione ideale per una terra depositaria di tradizioni millenarie. Oltre che da

spiagge bianche e mare cristallino, i viaggiatori sono sempre più attratti da manifestazioni e itinerari culturali e da località d’arte della Sardegna. Una recente indagine conferma il trend, nel primo semestre 2011 nell’Isola è cresciuta del 20% la frequentazione di luoghi di interesse storico – artistico, un dato con pochi confronti in Italia. Fra le motivazioni alla vacanza, spiccano le visite al patrimonio artistico e monumentale: ‘uno scrigno di tesori’ composto in Sardegna da antichi palazzi e castelli, basiliche e musei, parchi minerari e archeologici, e disseminato sull’in-tero territorio. Un patrimonio da preservare innanzitutto, poi da riscoprire per i sardi e, nel contempo, da condividere con i visitatori con l’accoglienza della quale l’Isola è capace. Da condividere con itinerari culturali, come appunto Monumenti aperti, evento che suscita suggestioni ed emozioni uniche. La domanda turistica è orientata alla ‘memoria’ e alla cultura, perciò la Regione Sardegna promuove l’architettura storico - artistica, simbolo di identità, così da assecondare anche il profilo moderno dei nostri visitatori, culturalmente preparati, rispettosi e desiderosi, oltre che di ‘vivere’ l’unicità di paesag-gi incantevoli, anche di conoscere beni culturali e manifesta-zioni tradizionali.

Luigi CrisponiAssessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio

Anno dopo anno, Monumenti Aperti rappresenta un mo-mento importante che va oltre la semplice manifestazio-

ne culturale. È la condivisione della conoscenza del nostro patrimonio di cultura, di memoria e di storia condivisa. È la consapevolezza che i beni culturali rappresentano veramente noi stessi, la nostra espressione artistica e creativa, interprete dell’epoca che li ha visti nascere. È la testimonianza di quanto la cultura non sia un bene privato, ma collettivo, che aspetta di essere riscoperto, esposto, valorizzato, divulgato, fruito.Con Monumenti Aperti si vive un momento popolare e di festa dove un pubblico sempre più attento e consapevole delle po-tenzialità del nostro patrimonio artistico-architettonico, diven-ta protagonista della storia della nostra Isola. La promozione del nostro grande patrimonio culturale si è trasformata nel corso degli anni, proprio grazie a questa manifestazione, in un momento festoso e popolare che raduna giovani e meno giovani, studiosi della materia e semplici curiosi, studenti e volontari culturali. Tutti ugualmente coinvolti in un’attesa op-portunità di arricchimento storico e culturale dove il nostro passato e il nostro presente si fondono per dare a tutti la con-sapevolezza che dobbiamo tramandarlo gelosamente, nel migliore dei modi, alle generazioni future. Sergio MiliaAssessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

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I Monumenti saranno visitabili gratuitamente:

San Gavino MonrealeLa manifestazione “Monumenti Aperti” avrà luogo dal 26 al 27 Maggio 2012, i monumenti saranno visitabili gratuitamente, sabato dalle ore 16,00 alle ore 20,00 e domenica dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00.

Le visite alle chiese saranno temporaneamente sospese in concomitanza con le funzioni religiose.

È facoltà dei responsabili sospendere la visita nel momento in cui sopraggiungano incombenze che minaccino lo stato dei beni presso i siti visitati o l’incolumità fisica dei visitatori.

Le visite potrebbero essere svolte parzialmente e non nella loro completezza per eventuali e giustificate ragioni di orga-nizzazione o di afflusso.

L’Info Point sarà ubicato nella Piazza Marconi: offrirà ulteriori informazioni e dettagli circa l’evento e i percorsi organizzati.

SardaraIl pomeriggio di Sabato 26 maggio dalle 16.00 alle 20.00 e la domenica 27 maggio dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Nelle Chiese le visite verranno sospese durante le funzioni religiose.

SiddiSabato 2 e domenica 3 giugnoSabato: 10.00 – 13.00 e 16.00 – 20.00Domenica: 10.00 – 13.00 e 16.00 – 20.00Nelle Chiese le visite verranno sospese durante le funzioni religiose.

VillanovafrancaIl pomeriggio di Sabato 26 maggio dalle 16.00 alle 20.00 e la domenica 27 maggio dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.Nelle Chiese le visite verranno sospese durante le funzioni religiose.

Informazioni utili

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9monumentiaperti

Dedicata al martire di Porto Torres, la chiesa di San Gavino fu edi-ficata nel XIV secolo per volere dei Giudici di Arborea. Il monu-mento fu costruito in stile gotico a partire dal 1347, come riporta un’iscrizione incisa su un concio dell’abside, e portato a termine nel 1388, sotto il Giudicato di Eleonora de Bas-Serra. Si ritiene che fino al 1576 fosse la chiesa parrocchiale del paese. Dal 1957 è custodita dalle “Suore del Cuore Addolorato e Imma-colato di Maria”. Oggi l’edificio, che nel tempo ha subito pesan-ti rimaneggiamenti, si presenta esternamente con una facciata spoglia, un portale centrale sormontato da un’apertura e un pic-colo campanile a vela, del quale si conserva una campana datata 1434. La chiesa riporta una sola navata alla cui estremità si trova l’absi-de sulla quale si apre una monofora (finestra) ad arco acuto, or-nata da colonnine con capitelli a piccole foglie. L’abside è coperta da una volta a crociera, con i costoloni che s’impostano su quat-tro peducci scolpiti ad altorilievo e raffiguranti i Giudici di Arborea: Mariano IV, Ugone III, Brancaleone Doria ed Eleonora d’Arborea. Sono questi, infatti, gli unici ritratti pervenuti dei Giudici arboren-si. Per questo motivo la chiesa ha un notevole valore storico, in quanto considerata da molti studiosi, la cappella palatina, il vero e proprio “pantheon” degli Arborea.

Gli studenti del locale Liceo Linguistico presenteranno il sito in lingua inglese, tedesca, francese e spagnola.

Chiesa di

San Gavino MartireSan Gavino Monreale

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Costruita intorno al XV secolo, la Chiesa di Santa Chiara Vergi-ne è stata per lungo tempo il centro della vita sangavinese, da quando il primo nucleo abitativo del paese, costituitosi intorno al villaggio di Nurazzeddu e alla Chiesa di San Gavino Martire, si spostò progressivamente verso Ovest, in una posizione più cen-trale. In quest’area esisteva una chiesetta figliale di Santa Chiara Vergine dell’Ordine Serafico, che tra il 1574 e il 1584 fu eretta parrocchia e da allora diventò un punto di riferimento per i fedeli, accompagnandoli nella preghiera e nella celebrazione delle ricor-renze più importanti. La facciata dell’edificio ha una configurazione a flesso (cappello di carabiniere, motivo quasi esclusivo della Sardegna) così come quella del cappellone che le è stato affiancato e che un tempo era sede di una confraternita. Vi si accede attraverso un portone principale, che si affaccia sulla Piazza G. Marconi e uno minore, situato nella cappella laterale destra. La pianta, a forma di croce latina, rispetta un modulo catalano importato nell’Isola e in un primo tempo si presentava con un’unica navata centrale a coper-tura lignea sostenuta da quattro arcate ogivali. Negli ultimi anni del XV secolo, in corrispondenza all’incremento demografico del villaggio, furono aggiunte, in tempi diversi, sei cappelle, grazie alla disponibilità economica dei benefattori, che mantenevano così il diritto di sepoltura per sé e per i loro discendenti. La Chiesa è quindi formata oggi da un presbiterio, con l’altare maggiore de-dicato alla patrona S. Chiara, gioiello di marmo policromo eretto nel 1780 dall’artista del marmo Michelino Spazzi e da sei cappel-le laterali in stile gotico e rinascimentale che ospitano simulacri d’interessante fattura, alcuni opera degli artisti Cano e Lonis e due capelloni. All’esterno dell’edificio si erge sulla sinistra un alto campanile costruito intorno al 1950 per sostituire il vecchio risa-lente al 1811, che era invece situato sulla parte laterale destra della chiesa e di cui oggi è possibile vederne i resti nella gradinata d’accesso.

Chiesa di

Santa ChiaraSan Gavino Monreale

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11monumentiaperti

L’edificazione della Chiesa risale presumi-bilmente al XVI secolo. Si presenta di piccole dimensioni, con volta a tutto sesto, con co-pertura (almeno fino ai restauri del 1902) di le-gno. Con la costruzione dell’edificio venne isti-tuita la “Confraternita di Santa Croce”, la più antica e longeva del paese esistente ancora oggi. Is Cunfradas rico-privano diversi incarichi stabiliti dalla congrega-zione, tra questi S’Av-visadori, Su Priori, Su Cassieri, S’Obreri e Su Clavariu. Nel passato avevano l’onore di cu-stodire e coltivare le terre, frutto di donazioni, i cui proventi anda-vano alla chiesa di Santa Chiara. Praticavano, inoltre, una sorta di mutuo soccorso in favore degli appartenenti all’ordine. Nella chiesa, oltre alle mura molto antiche, vi sono custodite numerose opere meritevoli di attenzione, quali il Cristo utilizzato per il Vener-dì Santo, poggiato su una croce in ginepro costruita da France-sco Melis nel 1745 e due importanti statue: una della Madonna della Pietà, opera del frate sassarese Antonio Cano del 1818, ed una del Cristo Risorto, restaurata intorno al 1920 dal pittore napoletano Giuseppe Luciani. La statua del Cristo Risorto, ogni anno per Pasqua, viene condotta in processione per S’Incontru con la Madonna. Nella Chiesa sono, inoltre, presenti altre due statue, di San Nar-cisio e San Sisinnio. Quest’ultima opera pare sia stata donata, come voto di un villacidrese trasferitosi a San Gavino, dopo un’in-vasione di cavallette: il santo porta in mano proprio una cavalletta.La Chiesa oltre al patrimonio ligneo custodisce importanti docu-menti sui possedimenti terrieri e opere donate da diversi fedeli, oltre agli antichi strumenti utilizzati dalla confraternita durante le processioni.

Chiesa di

Santa CroceSan Gavino Monreale

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12 San Gavino - Sardara - Siddi - Villanovafranca

Venne edificato nel IX secolo e abitato in origine da monaci bi-zantini, detti Basiliani dal nome dell’ ordine religioso fondato da San Basilio, vescovo di Cesarea (329-379 d.C.). La presenza dei Basiliani è testimoniata dal ritrovamento di due mensoloni in pietra, con ornamenti di matrice bizantina del IX-X secolo, di una porzione di colonna a sezione ottagonale istoriata con pampini in rilievo e di tracce di una cupola originaria, anch’esse di chiara estrazione bizantina.Anche la struttura architettonica del chiostro, nella parte adia-cente all’attuale refettorio, richiama chiaramente lo stile Basiliano.A seguito dello scisma tra la Chiesa Cristiana d’Oriente e quella d’Occidente avvenuto nel 1054, i monaci Basiliani abbandona-rono il convento e furono sostituiti da monaci Benedettini, che in quegli anni avviarono in tutta l’Isola un profondo rinnovamento religioso. I Benedettini ampliarono il convento come provano i reperti in stile romanico emersi durante i vari restauri e vi rimasero sino al 1580, anno in cui consegnarono il convento e la chiesetta annessa ai Padri Francescani.Intorno al 1700 il convento ha subito un ulteriore ampliamento, come rilevato dagli ultimi restauri. La presenza di due lapidi situate una nel chiostro e l’altra nell’at-tuale area destinata alla sacrestia fanno presupporre che il con-vento fu eretto in una zona cimiteriale.

Convento di

Santa LuciaSan Gavino Monreale

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13monumentiaperti

Deve il suo nome a Donna Massima (o Maxima nelle due varianti del dialetto campidanese) Orrù, ultima proprietaria della struttura.La sua costruzione risale alla prima metà del XVI secolo. In un atto del notaio Burranca del 1707 è indicata come “Casa del Marchese di Quirra” e “Casa della Curia”, ossia sede del tribunale del Po-destà della Baronia del Monreale. I nobili Orrù dovrebbero averla acquistata dai Quirra, a cavallo tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento, quando le competenze giudiziarie, ancora in mano ai feudatari legati alla precedente dominazione spagnola, vennero assunte direttamente dallo stato Sabaudo. Nella seconda metà del XIX secolo l’Amministrazione Comunale prendeva la casa in affitto per destinarla prima ad Ufficio della Giudicatura Mandamentale, poi a Scuola Elementare Femminile e, successivamente, a stazio-ne dei Carabinieri Reali. La struttura attuale, recentemente restau-rata, si presenta come una tipica casa padronale sangavinese, con il suo maestoso portale ad arco che si affaccia sulla Via Amsicora, in pieno centro storico. Il vasto cortile anteriore ciottolato condu-ce all’ingresso principale contornato da uno splendido porticato ad archi (sa Lolla). Al suo interno, nelle ampie sale comunicanti tra loro, sono stati riprodotti i vari ambienti tipici come la cucina, la camera da letto, la sala della tessitura, perfettamente arredate con mobili d’epoca e corredate da un’esposizione permanente di costumi tradizionali, arnesi ed utensili tipici della cultura contadi-na e artigianale del passato. Dal 1994, col fine di salvaguardare la memoria storica locale, la Casa Museo Dona Maxima è stata affidata all’Associazione Culturale “Sa Moba Sarda”, composta da cittadini volontari, che si occupano della raccolta, catalogazione, custodia e valorizzazione degli oggetti donati spontaneamente dalla popolazione sangavinese. Attualmente, oltre ad essere utiliz-zata per mostre, convegni, presentazione di libri, rassegne teatrali e musicali, laboratori per la rinascita degli antichi mestieri. La Casa Museo Dona Maxima, nel mese di novembre, in occasione della fioritura dello zafferano (l’oro rosso sangavinese), si apre ai nume-rosi visitatori che vengono coinvolti attivamente nelle tradizionali fasi di lavorazione della preziosa spezia locale dopo il suo raccolto.

Casa museo

Dona MaximaSan Gavino Monreale

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14 San Gavino - Sardara - Siddi - Villanovafranca

Si propone di rac-cogliere, salvaguar-dare e trasmettere alle nuove genera-zioni la ricca eredità culturale, materiale e immateriale, del-la fonderia di San Gavino Monreale e dell’antica fonderia di Villacidro, docu-mentando la storia delle comunità at-traverso testimo-nianze orali, oggetti, scritti e immagini legati alla vita e al la-voro in fabbrica.Il Museo è situato all’interno degli ex magazzini ferroviari, un tempo snodo per il minerale che dalla miniera di Monte-vecchio era condot-to nello stabilimento

industriale di San Gavino per la lavorazione. Attualmente ospita un allestimento temporaneo comprendente i materiali raccolti durante la campagna di acquisizione ancora in corso. Tale patri-monio aspira ad essere implementato e arricchito dalle donazioni di tutta la comunità nelle sue molteplici componenti: gli ex lavo-ratori, protagonisti delle vicende storiche del complesso metal-lurgico, gli uomini e le donne testimoni del passaggio dalla realtà agro-pastorale alla nuova realtà industriale, le nuove generazioni, che conoscono le fonderie attraverso le tracce ancora presenti nel territorio.Al suo interno si articola in: - area allestimenti: destinata all’esposizione di oggetti e docu-

menti appartenuti alla collettività e alla presentazione, tramite grande schermo, di fotografie d’epoca che ritraggono impor-tanti aspetti del lavoro e della vita della comunità industriale;

- area proiezioni audiovisive: è un ambiente dedicato alla visio-ne e all’ascolto delle testimonianze audiovisive dell’archivio del Museo. Attualmente presenta un documentario sulla produzio-ne dei campioni d’argento;

- laboratorio didattico: ospita una sezione ludico-didattica dove si potranno realizzare laboratori con le diverse tipologie di uten-ti (scuole, anziani, famiglie, ecc.) e dove i più piccoli potranno imparare divertendosi con giochi sulle tematiche affrontate nel Museo.

Museo e Centro di documentazione

Due fonderieSan Gavino Monreale

Foto di Walter Piras

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15monumentiaperti

L’Archivio Storico e di Deposito del Comune di San Gavino Mon-reale conserva i documenti prodotti e ricevuti dall’Amministrazio-ne locale dalle sue origini fino al 1967 e quelli di alcuni enti o uffici i cui archivi sono confluiti in quello comunale (il documento più antico risale al 1743). La storia della comunità e dei suoi abitanti è così alla portata di tutti coloro che volessero riscoprirne caratte-ristiche e curiosità. Tra le tante testimonianze presenti in archivio, segnaliamo: le risoluzioni consolari (poi deliberazioni) presenti a partire dal 1797; gli atti relativi al patrimonio comunale, e tra questi la ripartizione dei terre-ni comunali ai cittadini, e quelli relativi al Con-vento dei Frati minori i cui beni nel 1866, con la soppressione delle corporazioni religiose, entrarono a far parte del patrimonio comu-nale; la presenza dei progetti per la costru-zione di diversi antichi edifici pubblici, gli atti relativi al funzionamen-to delle carceri e tanto altro. Ancora, segna-liamo la presenza, tra gli atti della Congre-gazione di Carità e poi Ente Comunale di Assistenza, di numerose testimonianze relative all’amministrazione di attività di assistenza e beneficenza finan-ziate dai privati mediante lasciti e donazioni. Tra questi: il “legato per maritar donzelle”, ossia il legato Ledda, istituito nel 1792 allo scopo di provvedere di dote le fanciulle indigenti; un “legato per i poveri malati”, fondato da Caterina Perria con testamento del 5 dicembre 1796, successivamente incrementato con altri piccoli legati (Pani, Porru); e ancora, nel 1903 il legato Paderi, istituito per garantire gli studi nel convitto nazionale di Cagliari a favore di uno studente povero di San Gavino.

DOCUMENTO FOTOGRAFATO“Libro della Lascita Pia Laicale per maritar Donzelle instituita in favore delle Parenti principalmente della fu Isabella Ledda” Si tratta di un elenco delle proprietà con relative pensioni e ipo-teche. Estremi cronologici 1792-1844Collocazione: ASCSGM, ECA, b. 7, u. 16

Archivio storicoSan Gavino Monreale

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Il Civico Museo Arche-ologico “Villa Abbas” offre un coinvolgente percorso attraverso il tempo ed entro un territorio geografico ampio e vario, che ab-braccia buona parte del Medio Campida-no. Attraverso un sen-tiero ideale è possibile percorrere uno spazio che va dal medioevo al periodo dell’Impero e della Repubblica di Roma, per poi scivola-re fra le testimonianze

della Civiltà Punica e dell’epoca preistorica, quella dei Nuraghi e prenuragica.Gli uomini di ciascuna di queste epoche si presentano a noi per spiegarci alcuni aspetti della loro vita: quali materiali abbiano usa-to per procurarsi il cibo, per difendersi, per costruire le proprie case e le strutture di difesa, come abbiano seppellito i propri mor-ti o venerato le divinità in cui credevano, come si siano vestiti o quali gioielli abbiano amato.Il territorio che costituisce la ex XVIII Comunità Montana “Monte Linas”, da Villacidro ad Arbus, e quel tratto della SS 131 compre-so tra Sardara e Monastir, offrono gli interessanti scenari (fra colli-ne, pianure e costa) che fanno da sfondo al Museo “Villa Abbas”.Inoltre, numerose fotografie, disegni e ricostruzioni di tombe ro-mane o dell’atelier di produzione di materiali da costruzione di epoca tardo medievale, aggiungono a questa passeggiata nel-la storia la gradevolezza di un percorso che stimola la fantasia, mentre, senza annoiare, permette a tutti di conoscere il nostro passato, sia illustre che quotidiano. Un modo quindi per visitare la Sardegna e immergersi nella millenaria storia dei Sardi.In tutto il Museo si svolge il percorso tattile.È possibile, inoltre, visitare il Santuario Nuragico con Tempio a Pozzo di S.Anastasia inserito nel centro storico di Sardara.

Civico Museo Archeologico

Villa AbbasSardara

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17monumentiaperti

La Chiesa di San Gre-gorio fu costruita tra il 1300 – 1325 ed è in-teressante quale tipico esempio dell’amalga-ma tra il Romanico ed il Gotico in Sardegna. Il gotico trova le sue espressioni soprattut-to negli archetti a leg-gero sesto acuto, nel rosone della facciata e nella bella bifora gotica dell’abside. Di stile ro-manico sono invece lo spartito della facciata ed il motivo della falsa loggia di derivazione pisana.La chiesa misura 8 metri per 14 x 1,5 compresa l’abside rettangolare all’esterno con il tetto a tre falde ed è costruita tutta in bella pietra da taglio di calcare bianco con alternanza di pietre di toni più scuri.La bella e suggestiva facciata è spartita da due lunghe lesene polistili gotiche che correggono due arcate poggianti al centro su mensole pensili. Le arcate hanno cornici sagomate. Il portale con architrave e piedritti semplici è incorniciato da un arco gotico a tre nervature prolungatesi fino a terra. Sopra il portale si apre un grande e bel rosone squisitamente gotico. Più oltre troviamo il motivo delle false logge, di derivazione pisana, formato da cinque arcate a cornice curva sagomata, sorrette da quattro colonnine quadrate che scaricano su quattro mensole a sbalzo. Le arcate sono coperte da un cornicione. Il frontone è decorato da undici arcatelle, a sesto spezzato, che seguono le pendenze del tetto. Al culmine di questi c’è un campaniletto, a vela, a bifora, rifatto.L’interno ad una navata, coperta da capriate, termina con l’absi-de semicircolare all’interno, coperta da semicatino e riceve luce dall’elegante bifora gotica. E’ intonacata di restauro. La chiesa di San Gregorio di Sardara è un interessante esempio di transizione tra il romanico ed il gotico in Sardegna.

Chiesa di

San GregorioSardara

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L’interesse archeologico del sito di Santa Ana-stasia è noto già dall’i-nizio del secolo grazie alle indagini di scavo ivi condotte fin dal 1913. In quell’occasione, fu messo in luce un tempio nuragico del tipo a poz-zo, realizzato con massi in basalto e costituito da una camera a pianta cir-colare, coperta a tholos, profondamente scavata nel suolo, cui si accede mediante una scalinata protetta da uno stretto corridoio, coperto con lastroni disposti a piatta-banda.Il Taramelli ha ipotizza-to anche la restituzio-ne ideale dei prospetti

frontali e laterali dell’edificio sacro, sulla base di alcuni conci in trachite e calcare, ornati con motivi incisi e a sbalzo, rinvenuti non lontano dal pozzo. Questi conci e altri con bozze mammillari in ri-lievo sembrano pertinenti ad un secondo tempio a pozzo, situato ugualmente nei pressi della chiesa.Nel 1913 fu scavato anche il pozzo, di diametro più ristretto e a sezione conica, conservato all’interno della chiesa, che da il nome al sito. In questo pozzo furono rinvenuti numerosi vasi dell’età del Ferro (VIII sec. a.C.). Scavi effettuati negli anni Ottanta hanno messo in luce un grande recinto ad andamento curvilineo, in parte fiancheggiato da un camminamento di lastre di scisto, all’interno del quale si individuano diverse capanne. Si tratta dei resti parziali di un vasto insediamento nuragico a carattere civile e religioso, protrattosi dal Bronzo Recente alla prima età del Ferro ( fine VIII sec. a.C.) e frequentato occasionalmente anche in tempi successivi. Nel tratto Sud-Est, il grande recinto si addossa ad un ampio vano circolare ( capanna 5), che aveva verosimilmente la funzione di Sala del Consiglio.La capanna 5 ha restituito reperti di straordinaria importanza.

Pozzo Sacro di

Santa AnastasiaSardara

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19monumentiaperti

Siddi

Chiesa di

San Michele Arcangelo

Costruita su una piccola altura alla periferia del paese, in località Santu Miali, quella di San Michele Arcange-lo è una chiesetta romanica della se-conda metà del se-colo XIII. La fattura è asimmetrica, con inconsueta pianta a 2 navate (solo una dozzina in Sarde-gna) e un’unica ab-side semicircolare nella navata princi-pale. Le sue ridot-te dimensioni (m 11,60 x m 7,30), ne fanno una fra le più piccole chiesa romanica binavata dell’isola. Il prospetto frontale è bipartito da una lesena centrale, due paraste angolari ed un alto zoccolo a scarpa, con i due portali sormontati da archi di scarico sopracigliati poggianti su peducci consunti. Chiudono la facciata alcuni conci incavati a circolo, un oculo, un archetto provvisto di doppia ghiera e, so-prattutto, un ciclo scultoreo realizzato da un anonimo artista lun-go l’architrave del portale sinistro. Si tratta della riproduzione di 5 misteriose figure antropomorfe, inserite entro 4 nicchie rettan-golari suddivise e incorniciate da fasce verticali con decorazioni a rombi allineati. La presenza fra queste di un singolare “capovol-to” rende l’opera un unicum nel panorama scultoreo medioevale sardo. L’interno mostra navate bipartite da 3 arconi poggianti su due pilastri a sezione ottagonale (si guarda al Gotico), forniti di capitelli e basamenti prismatici. La copertura lignea è a doppia falda nella navata principale e a falda unica nella navata laterale. Sono presenti 2 statue lignee di San Michele: Una più grande, seicentesca, l’altra più piccola, del Settecento.

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20 San Gavino - Sardara - Siddi - Villanovafranca

Siddi

Chiesa Parrocchiale

Visitazione di Maria Vergine

La chiesa parrocchiale di Siddi fu edificata a partire dal 1704 so-pra una chiesa più piccola, forse cinquecentesca. Lo stile è quel-lo del Barocco sardo, nel suo filone popolare. La chiesa mostra un impianto longitudinale con navata unica (sulla quale si aprono 5 cappelle), e copertura con volta a botte. Esternamente è fian-cheggiata da un alto campanile ultimato nel 1688, fornito di cam-pane seicentesche e ottocentesche. Il prospetto frontale mostra un’apertura centrale sormontata da un architrave che delimita un timpano con arco a sesto ribassato spezzato, 3 finestre con ve-trate colorate e una chiusura con coronamento “a cappello di ca-rabiniere”. L’interno mostra pareti scompartite da 10 lesene che reggono una trabeazione a dentelli. L’altare maggiore, eseguito in marmi policromi e posto in opera nel 1815, ospita una preziosa statua lignea della Madonna col Bambino (secondo quarto del secolo XVII), dorata e policromata in estofado de oro con motivi a ramages e geometrici a formelle, nell’unico esempio isolano a foggia quadrata con spigoli smussati. Fra le cappelle risulta interessante quella del Rosario, che accoglie un retablo ligneo del secolo XVIII, insieme a pregevoli statue lignee seicentesche e settecentesche. Degni di attenzione sono pure un fonte batte-simale realizzato in marmi policromi nel 1793, un secondo fonte battesimale litico decorato con rosoni a motivi fitomorfi, il pulpito ligneo e, nella sacrestia, una paratora del secolo XVIII.

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21monumentiaperti

Siddi

Museo delle tradizioni alimentari della Sardegna

Casa Steri

Il Museo ha sede nella casa Steri, che appartiene da alcuni secoli ad una famiglia di notabili del paese. La casa è caratteristica per la complessa articolazione di spazi costruiti e di spazi aperti tipica delle case a corte del Campidano: locali abitativi e per la trasfor-mazione dei prodotti agropastorali, logge, ricoveri per animali da lavoro e da cortile. Gli oggetti esposti provengono tutti dalla casa, alla cui storia sono strettamente legati. L’allestimento museale e la ricca documentazione scritta ed iconografica ne descrivono le originarie funzioni e i relativi contesti d’uso. Il Museo - a partire dalle memorie della casa, delle sue peculiari consuetudini di vita, dell’organizzazione dei lavori domestici e dei cicli produttivi agrari - documenta tecniche di produzione, modi di cucinare e consu-mare il cibo che appartengono all’intera comunità, riflettendo i molteplici aspetti della vita materiale e simbolica tradizionale sar-da. Il Museo è centro attivo di ricerca e di educazione alimentare e l’Associazione culturale “Museo Casa Steri” organizza percorsi didattici, laboratori e visite guidate, promuove attività di studio, di ricerca scientifica e di documentazione volte alla divulgazione e alla conoscenza dei cicli produttivi agrari, delle antiche tecniche di lavorazione dei prodotti tipici e dei modi di produrre e consu-mare il cibo in Sardegna e il loro stretto legame con le risorse locali, sia spontanee che coltivate.

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Siddi

Museo

Ornitologico della Sardegna

Il Museo Ornitologico della Sardegna è custodito in una parte dell’edificio che ha ospitato l’ospedale Managu, raro esempio di struttura ospedaliera funzionante nella Sardegna rurale della se-conda metà dell’800. Esso costituisce l’unico museo ornitologico oggi presente in Sardegna, nonché la più completa collezione museale di uccelli dell’isola. L’esposizione si compone di circa 300 esemplari (rappresentati in 21 ordini e 51 famiglie), tutti ap-partenenti alla fauna stanziale e migratrice che popola i diver-si habitat dell’isola. Al piano terra sono visibili numerose specie dell’avifauna sarda (dalle più curiose alle più rare, dalle più co-lorate alle più importanti), e uno spazio che introduce alla storia evolutiva degli uccelli (dal “dinosauro con le ali” Archeopteryx allo scheletro di una grossa specie odierna). Al primo piano si trova-no un “eco-ambiente attivo” (per una full immersion sensoriale nei principali habitat isolani frequentati dagli uccelli), la sala per lo svolgimento di incontri e convegni, la sezione per le attività ludico-didattiche e quella multimediale. Uno schermo trasmette poi le immagini di una telecamera che riprende in diretta alcuni nidi di rondini, per un’idea scientifica, divulgativa e di studio uni-ca in Sardegna. Il museo, che ospita anche un centro CEAS, si propone come punto di riferimento regionale per accostare i visitatori alla conoscenza ed al rispetto dell’avifauna sarda ed alla comprensione dei più svariati aspetti della vita degli uccelli e degli ambienti in cui vivono.

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23monumentiaperti

Nuraghe a corridoio

Sa FogaiaSiddi

Il nuraghe Sa Fogaia, costruito su un bordo a strapiombo ad una quota di 325 m, è posto sul versante Est della giara di Siddi, all’interno del Parco Sa Fogaia. Edificato con blocchi poliedrici di basalto, si tratta di un singolarissimo nuraghe a corridoio, com-plesso ed irregolare, che si compone di 3 grandi corpi megalitici, affiancati da varie costruzioni secondarie. Il primo e più antico corpo di questa struttura (il nuraghe a corridoio vero e proprio), databile al Bronzo Medio iniziale, mostra una particolare forma tricuspidata ad Y, con ingresso sopraelevato raggiungibile attra-verso una splendida rampa gradonata ricavata nello spessore murario. Gli altri due corpi della struttura, aggiunti in una seconda fase costruttiva - sempre nuragica - si addossano al corpo prin-cipale su due lati e sono forniti di camere a tholos, vani, corridoi, un cortile, scale ecc. Intorno al lato Sud e all’interno del cortile (sia addossati al nuraghe, che a ridosso), si osservano inoltre i resti di vari ambienti rettangolari, riferibili ad una fase di reimpiego del monumento in età tardo punica e romana. Gli scavi hanno portato alla luce tazze, ciotole, vasi, scodelle e teglie del Bronzo Medio iniziale (Bonnannaro B), una lesina bronzea e ceramica nu-ragica in frantumi. Sono stati evidenziati anche strati tardo punici e romani, con il ritrovamento di anfore, brocchette, piatti decorati con palmette, una sepoltura sconvolta e altra numerosissima ce-ramica in pezzi. Ancora, i resti di una brocca del secolo XIII-XIV.

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24 San Gavino - Sardara - Siddi - Villanovafranca

Parco Naturalistico

Sa FogaiaSiddi

Il Parco Sa Fogaia è un’area naturalistica e archeologica posta sul versante Est della giara di Siddi, ad una quota di circa 320 m. L’area, frequentata dall’uomo fin dalla preistoria (lo testimoniano un nuraghe a corridoio, una stazione di lavorazione dell’ossidiana e altri insediamenti di varie epoche), mostra spazi nei quali pre-vale il bosco, altri in cui predominano i popolamenti erbacei, altri ancora rappresentati dalla macchia mediterranea. Percorrendo i suoi sentieri è possibile osservare le numerose varietà di animali che vi abitano e buona parte delle specie floristiche che compon-gono la comunità vegetale della Marmilla e della Sardegna me-ridionale. Ancora, è possibile ritrovare vecchi recinti di pastori, o scoprire vari “segni” che raccontano di antichi lavori agricoli e per attività di legnatico. Oppure si può raggiungere il punto dove da circa 2,5 milioni di anni staziona un imponente costone di roccia basaltica, dalla cui osservazione si possono comprendere meglio le origini geologiche della giara di Siddi e del paesaggio caratteri-stico della Marmilla, visibile da una zona panoramica che domina sull’ambiente collinare, sulle giare vicine e, ancora oltre, fin sulle cime del Gennargentu. Nel parco sono inoltre presenti aree di inanellamento, percorsi di orienteering, un’area pic-nic attrezza-ta, spazi per lo svolgimento di manifestazioni ricreative e culturali. Si effettuano anche visite guidate e laboratori didattici, ed è attivo un punto info.

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25monumentiaperti

Siddi

Tomba dei Giganti

Sa Domu de s’Orcu

Fra le numerose costruzioni preistoriche visibile sulla giara di Sid-di spicca, sul versante Nord-Ovest, l’imponente tomba di giganti Sa Domu de s’Orcu, uno tra i più straordinari esempi di architet-tura funeraria nuragica della Sardegna. Il monumento megalitico siddese si distingue infatti per l’eccezionale stato di conservazio-ne e per la sua maestosità, risultando così luogo ideale per capire come sono fatte queste sepolture solo sarde e individuarne le loro caratteristiche principali. Sa Domu de s’Orcu è una tomba della tipologia con struttura “a filari”, ed è databile al Bronzo Me-dio (XVI-XIV sec. a. C. circa). Edificata in località Nuraghe Tuvudu, poggia su una lieve sporgenza di roccia basaltica, ad una quota di 355 metri. La sepoltura, lunga m 15,30, è realizzata con grandi blocchi di basalto (anche 12 tonnellate), posti in opera con filari quasi regolari. La camera funeraria mostra un’altezza “ciclopica” (m 2.60 nel punto più alto), un pavimento composto da un “let-to” di piccoli ciottoli di basalto (forse con significato simbolico), ed una singolare nicchia rettangolare (tra le circa 800 tombe di giganti isolane poche altre ne sono fornite). Fra i ritrovamenti si menzionano una bacinella di basalto nero poroso (oggetto litur-gico?), frammenti di corredi ceramici nuragici, un frammento di ciotola con scritta illeggibile in caratteri neo-punici, resti di fini ceramiche da mensa romane (repubblicane ed imperiali), alcune monete sabaude del secolo XVIII.

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26 San Gavino - Sardara - Siddi - Villanovafranca

La chiesa di San Lorenzo è l’edificio religioso più importante pre-sente nell’abitato di Villanovafranca. La facciata tripartita è rive-stita semplicemente da intonaci color crema. Ha un impianto a croce latina con navata unica, con quattro cappelle laterali dedi-cate a San Giuseppe, alla Madonna della Salute, a Santa Vitalia e al Sacro Cuore. L’interno si presenta in stile tardo-rinascimentale, sottolineato dall’utilizzo di elementi classici come lesene, capitelli corinzi, decorazioni fitomorfe a rosetta. Nei bracci del transetto vi sono gli altari dedicati a San Lorenzo e alla madonna del Rosario.Il primo impianto della chiesa risale al 1591 come attesta il concio centrale della volta gotico-aragonese che riporta anche l’effige del santo; al 1773 si deve far risalire l’ampliamento voluto dal rettore F. Senis. Di particolare importanza l’arredo marmoreo del 1789, opera dell’artista G.B. Spazzi, che consta dell’altare, della balaustra, del pulpito e del fonte battesimale. Nel transetto sono presenti l’organo del XIX sec., ampiamente rimaneggiato, e la tela attribuita a G. Altomonte, raffigurante la Vergine, santi e Anime del Purgatorio. Nell’Abside si trova il coro ligneo perfettamente conservato ed il pezzo più antico della chiesa: la campana bron-zea recante la scritta “S.Laurentii ora pro nobis A.D. MCCXX” con la raffigurazione del Santo e del Crocifisso.Attigua all’abside è la sacrestia con volta affrescata (XIX sec.), con lavabo marmoreo del 1705 e con un tipico armadio-confes-sionale.

Villanovafranca

Chiesa di

San Lorenzo

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27monumentiaperti

La piccola chiesa di San Sebastiano sorge nel centro di Villano-vafranca, nell’odierna via xx Settembre. Le sue origini risalgono al XVII secolo circa, anche se non si hanno notizie precise al riguar-do. È antica la devozione al Santo come attesta una delle gemme pendule della “Capilla Major” di San Lorenzo dove è raffigurato il Santo.La sua ubicazione centrale fa pensare che forse, anticamente, il paese si sviluppa limitrofo al luogo di culto, mentre la chiesa di San Lorenzo doveva risultare un po’ periferica. La sua facciata è adornata da un portale d’ingresso classicheggiante in pietra calcarea, risalente al XVII secolo, avente ai lati due colonne con capitelli corinzi e un timpano spezzato che sovrasta l’architrave con nicchia a conchiglia e cariatidi laterali. La pianta è a croce latina, al suo interno vi è una sola navata con transetto, nel qua-le si trovano due altari lignei con statue, dedicati a Santa Lucia e all’Immacolata Concezione. L’altare maggiore, con gradini in espansione verso l’alto, è ligneo e di manifattura locale, con una nicchia centrale ospitante la statua del santo, con due colonne scanalate laterali, e una cimasa con una cartella in cui sono effi-giati gli emblemi del santo. La statua lignea è alta 120 cm. e rap-presenta un giovane dal volto idealizzato, di autore sconosciuto ma sicuramente locale, è databile al XVIII secolo. Altro particolare interessante dall’altare è il piccolo tabernacolo che si presenta come una struttura architettonica semi-ottagonale in legno inta-gliato e dipinto. Al centro è posto lo sportello dipinto con serra-ture cruciforme in argento, anche questo risalente al XVIII secolo.Interessanti sono il piccolo organo posto nel braccio destro del transetto, del XIX secolo, e l’alzata di mobile con cassettiera in legno intagliato di pregevole fattura, conservata nella sacrestia vecchia ascrivibile al XVII-XVIII secolo.

Chiesa di

San SebastianoVillanovafranca

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Il complesso nuragico di Su Mulinu sorge nelle immediate vici-nanze del moderno abitato di Villanovafranca. La fortezza, co-struita con massi calcarei e di arenaria, documenta la presenza di diverse tecniche e fasi costruttive che portano alla realizzazione dell’attuale bastione trilobato e della cinta antemurale con torri e cortine munite di feritoie. Lo scavo archeologico, tutt’ora in cor-so, ha inoltre evidenziato una eccezionale funzione templare del monumento, testimoniata dal rinvenimento di uno straordinario altare-vasca modellato in forma di nuraghe. Per l’altare, realizza-to in arenaria tufacea mediante la sovrapposizione di tre distinti elementi, si propone una datazione al IX-VII secolo a.C. L’uso del nuraghe e del vasto insediamento circostante, ebbe verosimil-mente inizio a partire dalla metà del II millennio a.C. (XVI-XV a.C.), perdurando, con alterne vicende, sino all’età Alto Giudicale (XI secolo d.C.).

Fortezza Nuragica

Su MulinuVillanovafranca

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29monumentiaperti

Inaugurato nel 2002 per valorizzare i reperti provenienti dai nume-rosi siti archeologici del territorio comunale, il Museo è ospitato nei ristrutturati locali dell’ex Monte Granitico, suggestivo stabile della metà dell’ottocento ubicato nella centralissima piazza Risor-gimento (Fronte Municipio). Compresi entro un arco cronologico che dall’età Preistorica arriva a quella Alto Medievale (dal III mil-lennio a.C. al VII secolo d.C.), i reperti sono suddivisi in due se-zioni principali che illustrano, rispettivamente, sia l’antica e densa occupazione del territorio, sia lo scavo della fortezza nuragica di Su Mulinu, unico sito del territorio attualmente oggetto di indagi-ne scientifica. Una terza sezione, destinata ai non vedenti, con-sta di un ripiano tattile con le copie dei più significativi materiali esposti, da un plastico ricostruito e da un tabellone in “braille” contenete esaustivi cenni sulla fortezza nuragica.

L’Altare NuragicoVerso la fine del X secolo a.C. (età del bronzo Finale) il nuraghe Su Mulinu smette di essere utilizzato come fortezza per diventare un luogo di culto. Verosimile a partire dall’VIII secolo a.C. (prima età del Ferro) un grande altare-vasca che riproduce il bastione e una torre del nuraghe Su Mulinu venne posizionato all’interno del Vano. Il rito prevedeva che sulla sommità della torre dell’altare si ponessero dei liquidi che, attraverso un apposito canale, veniva-no fatti confluire all’interno della vasca. Presenta tre impugnature di spade scolpite in rilievo con varie tracce di inserti in bronzo.

Museo

Su MulinuVillanovafranca

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Eventi Collaterali

SAN GAVINO MONREALE Mostra fotografica “Un tuffo nel passato” presso Casa Museo “Dona Maxima”, Via Amsicora, 21: immagini antiche tratte dall’archivio fotografico Altea e dell’Associazione “Sa Moba Sarda”, con la collaborazione dell’Associazione Stazio-ne Culturale del Medio Campidano.

Iniziativa enogastronomica organizzata dall’Associazione “Anziani Sempre Giovani” nella sede di Via Convento;

“Artisti in Mostra”, nella Piazza Resistenza: esposizione delle opere di giovani scultori e pittori sangavinesi e con la presentazione di alcuni personaggi tipici della tradizione car-nevalesca locale. Faranno da cornice una rassegna musicale ed animazioni di vario genere;

Nel salone del Convento di Santa Lucia, sabato 26 maggio alle ore 19,30, avrà luogo la Rassegna musicale “Cori di Maggio” del “Coro Polifonico Sangavinese”; In Piazza Marconi, domenica 27 maggio alle ore 19,00, si svolgerà il Concerto della Banda Musicale “Città di San Gavino Monreale”; Presso l’Hotel Crocus in Via Umberto 1, domenica 27 alle ore 16,30, verrà realizzato un laboratorio per la creazione di gioielli con lana sarda naturale e filigrana d’argento. Percorsi guidati Itinerario dello zafferano: un percorso per conoscere l’an-tica tradizione della coltura dello zafferano sangavinese.

Itinerario del carnevale: un percorso per immergersi nella tradizione carnevalesca sangavinese.

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31monumentiaperti

Partecipano alla manifestazione

SAN GAVINO MONREALE

ScuoleClassi III A e III D Scuola Secondaria Primo Grado - Istituto Comprensivo Statale San Gavino M.leClassi IV B, V B, III D, IV D e V D - Liceo Scientifico Statale “G. Marconi”Classe III A Liceo Psico Pedagogico e alunni classi diverse del Liceo Linguistico - Liceo “E. Lussu”

Associazioni ed EntiUniversità della Terza Età Del Monreale

Associazione Anziani sempre giovaniLa Memoria Storica Soc. Coop.Associazione Turistica Pro Loco San Gavino MonrealeCommissione Comunale per le Pari OpportunitàCentro Italiano Femminile (C.I.F.)Associazione Stazione Culturale del Medio CampidanoAssociazione di Promozione Sociale QedoraAssociazione Culturale Sa Moba SardaAssociazione Culturale Anno ZeroAssociazione Culturale Oktoberfest GroupAssociazione Culturale Revolution CrewGruppo Fibra OtticaGruppo de Music ExpressCentro Commerciale Naturale di San Gavino MonrealeCoro Polifonico SangavineseAssociazione di Volontariato Euro 2001 Senza Confini Confraternita di Santa CroceBanda Musicale “Città di San Gavino Monreale”

Si ringraziano per la collaborazione: Don Piero Angelo Zedda, Don Elvio Tuveri, Don Giorgio Lixi, Mons. Giovanni Dettori, Prof.ssa Aurelia Cocco, Prof.ssa Caterina Peruzzu, Prof. Si-sinnio Orrù, Prof.ssa Beatrice Onnis, Prof.ssa Valentina On-nis, Prof. Salvatore Manno, Prof. G.B. Mallica, Walter Piras e Foto Studio Altea.

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32 San Gavino - Sardara - Siddi - Villanovafranca

Gusta la città

SAN GAVINO MONREALE

RISTORAZIONE F.LLI SANNA SOC. COOP.VA Via Nuraci, snc - Tel. E fax 070/9789535

RISTORANTE PIZZERIA BABAOIVia Roma, 15 - Tel 070/8000761 Cell. 3489830510

RISTORANTE PIZZERIA DE JA VUEVia Torino, snc - Tel. 070/9339727

RISTORANTE PIZZERIA SU GROFFU DI CUCCU SILVIAVia Napoli, 10 - Tel. 070/7561217 BAR RISTORANTE PIZZERIA DA GEPPO DI FRAU GIU-SEPPEVia Villacidro, 80 - Tel. 070/9339373

BAR PIZZERIA LUCIGNOLO Via Umberto I, 26 - Tel. 070/9377006 Cell. 3467241446

PIZZERIA MICHYE MOUSE DI PORCEDDU PATRICKVia Roma, 198 - Tel. 070/9337255

PIZZERIA PANINOTECA BLONDIE DI TURNU ALDOVia Roma, 92 - Tel. 070/9375505

PIZZERIA ALESSIAVia Roma, 72 - Tel. 070/9339570

PIZZERIA EL HUECO DI PAOLO INDEOVia Santa Croce, 4

PIZZERIA FORNERIA 3F snc DI FODDI ANTONIO Via Roma, 252 - Tel. 070/9376111 Cell. 3485352813

L’OFFICINA PIZZA E SFIZIVia Regina Margherita, 2 - Tel. 070/9347026

HOTEL CROCUSVia Umberto, 1 - Tel. e fax 070/2354053 www.hotelcrocus.it – e mail: [email protected]

BED AND BREAKFAST ALTEAVico Rinascita, snc Tel. 3402696765www. bbaltea.it

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33monumentiaperti

SARDARA

HOTEL ANTICA CASA DIANA *** - Piazza E. Lussu , 1109030 Sardara (VS)Tel. + 39 3461809925 / + 39 0709386617 - fax +39 070 9385097Sito web: www.casadiana.it - email: [email protected]

HOTEL ANTICHE TERME *** - Loc. Santa Maria Aquas09030 Sardara (VS)Tel. 070 9387200 - 070 9387025 - fax 070 9387582Sito web: www.termedisardara.it - email: [email protected] HOTEL MONREALE *** - Via Oristano, 195 - 09030 Sardara (VS)Tel.070 9387139 - 070 9385035 - fax 070 9383268email: [email protected]

SARDARA HOTEL * - Via Cedrino, 5 - 09030 Sardara (VS)Tel. 070 9387848 - 070 9385135 - fax 070 9385135

AGRITURISMO MONREALE - Loc. Strovina - 09030 Sardara ( VS) Tel. 3386585792Sito web: www.agriturismomonreale.it - email: [email protected]

AGRITURISMO NURAGHE ARBICCI DI F. PISULoc. Perdina Cabras - 09030 Sardara (VS)Tel. 3405701209 - email: [email protected]

AGRITURISMO NUOVI GIARDINILoc. Bruncu Cresia2 S.P. 52 per Villanovaforru Km. 2,00 09030 Sardara (VS) Tel. (+39) 070/7730869 - 347/743384 - 3456120315Sito Web: http://www.agriturismonuovigiardini.it/email: [email protected]

RISTORANTE “HOTEL MONREALE” - Ex Strada Statale 131, Km. 53,889 - Tel. 0709387139

RISTORANTE “SARDARA HOTEL” - Via Cedrino, 1Tel. 0709385848

RISTORANTE “RED STORE” - Via Oristano, 9 - Tel. 3485182566

RISTORANTE “SU MALLACIOI” DI MARINO VINCENZOVia Lombardia, 25 - Tel. 338 9004401

RISTORANTE “AL REDENTORE” - S.S. 131 Km. 56,00Tel. 0709385072

RISTORANTE “ANTICA CASA DIANA” - Piazza E. Lussu, 11 Tel. 3461809925 / 0709386617

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34 San Gavino - Sardara - Siddi - Villanovafranca

PIZZERIA “SPORTING” - Via Oristano, 71 - Tel. 070 9387621

PIZZERIA “LOS AMIGOS” - Via Cagliari, 83 - Tel. 070 9387666

PIZZERIA “RED STORE” - Via Oristano, 9 - Tel. 3485182566

PIZZERIA “SARDARA HOTEL” - Via Cedrino, 5Tel. 070 9385848

PIZZERIA “AL REDENTORE” - S.S. 131, Km. 56,00Tel. 070 9385072

GELATERIA “LA DELIZIOSA” DI IBBA & C. - Via Cagliari, 34 Tel. 070 9387331

GELATERIA “SPORTING” - Via Oristano, 71 - Tel. 070 9387621

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Note

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