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S. Francesco pag 1 San Francesco d'Assisi e il Cantico di Frate Sole A cura di Jurika Tobia matr. 161183 e Chiara Martino matr. 157197 Francesco Bernardone nacque ad Assisi nel 1182. Discendente di una famiglia borghese emergente della città (era figlio del ricco mercante di stoffe Pietro Bernardone e della nobile Pica Bourlemont), a 14 anni si dedicava già a pieno titolo all’attività di commercio. Nel 1202, dopo una giovinezza tumultuosa e dedita al lusso, Francesco partecipò alla guerra che contrappose Assisi a Perugia; fu proprio in questo periodo di guerra che ebbe una profonda crisi spirituale e iniziò il suo cammino di conversione, che maturò definitivamente dopo aver partecipato ad una crociata come cavaliere (1206), e che lo portò a praticare, nelle sue azioni quotidiane, gli ideali evangelici di povertà, umiltà, carità per il prossimo, e completa dedizione alla volontà di Dio. Si dedicò all’assistenza dei lebbrosi ed alla penitenza. Si allontanò dalla sua famiglia, ma attorno a lui si raccolse una moltitudine così numerosa di discepoli che egli fondò l'ordine dei Frati minori. Nel 1219 si recò in Oriente dove in occasione della quinta crociata, portò il messaggio cristiano di pace incontrandosi anche con i musulmani. Si recò anche in Egitto dove tentò di convertire il Sultano al-Malik-al-Kàmil. Nel 1223, papa Onorio III, con la bolla “Solet annuere”, riconobbe l’ordine dei Frati minori e approvò definitivamente la “Regola seconda” (Regola bollata)

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S. Francescopag 1

San Francesco d'Assisi

e il Cantico di Frate

Sole

A cura diJurika Tobia matr. 161183

e Chiara Martino matr. 157197

Francesco Bernardone nacque ad Assisi nel 1182. Discendente di una

famiglia borghese emergente della città (era figlio del ricco mercante di stoffe

Pietro Bernardone e della nobile Pica Bourlemont), a 14 anni si dedicava già a

pieno titolo all’attività di commercio.

Nel 1202, dopo una giovinezza tumultuosa e dedita al lusso, Francesco

partecipò alla guerra che contrappose Assisi a Perugia; fu proprio in questo

periodo di guerra che ebbe una profonda crisi spirituale e iniziò il suo cammino di

conversione, che maturò definitivamente dopo aver partecipato ad una crociata

come cavaliere (1206), e che lo portò a praticare, nelle sue azioni quotidiane, gli

ideali evangelici di povertà, umiltà, carità per il prossimo, e completa dedizione

alla volontà di Dio. Si dedicò all’assistenza dei lebbrosi ed alla penitenza. Si

allontanò dalla sua famiglia, ma attorno a lui si raccolse una moltitudine così

numerosa di discepoli che egli fondò l'ordine dei Frati minori.

Nel 1219 si recò in Oriente dove in occasione della quinta crociata, portò il

messaggio cristiano di pace incontrandosi anche con i musulmani. Si recò anche

in Egitto dove tentò di convertire il Sultano al-Malik-al-Kàmil.

Nel 1223, papa Onorio III, con la bolla “Solet annuere”, riconobbe l’ordine

dei Frati minori e approvò definitivamente la “Regola seconda” (Regola bollata)

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che prevedeva fraternità universale, lo stato di minorità, cioè il servizio ai

sacerdoti ed ai fedeli e la vita in assoluta povertà.

Francesco si ritirò in ascesi dura e solitaria sul monte della Verna e qui

l’anno seguente (1224) ricevette le stimmate. Nel giugno 1226, mentre si trovava

alle Celle di Cortona, dopo una notte molto tormentata dettò il “Testamento”, in

cui esorta l’ordine a non allontanarsi dallo spirito originario e a rimanere sempre

legato alla Regola.

Vinto dalle malattie e dai dolori, nel settembre 1226 Francesco fu portato ad

Assisi, nel palazzo del vescovo per essere meglio curato. Egli però chiese, e

ottenne, di tornare a morire nel suo “luogo santo” preferito: la Porziuncola. Qui la

morte lo accolse la sera del 3 ottobre. Il suo corpo, dopo aver attraversato Assisi

ed essere stato portato perfino in San Damiano, per essere mostrato un’ultima

volta a Chiara ed alle sue consorelle, venne sepolto nella chiesa di San Giorgio.

Da qui la sua salma fu trasferita nell’attuale basilica nel 1230 (quattro anni dopo

la sua morte, due anni dopo la canonizzazione).

San Francesco d’Assisi (11812-1226) si festeggia il 4 ottobre. Nel 1939 è’ stato

proclamato, con Caterina da Siena, patrono d’Italia da papa Pio XII.

Nel 1979 S. Francesco è stato proclamato patrono degli ecologisti da papa

Giovanni Paolo II.

Scritti: Ammonizioni, Lettere, Lodi e Preghiere, Testamento, Cantico delle

creature.

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S. Francescopag 3

Il Cantico di Frate Sole

Il tema della poesia.

Il tema di fondo della poesia è il ringraziamento di Francesco d'Assisi a

Dio, per la sua Bontà e per aver creato il mondo con tutte le sue creature. Tutte le

cose del creato, il sole, la luna, le stelle, il vento, l'aria, l'acqua, la madre terra,

sono belle ed utili alla vita degli uomini. Ma ciò che colpisce della laude è

certamente il grande afflato mistico e religioso che pervade tutta la poesia.

L'afflato mistico è in tutte le cose del creato che si riverbera nella profonda

fratellanza che esiste tra tutti gli esseri della terra, fra le cose inanimate, gli

animali e l'uomo e che accomuna tutte le creature del mondo in un solo destino,

in un solo ambiente naturale che è il padre di ogni forma vivente. Questo

messaggio di fratellanza umana e naturale perché l’uomo ha perso il rispetto per

la natura che ci circonda e molte piante e animali sono in via di estinzione.

Parafrasi del "Cantico di frate Sole".

Dio, altissimo, onnipotente, buon Signore,le lodi, la gloria, l'onore e ogni benedizione sono tue.Esse si addicono solo a te, Altissimo Dio,e nessun uomo è degno di nominarti.Tu,  mio Dio, devi essere lodato con tutte le tue creature,specialmente (perché hai creato) il  fratello sole,il quale è la luce del giorno e illumini noi con esso.Esso è bello e luminoso con grande splendore:esso rappresenta Te, o Altissimo.

Tu, mio Dio, devi essere lodato perché hai creato la sorella luna e le stelle:le hai create nel cielo chiare e preziose e belle.

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S. Francescopag 4

Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) il fratello ventoe  l'aria, e le nubi e  il cielo sereno e  ogni climaattraverso il quale tu dai il nutrimento alle tue creature.Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) sorella acqua,la quale è molto utile e umile e preziosa e pura.

Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) fratello fuoco,attraverso il quale ci illumini la notte:esso è bello e giocoso e caloroso e forte.

Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) nostra madre terra,la quale ci nutre e ci fa crescere,e perché produce i frutti con fiori colorati e con le foglie.

Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) coloro cheperdonano per il tuo amoree sopportano malattie e patimenti.Beati quelli che le sosterranno con serenità,perché da te, o Altissimo, saranno premiati (e ricompensati).

Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) la nostra sorella mortecorporale, dalla quale nessun uomo può scappare:guai a quelli che moriranno nei peccati mortali;beati quelli che moriranno nella tua volontà,perché la seconda morte non gli farà nessun male(cioè non avranno male nell'anima,cioè non saranno dannati per l'eternità).

Lodate e benedite il mio Signore e ringraziatee servitelo con grande umiltà.

Il messaggio della poesia.

Il messaggio centrale del Cantico è il ringraziamento di San Francesco (e

con lui di tutta l'umanità) per le bellezze del mondo naturale e le meraviglie

dell'universo, dovute alla bontà di Dio. Il candore e lo stupore di San Francesco di

fronte alla bellezza del creato è un messaggio ancora oggi attuale. Noi uomini di

oggi dobbiamo rispettare la natura perché sappiamo che tutte le scorie chimiche

delle fabbriche del mondo, tutte le armi nucleari e tutto l'inquinamento prodotto

dall’uomo hanno portato madre terra ad una condizione di estrema fragilità e

sappiamo anche che sarà difficile farla tornare in piena salute. Allora il messaggio

della Laude è quello di rispettare la natura con tutte le sue creature, di inquinare il

meno possibile, di rispettare tutti gli animali e le piante.

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La tesi della poesia.

Dopo aver lodato Dio per la Sua bontà di avere creato il mondo con tutte le

sue creature, il Cantico si rivolge agli uomini. San Francesco allora distingue fra

gli uomini che perdonano, perché sostenuti dall'amore di Dio, e che moriranno

nella grazia del Signore e che accettano le malattie con serenità, da coloro che

moriranno nei peccati mortali, a cui spettano le pene dell'inferno.  I primi non

avranno nessun male all'anima, mentre i secondi subiranno le pene dell’inferno.

Credo che questa tesi sia valida ancora oggi perché i malfattori, i delinquenti, gli

assassini, saranno colpiti dalla giustizia divina, mentre i buoni di cuore, i puri, i

generosi  e i rispettosi degli altri e della natura, saranno premiati da Dio.  Ora

però noi sappiamo e vediamo ogni giorno che la lotta per la sopravvivenza tra gli

uomini è crudele, feroce quanta quella che si svolge ogni giorno tra gli animali e

che la visione di vita che ha San Francesco della Natura è troppo semplicistica e

bonaria e che i rapporti tra gli uomini sono molto più complessi da quanto

emergono dal Cantico. Le leggi di una società sono molto importanti perché

regolano, ordinano e stabiliscono  i doveri e i diritti di ciascun cittadino. Allora

ecco perché il messaggio del cantico risulta valido ancora oggi: gli uomini in

qualsiasi parte e società del mondo vivano devono rispettare gli altri e la natura.

Ora può essere che pensare che ci sia un Dio che alla fine del mondo giudichi gli

uomini in base al loro operato sia solo fantasia e che, invece, la cruda realtà sia 

quella della nullità della vita dopo la morte. Può essere vera o l'una o l'altra

ipotesi: sapremo la verità quando Dio interverrà o non interverrà di nuovo tra gli

uomini. Credo che sia bello credere in Dio perché ciò aiuta a vivere meglio e

perché la fede in un Dio buono e giusto dà una norma di condotta etica interna a

ciascuno di noi molto forte e necessaria all'anima umana, la quale è spesso portata

a deviare dall'onesto comportamento civile e sociale.

Fatti, luoghi, tempo e personaggi della poesia

Benché S. F. fosse nato in un periodo storico caratterizzato dall’espansione della

città urbana, dallo sviluppo dei commerci e delle città, nel cantico non viene

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lodato nulla che sia frutto del lavoro, dell’intelligenza e dell’impegno dell’uomo.

Il motivo di questo tipo di mancanza deriva dalla volontà di lodare il mondo

naturale in quanto immagine della somma Bellezza e della somma Bontà (cioè di

Dio). In questa prospettiva quindi il mondo artificiale, ”creato” dall’uomo, non ha

nessun valore, perde importanza e passa in secondo piano.

Con la Laude, che S. Francesco chiama “ Cantico di Frate Sole” egli intendeva

convocare tutte le creature perché lo aiutassero a lodare e ringraziare Dio,

l’altissimo onnipotente buon Signore della sua Bontà e per aver voluto creare il

mondo e le sue creature. Non si sente né schiavo, né padrone delle creature di

Dio, ma fratello. Significa cioè che, nell’amore paterno di Dio, gli uomini, gli

animali, le piante e tutte le cose sono un’unica famiglia. Pertanto le bellezze

create non limitano il suo amore, ma lo dilatano e lo spingono verso l’alto.

I luoghi della poesia coinvolgono l'intera madre terra. Il tempo della poesia

si riferisce al fluire del tempo: dalla creazione fino all'epoca di San Francesco. I

personaggi della poesia sono: Dio che ha voluto creare il mondo con tutte le sue

creature; le cose del mondo: dal sole all'acqua, dagli uomini buoni che saranno

salvati da Dio agli uomini cattivi che subiranno i mali della seconda morte cioè

subiranno le pene dell'inferno.

Contesto storico, culturale, filosofico, ambientale della poesia.

All'inizio del 1200 nell'Italia centrale fiorirono numerosi movimenti

religiosi che invitavano i fedeli a ritrovare lo spirito del Cristianesimo primitivo,

che predicavano a vivere secondo gli insegnamenti del vangelo in umiltà, in

povertà e fratellanza. Questi "movimenti religiosi contrapposero il ritorno alla

purezza e alla povertà evangeliche, alternando la polemica contro l'arricchimento

e la mondanità ad una grande tensione ideale, profetica e apocalittica, nell'attesa

di un radicale rinnovamento". (1)

San Francesco, dopo la svolta mistica e la conversione spirituale, fonda l'ordine

Frati  minori che, secondo il suo insegnamento, devono vivere in pace e carità,

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amando ogni creatura di Dio, accettando con gioia e umiltà la povertà e

diffondendo gli insegnamenti di Cristo.

"In Umbria la predicazione di San Francesco ispira la produzione di composizioni

religiose in volgare. Si tratta soprattutto di Laudi che, con il diffondersi del nuovo

spirito religioso vengono scritte in una lingua più comprensibile al popolo e

vengono cantate anche in occasioni diverse dalle funzioni religiose" (2).

San Francesco iniziò a scrivere Il "Cantico di frate sole" nel 1224, e lo terminò

poco prima della sua morte. Esso si inserisce perfettamente nel suo ideale di

purezza ascetica e di povertà economica e sociale, ed esprime in forma poetica la

visione sacra e religiosa che San Francesco ha del mondo e della vita.

San Francesco vede il Creato come una grande famiglia, formata dal grande

padre Sole e dalla madre Terra e dai loro figli che sono tutte le creature del

mondo. Ma San Francesco pone in primo piano anche coloro che perdonano in

nome dell'amore cristiano e moriranno nella grazia divina, mentre coloro che

moriranno nei peccati mortali subiranno le pene dell'inferno. I primi hanno una

morte indolore, i secondi una morte dolorosa.

Ambedue le morti sono valide e giustificabili, sia sul piano umano sia sul

piano logico, gnoseologico ed epistemologico. La scienza permette il progresso

scientifico e tecnologico, la religione attenua le ansie spirituali del post-mortem.

Sono necessarie sia la forza della scienza sia la fede della religione, perché

ambedue sono necessarie allo sviluppo e al progresso del benessere degli uomini.

Bibliografia-sitografia

1) Salinari C., Ricci C. Storia della letteratura italiana. Laterza 1994 pg. 1782) Assandri P., Bertolino P, Mutti E.: Leggere i classici. Zanichelli 1997, pg.116.www.biagiocarruba.itwww.sanfrancescoassisi_org/SANFRA_CANTICO.htmhttp://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_d’Assisihttp://www.san-francesco.ithttp://www.liberliber.it/biblioteca/f/francesco_d_assisi/index.htmhttp://www.enrosadira.it/santi/f/francesco.htm