San Donato, 300 “contatti” per il primo consiglio sul web
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34 S A B A T O 9 G I U G N O 2 0 1 2
San Donato e San Giuliano il Cittadino
SAN DONATO Il primo passo di San Donato Milanese nella diretta streaming vale 300 contatti oltre i dieciminuti di durata nella seduta consiliare di insediamento del sindacoAndrea Checchi. Questi i dati delladiretta d’esordio secondo le rilevazioni di Twenty’zRadio, la radio internet cittadina cheha messo a disposizione persone e attrezzature per consentire di far coincidere la nuova stagione politica conl’era dei lavori dell’assemblea visibilianche da casa: chesia quest’ultima aSan Donato o in California. L’impegnoa superare il gapche divide la cittàdell’Eni ad esempioda San Giuliano,dove il consiglioonline ha debuttatonel 2011, era cresciuto di importanzanel corso dell’ultima campagna elettorale: praticamente tutti gli aspiranti sindaci l’avevano messo nerosu bianco. Mercoledi 6 giugno primaprova e primi risultati: i contatti significativi, quelli di almeno dieci minuti di durata, si sono attestati a circa 300. La media calcolata per ognisingolo punto della diretta del giuramento di Checchi, con nomina dellagiunta e del presidente del consiglio,è di 35 persone collegate in ogni momento. «Il principale ostacolo che finora ha impedito lo streaming è di tipo tecnico spiega Matteo Castelnuovo, direttore di Radio Twenty’z inpratica ci vuole un cavo a linea fissa
con un segnale assolutamente stabile. Mercoledi scorso abbiamo portatole attrezzature di Twenty’z Radio egrazie all’impegno di Giulia Villanie Dario Boemia, che voglio ringraziare, penso sia andata bene». I prossimi consigli comunali proseguiran
no con la versione online, accessibilesia dal sito istituzionale del comuneche dai canali tematici della web radio, che aggrega circa trenta ragazzidai 18 ai 35 anni. «Il raggiungimentodi questo obiettivo commenta il sindaco Checchi è un chiaro esempiodel nostro modo di lavorare attraverso il coinvolgimento. Lo staff del comune e i ragazzi della radio, approntando in tempi serrati e con mezzitecnici limitati un servizio di buonaqualità, hanno dato vita a un’azionecorale in grado di dare compiutezzaalla nostra scelta di iniziare fin dasubito un dialogo trasparente e partecipato con la comunità».
E.D.
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SanGiuliano,ungemellaggioculinarioper promuovere l’incontro fra culture
Le protagoniste della cena conclusiva del corso con gli amministratori comunali
SAN GIULIANO Esiste miglior modo per facilitare l’incontro traculture di condividere cibi e sapori tradizionali, attraverso ilrituale che contraddistingue lapreparazione di un buon pasto?«Si dice che a tavola ci si incontra», sostiene Chiara Arus, dell’associazione sangiulianeseAmici dei bambini (AiBi): pertanto, perché non usare la cucina come punto di convergenza econoscenza reciproca tra... culture? Si è svolto ieri pressol’oratorio San Carlo Borromeo ilpranzo conclusivo del corso dicucina arabaitaliana organizzato da AiBi, un percorso iniziato a marzo che ha coinvolto venti donne, dieci italiane e dieciarabe, in un progetto volto allaconoscenza e condivisione interculturale. L’iniziativa è statafrutto della collaborazione traAiBi, l’associazionearaba Sabil e la scuolaprimaria Montessori,grazie al finanziamento ottenuto dalla fondazione Cariplo e la partnership tra il sodalizioper la tutela dell’infanzia e l’amministrazione comunale. Per l’occasione, circa una sessantina di commensalisi sono radunati sottoil tendone dell’oratorio, nella cui cucina sisono tenute tutte le lezioni del corso, per unpasto luculliano che havisto la partecipazionedel sindaco AlessandroLorenzano, del presidente del consiglio comunale Gina Greco,degli assessori Oro, Dima e Piraina.Innumerevoli le colorate e saporite pietanze servite dalle cuoche multiculturali: «Il corso èconsistito in 12 lezioni ha illustrato Muntaha Wahsheh, consigliera comunale di origine giordana impegnata in prima persona nel progetto , nelle quali sipreparavano alternativamentecibo arabo e italiano». Duranteil pasto, ha preso la parola il sindaco Lorenzano: «Negli asili
sangiulianesi ha sottolineato ,il 32 per cento dei bambini è diorigine non italiana. L’integrazione è un flusso che non si puòfermare, ma si può governare.La consigliera Muntaha (primadonna araba eletta nel consigliocomunale sangiulianese, ndr) èla testa di ponte di un modo piùaperto di intendere le istituzioni». Ha poi annunciato che«stiamo lavorando ad un proget
to ambizioso, quello di riservarenel cimitero comunale una sezione dedicata alle usanze nonitaliane». In conclusione del lauto pasto, sono stati consegnatidegli omaggi alle partecipantidel corso, pioniere di un esperimento che ha debuttato quest’anno e del quale si vuole certamente augurare la ripetizione.
Riccardo Schiavo
SAN DONATO n A FINE GIUGNO IN AZIONE LE PRIME RUSPE, MA ALCUNI OPERATORI SONO PREOCCUPATI: «NON SAPPIAMO DOVE ANDARE»
Monticello, artigiani “sfrattati” dalle caseIl maxi complesso residenziale costringerà le aziende al trasloco
La ricostruzione del complesso a cascina Monticello: operazione immobiliare da 51mila metri cubi
SAN DONATO Cascina Monticello a San Donato: giugnomese della verità, entro il 30 si aspettano le primeopere nell’ex complesso agricolo e produttivo sullastrada per San Giuliano. Secondo il Piano di recupero è infatti entro fine giugno che fra ex silos e capannoni artigianali dovrebbe arrivare il “via” per l’operazione immobiliare da 51mila metri cubi di insediamento residenziale, aree verdi e parcheggi. All’iniziodell’anno su cascina Monticello sono arrivati in successione l’approvazione comunale (sotto la giuntaDompè), quella del direttivo del Parco Agricolo Sud ela definizione degli ambiti di trasformazione inseritinel Pgt. C’è però un problema non del tutto marginale che si proietta sull’insediamento di piccole medieimprese e realtà artigianali che da anni hanno trovato casa nel cortile fuori dalla cascina: «Non sappiamoletteralmente dove andare, alcuni di noi saranno costretti a sforzi enormi per mantenere l’attività in piedi». La ricostruzione di Monticello secondo un abitocompletamente diverso, fatto di palazzine e villettecon diversi vincoli urbanistici e la salvaguardia delleparti nobili della cascina, secondo quanto dettatodalla convenzione dovrebbe svilupparsi in fasi distinte: 30 per cento dei 51mila metri cubi nel primotriennio; 40 per cento nei secondi tre anni e completamento (ultimo 30 per cento ) nei nove anni che vannofino al 2021. Alla questione del recupero “primario”della corte cascinale si aggancia poi la cessione deiterreni circostanti come piattaforma per l’edilizia aprezzo calmierato: una norma questa come ben notocollegata all’avvio e completamento della Sesta TorreEni, il palazzo del De Gasperi Est. Cascina Monticello esiste probabilmente dall’epoca medievale lungouna strada interna, anch’essa antichissima, che correva parallela alla via Emilia lungo la linea Triulzo Bolgiano Monticello Carpianello. L’antichità delluogo è testimoniata da alcuni archi murati e dall’esistenza di un oggetto sacro romano, un’ara pagana, nel giardino curtense. In ogni caso, qui non si faagricoltura e allevamento già da decenni, mentre lesedi delle attività artigianali in cortile sono in genererappresentate da box e botteghe di prefabbricato. Glielaborati del Piano di recupero (collocato nella zonarelativamente più lontana da Milano di San Donato)mostrano case e villette per circa 600 abitanti nuovi,sempre con il sistema “step by step”. Sarà necessariorealizzare anche duecento parcheggi e una nuovastrada assai migliore dell’attuale, del tutto insufficiente, per immettersi sulla strada locale San Donato Carpianello. Non viene escluso il collegamento ciclopedonale fra il nuovo “quartiere Monticello”, ilPoliclinico di piazza Malan e l’asse ciclopedonale incostruzione fra San Giuliano e la città confinante.
Emanuele Dolcini
San Donato, 300 “contatti”per il primo consiglio sul web
I consigli comunali andranno ora in diretta su internet«Infastidiva le assistenti sociali»: condannaton Un quarantenne nativo diCasalpusterlengo ma residente datempo nel Sudmilano, C.M., è statocondannato per molestie ripetute(stalking) dal tribunale di Lodi, a unapena di otto mesi di reclusione, senzasospensione condizionale perché inpassato era già stato giudicato peraltri piccoli reati. L'avvocato difensoreDiego Malaffo di Lodi promettericorso in appello contro la sentenzadi primo grado pronunciata a Lodi:«L'accusa andava quantomenoderubricata», sottolinea il legale, inattesa delle motivazioni della sentenzache saranno depositate tra 90 giorni. Adenunciare il casalino erano state due
assistenti sociali, con le quali l'uomoaveva dovuto avere a che fare perquestioni familiari. Secondo l'accusa,dal 19 novembre del 2008 al 18 maggiodell’anno successivo le avrebbe piùvolte contattate fino a infastidirle. Imotivi di cuore, è bene dirlo, in questastoria di presunto stalking nonc’entrano niente: «Secondo l'accusa sitrattava di telefonate piuttosto che diincontri eccessivamente “tempestosi” sottolinea l'avvocato , legate allamateria per la quale quest’uomodoveva relazionarsi con i servizisociali. Ma i fatti devono venirevalutati nell'ambito del contesto nelquale avvengono».
SAN GIULIANO