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SALVIAMO KARL-HEINZ ROTH! In circostanze su cui esistono ancora solo versioni ufficiali e che restano comunque tutte da chiarire, a Colonia il 9 maggio 1975, verso le due di notte circa, avveniva una sparatoria in cui restavano uccisi uno studente Werner Sauber, ed un agente di Polizia. Un altro agente restava ferito e venivano arrestati Roland Otto e Kad Heinz Roth, quest'ultimo gravemente ferito. Chi è Karl Heinz Roth? E' stato uno dei più noti dirigenti federali dello SDS, organizza· tore tra l'altro delle lotte di massa contro l'editore Springer ad Amburgo. Ha pubblicato nm mero si libri (Unwissen als Ohnmacht, Invasionsziel DDR, Die "andere" Arbeiterbewegung). L'ultimo in particolare, una spece di contro-storia del moyin1ento operaio tedesco, l,lscito nel 1974, stà suscitando grande interesse e notevoli polemiche. E' imminente l'uscita dell'edizio- ne italiana. Dal punto di vista politico, Roth aveva fondato il gruppo d'intervento operaio "Proletarische Front", lavorava nei comitati di quartiere di Colonia ed aveva posto le basi per la pubblicazione di una rivista di storia militante, "Autonomie" che in questi giorni ha visto la luce. Di professione faceva il chirurgo. In base al mandato di cattura, sia Roth che Otto sono accusati di omi ci dio e tentato omici- dio. Ma subito dopo l'arresto, viene disposto un blocco totale delle informazioni sia sulla mec- canica dei fatti che sulle intenzioni processuali dell'accusa. Perciò, prima di ricostruire i fatti in maniera diversa da quella ufficiale, i compagni di Roth si sono preoccupati di diffondere in occasione della fiera del libro di Francoforte alcune informazioni riguardanti il suo trattamen· to carceraio e il suo stato di salute. L'uno e l'altro sono tali da mettere in serio pericolo la vi - ta di Roth. Per questo occorre un'azione immediata da parte della sinistra rivoluzionaria in primo luogo, ma anche della stampa democratica e delle organizzazioni democratiche, per de- nunciare le condizioni di vita in cui versa Roth e impedire all a giustizia tedesca di compiere un altro crimine legalizzato LE CONDIZIONI DI SALUTE Al momento del suo arresto , Roth presentava ferite da vetri nell'occhio, morsicature di ca- ne e due ferite gravi d'arma da fuoco: una perforazione traversate d,ellobo polmonare sini· stro ed una ferita all'addome con spappolamento di grosse parti del retroperitoneo e di par- ti dell'intestino. Aveva un forte shock periferico. Trasportato all'ospedale di Colinia-Hohweide, fu curato dallo shock e gli fu estratto il proiettile che lo aveva colpito all'addome, ma i medici non si accorsero che questo gli aveva procurato ferite interne assai gravi. Solo dopo alcune ore manifestatasi un'estesa peritonite, venne sottoposto a intervento chirurgo e si scoprì che il pro- iettile zig-zagando per l'intestino aveva provocato lesioni gravi. Tre giorni dopo, la procura chie- deva che Roth venisse trasferito all 'infermeria del carcere. Solo l'opposizione ferma di alcuni medici impedi questa operazione mortale. Co munque dopo una settimana veniva trasferito, in elicottero, all'infermeria della prigione di Diisseldorf. Non gli venne mai controllata la capaci- tà vitale del polmone ferito. Una piena mobilità gli fu consentita so lo dopo se i settimane. Dopo l'operazione Roth ha continuato a soffrire di stipsi, con dolori di tipo colico, disturbi circolatori ortosiatici, perdendo in poco tempo 20 chili di peso. (Roth è alto m.1 ,92). Dopo otto settimane veniva trasportato al carcere di Colonia-Ossendorf. LE CONDIZIONI DI DETENZIONE Benchè il detenuto in attesa di gi udizio sia sotto la giurisdizione del giudice istruttore per quanto riguarda il suo trattamento carcerario, nel caso di Roth, in violazione del codice e del- la costituzione, questa autorità viene esercitata direttamente dalla procura federale. Roth è stato messo in cella d'isolamento nel raggio spe cial e del carcere di Colonia-Ossendorf, che ospita solo tre detenuti; fa l'ora d'aria da solo. La luce nella cella è costantemente accesa ed ,15

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SALVIAMO KARL-HEINZ ROTH!

In circostanze su cui esistono ancora solo versioni ufficiali e che restano comunque tutte da chiarire, a Colonia il 9 maggio 1975, verso le due di notte circa, avveniva una sparatoria in cui restavano uccisi uno studente Werner Sauber, ed un agente di Polizia. Un altro agente restava ferito e venivano arrestati Roland Otto e Kad Heinz Roth, quest'ultimo gravemente ferito.

Chi è Karl Heinz Roth? E' stato uno dei più noti dirigenti federali dello SDS, organizza· tore tra l'altro delle lotte di massa contro l'editore Springer ad Amburgo. Ha pubblicato nm mero si libri (Unwissen als Ohnmacht, Invasionsziel DDR, Die "andere" Arbeiterbewegung). L'ultimo in particolare, una spece di contro-storia del moyin1ento operaio tedesco, l,lscito nel 1974, stà suscitando grande interesse e notevoli polemiche. E' imminente l'uscita dell'edizio­ne italiana. Dal punto di vista politico, Roth aveva fondato il gruppo d'intervento operaio "Proletarische Front", lavorava nei comitati di quartiere di Colonia ed aveva posto le basi per la pubblicazione di una rivista di storia militante, "Autonomie" che in questi giorni ha visto la luce. Di professione faceva il chirurgo. In base al mandato di cattura, sia Roth che Otto sono accusati di omicidio e tentato omici­dio. Ma subito dopo l'arresto , viene disposto un blocco totale delle informazioni sia sulla mec­canica dei fatti che sulle intenzioni processuali dell'accusa. Perciò, prima di ricostruire i fatti in maniera diversa da quella ufficiale , i compagni di Roth si sono preoccupati di diffondere in occasione della fiera del libro di Francoforte alcune informazioni riguardanti il suo trattamen· to carceraio e il suo stato di salute. L'uno e l'altro sono tali da mettere in serio pericolo la vi -ta di Roth. Per questo occorre un'azione immediata da parte della sinistra rivoluzionaria in primo luogo, ma anche della stampa democratica e delle organizzazioni democratiche , per de­nunciare le condizioni di vita in cui versa Roth e impedire alla giustizia tedesca di compiere un altro crimine legalizzato

LE CONDIZIONI DI SALUTE

Al momento del suo arresto , Roth presentava ferite da vetri nell'occhio, morsicature di ca­ne e due ferite gravi d'arma da fuoco: una perforazione traversate d,ellobo polmonare sini· stro ed una ferita all'addome con spappolamento di grosse parti del retroperitoneo e di par-ti dell'intestino. Aveva un forte shock periferico. Trasportato all'ospedale di Colinia-Hohweide, fu curato dallo shock e gli fu estratto il proiettile che lo aveva colpito all'addome, ma i medici non si accorsero che questo gli aveva procurato ferite interne assai gravi. Solo dopo alcune ore manifestatasi un'estesa peritonite, venne sottoposto a intervento chirurgo e si scoprì che il pro­iettile zig-zagando per l'intestino aveva provocato lesioni gravi. Tre giorni dopo, la procura chie­deva che Roth venisse trasferito all'infermeria del carcere. Solo l'opposizione ferma di alcuni medici impedi questa operazione mortale. Comunque dopo una settimana veniva trasferito, in elicottero, all'infermeria della prigione di Diisseldorf. Non gli venne mai controllata la capaci-tà vitale del polmone ferito. Una piena mobilità gli fu consentita solo dopo sei settimane. Dopo l'operazione Roth ha continuato a soffrire di stipsi, con dolori di tipo colico, disturbi circolatori ortosiatici, perdendo in poco tempo 20 chili di peso. (Roth è alto m.1 ,92). Dopo otto settimane veniva trasportato al carcere di Colonia-Ossendorf.

LE CONDIZIONI DI DETENZIONE

Benchè il detenuto in attesa di giudizio sia sotto la giurisdizione del giudice istruttore per quanto riguarda il suo trattamento carcerario, nel caso di Roth, in violazione del codice e del­la costituzione, questa autorità viene esercitata direttamente dalla procura federale. Roth è stato messo in cella d'isolamento nel raggio speciale del carcere di Colonia-Ossendorf, che ospita solo tre detenuti; fa l'ora d'aria da solo. La luce nella cella è costantemente accesa ed

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ogni mezz'ora i secondini vengono a controllarlo. Sono stati negati i permessi di visita alla sua fidanzata o si è cercato di barattarli con un atteggiamento più "collaborativo" da parte di Roth. I libri che gli sono stati spediti sono stati rinvenuti negli scaffali del tribunale, portati dagli avvocati direttamente al carcere e quì non più consegnati. Le lettere in partenza e in ar­rivo, censurate, hanno circa quattro settimane di ritardo. Per quattro mesi non ha potuto leg­gere un giornale nè ascoltare la radio. Le lettere in cui egli descrive le sue condizioni gli sono

state rimandate indietro. . E' chiaro che in queste condizioni e col fatto di avergli impedito la piena mobilità per sei settimane, dopo un'operazione intestinale dovevano manifestarsi delle complicazioni.

LA SECONDA OPERAZIONE

La sera del 6 agosto 1975 Roth veniva assalito da dolori colici mesogastrici e da vomito con­tinuo. Trasportato durante la notte all'ospedale di Colonia-Howeide, veniva visitato dal prima­rio che l'aveva operato e che meglio di ogni altro doveva conoscere le condizioni del suo inte­stino. Il primario accusa Roth di simulazione e lo rispedisce in carcere . Roth stesso, come me­dico, particolarmente capace di autodiagnosi, aveva diagnosticato perforazione di ulcera o bloc­co intestinale. La sera del 7 agosto, contro la sua volontà e resistenza, viene trasportato al re­parto di medicina interna dell'infermeria del carcere di Bochum, dove finalmente viene fatta la giusta diagnosi: paralisi intestinale causata da aderenze peritoenali a cordone e a piastroni, in seguito all'immobilità eccessiva dopo la prima operazione. Trasportato all'ospedale Berg­mimnsheil di Bochum subisce il secondo intervento: resezione di parte dell'intestino e ana­stonosi termino-intestinale. Già durante la fase di risveglio dalla narcosi Karl Heinz Roth fu pressato e tormentato da agen­ti di polizia e di custodia con interrogazioni e minacce. Poliziotti col mitra a tracolla, tolta la sicura, scorazzavano per la stanza e lo stesso faranno nei giorni successivi scegliendo i mo­menti in cui Roth doveva fare uso del seggiolone, veniva lavato o gli venivano praticati dei clisteri. Tutto questo con la tolleranza colpevole del personale sanitario e del primario Fal­lesen. Dopo otto giorni veniva trasferito al reparto di medicina interna, dove cominciavano a manifestarsi i primi sintomi di denutrizione (caduta dei capelli a ciocche, scarsa ripresa del peso, occlusioni continue). Dopo quattro settimane egli tornava in cella d'isolamento.

I PERICOLI IMMEDIATI CHE CORRE

Ma il vero pericolo che corre Roth è determinato dalle condizioni d 'isolamento e dalla de­privazione sensoriale quasi completa con divieto di svolgere qualsiasi attività. Se finora è riu­scito a farcela, è dovuto da una parte alla sua incredibile resistenza e potenza fisica, alla sua capacità di farsi l'autodiagnosi. Poichè le paralisi intestinali originate da aderenze hanno una forte tendenza alla recidività, se Roth dovesse essere operato d'urgenza ancora una volta e non venissero completamente cambiate le sue condizioni di detenzione, ciò potrebbe essergli fatale.

Dobbiamo imporre perciò subito che egli venga tolto dall'isolamento! Che venga messo nelle condizioni fisiche e psichiche adatte alla guarigione.

Per scrivere a Karl Heinz Roth, indirizzare a/:

Arntsgerich Koln, 205 Gs 1251/75 zur Weiterleitung an larI Heinz Roth, N A Koln, 5 Koln I, Appelhofplatz l.

Sottoscrizione per il comitato di difesa e solidarietà: Hamburger Sparkasse Kontonummer 1238/495590 (sigla ''Spendekonto Roth")

Cooperativa Arti Grafiche s.r.l. Segrate (MI) 1975