Salvatore Patti: la gestione idraulica del territorio
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Assessorato Ambiente e Protezione Civile
Direzione Operativa
MAI PIU’! Verso un idraulica
responsabile
Novembre 2016
LA GESTIONE IDRAULICA DEL
TERRITORIODott. Ing. Salvatore Patti
1I BACINI E LA RETE IDROGRAFICA
Dott. Ing. Salvatore PattiNovembre 2016
Direzione Operativa
Bacini idrografici• ADIGE• BRENTA-BACCHIGLIONE• PIAVE• LIVENZA• TAGLIAMENTO• TRIBUTARIO LAGUNA VENEZIA• TRA PIAVE E LIVENZA• LEMENE
CLASSI DI PERICOLO
2I MAGGIORI FIUMI
Dott. Ing. Salvatore PattiNovembre 2016
Direzione Operativa
Superficie bacino: 2.916 Kmq Portata evento di piena 1966: 4000 - 4500 mc/s a Latisana.
IL TAGLIAMENT
O
Superficie bacino: 2.221,53 Kmq Portata evento di piena 1966: 1.550 mc/s teorici a Motta di Livenza3.700 mc/s alla confluenza Cellina-Meduna.
IL LIVENZA
IL PIAVESuperficie bacino: 4100 Kmq Portata evento di piena 1966: 5.000 mc/s a Segusino.
L’ADIGESuperficie bacino: 12000 Kmq Portata evento di piena 1966: 2.300 mc/s a Trento.
IL BRENTASuperficie bacino: 6000 Kmq Portata evento di piena 1966: 2800 mc/s a Bassano .
3LE ALLUVIONI
Dott. Ing. Salvatore PattiNovembre 2016
Direzione Operativa
Carta allagamenti alluvione del 1966
Le possibili cause di rottura arginale
Le principali rotture degli argini possono avvenire per:• sormonto• corrosione• sfiancamento • fontanazzi
Dott. Ing. Salvatore PattiNovembre 2016
Tracimazioni marzo 2011
Genio Civile di VeneziaFIUME LONCON
ANNONE VENETO, S. STINO DI LIVENZA, PRAMAGGIORE
INIZIO LAVORI4 APR 2011
Tracimazioni marzo 2011
Genio Civile di VeneziaFIUME LONCON
ANNONE VENETO, S. STINO DI LIVENZA, PRAMAGGIORE
INIZIO LAVORI4 APR 2011
Tracimazioni marzo 2011
Genio Civile di VeneziaFIUME LONCON
ANNONE VENETO, S. STINO DI LIVENZA, PRAMAGGIORE
INIZIO LAVORI4 APR 2011
Tracimazioni marzo 2011
Genio Civile di VeneziaFIUME LONCON
ANNONE VENETO, S. STINO DI LIVENZA, PRAMAGGIORE
INIZIO LAVORI4 APR 2011
Infiltrazioni con riaffioramento a campagna “FONTANAZZI” novembre 2010
Genio Civile di VeneziaFIUME LIVENZA
SAN STINO DI LIVENZA
INIZIO LAVORI8 NOV 2010
Genio Civile di Venezia
Genio Civile di Venezia
4LA GESTIONE IDRAULICA
4.1 ATTIVITA' ORDINARIE DI PREVENZIONE
pianificazione monitoraggio programmazione e manutenzione
4.2 ATTIVITA’ STRAORDINARIE E DI EMERGENZA
servizio di piena calamità e protezione civile
Direzione Operativa
Dott. Ing. Salvatore PattiNovembre 2016
4.1LE ATTIVITA' ORDINARIE
DI PREVENZIONE
LA PIANIFICAZIONE
Direzione Operativa
Dott. Ing. Salvatore PattiNovembre 2016
LA PIANIFICAZIONE MEDIANTE PROVVEDIMENTI
NORMATIVI
LA PIANIFICAZIONE MEDIANTE PROVVEDIMENTI NORMATIVI
La Legge n.183 del 1989 "Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo", ha istituito le Autorità di bacino per i bacini idrografici di rilievo nazionale che predispongono iPIANI DI BACINO e iPIANI STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI)
Dott. Ing. Salvatore PattiNovembre 2016
LA PIANIFICAZIONE
MEDIANTE PROVVEDIMENTI
NORMATIVI
Novembre 2016
LA PIANIFICAZIONE ELA TUTELA DELLE OO.II.
Regio decreto 25 luglio 1904,n.523Testo unico sulle opere idraulicheL’art. 96 (art. 168, legge 20 marzo 1985, n. 2248, allegato F) elenca i lavori ed atti vietati in modo assoluto sulle acque pubbliche, loro alvei, sponde e difese
Novembre 2016
La normativa tutela le opere idrauliche al fine di assicurarne sempre la funzionalità.Si devono impedire atti o manufatti che siano in contrasto con la funzione che hanno le opere idrauliche per la difesa del territorio.Quindi esistono precisi divieti nelle fasce prossime alle arginature.
Purtroppo in idraulica l’incompatibilità delle opere vietate presso le arginature non risulta sempre di immediata comprensione come invece in un caso come questo. Anzi spesso gli argini sono considerati come utili elementi dove realizzare: strade, piste ciclabili, parchi giochi, boschetti, percorsi sportivi o tendoni circensi.
Anche un semplice guard-rail può causare dissesti delle arginature
Oppure la presenza di vegetazione spesso molto apprezzata sotto il profilo
paesaggistico e ambientale
Ma che altrettanto spesso è causa di ostruzione al
deflusso idraulico e quindi causa di
tracimazioni
4.1LE ATTIVITA' ORDINARIE
DI PREVENZIONE
IL MONITORAGGIO
Direzione Operativa
Dott. Ing. Salvatore PattiNovembre 2016
IL MONITORAGGIO E LA NORMATIVA
R.D. 9 dicembre 1937, n. 2669 (1).Regolamento sulla tutela di opere idrauliche di 1ª e 2ª
categoria e delle opere di bonificaCapo I - Vigilanza e guardia dei corsi d'acqua, delle linee di
navigazione e delle opere di bonificaServizio di vigilanza
L'ufficiale idraulico deve percorrere l'intero tronco affidatogli almeno una volta alla settimana e, straordinariamente, secondo ledisposizioni e gli ordini dei suoi superiori.
R.D. 9 dicembre 1937, n. 2669 (1)
In ogni visita ordinaria o straordinaria l'ufficiale idraulico deve adempiere le seguenti prescrizioni:a) esaminare attentamente lo stato e le condizioni dei corsi d'acqua e canali, delle opere arginali, delle vie alzaie e zone di rispetto, delle conche di navigazione, dei sostegni, delle chiaviche e degli altri manufatti;b) rilevare qualunque fatto, disordine, inconveniente e guasto, accertandone la natura e la entità;c) registrare, nel libretto di cui deve essere fornito ogni guardiano, il luogo, il giorno e l'ora in cui lo ha incontrato, il lavoro al quale attendeva, riscontrare il lavoro eseguito dopo la visita precedente, e annotare quanto reputa di dovergli ordinare (modello n. 1);d) accertare mediante verbale le contravvenzioni;e) eseguire i rilievi per i lavori che ritiene necessario di segnalare all'ufficio;f) adottare i provvedimenti che crede indispensabili per ragioni di assoluta urgenza, dandone immediato avviso all'ufficio.Spetta inoltre all'ufficiale idraulico di raccogliere giornalmente le osservazioni pluviometriche dagli strumenti posti nel proprio tronco o settore e quelle idrometriche dei corsi d'acqua.In tempo di piena egli rileva le letture degli idrometri in conformità delle speciali istruzioni e prescrizioni che gli vengono impartite dall'ingegnere capo.
IL MONITORAGGIO E IL PRESIDIO DEL TERRITORIO
R.D. 9 dicembre 1937, n. 2669 (1)
Magazzini idraulici o di bonifica e depositi
Gli oggetti necessari per il servizio idraulico o di bonifica sono custoditi in appositi magazzini, distinti in due classi.A giudizio degli ingegneri capi possono in speciali località essere istituiti depositi di materiali, da affidarsi al guardiano del tronco interessato.La gestione di essi è tenuta dall'ufficiale idraulico competente.L'edificio destinato a magazzino deve, in quanto sia possibile, servire anche di alloggio per l'ufficiale idraulico ed avere una stanza riservata a dimora, in ogni occasione di servizio, dei funzionari dell'ufficio del Genio civile, oltre ai locali per il servizio durante le piene.I magazzini sono affidati, mediante verbale di consegna e inventario, agli ufficiali idraulici, i quali, personalmente, rispondono della buona conservazione degli oggetti.
Direzione Operativa
IL MONITORAGGIO E IL PRESIDIO DEL TERRITORIO
IL MONITORAGGIO RILIEVI E INDAGINI GEOFISICHE
IL MONITORAGGIO LE INDAGINI E I RILIEVI
IL MONITORAGGIO LE INDAGINI E I RILIEVI
Direzione Operativa
4.1LE ATTIVITA' ORDINARIE
DI PREVENZIONE
LA PROGRAMMAZIONE E LA MANUTENZIONE
Direzione Operativa
Dott. Ing. Salvatore PattiNovembre 2016
LA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI
Già nel 1994 la legge MERLONI ha introdotto l'obbligo di programmare gli interventi ora modificato dal DLvo 50/2016
Art. 128. Programmazione dei lavori pubblici (art. 14, legge n. 109/1994)1. L'attività di realizzazione dei lavori di cui al presente codice di singolo importo superiore a 100.000 euro si svolge sulla base di un programma triennale e di suoi aggiornamenti annuali che le amministrazioni aggiudicatrici predispongono e approvano, nel rispetto dei documenti programmatori, già previsti dalla normativa vigente, e della normativa urbanistica, unitamente all'elenco dei lavori da realizzare nell'anno stesso. 2. Il programma triennale costituisce momento attuativo di studi di fattibilità e di identificazione e quantificazione dei propri bisogni che le amministrazioni aggiudicatrici predispongono nell'esercizio delle loro autonome competenze e, quando esplicitamente previsto, di concerto con altri soggetti, in conformità agli obiettivi assunti come prioritari. Gli studi individuano i lavori strumentali al soddisfacimento dei predetti bisogni, indicano le caratteristiche funzionali, tecniche, gestionali ed economico-finanziarie degli stessi e contengono l'analisi dello stato di fatto di ogni intervento nelle sue eventuali componenti storico-artistiche, architettoniche, paesaggistiche, e nelle sue componenti di sostenibilità ambientale, socio-economiche, amministrative e tecniche. In particolare le amministrazioni aggiudicatrici individuano con priorità i bisogni che possono essere soddisfatti tramite la realizzazione di lavori finanziabili con capitali privati, in quanto suscettibili di gestione economica. Lo schema di programma triennale e i suoi aggiornamenti annuali sono resi pubblici, prima della loro approvazione, mediante affissione nella sede delle amministrazioni aggiudicatrici per almeno sessanta giorni consecutivi ed eventualmente mediante pubblicazione sul profilo di committente della stazione appaltante. 3. Il programma triennale deve prevedere un ordine di priorità. Nell'ambito di tale ordine sono da ritenere comunque prioritari i lavori di manutenzione, di recupero del patrimonio esistente, di completamento dei lavori già iniziati, i progetti esecutivi approvati, nonché gli interventi per i quali ricorra la possibilità di finanziamento con capitale privato maggioritario.
LA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI
La Regione Veneto redige annualmente il proprio programma triennale
PROGRAMMA TRIENNALE 2012 - 2014 ED ELENCO ANNUALE DEI LAVORI PUBBLICIDI COMPETENZA REGIONALE DA REALIZZARSI NEL 2012ART. 128 DEL DLGS N. 163/06 E SUCC. MOD. E INTEGR. , ART. 4 COMMA 1, ART. 2 COMMA 2 LETT. A NUM. 1 DELLA L.R. 27/03 E SUCC. MOD. E INTEGR.
ALLEGATO A - INDICE, RELAZIONE GENERALEALLEGATO B - QUADRO DELLE RISORSE DISPONIBILIALLEGATO C - PROGRAMMA TRIENNALE E ARTICOLAZIONE DELLA COPERTURA FINANZIARIAALLEGATO D - ELENCO IMMOBILI DA TRASFERIREALLEGATO E - ELENCO ANNUALE 2012
LA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI
Un esempio di programmazione annuale dei lavori di Genio Civile
Genio Civile di Venezia
LA MANUTENZION
E DELLE OPERE
IDRAULICHE
Argine dx a valle Ponte Pattinodromo
Genio Civile di VeneziaFIUME SERRAGLIO
DOLO - MIRA
INIZIO LAVORI10 NOV 2010
Argine dx a valle Ponte Pattinodromo
Genio Civile di VeneziaFIUME SERRAGLIO
DOLO - MIRA
INIZIO LAVORI10 NOV 2010
Argine dx a valle Ponte Pattinodromo
Genio Civile di VeneziaFIUME SERRAGLIO
DOLO - MIRA
INIZIO LAVORI10 NOV 2010
Formazione diaframma Jet-Grouting
Genio Civile di VeneziaFIUME SERRAGLIO
FIESSO D’ARTICO
INIZIO LAVORI10 NOV 2010
Genio Civile di VeneziaFIUME SERRAGLIO
FIESSO D’ARTICO
INIZIO LAVORI10 NOV 2010
Formazione diaframma Jet-Grouting
Genio Civile di VeneziaFIUME SERRAGLIO
FIESSO D’ARTICO
INIZIO LAVORI10 NOV 2010
Formazione diaframma Jet-Grouting
LA MANUTENZIONE DELLE OPERE IDRAULICHE E ELETTROMECCANICHEGenio Civile di Venezia
Genio Civile di Venezia
LA MANUTENZIONE DELLE OPERE IDRAULICHE E ELETTROMECCANICHE
LA MANUTENZIONE DELLE OPERE IDRAULICHE E
ELETTROMECCANICHE
Genio Civile di Venezia
LA MANUTENZIONE DELLE OPERE IDRAULICHE E ELETTROMECCANICHEGenio Civile di Venezia
LA MANUTENZIONE DELLE OPERE IDRAULICHE E ELETTROMECCANICHEGenio Civile di Venezia
LE MAREGGIATE
Direzione Operativa
LE MAREGGIATE
LE MAREGGIATE
LE OPERE DI DIFESA DELLA COSTA
Direzione Operativa
LE OPERE DI DIFESA DELLA COSTA
Direzione Operativa
LA REGIONE VENETOE L’UNIVERSITA’ DI
PADOVAPER L’ADOZIONE DELLE LINEE GUIDA REGIONALI
LE SISTEMAZIONI MONTANE
I MIGLIORAMENTI BOSCHIVI
LE SISTEMAZIONI IDROGEOLOGICHE
UO FORESTALE VICENZALAVORI IDRAULICI DI
SISTEMAZIONE E RINATURALIZZAZIONE
UO FORESTALE VICENZA
LAVORI IDRAULICI DI SISTEMAZIONE E
RINATURALIZZAZIONE
UO FORESTALE VICENZA
LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI ABITATI MONTANI 1
IL DISSESTO
UO FORESTALE VICENZA
LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI ABITATI MONTANI 2
I LAVORI
UO FORESTALE VICENZA
LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI ABITATI MONTANI 3
I LAVORI
UO FORESTALE VICENZA
LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI ABITATI MONTANI 4
UO FORESTALE BELLUNOLA SISTEMAZIONE DEI TORRENTI
E DEI VERSANTI
UO FORESTALE BELLUNOLA SISTEMAZIONE DEI TORRENTI
E DEI VERSANTI
UO FORESTALE BELLUNO
LA SISTEMAZIONE DEI TORRENTIE DEI VERSANTI
INTERVENTI STRUTTURALI - ANTEUO FORESTALE BELLUNO
INTERVENTI STRUTTURALI - POSTUO FORESTALE BELLUNO
INTERVENTI INGEGNERIA NATURALISTICAUO FORESTALE BELLUNO
LE OPERE STRATEGICHE
LE CASSE DI LAMINAZIONE
LE OPERE STRATEGICHE
LE CASSE DI LAMINAZIONE
TORRENTE TIMONCHIO A
CALDOGNO (VI)
LE OPERE STRATEGICHE
LE CASSE DI LAMINAZIONE
TORRENTE TIMONCHIO A
CALDOGNO (VI)
L’IMPEGNO ECONOMICO DELLA REGIONE VENETO
L'IMPEGNO FINANZIARIO DELLA REGIONE VENETOsuddivisione per tipologia di intervento
2010 - 2016
tipologia di opere numero interventi finanziati importo complessivo
Bacini di laminazione della piene 11 € 267.600.000,00
Interventi di ripristino e consolidamento arginale, difesa delle sponde
402 € 410.800.000,00
Interventi di difesa delle coste 17 € 19.900.000,00
Interventi di sistemazione in ambito montano / Frane
82 € 56.700.000,00
Interventi di sistemazione idraulico-forestale
circa 600 € 114.800.000,00
TOTALE 512 € 869.800.000,00
L’IMPEGNO ECONOMICO DELLA REGIONE VENETO
L'IMPEGNO FINANZIARIO DELLA REGIONE VENETOsuddivisione per territorio provinciale
2010 - 2016
Provincia numero interventi finanziati (*) importo complessivo
Belluno 76 € 92.300.000,00
Treviso 77 € 128.500.000,00
Venezia 73 € 128.600.000,00
Padova 97 € 121.100.000,00
Vicenza 71 € 263.000.000,00
Verona 70 € 104.500.000,00
Rovigo 48 € 31.800.000,00 TOTALE 512 € 869.800.000,00
(*) Geni Civili + Consorzi di Bonifica
S.F.R. 2009 2010 2011 2012 2013 2014 TOTALE
Belluno 6.122.817,23 6.540.197,6 6.354.836,47 5.888.794,9 5.120.623,48 6.102.563,12 36.129.832,8
Treviso- Venezia 3.660.342,05 4.161.621,72 3.883.746,31 4.094.059,16 4.092.377,64 4.261.279,58 24.153.426,46
Vicenza 4.190.988,77 4.030.619,98 4.648.959,34 4.845.359,06 4.004.316,56 4.345.293,15 26.065.536,86
Verona 2.639.141,15 2.777.529,86 2.752.322,31 2.746.630,92 2.578.208,88 2.775.962,13 16.269.795,25
Padova- Rovigo 2.470.943,99 2.388.289,92 2.315.479,07 2.450.192,65 2.462.647,32 2.673.095,15 14.760.648,1
L’IMPEGNO ECONOMICO DELLA REGIONE VENETO NEL SETTORE
IDRAULICO FORESTALE
4.2LE ATTIVITA’ STRAORDINARIE E
DI EMERGENZAIL SERVIZIO DI PIENA
Direzione Operativa
Il SERVIZIO DI PIENA è l’attuazione di un piano di difesa fluviale da applicarsi in tempo di piena.Il piano individua:• Le altezze sugli zeri idrometrici sulle quali si attiva il Servizio di Vigilanza.• Il numero degli appostamenti di guardia in cui è diviso il fiume, dove si riuniscono le guardie comandate da un capo-posto.• Il numero delle guardie su ogni singolo appostamento.• Il numero degli osservatori idrometrici, dei magazzinieri, telefonisti ecc.• Il numero di operai da assumersi in previsione di necessità.
IL SERVIZIO DI PIENADirezione Operativa
IL SERVIZIO DI PIENA 1° STADIO
Al superamento del segno di guardia si attiva il servizio di piena.L’uomo che percorre la sommità arginale dovrà fare attenzione:• alle corrosioni di sponda provocate dall’impeto della corrente;• alle crepe o spaccature che possono verificarsi sulla sommità arginale;• ai segni che manifestano una corrosione come vortici nella corrente e il prodursi di bolle d’aria.L’uomo che percorre il piede dell’argine dovrà fare attenzione:• allo stato del corpo arginale e alla zona di terreno attigua all’argine;• al manifestarsi di infiltrazioni o sifoni.Il personale si alterna nella vigilanza in turni.Il personale non in servizio rimane sul luogo e potrà essere utilizzato per altri scopi solo in casi eccezionali.
IL SERVIZIO DI PIENA 2° STADIO
Quando le acque raggiungono il primo presidio si attiva il 2° stadio di piena.Il servizio di guardia di secondo stadio consiste nel dimezzare gli appostamenti già esistenti con altri appostamenti intermedi, composti di altrettanti uomini, oppure aumenta il numero delle guardie negli appostamenti esistenti.Il sevizio si svolge come il precedente con la differenza che i tratti o sono più brevi o sono percorsi con più frequenza.
IL SERVIZIO DI PIENA 3° STADIO
Quando le acque raggiungono il secondo presidio si attiva il 3° stadio di piena dandone comunicazione immediata.Per il servizio di guardia di 3° stadio si procederà come per il 2° stadio, dimezzando ancora gli appostamenti già esistenti o aumentando le guardie.
Durante il 2° e 3° stadio sono previsti inoltre appostamenti ridotti in località pericolose per i vari fenomeni che vi si manifestano con i vari livelli di acqua. (due uomini)
Inoltre nei vari stadi è prevista l’assunzione di magazzinieri, piantoni, corrieri, telefonisti.In piene elevate è previsto di richiedere l’intervento di corpi specializzati.
INDIVIDUAZIONE DEI TELE-IDROMETRI DELLA RETEDI RIFERIMENTO PER L'ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI PIENA
E PER L'INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI CRITICITA' IDRAULICA (rete idrografica principale)
UP GENIO CIVILE DI VENEZIA Vene-E Brenta Brenta StràI
nfluenzato dalla regolazione delle paratoie della traversa 4,50 5,00
6,00
UP GENIO CIVILE DI VENEZIA Vene-F Piave Piave S. Donà di Piave
Lettura dell'idrometro di Segusino pari a 2,00
3,60 4,50 6,00
UP GENIO CIVILE DI VENEZIA Vene-G Livenza Livenza Cessalto influenzato dal'evoluzione delle maree
3,20 4,50 5,50
UP GENIO CIVILE DI VENEZIA Vene-G Tagliamento Tagliamento Latisana 1 lettura dell'idrometro di Venzone pari a 1,50
3,40 5,90 7,90
UP Genio Civile AREA di Allertamento Bacino Fiume Stazione idrometrica
CAE Allerta
CriticitàORDINARIA----------------
I° Presidio / Servizio di Piena
CriticitàMODERATA----------------II° Presidio /
Sorveglianza Diretta
CriticitàELEVATA
----------------III° Presidio /
Rafforzamento Sorveglianza
Diretta
IL SERVIZIO DI PIENA
Genio Civile di Venezia
GENIO CIVILE DI PADOVAALLUVIONE 2010
GENIO CIVILE DI PADOVAALLUVIONE 2010
4.2LE ATTIVITA’ STRAORDINARIE E
DI EMERGENZA
CALAMITA’ E PROTEZIONE CIVILE
Assessorato Ambiente e Protezione CivileDirezione Operativa
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Regione del Veneto