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eccellenze della sanità in sicilia

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l’opinione

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Semplice a quanto SuppoSto nei

giorni ScorSi giuSeppe non Si trova

a padova, dove era atteSo per un

lavoro in una onlus, ma in Sicili da

ieri sera giuseppe Salvatore riina, 90

anni, figlio minore del boss della mafia,

si trova, da uomo libero a corleone

(palermo) sottoposto a regime di

prevenzione. lo ha confermato

all'anSa il suo legale vicentino anch'egli

sorpreso che l'uomo, scontati nel carcere

di opera gli otto anni e 10 mesi di

reclusione per associazione di stampo

mafioso, non abbia preso la via di

padova, dov'era atteso per un lavoro in

una onlus, ma quella della Sicilia.

la svolta improvvisa è arrivata nel

primo pomeriggio di ieri quando, prima

di lasciare il carcere, a riina è stato

'sospeso' il provvedimento di

sorveglianza che gli avrebbe permesso,

come previsto dal magistrato di pavia, di

arrivare in veneto e notificato da ieri il

figlio dei boss del boss è un uomo libero

invece la norma di prevenzione emessa

nel 2002 dal tribunale di palermo. un

provvedimento, quest'ultimo, che, come

indica l'avvocato, 'cancella' quello

relativo alla sorveglianza. riina, che

all'uscita del carcere è stato accolto da

familiari e amici, ha dovuto quindi

imbarcarsi su un volo per la Sicilia. per il

suo soggiorno veneto se ne riparlerà ma,

per il legale, forse tra non molto tempo

poiché lo stesso professionista ha pronto

un ricorso in cassazione contro la

prevenzione poiché sarebbero trascorsi

troppi anni dall'emmissione di

quest'ultima notifica alla sua

applicazione. Salvatore giuseppe

riina, a detta dell'avvocato, avrebbe

preso con filosofia la novità dicendosi

comunque "confuso ma felice" di essere

tornato a tutti gli effetti in libertà lo ha

confermato all'anSa il suo legale

vicentino anch'egli sorpreso che l'uomo,

scontati nel carcere di opera gli otto

anni e 10 mesi di reclusione per

associazione di stampo mafioso, non

abbia preso la via di padova, dov'era

atteso per un lavoro in una onlus, ma

quella della Sicilia.

la svolta improvvisa è arrivata nel

primo pomeriggio di ieri quando, prima

di lasciare il carcere, a riina è stato

'sospeso' il provvedimento di

sorveglianza che gli avrebbe permesso,

come previsto dal magistrato di pavia, di

arrivare in veneto e notificato invece la

norma di prevenzione emessalo ha

Ciascuno ha il pesoche si merita

di Marcello Pierini

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Semplice a quanto SuppoSto nei giorni ScorSi

giuSeppe non Si trova a padova, dove era

atteSo per un lavoro in una onlus, ma in Sicili

da ieri sera giuseppe Salvatore riina, 90 anni,

figlio minore del boss della mafia, si trova, da uomo

libero a corleone (palermo) sottoposto a regime di

prevenzione. lo ha confermato all'anSa il suo

legale vicentino anch'egli sorpreso che l'uomo,

scontati nel carcere di opera gli otto anni e 10 mesi

di reclusione per associazione di stampo mafioso,

non abbia preso la via di padova, dov'era atteso per

un lavoro in una onlus, ma quella della Sicilia.

la svolta improvvisa è arrivata nel primo

pomeriggio di ieri quando, prima di lasciare il

carcere, a riina è stato 'sospeso' il provvedimento di

sorveglianza che gli avrebbe permesso, come

previsto dal magistrato di pavia, di arrivare in

veneto e notificato da ieri il figlio dei boss del boss è

un uomo libero

invece la norma di prevenzione emessa nel 2002 dal

tribunale di palermo. un provvedimento,

quest'ultimo, che, come indica l'avvocato, 'cancella'

quello relativo alla sorveglianza. riina, che

all'uscita del carcere è stato accolto da familiari e

amici, ha dovuto quindi imbarcarsi su un volo per la Sicilia. per il suo soggiorno veneto

se ne riparlerà ma, per il legale, forse tra non molto tempo poiché lo stesso professionista

ha pronto un ricorso in cassazione contro la prevenzione poiché sarebbero trascorsi

troppi anni dall'emmissione di quest'ultima notifica alla sua applicazione. Salvatore

giuseppe riina, a detta dell'avvocato, avrebbe preso con filosofia la novità dicendosi

comunque "confuso ma felice" di essere tornato a tutti gli effetti in libertà lo ha

confermato all'anSa il suo legale vicentino anch'egli sorpreso che l'uomo, scontati nel

carcere di opera gli otto anni e 10 mesi di reclusione per associazione di stampo

mafioso, non abbia preso la via di padova, dov'era atteso per un lavoro in una onlus,

ma quella della Sicilia.

la svolta improvvisa è arrivata nel primo pomeriggio di ieri quando, prima di lasciare il

carcere, a riina è stato 'sospeso' il provvedimento di sorveglianza che gli avrebbe

permesso, come previsto dal magistrato di pavia, di arrivare in veneto e notificato

s a l u t e

insideCellule staminaliper dover dare la vita

di Marcello Pierini

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Salute In

Bimestrale Anno 1 Numero 0

In attesa di registrazione

Direttore Responsabile

Giulia Noera

Stampa

FCS srl

Distribuzione

In Italia in Direct mailing

On line sul sito

www.inchiestasicilia.com

Progetto Grafico

e impaginazione

Giusi Adelfio

Project Manager

Daniela Mainenti

Project Manager commerciale

Rosi Cinà

Salute In

Il Progetto il marchio

e il format “Salute In”

sono di proprietà

di Flaccomio, Romano,

Serravalle & Mainenti Editori

via Marchese Ugo 56

90141 Palermo

Hanno collaborato

Alessia Cannizzaro

Giusi Serravalle

Michela Burgio

Patrizia Camedda

Alessandra Muschella

Rossella Riccobono

Salvo Sbacchis

la Redazione dell’Inchiesta Sicilia

Marcello Pierini

Massimo Oriti

Benedetto D’Arcamo

l’Ausl 9 di Trapani

3 l’opINIoNe

Ciascuno di noi è in grado di percepire

5 saluteINsIde

Insieme riusciamo a sconfiggere la noia

8 saluteINtervIsta

Venire alla vita. Come?

saluteINcerca

14 Terme e benessere

20 Una residenza tra corsia e albergo

dedIcato a

24 Per un pezzo di pane

Ciascuno ha il peso che si meritasaluteINforma

42

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s o m m a r I o

26 Cibercibi e ciberobesi

28 Cellule staminali per dare la vita

saluteINprImopIaNo

30 Le amazzoni d’oggi

32 La cura orientale

34 Glaucoma, un nemico da prevenire

saluteINforma

39 Estate: strategie al sole

40 Minaccia o risorsa?

44 Libere di scegliere

46 saluteINsIeme a...

1812

Un aiutoper l’autismo

worldestINatIoN saluteINcerca

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IN

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– Venire alla vita. Come?

Bavetta – Il parto in acqua fa parte di una fi-

losofia più generale che vede gravidanza e

parto meno medicalizzati. Il parto è un

evento fisiologico e, quindi, andrebbe trat-

tato come tale. Purtroppo, l’invadenza della

ginecologia ha medicalizzato, a volte anche

troppo, questo evento. Il parto in acqua ha

le sue peculiarità e i suoi vantaggi, ma a me

interessava molto creare una posizione cul-

turale diversa. E’ la paziente che sceglie co-

me vuole partorire, in base al suo vissuto, e

credo che questo sia il futuro dell’ostetricia

moderna: riscoprire la fisiologia del parto,

con tutte le coperture e garanzie offerte dal-

le conoscenze e dalla tecnologia attuali.

Lo Bue – Ho sempre lavorato, fortunatamen-

te, in strutture in cui marcata era la voglia

di umanizzare il rapporto medico-paziente.

Già negli anni Settanta, la presenza di una fi??

IN

Venire alla vitaCome?Suona e tuona come un monito la Bibbia quando recita “…. Tu donna, partorirai con

dolore…”. Ma nessuno, oggi, vuole più attenersi a questo principio sacro e preferisce

ricorrere a tutti quei sistemi – vecchi e nuovi – che consentono di partorire senza dolore. E

se della sedazione chimica del dolore si fa sempre un gran parlare, molto meno, si parla di

quelle metodiche naturali che, mettendo a proprio agio le persone, sedano l’ansia e il dolore

senza ricorrere a farmaci. Tipico esempio di metodica misconosciuta ma emergente, è il

parto in acqua. Abbiamo voluto affrontare questa tematica, mettendo a confronto due

specialisti; uno tradizionalista, l’altro che opera già da più di sei anni il parto in acqua.

a cura della redazione dell’Inchiesta Sicilia

Sono intervenuti: Giovanni Bavetta primario di Ostetricia-Ginecologia Ospedale di AlcamoAntonino Lo Bue dirigente di primo livello di Ostetricia-Ginecologia Az. Osp. Villa Sofia-Cto di Palermo

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saluteintervista

entra, da paziente, in un reparto ospedaliero. Imma-

giniamo quindi cosa si muove nella mente della don-

na che si venga a trovare, per l’evento parto, per la

prima volta a contatto con una miriade di persone,

medici, paramedici e altre ricoverate con cui non ha

alcuna familiarità: è un evento traumatico. Se invece

è stata seguita e accudita già nel corso della gravidan-

za, l’ospedale le sembrerà un luogo non distante

e nuovo, ma punto di affidamento, di serenità.

Il nostro reparto conta da 1300 a 1500 parti

l’anno, quindi è una grossa realtà della bran-

ca, e posso confermare che la tipologia di

approccio che abbiamo strutturato ci ha

consentito e ci consente di ridurre drastica-

mente il ricorso al parto cesareo.

– Quindi al di là delle vostre posi-

zioni ed esperienze, pare evi-

dente che entrambi conferite

centralità all’umanizzazio-

ne del rapporto con la

gravida e poi puerpera.

Altresì non siete chiusi

come mente né con-

trari per principio al-

le varie e possibili

tecniche per con-

durre gravidanza

e parto a buon fi-

ne nel modo mi-

gliore per

madre e figlio.

Bavetta – Esistono

delle controindicazio-

ni all’utilizzo di tecni-

che soft: gravidanze

patologiche o a rischio, si-

tuazioni di sofferenza fetale

evidenziate dai tracciati to-

cocardiografici, la macroso-

mia fetale, un bacino piccolo o androgino, patolo-

gie ginecologiche indipendenti dalla gravidanza,

ad esempio, necessitano di sorveglianza medica-

lizzata costante e, molto probabilmente, richiede-

ranno il ricorso a tecniche chirurgiche. Il parto in

acqua va, quindi, preso in considerazione per parti

selezionati, assolutamente fisiologici.

Lo Bue – Io non comprendo come l’acqua possa

influenzare la meccanica del parto cui si riferiva il

collega Bavetta. Per entrare nel discorso tecnico,

il travaglio e il parto sono due eventi in parte di-

namici, imputabili alla motilità uterina, e in parte

meccanici, riferibili al canale del parto; e c’è un

corpo mobile, il feto, che deve attraversare questo

canale. Nel caso in cui sussista una sproporzione

feto-pelvica, diagnosticabile con gli odierni esami

e monitoraggi, necessita un parto assistito, e qui la

moderna ostetricia, con tecniche pur aggressive ha

consentito di raggiungere risultati ottimi, scongiu-

rando lesioni e l’insorgenza di patologie da parte

sia nella madre che nel feto.

La legge italiana prevede che il parto venga assi-

stito dall’ostetricia, e che il ginecologo venga chia-

mato solo in caso di complicanze. Allora, molti

anni fa, noi ci siamo posti questo dilemma: ma un

povero ginecologo come fa a capire che c’è una

deviazione dalla norma se non assiste mai parti fi-

siologici? E abbiamo deciso di partecipare attiva-

mente, come routine, al travaglio e al parto, in

modo da potere discriminare e porre in maniera

preventiva eventuali diagnosi di parto distocico.

Questo ci ha consentito, come gruppo, prima a

Carini e poi a Villa Sofia, di ricorrere al parto stru-

mentale in maniera tempestiva, abbattendo in ma-

niera significativa sia il parametro mortalità, sia

quello di morbilità, cioè di complicanze patologi-

che intra e post partum. Nella nostra società stra-

tificata, e ancor più in provincia, la gravidanza

veniva considerata come malattia.

Veni

re a

lla v

itaCo

me?

Page 13: Salute In

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saluteintervista

– Dottor Bavetta, ci vuole fornire alcune

delucidazioni circa gli effetti positivi che il

parto in acqua può espletare?

Bavetta – Il fatto di partorire in acqua, il fatto che

questo bambino appena esce si trova immerso nel

liquido, non pone problemi di ingestione perché

trascorre qualche secondo prima che il riflesso del-

la respirazione autonoma attivi il tipo adulto di cir-

colazione bloccando quello attraverso il cordone

ombelicale. Sul lettino, che comprime tutta la pa-

rete posteriore del canale da parto, si crea un osta-

colo in più al progredire del feto verso l’esterno.

In acqua non si creano ostacoli, non si incentivano

contrazioni da sommare a quelle, già dolorose, del-

l’espulsione fetale.

Sono d’accordo con l’ipotesi avanzata dal collega Lo

Bue di creare i centri di ostetricia al di fuori, ma in

prossimità, delle strutture ospedaliere per far sentire

non malate le donne in gravidanza. Bisogna fornire

calore umano insieme a professionalità medica, deve

essere un accudimento a tutto campo, nella sicurezza,

per la coppia e la nuova vita che nasce.

Lo Bue – L’attivazione del riflesso bulbo-pontino

cardiocircolatorio e respiratorio non dipende dall’os-

sigeno ambientale, ma dalla concentrazione di ossi-

geno e di anidride carbonica presente nel sangue

fetale: cioè il livelli di P02 e PC02. Nel momento in

cui attraversa il canale del parto, il feto, a causa della

compressione che si esercita sulla gabbia toracica,

muta la sua circolazione intrauterina, che si trasfor-

ma nella circolazione dell’adulto. Quindi, se il neo-

nato è stato bene ossigenato fino all’inizio del

periodo espulsivo, avrà delle buone riserve di ossige-

no e rallenterà per alcuni secondi questo riflesso au-

tomatico sottocorticale, viscerale, dell’atto

respiratorio e non ingurgiterà acqua. Se per fatalità

(un utero che comprime un poco, un giro di funicolo

intorno al collo o a bandoliera), l’ossigenazione della

fase espulsiva è ridotta, e il bambino arriva all’ester-

no con un valore di P02 basso e di PC02 un po’ più

elevato, ovviamente (quando la circolazione, col di-

simpegno delle spalle, cambia) si innesteranno auto-

maticamente quei meccanismi involontari di ricerca

dell’aria, e quindi di respiro, che possono portare a

ingerire acqua dall’ambiente circostante. Questo è

un fattore non limitante, ma da tenere presente nel

corso del monitoraggio che precede il periodo espul-

sivo. Per quanto riguarda gli effetti dell’acqua sul do-

lore, vorrei fare una piccola premessa. Penso che la

percezione dipenda dalla cosiddetta deviazione sen-

soriale, come ben ci insegna la neurolinguistica. Udi-

tivo, visivo e tattile sono i tre canali sensoriali

esperenziali. Utilizzare terapie cognitivo-comporta-

mentali consente di ottenere sedazione dell’ansia e

rilassamento.Dall’inchiesta numero 88 - Ottobre 2003

La legge italiana prevedeche il parto venga assistitodall’ostetricia, e che ilginecologo vengachiamato solo in caso dicomplicanze

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Quando è il momento di mettere in pausa il ritmo frenetico e riscoprire i sensi offuscato dalle

richieste incessanti della vita, c’è un luogo chiamato Maia Luxury Resort & Spa - qualcosa che offre

più di vista semplicemente mozzafiato, servizio ineguagliabile e alloggio sorprendente.

Ritrovare se stessi L’Isola da scoprire Con un clima temperato con una chiara distinzione tra estate einverno, Mahé è un easy-going dell’isola, dove i locali hanno sviluppato uno stile di vita unico emeraviglioso. C’è molto da fare - come esplorare i mercati locali del centro città, piena di affascinante stileSeychelles e tendenze, take uno visita non affrettata per il museo o archivi nazionali, passeggiare neigiardini botanici o piantagione di tè, visitare edifici pubblici o cenare in i ristoranti creoli locali.

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La nostra cucinaL’eccellenza nel gusto non è qualcosa riservato solo per l’estetica. A Maia, il piacere gastronomico è unapromessa - e perché sappiamo che un appetito o anche un feticcio per il cibo non tiene ora ristorante, lenostre cucine per soddisfare i gusti individual.Il nostro team di esperti culinari ha perfezionato l’arte della cucina fusion per creare miscele intrigantesapore, consistenza, colore e aroma, ponendo l’accento sulla ingredienti di provenienza locale. Il nostro menu non è una varietà di piatti. Si tratta di una varietà di menu.

PRENOTAZIONIMahé - Anse Louis - Seychelles - Corinne Delpech - Responsabile delle prenotazioni Telefono: +248 4 390 000 / 367 - Fax + 248 4 355 476 - [email protected] - PO Box 722

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Page 16: Salute In

saluteincerca

Le stazioni termali svolgono un ruolo ben definito nel contesto

del turismo, e l’attenzione che l’organizzazione turistica

siciliana sta oggi prestando a questo importante segmento

turistico è testimoniata dall’inserimento del turismo termale fra

le linee di prodotto privilegiate dalla regione Siciliana

nell’ottica della destagionalizzazione dei flussi turistici.

E ciò in quanto, anche nel termalismo, non si può prescindere

dagli aspetti turistici, poiché la richiesta di vacanza è oggi

sempre più abbinata non soltanto ad esigenze di svago ed

impiego del tempo libero, ma anche di salute e qualità della

vita motivata dai frenetici ritmi giornalieri e dal disagio

ambientale delle grandi città.

Al contrario, il centro termale è inserito in un comprensorio

ecologico-turistico in cui il rapporto verde-popolazione è

ottimale, aggiungendosi a ciò i vantaggi di un clima

costantemente mite con elevato numero di ore di insolazione e

l’attrattiva costituita dallo splendido mare che circonda la

Sicilia e di cui si può fruire per quasi 6 mesi l’anno.

Ed in posizione privilegiata sul mare si trovano i maggiori

centri termali siciliani, con forte vocazione turistica legata

all’amenità del contesto ambientale ed alla presenza ed alla

vicinanza di beni monumentali di importante rilievo artistico,

senza tralasciare le tradizioni enogastronomiche in grado di

soddisfare i palati più esigenti.

Termee benessere

La Sicilia vanta un ricco patrimonio idrotermominerale,noto sin dai tempi della Magna Grecia,dovuto alla particolare natura del suo suolo

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Alì Terme Marino Le acque sono salso-bromo-iodiche e sulfuree ipertermali

(40-46°C); usate per fanghi e bagni sulfurei, sono indicate per la cura di

malattie artroreumatiche, mentre le terapie inalatorie risultano efficaci nelle

affezioni respiratorie ed otorinolaringoiatriche. Anche i disturbi ginecologici e

dermatologici si avvalgono delle opportune cure con le acque sulfuree. Il

complesso termale è attezzato anche per trattamenti estetici. La cittadina

termale è anche un’apprezzata stazione balneare dove, alla bellezza dei

fondali e del paesaggio, fanno degno contorno le splendide località dei

dintorni famose a livello internazionale per la bellezza dei paesaggi e per i loro

monumenti: Taormina, Messina, Catania, l’Etna, la Costa dei Ciclopi...

Eolie - Lipari e Vulcano Le acque, sulfureo-salso-bromo-iodiche sono

ipertermali, molto acide e radioattive efficaci nella terapia di affezioni

reumatiche, artritiche, nervose, cutanee e del ricambio. I tradizionali bagni,

fanghi e inalazioni già praticati dai villeggianti che sfruttano la particolare e

spontanea natura del luogo, in un prossimo futuro saranno integrati ed

inseriti in un modernissimo complesso termale. L’isola di Vulcano, la più

meridionale delle Isole Eolie o Lipari, ha due vulcani spenti ed uno attivo

allo stato di solfatara. Nella mitologia greco-romana era la sede di Eolo, il

dio dei venti.

Acireale Lo stabilimento termale: sulfureo-salso-bromo-iodiche ipotermali

(22°C) radioattive, le acque di queste terme devono la loro particolarità

all’origine vulcanica ed alla mescolanza con acqua marina sotterranea. I

fanghi sulfurei (ottenuti facendo macerare per tre anni l’argilla vulcanica

nell’acqua sulfurea) sono assai efficaci nella cura di malattie osteoarticolari,

reumatiche e dermatologiche. Le applicazioni praticabili sono tante e

specifiche per ogni malattia: bagni, fanghi, massaggi e idromassaggi

vengono usati per le malattie osteoarticolari, reumatiche e dermatologiche;

con docce filiformi e maschere facciali si affrontano le dermatiti, gli eczemi,

la seborrea, l’acne e la psoriasi; le inalazioni, gli humages, gli aerosol, il

lavaggio nasale, le insufflazioni endotimpaniche, la ventiloterapia si rivelano

assai efficaci nella cura di malattie otorinolaringoiatriche e respiratorie. Il

complesso termale dispone anche di un moderno ed attrezzato centro di

riabilitazione con fisiochinesiterapia ed altre tecniche; sono anche attivi

reparti specialistici di Pneumologia, Neurologia, Ortopedia, Angiologia e

Medicina estetica dove i pazienti possono sottoporsi ad esami clinici e

terapie in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. La splendida

costiera dei Ciclopi, le interessanti manifestazioni culturali e folcloristiche

(tra cui un famoso Carnevale) e la vicinanza alle più belle località della

Sicilia Orientale rendono assai gradevole e vario il soggiorno in questa

località termale.

Terme di Acquapia (Montevago - Ag) Situate nella Sicilia Occidentale, nel

territorio del Comune di Montevago (AG),offrono una “vacanza benessere”,

affiancando ai tradizionali trattamenti terapeutici massaggi manuali ed in

acqua, saune, idromassaggi, palestra e piscine termali adatte ad adulti e

bambini. Le acque, ricche di boro e fluoro, si classificano, in virtù della

composizione, come solfato-calciche-magnesiache. Esse sgorgano alla

temperatura di 40° C, sono indicate e risultano efficaci per la cura di

numerose patologie, in particolare per le malattie otorinolaringoiatriche e a

carico delle vie respiratorie e per quelle d’origine reumatica e

dermatologica.

Impieghi terapeutici: fangoterapia, fango-balneo terapia, balneoterapia,

aerosolterapia, inalazioni, humages

saluteincerca

Page 18: Salute In

Terme di SciaccaLe risorse termali di Sciacca sono molteplici. Una delle

quali è rappresentata dalle famose grotte o stufe all’interno

delle quali l’atmosfera satura di vapore acque raggiunge la

temperatura di quasi 40°; la terapia essudatoria

(antroterapia) che vi si pratica risulta molto efficace per la

artrosi, per le patologie infiammatorie delle vie aeree

superiori, per la gotta e la uricemia. Tra le diverse acque

presenti nella zona, spicca invece quella di natura sulfurea

che sgorga dalla Valle dei bagni e che è alla base del fango

poi utilizzato per la fangoterapia; si tratta di un’acqua

sulfureo-salso-bromo-iodico ipertermale che sgorga alla

temperatura di 56°. Le inalazioni dell’acqua sulfurea

possono apportare importanti giovamenti a coloro che

soffrono di infiammazioni croniche dell’apparato

respiratorio, di asma bronchiale, di enfisema polmonare e

di bronchictasie e, a livello di otorinolaringoiatria, per le

riniti, le sinusiti, le faringiti, le otiti e le laringiti. Una

notevole efficacia è stata inoltre dimostrata nella cura di

alcune malattie della cute (psoriasi, dermatite seborroica e

acne) e delle malattie infiammatorie croniche dell’apparato

genitale femminile. Un’altra acqua, proveniente dalla

sorgente dell’acqua Santa e di natura minerale, è

considerata efficace per la diuresi.

Gli stabilimenti termali Le strutture termali di Sciacca sono

quattro: lo stabilimento Nuove Terme, attiguo al Grand

Hotel delle terme, il complesso di piscine di Molinelli, lo

stabilimento delle Stufe di S. Calogero e le Antiche Terme

che si trovano nella Valle dei bagni. Lo stabilimento Nuove

Terme si trova in una posizione di grande suggestione,

sorgendo su un promontorio a strapiombo sul mare.

All’interno vi sono diversi reparti specializzati per ogni tipo

di cure e nel parco sono presenti due piscine alimentate con

acqua sulfurea, una destinata al pubblico adulto e un’altra

ai bambini. Nella località Molinelli, vi sono altre tre piscine

termali costruite nel 1993 su una terrazza naturale che offre

una splendida vista sul mare, oltre che sulla città di Sciacca,

sulla rupe di Cammordino e sul monte Kronio. Sulla vetta

di quest’ultimo si trova invece lo stabilimento detto Stufe di

S. Calogero, consistente in due grotte vaporose naturali. Le

Antiche Terme, quindi, dall’architettura ottocentesca, sono

state recentemente restaurate per ospitare reparti di

terapia speciale e un centro per la terapia delle malattie

della pelle.

Page 19: Salute In

saluteincerca

Terme Gorga - AlcamoLo stabilimento termale si trova in aperta

campagna, in località Gorga, a pochi

chilometri dal sito archeologico di Segesta,

sulla sponda orientale del fiume Caldo e a

poca distanza dalle Terme Segestane (v.

Castellamare del Golfo). Le acque termali

della fonte Gorga si raccolgono in una

conca naturale tra agglomerati argillosi,

con una temperatura costante di 51 °C. Un

condotto di circa 300 m convoglia le acque

alcalino-solfuree e i fanghi costituiti dal

precipitato naturale, senza aggiunta di

argilla fino all’edificio termale, sistemato in

un antico mulino ristrutturato negli anni

Sessanta. Lo stabilimento occupa il piano

terreno mentre il resto della struttura è

adibito ad albergo che dispone anche di

due piscine termali all’aperto.

Terme segestane - CastellammareLe Terme Segestane si trovano a

Castellammare del Golfo in località Ponte

Bagni. Le sue acque sono ipertermali e

sgorgano ad una temperatura di circa 44°

C. Nello stabilimento termale troviamo due

piscine di cui una per bambini, e la grotta

detta della regina una vera e propria sauna

naturale. Tra i numerosi trattamenti

praticati alle terme Segestane, ricordiamo

la bagnoterapia, fanghi, grotte, massaggi,

idromassaggi, aerosol, inalazioni ed

irrigazioni. Si curano inoltre le patologie

dermatologiche, dell’apparato motorio e

respiratorio.

Page 20: Salute In

saluteincerca

Page 21: Salute In

19

EVENT

Montagne alle spalle e mare di fronte in una baia incantevole,

incorniciata da rigogliose palme, scoprirete un vero angolo di

paradiso dov’è possibile perdersi in tramonti da sogno dai

quali non riuscirete a staccare lo sguardo.

La particolarità del Sea Club è anche quella di sapersi

declinare ad ogni genere di evento, i suoi spazi e il suo stile

lounge, il profumo inebriante del mare e della vegetazione che

lo circonda, trasformano l’aperitivo in un momento unico, la

cena in un’esperienza e la festa in un party esclusivo.

WEDDING

Provate a chiudere gli occhi e immaginare uno dei più bei

giorni della vostra vita.

Provate a pensarlo in un luogo meraviglioso, pensate di

rendere memorabile questo giorno non solo per voi, ma anche

per i vostri invitati.

Immaginate un romantico tramonto sul mare, accarezzati

dalla brezza estiva, in un angolo dove non ci sono rumori, ma

solo sensazioni.

Ora smettete di sognare, non è più necessario, al Sea Club,

nella suggestiva cornice di Cala Rossa tutto ciò è realtà, una

location per ricevimenti di nozze, che alle meraviglie naturali

aggiunge tutto quello che serve a rendere perfetto un giorno

come questo. Lo progetteremo insieme, interpretando i vostri

desideri, incoraggiando la vostra immaginazione. Studieremo

soluzioni eleganti e ricercate per la scenografia del vostro

matrimonio, che andremo a definire in ogni minimo dettaglio.

Daremo vita insieme al vostro menu, dall’aperitivo ai dolci con

le armoniose combinazioni di sapori e colori del nostro chef,

capace con i suoi piatti di sedurre e stuzzicare anche i palati

più esigenti.

Tutto sarà speciale e indimenticabile.

RESTAURANT

Fuggite dal chiasso della città, godetevi una cena che

coinvolgerà ogni vostro senso.

Nella suggestiva cornice di Cala Rossa, quando scende la sera,

la scogliera, il mare, la montagna e il cielo assumono una

nuova veste, nuovi colori e nuovi profumi che vi

accompagneranno tra armoniose combinazioni e sapori unici,

nei piatti più sofisticati così come in quelli più semplici. La

luna, le luci, le candele, tutto contribuisce a creare l’atmosfera

per una cena che diventa un’esperienza.

Siamo sicuri che vi innamorerete dei piatti nel nostro Chef,

capace di stuzzicare anche i palati più esigenti dall’aperitivo al

dessert, tutto sarà incredibilmente speciale.

DISCO

Il nome “Sea Club” richiama immediatamente l’idea di

discoteca, i venerdì e i sabati d’estate hanno ormai un punto fisso

per chi non vuole soltanto “andare a ballare”, ma per chi

desidera passare una notte estiva vivendo un vero evento

mondano ed esclusivo.

Il Sea Club propone serate sempre diverse, grandi nomi del dj’ing

nazionale ed internazionale per chi non si accontenta soltanto di

musica di altissimo livello ma vuole vivere un vero spettacolo sotto

un magnifico soffitto di stelle e la luna farà da mirror ball.

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Page 22: Salute In

20

saluteincerca

Nascerà a Castelvetrano, su

iniziativa dell’Ausl 9 di Tra-

pani, una ‘Residenza assi-

stenziale sanitaria’ rivolta ad

anziani non autosufficienti. La strut-

tura sarà realizzata in un’ala del vecchio

ospedale ‘Vittorio Emanuele II’, attraverso

l’attuazione di un progetto che ha ricevuto

un finanziamento di oltre 2 milioni di Euro

dal Ministero della Salute.

I lavori per la creazione della Rsa saranno

avviati nei prossimi giorni, a cura di un’im-

presa di Favara, la Sagis srl, che si è aggiu-

dicata la gara d’appalto predisposta

dall’area Risorse Patrimoniali dell’Azienda

sanitaria trapanese. Il via definitivo alla

Una residenzatra corsia e albergoLa struttura sarà realizzata in un’ala del vecchio ospedale‘Vittorio Emanuele II. Ricevuto un finanziamento di oltredue milioni di Euro dal ministero della Salute

a cura dell’Ausl 9 di Trapani

realizzazione dell’opera è arrivato il mese

scorso, quando è stato sottoscritto il con-

tratto dei lavori da parte del direttore ge-

nerale dell’Ausl 9, Fulvio Manno.

Per consentire la nascita della Residenza, i

locali del vecchio ospedale di Castelvetra-

no saranno ristrutturati e adeguati alle esi-

genze, anche in considerazione del fatto

che la struttura è rimasta inutilizzata per

oltre 10 anni, a partire dall’entrata in fun-

zione del nuovo nosocomio.

E’ prevista la creazione di diversi tipi di ca-

mere, da 1, 2, 3 e 4 posti letto, e dei relativi

servizi igienici, nel contesto di una struttura

che sarà dotata anche di spazi per la vita col-

lettiva degli anziani ospiti. In particolare, sa-

Page 23: Salute In

sistenza a domici-

lio e che hanno bisogno di

continui trattamenti. Tra i futuri

ospiti del presidio sanitario, comunque, po-

tranno figurare anche anziani che sono stati

dimessi dall’ospedale dopo un periodo di ma-

lattia, purché non presentino patologie acute

che rendano necessario un ulteriore ricovero

ospedaliero. Non potranno essere ammessi al

servizio, invece, coloro che presentano pato-

logie di tipo psichiatrico.

Il progetto dell’Azienda sanitaria trapanese

ha ricevuto l’approvazione del ministero

della Salute, che ha stanziato la maggior-

parte dei fondi necessari, nell’ambito del

Programma poliennale di interventi di am-

modernamento del patrimonio edilizio sa-

nitario (ex articolo 20 della legge numero 67

dell’88). La spesa complessiva

dell’opera ammonta a 2.171.596,96

Euro, ma soltanto la somma di 105.769,36

Euro graverà sul bilancio dell’Azienda Ausl

9, mentre l’importo di 2.065.827,60 Euro

sarà finanziato dal Ministero.

La Residenza assistenziale sanitaria si in-

serirà nella rete dei servizi territoriali pre-

disposti dall’amministrazione dell’Azienda

trapanese, con l’obiettivo principale di in-

tegrare al massimo gli interventi sociali e

quelli prettamente sanitari. In questa dire-

zione, l’ospitalità che sarà fornita presso la

Rsa riguarderà pure i familiari dei degenti,

anche se per un periodo che non potrà

avere una durata superiore a 30 giorni.

L’assistenza e l’ospitalità riservate agli an-

ziani, invece, potranno essere permanenti,

ovvero si concluderanno con il completa-

mento di cicli riabilitativi eventualmente

iniziati presso altri presidi del servizio sa-

nitario nazionale Dal numero 106 de l’inchiesta Sicilia – Aprile 2005

21

saluteincerca

ranno realiz-

zati un ingresso

con portineria e

servizio postale, un

soggiorno polivalente, un angolo bar, una sala

pranzo, un locale per le attività occupazionali,

nonché una cappella per il culto e un servizio

di barbiere-parrucchiere. Inoltre, il nuovo

presidio sarà munito di tutti i necessari ser-

vizi sanitari, dalla palestra attrezzata con

spogliatoio e deposito, compresi locali de-

stinati alla riabilitazione e alla podologia.

In questo modo prenderà vita la Rsa, una

struttura extraospedaliera che è rivolta prin-

cipalmente ad anziani non autosufficienti, ma

anche a disabili che non possono ricevere as-

Page 24: Salute In
Page 25: Salute In
Page 26: Salute In

24

dedicato a

il t

Es

t@di Giusi Serravalle

Sai a quali esami sottoporti per diagnosticare con pre-cisione la malattia celiaca?

m Un test per le intolleranze alimentari

m Esami del colesterolo e del glucosio

m Dosaggi sierologici e un test per degli anticorpi specifici

Quando e come si manifesta la celiachia nel bambino?

m Dall’introduzione delle prime pappe e con il rifiuto a

mangiare determinati alimenti come la frutta

m Dopo l’introduzione del glutine nella dieta e con diarrea,

vomito, irritabilità, arresto della crescita o calo ponderale

m Dopo lo svezzamento e con inappetenza, sfoghi sulla pelle

e rialzo della temperatura alla sera

Quali eventi possono scatenare la celiachia nell’adulto?

m Gravidanza, intervento chirurgico o infezione intestinale

m Un virus gastrointestinale non curato correttamente o

un evento traumatico

m Un’abbuffata di pizza e dolci

Sai cosa c’è alla base della malattia celiaca?

m Un’intolleranza di origine genetica al glutine

m La difficoltà a digerire alcuni cibi

m Un’infezione delle vie urinarie

Sai cos’è il glutine?

m Una sostanza lipidica

m Una fibra contenuta in alcune farine

m Una sostanza lipoproteica contenuta in alcuni cereali

Quali sono i cibi proibiti per chi soffre di celiachia?

m Tutti i cibi fatti con farine bianche e soprattutto integrali

m Avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale

m Latte, latticini e cibi dolci in genere

Qual è il sintomo più evidente all’esordio della malattia celiaca?

m Nausea e vomito

m Difficoltà a digerire cibi come pasta e pizza

m Diarrea con feci molto abbondanti, di colore giallo chiaro

Niente potrebbe essere più sano di una co-

lazione con pane e brioches appena sfor-

nati.

Eppure, secondo recenti statistiche mediche,

in Italia, per un individuo su cento, questi sono ci-

bi proibiti. Oggi si punta molto sui cibi privi di

questa sostanza. L’unico rimedio per una sempre

più ampia fascia della popolazione.

Parliamo dei celiaci.

La celiachia è una malattia le cui prime descri-

zioni vanno ricercate lontano nel tempo e, proba-

bilmente, affondano le radici nel passaggio da una

dieta a base di carne e frutta secca a un’alimenta-

zione ad alto contenuto proteico come, per esem-

pio, quella a base di grano. I celiaci sono

intolleranti al glutine e ad alcune sue componenti

chiamate gliadine. La diagnosi non è sempre faci-

le, i sintomi sono molto simili ad altre malattie:

diarrea, gonfiore addominale, debolezza, irritabi-

lità, perdita di peso, nonché l’arresto della crescita

nei più piccoli. Molto spesso può essere asintoma-

tica e, pur non sviluppando alcun sintomo in mo-

Rinunciarvi è il dramma di chi èaffetto da celiachia.Una vecchia malattia provocatada intolleranza al glutine,che si trova proprio negli alimentipiù sani, come il grano

Perun pezzodi pane

I celiaci sono intolleranti alglutine e ad alcune suecomponenti chiamategliadine. La diagnosi non èsempre facile, i sintomisono molto simili ad altremalattie: diarrea, gonfioreaddominale, debolezza,irritabilità, perdita di peso

Come riconoscere e gestire la malattia

Page 27: Salute In

25

dedicato a

Quale tipo di approccio terapeutico è consigliato peri celiaci?

m Dieta povera di fibre e fermenti lattici

m Dieta senza grassi e zuccheri e farmaci antiacidi

m Dieta senza glutine in attesa che le sperimentazioni su

vaccini e farmaci diano buoni esiti

Un celiaco può fare qualche strappo alla dieta?

m Sì ma molto raramente

m Meglio di no perché potrebbe causare un’infiammazio-

ne cronica della mucosa intestinale

m Sì, basta che non diventi la regola

Se sono in viaggio e devo fermarmi a mangiare in Au-togrill quali piatti posso scegliere?

m Tutti tranne i dolci e i panini troppo ricchi

m Meglio portarsi da casa dei cibi pronti, curandosi che sia-

no senza glutine

m Primi piatti senza glutine surgelati

do evidente, provoca un forte

danno ai tessuti intestinali.

Occorre, quindi, in caso di un

malore sospetto, fare analisi mirate

del sangue ed essendo una patolo-

gia genetica, la presenza di un

malato in famiglia rende consi-

gliabile uno screening degli

anticorpi a tutti i familiari di

primo grado.

se non curata, la celia-

chia può avere conseguenze

pesanti. E si sa, l’unica cura ri-

mane la dieta. certo è dura ri-

nunciare a merende e torte

confezionate, pizze, pane e pasta,

anche se, in realtà, non si tratta pro-

prio di privarsi di questi cibi, ma

piuttosto di sostituirli con cibi della

stessa tipologia, ma rigorosamente

senza glutine. Questi prodotti, non

mutuabili in tutti i posti, si trovano in farmacia, nei

supermercati e nei negozi specializzati.

ancora oggi è altissima la percentuale di celia-

ci nel terzo mondo dove arrivano i prodotti ali-

mentari delle organizzazioni di solidarietà

internazionale, la maggior parte dei quali sono ov-

viamente secchi e provocano la malattia a chi si

sostenta con questi alimenti.

Problema che purtroppo la comunità Inter-

nazionale non è ancora riuscita a risolvere.Dal numero 150 de l’inchiesta – Luglio 2010

Che cos’è La celiachia consiste in un’intolleranza alimentare permanente al glutine, una proteina

contenuta in alimenti come il frumento, la segale, l’avena e l’orzo. Nelle persone affette da ce-

liachia questi alimenti provocano una reazione auto-immunitaria che danneggia gravemente la

mucosa dell’intestino tenue.

Danni prevalenti Il danno immunitario provoca “l’appiattimento”(atrofia) dei villi intestinali, cioè

delle minuscole “pieghe” della mucosa che servono a favorire l’assorbimento delle sostanze nu-

tritive

Diffusione La celiachia è una malattia estremamente diffusa: a secondo delle stime, la sua fre-

quenza nella popolazione va da 1 caso su 120 a 1 caso su 250.

Sintomi Nei bambini piccoli la celiachia si manifesta prevalentemente con sintomi intestinali:

diarrea cronica, vomito, inappetenza, gonfiore addominale e steatorrea (perdita di grassi con le

feci). Il malassorbimento intestinale può portare inoltre alla carenza di elementi importanti, come

il ferro, e di vitamine. Nei bambini questo provoca uno stato di malnutrizione, rallentamento

della crescita e ad anemia. I sintomi non compaiono finché il bambino non inizia a mangiare cibi

contenenti glutine, e regrediscono se viene instaurata una dieta priva di glutine.

Negli adulti, la malattia tende a presentarsi con sintomi meno tipici. Debolezza muscolare, dolori

ossei, tendenza alle fratture, alterazioni cutanee, afte, anemia, sono alcuni dei sintomi che pos-

sono manifestarsi.

Un altro sintomo extraintestinale è la dermatite erpetiforme, una manifestazione cutanee si pre-

senta con pustole rosse e prurito, solitamente ai gomiti, ginocchia, glutei e tronco.

Malattie associate alla celiachia Nelle persone affette da celiachia, se non viene instaurata unadieta priva di glutine, il rischio di alcuni tumori è notevolmente più alto rispetto alla media: il lin-

foma intestinale è 20-80 volte più frequente nei celiaci e nelle persone affette da dermatite er-

petiforme rispetto al resto della popolazione.

Cause della celiachia La celiachia è oggi considerata una malattia autoimmune, cioè provocata

da una reazione immunitaria “errata” che colpisce i tessuti sani dell’organismo. Nel caso della ce-

liachia, è la gliadina, una frazione del glutine, a scatenare la reazione autoimmune.

Origine genetica Così come le altre malattie autoimmuni, la celiachia non è ‘ strettamente par-

lando- una malattia ereditaria: quello che si eredita è piuttosto la predisposizione ad avere la ma-

lattia. La celiachia presenta quindi una certa ricorrenza familiare.

Nel 75% dei casi, inoltre, i gemelli identici manifestano entrambi la malattia.

La predisposizione è legata alla presenza di particolari molecole di istocom-

patibilità (importanti nella risposta immunitaria): chi eredita

particolari “versioni” -detti più tecnicamente “alleli”- dei ge-

ni che producono queste molecole risulta predisposto ad

avere la celiachia (più precisamente si tratta degli alleli HLA

DQ2 o HLA DQ8).

Cura L’unico trattamento oggi disponibile per la celiachia è

l’eliminazione rigorosa dalla dieta di tutti gli alimenti contenenti

glutine, come frumento, orzo, segale e avena.alimentare.

la schEda

Page 28: Salute In

26

dedicato a

Noi oggi ci nutriamo o ci alimentiamo? se

teniamo conto che lo standard medio at-

tuale è rappresentato dal fast-food, la rispo-

sta viene da sé. Oggi ci alimentiamo, se possibile, ci

superalimentiamo, ricorrendo a cibi ipercalorici a

basso prezzo, forse anche perché i cibi migliori ci

vengono proposti a prezzi eccessivamente alti. Il nu-

trizionismo, d’altronde, lo abbiamo sacrificato sul-

l’altare del fare tutto in fretta, in base ai tempi che

ci vengono dettati dal motto ‘il tempo è dena-

ro’. Lo stress imperversa sul lavoro

e nella vita cittadina e ci fa

mangiare male: si ricorre a

mettere qualcosa sotto i

denti, in fretta, in attesa di

rientrare a casa, la sera, e

potere finalmente con-

sumare un pasto de-

gno di tale nome.

anche qui è in ag-

guato il nemico

della nostra

salute… e ci

r i t rov iamo

per lo più,

per fretta o

Cibercibie ciberobesiIn Italia l’obesità, negli ultimi dieci anni, è cresciuta in modo esponenziale

di Santi Pinelli

per stanchezza, a utilizzare cibi surgelati, pure astra-

zioni senza tempo né stagioni, ma docili ai nostri

desideri.

Ecco quindi far capolino, quello che, ad oggi,

rappresenta uno dei più gravi punti deboli dell’ali-

mentazione occidentale: l’eccedenza di alimenti

incongrui a una sana nutrizione, consumati più in

ragione della necessità di sopravvivenza e delle di-

sponibilità economiche che in base a criteri nutri-

tivi. sovrappeso e obesità rappresentano ormai,

nei paesi a elevato tenore socio-economico, un

problema comune. Negli Usa, già negli anni Ot-

tanta, le cifre parlavano chiaro: oltre il 25 per cen-

to dei bambini tra i 6 e gli 11 anni ed oltre il 20

per cento dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni erano obe-

si. da allora, la prevalenza dell’obesità è aumen-

tata del 54 per cento nella fascia 6-11 anni e del

39 per cento dai 12 ai 17 anni. anche nel nostro

paese il numero dei bambini obesi è andato pro-

gressivamente aumentando nel periodo post-bel-

lico, tanto da indurci a considerare questa

condizione come una vera e propria malattia so-

ciale.

In Italia, l’obesità, durante gli ultimi decenni,

è cresciuta in modo esponenziale e attualmente si

attesta intorno al 9 per cento in età prepuberale e

Page 29: Salute In

27

dedicato a

al 20-25 per cento tra i 9 e i 12 anni (quindi inte-

ressa dal 10 al 30 per cento dei soggetti di età com-

presa tra i 6 e i 15 anni): mediamente su dieci

soggetti della scuola dell’obbligo, due risultano so-

vrappeso e due francamente obesi e non sembra

plausibile, al momento, un’inversione di tendenza.

Inoltre, appare esservi una specifica distribuzione

geografica, con prevalenza più elevata nell’area

centro-Meridionale rispetto al Nord.

L’insorgenza di obesità in età pediatrica pre-

dispone inoltre alla persistenza della stessa in età

adulta: circa il 40 per cento dei bambini obesi è

destinato all’obesità anche in età adulta,

mentre la percentuale sale al 70 per cen-

to per gli obesi in età adolescenziale.

Oggi, nella nostra società, parliamo più

di malnutrizione per eccesso che per di-

fetto, evidenziando manifestazioni sub-

cliniche dovute a scarsa introduzione di

alcuni principi nutrizionali (vitamine, fi-

bre, minerali) dipendente dall’errata

scelta degli alimenti, da una conserva-

zione non corretta e da preparazioni ga-

stronomiche non idonee. se è vero che

la salute dipende da un giusto equilibrio

tra i bisogni dell’organismo (che variano

in funzione di età, di sesso, tipo di attivi-

tà lavorativa, apporto alimentare sia co-

me calorie che come nutrienti) è

altrettanto vero che una buona educa-

zione alimentare impartita sin dall’in-

fanzia e alle famiglie sicuramente

potrebbe contenere il fenomeno, perché

il bambino, non avendo l’indipendenza

di scelta, si abitua a ciò che proviene in

primo luogo da genitori e fratelli, prin-

cipali modelli da imitare. Quanto mai

inappropriato appare lo stereotipo del

bambino obeso sereno, ‘pacioccone’ e

che ispira simpatia. al contrario, il bam-

bino obeso è spesso insoddisfatto di sé e

del suo corpo.

di educazione alimentare si parla già da pa-

recchio tempo, ma se ne parla soltanto, però. cosa

mangiamo in realtà? E’ da sottolineare che le pra-

tiche alimentari malsane rappresentano fattori di

rischio per l’insorgenza di malattie cronico-dege-

nerative quali malattie cardio-circolatorie, malattie

dismetaboliche, aterosclerosi e tumori durante

l’età adulta, patologie che sono considerate tra le

più frequenti cause di morte in italia e negli altri

paesi europei. Il problema dell’obesità in età evo-

lutiva suscita sempre più interesse, sia in ambito

dottrinale che praticio, come gli stili di vita della

popolazione. Quindi validiamo sicuramente l’as-

sioma ‘la genetica determina l’obesità, l’ambiente

ne determina il grado’. Essendo molteplici i fattori

che concorrono a determinarla, l’obesità infantile

richiede a sua volta diverse figure professionali che

se ne prendano carico, non trascurando quel mon-

do psicologico del bambino e dell’adolescente obe-

so che riflette ora l’ambiguità di un’identificazione

fisica, ora i disagi di una situazione relazionale che

può essere essa stessa causa con le sue devianze di

insuccessi terapeutici. La televisione, infine, come

mezzo di comunicazione di massa, ha la capacità

di influenzare bambini e adolescenti: quasi la metà

di pubblicità riguarda gli alimenti (cereali dolci, fast-

food, merendine e dolci con alto tasso di zuccheri,

grassi e sali) e questa percentuale è maggiore pro-

prio durante i programmi per ragazzi. I messaggi

commerciali non si basano sui principi nutritivi, ma

su richiami emotivi/psicologici, come ‘divertimen-

to’, ‘energia’, ‘gusto piacevole’. I bambini più pic-

coli, in genere, non riescono a distinguere il

normale programma dal messaggio pubblicitario,

anzi, spesso prestano maggiore attenzione a que-

st’ultimo per la minor durata. In questo senso, la

pubblicità rappresenta un ‘persuasore occulto’.Dal numero 110 de l’inchiesta Sicilia – Agosto 2005

Page 30: Salute In

28

dedicato a

Un sempre maggior nume-

ro di malattie, quali la

leucemia, malattie meta-

boliche, talassemie, possono essere

curate con il trapianto delle cellule

staminali ematopoietiche.

Le cellule staminali emetopo-

ietiche sono quelle che danno origine ai diversi

componenti del sangue (piastrine, globuli bianchi,

globuli rossi9 e si trovano nel midollo osseo.

Studi recenti evidenziano come il sangue del

cordone ombelicale possa rappresentare una fonte

alternativa di cellule staminali e permette così a

un numero maggiore di pazienti di beneficiare di

un trapianto. Il prelievo avviene direttamente in

sala parto, subito dopo la chiusura e la recisione

del cordone ombelicale, quando il neonato è già

affidato alle cure dell’ostetrica e del pediatra. Men-

tre la placenta è ancora in sede si collega

sterilmente il cordone con un’apposita sacca

dove si raccoglierà il sangue senza che

il procedimento comporti alcun fa-

stidio alla mamma.

La sacca viene poi inviata al-

la banda del sangue cordonale

dove, se idoneo, verrà con-

gelato a 190°C.

La mamma che in-

tende donare deve esse-

re disponibile a firmare

il modulo per il consen-

so informato alla donazione, sotto-

porsi al momento del parto a un

prelievo (utilizzato per le analisi in-

fettivologiche di legge), essere ricon-

tattata a sei mesi dal parto per dare

notizie sulle condizioni del bambino

ed essere disposta a un ultimo pre-

lievo di sangue per escludere eventuali infezioni vi-

rali contratte negli ultimi mesi di gravidanza,

rinunciare a ogni diritto sul sangue placenteo do-

nato.

Il sangue placentare può trasmettere malattie

virali generiche a riceventi. Pertanto non possono

essere accettati come donatori le persone affette o

portatrici sane di malattie virali, come epatite B e

C, malattie veneree, Aids, malattie generiche o

malattie del sistema immunitario.

Sono escluse dalla donazione anche le donne

che rientrano in categorie a rischio per la trasfis-

sione di infezioni virali per una delle seguenti si-

tuazioni: trasfusioni, comportamenti sessuali a

rischio proprio o del partner, tatuaggi, piercing,

uso di droghe, partner affetto o portatore di pato-

logie virali o generiche.

Cosa c’entra la donazione del sangue del cor-

done fetale? Molto se lo staranno sicuramente

chiedendo visto l’argomento che stiamo affrontan-

do. Noi riteniamo un atto di alto valore morale

consentire ad altre persone di potere avere un’esi-

stenza più serena, grazie a un gesto d’amore Dall’inchiesta numero 88 Ottobre 2003

La donazione del sangue di cordone ombelicale rappresenta una via di salvezzae permette a un numero sempre maggiore di persone di beneficiare di un trapianto

di Sa.Pi.

Cellule staminaliper dare la vita

Page 31: Salute In
Page 32: Salute In

30

saluteinprimopiano

Ideato e diretto da Anna Barbera e Lina Prosa,

il Progetto Amazzone è nato nel 1996, con la

prima edizione delle ‘Giornate biennali interna-

zionali’. Promosso dall’associazione Arlenika onlus

e sostenuto dal Comune di Palermo, con la chiara

missione di intendere la cura come ricerca di stru-

menti molteplici per provare a gestire le difficoltà

della patologia.

Il Centro Amazzone, nato alla fine del 1999

da una stretta collaborazione tra l’associazione Ar-

lenika e l’Azienda ospedalira del Civico, G. Di Cri-

stina, M. Ascoli, che assicura i servizi medico e

sanitario – valorizza l’esperienza della malattia co-

me un reale cambiamento e mette in campo disci-

pline eterogenee tra loro come psicologia,

medicina, antropologia, arte del corpo, teatro e co-

municazione.

Per creare un aspetto globale in cui affrontare

il problema della malattia, il Centro prevede attività

legate agli aspetti psichici, culturali, sociali oltre che

biologici. Un modello di interazione tra medicina e

cultura che si propone nel momento della preven-

zione, ma anche nel percorso della malattia di tutte

le donne. Anche per questo le fondatrici amano de-

Leamazzonid’oggiUtopia e coraggio femminile si fondonocon la complessa realtà da affrontare

di Michela Burgio

Page 33: Salute In

31

saluteinprimopiano

finire il centro come un ‘Laboratorio multidiscipli-

nare contro il cancro, un cantiere umano a cui par-

tecipano donne sane e donne malate, in cui si

lavora, con il contributo di più dottrine, per il ripri-

stino del circuito mente-corpo’.

Il progetto, infatti, promuove, ormai da più di

dieci anni, un innovativo approccio alla malattia e

all’esperienza del cancro al seno che tiene conto

delle difficoltà relazionali, psicologiche oltre che

patologiche che le donne sono costrette ad affron-

tare in un momento già tanto delicato. Fondamen-

to del progetto è la guarigione intesa come

‘processo’ di acquisizione della coscienza del cam-

biamento. Non solo, quindi, si vuole proporre

un’idea allargata della sfida alla malattia che porta

in campo anche fattori che normalmente esclude-

remmo da un’analisi di questo tipo, ma il princi-

pale intento è lavorare nella società e con la società

civile affinché si possa cambiare la percezione della

malattia in modo anche generalizzato, offrendo un

prezioso servizio per coloro che oggi non sono

chiamati direttamente a governare il problema,

ma che potrebbero essere interessati un domani

anche non in prima persona.

La fugura a cui si ispira il centro è l’Amazzone,

poiché guerriera che si amputava un seno per

combattere meglio, e rappresenta una metafora

della lotta contro il cancro ed evocazione di quella

sintesi memorabile di utopia e coraggio femminile.

I servizi del Centro si articolano in tre aree: la

prevenzione, la scienza e il teatro. Nell’ambito del-

le attività di prevenzipne, il Centro Amazzone or-

ganizza, in collaborazione con la Divisione di On-

cologia Medica del Centro Tumori M. Ascoli,

gratuitamente e senza obbligo di prescrizione me-

dica, visite senologiche, visite diagnostiche cliniche

strumentali e mammografie, incontri con psicolo-

ghe e, in ultimo, un punto di accoglienza con al-

cune operatrici presso il Day Ospital al servizio di

chemioterapia dell’ospedale M. Ascoli. Il sostegno

nella malattia avviene anche dando uno spazio più

rilevante alla scienza, attraverso lo Spazio di cul-

tura scientifica Marie Curie, e raccoglie l’origina-

lità dell’espressione artistica teatrale con

l’esperienza del Teatro Studio ‘Attrice/Non’. E tra

i numerosi cicli di seminari periodicamente orga-

nizzati, non possiamo non ricordare il Laboratorio

di scienza del paziente, nato dalla necessità di sot-

tolineare ‘l’importanza del paziente nella cura del-

la patologia’. Il progetto Amazzone ha avuto in

questi anni importanti riconoscimenti, entrando

in rapporto con scienziati ed istituzioni di grande

prestigio.

La nuova sfida contro il cancro vede la donna

al centro di un evento globale, nell’unità inscindi-

bile di corpo e mente.

Cultura della malattia a partire dal ristabili-

mento di quell’originaria concezione di essa come

storia dell’evoluzione della persona e non come

esperienza di divisione e di interruzione della vita

di pensiero, delle relazioni umane. Dal numero 140 de l’inchiesta – Marzo 2009

La nuova sfida contro ilcancro vede la donnaal centro di un eventoglobale, nell’unitàinscindibile di corpo emente.al centro di unevento globale,nell’unità inscindibile dicorpo e mente.

Page 34: Salute In

32

saluteinprimopiano

Nuove e interessanti prospettive professionali

si aprono ai giovani siciliani laureati in Me-

dicina.

A giorni prenderà il via, infatti, il primo corso di

specializzazione post laurea in medicina tradizionale

cinese, presso la nuova Scuola di medicina cinese

dell’ospedale Buccheri La Ferla.

Il corso sarà diretto dal dottore Vito Marino,

esperto in materia, e avrà tutti i crismi dell’ufficialità

essendo, in primo luogo, dopo Roma e Milano, il solo

esempio in Italia di scuola di medicina cinese aperto

in una struttura ospedaliera pubblica e, in secondo

luogo avendo alle spalle, come ideatori e organizza-

tori, l’Istituto italo-cinese, la Fondazione internazio-

nale Fatebenefratelli, l’Istituto Pan, l’Associazione Qi

e ancora la collaborazione di Medicina tradizionale

cinese e della Federazione mondiale di Agopuntura

e, infine, la supervisione dell’Istituto superiore di Sa-

nità e il patrocinio della facoltà di Medicina e Chirur-

gia di Palermo.

“Il corso – spiega la dottoressa Angela La Sala,

collaboratrice di Vito Marino e docente della scuola

– avrà una durata di quattro anni e porterà avanti

l’idea di un’integrazione fra le conoscenze delle realtà

mediche occidentali e orientali, al fine di allargare le

opportunità di cura ai pazienti. Il fatto che venga isti-

tuito presso una struttura pubblica evidenzia, poi, l’in-

tenzione di dargli tutta l’autorevolezza che altrove non

è possibile certificare pienamente”. Infatti, come ha

riconosciuto il presidente dell’istituto italo cinese Ce-

sare Romiti durante l’inaugurazione della scuola, “…

oggi è prioritario mettere ordine fra le numerose pro-

poste formative offerte da enti e associazioni di assai

eterogeneo livello scientifico e culturale…”.

“Il piano di studi – continua Angela La Sala – sa-

rà incentrato soltanto su alcuni rami della tradizione

medica cinese, precisamente sulla fitofarmacologia e

l’Agopuntura che, peraltro, sono riconosciuti formal-

mente dall’organizzazione mondiale della Sanità”.

Tante saranno le prospettive professionali che si

apriranno ai medici specialisti, anche perché la certi-

ficazione della specializzazione rilasciata dalla scuola

può vantare un certo prestigio, garantito dagli impor-

tanti riconoscimenti a essa attribuiti.

Attualmente, c’è già una larga schiera di pazienti

che decide di affidarsi alle cure della medicina cinese.

“In Italia, nell’ultimo anno – puntualizza La Sala –

sono state nove milioni le persone che si sono avvici-

nate all’agopuntura. In Sicilia pensiamo che potreb-

bero aumentare in vista dell’apertura di un

ambulatorio in una struttura pubblica che, in questo

ambito, infonderebbe più fiducia di una struttura pri-

vata. E infatti, abbiamo già avuto un ampio riscontro

tra il pubblico”. L’ambulatorio, peraltro, sarà aperto

contemporaneamente alla scuola per fornire imme-

diatamente il servizio all’utenza e perché gli specializ-

zandi abbiano un tirocinio pratico immediato.

“Secondo una ricerca sulle ‘Condizioni di sa-

lute e ricorso ai servizi sanitari – ha precisato, inol-

tre, il presidente Romiti – condotta dall’Istituto

Superiore Sanità, risulta che il 25 per cento della

popolazione europea farebbe ricorso almeno una

volta, nell’arco di un anno, a un tipo di terapia non

convenzionale”.

Considerato anche il vasto campo delle applica-

zioni mediche nelle quali è più utile intervenire con

la medicina cinese, che vanno dalla terapia antalgica

alla sfera delle malattie psichiche e psicosomatiche,

dalle malattie vascolari alla ginecologia, all’insonnia

e a molte altre patologie, si capisce bene come questo

sia un settore della medicina che sta muovendo i primi

passi in uno spazio dalle ottime opportunità.

“La scelta, poi, di istituire una scuola per questa

particolare e originale pratica medica, è dovuta anche

al fatto che elabora un diverso e particolare rapporto

medico-paziente – chiarisce padre Elia Tripoldi, di-

rettore amministrativo dell’ospedale Buccheri La Fer-

la -. A suo fondamento, la medicina cinese, infatti,

stabilisce un diverso legame fra dottore e ammalato,

un contatto fatto anche di umanità che, nella medici-

na occidentale, in un certo senso, è stato perduto e

che vorremmo recuperare”.

E nella loro formazione, forse, questo è il più im-

portante insegnamento che potranno vantare i futuri

specialisti.Dal numero 82 de l’inchiesta Sicilia – Marzo 2003 -

La cura orientale

di Massimo Oriti

Parte a Palermo il primo corso di specializzazione post laurea in medicinacinese presso la nuova scuola di Medicina Cinese dell’ospedale BuccheriLa Ferla. In Italia, già nove mila persone si sono avvicinate all’agopuntura

Page 35: Salute In

33

saluteinprimopiano

La Medicina Orientale non si interessa particolarmente ai rap-porti causali tra eventi che determinano una patologia, mapresta piuttosto attenzione alla sincronia di cose ed eventi.Tale modo di pensare viene definito da Needham correlativo:l’individuo sano e la società sana sono parti integranti di un

ordine strutturato e la malattia è considerata come il risultatodi una disarmonia a livello individuale e sociale. In quest’ottica, il

termine sincronia (dal greco syn “con” chronos “tempo”) significa il rap-porto temporale tra più eventi, azioni e funzioni, che diventano la “mi-sura” della salute. I singoli organismi interagiscono e comunicano fraloro coordinando i loro ritmi ed integrandoli con quelli più ampi del-l’ambiente che li circonda.Essere sani significa essere in sincronia con se stessi e col mondo cir-costante. Il processo di guarigione si manifesta grazie al sistema men-te/corpo, mediante un atteggiamento positivo e fiducioso da parte delpaziente; il terapeuta avrà solo funzione di ridurre lo stress eccessivo,di “irrobustire” il corpo e di incoraggiare il paziente a sviluppare fiduciain se stesso. La medicina orientale opera, basando i suoi rimedi sul prin-cipio di equilibrio di Yin e Yang. Sin dall’antichità, gli orientali hanno ri-conosciuto che il Corpo è parte della Natura e che l’uomo vivecostantemente sotto l’influsso della Natura.Nella natura esiste un ordine, un principio di flusso costante, in accordocon il principio fondamentale che il nostro mondo è in perenne muta-mento.Nella Filosofia Orientale, tale principio è noto come Teoria dello Yin e delloYang. I nostri corpi sono una cosa sola con l’Universo; il corpo e la terra nonsono due entità separate. In origine i termini Yin e Yang indicavano rispet-tivamente i fianchi in ombra e al sole di una montagna. Gli archetipi dei duepoli della natura furono rappresentati dai concetti di luminoso e oscuro, ri-gido e flessibile, sopra e sotto, ma anche da maschile e femminile.

la scheda

Page 36: Salute In

34

Questa patologia appartiene a un quadro clinico cronicoche può essere prevenuto e curato con specifiche cure.

saluteinprimopiano

Il Glaucoma è una delle cause più frequenti di ce-

cità nel mondo. E’ una malattia spesso generata

dall’aumento della pressione all’interno dell’oc-

chio. E’ responsabile del 15 per cento di cecità tra le

persone anziane in Europa. Tra le popolazioni orien-

tali, la situazione è ancora peggio. E’ una malattia in-

sidiosa e dallo sviluppo lento. Nella maggiorparte dei

casi si manifesta senza apparenti dolori mentre la vista

va peggiorando. Può essere, comunque, prevenuta e

curata. L’importante è fare una buona prevenzione

dopo i quarant’anni, sottoponendosi a periodiche vi-

site oculistiche, controllando la pressione oculare che

per un soggetto normale si deve mantenere intorno

ai 16 millimetri di mercurio. Ci sono due tipi diversi

di Glaucoma per insorgenza e diffusione: il Glaucoma

ad angolo chiuso e quello ad angolo aperto.

Il Glaucoma ad angolo chiuso spesso non

diagnosticato per la sua particolare ambiguità sinto-

matologica si può manifestare in modo improvviso e

acuto con forte dolore e arrossamento dell’occhio e

un innalzamento rapido della pressione intraoculare.

Il Glaucoma cronico ad angolo aperto è

la tipologia più frequente ed insidiosa. Assume una

forma lenta e progressiva, dove la pressione intrao-

culare aumenta gradualmente senza che si avverta-

no particolari sintomi. Persiste un’alta pressione che,

se non contrastata, danneggia progressivamente il

nervo ottico fino a ridurre il campo visivo e portare

alla cecità. Entrambi sono irreversibili

In genere può essere diagnosticato attraverso

particolari controlli con specifiche apparecchiature

come la tonometria ovvero la misurazione della pres-

sione intraoculare; l’olftalmoscopia della papilla cioè la

valutazione della papilla ottica; la gonioscopia valuta-

zione dell’angolo irido-corneale dell’occhio, e infine

la perimetria cioè la valutazione del campo visivo.

Le cure sono farmacologiche o chirurgiche. Quel-

la farmacologica presenta una varietà di farmaci mi-

ranti a ridurre la pressione intraoculare:

beta-bloccanti, prostaglandine, inibitori della anidrasi

carbonica. Nella cura chirurgica, nel glaucoma clas-

sico ad angolo aperto, si utilizza il laser per allargare

i canali da cui defluisce l’umore acqueo (trabeculo-

plastica) oppure si ricorre a interventi come la trabe-

culectomia, che serve per creare artificialmente un

canale per fare defluire l’umore acqueo dall’occhio.

Per una buona riuscita del trattamento viene ri-

chiesto un duplice sforzo, quello del paziente con la

somministrazione delle gocce con regolarità, e quello

dell’oculista che dovrà monitorare e aggiustare la te-

rapia nel tempo. La cura, che dura tutta la vita, pre-

vede che non dovrà essere interrotta la terapia né

cambiati i farmaci senza autorizzazione del proprio

medico. Dal numero 113 de l’inchiesta – Gennaio 2006

Glaucomaun nemicoda prevenire

di Salvo Sbacchis

Page 37: Salute In
Page 38: Salute In

36

Arriva a Palermo un nuovo modello psico-educativo il Teacch che consentea piccoli e grandi di svolgere autonomamente le attività essenziali.A utilizzarlo sono 15 operatori specializzati dell’istituto villa Nave

cura fondata oltre 50 anni fa a Palermo e gestita dalle

suore Teatine dell’Immacolata Concezione, che di-

venta così un centro d’eccellenza nel settore.

Obiettivo essenziale del modello Teacch è far sì

che la persona autistica possa gestire al meglio la pro-

pria vita quotidiana e vivere nella società in modo

meno emarginato possibile. L’iniziativa, quindi, apre

una prospettiva del tutto nuova per una vasta utenza

anche al di fuori del capoluogo considerato che, sta-

tistiche alla mano, l’autismo è una malattia neurolo-

gica non rara e che finora l’approccio Teacch, il più

completo ed efficace per la riabilitazione di chi ha

questa patologia, era utilizzato da una sola struttura

in tutta la regione, nel centro dell’Isola.

Tra le caratteristiche del sistema, c’è anche il

coinvolgimento dei genitori nell’uso

dello stile comunicativo dei fi-

gli autistici, per facilitare la

gestione delle loro esigen-

ze nel contesto familiare.

“Con la specializ-

zazione di questi 15

operatori – sottolinea

Massimo Papa, del cen-

tro Euro Service – Villa Na-

ve diventa un vero e proprio

centro d’eccellenza non solo per il

trattamento dell’autismo, ma anche

per la futura formazione di altri spe-

cialisti. Abbiamo fortemente creduto

in questo progetto perché ha un

grande valore sociale. Basti pensa-

re che la presenza a Palermo di

operatori e di un istituto qualifi-

cati per il modello Teacch dà a

molte famiglie l’opportunità di offri-

re ai figli un valido percorso riabilita-

tivo, senza dover cercare questo tipo di

soluzione a centinaia di chilometri di di-

Un aiutoper l’autismo

Un nuovo modello psico-educativo che uti-

lizza strategie visive per dare alle persone

autistiche e con disturbi della comunicazio-

ne, già dall’infanzia, strumenti espressivi e capacità

per svolgere in modo autonomo, dopo un training

specifico, attività essenziali come

mangiare, lavarsi, vestirsi, gio-

care. E’ il Teacch, Treatment

and education of autistic

and communication hand-

iccaped children. Un pro-

gramma elaborato alla fine

degli anni Sessanta nel

North Carolina (Usa). Per

la prima volta viene appli-

cato in città grazie a un

corso di specializzazione

realizzato da Euro Service

per 15 operatori socio-

educativi dell’istituto me-

dico psico-pedagogico

Villa Nave, casa di

di Alessia Cannizzaro

Page 39: Salute In

37

stanza oppure, in alternativa, limitarsi a forme di ri-

covero basate sulla semplice accoglienza. Il corso, an-

che per questo motivo, è stato condotto da uno dei

massimi esperti del settore, al quale abbiamo affian-

cato altri professionisti di primo livello”.

Nell’ambito del percorso formativo, sono state

avviate con successo le prime applicazioni pratiche

del nuovo metodo ai bambini che trascorrono la gior-

nata a Villa Nave con la formula della semiresidenza.

A curare la formazione dei 15 operatori è stato lo psi-

cologo e psicoterapeuta romano Marco De Caris,

docente dell’università dell’Aquila ed esperto della

materia tra i più accreditati nel panorama nazionale

e internazionale. Alcuni aspetti specifici sono stati svi-

luppati dai neuropsichiatri dell’infanzia giovanna

gambino, responsabile del centro autismo dell’Ausl

6 di Palermo e Angelo Vecchio, e dalla psicologa Na-

dia Volpe. Per lo svolgimento del corso è stato utiliz-

zato anche un cofinanziamento Por Sicilia in forma

di voucher.

“Il programma – spiega il dottor De Caris – serve

per fornire ai bambini autistici competenze psicolo-

giche e strategie di comunicazione visiva, considerato

l’ ASPETTO LEgALE

che molti di loro non possono utilizzare il linguaggio

verbale. Questo presuppone la costruzione, intorno

a loro, di un ambiente che, con messaggi figurativi e

oggetti creati ad hoc per sperimentare le azioni della

vita quotidiana, suggerisca loro cosa fare, come e

quando, oppure come chiedere qualcosa. Si tratta di

un approccio trasversale ai vari metodi comunicativi,

che si è dimostrato ideale per i bambini in età scolare,

ma estremamente valido anche per i più piccoli e per

gli adulti. L’importante è attuare le strategie di inse-

gnamento in modo flessibile”.

In pratica, il programma consiste nell’organizza-

zione dei servizi che prevedono una presa in carico

globale del paziente, cioè in ogni momento della

giornata, in ogni periodo dell’anno e della vita. Lo

ideò alla fine degli anni Sessanta Eric Schopler, spe-

cializzato in psicologia clinica infantile che trasse

spunto dalle teorie dell’apprendimento, in particolare

il metodo Montessori, e da quelle della comunicazio-

ne. Il sistema venne sperimentato per un periodo di

5 anni e poi, visti i risultati estremamente positivi, da-

gli anni ’70 il programma fu ufficialmente adottato e

finanziato dallo Stato. Nella sua configurazione ori-

Sotto il profilo legislativo non

esistono norme riguardanti solo ed

esclusivamente i soggetti autistici e

che quindi a tali persone vengono

applicate tutte le norme che in

generale riguardano l’handicap.

L’Handicap fisico e mentale è

definito a livello normativo come

quella situazione di svantaggio

sociale per la quale la persona

“presenta una minorazione fisica,

psichica o sensoriale stabilizzata o

progressiva,che è causa di difficoltà

di apprendimento, relazione o di

integrazione lavorativa e tale da

determinare un processo di

svantaggio sociale o di

emarginazione” (Legge 104/92 art.

3 comma 1).

Sono molte le norme che, nel corso

degli anni, hanno prestato

attenzione a questo aspetto e tra

queste ricopre senza dubbio un

ruolo fondamentale la Legge

104/92 che ha come finalità tanto

la prevenzione in fase pre e post-

natale, quanto la realizzazione di

interventi tempestivi sull’individuo

sfruttandone le risorse personali,

familiari, sociali ed istituzionali al

fine di realizzarne l’inserimento

nella comunità e di evitarne

l’emarginazione.

Tale legge, infatti, tiene a precisare

che il servizio sanitario, oltre ad

avere le funzioni di promozione

degli interventi di informazione ed

educazione della comunità sui

motivi e conseguenze

dell’handicap e di rimozione delle

cause legate a fattori genetici ed

ambientali, dovrebbe fornire

prestazioni socio-sanitarie per la

cura e la riabilitazione del soggetto

portatore di handicap, tanto a

domicilio, quanto sfruttando centri

specializzati oppure fornendo

attrezzature.

Tutto questo per realizzare a pieno

l’inserimento della persona

handicappata in ambito scolastico,

lavorativo e, più in generale, sociale.

La legge riconosce alla persona

portatrice di handicap (e quindi

anche al soggetto autistico) la

possibilità di accedere a determinati

servizi ed il diritto di godere di

particolari vantaggi a presupposto

che questa ottenga il

riconoscimento dello stato di

handicap o dell’invalidità civile.

Si tratta di due diversi “status” che

non si escludono a vicenda, ma che

comportano vantaggi diversi e

seguono iter burocratici differenti.

Infatti, l’accertamento della

situazione di handicap valuta il

carico della disabiltà del soggetto al

fine di evitarne lo svantaggio e

l’emarginazione sociale e comporta

il diritto di usufruire di importanti

benefici che riguardano

soprattutto la scuola, il lavoro e il

fisco.

Invece il riconoscimento

dell’invalidità civile

riguarda

maggiormente la

possibilità di

ottenere

vantaggi

economici

quali sussidi,

agevolazioni

Obiettivo essenziale delmodello Teacch è far sì che lapersona autistica possagestire al meglio la propriavita quotidiana e vivere nellasocietà in modo menoemarginato possibile.

Page 40: Salute In

38

ginaria, il Teacch prevede attività di diagnosi, aiuto

a domicilio e altri servizi collegati fra di loro per ga-

rantire la continuità dell’intervento in tutti gli am-

bienti di vita. Shopler, inoltre, considerava molto

importante il coinvolgimento dei genitori nella veste

di partner.

Diversamente da ciò che si era pensato e teoriz-

zato fino agli anni Settanta, l’autismo non è una pa-

tologia psichica dovuta a un’inadeguata relazione

affettiva del bambino con i genitori e in particolare

con la madre.

L’autismo è una vera e propria malattia

neurologica che, fin dalla nascita, provoca

un deficit nello sviluppo delle capacità co-

gnitive ed espressive, compromettendo

funzioni fondamentali come la comuni-

cazione, sia verbale che gestuale, l’ap-

prendimento (anche quello per

‘imitazione’ tipico dei bambini), l’interazione

sociale, la capacità di associare fatti e sensazioni e

di condividere le emozioni o il gioco.

I soggetti autistici, quindi, appaiono isolati non

perché siano chiusi in sé ma perché, a causa della loro

disfunzione neurologica, non sanno come comuni-

care e ‘leggere’ la realtà che li circonda.

Più precisamente, è opportuno parlare di disturbi

dello spettro dell’autismo, perché la categoria autismo

comprende più di una sindrome.

Le statistiche nazionali e internazionali eviden-

ziano, negli ultimi anni, un trend in aumento della

popolazione affetta da autismo, e i dati dicono che

oggi, in media, un bambino ogni 160 ha almeno un

disturbo che rientra nel quadro dell’autismo e che ri-

chiede interventi riabilitativi. Nelle sue forme più gra-

vi, l’autismo può colpire fino a 5 bambini ogni 10

mila. Attualmente non esiste una terapia organica

per la cura della malattia, che è però al centro di ri-

cerche soprattutto nel campo della genetica.

“L’incidenza percentuale dell’autismo, che è una

malattia da considerare non rara – sottolinea Gio-

vanna Gambino, responsabile del Centro autismo

dell’Ausl 6 – ci ha indotto ad avviare un censimento

dei malati autistici nel territorio provinciale con

l’obiettivo di formare una specifica banca dati. Tut-

tavia ci vorrà del tempo per portarlo a termine, anche

perché occorrerà rivalutare le diagnosi già esistenti

secondo le classificazioni internazionali correnti”.Dall’inchiesta numero 143 – giugno 2009

Un aiuto per l’autism

o

Si stima che:

- ogni 10.000 persone nate 4/5 sono affette da autismo primariomedia mondiale basata su indagini a larga scala condotte negli Stati Uniti ed in Inghilterra

- ogni 10.000 persone 20 sono affette da sindrome autistica o comportamenti autistico-similimedia mondiale.

È da notare che le stime sull’incidenza dell’autismo variano considerevolmente a seconda del paese, pas-sando da circa 2 ogni 10.000 in Germania, ad addirittura 16 ogni 10.000 in Giappone.Plausibili motivi di discrepanza sul tasso d’incidenza possono derivare da differenti criteri di diagnosi,fattori genetici e/o influenze ambientali.Il rapporto tra uomini e donne è di 4 a 1 - media mondiale. In Italia si suppongono 100.000 persone conautismo. In Sicilia, secondo la valutazione dell’ICD10 si suppongono:

- circa 10.000 casi attesi di sindrome autistica- circa 2.000 casi attesi di autismo primario

Nel territorio siciliano si stima che ogni 4 soggetti autistici maschi nasce un soggetto autistico femmina.

case

Page 41: Salute In

40

saluteinforma

Recentemente, il continuo braccio di ferro

tra amici e nemici degli organismi geneti-

camente modificati (Ogm), è tornato in

primissimo piano grazie alla delibera dell’Ue

espressa nello scorso mese di marzo. Al via la col-

tivazione della Amflora, un Ogm brevettato dalla

Basf, compagnia chimica tedesca.

Viene a cadere di fatto la moratoria di Bruxel-

les del 1998 che limitava la coltivazione di Ogm

al solo mais ‘Mon 810’. Insieme alla Amflora, inol-

tre, potranno essere presto coltivati tre nuovi tipi

di mais.

Questa patata, grazie all’alta concentrazione

di amido presente al suo interno, mostra di essere

ideale per l’uso industriale, soprattutto per la pro-

duzione di carta. Gli scarti del prodotto verranno

utilizzati come mangime per gli animali.

Ed è esattamente questo ultimo uso che accen-

de le polemiche: a causa della presenza di un par-

ticolare gene che rende la patata refrattaria a molti

antibiotici si è diffusa l’idea che questa resistenza

possa esssere trasmessa agli animali, e di conse-

guenza, il consumo di questa carne da parte della

popolazione possa provocare lo stesso carattere re-

frattario a certi tipi di medicine. Ciò renderebbe

molti antibiotici privi del loro effetto, e il rischio di

contrarre malattie, anche mortali, salirebbe verti-

ginosamente.

Contraria da sempre alla coltivazione di Ogm

è Green Peace che denuncia pericoli per la salute

degli esseri umani e per l’ambiente. Lo stesso mi-

nistro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, ha fir-

mato un Decreto ‘anti-Ogm’, con il quale ha

vietato la coltivazione in Italia del mais genetica-

mente modificato. Un’azione volta a difendere gli

agricoltori in un paese che è stato definito ‘culla

della biodiversità’, grazie ai suoi prodotti tipici; più

di 4 mila 500.

Ma, per quanto la maggiorparte del dibattito

sia animato dagli anti-Ogm, esiste chi appoggia

l’idea di coltivazioni di prodotti geneticamente

modificati: prima fra tutti Confagricoltura, la qua-

le dichiara come da anni, i mangimi destinati agli

allevamenti da cui nascono le nostre migliori pro-

duzioni alimentari contengano vegetali transgenici

e finora pare che nessuno se ne sia accorto. In pra-

tica, una realtà già presente sul territorio e non

uno scenario futuristico/apocalittico, come denun-

ciato da molti.

Sempre Confagricoltura è inoltre dell’idea che

le coltivazioni Ogm possano aiutare numerosi

comparti produttivi attualmente in crisi. Posizioni

che si discostano da quelle del ministro Zaia, il

quale vede gli Ogm come minaccia, piuttosto che

come risorsa.

Anche EuropaBio, associazione europea delle

Risorsa o minaccia?Al via la patata Ogm. Ed è subito polemica.Nessuna certezza sui suoi effetti. Mancano studi approfonditi

di Benedetto D’Arcamo

Questa patata, grazieall’alta concentrazione diamido presente al suointerno, mostra di essereideale per l’uso industriale,soprattutto per laproduzione di carta. Gliscarti del prodottoverranno utilizzati comemangime per gli animali.

Page 42: Salute In

41

saluteinforma

bio-industrie, ha da sempre denunciato che l’agri-

coltura europea manchi in ‘science-based decision

making’ a prescindere dagli Ogm, cioè la mancan-

za di solidità scientifica delle scelte portate avanti,

considerate addirittura ostruzionistiche

nei confronti di un auspicato processo

di ammodernamento di tutto il compar-

to. Le stesse critiche mosse alla patata Am-

flora in questi giorni, non mostrano avere

alcun riscontro scientifico, ma sembrano rap-

presentare piuttosto una fobia e un pregiudizio

diffuso.

Tutte queste dichiarazioni tendono a smentirsi

vicendevolmente ed è opportuno pensare che die-

tro di esse si celino interessi di mercato.

Intanto, i consumatori possono soltanto spera-

re in studi seri e controlli scrupolosi: essere pro o

contro gli Ogm non cambia la realtà dei fatti. Ciò

che arriva sulle nostre tavole è uguale per tutti.

Sempre Confagricoltura èinoltre dell’idea che lecoltivazioni Ogm possanoaiutare numerosi compartiproduttivi attualmente incrisi. Posizioni che sidiscostano da quelle delministro Zaia , il quale vedegli Ogm come minaccia,piuttosto che come risorsa.

Page 43: Salute In

42

saluteinforma

Arriva l’estate e i telefono dei dietologici sem-

brano acquisire vita propria. Squillano in

continuazione, così come il campanello

d’ingresso e le agende si zeppano di appuntamenti,

mentre il cassetto della reception si colma di Euro.

Buona parte dei pazienti appartengono alla ca-

tegoria di coloro che si ripresentano a intervalli re-

golari, fuduciosi dei risultati ottenuti solo con quel

medico, anche se non sono durati abbastanza….,

ma non certo per colpa del dietologo, che rimane

unico e inimitabile. Gli altri sono quelli dell’ultima

ora, quelli che corrono tutto l’anno senza avere il

tempo di guardarsi allo specchio e scoprono solo alla

prova costume di avere messo su chili di troppo.

Ma tutti, in comune, hanno

un’idea fissa: sono alla ricerca

del peso ideale, frase che

riempie i loro pensieri e la

loro bocca anche se non

sanno cosa sia. Non sanno

che non esiste un peso ideale

valido per tutti, che si tratta in

buona parte di un’astrazione non

riconducibile al piano pratico, o

fanno finta di non saperlo…

tanto basta andare dal dieto-

logo, che troverà la giusta ri-

cetta-panacea per ottenere

un corpo da modelli.

Che dire, allora? La dicitura peso ideale

non ha un significato biologico, a meno che non

si intenda riferirsi a quello per il quale ciascun

individuo è predisposto sin dalla nascita.

Non si tratta quindi di raggiungere un

peso calcolabile in base a un complesso rapporto fra

età, altezza e in riferimento al sesso, ma piuttosto, di

assecondare la ginetica. La natura ha infatti provve-

duto a munirci di un corredo cromosomico, il nostro

patrimonio genetico, che contiene tutte le possibili

informazioni sul come saremo come individui, sia sul

piano fisico che mentale, dalla conformazione delle

dita alla schizofrenia, alla predisposizione all’infarto,

al diabete… e tanto altro ancora.

Dove troviamo, quindi, spazio per le tanto de-

cantate diete?

Il professore Nello Bongiorno, responsabile del

Servizio disturbi del comportamento alimentare

presso la struttura sanitaria universitaria Policlinico

di Palermo sostiene convinto che la dieta è solo una

truffa miliardaria. “E’ invece utile e urgente – dice

Bongiorno – cambiare quelle abitudini alimentari

ipercaloriche che sono frutto della società del benes-

sere e che, sole, possono ricondurre il nostro organi-

smo verso un apporto equilibrato, consentendo al

nostro corpo l’omeostasi”.

Questo termine, coniato da W.B. Cannon per

descrivere i vari dispositivi fisiologici che servono

a ripristinare lo stato normale, quando sia stato

alterato o disturbato, si basa sull’osservazione che

il reale ambiente delle cellule dell’organismo è

rappresentato dal compartimento interstiziale del

liquido extra cellulare (Lec). Poiché la normale

funzione delle cellule dipende dalla costanza di

questo liquido, non sorprende che negli animali

superiori si siano sviluppati numerosissimi mec-

canismi regolatori, per mantenerla. (Le proprietà

tampone dei liquidi dell’organismo e gli aggiu-

stamenti renali e respiratori di fronte ad eccessi

Ciascunoha il pesoche si meritaTempo d’estate, comincia la ricerca di una dieta miracolosache consenta di dimagrire senza troppe rinunce

di Alessandra Muschella

La scienza della nutrizionestudia la qualità e laquantità degli alimentinecessari alla salute e albenessere. Alcunesostanze sono costituentiessenziali di ogni ‘dieta’

Page 44: Salute In

43

saluteinforma

un essere umano di plastica, un replicante all’infinito,

doverosamente e obbligatoriamente perfetto, sempre

giovane sino alla soglia della vecchiaia. Utopia pura,

ma i germi di questa nuova malattia, vera nevrosi col-

lettiva, sono ormai in azione.Dal numero 109 de l’inchiesta Sicilia – luglio 2005

di acidi o di alcali sono esempi di meccanismi

omeostatici).

Molti di questi meccanismi operano secondo il

principio del ‘feed-back’ negativo (controreazione):

le deviazioni da un dato punto normale sono sentite

da un ‘detector’, che invia segnali che promuovono

cambiamenti compensatori, sino a quando il punto

normale non sia stato nuovamente raggiunto.

La scienza della nutrizione studia la qualità e la

quantità degli alimenti necessari alla salute e al be-

nessere. Alcune sostanze sono costituenti essenziali

di ogni ‘dieta’ per l’uomo: un’alimentazione ottimale

comprende adeguate quantità di calorie (necessarie

a bilanciare l’energia spesa come lavoro e come ca-

lore – quest’ultimo a ricordare che siamo animali

a sangue caldo, con una regolazione costan-

te della temperatura corporea: la feb-

bre è un segnale d’allarme, un

eccesso di calore da disper-

dere) fornite attraverso

l’introduzione, con il ci-

bo, di proteine, carboidrati,

grassi, minerali, vitamine e

acqua. Tutti essi sono neces-

sari, nessuno escluso: se le

entrate sono insufficienti ven-

gono consumati proteine e grassi

di riserva, con perdita di peso, se ec-

cessive si ha l’accumulo di peso, fino

all’obesità.

Nel corpo umano esiste una

piccola struttura encefalica,

posta nell’ipotalamo, composta

da due minuscole aree, una det-

ta centro della fame e l’altra centro della sa-

zietà, che sembra accertato siano sotto il

controllo di un cromosoma particolare, il

cui compito è quello di mantenere una cer-

ta stabilità del nostro peso corporeo.

Ma la fisiologia deve pur sempre fare

i conti con l’imprevedibilità dei mecca-

nismi mentali dell’individuo, e così non

tardiamo a scoprire che le trasgressioni

alimentari sono spesso dettate dal ca-

nalizzare sul cibo ansie e malumori,

gioie e dolori, stress. E che dire, poi,

dell’imposizione all’immaginario

collettivo di questa società opulen-

ta ed edonistica di un modello

corporeo esclusivamente giovani-

le, bello, sinuoso, ma esile per le

donne, muscoloso e armonico

per gli uomini? Finiremo, a furia

di inseguire il mito che inseguiva

Dorian Gray, con il costruire

Con l’approssimarsi della bella stagione, la tendenza dilaga, fino

ad assumere le sembianze di una vera e propria epidemia. Così

tutti, alle prese con bilance di precisione, incubi notturni e visite

di soppiatto al frigorifero o alla dispensa di casa; prima abbagliati

dal miraggio di acquisire linee corporee armoniose, poi

attanagliati dai morsi della fame e, infine, dai rimorsi, intesi come

sensi di colpa per non essere riusciti a non cedere alle lusinghe

di un bel piatto di pasta ben condito o di un allettante e

monumentale gelato.

Nel caso, poi, di diete fai-da-te, si incorre fatalmente nel non

tenere conto del rapporto ‘massa magra-massa grassa’, col

risultato di perdere di peso, ma a scapito della massa muscolare

e non della ciccia, che, sorniona, torna a fare capolino e mostra

di sé in quei bei rotolini (o rotoloni).

I magazine, poi, si sbizzarriscono nel proporre le tendenze più

fantasiose, aggravando ancora di più la confusione nei lettori:

diete a punti, diete a zona, dissociate, macrobiotiche, a base di

sola frutta e giù così, fino a quelle estemporanee da improbabili

dietisti dell’ultima ora.

Solo una cosa sembra improbabile da raggiungere: fare

cambiare radicalmente le abitudini alimentari e dietetiche, quelle

da osservare tutto l’anno, E allora, viva la dieta, ma solo pensata.

le DIETE

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saluteinforma

Più di duemilacinquecento, ad

oggi, i consultori distribuiti

sul territorio italiano, vere te-

ste di ponte, per usare una metafo-

ra bellica, dove è possibile

sperimentare una funzionale ed

efficace sinergia: ostetriche e in-

fermieri, assistenti sociali e pe-

diatri, ginecologi e psicologi.

La loro dislocazione e fun-

zionalità, però, è del tutto

disomogenea, rivelando

ancora una volta come il

territorio nazionale sof-

fra del male a macchia

di leopardo. Restituen-

doci una fotografia del

bel paese che mortifica

ogni speranza di equità,

i servizi essenziali man-

cano proprio da dove più

forte è il bisogno. Buoni risul-

tati nel Centro Nord convivono

con veri drammi al Sud.

Nel 2002 a Perugia, al 78esimo

congresso nazionale Sigo (Società italiana

Ginecologia e Ostetricia) è emerso che i

consultori, adeguatamente potenziati, sono

servizi integrati di base per la promozione

della salute, a partire da quella riproddutiva.

Cosa accade se i Servizi sul territorio comin-

ciano a latitare? A farne le spese sono soprat-

tutto l’informazione e la prevenzione.

Un’indagine della Sigo, condotta su un campione

nazionale di 2 mila donne tra i 15 e i 45 anni, evi-

denzia che solo la metà di essa usa metodi anti-

concezionali (53 per cento); da ciò ne discende che

il 47 per cento delle italiane non ne usa nessuno e

non previene gravidanze non attese. Altro dato al-

larmante che emerge dalla stessa ricerca è che la

scelta del metodo contraccettivo si basa essenzial-

mente sul fai da te, soprattutto per quanta riguar-

da le giovanissime. Anche le siciliane si orientano

nella scelta del metodo contraccettivo tra consigli

delle amiche, giornali e internet. Le donne sicilia-

ne risultano bene informate sulla pillola in special

modo e su altri anticoncezionali in genere, ma allo

stesso tempo questa informazione non incide sui

comportamenti messi in atto, solo il 13 per cento

di esse sceglie la pillola come metodo. Le donne

siciliane si situano al di sotto della già bassa media

nazionale con il 46 per cento (meno della metà) di

esse a utilizzare metodi anticoncezionali. Tale pa-

norama ovviamente offre un amaro contraltare se,

e i dati lo indicano chiaramente, fallisce l’istanza

preventiva dell’informazione e contraccezione.

Quello a cui si assiste è ancora un uso massivo del

ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza

come metodo di controllo delle nascite. Le inter-

ruzioni volontarie di gravidanza si attestano in 130

mila l’anno in Italia, 9 mila in Sicilia. Ma ci sono

cifre che ci parlano di un dramma nel dramma: il

ricorso all’aborto clandestino. Ancora non sono

stati raggiunti gli obiettivi della legge 194. Questa

si poneva come scopo, l’eliminazione dello stesso,

stimato prima dell’introduzione della legge in 250

di Patrizia Camedda

I consultori in Italia festeggiano il loro trentesimocompleanno. L’approvazione della legge 405 del ’75sanciva, infatti, 30 anni fa, l’istituzione dei centriconsultori familiari, centri polivalenti di cura e ascoltodedicati alle donne e alla loro sessualità

Liberedi scegliere

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medici di Palermo che si prenderebbe carico di fa-

re il giro della provincia per praticare l’aborto.

Che la materia sia controversa e contraddittoria,

lo si evince anche da casi esemplificativi come la di-

chiarazione rilasciata dal ministro Storace in cui dice

che la legge 194 non va toccata. E di fatto non la

toccheranno, ma va attuata la parte relativa alla pre-

venzione rispetto a quella inerente l’aborto. Nei fatti

è proprio una grande incongruenza, l’incapacità di

dare seguito a quel che di corretto è già stabilito.

Una legge, la 194, all’avanguardia che ha come ca-

posaldi l’informazione e la prevenzione. L’intenzio-

ne del legislatore era di sorvegliare l’evoluzione del

fenomeno che si auspicava dovesse dominuire, una

volta espressa nella legalità, l’abortività clandestina.

Tale risultato è stato ottenuto a seguito di una mag-

giore diffusione delle conoscenze, delle consapevo-

lezze e delle competenze riguardo i metodi per la

procreazione responsabile.

L’ultima agghiacciante riflessione è su un fe-

nomeno che per sua natura sfugge anche alle stime

approssimative; tutto il sommerso dell’immigra-

zione clandestina Dal numero 114 de l’inchiesta – Luglio 2006

mila casi l’anno. I dati più recenti parlano di 20

mila ogni anno in Italia; 1500 in Sicilia, soprattut-

to giovani donne e adolescenti ricorrono ai canali

clandestini. Il mondo sommerso delle mammane,

che con mezzi casalinghi e pericolosi ponevano fi-

ne alle gravidanze indesiderate, è diventato sempre

più nascosto, tanto da essere dimenticato dalla

maggiorparte delle persone. Stessa sorte è toccata

ai cucchiai d’oro (dallo strumento utilizzato, una

sorta di cucchiaino metallico con cui si effettuava

la pulizia dell’utero) così venivano definiti i medici

che praticavano l’aborto a chi poteva permettersi

le esorbitanti parcelle delle cliniche private. I 1500

casi di aborti clandestini stimati per la Sicilia par-

lano anche di aborti offerti al prezzo di 500 euro

per ogni mese di gravidanza e fanno riferimento

soprattutto ad adolescenti spaventate che rivolgen-

dosi alle strutture pubbliche non riescono ad av-

valersi di un loro diritto. Molti gli ostacoli frapposti

tali da impedirne l’esercizio, annoveriamo, tra essi,

anche quello dei medici obiettori di coscienza. Ta-

le fenomeno in Sicilia deve pur avere la sua rile-

vanza se l’ospedale Ingrassia ha presentato un

progetto chiamato aborto itinerante: un gruppo di

Sempre Confagricoltura èinoltre dell’idea che lecoltivazioni Ogm possanoaiutare numerosi compartiproduttivi attualmente incrisi. Posizioni che sidiscostano da quelle delministro Zaia , il quale vedegli Ogm come minaccia,piuttosto che come risorsa.

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