Sabrina Tellini coordinatrice delle moriva 400 anni fa. Un saggio … · 2016. 4. 13. · spiegato...

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14 aprile 2016 - Anno XXIII n.15 - Settimanale di attualità, cultura e spor t - www.voce.it - Euro 2,00 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N°46) - ar t. 1, comma 1, DCB Modena

Carpi, via A. Manzoni 145, Tel. 059 637590 - email: blumarine.store@blu�n.it

Aperto da martedì a domenica, chiuso il lunedìOrari: 10:00-13:00 / 15:00-19:30

na domanda si vorrebbe rivolgere non solo agli amministratori, le cui decisioni sono l’ef-fetto, ma anche ai mondi dell’associazioni-

smo ecologista e sociale le cui pressioni sono invece la causa: siete soddisfatti del risultato fi nale di piste ciclabili ricavate su storiche arterie cittadine, come viale Focherini prima e oggi viale Dallai? Certo: le pi-ste in questione sono correttissime – anche se c’è chi avrebbe voluto ancora di più – per quanto riguarda segnaletica orizzontale e verticale, semafori sonori, passaggi pedonali, barriere anti svolta. Ma è come se, dopo aver impiegato ogni farmaco, ogni terapia per curare il paziente, questi fosse ugualmente deceduto. È morta, in questo caso, la bellezza della città, è mor-ta l’armonia dell’ambiente urbano insieme alla sua godibilità. Sotto l’assedio delle mille richieste delle parti – ecologisti, ciclisti, associazioni disabili – è andata perduta la visione del tutto, dell’effetto este-tico. Che, duole doverlo dire, non ha trovato alcuna associazione, alcun comitato o pubblico amministra-tore pronto a mobilitarsi in sua difesa.

METACARPI BELLEZZA

Sabrina Tellini coordinatrice delle assistenti sociali: all’Open Day ha spiegato le di� coltà dei ServiziPAGINA 5

Miguel de Cervantes moriva 400 anni fa. Un saggio su di lui e sui Don Chisciotte sognatori di Carpi PAGINE 20 E 21

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CarpiGlobalIl passaggio

di Champion in HanesBrands

apre all’azienda

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PAGINA 14

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

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Champion, da Carpi nel mondoIl senso del passaggio in HanesBrands: l’uni� cazione strategica del marchio a livello globale. Che cosa cambia? “Avremo i vantaggi di far parte di un Gruppo solido e prestigioso, pur continuando a lavorare sulla nostra identità di brand come abbiamo sempre fatto”

AZIENDE - La nuova dimensione dell’azienda spiegata dal presidente Sauro Mambrini

L’intervista dopo l’annuncio condiviso

con i dipendenti

CARPI – Ha riunito tutti e cen-tocinquanta i collaboratori del quartier generale di via dell’Agricoltura. Poi il Presi-dente e Amministratore De-legato di Champion Europe Sauro Mambrini ha chiesto di spegnere i cellulari e ha aperto il meeting con Sunshi-ne of your love dei Cream, la band del primo Eric Clapton che ha segnato una generazio-ne. La scelta del brano non è casuale: il titolo è un’implici-ta dichiarazione d’amore per il marchio Champion, che Mambrini ha portato per la prima volta dagli Stati Uniti in Italia nel 1979 e di cui è il leader ancora oggi. L’inizio e la continuazione di una lun-ga storia di entusiasmo e pas-sione. Mentre le note andava-no sfumando, con voce cal-ma ha scandito: “Ho una no-tizia straordinaria da darvi, in contemporanea con New York e con le nostre altre sedi di Stoccolma, Barcellona, Du-blino, Atene”.

Nella sala dove pareva che il silenzio e la tensione si potessero tagliare a fette, ha continuato: “È la miglior cosa che potesse capitare, per cui se avete due armadi per le belle e le brutte notizie, questa è da mettere nell’armadio delle belle”. È infatti una bella notizia, ha aggiunto subito dopo “…diventare più forti, più solidi, più grandi senza perdere la nostra identità. Perché oggi ritor-niamo a essere un marchio globale”, indicando un planisfero.

Ed è stata questa visione plastica dell’estensione mondiale del mar-chio Champion che ha fatto liberare la tensione della sala in un lungo ed emozionante applauso.

Sauro Mambrini ha poi conti-nuato a spiegare al suo Team come avverrà questo cambiamento e che

cosa succederà. Sono le stesse domande che le rivolgiamo anche noi, Mambrini: adesso che cosa accadrà?

«La nostra società, Champion Eu-rope, aveva dal 2001 la proprietà del marchio Champion per i terri-tori dell’Europa, del Medio Oriente e dell’Africa (EMEA). HanesBran-ds aveva invece la proprietà per le Americhe e per l’area del Pacifi co. HanesBrands ha fi nalizzato un ac-cordo defi nitivo per l’acquisizione del Gruppo Champion Europe, con l’obiettivo strategico di unifi care il marchio Champion sotto la stessa insegna. HanesBrands è una società multinazionale americana fondata

nel 1901, con sede in North Caro-lina, un fatturato di quasi 6 miliar-di di dollari e 65 mila dipendenti nel mondo che, assieme a quelli di Champion Europe, diventeranno 66 mila. È un’azienda fi nanziariamente molto solida, quotata alla borsa di New York, inserita nella lista delle maggiori aziende statunitensi e con una forte reputazione di azienda etica, sia nei confronti dei propri collaboratori, sia per le tematiche relative all’ambiente e alla sostenibi-lità. Tutto questo ci rende orgogliosi di farne parte»

Quali sono le aspettative della riunifi cazione del marchio a livello mondiale?

«Facendo leva sui punti di forza e sulle specifi che competenze di ognu-na delle due Aziende, HanesBrands e Champion Europe sono fortemente convinte che questa partnership sia un elemento di ulteriore accelera-zione per la crescita del business Champion in EMEA e ovunque nel mondo»

Partiamo dai mercati…«Il tema di questa acquisizione è proprio quello della crescita e delle opportunità di sviluppo. Ci saranno signifi cative possibilità per il brand Champion di rafforzare la propria presenza nei mercati esistenti, così come di espandersi in nuovi mercati senza vincoli geografi ci. C’è un unico

marchio Champion e questo rappre-senta non solo una semplifi cazione delle logiche di business, ma una straordinaria piattaforma per la cre-scita di Champion in ogni continen-te, anche grazie allo sviluppo stra-tegico del canale di vendita online»

E quanto ai prodotti?«A Champion Europe viene ricono-sciuta una forte identità di prodotto, fatta di qualità, innovazione, crea-tività e straordinarie caratteristiche tecniche. Il nostro designed in Italy è un insostituibile valore aggiunto che andrà ad arricchire e a diversifi care il prodotto Champion disegnato a New York e a Tokyo. Una contaminazione di stili e ispirazioni davvero eccezio-

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nale. Inoltre abbiamo anche un altro punto di forza»

Vale a dire?«L’aver costruito un modello di bu-siness flessibile, efficiente, che si è adattato rapidamente alla diversità dei paesi in cui Champion Europe opera. Dobbiamo infatti rispondere alle esigenze di una clientela mol-to differenziata per geografia, gu-sto, sensibilità, esigenze d’uso del prodotto. È per questo che abbiamo implementato modelli che sintetizza-no la nostra esperienza in tre diversi canali distributivi, Wholesale, Retail e Licensing, così da creare situazioni di business profittevoli in paesi dalle condizioni di mercato e dalla clien-

tela più diverse. HanesBrands con-sidera questa competenza un grande valore aggiunto»

Adesso può dirci quale sarà la sua posizione e quella dei suoi collaboratori all’interno del Gruppo HanesBrands?

«La nostra organizzazione sarà gesti-ta in maniera coordinata con quella di Champion a livello mondiale ma rimarrà indipendente da tutto il resto dei marchi del Gruppo HanesBran-ds. Quindi che cosa cambierà? Tutto e niente, se mi permette. Diventia-mo parte di una realtà più grande, avremo i benefici di fare parte di un Gruppo solido e prestigioso, pur continuando a lavorare sulla nostra identità di brand così come abbia-mo fatto fino a oggi. Per quanto mi riguarda, dopo 37 anni di vita pro-fessionale in Champion ho accettato con grande piacere di continuare a ricoprire il ruolo di Presidente e Am-ministratore Delegato di Champion Europe per conto di HanesBrands. La riunificazione strategica del brand rappresenta un business da oltre un miliardo di dollari, in termini di vendite nette a livello mondiale, e conferma Champion tra i principali e più storici marchi di abbigliamen-to sportivo e calzature nel mondo.

Gli obiettivi del Gruppo sono inoltre quelli di raddoppiare il fatturato a livello globale nei prossimi cinque anni: è davvero stimolante essere protagonisti di questo progetto»

Nella Sua presentazione ci sono elementi di richiamo inconfondibili agli anni Settanta, immagini cult e musiche dei Cream, di Crosby, Stills, Nash and Young. Un’avventura partita quindi molto tempo fa…

«Precisamente nel 1979, quando co-mincia la prima tappa della lunga ed emozionante storia di Champion in Europa. Con un’azienda italiana, Champion Italia appunto, il marchio sbarca per la prima volta nel nostro continente dagli Stati Uniti. In quin-dici anni abbiamo fatto conoscere e crescere Champion nel nostro pae-se e in Europa portando il fatturato fino a 60 miliardi di lire. La seconda tappa è quella dal 1993 al 2001. Al-lora fu Sara Lee Corporation a farci entrare nella sua orbita mondiale: come vede, siamo esperti in fatto di integrazione con società quotate. È stato un capitolo fantastico. Siamo arrivati a 140 miliardi di fatturato, diventando l’azienda più performan-te del Gruppo dopo gli Stati Uniti. Quando Sara Lee riuniva i Presidenti delle sue duecento società nel mon-

do, Champion Italia li batteva tutti! Poi, nel 2001, quando Sara Lee ha deciso di concentrarsi sul proprio core business vendendo il marchio Champion, noi l’abbiamo acquisito per l’EMEA: è la terza fase. Sono stati gli anni in cui è accaduto davvero tutto. È cambiato il mondo, ma con la forza del nostro brand, la dedizione di tutti i collaboratori e attraverso i più flessibili modelli di business abbiamo mantenuto la nostra iden-tità, superando le sfide del mercato. Abbiamo portato i dipendenti da 450 a oltre mille (di cui l’80 per cento cir-ca in Italia), aprendo oltre 150 punti vendita, riportando il nostro quartier generale a Carpi. Le difficoltà ci han-no reso più forti»

E ora comincia il quarto capitolo, insieme a HanesBrands…

«Pensiamo di avere cose da portare e altre da imparare, perché siamo umili e riteniamo che non si smet-ta mai di apprendere. Ci guida e ci incoraggia questo “signore” di qua-si cent’anni, il nostro marchio. È la nostra identità, la guida del passato e l’ispirazione per il futuro. In modi e forme diverse, certo. I consumatori non si sono accorti dei tre capitoli che le ho riassunto e non si accor-geranno nemmeno del quarto, per-

ché continueranno a cercare prima di tutto i nostri bellissimi prodotti: vogliamo garantire continuità per essere vincenti»

Nessun timore, dunque, che gli Americani vogliano imporre le loro visioni?

«Ho la fortuna di conoscere molto bene il presidente di HanesBrands, Richard Noll, perché eravamo col-leghi in Sara Lee. Allora fu fatta la scelta di mettere insieme le diverse organizzazioni, ovvero di incorpo-rare le strutture di abbigliamento intimo e di abbigliamento sportivo. Non fu una decisione premiante e oggi, imparando dalla storia, non c’è alcuna volontà di unificare business già di per sé profittevoli. Tra l’altro per HanesBrands la nostra azienda rappresenta la realtà di maggior ri-lievo in Europa all’interno del settore dell’abbigliamento sportivo, quindi siamo dei partner molto credibili e competenti. Ci saranno ovviamente confronti e scambi di opinioni, ma verranno comunque prese decisioni nell’interesse comune di sviluppare Champion in Europa e nel mondo. Dalla nostra casa di Carpi siamo pronti per vivere il quarto capitolo della nostra bellissima storia».

FLORIO MAGNANINI

Qui e a lato, due momenti del discorso di Sauro Mambrini ai dipendenti e collaboratori

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DI FABRIZIO STERMIERI

CARPI – Il signor Mario (lo chia-meremo così, ma natural-mente tutti i nomi di questa pagina sono di fantasia per il rispetto della privacy del-le persone coinvolte) ha alle spalle un matrimonio falli-to e si è ritrovato a sessan-totto anni passati, con tre fi -gli grandi a carico, tutti e tre maggiorenni e senza lavo-ro. Per questo ha progressi-vamente accumulato quat-tro sfratti successivi per mo-rosità e con una pensionci-na di quattrocento euro al mese, dite voi come può ti-rare avanti. Anche Marco, che ha una invalidità civi-le formalmente riconosciuta perché ha oggettivi proble-mi di apprendimento, rice-ve una pensione di quattro-cento euro al mese. Fino a poco fa se la cavava perché un piccolo lavoro ce l’aveva (faceva il metalmec-canico) e condivideva l’al-loggio con suo fratello, ope-raio anch’esso con uno sti-pendio proprio.

Ma, si sa, quando piove, di so-lito piove sul bagnato e Marco non solo ha perso il lavoro ma l’ha perso anche il fratello il quale ha pensa-to bene a un certo punto di ritornare al paese del sud d’origine della fami-glia, per sposarsi e sbarcare il lunario con qualche lavoretto appoggiandosi ai suoceri. Così Marco ha perso un punto d’appoggio e non sa più come fare per arrivare a fi ne mese.

Sono due casi in cui l’unico par-ticolare non reale è il nome attribuito ai due sfortunati protagonisti. Mario e Marco, infatti, sono due persone reali, in carne e ossa, che si sono rivolte ai Servizi sociali dell’Unio-ne Terre d’Argine (assieme ad altre centinaia di persone in diffi coltà) per un aiuto. I loro casi sono stati di-battuti nel corso dell’Open Day che i Servizi sociali dell’Unione hanno organizzato per illustrare alle realtà associative del territorio il lavoro che svolgono dietro le quinte de-gli sportelli di accoglienza, sempre più pressati da famiglie e singoli in diffi coltà economica e in crisi morale e sociale.

«Dietro a ciascuno di questi casi – ammette Daniela Depietri, asses-sore ai Servizi sociali del Comune di Carpi – ci sono famiglie in crisi, situazioni di degrado che provengo-no sovente da lontano, fragilità che la crisi economica, il terremoto, la malattia o la vecchiaia hanno messo allo scoperto. Cerchiamo di dare del-le risposte, ma non sempre è possibi-le e in ogni caso è sempre più diffi -cile. Per questo abbiamo organizzato queste giornate di informazione, per far vedere come lavorano i servizi sociali e quali problematiche si na-scondano dentro le mura di casa di tante famiglie».

«Un lavoro di équipe, il nostro – conferma a sua volta Sabrina Tel-

lini, coordinatrice del gruppo delle assistenti sociali – che attraversa tutti i settori in cui sono suddivisi i servizi sociali: l’area anziani, quella adulti e quella giovanile. Cercando di sfruttare al meglio le opportunità e le risorse a nostra disposizione».

Tra drammi umani e istituzioniNomi inventati ma storie vere dietro i problemi di Mario e Giulia: la normalità della so� erenza, dell’abbandono e del bisogno “Cerchiamo di dare risposte – spiega l’assessore Depietri – ma non è sempre possibile e diventa in ogni caso sempre più di� cile”

SOCIALE - Con l’Open day dentro il welfare per vedere i Servizi sociali al lavoro

In aumento le fragilità legate a crisi, terremoto, malattie

e vecchiaia

Quasi ogni caso è complicato da una complessa serie di antefatti familiari che sovente hanno radici lontane; è il caso di Giulia (altro nome di fan-tasia), che viveva assieme ai genito-ri e a uno zio in una casa popolare messa a disposizione della famiglia

quando questa, originaria del Pole-sine, si trasferì a Carpi negli anni Cinquanta dopo l’ennesima alluvio-ne di quell’area depressa. Ventisei anni d’età, ormai orfana di padre e dello zio che dettavano legge in casa, Giulia è totalmente dipendente dalla

madre che a sua volta ha gravi pro-blemi fi sici e un notevole defi cit cul-turale (nessuna delle due sa leggere e scrivere, pare impossibile al giorno d’oggi ma è così). «Per loro abbiamo attivato diversi percorsi, cercando di avviare al lavoro la ragazza e chie-dendo il supporto psichiatrico dei servizi sanitari dell’Ausl per entram-be», dicono le assistenti. Ma per chi ha problemi di relazione gravi come Giulia, che sa parlare ma non riesce neppure a spiccicare il suo cognome in presenza di un estraneo, la strada è tutta in salita. Per Mario e Marco, invece, una soluzione temporanea pare la si sia trovata: «Volevamo alloggiare Mario nel centro tempo-raneo di accoglienza comunale di via Ugo da Carpi – dicono ai Ser-vizi sociali – che ha a disposizione cinque stanze con bagno, una sala e una cucina comune, e che attual-mente ha una stanza vuota, visto che i fi gli di Mario sono ritornati dalla madre naturale. Ma poi siamo riusciti a convincere sia Mario che Marco a trovare una soluzione di coabitazione che, mettendo insieme le due pensioni, pare sia soddisfa-cente per entrambi». Una soluzione, come si suol dire, di ripiego? Forse. Anzi probabilmente sì. Ma occor-re considerare il numero crescente di domande d’aiuto che si levano dal territorio per poter dare una valutazione più obiettiva: 826 gli anziani assistiti dai Servizi sociali dell’Unione Terre d’Argine, in casa di riposo o presso i centri diurni, 386 i disabili, 228 gli adulti sotto la soglia di povertà, più di cinquecento i bambini in famiglie bisognose e più di quattromila ogni anno le domande di alloggio, di un sussidio per pagare l’acqua, il gas o la luce.

E i 40 milioni di euro messi a disposizione dagli enti locali non bastano.

Sabrina TelliniSotto, lo sta� dei servizi sociali: in secondo piano l’assessore Daniela Depietri

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CARPI – Cinquecentonovanta-mila euro per duecentoven-ticinque metri di pista cicla-bile: oltre 2 mila 600 euro al metro, facendo i conti della serva. La notizia dell’inau-gurazione del nuovo percor-so ciclopedonale intitolato allo scomparso ecologista, pacifista e giornalista trenti-no Alexander Langer (peral-tro ignoto ai più) se da una parte ha messo finalmente termine a un percorso am-ministrativo lungo più di tre anni e costellato di ripensa-menti (e rifacimenti), realiz-zando un percorso ciclabile di collegamento fra il centro storico e la stazione ferro-viaria, dall’altra ha scatena-to un putiferio di commen-ti, qualcuno anche malevo-lo, sul risultato finale dell’o-perazione.

Al di là del costo dell’opera, fi-nanziata al 65 per cento dalla Re-gione con apposito stanziamento e che comprende anche l’installazione delle gabbie per il ricovero delle bici (sessanta posti, occupati attualmente per circa la metà), “la manutenzione straordinaria effettuata sulle aiuole” nonché l’eliminazione degli avvalla-menti della pavimentazione di viale Dallai (ma questo era il minimo che si potesse pretendere), ha destato

commenti negativi la collocazione di una selva di semafori davanti al piazzale della stazione ferroviaria e anche la sistemazione di quello all’incrocio fra via Dallai e via Ni-colò Biondo e viale Ariosto.

Ma vediamo di essere imparzia-li e di segnalare le note positive e quelle negative. Le positive: è pur sempre una pista ciclabile, l’inizio – assicura il Comune di Carpi – di un tratto futuribile, la pista ciclabile numero sei, che raccorderà il centro storico con via Cavata e l’oltrefer-rovia. Quando? Allo stato attuale

dei fatti non si sa. Altro fatto po-sitivo: l’entrata in funzione delle gabbie per il ricovero protetto delle biciclette, con i loro sessanta posti disponibili. Una struttura apposita-mente studiata e dotata di accesso con chiavi speciali (“Un utilizzo pacifico di un sistema studiato per scopi militari”, assicura l’assessore Cesare Galantini, e non c’è motivo di dubitarne). Le panchine in mar-mo sono state restaurate. Gli im-pianti semaforici, infine, sono dotati di sistema sonoro che consente il passaggio pedonale in sicurezza

anche ai non vedenti. Passiamo ai “contro”, rilevati

da numerosi cittadini al loro primo impatto con questa nuova realiz-zazione. Del costo dell’operazione

Una pedalata fra i semaforiUna spesa di 2 mila 600 euro il metro. Ma vanno considerate anche le gabbie deposito per le bici. Meno comprensibile la quantità di semafori. E la barriera gialla che obbliga per esempio i bus a svoltare in viale Nicolò Biondo quasi invadendo la corsia opposta

VIABILITA’ - Insieme al costo è l’intrico semaforico quello che sta sollevando le maggiori critiche

Positiva la ripulitura del viale, negative

pavimentazione e viabilità

s’è già parlato. Qualcuno ritiene che con la stessa spesa si sarebbe potuto tentare un attraversamento ciclopedonale della ferrovia, ma è solo una ipotesi. Ma per restare alla

Sopra e a destra, le nuove barriere all’incrocio fra via Dallai e via Nicolò

Biondo

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CARPI – Combattere le incomprensio-ni e le barriere culturali diffondendo informazione e conoscenza: è questo l’obiettivo di SaluteINmigrazione, il progetto promosso dalla Consulta stranieri dell’Unione Terre d’Argi-ne in collaborazione con l’Ausl, per far conoscere meglio i servizi sani-tari territoriali alle comunità stranie-re residenti nei Comuni dell’ente.

Come funziona il Pronto Soccor-so? Cosa fa una guardia medica? Ho diritto a un medico di base? Perché devo fare visite di prevenzione? A chi mi rivolgo se sono incinta? Sono solo alcune delle domande che gli stranieri si pongono ogni giorno e a cui spesso non sanno dare risposta.

Non sorprende quindi che si trat-ta di un progetto nato “dal basso”, per volere e necessità delle stesse

comunità straniere che ne hanno fatto richiesta tramite i propri rap-presentanti. L’iniziativa prevede sei incontri introduttivi durante i quali alcuni operatori sanitari spiegheran-no il funzionamento del nostro siste-ma sanitario. Agli incontri parteci-peranno anche mediatori culturali che tradurranno simultaneamente in Urdu, Punjabi, Arabo e Inglese, mentre la comunità cinese, che non potrà essere presente agli incontri, si occuperà in autonomia della tra-duzione e diffusione del materiale.

Gli appuntamenti sono suddi-visi per comunità per facilitare la traduzione e sulla base delle nazio-nalità maggiormente presenti nei Comuni: il primo incontro è previsto per sabato 16 aprile alle 16, presso la sala Peruzzi, aperto alla comunità

indiana e pakistana. Si proseguirà poi il 30 aprile sempre alle 16, nella sala consiliare del Castello Campori di Soliera, per le comunità indiana, marocchina, tunisina e per altre mi-noranze, mentre gli altri incontri si svilupperanno in maggio.

“E’ l’equità dell’accesso ai ser-vizi il principio alla base di questo progetto – ha spiegato Claudio Va-gnini, direttore del distretto sanitario di Carpi –, che può venire tramite la collaborazione e la conoscenza della comunità”. Un progetto nuovo e ambizioso per il sindaco Alber-to Bellelli che ha commentato: “La migrazione implica cittadinanza e la cittadinanza porta con sé diritti e doveri, tra cui quelli della conoscen-za dei servizi”.

VALENTINA PO

pista realizzata, intanto la pavimen-tazione della ciclabile, a cubetti di porfi do pare destinata a diventare presto un percorso a ostacoli per i ciclisti. Poi la selva di semafori che caratterizzano ora il tratto fi na-le di viale Dallai e il piazzale del-la stazione ferroviaria: si sono già cominciate a vedere code piuttosto lunghe laddove il traffi co scorreva altrimenti tranquillo e le emissioni di gas, in loco, sono già sensibili. I semafori che sono stati posti all’u-scita del parcheggio autocorriere, dopo un giorno di prova, sono stati

subito oscurati. Segno che qualcosa nel sistema di viabilità complessiva deve ancora essere messo a punto.

Infi ne, qualche problema an-che sull’incrocio davanti all’Hotel Touring: un semaforo in più per chi svolta a destra da via Nicolò Biondo e una barriera gialla che costringe chi proviene dal centro e svolta a sua volta a destra per via Nicolò Biondo a prenderla larga: lo scuo-labus del Comune, per impegnare la curva, ha dovuto invadere la corsia opposta, altrimenti non ce l’avrebbe fatta. F.S.

L’impianto semaforico e le chiamate per i pedoni

in piazzale della stazione ferroviaria. Si notano già le

prime code

La nuova ciclabile di via Dallai

Alberto Bellelli (primo a sinistra), insieme ai membri della Consulta, Claudio Vagnini e l’assessore Milena Saina (a destra)

SOCIALE - Istruzioni per fruire dei servizi

Stranieri a lezione di accesso alla sanitàTutti meno i Cinesi

La risposta dell’Ausl a una precisa richiesta partita

dalle comunita

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

8 ECONOMIA E FINANZA

SETTEGIORNISi vota per il referendum sulle trivellazioni marine

entro le acque territoriali. E subito l’evento elettorale, intersecandosi con il referendum di ottobre sulla riforma costituzionale in discussione in questi giorni e con le imminenti elezioni amministrative, assume i connotati di un pronunciamento del popolo italiano pro o contro il premier Matteo Renzi. Un po’ di responsabilità al riguardo le porta lui stesso, per quell’assurdo invito a non andare a votare che non dovrebbe mai partire da istituzioni democratiche. Il risultato fi nale sarà che il referendum avrà due sistemi di misurazione: uno, sul raggiungimento del quorum, che dirà se Renzi avrà avuto o no ragione con quell’appello; e un secondo, sul prevalere del Sì o del No, anche questi elementi di giudizio sulle scelte petrolifere del premier. Il quesito sull’opportunità o meno di togliere le concessioni per l’estrazione di petrolio dal sottosuolo marino al loro sca-dere, fi nisce dunque sullo sfondo. Allegri: dal 17 aprile in poi, il 2016 sarà un anno intero di “mi piace” e “non mi piace” su Renzi. E facebook non c’entra.

C’è un astro nascente, nel nuoto carpigiano. Visto

il precedente di Gregorio Paltrinieri, sarà opportuno annotarsi il nome di Lorenzo Mora che a 18 anni ha vinto il titolo italiano juniores dei 50, 100 e 200 dorso in vasca corta. Se aggiungiamo anche il “veterano” Lorenzo Benatti e Fabio Baraldi, pallanotista solierese cresciuto nella Cabassi e ora centroboa del Settebello azzurro che andrà alle Olimpiadi, vien da rifl ettere su decenni di impianti natatori comunali insuffi cienti e al limite del collasso, ma dai quali sono usciti dei campioni. Verrebbe da pensare che nello sport, come in tante altre attività umane – si tratti della musica o dell’arte, della poesia o delle intuizioni industriali o informatiche o artigiane – all’origine dell’eccellenza ci sia spesso una qualche forma di privazione.

Bello scambio sul profi lo social del Sindaco. Lui si congratula per Fiera di primavera, il mercatino delle scuole che, scrive, “…permetterà di raccogliere fondi per la cooperazione internazionale”. Commenta una citta-dina: “Colgo l’occasione per chiedere al nostro primo cittadino, se possibile utilizzare qualche dipendente o volontario per tagliare l’erba nei parchi e aiuole”.

SOLDI NOSTRI di Richard Bonhomme

Correlazioni sui mercatiralasciamo le rivelazioni dell’affaire “Panama Papers” (niente di veramente nuovo

sotto il sole, salvo la “trasversalità” riscontrabile nel mondo dell’offsho-re) e le tragicomiche vicende della povera ragazza madre, ingannata e strumentalizzata dal bellimbusto di turno, inopinatamente collocata da Renzi al Ministero per lo Sviluppo economico (ah, le quote rosa!), e occu-piamoci, piuttosto, dei fondamentali per cercare di capire gli strani movi-menti dei mercati fi nanziari.

Strani, perché di “normale” ormai non c’è più nulla. Tutto dipende infat-ti dalle dichiarazioni, e dalle mosse, delle banche centrali, la correlazione con l’economia reale è completamen-te saltata. All’inizio dell’anno ci si aspettava il rafforzamento del dollaro contro l’euro, dovuto alla migliore si-tuazione economica degli Usa, ormai fuori dalla recessione, che lasciava presagire un sia pur graduale aumen-to dei tassi d’interesse in America. Pronostico che ha spaventato i mer-cati e provocato il forte ritracciamento delle borse.

Prontamente la Fed, spaventata soprattutto dalle conseguenze del

rafforzamento del dollaro per i mer-cati emergenti, in primis la Cina, ha innestato la retromarcia e ha rinviato l’aumento dei tassi sine die. Il che ha provocato il deprezzamento del dolla-ro e il conseguente il rimbalzo dell’eu-ro e dello yen. Risultato? Tenuta della borsa di Wall Street, vicina ai massi-mi, e nuovo crollo delle borse europee e del Nikkei. La politica dei tassi ne-gativi applicata dalle banche centrali europea e giapponese, ha provocato anche la corsa ai titoli di stato (il cui riacquisto è peraltro garantito dalla Bce) con apprezzamento del Bund e schiacciamento dei rendimenti e rifl essi sull’intero mercato obbligazio-nario. Non riusciamo a immaginare come banche e assicurazioni possano fare i bilanci e garantire le obbliga-zioni assunte nei confronti dei loro clienti, con i tassi a zero o negativi, ma

fi nora questo è il mantra recitato dai mercati fi nanziari internazionali. Non si riesce a uscire dalla trappola della liquidità che da anni inchioda l’eco-nomia giapponese e nella quale sono cadute anche le altre banche centrali del mondo occidentale.

Diffi cile fare pronostici: non ci sono precedenti nella storia. Possia-mo solo prendere atto di ciò che ac-cade, analizzando la fenomenologia di questo nuovo sistema economico, artifi cioso, che ormai ha perso le ca-ratteristiche dell’economia classica e del capitalismo, come storicamente lo abbiamo conosciuto (se non ricordo male, nemmeno Marx ha mai con-siderato l’ipotesi di tassi d’interesse negativi che sono, oggettivamente, un non senso).

Al di là di momentanei rimbalzi, tipici dei momenti di alta volatilità,

il settore del credito soffre da tem-po, e non solo da noi. Basti pensare che le azioni del Credit Suisse, dallo scorso anno, hanno perso oltre il 40 per cento (e così pure Deutsche Bank e altre grandi banche europee). Le perdite delle banche italiane sono tutte a due cifre: Intesa, meno 27, Unicredit 42, Mediobanca 29, Bpm 42, Bper 43, Banco Popolare 63, Mps 61 (ma, sul biennio, oltre il 93 per cento, ovvero quasi l’intero capitale sociale), Credito Valtellinese 52, Cre-dito Emiliano, la migliore, “solo” il 18 (fonte: Il Sole- 24 Ore). Il raffronto con le banche europee è interessante poiché consente di vedere le pro-blematiche da un’ottica non provin-ciale. Si ha l’impressione che i nodi della crisi vengano al pettine ora e che nonostante i salvataggi di stato attuati da molti governi europei ci sia

ancora molta polvere sotto il tappeto. In sintesi: le nostre banche, pur

con tutti i problemi che sappiamo, in fi n dei conti non hanno fatto peggio delle consorelle. Forse anche gra-zie al fatto che gli Italiani sono un popolo di formichine risparmiatrici (tendenza confermata nonostante la crisi economica abbia pesato sui red-diti). Ora il governo è stato costretto a rivedere al ribasso le previsioni di crescita del Pil, a causa della battuta d’arresto nella crescita. Aspettiamo-ci dunque nuove stangate (aumento dell’Iva? Riduzione delle detrazio-ni?) per far quadrare i conti.

Di tagliare la spesa non si parla mai, anzi si inventano ogni giorno nuove occasioni di spesa (bonus vari, ospitalità agli immigrati, pro-fughi o clandestini che siano, e via discorrendo) quando ancora man-ca la copertura (rinviata di anno in anno) degli 80 euro elargiti da Renzi alla vigilia delle elezioni europee. Si potrebbe cominciare, come sosten-gono autorevoli economisti liberal, eliminando il ministero della Guidi, che si occupava di elargire fondi alle imprese (vi lascio immaginare con quali criteri).

Associato al l’Unio ne Stampa Periodica Italiana

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Anno XXIII, numero 1514 aprile 2016Reg. Trib. di Modena n. 1177 del 7.10.1993Iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione (R.O.C.) con il n. 2712

chiuso in redazione il 13 aprile 2016

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L’Europaspaccata in due

MERCATI FINANZIARI di Tiziano Morgillo (economista � nanziario - consulente indipendente – www.studioftm.it )

PRECISAZIONE: PAOLA NERI NON LASCIA (DEL TUTTO)Nello scorso numero di Voce abbiamo riportato la notizia dell’intenzione

di Paola Neri, presidente del Gruppo Parkinson Carpi di non ricandidarsi quale consigliere del direttivo dell’Associazione Parkinson Italia che è la rappresentanza nazionale dei vari gruppi locali. La presidente precisa che, ciò nonostante, è sua intenzione rimanere alla presidenza del Gruppo Par-kinson di Carpi sino alla scadenza del suo mandato.

l dato di fatto al momento è che lo stato in cui si ritro-vano le economie europee,

dopo alcuni timidi tentativi di ripre-sa dello scorso anno, è di un nuovo rischio di forte rallentamento. Se da un lato la paura del terrorismo può avere inciso sulle scelte di alcuni imprenditori di sospendere nuovi investimenti aziendali, dall’altro lato ci sono delle ragioni più pro-fonde che spiegano lo stallo dell’e-conomia dei paesi dell’eurozona, fatta eccezione per la Germania.

La lentezza della politica euro-pea nel gestire la grave crisi econo-mica iniziata nel crash 2008-2009 sta alla base della spaccatura europea su molti fronti. Tale situazione, seppur delicata nella sua risoluzione, è il

frutto anche del ritardo dell’inter-vento della Banca centrale europea a sostegno delle imprese e dell’eco-nomia fi nanziaria nel suo comples-so, con il piano di stimoli monetari iniziati solo lo scorso anno, ben sei anni dopo l’inizio della grande cri-si. Come mai è servito tutto questo

tempo? E per quale motivo la Bce è stata l’ultima delle banche centrali a dare il via agli stimoli monetari? Forse ai Tedeschi era più convenien-te prendere tempo per consentire poi alle aziende del proprio paese di “inghiottire” lentamente altre azien-de concorrenti dei paesi europei più

in diffi coltà, come quelle italiane e spagnole? E ora che i principali dati economici-fi -nanziari sono tutti in peggioramento, dal momento che le borse scendono,

Andamento cambio euro/dollaro dal 2011

i tassi d’interesse scendono, i con-sumi languono e la fi ducia dei con-sumatori ritorna a vacillare, siamo proprio sicuri che la nuova droga di liquidità della Bce a partire dal prossimo giugno potrà bastare per evitare quanto meno una nuova e do-lorosa ricaduta in recessione? Sarà il caso che, una volta per tutte, appu-rata l’incapacità della sola politica monetaria della Bce di risollevare l’economia europea, si punti dritti e velocemente a obbligare gli stati a nuovi stimoli fi scali, sostenendo quelli più bisognosi. Solo ridando fi ducia alle imprese e ai consuma-tori, in particolare all’ampia fascia

meno abbiente, si potrà tamponare il dilagare della povertà e ricreare delle condizioni di ripresa economi-ca più solide. Il tempo delle attese è scaduto e servono delle misure fi scali immediate e profi cue anche perché, nel frattempo, la situazione potrebbe incontrare nuove diffi coltà mondiali come per esempio il forte rischio di vedere per alcuni mesi la risalita del cambio euro/dollaro Usa.

Come mostra l’analisi grafi ca, dopo il forte deprezzamento dell’eu-ro a partire dall’estate del 2014 il cambio euro/dollaro è sceso da 1.35 fi no a 1.05, ma poi per tutto il 2015 si è stabilizzato nella fascia di prezzo 1.05-1.14. Ora esistono delle condi-zioni tecniche rialziste che antici-perebbero un nuovo rafforzamento dell’euro valide al superamento di area 1.145 ed estendibili fi no alla fascia 1.20-1.25 almeno. Come dire, se pure il cambio euro/dollaro gio-cherà a nostro sfavore, credo che sia giunto il momento di agire in maniera diversa se si vuole evitare veramente una nuova recessione. America docet.

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

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La settimana su social e webPrimato assoluto di visite per la notizia del locale di Cavriani. Forti pressioni per la legittima difesa Le pecore e l’erba alta, le durezze di Capuozzo e un avanzo di amministrazione che fa discutere

CRONACA - Sintesi delle notizie e dei commenti pubblicati su voce facebook e voce.it

Cavriani: un consenso mostruoso

La notizia che ha rovesciato tutti i tavoli, questa settima-na, è fuor di dubbio quella della imminente apertura del bar “Rosmarino” che verrà gestito dal noto vocalist Alessandro “Alle” Cavriani. Di rado si sono toccati, come in questo caso, i 37 mila visitatori, con uno spread neppure tanto elevato di effettivi lettori della notizia (poco più di 11 mila, pari al 30 per cento). Il tutto accentuato da più di cento condivisioni e una decina di commenti entusiastici. Date le cifre, per l’inau-gurazione Cavriani dovrà pensare alla capienza di uno stadio. Mica il Cabassi, però.

Legittima difesa: è mobilitazioneDi visite ne totalizza

12 mila, invece, classifi -candosi al secondo posto, e con 153 condivisioni, la notizia che dall’1 aprile, ai Servizi demografi ci di Carpi, in via Manicardi, è possibile fi rmare la pro-posta di legge dell’Italia dei Valori che propone di togliere dal Codice penale l’eccesso colposo di legittima difesa “…qualora la condotta sia diretta alla salvaguardia della propria o altrui persona e dei beni propri o altrui” nei casi previsti dall’art. 52 del Codice, secondo e terzo comma. La proposta include anche aggravi di pena rispetto a quelli già previsti, per chiunque si introduca clandestinamente o con l’inganno “nell’abitazione altrui o in un altro luogo di privata dimora” e aggiunge un comma che stabili-sce che chi si intrufola clandestinamente nella case altrui, non possa chiedere risarcimenti per danni che gliene derivassero.

Assoldare le pecore?A notevole distanza, ma pur sempre su cifre ragguardevoli

– 6 mila 671 visite, 335 letture dell’articolo su voce.it – e con una ventina di commenti e 17 condivisioni si colloca il post del suggerimento dato all’assessore Tosi di seguire l’esempio di Ferrara per lo sfalcio dell’erba dei parchi: convenzionarsi con un pastore e portarvi a pascolare le pecore. La città degli Este lo ha fatto per i bastioni, rivolgendosi a un pastore di Brescia. La

proposta piace ad alcuni, altri la ritengono irrealizzabile, altri ancora suggeriscono il ricorso al baratto amministrativo (non paghi i tributi? Lavori gratis per il Comune). Quel che conta è che l’erba venga tagliata. La proposta offre anche lo spunto ai non più giovani per riandare ai tempi in cui si vedevano ancora transitare greggi, alla periferia della città, in trasferimento da e per i pascoli appenninici.

Guida giovane all’AnpiStefano Barbieri è il nuovo presidente

dell’Anpi. Ha 31 anni, viene dal classico Rinaldo Corso di Correggio, ha studiato all’Università di Bologna e lavora alla Cooperativa sociale Gulliver. La notizia non strabilia gli utenti facebook (1.842 persone raggiunte, 10 per cento le visua-lizzazioni su voce.it) ma è il segnale che, dopo Francesco Lioce, l’Associazione dei partigiani continua ad assegnare la pro-pria guida ai giovani.

Toni Capuozzo mica tanto rock no warL’inviato in tanti teatri di guerra ha

tenuto avvinto il numeroso pubblico accorso per escoltarlo all’Audotorium Loria, soprattutto quando si è diffuso su episodi, aneddoti, incontri, circostanze avventurose nelle quali si è imbattuto per la propria professione. Ma ha imbarazza-to anche quella parte di presenti che la rassegna “Ne vale la pena” promossa in collaborazione da Comune e Radio Bruno ha abituati ad attendersi educati toni di apertura terzomondi-sta, mondialista, di mobilitazione del Bene contro il Male, di pacifi smo e di accoglienza.

Le domande sulle “colpe dell’Occidente” e sui muri in-nalzati contro l’immigrazione e sono parse rimbalzare sulla coriacea pelle dell’inviato, troppo esperto delle cose di questo mondo per farsi coinvolgere in visioni manichee. Certo l’Occi-dente ha colpe, ma perché non guardare anche alle responsabi-lità dirette? Perché scaricare sempre le colpe su fattori generali e non andare a vedere dove sono, quasi che al mondo islamico non volessimo attribuire neppure la capacità di colpirici? Quan-to ai muri, l’invito di Capuozzo è stato quello di andare oltre, di badare al concreto e al fatto che un’accoglienza indiscriminata non è possibile, perché semplicemente non c’è posto per tutti. I toni di uno che conosce la realpolitik al di là delle ideologie e che pure si è defi nito “non di destra” e “antimilitarista”, sono

piaciuti ai numerosi visitatori del post (5 mila 800) e a quelli che lo hanno commentato. L’unica voce di dissenso è stata quella del conduttore della serata, in disaccordo con alcuni passaggi del resoconto che defi nivano “buonista” la rassegna e “imbarazzati” una parte degli spettatori abituati ad accenti più accomodanti in fatto di Islam e immigrazione.

Le nuove denominazioniIl rapporto di uno a dieci (2 mila 332

contro 251) fra semplice visione dei titoli su facebook e visualizzazione degli articoli su voce.it si è ripetuto anche per la notizia delle denominazioni di strade e parchi del-la città e delle frazioni. La scelta dei nomi di Alex Langer per la pista ciclopedonale di viale Dallai; di Enrico Berlinguer per un’area verde a Budrione; dei partigiani Bruno Manicardi ed Enore Lugli per una nuova strada e per la pista ciclabile di San Marino; e di Robert F. Kennedy per il parco di via Sigonio non ha sollevato sostanziali obiezioni, anche se è mancato il parare consultivo della Commissione toponomastica, decaduta e non ancora rinnovata. Solo un lettore, Stefano Mucci, si chiede che cosa c’entri Kennedy con Carpi e rileva la maggioranza di “miti” della sinistra.

L’avanzo che sorprende

Di rado una notizia di natura amministrativa, per di più di fi nanza locale, ottiene una audience come quella dell’avanzo da 16 milioni riscontrato per il bilancio comunale 2015: più di 4 mila visite su facebook, il 15 per cento delle quali tradottesi anche in letture dell’articolo. I numeri vanno raffreddati: buona parte della cifra è vincolata fra accantonamenti, fondo crediti di dubbia esigibilità, fondo rischi per passività potenziali, in-terventi post sisma. Restano pur sempre 3,5 milioni di avanzo libero che, anche se comprensivo di 1,5 milioni provenienti dall’avanzo 2015 non utilkizzato nel 2015, sono una bella cifra. Il che solleva commenti e condivisioni dai toni per lo più sar-castici sul lamento che “non ci sono soldi” e fa stilare elenchi di cose da fare, a partire dalle buche nelle strade.

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

10 AMBIENTE E SALUTEACCONCIATORI L’ARCHITETTURA E IL DESIGN DEL CAPELLO

CARPI, VIA BELLINI 1/B - TEL. 059 650267 - 3281524019 (SEMPRE DAVANTI ALLA STAZIONE DEI TRENI)

CARPI – Lapam Confartigianato orga-nizza per mercoledì 20 aprile alle 16, presso la sede Lapam di Carpi (via Zappiano 1/a) un semina-rio informativo sul regolamen-to Reach per il rispetto di salu-te e ambiente nel settore moda.

Il Reach è un sistema integrato di registrazione, valutazione e autoriz-zazione delle sostanze chimiche che mira ad assicurare un maggiore livello di protezione della salute umana e dell’ambiente. Circa 30 mila sostanze e prodotti chimici dovranno infatti essere soggetti ad un esame sulla loro pericolosità e inseriti in un databa-se comune a tutti gli Stati membri. Attraverso il Reach sarà possibile ot-tenere maggiori e più complete infor-mazioni sulle proprietà pericolose dei prodotti manipolati, i rischi connessi all’esposizione, le misure di sicurezza da applicare e le responsabilità dei produttori.

La registrazione delle sostan-ze comporta, per i fabbricanti e gli importatori di sostanze e preparati, l’obbligo di presentare all’Agenzia europea una serie di informazioni di base sulle caratteristiche del-le sostanze e, in mancanza di dati disponibili, l’obbligo di eseguire test sperimentali per caratterizzare le proprietà fi sico-chimiche, tossi-cologiche e ambientali. Il relatore, Emilio Bonfi glioli, direttore del cen-tro Qualità Tessile di Carpi parlerà della sicurezza dei prodotti tessili in base alle recenti leggi nazionali e alle direttive europee, dei prodotti tessili che devono essere controllati e con quale frequenza, delle variabili da controllare e le analisi da eseguire, delle responsabilità dei vari soggetti nella catena di approvvigionamento dei materiali e delle azioni dei grup-pi di opinione quali Lav e Greenpe-ace sui prodotti tessili.

SALUTE - Emilio Bon� glioli sul regolamento Reach

Un seminario Lapamsul rischio chimiconei prodotti tessili

AMBIENTE - Le ragioni di sistema ed economiche dell’ampliamento di Fossoli

Di� erenziata o nola discarica è sempre lì

CARPI – Era previsto dal Piano regolatore. Lo aveva prean-nunciato in un’intervista a Voce dell’ottobre 2015 il Pre-sidente di Aimag ed era presente nei piani triennali della multiutility. Ma la notizia che si darà seguito all’amplia-mento della discarica di Fossoli con il suo quarto lotto, che si estende per 27 mila metri quadrati con una capa-cità di 250 mila tonnellate di rifi uti provenienti da tut-to il bacino Aimag ha prodotto ugualmente la reazione della località, dalla quale si sono levate voci di protesta rimbalzate sulla stampa cittadina. Chi è stato preso tra l’incudine della propria condizione di fossolese che lo aveva indotto qualche mese fa a presentare una interro-gazione alla Giunta, e il martello di segretario del Pd ligio alle superiori scelte amministrative è stato Marco Reg-giani, indicato come fautore della protesta dalla quale si è affrettato a dissociarsi con una smentita.

Resta il fatto che nel volgere di quattro o cinque anni – tanti ne sono assegnati al ciclo di vita dell’intera discarica accanto all’impianto di compostaggio – tra via Valle e la Remesina si accumuleranno poco meno di un milione di metri cubi di rifi uti. La cosa ha sollevato interrogativi, nell’opinione pubblica, che si riassumono in un quesito: perché tanti rifi uti in discarica, quan-do Carpi è sottoposta da tempo alle ferree regole della

differenziata? Non dovrebbero essere abbattuti i rifi uti non recuperabili? Fermo restando che il conferimento riguarda l’intero bacino Aimag e che una componente di indifferenziato è fi siologica, c’è sempre il problema dei sovvalli, ovvero dei rifi uti che non passano al vaglio (il termine deriva proprio da “sotto vaglio”) del selettore dell’organico a monte dell’impianto di compostaggio. Sono i residuati inerti come plastiche, vetri e metalli buttati insieme all’umido e per i quali ci sono solo due alternative: la discarica, appunto, o l’inceneritore. Non c’è una differenza economica di smaltimento molto sen-sibile, tra i due: 90 euro circa a tonnellata nel primo caso; 100/120 euro circa nel secondo. Quel che cambia è però la natura del sovvallo: che se respinto dal vaglio del compostaggio ha già subito comunque un trattamento di maturazione e insuffl azione (da qui il suo costo) che lo fa idoneo e innocuo per la discarica, rendendo sconsigliabi-le avviarlo anche all’incenerimento. Tanto più che Hera per l’impianto di Modena preferisce rifi uti industriali piuttosto che urbani, essendo i primi ricchi di plastiche più redditizie ai fi ni della produzione di energia. Ecco perché, nonostante la differenziata, c’è ancora bisogno di discariche. E serviranno anche quando Fossoli, fra cinque anni, non sarà più attiva.

La discarica di Fossoli

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

AMBIENTE E TERRITORIO 11 LE DONNE BELLE SONO DONNE FELICI

Via Berengario, 71/73 - 41012 Carpi (MO)Tel. 059 682358 - cell.349 1839204

AMBIENTE - Spazzati via dalle manutenzioni sui palazzi e dall’incuria

Senza nidi le rondini non fanno primaveraCARPI – È ormai primavera e loro, come fanno da tempi immemorabili, stanno tor-nando. Rischiano però di non trovare più la casa che hanno lasciata mesi fa, quan-do hanno intrapreso il lungo viaggio di andata che le ha portate in Africa. Per le ron-dini (e per i rondoni) carpi-giani i loro concittadini uma-ni hanno preparato infatti una brutta sorpresa: qualche nido sotto le volte dei porti-ci cittadini non c’è più. È ac-caduto in corso Alberto Pio e forse anche in corso Fan-ti: a causa di lavori di ma-nutenzione e dell’incuria di qualcuno, i nidi delle ron-dini sono stati spazzati via. «Monitoriamo attentamente la situazione – dice Danie-la Rustichelli della Lipu di Carpi – e abbiamo segnalato il caso di corso Alberto Pio a chi di dovere. Sugli altri nidi abbiamo una nostra collabo-ratrice che periodicamente effettua dei controlli».

Sono una ventina i nidi di rondi-ne censiti in centro storico a Carpi: il censimento è stato effettuato dalla Lipu perché forse non tutti sanno che rondini e rondoni sono uccelli protetti e che distruggere i loro nidi è un reato penalmente perseguibi-le. “Le rondini e i loro nidi – assicu-rano gli ambientalisti – così come le uova e i nidiacei sono protetti da una legge del 1992, da un articolo del co-

dice penale, l’articolo 635 che vieta la distruzione dei nidi e l’uccisione degli uccelli di specie protette, e da una ordinanza del Comune di Carpi. È il Corpo Forestale dello Stato che deve vigilare su questa materia”.

Che rondini e rondoni siano uccelli amici dell’uomo è un fatto assodato: durante la nidifi cazione ogni rondine, nemica dichiarata del-le zanzare, mangia 20 mila insetti al giorno per un peso pari a tre volte il suo. Mauro Ferri, reggiano, ami-co dell’Oasi La Francesa di Fossoli, è un esperto di rondini e rondoni. È lui l’inventore del “Festival dei rondoni” che si celebra ogni anno a giugno-luglio. Lo scorso anno è stato la guida dei naturalisti carpi-giani in un tour per le vie del centro storico proprio alla ricerca e al cen-simento dei nidi di questi uccelli e il propugnatore di un progetto di salvaguardia del loro habitat urba-no. «Le rondini sono una specie in forte calo in Europa – conferma Franco Losi, presidente del Panda Carpi – . Abbiamo chiesto alla Curia vescovile che a seguito dei lavori di ristrutturazione della Cattedrale vengano salvaguardate le nicchie sulle pareti esterne del Duomo che da sempre offrono riparo agli uccelli che nidifi cano in centro». “Le cause del calo delle rondini – spiega la Lipu – sono da ricondurre, oltre che all’agricoltura intensiva e all’uso di

prodotti chimici, alla forte riduzione (e modernizzazione) delle stalle nel principale sito riproduttivo italiano (la nostra Pianura Padana), ai cam-biamenti climatici, soprattutto nelle aree di svernamento in Africa, e al consumo di suolo, fattori che hanno enormemente ridotto la popolazione

complessiva della specie sia in Italia sia in Europa. Un meno quaranta per cento”.

Nel centro di Carpi, un altro luogo molto frequentato da questi volatili, oltre i portici, sono i tet-ti della chiesa di Sant’Ignazio, ora Museo diocesano d’Arte sacra, di

corso Fanti, anch’essa terremota-ta. Forse si sono riparate lassù le rondini che di solito nidifi cavano sotto la prima arcata del portico di palazzo Corso e che quest’anno han-no trovato intatto solo un pezzetto del loro nido.

F.S.

Uno dei nidi di rondine protetti sotto i portici di

piazza Martiri

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

12 MODA E CULTURA

Trenta sfumature di biancoNelle logge al primo piano, mezzo secolo di creazioni ispirate al colore che li riassume tutti. Fra modelli prestati dagli Archivi di Ricerca Mazzini e proiezioni di immagini dal Labirinto della Moda di Carpi Fashion System che promuove l’iniziativa con il Comune

MOSTRE - E’ il numero di abiti originali scelti per “White, il bianco nella moda”Allestita a palazzo Pio

dal 15 aprile al 12 giugno

CARPI – Si parlerà dell’importanza del valore della manifattura e del sa-per fare in termini di responsabili-tà sociale e sostenibilità della fi liera moda, nell’ambito della “due giorni” di incontri organizzata da Cna Feder-moda Nazionale il 20 e il 21 aprile a Palazzo dei Pio. Dopo Roma (nel 2014) e Prato (nel 2015) quest’anno sarà Carpi a ospitare l’iniziativa sul tema “Made in Italy. Valore econo-mico, sociale ed etico” con l’obiet-tivo di mantenere viva l’attenzione sulle problematiche legate alla glo-balizzazione, al rispetto dei diritti e della competizione internazionale e per promuovere nelle giovani gene-razioni l’attenzione verso un consu-mo consapevole.

“Perché il Made in Italy – com-menta Tamara Gualandi, presi-dente di Cna Federmoda Modena – rappresenta nel mondo non solo i valori di bellezza e qualità dei prodotti, ma anche quelli di una produzione sostenibile dal pun-to di vista ambientale, sociale ed etico. L’interesse verso modelli

CARPI – “Il nero contiene tutto. Anche il bianco. Sono d’una bellezza assoluta. È l’accordo perfetto”. Così Coco Chanel defi niva il colore bianco che, non a caso, è da sempre una delle tonalità preferite dagli stilisti. E al bianco, in tutte le sue sfumature, è dedicata una importante mostra, inti-tolata “White. Il bianco nel-la moda: da Pierre Cardin a Prada”, che sarà ospitata nel-le sale dei Musei dal 15 apri-le (inaugurazione alle 19) al 12 giugno.

L’iniziativa, a cura della direttrice dei Musei Manuela Rossi, è ideata e prodotta dal Comune di Carpi in collaborazione con Carpi Fashion Sy-stem e si collega in modo diretto alla vocazione manifatturiera del distretto tessile carpigiano.

La mostra racconta, attraver-so trenta capi iconici, come alcuni grandi stilisti italiani e internazionali – da Giorgio Armani a Vivienne We-stwood, passando per Pierre Cardin, Gianfranco Ferré, John Galliano, Va-lentino, Miuccia Prada, Gianni Ver-sace e la carpigiana Anna Molinari – hanno utilizzato il colore bianco nelle loro collezioni.

«Abbiamo pensato al bianco come tema della mostra perché non si tratta di una tendenza passeggera, ma di una costante della moda e quindi permette di costruire un percorso sto-rico che copre mezzo secolo – afferma Manuela Rossi –: dagli anni Sessan-ta al 2010. E poi perché il bianco, secondo alcuni studi sociologici, è un colore che viene proposto spes-so nei momenti diffi cili come quello attuale. Non a caso, quest’anno è di gran moda».

La scelta di questo periodo sto-rico poi non è per niente casuale ed è legata al distretto locale: gli anni Sessanta coincidono con il boom eco-nomico che per Carpi ha signifi cato l’affermazione dell’industria tessile, mentre il nuovo Millennio è assunto momento simbolico delle nuove sfi de che il comparto della moda è chiama-

to ad affrontare.L’allestimento riproduce lungo

le logge di Palazzo dei Pio una pas-serella da sfi lata, trasformandola in una ideale time-line sulla quale pas-

sano in rassegna i modelli in prestito dagli Archivi di Ricerca Mazzini di Massalombarda (Ra), che con i suoi oltre 250 mila abiti e accessori è una delle più complete raccolte italiane

dedicate alla storia della moda.«Il percorso espositivo si apre

con una sezione che, grazie a riviste d’epoca e a strumenti multimedia-li degli archivi del Labirinto della Moda di Carpi, introduce il pubblico al vocabolario tipico della moda, ai concetti base che regolano l’attività creativa dei fashion designer –spiega la curatrice–. Poi, secondo i criteri guida della mostra, abbiamo scelto trenta capi in cui il bianco è un ele-mento di ricerca per lo stilista che lo ha creato».

La mostra intende infatti mettere in luce il fatto che, a determinare le nuance del bianco della moda, sono le diverse tipologie dei materiali con cui i capi sono realizzati. L’analisi dei tessuti, dai più immediati a quelli sperimentali, rappresenta quindi il fi lo conduttore della rassegna. A Pa-lazzo dei Pio “sfi lano” (suddivisi in ordine cronologico) camicie, abiti e tailleur, giacche e giacconi di tessuti diversi: lana, velluto, cotone, seta, pizzo e raso. Si va dai corsetti punk di Vivienne Westwood alle fantasiose sperimentazioni della giapponese Rei Kawakubo, che ideando sul fi nire de-gli Anni Settanta il marchio “Comme des Garçons” getta un inedito ponte tra la sensibilità orientale e lo sti-le occidentale. La sezione dedicata agli anni Ottanta e Novanta presenta senza soluzione di continuità tutti i maestri dell’Età dell’Oro del made in Italy: Armani, Prada, Versace e soprattutto Gianfranco Ferré, vero e proprio fi losofo della camicia bian-ca, che trasformò da capo apparente-mente semplice e umile in autentico feticcio, tela candida sulla quale tra-sferire le proprie straordinarie intui-zioni. «Accanto a modelli di grande successo troviamo anche progetti più arditi e curiosi, forse poco incisivi in termini di fortuna commerciale ma a loro modo storici – sottolinea Manue-la Rossi –: come le creazioni surreali di Bo-Bo Kaminsky, fi rma collettiva del gruppo di stilisti veneti da cui sarebbe emerso Renzo Rosso o la “biaccatura” con intonaco su denim proposta da Martin Margiela, creativo formatosi alla scuola fi amminga che è diventato un punto di riferimento della moda internazionale».

CLAUDIA ROSINI

di produzione attenti all’utilizzo delle risorse umane e agli aspetti ambientali sono per noi elementi imprescindibili (…). Riteniamo – prosegue – che debbano essere promosse azioni, anche legislati-ve, tese a premiare quelle aziende che mettono in trasparenza i propri modelli organizzativi e certifi cano le diverse fasi del processo pro-duttivo”.

Gli incontri promossi da Cna Federmoda prendono le mosse da tre tragedie che hanno segnato pro-fondamente la storia del tessile: l’anniversario del crollo in Bangla-

desh, dove il 24 aprile 2013 sono morti 1.138 lavoratori del tessile e sono rimasti feriti oltre duemi-la operai, la tragedia di Prato con sette lavoratori che hanno perso la vita, sempre nel 2013 e il crollo di una palazzina a Barletta che, nel 2011, è costato la vita a cinque donne che lavoravano in nero per quattro euro all’ora.

Di particolare interesse la tavo-la rotonda organizzata per giovedì 21 aprile (dalle 10,30 alle 13,30), dal titolo “Cucire, Tramare, Ordire, Tessere, Formare… Etica!”. Dopo l’apertura dei lavori da parte di

Antonio Franceschini (responsa-bile nazionale Cna Federmoda) e i saluti di Simone Morelli (vice sindaco e sssessore del Comune di Carpi), il primo intervento sarà riservato a Palma Costi (Assessore della Regione Emilia-Romagna). Argomenti di discussione saranno la dignità del lavoro e l’importanza del concetto di impresa al centro della politica economica. Ne di-scuteranno Valeria Fedeli (vicepre-sidente del Senato), Luca Marco Rinfreschi (presidente nazionale Cna Federmoda), Benedetta Fran-cesconi (del Ministero Sviluppo

Economico), Stefano Di Niola (Pre-sidente Fondartigianato), Angelo Colombini (Cisl), Emilio Miceli (Cgil), Paolo Pirani (Uil).

Il pomeriggio di mercoledì 20 (dalle 15,30 alle 18) sarà invece de-dicato a Fondartigianato con una tavola rotonda che, dopo i saluti di Tamara Gualandi e Marco Ga-sparini (presidente Cna Federmo-da Emilia Romagna), analizzerà il tema della formazione continua intesa come fattore strategico per la competitività e il futuro del set-tore.

CLA.ROS.

EVENTI - Se ne parlerà negli incontri di Cna Federmoda

Made in Italy: non solobellezza e qualitàma anche sostenibilità

Due immagini della mostra White

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

MODA E MERCATI 13 SPACCIO AZIENDALE

APERTO SOLO IL SABATOorari 9-13 - 15,30-19

Via Lombardia, 41 /43 - Carpi -www.elleandco.it tel. 059/643142

Elle&Co MaglierieSPACCIO AZIENDALE

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Elle&Co Maglierie

CARPI – “Non tornerete a casa con delle risposte ma con dei dubbi”. Con questa battuta Cristian Pellegrini di Multi-consult, società bergamasca che si occupa di marketing e internazionalizzazione (in particolare per la Pmi), ha avvertito gli imprenditori e gli operatori del settore moda che, numerosi, hanno par-tecipato al seminario “L’ap-proccio marketing. Un’op-portunità per le aziende per vincere la sfi da internazio-nale” organizzato da Carpi Fashion System e svoltosi nei giorni scorsi nella sede di ForModena.

Obiettivo dell’incontro era fornire alle aziende del settore gli strumenti effi caci per sviluppare le strategie commerciali e le vendite nei paesi stranieri. Un passaggio che oggi è ritenuto fondamentale. Ma le imprese sono preparate per “sbar-care” all’estero? A quanto pare, la maggior parte non lo è.

Secondo Pellegrini spesso le aziende tentano di approcciare i mercati stranieri solamente perché

MERCATI - Cristina Pellegrini sull’internazionalizzazione a Carpi Fashion System

Non si va all’esterosolo perché l’Italia non va

quello italiano è in crisi. “In Italia non pagano, proviamo ad andare all’estero, sento spesso dire. Ma que-sto non è un motivo suffi ciente – ha spiegato l’esperto di marketing –. Prima di partire allo sbaraglio le aziende devono capire la loro identi-tà, i loro obiettivi, le loro possibilità e soprattutto gli eventuali canali di sbocco. Devono, insomma, sondare il mercato. Occorre continuità e un minimo di strategia aziendale anche per le piccole ditte”.

Pellegrini ha poi sottolineato il fatto che le aziende fanno fatica a investire nelle “macchine per vende-re”. “Si punta tutto sulla produzione e sulla qualità che, per carità, è più che giusto – ha affermato –, ma il prodotto non conta niente se non si è capaci di venderlo e di valorizzarlo. È questo che fa la differenza tra un imprenditore e un buon artigiano. Oggi è così, il mercato è diffi cile”.

Alle piccole e medie imprese serve quindi un piano marketing che

solo perché l’Italia non va

prevede un’analisi interna e un’a-nalisi esterna (sui mercati target), una defi nizione del posizionamento nel mercato, un’attività di pianifi -cazione e promozione, una stesura di un piano operativo di marketing per individuare i potenziali clienti, una valutazione dei tempi e delle risorse da coinvolgere e un monito-raggio dei risultati. “Le aziende de-vono investire in queste operazioni: spesso le analisi sono considerate una perdita di tempo invece non è

così – ha puntualizzato –. Solo dopo si è pronti per partecipare alle fi ere internazionali e agli eventi di inco-ming o per procedere con le telefo-nate all’estero”.

Il seminario è stato infatti or-ganizzato per preparare le imprese ai prossimi eventi di incoming di operatori esteri che si svolgeran-no a Palazzo dei Pio. Il primo è in programma il 31 maggio e il primo giugno.

CLA.ROS.

CARPI – Anna Molinari, responsabile della delegazione Modena-Carpi del-la Fondazione Umberto Veronesi, nonché direttore creativo di Blumarine e Blugirl, rinnova il suo impegno nell’associazione con il sostegno a una gio-vane ricercatrice d’eccellenza che impegnerà i propri studi per trovare cure più effi caci per il tumore al seno. Anna Molinari è da sempre promotrice di iniziative di carattere sanitario, a livello locale e nazionale, collaborando inoltre in maniera attiva alla divulgazione di tematiche riguardanti la salu-te delle donne, la prevenzione e i corretti stili di vita.

Barbara Cardinali, genovese, classe 1973, laureata in Chimica all’Uni-versità degli Studi di Genova, ha conseguito un PhD in Chimica Tecnologie e Processi Chimici presso lo stesso Ateneo e trascorrerà un periodo di specializzazione e lavoro alla Medical University of South Carolina (USA).

Il progetto della ricercatrice si propone di mettere a punto uno screening di massa per identifi care nuove proteine implicate nel tumore al seno, da usare come marcatori dei diversi sottotipi tumorali per una migliore diagno-si e terapia. Questo progetto, in collaborazione con la Medical University of South Carolina (Usa), analizzerà il profi lo proteomico di campioni di carcinoma mammario tramite la innovativa MALDI Imaging, tecnica basata sulla spettrometria di massa in grado di rilevare e localizzare le proteine direttamente sulle sezioni di tessuto.

Per ulteriori informazioni si può contattare la delegazione carpigiana della Fondazione: [email protected].

PERSONE - Finanzierà una studiosa negli Usa

Anna Molinari con Veronesi

Anna Molinari e Umberto Veronesi

Cristian Pellegrini e, a destra, un momento dell’incontro

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

14 CRONACHE E ATTUALITA’ CARPI - via Trento Trieste, 77 A - 335 6944515

La forma fi sica su misura

DI FABRIZIO STERMIERI

CARPI – Hanno vigilato sulle sponde del Secchia alla ri-cerca delle micidiali tane delle volpi e dei tassi, si sono cimentati nel riempire sac-chetti di sabbia per realiz-zare una barriera di conteni-mento per un presunto fon-tanazzo, hanno familiarizza-to con le radio da campo e con gli altri operatori volon-tari per una due giorni impe-gnativa, con attività anche in notturna.

Una trentina di studenti delle scuole superiori di Carpi e di Correg-gio hanno preso parte lo scorso week end a una esercitazione di protezione civile intercomunale organizzata a Sozzigalli e hanno superato a pieni voti la prova con un entusiasmo tutto giovanile. I ragazzi, provenienti dal Vallauri e dal Liceo Fanti di Carpi e dal Liceo Corso di Correggio, hanno avuto come istruttori i responsabili di diverse associazioni di volontaria-to operanti sul territorio dell’Unione Terre d’Argine: Gianni Giovanardi del Gruppo di Protezione Civile di Carpi, Giorgio Cesari di Novi, Um-berto Goldoni per i radioamatori e molti altri ancora. “Assieme ai ragaz-zi delle scuole – assicurano al Centro Servizi Volontariato di Carpi che ha coordinato l’iniziativa – hanno coo-perato sul campo numerosi gruppi di volontari: la Croce Rossa di Car-pi, l’Associazione Radioamatori di Carpi e il radio club Antenna 2000, la Pubblica Assistenza di Campo-galliano e la Croce Blu di Soliera, i gruppi di Protezione Civile di Carpi e di Novi e le Guardie Ecologiche Volontarie”.

Nella prima giornata d’eserci-tazione sono state effettuate pro-ve di pronto soccorso con l’aiuto della Croce Blu mentre sull’argine del fi ume è stato varato un telo di contenimento utilizzato per tappare falle di piccole dimensioni. Oltre a prove radio, i ragazzi hanno anche effettuato montaggio e smontaggio di tende in vista della realizzazione di un campo per ricoverare eventua-li sfollati. Nella seconda giornata, l’esercitazione prevedeva addirittu-ra la simulazione della ricerca di un disperso a seguito dell’esondazione

AMBIENTE - Trenta delle superiori di Carpi e Correggio “promossi” ai test sul Secchia

Studenti di Protezionealla prova dell’esame

del Secchia. A tutti i partecipanti, alla fi ne delle due giornate di mobi-litazione, è stato consegnato un at-testato di partecipazione che ha reso

particolarmente fi eri gli studenti del-le tre scuole superiori che si sono dati da fare con grande entusiasmo nelle varie attività programmate.

SODALIZI - Creata in ricordo di Rosanna Bulgarelli

L’Associazione Per Leichiude � nanziandoil doposcuola a Rovereto

RASSEGNE La Libera Età per Natalia GinzburgSi celebrerà nei prossimi giorni il centenario della nascita di Natalia Ginzburg (a destra), scrittrice e saggista. Per l’occasione l’Univer-sità della Libera Età a lei intitolata ha in pro-gramma un ricco calendario di appuntamenti tra proiezioni di fi lm, conferenze e incontri letterari. Gli eventi, che hanno preso il via già lo scorso 8 aprile, proseguiranno martedì 19 con la proiezione del fi lm “Caro Michele”, di Mario Monicelli, con Mariangela Melato, alle ore 21 presso il cinema di Soliera. Si prosegue poi mercoledì 27 aprile con l’incontro “Natalia Ginzburg: una, nessuna, centomila”, tenuto dalla professoressa Anna Maria Ori. L’incontro è a ingresso gratuito. Info 0594279459.

SCUOLA Orrore e storie di paura alle medie...Paura, angoscia, terrore, ansia, inquietudine: sono le sensazioni che si prova-no nel leggere i racconti horror dei ragazzi delle scuole medie che partecipano al concorso “Orrore! Storie di paura”, promosso dall’Unione Terre d’Argine, dalle biblioteche Falco Magico di Carpi, Novi-Rovereto e Campogalliano. La premiazione dei vincitori è prevista per sabato 23 aprile, dalle 9 alle 11, presso l’auditorium Loria. All’evento parteciperanno l’assessore all’Istruzione Stefania Gasparini, la direttrice del Falco Magico, Emilia Ficarelli, i dirigenti scolastici delle scuole coinvolte e l’ideatrice del progetto Fiorella Iacono. All’evento parteciperà anche la scrittrice Barbara Baraldi e l’attore Claudio Ponzana, che leggerà i racconti dei vincitori.

CORREGGIO – Il ristorante I Medaglioni di Correggio ha ospitato, domenica 10 aprile, il Pranzo Per Lei organizzato per il nono anno consecutivo dall’As-sociazione Per Lei che Claudio Rinaldi ha fondato nel ricordo della moglie, Rosanna Bulgarelli, scomparsa nel 2006. Si è trattato dell’ultima edizio-ne di un’iniziativa che era diventata, insieme, un’occasione per riunire gli amici di Rosanna, un appuntamento culturale e un momento di solidarie-tà. I fondi raccolti fi n qui dall’Associazione, infatti, dopo il suo scioglimen-to verranno devoluti al parroco di Rovereto, don Andrea Zuarri – presente all’incontro di domenica – affi nché li adibisca alla ristrutturazione dell’ul-timo piano della canonica della frazione: un intervento, come ha spiegato lo stesso don Zuarri, che permetterà di ospitare ragazzi di Rovereto e dintorni di ogni ordine e grado di scuola per un doposcuola gestito da una quindi-cina di assistenti volontarie. «Ed è anche questo un modo – ha sottolineato Rinaldi – per restituire vivibilità al paese così duramente messo alla prova dal sisma, e di trattenervi le famiglie, altrimenti tentate di trasferirsi altro-ve». Ricco e suggestivo, come di consueto, il programma culturale che ha visto il pianista Stefano Sgarbanti, appena ventunenne ma già vincitore di diversi concorsi nazionali, e la violinista, già solista dell’orchestra del Tea-tro Regio di Parma e docente di violino a Correggio e a Carpi, eseguire brani di Gabriel Fauré e di Astor Piazzolla. Molta commozione ha accompagnato la proiezione di un dvd commemorativo delle passate edizioni dell’inizia-tiva, precedute e seguite dalle struggenti immagini di Rosanna Bulgarelli.

Sopra, i ragazzi delle scuole che hanno partecipato alla prova, assieme agli istruttori

A lato e sotto, le varie fasi della realizzazione di una coronella di contenimento di un fontanazzo

Alcuni degli istruttori con un automezzo delle Guardie Ecologiche Volontarie

Claudio Rinaldi e don Andrea ZuarriSotto, un momento dell’incontro

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È la rassegna del beauty più importante del pa-norama internazionale, un luogo dove vengo-no dettate tendenze e diffusa innovazione,

che si tiene ogni anno a Bologna, nel cuore dell’Emilia Romagna. E nell’ultima edizione, la 49ma, si è potuto ammirare il futuro dell’indu-stria cosmetica italiana e non.La fi era, dedicata alla moda prima-vera-estate 2016, ha chiuso con un boom di 250 mila presenze, tra vi-sitatori e buyer e oltre 2.500 azien-de espositrici (il 5 per cento in più degli anni scorsi): numeri che fan-no ben sperare per lo sviluppo del settore, che sembra non conoscere crisi e che promettono una crescita continua. Cosmoprof Bologna si è infatti affermata sempre più come

Un grande momentoper estetica e cosmesi

una delle fi ere italiane più grandi e importanti nel mondo, una piat-taforma fondamentale per il setto-re della cosmesi (che comprende profumeria, cosmetica, estetica, unghie, capelli e mondo delle spa), con edizioni anche a New York, Las Vegas e Hong Kong. Studi di setto-re parlano di un volume di affari in espansione, con un più 14 per cen-to delle esportazioni e di un 2,5 per cento in più sul mercato interno.Parole chiave di questa edizione sono state originalità, stravaganza e qualità. Sulle unghie e sugli oc-chi vanno i colori tenui, pastello, discreti ed eleganti per esaltare la femminilità e l’intensità dello sguardo. La personalizzazione del look passa poi attraverso i capelli, con sfumature “multi nuance” sul-la stessa ciocca: si possono quindi

accostare colori caldi, simili al pro-prio colore naturale, o puntare sui contrasti per creare un effetto più particolare.Tra le novità più particolari viste in fi era ci sono poi il mascara che viene via con le mani (waterproof, ma basta l’acqua tiepida), la cre-ma idratante per il viso della con-sistenza dell’acqua e il trattamento criogenico per i capelli: si tratta di una piastra “a freddo” (che può arrivare fi no a meno 15 gradi) in grado di richiudere le squame dei capelli, dopo qualsiasi trattamento, conferendo un aspetto sano e ro-busto. Così facendo il capello può assorbire completamente gli effetti dei trattamenti a cui è sottoposto, senza stressarsi o disidratarsi. Ge-neralmente usato per la cura anti-age della pelle, è la prima volta che

questo principio viene applicato sui capelli.Grande successo anche per gli eventi e le dimostrazioni all’inter-no dei padiglioni, come “On hair”, il format dedicato ai tagli all’avan-guardia e i look del futuro, realiz-zati da hair stylist ed hair designer professionisti, e “Barber show”, prima assoluta di questa edizione, sugli esclusivi trattamenti per barba e capelli maschili.All’interno della rassegna, svilup-patasi su un’area di 130 mila me-tri quadrati, trovavano spazio poi

padiglioni specifi ci per ogni esi-genza ed occasione, come quello per le spose, Iosposa, Cosmoprof wellness, sul mondo delle spa e poi ancora la parte dedicata alla ricerca e innovazione, alla nail art e alla cosmesi naturale, dove hanno spopolato i cosmetici “halal”, per donne musulmane.I prossimi appuntamenti della ras-segna Cosmoprof sono quelli di New York (a maggio), Las Vegas (luglio) e Hong Kong (novembre), sempre all’insegna della bellezza come innovazione.

Moda & Beauty

SPECIALE

BELLEZZA

Il buon andamento confermato dal successo di Cosmoprof utile anche per capire le mode

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Vi aspetta con le nuove collezioni dedicate alla primavera-estate

Via Marconi, 260 - Soliera (MO) - tel. 059 8570299 [email protected]

14 apprile 2016Anno XXIII n. 15

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Apre le porte del suo laborato-rio di bellezza, Annalisa Caloia, titolare di Lab39 Nails&Beauty, il salone di via Colombo 39 a Carpi.

Da qualche tempo il negozio ospita infatti corsi di formazione di estetica, dalla ricostru-zione unghie ai corsi di make up, aperti a professionisti e non, appassionati di questo fantastico mondo.“Si tratta di un percorso di formazione a 360 gradi, che toccherà tutti gli aspetti del-la formazione, sia pratica che teorica e per ogni tecnica. L’offerta è tarata sulla base del-la preparazione dei partecipanti, con corsi base per principianti fi no a quelli avanzati per professionisti del settore”, spiega la titolare.Così, all’interno del negozio, si terranno ci-clicamente incontri sulla ricostruzione in gel e acrilico, smalto permanente e semiperma-nente, corsi di decorazione dalla micropittura

Lab 39 il laboratorio che insegna la bellezza

Con la primavera giunta fi nalmente alle porte, è defi nitivamente arrivato il tanto temuto cambio dell’armadio: è il momen-to giusto per fare ordine nella propria stanza e nella propria testa, ripescando “vecchie glorie” tornate di tendenza e dando spazio a nuovi capi alla moda.Ecco i must have della Primavera/Estate:

DENIM. Tornano i jeans a zampa, le salopette, gonne e camicie blu denim per un look allo stesso tempo pratico e alla moda.

RIGHE E FRANGE. Largo alle ma-gliette stile marinaio, già di tendenza lo scorso anno, fresche e giovanili, ma an-

Cambio d’armadio:attenti a non buttare

SPECIALE BELLEZZA

alla nuovissima tenica con tratto pen e poi ancora corsi di make up ed extension ciglia one to one. Non mancheranno poi open day gratuiti per presentare le ultime tendenze. I corsi possono durare pochi giorni o essere inseriti all’interno di master che permetteran-no di dare ottime basi per iniziare un percor-so lavorativo. A condurli sono professionisti del settore provenienti da tutta Italia, porta-tori di esperienza e manualità.L’offerta formativa è organizzata in colla-borazione con il negozio “Beauty&Design” di Modena, distributore della linea “Perfect Nails” e promotore di corsi di specializzazio-ne di alto livello: “Ho deciso di ospitare questi incontri – spiega ancora Caloia – perché da professionista mi rendo conto di quanto sia diffi cile seguire la clientela e continuare ad aggiornarsi sulle novità del settore perché spesso e volentieri questi corsi si tengono in giro per l’Italia e non si riesce a seguirli. Aprire

le porte del salone alla formazione permette in primis a me e al mio staff, ma anche a tutta la città, di mantenerci aggiornati e offrire alla clientela sempre nuovi servizi per la cura del corpo e dell’estetica”.

I corsi, cominciati un paio di settimane fa, hanno già riscosso un ottimo successo, men-tre aumentano le adesioni per le prossime settimane. Per info e prenotazioni è possibile rivolgersi al salone.

che ad abiti e accessori con le frange, stile anni Settanta.

OPTICAL. Nell’armadio non possono mancare vestiti e accostamenti in bianco e nero, stampe in contrasto ed effetti optical

sottoforma di camicie a quadri, giacche double-face e disegni geometrici.

JUMPSUITE E ABITI LUNGHI. Continueranno ad accompagnarci per tutta l’estate. Eleganti e raffi nati, esaltano le forme femminili e slanciano la fi gura. Se si è di piccola statura però, è necessario fare attenzione: si rischia un effetto tutt’altro che chic.

WHITE. La primavera e l’estate sono le stagioni perfette per indossare il bianco: minimal dress, camicette, tu-niche e jeans sono di grande tendenza nei mesi caldi.

Sopra, Annalisa Caloia titolare di Lab 39

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Èl’ultima tendenza in fatto di co-smesi, novità di punta dell’ulti-ma edizione del Cosmoprof di Bologna. Si tratta dei cosmetici Halal, letteralmente “leciti” in

arabo: prodotti che si caratterizzano per la loro attenzione agli ingredienti, possi-bilmente naturali, ma anche al processo di produzione, al commercio etico e al rispetto per l’ambiente. Per queste ca-ratteristiche si prestano quindi in modo particolare al mercato musulmano, ma sono molto apprezzati anche da tutti quei consumatori alla ricerca di prodotti biologici e vegani. La linea comprende ogni tipo di prodot-to, dai trucchi, alle creme per il corpo e per i capelli, al mondo delle spa. Il target di riferimento è ovviamente femminile, di istruzione media e classe medio-alta.I prodotti con la certifi cazione Halal sono considerati leciti in quanto garantiscono, sull’origine di ogni singolo ingrediente e componente e sulla fi liera di produ-zione del prodotto che viene acquistato ed utilizzato, l’aderenza alle prescrizioni religiose: questo perché, un musulmano, prima di pregare, non può avere addosso prodotti “haram”, proibiti. Ecco perché in alcune regioni, il certifi cato Halal è addirittura obbligatorio per la commer-cializzazione.

Per quanto riguarda gli ingredienti, i prodotti certifi cati non contengono de-rivati di suini o di altri animali non uccisi secondo le prescrizioni della religione, ma nemmeno alcool etilico, glicerina, glicole propilenico, prodotti chimici in generale o ogm, impiegano oli essen-ziali estratti con metodi naturali e, quasi sempre, non sono testati su animali. Durante la produzione inoltre, i prodot-ti Halal non possono venire a contatto con agenti esterni e, in caso contrario, l’intera fi liera va sanifi cata, in maniera rigorosa (si fa riferimento alle normati-ve Haccp): spesso quindi le aziende di cosmetica che trattano questo tipo di prodotti, vi riservano linee di produzione specializzate e debitamente igienizzate.I numeri delle vendite parlano di un’a-scesa di oltre 10 per cento su base an-nua a dimostrazione del sempre mag-giore apprezzamento di questi prodotti sul mercato internazionale: l’80 per cento dei cosmetici destinati al mer-cato islamico viene infatti prodotto in Europa, con la Francia in testa, seguita dall’Italia. Ma la cosmesi Halal non garantisce sol-tanto l’utilizzo di prodotti naturali e bio-logici: possiamo infatti affermare che sia sinonimo di alta qualità e selezione, una caratteristica che piace proprio a tutti.

Il trucco Halal: un toccodi mistero certi� cato

Bi-Di Company a Soliera:vestirsi con personalità

SPECIALE BELLEZZA

Quell’impreziosire i capelliche fa tanto anni Venti

Si impreziosiscono di bande, coroncine, applicazioni o piccoli punti luce, i capelli dell’estate 2016. Accanto a voluminose trecce, code alte e acconciature morbide appaiono bijoux, cerchietti, catenine e headband super brillanti per un effetto chic, stile anni Venti. I capelli invece vanno portati rigorosamente naturali, leggermente mossi, con frange spettinate, righe in mezzo e long bob per esaltare la bellezza del viso.

Per le unghie, colori pastello e tono su tonoDominano i colori pastello, tenui e delicati, sulle mani per la stagione calda in arrivo. Rosa, azzurro, verde, giallo o viola, si combinano in forme geometriche, disegni ed effetti tridimensionali per unghie uniche e parti-colari. Al Cosmoprof di Bologna ha spopolato il tono su tono, con disegni geometrici in 3D creati con speciali paste gel. Di grande tendenza è poi lo stile shabby, discreto ed elegante.

È un punto di riferimento per giovani e meno giovani del territorio appassio-nati di moda e di stile: il negozio Bi-Di Company, in via Marconi a Soliera, da sempre offre le ultime tendenze in fatto di abbigliamento e accessori, per uomo e per donna, di tutte le età e per tutte le esigenze. La sua titolare, Elena Bettelli, è infatti pronta ad accogliere la sua clientela con professionalità, simpatia ed espe-rienza, facendo sentire i suoi ospiti a proprio agio e fornendo consigli in base allo stile e alla personalità dei clienti, che vanno oltre la moda. Ma quali sono i capi di tendenza della prossima stagione estiva? «In realtà è diffi cile ormai stabilire cosa sia di moda e cosa no: oggi c’è una scelta piuttosto ampia, va un po’ di tutto, con la possibilità di personalizzare il proprio stile – spiega la titolare –. In generale comunque assisteremo al ritorno dei jeans a zampa e dello sti-le hippy. Andrà molto anche il bom-berino rivisitato, magari in raso, iper femminile. Per quanto riguarda i colori andranno il giallo, il rosso e il blu elet-trico così come le righe e le fantasie optical».Più casual e sportivo invece il look maschile con jeans strappati e caval-lo basso, maglie con strappi e buchi, stampe forti e camicie a quadri.Lo stile hippie torna anche sugli acces-sori con borse e scarpe con tacco con le frange, ballerine rockstud tempestate di borchie e i classici sandali colorati. Per le borse poi niente mezze misure: «Modelli grandi, tipo shopping bag per il giorno e pochettine per la sera».Altro must have della stagione sono poi i capi in ecopelle: «Vanno tantissi-mo i pantaloni di questo materiale, co-lorati o neri, così come gli accessori e le applicazioni su maglie, felpe e abiti».Ci aspetta quindi un’estate all’insegna del colore e dello stile, per tutti i gusti.

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18 EVENTI AZIENDALI

CARPI – C’era chi doveva esserci, all’inaugurazione della nuova sede di Per Càpita in via Cattani 67, il quartier generale car-pigiano della galleria che l’arte la porta ovunque vi sia chi sa apprezzare le migliori espressioni artistiche moderne del No-vecento italiano, accresciute nella contemporaneità. E dunque collezionisti, estimatori del bello, architetti, designer, un pub-blico ampio e variegato che, sfidando la pioggia, non ha vo-

luto mancare all’appuntamento con la nuova stagione di Per Càpita, aperta con l’arrivo di Giorgio Ferrari a fianco di Dona-to Muschio Schiavone.

Ad accogliere gli invitati, collocate proprio all’ingresso, c’erano le opere di tre degli autori più rappresentativi della “scuderia” Per Càpita: i carpigiani Andrea Saltini e Massimo Lagrotteria, insieme a Shozo Shimamoto, fondatore del gruppo

giapponese Gutai. All’interno, l’esposizione, molto apprezzata dagli intervenuti, proseguiva con dipinti e sculture di Piero Manzoni, Lucio Fontana, Enrico Castellani, Agostino Bonalu-mi, Angelo Accardi, Francesco Clemente, Mario Schifano. Il tutto allestito con sobria eleganza, a restituire la sensazione di un’arte che sa vivere e proporsi fuori dai musei e dalle gallerie tradizionali.

CARPI – Nonostante l’acquazzone, in tanti hanno festeggiato sabato scor-so, con il titolare Germano Rober-ti l’avvio della nuova gestione del Wine&Wine. Non più e non solo wine bar ma, spiega Roberti, «…un ristorante con 25 posti a sedere che funzionerà dalle 18 in poi, con ape-

RISTORANTI - Germano Roberti ha inaugurato la nuova gestione del locale

Pesce fresco e buon vino per il nuovo Wine&Wine

GALLERIE - L’inaugurazione in via Cattani 67

Pubblico e collezionisti per la nuova stagionedella galleria Per Càpita

ritivi a base di pesce, e poi, dalle 20, ristorante, sempre con il pesce fresco e della miglior qualità come protagonista. Ovviamente, con l’ac-compagnamento dei vini della no-stra ottima cantina con etichette di prima scelta».

C’è da scommetterci, sulla fa-

miliarità di Germano Roberti con la cucina a base di pesce.

Siciliano di Palermo, 29 anni, ne aveva appena 13 quando ha in-cominciato a lavorare come aiuto nelle cucine degli alberghi di Mi-lano Marittima, acquisendo negli anni tutta la competenza che serve

nella preparazione di piatti a base di pesce: competenza che, dopo il trasferimento a Modena e una pa-rentesi di lavoro in Coop Estense, ha potuto mettere a frutto piena-mente aprendo con i genitori un proprio albergo con ristorante, im-mancabilmente dedicato alla cucina

di pesce e di mare. Ora è sbarcato al ristorante Wine&Wine con terrazza su via Alghisi, dove, con l’aiuto di mamma Antonietta e di un amico barman, si ripromette di far gusta-re ai Carpigiani i sapori del mare, gli stessi che lo accompagnano da una vita.

Alcune immagini dell’inaugurazione e, sotto il titolo, Giorgio Ferrari e Donato Muschio Schiavone con le compagne

Germano Roberti con la mamma Antonietta (al centro) insieme allo sta�

Sotto, il pubblico all’inaugurazione

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SOCIALE E VOLONTARIATO 19 GRAFICA - FOTOGRAFIA

STAMPA DIGITALEwww.ofgstampadigitale.com - [email protected]

CARPI – Il luogo dove hanno avuto più successo è alla nuova piscina comunale, se-gno che anche fra i giovani e i giovanissimi, i maggiori frui-tori dell’impianto, per questo tipo di iniziativa di interesse ce n’è. Un’altra location dove l’iniziativa va per la maggio-re è invece la sede della Me-ditem, l’associazione dei me-dici di base che ha sede in via Giovanni XXIII, al civico 110.

“Passalibro”, la proposta di book-crossing per Carpi attivata dalla se-zione cittadini della Banca del Tem-po, ha alle spalle solo tre mesi di spe-rimentazione e già si sta rivelando un successo: «Abbiamo inizialmente distribuito fra i vari punti di lettura allestiti sul territorio più di trecento libri – conferma Margherita Salati della Banca del Tempo – e abbiamo dovuto rimpinguare la dotazione in seguito con altri cento titoli. Vuol dire che molti hanno preso i libri a disposizione, moltissimi li hanno restituiti o ne hanno portati altri in cambio, un centinaio li ha ancora a casa o ha pensato di tenerseli».

piscina comunale (come si diceva), gli ambulatori medici in tutta Carpi, la sede Avis e le sedi dei sindacati. «Questa iniziativa – dicono alla Ban-ca del Tempo – l’avevamo in progetto da tempo. Avremmo voluto lanciarla lo scorso anno in occasione del Festi-val del Racconto, con un gazebo illu-strativo. Purtroppo non è stato facile convincere chi di dovere a darci una mano e soltanto in occasione della festa del volontariato siamo stati in grado di lanciare il progetto che ha avuto poi concreta attuazione a par-tire da gennaio».

Oltre a Margherita Salati a que-sto progetto di incrocio di libri fra lettore e lettore, ha collaborato anche Chiara Gibertini, anch’essa della Banca del Tempo, e fi sica-mente hanno dato una mano diver-se persone benefi ciate dal Bando Anticrisi della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi che così hanno potuto svolgere una attività social-mente utile. «Si è trattato anche di verifi care periodicamente la dota-zione delle singole postazioni del Passaparola, molto semplici (una cassettina con il logo dell’iniziati-va e un foglietto con le istruzioni per l’uso) per rimpinguarle laddove era necessario. Tutti, poi, possono contribuire alla migliore riuscita dell’iniziativa, magari portandoci i libri che non leggono più: noi ci mettiamo sopra una etichetta che li battezza come facenti parte della dotazione di bookcrossing di Carpi e li immettiamo nel circuito. Così ogni libro ha la possibilità di essere letto da più persone. Un modo concreto per contribuire a diffondere la cultu-ra e a fornire un servizio a tanti che possono occupare, leggendo, lunghi tempi d’attesa».

F.S.

L’iniziativa di bookcrossing a Carpi ha lo scopo di dare una secon-da vita a tanti libri che, dopo esse-re stati acquistati e letti dal primo acquirente, avevano quale ulteriore destino solo quello di rimanere ben in fi la allineati sugli scaffali della biblioteca domestica o, al peggio,

fi nire in uno scatolone in cantina. «Abbiamo messo a disposizione – afferma Margherita Salati – i libri che nel corso di anni erano perve-nuti in dono alla Banca del Tempo e che formavano la nostra biblioteca in sede. Su suggerimento dei nostri amici di altre Banche del Tempo a

noi vicine, li abbiamo messi di nuovo in circolazione».

Una ventina le “postazioni” a libero servizio disseminate in città: da quelle più scontate, come presso la biblioteca per ragazzi “Il falco ma-gico”, a quelle meno tradizionali, il Pronto Soccorso del Ramazzini, la

IDEE - Tre mesi positivi per Passalibro, il bookcrossing della Banca del Tempo

Ingannare l’attesa?Niente meglio di un libro

Una ventina le postazioni in città, dal pronto soccorso alla

piscina agli ambulatori medici

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20 ARGOMENTIDI LUCIANA SAETTI

Una vita movimentata e difficile quella di Mi-

guel de Cervantes, venuto giovanissimo in Italia dalla Spagna al seguito di un pre-lato, entrato a poco più di vent’anni in una compagnia militare, ferito a Lepanto (1571) dove perde l’uso del-la mano sinistra e, dopo altre battaglie contro i Turchi e al-cuni anni a Napoli, catturato e fatto schiavo dai pirati bar-bareschi mentre sta tornando in patria. Una dura prigionia di cinque anni ad Algeri e infine, nel 1580, il riscatto e la libertà: ma in una Spagna ormai avviata alla decadenza politica ed economica dove lo aspettano, nella frustra-zione delle sue aspirazioni letterarie, anni di ristrettezze economiche, impieghi am-ministrativi e frequenti tra-sferimenti (Valenza, Siviglia, Toledo, Valladolid, Madrid). Vive con le sorelle, la moglie da cui poi si separerà, una figlia avuta da un’attrice.

I fatti esteriori sfumano in zone d’ombra: conosce di nuovo, e più volte, la prigionia per presunti il-leciti amministrativi come esattore delle imposte, poi perché sospettato dell’uccisione di un cavaliere sotto casa sua. Nel 1605, a cinquantotto anni, pubblica il romanzo, probabil-mente scritto in carcere, El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha: immediato successo ma scarsissi-mi riscontri economici. Gli ultimi anni spesi a rimettere mano ai pro-pri scritti giovanili e ai più recenti, novelle, commedie, poesie, per darli alle stampe.

Nel frattempo lavora alla conti-nuazione del Don Chisciotte, il cui successo ha suggerito a qualcuno di pubblicarne, sotto pseudonimo, un sequel pirata. Nella prefazione alla seconda parte del romanzo, dieci anni dopo la comparsa della prima, sconfessa lo sconosciuto plagiario e presenta al lettore non solo “un don Chisciotte accresciuto” ma “alla fine, morto e seppellito, finché nes-suno si arrischi a produrgli nuovi testimoni”.

Cervantes muore poco tempo dopo aver concluso il proprio ca-polavoro, il 22 aprile 1616, esatta-mente quattrocento anni fa, e una decina di giorni prima di William Shakespeare.

L’invenzione di Cervantes dà vita a quello che è considerato il pri-mo grande romanzo moderno. Nella vicenda di don Chisciotte è viva la traccia del disinganno dell’autore, in un clima “di solitudine esisten-ziale, d’insofferenza verso i vincoli ambientali e inquisitoriali, di dissi-denza verso le ingiuste istituzioni”, come osservava il critico Dario Puc-cini, avvertendo però che le reticen-ze e le cautele di Cervantes, e l’alto grado d’ironia del romanzo “non consentono eccessive o avventate semplificazioni”.

Chi legge il Don Chisciotte se ne accorge immediatamente: Cervantes sviluppa la vicenda in una multifor-me varietà di situazioni e personag-gi, di motivi e di registri, mescolan-do con mano sicura generi letterari diversi, moltiplicando e rovescian-do le prospettive, e ha tutta l’aria di spassarsela alla grande inventando,

sotto il segno dell’umorismo e del depistaggio, procedimenti a scatole cinesi, racconti nel racconto, dera-gliamenti del senso comune, para-dossi vertiginosi. Costruisce, nella sostanziale ambiguità dei significa-ti, un racconto variopinto e brioso, dove il match vita-letteratura, realtà-illusione, verità-finzione si trasforma in un gioco di specchi. Per questo il Don Chisciotte è irriducibile a un’in-terpretazione univoca e si propone al lettore con la modernità di un’opera aperta.

Complicato, divertente, spiaz-zante, il romanzo si propone come una parodia dei libri di cavalleria che l’autore dichiara di avere in odio ma di cui è invece un appassionato lettore il protagonista: “In un borgo della Mancha, il cui nome non mi viene a mente, non molto tempo fa viveva un cavaliere...”. Siamo nella Spagna di Filippo II, del cupo e ma-

estoso Escorial, dell’Inquisizione, del disastro dell’Armada invenci-ble; e lui è l’hidalgo Alonso Quija-no. La sua condizione è quella di una piccola nobiltà le cui rendite ormai bastano a ben poco; vive nella campagna spopolata d’una provincia fuori mano ed è un uomo ormai vec-chio, alle soglie dei cinquant’anni, il cui equipaggiamento di cavaliere pende in disuso in qualche angolo della casa. Nella stasi di un’esistenza chiusa e monotona, passa il tempo immergendosi nella lettura dei ro-manzi cavallereschi che ha raccolto nella propria biblioteca monotemati-ca – indubbio segnale di maniacalità, tra passione e squallore, a seconda di come la si vuol vedere.

Sta di fatto che queste smodate letture gli stravolgono il cervello: è un motivazione comica quella che inventa Cervantes per far scattare il meccanismo dell’avventura. Di punto in bianco, l’uomo assennato

e benevolo che è Alonso Quijano parte per la tangente, posseduto dal-la fissazione di rivivere l’epica dei cavalieri erranti, modelli di valore guerriero e nobiltà d’animo. La sua è una follia “ingegnosa”: comincia con il darsi un altro nome, don Chi-sciotte della Mancha, e dopo lunghe riflessioni ne trova uno adatto anche per il suo cavallo, e per colei che elegge a “signora dei suoi pensieri”, una piacente contadina del vicino villaggio che ricorda solo vagamente, e che diventa Dulcinea del Tobo-so: “nome che gli parve musicale, peregrino e significativo”. Prepara tutto minuziosamente, ripulisce le armi arrugginite, aggiusta la celata, e come ogni ideale cavaliere errante parte senza una meta, va alla ven-tura in una dimensione stralunata, impermeabile alla realtà effettiva, dura e mediocre, e alle reazioni al-trui. Un matto, come si suol dire, alla cui esaltazione visionaria fa da

contraltare il gretto realismo della gente comune: e tutto avviene nella totale incomunicabilità tra questi due mondi.

Nella sua fissazione, don Chi-sciotte vede un castello dove c’è un’osteria, vede in un gregge di pe-core un gruppo di cavalieri nemici, pericolosi giganti in innocui mulini a vento; tutti gli altri, locandieri e serve, contadini, studenti, vaga-bondi, vedono un uomo strambo e ridicolo, ma che a volte li lascia a bocca aperta quando esalta, con un linguaggio elegante e fiorito, la nobi-le civiltà della cavalleria; salvo poi essere caricato di botte ogni volta che i suoi slanci cavallereschi s’in-crociano malamente con le normali occupazioni altrui.

C’è poi chi, preoccupato, fa di tutto per guarirlo dalla sua mania, soprattutto i vecchi amici: il curato e il barbiere, due benpensanti che,

L’incantesimo di Don ChisciotteChe cosa ha reso eterno il romanzo e la �gura del suo protagonista? Il gusto narrativo, l’umorismo, i racconti nel raccontoE il gioco di specchi tra realtà e �nzione, tra vita e letteratura che impedisce una sola interpretazione, facendone un’opera aperta

ANNIVERSARI - Il 22 aprile 1661, 400 anni fa, moriva Miguel de Cervantes, primo, grande romanziere moderno

Pablo Picasso,Don Quixote de la Mancha

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ARGOMENTI 21

dopo averlo riportato a casa con un recupero coatto, decidono di bonifi-care la sua biblioteca procedendo a una cernita che si risolve nel buttare in cortile tutti quei libri per farne un falò; e per finire, fanno sparire addi-rittura la stanza murandone la porta.

Tra quei libri ce n’è anche uno di Cervantes: “Da molti anni è mio amico codesto Cervantes, e so che è più versato in disgrazie che in versi. Il suo libro è piuttosto buono come intreccio, si propone qualcosa e non conclude nulla; bisogna aspettare la seconda parte annunziata da lui” sentenzia il curato; nel frattempo il barbiere terrà quel libro sotto chiave in casa sua. Nel romanzo di Cervan-tes, dunque, si parla di un romanzo di Cervantes. Nel secondo volume si parlerà del primo, già pubblicato e già letto da quasi tutti i personaggi che don Chisciotte incontra nelle sue nuove avventure; vi compare anche il sequel contraffatto, che lui stesso vede in una stamperia di Barcello-na. Siamo, insomma, in quella che è stata definita la “quarta dimensione” della letteratura (tecnicamente, me-taletteratura) inaugurata da questo grande autore: una fuga di specchi in cui realtà e illusione si rincorrono all’infinito.

Cervantes è così: confonde le carte. Gioca ambiguamente anche sulla fonte delle vicende che raccon-ta, dicendo di aver ricavato la storia di don Chisciotte da notizie scovate negli archivi della Mancha, di averla continuata grazie al fortunoso ritro-vamento, in un bazar di Toledo, di certi scartafacci di uno storico arabo, fin troppo preciso nei dettagli ma che a volte mette in dubbio la veridi-cità del proprio stesso racconto; e di esserseli fatti tradurre in castigliano da un morisco, un musulmano con-vertito, che vi ha inserito, di testa sua, delle correzioni.

Quanto ai romanzi cavallereschi, non c’è dubbio che Cervantes se la prenda con i libri mal scritti, con il cattivo gusto della letteratura dell’e-roismo e della galanteria diventata un genere d’intrattenimento alla moda. Ma se il tempo dell’epica è irrimediabilmente finito, non lo è il mondo ideale della poesia che lo ha creato. Volerlo vivere e far vivere è un sogno folle, un’illusione ridicola, ma è anche un atto poetico, perché don Chisciotte crea da sé quel mon-do in cui si riconosce, autentico e fittizio al tempo stesso: un po’ come un romanzo. Anzi, come “l’immenso romanzo di illusioni” (C. Noteboom) che è El ingenioso hidalgo don Qui-jote de la Mancha.

L’icona di don Chisciotte che si è tramandata fino a noi tende alla caricatura: il vecchio ronzino, l’equi-paggiamento raffazzonato alla me-glio, il profilo secco e allampanato, la fisionomia indistinta e ingrigita come da sbaffi di cenere. Anche la coppia don Chisciotte-Sancho ten-de a ridursi all’eterno stereotipo del contrasto tra due compari, il magro spilungone e il grasso piccoletto, il nobile e il villano, l’astuto e il tonto eccetera.

La battaglia contro i mulini a vento è diventata proverbiale come il suo protagonista: si dice che è “un don Chisciotte” qualcuno che si butta a testa bassa in un’impresa impraticabile, un illuso, totalmente sprovvisto di senso della realtà: “Ma sei fuori?” pensano gli altri, compre-so il fido scudiero che lo vede partire al galoppo con la lancia in resta. È questa l’immagine di don Chisciot-te che, come una figurina ritagliata da un libro perduto, si è fissata nel nostro immaginario con i tratti co-mici e grotteschi del perdente, in cui però è possibile vedere anche quelli romantici dell’idealista generoso e tragico. C’è chi ha voluto riconosce-re in lui la figura della redenzione spirituale e chi ha sottolineato il “comico scompiglio” prodotto dalle sue imprese; qualcuno vi ha visto la crudeltà del mondo nei confronti del diverso, altri hanno messo a fuoco, nello sdoppiamento del personaggio Alonso-Chisciotte, le dinamiche del conflitto interiore. Nell’inesauribile molteplicità delle letture critiche si riflette la straordinaria ricchezza di significati dell’opera.

Alla dimensione visionaria in

cui è proiettato don Chisciotte fa da contraltare il richiamo di Sancho alla realtà (“Ma sono dei mulini!” gli grida disperato) che il cavaliere nem-meno sente. E sono altrettanto ineffi-caci gli insegnamenti sulle virtù ca-valleresche nei quali don Chisciotte si diffonde in ogni occasione con lo scudiero. Strada facendo, però, tra i due si instaura un legame diverso: a poco a poco Sancho s’immedesima, a suo modo, in don Chisciotte e nel suo sogno. E don Chisciotte trova un conforto nella sua controparte. In questa dinamica di coppia si arriva al rovesciamento di prospettive: sia-mo nella seconda parte del romanzo quando, per soddisfare come può i desideri e gli ordini di don Chisciot-te, Sancho gli presenta come Dulci-nea con le sue damigelle tre ragazze del villaggio incontrate per caso. Ma qualcosa non funziona: “Io non vedo altro, Sancho” disse don Chisciotte “che tre contadine sopra tre asini”.

Anche se Sancho insiste a esal-tare, raffazzonando il linguaggio più nobile e alto di cui è capace, la bellezza sublime della dama, e quasi si convince della propria fin-zione, l’impatto con la realtà lascia il cavaliere deluso e incredulo. Poi interviene, come altre volte, l’au-toinganno: questo, si convince don Chisciotte, dev’essere l’incantesimo d’un mago invidioso, che ha messo “nubi e cateratte” nei suoi occhi, e trasformato al suo sguardo Dulcinea in una qualunque campagnola. Ma l’ingegnosità dell’illusione è a dop-pio taglio, perché allora, forse, è lui stesso la vittima dell’incantesimo: don Chisciotte dubita della propria percezione e della propria identità. Il mondo dell’illusione comincia a sgretolarsi.

In che cosa consiste la “partico-lare luce cervantesca” che illumina il romanzo? A che cosa si deve la te-nuta di questa vicenda strampalata, che gioca con l’ordine e il disordine del mondo? Secondo Erich Auer-bach (Mimesis, 1946), si tratta di “un contegno”, un modo coraggioso e im-passibile di porsi di fronte al mondo e quindi anche all’oggetto della pro-pria arte: Cervantes “vede, dà vita, si rallegra a questo gioco, che deve anche rallegrare in modo educato il lettore”, ma senza prendere partito, tranne che contro i libri mal scritti; rimane neutrale, non giudica e non trae conclusioni.

E per noi che lo leggiamo ades-so, qual è l’“effetto Cervantes”? Che cosa si muove in noi, di fronte alla totale felicità della sua opera? Nei suoi ultimi giorni, don Chisciotte torna a essere Alonso Quijano; ma è diventato un pentito, che sconfessa “tutte le odiose storie profane della cavalleria errante”. Quando Sancho, sconsolato, si accosta al suo letto, gli chiede perdono: “Perdonami per averti messo nella condizione di sembrare pazzo come me, facen-doti cadere nell’errore in cui io sono caduto, cioè che vi siano stati e vi siano cavalieri erranti nel mondo”. Al suo capezzale si volgono, retro-spettivamente, gli sguardi delle Bo-vary e dei principi Myškin; mentre Sancho, semplicemente, non si sa rassegnare:

“Ah!” rispose Sancho, piangen-do. “Non voglia morire la signoria vostra, signor mio, ma accetti il mio consiglio e campi molti anni, perché la maggior pazzia che un uomo può fare in questa vita è lasciarsi morire così, su due piedi, senza che nes-suno l’uccida e non lo finisca altra mano che quella della malinconia”.

Sì, la malinconia.

ono state tante le versioni cinematografiche del ro-manzo di Cervantes: dal

film muto di Lau Lauritzen del 1927 al lungometraggio di Georg Wilhelm Pabst (1933), da quelli di Rafael Gil (1947), di Gregorji Kozincev (1957) e, in italia, di Gianni Grimaldi (1968) con Franchi e Ingrassia; dalla pro-duzione Rai per la regia di Maurizio Scaparro del 1983, con Pino Micol e Peppe Barra, all’immaginifica messa in scena di Mimmo Paladino (2006), con Peppe Servillo come don Chi-sciotte e il Sancho apatico e sornione di Lucio Dalla, c’è molto da scoprire nelle molteplici letture ispirate dal racconto di Cervantes (è un invito a curiosare: trovate tutto su Youtu-be). Il tema della pazzia può ispirare prestazioni attoriali generose, come quella di Peter O’ Toole per il film di Arthur Hiller (1972), una delle innu-merevoli riprese del musical Man of la Mancha prodotto dal Broadway Theatre nel 1965; memorabile, tra le altre, la versione francese con Jac-ques Brel (1968).

Per due grandi registi il Don Chisciotte è diventato una sfida alla cattiva sorte, anzi – è il caso di dirlo

ra “esaltazione visionaria” e “gretto realismo”, come li definisce Luciana Saetti, non ci sono dubbi sul dove collocare il genius loci di Carpi. Il realismo (togliamo pure il gretto) è la cifra più autentica

della città, quando lo si intenda come concretezza, attenzione ai fatti, diffi-denza per le astrazioni. Un po’ vengono dall’indole e un po’ sono l’eredità della tradizione scolastica positivistica del Novecento, matrice di capacità commerciali e artigiane talvolta spinte fino all’arte, ma sempre alle prese con la praticità. Quelle umanistiche, invece, da cui più spesso decollano sogni e utopie, certo, ma anche visioni lungimiranti, hanno di rado trovato cittadinanza all’ombra di palazzo Pio. Ecco allora che a contare nei secoli di Carpi i combattenti contro i mulini a vento, non folli, ma pur sempre dissipatori di energie dietro la realizzazione di sogni e visioni, non si va oltre le dita di una mano. Uno fu Alberto III Pio (sotto), da Francesco Guic-ciardini in poi imprigionato nell’etichetta di furbo e bugiardo voltagabbana, ma del quale gli studi più recenti hanno rivelato quanto sognante fosse la sua volontà di mantenere l’autonomia dello Stato di Carpi, destreggiandosi fra Papa, Imperatore e Re di Francia. Occorre fare un bel salto e arrivare all’epopea risorgimentale per ritrovare una figura che Anna Maria Ori, nel saggio Carpigiani per l’Unità d’Italia del recente volume della Fondazione sull’Ottocento definisce “…forse l’eroe più puro del Risorgimento carpigia-no”, vale a dire Giuseppe Rocca, che visse i moti del 1831 e il 1848, poi la repubblica romana del 1849, sempre inseguendo l’ideale di una rinascita nazionale basata sul popolo. A Carpi utopisti e visionari non ne ha prodotti neppure il movimento operaio e socialista, la cui impronta è rimasta sempre quella di un riformismo legato alla concretezza delle realizzazioni secondo linee che trovarono continuità anche nei leader comunisti. È stato piuttosto un avversario a tutto campo dell’ideologia comunista come l’imprenditore Renato Crotti a combattere la personalissima battaglia contro i mulini a vento del paradiso sovietico. La sua battaglia, doppiamente utopistica, fu quella condotta contro lo strapotere comunista nella sua città e nell’illusione che possano esistere un capitalismo e un mercato puri e capaci di autoregolarsi. Una battaglia sognante fu quella del poeta Ermanno Sueri impegnato nel titanico sforzo di comprimere il mondo degli anni Sessanta in un’opera di impianto universale – la sua Divina Catarsi – che potesse ricalcare la Divina Commedia. In anni più recenti, Carpi ha conosciuto soprattutto due combat-tenti contro i mulini a vento del conformismo: Beppe Lopetrone (foto sopra) impegnato a inseguire il sogno di una Carpi europea, governata dalla moda e soprattutto bella; e Franco Bizzoccoli, che pure seppe adattare l’idealità anarchica alla critica delle classi dirigenti e che per questo, donchisciottesco non lo è mai stato completamente.

– una lotta contro i mulini a vento: del film di Orson Welles, uno dei più leggendari incompiuti della storia del cinema (dal 1957 la lavorazione fu interrotta e ripresa più volte in un arco di quasi quindici anni), rimane una mole di materiale disomogeneo, con preziose immagini della Spagna degli anni Cinquanta, dove tra l’al-tro il cavaliere emaciato e stravolto s’imbatte in una ragazza che viaggia in sella a una Vespa. Sul progetto di Terry Gilliam per il fim The Man Who Killed Don Quixote (2000) si sono abbattuti disastri seriali, dal nubifragio che distrugge il set all’im-provvisa malattia di Jean Rochefort, con conseguente interruzione di una lavorazione ripresa poi nel 2008 e di nuovo compromessa dagli altissimi

costi e dall’abbandono di Johnny Depp. Giunta in porto e ben riusci-ta, invece, la realizzazione prodotta dalla Tv spagnola (1991), con un grande Fernando Rey. E tanto basti – senza addentrarci anche nel mon-

do di Ravel o di Richard Strauss, dei balletti e dei teatri – per ricordare come il mirabolante gioco di specchi di Cervantes si rifletta o si frantu-mi, o si trasformi, nei suoi lettori e interpreti. Tra i quali annoveriamo

anche Ivano Fossati: Confessione di Alonso Chigliano, album Discanto, 1990 (“le chiacchere sul mercato che vergogna / che spavento la normalità eterna...”).

LU.SA.

Il Cavaliereerrantenel cinemada novant’anni

Nel realismo di Carpil’eterna scon�ttadei sogni e delle visioni

Peter O’ Toole nei panni di don Chisciotte

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22 AMBIENTE E TERRITORIO

CARPI – Smaltire gli allagamenti del quartiere, contenendo nel contem-po le esondazioni non è il solo pro-blema della Cavata Orientale. C’è anche quello della qualità dell’am-biente della Cavata Orientale, accer-tata da scrupolose ricerche e rileva-menti effettuati in questi mesi e non ancora conclusi. I referti parlano di pessima qualità dell’acqua, di alti valori di azoto ammoniacale, di sot-tosaturazione di ossigeno disciolo-to, di acque lievemente opalescenti e di macchie galleggianti di idrocar-buri. In compenso, la cosiddetta ve-getazione elofitica – piante che man-

CARPI – Sarà come resuscitare un cadavere e serviranno 314 mila euro. Ma alla fine la Ca-vata Orientale – è il cadavere in questione – il più discus-so dei canali di Carpi ridot-to a scarico della zona indu-striale intorno a via Molise e dell’intero quartiere a sud di via Lama, dovrebbe trasfor-marsi in un tranquillo cor-so d’acqua: non più sogget-to a esondazioni, completa-mente rinaturalizzato e, udi-te udite, perfino ripopolato di rane e pesci.

È quanto si desume dalla ponde-rosa Relazione tecnica e illustrativa (136 pagine di rilevamenti, studi, risultati di ricerche) dell’“Intervento di riqualificazione della Cavata orientale” pubblicato l’8 marzo scor-so sul sito della regione Emilia Ro-magna, nel contesto del Progetto Life 13 Rinasce per il quale il Consorzio di Bonifica dell’Emilia centrale ha potuto beneficiare di un contributo di 2 milioni di euro, per metà coperti dal Ministero dell’Ambiente e per l’altra metà dall’Unione europea.

Lo stanziamento, come i lettori ricorderanno, riguarda un progetto di rinaturalizzazione di diversi corsi d’acqua gestiti dal Consorzio: il Col-lettore Alfiere di Boretto, il Colletto-re delle Acque basse modenesi che tocca il territorio a nord di Carpi, il Diversivo Fossa Nuova, sempre nel carpigiano.

E la Cavata Orientale, appunto, che è il primo intervento ad appro-dare alla progettazione preliminare, con tutto il dispiegamento di studi che ha richiesto e che in parte sono ancora in corso. Sarà per l’urgenza legata a una delle più improvvide urbanizzazioni dell’ultimo mezzo secolo. Sarà per la battaglia condotta dai residenti con il Comune e con la Bonifica. Sarà per le assemblee piut-tosto accalorate che si sono tenute a Carpi al momento della presentazio-ne del progetto di recupero. Fatto sta che i 500 metri del canale che segna il confine tra città e campagna nell’e-stremo sud est del capoluogo sono i primi, di tutto il Progetto Rinasce, ad approdare alla progettazione pre-liminare.

Nelle sue linee generali, il piano di intervento è già noto. La Cavata

Cavata: una doppia scommessa Sono i due obiettivi del progetto Rinasce. Quello per la Cavata Orientale è il primo predisposto da Regione e Consorzio Boni�ca Emilia centrale con fondi europei e del Ministero. La spesa di 314 mila euro basterà per rimediare a un’urbanizzazione dissennata?

AMBIENTE - Rinaturalizzare il corso d’acqua ed eliminare gli allagamenti in via Lama

Una ricerca su �ora e fauna e opere idrauliche per ridare

vita al malridotto canale

Orientale non svolgerà più la dupli-ce funzione di scolo e irrigua asse-gnata ai corsi d’acqua artificiali della Bonifica. Funzionerà esclusivamen-te come canale di scolo, mentre l’ir-rigazione sarà affidata a una con-dotta artificiale parallela. E lo scolo avverrà in due direzioni. Una, sarà quella naturale in quanto facilitata dalla pendenza, verso nord, ma solo dopo che uno scatolare che Aimag realizzerà poco prima del ponte di via Lama di Quartirolo avrà raccolto le acque di uno scolmatore di 800 metri che fiancheggerà via Lama. Le acque in eccesso verranno dunque

spedite in salita – per rigurgito – in direzione sud lungo la Cavata e poi defluiranno per forza di gravità verso nord, mentre gli eventuali eccessi che si fossero verificati lungo l’asta del canale prenderanno la direzio-ne di una cassa di espansione di 30 mila metri quadrati ricavata a sud. Questo è il sistema idraulico che, stando alla Relazione, permetterà di ottenere due risultati. Da una par-te, farà sì che gli allagamenti che si sono prodotti in passato in via Lama vengano smaltiti in un quarto d’ora, contro le tre ore che furono necessarie dopo il nubifragio del 12

giugno 2007. Dall’altra parte, la Cavata, pur

utilizzata come ricettore finale per tutto il quartiere, non andrà più di sopra, grazie a due accorgimenti che completeranno la funzione dello scatolare realizzato da Aimag: un ampliamento fra i cinque e i dieci

tengono permanentemente le radici in acqua – è ricca e, caso più unico che raro, presenta almeno quattro va-rietà. Se la passa molto peggio la fau-na ittica, che si riduce praticamen-te ai soliti gamberi rossi della Loui-siana, arrivati anche qui, che hanno fatto piazza pulita degli anfibi – non c’è una sola rana, nella Cavata, nep-pure della specie più resistente, la rana toro. E qualche raro esemplare di pseudorasbora, pesciolini di circa 6 centimetri di lunghezza, o di gam-busia, non trovano qui habitat natu-rale e neppure un filo di corrente, sic-ché i rari esemplari rintracciati deb-

bono essere arrivati dal Canale V che scorre a sud.

Partono da qui gli intenti di rina-turalizzazione del progetto che pre-vedono che la cassa di espansione di tre ettari funzioni anche come zona umida, con una biodiversità vegetale favorita da una costante presenza di acqua proveniente dal Canale V e che comprenderà canneti, giuncheti,

prati umidi... Lungo il Canale e nella stessa cassa di espansione è prevista poi una fascia riparia arboreo arbusti-va che dovrebbe favorire condizioni ideali per l’avifauna e la fauna ter-restre. Ma diversificare vegetazione e ambiente e imprimere un po’ di corrente nell’alveo di magra grazie alla presenza di macrofite, secondo la Relazione porterà anche al ripopo-

Si fa presto a direrinaturalizzazione

lamento ittico e alla ricomparsa degli anfibi, previo sterminio, però, dei micidiali gamberi della Louisiana.

Insomma, da cartina di tornaso-le delle insensatezze urbanistiche degli ultimi anni, la Cavata Orien-tale potrebbe trasformarsi perfino in un’isola ecologica. I capannoni che la fiancheggiano non sono rassicuranti, ma non resta che da aspettare.

Un esemplare di rana toro e un gambero rosso della Louisiana: due soggetti incompatibili

metri della sezione golenale; la nuo-va cassa di espansione di tre ettari, dotata anche di condotta di collega-mento al vicino Canale V.

I lavori, completati i progetti esecutivi, dovrebbero prendere il via nell’autunno di quest’anno.

F.M.

I rilievi sul canalenel quale scarica la vicina zona industriale (sotto)Nelle piantine, le zone soggette ad allagamenti del quartiere di via Lama e il progetto per evitarle

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

A Soliera debutta “Il diario di mia �glia”Giovedì 14 aprile, alle 21.15, il Nuovo Cinema Teatro Italia di Soliera pro-pone il debutto assoluto di “Il diario di mia figlia”, uno spettacolo scritto e diretto da Federica Cucco, con Silvia Rossi e Chiara Davolio, e le musiche firmate da Ricca Boy. Ingresso unico per posto non numerato 10 euro, con riduzione del 50 per cento per gli under 25. TERRE D’ARGINE 23

SETTEGIORNI A MODENA di Giorgio Boschini

TRA PARENTESI di Gi.Bo.

Patente e dialetto

MODENA – Lo storico stabilimento di viale Ciro Menotti è piccolo. Il nume-ro di auto che può produrre in un anno è limitato. Era stato questo il pre-ambolo della dichiarazione pronunciata un mese fa da Sergio Marchionne, ospite d’onore alla cerimonia d’apertura dell’anno accademico dell’Ateneo. Da quel giorno le intenzioni del grande capo della Fca sono passate sotto la lente d’ingrandimento nelle sedi sindacali. Nella scorsa settimana sono sta-ti pronunciati i responsi. Non c’è unanimità di vedute. Al contrario, le di-stanze che separano la posizione dell’Uil da quella della Cgil sono notevo-li. La Uil prevede che sia assegnata a Modena la produzione di Maserati ex-tra lusso. Una produzione limitata che però si aggiungerebbe a quella del-le Alfa Romeo riducendo i trasferimenti di maestranze alla Ferrari o ad altri stabilimenti del gruppo Fca. Ma per la Cgil con questo sistema si otterrebbe uno scarico produttivo. Tradotto dal sindacalese significa esubero di lavora-tori da collocare altrove dopo un periodo di cassa integrazione. Resteranno gli oltre mille ingegneri impegnati nella progettazione e nella ricerca. Buona notizia che ha cancellato le preoccupazioni espresse dalla Cisl. Però non si venga a raccontare la favola del trasloco imposto dalle insufficienti dimen-sioni dello stabilimento modenese. L’ampliamento era possibile. Invece la pregiata ditta Agnelli & Marchionne ha attuato lo scippo per portare in Pie-monte lo storico marchio. Il segreto di Pulcinella lo ha rispolverato Daniele Sitta, assessore all’Urbanistica ai tempi del sindaco Pighi e ora grande capo di una cooperativa di bilanciai a Campogalliano. Dieci anni fa era stato de-ciso lo spostamento del campo di calcio attiguo allo stabilimento per rende-re disponibile lo spazio. Altro spazio si poteva ottenere dal complesso del-le ex Fonderie riunite che dista un tiro di schioppo. Era già pronto il pro-getto. Ora il fascicolo, ricoperto di polvere, giace in un archivio comunale.

Invece è ancora da definire il progetto per il recupero di piazza Mazzi-ni. Il sindaco Muzzarelli è alla ricerca di suggerimenti e ha indirizzato un appello ai modenesi. Chi ha idee si faccia avanti. Che cosa fare degli alberi che ricoprono la facciata della sinagoga? Li lasciamo oppure li togliamo e facciamo spazio ad aiuole con fiori? E l’albergo diurno va recuperato oppure chiuso definitivamente? Se prevale la tesi del recupero, ci sono barbieri e parrucchiere disposti a prenderne la gestione? A loro volta i commercianti che hanno vetrine sulla piazza si decideranno a prendere posizione? La giunta comunale terrà conto dei risultati del sondaggio, poi sceglierà il progetto che riterrà migliore.

Sulle scelte da compiere per il futuro della città la Cgil ha promosso un convegno. Non solo piazza Mazzini. Ci sono anche altre strutture che richie-dono interventi per il decoro urbano. Intanto porre fine al degrado di alcuni edifici, a cominciare dalle caserme che da anni sono chiuse. Brutto e abbando-nato è anche il direzionale Manfredini, quell’enorme struttura di viale Coras-sori che per pochi anni ha ospitato la direzione del Banco San Geminiano. Poi è stato venduto e il proprietario ha soltanto accumulato debiti. Voleva attrezzarlo con piscine e palestre. Per i modenesi è l’Alcatraz, cioè un mostro d’architettura simile a un carcere di massima sicurezza. A San Lazzaro ci sono da recuperare i terreni e gli edifici abbandonati dopo il trasferimento del deposito dell’aeronautica militare. Ma dove trovare le risorse? Il nuovo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio ha dichiarato la sua di-sponibilità. Sarà senz’altro generosa, però è impossibile che possa bastare.

C’è un’altra grana che, per il momento, non ha trovato soluzioni. L’ex caserma dei carabinieri di via Sant’Eufemia è ancora occupata da venti famiglie. La loro azione è sostenuta dai centri sociali che hanno formulato una proposta. Lo sgombero può avvenire a condizione che il Comune metta a disposizione uno dei suoi edifici fatiscenti. Provvederanno le famiglie a rimetterlo in ordine, purché il canone d’affitto sia a condizioni agevolate e con validità di almeno quattro anni. Ma in Comune prevale un orientamento diverso: passare in rassegna gli occupanti e i loro problemi. Allontanare quelli che giocano a rimpiattino e aiutare gli altri attraverso i centri sociali. Il dialogo fra sordi continua.

E’ consentito a uno straniero viaggiare su strade italiane al volante di un’auto? Risposta positiva, a condizione che i documenti siano in regola. Erano perfettamente in regola la carta di circolazione, la patente e l’assi-curazione esibite da un Cinese, residente a Modena, a un poliziotto che lo aveva fermato per un controllo a un casello di Milano. Il dialogo fra controllato e controllore era stato difficoltoso, al punto che al poliziotto era sorto un dubbio. Uno straniero che fatica a capire frasi pronunciate in italiano è in grado di interpretare la segnaletica stradale? Meglio sottoporre il caso alla Motorizzazione civile. Patente sospesa. Occorre una revisione. Di fronte a questo responso il Cinese aveva ripetuto l’iter e ottenuto una nuova patente. Però appena raggiunto il traguardo si era vendicato con un ricorso al Tar contro la Motorizzazione civile di Modena. Pochi giorni fa i giudici hanno emesso il verdetto. Il ricorrente ha ragione. Non esistono i presupposti per impedire a uno straniero di mettersi al volante e viaggiare su strade italiane. La mancata conoscenza della lingua non può giustificare il provvedimento. Anche per questo motivo le spese dell’azione legale sono a carico del Ministero dei trasporti. La vicenda aveva avuto inizio due anni fa. Adesso il Cinese ha imparato l’italiano. Pare che addirittura pronunci frasi in dialetto modenese.

Destini:Maserati ed edi�ci in degrado

AMBIENTE - Rispetto alla Tari, secondo Aimag, dopo un anno di sperimentazione

Tari�a puntuale: risparmio a Novi e Soliera

NOVI/SOLIERA – A Carpi la prima bol-letta per la raccolta dei rifiuti con il metodo della “tariffa puntuale” ar-riverà probabilmente a luglio, a So-liera e a Novi, dove il nuovo metodo di tariffazione abbinata alla raccolta differenziata “spinta” è stato attiva-to da un anno e già si stanno tiran-do le somme di questo primo perio-do sperimentale.

«Con il nuovo metodo – ha assi-curato il Presidente di Aimag, Mirco Arletti presentando il consuntivo di questi primi dodici mesi di tariffa puntuale a Novi e a Soliera – più dell’ottanta per cento delle famiglie che hanno adottato un corretto me-todo di smaltimento hanno ottenu-to un risparmio nel 2015 rispetto a quanto pagato nel 2014 con la vec-chia Tari».

Soddisfatti, probabilmente, gli utenti del servizio a Novi e a Soliera. Certamente soddisfatti gli ammini-stratori dei due Comuni dell’Unio-ne Terre d’Argine, la Vice sindaco di Soliera Cristina Bagni e Lorella Gasperi, vice sindaco di Novi, che hanno commentato: “In questo anno

i comportamenti dei cittadini hanno determinato fortemente gli obietti-vi raggiunti. Abbiamo raggiunto in brevissimo tempo risultati di dif-ferenziata conseguiti da territori in cui questa pratica era stata adottata da molto più tempo”. Ma vediamo i dati forniti da Paolo Ganassi, re-sponsabile del settore ambiente di Aimag: «Grazie alla nuova modalità e in un solo anno dalla partenza, la percentuale della raccolta diffe-renziata si attesta all’89 per cento a Novi e all’86 per cento a Soliera con considerevoli incrementi rispet-to al 2014. In entrambi i comuni la riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento è più che dimezzata: si passa da circa 131 chili anno a 52 chili per anno a Soliera e da 114 a 52 chili a Novi.

Gli obiettivi raggiunti sono a nostro parere veramente eccellenti e fra i migliori a livello regionale tanto che con largo anticipo abbiamo raggiunto i livelli previsti dalla legge regionale per il 2020». In effetti a Novi e a Soliera la raccolta porta a porta ha preso l’avvio già nel 2011

e dal 2014 è stata estesa a tutto il territorio dei due Comuni. Qualche problema sorse lo scorso anno in concomitanza con l’emissione della prima bollettazione “puntuale” per-ché non tutti avevano compreso il meccanismo della raccolta e c’erano state lamentele che indussero Aimag a rivedere i parametri di fatturazio-ne. “Non mancano tuttavia compor-tamenti che dovranno continuare a essere monitoriati” avverte Aimag che rileva ancora oggi abbandoni di rifiuti impropri nei contenitori stradali per la plastica. A margine della presentazione di questi dati si è anche accennato al problema discariche: attualmente il conferi-mento dei rifiuti indifferenziati vie-ne effettuato sulla discarica Aimag di Medolla in attesa di poter utiliz-zare di nuovo quella di Fossoli, che è in ampliamento. A Fossoli verrà ufficialmente inaugurato sabato 16 aprile il capannone di vagliatura dei rifiuti destinati all’impianto di com-postaggio che subì danni nel 2012 a seguito del terremoto.

F.S.

La Democraziacristiana?E’ resuscitataa Novi

POLITICA - Con BoldrinNOVI – Se qualcuno, dubitando dell’as-sioma “Moriremo democristiani”, si chiedesse dove sia mai finita la Dc, non deve fare altro che recarsi a Novi: la troverà lì. Precisamente nel palazzo municipale, dove il consi-gliere di Alternativa per Novi, Davi-de Boldrin, ha fatto recapitare al Se-gretario comunale, agli Affari genera-li, al Protocollo, oltre che al Sindaco e al Presidente del Consiglio comu-nale la comunicazione ufficiale che d’ora in poi il suo gruppo prenderà il nome “Democrazia cristiana”. Lui, il Consigliere, non si è fatto molti pro-blemi circa la plausibilità giuridica di una scelta siffatta. In compenso, il problema se lo sono posto gli uffi-ci che lo hanno pregato, a scanso di complicazioni giuridiche, di declina-re la denominazione, aggiungendoci almeno un “novese”. Il che avrebbe quanto meno circoscritto le gigante-sche ricadute politiche dell’evento.

Dal canto suo, Boldrin, si dice

certo che, al confronto con le attuali formazioni politiche, la vecchia e gloriosa sigla può tornare a risplen-dere in tutto il suo fulgore, mondata di tutte le colpe che le sono state attribuite e visto che “…la Dc im-piegò meno tempo per rimettere in carreggiata il paese, dopo il 1945, dei 24 anni trascorsi da Tangentopoli in poi, sotto la Seconda repubblica”. Firmato: Davide Boldrin, consigliere della Democrazia cristiana novese. Davide Boldrin

La Caserma Fanti

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

Al Mattatoio vanno in scena gli hippie“E l’America creò gli Hippie” è il titolo dello spettacolo multimediale tratto dall’omonimo libro di Manfredi Scanagatta. Andrà in scena giovedì 14 aprile, alle 21,30, al Mattatoio Culture Club in un intreccio di musica, immagini e parole per raccontare uno dei movimenti più lisergici e rivoluzionari del Novecento. Ingresso gratuito con tessera Arci.24 CULTURA E SPETTACOLI

LA LETTURA di Alessandra Burzacchini

Accabadora

uesta storia forte e strug-gente è ambientata in Sar-degna negli anni Cinquan-

ta. La quarta fi glia della vedova Teresa Listru, una bambina intel-ligente e infelice di nome Maria, viene adottata dalla sarta benestante Bonaria Urrai, che non ha potuto avere fi gli, diventando così una “fi -glia dell’anima” della donna, che dal momento in cui aveva sorpreso la piccola a rubare una manciata di ciliegie in un negozio, aveva pro-vato per lei un profondo affetto e il desiderio di tenerla con sè. “Fillus de anima. E’ così che chiamano i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla steri-lità dell’altra.”

L’anziana, silenziosa e sempre vestita di nero, offre a Maria una casa, un’istruzione, un affetto a vol-te rude e di poche parole, tenendola

però all’oscuro di un segreto che tutto il paese sa: a volte, di notte, quando è chiamata e solo quando è l’interessato a farlo, perché grave-mente ammalato e senza speranza, Bonaria gli porta una morte pieto-sa. Il suo è un gesto d’amore, quasi fosse l’ultima madre che aiuta a partire da questo mondo: è l’acca-badora, quella che fi nisce, che porta a termine. Quando Maria, informata

dall’amico d’infanzia Andrìa, verrà a sapere il vero motivo delle usci-te notturne della donna, proverà disgusto e rabbia e deciderà di an-darsene.

Il romanzo di Michela Murgia, che ha avuto molti premi, tra cui il Campiello nel 2010, è scritto con una lingua essenziale ma profonda e intensa, tanto che ogni frase sembra scavata nell’anima. Il paese sardo

di Soreni, inventato dall’autrice ma molto reale e pulsante, è l’emblema di un mondo a parte che vive delle sue regole, dei suoi divieti, delle sue usanze che assumono un valore quasi magico e ancestrale, e anche

il tema delicato dell’eutanasia viene trattato con grandissimo rispetto e una consapevolezza che ha tutte le caratteristiche di una fede profonda e incrollabile. Le fi gure delle due donne protagoniste, la vecchia e la ragazzina, pur rappresentando mondi diversi e avendo una ben dif-ferente concezione della vita e dei suoi misteri, sembrano quasi frutto di uno stesso ramo, in cui si perde il senso di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, perché il giudizio fi nale non spetta agli uomini.

“- Non dire mai: di quest’acqua io non ne bevo. Potresti trovarti nella tinozza senza manco sapere come ci sei entrata.

Bonaria raccolse lo scialle che aveva lasciato cadere sulla sedia e cominciò a piegarlo con gesti lenti, consapevole che quella era l’unica cosa che poteva mettere in ordine.”

di Michela Murgia Edizioni Einaudi 2009

di Soreni, inventato dall’autrice ma

MUSICA Uri Caine chiude Mundus primaveraMundus di Primavera si chiude

con il concerto di Uri Caine (nellla foto). Il celebre musicista e composi-tore americano è atteso sul palco del Comunale venerdì 22 aprile alle 21 nell’ambito della rassegna musicale organizzata da Ater e Regione Emilia Romagna con il patrocinio del Comune di Carpi. Si esibirà in “Callithump” (che è anche il nome dell’ultimo cd di piano solo) un lungo e affascinante viaggio nel suo mondo musicale, una sorta di diario personale, una raccolta di idee, scoperte, emozioni e amori di tutta una vita.

Con oltre trenta album all’attivo a partire dal 1992, collaborazioni con numerosi artisti e centinaia di concerti in tutto il mondo, Uri Caine è senza dubbio uno dei più noti pianisti degli ultimi decenni. Benché il jazz sia la base del suo lavoro, Caine non ha mai voluto rimanere imbrigliato in un unico stile, cercando costantemente di esplorare la musica e le mille potenzialità offerte dal proprio strumento, lasciandosi spesso andare all’improvvisazione, soprattutto nelle trascinanti esibizioni dal vivo.

I costi del biglietto variano da 15 a 10 euro. Informazioni presso la bi-glietteria del Comunale: tel. 059 649263.

TEATRO Rocambolika lascia con il C irco PettéUltimo appuntamento

per Rocambolika, la rassegna teatrale per bambini, ragazzi e famiglie a ingresso gratuito organizzata dalla Fondazione CR Carpi. Domenica 17 aprile, alle 17, sul palco dell’audito-rium San Rocco salirà “Circo Petté”, uno spettacolo con mirabolanti numeri e strani personaggi (a lato).

La Compagnia Cirkoli-stico, famiglia circense di lunga tradizione, ricrea con questa esibizione una diver-tente parodia del classico circo dell’Ottocento: saltim-banchi, acrobati, teatran-ti, bambini prodigio e maghi si avvicendano, senza tregua, coinvolgendo il pubblico. Un tuffo nel passato, accompa-gnato da note travolgenti e risate irrefrenabili. “Circo Petté” si è aggiudicato due importanti premi: al Festival Teatri del Mondo (2014), per la giuria dei bambini, e al Clown & Clown Festival (2014). Ingresso su prenotazione sul sito www.fondazione-crcarpi.it.

EVENTI Finardi, 40 anni da ribelle in musicaNel suo nuovo show Eugenio Fi-

nardi (nella foto) ripercorre 40 anni di attività musicale, dall’uscita di “Sugo”, disco del 1976 che ne ha de-cretato il successo, a oggi. “Eugenio Finardi: 40 anni di musica ribelle” è il titolo dello spettacolo che andrà in scena in Teatro comunale sabato 16 aprile alle 21 nell’ambito della ras-segna “Non solo teatro”. Il concerto utilizzerà arrangiamenti e strumenti originali degli anni Settanta regalando rifl essioni inedite sulla nascita dei brani e sui metodi di lavoro in studio, completamente diversi negli anni.

FOTOGRAFIA - In mostra � no all’8 maggio al Foro Boario a Modena

Negli scatti di Moriyamail Giappone anni Sessanta

MODENA – A sei anni di di-stanza dall’importante esposizione intitolata ai suoi scatti in bianco e nero, Daido Moriyama fa ritorno alla Fondazione Fotogra-fi a di Modena, stavolta con una raccolta di immagini a colori. Fino all’8 maggio gli spazi del Foro Boario ospi-tano una serie di opere rea-lizzate tra la fi ne degli anni Sessanta e gli Ottanta, ma pubblicate dall’artista giap-ponese solo di recente. Si tratta del periodo succes-sivo alla ricostruzione e al boom economico, quando il Giappone si trova a vive-re l’occupazione americana e la contestazione studen-tesca, sull’onda di quanto succede in Europa e negli Stati Uniti.

La mostra “Daido Mo-riyama”, curata da Filippo Maggia e realizzata in col-laborazione con Sky Arte, offre una panoramica su 130 scatti appartenenti al vasto archivio del fotografo. E’ un Giappone torbido, fatto di visioni notturne, intime, sensuali, sfuggen-ti quello ritratto dal maestro della

Due scatti di Daido Moriyama

street art: strade sfocate, corpi fem-minili in primissimo piano, oggetti in apparenza insignifi canti.

Diversamente dalle istantanee

in bianco e nero, contraddi-stinte da linee secche e graf-fi anti, le atmosfere urbane ritratte con l’uso del colore appaiono più malinconiche e delicate. Gli stessi scorci notturni e gli interni scarni e desolati risultano percor-si da un’angoscia meno ac-centuata, lasciando spazio a una maggiore vitalità.

“Il bianco e nero raccon-ta il mio mondo interiore, le emozioni e i sentimenti più profondi che provo ogni giorno camminando per le strade di Tokyo o di altre città, come un vagabondo senza meta – annota Mo-riyana –. Il colore descrive ciò che incontro senza fi ltri, e mi piace registrarlo per come si presenta ai miei occhi. Il primo è ricco di contrasti, è aspro, rifl ette a pieno il mio carattere solita-rio. Il secondo è gentile, ri-guardoso, come io mi pongo nei confronti del mondo”.

La mostra è accompa-gnata da un volume edito da Skira che comprende più di 250 fotografi e a colori.

CLA.ROS.

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

Gino Vantuno e i Veicoli Volanti in concertoNuovo esilarante spettacolo del gruppo “Gino Vantuno e i Veicoli Volanti”. L’appuntamento è per la serata di sabato 16 aprilealla sala polivalente Arci Rinascita di Budrione. Chi fosse interessato a cenare prima dell’esibizione dal vivo (alle 20) può prenotare al numero telefonico 059 665337. Per tutti gli altri, l’inizio dello show è alle 21,30. RUBRICHE 25

IN CORNICE di Rosella Tagliavini

altro giorno mi si è spac-cata la lavastoviglie. Dove-va succedere, prima o poi.

Faccio lavaggi senza posa (le mie bollette dell’acqua sono quelle di un piscicoltore), variando tempistiche e modalità per vedere cosa succede. Mezzo carico, carico pieno, lavag-gio ecologico, lavaggio intensivo, pulitura atomica, eccetera: nessuna opzione mi è preclusa. L’elettrodo-mestico, quindi, se ne è andato, con discrezione, qualche rantolo e una segnalazione di malfunzionamento che suonava proprio, per la timi-dezza dell’allarme, più come una dichiarazione di resa che altro. Ho chiamato il tecnico, praticamente nel cuore della notte, perché pos-so fare a meno del riscaldamento o delle luci, ma il lavaggio automatico delle suppellettili per me è sacro. Mi fa sentire moderno e benestante.

Ebbene, durante la visita dell’e-sperto (che intuendo il mio stato d’a-nimo, ansioso e partecipe, ha comin-ciato a esprimersi come un chirurgo, sospirando a intermittenza come a intendere che di speranze, per una macchina tanto provata dal tempo, ce n’erano pochine), durante la visita dell’esperto, dicevo, mi sono accorto di essere diventato adulto, o forse, per meglio dire, anzianotto.

Premetto che, di solito, quando mi viene un tecnico in casa – l’an-tennista piuttosto che il manutentore della caldaia – io tendo ad andare per il largo. È una questione di so-pravvivenza e dignità. Perché di norma queste fi gure, soprattutto se si trovano al cospetto di nucleo fami-liare comprensivo anche di moglie e prole, si comportano da maschi alfa, umiliandomi a colpi di tecnicismi e gergalità, e – cosa insopportabile – dentro casa mia. D’altra parte le poche volte che, per cercare di sal-vare la faccia e fare l’uomo tutto di un pezzo, ho abbozzato domande od osservazioni intelligenti sono stato regolarmente preso a pesci in faccia. Un liceo classico e un percorso uni-versitario umanistico, da par loro, non ti consentono di tener testa a un elettricista per più di mezzo minuto, questo è poco ma sicuro.

i sono, nei canali più nascosti della televisione, dei programmi che si occupano di macchine da rimettere a posto: loro sono incredi-bilmente bravi, smontano, mettono a posto, lucidano, rendono di

nuovo fruibile vecchie auto piene di fascino. Non tengono conto delle ore impiegate e viene voglia di comperarne una, ma è tutto uno spettacolo e noi non ci possiamo entrare. Ci sono macchine che, però, vorremmo eterne oppure anche resuscitate, o le rimpiangiamo come pezzi della nostra epoca. Così ieri lui è saltato su davanti alla tv dicendo: è lei, è lei è la mia Giulietta. La sua Giulietta era nera e milletrecento, diversamente da quella che aveva, invece, la presa d’aria sul cofano e quindi era milleseicento.

Quella con la quale siamo andati in viaggio di nozze, sulle nevi di Cervinia, e poi sui castelli della Loira. E molte altre volte eravamo andati in giro con quella che aveva comperato usata da un suo amico più ricco. A salirci si andava giù per terra, il volante era sottile come costumava allora, il riscaldamento non funzionava affatto bene e poi la pioggia veniva dentro dalle gomme di sigillatura dei fi nestrini e dagli strappetti sulla capotte. An-che io l’avevo usata prima di possedere una vettura mia quando andai per la prima volta a insegnare nel mantovano. Prendevo il treno fi no in città, poi, là, prendevo la Giulietta Alfa Romeo parcheggiata nel garage della stazione per proseguire per Gazoldo degli Ippoliti. Per fortuna la fola durò poco che, poi, mi concessero una bella cattedra a Suzzara che, quella, si raggiungeva in treno e poi in bicicletta. Guidare la Giulietta poteva essere una emozione, a quei tempi, ma anche un incubo perché era diffi cile arrivare ai pedali, anche col mio bel cuscino sotto il sedere e tutto il quello in avanti. Così avevo il volante attaccato alla pancia e ci vedevo solo attraverso i raggi. Non mi sentivo affatto sicura, anzi, avevo la sensazione che la macchina andasse dove voleva lei e non io. Tutto sommato era molto meglio la Cinquecento, quella vecchia, quella che se la vedi ti chiedi come mai abbiamo potuto starci dentro, e come che ci stavamo e pure si andava ovunque. Compreso il giro della piazza che quelle macchine lì sapevano e potevano farlo tutte e due. E la doppietta? Si imparava se volevi andare, come un passo di danza ad ascoltare il rumore del motore. E anche l’aria da tirare e la levetta che faceva cantare il motorino d’avviamento. Quella che aveva lui quando mi ha conosciuta era verdina azzurrina, anche quella comperata da un suo amico che la voleva cambiare per qualcosa di più nobile. Morì in un viaggio fatto troppo in fretta sulla strada per Ischia a venirmi a trovare. E poi ci fu la mia, la mia prima macchina fu una Cinquecento color mattone. Brutto colore, ma, allora, mi prendevano quello che trovavano, compresa una Innocenti color pisello incredibile, che, si vede, nessuno aveva voluto. Poi, quando potei pagarmi la macchina scelsi anche il colore e il diesel per andare tranquilla nonostante dicessero che, per esser conveniente, bisognava macinare chilo-metri da camionista. Adesso pure spero che la mia macchina mi duri tanto ancora che, come lei, mai ne ho trovato una così docile nelle inversioni, così capiente nel carico, così panoramica nella vista.

Omarino, tutta la vita

[email protected]

IN VETRINA di Paolo Covezzi

Chi ha inventato il sel� e-stick

GiuliettaMilletrecento Cc

n principio era il cellulare. Poi è arrivato il navigato-re. E adesso il selfi e-stick.

La tecnologia al servizio dell’uomo, insomma: ma non certo del contatto umano. Che siamo seduti in treno o in fi la alle poste, la musica non cam-bia: invece di approfi ttarne per fare nuove conoscenze, ci rifugiamo tra i soliti preferiti. E chi di noi, ormai, si ferma più a chiedere informazioni, adesso che il navigatore ci indica con precisione millimetrica la strada? A completare la conquista di questa triste e sterile forma di autonomia, il bastoncino, a volte addirittura tele-scopico, studiato appositamente per farsi le foto senza l’aiuto di estranei. E a forza di scattare come e quando ci piace, senza interferenze esterne, dimentichiamo l’emozione di chie-dere un favore a un passante o a una coppia vicina e, soprattutto, la bel-lezza di riceverlo. “Scusi, ci farebbe una foto?” domanda la coppietta che, stregata dal sentimento e dalla bellezza del luogo, si sta costruendo l’album dei ricordi. Una domanda

quasi retorica: è una dimostrazione di collaborazione che nessuno, in realtà, avrebbe il coraggio di nega-re. Immortalare due persone che si vogliono bene, suggellare con un semplice click una storia d’amore. “Ecco, prema qui ed è fatta”. “Ok”, rispondeva in genere il volontario del click, maneggiando con disinvol-tura il telefonino di uno sconosciuto, notoriamente uno degli oggetti con

la maggiore carica batterica (ha più germi della tavoletta del cesso): “Ve ne faccio un paio – aggiungeva in un commovente slancio di generosità – così potete scegliere”. Dopo di che, a lavoro ultimato e senza nemmeno controllare il risultato la coppietta ringraziava con sorrisi devoti e im-mancabili omaggi alla logica scambi-sta del buon rendere. Poi, una volta esauriti i convenevoli, l’agghiaccian-te verità: il tizio, evidentemente un analfabeta della tecnologia, aveva premuto il tasto sbagliato, inserendo la modalità video; o, ancora peggio, aveva inavvertitamente cancellato le foto appena realizzate. Impietriti dalla contemplazione del disastro, i due malcapitati prendevano a chie-dersi quale maledetta congiuntura astrale avesse messo sulla loro strada l’unico troglodita della riviera. Un idiota incapace. Un imbranato totale che aveva rovinato tutto, mandando in fumo un momento di magia irripe-tibile. Più ci penso, più mi convinco: dev’essere stato uno di loro, a inven-tare il selfi e-stick.

DIARIO MINIMO di Carlo Mantovani

MICROMEGA di Giuliano Albarani

Ebbene, l’altro giorno, mentre l’addetto alla lavastoviglie metteva le mani nel ventre della gemebonda e mi guardava con l’espressione pro-gressivamente listata a lutto, mi sono accorto di aver cambiato atteggia-mento. Di voler stare lì, impassibile e imperturbabile, non solo per ovvia empatia nei confronti del (costoso ma comatoso) elettrodomestico, ma soprattutto per un sincero desiderio di osservazione e supervisione del lavoro del tecnico. Ho realizzato, insomma, di essere entrato – o di essere sulla buona strada per entrare – nel mondo, parallelo e appagan-te, degli omarini. Quelli – ma forse la precisazione è pleonastica – che controllano i cantieri, commentano i lavori in corso, interagiscono con gli sfalci, insomma sindacano su ogni attività di rilevanza e utilità pubbli-ca, mantenendo la nota, proverbiale, postura, fatta di lieve inclinazione in avanti del busto, espressione severa e saputella, mani intrecciate, come se fossero un timone, all’altezza del fondoschiena.

Quella di omarino è dicitura entrata solo di recente nel voca-bolario di uso corrente (credo che qualcuno, di recente, abbia dedicato al tema un’intera pubblicazione a stampa) ma nella sostanza la fi gura dell’adulto benefi ciario di pensione (retributiva) che inganna le giorna-te perscrutando e giudicando l’o-perato altrui nei luoghi di massima aggregazione sociale (piazze, strade principali, eccetera) è tutto fuorché nuova. Nasce qualche decennio fa da una positiva transizione demo-

grafi ca (che aumenta a dismisura il numero degli over sessantacinque in circolazione e in buone condizioni psicofi siche) e da una meno fecon-da contrapposizione fra le compe-tenze specialistiche degli addetti, di solito giovani esuberanti e con forte propensione all’autonomia, e gli pseudo-saperi tradizionali degli anziani, che tendono a vedere nella modernità un ammasso insignifi can-te e gratuitamente complicato di pro-cedure, tecniche, mezzi.

L’omarino, va riconosciuto, è nell’Italia (e anche nella Carpi) di oggi un salutare surrogato. Sostitu-isce a tutti gli effetti un’opinione pubblica distratta e impolitica, alla quale – questa è la mia impressione – potrebbero smontare il Colosseo da sotto il naso senza reazione e prote-sta alcuna. In secondo luogo egli è il vero garante, in ambito economico, dell’attuazione dei principi di ef-fi cacia ed effi cienza, soprattutto se collegati allo svolgimento di lavori o attività di matrice pubblica. La magi-stratura là si può anche gabbare, ma un intervento di pavimentazione, per dire, privo dei crismi realizza-tivi di legge non sfugge all’occhiuta vigilanza ventiquattrosette dei team di omarini che prestano servizio nei piccoli e medi comuni soprattutto del centro-nord Italia.

Ecco, io l’altro giorno, al cin-quantesimo minuto di appostamento da avvoltoio alle spalle del tecnico della lavastoviglie, mi sono reso con-to, come dire, del processo di oma-rinizzazione che inizia a vedermi protagonista. E lo dico senza ritrosie: la cosa mi fa felice. Uno perché da qui alla pensione e ai sessantacinque anni (soglia anagrafi ca di riferimento degli omarini) potrò completare con calma la mia trasformazione. Due perché vuol dire che mi sto calando nella logica di attuare, e non solo subire, la rottura di balle (“fai così”, “vai di là”, “lascia stare che non sei capace”) ai danni del prossimo, che come sanno tutti i cultori di scienze morali è la precondizione principale per vivere un’esistenza serena e limi-tare la possibilità che gli altri siano più felici di te.

Page 26: Sabrina Tellini coordinatrice delle moriva 400 anni fa. Un saggio … · 2016. 4. 13. · spiegato le di˜ coltà dei Servizi PAGINA 5 Miguel de Cervantes moriva 400 anni fa. Un saggio

14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

“All’alba saremo liberi”, presentazione alla FeniceLa libreria La Fenice di Carpi ospita la presentazione del libro “All’alba sa-remo liberi”. L’appuntamento è per sabato 16 aprile alle 18,45 con l’autrice Deborah Muscaritolo che dialogherà con Alessandra Burzacchini. Letture di Tiziano Meschieri e Vanni Fregni. Musiche originali di Gabriele Zambelli. L’incontro è a ingresso libero e gratuito.26 DOVE E QUANDO

Libreria Fenice

1 “Albert Einstein. Il costruttore di universi” di Vincenzo Barone Laterza

2 “L’eco di uno sparo” di Massimo Zamboni Einaudi

3 “Anna Magnani, biogra�a di una donna” di Matteo Persica Odoya

4 “Dieta del dottor Mozzi” di Piero Mozzi Mogliazze

5 “Stalin Biogra�a di un dittatore” di Chlevnjuk Oleg V Mondadori 6 “Vietato smettere di sognare” di Benji & Fede Rizzoli

7 “Uomini nudi” di Alicia Giménez-Bartlett Sellerio 8 “Che cos’è la verità” di Piergiorgio Odifreddi Castelvecchi

9 “Born to run” di Christopher McDougalz Mondadori

10 “Banche: possiamo ancora �darci” di Federico Rampini Mondadori

Libreria Mondadori

1 “Passeggeri notturni” di Gianrico Caro�glio Einaudi 2 “La vita che si ama” di Roberto Vecchioni Einaudi 3 “Before” di Anna Todd Sperling & Kupfer

4 “Prometto di sposarti ogni giorno” di Pedro Chagas Freitas Garzanti

5 “La casa per bambini speciali di Miss Peregrine” di Benji e Fede Bur

6 “Vietato smettere di sognare” di Benji & Fede Rizzoli

7 “Il rumore delle cose che iniziano” di Evita Greco Rizzoli

8 “Food for foodies” di Gigi Filiberti Cdl

9 “Perfect” di Alison G. Bailey De Agostini

10 “La vita perfetta” di Renee Knight Piemme

I libri più letti della settimana a Carpi

E L’AMERICA CREÒ GLI HIPPIEspettacolo multimediale tratto dal libro “E l’America creò gli Hippie. Storia di una avanguardia” di Manfredi Scanagattamusica immagini e parole si intrecciano per raccontare uno dei movimenti più lisergici e rivoluzionari del 900ingresso gratuito con tessera Arcigiovedì 14 aprile, ore 21,30 CARPI – Mattatoio Culture Club

PRESENTAZIONE DEI PROGETTI CARPIGIANI DI SERVIZIO CIVILE 2016ingresso libero e gratuitogiovedì 14 aprile, ore 18,30 CARPI – Biblioteca Multimediale Loria

IL DIARIO DI MIA FIGLIA

di Federica Cuccogiovedì 14 aprile, ore 21SOLIERA – Nuovo Cinema Teatro Italia

VOLEVO UNA CENA ROMANTICA... E L’HO PAGATA IO

di Barbara Foria, Daniele Ceva, Marzio Rossi e Giulia Ricciardi regia di Claudio Insegno con Barbara Foriagiovedì 14 aprile, ore 21MODENA – Teatro Michelangelo

LO STRANIERO, UN’INTERVISTA IMPOSSIBILE

reading tratto da L’Etranger di Albert Camusideazione e regia Roberta Lenacon Fabrizio Gifuniproduzione Circolo dei lettorigiovedì 14 e venerdì 15 aprile, ore 21sabato 16 aprile, ore 20domenica 17 aprile, ore 15,30MODENA – Teatro Storchi

MADAMA BUTTERFLY

di Giacomo Puccini direttore Valerio Galli regia di Sandro Pasqualettoscene di Christoph Wagenknecht venerdì 15 aprile, ore 20

incontro con Susanna Franchi, critico musicale venerdì 15 aprile, ore 17,30 MODENA – Teatro Comunale Pavarotti

LE DONNE NEL MERCATO DEL LAVORO OGGICosa cambia e cosa rimane ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti venerdì 15 aprile, ore 18-20CARPI – Biblioteca Multimediale Loria

ENSEMBLE ITALICO SPLENDORE

“Il combattimento”viaggio musicale verso Monteverdi dramma in musica cantato e danzatovenerdì 15 aprile, ore 21,15MODENA – Teatro Michelangelo

WHITE - IL BIANCO NELLA MODA 1960-2010, DA CARDIN A PRADAInaugurazione mostrainfo 059 649955 venerdì 15 aprile, ore 19CARPI – Musei di Palazzo dei Pio

FESTA DELL’UNITÀSANTA CROCEReferendum del 17 aprilevenerdì 15 aprile, ore 21SANTA CROCE – Sala ArciEnza e gli Harmonyballo lisciosabato 16 aprile, ore 20,30SANTA CROCE – Sala ArciLatin dance con Leonardo e Paoladomenica 17 aprile, ore 20,30SANTA CROCE – Sala ArciDove sta di casa la salutene parliamo con Alberto Bellelli, sindaco di Carpie Daniela Depietri, assessore alle politiche sociali e sanitàdomenica 17 aprile, ore 21SANTA CROCE – SalettaCena sociale circolo Arcobalenocosto 20 eurol’incasso sarà destinato al circolodomenica 17 aprile, ore 20SANTA CROCE – Circolo Arcobaleno

INCONTRO CON DEBORAH MUSCARITOLOautrice de “All’alba saremo liberi”info 059 641900 sabato 16 aprile, ore 18,45 CARPI – La Fenice Libreria

SEI PERSONAGGIIN CERCA D’AUTORE

di Luigi Pirandello con Andrea FerrariCompagnia Anfitrionesabato 16 aprile, ore 21,15MODENA – Teatro Michelangelo

SALUTEINMIGRAZIONE: LE COMUNITÀ STRANIERE INCONTRANO LA SANITÀincontro rivolto alla Comunità Indiana e Pakistana conoscere i Servizi Sanitari, come funzionano, a che cosa servono, come utilizzarliingresso libero e gratuitosabato 16 aprile, ore 16-18 CARPI – Sala Congressi

EUGENIO FINARDI 40 anni di musica ribelle tourinfo 059 649263 sabato 16 aprile, ore 21CARPI – Teatro Comunale

CONVERSAZIONE CON EUGENIO FINARDIa proposito di “40 anni di Musica Ribelle tour”ingresso libero e gratuito sabato 16 aprile, ore 17,30 CARPI – Teatro Comunale

IO NON TREMO IL RISCHIO SISMICO IN MOSTRA inaugurazione mostrasi sviluppa attraverso pannelli, filmati e laboratorisabato 16 aprile, ore 17CARPI – Sala Cervi di Palazzo dei Pio

7° COMPLEANNO ALICEFesta con cenacosto 20 euroinfo e prenotazioni 059 651894 sabato 16 aprile, ore 20CORTILE – Circolo Arci U. Barbaro

A CENA CON IL GOSPEL SOUL!costi: adulti 15 euro; 12 euro bambininecessaria la prenotazioneinfo e prenotazioni 346 7088638 sabato 16 aprile, ore 20CARPI – Circolo Arci Kalinka

NINO DI MATTEO

dialoga con l’autore:Pierluigi Senatoreil magistrato più temuto dalla mafia racconta il nuovo potere criminale,e come fermarlosabato 16 aprile, ore 16 CARPI – Auditorium San Rocco

METTI UNA SERA CON... GINO VANTUNOE I VEICOLI VOLANTIinfo, costi e prenotazioni059 665337 sabato 16 aprile, dalle ore 20CARPI – Circolo La Rinascita

UNA GIORNATA PARTICOLARE

autori dell’opera originaria Ettore Scola, Ruggero Maccari adattamento teatrale di Gigliola Fantoni regia di Nora Venturini

con Giulio Scarpati e Valeria Solarino sabato 16 e domenica 17 aprile, ore 21CORREGGIO – Teatro Asioli

CIRCO PETTÈ

I fratelli Petté, famiglia circense di lunga tradizione, portano sul loro piccolo palco il grande fascino del classico circo dell’800info 059 688732 domenica 17 aprile, ore 17CARPI – Auditorium San Rocco

BLACKADILLACSROCK ON THE ROAD

domenica 17 aprile, ore 22CARPI – Karl Stube, via Mondine, 1

NOTE D’ARGENTOvoci e musica per il 25° anno della Schola Cantorum della Cattedrale di Carpi con la partecipazione dei coriSchola Cantorum della Cattedrale di Carpi, Direttore M° Alessandro DallariHumana Vox di Carbonara di Po (MN), Direttore M° Simone Morandiingresso libero e gratuitodomenica 17 aprile, ore 19CARPI – Chiesa di S. Maria in Castello (Sagra)

SÜDTIROL LIEBT FOSSOLIpranzo di beneficenza a favore delle zone terremotate di Fossolii migliori produttori dell’enogastronomia altoatesina danno vita ad un menù tipico della tradizione südtirolesea seguiremercatino di prodotti tipici info e prenotazioni 347 9375958domenica 17 aprile, ore 12,45 FOSSOLI – Circolo Polivalente La Fontana Fossoli

A CHE GIOCO GIOCHIAMO?Scuola, Famiglia e Giovani in dialogo per crescere e far crescereDalle consapevolezze ai com-portamentia cura del prof. Raffaele Facci e della dott.ssa Daniela Fontanazzi (Area scuola Fondazione Ceis)seguirà un momento convivialepartecipazione gratuitagradito un cenno di confrema [email protected]ì 18 aprile, ore 18,15-20,30CARPI – IPSIA Vallauri

CARPINSCIENZAPaolo Canova e Diego Rizzuto presentano il loro libro “Fate il nostro gioco. Gratta e Vinci, azzardo e matematica”a seguire la cena sociale a favore del progetto “Non Giocarti il Futuro!”l’inizitaiva è aperta alla cittadinanza gradita la prenotazioneinfo e prenotazioni 059 683548

Barone e Caro�gliodividono la vetta

lunedì 18 aprile, ore 19CARPI – Centro di formazione professionale NazarenoConferenza spettacolo “Fisica sognante”Federico Benussi, fisico, giocoliere, attoreesibizione coreografiche tra fisica e giocoleriaingresso libero e gratuito fino ad esaurimento postimartedì 19 aprile, ore 20,45CARPI – Cinema Corso

AMLETO - NATIONAL THEATRE LIVE

di Lyndsey Turnercon Benedict Cumberbatch martedì 19 e mercoledì 20 aprile, ore 20,15CARPI – Cinema Multisala Space City

IFIGENIA IN AULIDE

da “Tieste” di Seneca e “Ifigenia in Aulide” di Euripideadattamento di Francesca Merli regia di Antonio Latella martedì 19 e mercoledì 20 aprile, ore 21MODENA – Teatro delle Passioni

I POMERIGGI DELLA SALUTECome allenare la memoria

relatrice Dr.ssa Vanda Menon, Medico Geriatra responsabile Centro Disturbi Cognitivi di Carpimercoledì 20 aprile, ore 15SAN MARINO – Cinema Teatro Ariston

IL DIAVOLO SULLE COLLINE DI CESARE PAVESE a cura di Alessandra Burzacchini e Anna Prandi info 059 649954mercoledì 20 aprile, ore 21 CARPI – Biblioteca Multimediale Loria

DANILO DELLI CARRIchitarramusiche di Dowland, Scarlatti, Regondi, Bach, Turina, Walton per I concerti aperitivo del Vecchi-Tonellimercoledì 20 aprile, ore 19MODENA – Teatro Comunale Pavarotti

G I O V E D Ì 14

M A R T E D Ì 12LU N E D Ì 18

M E R C O L E D Ì 20

V E N E R D Ì 15

D O M E N I C A 17

M A R T E D Ì 19

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

La festa per i sette anni di AliceIl circolo Arci di Cortile ospiterà, sabato 16 aprile alle 20, il settimo com-pleanno di Alice Carpi onlus (associazione per la lotta all’ictus cerebrale). Il costo della cena è di 20 euro a persona. Il ricavato della serata servirà per continuare le iniziative a favore delle persone colpite da ictus e delle loro famiglie. Prenotazione obbligatoria: tel. 059 651894. EVENTI CULTURALI 27

l teatro può ospitare il cir-co? Ebbene sì. Lo hanno potuto sperimentare gli

spettatori che giovedì 7 aprile han-no assistito al Comunale alla perfor-mance musicale del gruppo spagno-lo PaGagnini. Autentici funamboli della musica sono i tre violinisti e il violoncellista che hanno, letteral-mente, suonato, mimato, recitato, cantato e ballato, senza soluzione di continuità, un repertorio tra i più vari che si possano immaginare: dal classico – peraltro magistralmente eseguito, anche se solo nelle prime battute – scaturisce un florilegio di generi diversi e apparentemente in-conciliabili, dal country al jazz, dal tango alla chanson francese, il tutto

in una sequenza ininterrotta, moz-zafiato e, lasciatecelo dire, straordi-nariamente pertinente. Così, la Suite

NOTE LIETE di Paola Losi

MUSICA - Concerto per i 25 anni il 17 aprile nella Sagra insieme al Coro Humana Vox

Schola Cantorum:le note sono d’argento

ompie 25 anni la Schola Cantorum della Cattedra-le di Carpi. E, orfana come

tutta la città, dell’edificio religioso che ha visto i suoi esordi e la sua progressiva crescita con i servizi di accompagnamento alle celebrazio-ni liturgiche, festeggerà l’evento in quello più antico. Sarà infatti la chie-sa della Sagra a ospitare, domenica 17 aprile, alle 19, “Note d’Argento” che vedrà la Schola Cantorum im-pegnata, insieme al Coro Humana Vox di Carbonara di Po (Mantova) diretto da Simone Morandi, in un concerto che alternerà l’esecuzione di brani classici del repertorio co-rale (Mendelssohn, Da Palestrina, Bruckner, Animuccia, Kodàly) ad altri tratti da musical come Cats e Jesus Christ Superstar od opera di autori contemporanei, come Ennio Morricone.

Risale al lontano 1990, a don Enea Tamassia e a Rossana Bonvento l’idea di dar vita a un complesso co-rale al servizio dei momenti liturgici, ma che ha ampliato poco a poco, sot-to la direzione di Alessandro Dallari

subentrato a Bonvento nel 2005, la propria opera di divulgazione del canto polifonico anche ad ambiti ex-tra liturgici. Al riguardo si ricordano le partecipazioni della Schola Canto-rum a numerose manifestazioni arti-stiche cittadine, la sua collaborazio-ne con il Teatro di Corte, la presenza a diverse rassegne di musica corale in località della regione, nonché l’apporto del suo canto a realtà di solitudine e sofferenza, come la casa di riposo Tenente Marchi e le corsie del Ramazzini. Un appuntamento fisso e molto sentito dai componenti

il coro è l’accompagnamento della Via Crucis del venerdì santo. Gra-vida di emozioni è stata poi, per la Schola Cantorum, la partecipazione il 27 settembre scorso alla messa per l’apertura straordinaria della Cat-tedrale, in occasione dei 500 anni dalla posa della prima pietra.

Nel concerto di domenica 17, il coro carpigiano sarà impegnato in-sieme al coro Humana Vox, fondato nel 2005 e in possesso di un ampio repertorio che spazia dalla musica sacra alla profana, con arrangiamenti a cappella di brani famosi.

della Carmen di Bizet, il Minuetto in Mi Maggiore di Boccherini, per non parlare del Canone di Pachelbel, diventano pretesto per clownerie di ogni tipo, che stupiscono e divertono il pubblico (purtroppo non numero-so) catturato e travolto dalla valanga di generi diversi, ma ben armonizza-ti tra loro. Poi Mozart, Paganini, Vi-valdi e infine la vera “Pagagniniana” (col gn duro alla spagnola), brano di musica contemporanea improvvisa-to dal gruppo dei “fantastici quat-tro”, supportato da due spettatori scelti casualmente tra il pubblico e coinvolti nel demenziale inter-mezzo. Applausi scroscianti hanno invocato il bis, un vero “evviva la Musica!” e non solo.

PaGagnini: Carpiche cosa ti sei persa

Uno scorcio della SagraSotto, i coristi della

Schola Cantorum della Cattedrale in una

passata esibizione all’interno della Sagra,

a Carpi

CRIMINALRegia: Ariel Vromen Cast: Kevin Costner, Gary Oldmanferiali ore 20,30-22,30giovedì 14 aprile ore 18,30-20,30-22,30festivi ore 18,30-20,30-22,30CARPI - Space City Cinema

NONNO SCATENATORegia: Dan MazerCast: Robert De Niro, Zac Efronferiali ore 20,30-22,30giovedì 14 e sabato 16 aprile ore 18,30-20,30-22,30festivi ore 16,30-18,30-20,30-22,30CARPI - Space City Cinema

IL LIBRO DELLA GIUNGLARegia: Jon FavreauCast: Idris Elba, Scarlett Johanssonferiali ore 20,30-22,30 (3D)giovedì 14 aprile ore 18,30-20,30-22,30 (3D)sabato 16 aprile ore 18-18,30-20,30-22,30 (3D)festivi ore 16-16,30-18,30-20,30-22,30 (3D)CARPI - Space City Cinema

Bill Pope è un agente della Cia che viene ucciso portando con sè dei segreti utili per salvare il mondo da un potenziale attacco terroristico. Per risvegliare la coscienza di Bill e quindi i suoi ricordi, la Cia chiede l’aiuto del Dottor Franks, il quale ha

sviluppato una nuovissima tecnica scientei�ca per trasferire il pattern cerebrale di una persona nella mente di un’altra.

Jason sta per sposarsi con la �glia del suo capo e diventare così socio nello studio legale del suocero. Il puritano Jason cade nella trappola del nonno Dick, che lo costringe ad accompagnarlo a Daytona per le vacanze di primavera, così le sue

nozze vengono messe a repentaglio. La sregolatezza del nonno metterà in discussione la vita perfetta del giovane Jason. Alla �ne i due scopriranno di poter imparare molto l’uno dall’altro e creare quel legame che non avevano mai avuto prima.

Ispirato al classico d’animazione Disney, il film racconta l’epica avventura che vede protagonista Mowgli, un cucciolo d’uomo cresciuto da una famiglia di lupi. Mowgli è costretto a lasciare la giungla quando la temibile tigre

Shere Khan, segnata dalle cicatrici dell’uomo, giura di eliminarlo per evitare che diventi una minaccia. Costretto ad abbandonare la sua unica casa, Mowgli s’imbarca in un avvincente viaggio alla scoperta di se stesso, guidato dal suo severo mentore, la pantera Bagheera e dallo spensierato orso Baloo...

REMEMBERRegia: Atom EgoyanCast: Christopher Plummer, Martin Landau giovedì 14 aprile ore 21CORREGGIO - Cinepiù 

MACBETHRegia: Justin KurzelCast: Michael Fassbender, Jack Reynormartedì 19 aprile ore 21CORREGGIO - Cinepiù 

IL CACCIATORE E LA REGINA DI GHIACCIORegia: Cedric Nicolas TroyanCast: Chris Hemsworth, Charlize Theronferiali ore 21; sabato 16 aprile ore 20,15-22,30festivi ore 15,45-18-20,15-22,30martedì 19 aprile riposoCARPI - Cinema Corso

Zev è un novantenne che scopre che la guardia nazista che assassinò la sua famiglia vive in America sotto falso nome. Nonostante le s�de che la scelta comporta, Zev decide di portare a termine una missione per rendere giustizia alla sua famiglia.

Una giustizia troppo a lungo rimandata e che ora con la sua mano tremolante decide di portare a termine intraprendendo un viaggio intercontinentale con conseguenze sorprendenti.

Da uno dei capolavori di Shake-speare, il �lm racconta di Macbeth, valoroso condottiero che decide di seguire la profezia che lo ha indicato come il futuro re di Scozia fomen-tato dalla moglie la cui ambizione è assai più intensa e frustrata della

propria. L’ascesa al trono prevede l’eliminazione del reggente in carica, e sarà seguita da una serie di delitti sempre più e�erati, poichè l’uomo, divorato da dubbi e paure, vede ostacoli in chiunque. E Lady Macbeth si renderà conto di aver creato un mostro che non può più controllare.

Quando la malvagia regina Ra-venna scopre che sua sorella Freya avrebbe dato alla luce una bambina di imparagonabile bellezza non esita a porre �ne alla vita della neonata. Freya,

dopo l’imperdonabile tradimento abbandonerà il regno e, grazie al suo potere di congelare i nemici, la giovane regina trascorrerà molti decenni in un palazzo innevato determinata a bandire l’amore dal suo regno. Formerà una legione di letali cacciatori, tra cui il cacciatore Eric e la guerriera Sara i quali però non rinunceranno all’amore...

GUIDA AI FILM

Tutti i �lm in programmazione nelle Terre d’Argine

La precisione dei programmi è legata alla tempestività

delle comunicazioni dei gestori

FUOCOAMMARERegia: Gianfranco RosiCast: Samuele Pucillo, Mattias Cucinadomenica 17 aprile ore 20,30lunedì 18 aprile ore 21SAN MARINO - Cinema Ariston

Un documentario o cinema della realtà quello di Rosi che racconta la storia di Samuele, un dodicenne che va a scuola, ama tirare con la �onda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del

mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un’isola come le altre, è Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i testimoni a volte inconsapevoli, di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi.

BROOKLYNRegia: John CrowleyCast: Saoirse Ronan, Domhnall Gleesondomenica 17 e lunedì 18 aprile ore 21,15 SOLIERA - Nuovo Cinema Teatro Italia

Siamo negli anni Cinquanta. Eilis vive in Irlanda dove non ha futuro e per questo la famiglia decide di mandarla a New York. Eilis ha molta di�coltà ad ambientarsi e lotta tutti i giorni con la nostalgia �no a quando non conosce un ragazzo

italoamericano. La morte della sorella la costringerà a un ritorno forzato a casa. Eilis si accorgerà quanto il fascino di una nuova vita sia ancora molto forte dentro di lei...

VELOCE COME IL VENTORegia: Matteo RovereCast: Stefano Accorsi, Matilda De Angelisferiali ore 21; sabato 9 aprile ore 20,15-22.30domenica 10 aprile ore 15,45-18-20,15-22,30martedì riposoCARPI - Cinema Eden

Giulia De Martino ha la passione per i motori, viene da una famiglia che da generazioni sforna campioni di corse automobilistiche. A soli 17 anni partecipa al Campionato GT, sotto la guida del padre Mario. Un giorno tutto cambia quando torna

inaspettatamente il fratello Loris, ex pilota ormai ina�dabile, ma dotato di uno straordinario sesto senso per la guida...

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28 SPORTVia Ferrari, 20

Campogalliano (MO)

Telefono 059-52.53.43

Tre titoli italiani Junio-res nei 50, 100 e 200 dorso, una medaglia d’argento nei 200 misti, tre record della manifestazione (23”91 nei 50, 51”29 nei 100 e 1’51”77 nei 200 dorso). E’ il bottino pregiato col quale Loren-zo Mora ha fatto ritorno da Riccione, sede dei Criteria Nazionali Giovanili, nuova denominazione voluta dalla Federazione per quelli che sono sempre stati conosciuti come Campionati Italiani di Categoria. Un palcoscenico nazionale che ha ancora una volta sancito, se mai ce ne fosse bisogno, che il dorsi-sta carpigiano rappresenta uno dei volti del futuro del nuoto italiano. Sulle orme di quel fenomeno di Grego-rio Paltrinieri e prima di lui di Lorenzo Benatti, Carpi si conferma insomma fucina di campioni.

o fatto cose grandi? No, diciamo che ho fatto cose che vanno bene...». Nono-

stante i suoi 18 anni, Lorenzo Mora è maturo non solo dentro la vasca. Parla e soprattutto pensa come un atleta fatto e fi nito. «Adesso vedia-mo agli Assoluti se è stato un lavo-ro fatto nel modo giusto – prosegue –. Sicuramete sono soddisfatto di quello che stiamo facendo». Quello “stiamo” declinato al plurale sottin-tende che il ragazzo non pensa certo di essere esclusivamente baciato dal talento. Sa che dietro questi risulta-ti c’è anche il grande lavoro svolto con Luciano Landi, il suo allenatore ai Vigili del Fuoco di Modena. Col

quale il mirino non era certo stato puntato sui Criteria ma su bersagli ben più grossi: «Il vero obiettivo sono gli Assoluti ma preferendo io la vasca corta ero molto motivato anche per i Criteria e speravo di fare

questi tempi – dice Lorenzo –. Spe-ravo anche in qualcosa di meglio, ma gareggiando al mattino e con la condizione non ancora al top va be-nissimo così».

Dal 19 al 23 aprile sarà allora

nuovamente a Riccione, questa volta in vasca lunga per gli Italiani “dei grandi”: «Nuoterò sicuramente 50, 100 e 200 dorso e se non danno fa-stidio anche i 200 misti e 200 stile. Obiettivo minimo è il tempo per

gli Europei che ho già avvicinato a dicembre in tutte e tre le distanze, poi vediamo quanto più in là si può andare perchè con la vasca lunga non ho ancora riferimenti in questa stagione. Sugli obiettivi più grandi

Mora, tripletta d’oro e di record“Soddisfatto di quello che stiamo facendo”, dice Lorenzo riferendosi al lavoro svolto col coach Luciano Landi“Ma il vero obiettivo sono gli Assoluti d’Italia e il tempo minimo per quali� carmi agli Europei”

NUOTO - Il campioncino dei Vigili del Fuoco Modena è campione d’Italia Juniores con record nei 50, 100 e 200 dorso

SERIE B1. E’ vero che senza più obiettivi da centrare diventa diffi -cile mantenere alta la tensione, ma proprio quando per la Cec sembrava essere arrivata la continuità, ecco lo stop inatteso. Il 3-1 (25-21, 15-25, 19-25, 19-25) incassato sul campo di casa contro una 4 Torri Ferrara ancora a caccia dei play-off spezza la striscia di due vittorie consecutive aperta contro Grottazzolina e Conse-lice e ricaccia i biancoblu nel limbo di medio-bassa classifi ca. Sabato 16 Cec di scena a Roma sul campo della Roma7 per la quartultima fatica di questo campionato.

SERIE C. E’ scattato il count-down in casa Città di Carpi. A quattro gior-nate dalla fi ne, la Gsm vede infatti il traguardo della promozione in B2 a due punti. E’ quanto basta alle ra-gazze di coach Davide Furgeri per blindare il primo posto nel girone B dagli assalti delle inseguitrici, segnatamente dalla Villa d’Oro che sarà ospite della Gallesi proprio

sabato 16 (ore 18). Una situazione davvero impronosticabile a inizio campionato, quando la Gsm era ri-partita con un gruppo ancora più giovane dopo aver sfi orato la promo-zione già l’anno scorso. Ma ora, dopo il 3-0 (22-25 17-25 19-25) sul campo di Ferrara e il punto perso dalla Villa d’Oro contro l’Anderlini, le distanze tra la Gsm e la seconda della classe sono salite a 10 punti con sole quat-tro giornate in calendario. Con una vittoria la Gsm sarebbe matemati-camente irraggiungibile già sabato sera, ma il ritorno in B2 a due anni di distanza è ormai solo una questione di “quando” e non più di “se”.

Il verdetto è invece, purtroppo, già arrivato in campo maschile, dove l’Universal è incredibilmente retro-cessa in Serie D. Fatale ai ragazzi di coach Gianserra è stato il 3-0 rime-diato nello scontro diretto di San Fe-lice che ha sancito l’ultimo posto dei biancoblu. Una posizione, l’unica che comporta la retrocessione in D,

che mai l’Universal aveva occupato nell’intero campionato. Un’autenti-ca beffa insomma per una squadra giovane che ha pagato a caro prezzo un paio di infortuni pesanti.

SERIE D. Settimana di sconfi tte in D rosa, con la Texcart Città di Carpi battuta 2-3 da Correggio e scivolata a -7 dai play-off con sole 4 giornate ancora in calendario. Restano in-vece a +2 sull’ultimo posto e quin-di la retrocessione le ragazze della Soliera 150 (ko 3-0 a Poggiorusco). Play-off invece ancora a 2 punti per la Bedini Soliera, che dopo il 3-2 sull’Yz Bologna si gioca tutto nelle ultime due giornate

E.R.

Ci sono anche due carpigiani più uno a metà tra i neo campioni d’Italia nella Boy League Under 14, il campionato italiano organizzato dalla Lega Serie A e riservato a società della medesima Lega. Un titolo vinto domeni-ca 10 dalla Cmc Porto Robur Ravenna, che ha pescato due dei tre prestiti consentiti per la manifestazione dalla Casina dei Bimbi, progetto tecnico condiviso da Universal Carpi e Scuola di Pallavolo Anderlini Modena. I due più uno sono Giuliano Marasca e Francesco Michelini più Matteo Lusetti. I primi due sono carpigiani doc cresciuti nel settore giovanile dell’Universal Carpi rispettivamente allenatore in seconda della Robur neocampione e alzatore, il terzo è nativo di Corlo e prodotto del settore giovanile modenese dellAnderlini che condivide con coach Marasca e Michelini la militanza nella Casina dei Bimbi. Il percorso di Ravenna è stato di sole vittorie: prima Sir Safety Perugia (3-0), Vero Volley Monza (2-1) e Materdomini Castellana Grotte (2-1), in semifi nale contro la Lube Banca Marche per 2-0 e l’apoteosi con il 2-0 rifi lato ai campioni in carica della Kione Padova.

VOLLEY Marasca-Michelini tricolori Under 14VOLLEY - La B2 può arrivare già sabato 16 alla Gallesi

Gsm, è già count-down

La nuotata di Lorenzo Mora. Sotto, al centro, con la medaglia d’oro al collo sul podio tricolore, e ai blocchi di partenza

Da sinistra, Matteo Lusetti, coach Giuliano Marasca e Francesco Michelini

DavideFurgeri

(all.Gsm)

A 18 anni ancora da compiereè una delle grandi speranze

del nuoto italiano

14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

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SPORT 29

Quelli che iniziano marte-dì 19 a Riccione (chiusura do-menica 24) po-trebbero essere i Campionati Ita-liani più a tinte carpigiane di sempre. E questa volta non solo in termini di par-tecipazione. Se infatti saranno ancora tre i fi gli di piazza Martiri in vasca, questo 2016 potrebbe portare in dote più medaglie che in passato. Pressochè sicure quelle del campione del mondo Gregorio Paltrinieri (in vasca solo nei 1500 stile libero), alle quali proveranno ad aggiungere altro metallo prezioso i due Loren-zo: Benatti e Mora. Se dall’esperto capitano dell’Aniene si attende da ormai qualche anno un nuovo guizzo (sarà in vasca sia nel delfi no che nello stile libero), è soprattutto dal giovane campioncino dei Vigili del Fuoco di Modena che potrebbero arrivare liete sorprese nelle tre misure del dorso. Gli Assoluti vengono trasmessi in diretta tv su RaiSport.

E.R.

restiamo un po’ più coperti, speran-do che si avverino».

E il pensiero vola inevitabil-mente a metalli preziosi tricolori e a un’estate interanzionale.

ENRICO RONCHETTI

Pallanuoto: la Cabassi vince il big-match e va in fugaLa Cabassi vince anche lo scontro diretto di San Severino (7-10) e piazza la prima vera fuga in testa al campionato di Promozione. La vittoria nelle acque marchigiane timbrata dalla tripletta di Matteo Andreoli permette ai ragazzi di coach Caprara di allungare a +6 sulle seconde della classe. Domenica 17 Onda Blu Formigine-Cabassi a Modena.

E SABATO... IL GENOA

A metà febbraio il Genoa se l’e-ra vista davvero brutta, scivolato al quart’ultimo posto a soli tre punti dalla zona retrocessione. La squa-dra di Gian Piero Gasperini non ha perso lucidità, e da lì in avanti ha iniziato a macinare punti, sfruttando il fattore casa con quattro vittorie e arrotondando a Sassuolo. Ora il Grifone è salvo. Aspetta solo la ma-tematica e di sapere che sarà del suo futuro, a partire dalle decisioni del

tecnico, fi no ai conti societari, non troppo in salute. La scorsa stagione costarono l’Europa League. Al Par-ma bastò un attimo per passare dalla mancata licenza Uefa al fallimento. Enrico Preziosi sembra invece tenere a botta, concedendosi pure il lusso di rinunciare a offerte d’acquisto.

Perso Goran Pandev per infortu-nio, contro il Carpi potrebbe essere il turno di Leonardo Pavoletti, rien-trato al Mapei stadium. Lì davanti ci sarà da prestare un occhio di ri-guardo anche al giovane spagnolo Suso, autore di una tripletta contro il Frosinone e sempre tra i migliori

nelle ultime apparizioni. Nel 3-5-2 ha trovato una sua collocazione sull’esterno mancino l’ex Gabriel Silva, da cinque giornate stabilmen-te nell’undici titolare. Le assenze di Ezequiel Muñoz, squalifi cato, e di Nicolas Burdisso potrebbero spingere il tecnico verso il 4-3-3, schema che esalta le caratteristiche di Alessio Cerci, vicino al rientro. Per l’altro ex della gara, il direttore sportivo Sean Sogliano, sarà quasi un ritorno sul luogo del delitto, dove tutto il lavoro di inizio stagione è stato smantellato.

F.G.

Ritorno da avversariper Sogliano e Gabriel Silva

Greg e i due Lorenzoalla s� da Assoluti

NUOTO - Dal 19 al 23 aprile nella vasca di Riccione

Carpi, l’unico sorrisoarriva dalle altre

CALCIO - Biancorossi ancora “salvi” ma involuti

La Carpi acquatica continua a stupire e a regalare gioie. L’ultima è arrivata da Trieste, dove il Settebello ha strappato il pass per le Olimpiadi di Rio 2016 con un carpigia-no al centro del proprio attacco. Il centroboa Fa-bio Baraldi è infatti stato uno dei protagonisti del torneo di qualifi cazione a cui gli azzurri sono stati chiamati dopo aver man-cato il pass agli ultimi Europei.

“Qualifi carsi è stato stupendo – ha detto Baraldi alla Gazzetta – ed è il giusto riconoscimento ad un gruppo che penso abbia dato davvero tanto in queste settimane di duro lavoro”. Prima di Rio, la stagione di Baraldi passa però per il campionato italiano con i suoi Canottieri Napoli: «A Rio bisogna pensarci il giusto. Ogni tanto la mente vola là, ci mancherebbe, ma dovremo arrivarci con la giusta carica. Ora riprende il campionato, ci concentriamo per il fi nale di stagione e poi da giugno sarà solo Italia».

Intanto, la Federazione Internazionale ha effettuato i sorteggi dei gironi olimpici: l’Italia è inserita nel gruppo B con Stati Uniti, Spagna, Francia, Montenegro e Croazia. Ovvero un vero e proprio girone di ferro, con il meglio che offra il panorama europeo fatta eccezione di Serbia e Ungheria.

E.R.

STORIE DI EX

L’esordio di Simone Inzaghi (9 presenze in biancorosso) in panchina trascina la Lazio nella strabordante vittoria di Palermo. Un bel regalo per il Carpi. In Serie B, basta poco più di mezz’ora, ad Andrea Lazzari (8 presen-ze), per fi rmare la vittoria del Bari a Livorno: propizia il primo gol, poi è in colpevole ritardo sul pareggio toscano ma si riscatta fi rmando il defi nitivo 2-1. In Lega Pro, il gol che certifi ca con la matematica i play-off del Pisa è fi rmato da Edgar Cani (14 presenze), al quarto centro stagionale. Vicina allo stesso traguardo anche l’Alessandria (3-0 a Gorgonzola), nella quale segnano Riccardo Bocalon (9 presenze) e Nicolò Sperotto (35 presenze). In Serie D, davanti a 500 tifosi arancioneroverdi e al presidentissimo Joe Tacopina, un sinistro dal limite di Gianni Fabiano (20 presenze) stende l’Este a domicilio (1-0) e allontana l’inseguitrice Campodarsego a sette punti. La Lega Pro, persa la scorsa stagione a causa del fallimento, ora è davvero dietro l’angolo.

Inzaghi mister ok, Cani porta il Pisa ai playo�

Baraldi vola a Riocon il Settebello

PALLANUOTO - Quali� cato alle Olimpiadi

Un altro giorno è andato, e il Car-pi è ancora ‘salvo’. E’ la bottiglia mezza piena di un turno, il trenta-duesimo, che altrimenti non darebbe motivi per sorridere. Sconfi tti dal Chievo solo negli ultimi minuti di gioco, Cristian Zaccardo e compa-gni si sono improvvisamente scoper-ti senza forze, privi del ‘mordente’ che è parte integrante e inscindibile di quello “spirito del Carpi” che il ds Giancarlo Romairone – e la società – hanno voluto rimettere al centro del progetto. Poco pressing, poco aiuto al “povero” Jerry Mbakogu, spesso solo in mezzo ai difensori clivensi, abbandonato anche dallo scudiero Antonio Di Gaudio, in una di quelle rare giornate in cui dribbla se stesso e nessun’altro. Sarebbe la classica giornata storta, non fosse che è arrivata a ridosso di un’altra brutta sconfi tta, col Sassuolo. Que-sto preoccupa, perché in epoca Fa-brizio Castori (nella foto) ad ogni battuta d’arresto è sempre seguita una reazione, non necessariamente suffragata da un risultato positivo, ma comunque una reazione. Così,

accade che il passo lentissimo di Carpi, Frosinone e Palermo rischi di rimettere in gioco addirittura il Verona, dato per spacciato dopo la sconfi tta interna contro i biancoros-si. I ragazzi di Luigi Del Neri hanno l’incredibile opportunità, battendo il Frosinone e sfruttando gli eventuali passi falsi delle altre due, di portarsi a soli tre punti dalla salvezza con un altro scontro diretto, contro il Palermo, all’ultima giornata. Vista la velocità ridotta e le distanze rav-vicinate, a questo punto l’arrivo a pari punti diventa una ipotesi reali-stica e costringe i ragazzi di Castori a prestare attenzione alla differenza

reti, un tesoretto (sette gol di van-taggio sul Palermo e 10 sul Frosino-ne) che al momento consentirebbe ai biancorossi di sopravanzare sia i siciliani che i ciociari in caso di arrivo alla pari con una delle due. Con entrambe, infatti, c’è perfetta parità negli scontri diretti. Non è invece possibile stabilire oggi cosa possa accadere in caso di un arrivo a pari punti di tutte e tre le squadre. All’appello, infatti, manca il ritorno di Palermo-Frosinone, che si gio-cherà al Matusa tra tre giornate. Il 4-1 dell’andata rappresenta però un vantaggio consistente per la squa-dra di patron Zamparini, fresca di

esonero di Novellino per il ritorno di Ballardini: salvo sconfi tta con tre gol di scarto, sopravanzerebbe tutte le rivali. A meno che, per l’appunto, al gruppetto non si aggiunga anche il Verona, col quale il Carpi ha con-quistato quattro punti su sei.

FABIO GARAGNANI

Il migliore del Carpi premio “Bruno Cucconi” offerto da

(tra parentesi le partite giocate)

Formazione Voce Tifosi Gazzetta Carlino Prima PaginaBelec 6,5 6,5 6,5 6,5 6,5Zaccardo 6,5 6,5 6,5 6,5 6,5Romagnoli 6 5,5 5,5 5,5 5,5Suagher 6,5 6 6 6 6Gagliolo 6,5 5,5 5,5 6 6Pasciuti 5 5 5,5 5,5 5,5Bianco 5,5 5,5 6 5,5 5,5Cofi e 5 4,5 5 5 5Di Gaudio 5 5 5 5 5,5Lollo 5,5 5,5 5,5 6 5,5Mbakogu 6 5,5 6 6 6Lasagna 5 5,5 5,5 5,5 6Crimi 6,5 6 6 6 6Letizia s.v. 5,5 s.v. s.v. s.v.

32^ giornata: Chievo-Carpi 1-0Prossimo turno: Carpi-Genoa(sabato 16/4, Stadio Braglia ore 18)

Belec 6,35 (25)Zaccardo 6,20 (24)Di Gaudio 6,15 (23)Bianco 6,12 (21)Lasagna 6,08 (27)Letizia 6,08 (30)Lollo 6,05 (23)

offerto da

www.tessilgoal.itTel.0522/699703

JUVENTUS 76NAPOLI 70ROMA 64INTER 58FIORENTINA 56MILAN 49SASSUOLO 48LAZIO 45CHIEVO 44GENOA 40

EMPOLI 39TORINO 39BOLOGNA 37ATALANTA 36SAMPDORIA 36UDINESE 34CARPI 28PALERMO 28FROSINONE 27H.VERONA 22

Classifi ca Serie A

Classifi ca generale

14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

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14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

30 SPORT

Pinotti(V.Cibeno)

Calcio - Dilettanti

Venuta(Cortilese)

Dream Team della settimana

Bertozzini(Correggese)

Bertozzini(Correggese)

Pastore(Cortilese)Pastore(Cortilese)

G.Motta(Novese)

Venuta(Cortilese)(Cortilese)(Cortilese)

Menaldo(Novese)

Prandi(Solierese)

Bernasconi(Correggese)BernasconiPrandi

(Solierese)Menaldo

(Novese)

Culzoni(Carpine)

Jocic(United Carpi)Jocic(United Carpi)

CulzoniAzalea(United Carpi)

Azalea

Allenatore: Marco De Laurentis (Novese)

Montanari(Solierese)

SERIE DLa Correggese torna alla vittoria

e si mantiene in corsa per un piazza-mento play-off. Contro il Villafranca è più diffi cile del previsto e, dopo il pareggio temporaneo di Daniele Bernasconi, le tigri si trovano addi-rittura sotto. Un secondo tempo di grande vigore permette agli uomi-ni di Eugenio Benuzzi di pervenire prima al pareggio con il rigore di Andrea Bertozzini, poi di agguan-tare addirittura il 3-2 fi nale con la doppietta di Bernasconi. Nel pros-simo turno la Correggese ospiterà al “Borelli” il Legnago Salus.

PROMOZIONEGiornata folle quella della Solie-

rese che, nello scontro diretto contro il Reggiolo, termina il primo tempo in svantaggio per 3-0. La strigliata negli spogliatoi di “Bob” Notari sortisce gli effetti desiderati e nella seconda frazione di gioco si mate-rializza un’incredibile remuntada. I gialloblù accorciano con il rigore di Andrea Belluzzi e la rete di Matteo Montanari poi, a quattro minuti dal termine, Alessandro Prandi trova il clamoroso 3-3. Domenica 17 la So-lierese riceve La Pieve Nonantola, attualmente quinta in classifi ca e ad un solo punto dai gialloblù. Uno scontro diretto che potrebbe conse-gnare l’aritmetica qualifi cazione ai play-off.

PRIMA CATEGORIALa Virtus Cibeno, festeggiata la

salvezza, non oppone particolare resistenza alla Vis S.Prospero, in piena lotta play-off, che si impone per 3-1 (Riccardo Malagoli). Nell’ul-tima giornata i virtussini ospitano il Guastalla, in una giornata che avrà come ingrediente principale la festa per la conferma in Prima Categoria.

SECONDA CATEGORIANel Girone H è tempo di verdetti.

La Novese vince 3-2 in casa del Corlo ultimo in classifi ca e festeggia una salvezza sofferta, ma meritata. Per

decidere l’incontro sono servite le reti di Matteo Menaldo, Gabriele Motta e Francesco Coppola. Stap-pa pure la Fossolese che, seppur sconfi tta 3-2 (Vincenzo Perrotta e Riccardo Grandi) dal Quattro Ville, conquista aritmeticamente la confer-ma in Seconda.

Nel Girone F lo United Carpi vola sulle ali di Dario Azalea e Mi-los Jocic che, con una doppietta a testa e insieme a Mattia Barletta, schiantano 5-1 il Reggio Lepidi. La squadra di Gianluca Borghesan è scesa inoltre in campo mercoledì 13, con questo numero di Voce già in stampa, contro il Massenzatico, per il recupero della 18esima giornata.

TERZA CATEGORIALa Cortilese non riesce a scar-

dinare la difesa del meno quotato Gaggio e raccoglie un insipido 0-0. Non steccano invece la Soccer Cor-reggese e la Folgore Mirandola che allungano, rispettivamente, di 3 e 2 punti sui cortilesi. A tre giorna-te dalla fi ne, sarà determinante il

prossimo turno con lo scontro di-retto fra le prime due in classifi ca e l’impegno della squadra di Di Nardo contro l’abbordabile Campogalliano. La Carpine non riesce a dare seguito al successo della scorsa settimana e, nonostante la doppietta del bomber Samuele Culzoni, si arrende 3-2 al Cittanova. Niente da fare pure per la Cabassi, trafi tta 2-0 dalla Don Mona-ri. Ha riposato invece il Limidi.

PIETRO TURCHI

CALCIO - La squadra di Di Nardo spera ancora nel primato: prossimo turno decisivo

Fossolese e Novese salveCortilese, ora o mai più

Bocce: vittoria salvezza fondamentale per la RinascitaFondamentale vittoria salvezza per la Rinascita, che con l’1-0 sulle corsie di Montecatini (punto decisivo di Provenzano) stacca anche Ancona al pe-nultimo posto della classifi ca portandosi a +5 sull’ultima piazza. Sabato 16, nella terzultima giornata, a Budrione arrivano i salernitani del Sarno che precedono di un punto in classifi ca la Rinascita.

Due bracciate per centrare l’obiettivo minimo, gli spareggi fra le seconde che regalano l’ultimo posto nelle semifi nali scudetto. Sabato 16 alla Vallauri con Ambra (ore 19) e sabato 23 ad Ancona: sono gli ultimi due impegni nella Poule Playoff per la Terraquilia che, perso il primo posto, deve difendere il +2 su Ambra per guadagnarsi l’accesso al gironcino a tre che si giocherà dal 29 aprile al primo maggio a Teramo. In Abruzzo le rivali quasi sicuramente saranno Pressano (seconda a +5 su Trieste nel girone “A” a 2 gare dalla fi ne) e una fra Conversano e Albatro, che dividono la seconda piazza nel girone “C”. Vincendo il gironcino (già vinto l’anno scorso) la squadra di coach Sasa Ilic troverebbe in semifi nale i “nemici storici” di Fasano (andata in Emilia), mentre dall’altra parte la sfi da sarà fra Romagna e Bolzano a caccia dei due posti in fi nale.

D.S.

TENNIS Finali amare per Sporting e Ct SolieraSi conclude con un nulla di fatto per le carpigiane il weekend di fi nali dei

campionati a squadre invernali. Nel trofeo Palmieri, lo Sporting si è arreso solo in fi nale cedendo 2-1 al Ct Massalombarda: alla vittoria di Pierpaolo Moro nel primo singolare sono seguite le sconfi tte di Alessandro Bonini e soprattutto del doppio Paolo Cavazzoli-Walter Marani, stoppati 10-7 al tie-break di spareggio nel doppio decisivo. Un’autentica beffa per gli uomini di Enrico Frattini e Giorgio Guidetti. Non è andata meglio nel trofeo Nonantola al Ct Soliera, eliminato in semifi nale con un secco 3-0 dalla Meridiana, che in fi nale si è poi a sua volta arresa a un Massalombarda che ha così fatto la clamorosa doppietta Palmieri-Nonantola. La seconda giornata del campio-nato di Serie C va invece in archivio con le prima vittorie per Sporting (4-2 a Maranello) e Ct Carpi, che con Andrea Patracchini, Davide Zucchini, Jacopo Mangiafi co e Patracchini-Zucchini ha sconfi tto 4-2 il Tc Imola.

ARTI MARZIALI - Karate a Carpi e wushu a Bologna

Budoshin da applausi

Doppio trionfale impegno per i ragazzi del Budoshin Dojo, impegnati nel Trofeo Città di Carpi di karate Makotokai (a pieno contatto) e nel “Città di Bologna” di wushu (le arti marziali cinesi).

Alla palestra del polo scolastico Hack di Cibeno, la scuola del maestro Massimo Braglia ha organizzato l’ottava edizione del Città di Carpi che ha visto la partecipazione di numerose scuole di karate. Per i colori di casa non sono mancati i risultati, con il già pluricampione italiano Loris Balboni trionfatore tra i classe 2002 sia nel kumite (il combattimento) che nel kata (le forme) così come Claudio Sgarbi tra i ragazzi del 2001 e Alessandro Pancaldi tra i 1994. Podi di specialità anche per Vera Cottafavi, Davide Balboni, Alessandro Balboni, Elena Cassinai, Luigi Amico, Noemi Luppi, Riccardo Bonaccini, Valentina Pinato, Alessandro Miraglia, Benedetta Sarti, Cecilia Annovi e Vanni Balboni, mentre non si è classifi cato nono-stante la buona prestazione Andrea Pinato. Tra gli atleti del maestro Braglia e dell’istruttore Dario Falavigna sono stati premiati Alessandro Pancaldi come miglior atleta, Giulia Carbonaro come atleta più giovane e Vanni Balboni come atleta più maturo.

A Bologna si sono invece distinti Xin Chen Forghieri, primo nella cate-goria 2008 sia a mano nuda che nel combattimento con le armi tradizionali cinesi così come Arianna Pagliani tra i 2007, Sara Napolitano tra i 2001 e il già campione italiano Emanuele Papa tra i 1994. A podio parziale anche Aron Mari, Martina Rigano, Emma Lucia Fagone, Samuele Saiu, Giada Barbieri, Nicola Marchesini, Ayoub Arfaoui, Jessica Spiga, Daniele Pagliani e Samuele Rossi. Risultati che hanno portato gli allievi del maestro Enrico Lazzerini e degli allenatori Giuseppe Vitale, Mirko Forghieri e Daniele Mari a conquistare un ottimo quarto posto tra le società presenti.

E.R.

PALLAMANO Terraquilia, tutto contro AmbraCALCIO GIOVANI

La sosta per il torneo di Viareggio non ha fat-to bene alla Pr imavera biancoros-sa, tornata in campo con uno 0-2 contro un Torino che però ha ben altre credenziali. Ora arriva un altro weekend di stop per i ragazzi di Ber-toni e Garzon, che tornano in campo sabato 23 nella tana del Genoa per la terzultima di campionato. Si ferma invece subito la striscia dell’Under 17, stesa 4-0 dal Bologna. Dome-nica 17 penultima di campionato sul campo dell’Atalanta. Sorridono invece gli U17 di Lega Pro: i gol di Saporetti e Bakri regalano a Ga-lantini (nella foto) una prestigiosa vittoria in rimonta sulla capolista Inter (2-1). Domenica 17 penultima uscita sul campo dell’Albinoleffe.

Carpi: impresa dell’U17Lega Pro che batte l’Inter

Giocano invece a tennis gli Under 15, che rifi lano un rotondo 6-1 al San Marino (poker di Ciciriello e reti di Macrì e Lombardo) e domenica 17 chiudono il proprio campiona-to sul campo della Maceratese con l’obiettivo di provare a scavalcare il Modena al quinto posto. I canarini sono invece l’avversario di domeni-ca 24 dei Giovanissimi Regionali di Brandoli, reduci dalla sconfi tta per 3-1 nel derby con la Reggiana (gol della bandiera di Vezzani). Tra i più giovani, gli Esordienti Regionali di Cavicchioli impattano 0-0 col Forlì, mentre gli Esordienti Provinciali di Soragni superano 2-0 il Medolla (Cattini, Corsini) e 0-1 il Progetto Montagna (Usai).

La Virtus Cibeno si laurea cam-pionessa Juniores provinciale do-minando un campionato chiuso dai ragazzi di Cadignani con 17 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfi tta (3-1 alla Folgore Mirandola nell’ultima uscita con doppietta di Di Clemen-

te e gol di Nafal). Chiude quarta la Cabassi di Ceccarelli, che si congeda con uno 0-1 col Campogalliano. La United chiude vincendo il derby con la Fossolese (2-1, Lucas e un autogol per i ragazzi di Bartolomeo, Varini per quelli di Sommella), così come il Limidi con lo Junior Finale (4-3, Brina, Toure, Alaia e un auto-gol). Tra gli Allievi, nel campionato regionale la Virtus Cibeno cede 0-1 al Kaos Futsal, mentre nell’Interpro-vinciale si arrende 6-1 alla Young Boys (Fraulini). Nel derby del gi-rone C, Solierese e United Carpi impattano 0-0. United che tiene la testa del girone B provinciale battendo anche il Concordia (4-1, Barbi, Valenti, Basile e Bulgarelli), la Cabassi cede al S.Faustino (0-1) e il Limidi alla Folgore Mirandola (1-4, De Luca). Tra i Giovanissimi Inteprovinciali, la Virtus Cibeno va di rabbia sul Sesto Imolese (7-0, Vellani 3, Oliviero, Bulgarelli, Baetta e Luppi) e resta seconda a -6 dal Castelvetro, imitata nel girone B dalla Solierese, che resta seconda a -3 dal Basca dopo il 7-0 alla Rosselli Mutina (Tani 3, Boadu, Biagioni 2, Spaggiari).

Le altre: la United battei Giovanissimi di Fossoli

Qui il gruppo del wushu a Bologna, sopra i ragazzi del karate a Carpi

Gianluca Borghesan (all. United Carpi)

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SPORT 31 Biliardo: Unipol ok, il derby a Casa ModenaCosta Unipol ha un piede e mezzo ai quarti di finale scudetto dopo il 5-1 sul Tex Master Color Due nel match di andata. Nel ritorno di venerdì 15 a Novellara basterà un punto per qualificarsi ai quarti. In Serie B ottavi di finale con derby carpigiano risolto da Casa Modena, che si è imposta 4-2 sulla Acripoli. Ritorno venerdì 15 al Costa.

CALCIO UISP - Panoramica sul campionato di Eccellenza

Giardino “A” a forza setteDi Dato e Ghel� gri�anoi derby di Olympic e Real

Il Club Giardino A torna prepo-tentemente in vetta rifilando un po-deroso 7-0 al Balena. Una gara senza appello e decisa già nel primo tempo con le marcature di Sven Benetti e Giovanni Bulgarelli. Nella ripresa c’è spazio per la doppietta di Gia-como Grazioli (nella foto), oltre che per le reti di Mattia Anzuini, Mirco Gamberini e Andrea Martinelli.

Nel Girone B festeggia l’Olym-pic, che riesce a battere il Migliarina e a scavalcarlo in classifica. A deci-dere il derby la rete di Giovanni Di Dato, che vale l’1-0 finale. Il Budrio-ne disputa un’ottima gara sul campo dell’Ndn, ma, nonostante un autogol dei padroni di casa, non riesce ad andare oltre all’1-1.

La Cabassi resta in partita un tempo contro la Modenese che, no-nostante gli sforzi dei carpigiani, dilaga imponendo un fragoroso 6-2 (Riccardo Grazian e Mario Sposi-to). Non riesce a raccogliere punti l’Athtletic Forno che va in rete con Angelo Rustichelli, ma cede 4-1 contro il Gaggio. Sabato 16 aprile saranno in programma due derby. Il Budrione ospiterà la Cabassi alle 15, mentre l’Olympic farà visita all’O-limpia, a Gargallo, alle ore 15.

Nel Girone C il Real Carpi vince il derby contro il Novi e si piazza al secondo posto in classifica. Dopo il

primo tempo, chiuso sull’1-1 con le reti di Marco Sorrentino e Anton Novosolov, è Paolo Ghelfi, a pochi minuti dalla fine, a decidere l’in-contro.

Il Club Giardino B impatta 1-1 sul campo della Vis S.Prospero gra-zie alla rete di Davide “Topa” Ros-si e rimane accorpato al gruppo di metà classifica.

REGIONALI. Il Club Giardino A ha disputato il ritorno dei quarti di finale di Coppa Seniores contro la Virtus Mandrio (andata 2-2) mar-tedì 13 aprile, con questo numero di Voce già in stampa. Il Real Carpi dovrà invece difendere l’1-0 dell’an-data giovedì 14, ore 21,15, a Budrio contro Il Quadrifoglio.

Nella Coppa Dilettanti il Club 33 Tecnocasa ha perso 1-0 la gara d’an-data interna contro il San Secondo

di Parma e sabato 16 dovrà ribaltare il risultato in trasferta.

PIETRO TURCHI

SERIE D. Pesante stop per la Tec-nofondi, che cade a Bologna per mano di un Voltone matematica-mente salvo già prima della palla a due. Privo di Francesco Marra, se-sto uomo di assoluta qualità questo girone di ritorno, il quintetto di co-ach Davide Testi entra in campo con un piglio decisamente rinunciatario, lasciando campo e iniziative ai friz-zanti padroni di casa: all’intervallo lungo saranno ben 47 le marcature per gli avanti felsinei, segnale che concentrazione e intensità carpigia-ne sono rimaste negli spogliatoi pri-ma del match. Al rientro in campo la musica non cambia, con Babes Com-pagnoni (22) e Giacomo Salami (18) a predicare nel deserto, nonostante l’accelerazione nell’ultima parte di gara che farà arrivare lo scarto anche a 2 sole unità, per poi assestarsi fino al 83-76 che inchioda Carpi in quar-ta posizione assieme ad Atletico, Veni e Pallavicini, tutte appaiate a quota 30, ma tallonate da Schiocchi e Vignola a 28. A quattro giornate dal termine la lotta per gli ultimi due posti playoff si fa serrata: sabato 16 Carpi ospiterà al PalaFerrari Altedo (24), con palla a due alle 18.

PROMOZIONE. Centro Lattonieri beffata in extremis in quel di Salso-maggiore, dopo una gara equilibrata e nervosa. I fratelli Marcello (11) e Roberto (8) Piuca, coadiuvati dal solito gigantesco Simone Solera, do-

minatore dei pitturati con 16 punti, rimangono in scia di Salso per 39’, impattando con un canestro di Luca Zanoli (6) a 50” dalla fine: saranno gli episodi a determinare l’andamen-to della gara, con la coppia di fratelli avversaria, gli Avanzini (41 i punti messi a referto), a determinare il 61-57 finale. «E’ un peccato – racconta l’assistant coach Daniele Lugli – perché togliere il fattore campo già in gara1 ci avrebbe dato l’iniezione di fiducia decisiva per il ritorno. Ma è una sfida lunga 80’, rimaniamo sul pezzo e giochiamocela fino alla fine». Il ritorno è previsto per vener-dì 15 alla palestra dell’Itis Da Vinci, palla a due alle 21.30.

Mercoledì 13 inoltre si è giocata l’andata playout per il Nazareno: i ragazzi di Luca Barberis hanno affrontato l’esperta Cortemaggiore nel primo di tre turni per rimanere in Promozione.

SERIE C FEMMINILE. Sfuma il sogno per le ragazze del Nazareno Rosa, che resistono il tempo di tre parziali contro Bologna Basket School, per poi vedersi sopraffatte nel quarto de-cisivo dal carisma e dall’esperienza delle padrone di casa. Reduce dal -4 dell’andata, il quintetto di coach Carlo Grilli tiene vivo il match fino all’ultima sosta (35-33 al 30’), ma nel quarto decisivo Laura Bedocchi (10) e compagne pagano a caro prezzo la giovane età, lasciando campo e cane-stri alle bolognesi: 15-3 di parziale e tabellone che illumina un bugiardo 50-36 per Bo.Ba., che passa il turno e lancia la sfida alla corazzata Ca-lendasco. «A noi il rimpianto per un quarto sciagurato su otto – è il commento di Grilli – ma rimane la consapevolezza che esperienze come queste aiutano a crescere per miglio-rare già dalla stagione prossima».

B.S.

Brusco stopTecnofondiI Lattonierici credono

BASKET - Ragazze ko

Il pari tra Caprie Corag facontenti tuttie nessuno

CALCIO A 5 CSI - Serie A

Alla fine il 3-3 accontenta e scon-tenta allo stesso tempo tutte e due. E’ l’illogico verdetto che esce dalla super sfida al vertice della Serie A Elite “Atuttocampo Cup” fra le due dominatrici Pizzeria Capri e Mon-dial Utensileria Corag. Da un lato la capolista può sorridere perché man-tiene il +3 a 4 giornate dalla fine del campionato, ma con il pari ha visto sfumare forse defini-tivamente le chance di arrivare a quel +6 che permetterebbe di vincere il titolo senza i playoff. La Mondial, invece, col pari ha visto sfumare la possibi-lità di sorpasso in vetta (aggancio ma con scontro diretto favorevole dopo la vittoria dell’andata), ma ha blindato almeno i playoff. In campo è subito battaglia subito con Dario Azalea a prendere per mano la Toma-band propiziando l’autorete di Beppe Ca-iazzo, subito pareggiata dalla con-clusione di Cristian Tusberti deviata da Salvatore Credendino. La Mon-dial va avanti altre due volte col so-lito Azalea ma viene sempre ripresa dalla capolista grazie ai “gemelli del gol” Luca Bedini e Bruno Prandi. Poi ci pensano i due guardiani Mar-co “Sir” Solieri (nella foto) e Andrea “Buffon” Rossi a blindare il pari, che

rimanda il duello fra le due rivali ai playoff. Dietro si scalda la corsa per gli altri due posti agli spareggi-scu-detto. In terza piazza si consolida la Butega Romagnola, che deve pena-re per avere ragione della Trattoria

Baldini, domata dai gol di Nicola Nosa-ri (3), Matteo Biga-relli, Filippo Sassi e Manuel Ascari. L’altro posto se lo giocano Warriors e Flockwear: i possi-diesi tornano quarti mettendo la freccia grazie al successo sulla Vis San Pro-spero firmato da

bomber Simone Malavasi, in fuga fra i marcatori con la cinquina che lo porta a quota 46 reti. Flockwear invece si arrende a una vivace Pos-sidiese (doppiette di Ricky Rossi e Davide Gianotti) nonostante i gol del tandem Chizzini (2)-Scacchet-ti. In coda è corsa a due per evita-re l’ultimo posto in B, visto che il Bahia Soccer (Rallo-Baschirotto) batte l’Officina del Gelato e si salva matematicamente, mentre i solie-resi vedono Tempocasa arrivare a -1 dopo il successo a tavolino con Ponce de Leon.

La Virtus Cibeno si lancia con un successo nella volata finale della C1. A tre gare dalla fine i ragazzi di “Bibi” Tirelli (nella foto) scavalcano il Ponte Rodoni al se-sto posto, restando a -2 dalla Pro Patria, ul-tima squadra in zona playoff. «Penso che la giornata cruciale per capire se possiamo fare il miracolo – spiega il d.s. Andrea Motta – sia quella di sabato 16, quando noi an-diamo a Ponte Rodoni e la Pro Patria a Imola. Se non li sorpassiamo lì, difficile possiamo farlo nelle ultime due giornate». Il calendario sorride infatti ai giallorossi sanfeliciani, che chiuderanno con le prime due squa-dre fuori dai playout Casalgrandese

(ormai salvo) e Associazione Club, mentre la Virtus se la dovrà vedere con le prime due della classe che si giocano la promozione in B, Olim-pia Regium e Young Line. Intanto il 3-0 sull’Associazione Club, dodi-cesima vittoria stagionale, certifica lil buon stato mentale dei gialloblù, al netto delle tante assenze dei vari Marcos Avalos (stagione finita), Da-vide Stassi (out da un mese) e An-drea Baravelli, che potrebbe tornare per l’ultima di campionato. Ci pensa Matteo Bigarelli (rete numero 17) ad aprire le danze contro un avversa-

rio ai minimi termini, poi nella ripresa Si-mone Mariani (terzo gol) e Andrea “Rin-ghio” Rinaldi (quar-ta rete) chiudono la pratica, che vede Alfonso Coppola fra i pali spettatore non pagante.

Sconfitta indolore per la Juniores, piega-

ta 6-2 a Lizzano in Belvedere dall’E-clisse con la testa già ai playoff: do-menica 17 alle 10,30 a Bertinoro si gioca la semifinale in gara secca col Torresavio Cesena, coi cesenati cui basta anche un pari dopo i supple-mentari per andare in finale.

DAVIDE SETTI

Virtus Cibenoal momentodella veritàper i play-o�

CALCIO A 5 - Serie C1

Anche a Budriobrilla la stelladella SuryaDance

DANZA - Al GrandPrix La Surya Dance Academy si conferma leader anche nella seconda prova del Grandprix che si è svolta a Budrio di Bologna, dove per il sodalizio carpigiano guidato da Davide Gallesi sono arrivate 16 medaglie d’oro, 7 d’argento e due di bronzo tra gruppi e solisti nelle specialità del modern jazz e della classica. Fra questi ultimi, oltre a Bianca Loschi si sono distinti per l’ottima prestazione Eleonora Pallotti, Fabio Devona e Maya Maselli, Alessia Preti e Camilla Forgione. Dopo questi test preparatori, il gruppo Surya è pronto per le gare più importanti della stagione: i regionali del 23-25 aprile, a cui seguiranno i nazionali. Surya Dance si prepara inoltre con due gruppi a partecipare a fine aprile al Concorso Internazionale di Danza Città di Rieti, il più prestigioso d’Italia.

Eccellenza gir.A (recuperi)Club Giardino A-Balena 7-0Cermasi Mulini-Mortizzuolese 2-3Villa d’Oro-Ciuffi Pazzi 3-3

C.GIARDINO** 36ROSSELLI 34MORTIZZ.* 29CREVALCORE** 23S.DAMASO* 22CLUB 33**** 20

MULINI* 184 VILLE* 15V.D’ORO* 14CIUFFI P.* 13BALENA*** 6

Classifica

Eccellenza gir.B (5^ gg. rit.)Cabassi-Modenese 2-6Athletic Forno-Gaggio 1-4Ndn-Budrione 1-1Meridiana-Equipe 4-5Sporting S.-Fides 5-4Olympic-Migliarina 1-0Riposo: Olimpia

SP.SASSUOLO* 44MODENESE* 40F.PANZANO 33CABASSI U. 29OLYMPIC** 28MIGLIARINA** 27GAGGIO 25

OLIMPIA* 24NDN* 17MERIDIANA 15EQUIPE** 11BUDRIONE* 10A.FORNO 4

Classifica

Eccellenza gir.C (4^ gg. rit.)Ganaceto-Pieve Nonantola 1-0Real Carpi-Novi 2-1Quarantolese-Canarini Fossa 1-1Medolla-Nonatula 2-4Vis S.Prospero-Club Giardino B 1-1

NONATULA* 40REAL CARPI* 28MEDOLLA* 26NOVI 23VIS S.PROSP.* 20

C.GIARDINO B 16GANACETO 14QUARANTOL. 13PIEVE NON. 10CANARINI F. 9

Classifica

Serie A “A tutto campo” (9^rit.) Butega Romagnola-Tratt.Baldini 6-5Mondial Corag-Pizzeria Capri 3-3Bahia Soccer-Off.Gelato 2-1Vis S.Prospero-Warriors 4-7Possidiese-Flockwear 5-3Ponce de Leon-Tempocasa 0-6Mantovazzurra-Attila Ungheni 0-6

Pizz.Capri 53M.Corag 50Butega Rom. 43Warriors 40Flockwear 39Possidiese 34Vis S.Pros. 30

ClassificaAttila Ung. 30Tratt.Baldini 28Bahia Soccer 25Off.Gelato S. 17Tempocasa 16Ponce esclusaMantov. esclusa

LucaZanoli

(Carpine)

14 aprile 2016Anno XXIII n. 15

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