Saggio del Gusto 2011

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la rivista delle Alpi e del Mare MAGAZINE | RISTORANTI | WINE BAR | LOCALI | NEWS DAL MONDO | RUBRICHE | EVENTI | E MOLTO ALTRO... COPIA GRATUITA Anno II N°1 SALONE DELL’ AGROALIMENTARE 2011 7a EDIZIONE attraverso sapori originali e piatti curiosi L’ EVENTO MARZO 2011 35 Il Pesto si è fatto Onore alla Giornata Internazionale delle cucine italiane 10 e il suo porto a 5 stelle Alassio 40 nuovi progetti di rilancio di Castelbianco Colletta Il borgo telematico 33

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La rivista sulla ristorazione e non solo Marzo Aprile 2011

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la rivista delle Alpi e del Mare

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| RISTORANTI | WINE BAR | LOCALI | NEWS DAL MONDO | RUBRICHE | EVENTI | E MOLTO ALTRO...

COPIA GRATUITAAnno II N°1

SALONE DELL’ AGROALIMENTARE 2011

7a EDIZIONE

attraverso sapori originali e piatti curiosi

L’ EVENTO

MARZO 2011

35

Il Pestosi è fatto Onore allaGiornata Internazionaledelle cucine italiane

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e il suo porto a 5 stelleAlassio40nuovi progetti di rilancio

di CastelbiancoCollettaIl borgo telematico

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L’ANTICA PREMIATA PASTICCERIA FERRO ESISTE DAL 1872, LA SPECIALITA’ DEI CHIFFERI FECE IL SUCCESSO DI BENEDETTO FERRO E FIGLI. GLI EREDI HANNO TRAMANDATO IL MITO DEL DE-LIZIOSO PRODOTTO. LA FORMULA DI QUESTA SPECIALITA’ FINISSIMA HA PIU’ DI 120 ANNI. CI SONO DEI FALSI IN GIRO, MA BASTA ASSAGGIA-RE UN “CHIFFERO” PER CAPIRE QUANTO PIACE QUELLO VERO. DA SEMPRE SI PARLA DI UN IN-GREDIENTE SEGRETO, MA LA VERA ALCHIMIA SI REALIZZA CON PRODOTTI NATURALI, IL SENTI-MENTO E TANTO, TANTO LAVORO

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Via Vittorio Veneto, 1 Borgio Verezzi (SV) | Tel. 019 611 477www.ristorantedoc.it | [email protected]

Chiusura settimanale lunedì e martedì

Aperto tutti i giorni per colazione e per cena

Durante il periodo estivo turno di riposo solo lunedì.

In sala ad accogliervi trovere-te Cinzia Mattioli “Somme-lier Professionista”.

In cucina troverete lo Chef Patron Paolo Alberelli. Le proposte ga-stronomiche variano secondo l’of-ferta del mercato giornaliero.Facciamo uso di tutti i prodotti locali e la nostra cucina è di tipo regionale rivisitata.Informiamo la gentile clientela che il “MENU DEL GIORNO” presenta

la scelta delle portate alla”CARTA”.Per i più golosi viene offerto il “MENU DEGUSTAZIONE DEL GIORNO” a 65,00 euro che preve-de la scelta tra tutti i piatti segna-lati in carta (due antipastini, primo piatto, secondo di pesce, dessert fantasia dello chef, piccola pastic-ceria).La nostra “Carta dei vini” vanta tra una selezione di 120 etichette as-solutamente Nazionali.

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In questa sezione potrete trovare novità, curiosità e approfondimenti dal mondo della ristorazione, un canale utile per tenersi informati in modo particolare sugli avvenimenti di Liguria e Piemonte, ma anche scoprire o approfondire notizie dalla nostra amata Italia.

Ad ogni nostra uscita sarà preciso compito scovare nuove curiosità ed esporle nel dettaglio, argomenti di uso e consumo quotidiano svelando-ne i lati spesso sconosciuti.

Buona lettura...

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SITUATO IN POSIZIONE STRA-TEGICA, DI FRONTE AL TEATRO DEL CASINO DI SANREMO, BUE-NA VISTA GRILL RESTAURANT È UN CARATTERISTICO RISTO-RANTE CHE OFFRE UN MENU INTERNAZIONALE CON TANTI PIATTI ARGENTINI ED UNA RIC-CA CUCINA FUSION.L’ARREDAMENTO UNICO E LA SUA PARTICOLARE ATMOSFERA INSIEME AD UN’ATTENZIONE

AI SAPORI HANNO FATTO CRE-SCERE LA PROPRIA NOTORIETÀ RENDENDO QUESTO ANGOLO DI SANREMO UNA VALIDA AL-TERNATIVA AL SOLITO RISTO-RANTE .DA NON PERDERE LE FESTE ORGANIZZATE ED I TANTI AP-PUNTAMENTI CHE DURANTE L’ARCO DELL’ANNO ALLIETANO LE SERATE CON RITMI LATINO-AMERICANI

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CABianca perché fatta di farinacei, lattici-

ni, ortaggi poco colorati come le pa-tate, i porri, l’aglio, le rape o di prodot-

ti spontanei raccolti camminando sui sentieri della transumanza. Nonostante la relativa vicinanza chilometrica al mare, la cu-cina mediterranea appare distante: l’olio ad esempio è considerato una sorta di medici-na, un bene prezioso da usare con parsimo-nia: «cu u truncu» (la dose si otteneva intin-gendo un rametto di rosmarino nella bottiglia).

Per tutelare e promuovere i prodotti delle Alpi Liguri e Marittime si è recentemente co-stituita una strada di prodotto denominata «Strada della Cucina Bianca - Civiltà delle Malghe». La strada costituisce un percorso attraverso i territori montani attorno al Monte Saccarello.

Si tratta di luoghi caratterizzati dalla pre-senza delle malghe, minuscoli paesini in cui per secoli si è svolta la transumanza agrico-la e pastorale per sfruttare tutte le risorse di un territorio particolarmente diffi cile e sco-sceso.

I prodotti della Strada sono esclusivamen-te autoctoni: sfruttando metodi di produzio-ne tradizionali, garantiscono al consumatore prodotti sani e naturali, nonché prospettive di sviluppo sostenibile e di mantenimento delle tradizioni del territorio di origine.La «Strada della Cucina Bianca – Civiltà delle Malghe» collega i comuni liguri di Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pornassio, Triora, e trova il suo natura-le completamento in La Brigue, nel Diparti-mento delle Alpi Marittime, ed in Briga Alta in Provincia di Cuneo.

La preparazione dei piatti è semplice, in quanto spesso questi venivano preparati durante il viaggio in rifugi scarsamente at-

trezzati, e consisteva generalmente in un piatto unico, appetitoso ed energetico, che non richiedeva lunghe fasi di preparazioni.

Per effetto dell’altitudine il pomodoro ed il basilico, ingredienti fondamentali della cuci-na genovese, poco si adattano a questi ter-ritori. Mentre invece la farina di grano, i latti-cini, il cavolo bianco, i porri, l’aglio, le rape, le patate fanno da padroni nella creazione di piatti, fortemente infl uenzati dalla cucina provenzale e piemontese, tanto che alcuni di essi vengono preparati e chiamati nello stesso modo a Tenda (Francia), a Mendatica (Imperia) e a Caprauna (Cuneo).

Inoltre per una popolazione dedicata alla pastorizia non potevano certamente manca-re i formaggi, tra cui il tipico Brusso realizza-to facendo fermentare la ricotta ed utilizzato come formaggio o come base per saporiti condimenti.

La Cucina Biancaun lungo percorso di saporiLA CAPITALE È MENDATICA, SNODO DA DOVE PARTONO I SENTIERI DELLA TRANSU-MANZA PASTORALE CHE HA UNITO LE POPOLAZIONI DELLA MONTAGNA LIGURE, DEL CUNEESE E DELLE VALLI OCCITANE. LE HA UNITE SOTTO IL PROFILO CULTURALE E GA-STRONOMICO IN UN «PENTOLONE»

di STEFANO MONTANARI

Osteria del RododendroMontegrosso Pian Latte (IM)

Montegrosso Pian Latte (IM)

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ARTICOLI DEL SAGGIO

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La Mucca Pazza Brasserie si presenta al pubblico con uno stile fresco ed esclusivo, minimal chic e raffi nato. Nel

bellissimo e scenografi co locale,che ospita fi no a 60 coperti, tra giochi di luce e splendi-di accostamenti black and white, riscoprirete i piaceri che solo la buona cucina può darvi. Alla Mucca Pazza la protagonista indiscus-sa è la carne alla griglia locale ed interna-zionale (Scozia, Irlanda, Argentina, Canada, Nebraska,Texas e molti altri paesi del mondo). Per Voi solo le carni migliori, fresche, pregiate e tagli accuratamente selezionati: fi letti, con-trofi letti, scamoni, costate, cucinati davanti a Voi su griglia o su pietra lavica e naturalmen-te accompagnati da ottimi vini della zona. Il mese di novembre è dedicato alla costata di bue piemontese proveniente da allevamenti della zona, rinomati per la qualità dei capi che vengono ingrassati con fi eno e mangimi pro-dotti in cascina.Sul sito internet www.lamuccapazzabrasserie.it potrete dare un’occhiata ai vari tipi di menù che Erik preparerà per voi e soprattutto po-trete aggiornarvi sulle novità mensili che ca-ratterizzeranno il locale.Il ristorante La Mucca Pazza è aperto an-che la domenica a pranzo.

LA MUCCA PAZZA BRASSERIE: appuntamento unico con gusto e semplicità.Vedrai che ti piacerà!

Via Bra, 5 - 12040 Cervere (Cn)Telefono per prenotazioni:338 992 0160

Chiuso il lunedì

www.lamuccapazzabrasserie.it

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Osteria dell’ Agorà, luogo ideale dove poter dialogare a tu per tu con una tra le migliori cucine tipi-che liguri. L’ambiente con pietre e rocce a vista si compone di varie salette risultando accogliente, inti-

mo, adatto a cerimonie di ogni tipo, feste di com-pleanno, di leva, di laurea, di addio al celibato. Nella bella stagione è possibile degustare i piatti all’aper-to, potendo godere della frescura estiva e di un bel panorama. Il locale è situato nella frazione Gorra di Finale Ligure, dista circa 2,5 km dal mare ed è facilmente raggiungibile dall’uscita del casello auto-stradale di Finale Ligure. La conduzione del locale è famigliare ed è curata in ogni particolare, offre un ottimo servizio e piatti di qualità in grado di soddi-sfare anche i palati più esigenti.

Oltre al delizioso antipasto misto ecco alcune specialità proposte dall’ Agorà:

- Ravioli ai carciofi - Ravioli alla fonduta di raschera- Tagliolini ai funghi porcini- Tagliolini al ragù di selvaggina- Gnocchi alla zucca e gorgonzola

Mentre per i secondi piatti, proponiamo i fi letti... li possiamo gustare al pepe verde, ai funghi porcini,al Roquefort, o semplicemente alla piastra.La tagliata o le lumache alla ligure

- I dolci.., non ve li elenco, sarà una piacevole sorpresa scoprirli

P.zza S. Bartolomeo, 13 - Gorra Finale Ligure (SV) - Tel. 019 696 263

E’ gradita la prenotazioneChiusura settimanale:

mercoledì

Orario servizio pranzo 12.00 - 14.30 Orario servizio cena 19.30 - 23.00

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ARTICOLI DEL SAGGIO

Una torta salata, molto bassa, cotta, secondo le più anti-che tradizioni, al forno a le-

gna, in una grande teglia di rame. Tutte condi-zioni imprescindibili, per rendere questo piatto alternativo, proprio perchè più croccante, ri-spetto alla tradizionale farinata di ceci, gialla, che si trova ovunque. A Savona sono in tanti, non solo tra ristoranti e pizzerie, ma anche nel-le storiche famiglie, a preparare la farinata bianca secondo l’antica ricetta.

Un segreto di combinazioni di ingredienti che si tramanda da generazioni. Arrivano da tutta la Liguria, oltre anche i confi ni della regio-ne, numerose comitive di persone, per assag-giare e gustare questo piatto presente nel menù di tutte le stagioni. Liscia o nelle sue va-rietà, con l’aggiunta di rosmarino, olive tritate, salsiccia, bianchetti e gorgonzola. Sono que-sti le varianti che personalizzano ancora di più l’antica ricetta, che trova le sue origini in tempi lontani. Forse già all’epoca dei romani. Sem-bra infatti che durante una guerra sul territorio locale, i soldati affamati e senza altre risorse, avessero utilizzato proprio gli scudi come te-gami per cuocere un impasto di farina, acqua e olio.

In alternativa alla pizza partenopea, la farina-ta nel tempo è diventata un piatto conviviale di grande tradizione. Nata in tempi lontanissimi, quando la farina di grano era davvero un privi-legio nelle cucine della gente, nel tempo la fa-rinata bianca è diventata un piatto gettonato delle trattorie cosiddette “Sciamadde”, in ita-liano “Fiammate”, e cioè le botteghe di torte e farinate, dove tutto era cotto al forno a fuoco a legna. Nella “Sciamadda” veniva servita la croccante “fainà”, farinata appena sfornata, gustosa, nutriente e di poco costo, che si pote-va consumare anche in piedi. Spesso, con una spolverata di pepe, appena tolta dal forno, veniva utilizzata per farcire i panini. Oppure, ecco le altre varianti della ricetta, la farinata bianca veniva arricchita con i “gianchetti” (avannotti di pesce azzurro) o ancora con ci-polle affettate, rosmarino o salsiccia. E proprio sulla “fainà”, furono emessi diversi decreti del-la Repubblica, uno addirittura nel 1447, che

indicava “quale prezzo devono esigere i fornai per cuocere le scribi lite”. Ma non solo. Suc-cessivamente, con altri decreti venivano impo-sti per la preparazione della farinata non solo l’impiego di buon olio di oliva ma anche la mi-sura del “testo”, ossia della teglia di rame.

Non è farinata, se non c’è forno a legna, di-cono i savonesi. E infatti, secondo i più longevi custodi delle tradizione popolare, la farinata deve essere croccante soprattutto ai bordi; lì è la parte della teglia più ambita dai consumato-ri. A Savona, si dice che i “fainotti”, coloro che preparano la farinata, richiamassero con il motto “bella cada sciortia d’into forno oua” (bella calda, uscita ora dal forno) e che la gen-te accorresse per farsene dare “na papià” (un cartoccio). Presto la farinata bianca potrebbe diventare “doc” a Savona. E chi l’assaggia, lo dice subito... la rara farinata bianca di Savona ... una chicca dell’antica cucina ligure.

Le Fette di Savonauna chicca dell’antica cucina ligure

MEZZO CHILO GRAMMI DI FARINA TIPO 0 MISTI A 10 GRAMMI DI SEMOLA DI GRANO, STEMPERATI IN UN LITRO E MEZZO DI ACQUA FREDDA. È QUESTA L’ANTICA RICETTA CHE, HA RESO TIPICA LA FARINATA di ERALDO CIANGHEROTTI

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Migliaia di cuochi, ristoratori e food lover in tutto il mondo hanno pre-parato tutti insieme, e in contem-

poranea, la pasta con il pesto genovese, preparato secondo la ricetta autentica certifi cata dal Consorzio e dalla Regione Liguria. Una ideale, gigantesca Ola del piatto principe della cucina ligure che ha corso lungo i fusi orari di tutti i continenti.

Giunta alla sua quarta edizione, la IDIC è stata promossa dal network itchefs-GVCI che raggruppa oltre 1200 cuochi e culina-ry professional di 70 paesi del mondo.

Si tratta di una mobilitazione di base per dire no ai falsi che danneggiano la cucina italiana e i prodotti alimentari di qualità made in Italy in tutto il mondo. Il Pesto Ge-novese e la sua storia quindi è stato il piat-to uffi ciale della Giornata Internazionale delle Cucine Italiane (IDIC – International Day of Italian Cuisines). Questa era la

quarta edizione della Giornata. Le prece-denti edizioni furono dedicate alla pasta alla Carbonara, il Risotto alla Milanese e le Tagliatelle al Ragù bolognese. Come per il passato la IDIC è stata una celebrazione della cucina italiana autentica e di qualità contro i taroccamenti e le contraffazioni. Come in passato, la colonna portante del-la Ola globale di pesto Genovese sono stati gli associati del GVCI in oltre 50 pae-si. Ma qualunque cuoco di cucina italiana, a qualunque latitudine, o anche semplice-mente chiunque ami la cucina italiana o il mangiare bene si è potuto unire alla cele-brazione. L’edizione 2011 della IDIC è sta-ta lanciata a New York City con due gior-nate di grandi eventi, promossi da Cesare Casella, Dean dell’Italian Culinary Aca-demy e leader di itchefs-GVCI negli USA.

Talentuosi chef da tutto il mondo – ca-peggiati da Massimilano Alajmo, tre stelle Michelin, del Ristorante Le Calandre (Ru-bano – PD), si sono ritrovati nella Grande Mela per un’ anteprima della IDIC, riserva-ta a media e operatori del settore. Alajmo ha curato il riservatissimo Gala Dinner per l’assegnazione degli Italian Cuisine Worl-dwide Awards, gli oscar dell’enogastrono-mia italiana nel mondo. Quindi in contem-poranea con il lancio della IDIC c’è stato un collegamento video con Genova, dove è avvenuto il lancio in Italia, e con Singa-pore, dove si è tenuto un grande evento gemello al Ristorante Forlino che ospiterà il Master Chef Massimo Bottura (Osteria Francescana. Modena), due stelle Miche-lin e numero 7 nella classifi ca dei 50 mi-glior ristoranti del mondo. Durante la Ola globale del pesto Genovese, sono state promosse alcune manifestazioni speciali in varie città del mondo, organizzate da associati al network itchefs-gvci: Pietro Rongoni a Mosca, Elena Ruocco e Fran-cesco Carli a Rio De Janeiro, Giulio Vierci a Sapporo, Donato De Santis a Buenos Ai-res. Il pesto, d’altronde, ha raggiunto una grande popolarità nel mondo anche gra-zie agli equipaggi delle navi mercantili o

Il Pesto si e’ fatto onorealla Giornata internazionale delle cucine italianeIL PESTO GENOVESE È STATO IL PROTAGONISTA DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE CUCINE ITALIANE (IDIC - INTERNATIONAL DAY OF ITALIAN CUISINES) CHE SI È CELEBRATO IN TUTTO IL MONDO, DA NEW YORK A SINGAPORE

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passeggeri che dal porto di Genova sal-pavano per le destinazioni più varie.

La salsa made in Liguria diventò di casa a La Boca, il quartiere “genovese” di Bue-nos Aires, e iniziò a diffondersi nelle città portuali degli Stati Uniti. Subito dopo la Seconda guerra mondiale alcune ditte ini-ziarono a esportare pesto in barattolo ver-so gli USA e sempre in quel periodo ap-parvero le prime ricette nei giornali americani. Secondo varie fonti il pesto raggiunge la sua massima popolarità negli Stati Uniti, negli anni Ottanta del secolo scorso. All’inizio degli Anni Novanta la po-polarità fu ancora maggiore quando Frank Sinatra iniziò a commercializzare una sal-sa di pesto che aveva la sua faccia sull’eti-chetta.

Iniziarono anche i taroccamenti, con i su-permercati invasi da copie approssimative dell’originale. Intanto però il Pesto aveva anche molto successo nei ristoranti italiani in giro per il mondo, dove a inserirlo nel menu erano ristoratori o cuochi italiani, e liguri, che eseguivano il piatto secondo la ricetta originale. Zeffi rino fu senz’altro il

pioniere di questa generazione. Oggi la pasta con il pesto, trenette, trofi e, gnocchi o lasagne, è tra i piatti più conosciuti della cucina italiana nel mondo contempora-neo.

Sponsor Saggio del Gusto

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Ma che cosa è questo fantomati-co colesterolo?

Il colesterolo è uno steroi-de, cioè una molecola lipidica costituita da quattro anelli policicloalifatici (con-densati tra loro in formazione trans) e una coda alifatica, oltre ad eventuali gruppi funzionali. La struttura policiclica di base prende il nome di ciclopentanoperidrofe-nantrene.

L’uomo produce per sintesi autonoma la maggior parte del colesterolo necessario, negli adulti tra 1 e 2 grammi al giorno. Solo una piccola parte (in media 0,1 mas-simo 0,5 grammi) viene assunta con l’ali-mentazione: la maggior parte del meta-bolismo del colesterolo avviene nel fegato. Il contenuto di colesterolo nell’or-ganismo umano è di circa 150 grammi.

Le funzioni principali del colesterolo sono:

Ingrediente essenziale della mem-brana cellulare di tutte le cellule ani-maliAssieme con molecole proteiche il colesterolo regola lo scambio di so-stanze messaggere tramite la mem-brana cellulare.Crescita e divisione cellulare non sono possibili senza colesterolo.Il colesterolo è la sostanza base per la sintesi degli ormoni steroidei come aldosterone, cortisone, testo-sterone, estradiolo ecc.Il colesterolo è essenziale per lo svi-luppo embrionale

Il colesterolo prodotto nel fegato viene impiegato in buona parte per la produzio-ne di bile, una sostanza secreta nel duo-deno che serve a emulsionare i lipidi ali-mentari per renderli assorbibili dallo intestino tenue.

Il colesterolo è veramente dannoso? La certezza che il colesterolo rappresenti il solo segnale di gravi future malattie car-

diovascolari sta vacillando sempre di più, e l’attenzione scientifi ca si sposta su altri aspetti che più del colesterolo stesso de-terminano le patologie cardiovascolari. Sono sempre più chiari i possibili effetti controindicati delle statine (farmaci utiliz-zati per abbassare il valore della coleste-rolemia) mentre si riconoscono i cambi di comportamento alimentare e di stile di vita come i migliori rimedi per evitare le patologie cardiovascolari, anche se il co-lesterolo talvolta rimane elevato.

Per capire se davvero il valore di cole-sterolo segnalato dagli esami rappresen-ta o meno un problema, si devono con-frontare i valori del colesterolo totale con quelli del colesterolo “buono” (HDL). Se il rapporto tra questi due valori è di 4,5 o inferiore, il valore di colesterolo è corretto, anche se il colesterolo totale fosse eleva-to.

Ad esempio un valore di colesterolo to-tale di 250 mg/dl di sangue (ben al di so-pra del valore massimo che mi sembra

Colesteroloamico o nemico?IN GENERALE, QUANDO SI PARLA DI CORRETTA ALIMENTAZIONE, DIMAGRIMENTO, DIE-TE, SALUTE, UNA PARTICOLARE ATTENZIONE VIENE SEMPRE RIVOLTA AD UN MISTERIO-SO PROTAGONISTA DELLE NOSTRE ANALISI DEL SANGUE: IL COLESTEROLO

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ARTICOLI DEL SAGGIOsia stato ulteriormente abbassato a 190 mg/dl, forse per permettere ai medici di prescrivere più frequentemente le stati-ne...) con una componente HDL uguale a 85 mg/dl (facile da trovare in persone me-diamente allenate dal punto di vista car-diovascolare con una alimentazione ricca di pesce, verdure e cereali integrali), è meno rischioso dal punto di vista delle malattie cardiovascolari (250/85= 2,9) di un valore di colesterolemia totale di 185 mg/dl (all’interno dei limiti...), ma con un HDL di 35 mg/dl (che si vede spesso in persone, anche giovani, sedentarie, con un’alimentazione ricca di zuccheri e priva di frutta e verdura), in quanto 185/35= 5,2. Il valore assoluto del colesterolo tota-le, quindi, è un parametro di importanza relativa (molto relativa...).

Il colesterolo ha la fama di essere uno dei grandi nemici della nostra salute. In realtà è una fama immeritata, perché, come abbiamo visto, svolge anche delle funzioni utili. Tutte le nostre cellule sono fatte anche di colesterolo e il nostro cer-vello ne contiene quantità elevatissime senza le quali non potrebbe funzionare; la maggior parte dei nostri ormoni è prodot-ta nell’organismo a partire dal colestero-lo; sembra inoltre che il colesterolo abbia la possibilità di contrastare la produzione di radicali liberi nonché di controllare lo sviluppo di malattie degenerative, e inol-tre il colesterolo HDL (quello “buono”) si occupa di mantenere libere le arterie e impedire i processi di arteriosclerosi.

Va ricordato poi che sopra i 65 anni an-che un valore di colesterolo elevato non giustifi ca alcun trattamento farmacologi-co. Inoltre, i benefi ci del colesterolo sono spesso ignorati. Dopo gli 80 anni ad esempio, quanto più alti sono i valori di colesterolo, tanto minore è il rischio di morte per malattia tumorale o per infezio-ne.

Il valore rilevato nel sangue dipende dal colesterolo prodotto internamente e non dal colesterolo introdotto con l’alimenta-zione. Quindi, le uova sono state sicura-mente riabilitate, e all’opposto diete ad alta prevalenza di carboidrati, e ricche di grassi idrogenati vegetali alimentari, sono invece le vere colpevoli

Buon appetito e.... occhio a cosa mettete nel piatto ;-)

Saccani Federico Dott. Scienze e Tecniche delle Attività Motorie preventive e AdattativePalestra Stile Libero Via Fiume 52/b 17024 Finale Ligure (SV)www.palestrastilelibero.com

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Il 21 dicembre riparte Alassio Damare con la forza della sua fi losofi a, di libertà... nello scegliere, nel gusto,nello spendere...Sempre più forte diventerà la variabile del gusto nazionale: 3 antipasti, 3 primi, 3 secondi ogni gior-no diversi, tutte le settimane diverse.Il raviolo al castelamagno con pere e cannella, lo sformato di zucca mantovana con salsa di broc-coletti, intrighi di pasta all’uovo con radicchio di Treviso e speck saranno parte delle tante novità da tutte le regioni d’Italia che lo chef Carlo Fenili pro-porrà ai palati curiosi che verranno da DAMARE...Ma Damare non rinuncia al piacere e al gusto nel mondo con piatti e vini di etnie diverse...Anche ascoltare è un senso, uno stimolo, una conoscenza...A Damare il tempo è fatto anche di musica, di ricerca, di atmosfera... sono la nostra fi losofi a! Damare vuol fare festa con te... Damare vuole pro-porti una serata unica, perchè anche tu creerai la sua unicità...Il progetto Damare procede... procede con voi... Beppe Vena e il suo Staff

Per Info, contatti e prenotazioni: www.damarerestaurantbar.it

Tel.:0182 470 706 Cell.: 347 310 25 34

Via Gramsci, 10 - Alassio (SV)Tel. 0182 470 706Beppe Cell. 347 310 25 34

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Questa specie di farinata, fatta con farina di castagne, è chiamata dai genovesi castagninn-a.Stemperate in una bacinella la quantità che vi occorre di fari-

na di castagne (che avrete prima passato al setaccio per sepa-rarne i grumenti che vi si formano)con tanta acqua quanta ne abbisogna per formare una assai liquida poltiglia a cui aggiunge-rete poco sale, rimestando continuamente con un mestolo, finchè la farina sia si ben disciolta.Allora ungete con l’olio l’interno di una tegghia, versate l’intriso

suddetto e sulla sua superficie spargete altro olio, pinocchi mon-dati, un po’ di finocchio e uva passola o zibibbo.Passate la teglia in forno livellandola il più possibile e fate

cuocere a calore lento fino a quando il castagnaccio abbia for-mato una crosta ben rosolata.Cotto che sia servitelo caldo o freddo.

Castagnaccio

Seppie in zim inoPu l i te assa i ben e un ch i l og rammo d i se p p i e, tag l i a-

te l e a l i s te, l a vate l e e fate sgocc i o l a re .I n ta n to p re pa rate i n una casse ruo l a un soff r i t to

d ’o l i o con p rezzemo l o, sedan o e c i p o l l a, i l tut to ben tr i tato; l asc i ate l o roso l a re un poco e agg iu ngetev i 4 o 5 mazz i d i b i eto l e ch e av rete mon dato de l l e l o ro cos to l e, i n d i l a vate, sgocc i o l ate un poco e tr i n c i ate grossamen te; cop r i te l a casse ruo l a e lasc i ate cuoce-re cos ì pe r d i ec i m i n ut i; a l l o ra un i tev i l e se p p i e g i à p re pa rate, met tetev i i l sa l e necessa r i o e poco pe pe, e dopo a l t r i 10 m i n ut i, agg iu ngete de l sugo d i pom i do ro o conse rva d isc i o l ta i n acqua ca l da, r i me-s ta n do i l tut to e lasc i a n do cuoce re an cora per c i rca tre quart i d ’o ra .

Le ricette riportate sono scritte come da originale

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Una sezione interamente dedicata all’ eredità lasciata dal dio Bacco for-temente caratterizzata dalla mano femminile da cui è curata, oltre ad ar-ticoli di cultura generale, potrete trovare novità ed eventi o recensioni ri-gorosamente dal mondo del vino con particolare riguardo alla realtà italiana.

Orgogliosi di poter far parte dei sostenitori della cultura del buon bere…

Buona lettura…

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In 30 anni di ristorazione,   quando ancora non esisteva la Carta dei Vini, quando la produzione locale

si annoverava di piccolissime realtà, alcu-ne ancora con imbottigliamento senza etichetta, quando il bicchiere era unico e senza stelo, quando il decanter era inteso come una semplice caraffa dell’acqua, quando al tavolo il cameriere   chiedeva bianco o rosso e  nella maggior parte dei casi era servito sfuso... ebbene si....posso dire di essere testimone di una grande evoluzione a cui ovviamente tutti ci sia-mo piu’ o meno adeguati per stare al pas-

so con i tempi. In questa realtà ligure al-cune aziende sono davvero meritorie. Si investe si sperimenta e ci si avvale della competenza di esperti enotecnici.

Una degustazione mi ha incuriosito e non mi sono lasciata sfuggire l’occasione di approfondire la conoscenza del produt-tore attraverso un’ intervista sul pubblico e privato alla scoperta dell’anima del Vi-gnaiolo. Walter De Battè! ... inizia il suo percorso nel 1991 nelle Cinque Terre nella piccola cantina di Riomaggiore (Spezia). Nel 2003 crea una nuova realtà produtti-va denominata Prima Terra dove esprime tutta la sua curiosità enologica. Apparen-

SONO PASSATI MOLTI ANNI DA QUANDO HO INIZIATO IN PUNTA DI PIEDI AD  ENTRARE  NEL MONDO DEL VINO, MA ANCORA OGGI RIESCO AD ENTU-SIASMARMI DAVANTI AD UNA BOTTIGLIA  SE QUESTA HA UNA STORIA DA RACCONTARE

La storia di uno dei più autorevoli viticoltori della regione raccontata in esclusiva per Saggio del Gusto

a cura di Cinzia Mattioli

Walter il “Re” dei vini di La Spezia

RUBRICA IN ROSA

Dal mondodel vino

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Otemente timido e riservato quando si par-la del suo privato assolutamente sicuro e disposto quando si parla della suo vino.Una filosofia di vita dice la scelta del bio-dinamico ma prende le distanze dall’es-sere etichettato.Sono tutti Vini da Tavola in quanto non seguono le regole di un disciplinare.E’ forse anche questo   una conferma della sua personalita’dallo spi-rito libero e poetico.Si spazia  sugli uvag-gi a volte con vitigni non prettamente autoctoni , ma anche questo fa parte del-la sfida .....una ricerca continua con im-pianti in aree sconosciute sotto il profilo vitivinico forse non condivisa da alcuni , ma che hanno dato dal punto di vista enologico ottimi risultati vedi per esem-pio il TONOS 2008 nome latino  (un rosso dalle 10 varietà di cui riconosciute 7 san-giovese -ciliegiolo -merlot-canaiolo-dol-cetto-cabernet sauvignon-moscato nero) per L’Harmoge  (come armonia..... siamo nella tipicità del  vermentino -bosco -al-barola )e poi Carlaz ecco qui vermentino

100% Dopo la Degustazione di alcune eti-chette concludo l’intervista con la do-manda su che rapporto ha con il suo quo-tidiano e Walter con la sua risposta anticipa anche la domanda finale...sinte-tizza....così.... “ il quotidiano è gia passato il mio pensiero si proietta al futuro...!!!!”

Perfetto!........ evviva allora il pensiero positivo evviva la voglia di mettersi sem-pre in gioco.....grazie Walter..!!!

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WALTER DE BATTÈ

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Se la Vostra curiosità non ha limiti questa sezione fa al caso vostro qui tro-verete novità, curiosità, approfondimenti o avvenimenti delle nostre Regio-ni, ma potrete anche scoprire o approfondire notizie senza frontiera.

Ogni due mesi sarà nostro preciso compito scovare nuove curiosità ed esporle nel dettaglio.

Buona lettura…

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Migliaia di formu-le dettate dagli

antichi testi dei Veda tramandati dal Mondo India per noi.Le Spezie ornano i miglio-ri piatti per esaltarne i gu-sti, paci� cando i: DOSHA, VATA, PITTA, KAPHA tramite il palato. I loro profumi stimolano il gusto e l’olfatto, organi di senso fra i piu eletti per sentirsi al centro del mondo. Le loro essenze aumentano il potere de-gli oli utilizzati nell’Ab-yangam (Massaggio Ayurvedico). Il Massaggio con oli caldi porta immediato sollievo a tensioni e di-sequilibri del corpo. Ayurveda signi� ca Scienza della Vita. Nel nostro mondo trasfor-mato da tante abitudini falsate dalla mente. Lo stress è il piu temibile dei mali per perdere e rinun-ciare al gusto della vita.Lo Shiro Dhara porta luci-dità e � uidità nei pensieri, caratteristiche indispen-sabili per non perdere mai l’unica verità dell’Essere in Pace Interiore.

La Scienza, la Storia, la Medicina e la Spirituali-tà in una � loso� a come è l’Ayurveda riportano un essere umano nel più totale equilibrio, dando in lui un potere che oggi non troviamo quasi più…Il Potere di dare al pro-prio corpo l’onore e il rispetto di un tempio custode dell’AnimaNel nostro centro, pre-pariamo ogni singola persona con metodo e conoscenza profonda del Sé. Per non confon-dere la verità tramanda-ta dalla conoscenza con le mode del momento.Il Sapere dell’India e …

Noi di Shanti World teniamo fortemente all’insegnamento nel settore formativo per operatori del Benes-sere, ci occupiamo con grande dedizione all’Evoluzione Umana.

Le Vie del Sé - Leggi Universali – Reiki - Cor-si in Energetica - Mine-rali e Cristalli - Psico-somatica - Counseling

Emozionali - Seminari - Corsi Professionali di Massaggi Orientali - Ayurvedica e Discipli-ne Olistiche - Percorsi Individuali - Gruppi di Crescita - Full Im-mersion Personali nel-la Dimensione Olos - L’Unione di Corpo - Mente - Spirito.

La Magia delle SpezieMigliorare se Stessi con l’Amore dell’Antico

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NEL PRECEDENTE NUMERO: ALLA SCOPERTA DELL’AFRICA

ALLA SCOPERTA DELL’ INDIAattraverso sapori originali e piatti curiosi

2^ PUNTATA: LA CUCINA INDIANA UN TRIPUDIO DI COLORI, MA ANCHE PROFUMI DI SPEZIE E SAPORI DI OGNI GENERE, CHE SI INCONTRANO NORMALMENTE PER LA STRADA E NON SOLO IN RISTORANTI E LOCALI PUBBLICI

di FRANCESCA PARODI

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La vita nelle regioni più popolate dell’India è all’appa-renza caotica, eppure la filosofia del vivere quotidiano è ammantata dall’assenza di stress...

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attraverso sapori originali e piatti curiosi

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Per le stra-de si cucina, si ven-

dono alimentari, si man-gia. Sempre senza porsi troppe domande e senza stupirsi di nulla. Si par-cheggia la moto di gros-sa cilindrata a fianco di una mucca che riposa amabilmente sdraiata in mezzo alla strada. Capita anche di girare l’angolo e trovarsi ca-tapultati da un estremo all’altro: da una parte la povertà di un carretto con poche manciate di verdure in vendita con estrema dignità, dall’altra il matrimonio del giovane nobile che si presenta con uno sfar-zoso corteo di elefanti e organizza un pranzo di nozze che dura due gior-ni con centinaia di porta-te. È la terra degli estre-mi, dai profumi intensi di

spezie all’odore nausea-bondo dei liquami che scorrono lungo le strade.

Le tre signore di Varaz-ze che per il “Saggio del Gusto” hanno accettato di raccontare le loro esperienze di viaggio, Letizia Fazio, Raffaella Colombi e Rinangela Tarchino, sono da poco

tornate dall’India. Ri-spettivamente farmaci-sta, impiegata e inse-gnante, una volta in pensione, si sono dedi-cate alla passione per i viaggi in giro per il mon-

do. Ma con un obiettivo preciso: scoprire il vero volto dei Paesi visitati at-traverso le tradizioni ga-stronomiche di chi vive sul posto, evitando le mete battute dai turisti da club vacanze con pal-ma finta e cameriere in livrea che serve spa-ghetti alla bolognese (è

incredibile come si tro-vino veramente ovun-que, anche se di bolo-gnese hanno solo il nome).

Dopo le tappe in Africa, per adden-trarsi nei villaggi di Libia, Marocco, Tuni-sia, Namibia e Tanza-nia, hanno cambiato continente appro-

dando nel Rajasthan, lo stato più grande dell’India, al confine con il Pakistan. Le spe-zie sono l’ingrediente più importante nelle ricette indiane. «Pur essendo

NELLA FOTO:PASTICCERIA, NEL TEGAME ROTONDO A DESTRA I JALEBI

«Pur essendo un paese ancora alle

prese con i problemi della povertà e della

malnutrizione, c’è una enorme varietà di

piatti»

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un paese ancora alle prese con i problemi del-la povertà e della malnu-trizione, c’è una enorme varietà di piatti – raccon-tano le tre varazzine -. Riso, grano e verdure sono alla base della cu-cina dell’India in genera-le, ma ogni regione ha tradizioni molto diverse». Un piatto molto partico-lare è il pollo tandoori, preparato con yogurt e (tanto per cambiare) spezie fino ad assumere un colore rosso vivo. L’originalità consiste an-che nel forno in cui viene cotto, in argilla e a forma di cilindro o sfera. La temperatura raggiunge i 500 gradi e di solito vie-ne mantenuta per lunghi periodi, alternando infor-nate di pollo o di pane.

Le fasce più ricche del-la popolazione consu-mano carne di montone e agnello. La maggior parte degli indiani, però, si adatta con verdure di ogni genere. Nei mercati è frequente vedersi offri-re melanzane (alcuni tipi sono molto saporiti), pe-peroni e patate. A fare la differenza sono le spezie con le quali vengono

condite: curry, coriando-lo, zenzero, cannella e cumino.

Per le strade si incon-trano file di venditori di gulab jamun, un dolce preparato con palline di farina di mandorle, impa-state con uvetta e carda-momo, che vengono frit-te all’aperto, sui caratteristici carretti. Con la farina di ceci, uni-ta a zucchero, burro e acqua, si prepara il mi-sore pak, un dolce che prima viene lasciato soli-dificare e poi si taglia a pezzi.

Lo si trova ovunque, venduto per la strada da bambini e anziani. E spiccano i contrasti fra il carretto del contadino che può portare solo po-che verdure e i carri con montagne di melanzane, barbabietole, patate e pomodori. Contrasti an-che tra l’insegna di me-moria coloniale della vi-neria inglese con a fianco il distributore au-tomatico della Coca Cola e la famiglia indiana che cuoce il gulab jamun sul marciapiede.

Per la strada si cucina ed è facile imbattersi in

“postazioni” con fornello a gas su cui si cuoce di tutto: si fanno bollire le patate, poi si pulisce ra-pidamente la pentola da una fontanella e subito dopo si friggono i dolci. A novembre, tra l’altro, in India si celebra il Di-wali, la festa della luce, simile per tradizione al nostro periodo fra Na-tale e Capodanno. In un Paese che già vive quoti-dianamente in un trionfo di colori, si va oltre. I marciapiedi davanti alle case e persino gli anima-li, che in India, possono girovagare tranquilla-mente per le strade, ven-gono colorati. In questo periodo si preparano tonnellate di jalebi, dolci a forma di spirale ottenu-ti friggendo un impasto di farina di semolino con lievito e yogurt, e infine immersi in uno sciroppo di zucchero. Con la can-na da zucchero si ottiene anche un liquore simile al rum. Non a caso sem-bra che proprio fra India e Cina sia nato il “brum”, citato anche nei racconti di Marco Polo. Ma que-sta è un’altra storia.

NELLLA FOTO:SI TRITANO LE CANNE DA ZUCCHERO

PER DISTILLARE IL BRUM

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Una passerella musicale rigorosamente dal vivo che comincia dal geno-vese stretto come le mulattiere che portano al mare di “Creuza de ma”, per arrivare ai ritmi solari della canzonetta napoletana, come una linea

di congiunzione del mediterraneo vista dall’Italia...

L’ Osteria Mezzaluna è un locale dalla caratteristica ambientazione, come una cantina ai tempi delle repubbliche marinare: gli arredi, le luci, i complementi come quadri, salvagenti, reti da pesca, e la musica dal vivo in acustico, calano gli ospiti in un’ atmosfera ideale

per mangiare divertendosi.Le proposte della tavola, che sono state pazientemente scovate nei luoghi d’origine, come le paste caserecce, i salumi e i formaggi, le diverse combina-zioni di bruschette, i carpacci, le insalate tipiche e i vini mediterranei, hanno come sfondo sonoro musicisti locali che ogni sera per tutto l’anno si esibisco-no sul “palco” dell’Osteria.

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Un’iniziativa che ora ha ri-cevuto il plauso del mi-nistro Michela Vittoria

Brambilla che ha scritto una lettera al preside del Miretti Georgia Delbono che ha curato insieme al suo staff i cor-si di formazione.

“Rivolgo il mio apprezzamento per la sensibilità di chi è chiamato a formare gli operatori turistici del futuro e l’im-pegno di chi sa cogliere ogni occasio-ne per arricchire la propria formazione professionale-scrive il ministro-Come sapete, l’orientamento al cliente è il principio-base di ogni management di qualità. E’ un principio valido a mag-gior ragione per il sistema turistico ita-liano, che non può riposare sugli allori ed ha bisogno, per battere l’agguerrita competizione internazionale, di elevare lo standard dei propri servizi d’acco-glienza. In quest’ottica, ben si inseri-sce la vostra iniziativa”, precisa il mini-stro Brambilla che offre anche una serie di dati sui quali porre una rifles-sione. “Secondo l’Osservatorio nazio-nale del turismo, il 61,5% delle struttu-

re ricettive italiane ospita gli animali domestici della clientela; addirittura il 66 per cento se consideriamo soltanto gli alberghi. La quota dei turisti che si presentano con animali da compagnia raggiunge mediamente il 6.4% ed è destinata a crescere - la Brambilla - Saper trattare con gli amici a quattro zampe vuol dire dunque rendere un servizio che ormai è parte integrante di un moderno modello di accoglienza. Avete dimostrato tutti, insegnanti ed allievi, di esserne consapevoli e per questo vi ringrazio e mi complimento con voi”.

“E’ stato un bel riconoscimento per il nostro Centro di formazione che ora ci stimola a fare ancora meglio per mi-gliorare proprio la formazione di coloro che un giorno gestiranno una struttura

Turismo a quattro zampeIl ministro scrive al Miretti

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA PLAUDE ALL’INIZIATIVA DEL CENTRO DI FORMAZIONE VARAZZINO CHE RICORDA COME ANCHE I CANI ABBIANO TUTTO IL DIRITTO DI ANDARE IN VACANZA CON I LORO PADRONI

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turistico ricettiva ricordando che i turi-sti hanno tutto il diritto di portare con loro in vacanza anche i cani, amici in-

separabili”, commenta soddisfatta dopo aver ricevuto la lettera del mini-stro la preside Georgia Delbono.

VUOI MIGLIORARE LE LINGUE STRANIERE?COMUNICARE MEGLIO CON CLIENTI, TURISTI ED OSPITI?CONOSCERE IL TUO TERRITORIO E LE SUE ATTRAZIONIPROMUOVERE PIÙ EFFICACEMENTE LA TUA ATTIVITA’ ?

Welcome You’re in Liguria ORGANIZZA

Percorsi brevi di formazione GRATUITA, sull’accoglienza turistica e Marketing del territorioI corsi sono riservati ad Imprenditori, lavoratori autonomi, pro-fessionisti e dipendenti che operano nel settore del turismo, com-mercio, artigianato, ristorazione, cooperazione...

Sede dei corsi in provincia di Savona: Varazze, Savona, Finale, Alassio, AlbengaPer informazioni e iscrizioni: CFTA MirettiVia Bonfante 17019 Varazze (SV) Tel 019 931766 • mail: [email protected] • web: www.cfpmiretti.it

52 ore di cui:32 ore dedicate alla comunicazione, marketing e conoscenza del territorio (eccellenze ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche ) 20 ore di lingue sraniere a scelta tra inglese, tedesco, spagnolo.

16 ore dedicate a temi precisi quali : risorse culturali e paesaggistiche, risorse enogastronomiche del territorio .

seminari monografici di 8 ore che svilupperan-no argomentazioni quali: produzioni tipiche, web marketing, enogastronomia.

I corsi verranno attivati su tutto il territorio della Regione, a seconda della prove-nienza delle richieste, e la frequenza sarà orientativamente pomeridiana e settimanale a partire dal gennaio 2011

La formazione prevede tre tipologie di formazione:

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Formazione C

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L’obiettivo è quello di assumere un ruolo a livello sempre più nazionale ed inter-nazionale. Sono già una trentina infatti

gli eventi programmati per l’anno in corso. Per Palazzo Oddo, quindi, il 2011 sarà un anno ricco di iniziative di tenore diverso tra loro ma con novità importanti anche per quanto riguarda la sua gestione. Palazzo Oddo sta muovendo i primi passi per la trasformazione da società a responsabilità limitata ad una fon-dazione di natura culturale per po-ter attingere a fondi regionali, na-zionali e dell’Unione Europea per promuovere la cultura attraverso le innumerevoli iniziative. Positiva poi la chiusura del bilancio 2010 da parte della Srl guidata dal presidente Alessandro Chirivì.

“E’ stata una gestione economica positiva - spiega Chirivì -. Razionalizzando i costi di esercizio, discutendo i contratti con terzi ma soprattutto limitando le spese superflue ab-biamo ottenuto i risultati sperati e che cer-cheremo di migliorare nel prossimo anno con l’introduzione di nuovi eventi che contribui-ranno allo sviluppo e alla valorizzazione dello storico palazzo”. In poco meno di sei mesi, la nuova gestione ha organizzato 42 eventi tra mostre, concerti, laboratori, conferenze, presentazioni e dibattiti che hanno avvicina-to migliaia di visitatori al mondo culturale lo-cale, facendo registrare il tutto esaurito, con punte che hanno sfiorato il limite della ca-pienza del palazzo, come ad esempio la mo-stra dedicata a Jimi Hendrix, che in un’unica

serata di novembre ha attirato oltre 120 persone.

“Ogni manifestazione è stata apprez-zata per l’alto spessore culturale pro-posto. Questa scelta rientra in una stra-tegia complessiva volta ad avvicinare alla realtà di Palazzo Oddo residenti e turisti, ma anche ad incentivare l’in-gresso di un pubblico decisamente più giovane, per avere visitatori diversi dal solito giro che ruota attorno a mostre e conferenze”. Un’organizzazione di eventi, quindi, in grado di attirare nu-

merose persone, perfino i bambini. Grazie ad un pomeriggio domenicale all’interno del Pa-

lazzo, 106 bimbi e 59 adulti, attirati dallo spettacolo del mago, hanno visitato il prezio-sissimo Piatto Blu e le altre mostre allora ospitate. Una politica di gestione che nel cor-so del 2009 ha voluto avvicinare anche le fa-miglie per trascorrere un pomeriggio diverso dal solito all’insegna della cultura.

“Dopo 6 mesi di attività abbiamo capito che la carta vincente di Palazzo Oddo è la diversi-ficazione – conclude Chirivì -. Il non fossiliz-zarsi in un’unica tipologia è la nostra forza. Per attirare numerosi turisti sono necessari molti eventi diversi tra loro, in grado di variare da un estremo all’altro. Le mostre pittoriche, ad esempio, sono variate dall’esposizione di quadri astratti a quelli ottocenteschi, così via per quanto riguarda la scultura, gli eventi mu-sicali e teatrali, in modo tale da evitare nel tempo di proporre cose identiche tra loro”.

Palazzo Oddo di Albengadiventa internazionaleDURANTE IL 2011, IL CONTENITORE CULTURALE D’ECCELLENZA DI ALBENGA E DEL PONENTE LIGURE, APRIRÀ I BATTENTI ANCHE AGLI ARTISTI DI FAMA INTERNAZIONALE, ABBANDONANDO DEFINITIVA-MENTE LA DIMENSIONE LOCALE

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E’ Colletta di Castelbianco paese in-teramente costruito in pietra, ma con accorgimenti architettonici di

assoluta elegenza. Probabilmente stabili-to come difesa contro i saraceni nel tredi-cesimo secolo, quindi abbandonato negli anni 50, Colletta è stato ristabilito verso la fine degli anni 90 come uno dei primi bor-ghi telematici italiani completamente col-legato a internet. Colletta è cablata con fibre ottiche e si collega con il resto del mondo via web. Le case secolari conservano ancora profumo di storia. In un labirinto di archi e vicoli la-stricati, con i tetti fatti in pietra, non la-sciano assolutamente trasparire cavi o al-tri materiali tecnologici. Tutto è stato realizzato nel pieno rispetto artistico e storico del borgo. Dentro ogni casa, tutta-via, si respira l’atmosfera di una specie di sistema nervoso cibernetico innestato nel tessuto antico villaggio che non è stato alternato. Chi lo ha pensato ha voluto insomma che

gli abitanti vivessero in un’oasi di pace, ma con la comodità e i comfort più avan-zati, e quindi lavorare, via computer, come in ufficio con una vista mozzafiato sulle colline che domina il Mar Ligure. Nel borgo e nelle sue vicinanze deliziano le ottime offerte enogastronomiche sia per la pre-senza di ristoranti ed osterie di qualità e sia per l’attività dei produttori locali di olio, vini e verdure tipiche. Il sistema di ge-stione di Colletta offre al proprietario la gestione degli affitti degli appartamenti nei periodi non utilizzati dallo stesso, con la possibilità di inserirlo nel circuito dell’ospitalità diffusa e della tipologia di Albergo diffuso, unico esempio in provin-cia di Savona. Essere proprietario di uno dei bellissimi appartamenti dislocati per il borgo significa entrare a far parte di una storia, contribuire all’azione di rivitalizza-zione di un territorio, investire in benesse-re e qualità della vita, mettere a reddito il proprio investimento incrementandone la sua rivalutazione nel tempo. Colletta dista

Colletta di Castelbiancoil Borgo medioevale Telematico

UN VILLAGGIO ANTICO ARROCCATO SULLE COLLINE DELL’ENTROTERRA DI ALBENGA TRASFORMATO IN UN BOR-GO TELEMATICO CON TANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA E COLLEGAMENTI SATELLITARI

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a soli 15 chilometri da Albenga e un quar-to d’ora dall’aeroporto Clemente Panero di Villanova d’Albenga. La decisione di tra-sformarlo in un borgo collegato al mondo virtuale risale al 1994 quando la società immobiliare alessandrina Fivim e impren-ditori come Riccadonna, il conte dei vini, Guala il re dei tappi e Milano, uno showro-om di ori e diamanti nel capoluogo lom-bardo, puntarono la loro attenzione a que-sto villaggio abbandonato fin dai tempi dell’ultimo terremoto dell’Ottocento, lo

stesso che devastò Bussana, sopra Sanre-mo. Quindi acquistarono la frazione di Ca-stelbianco, ne restaurarono le case senza mutarne la conformazione. Ricavarono però 64 appartamenti inve-stendo allora decine di miliardi di lire. Oggi ogni alloggio è dotato di prese telemati-che, video on demand, tv interattiva. An-che il bar è un telecaffé con videoconfe-renza e collegamento web. L’anfiteatro ricavato nella montagna è stato trasfor-mato in un teleteatro collegato alle infra-strutture di rete. Chi ha avuto questa idea insomma ha voluto come obiettivo princi-pale quello di creare un luogo di vita e di riposo ideale per coloro che vogliono sfuggire allo stress della città per trovare rifugio nella pace e nel silenzio di un pae-se che però non è isolato dal mondo. La comunicazione è un’esigenza alla quale non si può rinunciare ecco perché il borgo è stato completamente cablato. La tele-matica tuttavia non disturba la tranquillità del luogo che conserva tutt’oggi un patri-monio urbanistico di grande valore.

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E’ considerato il più importante evento enogastronomico dedi-cato esclusivamente ai prodotti

liguri. E’ il Salone dell’Agroalimentare Li-gure che quest’anno compie sette anni. Si svolgerà dall’11 al 13 marzo, nel suo splendido borgo medievale. L’atteso evento finalese sarà potenziato sia a li-vello di spazi espositivi sia a livello di aziende presenti ed eventi collaterali previsti.

Il contesto storico-culturale in cui vie-ne allestito il Salone dell’Agroalimentare Ligure è molto particolare. Si tratta del Complesso Monumentale trecentesco di Santa Caterina e del centro storico cinto da mura medievali originali.

Il Salone dell’Agroalimentare Ligure è costituito da una vasta area espositiva, quest’anno saranno coinvolte oltre 200 espositori ed oltre 30 eventi collaterali all’esposizione di prodotti tipici.

Come consuetudine, il Salone sarà suddiviso in aree tematiche: Carruggio del Pesto, Largo dell’Olio, la Cantinetta, Largo del Dolce, Largo degli Orti, Via dei Sapori, AgriPiazza, Auditorium dei Sa-pori, Saletta dei Presidi Slow Food, Mer-cato del Pesce, Piazzetta della Focaccia (dedicata alla focaccia classica e a quel-la di Recco) e Giardino dei Sapori e dei Profumi, area dedicata alle degustazioni gastronomiche con la preparazione del-le specialità della cucina tradizionale li-gure (farinata, panissa, torte salate, fo-cacce ed altre specialità), la saletta della cucina preistorica, il Largo dei Fiori e degli Aromi, il Largo dell’Agricoltura ed il Largo della Musica, all’interno del quale il pubblico potrà ascoltare della buona musica d’essai. In ogni settore il pubbli-co potrà trovare le migliori produzioni del territorio ligure.

Il Salone dell’Agroalimentare Ligure è caratterizzato dalla presenza di prodotti esclusivamente Made in Liguria e vuole

rendere omaggio a tutte le produzioni presenti sul territorio che si sono distinte per il recupero delle tradizioni enoga-stronomiche liguri.

Il Salone dell’Agroalimentare Ligure è una manifestazione ricca di attrattiva con una rassegna espositiva -costituita da un’ampia area di spazi espositivi suddivisi tra l’Auditorium, l’Oratorio de’ Disciplinanti e negli splendidi chiostri quattrocenteschi di Santa Caterina, in cui i produttori presenteranno prodotti

A Finale le eccellenze agroalimentariA Santa Caterina il Salone delle produzioni liguri

TRE GIORNI DEDICATI AL GUSTO NELLA SPLENDIDA CORNICE DEL COMPLESSO MONUMENTALE TRECENTESCO E DEL CENTRO STORICO DI FINALBORGO

© OroArgento Group

© OroArgento Group

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della tradizione ligure caratterizzati da elevati livelli qualitativi.

Quest’anno saranno coinvolte anche altre aree di pregio del cen-tro storico di Finalborgo.

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Le produzioni presenti al SaloneTra le centinaia di produzioni presenti possiamo citare:olio, vino a denominazione di origine protetta della Liguria, confetture, ge-latine, focaccia classica, focaccia al formaggio di Recco, dolci tipici (pan-dolce genovese, chifferi di Finale, dol-ci di castagne, baci di Alassio, Ama-retti di Sassello, frutta candita, cioccolato, torta stroscia), formaggi, salumi, miele, prodotti tipici (pesto, salsa di noci ed altre salse liguri, olive in salamoia, patè, torta pasqualina ed altro), asparago violetto di Albenga, liquori, birra, marmellate, latte e deri-vati, tartufi di Millesimo, aglio di Ves-salico, acciughe salate, Fagioli di Pi-gna, Conio e Badalucco, farinata, sciroppo di rose, farine, basilico, pane allo zafferano, zafferano ligure, il chinotto, erbe aromatiche, piante e fiori in vaso e recisi, funghi, pasta, pe-sci del Mar Ligure in tutti i modi e mol-to ancora.

Gli eventi collaterali

Il fitto programma di eventi collaterali (Premio Salone dell’Agroalimentare Ligure, convegni, seminari, corsi di cucina, laboratori di degustazione, mostre, musica, ecc) all’esposizione vede un ampliamento degli appuntamenti e delle aree dedicate al pubblico.

Orario Apertura Salone AgroalimentareVenerdì 11 marzo dalle ore 15.00 alle ore 20.00

Sabato e Domenica 12 e 13 marzo dalle ore 10.00 alle ore 20.00

Ingresso liberoBus navetta gratuitoA/R centro di Finale Ligure/Finalborgo

Il programma sarà disponibile sul sito ufficiale della manifestazione www.saloneagroalimentareligure.org

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SPECIALE

Lo ha annunciato l’assessore all’agricoltura della Regio-ne Liguria Giovanni Barba-

gallo. “Per la Regione Liguria è ormai diventato prioritario e strategico so-stenere tutelare la ricetta tradizionale con tutti gli ingredienti necessari e uni-ci per creare l’autentico pesto genove-se, promuovendo in particolare l’utiliz-zo del basilico genovese DOP e dell’olio extravergine d’oliva d’oliva DOP Riviera Ligure”, aggiunge Barba-gallo.

Per il pesto, la Regione Liguria punta a ottenere il marchio comunitario STG-Specialità Tradizionale Garantita.

“Stiamo lavorando in un sistema di più ampia strategia. L’assessorato Agricoltura della Regione Liguria è im-pegnato infatti nella valorizzazione delle produzioni agricole e agroali-mentari tipiche e di qualità della Ligu-ria, per la promozione del territorio con gli itinerari enogastronomici e per dif-fusione dei marchi di qualità ricono-sciuti a livello comunitario e nazionale (DOP, biologico) e della filiera corta”. Nella prospettiva dell ‘STG, è molto importante e necessario, per il pesto genovese, una corretta informazione verso i consumatori e verso il mondo della ristorazione per favorirne un con-sumo consapevole, nel rispetto della tradizionalità, della tipicità e della qua-lità del pesto genovese. In questa azione diventa fondamentale il ruolo che possono rivestire il Consorzio

dell’Olio Extravergine, il Consorzio del Basilico Genovese e il Consorzio del Pesto genovese, in nome dei produt-tori e degli operatori economici liguri”.

AgroalimentareLiguria Chiede Certificazione Ue Per Pesto Genovese

DOPO LA DOP - DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA OTTENUTA PER L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E IL BASILICO GENOVESE, LA REGIONE LIGURIA PUNTA AD AVERE LA CERTIFICAZIONE EUROPEA ANCHE PER IL PESTO, LA CELEBRE SALSA - SIMBOLO DEL CAPOLUOGO E DEL TERRITORIO

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L’11 agosto 1984, a pochi mesi dall’uscita dell’album Crêuza de mä, Fabrizio De André rilascia una bellissima intervista nel corso del

suo primo concerto ligure di quel tour. L’in-tervista, rimasta inedita, è stata ritrovata ne-gli archivi di Radio Savona Sound e trascritta per questo libro.

È un documento straordinario che getta una luce vivida e palpitante su uno snodo decisivo nella carriera del grande artista ge-novese e della musica italiana in generale. Intorno a quell’intervista il libro analizza la genesi, la realizzazione e la fortuna dell’al-bum più importante della storia della musica italiana recente.

Intorno a questa intervista è nato il libro Controsole. Fabrizio de André e Crêuza de mä pubblicato e distribuito in tutte le librerie italiane da Arcana.

Alle parole inedite di Fabrizio De André si aggiungono, dunque, quelle di tanti prota-gonisti di allora (Mauro Pagani, Pepi Morgia, Walter Calloni, Franco Mussida, ecc.) e di quanti quel disco amarono (Riccardo Tesi, Max Manfredi, Vincenzo Zitello, Patrick Vail-lant, Eugenio Bennato, Teresa De Sio e mol-ti altri).

Il libro è quindi un racconto a più voci av-

vincente e ricco di aneddoti e curiosità, ma anche una puntuale analisi musicologica. Vengono infatti illustrati gli strumenti musi-cali utilizzati, le soluzioni in sala d’incisione, tutte le edizioni del disco, le cover che ai bra-ni di Crêuza de mä sono stati dedicate.

Gli autori sono Ferdinando Molteni e Alfon-so Amodio, scrittori di cose musicali e con-duttori della seguitissima trasmissione “Mercedes Benz” su Radio Savona Sound.

Controsole Fabrizio De André e Crêuza de mäDA UN DOCUMENTO D’ARCHIVIO UN’OPERA LETTERARIA DI SICURO SUCCESSO PER ALFONSO AMODIO E FERDINANDO MOLTENI

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Ferdinando Molteni (Finale Ligure, 1962) è giornalista professionista del Secolo XIX. Ha scritto sul Foglio di Giuliano Ferrara e su Diario di Enrico Deaglio. Ha pubblicato una quindicina di volumi di saggistica. Musicista e musicologo, ha di recente collaborato al volume collettaneo sul festival di Sanremo Zibaldone del Festivàl pubblicato da Mello-phonium. Sul mensile Il Letimbro tiene la ru-brica “Grazie alla musica”. Insieme ad Alfon-so Amodio ha di recente scritto La strana morte di Luigi Tenco (di Ezio Guaitamacchi, Delitti rock, Arcana).

Alfonso Amodio (Corbara, 1956) è direttore

di Radio Savona Sound. Paroliere e giornali-sta, ha pubblicato, tra gli altri, i volumi Lucio Battisti: al di là del mito (Arcana) e Lucio Bat-tisti. Innocenti evasioni.

Spiega De André nell’intervista inedita: «Perdere le proprie origini in musica, in lette-ratura, o fare finta di niente, fare finta di non averle mai avute, per seguire le mode del mercato, è come per un animale perdere il proprio istinto».

Aggiunge Riccardo Tesi, grande organetti-sta e collaboratore di Faber: «Considero Crêuza de mä non soltanto un disco meravi-glioso, ma una vera opera d’arte in cui ogni singola canzone è intimamente collegata alle altre in un miracoloso gioco di equilibri e di rimandi, ogni elemento è perfettamente al proprio posto e non c’è una sola sbavatura o caduta di tono in tutto il percorso».

Un libro che racconta il De André ligure al suo culmine, quando dopo il primo concerto in terra di Liguria del suo neonato capolavo-ro si lascia andare ad un’analisi appassiona-ta e a tutto campo della mediterraneità.

Sono molti i libri di De André usciti negli ultimi anni. Ma è la prima volta, dalla morte del grande artista, che in un volume si trova-no parole sue mai lette.

Dalle pagine di Controsole, Faber ci parla ancora una volta. E sa, ancora una volta, stupirci e illuminarci.

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NOTIZIE DAL MONDO

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E’ in questo scenario in-cantevole che sorge il porticciolo turistico “Luca Ferrari” che

dall’anno della sua costruzione ha subito costanti mutamenti per renderlo più accogliente e soprat-tutto uno degli approdi turistici all’avanguardia e soprattutto con-correnziale rispetto a quelli della vicina Costa Azzurra. A gestire il porticciolo è la “Marina di Alas-sio” presieduta da Vincenzo Zar-rillo, uomo chiave per il futuro economico dell’approdo. Tutte le idee, le iniziative e i pro-

getti di sviluppo dello scalo pas-sano attraverso la sua scrivania con l’aiuto concreto dei suoi col-laboratori. “Tra gli obiettivi futuri della Marina di Alassio - spiega il presidente Zarrillo-c’è quella di realizzare un porto a secco. A questo proposito abbiamo chie-sto la concessione demaniale di 200 metri di litorale a levante dello scalo dove sarà possibile ricove-rare le imbarcazioni di piccole di-

mensioni, in particolare quelle dei pescatori dilettanti. Con questa operazione sarà possibile ricavare più posti all’interno della marina. Una maggiore capienza significa soprattutto una migliore fruibilità dell’approdo stesso soprattutto nei mesi estivi”.

ALASSIO E IL SUO PORTO A CINQUE STELLEnuovi progetti di rilancio in banchina

DA UNA PARTE IL SUGGESTIVO PROMONTORIO DI PUNTA MURENA, DALL’ALTRA LA STORICA CAPPELLETTA DEI CADUTI DEL MARE, DAVANTI L’ISOLA GALLINARA

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NOTIZIE DAL MONDOC’è poi un altro aspetto che rende

ancora più prestigioso questo sca-lo, tra i primi realizzati in Liguria. Si tratta dell’accastamento.

“Quello di Alassio-dice orgoglio-so Zarrillo - è il primo in tutta la Liguria che rispetta tutte le nuove norme, compresa l’imposta co-munale sugli immobili, permet-tendo in questo modo di accre-scere il valore delle strutture”. D’altronde il “Luca Ferrari” è un

porto che mette a disposizione moltissimi servizi per chi ormeg-gia in banchina: dalla copertura wifi per collegarsi a Internet 24 ore su 24, quindi alla possibilità di poter usufruire di un moderno im-pianto di aspirazione delle acque nere di sentina. Situazione quest’ultima che col-

loca il porto di Alassio tra i primi “marina” d’Italia dotati di questo fondamentale servizio. Attual-mente il “Luca Ferrari” dispone di 600 posti barca, tutti gli ormeggi riparati dal promontorio di Santa Croce sono dotati di acqua e cor-rente elettrica, servizi essenziali per poter ospitare imbarcazioni e motoscafi dai 5 ai 27 metri di lun-ghezza.Ma in transito l’approdo alassino

può accogliere imbarcazioni fino a 35 metri di lunghezza. All’inter-no dello scalo sono poi presenti, l’Ufficio circondariale marittimo con collegamento diretto alla Ca-pitaneria di Porto di Savona, lo storico Circolo Nautico Al Mare di Alassio, quindi i cantieri per il ri-messaggio e la manutenzione de-gli yacht, una discoteca e un pun-to di ristoro che d’estate è il punto di ritrovo degli “yachtmen” da ogni parte del mondo. In tutti gli interventi migliorativi che si sono succeduti negli anni si è tenuto conto dell’impatto ambientale, dei percorsi, dei servizi e di ogni ele-

mento fruibile dal pubblico. Una particolare attenzione quindi an-che alle barriere architettoniche: i parcheggi sono separati dal bor-do della banchina da una succes-sione discreta di aiuole, la pavi-mentazione di bordo banchina è rugosa, sui percorsi non sono presenti scalini, l’accesso ai pon-tili avviene tramite pedana legger-mente inclinata senza risalti in ambo i sensi opportunamente studiati per l’accesso delle sedie a rotelle.

VINCENZO ZARRILLO

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sul prossimo numero di Saggio del Gusto un altro enigma...

La BouillabaisseM a qual è il vero titolo di questa storia?

Julie guarda verso il porto, sembra assorta e allora anch’io guardo: dopo un po’ il delicato rollio delle barche attraccate ipnotizza, come la fiamma del camino…

“Ha conosciuto Ernest?”, mi chiede sen-za inflessioni nella voce, ma io lo so che vuole un commento da parte mia. Sposto la pipa dal lato opposto della bocca, do un tiro ma nel frattempo s’è spenta. “Vuoi sapere cosa ne penso?”. Annuisce. “E’ uno capace di tutto”. Mi guarda finalmente. Non è bella, ma è fresca, è giovane, so-pravvivrà a tutto questo. “Sono contenta che lo pensi anche lei”. “Tuo fratello non è poi quel gran delin-quente. E’ uno scemo più che altro, che fa

cose sbagliate e ci rimane in mezzo. Vai sempre a mettere le tue suppliche laggiù, nella cappella diroccata?”. “Sì perché? Mi ha seguito?”. “E’ il mio mestiere”. Non mi sembra che si sia offesa, è il mio mestiere, non ci si arrabbia con il gatto perché afferra l’uccellino, è un gatto. “Ce l’hai ancora il gatto?”. “Certo, mi è rimasto solo quello”. “Non è vero, hai tuo fratello e una bella eredità”. Fa una faccia incerta. Pur amandolo non considera suo fratello un gran guadagno e non si rende conto dell’eredità. “Le è dispiaciuto qualcosa di questa sto-ria?”. “Sì, essermi perso la bouillabaisse”.

LA BOU

ILLABAISSESAGGIO del GUSTO

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ENIGMA

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Il Ristorante Mombrino è principalmente pesce. Quotidianamente infatti la signora Anna, si preoccupa di fare arrivare nella sua cucina il miglior pesce che il nostro mare ci può offrire, spesso andando ad acquistare direttamente dai pescatori locali.La Cucina del Mombrino è in continua evo-luzione nel pieno rispetto dei prodotti e delle stagioni del nostro mare.Lo Chef unisce nei suoi piatti la semplicità dei prodotti alla fantasia del suo estro, dando vita a piatti unici come la “Zuppa del Mom-brino” e lo “Stoccafi sso in crosta di Mais” da segnalare oltre all’immancabile “Pesce al Sale” anche il “Crudo” e il “Gran Crudo di

Mare” che nella loro semplicità sono senz’al-tro sinonimo di un’inconfondibile freschezza.Gli ambienti del ristorante sono una rievoca-zione del romanzo storico dal quale prende il nome; e le tre salette danno vita ad altret-tanti ambienti ben distinti fra loro, ai quali va aggiunta un’arredata corte ben riparata ed arredata anch’essa con gusto. I locali sono tutti dotati di aria condiziona-ta, la cucina a vista e la cantina conta una sessantina di etichette di tutta Italia. Insom-ma pur essendo una piccola realtà (circa 30 coperti) il Mombrino offre ai suoi clienti più di quello che ci si possa immaginare di tro-vare...

dal lunedì al venerdì: 19.30 - 22.00sabato e domenica: 12.30 - 15.00 - 19.30 - 22.00Chiuso il lunedì: (escluso luglio ed agosto)

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OPROPOSTA DI LETTURA

SAGGIO del GUSTO

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C’è una leggenda che viene tramandata da generazioni e che ci trasporta in un mon-

do fiabesco della Finale antica.Un giovane principe stava passeggiando

lungo la spiaggia tenendo fra le mani un na-stro ricamato come fosse un piccolo gioiello, quando all’improvviso una raffica di maestrale glielo strappò via di mano facendolo volare in mare.

Il principe era disperato perché quel pre-zioso pezzo di stoffa rappresentava il pegno d’amore donatogli il giorno prima da una bella e giovane nobildonna.

Su di uno scoglio vicino al promontorio del-la Caprazoppa, intanto,un pescatore era impe-gnato a slamare un grosso pesce.

Quando vide ciò che stava succedendo e, notando la disperazione del principe, il pesca-tore abbandonò la sua canna da pesca e non esitò a tuffarsi in mare (nonostante la forte corrente che c’ era in quel momento) per recu-

perare il prezioso nastro e riconsegnarlo al suo proprietario.

Il principe volle sapere il nome del pescato-re e gli disse che era disposto a regalargli una borsa colma d’oro come ricompensa per avere ripescato il suo piccolo tesoro, ma egli rispose:

“ Il mio nome è Mombrino, mio Signore, e vi ringrazio per la generosa offerta, ma la mia vita è il mare, vorrei solamente che mi fosse concesso il privilegio di pescare dallo scoglio vicino alla Caprazoppa, il posto per la pesca è buono ed io ne chiedo l’ esclusiva”.

Così, ottenuto ciò che egli aveva richiesto, per anni Mombrino andò a pescare in quel punto dove la pesca era generosa e ancora adesso lo scoglio porta il suo nome “Mombrin”.

E’ una leggenda e come tale va ponderata.Ora lo scoglio non ha vincoli e rimane un

punto di riferimento per delimitare la spiaggia di Finale: “Da Ö Mombrin aü Castellettü”, parte del litorale finalese.

Leggenda finalese tratta dal libro Castelli di Sabbia

Il Mombrino

Page 48: Saggio del Gusto 2011

Dove puoi trovare

Saggio del Gusto

Punti PresaLiguriaPiemonte

AlassioEstetica Oggi Corso Armando Diaz, 17021 Alassio SV Tel. 0182 641702

Gianni Di Muro Viale Hambury, 22 17021 Alassio, SV Tel. 0182 640236

Hanbury Tennis Club Via Michelangelo, 12 17021 Alassio SV Tel. 0182 640174

AlbengaBarbara Montagna Via G. Mazzini, 23 17031 Albenga SV Tel. 0182 541342

Il Goloso Via dei Mille, 7 17031 Albenga SV Tel. 0182 50465

M&M Via Isonzo, 43, 17031 Albenga SV Tel. 0182 53653

AndoraParrucchiera Nicoletta Via Aurelia, 194 17051 Andora SV Tel. 0182 86115 – 334 3597717

Borghetto S.Spirito

Estetica L’essenza P. Madonna Della Guardia, 1/R 17052 Borghetto S. S. SV Tel. 0182 973282

FR Via Veneto, 11 r 17052 Borghetto S.Spirito SV Tel. 3392374314

Borgio - Verezzi

Fascino Donna Via Giacomo Matteotti, 77 17022 Borgio Verezzi SV Tel. 019 615320

Ristorante Doc Via Vittorio Veneto, 1 17022 Borgio Verezzi SV Tel. 019 611477

Taglio Stile Via Giacomo Matteotti, Borgio Verezzi SV

Diano Marina

A Bitega du Pan Via del Mercato vecchio, 6 18013 Diano Marina IM Tel. 0183 496198

Finale Ligure

Residenza Adelaide Via Domenico Brunenghi, 87 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 68111

Alessia Hair Stylist Piazza Massa, 36 17020 Calice Ligure SV Tel. 3495020857

Caffè del Borgo Via Nicotera, 10 17024 Finale Ligure SV

Banca San Paolo – IMI Via Molinetti, 14 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 601279

Bikini Via San Pietro, 6 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 692050

Acconciature Gaia Via Domenico Brunenghi, 39 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 6898373

Giovannacci - Bar Via Rossi Emanuele, 26 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 692506

Mellino Matteo Hair Stylist Via Torino, 27 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 691282

Dolce-Amaro Bar Via del Santuario, 51, 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 600806

Caffetteria Moroni Lungomare San Pietro, 38 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 692222

Pollara Srl Unipersonale Via del Cigno, 2 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 690692

Palestra Stile Libero Via Fiume, 52 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 680433

Macelleria De Sciora Piazza Verdi Giuseppe, 2 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 600608

Caffetteria Pasticceria Ferro Via Garibaldi Giuseppe, 10 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 692753

LoanoGelateria Bar Rino Corso Roma, 200 17025 Loano SV Tel. 019 668216

Marco Tuis Via Boragine,48 17025 Loano SV Tel. 019 675926

Page 49: Saggio del Gusto 2011

Punti PresaLiguria

Piemonte

LiguriaPiemonte

Punti Presa

NoliBar Milano Via Colombo, 60 17026 Noli SV Tel. 019 748456

Pietra Ligure

Blue Sun Via Pr. Grotta, 1 17027 Pietra Ligure SV Tel. 019 626358

Bar Gelateria Stagnaro Via S.M. Rossello, 83 17027 Pietra Ligure SV Tel. 019 4508440

Palestra In Fit Piazza San Rocco, 34 17027 Pietra Ligure SV Tel. 019 625552

Bar Caffè Toso Via Matteotti, 23 17027 Pietra Ligure SV Tel. 019 629016

SavonaCaffè Palazzo Gavotti Piazza Chabrol, 9r 17100 Savona SV Tel. 340 2386265

Caffe Del Duomo Via Alessandro Manzoni, 30 17100 Savona SV Tel. 019 808161

Casa Del Gelato Via Bartolomeo Guidobono, 113 17100 Savona SV Tel. 019 853103

I Golosi Via Pia, 37r 17100 Savona SV Tel. 346 7502944

L’altro Caffè Savona

Shanti World Via Pia, 8 17100 Savona SV Tel. 335 8381538 - 348 2212980

Pollara Pietro Via degli Orefici, 5 17100 Savona SV Tel. 019 810908

Gd Profumerie Piazza Guglielmo Marconi, 17100 Savona SV Tel. 019 812344

Gd Profumerie Centro commerciale Il Gabbiano Corso Ricci, 203 17100 Savona SV

SpotornoNa Que’ Bar Gelateria Via XXV Aprile, 52 17028 Spotorno SV

Vado Ligure

Pasticceria Caviglia Via Xxv Aprile,5 17047 Vado Ligure SV Tel. 019 881921

Conny E Andrea Via 25 Aprile, 31 17047 Vado Ligure SV Tel. 019 885061

VarigottiVaricottis Via Aurelia, 111 17029 Varigotti SV Tel. 340 0682603

ImperiaTuttufficio Via de Sonnaz, 40 18100 Imperia IM Tel. 0183 272638

A.S.D. Rari Nantes Imperia Via San Lazzaro, 1 18100 Imperia IM

Germauto S.R.L. Via Caprile, 2 18100 Imperia IM Tel. 0183 63333

Inside Bar Piazza Bianchi, 11 18100 Imperia IM Tel. 333 6146271

Eta Beta Via Giuseppe Berio, 23 18100 Imperia IM Tel. 0183 272502

Macelleria Il Giogo Via Ospedale, 3 18100 Imperia IM Tel. 0183 294980

San Lorenzo al Mare

Toro Assicurazioni Via Cipressa, 20 18017 Imperia IM Tel. 0183 752505

SanremoBoutique Lacoste Corso G. Matteotti, 187 18038 Sanremo IM Tel. 0184 500478

Horus Beauty & SPA Corso Garibaldi, 84 18038 Sanremo IM Tel. 0184 950015

CuneoImagine Pzza Galimberti, 9 12100 Cuneo CN Tel. 0171 67642

Frabosa Sottana

Associazione Turistica Prato Nevoso P.za Dodero, 10 12083 Frabosa Sottana CN

Page 50: Saggio del Gusto 2011

Un anno vissuto intensamente tra piat-ti, ricette, vini e tanti suggerimenti su come vivere la vita con gusto. Sen-za pretese, ma con impegno e tanta passione, siamo riusciti a raggiunge-re il nostro obiettivo: far conoscere

la Riviera di Ponente ai piemontesi e ai liguri quelle tipicità nascoste che una regione bella e ricca come il Piemonte può offrire a pochi chilometri da casa no-stra. Il 2011 si è aperto con una novità importante. Aumentano le rubriche del Saggio perché si possa leggere con gusto una rivista che piace e si fa piace-re. In questo numero abbiamo pubblicato un nuovo racconto di un viaggio esclusivo di tre donne savo-nesi che girano il mondo per scoprire culture lonta-ne, usanze, tradizioni e anche il modo di mangiare. Non mancano le curiosità inerenti la cucina nostra-na, l’enigma della scrittrice Cristina Rava e il viaggio alla scoperta dei vini di classe. Il Saggio del Gusto è poi andato in viaggio a Colletta di Castelbianco per scoprire il “gusto” di vivere lontano dalla costa, usufruendo degli stessi servizi di una qualsiasi città o grande metropoli italiana. Riflettori puntati anche sul porto di Alassio destinato a diventare uno degli approdi turistici più “in” del Mediterraneo. Non ci fer-miamo certamente qui. Il Saggio continuerà la sua avventura e sarà maggiormente diffuso nelle Alpi Marittime con diversi punti presa e anche sorprese per coloro che ci seguono fin dal primo numero. E’ pronto anche il portale del Saggio che così diven-ta una finestra virtuale sempre pronta a osservare come cambia il mondo e soprattutto come cambia-no i gusti di voi lettori che sarete i veri protagonisti con i vostri racconti e le vostre idee.

EDITORIALE

Giò Barbera

saggiodel

GUSTO

Hanno collaborato a questo numero:Sezione “Articoli del Saggio”: il Direttore Responsabile Giò Barbera, Stefano MontanariEraldo Ciangherotti, Federico Saccani.

Sezione “Curiosità dal Mondo”:il Direttore Responsabile Giò Barbera, Francesca Parodi, Cristina Rava.

Società Editrice: Vie de Charme S.P.A.

Sede Legale: Via Mazzini, 11917021 Alassio (SV)

Direttore Responsabile: Giuseppe Barbera

Email: [email protected]

Coordinatore editoriale e marketing: Marcello Menino

Email: [email protected]: (+39) 393 704 59 77

Progetto grafico:Paolo Bortolotti - studio my-mind

Email: [email protected]: (+39) 328 055 79 69

Fotografie:stock.xchngdreamstimeistockphoto

Stampa:Consorzio Artigiano Castel Govone

Via Maestri del Lavoro d’Italia, 317024 Finale Ligure (SV)

Direzione, redazione, coordinamento editoriale:Saggio del GustoPiazza Verdi, 1C

(17024) Finale Ligure (SV) Tel +39 019 204 67 31

Nessuna parte di questo giornale, comprese le inserzioni pubblicitarie, può essere riprodotta senza l’autorizzazio-

ne scritta della Società Editrice. La Redazione non è responsabile

nelle inserzioni pubblicitarie di variazioni e/o veridicità dei contenuti.

Anno II N°1 Marzo 2011 Reg. stampa del Tribunale di Savona n° 1 del 2010

Periodico bimestrale su eventi, news e curiosità inerenti alla ristorazione ligure-piemontese. Copia gratuita. Distribuita in diversi punti presa della Liguria e del Piemonte, inoltre

spedita direttamente a casa del lettore previa registrazione sul sito www.saggiodelgusto.it.

Page 51: Saggio del Gusto 2011

L’ANTICA PREMIATA PASTICCERIA FERRO ESISTE DAL 1872, LA SPECIALITA’ DEI CHIFFERI FECE IL SUCCESSO DI BENEDETTO FERRO E FIGLI. GLI EREDI HANNO TRAMANDATO IL MITO DEL DE-LIZIOSO PRODOTTO. LA FORMULA DI QUESTA SPECIALITA’ FINISSIMA HA PIU’ DI 120 ANNI. CI SONO DEI FALSI IN GIRO, MA BASTA ASSAGGIA-RE UN “CHIFFERO” PER CAPIRE QUANTO PIACE QUELLO VERO. DA SEMPRE SI PARLA DI UN IN-GREDIENTE SEGRETO, MA LA VERA ALCHIMIA SI REALIZZA CON PRODOTTI NATURALI, IL SENTI-MENTO E TANTO, TANTO LAVORO

Page 52: Saggio del Gusto 2011

la rivista delle Alpi e del Mare

MA

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| RISTORANTI | WINE BAR | LOCALI | NEWS DAL MONDO | RUBRICHE | EVENTI | E MOLTO ALTRO...

COPIA GRATUITAAnno II N°1

SALONE DELL’ AGROALIMENTARE 2011

7a EDIZIONE

attraverso sapori originali e piatti curiosi

L’ EVENTO

MARZO 2011

35

Il Pestosi è fatto Onore allaGiornata Internazionaledelle cucine italiane

10

e il suo porto a 5 stelleAlassio40nuovi progetti di rilancio

di CastelbiancoCollettaIl borgo telematico

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II N°1 - M

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