SABATO 30 MAGGIO 2015 Ragazzi e lavoro Dalmine ......costruire il curriculum nel modo giusto, non...
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36 L’ECO DI BERGAMO
SABATO 30 MAGGIO 2015
Primo piano Ragazzi e lavoro
Dalmine, studenti e aziende a colloquioAl Marconi 425 faccia a faccia per il futuroRisorse umane. Un confronto per valutare le potenzialità. Sul tavolo aspettative e attitudini dei diplomandi Una iniziativa di orientamento promossa dall’istituto e da Unimpiego con 42 imprese e 60 selezionatori
DALMINE
SUSANNA PESENTI
La palestra dell’Istitutotecnico superiore Marconi diDalmine trasformata in sala colloqui. I ragazzi di quinta che arrivano insolitamente azzimati incamicia e pullover. Ciascuno conl’elenco delle aziende che li harichiesti. Nel corso della mattinaaffronteranno da uno a cinquecolloqui mirati. Se funziona, saranno richiamati dall’aziendaper una seconda intervista piùtecnica. In fondo al percorso puòesserci uno stage retribuito o uncontratto di apprendistato. Insomma, un lavoro. È tutto verostamattina, non una simulazione. Finalmente.
L’iniziativa di orientamento,inedita in questa forma, nascedalla collaborazione fra l’Istituto Marconi e Unimpiego, agenzia di intermediazione di Confindustria Bergamo. Sperimentata sottovoce l’anno scorso conla quindicina di aziende che hanno una tradizione di rapporticon la scuola, quest’anno ha raccolto 42 aziende con 60 selezionatori. Alla fine i 115 allievi dellesei quinte avranno effettuato425 colloqui individuali. «Inquesto momento spiega PaoloPiantoni, ad di Unimpiego leaziende sono interessate a selezionare personale in modo mirato. Per questo la risposta allanostra proposta è stata ottima,anche al di sopra delle aspettative». La nuova filosofia delle risorse umane è «poche ma buone», perché le persone sono uninvestimento per lo sviluppodell’azienda e non un costo dasopportare per produrre.
Sono le nove, i colloqui partono: a ogni tavolino un selezionatore e uno studente. Colloquisoprattutto motivazionali, fattiper capire aspettative e attitudini. Come reggi lo stress, come tigiostri davanti all’imprevisto,come te la cavi con le lingue, sesai spiegarti chiaramente in italiano corretto. Con qualche incursione in campo tecnico, datoche gli abbinamenti sono statifatti per settore: meccanica,
energia, informatica, elettrotecnica. Al tavolo della Nuova Termostampi siede Marco Manzoni, presidente del Gruppo giovani di Confindustria.
Si è coinvolto in tutto il percorso di formazione, raccontando dal di dentro l’esperienzaaziendale. Adesso dialoga conAndrea: «Fammi tu una domanda». E poi con Davide, che vuolelavorare sulle piattaforme eoliche: «Sei sicuro? Che prezzo personale sei disposto a pagare perarrivare al lavoro che sogni?».Con le domande si fa un’idea dichi ha di fronte e contemporaneamente passa qualche consiglio:«Porta degli esempi che dimostrino quel che sai fare, non limitarti alle dichiarazioni». A finemattina si dirà soddisfatto dellivello dei ragazzi: «Finalmentescuola e azienda interagisconosenza filtri nell’interesse di tutti.Questi ragazzi al primo colloquio non sono spaesati. Diamoloro un’occasione e contemporaneamente li prepariamo per laprossima volta. Più si allenanoa governare le circostanze, piùtroveranno la loro strada».
«Il segreto della mattinata stanel lavoro a monte spieganoLaura Moriggi e MassimilianoCereda di Unimpiego perché icurricola sono stati elaborati eincrociati con le esigenze specifiche delle aziende, che noi conosciamo perché per gli associati a Confindustria Bergamo cioccupiamo anche di processi organizzativi». Insomma, sonostate avvicinate il più possibilele esigenze e aspettative reciproche, evitando quell’andare a casaccio che caratterizza purtroppo il placement standard e chefa perdere inutilmente tempo eenergie scoraggiando tutti.
Ma il più contento è il preside,Maurizio Chiappa, uno che degliistituti tecnici ha fatto tutta lafiliera: allievo, docente, dirigente e sulla sua scuola punta moltissimo. «Il Marconi spiega dal2010 al 2012, ha avuto una mediadi occupati del 70% contro unamedia bergamasca del 50%,lombarda del 45% e italiana del
35%. I dati sono quelli ufficialidel ministero. Il tempo di attesadi contratto dei diplomati è statocomplessivamente sempre piùbreve della media del territorio».
I risultati di occupabilità postdiploma fanno ormai parte delsistema di valutazione nazionalee le scuole sono obbligate a tracciare e documentare gli esiti deipropri studenti, dato che qualitàdella formazione e lavoro sonocollegati. «Soprattutto negli istituti tecnici commenta Chiappa si va verso una scuola diffusa,che utilizza le risorse del territorio come occasione di formazione. Sono convinto che tutto sigiocherà sempre di più sulla reputazione della scuola e sui legami che sapremo tessere con leaziende del territorio». Per questo è tutto pronto, il 30 maggio,per il «Marconi’s Ideas Day» ,una fiera dei 90 progetti messia punto dagli studenti.
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La palestra dell’Istituto Marconi trasformata in area colloqui per le imprese
Campioni regionali di impresacon la «cimice» che aiuta il Fai
L’Istituto tecnico Marconi ha vinto il livello regionale di Junior Achievement, la gara internazionale di progetti e impresa simulata perle scuole, con un progetto incollaborazione con il FaiFondo per l’ambiente. Ora li aspetta la sfida nazionale, ultimogradino verso la finale internazionale.
I 22 ragazzi di due classiquarte, coordinati dal professor Sergio Roselli, docente diinformatica, hanno realizzato una particolare «cimice» che siattiva con tecnologia bluetoothe permette di leggere sullo
smart informazioni e animazioni che riguardano l’oggetto al quale viene applicata. L’idea nasce dalla richiesta del referente provinciale del Fai, Claudio Cecchinelli, che si è rivoltoall’Istituto Marconi per un progetto che aiutasse a leggerein modo veloce e facile i monumenti, anche attraverso la realtà aumentata. Qualcosa che potesse essere usato dal pubbliconon specializzato che visita ibeni architettonici e ambientali del Fondo per l’ambiente.
I ragazzi del Marconi hannostudiato il mulino di Baresi in Val Brembana, restaurato e ge
stito dal Fai, e hanno messo a punto il piccolo dispositivo chepermette di conoscere tutti i segreti del movimento della ruota o la datazione degli oggetti.
«Ma le applicazioni possibilisono molte spiega Roselli per esempio, con le opportunemodifiche ed espansioni, per raccogliere dati quantitativisulle preferenze dei consumatori in un supermercato o pertracciare la merce spedita».
Non vuole dire di più, la cimice non è ancora brevettata ela gara è ancora aperta: il Marconi sogna la finale.
Mirco Barachetti di Dalmine,
quinto anno indirizzo informati
co. Ha sostenuto colloqui con
Cosberg, Brainsystem e Oasi.
«Affrontare i colloqui è stato per
me molto interessante,è la prima
esperienza. Io vorrei iscrivermi
all’università dopo il diploma,
Ingegneria qui a Dalmine, per cui
ero abbastanza tranquillo, non
essendo alla ricerca di un lavoro
subito. Con i selezionatori ho
parlato delle mie motivazioni e
dei miei progetti. Mi è stato
chiesto anche della tesina che sto
preparando per l’esame di Stato.
In complesso questo percorso mi
è stato molto utile, mi ha per
messo di capire meglio i mecca
nismi del mondo del lavoro e mi
porto a casa alcune idee e osser
vazioni sulle quali voglio lavora
re per migliorare alcuni aspetti.
Soprattutto, bisogna imparare a
mettersi in relazione da adulti
con altri adulti e per gli studenti
non è scontato, a meno che non si
abbia già esperienze di lavoro.
Credo che la scuola ci abbia dato
una grossa opportunità, da soli
non saremmo mai riusciti a
entrare in contatto così in fretta
con tante aziende importanti. Mi
è servito molto anche l’aiuto a
costruire il curriculum nel modo
giusto, non avevo proprio idea di
come si facesse» .
Informatico
«Penso all’università, ma oraso cosa chiede una ditta»
Mirco Barachetti
Christian Crippa, di Verdello,
quinto anno indirizzo elettrotec
nico. Nel carnet ha tre colloqui:
Siad, Schneider Electric, M. S.
Ambrogio.
«Per me è una grande opportuni
tà perché dopo il diploma voglio
lavorare subito e il fatto che
tutto questo avvenga a scuola,
senza essere costretti ad andare
allo sbaraglio, è un grande van
taggio. Mi sono sentito un pochi
no incerto solo nel primo collo
quio, perché era un’esperienza
del tutto nuova. Ma poi ho capito
il meccanismo e mi sono sentito
a mio agio. In alcuni colloqui ho
capito che l’azienda era davvero
interessata a formare i dipen
denti e questo mi ha entusiasma
to, mi piacerebbe lavorare in un
ambiente dove sei seguito e
senti che contano sul tuo contri
buto. Comunque vada, questi
colloqui mi sono stati utili, ho
avuto dei buoni consigli, non
solo su che cosa dire per interes
sare le aziende, ma anche su
dettagli importanti come la
postura, i gesti, il modo di met
tersi davanti all’interlocutore.
Anche gli incontri di avvicina
mento sono stati fondamentali,
perché nessuno di noi aveva mai
scritto un curriculum o aveva
idea di che cosa metterci. Adesso
sono qui che spero...».
Elettrotecnico
«Voglio lavorare subitoil colloquio è un’occasione»
Christian Crippa
Il preside Maurizio Chiappa
Marco Manzoni con un candidato