S PERIMENTALISMO PARINIANO : L E RIME VARIE Testi 71-80.
-
Upload
robertina-valsecchi -
Category
Documents
-
view
217 -
download
2
Transcript of S PERIMENTALISMO PARINIANO : L E RIME VARIE Testi 71-80.
SPERIMENTALISMO PARINIANO:LE RIME VARIE
Testi 71-80
I SONETTI 71-80: TEMATICHE 71. Sciogli, Fillide, il crin, e meco t’ungi Sonetto “magico” 72. Da questo cerchio, che sul lito io segno Sonetto “magico” 73. Oimè che turbine rivoltuoso Sonetto in endecasillabi faleci, elogio al vino 74. Quando il Nume improvviso al suol Latino [1769] Sonetto per occasione sociale, Giuseppe II a Roma 75. Crispin non avea pan, tre giorni è oggi [?] Sonetto satirico, arricchimento improvviso 76. Vate non trovasi che più bei versi [?] Sonetto ironico, ad un cattivo poeta 77. Nel maschio umor più puro un verme sta [1759] Sonetto per l’Accademia dei Trasformati, “Sul corpo umano” 78. Chiunque dice che impossibil sia [?] Sonetto caudato satirico, arricchimento improvviso 79. Son le Furie d’Averno, a quel ch’io sento Sonetto caudato satirico, descrizione di sei sorelle paragonabili alle Furie 80. Muse pitocche, andatene al bordello Sonetto caudato satirico, sfogo nei confronti della poesia encomiastica poco
remunerativa
I SONETTI 71-80
71. Sciogli, Fillide, il crin, e meco t’ungi
[già in Alcune poesie di Ripano Eupilino] 72. Da questo cerchio, che sul lito io segno
[già in Alcune poesie di Ripano Eupilino] 73. Oimè che turbine rivoltuoso
[già in Alcune poesie di Ripano Eupilino] 74. Quando il Nume improvviso al suol Latino [1769] 75. Crispin non avea pan, tre giorni è oggi [?] 76. Vate non trovasi che più bei versi [?] 77. Nel maschio umor più puro un verme sta [1759] 78. Chiunque dice che impossibil sia [?] 79. Son le Furie d’Averno, a quel ch’io sento
[già in Alcune poesie di Ripano Eupilino] 80. Muse pitocche, andatene al bordello
[già in Alcune poesie di Ripano Eupilino]
Sciogli, Fillide, il crin, e meco t’ungi
D’esto liquor, che nelle man ti spargo,
Poi quest’osso più stretto a quel più largo,
Che d’Uomo son, con le verbene aggiungi.
Indi accendi l’Altar, dal rio non lungi,
Che lento va tra l’uno e l’altro margo;
E mentre io d’acqua il sacro altar cospargo,
A questa cerea immago il cor tu pungi.
Ecco l’ombre d’Averno al sacro loco
Vengon scotendo l’atre faci e’l sole
Per lo fumo s’oscura a poco a poco.
Tu non temer; ma dì queste parole:
La pace, che tra loro han l’acqua, e’ l foco
Abbian gli amanti ancor Licida e Iole.
Schema metrico: ABBA ABBA CDC DCD
Contenuto: una maga insegna alla pastorella Fillide un incantesimo per creare dissapori tra gli amanti Licida e Iole.
Lessico:
2. D’esto liquor: con questo liquido
4. verbene: la verbena è un particolare tipo di pianta.
4. aggiungi: annoda, lega insieme.
6. margo: argine, sponda
10. atre faci: fiaccole scure
Elementi di tradizione popolare Elementi di tradizione pastorale Elementi di tradizione classica
Da questo cerchio, che sul lito io segno
Colla verga tremenda, e in cui ti metto,
Non partirti, o Damone, e tienti in petto
Le sillabe possenti ch’io t’insegno.
Ecco son già presenti a un picciol segno
Della mia man Tesifone, ed Aletto,
E d’Ecate triforme il vario aspetto,
E gli altri Numi dello Stigio Regno.
Ecco io gl’invoco: O degli oscuri, e bui
Fiumi d’Averno abitatrice schiera,
Damone ascolta, o me in vece di lui.
Fa per la forza della mia preghiera,
Che la donna, ch’un tempo amò costui,
A poco a poco si distrugga e pèra.
Schema metrico: ABBA ABBA CDC DCD
Contenuto: Esempio di sortilegio ad mortem. Una maga aiuta il pastorello Damone a compiere un incantesimo sulla donna un tempo amata, al fine di farla morire.
Lessico:
3. tienti in petto: ricordati.
6. Tesifone ed Aletto: due Furie, divinità infernali (la terza era Megera).
7. Ecate: divinità greca, figlia del titano Perse e di Asteria, che in origine significava la fase della luna nuova (ed era quindi una deità infernale, sotterranea, che presiedeva alle apparizioni, agli spettri, agli incantamenti)
Elementi di tradizione popolare Elementi di tradizione pastorale Elementi di tradizione classica
RIPANO EUPILINO: 94 COMPONIMENTI
1. La prima sezione è composta da 54 sonetti e non ha titolo:
1-14: sonetti amorosi di stampo petrarchesco 15-23: sonetti pastorali 24-30: sonetti “magici” 31-37: traduzioni e imitazioni di liriche classiche 38-43: sonetti cinquecenteschi 44-52: sonetti morali e religiosi 53-54: sonetti sul proprio valore di poeta
2. La seconda sezione è intitolata Poesie piacevoli e comprende:
- 14 sonetti- 19 sonetti caudati- 3 capitoli- 1 epistola
3. L’ultima sezione è costituita da tre egloghe pescatorie
RIPANO EUPILINO, L’IMPORTANZA
Dalle “poesie serie”, 8 testi:
66. Io son nato in Parnaso ; e l’alme Suore : sonetto sul proprio valore di poeta
67. Colei, Damon, colei, che più d’un angue sonetto magico 68. Nè d’erba nè di rio vaghezza prende sonetto magico 69. O sonno placido, che con liev’orme sonetto sul sonno 70. Filli, qualor con un bel nastro appeso sonetto pastorale 71. Sciogli, Fillide, il crine e meco t’ungi sonetto magico 72. Da questo cerchio, che sul lito io segno sonetto magico 73. Oimè che turbine rivoltoso sonetto sul vino
Dalle poesie piacevoli, 5 testi :
79. Son le Furie d’Averno, a quel ch’io sento sonetto caudato 80. Muse pitocche, andatene al bordello sonetto caudato 81. Molti somari ho scritto in una lista sonetto caudato 82. O monachine mie, questa fanciulla sonetto caudato 84. Da un tal, che pare una mummia d’Egitto sonetto caudato
RIPANO EUPILINO, L’IMPORTANZA
Dalle “poesie serie”, 8 testi:
66. Io son nato in Parnaso ; e l’alme Suore : sonetto sul proprio valore di poeta
67. Colei, Damon, colei, che più d’un angue sonetto magico
68. Nè d’erba nè di rio vaghezza prende sonetto magico 69. O sonno placido, che con liev’orme sonetto sul sonno 70. Filli, qualor con un bel nastro appeso sonetto pastorale 71. Sciogli, Fillide, il crine e meco t’ungi sonetto magico 72. Da questo cerchio, che sul lito io segno sonetto
magico 73. Oimè che turbine rivoltoso sonetto sul vino
Poesie scelte anche per il XIII volume delle Rime degli Arcadi, 1780.
SCELTA E ORDINAMENTO
Ripano Eupilino (24-30) Ms. Ambrosiano III.4 (67, 68, 71, 72)
1. Accendi il foco, Elpin, mentr’io mi bendo
X
2. Da questo cerchio, che sul lito io segno
3. Tirsi, non tel diss’io, ch’all’aere fosco
X
4. Sciogli, Fillide, il crin, e meco t’ungi
5. Già s’odon per lo Cielo alti rimbombi
X
6. Colei, Damon, colei, che più d’un angue
6.1. Né d’erba, né di rio vaghezza prende
SCELTA E ORDINAMENTO
Ripano Eupilino (24-30) Ms. Ambrosiano III.4 (67,68,71,72)
1. Accendi il foco, Elpin, mentr’io mi bendo
6. Colei, Damon, colei, che più d’un angue
2. Da questo cerchio, che sul lito io segno
6.1 Nè d’erba, né di rio vaghezza prende
3. Tirsi, non tel diss’io, ch’all’aere fosco
4. Sciogli, Fillide, il crin, e meco t’ungi
4. Sciogli, Fillide, il crin, e meco t’ungi
2. Da questo cerchio, che sul lito io segno
5. Già s’odon per lo Cielo alti rimbombi
6. Colei, Damon, colei, che più d’un angue
6.1 Nè d’erba, né di rio vaghezza prende
SCELTA E ORDINAMENTO
XIII volume di Rime degli Arcadi, 1780
Ms. Ambrosiano III.4
Accendi il foco, Elpin, mentr’io mi bendo
Da questo cerchio, che sul lito io segno
Sciogli, Fillide, il crine, e meco t’ungi
Sciogli, Fillide, il crine, e meco t’ungi
Colei, Damon, colei che più d’un angue
Colei, Damon, colei che più d’un angue
Nè d’erba nè di rio vaghezza prende
Nè d’erba nè di rio vaghezza prende
ELEMENTI DI TRADIZIONE POPOLARESonetto 67: 5. caldo e vivo sangue: X
vivo sangue: BOCCACCIO, Comedìa delle ninfe fiorentine XII, 3; SANNAZARO, Arcadia IX, 2; MARINO, Ad. XVIII, 151;
caldo sangue: SANNAZZARO, Arcadia X, 8; ARIOSTO, OF XXIV, 65; 6. uova di rospo: X 7. penna funebre: X 8. strige: BRUNO, Dialogo I, 2
strigi: SANNAZARO, Arcadia, Egloga I, 11; MARINO, Ad. XIII, 55 10. ossa: 8 attestazioni nelle Rime degli Arcadi ma mai riferito a
sortilegi. 9. erbe: innumerevoli attestazioni, ma per il contesto cfr. SANNAZARO,
Arcadia IX, 2 10. Circe […] e Medea: SANNAZARO, Arcadia IX, 2
Sonetto 68: 10. infame strega: GOZZI, L’amore delle tre melarance III, 25
strega: DANTE, Purg. XIX, 58; BURCHIELLO, Altri sonetti XLV, 3 e Rime CLXXIV, 16; SANNAZARO, Arcadia IX, 2; ARIOSTO, OF XX, 142; MARINO, Ad. XV, 72
ARCADIA IX, 2
“cioè per trovare a' suoi mali rimedio con opra di una famosa vecchia, sagacissima maestra di magichi artificii. A la quale, secondo che egli per fama avea molte volte udito dire, Diana in sogno dimostrò tutte le erbe de la magica Circe e di Medea; e con la forza di quelle soleva ne le più oscure notti andare per l'aria volando coverta di bianche piume, in forma di notturna strega; e con suoi incantamenti inviluppare il cielo di oscuri nuvoli, et a sua posta ritornarlo ne la pristina chiarezza; e fermando i fiumi, rivoltare le correnti acque ai fonti loro. Dotta sovra ogni altra di attraere dal cielo le offuscate stelle tutte stillanti di vivo sangue, e di imporre con sue parole legge al corso de la incantata luna, e di convocare di mezzo giorno nel mondo la notte e li notturni Idii da la infernale confusione; e con lungo mormorio rompendo la dura terra, richiamare le anime degli antichi avoli da li deserti sepolcri; senza che, togliendo il veleno de le inamorate cavalle, il sangue de la vipera, il cerebro dei rabbiosi orsi e i peli de la estrema coda del lupo, con altre radici di erbe e sughi potentissimi, sapeva fare molte altre cose maravigliosissime et incredibili a racontare.”
ELEMENTI DI TRADIZIONE POPOLARE
Sonetto 71
3. osso: Non ci sono attestazioni nelle Rime degli Arcadi. 4. verbene: parola mai attestata prima di Parini. verbena: SANNAZARO, Arcadia IX, 6 e X, 8; MARINO, Adone
XIII, 10; 5. sacro altar: cfr. “sacro altare” in SANNAZARO, Arcadia X,
10. 6. cerea immago: X 7. il cor tu pungi: X
Sonetto 72
2. verga tremenda: X 4. sillabe possenti: X
ARCADIA IX, 6
“Appresso a questa soggiunse la religiosa verbena, gratissimo sacrificio agli antichi altari; del sugo de la quale qualunque si ungesse, impetrarebbe da ciascuno quanto di dimandare gli aggradasse, pur che al tempo di coglierla fusse accorto. Ma che vo io affatigandomi in dirvi queste cose? Già il luogo ove egli dimora ne è vicino; e saràvi concesso udirlo da lui appieno racontare.”
Sonetto 711. ungi ungesse 4. verbene verbena 7. sacro altar altari (cfr. anche “sacro altare”,
Arcadia X,10)
I SONETTI MAGICI
“Ancor mi si para innanzi la piacevole singolarità de’ suoi sonetti magici, che ponno riguardarsi, se mal non mi appongo, qual nuova specie da porsi vantaggiosamente accanto a’ pastorali, a’ marittimi, ai polifemici, e lusingano forse più la fantasia sempre vaga del maraviglioso.”
(Luigi Bramieri)
G. CARDUCCI, Il Parini principiante, in G. PARINI, Alcune poesie di Ripano Eupilino, a cura di Dante Isella, Parma, Fondazione Pietro Bembo, 2006, p. 205
I SONETTI MAGICI
“Bene il Parini la mise a posto [la magia, la stregoneria] nella poesia pastorale, perché a streghe e stregherie la gente di campagna ci credeva e ci crede”
(G. Carducci)
G. CARDUCCI, Il Parini principiante, in G. PARINI, Alcune poesie di Ripano Eupilino, a cura di Dante Isella, Parma, Fondazione Pietro Bembo, 2006, p. 205
LE STREGHE NEL SETTECENTO
In Europa si continuò a condannare e uccidere streghe fino alla fine del Settecento
Nel 1749 Girolamo Tartarotti pubblicò Del congresso notturno delle Lammie
Confutato da Scipione Maffei (1749) Arte magica dileguata
Ne nacque un’aspra polemica
Disputa che preparò il terreno al Dei delitti e delle pene di Beccaria e alle Osservazioni sulla tortura di Pietro Verri
I SONETTI MAGICI, LA SCELTA
Sonetti scelti 67-68: la descrizione della strega e i sortilegio tipico sul
gregge 71. Sortilegio tipico: sugli amanti 72. Sortilegio tipico: ad mortem.
Sonetti scartati Accendi il foco, Elpin, mentr’io mi bendo un pastore
tenta un sortilegio d’amore coinvolgendo il suo amico Elpino.
Tirsi, non tel diss’io, ch’all’aere fosco Damone si rivolge all’altro pastore Tirsi esortandolo a fare attenzione alla strega che si aggira per il bosco.
Già s’odon per lo Cielo alti rimbombi pastori e gregge cercano riparo
LA SERIE 67-74 67. Colei, Damon, colei, che più d’un angue Sonetto magico (streghe e incantesimi) 68. Nè d’erba né di rio vaghezza prende Sonetto magico (streghe e incantesimi) 69. O Sonno placido, che con liev’orme Il sonno e il sogno 70. Filli, qualor con un bel nastro appeso Musica e amore 71. Sciogli, Fillide, il crin, e meco t’ungi Sonetto magico (incantesimo) 72. Da questo cerchio, che sul lito io segno Sonetto magico (incantesimo) 73. Oimè che turbine rivoltuoso Il potere del vino 74. Quando il Nume improvviso al suol Latino In occasione della venuta di Giuseppe II
Sonetto 67: v.2 crine crin (71,1) v.10 ossa osso (71,3) v.12 gregge gregge (68,2) v.14 Né d’erba né di rio
vaghezza prende Né d’erba né di rio vaghezza prende (68,1)
Sonetto 68: v.1 Né d’erba né di rio vaghezza
prende Né d’erba né di rio vaghezza prende (68,14)
v.2 gregge gregge (67,12) v.9 lasso lassi (69,3)
Sonetto 69: v.3 lassi lasso (68,9) v.4 varie forme triforme il
vario aspetto (72,7) v.7 imagine immago (71,8) v.9 ombra ombre (71,9)
Sonetto 70: v.7 accende accendi (71,5) v.11 foco foco (71,13)
Sonetto 71: v.1 crin crine (67,2) v.3 osso ossa (67,10) v.5 accendi accende (70,7) v.8 immago imagine (69,7) v.9 ombre ombra (69,9) v.13 foco foco (70,11)
Sonetto 72: v.7 triforme il vario aspetto varie
forme (69,4) v.8 Numi Nume (74,1) v.14 si distrugga e pera dolente
passo (73, 14) allusione alla morte nell’ultimo verso
Sonetto 73: v.11 dolce liquor esto liquor (71,2) v.13 senile senil (74,11) v.14 dolente passo si distrugga e
pera (72,14) allusione alla morte nell’ultimo verso
Sonetto 74: v.1 Nume Numi (72,8) v.11 senil senile (73,13)
Quando il Nume improvviso al suol Latino,
benché colorando i rai, sentir si féo,
scosse Roma i gran fianchi e il cor s’empiéo
di speme, e volse in mente altro destino.
Mugghiò l’urna del Tebro e al mar vicino
più rovinoso il suo fragor cadéo:
balzaro i sette colli; e dal Tarpeo
vibraron l’aste lor Marte e Quirino.
Ma la Superstizïon col cieco morso
frenò gl’impeti arditi a Roma in petto
e grave le pesò sul senil dorso.
Quella infelice ripiombò sul letto
di sue vergogne, e disperò soccorso:
e il momento miglior sparve negletto.
Schema metrico:
ABBA ABBA CDC DCD
Contenuto: Per la venuta dell’Imperatore Giuseppe II a Roma.
Speranze di rinnovamento suscitate dalla possibile soppressione dell’ordine dei Gesuiti, che ritardò però di 4 anni (1773).
Lessico:
v.2 colorando i rai: in incognito.
v.7 i sette colli: rilievi circostanti il Tevere sui quale sorge Roma
v.7 Tarpeo: colle del Campidoglio
v.8 Marte e Quirino: rappresentano la virtù civica.
v.9 morso: giogo
v.12 quella infelice: Roma
v.13 disperò: non sperò più
PROCLAMA IN NOME DI PASQUALE PAOLI
“Per quanto io ho letto, veduto e provato colla sperienza, mi sono convinto che, dove il popolo è ignorante, il ceto degli ecclesiastici lo è egualmente: e tanto più quanto che questo ceto, essendo ignorante, ha delle opinioni che direttamente s’oppongono allo avanzamento delle umane cognizioni, ed ha delle superstizioni che contribuiscono a far crescere ed a promulgare l’ignoranza medesima; […] Finalmente io ho veduto che, qualora si cominciano a spargere qualche lumi di verità in una nazione, non so se per le anzidette o per altre ragioni, gli ecclesiastici son sempre gli ultimi a profittarne e i primi ad impedirne il progresso, e sembra ch’essi temano che le verità filosofiche debbano recar pregiudizio alla verità della fede, quasi che la verità possa giammai condurre all’errore”
(G. PARINI, Prose, a cura di E. BELLORINI, Bari, Laterza, 1915, vol. II, pp. 221-222)
L’AMBROSIANO III.4
Una restituzione del Settecento nelle due facce della medaglia
Contraddizioni e palinodie mirano a: Trovare un equilibrio tra il riso e la serietà Essere lo specchio delle contraddizioni del secolo
80. Muse pitocche, andatene al bordello:
M’ho io dunque a beccar sempre il cervello
Sopra qualche sguaiato suggettaccio,
Che, innanzi che l’onor ch’io gli procaccio,
Merterìa di remar sopra un vascello? (vv. 5-8)
[…]
Ah l’uno e l’altro pondo pondo: testicolo
Mi sia strappato via con le tenaglie,
Piuttosto che lodar queste canaglie! (vv. 21-23)
Genere tematico Ripano Eupilino Ambrosiano III.4
Sonetti amorosi e galanti
14% 6%
Sonetti pastorali 9% 1%
Sonetti magici 8% 5%
Traduzioni e imitazioni 8% 1%
Sonetti morali e religiosi
10% 10.5%
Sonetti musicali 3.5% 6%
Vario argomento 9% 10.5%
Sonetti satirici 38% 9.5%
A. dei Trasformati X 7%
Sonetti encomiastici X 9.5%
Sonetti per occasioni sociali
X 20.2%
Sonetti per nozze X 6%
Sonetti per monacazioni
X 6%
« Tra breve, in capo a un anno, comporrà anch’egli, il chierichino principiante, odi per nozze e sonetti per cardinali, e simili : per ora nel ringhioso libretto non c’è frugonerie né di forma né di sostanza : non una poesia d’occasione, non uno dei grandi nomi lombardi onorato o adulato o in qual si voglia guisa cantato. Si direbbe che il povero brianzolo non conosca ancora la gran Milano […] »
(G. Carducci)
Genere tematico Ripano Eupilino Ambrosiano III.4
Sonetti amorosi e galanti
14% 6%
Sonetti pastorali 9% 1%
Sonetti magici 8% 5%
Traduzioni e imitazioni 8% 1%
Sonetti morali e religiosi
10% 10.5%
Sonetti musicali 3.5% 6%
Vario argomento 9% 10.5%
Sonetti satirici 38% 9.5%
A. dei Trasformati X 7%
Sonetti encomiastici X 9.5%
Sonetti per occasioni sociali
X 20.2%
Sonetti per nozze X 6%
Sonetti per monacazioni
X 6%
Ripano Eupilino Ambrosiano III.4
Sonetto Sonetto
Sonetto caudato Sonetto caudato
Capitolo X
Epistola X
Egloga X
X Canzonetta
X Cantata
X Prologo
X Terzina
X Cicalata in versi
X Versi sciolti
ORDINAMENTO PER FORME METRICHE?
Sonetti (1-77) Sonetti caudati (78-84) Canzonetta (85) Cantata (86) Prologhi (87-88) Un componimento in terzine (89) Tre versi sciolti (90-92) Alternanza di Terzine e cicalate in versi (93-
99)
Ambrosiano III.4 Ambrosiano III.4 dopo le cancellature
% di riduzione
Galanti e amorosi: 5 Galanti e amorosi: 2 60%
Morali e religiosi: 9 Morali e religiosi: 4 55%
Magici: 4 Magici: 4 0%
Vario argomento: 9 Vario argomento: 6 33%
A. Trasformati: 6 A. Trasformati: 5 17%
Encomiastici: 8 Encomiastici: 6 25%
Occasioni sociali: 17 Occasioni sociali: 8 53%
Per nozze: 5 Per nozze: 3 40%
Satirici: 8 Satirici: 4 50%
Per monacazioni: 6 Per monacazioni: 3 50%
Musicali: 5 Musicali: 1 80%
Pastorali: 1 Pastorali: 1 0%
Traduzioni e imitazioni: 1
Traduzioni e imitazioni: 0
100%