S Mese del SALICE Il mese della nascita, della morte, del declino, della crescita, dell’apocalisse, dell’epifania e dell’estinzione

Settimana genealogica Domenica 15 Adios Ramona Lunedì 16 Just do it! Your Guide to suicide (Fallo! La tua guida al suicidio) Martedì 17 Come un piumino Rosa? Mercoledì 18 Album di famiglia Giovedì 19 SE IL FUTURO NON ARRIVA - Scopri se la tua mamma è una bugiarda Venerdi 20 Presi per il naso Sabato 21 MILANO - Metropolitana Quinta Stazione

Da: AUTORE.IT Inviato: Domenica 15 del Mese del Salice

(sotto il segno del Sole e della (Ri)nascita) A: LEI.IT Oggetto: Adios Ramona

Adios Ramona, con la tua morte il Messico ha perso una donna dal carattere straordinario e a noi è come se avessero strappato un pezzo di cuore. Così ha detto Sebastian Guillen, più conosciuto con il suo nome di battaglia: Sub Comandante Marcos. Ramona aveva guidato militarmente la rivolta contro il Nafta il primo gennaio millenovecentonovantaquattro e, a seguito di quella lotta, il movimento zapatista era diventato noto in tutto il mondo. Ramona era piccolissima di statura, sembrava poco più di una bambina, dolce e indifesa, invece è stata per anni il braccio destro e il consigliere più fidato del Sub Comandante. Prima della famosa marcia degli Indios del Chapas su Città del Messico, Ramona era diventata per tutti la “pasionaria del Chapas“ e tutti l’amavano. Da ragazza aveva lavorato come sartina per le fabbriche Maquilladores, quelle dove le multinazionali USA producevano a basso costo jeans e t-shirt da vendere sul mercato globale, poi, per tutta la vita si è battuta per il diritto all’educazione delle donne indigene e per la difesa del patrimonio culturale della Comunità del Chapas. La sua voce rivendicò sempre con chiarezza i diritti delle donne più povere. Aveva 46 anni ed è stata uccisa senza pietà, non dalle tante battaglie combattute in prima linea e nemmeno degli stenti che pure ha patito; è stata uccisa senza pietà da un cancro ai reni. (1) Proprio negli stessi giorni, sono apparse dozzine di nuove specie viventi, mai vedute prima. Specie coloratissime e dalle forme stravaganti. Si tratta di pesci, di cetrioli di mare e di serpenti pelagici avvistati sotto la calotta polare, in fondo all’Oceano Artico. Mi piacerebbe pensare ad uno scambio, fatto all’insaputa di tutti, tra Ramona e un Dio in vena di coccole. (2)

Da: AUTORE.IT Inviato: Lunedì 16 del Mese del Salice

(sotto il segno della Luna e della Morte) A: LEI.IT Oggetto: Just do it! Your Guide to suicide (Fallo! La tua guida al suicidio) California, tra il gennaio e il febbraio 1998, interno giorno. Ai piedi di un armadio in noce dal taglio austero, vicino ad uno schedario di metallo grigio, sdraiato sul pavimento c’è un uomo, coperto dalla testa ai piedi con un drappo viola. Spuntano i piedi calzati in scarpe da tennis nere con suola bianca. Questa è la descrizione della foto. Invece il testo dice: “This man has gone to paradise. And he killed himself to get there, taking a lethal dose of Phenobarbital along with 38 other members of the Heaven’s Gate Cult in California, USA. They weren’t alone in thinking that self distruction is quick route to salvation but some do it more violently: Members of the Order of the Solar Temple, for example, shoot and burn themselves in order to get to the star Sirius where they will live weight-less and reign eternally. “ In inglese suona meglio. (3)

Da: AUTORE.IT Inviato: Martedì 17 del Mese del Salice

(sotto il segno della Morte e del Declino) A: LEI.IT Oggetto: Come un piumino Rosa? (4) Vero che quando ci sarà lei, non ci sarò io, e quando io ci sono, non c’è verso che possa esserci lei, ma cosa si deve dire un momento prima? Non si può arrivare fin lì e non avere niente da dire, non vi pare? Così, giusto per avere sotto mano una traccia e per essere previdenti, giusto per passare il tempo, come quel tale che dopo un’ora di silenzio assoluto e pieno di pianto per una veglia funebre alla quale stava partecipando, guardando l’orologio aveva detto: “Urca, qui ridendo e scherzando abbiamo già fatto le cinque”. A parte gli scherzi, appunto, vediamo come si sono comportati i più grandi tra noi, quelli che in vita hanno tanto fatto parlare di sé e delle loro opere. Si tratta di frasi lapidarie, scaramantiche, devote, sarcastiche, indecifrabili, frasi che testimoniano però una presenza, un ascolto, ma soprattutto la fortuna di non morire da soli. RODOLFO VALENTINO “E allora, mi comporto come un piumino rosa?” Alludendo ad un articolo al curaro nel quale lo si accusava di avere femminilizzato il maschio americano. ANTON CECHOV “Non ho bevuto champagne abbastanza a lungo“ SAN FRANCESCO “Datemi dei fichi secchi“ ALFRED JARRY “Voglio uno stuzzicadenti“ OSCAR WILDE “O se ne va quella squallida carta da parati, o me ne vado io“ Mentre agonizzava in una triste stanza d’albergo parigino. TOTO’ “Sono cattolico, apostolico, romano“ LUISA DI PRUSSIA “Sono una regina, ma non posso più muovere le braccia“ PIETRO ARETINO “Guardatemi dai sorci or che son’ unto“ Frase detta subito dopo aver ricevuto l’estrema unzione.

FARUK “Dopo di me resteranno soltanto cinque Re, quello d’Inghilterra, quello di spade, quello di coppe, quello di bastoni e quello di denari” JOSEPH CONRAD Rivolto alla moglie che lo stava vegliando: “Ehi Jess, mi sento meglio stamattina, posso sempre farcela a stuzzicarti un po’“ PAOLINA BONAPARTE “Sono sempre stata bella“ GIUSEPPE DI VITTORIO Colto da infarto durante un comizio nel 1957: “Buon lavoro, compagni“ HUMPHREY BOGART Rivolto a Lauren Bacall: “Addio baby!“ Niente invece hanno detto i 505 condannati a morte (sentenze eseguite in California dal 1893 al 1996); hanno solo urlato. (5) In quanto a me, che sono un hacker di professione, ho già predisposto un virus che costringerà tutti a leggere in eterno le mie idiozie. In questo modo, avrò fatto la gioia dei miei amici e avrò accelerato l’andata all’inferno dei miei nemici, perché, dando loro un’occasione in più per disprezzarmi, avrò contribuito ad aumentare i loro carichi pendenti nei confronti del Creatore.

Da: AUTORE.IT Inviato: Mercoledì 18 del Mese del Salice

(sotto il segno del Mercurio e della Crescita) A: LEI.IT Oggetto: Album di famiglia

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Da: AUTORE.IT Inviato: Giovedì 19 del Mese del Salice

(sotto il segno di Giove e dell’Apocalisse) A: LEI.IT Oggetto: SE IL FUTURO NON ARRIVA - Scopri se la tua mamma è una bugiarda La fantasia è una carogna, lo sappiamo tutti, ma la realtà le è sempre superiore, sentite questo. Washington 1999, il poster pubblicitario 6 per 3 che tappezza la città non lascia dubbi: in esso un bambino con il naso di Pinocchio lancia un messaggio: “Scoprite se vostra madre è bugiarda”. Segue la firma dell’azienda, Genetic Discovery, e un numero di telefono 888 WHO’S DAD? (Chi è il papà?) Per 475 dollari (quasi 900.000 lire), la Genetic Discovery fa il test del DNA a tutta la famiglia. In tutti gli USA sono 50 le aziende che offrono lo stesso servizio, ma la Genetic Discovery le sta battendo tutte grazie alla mia creatività. Sono io infatti l’autore del poster pubblicitario, sono nipote di un immigrato italiano, mi pare napoletano, e sono stato cresciuto con le storie di Pinocchio, prima, e del marketing, poi. Il servizio “paternità sicura” andrà a ruba perché nel 2000 si calcola che l’80% dei figli nascerà fuori dal matrimonio e anche perché tutte quelle ragazze madri avranno bisogno di prove certe per chiedere gli alimenti in tribunale. Diventerò famoso e nel 2000 avrò l’età giusta per diventare papà, certificato s’intende. (11)

Da: AUTORE.IT Inviato: Venerdì 20 del Mese del Salice

(sotto il segno di Venere e dell’Epifania) A: LEI.IT Oggetto: Presi per il naso (12) Lettore, dì, hai respirato mai con ebbrezza ed ingordigia lenta il profumo di incenso che riempie una chiesa a nembi o il muschio invecchiato in un sacchetto? “Che incanto magico e profondo, come ci inebria il passato restaurato nel presente…” (13)

“anonimo naso preso per caso” Lettore, dì, hai mai letto la novella “Il Naso” scritta da Gogol nel 1863? Una mattina il barbiere Jakovlerich, mentre sta affettando il pane, vi trova dentro un naso…appartenente forse ad un suo cliente molto importante… Certamente conosci il naso più famoso di tutta la letteratura, quello di Pinocchio ovviamente, ma conosci anche quello di Cleopatra? “Se Cleopatra avesse avuto un bel naso, avrebbe cambiato il destino del mondo” (14) “Il naso grande è il simbolo di uomo cortese, di spirito, affabile e liberale”. (15) Lettore, dì, hai mai letto i sonetti del Belli? Nemmeno quelli nei quali descrive, diciamo ironicamente, il naso del Papa? Quanti nasi rifatti conosci? Lo sai, lettore, che fin dai tempi antichi si è sempre saputo della potenza drammaturgica dei nasi? Per non parlare di amore e di erotismo, come potrebbero nascere ed espandersi senza un buon naso? C’è addirittura chi dice che dalla forma del naso maschile si può arrivare ad immaginare quella del… Ad esempio, il mio naso è grosso perché la mia nutrice aveva le tette morbide e quando poppavo, il mio naso, affondando come nel burro, aveva tutta la libertà di crescere e di lievitare come la pasta del pane. Dunque, allegria!

(16) Un buon naso serve a sentire gli odori e i profumi, tutti i profumi, anche quelli dei fiori disegnati, come questi che ho fatto mentre attendevo di essere ricevuto dal medico: in questo periodo soffro di riniti e mi secca molto perché non posso sentire i profumi della neve rossa. (17)

Da: AUTORE.IT Inviato: Sabato 21 del Mese del Salice

(sotto il segno di Saturno e dell’Estinzione) A: LEI.IT Oggetto: MILANO - Metropolitana Quinta Stazione

(18) Renzo Tramaglino non mangia, non beve, non è mai stanco. Cammina come guidato da una mappa segreta, che io non conosco, e quasi non sembra nemmeno accorgersi di me anche se è a me che rivolge le sue parole. E’ un matto strano Renzo Tramaglino ed è molto colto, soprattutto sulla storia di Milano. Lo obbligo a sedersi a un tavolino di un caffè, giusto il tempo di fumare una sigaretta, ma lo vedo scalpitare, si alza e si siede continuamente, suscitando sorrisetti compassionevoli da parte dei camerieri. Così, ci alziamo e ci incamminiamo per piazza San Sepolcro.

- Ecco, qui c’era il Foro, mi dice Renzo, proprio davanti alla Biblioteca Ambrosiana, il cardo e il decumano si incrociavano proprio qui. E qui c’era la “Moneta”, la zecca romana.

Poi ritorniamo, quasi di corsa, verso piazza Santa Maria Beltrade. - E qui c’era un lungo edificio romano di metri 22 per 36 ed è proprio da questo

palazzo che vengono le Colonne di San Lorenzo, ma ora via, andiamo. Percorriamo via Torino e siamo in piazza Duomo. Mi porta alla sinistra della cattedrale, mi fa entrare dalla seconda porta e mi fa notare il grande labrum romano in porfido che fa da fonte battesimale, poi mi fa scendere a destra nel sotterraneo che accoglie le absidi dell’antica cattedrale di Santa Tecla e il Battistero Paleocristiano. Guardo il nulla perché non c’è più niente di ciò che invece lui sta vedendo e mi sta spiegando.

- Santa Tecla è stata eretta intorno al 300 e qui, ecco vedi, qui c’è il Battistero dove è stato battezzato S. Agostino il 24 aprile 387. Era nero S. Agostino, lo sapevi? Era un extracomunitario come me.

E ride. Io mi fermo nell’Antiquarium davanti alle vetrine che conservano gli oggetti trovati durante gli scavi, mi distraggo un attimo e lo perdo. Esco di corsa, rifaccio lo stesso percorso, ma

non lo vedo. Sto quasi per arrendermi quando un ricordo fulmineo dei tempi dell’Università, quando viaggiavo tutti i giorni in metropolitana, mi impone di entrare nella stazione Duomo linea rossa. “Il selciato di strada romana”, penso, e infatti Renzo Tramaglino è lì, con il naso appoggiato alla vetrata, e come mi vede dice:

- L’om de preia è in corso Vittorio Emanuele al 13, poi dobbiamo vedere il ponte romano, le Mura di Massimiano in Montenapoleone al 27, la Basilica di San Babila, il palazzo Fontana Silvestri in corso Venezia al 10, la Basilica di San Dionigi, il mosaico di via Nerino, la strada in via Piatti, il muro romano in via Olmetto al 17, il mosaico con scena di pesca in via Amodei…

E va avanti per cinque minuti elencandomi, li conto, ben altri 20 siti romani e paleocristiani dei quali ricordo soltanto le Colonne di San Lorenzo, che sono 16 e sono alte metri 8,50. A quel punto l’ho letteralmente stoppato e l’ho obbligato a seguirmi dal mio amico Alberto all’Osteria Borromei, un risottino giallo al salto non me lo poteva negare nessuno. “Dici che lo fanno il risotto con le rane?” è l’ultima cosa che Renzo Tramaglino borbotta prima che la sua bocca sia impegnata ad assaporare le tre fettine di Salame di Varzi che Alberto offre sempre ai suoi ospiti in attesa del primo.

A testa bassa – www. Rifiutiquotidiani.org Mese del salice NOTE alle e-mail della settimana genealogica

(1) La morte della Pasionaria del Chapas è raccontata da Omero Ciai nell’articolo “Marcos piange la sua Ramona, addio alla Pasionaria del Chapas”, pubblicato su Repubblica il giorno del suo funerale.

(2) Negli stessi giorni, sempre Repubblica dava conto della scoperta fatta da scienziati americani di nuove specie di animali, stravaganti nelle forme e nei colori. La scoperta è stata fatta nell’Oceano Artico.

(3) “Fallo! La tua guida al suicidio” è uno degli articoli apparsi nel numero monografico di COLORS, dedicato a “Morte, istruzioni per l’uso”

(4) Tutte le frasi sono state tratte dall’articolo “Goethe invocò la luce, San Francesco i fichi secchi” scritto da Monica Capuani e da Loredana Luperini e inserito nel dossier “La morte di fine millennio, cade l’ultimo tabù”, in L’Espresso del 20 marzo 1997.

(5) Da “Pena di morte in California” su Il Manifesto di mercoledì 29 aprile 1998. (6) Copertina da La Domenica del Corriere del 15 agosto 1954 illustrata da Walter

Molino, in occasione della conquista del K2 da parte della spedizione italiana guidata da Ardito Desio e composta da Compagnoni, Lacedelli e Bonatti.

(7) Prototipo di orinatoio della designer olandese Maike Van Schijndel (8) La foto degli aborigeni della Nuova Guinea in un negozio dell’isola di Pasqua era

contenuta nell’articolo “Globalizzazioni double face” di Franco Carlini, pubblicato domenica 1 aprile 2001 su Il Manifesto.

(9) E’ la foto della ragazza che nel 1985 aveva commosso il mondo ed era diventata il simbolo dell’Afghanistan occupato dai sovietici. L’autore dello scatto, Steve McCury , dopo 17 anni ritrova la donna e la rifotografa: si chiama Sharbat Gula, è una pashtun, ha 30 anni e tre figli, vive a Tora Bora, il covo di Al Qaeda. Le due foto accostate sono state pubblicate sul National Geographic il 29 marzo 2002.

(10) Orinatoio “la parità dei sessi” disegnato da Marion Loth per Sphinx. (11) Notizia fornita all’interno dell’articolo “Cloni, nel 2000 il primo bambino” di Vittorio

Zucconi, su Repubblica del 15 giugno 1999. (12) “Presi per il naso” è un articolo firmato da Lucia Villani ne Gli Album di

Repubblica, inserito nel quotidiano del 9 febbraio 2002, interamente dedicato al “Senso delle emozioni. Profumi e odori”.

(13) Frase tratta da “Il profumo” di Charles Baudelaire, nell’articolo sub nota 12. (14) Citato nell’articolo sub nota 12, frase di Blaise Pascal. (15) Frase di Cyrano de Bergerac nell’articolo sub nota 12. (16) Disegno di AUTORE.IT (17) La notizia della neve rossa è stata fornita da Repubblica il 21 febbraio 2002

negli articoli di Cianciulli, Livelli e Rossi nelle pagine 2 e 3 con lancio in prima pagina. Nevicate record e fiocchi rossastri a causa della sabbia proveniente dal Sahara.

(18) Seconda mappa della Milano Romana e Paleocristiana tratta da “Venticinque secoli milanesi” a cura dell’Ente Provinciale per il Turismo, Milano 1972.