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Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del simbolo di Pavel Florenskij Silvano Tagliagambe L’epistemologia del simbolo La pietra angolare del pensiero di Florenskij è certamente costituita da quello che, con felice sintesi, Valentini definisce un “ardito tentativo di epistemologia del simbolo” 1 . È lo stesso filosofo a dircelo in modo esplicito parlando di sé, come spesso fa soprattutto nei racconti auto- biografici, in terza persona: “Aderendo al pensiero anglo-americano e ancor più a quello orientale, Florenskij ritiene ogni sistema correlato in modo non logico, ma soltanto teleoologico, e vede in questa disorgani- cità (discontinuità) e contraddittorietà (antinomicità) logica l’inevita- bile conseguenza del processo della conoscenza, che si basa non sui piani inferiori del modello e dello schema, ma su quelli superiori del simbolo. La logica dei simboli è una delle questioni fondamentali della teoria della conoscenza” 2 . Come osserva ancora Valentini “la rilevanza attribuita alla logica dei simboli è attestata non soltanto dalla decisività che riveste il problema dei simboli in tutta la sua vita e la sua opera, ma anche dall’imponente progetto relativo al Symbolarium (o Dizionario dei simboli), ideato agli inizi degli anni Venti, del quale venne portata a termine soltanto la prima e unica voce, Il punto. L’intento di questo progetto era quello di fissare i significati delle immagini visibili utilizzate quali designazioni 1 N. VALENTINI, Pavel A. Florenskij, Brescia, Morcelliana, 2004, p. 40. 2 P. A. FLORENSKIJ, Sočinenija v četyrech tomach (Opere in quattro volumi), a cura di A. TRUBACËV, M. S. TRUBACËVA, P. V. FLORENSKIJ, Mysl’, Moskva, 1994-1999, vol. I, p. 40.

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Page 1: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

Rovesciamento e mondo intermediolrsquoepistemologia del simbolo di Pavel Florenskij

Silvano Tagliagambe

Lrsquoepistemologia del simbolo

La pietra angolare del pensiero di Florenskij egrave certamente costituitada quello che con felice sintesi Valentini definisce un ldquoardito tentativodi epistemologia del simbolordquo1 Egrave lo stesso filosofo a dircelo in modoesplicito parlando di seacute come spesso fa soprattutto nei racconti auto-biografici in terza persona ldquoAderendo al pensiero anglo-americano eancor piugrave a quello orientale Florenskij ritiene ogni sistema correlato inmodo non logico ma soltanto teleoologico e vede in questa disorgani-citagrave (discontinuitagrave) e contraddittorietagrave (antinomicitagrave) logica lrsquoinevita-bile conseguenza del processo della conoscenza che si basa non suipiani inferiori del modello e dello schema ma su quelli superiori delsimbolo La logica dei simboli egrave una delle questioni fondamentali dellateoria della conoscenzardquo2

Come osserva ancora Valentini ldquola rilevanza attribuita alla logica deisimboli egrave attestata non soltanto dalla decisivitagrave che riveste il problemadei simboli in tutta la sua vita e la sua opera ma anche dallrsquoimponenteprogetto relativo al Symbolarium (o Dizionario dei simboli) ideato agliinizi degli anni Venti del quale venne portata a termine soltanto laprima e unica voce Il punto Lrsquointento di questo progetto era quello difissare i significati delle immagini visibili utilizzate quali designazioni

1 N VALENTINI Pavel A Florenskij Brescia Morcelliana 2004 p 402 P A FLORENSKIJ Sočinenija v četyrech tomach (Opere in quattro volumi) a cura di ATRUBACEumlV M S TRUBACEumlVA P V FLORENSKIJ Myslrsquo Moskva 1994-1999 vol I p 40

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dei concetti noncheacute di sistematizzare in modo comparativo lsquosia i segnigrafici degli antichi sistemi ideografici sia la moderna creazione graficain tutte le sue manifestazionirsquordquo3

Egrave importante cercare di capire quale sia la funzione che questo spe-cifico approccio epistemologico assume nel quadro generale dellrsquooperadi questo profondo e poliedrico pensatore filosofo teologo matemati-co ingegnere storico e teorico dellrsquoarte e per quale ragione egli facciadel simbolo lrsquooggetto privilegiato della sua analisi teorica Una primarisposta la si puograve trovare nel fatto che questrsquoultima egrave maturata sulla sciadellrsquoesperienza intellettuale del ldquosecolo drsquoargentordquo russo espressione conla quale si indica il simbolismo russo vera e propria punta di diamantedi quellrsquoldquoinsieme densordquo che fu la san Pietroburgo degli ultimi decennidel XIX secolo e dei primissimi anni del XX che costituisce uno scenariodi grandissimo interesse per lo storico della cultura e delle idee

Rivolto contro il positivismo trionfante del XIX secolo questo com-plesso movimento laquodavvero specificamente russo non soltanto per unaaperta slavofilia che rasentava una sorta di etnismo russo ma anche peril carattere massimalista del sogno escatologico che esso innestograve su untermine venuto dallrsquoOccidenteraquo4 trovograve una nutrita serie di stimoli perlrsquoelaborazione del proprio corpus filosofico nelle idee di Vladimir Sergee-vič Solovrsquoeumlv grande amico di Dostoevskij con il quale aveva discussolrsquoidea e il piano de I fratelli Karamazov La simpatia e lrsquointeresse con iquali i suoi esponenti piugrave prestigiosi e in particolare Andrej Belyj eAleksandr Blok guardarono a questo filosofo si spiega intanto con lacomune avversione nei confronti del positivismo di cui proprio Solovrsquo eumlvera critico sottile e implacabile Egli riteneva che proprio in seguitoallrsquoinflusso delle tendenze positivistiche la filosofia occidentale avesse fi-nito col perdere ogni legame con la realtagrave vivente chiudendosi nella sog-

3 N VALENTINI Pavel A Florenskij cit p 39 n4 G NIVAT Il simbolismo russo in Storia della letteratura russa Torino Einaudi 1989vol 3 p 76

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gettivitagrave di unrsquoesperienza concepita come complesso di stati di coscienzaintrascendibili ed esaustivi del reale Ma a parte questo primo elementodi affinitagrave Solovrsquoeumlv ha segnato il simbolismo russo a piugrave drsquoun titolo

Giagrave a partire dal lessico dal vocabolario cosigrave fortemente impregnatodi quella mistica dellrsquoamore di quella fusione di desiderio erotico e desi-derio religioso che si alimentano lrsquouna lrsquoaltro fondendosi in una liturgiadellrsquoeros che caratterizza profondamente il pensiero di questo grandefilosofo ed egrave particolarmente visibile in una delle sue opere piugrave interes-santi Smyslrsquo ljubvi (Il significato dellrsquoamore) scritta tra il 1892 e il 1894

ldquoLrsquolsquoazzurro senza rivarsquo lrsquoamato lsquosagratorsquo lrsquolsquoaereo camminorsquo lrsquolsquoinvisi-bile appuntamentorsquo si potrebbe persino dimostrare fino a qual puntola poesia del simbolismo nella sua fase lsquoteurgicarsquo derivi da Solovrsquoeumlv dalSolovrsquoeumlv cosigrave spesso citato da Blok e da Belyj quello di Začem slova (Ache pro le parole)

Nel momento del mistico incontrouna luce dallrsquoalto su di te scenderagravee tu scuoterai via con angoscia e amoreil sogno pensoso della quotidiana coscienza

Questrsquoultimo distico citato da Blok in epigrafe al suo celebre poemaPredčuvstvuju tebja (Io presagisco la tua venuta) apparso nel 1903 sulsquoNovyj putrsquo ha veramente rappresentato il punto di partenza di unaschiusa misticardquo5

Anche per quanto riguarda lrsquoispirazione di temi che alimentano lacreativitagrave dei vari esponenti del simbolismo lrsquoinfluenza di Solovrsquoeumlv suquesto alto momento della poesia russa egrave particolarmente visibile ldquoAn-zitutto per la sua dottrina dellrsquounitagrave sofianica del mondo (nella saggez-za di Dio) e per la sua visione della divinoumanitagrave Ma anche e in ap-parente contraddizione con la sua visione dellrsquoUnitagrave per lrsquoescatologia

5 Ivi p 90

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che appare nel suo ultimo testo i Tri razgovora (Tre colloqui) scritto nel1900 alla vigilia della morte in cui egli presagisce la falsificazione delbene e la venuta dellrsquoAnticristo e abbandona la visione teocratica dellastoria umana Infine e forse soprattutto per la sua poesia mistica eironica a un tempo che ha generato ispirato ciograve che si puograve definirelrsquolsquoironia simbolistarsquo e di cui Blok fu il principale fruitore Le tre versioniironicamente descritte da Solovrsquoeumlv nel suo poema Tri svidanija (Treincontri) sono altrettante apparizioni della Sofia il tono passa dal buf-fonesco al profetico e le tre apparizioni avvengono sotto il segnodellrsquoinfanzia dellrsquoerudizione e del deserto drsquoOriente La visione diunrsquolsquoaurorarsquo che ricorda quella di Jakob Boumlhme i temi dellrsquoappunta-mento mistico della santificazione dellrsquoeros della trasfigurazione delmondo materiale e della storia umana hanno profondamente alimen-tato il misticismo simbolista Il poemetto Das Ewig-Weibliche nel qualeil tema goethiano dellrsquoEterno Femminino trasmuta nel tema religiosodella Sofia poemetto citato centinaia di volte egrave il vero manifesto poeti-co del simbolismo russo ironico e mistico a un tempo

Ma sappiate lrsquoeterno femmininoin un corpo immortale viene oggi sulla terraNella luce perenne della nuova deail cielo srsquoegrave fuso con il bagraveratro delle acque

Unrsquoaltra poesia Ex oriente lux (1890) saragrave il vessillo del neoslavofi-lismo simbolista ispireragrave Blok e Belyj strutturando lrsquoidea stessa di Pie-troburgo

Oh Russia Nella divina preveggenzatu dibatti un pensiero superboQuale Oriente vuoi essereLrsquoOriente di Serse o del Cristo6

6 Ivi pp 88-89

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Con Solovrsquoeumlv dunque penetrano profondamente nella letteratura enella cultura russa una marcata tendenza alla gnosi e la potente aspira-zione a una rinascita dellrsquoldquoidea russardquo che scaturisce dalla convinzioneche qualcosa era morto ldquolrsquoOccidente propriamente dettordquo secondo laformula di Belyj e in Russia la fragile patina occidentale Alla base del-lrsquointuizione centrale dello stesso Belyj e di Blok che la Russia ufficialecivilizzata stava per decomporsi per lasciare spazio a unrsquoaltra Russiapopolare e barbara sta anche lrsquoapocalittismo soloveumlviano

Le ragioni del profondo interesse di Florenskij per il simbolismosono mirabilmente sintetizzate nel suo splendido saggio Ikonostas cherisale al 1922 nel quale parlando del rapporto tra il mondo visibilequello della realtagrave effettuale e il mondo invisibile quello della sferadello spirito e del simbolo in generale egli attribuisce al sogno la fun-zione di ldquotransitordquo dallrsquouna allrsquoaltra sponda e lo considera in quantotale simbolo ed espressione concreta di ogni forma e segno del tra-passo dallrsquouna allrsquoaltra sfera e quindi della creazione artistica e del-lrsquoesperienza mistica ldquoNella creazione artistica lrsquoanima egrave sollevata dalmondo terreno ed entra nel mondo celeste Ligrave senza immagini si nutredella contemplazione dellrsquoesistenza del mondo celeste tocca gli eterninoumeni delle cose e impregnata carica di conoscenza ritorna almondo terreno E tornando giugrave per la sua stessa strada arriva alla fron-tiera della terrestritagrave dove il suo acquisto spirituale egrave investito in im-magini simboliche ndash le stesse che fissandosi formano lrsquoopera drsquoarteSiccheacute lrsquoarte egrave un sogno sostenuto Ma qui nella perdita di contatto ar-tistico con la coscienza diurna ci sono due momenti come ci sono duegeneri di immagini il transito attraverso la frontiera dei mondi egrave do-vuto o alla salita dal basso o alla discesa dallrsquoalto che egrave un ritorno inbasso Le immagini della salita rappresentano lo spogliarsi degli abitidellrsquoesistenza diurna delle scaglie dellrsquoanima per le quali non crsquoegrave postonellrsquoaltro mondo insomma degli elementi spiritualmente disordinatidel nostro essere laddove le immagini della discesa sono il cristalliz-zarsi sul confine dei mondi delle esperienze della vita mistica [hellip] Ri-

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flettendo non egrave difficile distinguere le une e le altre dal rispettivo tipodi tempo lrsquoarte della discesa egrave come non fosse incoerentemente moti-vata egrave tempo assai teleologico ndash un cristallo di tempo nello spazio imma-ginario viceversa pur con una grande coesione di motivi lrsquoarte dellasalita egrave costruita meccanicamente conforme al tempo dal quale hapreso le mosse Andando dalla realtagrave allrsquoimmaginario il naturalismooffre unrsquoimmagine fantastica del reale un superfluo esemplare dellavita quotidiana lrsquoarte opposta viceversa il simbolismo incarna in im-magini reali una diversa esperienza e offrendocele crea una realtagrave piugravealtardquo7

Oltre a questo documentato interesse per il simbolismo alla basedellrsquoepistemologia del simbolo di Florenskij vi egrave una motivazione piugravegenerale e cioegrave il tentativo di trovare una risposta alternativa al parti-colare atteggiamento che la cultura e la societagrave russe nel loro complessohanno nei confronti del tempo che differisce sensibilmente da quelloche viene via via affermandosi nei paesi dellrsquoEuropa occidentale

Rovesciamento e palingenesi nella societagrave e nella cultura russe

Lrsquoelemento da richiamare e sul quale concentrare lrsquoattenzione a pro-posito di questa ragione piugrave generale egrave la scarsissima incidenza che haallrsquointerno del mondo russo lrsquoidea di progresso inteso come possibilitagravedi un mutamento controllato basato sulla convinzione di poter arriva-re al nuovo e a un futuro migliore anche attraverso un processo di cre-scita a sua volta concepito come proseguimento ed evoluzione e capa-citagrave di cogliere le opportunitagrave offerte dalla situazione presente e dallatradizione del passato di cui peraltro si avvertono i limiti e le insuffi-cienze Questo schema evolutivo che come ha efficacemente sottoli-

7 P FLORENSKIJ Ikonostas Sankt-Peterburg Mifril 1993 pp 18-20 (tr it Le porte regaliSaggio sullrsquoicona Milano Adelphi 1977 pp 34-35)

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neato ad esempio C Hill8 tanta parte ha nella storia dellrsquoEuropa occi-dentale dallrsquoinizio del XVII secolo in poi in Russia egrave eclissato dalla con-cezione del mutamento come ribaltamento escatologico del tutto In se-guito alla prevalenza presso che assoluta di questa visione il processodinamico presenta aspetti del tutto particolari che portano a vedere ilcambiamento esclusivamente come radicale ripulsa della fase prece-dente e il nuovo come risultato di una pura e semplice trasformazionedel vecchio o per meglio dire di unrsquooperazione di capovolgimento diesso Sono stati Lotman e Uspenskij9 a mettere egregiamente a fuocoquesto caratteristico andamento della cultura russa dal quale deriva lasua sostanziale immutabilitagrave nelle diverse fasi da essa attraversate Lapeculiaritagrave fondamentale di questa cultura a loro giudizio consiste in-fatti nella ldquosua polaritagrave di fondo che si esprime nella natura duale dellasua struttura I valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi)nel sistema della societagrave medioevale russa si ripartiscono in un campoassiologico a due poli separati tra loro da un netto confine cosiccheacute ilcampo medesimo risulta sprovvisto di una fascia assiologica neutra-lerdquo10

Un tipico esempio di questa situazione egrave il fatto che la concezionedel Medioevo russo a differenza di quella occidentale non ammettecome zona intermedia tra gli estremi dellrsquoInferno e del Paradiso il Pur-gatorio Ne scaturisce come conseguenza immediata lrsquoimpossibilitagrave diriconoscere per quel che riguarda la vita terrena un tipo di compor-tamento che possa essere qualificato come neutro neacute santo neacute pecca-minoso tale da fungere da fascia di neutralitagrave strutturale tra i poli diquesta opposizione binaria e da riserva dalla quale attingere gli ele-

8 C HILL Intellectual Origins of the English Revolution Clarendon Press Oxford 1965tr it Le origini intellettuali della rivoluzione inglese Bologna il Mulino 19769 JU M LOTMAN B A USPENSKIJ Rolrsquo dualrsquonych modelei v dinamike russkoj kulrsquotury dokonca XVIII veka ndash Il ruolo dei modello bipolari nella dinamica della cultura russa finoalla fine del XVIII secolo ndash lsquoTrudy po russkoj i slavianskoj filologiirsquo XXVIII 197710 Ivi p 4

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menti che proprio percheacute non coinvolti in un giudizio di esaltazione odi condanna estreme possano dar corpo a una zona cuscinetto di me-diazione tra due fasi diverse dello sviluppo e garantire cosigrave il passaggiodallrsquouna allrsquoaltra senza eccessive scosse e fratture

Nel mondo occidentale rilevano Lotman e Uspenskij la presenza ela disponibilitagrave di un ampio spettro di comportamenti consideratineutrali e di una fascia di istituzioni sociali qualificate anchrsquoesse cometali hanno consentito ai critici della societagrave del tempo di attingere i lo-ro ideali da ben precisi ambiti della realtagrave circostante (dallrsquoordina-mento sociale extraecclesiastico dalla famiglia piccolo borghese) la lo-ro lotta assumeva di conseguenza il significato di un tentativo di cor-rodere e ribaltare la gerarchia di valori esistenti facendo in modo cheelementi attinti dalla sfera neutrale divenissero valori standard cioegrave lanorma Ne scaturiva come si egrave detto la possibilitagrave di stabilire una con-tinuitagrave non fittizia tra lrsquooggi che veniva negato e il futuro atteso e spe-rato e proprio in virtugrave del riconoscimento di questa possibilitagrave vennevia via emergendo e consolidandosi una visione della storia che accet-tava la sfida dei timori delle ansie delle angosce che solcano lrsquoesistenzaumana senza per questo cedere alla tentazione di fuggire dalla realtagrave

Nella cultura russa invece lrsquoassenza di unrsquoidea di progresso intesacome opportunitagrave di trarre fuori da elementi del presente le condizioniper una trasformazione di questrsquoultimo in grado di produrre formenuove fa sigrave che in essa finiscano col prevalere meccanismi che riprodu-cono fatalmente aspetti del passato Questa sua peculiaritagrave non egrave limi-tata al medioevo o allrsquoepoca anteriore alla fine del XVIII secolo Lapossiamo invece riscontrare in fasi diverse del suo sviluppo e in aspettiapparentemente assai eterogenei tra loro Ad esempio anche nel casodel raskol (scisma) come nota infatti un suo attento storico A I Kli-banov ldquolrsquoinsufficiente sviluppo dei rapporti sociali il fatto che i nuovifenomeni economici nel XVII secolo erano ancora allrsquoinizio della lorostoria e avevano coinvolto soltanto degli strati insignificanti della classecontadina ebbero come conseguenza che nella visione del raskol il

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motivo predominante fosse lrsquoidealizzazione degli antichi costumi pa-triarcali ciograve trova la sua espressione nella contrapposizione dellrsquoanticafede a quella lsquonuovarsquo di Nikon e nella richiesta di tornare agli antichicostumirdquo11

Lrsquoinfluenza e il predominio di questo tipo di atteggiamenti non ri-masero perograve circoscritti al XVII secolo Ancora alla fine del XIX secoloinfatti appena tre decenni prima della rivoluzione drsquoottobre allrsquointer-no di una corrente del postničestvo (digiunismo) che si era formatanellrsquoambito della setta del christovoverie (fede di Cristo) fu operato daV F Moksin il tentativo di introdurre una nuova forma di christovove-rie esente da ogni forma di pregiudizio superstizione ignoranza efondata sullrsquoidea del ldquoprogressordquo di matrice borghese Ma questo sforzodi rispondere alle mutate condizioni della realtagrave circostante attraversola riforma del movimento secondo lo spirito degli interessi e dei valoridegli elementi borghesi che gli davano il tono si trovograve la strada sbarratanon soltanto dalla concorrenza degli altri esponenti piugrave in vista dellacorrente ma anche dalla resistenza degli strati sociali piugrave umili checontinuavano a rimanere attaccati allrsquoantico e credevano che un auten-tico rinnovamento potesse scaturire soltanto dal rispetto delle tradi-zioni del primitivo christovoverie

Questa stessa tendenza a contrapporre allrsquoesistente forme antece-denti di organizzazione e a ritenere che il rinnovamento potesse essereil risultato di un ritorno allrsquoantico ha del resto profondamente per-meato anche lrsquointera storia del movimento rivoluzionario russo GiagraveAleksandr Ivanovic Herzen (1812-1870) rilevava che gli slavofili cer-cando di riempire di significato effettivo quella narodnostrsquo (termine de-rivante da narod ldquopopolordquo e ldquonazionerdquo insieme) che era una delle pa-role drsquoordine ufficiali dellrsquoepoca di Nicola I erano portati a esaltareacriticamente le tradizioni popolari e le forme patriarcali di vita e a

11 A I KLIBANOV Storia delle sette religiose in Russia Firenze Sansoni 1980 p 67

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negare quelle piugrave moderne e meno autoctone La loro adesione allatradizione medioevale russa di cui si dichiaravano eredi e continuatorili induceva a condannare senza appello Pietro il Grande percheacute creato-re di uno stato che perseguiva dichiaratamente lrsquoideale del rinnova-mento e della modernizzazione In odio al mondo contemporaneo essiesaltavano le forme piugrave antiche del possesso e della distribuzione dellaterra nella comunitagrave contadina in odio allo Stato essi volevano sentirsivicini al popolo russo ai contadini e ravvivare col sentimento la chiesaIl loro era dunque un idoleggiamento delle origini un mito della Rus-sia al di fuori del tempo che dagrave ragione a Lotman e Uspenskij quandorilevano che nella storia russa il mutamento non avviene general-mente attraverso lrsquoelaborazione di modelli alternativi e nei limiti delpossibile inediti bensigrave attraverso uno scambio assiologico per cui ciograveche era positivo diventa negativo e viceversa La conseguenza imme-diata di ciograve egrave che lo stesso concetto di ldquonuovordquo risulta essere in generela realizzazione e la riproposta di concezioni le cui radici affondano nelpiugrave remoto passato

La costante e massiccia presenza di questo tratto peculiare egrave del re-sto confermata da numerosi studiosi di differente formazione e orien-tamento Cosigrave A Gerschenkron in un articolo pubblicato nellrsquoldquoAmeri-can Historical Reviewrdquo dellrsquoottobre 1953 osserva a proposito dei popu-listi che pur essendo partiti da una salda e corretta coscienza dellrsquoarre-tratezza economica del loro paese essi avevano poi rapidamente di-storto questa loro intuizione e avevano finito con lrsquoaffermare para-dossalmente che laquola conservazione dellrsquoantico piuttosto che una facileadozione del nuovo costituivano il vantaggio dellrsquoarretratezza In con-clusione una tragica resa del realismo allrsquoutopia Questa fu forse laprincipale ragione della decadenza del populismo Quando lrsquoindicedello sviluppo industriale balzograve verso lrsquoalto alla metagrave degli anni lsquo80dopo che il governo si era impegnato in una politica di rapida indu-strializzazione il divorzio fra lrsquoutopia populista e la realtagrave economica

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divenne troppo grande e il movimento fu incapace di sopravvivere allepressioni che seguirono lrsquoavvento al trono di Alessandro IIIraquo12

Anche Venturi nellrsquoIntroduzione alla sua classica opera Il populismorusso dopo aver ricordato la netta contrarietagrave dagli slavofili sempremanifestata nei confronti delle rivoluzioni e dei dispotismi e in gene-rale dei metodi barbari per combattere la barbarie osserva laquoProprioin questo atteggiamento sembra stare la radice piugrave profonda dellrsquointe-resse attuale riaffiorante nellrsquoUnione Sovietica per questi personaggicosigrave lontani dalla Russia di oggi per questi romantici ottocenteschi chesembravano per decenni caduti sotto il disprezzo o lasciati nellrsquooblioraquoE riferendosi a questo interesse propone una riflessione di particolaresignificato e importanza ai fini della nostra analisi laquoUn moto profondodi ritorno allrsquoantica Russia alla religione dei padri invita a guardare conocchi diversi al passato a considerare e apprezzare di nuovo valori chesembravano distrutti e sepolti (basteragrave per persuadersene vedere comeviene di nuovo considerata lrsquoarte russa medievale o aver letto le operedi Pasternak e di Solzenicyn o anche soltanto aver visto il film diTarkovskij su Andrej Rubleumlv) Ma quel che piugrave conta egrave vedere comequesto moto profondo e vario oggi presente nellrsquoUnione Sovietica fi-nisce come negli anni lsquo30 del secolo scorso come allrsquoepoca del sorgeredella slavofilia col volgersi contro un avversario un nemico soprat-tutto insieme temuto e odiato lo stato dispotico e burocraticoraquo13 Eguardando alla cronaca piugrave recente della vita del paese si potrebberoaggiungere a quelli citati da Venturi molti altri interessanti e significa-tivi esempi di questo moto profondo di ritorno allrsquoantica Russia

Controprova della scarsa incidenza dellrsquoidea di progresso basato suun progetto di trasformazione graduale e di ammodernamento intesonel senso di mutamento controllato egrave lrsquoassoluta prevalenza di pro-

12 Lrsquoarticolo egrave riprodotto in A GERSCHENKRON Continuity in History and Other EssaysHarvard University Press Cambridge (Mass) 1968 pp 454 e ss13 F VENTURI Il populismo russo Torino Einaudi 1972 vol I pp LIV-LV

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grammi di trasformazione integrale della societagrave russa Il tema della ri-generazione della rinascita della palingenesi egrave una costante della cultu-ra del paese prima e dopo la rivoluzione E questa idea del cambia-mento come rovesciamento totale innesca come si egrave detto un mecca-nismo in forza del quale si egrave inevitabilmente portati a guardare al pas-sato e a riconsiderare con interesse forme di vita e di cultura giagrave a suotempo sperimentate e consumate Lo aveva ben compreso giagrave Herzenil quale rilevava come la contrapposizione tra slavofili e occidentalistifosse la lotta di due modelli alternativi che si distinguevano in tuttofuorcheacute nella comune tendenza a guardare intensamente al passato allaRussia medievale gli uni a Pietro il Grande gli altri E significativa egravelrsquoesortazione che egli rivolge ad entrambi gli indirizzi laquoEgrave tempo chelrsquoumanitagrave dimentichi quel che non egrave necessario del suo passato o me-glio che se ne ricordi ma come di cose passate e non esistentiraquo14

Storia russa e inversione carnevalesca

Questo atteggiamento della societagrave e della cultura russe nei con-fronti del divenire e della storia non possono non richiamare quelliche secondo Bachtin sono i tratti peculiari della festa popolare e inparticolare del carnevale nel quale laquola negazione non ha mai un ca-rattere astratto logico Egrave sempre figurata concreta sensibile Dietro lanegazione non ci sta il nulla ma una specie di oggetto opposto il ro-vescio dellrsquooggetto negato unrsquoinversione carnevalesca La negazione ri-costruisce lrsquoimmagine dellrsquooggetto negato e cambia soprattutto la col-locazione spaziale sia dellrsquooggetto intero che delle sue parti trasportatutto lrsquooggetto allrsquoinferno ne mette il basso al posto dellrsquoalto o il didie-tro al posto del davanti deforma le proporzioni spaziali dellrsquooggettoesagerando enormemente uno solo degli elementi a discapito di altri

14 Ibidem vol I p 44

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 2: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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dei concetti noncheacute di sistematizzare in modo comparativo lsquosia i segnigrafici degli antichi sistemi ideografici sia la moderna creazione graficain tutte le sue manifestazionirsquordquo3

Egrave importante cercare di capire quale sia la funzione che questo spe-cifico approccio epistemologico assume nel quadro generale dellrsquooperadi questo profondo e poliedrico pensatore filosofo teologo matemati-co ingegnere storico e teorico dellrsquoarte e per quale ragione egli facciadel simbolo lrsquooggetto privilegiato della sua analisi teorica Una primarisposta la si puograve trovare nel fatto che questrsquoultima egrave maturata sulla sciadellrsquoesperienza intellettuale del ldquosecolo drsquoargentordquo russo espressione conla quale si indica il simbolismo russo vera e propria punta di diamantedi quellrsquoldquoinsieme densordquo che fu la san Pietroburgo degli ultimi decennidel XIX secolo e dei primissimi anni del XX che costituisce uno scenariodi grandissimo interesse per lo storico della cultura e delle idee

Rivolto contro il positivismo trionfante del XIX secolo questo com-plesso movimento laquodavvero specificamente russo non soltanto per unaaperta slavofilia che rasentava una sorta di etnismo russo ma anche peril carattere massimalista del sogno escatologico che esso innestograve su untermine venuto dallrsquoOccidenteraquo4 trovograve una nutrita serie di stimoli perlrsquoelaborazione del proprio corpus filosofico nelle idee di Vladimir Sergee-vič Solovrsquoeumlv grande amico di Dostoevskij con il quale aveva discussolrsquoidea e il piano de I fratelli Karamazov La simpatia e lrsquointeresse con iquali i suoi esponenti piugrave prestigiosi e in particolare Andrej Belyj eAleksandr Blok guardarono a questo filosofo si spiega intanto con lacomune avversione nei confronti del positivismo di cui proprio Solovrsquo eumlvera critico sottile e implacabile Egli riteneva che proprio in seguitoallrsquoinflusso delle tendenze positivistiche la filosofia occidentale avesse fi-nito col perdere ogni legame con la realtagrave vivente chiudendosi nella sog-

3 N VALENTINI Pavel A Florenskij cit p 39 n4 G NIVAT Il simbolismo russo in Storia della letteratura russa Torino Einaudi 1989vol 3 p 76

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gettivitagrave di unrsquoesperienza concepita come complesso di stati di coscienzaintrascendibili ed esaustivi del reale Ma a parte questo primo elementodi affinitagrave Solovrsquoeumlv ha segnato il simbolismo russo a piugrave drsquoun titolo

Giagrave a partire dal lessico dal vocabolario cosigrave fortemente impregnatodi quella mistica dellrsquoamore di quella fusione di desiderio erotico e desi-derio religioso che si alimentano lrsquouna lrsquoaltro fondendosi in una liturgiadellrsquoeros che caratterizza profondamente il pensiero di questo grandefilosofo ed egrave particolarmente visibile in una delle sue opere piugrave interes-santi Smyslrsquo ljubvi (Il significato dellrsquoamore) scritta tra il 1892 e il 1894

ldquoLrsquolsquoazzurro senza rivarsquo lrsquoamato lsquosagratorsquo lrsquolsquoaereo camminorsquo lrsquolsquoinvisi-bile appuntamentorsquo si potrebbe persino dimostrare fino a qual puntola poesia del simbolismo nella sua fase lsquoteurgicarsquo derivi da Solovrsquoeumlv dalSolovrsquoeumlv cosigrave spesso citato da Blok e da Belyj quello di Začem slova (Ache pro le parole)

Nel momento del mistico incontrouna luce dallrsquoalto su di te scenderagravee tu scuoterai via con angoscia e amoreil sogno pensoso della quotidiana coscienza

Questrsquoultimo distico citato da Blok in epigrafe al suo celebre poemaPredčuvstvuju tebja (Io presagisco la tua venuta) apparso nel 1903 sulsquoNovyj putrsquo ha veramente rappresentato il punto di partenza di unaschiusa misticardquo5

Anche per quanto riguarda lrsquoispirazione di temi che alimentano lacreativitagrave dei vari esponenti del simbolismo lrsquoinfluenza di Solovrsquoeumlv suquesto alto momento della poesia russa egrave particolarmente visibile ldquoAn-zitutto per la sua dottrina dellrsquounitagrave sofianica del mondo (nella saggez-za di Dio) e per la sua visione della divinoumanitagrave Ma anche e in ap-parente contraddizione con la sua visione dellrsquoUnitagrave per lrsquoescatologia

5 Ivi p 90

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che appare nel suo ultimo testo i Tri razgovora (Tre colloqui) scritto nel1900 alla vigilia della morte in cui egli presagisce la falsificazione delbene e la venuta dellrsquoAnticristo e abbandona la visione teocratica dellastoria umana Infine e forse soprattutto per la sua poesia mistica eironica a un tempo che ha generato ispirato ciograve che si puograve definirelrsquolsquoironia simbolistarsquo e di cui Blok fu il principale fruitore Le tre versioniironicamente descritte da Solovrsquoeumlv nel suo poema Tri svidanija (Treincontri) sono altrettante apparizioni della Sofia il tono passa dal buf-fonesco al profetico e le tre apparizioni avvengono sotto il segnodellrsquoinfanzia dellrsquoerudizione e del deserto drsquoOriente La visione diunrsquolsquoaurorarsquo che ricorda quella di Jakob Boumlhme i temi dellrsquoappunta-mento mistico della santificazione dellrsquoeros della trasfigurazione delmondo materiale e della storia umana hanno profondamente alimen-tato il misticismo simbolista Il poemetto Das Ewig-Weibliche nel qualeil tema goethiano dellrsquoEterno Femminino trasmuta nel tema religiosodella Sofia poemetto citato centinaia di volte egrave il vero manifesto poeti-co del simbolismo russo ironico e mistico a un tempo

Ma sappiate lrsquoeterno femmininoin un corpo immortale viene oggi sulla terraNella luce perenne della nuova deail cielo srsquoegrave fuso con il bagraveratro delle acque

Unrsquoaltra poesia Ex oriente lux (1890) saragrave il vessillo del neoslavofi-lismo simbolista ispireragrave Blok e Belyj strutturando lrsquoidea stessa di Pie-troburgo

Oh Russia Nella divina preveggenzatu dibatti un pensiero superboQuale Oriente vuoi essereLrsquoOriente di Serse o del Cristo6

6 Ivi pp 88-89

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Con Solovrsquoeumlv dunque penetrano profondamente nella letteratura enella cultura russa una marcata tendenza alla gnosi e la potente aspira-zione a una rinascita dellrsquoldquoidea russardquo che scaturisce dalla convinzioneche qualcosa era morto ldquolrsquoOccidente propriamente dettordquo secondo laformula di Belyj e in Russia la fragile patina occidentale Alla base del-lrsquointuizione centrale dello stesso Belyj e di Blok che la Russia ufficialecivilizzata stava per decomporsi per lasciare spazio a unrsquoaltra Russiapopolare e barbara sta anche lrsquoapocalittismo soloveumlviano

Le ragioni del profondo interesse di Florenskij per il simbolismosono mirabilmente sintetizzate nel suo splendido saggio Ikonostas cherisale al 1922 nel quale parlando del rapporto tra il mondo visibilequello della realtagrave effettuale e il mondo invisibile quello della sferadello spirito e del simbolo in generale egli attribuisce al sogno la fun-zione di ldquotransitordquo dallrsquouna allrsquoaltra sponda e lo considera in quantotale simbolo ed espressione concreta di ogni forma e segno del tra-passo dallrsquouna allrsquoaltra sfera e quindi della creazione artistica e del-lrsquoesperienza mistica ldquoNella creazione artistica lrsquoanima egrave sollevata dalmondo terreno ed entra nel mondo celeste Ligrave senza immagini si nutredella contemplazione dellrsquoesistenza del mondo celeste tocca gli eterninoumeni delle cose e impregnata carica di conoscenza ritorna almondo terreno E tornando giugrave per la sua stessa strada arriva alla fron-tiera della terrestritagrave dove il suo acquisto spirituale egrave investito in im-magini simboliche ndash le stesse che fissandosi formano lrsquoopera drsquoarteSiccheacute lrsquoarte egrave un sogno sostenuto Ma qui nella perdita di contatto ar-tistico con la coscienza diurna ci sono due momenti come ci sono duegeneri di immagini il transito attraverso la frontiera dei mondi egrave do-vuto o alla salita dal basso o alla discesa dallrsquoalto che egrave un ritorno inbasso Le immagini della salita rappresentano lo spogliarsi degli abitidellrsquoesistenza diurna delle scaglie dellrsquoanima per le quali non crsquoegrave postonellrsquoaltro mondo insomma degli elementi spiritualmente disordinatidel nostro essere laddove le immagini della discesa sono il cristalliz-zarsi sul confine dei mondi delle esperienze della vita mistica [hellip] Ri-

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flettendo non egrave difficile distinguere le une e le altre dal rispettivo tipodi tempo lrsquoarte della discesa egrave come non fosse incoerentemente moti-vata egrave tempo assai teleologico ndash un cristallo di tempo nello spazio imma-ginario viceversa pur con una grande coesione di motivi lrsquoarte dellasalita egrave costruita meccanicamente conforme al tempo dal quale hapreso le mosse Andando dalla realtagrave allrsquoimmaginario il naturalismooffre unrsquoimmagine fantastica del reale un superfluo esemplare dellavita quotidiana lrsquoarte opposta viceversa il simbolismo incarna in im-magini reali una diversa esperienza e offrendocele crea una realtagrave piugravealtardquo7

Oltre a questo documentato interesse per il simbolismo alla basedellrsquoepistemologia del simbolo di Florenskij vi egrave una motivazione piugravegenerale e cioegrave il tentativo di trovare una risposta alternativa al parti-colare atteggiamento che la cultura e la societagrave russe nel loro complessohanno nei confronti del tempo che differisce sensibilmente da quelloche viene via via affermandosi nei paesi dellrsquoEuropa occidentale

Rovesciamento e palingenesi nella societagrave e nella cultura russe

Lrsquoelemento da richiamare e sul quale concentrare lrsquoattenzione a pro-posito di questa ragione piugrave generale egrave la scarsissima incidenza che haallrsquointerno del mondo russo lrsquoidea di progresso inteso come possibilitagravedi un mutamento controllato basato sulla convinzione di poter arriva-re al nuovo e a un futuro migliore anche attraverso un processo di cre-scita a sua volta concepito come proseguimento ed evoluzione e capa-citagrave di cogliere le opportunitagrave offerte dalla situazione presente e dallatradizione del passato di cui peraltro si avvertono i limiti e le insuffi-cienze Questo schema evolutivo che come ha efficacemente sottoli-

7 P FLORENSKIJ Ikonostas Sankt-Peterburg Mifril 1993 pp 18-20 (tr it Le porte regaliSaggio sullrsquoicona Milano Adelphi 1977 pp 34-35)

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neato ad esempio C Hill8 tanta parte ha nella storia dellrsquoEuropa occi-dentale dallrsquoinizio del XVII secolo in poi in Russia egrave eclissato dalla con-cezione del mutamento come ribaltamento escatologico del tutto In se-guito alla prevalenza presso che assoluta di questa visione il processodinamico presenta aspetti del tutto particolari che portano a vedere ilcambiamento esclusivamente come radicale ripulsa della fase prece-dente e il nuovo come risultato di una pura e semplice trasformazionedel vecchio o per meglio dire di unrsquooperazione di capovolgimento diesso Sono stati Lotman e Uspenskij9 a mettere egregiamente a fuocoquesto caratteristico andamento della cultura russa dal quale deriva lasua sostanziale immutabilitagrave nelle diverse fasi da essa attraversate Lapeculiaritagrave fondamentale di questa cultura a loro giudizio consiste in-fatti nella ldquosua polaritagrave di fondo che si esprime nella natura duale dellasua struttura I valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi)nel sistema della societagrave medioevale russa si ripartiscono in un campoassiologico a due poli separati tra loro da un netto confine cosiccheacute ilcampo medesimo risulta sprovvisto di una fascia assiologica neutra-lerdquo10

Un tipico esempio di questa situazione egrave il fatto che la concezionedel Medioevo russo a differenza di quella occidentale non ammettecome zona intermedia tra gli estremi dellrsquoInferno e del Paradiso il Pur-gatorio Ne scaturisce come conseguenza immediata lrsquoimpossibilitagrave diriconoscere per quel che riguarda la vita terrena un tipo di compor-tamento che possa essere qualificato come neutro neacute santo neacute pecca-minoso tale da fungere da fascia di neutralitagrave strutturale tra i poli diquesta opposizione binaria e da riserva dalla quale attingere gli ele-

8 C HILL Intellectual Origins of the English Revolution Clarendon Press Oxford 1965tr it Le origini intellettuali della rivoluzione inglese Bologna il Mulino 19769 JU M LOTMAN B A USPENSKIJ Rolrsquo dualrsquonych modelei v dinamike russkoj kulrsquotury dokonca XVIII veka ndash Il ruolo dei modello bipolari nella dinamica della cultura russa finoalla fine del XVIII secolo ndash lsquoTrudy po russkoj i slavianskoj filologiirsquo XXVIII 197710 Ivi p 4

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menti che proprio percheacute non coinvolti in un giudizio di esaltazione odi condanna estreme possano dar corpo a una zona cuscinetto di me-diazione tra due fasi diverse dello sviluppo e garantire cosigrave il passaggiodallrsquouna allrsquoaltra senza eccessive scosse e fratture

Nel mondo occidentale rilevano Lotman e Uspenskij la presenza ela disponibilitagrave di un ampio spettro di comportamenti consideratineutrali e di una fascia di istituzioni sociali qualificate anchrsquoesse cometali hanno consentito ai critici della societagrave del tempo di attingere i lo-ro ideali da ben precisi ambiti della realtagrave circostante (dallrsquoordina-mento sociale extraecclesiastico dalla famiglia piccolo borghese) la lo-ro lotta assumeva di conseguenza il significato di un tentativo di cor-rodere e ribaltare la gerarchia di valori esistenti facendo in modo cheelementi attinti dalla sfera neutrale divenissero valori standard cioegrave lanorma Ne scaturiva come si egrave detto la possibilitagrave di stabilire una con-tinuitagrave non fittizia tra lrsquooggi che veniva negato e il futuro atteso e spe-rato e proprio in virtugrave del riconoscimento di questa possibilitagrave vennevia via emergendo e consolidandosi una visione della storia che accet-tava la sfida dei timori delle ansie delle angosce che solcano lrsquoesistenzaumana senza per questo cedere alla tentazione di fuggire dalla realtagrave

Nella cultura russa invece lrsquoassenza di unrsquoidea di progresso intesacome opportunitagrave di trarre fuori da elementi del presente le condizioniper una trasformazione di questrsquoultimo in grado di produrre formenuove fa sigrave che in essa finiscano col prevalere meccanismi che riprodu-cono fatalmente aspetti del passato Questa sua peculiaritagrave non egrave limi-tata al medioevo o allrsquoepoca anteriore alla fine del XVIII secolo Lapossiamo invece riscontrare in fasi diverse del suo sviluppo e in aspettiapparentemente assai eterogenei tra loro Ad esempio anche nel casodel raskol (scisma) come nota infatti un suo attento storico A I Kli-banov ldquolrsquoinsufficiente sviluppo dei rapporti sociali il fatto che i nuovifenomeni economici nel XVII secolo erano ancora allrsquoinizio della lorostoria e avevano coinvolto soltanto degli strati insignificanti della classecontadina ebbero come conseguenza che nella visione del raskol il

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motivo predominante fosse lrsquoidealizzazione degli antichi costumi pa-triarcali ciograve trova la sua espressione nella contrapposizione dellrsquoanticafede a quella lsquonuovarsquo di Nikon e nella richiesta di tornare agli antichicostumirdquo11

Lrsquoinfluenza e il predominio di questo tipo di atteggiamenti non ri-masero perograve circoscritti al XVII secolo Ancora alla fine del XIX secoloinfatti appena tre decenni prima della rivoluzione drsquoottobre allrsquointer-no di una corrente del postničestvo (digiunismo) che si era formatanellrsquoambito della setta del christovoverie (fede di Cristo) fu operato daV F Moksin il tentativo di introdurre una nuova forma di christovove-rie esente da ogni forma di pregiudizio superstizione ignoranza efondata sullrsquoidea del ldquoprogressordquo di matrice borghese Ma questo sforzodi rispondere alle mutate condizioni della realtagrave circostante attraversola riforma del movimento secondo lo spirito degli interessi e dei valoridegli elementi borghesi che gli davano il tono si trovograve la strada sbarratanon soltanto dalla concorrenza degli altri esponenti piugrave in vista dellacorrente ma anche dalla resistenza degli strati sociali piugrave umili checontinuavano a rimanere attaccati allrsquoantico e credevano che un auten-tico rinnovamento potesse scaturire soltanto dal rispetto delle tradi-zioni del primitivo christovoverie

Questa stessa tendenza a contrapporre allrsquoesistente forme antece-denti di organizzazione e a ritenere che il rinnovamento potesse essereil risultato di un ritorno allrsquoantico ha del resto profondamente per-meato anche lrsquointera storia del movimento rivoluzionario russo GiagraveAleksandr Ivanovic Herzen (1812-1870) rilevava che gli slavofili cer-cando di riempire di significato effettivo quella narodnostrsquo (termine de-rivante da narod ldquopopolordquo e ldquonazionerdquo insieme) che era una delle pa-role drsquoordine ufficiali dellrsquoepoca di Nicola I erano portati a esaltareacriticamente le tradizioni popolari e le forme patriarcali di vita e a

11 A I KLIBANOV Storia delle sette religiose in Russia Firenze Sansoni 1980 p 67

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negare quelle piugrave moderne e meno autoctone La loro adesione allatradizione medioevale russa di cui si dichiaravano eredi e continuatorili induceva a condannare senza appello Pietro il Grande percheacute creato-re di uno stato che perseguiva dichiaratamente lrsquoideale del rinnova-mento e della modernizzazione In odio al mondo contemporaneo essiesaltavano le forme piugrave antiche del possesso e della distribuzione dellaterra nella comunitagrave contadina in odio allo Stato essi volevano sentirsivicini al popolo russo ai contadini e ravvivare col sentimento la chiesaIl loro era dunque un idoleggiamento delle origini un mito della Rus-sia al di fuori del tempo che dagrave ragione a Lotman e Uspenskij quandorilevano che nella storia russa il mutamento non avviene general-mente attraverso lrsquoelaborazione di modelli alternativi e nei limiti delpossibile inediti bensigrave attraverso uno scambio assiologico per cui ciograveche era positivo diventa negativo e viceversa La conseguenza imme-diata di ciograve egrave che lo stesso concetto di ldquonuovordquo risulta essere in generela realizzazione e la riproposta di concezioni le cui radici affondano nelpiugrave remoto passato

La costante e massiccia presenza di questo tratto peculiare egrave del re-sto confermata da numerosi studiosi di differente formazione e orien-tamento Cosigrave A Gerschenkron in un articolo pubblicato nellrsquoldquoAmeri-can Historical Reviewrdquo dellrsquoottobre 1953 osserva a proposito dei popu-listi che pur essendo partiti da una salda e corretta coscienza dellrsquoarre-tratezza economica del loro paese essi avevano poi rapidamente di-storto questa loro intuizione e avevano finito con lrsquoaffermare para-dossalmente che laquola conservazione dellrsquoantico piuttosto che una facileadozione del nuovo costituivano il vantaggio dellrsquoarretratezza In con-clusione una tragica resa del realismo allrsquoutopia Questa fu forse laprincipale ragione della decadenza del populismo Quando lrsquoindicedello sviluppo industriale balzograve verso lrsquoalto alla metagrave degli anni lsquo80dopo che il governo si era impegnato in una politica di rapida indu-strializzazione il divorzio fra lrsquoutopia populista e la realtagrave economica

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divenne troppo grande e il movimento fu incapace di sopravvivere allepressioni che seguirono lrsquoavvento al trono di Alessandro IIIraquo12

Anche Venturi nellrsquoIntroduzione alla sua classica opera Il populismorusso dopo aver ricordato la netta contrarietagrave dagli slavofili sempremanifestata nei confronti delle rivoluzioni e dei dispotismi e in gene-rale dei metodi barbari per combattere la barbarie osserva laquoProprioin questo atteggiamento sembra stare la radice piugrave profonda dellrsquointe-resse attuale riaffiorante nellrsquoUnione Sovietica per questi personaggicosigrave lontani dalla Russia di oggi per questi romantici ottocenteschi chesembravano per decenni caduti sotto il disprezzo o lasciati nellrsquooblioraquoE riferendosi a questo interesse propone una riflessione di particolaresignificato e importanza ai fini della nostra analisi laquoUn moto profondodi ritorno allrsquoantica Russia alla religione dei padri invita a guardare conocchi diversi al passato a considerare e apprezzare di nuovo valori chesembravano distrutti e sepolti (basteragrave per persuadersene vedere comeviene di nuovo considerata lrsquoarte russa medievale o aver letto le operedi Pasternak e di Solzenicyn o anche soltanto aver visto il film diTarkovskij su Andrej Rubleumlv) Ma quel che piugrave conta egrave vedere comequesto moto profondo e vario oggi presente nellrsquoUnione Sovietica fi-nisce come negli anni lsquo30 del secolo scorso come allrsquoepoca del sorgeredella slavofilia col volgersi contro un avversario un nemico soprat-tutto insieme temuto e odiato lo stato dispotico e burocraticoraquo13 Eguardando alla cronaca piugrave recente della vita del paese si potrebberoaggiungere a quelli citati da Venturi molti altri interessanti e significa-tivi esempi di questo moto profondo di ritorno allrsquoantica Russia

Controprova della scarsa incidenza dellrsquoidea di progresso basato suun progetto di trasformazione graduale e di ammodernamento intesonel senso di mutamento controllato egrave lrsquoassoluta prevalenza di pro-

12 Lrsquoarticolo egrave riprodotto in A GERSCHENKRON Continuity in History and Other EssaysHarvard University Press Cambridge (Mass) 1968 pp 454 e ss13 F VENTURI Il populismo russo Torino Einaudi 1972 vol I pp LIV-LV

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grammi di trasformazione integrale della societagrave russa Il tema della ri-generazione della rinascita della palingenesi egrave una costante della cultu-ra del paese prima e dopo la rivoluzione E questa idea del cambia-mento come rovesciamento totale innesca come si egrave detto un mecca-nismo in forza del quale si egrave inevitabilmente portati a guardare al pas-sato e a riconsiderare con interesse forme di vita e di cultura giagrave a suotempo sperimentate e consumate Lo aveva ben compreso giagrave Herzenil quale rilevava come la contrapposizione tra slavofili e occidentalistifosse la lotta di due modelli alternativi che si distinguevano in tuttofuorcheacute nella comune tendenza a guardare intensamente al passato allaRussia medievale gli uni a Pietro il Grande gli altri E significativa egravelrsquoesortazione che egli rivolge ad entrambi gli indirizzi laquoEgrave tempo chelrsquoumanitagrave dimentichi quel che non egrave necessario del suo passato o me-glio che se ne ricordi ma come di cose passate e non esistentiraquo14

Storia russa e inversione carnevalesca

Questo atteggiamento della societagrave e della cultura russe nei con-fronti del divenire e della storia non possono non richiamare quelliche secondo Bachtin sono i tratti peculiari della festa popolare e inparticolare del carnevale nel quale laquola negazione non ha mai un ca-rattere astratto logico Egrave sempre figurata concreta sensibile Dietro lanegazione non ci sta il nulla ma una specie di oggetto opposto il ro-vescio dellrsquooggetto negato unrsquoinversione carnevalesca La negazione ri-costruisce lrsquoimmagine dellrsquooggetto negato e cambia soprattutto la col-locazione spaziale sia dellrsquooggetto intero che delle sue parti trasportatutto lrsquooggetto allrsquoinferno ne mette il basso al posto dellrsquoalto o il didie-tro al posto del davanti deforma le proporzioni spaziali dellrsquooggettoesagerando enormemente uno solo degli elementi a discapito di altri

14 Ibidem vol I p 44

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 3: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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gettivitagrave di unrsquoesperienza concepita come complesso di stati di coscienzaintrascendibili ed esaustivi del reale Ma a parte questo primo elementodi affinitagrave Solovrsquoeumlv ha segnato il simbolismo russo a piugrave drsquoun titolo

Giagrave a partire dal lessico dal vocabolario cosigrave fortemente impregnatodi quella mistica dellrsquoamore di quella fusione di desiderio erotico e desi-derio religioso che si alimentano lrsquouna lrsquoaltro fondendosi in una liturgiadellrsquoeros che caratterizza profondamente il pensiero di questo grandefilosofo ed egrave particolarmente visibile in una delle sue opere piugrave interes-santi Smyslrsquo ljubvi (Il significato dellrsquoamore) scritta tra il 1892 e il 1894

ldquoLrsquolsquoazzurro senza rivarsquo lrsquoamato lsquosagratorsquo lrsquolsquoaereo camminorsquo lrsquolsquoinvisi-bile appuntamentorsquo si potrebbe persino dimostrare fino a qual puntola poesia del simbolismo nella sua fase lsquoteurgicarsquo derivi da Solovrsquoeumlv dalSolovrsquoeumlv cosigrave spesso citato da Blok e da Belyj quello di Začem slova (Ache pro le parole)

Nel momento del mistico incontrouna luce dallrsquoalto su di te scenderagravee tu scuoterai via con angoscia e amoreil sogno pensoso della quotidiana coscienza

Questrsquoultimo distico citato da Blok in epigrafe al suo celebre poemaPredčuvstvuju tebja (Io presagisco la tua venuta) apparso nel 1903 sulsquoNovyj putrsquo ha veramente rappresentato il punto di partenza di unaschiusa misticardquo5

Anche per quanto riguarda lrsquoispirazione di temi che alimentano lacreativitagrave dei vari esponenti del simbolismo lrsquoinfluenza di Solovrsquoeumlv suquesto alto momento della poesia russa egrave particolarmente visibile ldquoAn-zitutto per la sua dottrina dellrsquounitagrave sofianica del mondo (nella saggez-za di Dio) e per la sua visione della divinoumanitagrave Ma anche e in ap-parente contraddizione con la sua visione dellrsquoUnitagrave per lrsquoescatologia

5 Ivi p 90

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che appare nel suo ultimo testo i Tri razgovora (Tre colloqui) scritto nel1900 alla vigilia della morte in cui egli presagisce la falsificazione delbene e la venuta dellrsquoAnticristo e abbandona la visione teocratica dellastoria umana Infine e forse soprattutto per la sua poesia mistica eironica a un tempo che ha generato ispirato ciograve che si puograve definirelrsquolsquoironia simbolistarsquo e di cui Blok fu il principale fruitore Le tre versioniironicamente descritte da Solovrsquoeumlv nel suo poema Tri svidanija (Treincontri) sono altrettante apparizioni della Sofia il tono passa dal buf-fonesco al profetico e le tre apparizioni avvengono sotto il segnodellrsquoinfanzia dellrsquoerudizione e del deserto drsquoOriente La visione diunrsquolsquoaurorarsquo che ricorda quella di Jakob Boumlhme i temi dellrsquoappunta-mento mistico della santificazione dellrsquoeros della trasfigurazione delmondo materiale e della storia umana hanno profondamente alimen-tato il misticismo simbolista Il poemetto Das Ewig-Weibliche nel qualeil tema goethiano dellrsquoEterno Femminino trasmuta nel tema religiosodella Sofia poemetto citato centinaia di volte egrave il vero manifesto poeti-co del simbolismo russo ironico e mistico a un tempo

Ma sappiate lrsquoeterno femmininoin un corpo immortale viene oggi sulla terraNella luce perenne della nuova deail cielo srsquoegrave fuso con il bagraveratro delle acque

Unrsquoaltra poesia Ex oriente lux (1890) saragrave il vessillo del neoslavofi-lismo simbolista ispireragrave Blok e Belyj strutturando lrsquoidea stessa di Pie-troburgo

Oh Russia Nella divina preveggenzatu dibatti un pensiero superboQuale Oriente vuoi essereLrsquoOriente di Serse o del Cristo6

6 Ivi pp 88-89

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Con Solovrsquoeumlv dunque penetrano profondamente nella letteratura enella cultura russa una marcata tendenza alla gnosi e la potente aspira-zione a una rinascita dellrsquoldquoidea russardquo che scaturisce dalla convinzioneche qualcosa era morto ldquolrsquoOccidente propriamente dettordquo secondo laformula di Belyj e in Russia la fragile patina occidentale Alla base del-lrsquointuizione centrale dello stesso Belyj e di Blok che la Russia ufficialecivilizzata stava per decomporsi per lasciare spazio a unrsquoaltra Russiapopolare e barbara sta anche lrsquoapocalittismo soloveumlviano

Le ragioni del profondo interesse di Florenskij per il simbolismosono mirabilmente sintetizzate nel suo splendido saggio Ikonostas cherisale al 1922 nel quale parlando del rapporto tra il mondo visibilequello della realtagrave effettuale e il mondo invisibile quello della sferadello spirito e del simbolo in generale egli attribuisce al sogno la fun-zione di ldquotransitordquo dallrsquouna allrsquoaltra sponda e lo considera in quantotale simbolo ed espressione concreta di ogni forma e segno del tra-passo dallrsquouna allrsquoaltra sfera e quindi della creazione artistica e del-lrsquoesperienza mistica ldquoNella creazione artistica lrsquoanima egrave sollevata dalmondo terreno ed entra nel mondo celeste Ligrave senza immagini si nutredella contemplazione dellrsquoesistenza del mondo celeste tocca gli eterninoumeni delle cose e impregnata carica di conoscenza ritorna almondo terreno E tornando giugrave per la sua stessa strada arriva alla fron-tiera della terrestritagrave dove il suo acquisto spirituale egrave investito in im-magini simboliche ndash le stesse che fissandosi formano lrsquoopera drsquoarteSiccheacute lrsquoarte egrave un sogno sostenuto Ma qui nella perdita di contatto ar-tistico con la coscienza diurna ci sono due momenti come ci sono duegeneri di immagini il transito attraverso la frontiera dei mondi egrave do-vuto o alla salita dal basso o alla discesa dallrsquoalto che egrave un ritorno inbasso Le immagini della salita rappresentano lo spogliarsi degli abitidellrsquoesistenza diurna delle scaglie dellrsquoanima per le quali non crsquoegrave postonellrsquoaltro mondo insomma degli elementi spiritualmente disordinatidel nostro essere laddove le immagini della discesa sono il cristalliz-zarsi sul confine dei mondi delle esperienze della vita mistica [hellip] Ri-

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flettendo non egrave difficile distinguere le une e le altre dal rispettivo tipodi tempo lrsquoarte della discesa egrave come non fosse incoerentemente moti-vata egrave tempo assai teleologico ndash un cristallo di tempo nello spazio imma-ginario viceversa pur con una grande coesione di motivi lrsquoarte dellasalita egrave costruita meccanicamente conforme al tempo dal quale hapreso le mosse Andando dalla realtagrave allrsquoimmaginario il naturalismooffre unrsquoimmagine fantastica del reale un superfluo esemplare dellavita quotidiana lrsquoarte opposta viceversa il simbolismo incarna in im-magini reali una diversa esperienza e offrendocele crea una realtagrave piugravealtardquo7

Oltre a questo documentato interesse per il simbolismo alla basedellrsquoepistemologia del simbolo di Florenskij vi egrave una motivazione piugravegenerale e cioegrave il tentativo di trovare una risposta alternativa al parti-colare atteggiamento che la cultura e la societagrave russe nel loro complessohanno nei confronti del tempo che differisce sensibilmente da quelloche viene via via affermandosi nei paesi dellrsquoEuropa occidentale

Rovesciamento e palingenesi nella societagrave e nella cultura russe

Lrsquoelemento da richiamare e sul quale concentrare lrsquoattenzione a pro-posito di questa ragione piugrave generale egrave la scarsissima incidenza che haallrsquointerno del mondo russo lrsquoidea di progresso inteso come possibilitagravedi un mutamento controllato basato sulla convinzione di poter arriva-re al nuovo e a un futuro migliore anche attraverso un processo di cre-scita a sua volta concepito come proseguimento ed evoluzione e capa-citagrave di cogliere le opportunitagrave offerte dalla situazione presente e dallatradizione del passato di cui peraltro si avvertono i limiti e le insuffi-cienze Questo schema evolutivo che come ha efficacemente sottoli-

7 P FLORENSKIJ Ikonostas Sankt-Peterburg Mifril 1993 pp 18-20 (tr it Le porte regaliSaggio sullrsquoicona Milano Adelphi 1977 pp 34-35)

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neato ad esempio C Hill8 tanta parte ha nella storia dellrsquoEuropa occi-dentale dallrsquoinizio del XVII secolo in poi in Russia egrave eclissato dalla con-cezione del mutamento come ribaltamento escatologico del tutto In se-guito alla prevalenza presso che assoluta di questa visione il processodinamico presenta aspetti del tutto particolari che portano a vedere ilcambiamento esclusivamente come radicale ripulsa della fase prece-dente e il nuovo come risultato di una pura e semplice trasformazionedel vecchio o per meglio dire di unrsquooperazione di capovolgimento diesso Sono stati Lotman e Uspenskij9 a mettere egregiamente a fuocoquesto caratteristico andamento della cultura russa dal quale deriva lasua sostanziale immutabilitagrave nelle diverse fasi da essa attraversate Lapeculiaritagrave fondamentale di questa cultura a loro giudizio consiste in-fatti nella ldquosua polaritagrave di fondo che si esprime nella natura duale dellasua struttura I valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi)nel sistema della societagrave medioevale russa si ripartiscono in un campoassiologico a due poli separati tra loro da un netto confine cosiccheacute ilcampo medesimo risulta sprovvisto di una fascia assiologica neutra-lerdquo10

Un tipico esempio di questa situazione egrave il fatto che la concezionedel Medioevo russo a differenza di quella occidentale non ammettecome zona intermedia tra gli estremi dellrsquoInferno e del Paradiso il Pur-gatorio Ne scaturisce come conseguenza immediata lrsquoimpossibilitagrave diriconoscere per quel che riguarda la vita terrena un tipo di compor-tamento che possa essere qualificato come neutro neacute santo neacute pecca-minoso tale da fungere da fascia di neutralitagrave strutturale tra i poli diquesta opposizione binaria e da riserva dalla quale attingere gli ele-

8 C HILL Intellectual Origins of the English Revolution Clarendon Press Oxford 1965tr it Le origini intellettuali della rivoluzione inglese Bologna il Mulino 19769 JU M LOTMAN B A USPENSKIJ Rolrsquo dualrsquonych modelei v dinamike russkoj kulrsquotury dokonca XVIII veka ndash Il ruolo dei modello bipolari nella dinamica della cultura russa finoalla fine del XVIII secolo ndash lsquoTrudy po russkoj i slavianskoj filologiirsquo XXVIII 197710 Ivi p 4

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menti che proprio percheacute non coinvolti in un giudizio di esaltazione odi condanna estreme possano dar corpo a una zona cuscinetto di me-diazione tra due fasi diverse dello sviluppo e garantire cosigrave il passaggiodallrsquouna allrsquoaltra senza eccessive scosse e fratture

Nel mondo occidentale rilevano Lotman e Uspenskij la presenza ela disponibilitagrave di un ampio spettro di comportamenti consideratineutrali e di una fascia di istituzioni sociali qualificate anchrsquoesse cometali hanno consentito ai critici della societagrave del tempo di attingere i lo-ro ideali da ben precisi ambiti della realtagrave circostante (dallrsquoordina-mento sociale extraecclesiastico dalla famiglia piccolo borghese) la lo-ro lotta assumeva di conseguenza il significato di un tentativo di cor-rodere e ribaltare la gerarchia di valori esistenti facendo in modo cheelementi attinti dalla sfera neutrale divenissero valori standard cioegrave lanorma Ne scaturiva come si egrave detto la possibilitagrave di stabilire una con-tinuitagrave non fittizia tra lrsquooggi che veniva negato e il futuro atteso e spe-rato e proprio in virtugrave del riconoscimento di questa possibilitagrave vennevia via emergendo e consolidandosi una visione della storia che accet-tava la sfida dei timori delle ansie delle angosce che solcano lrsquoesistenzaumana senza per questo cedere alla tentazione di fuggire dalla realtagrave

Nella cultura russa invece lrsquoassenza di unrsquoidea di progresso intesacome opportunitagrave di trarre fuori da elementi del presente le condizioniper una trasformazione di questrsquoultimo in grado di produrre formenuove fa sigrave che in essa finiscano col prevalere meccanismi che riprodu-cono fatalmente aspetti del passato Questa sua peculiaritagrave non egrave limi-tata al medioevo o allrsquoepoca anteriore alla fine del XVIII secolo Lapossiamo invece riscontrare in fasi diverse del suo sviluppo e in aspettiapparentemente assai eterogenei tra loro Ad esempio anche nel casodel raskol (scisma) come nota infatti un suo attento storico A I Kli-banov ldquolrsquoinsufficiente sviluppo dei rapporti sociali il fatto che i nuovifenomeni economici nel XVII secolo erano ancora allrsquoinizio della lorostoria e avevano coinvolto soltanto degli strati insignificanti della classecontadina ebbero come conseguenza che nella visione del raskol il

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motivo predominante fosse lrsquoidealizzazione degli antichi costumi pa-triarcali ciograve trova la sua espressione nella contrapposizione dellrsquoanticafede a quella lsquonuovarsquo di Nikon e nella richiesta di tornare agli antichicostumirdquo11

Lrsquoinfluenza e il predominio di questo tipo di atteggiamenti non ri-masero perograve circoscritti al XVII secolo Ancora alla fine del XIX secoloinfatti appena tre decenni prima della rivoluzione drsquoottobre allrsquointer-no di una corrente del postničestvo (digiunismo) che si era formatanellrsquoambito della setta del christovoverie (fede di Cristo) fu operato daV F Moksin il tentativo di introdurre una nuova forma di christovove-rie esente da ogni forma di pregiudizio superstizione ignoranza efondata sullrsquoidea del ldquoprogressordquo di matrice borghese Ma questo sforzodi rispondere alle mutate condizioni della realtagrave circostante attraversola riforma del movimento secondo lo spirito degli interessi e dei valoridegli elementi borghesi che gli davano il tono si trovograve la strada sbarratanon soltanto dalla concorrenza degli altri esponenti piugrave in vista dellacorrente ma anche dalla resistenza degli strati sociali piugrave umili checontinuavano a rimanere attaccati allrsquoantico e credevano che un auten-tico rinnovamento potesse scaturire soltanto dal rispetto delle tradi-zioni del primitivo christovoverie

Questa stessa tendenza a contrapporre allrsquoesistente forme antece-denti di organizzazione e a ritenere che il rinnovamento potesse essereil risultato di un ritorno allrsquoantico ha del resto profondamente per-meato anche lrsquointera storia del movimento rivoluzionario russo GiagraveAleksandr Ivanovic Herzen (1812-1870) rilevava che gli slavofili cer-cando di riempire di significato effettivo quella narodnostrsquo (termine de-rivante da narod ldquopopolordquo e ldquonazionerdquo insieme) che era una delle pa-role drsquoordine ufficiali dellrsquoepoca di Nicola I erano portati a esaltareacriticamente le tradizioni popolari e le forme patriarcali di vita e a

11 A I KLIBANOV Storia delle sette religiose in Russia Firenze Sansoni 1980 p 67

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negare quelle piugrave moderne e meno autoctone La loro adesione allatradizione medioevale russa di cui si dichiaravano eredi e continuatorili induceva a condannare senza appello Pietro il Grande percheacute creato-re di uno stato che perseguiva dichiaratamente lrsquoideale del rinnova-mento e della modernizzazione In odio al mondo contemporaneo essiesaltavano le forme piugrave antiche del possesso e della distribuzione dellaterra nella comunitagrave contadina in odio allo Stato essi volevano sentirsivicini al popolo russo ai contadini e ravvivare col sentimento la chiesaIl loro era dunque un idoleggiamento delle origini un mito della Rus-sia al di fuori del tempo che dagrave ragione a Lotman e Uspenskij quandorilevano che nella storia russa il mutamento non avviene general-mente attraverso lrsquoelaborazione di modelli alternativi e nei limiti delpossibile inediti bensigrave attraverso uno scambio assiologico per cui ciograveche era positivo diventa negativo e viceversa La conseguenza imme-diata di ciograve egrave che lo stesso concetto di ldquonuovordquo risulta essere in generela realizzazione e la riproposta di concezioni le cui radici affondano nelpiugrave remoto passato

La costante e massiccia presenza di questo tratto peculiare egrave del re-sto confermata da numerosi studiosi di differente formazione e orien-tamento Cosigrave A Gerschenkron in un articolo pubblicato nellrsquoldquoAmeri-can Historical Reviewrdquo dellrsquoottobre 1953 osserva a proposito dei popu-listi che pur essendo partiti da una salda e corretta coscienza dellrsquoarre-tratezza economica del loro paese essi avevano poi rapidamente di-storto questa loro intuizione e avevano finito con lrsquoaffermare para-dossalmente che laquola conservazione dellrsquoantico piuttosto che una facileadozione del nuovo costituivano il vantaggio dellrsquoarretratezza In con-clusione una tragica resa del realismo allrsquoutopia Questa fu forse laprincipale ragione della decadenza del populismo Quando lrsquoindicedello sviluppo industriale balzograve verso lrsquoalto alla metagrave degli anni lsquo80dopo che il governo si era impegnato in una politica di rapida indu-strializzazione il divorzio fra lrsquoutopia populista e la realtagrave economica

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divenne troppo grande e il movimento fu incapace di sopravvivere allepressioni che seguirono lrsquoavvento al trono di Alessandro IIIraquo12

Anche Venturi nellrsquoIntroduzione alla sua classica opera Il populismorusso dopo aver ricordato la netta contrarietagrave dagli slavofili sempremanifestata nei confronti delle rivoluzioni e dei dispotismi e in gene-rale dei metodi barbari per combattere la barbarie osserva laquoProprioin questo atteggiamento sembra stare la radice piugrave profonda dellrsquointe-resse attuale riaffiorante nellrsquoUnione Sovietica per questi personaggicosigrave lontani dalla Russia di oggi per questi romantici ottocenteschi chesembravano per decenni caduti sotto il disprezzo o lasciati nellrsquooblioraquoE riferendosi a questo interesse propone una riflessione di particolaresignificato e importanza ai fini della nostra analisi laquoUn moto profondodi ritorno allrsquoantica Russia alla religione dei padri invita a guardare conocchi diversi al passato a considerare e apprezzare di nuovo valori chesembravano distrutti e sepolti (basteragrave per persuadersene vedere comeviene di nuovo considerata lrsquoarte russa medievale o aver letto le operedi Pasternak e di Solzenicyn o anche soltanto aver visto il film diTarkovskij su Andrej Rubleumlv) Ma quel che piugrave conta egrave vedere comequesto moto profondo e vario oggi presente nellrsquoUnione Sovietica fi-nisce come negli anni lsquo30 del secolo scorso come allrsquoepoca del sorgeredella slavofilia col volgersi contro un avversario un nemico soprat-tutto insieme temuto e odiato lo stato dispotico e burocraticoraquo13 Eguardando alla cronaca piugrave recente della vita del paese si potrebberoaggiungere a quelli citati da Venturi molti altri interessanti e significa-tivi esempi di questo moto profondo di ritorno allrsquoantica Russia

Controprova della scarsa incidenza dellrsquoidea di progresso basato suun progetto di trasformazione graduale e di ammodernamento intesonel senso di mutamento controllato egrave lrsquoassoluta prevalenza di pro-

12 Lrsquoarticolo egrave riprodotto in A GERSCHENKRON Continuity in History and Other EssaysHarvard University Press Cambridge (Mass) 1968 pp 454 e ss13 F VENTURI Il populismo russo Torino Einaudi 1972 vol I pp LIV-LV

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grammi di trasformazione integrale della societagrave russa Il tema della ri-generazione della rinascita della palingenesi egrave una costante della cultu-ra del paese prima e dopo la rivoluzione E questa idea del cambia-mento come rovesciamento totale innesca come si egrave detto un mecca-nismo in forza del quale si egrave inevitabilmente portati a guardare al pas-sato e a riconsiderare con interesse forme di vita e di cultura giagrave a suotempo sperimentate e consumate Lo aveva ben compreso giagrave Herzenil quale rilevava come la contrapposizione tra slavofili e occidentalistifosse la lotta di due modelli alternativi che si distinguevano in tuttofuorcheacute nella comune tendenza a guardare intensamente al passato allaRussia medievale gli uni a Pietro il Grande gli altri E significativa egravelrsquoesortazione che egli rivolge ad entrambi gli indirizzi laquoEgrave tempo chelrsquoumanitagrave dimentichi quel che non egrave necessario del suo passato o me-glio che se ne ricordi ma come di cose passate e non esistentiraquo14

Storia russa e inversione carnevalesca

Questo atteggiamento della societagrave e della cultura russe nei con-fronti del divenire e della storia non possono non richiamare quelliche secondo Bachtin sono i tratti peculiari della festa popolare e inparticolare del carnevale nel quale laquola negazione non ha mai un ca-rattere astratto logico Egrave sempre figurata concreta sensibile Dietro lanegazione non ci sta il nulla ma una specie di oggetto opposto il ro-vescio dellrsquooggetto negato unrsquoinversione carnevalesca La negazione ri-costruisce lrsquoimmagine dellrsquooggetto negato e cambia soprattutto la col-locazione spaziale sia dellrsquooggetto intero che delle sue parti trasportatutto lrsquooggetto allrsquoinferno ne mette il basso al posto dellrsquoalto o il didie-tro al posto del davanti deforma le proporzioni spaziali dellrsquooggettoesagerando enormemente uno solo degli elementi a discapito di altri

14 Ibidem vol I p 44

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 4: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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che appare nel suo ultimo testo i Tri razgovora (Tre colloqui) scritto nel1900 alla vigilia della morte in cui egli presagisce la falsificazione delbene e la venuta dellrsquoAnticristo e abbandona la visione teocratica dellastoria umana Infine e forse soprattutto per la sua poesia mistica eironica a un tempo che ha generato ispirato ciograve che si puograve definirelrsquolsquoironia simbolistarsquo e di cui Blok fu il principale fruitore Le tre versioniironicamente descritte da Solovrsquoeumlv nel suo poema Tri svidanija (Treincontri) sono altrettante apparizioni della Sofia il tono passa dal buf-fonesco al profetico e le tre apparizioni avvengono sotto il segnodellrsquoinfanzia dellrsquoerudizione e del deserto drsquoOriente La visione diunrsquolsquoaurorarsquo che ricorda quella di Jakob Boumlhme i temi dellrsquoappunta-mento mistico della santificazione dellrsquoeros della trasfigurazione delmondo materiale e della storia umana hanno profondamente alimen-tato il misticismo simbolista Il poemetto Das Ewig-Weibliche nel qualeil tema goethiano dellrsquoEterno Femminino trasmuta nel tema religiosodella Sofia poemetto citato centinaia di volte egrave il vero manifesto poeti-co del simbolismo russo ironico e mistico a un tempo

Ma sappiate lrsquoeterno femmininoin un corpo immortale viene oggi sulla terraNella luce perenne della nuova deail cielo srsquoegrave fuso con il bagraveratro delle acque

Unrsquoaltra poesia Ex oriente lux (1890) saragrave il vessillo del neoslavofi-lismo simbolista ispireragrave Blok e Belyj strutturando lrsquoidea stessa di Pie-troburgo

Oh Russia Nella divina preveggenzatu dibatti un pensiero superboQuale Oriente vuoi essereLrsquoOriente di Serse o del Cristo6

6 Ivi pp 88-89

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Con Solovrsquoeumlv dunque penetrano profondamente nella letteratura enella cultura russa una marcata tendenza alla gnosi e la potente aspira-zione a una rinascita dellrsquoldquoidea russardquo che scaturisce dalla convinzioneche qualcosa era morto ldquolrsquoOccidente propriamente dettordquo secondo laformula di Belyj e in Russia la fragile patina occidentale Alla base del-lrsquointuizione centrale dello stesso Belyj e di Blok che la Russia ufficialecivilizzata stava per decomporsi per lasciare spazio a unrsquoaltra Russiapopolare e barbara sta anche lrsquoapocalittismo soloveumlviano

Le ragioni del profondo interesse di Florenskij per il simbolismosono mirabilmente sintetizzate nel suo splendido saggio Ikonostas cherisale al 1922 nel quale parlando del rapporto tra il mondo visibilequello della realtagrave effettuale e il mondo invisibile quello della sferadello spirito e del simbolo in generale egli attribuisce al sogno la fun-zione di ldquotransitordquo dallrsquouna allrsquoaltra sponda e lo considera in quantotale simbolo ed espressione concreta di ogni forma e segno del tra-passo dallrsquouna allrsquoaltra sfera e quindi della creazione artistica e del-lrsquoesperienza mistica ldquoNella creazione artistica lrsquoanima egrave sollevata dalmondo terreno ed entra nel mondo celeste Ligrave senza immagini si nutredella contemplazione dellrsquoesistenza del mondo celeste tocca gli eterninoumeni delle cose e impregnata carica di conoscenza ritorna almondo terreno E tornando giugrave per la sua stessa strada arriva alla fron-tiera della terrestritagrave dove il suo acquisto spirituale egrave investito in im-magini simboliche ndash le stesse che fissandosi formano lrsquoopera drsquoarteSiccheacute lrsquoarte egrave un sogno sostenuto Ma qui nella perdita di contatto ar-tistico con la coscienza diurna ci sono due momenti come ci sono duegeneri di immagini il transito attraverso la frontiera dei mondi egrave do-vuto o alla salita dal basso o alla discesa dallrsquoalto che egrave un ritorno inbasso Le immagini della salita rappresentano lo spogliarsi degli abitidellrsquoesistenza diurna delle scaglie dellrsquoanima per le quali non crsquoegrave postonellrsquoaltro mondo insomma degli elementi spiritualmente disordinatidel nostro essere laddove le immagini della discesa sono il cristalliz-zarsi sul confine dei mondi delle esperienze della vita mistica [hellip] Ri-

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flettendo non egrave difficile distinguere le une e le altre dal rispettivo tipodi tempo lrsquoarte della discesa egrave come non fosse incoerentemente moti-vata egrave tempo assai teleologico ndash un cristallo di tempo nello spazio imma-ginario viceversa pur con una grande coesione di motivi lrsquoarte dellasalita egrave costruita meccanicamente conforme al tempo dal quale hapreso le mosse Andando dalla realtagrave allrsquoimmaginario il naturalismooffre unrsquoimmagine fantastica del reale un superfluo esemplare dellavita quotidiana lrsquoarte opposta viceversa il simbolismo incarna in im-magini reali una diversa esperienza e offrendocele crea una realtagrave piugravealtardquo7

Oltre a questo documentato interesse per il simbolismo alla basedellrsquoepistemologia del simbolo di Florenskij vi egrave una motivazione piugravegenerale e cioegrave il tentativo di trovare una risposta alternativa al parti-colare atteggiamento che la cultura e la societagrave russe nel loro complessohanno nei confronti del tempo che differisce sensibilmente da quelloche viene via via affermandosi nei paesi dellrsquoEuropa occidentale

Rovesciamento e palingenesi nella societagrave e nella cultura russe

Lrsquoelemento da richiamare e sul quale concentrare lrsquoattenzione a pro-posito di questa ragione piugrave generale egrave la scarsissima incidenza che haallrsquointerno del mondo russo lrsquoidea di progresso inteso come possibilitagravedi un mutamento controllato basato sulla convinzione di poter arriva-re al nuovo e a un futuro migliore anche attraverso un processo di cre-scita a sua volta concepito come proseguimento ed evoluzione e capa-citagrave di cogliere le opportunitagrave offerte dalla situazione presente e dallatradizione del passato di cui peraltro si avvertono i limiti e le insuffi-cienze Questo schema evolutivo che come ha efficacemente sottoli-

7 P FLORENSKIJ Ikonostas Sankt-Peterburg Mifril 1993 pp 18-20 (tr it Le porte regaliSaggio sullrsquoicona Milano Adelphi 1977 pp 34-35)

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neato ad esempio C Hill8 tanta parte ha nella storia dellrsquoEuropa occi-dentale dallrsquoinizio del XVII secolo in poi in Russia egrave eclissato dalla con-cezione del mutamento come ribaltamento escatologico del tutto In se-guito alla prevalenza presso che assoluta di questa visione il processodinamico presenta aspetti del tutto particolari che portano a vedere ilcambiamento esclusivamente come radicale ripulsa della fase prece-dente e il nuovo come risultato di una pura e semplice trasformazionedel vecchio o per meglio dire di unrsquooperazione di capovolgimento diesso Sono stati Lotman e Uspenskij9 a mettere egregiamente a fuocoquesto caratteristico andamento della cultura russa dal quale deriva lasua sostanziale immutabilitagrave nelle diverse fasi da essa attraversate Lapeculiaritagrave fondamentale di questa cultura a loro giudizio consiste in-fatti nella ldquosua polaritagrave di fondo che si esprime nella natura duale dellasua struttura I valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi)nel sistema della societagrave medioevale russa si ripartiscono in un campoassiologico a due poli separati tra loro da un netto confine cosiccheacute ilcampo medesimo risulta sprovvisto di una fascia assiologica neutra-lerdquo10

Un tipico esempio di questa situazione egrave il fatto che la concezionedel Medioevo russo a differenza di quella occidentale non ammettecome zona intermedia tra gli estremi dellrsquoInferno e del Paradiso il Pur-gatorio Ne scaturisce come conseguenza immediata lrsquoimpossibilitagrave diriconoscere per quel che riguarda la vita terrena un tipo di compor-tamento che possa essere qualificato come neutro neacute santo neacute pecca-minoso tale da fungere da fascia di neutralitagrave strutturale tra i poli diquesta opposizione binaria e da riserva dalla quale attingere gli ele-

8 C HILL Intellectual Origins of the English Revolution Clarendon Press Oxford 1965tr it Le origini intellettuali della rivoluzione inglese Bologna il Mulino 19769 JU M LOTMAN B A USPENSKIJ Rolrsquo dualrsquonych modelei v dinamike russkoj kulrsquotury dokonca XVIII veka ndash Il ruolo dei modello bipolari nella dinamica della cultura russa finoalla fine del XVIII secolo ndash lsquoTrudy po russkoj i slavianskoj filologiirsquo XXVIII 197710 Ivi p 4

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menti che proprio percheacute non coinvolti in un giudizio di esaltazione odi condanna estreme possano dar corpo a una zona cuscinetto di me-diazione tra due fasi diverse dello sviluppo e garantire cosigrave il passaggiodallrsquouna allrsquoaltra senza eccessive scosse e fratture

Nel mondo occidentale rilevano Lotman e Uspenskij la presenza ela disponibilitagrave di un ampio spettro di comportamenti consideratineutrali e di una fascia di istituzioni sociali qualificate anchrsquoesse cometali hanno consentito ai critici della societagrave del tempo di attingere i lo-ro ideali da ben precisi ambiti della realtagrave circostante (dallrsquoordina-mento sociale extraecclesiastico dalla famiglia piccolo borghese) la lo-ro lotta assumeva di conseguenza il significato di un tentativo di cor-rodere e ribaltare la gerarchia di valori esistenti facendo in modo cheelementi attinti dalla sfera neutrale divenissero valori standard cioegrave lanorma Ne scaturiva come si egrave detto la possibilitagrave di stabilire una con-tinuitagrave non fittizia tra lrsquooggi che veniva negato e il futuro atteso e spe-rato e proprio in virtugrave del riconoscimento di questa possibilitagrave vennevia via emergendo e consolidandosi una visione della storia che accet-tava la sfida dei timori delle ansie delle angosce che solcano lrsquoesistenzaumana senza per questo cedere alla tentazione di fuggire dalla realtagrave

Nella cultura russa invece lrsquoassenza di unrsquoidea di progresso intesacome opportunitagrave di trarre fuori da elementi del presente le condizioniper una trasformazione di questrsquoultimo in grado di produrre formenuove fa sigrave che in essa finiscano col prevalere meccanismi che riprodu-cono fatalmente aspetti del passato Questa sua peculiaritagrave non egrave limi-tata al medioevo o allrsquoepoca anteriore alla fine del XVIII secolo Lapossiamo invece riscontrare in fasi diverse del suo sviluppo e in aspettiapparentemente assai eterogenei tra loro Ad esempio anche nel casodel raskol (scisma) come nota infatti un suo attento storico A I Kli-banov ldquolrsquoinsufficiente sviluppo dei rapporti sociali il fatto che i nuovifenomeni economici nel XVII secolo erano ancora allrsquoinizio della lorostoria e avevano coinvolto soltanto degli strati insignificanti della classecontadina ebbero come conseguenza che nella visione del raskol il

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motivo predominante fosse lrsquoidealizzazione degli antichi costumi pa-triarcali ciograve trova la sua espressione nella contrapposizione dellrsquoanticafede a quella lsquonuovarsquo di Nikon e nella richiesta di tornare agli antichicostumirdquo11

Lrsquoinfluenza e il predominio di questo tipo di atteggiamenti non ri-masero perograve circoscritti al XVII secolo Ancora alla fine del XIX secoloinfatti appena tre decenni prima della rivoluzione drsquoottobre allrsquointer-no di una corrente del postničestvo (digiunismo) che si era formatanellrsquoambito della setta del christovoverie (fede di Cristo) fu operato daV F Moksin il tentativo di introdurre una nuova forma di christovove-rie esente da ogni forma di pregiudizio superstizione ignoranza efondata sullrsquoidea del ldquoprogressordquo di matrice borghese Ma questo sforzodi rispondere alle mutate condizioni della realtagrave circostante attraversola riforma del movimento secondo lo spirito degli interessi e dei valoridegli elementi borghesi che gli davano il tono si trovograve la strada sbarratanon soltanto dalla concorrenza degli altri esponenti piugrave in vista dellacorrente ma anche dalla resistenza degli strati sociali piugrave umili checontinuavano a rimanere attaccati allrsquoantico e credevano che un auten-tico rinnovamento potesse scaturire soltanto dal rispetto delle tradi-zioni del primitivo christovoverie

Questa stessa tendenza a contrapporre allrsquoesistente forme antece-denti di organizzazione e a ritenere che il rinnovamento potesse essereil risultato di un ritorno allrsquoantico ha del resto profondamente per-meato anche lrsquointera storia del movimento rivoluzionario russo GiagraveAleksandr Ivanovic Herzen (1812-1870) rilevava che gli slavofili cer-cando di riempire di significato effettivo quella narodnostrsquo (termine de-rivante da narod ldquopopolordquo e ldquonazionerdquo insieme) che era una delle pa-role drsquoordine ufficiali dellrsquoepoca di Nicola I erano portati a esaltareacriticamente le tradizioni popolari e le forme patriarcali di vita e a

11 A I KLIBANOV Storia delle sette religiose in Russia Firenze Sansoni 1980 p 67

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negare quelle piugrave moderne e meno autoctone La loro adesione allatradizione medioevale russa di cui si dichiaravano eredi e continuatorili induceva a condannare senza appello Pietro il Grande percheacute creato-re di uno stato che perseguiva dichiaratamente lrsquoideale del rinnova-mento e della modernizzazione In odio al mondo contemporaneo essiesaltavano le forme piugrave antiche del possesso e della distribuzione dellaterra nella comunitagrave contadina in odio allo Stato essi volevano sentirsivicini al popolo russo ai contadini e ravvivare col sentimento la chiesaIl loro era dunque un idoleggiamento delle origini un mito della Rus-sia al di fuori del tempo che dagrave ragione a Lotman e Uspenskij quandorilevano che nella storia russa il mutamento non avviene general-mente attraverso lrsquoelaborazione di modelli alternativi e nei limiti delpossibile inediti bensigrave attraverso uno scambio assiologico per cui ciograveche era positivo diventa negativo e viceversa La conseguenza imme-diata di ciograve egrave che lo stesso concetto di ldquonuovordquo risulta essere in generela realizzazione e la riproposta di concezioni le cui radici affondano nelpiugrave remoto passato

La costante e massiccia presenza di questo tratto peculiare egrave del re-sto confermata da numerosi studiosi di differente formazione e orien-tamento Cosigrave A Gerschenkron in un articolo pubblicato nellrsquoldquoAmeri-can Historical Reviewrdquo dellrsquoottobre 1953 osserva a proposito dei popu-listi che pur essendo partiti da una salda e corretta coscienza dellrsquoarre-tratezza economica del loro paese essi avevano poi rapidamente di-storto questa loro intuizione e avevano finito con lrsquoaffermare para-dossalmente che laquola conservazione dellrsquoantico piuttosto che una facileadozione del nuovo costituivano il vantaggio dellrsquoarretratezza In con-clusione una tragica resa del realismo allrsquoutopia Questa fu forse laprincipale ragione della decadenza del populismo Quando lrsquoindicedello sviluppo industriale balzograve verso lrsquoalto alla metagrave degli anni lsquo80dopo che il governo si era impegnato in una politica di rapida indu-strializzazione il divorzio fra lrsquoutopia populista e la realtagrave economica

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divenne troppo grande e il movimento fu incapace di sopravvivere allepressioni che seguirono lrsquoavvento al trono di Alessandro IIIraquo12

Anche Venturi nellrsquoIntroduzione alla sua classica opera Il populismorusso dopo aver ricordato la netta contrarietagrave dagli slavofili sempremanifestata nei confronti delle rivoluzioni e dei dispotismi e in gene-rale dei metodi barbari per combattere la barbarie osserva laquoProprioin questo atteggiamento sembra stare la radice piugrave profonda dellrsquointe-resse attuale riaffiorante nellrsquoUnione Sovietica per questi personaggicosigrave lontani dalla Russia di oggi per questi romantici ottocenteschi chesembravano per decenni caduti sotto il disprezzo o lasciati nellrsquooblioraquoE riferendosi a questo interesse propone una riflessione di particolaresignificato e importanza ai fini della nostra analisi laquoUn moto profondodi ritorno allrsquoantica Russia alla religione dei padri invita a guardare conocchi diversi al passato a considerare e apprezzare di nuovo valori chesembravano distrutti e sepolti (basteragrave per persuadersene vedere comeviene di nuovo considerata lrsquoarte russa medievale o aver letto le operedi Pasternak e di Solzenicyn o anche soltanto aver visto il film diTarkovskij su Andrej Rubleumlv) Ma quel che piugrave conta egrave vedere comequesto moto profondo e vario oggi presente nellrsquoUnione Sovietica fi-nisce come negli anni lsquo30 del secolo scorso come allrsquoepoca del sorgeredella slavofilia col volgersi contro un avversario un nemico soprat-tutto insieme temuto e odiato lo stato dispotico e burocraticoraquo13 Eguardando alla cronaca piugrave recente della vita del paese si potrebberoaggiungere a quelli citati da Venturi molti altri interessanti e significa-tivi esempi di questo moto profondo di ritorno allrsquoantica Russia

Controprova della scarsa incidenza dellrsquoidea di progresso basato suun progetto di trasformazione graduale e di ammodernamento intesonel senso di mutamento controllato egrave lrsquoassoluta prevalenza di pro-

12 Lrsquoarticolo egrave riprodotto in A GERSCHENKRON Continuity in History and Other EssaysHarvard University Press Cambridge (Mass) 1968 pp 454 e ss13 F VENTURI Il populismo russo Torino Einaudi 1972 vol I pp LIV-LV

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grammi di trasformazione integrale della societagrave russa Il tema della ri-generazione della rinascita della palingenesi egrave una costante della cultu-ra del paese prima e dopo la rivoluzione E questa idea del cambia-mento come rovesciamento totale innesca come si egrave detto un mecca-nismo in forza del quale si egrave inevitabilmente portati a guardare al pas-sato e a riconsiderare con interesse forme di vita e di cultura giagrave a suotempo sperimentate e consumate Lo aveva ben compreso giagrave Herzenil quale rilevava come la contrapposizione tra slavofili e occidentalistifosse la lotta di due modelli alternativi che si distinguevano in tuttofuorcheacute nella comune tendenza a guardare intensamente al passato allaRussia medievale gli uni a Pietro il Grande gli altri E significativa egravelrsquoesortazione che egli rivolge ad entrambi gli indirizzi laquoEgrave tempo chelrsquoumanitagrave dimentichi quel che non egrave necessario del suo passato o me-glio che se ne ricordi ma come di cose passate e non esistentiraquo14

Storia russa e inversione carnevalesca

Questo atteggiamento della societagrave e della cultura russe nei con-fronti del divenire e della storia non possono non richiamare quelliche secondo Bachtin sono i tratti peculiari della festa popolare e inparticolare del carnevale nel quale laquola negazione non ha mai un ca-rattere astratto logico Egrave sempre figurata concreta sensibile Dietro lanegazione non ci sta il nulla ma una specie di oggetto opposto il ro-vescio dellrsquooggetto negato unrsquoinversione carnevalesca La negazione ri-costruisce lrsquoimmagine dellrsquooggetto negato e cambia soprattutto la col-locazione spaziale sia dellrsquooggetto intero che delle sue parti trasportatutto lrsquooggetto allrsquoinferno ne mette il basso al posto dellrsquoalto o il didie-tro al posto del davanti deforma le proporzioni spaziali dellrsquooggettoesagerando enormemente uno solo degli elementi a discapito di altri

14 Ibidem vol I p 44

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 5: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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Con Solovrsquoeumlv dunque penetrano profondamente nella letteratura enella cultura russa una marcata tendenza alla gnosi e la potente aspira-zione a una rinascita dellrsquoldquoidea russardquo che scaturisce dalla convinzioneche qualcosa era morto ldquolrsquoOccidente propriamente dettordquo secondo laformula di Belyj e in Russia la fragile patina occidentale Alla base del-lrsquointuizione centrale dello stesso Belyj e di Blok che la Russia ufficialecivilizzata stava per decomporsi per lasciare spazio a unrsquoaltra Russiapopolare e barbara sta anche lrsquoapocalittismo soloveumlviano

Le ragioni del profondo interesse di Florenskij per il simbolismosono mirabilmente sintetizzate nel suo splendido saggio Ikonostas cherisale al 1922 nel quale parlando del rapporto tra il mondo visibilequello della realtagrave effettuale e il mondo invisibile quello della sferadello spirito e del simbolo in generale egli attribuisce al sogno la fun-zione di ldquotransitordquo dallrsquouna allrsquoaltra sponda e lo considera in quantotale simbolo ed espressione concreta di ogni forma e segno del tra-passo dallrsquouna allrsquoaltra sfera e quindi della creazione artistica e del-lrsquoesperienza mistica ldquoNella creazione artistica lrsquoanima egrave sollevata dalmondo terreno ed entra nel mondo celeste Ligrave senza immagini si nutredella contemplazione dellrsquoesistenza del mondo celeste tocca gli eterninoumeni delle cose e impregnata carica di conoscenza ritorna almondo terreno E tornando giugrave per la sua stessa strada arriva alla fron-tiera della terrestritagrave dove il suo acquisto spirituale egrave investito in im-magini simboliche ndash le stesse che fissandosi formano lrsquoopera drsquoarteSiccheacute lrsquoarte egrave un sogno sostenuto Ma qui nella perdita di contatto ar-tistico con la coscienza diurna ci sono due momenti come ci sono duegeneri di immagini il transito attraverso la frontiera dei mondi egrave do-vuto o alla salita dal basso o alla discesa dallrsquoalto che egrave un ritorno inbasso Le immagini della salita rappresentano lo spogliarsi degli abitidellrsquoesistenza diurna delle scaglie dellrsquoanima per le quali non crsquoegrave postonellrsquoaltro mondo insomma degli elementi spiritualmente disordinatidel nostro essere laddove le immagini della discesa sono il cristalliz-zarsi sul confine dei mondi delle esperienze della vita mistica [hellip] Ri-

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flettendo non egrave difficile distinguere le une e le altre dal rispettivo tipodi tempo lrsquoarte della discesa egrave come non fosse incoerentemente moti-vata egrave tempo assai teleologico ndash un cristallo di tempo nello spazio imma-ginario viceversa pur con una grande coesione di motivi lrsquoarte dellasalita egrave costruita meccanicamente conforme al tempo dal quale hapreso le mosse Andando dalla realtagrave allrsquoimmaginario il naturalismooffre unrsquoimmagine fantastica del reale un superfluo esemplare dellavita quotidiana lrsquoarte opposta viceversa il simbolismo incarna in im-magini reali una diversa esperienza e offrendocele crea una realtagrave piugravealtardquo7

Oltre a questo documentato interesse per il simbolismo alla basedellrsquoepistemologia del simbolo di Florenskij vi egrave una motivazione piugravegenerale e cioegrave il tentativo di trovare una risposta alternativa al parti-colare atteggiamento che la cultura e la societagrave russe nel loro complessohanno nei confronti del tempo che differisce sensibilmente da quelloche viene via via affermandosi nei paesi dellrsquoEuropa occidentale

Rovesciamento e palingenesi nella societagrave e nella cultura russe

Lrsquoelemento da richiamare e sul quale concentrare lrsquoattenzione a pro-posito di questa ragione piugrave generale egrave la scarsissima incidenza che haallrsquointerno del mondo russo lrsquoidea di progresso inteso come possibilitagravedi un mutamento controllato basato sulla convinzione di poter arriva-re al nuovo e a un futuro migliore anche attraverso un processo di cre-scita a sua volta concepito come proseguimento ed evoluzione e capa-citagrave di cogliere le opportunitagrave offerte dalla situazione presente e dallatradizione del passato di cui peraltro si avvertono i limiti e le insuffi-cienze Questo schema evolutivo che come ha efficacemente sottoli-

7 P FLORENSKIJ Ikonostas Sankt-Peterburg Mifril 1993 pp 18-20 (tr it Le porte regaliSaggio sullrsquoicona Milano Adelphi 1977 pp 34-35)

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neato ad esempio C Hill8 tanta parte ha nella storia dellrsquoEuropa occi-dentale dallrsquoinizio del XVII secolo in poi in Russia egrave eclissato dalla con-cezione del mutamento come ribaltamento escatologico del tutto In se-guito alla prevalenza presso che assoluta di questa visione il processodinamico presenta aspetti del tutto particolari che portano a vedere ilcambiamento esclusivamente come radicale ripulsa della fase prece-dente e il nuovo come risultato di una pura e semplice trasformazionedel vecchio o per meglio dire di unrsquooperazione di capovolgimento diesso Sono stati Lotman e Uspenskij9 a mettere egregiamente a fuocoquesto caratteristico andamento della cultura russa dal quale deriva lasua sostanziale immutabilitagrave nelle diverse fasi da essa attraversate Lapeculiaritagrave fondamentale di questa cultura a loro giudizio consiste in-fatti nella ldquosua polaritagrave di fondo che si esprime nella natura duale dellasua struttura I valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi)nel sistema della societagrave medioevale russa si ripartiscono in un campoassiologico a due poli separati tra loro da un netto confine cosiccheacute ilcampo medesimo risulta sprovvisto di una fascia assiologica neutra-lerdquo10

Un tipico esempio di questa situazione egrave il fatto che la concezionedel Medioevo russo a differenza di quella occidentale non ammettecome zona intermedia tra gli estremi dellrsquoInferno e del Paradiso il Pur-gatorio Ne scaturisce come conseguenza immediata lrsquoimpossibilitagrave diriconoscere per quel che riguarda la vita terrena un tipo di compor-tamento che possa essere qualificato come neutro neacute santo neacute pecca-minoso tale da fungere da fascia di neutralitagrave strutturale tra i poli diquesta opposizione binaria e da riserva dalla quale attingere gli ele-

8 C HILL Intellectual Origins of the English Revolution Clarendon Press Oxford 1965tr it Le origini intellettuali della rivoluzione inglese Bologna il Mulino 19769 JU M LOTMAN B A USPENSKIJ Rolrsquo dualrsquonych modelei v dinamike russkoj kulrsquotury dokonca XVIII veka ndash Il ruolo dei modello bipolari nella dinamica della cultura russa finoalla fine del XVIII secolo ndash lsquoTrudy po russkoj i slavianskoj filologiirsquo XXVIII 197710 Ivi p 4

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menti che proprio percheacute non coinvolti in un giudizio di esaltazione odi condanna estreme possano dar corpo a una zona cuscinetto di me-diazione tra due fasi diverse dello sviluppo e garantire cosigrave il passaggiodallrsquouna allrsquoaltra senza eccessive scosse e fratture

Nel mondo occidentale rilevano Lotman e Uspenskij la presenza ela disponibilitagrave di un ampio spettro di comportamenti consideratineutrali e di una fascia di istituzioni sociali qualificate anchrsquoesse cometali hanno consentito ai critici della societagrave del tempo di attingere i lo-ro ideali da ben precisi ambiti della realtagrave circostante (dallrsquoordina-mento sociale extraecclesiastico dalla famiglia piccolo borghese) la lo-ro lotta assumeva di conseguenza il significato di un tentativo di cor-rodere e ribaltare la gerarchia di valori esistenti facendo in modo cheelementi attinti dalla sfera neutrale divenissero valori standard cioegrave lanorma Ne scaturiva come si egrave detto la possibilitagrave di stabilire una con-tinuitagrave non fittizia tra lrsquooggi che veniva negato e il futuro atteso e spe-rato e proprio in virtugrave del riconoscimento di questa possibilitagrave vennevia via emergendo e consolidandosi una visione della storia che accet-tava la sfida dei timori delle ansie delle angosce che solcano lrsquoesistenzaumana senza per questo cedere alla tentazione di fuggire dalla realtagrave

Nella cultura russa invece lrsquoassenza di unrsquoidea di progresso intesacome opportunitagrave di trarre fuori da elementi del presente le condizioniper una trasformazione di questrsquoultimo in grado di produrre formenuove fa sigrave che in essa finiscano col prevalere meccanismi che riprodu-cono fatalmente aspetti del passato Questa sua peculiaritagrave non egrave limi-tata al medioevo o allrsquoepoca anteriore alla fine del XVIII secolo Lapossiamo invece riscontrare in fasi diverse del suo sviluppo e in aspettiapparentemente assai eterogenei tra loro Ad esempio anche nel casodel raskol (scisma) come nota infatti un suo attento storico A I Kli-banov ldquolrsquoinsufficiente sviluppo dei rapporti sociali il fatto che i nuovifenomeni economici nel XVII secolo erano ancora allrsquoinizio della lorostoria e avevano coinvolto soltanto degli strati insignificanti della classecontadina ebbero come conseguenza che nella visione del raskol il

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motivo predominante fosse lrsquoidealizzazione degli antichi costumi pa-triarcali ciograve trova la sua espressione nella contrapposizione dellrsquoanticafede a quella lsquonuovarsquo di Nikon e nella richiesta di tornare agli antichicostumirdquo11

Lrsquoinfluenza e il predominio di questo tipo di atteggiamenti non ri-masero perograve circoscritti al XVII secolo Ancora alla fine del XIX secoloinfatti appena tre decenni prima della rivoluzione drsquoottobre allrsquointer-no di una corrente del postničestvo (digiunismo) che si era formatanellrsquoambito della setta del christovoverie (fede di Cristo) fu operato daV F Moksin il tentativo di introdurre una nuova forma di christovove-rie esente da ogni forma di pregiudizio superstizione ignoranza efondata sullrsquoidea del ldquoprogressordquo di matrice borghese Ma questo sforzodi rispondere alle mutate condizioni della realtagrave circostante attraversola riforma del movimento secondo lo spirito degli interessi e dei valoridegli elementi borghesi che gli davano il tono si trovograve la strada sbarratanon soltanto dalla concorrenza degli altri esponenti piugrave in vista dellacorrente ma anche dalla resistenza degli strati sociali piugrave umili checontinuavano a rimanere attaccati allrsquoantico e credevano che un auten-tico rinnovamento potesse scaturire soltanto dal rispetto delle tradi-zioni del primitivo christovoverie

Questa stessa tendenza a contrapporre allrsquoesistente forme antece-denti di organizzazione e a ritenere che il rinnovamento potesse essereil risultato di un ritorno allrsquoantico ha del resto profondamente per-meato anche lrsquointera storia del movimento rivoluzionario russo GiagraveAleksandr Ivanovic Herzen (1812-1870) rilevava che gli slavofili cer-cando di riempire di significato effettivo quella narodnostrsquo (termine de-rivante da narod ldquopopolordquo e ldquonazionerdquo insieme) che era una delle pa-role drsquoordine ufficiali dellrsquoepoca di Nicola I erano portati a esaltareacriticamente le tradizioni popolari e le forme patriarcali di vita e a

11 A I KLIBANOV Storia delle sette religiose in Russia Firenze Sansoni 1980 p 67

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negare quelle piugrave moderne e meno autoctone La loro adesione allatradizione medioevale russa di cui si dichiaravano eredi e continuatorili induceva a condannare senza appello Pietro il Grande percheacute creato-re di uno stato che perseguiva dichiaratamente lrsquoideale del rinnova-mento e della modernizzazione In odio al mondo contemporaneo essiesaltavano le forme piugrave antiche del possesso e della distribuzione dellaterra nella comunitagrave contadina in odio allo Stato essi volevano sentirsivicini al popolo russo ai contadini e ravvivare col sentimento la chiesaIl loro era dunque un idoleggiamento delle origini un mito della Rus-sia al di fuori del tempo che dagrave ragione a Lotman e Uspenskij quandorilevano che nella storia russa il mutamento non avviene general-mente attraverso lrsquoelaborazione di modelli alternativi e nei limiti delpossibile inediti bensigrave attraverso uno scambio assiologico per cui ciograveche era positivo diventa negativo e viceversa La conseguenza imme-diata di ciograve egrave che lo stesso concetto di ldquonuovordquo risulta essere in generela realizzazione e la riproposta di concezioni le cui radici affondano nelpiugrave remoto passato

La costante e massiccia presenza di questo tratto peculiare egrave del re-sto confermata da numerosi studiosi di differente formazione e orien-tamento Cosigrave A Gerschenkron in un articolo pubblicato nellrsquoldquoAmeri-can Historical Reviewrdquo dellrsquoottobre 1953 osserva a proposito dei popu-listi che pur essendo partiti da una salda e corretta coscienza dellrsquoarre-tratezza economica del loro paese essi avevano poi rapidamente di-storto questa loro intuizione e avevano finito con lrsquoaffermare para-dossalmente che laquola conservazione dellrsquoantico piuttosto che una facileadozione del nuovo costituivano il vantaggio dellrsquoarretratezza In con-clusione una tragica resa del realismo allrsquoutopia Questa fu forse laprincipale ragione della decadenza del populismo Quando lrsquoindicedello sviluppo industriale balzograve verso lrsquoalto alla metagrave degli anni lsquo80dopo che il governo si era impegnato in una politica di rapida indu-strializzazione il divorzio fra lrsquoutopia populista e la realtagrave economica

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divenne troppo grande e il movimento fu incapace di sopravvivere allepressioni che seguirono lrsquoavvento al trono di Alessandro IIIraquo12

Anche Venturi nellrsquoIntroduzione alla sua classica opera Il populismorusso dopo aver ricordato la netta contrarietagrave dagli slavofili sempremanifestata nei confronti delle rivoluzioni e dei dispotismi e in gene-rale dei metodi barbari per combattere la barbarie osserva laquoProprioin questo atteggiamento sembra stare la radice piugrave profonda dellrsquointe-resse attuale riaffiorante nellrsquoUnione Sovietica per questi personaggicosigrave lontani dalla Russia di oggi per questi romantici ottocenteschi chesembravano per decenni caduti sotto il disprezzo o lasciati nellrsquooblioraquoE riferendosi a questo interesse propone una riflessione di particolaresignificato e importanza ai fini della nostra analisi laquoUn moto profondodi ritorno allrsquoantica Russia alla religione dei padri invita a guardare conocchi diversi al passato a considerare e apprezzare di nuovo valori chesembravano distrutti e sepolti (basteragrave per persuadersene vedere comeviene di nuovo considerata lrsquoarte russa medievale o aver letto le operedi Pasternak e di Solzenicyn o anche soltanto aver visto il film diTarkovskij su Andrej Rubleumlv) Ma quel che piugrave conta egrave vedere comequesto moto profondo e vario oggi presente nellrsquoUnione Sovietica fi-nisce come negli anni lsquo30 del secolo scorso come allrsquoepoca del sorgeredella slavofilia col volgersi contro un avversario un nemico soprat-tutto insieme temuto e odiato lo stato dispotico e burocraticoraquo13 Eguardando alla cronaca piugrave recente della vita del paese si potrebberoaggiungere a quelli citati da Venturi molti altri interessanti e significa-tivi esempi di questo moto profondo di ritorno allrsquoantica Russia

Controprova della scarsa incidenza dellrsquoidea di progresso basato suun progetto di trasformazione graduale e di ammodernamento intesonel senso di mutamento controllato egrave lrsquoassoluta prevalenza di pro-

12 Lrsquoarticolo egrave riprodotto in A GERSCHENKRON Continuity in History and Other EssaysHarvard University Press Cambridge (Mass) 1968 pp 454 e ss13 F VENTURI Il populismo russo Torino Einaudi 1972 vol I pp LIV-LV

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grammi di trasformazione integrale della societagrave russa Il tema della ri-generazione della rinascita della palingenesi egrave una costante della cultu-ra del paese prima e dopo la rivoluzione E questa idea del cambia-mento come rovesciamento totale innesca come si egrave detto un mecca-nismo in forza del quale si egrave inevitabilmente portati a guardare al pas-sato e a riconsiderare con interesse forme di vita e di cultura giagrave a suotempo sperimentate e consumate Lo aveva ben compreso giagrave Herzenil quale rilevava come la contrapposizione tra slavofili e occidentalistifosse la lotta di due modelli alternativi che si distinguevano in tuttofuorcheacute nella comune tendenza a guardare intensamente al passato allaRussia medievale gli uni a Pietro il Grande gli altri E significativa egravelrsquoesortazione che egli rivolge ad entrambi gli indirizzi laquoEgrave tempo chelrsquoumanitagrave dimentichi quel che non egrave necessario del suo passato o me-glio che se ne ricordi ma come di cose passate e non esistentiraquo14

Storia russa e inversione carnevalesca

Questo atteggiamento della societagrave e della cultura russe nei con-fronti del divenire e della storia non possono non richiamare quelliche secondo Bachtin sono i tratti peculiari della festa popolare e inparticolare del carnevale nel quale laquola negazione non ha mai un ca-rattere astratto logico Egrave sempre figurata concreta sensibile Dietro lanegazione non ci sta il nulla ma una specie di oggetto opposto il ro-vescio dellrsquooggetto negato unrsquoinversione carnevalesca La negazione ri-costruisce lrsquoimmagine dellrsquooggetto negato e cambia soprattutto la col-locazione spaziale sia dellrsquooggetto intero che delle sue parti trasportatutto lrsquooggetto allrsquoinferno ne mette il basso al posto dellrsquoalto o il didie-tro al posto del davanti deforma le proporzioni spaziali dellrsquooggettoesagerando enormemente uno solo degli elementi a discapito di altri

14 Ibidem vol I p 44

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

Rovesciamento e mondo intermedio 123

lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 6: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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flettendo non egrave difficile distinguere le une e le altre dal rispettivo tipodi tempo lrsquoarte della discesa egrave come non fosse incoerentemente moti-vata egrave tempo assai teleologico ndash un cristallo di tempo nello spazio imma-ginario viceversa pur con una grande coesione di motivi lrsquoarte dellasalita egrave costruita meccanicamente conforme al tempo dal quale hapreso le mosse Andando dalla realtagrave allrsquoimmaginario il naturalismooffre unrsquoimmagine fantastica del reale un superfluo esemplare dellavita quotidiana lrsquoarte opposta viceversa il simbolismo incarna in im-magini reali una diversa esperienza e offrendocele crea una realtagrave piugravealtardquo7

Oltre a questo documentato interesse per il simbolismo alla basedellrsquoepistemologia del simbolo di Florenskij vi egrave una motivazione piugravegenerale e cioegrave il tentativo di trovare una risposta alternativa al parti-colare atteggiamento che la cultura e la societagrave russe nel loro complessohanno nei confronti del tempo che differisce sensibilmente da quelloche viene via via affermandosi nei paesi dellrsquoEuropa occidentale

Rovesciamento e palingenesi nella societagrave e nella cultura russe

Lrsquoelemento da richiamare e sul quale concentrare lrsquoattenzione a pro-posito di questa ragione piugrave generale egrave la scarsissima incidenza che haallrsquointerno del mondo russo lrsquoidea di progresso inteso come possibilitagravedi un mutamento controllato basato sulla convinzione di poter arriva-re al nuovo e a un futuro migliore anche attraverso un processo di cre-scita a sua volta concepito come proseguimento ed evoluzione e capa-citagrave di cogliere le opportunitagrave offerte dalla situazione presente e dallatradizione del passato di cui peraltro si avvertono i limiti e le insuffi-cienze Questo schema evolutivo che come ha efficacemente sottoli-

7 P FLORENSKIJ Ikonostas Sankt-Peterburg Mifril 1993 pp 18-20 (tr it Le porte regaliSaggio sullrsquoicona Milano Adelphi 1977 pp 34-35)

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neato ad esempio C Hill8 tanta parte ha nella storia dellrsquoEuropa occi-dentale dallrsquoinizio del XVII secolo in poi in Russia egrave eclissato dalla con-cezione del mutamento come ribaltamento escatologico del tutto In se-guito alla prevalenza presso che assoluta di questa visione il processodinamico presenta aspetti del tutto particolari che portano a vedere ilcambiamento esclusivamente come radicale ripulsa della fase prece-dente e il nuovo come risultato di una pura e semplice trasformazionedel vecchio o per meglio dire di unrsquooperazione di capovolgimento diesso Sono stati Lotman e Uspenskij9 a mettere egregiamente a fuocoquesto caratteristico andamento della cultura russa dal quale deriva lasua sostanziale immutabilitagrave nelle diverse fasi da essa attraversate Lapeculiaritagrave fondamentale di questa cultura a loro giudizio consiste in-fatti nella ldquosua polaritagrave di fondo che si esprime nella natura duale dellasua struttura I valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi)nel sistema della societagrave medioevale russa si ripartiscono in un campoassiologico a due poli separati tra loro da un netto confine cosiccheacute ilcampo medesimo risulta sprovvisto di una fascia assiologica neutra-lerdquo10

Un tipico esempio di questa situazione egrave il fatto che la concezionedel Medioevo russo a differenza di quella occidentale non ammettecome zona intermedia tra gli estremi dellrsquoInferno e del Paradiso il Pur-gatorio Ne scaturisce come conseguenza immediata lrsquoimpossibilitagrave diriconoscere per quel che riguarda la vita terrena un tipo di compor-tamento che possa essere qualificato come neutro neacute santo neacute pecca-minoso tale da fungere da fascia di neutralitagrave strutturale tra i poli diquesta opposizione binaria e da riserva dalla quale attingere gli ele-

8 C HILL Intellectual Origins of the English Revolution Clarendon Press Oxford 1965tr it Le origini intellettuali della rivoluzione inglese Bologna il Mulino 19769 JU M LOTMAN B A USPENSKIJ Rolrsquo dualrsquonych modelei v dinamike russkoj kulrsquotury dokonca XVIII veka ndash Il ruolo dei modello bipolari nella dinamica della cultura russa finoalla fine del XVIII secolo ndash lsquoTrudy po russkoj i slavianskoj filologiirsquo XXVIII 197710 Ivi p 4

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menti che proprio percheacute non coinvolti in un giudizio di esaltazione odi condanna estreme possano dar corpo a una zona cuscinetto di me-diazione tra due fasi diverse dello sviluppo e garantire cosigrave il passaggiodallrsquouna allrsquoaltra senza eccessive scosse e fratture

Nel mondo occidentale rilevano Lotman e Uspenskij la presenza ela disponibilitagrave di un ampio spettro di comportamenti consideratineutrali e di una fascia di istituzioni sociali qualificate anchrsquoesse cometali hanno consentito ai critici della societagrave del tempo di attingere i lo-ro ideali da ben precisi ambiti della realtagrave circostante (dallrsquoordina-mento sociale extraecclesiastico dalla famiglia piccolo borghese) la lo-ro lotta assumeva di conseguenza il significato di un tentativo di cor-rodere e ribaltare la gerarchia di valori esistenti facendo in modo cheelementi attinti dalla sfera neutrale divenissero valori standard cioegrave lanorma Ne scaturiva come si egrave detto la possibilitagrave di stabilire una con-tinuitagrave non fittizia tra lrsquooggi che veniva negato e il futuro atteso e spe-rato e proprio in virtugrave del riconoscimento di questa possibilitagrave vennevia via emergendo e consolidandosi una visione della storia che accet-tava la sfida dei timori delle ansie delle angosce che solcano lrsquoesistenzaumana senza per questo cedere alla tentazione di fuggire dalla realtagrave

Nella cultura russa invece lrsquoassenza di unrsquoidea di progresso intesacome opportunitagrave di trarre fuori da elementi del presente le condizioniper una trasformazione di questrsquoultimo in grado di produrre formenuove fa sigrave che in essa finiscano col prevalere meccanismi che riprodu-cono fatalmente aspetti del passato Questa sua peculiaritagrave non egrave limi-tata al medioevo o allrsquoepoca anteriore alla fine del XVIII secolo Lapossiamo invece riscontrare in fasi diverse del suo sviluppo e in aspettiapparentemente assai eterogenei tra loro Ad esempio anche nel casodel raskol (scisma) come nota infatti un suo attento storico A I Kli-banov ldquolrsquoinsufficiente sviluppo dei rapporti sociali il fatto che i nuovifenomeni economici nel XVII secolo erano ancora allrsquoinizio della lorostoria e avevano coinvolto soltanto degli strati insignificanti della classecontadina ebbero come conseguenza che nella visione del raskol il

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motivo predominante fosse lrsquoidealizzazione degli antichi costumi pa-triarcali ciograve trova la sua espressione nella contrapposizione dellrsquoanticafede a quella lsquonuovarsquo di Nikon e nella richiesta di tornare agli antichicostumirdquo11

Lrsquoinfluenza e il predominio di questo tipo di atteggiamenti non ri-masero perograve circoscritti al XVII secolo Ancora alla fine del XIX secoloinfatti appena tre decenni prima della rivoluzione drsquoottobre allrsquointer-no di una corrente del postničestvo (digiunismo) che si era formatanellrsquoambito della setta del christovoverie (fede di Cristo) fu operato daV F Moksin il tentativo di introdurre una nuova forma di christovove-rie esente da ogni forma di pregiudizio superstizione ignoranza efondata sullrsquoidea del ldquoprogressordquo di matrice borghese Ma questo sforzodi rispondere alle mutate condizioni della realtagrave circostante attraversola riforma del movimento secondo lo spirito degli interessi e dei valoridegli elementi borghesi che gli davano il tono si trovograve la strada sbarratanon soltanto dalla concorrenza degli altri esponenti piugrave in vista dellacorrente ma anche dalla resistenza degli strati sociali piugrave umili checontinuavano a rimanere attaccati allrsquoantico e credevano che un auten-tico rinnovamento potesse scaturire soltanto dal rispetto delle tradi-zioni del primitivo christovoverie

Questa stessa tendenza a contrapporre allrsquoesistente forme antece-denti di organizzazione e a ritenere che il rinnovamento potesse essereil risultato di un ritorno allrsquoantico ha del resto profondamente per-meato anche lrsquointera storia del movimento rivoluzionario russo GiagraveAleksandr Ivanovic Herzen (1812-1870) rilevava che gli slavofili cer-cando di riempire di significato effettivo quella narodnostrsquo (termine de-rivante da narod ldquopopolordquo e ldquonazionerdquo insieme) che era una delle pa-role drsquoordine ufficiali dellrsquoepoca di Nicola I erano portati a esaltareacriticamente le tradizioni popolari e le forme patriarcali di vita e a

11 A I KLIBANOV Storia delle sette religiose in Russia Firenze Sansoni 1980 p 67

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negare quelle piugrave moderne e meno autoctone La loro adesione allatradizione medioevale russa di cui si dichiaravano eredi e continuatorili induceva a condannare senza appello Pietro il Grande percheacute creato-re di uno stato che perseguiva dichiaratamente lrsquoideale del rinnova-mento e della modernizzazione In odio al mondo contemporaneo essiesaltavano le forme piugrave antiche del possesso e della distribuzione dellaterra nella comunitagrave contadina in odio allo Stato essi volevano sentirsivicini al popolo russo ai contadini e ravvivare col sentimento la chiesaIl loro era dunque un idoleggiamento delle origini un mito della Rus-sia al di fuori del tempo che dagrave ragione a Lotman e Uspenskij quandorilevano che nella storia russa il mutamento non avviene general-mente attraverso lrsquoelaborazione di modelli alternativi e nei limiti delpossibile inediti bensigrave attraverso uno scambio assiologico per cui ciograveche era positivo diventa negativo e viceversa La conseguenza imme-diata di ciograve egrave che lo stesso concetto di ldquonuovordquo risulta essere in generela realizzazione e la riproposta di concezioni le cui radici affondano nelpiugrave remoto passato

La costante e massiccia presenza di questo tratto peculiare egrave del re-sto confermata da numerosi studiosi di differente formazione e orien-tamento Cosigrave A Gerschenkron in un articolo pubblicato nellrsquoldquoAmeri-can Historical Reviewrdquo dellrsquoottobre 1953 osserva a proposito dei popu-listi che pur essendo partiti da una salda e corretta coscienza dellrsquoarre-tratezza economica del loro paese essi avevano poi rapidamente di-storto questa loro intuizione e avevano finito con lrsquoaffermare para-dossalmente che laquola conservazione dellrsquoantico piuttosto che una facileadozione del nuovo costituivano il vantaggio dellrsquoarretratezza In con-clusione una tragica resa del realismo allrsquoutopia Questa fu forse laprincipale ragione della decadenza del populismo Quando lrsquoindicedello sviluppo industriale balzograve verso lrsquoalto alla metagrave degli anni lsquo80dopo che il governo si era impegnato in una politica di rapida indu-strializzazione il divorzio fra lrsquoutopia populista e la realtagrave economica

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divenne troppo grande e il movimento fu incapace di sopravvivere allepressioni che seguirono lrsquoavvento al trono di Alessandro IIIraquo12

Anche Venturi nellrsquoIntroduzione alla sua classica opera Il populismorusso dopo aver ricordato la netta contrarietagrave dagli slavofili sempremanifestata nei confronti delle rivoluzioni e dei dispotismi e in gene-rale dei metodi barbari per combattere la barbarie osserva laquoProprioin questo atteggiamento sembra stare la radice piugrave profonda dellrsquointe-resse attuale riaffiorante nellrsquoUnione Sovietica per questi personaggicosigrave lontani dalla Russia di oggi per questi romantici ottocenteschi chesembravano per decenni caduti sotto il disprezzo o lasciati nellrsquooblioraquoE riferendosi a questo interesse propone una riflessione di particolaresignificato e importanza ai fini della nostra analisi laquoUn moto profondodi ritorno allrsquoantica Russia alla religione dei padri invita a guardare conocchi diversi al passato a considerare e apprezzare di nuovo valori chesembravano distrutti e sepolti (basteragrave per persuadersene vedere comeviene di nuovo considerata lrsquoarte russa medievale o aver letto le operedi Pasternak e di Solzenicyn o anche soltanto aver visto il film diTarkovskij su Andrej Rubleumlv) Ma quel che piugrave conta egrave vedere comequesto moto profondo e vario oggi presente nellrsquoUnione Sovietica fi-nisce come negli anni lsquo30 del secolo scorso come allrsquoepoca del sorgeredella slavofilia col volgersi contro un avversario un nemico soprat-tutto insieme temuto e odiato lo stato dispotico e burocraticoraquo13 Eguardando alla cronaca piugrave recente della vita del paese si potrebberoaggiungere a quelli citati da Venturi molti altri interessanti e significa-tivi esempi di questo moto profondo di ritorno allrsquoantica Russia

Controprova della scarsa incidenza dellrsquoidea di progresso basato suun progetto di trasformazione graduale e di ammodernamento intesonel senso di mutamento controllato egrave lrsquoassoluta prevalenza di pro-

12 Lrsquoarticolo egrave riprodotto in A GERSCHENKRON Continuity in History and Other EssaysHarvard University Press Cambridge (Mass) 1968 pp 454 e ss13 F VENTURI Il populismo russo Torino Einaudi 1972 vol I pp LIV-LV

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grammi di trasformazione integrale della societagrave russa Il tema della ri-generazione della rinascita della palingenesi egrave una costante della cultu-ra del paese prima e dopo la rivoluzione E questa idea del cambia-mento come rovesciamento totale innesca come si egrave detto un mecca-nismo in forza del quale si egrave inevitabilmente portati a guardare al pas-sato e a riconsiderare con interesse forme di vita e di cultura giagrave a suotempo sperimentate e consumate Lo aveva ben compreso giagrave Herzenil quale rilevava come la contrapposizione tra slavofili e occidentalistifosse la lotta di due modelli alternativi che si distinguevano in tuttofuorcheacute nella comune tendenza a guardare intensamente al passato allaRussia medievale gli uni a Pietro il Grande gli altri E significativa egravelrsquoesortazione che egli rivolge ad entrambi gli indirizzi laquoEgrave tempo chelrsquoumanitagrave dimentichi quel che non egrave necessario del suo passato o me-glio che se ne ricordi ma come di cose passate e non esistentiraquo14

Storia russa e inversione carnevalesca

Questo atteggiamento della societagrave e della cultura russe nei con-fronti del divenire e della storia non possono non richiamare quelliche secondo Bachtin sono i tratti peculiari della festa popolare e inparticolare del carnevale nel quale laquola negazione non ha mai un ca-rattere astratto logico Egrave sempre figurata concreta sensibile Dietro lanegazione non ci sta il nulla ma una specie di oggetto opposto il ro-vescio dellrsquooggetto negato unrsquoinversione carnevalesca La negazione ri-costruisce lrsquoimmagine dellrsquooggetto negato e cambia soprattutto la col-locazione spaziale sia dellrsquooggetto intero che delle sue parti trasportatutto lrsquooggetto allrsquoinferno ne mette il basso al posto dellrsquoalto o il didie-tro al posto del davanti deforma le proporzioni spaziali dellrsquooggettoesagerando enormemente uno solo degli elementi a discapito di altri

14 Ibidem vol I p 44

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 7: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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neato ad esempio C Hill8 tanta parte ha nella storia dellrsquoEuropa occi-dentale dallrsquoinizio del XVII secolo in poi in Russia egrave eclissato dalla con-cezione del mutamento come ribaltamento escatologico del tutto In se-guito alla prevalenza presso che assoluta di questa visione il processodinamico presenta aspetti del tutto particolari che portano a vedere ilcambiamento esclusivamente come radicale ripulsa della fase prece-dente e il nuovo come risultato di una pura e semplice trasformazionedel vecchio o per meglio dire di unrsquooperazione di capovolgimento diesso Sono stati Lotman e Uspenskij9 a mettere egregiamente a fuocoquesto caratteristico andamento della cultura russa dal quale deriva lasua sostanziale immutabilitagrave nelle diverse fasi da essa attraversate Lapeculiaritagrave fondamentale di questa cultura a loro giudizio consiste in-fatti nella ldquosua polaritagrave di fondo che si esprime nella natura duale dellasua struttura I valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi)nel sistema della societagrave medioevale russa si ripartiscono in un campoassiologico a due poli separati tra loro da un netto confine cosiccheacute ilcampo medesimo risulta sprovvisto di una fascia assiologica neutra-lerdquo10

Un tipico esempio di questa situazione egrave il fatto che la concezionedel Medioevo russo a differenza di quella occidentale non ammettecome zona intermedia tra gli estremi dellrsquoInferno e del Paradiso il Pur-gatorio Ne scaturisce come conseguenza immediata lrsquoimpossibilitagrave diriconoscere per quel che riguarda la vita terrena un tipo di compor-tamento che possa essere qualificato come neutro neacute santo neacute pecca-minoso tale da fungere da fascia di neutralitagrave strutturale tra i poli diquesta opposizione binaria e da riserva dalla quale attingere gli ele-

8 C HILL Intellectual Origins of the English Revolution Clarendon Press Oxford 1965tr it Le origini intellettuali della rivoluzione inglese Bologna il Mulino 19769 JU M LOTMAN B A USPENSKIJ Rolrsquo dualrsquonych modelei v dinamike russkoj kulrsquotury dokonca XVIII veka ndash Il ruolo dei modello bipolari nella dinamica della cultura russa finoalla fine del XVIII secolo ndash lsquoTrudy po russkoj i slavianskoj filologiirsquo XXVIII 197710 Ivi p 4

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menti che proprio percheacute non coinvolti in un giudizio di esaltazione odi condanna estreme possano dar corpo a una zona cuscinetto di me-diazione tra due fasi diverse dello sviluppo e garantire cosigrave il passaggiodallrsquouna allrsquoaltra senza eccessive scosse e fratture

Nel mondo occidentale rilevano Lotman e Uspenskij la presenza ela disponibilitagrave di un ampio spettro di comportamenti consideratineutrali e di una fascia di istituzioni sociali qualificate anchrsquoesse cometali hanno consentito ai critici della societagrave del tempo di attingere i lo-ro ideali da ben precisi ambiti della realtagrave circostante (dallrsquoordina-mento sociale extraecclesiastico dalla famiglia piccolo borghese) la lo-ro lotta assumeva di conseguenza il significato di un tentativo di cor-rodere e ribaltare la gerarchia di valori esistenti facendo in modo cheelementi attinti dalla sfera neutrale divenissero valori standard cioegrave lanorma Ne scaturiva come si egrave detto la possibilitagrave di stabilire una con-tinuitagrave non fittizia tra lrsquooggi che veniva negato e il futuro atteso e spe-rato e proprio in virtugrave del riconoscimento di questa possibilitagrave vennevia via emergendo e consolidandosi una visione della storia che accet-tava la sfida dei timori delle ansie delle angosce che solcano lrsquoesistenzaumana senza per questo cedere alla tentazione di fuggire dalla realtagrave

Nella cultura russa invece lrsquoassenza di unrsquoidea di progresso intesacome opportunitagrave di trarre fuori da elementi del presente le condizioniper una trasformazione di questrsquoultimo in grado di produrre formenuove fa sigrave che in essa finiscano col prevalere meccanismi che riprodu-cono fatalmente aspetti del passato Questa sua peculiaritagrave non egrave limi-tata al medioevo o allrsquoepoca anteriore alla fine del XVIII secolo Lapossiamo invece riscontrare in fasi diverse del suo sviluppo e in aspettiapparentemente assai eterogenei tra loro Ad esempio anche nel casodel raskol (scisma) come nota infatti un suo attento storico A I Kli-banov ldquolrsquoinsufficiente sviluppo dei rapporti sociali il fatto che i nuovifenomeni economici nel XVII secolo erano ancora allrsquoinizio della lorostoria e avevano coinvolto soltanto degli strati insignificanti della classecontadina ebbero come conseguenza che nella visione del raskol il

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motivo predominante fosse lrsquoidealizzazione degli antichi costumi pa-triarcali ciograve trova la sua espressione nella contrapposizione dellrsquoanticafede a quella lsquonuovarsquo di Nikon e nella richiesta di tornare agli antichicostumirdquo11

Lrsquoinfluenza e il predominio di questo tipo di atteggiamenti non ri-masero perograve circoscritti al XVII secolo Ancora alla fine del XIX secoloinfatti appena tre decenni prima della rivoluzione drsquoottobre allrsquointer-no di una corrente del postničestvo (digiunismo) che si era formatanellrsquoambito della setta del christovoverie (fede di Cristo) fu operato daV F Moksin il tentativo di introdurre una nuova forma di christovove-rie esente da ogni forma di pregiudizio superstizione ignoranza efondata sullrsquoidea del ldquoprogressordquo di matrice borghese Ma questo sforzodi rispondere alle mutate condizioni della realtagrave circostante attraversola riforma del movimento secondo lo spirito degli interessi e dei valoridegli elementi borghesi che gli davano il tono si trovograve la strada sbarratanon soltanto dalla concorrenza degli altri esponenti piugrave in vista dellacorrente ma anche dalla resistenza degli strati sociali piugrave umili checontinuavano a rimanere attaccati allrsquoantico e credevano che un auten-tico rinnovamento potesse scaturire soltanto dal rispetto delle tradi-zioni del primitivo christovoverie

Questa stessa tendenza a contrapporre allrsquoesistente forme antece-denti di organizzazione e a ritenere che il rinnovamento potesse essereil risultato di un ritorno allrsquoantico ha del resto profondamente per-meato anche lrsquointera storia del movimento rivoluzionario russo GiagraveAleksandr Ivanovic Herzen (1812-1870) rilevava che gli slavofili cer-cando di riempire di significato effettivo quella narodnostrsquo (termine de-rivante da narod ldquopopolordquo e ldquonazionerdquo insieme) che era una delle pa-role drsquoordine ufficiali dellrsquoepoca di Nicola I erano portati a esaltareacriticamente le tradizioni popolari e le forme patriarcali di vita e a

11 A I KLIBANOV Storia delle sette religiose in Russia Firenze Sansoni 1980 p 67

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negare quelle piugrave moderne e meno autoctone La loro adesione allatradizione medioevale russa di cui si dichiaravano eredi e continuatorili induceva a condannare senza appello Pietro il Grande percheacute creato-re di uno stato che perseguiva dichiaratamente lrsquoideale del rinnova-mento e della modernizzazione In odio al mondo contemporaneo essiesaltavano le forme piugrave antiche del possesso e della distribuzione dellaterra nella comunitagrave contadina in odio allo Stato essi volevano sentirsivicini al popolo russo ai contadini e ravvivare col sentimento la chiesaIl loro era dunque un idoleggiamento delle origini un mito della Rus-sia al di fuori del tempo che dagrave ragione a Lotman e Uspenskij quandorilevano che nella storia russa il mutamento non avviene general-mente attraverso lrsquoelaborazione di modelli alternativi e nei limiti delpossibile inediti bensigrave attraverso uno scambio assiologico per cui ciograveche era positivo diventa negativo e viceversa La conseguenza imme-diata di ciograve egrave che lo stesso concetto di ldquonuovordquo risulta essere in generela realizzazione e la riproposta di concezioni le cui radici affondano nelpiugrave remoto passato

La costante e massiccia presenza di questo tratto peculiare egrave del re-sto confermata da numerosi studiosi di differente formazione e orien-tamento Cosigrave A Gerschenkron in un articolo pubblicato nellrsquoldquoAmeri-can Historical Reviewrdquo dellrsquoottobre 1953 osserva a proposito dei popu-listi che pur essendo partiti da una salda e corretta coscienza dellrsquoarre-tratezza economica del loro paese essi avevano poi rapidamente di-storto questa loro intuizione e avevano finito con lrsquoaffermare para-dossalmente che laquola conservazione dellrsquoantico piuttosto che una facileadozione del nuovo costituivano il vantaggio dellrsquoarretratezza In con-clusione una tragica resa del realismo allrsquoutopia Questa fu forse laprincipale ragione della decadenza del populismo Quando lrsquoindicedello sviluppo industriale balzograve verso lrsquoalto alla metagrave degli anni lsquo80dopo che il governo si era impegnato in una politica di rapida indu-strializzazione il divorzio fra lrsquoutopia populista e la realtagrave economica

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divenne troppo grande e il movimento fu incapace di sopravvivere allepressioni che seguirono lrsquoavvento al trono di Alessandro IIIraquo12

Anche Venturi nellrsquoIntroduzione alla sua classica opera Il populismorusso dopo aver ricordato la netta contrarietagrave dagli slavofili sempremanifestata nei confronti delle rivoluzioni e dei dispotismi e in gene-rale dei metodi barbari per combattere la barbarie osserva laquoProprioin questo atteggiamento sembra stare la radice piugrave profonda dellrsquointe-resse attuale riaffiorante nellrsquoUnione Sovietica per questi personaggicosigrave lontani dalla Russia di oggi per questi romantici ottocenteschi chesembravano per decenni caduti sotto il disprezzo o lasciati nellrsquooblioraquoE riferendosi a questo interesse propone una riflessione di particolaresignificato e importanza ai fini della nostra analisi laquoUn moto profondodi ritorno allrsquoantica Russia alla religione dei padri invita a guardare conocchi diversi al passato a considerare e apprezzare di nuovo valori chesembravano distrutti e sepolti (basteragrave per persuadersene vedere comeviene di nuovo considerata lrsquoarte russa medievale o aver letto le operedi Pasternak e di Solzenicyn o anche soltanto aver visto il film diTarkovskij su Andrej Rubleumlv) Ma quel che piugrave conta egrave vedere comequesto moto profondo e vario oggi presente nellrsquoUnione Sovietica fi-nisce come negli anni lsquo30 del secolo scorso come allrsquoepoca del sorgeredella slavofilia col volgersi contro un avversario un nemico soprat-tutto insieme temuto e odiato lo stato dispotico e burocraticoraquo13 Eguardando alla cronaca piugrave recente della vita del paese si potrebberoaggiungere a quelli citati da Venturi molti altri interessanti e significa-tivi esempi di questo moto profondo di ritorno allrsquoantica Russia

Controprova della scarsa incidenza dellrsquoidea di progresso basato suun progetto di trasformazione graduale e di ammodernamento intesonel senso di mutamento controllato egrave lrsquoassoluta prevalenza di pro-

12 Lrsquoarticolo egrave riprodotto in A GERSCHENKRON Continuity in History and Other EssaysHarvard University Press Cambridge (Mass) 1968 pp 454 e ss13 F VENTURI Il populismo russo Torino Einaudi 1972 vol I pp LIV-LV

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grammi di trasformazione integrale della societagrave russa Il tema della ri-generazione della rinascita della palingenesi egrave una costante della cultu-ra del paese prima e dopo la rivoluzione E questa idea del cambia-mento come rovesciamento totale innesca come si egrave detto un mecca-nismo in forza del quale si egrave inevitabilmente portati a guardare al pas-sato e a riconsiderare con interesse forme di vita e di cultura giagrave a suotempo sperimentate e consumate Lo aveva ben compreso giagrave Herzenil quale rilevava come la contrapposizione tra slavofili e occidentalistifosse la lotta di due modelli alternativi che si distinguevano in tuttofuorcheacute nella comune tendenza a guardare intensamente al passato allaRussia medievale gli uni a Pietro il Grande gli altri E significativa egravelrsquoesortazione che egli rivolge ad entrambi gli indirizzi laquoEgrave tempo chelrsquoumanitagrave dimentichi quel che non egrave necessario del suo passato o me-glio che se ne ricordi ma come di cose passate e non esistentiraquo14

Storia russa e inversione carnevalesca

Questo atteggiamento della societagrave e della cultura russe nei con-fronti del divenire e della storia non possono non richiamare quelliche secondo Bachtin sono i tratti peculiari della festa popolare e inparticolare del carnevale nel quale laquola negazione non ha mai un ca-rattere astratto logico Egrave sempre figurata concreta sensibile Dietro lanegazione non ci sta il nulla ma una specie di oggetto opposto il ro-vescio dellrsquooggetto negato unrsquoinversione carnevalesca La negazione ri-costruisce lrsquoimmagine dellrsquooggetto negato e cambia soprattutto la col-locazione spaziale sia dellrsquooggetto intero che delle sue parti trasportatutto lrsquooggetto allrsquoinferno ne mette il basso al posto dellrsquoalto o il didie-tro al posto del davanti deforma le proporzioni spaziali dellrsquooggettoesagerando enormemente uno solo degli elementi a discapito di altri

14 Ibidem vol I p 44

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

Rovesciamento e mondo intermedio 145

comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 8: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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menti che proprio percheacute non coinvolti in un giudizio di esaltazione odi condanna estreme possano dar corpo a una zona cuscinetto di me-diazione tra due fasi diverse dello sviluppo e garantire cosigrave il passaggiodallrsquouna allrsquoaltra senza eccessive scosse e fratture

Nel mondo occidentale rilevano Lotman e Uspenskij la presenza ela disponibilitagrave di un ampio spettro di comportamenti consideratineutrali e di una fascia di istituzioni sociali qualificate anchrsquoesse cometali hanno consentito ai critici della societagrave del tempo di attingere i lo-ro ideali da ben precisi ambiti della realtagrave circostante (dallrsquoordina-mento sociale extraecclesiastico dalla famiglia piccolo borghese) la lo-ro lotta assumeva di conseguenza il significato di un tentativo di cor-rodere e ribaltare la gerarchia di valori esistenti facendo in modo cheelementi attinti dalla sfera neutrale divenissero valori standard cioegrave lanorma Ne scaturiva come si egrave detto la possibilitagrave di stabilire una con-tinuitagrave non fittizia tra lrsquooggi che veniva negato e il futuro atteso e spe-rato e proprio in virtugrave del riconoscimento di questa possibilitagrave vennevia via emergendo e consolidandosi una visione della storia che accet-tava la sfida dei timori delle ansie delle angosce che solcano lrsquoesistenzaumana senza per questo cedere alla tentazione di fuggire dalla realtagrave

Nella cultura russa invece lrsquoassenza di unrsquoidea di progresso intesacome opportunitagrave di trarre fuori da elementi del presente le condizioniper una trasformazione di questrsquoultimo in grado di produrre formenuove fa sigrave che in essa finiscano col prevalere meccanismi che riprodu-cono fatalmente aspetti del passato Questa sua peculiaritagrave non egrave limi-tata al medioevo o allrsquoepoca anteriore alla fine del XVIII secolo Lapossiamo invece riscontrare in fasi diverse del suo sviluppo e in aspettiapparentemente assai eterogenei tra loro Ad esempio anche nel casodel raskol (scisma) come nota infatti un suo attento storico A I Kli-banov ldquolrsquoinsufficiente sviluppo dei rapporti sociali il fatto che i nuovifenomeni economici nel XVII secolo erano ancora allrsquoinizio della lorostoria e avevano coinvolto soltanto degli strati insignificanti della classecontadina ebbero come conseguenza che nella visione del raskol il

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motivo predominante fosse lrsquoidealizzazione degli antichi costumi pa-triarcali ciograve trova la sua espressione nella contrapposizione dellrsquoanticafede a quella lsquonuovarsquo di Nikon e nella richiesta di tornare agli antichicostumirdquo11

Lrsquoinfluenza e il predominio di questo tipo di atteggiamenti non ri-masero perograve circoscritti al XVII secolo Ancora alla fine del XIX secoloinfatti appena tre decenni prima della rivoluzione drsquoottobre allrsquointer-no di una corrente del postničestvo (digiunismo) che si era formatanellrsquoambito della setta del christovoverie (fede di Cristo) fu operato daV F Moksin il tentativo di introdurre una nuova forma di christovove-rie esente da ogni forma di pregiudizio superstizione ignoranza efondata sullrsquoidea del ldquoprogressordquo di matrice borghese Ma questo sforzodi rispondere alle mutate condizioni della realtagrave circostante attraversola riforma del movimento secondo lo spirito degli interessi e dei valoridegli elementi borghesi che gli davano il tono si trovograve la strada sbarratanon soltanto dalla concorrenza degli altri esponenti piugrave in vista dellacorrente ma anche dalla resistenza degli strati sociali piugrave umili checontinuavano a rimanere attaccati allrsquoantico e credevano che un auten-tico rinnovamento potesse scaturire soltanto dal rispetto delle tradi-zioni del primitivo christovoverie

Questa stessa tendenza a contrapporre allrsquoesistente forme antece-denti di organizzazione e a ritenere che il rinnovamento potesse essereil risultato di un ritorno allrsquoantico ha del resto profondamente per-meato anche lrsquointera storia del movimento rivoluzionario russo GiagraveAleksandr Ivanovic Herzen (1812-1870) rilevava che gli slavofili cer-cando di riempire di significato effettivo quella narodnostrsquo (termine de-rivante da narod ldquopopolordquo e ldquonazionerdquo insieme) che era una delle pa-role drsquoordine ufficiali dellrsquoepoca di Nicola I erano portati a esaltareacriticamente le tradizioni popolari e le forme patriarcali di vita e a

11 A I KLIBANOV Storia delle sette religiose in Russia Firenze Sansoni 1980 p 67

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negare quelle piugrave moderne e meno autoctone La loro adesione allatradizione medioevale russa di cui si dichiaravano eredi e continuatorili induceva a condannare senza appello Pietro il Grande percheacute creato-re di uno stato che perseguiva dichiaratamente lrsquoideale del rinnova-mento e della modernizzazione In odio al mondo contemporaneo essiesaltavano le forme piugrave antiche del possesso e della distribuzione dellaterra nella comunitagrave contadina in odio allo Stato essi volevano sentirsivicini al popolo russo ai contadini e ravvivare col sentimento la chiesaIl loro era dunque un idoleggiamento delle origini un mito della Rus-sia al di fuori del tempo che dagrave ragione a Lotman e Uspenskij quandorilevano che nella storia russa il mutamento non avviene general-mente attraverso lrsquoelaborazione di modelli alternativi e nei limiti delpossibile inediti bensigrave attraverso uno scambio assiologico per cui ciograveche era positivo diventa negativo e viceversa La conseguenza imme-diata di ciograve egrave che lo stesso concetto di ldquonuovordquo risulta essere in generela realizzazione e la riproposta di concezioni le cui radici affondano nelpiugrave remoto passato

La costante e massiccia presenza di questo tratto peculiare egrave del re-sto confermata da numerosi studiosi di differente formazione e orien-tamento Cosigrave A Gerschenkron in un articolo pubblicato nellrsquoldquoAmeri-can Historical Reviewrdquo dellrsquoottobre 1953 osserva a proposito dei popu-listi che pur essendo partiti da una salda e corretta coscienza dellrsquoarre-tratezza economica del loro paese essi avevano poi rapidamente di-storto questa loro intuizione e avevano finito con lrsquoaffermare para-dossalmente che laquola conservazione dellrsquoantico piuttosto che una facileadozione del nuovo costituivano il vantaggio dellrsquoarretratezza In con-clusione una tragica resa del realismo allrsquoutopia Questa fu forse laprincipale ragione della decadenza del populismo Quando lrsquoindicedello sviluppo industriale balzograve verso lrsquoalto alla metagrave degli anni lsquo80dopo che il governo si era impegnato in una politica di rapida indu-strializzazione il divorzio fra lrsquoutopia populista e la realtagrave economica

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divenne troppo grande e il movimento fu incapace di sopravvivere allepressioni che seguirono lrsquoavvento al trono di Alessandro IIIraquo12

Anche Venturi nellrsquoIntroduzione alla sua classica opera Il populismorusso dopo aver ricordato la netta contrarietagrave dagli slavofili sempremanifestata nei confronti delle rivoluzioni e dei dispotismi e in gene-rale dei metodi barbari per combattere la barbarie osserva laquoProprioin questo atteggiamento sembra stare la radice piugrave profonda dellrsquointe-resse attuale riaffiorante nellrsquoUnione Sovietica per questi personaggicosigrave lontani dalla Russia di oggi per questi romantici ottocenteschi chesembravano per decenni caduti sotto il disprezzo o lasciati nellrsquooblioraquoE riferendosi a questo interesse propone una riflessione di particolaresignificato e importanza ai fini della nostra analisi laquoUn moto profondodi ritorno allrsquoantica Russia alla religione dei padri invita a guardare conocchi diversi al passato a considerare e apprezzare di nuovo valori chesembravano distrutti e sepolti (basteragrave per persuadersene vedere comeviene di nuovo considerata lrsquoarte russa medievale o aver letto le operedi Pasternak e di Solzenicyn o anche soltanto aver visto il film diTarkovskij su Andrej Rubleumlv) Ma quel che piugrave conta egrave vedere comequesto moto profondo e vario oggi presente nellrsquoUnione Sovietica fi-nisce come negli anni lsquo30 del secolo scorso come allrsquoepoca del sorgeredella slavofilia col volgersi contro un avversario un nemico soprat-tutto insieme temuto e odiato lo stato dispotico e burocraticoraquo13 Eguardando alla cronaca piugrave recente della vita del paese si potrebberoaggiungere a quelli citati da Venturi molti altri interessanti e significa-tivi esempi di questo moto profondo di ritorno allrsquoantica Russia

Controprova della scarsa incidenza dellrsquoidea di progresso basato suun progetto di trasformazione graduale e di ammodernamento intesonel senso di mutamento controllato egrave lrsquoassoluta prevalenza di pro-

12 Lrsquoarticolo egrave riprodotto in A GERSCHENKRON Continuity in History and Other EssaysHarvard University Press Cambridge (Mass) 1968 pp 454 e ss13 F VENTURI Il populismo russo Torino Einaudi 1972 vol I pp LIV-LV

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grammi di trasformazione integrale della societagrave russa Il tema della ri-generazione della rinascita della palingenesi egrave una costante della cultu-ra del paese prima e dopo la rivoluzione E questa idea del cambia-mento come rovesciamento totale innesca come si egrave detto un mecca-nismo in forza del quale si egrave inevitabilmente portati a guardare al pas-sato e a riconsiderare con interesse forme di vita e di cultura giagrave a suotempo sperimentate e consumate Lo aveva ben compreso giagrave Herzenil quale rilevava come la contrapposizione tra slavofili e occidentalistifosse la lotta di due modelli alternativi che si distinguevano in tuttofuorcheacute nella comune tendenza a guardare intensamente al passato allaRussia medievale gli uni a Pietro il Grande gli altri E significativa egravelrsquoesortazione che egli rivolge ad entrambi gli indirizzi laquoEgrave tempo chelrsquoumanitagrave dimentichi quel che non egrave necessario del suo passato o me-glio che se ne ricordi ma come di cose passate e non esistentiraquo14

Storia russa e inversione carnevalesca

Questo atteggiamento della societagrave e della cultura russe nei con-fronti del divenire e della storia non possono non richiamare quelliche secondo Bachtin sono i tratti peculiari della festa popolare e inparticolare del carnevale nel quale laquola negazione non ha mai un ca-rattere astratto logico Egrave sempre figurata concreta sensibile Dietro lanegazione non ci sta il nulla ma una specie di oggetto opposto il ro-vescio dellrsquooggetto negato unrsquoinversione carnevalesca La negazione ri-costruisce lrsquoimmagine dellrsquooggetto negato e cambia soprattutto la col-locazione spaziale sia dellrsquooggetto intero che delle sue parti trasportatutto lrsquooggetto allrsquoinferno ne mette il basso al posto dellrsquoalto o il didie-tro al posto del davanti deforma le proporzioni spaziali dellrsquooggettoesagerando enormemente uno solo degli elementi a discapito di altri

14 Ibidem vol I p 44

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 9: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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motivo predominante fosse lrsquoidealizzazione degli antichi costumi pa-triarcali ciograve trova la sua espressione nella contrapposizione dellrsquoanticafede a quella lsquonuovarsquo di Nikon e nella richiesta di tornare agli antichicostumirdquo11

Lrsquoinfluenza e il predominio di questo tipo di atteggiamenti non ri-masero perograve circoscritti al XVII secolo Ancora alla fine del XIX secoloinfatti appena tre decenni prima della rivoluzione drsquoottobre allrsquointer-no di una corrente del postničestvo (digiunismo) che si era formatanellrsquoambito della setta del christovoverie (fede di Cristo) fu operato daV F Moksin il tentativo di introdurre una nuova forma di christovove-rie esente da ogni forma di pregiudizio superstizione ignoranza efondata sullrsquoidea del ldquoprogressordquo di matrice borghese Ma questo sforzodi rispondere alle mutate condizioni della realtagrave circostante attraversola riforma del movimento secondo lo spirito degli interessi e dei valoridegli elementi borghesi che gli davano il tono si trovograve la strada sbarratanon soltanto dalla concorrenza degli altri esponenti piugrave in vista dellacorrente ma anche dalla resistenza degli strati sociali piugrave umili checontinuavano a rimanere attaccati allrsquoantico e credevano che un auten-tico rinnovamento potesse scaturire soltanto dal rispetto delle tradi-zioni del primitivo christovoverie

Questa stessa tendenza a contrapporre allrsquoesistente forme antece-denti di organizzazione e a ritenere che il rinnovamento potesse essereil risultato di un ritorno allrsquoantico ha del resto profondamente per-meato anche lrsquointera storia del movimento rivoluzionario russo GiagraveAleksandr Ivanovic Herzen (1812-1870) rilevava che gli slavofili cer-cando di riempire di significato effettivo quella narodnostrsquo (termine de-rivante da narod ldquopopolordquo e ldquonazionerdquo insieme) che era una delle pa-role drsquoordine ufficiali dellrsquoepoca di Nicola I erano portati a esaltareacriticamente le tradizioni popolari e le forme patriarcali di vita e a

11 A I KLIBANOV Storia delle sette religiose in Russia Firenze Sansoni 1980 p 67

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negare quelle piugrave moderne e meno autoctone La loro adesione allatradizione medioevale russa di cui si dichiaravano eredi e continuatorili induceva a condannare senza appello Pietro il Grande percheacute creato-re di uno stato che perseguiva dichiaratamente lrsquoideale del rinnova-mento e della modernizzazione In odio al mondo contemporaneo essiesaltavano le forme piugrave antiche del possesso e della distribuzione dellaterra nella comunitagrave contadina in odio allo Stato essi volevano sentirsivicini al popolo russo ai contadini e ravvivare col sentimento la chiesaIl loro era dunque un idoleggiamento delle origini un mito della Rus-sia al di fuori del tempo che dagrave ragione a Lotman e Uspenskij quandorilevano che nella storia russa il mutamento non avviene general-mente attraverso lrsquoelaborazione di modelli alternativi e nei limiti delpossibile inediti bensigrave attraverso uno scambio assiologico per cui ciograveche era positivo diventa negativo e viceversa La conseguenza imme-diata di ciograve egrave che lo stesso concetto di ldquonuovordquo risulta essere in generela realizzazione e la riproposta di concezioni le cui radici affondano nelpiugrave remoto passato

La costante e massiccia presenza di questo tratto peculiare egrave del re-sto confermata da numerosi studiosi di differente formazione e orien-tamento Cosigrave A Gerschenkron in un articolo pubblicato nellrsquoldquoAmeri-can Historical Reviewrdquo dellrsquoottobre 1953 osserva a proposito dei popu-listi che pur essendo partiti da una salda e corretta coscienza dellrsquoarre-tratezza economica del loro paese essi avevano poi rapidamente di-storto questa loro intuizione e avevano finito con lrsquoaffermare para-dossalmente che laquola conservazione dellrsquoantico piuttosto che una facileadozione del nuovo costituivano il vantaggio dellrsquoarretratezza In con-clusione una tragica resa del realismo allrsquoutopia Questa fu forse laprincipale ragione della decadenza del populismo Quando lrsquoindicedello sviluppo industriale balzograve verso lrsquoalto alla metagrave degli anni lsquo80dopo che il governo si era impegnato in una politica di rapida indu-strializzazione il divorzio fra lrsquoutopia populista e la realtagrave economica

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divenne troppo grande e il movimento fu incapace di sopravvivere allepressioni che seguirono lrsquoavvento al trono di Alessandro IIIraquo12

Anche Venturi nellrsquoIntroduzione alla sua classica opera Il populismorusso dopo aver ricordato la netta contrarietagrave dagli slavofili sempremanifestata nei confronti delle rivoluzioni e dei dispotismi e in gene-rale dei metodi barbari per combattere la barbarie osserva laquoProprioin questo atteggiamento sembra stare la radice piugrave profonda dellrsquointe-resse attuale riaffiorante nellrsquoUnione Sovietica per questi personaggicosigrave lontani dalla Russia di oggi per questi romantici ottocenteschi chesembravano per decenni caduti sotto il disprezzo o lasciati nellrsquooblioraquoE riferendosi a questo interesse propone una riflessione di particolaresignificato e importanza ai fini della nostra analisi laquoUn moto profondodi ritorno allrsquoantica Russia alla religione dei padri invita a guardare conocchi diversi al passato a considerare e apprezzare di nuovo valori chesembravano distrutti e sepolti (basteragrave per persuadersene vedere comeviene di nuovo considerata lrsquoarte russa medievale o aver letto le operedi Pasternak e di Solzenicyn o anche soltanto aver visto il film diTarkovskij su Andrej Rubleumlv) Ma quel che piugrave conta egrave vedere comequesto moto profondo e vario oggi presente nellrsquoUnione Sovietica fi-nisce come negli anni lsquo30 del secolo scorso come allrsquoepoca del sorgeredella slavofilia col volgersi contro un avversario un nemico soprat-tutto insieme temuto e odiato lo stato dispotico e burocraticoraquo13 Eguardando alla cronaca piugrave recente della vita del paese si potrebberoaggiungere a quelli citati da Venturi molti altri interessanti e significa-tivi esempi di questo moto profondo di ritorno allrsquoantica Russia

Controprova della scarsa incidenza dellrsquoidea di progresso basato suun progetto di trasformazione graduale e di ammodernamento intesonel senso di mutamento controllato egrave lrsquoassoluta prevalenza di pro-

12 Lrsquoarticolo egrave riprodotto in A GERSCHENKRON Continuity in History and Other EssaysHarvard University Press Cambridge (Mass) 1968 pp 454 e ss13 F VENTURI Il populismo russo Torino Einaudi 1972 vol I pp LIV-LV

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grammi di trasformazione integrale della societagrave russa Il tema della ri-generazione della rinascita della palingenesi egrave una costante della cultu-ra del paese prima e dopo la rivoluzione E questa idea del cambia-mento come rovesciamento totale innesca come si egrave detto un mecca-nismo in forza del quale si egrave inevitabilmente portati a guardare al pas-sato e a riconsiderare con interesse forme di vita e di cultura giagrave a suotempo sperimentate e consumate Lo aveva ben compreso giagrave Herzenil quale rilevava come la contrapposizione tra slavofili e occidentalistifosse la lotta di due modelli alternativi che si distinguevano in tuttofuorcheacute nella comune tendenza a guardare intensamente al passato allaRussia medievale gli uni a Pietro il Grande gli altri E significativa egravelrsquoesortazione che egli rivolge ad entrambi gli indirizzi laquoEgrave tempo chelrsquoumanitagrave dimentichi quel che non egrave necessario del suo passato o me-glio che se ne ricordi ma come di cose passate e non esistentiraquo14

Storia russa e inversione carnevalesca

Questo atteggiamento della societagrave e della cultura russe nei con-fronti del divenire e della storia non possono non richiamare quelliche secondo Bachtin sono i tratti peculiari della festa popolare e inparticolare del carnevale nel quale laquola negazione non ha mai un ca-rattere astratto logico Egrave sempre figurata concreta sensibile Dietro lanegazione non ci sta il nulla ma una specie di oggetto opposto il ro-vescio dellrsquooggetto negato unrsquoinversione carnevalesca La negazione ri-costruisce lrsquoimmagine dellrsquooggetto negato e cambia soprattutto la col-locazione spaziale sia dellrsquooggetto intero che delle sue parti trasportatutto lrsquooggetto allrsquoinferno ne mette il basso al posto dellrsquoalto o il didie-tro al posto del davanti deforma le proporzioni spaziali dellrsquooggettoesagerando enormemente uno solo degli elementi a discapito di altri

14 Ibidem vol I p 44

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

Rovesciamento e mondo intermedio 141

decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 10: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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negare quelle piugrave moderne e meno autoctone La loro adesione allatradizione medioevale russa di cui si dichiaravano eredi e continuatorili induceva a condannare senza appello Pietro il Grande percheacute creato-re di uno stato che perseguiva dichiaratamente lrsquoideale del rinnova-mento e della modernizzazione In odio al mondo contemporaneo essiesaltavano le forme piugrave antiche del possesso e della distribuzione dellaterra nella comunitagrave contadina in odio allo Stato essi volevano sentirsivicini al popolo russo ai contadini e ravvivare col sentimento la chiesaIl loro era dunque un idoleggiamento delle origini un mito della Rus-sia al di fuori del tempo che dagrave ragione a Lotman e Uspenskij quandorilevano che nella storia russa il mutamento non avviene general-mente attraverso lrsquoelaborazione di modelli alternativi e nei limiti delpossibile inediti bensigrave attraverso uno scambio assiologico per cui ciograveche era positivo diventa negativo e viceversa La conseguenza imme-diata di ciograve egrave che lo stesso concetto di ldquonuovordquo risulta essere in generela realizzazione e la riproposta di concezioni le cui radici affondano nelpiugrave remoto passato

La costante e massiccia presenza di questo tratto peculiare egrave del re-sto confermata da numerosi studiosi di differente formazione e orien-tamento Cosigrave A Gerschenkron in un articolo pubblicato nellrsquoldquoAmeri-can Historical Reviewrdquo dellrsquoottobre 1953 osserva a proposito dei popu-listi che pur essendo partiti da una salda e corretta coscienza dellrsquoarre-tratezza economica del loro paese essi avevano poi rapidamente di-storto questa loro intuizione e avevano finito con lrsquoaffermare para-dossalmente che laquola conservazione dellrsquoantico piuttosto che una facileadozione del nuovo costituivano il vantaggio dellrsquoarretratezza In con-clusione una tragica resa del realismo allrsquoutopia Questa fu forse laprincipale ragione della decadenza del populismo Quando lrsquoindicedello sviluppo industriale balzograve verso lrsquoalto alla metagrave degli anni lsquo80dopo che il governo si era impegnato in una politica di rapida indu-strializzazione il divorzio fra lrsquoutopia populista e la realtagrave economica

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divenne troppo grande e il movimento fu incapace di sopravvivere allepressioni che seguirono lrsquoavvento al trono di Alessandro IIIraquo12

Anche Venturi nellrsquoIntroduzione alla sua classica opera Il populismorusso dopo aver ricordato la netta contrarietagrave dagli slavofili sempremanifestata nei confronti delle rivoluzioni e dei dispotismi e in gene-rale dei metodi barbari per combattere la barbarie osserva laquoProprioin questo atteggiamento sembra stare la radice piugrave profonda dellrsquointe-resse attuale riaffiorante nellrsquoUnione Sovietica per questi personaggicosigrave lontani dalla Russia di oggi per questi romantici ottocenteschi chesembravano per decenni caduti sotto il disprezzo o lasciati nellrsquooblioraquoE riferendosi a questo interesse propone una riflessione di particolaresignificato e importanza ai fini della nostra analisi laquoUn moto profondodi ritorno allrsquoantica Russia alla religione dei padri invita a guardare conocchi diversi al passato a considerare e apprezzare di nuovo valori chesembravano distrutti e sepolti (basteragrave per persuadersene vedere comeviene di nuovo considerata lrsquoarte russa medievale o aver letto le operedi Pasternak e di Solzenicyn o anche soltanto aver visto il film diTarkovskij su Andrej Rubleumlv) Ma quel che piugrave conta egrave vedere comequesto moto profondo e vario oggi presente nellrsquoUnione Sovietica fi-nisce come negli anni lsquo30 del secolo scorso come allrsquoepoca del sorgeredella slavofilia col volgersi contro un avversario un nemico soprat-tutto insieme temuto e odiato lo stato dispotico e burocraticoraquo13 Eguardando alla cronaca piugrave recente della vita del paese si potrebberoaggiungere a quelli citati da Venturi molti altri interessanti e significa-tivi esempi di questo moto profondo di ritorno allrsquoantica Russia

Controprova della scarsa incidenza dellrsquoidea di progresso basato suun progetto di trasformazione graduale e di ammodernamento intesonel senso di mutamento controllato egrave lrsquoassoluta prevalenza di pro-

12 Lrsquoarticolo egrave riprodotto in A GERSCHENKRON Continuity in History and Other EssaysHarvard University Press Cambridge (Mass) 1968 pp 454 e ss13 F VENTURI Il populismo russo Torino Einaudi 1972 vol I pp LIV-LV

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grammi di trasformazione integrale della societagrave russa Il tema della ri-generazione della rinascita della palingenesi egrave una costante della cultu-ra del paese prima e dopo la rivoluzione E questa idea del cambia-mento come rovesciamento totale innesca come si egrave detto un mecca-nismo in forza del quale si egrave inevitabilmente portati a guardare al pas-sato e a riconsiderare con interesse forme di vita e di cultura giagrave a suotempo sperimentate e consumate Lo aveva ben compreso giagrave Herzenil quale rilevava come la contrapposizione tra slavofili e occidentalistifosse la lotta di due modelli alternativi che si distinguevano in tuttofuorcheacute nella comune tendenza a guardare intensamente al passato allaRussia medievale gli uni a Pietro il Grande gli altri E significativa egravelrsquoesortazione che egli rivolge ad entrambi gli indirizzi laquoEgrave tempo chelrsquoumanitagrave dimentichi quel che non egrave necessario del suo passato o me-glio che se ne ricordi ma come di cose passate e non esistentiraquo14

Storia russa e inversione carnevalesca

Questo atteggiamento della societagrave e della cultura russe nei con-fronti del divenire e della storia non possono non richiamare quelliche secondo Bachtin sono i tratti peculiari della festa popolare e inparticolare del carnevale nel quale laquola negazione non ha mai un ca-rattere astratto logico Egrave sempre figurata concreta sensibile Dietro lanegazione non ci sta il nulla ma una specie di oggetto opposto il ro-vescio dellrsquooggetto negato unrsquoinversione carnevalesca La negazione ri-costruisce lrsquoimmagine dellrsquooggetto negato e cambia soprattutto la col-locazione spaziale sia dellrsquooggetto intero che delle sue parti trasportatutto lrsquooggetto allrsquoinferno ne mette il basso al posto dellrsquoalto o il didie-tro al posto del davanti deforma le proporzioni spaziali dellrsquooggettoesagerando enormemente uno solo degli elementi a discapito di altri

14 Ibidem vol I p 44

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 11: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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divenne troppo grande e il movimento fu incapace di sopravvivere allepressioni che seguirono lrsquoavvento al trono di Alessandro IIIraquo12

Anche Venturi nellrsquoIntroduzione alla sua classica opera Il populismorusso dopo aver ricordato la netta contrarietagrave dagli slavofili sempremanifestata nei confronti delle rivoluzioni e dei dispotismi e in gene-rale dei metodi barbari per combattere la barbarie osserva laquoProprioin questo atteggiamento sembra stare la radice piugrave profonda dellrsquointe-resse attuale riaffiorante nellrsquoUnione Sovietica per questi personaggicosigrave lontani dalla Russia di oggi per questi romantici ottocenteschi chesembravano per decenni caduti sotto il disprezzo o lasciati nellrsquooblioraquoE riferendosi a questo interesse propone una riflessione di particolaresignificato e importanza ai fini della nostra analisi laquoUn moto profondodi ritorno allrsquoantica Russia alla religione dei padri invita a guardare conocchi diversi al passato a considerare e apprezzare di nuovo valori chesembravano distrutti e sepolti (basteragrave per persuadersene vedere comeviene di nuovo considerata lrsquoarte russa medievale o aver letto le operedi Pasternak e di Solzenicyn o anche soltanto aver visto il film diTarkovskij su Andrej Rubleumlv) Ma quel che piugrave conta egrave vedere comequesto moto profondo e vario oggi presente nellrsquoUnione Sovietica fi-nisce come negli anni lsquo30 del secolo scorso come allrsquoepoca del sorgeredella slavofilia col volgersi contro un avversario un nemico soprat-tutto insieme temuto e odiato lo stato dispotico e burocraticoraquo13 Eguardando alla cronaca piugrave recente della vita del paese si potrebberoaggiungere a quelli citati da Venturi molti altri interessanti e significa-tivi esempi di questo moto profondo di ritorno allrsquoantica Russia

Controprova della scarsa incidenza dellrsquoidea di progresso basato suun progetto di trasformazione graduale e di ammodernamento intesonel senso di mutamento controllato egrave lrsquoassoluta prevalenza di pro-

12 Lrsquoarticolo egrave riprodotto in A GERSCHENKRON Continuity in History and Other EssaysHarvard University Press Cambridge (Mass) 1968 pp 454 e ss13 F VENTURI Il populismo russo Torino Einaudi 1972 vol I pp LIV-LV

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grammi di trasformazione integrale della societagrave russa Il tema della ri-generazione della rinascita della palingenesi egrave una costante della cultu-ra del paese prima e dopo la rivoluzione E questa idea del cambia-mento come rovesciamento totale innesca come si egrave detto un mecca-nismo in forza del quale si egrave inevitabilmente portati a guardare al pas-sato e a riconsiderare con interesse forme di vita e di cultura giagrave a suotempo sperimentate e consumate Lo aveva ben compreso giagrave Herzenil quale rilevava come la contrapposizione tra slavofili e occidentalistifosse la lotta di due modelli alternativi che si distinguevano in tuttofuorcheacute nella comune tendenza a guardare intensamente al passato allaRussia medievale gli uni a Pietro il Grande gli altri E significativa egravelrsquoesortazione che egli rivolge ad entrambi gli indirizzi laquoEgrave tempo chelrsquoumanitagrave dimentichi quel che non egrave necessario del suo passato o me-glio che se ne ricordi ma come di cose passate e non esistentiraquo14

Storia russa e inversione carnevalesca

Questo atteggiamento della societagrave e della cultura russe nei con-fronti del divenire e della storia non possono non richiamare quelliche secondo Bachtin sono i tratti peculiari della festa popolare e inparticolare del carnevale nel quale laquola negazione non ha mai un ca-rattere astratto logico Egrave sempre figurata concreta sensibile Dietro lanegazione non ci sta il nulla ma una specie di oggetto opposto il ro-vescio dellrsquooggetto negato unrsquoinversione carnevalesca La negazione ri-costruisce lrsquoimmagine dellrsquooggetto negato e cambia soprattutto la col-locazione spaziale sia dellrsquooggetto intero che delle sue parti trasportatutto lrsquooggetto allrsquoinferno ne mette il basso al posto dellrsquoalto o il didie-tro al posto del davanti deforma le proporzioni spaziali dellrsquooggettoesagerando enormemente uno solo degli elementi a discapito di altri

14 Ibidem vol I p 44

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 12: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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grammi di trasformazione integrale della societagrave russa Il tema della ri-generazione della rinascita della palingenesi egrave una costante della cultu-ra del paese prima e dopo la rivoluzione E questa idea del cambia-mento come rovesciamento totale innesca come si egrave detto un mecca-nismo in forza del quale si egrave inevitabilmente portati a guardare al pas-sato e a riconsiderare con interesse forme di vita e di cultura giagrave a suotempo sperimentate e consumate Lo aveva ben compreso giagrave Herzenil quale rilevava come la contrapposizione tra slavofili e occidentalistifosse la lotta di due modelli alternativi che si distinguevano in tuttofuorcheacute nella comune tendenza a guardare intensamente al passato allaRussia medievale gli uni a Pietro il Grande gli altri E significativa egravelrsquoesortazione che egli rivolge ad entrambi gli indirizzi laquoEgrave tempo chelrsquoumanitagrave dimentichi quel che non egrave necessario del suo passato o me-glio che se ne ricordi ma come di cose passate e non esistentiraquo14

Storia russa e inversione carnevalesca

Questo atteggiamento della societagrave e della cultura russe nei con-fronti del divenire e della storia non possono non richiamare quelliche secondo Bachtin sono i tratti peculiari della festa popolare e inparticolare del carnevale nel quale laquola negazione non ha mai un ca-rattere astratto logico Egrave sempre figurata concreta sensibile Dietro lanegazione non ci sta il nulla ma una specie di oggetto opposto il ro-vescio dellrsquooggetto negato unrsquoinversione carnevalesca La negazione ri-costruisce lrsquoimmagine dellrsquooggetto negato e cambia soprattutto la col-locazione spaziale sia dellrsquooggetto intero che delle sue parti trasportatutto lrsquooggetto allrsquoinferno ne mette il basso al posto dellrsquoalto o il didie-tro al posto del davanti deforma le proporzioni spaziali dellrsquooggettoesagerando enormemente uno solo degli elementi a discapito di altri

14 Ibidem vol I p 44

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 13: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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ecc Cosigrave la negazione e lrsquoeliminazione dellrsquooggetto rappresentano so-prattutto il suo spostamento e la sua ricostruzione nello spazio La nonesistenza dellrsquooggetto egrave la sua seconda faccia il suo rovescio E questorovescio o questo ldquobassordquo vengono ad assumere una sfumatura tempo-rale vengono interpretati come passato come antico come non pre-sente Lrsquooggetto soppresso sembra rimanere nel mondo ma con unanuova forma di esistenza spazio-temporale diventa in un certo qualmodo il rovescio del nuovo oggetto venuto a occupare il suo postoraquo15

Il carnevale ci pone dunque di fronte a una laquonegazione cronotopicache coglie il fenomeno nel suo divenire nel suo movimento dal polonegativo a quello positivo Non ha a che fare con un concetto astratto(non egrave una negazione logica) ma in sostanza dagrave una descrizione dellametamorfosi del mondo del suo cambiamento di volto del passaggiodal vecchio al nuovo dal passato al futuro Egrave un mondo che passandoattraverso la fase della morte va verso una nuova nascitaraquo16

Lrsquoanalogia tra questo schema esplicativo di matrice carnevalesca deldivenire e della metamorfosi del mondo e quello egemone allrsquointernodella cultura russa egrave secondo Bachtin tuttrsquoaltro che superficiale e ca-suale Significativi in proposito sono laquodue fatti della storia russa chesono molto conosciuti Durante la sua lotta contro il feudalesimocontro lrsquoantica veritagrave e sacralitagrave dei privilegi feudali mentre distruggevai vecchi principicirc statali politici sociali e in un certo qual modo moraliIvan il Terribile non poteacute non essere influenzato enormemente dallemanifestazioni della festa popolare sulla pubblica piazza dalle forme diderisione della vecchia veritagrave e del vecchio potere con tutto il loro si-stema di travestimenti (maschere) spostamenti gerarchici (rovescia-menti) detronizzazioni e abbassamenti Senza rompere col suono dellecampane Ivan il Terribile non poteva fare a meno dei sonagli dei buf-

15 M BACHTIN Lrsquoopera di Rabelais e la cultura popolare Riso carnevale e festa nella tra-dizione medievale e rinascimentale Torino Einaudi 1979 p 43216 Ivi pp 453-454

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 14: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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foni alcuni elementi delle forme carnevalesche esistevano persinonellrsquoorganizzazione dellrsquoopričnina17 (attributo carnevalesco egrave per esem-pio la scopa) e la stessa esistenza allrsquointerno dellrsquoopričnina ma si com-batteacute una lotta vera e propria contro il suo stesso spirito ostile a qual-siasi stabilizzazione

Tutto ciograve si manifestograve chiaramente allrsquoepoca di Pietro I per questi ilsuono dei sonagli dei buffoni copriva quasi del tutto il suono dellecampane Sappiamo bene sino a che punto Pietro coltivasse le ultimeforme delle feste dei folli (mai nei millenni della sua esistenza questafesta aveva avuto una legalizzazione e un riconoscimento simili dallostato) le deposizioni e le incoronazioni burlesche tipiche di questa festafecero irruzione nella vita dello stato fino alla fusione dei titoli burle-schi con lrsquoeffettivo potere statale (come nel caso di Romodanovskij18per esempio) Allrsquoinizio il nuovo era introdotto nella vita in manieraldquodivertenterdquo nel corso delle riforme una serie di elementi di queste ul-time si mescolarono ai travestimenti e alle destituzioni quasi buffone-schi (il taglio della barba i vestiti europei le buone maniere) Comun-que allrsquoepoca di Pietro I le forme carnevalesche erano soprattutto im-portate dallrsquoestero mentre sotto Ivan il Terribile erano piugrave popolarivive complesse e contraddittorie

Cosigrave la libertagrave esteriore delle forme della festa popolare era insepa-rabile dalla loro libertagrave interiore e da tutto il loro valore positivo diconcezione del mondo Esse mostravano un nuovo aspetto positivo del

17 Denominazione data alla politica interna di Ivan IV il Terribile negli anni 1565-72 ilcui scopo era di eliminare lrsquoopposizione dei boiari al definitivo affermarsi del potereassoluto centrale Ivan IV diede lrsquoavvio alla nuova politica nel dicembre del 1564 quan-do si ritirograve nel quartiere Aleksandrovskij di Mosca da ligrave nel gennaio del 1565 annun-ciograve la fondazione di uno stato speciale (opričnina) con territorio esercito amministra-zione e finanze propri contrapposto alla zemiščina governata dalla duma dei boiari18 Il principe Feumldor Jurrsquoevič Romodanovskij governatore di Mosca in nome di Pietronegli anni 1695-96 e 1697-98

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

Rovesciamento e mondo intermedio 145

comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 15: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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mondo e nello stesso tempo davano il diritto di esprimerlo impune-menteraquo19

Tra lrsquoorientamento verso il basso proprio di tutte le forme di alle-gria festiva e popolare e il movimento alla rovescia allrsquoincontrario checaratterizza tutte queste forme da una parte e la tendenza della storia edella cultura russe nelle loro fasi critiche e di mutamento epocale atrasferire lrsquoalto al posto del basso il positivo al posto del negativo ilsanto al posto del diabolico sia sul piano dello spazio reale che suquello metaforico vi sarebbe dunque secondo Bachtin una similaritagraveprofonda che affonda le sue radici in precisi e documentabili eventistorici La differenza (assai rilevante peraltro) sta nel fatto che nella cul-tura popolare e nel carnevale lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo laquohanno un significatorigorosamente e unicamente topografico Lrsquoalto egrave il cielo il basso egrave la ter-ra la terra egrave il principio dellrsquoassorbimento (la tomba il ventre) ed egrave nellostesso tempo quello della nascita e della resurrezione (il seno materno) Egravequesto il valore topografico dellrsquoalto e del basso nel loro aspetto cosmi-coraquo20 Per questo ldquolrsquoabbassamento consiste in questo caso nellrsquoavvicina-mento alla terra come principio che assorbe e nello stesso tempo dagrave la vi-ta abbassando si seppellisce e nello stesso tempo si semina si muore pernascere in seguito meglio e di piugrave [hellip] Lrsquoabbassamento scava unatomba corporea per una nuova nascita Egrave questo il motivo per cui essonon ha soltanto un valore distruttivo negativo ma anche positivo dirigenerazione egrave ambivalente nega e afferma nello stesso tempo fa pre-cipitare non soltanto verso il basso nel nulla nella distruzione assolutama fa precipitare verso il ldquobassordquo produttivo in cui avvengono il con-cepimento e la nuova nascita e da cui tutto cresce a profusione il rea-lismo grottesco non conosce altro ldquobassordquo il ldquobassordquo egrave la terra che dagrave lavita e il grembo materno il ldquobassordquo egrave sempre inizioraquo21

19 Ivi pp 296-29720 Ivi p 2621 Ivi pp 26-27

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 16: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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Nellrsquoaccezione che dellrsquoabbassamento (sniženie) danno la societagraverussa e la cultura che essa esprime questa ambivalenza si perde inquanto lrsquoldquoaltordquo e il ldquobassordquo assumono una connotazione assiologica le-gata ai valori culturali essenziali (ideologici politici religiosi) nel si-stema della societagrave medesima e alla loro articolazione per cui anzicheacuteun mescolamento dei piani gerarchici finalizzato a rompere il guscio ea liberare la realtagrave concreta dalla pesante cappa delle regole e dellestrutture rigide che la opprimono si ha un ribaltamento della gerarchiache non ne intacca perograve lrsquoorganizzazione di fondo anzi la rafforza Siha cosigrave un campo assiologico bipolare caratterizzato dalla presenza dinetti confini interni e verso lrsquoesterno e dalla valutazione negativa deimomenti transgredienti di passaggio e di transizione

Il laquomondo intermedioraquo di Florenskij

In contrapposizione a questo approccio che caratterizza la societagraverussa e ne costituisce uno dei tratti distintivi piugrave significativi contri-buendo in maniera tuttrsquoaltro che trascurabile a condannarla a un so-stanziale immobilismo il pensiero di Florenskij egrave contraddistinto dallosforzo di esplorare proprio la ldquoterra di mezzordquo tra gli opposti che divolta in volta si fronteggiano dal costante interrogarsi sul rapporto trainvisibile e visibile tra ldquoulterioritagraverdquo e realtagrave empirica tra Dio e il mon-do e dallo sforzo assiduo di individuare la via per superare la ldquoscissio-nerdquo tra questi estremi e colmare il fossato che li separa agevolando esostenendo cosigrave la transizione dallrsquouno allrsquoaltro Non a caso la primadelle dodici lettere nelle quali si articola La colonna e il fondamento dellaveritagrave srsquointitola Due mondi e pone subito in termini estremamente chia-ri lrsquooggetto della questione ldquoSigrave nella vita tutto si agita tutto vacilla inimmagini di miraggio ma dal profondo dellrsquoanima si innalza la necessitagraveineluttabile di appoggiarsi alla laquocolonna e fondamento della veritagraveraquo(στῦλος και ἑδραίωμα τῆς ἀληθείας) (1 Tim 3 15) della veritagrave τῆς

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 17: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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ἀληθείας e non semplicemente ἀληθείας di una delle veritagrave non diuna veritagrave particolare umana minuta che si contorce e poi vola lonta-no come polvere spinta verso i monti dal soffio del vento della veritagrave(istina) integra ed eterna nei secoli una e divina luminosa e sovralu-minosa di quella veridicitagrave (pravda) che secondo un antico poeta egravelaquosole al mondoraquo (Euripide Medea atto III scena X parole della cori-fea)raquo22

Questi due mondi per chi crede in Cristo e nel novum rappresen-tato nellrsquoevento dellrsquoincarnazione pur restando distinti sono ancheipostaticamente uniti nel Verbo incarnato e per mezzo di Lui lo sonoanche per lo Spirito Santo in coloro che diventano ldquouno in Cristordquo(Gal 3 28) Di ciograve Florenskij egrave tanto consapevole da dedicare una partesignificativa della sua riflessione al tentativo di superare il dualismo chelacera la coscienza moderna della realtagrave Drsquoaltro canto perograve egli egrave con-vinto che il rapporto tra i due mondi non possa essere posto in terminidi ldquotrasparenzardquo assoluta dellrsquouno rispetto allrsquoaltro tantrsquoegrave vero che ilsuo saggio Ikonostas egrave imperniato sullrsquoidea del valore reale di separa-zione di diaframma che ha lrsquoiconostasi nella chiesa ortodossa e sullamaggiore aderenza e significativitagrave proprio per evidenziare questostacco dellrsquoopacitagrave dorata del piano dellrsquoicona rispetto al vetro traspa-rente della laquofinestraraquo prospettica rinascimentale Questo spiega il suocostante interesse per lrsquoidea di confine e per il suo duplice significato dilinea di demarcazione per un verso e di membrana semipermeabile difiltro attraverso il quale puograve avvenire la comunicazione e lrsquointer-scambio tra domini differenti sulla quale stava intensamente lavoran-do proprio in quegli anni Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945)scienziato originale e profondo che ha contribuito in maniera decisivaa porre le basi di un intero indirizzo di indagine quello che guarda conparticolare attenzione alla intricatissima rete di interrelazioni che colle-

22 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave Introduzione di E Zolla tra-duzione dal russo di P Modesto Milano Rusconi 1998 pp 45-46

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 18: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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gano tutte le realtagrave della vita con tutte le realtagrave dellrsquoambiente e da cuisono scaturite tra lrsquoaltro lrsquoecologia in senso moderno e la teoria gene-rale dei sistemi

Lrsquoincidenza che ha sullrsquoimpostazione teorica di Florenskij questomodo di intendere il confine proposto da Vernadskij la si puograve stabilirein modo immediato e incontrovertibile attraverso la sua idea del pec-cato e quindi del male come laquoparete divisoria che lrsquoIo innalza tra sestesso e la realtagraveraquo A suo giudizio infatti laquopeccato allo stato puro al li-mite cioegrave la geenna egrave la tenebra lrsquooscuritagrave il buio σκότος Percheacute la lu-ce fa apparire la realtagrave mentre la tenebra egrave la disunione la dispersionedella realtagrave lrsquoimpossibilitagrave di apparire lrsquouno allrsquoaltro lrsquoinvisibilitagravedellrsquouno per lrsquoaltro [hellip] In una parola il peccato egrave ciograve che priva dellapossibilitagrave di fondare e perciograve di spiegare priva cioegrave del lume della ra-gione Cercando affannosamente il razionalismo peccaminoso la co-scienza si priva della razionalitagrave che le egrave insita a causa del suo intellet-tualismo cessa di contemplare intellettualmenteraquo23

Il peccato egrave quindi il confine inteso come linea di demarcazionenetta e invalicabile che lrsquoio erige tra se stesso e la realtagrave tra se stesso elrsquoaltro tra se stesso e Dio facendosi cosigrave ldquoidolo di se stessordquo orgogliosodella propria autosufficienza in virtugrave della quale si illude di poter fon-dare lrsquoio sullrsquoio e di poter ldquospiegarerdquo lrsquoio con lrsquoio

Un confine egrave tuttavia una linea di separazione che indica comun-que la presenza di uno scarto e di uno stacco per cui altrettanto illuso-rio e pericoloso sarebbe renderlo inavvertito cercare in qualche mododi disattivarlo postulando una sorta di continuitagrave e di reciproca in-condizionata visibilitagrave dellrsquouno per lrsquoaltro dei due ambiti tra i quali essosi pone

Le due sfere vitali dellrsquoesistenza dellrsquouomo quella terrena con losguardo rivolto verso lrsquoesperienza quotidiana e la dimensione corporeae quella ultraterrena e celeste che richiede un pensiero orientato verso

23 Ivi pp 229-230

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 19: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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lrsquoinfinito e lrsquoinvisibile sono pertanto separate da un diaframma o gra-nica (confine appunto) che le separa e nello stesso tempo le raccordaDa questo punto di vista lo spazio di maggiore interesse ai fini dellavita e della cultura umana e che proprio per questo risulta necessarioapprofondire egrave appunto quello di confine cioegrave intermedio tra i duemondi suddetti nonostante tutte le difficoltagrave e i rischi che la sua analisipone dal momento che si tratta di una delle questioni piugrave problemati-che percheacute difficilmente definibile con gli strumenti razionali a nostradisposizione Ciograve nondimeno si tratta di una dimensione essenziale perlrsquointerazione tra le due zone apparentemente inconciliabili dellrsquoesi-stenza dellrsquouomo E il problema fondamentale che essa pone egrave quello diriuscire ad attivare una capacitagrave transitiva tra i due ambiti che essa di-stingue e collega nello stesso tempo attraverso la quale riuscire pro-gressivamente a far sigrave che il mondo visibile diventi in qualche modo ilpotenziale specchio dellrsquoinvisibile innescando cosigrave un processo di pe-netrazione nel sovra-reale Questo spazio intermedio per la sua naturanon egrave direttamente accessibile alla rappresentazione magari attraversouna qualche misteriosa capacitagrave che oltrepassi gli strumenti razionali dicui lrsquouomo dispone egrave invece un fossato che va riempito una barrierache va progressivamente resa piugrave sottile (senza diventare mai comple-tamente trasparente) attraverso la creativitagrave culturale nellrsquoambito dellaquale occupano una posizione centrale lrsquoarte in quanto fonte impre-scindibile per unrsquoindagine sullo spessore del pensiero umano Proprio ilfatto di raccordare la religione allrsquointera storia spirituale dellrsquoumanitagraveindica chiaramente come per Florenskij questa sorta di ldquobarriera dicontattordquo tra lo spazio ultraterreno e lrsquoambito accessibile allrsquoesperienzadiretta in cui si disloca appunto il sentimento religioso sia un confinemobile che lrsquouomo egrave in grado di spostare sempre piugrave avanti via via chesi innalza di qualitagrave e di livello la sua ricerca culturale

Il raccordo e la capacitagrave transitiva tra i due mondi che si realizzanonello spazio di confine e ne costituiscono anzi il nucleo essenziale ri-chiedono unrsquoarticolazione tra il visibile e lrsquoinvisibile che Florenskij

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 20: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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esprime con il termine skvoznoj un concetto di luminositagrave interioreche F Malcovati rende correttamente con ldquotransluciditagraverdquo24 La translu-ciditagrave ovvero quel grado di trasparenza di un corpo che consente didistinguere approssimativamente la forma ma non i contorni di unoggetto posto dietro di esso egrave la condizione tipica delle realtagrave di confi-ne vale a dire di tutto ciograve che pur essendo estraneo alla coscienza egravetuttavia capace di entrare in un qualche tipo di relazione con essa di-mostrata dal fatto che egrave comunque in grado di far risuonare e produrresignificati al suo interno anche se ovviamente non in modo imme-diato ma attraverso un prolungato lavorigraveo di scavo e di approfondi-mento

laquoEsistono dunque due mondiraquo insiste Floresnskij laquoe questo nostromondo si cruccia nelle contraddizioni se non vive delle energie del-lrsquoaltro mondo Negli umori tendenze contrastanti nella volontagrave desi-deri contrari nei pensieri idee contraddittorie Le antinomie fraziona-no tutto il nostro essere tutta la vita creata Dappertutto e semprecontraddizioni Viceversa la fede che vince le antinomie della coscienzae tra esse riesce a respirare ci offre il fondamento di pietra sul qualepossiamo lavorare per superare le antinomie della realtagrave Ma come ac-cedere a questa pietra della Federaquo25

Prendendo certo atto egrave la risposta che egli dagrave del dilemma finito oinfinito e della antinomie che ne scaturiscono senza perograve forzarle oltreogni limite e riducendo unilateralmente e artificiosamente una delledue dimensioni allrsquoaltra fino a isterilire il senso stesso del dilemma e acomprimere sino a occultarla la realtagrave delle antinomie medesime Ciogravesignifica concretamente che occorre far riferimento a uno spazio chesia parte del reale ma distinto dalla realtagrave nel quale laquosi incontrino im-manenza e trascendenza profonditagrave e altezza le cose di questo e le cosedellrsquoaltro mondo lrsquoassoluto e il relativo il corruttibile e

24 F MALCOVATI Vjačeslav Ivanov Estetica e Filosofia Firenze La Nuova Italia 198325 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 551

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 21: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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lrsquoincorruttibileraquo Questo spazio laquoegrave una finestra nella nostra realtagrave dallaquale si vedono gli altri mondi Egrave una breccia nellrsquoesistenza terrenadalla quale irrompono le correnti dallrsquoaltro mondo nutrendola e rinvi-gorendola In breve questo spazio egrave il cultoraquo26 Quando si entra in que-sta dimensione laquociograve che egrave invisibile e misterioso egrave percepito dalla con-templazione sensibile rivestito dallrsquoempirico esso si dispone secondo lelinee proprie dellrsquoinvisibile Entrando nella sfera del culto il sensibilevive e srsquointreccia non giagrave secondo dei legami a esso immanenti ma se-condo altri diventando parte di unrsquoaltra struttura una struttura tra-scendente che ha leggi proprie e sue particolari connessioni La realtagravesensibile egrave progressivamente attirata verso altri nessi inconsueti e in-concepibili verso relazioni inattese e da quel momento in poi egrave comesostenuta da altre forze staccandosi dalle sfere dellrsquoattrazione terrestrecessa di essere terrena e soltanto sensibile Come non possiamo definiresemplicemente superficiale e inerte quel cibo che entra a far partedellrsquoorganismo e una volta assimilato manifesta sensibilmente la suaforma vitale fino a quel momento invisibile cosigrave ciograve che egrave terreno en-trando nella sfera del culto cessa di essere terreno Pur essendo da unpunto di vista materiale essenzialmente terreno nella sua caratterizza-zione particolare allrsquointerno della visione propria del culto nellrsquoaura dimistero che lo circonda avviene e prende forma qualcosa drsquoaltro disanto di consacrato di trasformato di transustanziato egrave il misterostesso Ma ripeto il culto strano e incomprensibile a guardarlo dallrsquoaltovisto dallrsquoalto verso il basso appare in tutta la sua integritagrave e unitagrave Egravecome se gli elementi della realtagrave sensibile fossero distrutti dal turbineche si egrave abbattuto su di essa piegati da una forza incomprensibilesmembrati e ricomposti per essere poi riuniti in nuovi segni ancora in-decifrabili mai visti prima del mondo misterioso Solo innalzandoci

26 P A FLORENSKIJ Il timore di Dio in ID Il cuore cherubico Scritti teologici e mistici acura e con Introduzione di N Valentini e L Žak tr it di R Zugan Casale MonferratoPiemme 1999 p 270

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 22: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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verso lrsquoalto potremo contemplare il loro quadro nella sua interezzaUna forza trascendente racchiusa in essi li ha strutturati secondo leggiche non provenivano dalla loro essenza sebbene la sottintendesseroquesta forza egrave quel filo che collega il celeste e il terrenoraquo27

Un esempio concreto e particolarmente significativo di come fun-zioni questa trasformazione e trasfigurazione degli elementi della realtagravesensibile egrave dato da quel particolare procedimento tecnico di rappre-sentazione delle icone costituito dalle linee cosiddette ldquorazdelkirdquo28 Essesono laquoeseguite con un colore diverso dal colore di base nel luogo cor-rispondente dellrsquoicona nella maggior parte dei casi con riflessi metalliciresi splendenti dallrsquoldquoassistkardquo29 drsquooro piugrave raramente drsquoargento o dalladoratura Questa sottolineatura del colore delle linee della lsquorazdelkarsquo si-gnifica secondo noi che il pittore di icone vi si applica consapevol-mente sebbene essa non corrisponda a nulla di fisicamente visibilecioegrave ad esempio a un qualche analogo sistema di linee sugli indumentioppure sui seggi ma sia soltanto un sistema di linee potenziali linee dicostruzione di un dato oggetto simili per esempio alle linee di forza diun campo elettrico o magnetico o a sistemi di curve equipollenti oisotermiche e simili Le linee della lsquorazdelkarsquo rappresentano con forzasuperiore a quella delle sue linee visibili lo schema metafisico dellrsquoog-getto dato la sua dinamica ma di per se stesse non sono affatto visibilied essendo disegnate sullrsquoicona costituiscono secondo lrsquoidea del pitto-re lo schema complessivo per lrsquoattivitagrave motoria dellrsquoocchio che con-templa lrsquoicona Queste linee agiscono come schema di ricostruzionenella coscienza dellrsquooggetto contemplato e se si cercano i princigravepi fisicidi queste linee si trova che le linee di forza di tensione in altre parolenon rappresentano le pieghe derivanti dalla tensione o almeno non

27 Ibidem pp 299-30028 Si tratta delle linee del drappeggio dei vestiti o del corpo sotto gli abiti per lo piugrave do-rate e talvolta argentate29 Egrave lrsquoombreggiatura drsquooro applicata a linee parallele o a tocchi presente soprattuttonelle icone piugrave tarde

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 23: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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ancora le pieghe ma pieghe solo come possibilitagrave in potenza ora inve-ce sono le linee secondo cui si stenderebbero le pieghe se in generalecominciassero a formarsiraquo30

Siamo cosigrave di fronte a quella che possiamo chiamare a tutti gli ef-fetti una specifica ldquorealtagrave aumentatardquo che riesce a dilatare e ad amplifi-care il significato sia dei singoli elementi di cui si vale per la rappre-sentazione sia della loro organizzazione complessiva Si tratta di unpotenziamento che giagrave lrsquoarte riesce a effettuare in quanto laquolrsquoartistariempie di un certo contenuto una data regione dello spazio la carica aforza di un contenuto costringendo lo spazio a cedere e a contenerepiugrave di quanto contenga di solito senza questa violenzaraquo31 Ma egrave so-prattutto con il culto e nel culto che esso si manifesta in pieno propriopercheacute il culto egrave quel luogo dove laquoquesto mondo si consegna per cosigravedire ad altri mondi piugrave elevati diventa il loro rappresentante e in uncerto senso il loro portatore rifiutando lrsquoautoaffermazione il suo esi-stere per se stesso esso diventa vita per un altro mondo Con ciograve stessotale mondo sensibile ldquodopo aver perso la sua vitardquo dopo esser diventatolo strumento di un altro mondo con il suo corpo lo porta in seacute incarnain seacute lrsquoaltro mondo oppure lo trasfigura lo spiritualizza [hellip] Questomondo in seguito a questa perdita dellrsquoautonomia e del suo caratteredi autosufficienza illuminandosi del fuoco dellrsquoaltro mondo diventaesso stesso di fuoco egrave come se si mescolasse con il fuocoraquo32

Per poter acquisire e dispiegare a pieno questa sua potenza di tra-sformazione e trasfigurazione degli elementi dellrsquoesperienza quotidianae di fondamento della capacitagrave transitiva dal mondo visibile al mondoinvisibile il culto con i suoi riti e servizi religiosi ma anche con riferi-mento allrsquoambiente in cui si svolge deve perograve assumere la veste e la

30 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata in ID La prospettiva rovesciata e altri scrittia cura di N Misler Roma Gangemi 1990 pp 78-7931 P A FLORENSKIJ Lo spazio e il tempo nellrsquoarte a cura di N Misler Milano Adelphi1995 p 5332 P A FLORENSKIJ Empiria ed empirismo in ID Il cuore cherubico cit pp 101-102

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 24: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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dimensione di una totalitagrave organica e artistica in cui ciascuna parteassume un senso specifico ed egrave gratificata solo in riferimento allrsquointerocontesto Egrave proprio quello che avviene nella liturgia ortodossa dovelaquoParola (slovo) Icona (ikona) e Musica (salmi cantati cheruvim) sonorealtagrave intimamente legate nel senso di una profonda corrispondenzaincentrata sullrsquoimmagine o rappresentazione Entrambe sono orientateverso lrsquoalto verso il mondo spirituale verso lrsquoarmonia celeste versolrsquoassoluto icona lsquofinestra sullrsquoassolutorsquo parola lsquofinestra sullrsquoassolutorsquoLrsquoicona delle grandi feste completa i testi liturgici e durante la liturgiacantata il prete mette lrsquoicona su un leggio La vista e lrsquoudito sono cosigraveuniti lrsquoorecchio vede e lrsquoocchio ode Lrsquoicona va ascoltata percheacute vi simanifesti la parola Lrsquoimmagine dellrsquoicona e il suono della parola sonopotenziati dalle note musicali che ne sostanziano lrsquoesperienza in unatotale sinestesiaraquo33

Puograve essere utile a questo proposito fare un riferimento a quel chescrive Lina Bolzoni a proposito di un diverso contesto storico la cittagrave diSiena della metagrave del Quattrocento quando San Bernardino trasforma-va i palazzi le chiese le strade in un vero e proprio ldquoteatro della memo-riardquo della sua predicazione unrsquoepoca nella quale laquoil pittore ndash come ingrado minore lo scrittore e il predicatore ndash in realtagrave non si limita pre-sentare agli occhi del corpo delle immagini che sono poi trasmesse agliocchi della mente il pittore opera in una zona di frontiera in cui i con-fini le barriere possono anche cadereraquo34 Anche in questo caso siamo difronte a una situazione nella quale non solo il testo diventa traducibilein immagini ma lrsquoimmagine puograve a sua volta generare nuovi segmentidi testo in un processo continuo di diffrazione di moltiplicazione e dicreazione e uso efficace di ldquoimmagini misterdquo A questo si puograve arrivarepercheacute lrsquoetagrave in questione egrave lrsquoerede di anni nei quali ci si era abituati a

33 D FERRARI-BRAVO La parola e lrsquoicona Dalla veritagrave della conoscenza alla verita dellavisione e ritorni in Pavel Florenskij in lsquoHumanitasrsquo 2003 n 4 pp 620-62134 L BOLZONI La rete delle immagini Predicazione in volgare dalle origini a Bernardinoda Siena Torino Einaudi 2002 p 226 (il corsivo egrave mio)

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 25: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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usare laquoimmagini che possono essere delineate solo con le parole oppu-re si possono presentare agli occhi del corpo ma mettendo in scena unrapporto tra pittura e scrittura tale da controllare minuziosamente ilmodo in cui il tutto si imprime negli occhi dellrsquoanima In ogni casosiamo di fronte a un rapporto aperto tra testo e immagine un rapportofatto di interscambio piuttosto che di passiva derivazioneraquo35

Questa fitta e affascinante rete di legami e associazioni fra parole eimmagini che si inseguivano potenziandosi a vicenda egrave finalizzato acomunicare efficacemente con il popolo a creare un nuovo senso co-mune capace di agire sullrsquointelletto sulla memoria sulla volontagrave im-primendo nella mente di un largo pubblico i modelli di comportamentoda seguire Uno ldquosfondo condivisordquo in grado sia di contenere conoscen-ze sia di riattivarle e di proiettare la vita quotidiana in unrsquoaltra dimen-sione quella inesorabile dellrsquoeternitagrave e del giudizio divino

Nellrsquoantica Rusrsquo come rileva Lichačeumlv questo stretto nesso tra scrit-tura e pittura costituiva la regola Nellrsquoambito di essa lrsquoicona vera epropria ldquoteologia in immaginerdquo che come la parola veicola la tradizionedella chiesa aveva proprio per questo al pari della parola medesimauna valenza liturgica totalizzate e testimoniale In quellrsquoepoca laquola pa-rola e lrsquoimmagine erano legate piugrave di quanto non sarebbero state in se-guito Tale compenetrazione egrave un dato di fatto della loro struttura inte-riore che va considerata [hellip] anche dal punto di vista teoricoraquo36Lrsquoicona anche per il significato assunto in quella tradizione ed ereditatoda essa egrave il confine in cui il mondo visibile e quello invisibile si sfioranosenza confondersi laquodebole frontiera di quaggiugrave e baluardo di lassugraveraquo37essa egrave ldquoporta regalerdquo attraverso la quale lrsquoinvisibile viene incontro a chicontempla finestra che lascia entrare la luce lo spazio drsquooro che rende

35 Ivi p 7036 D S LICHAČEumlV Le radici dellrsquoarte russa Dal medioevo alle avanguardie Milano Bom-piani 1991 pp 42 e 4837 P A FLORENSKIJ Le porte regali Saggio sullrsquoicona a cura di E Zolla Milano Adelphi1977 p 32

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 26: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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presente lrsquoeterno Pertanto ldquoogni icona egrave una rivelazionerdquo38 grazie allaquale possiamo spiccare un salto e lo possiamo fare a patto di rispetta-re laquola stabilitagrave religiosa della concezione del mondo la sacra metafisicadella comune coscienza popolareraquo evitando di disgregare lrsquouna e di cor-rodere lrsquoaltra con laquolrsquoarbitrio individuale del singolo con il suo singolopunto di vista ed inoltre con il singolo punto di vista di quel determi-nato momento storicoraquo39

Qui sono chiari e molto forti i richiami sia allrsquoldquoantica Rusrsquordquo ai suoi ritie alle sue tradizioni Il pensiero e lrsquoimpostazione filosofica di Florenskijriflettono e condensano in maniera straordinaria il carattere profondodella Russia sempre in bilico tra occidente e oriente tra la modernitagraveche con Pietro il Grande egrave diventato uno dei punti di riferimento im-prescindibili della sua storia e la forte carica di originalitagrave e di autono-mia rispetto allrsquooccidente costantemente rivendicata dagli esponenti piugravesignificativi della sua cultura Modernitagrave e specificitagrave sono certamente itratti distintivi anche dellrsquoopera di Florenskij la cui formazione e le cuiconcezioni sono fortemente incardinate sul pensiero logico e scientifi-co ma che guarda altresigrave con estrema attenzione allrsquoereditagrave di una tra-dizione che ha potentemente modellato il modo di porsi nei confrontidella realtagrave circostante e inciso sulla formazione di unrsquoidentitagrave chepresenta differenze talmente accentuate nei confronti di quelle dei paesieuropei da non poter essere sottovalutate neacute tanto meno ignorate

Degli slavofili Florenskij rifiuta perograve con estrema decisione la stati-citagrave che caratterizza i rispettivi approcci e che li induce ad accontentarsidel giagrave acquisito e a sopravvalutare la portata e il significato di ciograve che egravegiagrave disponibile in quanto frutto dellrsquoereditagrave del passato la sua meto-dologia egrave infatti caratterizzata da un perenne rinnovarsi dalla tendenzaa non trascurare le oscillazioni anche minime di un processo evolutivoe a non fossilizzarsi nellrsquoantagonismo di due punti di vista in opposi-

38 Ivi p 7439 P A FLORENSKIJ La prospettiva rovesciata cit p 81

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 27: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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zione per cercare invece le vie di un superamento che pur non potendomai abbattere totalmente il diaframma e lo spartiacque che li dividesposti perograve sempre piugrave avanti la relativa linea di demarcazione in unatensione dinamica che egrave il punto nodale intorno al quale si coagulanole aspirazioni piugrave profonde dellrsquouomo e in cui si esprimono le sue mi-gliori capacitagrave intellettuali

Piugrave che a raccogliere e a preservare lrsquoereditagrave degli antichi ideali laconcezione storico-religiosa florenskiana come evidenzia Nina Kau-chtschischwili egrave quindi diretta a stabilire laquose e fino a che punto il cultopossa fungere da intermediario tra le esigenze concrete e le aspirazioniultraterrene dellrsquouomo ovvero essere il veicolo che conduce dal visibileallrsquoinvisibile Le indagini rivelano che lrsquouomo si sente stimolato a tra-sporre le proprie esigenze interiori in espressioni cultural-rituali che siriversano man mano in opere artistiche assimilabili come codice drsquounacultura che permetteragrave drsquoindagare sul valore e lo spessore ideologicodella cultura stessa Pertanto lrsquoantica protofase culturale assolve unafunzione determinante per individuare lrsquoevolversi della storia spiritualee per elaborare una metodologia che si muove secondo i seguenti crite-ri soffermarsi su quei periodi storici ritenuti decisivi per il consolidarsidel culto (miroponimanie) esaminare poi le fasi evolutive del pensieroil loro cristallizzarsi nelle forme culturali (mirovosprijatie ndash assimila-zione del mondo) Lungo questo iter si individuano i fenomeni di mu-tamento di sdvig (scarto) tappe che assolvono funzione coagulatriceallorquando si cristallizzano lungo questrsquoarco evolutivo i momentichiave della storia del culto (mirosozercanie ndash contemplazione delmondo) per avvicinarsi al mirovozzrenie la fase nella quale inizia ilprocesso creativo-metafisico che dovrebbe culminare nella storia dellaWeltanschauung nella sintesi universal-cosmologica della sobornostraquo40

40 N KAUCHTSCHISCHWILI Problemi di metodologia A proposito di ldquoNaplastovanijaegejskoj kulrsquoturyrdquo di P A Florenskij in AAVV Filologia e letteratura nei paesi slavi (Studiin onore di S Graciotti) Roma Carocci 1990 p 425

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 28: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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Lrsquoantica ldquoprotofase culturalerdquo anzicheacute essere idealizzata e resa intan-gibile e irrevocabile viene pertanto inserita in un processo evolutivoche non egrave riducibile a nessuna delle forme (riti sacramentali formula-zioni dogmatiche regole canoniche conformazione temporale dellrsquoor-dinamento ecclesiastico) che lrsquoecclesialitagrave assume nel corso della storiaQuesto carattere evolutivo ne fa qualcosa di assimilabile alla vita chenon puograve essere identificata con nessuna delle sue manifestazioni este-riori e in questa assimilazione consiste la specificitagrave dellrsquoecclesialitagraveortodossa che non egrave concetto ma vita vita nuova nello Spirito laquoDovenon crsquoegrave vita spirituale egrave necessario qualcosa di esteriore che assicurilrsquoecclesialitagrave Per il cattolico sono segni di ecclesialitagrave un certo ufficio (ilpapa) o un sistema di uffici (le gerarchie) Per il protestante il criterio egraveinvece una formula confessionale (un simbolo) o un sistema di for-mule (il testo della Scrittura) In fin dei conti per gli uni e per gli altri egravedecisivo un concetto un concetto ecclesiastico-giuridico per i cattoliciecclesiastico-scientifico per i protestanti Divenuto criterio supremo ilconcetto per ciograve stesso rende superflua ogni manifestazione di vita An-zi siccome non crsquoegrave vita commensurabile a un concetto ogni moto vi-tale inevitabilmente trascende i confini tracciati dal concetto e apparequindi dannoso intollerabile Per il cattolicesimo (evidentemente parloqui del cattolicesimo e del protestantesimo al limite nei loro princigravepi)ogni manifestazione autonoma di vita egrave anticanonica mentre per ilprotestantesimo egrave antiscientifica Nellrsquouno e nellrsquoaltro caso il concettofalcidia la vita che si egrave anticipatamente rifiutata in nome del concetto[hellip] Se nel cattolicesimo crsquoegrave il fanatismo della canonicitagrave nel prote-stantesimo il fanatismo della scienza non egrave da meno

Il carattere indefinibile dellrsquoecclesialitagrave ortodossa egrave la miglior provadella sua validitagrave [hellip] Non esiste il concetto dellrsquoecclesialitagrave ma esistelrsquoecclesialitagrave stessa e per ogni membro vivo della Chiesa la vita ecclesialeegrave la cosa piugrave certa e percepibile che egli conosca Questa vita ecclesiale egraveattinta solo dalla vita non dallrsquoastrazione e dal raziocinio Se poi si de-vono applicarle dei concetti i piugrave appropriati saranno quelli biologici

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 29: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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ed estetici non quelli giuridici e archeologici Che cosrsquoegrave lrsquoecclesialitagrave Egraveuna vita nuova la vita nello Spirito Qual egrave il criterio di veritagrave di questavita La bellezzaraquo41

Lrsquoesplicito riferimento allrsquoinadeguatezza non solo dei concetti giuri-dici ma anche di quelli archeologici per ldquofar presardquo sulla realtagrave dellaChiesa costituisce una inequivocabile e decisa presa di distanza da tuttele concezioni come almeno in parte quella degli slavofili che conside-rano laquoi concetti di ldquoantichitagraverdquo e ldquoperfezionerdquo strettamente collegatiraquo eper le quali laquola parola ldquoantichitagraverdquo assume un duplice significato di an-tichitagrave cronologica e di superioritagrave qualitativaraquo42 laquoLa Chiesa egrave unarealtagrave divino-umana che come mistero dellrsquoequilibrio e dellrsquounitagrave deisuoi due principi costitutivi si rende ldquoaccessibilerdquo solo in unrsquoesperienzaconcreta di fede ovvero solo a colui che partecipa alla vita stessa dellaChiesa qualsiasi tentativo di analizzare razionalmente questo misterofinisce con lo scontro dei due principi che per il raziocinio appaiononella posizione di reciproca contraddizione ed esclusioneraquo43

La necessitagrave di affrontare con strumenti adeguati questo misterocostituisce secondo Florenskij un ulteriore motivo di differenziazionetra la concezione ortodossa dei canoni e quella cattolica laquoSecondoquestrsquoultima il canone egrave una norma ecclesiastico-giuridica una ldquoleggerdquoche deve essere osservata e la cui trasgressione deve essere compensatacon la ldquosoddisfazionerdquo (satisfactio) Invece per la concezione ortodossai canoni non sono leggi ma simboli regolatori della societagrave ecclesialeMai sono stati osservati completamente e non lo potranno mai essere aperfezione tuttavia sempre si egrave dovuto e si deve averli presenti per ave-re una piugrave chiara coscienza della propria colpevolezza davanti a Dioraquo44

41 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit pp 38-3942 Ivi p 40143 L ŽAK Veritagrave come ethos La teodicea trinitaria di P A Florenskij cit p 39344 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 490

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 30: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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Cronotopo e mondo intermedio in Uchtomskij

Lrsquoidea di ldquomondo intermediordquo di Florenskij scaturisce dunque co-me si egrave visto dalla convinzione che il dominio dellrsquoesperienza nel suoinsieme acquisti un significato e un valore tanto piugrave profondi quantopiugrave si raccorda al mondo invisibile traendo da esso forza alimento estimoli continui Tra interno ed esterno tra soggetto e oggetto tra ter-reno e ultraterreno tra realtagrave e illusione crsquoegrave dunque un processo dinami-co di continua interazione caratterizzato da un elevato livello di flessibi-litagrave e di scambio interattivo in virtugrave del quale il gioco degli opposti nonsepara ma integra I ruoli le funzioni si ribaltano di continuo e si dona-no reciprocamente senso Si ha cosigrave un esplicito distacco dallrsquousuale mo-dalitagrave di pensiero accentrato sulla sostanza al quale subentra lrsquoidea checome modalitagrave primitiva ed equipollente del reale vada assunta la rela-zione Si rende in tal modo possibile il superamento di ciograve che noichiamiamo oggi ldquopensiero oggettivanterdquo e si affaccia alla ribalta unnuovo pensiero dellrsquoessere in cui la percezione e la conoscenza e la rap-presentazione della realtagrave che attraverso esse prende forma contengo-no giagrave ineliminabilmente i germi del possibile e del progetto la cui veritagraveo menzogna ed efficacia o inefficacia egrave poi decisa dalla realtagrave concreta

Per esplorare ulteriormente questo concetto di mondo intermedio eapprofondirne la natura egrave utile fare riferimento allrsquoopera di un altrogrande pensatore russo contemporaneo di Florenskij il fisiologoAleksej Alekseevič Uchtomskij (1875-1942) e in particolare alle rifles-sioni da lui esposte in una relazione sul cronotopo nella biologia nellaquale furono toccati anche problemi di estetica tenuta a Leningradonellrsquoestate del 192545

Allievo ed erede di Nikolaj Evgenrsquoevic Vvedenskij (1852-1922) econtinuatore delle idee di Ivan Michajlovic Sečenov (1829-1905) suldeterminismo biologico e il carattere sistemico dellrsquoattivitagrave del sistema

45 Ivi p 231 n

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 31: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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nervoso centrale Uchtomskij era un nobile discendente addirittura dalprincipe Suzdalrsquo Vsevolod Grande Nilo avviato dai genitori alla carrie-ra militare aveva compiuto gli studi medi presso il corpo dei cadetti diNiznij Novgorod ma si era presto reso conto di non essere fatto per lavita militare e contro il volere della famiglia si era iscritto nel 1894 allasezione letteraria dellrsquoAccademia Teologica di Mosca dove studiava giagraveil fratello futuro vescovo Egrave qui in questi anni che si viene operandoquellrsquooriginale confluenza di interessi filosofici e fisiologici che costitui-ragrave poi per sempre la caratteristica fondamentale della sua opera e che loguideragrave in tutta la ricerca scientifica successiva

La sua formazione filosofica e religiosa lo portava a dare unrsquoimpor-tanza centrale al problema delle relazioni interpersonali Nel 1932 eglinotava infatti in un suo quaderno di appunti che laquosolo la comunica-zione reale con gli altri mi permette di conoscere lrsquoautentico valoredella mia vita e del mio pensieroraquo E proprio questo interesse lo indussead allontanarsi progressivamente dalla filosofia per addentrarsi nellostudio concreto dei meccanismi di funzionamento del cervello

Passograve quindi a studiare fisiologia allrsquoUniversitagrave di Pietroburgo doveinsegnava Vvedenskij allievo di Sečenov e uno dei maggiori fisiologirussi il quale era particolarmente impegnato nello studio dei mecca-nismi che regolano le reazioni dei tessuti organici agli stimoli ambien-tali ed era riuscito grazie ai suoi esperimenti a dimostrare che il siste-ma organico si modifica non soltanto per effetto degli stimoli esternima anche nel corso del suo stesso processo di attivitagrave interna e avevaintrodotto per la prima volta nella fisiologia il concetto di tempo

Uchtomskij riprende e approfondisce queste ricerche del maestro ecerca in particolare di comprendere le tappe del processo complessivoattraverso il quale lrsquoorganismo recepisce il mondo al fine di reagire aesso processo che egli chiama orientirovka v globinu chronotopa (lsquoorien-tamento verso la profonditagrave del cronotoporsquo) proprio per sottolineare ilfatto che esso presuppone lrsquoelaborazione di un sistema di coordinatespazio-temporali La ricostruzione di questo ldquoorientamento verso le

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 32: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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profonditagrave del cronotopordquo e lrsquoanalisi della interconnessione dei rap-porti spaziali e temporali erano appunto lrsquoargomento della conferenzadel 1925 il cui testo non si egrave purtroppo conservato Disponiamo solodi una sua ricostruzione parziale sulla base di appunti ritrovati da V IMerkulov discepolo e biografo di Uchtomskij nellrsquoarchivio dellrsquoAcca-demia delle scienze Lrsquoassunto vi egrave articolato in 18 tesi di cui alcunehanno un carattere piugrave strettamente fisiologico altre un carattere piugraveampiamente conoscitivo

Nelle prime sette tesi Uchtomskij analizzava lo sviluppo degli organidi senso animali delle particolaritagrave delle loro reazioni a contatto e adistanza e della loro interazione nel processo di identificazione di og-getti o di avvenimenti in atto nellrsquoambiente circostante A seconda delcarattere dei segnali emessi dallrsquooggetto osservato (odore voce aspetto)il comportamento dellrsquoanimale che osserva si organizza sotto forma direazione di avvicinamento o di fuga dallo stimolo Per quanto riguardala ricezione di un oggetto o di un essere vivente nel campo visivo di unuomo essa secondo Uchtomskij avviene in due fasi illustrate nelle tesi8 e 9 inizialmente lrsquointervallo di spazio tra lrsquoosservatore e lrsquooggetto os-servato egrave strettamente dipendente dallrsquointervallo di tempo indispensa-bile per coprire la distanza dellrsquooggetto nel senso che si tende a consi-derare una cosa piugrave o meno distante da noi a seconda della velocitagrave concui si avvicina in un secondo momento questa relazione immediata tratempo e spazio che li fa convergere e quasi saldare in un tutto unico sitrasforma nella relativitagrave della contemporaneitagrave degli eventi e della lorocoesistenza spaziale

Le relazioni spazio-temporali dellrsquoambiente sono recepite dallrsquoorga-nismo attraverso lrsquoelaborazione dei segnali trasmessi dagli organi disenso (vista udito e odorato) che si opera in quella che Uchtomskijchiama ldquola dominanterdquo da lui concepita e presentata come un focolaiodi eccitazione nel sistema nervoso che determina le reazioni dellrsquoorga-nismo agli stimoli esterni e interni Il centro nervoso (o il gruppo dicentri nervosi) dominante possiede unrsquoelevata eccitabilitagrave accompa-

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 33: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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gnata da un notevole grado di inerzia vale a dire dalla capacitagrave dimantenere questo stato anche quando lo stimolo iniziale cessa il pro-prio effetto attivante Sommando in seacute lrsquoeccitazione relativamente de-bole degli altri centri nervosi la dominante se ne serve per rafforzare sestessa e nel contempo per inibire gli altri centri in questo modo garan-tisce le coordinazioni degli sforzi dellrsquoorganismo in unrsquounica direzionee annulla gli eventuali elementi di disturbo Ai livelli piugrave bassi del si-stema nervoso la dominante si manifesta come disponibilitagrave di un datoorgano a essere sempre pronto a entrare in azione e come capacitagrave diconservare a lungo questo stato di allrsquoerta Risalendo invece agli stadisuperiori ci si trova di fronte alla dominante corticale che costituisce labase fisiologica di tutta una serie di fenomeni psichici tra cui peresempio lrsquoattenzione la memoria lrsquoattivitagrave logica lrsquoemotivitagrave La pos-sibilitagrave di concentrare lrsquoattenzione su determinati oggetti e la selettivitagravedellrsquoapprendimento sono cosigrave fisiologicamente determinate dalle ca-ratteristiche della dominante che egrave una costellazione che lavora a undeterminato ritmo ottimale per certe condizioni e che egrave in grado dirinforzare la sua capacitagrave di eccitazione con impulsi costanti Contem-poraneamente in rapporto con questo incremento di eccitazione essaegrave in grado di inibire gli altri riflessi presenti nella terminazione comunedella vita nervosa In questo modo attraverso lrsquoinibizione degli altricentri si determina la selettivitagrave dellrsquoapprendimento e drsquoaltra parte siha una concentrazione dellrsquoattenzione favorita dagli stimoli di mediaintensitagrave

La dominante viene cosigrave configurandosi come la struttura fonda-mentale del comportamento umano ma essa egrave anche qualcosa di piugravein quanto laquociascuno di noi puograve rilevare attraverso lrsquointrospezione chequando essa egrave presente si accentua in modo rilevante la capacitagrave di co-gliere e osservare determinati aspetti della realtagrave e nel contempo crescelrsquoinsensibilitagrave per altre caratteristiche dellrsquoambiente In questo senso ladominante puograve essere considerata non soltanto il presupposto fisiolo-

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

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gico del comportamento ma anche il presupposto fisiologico dellrsquoos-servazioneraquo46

Lrsquoinerzia che come si egrave detto caratterizza lrsquoattivitagrave della dominanteegrave per un certo verso e fino a un certo punto funzionale allo sviluppo eal rafforzamento del comportamento sistematico e razionale in quanteegrave appunto ad essa che si devono la costante prevalenza di un mecca-nismo su tutti gli altri possibili e la nascita strettamente connessa aquesto prolungato predominio di un principio organizzatore della vitaintellettuale Ma essa puograve altresigrave per un altro verso e superata una de-terminata soglia condurre al rinchiudersi e al cristallizzarsi del com-portamento e della personalitagrave nel suo complesso in una struttura rigi-da fino al punto da impedire allrsquouomo che cada in questo ldquocircolo vi-ziosordquo di aprirsi verso lrsquoesterno

ldquoPer il fatto stesso che io sono proteso ad agire in una determinatadirezione e che il lavoro del mio apparato di riflessi egrave polarizzato in undeterminato senso in me risultano come schiacciati e trasformati i ri-flessi rispetto a molti fenomeni in corso cui avrei reagito in tuttrsquoaltromodo in altre circostanze piugrave equilibrate [hellip] In ogni istante della no-stra attivitagrave enormi settori di realtagrave viva e irripetibile ci passano accantoinosservati e senza lasciare traccia alcuna soltanto percheacute le nostre do-minanti erano concentrare altrove In questo senso esse si frappongonotra noi e la realtagrave Il colorito generale che assumono per noi il mondo ele persone egrave determinato in grandissima misura da come sono le nostredominanti e da come siamo noi stessi Uno scienziato che lavora tran-quillamente nel suo laboratorio ed egrave dotato di grande stabilitagrave e paca-tezza che egrave pienamente soddisfatto del suo stato di isolamento tenderagravea descrivere il mondo come un flusso quieto e armonico e ancor me-glio come un cristallo nella sua stabilitagrave infinita e considereragrave presu-mibilmente gli uomini un elemento di disturbo la cui presenza com-

46 A A UCHTOMSKIJ Princip dominanty (Il principio della dominante) in Dominanta(La dominante) Moskva-Leningrad Nauka 1966 p 126

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

47 Ivi p 9048 Ivi p 10249 Ivi p 127

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

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promette questa quiete cosigrave ardentemente desiderata Lrsquouomo drsquoaffaridrsquoaltro canto vedragrave nel mondo e nella storia soltanto un ambiente ap-positamente predisposto per le sue operazioni commerciali e finanzia-rie [hellip] La dominante egrave spesso unilaterale e lo egrave in misura tanto mag-giore quanto piugrave essa viene espressa Ecco percheacute nella storia dellascienza si verifica un fenomeno tanto tipico quanto il periodico succe-dersi di teorie astratte differenti seguito poi dal ritorno a itinerari chesembravano abbandonati per sempre [hellip] Due astrazioni contrappostesono correlative e si richiamano a vicendardquo47

Il rimedio a questa unilateralitagrave della dominante non puograve consisterenel tentativo di estirparla dalla nostra realtagrave fisiologica e psichica inquanto ldquoin un sistema nervoso normale egrave difficile pensare a uno statoche sia caratterizzato dallrsquoassenza completa di una qualunque domi-nanterdquo48 La strada da seguire egrave invece unrsquoaltra ldquoPer non essere vittimadi una dominante bisogna riuscire a esercitare il proprio dominio su diessa Quello che occorre egrave essere capaci di subordinare quanto piugrave pos-sibile le proprie dominanti e di guidarle secondo un disegno strategicoben precisordquo49

Le modalitagrave di ricezione nel centro nervoso dominante che posso-no essere piugrave o meno ricche e precise e si focalizzano come si egrave vistosugli aspetti maggiormente ldquoin sintoniardquo con le specifiche caratteristi-che di questo centro incide pertanto sul modo di percepire lrsquoambientecosigrave come il grado di ricezione di questrsquoultimo a sua volta influisce sulcomportamento e lo condiziona

Nella tesi 11 Uchtomskij descriveva lrsquointerconnesisone dialettica trail carattere e la rapiditagrave degli atti in cui si articola il comportamento diun organismo vivente e la sua possibilitagrave di ricezione immediata e ade-

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

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decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

Rovesciamento e mondo intermedio 143

pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

Rovesciamento e mondo intermedio 149

distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 36: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

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guata delle relazioni spazio-temporali e degli avvenimenti in corsonellrsquoambiente circostante

Nelle tesi successive che purtroppo Merkulov liquida in poche ri-ghe lrsquoattenzione di Uchtomskij si concentrava sullrsquoimportanza dellateoria della relativitagrave di Einstein e delle concezioni di Minkovskij sulcontinuum quadrimensionale in cui il tempo costituisce la quarta di-mensione dello spazio sottolineando come questa saldatura di tempo espazio in un unico complesso (il cronotopo appunto) fosse vicina almodo in cui i fisiologi considerano lrsquounitagrave delle relazioni spazio-temporali delle strutture e dei ritmi di attivitagrave di singole cellule di tes-suti e dellrsquointero organismo Indicava quindi la via da percorrere perporre le nuove rappresentazioni del complesso spazio-temporale allabase dello studio della dominante quale ldquoorgano del comportamentordquo

Dellrsquoultima tesi la 18 viene invece riportata la seguente citazioneparticolarmente importante ai fini del nostro discorso ldquoNoi viviamonel cronotopo Pietra drsquoinciampo Il lsquotempo della psicologiarsquo e il lsquotempodella fisicarsquo Tocca proprio alla fisiologia fonderli in una unitagrave Lrsquouomoche costruisce il sapere e lrsquouomo partecipe della storia sono una cosasola La nostra conoscenza del cronotopo egrave un prodotto diretto dellarealtagrave concreta da cui la deriviamo per mezzo dei segnali di riconosci-mento che la precedono la veritagrave e la menzogna del progetto ndash cioegravedella rappresentazione della realtagrave che noi ci facciamo ndash egrave poi decisadalla realtagrave concretardquo

Qui al di lagrave del dotto riferimento allrsquoespressione ldquopietra drsquoinciam-pordquo vale a dire il λίθος τοῦ πρoacuteσκομματος καί πέτρα σκάνδαλουdellrsquoEpistola ai Romani (9 33) con cui Paolo combinando due citazio-ni significa Gesugrave Cristo lrsquoaspetto interessante egrave lrsquoidea di superare iltempo soggettivo della psiche individuale e il tempo oggettivo eastratto della fisica per fonderli in unrsquounitagrave superiore cronotopica cheegrave il risultato dellrsquointerazione tra lrsquouomo e il mondo e si colloca per-tanto nello spazio delle relazioni tra questi ultimi Lrsquoesplicito riferi-mento al progetto e lrsquoaffermazione che la sua veritagrave o menzogna egrave poi

Rovesciamento e mondo intermedio 141

decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

148 SILVANO TAGLIAGAMBE

dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

Rovesciamento e mondo intermedio 149

distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 37: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

Rovesciamento e mondo intermedio 141

decisa dalla realtagrave concreta ci fa capire come questo spazio delle rela-zioni sia per Uchtomskij un qualcosa di intermedio tra un giagrave fatto eun ancora da fare tra la tradizione consolidata e il mondo in cui si in-carna da una parte e la sperimentazione di nuove forme drsquoazione e divita e dunque in definitiva tra senso della realtagrave e senso della possibili-tagrave Uno spazio di confine dunque dove come scrive Musil nellrsquoUomosenza qualitagrave chi lo abita ldquonon dice per esempio qui egrave accaduto questoo quello accadragrave deve accadere ma immagina qui potrebbe o do-vrebbe accadere la tale o talaltra cosa e se gli si dichiara che una cosa egravecomrsquoegrave egli pensa bersquo probabilmente potrebbe anche essere diversaCosiccheacute il senso della possibilitagrave si potrebbe anche definire come lacapacitagrave di pensare tutto quello che potrebbe essere e di non daremaggiore importanza a quello che egrave che a quello che non egraverdquo50 Spazioche non egrave pertanto bloccato dalla necessitagrave di seguire e riprodurre unpercorso prestabilito ma egrave aperto sempre a soluzioni inedite determi-nate dalla ldquofrizionerdquo da quello che Florenskij chiama sdvig (scarto) tra irisultati ai quali il nostro pensiero e la nostra cultura sono di volta involta giunti e la ricchezza inesauribile degli eventi e dei processi che necostituiscono lrsquooggetto di studio e di ricerca

Questo scarto alla base del quale crsquoegrave la perenne incompletezza dellacostruzione del mondo e la tensione e lrsquoanelito che ne risultano fannosigrave che Florenskij quando parla di ldquonoi stessirdquo e si riferisce alla nostraidentitagrave umana la descriva come qualcosa di separato dal corpo che egravesituato nellrsquoistinto o nella volontagrave che proietta seacute al di fuori per espan-dere la sua rappresentazione sempre piugrave avanti Sia il corpo sia la tec-nologia sono fino a un certo punto rappresentazioni concettuali diuna volontagrave di potere di un istinto che trasforma i confini del corpo edel mondo grazie alla sua capacitagrave di oggettivizzare e quindi di pren-dere possesso attraverso la proiezione

50 R MUSIL Lrsquouomo senza qualitagrave Torino Einaudi 1957 p 12

142 SILVANO TAGLIAGAMBE

Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

Rovesciamento e mondo intermedio 143

pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

144 SILVANO TAGLIAGAMBE

Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

Rovesciamento e mondo intermedio 145

comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

146 SILVANO TAGLIAGAMBE

biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

Rovesciamento e mondo intermedio 147

fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

148 SILVANO TAGLIAGAMBE

dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

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Dunque come diceva appunto Uchtomskij nellrsquoultima sua tesi ldquonoiviviamo nel cronotopordquo il ldquomondo intermediordquo teorizzato ed elabo-rato concettualmente da Florenskij non egrave soltanto unrsquoentitagrave astrattabensigrave la dimensione nella quale si forma e si sviluppa lrsquoidentitagrave perso-nale di ciascuno di noi Molto netto nellrsquoesplicitare questo passaggio egraveBachtin (1895-1975) il quale ponendosi in evidente linea di continuitagravesia con Uchtomskij alla cui conferenza dellrsquoestate del 1925 come atte-sta egli stesso51 ebbe modo di assistere traendone spunto per la suasuccessiva analisi delle forme del cronotopo nel romanzo sia con lostesso Florenskij tratta il problema dellrsquoidentitagrave personale come unaquestione appunto di confine laquoNel mondo della mia autocoscienzaraquoegli scrive infatti nel libro Estetika slovesnogo tvorčestva (Estetica dellacreazione letteraria) comparso nel 1979 e pubblicato in italiano con iltitolo Lrsquoautore e lrsquoeroe laquotra i suoi valori non crsquoegrave il valore esteticamentesignificante del mio corpo e della mia anima e della loro organica unitagraveartistica nellrsquouomo integrale il mio corpo e la mia anima non sono co-struiti allrsquointerno dellrsquoorizzonte dalla mia propria attivitagrave e quindi ilmio orizzonte non puograve chiudersi rappacificato e circondarmi come unmio contorno dotato di valore [hellip] In tutte le forme estetiche la forzaorganizzatrice egrave costituita dalla categoria di valore dellrsquoaltro dal rap-porto con lrsquoaltro rapporto arricchito dallrsquoeccedenza di valore che ha lamia visione dellrsquoaltro e che permette il compimento transgredienteraquo52

Per questo come lo stesso Bachtin sottolinea nel suo Piano di rifa-cimento del libro su Dostoevskij ogni individuo storicamente esistente egravee non puograve non essere un sistema fondamentalmente aperto per cui ilrapporto con lrsquoaltro da seacute egrave un elemento costituivo del suo essere laquoNonlrsquoanalisi della coscienza sotto forma di un io unico e unitario ma analisiappunto dellrsquointerazione di molte coscienze dotate di uguali diritti e di

51 M BACHTIN Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo in ID Estetica e roman-za Torino Einaudi 1979 p 231 n52 M BACHTIN Lrsquoautore e lrsquoeroe Teoria letteraria e scienze umane Torino Einaudi 1988pp 169-170

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pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

144 SILVANO TAGLIAGAMBE

Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

146 SILVANO TAGLIAGAMBE

biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

Rovesciamento e mondo intermedio 147

fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

148 SILVANO TAGLIAGAMBE

dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

Rovesciamento e mondo intermedio 149

distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

Page 39: Rovesciamento e mondo intermedio: l’epistemologia del ... · Rovesciamento e mondo intermedio 107 gettività di un’esperienza, concepita come complesso di stati di coscienza intrascendibili

Rovesciamento e mondo intermedio 143

pieno valore Unrsquounica coscienza egrave priva di autosufficienza e non puograveesistere Io prendo coscienza di me e divento me stesso solo svelandomiper lrsquoaltro attraverso lrsquoaltro e mediante lrsquoaltro I piugrave importanti atti checostituiscono lrsquoautocoscienza sono determinati dal rapporto con lrsquoaltracoscienza (col tu) Il distacco la disunione il rinchiudersi in se stessicome causa principale della perdita di seacute Non quello che avvieneallrsquointerno ma quello che avviene al confine della propria e dellrsquoaltruicoscienza sulla soglia E tutto ciograve che egrave interiore non egrave autosufficiente egraverivolto in fuori egrave dialogizzato ogni esperienza interiore viene a trovarsisul confine srsquoincontra con altre e in questo incontro pieno di tensionesta tutta la sua sostanza Egrave un grado superiore di socialitagrave (non esterio-re non cosale non interiore) In questo Dostoevskij si contrappone atutta la cultura decadente e idealistica (individualistica) alla culturadella solitudine radicale e disperata Egli afferma lrsquoimpossibilitagrave dellasolitudine lrsquoillusorietagrave della solitudine Lrsquoesistenza dellrsquouomo (sia quellaesteriore che quella interiore) egrave una profondissima comunicazione Es-sere significa comunicare La morte assoluta (non essere) egrave impossibilitagravedi essere uditi di essere riconosciuti di essere ricordati Essere significaessere per lrsquoaltro e attraverso lrsquoaltro per seacute Lrsquouomo non ha un territo-rio interiore sovrano ma egrave tutto e sempre al confine e guardandodentro di seacute egli guarda negli occhi lrsquoaltro e con gli occhi dellrsquoaltroraquo53

Il rapporto di alteritagrave proprio come viene costantemente eviden-ziato da Florenskij egrave dunque costitutivo dellrsquoio in quanto viene ritro-vato allrsquointerno del soggetto che egrave esso stesso dialogo relazioneioaltro la cui identitagrave si forma come detto nello spazio di confine nelmondo intermedio tra seacute e lrsquoaltro e tra seacute e la realtagrave esterna nel suocomplesso

53 Ivi pp 323-324

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

Rovesciamento e mondo intermedio 145

comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

146 SILVANO TAGLIAGAMBE

biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

Rovesciamento e mondo intermedio 147

fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

148 SILVANO TAGLIAGAMBE

dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

Rovesciamento e mondo intermedio 149

distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

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Mondo intermedio ed epistemologia del simbolo

Proprio da questa ubicazione dellrsquoidentitagrave dellrsquouomo e del suo pro-cesso di costituzione nello ldquospazio intermediordquo scaturisce lrsquoimportanzacentrale e insostituibile che secondo Florenskij il simbolo ha nella vitae nella cultura dellrsquoumanitagrave Infatti lrsquoattivitagrave simbolica egrave lo strumentopiugrave efficace di cui questrsquoultima possa disporre per riuscire a trascende-re ad andare al di lagrave dellrsquoesperienza quotidiane e del mondo visibileldquoagganciarerdquo lrsquoinvisibile e cercare di stabilire un qualche contatto conesso Il simbolo (e la parola che egrave simbolo per eccellenza) egrave infattiunrsquounitagrave binomica lrsquounitagrave nella diversitagrave in cui realtagrave concreta e miste-ro invisibile finito e infinito significante e significato ma anche sog-getto conoscente e oggetto indagato si trovano sinergicamente fusi manon confusi Florenskij sviluppa particolarmente questa sintesi in Ma-gičnostrsquo slova (Il valore magico della parola)54 saggio nel quale presentala parola come ldquomediatrice (posrednik) tra il mondo interno (vnutren-nij mir) e il mondo esterno (vnešnij mir)rdquo Questa funzione a suo giu-dizio le compete in virtugrave del fatto che essa si presenta come laquounrsquoentitagraveanfibia che vive sia nellrsquouno sia nellrsquoaltro intesse specifiche relazionitra questo e quel mondo e tali relazioni per quanto lrsquoocchio del positi-vista stenti a percepirle tuttavia esistono e stanno alla base di tutte leulteriori funzioni della parola Questa base evidentemente punta adue direzioni anzitutto muove da colui che parla verso lrsquoesterno comeattivitagrave che da colui che parla esce fuori verso il mondo in secondoluogo in quanto percezione che riceve colui che parla dal mondoesterno va verso colui che parla Detto altrimenti attraverso la parola lavita viene trasformata e assimilata allo spirito O ancora la parola egravemagica ed egrave mistica Considerare lrsquoaspetto magico della parola significa

54 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola in ID Il valore magico della parola citLo stesso saggio egrave presente con il titolo La natura magica della parola e nella trad it diE Treu in D Ferrari-Bravo Slovo Geometrie della parola nel pensiero russo tra lsquo800 elsquo900 Pisa Edizioni ETS 2000 pp 165-211

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

146 SILVANO TAGLIAGAMBE

biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

Rovesciamento e mondo intermedio 147

fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

148 SILVANO TAGLIAGAMBE

dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

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comprendere come e percheacute noi possiamo agire nel mondo tramite laparolaraquo55

Di particolare rilievo per capire in che senso Florenskij parli dildquovalore magico della parolardquo egrave il complesso di considerazioni che eglisviluppa nel saggio Organoproekcija (La tecnologia come proiezione degliorgani) scritto nel 1922 e apparso nella rivista ldquoDekorativnoe Is-skustvordquo (n 12) nel 1969 Qui infatti viene definita ldquomagicardquo laquoqualsiasiazione della volontagrave che abbia effetto sugli organi del corporaquo56 comead esempio la semplice volontagrave di mangiare qualcosa che innesca acatena tutta una serie di atti concreti che vanno dal prendere il cibolrsquoingerirlo il masticarlo il digerirlo il trasformarlo e metterlo in circo-lazione nel corpo ecc In questo senso possiamo definire la magia comelaquolrsquoarte di spostare il confine del corpo rispetto alla sua posizione abitua-leraquo57 Il simbolo egrave magico proprio in questa accezione come lo sono leproduzioni artistiche le teorie scientifiche e in generale il mondo dellaconoscenza oggettiva Tutti questi prodotti frutto di particolari atti vo-litivi sono infatti capaci di innescare specifici effetti sunella realtagrave equindi di spostare il confine del corpo per questo appunto sono ma-gici

Questa funzione ldquomagicardquo del simbolo si esalta quando esso divieneldquosimbolo linguisticordquo quando si innalza cioegrave al livello della parola as-sumendo e interpretando in pieno il ruolo di artefice dellrsquoarte dildquospostare il confine del corpordquo Grazie a questrsquoarte il corpo si proiettafuori dallo spazio che lo delimita supera le sue linee di demarcazionenon si accontenta piugrave delle forme elementari di connessione con larealtagrave esterna tanto minimali da confondersi con i meccanismidellrsquoazione riflessa e fare tuttrsquouno con quello che sembra un processo diestrazione diretta senza mediazione alcuna di informazione dallrsquoam-

55 Ivi p 5156 Ivi p 4057 Ibidem Il corsivo egrave mio

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

Rovesciamento e mondo intermedio 147

fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

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biente circostante crea per dialogare piugrave compiutamente ed efficace-mente con questrsquoultimo un intero mondo fatto di prodotti della co-noscenza

La parola assume cosigrave il ruolo di elemento costitutivo fondamentaledi quella trama (fili di connessione) grazie alla quale lrsquouomo costruisceprogressivamente tra i due mondi contrapposti (quello esterno equello interno) uno spazio intermedio quello della cultura Essa egrave laquoilsoggetto conoscente e lrsquooggetto da conoscere le cui energie unite latengono in essereraquo58 e proprio per questo fa emergere in modo imme-diato il fatto che laquonellrsquoatto della conoscenza il soggetto non puograve essereseparato dal suo oggetto la conoscenza egrave contemporaneamente lrsquouna elrsquoaltra cosa insieme piugrave precisamente egrave conoscenza dellrsquooggetto attra-verso il soggetto una unitagrave in cui si puograve distinguere lrsquouno dallrsquoaltrosoltanto nellrsquoastrazione mentre attraverso tale unitagrave lrsquooggetto non vie-ne distrutto nel soggetto neacute il soggetto si dissolve nellrsquooggetto della co-noscenza che esiste al di fuori di esso Unendosi essi non si fagocitanoa vicenda sebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimanga-no neppure separatiraquo59 A evidenziarlo egrave la struttura stessa della parolain quanto totalitagrave unione tra fonema e semema laquoSul piano linguisticotale unione egrave costituita dal morfema in quanto da un lato esso deter-mina i suoni dei fonemi e dallrsquoaltro sviluppa a partire dal significatooriginario della parola che pure egrave dato dal morfema tutta la pienezzadei depositi del semema Anche il punto di concentrazione magicodella parola sarebbe da ricercare nello stesso punto dove abbiamo rin-venuto il centro di concentrazione linguistico Se attraverso il morfemache rappresenta la duplicitagrave di suono primario e senso primario si sal-da nella parola il suono e il senso allora bisogna supporre che nella suasfera magica il morfema della parola unisce in seacute lrsquoeffetto ultrafisico del

58 P A FLORENSKIJ Imjaslavie kak filosofskaja predposylka tr it La venerazione del nomecome presupposto filosofico in ID Il valore magico della parola cit p 3359 Ivi pp 24-25

Rovesciamento e mondo intermedio 147

fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

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fonema e lrsquoeffetto infrapsichico del semema agendo cosigrave in entrambe ledirezioni oppure piugrave precisamente produce degli effetti che si trovanotra la sfera puramente fisica e la sfera puramente psichica fa cioegrave partedella sfera celata nel senso diretto della parolaraquo60

Utilizzare in modo appropriato questa funzione di confine e di me-diazione tra il mondo visibile e il mondo invisibile tra il soggetto co-noscente e lrsquooggetto da indagare tra il finito e lrsquoinfinito che il simboloin generale e la parola in particolare svolgono egrave lrsquounico strumento dicui lrsquouomo possa disporre per non precipitare nellrsquoinferno giagrave nel corsodella sua vita terrena Il termine ldquoAderdquo infatti allude alla lacerazioneinfernale della realtagrave che si produce in seguito allrsquoincapacitagrave di pensareil confine tra gli elementi e gli aspetti suddetti come ambito in cui lerealtagrave coinvolte nella relazione laquounendosi non si fagocitano a vicendasebbene pur mantenendo la loro autonomia non rimangano neppureseparateraquo Proprio per questo lrsquoinferno laquoegrave il luogo lo stato dove non crsquoegravevisibilitagrave che egrave invisibile e dove non si vederaquo Insomma esso laquoegrave la tene-bra lrsquooscuritagrave il buio σκoacuteτοςraquo61

Come osserva Bachtin in alcune note di chiara esplorazione flo-renskijana stese allrsquoinizio del 1974 e che sono lrsquoultimo suo scritto latrasformazione dellrsquoimmagine in simbolo le conferisce una profonditagrave euna prospettiva di senso La correlazione dialettica tra identitagrave e non-identitagrave Lrsquoimmagine deve essere intesa come ciograve che essa egrave e come ciograveche essa designa Il contenuto del simbolo autentico attraverso le con-catenazioni di senso mediate egrave correlato allrsquoidea della globalitagrave univer-sale alla pienezza dellrsquouniverso cosmico e umano Il mondo ha unsenso laquoLrsquoimmagine del mondo manifestata nella parolaraquo (Pasternak)62Ogni fenomeno particolare egrave immerso nellrsquoelemento dei principicirc

60 P A FLORENSKIJ Il valore magico della parola cit pp 67-6861 P A FLORENSKIJ La colonna e il fondamento della veritagrave cit p 22962 Dalla poesia di B Pasternak Agosto

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

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dellrsquoesistenza A differenza del mito qui crsquoegrave consapevolezza della noncoincidenza col proprio senso

Nel simbolo crsquoegrave il laquocalore di un mistero che unisceraquo63 Il momentodella contrapposizione del proprio allrsquoaltrui Il calore dellrsquoamore e ilfreddo dellrsquoestraniazione Contrapposizione e comparazione Ogni in-terpretazione di un simbolo egrave essa stessa simbolo ma alquanto razio-nalizzato cioegrave alquanto avvicinato al concetto

La definizione del senso in tutta la profonditagrave e complessitagrave della suaessenza Lrsquointerpretazione come svelamento di ciograve che esiste mediantelrsquointuizione (contemplazione) e mediante unrsquoaggiunta frutto della ela-borazione creativa Previsione dellrsquoulteriore contesto crescente riferi-mento al tutto compiuto e al contesto incompiuto Questo senso (nelcontesto incompiuto) non puograve essere tranquillo e comodo (in esso nonsi puograve quietarsi e morire)rdquo64

Lo sdvig e il momento della contrapposizione del proprio allrsquoaltruiche esso produce contrapposizione che egrave anche comparazione lrsquoattritotra il seacute e lrsquoaltro tra lrsquouomo e il mondo tra lrsquoorganismo naturale e gliartefatti che ne scaturisce stanno proprio in questo unirsi dei due ter-mini della relazione senza fagocitarsi a vicenda in questo loro intrec-ciarsi mantenendo ciascuno la propria autonomia in questo legarsistrettamente senza confondersi senza perdere specificitagrave e identitagravePercheacute queste ultime vengano costantemente salvaguardate occorre pe-rograve non fermarsi ad alcuna delle tappe alle quali dagrave luogo questo intrec-cio non ritenersi appagati dai risultati che esso produce e procederesempre oltre in uno sforzo inesauribile di spostamento dei confini tra idue termini medesimi Lrsquouomo non puograve rinchiudersi in se stesso manon puograve nemmeno proiettarsi totalmente al di fuori di seacute e alienarsi

63 S S AVERINCEV Simvol in Ktatkaja literaturnaja enciklopedija vol VII Moskva1972 col 82764 M BACHTIN Per una metodologia delle scienze umane in ID Lrsquoautore e lrsquoeroe Teo-ria letteraria e scienze umane a cura di C STRADA JANOVIČ Torino Einaudi 1988 pp375-376

Rovesciamento e mondo intermedio 149

distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia

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distogliendosi da seacute Deve imparare ad abitare lo spazio intermedio traseacute e lrsquoaltro da seacute tra mondo interiore e mondo esteriore tra naturale eartificiale fare in modo che il confine tra queste dimensioni non di-venga mai linea di demarcazione netta e invalicabile tale da impedire lareciproca comunicazione e una fruttuosa interazione ma non si assot-tigli neppure al punto da non diventare piugrave riconoscibile Egrave per questoche Florenskij considera una missione salvifica lo sforzo di costruireunrsquoepistemologia del simbolo di indagare e approfondire la ldquoterra dimezzordquo tra estremi che a prima vista appaiono inconciliabili Ed egrave an-cora per questo che il complesso della sua opera deve essere letto allaluce di questa che egrave lrsquoautentica pietra angolare della sua filosofia