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1 O penArt si fa in tre in questa edizione 2010. In occasione dei suoi dieci anni, alla grande rasse- gna di scultura in località Trii a Rove- reto Grigioni si aggiungono altri due importanti eventi. Il primo ad aprire sarà una rassegna - sempre di scultura - allestita nella Tenuta Tamborini Val- lombrosa di Castelrotto, località mal- cantonese, sopra Ponte Tresa: sono 24 gli artisti partecipanti che presentano interventi plastici di grande fascino, immersi anche lì in una natura incon- taminata, tra filari di viti stradine agri- cole e bosco di castagni e robinie. L’al- tro evento parallelo è invece presenta- to, a partire da domenica 25 luglio, negli spazi suggestivi della Torre Fio- renzana a Grono, a pochi chilometri da Rovereto Grigioni: vi esporranno Paolo Grassi, Sibylle Pasche e Sergio Tappa. La fama di openArt ha da tempo superato i confini della regione in cui è situata, appena fuori dal Canton Ti- cino, sulla strada che porta al passo del san Bernardino. Gli oltre 100 mila Un’opera di Dorothée Rothbrust ottimamente integrata nel vasto spazio agreste che ospita la mostra di Roveredo Grigioni. ROVEREDO, CASTELROTTO E GRONO OPENART SI FA IN TRE PER FESTEGGIARE I SUOI DIECI ANNI LUGLIO - AGOSTO 2010 - Anno 28° - N. 4 Rivista del tempo libero Redazione: TM - Masco Consult SA, via Cantonale, CH - 6992 Vernate Tel +41 091 923 28 77 - Fax +41 091 923 97 24 email: [email protected] - www.ticino-magazine.ch Editore: Masco Consult SA Editore - Grafica-DTP: Mascografica

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OpenArt si fa in tre in questaedizione 2010. In occasione

dei suoi dieci anni, alla grande rasse-gna di scultura in località Trii a Rove-reto Grigioni si aggiungono altri dueimportanti eventi. Il primo ad apriresarà una rassegna - sempre di scultura- allestita nella Tenuta Tamborini Val-lombrosa di Castelrotto, località mal-cantonese, sopra Ponte Tresa: sono 24gli artisti partecipanti che presentanointerventi plastici di grande fascino,immersi anche lì in una natura incon-taminata, tra filari di viti stradine agri-cole e bosco di castagni e robinie. L’al-tro evento parallelo è invece presenta-to, a partire da domenica 25 luglio,negli spazi suggestivi della Torre Fio-renzana a Grono, a pochi chilometrida Rovereto Grigioni: vi esporrannoPaolo Grassi, Sibylle Pasche e SergioTappa.

La fama di openArt ha da temposuperato i confini della regione in cuiè situata, appena fuori dal Canton Ti-cino, sulla strada che porta al passo delsan Bernardino. Gli oltre 100 mila

Un’opera di Dorothee Rothbrustottimamente integrata nel vasto

spazio agreste che ospitala mostra di Roveredo Grigioni.

ROVEREDO, CASTELROTTO E GRONOOPENART SI FA IN TREPER FESTEGGIARE I SUOI DIECI ANNI

LUGLIO - AGOSTO 2010 - Anno 28° - N. 4

Rivista del tempo libero

Redazione:TM - Masco Consult SA, via Cantonale, CH - 6992 VernateTel +41 091 923 28 77 - Fax +41 091 923 97 24 email: [email protected] - www.ticino-magazine.ch

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ARTE

OPENART IN TRE SEDI PER LA DECIMA EDIZIONE

metri quadrati dei terreni in localitàTrii che accolgono ogni anno le gran-di opere e le installazioni che arrivanoda varie parti d’Europa sono diventati

un luogo di convegno per gli appas-sionati d’arte della Svizzera in partico-lare, ma anche di Austria, Germania,Italia e Francia, che non perdono ogni

estate l’occasione per affacciarsi su unospaccato di quella che è la creativitàeuropea del momento.

Quest’anno, per il decennale del-l’importante appuntamento con l’arteall’aperto, il numero degli artisti è ul-teriormente lievitato: sono una settan-tina gli autori rappresentati, frutto diuna selezione che, come in passato, èfatta da Luigi a Marca, egli pure scul-tore, ma soprattutto organizzatore in-stancabile di questo incontro che ri-chiama a Rovereto Grigioni, assiemeagli artisti, critici e direttori di musei.Molto apprezzata da tutti è la commi-stione arte-natura che sposa bene imanufatti con le distese di verde o iboschi entro cui sono disposte le ope-re, appositamente progettate e realiz-zate, nei materiali più vari, dove pre-valgono ancora, pur in declinazioniinnovative, legno e pietra.

Sempre folta è la presenza degli ar-tisti svizzeri, cui si affiancano scultoriprovenienti dalla Germania e da altre

GLI ARTISTI PRESENTI ALLA OPENART 2010

a ROVEREDO GrigioniEva Antonini, Sandra Autengruber, Irma Bucher, Clara Conceppio-Sangiorgio, Sibylla Dreiszigacker, René Düsel,Pli Ebnöther, Chiara Fiorini, Linda Fontanelli, Markus Fritschi, Iréne Fröhlich, Dieter Gassebner, Christa Giger,Duosch Grass, Paolo Grassi, Fredy Hadorn, Daniel Hardmeier, André Heer, Regula Hotz, Nadja Iseli, Edith Kappeler,Christina Käuferle-Gallo, Christian Kirchhofer, Jürgen Knubben, Betty Kuhn, KUSPI 010, Martina Laulnger,Pi Lederberger, Peter Leisinger, Leto/Markus Meyle, Line Lindgren, Steff Lüthi, Luigi a Marca, Marck,Riccardo Matteuzzi, Pascal Murer, Simeun Moravac, Marc Moser, Giovanna Nicola + Petra Wyss, Stefan Niederberger,Brigitte Noti, Claire Ochsner, Eva Oertli, Milvia Quadrio, Regina Ramseier, Aniko Risch, Nigel Ritchie,Gerda Ritzmann / Maya Andrey, Gianni Rodenhäuser, Tannja Röder, Dorothée Rothbrust,Teresa Rothenbüler-Aebischer, Pavel Schmidt, Sferico, Hansruedi Suter, Suter & Bult, Milan Spacek, Rolf Sprecher,Sergio Tappa, Gwendolin Taube, Rudolf Tschudin, Christiane Tureczek, Lars Vaupel, Maximilian Verhas,VeronesiHoepflinger, Stefan Waibel, Claudia E. Weber, Hanspeter Wespi, Pt. Withfield,Anne Marie Catherine Wieland, Hanspeter Wyss, Katrin Zuzakova. Sono esposte anche opere di Arman, che aveva aderito alle prime edizioni di openArt.

a CASTELROTTO MalcantoneEva Antonini, Irma Bucher, Pli Ebnöther, Dieter Gassebner, Duosch Grass / Aniko Risch, Paolo Grassi,André Heer, Jürgen Knubben, Line Lindgren, Steff Lüthi, Luigi a Marca, Marck, Pascal Murer, Simeun Moravac,Stefan Niederberger, Eva Oertli, Klaus Prior, Dorothée Rothbrust, Sferico, Milan Spacek, Rudolf Tschudin,Maximilian Verhas, Stefan Waibel, Anne Marie Catherine Wieland, Hanspeter Wyss, Katrin Zuzakova.

“La sedia”, un’opera di grandi dimensioni di Luigi aMarca,artista e ideatore-promotore della openArt giunta alla sua decima edizione.

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ARTE

OPENART IN TRE SEDI PER LA DECIMA EDIZIONE

parti d’Europa (Austria, Francia, Ita-lia, Olanda e Gran Bretagna), ma ap-pare subito evidente come l’espressio-ne artistica non abbia ormai più na-zionalità. Le sculture (in legno, bron-zo, pietra ed altri materiali meno usua-li), le installazioni più varie, i videonon sono più connotati dalla culturadi provenienza ma vivono di una glo-balità (qui certamente produttiva) fat-ta propria dagli artisti che si confron-tano con l’arte del mondo intero.

Grande festa il giorno dell’apertu-ra - sabato 24 luglio, dalle ore 17 inavanti – per un pubblico che affolleràcome sempre numerosissimo l’ampiospazio espositivo. Ma numerosi saran-

no i visitatori anche all’appuntamentodi venerdì 23 per il vernissage dellamostra alla Tenuta Tamborini Vallom-brosa a Castelrotto e poi, la domenica,per la rassegna alla Torre Fiorenzana diGrono.

Castelrotto (Malcantone) B&B Vallombrosa-Tamboriniinaugurazione: venerdì 23 luglio, ore 19.00dal 24 luglio al 12 settembreorari: da martedì a domenica 9.00-12.00 /14.00-18.00su richiesta: 091 608 18 66 - 079 444 21 61

Roveredo-Grigioni, Località Triiinaugurazione: sabato 24 luglio, dalle ore 17.00dal 25 luglio al 10 ottobreorari: 14.00-20.00, chiuso lunedì - tel. 079 444 21 61

Grono (Grigioni), Torre Fiorenzanainaugurazione: domenica 25 luglio, ore 11.00dal 25 luglio al 10 ottobreorari: mercoledì, sabato e domenica ore 15.00-18.00o su richiesta: 079 444 21 61

Rolf Sprecher.

Jurgen Knubben.

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ARTE

VIRA GAMBAROGNOIL PAESE DELLE PITTURE MURALIE DEGLI AFFRESCHI SULLE CASE DEL NUCLEO

Il momento “clou” della manife-stazione artistica che quest’annosi svolge a Vira Gambarogno è fissatoper il sabato 31 luglio. Rispetto alle al-tre mostre internazionali organizzatenel corso dell’ultimo mezzo secolo,quella programmata per questo iniziodi estate è un po’ particolare. Si trattasempre di arte all’aperto a totale frui-zione della popolazione locale, dell’a-mante dell’arte e del turista, ma nonpropone un percorso espositivo estem-poraneo, con una sua data di scaden-za. La manifestazione in atto si rifà in-fatti a quella tenuta nello stesso luogonel lontano 1970. Quell’anno i pro-motori, capitanati dall’instancabileEdgardo Ratti, avevano allestito la“Scuola dell’Affresco di Vira Gamba-rogno”, coinvolgendo nell’operazioneun buon numero di giovani artisti,messi ad “imparare il mestiere” sotto la

guida del professor Aurelio Modellato,allora persona di riferimento per l’artedell’affresco nell’area lombarda. Neuscirono una decina di belle opere ese-guite direttamente su altrettante fac-ciate di case situate nel nucleo storicodel paese.

Ora sono passati 40 anni. Alcuneopere sono purtroppo andate persenelle fasi di ristrutturazione di diversecase, mentre le rimanenti esibisconotutti i segni del tempo. La manifesta-zione di quest’anno, voluta come sem-pre dalla Associazione Gambaro-gnoArte, si propone appunto di effet-tuare le opere necessarie per conserva-re il conservabile. Si tratta di otto af-freschi che durante il mese di luglioverranno “rinfrescati” a regola d’arte.Per lo scopo l’Associazione fa capo alrestauratore diplomato Maurizio DiNardo che ha la fortuna di poter ope-

rare con a fianco l’artista GiancarloTamagni, che già nel 1970 fu l’assi-stente di Morellato. Per alcune opere sitratta di procedere unicamente allapulitura e ai normali trattamenti diconservazione, mentre per altri, vistoche gli artisti sono tuttora viventi edhanno deciso di collaborare attiva-mente, è possibile procedere ad inter-venti più incisivi con un restauro veroe proprio.

Parallelamente al restauro di operesulle facciate delle case, un altro inter-vento significativo programmato daquesta edizione 2010 con l’arte a Viraè quello della restaurazione di alcunestazioni della Via Crucis di S. Abbon-dio, eseguite nel 1972 ed in seguito ri-mosse perché oggetto di atti di vanda-lismo. Si tratta di interessanti lavorieseguiti a suo tempo da rinomati arti-sti svizzeri che purtroppo hanno potu-

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ARTE

VIRA GAMBAROGNO, IL PAESE DELLE PITTURE MURALI

to far solo breve mostra nella loro sedenaturale sul sentiero del paese gamba-rognese. Quello che si potrà recupera-re verrà fatto presso un atelier monta-to nel giardino dell’oratorio, dove arti-sti e restauratori cercheranno di porta-re agli antichi splendori i dipinti e gliaffreschi.

L’atelier in questione servirà ancheda qualificato posto di lavoro per seiartisti contemporanei che lì effettue-ranno altrettante opere pittoriche digrandi dimensioni che in seguito ver-ranno fissate su sei nuove pareti delnucleo di Vira. Si tratta degli artistiGiancarlo Tamagni, Pierluigi Poretti,Fausto Tommasina, Carlo Manini,Carlo Pizzichini e Urs Dickerhof, checon questa tornata inaugureranno difatto una consuetudine che l’Associa-zione GambarognoArte vuole portareavanti negli anni con lo scopo di faridentificare Vira Gmbarogno come “ilpaese degli affreschi e delle pitturemurali”.

Tutti i lavori di restauro, conserva-zione ed esecuzione di nuove opere si

effettueranno lungo le ultime tre setti-mane del mese di luglio. Sono lavoriche gli interessati possono seguire davicino visto che le conservazioni dellepareti vengono effettuate sul suolopubblico, e che l’atelier posto all’Ora-torio prevede il libero accesso a chiun-que voglia vedere da vicino l’opera direstauratori e pittori. Durante gli ulti-mi giorni del mese le sei nuove opereverranno fissate su altrettanti pareti,mentre l’inaugurazione delle nuoveopere e di quelle rinnovate, che desi-gnano un nuovo percorso artistico al-l’interno del paese di Vira, avverrà sa-bato 31 luglio con una simpatica ma-nifestazione che si terrà sul sagratodella chiesa.

Il programma

Gli interventi sulle facciate dellecase (recupero, conservazione erestauro delle opere esistenti)iniziano durante la prima settimanadi luglio.

I lavori di realizzazione delle nuoveopere (presso il laboratorio allestitosullo spiazzo dell'oratorio) inizianoil 7 luglio.

I lavori di montaggio delle nuoveopere sulle facciate delle caseverranno effettuate durante l'ultimasettimana di luglio

L’inaugurazione dei lavori eseguitidurante tutto il mese di luglio (confesta nel nucleo/sagrato alla quale èinvitata tutta la popolazione e gliappassionati d’arte) si terrà sabato31 luglio dalle 19.30.

Il pubblico può liberamente assistereai lavori effettuati dagli artistipresso l’apposito atelier allestito nelcortile dell’oratorio.

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ARTE

LIGORNETTO“GLADIO-LI” AL MUSEO VELA:LA POETICA DI FIORENZA BASSETTI

Il percorso espositivo offerto dalMuseo Vincenzo Vela si snodaattraverso una decina di sale e permet-te di avvicinarsi a una delle tematichepiù significative nella poetica di Fio-renza Bassetti: il fiore. I gladioli, i gi-gli, le melagrane e le peonie utilizzatedall’artista partono dalla tradizioneper trasformarsi in vocaboli di una lin-gua personale, messaggera di contenu-ti complessi e profondi. La scelta delMuseo di Ligornetto d’incentrare lamostra sulla serie dedicata al gladiolosi prefigge di far luce sul dialogo co-stante che l’artista nutre con il “suo”fiore, sempre vivo e mutevole, offren-do altresì l’opportunità di cogliere lesvariate interpretazioni – di concetto edi forma - elaborate a partire dal 1989fino ai giorni nostri. L’esposizioneaspira ad affermare l’importanza diquesto ciclo, contrassegnato dallemolteplici potenzialità formali e me-taforiche che, come evidenzia la cura-trice Gianna A. Mina, funge da dorsa-le del lavoro sviluppato in seguito dal-l’artista.

In apparenza di ovvia compren-sione, l’opera della Bassetti è tutt’altroche consueta: si alimenta di riferimen-ti articolati che vanno letti attraverso ilgesto accurato della mano dell’artista ei materiali adottati – da lei attenta-mente valutati - per comunicare conchi guarda. Si tratta di un’arte nellaquale costruzione concettuale e imme-diatezza espressiva vanno sempre dipari passo, intrecciandosi in equilibridi volta in volta diversi. L’evoluzionedel gladiolo nella produzione dell’arti-sta ticinese si è accompagnata agli in-segnamenti profusi – a partire daRembrandt - da vari maestri del XXsecolo, quali Chaïm Soutine, GiorgioMorandi e Francis Bacon. L’artista no-strana ha assorbito dalle varie correntidi pensiero e, grazie a un’instancabilesperimentazione individuale, ha ela-borato linguaggi unici e vivaci, aperti

inoltre alle sollecitazioni dei fatti dicronaca e del mondo della moda.Dapprima contraddistinti da vigore everticalità (elementi reminiscenti delgladio, la spada), i gladioli di Bassettisi smembrano lasciando spazio a vigo-rose corolle rosse che tracimano dallatela. L’intercalare di raffigurazioni piùrealiste (vasi capovolti, svuotati del lo-ro significato abituale) a interpretazio-ni informali (grumi amorfi che ricor-dano i ventricoli del cuore) permette aFiorenza Bassetti di estendere le sue ri-flessioni ad argomenti legati al domi-nio e alla forza, alla vita e alla morte,

passando per la purificazione. Dappri-ma allegoria di assoluta poesia, nelviaggio presentato al Museo VincenzoVela, il gladiolo si dissolve man mano,muta, si fa drammatico, per evocare ilmisterioso e complesso universo figu-rativo dell’artista.

Espressamente per questa mostra,Fiorenza Bassetti ha concepito unnuovo nucleo di opere inedite, nellequali l'omaggio a Malevich e a Bran-cusi prende forma in un’installazionedi una scultura e tre tele, bianchi, suiquali l’artista ha steso con della verni-ce “nacré” una rappresentazione al

Fiorenza Bassetti, “Senza titolo”, 1995, pastello su carta vellutata.

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ARTE

“GLADIO-LI” AL MUSEO VELA

contempo di sintesi e di rilancio del“suo tema”. La scultura e il biancomarcato di questi ultimi lavori implicaun ulteriore omaggio: quello all’operadel grande Vincenzo Vela, la cui pre-senza nelle sale della mostra (con alcu-ne sue opere di genere allestite tra i fo-gli di Bassetti), suggerisce un dialogoformale per contrasti tra espressioneplastica e declinazione pittorica.

L’allestimento scelto per l’occasio-ne dalla curatrice offre la possibilità dipermettere una lettura diretta dell'arti-colato ciclo dedicato ai gladio-gladioli,evitando, ove non indispensabile, l'in-terferenza visiva di cornici, passe-par-tout e vetri. I fogli si presentano così“liberi”, in un immediato dialogo conil visitatore, il quale può cogliere laraffinatezza esecutiva delle singole

opere (pittura per vetro su carta, chinasu carta trasparente, pittura a dito sucarta, pastello su carta vellutata ecc.) el'instancabile dialettica tra corolla estelo, tra rappresentazione e astrazio-ne.

La mostra delle opere di FiorenzaBassetti al Museo Vincenzo Vela di Li-gornetto rimane allestita fino al 15agosto; si può visitare dalle ore 10.00alle 18.00; chiuso lunedì.

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ARTE

RANCATECON “IDEE DELLA PITTURA”VISARTE-TICINO ALLA PINACOTECA ZÜST

Alla Pinacoteca Züst di Ranca-te, fino al 15 agosto, Visarte-

Ticino prosegue nel suo costante im-pegno di analizzare i problemi delmondo dell’arte contemporanea. Nel-l’ambito della pittura si mettono afuoco alcune possibilità della sua rivi-sitazione, sollevando altrettanti inter-rogativi sulla sua possibile sopravvi-venza. La mostra di Rancate proponetre artisti ed è in sintonia con il pen-siero guida dell’associazione che, negliultimi cinque anni, ne ha motivatoculturalmente l’attività espositiva. Lapittura possiede un limite invalicabile,che è quello della sua superficie. Su diessa si sono giocati i destini della for-ma e del contenuto di tutte le grandinarrazioni mimetiche, rappresentativee ideologiche almeno fino al Novecen-to. Alcune “idee della pittura” rivisita-te da Flaminio Gualdoni, alimentanole riflessioni e i dubbi dei tre pittoripresenti nella mostra che ancora oscil-lano fra certezze e ambiguità del mo-mento di passaggio dalla modernità alpostmoderno.

Tra gli artisti in mostra RobertoBelcaro sorprende per la raffinata peri-zia tecnica della contaminazione in-ventiva dei parametri rivisitati dellatradizione classica italiana con la ma-nipolazione delle icone e del letteringpop. L’immagine formale, sostenutadall’equilibrio compositivo e coloristi-

co, raggiunge l’obiettivo del recuperoespressivo del reale ai fini di un mes-saggio etico-estetico fortemente emo-tivo. Sergio Morello, dopo la pitturad’impegno civile degli annisessanta/settanta e dopo le esperienzedi arte ambientale nel Ticino fin dal1979, riflette sulle possibilità di rivisi-tazioni semantiche della pittura attra-verso il ritaglio del supporto ligneo deisuoi dipinti che, sagomando il vuoto,verifica, confronta e rianima le narra-zioni pittoriche, ormai concluse, attra-verso la memoria delle loro forme. Ilgioco tende a caricare di senso i postu-

lati della loro continuità. Fabrizio Sol-dini appartiene ad una generazioneche si affaccia all’arte visiva negli anniottanta con inquietudine, ma sorrettodal piacere di creare rispettando la for-ma sia nella spontaneità gestuale sianella rigorosità progettuale. La forma-zione essenzialmente figurativa, dalgraffitismo all’onnipresente espressio-nismo, lo porta ad affermare perento-riamente la costante efficacia comuni-cativa della pittura.

La mostra rimane allestita pressola Pinacoteca Züst di Rancate fino al15 agosto; si può visitare nei giorni damartedì a domenica tra le ore 14.00 ele 18.00; lunedì chiuso.

Sergio Morello, “Vuoti e pieni d’après Picasso”.

Roberto Belcaro, “Punto zebra”.

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ARTE

GIUBIASCOARTEPERARTE INCONTRA IL TERRITORIOANCHE A MONTE CARASSO E PIANEZZO

Il Municipio di Giubiasco, dopoaver visto concretizzarsi il pro-getto della nuova Piazza, ha affidatoall’artista Giancarlo Tamagni (che si èavvalso della collaborazione anche diGualtiero Mascanzoni e Gabriele Ta-magni), il preciso compito di “vedereun progetto artistico - culturale con-gruo e concorde” con le opere già pre-senti sul territorio del Borgo. Il pro-getto che ne è uscito si sviluppa sul-l’arco di tre anni dal 2009 al 2011 e sipropone di accompagnare la gente diGiubiasco e d’altrove alla scoperta delterritorio comunale, percorrendo ilpresente attraverso esplorazioni artisti-co-culturali. Il viaggio attraverso le di-verse zone toccate dal percorso artisti-co porta la gente a ripercorrere fram-menti di passato e ad incontrare le te-stimonianze moderne d’adesione alterritorio da parte degli artisti.

ArteperArte propone un program-ma ben strutturato che vede principal-mente opere adeguatamente collocatein permanenza sulle facciate di alcunecase. Ma anche un’animazione bien-nale OpenAir con elementi scultorei,intervallata da interventi definitivi sulterritorio e abbellita da un percorsoche vede opere artistiche disseminatelungo le vie del Borgo e al Mercato

Coperto; annualmente, poi, proponeuna presenza diretta d’artisti a contat-to con la popolazione, in un avvicen-darsi tra sculture, disegni, pitture, pro-getti ed idee.

Oltre al punto centrale rappresen-tato da Giubiasco, il progetto com-prende interventi e manifestazione an-che nei comuni confinanti di MonteCarasso e di Pianezzo. Il percorsoespositivo che coinvolge i tre luoghi èstato progettato per creare una sorta didialogo tra la bellezza e la particolaritàdell’ambiente circostante. Le opere

contemporanee che lì vengono avvici-nate al pubblico, sono visibili insiemecon le architetture e le trame urbanegiunte sul territorio nel corso dei seco-li. Si può vivere così un emozionanteconfronto fra l’arte paesaggistica di untempo e quella d’oggi.

IL PERCORSO ARTISTICO

NEI TRE COMUNI

Giubiasco, borgo di grande tradi-zione storica, quadrivio delle stradeimportanti, divenne sin dall'epoca ro-mana, uno dei più grandi nuclei versoi quali confluivano le genti, in transitoin special modo sull'asse nord-sud. La

Aldo Ferrario, “Samurai”,1996" (particolare), bronzo,opera di medio-grandi dimensioni situata in Piazza Grande a Giubiasco.

Karl A. Meyer, "Yo”, 2005",alluminio, Monastero delleAgostiniane, Monte Carasso.

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ARTE

A GIUBIASCO ARTEPERARTE INCONTRA IL TERRITORIO

storia di Giubiasco, l’identificazionedel suo patrimonio, l’intervento epo-cale sull’ampio slargo di Piazza Gran-de, la solennità della Parrocchiale del-la Madonna Assunta e la sensibilità delmunicipio sono certamente l’origine ela legittimazione al progetto Artepe-rArte. Attraversare il Borghetto, giro-vagare tra le viuzze ed indugiare sul li-mitare di Piazza Grande, significa fon-damentalmente riconsegnare alla gen-te quel territorio ideale per riconside-rare la storia.

A pochi minuti da Giubiasco, sul-la sponda destra del Ticino, si incontraMonte Carasso e il suo Antico Mona-

stero delle Agostiniane, piccolo gioiel-lo dell’architettura rinascimentale ru-rale fondato nel 1450. Immediata-mente si respira un’aria speciale e ac-canto al prezioso e determinante con-tributo dell’architetto Luigi Snozzi sireperisce sviluppo, progettualità e in-cremento dell’uso qualitativo del terri-torio. Ai più attenti e curiosi visitatorinon potranno sfuggire i Sotterraneidell'Arte, proprio nell’Antico Mona-stero, pregevole luogo di rimando cul-turale non indifferente.

Appena allontanati da Giubiasco eceduta alle spalle la cantonale, si salesulla china che porta a Lôro e si arriva

a Pianezzo, a 490 m s/l/m. Situato al-l'inizio della Valle Morobbia era giàabitato in maniera stabile in epocapreistorica. Nella sua necropoli si sonoritrovate una sessantina di tombe connumerosi reperti risalenti all'età delferro. Dopo aver visitato la ChiesaParrocchiale del XVI° secolo, offerta aiSanti Giacomo e Filippo, vale la penatransitare lungo le incantevoli viuzzedel paese, piacevolmente restituite al-l'antico splendore. E qui è possibilescoprire l'arredo artistico giunto sulterritorio. Viene suggerita anche unarisalita in valle, per una sbirciata alpaesaggio di tipico stampo alpestre ealla recuperata Via del Ferro.

Gli artisti

Heinz Aeschlimann, Stansstad Fritz Baack, Rorschacherberg Aldo Ferrario, Carona Jörg Häusler, Basilea Martina Lauinger, Münsingen Steff Lüthi, GordolaGualtiero Mascanzoni, Bellinzona Karl A. Mayer, BasileaPascal Murer, LocarnoCarlo Pizzichini, MonticanoMilvia Quadrio, OlivoneLuca Rendina, MilanoValerio Righini, TiranoGiorgio Robustelli, Cunardo Sandra Snozzi, Bellinzona Giancarlo Tamagni, Pianezzo Gianmarco Torriani, NovazzanoChristina Wendt, Wohlen b. BernGillian White, Leibstadt

Giancarlo Tamagni,"Stop alla violenza” (particolare),2009, ferro e ceramica,Piazza Grande, Giubiasco.

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ARTE

LUGANOGIANNI METALLI E LA SUAGEOMETRIA DEL FRAMMENTO

Nell’ambito del programmaespositivo dedicato alla colle-

zione permanente, il Museo Cantona-le d’Arte ospita per tutta l’estate unamostra dell’artista ticinese Gianni Me-talli (1930-2006). Il nucleo di operedi Gianni Metalli presente nella colle-zione del Museo, recentemente accre-sciutosi grazie a una trentina tra di-pinti e opere grafiche donate dalla ve-dova dell’artista, si presenta oggi comeun insieme ampio e variegato, tale dapoter offrire uno spaccato rappresen-tativo dell’intera produzione artisticadi questa figura appartata e per certiaspetti controcorrente, ma che indub-biamente rappresenta una voce auten-tica e originale nel panorama artisticoticinese della seconda metà del Nove-cento.

Distribuito cronologicamente sul-l’arco di quarant’anni, quest’insiemedi opere, completato in mostra da al-cuni dipinti provenienti da prestatoriprivati, consente di seguire le diversefasi e gli snodi principali di un percor-so artistico che dopo i primi timidi eancora incerti esordi dei primi annisessanta si dispiega, con invidiabilecoerenza, attorno a una metodica e pa-cata riflessione pittorica collocabile nelsolco di quella ormai vastissima tradi-zione che ha costituito uno dei filonilinguistici più fecondi e più intima-mente connaturati all’idea stessa dimodernità: l’astrattismo geometrico.La mostra permette così di seguire l’e-volversi di una ricerca che dalla metàdegli anni settanta, anche in seguitoall’incontro con la figura di AlbertoSartoris, si è sviluppata come un dia-logo ravvicinato con alcune delle gran-di esperienze – da Mondrian a Male-vic, da Glarner ai razionalisti comaschi– che hanno caratterizzato il percorsodell’astrattismo nel secolo scorso. Inoccasione della mostra viene pubblica-to il quinto volume della collana“Sguardi sulla collezione” che docu-

menta le opere dell’artista presentinelle collezioni cantonali.

In concomitanza con la mostra diGianni Metalli presentata al secondopiano, le altre sale del museo ospitanoun nuovo allestimento della Collezio-ne permanente. In questa occasionel’allestimento si focalizza su alcunedelle opere più significative di una rac-colta incentrata essenzialmente sull’ar-te moderna e contemporanea. Parten-do dalle opere di alcuni esponenti del-l’Impressionismo provenienti dalladonazione Lenggenhager-Tschannen(Degas, Pissarro, Renoir) e da figure dispicco dell’arte a cavallo tra Otto eNovecento, quali Medardo Rosso eFerdinand Hodler, il percorso espositi-vo si delinea attorno ad alcuni nucleiche costituiscono altrettante tappe nelcammino che ha segnato l’avvento delmoderno nella prima metà del Nove-cento. In questa sezione sono esposteopere di alcuni protagonisti delleAvanguardie storiche quali Jean Arp,

Hans Richter, Oskar Schlemmer, Cé-sar Domela, Fritz Glarner. Nella se-conda parte della mostra, che si soffer-ma su alcuni esponenti del panoramaartistico del secondo dopoguerra, sonoesposte opere di artisti svizzeri con-temporanei quali Franz Gertsch, UrsLüthi, Not Vital, Balthasar Burkhard.

La mostra rimarrà allestita al Mu-seo cantonale d’Arte, in via Canova aLugano, fino al 3 ottobre (entrata fr.7); orari: martedì 14.00-17.00, damercoledì a domenica 10.00-17.00,lunedì chiuso.

Gianni Metalli,“Proposta per un ambiente armonico n.1”, 1977, acrilico su tela.

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LA CORNICEGalleria Il RaggioVincenzo e Fabrizio Colciaghi

via A. Giacometti 16900 Luganotel e fax 091 923 15 [email protected]

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ARTE

LUGANOFAR CONVIVERE E DIALOGAREIL MAGGIOR NUMERO DI FORME E DI STILI

Ha mosso i suoi primi passi insordina a Lugano pochi anni

fa, ma la De Primi Fine Art ha un’e-sperienza internazionale da ben oltreun trentennio. Ha una nuova bella se-de in un discreto palazzo nel centro diLugano, in Piazza Cioccaro 2 al terzopiano, e si rivolge si al mercato locale,ma soprattutto a quello internaziona-le. E d'altronde ne ha i numeri, graziealla pregevolezza delle opere che ha incatalogo e al rinomato nome degli ar-tisti trattati. Si tratta di una dinamicagalleria d'arte, diretta da Saverio Re-petto, specializzata a tutto tondo sia inopere d'arte antica, sia moderna e con-temporanea, inclusa la fotografia. Lasede luganese ha il vantaggio di farparte di un network internazionalecon conoscenze in ogni dove nel setto-re dell’arte.

Tra le sue attività la galleria luga-nese, oltre ovviamente a quella dell’e-sposizione e della vendita di ricercateopere, propone una qualificata attivitàdi consulenza ed intermediazione perclientela sia privata sia istituzionale.Grazie ad un collaudato team di esper-ti e critici d’arte si propone per analiz-zare e offrire un supporto nella crea-zione e nella ristrutturazione di colle-

zioni artistiche, così come per fornireperizie su opere d’arte di vario genere:

scultura, pittura e fotografia. La so-cietà si occupa anche della loro auten-tificazione e di un loro eventuale de-posito temporaneo. Servizi questi chesi rivolgono sia alla clientela privata siaa commercianti o a gallerie d’arte, co-sì come alle pubbliche istituzioni.

L’attività espositiva della De PrimiFine Art si svolge prevalentementepresso la sua raccolta sede di PiazzaCioccaro a Lugano, dove periodica-mente vengono messe in mostra operedi artisti di rilevanza internazionale.Nel 2008 sono stati esposti in due di-stinte mostre collettive i più grandi ar-tisti contemporanei, da Christo a Sam

Jonathan Meese, "Parteibub Dollarry, vom Kausee, hmmm",2007, olio su tela, cm 30 x 30.

Una sala della galleria situatain Piazza Cioccaro 2 a Lugano.

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ARTE

DE PRIMI FINE ART A LUGANO

Francis, passando per Lucio Fontanaed Hans Hartung, tanto per citarne al-cuni, ed una selezione di pregiate ope-re antiche, che comprendeva artisti delcalibro di Salomon Hermann Corro-di, Marco Ricci, Pier Francesco Foschie molti altri. Nel 2009, tra le altre, so-no da menzionare la mostra dedicata aRobin Rhode (1976), giovane e genia-le artista contemporaneo sudafricano,ma ormai di fama mondiale, e quellaconsacrata a Giuliana Fresco, rinoma-ta artista italiana che vive e lavora traLondra e Milano. L’anno corrente èstato inaugurato con l’esposizione in-titolata: “La polifonia del mondo: fo-tografie 1964-2010” dove i più grandimaestri della fotografia, nella loro ete-rogeneità, sono stati messi a confrontocon il desiderio di dare vita ad una po-lifonia, una moltitudine di voci chedialogano assieme, a testimonianzadella crescente importanza che il me-dium fotografico ha assunto nel mon-

do artistico contemporaneo. Citiamoalcuni degli artisti presenti: AnselAdams, Nobuyoshi Araky, CindySherman, Shirin Neshat, Abbas Kiaro-

stami, Hiroshi Sugimoto, James Tur-rell e molti altri.

Per il prossimo mese di settembreè in programma una mostra di dipintidi piccolo e medio formato di AlexKatz (1927), uno dei maggiori espo-nenti della scena artistica americanadal dopoguerra ad oggi, già presente inimportanti collezioni pubbliche per-manenti come il MOMA ed il WhitneyMuseum of American Art di NewYork. Assolutamente unico e pene-trante artista le cui opere luminosissi-me abbagliano ogni volta che le siguardano. Seguirà a novembre un’e-sposizione dedicata all’arte antica, de-stinata a mettere in risalto le naturemorte floreali magistralmente dipinteda Gasparo Lopez, detto Gasparo deiFiori (1650-1732). Saranno presentiuna selezione di circa 15-20 opere dialtissimo livello.

In questa prospettiva, la De PrimiFine Art, grazie all’apporto dei suoiesperti di varia specializzazione, si pro-pone di coniugare, con professionalitàe coerenza, l’antico con il moderno edil moderno con le più interessanti vo-ci contemporanee. Essendo persuasadella loro naturale e felice armonizza-zione - come da alcuni anni dimostrala fiera d’arte internazionale di Maa-stricht che si può considerare tra le piùimportanti e belle – l’intento dellastruttura luganese è quello di far con-vivere e dialogare il maggior numerodi forme e di stili.

Naoki Ishikawa (1977), Mt. Fuji 38, 2008,C-print mounted on plexi-glass board, cm 90 x 112.

J&PEG, “First Stone”,2010, fotografiaed acrilico su PVC,cm 70 x 50.

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ARTE

LUGANOOPERE DELLA SUA DONAZIONE:OMAGGIO A GIUSEPPE PANZA DI BIUMO

Con la mostra dedicata al Con-te Giuseppe Panza di Biumo

(1923-2010), scomparso nell’aprilescorso, il Museo d’Arte (Comune diLugano) e il Museo Cantonale d’Arterendono omaggio al grande collezioni-sta d’arte contemporanea, profonda-mente legato al Ticino.

Giuseppe Panza di Biumo dà ini-zio alla sua avventura nell’arte nel1954 con un viaggio in America. Seb-bene inizialmente motivata dall’inte-resse per la situazione economica e so-ciale degli USA, la trasferta si rivelòfondamentale per scoprire l’universoartistico dell’epoca e per conoscerne iprotagonisti. Da allora il collezioni-smo, come necessità intellettuale edesistenziale, non lo abbandonò più.Dall’espressionismo astratto, al mini-malismo, all’arte concettuale, Panza fusempre un pioniere del gusto, il “pri-mo” ad acquisire opere di figure anco-ra ignote. Coniugò una sua cifra origi-nalissima, rigorosa e coerente, conun’appassionata frequentazione degliartisti, per lui sempre fonte di grandevitalità intellettuale. Residente a Luga-no dal 1992, Giuseppe Panza fu sem-pre attento osservatore e discreto testi-mone del sistema artistico e musealeticinese. Né seguì evoluzioni e muta-menti contribuendo ad ampliare quel-la rete di collezionismo privato, cru-ciale per il radicamento e l’espansionedell’arte contemporanea nel territorio.

L’esposizione propone uno sguar-do su parte di quell’universo artisticoche destò l’attenzione e la curiosità delConte Panza, con l’obiettivo di docu-mentare la sua personale sensibilitàcollezionistica a partire da una sceltadi opere della sua donazione al MuseoCantonale d’Arte. Questa generosadonazione ha avuto origine da un in-contro con Giuseppe Panza organizza-to nel 1992 dal Museo Cantonaled’Arte nell’ambito di una serie di con-ferenze dedicate al tema del collezioni-

smo. Nel corso dell’incontro egli – do-po aver illustrato il suo straordinariopercorso a partire dal primo viaggio aNew York nel 1954 – aveva rivelatoquali fossero gli artisti che avevano de-stato il suo interesse quando, negli an-ni Ottanta, dopo una pausa durata al-cuni anni, riprese a collezionare inten-samente. Il Museo decise allora di or-ganizzare una mostra dedicata proprioa questa parte della Collezione Panza eda questa collaborazione maturò la de-cisione del collezionista di donare unaprima serie di 100 opere al “giovane”Museo, per rafforzare la collezionenella sezione dell’arte contemporanea.A questa prima donazione ne fece se-guito una seconda, comprendente al-tre 100 opere, che nelle intenzioni deldonatore potevano completare ideal-mente il poderoso corpus rappresenta-tivo di ventinove artisti.

Le opere riunite per questo omag-gio al Conte Panza sono da ricondur-re agli acquisti effettuati tra il 1988 eil 1995 e documentano efficacemente

la tensione del collezionista verso unadimensione spirituale nell’arte con-temporanea, una vera ossessione per ivalori morali ed etici espressi attraver-so le metafore dell’arte. Percorrendo lesale dei tre piani di Villa Malpensata sipossono ammirare opere di: RogerAckling, Stuart Arends, Barry X Ball,Lawrence Carroll, Ruth Ann Fre-denthal, Gloria Graham, Ron Griffin,James Hyde, Roni Horn, GregoryMahoney, Thomas Schütte, CaroleSeborovski, Peter Shelton, David Sim-pson, Ettore Spalletti, Robert Ther-rien, Jan Vercruysse, Meg Webster.

La mostra al Museo d’Arte di Lu-gano (in Riva Caccia 5, nella VillaMalpensata) rimane allestita fino al 26settembre; si può visitare nei giorni damartedì a giovedì e sabato - domenicadalle ore 10 alle 18, venerdì 10-21(orario continuato), lunedì chiuso.

Meg Webster, “Facing Body Boxes”, 1990,cera d'api fusa, cm 213,4 x 190 x 79,48.

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ARTE

ASCONAUN CENTINAIO DI OPERE IN MOSTRAPER I 100 ANNI DI ROLF GÉRARD

La stagione espositiva della Fon-dazione Rolf Gérard è stata

inaugurata con una mostra che testi-monia attraverso un centinaio di ope-re il lavoro creativo dell’artista RolfGérard, che il 9 agosto festeggia i suoi100 anni. In mostra sono circa centocreazioni artistiche realizzate con latecnica della gouache e della pittura atempera, su cartone ondulato e foglidi album. Le opere, disposte in un al-lestimento sui generis, dicono il mon-do di Rolf Gérard «now». Quello del-le cose quotidiane: fiori, alberi e case,scene di vita, il poetico mutare dellestagioni e paesaggi tornati alla realtàdal fondo delle memorie dalle tintesoffuse che si alternano a paesaggid’oggi dai colori pacati e densi. Conuna particolare attenzione alle opere

dell’ultimo anno, la mostra espone lecreazioni pittoriche del «patriarca del-l’arte» dal 2000 ad oggi.

La mostra “Rolf Gérard Now” sitiene alla Fondazione Rolf Gérard di

Ascona fino al 29 agosto; si può libe-ramente visitare nei giorni da merco-ledì a domenica tra le ore 15.00 e le18.00; lunedì e martedì chiuso.

Una vera e propria galleria digraffiti dipinti sulle pareti del-

l’ex sanatorio di Agra è stata scopertadal fotografo Aldo Balmelli e immorta-lata in un album che il Municipio diCollina d’Oro ha deciso di dare allestampe. Dalla sua chiusura nel 1969,l’imponente edificio in rovina affaccia-to sul Lago di Lugano, era infatti fre-quentato da alcuni abilissimi graffitistiattratti da quelle ampie pareti rimaste a

evocare passati splendori. La quaranti-na di opere riprodotte nel volume cura-to da Gaia Regazzoni e contenente an-che alcune foto ricordo in bianco e ne-ro di Andrea Lenzin, permette di fissa-re per sempre nella memoria il ricordodi un edificio carico di storia, non soloper gli abitanti del luogo. Per questa ra-gione l’opera, oltre a essere messa incommercio, verrà offerta dal Municipioa tutti i giovani residenti in Collina.

COLLINA D’ORO – I GRAFFITI DEL SANATORIO DI AGRA PAESAGGI E STAGIONI

AL RISTORANTE STAZIONE

DI BIOGGIO

Fino al 31 luglio il Ristorante Sta-zione di Bioggio ospita nelle sue salealcune opere della pittrice autodidattaluganese Giovanna Quirici che si è ci-mentata nella rappresentazione del ci-clo delle stagioni, dal bianco della ne-ve al bruno autunnale.

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ARTE

CASLANOAL MUSEO DELLA PESCAUNA MOSTRA CON OPERE CALLIGRAFICHE

Presso la nuova sede del “Museodella Pesca” di Caslano, in Via

dei Meriggi 32, è in atto una mostraproposta dall’associazione “Calligrafiain Ticino”. La rassegna, dal titolo“Senza Rete”, vede protagonisti gli ar-tisti Eliana Auguadri, Loredana Bac-cianti, Lorenza Buzzi, Gabriela Carbo-gnani Hess, Martine Chardin Bolli,Nathalie Conte, Giovanna Croci Ma-spoli Pozzi, Orio Galli, Manuela Fer-retti, Cinzia Giambonini, Anita Gia-ninazzi, Giorgio Grassi, Luisa Jaeggli-Serandrei, Nicoletta Locarnini, Mau-rilia Minoli, Enzo Pelli, Paola Rezzo-nico Milani, Peter Wunderlich.

In totale sono diciotto opere di al-trettanti artisti di casa nostra che pre-sentano opere calligrafe che hanno te-mi riferiti a pesci e pescatori, acque,laghi e fiumi nell’interpretazione. Èquesta l’insolita proposta con la qualeil Museo della pesca ha deciso di ac-compagnare l’inaugurazione della suanuova sede. L’invito è stato rivolto al-l’associazione “Calligrafia in Ticino”che, per l’occasione, presenta lavoriesclusivamente ispirati al mondo dellapesca. Riunite sotto il titolo - voluta-mente scherzoso- di “Senza Rete”, le

opere propongono una libera trasposi-zione calligrafica di ricette, testi poeti-ci, dialettali o in lingua, proverbi,motti di spirito, citazioni religiosi.

Dopo il successo della collettiva“il-leggibile”, allestita lo scorso no-vembre ai Bagni di Stabio, l’associa-zione “Calligrafia in Ticino” si presen-ta dunque per la seconda volta al pub-blico, a testimonianza della vivacità e

della potenzialità artistiche della mo-derna calligrafia. I membri di questalibera associazione praticano la calli-grafia come forma di espressione arti-stica, ma anche come strumento dicrescita interiore e personale.

L’esposizione a Caslano rimarràaperta fino al 30 settembre nei giornidi martedì, giovedì, domenica dalle14.00 alle 18.00.

Museo della PescaVia Meriggi 32, Villa Carolina6987 Caslanotel. 091 606 63 [email protected]

Dal 1993 il Museo della Pesca si im-pegna per conservare e valorizzare ilpatrimonio etnografico relativo allapesca nella regione dei laghi insubri-ci. La sede di Caslano è una sezioneesterna del Museo del Malcantone diCurio. Aperto da aprile a ottobremartedì, giovedì e domenica dalle 14alle 17. Per gruppi e scolaresche possi-bilità di visite in qualsiasi momento,previo appuntamento.

Enzo Pelli, “G'ascia/ghiaccio”, 2010,da una poesia di Giovanni Orelli, inchiostro e pastello su carta, cm 59x42.

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ARCHITETTURA

L’ARCHITETTO TICINESE PER “CHÂTEAU FAUGÈRES”UN TEMPIO DEL VINO FIRMATO BOTTANEL REGNO DI SUA MAESTÀ IL BORDEAUX

Un tempio per il vino pensatoin Ticino e innalzato in una

terra sacra di vite e viticoltura. Siamofra le ondulate colline di Saint-Émi-lion, a Bordeaux, dove i vini sono unvanto storico, frutto di natura, espe-rienza, applicazione, fatica. L’arte delvino e l’arte di un ambiente che lo ce-lebri: è nata così una convergenza cheha portato alla realizzazione di un edi-ficio che unisce due mondi di genia-lità, il mestiere di Mario Botta, griffemondiale dell’architettura, e quello diun popolo che da sempre si dedica alavorare la vigna per farne vini chehanno un culto senza confini.

Il “Tempio del vino” nel “ChâteauFaugères”, dentro una cornice che èun incanto di colori in ogni stagionedell’anno, è stato ideato e voluto da unimprenditore della nuova frontiera, losvittero Silvio Denz, un uomo che simuove con molteplicità di interessi,come i tempi suggeriscono ai moderniUlisse che hanno voglia di cercarenuovi orizzonti, di tentare nuove av-venture. E Silvio Denz le sfide le rac-

coglie, passando con grande padro-nanza dall’arte alla cantina, da unmarchio storico come Lalique a un al-tro che è già al top delle classifiche deivini, come “Château Faugères”. Tuttonella vita è un richiamo di profumi:quello dei vini arriva da molto lonta-no, dalla notte dei tempi e della storia.Chissà chi è il padre dei vini, con glieffetti che ci vengono narrati già inNoè, patriarca che forse portò qualchevitigno sulla biblica arca. Oltre ai pro-fumi sempre più ricchi dei vini, il ba-silese ha voluto considerare anche altriprofumi, quelli che contribuiscono alfascino e alla personalità individuale:ed ecco la linea “Art et FragranteS.A.”. Arte, profumi, vini, impulsi dipassione e spinta imprenditoriale, ilvecchio mondo che unisce Svizzera,Francia, Spagna, Germania e Italia emodernità del villaggio globale, con ilmercato americano molto interessatoai vini, ma anche quello asiatico.

Ogni liturgia esige naturalmenteanche, e da sempre, luoghi convenien-ti di celebrazione. Silvio Denz ha vo-

luto per il suo tempio a Bordeaux –città dove si può ammirare una splen-dida cattedrale gotica – la matita ma-gica di Mario Botta, progettista diMusei d’arte moderna (San Franciscoe Rovereto), cattedrali e chiese (dalprogetto della sua prima chiesa a Mo-gno, alla cattedrale di Evry in Francia),sinagoghe e moschee, scuole, bibliote-che, banche e alberghi, piscine e ca-sinò. Non c’è avventura che non intri-ghi il genio creativo di questo nomecosmopolita, eternamente in movi-mento da un cantiere all’altro, dalGiappone agli Stati Uniti.

Poteva mancare un confronto conun prodotto e un simbolo carichi dimillenni di storia, di civiltà, di sudorima anche di letizia quali sono la vite,l’uva e il vino? Botta non era al suoprimo cimento in materia: già avevamesso la sua firma fra le colline delChianti, a Suvereto, in provincia diGrosseto, dove ritroviamo Denz, atti-vo pure in Spagna. Dai filari e dalledolcezze paesaggistiche della Toscanaeccolo in un’altra terra carica di tradi-

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ARCHITETURA

UN TEMPIO DEL VINO FIRMATO MARIO BOTTA

zione e di voglia di futuro, Bordeaux.E così, un vino già carico di meritatafama, diventerà un oggetto di collezio-ne, sarà un prodotto da esibire, ma so-prattutto da degustare, sottolineaturadi momenti che sanno di evento.

Il progetto di Re Botta ha avutoun percorso di quasi 4 anni per arriva-re – come si suol dire – al tetto: decol-lato nel 2005-2006, è stato inaugura-to il 24 settembre dello scorso anno,alla vigilia dell’inizio della vendem-mia, quando dalle nostre parti i grap-poli erano già nei tini. In movimento,nella regione del Bordeaux, per questorito che è lavoro e festa, ci sono 300mila operai. Sono persone che si muo-vono fra i filari della vite e che vengo-no impegnate anche in altre colture(fragole, lamponi, mirtilli, ecc.).“Temple du Vin”: l’edificio sorge suuna superficie vignata di 32 mila me-tri quadrati ed è costato 12 milioni difranchi: questo Saint-Émilion Grandcru; ma qui è tutto un susseguirsi divigneti, a perdita d’occhio, su dolcipendii che sembrano tenuti da perfet-ti giardinieri. Ha ragione Botta quan-do dice che “i vigneti disegnano unpaesaggio armonioso che unisce inmaniera raffinata le trasformazioni

della mano dell’uomo e la natura. I to-ni verdeggianti fanno posto nello scor-rere delle stagioni al temperato giallo-grigio dell’inverno”.

Qui Botta ha immaginato e poifatto sorgere un “tempio” molto benriuscito: uno zoccolo di pietra, in par-te interrato, con tutti gli spazi necessa-ri alla produzione e alla conservazionedelle botti per l’invecchiamento del vi-no. La cantina può contenere 80 milalitri di vino e 400 mila bottiglie (46 ti-ni da 50-80 ettolitri). C’è da dire chequi si è invertita anche una tendenza:nel tempo della glorificazione dell’ac-ciaio, si è puntato sulla “barrique”,l’intramontabile magia delle botti inrovere. Una torre sale al centro dellacostruzione di Botta e questa vuole es-sere un motivo e punto d’incontro perla gente che vi affluirà. In cima, unavasta terrazza coperta, con linee che ri-chiamano i barili, fa viaggiare la vista aperdita d’occhio, con un sapiente gio-co di luci che si allungano sui campi inogni ora del giorno, dall’alba al tra-monto.

Terra e natura, architettura mo-derna e paesaggio da sogno, lavorocon gesti che si ripetono da secoli etorre-simbolo del nuovo che avanza,un intreccio molto felice di memoria,fatiche di uomini d’ogni epoca, iden-tità. Tutto è un segnale forte e precisodi una sensibilità che va ben oltre latecnica in un tentativo di arricchimen-to reciproco. L’interesse a tutti i livelliè stato subito molto elevato e lo si è vi-sto soprattutto in occasione della ceri-monia inaugurale, con largo interven-to di autorità e di media da tutta laFrancia. Non c’è due senza tre, assicu-ra il detto popolare. Dopo Suvereto eBordeaux, si è celebrato anche anche il“tre” di Botta alla corte di Bacco: a Lu-gano-Sorengo è stata recentementeinaugurata la splendida cantina dellaFattoria Moncucchetto.

Giuseppe Zois

L’architetto Mario Botta con il titolare dello Château, il basilese Silvio Denz.

Silvio Denz ha voluto una tecnolo-gia di punta per i suoi vini: dall’arri-vo dell’uva sui camion, tutto è com-puterizzato. I vini di Saint-Émilionprodotti da Château Faugères reca-no etichette che sono garanzia diqualità: Péby Faugères, ChâteauFaugères, Château Haut Faugères,Cap-de-Faugères… Calzante lo slo-gan che connota l’attività di Denz:ha trasformato le sue passioni neisuoi mestieri. Nel caso del vino, unhobby è diventato un’impresa che sisnoda dalla Toscana alla Costa Bra-va, passando per la regione del Bor-deaux, dove è approdato nel marzodel 2005. “In termini di investi-menti – spiega – io sono abituato aragionare su prospettive lunghe, ilguadagno in tempi stretti non rien-tra fra i miei obiettivi”. Del resto,più della metà del suo ragguardevo-le patrimonio è investito nell’immo-biliare: ma Denz è convinto che uninvestimento nella terra, in un im-mobile nel cuore di Londra o di Pa-rigi o in un vigneto di qualità, sonooperazioni sicure che resistono aogni crisi. E i fatti stanno a dargliragione.

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MUSICA

TICINO MUSICAOLTRE DUECENTO PARTECIPANTIAL 14.ESIMO INTERNATIONAL CLASSIC

La quattordicesima edizione diTicino Musica, in programma

da domenica 18 a sabato 31 luglio, sipresenta all’insegna della novità nellacontinuità. Il nuovo direttore artisti-co, Gabor Meszaros, che da quest’an-no prende direttamente le redini dellaconduzione del Festival e dell’Accade-mia di perfezionamento musicale fon-dati dal padre Janos, ha infatti volutoconfermare la felice formula della ma-nifestazione, invitando quali docentidelle masterclass molti degli artisti chein questi anni si sono fatti apprezzaredal pubblico come interpreti dei con-certi, e come insegnati dagli oltre due-cento giovani talenti che ogni anno,dal 1997, giungono in Ticino da tuttoil mondo per perfezionarsi nel lorostrumento o nel canto. L’Accademia diTicino Musica offre infatti una serie dicorsi di alto perfezionamento per qua-si tutti gli strumenti dell’orchestraclassica, pianoforte e canto, nonchémusica da camera nelle diverse forma-zioni, cui si affianca un ricco festival, icui concerti sono tenuti dagli inse-gnanti stessi, oltre che dai più merite-voli tra gli studenti – che hanno così lapossibilità di esibirsi in pubblico – eda giovani premiati di importanti con-corsi internazionali.

Le ultime due settimane di luglio,al Conservatorio della Svizzera italianaa Lugano gli organizzatori proporran-no quindici corsi, riportando quasi alcompleto l’offerta che lo scorso annoaveva dovuto essere ridotta a causa didifficoltà finanziarie. Tra i docenti,qualche novità e qualche ritorno. Si ri-confermano le due insegnanti di can-to, Giovanna Canetti e Luciana Serra,così come Bruno Mezzena per la ma-sterclass di pianoforte, Johannes Go-ritzki per quella di violoncello, GaborMeszaros per quella di fagotto e BoNilsson e Rex Martin, rispettivamentedocenti di tromba e di tuba e pedago-gia degli ottoni. Assenti lo scorso an-

no, tornano inoltre il grande violinistarusso Valery Gradow, l’oboista IngoGoritzki e Ada Gradow, che terrà le-zioni di scuola russa per pianoforte.Nuovi i docenti dei corsi di viola (Rai-ner Moog), flauto (Felix Renggli), cla-rinetto (Johannes Peitz), corno (Mi-chael Thompson) e trombone (ArminBachmann, assistito da Lorenzo Ghir-landa). Infine Yeon-Hee Kwak, che loscorso anno aveva dovuto cancellare ilsuo corso per ragioni di salute, seguirà,con Ingo Goritzki, gli studenti dioboe. Oltre alle lezioni individualivengono proposti corsi per ensembled’archi (purché già formati) e di musi-ca da camera – fiati e ottoni – resi pos-sibili dalla collaborazione tra i diversidocenti e volti a preparare i musicistiche si esibiranno, la seconda settima-na, in alcuni concerti del festival. Lastessa possibilità è data ai migliori stu-denti della classe di canto, che ognianno presentano le loro arie favorite inoccasione della sempre seguitissima se-rata lirica di gala (in programma mer-coledì 28).

Tra le novità più significative diquesta edizione, le openclass per i par-tecipanti ai corsi di violino e di trom-bone: una giornata di studio fuori se-de, aperta al pubblico e coronata daun concerto serale tenuto dai giovanimusicisti, per dare la possibilità ancheai "non addetti ai lavori" di assisteredal vivo al lavoro che si svolge in unaclasse di perfezionamento. Il 26 lugliola classe di violino sarà al Collegio Pa-pio di Ascona e il 28 quella di trom-bone sarà a Rovio, alla chiesa di SantaMaria Assunta, nota come la Gesiola.

Nonostante il pur promettentemiglioramento della situazione finan-ziaria del Festival, ancora qualche sfor-zo sarà necessario per poter riproporrela produzione di un’opera, una delleiniziative più significative della mani-festazione. L’appuntamento è dunqueancora rinviato, ma buone sono leprospettive per l’anno prossimo.

Anche per quanto riguarda il Fe-stival nuove iniziative si inseriscononel solco della tradizione. Come già ri-cordato, protagonisti dei pomeriggi e

Un concerto di fiati tenuto lo scorso anno in Piazza San Carlo a Lugano.

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MUSICA

IL 14.ESIMO INTERNATIONAL CLASSIC

delle serate musicali saranno sia i do-centi dei corsi, sia i migliori tra i loroallievi, sia, ancora, i premiati di alcuniconcorsi internazionali. Tradizione delFestival è però anche la presenza di un

ensemble “in residence”, che proponei suoi concerti in diverse località sul-l’arco di entrambe le settimane. Que-st’anno gli ensemble presenti sarannodue: il Quartetto d'archi Arcadia, pre-

miato lo scorso anno al “Gianni Ber-gamo Classic Music Award” e il Quin-tetto di fiati Dioniso.

Fedele alla propria vocazione e de-nominazione, Ticino Musica tornerà aproporre i suoi concerti in località di-stribuite su tutto il territorio cantona-le, offrendo l’opportunità, oltre che digodere di esibizioni sempre di ottimaqualità, di visitare alcuni luoghi ricchid’interesse storico-artistico. Lugano,Ascona, Minusio, Curzutt (MonteCarasso), Maggia, Gerra Piano, Rovioe Muralto ospiteranno il ciclo di con-certi che si aprirà, come avviene già dadue anni, con l’esibizione dello SlokarQuartett nella Piazzetta San Carlo diLugano e si concluderà, la mattina disabato 31 nell’Aula Magna del Con-servatorio di Lugano, con l’ultima pre-sentazione dei giovani Maestri e il tra-dizionale aperitivo di arrivederci allaprossima edizione.

La maestra Giovanna Canetticon alcuni partecipanti ai corsi di alto perfezionamento di canto.

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ESCURSIONI

LA VIA LATTEARISCOPRIRE IL NOSTRO TERRITORIOIN UNA PROSPETTIVA INCONSUETA

Anche quest’anno la “Via Lat-tea”, giunta alla sua settima

edizione, propone a vecchi e nuovimoderni pellegrini di mettersi in cam-mino verso l’ignoto alla ricerca diquella matrice comune che fa riferi-mento all’arte, alla musica, al teatropraticati in un ambiente bucolico e ilpiù possibile aderente all’ecologia. Ilprogramma si svolgerà in tre momen-ti sabato 21 agosto, venerdì 27 agostoe venerdì 10 settembre. La particola-re scena si svolgerà su affascinanti per-corsi individuati fra Castel San Pietro,Mendrisio, Riva San Vitale e Carona.

La “Via Lattea 7” si presenta conun pellegrinaggio in tre movimenti,sette stazioni e un percorso a sorpresa,con musica, letteratura, pedagogia,storia, astronomia, ecologia. La pro-posta artistica è composta da quarantagiovani musicisti, due ensembles, duesolisti e due direttori che nel program-ma presentano uno spettacolo fatto disuoni antichi e nuovi. Il programmamusicale prevede in particolare l’ese-cuzione di opere di Béla Bartók, Gio-vanni Gabrieli, Stefano Gervasoni,Gérard Grisey, Claudio Monteverdi,Daniel Ott, Mario Pagliarani, Giaco-mo Puccini, Steve Reich, Franz Schu-bert, Igor Stravinsky. Fra gli interpretici saranno Antonio Politano (flautodolce), Daniele Caminiti (liuto e tior-ba), l’Ensemble de l’Association Flau-to dolce di Losanna diretto da HenriFarge, i percussionisti della HauteÉcole de Musique de Genève, JeanKeraudren, Thierry Simonot (regia delsuono), Christophe Delannoy (dire-zione) e l’ensemBle baBel di Losanna.Questa edizione prevede anche la par-tecipazione straordinaria dell’astrofisi-co italiano Corrado Lamberti, affer-mato divulgatore scientifico e cofon-datore con Margherita Hack delle rivi-ste «L'Astronomia e Le Stelle».

“La Via Lattea” fa parte del pro-getto “Il Teatro del Tempo”, nato nel

2001 dalla collaborazione fra il com-positore Mario Pagliarani e un gruppodi giovani interpreti musicali già affer-mati in campo internazionale. Il Tea-tro realizza produzioni caratterizzateda una concezione allargata della mu-sica, interpretandola nelle sue molte-plici manifestazioni: fare teatro con imezzi della musica e fare teatro con imezzi della musica. La Via Lattea, ilcui nome è stato preso dal noto film di

Luis Brunuel, si inserisce coerente-mente nella prospettiva del Teatro. Laformula è infatti quella di un percorsocon varie stazioni da raggiungere rigo-rosamente a piedi. Si tratta di una sor-ta di pellegrinaggio musicale con in-cursioni nel teatro, nella letteratura,nel cinema, nella danza, nella filosofia,nella scienza, che invita a riscoprire ilnostro territorio in una prospettiva in-consueta.

Pellegrini davanti alla Chiesa Rossa di Castel S. Pietro.

Una proiezione sulla vetta del monte Generoso.

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ESCURSIONI

LAGO MAGGIORE

LE BELLEZZE DELLE ISOLE BORROMEO

LA MADRE, LA BELLA E LA ROCCA D’ANGERA

Il lungo e freddo inverno non haintaccato la serena bellezza deiparchi e dei giardini delle Isole Borro-mee, sul Lago Maggiore. È dunquenuovamente possibile visitare sia igiardini sia le residenze e le mostrepermanenti racchiuse nelle diverseproprietà Borromeo. All’Isola Madre,nel grande parco di stampo ottocente-sco, si presentano in tutto il lorosplendore camelie, glicini, magnolie,orchidee, che trovano nel parco unpalcoscenico privilegiato. È possibileconoscere la storia di essenze pregiatenel loro lungo viaggio dai luoghi diorigine fino all’Europa e al parco del-l’Isola Madre dove hanno trovato il lo-ro habitat ideale. Il parco dell’IsolaMadre va visitato a più riprese per gu-stare il suo fascino silenzioso e raccol-to, e le sue eccezionali fioriture. NelPalazzo poi si trova una straordinariacollezione di bellissime antiche mario-nette, ricca di pezzi unici, conservatiin modo esemplare. Al termine deltour ci si potrà riposare nell’antica ser-ra, che rende ineguagliabile il piaceredi un piccolo spuntino.

L’Isola Bella si propone con il suofascino barocco. Le sue terrazze con-tornate di camelie, azalee, rododendricreano dei veri e propri ambienti, checaratterizzano ancora di più il giardi-no. Il Palazzo offre poi una continuaserie di meraviglie che ornano le sale,arredate con mobili, arazzi e quadri digrandissimo pregio. Notevole è la Gal-leria dei quadri o del generale Berthier,nella quale le opere sono radunate ecollocate secondo il vecchio ordina-mento espositivo, impaginate in ric-che cornici intagliate che fanno partedella decorazione della Galleria, checomprende capolavori, opere d'arte diprimo piano e, secondo una prassi ti-pica delle antiche collezioni nobiliari,alcune copie da grandi maestri del pas-sato come Raffaello, Correggio, Tizia-no, Guido Reni.

La Rocca di Angera si presentacon la completazione del giardino me-dievale, che offre un affascinante per-corso nella magia dell’antico mondodel Medio Evo. Un giardino è unaconquista sulla natura e questo spazio,ricavato sullo sperone roccioso che siaffaccia sul lago, lo è per definizione.Ancora ai suoi inizi, ma già molto bendefinito nella struttura, il giardinomedievale consentirà al visitatore sostedi meditazione tra le sue aiuole. AllaRocca si trova anche il Museo dellaBambola e del Giocattolo, il Museodegli Automi, il nuovo Museo delleCeramiche. La Rocca è interessata da

un’altra notizia: essa infatti si posizio-na al 7° posto nella lista dei miglioriCastelli d’Italia. Questo giudizio è ri-portato dal portale tedesco Trivago,che raccoglie l’opinione di visitatori eturisti di tutta Europa.

Le proprietà Borromeo, che sipossono raggiungere con il battelo cheparte da Verbania (o sulla sponda pie-montese da Stresa e Baveno) sonoaperte da sabato fino a domenica 17ottobre dalle ore 9.30 alle ore 17.30; laquadreria dell’Isola Bella è visitabiledalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 13.30alle 17.00.

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CINEMA

LOCARNOAL PROSSIMO FESTIVAL DEL FILMPARDO D’ONORE ANCHE A JIA ZHANG-KE

Il regista cinese Jia Zhang-ke saràuno degli ospiti d’onore dellaprossima edizione del Festival del filmLocarno dove riceverà un Pardo d’o-nore. La cerimonia di consegna delpremio avrà luogo giovedì 5 agosto al-le 21.30 in Piazza Grande. Jia Zhang-ke è quest’anno il secondo regista, in-sieme ad Alain Tanner, a ricevere unPardo d’onore. Per l’occasione il Festi-val proietterà uno dei suoi capolavori,Platform (2000), e il suo ultimo docu-mentario I Wish I Knew (2010), pre-sentato nella sezione “Un certain re-gard” all’ultimo Festival di Cannes.Venerdì 6 agosto è inoltre prevista alForum una masterclass con il registaaperta al pubblico.

Figura di spicco della «sesta gene-razione» di cineasti cinesi, Jia Zhang-ke è nato nel 1970 a Fenyang e si è di-plomato alla Beijing Film Academy.Gira i tre primi lungometraggi nellasua provincia d’origine, fuori dai cir-cuiti cinematografici ufficiali: Pick-pocket (1997), Platform (2000) eUnknown Pleasures (2002) non trova-no distribuzione nelle sale cinesi, masono rispettivamente selezionati ai fe-stival di Berlino, Venezia e Cannes.Nel 2004, Jia Zhang-ke ottiene l’auto-rizzazione da parte delle autorità cine-si di girare il documentario TheWorld, ed esce dalla clandestinità.Leone d’oro alla Biennale di Veneziacon Still Life (2006), Jia Zhang-ke hafinora firmato nove lungometraggi, dicui tre documentari. Ha prodottoinoltre Plastic City (2008), ultimofilm di Yu Lik-wai, suo fedele capooperatore.

GLI INDUSTRY DAYS

Con gli Industry Days, il Festivaldel film Locarno proporrà quest’annoper la prima volta tre giornate intera-mente dedicate ai professionisti del ci-nema, dal 7 al 9 agosto, con un pro-

gramma di proiezioni e incontri idea-to per rispondere alle loro specificheesigenze. Concentrati all’inizio del Fe-stival, gli Industry Screenings, riserva-ti ai compratori, proporranno in ante-prima i film della Piazza Grande e deidue concorsi di lungometraggi della63.esima edizione del Festival – ilConcorso internazionale e il ConcorsoCineasti del presente. Parallelamente,produttori e distributori potrannopartecipare nell’arco dei tre giorni a uninsieme di workshop e tavole rotondeorganizzate in collaborazione con ipartner dell’Industry Office di Locar-no. È anche annunciata un’iniziativa acura dell’associazione Europa Distri-bution, che prosegue quest’anno la suacollaborazione con il Festival, riservataai suoi membri presenti a Locarno.

12 PROGETTI DELL’ASIA CENTRALE

Su ben oltre cento candidature ri-cevute, sono 12 i finalisti dell’Asiacentrale che parteciperanno alla OpenDoors Factory, il laboratorio di copro-duzione del Festival del film Locarno,

che avrà luogo dal 7 al 10 agosto nel-l’ambito della 63.esima edizione delFestival. Per il direttore artistico Oli-vier Père «La qualità dei progetti cheabbiamo esaminato e la loro diversità– dalla storia d’amore al dramma so-ciale, dal documentario alla fanta-scienza – confermano l’esistenza di unvero e proprio vivaio di talenti in Asiacentrale, trasversale a tutte le genera-zioni».

JOHN REILLY E PHILIPPE PARRENO

Sabato 7 agosto la Piazza Grandedi Locarno accoglierà la prima euro-pea di “Cyrus” di Jay e Mark Duplass(The Puffy Chair, Baghead), comme-dia romantica americana ambientata aLos Angeles. Il film è interpretato daJohn C. Reilly, Jonah Hill, Marisa To-mei e Catherine Keener. Alla proiezio-ne saranno presenti il protagonista delfilm, John C. Reilly, e i due cineasti.La 63esima edizione del Festival dedi-cherà un omaggio all’attore americanoJohn C. Reilly che ha dato prova delsuo talento nei film di Paul ThomasAnderson (Bolgie Nights – L’altraHollywood, Magnolia), Martin Scor-sese (The Aviator, Gangs of NewYork), e nelle produzioni di Judd Apa-tow (Walk Hard: La storia di DeweyCox, Fratellastri a 40 anni).

Il programma della Piazza Grandeprevede inoltre in anteprima mondia-le la presentazione delle prime imma-gini di The Invisible Boy, un progettodi lungometraggio dell’artista francesePhilippe Parreno. Per l’occasione il Fe-stival proporrà una selezione di corto-metraggi del cineasta e la proiezione di“Zidane, un portrait du 21ème siècle”,lungometraggio realizzato con Dou-glas Gordon (2006).

Il regista cinese Jia Zhang-ke.

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ESCURSIONI

VALLEMAGGIALA GUIDA TURISTICACON L’INSERTO PIETRAVIVA

La nuova edizione della Guidaturistica della Vallemaggia pre-

sent aa 360 gradi tutta l’offerta dellaregione: dalle escursioni sul fondoval-le al patrimonio storico culturale, dal-le gite in alta montagna su uno deitanti sentieri (700 km in totale) al dol-ce far niente sulle rive del fiume, dalpaesaggio alluvionale a quello alpinocon il ghiacciaio del Basodino, dallagastronomia ai prodotti locali, e tantoaltro ancora come i Sentieri di Pietra,la Scuola di Scultura di Peccia, Mognoe la sua chiesa, la Valle Bavona, il vil-laggio Walzer di Bosco Gurin, Bron-tallo, i musei, le chiese, i monumenti.Il prontuario propone tutta una seried’informazioni dettagliate che permet-tono al turista di orientarsi ed appro-fittare di tutto quanto offre questo va-

sto territorio che occupa un quinto delcantone Ticino. È pure stato aggiorna-

to e completato l’inserto dedicato alprogetto Vallemaggia Pietraviva inparticolare tutto quanto è riservato aiSentieri di Pietra. Un’ottima propostarealizzata con l’obiettivo di abbinaread una piacevole e facile escursione lascoperta di diversi aspetti che caratte-rizzano la cultura e la storia valmagge-se, quali ad esempio la vita rurale diun tempo, la transumanza, la grà e lecastagne, l’utilizzo e la lavorazione del-la pietra.

Le proposte dei Sentieri di Pietrasono a tutt’oggi 23, raccolte su 11 pro-spetti, altre si aggiungeranno nei pros-simi anni con l’intento di coprire tut-to il territorio valmaggese. La guidaviene distribuita gratuitamente da Val-lemaggia Turismo e da albergatori e ri-storatori della valle.

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SPORT

ASCONAIL PRIMO TORNEO DI POLO IN TICINO4 TEAM E 80 CAVALLI ALL’AEROPORTO

Dal 16 al 18 luglio ad Asconaavrà luogo il primo torneo

internazionale di polo del Ticino: la“Polo Cup Ascona 2010”. L’evento èorganizzato dal locale club sportivo,nato da pochi mesi grazie all’intra-prendenza del giocatore Uwe Zim-mermann, eletto presidente del Polo-club Ascona, oltre che della signoraMargit Sauer e del signor Marco Sty-ger, vicepresidenti, che vantano unalunga esperienza nell’organizzazionedi tornei di polo a livello internazio-nale. Obiettivo del sodalizio asconeseè quello di introdurre e diffondere lapratica e l’interesse per questo sportanche in Ticino, unica parte dellaSvizzera dove ancora lo sport del polonon è conosciuto. È invece regolar-mente praticato a St. Moritz, Ginevra,Zurigo, Berna, dove sono attivi com-plessivamente oltre 150 giocatori egiocatrici.

A questo primo torneo interna-zionale di Ascona saranno presentiquattro team che utilizzano comples-sivamente un’ottantina di cavalli dapolo. Sarà un torneo di Arena Polo, lavariante che si gioca su sabbia, e verràdisputato sul sedime dell’ex Aerodro-mo di Ascona da quattro squadre ditre giocatori a cavallo provenienti dadiversi paesi europei e dall’Argentina.Solitamente questa versione (ArenaPolo) si gioca in inverno al coperto,quando il clima o lo spazio non con-sentono di praticare open air. Il poloclassico si gioca invece su campi in er-ba ben più vasti e con la pallina di le-gno o di plastica, dalle dimensioni cir-ca di quella da baseball. Esiste anchela versione sulla neve, come nel casodel torneo di gennaio a St. Moritz,oppure a Megève o a Cortina d'Am-pezzo.

Il polo è disciplina sportiva che sipratica da oltre 2000 anni e si basasulla simbiosi tra cavallo e cavaliere: lavelocità e l’eleganza rendono questo

sport unico nel suo genere. Il gioco èspettacolare e molto dinamico. I con-tendenti, su cavalli al galoppo, colpi-scono e si passano la pallina conun’apposita mazza: obiettivo è segnarepunti indirizzando la palla nella portaavversaria formata da due pali (perrendere l’idea: simile agli obiettivi peresempio del rugby, e anche del calcioo dell’hockey).

Sono varie le iniziative che faran-no da corollario all’evento sportivoasconese. Oltre alle diverse iniziativeserali, è da segnalare in particolare laparata dei giocatori che si svolgerà sul

lungolago di Ascona sabato 17 luglioalle ore 11.00. L’evento sportivo èaperto al pubblico per tutte e tre legiornate, inclusa la finale che si dispu-ta domenica 18 luglio (inizio ore14.00); alle 12.15 si terrà invece la fi-nalina per il terzo posto. Le prime duepartite eliminatorie si terranno venerdìalle 16.30 e alle 17.30; mentre le altredue sono in programma sabato alle19.00 e alle 20.30. Il biglietto d’in-gresso all’area pubblica, dove è allestitaanche una zona rinfresco, è di 25 fran-chi; esiste anche la possibilità di un po-sto o un tavolo nella tenda Vip.

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GASTRONOMIA

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GASTRONOMIA

LAMONELE INSALATE PREPARATE CON IL RISODAL RISTORANTE LA RUPE DI SAN ZENO

ASPARAGI E BRESAOLA IN FESTA

Ingredienti per 4 persone400 g di riso blond insalate, 16

asparagi verdi, 12 fette di bresaola, 80g di gherigli di noci, 140 g di scaglie digrana padano, sale, olio oliva, limone(o citronette).

ProcedimentoPrendere gli asparagi e pelarli con

un pelapatate da metà fino al gambo.In seguito tagliare il fondo dell’aspara-go, fare due mazzi da otto e legarli conlo spago, quindi cuocerli in una casse-ruola per circa 6-7 minuti in acquabollente e salata.

Nello stesso tempo cuocere il risoblond per 10 minuti; una volta cottoraffreddarlo sotto l’acqua corrente len-tamente, scolarlo.

Dopo aver tolto gli asparagi dallacasseruola immergerli in acqua freddaper pochi minuti, tagliare le punte,metterle da parte e tagliuzzare a ron-delle tutti i gambi rimasti.

Prendere la bresaola e tagliare ajullienne tenendone da parte quattrofette intere. Fare le scaglie di grana, espezzettare i gherigli di noci.

Mischiare i gambi di asparagi, labresaola a jullienne e le noci.

In una terrina a parte mettere il ri-so e aggiungervi gli ingredienti ta-gliuzzati, condire il tutto con olio e li-mone (o citronette). Come decorazio-ne mettere le fette di bresaola rimastee le punte di asparagi.

INSALATA DI POLLO PER PIC-NIC

Ingredienti per 3 persone300 g di riso blond insalate, 2 pet-

ti di pollo di circa 160 g l’uno, 1 insa-lata belga, 200 g di formentino, 150 gdi feta, 100 g di olive nere senza noc-ciolo, olio di semi di girasole, aceto divino rosso o aceto balsamico, sale, pe-pe.

ProcedimentoMettere a bollire l’acqua salata e

cuocere per 10 minuti il riso blond in-salate.

Se i petti di pollo sono grossi, ta-gliarli a metà per il lungo e cuocerli al-la griglia; una volta cotti metterli daparte su un piatto.

Lavare il formentino e l’insalatabelga, tagliare a dadi la feta e a metà leolive snocciolate.

Dopo aver fatto raffreddare il riso,tagliare a fette i petti di pollo e taglia-re a jullienne la belga.

Mischiare tutti gli ingredienti epreparare una sauce vinaigrette conaceto di vino rosso o aceto balsamico apiacimento, olio di semi di girasole,sale e pepe. Mettere da parte la salsa econdire l’ insalata al momento di con-sumarla.

INSALATA “MOZZANDARINO”

Ingredienti per 2 persone200 g di riso blond veloce e versa-

tile, 1 mozzarella di bufala, 2 mazzettipiccoli di rucola, 1 mandarino, 4 fettedi prosciutto crudo, olio oliva extra-vergine.

ProcedimentoCuocere il riso in acqua salata sco-

larlo e far raffreddare; nel frattempolavare la rucola e asciugarla bene, inseguito tagliare a fette la mozzarella dibufala, sbucciare il mandarino e ta-gliarlo a rondelle; in ultimo tagliare ajullienne il prosciutto crudo, mischia-re tutti gli ingredienti tranne la moz-zarella che verrà adagiata alla fine sulpiatto. Condire il tutto con olio di oli-va extravergine.

INSALATA CEREALI E VERDURE

Ingredienti per 2 persone200 g di riso ai 3 cereali farro e or-

zo, 1 carota, 1 melanzana piccola, 1

In primo piano Giorgio Bettera, chef e titolare del ristoranteLa Rupe di San Zeno situato sulla Strada Cantonale a Lamone.

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GASTRONOMIALE INSALATE DI RISO

DEL RISTORANTE LA RUPE DI SAN ZENO

zucchina, 1 peperone giallo, sale, oliod’oliva.

ProcedimentoCuocere il riso; nel frattempo ta-

gliare la carota a rondelle e cuocerleper circa 6-8 minuti in acqua bollente;tagliare la zucchina a bastoncini e cuo-cerla in acqua bollente per 2-3 minu-ti; tagliare a cubetti la melanzana ecuocerla in padella con olio d’oliva percirca 6 minuti; in ultimo tagliare il pe-perone a jullienne e spadellarlo conolio d’oliva per circa 7-8 minuti.

Aggiungere tutte le verdure al risoscolato e raffreddato e condire conolio d’ oliva.

INSALATA DI RISO E EMMENTALER

Ingredienti per 4 persone400 g di riso ai 3 cereali farro e or-

zo, 4 carciofi, 200 g di , 300 gr. di fa-giolini freschi, 1 radicchio, sale, olio dioliva

ProcedimentoCuocere il riso per 12 minuti. Nel

frattempo pulire e cuocere i fagioliniin acqua bollente e poi tagliarli a pez-zetti; lavare e tagliare a jullienne il ra-dicchio e poi tagliare a cubetti l’em-mentaler.

Privare delle prime foglie i carcio-fi, tagliarli a metà e levare la barbetta(se si tratta di carciofo sardo privarlidelle spine), tagliarlo a spicchi e sbol-lentarlo per 5 minuti in acqua già bol-lente e salata, poi spadellarlo in oliod’oliva per 3-5 minuti.

Aggiungere tutti gli ingredienti alriso.

INSALATA CHAMPIGNONS

Ingredienti per 2 persone200 g di riso 3 cereali avena e ka-

mut, 1 piccolo broccolo, 1 piccoloporro, germi di soia, 5 funghi prataio-li, sale, di oliva.

ProcedimentoCuocere il riso per 16 minuti. Nel

frattempo togliere i fiocchi ai broccolie cuocerli in acqua salata per circa 5-6minuti; tagliare il a rondelle e spadel-larlo; tagliare a fette i prataioli e spa-dellarli, dopo di che unire tutti gli in-gredienti, anche i germi di soia. Con-dire il tutto con olio d‘oliva o vinai-grette con balsamico.

INSALATA DI RISO E SCAMORZA

Ingredienti per 2 persone200 g di riso 3 cereali avena e ka-

mut, 1 mela, 50 g di uvapassa, 1 pic-cola carota, 6 fette di scamorza affu-micata, 0,5 dl di aceto balsamico, 1,5dl di olio di oliva, sale.

ProcedimentoCuocere il riso per 16 minuti. Nel

frattempo pelare, lavare e grattuggiarela carota; prendere 4 fette di scamorzae tagliarle a dadi. Pelare la mela e ta-gliarla a fette piccole e aggiungere alriso tutti gli ingredienti, compresa l’u-va passa. Grigliare le altre 2 fette discamorza e condire l’insalata con unemulsione di 0,5 dl di aceto balsamicoe 0,8 dl di olio di oliva; quindi ada-giarvi sopra la scamorza grigliata.

INSALATA DI RISO “POLIPETTA”Ingredienti per 4 persone400 g di riso Venere, 1 polipo fre-

sco, 1 patata grossa, 100 g di olive li-guri, 100 g di pomodorini, sale, oliodi oliva extravergine .

ProcedimentoCuocere in acqua bollente e salata

per 25-30 minuti il polipo già pulito,controllare se necessita di più o menotempo in base alla grandezza del poli-

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GASTRONOMIALE INSALATE DI RISO

DEL RISTORANTE LA RUPE DI SAN ZENO

po. Nel frattempo tagliare a cubetti lapatata e lessarla e tagliare in quattro ipomodorini. Quando il polipo è cottotagliarlo a fette e lasciarlo raffreddarenella sua acqua di cottura.

Cuocere il riso per 18 minuti; la-sciare il riso e il polipo tiepidi e uniretutti gli ingredienti. Condire con l’oliodi oliva extravergine.

INSALATA MELODIA D’OCEANO

Ingredienti per 2 persone200 gr di riso Venere, 2 scampi

congelati, 4 noci di capesante , 1 pic-colo porro, 200 g di spinacino fresco,1 pomodoro, sale, olio di oliva extra-vergine, 0,7 dl di brodo di verdura

ProcedimentoCuocere il riso per 3/4 di cottura

in acqua bollente; nel frattempo scon-gelare le noci e gli scampi, a questi ul-timi tagliare la pancia a metà senzasgusciarli e senza togliere le teste. Ta-gliare il porro a rondelle, spadellarlo ebagnarlo con brodo di verdura, spe-gnere il fuoco. Tagliare il pomodoro adadi e nella padella con il porro ag-giungere il riso e le capesante, far sob-bollire. Sbollentare nell’acqua gliscampi per tre minuti e unirli a tuttigli altri ingredienti e cuocere ancoraper due minuti. In ultimo aggiungereil pomodoro a dadini. Servire su unpiatto ed in ultimo guarnire con glispinacini freschi.

INSALATA IN CAMICIA

Ingredienti per 4 persone400 g di riso blond veloce e versa-

tile, 4 uova, 6 fette di speck tirolese, 2trevisane non troppo grosse, 1/2 filonedi pane, aceto di vino rosso, sale, oliodi semi, olio di oliva.

ProcedimentoCuocere il riso; nello stesso tempo

mettere una casseruola d’acqua con ungoccio di aceto di vino rosso per le uo-va.

Tagliare in quattro una trevisana el’altra a jullienne; tagliare a cubetti ilpane e rosolarlo in padella con un goc-cio d’olio di semi.

Scolare il riso e raffreddarlo.In seguito aprire un uovo alla vol-

ta, formando un vortice nell’acquacon un cucchiaio e tuffarci dentrol’uovo; dopo 2 minuti ritirarlo dall’ac-qua e tenerlo in un piatto al caldo.

Grigliare i quattro spicchi di tevi-sana insieme alle sei fette di speack,due di queste tagliarle a jullienne.Mettere il riso in insalatiera e aggiun-gerci la trevisana e lo speack tagliati ajullienne; condire a piacimento e poiaggiungere i crostoni di pane.

Sul piatto di portata adagiare leuova, le quattro fette di speack e glispicchi di trevisana leggermente con-

diti precedentemente con olio di olivae sale.

INSALATA D’ANATRAIngredienti: per 2 persone180 g di riso integrale, 1 petto

d’anatra affumicato, melograno picco-lo, 60 g di mandorle sfilettate, 40 g dicrescione fresco, 0,5 dl di aceto balsa-mico, 1,5 dl di olio di oliva, sale.

ProcedimentoCuocere il riso in acqua salata per

18 minuti. Nel frattempo affettare ilpetto d’anatra (il taglio deve essere fi-ne), sgranare il melograno, pulire ilcrescione e tostare le mandorle in unapadella antiaderente senza aggiunta digrasso. Unire tutti gli ingredienti e perultimo emulsionare 0,5 dl. di acetobalsamico con 0,8 dl di olio di oliva econdire il tutto.

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GASTRONOMIA

SUCRISSELO ZUCCHERO CRISTALLINOORA DIVENTA ANCHE LIQUIDO

Sin dalla sua scoperta lo zucche-ro ha rappresentato per l’uomo

un prodotto naturale che copre le so-stanze amare presenti negli alimenti,donando loro un gusto gradevole. Nelcorso del tempo il suo aspetto ha subi-to diversi cambiamenti. L’invenzionedelle zollette di zucchero e dello zuc-chero in bustine ha messo fine al fati-coso lavoro di spezzare i pezzi di zuc-chero con le mani per le attività do-mestiche. Ora un nuovo prodottogiunge a rivoluzionare del tutto la dol-ce sostanza. Gli zuccherifici Aar-berg+Frauenfeld AG hanno lanciatocon "Sucrisse" il primo marchio indi-pendente di prodotti dolcificanti sviz-zeri di elevata qualità, presentandodelle importanti novità. Tra questespicca quella più sorprendente: lo zuc-chero cristallizzato diventa liquido. Lamoderna bottiglia da 250 ml (fr. 3,95)non solo colpisce l’occhio per la formadi cristallo, ma è anche praticissima,grazie al dispositivo di dosaggio amembrana che consente un dosaggiosemplice e pulito. Lo zucchero liqui-

do, "puro" e "alla vaniglia”, si scioglieimmediatamente anche nelle bevandefredde e rappresenta una novità asso-luta che rivoluziona del tutto un pro-dotto tradizionale.

Al nuovo marchio appartengonoanche altre varietà che rendono l’uti-

lizzo e l’aspetto dello zucchero svizze-ro ancora più attraente. Tra queste,“Sucrisse zucchero fine” (scatola da 1kg o 500 g a fr. 2,80, rispettivamentefr. 2.-), uno zucchero cristallino che,grazie ad una speciale setacciatura, èparticolarmente fine ed è pertanto in-dicato soprattutto per la realizzazionedi dolci e dessert. L’elegante confezio-ne dalla scatola piegevole è dotata diun pratico beccuccio di dosaggio ri-chiudibile che ne agevola un dosaggiopulito. Sempre della stessa serie c’è an-che “Sucrisse zucchero fine biologico”con la certificazione Bio-Knospe. Ilricco assortimento garantisce ai clientimaggiore convenienza e praticità diutilizzo e si rivolge in particolare aquei consumatori che scelgono conconsapevolezza prodotti svizzeri diqualità. Completa la gamma “Sucrissezucchero gelificante 2:1”, pensata percoloro che desiderano più frutta e me-no zucchero. I prodotti Sucrisse sonopresso Migros e Coop (zucchero liqui-do).

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BIRRE

STABIOÈ NATO IL BIRRIFICIO TICINESESONO ORA 18 LE BIRRE FATTE IN CASA

Una delle prime aziende per laproduzione artigianale di bir-

ra ticinese cambia sede e si rinnova. La“Birraria”, conosciuta fin dal 2002 perla sua birra San Martino e la sede conristorante situata nei pressi del FoxTown a Mendrisio, ha traslocato inuna nuova struttura costruita a Stabio,cambiando nello stesso tempo il nomeadottando quello di “Birrificio Ticine-se”. La vecchia sede prosegue la suaoperatività solo come ristorazione, ov-viamente con in catalogo le sue stori-che birre.

La nuova struttura vede sempreprotagonisti Stelio e Nicola Beltrami-nelli che misero in funzione a La Bir-raria, ai quali si aggiunse il responsabi-le Lorenzo Bottoni. Dalle tre inizialibirre, ora il catalogo nel comprendeben diciotto, tale da poter proporreagli appassionati di questa bevanda unassortimento variegato che va incontroai diversi palati. Grazie a un impiantoche è un piccolo gioiello di tecnologiaè possibile produrre anche birre “sumisura” per terzi. Ma, fedeli a una fi-losofia che intende l’artigianalità, i re-sponsabili del Birrificio Ticinese nonhanno sacrificato la manualità e l’espe-rienza dell’uomo sull’altare della tec-nologia. Ne risultano così birre di qua-lità. Una novità in Svizzera per un mi-cro-birrificio artigianale è costituita daun mini impianto che permette diconfezionare alcune birre nella lattinadi alluminio.

Ricette originali, oltre a qualitàdelle materie prime e nel ciclo produt-tivo, sono i cardini sui quali si fonda ilsuccesso ottenuto dal Birrificio, cheesporta il 40% degli oltre 200mila litridi birra prodotti, persino in mercatinon facili come quelli della vicina Ita-lia e degli Stati Uniti. Oltre alla cono-sciuta birra San Martino, che è stata laprima uscita dalla Birraria nella prece-dente sede, vengono prodotte altredue etichette: Bad Attitude, birra arti-

gianale in lattine, e birra Nuda, per ilmercato italiano.

Il nuovo Birrificio di Stabio si pre-senta con un capannone di oltre 500metri quadrati alla cui entrata un pic-colo mulino ha il compito di frantu-mare i chicchi di malto che sarannoutilizzati per la produzione dei vari ti-pi di birra, a seconda delle diverse to-stature, origini e qualità. Una voltafrantumato il malto viene trasportatoattraverso un sistema di tubi in salacottura; all’interno di cisterne d’ac-ciaio è riscaldato in acqua a tempera-ture che variano in relazione alla tipo-logia di birra che si vuole produrre.Segue la filtrazione e una seconda bol-litura che dura circa un’ora, per fare inmodo di aumentare la percentuale dizucchero; fatto questo si aggiunge illuppolo che conferisce il caratteristicogusto amaro; per determinati tipi dibirra si aggiungono anche le spezie chedanno aromi particolari e caratteristi-ci. Si giunge così alla fase della fer-mentazione in cisterne particolari conaggiunta di lieviti (niente anidride car-bonica). Terminata la fermentazione,

la birra riposa nei maturatori per circaun mese, dopo di che viene filtrata confarina fossile per togliere i lieviti. Inquesto modo si evitano problemi diconservazione e rifermentazione inde-siderata in bottiglia. Si parla di “inde-siderata”, poiché per alcune birre, in-vece, si provoca volutamente tale rea-zione, aggiungendo nelle bottiglie lie-viti e zuccheri, e lasciando le bottigliein una cella calda a 20C°. Per le altrebirre si procede all’imbottigliamentocon una macchina che assicura unaperfetta igiene, grazie a sciacquaturefrequenti e tre cicli di pulizia con pro-dotti speciali. Il fatto che la birra siaartigianale, non significa infatti chesiano trascurati elementi come l’igieneo la sicurezza alimentare. Ogni lotto ècontrollato e analizzato con scrupoloper garantire la massima qualità sottoogni profilo, anche se il ciclo produt-tivo non prevede aggiunte di prodottichimici o conservanti.

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VINI

DAL VENETOI PORTENTOSI VINI AMARONEDELL’AZIENDA MASI AGRICOLA

La storia di Masi Agricola ha lesue radici a Verona. Il nome

stesso deriva dal "Vaio dei Masi", lapiccola valle acquisita alla fine delXVIII secolo nel cuore della Valpoli-cella Classica dalla famiglia Boscaini,tutt’ora proprietaria. L'azienda venetasi è mano a mano allargata con acqui-sizioni successive nelle migliori areestoriche di produzione delle Venezie,dove ora produce vini di pregio, con icaratteri della modernità e il cuore an-tico, impiegando prevalentemente uveautoctone e metodi tradizionali, anchese con costante aggiornamento tecno-logico. In particolare, Masi possiede esfrutta una metodologia riconosciutanella tecnica dell’appassimento delleuve, conosciuta sin dai tempi degli an-tichi Romani. Numerose testimonian-ze storiche, archeologiche e letterariedimostrano la produzione nel corsodei secoli di due tipi di vino da uve ap-passite: una versione dolce (l’anticoReticum, corrispondente all’attualeRecioto) e una versione secca (l’Ama-rone). Le uve riposano nei mesi inver-nali su graticci di bambù prima dellavinificazione; in questo lungo periodoil colore, gli zuccheri, gli aromi e i tan-

nini si concentrano, per poi dare ori-gine a vini dalle caratteristiche uniche,primo tra tutti l’Amarone. È stato in-fatti Masi ad attualizzare l’Amaronedando un fondamentale contributo alsuo successo nel mondo.

Masi è uno degli interpreti storicidi questo vino poiché sin dal 1772 haavuto a disposizione alcuni dei vignetipiù prestigiosi e luoghi di appassimen-to di maggior pregio. Ha selezionato imigliori vigneti di collina, con le coste

rivolte al tramonto (“a sera”), che go-dono di giornate di sole più lunghe edel clima mite del Lago di Garda. Nona caso, il suo Amarone Classico portal’evocativo nome “Costasera”. Oggil’azienda è leader nella produzione diquesto particolare vino: al ClassicoCostasera si sono aggiunti i cru (vini lecui uve provengono da un vigneto sin-golo, selezionato per le caratteristichepedoclimatiche uniche) Campolongodi Torbe, Mazzano e Vaio Armaron(prodotto nelle storiche tenute deiconti Serégo Alighieri) e la Riserva diCostasera, sintesi delle conoscenze tec-niche attuali. Si tratta della gammapiù ampia e qualificata proposta almercato internazionale.

Alla Masi è riconosciuto anche ilmerito di essere stata artefice di unaingegnosa tecnica, divenuta nota conil nome di “ripasso”: essa prevede che,

SopraIl vigneto di S. Antonio a Rovereto.

qui a fianco:l’uva appassita pronta per esserevinificata per ottenere l’Amarone.

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VINI

VENETO - I VINI AMARONE

in un vino fresco delle Venezie, venga-no immesse le vinacce usate per la pro-duzione dell’Amarone, attivando unaseconda fermentazione alcolica, chedona al vino maggior colore, aromi estruttura. Il primo prodotto ottenutocon questa tecnica fu il CampofiorinRipasso nel 1964, l’originale che di-venne prototipo di una nuova catego-ria di vini veronesi. Questa tecnica èstata affinata da Masi negli anni Ot-tanta, evolvendo nella “doppia fer-mentazione” con cui si produce il mo-derno Campofiorin (e il Brolo diCampofiorin, che ne costituisce unaspeciale selezione): vino rosso da uveautoctone veronesi rifermentato con lestesse uve semi-appassite, non ancorasfruttate per la produzione dell’Ama-rone, adatte a conferire piacevoli ecomplessi aromi e maggior struttura.

L’Agricola Masi è da anni attiva inun altro ambizioso progetto. Il concet-to che ne sta alla base è antico e nobi-le: quello delle Tre Venezie, ovvero delterritorio (Veneto, Trentino e Friuli)che fu un tempo governato dalla Sere-nissima Repubblica di Venezia, ancoroggi omogeneo da un punto di vistaculturale e valoriale. La famiglia Bo-scaini, ed in particolare Sandro Bo-scaini, che ne costituisce la sesta gene-razione, si è lasciato affascinare dall’i-dea di recuperare il lustro della nobiltàtriveneta che aveva un tempo caratte-rizzato queste regioni. Lo ha fatto apartire dal 1973, anno in cui è inizia-ta la collaborazione con i Conti Sere-go Alighieri, discendenti diretti delpoeta Dante, proprietari della tenutache, in Valpolicella, può vantare la piùlunga storia e tradizione. La proprietàfu acquisita nel lontano 1353 da Pie-tro Alighieri, figlio di Dante, che ave-va seguito il padre durante l’esilio aVerona e qui si era fermato anche do-po la morte del poeta. Dal 1500 co-minciò la produzione vinicola: unatradizione che si è perpetrata nella sto-

ria e che ancora oggi continua. Casa eterreni, dopo venti generazioni, sonoproprietà del Conte Pieralvise di Sere-go Alighieri. La villa convive con latradizionale attività di una vasta e flo-rida azienda agricola e vitivinicola,condotta in collaborazione con MasiAgricola, che ha messo a disposizionetecniche moderne e una rete interna-zionale per distribuire i vini unici che,

dalle storiche tenute, vanno alla voltadei mercati di tutto il mondo. Emble-matici sono il Vaio Armaron, Amaro-ne di straordinaria forza e complessità,che prende il nome dall’omonimo vi-gneto da cui sembra derivi la parola“Amarone”, e il Valpolicella dell’Anni-versario, vino con cui la famiglia havoluto celebrare i 650 anni di presen-za in Valpolicella. Con un accurato re-

I graticci sui quali l’uva riposa e perde umidità prima della vinificazione.

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VINI

VENETO - I VINI AMARONE

stauro conservativo, parte della storicatenuta è stata adibita a residence, doveoggi vi sono otto appartamenti, saleper convegni e strutture specifiche perla degustazione di cibi e di vini.

Masi ha sostenuto anche l’affasci-nante progetto che ha unito l’espe-rienza vitivinicola al ritorno simbolicodella famiglia Alighieri in Toscana, at-traverso l’acquisizione della tenuta Po-deri del Bello Ovile a Cinigiano, aiconfini col Montalcino, dove oggi iConti Serego Alighieri producono unrosso di Toscana igt, il “Poderi del Bel-lo Ovile”, nome che si rifà a un versodantesco, in cui il poeta esule sognavadi ritornare alla sua terra natia, il “bel-lo ovile” appunto. Più recentemente è

arrivato anche il matrimonio con ilTrentino, e in particolare con i ContiBossi Fedrigotti, che vivono a Rovere-to da oltre 600 anni e da più di 300 sidedicano alla vitivinicoltura. La primavendemmia risale al 1697. La piùgrande innovazione è del 1961, annoin cui Federico Bossi Fedrigotti creò ilprimo uvaggio bordolese in Italia: ilFojaneghe. Gli attuali proprietari, Isa-bella, Maria Josè e Gian Paolo BossiFedrigotti, continuano a produrre i vi-ni nelle antiche tenute, 40 ettari di vi-gneti tra i più pregiati della regione.Dal 2007 la storica casa vinicola è af-fiancata dalla Masi, grazie alla cui col-laborazione i tradizionali Pinot Gri-gio, Gewürztraminer, Marzemino e

Teroldego, e il prestigioso Fojaneghesono stati attualizzati, nel segno dellasottolineatura delle peculiarità e dellecaratteristiche uniche della grandeenologia trentina.

Dalla volontà di Sandro Boscainidi valorizzare nel mondo la cultura e latradizione veneta è nata anche la Fon-dazione Masi. Tra le numerose inizia-tive culturali ed editoriali che pro-muove, la principale è costituita dalPremio Masi, istituito nel 1981 e daallora conferito ogni anno a personag-gi internazionali che si sono distintinel campo vitivinicolo e in quello delprogresso civile e a personaggi delleVenezie, affermatisi in campo cultura-le o imprenditoriale.

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VINI

NUOVI MODI PER FARE ACQUISTIQUANDO LA CRISI AGUZZA L’INGEGNO:GLI APPASSIONATI PASSANO AL BARATTO

Se la crisi da un lato rende più“leggero” il portafoglio di mol-

ti eno-appassionati, dall’altra li spingead aguzzare l’ingegno: e così gli aman-ti di Bacco cercano sempre più spessovie alternative al classico acquisto, perrisparmiare sulle proprie etichette pre-ferite. Una delle mode che si stadiffondendo sempre più è il baratto:dal Nord al Sud del Belpaese le botti-glie vengono scambiate, acquistate, ce-dute con l’unico imperativo di mette-re d’accordo le parti, senza guardaretroppo ai reali prezzi delle bottiglie,quanto alla soddisfazione reciproca. Epoco importa se si baratta una botti-glia di grande valore per una meno co-stosa: l’importante è che venga ripaga-to il valore affettivo o il desiderio diquel vino, magari inseguito da sempree mai trovato, o semplicemente la vo-glia di cambiare o rinnovare la propriacantina senza spendere un soldo. Perintercettare questa tendenza si molti-plicano siti specializzati, blog e forumdove gli enonauti possono trovare oinserire annunci per scambiare le pro-prie etichette.

Altra tendenza sempre più conso-lidata tra i nuovi stili di consumo èquella dei Gav, i Gruppi di acquisto

del vino, formati da quegli eno-appas-sionati che preferiscono “saltare” lamediazione del punto vendita: forma-ti mediamente da 5-10 persone, di so-lito informatissime su quello che acca-de nel mondo del vino, si rivolgonodirettamente ai più importanti pro-duttori italiani e stranieri (francesi inprimis). Sono spesso veri e propri“monomaniaci” di una specifica tipo-logia di vino: dai patiti dello Champa-gne agli innamorati del Pinot Noir,dai fan del Barolo ai Brunellisti, si in-

contrano nelle proprie case o sul web,mettono in condivisione le proprie co-noscenze, e poi incaricano i membridel gruppo che hanno il migliore rap-porto con il produttore prescelto diandare in “missione” a recuperare lebottiglie in azienda, con la ritualitàquasi “sacra” di un vero e proprio pel-legrinaggio nel luogo di nascita dei lo-ro vini-culto. I Gav possiedono carat-teristiche peculiari: ogni gruppo d’ac-quisto nasce con motivazioni proprie.Più diffusi al Nord e al Centro Italia,

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VINI

GLI ENO-APPASSIONATI PASSANO AL BARATTO

composti da uomini, ma anche dadonne, di età tra i 35 e i 55 anni, direddito medio, sono animati dalla pas-sione per il buon bere ed hanno trova-to in questa pratica il modo di far“fruttare” al massimo anche un picco-lo budget destinato al vino. Non sonosolo gli acquirenti, tuttavia, ad aguzza-re l’ingegno: anche i venditori si dan-no da fare, e così spesso è proprioqualche enotecario lungimirante cheorganizza i clienti interessati per spin-gerli a conoscere le meraviglie dell’e-nologia mondiale, ospitando i gruppidi acquisto o promuovendone di nuo-vi, perché solo attraverso la conoscen-za e l’esperienza diretta si può allarga-re la diffusione del buon bere.

Arrivano invece direttamente da-gli Stati Uniti le “garage sales” del vi-

no, mercatini di bottiglie nel giardinodi casa, che si ispirano alle tradiziona-li svendite casalinghe made in Usa: ilsabato o la domenica mattina in Ame-rica molte famiglie svuotano il garageo la soffitta e vendono la propria mer-ce esponendola nel prato di fronte acasa. Girovagando tra le tante svendi-te, con pazienza e curiosità, è possibi-le imbattersi in veri e propri “tesori”,insoliti oggetti di modernariato o anti-quariato. Per il vino vige la stessa rego-la: c’è chi potrebbe essere interessato acerte etichette che abbiamo acquistatoin quantità massicce e ormai ci hannoannoiato, oppure possiede una botti-glia che a noi fa gola ed è disposto ascambiarla con una a cui noi possiamorinunciare volentieri. La “garage sale”del vino si può fare in giardino, ma

anche dentro casa. Basta contattareuna mailing di amici e conoscenti ap-passionati di vino, oppure avvisarlicon un sms, ed il gioco è fatto. Chivuole completare una verticale impor-tante, il collezionista che insegue daanni una bottiglia per arricchire lapropria cantina, il ristoratore alla ri-cerca del “pezzo perduto” per soddisfa-re un particolare cliente, o quello che,invece, desidera scambiare una botti-glia costosa, difficilmente proponibilenel suo esercizio, può trovare in una“garage sale” l’alternativa all’acquisto,barattando le proprie bottiglie conquelle cercate senza sostenere costiparticolari. A conclusione delle tratta-tive, come da tradizione, un brindisiper suggellare i buoni affari.

Albergo e Ristorante «I Grappoli» - 6997 Sessa - Malcantonetel 091 608 11 87 - fax 091 608 26 41

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Nome del vino CARISMA Chardonnay Ticino DOC

Annata 2009

Vitigni Chardonnay

Zona di provenienza vigneti situati nella Valle di Blenio

Vinificazione da una spremitura molto soffice delle uve pigiate e parzialmente diraspateviene ottenuo il mosto fiore che in seguito fermenta in vasche di acciaio inoxad una temperatura di 18-20 °C; nell’intervallo tra la fermentazione alcolicae quella malolattica una volta per settimanaviene effettuato un rimontaggiodelle fecce; prima dell’imbottigliatura il vino viene assemblato con l’8% diChardonnay vinificato in barrique

Gradazione alcolica 12,5 % Vol.

Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli

Profumo fine e delicato, di buona complessità; sentori difrutta a semi (pera e mela) accompagnati da notefloreali che ricordano il tiglio e note di citronella

Sapore in bocca ha un attacco morbido e fruttato; pieno eben equilibrato, con un finale minerale persistente

Temperatura di servizio 8 - 10°C

Longevità il Carisma 2009 esprime al meglio il suopotenziale a partire da queata estate 2010 emanterrà tali caratteristiche fino al 2014 edoltre se conservato in condizioni ottimali

Imballaggio cartoni da 6 bottiglie da 75 cl

Prezzo Fr. 15.- / bottiglia da 75 cl, IVA compresa

CHARDONNAY TICINO DOCIL “CARISMA”, BIANCO LONGEVOPRODOTTO DA GIALDI VINI CON UVE BLENIESI

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Antica Osteria del Porto

Lugano

L’Antica Osteria del Porto,

situata alla foce del fiume

Cassarate, è un punto di

incontro per trascorrere

momenti di tranquillità

in un locale tipico, dove è

possibile gustare piatti

ticinesi e lombardi.

Interessante è la scelta di

formaggi e salumi nostrani,

come pure di vini serviti

anche a bicchiere.

Via Foce 9 - CH-6900 Lugano - tel 091 971 42 00 - fax 091 971 42 01www.osteriadelporto.ch - [email protected]

CHIUSO IL MARTEDÌ

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SALUTE

UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANALE NUOVE FRONTIERE DELLA RETINA:OFTALMOLOGIA D’ECCELLENZA IN TICINO

Il prof. Stanley Chang, direttoredel dipartimento di oftalmolo-gia della Columbia University di NewYork e uno dei più importanti ricerca-tori al mondo in questo campo, ha te-nuto a Lugano una conferenza sullenuove frontiere della chirurgia dellaretina. La conferenza è stata organizza-ta dall’European School for AdvancedStudies in Ophthalmology, program-ma internazionale di alta formazionespecialistica che ha sede presso il Cam-pus di Lugano dell’Università dellaSvizzera italiana. Oltre ai partecipantidei corsi di ESASO sulla Chirurgia vi-treo retinica, alla conferenza sono sta-ti invitati anche tutti gli oftalmologidel Canton Ticino. Nel suo interventoil prof. Chang ha focalizzato il suo in-tervento evidenziando le nuove meto-diche della chirurgia minimale appli-cata anche alla chirurgia del glaucoma.Molto apprezzata anche la discussionecon i professori Paul Tornambe di SanDiego, Peter Kroll di Marburg e BorjaCorcostegui di Barcellona, attuale pre-sidente del Consiglio scientifico del-l’ESASO.

ESASO, fondata a Lugano nel2008, è il primo progetto europeo po-st-graduate in ambito oftalmologicocomprensivo, oltre che della formazio-ne teorica, anche di quella pratica: nel

corso dei cinque moduli offerti an-nualmente presso l’USI vengono in-fatti realizzati corsi di Wetlab e Dry-lab, gli unici simulatori di chirurgiavirtuale esistenti in Europa. Il dr. Giu-seppe Guarnaccia, direttore di ESASOe docente presso la Scuola di Specialitàdell’Ospedale San Raffaele di Milano,sottolinea come “il successo del pro-getto sia legato allo stretto rapporto dicollaborazione tra ESASO e Universitàdella Svizzera italiana che ha consenti-to con la sua disponibilità ad avviarequesta iniziativa”. Secondo il presiden-te dell’USI Piero Martinoli “ESASO,

grazie all’eccellenza dei propri profes-sori, offre un programma di formazio-ne di alta qualità e dal profilo spicca-tamente internazionale; fattori per iquali l’USI è felice di ospitare il Ma-ster sul proprio Campus di Lugano”. Ipartecipanti di ESASO, oltre al conse-guimento del titolo di Master, ricevo-no l’assegnazione per un anno di unaFellowship presso centri di eccellenzaeuropei e americani. Il prossimo mesedi novembre si aprirà un secondoCampus ESASO presso l’Università diSingapore, per gli oftalmologi prove-nienti dal continente asiatico.

Il dr. Giuseppe Guarnaccia, direttore di ESASO e docentepresso la Scuola di Specialità dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

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SALUTE

PHARMAIDI FARMACI SARANNO IDENTIFICABILICON SPECIALI ETICHETTE ELETTRONICHE

Un consorzio formato da part-ner accademici e industriali

svizzeri e italiani, di cui fanno parteanche il laboratorio Telecom teleme-tria e alta frequenza (TTHF) della SU-PSI e Cerbios-Pharma SA di Lugano-Barbengo, realizzerà un importanteprogetto – denominato pharmaID –volto all’introduzione di tecnologie diultima generazione nel settore farma-ceutico. Per i suoi propositi altamenteinnovativi, pharmaID è stato ricono-sciuto il migliore progetto con partnersvizzeri tra tutti quelli posti al vagliodella commissione Eurostars.

La garanzia di autenticità dei far-maci è sempre più confrontata conuna serie di problemi facilmente risol-vibili mediante l’applicazione sull’im-ballaggio di sistemi per l’identificazio-ne con radio frequenze (RFID), ossiadi speciali etichette elettroniche. Gra-zie a questi rivoluzionari dispositivi sipotrà attestare l’origine del prodotto atutto vantaggio del paziente a cui sigarantisce l’autenticità del farmaco. Inquesto modo si contribuirà efficace-mente alla lotta ai medicamenti con-traffatti che, oltre a non curare le pa-tologie, potrebbero anche nuocere allasua salute dei pazienti visto il poten-ziale rischio di contenere altri prodot-ti a volte anche tossici. Oltre a questoindubbio vantaggio di salvaguardiadella salute dei pazienti, anche le so-cietà farmaceutiche, essendo gravateeconomicamente dalla concorrenzadata dal mercato nero parallelo, subi-ranno minori danni e avranno mag-giori risorse a disposizione per la ricer-ca di nuovi medicamenti. In questomodo il progetto pharmaID permet-terà di combattere più efficacementela contraffazione dei farmaci, proble-matica a cuore di tutte le autorità sa-nitarie mondiali.

Anche l’integrità dei medicamen-ti, che subiscono frequentemente deitrasporti durante i quali non sempre

vengono conservati alle temperatureprestabilite, sarà assicurata dai disposi-tivi elettronici RFID. L’integrazione dispecifici sensori di temperatura sull’e-tichetta elettronica permetterà infattila segnalazione di alcune informazioniimportanti per il produttore e per ilcliente, quali ad esempio il supera-mento dei limiti di temperatura diconservazione appropriata, indicandocosì il possibile deperimento del medi-camento. Da ultimo, grazie alle inno-vative etichette pharmaID sarà possi-bile gestire accuratamente la logistica elo stoccaggio dei farmaci, di tracciarlinella loro vita e di facilitare l’eventua-le ritiro di interi stock dal mercato.

La principale grande sfida tecno-logica del progetto, che sarà direttodall’ing. Ricardo Monleone (SUPSI) edal Dr. Fausto Vellani (Cerbios), con-siste nello sviluppo di tali innovativitag passivi ad-hoc per l’industria far-maceutica a bassissimo consumo dienergia, dotati di protocolli sicuri perla loro lettura e di specifici sensori peril rilevamento di parametri ambientalila cui integrazione risulterà estrema-

mente complessa, ai limiti della tecno-logia oggi esistente. Gli ingegneri dellaboratorio TTHF della SUPSI e glispecialisti di Cerbios-Pharma affron-teranno una sfida tecnologica di valen-za mondiale. La pluriennale esperien-za nel settore dei sistemi per l’identifi-cazione con radio frequenze acquisitedal team del TTHFlab, diretto dalprof. Andrea Salvadè, verrà quindimessa in pratica nel settore farmaceu-tico.

Il progetto pharmaID durerà dueanni, nel corso dei quali si prevedonoparecchi mesi di test su campo cheverranno condotti sui medicamentidella ditta Cerbios-Pharma SA, e daràvita a un prodotto estremamente in-novativo a livello mondiale per il cam-po dell’identificazione in radio fre-quenza applicata al settore farmaceuti-co. Tali prodotti, se davvero arriveran-no ad avere le caratteristiche sperate,potranno essere fabbricati da aziendesvizzere in molte centinaia di milionidi pezzi.

Al centro della confezione è visibile il prototipo del congegnoelettronico che permetterà l’identificazione de medicinali.

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SALUTE

STIRPSCOMPIE VENT’ANNI LA SOCIETA TICINESEDI RICERCA E PSICOTERAPIA SISTEMICA

La Società ticinese di ricerca epsicoterapia sistemica (STIR-

PS) compie vent'anni. Nata nel 1990,è l’ente di riferimento per la Commis-sione consultiva cantonale riguardo laformazione degli psicologi e degli psi-coterapeuti, nonché il tramite tra levarie società scientifiche che si occupa-no dell'evoluzione dell'aiuto psicolo-gico. Si tratta di un'associazione apoli-tica e aconfessionale e non ha scopi dilucro. Promuove lo sviluppo e la diffu-sione del pensiero sistemico nell'ambi-to delle scienze umane e della sua ap-

plicazione al campo psicoterapeutico;organizza gruppi di studio e convegni,propone formazione e aggiornamentoai suoi soci; mira al riconoscimentodel titolo di psicoterapeuta sistemico alivello cantonale, nonché alla defini-zione di un codice deontologico pro-fessionale specifico all'epistemologiasistemica. La Stirps è membro di Siste-mica, associazione che ha contribuitoa fondare e che riunisce a livello sviz-zero le varie società che abbraccianotale approccio (Asthéfis, Vef, Sgs).Uno degli obiettivi della società è di-

vulgare e sviluppare il pensiero e l’ap-proccio sitemico-relazionale. A questoscopo vengono organizzati seminariscientifici, supervisioni di gruppo, ri-volti ai vari operatori (sanitari, scola-stici e altro), al fine di promuovere laformazione continua, l’acquisizione dinuove modalità di intervento e unospazio di riflessione relativo alla pro-pria pratica. La società si finanzia conun limitato budget alimentato dallequote annuali versate dai propri mem-bri e dal pagamento delle iscrizioni deipartecipanti alle giornate di studio.

Al giorno d’oggi la gente desi-dera logicamente utilizzare

deodoranti innovativi freschi, anti-traccia, dal profumo gradevole, delica-ti sulla pelle e in grado di garantireun’efficacia 24 ore su 24. Tante carat-teristiche che devono essere concen-trate in un unico prodotto e che si ri-trovano nei nuovi deodoranti lanciatida Mum. Vantando una tradizione dioltre 120 anni, questa azienda offre in-fatti prodotti ad alto standard di inno-vazione. Grazie alla pluriennale espe-rienza nel settore, il marchio può or-mai contare su una vasta clientela cheattribuisce grande importanza alla cu-ra e all’igiene personale. Per moltiMum è sinonimo di deodorante.

Particolare successo hanno riscos-so i deodoranti roll-on della varianteSensitive Care che offrono un’elevatatollerabilità sulla pelle, dermatologica-mente testata. Un prodotto davverospeciale è il deodorante roll-on Sensi-tive Care Unperfumed del tutto ino-dore per rispondere alle esigenze di chiama i deodoranti, ma è soggetto ad al-lergie. Un tocco estremamente delica-to possiede poi il deodorante SensitiveCare Aloe (con jojoba e calendula) cheoffre una protezione ottimale alle pel-

li più delicate. All’interno della gam-ma dei prodotti Sensitive Care del2010 spicca la novità del deodoranteroll-on Hair Minimising, un prodottoestremamente tollerabile sulla pellecon principi attivi integrati ed una no-ta delicata al profumo di talco. Inno-vativo è soprattutto l’effetto protettivo

prolungato sulla pelle delle ascelle chene agevola la depilazione. Freschezza eagilità senza tracce residue garantisco-no i roll-on Active Clear e Cool Blue.I deodoranti For Men Ice Fresh (conestratto di guaranà), For Men PowerDry (con profumo acre per uomo),Sensitive Care Aloe e Active Clear, so-no disponibili anche come spray. Nelmaneggevole formato Roll-on-Minisi-ze, ideale per quando si è fuori, sonoinfine disponibili le varianti Hair Mi-nimising, e For Men Ice Fresh.

Mum era il nomignolo dell’infer-miera che curava l’ignoto scopritore diFiladelfia che nel 1888, con una cremacerosa all’ossido di zinco ad azione an-tibatterica, creò il primo deodorante almondo. Il primo roller Mum fu intro-dotto nel mercato nel 1952, alloraun’innovativa e assoluta novità mon-diale. Questi prodotti sono disponibi-li nella confezione Deodorante Roll-on 25 / 50 ml al prezzo di Fr. 1.95 /3.90; nella versione Spray da 50 o 150ml a Fr. 1.95 rispettivamente 4.90; so-no reperibili presso i magazzini Coop,Manor, in farmacia e drogheria.

NUOVO DEODORANTE MUM SENSITIVE CHE RALLENTA LA CRESCITA DEI PELI

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TECNOLOGIE

MACAPPLE AGGIORNA LA LINEADEI PORTATILI MACBOOK PRO

Apple ha aggiornato la linea diMacBook Pro con processori

più veloci, la potente scheda grafica diultima generazione e una durata dellabatteria ancora più lunga. Il popolareMacBook Pro 13 pollici integra ilnuovo processore grafico NvidiaGeForce 320M, per una grafica piùveloce fino all’80 per cento e l’innova-tiva batteria integrata da 10 ore. Inuovi modelli da 15 e 17 pollici inte-grano i processori Intel Core i5 e i7 ela nuova tecnologia di switch automa-tico che permette il passaggio senza in-terruzioni tra la potente GeForce GT330M e il processore a consumo otti-male di energia Intel HD Graphics.Con oltre 48 core, la nuova schedagrafica integrata è la più veloce sulmercato, ideale per applicazioni inten-sive di grafica o giochi che richiedonoalte performance.

Il MacBook Pro 13 pollici è di-sponibile in due configurazioni: unocon 2.4 GHz Intel Core 2 Duo e harddrive da 250GB al prezzo di 1'499franchi; e uno con processore 2.66GHz Intel Core 2 Duo e hard drive da320GB al prezzo di 1'899.-.I nuovimodelli MacBook Pro da 15 e 17 pol-lici sono più veloci del 50 percento ri-spetto al sistemi precedenti. Utilizzan-do il metodo produttivo all’avanguar-

dia a 32 nanometri, i processori IntelCore i5 e i7 integrano il memory con-troller e la cache di Livello 3 per unpiù rapido accesso alla memoria di si-stema. La tecnologia Hyper- Threa-ding migliora il data throughputcreando dei core di elaborazione vir-tuali, mentre il Turbo Boost ottimizzale performance tra i due core del pro-cessore, accelerando il sistema da 2,66GHz a 3,06 GHz per operazioni dualcore onerose e fino a 3,33 GHz peroperazioni a singolo core. Tutti i mo-delli da 15 e 17 pollici includono dueprocessori grafici, il nuovo NvidiaGeForce GT 330M per elevate perfor-

mance e Intel HD Graphics per ope-razioni ad efficienza energetica. Duevolte più veloce della GeForce 320M,la potente e nuova 330M fornisce unagrafica incredibilmente fluida e incisi-va sullo schermo per i giochi 3D ad al-to sfruttamento grafico, software perla creatività e applicazioni tecniche. Loscambio automatico della scheda gra-fica di Apple determina quale proces-sore grafico utilizzare per ogni applica-zione e scambia istantaneamente traprocessori per garantire la più altaperformance e una magiore duratadella batteria. L’hardware e il softwarestrettamente integrati permettono ai

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continua da ben oltre 40 anni:

siamo attivi dal 1967 !

nuovi MacBook Pro 15 e 17 pollici digarantire dalle 8 alle 9 ore di funzio-namento con una singola carica.

Il nuovo MacBook Pro 15 polliciè disponibile in tre modelli: uno conprocessore 2,4 GHz Intel Core i5 ehard drive da 320GB a 2'299 franchi;uno con processore 2,53 GHz IntelCore i5, con la scheda GT 330M ehard drive da 500GB a 2'499 franchi;e uno con processore 2.66 GHz IntelCore i7, Nvidia GeForce GT 330M ehard drive da 500GB a 2'799 franchi.Il nuovo MacBook Pro 17 pollici inte-gra un processore Intel Core i5 da2.53 GHz, Nvidia GeForce GT 330Me hard drive da 500GB per 2’899 fran-chi.

Il trackpad in vetro Multi-Touchdel MacBook Pro ora supporta loscorrimento inerziale, un modo intui-

tivo per scorrere grandi librerie di im-magini, lunghi documenti e siti web.Tutti i MacBook Pro possiedono ilbrillante schermo a retroilluminazioneLED dal largo angolo di visibilità conun ampio gamut colore. Il Mac-Book Pro 17 pollici include unoschermo ad alta risoluzione 1920 x1200, e il MacBook Pro da 15 polliciè ora disponibile con uno schermo op-zionale con risoluzione da 1680 x1050. I clienti possono anche modifi-care i MacBook Pro con i nuovi dischia stato solido da 128GB, 256GB e512GB.

Tutti i Mac integrano Mac OS Xsnow Leopard, il sistema operativo piùavanzato al mondo, e iLife, l’innovati-va suite Apple di applicazioni per lagestione delle foto, l’editing video ecreare e imparare a suonare la musica.

Snow Leopard, costruito su un decen-nio di successi e innovazione di OS X,con centinaia di miglioramenti, nuovetecnologie e il supporto a MicrosoftExchange predefinito. iLife compren-de iPhoto, per organizzare con facilitàe gestire le foto, iMovie con funzionidi facile utilizzo come il Precision Edi-tor, la stabilizzazione video e un dragand drop avanzato; e GarageBand chepresenta in un nuovo modo l’aiuto perimparare a suonare piano e chitarra.

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TECNOLOGIE

SENNHEISER “RS 170 VONTI”UNA NUOVA GENERAZIONE DI CUFFIEAURICOLARI PER UN SUONO OTTIMALE

La qualità del piacere del suonotramite cuffie ha compiuto

notevoli passi in avanti nell’arco di po-chi anni grazie allo sviluppo di sistemiaudio sempre più potenti e sofisticatiin grado di rispondere alle esigenze de-gli appassionati di musica e di cinemain casa. Le cuffie senza fili modello“RS 170 vonti” dell’azienda Sennhei-ser aprono nuovi orizzonti. L’intero si-stema comprende una cuffia auricola-re e un trasmettitore multiuso chefunge al contempo da base di ricaricarapida delle batterie e stazionedocking. Per l’utilizzo non sono per-tanto necessari ulteriori dispositivi. Latecnologia di trasmissione Kleer im-piegata nelle cuffie RS 170 consentedi inviare contemporaneamente inmodalità wireless dati audio digitalinon compressi condividendo la mede-sima trasmissione su ben quattro cuf-fie. La portata operativa effettiva in li-nea ottica è di 80 metri.

Il nuovo prodotto del rinomatospecialista di articoli audio Sennheisersi distingue fin nei dettagli per un’e-missione sonora chiara e voluminosa.Effetti audio particolari grazie ai siste-mi Dynamic Bass e Surround Soundconsentono di trasmettere suoni musi-cali e audiovisivi di ottima qualità. Laprecisa emissione audio viene ottimiz-zata mediante sistemi trasduttori dina-mici con potenti magneti in neodimioad elevata prestazione. Al fine di ga-

rantire che l’intero pacchetto audio ar-rivi all’orecchio senza la minima di-spersione di suono sono impiegati deipadiglioni auricolari e dei poggiatestain eco-pelle dall’elevato comfort diutilizzo grazie al design circumauraleche avvolge completamente le orec-chie. Il commercio specializzato haespresso piena approvazione nei con-fronti delle cuffie RS 170, un prodot-

to futuristico che nel novembre delloscorso anno ha ricevuto il premio CESInnovation Award e nel 2010 ha otte-nuto l’ambito riconoscimento “iF reddot Design Award” nella categoriacuffie. Le cuffie Sennheiser RS 170 so-no disponibili al prezzo di Fr. 298.-presso i negozi specializzati Radio-TV-HiFi.

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Taverna dei Pescatori 6987 Caslano-Torrazzatel 091 606 18 47lunedì chiuso

la polenta tutti i giorni dal paiolole tagliatelle e gli agnolotti fatte in casagli stufati e le carni alla grigliale orate e i branzini selvatici .......

I l n o s t r o v a n t o e p u n t o f o r t e :l a c u c i n a f a t t a t u t t a i n c a s a !

Renzo Ardiatitolare e chef

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MOTORI

PORSCHEPER LA NUOVA 911 GT2 RS620 CV E PRESTAZIONI MOSTRUOSE

Sette minuti e 18 secondi perpercorrere il canonico anello

Nord, la gloriosa Nordschleife delNürburgring. Ha una potenza di 620CV e un peso, in ordine di marcia contutti i liquidi, di 1’370 chilogrammi.Si tratta della nuova Porsche 911 GT2RS. Il modello GT di punta tra tutte le911 è la vettura sportiva di serie piùpotente e dalle prestazioni più elevatenella storia della Porsche. Con un au-mento della potenza di 90 CV e unariduzione del peso di 70 chilogrammirispetto alla 911 GT2, la nuova 911GT2 RS fa segnare appena 2,21 chilo-grammi per CV, di gran lunga il mi-gliore rapporto peso-potenza della suaclasse. Un valore che distingue unavettura sportiva assolutamente di altolivello, assieme a superiore agilità, pre-stazioni eccezionali ed esemplaresfruttamento della potenza “PorscheIntelligent Performance“. Infatti, mal-grado i molti cavalli in più, il consu-mo di carburante e le emissioni diCO2 risultano inferiori a quelli della

911 GT2 di circa il cinque per cento,11,9 l/100 km e 284 g/km.

Il sei cilindri boxer che è sovrali-mentato da due turbocompressori conturbine a geometria variabile (VTG)trasmette la sua forza alle ruote motri-

ci posteriori con un cambio a sei mar-ce. Pneumatici sportivi della dimen-sione 325/30 ZR 19 sviluppati appo-sitamente danno il loro contributo perrealizzare accelerazioni mozzafiato:partendo da ferma la 911 GT2 RS scat-

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MOTORI

LA PORSCHE 911 GT2 RS DA 620 CV

ta a 100 km/h in 3,5 secondi, a 200km/h già in 9,8 secondi e a 300 km/hin 28,9 secondi! La velocità massima sifissa a 330 km/h. Questa vettura cosìveloce dispone di un impianto frenan-te di altrettanto elevate prestazioni,quello con dischi in carboceramica.

Esteticamente la nuova 911 GT2RS si distingue dalla 911 GT2 soprat-

tutto per numerosi elementi in plasti-ca rinforzata da fibre di carbonio, neiquali è ben visibile il carbonio in neroopaco, ruote più larghe e passaruoteampliati all’assale anteriore, nuovi cer-chioni in lega leggera a fissaggio cen-trale e scritte “GT2 RS“ sulle porte e ilcofano posteriore. Il labbro dello spoi-ler frontale rielaborato e l’alettone po-

steriore in CfK con carbonio a vistapiù alto di dieci millimetri dimostranola cura aerodinamica di dettaglio e au-mentano la pressione sulla strada.L’accento sportivo caratterizza anchel’abitacolo, con sedili a guscio leggeriin materiale sintetico rinforzato concarbonio e rivestimenti delle porte al-trettanto leggeri con al posto delle ma-niglie lacci rossi. Tinta dominante al-l’interno è il nero, con elementi qualila parte centrale dei sedili, il soffitto,segmenti alla corona del volante, allaleva del cambio e a quella del freno amano efficacemente contrastanti in al-cantara rosso. In edizione limitata a500 vetture, la 911 GT2 RS sarà dispo-nibile dal prossimo mese di settembre,al prezzo di 369 mila franchi.

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Casella postale 28Tel 091 972 67 51

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MOTORI

TOYOTA AURISIL PRIMO VEICOLO IBRIDO PURONELLA CATEGORIA DELLE COMPATTE

Con la versione ibrida dellacompatta Auris che giunge in

questi giorni presso i concessionariToyota svizzeri (a partire da 33’900franchi), la tecnologia ibrida pura con-quista anche la categoria delle compat-te. Il lancio dell’innovativo Hybrid Sy-nergy Drive nel modello Auris rappre-senta per la casa giapponese un’ulte-riore passo per garantire una mobilitàsostenibile e rispettosa dell’ambientein futuro. La nuova Auris, insieme al-la pioniera dell’ibrido puro Prius, è ilsecondo modello Toyota in Europa aproporre questa tecnologia chiave d’a-vanguardia in ambito propulsivo. Ilnuovo modello ibrido completa la giàampia gamma di motori della berlinahatchback, che comprende complessi-vamente sei propulsori Toyota Opti-mal Drive.

Con emissioni di CO2 di 89 g/kme un consumo di carburante di 3,8l/100 km a fronte di una potenza delsistema di 136 CV, la Auris ibrida re-gistra i valori migliori nel segmento

compatte. Grazie alla tecnologia ibridapura Toyota Hybrid Synergy Drive iconducenti possono viaggiare anchecon la sola alimentazione elettrica. Intal modo non si emette né anidridecarbonica né ossido di azoto.

Realizzata appositamente su misu-ra del mercato europeo e prodotta inGran Bretagna, la nuova Auris ibridaoffre al tempo stesso un’esperienza diguida confortevole ed evoluta. Grazieal motore ibrido puro con potenza ri-partita (sistema ibrido seriale-paralle-lo) l’auto viaggia in modo diverso daqualsiasi altro modello di questa cate-goria e anche diversamente da altrimodelli ibridi, che adottano un siste-ma ibrido parallelo semplice. Bassi va-lori di consumo, costi di manutenzio-ne minimi grazie al servizio gratuito eal motore ibrido di lunga durata, ele-vato mantenimento del valore nonchéagevolazioni sull’imposta di circolazio-ne risultano paganti in termini di co-sti d’esercizio.

Oltre all’aspetto economico, il

motore ibrido puro della Toyota Aurisibrida risulta convincente anche dalprofilo ecologico. In funzione della si-tuazione di marcia adotta diverse mo-dalità di funzionamento al fine di ot-tenere un’efficienza complessiva otti-male. Come ibrido puro è in grado diviaggiare con la sola alimentazioneelettrica, ma anche con il motore abenzina oppure combinando le duefonti propulsive. A dipendenza dellasituazione di marcia il motore ibridocommuta automaticamente e senzasoluzione di continuità tra le dueunità propulsive autonome – il moto-re a benzina e quello elettrico – oppu-re li accoppia nel modo più adeguato.Ad esempio in partenza la forza motri-ce viene erogata prevalentemente dalmotore elettrico, a velocità più elevateo in fase di accelerazione il motore abenzina e quello elettrico funzionanoin sinergia. Il propulsore Hybrid Sy-nergy Drive sviluppa la potenza inmodo dinamico con una capacità diaccelerazione notevole e senza strappi,

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MOTORI

LA TOYOTA AURIS È UN VEICOLO IBRIDO PURO

grazie a un cambio automatico a va-riazione continua a gestione elettroni-ca. Contemporaneamente stupisce peril basso consumo e le basse emissioni.La batteria ibrida si ricarica grazie allaconversione costante dell’energia dellafrenata e cinetica in energia elettrica,migliorando in tal modo il bilancioenergetico. Il conducente può selezio-

nare 4 diverse modalità di marcia:normale, EV (elettrica), ECO e Power.

La nuova Auris ibrida è equipag-giata con un efficiente motore a benzi-na a quattro cilindri di 1.8 litri (99CV/73 kW, 142 Nm di coppia), un po-tente motore elettrico (60 kW, 207 Nmdi coppia), una batteria ibrida ad alteprestazioni (nichel-metallo idruro) e

un’unità di controllo elettronica inca-ricata della gestione dell’energia. Il si-stema eroga una potenza complessivamassima di 136 CV. La trasmissionedella forza motrice avviene tramite unripartitore della potenza, che conl’aiuto di un rotismo epicicloidale as-socia la forza motrice del motore ascoppio e del motore elettrico e infunzione della situazione di marcia ladistribuisce al generatore e alle ruotemotrici. La potenza del sistema di 136CV corrisponde alla potenza media diun motore a benzina o diesel tradizio-nale di 2.0 litri di cilindrata. A diffe-renza dei motori a scoppio convenzio-nali, la Auris con motore ibrido puroemette una quantità di CO2 decisa-mente più contenuta. Inoltre il moto-re della Auris ibrida emette anchemolto meno ossido di azoto (NOx) eparticolato rispetto a un motore dieselparagonabile e in modalità elettrica sisposta silenziosa e senza emettere in-quinanti per una distanza di circa duechilometri a una velocità di 50 km/h.

Iclienti di Volvo attenti all’am-biente possono acquistare unaV70 o S80 alimentate a diesel conemissioni di CO2 di appena 119 g/kme un consumo di carburante di soli 4,5l/100 km. Ciò significa che nell’ulti-mo anno la marca svedese è riuscita aprodurre ben cinque modelli conemissioni inferiori a 120 g/km.

L’emblema DRIVe di Volvo è sfog-giato dalle auto più ecologiche della ri-spettiva classe. Oltre alle Volvo V70 eS80, gli altri modelli DRIVe con emis-sioni inferiori a 120 g/km sono la C30(99 g/km), la S40 (104 g/km) e la V50(104 g/km). Come prima, le nuoveversioni della Volvo V70 e S80 con

119 grammi di emissioni a chilome-tro, montano un motore diesel 1.6 li-tri e un cambio manuale. Erogano109 CV e la coppia massima è di 240Nm.

Gli esperti di motoristica hannoimpiegato due tecniche per ridurre leemissioni di CO2 e scendere dai prece-denti 129 g/km (4,9 l/100 km) ai 119g/km (4,5 l/100 km). Da una parte, ilsistema intelligente di ricarica dellabatteria, con il sistema di controlloche consente all’alternatore di caricarela batteria solo quando il motore ope-ra a basso carico, ad esempio in disce-sa. Dall’altra, l’attrito ridotto per lacinghia dell’alternatore e il compresso-

re A/C. Ridisegnando la puleggia deltenditore e la puleggia dell’alternatoreè stato possibile ridurre il consumo dicarburante e le emissioni.

La riduzione del consumo di car-burante da 4,9 l/100 km (ciclo misto)a 4,5 l/100 km significa che chi per-corre 15 mila km all’anno risparmierà60 litri di diesel. Per quanto riguardale emissioni di biossido di carbonio,questo dato si traduce in 150 kg dimeno all’anno. «Visto che il consumoin autostrada è di appena 4,0 litri per100 chilometri, si può coprire una di-stanza di 1750 chilometri con un solopieno di carburante.

VOLVO - PER LA V70 E LA S80 EMISSIONI LIMITATE DI CO2

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LA VETRINADELLE

AZIENDE

INTERNORMPIONIERE NEL SETTORE DELLE FINESTRECON OLTRE 75 ANNI DI ESPERIENZA

Internorm è leader in Europa infatto di finestre e di porte inPVC. Sedici milioni di serramenti pro-dotti dall’azienda austriaca in oltre 75anni di attività ne è la prova. I prodot-ti, tecnologicamente avanzati, vengo-no sempre attualizzati con l’apporto dicontinue innovazioni atte a soddisfarele esigenze del mercato e i desideri del-la clientela. Nei tre grandi stabilimen-ti siti a Traun, Sarleinsbach e Lannachvengono prodotte finestre in PVC, inPVC/alluminio e in legno/alluminio,nonché finestre composite. Portoncinid’ingresso in alluminio e legno/allu-minio completano la gamma. Inter-norm offre svariate soluzioni di stilecon diversi design di serramenti e, conla nuova Fix-O-Round-Technology,propone una finestra in PVC perun'architettura senza telai a vista edun fissaggio perimetrale perfetto dellelastre di vetro.

Oltre alle proprietà estetiche, le fi-nestre e le porte Internorm sono valo-rizzate anche da fattori quali elevata si-curezza antieffrazione, isolamentoacustico e termico ottimizzato, mag-giore stabilità, praticità e comfort diutilizzo a garanzia di una lunga dura-ta. Per poter raggiungere la clientela intutta Europa, la vendita è affidata

esclusivamente a rivenditori autorizza-ti attraverso un sistema di partnership.Le aziende certificate per la vendita, ilmontaggio e la manutenzione dei pro-dotti Internorm devono in prima lineasoddisfare un elevato profilo qualitati-vo. I partner selezionati ricevono lacertificazione di “1st Window Part-ner“. L’azienda austriaca coinvolge esostiene esclusivamente partner alta-mente qualificati, i cui collaboratoriricevono una formazione di alto livel-lo. Durante i singoli corsi dell’accade-mia riservata alla formazione, istrutto-

ri altamente preparati trasmettono co-noscenze utili e pratiche riguardo al-l’utilizzo e alla vendita dei prodotti.

Per gli edifici riscaldati già esisten-ti, costruiti prima dell’anno 2000, èconsigliabile un rinnovamento perpassare ad un isolamento termico otti-male. La Confederazione sostiene at-tualmente nel programma edilizio de-gli interventi costruttivi ai fini del ri-sparmio energetico e della tutela del-l'ambiente attraverso l’erogazione diincentivi.

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Manifestazioni principaliWichtigste VeranstaltungenManifestations principalesMain events

FINO AL 5 AGOSTOCINEMA AL LAGO - (LIDO DI LUGANO)I più famosi film visti sullo schermo gigante in riva al lago

FINO AL 28 AGOSTOLUNGOLAGO AI PEDONI E LUGANESTATE - (LUNGOLAGO DI LUGANO)Ogni venerdì e sabato animazione serale sul lungolago sbarrato al traffico veicolare, conrassegne di cabaret, musica classica, musica latino-americana, eventi per grandi e piccini.

FINO A SETTEMBRESETTIMANE MUSICALI - (LUGANO E DINTORNI)Concerti serali di musica classica nelle più suggestive ambientazioni di Lugano, concomplessi e solisti di rinomanza europea.

1 AGOSTOSPETTACOLO PIROTECNICO - (LAGO DI LUGANO)Grande spettacolo di fuochi d’artificio nel Golfo di Lugano n ocasione del natale dellaPatria.

DAL 26 AL 29 AGOSTOLUGANO BLUES TO BOP FESTIVAL - (NELLE PIAZZE DELLA CITTÀ, LUGANO)Concerti open-air gratuiti con mainstream, musica bop, swing, dixieland e blues

22 AGOSTOTRAVERSATA DEL LAGO - (LAGO DI LUGANO)Nuotata popolare sulla tratta di lago tra Caprino e Lugano Lido(2,5 km)

FINO A SETTEMBRECERESIO ESTATE - (LUGANO E DINTORNI)Concerti di musica classica tenute nelle chiese della regione

FINO A OTTOBRECONCERTI - (PIAZZA DELLA RIFORMA, LUGANO)Civica filarmonica di Lugano: domenica mattina concerti in piazza RiformaSETTEMBREFESTIVAL DELLE MARIONETTE - (NUOVOSTUDIOFOCE, LUGANO)Spettacoli dedicati al teatro d’animazione rivolti a bambini e a famiglie.

DAL 10 AL 12 SETTEMBRECREATIVA - (CENTRO ESPOSIZIONI LUGANO)Fiera del bricolage e dell’hobbistica

DA OTTOBRE E FINO AD APRILE 2011STAGIONE TEATRALE - (PALAZZO DEI CONGRESSI E CINEMA CITTADELLA, LUGANO)Spettacoli teatrali con appuntamenti che spaziano dalla grande tradizione classicaad esilaranti commedie.

LUGANO2010

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In un nucleodi rustici del 1500

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