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Rotary 2040 APRILE 2011 N°4 Allegato a Rotary Aprile n. 4 2011. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Responsabile: Andrea Pernice Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2040 Direzione e Redazione: via Giuseppe Verdi, 1 - 24121 Bergamo - Tel. 035.241227 E-mail [email protected] Solo per i Soci Rotariani, un’esclusiva ulteriore riduzione dell’8% sull’acquisto di un pacchetto con volo o del solo soggiorno, comunicando alle Agenzie Club Med il Distretto Rotariano d’appartenenza. Info e prenotazioni su www.clubmed.it Milano - via Larga, 9 - tel. 02 5834921 Torino - piazza Solferino, 2/b - tel. 011 5623300 Roma - via Barberini, 45 - tel. 06 4245081 *Offerta soggetta a condizioni e limitazioni. Fino a 800 di riduzione per 2 persone* per prenotazioni entro il 5 MAGGIO 2011. È indimenticabile. È la tua estate nel nuovo Club Med . più resort straordinari, più esperienze indimenticabili, più estate. SIPE 2011 3 I l Board of Directors del Rotary International nella sua riunione di giugno 2010 ha stabilito che la dimensione ottimale per un Distretto è da 40 a 60 Club e da 2000 a 3000 soci. Poiché al crescere delle dimensioni i Distretti sperimentano maggiori difficoltà a identificare futuri Dirigenti, a condurre eventi distrettuali in maniera efficace, a gestire produttivamente gli aspetti di amministrazione e a interfacciarsi costruttivamente con i Club, il Board ha lanciato un programma per offrire ai Distretti, che superano i valori ottimali, la possibilità di considerare la loro riorganizzazione. Questa decisione rientra in una politica di riassetto dei Distretti mondiali che il Rotary International sta gradatamente attuando e che avrà compimento nel 2013. A seguito di ciò, unitamente ai futuri Governatori, abbiamo progettato un riassetto dei territori su cui insistono i due attuali Distretti, portandoli da due a tre, con la creazione del nuovo Di- stretto Milano, riallineando alcuni Club, e ponendo le premesse per un sistema di collaborazio- ne che consente migliori sinergie per le azioni distrettuali. La decisione in merito è naturalmente di diretta esclusiva responsabilità dei Rotary Club dei Distretti. Giulio Koch Governatore Distretto 2040 Mario Gelmetti Governatore Distretto 2050 La ridefinizione in tre Distretti del territorio lombardo consentirà di avere una focalizzazione più spinta dei territori come Milano che sono tanto diversi dai territori regionali; consentirà inoltre una maggiore vicinanza del Governatore alle problematiche dei Club permettendogli di essere più vicino e presente a quelli con maggiori difficoltà; migliorerà il coordinamento dei Club soprattutto nell’ottica della operatività richiesta dalla Visione Futura della Fondazione, e quindi portando ad una ottimizzazione delle risorse; la dimensione ridotta del Distretto favorirà infine un maggiore coinvolgimento dei rotariani nella macchina organizzativa. La riorganizzazione non porterà comunque all’interruzione di tutti quei contatti operativi oggi in essere, ma favo- rirà tutta una serie di nuove opportunità, prima fra tutte la possibilità di condividere Progetti, Seminari, Convegni e addirittura Congressi. La proposta di riorganizzazione pubblicata nelle prossime pagine è quella che maggiormente consente un giusto bilanciamento tra Club e, soci nel contempo salvaguardando le zone, i territori e le relative logiche socio-economiche in essere. Riorganizzazione territoriale una soluzione per l’efficienza rotariana Il Board of Directors del Rotary International ha stabilito i nuovi riferimenti distrettuali in termini di Club e Soci segue a pag. 5 La stampa rotariana C ari Amici Rotariani, desidero in questa mia lettera riprendere quanto ci siamo detti nel corso delle mie visite ai Club, sulla comunicazione rotariana. La nostra stampa è importante per far sapere in primis ai Soci del Distretto ciò che di buono si fa nel Rotary, tenen- doci informati dei prossimi programmi ed eventi pianificati. Deve però essere uno strumento che comunichi il Rotary anche all’esterno, dove è importante che i giovani ed i meno giovani di successo sappiano cosa è il Rotary e perché pos- sono farne parte. In questi mesi ho visto segnali di crescita importanti: sempre di più i Bollettini dei nostri Club sono ricchi di notizie per i Soci, ed anche per la comunità locale: i Presidenti scrivono regolarmente lettere ai Soci ed il tema dei progetti per la Comunità e dei contatti con essa, assu- segue a pag.3 9 giugno 2011 Serata di Gala Nella splendida cornice della Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano, per raccogliere fondi per il Progetto Distrettuale AQUAPLUS Save the date A PAGINA 5 I DETTAGLI SULLA DIVISIONE TERRITORIALE PROPOSTA Formazione rotariana 4 Riorganizzazione territoriale, mappa 5 Notizie dai Rotary Club 6 Interact, un nuovo Club 10 Rotaract 11 LETTERA DI APRILE

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Rotary2040APRILE 2011 N°4

Allegato a Rotary Aprile n. 4 2011. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Responsabile: Andrea Pernice Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2040 Direzione e Redazione: via Giuseppe Verdi, 1 - 24121 Bergamo - Tel. 035.241227 E-mail [email protected]

Solo per i Soci Rotariani, un’esclusiva ulteriore riduzione dell’8% sull’acquisto di un pacchetto con volo o del solo soggiorno, comunicando alle Agenzie Club Med il Distretto Rotariano d’appartenenza.

Info e prenotazioni su www.clubmed.itMilano - via Larga, 9 - tel. 02 5834921Torino - piazza Solferino, 2/b - tel. 011 5623300Roma - via Barberini, 45 - tel. 06 4245081*Offerta soggetta a condizioni e limitazioni.

Fino a 800€ di riduzione per 2 persone*per prenotazioni entro il 5 MAGGIO 2011.

È indimenticabile. È la tua estate nel nuovo Club Med.

più resort straordinari, più esperienze indimenticabili, più estate.

SIPE 20113

Il Board of Directors del Rotary International nella sua riunione di giugno 2010 ha stabilito che la dimensione ottimale per un Distretto è da 40 a 60 Club e da 2000 a 3000 soci.Poiché al crescere delle dimensioni i Distretti sperimentano maggiori difficoltà a identificare

futuri Dirigenti, a condurre eventi distrettuali in maniera efficace, a gestire produttivamente gli aspetti di amministrazione e a interfacciarsi costruttivamente con i Club, il Board ha lanciato un programma per offrire ai Distretti, che superano i valori ottimali, la possibilità di considerare la loro riorganizzazione. Questa decisione rientra in una politica di riassetto dei Distretti mondiali che il Rotary International sta gradatamente attuando e che avrà compimento nel 2013.A seguito di ciò, unitamente ai futuri Governatori, abbiamo progettato un riassetto dei territori su cui insistono i due attuali Distretti, portandoli da due a tre, con la creazione del nuovo Di-stretto Milano, riallineando alcuni Club, e ponendo le premesse per un sistema di collaborazio-ne che consente migliori sinergie per le azioni distrettuali. La decisione in merito è naturalmente di diretta esclusiva responsabilità dei Rotary Club dei Distretti.

Giulio Koch Governatore Distretto 2040

Mario Gelmetti

Governatore Distretto 2050

La ridefinizione in tre Distretti del territorio lombardo consentirà di avere una focalizzazione più spinta dei territori come Milano che sono tanto diversi dai territori regionali; consentirà inoltre una maggiore vicinanza del Governatore alle problematiche dei Club permettendogli di essere più vicino e presente a quelli con maggiori difficoltà; migliorerà il coordinamento dei Club soprattutto nell’ottica della operatività richiesta dalla Visione Futura della Fondazione, e quindi portando ad una ottimizzazione delle risorse; la dimensione ridotta del Distretto favorirà infine un maggiore coinvolgimento dei rotariani nella macchina organizzativa. La riorganizzazione non porterà comunque all’interruzione di tutti quei contatti operativi oggi in essere, ma favo-rirà tutta una serie di nuove opportunità, prima fra tutte la possibilità di condividere Progetti, Seminari, Convegni e addirittura Congressi. La proposta di riorganizzazione pubblicata nelle prossime pagine è quella che maggiormente consente un giusto bilanciamento tra Club e, soci nel contempo salvaguardando le zone, i territori e le relative logiche socio-economiche in essere.

Riorganizzazione territoriale una soluzione per l’efficienza rotariana

Il Board of Directors del Rotary International ha stabilito i nuovi riferimenti distrettuali

in termini di Club e Soci

segue a pag. 5

La stampa rotariana

C ari Amici Rotariani,desidero in questa mia lettera riprendere quanto ci siamo detti nel corso delle mie visite ai Club, sulla

comunicazione rotariana. La nostra stampa è importante per far sapere in primis ai

Soci del Distretto ciò che di buono si fa nel Rotary, tenen-doci informati dei prossimi programmi ed eventi pianificati. Deve però essere uno strumento che comunichi il Rotary anche all’esterno, dove è importante che i giovani ed i meno giovani di successo sappiano cosa è il Rotary e perché pos-sono farne parte. In questi mesi ho visto segnali di crescita importanti: sempre di più i Bollettini dei nostri Club sono ricchi di notizie per i Soci, ed anche per la comunità locale: i Presidenti scrivono regolarmente lettere ai Soci ed il tema dei progetti per la Comunità e dei contatti con essa, assu-

segue a pag.3

9 giugno 2011 Serata di GalaNella splendida cornice della

Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano, per raccogliere fondi per il

Progetto Distrettuale AQUAPLUS

Save the date

A pAginA 5 i dettAgli sullA divisione territoriAle propostA

Formazione rotariana4

Riorganizzazione territoriale, mappa5

Notizie dai Rotary Club6

Interact, un nuovo Club10

Rotaract11

Lettera di apriLe

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Come ogni anno, il SIPE – Seminario di Istruzione per i Presidenti Eletti – ha rappresentato una sostanziosa ante-

prima dell’Anno Rotariano alle porte, all’in-segna del motto che il Presidente 2011/2012 del Rotary International, l’indiano Kalyan Banerjee, ha formulato in Conosci te stesso per abbracciare l’umanità. Al Kilometro Ros-so, parco scientifico tecnologico alle porte di Bergamo, si sono riuniti dunque i Presidenti degli 86 Club del Distretto 2040, accolti dal-la Squadra distrettuale 2011/2012 guidata da Ettore Roche. La giornata di lavori, aperta dal Governatore in carica Giulio Koch con un in-cisivo intervento sulla continuità progettuale che rafforza la presenza dei Club sul territorio distrettuale, è proseguita in chiave program-matica con l’illustrazione da parte del Gover-natore Eletto Roche delle linee guida recepite all’Assemblea Internazionale di San Diego, dove in gennaio si tiene tradizionalmente la Scuola dei Governatori. Per il nuovo Anno Ro-tariano, accento puntato in primo luogo sulla centralità della famiglia, nucleo delle nostre comunità, da cui partire per la costruzione della pace; di conseguenza sulla valorizza-zione delle nostre capacità provate, quindi sull’intervento per l’acqua pulita e sicura nel mondo, sulla diffusione dell’alfabetizzazione e sul coinvolgimento dei giovani nei nostri programmi e nel Rotary come risorsa per il futuro; e in terzo luogo sul cambiamento, sulla forza che abbiamo per pensare fuori dagli schemi e per sorprendere la comunità

con la capacità di lavorare a fianco dei gran-di organismi internazionali, per agevolare lo sviluppo e per raggiungere gli obiettivi del millennio proprio nella nostra funzione di facilitatori del cambiamento.Sono due le aree per cui dobbiamo costan-temente rivedere i nostri obiettivi. La prima riguarda la ricerca di un maggiore numero di Rotariani per svolgere l’operato del Rotary: l’impegno deve essere quello di coinvolgere più giovani, di parlare la lingua delle nuove generazioni attraverso i nuovi strumenti mul-timediali, di attualizzare la forza comunica-tiva del Rotary proprio per coinvolgere più soggetti nella rete dei nostri valori associativi e delle nostre iniziative. E per ottenere que-sti risultati, dobbiamo impegnarci a raccon-tare la storia del Rotary al mondo: troppo spesso abbiamo creduto che aver realizzato tante cose buone, ci avrebbe reso riconosci-

bili al mondo intero. Oggi abbiamo bisogno di offrire al pubblico la storia del Rotary in modo attraente, creativo e moderno, proprio per valorizzare la nostra tradizione e i nostri numerosi e sostanziosi risultati. Dobbiamo essere ambasciatori di positività, impegnarci a raccontare storie positive che siano la tra-duzione della nostra capacità di lavorare per il bene della comunità. In una carrellata den-sa di contenuti si sono succeduti al podio i Presidenti delle Commissioni distrettuali, per indirizzare i Presidenti Eletti dei Club alla co-operazione e alla condivisione degli obiettivi. Ciascuno ha illustrato ai presenti le strategie operative per il prossimo anno, in una linea di continuità decisa con quanto si sta oggi fa-cendo a livello progettuale nell’ambito de no-stro Distretto. Forte il richiamo, nelle parole del PDG Cesare Cardani – nella funzione di Presidente della Commissione RF - alla buona gestione delle risorse interne, sia progettuali che finanziarie, per ottenere il sostegno dal-la Fondazione Rotary; come quello del PDG Renato Cortinovis, sul Progetto Alfabetizza-zione, di grande e crescente attualità. Alberto Ganna – istruttore distrettuale – ha chiuso la giornata con un articolato e documentato di-scorso sull’osservanza delle regole, dei valori rotariani, dell’importanza del lavoro di squa-dra per un più incisivo funzionamento della macchina del Servizio. I temi del SIPE saran-no oggetto di sviluppo e approfondimento in occasione dell’Assemblea distrettuale, con il coinvolgimento dei tutti i dirigenti di Club.

LETTERA DI APRILEsegue dalla prima

mono via via contenuti sempre maggiori, per essere conosciuti anche fuori; analogamente il nostro tabloid distrettuale si concentra molto sui fatti e meno sulle opinioni, e rappresenta un collante utile per i Soci di tutti i Club, e per le loro interfacce esterne; la rivista nazionale è sempre di più incentrata su un equilibrio fra i grandi temi del Rotary International ed i grandi temi interdistrettuali e Distrettuali: in occa-sione del Convegno di Assisi il numero corrente sarà distribuito a tutti i locali ed ai turisti che si affacceranno al Convegno o alla mostra dei Progetti , proprio per dare un segnale di apertura in tal senso.Naturalmente possiamo fare tanto di più: prendo lo spunto in questo senso dal progetto distrettuale pluriennale AQUAPLUS, che abbiamo lanciato quest’anno, e che ha numerose valenze:1. Il suo obiettivo è di indicare una strada per affrontare il problema

della sete e della fame nel mondo, mediante modelli di riferimen-to per il futuro;

2. La sua realizzazione passa per due sottoprogetti indirizzati a due facce del problema ( dove l’acqua c’è in abbondanza ma è inquinata(Haiti) , e dove l’acqua non c’è ( SubSahara));

3. La sua esecuzione è effettuata mediante professionisti di riferi-mento (rotariani, Professori dell’Università di Milano, Organizza-zioni Onlus già presenti in loco);

4. Il coinvolgimento fin dall’inizio, delle popolazioni locali , per garantire il trasferimento del know how , e la attiva presa in gestione dei processi di sviluppo delle comunità;

5. La pubblicizzazione dei risultati tramite la vetrina dell’Expo 2015, dove saranno i locali a venire a raccontare cosa il Rotary ha fatto per loro, ai milioni di visitatori convenuti a Milano.

Per Aquaplus, quest’anno il vostro contributo ha generato sostegno dall’esterno (Comune Milano, SocietàExpo, Rotary Foundation) per circa 200000 euro ( cioè circa due euro per ogni euro versato dal Rota-ry): con questi fondi il progetto è alla partenza e presto saprete delle prime realizzazioni. Dobbiamo però tutti considerare che il progetto è pluriennale e va so-stenuto ogni anno: d’accordo con Ettore Roche, Marco Milanesi e Ser-gio Orsolini, vi chiedo di far entrare Aquaplus nel piano strategico di ogni club, fino al 2015, come accade per quello Distrettuale: così ogni anno il club , in piena autonomia , contribuirà , scegliendo fra i vari programmi proposti all’interno del piano raccolta fondi predisposto, che vi sarà comunicato a breve, quello che meglio gli si confà, e sarà un partecipante attivo di Aquaplus come richiesto dalla dimensione distrettuale del progetto.Questo circolo virtuoso in cui l’impegno rotariano, comunicato al di fuori, genera contributi per finanziare la parte più grossa del progetto, è una grande vittoria, che va opportunamente valorizzata e perseguita dovunque è possibile: i Club del Distretto 2040 non possono affronta-re progetti da oltre un milione di euro, onorando l’impegno preso, se non sono uniti, sfruttando la loro massa critica : è il meccanismo della ruota che ci consente, pubblicizzando il nostro impegno massivo, di muovere gli altri sui nostri progetti: è successo per la Polio, sta succe-dendo per Aquaplus, succederà ancora , ad esempio per il Progetto per Milano che ci sta impegnando in questi giorni nella definizione, e per altri impegni che recentemente si sono affacciati al nostro orizzonte, e di cui vi parlerò prossimamente.Questa del progetto distrettuale è stata un’innovazione importante, facciamola crescere con la partecipazione di tutti gli 86 Club, perché diventi un normale modo di agire dei Rotariani in Lombardia.La comunicazione all’esterno del nostro lavoro è una componente es-senziale del nostro modo di essere rotariani: deve diventare uno degli elementi chiave del piano strategico, perché ogni singolo Socio ne sia convinto, e si attivi per essa attraverso il suo comportamento e gli or-gani mediatici della comunità che lo circonda.Impegniamoci nelle Comunità-Uniamo i ContinentiBuon lavoro

il DG Giulo Koch, il DGD Sergio Orsolini, Fulvia Castelli, Andrea Pernice, Antonio Faraone

Barbara Scotti, Cesare Cardani,Edoardo Costa, Renato Cortinovis,

Alberto Ganna

Conosci te stesso per abbracciare l’umanità

SIPE 2011, anteprima del nuovo anno rotariano

IL DGE Ettore Roche presenta con la squadra distrettuale le linee guida per il 2011-2012

Ettore Roche

Riflessioni in tempo reale sulle Considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia

FINANZA E IMPRESADibattito aperto alla cittadinanza con il quale il Rotary concorre

alla diffusione della cultura economico - finanziaria

Università degli Studi di Milano, Sala Napoleonica, Palazzo Greppi, Via S. Antonio, 10 Martedì, 31 maggio 2011 ore 19.30

Le “Considerazioni finali”, introdotte nel 1947 da Luigi Einaudi, Governatore della Banca d’Italia, si sono presto affermate come il Documento annuale per l’analisi della situazione economico-morale dell’economia italiana. Nel 1955 il Governatore Menichella affermava che le Connotazione finali tracciano una sintesi dei “fatti fondamentali della vita economica del Paese al fine di trarre da essi gli insegnamenti capaci di facilitare lo svolgimento dell’azione futura”. Nel 1965 il Governatore Guido Carli disse che esporre all’opinione pubblica gli eventi economici che si compiono tramite le Considerazioni finali costituisce “un passo avanti verso quell’assetto democratico nel quale i membri della comunità nazionale assumono la consapevolezza degli affari del Paese e condividono la responsabilità della loro condotta.” Le Considerazioni finali quindi sono strumento da assumere e valutare nella loro dimensione culturale come base di conoscenze da cui la comunità economica, quella politica e quella sociale non possono responsabilmente prescindere.

PROGRAMMARegistrazione dei partecipantiAperitivo di benvenuto (offerto da Banca Carige e Banca Cesare Ponti)Apertura dei lavori - Enrico DECLEVA, Rettore Università degli Studi di MilanoSaluto del Governatore del Distretto 2040 - Giulio KOCHL’iniziativa del Distretto 2040 per la diffusione della cultu-ra economico finanziaria” - Alberto GANNA, Responsabile Formazione del Distretto 2040 RI“Le considerazioni finali del Governatore oggi, nel presen-te momento” - Pierluigi MAGNASCHI, Direttore di Italia Oggi e Coordinatore del Convegno “Stimoli di riflessione sul sistema bancario e finanziario” Adalberto ALBERICI, Ordinario di Economia degli inter-mediari finanziari Università degli Studi di Milano“Stimoli di riflessione sul sistema industriale”Giampio BRACCHI, Ordinario di Sistemi Informativi, Poli-tecnico di Milano, Presidente della Fondazione PolitecnicoPrime conclusioni - Pierluigi MAGNASCHIDibattito coordinato da Pierluigi MAGNASCHI Chiusura dei lavori

19.0019.30

20.00 20.05 20.10

20.15

20.20

20.40

21.00 21.10 21.30

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Rotary20404

RC VaRese VeRbano

Clean water for allL’importanza dell’acqua potabile per uno sviluppo concreto e consapevole

A lle otto sono già seduti in un’aula della scuola elementare del villaggio di Batheay (Provincia di Kompong Chhang, Cambogia centrale) - donne, anziani, ragazzi - con l’aria un po’ impaurita.

Per la maggior parte degli adulti è la prima volta in un banco di scuola. Tutti i presenti - tre Rotariani soci del Club Rotary Varese Verbano, i rappresentanti Il Nodo Onlus, docenti ed allievi - indossano la stessa maglietta stampata per l’occasione con l’immagine di un bimbo che beve e la scritta in inglese e khmer “clean water for all”. Scopo della giornata è quello di impartire nozioni sull’importanza dell’uso dell’acqua potabile, norme igieniche e pratiche sanitarie di base al fine di ottenere una migliore qualità di vita. Le abitazioni del villaggio – capanne in legno e foglie di palma su palafitte – non sono collegate all’acquedotto, i pozzi sono rari e la fognatura non esiste. La popolazione rurale durante la stagione delle piogge raccoglie l’ac-

qua piovana in grandi giare di coccio, ma nella stagione secca la attinge al più vicino stagno: Un’acqua talmente torbida che noi non ci immer-geremmo neanche un dito. Le malattie intestinali sono la principale causa di mortalità infantile e di assenteismo da scuola e dal lavoro, responsabili quindi di ignoranza e povertà. Fondamentale introdurre a norme igieniche di base i più giovani, madri e padri di domani. Paolo

Molteni (Presidente del Rotary Varese-Verbano) parlando dell’impor-tanza di bere acqua pulita apre le lezioni, proseguite dalla biologa Va-lentina Moroni e dall’ingegner Roberta Besozzi, che approfondiscono temi di igiene, alimentazione e manutenzione dei filtri. Gli allievi mo-strano grande curiosità nel sentir parlare una lingua straniera, sor-ridendo quando l’assistente locale traduce in khmer parole a loro sconosciute. Continuano poi le docenti scelte fra le persone che go-dono della fiducia degli abitanti del villaggio - la levatrice e l’assistente sociale - appositamente formate sugli argomenti da trattare. A causa dell’elevata percentuale di analfabetismo la lezione si svolge con l’aiuto di un manuale con molte illustrazioni e poche scritte. Al pomeriggio in classe ci sono solo i bambini. Per loro niente manuale ma una fiaba, “Il Velo della Regina dei Pesci”, scritta appositamente da Marilia Albanese, studiosa di arte e cultura khmer. Il fumetto, illustrato da Maurizio

Dotti, insegna ai bambini l’uso del filtro attraverso personaggi a loro noti, perché appartenenti alla cultura locale. Hanno partecipato al corso circa 200 persone, rappresentanti di 50 famiglie del villaggio ad ognuna delle quali, al termine delle lezioni, è stato distribuito un filtro. Il filtro è uno strumento molto semplice, un recipiente di coc-cio posto all’interno di un secchio di plastica da cui si spilla con un

rubinetto l’acqua filtrata per porosità. Insegnarne l’utilità, l’uso e la manutenzione è estremamente importante perché questo oggetto non finisca presto abbandonato. Un’esperienza utile per le famiglie cambogiane che ne hanno benefi-ciato ma estremamente significativa anche per gli organizzatori: “Cre-do – dice Paolo Molteni – nell’impegnarsi in prima persona. Venire qui e lavorare a fianco di queste persone non è come inviare solo del denaro”. “E’ stata una grande emozione stare con questi bambini, mi porterò nel cuore i loro occhi che mi guardano fiduciosi” dice Valen-tina Moroni. Per Roberta Besozzi, che in Cambogia si è recata diverse volte, “ope-rare con persone tanto diverse è una grande esperienza, veniamo per dare, ma torniamo a casa arricchiti”. Il progetto però non è finito in quanto nei mesi prossimi proseguiranno i controlli medici già effet-

tuati prima della distribuzione dei filtri e che serviranno a monitorare l’effettivo miglioramento delle condizioni di salute. “Il Nodo, dice la presidente della Onlus Luciana Damiani, significa incontro fra noi e loro, significa solidarietà, essere vicini a chi ne ha bisogno, in modo costruttivo e senza sfruttamento”. Il service ha bene-ficiato di una sovvenzione distrettuale semplificata (SDS).

Appuntamenti con la formazione

Prosegue incessantemente il nostro programma di visite ai Club, gli appuntamenti con la formazione.

L‘obiettivo dei nostri interventi, come ri-badiamo ad ogni occasione, non è quel-lo di portare conoscenza sui processi e sulle procedure del Rotary International (per questo ci saranno più appropriati appuntamenti) quanto quello di far ac-quisire ai nostri Club una maggior con-sapevolezza dell’importanza e dell’op-portunità di dedicare maggior spazio alla formazione, partendo dal presuppo-sto che, anche nel Rotary, non esiste una conoscenza assoluta e definitiva. Nello specifico, sarebbe sempre più importante che, nell’ambito dei Club, gli incarichi venissero assegnati, oltre-ché per le indiscusse doti personali dei Soci in tal senso identificati, per il loro prestigio, per il loro curriculum profes-sionale e rotariano, anche per il loro livello di aggiornamento sulle dinami-che sottese al nostro sodalizio. Ogni tre anni il “mondo Rotary” si riunisce per vagliare gli elementi di novità suggeriti dalla base costituita dagli 832 Distretti che popolano la galassia rotariana; ad ogni Consiglio di Legislazione il Rotary International recepisce e fa suoi alcuni dei numerosi suggerimenti giunti dalla “base”, tale sensibilità così ben affer-mata non può non essere assecondata da chi è chiamato ad assimilare quegli

aggiornamenti ed a declinarli in azioni di servizio. Il nostro secondo obiettivo è quello di far percepire ai nostri Rotary l’utilità di dotarsi di un piano strategico. I due argomenti del programma tendo-no, comunque, al medesimo obiettivo, aprire un dibattito all’interno dei Club, ricominciare a parlare di Rotary all’in-terno dei Rotary, buona pratica che si è forse persa negli ultimi anni, ammesso che ci sia mai sta. Le ragioni di ciò sono molteplici. Da un lato si è diffusa la con-vinzione che le cosiddette “serate rota-riane” rappresentino una falcidia per le presenze, come scrissi in un precedente intervento su queste stesse pagine, la frase portabandiera di questa corrente di pensiero è “ lavoriamo tutto il gior-no, almeno alla sera”; quasi che parlare del sodalizio in cui crediamo possa rap-presentare motivo di tedio o, peggio, di stress; talvolta, come contromisura, i divulgatori del pensiero sopra citato si affannano a cercare relatori esperti in tema di novità fiscali o giurisprudenziali o desiderosi di condividere delle forme di collezionismo di nicchia e, quindi, di scarso coinvolgimento per la genera-lità dei Soci. La seconda ragione è rap-presentata dal timore che parlare delle “cose del Rotary” possa rappresentare un rischio per il mantenimento della buona armonia con tanta cura ed atten-zione conquistata a colpi di senz’altro

utili ed opportuni momenti aggregativi e conviviali; i più anziani per apparte-nenza al Club temono che l’opportunità possa addirittura riacutizzare lacerazio-ni, riaprire antiche ed accese discussio-ni, coincise generalmente con momenti spartiacque nella storia del Rotary Inter-national. Devo dire che la gentilezza, la cura e la calda cortesia con cui Presidenti e Soci dei Club ci hanno accolto sin qui, smentisce le diffuse perplessità e le pre-occupazioni a riguardo. Abbiamo parte-cipato a piacevolissimi Interclub ove la componente aggregativa e conviviale ha prevalso ed è stata, anzi, la piattaforma su cui abbiamo potuto dibattere sui pun-ti di forza e sugli spazi di miglioramento della nostra azione. (Citarli in questo paragrafo va letto anche come ulteriore espressione di riconoscenza e gratitudi-ne verso quei Club). Certo, una serata in cui si parla di Rotary va adeguatamente preparata, sia che si sviluppi con un con-fronto nell’ambito del Club stesso, ma-gari coordinato dal Presidente, sia che preveda un Relatore esterno, magari un Presidente di Commissione distrettuale. Per quanto ovvio, è sempre opportuno aprire una discussione solo dopo aver trattato adeguatamente un argomento, ciò per colmare presunzioni di cono-scenza ed uniformare il livello di prepa-razione di chi, successivamente, dibatte-

rà in Assemblea; a titolo esemplificativo, se decidiamo che una serata, magari con la modalità del caminetto, debba essere dedicata a dibattere sull’immagine ester-na del Rotary e del nostro Club, sarà utile ed opportuno invitare qualche settima-na prima il Responsabile delle Pubbliche Relazioni del Distretto per uniformare il livello di conoscenza e consapevolezza del Club. Suggerisco di evitare serate senza un tema preciso, connotate da ti-toli quali “Parliamo di Rotary” oppure “Il Rotary, attualità del nostro sodalizio”, in tali casi generalmente il chair, spes-so coincidente con il Presidente, perde, sin dalle primissime fasi, il controllo dei discussant e della serata e l’Assemblea è così destinata a scuffiare ed ad arenarsi su rischiose e generiche argomentazioni che danno origine a contributi generali, talvolta anacronstici e, perciò, di scarsa incisività. Può essere parimenti opportu-no che “le serate rotariane” siano prope-deutiche alla realizzazione di attività di servizio; nella fase di analisi di fattibilità di un nuovo progetto può essere utile invitare il Responsabile Rotary Founda-tion del Distretto per conoscere quali opportunità la nostra Fondazione può assicurare al nostro service. All’inizio dell’anno può essere utile in-vitare il Presidente della Commissione Giovani Generazioni per illustrare ai Soci quali opportunità il Club potrà co-

gliere in tema di Scambi Giovani, RYLA, ecc.ecc. L’attività del Rotary Internatio-nal, infatti, si dipana, ogni anno, su un calendario strutturato per argomenti ed ambiti di attività, così abbiamo il mese delle Nuove generazioni, quello dell’Affiatamento e quello della Rotary Foundation. La sequenza del “calendario rotariano”, l’avvicendarsi dei vari aspetti che connotano e qualificano il nostro sodalizio, può rappresentare un valido spunto per affrontare in modo sincro-no, argomenti specifici con la disponibi-lità ed il contributo dei vari responsabili distrettuali. E’ importante che tutti i Soci arrivino preparati a tali serate e che si-mili appuntamenti rappresentino una ulteriore opportunità di conoscenza del Rotary, ma è altrettanto opportuno dare una ragione a queste serate, qualificarle e fornire con largo anticipo le ragioni per cui si organizzano.La conoscenza del Rotary International non si esprime solo attraverso concetti generali e nozioni, ma anche, e soprat-tutto, attraverso la consapevolezza delle opportunità che esso offre; l’approfon-dimento di ciò può rappresentare la modalità migliore e più concreta per apprezzare ancor meglio il nostro Club e per consentire ad esso di servire di più e meglio.

Alberto GannaIstruttore distrettuale

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2040Rotary 5

Riorganizzazione territoriale una soluzione per l’efficienza rotariana:

la mappa del cambiamento, Club per Club

segue da pag.1

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Città di Milano

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Rotary Club Meda e delle Brughiere

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Rotary20406

Il centro di emato-oncologia pediatrica di Bergamo e il Rotary

Un messaggio di speranza contro la sofferenza

Il Rotary Club Bergamo ha deciso di abbracciare la causa dei piccoli malati di leucemia che ogni giorno frequentano gli ospedali Riu-niti di Bergamo. A raccontarlo è Giorgio Frigeri, socio del Rotary

Bergamo e presidente della Commissione Guzzoni-Leidi, che spiega come non si possa rimanere indifferenti davanti a questi piccoli malati. “Abbiamo scelto di aiutare i bambini perché ci sembra che la pediatria oncologica sia un po’ dimenticata e poi quando si entra in quel reparto ci si sente stringere il cuore, così grazie alla generosità di due soci, abbiamo deciso di fare qualche cosa di importante per loro. Si tratta di una borsa di studio della durata di cinque anni per un totale di 125 mila euro che permetterà al reparto di oncologia pediatrica di avere un medico specializzando che sgraverà il tanto lavoro che hanno li den-tro”. Un grande aiuto per i medici che lavorano in Oncologia pediatrica che ogni giorno seguono tanti piccoli coraggiosi. “Siamo stati contatta-ti a sorpresa dal dottor Frigeri, che ci ha comunicato questa scelta”, ha spiegato Valentino Conter, primario di Pediatria degli Ospedali Riuniti di Bergamo. “E’ un’attenzione ci permette di lavorare con maggior fa-cilità mantenendo quegli standard di eccellenza che già ci sono a Ber-

gamo. Nello specifico questa iniziativa potrebbe aiutarci a migliorare qualcosa nel percorso delle terapie palliative e a questo riguardo va detto che quando le cose non vanno bene c’è un legame talmente forte con questi bambini e con le loro famiglie che diventa difficile delegare ad altri questa fase”. Chi lavora sul campo e tutti i giorni combatte con la fatica di vedere che le cose possono andare male è il dottor Massimo Provenzi, responsabile della divisione di Emato-oncologia pediatrica dei Riuniti, che spiega: “Riguardo alle cure palliative pediatriche que-sto onere ricade sull’ospedale stesso, che ha sempre avuto in carico questi pazienti durante la malattia. Questa possibilità offerta dal Ro-tary Bergamo di avere per 5 anni un medico pediatra in formazione dedicato espressamente alla sezione Emato-oncologica può avere dei risvolti molto importanti per riuscire a portare avanti l’attività di ri-cerca clinica e per dare la possibilità a noi medici di avere più tempo per ogni paziente. Oggi il 70% dei bambini affetti da tumore guarisce ma rimane quel 30% che va incontro ad un percorso più impegnativo, soprattutto a livello emotivo”.

Francesca Masseroli

Idee e azioni per tornare a crescere

Il 21 febbraio 2011 si è svolto l’incontro organizzato dal Rotary Club Milano Nord Est

presso la prestigiosa sede di Asso-lombarda a Milano, in interclub con ben 15 Rotary Club milanesi, il Rotaract Milano Nord Est Brera e 252 partecipanti.

Relatori d’eccezione dell’incon-tro: Alberto Meomartini – Pre-sidente Assolombarda, Giacomo Vaciago – Economista, Marco Vi-tale - Presidente di Fondo Italiano d’Investimento. L’impegnativo e stimolante tema sviluppato: “Idee e azioni per tor-nare a crescere”. Il primo relatore della serata Alberto Meomartini, sottolinea come Assolombarda, di cui è Presidente, la più grande asso-ciazione italiana di imprenditori sia senza dubbio un osservatorio privilegiato delle istanze e dei fermenti che animano l’impren-ditoria italiana, “fucina” di idee nel campo dell’economia. Alber-to Meomartini cita un lavoro di ricerca in collaborazione con il Prof. Marco Vitale, effettuato su un campione di circa 60 impre-se di successo, piccole, medie e grandi del territorio milanese e lombardo, finalizzato alla indi-viduazione dei fattori comuni di successo. La ricerca è suffragata dalle quotidiane osservazioni che il relatore svolge sul nostro territorio lombardo, insieme a Luciano Martucci, Consigliere di Assolombarda incaricato per la Ricerca ed Innovazione, già Pre-sidente di IBM Italia e Presidente incoming del Rotary Club Milano Nord Est. L’elemento principale di successo è la grande passione, definita dal relatore “il rimboc-carsi le maniche”, che gli impren-ditori mettono nel loro lavoro

in momenti di crisi come quello attuale; la presenza di tale fattore stupisce anche i più esperti osser-vatori del settore. Questa passio-ne ha portato gli imprenditori a patrimonializzare le proprie im-prese svincolandosi sempre più dal credito bancario, crescendo

nelle dimensioni aziendali; il pro-cesso di crescita si è sviluppato attraverso acquisizioni di aziende in Italia ed all’estero, spesso sen-za supporto delle banche d’affa-ri, con scelte solide ed oculate. Ulteriore caratteristica del siste-ma imprenditoriale di successo nell’area milanese e lombarda è l’innovazione di prodotto. Passio-ne, investimenti, ed innovazione di prodotto hanno portato i no-stri imprenditori a competere con i concorrenti Tedeschi e Statuni-tensi, facendo della qualità un obiettivo primario, al contrario dei competitors Cinesi, più orien-tati alla quantità a basso prezzo. Un ulteriore elemento sottoline-ato dal nostro relatore è che le aziende di successo di cui sopra non sono ricorse a strumenti di politica industriale e /o econo-mica messi a disposizione dallo Stato. Meomartini denota che a questo punto, non si può pre-scindere da una valutazione sul contesto in cui gli imprenditori si muovono e che può influen-zare fortemente la propensione di sviluppo dell’imprenditoria nazionale e qui sono le dolenti note. Il territorio lombardo è a forte valenza manifatturiera; il 30% del PIL di quest’area pro-mana dall’industria, che assieme ai servizi e connessi ad essa con-cretizza quasi il 60% del PIL. Tre quarti delle aziende esportano all’estero, caso particolarissimo in Europa. Un sistema di imprese

di questa natura si muove in uno dei contesti più congestionati d’Europa, soffocato nei sistemi viari, dotato di un grande, ma sottoutilizzato aeroporto (Mal-pensa) e di un sistema di alta velocità ferroviaria (MI-TO) su cui transitano solo 4 treni al giorno;

vi sono molte altre strozzature, non ultime il peso fiscale e la bu-rocrazia. Una nota positiva è nel rinnovato instaurarsi di rapporti con il mondo bancario locale, ove i grandi gruppi bancari, risultano distanti e poco dinamici. Orbene l’incontro con banche e fondi fi-nanziari che ben conoscono la realtà locale, diviene strategico per le istanze di un sistema im-prenditoriale dinamico, con una buona attitudine all’autofinanzia-mento ed alla patrimonializzazio-ne, ma con una scarsa attitudine ad ammettere nel proprio capi-tale soggetti terzi. Tale sistema manifatturiero, ricorda Alberto Meomartini, in Italia è predomi-nante e mantiene ancora livelli non calanti, unico in Europa, as-sieme alla Germania. Un sistema siffatto necessita di un solido le-game con il sistema educativo ed in particolare con istituti tecnici e con le università. Difficilmente senza queste realtà sarebbe pos-sibile avere nell’area milanese le unicità di prodotto, le eccellenze nel campo del design, della sanità e in quello tecnologico e mecca-nico. Nell’area milanese vi sono 8 università, che sono collegate al mondo imprenditoriale e fanno si che le eccellenze non si disperda-no. Il relatore accenna al sistema dell’associazionismo industriale che deve essere orientato verso la piccola e media impresa sui temi della creazione e crescita di capitale sociale, della formazione

e, peculiarmente, della lotta con-tro la criminalità. L’esortazione conclusiva di Alberto Meomartini è quella di fare impresa avendo il coraggio e la voglia di affrontare, assieme ad altri seri imprenditori, la risoluzione dei diversi proble-mi facendo leva su aggregazione e associazionismo.La parola passa al Prof. Giacomo Vaciago, economista di chiara fama, che introduce la sua rela-zione presentando il grafico della produzione industriale italiana degli ultimi cinque anni (cfr. gra-fico a lato); ove la base era 100 nel 2005, 110 tra il 2007 e 2008, con un calo di oltre 25 punti percen-tuali tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, in poco più di un trime-stre! Questo è successo in tutto il mondo. Da quel momento la produzione è in ripresa. Conside-rando che tale trend non sarà così rapido come il suo inizio, se tutto va bene, nel 2016 saremo nuova-mente ai livelli del 2006. Questa è la crisi più grave degli ultimi se-coli. La crisi degli anni ’30 fu più lunga, ma non così intensa e non con crolli di queste dimensioni. Il nostro relatore si concentra sull’industria per lo svolgimento del tema sulla crescita. L’industria è modernità e la modernità è cre-scita. All’inizio del ‘700 il PIL del mondo era quello di Adamo ed Eva. Non c’è mai stata la crescita contemporanea di tutti i sistemi economici, vi era alternanza, ci si arricchiva a turno, e spesso si tor-nava indietro. Nel ‘700, con l’ar-rivo della rivoluzione industriale, i paesi industrializzati crescono “per sempre”! Non era mai suc-cesso prima. Il mondo industriale reagisce agli stimoli negativi: il petrolio ad oltre 100 dollari al barile porta tutti a cercare alter-native, anche il singolo mette i suoi pannelli fotovoltaici sul tet-to! L’industria rinnova le tecno-logie con ricerca ed innovazione e cresce con il mercato. Adam Smith 1776: “La ricchezza dei po-poli aumenta all’aumentare della dimensione del mercato, che con-sente specializzazione, divisione del lavoro, innovazione, ecc….” tale enunciato è valido per i paesi che crescono. Ai nostri giorni, in una difficile situazione vi sono tre problemi: 1) quelli relativi ai pae-si che diventano paesi industriali (circa 3 miliardi di persone!) con tassi di crescita enormi, dalla zap-

pa alla macchina. Mezzo mondo sta divenendo industriale con enormi benefici suoi e problemi nostri. La più parte di questi paesi è povera di materie prime e vuole quelle che vogliamo anche noi. Attenzione questo potenziale di crescita è a disposizione del mon-do. 2) quelli relativi a paesi come USA e GB: “torneremo ad essere leader industriali? E Come?” 3) quelli relativi all’Europa e all’I-talia: “riusciremo a rimanere un paese industriale?”. Per affrontare quest’ultimo aspetto sono fonda-mentali fattori come il coraggio degli imprenditori, ma anche i fattori di contesto. Dalle ricerche svolte abbiamo scoperto che le nostre imprese non sono peggio-rate, anzi son cresciute più di pri-ma e sono di qualità, ma dove cre-scono? Nel periodo 2000 – 2007 era evidente che nessuna impresa italiana era cresciuta in Italia! La prima fase di crescita, con obiet-tivo di riduzione dei costi, era avvenuta in paesi a basso costo di mano d’opera e poca buro-crazia (es. Romania). La seconda fase di crescita si era sviluppata nell’acquisire concorrenti deboli in Europa, in particolare Spagna e Germania. La terza fase di crescita ha visto sviluppare aziende italiane me-die (500 dipendenti) nei paesi emergenti del mondo. Il fatto che l’azienda italiana cresca nel mondo è senz’altro positivo, ma….tale crescita contribuisce alla crescita del PIL di quei paesi, non di quello italiano. Quindi il primo ingrediente per la ricetta della ricrescita in Italia è quello di rendere questo paese attra-ente per gli investimenti. Per gli imprenditori del mondo l’Italia è un paese attraente? Esiste una re-ciprocità negli investimenti di im-presa tra Italia e resto del mondo? Forse si dovrebbero fare alcune riforme per tornare ad essere un paese attraente per gli investito-ri industriali. Alcuni esempi: la lingua inglese dovrebbe essere conosciuta da tutti e bene, e qui il sistema educativo è in ritardo; il paese non dovrebbe essere trop-po caro per gli imprenditori che hanno precipuamente obiettivi di minimizzare i costi, ma questo contemplerebbe riforme quasi impossibili sulle politiche salaria-li. I servizi collettivi dovrebbero essere affidabili in qualità ed ef-

ficienza. Un esempio di qualità “volatile”: il mondo dell’istruzio-ne; che tra insegnanti, personale di servizio e studenti coinvolge circa un sesto dei cittadini italia-ni. E’ la “macchina” più grande del paese, seguita da pubblica amministrazione e sanità. In Ita-lia tale “macchina”, dal nido alla laurea specialistica, è ancora ricca di qualità, ma “casualmente” di-stribuita. In base a variabili occa-sionali, quali calendario dei con-corsi e residenza dello studente, quest’ultimo può capitare in più o meno valide scuole e/o sezio-ni , con professori più o meno preparati, che a volte non termi-nano neanche un intero anno scolastico. Tale qualità “casuale” e imprevedibile in Italia permea tutto il funzionamento delle grandi macchine pubbliche dei servizi comuni al cittadino ed alle imprese. Tale sistema ovviamente non può attrarre imprenditori e professionisti dal resto del mon-do, ma solo chi si accontenta o chi sta molto peggio. Il nostro pa-ese è quindi attraente per chi lo considera un paese “accogliente”, ma non certo per i capitali indu-striali. Per essere un paese attra-ente agli imprenditori del mondo dobbiamo garantire un modello di funzionamento sistematico. In merito alla scuola le strategie percorribili possono essere due: 1) innalzare il livello dei minimi, come la scuola italiana ha sempre fatto in passato, ma tale stagione è finita da vari anni. 2) seguire il modello anglosassone ove in un trade off tra reddito e merito, lo studente con risultati straordinari può accedere alla scuola di eccel-lenza, quello con risultati mode-sti rimane nella scuola di quar-tiere. Quale modello vogliamo? Il primo richiede investimenti pesanti sulle scuole più scadenti, per innalzare i minimi, il secon-do, anglosassone, crea notevoli spaccature e segmentazioni tra la popolazione; l’establishment inglese studia da generazioni a Eaton ed Oxford, ed il percorso educativo richiede pianificazione e un notevole investimento sui propri figli ancor prima che na-scano. Francia e Germania hanno optato per il sistema anglosasso-ne, con investimenti mirati a fa-vore delle università in grado di competere con quelle di Oxford

Nella foto sono presenti il Presidente Incoming del RC Milano Nord Est Luciano Martucci, Il presidente di Assolombarda Alberto Meomartini, il Presidente del RC MI Nord Est Gianni Borrini, l’Economista Prof. Giacomo Vaciago, il Presidente del Fondo Italiano di Investimento Prof. Marco Vitale

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2040Rotary 7

e Cambridge. Analoga scelta si sta attuando in Cina. In Italia abbiamo circa 85 università, di-stribuite in 300 sedi; la laurea di ognuna ha lo stesso identico valore formale. Gli esami si svol-gono per lo più in forma orale e la meritocrazia non è improntata ad un modello di funzionamento sistematico. Ebbene non vi sono ricette definitive sui modelli, quello che è certo è che oltre alle

idee, per tornare a crescere, l’I-talia ha bisogno di decisioni ed azioni condivise che consentano di poter lavorare alla crescita per un decennio di duro lavoro.La parola passa quindi al Prof. Marco Vitale, Presidente del Fon-do Italiano di Investimento, che esordisce spiegando come la dif-ficoltà a comprendere appieno il difficile momento economico e sociale dell’Italia è dovuta alla presenza di due pesanti fattori, due enormi “Tsunami” come li chiama il relatore. Il primo co-stituito dalla grande crisi finan-ziaria ed economica mondiale, è in via di risoluzione solo per la parte che riguarda l’interessan-te crescita industriale dei paesi BRIC in via di sviluppo; pur-troppo gli assetti geopolitici e le relazioni e regole con le grandi banche mondiali, costituiscono ancora una situazione ben lungi dall’essere risolta.Il secondo è di matrice tutta ita-liana, ossia, le “piaghe bibliche” italiane: 1) il peso della malavi-ta organizzata, 2) La corruzione

diffusa; 3) la giustizia e la lega-lità carente; 4) L’economia som-mersa; 5) Il mercato del lavoro ingessato; 6) Trend demografico e tassi di natalità negativi; 7) Sistema fiscale opprimente; 8) Burocrazia pubblica parassita-ria; 9) Economia duale Nord-Sud 10) Debito pubblico stellare. Il primo “Tsunami” obbliga ora il nostro paese ad affrontare se-riamente ed una volta per tutte i 10 punti menzionati, magari non

tutti in una volta, ma in modo concreto e realmente operativo. Molti commentatori danno già il nostro paese come spacciato a causa della interattività tra con-giuntura mondiale e debolezze interne. Ciò non è corretto e deve essere contrastato, ma per poterlo fare devono essere af-frontate operativamente alcune delle piaghe bibliche suddette. Il bicchiere però non è mezzo vuoto, ma mezzo pieno. In Italia vi sono degli elementi di forza, come la media impresa italiana, concentrata sul settore manifat-turiero; nonostante i colpi con-giunturali negativi molto forti la media impresa italiana, in par-ticolare manifatturiera, ha retto bene, non ha perso la testa e tra ristrutturazioni ed innovazioni sta andando avanti piuttosto bene. Attualmente l’Italia con-serva il 5° posto nel PIL mani-fatturiero mondiale; per quanto riguarda il PIL manifatturiero pro-capite abbiamo al primo posto la Germania ed al 2° po-sto l’Italia: un paese che fa questi

risultati non è allo sbando e non ha una economia ed una impren-ditoria allo sbando. I 14 settori del WTO (World Trade Organi-zation) vedono l’Italia prima o seconda in 7 settori! I distretti italiani, 84 su 104, nel 2010 han-no aumentato le esportazioni di oltre il 13%, in due nuovi mercati come Brasile ed India e poi nel-la solita Cina; la composizione delle esportazioni italiane sono cambiate, i primi 5 settori sono macchine e metallurgia, prodotti in metallo, automobili, prodotti chimici ed apparecchi elettrici; questi settori compongono il 53,4% delle nostre esportazioni, se si aggiunge gomma, plastica e farmaceutica si supera il 60%, dimostrando che vi è dinamismo ed innovazione anche nei pro-dotti della nostra esportazione. La bilancia commerciale italiana 2010 è saldamente positiva su tutti i più grandi paesi, con l’e-sclusione di Germania e Cina. Nel 2009 vi è stato un forte calo del Margine Operativo, come pesantissimo costo di ristruttu-razioni ed innovazioni, ma già nel 2010 c’è un recupero impor-tante. I dati suddetti dicono che l’impresa italiana ha saputo resi-stere, ristrutturare ed innovare. La fase di crescita all’estero delle imprese italiane orientata alla sola diminuzione del costo della mano d’opera è ormai superata e le imprese italiane di successo stanno perseguendo un politica di internazionalizzazione solida. Un altro grande pilastro su cui costruire la nostra crescita è la buona situazione patrimoniale della famiglie medie italiane, comprese quelle del mezzo-giorno; statistiche fornite dalla Fondazione Edison e dal Credit Suisse riportano che il 56% del-le famiglie medie italiane ha più di 100.000 $ di patrimonio finanziario ed immobiliare, col-locando l’Italia al primo posto nel mondo. Questo si lega ad una vocazione tutta italiana del risparmio, colpito in modo estre-mamente duro dalla crisi, ma che rimane decisamente solido, assieme alla solidità del sistema bancario italiano con le politiche estremamente vigilanti e restrit-tive di Banca d’Italia, che hanno salvato il paese dai disastri fatti dalle banche negli altri paesi. Un rapporto del 2 febbraio 2011 dell’Edelman Trust Barometer, ente internazionale che misura da 11 anni, con vari metodi, la

fiducia dei vari soggetti di una economia verso le imprese, rile-va che l’Italia è il secondo paese al mondo, dopo l’Olanda, per l’e-levata fiducia dei cittadini verso le imprese. Questo indice della fiducia si è quasi raddoppiato ne-gli ultimi tre anni! Le note dolen-ti però risiedono nel fatto che la “buona economia” delle aziende manifatturiere costituisce solo il 25% dell’economia del paese, la rimanente parte è costituita dal-la economia dei grandi servizi e della grande amministrazione pubblica dove si trovano grandi inefficienze, prevaricazioni, im-posizioni monopolistiche. Anche il risparmio dei cittadini non è una garanzia per il futuro, che può essere sostenuto esclusiva-mente producendo cash flow, il che può avvenire solo attraverso l’innovazione. Marco Vitale con-clude sottolineando che sui gran-di temi della efficienza pubblica e delle infrastrutture si gioca una partita finale, che se non combat-tuta lascerà sola a se stessa la buona economia delle imprese ed i risparmi delle famiglie. Il bicchiere è mezzo pieno, ma se non si aiuta l’impresa a riempirlo, è destinato a svuotarsi.L’incontro prosegue con nume-rose domande da parte dei pre-senti ed esaustive risposte dei relatori.

Carlo Bubani CremoneseSegretario del Rotary Club Milano

Nord Est.

RingraziamentiSi ringraziano tutti i 15 Rotary Club che anno partecipato, RC MI Nord Est, RC MI Nord, RC MI Brera, RC MI Cordusio, RC MI Fiera, RC MI San Siro, RC MI Settimo, RC MI Sud Ovest, RC MI Manzoni Studium, RC Rho Fiera Centenario, RC MI Ca’ Granda, RC MI Sud, RC MI Sud Est, RC MI International, RC MI Scala.Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che hanno contri-buito alla riuscita positiva della bella e stimolante serata, ai Pre-sidenti ed ai Segretari dei club partecipanti, ed ai ragazzi del Rotaract Milano Nord Est Bre-ra; un particolarissimo ringra-ziamento alla nostra segreteria operativa nella persona di Elena Agosti, senza naturalmente di-menticare il nostro Presidente Gianni Borrini ed il nostro Presi-dente Incoming Luciano Martuc-ci, che ha reso possibile l’incon-tro degli illustri relatori.

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9 giugno 2011Nella splendida cornice della Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano

Il Distretto 2040 del Rotary International organizza una

Serata di Galaper raccogliere fondi per il Progetto Distrettuale AQUAPLUS

Save the date

L’evento, con la partecipazione delle istituzioni milanesi, proporrà una cena esclusiva, seguita da un ricco programma di intrattenimento di alto livello.Le iscrizioni saranno aperte dal mese di maggio. Maggiori informazioni saranno divul-gate a breve tramite Rotary2040 e i Club.

I miei talenti colpiscono ancora!

Il Rotary Club Milano Villoresi è impegnato dal 1991 a preparare e svolgere degli incontri di orientamento al modo accademico e del lavoro rivolti ai ragazzi delle superiori per aiutarli nelle scelte post maturità. La genesi di questa pluriennale iniziativa nacque da una proposta del Presidente dell’allora Rotaract Arese Villoresi che chiese aiuto ai “grandi” del Rotary e cominciò a svolgere le attività presso il liceo Falcone Borsellino di Arese con la famosa “Operazione Car-riere”. Da allora ogni anno l’iniziativa si è ripetuta, arricchendosi, migliorandosi e, cosa più importante coinvolgendo più soci che in modo diretto hanno dato il loro valido aiuto. Originariamente gli incontri erano finalizzati ad illustrare il mondo universitario e quello del lavoro attraverso una serie di “tavoli di lavoro” dove, con la pre-senza di giovani universitari e professionisti del settore, si cercava di dare un quadro generale delle prospettive e quindi di rispondere alle domande e curiosità dei ragazzi che si accingevano a fare le pro-prie scelte di studio o di lavoro. Questo modo di operare è prosegui-to per vari anni affinandosi sempre più. Partendo dai semplici “ban-chetti” tutti insieme nella palestra della scuola si è giunti a sessioni specifiche in aule separate. Unico elemento rimasto inalterato era la libertà lasciata agli studenti di scegliere personalmente la sessione cui partecipare. Inoltre, grazie ad un calendario con più sessioni e orari, i ragazzi erano anche in grado di assistere a più incontri foca-lizzandosi sulle aree per loro più interessanti o quelle verso le quali si sentivano maggiormente attratti. Il grado di apprezzamento dei ragazzi è sempre stato molto elevato, anche se comunque non si ave-va la certezza di coinvolgere l’intera popolazione scolastica proprio per la libertà e autonomia concessa. Con il cambio del millennio, nel 2001, gli interventi hanno subito un’evoluzione e si decise di orga-nizzare un’unica sessione plenaria. L’obiettivo era di far partecipare tutti i ragazzi (circa 150 ogni volta) e illustrare loro non tanto le fa-coltà o le professioni ma far loro capire come ci si deve presentare nel mondo del lavoro, quali sono le qualità e le competenze impor-tanti da far crescere. In questo modo, grazie a interventi condotti da esperti di selezione del personale, le sessioni, tenute nell’auditorium comunale di Arese, hanno contribuito a far comprendere i quattro elementi che i giovani non dovrebbero mai trascurare nella vita: ot-timismo, indipendenza di giudizio, flessibilità e curiosità. Il fine era di renderli consapevoli come tali elementi, uniti all’entusiasmo e alla passione, sono il motore per ricercare e trovare impieghi e stimoli, sia nel mondo del lavoro, sia nella propria vita personale. Il grado di coinvolgimento è stato molto elevato e i ragazzi hanno potuto riflet-tere su come carriera e vita non debbano trascorrere in modo “indif-ferente” e privo di emozioni. La voglia di migliorare sempre di più ci spinse a fare un ulteriore cambiamento e tutto il 2003 fu utilizzato alla preparazione della nuova organizzazione. L’incontro plenario aveva sì riscosso un notevole successo, ma forse la numerosità dei ra-gazzi ancora una volta non permetteva di far giungere il messaggio in modo sintetico e soprattutto utile a tutti. Di conseguenza si decise di “ripetere” gli interventi su popolazioni più limitate e al tempo stesso di “ringiovanire e abbellire” i contenuti. E così il frutto del lavoro 2003, raccogliendo da più fonti analisi, statistiche e considerazioni varie, ci portò a confezionare un “pacchetto” in grado di indirizzare i temi più importanti: un’analisi sintetica del mercato economico nei vari settori industriali; un’analisi a livello Italia delle prospettive dei vari indirizzi di studio; il talento e le capacità personali come ele-mento di fiducia e di successo nella vita; il Curriculum Vitae come strumento di presentazione verso gli altri.E così dal 2003 è partito il “nuovo ciclo” e l’esperienza si è ripetu-ta sul territorio di Milano ricevendo notevoli consensi sia da parte degli studenti che degli organi insegnanti. Questo risultato più che positivo ci ha così indotto a creare e mantenere aggiornata la pub-blicazione de “I miei talenti nel mondo del lavoro” che rappresen-ta l’ultima evoluzione di quel percorso iniziato nel 1991 e illustra i trend economici per far capire come ci si deve presentare nel mondo del lavoro, quali sono le qualità e le competenze importanti da far crescere (i propri talenti, ottimismo, indipendenza di giudizio, flessi-bilità e curiosità), nonché tante curiosità e suggerimenti. L’obiettivo principale è quello di infondere fiducia, in un momento tanto diffi-cile e travagliato, per prendere decisioni su cosa e come proseguire negli studi. Enfatizzare che gli interessi, la motivazione e le capacità personali sono le leve che devono essere azionate in modo consape-vole, pur con un occhio rivolto alle reali necessità ed opportunità del mondo del lavoro. Far capire l’importanza che le aziende oggi danno ai talenti e alle competenze personali, alla necessità di coltivarle e farle crescere, alla capacità di relazionarsi con gli altri, alla creatività, al saper ascoltare e soprattutto alla flessibilità. Ed infine consegnare un ultimo messaggio, forse il più importante, che riguarda la nostra vita: la felicità nella vita come elemento insostituibile e fondamentale e che quindi ogni scelta personale ne deve tener conto.

20 anni di lavoro in numeri:13 incontri al Liceo Falcone Borsellino di Arese3 incontri all’ Istituto Magistrale Agnesi di Milano1 incontro all’ Istituto Leone XIII di Milano6 incontri all’ Istituto Gonzaga di Milano3 revisioni e aggiornamenti de “I miei talenti nel mondo del lavoro”

La pubblicazione così come la presentazione sono disponibili per tutti i Rotary Club che volessero intraprendere azioni simili come materiale di base su cui preparare incontri nelle scuole secondarie. A tal fine si prega di rivolgersi direttamente a:Enrico Turri [email protected]

RC MILano VILLoResI

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Rotary20408

Bergamo Gospel Night

«La provincia di Bergamo ha il record italiano delle morti per tumore, per questo ogni strumento epidemiologico che permetta di capire l’andamento di queste patologie è molto

importante».Lucia De Ponti, della Lega italiana per la lotta ai tumori motiva così la «gratitudine ai Rotary Orobici per l’aiuto che danno, insieme a noi, all’Asl di Bergamo per l’aggiornamento del Registro dei tumori». Aiuto che, con lo slogan «Una mappa per la vita», si è concretizzato anche

nell’iniziativa «Bergamo Gospel Night» il concerto organizzato dal Ro-tary International Distretto 2040 e il Rotary Gruppo Orobico con il coro Anghelion Gospel Choir diretto da Antonio Barcella. il ricavato ha contribuito a finanziare una borsa di studio di 18.000 euro per un laureato in statistica che aggiornerà i dati del Registro dal 2004 al 2007 «Il registro - spiega l’epidemiologo Giuseppe Sampietro - non è un ob-bligo istituzionale per l’Asl, ecco perché abbiamo bisogno di tecnici in aggiunta per il trattamento dei dati, che provengono in gran parte dai reparti di anatomia patologica degli ospedali. Raccogliamo i dati di tutti i residenti, anche trattati in ospedali extra provinciali e per tutte le tipologie di tumore». Il Registro è partito nel 2002, grazie a un pro-tocollo fra Asl e Lega italiana per la lotta ai tumori, che ha finanziato 50.000 euro. Ora l’ingresso dei Rotary darà nuovo impulso alla ricer-ca. Il Registro dei tumori consente di monitorare incidenza (i nuovi casi annuali), prevalenza (la quota di tumori rispetto la totale delle patologie in un dato momento) e mortalità della malattia. I risultati forniti dagli studi effettuati con il Registro dei tumori permettono, ad esempio, di valutare l’impatto delle attività di screening o di allocare meglio le risorse per la lotta alle neoplasie. In Italia circa 20 milioni di cittadini vengono monitorati attraverso i Registri. L’aggiornamento del registro bergamasco ne permetterà l’inserimento (e la validazione dei dati su protocolli condivisi) nell’Airtum, l’associazione italiana che raccoglie i Registri operativi sul territorio nazionale. Il service è stato adottato concordemente da i presidenti di tutti i nove Rotary orobici (Bergamo: Mario Comana; Città Alta: Ettore Tacchini; Nord: Alberto Longo; Ovest: Michele Colledan; Sud: Enrico Felli; Treviglio: Giusep-

pe Pagliara; Romano: Giulio Bassi; Sarnico: Roberto Ferrari; Dalmine: Carmine Pagano) su impulso del RC Bergamo Nord, e, oltre la valenza intrinseca dell’iniziativa, rafforza il nuovo modello di intervento dei club, già sperimentato con altre iniziative (come l’«autobus della scien-za» nel quadro del festival BergamoScienza). Si sta infatti passando dall’intervento del singolo club a iniziative in rete su temi condivisi che permettono maggiore efficienza organizzativa e efficacia di risultato. Punto qualificante di «Una mappa per la vita» è l’affiancamento di un

Comitato tecnico scientifico formato da medici specialisti rotariani che non solo contribuiranno a garantire la correttezza scientifica e meto-dologica del progetto, ma soprattutto sperimenteranno l’idea di una “task force” in ambito sanitario dei rotary orobici per progetti anche in colalborazione con le istituzioni e l’associazionismo del territorio . Il Comitato è composto da Tiziano Barbui (RCl Bergamo), Enzo Angeli (Città Alta), Giuseppe Chiesa e Roberto Labianca (Bergamo Nord), Mi-chele Colledan (Bergamo Ovest), Franco Bergamaschi (Romano) con funzioni di coordinatore, Alberto Vismara (Treviglio). La serata è stata un successo grazie a tanti gesti di generosità, tra i quali il coro Anghelion che ha offerto il concerto gospel e l’Associazione Sala Greppi (della quale è presidente l’attuale presidente del Rotary Bergamo Città Alta Ettore Tacchini) che ha prestato la location adatta. Il Coro gospel Anghelion diretto da Antonio Barcella è formato da ventinove voci femminili, sedici maschili, tastiere,basso e batteria. Do-dici brani, finale con il leggendario “When the Saints go marching in”. Al bis sono tutti in piedi, a cantare insieme al coro, che scende a me-scolarsi con il pubblico in puro stile gospel. L’Anghèlion Gospel Choir di Nembro sostiene la solidarietà partecipando a iniziative di Telethon, Avis, Unicef e al Gran Galà della solidarietà di Bergamo. Fondato nel 1970 da Ludrini e Forconi per solennizzare la liturgia, si è poi spe-cializzato in spiritual e gospel, collaborando anche con professionisti americani quali Stevenson Clark, Robin Brown e la corale nera Focus. Composto anche dalla sezione giovanile «Green», il coro si è esibito in festival nazionali e internazionali. Nel 2004 ha inciso il primo cd, «The Lord is my light». (S.P.)

Il Rotary Club Meda e delle Brughiere incontra l’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi

Domenica 13 marzo, una rappresentanza di rotariani, guidati dal presidente Daniele Asna-ghi, ha incontrato il porporato nella basilica di Sant’Ambrogio. Attraverso la vendita delle icone messe a disposizione da Tettamanzi, il sodalizio ha quest’anno contribuito al Fondo

famiglia lavoro della Diocesi, istituito dal Cardinale nel 2008 per le persone che si trovano in diffi-coltà a causa della perdita del lavoro. Durante l’incontro Tettamanzi si è dimostrato molto vicino al club, che ha ringraziato dell’opportunità di poter collaborare al Fondo.

Federica Vernò

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Con gli Amici del CAM a sostegno del CAM

Con la tua firma e il nostro codice fisca-le sostieni il CAM e le attività in favore dei minori in grave disagio.

Basta firmare nel riquadro destina-to alle ONLUS (Organizzazioni NonLucrative) che compare su ogni modello 730, Unico e CUD, scri-vendo anche il codice fiscale CAM.

Codice Fiscale CAM:

05814310156

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OPERA SAN FRANCESCO - Milano

“Una storia d’accoglienza”

Non è per niente scontato che, a distanza di un anno, la ripetizione di un’iniziativa di successo riesca a rinnovarsi, a conservare

intatto il suo fascino, a confermare il gradimento. Il paragone è temerario, ma sapete bene quanto è difficile vincere per due anni consecutivi il Campio-nato di Calcio, o se preferite il Giro d’Italia … Ma è accaduto. Sono state qualcosa come 175, quasi al limite della massima capienza, le prenotazioni dei rotariani e dei loro amici che non si sono lasciati distrarre dai bagliori del Carnevale, in pieno svol-gimento secondo il rito ambrosiano, quasi finito secondo il rito romano, al quale si attengono i Pa-dri Cappuccini di OSF. Tutti animati dal piacere di trovarci assieme per uno scambio d’amicizia e di condivisione con Padre Annoni (e l’onlus da lui pre-sieduta), nella Messa che ha preceduto l’incontro di aggiornamento sulle attività di OSF, condotto dallo stesso Padre Annoni con l’ausilio di alcuni filmati fatti bene, con un dettagliato e competente suppor-to di Suor Annamaria Villa, responsabile del nuovo

Poliambulatorio. E’ doveroso citare gli appassionati interventi del Consigliere Regionale Prof. Carugo, Primario di Cardiologia del Pio Albergo Trivulzio, della dott. Moioli, Assessore alla Famiglia e alle Poli-tiche Sociali del Comune di Milano e dell’ing. Koch, Governatore del Distretto 2040 del Rotary, che con parole diverse ma di significato convergente hanno spalmato il senso dell’autentica carità cristiana nei confronti delle privazioni dei nostri fratelli più bi-sognosi. Perché capisce l’umiliazione di chi soffre la povertà, perché cerca di dare energie nuove a chi ha perduto la speranza. Ci piace anche ricordare le so-

brie parole di Alberto Marino, Presidente R.C. Mila-no Naviglio Grande San Carlo – Club organizzatore - che, nel ringraziare l’instancabile apporto di Giu-seppe Castellini, ha voluto puntare l’attenzione sui valori dell’umiltà, ai quali è ispirata l’iniziativa, mo-tivo di interiore riflessione per i valori rotariani che vogliamo rappresentare. Qualche slogan utilizzato

dall’OSF nelle campagne stampa, ci aiuta quanto e più dei numeri, per capire la continua evoluzione dell’attività:ogni giorno abbracciamo 2500 persone che hanno bisogno di nutrirsi, lavarsi e curarsi. Oggi vi chie-diamo di abbracciare la nostra causa; ogni giorno 170 persone si fanno la doccia da noi. Aiutaci affinché questo servizio non faccia acqua;ogni giorno diamo un pasto caldo a 2500 persone bisognose. Non è un invito a pranzo, ma ad aiutarci; con il vostro aiuto possiamo dare pane agli affama-ti. Ma anche bistecche, verdura e frutta;

ogni giorno offriamo visite mediche gratuite a 185 persone. Visitaci, abbiamo anche noi bisogno di aiu-to. Da qualche tempo, il Centro di raccolta degli in-dumenti e dei generi alimentari che vengono donati, è stato trasferito in uno spazio di 1200 mq in via Vallazze 113, in una struttura appositamente studia-ta. Ma l’ultima importante realizzazione è il Poliam-

bulatorio di via Antonello da Messina, inaugurato dal Sindaco Letizia Moratti, un punto di riferimento per i più poveri che non riescono ad usufruire delle normali prestazioni fornite dal Servizio Sanitario Nazionale. Gli utenti non pagano né le visite, né i medicinali. In un anno i medici, tutti volontari, effettuano più di 35 mila visite. Come vive l’Opera San Francesco? Certamente attraverso il sostegno finanziario, ma il motore vitale sono i volontari, un apporto insostituibile in tutti i servizi, un apporto che consente di accogliere 2500 ospiti ogni giorno, di fare funzionare a pieno ritmo il Poliambulatorio

grazie ad oltre 150 medici supportati da suore e in-fermieri, tutti sempre volontari. Mentre importanza crescente assumono gli “scambi di regalo” (matri-moni, nascite, anniversari, lasciti testamentari, do-nazioni), ai quali è da aggiungere l’ulteriore apporto del “passaparola” nei confronti di persone che con-dividono i principi della solidarietà. Che bella gior-nata! Abbiamo gustato un ottimo pranzo, servito da meravigliosi volontari in un’atmosfera di serenità e di fiducia, culminata con il taglio di una fantasmago-rica torta, immortalato dalla immancabile fotografia ricordo, simbolicamente circondato dall’abbraccio dei Presidenti dei Club partner, in ordine alfabetico Arco della Pace, Ca’ Granda, International, Milano, Nord Ovest, San Babila, Scala, Settimo, Sud, Sud Est, Inner Wheel San Carlo Naviglio Grande, dal folto Gruppo Rotaract Milano e, naturalmente, del Navi-glio Grande San Carlo che ha ideato e realizzato il service.Tutto l’incasso della giornata – pranzo e do-nazioni dei club, unitamente allo stanziamento del Naviglio Grande San Carlo, per il quale costituisce il

service più importante - è stato consegnato seduta stante a Padre Annoni, a totale copertura del costo di un delicato microscopio per le visite oculistiche del costo di oltre 14 mila euro. Salutato dal dono di un vasetto di primule a tutte le signore presenti, il nostro incontro è terminato ”al tocco della campa-na”. Abbiamo migliorato i traguardi dell’anno scor-so, siamo convinti di poterli superare l’anno prossi-mo perché è in continuo aumento la condivisione rotariana e non soltanto rotariana. Abbiamo vissuto assieme un piccolo segmento di condivisione dell’u-mana solidarietà. Ma quante altre sfide ci attendono!

 Figura  0  -­‐  L'auditorium  dell'OSF  gremito  di  partecipanti  all’incontro  per  la  presentazione  dell'attività  dell'Opera  San  Francesco  L’auditorium dell’OSF gremito di partecipanti all’incontro per la presentazione dell’attività dell’Opera San Francesco

 Figura  0  -­‐  L'Assessore  Moioli,  Padre  Annoni,  il  Prof.  Carugo  e  Suor  Annamaria  Villa  

L’Assessore Moioli, Padre Annoni, il Prof. Carugo e Suor Annamaria Villa  Figura  0  -­‐  L'intervento  del  Governatore  Koch  

L’intervento del Governatore Koch

 

Figura  4  -­‐  Tutti  a  pranzo!  Tutti a pranzo!

 Figura  5-­‐  Padre  Annoni,  responsabile  Opera  San  Francesco,  il  Governatore  Koch  e  i  Presidenti  di  tutti  i  Club  intervenuti,  attorniano  il  pasticciere  artefice  della  mega  torta  decorata  con  lo  stemma  dell’OSF  e  con  la  ruota  del  Rotary  International  

Padre Annoni, responsabile Opera San Francesco, il Governatore Koch e i Presidenti di tutti i Club intervenuti, attorniano il pastic-ciere artefice della mega torta decorata con lo stemma dell’OSF e con la ruota del Rotary International

A.I.D.D. un forum sull’importanza della prevenzione

Si è svolto il 21 febbraio scorso un nutrito forum dedicato alla prevenzione contro la droga, promosso da AIDD, l’Associazione fondata nel 1977, per iniziativa di Club Rotary e Lions lombardi.

Da sempre impegnata a sostenere la prevenzione primaria contro il disagio giovanile, attraverso specificatamente la lotta alla droga, all’ alcolismo, al bullismo e al tabagismo, A.I.D.D. promuove la cultura del riconoscimento dei fattori e delle situazione di rischio e l’individuazio-ne delle azioni idonee ad eliminarle o ad attenuarle.Gli sforzi e la missione dell’Associazione sono finalizzati ad attivare corsi di informazione, sensibilizzazione e formazione presso le Scuole su soggetti “sani”, cioè giovani dai 6 ai 14/15 anni, in termini di pre-venzione primaria, unica arma per poter educare i ragazzi al benessere fisico-psichico-sociale, con una forte correlazione tra famiglia e scuola. I corsi sono gestiti da psicologhe nelle Scuole primarie e secondarie di I grado, con il coinvolgimento di alunni, insegnanti e genitori. “Contro la droga, l’alcolismo e le devianze giovanili è necessaria la solidarietà di tutti: la famiglia, la scuola, la società civile, le Istituzioni – ha affermato il Presidente di A.I.D.D. Nazzareno Pettinari - noi adulti non possia-mo rimanere indifferenti rispetto ad un grave problema, come quello della tossicodipendenza: dobbiamo sentirci responsabili dell’avvenire dei giovani, evitando di pensare che questo non sia un problema dei singoli come della collettività”.“Abbiamo bisogno di volontari convinti, di sostegni economici da parte di Rotary, Lions Club, terzi sponsor, per programmare, organizzare e gestire i corsi presso le Scuole; del costante patrocinio delle Autorità rotariane e sionistiche e della fattiva considerazione e collaborazione delle Istituzioni. Noi ce la mettiamo tutta, dateci una mano per conso-lidare e se possibile implementare le attività di prevenzione primaria contro il disagio giovanili ed assicurare un “futuro” migliore per le nuo-ve generazioni. Ricordiamoci che quello che ai giovani rimarrà come patrimonio culturale per una sana crescita sarà solo quello che avremo dato e donato loro”.Al Forum “Giovani e Droga: l’importanza della prevenzione” hanno partecipato : il Sindaco di Sesto S. Giovanni, Giorgio Oldrini, la Presi-

dente della Banca di Credito Cooperativo di Sesto S. Giovanni, Maria Bonfanti - che ha concesso la disponibilità dell’Auditorium – il Past Presidente del Rotary International Carlo Ravizza - tra i soci fondato-ri dell’Associazione. E con loro i Past Governatori del Distretto 2040 Cesare Cardani, Andrea Bissanti, Marino Magri; le Autorità lionistiche, Governatrice distrettuale Carla Tirelli Di Stefano; l’Immediato Past Governatore Walter Migliore; il 1° Vice Governatore Eugenio Gallera; il 2° Vice Governatore Enrico Pons. Un ringraziamento particolare è stato espresso dal Presidente Pettinari per il Rotary Club di Sesto San Giovanni Cinisello, nella persona del Presidente Valentino Lembo, che ha sostenuto il Forum con un intervento organizzativo ed economico, a favore di Corsi in svolgimento presso alcune Scuole di Sesto e Cini-sello; e per gli sponsor Allianz Bank, sede di Monza, nella persona del Responsabile consulente finanziario Luigi Criscione; e Soc. FIN MEZ di Milano.

davanti a te c’é una vita: non distruggerla

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA

A.I.D.D. ONLUS

Via Andrea Doria 31—20124 MILANO

Tel. 02 6690741—fax 02 67492007

Sito web www.aidd.it—mail [email protected]

Ingresso libero sino ad esaurimento posti

Dacci una mano a prevenire le devianze giovanili

A.I.D.D. ONLUS

cod. IBAN (Banca Intesa) : IT15D0306909465000013150163 - CINQUE PER MILLE 03756330159

SI RINGRAZIANO BANCA DI CREDITO COOPERATIVO - SESTO S. GIOVANNI

(PRESIDENTE: MARIA BONFANTI)

ROTARY CLUB SESTO SAN GIOVANNI CINISELLO

(PRESIDENTE: VALENTINO LEMBO)

ALLIANZ BANK-Financial Advisors

Via F. Cavallotti 118—20052 Monza

GIOVANI E DROGA: l’importanza della prevenzione

Banca di Credito Cooperativo Auditorium

V.le Gramsci 194—Sesto San Giovanni (M1 Sesto FS—P.za I Maggio)

A. I . D . D . O N L U S A sso c iaz io ne I t a l i ana co nt r o l a D i f fus io ne

de l l a Dr o ga

CON IL PATROCINIO DI

FORUM

LUNEDI 21 FEBBRAIO 2011

RC MILano aRCo DeLLa PaCe, naVIGLIo GRanDe san CaRLo, Ca’ GRanDa, InTeRnaTIonaL, MILano, noRD oVesT, san babILa, sCaLa, seTTIMo, suD, suD esT, InneR WheeL san CaRLo naVIGLIo GRanDe, RoTaRaCT MILano

Alcuni momenti della giornata a Sesto San Giovanni e, sotto, la locndina di promo-zione del forum

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Rotary204010

RTC VaRese VeRbano

2° Rotaract Classic RaceVarese e dintorni

Domenica 20 marzo 2011

I l Rotaract Varese Verbano ha organizzato domenica 20 marzo 2011 una gara di regolarità per vetture storiche, valida per il Campionato Lombardo Scuderie.La manifestazione, che ha avuto come fine prevalente l’azione filantropica promossa dal Club, è riu-

scita nell’intento di riunire gli appassionati di auto storiche, promuovendo lo spirito del fair play e l’ami-cizia, affinché, in un clima disteso di divertimento, i neofiti della regolarità abbiano appreso le modalità di questo tipo di gare dall’esempio dei colleghi più esperti, ai quali gli organizzatori esprimono la loro gratitudine. Le vetture ammesse sono state circa 100 suddivise in quattro categorie: Vintage (fino al 1959), Oldtimer (fino al 1969), Classic (fino al 1979), Modern (fino al 1990).Il tracciato di gara, con partenza e arrivo presso Villa Recalcati, sede della Provincia e della Prefettura (Varese, piazza Libertà n.1), si è snodato per circa 95 chilometri percorsi a una media non superiore a 40 chilometri all’ora. La giornata è iniziata con le consuete verifiche tecniche intorno alle ore 9 per poi proseguire con le partenze dalle 13, l’arrivo della prima auto alle ore 16.30 e intorno alle 19, dopo un ape-

ritivo, le premiazioni con l’assegnazione delle ventisette le coppe in palio oltre ad alcuni premi speciali.23 i Comuni attraversati dalle splendide autovetture, in un percorso attraverso le zone più suggesti-ve della provincia di Varese. Il fine prevalente dell’evento è stato tuttavia un’azione filantropica a fa-vore de La Gemma Rara, alla quale è stato devoluto l’intero netto ricavo, 4000 EUR. Si tratta di una Onlus, attiva in provincia di Varese dal 2007 e che oggi opera grazie a una cinquantina di soci: pri-vati, imprese, associazioni, club, fra i quali il Rotary Varese Verbano e il Rotaract Varese Verbano.

L’attività de La Gemma Rara è rivolta alle numerosissime famiglie di soggetti affetti da patolo-gia genetica rara, che gravitano sulle unità sanitarie in territorio varesino. Sono centinaia in cerca di una diagnosi, una spiegazione, una risposta, un orientamento. Le statistiche ci dico-no che soffrono di malattie rare due milioni di italiani, il 70 per cento dei quali sono bambini. Per far fronte all’assistenza il 46 per cento delle madri e il 32 per cento dei padri sono costret-ti a cambiare lavoro. Trattandosi di malattie rare – possono colpire tutti i sistemi del corpo umano dall’apparato digerente a quello respiratorio, dalla pelle al sistema nervoso – non sono molte le ri-cerche e i farmaci e scarseggiano spesso le strutture ove curarsi. Tuttavia oggi esistono nuove possi-bilità diagnostiche grazie ai progressi della scienza medica. L’impegno de La Gemma Rara non è dare la certezza di una diagnosi ma la possibilità di un approccio diagnostico più sensibile ed efficace. Una giornata di divertimento e solidarietà in pieno spirito Rotaractiano, un successo che rimarrà nel cuore di tutti i partecipanti.

Rotaract Varese Verbano

RC MILano aQuILeIa

Riapriamo ai giovanissimi dell’Interact15 giovani per la terza generazione del Club

E’ con piacere e soddisfazione che il Rotary Club Milano Aquileia annuncia al Distretto la rinascita dell’Inte-ract Milano Aquileia. Il club dei più giovani aveva subito, negli anni scorsi, una silenziosa battuta d’arresto: i “piccoli” erano oramai diventati “grandi” migrando naturalmente verso il Rotaract, senza avere lasciato eredi. Nel giugno 2010, con la nuova presidenza Gusella, su sua sollecitazione si decise di riaprire il club. Per questo compito venne scelto, quale Presidente Commissione Nuove Generazioni il Socio Francesco Caruso, a cui venne affidata la responsabilità della rinascita dell’Interact. Oggi, ad otto mesi di distanza da quel mo-mento, i risultati raggiunti dal, sono, a dir poco, grandiosi. Inizialmente coadiuvato dal nostro Presidente, Gianni Gusella, Caruso ha successivamente preso in carico autonomamente la responsabilità di formazione dei ragazzi. Attualmente il nostro Interact e’ assai corposo: consta di 15 giovani soci, 10 maschi e 5 femmine. Si prevede che, a brevissimo, la percentuale femminile cresca significativamente con l’ingresso di tre nuove ragazze. L’età del gruppo è pressoché omogeneamente distribuita nel quadriennio di competenza dell’Inte-ract. Il cammino per arrivare alla costruzione di un gruppo così folto ed affiatato non è stato né facile né im-mediato, ma ha richiesto costanza, saggezza e dedizione. Inizialmente sono stati invitati a partecipare all’ini-ziativa di rinascita i figli di noi soci rotariani. In incontri mensili si è cercato di trasmettere e di spiegare quali fossero i Principi Rotariani e perché abbracciarli costituisse un Valore tanto per gli adulti che per i giovani.Si è data ai ragazzi ampia libertà di espressione e di scelta: ciascuno di loro aveva la possibilità di aderire o meno ai nuovi riferimenti. Qualcuno è stato perso per strada, ma, i più hanno gioiosamente partecipato al cammino loro proposto. Dopo circa sei mesi, il gruppo era finalmente pronto: compatto, responsabile e desi-deroso di costruire qualcosa. Il 13 dicembre 2010, in occasione della conviviale natalizia, il neonato Interact è stato “battezzato” e presentato al Rotary ed al Rotaract. Il primo Presidente eletto è Pierfrancesco Caruso. Ciascun componente è stato invitato a partecipare alla serata ed, al termine della cena, invitato personal-mente dal Presidente a salire sul palco oratorio per ricevere lo stemmino e la tessera di Socio dell’Interact.Con il nuovo anno le riunioni tra i ragazzi sono continuate regolarmente. Attualmente dispongono di un Consiglio eletto agli stessi componenti del club e costituito da Presidente, Vice Presidente, Tesoriere, Segreta-rio e tre Consiglieri. Nell’ultimo incontro hanno anche assegnato ad una gentil donzella il ruolo di fotografo ufficiale del gruppo. I nostri ragazzi stanno davvero cominciando a mettere in pratica i Principi Rotariani: appoggiandosi ad una parrocchia milanese hanno deciso di dedicarsi, nell’anno in corso, al sostegno dei giovani disabili ed all’assistenza agli anziani,dando prova di sensibilità verso quel senso di responsabilità sociale che, spesso, sembra essere sparito nel nulla, soprattutto ma non solo nel mondo degli adolescenti.“Insieme nel Servire” potrebbe essere ciò che meglio riassume le intenzioni del nuovo Interact.A partire dal mese di marzo, il gruppo dedicherà due serate infrasettimanali al mese alle riunioni interne per trasmettersi reciprocamente le esperienze vissute “sul campo”, definire le nuove attività, coltivare i nuovi adepti e chi potrebbe diventarlo, il tutto sempre sotto l’egida ferma e delicata del nostro socio Caruso.Interpretando il pensiero di tutto il Rotary Club Milano Aquileia ed, oso dire, del Distretto 2040, mi com-plimento vivamente con i ragazzi e le ragazze del nostro Interact, senza il cui impegno questa avventura non sarebbe stata possibile ed auguro a loro di proseguire con lo stesso entusiasmo che hanno dimostrato in questi mesi, aggregando, nel percorso, chiunque desideri dare un segno concreto dei Valori Rotariani.

Rotary Club Milano Aquileia Presidente Commissione Pubbliche Relazioni

Ing. Annamaria Oliva

Rotaract:priorità o impegno?

Un buon aspirantato è fondamentale per avere seri Rotaractiani. Il primo obietti-vo di questo “periodo di prova”, infatti, è

quello di permettere alle persone di vivere il Rota-

ract prima di scegliere di farne parte, un passo im-portante che non deve essere preso sottogamba, soprattutto da chi vuol far entrare gli aspiranti nel Club. Le difficoltà numeriche spesso spingono il Club ad alleggerire l’aspirantato oppure a mostra-re il Rotaract come una pura associazione di “di-vertimento”, ma se non spieghiamo agli aspiranti che il Rotaract è impegno non potremo preten-dere che cambino dopo aver ricevuto la spilletta. L’impegno quotidiano verso il prossimo, verso la nostra crescita personale e professionale dovreb-bero essere tra le priorità della vita di noi giovani, e se il Rotaract può offrire contemporanea.

Siamo giovani, ci piace trovarci tra ami-ci, amiamo le feste e divertirci insieme: per farlo, non abbiamo bisogno di drogarci! Questo è il messaggio che il Distretto 2040 del Rotaract vuole lanciare con una campagna durante tutto l’anno. Siamo partiti da alcune considerazioni: oltre l’80% dei giovani tra i 14 e i 30 anni in Italia ha ammesso di aver fatto uso delle cosiddette “droghe leggere” e, di questi, il 20% le ha provate tra i 12 e i 15 anni. Addirittura un terzo ne fa uso regolarmente o anche più volte ogni giorno. Sono cifre da vera emergenza, ma cosa si può fare? Giornali, tv e associazioni sono pieni di messaggi contro la droga, ma pesso si limitano a slogan o “pa-ternali”, che per quanto a fin di bene difficilmente riescono raggiungere il loro obiettivo. Noi Rota-ractiani abbiamo deciso di prendere una posizione forte, soprattutto perché viene dalle stesse persone cui questo messaggio è indirizzato: i giovani. Come nostro solito, abbiamo deciso di metterci in gio-co in prima persona e abbiamo voluto trovare un modo originale per concretizzare questo progetto.

Le nostre feste, che si svolgono spesso in locali aperti al pubblico, sono un trampolino perfetto per questa ini-ziativa: sfruttiamo la nostra presenza per far capire che siamo fieri di non aver bisogno di d r o g a r c i per di-vertirci. I nostri eventi acquisiscono così un’ulteriore valenza: non solo ci divertiamo e raccogliamo fondi per i nostri service, ma sfruttiamo queste occasioni per lanciare un messag-gio a tutti i presenti. Abbiamo rea-lizzato un pannello provocatorio,

da esporre nei punti di maggiore visibilità, e distribuiamo gadget originali che ci aiutano a co-municare anche con i ragazzi che non conosciamo personalmente: già nei primi eventi, molti sono stati incuriositi dall’iniziativa e a loro volta hanno tra-smesso qualcosa agli altri, anche solo spiegandogli cosa significava quel simbolo che avevano visto. Il debutto dell’iniziativa è stato in occasione della festa organizzata per Halloween, in cui il nostro messag-gio campeggiava all’Old Fashion di Milano, locale frequentatissimo da giovani e giovanissimi; nume-rosi i presenti che hanno deciso di farsi immortalare insieme al simbolo “I Love No Drugs”.

I love No Drugs

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2011, EGITTO

La guerra del Nilo

La mia esperienza egiziana ha inizio nello scorso settembre, pe-riodo in cui io e la mia famiglia ci siamo trasferiti a il Cairo per motivi lavorativi.

Ho frequentato qui, durante i miei mesi di permanenza il Rotaract New Cairo e grazie ai soci di questo club ho imparato molto della loro cultu-ra e ho iniziato ad inserirmi all’interno di questo paese. Già dai primi istanti di vita qui ho avuto la netta sensazione e consapevolezza della grande divisione ed iniquità della divisione popolare secondo livello e stato sociale: da una parte la classe agiata e dall’altra la totale povertà che però detiene la maggioranza della popolazione.Un paese povero L’Egitto in cui i problemi sociali sono elevati e molto gravi e per fare riferimento a dati oggettivi possiamo considerare il fatto che nel 2011 è ancora presente il 45% di analfabetismo all’interno del popolo egiziano. Con i miei stessi occhi ho visto persone vivere all’interno di tombe in quella che gergalmente viene chiamata “la Città dei Morti” ovvero il cimitero.Tutti questi fattori sono stati il motore portante della rivoluzione egi-ziana scoppiata lo scorso 25 Gennaio 2011 e rivoluzione che ha avuto effetto domino in tutti i paesi del nord Africa e che è partita dalla Tuni-sia e che proprio in questi giorni sta mostrando i suoi lati più dramma-tici all’interno del paese Libico.La chiamano la rivoluzione dei giovani che grazie al Tam Tam generato via internet e sui principali social network come Twitter e Facebook

hanno dato voce e libero sfogo alla repressione subita ed accumulata negli anni dai regimi dittatoriali presenti all’interno di questi paesi e che per anni hanno dominato questi popoli. I giorni di rivolta egiziana hanno visto protagonista la piazza Tahrir ( = dall’arabo significa ap-punto liberazione) de il Cairo dove per diciotto giorni consecutivi uo-mini, donne e bambini hanno protestato ininterrottamente costruen-do al centro della piazza una vera e propria tendopoli.Si è raggiunto il milione di persone e tutti insieme si sono riuniti a rivendicare i propri diritti civili. Per tutto il tempo l’esercito ha so-prasseduto alla rivolta cercando di garantirne l’ordine e i carri armati presenziavano in tutte le principali vie ed aree della città. Ciò che que-sta rivolta ha lasciato, oltre alla caduta del regime di Mubarak, è una ancora più marcata povertà e un elevato numero di settori dell’eco-nomia del paese danneggiati. Rotaractialmente parlando i ragazzi del distretto egiziano 2450 si sono organizzati in gruppi di lavoro per far fronte alle maggiori necessità e problematiche riscontrate al momen-to tra la popolazione quali ad esempio: la mancanza di cibo presso i principali supermercati; la scarsità di materiale medico e chirurgico presso gli ospedali e il danneggiamento delle istituzioni scolastiche. Con particolare riferimento alla scarsità di cibo, i nostri soci del 2450 hanno istituito una “banca del cibo” e cioè una vera e propria colletta di beni di prima necessità come pasta, pane, riso e cereali che verranno distribuiti ai più bisognosi tramite pacchetti o box pasto.

A sostegno di tale causa il Rotaract Club Saronno, con il supporto del nostro distretto 2040, ha organizzato una conviviale, che avrà luogo presso Villa Valentina di Tradate questo sabato 26 Febbraio, con lo sco-po di raccogliere fondi da donare al distretto egiziano 2450.Con questo ci auguriamo di poter offrire il nostro contributo ed aiuto nella speranza della costruzione di un futuro migliore.

Eleonora Lotto Rotaract Club Saronno

ROTARACT DAY1/13 MARZO 2011 BARI

Bella lezione di spirito ro-taractiano dal Distretto 2120 capitanato dal Rap-

presentante Distrettuale Giusep-pe De Feudis insieme alla sua squadra, durante il Rotaract Day, che si è tenuto a Bari dall’11 al 13 marzo 2011. Il week end è stato contraddistinto dalla squisita ac-coglienza dei soci pugliesi nei confronti di tutti partecipanti all’evento. La giornata di venerdì è stata dedicata a un percorso cul-turale che prevedeva la scoperta di luoghi dell’entroterra barese,

come per esempio le suggestive Grotte di Castellana. La serata si è conclusa in una festosa cena in un locale tipico di Bari dove si sono potuti degustare piatti tipici pugliesi. Il clou dell’evento si è svolto il sabato, giornata de-dicata al Service: nel pomeriggio si è tenuta una conferenza sulla prevenzione delle malattie ses-sualmente trasmissibili tenuta dall’associazione Comodo.it in collaborazione col Rotaract. In serata ci siamo recati presso il Te-atro Kursaal Santa Lucia di Bari

dove abbiamo assistito ad uno spettacolo benefico di altissimo livello con conduttori del calibro di Paolo Bonolis, Paola Perego e ospiti come la famosa cantante Arisa. La manifestazione si pro-poneva di raccogliere fondi in favore dell’associazione Ce.R.S., ente che si dedica all’assistenza di bambini con gravi problemi di salute. Al termine dell’entusia-smante evento sono intervenuti i rappresentanti dei club Rotary pugliesi e gli RD Rotaract di tutta Italia insieme alle autorità locali,

per sensibilizzare gli interventi nei confronti delle varie iniziati-ve benefiche. La serata è prose-guita con la cena di gala presso la splendida Villa Romanazzi Carducci, seguita dalla nottata in discoteca.L’evento è stato or-ganizzato in modo impeccabile e con molto entusiasmo e calore ed ha riscosso un grande successo : Viva il Rotaract e i suoi soci! Arrivederci a Garda 2011!

Isabella Inzaghi

Lavorotaract

La Commissione Azione Professionale del Distretto Rotaract 2040 ha avviato per l’anno 2010-2011 il progetto “Lavo-

rotaract”. Il “Lavorotaract” si propone di crea-re opportunità lavorative e di orientamento per

rotaractiani mediante l’attivazione di tirocini di formazione ed orientamento, tirocini estivi e propo-

ste d’impiego presso imprese e liberi professionisti rotariani. Lo sviluppo del progetto si articola nelle seguenti fasi: - raccolta dei C.V dei rotaractiani e schede di offerte lavorative e di stages delle imprese o dei professionisti rotariani. La raccolta delle schede verrà effettuata dalla Commissione Professionale - pubblicazione dei C.V. e delle offer-te sulle banche dati attivate sul sito del Distretto Rotaract 2040 www.rotaract2040.org . La pubblicazione delle offerte sul sito del Distretto avrà luogo in forma rigorosamente anonima. Non saranno pubblicati dati che possano consentire direttamente o indirettamente l’identifica-zione dei soggetti che le hanno inviate. Le offerte indicheranno il tipo di studio professionale o di impresa richiedente, il profilo professio-

nale richiesto, le caratteristiche dello stage, del corso di formazione professionale o dell’uditorato che si intende attivare, l’area geografica nella quale esso avrà luogo, la durata, ecc..Incontro tra le domanda e l’offerta. In tale fase si procederà alla co-municazione in forma integrale da parte del Distretto delle offerte ai soggetti interessati, che rispettivamente offrono la possibilità di collo-qui ai fini dell’assunzione ovvero di effettuare stages, corsi formazione professionale o uditorati al fine di avviare da parte di questi soggetti i contatti per l’instaurazione dei rapporti. Il Distretto si limita pertanto a procedere alla pubblicazione dei C.V. dei soci rotaractiani e delle offerte in forma anonima sulla banca dati presente del sito internet www.rotaract2040.org e alla successiva comunicazione integrale dei dati in esse contenuti ai soggetti interessati che ne facciano richiesta esclusivamente ai fini sovra citati. L’attività del Distretto 2040 finaliz-zata all’implementazione del Progetto Lavorotaract si svolge a titolo assolutamente gratuito e in assenza di qualsivoglia rapporto contrat-tuale con le parti.

Commissione Azione Professionale – Distretto 2040

rotarC ari Soci,

eccomi a scrivervi alla fine di Marzo, è ini-ziata la primavera e sempre più spesso sento

dire “dai che ormai è finita”...tra un sospiro di sollievo e un sorriso, tra occhi malinconici e sguardi rassegnati...come se poi uno si impegnasse così tanto per vedere e aspettare solo la fine.Cari presidenti, cara squadra...non fate così...Il futuro della nostra Associazione si sta delineando, i consigli di-rettivi dei Club sono stati rinnovati, così come sta succedendo in Distretto dove addirittura si è scelto il Rappresentante Distrettuale Designato...ma fino al 30 di giugno, e di tempo ne manca ancora molto, siamo noi a dover tenere duro...e se serve, e a volte serve, ricordate a chi ci seguirà che avrà il suo tempo per scalpitare... È iniziata la corsa finale...questo è indubbio, ma abbiamo da chiudere tutti i progetti che con passione e dedizione abbiamo ideato e lottato per metterli in moto...non mi pare il caso di mollare il colpo proprio adesso, è lo sprint finale ma è pur sempre uno sprint.Tenete i piedi ben saldi a terra, puntate ai vostri obiettivi, credete nelle persone che in tutti questi mesi non hanno smesso di suppor-tarvi e anche sopportarvi, godetevi il Rotaract anche al di fuori dei vostri Club,c›e tanto da imparare, ve lo garantisco.Io, dal canto mio, vi chiedo di parlarmi, di coinvolgermi...sono ve-nuta spesso da molti di voi...perché credo in quello che di buono state facendo per il Rotaract, per voi, per gli altri.La nostra Associazione ha bisogno di passione, di entusiasmo, di correttezza, di impegno e anche di gentilezza. Con tutti questi in-gredienti i nostri progetti, che sono tanti e sono belli, non potran-no che essere un esempio virtuoso per la nostra società.Si deve sempre puntare a fare meglio, ma a volte ci si deve anche fermare, mettere una mano sulla spalla di chi lavora con noi e dire...»hey non sei niente male, bravo» e allora ragazzi...complimen-ti, non mollate, però! Lasciamo il segno .Con affetto, un sorriso

Chicca, Rappresentante Distrettuale Distretto Rotaract 2040 - Anno Sociale 2010-2011

Page 12: Rotary2040perniceeditori.it/pdfrotary/2040/rotary2040_aprile2011.pdf · Rotary2040 APRILE 2011 N°4 Allegato a Rotary Aprile n. 4 2011. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986

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