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Ron Kurtz e Hector Prestera Il corpo rivela SUGARCo EDIZlONI Copyright © 1976 by Ron Kurtz and Hector Prestera. Titolo originale: The body reveals La traduzione dall’inglese è di Marina Bianchi. Proprietà letteraria riservata. Copyright © 1978 by SugarCo Edizioni srl, viale Tunisia 41, Milano, Italia.

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Ron Kurtz e Hector Prestera

Il corpo rivela

SUGARCo EDIZlONI

Copyright © 1976 by Ron Kurtz and Hector Prestera. Titolo originale: The body reveals

La traduzione dall’inglese è di Marina Bianchi.Proprietà letteraria riservata. Copyright © 1978 by SugarCo Edizioni srl, viale Tunisia 41, Milano, Italia.

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INTRODUZIONE

di John C. Lilly

Consiglio questo libro per una comprensione della comunicazione silenziosa fra corpi. Senza bisogno di esprimersi con parole o con sussurri, senza i suoni della laringe, della faringe, della lingua, delle labbra e dei denti provocati dai gas espirati che viaggiano a velocità critiche, il corpo trasmette messaggi a chi è addestrato a riceverli. Al di là/ al di qua di suoni/parole/frasi/espressioni, ciascuno dei nostri corpi dice chi/che cosa/dove/come è/era/sarà ciascuno dei residenti in quel corpo.

Per cambiare questi messaggi del corpo fino a che corrispondano più strettamente a quello che possiamo diventare, noi dobbiamo cambiare quello che sta dentro il corpo, e il corpo stesso. I messaggi allora cambiano per essere in armonia con la nuova forma/sostanza di chi sta nel corpo. Tutti questi cambiamenti e i loro messaggi corrispondenti sono lenti. Richiedono tempo, consapevolezza e intenzione.

Due degli uomini/donne che decifrano questo «linguaggio silenzioso» sono Hector Prestera e Ron Kurtz. Hector è un eccezionale Dottore in Medicina. Lui ed io abbiamo vissuto insieme per un certo tempo all'Esalen Institute, Big Sur, California. Reciprocamente abbiamo imparato e insegnato a noi stessi e ad altri. Abbiamo vissuto in comune gli eccitanti cambiamenti in noi stessi, nei nostri corpi, nelle nostre menti, nei nostri amori, nelle nostre antipatie, nei nostri attaccamenti e nelle nostre avversioni.

Durante gli anni seguenti ci siamo tenuti in contatto, divisi e tuttavia ancora insieme nello spirito. Lui ha il talento dell'esploratore-guaritore; io quello dell'esploratore-insegnante. Tuttavia abbiamo sovrapposto abbastanza i nostri campi d'azione da rimanere stretti compagni nel nostro viaggio attraverso l'esistenza samsarica.1

Hector è stato molto fortunato a trovare Ron Kurtz come compagno di viaggio nell'investigare nuove aree dell'arte del guarire. Ron esplora la possibilità di cura osservando e utilizzando l'unità del corpo, della mente e dello spirito. Il mio incontro con lui è stato breve ma in esso ho avuto modo di sentire il suo calore e l'apertura della sua mente.

Sia Hector che Ron si sono spinti molto oltre questo libro. La natura primitiva meccanica della pubblicazione dei libri lascia sempre i viaggiatori veloci molto avanti rispetto a dove erano quando li scrissero. Attualmente essi continuano le loro esplorazioni di guarigioni che non fanno ancora parte del curriculum medico, sebbene attraverso sforzi come i loro, si apriranno nuove frontiere di specializzazione medica.

1 Samsara nella religione Buddhista è il corso dell'umana esistenza; il ciclo senza fine di nascita, morte e rinascita. Letteralmente significa un passaggio attraverso una successione di stati (N.d.T.).

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Sto aspettando il loro libro/manoscritto: dovrebbe essere nuovo in modo eccitante per tutti noi.

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PREFAZIONE

Il punto centrale della pratica terapeutica è venuto cambiando in modo drastico, evolvendosi da un approccio puramente verbale usato nei decenni precedenti verso l'azione e il fare. Paziente e terapeuta non si limiteranno più a parlare solamente. Dal momento che i nuovi approcci sono essenzialmente basati sull'esperienza e orientati verso il corpo, il futuro si incentrerà sempre di più sul corpo.

Noi abbiamo scritto un libro che speriamo sarà una semplice, utile introduzione a quello che la struttura del corpo, la posizione e la fisionomia rivelano della gente. A quelli che riescono a vedere e capire il corpo parla chiaramente, rivelando il carattere e il modo di essere di una persona nel mondo, rivelando i traumi passati e la personalità presente, i sentimenti espressi e inespressi. L'occhio addestrato vede questo e anche di più.

Sebbene si abbia una buona conoscenza di ciò che rivelano i corpi, questa norn è molto estesa. E mentre alcuni usano in modo intensivo questa conoscenza, essa non è usata altrettanto estensamente. È così nostra intenzione presentare un profilo di base di questa conoscenza senza entrare in una troppo dettagliata e prolissa esposizione. Vogliamo che esso sia utile sia a coloro che giacciono malati in un letto sia a coloro che li devono guarire. Speriamo principalmente che sia chiaro questo punto: il corpo rivela la persona; è la persona. E speriamo di portare questa consapevolezza ad un pubblico più vasto.

Nei capitoli di questo libro cercheremo dapprima di analizzare che cosa il corpo riveli, che cosa si possa imparare di una persona osservando la sua posizione e la struttura del corpo. Proseguendo tratteremo concetti basilari come l'energia, la gravità ecc., i sostegni teoretici e filosofici dell'approccio verso il corpo. Nel capitolo Parti del corpo trattiamo il corpo sezione per sezione, fornendo informazione dettagliata sulla relazione fra gli aspetti fisici del corpo e le emozioni e gli atteggiamenti ai quali essi corrispondono. Nel capitolo Cinque Persone, osserviamo cinque individui e diamo brevi descrizioni di quello che si può dire dei loro corpi. Questo mostra un tipico modo di procedere alla lettura di persone intere, vive. Poi daremo un'occhiata dettagliata ai nostri stessi corpi, leggendoli e discutendoli in una lunga trascrizione con commenti.

Proporremo poi un capitolo che il lettore può usare per scoprire che cosa rivela il suo corpo, con istruzioni, illustrazioni e tavole intese a questo. Infine, nel capitolo Ultime Considerazioni, discuteremo alcuni dei principali approcci alle terapie basate sulla lettura del corpo, aiutati dalla buona assistenza di professionisti come Ilana Rubenfeld, Betty Fuller, e Richard Wheeler, che vaglieranno il loro lavoro.

Ogni autore affronta e, certamente in questo caso, gode con tutto il cuore del compito di riconoscere il merito a coloro che hanno favorito la sua conoscenza e maturazione. Essi sono sicuramente troppi per elencarli separatamente. Noi speriamo di adempiere parzialmente a questo piacevole compito nominandone alcuni.

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Per il loro grande contributo alla comprensione della parte giocata dal corpo nelle malattie e nel benessere emozionale, siamo indebitati al lavoro pionieristico di Wilhelm Reich e Ida Rolf. Anche Fritz Perls, Alexander Lowen, John Pierrakos, Moshe Feldenkrais, Judith Aston, il Professor Jack Worsley, F. Matthias Alexander, Charlotte Selver, Will Shutz e Randolph Stone ampliarono in modo incommensurabile la nostra conoscenza del corpo/ mente. Per il loro aiuto personale vorremmo ringraziare John Lilly, John Pierrakos, Pat Terry, Rosemary Feiiis, Dick Price, John Heider, e George Simon, Ron Robbins, Ken Lux, Philo Farnsworth III, Bill Solomon, Sani Pasiencier, che contribuirono ai nostri studi e offrirono stimolanti intuizioni; Ilana Rubenfeld, Betty Fuller e Rick Wheeler, che hanno contribuito al capitolo sulle terapie orientate verso il corpo; il nostro editore e caro amico Bob Silverstein, che svezzò e guidò due novellini attraverso il loro primo libro; Frank Descisciolo, che ha scattato le fotografie e ha messo a punto il processo che ha prodotto le silhouettes; Mick Brady e Lynda Braun, che hanno realizzato le altre illustrazioni; e tutta la compagnia attorno alle nostre due case, Sharon, Tory, Derek, Susan, Rita, Lynda e Jennie per il loro interesse, sostegno, pazienza e buon senso.

Infine vorremmo esprimere la nostra profonda gratitudine per i nostri pazienti, persone generose e coraggiose, che si sono offerte come soggetti fotografici per questo libro.

Le informazioni contenute in questo libro possono essere uno strumento per promuovere una più profonda comprensione reciproca della gente e un contatto più stretto fra tutti noi. Speriamo veramente che portino a questo.

HECTOR PRESTERA, M. D.RON KURTZBig Sur, CaliforniaAlbany, New York

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CAPITOLO I

CHE COSA RIVELA IL CORPO

Il corpo non mente mai. Il suo tono, il colore, le sue posizioni, le proporzioni, i movimenti, le tensioni e la vitalità rivelano la persona che vi sta dentro. Questi segni sono un linguaggio chiaro per quelli che hanno imparato a leggerli. Il corpo rivela cose che riguardano la sua storia emozionale e i sentimenti più profondi, il suo carattere e la personalità. L'incauto barcollare di un ubriaco e l'agile, aggraziato incedere di un ballerino testimoniano tanto il loro movimento attraverso la vita quanto la loro progressione attraverso lo spazio.

È spesso facile riconoscere una persona dal suo modo di camminare, anche ad una certa distanza. Nel fare ciò noi ci serviamo degli stessi indizi che ci parlano del suo modo di vivere. Una testa reclinata, spalle curve, un torace incavato e una andatura lenta, appesantita riflettono sentimenti di debolezza e frustrazione, mentre un portamento eretto del capo, spalle diritte e rilassate, un torace che respira a fondo e agevolmente, e un portamento agile suggeriscono

energia e fiduciosa speranza. Tali strutture fisiche diventano fisse col tempo, interessando lo sviluppo e la struttura del corpo, e caratterizzando non solo il momento, ma la persona. Piuttosto che semplicemente ad una attuale delusione, l'atteggiamento distrutto di disperazione potrebbe essere attribuito ad una intera vita di ininterrotta frustrazione e amaro fallimento.

Le strutture muscolari fissate nel corpo sono fondamentali per il modo di essere di una persona nel mondo. Si formano in risposta alla famiglia e alla condizione ambientale iniziale. Un bambino può essere trattato in molti diversi modi dai genitori. Se l'atteggiamento generale verso di lui o di lei è tale da produrre sentimenti dolorosi, come abbandono: «va via! non ti vogliamo!», o denigrazione: «non fai mai niente di giusto», allora il bambino sviluppa una risposta e uno stato d'animo caratteristici. Potrebbe

essere uno stato di amarezza e corrispondere ad una risposta del tipo: «io non ho bisogno di nessuno» oppure «gli farò vedere io». Qualunque sia il sentimento, esso è anche espresso fisicamente, e diventa un portamento, una struttura muscolare fissa ed un atteggiamento altrettanto fisso verso la vita.

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Queste caratteristiche è probabile che persistano se non si fa nulla per cambiarle.Questi atteggiamenti e strutture muscolari fisse si riflettono, si intensificano e

si sostengono le une con le altre. È come se il corpo vedesse ciò che la mente pensa e il cuore sente, e vi si adattasse. Questo dà luogo ad un caratteristico modo di portarsi, come l'orgoglio può gonfiare il petto o la paura contrarre le spalle. La struttura muscolare, a sua volta, si riflette sul portamento, come accade per esempio nel curvarsi in avanti, che rende più difficoltosa ogni azione e fa così sembrare gravosa la vita stessa.

I sentimenti della madre per il figlio, e le sue risposte alle sue necessità fisiche ed emozionali, sono i fattori determinanti più importanti che producono strutture fisse. Una madre che risponde a queste esigenze con amore e comprensione aiuta il bambino a trovare sicurezza, soddisfazione e piacere. Questi buoni sentimenti favoriscono una crescita sana, libera e sono una forma di nutrimento importante quanto il cibo. La mancanza di questo nutrimento è dannosa: più che ogni altra cosa è questo danno che il corpo rivela.

Idealmente il corpo è in grado di permettere il libero fluire di ogni sentimento: è efficiente ed aggraziato nei suoi movimenti, consapevole e ricettivo alle reali necessità. Un tale corpo ha occhi luminosi, respira liberamente, ha la pelle morbida ed ha un tono muscolare elastico. È ben proporzionato e i vari segmenti sono coordinati fra loro: il collo è flessibile e la testa si muove con naturalezza, il bacino oscilla liberamente. L'intero corpo è allineato in modo efficiente rispetto alla gravità; cioè, in una posizione eretta, non c'è lotta con la spinta verso il basso della gravità. Piacere e benessere sono i sentimenti che caratterizzano questo corpo ideale. Una persona con un corpo siffatto è emozionalmente disponibile e i suoi sentimenti sono spontanei.

Le varie strutture muscolari fisse sono deviazioni da questo ideale, limitando gravemente le possibilità di scelta. Una struttura basata sulla disperazione distrugge l'ambizione; una struttura basata sulla paura indebolisce la fiducia e guasta le possibilità di un rapporto stretto e caldo. Ogni struttura muscolare è associata ad un particolare sentimento che ne è alla base, così il numero delle strutture di base è, fino ad un certo punto, limitato; non c'è tuttavia limite alle sfumature e sottigliezze delle loro combinazioni. Questi sentimenti che stanno alla base e il loro interagire con le forze della crescita, producono l'infinita varietà delle personalità. Può essere più esatto parlare di tendenze e proporzioni che cercare di etichettare la gente con un particolare tipo o un

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altro. Eppure il corpo di ogni individuo parla effettivamente in modo più o meno chiaro delle strutture che lo dominano.

Per vedere queste strutture e leggere il messaggio che esse contengono, c'è bisogno di una decisa volontà di essere interessati a qualunque cosa vi si possa trovare. Non si tratta soltanto di guardare con gli occhi, ma è pure un sentire col cuore, in una sottile percezione di energie e vibrazioni non facilmente spiegabile. Nella misura in cui noi siamo aperti, non abbiamo paura, e lasciamo consapevolmente che un altro individuo agisca su di noi, a quel punto noi vediamo le sue strutture, percepiamo le sue energie, sentiamo il suo dolore e lo conosciamo. Così: ciò che il corpo rivela sta tanto dentro di noi quanto dentro alla persona che cerchiamo di conoscere.

In tutto questo c'è una certa unità, che deriva dal fatto che ogni cosa che riguarda una persona ha origine dall'essenza del suo essere. I1 corpo di una persona, il suo comportamento, la sua personalità, il modo in cui si muove, ciò di cui parla, i suoi atteggiamenti, sogni, percezioni, il suo portamento, sono tutte parti di un tutto unitario. Tutte sono espressioni del suo animo. Sono collegate; non puoi cambiarne una senza influenzare le altre. Sebbene a volte può sembrare che siano indipendenti, un tema preciso scorre attraverso tutte.

Per fare un esempio estremo, lo schizofrenico è una persona priva di organicità. La sua parlata è frammentaria; i suoi movimenti sono goffi e scoordinati; le sue azioni sono impulsive e molto spesso incomplete; il suo corpo è teso in un punto e flaccido in altri; il suo respiro è complessivamente inefficiente; la sua vita e i suoi sogni sono pieni di immagini confuse. Spesso si sente irreale, come se fosse qualcun altro che guarda le sue azioni, come se non fosse nel proprio corpo; sembra distante, staccato da ciò che lo circonda, e lontano dalle semplici realtà fisiche; il suo è lo sguardo assente di un uomo inquieto, quale in effetti è. È spaccato ad ogni livello. È questo fatto - il fatto che ogni cosa in lui è a pezzi - che costituisce il suo tema unitario. Il suo animo lotta disperatamente contro la disintegrazione così come disperatamente tenta di riunire i pezzi. Il suo terrore

di essere fatto a pezzi da forze troppo grandi perché lui le possa arrestare, distrugge la possibilità di sforzi tranquilli e coordinati. Si trova a navigare in mezzo ad un uragano. Esprime questa lotta terrificante in ogni aspetto del suo essere. Anche lo schizofrenico rivela la sua unità, così come la riveliamo noi tutti.

Per quelli che hanno conservato o recuperato la propria integrità l'impulso e

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l'espressione fluiscono con facilità, senza lo sforzo e la lotta che caratterizzano l'ansioso. Questo flusso e questa integrità vengono infranti, per esempio in quelli che provano rabbia ma non la mostrano mai, o in quelli che non sono capaci di sentire attrazione sessuale e amore per la stessa persona. In queste persone il flusso di energia nel corpo è interrotto (rotture delle curve normalmente liscie dei loro corpi ne sono una indicazione).

Noi riteniamo che tale spaccatura comincia presto nella vita. Ecco un esempio nel nostro amico Sam Pasiencier:

«Mi trovavo su un aereo. C'era una giovane coppia con un bambino seduta di fronte a me. Il bambino aveva quegli incredibili occhi infantili spalancati, e continuava a guardare. Ogni volta che il bambino si allungava verso un oggetto o un altro, la madre gli prendeva il braccio e lo rimetteva a posto. Così, subito, ella spezzava l'unità del bambino».

Se la madre continua a fare così, possono succedere diverse cose. Il bambino potrebbe arrendersi, sconfitto. In seguito, una volta adulto, le sue braccia penderanno inanimate da spalle curve e strette; non tenderà verso la vita, aspettando che le cose arrivino a lui. O può darsi che il bambino lotti ed impari ad ottenere quello che vuole con la forza: la sua mascella allora sporgerà in fuori e il suo corpo diventerà muscoloso ed energico. Le cose che gli verranno date con gentilezza gli sfuggiranno. In entrambi i casi il facile flusso della curiosità e della azione sarà stato distrutto. La spontaneità, che ha

bisogno della base più ampia di aperte possibilità, è andata perduta. Sentimenti di sconfitte o conquiste sono arrivati a dominare.

Tutto il proprio stile di vita si sviluppa da tali azioni reciproche fra madre e figlio. E, in ogni caso, il corpo è un chiaro riflesso di un tale sviluppo.

Quando l'innata interezza del corpo è spezzata, ci è impedita la consapevolezza degli impulsi che nascono nelle nostre pance, genitali, braccia, gambe e altre parti del corpo. Noi evitiamo sentimenti associati con quelle parti: la rabbia e il protendersi delle braccia, la sessualità nei genitali, l'amore nel cuore, e le sensazioni piene o vuote nella pancia. Noi li blocchiamo creando tensione in quelle zone, usando i nostri muscoli per costruire dighe contro il flusso dei sentimenti. Nel fare questo noi riduciamo tutta la sensibilità, senza guida interiore, fuori dal contatto con l'intimo; la vita diventa vuota di significato e piena di confusione.

Le paure ci derubano di questa connessione con il nostro io più profondo; paure importanti, fondamentali, come la morte, il dolore e la solitudine. La tragica ironia è che sfuggendo ad esse, diamo loro maggior energia. Sfuggendo

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alla morte ci annulliamo. Chiudiamo le nostre menti alla paura e con essa a tutti i nostri sentimenti. Creiamo uno pseudo-io con pseudo-sentimenti. Per evitare di essere esclusi diventiamo qualcosa che non siamo e così ci escludiamo. Noi evitiamo sempre ciò che è irrazionale, inspiegabile, o non giustificabile, e così perdiamo i contatti con quelle cose che sono semplicemente il vero fondamento del nostro essere.

Il neonato nasce come un essere in potenza intero e integro. Dati l'amore, la comprensione, e l'appoggio necessari per soddisfare le richieste della crescita, la pienezza di vita è una possibilità per ogni bambino normale e sano. Ma è una possibilità fragile. Il bambino è facilmente sopraffatto. Un trattamento insensibile o brutale - minacce, punizioni e richieste che negano i suoi bisogni, impulsi, e percezione della verità - distrugge rapidamente la sua naturale spontaneità. Per soddisfare queste forze, il bambino crea tensioni per bloccare la sua paura e dolore e per annullare gli impulsi che conducono a questi sentimenti. Sotto l'effetto della tensione, la sensibilità è diminuita. Quando i bisogni non sono soddisfatti il bambino compensa e ricerca vie indirette per ottenere soddisfazione. Il suo progresso verso la maturità diventa una trapunta a mosaico di ruoli e giochi.

In una persona sana, aperta, il sentimento sfocia facilmente in espressione. Un forte sentimento di tristezza diventa automaticamente una mascella tremolante, lacrime e singhiozzi. In una persona con blocchi emozionali la tensione muscolare cronica impedisce questo fluire. Per esempio, bloccando l'espressione di tristezza, noi tendiamo la mascella, il petto, lo stomaco, il diaframma; e alcuni muscoli della gola e della faccia - tutte zone che si muovono spontaneamente quando si permette al sentimento la sua espressione naturale. Se la tristezza è profonda e di lunga data, e il blocco continua, la tensione diventerà abitudine e la capacità d'espressione congelata. Con l'accrescersi dell'abitudine, si attenua la consapevolezza. Il sentimento stesso può sfuggire alla consapevolezza, e le situazioni che lo fecero insorgere possono essere evitate inconsciamente. È questa abitudine e la mancanza di consapevolezza che noi definiamo un blocco.

Un individuo può avere diversi blocchi di diversa gravità. Questi blocchi più di qualsiasi altra cosa gli danno la sua particolare personalità o il suo particolare carattere, e ci dicono chi è quella persona e perché è diventata così.

La struttura delle tensioni muscolari nei blocchi influisce sui movimenti, sul portamento, sulla crescita e pertanto sulla struttura, portando cambiamenti nel tono della pelle e nella temperatura. I blocchi impediscono il normale flusso di energia nel corpo; essi impediscono non solo l'energia chimica o meccanica, ma quella speciale forza vitale che dà significato alle altre. Credenze, percezioni e bisogni sono i vari stimolatori dell'azione umana. Questo tipo di energia, questo

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flusso costante di sentimento e intenzione, è interrotto dai blocchi.È provato che questa energia fluisce nel corpo, ed è trattata direttamente nelle

terapie orientate verso il corpo. Il terapeuta presume la sua esistenza, la cerca e ne parla. Se una persona sa una lunga storia di energie che è stata rimossa da una parte del suo corpo, quella parte crescerà meno, al punto che può sentir freddo al tatto e probabilmente avere meno colore. Questa energia si può muovere molto rapidamente, accendendo per esempio come per una scintilla gli occhi o dando improvviso colorito alla faccia; può anche muoversi verso 1'interno lasciando l'esterno freddo come accade in uno shock o quando si è privati della droga. L'energia biologica può fluire attraverso il corpo liberamente o può essere bloccata nel corpo e non essere sentita per nulla. Oppure può essere bloccata in certe parti e fluire in altre. Per esempio con un eccessivo fluire di energia nella testa, si avranno molti pensieri; o, se è realmente in eccesso, si possono produrre gradi di eccitazione mentale fino alla psicosi.

Il processo per sciogliere i blocchi richiede un lavoro continuo, arduo, talvolta doloroso. La natura insidiosa, intricata, di atteggiamenti paurosi, di tensioni muscolari abituali, di sentimenti bloccati e di limitata consapevolezza rende ogni cambiamento difficile e delicato. Una volta che il processo di cambiamento è cominciato, tuttavia, lo slancio nella direzione di crescita può aumentare fino al punto in cui gli sforzi che una volta sembravano impossibili diventano automatici e le azioni una volta intraprese con paura sono affrontate con facilità. Per la maggior parte delle persone normali; che vivono dei problemi, esiste una via d'uscita se solo la si vuole imboccare. Coraggio, fiducia, duro lavoro, saggia decisione e verità sono essenziali.

Il lavoro fatto deve rendere attivi i cambiamenti a livello fisico, emozionale e mentale dal momento , che ogni livello influisce sugli altri. Noi ci sentiamo meglio quando siamo fisicamente sani, proprio come abbiamo maggiori probabilità di rimanere sani fisicamente se siamo emozionalmente soddisfatti. Il lavoro fisico nello sciogliere i blocchi può coinvolgere esercizi sistematici come lo yoga o la bioenergetica, una dieta appropriata, un intervento attivo come il rolfing, il massaggio, la chiropratica, degli esercizi per aumentare la consapevolezza e cambiare i vizi di posizione e di movimento come la modellatura di Judith Aston, il lavoro di Feldenkrais, o la tecnica di Alexander. Questo lavoro è fondamentale; esso costruisce la capacità di governare cambiamenti emozionali profondi e liberare l'energia necessaria per portarli a compimento.

Il cambiamento profondo è molto più che trovare una parte più comoda o sostenere un ruolo migliore. È una mera espansione dell'Io, una rimozione di limiti autoimposti - restrizioni fondate su paure irrazionali e debolezze della fanciullezza. Queste paure devono essere affrontate e sperimentate di nuovo. Gli atteggiamenti a cui danno vita devono essere portati alla consapevolezza, poi esaminati, e l'intero processo illuminato da una continua scoperta di se. Una nuova base deve essere

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costruita sulla vitalità fisica, atteggiamenti realistici, soddisfazione emozionale e l'accettazione della vita. Rincorrendo la crescita, andando seropre più a fondo nei nostri sentimenti, nel ricercare dentro noi stessi l'origine e il significato della nostra vita, possiamo solo arrivare a trovare una riserva spirituale senza fine, ineffabile, misteriosa; e tuttavia il fondamento più sicuro e più vero della nostra esistenza.

È saggio ricordare che le caratteristiche di una persona comprendono sempre dolore e paura. Essi sono sentimenti profondi e sono le personificazioni di una lunga sofferenza. È necessaria l'abilità ed è essenziale la comprensione se si ha intenzione di affrontarli e cercare di dissolverli. Dal momento che si sono formati in un lungo periodo di tempo, non cedono facilmente. La violenza non funziona, ma in molti casi basteranno la tenerezza, il rispetto, l'amorosa comprensione e l'impegno ad essere onesti. Per liberarsi sono necessari forza e coraggio, perché, in ultima analisi, queste caratteristiche sono legami che imprigionano lo spirito dell'uomo, che ci legano alla preoccupazione per noi stessi e ci isolano dolorosamente gli uni dagli altri. È dapprima scoprendoli, poi comprendendoli che possiamo cominciare nel modo migliore a liberarci dalla loro stretta.

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CAPITOLO II

UNA CONVERSAZIONE

Questa è la trascrizione di una parte di una lunga conversazione che abbiamo avuto durante la stesura del penultimo capitolo del libro, Gli autori osservano se stessi. Lo includiamo a questo punto per dare al lettore un assaggio delle idee dei terapeuti che si occupano dello studio del corpo. Il nostro amico Sam Pasiencier è la terza voce.

Sam: Espressione funzionale; ho un'immagine di questo. Vedo un bambino che cammina verso una credenza, ha fame, prende qualcosa da mangiare e la mangia. Questo è diretto. È una espressione immediata di necessità dell'organismo, coinvolge tutto il corpo, le gambe, le braccia, gli occhi, la sensazione di fame nello stomaco e così via. Si può anche osservare un bambino che non ha fame, che richiede attenzione dalla madre. Egli si comporta come se avesse fame e può persino credere di averla. Va da sua madre. Non va dal barattolo di biscotti. Dice, «Ho fame. Voglio questo o quello». C'è ambiguità in questo. Non si tratta dell'espressione funzionale diretta della necessità. È come grattare nel posto sbagliato. Si ha il prurito nell'occhio sinistro e si gratta il destro.

Hector: Così, funzionale è ciò che soddisfa i tuoi reali bisogni dell'organismo. Mentre, non sarebbero funzionali quei comportamenti che soddisfano necessità sostitutive.

Giusto.Ron: E la struttura del corpo rifletterà quel comportamento non funzionale. Si

può vedere che dopo anni una persona con questo problema di richiesta di attenzione può ingrassare moltissimo, mangiando quando in realtà ha bisogno di contatto umano.

H.: Questa sembra che sia la nostra premessa fondamentale, cioè che il corpo riflette sentimenti, modi di pensare, percezioni del mondo e di se stesso.

S.: E lo fa attraverso la sua funzione. Si può considerare il corpo come una stalattite in una grotta. La storia della funzione completa dell'organismo.

H.: Struttura e funzione in relazione. Ciò che è funzionale è funzionale se soddisfa le reali necessità dell'organismo, il recitare, il cosiddetto recitare nevrotico è funzionale in un altro senso. È un tentativo di appagare bisogni sostitutivi.

R.: Di solito non ha successo.S.: È destinato a non avere successo, perché la persona non conosce le sue

reali motivazioni.

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H.: Il ripetere l'azione disfunzionale mantiene la persona divisa.S.: E tu sei sempre sotto tensione perché la necessità reale non è mai

soddisfatta.R.: Giusto, l'assumere ruoli diversi è concepito per procurare soddisfazione,

soddisfazione dell'Io, non soddisfazione dell'organismo. Per esempio, avere rapporti sessuali per provare la propria potenza. Potrebbe provarla, ma potrebbe anche non procurare alcun sollievo sessuale.

S.: Questo è il fatto reale. Non dà alcun sollievo alle necessità organiche genuine. La tensione persiste.

H.: Così il recitare è disfunzionale. Accresce la scissione.S.: Questo è ciò che fa diventare matte le altre persone. Se sei in rapporto

con una che recita un ruolo ti accorgi che non c'è modo di renderlo felice, egli non esprime i suoi reali bisogni, e questo ti manderà fuori di te.

H.: Pertanto, la nostra premessa è che il persistere nel recitare produce cambiamenti di parti nel corpo che sono visibili e diventano suggerimenti, una volta che si è arrivati a capire quel linguaggio.

R.: Un semplice esempio è l'imprigionare la rabbia nelle spalle per evitare di allontanare la gente.

S.: Se si vuole, si può usare quasi tutto come un rnartello. Ma, qualunque cosa sia, se non è un martello, tu lo puoi storcere usandolo come se lo fosse. Puoi usare l'arnese sbagliato per fare un lavoro, ma guasti l'arnese e cambi la sua forma nel processo.

R.: Sì, l'andatura può essere seriamente impedita o distorta quando il corpo viene usato anche per bloccare nello stesso tempo emozioni sessuali. La struttura cambia sotto l'effetto di quel tipo di blocco. Alcuni muscoli che dovrebbero essere utili smettono di prendere parte all'azione del camminare e gli altri muscoli devono prendere il controllo al loro posto. Quando questo diventa un'abitudine la struttura si deforma. O diciamo per esempio che un bambino ha un impulso di sporgersi verso sua madre e riceve un'occhiata piena di rancore. Adesso ha pure un impulso di ritirarsi con paura. Il bambino non può vivere con questi due impulsi. Il risultato è un conflitto.

H.: E la risposta del corpo a questo conflitto è quella di bloccare l'uno o l'altro dei sentimenti coinvolti, in questo caso, la paura o il desiderio. Potrebbe bloccare la paura tirando su le spalle e serrando la gola. Questo reprime la paura, congelandola in un grido parziale, una risposta incompleta che tiene la paura, e persino la percezione dell'odio della madre, al di fuori della consapevolezza. Questo permette al desiderio verso di lei di completarsi in uno sporgersi continuato. Il bambino potrebbe pure aver bloccato il desiderio irrigidendo le braccia, la pancia e le spalle. Le soluzioni psicologiche e fisiche sono come ombre l'una dell'altra.

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R.: Gli eventi psicologici non possono essere separati dalla risposta del corpo.H.: Così un freudiano lo esaminerà a livello psichico. Tenterà di decifrare i

meccanismi psichici e di togliere in quel modo i condizionamenti alla persona. Egli capisce in questo modo la nevrosi. Egli ascolta quello che la persona dice. Noi cerchiamo di capire la nevrosi guardando la persona.

R. : Bene, finché c'è unità, puoi guardare qualsiasi cosa di una persona e avere qualche possibilità di migliorarla.

H.: Ma qui, secondo il nostro obiettivo, è la struttura fisica che importa. La struttura fisica dimostra i meccanismi di compensazione che tentano di raggiungere la migliore capacità funzionale. Perché essi sono tutti tentativi di fare il meglio possibile.

S.: Questo ci conduce anche verso il tema della consapevolezza, perché per bloccare, tu devi interrompere il sentimento nella zona. Per un certo periodo, penso, il bambino sente che si sta bloccando. Ma poi, egli dimentica persino che si sta bloccando e arriva alla repressione, e rimuove la sua consapevolezza dall'intera zona. Diventa intorpidito e il blocco, penso, diventa continuo.

H.: Così noi stiamo dicendo che i blocchi che appaiono nel corpo, nel corpo fisico, sono molto spesso repressi, non sono consapevoli e non sono coscienti. La persona procede con le sue spalle tirate indietro e senza essere conscia di ciò.

R.: Se gli chiedi di rilassarsi, le spalle rimangono tirate indietro.H.: Glielo fai notare e lui dice «Bé, non me n'ero mai accorto. Che cos'è?».

E ancora, non riesce a lasciarle andare.R.: Per ogni persona, il suo corpo è una soluzione ai suoi conflitti, e non

potete toglierglielo. Finché egli non sarà realmente pronto per cambiare, terrà duro per sentirsi in salvo.

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CAPITOLO III

CONCETTI BASILARI

L'uomo è un animaleche è diviso a metàsopra la cintura e cammina sull'estremità separata Ogden Nash

Energia e gravità sono due termini fondamentali nella fisica moderna. Sono irriducibili, dati e inspiegabili, fino ad ora, da alcun concetto più fondamentale. Noi ci riferiamo a questi termini per cominciare. Insieme con questi, ne discutiamo alcuni altri, come fondamento e anima e estrinseci così da porre basi alle idee avanzate in questo libro.

L'uomo è un animale eretto. Vive in costante intimità con la forza di gravità e le molteplici variazioni di energia. I suoi rapporti con queste forze sono i più importanti della sua esistenza. La sua abilità di mettersi in contatto con realtà fondamentali, fisiche, emozionali e spirituali e i mezzi con i quali lo fa sono al centro di qualunque sistema con cui egli cerca di capire se stesso.

ENERGIA

La terra è una madre che non muore mai. Proverbio Maori

I nostri organismi interagiscono con varie energie. A parte la luce del sole e l'energia contenuta nei cibi che noi mangiamo, ci sono le correnti elet. tromagnetiche attorno alla terra e ai poli, 1'attrazione della gravità verso il centro, la rotazione del pianeta nella sua orbita attorno al sole, l'attrazione della luna, così come quella dei pianeti.

Si sa bene che gli animali dormono e cacciano in relazione a queste onde di energia. I pesci nell'oceano si nutrono in ritmo con le maree. Queste stesse forze influenzano le nostre vite in ogni momento. Noi interagiamo con queste forze attraverso la nostra pelle, che è sensibile al tatto, alla densità, alla vibrazione, al caldo ed al freddo. I nostri occhi vedono la luce, le nostre orecchie odono il suono, i nostri nasi odorano e le lingue assaporano. Un meccanismo all'interno del nostro orecchio percepisce costantemente il nostro rapporto con la gravità.

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Queste sono energie che noi conosciamo attraverso i nostri sensi o che sono descritte dalla nostra attrezzatura scientifica attuale. Certe altre energie - le possiamo chiamare energie sottili - sono state descritte attraverso la storia dell'uomo. Wilhelm Reich riferì che poteva accumulare una speciale energia che dava la vita in un congegno chiamato accumulatore Orgone. Le grandi piramidi d'Egitto possono aver esercitato una funzione simile. Mistici di tutto il mondo hanno lavorato e stanno lavorando per schiudersi a queste energie, conosciute con vari nomi: il prana1 e l'energia cosmica non sono che due fra tanti. La consapevolezza di questi fenomeni come un'esperienza valida viene descritta da un numero di persone sempre maggiore.2 Quando riusciamo ad adeguare noi stessi fisicamente ed emozionalmente, noi apriamo un canale per ricevere questa energia e, facendo ciò, ci risvegliamo ad un livello che può essere a stento comparato con la normale coscienza. Questa coscienza elevata non è solo intellettuale; essa coinvolge i nostri stessi tessuti.

Per sperimentare tali stati, bisogna essere capaci di permettere un cambiamento. É necessaria una certa dose di fluidità. Gli Yogi dell'Est descrivono esperienze in cui l'energia che dà la sensazione di un liquido caldo fluisce verso l'alto nella spina dorsale, riempiendo il cervello e permettendo alla coscienza di espandersi, da un Io limitato, alla diretta consapevolezza delle verità spirituali più profonde. «Il fluire» è anche riportato da persone in terapia reichiana e bioeneygetica, meditazione trascendentale e altri sentieri terapeutici e religiosi. Questo flusso caldo, fluido può essere contrastato con la mancanza di libertà, emozionalmente e fisicamente, che è più spesso descritta come una mancanza di movimento: l'essere rigidi, congelati, bloccati, trattenuti, intrappolati; in generale, la stasi.

Quando l'energia che è disponibile per dare vita e vitalità ad una persona non fluisce, ne consegue la stasi con un disturbo (una superattività che confonde) nel sistema nervoso centrale. Questo disturbo si rivela come un «brusio» nella mente. La muscolatura risponde «trattenendo» o bloccando il flusso. Più brusìo interno abbiamo, meno energia esterna il nostro sistema nervoso riesce a ricevere e adoperare. Questo brusìo si ripete ed è abituale, come in un nastro circolare perpetuo.3 Gli stessi temi, atteggiamenti, problemi e soluzioni appaiono rìpetutamente. Di fronte a questa ripetizione, noi sembriamo indifesi. Queste abitudini profondamente inveterate di pensiero e sentimento sono state prodotte da ripetute esperienze di vita, che spesso hanno avuto origine nei nostri primi anni. Come le nostre abitudini più forti, tendono a dominare il nostro

1 Prana si riferisce ad una sottile energia intusa nell'aria che respiriamo, che gli Yogi dell'Est cercano di assorbire all'interno del corpo con varie tecniche fisiche e meditative, come lo Hatha Yoga e il Kundalini Yoga.

2 Vedi: The Evolutionari Energy of Kundalini, Gopi Krishna, The Shambhale Press.3 Tale brusìo può essere notato giacendo quietamente e semplicemente «ascoltando»

l'attività della mente. Per la maggior Parte di noi, si disgrega una vera e propria babele di pensieri, suoni, idee, ricordi, immagini, e disegni colorati.

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comportamento e governano le nostre risposte immediate a quasi tutte le situazioni. Per esempio, se i nostri genitori hanno continuato a darci un messaggio di misto amore-odio, lasciandoci incerti e insicuri, allora più tardi nella vita le nostre più profonde relazioni interpersonali racchiuderanno di sicuro queste incertezze. Non essendo sicuri di essere amati, noi continuiamo a chiedere: «Mi ami? Mi ami? Mi ami?», sia direttamente che attraverso le nostre azioni. Col nostro apparato nervoso continuamente chiuso in questa lotta, siamo incapaci di percepire altre energie, più sostanziose, o di liberarci dal dubbio.

Questa incertezza sarà inevitabilmente tradotta in una espressione del corpo. Ogni gesto dell'individuo sarà un'espressione che cerca convalida. I suoi occhi vi cercheranno per trovare approvazione. Si muoverà verso di voi come tentativo. Infatti il corpo non ha scelta. Esso mostra tutte lee dinamiche dell'individuo. Lo schema del sistema nervoso, quando è organizzato in tal modo, limita e contiene le scelte valide per una risposta. Noi siamo pre-programmati fino a questo punto. Nelle scuole esoteriche, questo è spesso definito una cristallizzazione della personalità.

Altri meccanismi che producono confusione sono gli stati di dolore, esaurimento e stress intenso. Noi siamo tutti consapevoli di come un mal di testa o il pulsare del mal di denti esclude ogni consapevolezza eccetto quella del dolore in sé. Ad un livello più sottile, dolori cronici di intensità inferiore, come male al collo o un normale leggero mal di schiena possono mandare impulsi costanti al sistema nervoso, impulsi che occupano spazio e tempo limitano il numero degli altri eventi (esterni o interni) che possono essere trattati. L'esaurimento è uno stato in cui è avvenuto un tale assorbimento che le energie del corpo sono in un certo senso impegnate nei tessuti. Hanno semplicemente avuto troppo. Hanno bisogno di tempo per sistemarsi e scaricarsi gradualmente. Qui di nuovo, al nostro sistema nervoso è richiesta una precedenza nella sua attenzione, cioè alleviare la stanchezza. È semplicemente incapace materialmente di rispondere oltre.

Il numero delle situazioni nella nostra cultura atte a produrre un tale sovraccarico, sta aumentando. Siamo inondati di luci e suoni: Tv, radio, motori, folle della metropolitana, pubblicità, cinema, per non parlare delle miriadi di onde elettromagnetiche di ogni tipo che riempiono l'aria: radar, comunicazioni radio, linee telefoniche. Perturbazioni planetarie più estese vengono prodotte da esperimenti atomici e precipitazioni radioattive, terremoti, macchie solari e tempeste elettriche. Ognuna di queste onde, una volta che sia diventata abbastanza ampia, può sconvolgere i nostri campi di energia.

In base a quanto detto sopra, noi possiamo definire brusìo, nei termini del sistema nervoso centrale, trale, ogni processo in corso che impone l'attenzione su se stesso, limita le immissioni rigeneranti e consuma energie, riducendo perciò

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la capacità dell'organismo di rispondere al suo ambiente e di espandersi. L'ingiunzione di quasi tutte le scuole tese ad aumentare la crescita personale e la coscienza è: «Fate tacere la mente!». Questo silenzio permette alle nostre energie interne di armonizzare con quelle a disposizione nella vasta, potenzialmente nutritiva pozza cosmica esterna.

L'altro fattore significativo che abbiamo citato che limita l'espansione e riempie l'organismo è definito «resistenze». Qui, noi ci occupiamo dell'interferenza con il flusso di energia attraverso il corpo. Che cos'è questo flusso? Quando un corpo è aperto e l'energia fluisce liberamente? Centrale a tutte le forme di vita sembra essere la capacità di espandersi, e contrarsi, di pulsare. Abbiamo dentro di noi alcuni sistemi che lo dimostrano. Il nostro sistema circolatorio si espande e si contrae ad ogni battito del cuore. I nostri vasi sanguigni si riempiono quando il cuore si contrae, e si contraggono quando il cuore si dilata. Così abbiamo una oscillazione di riempimento e svuotamento fra il nostro cuore e i vasi. Tale è quest'onda di flusso che, se giacete quietamente su di un letto (i letti ad acqua sono particolarmente adatti) la si può sentire chiaramente. Certamente abbiamo tutti sentito battiti in tutto il nostro corpo dopo un forte sforzo fisico.

I polmoni sono una seconda grande pompa di energia. I1 soffio di vita è un'onda d'aria, che fluisce dentro e fuori, in un ciclo di espansione e contrazione.

Il corpo sembra possedere anche altri cicli pulsanti che hanno a che fare con funzioni fondamentali della vita, come mangiare e dormire. Nel campo dell'agopuntura, si sa che gli organi interni hanno periodi di crescita e di calo, entrambi su di una base giornaliera o stagionale.

Senza dubbio, gli animali hanno cicli vitali di riproduzione nutrimento e riposo che sono in relazione con energie planetarie più ampie, biofisiche. Se noi immaginiamo il corpo come un nucleo attorno al quale una serie complessa di onde vibranti intreccia un disegno di fasi equilibrate e armoniche, noi cominciamo a calcolare la dinamica delle onde vitali. La figura seguente, adottata da un concetto del Dottor Randolf Stone, suggerisce ed illustra questo punto.

Come abbiamo detto, queste energie includono quelle che si originano all'interno, come il battito cardiaco e la respirazione, e flussi ritmici più ampi stagionali o giornalieri. Infatti, solo quando noi armonizziamo le nostre energie interne con quelle del nostro ambiente noi sperimentiamo una piena vitalità. Lavorando con la gente, abbiamo sperimentato che quando le onde interne ed esterne sono sincronizzate, avviene una pulsazione fondamentale. Questa vibrazione parte profondamente nell'animo o centro del corpo e si spande verso l'esterno, verso la periferia. Questo è accompagnato da una chiara luminosità che circonda il corpo. La pelle diventa calda e letteralmente vibrante, gli occhi luminosi e dolci, la respirazione facile e piena, che permette sia al petto che

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all'addome di espandersi liberamente. Questo è l'ideale. Sfortunatamente, è raro vedere qualcuno che vive nella nostra società tecnico-industriale che mostra questo grado di vivacità. Con la quantità delle richieste della famiglia e del lavoro poste su di noi, nello spazio limitato di città affollate, la sopravvivenza richiede la precedenza. Quello che significa tutto ciò è che dalla prima fanciullezza, cominciamo ad imparare che reprimere un sentimento compromettente è più sicuro che permettere il libero simultaneo pulsare. Questa resistenza è per lo più evidente come anelli di muscoli e tensione fasciale in zone ove si trovano fra le più importanti sezioni del corpo. Queste zone sono il collo e la parte superiore delle spalle, il diaframma, che è la congiunzione del petto e dell'addome, la parte bassa della schiena fra l'addome e il pelvi, gli inguini, che separano le cosce dal tronco, le ginocchia e le caviglie. I piedi e gli occhi possono pure essere impediti.

Queste sono zone comuni di disturbo, Le onde pulsanti di energia vitale dentro di noi continuano a colpire questi blocchi muscolari, aumentando la carica e la tensione dentro di essi. Questi anelli di tensione coinvolgono il corpo dalla superficie più esterna fino all'essenza più profonda, e la quantità di energia che passa da sezione a sezione può essere ridotta al punto che avvengono gravi cambiamenti nella forma, colore e sviluppo. Mani e piedi si possono presentare come freddi e piccoli. La testa può essere grande e congestionata, o la pancia gonfia mentre il petto è sgonfiato (questi aspetti di resistenza sono presentati più avanti più dettagliatamente). In generale, in queste zone di aumentata distensione muscolare, l'apporto di sangue è ridotto. Questo porta all'accumularsi di deperimenti dei tessuti che provoca un meccanismo di spasmo tonico e di stasi (i deperimenti dei tessuti causano ciò cambiando l'ossigeno locale ed il contenuto acido dei tessuti). A questo, il sistema

nervoso risponde lanciando un numero sempre crescente di segnali, che aumentano la carica locale. Ognuno di quelli che ha avuto un mal di schiena o mal di cuore sa di questa relazione di dolore-spasmo-do' lore-spasmo. Alla fine, se questo avviene per un tempo abbastanza lungo, avviene una metamorfosi fisica. I tessuti si induriscono in uno sforzo di proteggere la zona contro un'ulteriore offesa producendo un blocco strutturale fisso.

Un mal di schiena può essere prodotto dallo slíttamento di un disco, ma più spesso è l'espressione della nostra lotta per sostenerci o tirarci indietro. Un mal di cuore è spesso l'espressione del dolore dei nostri impulsi bloccati di amore o

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essere amati. Abbiamo paura di vibrare liberamente. L'ansietà. l'alienazione, e un sempre crescente senso di disperazione interiore possono essere riconosciuti in quelli attorno a noi cosi come sentiti dentro di noi.

Poiché queste cose provocano blocchi e tensioni che si acuiscono continuamente, noi ci separiamo a ulteriormente dal pulsare della vita. I1 nostro flusso interiore diventa un rivolo dietro una vecchia i diga di emozioni bloccate. L'amore che è la chiave per separare questi blocchi, ci terrorizza. Chi infatti ha il coraggio di permettere che avvenga una liberazione non controllata di vitalità? La paura di affogare nella nostra stessa emozione è decisamente troppo grande.

A meno che non, siamo guidati da qualcuno che riconosce la necessità di scoprire questa carica interiore con amore e pazienza, noi siamo intrappolati in un circolo vizioso di tensione, insicurezza e ancora tensione. In un tale circolo vizioso deve risultare una vitalità repressa. Così, in effetti, senza aiuto le zone di blocco continuano a crescere di carica finché avviene un'esplosione che si manifesta come furia,

rabbia irrazionale, o altre forme di azione violenta. L'aumento del numero delle vittime di stupro e omicidio può essere un'espressione di ciò? Si potrebbe dimostrare la convincente fondatezza dell'idea che l'attuale epidemia di attacchi di cuore in questo paese è in relazione con una interna dislocazione di questa energia sbloccata. La dislocazione può essere tanto marcata che l'intero corpo diventa sempre più tenuto a freno, portando all'incapacità di muoversi eccetto che in schemi rigidi. Questi blocchi sono tutt'altro che sottili. Essi sono evidenti e vasti. Possono essere facilmente rivelati dall'applicazione di pressione con le dita.

GRAVITA'

La gravità è la radice di tutta la grazia.Lao Tzu

La gravità agisce su di noi ogni momento della nostra esistenza: seduti, in piedi, durante ogni movimento, e persino sdraiati. Questa forza, la cui azione

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possiamo descrivere ma la cui reale natura non comprendiamo, ci attira incessantemente verso il centro della terra. Di solito, manteniamo la nostra posizione in costante conflitto con essa, ma è proprio questo scontro - lo stare in piedi contro la gravità - che ci dà la capacità di sollevarci e allungarci. L'armonia con la gravità ci assiste in questo sforzo; la disarmonia ci precipita in una lotta senza fine che richiede enormi quantità della nostra forza disponibile solo per alzarci, rendendo molto più difficile affrontare un mondo esigente.

Astrattamente, la figura generale del corpo è quella di un uovo allungato. Considerandolo come tale, diventa chiaro che il mantenere una posizione eretta

può essere un compito difficilissimo. Come è evidente nella figura seguente, un corretto allineamento si serve realmente della gravità per mantenere l'uovo dritto. Con una base appiattita, l'uovo è reso effettivamente più stabile dalla attrazione verso il basso della gravità. Ma una volta che l'allineamento devia abbastanza, la gravità agisce in modo tale da farlo cadere. Lo stesso avviene per il corpo umano. Se una parte del nostro corpo è fuori centro, siamo costretti a spendere una energia notevole soltanto per tenerci ritti. In questi casi, il corpo si allinea così da mantenere un equilibrio di compenso, spesso precario. Per esempio, se il petto va da una parte, la pancia andrà da un'altra (come si può vedere dalla figura 4).

Esaminando un corpo, una delle più importanti osservazioni da fare ha a che fare con il suo rapporto con la gravità. La testa sta al di sopra delle spalle? Il petto si adatta sopra la metà più

bassa del tronco? Il bacino sostiene le grandi sezioni sopra di esso? Le gambe ed i piedi sono al di sotto del corpo?

La persona descritta nella figura 5 si avvicina, ma non lo rappresenta, all'ideale linea laterale.

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L'asse ideale per ottenere il massimo equilibrio è quello che unisce punti alla cima della testa, a metà dell'orecchio, metà della spalla, punto di mezzo della giuntura del fianco, centro della giuntura del ginocchio e centro della giuntura della caviglia. Questa linea passerà anche attraverso la giuntura delle ossa più basse della schiena e l'osso largo triangolare che si trova alla base della spina dorsale (il sacro). Quando questi punti sono così allineati, ogni sezione sottostante sostiene quella al di sopra. Come l'uovo in centro la gravità tiene il corpo saldo e si richiede un minimo impiego di energia per mantenere una posizione eretta. Considerando che i nostri muscoli costituiscono una grande parte di tutto il peso del nostro corpo, e consumano una maggior porzione del carburante del nostro corpo, è facile vedere che un loro efficiente funzionamento è di importanza capitale. Se noi consumiamo quantità non necessarie di energia per stare in piedi e muoverci, esauriamo la scorta necessaria per altre attività. Più energia viene consumata nel tenerci ritti, maggiore è la quantità di confusione nei nostri campi energetici interni e proiettati. Questo riduce la nostra pulsazione vitale, che dà come risultato un fluire diminuito con il nostro ambiente.

Quando siamo fuori equilibrio, ogni nostro movimento è appesantito dalla gravità. Con l'equilibrio, il terreno è un pilastro di supporto e la gravità nostra alleata. Emozionalmente, non possiamo fare a meno di essere influenzati da questo rapporto. Il nostro sistema nervoso si sforza costantemente di venire a patti con i messaggi dei nostri muscoli (non sempre consci) che ci informano che il peso ci spinge verso il basso. Molte persone che provano la sensazione di essere sovraccariche hanno corpi che sono piegati in avanti verso il suolo. Altri, i cui corpi sono piegati indietro, resistendo e spingendo contro la gravità, subiscono la vita come una lotta senza fine.

Naturalmente, la loro sensazione riflette ciò che sta accadendo. Curvandosi in avanti, essi spostano letteralmente il peso del mondo sulle loro spalle. Curvandosi indietro, essi spingono verso l'alto contro una forza così grande che la maggior parte della loro vitalità è assorbita in questo sforzo. Quando le linee del corpo sono in armonia con la

gravità, le varie forze radianti libere nell'ambiente fluiscono attraverso di noi liberamente. Non c'è resistenza.4 Queste linee sono come condutture o fiumi di 4 La situazione è simile a quella di un ago magnetico in un campo magnetico. Se l'ago può

oscillare liberamente, si allineerà con il campo e vi resterà. Non è richiesto altro lavoro.

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energia attorno a cui si sviluppano campi, che fanno scorrere vitalità nei nostri tessuti. È significativo notare che queste sono linee dritte (ricordare la figura 5). Piegandosi, la loro capacità di trasmettere energia decresce.

Tutte le persone nella figura 7 sono coinvolte in una lotta con la gravità. Ogni corpo presenta un grado diverso di curvatura all'indietro. Tutti sono più bassi

lungo la parte posteriore che dalla parte anteriore. Curvandosi in modo significativo, ognuna di queste persone mostrerà atteggiamenti che possono essere descritti meglio come rigidi. Essi tendono ad essere fortemente decisi nelle loro direzioni, con idee fisse del giusto e dello sbagliato. Spesso spingendosi verso ciò che credono volere, contengono i loro sentimenti, specialmente quelli di tenerezza e quelli di dolore. Hanno raggiunto un punto nel loro sviluppo psicosessuale in cui il loro impulso è diretto normalmente ma limitato nella sua piena espressione. La testa è buttata indietro, le spalle sono tirate indietro, i muscoli lunghi della schiena (muscoli dorsali), che vanno dalla base della colonna alla base del teschio, sono corti e tesi (fissi). Il bacino è piegato all'indietro e trattenuto, incapace di oscillare in avanti e di raggiungere un completo abbandono sessuale. La respirazione è contenuta con un'ampiezza molto limitata cosicché la respirazione è superficiale. In

terapia, quando queste persone impegnano il loro corpo attraverso il respiro e sferrando colpi con esercizi delle braccia, delle gambe, del bacino, essi possono esprimere sentimenti di rabbia, furia e profondo dolore emozionale. Anche un massaggio profondo dei tessuti di queste aree trattenute libererà emozione nello stesso modo. In particolare, un massaggio alla mascella, al collo, e giù fino alla regione pelvica tende a liberare rabbia; mentre un massaggio al petto spesso libera sentimenti di desiderio, espressi all'esterno da profondi singhiozzi. La storia emozionale di ogni persona determina l'espressione che il suo corpo rivela.

Non è nostra intenzione insinuare che la gravità determina la struttura della vita emozionale di un individuo. Chiaramente, tuttavia, la gravità è una forza rilevante con cui l'individuo interagisce e questa interazione riflette, così come mantiene, il suo fondamentale atteggiamento di vita. Né possiamo, finché viviamo su questo pianeta,

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sfuggire a questa forza.

ESSENZA ED ASPETTI ESTERIORI

In questa parte faremo una distinzione molto semplice fra due livelli di esperienza, e li metteremo in relazione col corpo.

Il corpo, come vedremo, può essere immaginato come formato da uno strato interno, o nucleo, e uno strato esterno, o estrinseco. Nella nostra concettualizzazione, lo strato interiore coinvolge «l'essenza», e l'esteriore l'azione o il fare. L'essenza si riferisce a quella parte di noi che esiste indipendentemente dalle identificazioni strutturate. Ha una qualità di spontaneità, diretta connessione con realtà organiche (sperimentate come tali), un senso di mancanza di difficoltà ed immediatezza. Il contatto con questo livello di esperienza è molto spesso rigenerante e rivitalizzante.

Senza bisogno di alcun complemento oggetto, noi «siamo». Senza bisogno di essere indaffarati, di fare qualcosa o persino di volere qualcosa, noi esístiamo e sperimentiamo la nostra esistenza. L'essenza, quando sviluppata, ci dà la capacità di entrare in contatto non so'lo gli uni con gli altri e con la realtà fisica, ma con tutto quello che è e che non è. È un «posto interiore,» a cui ci possiamo rivolgere per trovare sostegn. Lasciando cadere i nostri ruoli e titoli, le nostre pretese sul corso degli eventi, spingendoci dentro noi stessi, accettando tranquillamente qualunque cosa ci sia sulla superficie, noi cominciamo a metterci in contatto col nostro Io interiore.

Opposto a questo strato è quello esteriore, estrinseco, che involge il fare, l'agire, il portare a termine piani. É associato alle esperienze di ponderatezza, sforzo, volontà, e desiderio, a intrighi, pose, atteggiamenti decisi, rudi. Permette meno contatto perché limita e dirige il corso degli eventiattraverso aspettative a cui si è puntato.

Nei termini della struttura del corpo, il nucleo trova parte della sua collocazione fisica nei piccoli muscoli interni che collegano i vari segmenti della

colonna5 Questi sottili muscoli coordinano delicati movimenti nel tempo e nello spazio. Quando funzionano correttamente, stabiliscono un centro attorno a cui avvengono movimenti più larghi. L'energia che scorre dall'essenza modula questi movimenti più ampi. Equilibrati con questi muscoli ínteríori sono i muscoli

5 I muscoli interni non includono solo quelli che uniscono i segmenti spinali , ma anche i piccoli muscoli che uniscono la testa (base del teschio) alla colonna cervicale. In ogni caso, essi sono interessati a movimenti di grande precisione.

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esteriori (estrinseci) che sono interessati ad azioni che richiedono forza. Gli estrinseci includono muscoli come quelli delle braccia e delle gambe. Senza l'equilibrio interiore dato dal nucleo, le azioni portate a termine dagli estrinseci mancano di flusso, grazia e armonia. Il colmo di questo disequilibrio sarebbe una persona che potrebbe essere definita «dai muscoli irrigiditi», possedendo forza estrinseca in mancanza di nucleo. Una tale persona ha uno squilibrio a favore dei muscoli estrinseci e i suoi movimenti, di conseguenza, mancano di grazia. Quando la nostra struttura interiore manca di organizzazione, o non si è mai sviluppata completamente, il corpo compensa impiegando gli estrinseci. Questa è una situazione cronica, continua. Lo sviluppo del nucleo dura anni, e di solito avviene del tutto normalmente durante la prima infanzia. Anche i vizi di posizione ed emozionali, che risultano quando questo sviluppo è disturbato, impiegano anni ad evolversi. Crescono fino a diventare estremamente persistenti attraverso anni di ripetizione continua. Tali compensazioni possono essere viste chiaramente in situazioni in cui una forza ci colpisce, una forza come la gravità o come quella emozionale che ci è richiesta per vivere nel mondo. L'uso della muscolatura estrinseca è uno sforzo per «sostenersi contro tutto questo». In alcune persone, anche gli estrinseci non sono sviluppati adeguatamente. Nei loro atteggiamenti corporali e psicologici sembrano chiedere al mondo di sostenerli. Queste persone erano originariamente chiamati tipi «orali».6

Detto semplicemente, esse mancano di uno sviluppo sufficiente dei loro strati di energia interni ed esterni. La loro esperienza interiore è di debolezza e mancanza di fermezza. Altri, come abbiamo visto, tentano di sostenersi impiegando la loro muscolatura esterna, usando una continua contrazione di muscoli che sarebbero normalmente più rilassati. A questi ultimi ci si riferisce come a tipi «rigidi». Sia i rigidi che gli orali mancano di un forte nucleo interiore o un centro. Finché le cose stanno così, ogni loro azione e reazione di compenso sarà squilibrata. La maggior parte di questo processo avviene al di fuori della consapevolezza. Infatti, per cambiare, il primo passo deve essere il prendere coscienza di questa disarmonia interna. Quando ciò accade, l'energia comincia ad alimentare il nucleo più profondo, creando la possibilità di completezza. Quando il nucleo si è vitalizzato, l'individuo comincia a nuoversi dal suo centro. Il suo corpo e i suoi atteggiamenti cambiano. La sua dipendenza emozionale e le costrizioni di atteggiamenti difensivi si abbandonano ad un senso del1'Io, aprono uno scambio docile con gli altri. Esso scopre che non ha più bisogno del supporto esterno o della rigidità estrinseca per sostenersi. Potrà rinunciare a questi sostegni, e comincerà a sentire il piacere di abbandonarsi e la solidità di un lo completo.

6 Vedi Analisi del carattere di Wilhelm Reich, e Il linguaggio del corpo di Alexander Lowen.

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ANATOMIA DEL NUCLEO E DELLA MUSCOLATURA ESTERNA

Le strutture fisiche che costituiscono il nucleo includono le seguenti:1) Il midollo delle ossa.2) Le ossa stesse, particolarmente la spina dorsale e le ossa lunghe.3) La guaina fasciale del tessuto che si condensa vicino alle ossa in strisce

note come legamenti (Nota: questi includono le lunghe strisce di tessuto che si avvolgono attorno la spina dorsale dalla base del teschio alla base della colonna stessa).

4) I già menzionati muscoli intrinseci (piccoli muscoli che collegano ossa con la colonna).

5) I muscoli che vanno da costola a costola (intercostali).6) I1 diaframma.7) Un grande muscolo (psoas) che parte dal profondo del corpo; infatti,

dalla spina dorsale all'esterno sopra il largo osso (femore) della coscia.Il cuore e i grandi vasi sanguigni sono anche parte del nostro essere profondo.

Il nostro linguaggio comprende molte espressioni che denotano questa connessione. «Il mio cuore piange per te». Lui o lei hanno «il cuore spezzato». Noi riconosciamo quando qualcuno sta «parlando col cuore». E noi parliamo dei «nostri più profondi e più sentiti sentimenti». Similarmente, il sangue stesso contiene un senso profondo del nostro essere più intimo. Noi parliamo di «fratelli di sangue», o di un «legame di sangue». Usiamo frasi come «mi fa ribollire il sangue» o «sangue caldo, o freddo». E qui che la relazione fra il nucleo e la nostra vita emozionale è più chiaramente evidente. Al livello più profondo, la nostra emozionalità è espressa nel battito del nostro cuore. Esso batte al ritmo del nostro essere più profondo. Paura, amore, panico e gioia sono tutti sperimentati come emozioni che vengono dal cuore.

Lo strato esteriore, o estrinseco, del corpo, è formato dai larghi muscoli coinvolti nel mantenere una posizione eretta e gli strati di tessuti che li avvolgono. Questi sono:

1) Un muscolo molto grande che copre due terzi della schiena e unisce il bacino, il tronco e le braccia (lastissimus dorsi).

2) I lunghi muscoli all'esterno della spina dorsale, coinvolti nel tenere la colonna eretta (sacro spiralis).

3) I larghi muscoli delle cosce e delle braccia.4) I larghi muscoli che formano la porzione maggiore della parte frontale

del tronco, dal basso petto fino a concludere l'intera parte anteriore dell'addome (parete addominale).

5) Il largo muscolo che va dai due terzi superiori del torace alle braccia (pectoralis major).

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6) Le guaine di tessuti che circondano questi muscoli (fasce).7) I tessuti grassi sotto la pelle.8) La pelle stessa.

In un'immagine semplificata, schematica della precedente anatomia il corpo può essere osservato come fosse formato da cilindri interni ed esterni. Alla nascita, il cilindro interno o nucleo è presente sebbene sottosviluppato. Se l'ambiente è appropriato, l'individuo sviluppa un solido nucleo. D'altro canto, se lo sviluppo emozionale o spirituale dell'individuo è bloccato o distorto, il nucleo è sentito come lacunoso o inadeguato.

Visto in termini strutturali, il nucleo è il pilastro di supporto interno. È importante capire che lo strato esterno si sviluppa in relazione con la crescita del nucleo. Quando questo è fermo, lo strato esteriore si forma attorno ad esso senza sforzo. Quando è debole, lo strato esteriore o non si sviluppa, e noi abbiamo un individuo sottonutrito, sottosviluppato e debole, o in vari modi lo strato esterno si sovrasviluppa in uno sforzo di tenere su, o insieme, la struttura. In questo tipo la relazione compensativa dello sviluppo del sostegno e del nucleo si riconosce facilmente.

La quantità di brusìo presente nel sistema nervoso centrale è direttamente proporzionale al grado di ritenzione fisica e pertanto ha bloccato lo sviluppo emozionale e spirituale. Ne consegue che più è danneggiata l'integrità del nucleo, maggiore è il volume di brusìo. Naturalmente avviene un'azione reciproca in cui il brusìo e la scarsa integrità del nucleo creano ritenzione, che crea brusìo, che a sua volta nasconde l'entrata verso il nucleo. La stessa interdipendenza esiste anche sul livello emozionale ínterpersonale. Uno scarso senso di sé è spesso compensato da un costante riferirsi a se stesso, racconti in apparenza continui delle proprie attività e vanterie. Tutto ciò porta lontano da un contatto significativo con i propri sentimenti intimi e, pertanto, verso una comunicazione fondamentale inappropriata. Ha luogo una scarsa azione reciproca significativa e si riceve un nutrimento emozionale molto scarso, lasciando 1'Io inespresso, inappagato e ancora debilitato.

Così maggiore è il grado di ritenzione, minore è l'importanza del nucleo. Un altro modo di definire quanto sopra è nello sviluppo di un individuo, meno energie immesse arrivano in forma di amore e sicurezza dentro il nucleo centrale dell'essere, maggiore è il brusìo e l'impedimento nell'insieme corpo/mente. Il brusìo colpisce in modo significativo lo stato mentale dell'individuo. Un leggero brusìo si accompagna al pensare chiaro, a serenità, e a risposte equilibrate, un aumentato brusìo alla rigidità, a confusione e squilibrio. La ritenzione si esprime nella struttura fisica. Sebbene abbiamo concettualizzato che il brusìo colpisce lo stato mentale e la ritenzione, la struttura fisica, dobbiamo ricordare che questa è una divisione arbitraria e in verità brusìo e ritenzione sono intrecciati inseparabilmente nella realtà dei nostri corpi vivi.

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NOI E IL SUOLO

«Lega il tuo cammello ad un albero, poi abbi fede in Dio». Il profeta

La salute del nostro intimo determina il modo in cui ci mettiamo in relazione con il suolo. Se, mentre stiamo in piedi, siamo capaci di rilassarci e ci mettiamo

in contatto pienamente con il campo di energia sotto di noi, sperimentiamo una sensazionee di solidità. Noi siamo «piantati», in contatto con la realtà del nostro essere nel tempo e nello spazio. Noi conosciamo e per quel momento accettiamo, «il punto in cui stiamo in piedi». In contrasto, molti individui caparbiamente oppongono resistenza alle pressioni che sarebbero meglio controllate lasciandosi andare. Essi portano avanti un lavoro insopportabile o relazioni amorose insopportabili nonostante la ricorrente capacità distruttiva. Sono insistenti. Un tale individuo è bloccato e soffre cronicamente. Il suo contatto col suolo e la realtà è così incerto che lasciarsi andare lo tufferebbe nel panico di non sapere come orientarsi. Di qui, in disperazione, sceglie di non cedere. Non c'è quasi un limite al dolore che è deciso a sopportare. Lo vediamo fisicamente curvato, evidentemente sovraccaricato, con ampie spalle, tondeggianti incurvate, la testa chinata sopra il petto, il suo

bacino e le cosce immobilizzati, le ginocchia rigidamente bloccate e le sue gambe e i piedi contratti saldamente.

La tensione e la rigidezza nella metà più bassa del corpo specialmente nelle gambe e nei piedi, riduce di molto la sensibilità in quelle zone. La perdita rende precario l'equilibrio e inonda il sistema nervoso di brusìo. È come se la persona stesse in piedi o camminasse su trampoli. Invece di rilassarsi e riacquistare contatto ed equilibrio, il brusìo, che è fondamentalmente una paura di cadere, provoca una risposta di ulteriore tensione e rafforzamento contro la caduta. Emozionalmente, questo cadere potrebbe essere vissuto come l'essere stato sfruttato (essendo una «marionetta»), il perdere prestigio, non

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comportarsi abbastanza bene (come non riuscire nel lavoro). Non è un caso che nelle culture che abbracciano una rigida formalità si cammina cautamente: il perdere la faccia è considerato una buona ragione per autodistruggersi.

Quando la base d'appoggio è inconsistente, qualunque cambiamento crea disorientamento. Se, come accade durante il rapporto sessuale, la quantità di energia che scorre attraverso il corpo è aumentata, l'individuo senza fondamenta spesso la vive come una forza che può essere travolgente. Per una tale persona il solo modo per trattare questi alti impulsi di energia è di contenerli, tagliando fuori, in tal modo, la vitalità. Il bacino, che contiene una grande riserva di energia vitale, è immobilizzato (generalmente, ogni volta che c'è una cronica mancanza di contatto col suolo, la mobilità del bacino è menomata). Il contatto col suolo è essenziale per il pieno scorrere non distruttivo di energia attraverso il corpo.

Quando il nucleo è anche più frammentarîo, e il contatto col suolo gravemente incerto, quasi ogni immissione di energia minaccia di distruggere completamente l'individuo. Esso vive col continuo terrore di diventare completamente disarticolato. La paura basta per immobilizzare quasi ogni tentativo di autoaffermazione. Impegnarsi e muoversi con il flusso significherebbe lasciare libera l'energia attraverso il corpo, più di quanta possa essere controllata strutturalmente o emozionalmente. Per evitare di cadere a pezzi questi individui bloccano il flusso immobilizzando le loro articolazioni. Di conseguenza i movimenti sono rigidi, spezzati, e senza alcun fluire da una sezione del corpo all'altra. La testa è di solito piegata su di un lato e gli occhi sono assenti e distanti. Muovendosi come una marionetta su di una corda e con l'aspetto di niente più che una bambola rotta, ogni vitalità è vissuta come una forza quasi demoniaca che minaccia di far scattare in pezzi 1'Io. Tali individui impiegano tutti i meccanismi di sopravvivenza per tenere insieme tutte le parti. In molte altre situazioni di un rapporto insicuro tra nucleo e suolo il livello del bloccare per reazione la parte dello strato muscolare esterno è tale che l'individuo è capace di rispondere alle richieste della vita. La sua compensazione mostra abbastanza energia per evitare la frammentazione facilmente. Ma, in casi seri, ogni stress è sopportato malamente. Incapace di trattare con pressioni aumentate dall'esterno o dall'interno, l'individuo ridotto seriamente in frammenti spesso si taglierà fuori totalmente dai suoi sentimenti.

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Una tale interruzione riduce il flusso di energia nel corpo, portando ad uno stato di separazione fisica ed emozionale. Quando questo diventa sempre più esterno, la divisione corpo/mente raggiunge un punto di dissociazione quasi totale, perdita di contatto con la realtà e talvolta, completa immobilità.

Nei capitoli precedenti abbiamo esaminato alcuni degli aspetti essenziali delle risposte che gli individui danno all'energia, alla gravità, e al suolo, e alcuni dei modi in cui lo sviluppo del nucleo influenza queste risposte. Non abbiamo descritto che poche di queste relazioni strutturate, sperando solo di introdurre il lettore alla realtà dell'adattamento del corpo ai processi energetici ed emozionali della vita. Nel prossimo capitolo esamineremo il corpo più dettagliatamente.

LA TENDA DI SETA

Lei è come in un campo una tenda di setaA mezzogiorno quando la brezza di un'estate assolataHa asciugato la rugiada e tutte le sue corde si addolciscono,Così che nei ragazzi oscilla lievemente a proprio agioE il suo polo di sostegno centrale di cedroChe è la sua vetta rivolta al cielo, E manifesta la sicurezza dell'anima,Sembra non dover nulla ad ogni singola corda, Ma tenuta strettamente da nessuna, è legata in modo scioltoDa innumerevoli legami serici d'amore e pensiero Ad ogni cosa sulla terra che la circonferenza comprendaE soltanto dal suo essere leggermente tesa Nella capricciosità dell'aria estivaÈ resa consapevole della più sottile schiavitù.

Robert Frost

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CAPITOLO IV

PARTI DEL CORPO

Come ogni altro sistema complesso, l'uomo è un insieme di molte parti, ognuna delle quali rivela una duplice natura di attributo indipendente, e di partecipante ad una più grande totalità. Sebbene sia la configurazione del tutto che rende ogni uomo unico, è utile studiare il contributo delle parti separate di questa figura completa. In questo capitòlo noi faremo proprio questo; esamineremo cioè l'uomo nelle sue varie parti: gambe, faccia, piedi eccetera. Ogni parte, per il suo posto unico che occupa nel funzionamento dell'organismo, rivela qualcosa di diverso delle nostre complete strutture morfologiche, mentali ed emozionali.

IL CORPO NEL SUO INSIEME

Le generali proprietà strutturali che notiamo in tutti gli essere umani - magrezza, pesantezza, muscolarità, maturità - hanno tutte un significato psicologico. La donna con un corpo di ragazza può con tutta probabilità avere un forte desiderio di rimanere una bambina, e persino aver coscientemente deciso così in età molto precoce. Il corpo alto, magro, che sembra aver bisogno di nutrimento, può appartenere ad una persona che si sente emozionalmente affamata, mentre un corpo pesante, lento, appartiene a qualcuno per cui la vita è noiosa e dolorosamente stagnante. In ogni caso, l'insieme del corpo dà un'impressione generale che spesso può essere accurata. Ci sono due caratteristiche, tuttavia, dell'intero corpo che vogliamo discutere in dettaglio: il dislocamento e l'asimmetria.

Le prime cose da esaminare sono i grandi dislocamenti segmentalí. In questi casi la persona t grossa alla sommità o alla parte inferiore. L'energia si è mossa in alto o in basso su vasta scala.

Nella figura 11 abbiamo rappresentata una progressione dalla persona alla sinistra, che è grossa nella sua metà superiore, attraverso la quarta figura che ha un buon equilibrio fra la parte alta e la bassa, fino all'ultima, la cui parte inferiore è grossa. In corpi con gravi dislocamenti, l'energia non si muove uniformemente per tutta la lunghezza del corpo: la zona principale di interruzione o blocco è al livello del mezzo della schiena. Le parti grosse (sommità o parte inferiore) hanno raccolto una grande quantità di energia stagnante. È come se vi fosse stato un arginamento a formare un grande lago di questa energia statica, che si è accumulata dietro la diga: dall'altro lato di questa l'energia non

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fa che gocciolare appena. Queste zone sono sviluppate meno bene e sono spesso sproporzionatamente magre, con poco colore, diminuito flusso sanguigno e una temperatura della pelle più bassa. In casi estremi, la metà superiore e inferiore possono essere così diverse che sembrano appartenere a diverse persone.

Gli individui che mostrano un grave dislocamento sono incapaci di mettersi in contatto con zone più ampie di sentimento e vitalità. I loro corpi ci raccontano alla prima occhiata della lotta interna che ha luogo. Si muovono e vivono profondamente divisi, sperimentando la costrizione come una continua repressione. Come la figura 11 suggerisce, il dislocamento negli uomini è molto spesso nella direzione verso l'alto, mentre nelle donne è verso il basso. In ognuno di questi casi le funzioni collegate alle aree ingrossate e fortemente cariche di energia sono pure esagerate, mentre quelle delle aree costrette sono indebolite.

La parte superiore gonfia, poggiando su di un piccolo bacino contratto e su gambe rigide, dà un'immagine completa di una persona che compie uno sforzo verso l'alto facendosi più grossa e più alta di quanto sia in realtà. Una brama esagerata di importanza e realizzazione si accompagna con la parte superiore del corpo espansa (fa pensare ad una figura come Mussolini). La metà inferiore contratta e rigida blocca il flusso di energia verso il basso, lasciando l'individuo senza fondamento e incapace talvolta di contenere impulsi. L'energia che fluisce verso l'alto e crea idee e attività, non è equilibrata nel modo giusto dal flusso verso il basso che dà un senso di collocazione e relazione al mondo. In casi anche più estremi abbiamo trovato alla base un sentimento di inevitabile isolamento, un disprezzo malcelato per le normali faccende degli altri e una capacità molto limitata di sentimenti duraturi.

Nella struttura opposta - quella che presenta la metà inferiore esagerata - ci sono altre disarmonie. La parte superiore tesa, piccola, non sufficientemente caricata non permette un'azione aggressiva. L'energia dal di sotto non sale e non riesce a riempire l'intera persona. Incapace di sporgersi o colpire, la tendenza

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di questa è verso la passività. Vi è lo stesso isolamento, ma invece di azione impulsiva, vi è inerzia, incapacità assoluta di agire.

In queste persone, la strada verso la salute sta nella ricostituzione dell'equilibrío e del libero fluire dell'energia. Se le zone rigide possono essere rilassate, la tremenda quantità di sentimento trattenuto nelle parti ingrossate, sovraccariche e statiche, può cominciare a liberarsi. Le zone rilassate preparano le basi per l'Io impulsivo, gonfiato e isolato. Nel petto, nella schiena, nelle spalle e nelle braccia queste aree procurano i mezzi per l'espressione attiva di rabbia, desiderio e aggressione1.

Un altro aspetto importante del corpo come totalità, oltre ai gravi dislocamenti, è costituito dalle sue asimmetrie. Negli studi orientati verso il

corpo, noi parliamo di una divisione sinistra-destra, che significa una mancanza di normale simmetria e integrazione delle metà sinistra e destra del corpo. Un esempio di una tale divisione è dato nelle fotografie seguenti.

La persona nella figura 12 presenta una decisa asimmetria. Il fianco destro del suo corpo appare più forte e più largo; la spalla è più alta l'intero fianco sembra più aggressivo, eretto e pronto all'azione.

Per dimostrare anche oltre, la figura 13 unisce il fianco sinistro con la sua immagine speculare per formare un intero corpo composito, mostrando come apparirebbe il soggetto se fosse perfettamente simmetrico col suo fianco sinistro. La figura 14 fa la stessa cosa col suo fianco destro.

In queste figure diventa del tutto ovvio che due strutture ben distinte esistono dentro quest'unico individuo. Queste due strutture, naturalmente, rappresentano due tendenze fortemente differenti della sua personalità. Il fianco sinistro mostra un dislocamento verso

l'alto, spalle larghe, fianchi stretti e un'intera struttura di durezza ed esagerata mascolinità. Il fianco destro capovolge tutto questo e appare più delicato, più

1 In tutto il libro noi nominiamo alcuni approcci terapeutici che si incentrano sul corpo. Per una analisi completa e dettagliata, il lettore può ricercare negli scritti di Wilhelm Reich, Alexander Lowen, William Shutz e le opere di prossima pubblicazione di Ida Rolf e John Pierrakos.

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sinuoso e femminile; esso è dislocato leggermente verso il basso. La struttura generale, quindi, manca di integrazione di questi opposti. È lecito attendersi dei conflitti molto forti all'interno di questo individuo.

Il corpo è normalmente asimmetrico per diversi aspetti. Gli emisferi cerebrali del cervello compiono funzioni diverse. Per esempio, la parola sembra essere in modo predominante una funzione dell'emisfero sinistro. L'emisfero destro è apparentemente meno lineare, più intuitivo e olistico. Noi associamo il fianco sinistro del corpo (che è controllato primariamente dal lato destro del cervello) con i sentimenti, le emozioni e i rapporti con la madre. Il fianco destro è associato al padre, dalla ragione, al pensiero, alla logica. Inoltre il sinistro è il fianco con cui noi capiamo le cose: è ricettivo. Il fianco destro è estroverso, espressivo, il fianco con cui noi agiamo2. Anche con questa tendenza ad usare più un lato dell'altro, se i vari elementi sono equilibrati e integrati, il grosso della simmetria del corpo rimane indisturbato. Laddove un aspetto domina fortemente l'altro, per esempio la ragione sopra il sentimento, o l'espressione sopra la ricettività, troveremo una asimmetria tra sinistra e destra.

I PIEDI

Sebbene nella nostra cultura non si presti molta attenzione ai piedi, come alla base su cui l'intera struttura del nostro corpo poggia e come al nostro collegamento col suolo, questo completo reticolo di nervi, muscoli e tendini è estremamente importante. Noi non camminiamo più scalzi, permettendo alle varie termínazioni nervose dei nostri piedi di essere stimolate ad ogni passo che facciamo. Anzi, teniamo i nostri piedi incassati in tombe di pelle. Ciò del resto è del tutto ragionevole dal momento che viviamo a contatto col cemento delle nostre città, attraverso il quale, invece di un costante massaggio ai piedi, subiamo un attacco alla nostra intera struttura. Ogni passo trasmette lungo le nostre ossa una vibrazione, che mette alla prova, la flessibilità del ginocchio, del fianco, dell'articolazione sacroiliaca, e delle articolazioni della parte bassa della schiena. Molti dei disturbi che si presentano in queste zone, sono il risultato di questo trauma continuo.

Del modo in cui trattiamo con la realtà, molto è espresso nel contatto che hanno i nostri piedi col terreno. Se siamo privi di carattere i nostri piedi lo dimostrano: essi saranno inadeguati a sostenerci, essendo troppo piccoli, cedevoli, o con le arcate rigide e troppo alte. A volte, il piede destro va da una parte, mentre il sinistro va da un'altra: in tal caso coloro che hanno piedi siffatti mostrano una confusione riguardo alle proprie mete. La rigidità nel piede

2 Nel libro di William Shutz, Here Comes Everybody, egli sostiene che il Fianco sinistro è associato all'iniziare l'azione, e quello destro al portarla a termine.

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può riflettere rigidità nella persona, accompagnandosi ad un passo pesante, rumoroso. Ciò è tipico di un approccio rigido con la realtà. L'arcata alta e rigida può anche riflettere una incapacità ad avere contatto col suolo e una tendenza ad essere sradicati, poco pratici. Alcuni sembrano quasi camminare su due trampoli. Quando l'arcata ha ceduto e il piede è schiacciato, ciò è spesso associato ad un cedimento nel resto della struttura: possiamo dedurne che in questo caso I'indívíduo, mancando l'energia per creare un contatto fermo con la realtà, utilizza proprio la sua debolezza. Attraverso il cedimento dell'arco, una parte maggiore della pianta del piede entra in contatto col suolo: è uno sforzo, sebbene debole, di provare una maggiore quantità di vita. Con un grado di energia così basso, questo è davvero l'unico metodo possibile di compensazione.

Alcune persone camminano in punta di piedi, mentre altre fanno affondare i talloni nella terra.

Quando siamo insicuri dei sentimenti di un'altra persona verso di noi, spesso camminiamo come se stessimo camminando «sulle uova», estremamente cauti nel nostro contatto con la realtà.

I piedi nella figura 15 illustrano diversi aspetti:1. Partendo dalla sinistra, vediamo piedi che sembrano quasi pinne di una foca.

Procedendo lungo la serie, i piedi si girano in avanti finché, nell'ultimo paio, essi sono paralleli l'uno all'altro. Ovviamente, i piedi in quest'ultimo esempio riescono a sopportare il peso che ci grava sopra in modo molto più efficiente di quelli nel primo.

2. Nel terzo soggetto vediamo che i piedi vanno in direzioni diverse. Tutto il corpo mostra una divisione fra i suoi lati destro e sinistro (si tratta della stessa persona di cui abbiamo discusso nella sezione sulla divisione sinistra-destra).

3. Può essere utile osservare che i piedi del primo e del secondo soggetto sono quelli di padre e figlio. Si può capire da queste fotografie che in qualche modo essi si sono adattati al loro ambiente con meccanismi similari3. Questo tira in

3Quello che noi ereditiamo è la sostanza con cui reagiamo al nostro ambiente. Se noi possediamo una

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ballo anche la questione dell'ereditarietà. L'ereditarietà è un fattore significativo nel determinare chi siamo e come reagiamo.

4. Si può vedere nelle fotografie che con la rotazione dei piedi in avanti, avviene una rotazione simultanea della caviglia e dell'articolazione del ginocchio. Con questa rotazione la caviglia e l'articolazione del ginocchio sono sottoposte ad uno sforzo minore e così sono meglio capacii di trasmettere il peso attraverso il centro del piede. Quando ciò avviene, tutta l'estremità inferiore riesce a rilassarsi e scambiare energia con il suolo. Infatti, quando i piedi sono di traverso, le estremità inferiori cominciano ad assumere entrambi l'apparenza e la sensazione di due rigide sbarre curvate all'indietro al ginocchio.

Il piede, pertanto, ha molto a che fare con il nostro scambio di energia col suolo. È la base di tutta la nostra struttura e trasmette ad essa anche le sue deficienze. È lo scambio col suolo che procura un senso di connessione col mondo, il nostro spazio. Sentendo la terra, noi sappiamo se il suolo al di sotto di noi dà appoggio, o se è troppo duro o troppo soffice. Noi «sappiamo dove poggiamo». La stessa coscienza di conoscere le nostre percezioni, gli atteggiamenti, le idee e i piani - di sapere cioè che sono basati su un terreno solido di realtà genuine - dà lo stesso tipo di sicurezza all'intero tessuto della nostra vita. C'è un'intima connessione fra il sentire il suolo con i nostri piedi e l'essere in contatto con la realtà.

Piedi rigidi e contratti interrompono il flusso di energia e ci fanno sentire sradicati, ci fanno camminare, per così dire, su rigide piattaforme senza vita. Il nostro equilibrio e il nostro senso di appoggio sono in qualche modo precari. Siamo insicuri di quello su cui poggiamo e dobbiamo vivere sotto il costante fastidio di questa incertezza. I nostri pensieri, sentimenti e azioni sono continuamente corrosi da qualche insicurezza fondamentale.

Ironicamente, questa stessa insicurezza del terreno su cui poggiamo porta alla contrazione dei piedi, che così si proteggono da pericoli sconosciuti. Similmente, noi ci teniamo stretti troppo forte alle nostre opinioni e idee, riluttanti a voler scambiare energie con realtà nuove o che ci spaventano.

I1 piede rilassato, flessibile, con un buon tono, stabilisce un contatto sicuro e sensibile col suolo. Esso procura un sostegno saldo e tuttavia ricettivo alle strutture sovrastanti, ed è capace di adattarsi a qualsiasi cambiamento che incontra attraverso il movimento4.

macchina che lavora a bassa energia e la forziamo a fornire un'alta erogazione di energia, da qualche parte essa si spaccherà. Così il corpo è incaPace di oltrepassare i limiti della costituzione che ha ereditato. In questo senso, date costituzioni reagiranno in modi simili a tipi simili di stress.4Si potrebbe trascrivere la parte sopra citata, usando parole come ego per «piedi» e «realtà» per «terreno» e ottenere in questo modo una ragionevole descrizione della personalità del possessore di tali piedi. L'ego non difensivo, flessibile, con buona forza, stabilisce un contatto sicuro e sensibile con la realtà. Procura un sostegno saldo e tuttavia ricettivo per tutte le altre strutture psichiche ed è

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UNA NOTA SUI PIEDI

La pianta dei piedi, come il palmo delle mani, contiene una grande quantità di pori, attraverso i quali le tossine e i materiali di scarto vengono espulsi dai nostri corpi. Una cura e una pulizia continua dei piedi sono necessarie per mantenere una buona salute, come è importante indossare scarpe adatte. Idealmente sarebbe meglio camminare scalzi; sfortunatamente nella nostra civiltà ciò non è pratico. È necessario che le scarpe siano di buona qualità e di pelle morbida, in modo da permettere una adeguata flessibilità alle piccole giunture dei piedi e della caviglia. Esse dovrebbero dare un buon sostegno sia all'arcata che al tallone e non dovrebbero essere alte, perché ciò tenderebbe a spingere il corpo in avanti, sbilanciando l'intero asse che regge il peso e causando uno stress incredibile sulle gambe e sulla spina dorsale (specialmente al livello del fondo schiena). È facile immaginare il dolore e la scomodità di molte donne che camminano con i piedi schiacciati dentro scarpe troppo strette con tacchi troppo alti.

LA CAVIGLIA, IL GINOCCHIO E LE GAMBE

L'argomento trattato sopra ci porta a considerare la caviglia, il ginocchio e la parte inferiore della gamba. La caviglia possiede le qualità di tutte le articolazioni; è una zona di movimento. Per essere più precisi, segmenti adiacenti si muovono uno in relazione all'altro - in questo caso il piede e la parte bassa della gamba. Quando la mortasa del giunto della caviglia non è centrata sul piede, il peso del corpo cade all'interno o all'esterno, causando un grande sforzo sulla giuntura.

In una tale situazione la caviglia può cedere dando luogo ad una sensazione di incertezza quando si deve intraprendere qualche passo, specialmente se nuovo.

Nell'individuo che divide il flusso del suo corpo irrigidendo le articolazioni, la

capace di adattarsi a tutti i cambia: menti che incontra attraverso l'interagire degli uni con gli altri e col mondo.

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caviglia è quasi invariabilmente coinvolta; in caso estremo, il movimento della persona sembra quello di un soldatino di piombo. Come regola generale, le articolazioni sono una chiave importante per il modo in cui ci muoviamo e, pertanto, per il modo in cui ci presentiamo agli altri. In questo senso esse riflettono stile e personalità. I movimenti del sergente istruttore, della vamp, dell'ubriacone o di un candidato politico ci parlano chiaramente di queste persone. Inoltre noi sappiamo intuitivamente attraverso la nostra stessa struttura, qual'è la considerazione che hanno di sè.

Nelle serie di gambe mostrate sotto, il fattore significativo da considerare è il grado di irrigidimento dell'articolazione del ginocchio. Il termine «irrigidimento» è molto accurato; le ginocchia sono spinte indietro e fortemente strette. Questo risulta particolarmente chiaro nell'ultimo soggetto alla destra.

Il meccanismo che sta dietro all'irrigidimento delle ginocchia varia con la struttura emozionale e strutturale di base di ogni individuo. In alcuni di questi meccanismi, la persona usa le ginocchia irrigidite per:1. Difendersi dall'essere soppressa o soggiogata -

«Rimarrò in piedi! Non cederò!».2. Permettersi di mantenere la sua posizione, non

importa quale - «Non sarò buttato giù!».3. Mantenere una presa sulla realtà - «Mi devo tenere

insieme».4. Evitare che la struttura già crollante ceda -

«Questo è tutto quello che posso fare per tenermi su», «Dovresti aiutarmi!».

Nella figura 18 è possibile intuire come questa persona stia resistendo ostinatamente. Il suo corpo è curvato all'indietro, i suoi piedi cercano di aggrapparsi al terreno e le sue ginocchia sono irrigidite. Si può immaginare una forza che agisce su di lui e a cui lui si oppone. È come se facesse un continuo sforzo per mantenere la sua posizione o muoversi in avanti.

Indipendente dal meccanismo, in molte persone l'energia nelle gambe viene strettamente contenuta e il flusso fra il suolo e l'organismo è parzialmente o gravemente limitato. Mancando flessibilità nella

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caviglia e nelle articolazioni del ginocchio, tutta l'estremità inferiore si muove come un solo blocco (con la flessibilità avviene un ciclico dare e ricevere dal suolo ad ogni passo; l'energia scorre e l'organismo si muove in modo fluido). Sotto il ginocchio irrigidito la tensione nella gamba è molto marcata e c'è una rigidità associata nei piedi. Quando si chiede a persone con gambe rigide di piegare le dita dei piedi in avanti o indietro, a malapena riescono a farlo perché il movimento nelle dita è controllato dai muscoli della parte inferiore della gamba (muscoli che si trovano lungo la tibia).

Un'altra associazione al ginocchio, sempre con riguardo ad una emozione, è il fatto ben conosciuto che, quando proviamo grande paura, le nostre ginocchia cominciano a tremare. Nell'antica medicina cinese le ginocchia erano considerate collegate ai reni. I reni a loro volta erano collegati sia all'elemento acqua che agli organi sessuali. L'acqua in questo sistema si collega alla paura e quindi è in relazione con quanto sopra. La nostra sessualità è collegata alla nostra vitalità più profonda: il costringere un uomo in ginocchio è sempre stato vissuto come un umiliarlo. Inginocchiarsi davanti a un re o ad una persona santa o una sacra immagine è un segno tradizionale di sottomissione. Possiamo ragionevolmente considerare collegato anche l'irrigidimento delle ginocchia: «Non mi piegherò al tuo volere», «Non ti pregherò».

Esaminiamo adesso la parte che sta sopra le ginocchia, cioè la coscia e le natiche5.

In questa serie possiamo cominciare osservando lo spazio fra le cosce. Nel primo soggetto le ginocchia sono molto separate e lo spazio termina in un punto alto di vertice nella linea mediana. È utile immaginarlo come un alto arco (arco gotico). Nel secondo e terzo soggetto lo spazio diminuisce. Il quarto è il più vicino ad un normale allineamento. Nel soggetto seguente le ginocchia sono chiuse insieme e si nota tensione nelle cosce, incluse le zone inguinali. Nell'ultima non si vede spazio fra le cosce.

Dove abbiamo un vertice alto (arco gotico) la tensione è presente nel punto centrale (nella zona nota come perineo). È qui che esiste una ritenzione. Gli organi coinvolti in questa zona sono i genitali, l'ano e il retto, con il punto di maggiore tensione immediatamente di fronte all'ano. Con lo spasmo e l'energia che bloccano in questo punto, la funzione sessuale non può trovare piena

5 Le natiche formano la massa muscolare che va dal bacino alla coscia, posteriormente.

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espressione. Negli ultimi due soggetti, la tensione nelle cosce le tende in dentro, schiacciando i genitali. Qui di nuovo l'espressione dei genitali è limitata. La situazione normale permette alla zona dell'ano e dei genitali un flusso completo, non essendo le cosce troppo unite e neppure separate. L'esperienza nelle due situazioni è molto diversa. In una le cosce sono realmente schiacciate insieme in maniera protettiva (questo normalmente non è un atto conscio, ma un'espressione inconscia che si sviluppa). Nell'altra i muscoli interni della coscia sono accorciati e assorbiti nel punto centrale.

Se noi esaminiamo gli stessi soggetti dal dietro, nei primi due possiamo chiaramente intuire l'effetto dell'arco gotico che si incastra nella zona davanti all'ano.

I soggetti tre e quattro sono di transizione in quanto si incastrano meno in alto. Negli ultimi due cominciamo a notare che le natiche sono schiacciate insieme. Un indizio per riconoscerlo si può trovare osservando dove si trova la piega delle natiche.

Se il lettore prova a stare per un attimo in piedi e schiacciare strettamente le natiche, schiacciando insieme simultaneamente le cosce, potrà farsi una buona idea degli ultimi tre soggetti. Il grado di tensione è considerevole e l'efficacia dei muscoli contrattili nel bloccare il flusso di vitalità è evidente. Di nuovo bisogna ricordare che la contrazione è presente anche se il soggetto non ne è consapevole. È l'inconscio che si manifesta nella struttura.

La contrazione cronica dei grandi muscoli delle natiche consuma una grande quantità di energia. Esse sono sovraccariche di energia e spesso una pressione relativamente leggera (particolarmente sull'interno delle cosce) provoca strane risposte emozionali. In altre occasioni, l'arca della superficie sopra questi gruppi muscolari appare molle e flaccida, smentendo la tensione sottostante. Con una pressione più profonda si scopre che i muscoli sono ancora più tesi e molli. In questo caso l'uso di un messaggio in profondità permetterà a queste cariche trattenute di liberarsi. Spesso le emozioni liberate sono molto intense essendo frequentmente di collera e rabbia. I muscoli della coscia e delle natiche si fissano sul bacino e sono molto importanti nel determinare la sua posizione e mobilità. Quando sono contratti cronicamente, essi immobilizzano il bacino in modo effettivo, riducendo di nuovo la capacità dell'organismo all'abbandono sessuale.

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IL BACINO

Dovrebbe essere chiaro a questo punto che la tensione presente in una zona del corpo torna a riflettersi su molte altre. In un certo senso anche una singola tensione non è mai realmente isolata perché include le compensazioni. Forse i due movimenti più espressivi contenuti nel corpo sono quelli del bacino e del respiro. Il grado del nostro coinvolgimento con la vita è indicato chiaramente dal ritmo del nostro respiro. L'uomo moderno della società industriale tronca il suo respiro. Questo è il modo più diretto per trattenere influenze e sentimenti crescenti, come sa bene ogni bambino quando blocca il respiro.

II bacino non bloccato riesce a oscillare liberamente avanti e indietro mentre cammina, per permettere un facile movimento avanti-dietro in contrasto con un ancheggiamento da fianco a fianco. In quest'ultimo caso, l'aumentata mobilità, che forse suggerisce una maggiore libertà sessuale, può solo indicare un aumento nella locale carica energetica. Questa carica, tuttavia, avviene senza integrazione con il resto del corpo ed è più spesso associata ad un'isterismo alla base che ad un appetito sessuale accresciuto o ad una raffinatezza. Gli isterici tendono a drammatizzare con superattivìtà. In alcune altre situazioní, il bacino non si muove realmente. È portato in

giro in un unico solido blocco, di solito irrigidito in una posizione in avanti ímpedita al di sotto o ritirata all'indietro, armata come se fosse pronta a sparare. Questo far fuoco, per la mancanza di mobilità, è sempre portato a termine in maniera insufficiente. Le sequenze seguenti dimostrano varie posizioni del bacino.

Da questo punto di vista, sembra non ci sia una differenza significativa fra i sessi, chiarendo che in alcuni aspetti di trauma fisico ed emozionale le compensazioni strutturali nella zona pelvica seguono un disegno simile. Fondamentalmente il bacino assume la posizione che esprime l'atteggiamento prestabilito dell'individuo verso la vita. Quando sono ripiegate in sotto, le natiche serrate permettono solo uno stillicidio di emozione e sentimento. L'individuo è incapace di lasciare che il bacino oscilli indietro e raccolga forza per la spinta in avanti associata con un pieno deflusso emozionale. Le emozioni possono alla meglio essere spremute fuori. L'estremo opposto è quello in cui il bacino è retratto, o trattenuto indietro. L'individuo

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è incapace di scaricarsi. Si è raccolta una grande carica nella ragione pelvica ma non riesce ad oscillare in avanti. Possiamo usare l'analogia di un fucile armato e pronto a sparare. Forse questo paragone molto chiaro può essere preso un gradino più. avanti. Questi individui possono essere visti come timorosi di lasciarsi andare perché l'alta carica che stanno trasportando può essere sentita come esplosiva. Questa ansietà è spesso associata con la domanda: «Che cosa accadrà se mi lascerò andare?». Quando ad un tale individuo si chiede di descrivere che cosa potrebbe accadere, la risposta è spesso «Non so, veramente». Il senso è quello di una forza sconosciuta. Un esame ulteriore spesso rivela paure di promiscuità sessuale o violenza verso gli altri.

La figura 24 mostra due persone con strutture pelviche molto diverse.Il bacino della prima persona è vicino al

normale, cioè esattamente sotto il tronco in una posizione orizzontale. Nell'altra persona il bacino è retratto, trattenuto. Quando lo si considera in termini di misura soltanto, il bacino può essere troppo piccolo o troppo largo, relativamente al resto del corpo. Questo di solito segue lo schema del dislocamento cima-fondo che abbiamo già discusso. In generale un bacino fisso, contratto e piccolo è associato sia con immaturità e mancanza di sviluppo di sentimenti, di sessualità e impulso istintuale, o con un forte contenimento di questi sentimenti istintivi.

All'altro estremo (particolarmente nelle donne), possiamo trovare che il bacino è eccessivamente largo. Qui l'osso sacrale è spinto in avanti, allargando il bacino. Le donne che presentano questa struttura, nella nostra esperienza, tendono ad essere in un certo senso matronali, iperfemminili,

con una grande quantità di profondo calore. Per loro il bacino è un deposito di tenerezza e nutrimento. Associate a questa aumentata ampiezza del bacino, si accumulano fianchi, natiche e cosce molli e pastose. Noi pensiamo che questa fiaccidità sia un'esagerazione della posizione recettiva-passiva e abbiamo trovato molte donne che rappresentano davvero questa immagine. Sono quasi figure archetipiche (il pittore Rubens ha spesso ritratto tali donne). Altre, mentre possiedono questo tratto fondamentale, lottano con questa passività e tentano di superare la loro flaccidità con l'azione. In altre, tali tentativi molto spesso finiscono in sensazioni di dolore e frustazione.

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RESPIRAZIONE, TRE CENTRI E LA PANCIA

Nella nostra civiltà, la forma ideale del corpo ha una stretta linea della cintura e una pancia piatta. Grosse somme di danaro, molto tempo e grande sforzo sono spesi per ridurre la circonferenza addominale. Non molti anni fa, i bustini delle donne costringevano le loro pance in incessanti strangolamenti. Anche oggi, la guaina elastica continua ad essere un affare vittorioso. PANCIA IN DENTRO - PETTO IN FUORI è la regola secondo la quale cerchiamo di vivere.

Normalmente, la parete addominale si espande ad ogni respiro. Per evitare questo e rimanere ancora dentro i limiti dello scritto decretato dalla nostra

cultura, noi consciamente o inconsciamente teniamo il petto gonfio e i muscoli addominali tirati fermamente in dentro. Confrontiamo il normale flusso libero di respiro con il tipo di respiro «trattenuto».

Nella figura 25, l'arca ombreggiata mostra la normale estensione di respirazione. Nella respirazione trattenuta, il diaframma a stento si muove e la pancia rimane «tirata in dentro». Il petto può pure essere gonfiato troppo o troppo poco, e c'è molto poco movimento. Contrapponete questo con l'ampiezza della normale respirazione in

cui il flusso di respiro arriva dentro la pancia, permettendo alla parete addominale di rilassarsi all'esterno. Il diaframma è libero e mobile. Nelle società primitive, in forte contrasto con le nostre, si vede che il respiro è rilassato e normale. Infatti più la società è primitiva, maggiore è la facilità con cui la parete addominale si muove. Nel nostro mondo, lo stato più naturale si trova nei bambini molto piccoli.

Qual è quindi, nella nostra cultura, la ragione fondamentale per l'enfasi sul respiro superficiale e una pancia fortemente contratta? È veramente una preferenza basata sulla vanità? Oppure, come in altre zone di ritenzione, serve per bloccare sentimenti? Cominciamo a scoprire risposte osservando che la pancia è la zona più esposta e meno protetta del nostro corpo. È molle e serena e vulnerabile. Dentro di essa sono contenuti organi vitali inclusi i nostri intestini o«budella». Né c'è un luogo adatto per una tale

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espressione, né è normalmente incoraggiato a continuare fino ad una soluzione, quando appare. Al contrario ci viene detto di «calmarci» e di «ricomporci». La paura dell'espressione emozionale pervade tutto il nostro modo di vivere. Noi siamo inclini a chiamare le persone «pazze» quando danno sfogo al risentimento, alla disperazione e alla sfiducia. Il corso naturale di tale espressione, lo «svuotamento» di questo accumulo di miseria umana è molto spesso arrestato piuttosto che gli venga dato il beneficio di appoggio e comprensione. In una tale circostanza, il recupero del proprio equilibrio mentale diventa davvero difficile.

Siamo condizionati a non permetterci l'esperienza dalle nostre emozioni intestine. Molte persone con cui lavoriamo, quando incoraggiate a respirare piano nelle loro pance, cominciano a liberare sentimenti profondi. Quando il respiro fluisce dentro, le emozioni contenute scorrono fuori. Spesso ha luogo un tremore nella metà inferiore del corpo. Il bacino può cominciare a sussultare spasmodicamente, o a scuotersi, e le gambe vibrano. Questo è accompagnato di solito dapprima da ansia o panico, segnati da una ritenzione del respiro. Se, tuttavia, la persona è incoraggiata a respirare e continua la sua esperienza, presto l'ansia e il panico vengono rimpiazzati da una sensazione estatica di calore e interezza6.

Nelle scuole di scienza Orientale, avviene un contatto con un centro nella pancia collocato nella linea centrale, alcune dita sotto l'ombelico. Questo centro è stato chiamato con diversi nomi: Hara nello Zen giapponese, Tan-Tien nel sistema cinese di Tai Chi, e Kath nelle scuole Sugi.

In queste scuole, questo centro è sentito come un centro di vitalità collegato ai nostri

impulsi istintuali di base. Quando lo studente è entrato in pieno contatto con l'energia e la forza di questo centro, entra in un nuovo livello di coscienza. Lui, o lei trovano una base in questo centro, ed esso serve come il centro di gravità spirituale ed emozionale. Nelle nostre terapie occidentali più orientate verso lo studio del corpo (come il rolfing o la bioenergetica), quando i blocchi alla respirazione nel petto e nel diaframma sono liberati e si è entrati in contatto con questo centro addominale, 1'individuo sperimenta un cambiamento profondo. Come abbiamo già affermato, la prima reazione è spesso di ansia. Con coraggio e molto lavoro, questa può essere superata e avviene una nuova esperienza. I

6 È essenziale che il terapista ricordi che questo passaggio dalla paura all'estasi o al piacere può avvenire solo quando il terapista sperimenta dentro se stesso i suoi propri sentimenti intestini. Questo gli permette di avvicinarsi al paziente con la più profonda compassione. La conoscenza senza compassione porta ad una terapia cerebrale sterile in cui le emozioni «intestine» rimangono chiuse dietro una parete di spasmo muscolare. La compassione, invece, permette al terapista di servire da veicolo per la liberazione del suo paziente.

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polmoni prendono dentro più respiro, i genitali diventano più sensibili, le gambe ricevono l'energia del respiro, e gli intestini si liberano dal panico della continua ritenzione.

Questo centro addominale può essere considerato come avente una «mente» sua propria. Questa «mente» comprende la consapevolezza dei nostri impulsi istintuali di base, il nostro senso di fame e sazietà, i nostri istinti sessuali, la nostra consapevolezza «intestina» degli altri e del nostro ambiente. In contrasto con questa mente addominale, la mente della nostra testa o mente pensante ha idee di che cosa, quando e come soddisfare i nostri bisogni istintuali di base. Piuttosto che le nostre budella ci dicono quando o che cosa mangiare, lo fa la nostra testa. Fra la nostra mente addominale e quella della nostra testa c'è la mente del nostro petto o del cuore. Questa è la sede delle nostre emozioni. I nostri sentimenti di invidia, gelosia, avidità, vanità e pigrizia - così come amore generosità, pace interiore ed equilibrio emozionale - hanno qui il loro centro. Spesso il conflitto che nasce fra la mente addominale e quella della testa è espresso dalle emozioni del cuore o del petto. La nostra mente addominale potrebbe sentirsi appagata sessualmente una volta alla settimana, mentre la mente della nostra testa ci spinge ad avere di più. La mente del petto, presa in mezzo, vive questo come un desiderio squilibrato. Il sesso, la concupiscenza, la gelosia, l'invidia, l'ingordigia, tutto ciò comincia a trovare espressione come emozioni profonde sentite col cuore. Brusìo ed elettricità statica riempiono l'organismo. Il cuore comincia a martellare. La respirazione può diventare superficiale e rapida, o sospesa. Rabbia ed irascibilità nascono alla più piccola provocazione. La mente addominale, di fronte a questo violento tumulto, tenta di proteggersi contraendo il diaframma e i muscoli della pancia, tagliando così le emozioni che la inondano. Quando queste richieste emozionali persistono, la pancia e gli intestini si contraggono sempre più. Questo può talvolta avere come risultato lo sviluppo di stati di malattia come le colití, le ulcere, o persino il cancro.

In sunto, possiamo dire che la mente addominale contiene una consapevolezza istintuale fondamentale. Con questa consapevolezza, tenta di mantenere la sua integrità, tagliando fuori quegli impulsi di energie da se stessa al di fuori (petto e testa) che non sono in armonia con le sue necessità. Un vero equilibrio nel corpo ha luogo quando i tre centri, testa, petto e pancia, funzionano in modo armonico. Come tutti sappiamo nella nostra cultura contemporanea, la mente è altamente educata e posta a controllo della mente addominale più bassa e istintuàle, col risultato spesso di risposte emozionali confuse e squilibrate. Nella situazione opposta, noi agiamo secondo i nostri istinti o gli impulsi energetici di base. Le nostre teste seguono questa energia, integrando l'informazione interna ed esterna così da ottenere soddisfazione del corpo. Le nostre emozioni in questo caso, riflettono le vere esigenze energetiche del nostro corpo.

Ci sono tre aree in cui lo scorrere dell'energía può essere interrotto: la gola,

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il diaframma e il basso ventre. Nella zona della gola, avviene uno stringimento ogni volta che il centro della nostra testa ci richiede di dire qualcosa di emozionalmente difficile o falso, cioè, non in tono con la nostra vita istintuale interna. Il diaframma si tende ogni volta che le sensazioni dell'intestino sono soppiantate dalle idee della nostra testa. La zona attraverso il basso ventre si tende, congelando il bacino e interrompendo le emozioni vegetali ogni volta che la nostra testa comanda, quando, come e dove avere sesso senza armonizzare i comandi del nostro ventre e i centri del cuore.

Sembra agli autori che le miserie assai diffuse della cultura contemporanea, il nostro terribile isolamento e alienazione, la nostra fredda capacità distruttiva, sono dovute in larga parte alla mancanza di contatto con la nostra vita istintuale viscerale. Finché continueremo a educarci troppo con strutture mentali, la nostra vitalità soffrirà. Finché rimaniamo in questo solenne «viaggio della testa» non si può evolvere nessuna soluzione. Soltanto recuperando la conoscenza di dentro, e adattando la vita moderna alle sue richieste, può avvenire un grande cambiamento.

L'importanza delle giuste relazioni fra questi tre centri era nota agli antichi. Una carta del mazzo dei tarocchi può servire come esempio7.'

Nella carta chiamata l'Impiccato, l'uomo è capo volto. Il suo centro addominale è alla cima, il centro della sua testa al fondo. Attorno alla sua testa c'è un alone luminoso. Questa carta spiega che il passaggio verso il chiarimento (che significa un corretto equilibrio dei centri) richiede il dominio del ventre sopra la testa. Naturalmente l'essere capovolti può essere molto scomodo. Ci vuole tempo perché avvenga lo spostamento di dominio dalla testa al centro della pancia. Questo periodo doloroso è anche simbolizzato dalla posizione dell'Impiccato. Nella nostra esperienza clinica, il paziente può davvero attraversare una fase in cui si sente «capovolto», quando l'ansia di far arrendere il controllo della mente razionale si dissipa lentamente. Le nostre teste hanno avuto il controllo per troppo tempo e non si lasceranno andare senza una profonda lotta. Noi crediamo che sia questa eccessiva enfasi sul controllo da parte della testa che è la vera, basilare ragione per la nostra quasi inflessibiie preferenza per quella stretta, sottile ed elegante linea di vita.

Finché la stretta, costretta linea di vita interagisce col respiro e nasconde una paura di piena espressione emozionale, deviazioni da questo mal concepito ideale rivelano altri tratti psicologici. La forma della pancia può essere molto variabile, come si può vedere nella figura 27, una serie di soggetti maschili. Di tutte le miriadi, possibili dimensioni abbiamo delineato quattro forme di base8.

7 I tarocchi sono stati usati da società mistiche per migliaia di anni, forse facendo la loro prima comparsa in Egitto. Descrivono il passaggio dell'uomo dal sonno spirituale ad una condizione di risveglio.

8 Questa delineazione, così come alcune delle osservazioni cliniche che seguono, sono prese

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Queste sono: allargamento della metà superiore; allargamento della metà inferiore; allargamento totale; e piatto.

Dal momento che si è fatto molto poco di questa area particolare, si possono fare solo osservazioni molto generali e anche queste sperimentalmente. Tuttavia nasce una impressione sicura, ed è l'addome rilassato, uniformemente tonificato, non obeso - ma che permette il passaggio dell'onda respiratoria - è associato ad una piena vitalità - e apertura al sentimento. È questa pace che si trova negli innocenti, i molto giovani, e i primitivi non turbati.

Di tutti i fattori che sembrano importanti nel valutare il significato delle varie forme della pancia, come la dimensione, la motilità, il tono, il calore e il colore, il più significativo sembra essere la posizione nella sua totalità. Una singola area del corpo non può essere valutata senza considerare l'intero. Una persona con una schiena insellata e una pancia sporgente, mentre appare aperta, non può essere considerata priva di blocchi, con il respiro che si muove liberamente sotto il centro del basso ventre. Si troverà sicuramente che ha dei blocchi fra le sue metà superiori e inferiori in qualche parte della schiena. Del soggetto quattro, il penultimo nella figura 27, quando è osservato solo dal punto di vista della forma della sua pancia, si potrebbe pensare che abbia un flusso di energie aperto, uniforme, agevole. L'esame della sua posizione nell'insieme mostra che è piuttosto arcuato, e sicuramente sta intrappolando energie nel mezzo della sua schiena.

Ciascuna delle quattro forme di base delineate sopra ha un qualche significato psicologico associato con esse. Le prenderemo una alla volta.

La pancia che è allargata nella sua metà superiore si trova per la maggior parte in uomini. Gli uomini con queste forme sono spesso impiegati, o usati per pesante fatica fisica. Essi sono generalmente robusti e piuttosto mascolini d'apparenza (vedi il soggetto uno nella figura 27). Se il lettore confronta la sua forma con quelle del bambino nella figura 26, si vedrà

lo stesso allargamento sopra l'ombelico. Possiamo affermare che questi uomini robusti portano ancora con sé il bambino che furono una volta. Forse come Groddeck dice, in ogni uomo c'è in definitiva un bambino. Questa forma può essere anche parte di un generale sforzo in alto che si trova in persone con grandi dislocamenti segmentali.

Quando l'allargamento ha luogo nella metà inferiore della pancia, abbiamo il secondo tipo di base. Se è estremo, indica che il flusso di energia nel basso bacino e nelle gambe è fortemente bloccato. In altri, dove l'addome inferiore è pieno ma non obeso, caldo al tocco e ricettivo al flusso di respiro dal di sopra, ci si aspetta che

in parte dall'opera di George Groddeck. Vedere: The Book of the It.

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l'individuo possa avere un contatto con il suo centro vitale nel basso addome. È stato affermato da Groddeck che, quando un grandissimo ingrossamento ha luogo nella femmina, può indicare un profondo inconscio desiderio di maternità (la nostra esperienza clinica con questo tipo è troppo limitata per permettere un commento).

Nessuno dei soggetti nella serie maschile corrisponde a questo tipo di addome, ma nella figura 28, una serie di soggetti femminili, lo mostrano tutti. Il terzo soggetto in questa serie, mentre mostra una esagerazione nel basso ventre, comincia ad avvicinarsi al terzo tipo di base, un allargamento di tutta la parte.

Mentre un certo grado di obesità è presente in questo soggetto, questa forma sembra poter essere un idealizzato terzo tipo. C'è qui, tuttavia, un'importante distìnzione. L'eccesso di peso, nella nostra esperienza, con un addome pesantemente imbottito è molto spesso associato ad una mancanza di contatto con il centro della pancia. È probabile che proprio questa mancanza di contatto assalga l'individuo che mangia troppo di continuo per riempirsi. Quando l'ingrossamento avviene dovunque, senza obesità, la forma è in armonia con lo scorrere di buona energia entro il centro del basso ventre e un indizio di buona salute e vitalità. Abbiamo già discusso l'ultimo tipo di base, la pancia appiattita, contratta. L'ultimo soggetto nella figura 27 è un buon esempio.

IL PRIMO LEGAME

L'ombelico divide la pancia in una metà superiore ed una inferiore. Questa struttura serve come una rimanenza costante della nostra origine. Noi siamo fatti di carne e sangue e siamo entrati in questo mondo legati alle nostre madri, ricevendo nutrimento attraverso il cordone ombelicale. Qualche volta questo nutrimento potrebbe essere stato meno di quanto avrebbe dovuto. La madre che, per qualsiasi ragione, ha vissuto emozioni negative verso il suo bambino non ancora nato, anche mentre esso cresceva dentro di lei, potrebbe con tutta facilità aver interrotto qualche energia vitale che aveva a disposizione per questo proposito. Talvolta una salute fisica malferma o angoscia che non ha a che fare direttamente col bambino, può avere come risultato una diminuzione delle quantità di e. nergie immesse nel feto che sta crescendo. Noi portiamo questa eredità dentro di noi come una quota di energia vitale. Di qui, su di un livello più spirituale, l'ombelico ci ricorda che noi siamo tutti figli delle nostre madri fisiche, ma che, per un periodo breve, siamo fisicamente liberi di viaggiare attraverso la vita sperimentando qualsiasi crescita e realizzazione di cui siamo capaci. È anche una rimanenza dei nostri legami profondi alla nostra madre spirituale o cosmica, il Tutto Creativo in cui ciascuno di noi è immerso. Noi stiamo vivendo proprio adesso in quell'utero che è questo universo e tutta

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l'energia che vi è contenuta.Il nostro rapporto con la nostra madre cosmica è strettamente parallelo a

quello con la nostra madre fisica. In quella prima relazione c'è il seme di tutte le aspettative e realizzazioni seguenti. Se, nell'utero e nel primo ambiente extrauterino, noi siamo stati nutriti in modo scarso troveremo emozionalmente difficile ricevere qualunque energia. Da qualche parte dentro di noi è impressa l'esperienza di non ricevere pieno calore e amore. Saremo sfiduciati, incapaci di aprirci al nutrimento disponibile attorno a noi. Gli autori hanno osservato un gran numero di individui che, nel loro carattere fisico, riflettono questa mancanza di nutrimento ombelicale diretto.

Persino dopo la nascita, la prima relazione con la madre contiene la caratteristica di un legame ombelicale. Ci vuole molto tempo perché un neonato si differenzi dalla madre. Finché non lo fa, madre e bambino possono quasi essere considerati un singolo campo di energia. La mancanza di uno scambio soddisfacente all'interno di questo campo può essere visto in diversi modi. Un primo modo coinvolge tutte le caratteristiche che risultano dall'avere livelli bassi di energia. La magrezza del corpo, debolezza, sottosviluppo, dipendenza, una struttura fisica cedevole, e un inevitabile avvinghiarsi agli altri per avere sostegno sono alcuni dei risultati. Tutto ciò consegue direttamente alla mancanza di nutrimento e ai livelli più bassi di energia conseguenza di tale mancanza.

GLI ORGANI INTERNI

Certamente altre qualità fisiche ci parlano anche di questo primo legame. Queste hanno a che fare con il rapporto fra le funzioni degli organi e la personalità. Gli antichi greci, per esempio, riconoscevano quattro disposizioni di temperamento: sanguigno, malinconico, flemmatico e collerico, ognuno dei quali aveva a che fare rispettivamente col sangue, la depressione (energia), la flemma e la bile. Nella medicina cinese si può trovare un sistema più sofisticato. Tornando all'antichità, noi impariamo che tutti i diversi organi del corpo sono associati a diverse qualità mentali ed emozionali. Quando un organo non funziona a dovere, avviene un cambiamento nel colore della pelle, particolarmente attorno agli occhi, le tempie -e la bocca. Il colore, o la sfumatura di colore, varia secondo ciascun organo. Sebbene sottili, queste variazioni possono essere riconosciute.

Nel caso di un individuo il cui primo legame con la madre era disturbato al punto da produrre una carenza di nutrimento emozionale e fisico, il colore che spesso si nota è il rosa. Questo è il colore dell'intestino tenue che, prima della nascita, può essere considerato come se si prolungasse nel cordone ombelicale. Nell'adulto è il maggior organo di assimilazione. Attraverso di esso noi

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riceviamo nutrimento dai cibi che ingeriamo. Non possiamo sopravvivere senza di esso. In un individuo di aspetto rosato, il profilo della parete addominale mostrava una chiara sporgenza all'altezza dell'ombelico. Forse la triade (1). Vivere psicologicamente la madre come fredda e che non nutre (2), colorito rosato e (3) un addome sporgente all'altezza dell'ombelico, può aiutare a identificare questi individui. Un'altra traccia utile è che la maggior parte di essi e di peso eccessivo, forse perché cercano il nutrimento che non hanno mai avuto. Clinicamente il rapporto fra la tinta rosata e la disfunzione del cordone non è mai stata stabilita. L'esperienza di più di 3000 anni di medicina cinese, tuttavia, tende a conferire ulteriore supporto a questa relazione.

La Tavola 1 che segue, elenca gli organi del corpo, le loro relative funzioni psicologiche, e i tenui colori della pelle che indicano la disfunzione (per ulteriori informazioni vedere: The Yellow Emperor's Classic of International Medicine, University of California Press, 1972).

Tavola 1ORGANI, COLORI PREVISTI, FUNZIONI PSICOLOGICHE

Organi Colore della disfunzione Funzioni psicologiche

Organi del fuoco (gruppo rosso)

Intestino tenue Rosso, con una tinta leggermente bluastra

Soddisfazione, gioia, controlli dell'impulso vita emozionale.

Rosa Affetto, rapporto con la madre fisica e spirituale, assimilazione, separazione del puro dall'impuro.

Circolazione del sangue

Arancio-Rosso Forza, vibrazione, affetto nelle relazioni col consorte, bambini e amici.

Circolazione del sesso (funzione sessuale e regolazione ormonale del sangue)

Rosso-Purpureo Energia sessuale, vitalità emozionale. Protettore del cuore sia emozionalmente che fisicamente.

Organi della Terra (gruppo

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Organi Colore della disfunzione Funzioni psicologiche

giallo)

Stomaco Giallo scuro Domanda affetto e comprensione.

Milza Arancio Movimento di energia, entusiasmo opposto all'apatia.

Organi del Metallo (gruppo bianco)

Polmone Bianco brillante puro Controlla l'energia e il respiro, inspirazione (stanchezza emozionale e claustrofobia).

Colon Bianco aliotide, conchiglia Elimina i guasti psicologici, agisce ritmicamente quando siamo nel “flusso”.

Organi dell'Acqua (gruppo blu)

Vescica Blu scuro Ci trattiene dallo sprofondare nelle nostre emozioni.

Reni Blu chiaro, pastello Immagazzina energia, pulisce la psiche così come il sangue, forza di volontà.

Organi del legno (gruppo verde)

Fegato Verde molto scuro Chiarezza di visione, senso di sicurezza (o insicurezza) capacità di organizzare piani appropriati (rabbia e gelosia).

Vescica del fiele Pallidi Chartreuse Capacità di prendere decisioni indipendenti. Chiarezza di pensiero.

Per chiarire ulteriormente quanto sopra, includiamo la seguente breve sintesi

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della relazione degli organi alle funzioni fisiche ed emozionali, come lo si vede nella medicina tradizionale cinese9. L'uomo contiene dentro di sé 15 elementi basilari di cui è composto l'universo. Questi sono Fuoco, Terra, Metallo, Acqua e Legno. I loro rispettivi colori sono Rosso, Giallo, Bianco, Blu e Verde. Quando sono posti in un cerchio come fanno i cinesi quando li osservano, si possono vedere facilmente le loro interrelazioni.

L'Acqua nutre il Legno e il Legno alimenta il Fuoco e dal Fuoco vengono le ceneri che producono Terra e i minerali che essa contiene (Metallo). Ognuno di questi elementi a turno contiene diversi organi o sistemi di controllo metabolico. Come abbiamo già accennato, associato con ognuno di essi c'è una sfumatura del suo colore di base. Da qui l'intestino tenue, che in questo sistema è un organo del fuoco (elemento rosso) ha un colore rosa. I cinesi considerano l'uomo come un essere unitario, i cui turbamenti fisici ed emozionali riflettono aspetti diversi di squilibrio nella sua energia vitale.

Nel caso del sistema nervoso c'è poca esperienza clinica che va oltre l'osservazione che le rotture nella funzione sono associate ai colori violetto e lavanda. Le funzioni psicologiche associate sono, come ci si sarebbe aspettati, collegate all'equilibrio e al movimento emozionale.

Con l'uso del sistema sopra citato, è possibile fare una analisi della funzione dell'organo di un individuo e di correlarla con aspetti del suo stato emozionale e psicologico.

In un certo senso, questo sistema ci permette di guardare direttamente dentro l'essenza di una persona. Per esempio, una donna che stava attraversando una crisi fu mandata da uno di noi. Entrò tutta eccitata e affaticata; era in stato di depressione da tre settimane. Sentimenti di disperazione la sopraffacevano all'ímprovviso e non riusciva a smettere di piangere. Guardando i colori attorno ai suoi occhi e alle tempie, si poteva vedere un pallido blu pastello (la sua faccia nell'insieme aveva un colore relativamente sano). Aveva perso circa dieci libbre ed appariva molto sottile attorno alla vita e al basso addome. Il pallido blu suggeriva un problema urinario.

La sua posizione, le cosce girate in dentro, il pube tirato indietro e la pancia strettamente contratta, suggeriva in modo deciso qualcuno che aveva bisogno di

9 Siamo indebitati col Professor Jack Worsley del Collegio Cinese di Agopuntura, Regno Unito, per i suoi insegnamenti illuminanti che hanno vivificalo questo materiale per noi.

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urinare e si stava trattenendo. Essa si identificò molto rapidamente con la posizione, ricordando il problema di enuresi notturna come pena più difficile della sua fanciullezza. Poche semplici manipolazioni del corpo e una piena espressiva liberazione dell'odio bastarono per riportarla ad una sensazione di normalità. In questa donna, i collegamenti fra posizione, disfunzione dell'organo, leggero colore facciale e funzionamento psicologico sembravano molto chiari.

IL DIAFRAMMA E IL PETTO

Il diaframma è una parte della struttura intima. È una guaina muscolare e tendinea che si stende attraverso il corpo dalla spina dorsale alle costole sul davanti. Separa il cuore e i polmoni, sopra, dalla cavità addominale, sotto, ed è di vitale importanza nel regolare il flusso di energia nel corpo: Quando si muove liberamente, l'onda del respiro si arresta al livello delle costole inferiori (vedi figura 25). Nella nostra esperienza, un progresso significativo nella terapia inizia quando il diaframma comincia a muoversi liberamente. Prima che i blocchi nel diaframma siano allentati, l'individuo è incapace di vitalizzare il centro del suo basso ventre e cede alla vita non razionale, istintuale dentro di lui. Il termine «schizofrenico» significa mente divisa o cuore diviso. Potrebbe altrettanto facilmente significare una divisione nel diaframma. Quasi tutti i pazienti con disturbi gravi, secondo la nostra conoscenza, mostrano gravi blocchi al diaframma. Certamente lo schizofrenico, che è talvolta capace di fare fisicamente un grande male a se stesso senza dolore apparente, è staccato dal suo basso ventre, suo centro istintuale. Nella nostra società, in cui un grado sempre crescente di alienazione personale ed interpersonale è endemico, non è sorprendente che un blocco nel diaframma sia la più comune scoperta clinica. La persona con problemi emozionali, quasi senza eccezione, ha disfunzioni nel respiro.

Sotto il diaframma, c'è la grande cavità addominale che contiene gli organi del metabolismo e del sesso. Gli organi della digestione, pure contenuti nell'addome, particolarmente l'intestino tenue, provvedono al carburante e al fuoco necessari per la vita10.

Sopra il diaframma c'è la cavità del petto, che contiene le due grandi pompe del corpo: il cuore e i polmoni. I polmoni prendono aria alimentando gli organi di fuoco, e così mantenendo una fiamma viva dentro di noi. L'incontro di aria e fuoco ha luogo proprio sopra il diaframma, accendendo la base nel cuore (la fiamma di una candela dentro di noi) e dandole l'energia della vita. Quando i nostri cuori sono aperti e liberi, l'energia di quella fiamma si muove in tutto il nostro 10 Gli organi sessuali sono pure organi di fuoco, contenenti il calore e il fuoco necessari per

la creazione di una nuova vita. Attraverso essi avviene la più grande alchimia; un essere intero: vivo, viene creato da un processo di funzione biologica, in cui è incluso il potenziale per la coscienza. Questo è il salto evolutivo dell'umanità.

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essere. La nostra pelle è calda, le nostre voci sono gioiose, i nostri occhi brillano, i nostri caratteri sono maturi e nutritivi. Così il luogo di incontro di fuoco e aria è dentro il nostro petto. La grande pompa dei polmoni si allunga e succhia energia all'aria, poi la trasmette al cuore che, in grandi getti, la spinge per tutto il corpo.

Da qui si comprende che il movimento del petto e dei polmoni è essenziale per sentire la totalità della forza vitale o vitalità in un individuo. È dentro il petto che noi sentiamo l'energia dei nostri impulsi e delle nostre passioni. Si noti l'intensità dell'espressione «Il mio cuore palpita per te». Le emozioni dell'ispirazione si trovano dentro il petto. Naturalmente, questo include le nostre vedute, i nostri rapporti con le energie attorno a noi, le nostre intuizioni e la nostra spiritualità. «Inspirare» significa prendere dentro lo Spirito.

Il petto può variare per quanto riguarda le quantità di aria che assume ad ogni respiro, risultato della quantità di energia che viene spesa, e la quantità di ossigeno necessaria. Un respiro riposato dovrebbe far sì che l'individuo con una sufficiente quantità di ossigeno mantenga i suoi tessuti ben forniti. Dovrebbe anche procurare abbastanza respiro per fornire all'organismo quantità sufficiente della sottile energia prana. Tuttavia, quello che abbiamo imparato dal nostro lavoro quotidiano con le persone è che il respiro insufficiente, accoppiato con spasmo del diaframma, è una condizione quasi universale. È come se noi non osassimo vivere troppo. Ci manteniamo mezzi morti. Quando ci sforziamo, troviamo che non possiamo sostenere alcuna immissione efficiente di aria per molto tempo (chi di noi, all'età di 30 anni e senza allenamento, può correre anche un terzo di un miglio senza crollare?). La candela dentro di noi vacilla molto rapidamente. Gli autori sono convinti di questo concetto di base dell'antica disciplina dello Hata Yoga: molte malattie sparirebbero se l'uomo vivesse solamente di aria (e prana).

È un fatto clinico che quando persone in terapia cominciano a respirare pienamente, aumentano la loro energia disponibile molto rapidamente. Infatti, solo incoraggiando il respiro noi spesso vediamo che molte persone entrano in contatto con emozioni e sentimenti repressi. L'aumentare della fiamma vitale dentro il petto comincia a mobilitare le emozioni contenute del cuore e dei polmoni. Una delle emozioni che sorgono frequentemente è quella del desiderio,

desiderio d'amore e di affetto. Scoppiano profondi singhiozzi dal fondo del cuore, e talvolta si liberano le lacrime trattenute per una vita intera. Il bambino i cui singhiozzi furono interrotti molto tempo fa, spesso riaffiora. Questi sono momenti di grande impatto emozionale sia per il paziente che per il terapeuta

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(se il lettore vuole prendersi un momento per sospirare profondamente, può vivere brevemente il senso di malinconia e desiderio che si trovano nel petto).

Il petto ha idealmente una forma ovale. Se esaminato in sezione trasversale, il suo diametro da fianco a fianco è più grande del diametro che va dal davanti al dietro. Col respiro, il petto si espande in entrambe queste direzioni. Si allunga anche lungo il suo asse verticale quando il diaframma scende. Le costole, a turno, si aprono e si chiudono come una tenda veneziana. Mentre tutto questo avviene, la spina dorsale pure si allunga, e si raddrizza la bassa colonna lombare, mentre fa oscillare in avanti il bacino. Questo provoca un'onda di movimento lungo tutto il midollo spinale, portando con ogni respiro una pulsazione dentro il sistema nervoso centrale (midollo spinale e cervello). Infatti, il fluido spinale viene fatto pulsare lungo i canali centrali di questa struttura.

Qui, dunque, vediamo le interrelazioni fra l'energia del respiro e l'energia nel sistema nervoso. Ogni respiro porta un impulso, caricando i tessuti nervosi. Quando un organismo respira pienamente e si carica, gli occhi, che sono uno specchio diretto del sistema nervoso, diventano luminosi e lucenti11. Sfortunatamente, per le molteplici ragioni citate in questo libro, il petto non si espande in modo adeguato nella maggior parte delle persone. Non solo il volume di respiro viene diminuito, ma la distribuzione stessa del respiro viene pure impedita. Per esempio, se l'onda del respiro non comprende una discesa appropriata del diaframma con allungamento della spina dorsale e oscillazione del bacino, il tessuto nervoso rimarrà scarico. Questo vale anche se la persona respira molto rapidamente. L'importanza della forma dell'onda del respiro non dovrebbe essere sottovalutata. Nonostante molte variazioni e dettagli minori, si possono notare tre tipi fondamentali di struttura del petto: sovraespanso, abbassato e asimmetrico.

Il petto sovraespanso presenta un abbassamento molto scarso durante la respirazione. È trattenuto in una posizione contratta, gonfiata, formando, per così dire, una parete di muscoli rigidi, protettivi, attorno al cuore e ai polmoni. Questa parete, coinvolgendo i muscoli della schiena così come quelli della gabbia toracica e la parte anteriore del petto, accerchia completamente quegli organi. Il cuore e i suoi sentimenti sono tenuti rinchiusi dietro questa parete.

Negli individui col petto sovraespanso, troviamo paura ad assumere energia dall'esterno, che comprende l'energia delle relazioni. È una paura di

11 Gli occhi sono in realtà una estensione del tessuto nervoso del cervello.

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intenerirsi, di abbassare la propria guardia e rallentare il passo. Queste persone «rimangono dentro», si trattengono dentro i confini delle regole e, dei piani (molti dei quali hanno escogitato per se stessi); rimangono un rigido sistema di atteggiamenti riguardo a come le persone dovrebbero agire; rimangono dentro una struttura razionale, logica intellettuale, che quasi sempre non comprende gli aspetti emozionali ed intuitivi delle loro interazioni. Queste persone hanno un orgoglio risoluto e danno grande importanza al rendimento e al successo.

Più il petto è trattenuto ed espanso, meno fluida è la personalità. Le osservazioni più evidenti riguardo a questi individui è la loro incapacità di esalare, liberare l'aria contenuta internamente. Il petto resiste all'abbassamento. Questi individui non si lasciano andare molto facilmente. Quando lo fanno, o attraverso un incoraggiamento o l'applicazione di forza diretta, possono risultarne profondi singhiozzi. Spesso si sente, e non a caso, un desiderio di essere liberi.

Il petto abbassato è strettamente associato ad una fondamentale mancanza di vitalità emozionale. La quantità di respiro immessa non è abbastanza per suscitare un pieno sentimento. 11 colore della pelle è generalmente pallido e gli occhi appannati o spenti. Le relazioni di questi individui mancano di vibrazione. Il basso livello del respiro porta inevitabilmente ad un basso livello di energia.

Nell'aspetto fisico e spesso nella loro prima storia emozionale, è come se queste persone avessero ricevuto un colpo nel centro del loro petto. Sono stati feriti profondamente, il loro cuore è affondato e bloccato. Il sentimento generale che essi presentano è di stanchezza, dolore e bisogno di appoggio. La depressione, emozionalmente e strutturalmente al centro del petto, segna questo tipo di individui, e il respiro profondo li porta a contatto della loro ferita. Limitando il respiro si evita di affrontare tale sofferenza. Una volta che i pazienti cominciano a respirare più pienamente passando attraverso le esperienze di sentimento ed espressione, e poi integrano questa profonda ferita e il dolore e la paura del dolore che l'accompagna, il loro livello di energie cambia; essi diventano più vivi.

Il terzo gruppo, il tipo asimmetrico, è in realtà composto da diversi sottogruppi (un esempio si può vedere nella figura 12). Si può vedere

chiaramente l'asimmetria fra il lato destro e sinistro, così come sopra e sotto. In persone con un'asimmetria marcata, la forma e la profondità di respiro è danneggiata. Molto di frequente si trovano le fattezze psicologiche del tipo col

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petto abbassato. L'asimmetria del petto si traduce generalmente in una asimmetria di tutto il corpo. Nel loro carattere emozionale, questi individui mostrano una mancanza di equilibrio e spaccatura nei loro atteggiamenti.

In generale, una tendenza fisica è associata con tendenze psicologiche ed emozionali.

Come abbiamo detto, non abbiamo mai visto una persona affetta da anomalie psichiche che non avesse una qualche anormalità nella respirazione. Forse questo è in relazione al fatto che il centro del petto è la sede delle emozioni, dove l'energia dell'aria come l'ossigeno (e il prana) si fonde con il nostro essere materiale, dandogli la carica necessaria per un sano funzionamento? Nella fisiologia occidentale, le sindromi associate con una ridotta ventilazione, come quelle dell'insufficienza cardiaca e polmonare, sono quelle comunemente associate con sforzo e instabilità emozionale. La cosiddetta personalità «nevrastenica» mostra senza dubbio difficoltà respiratorie. Lui o lei si presentano con corpo magro, sotto peso, e dinoccolato tachicardia (battito cardiaco veloce), bassa pressione sanguigna, temperatura e ritmo metaldico basale bassi. Presenta anche attacchi íntermittenti di dolore al petto e un respiro rapido, superficiale. In alcuni casi questi cosiddetti «astenico nevrotici» sono considerati rappresentare casi di iniziale schizofrenia12. La descrizione clinica esposta sopra si avvicina molto a quella di molte caratteristiche che incontriamo nei petti del tipo due.

Questi ultimi petti sono pure frequentemente associati con il tipo di carattere con energia orale o bassa che abbiamo già descritto.

LE SPALLE

Attraverso la parte più alta del petto, infatti, poggiando su di esso come un giogo su buoi, stanno le spalle. Esse sono parte del sistema del fare, o estrinseco, e dovrebbero essere libere di muoversi senza costrizione per mezzo dei muscoli che le uniscono al petto. È soltanto col movimento libero e non impedito delle spalle che noi possiamo ricavare pieno vantaggio dalle nostre braccia e mani. Sono le nostre mani, con il pollice opposto, che alla fine ci permettono di sviluppare espressioni creative negate alle altre specie. L'allungarsi, aggrapparsi, l'uso di strumenti ed armi da presa sono strettamente collegati alle funzioni delle spalle.

12 Da: Current Diagnosis and Treatment, edito da Marcus A. Krupp. M.D. e Milton J. Chatton.

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Le spalle sono tradizionalmente associate col lavoro («mettersi al lavoro di buona lena»)13, con la responsabilità («assumersi le proprie responsabilità») e in generale al fare. La forza di un uomo si vede dalle spalle larghe, muscolose. La propria capacità di aggredire, di protendersi e prendere quello che si vuole, di tirar colpi con furia o di muovere ostacoli. Tutto coinvolge le spalle. Quando le spalle sono stanche, sovraccariche o bloccate senza speranza, lo dimostrano.

Si possono osservare diverse deviazioni strutturali da quelle sane. In questi casi le spalle possono essere tirate indietro, in avanti, rialzate, possono essere troppo strette o troppo larghe, cadenti, apparire rotonde o con muscoli troppo sviluppati. La figura 32 mostra alcune di queste variazioni.

Il primo soggetto mostra che le spalle sono state spinte in avanti. Questo è sempre associato con un certo avvallamento della parte alta del petto, e può essere visto come parte della costrizione delle ernozioni del petto. In molte donne, con la rapida crescita dei seni durante la pubertà, i vari tabù sociali riguardo ad essi in quanto organi sessuali diventano fattori molto incisivi nello sviluppo emozionale, e possono spingere a ritirare i seni, petto e spalle in un atteggiamento di vergogna, imbarazzo e protezione di sè.

In alcune persone le spalle sono tenute in alto e in avanti.Questi individui possono essere immaginati come se si

ritirassero dentro se stessi, in qualche modo come le tartarughe. Essi ritirano letteralmente la testa dentro le loro spalle, e lo stesso ritiro coincide psicologicamente con paura, mancanza di affermazione e un vago senso di incombente previsione.

Nel soggetto due della figura 32, la posizione delle spalle è approssimativamente normale. In questa persona la linea delle spalle non cade proprio lungo la linea laterale ideale della figura 5 tuttavia non presenta alcuna mancata deviazione. Il soggetto tre, nella stessa serie, è di transizione. Nel soggetto quattro vediamo le spalle chiaramente tirate indietro. La posizione è frequentemente associata con una trattenuta rabbia e

paura di colpire. Quando queste emozioni sono finalmente liberate, si scopre che 13 Il modo di dire in inglese è putting one's shoulder to the whell, dove shoulder significa spalla.

Nella traduzione italiana non risulta chiara la connessione mentre anche qui la traduzionenon chiarisce (N.d.T.).

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questi individui sono molto vigorosi, persino violenti. La rabbia e la collera in questi soggetti si vedono anche nella posizione della mascella, che è spinta aggressivamente in avanti. Uno degli indizi per valutare la posizione delle spalle è la loro relazione con la testa. In generale, se la testa è spinta marcatamente di fuori, le spalle saranno tirate indietro.

In un'altra variante, le spalle possono essere troppo ampie per la proporzione personale del corpo. Questo tipo di proporzione è già stato discusso nella parte che riguardava i dislocamenti cimafondo. Le spalle sono eccessivamente sviluppate e indicano che l'individuo è predisposto a esplicare le funzioni «del fare» delle estremità superiori. È preparato ad assumersi le imprese di produrre ed essere un «uomo» nel mondo. Quando troviamo spalle eccessivamente grandi e sviluppate in una donna, spesso troviamo che, ad un livello profondo, si sente di dover portare a termine e assumersi funzioni che nella nostra cultura sono molto spesso relegate ai maschi.

All'opposto le spalle possono essere troppo strette o deboli. Qui può aver luogo la situazione Opposta, con l'individuo che non riesce a svilupparsi per assumersi le responsabilità della vita. Può sentirsi debole e incapace di sostenere le sue azioni. Le sue funzioni «del fare» sono danneggiate. Questa struttura delle spalle si nota di frequenza in persone la cui maggior lamentela è non avere abbastanza energia per portare a termine le cose. Se la spalla cade, pure è implicito un danneggiamento molto più grave della capacità di funzione. Tali persone hanno una grande difficoltà nel farsi carico dei loro propri destini.

La spalla troppo arrotondata (vedi figura 9) è spesso associata ad uno sviluppo muscolare accresciuto in questa zona. La sensazione che sta alla base è quella di essere sovraccarichi. Sebbene il «peso» portato fa sì che il corpo si pieghi in avanti (causando l'arrotondamento), i loro corpi rispondono a queste pressioni aumentando la misura della spalla e della muscolatura della parte alta della schiena. Questa struttura si vede spesso in persone che hanno una grande difficoltà ad esprimersi. È come se i loro impulsi fossero schiacciati da un qualche peso che si può immaginare stia sulle loro ampie schiene.

Di tutte le parti del corpo, nessuna è così direttamente espressiva di una persona come quella

complessa unità di strutture che chiamiamo il viso14. Proprio come il resto del corpo esprime forme di ritenzioni fisse, emozionali, o blocchi di energie, così fa il

14Questa parte sul viso comprende una integrazione di alcuni insegnamenti di A. Lowen, G. Gurdjeff, F. Pens, R. Stone, 0. Ichazo. Le intuizioni di W. Reich o I. Rolg servono come fondamento al tutto.

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viso.Attraverso un fluido, la personalità aperta può mostrare per un periodo di

tempo, un grande numero di diverse espressioni facciali, le espressioni di un individuo con blocchi emozionali di solito varieranno attorno ad alcuni particolari modelli fissati. Se il blocco risale ai primi momenti di vita, le strutture del viso possono indicare la stessa emozione di base come il modello espressivo. La bocca sottile serrata che esprime amarezza o gli occhi stretti, intensi, che esprimono sospetto sono esempi. Diverse espressioni facilmente riconosciute sono: meraviglia, sorpresa, ansia, paura, panico, terrore, fastidio, biasimo, ostilità, rabbia, odio, collera, desiderio, tristezza, disperazione, stanchezza, dolore, sofferenza, cinismo, disprezzo, disgusto, innocenza, confusione, eccitamento, felicità, gioia, soddisfazione, pace, beatitudine. Ce ne sono così tanti che nessun elenco potrebbe fare loro giustizia.

Quando si esplora la vita emozionale di un individuo, di solito, troviamo un tema centrale sul quale si muove quella vita. Si può andare incontro al proprio mondo con un senso costante di terrore, persistente sofferenza, paura di essere rimproverati. Una faccia immutabile è una maschera che presentiamo al mondo. Forse, apparendo «stupidi» o «innocenti», speriamo che non ci venga chiesto nulla. O, nel mostrare il nostro «desiderio» o «panico», ci aspettiamo di essere confortati. O, nel mostrare il nostro «cinismo», vogliamo che gli altri vivano il nostro

dubbio e apatia riguardo alla vita e le sue energie. In alcuni individui, la maschera facciale diventa così organizzata che assume la natura della caricatura come: «folletto», «strega», «mostro», «demonio», «pagliaccio» o «diavolo15». Il lettore, con pratica, dovrebbe riuscire a riconoscere queste caricature in quelli attorno a lui, così come se stesso o se stessa.

Quando si cerca di analizzare un'espressione facciale, alcune domande che poniamo a noi stessi sono: è la faccia, nel complesso, viva e piena di espressione, o è inespressiva e vuota? La faccia è simmetrica o asimmetrica? Cioè, ha una divisione sinistra-destra? La pelle è viva e colorita? La forma generale della faccia è lunga e sottile, ovale o rotonda? Quali sono i vari colori della pelle presenti? Che cosa ci dicono dello stato biologico ed emozionale dell'individuo?

Dopo la valutazione fatta sopra, più parti specifiche della faccia sono portate all'attenzione; le possiamo dividere in quattro aree.

15Si veda: The Betrayal of the Bodv di Alexander Lowen.

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La faccia è divisa naturalmente in questo modo. Il naso e le pieghe naso-labiali servono come segni di divisione. La zona 1 comprende le labbra, la mascella e la bocca. La zona 2 comprende il fianco destro della faccia dalla fronte, alla piega naso-labiale. Le strutture che si trovano qui sono l'occhio ed il sopracciglio destro, la fronte destra e l'arca sopra gli occhi.

La zona 3 comprende le stesse strutture della 2, ma sul fianco sinistro. La zona 4 si riferisce alla zona fra le sopracciglia.

Nella figura 36, Corpo dentro la Faccia, possiamo cominciare a notare alcune relazioni funzionali della faccia al corpo nel complesso.

Tavola 2Area 1mascella bacinobocca e labbra genitali e anopieghe naso labiali sotto i genitali e l'ano, coscemento caviglie e piedi

Area 2sopracciglia e occhi spalla destra, braccio destro, avambraccio

e mano destra

Area 3sopracciglia e occhi spalla sinistra, braccio sinistro,

avambraccio e mano sinistra

Area 4fronte immediatamente fra e appena sopra le sopracciglia

testa (cervello-ghiandola pineale)

Adesso prenderemo in considerazione le parti in ciascuna area separatamente.Area 1:La mascella può essere sviluppata eccessivamente e spinta aggressivamente in

avanti. Le espressioni collegate alla mascella comprendono quelle di affermazione, di ottenere quello che si vuole, così come mangiare, che coinvolge aggressivamente il masticare attivamente e mordere. Quando la mascella trattenuta strettamente viene liberata da un profondo massaggio tissuale, vengono spesso sentiti ed espressi rabbia e collera. É interessante notare il legame della mascella al bacino. Il rilassamento del bacino è accompagnato da emozioni similari. Nella sua funzione sessuale il bacino immobilizzato è un veicolo per la

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profonda liberazione e autoaffermazione. Il blocco del bacino è associato con la stretta della mascella. Da ciò la mascella può essere vista come il bacino della faccia.

La figura 37 illustra la mascella eccessivamente sviluppata. Questi individui bloccano e costringono la loro carica emozionale. Le mascelle possono stringersi continuamente, indicando una carica sempre crescente che, quando viene meno lo scarico, causa eccessivo sviluppo. Di qui la mascella e i muscoli mascellari larghi. Sentendo la pressione

dell'energia bloccata, queste persone proiettano, con la loro mascella sporgente, un'aria di estrema aggressività, e grande determinazione. Sono, in un certo senso, in un doppio guaio, perché la loro energia trattenuta, non può trovare una via d'uscita (ricordate il già menzionato blocco sessuale del bacino). E così essi sono forzati internamente. Ciò si può manifestare ad un livello sociale e interpersonale come «intraprendenza» o una tendenza ad accettare ogni sfida. Tuttavia, queste azioni dirette all'esterno'sono inadeguate a liberare le loro energie legate. Inoltre, agendo aggressivamente, provocano un'aggressione interiore che porta a legare ancor più energia: c'è un circolo vizioso. In terapia, l'individuo fiduciosamente riesce a liberare gradualmente la sua rabbia trattenuta dentro in modo sicuro e ad un grado sempre crescente. Col tempo, i muscoli mascellari si rilassano, allentando la mascella sporgente.

Alternativamente, la mascella può essere sottosviluppata, a cui comunemente si fa riferimento come ad una mascella «debole» e associata a mancanza di affermazione. Troviamo qui che l'individuo è molto spesso caricato in maniera insufficiente. È' incapace di prendere quello che vuole, incapace di «metterci i denti» o di «afferrarlo». Nell'esperienza degli autori, una mascella normalmente ben sviluppata pare che sia attribuita ad una volontà ben sviluppata. Si può notare nella figura 36 che il mento e i piedi sono in relazione. Nello stesso modo, prendere una posizione ragionevole è collegato ad una volontà equilibrata, o l'essere un sempliciotto ad una volontà debole.

La forma e l'attività della bocca e delle labbra ci dicono moltissimo riguardo ad un individuo. È largamente accettato che il primo stadio nello sviluppo umano è centrato attorno alle attività della bocca, specialmente il succhiare. Quando, per una ragione qualsiasi, la gratificazione del bambino a questo stadio è ripetutamente interrotta, egli sperimenta la frustrazione. Non importa come può cercare di ottenere soddisfazione, di succhiare o piangere o muoversi, cioè, Di Agire, egli fallisce_ Quando questo tipo di frustrazione è rinforzato da una continua intimazione dei genitori («Non riesci a fare niente giusto») dall'infanzia attraverso la fzinciullezza, l'individuo arriva a sperimentare una

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profonda insicurezza riguardo la sua capacità di comportarsi. Cioè, nel tentare di progredire da una dipendenza passiva dalla madre ad un'azione indipendente, è frustrato. Al bambino può essere chiesto di fare cose oltre la sua capacità o può essere trattenuto, per esempio, se cerca di nutrirsi da solo ma crea troppa confusione. Può essere superprotetto o può non essergli permesso di sperimentare il riuscire a superare le difficoltà. Una volta adulti, troveremo questi individui che viaggiano attraverso un modello di vita in cui essi tentano ripetutamente di scoprire ill modo più appropriato in cui agire. Vacillano costantemente.

Sessualmente avviene una cosa simile. Si provano molti compagni nel tentativo di trovare «come comportarsi» nel sesso. O ancora, se c'è insicurezza sufficiente, l'individuo si tratterrà del tutto dall'agire. Lui o Lei possono fare da tappezzeria, osservando ogni cosa accadere dall'esterno. In effetti, questi individui, sono semplicemente «stonati». Essi non sanno quale azione appropriata fare. Possono tentare di forzare il loro «tono» sugli altri, o spesso agiranno in un modo rumoroso, forte, continuando e continuando a parlare. Un prototipo di questo gruppo è Mussolini. Il labbro inferiore arricciato del Duce era parte del suo marchio. Molti di questi individui conservano forti caratteristiche orali.

Caratteristiche Orali collegate al cibo come espressione di Privazione Emozionale nell'Infanzia: alcuni mangiano troppo e diventano obesi. Altri mangiano troppo poco, o, essendo golosi, vogliono mangiare una miriade di cibi di ogni tipo. Si notano molte attività che coinvolgono la bocca; gomma da masticare, rossetto, fumo, pillole di tutti i tipi. Qualsiasi cosa e tutto è indiscriminatamente spinto nella bocca. Come abbiamo detto, questi individui spesso parlano eccessivamente, ad alta voce, e inappropriatamente, poiché sono «stonati» col loro ambiente.

Caratteristiche Orali collegate alla Dipendenza: come già detto, questo aspetto, per gli autori, è di singolare importanza, in questo gruppo. Il bambino, inizialmente passivo e dipendente dalla madre, comincia presto a lottare per l'autonomia. La persona sana può godere di avere cose fatte per lui, mentre rimane nello stesso tempo sicuro delle sue capacità di fare un'azione indipendente. Questa capacità di agire, se impedita in modo marcato, dà come risultato il tipo di adulto che stiamo descrivendo.

Caratteristiche Orali collegate all'Esperienza di Insicurezza e Disagio: quando la sicurezza e il benessere sono stati ripetutamente minacciati durante il periodo iniziale di crescita, l'individuo comincia a sviluppare ideali sul come agire sull'ambiente così da renderlo sicuro, consistente e confortevole. Le sue idee sono o totalmente idealistiche e ínfondate (stonate) o dogmatiche e fisse.

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Caratteristiche Orali collegate ad una mancanza di Tenerezza, Controllo ed Affetto: durante il primo stadio di sviluppo, il contatto fisico come un'espressione di affetto e tenerezza può essere danneggiato. L'individuo esperimenta un senso di vuoto. Da adulto, tenta di raggiungere contatto e calore attraverso rapporti sessuali. Tuttavia, non sapendo come agire in modo adeguato, oltre alla mancanza di un interiore senso di sicurezza, si impegnerà in un comportamento sessuale frenetico e indiscriminato, o si chiuderà in una forma di timidezza sessuale.

La tendenza verso la chiusura in sé può diventare predominante, e l'individuo allora presenterà caratteristiche che troviamo nel successivo stadio di sviluppo emozionale, propriamente lo stadio anale. Questo stadio è convogliato particolarmente sull'attenzíone ai visceri e alla fusione dello sfintere. Come è stata trattata l'educazione all'uso della toeletta aiuta a stabilire l'atteggiamento dell'individuo verso la puntualità, l'autorità, l'ordine, il proprio «dovere» ogni giorno, e infine l'aggrapparsi alle cose. Cioè, le feci possono essere considerate come materiale di possesso da dover trattenere anche di fronte a pressioni esterne dei genitori ad usare il «vasino». Le caratteristica più significativa qui sembra essere, tuttavia, quella di «trattenere le cose». È facile scoprire che tali individui sono avari. Sono collezionisti di francobolli, oggetti e, molto spesso, denaro. Sono avari con i beni materiali così come nel dare se stessi emozionalmente. Sono emozionalmente chiusi e insicuri. Si trattengono, non osando coinvolgersi, perché non sanno veramente che cosa significhi. Tengono invece ogni cosa per sé.

Quando la tendenza a dogmatizzare c/o idealizzare hanno la preminenza, si sviluppa un tipo di carattere che generalmente comprende ciò che segue:1) Molte idee grandiose (esagerate).2) Una difesa dogmatica della fede, di qualunque fede si tratti: America, religione,capitalismo, comunismo, ecc.3) Peso eccessivo (o l'essere stati di peso eccessivo).

Tutto quanto sopra, come abbiamo già indicato, può essere considerato come un'espressione del non sapere come agire per ottenere la gratificazione che si desidera. L'oralità è più chiaramente espressa col «parlare pomposamente» di molte idee riguardo a«come si dovrebbe agire» per mettere a posto le cose (così da ottenere gratificazione).

Da ciò deriva che, nell'osservare un volto, l'area 1 dovrebbe essere esaminata in termini di predominanza dell'attività della bocca confrontata con le aree 2 e 3 (occhi). Questa persona continua a «spararle grosse»? O ci sono zone nella sua bocca che sono carenti di vita e attività? La bocca può essere retratta ad un lato o all'altro, oppure una persona può parlare fuori dall'angolo della sua bocca, o ancora, come Mussolini, proiettare il labbro inferiore in fuori.

Va oltre lo scopo di questo libro entrare in ulteriori dettagli. Per riassumere,

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la forma e l'attività della bocca sono una chiara asserzione dell'oralità presente nell'individuo. Il nostro concetto centrale è che durante la fase orale, il normale sviluppo permette che si formino sentimenti di sicurezza che rendono la persona capace di crescere, autoaffermarsi e scoprirsi. Quando questo processo è interrotto, il risultato è un sentimento di insicurezza, così come una fondamentale incapacità all'azione.

In questa illustrazione, la bocca è tirata da un lato in una distorsione tipica. Dovrebbe essere facile per il lettore immaginare la bocca tirata dall'altro lato, o con la sua zona centrale spinta in avanti.

Ci sono le pieghe naso-labiali che delineano l'Area 1 e la separano dalle 2 e 3. Vedere la figura 36. Si noterà che le cosce occupano i solchi delle pieghe naso-labiali. Nella nostra esperienza, quegli individui che presentano

pieghe profondamente segnate in questa zona, hanno vissuto vite che lasciano solo sgocciolare la loro energia. È un segno che vitalità e sforzo sono depressi. In un certo senso, la loro capacità di intraprendere un'azione si è esaurita.

Le cosce, esotericamente, sono state collegate alla capacità. Cioè quello che l'individuo può fare nei termini di una energia disponibile. Se il lettore prenderà un momento per alzarsi, chiudere gli occhi fissare la consapevolezza sulle cosce, lui o lei dovrebbero riuscire a sentire la capacità di energia di dentro.

Aree 2 e 3La struttura più importante, naturalmente, è l'occhio. L'occhio destro e

sinistro hanno diverso significato energetico, emozionale e personale-storico16. In alcune scuole esoteriche e comunità occidentali di crescita, ci si riferisce all'occhio sinistro come all'occhio dell'«essenza» o «essere» mentre l'occhio destro è quello della «personalità» o «ego». Riferendoci al nostro lavoro, l'occhio sinistro riflette maggiormente l'integrità del «nucleo» o dello strato dell'«essere intrinseco» e l'occhio destro riflette lo strato «estrinseco» o «del fare». L'occhio sinistro è un occhio «ricettivo». Attraverso di esso comprendiamo il mondo. In questo senso è Yin o femminile. Esso riflette la natura e il carattere del nostro primo rapporto della vita, cioè quello con nostra madre. Se questo era un rapporto positivo, in cui noi ci siamo sentiti nutriti e sicuri, liberi da tutte le paure di abbandono, allora la nostra percezione di noi stessi o essenza è solida. In effetti noi diventiamo «qualcuno», una persona con un sicuro senso della propria esistenza come persona, se siamo stati trattati

16 Nel campo della Medicina Omeopatica, le caratteristiche di una malattia ereditata dalla madre si vedono nell'occhio sinistro, se ereditate dal padre, nell'occhio destro.

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come tali dalle nostre madri. Noi sappiamo chi siamo e siamo sicuri del nostro valore e della stima di noi stessi. Se il rapporto non era nutritivo, allora ci manca la percezione dell'io. La nostra percezione di noi stessi e del mondo attorno a noi è radicalmente diversa da quella di una persona con un forte senso del suo proprio essere. L'ansia e la paura dell'abbandono17 macchiano tutta la nostra esperienza. Noi vediamo il mondo attraverso uno schermo formato dalla carica emozionale che avevamo con nostra madre.

Quando si osserva un volto, si valutano l'equilibrio e l'energia fra i due occhi. Nella figura 39 possiamo vedere chiaramente che l'occhio sinistro manca della vita e della vitalità presenti in quello destro. Possiamo concludere che a questa persona manca un senso profondo del proprio valore, è ansiosa e ha difficoltà di ricezione. Fondamentalmente non sa che cosa

significhi essere semplicemente presente. Elabora e, come reazione, dice agli altri come devono essere. Spesso assume ruoli di guida religiosa, filosofica o spirituale. Ricerca al di fuori di sé. Sentendosi inutile internamente, spesso diventa apatico. D'altra parte, cerca costantemente di trovare qualcosa o qualcuno che gli dia un senso di valore e di essenza.

L'occhio destro, come occhio della personalità (ego) o strato del fare estrinseco, riflette il nostro rapporto col padre. È il nostro occhio attivo, Yang, maschile, estroverso. Attraverso di esso noi proiettiamo fuori le energie. Se il nostro rapporto con nostro padre era sicuro (in un certo senso se ci ha preso per mano e ci ha indicato la strada nel mondo) allora la nostra capacità di trattare le relazioni con gli altri è positiva. Il padre, dopotutto, aggiunge una terza importante dimensione al legame bambino-madre. Nel trattare questa relazione il padre imposta il modello con cui il bambino si metterà in relazione con gli «altri» in generale. Un guasto di questo modello porta a numerosi problemi relazionali. Noi vediamo il mondo attraverso lo schermo di un rapporto padre-figlio distorto. Non sapendo come stabilire rapporti, possiamo sviluppare un sistema paranoico, in cui viene verificata la nostra volontà. Si sviluppa una profonda sfiducia verso gli altri. Spesso per superarla, questi individui tenteranno di prendere il sopravvento e di tenere le fila. Non fidandosi, sentono il bisogno di controllare. Non sapendo quale è Dio o il cammino della società, decidono che è meglio diventare un «piccolo dio». Questo si riflette nel mondo come vanità, accompagnata da un certo grado di aggressività. In questo gruppo di individui può essere presente l'omosessualità, poiché hanno un problema di rapporto col padre. Non fidandosi degli altri, spesso presenteranno una maschera facciale o

17 Karen Horney, una analista neo-Freudiana, mise in evidenza questo concetto di una primitiva «ansia di base» che è fondamento di tutti i modelli di comportamento nevrotico.

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schermo al mondo. Da ciò consegue che, se si nota una mancanza di vita nell'occhio destro, allora sappiamo che l'energia del rapporto padre-figlio è stata disturbata, con l'avvento, nell'età adulta, di tutti gli atteggiamenti che abbiamo descritto sopra.

Quella che segue è una tavola che riassume alcune delle idee fondamentali delle pagine precedenti.

Tavola 3AREE 2 E 3 RIASSUNTE

Occhio destro Occhio sinistroPersonalità (ego) Essenza (io profondo)Rapporto col padre Rapporto conl a madreRapporto sociale deteriorato Senso dell'esistenza deterioratoSfiducia e paranoia AnsiaStrato estrinseco Strato intrinsecoIl fare L'essereAttivo (Yang) Ricettivo (Ying)Maschile Femminile

Sopra gli occhi, le sopracciglia e la fronte esprimono pure umore e carattere. Le sopracciglia possono alzarsi in atteggiamento di sorpresa, perplessità, paura, dolore o terrore, tutti corrugando la fronte. In accordo con il parallelo corpo-volto descritto nella figura 36 le spalle, come le sopracciglia, sono sollevate in segno di paura. Le rughe della fronte, specialmente quando sono profonde e permanenti, indicano pensieri e preoccupazioni provati per lungo tempo, paura per i propri cari e per il proprio modo di vita. La fronte liscia è spesso associata a sentimenti di pace interiore e ad un'esistenza serena.

Area 4Una quarta zona, quella fra le sopracciglia, è pure di grande significato.

Nella figura 36 si può vedere che la testa o la sede della consapevolezza della mente è situata fra le sopracciglia. Questa zona è stata a lungo considerata la posizione del terzo occhio, l'occhio della saggezza18.

Quando la zona è corrugata con rughe di tensione, questo è associato ad un sentimento di intensità o/e di rabbia trattenuta. Il lettore è invìtato ad aggrottare la sua fronte e sperimentare ogni sensazione che nasce. Di una

18 Nella letteratura storica, il terzo occhio è stato associato alla ghiandola pineale. Questa ghiandola si trova nel centro della testa fra i due emisferi cerebrali. La sua attività funzionale è regolata dalla luce che entra attraverso gli occhi. Una delle sostanze isolate dalla ghiandola è conosciuta come «nulatonina». Sembra avere una funzione regolatrice riguardo allo sviluppo e alle attività sessuali. Le secrezioni della ghiandola pineale, poiché sono collegate alla luce, possono servire come un orologio interno al corpo nel suo ciclo giornaliero.

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persona che ha una contrazione persistente della fronte si può considerare che restringe la sua visione o incentra l'attenzione sopra un campo limitato. Quando siamo arrabbiati non riusciamo a vedere molto al di là dei nostri sentimenti immediati.

LA TESTA E IL COLLO

La seguente serie di profili illustra il variare delle posizioni del collo e della testa in relazione all'intero corpo. La figura nel centro si avvicina al normale idealizzato. La testa e il collo, occupano una posizione sopra il centro di una linea tracciata attraverso la spalla. Nel primo soggetto la testa è spinta in fuori dal corpo. Questo si trova spesso associato ad un atteggiamento dinamico, aggressivo. È in un certo modo il primo segno dell'uomo contemporaneo. Egli usa la sua testa o cervello come primo nesso per programmare ciò che vuole nel mondo. Nel terzo soggetto si vede la testa rovesciata indietro con un accorciamento alla base del cranio. In questa posizione si trova una grande tensione.

Ovviamente, questa persona sta trattenendo la sua energia col corpo e la testa. Il rilassamento della muscolatura contratta della parte posteriore del collo con un massaggio è invariabilmente accompagnato da una forte scarica emozionale.

Insieme con questa tensione del collo c'è una forte contrazione del cuoio capelluto. La tensione si estende dalla base del cranio nella sommità del capo fino alla faccia. Quando la tensione alla base del collo, cioè l'articolazione fra la base del cranio e il collo, si rilassa questo è spesso accompagnato da un rilassamento della tensione nella mascella. Qualunque tensione che si trovi negli occhi (questo è comune con la tensione alla base del cranio) viene pure liberata manipolando i muscoli del collo.

Si nota che si addolciscono, e si illuminano, occhi che erano vacui e senza vita, o acuti e duri (più comune con questa posizione).

Oltre al rovesciamento in avanti o indietro della testa, ci può essere un rovesciamento associato della testa stessa a destra o a sinistra. Quando questo spostamento su di un lato è

presente, l'individuo in un certo senso, non può avvicinare qualcuno o qualcosa

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direttamente. Non è diritto. Questa posizione particolare della testa si trova spesso in individui che possono avere una disorganizzazione associata nel rapporto dei vari segmenti del corpo. Questo, come abbiamo già accennato, è presente in quello che abbiamo chiamato tipo di carattere schizoide o schizofrenico.

L'affrontare una situazione in maniera diretta può essere più di quanto possa sostenere l'individuo con un corpo disorganizzato.

I1 collo naturalmente, può essere molto lungo o molto corto. Con un collo molto lungo, il soggetto appare spesso come se fosse scisso in testa e corpo. Infatti molti di questi soggetti presentano, in effetti, uno stato emozionale-psicologico in cui il corpo e la mente sono separati o dissociati. In altri soggetti, la testa si unisce al corpo con un collo molto corto, quasi come se i soggetti si stessero contraendo entro se stessi.

Desiderando ricordare di nuovo al lettore che mentre questo tipo di divisione del corpo in segmenti è utile, è anche limitato. Soltanto il contatto con l'uomo o la donna completi ci dà la possibilità di capire veramente che cosa significa ogni aspetto singolo della personalità. In un certo senso, mentre è vero che ogni parte riflette il tutto, è la dinamica del tutto che determina il significato particolare dei segmenti individuali. Una mascella sporgente o spalle tirate indietro possono indicare rabbia o collera alla base, ma è solo entrando in contatto col cuore dell'individuo che possiamo sperare di conoscere lui e il motivo della sua collera. Mettiamo in guardia il lettore contro la determinazione di ogni insieme di facili formule.

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CAPITOLO V

CINQUE PERSONE

In questo capitolo esamineremo le sagome di cinque persone, indicando di ognuna di esse alcune cose interessanti. I nomi che useremo non sono quelli veri. Non è nostra intenzione entrare nei dettagli, per cui daremo solo una impressione molto generale, sperando che serva da fondamento ad alcune delle idee dei capitoli precedenti.

RICK

Da ciascuno dei tre profili di Rick, riceviamo un'impressione diversa, sebbene le caratteristiche più appariscenti siano le sue gambe magre, arcuate, la curva esagerata della sua schiena e la rotondità delle sue spalle. Visto frontalmente, il

suo corpo ci sembra sollevarsi, come per affrontare una sfida; braccia e mani appaiono ben sviluppate e forti. La spalla destra è tenuta più in alto e forse più indietro della sinistra. Il corpo di Rick è fondamentalmente alto, magro, con uno sviluppo maggiore della metà superiore. Viste di lato, la curva della schiena, l'angolo delle ginocchia, e la pancia in rilievo fanno pensare a una forte rigidità e ad una ritenzione. Il suo portamento è decisamente teso: il modo in cui Rick si tiene in su e indietro suggerisce immobilità. Da dietro, la discesa delle spalle dà un'impressione di rassegnazione, o di interrogativo. Il contrasto col davanti è molto evidente. Nell'insieme, c'è

uno spostamento in alto una leggera divisione sinistra-destra e una rigidità e immobilità totali.

Potremmo azzardare che la debolezza delle gambe di Rick è compensata dallo sviluppo delle sue spalle e braccia, e da una rigidità che pare voler tenere su l'intera struttura. La mescolanza di elementi rende difficile leggere i sentimenti di Rick. Ma ciò, in sé, è caratteristico.

ELLEN

Il corpo di Ellen mostra compressione. Esso è schiacciato dall'alto, e rientrante alla vita. La testa è incassata dentro le spalle, che sono saldamente

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tenute su e tirate in dentro verso le orecchie. Le natiche sembrano tirate dentro e in alto: Testa e corpo sono larghi e, eccetto per la cavità del petto, l'insieme dà una impressione massiccia o pesante.

Le gambe, viste di fianco, sono strette al ginocchio, e tutto il suo corpo sembra preparato ad un colpo atteso forse alla parte alta della schiena o alla cima della testa. Di fianco anche le mani di Ellen mostrano questa aspettativa. Vista dal dietro, la tensione nelle spalle immobilizza le sue braccia mentre tenta di proteggere la testa. L'intera figura mostra una ritenzione, con una paura di un attacco, e, tuttavia, una preparazione ad esso. Ci aspetteremmo da Ellen una difficoltà ad esprimere se stessa.

FRAN

Nelle figure di Fran davanti e dietro, c'è un senso di attesa, illustrato da un leggero movimento in avanti della gamba sinistra e dal braccio destro trattenuto indietro. Vista di fianco, tuttavia, la sensazione è di cedimento. Il ginocchio è stretto, il bacino inclinato all'indietro, la pancia in fuori, il petto schiacciato, le spalle e la testa in avanti. Eccetto le ginocchia che sono serrate, il corpo di Fran sembra ripiegarsi indicando un basso livello di energia. Dietro a questa posizione c'è di solito una generale debolezza e un bisogno di sostegno.

LOUIS

In Louis c'è un grande dislocamento verso l'alto. Mentre la metà superiore appare piena e forte, le gambe hanno il ginocchio valgo e appaiono deboli, con piedi piatti. Specialmente dal di dietro, le gambe e i piedi danno un'impressione di sbigottimento, un sentimento disorientato o confuso. Vista di fronte, la sua metà superiore è sollevata ed espansa come se stesse tentando di vincere le sensazioni del ragazzino disorientato con un forte sforzo della

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volontà. Dal fianco, le spalle arrotondate, la curva della schiena e le natiche trattenute e tirate in su mostrano una compressione simile a quella di Ellen. Ci si aspetterebbe che avesse difficoltà nell'esprimersi, eccetto per occasionali scoppi di rabbia. I1 dislocamento verso l'alto può indicare enfasi sulla fantasia e l'attività mentale.

MARY

Sebbene Mary sia una donna di poco più di vent'anni, il suo corpo nell'insieme è come quello di un bambino. Le spalle strette, braccia, mani e piedi piccoli, e la parte inferiore delle gambe quasi senza forma, sembrano appartenere ad una ragazzina molto giovane e fragile, quasi una bambina. Tutta la sua energia è trattenuta nella larga zona attorno al bacino. Di lato, possiamo vedere che la schiena si interrompe in alto, molto nettamente, e che il bacino è fortemente retratto e trattenuto. Dà l'impressione di una persona bloccata, incapace di agire e muoversi. Vista da dietro sembra predominino sentimenti confusi, sconsolati e leggermente ansiosi. C'è una certa

forza ed energia, ma è giacente, come addormentata.

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CAPITOLO VI

GLI AUTORI ESAMINANO SE STESSI

A questo punto diamo un'occhiata ai nostri corpi e a quello che rivelano. L'idea ci venne mentre eravamo seduti fuori al sole e stavamo lavorando al libro. Fermammo tutto e cominciammo semplicemente a farlo. La procedura fu molto semplice. Ognuno di noi si diede il turno a stare in piedi, camminare e parlare di come viveva il proprio corpo in quello stesso momento. Fatto questo, gli altri dissero le loro impressioni. Dico gli altri perché il nostro amico, e talvolta coterapeuta, Sam Pasiencier, era presente. Lo invitammo ad unirsi a noi per questa seduta improvvisata e, come vedrete, lo fece.

Avevamo un registratore acceso per fissare il dialogo: con alcuni miglioramenti grammaticali e sintattici, lo abbiamo riprodotto qui esattamente come fu registrato. Per motivi di chiarezza sono stati aggiunti riassunti, alcune spiegazioni e le didascalie necessarie.

Hector fu il primo.Hector: Sono in piedi, nella luce del sole e, sentendo il mio corpo, sento

prima le mie gambe, i miei piedi che premono sul terreno. E sento un aumento di peso sul piede destro e sulla gamba destra. Sento anche una rotazione, una rotazione interna del mio corpo dalla parte sinistra. Sento la mia spalla destra di fronte alla sinistra. Sento tensione nella parte posteriore del collo. Non è così forte come l'ho sentita certe volte, ma lì c'è della tensione. Sento un po' più di tensione su, nella Spalla destra, e nella parte inferiore della schiena.

Questa parte si curva in avanti. Provo una certa tensione anche dietro alle ginocchia. Mi sento piuttosto bene nelle natiche: non le sento troppo serrate come le ho sentite in passato. Sento che le mie spalle non sono libere, non si sentono libere. Si sentono bloccate. Si stanno trattenendo in qualche modo. Questa è un'esperienza soggettiva, il fatto che sono trattenute. I fianchi. Mi ricordo un tempo in cui mi sentivo veramente inchiodato ai fianchi. Non sono così inchiodato ora. Sento il mio respiro che entra nella pancia, e un po' della tensione che mi sono portato in giro nella

panciaDella mia faccia la cosa con cui sono in contatto è il mio strabismo, molto nel mio occhio sinistro. Sento la... la sensazione della mia faccia, è che è tirata. La sensazione nella mia faccia è che è come se fosse tirata in giù.

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L'energia sta venendo in giù, nella faccia. E la mia faccia si sente come una faccia angolare lunga, con una inclinazione verso il basso sul davanti. Si sente discordante con ciò che sta accadendo nel mio sistema nervoso centrale. È come se il mio sistema nervoso si sentisse vivo e la faccia relativamente giù. Mi sento la luce che esce da questa parte (l'occhio destro). Sono molto più mobile sul mio lato destro, e il mio lato sinistro è attaccato in modo molto più passivo. Il mio peso non è realmente bilanciato su entrambe le gambe. C'è un certo spostamento in atto. E mi sento abbastanza rilassato nel corpo, eccetto queste zone di tensione qui, nel basso ventre, nella parte inferiore della schiena, la tensione quassù (le spalle) e penso che la sensazione della faccia sia veramente importante. Lo sento. Sento anche alcuni dei flussi e delle cose interiori. Non mi sento così gonfio nel petto come mi capitava. C'era un tempo in cui mi sentivo... (Hector tiene il petto espanso). Ero solito essere in questo modo, come voi dite, un tipo rigido. Avevo molto di questo tipo-bacino retratto, trattenuto indietro. Ma adesso sento che molte di queste cose stanno cambiando. Mi piace la sensazione che provo nel petto. Mi sento molto più ricettivo di quanto sia mai stato prima. Mi sento molto più calmo qui dentro, più sereno. Anche se sento queste tensioni che ho indicato. I1 fondo schiena, la parte posteriore delle ginocchia sono in tensione. C'è un certo spostamento del peso. È tutto, più o meno.

Ron: Vorrei commentare. Se chiudo gli occhi ed offusco la tua immagine, le prime cose che appaiono sono i piedi veramente solidi. Sono piantati, solidi. E c'è una leggera tendenza a portare il peso all'esterno del polpaccio. Tutto il corpo appare molto morbido, linee morbide. La testa e il collo sembrano un po' grandi per il corpo.

H.: Giusto! Lo sento.R.: È morbido. E c'è un piccolo avvallamento. ~~è un po' di desiderio lì dentro

(il petto).H.: C'è un piccolo schiacchiamento dello sterno. Sento come se avesse a che

fare con questo tipo di paura e questo tipo di cedimento qui dentro (piegandosi in avanti col corpo) di...

R.: ...di sofferenza.H.: Sofferenza. Giusto! Sofferenza.R.: Le braccia sono un po' ...hai ragione..e le spalle sembrano non essere del tutto

unite, non del tutto... sono un po' congelate, no?H.: Sì, io sento così.R.: La morbidezza finisce proprio lungo la parte superiore del petto. E le

spalle sono indietro, sono tenute indietro. La testa è un po' fuori.H.: C'è ancora un po' quella tendenza.R.: Sì, La testa è un po' fuori.

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Sam: Io vedo molti contrasti. Vedo uno spigolo a sinistra su quella spalla.H.: Sento questa torsione. È quello che vedi tu?S.: Esattamente.H.: Così sono contorto. A certi livelli sono contorto, la mia personalità, il mio

essere, sono in qualche modo contorti. Non diciamo la mia personalità: diciamo il mio essere. Ha come una torsione dentro di sé, che segue gli occhi. Una torsione. Vedi, mi piace molto di più, sperimentare la torsione. La sento. E penso che tu puoi capire dal piede, Ron, il piede sinistro è in fuori.

R.: Oh, sì. Sì.H.: È girato in fuori.S.: Puoi vedere uno schema di tensione nel corpo. La gamba sinistra è più

tesa della destra.H.: Lo sento.S.: L'hai tesa perché io l'ho nominata.H.: No, no. Sento la differenza. Mi chiedo se questo ha a che fare con questo

(un movimento come per dare un pugno con la testa girata). Come se fosse un colpo dato in questo senso e uno spostamento. Come se io non volessi neppure vedere il colpo.

R.: È così (imitando il colpo).H.: Così io non voglio vederlo.S.: La testa è girata. Tu non guardi. H.: Così io non guardo. Bene.R.: Ma stai mettendoci un mucchio di energia. L'energia viene totalmente dal

suolo.H.: Penso che abbia qualcosa a che fare con quello. Sai, c'è una parte notevole

di me che non voglio neppure vedere. È la mia interpretazione soggettiva.R.: Sì. È giusto. Lo sento. Sento che... C'è questo nella tua faccia (un aspetto

di guance infossate). È giallastra.H,; È...R.: Le guance sono un po' in dentro... H.: Sottonutrito, sottonutrito.R.: C'è una sofferenza nella tua faccia, una vera sofferenza.H.: Molta sofferenza. Sofferenza nella faccia, nella mascella. Mancanza di un

nutrimento che sento che voglio. Un po' più di nutrimento.S.: Sento molta franchezza, molto poca vergogna.H.: E c'è anche la sensazione di essere un bravo ragazzo.H.: Giusto! Giusto! Ce l'ho decisamente. Voglio piacervi... Cosa mi dite di

questo fondo schiena? Quanta tensione vedete nelle mie natiche? Perché ci ho

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lavorato un po'.R.: Bene, ce n'è un po', una leggera tendenza ad affossarsi qui.H.: Dove?R.: Qui. E là (Ron tocca la schiena di Hector vicino alla vita).H.: Penso di avere alcuni tratti orali.R.: Senti tensione qui (lungo la spina dorsale)?H.: Non quanta ne provavo prima. Ho lasciato andare un sacco della

tensione che era qui. Bene, sento anche un'oralità di me.R.: Visto da dietro, sai, se vogliamo fare una fantasia, da dietro c'è questo

bravo ragazzo, ma poi lui vuole anche colpire veramente, dare un bel pugno.H.: Giusto! Penso che il buon ragazzo abbia a che fare col mio bisogno di

essere nutrito.S.: C'è una riduzione ai lati delle gambe. Penso che le tue gambe siano

piccole in relazione al corpo.H.: Oh, giusto! E poi voglio fare un altro commento di quello che sento, che

è molto meglio dopo il ronfing e tutto il lavoro che ha fatto.R.: Lo spazio in mezzo?H.: No! Fra le ginocchia... la parte più tirata di me è sempre stata fra il

ginocchio e la caviglia. Vedi questa zona qui (fra il ginocchio e la caviglia destra)?

R.: George (George Simon, un amico e professore) lo trovò immediatamente. Ti ricordi?

H.: Sì, lo trovò su di me immediatamente. R.: « Sei rigido », disse.H.: Ed è vero! Sento moltissimo questa rigidità. È come se le mie gambe

fossero tipo... trampoli. R.: Eh già. Il braccio è diventato dritto e rigido. H.: C'è una rigidità qui

(il braccio). Naturalmente la sto esagerando. Ma questa è la sensazione. C'è una certa rigidità...

R.: Puoi mettere i piedi vicini per favore, Hector?H.: C'è una certa rigidità fra le ginocchia e le caviglie.R.: Sì. È fra le ginocchia e le caviglie. Le cosce vanno benissimo

insieme. Hai anche una tendenza a questa curva, dove il fondo schiena rientra un po'.

H.: Bene, quello è parte della rigidità. È rimasta. Non è stata superata.R.: Hai anche un po'... è quasi come... se ne sta quasi andando un aspetto

schiacciato nel petto, se tu proseguissi.S.: Spalle arrotondate.

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R.: Se comincia ad andarsene. Vedi, mantieni così la testa! Le spalle stanno cominciando a piegarsi.

H.: Quello è il dolore e la sofferenza qui dentro (il petto).S.: La spina dorsale non lo mostra molto.H.: Ma è qui (la parte alta del petto). R.: Sta cominciando. H.: É questo ripiegamento. S.: Comincia qui. La spina dorsale...H.: Sta trattenendo i muscoli flessori. Sento anche che non voglio rendere

noti i miei sentimenti. Pure con tutta la schiettezza che ha avuto, c'è anche una parte profonda che non vuole manifestarli.

R.: Ah! È vero!H.: In altre parole c'è uno strato superficiale in cui posso essere aperto,

bene, ma tu entri e mi tocchi profondamente e io; devo superarlo. È ancora lì.R.: Hai nominato la mascella, che è larga... H.: Sì, la mascella è larga, io sento la mascella larga. La sento. Poi i miei

occhi. Voglio dire qualcosa dei miei occhi. I miei occhi erano soliti scoraggiare moltissimo la gente, perché c'era una specíe di atteggiamento rigido, grrr, pronto a colpirli. E la gente mi diceva «Ho paura di te». Io dicevo «Come? Non lo capisco, Perché hai paura di me? Non ti ho fatto niente». Giusto? E penso che questo è stato superato.

R.: Gli occhi sono luminosi e brillanti.H.: Abbastanza.R.: L'occhio destro è brillante.S.: Vuoi provare qualcosa? Questa è un'idea.H.: Oh! Una cosa ancora. La mia preponderanza è decisamente destra.

Braccio destro. Mano destra. Sono diviso destra-sinistra. In altre parole il mio fattore relazionale è questo (si gira verso destra). Il mio fattore nutritivo, la madre, è ancora avvitato. E infatti, anche nel sistema di Oscar (Oscar Ichazo fondatore di Arica) io sono entrato nel gruppo in cui il rapporto con la madre era distorto. E io lo sento nel mio corpo. E infatti la mia forza è in quel senso. Abbiamo detto che il movimento è a destra. Lo è. Non è in questo senso (a sinistra).

S.: Bene. Avevo intenzione di chiederti di camminare semplicemente. Cammina attorno! (Hector comincia a camminare in un grande cerchio). E fai movimenti larghi. Più che un semplice camminare. Ogni tipo di movimenti più larghi. Qualunque cosa ti piaccia (Hector dondola le braccia in alto e in avanti e fa piccoli passi saltando). E poi fermati! (Hector si ferma). E adesso senti il tuo corpo!

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H.: Il senso di moto è molto intenso. Come se fossi dentro l'azione. Sono un'azione personificata. Lo sento. L'azione è molto, moltissimo parte di me.

R.: Hector, quando ti ho visto camminare, le cose che ho osservato immediatamente erano le spalle, di nuovo e un po' di questo qui (il fondo sch{ena).

H.: Quelle cose sono ancora qui.R.: Cammina ancora! È trattenuto indietro proprio qui... (il fondo schiena).H.: È dove pensavo che ci fosse una ritenzione. Non ho ancora liberato il

mio corpo.Prima di andare avanti vorremmo riassumere il lavoro con Hector. Egli

era stata una persona in qualche modo rigida, prima di cominciare a lavorare su di sé, diciamo sei anni fa. E sebbene avesse fatto notevoli progressi, un po' della rigidità era ancora presente. Si poteva vederla nei polpaccì e nelle spalle e nel fondo schiena. La sua testa era un po' fuori e le spalle trattenute indietro e in qualche modo immobilizzate. Queste zone di tensione erano riflesse nei sentimenti che tratteneva: rabbia, per esempio, che si vedeva anche nel movimento di torsione come per voler colpire; e paura, presente nel suo distogliere lo sguardo e quasi certamente collegata con la posizione del « bravo ragazzo ».

Un altro aspetto importante è la sofferenza e il bisogno di nutrimento. La piccolezza del corpo e l'inizio del piegamento in avanti delle spalle e della parte superiore del corpo provano la presenza di questi sentimenti. Ma ci sono alcuni punti buoni da nominare. I piedi sono ben piantati e forti. L'intera struttura è in generale flessibile e morbida. Gli occhi brillano. Questi punti positivi sono evidenti nella franchezza e nell'energia, la sua capacità di agire bene nella realtà, e la sua ampia sfera di interessi e attività.

Ron: Sento una tensione che parte dal mio orecchio sinistro e scorre giù, proprio oltre la scapola e la spalla e dentro il braccio sinistro. Questo braccio (il sinistro) si sente congelato. Morto. O.K. C'è tensione proprio nel mezzo della fronte. Una sensazione generale di rigidità. Una leggera sensazione di tensione nella parete addominale. Una sensazione decisamente predominante è l'intorpidimento del braccio. C'è un leggero tremore che attraversa le gambe, profondo dentro le gambe. Sento anche, proprio adesso... una specie di instabile relazione col suolo. In questo momento i miei piedi non si sentono ben piantati. Sto respirando completamente da qui (il basso ventre) ma è un respiro superficiale. È poco profondo. Le mie gambe stanno vibrando internamente. Il mio peso sembra poggiare... sui miei piedi. E crea un po' di tensione attorno alle natiche. Adesso voglio cambiare posizionePercepisco tutte le sensazioni che riguardano sfida, volontà, lotte della volontà. Sento quel tipo di energia. Questo, quando arrivo a sentirlo, fa sentire il mio corpo vivo. Potrei veramente combattere adesso. I1 livello di energia non è ribollente e neppure afflosciato. Non mi sento stanco... e non sento eccitazione. Sento la stessa tensione qui nella

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fronte. L'energia sembra innalzarsi e rimanere lì. In generale mi sento abbastanza bene.

H.: O.K. Va avanti tu Sam, cosa osservi?S.: Vedo molta tristezza nei tuoi occhi. Dato che hai parlato del tuo braccio

sinistro, io ho notato che è più tozzo. I1 muscolo non sembra funzionale. È come se questa fosse una zona in cui tu ti rivolgi a quella specie di cose che stai descrivendo nel libro. Questa sarebbe una zona in cui stai trattenendo sentimenti. E il sentimento è compresso.

R.: Sì. E penso che scorra proprio attraverso tutto il sistema. Proprio giù dall'orecchio, attra. verso il braccio e la parte alta della schiena. È come se tutta questa parte fosse paralizzata. E io mi sento veramente sciocco a fare cose col mio braccio destro...

S.: Che ne dici di fare un movimento veramente aggressivo con quel braccio sinistro?

R.: Ma non penso di poter ottenere molto... (Ron ci prova). Riesco ad avere una certa forza in quello. Sì.

S.: Mettiti in contatto con lui!R.: Non mi sembra di potere ... si sente come... la differenza fra la destra e la

sinistra è che la destra sono io, e potrei colpire con essa, e non ho problemi con essa. Questo (colpendo con la sinistra) è come usare un'arma. È come avere un oggetto inanimato nella propria mano con cui colpire; è uno strumento, sai, non sente la stessa fluidità del destro.

S.: La parte bassa della gamba sembra molto tesa. Il polpaccio sembra molto teso. I piedi sembrano piccoli rispetto alla dimensione del corpo e anche compressi.

R.: Sono leggermente schiacciati, penso.H.: Osservo alcune cose. Ron, solleva la testa! Bene, vedo una dualità nella

tua espressione e nei tuoi occhi. La dualità è in un voler colpire, quasi un senso di collera, e la presenza tuttavia di una zona ricettiva, delicata. Così hai tutti e due gli aspetti. Io sento questa ambivalenza. Adesso, se guardi la tua posizione, anche adesso, le tue mani sono lì sopra (Ron ha le mani sui fianchi). Sei pronto.

R.: Sono pronto a combattere.H.: Sei pronto a combattere. Sei pronto a colpire. È l'inizio. Così questo è lì

dentro. C'è sia la dolcezza, che entra nel petto, e un cedimento nel petto, che favorisce una certa delicatezza in te. La cosa che mi colpisce maggiormente, oltre a quello, oltre la testa e quell'aggressività mista a delicatezza, è che nelle

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gambe, specialmente dalle ginocchia e fino alle natiche incluse, all'altezza del giro di vita, posteriormente, c'è un'interruzione, c'è una divisione nella schiena. C'è una divisione ben definita proprio lì, fra il torace e la parte inferiore del tronco, e questa divisione si rispecchia sul davanti, fra il diaframma e la pancia. Così questa è tutta energia bloccata, non fluente, dal torace alla pancia. O.K. Così questa è energia trattenuta. Ora, le ritenzioni di energia che sento nel tuo caso, dal suolo in su, in altre parole, il tuo spingere l'energia, se si guarda il ginocchio, dall'interno delle tue ginocchia al perineo, puoi vedere che questa zona è relativamente corta. E così le natiche, se giri attorno a lui e guardi la schiena, qui è persino più chiaro. Sam, vienii a dare un'occhiata qui! Puoi vedere che arriva a questa zona sotto il perineo, dove le natiche sono serrate e trattenute.

S.: È un problema lasciar andare questa zona.H.: Tutta questa zona è trattenuta. Dovresti allentare il perineo. Questo farà

defluire un sacco di energia. Allora, osservo che c'è un blocco ai fianchi. C'è ritenzione qui, dentro i fianchi e all'interno dell'inguine.

R.: Questo fa sì che questa energia si accumuli (la tensione nell'inguine fa sì che la pancia sporga).

H.: E fa sì che questo si blocchi (la zona delle natiche). Così ci sono tre livelli di blocchi. Beh, ce ne sono di più, il collo. Ci sarebbe il collo. Ci sarebbe il blocco toracico-addominale. C'è il blocco addominale-pelvico, e c'è il blocco dal ginocchio aI1'inguine.

R.: Mi sembra alquanto schizofrenico.S.: No, no. È tutta l'espressione di quell'unica comunicativa...H.: Voglio dire quello che osservo. Voglio dire che quelle sono vaste aree

segmentarie di ritenzione.R.: Ho sentito quelle fasce.H.: Hai sentito quelle fasce.R.: Ho sentito una fascia qui attraverso (sotto la pancia) attraverso qui (il petto)

persino la temperatura è diversa.H.: Non penso che tu sia schizofrenico.S.: Se ci fossero differenze radicali nel carattere dei segmenti, allora sarebbe

schizofrenico. Quello che sta dicendo è che lì è dove sono i blocchi.R.: O.K.S.: Non sta dicendo che sei disarticolato in quei punti.H.: No. Quelle sono le zone dei blocchi e, penso, la via che può portare alla tua

apertura; questa via sarebbe il bacino. Bene, prima di tutto io lavorerei (rolf) in questa area (le gambe) e questa (il bacino). E penso che se quel perineo fosse aperto, in modo naturale, graduale - perché c'è abbastanza collera in lui per

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affrontare un lavoro su quello - penso che quell'apertura scoprirebbe il resto. Questa è la mia sensazione.

R.: Quando sento che sale, sento che sale proprio qui (basso ventre).H.: Penso che ci sia una quantità di bei blocchi che possiamo descrivere nel

libro (risata).R.: Perché non mi guardi camminare.H.: Ti sembra giusto il commento?R.: Sì, sembra proprio giusto (Ron comincia a camminare).H.: Bene, quello che si può vedere è che quando cammina ancheggia. Ciò

significa che la spinta avanti-indietro è impedita. Ed è impedita all'altezza della rottura fra il tronco e il bacino. Il tronco e la colonna lombare, piuttosto. In altre parole, se cammini e ancheggi da fianco a fianco...

R.: Faccio così?H.: Sì. Vedi il suo ancheggiare?S.: Sì. È quello che tu definisci un incedere tipo « posso fare qualsiasi cosa ».H.: Bene, non so come lo chiami, ma quell'ancheggiare...R.: Oh sì, vedo adesso. Cammino così...H.: Giusto! Così quell'ancheggiare, vedi, è il riflesso di quel blocco fra il

torace e la colonna lombare. Altrimenti riusciresti a muoverti in avanti e indietro. E il movimento oscillatorio avverrebbe in quel senso. Lui si dimena attorno ad esso. E c'è un blocco ben definito. Puoi vedere il blocco proprio lì (il fondo schiena). Si interrompe in alto. Questo è quello che osservò Ron.

R.: Comunque tu pensi che posso scrivere un libro.S.: Puoi scrivere tre libri (risata).H.: Questa è bella. Così, cosa dici? Dici che ragazzi come Ron trattengono...R.: Trattengono nella parte alta. H.: È quello che tu hai.R.: La mia testa dovrebbe essere piccola per il torace.H.: Lo è. Naturalmente non abbiamo fatto commenti su di essa. Avremmo

dovuto dirlo. La testa di Ron è relativamente piccola paragonata al resto del suo corpo. Il suo petto è gonfio rispetto al bacino, che è ristretto e fisso.

R.: Un classico tipo dislocato.H.: E un classico tipo dislocato? Bene, è tutto.

Ci sono alcune divisioni in Ron, specialmente alle spalle e nella zona pelvica. La divisione alla spalla dà come conseguenza che le braccia si sentono staccate, e la divisione al bacino isola il resto del corpo dal suolo. Questo isolamento dal suolo è anche un aspetto del dislocamento verso l'alto. La parte superiore delle

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braccia e le cosce sono corte e tozze, un'altra indicazione dei sentimenti dissociati in quel punto. L'aspetto generale è di rabbia bloccata e di una esagerazione dell'ego. C'è un sentimento di dolore nella zona del petto. Si dovrebbe osservare che la pesantezza è un'altra indicazione di emozione bloccata. Così, qui abbiamo l'immagine di un uomo che sta trattenendo forti sentimenti, soprattutto collera e tristezza. Egli entra in contatto col suo mondo per mezzo della testa. Almeno questa è la sua tendenza.

Sam: Mi prendo solo un momento per sentire me stesso. Ho un sacco di... me la passo male certe volte soltanto a sentire la mia presenza. È veramente spaventoso. Nel senso delle tensioni che sento immediatamente; sento una tensione al collo.

H.: Lascia andare la sigaretta, Sam!S.: Tensione al collo sul davanti. Avevo una tensione all'addome, l'ho

semplicemente lasciata andare. Perché sono arrivato al punto che, quando le sento, riesco a rilassarle. C'è un sacco di tensione in alto sul dietro delle mie gambe. Infatti, tutta la mia parte posteriore... questo è dopo molto lavoro.., ma io sento una tensione tremenda attraverso tutta la mia parte posteriore, dai talloni in su. Sento i miei piedi abbastanza bene sul terreno, ma sento che è la parte posteriore delle mie gambe che mi trattiene dal lasciarmi andare alla sensazione della mia... gravità, il mio peso sul terreno. Un sacco di tensione nel bacino. Profonda in questa zona, molto profonda lì dentro (il bacino). Attraverso la parte posteriore delle mie spalle posso sentire un brivido che scende lungo il mio corpo. Ti dirò, la sensazione predominante nella mia parte posteriore è una contrazione totale. È come se tutta la muscolatura fosse contratta. Mi sento molto massiccio. C'è una specie di piegamento qui, in questa parte (il petto).

H.: Piegamento.S.: Mi fa venire voglia di piegarmi.H.: Piegati in avanti. È questo che ti viene voglia di fare?S.: Sì.H.: Eppure adesso tu stai tenendo il mento insu. Stai tenendo il mento più sollevato di quantoabbia mai visto. Stai compensando col tuo mento. S.: Sto compensando?H.: Cerca di essere il più naturale possibile.S.: Sì. Sto cercando di arrivarci. Quello che mi succede in seguito è che

quando riesco a mettermi in contatto col blocco, allora posso cominciare a scioglierlo e comincio a sentir fluire in esso. Allora, molta tensione che attraversa la parte anteriore delle mie gambe. Tensione attorno agli occhi, in questo momento. Ma specialmente la parte posteriore.

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H.: O.K., Ron. Vai avanti tu!R.: Bene, la cosa che mi colpisce immediatamente è la posizione ben piantata.H.: Giusto! Sono d'accordo.R.: Piantata in atteggiamento di sfida. Sfida vera. Una leggera torsione alla

destra. La destra sta andando indietro.H.: Le ginocchia sono serrate.R.: Visto dal dietro è come se dicesse: « Voi

dannati, io... ». C'è un vero « Non voglio! » costruito proprio 'lì dentro. Le gambe sono piccole. Vedo molto bisogno di nutrimento... sai... le gambe hanno...

H.: C'è un cedimento... C'è una lotta contro il cedimento, lì dentro.

R.: Sì. C'è un ingrossamento qui (la parte superiore del corpo) che non è riflesso nelle gambe.

H.: Giusto! In altre parole, il suo bacino è veramente piccolo paragonato alla dimensione del suo torace.

R.: C'è un cedimento proprio qui (la regione lombare). Il torace è conficcato dentro il bacino.

H.: È come se il bacino e la colonna dorsale fossero molto corti, confrontati con il suo torace intero. E ha... veramente, la divisione lì...

R.: Si ha la sensazione di una bolla, la bolla della tensione, in tutto il tronco,H.: Giusto!R.: Le spalle sono girate all'interno. Veramente, ritto da capo a piedi non c'è

male.S.: Se potessi allungare questo lato del mio corpo, di circa tre pollici...H.: La parte frontale?S.: No, tutta questa zona qui (il petto). Allora sarei più proporzionato.R.: La cosa che noto è che non ti puoi muovere. Da quella posizione, non ti puoi

muovere.H.: È piantato. È trattenuto. C'è una rigidità nelle gambe.R.: Solidità nel petto e nella schiena.H.: Non così tanto nella parte anteriore del petto. La schiena mostra

solidità, secondo me. La schiena.R.: Sì! Le ossa trapezoidi sono piene qui (circa al livello della spalla).H.: Anche le natiche sono tirate in su, lontano dal suolo. Sono rialzate e

sono tirate in su nel mezzo, e sono trattenute.

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R.: I tendini e le cosce devono essere molto...H.: Bene, puoi vedere che il modo in cui le gambe sono avvitate dentro il

bacino è anormale. Cioè, non sono in linea, sono storte lì dentro.R.: Oh sì! Sono fuori ad angolo.H.: Allora si sta veramente aggrappando a questo. La sua base è avvitata

in modo inesatto.S.: E tutto sta nel trattenere dentro le cose, nel trattenere tutta questa

zona (le natiche). Perché c'è una lotta con la madre e la lotta ha a che fare col mangiare e la defecazione, immissione ed emissione. C'è una lotta quassù (il collo e le spalle) e c'è una lotta lì giù (le natiche e il bacino).

R.: Ce n'è anche qui (il basso ventre).H.: E qui, non così pesante come, diciamo, la tua. Ha pure quel blocco

superiore-inferiore. Adesso c'è la faccia, la faccia di Sam.R.: Rugosa, sembra un profeta.H.: Sembra un profeta, sembra...R.: La tua faccia sembra stia dicendo «Hai fatto qualcosa di male». Lo

stai dicendo a me. Sai, come «Hai fatto qualcosa di terribile».H.: Guarda la mascella adesso. Guarda la ritenzione della mascella. E le

labbra.R.: Sembrano risentite e provocatorie.H.: Sembra risentito e un po' provocatorio anche a me. E poi, sotto tutto

questo...S.: C'è un ragazzo dolce.H.: C'è un ragazzo dolce sotto tutto questo, ma sotto tutto ciò c'è anche

la... la... supplica. Non so come metterla.R.: Oh sì! Gli occhi.H.: C'è una supplica alla base di questo. E c'è un demone, una espressione

come se volesse colpire, come se volesse colpire te.R.: Bene, io non penso che venga fuori questo. Sento come se non

volesse colpirmi, ma come se volesse dirmi che ho fatto qualcosa di terribile.

H.: Giusto! C'è. C'è veramente, ma io penso che ci sia anche un voler colpire lì sotto. C'è la possibilità. C'è il dolore e un colpire dietro di esso.

R.: Sento che le spalle sono troppo schiacciate in dentro...H.: Guarda, la labbra sono sottili. Il labbro superiore è sottile. È

piuttosto sottile. C'è l'amarezza, lì dentro. C'è amarezza nelle labbra. Queste sono alcune delle cose che vedo.

S.: Un pasticcio.

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H.: Noi siamo tutti un pasticcio.R.: Andiamo all'ospedale e dimentichiamo il libro.H.: O.K. Bene.R.: Le spalle si alzano sempre più.H.: Sovraccariche. Ci siamo dimenticati di parlare della rotondità delle

spalle di Sam. Sono molto arrotondate. Sovraccariche. La sua schiena farebbe una bellissima figura a dimostrarlo. La rotondità. Sono sovraccariche. Troppo.

S.: È ora di pranzo, ora di pranzo ragazzi.Qui abbiamo una descrizione molto chiara di Sam, un uomo forte,

energico. Le sue sensazioni sono di essere schiacciato. Le schiaccia lui stesso con le sue strutture del corpo. Il bacino tirato al di sotto e la schiena arrotondata, solida, formano una morsa attorno ai delicati sentimenti che si manifestano sulla parte anteriore del corpo. Il messaggio che si legge nel suo viso è di sfida e accusa « Mi ferisci ». Questo può essere considerato una risposta a sentimenti di sconfitta e repressione. Hector vede in Sam un demone e la possibilità di colpire. Ron non la vede così chiaramente.

È stato sostenuto da Freud, Reich e molti altri, che l'uomo medio va in giro senza molta consapevolezza del suo io più profondo. Egli è «inconsapevole». Voi potete vederlo con i nostri autori. Ognuno comincia con la sua esperienza di sé e anche se entra in contatto con qualcosa di se stesso, gli altri vedono di più e in modo diverso. Così è per la maggior parte delle persone.

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CAPITOLO VII

IL PROFILO DEL VOSTRO CORPO

Questo capitolo vi dà una possibilità di esaminare il vostro corpo per scoprire gli atteggiamenti e i sentimenti collegati con le caratteristiche strutturali1. Per fare ciò noi abbiamo illustrato quattro tipi di corpi2. Questi tipi rappresentano quattro modi base di differirsi da una struttura ideale, normale. Quando cambia rispetto al normale, il corpo può (1) o crollare come se fosse stanco, (2) pigiarsi come per schivare, (3) irrigidirsi, o (4) ingrossare la parte superiore o inferiore. Per ogni tipo c'è una serie di illustrazioni e una tavola che dà una descrizione strutturale e psicologica.

COME USARE LE ILLUSTRAZIONI E LE TAVOLE

Guardandovi in uno specchio o con un amico che vi aiuta, dovreste trovare che una delle illustrazioni o una combinazione di diverse di esse dà una ragionevole approssimazione della struttura e della posizione del vostro corpo. Mentre quasi tutte le persone sono combinazioni, i tipi che noi abbiamo mostrato sono modelli puri, così può darsi che dobbiate guardare figure diverse e parti di figure per ottenere un ritratto accurato di voi stessi, per esempio, potete avere un corpo che assomiglia al tipo appesantito dalla vita in su e al tipo rigido dalla vita in giù. Se è così, le vostre caratteristiche psicologiche saranno pure una combinazione di questi due tipi.

Un modo molto utile per capire il significato della struttura e della posizione del corpo è l'assume. re le varie posizioni e osservare come ci sì sente in ciascuna di esse. Noi vi consigliamo di farlo usando le illustrazioni come una guida per ottenere le posizioni. I sentimenti che risultano dovrebbero darvi un'idea di cosa provano le persone con questi tipi di corpi.

Le illustrazioni contengono sequenze di quattro figure ciascuna. La prima figura in ogni sequenza è approssimativamente normale da un punto di vista strutturale. Mano a mano che la sequenza procede le figure si differiscono sempre dì più dal normale, un esempio quasi puro di uno dei tipi.

I depositi di grasso tendono a mascherare i cambiamenti strutturali che stiamo cercando di illustrare. Così, se siete grassi, dovete immaginare il vostro profilo con meno peso sopra. Comunque c'è un significato psicologico per quanto riguarda

1 Per una descrizione più completa dei tipi di corpo vedere: Bioenergetics di Alexander Lowen, New York, Coward, McCann & Geoghegan, Inc. 1975.

2 Illustrazioni fornite da Lynda Braun.

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il grasso. In generale il grasso può essere visto come energia stagnante, non liberata. Allo stesso modo, una deficienza di peso può essere vista come una incapacità ad assorbire o contenere energia.

Per l'uso delle illustrazioni e delle tavole, saranno utili le seguenti indicazioni:1) Se siete di aspetto normale, non abbiamo molto da dire di voi, eccetto forse

che siete probabilmente normali anche psicologicamente.2) Se siete ad un gradino dal normale e assomigliate molto alla figura B in

una qualunque delle sequenze, allora le vostre deviazioni dal normale sono leggere e le interpretazioni psicologiche saranno valide soltanto come tendenze o reazioni sotto stress, quando si è stanchi o irritati.I sentimenti e gli atteggiamenti saranno presenti, ma non in una forma che ignori il buon senso, effettivo funzionamento, o la vostra capacità di godervi la vita.

3) Se corrispondete alla figura C in una delle sequenze, dovreste avere chiare tendenze a vivere voi stessi e la vostra vita nei modi descritti nella tavola. Le situazioni in cui vi trovate, le decisioni che prendete, e il corso generale della vostra vita dovrebbero essere colorati e formati dai sentimenti e gli atteggiamenti descritti.

4) Se assomigliate molto alla figura D in una delle sequenze, i tratti del vostro carattere sono fissati profondamente. La descrizione fatta per voi dovrebbe corrispondere strettamente, anche se ci aspettiamo che parte di essa vi sembrerà sgradevole o addirittura disgustosa. Potrebbe essere di aiuto vedere come si sente riguardo alla descrizione una persona che conoscete bene e di cui vi fidate. Quando la struttura è distorta a tal punto, le difese sono mantenute rigidamente. Vivete in un modo ben definito e siete così per quasi tutto il tempo. Le tendenze e gli atteggiamenti che noi diremo mascherano la vostra vera natura, sono proprio quelli con i quali definite voi stessi e a cui pensate come «proprio voi». Per voi le vostre distorsioni sono voi stessi.

Tutti i modelli illustrati possono venire modificati. Non importa quale sia la vostra età o il tipo o la combinazione dei tipi, si può fare moltissimo per liberarvi dalle tensioni e dalle convinzioni che vi legano ad una struttura distorta e ad una esistenza emozionale incompleta o insoddisfacente. Discuteremo questo in dettaglio nel prossimo capitolo.

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IL TIPO BISOGNOSO

Principali distorsioni strutturali: il corpo si curva verso il basso e tende a diventare magro. La testa è gettata in avanti, il petto incavato e le ginocchia

serrate.Le Impressioni: il corpo appare stanco e debole, ha bisogno di sostegno.Esperienza di una persona con questo tipo di corpo: il tipo bisognoso spesso trova

difficile far fronte alle circostanze e può scoraggiarsi o deprimersi facilmente. Avranno anche desiderio di avere molti amici, molte attività sociali e molta attenzione dagli altri.

Modelli caratteristici di comportamento: la maggior parte dei sentimenti è espressa facilmente con la possibile eccezione della rabbia. Questo tipo ricerca aiuto e sostegno dagli altri e può apparire infantile e a volte impulsivo. C'è una tendenza a cadere in posizioni di dipendenza. La voce ha un tono debole, triste.

Paure e altre emozioni nascoste: questa persona ha alla base una forte paura di essere abbandonata, di essere lasciata sola e senza aiuto. Ci sono profondi sentimenti di vuoto e isolamento e un forte risentimento per non essere sostenuti e nutriti.

Caratteristiche strutturali e le emozioni che esse rappresentano: la testa spinta in avanti dimostra un protendersi per cercare nutrimento. Le spalle arrotondate nascondono una mancanza di aggressività e una incapacità a prendere ciò che è necessario o a dare colpi con le braccia. Il petto incavato trattiene una profonda tristezza e solitudine. La tensione nell'addome blocca i sentimenti di vuoto. Le ginocchia serrate servono a tenere su il corpo malgrado la mancanza di energia e forza.

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IL TIPO OPPRESSO

Principali distorsioni strutturali: il corpo si schiaccia verso il basso, accorciandosi e ingrossandosi. Le tensioni principali sono nei muscoli fessori, che curvano il corpo in avanti.

Le impressioni: il corpo appare come se fosse sotto sforzo, come se stesse trasportando un carico pesante o fosse bloccato in una situazione inevitabile e spiacevole.

Esperienza di una persona con questo tipo di corpo: il tipo oppresso spesso si sente come impantanato, non arrivando da nessuna parte malgrado il grande sforzo e la lotta. Si sentono come fossero sotto pressione, una pressione a volte così grande che potrebbero quasi scoppiare. Hanno un senso profondo del loro soffrire, un diffuso senso di inferiorità e un grande desiderio di essere vicino agli altri.

Modelli caratteristici di comportamento: questo tipo ha difficoltà ad esprimere emozioni e ad imporsi. Possono essere molto testardi e possono perseverare in situazioni in cui quasi tutti rinuncerebbero. C'è una tendenza a cadere in posizioni di sottomissione. La voce ha un tono lamentoso.

Paure e altre emozioni nascoste: questo tipo ha alla base una paura di rimanere disperatamente bloccato, intrappolato o perduto. C'è la sensazione di non riuscire mai ad essere così vivace o così «buono» come gli altri. C'è anche un profondo risentimento e rabbia per essere represso.

Caratteristiche strutturali e le emozioni che esse rappresentano: la mascella può essere grossa e tesa, mostrando sforzo e perseveranza. Il collo sarà corto e grosso, con la testa che sembra spinta dentro la fascia delle spalle. Questo riflette una paura di rischiare, uno schivarsi di fronte ad un colpo aspettato. Dispetto, risentimento e disperazione sono anche bloccati nel collo. Le spalle sono ruotate in avanti e sono costruite pesantemente, trattenendo rabbia e affrontando l'urto e l'attacco della punizione. C'è un senso di sconfitta nel curvarsi in avanti della parte superiore del corpo. La parte frontale del corpo è

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più corta e tesa, e trattiene i sentimenti in generale, ma specialmente tristezza e disperazione. Il bacino è tirato su e ripiegato in sotto come un cane che tira su la coda fra le gambe. Questa è una tipica posizione di paura ma, laddove i fianchi e le natiche sono anche grassi, è trattenuta anche una grande rabbia. Quando le natiche sono piatte, la capacità di piacere fisico sono diminuite. Le cosce sono pesanti davanti e sostengono il peso del corpo., I tendini sono molto tesi e lavorano con i muscoli addominali per tenere il bacino nella posizione rimboccata.

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IL TIPO RIGIDO

Principali distorsioni strutturali: tensione completa, generale, più pronunciata nei muscoli estensori, che curva il corpo all'indietro. Il collo e le spalle sono sostenuti rigidamente e il petto tende a stare gonfio.

L'impressione: il corpo appare rigido, sull'attenti, o preparato contro una sfida di qualche tipo. C'è un senso di aggressività e preparazione ad essa.

Esperienza di una persona con questo tipo di corpo: il tipo rigido spesso proverà un senso di fru.strazione, una sensazione di essere opposto, bloccato o sfidato. C'è un desiderio di avere successo, di riuscire ad essere ammirato per le proprie imprese. Questo tipo ha difficoltà a rilassarsi, a rallentare il ritmo, e a comprendere le cose.

Modelli caratteristici di comportamewro: le persone di questo tipo sono generalmente attive e di solito produttive. Tendono ad essere razionali, logici seri, inclini a pensare alle regole, ai fatti, alle questioni tecniche e ai dettagli. L'aspetto femminile di questo tipo può essere proprio l'opposto, con una vita intellettuale più globale con tendenza al romanticismo. Sia il maschio che la femmina possono arrabbiarsi facilmente, essere aggressivi avere difficoltà a governare sentimenti teneri e delicati. La voce tende ad essere forte e profonda.

Paure e altre emozioni nascoste: c'è una forte paura di essere repressi e trattenuti. C'è un profondo desiderio di amore paterno insieme con rabbia per non ottenere apprezzamento, amore e sostegno per se stessi, senza dover sempre soddisfare le aspettative degli altri.

Caratteristiche strutturali e le emozioni che esse rappresentano: la mascella forte indica determinazione e aggressività mentre trattiene la paura e gli stimoli del pianto. La rigidezza nel collo e nelle spalle trattiene sia la rabbia che il risentimento e mantiene quella unicità di intento che il successo sembra richiedere. Le spalle spesso ampie, tirate leggermente indietro e in su, mostrano la prontezza ad assumersi le responsabilità e un desiderio di essere accettato come un adulto completo. Il petto gonfio trattiene tristezza e desiderio, specialmente di tenerezza, mentre dà all'esterno una impressione di orgoglio, forza e indipendenza. Il bacino è tenuto indietro, come il cane di un fucile tirato indietro e pronto, ma la

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persona è incapace di lasciarsi andare in questa zona alla tensione del fondo schiena che tiene il bacino in quella posizione. Le natiche sono spesso ben arrotondate e ben proporzionate, cosa che dimostra una capacità di piacere fisico. Questa capacità, tuttavia, crea un aumento di tensione che, per l'incapacità a rilassare il bacino, porta in molti casi alla frustrazione. La parte posteriore delle gambe, i tendini, sono serrati e agiscono in unione col fondoschiena per tenere il bacino nella posizione tirata indietro.

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TIPI CON INGROSSAMENTO NELLA PARTE SUPERIORE O INFERIORE

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1. Il tipo con la parte superiore ingrossata (di solito maschio)

Principali distorsioni strutturali: il corpo si allarga sopra la vita e si assottiglia sotto di essa. C'è una forte tensione nella testa, collo, bacino e gambe.

L'impressione: il corpo appare gonfiato di orgoglío o di rabbia. Può apparire spaventoso o persino mostruoso.

Esperienza di una persona con questo tipo di corpo: il tipo presuntuoso si sente alienato dagli altri e in qualche modo al di fuori del « normale » flusso di vita. Ci può essere un forte desiderio di potere sopra gli altri o di rispetto da parte degli altri. Una noncuranza nata dalla disperazione e una indifferenza per realtà dolorose spesso potrà permeare lo stile di vita di questo tipo.

Modelli caratteristici di comportamento: questo tipo di persona ha una tendenza ad ignorare le necessità e i sentimenti degli altri e di se stessa. P - volto a manovrare gli altri sia con la forza, attraverso la paura, o con manovre seducenti. Può avere una stima esagerata di sé o delle sue qualità. Molte persone classificate dalla società come «anormali» sono di questo tipo. Tendono ad essere opportunisti e impulsivi.

Paure e altre emozioni nascoste: c'è una profonda paura di essere sopraffatti dagli altri, di essere usati. Ad un livello profondo, c'è una lotta per sopravvivere come essere indipendente. Ci sono anche collera se si è usati e un desiderio di

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intimità.Caratteristiche strutturali e le emozioni che esse rappresentano: la testa è tesa in

parte perché si dà troppa enfasi al pensare, fantasticare e programmare, in parte perché molte situazioni sono sentite come lotte della volontà e questo sforzo è trattenuto nei muscoli della testa e in parte perché la collera e la paura sono bloccate qui e nel collo. L'orgoglio si manifesta nel collo e nel petto gonfiato. Le braccia e le spalle possono essere larghe, mostrando potenza e aggressività. La magrezza e la tensione nel bacino, fianchi e gambe mostra una diminuita capacità di piacere fisico e di pensiero realistico così come collera bloccata se si viene usati e paura di essere sopraffatti.

2. Il Tipo con la parte inferiore ingrossata (femminile. Illustrato di fronte per una identificazione più facile).

Principali Distorsioni Strutturali: la metà inferiore del corpo è gonfiata sproporzionatamente rispetto alla superiore. I fianchi, le gambe e il bacino sono larghi e il petto e le spalle sono piccoli anche per un corpo normale.

L'impressione: il corpo potrebbe essere quello di una bambola o di una bambina al di sopra della vita, e presenta nella parte inferiore una caratteristica di pienezza sensuale, femminile. Queste donne sono spesso molto attraenti per gli uomini e molti artisti - Tiziano e Renoir, per esempio - le hanno preferite come modelle.

Esperienza di una persona con questo tipo di corpo: l'esperienza di questo tipo di persona spesso si accentra sulle relazioni amorose, la casa, i bambini e talvolta sulla condizione sociale. Lottando per essere accettata, i sentimenti di frustrazione e di dolore si mescolano con una vita emozionale e sessuale ricca.

Modelli caratteristici di comportamento: in contrasto col tipo maschile, quello femminile è molto coinvolto nei sentimenti e i suoi sono molto facilmente feriti. Ma, come il maschile, anche quello femminile può voler manovrare, usando i modi di fare da ragazzina un tempo e la sua sensualità un altro. Può anche essere molto calda, ricettiva e generosa. Persegue situazioni che affermano il suo valore e la sua femminilità e si lascia turbare facilmente, specialmente quando si sente rifiutata. C'è spesso un tono conturbante nella sua voce e una caratteristica provocante nei suoi movimenti.

Paure e altre emozioni nascoste: questa persona ha una profonda paura di essere ferita emozionalmente, specialmente se viene rifiutata da un importante amore maschile. C'è rabbia di fronte al rifiuto e un corrispondente desiderio e una lotta per essere accettata.

Caratteristiche strutturali e le emozioni che esse rappresentano: le spalle possono essere tese in uno sforzo di bloccare il protendersi alla ricerca di amore e

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accettazione che è associato alla paura del rifiuto. Questa stessa paura ha come risultato una tensione del petto, che protegge ma, nello stesso tempo, soffoca il cuore e restringe il petto stesso. Il bacino largo, ampio, è un tentativo di compensare i sentimenti del cuore bloccati e di raggiungere un reale calore e una vera femminilità.

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CAPITOLO VIII

ULTIME CONSIDERAZIONI

Ci sono ancora alcune cose a cui vorremmo semplicemente accennare: altri modi di osservare il corpo; altri tipi di carattere; e altri modi, orientati verso lo studio del corpo, per affrontare la crescita e il cambiamento.

Sono stati fatti molti tentativi per organizzare in sistema le relazioni fra le caratteristiche fisiche e la personalità. Sono state usate, per esempio, le forme della testa e della faccia. Un sistema che si incentra sulla distribuzione dei tipi di tessuto è quello di W. H. Sheldon. I tipi puri sono endomorfo, mesomorfo e ectomorfo, che corrispondono a visceri, muscoli e tessuti del sistema nervoso. Secondo Sheldon, il carattere di una persona dipende dalle proporzioni di ogni tipo di tessuto che hanno. Un endomorfo, per esempio, ha un'alta proporzione di tessuto viscerale, e il suo carattere in corrispondenza si incentra sul cibo e la comodità.

All'interno della tradizione psicanalitica originata da Freud, fra i tipi di carattere di base ci sono il tipo orale anale, masochistico e isterico. Wilhelm Reich e Alexander Lowen hanno scritto moltissimo mettendo in relazione questi tipi con le caratteristiche strutturali e dinamiche del corpo. Come nel sistema di Sheldon, le persone sono più o meno combinazioni di tipi, sebbene una tendenza spesso predominerà. Con l'addestramento e la pratica, un terapeuta troverà tali sistemi rappresentativi utili strumenti.

La terapia agisce in opposizione ai meccanismi che rendono stabile la sofferenza e ritardano la crescita. Questi vizi di movimento, di posizione e il controllo del sentimento e dell'espressione che hanno portato ad un cambiamento strutturale nel corpo (blocchi di ritenzione, compensazioni e così via) sono per noi i meccanismi più importanti. Le terapie orientate in questo senso lavorano, in un modo o nell'altro, direttamente con questi meccanismi.

In osteopatia e chiropratíca, lo strumento principale è costituito da manipolazioni dirette del corpo. In ciascuno di queste, le abitudini basate sull'emozione, che hanno portato al problema fisico, sono largamente ignorate. Ma ci sono metodi che usano il corpo in direzioni significative per alleviare la sofferenza coinvolta in quelli che generalmente si pensa siano problemi puramente psicologici.

Alcune terapie, come la terapia di Gestalt, e lo psicodramma, si incentrano sulla realtà delle espressioni corporali, senza un intervento fisico molto diretto.

Di tutti i metodi orientati verso il corpo sviluppatisi in occidente, sei spiccano come sistemi completi, con professionisti molto preparati, una letteratura propria e una potenzialità di influire in modo importante sul futuro. Il primo di questi è

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l'Integrazione Strutturale (rolfing), sviluppato da Ida Rolf. Esso è imperniato puramente sul corpo. Gli altri due, Terapia Reichiana e Bioenergetica sono basate sulla terapia psicanalitica e furono sviluppate primariamente da Wilhelm Reích, Alexander Lowen e i loro numerosi compagni di lavoro. Essi sono in relazione così stretta che li possiamo considerare un unico sistema. II Patterning (modellatura, N.d.T.), il quarto, derivò dalla stessa prospettiva teoretica come il rolfing e fu infatti sviluppato da Judith Aston in collaborazione con la dottoressa Rolf. Di quest'ultima utilizza i concetti di linea, simmetria e gravità. Il quinto e il sesto sistema sono quelli che ebbero origìne da R. Matthias Alexander e Moshe Feldenkrais.

Nel metodo Reichiano e bioenergetico, il terapista, congiuntamente agli sforzi analitici fondamentali, lavora molto anche sul corpo. Metterà il paziente in posizioni di stress per favorire il flusso di energia, un respiro più profondo, e un movimento spontaneo. Userà le sue dita e le mani per aprire zone bloccate esercitando pressione o palpando o massaggiando certe zone. E incoraggerà spesso il paziente ad approfondire l'espressione dei suoi sentimenti colpendo, scalciando, singhiozzando o urlando finché questi si esprimano in un modo naturale e spontaneo. Si spera che attraverso questo processo si possano effettuare profondi cambiamenti nel carattere, che possa essere facilitata una comprensione e un superamento di sentimenti negativi, che le tensioni che frazionano il corpo del paziente possano essere liberate e si possa raggiungere una nuova integrazione.

Quelli che praticano il rolfing, per la maggior parte, si astengono da ogni intervento psicoterapeutico. Il rolfing si fa sul corpo. O almeno lo è in teoria. Dal momento che molti sentimenti e ricordi sono liberati durante il rolfing, e dal momento che molti di questi terapisti sono psichiatri e psicologi clinici, spesso avvengono degli interscambi. Generalmente il rolfing è orientato totalmente verso il corpo, un tentativo sistematico di allineare nuovamente le strutture del corpo e inte grare il sistema miofasciale. Il professionista del rolfing usa le sue dita, le nocche e i gomiti per tendere dere i muscoli che hanno bisogno di allungarsi, per separare i fasci muscolari che sono diventati attaccati attraverso un uso improprio e a stendere e muovere il tessuto fasciale che circonda tutti i muscoli. È questa fascia che effettivamente mantiene il corpo nella sua forma particolare. Laddove il muscolo non è usato propriamente per un trauma, o vizio, la fascia diventa più corta e spessa e aderisce alle fasce vicine. È questo processo che rende così difficile cambiare le abitudini di posizione. Così il terapista del rolfing fa lavorare i tessuti fasciali per ripristinare un corretto equilibrio, coordinazione, e libertà di movimento.

Nel rolfing si dà un minimo di dieci sedute in un'ora, e più se necessario. Queste prime dieci ore seguono una routine stabilita durante la quale uno strato dopo l'altro di fasce e muscoli sono distesi e allineati di nuovo fino a coprire l'intero corpo. Con un certo margine per le differenze individuali, il processo

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intricato della ristrutturazione del corpo procede passo dopo passo per prevenire la regressione entro vecchi modelli. Nel processo, il respiro e il livello di energia migliorano in modo significativo. Gli effetti emozionali sono spesso così drammatici come i cambiamenti nella struttura del corpo.

Nella nostra esperienza, il rolfing produce cambiamenti in un tempo più breve di ogni altro sistema di cui siamo a conoscenza.

Nei termini dell'interazione insegnante-studente, il patterning è più strettamente connesso con i metodi di Alexander e Feldenkrais. In tutti e tre questi sistemi, il professionista offre guida e sistemazione del corpo, mentre lo studente impara nuovi modi di muoversi, respirare, rilassarsi, utilizzare, percepire e sentire il proprio corpo. Lo scopo è di rompere vecchie abitudini, di aumentare la consapevolezza e la sensibilità del corpo, e di creare nuovi modelli di movimento e di immobilità che siano liberi da tensione e sforzo non necessari. Gli esercizi impiegati coinvolgono soltanto movimenti moderati, e l'enfasi è sulla consapevolezza e non sull'espressione emozionale.

Il materiale che segue, qui riprodotto per la cortesia della Guild for Structural Patterning, è stato fornito da Richard Wheeler, un professionista d'avanguardia dello Structural Patterning nel nord di Hollywood.

Il patterning strutturale, sviluppato da Judith Aston si è sviluppato attraverso l'osservazione che gli individui, che abbiano seguito o no un trattamento di rolfing, avevano nei loro corpi una certa lunghezza senza sapere come servirsene. Condividendo le premesse dello Structural Integration di Ida Rolf, lo Structural Patterning è un sistema per educare l'individuo ad un uso più efficiente del proprio corpo.

L'esperienza dello Structural Patterning comincia con un'analisi dei consueti (e pertanto privilegiati) modelli di movimento dell'individuo. Il camminare, lo stare seduto o lo stare in piedi sono discussi e legati insieme in una visione integrata che forma una linea di base sulla quale il cliente può osservare il suo progresso e collegare la sua comprensione del lavoro di patterning. Poi gli si insegna una serie di movimenti che sono ideati per la sua struttura per aumentare la sua consapevolezza di come muovere ogni giuntura in modo più appropriato così da stabilire un rapporto con un tipo di movimento più equilibrato. Porta a casa questa serie di movimenti per lavorarci. Nelle sedute seguenti la serie si è ampliata e resa più complessa mano a mano che la sua comprensione e consapevolezza progrediscono. Di solito durante la quinta o la sesta seduta (normalmente ci sono fra le sei e le otto sedute) il lavoro viene messo in relazione con le attività di ogni giorno. Questa sequenza può variare moltissimo poiché dipende dalle necessità e capacità del cliente e in seguito, il terapista può lavorare, se lo si desidera, con le attività ricreative o di lavoro della persona.

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Judith Aston ha passato gli ultimi anni a rendere la sua terapia adatta a persone coinvolte in tutte le discipline. Questo ha comportato la creazione di classi di addestramento avanzate in cui ai professionisti preparati si insegna a lavorare con individui o gruppi che si occupano di discipline come la danza, il massaggio, le arti marziali, lo sport e lo Yoga. Lo scopo è di favorire un uso più individuale e più efficiente della struttura di una persona all'interno della disciplina che ha scelto. La Aston ha trovato che il provocare un uso più efficiente del corpo è di vitale importanza per individui che sono impegnati con le loro strutture ad ogni livello. I bambini stabiliscono delle preferenze di movimento molto presto nella vita e si mostrano modelli di movimento alternativi e più efficienti attraverso giochi creati per le loro strutture, o con una gentile guida fisica. Le donne gravide trovano grande sollievo nell'imparare a portare il peso del bambino il più vicino possibile alla linea verticale più efficiente di gravità, lasciando che sia il bacino a procurare sostegno piuttosto che i muscoli dello stomaco o del fondo schiena. I musicisti trovano di avere più energie disponibili per la prova e l'esecuzione quando gli si mostrano modi più semplici di tenere o suonare i loro strumenti. Le segretarie trovano la loro professione meno stressante quando imparano modi più comodi di stare sedute e dattilografare. Gli attori riescono ad allargare il loro repertorio quando diventano consapevoli del modello di base che sta sotto il loro lavoro di movimento. Gli psicoterapisti di molte diverse convinzioni trovano di grande interesse mettere in relazione la struttura del corpo, la scelta del movimento e la posizione, con le emozioni o le situazioni sociali. Un'altra fase dell'addestramento avanzato nel patterning comprende il lavoro con individui con serie difficoltà fisiche.

Lo scopo complessivo del patterning strutturale di Rolf-Aston è dare ad un individuo la comprensione e la responsabilità della sua unica struttura e delle scelte di movimento. Gli dà la capacità di equilibrare il suo corpo così da rendere minimo lo stress gravitazionale e massima la complessiva lunghezza e facilità di movimento.

Il metodo di Feldenkrais è qui sotto descritto da W. S. Dub Leigh e Betty Fuller, insegnanti a San Francisco.

Il lavoro sul corpo creato e sviluppato dal dottor Moshe Feldenkrais consiste in una manipolazione e un metodo di esercizio. Si basa sul movimento inteso come mezzo principale per gli individui per educare se stessi, migliorare la loro funzione come esseri umani completi, allargare ed espandere la loro immagine di sé e realizzare in modo più completo la loro potenzialità. Gli esercizi di Feldenkrais consistono in una serie di movimenti che devono essere eseguiti molto lentamente, delicatamente, piacevolmente, con una consapevolezza decisamente accresciuta del

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processo dello sviluppo Qui-Ora. L'individuo impara a correggere il movimento inefficiente e difettoso occupandosi della propria retroreazione-fisica e mentale. Con questi mezzi uno sperimenta l'essenziale unità delle funzioni corpo/mente del sistema nervoso centrale.

Frequentemente un esercizio è sperimentato su di un lato del corpo per mezzo di movimento fisico, e sull'altro lato soltanto nella mente - con lo studente che crea la sequenza di movimento mentalmente, come se stesse avvenendo. Quasi senza eccezione, quando lo studente si muove effettivamente, il lato esercitato solo mentalmente ha un risultato migliore dell'altro.

Gli esercizi di Feldenkrais eliminano gradualmente dal proprio modo di agire tutti i movimenti inutili o superflui, e ogni cosa che blocca o interferisce col movimento. I nostri studenti sperimentano i loro corpi come macchine efficienti che funzionano con attrito fortemente ridotto, aumentato tono, e la funzione ottimale di un organismo correttamente allineato nel campo della gravità. Il metodo Feldenkrais dà ulteriori risultati in una accresciuta sensibilità, una elevata consapevolezza, e un ampliato reale senso di sé. A differenza di molti metodi di esercizio che favoriscono l'inconsapevolezza con un pesante sforzo rapido e ripetuto, gli esercizi di Feldenkrais richiedono piena consapevolezza ad ogni momento, e danno come risultato individui che sono pienamente in grado di sperimentare le proprie esperienze.

La tecnica di Alexander è elaborata subito dopo da Ilana Rubenfeld, gestaltista1, psicoterapista, insegnante-istruttrice riconosciuta e membro del comitato del Centro Americano per la Tecnica di Alexander.Le radici della Tecnica di Alexander scaturiscono direttamente dal processo di F.M. Alexander stesso, che si materializzò letteralmente davanti ai suoi occhi, quando si osservò in uno specchio a cinque parti nel tardo 1800. Alexander, attore shakespeariano affetto da una cronica perdita di voce dal momento che il dottore non era riuscito a dargli una cura permanente oltre a « smettere di parlare », cominciò a concentrare la sua consapevolezza guardandosi parlare: vide che ogni volta che tentava di parlare, o persino il pensiero di una parola, gettava indietro la testa, il collo veniva in avanti, il tutto accompagnato da un boccheggiare superficiale che procurava una costante tensione attorno alle corde vocali. Questa scoperta della relazione fra la sua testa, il collo e il tronco che chiamò « controllo primario » divenne la chiave del suo lavoro con la sua voce e di tutti i successivi lavori che fece con se stesso. Questo aprì le porte di

1 Teoria formulata agli inizi del '900 da alcuni psicologi tedeschi (Wertheimer, Koffka, Koeheer e Lewin) in contrapposizione all'associazionismo. Secondo tale teoria detta anche psicologia della forma, il «tutto» non è la somma delle varie parti che lo formano e la «parte» è in funzione del tutto cui è integrata.

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un processo che divenne il punto centrale della sua tecnica, di cui i punti principali sono i seguenti:1. Lascia che il collo sia libero (che significa che vedi che non accrescí la tensione muscolare in quel punto con alcuna azione);2. Lascia che la testa vada in avanti e in su... in avanti rispetto al collo, cioè non avanti nello spazio (che significa che vedi che non tendi i muscoli del collo mettendo la testa indietro o in giù in nessun atto);3. Lascia che il tronco si allunghi e si allarghi (che significa che vedi che non accorci o stringi la schiena inarcando la spina dorsale). F. M. Alexander, Use o f the Sel f, Integral Press, 1955.Alexander concluse che noi non facciamo niente che sia di origine locale, ma piuttosto è collegato col modo in cui usiamo il resto del nostro corpo.Abbiamo imparato a stare in piedi, a scrivere e a camminare in un modo che molti di noi facciamo ripetutamente, automaticamente, senza consapevolezza di «come» lo stiamo facendo. La prima parte del lavoro di Alexander è il diventare consapevoli dei nostri «come». La consapevolezza dei «come» richiede tempo, osservazione di sé e guida esterna. Questo comprende l'osservazione di che cosa stiamo facendo e di come lo stiamo facendo - quali muscoli agiscono e che cosa fanno, dove ci stiamo trattenendo. Quello che abbiamo imparato a fare, possiamo disimpararlo.Il momento seguente dell'esperienza dell'Alexander è il chiedere allo studente di non fare «nulla» (o quello che io definisco «trovare il proprio tao»). Questo crea spazio in cui noi possiamo sperimentare i nostri corpi in modo diverso. Solo dopo che ci siamo concessi di fare questo ripetutamente da uno spazio neutrale noi possiamo eliminare modelli di abitudine e rimpiazzarli liberamente con scelte alternative di movimento e comportamento.Il concetto del corpo come un tutto organico è decisivo nella Tecnica di Alexander. Noi possiamo continuare a correggere parti isolate di noi stessi, ma la tensione globale continuerà a ricostruirsi attraverso il nostro uso scorretto, ripetuto del nostro corpo.La scoperta di Alexander del «controllo primario» lo portò ad importanti intuizioni sulla relazione del nostro corpo con la gravità. Noi non siamo mai immobili, anche quando siamo quieti, perché il nostro centro di gravità cambia costantemente. Una volta, nel Maine, mentre ero su una barca e mi dirigevo verso un'isola, vidi due uccelli in lontananza, fermi. Come mi avvicinai, sembrava che stessero fermi, ma avvicinandomi ancora vidi che si muovevano da un piede all'altro, spostandosi di volta in volta. Era bello vederlo perché si trovavano in uno stato di costante movimento che era così leggero da essere quasi invisibile.Finché noi ci muoviamo da un nucleo centrale, possiamo assumere tutte le posizioni e fare ogni movimento liberamente, senza essere costretti da

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modelli di vecchie abitudini. Ne risulta il sentirsi più leggeri, equilibrati e più pronti.Parte del processo di Alexander nello spezzare modelli di abitudini fa risaltare il rapporto fra il pensiero e il movimento. Prima che coininciamo a fare un gesto, la nostra decisione di agire ha già messo in moto i muscoli. È in quel preciso momento - fra il momento in cui pensiamo e il momento in cui ci muovianio - che possiamo fermarci per stabilire un controllo cosciente dicendo: «No, non lo farò in quel modo!». Questo fa sì che rallentiamo il processo del movimento per mettere a fuoco la nostra consapevolezza, e così fermare il vecchio modello - «rompendo la catena» (Alexander l'ha chiamata «inibizione») - e consentire diversi modi di muoversi, cioè di comunicare. Alexander utilizzò l'entrare o l'uscire da una catena - un fenomeno automatico normale - per dimostrare l'inibizione e il controllo cosciente.La Tecnica di Alexander è una rieducazione essenzialmente insegnata su di una base di valore univoco da insegnanti addestrati. Tuttavia negli ultimi pochi anni, ispirati da Moshe Feldenkrais, abbiamo sperimentato con successo l'estensione dei princìpi di Alexander a gruppi. Nel nostro lavoro da uno a uno lo studente sviluppa una consapevolezza cinestetica attraverso esperienze sensoriali guidate e una attenzione ai processi momento per momento, non scopi finali. Idealmente le esperienze cinestetiche sono sia interne che esterne. Lo studente lavora dall'interno, sia mentalmente che fisicamente, mentre le mani che guidano e le istruzioni sistematiche dell'insegnante dirigono alla consapevolezza.Non molto tempo fa stavo lavorando sulle spalle di una cliente per allargarle il petto e liberare il respiro. Mentre guidavo le sue spalle, le sue braccia si allungarono. Si spaventò e cominciò a piangere. Quando le chiesi di immaginare che cosa sarebbe accaduto se le sue braccia fossero state più lunghe, lei rispose che in quel caso sarebbe stata capace di toccarsi i genitali. La sua voce e il suo aspetto erano diventati più giovani. Quando le chiesi che età si sentiva in quel momento, disse: «Due o tre anni, in una culla». Più tardi liberò questa paura in un fiume di grida e lacrime. Mi disse che questa era la prima volta da quando era cresciuta che si era ricordata di una madre che le legava le mani alla culla con nastri colorati per evitare che si masturbasse.Mentre la Tecnica di Alexander ha valore terapeutico, non è una terapia. Nel corso della loro preparazione, gli insegnanti di questo metodo imparano come «stare» con la gente che ha liberato elementi traumatici. Tuttavia, spesso è necessaria la psicoterapia per permettere il superamento e la reintegrazione dell'elemento che sta alla base della angoscia.

Al livello più profondo, il cambiamento coinvolge sempre il corpo. Un nuovo

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atteggiamento significa nuove percezioni, nuovi sentimenti e nuove strutture muscolari. Il cambiamento psicologico e fisiologico vanno di pari passo. Dal momento che i nostri traumi più profondi sono incastrati nei nostri visceri e muscoli, per liberarci dobbiamo liberare i nostri corpi. Tuttavia noi siamo più che soltanto corpi. Noi siamo menti e spiriti, sentimenti e immaginazioni. E sebbene il corpo parli, noi dobbiamo sempre ascoltare l'intera persona.

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Bibliografia

Nominiamo qui alcuni libri ed autori per offrire al lettore interessato una opportunità di portare avanti il nostro tema.

Temperamento, carattere, emozioni e il corpo. Leseguenti opere si incentrano sugli equivalenti psicologici degli aspetti del corpo come la forma, la dimensione, la posizione, il movimento, la tensione muscolare e il flusso di energia. Tutti comprendono discussioni teoretiche dettagliate.

Baker, E., Man in the Trap, New York; The Macmillan Company.Lowen, A., The language of the Body, New York; Collier Books, The Macmillan

Company, 1971. The Betrayal of the Body, New York; The Macmillan Company, 1967; Collier Books, The Macmillan Company, 1969.

Depression and the Body, New York; Coward, McCann & Geoghegan, 1972. Love and Orgasm, New York; The Macmillan Company, 1965; (New American

Library) Signet Books, 1967.Reich, W., Analisi del Carattere, SugarCo Edizioni.

Funzione dell'orgasmo, SugarCo Edizioni.The Journal, Energy and Character, pubblicato in Inghilterra da David

Boadella.

La Terapia orientata verso il corpo. Libri che trattano di fisiologia, movimento, immagine del corpo e tensione muscolari, e che forniscono sistemi per cambiarli, comprendono:

Alexander, F. M., The Resurrection of the Body, New York; Delta, Dell Publishing Company, 1974.

Feldenkrais, M., Awareness Through Movement, New York, Harper & Row, 1972.Body and Mature Behaviour, New York, International Universities Press, 1970.

Rolf, I., Structural Integration, New York; Viking Esalen, 1975.Schutz, W., Here Comes Everybody, New York; Harrow (Harper & Row), 1972.

Medicina cinese. Per migliaia di anni i cinesi hanno fatto uso di una teoria del flusso della forza vitale per trattamento e diagnosi. Per discussioni dettagliate noi consigliamo:

The Yellow Emperor's Classic of Internal Mecine, Berkeley; University of California Press, 1972.

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Austin, M., Acupuncture Therapy, ASI Publishers, Inc., 1972.Muramoto, M., Healing Ourselves, New York; Avon Books, 1973.

Fisica, Medicina ed Energia. Tre autori che hanno pensato e sperimentato molto in questo campo sono:

Flanagan, G. P., Pyramid Power, California, Pyramid Publisher, 1974.Krippner S., Rubin D. eds., The Kirlian Aura, New York; Anchor (Doubleday),

1973.Puharich. A., Beyond Telepathy, New York; Anchor (Doubleday) 1973.

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CENNI SUGLI AUTORI

RON KURTZ guadagnò il suo titolo in composizione creativa e fisica al Bowling Green, Ohio, dopo di che scrisse e insegnò nei campi dell'elettronica e dei computers per diversi anni. Fece la sua tesi in psicologia all'Università dell'Indiana dove era un docente. Più tardi insegnò allo State Collage di San Francisco. La sua carriera come terapista comprende corsi di Gestalt Therapy, consapevolezza del corpo e comportamento. Le sue personali esperienze di crescita comprendono la Terapia Primaria, Bioenergetica e Rolfing. Attualmente vive ad Albany, New York ed ha uno studio privato di psicoterapia.

HECTOR PRESTERA, internista e cardiologo, è anche addestrato nell'agopuntura e rolfing. Membro del corpo insegnante all'Esalen Institute, Big Sur, ha condotto corsi utilizzando la Gestalt, l'energetica del corpo (terapia di base Reichiana), comportamento e Integrazione Strutturale (rolfing). Fra i suoi professori troviamo Ida Rolf, il Professor Jack Worsley, John Lilly, Dick Price, Oscar Ichazo, Will Shutz, J. Moreno, Robert Monroe e George Simon. In questo momento l'interesse primario del dottor Prestera è nell'integrare i metodi tradizionali cinesi di Agopuntura con la medicina occidentale. Ha uno studio privato a Monterey, California.

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INDICE

INTRODUZIONE ..........................................................................................................................2PREFAZIONE.................................................................................................................................4

CAPITOLO I CHE COSA RIVELA IL CORPO........................................................................................................6CAPITOLO II UNA CONVERSAZIONE.................................................................................................................13CAPITOLO III CONCETTI BASILARI.....................................................................................................................16

ENERGIA.................................................................................................................................16GRAVITA'................................................................................................................................21ESSENZA ED ASPETTI ESTERIORI....................................................................................25ANATOMIA DEL NUCLEO E DELLA MUSCOLATURA ESTERNA...............................27NOI E IL SUOLO.....................................................................................................................29

CAPITOLO IV PARTI DEL CORPO.........................................................................................................................32

IL CORPO NEL SUO INSIEME..............................................................................................32I PIEDI......................................................................................................................................35UNA NOTA SUI PIEDI...........................................................................................................38LA CAVIGLIA, IL GINOCCHIO E LE GAMBE...................................................................38IL BACINO...............................................................................................................................42RESPIRAZIONE, TRE CENTRI E LA PANCIA....................................................................44IL PRIMO LEGAME................................................................................................................49GLI ORGANI INTERNI..........................................................................................................50IL DIAFRAMMA E IL PETTO...............................................................................................54LE SPALLE..............................................................................................................................58LA TESTA E IL COLLO.........................................................................................................69

CAPITOLO V CINQUE PERSONE..........................................................................................................................71

RICK..............................................................................................................................................71ELLEN...........................................................................................................................................71FRAN.............................................................................................................................................72LOUIS............................................................................................................................................72MARY...........................................................................................................................................73

CAPITOLO VI GLI AUTORI ESAMINANO SE STESSI.........................................................................................74CAPITOLO VII .................................................................................................................................87IL PROFILO DEL VOSTRO CORPO...............................................................................................87

COME USARE LE ILLUSTRAZIONI E LE TAVOLE..............................................................87IL TIPO BISOGNOSO..................................................................................................................89IL TIPO OPPRESSO.....................................................................................................................90IL TIPO RIGIDO...........................................................................................................................92TIPI CON INGROSSAMENTO NELLA PARTE SUPERIORE O INFERIORE.......................94

CAPITOLO VIII ULTIME CONSIDERAZIONI..........................................................................................................97Bibliografia.......................................................................................................................................105CENNI SUGLI AUTORI.................................................................................................................107

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Fotografie di Frank Descisciolo Disegni di Mick Brady e Lynda Braun

Nella stessa collana:

Ipertensione: la malattia silenziosa, di Lawrence Galton Guida alla sicurezza del bambino, di Vincent J. Fontana La donna tra i 40 e i 60, di P.A. van Keep e L. Jaszmann Bellezza e medicina, di Robert Aron-Brunetière Cucinare con uno yogi vegetariano, di Simonetta Andropausa: l'età critica dell'uomo, di Giuseppe Aprile, Caterina KolosimoTornare alla natura, di Renzo Corcos Mangiar leggero, di Angela RaimondoIl pericolo non è un mestiere, di Francesco e Annamaria CanduraLa dinamica mentale, di Christian H. Godefroy Il mal di testa, di James

W.LanceLa cucina macrobiotica Zen, di Michel Abehsera Cos'è il Training Autogeno, di Karl Robert RosaLa mezza età: viverla senza problemi, di Hermann Schreiber Di erbe si vive, di Renzo Corcos

Finito di stampare per conto della SugarCo Edizioni S.r.l.dalla I.L.E. - Solaro (Milano)

Giugno 1978

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