ROMANZO A Ilsarto che cuce ilcielo di Platone¨_un_romanzo... · 2009. 6. 22. · chico, a...
Transcript of ROMANZO A Ilsarto che cuce ilcielo di Platone¨_un_romanzo... · 2009. 6. 22. · chico, a...
CLASSICI
A teatrocon Racine.La voce tragicadella modemitàBOGUOLO P.V
ROMANZO
Ilsarto checuce ilcieloTra le nuvole
c'è la nqstra StoriaVOLTOUNI P. VI
A destra, ReinholdMessner;
sotto, un'immagine da
Lamontagna rivelata.Fotografiedigrandiviaggiatori
e alpinistitra '800 e '900:oltre100 suggestivi scatti daUa
coUezioneFineschi. A cura di Chiara
Dall'Olio (Skira, pp. 136, € 35)
" • ALBERTO~l PAPUZZI~. Quando chiedo aReinhold Messner se da ragazzo leggeva libri di montagna, mirisponde regalandomi un ricordo che sembra una fotografia di
'Robert Doisneau: «Era l'autunno del 1961,andavo a scuola aBolzano,passavo e ripassavo davanti alla vetrina di una libreriache esponeva Arrampicare è ilmio mestiere, il libro di CesareMaestri, fotografato sulla copertina in bianco e nero. Era il mioeroe, perché ribelle e anarchico,un uomo che osava vivere comeio neanche mi sognavo. In tascaavevo i soldi contati, perché lanostra era una famiglia piuttosto grande con nove fratelli èmio padre faceva l'insegnante.
DIARIO
Freud,chesorpresaLa sintonia
con l'infedeleJungROMANO P. VIII
DIARIO DI LET'fURA
Le favoledi PlatoneMario Vegettitra sapere e RotereASSALTO P.~
~ . Continua a pagina VII
René Daumal (1952),l'Uomo nell'Olocene di Max Frisch (1979),ilBàmabo delle montagne di DinoBuzzati. «Però Buzzati - obiettaMessner - era bravo soloparzialmente perché tentava di eroicizzare tutto. lo ho apprezzato molto, come iilterprete di cose alpinistiche, Fosco Maraini. Qu,antoa Ransmayr, il suo libro da mepiù amato è quello sul Polo Nord(Gli orrori dei ghiacci e delle tenebre, 1984).Abbiamo fatto viaggiinsieme, siamo stati in Tibet dove ha trovato ispirazione per Lamontagna volante. Ma non si puòchiuderlo nella categoria degliscrittori di montagna. E' uno deipiù grandi scrittori al mondo, ungiorno forse prenderà ilNobel».
TIcampo, però, che registrale novità significàtive è proprioil genere letteratura alpinistica,che cinquant'anni fa era fattoquasi esclusivamente di racconti di scalate: I giorni grandi diWalter Bonatti ne fu l'esempio
viaggio, avventura, a Verbania dal 24 al28 giugno.
In primo luogo ilmercato èditoriale assiste a un'espansionedi romanzi e racconti di scrittorinon di genere sul tema montagna, da Erri De Luca, che dedicaun libro a Nives Meroi e ai suoiottomila, a Mauro Corona, scultore del legno e scalatore anarchico, a Christoph Ransmayr,autore del Mondo estremo, capolavoro sull'esil~o di Ovidio, mavincitore a maggio del PremioItas-Libro di Montagna con laMontagna volante. E' vero chequesto fIlone c'è sempre stato,ma non aveva la rilevanza cheha oggi: qualche racconto di Primo Levi, il Monte Analogo di
Un «genere» che harotto gli argini:biografie e narrativa,antropolOgia, ecologia,1llIOIJe esplorozioni
La
manno Olmi, Predrag Matvejevic, Bijorn Larsson, Kriemhild Buhl (aveva 6 anni quando il padre Herman morì sulle vette himalayane) conKurt Diemberger, Boris Pahor, l'illustratore Stefano Faravelli, l'antropologo Aime, gli scrittoriPerissinotto e Tuena, i filosofi Bodei e Rigotti.
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montagna, ,none
Cinque giorni di incontri al Festival di VerlJania
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incantato
«Letteraltura» Come gli scrittori raccontanoil fascino delle vette: a colloquio con Messne~l'alpinista più forte e piu letto al mondo.(50 titoli), ora in libreria con «Grido di pietra»
Montagna, viaggio, awentura: è il Festival«Letteraltura» dal24 al28 giugno a Verbania e in altre località del Lago Maggiore, giunto alla suaterza edizione ([email protected]). Un fittoprogramma di incontri con autori, musica, teatro, film, escursioni guidate. Tra gli ospiti: Er-
Un «filone» in crescita,oltre le mitiche scalate:da Buzzati eMarainia Erri De LUi:ae Corona
a Ransmayr, «il migliore»
per comprarmi il libro, o comprarmi un moschettone o pagarmi ilpullman per scalare in mon"tagna. Vinse illibro».
Quasi mezzo secolo dopo,quel ragazzino dell'istituto pergeometri, incerto su come spendere i soldi, è diventato a 65 anni, con 50 libri alle spalle, non solo l'alpinista molto probabilmente più forte di tutti i tempi maanche lo scrittore di alpinismopiù letto al mondo. La settimanascorsa, nel Messner MountainMuseum Dolomites, splendidastruttura in acciaio e vetro sulmonte Rite, 2200 metri, a Sud diCortina e a Nord di Belluno, hapresentato la sua ultima fatica,Grido di pietra (Corbaccio, pp.295, €19,60), ricostruzione del
- giallo del Cerro Torre, cioè dellaspedizione di Maestri nel 1959alla vetta patagonica, e dei dubbi sulla possibilità che il «Ragnodelle Dolomiti» e Toni Egger,suo compagno, avessero effettivamente raggiunto la cima.
I libri di Messner, scritti in tedesco (soltanto una trentina tradotti in italiano), ne fanno un fenomeno editoriale che coinvolge milioni di lettori: «TI'maggiore successo è stato il libro sull'Everest (prima solitaria nel1980)che è arrivato a mezzo milione di copie. Gli altri titoli toccano in genere, con le edizionitascabili, le centomila copie».Fenomeno non solo per la quantità di volumi messi in circolazione ma anche perché si tratta diuna produzione che rispecchiafedelmente cambiamenti e novità, trasformazioni e evoluzionidella letteratura alpinistica.
Di questo parliamo con l'uomo che ha inventato la sfidadegli otto mila, mentre si annuncia «Letteraltura», il festival di letteratura di montagna,
Lamontagna,noneilllromanzoincantato
ALBERTO P APUZZI
~ Segue dapagina I
più popolare. Come un arrampicatore diventava famoso,pubblicava un libro sulle sueimprese, da Comici a Gervasutti. Era letteratura strettamente di genere, con i suoicanoni, le sue epopee, le sueconvenzioni, il suo linguaggiò. Oggi, invece, ha rotto gliargini: spazia infatti dai resoconti di imprese agli enigmialpinistici, dalla narrativa alle biografie, dalla storiografia all'antropologia, dalleesplorazioni all'ecologia.
N ella bibliografia di Messner ci sono personaggi co-
. me Buhl, montagne comel'Annapurna, reportage come Salvate le Alpi (2001) o Ipopoli delle montagne·(2002). Lui dice di sé, comescrittore: «lo ormai sonosceso dalle cime, ho smessoi panni dell'eroe romantico,e mi sono inoltrato anch'io,·come Dante, nell'oscuritàdi una foresta che è quelladella psicologia umana: perché noi alpinisti o esploratori siamo esseri umani conpaure, ansie, tensioni e nessun'altra situazione comel'alpinismo ti obbliga a toglierti la maschera e far ve-
«HJ ricostroito
il giallo del Cerro 'lbrrenel 1956 in Patagonia:non penso che Maestrisia arrivato in cima»
dere chi sei veramente».Tornando al libro Grido
di pietra (che riprende il titolo d'un film di Herzog su soggetto di Messner), Maestri eEgger arrivarono in cima o
l no? «lo ho una stima grandissima di Cesare Maestri dice Messner -. E' stato unodegli arrampicatori piùgrandi, specialmente comedolomitista. Però il CerroTorre con il maltempo cheinfuriàva in quei giorni e coni materiali dell'epoca nonera possibile per nessuno almondo. Lui descrive dettagliatamente dove hannomesso i chiodi a espansione,che se li metti durano diecimila anni, ma non si è trovato niente. Anche i chiodi nonlasciati dimostrano che nonsono saliti».
Senta Messner, ha maiavuto la tentazione di scrivere un romanzo legato allamontagna o alle scalate?«No, mai. Anche se il librosul Cerro Torre è scritto inmodo narrativo. Perché iopenso che è la realtà a dettarci le storie più belle, almenoper quanto riguarda la mon
31 tagna e l'alpinismo. In questo genere di libri il romanzo
?,I oggi deve cedere alla realtà» .
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