Rolf Dobelli Smetti di leggere notizie€¦ · realtà: ingigantiamo problemi trascurabili e...

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Rolf Dobelli Smetti di leggere notizie Come sfuggire all'eccesso di informazioni e liberare la mente Notifiche e notizie, comunicati e collegamenti, breaking news e ultim’ora. Notizie, notizie e ancora notizie. Notizie che precipitano a cascata nei nostri social network. Notizie che corrono su schermi accesi, fra i binari di treni e me- tropolitane, su canali che trasmettono sempre lo stesso te- legiornale. Notizie che strillano catastrofiche sui fogli dei quotidiani, notizie che irrompono nei computer, notizie che brillano sui cellulari accompagnate da radiose pubblicità. Immagini inquietanti, video scioccanti e fatti sconvolgenti catturano di continuo il nostro sguardo. Sono come brevi lampi di paura, scosse emotive a cui segue inevitabile l’in- differenza, ondate di dopamina informativa che diventano fonte di stress e causa di malessere, e che anziché renderci più consapevoli ci portano ad autentiche distorsioni della realtà: ingigantiamo problemi trascurabili e trascuriamo problemi giganteschi. Invece di intervenire, ci consegnia- mo al ruolo di spettatori impotenti. Contro questa dipendenza moderna – più perniciosa dell’alcol, più invisibile dello zucchero –, Rolf Dobelli os- serva da anni una rigorosa astinenza. Smetti di leggere no- tizie è un invito a liberarci dell’informazione usa e getta, e insieme una guida pratica per preservarci dai suoi temibili effetti. Proviamo a seguire una dieta dal flusso di notizie che ci sta assordando: eliminiamo le fonti più frenetiche e gridate, stiamo lontani dagli smartphone e dai notiziari. Ri- caveremo un tempo più esteso per la riflessione, gli incontri e i progetti. Impareremo a mettere nella giusta prospettiva i problemi e capiremo che intervenire è più importante che abbandonarci passivamente alla ragnatela delle notifiche. € 20,00 | pp. 192 Traduzione di Silvia Albesano Rolf Dobelli (1966) è uno scrittore e dirigente d’azienda svizzero. È fondatore di Zurich.minds, community di personalità di spicco nel mondo delle scienze, della cultura e dell’economia, e di Ccademy, accademia per lo studio dei proces- si decisionali. Fra i suoi libri ricordiamo L’arte di pensare chiaro (Garzanti, 2014). In libreria dal 5 marzo

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Rolf DobelliSmetti di leggere notizieCome sfuggire all'eccesso di informazioni e liberare la mente

Notifiche e notizie, comunicati e collegamenti, breaking news e ultim’ora. Notizie, notizie e ancora notizie. Notizie che precipitano a cascata nei nostri social network. Notizie che corrono su schermi accesi, fra i binari di treni e me-tropolitane, su canali che trasmettono sempre lo stesso te-legiornale. Notizie che strillano catastrofiche sui fogli dei quotidiani, notizie che irrompono nei computer, notizie che brillano sui cellulari accompagnate da radiose pubblicità.Immagini inquietanti, video scioccanti e fatti sconvolgenti catturano di continuo il nostro sguardo. Sono come brevi lampi di paura, scosse emotive a cui segue inevitabile l’in-differenza, ondate di dopamina informativa che diventano fonte di stress e causa di malessere, e che anziché renderci più consapevoli ci portano ad autentiche distorsioni della realtà: ingigantiamo problemi trascurabili e trascuriamo problemi giganteschi. Invece di intervenire, ci consegnia-mo al ruolo di spettatori impotenti.Contro questa dipendenza moderna – più perniciosa dell’alcol, più invisibile dello zucchero –, Rolf Dobelli os-serva da anni una rigorosa astinenza. Smetti di leggere no-tizie è un invito a liberarci dell’informazione usa e getta, e insieme una guida pratica per preservarci dai suoi temibili effetti. Proviamo a seguire una dieta dal flusso di notizie che ci sta assordando: eliminiamo le fonti più frenetiche e gridate, stiamo lontani dagli smartphone e dai notiziari. Ri-caveremo un tempo più esteso per la riflessione, gli incontri e i progetti. Impareremo a mettere nella giusta prospettiva i problemi e capiremo che intervenire è più importante che abbandonarci passivamente alla ragnatela delle notifiche.

€ 20,00 | pp. 192

Traduzione di Silvia Albesano

Rolf Dobelli (1966) è uno scrittore e dirigente d’azienda svizzero. È fondatore di Zurich.minds, community di personalità di spicco nel mondo delle scienze, della cultura e dell’economia, e di Ccademy, accademia per lo studio dei proces-si decisionali. Fra i suoi libri ricordiamo L’arte di pensare chiaro (Garzanti, 2014).

In libreria dal 5 marzo

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Maggie Aderin-PocockIl libro della LunaGuida all'esplorazione del nostro satellite

C’era una volta una bambina che guardava la Luna insieme a suo padre: osservava l’alternarsi regolare delle sue fasi, si emozionava davanti alla prima eclissi, costruiva un telesco-pio casalingo per scrutare meglio il cielo. Oggi quella bam-bina è diventata una celebre astrofisica; e, non dimentica del suo primo amore, ha scritto questo Libro della Luna: una guida per tutti gli osservatori, i curiosi e i lunatici del pia-neta Terra che vogliono conoscere ogni aspetto della nostra compagna astrale più prossima.Maggie Aderin-Pocock ci guida all’esplorazione della Luna, descrivendo i modi e i periodi migliori per osservarla, le rocce e i minerali che la compongono, il suo paesaggio fat-to di mari, crateri e cupole. Ci fa scoprire che questo astro, in apparenza stabile, in verità è soggetto a periodici terre-moti o, meglio, «lunamoti» e che l’espressione «il lato oscu-ro della Luna», sebbene poetica, non è proprio corretta. Ci racconta che il nostro satellite esercita la sua attrazione gra-vitazionale sulla Terra regolando le nostre maree. Ci parla degli infiniti modi in cui la Luna ha attratto anche la nostra immaginazione, ispirando opere d’arte, poesie, romanzi, antiche costruzioni e moderni strumenti scientifici.Il libro della Luna scava nel passato del corpo celeste che amiamo di più, nei segreti della sua nascita e nei meccani-smi che regolano la sua orbita. E si spinge a immaginarne il possibile futuro, quel tempo in cui forse torneremo a cal-pestarne il suolo e vi fonderemo le prime colonie; quando il candido astro dei poeti sarà la prima tappa di una nuova, grande avventura dell’umanità.

€ 25,00 | pp. 224

Traduzione di Giovanni Malafarina

Maggie Aderin-Pocock (1968) è un’astrofisica inglese, ricercatrice onoraria presso il diparti-mento di Fisica e Astronomia dello University College di Londra. Dal 2014 presenta il pro-gramma televisivo della Bbc The Sky at Night.

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Vittorio GiacopiniRe in fugaLa leggenda di Bobby Fischer

Le mille vite di Bobby Fischer, scacchista.Bobby Fischer l’eroe della Guerra fredda, l’alfiere bianco de-gli Stati Uniti, primo e unico americano a vincere il cam-pionato del mondo contro i formidabili, arciodiati sovietici. Bobby Fischer la pedina, Bobby Fischer la regina. Poi Bob-by Fischer re sotto scacco, in fuga da tutti dopo il trionfo, un’anima persa nello stallo fin troppo simbolico del suo ere-mo di Reykjavík. Infine, Bobby Fischer re nero, furioso e autolesionista, antiamericano pur essendo americano, anti-semita pur essendo ebreo, in rotta con il suo paese al puntoda perderne prima l’amore e poi la cittadinanza.In questo romanzo di spettri in cui ogni evento è reale, Vit-torio Giacopini racconta una vicenda che sembra infilarsi in ogni istante nell’enigma, nella fenditura invisibile tra l’Est e l’Ovest, tra il male e il bene, tra la casella bianca e la casella nera. Re in fuga è la storia di un uomo che si illuse di trova-re nell’algida geometria degli scacchi uno spazio chiuso in cui controllare ogni mossa, al riparo dalle asimmetrie, dalle passioni, dagli inganni del mondo. Ma si accorse che il gioco era truccato.

«Non ho idea di cosa spinga Vittorio Giacopini a dare un corpo alla mente di strateghi,

maghi e maestri della tattica; fatto sta che lo sa fare come nessuno,

siano grandi giocatori di scacchi o cartografi al seguito di Napoleone.»

Letizia Muratori

€ 23,00 | pp. 320

Con una nuova postfazione dell'autore

Vittorio Giacopini è nato a Roma nel 1961. Col-labora con il venerdì, Il Sole 24 Ore e Rai Radio 3, e con Left come illustratore. Tra i suoi ultimi libri ricordiamo L’arte dell’inganno (Fandango, 2011), Non ho bisogno di stare tranquillo (elèuthera, 2012) e Il manuale dell’eremita (Edizioni dell’A-sino, 2018). Il Saggiatore ha pubblicato Nello specchio di Cagliostro (2013), La mappa (2015, finalista al Premio Campiello) e Roma (2017).

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Lidia BramaniLe nozze di FigaroMozart massone e illuminista

Cristallizzato nell’immagine del genio irriverente preso so-lo dalla sua arte, folle e sregolato nel suo inconsapevole ta-lento, Wolfgang Amadeus Mozart è rimasto intrappolato per secoli nel mito del puer aeternus. Tuttavia Mozart non era svagato o ingenuo. D’indole brillante e multiforme, era perfettamente immerso nel suo tempo: sensibile ai fermenti che ispiravano gli ultimi fulgori del Secolo dei Lumi, ave-va una ricchissima biblioteca con i testi all’avanguardia e frequentava le personalità più illustri dell’epoca; era in sin-tonia con i princìpi riformatori dell’assolutismo illuminato dell’imperatore Giuseppe ii e manteneva intensi rapporti con le logge massoniche viennesi e tedesche, nutrendosi dei loro ideali di tolleranza etica, religiosa e politica, di ugua-glianza fra i sessi e fra le classi, di diritto all’istruzione e ar-rivando persino a progettare di fondare una società segreta ispirata agli stessi valori.Soprattutto, Mozart diede voce a questo afflato con lo stru-mento che meglio padroneggiava, la musica, attraverso ca-polavori come Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte e La clemenza di Tito. Le nozze di Figaro, in particolare – con la sua trama di una coppia di servi e una moglie che si oppongono a un padrone e marito dispotico e bugiardo –, grazie all’analisi di Lidia Bramani si rivela testimonian-za massima della cultura europea di fine Settecento, vero e proprio manifesto illuminista, nonché critica serrata e im-placabile alle forze più ottuse e conservatrici della società, di allora come di oggi.Leggere Le nozze di Figaro di Lidia Bramani significa im-mergersi nella biografia di una delle menti più straordina-rie della storia, e poter fruire con nuova consapevolezza di quelle opere con cui Mozart sognava di cambiare il mondo – quelle opere con cui Mozart il mondo l’ha cambiato.

€ 23,00 | pp. 448

Lidia Bramani musicologa, a lungo collabora-trice di Claudio Abbado, è una delle più impor-tanti studiose della vita e delle opere di Mozart. Fra i suoi libri ricordiamo Mozart massone e rivo-luzionario (Bruno Mondadori, 2005) e E Susan-na non vien. Amore e sesso in Mozart (Feltrinelli, 2014).

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Sandro CappellettoMozartScene dai viaggi in Italia

Nel 1769 il tredicenne Wolfgang Amadeus Mozart si è già esibito davanti alle corti di mezza Europa nel corso di sfian-canti tournée in Austria, Francia, Inghilterra, Olanda, Sviz-zera. Il padre Leopold, tuttavia, è preoccupato: di enfant prodige ne nascono ogni anno e Wolfgang non è più un bambino. C’è bisogno di qualcosa di clamoroso, di eclatan-te, che suggelli il suo talento e faccia capire al mondo che non ha di fronte un musicista promettente, bensì un genio. Nasce così l’idea di un viaggio nella «patria della musica», l’Italia. Padre e figlio si mettono in cammino: attraversano le Alpi, soffrono il freddo in malconce taverne, le sveglie all’alba, gli spossanti trasferimenti in carrozza. Ma i giorni trionfali arrivano: Rovereto, Verona, Mantova, Milano, Bo-logna, Firenze, Roma, Napoli e infine Venezia; ogni tappa è un successo, la folla ai concerti a volte è tale che la carroz-za non riesce a passare. La nobiltà si innamora del giovane musicista di Salisburgo, ospita i Mozart in lussuosi palazzi, paga generosamente le esibizioni. Wolfgang si guarda intor-no, apprezza i paesaggi, scopre le città, conosce compositori e cantanti, assimila, rielabora, giudica. Scrive moltissimo: tre opere – Mitridate, re di Ponto, Ascanio in Alba, Lucio Sil-la –, i primi sette quartetti per archi, sinfonie, arie da con-certo, musica sacra, il mottetto Exsultate, jubilate. E sente nascere dentro di sé nuove esigenze espressive, che nel giro di pochi anni esploderanno nei capolavori della maturità.Mozart. Scene dai viaggi in Italia di Sandro Cappelletto non è solo il racconto del viaggio di formazione di uno straor-dinario musicista. È anche la storia di un padre e un figlio che a mano a mano, tra incomprensioni e affetto, scoprono il loro rapporto. Delle contraddizioni di un uomo, Leopold, diviso tra l’ambizione personale e la consapevolezza della propria missione: far conoscere a tutti il miracolo del gio-vane Wolfgang, un bambino che ha saputo trasformarsi in uno dei più grandi artisti che siano mai esistiti.

€ 28,00 | pp. 352

Sandro Cappelletto (1952), scrittore e storico della musica, scrive per il quotidiano La Stampa. Accademico di Santa Cecilia, è autore di testi per il teatro e il teatro musicale e di programmi radiofonici e televisivi per la Rai. Fra le sue ope-re ricordiamo La voce perduta. Vita di Farinelli, evirato cantore (Edt, 1996), Da straniero inizio il cammino. Schubert, l’ultimo anno (Edizioni Ac-cademia Perosi, 2014) e la curatela del volume Musica per la collana «Il contributo italiano alla storia del pensiero» (Treccani, 2018). Nel 2016 il Saggiatore ha pubblicato I quartetti per archi di Mozart.

In libreria dal 12 marzo

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Christiane Nüsslein-VolhardL’incanto degli animaliBellezza ed evoluzione

Siamo affascinati dalle geometrie illusorie sulla coda di un pavone, ci perdiamo scrutando le ali variopinte delle far-falle, la forma bizzarra dei pesci abissali ci suscita stupore. Ma che significato hanno, in realtà, le meravigliose creazio-ni del regno naturale, gli ornamenti sul corpo degli animali, i suoni che emettono e la varietà di colori e forme che li rendono peculiari? Come si originano, a chi e a che cosa servono?Christiane Nüsslein-Volhard ci introduce ai misteri dell’e-voluzione spiegandoci passo dopo passo le tappe della vita. Un viaggio esotico che ci porta sul fondo dei mari, a contat-to con i colori sgargianti del pesce zebra, o nelle foreste, se-guendo gli imponenti palchi di corna dei cervi. Scopriamo così che il piumaggio degli uccelli serve durante il corteg-giamento, che il mimetismo dei camaleonti aiuta nella cac-cia, che i motivi sul manto dei mammiferi segnalano la po-sizione sociale all’interno del branco. E infine troviamo che i processi con cui si formano peli, scaglie, squame e penne degli animali sono simili ai metodi utilizzati nell’arte uma-na: un’unione di biologia ed estetica che grazie all’osserva-zione delle altre specie racconta molto della nostra.L’incanto degli animali interroga il libro della natura e mette in discussione le certezze del nostro sguardo, facendoci ri-flettere su ciò che consideriamo gradevole o ripugnante, af-fascinante o respingente, e schiudendoci i segreti delle biz-zarrie animali che abbiamo sempre visto nei documentari o durante le nostre passeggiate nei boschi. Becchi, carapaci, code, nervature di mille colori: la natura ci parla; sta a noi cogliere l’intimo significato di quanto ci dice.

€ 16,00 | pp. 120

Traduzione di Luisa Nera

Christiane Nüsslein-Volhard (1942) è una bio-loga tedesca. Nel 1995 le è stato assegnato il premio Nobel per la Medicina per la sua ricerca sul controllo genetico dello sviluppo embriona-le. Dal 1985 è direttrice del dipartimento di Bio-logia evoluzionistica del Max Planck Institute e del dipartimento di Genetica dell’Università di Tubinga. Fra le sue opere edite in Italia ricordia-mo Il divenire della vita (Zanichelli, 2009).

In libreria dal 12 marzo

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Linda BarbarinoLa DraguneraRosa farebbe di tutto per tornare nella sua casa di bambina, quando volava tra le braccia di suo padre e cantava su un terrazzino profumato di basilico. Ma Rosa non può tornare, perché la casa è in rovina e lei per sopravvivere è diventata la puttana del paese. Ogni sabato un contadino di nome Pa-olo le manda un fischio alla finestra per comperare qualche ora del suo amore. Ogni sabato la porta di Rosa si apre per farlo entrare. Paolo lavora le vigne di famiglia ed è osses-sionato da un’altra donna che odia e desidera con uguale ferocia, una donna che dovrebbe tenere lontano, perché è la moglie di suo fratello e fin dal nome evoca tempesta e sciagura. La Dragunera, così la chiamano, è una femmina sensuale e altera, i suoi capelli sono fili di vento, i suoi occhi ramarri lo visitano in sogno; c’è chi dice che sia una strega. Cammina annaccata sui tacchi fra la basole delle viuzze, il seno che pare disegnato sotto la vestina stretta, il volto sen-za vergogna e senza paura.La Dragunera è il romanzo di una Sicilia ruvida e incantata, appena sfiorata dall’eco del Novecento; in cui si muovono personaggi dolcissimi e brutali, che hanno labbra vermiglie e unghie sporche di terra. Narratrice visionaria e sanguigna, capace di unire l’inventiva dialettale di Camilleri alla den-sità emotiva di Elena Ferrante, Linda Barbarino canta una storia d’amore e di magia che cattura pagina dopo pagina: la saga di una famiglia a un passo dalla fine, travolta da vo-racità e invidia; la malinconica fiaba di una prostituta che conosceva l’amore.

€ 17,00 | pp. 200

Linda Barbarino (1966) è nata e vive a Enna, dove insegna italiano, latino e greco in un liceo classico. La Dragunera, suo romanzo d’esordio, è stato finalista al premio Calvino.

In libreria dal 12 marzo

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MOTTAVivere la musicaAffrontare gli ostacoli, i cattivi maestri e le folli regole del gioco

La musica ascoltata alla radio. In macchina, a letto. Le canzoni su Spotify, i vecchi cd che si graffiavano dopo pochi secondi. Le giornate in un garage a fare cover rock. Prendere una chi-tarra e suonare. Scrivere una canzone. Ogni istante della no-stra vita ha la sua precisa colonna sonora; la musica ci accom-pagna ogni giorno, modula il nostro umore, genera ricordi, ci traghetta nel futuro. La musica è sempre dentro di noi.Il cantautore Francesco Motta racconta che cosa significa vivere con la musica: cosa spinge molti giovani a voler di-ventare musicisti o cantanti, che ostacoli si incontrano lun-go il cammino e in che modo è possibile affrontarli. Con-divide storie e riflessioni intorno a problemi fondamentali: l’importanza della solitudine e del silenzio, lo scoramento per quello che si ha in testa e non si riesce a esprimere.

Vivere la musica è un manuale sentimentale per mettere a nudo le nostre emozioni attraverso note e parole, e un ma-nifesto poetico per riscoprire la vera bellezza della musica, per tornare ad ascoltarla con le orecchie, il cuore e lo stupo-re di un bambino.

€ 17,00 | pp. 192

Francesco Motta, in arte MOTTA (1986), è un cantante, polistrumentista e autore italiano. Ha pubblicato due album: La fine dei vent’anni (Woodworm, 2016; vincitore della Targa Tenco 2016 «Opera prima») e Vivere o morire (Sugar, 2018; vincitore della Targa Tenco 2018 «Migliore disco in assoluto» e di un Disco d’oro per il sin-golo La nostra ultima canzone). Ha partecipato al Festival di Sanremo 2019 con il brano Dov’è l’Italia (candidato alla Targa Tenco 2019 «Canzo-ne singola»).

In libreria dal 19 marzo

TOUR IN LIBRERIA

ROMA 19 marzo | Feltrinelli, via Appia

BOLOGNA 20 marzo | Feltrinelli, p.zza di P.ta Ravegnana

CATANIA 21 marzo | Vicolo Stretto

PADOVA 23 marzo | Caffè Pedrocchi

TORINO 24 marzo | Circolo dei lettori

MILANO 25 marzo | Feltrinelli, piazza Piemonte

FIRENZE 26 marzo | Feltrinelli Red

NAPOLI 27 marzo | Feltrinelli, piazza dei Martiri

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Frank KermodeIl senso della fineStudi sulla teoria del romanzo

Qual è il rapporto tra romanzo e Apocalisse? In apparenza nessuno. Ma non è quello che pensa Frank Kermode, uno dei più importanti critici letterari del Novecento. La sua te-si, in questo libro ritenuto un classico, è che solo il romanzo abbia ereditato dall’immaginario apocalittico – in un’epoca secolarizzata come la modernità – quel «senso della fine» in cui trova forma la nostra umana pretesa che la vita abbia una struttura, un compimento, e non sia un lento sgocciolare ver-so il non essere lungo le riarse sterpaglie del non senso. Apo-calisse e romanzo postulano invece un disegno, una trama, una figura di destino, un «non ancora» saturo di possibilità che riscatti e dia senso anche a ciò che è già stato.Il senso della fine è oggi attualissimo, ora che l’immagine dell’Apocalisse, nella forma della catastrofe ecologica da noi stessi provocata, è tornata a bussare alle nostre porte, agita-ta da profeti veri o falsi che siano.

«Un libro denso, originale e assai stimolante.»David Lodge

«Un saggio incredibilmente colto, eloquente, geniale.»Leo Bersani

€ 26,00 | pp. 240

Con un saggio di Daniele Giglioli

Traduzione di Giorgio Montefoschi e Roberta Zuppet

Frank Kermode (1919-2010) è stato critico let-terario e professore di Letteratura inglese all’U-niversità di Cambridge, a Harvard e alla Colum-bia. Tra le sue opere ricordiamo Il classico (Lerici, 1980), Forme d’attenzione (il Mulino, 1989), Il se-greto nella Parola (il Mulino, 1993) e Il linguaggio di Shakespeare (Bompiani, 2000).

In libreria dal 26 marzo

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Priya BasilElogio dell'ospitalitàRiflessioni sul cibo e sul significato della generosità

Riesci a immaginarti a una cena con il tuo fidanzato tedesco e tua madre indiana? Lei che cerca di rimpinzarlo, lui che cerca di rifiutare cortesemente e tu che cerchi di non scop-piare a ridere. E magari ti viene in mente quella volta in cui, da piccola, lei aveva preparato il suo piatto forte, il tuo piat-to preferito – un kadhi di curry, coriandolo e peperoncino –, e tu ci sei rimasta male perché non potevi mangiarlo tutto e ti toccava condividerlo con gli ospiti. Oppure quella volta in cui hai tenuto banco al pranzo nel centro di accoglienza per migranti, riuscendo con l’aiuto di un manicaretto curdo a far dialogare culture lontanissime tra loro.Priya Basil ci racconta con ironia e schiettezza che cosa si-gnifica essere ospitali e come usare la condivisione del cibo per imparare a stare insieme, al di là di ogni differenza e diffidenza. Perché il cibo abita le nostre vite. Ci sfama, ci sostenta, ci appaga. E, se inatteso e bizzarro, può anche stu-pirci e spaesarci, proprio come chi non conosciamo: l’altro da noi, il forestiero che bussa alla nostra porta e ci chie-de di entrare. Riusciamo a sorprenderci e insieme nutrirci dell’imprevisto? Può la comunione di un piatto diventare comunione di esistenze? Siamo capaci di offrire un posto accanto a noi allo straniero di cui non sappiamo nulla?In Elogio dell’ospitalità Priya Basil ci spinge a esprimere la nostra generosità, invitandoci a offrire e ricevere, condivi-dere e accogliere senza riserve, per capire che solo nell’o-spitalità incondizionata possiamo trovare il nostro senso di comunità. E vivere così in un mondo in cui ogni persona può sentirsi a casa, chiunque essa sia.

€ 16,00 | pp. 136

Traduzione di Alessandra Castellazzi

Priya Basil è nata a Londra nel 1977 da una fa-miglia di origini indiane, è cresciuta in Kenya e oggi vive tra l’Inghilterra e Berlino. Ha fondato la piattaforma internazionale Authors for Pea-ce e scrive per il Guardian e altre testate. Con il suo primo romanzo, Profumo di spezie proibite (Piemme, 2011), nel 2007 è stata candidata al Dylan Thomas Prize e al Commonwealth Wri-ters’ Prize; i successivi, The Obscure Logic of the Heart (2010) e Strangers on the 16:02 (2011), so-no stati tradotti in otto lingue.

In libreria dal 26 marzo